Critica e militanti

Buongiorno da critica e militanti è uscito da poco per Einaudi un libro di Renzo Paris intitolato Pasolini e Moravia due volti dello scandalo
L'interesse sta già in questo titolo che nel centenario pasoliniano associa al nostro scrittore più mitizzato il più ingiustamente dimenticato all'incipit troviamo subito un riassunto di questo ricordo elegia che il suo autore riprendendo il titolo di un dramma di Pasolini che gli è caro e di cui ha avuto in dono una stesura definisce affabulazione critica il mondo in cui vissero Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini è da tempo un mondo perduto scrive Paris scomparse la borghesia illuminata cui apparteneva Moravia così come la piccola borghesia di Pasolini
Vissuta nel mito del sottoproletariato delle borgate romane tramontata e anche la concezione dello scrittore intellettuale che coltivavano entrambi
Nonostante la loro fraterna amicizia non erano d'accordo su niente
Non sul Terzo Mondo sull'impegno sul comunismo sul neocapitalismo non sul sessantotto il femminismo non sugli Stati Uniti non sulla bordeaux sul divorzio e non avevano idea comuni sulla lingua italiana sul cinema perfino sul calcio
Ognuno era attratto da ciò che dell'altro gli era estraneo Pasolini si affidava al Moravia padre alla rovescia elegante borghese
Dalla lingua terza che divideva la propria giornata come un impiegato e Moravia era elettrizzato dalla vitalità del parapendio frullano delle lettere
Che faceva della notte giorno ne veniva una complementarità anche scontrosa ma sopportabile perché nessuno dei due scrittori invadenza davvero il campo dell'altro erano così Diversi dice Paris da non farsi ombra ma al tempo stesso avevano in comune un tratto decisivo lo stakanovismo letterario in cui gareggiavano e che si traduceva
In un presenzialismo giornalistico in una in per produzione di articoli racconti e versi spremuti da ogni occasione e a ogni occasione adattati come si vede dai libri nati dai viaggi ne fecero insieme uno importante di viaggi in India nel mille novecentosessantuno e la loro diversità si vede fin dai titoli dei volumi che ne trassero un'idea dell'India fu la scelta del razionalista Moravia l'odore dell'India quella del decadente Pasolini
Eppure se Pasolini può sembrare più immerso nella realtà le sue descrizioni indiane sono quasi intercambiabili con quelle che ci all'atto di tanti altri luoghi poveri esotici miti Zatti
Mentre Moravia osserva e distingue caso per caso e insomma meno narcisistica mente ipnotizzato dal proprio sguardo tutti e due gli scrittori comunque hanno subito bisogno di capitalizzare anche le esperienze di superficie
E e di farlo in sintesi frettolose quanto intelligenti quasi quasi brutali ha lo stesso atteggiamento che mantengono verso la cronaca verso la storia
E già negli anni Cinquanta si rivelano così più tipici rappresentanti di quel mondo intellettuale che Gadda
Incontrando in trattoria tra gli strilli di Elsa Morante definiva un mondo di corna Chianti erogatori di teoremi storiografici ma in verità Pasolini
Tanto arrembante sulla pagina nelle situazioni conviviali invece parlava poco e in un bel ritratto appena accennato Paris ce lo descrive che si limita a ridere senza audio come certe figure dei suoi film Moravia invece discuteva con tutti argomentando con il proverbiale gusto per l'epigramma intelligentemente lapalissiano in una scenetta Parisi chiede ma Alberto cosa vogliono dare delle donne Lou implacabile risponde il cazzotto
E a proposito di scenette chi legge questa
Affabulazione critica si accorgerà presto del fatto che il narratore testimoni di quell'ultimo Novecento autorevole conta qui almeno quanto i due personaggi di cui si occupa Renzo Paris ventenne del Sessantotto rappresentante
Di una generazione ormai letterariamente posto ma considera i Pasolini Moravia come una famiglia elettiva ma anche come delle specie di divini Coeuré Montali cerca ne fa leggenda e intanto qua e là li contesta da figlio
I contadini abruzzesi si chiede ad esempio se sia poi vero che c'è stata una rivoluzione linguistica totale durante il boom visto che i suoi parenti guardano sì la tv in italiano ma continuano imperterriti a parlare in dialetto ma soprattutto Paris avvicina i suoi miti descrivendo con una certa ne finto sbandata malizie loro Titti loro momenti di fragilità Moravia
Ad esempio che mentre lo accompagna sul luogo dove è stato appena ucciso Pasolini per stemperare la tensione ripete un tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino o Pasolini che si guarda indietro spaventato nelle strade del centro di Roma
Dove è stato picchiato da poco quasi sempre poi l'obiettivo si sposta appunto sul narratore perfino al funerale di PPP pari se ricorda subito una macchina che prova investirlo da cui gli gridano sta in campana che te fa mo'come Pasolini insomma
Non ci si deve lasciare ingannare dal titolo questo due volti dello scandalo in primo luogo un'autobiografia rapsodica con aneddoti come del resto quasi tutto quello che scrive Renzo Paris sei suoi autori tutto
Tutto diventava tra le mani rispettivamente poesia e narrativa tutto il week si trasforma in Diario ed è un diario che mantiene l'andatura provvisoria fluttuante della prima stesura annuncia insomma gerarchie di argomenti l'autore passa da un tema all'altro
Un po'come quando si chiacchiera e così tra l'altro le si punisce l'umorali ITA dell'ambiente letterario romano dove una pietanza o una frase distratta valgono una discussione sui massimi sistemi e chissà che questa volubilità di sguardo non nasconde al fondo fatalismo radicale che induce l'autore
A rallegrarsi di ogni apparizione come dure dall'imprevisto ma da non indagare poi troppo era stata dire da dire chiudendo e tornando all'inizio del nostro discorso che un punto Paris però lo tiene ben fermo e coraggiosamente rivendica rispetto al Pasolini così legato ai decenni lontani della sua attività di poeta regista una maggiore attualità di Moravia il quale sia oggi ha rimosso suggerisce Paris d'accordo con un illuminante il giudizio di Luigi Baldacci Lou è proprio perché i lettori temo
Di confrontarsi con il ritratto severo impietoso e anche primo di spezie estetizzanti
Che dà di loro cioè di noi nei suoi libri
A risentirci venerdì prossimo