"La Regione e gli Enti Locali nella prospettiva federalista"

Nell'aprire i lavori ed è questo secondo aggiornamento dedicato al per la
La Regione e gli enti locali nella prospettiva federalista voglio prima di tutto un salutare e ringraziare
Il ministro Giuliano Urbani fa presente
Il ministro Francesco Speroni che dovrebbe raggiungerci tra poco i relatori e tutti presenti
Io credo che c'hanno fatto bene la regione dell'ente locale
Ad organizzare questo convegno per discutere approfondire
Problemi così rilevanti
Non solo per le Regioni e gli enti locali ma più complessivamente per la vita del nostro Paese
Se ne sente il bisogno d'urgenza
Anche riferimento ad una fase politica istituzionale che richiede non tanto e non solo
La denuncia dei guasti provocati per tanti anni centralismo
Ma soprattutto una nuova proposta
Un nuovo progetto di Stato nella prospettiva federalista
Il dato di partenza Almenno nelle analisi più rigorose
Mi sembra sia sufficientemente chiaro
La struttura centralistica perfino nelle nazioni dove l'efficienza tecnico amministrativa è ancora buoni livelli si trova in grave difficoltà
Il modello di governo fortemente accentrato
Non riesce più a reggere il sovraccarico dalla pressione politica ed istituzionale non riesce più a selezionare democraticamente le Grand la grande domanda sociale
Di fronte ai grandi fenomeni economici e politici che si sentono ormai su scala continentale e mondiale
Lo Stato centrale troppo piccolo
Per poter esprimere una vera politica e di fronte alla lista di attivare coordinare fattori interni cedute
E di rispondere alle richieste di autogoverno e di partecipazione democratica lo Stato centralista è troppo grande
Dico grande piccolo non in riferimento alla dimensione territoriale ma il riferimento alla dimensione politica l'effettiva capacità di insisti decisione reale
La risposta a questa crisi crisi sui due fronti quell'internazionale quello interno
Sta in un riassetto di tipo federalista
Da un lato nell'Unione europea sempre più orientata
Ad una struttura federale dall'altro in una riforma in senso federalista
Della repubblica italiana
E se tutti e due i fronti le regioni e gli enti locali si pongono come protagonisti e come riferimento imprescindibili per la riforma
Il rimedio non sta quindi nel dividere l'Italia
Ma lì nella ricomporlo in un disegno che libera gli autonomia regionale delle autonomie locali dia un nuovo respiro alle componenti politiche sociali dell'azione
Questa la struttura federalistica cui pensiamo
Uno Stato centrale autorevole efficiente e moderno
E una unità organica di comunità autonome
Tenuti insieme ed armonizzate da una struttura istituzionale che le collega secondo i principi di sussidiarietà e di solidarietà
Io credo che dobbiamo avere presente
Che come tutte le grandi riforme politiche
Neppure il federalismo si può realizzare tavoli inventando a priori strutture per fare
Le riforme mettono ora dice Cesare e resistono a due condizioni
Che rispondono ad esigenze profonde che si agitano nella società
E che provino aggancio uno soggetti istituzionali già potenzialmente adatti
Ad incontrare quelle esigenze sviluppando e colmando tendenze per così dire già iscritte nei cromosomi istituzionale dei soggetti stessi
Le Regioni indubbiamente
Hanno nel loro patrimonio genetico la possibilità e la capacità di evolversi
E di fare evolvere tutto il sistema perverso il federalismo
Naturalmente quando parliamo di federalismo dobbiamo anche essere coscienti dei possibili rischi
Ad esempio quello che le Regioni elevata al nuovo rango
Riproducono il piccolo i difetti dello Stato centralisti che si vorrebbe superare
Rischi lo debbo dire con grande franchezza
Che per la verità almeno in parte si sono già manifestati anche nel passato
Ed è proprio qui che si innesta la nazista di un confronto e di accordi tra Regione ed enti locali in modo da preparare
Un federalismo che dia tutte le comunità politiche sparsi garanzie di autonomia e di responsabilità
Veglione convincersi che un assetto federale assomiglia permettetemi il paragone
Ad una convivenza matrimoniale
Può essere esaltante gratificante ma certo non è mia faccenda comoda
Come un matrimonio così l'assetto federale la libera unione di soggetti dotati di una loro sfera garantite di autonomia e di libertà
E come la vita matrimoniale e così lo svolgersi del Federal mi federalismo comporta una negazione continua
E richiede per funzionare in modo soddisfacente
La capacità di trovare i livelli di accordo variabili di volta in volta a secondo delle diverse esigenze in gioco
Fermo restando naturalmente la certezza e l'adeguatezza delle regole
Debbo dire con molta franchezza che ho l'impressione che alcune delle proposte federaliste
Che sale stanno sul tavolo della politica
Non tengono conto di tutto questo
C'è un federalismo che sembra l'anticamera del separatismo
Un federalismo in cui ma anche rispetto dalla solidarietà tanto riso un tale quanto verticale tra le diverse articolazione politica dallo Stato
Un federalismo in cui le Autonomie locali finiscono
Per essere subordinati gerarchicamente alle regioni magari alle macroregioni
A questo tipo di federalismo che definirei federalismo prepotente io credo dobbiamo dire di no
Cioè un federalismo di basso profilo
Tutto centrato su ipotesi di trasferimenti di funzioni e magari anche di un po'più di risorse finanziarie senza però l'effettiva garanzia di una piena autonomia politica istituzionale per ragioni potremmo in questo caso a parlare di un federalismo vigilato
Nel quale l'autonomia delle regioni e degli enti locali si allarga o si restringe a secondo di comici girare la chiave di cui lo Stato centrale o riserva sarà la manovra
Neppure questo Ferrari federalismo ci interessa
C'è infine federalismo che stiamo cercando di identificare definirli precisare
Un federalismo che si sostanzi nel riconoscimento alle regioni di una vera autonomia politica comprendente l'assenza della forma di governo del sistema elettorale nell'inversione dall'attuale i criteri di distribuzione delle competenze tra Stato e regioni
Nell'eliminazione o almeno nella riduzione dei controlli dell'esecutivo centrale sulla legislazione e sull'amministrazione regionale nel trasferimento di parte al Parlamento di Pioltello di Grissom nella Fed realizzazione degli organi centrali dello Stato attraverso la trasformazione di uno dei due rami del Parlamento in camera della regione ed è proprio sulla partecipazione regionale composizione dalla Corte costituzionale
Nella riforma dell'ordinamento finanziario e fiscale
Dare a tutto il sistema delle Autonomie
Regioni ed enti locali e la capacità di autogovernarsi di autosostenersi in una nuova impostazione dei rapporti di solidarietà tra le regioni ricche regioni svantaggiate
Fondato sulla responsabilizzazione reciproca
In un nuovo armonioso sviluppo del principio di sussidiarietà come criterio di riorganizzazione delle funzioni allo stato ed autonomie locali
Benigno credo che sia questa la strada da percorrere
Il Progetto da costruire
E a realizzare
Non partiamo da zero signor ministro
In particolare in questi ultimi anni è soprattutto ultimamente
Sì ha lavorato in questa direzione diverse proposte
Hanno già hanno dovuto completezza e dignità per un confronto serrato un governo nel Parlamento
Il governo a sua volta annunciate divulgato la propria proposta di riforma stralcio della Costituzione limitato per ora l'articolo centoventidue
è una proposta che al momento si limita ad aprire gli spazi di autonomia sul sistema elettorale sulla forma di governo
Io credo che la proposta va va valutato attentamente
Che sia necessario un dialogo di un confronto anche serrato e col governo e col Parlamento
Per essere certi che essa si conosciamo nei termini più adatti
E soprattutto per garantirci che sia davvero il punto di partenza dalla lunga separato dalla riforma e non una scorciatoia che hanno porta poi da nessuna parte
Ho già detto lunedì avvenisse alla presenza del ministro Speroni
Che personalmente ritengo una forzatura non opportuna
Inserire in Costituzione
L'elezione diretta del presidente della regione è il maggioritario
E che comunque ritengo urgente e necessario la presentazione da parte del governo di una legge ordinaria di riforma del sistema elettorale che assicuri alle le che assicuri che alle elezioni della primavera del novantacinque si vada con un sistema
Anche perché a prescindere contenuti
Non esista affatto la certezza che governo e Parlamento siano in grado di modificare in tempo utile l'articolo centoventidue della Costituzione per permettere poi alle regioni e di darsi nuovi sistemi lento elettorali
Mentre deve esserci la certezza che nella primavera prossima si voterà con nuovo sistema elettorale se così non fosse non credo che sarebbe un contributo al federalismo ma sarebbe un'ulteriore battuta d'arresto una ulteriore perdita di credibilità
Sono comunque convinto che anche su questo tema dalla riforma elettorale
Sì è per legge ordinaria che nella modifiche dell'articolo centoventidue della Costituzione sia per quanto riguarda l'elezione diretta del presidente della Regione che per l'acquedotto che maggioritario proporzionale sono convinto che l'atteggiamento la posizione delle Regioni non possono essere difensivi timorosi o preconcetti
Ma dico sportivi impegno e serrato confronto con il Governo è il Parlamento le Regioni e gli enti locali e non sono aprioristicamente l'opposizione o l'alternativa al governo centrale
Ma livelli istituzionali che dialogano si confrontano con pari dignità
E composizioni tese a risolvere in modo migliore i problemi della comunità del Paese
Ritengo puri
Che ciò che si dovrebbe fare in tempi non lunghi anzi abbastanza celeri da parte del governo e di presentare una proposta di riforma costituzionale che a fronte organicamente i temi del federalismo c'è una nuova ripartizione di competenze di potere per lo Stato centrale regioni l'autonoma fiscalità regionale la forma di governo l'istituzione alla Camera per regioni eccetera in questo modo il confronto ne sono sicuro sarebbe ancora più concreto ravvicinate costruttivo per concludere infine sono convinto che la riforma elettorale alla riforma federalista un nuovo assetto finanziario e fiscale un nuovo rapporto top Stato ragioni Enti locali certamente nel cammino non facile ma non possiamo sottrarci al dovere di percorrerlo fino in fondo i fatti l'evoluzione politica non ci consentono di rinviare di accantonare una riforma dalla quale ormai chiaro dipendono molte delle speranze dalla ripresa politica nel nostro Paese grazie
Il programma e dalla giornata odierna prevedono
Subito la relazione dall'assessore Mariuccia
Sul tema abbia scelto certo sanare tipo federativo
Poi esce procederà con il confronto Stato-Regioni ed enti locali
Chiede alla presenza oltre che del ministro Urbani e Speroni
Di Armando Assarotti
Walter vitale
Avviso lascia la Cinelli Enrico Gualandi
Braccia Argo sindaco di Piacenza però soltanto la parola subito all'assessore province Mario
Ma in questo Paese si è svolto un dibattito ormai lungo sul tema delle riforme istituzionali e costituzionali
Un dibattito che è cominciato negli anni ottanta
Ricordo i lavori della commissione Bozzi
Approdato nel gennaio novantuno ad un disegno di revisione costituzionale approvato dalla prima commissione della Camera dei deputati
E poi proseguito nel corso della undicesima legislatura
Con i disegni di legge di riforma costituzionale opposti da molti consigli regionali con i lavori della commissione bicamerale per le riforme istituzionali
Che ha consegnato le proprie proposte nel gennaio di quest'anno
Un dibattito quindi lungo
I cui risultati tuttavia sul piano concreto sono stati esigui
E se dovessimo riassumere i risultati di questo dibattito con una battuta credo che dovremmo dire così
Parole molte
Proposte tante
Fatti finora nessuno
Salvo una cosa per quanto riguarda le regioni no
E cioè il fatto che per la prima volta
Su iniziativa delle stesse regioni
Si sono ottenuti referendum abrogativi su materie di profilo regionale mi riferisco ai referendum
Che sono stati ammessi dalla Corte costituzionale per l'abolizione dei ministeri dell'agricoltura del turismo dello spettacolo
Io penso però che
Questo lungo e complesso dibattito
E sia servito almeno
A tutti noi
A mettere in chiaro la fisionomia e i tratti fondamentali delle nuove regioni di cui parliamo
Perché una cosa appunto è chiara
Noi parliamo di le Regioni nuove rispetto a quelle che
Fin qui abbiamo conosciuto
E quindi la prospettiva
Di un rilancio della istituzione regionale
Come asse portante della riforma dello Stato
Diventa credo credibile
Solo a partire da una rigorosa riflessione critica
Autocritica sulla esperienza regionalista che fin qui abbiamo conosciuto
Le regioni in Italia come sappiamo al di là dei limiti del titolo quinto della Costituzione
Sono nate tardi e male
Sono nate con ventiquattro anni di ritardo
Per ragioni politiche che tutti ricordiamo
E sono nate subito come enti a libertà vigilata
Perché nel mille novecentosettanta si costituiscono religioni
E già nel mille novecentosettanta con la legge sulla finanza regionale numero duecentottantuno e subito dopo con la riforma fiscale del settantuno e settantatré
Si dà vita al uno dei più straordinari sistemi centralistici di prelievo fiscale che siano conosciuti al mondo
Una finanza totalmente accentrata
Che ritorna alle regioni in termini di finanza derivata e largamente vincolata quanto alla destinazione
E già qui quindi nuce
Al momento della nascita della concreta esperienza regionalista al di là del grande entusiasmo che questa esperienza ha suscitato dal suo inizio c'è un limite
E il limite di fondo sta nella straordinaria difficoltà di combinare il principio della responsabilità politica con il principio della irresponsabilità finanziaria
Ora per un certo periodo
Diciamo che le Regioni hanno funzionato
Come agenzia
Decentrata
Della spesa pubblica
Hanno funzionato bisogna riconoscere realizzando performance diverse l'una dall'altra
Ma qui si è incontrato poi
Un passaggio critico nel momento in cui dalla crescita del debito pubblico
Siamo passati al problema del contenimento del debito pubblico
E allora
Ma irresponsabilità finanziaria si è tramutata in molti casi in una sorta di impotenza politica
E l'ultimo elemento diciamo che spiega la crisi dell'esperienza regionalista che abbiamo conosciuto sta nella questione delle competenze
E dei poteri delle Regioni qui come sappiamo l'articolo centodiciassette della Costituzione aveva fatto una scelta la scelta era stata quella di enumerare le specifiche competenze delle Regioni
Ma nei fatti a partire dal DPR numero seicentosedici del mille novecentosettantasette noi abbiamo assistito ad un fenomeno di con le e progressivo oscuramento
Dei rapporti fra Stato e regioni per quello che riguarda appunto gli ambiti di competenza
Qui non si tratta soltanto di revocare lo sviluppo di questa straordinaria legislazioni invasiva dello Stato che è arrivata a coprire investire persino normative di dettaglio qui il punto è che le Regioni si sono trovati a vivere una situazione di incertezza
Per quello che riguarda la definizione dei loro margini di autonomia normativa e legislativa
E nell'incertezza un elemento aggiuntivo di una perdita di l'identità tutto questo naturalmente ha avuto dei riflessi
Il riflesso più negativo è stato il fatto che obiettivamente al di là delle volontà
Le Regioni si sono poi in qualche modo definite verso il sistema delle Autonomie locali come enti sub statuali
Formando sia mimare i difetti dello Stato centrale
Ed è per questo che molto spesso il sistema delle Autonomie locali
E mi riferisco in particolar mente ai comuni ha vissuto criticamente la relazione con le regioni in quanto le regioni sono stati appunto non diciamo il vertice di un sistema integrato fondato sui principi di espansione dei margini dell'autogoverno locale ma sono state una specie di interfaccia del centralismo statale
E c'è poi un altro profilo critico da considerare che riguarda il sistema politico
Il sistema politico italiano è stato anch'esso fortemente centralistico
Tutti i partiti non soltanto i partiti di opposizione ma anche i partiti di governo
Sono stati partiti centralistici
E questo ha impedito che il sistema politico regionale assumesse un vera e propria autonomia
Ed è stato uno dei motivi che ha reso difficile la costruzione di vere classi dirigenti di profilo istituzionale
Tutto questo per dire insomma che la prospettiva che intendiamo costruire diventa credibile soltanto a partire da una netta soluzione di continuità
Che riguarda sia il profilo istituzionale
La fisionomia istituzionale delle nuove religioni sia il profilo politico
Ed è per questo che
Nel dibattito e nell'iniziativa delle forze del giornalista e negli ultimi anni è stato molto forte questo nesso
Il nesso fra il profilo della riforma istituzionale
E il profilo della riforma politica
Quello che potremmo dire
Anche considerando il dibattito che ha aperto in questi giorni il collegamento fra riforma costituzionale e riforma del sistema elettorale delle Regioni
Quindi quali sono i tratti essenziali
Della fisionomia delle nuove legioni di cui parliamo qui per procedere con larga sintesi
Io credo che fondamentalmente si debbano sottolineare quattro dimensioni istituzionali
Quattro se volete profili angoli di questa fisionomia di questa nuova identità che occorre costruire a prima dimensione naturalmente quella dei poteri e delle competenze
Da qui sappiamo che osservando
Il modo in cui nei fatti
è stata contraddetta quella che era stata la stessa scelta dei costituenti l'enumerazione tassativa delle competenze delle Regioni in Costituzione a un certo momento è prevalsa l'ipotesi contraria si è detto dove sciamo quello schema
Passiamo quindi ad una enumerazione tassativa delle competenze dello Stato
Inseguendo un pochino l'illusione che in materia di Poteri e di competenze
E di dimensioni degli interessi locali e regionali nazionali e sovranazionali ci si potesse muovere come dire usando il coltello
Come se cioè in questo campo fosse possibile operare separazione verticale
Fino a a un certo punto arrivano le regioni da quel momento in poi arriva allo Stato in realtà sappiamo che non è così
Sappiamo che il mondo di oggi le interdipendenze sono fortissime
E quindi il tema della ripartizione delle competenze è un tema Complesso che va affrontato credo da due punti di vista
Dal punto di vista dei contenuti ma anche e soprattutto dal punto di vista delle procedure delle garanzie procedurali e istituzionali dell'autonomia regionale
De per questo che in materia io credo che si debba criticare la soluzione proposta dalla Commissione bicamerale
Che in fondo che propone una sorta di ambigua Jachia nella definizione delle competenze quelle esclusive dello Stato che sono diventate ben ventisei nell'ultima versione quelle esclusive delle regioni e quelle miste
Rinviando alle ai principi delle riforme economico sociali ai principi delle leggi organiche il coordinamento delle politiche regionali io penso che si debba invece ritornare allo schema iniziale cioè a quello della enumerazione tassativa
Delle
Competenze dello Stato
Ponendo però il problema della garanzia dell'autonomia regionale
E della garanzia del Coordinamento unitario su scala nazionale delle politiche regionale attraverso una modifica della forma di Stato del sistema parlamentare su questo arrivo fa un attimo
Il secondo profilo è quello dell'autonomia finanziaria
Qui il tema come sappiamo è complesso
Le Regioni hanno recentemente formulato delle proposte
In questa materia in materia di finanza regionale non è vero che bisogna aspettare la riforma dell'articolo centodiciannove della Costituzione per realizzare fatti nuovi
Bisogna perseguire in via di principio una soluzione
Che tende a falsi
Che le regioni possano per finanziare le loro politiche
Contare fondamentalmente sulle risorse che sono in grado di acquisire direttamente
Quindi un'autentica autonomia finanziaria e impositiva che ha un solo limite
Il limite è quello della necessità del riequilibrio solidaristico fa regioni forti e regioni deboli
Che va tuttavia assicurato con meccanismi più limpidi e trasparenti di quanto non si siano realizzati fino a qui
Il terzo profilo la terza dimensione è quella che è stata oggetto del convegno di questi giorni
Io trovo che questa sia veramente una questione decisiva
Cioè il tema del rapporto fra la Regione e il sistema delle Autonomie locali
Perché ne siamo convinti che non abbia nessuna credibilità l'idea di fare delle nuove regioni una sorta di minimi staterelli
Che riproducono appunto verso le Autonomie i vizi del centralismo del organizzazione burocratica ministeriale parla ministeriale
E per fare questo bisogna rompere
Il triangolo
è stato regioni sistema delle Autonomie
Quel triangolo insomma che porta tutti i soggetti delle autonomie a fare fra loro una gara sa chi arriva prima
In quel crocicchio di strade che sta a Roma attorno a piazza Colonna
Uno Stato delle regioni una repubblica delle regioni
Diciamo costruita su un assetto istituzionale di tipo di direzionale
Da un lato c'è il rapporto fra lo stato e le regioni
E dall'altro lato il rapporto fra le regioni e gli enti locali
E su questa scala e bisogna credo riprodurre in qualche modo le stesse opzioni di fondo
Che si fanno sul versante alto
Del riassetto del sistema
Abbiamo quindi di regioni con un'espressione che cada il presidente della Regione Emilia-Romagna Bersani che diventano leggere in quanto sono forti
Perché è evidente che una Regione debole incerta sui pochi poteri tende a intercettare tutti i poteri e le competenze che le passo davanti
Mentre una regione forte sicura della sua funzione di governo sicura dei pochi poteri delle poche competenze della propria autonomia finanziaria deve decentrare le attività gestionali e quindi costituirci appunto
Come un centro ordinatore del sistema delle Autonomie da questo punto di vista è fondamentale che le regioni acquisiscono appunto un potere holding lamentale verso le Autonomie locali
Che deve essere naturalmente garantito dal punto di vista del sistema delle Autonomie da un contrappeso costituzionale
E cioè dal fatto che
Lei spesso lo stesso sistema delle Autonomie locali Possa interagire su un piano di pari dignità con l'istituzione regionale
E questo come parliamo di Camera delle Regioni su scala nazionale immaginiamo una sorta di Camera delle Autonomie su scala regionale
Che assume funzioni con decisoria su scelte fondamentali della Regione per esempio sulle politiche di bilancio
Perché se seguiamo quelle ipotesi di federalismo fiscale che ancora ieri Walter vitali sindaco di Bologna tratteggiato dobbiamo immaginare un sistema della finanza locale penso in questo caso i comuni che per una parte un sistema autonomo fondato sull'autonomia impositiva dei dei comuni e per l'altra parte di derivazione non più statale
Altrimenti di produciamo il vecchio triangolo ma di derivazione regionale
Quindi potere ordinamentale della Regione verso le Autonomie locali un potete ordinamentale io direi a tutto campo
E approfitto qui della presenza del ministro Urbani
Te assomma felicemente le deleghe in materia di affari regionali di funzione pubblica per sollevare un problema
Nel dobbiamo sul piano riusciamo delle politiche organizzative delle politiche del personale compete questo muro che separa la Regione dal sistema delle Autonomie
Perché è questo mutuo che ha costituito poi alla fine il limite di fondo su cui si sono bloccate quelle politiche più coraggiose di delega e trasferimento di funzioni di competenze al sistema delle Autonomie
L'ultimo punto riguarda la proiezione delle regioni nei processi decisionali legislativi centrale
Tema della Camera delle Regioni mi limito a una battuta non esiste al mondo
Stato non dico federale ma autentico stato regionale quale non prevede che le comunità regionali le istituzioni regionali abbiano una qualche forma di posizione diretta nel sistema parlamentare
Uno Stato delle regioni e del tutto incompatibile con un sistema bicamerale paritario come quello che conosciamo articolato sull'elezione diretta di mille parlamentari
Uno Stato delle regioni è compatibile con l'introduzione di un sistema bicamerale specializzato e con l'attribuzione a uno dei rami del parlamento la Camera delle Regioni di una funzione col decisoria essenziale sulle materie che riguardano per l'appunto le politiche regionali
Bene se mettiamo assieme questi
Quattro profili queste quattro dimensioni istituzionali
Le caratterizzano l'identità delle nuove legioni di cui parliamo e pensiamo quindi a regioni che abbiano un ambito accerto delle poche competenze una copia autentica autonomia finanziaria
Che esercitano un potere ordinamentale verso le Autonomie locali che sono poi gli dettate nel centro costituzionale della Repubblica attraverso una Camera delle Regioni
Se guardiamo a tutto questo
Bene questo disegno
Come può essere qualificato dal punto di vista della teoria dello Stato
Stiamo parlando di un regionalismo rafforzato
O stiamo parlando di una riforma in senso federalista
Ora io so che
Sono molti
Molti studiosi penso al collega e amico Augusto Barbera agli atti che dicono che in fondo questo quesito è
E inutile se non fuorviante
Perché l'esperienza comparata in fondo ci mostra che esistono Stati regionali come la Spagna dove le comunità regionali hanno forse più Poteri di stati informalmente federali come l'Austria
Per cui quindi tra un regionalismo forte un federalismo temperato e unitario in fondo vi sarebbe una sorta di Continuum non avrebbe senso facciale in una linea di confine io credo invece che a questa domanda a questo diciamo problema della qualificazione in termini di modelli istituzionali del disegno di riforma si debba dare una risposta
Per uscire dall'ambiguità
Per chiarire i riferimenti concettuali che si usano e qui naturalmente bisogna prima definire che cos'è il federalismo il definirei riferimenti concettuali che si usano in questa materia perché anche il federalismo come tutti gli ismi
Conosce tante definizioni
Ora se si guarda alla quel filone diciamo autentico del pensiero federalista che diciamo per li rami da
Da Cantet passato
Nella straordinaria esperienza storica del federalismo americano
E che in Italia è arrivato con Carlo Cattaneo
E che da Carlo Cattaneo poi per diversi rivoli in qualche modo ecco ha coinvolto uomini politici e pensatori tra loro così diversi come Gaetano Salvemini e don Luigi Sturzo
E i grandi meridionalisti come Guido dorso beh se guardiamo a questo tipo di pensiero federalista
Io penso che scopriamo una cosa elementare la quale ci dice ci conferma una verità che tutti dovrebbero conoscere e cioè che il federalismo dal punto di vista del pensiero democratico e progressista è una parola buona
Perché il federalismo altro non è che una concezione pluralistica del potere
è una concezione anti giacobina del potere
Per i federalisti non è vero che
Il potere stare in un posto solo
Per cui siccome il potere sta tutto lì il potere si prende e si conquista
Come facevano i giacobini andando all'assalto della Bastiglia o i bolscevichi andando all'assalto del Palazzo d'inverno i poteri si divide
E non è vero che una comunità nazionale si può costruire soltanto con il modello degli Stati nazione europee che sono derivati dall'esperienza dell'assolutismo monarchico un attico
Cioè concentrando i poteri al centro le grandi comunità si possono costituire anche allocando funzionalmente il potere a quei livelli a cui il potere può essere esercitato in maniera ottimale dal punto di vista dei cittadini e parliamo quindi di un federalismo
Unitario
Di un pensiero federalista che è strutturalmente legato al pensiero democratico ci sono parole di Carlo Cattaneo di Gaetano Salvemini di Luigi Sturzo che sono straordinariamente attuale da questo punto di vista
Quando Cattaneo dice che la libertà è una pianta di molte radici
E che quando ingenti Poteri e ingenti ricchezze stanno concentrate in pugno ad un'autorità centrale la libertà non è più che un nome perché tutto si fa fa Fagoni servi
Bene credo che questa fase detta un secolo fa in riferimento ai problemi di allora sia per noi è straordinariamente attuale
Visto che questo Paese
E passato rapidamente
Dall'ideologia proporzionale al sistema maggioritario
Ma ancora deve apprendere a fondo le regole della democrazia maggioritaria
Il modo in cui appunto combinare il principio maggioritaria con il principio pluralistico
Quindi assumere questo differimento evitare questa qualificazione alle proposte significa naturalmente prende le distanze da altre letture insomma penso a quelle può poste ripetutamente da Gianfranco Miglio che legge il federalismo in un altro modo lo legge in chiave contrattualistica facendone quasi un sinonimo del con federalismo
E lo da qui non parliamo più del federalismo come patto politico per le unità ma parliamo di un'altra cosa parliamo del diritto di secessione di separazione
Quello che negli Stati Uniti appunto rivendicavano i i sudisti
Io credo che sia invece necessario dare e
Appunto al disegno della riforma una precisa qualificazione in questo senso mi pare che si debba optare per una decisa scelta insomma dire che questa proposta è una proposta di ispirazione federalista
Che guarda i modelli federalisti praticati in Europa penso in particolare al modello istituzionale
Della Repubblica federale tedesca
E noi non dobbiamo copiare perché non si copia mai nulla
Ma che mi pare debba essere inteso largamente sintonico con le proposte che qui si vanno facendo bene
Ciò detto
Questa riforma come si fa e con quali tempi
Finora dicevo all'inizio molte parole fatti nessuno
Noi dico noi perché mi riferisco questo momento alle posizioni che ripetutamente le regioni italiane hanno espresso nelle conferenze dei presidenti delle giunte e dei Presidenti dei Consigli regionali dal chiediamo che intanto questo fu oggetto di riforma costituzionali cominci a vivere una vita reale nel Parlamento
Che si presentino le proposte che si presentino i disegni di legge
E le forze politiche e parlamentari comincino a discutere e a confrontarsi
In maniera ad arrivare
Con i tempi lunghi che saranno necessaria una modifica della Costituzione nel senso che si si diceva prima
Ora dicendo questo noi però non abbiamo
Assolutamente in testa l'idea che
La riforma debba avvenire e come dire conquistando una specie di ora X il momento in cui il Parlamento approva la riforma costituzionale lì scatta un grande Big Bang federalista
E si fa la riforma
Questa riforma sarà un processo
Avrà una necessaria gradualità
Implicherà un lavoro di lungo corso perché non potrà svolgersi in maniera come dire meccanica e omogenea uguale per tutti dovremmo cominciare a trasferire in concreto Poteri competenze risorse
Al contempo bisognerà cominciare a mettere mano effettivamente al riordino degli apparati centrali dei ministeri delle strutture centrali dello Stato nel corso di questo processo incontreremo un'infinità di problemi
Che andranno affrontati di volta in volta
Mi pare che almeno due di questi problemi debbono essere evocati la questione della differenza fra Regioni a statuto ordinario e Regioni a Statuto speciale uno di quei tabù di cui difficilmente si può parlare nelle conferenze dei presidenti delle Regioni
Io credo che arrivati a un certo momento questo tabù collera perché in qualche misura tutte le Regioni diventeranno Regioni a Statuto per così dire speciale
L'altro problema che incontreremo ed è un problema che secondo me non va né enfatizzato Neso Cenzato è la questione delle dimensioni
Territoriali demografiche economiche delle regioni
Certo quello incontreremo questo problema perché pensando a regioni come enti di governo politico con quel tipo di competenze e di poteri e di funzioni e nasce il problema della
Definizione ottimale della scala territoriale sulla quale questi poteri possono essere esercitate
Questo problema lo incontreremo ma come si affronta questo problema
Non è che si affronta facendo come Napoleone buona parte dei decreti a tavolino
Il ridisegno i confini delle macroregioni
E non si affronta e scambiando appunto quella ipotesi di discussione formulata dalla Fondazione Agnelli sulle dodici regioni come è una proposta di decreto legge credo che si dovevano affrontare questi problemi dal basso secondo appunto la logica autonomistiche federalista
Incentivando forme di cooperazione fra Regioni attivando anche procedure referendarie democratico democratiche ai fini del della ridefinizione dei confini delle regioni della stessa possibile fusione fra Regioni
Ma appunto agendo dal basso il combinando l'esigenza della identità delle comunità regionale con l'esigenza del definizione ottimale delle dimensioni di governo
Incontreremo dunque molti problemi avvieremo un processo di lunga lena e di lungo corso
Ma questo è il punto politico
Che le regioni
Pongono oggi mi pare che questo debba essere il punto diciamo centrale del confronto che abbiamo chiesto in questa sede con con il governo alla presenza dei due ministri
Speroni per le riforme istituzionali urbani per gli affari regionali la funzione pubblica
Cioè mentre si muove questo complesso disegno di riforma costituzionale istituzionale
Che cosa succede per le regioni che oggi
Per queste regioni
Per queste regioni occorre che succedano da subito fatti nuovi
Occorre che da subito si muova un passo concreto verso la riforma
Ed è per questo che
Le conferenze dei presidenti hanno
Detto in un manifesto elettorale chiediamo una legislazione di cento giorni
Cioè chiediamo che al più presto il nuovo governo nel nuovo Parlamento mettano mano ad alcune immediate riforma
Il problema della finanza regionale dicevo prima non è necessario aspettare la modifica dell'articolo centodiciannove della Costituzione
Nella legge finanziaria di cui si comincia a discutere
Ministro Tremonti potrebbe cominciare a fare qualche esercizio ispirato dal suo brillante leggo sul federalismo fiscale
In materia di rapporti fra Stato e regioni Conferenza Stato Regioni possiamo fin d'ora a fare qualcosa
Mi pare che su questo il primo confronto fra Regione governo abbia dato i risultati positivi cioè fare bella Stato e regioni di questo organo di cui oggi disponiamo
La definizione i rapporti di reciproci fra governo centrale dei giorni è una cosa seria
Un luogo di discussioni e di Presa di decisioni sulle grandi questioni di interesse strategico del Comune
E la terza questione la più gente di tutte naturalmente il tema della riforma elettorale delle
Vanno a questa parte
Abbiamo tutti ha avuto la speranza che già nello scorcio dell'ultima legislatura su questo si potesse produrre un fatto nuovo per qualche settimana nell'ambito della Bicamerale si costituì una sottocommissione e questo perché
Non perché siamo presi dalla Mania del maggioritario
Da questa moda per cui somma i sistemi elettorali vanno tutti cambiati
E tutti allo stesso modo
Cosa tra l'altro del tutto diciamo falsa dal punto di vista del esperienza giusto politica e costituzionale perché sistemi elettorali sono tecniche
E sono tecniche che possono adottare modelli differenziati a secondo della Scala a cui si riferiscono
Non è quindi che si è pesa una smania di diventare come gli altri come i comuni come le Province come il Parlamento è che noi abbiamo fatto una riflessione
Gli abbiamo immaginato che cosa potrebbe succedere se noi nel mille novecentonovantacinque votassimo con la vecchia legge elettorale del mille novecentosessantotto
Che è basata non soltanto sul sistema proporzionale ma sui collegi a base provinciale e sul voto plurimo di preferenze
Abbiamo fatto questa simulazione e abbiamo visto che avremmo se usassimo quel sistema elettorale
Consigli regionali iper frammentati
Senza maggioranze solide di governo in cui le giunte si dovrebbero formare dopo il voto attraverso quelle faticose negoziazioni tra gruppi politici
Avremo quindi i consigli regionali deboli
Perdenti
Come accade ai vasi di coccio rispetto ad altri poteri ad altri livelli di governo locali e nazionali che sono in qualche modo usciti rafforzati da una modifica del sistema elettorale
Per questo riteniamo che la riforma elettorale delle Regioni sia urgente per questo le Regioni hanno voluto intanto definire i principi di fondo di questa riforma elettorale
Abbiamo detto e scritto più volte questi principi di fondo consistono nel fatto che attraverso un nuovo sistema elettorale
Si deve assicurare la legittimazione di retta delle maggioranze di governo e della loro leadership
Il superamento della base cominciare di formazione
Della rappresentanza
Per dare respiro ad un profilo indirettamente regionale della rappresentanza appunto regionale sul principio della garanzia della rappresentatività e del pluralismo politico
Ora in questa materia c'è un fatto nuovo
Il fatto nuovo è il disegno di legge di riforma costituzionale dell'articolo centoventidue della Costituzione che è stato recentemente proposto dal governo su l'iniziativa del ministro Speroni
Io credo che
Ancora prima di entrare nel merito di questa proposta al ministro Speroni debba essere comunque riconosciuto un merito
Ecco da molto tempo a questa parte il tema delle regioni
Della riforma delle regioni
A partire dalla questione cruciale del rapporto tra forma di governo regionale del sistema elettorale regionale per la prima volta è entrato concretamente nell'agenda politica
Quindi questo merito va riconosciuto al ministro Speroni anche se io devo dire francamente il Progetto di legge suscita molte riserve
Qui mi limito diciamo ad un'osservazione secondo me
Si è arrivati alla fine ad un esito un pochino paradossale
Nel senso che si è partiti dall'idea più volte dichiarata di rimuovere in materia di forma di governo il vincolo costituzionale
Dando quindi una amplissima autonomia
Alle Regioni in questa materia
Quindi prevedendo addirittura che le singole regioni si potessero dare i sistemi elettorali forme di governo del tutto diverse fra di loro tant'è che qualcuno ha detto ma avremmo una specie di Italia arlecchino
Quindi si è partiti dall'idea di una piena autonomia regionale e si è arrivati un pochino all'esito opposto
Perché la dei lega alle regioni a legiferare in materia resta ma affermando in Costituzione due principi vincolanti
Il primo è il principio del elezione a suffragio universale e diretto del presidente della Regione
In via avremmo per le regioni
Una forma di governo vincolate in Costituzione
Con una formula poi mi sia consentito di dire che sembra un pochino fatta apposta per accendere straordinari dibattiti ideologici
Straordinarie e inconcludenti dispute sul presidenzialismo meno perché questa formula il presidente della Regione potremmo anche leggerla come presidente del governo
Il Consiglio dei ministri eletto a suffragio universale diretto può in concreto significa le molte cose
Può significare che si si muove sulla strada del presidenzialismo dualista
Secondo quel modello per cui da una parte si legge una persona un leader e dall'altra parte si elegge un Parlamento
Un modello che insomma ha realizzato performance dal punto di vista democratico straordinarie in alcuni Paesi anche se con alcune difficoltà mi pare crescenti penso agli Stati Uniti d'America
Penso alla Francia
Un modello che credo invece nel nostro Paese
Che sì ma resta il Paese della politica
Il paese dei Gracchi decisioni di Machiavelli
In cui la politica suscita insomma straordinarie passioni straordinaria partecipazione nel nostro Paese avrebbe effetti deleteri credo
Cioè l'idea di aver appunto dei presidenti dei leader eletti
Da un lato senza un accordo con una maggioranza
Formata su un programma politico
Secondo me diciamo aprirebbe scenari di governabilità molto difficile in un Paese come questi
Altra cosa è dire che il presidente viene eletto nel senso che è espresso direttamente dall'elettorato come capo di una maggioranza
E questo non è il presidenzialismo di tipo dualista somiglia piuttosto al modello Westminster o come vogliamo chiamarlo e questo mi pare che sia il punto in fondo il dato diciamo di maggiore pregio che abbiamo sperimentato nell'elezione dei sindaci è questo
Che non si elegge soltanto una bella persona
E come da qualche parte succede no è capitato a Catania con il sindaco Enzo Bianco che siccome le aveva hanno voluto introdurre l'elezione separata bianco si è trovato con una maggioranza ostile nel suo consiglio si elegge una personali conoscibile
Identificata dei cittadini ma assieme a una maggioranza
E l'altro limite di questa proposta è che appunto anche qui per fare del bene si finisce insomma col commettere qualche peccato
Il bene era quello di appunto
Dare alle regioni e un'autonomia dal punto di vista delle definizioni dei sistemi elettorali senonché se mettiamo in Costituzione che comunque per le regioni il sistema elettorale
Deve essere fondato sul sistema uninominale e maggioritario avemmo anche qui un effetto paradossale
Tant'è che
Presidente
Della giunta lombarda vivamente protestato su questa una perché avremmo solo per le Regioni
In Costituzione una predeterminazione del sistema elettorale quando
Persino i nostri costituenti che mi pare che dal punto di vista dei bilanciamenti si siano voluti garantire su tutto avevano convenuto che la materia elettorale dove dovesse essere disciplinata con legge ordinaria e non con il vincolo costituzionale
Ecco ma a parte questo voglio dire diciamo i dubbi le riserve che si possono avere sulla sulla proposta di ho già detto che questa proposta ha il merito di avere portato il tema al centro del dibattito
Il vero limite poi di questa proposta secondo me sta sul piano dei tempi
Perché le riforme costituzionali richiede metodo le doppie letture i referendum se non c'è in seconda lettura la maggioranza dei due terzi e invece noi qui siamo di fronte a una specie di corsa del gambero
Perché se vogliamo eleggere nel novantacinque i Consigli regionali con un diverso sistema per bene occorre che al più tardi nel prossimo autunno inverno una legge ci sia
E d'altronde lo stesso schema di riforma dell'articolo centoventidue proposto dal governo
Implica che una legge ordinaria ci si visto che il terzo comma dice che se le regioni non può vedono con poche leggi vale la legge de la Repubblica che però non quella del sessantotto ma quella nuova che si deve fare
E da qui allora il tema del sistema elettorale del meccanismo elettorale per le regioni
Naturalmente sui meccanismi
Dibattito è sempre aperto e il confronto può essere infinito
Io credo che
Per muoversi diciamo speditamente e
Con un grado diciamo sufficiente di chiarezza concettuale in questa materia bisognerebbe anzitutto convenire sui principi
Di questa riforma elettorale per le regioni e poi discutere di meccanismi
Non è vero che i sistemi elettorali devono essere tutti uguali fra di loro
I sistemi elettorali vanno calibrati sulle funzioni sulle dimensioni di un determinato livello di governo
Allora se noi guardiamo siamo l'esperienza politica storicamente determinata delle regioni oggi
Io penso che la prima cosa che dovremmo fare escludere gli estremi
Nel cercare intanto un accordo sui principi
E scuderie estremi significa intanto escludere un sistema proporzionale come quello attuale
Ci porterebbe agli esiti di frammentazione della rappresentanza di debolezza delle maggioranze di governo conosciamo
Ma significa anche escludere all'opposto un sistema maggioritario
Pongo secco come si dice
Perché sulla scala ridotta della dimensione regionale e anche considerando il dato diciamo storicamente determinato in pirica mente rilevabile della forte differenziazione territoriale degli orientamenti elettorali
Un sistema maggioritario puro per le decisioni porterebbe ad un editto assurdo
Cioè a queste famose Regioni mono colori
Ho monocromatiche dove una sola forza un solo dal gruppo amento finisce con la vede la stragrande maggioranza dei seggi alla faccia della tirannia della maggioranza sarebbe una noia mortale
E lo dico ve l'assicuro pensando anche all'ipotetico Consiglio regionale dell'Emilia Romagna che verrebbe eletto in questo modo no io credo che una democrazia moderna
è fatta di governi legittimati direttamente dai cittadini ma anche di opposizioni di minoranze
Perché altrimenti cittadini su cosa giudicano la volta successiva
E quindi diciamo il cruciverba il rompicapo del sistema elettorale delle Regioni a questa a questa variante insomma noi dobbiamo qui davvero assicurare una maggioranza ma assicurare anche il pluralismo politico anche garantire la fisiologia democratica oltre che combinare il problema della rappresentanza territoriale con la rappresentanza su scala regionale
Ecco io penso che se si conviene su questi principi i meccanismi si trovano
Ad esempio io ritengo che qui si possa utilmente ricorrere con significative adattamenti al sistema elettorale che è stato introdotto per il Senato
Penso che una soluzione tecnica che potrebbe garantire questo risultato cioè il fatto di avere una maggioranza di governo legittimata dei cittadini ma al tempo stesso una garanzia dell'opposizione
E potrebbe essere in un meccanismo elettorale in cui il novanta per cento dei seggi venissero assegnati con la tecnica del Senato prevedendo però il collegamento obbligatorio dei candidati su scala regionale che dai il tuo figlio regionale di modo che avremmo un sessantasei per cento dei seggi attribuiti con nell'uninominale
Preferibilmente a doppio turno
è inutile che dica che su questo sono d'accordo con le recenti prese di posizione del ministro Urbani
Riservando un dieci per cento dei seggi ad un premio di maggioranza eventuale che si dà se serve
Perché se non serve non sita e quella quota resta ripartita proporzionalmente
Un premio di maggioranza legato al candidato presidente
Badate bene che anche senza la riforma dell'articolo centoventidue della Costituzione nel potremmo arrivare in questo modo ad un modello molto simile a quello dell'elezione dei sindaci
Voteremmo in un'unica Scheda per un candidato nel collegio e per un candidato presidente
E se occorre un premio di maggioranza per dare la maggioranza all'accorpamento di un centro si fa il doppio turno anche sul candidato presidente
E vorrei poi vedere quale consiglio regionale
Non dovesse eleggere
Il candidato Presidente che esce così uscirebbe così fortemente legittimato dall'elettorato in questo modo io credo che punto la pratica di un nuovo sistema elettorale potrebbe consentirci anche di ragionare con maggiore razionalità sulla forma di governo
Piuttosto che iniziare questo dibattito sulla forma di governo con il piede sbagliato insomma no che diciamo il piede della emotività il piede della inclinazioni diciamo po'pagando Istica ideologico
Ho finito mi limito solo a dire che comunque qui davvero
L'urgenza è altissima se si è convinti di un antico principio della politica
Che vale anche in materia di riforma autonomista e federalista
Nessuna riforma autonomistico e federalista si fa perché a Palazzo Chigi cioè nel centro
Esiste una maggioranza politica illuminata
Non è mai successo nella storia queste riforme si fanno perché esistono forze reali sociali i soggetti politici e istituzionali che sono interessati a farle camminare nella realtà
E per questo nel novantacinque ci servono consigli e giunte regionali più forti e autorevoli di quelli che oggi conosciamo
Associazione Marinucci considerando il numero dei relatori propongo che il tempo sia dai dieci quindici minuti considerando anche il tempo che abbiamo a disposizione se vogliamo concludere nella mattinata una Lazzaro la mattinata la parola Armando Sarti presidente dalla quinto Commissione quel per le autonomie locali interregionale
E allora
Terzo intervento introduzioni Castellucci lunga argomenta dissertazione
Di Mariuccia
Vedendo gli amici colleghi emiliani e lombardi d'altro mi son detto può esserci un mio contributo
Visto che le domande sono primo
Ai ministri che dopo su mi mi succedono altri colleghi preparatissimi debole questioni sono state tutte poste enormi somme sono in condizione di questi dieci minuti di parlare
Come fossi un assessore comunale ancora
Un sindaco
Quale può essere il contributo
Che può essere dato oggi a queste prospettiva federalista
Che sarà una forte avanzamento
Nel miglioramento complessivo delle dell'azione pubblica
Ma non sarà tutto
Cioè guai se noi vediamo alziamo questa prospettiva come grande traguardo
Che risolve le questioni
Che dà un contributo fondamentale ma cosa possiamo fare noi per essere a fianco di questa prospettiva
Per questo a fianco del Parlamento innanzitutto
E del governo che
Per queste ipotesi di questo federalismo cooperativo che è stato introdotto opportunamente definizione saggio
Della regione Emilia Romagna
Per i problemi dell'autonomia finanziaria per questa forza dei soggetti così come viene ricordato
Per questo criterio del principio di sussidiarietà che non esiste solo come un diritto
Delle Autonomie verso lo Stato o verso il governo centrale
Ma che va inteso io ritengo come un coefficiente come un elemento di propulsione come una risorsa ulteriore
Ebbene io mi pongo in questa valutazione
I quei da collezione che e critica e cioè autocritica figuratevi parlo
Debba a nome del crinale che fino a poco tempo fa è stato uno opaca istituzione del nostro Paese Prato discussa anche ma che mi sembrò oggi
Abbiamo una una posizione più attive io credo che ci siano altre valutazioni da fare c'è una politica troppo attendista
Poche innovatrice troppo separate
E questo non resiste solo fra governo
E Autonomie esiste fra le autonomie
Esiste propria autonomia e le regioni
Perché siamo tutti laici non solo siamo diventati tutti i laici non sono personalmente ma la dobbiamo diventare anche istituzionalmente perché la cartina del tornasole l'indipendenza del giudizio sulle cose che vengono a patti allora non possiamo sempre giustificare limiti ritardi
Che esistano attribuendo sempre da altri la responsabilità di questo di questo no c'è una responsabilità complessiva anche delle Autonomie ce le siamo veri se vogliamo essere autentici o comunque contribuire a quel a quell'azione che le tu non dire devono sviluppare dobbiamo allora aveva il senso di un rilancio dell'iniziativa che non è solo richieste di spazi di nuove strumentazioni
Ma un miglioramento complessivo perché il quadro legislativo che abbiamo avuto finora non è stato compiutamente oppure significativamente applicato
Il mio sarà un breve intervento leggendo quarantadue
Quanta parte di questa legge l'abbiamo vediamo attuate applicato
Abbiamo fatto le ricadute standard
Fotocopiati in larga misura
Elaborati dall'esterno introdotti all'interno
Quale separazione abbiamo fatto per la politica è l'azione amministrativa
L'autonomia statutaria e regolamentare organizzativa la duecentoquarantuno
La quattrocentoventuno canto che tutto in tutto questo c'è una parzialità che non costituì S e non garantisse un elemento diciamo di nei fondativo di rilancio di ulteriore miglioramento ma il ventinove novantatré tutti i provvedimenti di Cassese il ventinove novantatré quale elemento innovatore è stato nella struttura degli enti locali
Ma ricordo due provvedimenti recenti
Il provvedimento gli ultimi perché anche molto governo va valutato per quello che fa
E per quello che fa anche per qualche promette poi non passa per quello che prospetta ma anche per quello che ha fatto
Colleghi Lele nelle nelle aziende municipalizzate
La centoquaranta documenti ha fatto la la riforma dello Statuto e si è dovuto intervenire deve intervenire il Parlamento su proposta del governo
A ipotizzare che entro il primo gennaio obbligare che entro il primo gennaio del novantacinque
Ci devono riformare gli statuti delle aziende
è pertanto dentro quel procedere configurare l'azienda speciale certa che ci dice che c'era la questione fiscale e le altre questioni incerte ma anche questo processo un processo ritardato
La parificazione cioè un consentire che l'azione di questi imprese pubbliche in questo clima di privatizzazione cieca o comunque generica
Invece via affrontare il problema della parificazione della concorrenzialità non ci guardo che soggetto sei guardo il risultato che militari mattino detto delle condizione di potere giudicare risultato perché alle stesse a tutti alle stesse condizioni né di privilegio ma di condizioni operative perché lo abbiamo sempre alta la bandiera della protesta e non dell'auto che
Anche
E lo faccio consapevole e cosciente di tutti i limiti che ognuno di noi nelle istituzioni che ha ma non in questa fuga sempre perché la fuga
E ormai altre a dei traguardi precisi
Al traguardo il loro valutazione dei cittadini ben diverso al traguardo elettorale al traguardo che non c'è più la politica dell'appartenenza ma c'è la politica dei risultati non c'è più confermato perché sei qualcuno che ti si presenta bene
Anche questo quale conta come abbiamo visto anche recentemente mezzi e morti ma poi alla fine nella sostanza guardano ai risultati dispiace risultati non so di questo Parlamento
Che certamente non non non ci dimostra efficacissimo coordinati infimo finalizzato così come qualche volta lo stesso governo
Allora parificazione cosa significasse costituirono aziende io posso partecipare S.p.A. a maggioranza minoranza cioè dinamismo possibilità per lettura tutti di condizioni uguali
Faccio un secondo riferimento noi parliamo di parliamo di di di
Di regionalismo benissimo Mario ci ha parlato in un modo efficacissimo e io non voglio ricopiare mi mi aggiungere nient'altro anche perché altri meglio di me lo farà
Ma ad esempio il fatto che le casse di risparmio
Abbiano fatto le fondazioni e il fatto che ci sia in giro un progetto per comuni si passa non più della tassazione del cento per del cinquanta per cento sulle plusvalenze che le fondazioni devono realizzare se collocano sul mercato queste azioni cioè che si parli di qualcosa come sessanta mila miliardi
Di risorse pubbliche collettive di tutti del territorio cioè questo nella prospettiva federalista cosette cancelliamo le casse di risparmio diventano impresa tutto quello che vogliono anche loro concorrenziali sul mercato ma i sessanta mila miliardi ti fanno
Ritorno sul territorio in Investimenti
Oppure lo Stato come si ipotizza ne preleva il cinquanta per cento è destinata ai tre mila miliardi a coprire eventualmente il il buco dell'ente oppure
A a disperdere lì nelle spese correnti oppure no fabbisogno del fabbisogno finanziario fiscale oppure invece la proposta anche qui
Di una concertazione
Del federalismo è quella che queste risorse vanno reinvestite ripiegate ognuno almeno in una quota per la propria Regione i musei in cose permanente perché questi sono patrimonio che ci sono lasciati
Dei nostri sono stati lasciati ai nostri predecessori con grande lungimiranza forse anche con qualche
Mio tira forse ma però con grande risultata dove le investiamo
Le camere di commercio
Perché adesso noi siamo in presenza di tanti riformato di grande portata
L'azienda il cittadino all'impresa
Quelli che fanno la corte di frodi tribunali per il registro delle imprese per consigliare i bilanci tutto questo ampliamento
Il fatto che ci sia grande autonomia ulteriore per le camere di commercio che quella stessa degli enti locali e per gran e pertanto proiezione di questa di una funzione operative aggiuntiva
Di servizio dell'economia
Anche questo sarà bene un un contributo a quel disegno autonomistico quel riassetto complessivo a quell'ostentazione suo tipo di avanzamento
Questi miei recenti sia gli enti fiere altre cose istituti case popolari questo serve a me per con per concludere in questa Primo in questa conclusiva considerazioni diciamo di questa prima e quasi finale parte del mio intervento per dire che l'avanzamento verso una prospettiva federale è di tutto il sistema anche le cose
è nella e nel rinnovamento nella operatività
Occorre che noi con cerchiamo di costruire e allora ecco e questo mi fa piacere che si è rivolto ad una regione che ha un presidente che non e sede in questi protagonismi formale invece nella sostanza delle proposte
Non sarebbe male che noi articolatissimo un Bilancio un programma consolidato lo chiamo così
E cioè un bilancio complessivo
E un programma complessivo
Kerry articoli ridia respiro dia prospettiva dia congiunzione convergenze e unità fra tutti i soggetti istituzionali o anche soggetti pubblici che come abbiamo visto non sono solo quelli elettivi ma sono anche formidabili
Ultima conclude ultima considera
Mi sembra che sia opportuno uno un esempio di questo genere e la carriera dell'autonomia a fianco del consiglio
Una proposta
L'importante partire in questo mondo
Certo il punto di rottura
E la base alla base del cambiamento strutturale cosa sarà il punto di rottura sarà la riforma elettorale come lo Stato come il sole dimostra col maggioritario con le volute che sui qui sono stati fatti ma credo che sarà anche la distribuzione fiscale come il momento umori il momento della del diciamo del riassetto della riconsiderazione
Non c'è nessuno ma neanche le istituzioni che si apre destinata ad essere sempre qualcosa che che così che può convincere i cittadini
Niente ad essere confermata mi sembra che tutti debbono essere mossi dal confronto dei risultati
Definisco con una parola che voi mi permetterete c'è una specie di Chester poi cioè di bilancio di apertura per di bilancio di mandato tutto come hai preso dato istituzione la trasmissione natura struttura a quali condizioni se lei prese se ce le segnale forse un'opportunità
Perché alla fine del tuo mandato silos a riscontrare i risultati che tu hai conseguito
Mi sembra che questo sia una questione che sta dentro al discorso che ci siamo fatti stamattina proprio come contenuto di quella prospettiva che la regione Emilia Romagna avanzato con grandi argomenti
Grazie grassa assalta la parola Francesco Speroni ministro per le riforme istituzionale
Un giorno io ringrazio dell'invito
A questo convegno che permette di illustrare alcune delle de
Per giungere a quel rinnovamento costituzionale che ormai auspicato da tutti
è una riforma che proprio l'attivarsi di questi convegni di questi dibattiti
Mostra come improcrastinabile
Così come usa lo stesso termine usato dal presidente Berlusconi
Il quale nella sua replica al Senato ha detto che l'assetto federale per lo Stato italiano
Punto un evento improcrastinabile
Certo non vuol dire che si può fare in due giorni ogni due mesi
Vuol dire che ci si deve lavorare
Nei tempi
Necessari celeri
A me non piazze costituire comitati e commissioni accetta per insabbiare ma per lavorare
Per lavorare secondo del principio ormai acquisiti
E che vedono come base di un moderno federalismo il principio di sussidiarietà
Ormai ufficialmente sancito nel Trattato di Maastricht
Anche qui bisogna ben chiarirsi che
Non possiamo guardare solo a casa nostra intesa come Italia intendere sono un rapporto Stato italiano regioni italiane ma in una prospettiva di unione europea
Anche perché l'unione europea da un lato sottrae per così dire poteri competenze funzioni agli Stati nazionali dall'altro si raccorda
In talune ipotesi direttamente con entità sottostà attuali quali sono in Italia le regioni o
Case limitati gli enti locali
Siamo ancora in una fase di studio
Una fase di Progetto
Direi addirittura per quanto riguarda il mio ministero in una fase di strutturazione governo c'è da quarantanove giorni
E quindi
Non è pensabile
Se non questa attività di strutturazione questa attività
Di
Mettere in piedi le strutture che possono Boy portare ai progetti
Progetto
Anche qui c'è qualcuno che ha ipotizzato divergenze dissensi all'interno del governo semplicemente si tratta appunto di una fase ancora per così dire magmatica in cui ognuno porta le proprie idee
Così come ad esempio il Ministro Tremonti per quanto riguarda il federalismo fiscale oppure il ministro Maroni che
Mattina ho incontrato con questa sua idea di un referente unico a Roma per tutti gli enti locali che naturalmente non è una visione centralista visto Maroni parla a Costituzione vigente
Con questa Costituzione centralista e logico che la sua struttura obbedisce a questi canoni di centralismo perché perché oggi un sindaco un amministratore locale che debba avere rapporti col potere centrale deve seguire le norme centralista di questa Repubblica
A questa difficoltà
Quando si deve recare a Roma perché purtroppo pur il decentramento non è certamente avvenuto anche quello previsto dalla Costituzione per cui il sindaco l'amministratore deve recarsi a Roma e deve avere numerosi referenti sparse in vari
Centri di potere
Soprattutto ministeri ma anche altre strutture dello Stato l'idea di Maroni semplicemente quella di costituire un riferimento riferimento unico per le amministrazioni locali quando devono dialogare col cento
è chiaro che poi questo il giorno che mi stazioni locali non avranno bisogno né per chiedere finanziamenti né per chiedere costruzioni di pubblici edifici o altre cose di parlare col centro faranno tutto dalla loro autonomia
Questa struttura se sarà di avere valore però
In questo momento è un'esigenza che è sentita e io stesso che sono anche consigliere comunale vedo spesso i nostri sindaci assessori girovagare per le strade di Roma la ricerca di nuove ferimento questo per pigliare il finanziamento da quest'altro per avere l'autorizzazione per quest'altro ancora per avere il parere quindi l'ideale appunto proprio se proprio sono necessarie venti firme che quanto meno in venti che da un fra le firme siano tutto in uno stesso può l'ideale sarebbe una firma unica e tanti saluti ma punto per questo è stato costituito proprio ieri questo comitato interministeriale di cui faccio parte
Preceduto dal vicepresidente del Consiglio Marone che appunto lo scopo di individuare in modo di dare un unico riferimento al centro questo però ripeto non è assolutamente in contrasto con la riforma che intanto sta procedendo su un altro binario punto Maroni a Costituzione vigente noi a modificare la costituzione
Anche queste diatribe capisco che i giornalisti naturalmente debbono un po'calcare i toni devono vendere i giornali perché uno che tutto va bene nessuno legge il giornale devono chiaramente puntare un pochino l'accento su certe prese di posizione ma ripeto sono Pica normali in un governo dove le cose non vengono precostituite nelle segreterie dei partiti ma dove il dibattito e decisamente vivace però riaperto non ci sono gli scontri che leggo nelle prime pagine c'è un confronto complotto deciso ma un confronto democratico cordiale così come polo che adesso c'è sul sistema elettorale che ha tratto non coinvolge assolutamente il governo questa storia un turno due turni eccetera parte sistemi elettorali come ben sa professor Fisichella
Oltre a essere ministro eminente studioso sono decine
Sì è per il proporzionale se per maggioritario a un turno due turni sono semplicemente due variabili
Io adesso sto diventate Di Monda ma io faccio solo una riflessione e sono perfettamente in linea con la presidente Pivetti
Quale espresso benissimo quello che già io vedo illustrato in altre sedi e non per parlare di sistemi elettorali
Quando la scadenza della legislatura è prevista per il mille novecento novantanove
E quando soprattutto non sappiamo ancora quale sarà l'assetto dello Stato nel mille novecentonovantanove
Faccio solo due esempi
Se arrivassimo
A stabilire una Camera delle Regioni sul modello del Bundesrat tedesco sarebbe inutile va bene un sistema elettorale per l'elezione di questa Camera perché il Busato ed esco è costituito dagli assessori dell'ente quindi non vengono eletti notturno nei due turni poi ogni Land decide come mandante
O se addirittura facesse un sistema federe ancora più avanzato sotto il profilo del federalismo così come nella svizzero negli Stati Uniti d'America dove i rappresentanti e i senatori dei singoli Stati mi riferisco agli Stati Uniti d'America sono eletti all'interno del proprio stato secondo regole determinate dallo Stato stesso e quindi l'Illinois Michigan dicono i nostri senatori nostri rappresentanti di eleggiamo come vogliamo noi sarebbe inutile avere una legge nazionale che sia questo ha un turno che sia questa due turni quindi è inutile star qui a lavorare prima su cose che dopo potrebbero essere vanificate dalla riforma costituzionale
è semplicemente una perdita di tempo e anche per questo che come ministro mi rifiuto di prendere posizione cura Vendola deve K ogni cosa va fatto secondo un certo scadenzario è inutile mettere come si dice il car
Mi discosto leggermente
Del convegno
Il tempo e necessariamente giustamente limitato
Perché soprattutto
Siamo già in presenza di un primo atto formale
Nel senso
Abbiamo già presentato un disegno di legge di modifica della Costituzione
Chiaramente
La modifica di un solo articolo l'articolo centoventidue che riguarda i meccanismi elettorali delle regioni
Per cui concentrerò il mio intervento Quinto facendo una necessaria premessa
Non è che questo modifica del centoventidue sì una fuga in avanti ossia il presupposto di altre modifiche ossia qualcosa di scoordinato semplicemente sappiamo tutti o dovremmo sapere tutti che il termine ultimo per il rinnovo dei consigli regionali e il dodici giugno del mille novecento
Novantacinque e quindi entro questo termine va fatta la riforma per quello che abbiamo stralciato
Da tutto il disegno di riforma che ripeto non è ancora definito ma abbiamo stralciato
Dal progetto ideale di riforma questo articolo centoventidue per riuscire a dare alle regioni un nuovo meccanismo elettorale
Certo la strada è difficile
Perché sappiamo bene i tempi costituzionale previste dall'articolo centotrentotto e previsti per i vari regolamenti di Camera e Senato consentono teoricamente di arrivare purché troviamo tutti i semafori verdi se troviamo un passaggio di Vernon semaforo rosso non ce la facciamo però siccome per adesso sbarramenti non ne abbiamo avuti procediamo secondo questa strada
Quindi appunto il limite nell'articolo centoventidue che non prefigura ad esempio un sistema presidenziale trasferito poi il livello nazionale
Del resto anche sulla formulazione del primo comma del nuova città articolo centoventidue prevede l'elezione diretta del Presidente della regione non è in realtà una forma di presidenzialismo perché è semplicemente un meccanismo elettorale
Il presidenzialismo vero e quando al Presidente si danno certi poteri pensiamo al potere che a Clinton
Rispetto ai poteri che al Presidente ad esempio dell'Austria
Il presidente dell'arte del letto
In maniera diretta ma ha poteri così poco rilevanti così poco incisivi che nessuno si sogna di dire che l'altre è uno Stato presidenziale e neanche questi chiarimenti penso siano opportuni
Cosa innova
Il centoventidue così come proposto rispetto a quello vecchio ma l'innovazione
Più importante è quella che delle case alle regioni di darsi la propria legge elettorale
Questo è la cosa fondamentale
Naturalmente nella sua formulazione così come è stata mediata fra le varie componenti governative
Risulta
Non piena questa delega ma fondata su due criteri quello appunto che ho citato
Dell'elezione diretta del presidente e quell'altra
Che
Prevede un sistema elettorale
Uninominale e maggioritario
Qui va fatta
Una spiegazione io vengo da vari dibattiti
Nelle varie regioni
Toscana
Piemonte Veneto Puglia
E altri sono in programma
Già ho cominciato anche ad avere conoscenza diretta dei sistemi federali Opara federale
Nel mondo quanto meno in Europa
Quindi sono stato alla Repubblica federale tedesca e sono stato a Barcellona che come accettato uno degli oratori precedenti anche se formalmente la Spagna non è una Repubblica federale la sua autonomia l'autonomia di cui godono le comunità appunto autonome possono farle identificare con uno stato federale visto che appunto un esempio ormai da manuale che una comunità spagnola gode di più Polonia di urlando osteria
Una delle critiche appunto è stato questo
Non è corretto costituzionalizzare un meccanismo elettorale
Alcuni professori universitari hanno anche posto questa critica
Io non ho mai insegnato tra sono capace penso di imparare e per imparare la cosa più semplice oltre che studiasse dei buoni testi diritto costituzionale può andare a vedere l'applicazione pratica del diritto costituzionale che è quello di leggersi le costituzione
Alla fine il cittadino non vive su principi scritti nei libri di diritto ma vive sugli articoli delle Costituzioni dei codici delle leggi e questo alla fine che interessa al cittadino
Non tanto i principi ma quanto la loro pratica applicazione ebbene la maggior parte delle costituzioni federali prevede al proprio interno la costituzionalizzazione dei meccanismi elettorali
Faccio solo due esempi anche qui per non dilungarmi
Che sono antitetici
La Costituzione federale austriaca prevede l'articolo novantacinque che ogni singolo Hollande si faccia la propria legge elettorale purché
Sia basata su una il quale diretto segreta e
Anzi segreto perché ovviamente traducendo dall'inglese viene al maschile un sistema proporzionale
Quindi in Austria i lender adottano ciascuno la propria legge elettorale che però deve essere proporzionale
Lo stesso criterio vale ad esempio in Brasile Valle in la vale in Belgio mentre dal lato opposto abbiamo il Canada che in un articolo costituzione premetto ora non più in vigore ma qui stiamo valutando quello che può essere in una Costituzione
Notti con sessantanove anzi l'articolo settanta prevede non solo che le assemblee legislative corrispondono i nostri consigli regionali debbono essere fatti in maniera uninominale maggioritaria ma si spinge più in là per ogni singola provincia ma quelle che vanno dall'uso del giorno siamo provinciali ci sia non solo questo sistema ma addirittura l'esempio per l'Ontario
Prevede ottantadue collegi elettorali e non solo prevede il numero dei collegi ma sempre all'interno della Costituzione definisce quali siano i collegi quindi sotto il profilo istituzionale non è corretto dire che mettere dei criteri degli orientamenti in Costituzione e contro il federalismo diverso il discorso politico se sia opportuno metterlo
Ma su questo il Governo a ritenuto opportuno inserire questi criteri per una serie di motivi
E io concordo pienamente perché una delle difficoltà che io nel propagandare per così dire il federalismo rispetto l'opinione pubblica alla gente comune anche agli addetti ai lavori si intende è questa
Ma come fai a pensare di dare più poteri alle Regioni che quei pochi poteri che ha Giannoli usano così male che se ne dà di più non fa che accentuare disastro perché l'inefficienza delle nostre regioni ormai è conosciuta da tutti i cittadini
Cittadini non credono nelle nostre regioni veneto non lontane e soprattutto le vedono inefficienti
Così come anche gli enti locali perché le regioni che da un lato le Carlo più
Robot diventate delle regioni estremamente accentratrici e questo naturalmente pone in difficoltà chi a favore dall'autonomia
E chi è a favore di un ampliamento dalle competenze della Regione perché se la Regione a sua volta poi non delega all'otto nomi locali rischiamo di avere un blocco
Poi la gestione pratica delle regioni
Abbiamo regione continuamente in crisi
Abbiamo la Lombardia perché la sua quarta Giunta il Veneto idem il Piemonte si è limitato ad avere due giunte in quattro anni
Abbiamo il Friuli Venezia Giulia
Che appena letto mi pare meno di sei mesi è riuscito ad avere due crisi di governo
Questo indubbiamente deriva dal meccanismo elettorale meccanismo proporzionale che se garantito una certa stabilità per circa quarant'anni negli ultimi dieci anni
A comportato veramente un'esplosione di crisi l'abbiamo visto anche a livello di amministrazioni locali e possiamo dire che da quando è entrata in vigore la legge ottantuno da quando è stata applicata in quei comuni che sono andati
A votare non abbiamo più praticamente auto crisi
Nei governi locali
Ecco perché
Si è ritenuto opportuno proporre in Costituzione degli orientamenti
C'è poi un'altra questione
La questione della legge ordinaria
è chiaro che se anche troviamo tutti i passaggi a livello per tutti i semafori verdi
Se anche entro fine quest'anno
Sarà
Nella Costituzione il nuovo articolo centoventidue
è lasciato poi alle regioni deliberare la nuova legge elettorale
Di un'ovvietà banale l'aver previsto nel nuovo articolo centoventidue che se la Regione non delibera lo stabilisce la propria legge elettorale vale la legge della Repubblica ma quale legge della Repubblica
Il governo non ha nessuna intenzione di premiare le Regioni inerti neghittoso e facendolo votare col comodo sistema del mille novecentosessantotto
Magari per permettere a qualcuno di conservare nicchie di potere anche semplicemente un seggio che tutto sommato normalmente non dispiace perché gli occupati
Di qui la necessità di prevenire l'eventuale inerzia di talune regioni con una legge ordinaria
Una legge ordinaria che naturalmente dovrà seguire e qui e la difficoltà operativa l'evoluzione della legge costituzionale perché non possiamo neanche formalmente partire già adesso depositando al Parlamento una legge che sia in linea col nuovo centoventidue perché chiaramente non vorrebbe neanche messo all'ordine del giorno in quanto incostituzionale
Se mettessi una legge che prevede l'elezione diretta del presidente della regione
Che sia Pivetti che si espone a Milano me la possono settare perché oggi l'articolo centoventidue dice che il presidente della Regione eletto dal consiglio nel suo seno è un disegno di legge che vada contro questo comma dell'articolo centoventidue non potrebbe neanche essere discusso perché verrebbe bollato immediatamente di costituzionalità
Naturalmente un po'di fantasia non ci manca stiamo studiando meccanismi come quelli ad esempio della Regione Sardegna che non per aggirare ma per rimanere nel solco di quanto stabilito dalla Costituzione
In realtà per la Sardegna si tratta dello statuto che essendo Regione Speciale a valore di legge costituzionale la Sardegna non propone agli elettori un presidente della Regione
Ma colui che poi sarà il candidato degli elettori al Consiglio regionale
Perché poi si è letto
Quello che è successo nelle ultime elezioni tra l'altro a doppio turno
E queste lezioni hanno dato l'indicazione di una personaggio che se il Consiglio regionale vorrà seguire le indicazioni dei cittadini elettori diventerà il presidente della Giunta regionale della Sardegna ci stiamo muovendo più o meno in quest'ottica così come il governo non è chiuso alle esigenze delle regioni
Abbiamo visto che da parte di quasi tutte le regioni
è stata prospettata l'esigenza di attenuare il sistema maggioritario assoluto anche se qui vorrei invitare alla fantasia gli amministratori regionali
Perché ripeto è può essere utile quel breve sunto sempre del professor Fisichella che dimostra come all'interno di un sistema uninominale maggioritario ci si può veramente sbizzarrirsi si può andare dal primo turno un turno due turni
Due turni con ballottaggio due turni con soglia due turni senza soglia si può dotare il voto doppio si può dotare il voto plurimo come ad esempio succede in Australia quindi anche queste critiche per cui questo vincolo sarebbe eccessivo di fronte alla realtà è un'approfondita conoscenza dei meccanismi elettorali denotano che ad esempio il sistema plurimo adottato e nostra agli atti e in effetti un sistema che normalmente garantisce la presenza delle minoranze ancorché sia all'interno appunto di un sistema uninominale e maggioritaria
Per cui il vincolo non è così eccessivo come può sembrare
In ogni caso fermo restando l'attuale posizione del Governo non sarà naturalmente da parte mia una chiusura ma mi farò carico proprio sentendo le voci in questi convegni le voci diretta mentre delle regioni che tra l'altro hanno modo
Di attivarsi in maniera ancora più incisiva presentando delle proposte di legge al Parlamento secondo l'articolo centoventuno dalla Costituzione una proposta di legge votata da un Consiglio regionale e pervenuta al Parlamento di certo e più efficace di un documento di intenti presentato in un convegno se non altro perché quando si dovrà discutere il centoventidue la modifica l'articolo centoventidue per i regolamenti di Camera e Senato necessariamente bisognerà discutere anche gli eventuali provvedimenti proposti dalle Regioni in questa maniera formale ripeto ex articolo centoventuno comunque io non mancherò di far presente in Consiglio dei ministri questa esigenza
Prospettata dalle regioni
E poi naturalmente visto che ad onta di quanto magari con qualche commentatore pensa e scrive il Consiglio dei ministri è un organo democratico
Il risultato si vedrà dal Consiglio dei ministri e poi non dimentichiamo cosa che anche questa sembra tante volte dimenticata che la parola
Direi principale e definitiva spetta al Parlamento secondo le procedure di cui all'articolo centotrentotto quindi ferma la piena disponibilità ad affrontare tutte le discussioni tutte le problematiche e poi naturalmente sarà il dibattito e le votazioni del Parlamento a dare la parola definitiva su questo argomento grazie
Grazie ministro Speroni curato ora Giacomo braccio largo a Giacomo Vaciago che nell'ultimo turno elettorale l'ultimo turno amministrativo è stato eletto sindaco dalla città del Piacenza mi sia consentito di augura i migliori auguri di buon lavoro per il futuro
Grazie
Sarò brevissimo ci sono almeno tre buoni motivi per i quali sono lieto di intervenire qui oggi il primo è che sono sindaco
Ma ancora nella fase temporanea in cui non avendo ancora giurato sono sindaco perché sono stato eletto dei cittadini ma il prefetto nomi ancora trasferito alcuna funzione di governo e quindi o al massimo dell'autonomia
Sono stato l'altro giorno alla festa del patrono con il gonfalone e senza la fascia tricolore
è una situazione peraltro temporanea che dura solo fino al quindici di questo mese
Sono anche il sindaco con l'elezione diretta in una città dove ancora la Provincia e la Regione non avendo avuto elezioni dirette per i cittadini o quindi un mandato e ne sono consapevole molto forte dei miei cittadini
E quindi e questo è il terzo motivo ho iniziato a riflettere su cosa significa oggi essere sindaco con le lezioni diretta dei cittadini e non più con l'elezione come in passato avveniva tramite un consiglio comunale
Oggi molto più che in passato il sindaco eletto direttamente da tutti i cittadini è punto di riferimento forte della collettività locale
Sente di avere molti più doveri nei confronti dell'elettorato senti di essere più di prima sindaco di tutti i cittadini
Il voto è segreto e quindi non saprò mai chi mi ha eletto chi no devo essere sindaco di tutti
Però il sistema elettorale
è stato modificato e null'altro è stato modificato e quindi il sindaco oggi
Eletto direttamente dai cittadini sente di avere molti più doveri ma non ha alcun potere in più è ancora nell'ambito di un sistema statuale di decentramento ancora parte di un sistema che da Roma alle regioni ai comuni va ancora molto nella direzione del decentramento è ancora poco o non abbastanza da almeno alla luce delle cose che diciamo qui nei convegni nella direzione inversa della sussidiarietà della valorizzazione appieno delle Autonomie locali
E allora lasciate che faccia un paio di riflessioni proprio su questo aspetto
Sull'aspetto politico e sull'aspetto finanziario il sistema delle Autonomie locali in Italia ancora oggi vive nella
Perenni attese di sapere da Roma e poi a livello comunale anche dal dalla Regione quali saranno le decisioni che lo riguardano dovendo preparare adesso bilancini
Le regioni i Comuni le Province sono in attesa di sapere cosa la legge finanziaria che viene decisa a Roma deciderà in termini di risorse disponibili
Quindi la l'autonomia o il grado di sovranità che un'amministrazione locale può esercitare sul suo territorio è sempre una sovranità molto limitata
La legge finanziaria deciderà in una serie di di campi importanti per l'attività dell'ente locale quale l'ammontare di risorse e vanifica eravamo o modifiche era piani progetti e quant'altro che un ente locale ben gestito su una logica pluriennale volesse
Predisporre questo sistema è un sistema che funziona male
è un sistema dove la sussidiarietà rimane un tema da convegni ma non viene mai praticata è oggi di moda questo concetto viene citato è stato citato oggi
Dal ministro Speroni ma anche nei documenti che sono stati posti in discussione anche per l'azione dell'amico
Ma gli uccisi sussidiarietà ricordo è qualcosa che ha inventato la Chiesa cattolica un papà in un'enciclica la quadra già esimo anno ed è stata ripetuta poi successive encicliche diventata di moda a livello comunitario
Per regolare i rapporti tra Stati e Brussel
Ma va intesa come esattamente in latino era da intendersi nel senso di sussidio un cioè di aiuto a e allora non è solo come anche Mario C di fa vira Cattaneo i livelli locali non devono cedere ai livelli superiori me anche ciascun livello deve essere di sussidio e potenziare
Ciò che meglio sa fare il livello inferiore
E questo proprio anzitutto in
Nel
Capacità di garantire che l'autonomia del livello inferiore diciamo funzioni bene nella patogenesi mo'anno era un problema di privato pubblico
La la la la Chiesa si preoccupava che si pubblicizza se troppo e si diceva lasciare al privato ciò che il privato fa bene anzi il livello di governo il pubblico
Lo statale aiuti in privato a far meglio ciò che esso deve fare
Togliamo via ai cittadini a livello trasferendolo al settore pubblico solo quel poco che serve a far sì che i cittadini siano più autonomi loro
E questo vale oggi a tutti i livelli di governo non il rapporto corretto fra Comune e Provincia regioni e Stato
Bruxelles cioè sovrasta nazionale deve tornare ad essere ciascun livello di governo Aiuti il livello di governo sottostante ad essere il più autonomo ad essere in grado cioè di scegliere le sue preferenze non il concetto di autonomia ma proprio interpretato nel senso che ciascun livello di governo sia in grado di meglio riflettere
Le preferenze le le le priorità dei cittadini coinvolti
Allora voi capite che tutta la legislazione ad esempio di settore
Che alloca fondi predeterminati per funzioni che a Roma si decide quanto arriva a Bologna Bononia si decide quanto va a Piacenza già allocando per settori quindi destinando le risorse con vincoli molto rigidi tutte le leggi ma sono quasi tutte
In questo Paese che finanziano singole decisioni distesa le leggi per gli asili nido le leggi per qualunque altro campo in cui al singolo Comune arrivano finanziamenti vincolati non solo in ammontare ma in modalità di spesa e così via tutto questo contraddice il principio di sussidiarietà perché è un modo con il quale da Roma vengano prese decisioni che poi riguardano ogni collettività e quindi le scelte della singola collettività
Ad esempio del comune di spendere di più in campo sociale o o o in in altri campi e così via sono pesantemente condizionante da risorse che sono già vincolate nella destinazione nei modi e quant'altro
Se non c'è autonomia finanziaria non c'è autonomia
Questa è è la verità si citava prima il matrimonio come esempio di rapporti tra ma quando io mi sono sposato deciso con la moglie e quant'quali cespiti quali redditi sarebbero direttamente mensilmente a lei affluiti affinché mai dovesse succedere
Che mia moglie mi dovesse chiedere dei soldi
Quando i miei figli son diventati maggiorenni ho pattuito con loro
Quanti quale cespite quale reddito dovesse essere da loro dalla mia banca mensilmente trasferito a loro in ammontare predeterminato ma con loro totale libertà dispensa e mai un mio figlio è dovuto venire a chiedermi soldi o chiedermi soldi per una qualche ragione cioè per compra qualcosa c'è un trasferimento automatico che la mia banca fa il primo di ogni mese
A ciascuno dei miei figli maggiorenni una cifra predeterminata ogni tre anni e i figli possono dire di fare quello che voglio non devono mai venire a chiedere soldi al padre
E mia moglie da trent'anni a dei dei dei cespiti dei delle fonti di reddito Ottone Magni deve dire a chieder soldi questo buon matrimonio
Questo matrimonio che valorizza al massimo l'autonomia queste l'idea che io ho in mente
Non
L'esempio è banale però mi serve a stabilire un concetto che l'autonomia se non è finanziaria non esiste e affinché sia vera autonomia occorre appunto che non ci siano troppe
Troppe stringhe attorno a questi trasferimenti ne dobbiamo ancora tutta costruirla uscì istituto è un Core tutto costruire un sistema di autonomie locali che Possa a vere queste caratteristiche basato sulla sussidiarietà ciascun livello di governo aiuta ad essere autonomo il livello di governo inferiore dove però autonomia anzitutto significa e ciascuna collettività può scegliersi le sue preferenze può scegliersi come vuole di istigare le sue risorse
E questo evidentemente e la sfida ancora
Il dibattito sul federalismo può servire a chiarire e a realizzare meglio quello che io sto dicendo rischia però di far deragliare in parte questo discorso se ci porta su ciò che ci divide invece che su ciò che ci unisce
Quindi io condivido molte delle definizioni di federalismo sono d'accordo che c'è non è fiscale anzitutto non è è chiaro che il passaggio da da sudditi a cittadini si realizza degli Stati moderni quando si acquisisce la sovranità fiscale quando il cittadino che decide tramite un organo dal vialetto quanto è che viene sottratto al suo reddito noi siamo diventati cittadini non siamo più sudditi paradosso è che siamo cittadini a livello nazionale siamo ancora sudditi a livello locale ai miei cittadini sono poco cittadini sono ancora molto subiti perché poco di quello che io al ministro
Risultato di una sovranità fiscale che il o insieme ai cittadini che mi hanno eletto e la sfida credo sia proprio queste di andare nella direzione di ricominciare nella direzione dal basso verso l'alto cioè di riattribuire sovranità fiscale ai comuni e via via in in termini decrescenti man mano che ci si avvicina al centro vi ringrazio
Grazie sull'azione del gol la parola ma resa Sorcinelli anche Marisa feroce nell'estate letta recentemente precedente dell'amministrazione provinciale dell'anchorman tanti auguri buon lavoro
Mi pare di essere la sesta persona che stia parlando e quindi cercherò anch'io a dire a ridurre al minimo il mio intervento anche perché ritengo di non dover aggiungere niente sulle piano tecnico a quanto è stato detto per cui vorrei soltanto fare qualche riflessione sul tema in oggetto
La provincia di Ancona e nuova come è stato detto poco fa io sono presidente eletta soltanto il dodici giugno
E
Sono però contrariamente al brutale sindaco tracciato alpino dei miei potere perché ho già giurato presso il prefetto quindi io già convocato il consiglio è formulata raggiunte
Vengo da una lunga esperienza scolastica ed una breve esperienza amministrativa dico questo perché se non avessi fatto per un anno l'assessore esterno alla pubblica istruzione le politiche giovanili forse avrei capito anche poco di quelli che sono i problemi
Che attengono alla Provincia il governo della Provincia e rapporti con la Regione quell'anno mi è stato sufficiente
Per capire la complessità di questi problemi
E per comprendere come al di là della legge centoquarantadue che pure conferisce Poteri ai Comuni alla Provincia
Ci siano ancora moltissimi problemi da risolvere
Soprattutto appunto nel rapporto con la Regione perché nella realtà
Al di là appunto della legge che disciplina la cooperazione tra il Comune e la Provincia
Nella realtà le le regioni e in particolare la Regione Marche da cui provengo non svolge la sua funzione e i Comuni e la Provincia in questo caso parlo della provincia di Ancona non è posta nella condizione
Di poter esercitare pienamente i propri compiti tipo una cosa banale che è stata detta più volte ma dopo verificata con me
Direi puntualità in questo breve Periodo
E questo è veramente un circolo vizioso che bisogna interrompere diceva poco fa un oratore che bisogna proprio rompere il muro che separa la Regione e il sistema delle autonomie locali e forse la riforma di cui stiamo parlando
Ma che non mi pare che sia proprio dietro l'angolo potrà arrivare a questo risultato abbiamo visto che sul piano della elaborazioni politica ci sono moltissime proposte è stato compiuto un notevole cammino sono stati formulate obiettivi specifici precisi per la realizzazione delle autonomie
E a me pare che i tempi siano maturi perché questi progetti federaliste e autonomiste si possano realizzare si possano veramente stabilire criteri di collaborazione ma anche di parità direi tra le varie i vari enti territoriali soprattutto nel rapporto Regione Provincia e comuni
Perché se è vero che l'insieme di tutti questi convegni studi a cui faceva riferimento anche il ministro Speroni poco fa
Si stanno susseguente stanno direi attraversando tutto il nostro Paese severo fermavate abbiamo a disposizione un'infinità di materiale su cui poter costruire questa riforma è anche vero che
Probabilmente dovremo ancora superare moltissime difficoltà e nel frattempo ci dobbiamo misurare con me i problemi concreti che questo tipo di assetto
Suscitano ogni giorno
Io vorrei fare solo un piccolo esempio concreto
Che riguarda la formazione professionale la Regione deve che la Provincia con un'apposita legge sulla formazione professionale che come penso tutti sappiate è uno dei direi degli aspetti forse più importanti di governo delle province uno dei tanti incerto
Ma non dà poi mi risorse mi neppure indirizzi generali per la formazione dei piani triennali
Ecco questo è un così un un piccolo esempio da cui si può ricavare la conclusione che se non veramente non si pronte questo muro che separa i vari enti territoriali ma dovremo continuare a ad operare in disarmonia e soprattutto a non ottemperare alle agli obbliga i compiti che dovremmo assolverei
Nel piano sul piano delle federalismo abbiamo dovuto in fondo superare la dispnea diffidenza iniziale verso lo stesso termine di federalismo
Così connotato è stato necessario passare dalla diffidenza nei confronti del federalismo all'accettazione del termine per arrivare oggi a farne un vero e proprio progetto politico
E le definizioni a cui faceva riferimento a faceva riferimento anche i due relatori precedenti possono essere molteplici ma io credo che tutti siamo d'accordo nel ritenere che quando parliamo di federalismo
Riteniamo che di fare riferimento a qualcosa che divide il potere il potere centrale da quelli Periferie cicche devono essere necessariamente indipendente tra di loro ma coordinati e come è possibile non pensare ad un ad un'autonomia ad un coordinamento soprattutto in alcune realtà territoriali
Io faccio riferimento per esempio alla mia provincia la provincia di Ancona
In cui i comuni che la compongono sono ben quarantanove la maggior parte di questi Comuni credo almeno ventotto ventinove sono costituiti da una popolazione inferiore
Cioè che batte RAI tre mila e cinque mila abitanti si dice sempre che le i piccoli comuni le piccole comunità costituiscono dal punto di vista economico e culturale una vera e propria ricchezza per il Paese
Perché questo si traduca veramente in una ricchezza di cui tutti i cittadini possano potere allora bisogna dare attraverso la legislazione attraverso riforme riforme di cui stiamo parlando
Fare in modo che in questi comuni e nel rapporto tra il Comune e la Provincia si possano attuare tutti quei principi che la legge conferisce ad essi
Grazie
Grassi del precedente lascia tracce nell'euro all'atto Rollo Giuliano Urbani ministro per la Funzione pubblica e gli Affari erotomane
Devo dire che mi fa molto piacere parlare questa sala di questo argomento perché l'ultima volta che c'ero stato probabilmente superiamo i dieci anni
Eravamo venuti
Per la verità come studiosi ha parlato a parlare delle prospettive
Del costituzionalismo federale e il presidente vicino a lei invece che il ministro Speroni c'era Raimon a Roma
Questo vuol dire che sì forse la politica ha scoperto da poco tempo certe cose ma quanto meno la riflessione intellettuale ed aveva scoperte ecco da un un po'prima era la politica che era distratta e adesso non possiamo che essere contenti del fatto che la politica
Lei ha finalmente scoperta
Io ho un qualche imbarazzo entra re
Sull'argomento della della nostra riunione dopo la relazione di ma Ricucci
Perché sono d'accordo su quasi tutto ecco perché la sua relazione
Però mi vien voglia di di cui verrebbe voglia di rinviare alle cose dette da lupi e specialmente proprio per il suo modo di definire il federalismo
Lui dice ciò che si divide e il potere cioè che si divide anche
Presidente del parlando da ultimo l'ha ricordato
Io aggiungo anche un potere che si condivide perché altrimenti coordinamento poi non funziona naturalmente diventa una una una situazione come dire che porta di fatto
Alla spaccatura e all'inefficienza
Ma aggiungo che sono d'accordissimo su questi due punti che sono stati evocati già e cioè che il federalismo poiché come dire una serie di principi e di tecniche per realizzare il costituzionalismo cioè un procedimento di divisione del potere di divisione dei poteri
La seconda parola sulla quale sono d'accordo poi la sussidiarietà da questo punto di vista io faccio una proposta che nei convegni dove si parla della prospettiva federalista venga bandita la parola decentramento
Perché perché la parola decentramento è utile per descrivere un processo che è inevitabile cioè fino a decentrare delle cose dal centro alla periferia
Ma non vedendo le come modelli organizzativi che passano da Roma
Mario ci ricordava prima quel chilometro quadrato attorno a piazza Colonna ecco perché perché rischiamo signori decentrare l'inefficienza e degli
Non è quello il punto punto è che una prospettiva federalista Ras costruisce un po'dall'alto in basso ma molto dal basso in alto cioè cercando di mettere come di di di inventare ecco
Il modello organizzativo e funzionale de L'Unità più bassa cioè la sussidiarietà sta in piedi se quello che più piccolo e funzionante
Perché altrimenti non ci sia e allora allora probabilmente questo spiega anche le ragioni per le quali siamo di fronte a un compito difficile ma del resto anche il ineliminabile
Vorrei parlarvi proprio di questo anche se brevissimamente però prima consentitemi di fare un'altra un'altra premessa
Dico subito che dirò poco o nulla sulla legge elettorale regionale
Non questo non deve sorprendere lì perché fra i miei incarichi c'è appunto quello di ministro degli affari regionali
Non voglia delle riforme istituzionali non posso rubare il compito Speroni
La nostra divisione dei compiti prevede che io in qualche misura sia un po'portavoce naturalmente autonomo nel governo delle necessità delle istanze delle esigenze
Del
Dell'ordinamento regionale delle regioni ma
De iure condito appartiene a Luís non appartiene a me da questo punto di vista del D UE condendo
Appartiene a Luther mi ha a me appartiene solo de iure condito devo gestire il de iure condito speriamo che non sia freudiana restare e il terrore perché sarebbe gravissimo naturalmente
No aggiungo semplicemente
Una cosa che in sede di Consiglio dei ministri in sede quindi di governo
Del resto il ministro Speroni l'ha già anticipato
Noi abbiamo intenzione di come dire
Fa rappresenti al meglio ecco le esperienze che vengono dal mondo regionale e l'auspicio è che queste esperienze producano anche una proposta in qualche misura definita questo perché è più facile soprattutto considerando che abbiamo davanti a noi tempi brevissimi per
Quella legge ordinaria della quale parlava il ministro Speroni
Aggiungo anche su questo sono convintissimo di perpetrare
Convincimenti di Speroni ecco in consiglio dei ministri
Presenteremo tutta la problematicità del caso ecco io
Sono finito molto sulle pagine dei giornali di ieri perché perché
Io non volevo affermare la supremazia di qualche tecniche elettorale volevo che non venisse esclusa qualche
Tecnica elettorale qualche criterio di in regola
Elettorale perché nove non ce lo possiamo permettere il lusso di essere dogmatici è un lusso sciocco ma soprattutto è un lusso estremamente controproducente
Quindi quindi noi certamente siamo consapevoli del fatto che questa legge ordinaria alla quale stiamo lavorando
Deve e dovrà tener conto al meglio di almeno quattro punti
Primo la governabilità è stato detto le regioni purtroppo quasi tutte non tutto ma quasi tutte esco da un periodo di instabilità intollerabile
Qualche Regione ha cambiato come dire giunte programmi uomini coalizioni tre o quattro volte nel corso della legislatura che sta per finire
E questo come dire ha creato ovviamente un disorientamento degli elettori di quella regione nonché confusione di indirizzi ecco che costituisce un problema quindi questo bisogna evitare
Allora legge elettorale in primo luogo l'ora assicurare la governabilità delle nuove regioni perché altrimenti tutto il dibattito che facciamo salta tutto perché costruiamo un qualche cosa di fragile e di debole siamo fritti naturalmente
Secondo nuova legge dovrà comunque tener conto dei pericoli del localismo
Soprattutto nelle regioni piccoli nelle più piccole la frammentazione in collegi elettorali di tipo uninominale può produrre rischi di eccesso di localismo
Mariuccia ricordato i pericoli del mono cromatismo
Lui ha fatto poi risente dell'Emilia quindi lo lascio a luglio ma insomma credo che potremo fare anche altri esempi di altre regioni e cioè alle termini consigli regionali dove
Era presentata un tono un solo partito una sulla coalizione ma non c'è più posizione addirittura anche a questo rischio naturalmente dovremo rimediare
E da ultimo è questo problema della responsabilità del Governo
E delle funzioni massime di governo cioè presidente della Giunta per capirci che è un'esigenza molto sentita questo momento dal cittadino italiano
Allora se questo lo si risolve
Modificato centoventidue con il elezione diretta del Presidente della Giunta
Ovvero non ha costituzione vigente ritiro modificando per adesso nessun articolo attraverso il candidato Presidente questo non lo so fa parte delle cose che dovremo approfondire in tempi brevissimi ripeto
Resta il fatto che a questa esigenza della responsabilità anche un po'personale discorso del sindaco eletto ecco
Del Presidente del presidente della Giunta regionale ecco a questa esigenza dovremo o naturalmente corrispondere
Io personalmente non non non aggiungo nulla a quello che ha detto già il ministro Speroni a proposito del nostra proposta di governo di revisione costituzionale cioè la proposta appunto modifica del centoventidue
Consentitemi solo di primo sottolineare quello che ha già detto lui cioè che i limiti come dire indicati sono limiti
Che limitano ma non limitano moltissimo cioè dentro si possono immaginare come dire soluzioni molto diverse tra di loro
Quindi non mi sembra che contraddica appunto la prospettiva federalista poi scusate consentitemi dire un'altra cosa che era nel programma di questo governo noi abbiamo sempre detto Speroni più di altri lo sa
Che in materia di riforme istituzionali il Governo assumeva la responsabilità di proporre delle soluzioni al Parlamento ma la solita il Parlamento resta totale da questo punto di vista quindi per definizione facciamo proposte aperte ecco questo vorrei sottolineare l'aggettivo aperti che non deve sminuire la coerenza di quello che proponiamo noi ma che non vuole nemmeno come dire far diventare arroganza la coerenza di quello che proponiamo ecco non non c'è questo perché
Perché c'è il riconoscimento che le grandi regole del gioco devono essere scelte dei giocatori non possono essere essere scelte sono da una parte dei giocatori qui si gioca male presupposto sale dopo sbagliato si giocherebbe veramente male
Ecco detto questo avendo rubato già molto tempo a quello che mia perché ho disposizione
Vengo
Prendendo un po'per emblematico al discorso di Marie uccisi e in particolare alle richieste
Mario ci ha avuto la la la amabilità di dire beh qui abbiamo un ministro ad esempio che
Preposto agli Affari regionali e alla funzione pubblica approfittiamone cioè ne approfitti luglio cioè io
Di questa combinazione
E dico a subito Mariuccia ci tengo a dirlo non è un caso ecco questo accorpamento di deleghe non è un caso
Ma anzi è un contributo a preparare un'occasione che io credo che sia un'occasione storica del nostro Paese ma che sia anche un occasione obbligata
è molto più importante di storica
E cioè e dobbiamo fare lo sforzo dobbiamo fare lo sforzo di vederli assieme queste cose le competenze di Speroni tutto il discorso sugli enti locali
Il discorso delle regioni e più in generale il discorso su la macchina Stato cioè la pubblica amministrazione non ci possiamo più permettere il lusso di vederli come compartimenti stagni
Perché
E perché abbiamo un problema come paese e come cittadini italiani oggi ecco abbiamo il problema difficoltà enorme
Vi affrontare assieme ecco tre facce che sono dello stesso Prisma che sono il risanamento finanziario perché se non risaliamo le finanze pubbliche nulla delle cose che stiamo dicendo hanno senso
Secondo dobbiamo farlo in maniera tale da creare i presupposti per il rilancio dello sviluppo quindi risanamento rilancio come due facce della stessa medaglia
Da questo punto di vista però attenzione le due cose passano attraverso la strada obbligata che la riorganizzazione dello Stato
Perché non ci sarà risanamento delle finanze pubbliche e non ci sarà
Creazione delle condizioni di rilancio economico se il maggior datore di lavoro del Paese
Tre milioni e mezzo quattro milioni e mezzo secondo me consideriamo ecco il settore pubblico allargato ristretto e voi capite che è lì il problema e di risanamento e di rilancio quindi la riorganizzazione e il cuore di tutto
Cerchiamo di farlo
Io voglio indicarvi Tres iniziative molto concrete che abbiamo preso nei giorni scorsi vado in decrescendo di importanza parto e quella più importante di tutti
Il ministro Speroni già ha avuto modo di fare un cenno a questo ieri ad esempio il consiglio dei ministri appunto a
Deciso di costituire un comitato di ministri
Che affronti unitariamente il problema degli enti locali
Ecco questa tessera ecco fa parte di un mosaico dentro al quale ci sono altre tre tessere insomma
E una è quella delle riforme costituzionali che punto ricordava prima spero
La seconda è quella del riordino della pubblica amministrazione
Questo governo ha intenzione di chiedere al Parlamento un rinnovo dalla delega che il vecchio Governo aveva già ottenuto dal precedente Parlamento e questo per la semplice ragione che il precedente governo e il precedente Parlamento
Hanno potuto fare poco perché la legislatura è finita
Comunque hanno fatto alcune cose
Alcune delle quali discutibili altre certamente e gregge cioè nel senso che sia iniziato un rinnovamento
Purtroppo anche laddove hanno fatto cose egregie
E hanno posto la prima pietra ecco non molto oltre io dico sempre con un'immagine
Che hanno creato come dire un bambino che per adesso non cammina perché bloccato sulle gambe sia dagli gambe per camminare
Sapete benissimo di che si tratta dalla legge sulla dirigenza alla legge sugli lo snellimento dei procedimenti amministrativi al a mille leggi che riguardano la riorganizzazione della pubblica amministrazione
Terza tessera del mosaico e proprio questa dell'ordinamento regionale e
Del modo di funzionare delle regioni da un lato e del rapporto Stato e regioni dall'altro
Ecco io ho l'impressione che queste quattro tessere costituiscono il Mosaico sul quale siamo messi come dire
Alla prova
Dobbiamo lavorare proprio su questo
E per questa ragione che
Gli amici della Giunta regionale emiliano sanno naturalmente
Come responsabile per delegate la Conferenza Stato Regioni
Io ho cercato di avviare proprio in questi giorni
Un un modo nuovo e sorridiamo se funziona lo sperimenteremo in tempi rapidissimi della stessa Conferenza
Conferenza non può essere un'Assemblea che una volta uno al mese più o meno si riunisce e come dire diventa anche un po'una passerella ecco di
Opinioni punti di vista ahimè di doléances no non funziona questo non funziona questo non funziona quest'altro non va bene questo abbiamo questo problema
E deve diventare anche
Uno strumento che istruisce soluzioni ecco io sono arrivato al dipartimento per gli Affari regionali e ho trovato subito sul tavolo la cosiddetta vertenza Stato Regioni in materia sanitaria
Cioè nata in termini il non accordo come dire sulle cifre sul fatto che mal calcolati coi che siano sette mila otto mila miliardi cioè c'è un buco grosso ecco e questo perché per la semplice ragione che io mi sono accorto che
L'anno scorso diciamo così
Non c'è stata
Come dire sintonia tra il momento in cui si è deciso
Il riparto delle come dire del il programma ecco sanitario nazionale e il momento in cui si è deciso il fondo dispensa
Con il quale poi far fronte al riparto beh questo è inammissibile
E questo è inammissibile
Tenete presente che i due documenti sono stati elaborati a distanza di quindici giorni l'uno dall'altro non averli elaborati assieme ha creato un equivoco che rischia di costare ai contribuenti italiani
Ahimè io dico rischia faremo di tutto per evitarlo ma rischia di costare in termini d'inflazione poi perché otto mila miliardi non è che siano noccioline che si trovano e si possono come dire inventare in quattro minuti ecco allora la Conferenza Stato-Regioni deve diventare uno strumento anche per evitare queste cose qui cioè decadere gli strumenti istruttori per evitare che nascano dei rapporti fra Stato e regioni equivoci di questo tipo
L'ultimo esempio che volevo fare più banale
Gli amici del della Regione Emilia conoscono già e però non visse ci ci tengo a citarlo perché non non deve sembrargli come dire una banalità assoluta
E semplificativo
Delle incuria incuria
Con la quale queste cose sono state trattate
Lo dico con dispiacere perché non fa piacere a nessuno
Dare patenti di di disabilità ecco però è è così
La proposta che che che ho ho fatto sentendo i presidenti delle regioni d'Italia e chi quali continuamente dicono eh ma il governo prende questo provvedimento e non si rende conto che tipo di problemi crea
Ai Consigli regionali piuttosto che alle giunte
E ma il ministero tale ha fatto questo il ministero tra l'altro ha fatto quell'altro lente Pinco Pallino ha fatto quest'altro ancora allora la mia battuta è stata un po'devo dire spontanea ho detto ma scusate
Che ne direste di
Creare
Una figura di consulenti per cui la creiamo assieme facilissima mente in pochi giorni non è una cosa complicata
Per cui in ogni ministero mettiamo in una stanza il consigliere per gli affari regionali per cui il ministro prima di portare in Consiglio dei ministri un provvedimento glielo fa vedere e dice
Per le regioni che succede se approviamo questa cosa che tipo di conseguenze si producono
Per i Consiglieri piuttosto che per i membri delle giunte regionali per carità non si risolveranno tutti i problemi ma almeno si eviterà che a livello centrale si prendano decisioni
Delle quali non si siano valutati per niente gli effetti e le conseguenze a livello regionale
Ecco devo dire che cadono un pochettino le braccia a dover dire queste cose perché perché tutti i ministeri
Proseguo sempre sul semiserio e tutti i ministeri hanno il consigliere diplomatico per le relazioni internazionali
Ma nessun ministero a un consigliere regionale per le relazioni con le regioni che ecco vi dà l'idea dell'incuria in cui è stato tenuto questo rapporto e spiega anche le ragioni per le quali Marinucci della sua relazione ha parlato più volte di riforma nata male riforma incompiuta riforma stravolta riforma
Ove per riforma Sensi
Inteso l'ordinamento regionale la creazione dell'ordinamento regionale ecco io credo che
Noi oggi dobbiamo in parte cogliere ma soprattutto perfezionare giorno per giorno questa opportunità
Di ripensare a questo rapporto assieme costruirlo assieme quindi se volete riformare assieme questa questo rapporto appunto Stato-Regioni che e nato troppo e poi proseguito troppo come un rapporto scusatemi la metafora assolutamente irriverente
Ecco ma
Come un rapporto di tipo residuale come se ci fosse un cestino ecco le regioni nelle quali si infilavano le cose che in qualche misura non si volevano poi tenere
Al centro questo ha creato confusione di competenze confusione sui di mezzi confusione
Su le cifre contenziosi di tutti i tipi B questo non è certamente il modo di pensare a una prospettiva federalista ecco in modo quello sul quale lavoriamo in questi giorni e la speranza e che possiamo farlo tutti assieme grazie
Del ministro lumbard la parola Enrico Gualandi per l'ultimo intervento poi ci saranno
Tanto io penso
Chievo schema crea perché approfondimento
Per definire una proposta di federalismo italiana così come è stata delineata da Balducci sia una base importante
E credo che bisogna volare alto
La scelta del federalismo deve avere il segno di rompere
Una continuità è un aggravamento del Mali e del centralismo statale
Così come si sono manifestati così come ci vengono riproposte
Io ho una gran paura
Che i botti centralistici dello Stato
Che si esprimono delle vecchie strutture ministeriali finiscono per essere talmente forti da offrire una sorta di santa alleanza ad una prospettiva presidenzialisti Ca'
Che non abbia qui momenti di equilibrio e di novità che devono essere dati da un nuovo potere diffuso e pluralistico sul territorio
Ecco perché ritengo che occorre riflettere le riflessioni che questa mattina ma ne ho fatti
Sulla fatto le regioni sono state fatte in ritardo
Che le strade che le regioni a statuto ordinario ma io dico anche la nuova legge sull'ordinamento comunale provinciale non hanno scalfito più di tanto lo Stato centralistico
E la sua politica di inefficienza e gli sprechi
E ancora oggi se sono vere le voci che si stanno manifestando
Non sono quelle di esaltare un momento di una strategia di sviluppo diffuso di potere sul territorio e quindi di autonomia e di responsabilità
Ma mentre parliamo di federalismo fiscale
Il federalismo fiscale può benissimo diventare un sistema di fiscalità aggiuntiva e non sostitutiva che per far fronte alla contingenza e ai bisogni certo di uno Stato dissestato ci vengono proposti anche in sede di documento economico e finanziario
Le voci che stanno venendo fuori che bisogna tagliare ancora una volta come si fa da tre anni e quindi mancando qualsiasi certezza qualsiasi rispetto delle stesse leggi della Repubblica dei mezzi finanziari ai comuni e alle regioni beh ipotizza poi in cambio io ti dò di portare il Licci al sette per mille titola possibilità di andare ad addizionali sull'IRPEF o su altri cespiti erariale e quindi da un lato ci sono dichiarazioni che io faccio mie del precedente Berlusconi che non si vedevano aumentare la pressione fiscale sul cittadino
E a razionalizzare invece le risorse pubbliche per utilizzarli al meglio e io sono d'accordo con Urbani quando dice che è una delle grandi risorse
Che finanziari ed umana e quella del momento pubblico del personale pubblico delle strutture pubbliche delle finanze pubbliche che devono uscire dalla logica a cui sono arrivate con lo sfascio dello Stato che si è verificato in questi anni di tipo clientelare e assistenziale centralistico inefficiente ma attenti chiese il tutto si risolvesse
In una sorta di decentramento ancora una volta di prelievo fiscale senza che questi determinerà un cambiamento reale di intervento
E di investimenti per una nuova funzionalità della pubblica amministrazione locale regionale statale e di nuovi interventi per il cittadino io credo che andremo verso situazioni di grave difficoltà di gravi contraddizioni e di gravi attriti anche sociali sul territorio
Quindi l'assenza del federalismo deve essere coerente deve essere una strategia cui rapportiamo anche tutti gli atti concreti di un processo che non sarà corto ma di un processo che dia atti concreti da questo punto di vista e forse da questo per questo io credo che bisogna fare in modo che ci sia un nuovo protagonismo e nuovo protagonismo
Deve essere quello di una definizione dei poteri dello Stato delle Regioni ma se mi si permette deve essere anche quell'oggi delle regioni che non hanno buona stampa come ricordavo Paul Cook il prima
Deve essere quello di costruire dei sistemi regionali di autonomia locale
Sistemi regionali di autonomie locali che pare corrono nel tempo anche con atti concreti un modo nuovo dev'essere di uno Stato federale e io credo da questo punto di vista bisogna che nelle regioni comincino a scaturire dei fatti concreti degli esempi concreti dei modi nuovi di operare e di lavorare
Perché noi abbiamo delle regioni che via via sono scadute
A diciamo a ufficio decentrato dei ministeri e delle scelte di carattere centralistico e che hanno riprodotto nella dimensione regionali i mali
Un vero e proprio nuovo neo centralismo e questi sono i nodi veri il federalismo è in un rapporto fra Stato e nuove regionalismo federale ma anche di un regionalismo federale che si alimenta di un nuovo modo di essere delle autonomia locale e devo dire che da questo punto di vista non è stato sufficiente nemmeno fare le leggi sono guardia certi indirizzi della centoquarantadue racchiusi nei principi dell'articolo tre e racchiusi nei principi di indicazione di nuove dimensioni metropolitane di accorpamento di associazione dei comuni per una più efficienza efficiente pubbliche amministrazioni di interventi no o sul territorio e così via beh sono scarse le leggi regionali e le esperienze da questo punto di vista nel sul territorio nazionale
Io credo quindi è giusto un dibattito ad alto livello
Non un dibattito soltanto sulla contingenza e sulle piccole cose che devono avere ripeto una coerenza con una strategia di segno disegno federalista
E quindi sono necessarie riforme costituzionali sono necessarie riforme fiscali e di bilancio sono necessari un modo diverso di operare della pubblica amministrazione
Vedete
Quando il ministro Maroni giustamente ha detto occorre autonomia responsabilità delle municipalità per quello che riguarda il governo del personale
Se sembrava che si andasse in collisione con quegli aspetti positivi che forse citavo urbani che bisogna a vedere una pubblica amministrazione è un personale chiedi n giudicato nel merito per la qualità per la professionalità per la quantità del lavoro prestato e dei risultati raggiunti
Quindi una discussione complessiva che non è quella di fare i carichi di lavoro per avere la patente giuridica formale di potere assumere chi ti pare tante è un sito lo slogan che dopo ci sarebbero potuto assumere cento mila dipendenti degli enti locali che sarebbe stato una rovina per l'Italia ma il problema vero e chiede agli incarichi di lavoro si doveva partire per una nuova produttività economicità della macchina pubblica le dico a tutti i livelli dei ministeri
Delle regioni dei comuni e delle province e questa è una grande sfida cioè il federalismo significa rivendicare riforme nazionali costituzionali e regionali ma significa anche una profonda autoriforma del modo di governare e di amministrare la cosa pubblica
E con un senso di responsabilità nuove nazionale perché voi diciamolo abbiamo portato il Paese ad un livello preoccupante un paese dove non c'è più il busto della cosa fatta bene il dovere dell'esigenza di operare con principi di produttività e di economicità e sono gli unici che possono portare ad un nuovo rilancio dello sviluppo
Ma se questo non alle gambe in modo diffuso sul territorio con un nuovo Stato fondato su autonomie locali e regionali io credo che rischiamo di mettere in evidenza soltanto un'esigenza
Di potere esecutivo forte semmai a livello centrale o anche a livello regionale o anche dei sindaci e poi semmai i livelli più bassi si troveranno contanti potere ma con poche possibilità con lacci e lacciuoli di tipo centralistico che continueranno ad operare e poi strutture ministeriali euro di Coppi ai ministri stati attenti con delle strutture ministeriali che non vogliono concedere nulla ad una prospettiva federalista e che sono resistenti ad una prospettiva di questo genere
Ecco perché facciamo bene a farne tanti di questi convegni ma convegni che coinvolgano anche le forze sociali tempo oltre coinvolgono anche i problemi e i progetti di un rilancio nuovo dello sviluppo economico e sociale del nostro Paese
Perché se non c'è questo discorso disporre e di prospettive alte io ho l'impressione chi è veramente anche il federalismo finisca per essere diventare una parola luogo ora e non una parola e un operare concreto di novità che conti io mi permetto di fare due proposte
Una su questa discussione consentito sulla legge elettorale
Raccogliamo le idee che oggi si manifestano nel Paese a livello di costituzionalisti di uomini di cultura ma delle stesse regioni forse non è male provare un luogo deputato per
Come si fanno i comitati di coordinamento fra i ministri
Trovato un momento di coordinamento per ascoltare le ragioni che anche oggi qui in qualche modo sono state espresse per cui per coinvolgere io non sono di quelli che pensa che le autonomie locali
Devono essere l'alternativa di governo o le autonomie locali devono governare bene devono vivere regole nuove devono avere uno Stato nuovo con cui misurarci anche criticamente
E così come penso se vogliamo mantenere alto il dibattito sul federalismo detenuti
Il tempo
Di convocare una conferenza nazionale delle autonomie locali e regionali da parte del Governo e del Parlamento perché ci sia un fatto alto tempo in Olga Moni miniera in maniera episodica qualche buona volontà proficua anche questa mattina si è manifestata ma un discorso nazionale nuovo di riforma vera di uno spazio
Grazie lungo alla e quindi per le conclusioni della parola al presidente Bersani
Sono stati due giorni
Secondo me molto importante che interessanti lavori ringrazio tutti quelli che hanno partecipato prodotti loro contributo cominciare naturalmente
Del ministero la Repubblica che davvero o ringraziamo ancora per loro offesi Rollo sollecitudine per loro disponibilità
Io mi limito avendo già fattogli in una relazione lo stato ieri diciamo le mie convinzioni
A fare qualche brevissima considerazione siamo conclusione di questi lavori
Intanto rimarcando qualche abbiamo compiuto in questi due giorni naturalmente una preparazione che c'era impegnato per settimane
Noi abbiamo fra Regione e enti locali dell'Emilia Romagna
Diciamo stabilito un patto per la riforma dello Stato
Vogliamo costruire questo patto in Emilia Romagna
Attraverso anche iniziative impegni reciproci
Che hanno esiti immediato che tra quattro la prospettiva e proponiamo stoppato anche arresto del Paese
Siamo infatti molto convinti
Che per dare davvero gambe il progetto federalista bisogna far passare l'idea che c'è una contestualità logica sistemica fra regionalizzazione dello stato e nuova prospettiva autonomistica gradi penso della dimensione la città metropolitana della Provenza dei comuni
Fuori da questo contestualità può esserci solo o un neo centralismo che si rispecchia nella frantumazione municipalista
Ho un regionalismo sovraccarico e burocratizzato capace solo di riprodurre in sedicesimo i visti del centralismo
Quindi
Questo idea questo sforzo comprendesse
Naturalmente una nuova idea di Regione Mariuccia insistito su questo
Gli amministratori sono intervenuta visito su questo i ministri hanno sottolineato i limiti esperienza regionale
Noi che crediamo per esperienza almeno ci dicono gli altri non è se l'ultimo delle regioni siamo molto consapevoli
E vediamo con grande precisione
Questi problemi
Ieri assumiamo così sanno ridotto esageriamo attualmente Perrone dello del tutto meno da noi credo che non sia questa sensazione del tutto ma insomma c'hanno ridotto via via adesso un'agenzia periferiche
Dello stato vogliamo essere il punto regolatore
Ordinatore dell'autogoverno regionale locale
Quindi diciamo sempre slogan regione più forte più leggera una regione per noi che non è
Diciamo l'ente rappresentativo di un popolo e neanche diciamo in sesta e sul luogo
Ma è uno snodo funzionale un tramite fra i luoghi che hanno le loro forti rappresentanze e dimensione nazionali ed internazionali
Un punto di snodo per politiche sistemi che un punto di snodo per la valorizzazione delle relazioni con il singolo luogo o sviluppare e così via dicendo
Allora
Bisogna che noi immaginiamo la nuova Regione nel vivo di un dialogo innanzitutto con gli attori dell'autogoverno
E ripeto con le autonomi
Andando a normalizzare già da oggi alcuni punti sia nella proposta sia nell'azione pratica immediata che in realtà sono punti che di questo mezzo di stanno disarticolata
Ne abbiamo detto ieri sono tre fondamentalmente intanto quell'istituzionale e elettorale
Noi dobbiamo avere una proposta congiunta
Ad esempio lo chiarisco subito poi ci tornerò alla fine in una battuta ma al bene il meccanismo elettorale perché il meccanismo elettorale noi siamo molto affezionati a un sistema che riesca regionalizzare
La base elettorale e quindi anche terminare una classe dirigente
Regionale propriamente per due motivi primo perché per avere autorevolezza come Regione porse dall'unificazione regionale questa necessaria
Ma anche perché intendiamo che in luoghi siano rappresentati dei sindaci e presidenti di provincia eletta dal popolo
E quindi siamo pronti mentre invochiamo la Camera per le regioni a livello nazionale a dire o che a fianco di così lo regionale deve esserci un luogo istituzionale nel qua
L'ente locale le Autonomie si garantiscono che davvero la Regione diventa forte male zero
Che davvero avvengono i processi di trasferimento di funzioni
Che davvero visto che la Regione ha compiti accresciuti nel disegno di riforma naturalmente
Dal punto di vista le facoltà ordinatorio sistema autonomia dal punto di vista la gestione ad esempio dei residui di trasferimento di finanza qualora ci fossero e così via bene allora ci vuole un meccanismo anche di garanzie
Secondo punto è quello programmati
Quando si dice che le Regioni sono diventati pretesi su una cosa che può esser letti in modo molto preciso è semplice
Sono state come un asciugamano appoggiate modellate sull'incedere dell'assetto realizzazione ministeri
Con effetti poi di scarico di problematiche avallo ricordava con generosità al ministro Urbani
Quando si dice non solo questo ma anche il fatto che occasionalmente
La Regione
Viene in pulsata da un compito
Facciamo l'esempio del RIS era finanziare risparmi agenti controversi contributi per i doppi vetri
Per fare quella cosa e ci voleva quindici persone in una regione come la nostra se è chiusa questa politica
E qui si possono risolvere cos'altro cos'altro fanno
Cioè dare una configurazione suturazione serio queste regioni è un problema non ancora risolto
Ma il punto principale la settorializzazione agricoltore industrie eccetera eccetera eccetera
Dove in alcuni casi ai poteri supponente pertinenti di dettagli in altri casi dai puramente indicativi genere X
Ma comunque sempre sette organizzati e con vincoli finanziari di settore allora la domanda è anche in presenza di una riforma costituzionale tutto quel che si vuol dei poteri delle cose eccetera ma cosa pensiamo pensiamo di riprodurre su scala regionale un meccanismo di questo genere
O pensiamo una cosa totalmente nuovo
Per esempio in cui la gran parte dell'azione regionale venga svolto in rapporto diretto coi territori
Con meccanismi delegificati progettuale commettono interventi diversificati con progetti dare con meccanismi più simile a quelli comunitari che a quelli nazionali
Non è tutto certamente poi ci sono i grandi sistemi di servizi poi c'è un rapporto al sistema delle imprese per ovvia da percorsi amministrativi contributo dietro una delibera ma usare la leva della fiscalità una volta che c'è la usare il meccanismo del credito questo ovviamente non è più forte più leggera
Ma per fare questo non abbiamo ancora elaborazione riflessione discussione
Non abbiamo un meccanismo diciamo progettuale di reciproca convenienza fra sistemi regionali stemmi locali questo questo sei cambi descrivere è un meccanismo di reciproca convenienza
E se si trova questa saldatura
Io sono certo che in Italia
Potremmo non affidarsi solo alla buona volontà e le buone intenzioni di un governo
E alla volontà intenzione di un Parlamento di sradicare da sé
Propri poteri dall'Emilia
Io credo che questo è un punto cruciale e credo che dalle miglia per l'esperienza che abbiamo dobbiamo dare fare questa elaborazione e quindi ragionare con le conferenze dei Sindaci metropolitani con le regioni se trapper diciamo normalizzare
Le proposte dei soggetti dell'autogoverno regionale e locale
L'ultimo punto è quello strutturale
Ha ragione e chi ha ricordato l'articolo tre della centoquarantadue non è applica il trasferimento di funzioni non avviene
Cattiva volontà meccanismi sette intravisti sì regionali però anche problemi strutturali
Lo ricordava Mariuz il meccanismo è sempre diciamo di convergenze parallele verso Roma chi arriva prima a Roma questo vale per la finanza trasferite per le piante organiche e così via dicendo
Noi in Emilia credo che abbiamo fatto più di ogni altro l'esperienza delle deleghe ma ne abbiamo viste anche i limiti
Proceda trasferimenti funzioni significa creare dei meccanismi di relazione
Fra finanza gestione delle piante organiche
Per cui in presenza di Lezzi di riorganizzazioni funzioni regionali devono scattare anche degli automatismi sognatore organizzative sono di natura contrattuale sull'altura finanziare sordi di meccanismi di estensione riduzione delle piante organiche se no
Noi diciamo delle cose che poi difficile fare succedere
E quindi tutte le nomine sono fatta routine il difetto di non aver degli strumenti attuativi e nel progetto che dobbiamo mettere in campo troverà una grande attenzione agli strumenti
Attuative
Vado rapidamente chiude per non farla troppo lunga noi comunque in questa fase maluccio ricordava poniamo al Governo e Parlamento
Diciamo quattro punti fondamentali
Sono quelli della incardinamento riconosco se va in parlamento sono quelli degli interventi sulla finanza sono quali del rapporto Stato-Regioni la riforma la conferenza sono quali la riforma elettorale
Ma prima ancora
Io vorrei dire che chiediamo questo governo
Che e io prendo in questo una frase che ha detto il ministro Urbani che ritengo di straordinaria importanza che vorrei diciamo sottolinea
Noi chiediamo
Perché questa non è una regione contro questa è una Regione terra con le sue idee naturalmente
Noi chiediamo che il governo faccia il massimo di sforzo perda
Coerenza univocità coordinamento
Linea direzione di marcia al processo riformatore poi discuteremo il merito siamo d'accordo non sono d'accordo ecco questo però il punto principale mi permetto di dire noi stiamo facendo qui abbiam provato lo faremo ancora una gran fatica se no sui temi che diceva risolto non è fase del dialogo fra Regione enti locali se non è che si è facilissimo è faticoso lo facciamo lo costruiamo ecco
Chiederemo dovevamo dar questi impulso al Governo perché sì pare possiamo sbagliarsi ci sono linee in movimento ci sono cose che si fanno però diciamo né dal governo
Né dalla maggioranza parlamentare né dall'opposizione parlamentare
In questo momento se diciamo un abbrivio
Tale da farsi intendere che questa sarà una legislatura costituente sul serio sui temi dell'autogoverno
Saranno le prime mosse ci saranno i problemi senza però questa è l'approvazione fondamentale
Quindi
Appunto cercare di darsi coordinamento cerca di farsi intendere insomma come si tremore chiaro che noi oggi abbiamo saputo la fortuna di sentirmi Stubai Seveso Speroni abbiamo seguito ieri Coccolino il ministro Maroni
è solo nella logica di quelle cose che ho detto che si può capire la critica che fatto vitali ieri al ministro Maroni quadretto d'accordo capisco che in vigenza dell'attuale Costituzione
Si può solo diciamo di organizzare autonomista dotto nomi e competenze eccetera ma noi chiediamo che il Coni queste cose cominci non Chavez regionalizzata
Badate forse non in tutti Italia possono esserci dei sindaci che chiedono questa cosa qua io posso anche pensare una cosa così certamente be però voglio dire
Se noi facciamo questo questo patto istruita dei verifica delle cose molto molto precise possiamo Onorio sia sì ma se noi riusciamo
Regioni conferenze dei Sindaci organizzazione autonomia
Ha davvero una proposta
Coerente e che abbia magari in qualche bottiglia sita guardi sta da tempo siamo disposti di a discuterlo in questo questo caso
Perché se no
C'è sempre poi sostanza uno l'alibi ma non tutti ma sono solo alcuni con ecco può essere una verità può anche essere un elementi copertura improprio noi questo sforzo
Diciamo nei prossimi vi posso Messico lo faremo ultimissima cosa ho chiuso riforma elettorale
Non nessuno vuol riprende meno ascoltato con molta attenzione il ministro Sperone Corey diciamo tranquillizzarlo su un punto almeno per queste sempre materia molto grandi con la mia opinione insomma
Cioè in punta di principio risiamo assoluto io non ritengo che ci sia diciamo un problema di
Così nomina di vita del fatto che la costruzione metta paletti e dei
Diciamo meccanismi
Meccanismi elettorali
Inviso Speroni riportava esperienze costituzioni eccetera ecco io non è che conosca risalto costituzioni al mondo e così via però bisognerebbe intanto esaminare
Primo punto
Ci possono esser problemi dove ci sono paesi sul son problemi di garanzia costituzionale per minoranze o per altri ancora particolare eccetera no Belgio Spagna eccetera
Ci possono essere paesi nei quali non solo per le regioni o però risale l'arma per il Complesso le discussioni viene messa in Costituzione questo paletto e non è il nostro caso
Ci possono essere costituzioni meno rigide della nostra dal punto di vista delle modifiche e delle cose quindi
Senza farne una questione di come dire di di bandiera diciamo così scolastica però ecco io rafforzerà i un po'quel criterio di opportunità che
Il ministro Speroni conserva sono anche disposto dir Raccordo discutiamo di opportunità ma è un'opportunità un po'pesante
Ho significative e
Però a me interessa dire io ho sentito Miso Speroni dice
Questione di una battuta se ci sono i semafori verdi nel senso che non ci sono intoppi sì e per questo proposto posta nei tempi Salvo discussione appunto di merito invia sempre di principi detta noi non abbiamo nessuna intenzione di mettere semafori rosso su una cosa del genere
Si tranquillizza il fatto che il ministro dei che abbia detto ragazza per articoli tema della legge ordinaria perché il nostro punto principale
Ministro a differenza forse di parte del Parlamento che sia conosciuto
L'ultima cosa noi non vogliamo valori voteremmo domando non solo noi e mi domando invio perché la sensazione di queste diciamo così difficoltà è ben presente ecco quindi vogliamo andare ora con una legge nuova
Abbiamo detto quali sono i nostri paletti di queste cose maggioritario temperato per garantire diciamo il pluralismo ha spiegato benissimo Mario Luzi
Indicazione la maggioranza relativa Jersey Effeti di regionalizzazione
Ecco queste cose possono essere risolte in diversi con le tecniche Mariuccia dato una traccia
Diciamo di una nostra intenzione forse non totalmente dissimile da quel mi seguite da da ragionamenti che potrebbero anche a venire in sede diciamo centrale però tutti i temi che meritano comunque escussione dovremo trovarne i prossimi giorni il modo di confrontarsi e di discutere
Per io auspico che per parte alle Regioni si abbia questo atteggiamento cioè siccome l'obiettivo è quello di fare allora noi come regione secondo me dobbiamo tenere fermi diciamo i principi cardine che abbiamo Za
No stabilito fissa e i concetti
Sui meccanismi
Bisogna che abbiamo elementi di flessibilità sufficiente
Chiediamo quindi al governo che le che riesca voglio dirà anche esso verrebbe diffusa sufficienti e che immagina un percorso parlamentare della cosa con per arrivare all'obiettivo dico così per arrivare all'obiettivo
Perché c'è modo e modo di impartire imbarcare queste queste politiche cos'era giochiamo
Diciamo in questo modo con questa flessibilità e soprattutto in uno scenario nel quale naturalmente fatto eventualmente non so arrivassimo costituzionale vale sul viale però lo scenario è quello di un'appropriazione comunque da parte delle regioni dei propri meccanismi io credo che
Facciamo un lavoro un lavoro buono ecco se poi si sarebbe poi la quotidianità ministro baldanza un'idea se la zappa proposte presentate diciamo così per conoscersi anche meglio fare meno errori diciamo è interessante bisogna bisogna certamente riflettersi
Sapendo che comunque diciamo fatica sia dello Stato non potrà mai nessun tutto armonico ci sono degli emeriti di di posizioni di conflittualità legittima no che stanno vi rammento che è fisiologica e utile se non superò dei livelli diciamo riguardi e quindi mi spiace dall'attualità ma ogni giorno abbiamo un problemi
Io segnalo questo
E ci rivolgeremo credo che il presidente le camere oltre che al governo che è un punto al di là di fatto un punto di principio
Dirimente
Ieri l'altro giorno alla Camera è stato introdotto un emendamento al decreto che sospendeva le nomine dei direttori del presidente
USA che introduce un effetto retroattivo produrrebbe si candiderebbe ad introdurre un effetto retroattivo
Rispetto a regioni la nostra non so se è un atto che hanno agito in presenza del pieno rispetto di leggi dello stato di legge regionale
Cioè che solo queste cose si pensi lo fa male
E solo se pensino fa male che solo dei gruppi politici interveniva su Osama di nate del del confusione significa voglio dire che chi
Ritieni lavorare all'interno di norme e di applicarle
Voglio dire viene
Punito cos'è cos'è questo
Allora voglio dire cerchiamo di non darsi in questo percorso già complicato di non mettere delle bombe atomiche
Per conto terzi esitato di bombe atomiche sul percorso disinvestiti amore ecco e e la e lavoriamo sull'obiettivo che ci siamo andati grazie
Bersani e voglio di nuovo ringraziare il ministro Speroni Urbani per la loro presenza è il contributo che hanno portato al convegno tutti relatore tutti presenti grazie