Cinema&cinema: "E' stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino
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9:30 Durata: 5 min 36 sec
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
La settimana scorsa parlando del bel film di Uberto Pasolini dal titolo Bowers penso al ho ricordato che le immagini di un film possono distinguersi immagini oggettive e in immagini soggettive
Soggettive sono quelle immagini in cui la realtà e presentata come vistata uno dei personaggi del racconto
Nel caso di nuovo e special la figura di un padre sembra descritta dal punto di vista del figlio bambino e lo i dializzati
Ma un impiego più largo e più idee evidente di immagini soggettive lo si ritrova del film di Paolo Sorrentino dal titolo è stata la mano di Dio
Il primo episodio del racconto è costituito addirittura dall'allucinazione di uno dei personaggi alla fermata dell'autobus a Napoli una donna viene avvicinata da un signore a bordo di un'automobile di lusso del quale si presenta persuasiva vinte come San Gennaro
E la conduce in un palazzo fatiscente abitato top model con bambino con la promessa di rivelarle il segreto per restare incinta essendo la donna affetta da sterilità
Il racconto suggerisce che l'allucinazione trasfigura in effetti un episodio di prostituzione ma il film ce lo presenta come lo vive o almeno lo riferisce da protagonista malata di mente
è lecita però un'altra ipotesi
Tra i testimoni del suo racconto c'è il nipote della donna un ragazzo adolescente che si rivela presto come il vero protagonista del film il quale ha in comune con sua zia la tendenza a preferire i prodotti dell'immaginazione alla realtà
Sebbene lui non arrivi mai a confondere le due dimensioni sogna di diventare regista cinematografico
L'ipotesi allora e che lui stesso visualizza i nella sua mente l'allucinazione della sia il cui racconto lo suggestionata dal punto da essere indotto a crederle
Si tratterebbe allora immagini soggettive di immagini soggettive e cioè per consiglieri soggettive di secondo grado
Accenno a interpretazioni forse un po'azzardate troppo complesse per un breve resoconto Beppe evidenziare quanto un dichiarato filtro soggettivo sia onnipresenti del racconto
Che non vuole dunque darci l'impressione di presentare luoghi e personaggi come sono davvero
Ma come uno sguardo li fantastica di trasfigura intende quasi mitici
Il film racconta la prima gioventù del protagonista la fine della conoscenza e l'ingresso nell'età adulta
Ma l'ha raccontata come un'epoca ormai trascorsa e tale distanza del tempo contribuisce a mitizzare anzitutto le figure dei due genitori spesso sorridenti complici tra loro che con il figlio affettuosi
I custodi della leggenda dell'infanzia bar quali ragazzo sarà traumaticamente strappato quando i genitori moriranno per un incidente
Ma la sua gioventù è occupata almeno da altri due elementi mitici una radura di cui racconto riferisce quanto forse desiderato e quasi insperato il suo ingresso nella squadra del Napoli e poi il cinema
Visto in televisione attraverso le prime videocassette ma poi come personificato in un grande autore di Federico Fellini giunto a Napoli alla ricerca di comparse per un suo film
Si potrà rimproverare a Sorrentino che certe figure di contorno sono sproporzionate rispetto all'enfasi militante dello stile che imita lo stile di Fellini trattandosi a volte di semplici macchiette
Eppure certi episodi giganteggia no nel contesto di una vita anonima ancora soltanto privata e sono perbene memorabili
Come la corsa in ospedale dopo la disgrazia e l'annuncio ferale dei medici un'iniziazione sessuale del ragazzo dall'opera di un'anziana baronessa
Con tutta la storia dell'amicizia con un contrabbandiere ma forse spicca fra tutti l'incontro del ragazzo con un regista di cinema Antonio Capuano all'uscita di un teatro è un incontro che per il ragazzo si presenta con l'urgenza di una grande occasione quella che potrebbe consentirgli appunto di diventare regista di cinema
Ma nell'incontro arriva esprimere la rabbia contro il destino che lo ha reso orfano il desiderio di strapparsi dal dolore del lutto e la sofferenza di una vocazione creativa ancora soltanto embrionale
è una scena che forse meglio di ogni altra dimostra la finezza del giovane attore protagonista Filippo Scotti
Vincitore per questo ruolo del Premio Mastroianni come migliore attore esordiente al Festival di Venezia dove il film ha vinto anche il leone d'argento
è stata la mano di Dio è appena entrato nella short list dei film candidati alla nomination all'Oscar per il miglior film straniero si tratta secondo me di un film certamente da vedere è uscito nelle sale il si può trovare su Netflix
E dunque un saluto da Gianfranco cioè comune
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