Consiglio Nazionale del PDS

Si è anche come dire cercare per un Consiglio nazionale delle dimensioni che voi conoscete
Di abituarci ad altri vittime io mi scuso con Paolo danze illumini al quale chiedo di prendere la parola ma
è un e no siamo in due almeno ad avere questo ruolo lo ringrazio molto lui ecco qui
So che è accorso importanti da dire ci grazie
Grazie anche ai ventiquattro Manzoni avevo dire soltanto che al tredicesimo minuto sono era una campanella
C'è una bomba d'acquisto Portobello
C'è anche una campanella di via o ti Perego grazie allora la parola e a Paolo danze riuniti
Sedersi
Al tavolo con i socialisti
Va bene
Accetto la linea dell'esecutivo del partito
Sedersi al tavolo e parlare di cosa
Propongo un tema da inserire all'ordine del giorno la cultura dell'attuazione
Cultura dell'attuazione
E centralità dell'impatto finale dello Stato sulla realtà
Centralità da esercitarsi nell'attività di governo e in quella di opposizione
E cultura
Perché non appartiene né a chi oggi governa né a chi oggi si oppone
Infatti l'esecutivo di governo si percepisce come super legislatore
Senza preoccuparsi di dare conto di cosa fanno ogni mattina le centinaia di migliaia di suoi dipendenti e come essi spendano gli annuali cinquecento mila miliardi
Basta un semplice esempio il ministro degli affari sociali candidamente confessa che non sa come quando e perché
La legge sulla droga avrà un effetto sulla realtà
Ma afferma comunque che è una buona legge del pari
Anche noi siamo privi di una cultura dell'attuazione
Proviamo sempre l'accento sui piani sui programmi sul lungo e lunghissimo termine
E poco ci preoccupiamo di gestire l'esistente
Lo facciamo ma non lo diciamo la gestione dell'esistente quasi non entra nel circuito del nostro valore politico
Con la conseguenza che a volte le cose fatte o proposte non sono di sinistra
Cultura dell'attuazione coscienza che nel modulare lo spiegamento di risorse di modalità operative per attuare un provvedimento si può frustrare o capovolgere l'intento del provvedimento stesso
Di qui scaturisce l'attenzione ai membri del partito che hanno responsabilità di governo nei governi locali e a coloro che hanno responsabilità di governo ombra anche a livello locale
Io non credo che la nostra cultura di governo sia inferiore a quella degli altri
Certo è che dobbiamo premiare chi bene ricopre posizioni esecutive ai diversi livelli
Delle amministrazioni
Cultura dell'attuazione quindi per l'unione della sinistra italiana
Ma se in questa unione ci devono stare dentro anche i cattolici progressisti i liberaldemocratici gli ecologisti La Malfa e i socialdemocratici
Se ci devono stare queste altre forze allora si pone il problema della cornice istituzionale nella quale andare a fare questa Epinay italiana
Una cornice che deve premiare chi si siede attorno al tavolo una cornice nella quale non si debba più attendere che il cavallo dell'alleato portato al fiume beva di sua spontanea volontà
Una efficace cornice istituzionale non può che essere una legge elettorale che sia chiara uninominale e maggioritaria secondo e mi sembra che la proposta formulata dal governo ombra non persegua
Gli obiettivi di modificare nel profondo i partiti restituire potere ai cittadini queste sono parole del Segretario Generale pronunciate ieri sera
Se l'obiettivo è di restituire il potere ai cittadini
Allora la trasparenza del meccanismo è un elemento positivo essa stessa della proposta e tale trasparenza tale chiarezza tale comunicabilità oggi non c'è
Io questa proposta non mi sento di andarla proporre e a vendere all'uscita dei supermercati così come ha fatto per le firme ai referendum
Attraverso il meccanismo del doppio turno la proposta in campo spinge i partiti accorrere il primo turno ognuno per sé
E quindi non mette in discussione di un dramma il potere delle segreterie dei partiti nella decisione sulle candidature
Modificare nel profondo i partiti
Vuol dire una sola cosa e riequilibrare il potere a favore delle istituzioni dello Stato
Non necessariamente una partita aperta dal potere ma occorre elevare il tono del dibattito cambiare l'ambito del potere stesso dei partiti
Portare dalla sostituzione nell'esecuzione del potere al controllo sull'attività di potere
Questo vuol dire modificare nel profondo i partiti e questo si fa
Se c'è una legge uninominale maggioritario la proposta in campo eccetera corde dell'ultima ora attraverso il meccanismo del doppio turno che non possono che essere accordi rabberciate di vertice puramente quantitativi
Sui quali non si può andare più a fare un discorso con l'elettorato accordi senza un minimo di lavoro sempre per anni come facciamo ad attuare quelle convergenze programmatiche di cui parlava il segretario generale ieri sera in quindici giorni fra un turno e l'altro
Chiedo quindi che questo consiglio si pronunci a favore dell'uninominale secco con un solo turno
Perché l'uninominale secco forza lavorare da molto tempo prima non permettendo secondi a genera collegi piccoli e quindi spese elettorali inferiori e un più stretto rapporto elettore ed eletto il problema non è di mettere un coperchio sopra le spese non si può non si riesce a mettere coperchi sopra le pentola in ebollizione il problema primario è quello della trasparenza delle spese elettorali
L'uninominale secco favorisce altresì la formazione di grandi schieramenti nazionali e quindi permette ai cittadini la scelta di governo
Questo per la legge elettorale e continuando a parlare di esecutivo veniamo alla vita del partito esprime apprezzamento e sostegno per l'attività svolta nel referendum del nove giugno sostegno per i risultati delle elezioni in Sicilia
Ma mentre appare capace il partito di funzionare su questioni monotematiche nazionali
Mi sembra che non si riesce ad attivare una divisione del lavoro
Territoriale e tematica a livello micro a livello di base una grande divisione del lavoro che tira tutti nel partito uno scopo e soprattutto una opportunità di contribuire a formare le decisioni sia pur piccola piacere
Si parla un po'troppo pericoloso e troppo poco dei quartieri e proprio perché ci si muove su temi specifici pratici seguendo appunto la cultura dell'attuazione si scoprono giacimento di partecipazione politica inesplorati filoni di cose da fare per risolvere i quali non basterebbe una generazione di militanti
A Milano ci stiamo attivando sulla questione del traffico e dell'inquinamento per superare l'emergenza sudamericana delle targhe alterne per valorizzare il trasporto pubblico per dare alla città una visione del futuro a breve che non sia di grigia sopravvivenza
Per attivare questa divisione del lavoro mi sembra si debba stabilire una linea di comando che attraversi tutti i livelli del partito
Se si lancia una campagna di proselitismo seguano fotogrammi ai quali magari uno dice no Massimo indichi chiaramente cosa bisogna fare
Le donne
Mi sembra che anche al femminile il funzionamento mostra poca differenza le cose non vanno molto meglio è stata fatta una carta delle donne del PDS in violazione dello statuto e anche un pochino della lingua italiana
è stato convocato un Consiglio delle donne con un giorno di anticipo e io mi faccio portatore della voce di molte compagnie che si sono lamentate pubblicamente su queste questioni sulla gestione del partito al femminile
E veniamo al Consiglio nazionale
Parliamo dello Statuto su almeno due articoli dello Statuto questo consiglio in malora dovevamo fare i regolamenti delle Unioni regionali prima dei congressi delle Unioni regionali quelli si sono svolti ad aprile a maggio
Le Unioni regionali stesse non ce l'hanno ancora fatto pervenire le loro opzioni le loro alternative per lo statuto dovevamo entro tre mesi dalla nostra istituzione fare il regolamento finanziario non l'abbiamo fatto
E sebbene molte nostre esortazioni che il presidente ha fatto ieri l'autofinanziamento il fonogramma sull'autofinanziamento è difficile parlare di buon grado se non c'è contezza sui binari
Ci apprestiamo ad essere ma ora anche sulla revisione dello Statuto perché si prescrivevano sei mesi siamo a cinque mesi non credo che ci riuniremo in agosto sono nove mi sbaglio faccia ammenda chiedo scusa
Ci sono
Dovevano far pervenire al consiglio nazionale le le cose
La sede statutaria per parlare di Statuto e la commissione per le regole di questo consuntivo e chiedo che domani nel nel punto a varie della di questo ordine del giorno si istituisca la commissione per le regole
C'è un'altra opportunità fornita a questo Consiglio
Possiamo indicare i criteri per la selezione in base alle quali ai quali le organizzazioni del partito possono proporre candidature per le elezioni di deputati e senatori questa all'articolo cinquantotto io penso che questo Consiglio
Non si debba privare di questa prerogativa e deve partire subito per dichiarare da subito alle regole anche se le elezioni sono alla primavera prossima
Propongo quindi operativamente
Che si passi ad un calendario dei lavori che si formino le commissioni che si facciano almeno due riunioni plenarie entro l'anno luna come ha detto ieri
Sulla questione del programma l'altra sulla questione delle regole a febbraio in questa stessa sala un autorevole contando ricordava come nella Spd sia tutto calendarizzato
Perché non abbiamo anche noi un calendario nazionale annuale del partito possiamo benissimo farlo concludendo l'invito a cogliere le opportunità che la situazione di turbolenza oggi ci offre per un partito minore per legge elettorale migliore manteniamo il vantaggio dell'attaccante Grazia
Ringrazio molto Paolo da Anselmi per molte cose non ultimo il rispetto impeccabile dei tempi e la concretezza delle cose che ci ha detto parla adesso Gianni Borgna e seguirà Luciano Ghelli
Ma credo anch'io compagni che il referendum sulle preferenze al di là vorrei dire del suo valore effettivo
Abbia assunto soprattutto nel corso della campagna referendaria un significato simbolico
E potrebbe dico potrebbe perché il condizionale è d'obbligo costituire come già nel settantaquattro il referendum sul divorzio
Uno spartiacque della vita politica italiana
Però credo che fatta questa considerazione che ieri
Anche il compagno Occhetto affatto
Ci si debba subito interrogare su una questione fondamentale ponendo su una domanda fondamentale
Se questo è vero
Come mai
La sinistra e vorrei dire tanto la sinistra di opposizione quanto la sinistra di governo non sono in grado di intercettare questa spinta al cambiamento
Beh io credo che si debba fare un ragionamento
Intanto sul PSI
Il PSI
Probabilmente non ha capito
Anche l'umore della gente in questa vicenda
E questo segnala anche un errore serio di previsione
Quale vorrei dire il il Partito socialista di Craxi non aveva forse mai compiuto nel corso di questo decennio
Quindi c'è il segnale
Di uno scollamento vende dal polso dell'elettorato
Ma soprattutto un errore politico
Come dire perché in fondo il partito socialista in questa circostanza si è sia pure temporaneamente autoescluso dal Movimento per la riforma delle istituzioni
Quando invece di questa questione aveva fatto e fa se pensiamo al tema del presidenzialismo uno dei suoi uno dei suoi cavalli di battaglia
Ora io voglio subito dire non credo che da qui dobbiamo far discendere un'analisi che riterrei semplicistica
Un analisi diciamo così di un possibile declino del partito socialista italiano certamente però qui si è manifestata una battuta d'arresto perché al risultato del referendum ha fatto seguito
Anche il voto siciliano
Poi c'è un problema che riguarda noi
Io tra l'altro vorrei fare una considerazione che
Non mi è stata fatta in questi giorni ma che a me sembra abbastanza interessante e cioè a dire che in fondo sia nel settantaquattro
Riguardo al divorzio sia oggi nel novantuno riguardo a referendum sulle preferenze noi otteniamo una Vittorio contribuiamo diciamo così
Ad una vittoria in controtendenza con la nostra stessa strategia nel settantaquattro di compromesso storico e quando invece quella vittoria si ottenne in un urto frontale con la Democrazia Cristiana di Fanfani
E oggi rispetto all'alternativa quando invece questa vittoria
Si è ottenuta in aspra polemica in particolare con il Partito Socialista
Ora io questo non lo dico naturalmente per farmi paladino di un ritorno a un compromesso storico strisciante o neppure per progettare confusi trasversalismo mi ma lo dico perché credo che questa vicenda
Direi in maniera forse definitiva chiarisce come l'alternativa non può essere concepita
In chiave puramente di sommatoria tra partiti in termini cioè di puro schieramento e devo dire che le considerazioni svolte su questo punto da Paolo Flores con quale tante volte non sono d'accordo mi convincono invece perché l'analisi che noi dobbiamo saper fare dell'alternativa oggi in Italia deve essere un'analisi diversa punto da quella che vede tutto in termini di rapporto tra PC e Psi e soprattutto in termini di puro il punto schieramenti
Ecco io allora
Credo che qui si apra il grande problema
E anche se vogliamo il problema della Democrazia Cristiana
Perché noi ci troviamo allora di fronte ad una spinta molto forte alla riforma della politica ci troviamo di fronte ad una protesta che sale sempre più forte nei confronti dell'invadenza dei partiti
Una società civile che vuole in qualche modo riacquistare peso e voce però tutto questo
Di fronte ad una sinistra
Divisa poco credibile e ad uno sfascio istituzionale generalizzato
Paradossalmente ma non troppo premi alla Democrazia cristiana una Democrazia cristiana che viene in qualche modo a situarsi come punto di equilibrio rispetto ad una situazione dalle difficili vie d'uscita e qui credo che il ragionamento sul moderatismo debba essere fatto anche sapendo che il moderatismo è cosa molto diverso dal conservatorismo
Quindi si impone un analisi della Democrazia Cristiana io credo che accenni son venuti anche sull'Unità in questi giorni con interventi interessanti ad esempio l'intervento
Di Carlo Cardia che ricordava come noi non possiamo continuare a parlare della DC in termini di pura e semplice occupazione del potere dello Stato o ancor peggio di partito della mala vita diciamo così
Ma dobbiamo sapere capire cosa significa oggi la Democrazia Cristiana
In che senso è
Un rapporto un partito in rapporto con la società un partito società
Diciamo un partito che tra l'altro riesce a sopportare benissimo anzi a convivere benissimo per esempio sulla questione del referendum
A far coesistere benissimo posizioni diverse al suo interno a un partito che e in rapporto con il sociale e dimostra un certo ascolto anche rispetto alle trasformazioni che lì avvengono quel partito che per tanti versi noi non siamo non siamo più
Questo Occhetto lo ha detto di Ray anche impietosamente io
Condivido diciamo i suoi accenti severi anche molto critici
Però credo che da quell'analisi che il segretario ha svolto debbano discendere delle conseguenze
Cioè delle correzioni molto forti intanto di modo di essere del partito spesso
Come correggiamo le disfunzioni e qui sono state indicate come affrontiamo
E quindi sconfigge amo
Tutta una serie di inerzie burocratiche che tuttora esistono
Come affrontiamo il problema che in certe aree del paese la Sicilia ne è un esempio
Il nostro partito non ha più una precisa fisionomia e comunque e ridotto in molti casi ai minimi termini cioè io credo che dall'analisi soprattutto se impietosa deve saper discendere devono saper discendere delle conseguenze delle misure anche politiche e organizzative
Il partito deve aprirsi di più appunto alla società
Vorrei dire anche di più agli esterni una volta che noi abbiamo fatto questo investimento e anche agli esterni diciamo così dell'ex Partito comunista perché ci sono forze nell'ex partito comunista che sono molto più esterne rispetto alla società di altre e io credo che dunque questo sia fondamentale
Perché certo è indispensabile sapere sviluppare più opposizione ma l'opposizione o che oggi come oggi deve essere un'opposizione qualificata
Cioè dobbiamo essere capaci soprattutto di indicare soluzioni positive e credibili
Su tutti i principali nodi sociali culturali istituzionali perché altrimenti la nostra azione perde di credibilità
E di incisività
Ecco riguardo alla questione allora
Del rapporto a sinistra e del rapporto col Partito Socialista ma io credo che noi saremmo veramente ciechi
Se non vedessimo che a Bari al congresso del Partito socialista è accaduto indubbiamente un fatto nuovo
E cioè che tra i compagni socialisti
Si è riaperto
Un dibattito che vorrei definire vero non formale un dibattito dagli esiti tutt'altro che scontati
E quindi io condivido analisi che sono corse anche in questi giorni da parte di autorevoli esponenti del nostro partito
Che segnalano l'urgenza di una riflessione su quel congresso e soprattutto l'urgenza dell'apertura di una fase di confronto e di discussione a sinistra in primo luogo che i compagni socialisti con il PSI
Dobbiamo cioè essa perseguire compartecipazione con spirito unitario
Questo dibattito non lasciando vorrei dire nulla di intentato per far compiere all'unità delle sinistre un passo in avanti
Però credo che sarebbe altrettanto un errore
Ripercorrere in questo confronto che ripeto è un urgente auspicabile ripercorrere schemi che sono stati usati nel passato cioè io voglio dire con grande schiettezza
Che oggi come oggi su molte questioni fondamentali le posizioni nostre e dei compagni socialisti sono posizioni molto diverso in certi casi irriducibilmente diversi
Ora si potrebbe fare un lungo elenco potrei parlare anche di questioni di cui io mi occupo più direttamente penso ai problemi dell'informazione della cultura dello spettacolo non è questo il punto ma basta soffermarsi un momento sulle vicende
Istituzionali e quindi sulle diverse proposte in campo riguardo alla riforma elettorale delle istituzioni balza evidente agli occhi una diversità molto forte molto profonda di posizioni tra i compagni socialisti hanno ecco io questo non lo dico però come espediente per poi dire va be'quindi non se ne deve fare niente le posizioni sono diverse
E quindi dobbiamo prendere atto di questa diversità tutt'altro
Io lo dico per dire invece una cosa che a parole e persino banale ma nei fatti non lo è perché in genere in passato non l'abbia non l'abbiamo mai
Seguita
E cioè che questo confronto che ripeto necessario spiegabile deve finalmente partire dai contenuti dai programmi vere riguardare cioè una discussione molto franca che può avvenire tra la sinistra
Ciò così di opposizione la sinistra di governo sulle prospettive del Paese sui nodi programmatici che devono essere affrontati
E questo lo dico perché io credo che questa discussione può anche partire proprio rovesciando il presupposto dalle cose che ci uniscono piuttosto che dalle cose che ci dividono ma deve essere concreta per non ripetere all'infinito insomma lo scenario delle Frattocchie concludo dicendo che poi questa discussione deve anche se ha per partire da un dato che la sinistra in Italia oggi è molto frastagliata e composita c'è una sinistra di governo c'è una sinistra d'opposizione c'è una sinistra sociale
Con la quale noi dobbiamo riuscire a entrare nuovamente in rapporto sapendo che della sinistra sociale fa anche parte una sinistra cattolica diciamo così
Che è molto viva molto attiva molto importante lo abbiamo visto nel referendum e anche su questo noi dobbiamo saper riflettere meglio e lavorare di più
Grazie anche a Gianni Borgna io insisto sempre sul rispetto dei tempi per cui torna ringraziarlo Luciano Ghelli e quindi Endrigo Morando
Nella relazione
Si definisce una
Collocazione del PDS come partito che dalla opposizione vuole costruire l'alternativa
E come partito che si propone di riaggregare l'insieme della sinistra
Oggi più frantumata che mai
Noto solo en passant che siamo di fronte a motivazioni a situazioni assai lontane
Da quelle che motivarono
Lanciarono la svolta di due di due anni fa
E c'è oggi mi pare la consapevolezza più vasta di ieri
Che la strada che dobbiamo percorrere per realizzare l'alternativa è una strada assai lunga
Che dobbiamo affrontare con un partito che ha problemi grandi inediti di linea di identità di struttura
Io ritengo che oggi in questo quadro noi abbiamo bisogno di mettere in campo alcune idee alcune proposte
Poche cose ma chiare efficaci
Che a Berlino una nuova un nuovo rapporto di comunicazione con il Paese con grandi masse di lavoratori
E di giovani
E bisogna così anche superare quelle oscillazioni
Nella nostra linea che hanno caratterizzato immessi che ci stanno alle spalle
Mi pare indubbio che oggi l'alternativa sia più lontana
O comunque non sia a portata di mano
Ecco sia a mio avviso perché il soggetto che se ne fa parte banditore il PDS
Ha problemi anche più grossi rilevanti di quelli del vecchio Pci
Perché l'interlocutore principale di questa strategia il PSI la rifiuta
Ma io ritengo che l'alternativa sia ancora un obiettivo lontano
Perché soprattutto e principalmente non c'è in questo senso una spinta che viene dal Paese
Che si organizza in movimenti in Processi che abbiano faticato che abbiamo durata che si spostino i rapporti di forza tra le forze tra le forze politiche
Io ritengo che a proposito della discussione
Che più volte c'è stata tra di noi su chi ha in mano le chiavi dell'alternativa
Noi dovremmo dire da questo Consiglio nazionale che mettiamo in mano le chiavi dell'alternativa alle grandi masse di questo Paese e ci proponiamo di suscitare quei movimenti che oggi mancano e che a mio avviso sono decisivi in questo senso
Ma per fare questo per lavorare per costruire questa spinta in direzione dell'alternativa
Io ritengo che bisogna anche superare una lettura indistinta della società civile quella categoria di cittadini che mette insieme fritture assai diverso e contrastanti tra loro
Bisogna insomma mi ha visto tornare a scomporre questo Paese riguardare alle classi a grandi aggregati sociali
E bisogna tornare lì a riflettere di più e meglio anche di quello che si è fatto nella relazione a come si ricolloca con oggi grandi poteri i poteri forti in questo Paese in questa società io credo che allo stato delle cose dobbiamo dire
Che si sta determinando nel nostro Paese una situazione per cui la classe operaia il lavoro dipendente gli strati che hanno pagato la crisi in questi anni
Rischiano oggi di non sentirsi più rappresentati né a livello politico né a livello sindacale
C'è un problema politico e c'è un problema sindacale in questo in questo senso bisognerà pur tornare a chiedersi quanto conta e quanto pesa oggi sindacato nelle fattorie
E bisogna tu interrogarci anche qui che cosa vuol dire questo preteso sindacato riformista
Questa maggioranza riformista che si avvia a vincere il congresso della della CGIL
E questa in contraddizione con un sindacato che riporta il conflitto sui luoghi di lavoro
Che tenta un nuovo collegamento coi problemi veri della classe operaia del lavoro del lavoro dipendente
Io credo che qui si giochi una parte importante anche del futuro della democrazia italiana stiamo attenti
Quei lavoratori e quei giovani che scesero in campo sui contratti a cominciare dai metalmeccanici sono usciti delusi da quella vice
Da quella conclusione contrattuale
E oggi rischiano una nuova cocente delusione
Per un possibile esito della trattativa fra sindacati governo Confindustria
Io avverto fortemente il pericolo che con questa trattativa ci si sia messi di nuovo in un Cul di sacco
Che si vada di nuovo a ripetere esperienze come quelle dell'ottantatré e dell'ottantaquattro
Che si vada insomma a rimetterci ancora qualche tempo
E allora anche qui io ritengo che il PDS dovrebbe prendere posizioni e schierarsi in modo deciso
Prima di tutto sul fatto che nessuna conclusione della trattativa può essere valida se non c'è un pronunciamento chiaro e deciso dei lavoratori se non si dà al loro la possibilità di dire l'ultima parola
Sarebbe grave perché il partito che si batte per la democratizzazione piena della società
Non si battesse perché i lavoratori possano decidere su un esito della trattativa che le coinvolgerli tocca così così da vicino
E li tocca così da vicino perché sono un cuoco questioni grandi come quella delle pensioni della scala mobile del salario
Questioni su cui i lavoratori hanno già pagato su cui hanno già dato ma qui c'è anche un'altra questione di principio
Che io vorrei sollevare
Noi oggi
Portiamo a fondo una critica al consociativismo
Che è una critica giusta
Ma io vorrei sapere se non si tratta di una forma di Consortium taccio consociativismo
Un accordo fra governo padroni sindacati che escluda i lavoratori che non lo coinvolga che non gli dia l'ultima parola
Se non si tratta di consociativismo
Quando si vede le relazioni sindacali le relazioni con le controparti di nuovo in una direzione di accentramento e di esclusione dei soggetti fondamentali poi di queste relazioni che sono che sono i lavoratori io metto un rapporto queste questioni
Anche con i problemi grandi che ci ha messo davanti il voto siciliano e che riguardano il nostro essere e il nostro agire nelle grandi città cioè nel cuore della questione urbani
Badate al i problemi qui non sono soltanto di qualche città meridionali
Noi viviamo una sofferenza in tutte le grandi città del nostro Paese
La vediamo dove siamo al governo perché non abbiamo più un'identità e una fisionomia chiara
Tale di come governare le città e la viviamo come forza di opposizione
Perché non riusciamo a trovare nuovi collegamenti sulle questioni dei servizi della salute e dell'ambiente sulle questione grande della della emarginazione
è in rapporto a queste questioni che io ritengo che bisogna dare nuova concretezza alla nostra iniziativa politica al nostro modo di fare di fare politica
E qui ritengo che ci sia un altro il nodo fondamentale del nostro essere del nostro agire
L'egemonia moderata sulla società italiana europea mondiale
è un'egemonia che si riproduce e che non è alla fine
Noi bisogna oggi rispondere a mio avviso a questa egemonia
Partendo da un processo e suscitando un processo di riaggregazione delle forze di opposizione a questi processi che le rimetta in campo che gli dia nuovo respiro nuova nuova linfa è in questo quadro che si colloca il rapporto con il Partito Socialista
Il Partito socialista ha fallito non solo perché non ha sfondato al centro
Ma il Partito socialista ha fallito perché non ero riuscito almeno fino ad ora
A da affermare una propria egemonia di sinistra moderata su tutta la sinistra su tutta la sinistra italiana
La sinistra italiana rimane divisa non solo in mille in più componenti politiche
Ma rimane divisa rispetto alla lettura della società fra una lettura più radicale una lettura più moderata dei processi e dei cambiamenti che sono necessari nella società Italia per questi motivi l'unità socialista non è la strada della ricomposizione della sinistra italiana
Ma sarebbe la strada della subalternità e la strada che prepara nuove lacerazioni nuove lacerazioni a sinistra
Per questo bisogna guardare alla questione dei rapporti come con il PSI come a un non all'esclusiva questione
Che è in campo per costruire l'alternativa a una questione che sta insieme ad altre questioni
In un orizzonte più Gastone di lettura e di rapporti e di rapporti a sinistra
Infine un'ultima cosa sul partito
Io non pretendo che il problema nostro oggi
Sia quello che ci troviamo di fronte ad un'idea buona
E ad un'applicazione cattiva di queste idea
Io ritengo che le cose siano più complesse
Più aggrovigliate
E ritengo che in questo quadro ci sia anche il problema di un'auto autocritica più netta del gruppo dirigente nazionale
A partire dalla necessità dal viso
Di chiamare sempre di più e meglio le cose con il loro con il loro nome
E anche le sconfitte elettorali anche se questo è amaro e non è e non è piacevole
I Problemi
Di iniziativa del partito
Del suo radicamento nella società italiana a mio avviso hanno nel gruppo dirigente nei segnali che vengono dal gruppo dirigente il suo snodo il tuorlo auto decisi e qui occorre una svolta netta dai mesi scorsi
Occorre una capacità di dare segnali chiari netti precisi
E io ritengo segnali che non riguardino e non ci debbano portare a ripensare ad un programma onnicomprensivo in cui si affoga tu
Ma a scegliere alcune priorità precise e su queste dare battaglia e su questo impegnare il PDS
Grazie
A Luciano Ghelli la parola Enrico Morando quindi e Livio Ruffino
Un nesso indissolubile tra processo unitario a sinistra e riforme istituzionali ed elettorali
Il perno della riforma è certamente costituito a mio avviso dall'abbandono della legge elettorale proporzionale per passare a soluzioni apertamente maggioritarie caratteristiche di un sistema politico delle alternative
E però del tutto evidente che stanti gli atti le attuali divisioni a sinistra
Un sistema elettorale di tipo apertamente maggioritario consegnerebbe alla Democrazia cristiana e ad un'alleanza centrista la maggioranza assoluta sarebbe cioè propedeutica ad una nuova stagione di egemonia democristiana
D'altra parte hanno a mio avviso torto ai compagni che prendendo atto di questo rischio propongono che il PDS difenda la proporzionale anche il mantenimento dell'attuale sistema elettorale consegne infatti alla DC una rinnovata egemonia
Che le cose stiano così e del resto confermato dal fatto che la Democrazia Cristiana occupa posizioni di rilievo su entrambi i fronti della battaglia per le riforme elettorali
Con Andreotti alla sua pratica di governo quello tranquillizzante minimizza autore del mantenimento dello status quo
Con la proposta del Consiglio nazionale della DC quello della riforma elettorale
Naturalmente tutta ritagliato sugli interessi di un partito vicino alla soglia del quaranta per cento che abbia da misurarsi con partiti i cui voti non siano politicamente e numericamente sommabili
Questa situazione e dunque a mio avviso aperta
A tre soli sbocchi o non si fa alcuna riforma e la democrazia cristiana potrà conservare tranquillamente la sua centralità all'ombra della proporzionale e della divisione a sinistra
O si fa una riforma con i voti della Democrazia Cristiana e del PDS contro il PSI o viceversa
Della DC e del PSI contro il PDS e anche in questo caso l'egemonia del partito maggiore ne uscirà rafforzata
O PDS PSI trovano un'intesa sulle riforme elettorali ed istituzionali e non sono notoriamente la stessa cosa
Si offrono contemporaneamente reciproche garanzie politiche dentro un processo di ricomposizione unitaria della sinistra
E sulla base di questa intesa costringono la democrazia cristiana ad un confronto sulle riforme che a quel punto non sarebbe pregiudicato in partenza dal prevalere di una parte sull'altra
Noi dobbiamo batterci con coerenza per questa terza soluzione evitando di fare trasparire ogni tanto qualche simpatia per la prima o per la seconda
Giudicato da questo punto di vista il congresso socialista presento un esito in larga misura contraddittorio infatti mentre sul piano delle riforme istituzionali ed elettorali il PSI si è limitato a rendere più debole
La propria opzione presidenzialista accompagnando la sostanziale riproposizione malgrado si siano ascoltate voci contrarie a questo proposito che fanno ben sperare di un sistema elettorale di tipo proporzionale
Sul piano della prospettiva di ricomposizione delle forze del socialismo democratico italiano il congresso
E invece è certamente servita definire caratteri più aperti meno viziati da aspirazioni annessionistico ed egemoniche dell'unità socialista
Questa ambiguità
Contiene a mio avviso un rischio molto serio per l'intera sinistra
Una nuova fase di collaborazione tra democrazie cristiane Partito socialista può infatti essere aperta dal venir meno della pregiudiziale presidenzialista da parte socialista
E dalla contestuale scelta della DC del resto funzionale alle opzioni conservatrici che in questo partito sono molto forti di rinunciare ad una legge elettorale con premio di maggioranza
C'è addirittura il rischio che anche chi nel PDS ha considerato e considerare l'elezione diretta del premier o del Presidente della Repubblica come una scelta antidemocratica e addirittura pericolosa
E chi difende la legge elettorale proporzionale un po'pregiudizialmente posso giudicare questa soluzione tutto sommato positiva per le sue conseguenze in tema di assetto istituzionale anche se negativa sotto il profilo delle prospettive politiche
Io penso invece che il prevalere di una scelta di conservazione in campo istituzionale aprirebbe la strada in questa fase ad una soluzione moderata e conservatrice del più generale conflitto politico e sociale
Per questo penso che dobbiamo fare quante noi per sciogliere
L'ambiguità della posizione socialista non può essere abbiamo detto la parola socialismo a dividerci ne è utile ragionevole né gare che un più generale processo unitaria sinistra o trova il suo punto di coagulo nelle forze di ispirazione socialista o non sarà
Possiamo dunque avanzare al PSI preoccupato
Dal suo punto di vista giustamente delle proposte di riforma della DC la proposta di un rapido e conclusivo confronto sulle riforme istituzionali ed elettorali
Non ha senso secondo me rinviare questa stretta nel rapporto coi socialisti a dopo le elezioni politiche anche se considerazione di realismo politico naturalmente spingono in questa direzione
Resteremo in questo caso il fianco nella nostra iniziative alle obiezioni dei difensori del sistema politico fondato sulla legge elettorale proporzionale
Lo ha detto bene Cossiga nel suo messaggio se dobbiamo dar vita ad una fase costituente e la e la Costituzione notoriamente si cambia con i voti di due terzi del Parlamento allora è logico che la legge elettorale con cui si elegge l'Assemblea costituente sia proporzionale
Del resto questa resta tra le obiezioni che si mossero alla legge truffa allora quella che conserva una sua validità
Dobbiamo dunque chiaramente operare perché questo Parlamento eletto con la proporzionale approvi una nuova legge maggioritaria che valga per le prossime elezioni politiche
Il compimento del processo costituente potrà a quel punto essere affidato ad un'apposita assemblea costituente eletta dal popolo su base proporzionale sulla scorta di un confronto elettorale nel quale ogni partito potrà presentare al suo disegno di assetto istituzionale
Si constata che il PSI è indisponibile a questo ravvicinato confronto a me pare che non basti la considerazione degli attacchi rivolti a Bari contro la proposta DC per far concludere in questo senso
La nostra proposta si distingue infatti da quella democristiana per prevedere il doppio turno obbligatorio
Che le conferisce un carattere apertamente maggioritario eliminando l'aspetto truffaldino insito nell'idea del premio a correzione della proporzionale
In ogni caso il punto cruciale a mio avviso un altro il PSI non può facilmente sottrarmi sia ammesso che lo voglia
Se la proposta dell'unità socialista non è funzionale al disegno di ingrassare un po'al Partito socialista per ricontrattare i termini della collaborazione con la Democrazia Cristiana
Ma è funzionale al superamento delle anomalie italiane nel contesto politico europeo cioè all'obiettivo
Di realizzare quell'alternativa la DC che oggi non c'è né né la politica né nei numeri allora essa non può non accompagnarsi ad una riforma elettorale che sia fisiologicamente corrispondente a questo sbocco
Una soluzione dunque non di generica correzione della proporzionale ma di contrapposizione di scelte attraverso l'uninominale a doppio turno tra schieramenti e proposte di governo alternativi
Una soluzione che può realizzarsi restando inalterate le forme di elezione del presidente della Repubblica i suoi poteri salvo quello di scelta del premier ma che può benissimo compatibilizzare sì anche con la sua elezione Diretta contestuale con quella della maggioranza di governo
Solo definendo un comune progetto di riforma del sistema politico reso credibile da un processo unitario che costruisca il nucleo
Rare elettoralmente la crescente contestazione da sinistra delle degenerazione del sistema dei partiti che è risultata evidente nel voto del referendum
è evidente qual è a questo proposito la nostra difficoltà politica non rendere contraddittorio il nostro impegno per la riforma della politica a partire dal suo risanamento morale
Con la prospettiva dell'Unità a sinistra
Questa contraddizione è difficile da sciogliere perché per qualche aspetto persino il Partito democratico della sinistra pensiamo alle sbandate alle oscillazioni che abbiamo nella pratica di governo completa del tutto nelle Autonomie locali e regionali
Sul terreno della distinzione tra politica e gestione per esempio ma certamente il Partito Socialista è profondamente interessato dalle degenerazioni
Il sistema dei partiti ed è comunque portatore di un'idea del primato del partito che si traduce in occupazione dello Stato ad opera dei del partito spesso il rimedio non può consistere nello nell'abbandono della prospettiva unitaria sinistra
Sulla base della constatazione di questa contraddizione a favore di una trasversalità o del tutto velleitaria e inconcludente o addirittura pericolosa poiché priva la sinistra dell'unica linea credibile mobilità e cioè quella dell'alternativa alla DC
Da questa contraddizione si esce soltanto conducendo un'esplicita lotta politica che metto anche il PSI di fronte alla responsabilità che aveva su tutta la sinistra
Se nella collaborazione conflittuale con la DC degli anni Ottanta laico la confusione tra partito e Stato ha potuto addirittura essere concepita come uno strumento le elezioni in Sicilia in realtà hanno dimostrato quanto spuntato dire erosione dello strapotere democristiano nella prospettiva dell'alternativa questa confusione costituisce il più formidabile ostacolo che va vinto per recuperare un rapporto positivo e di fiducia tra partiti di sinistra e quell'opinione progressista che ha votato sì al referendum
A Bari si sono levate voci consapevole finalmente di questa esigenza
Tocca ora anche a noi attraverso l'iniziativa di massa nel Paese fatta di comportamenti coerenti con le esigenze di risanamento della politica
Di sostenere con il PSI non una rissa moralistica e vanamente agitatorio ma una competizione unitaria volta fare della distinzione tra politica e gestione tra partito e Stato una delle condizioni programmatiche fondamentali dell'intesa a sinistra
Grazie Enrico Morando Elvio Ruffino quindi Vittorio Campione
So
Compagne e compagni
Il partito democratico della sinistra un atto anche per la nostra presa di coscienza che un vecchio equilibrio del mondo che ha funzionato offrendoci una sua pur precaria stabilità per molti decenni
Era ormai andato in pezzi
Sapevamo e sappiamo che questa provocato sommovimento rotture difficoltà
Macché necessario lavorare alla faticosa costruzione di una realtà nuova la cui realizzazione provenire solo sulla base di nuovi principi e di nuovi metodi
Siamo nati con questo carattere biologico e non possiamo dimenticare oggi questo oggi dobbiamo affrontare la drammatica crisi della Jugoslavia
La natura e la collocazione dello Stato jugoslavo
Per molti versi tanto particolare da essere sorprendente erano fortemente connesse proprio al vecchio equilibrio
Immenso trovavano ragione di essere e forza
E quindi è perfettamente comprensibile la crisi freddo irreversibile che oggi si è prodotta con le conseguenze drammatiche che possiamo vedere
Dobbiamo essere e siamo perfettamente consapevoli che ciò che avverrà in Jugoslavia avrà ripercussioni ripeto rimetterà in gioco tutti gli equilibri europei oggi tanto precari
Ma siamo anche consapevoli che rotture sono inevitabili come loro bagaglio di incertezze e di pericolo
E che il problema che dobbiamo affrontare Polito interni un governo un Governo mondiale
E il nuovo ordine mondiale non potrà che essere caratterizzato da nuovi principi e dimesso in primo luogo dovrà avere un peso sconosciuto in passato il diritto dei popoli al di là dello stesso diritto degli Stati
Del resto spesso fragili indeboliti o addirittura in dissoluzione
Da qui la nostra posizione non solo di condanna di ogni tentativo di soluzione militare il cui effetto non potrebbe essere altro che tragedie Lupi contrapposizioni precarietà
Ma anche l'affermazione che è necessario partire dal riconoscimento delle sovranità della Repubblica in particolare di quelle cui popoli hanno espresso i referendum democratici la volontà di indipendenza nessun nuovo assetto del resto può prescindere da questa nuova realtà
Abbiamo quindi fatto bene a manifestare il nostro riconoscimento politico a chiedere analogo atteggiamento i governi e dobbiamo pensare soprattutto se ci trovassimo in assenza di una tregua di una moratoria concordata anche ad un riconoscimento diplomatico
Sulla vicenda Jugoslavia jugoslava abbiamo constatato un grave ritardo di comprensione di ciò che sta avvenendo sia da parte del governo italiano che dall'azione
E ciò ha provocato ritardi fragilità nell'intervento dalla comunità internazionale
Pure oggi si trova ad affrontare per la prima volta e quindi modo Massa interessante
Il tentativo di un governo di una crisi di queste proporzioni
Credo che ci sia poi ci si sia ballo Catti per troppo tempo con l'illusione che le spinte all'indipendenza fossero comprimibili
Non comprendendo appunto che il vecchio assetto unitario nei fatti non esisteva più
E in questo modo involontariamente rafforzando quelle forte che non volevano un negoziato che puntavano l'altro la drammatizzazione della crisi e che sono state me tra l'altro meno permeabili ai processi diritti
Democratizzazione
Oggi l'iniziativa internazionale deve farsi più accorta ed efficace più consapevole che ormai nei fatti necessario un assetto completamente nuovo
Che se si vuole che si si vuole stabile deve essere fondato sulla libera volontà dei popoli nuova sette in quell'area tanto delicata euro
Che bisogna appunto tentare di governare un processo molto complesso ed ormai come abbiamo visto drammatizzato
Ed il nostro partito credo debba stabilire devo comportarsi come una grande forza internazionale debba stabilire una rete di solidi rapporti con le forze democratiche e di sinistra dalle diverse Recup
Compagni e compagne reperendo del nove giugno non è solo stata la prima grande battaglia del PDS ma è stata anche la prima grande battaglia da PDS una prima battaglia della riforma del sistema politico italiano
E quel referendum che qualcuno aveva dichiarato essere una cavolata
E divenuto come ha detto pioppeto uno spartiacque
Perché ha indicato che è possibile ed anzi è potenzialmente maggioritario un processo di cambiamento che non va nel senso del presidenzialismo plebiscitario
Dobbiamo cercare proprio nel voto del nove giugno il primo accanto forse la politica del partito democratico della sinistra
Una indicazione di linea di cultura e di insediamento
La costruzione del partito delle riforme del sistema politico può trovare un punto d'appoggio nella contrattazione
Che si è creata una convergenza obiettiva
Un'alleanza per una una nuova qualità e dignità della politica
E che componenti comment fondamentale di questa convergenza certo più ampia e complessa sono state da un lato una parte consistente del movimento operaio di sinistra che si riconosce si riconosceva il Partito comunista
E dall'altra una parte consistente dell'articolato mondo dei cattolici democratici
E in questo modo stato individuato obiettivamente un forte elemento unificante che può essere alla base sia della costruzione del nuovo partito del presentati dalla sinistra sia alla base di una qualità nuova del programma della sinistra e non è un caso che proprio su questo punto
Dopo tante polemiche dopo tanti
Attacchi che sono stati fatti al nostro moralismo proprio nel congresso socialista sia stata riproposta la questione morale questo indica che è possibile proprio su questa base è una battaglia politica e trovare una qualità nuove una convergenza nuova della sinistra
Ma il pericolo che abbiamo di fronte che nonostante tutto la Democrazia Cristiana che ha subito anch'essa una sconfitta anche se non sono ora come altri che più di e di più si è sporto essere mitigata rappresenta nel movimento
Sì di parti consistenti del partito democristiana sì non vogliamo dicevo che la DC riesca a recuperare sulla base di una continuazione della propria pratica mediatrice trasformista
Se non vogliamo se vogliamo evitare questo abbiamo creato le condizioni perché il processo di liberazione dell'unità politica dei cattolici dall'unità politica dei cattolici faccia ho rapido balzo in avanti
Ed oggi è concretamente possibile lo sappiamo perché blocchi le barriere sono caduti
Elementi unificanti di tipo anticomunista sono caduti e dopo non dimentichiamolo che il nostro impegno per la pace ha creato un primo momento di forte collaborazione di massa
Questo balzo in avanti può essere segnato
Dalla capacità del nostro partito di organizzare e rappresentare le istanze dei cattolici democratici progressisti sottraendoli quindi arrecato democristiano
E per far questo però non sono necessario sufficienti
Convegni dichiarazione di principio ma dobbiamo mettere in campo delle precise scelte politiche
Non solo nel nostro partito devono avere cittadinanza piena istanza che più direttamente vengono dalle sensibilità culturali religiose
Ma il nostro partito il perdono per la sinistra nel suo insieme deve deve sapere se ne fare rappresentante
Per questo è urgente riaprire un dibattito anche al nostro interno riaprire una riflessione su temi che noi sappiamo assai delicati
Per il nostro partito e per la sinistra in particolare
Penso alle questioni della famiglia al problema mai risolto della Bortot
Alle questioni del pluralismo nella scuola rapporto fra pubblico e privato e così via
E io credo che abbia molto fatto molto bene
Occhetto ad aprire questa questione anche a rischio di qualche polemica
Certo tutto questo darebbe deve essere fatto tenendo conto di ciò che è stato elaborato in tutti questi anni a sinistra
Da come si è caratterizzata la sinistra
E credo che un problema particolare sia tener conto del grande contributo che noi riteniamo non solo fondante del nuovo partito ma di prospettiva
Rinnovamento del Paese dal movimento delle donne
Ma credo che sia possibile che debba essere possibile coniugare e ad alcuni punti almeno rendere compatibile la convivenza di cui queste due grandi spinte di queste grandi spinte che sono di carattere democratico e di rinnovamento
Esistono oggi le condizioni per creare una nuova forza politica così aperte rappresentativa
Esiste un bisogno un'aspettativa nazionale in questo senso sappiamo bene che è così e che il problema
E il problema dei tempi e il problema dell'urgenza di rispondere a queste aspettative a questi bisogni la l'urgenza di aprire situazioni nuove d'altra parte sappiamo che la società si allargano sempre più forte sociali
Sono presenti si manifestano anche sul piano politico ed elettorale forse sociale che sentono di poter fare a meno di un sistema di potere
Dal sistema di potere democristiano socialista e che di volta in volta si sono espresse si esprimono il voto verde nelle leghe nella Rete e così via
E oggi per cui anche per questo dobbiamo è urgente dare una nuova grande possibilità di iniziativa democratica di riforme credo che su questo punto su questa esigenza si possa costruire da una parte l'aut
La mia del partito democratico a sinistra autonomia politica culturale deve democratica la sinistra d'altra parte le basi per un confronto a sinistra e quindi per una nuova grande alleanza riformatrice
Dobbiamo e come ultimo punto ricco voglio ricordare anche questo voglio però sapere che non è sufficiente la risposta che finora abbiamo dato su un'altra ad un'altra grande esigenza della società italiana che l'esigenza la necessità di una grande articolazione dello Stato su base regionale
Questo non può che essere un elemento costitutivo sia del partito del carattere del nostro partito sia della nostra politica del partito della politica del partito democratico della sinistra
E anche questo può essere un elemento forte di risposta alternativa respinte
Localistiche eversive che ci sono assai italiana e anche un elemento di convergenza delle sinistra delle forze di progresso
Oggi credo dobbiamo dirlo ne segniamo dei ritardi anche gravi su questo fronte
Non siamo caratterizzati su questo punto in in modo sufficiente
E questa invece un un elemento fondamentale della riforma dello Stato e della costruzione di un nuovo ceto politico di un nuovo modo di vivere la politica
Di assumere il criterio della responsabilità degli amministratori dei politici
E da questo punto di vista ci sono tutte le problematiche
Ad esempio della spesa pubblica del fisco dalla riforma del fisco la sua articolazione de l'autonoma capacità impositiva delle comunità locali e così via
Credo che la regionalizzazione dello Stato sia un elemento forte di dinamite azione del POR del paese e del suo e del processo di riforma
Per finire tra lo che noi oggi abbiamo all'ordine del giorno la necessità di accelerare fortemente la costruzione del partito democratico della sinistra per far questo se necessario di aprire una battaglia politica
Sulla base che rilanci la svolta che ha dato vita a questo partito riapra la possibilità di una forte innovazione dalla nostra struttura del nostro modo di fare politica tra
Grazie invio Ruffino vorrei ricordare ai compagni che sono intervenuti che interverranno che se vogliono farlo
Possono preparare venti righe di sintesi del loro intervento parlare di là in segreteria non alla segreteria del Consiglio nazionale secondo avete già ricevuto una lettera riguardante la ripartizione in commissioni e vi pregherei di prima di andar via di restituirla indicando le due opzioni così come specificato nella lettera
La parola e a Vittorio Campione seguirà Walter Veltroni
Se
Nella relazione del segretario il giudizio sul volto del sedici giugno e assai sintetico
Ma non per questo meno netta e la differenza che si coglie in quei passaggi
Rispetto ai giudizi invero assai approssimativi che in Sicilia attribuivano alle divisioni del partito all'antropofagia come è stato detto le cause della sconfitta né di poco conto della differenza con giudizi della prima ora un po'sommari
Su questo si tratta di approfondire e articolare con la consapevolezza e la volontà di guardare all'obiettivo dell'oggi costruire il partito per poter rimontare la china
Sapendo che potrà essere raggiunto soltanto partendo dalla essenzialità di tutti i contributi dalla indispensabile convergenza di ogni componente del partito correggendo severamente l'impostazione fin qui seguita
Se si mettono in relazione il voto referendario e quello del sedici giugno in Sicilia il tratto più significativo presente in entrambi almeno in una qualche misura e la spinta critica crescente verso i partiti
Voglio partire da questo punto perché mi sembra che se lo assumiamo in modo non consolatorio ma come sferzata può aiutarci a capire
Nel referendum nei suoi risultati ma anche nel modo in cui si è sviluppata la campagna vi è certo il secco rifiuto dell'arroganza delle vestali della rendita di posizione mai vi è anche bisogna coglierlo un moto di insofferenza verso i riti della politica
Tale insofferenza molte motivazioni ma quasi tutte riconducibili a mio avviso alla dilatazione non accettabile senza precedenti della sfera politica che ha raggiunto una pervasività insopportabile
Su aspetti grandi e piccoli della vita quotidiana come su altri più rilevanti la decisione soggettiva o la stessa autodeterminazione delle comunità non hanno alcun valore ciò crea alla lunga fastidio rifiuto ha un senso progressista conservatore e qualunquismo a me sembra un segnale che si somma ad altri di una ricerca né organizzata né univoca di un modo d'essere diverso della politica e degli stessi partiti
E in questo senso anzitutto che il risultato elettorale ci obbliga e ci consente una verifica più di merito della stessa svolta
Non stono stiamo a volerla rimettere ogni momento in discussione il congresso è finito
I fatti però evidenzia un paradosso curioso
L'esigenza di cambiamento del rinnovamento che nessuno ha mai negato salvo discutere in modi esce confermata ed è saltata anche dalle votazioni di giugno ma il partito che si è attrezzato fino ad ora non riesce a sintonizzarsi con tali spinte
Non esiste la svolta con la maiuscola giusta per definizione ma singoli atti politici che gli avvenimenti pongono la verifica è obbligato a correggere anche severamente
Nel voto siciliano abbiamo un fenomeno quello di Orlando ma non solo che si connette fortemente a quello riscontrato nel referendum
Una parte qualitativamente pesante dell'opposizione si concentra su queste liste e anche qui e un po'vanno discutere di etichettature di destra o di sinistra
Solo voti per cambiare la politica più dei nostri se nessuno si offende
Noi non possiamo avere verso tutto ciò un atteggiamento politicista dividendoci magari fra chi saggiamente vuole interloquire e chi dopo averli evocati oscilla nel giudizio
Si tratta al contrario di provare a indagare le basi sociali e materiali da cui parte almeno nel Mezzogiorno questo movimento carsico della società
Nel contempo però che le bisogna cercar di vedere i motivi del permanere delle basi di massa del sistema di potere DC
Analisi su due fronti quindi e il tentativo di combinare i dati anziché contrapporre innanzitutto nelle città che sono assieme il luogo del nostro maggior disastro e quello dove il paradigma delle novità sociali e politiche e più evidente
La modernizzazione in questi luoghi si è rivelata inganno e distorsione dopo essere apparsa un valore una bandiera anche per la sinistra
Da ciò al parassitismo economico all'indifferenza politica e culturale alla subalternità il passo è stato breve
Viene compiuto nel corso di una stagione che vede anche l'indebolirsi delle organizzazioni sindacali e delle sinistre che si attardano in una visione schematica della composizione sociale
E nel contempo reagiscono alla propria debolezza avviluppa Ando si in un consociativismo mortificante e perdente
La DC anche prescindendo dalla comprime dalla compromissione diretta di molti suoi esponenti con il sistema politico mafioso ha rappresentato il luogo della mediazione degli interessi sia generali che specifici
Mediazione sulle grandi scelte di sviluppo e mediazione sulla quotidiana amministrazione dei destini di migliaia e migliaia di singoli
La DC che ad un tempo partito Stato del partito società è apparsa come unico stato possibile e unica società reale ed è quindi al suo interno che si sono riassunti e immediati i termini del conflitto
E qui che risiede la ragione della persistente forza elettorale di questo partito
Il problema per l'opposizione era ed è quello di organizzare e rappresentare le popolazioni che non sono coinvolte nel meccanismo dei benefici e dell'assistenzialismo
Che sono state solo contro le regole imposte dal blocco fra sciiti capitalistici apparati dello Stato e borghesia meridionale
Che malgrado tutto hanno maturato una carica antagonistica e una disponibilità alla scelta di opposizione
Queste popolazioni hanno smesso di guardare a noi quando è stato palese che il nostro ritardo nell'analisi dei termini nuovi della questione del Mezzogiorno si traduceva nella pratica quotidiana in errori politici in oscillazioni
In ultima analisi in marginalità
Nel forza di opposizione credibile né forza di governo
Da qui il crescente astensionismo prima e i consensi a Pannella bianco e probabilmente in modo più stabile a Orlando
Voto popolare quindi di strati democratici e per recuperarne una parte interloquire con chi oggi la rappresenta e necessario mettere in campo processi di lunga durata che restituiscano a questi scelti alle forze organizzate nei mille rivoli dell'impegno un ruolo nella lotta contro i nemici interni del Mezzogiorno
E necessario ricostruire le condizioni per un'autonomia dello sviluppo civile culturale e produttivo
E questo il terreno sul quale siamo apparsi non credibili per i ritardi e le scelte del passato e la larghezza e gli errori del presente
Questo va detto con chiarezza e senza timore di accrescere le difficoltà del partito il primo appuntamento elettorale del PDS è stato un fallimento per mancanza di una visibile proposta politica
Gli errori soggettivi di chi ha diretto e che nessuna cortina di autoprotezione può offuscare hanno fatto il resto e del resto non si poteva vedere già nell'impostazione dalla campagna elettorale nella formazione delle liste
Queste sono apparse più la prosecuzione della logica congressuale con il peso degli apparati di maggioranza che non lo sforzo di assicurare a livello della rappresentanza l'effettivo pluralismo
L'osservazione di Occhetto su questo e giusta era va detto e come tutti sappiamo destinatari precisi
Una parte grande del partito siciliano grande almeno quasi quanto quella che pensa l'opposto
Ritiene che di questo fallimento bisogna trarre le conclusioni anche in termini organizzativi con un cambio dell'intero gruppo che ha fin qui dire quel partito ben riflettendo però è emerso il ragionamento di chi anche dal centro ha posto l'accento sull'esigenza di applicarsi tutti a una sorta di cioè capo del partito
Anziché avanzare diagnosi affrettate e saccente
Per rimontare la china bisogna però almeno tentare di capire quale blocco sociale politico governa grandi aree del Mezzogiorno
E capire altresì in che modo il deficit di democrazia che questo blocco alimenta e consolida non può essere sconfitto con i metodi e gli strumenti e linguaggi che abbiamo adoperato nel passato
Oggi grandi aree del Mezzogiorno sono sottoposte al controllo delle organizzazioni criminali e mafiose che hanno sviluppato il loro potere intervenendo sui trasferimenti di risorse e insediandosi in vario modo nelle istituzioni
Il nesso mafia politica sta qui
E il centro di gravità del sistema politico mafioso
Si sposta man mano che le regole i comportamenti il senso comune ma anche le norme consentono alle forze della criminalità e della mafia di non dover più delegare e di poter comparire in prima persona sia sullo scenario degli affari sia su quello della politica
Possiamo provare a partire da qui per essere un riferimento visibile per chi si oppone e vuole contrastare questi processi possiamo provare a farne nuovamente una questione nazionale
Per farlo la prima condizione essere una forza di opposizione autonoma che cerchi unità a sinistra senza discriminazioni e settarismo
Occhetto colloca il PDS opposizione alla DC grande del partito moderato ciò è bene
Ma richiede due esplicitazioni essenziali caratterizzare il contenuto sociale dell'opposizione a partire dal Mezzogiorno
Non basta inserire il Sud in un elenco di idee per il programma la priorità del mezzogiorno e la questione su cui unirsi o dividersi anche a sinistra non siamo tutti meridionalisti
L'altra esplicitazione e che per andare nella questione dei rapporti a sinistra oltre le pure e semplici questioni di schieramento bisogna andare oltre il patto d'azione che pure è stato proposto bisogna parlare di costituente della sinistra nella quale entrare ognuno con la propria identità e disponibili tutti ad arricchirsi e ad arricchire gli altri
Tale proposta che ha un valore nazionale nel Mezzogiorno è indispensabile e ineludibile visto il ruolo che il Mezzogiorno ha nel passaggio di questo fin e secolo
Se le scelte democristiane guardano un'autonomia di rapporti con le grandi imprese pubbliche e private
Pagata con una perdita di sovranità sul territorio militarizzazione sulla vita civile criminalità mafiosa
La sinistra deve porre il tema del collegamento con il Terzo Mondo fra queste l'Europa con tutte le conseguenze in termini di politica di pace di modifiche nella distribuzione e nell'uso delle risorse di riforma delle istituzioni e degli ordinamenti
E innanzitutto sul terreno dello sviluppo che almeno noi dobbiamo costruire risposte la sinistra è dai tempi di Mattei e della prima programmazione che sfugge al confronto sulla questione del ruolo della grande impresa nel Mezzogiorno
Oggi la grande impresa guarda nuovamente al Sud e pone come condizione oltre agli ingenti finanziamenti pubblici mano libera nel controllo del mercato del lavoro
La sinistra può costruire un'ipotesi alternativa ed è questo il solo modo per rompere l'acquiescenza del sindacato a tali progetti possiamo essere protagonisti di un'intesa che offra al sistema delle imprese agibilità democratica e civile e organizzazione dei saperi e che sottragga il controllo del territorio alla criminalità
Possiamo essere contemporaneamente titolari di un progetto che garantisca formazione lavoro e reddito ai giovani del Mezzogiorno facendo neanche
Per il sistema delle imprese il presidio produttivo e civile contro il controllo mafioso del collocamento e dei processi occupazionali
Possiamo unirci su questo terreno con quanti sono in campo ma non potranno restarci indefinitamente in assenza di una grande forza nazionale che senza pretese di assorbimento stia in campo assieme al loro certi per far ciò occorre un partito diverso
Come è concretamente il partito nel Mezzogiorno è questione che sfugge alla gran parte dei dirigenti centrali e periferica e non è strano
Ci sono ancora in corso fenomeni di assestamento che riguardano decine di migliaia di iscritti ci sono intere organizzazioni che vanno ricostituite
I gruppi dirigenti devono uscire dalla fase nella quale venivano approvati perché fedeli per passare a quella della verifica della produttività politica
La questione che però sul tappeto e se la strada in salita che abbiamo di fronte per affrontata con il passo un po'burocratico che abbiamo scelto in questi anni o se le che Remo questo compito in modo indissolubile alle questioni che abbiamo posto fin qui occorre dare risposta alla critica che ci viene dall'esperienza reale di questi anni dai movimenti organizzati e anche da comportamenti individuali e collettivi dei cittadini e degli elettori
Non mi sembra si possa ridurre tutto ha un problema di due velocità fra il Paese e il partito Italia del referendum è quella del PDS
Il partito fino ad ora non si è costruito perché specie nel Sud ma non solo si è scelto di costruire la vittoria congressuale e le due cose sono state incompatibili specie per con la vaghezza e precarietà di linea politica che abbiamo avuto oggi si può fare diversamente e non solo per la responsabile e ovvia dichiarazione di fine del congresso che tutti noi facciamo e nemmeno solo perché l'emergenza a cui gli errori commessi ci portano è seria
Oggi si può fare diversamente perché e se lo decidiamo tutti assieme
Grazie a Vittorio Campione volevo comunicare per evitare equivoci nel prosieguo della seduta l'ordine dei prossimi interventi e non solo il prossimo intervento
Prossimi interventi sono Gianmario Cazzaniga Sergio Turone
Pietro Folena Fulvia Bandoli Walter Veltroni
Noi stiamo procedendo in maniera diciamo soddisfacente perché tutti non rispettano i tempi
Però le iscrizioni a parlare sono molte
Io propongo a questo punto alla chiusura delle iscrizioni nel giro di cinque dieci minuti quindi coloro i quali intendono ancora iscriversi lo facciano nel appunto nei prossimi cinque minuti allora la parola a Gian Mario Piazza
Ho apprezzato nella relazione del segretario
Il mondo in cui è stata posta la questione
Il modo in cui è stata apposta la questione de rapporti con il partito socialista
C'è entrando sul programma nostro
I rapporti
Con un'altra grande forza della sinistra e con le altre forze minori
è una posizione che Occhetto
Ha espresso più volte anche negli anni passati
Ma poi nell'ordine il partito e sono sempre rimasti fedeli
E per quanto mi riguarda la condivido e lo apprezzo
Ma proprio per questa ragione non posso non sentire come una carenza grave è una contraddizione
L'assenza di analisi
Sull'attuale situazione economica internazionalmente e in particolare sulla situazione economica nazionale
Caratterizzata dalla crisi dei grandi gruppi
Nel limitino interventi di dieci minuti dirò schematicamente poche cose ma queste poche cose hanno un senso
Di se posso fare una battuta a dire
Non di sola riforma elettorale vive un partito della sinistra
La crisi dei grandi gruppi penso da FIAT in primo luogo
Mi dicono che non si sente bene quindi pregherei chi a questi compiti di alzare un po'l'audio
Si sente meglio era
La crisi dei grandi gruppi
Significa mille novecentonovantatré significa fine del mercato protetto
Ripeto penso alla FIAT specie Olivetti e per altri versi penso alla Federconsorzi
Che avvenimento grosso
E su cui avvocato non compiere una riflessione di carattere politico direi prima ancora che economica
Questo mi serve per fare alcune considerazioni sull'attuale trattativa
Che poi in veste di fatto nascente chiave per la fine la finanzia novantadue
Dov'è profondamente sbagliato porre la questione esclusivamente su costo del lavoro
Anche perché se il costo del lavoro fosse così alta è così grande da noi come mai negli anni ottanta e noi abbiamo avuto uno straordinario ciclo
Di profittabilità
Non qui quindi solo
Di oneri sociali pesante si tratta
Perché il trasferimento di fondi concentrata sulla grande impresa e l'evasione fiscale e contributiva permessa anche
Di fatto
Da parte sindacale è nostra alla piccola impresa ha rimediato a questa discrepanza rispetto a un diverso peso degli oneri sociali in altri Paesi
Il fatto è che la FIAT ha sempre retto controllando in modo protezionistico al mercato italiano e questo non lo può più fare
Che la Federconsorzi è stata la macchina economico politica della democrazia cristiana le campagne e questo nei prossimi anni con unità del mercato non si può più fare
Allora scaricare sul salario e come al solito poi sociale di operaio queste contraddizioni è sbagliato non solo dal punto di vista giustizia sociale ma anche dal punto di vista il sistema capitalistico nel suo complesso
Il vincolo è il sistema esterno si chiama inefficienza dei servizi si chiama con tradizioni del protezionismo si chiama assistenzialismo si chiama debito pubblico e quindi in particolare in questo caso la conseguenza dell'alto costo del denaro
Ho quindi si interviene in termini di politica economica e di medio lungo periodo
Ho lo scarico sul salario operaio oltre che un fattore di ingiustizia sociale in nome dei media a queste contro edizione di fondo
I punti sono molti ma ne indico brevemente soltanto alcuni primo
La riduzione d'evasione fiscale e contributiva e questo significa
Sul versante delle imprese da una parte sul versante del lavoro autonomo dall'altra
Punto secondo l'introduzione della nominatività dei titoli di Stato come unico fattore possibile per recuperare in sede IRPEF e quindi in sede di progressività
Un'anomalia di rendita gestita dallo Stato in prima persona
Proposta già fatta dal governo ombra l'uso possibile dei fondi inedita fine rapporto
Tradotti in titoli di Stato
Di conseguenza l'abbassamento dei tassi reali
Non dimentichiamo che non abbiamo soltanto un enorme debito pubblico ma che incominciamo a gravare anche sull'estero il debito estero ha superato i cento mila miliardi ed è in primo luogo responsabile per questo l'anomalia
Dei tassi reali più alti che attirano capitali ma ci rendono debitori sulle però
La fine dell'intervento straordinario
Nel mezzogiorno e la ripresa l'investimento produttivo della grande impresa in particolare a Cannes impresa pubblica nel Mezzogiorno
Dunque ripeto non solo di questioni elettorale istituzionali vive un partito del della sinistra
Ma deve essere chiaro che se queste osservazioni e mi dispiace dovesse schematico
Hanno senso questo significa due cose molto grosso
Primo che entra in crisi il blocco sociale su cui il pentapartito negli anni ottanta ha costruito le sue fortune
Dall'assistenzialismo alla rendita finanziaria mentre Cristina anche il blocco sociale nostro cioè l'alleanza fra classe operaia delle grandi fabbriche
E ceto medio cioè il lavoro autonomo che
Come impresa marginale si regge sostanzialmente sull'evasione contributiva e fiscale
O noi recuperiamo in termini di impresa innovativa
Organizzazione la classe operaia dei piccoli e medi a fabbriche e forza da voi intellettuale di massa o con questo blocco sociale noi leggiamo soltanto come partito dell'Italia centrale
E non patito particolarmente progressiste ma non siamo più partito nazionale
Io credo sia scomodo parlare di queste questioni ma sia difficile avere una prospettiva di medio-lungo periodo senza passare attraverso queste questioni
Noi rischiamo di avere una continuità perverso e col pc
Per cui al partito va alla demagogia populista opera vista e al
Parlamentari in Commissione il moderatismo sociale con l'unica differenza che se ne c'era qualche sofferenza i parlamentari oggi moderatismo sociale si sposta in modo più ristretto ma non meno significativo sul governo ombra
Io credo che con queste questioni si debba fare i conti
E allora la definizione del blocco sociale e del programma
Che non c'è ancora dimettersi il termine di riferimento col Partito socialista e le altre forze a sinistra ma diventa prima di tutto un momento di riflessione critica autocritica nostra
Perché questo programma non c'è ancora
E questo significa anche alcuni spunti sono a forma partito
Dove applicare lo statuto in questo caso introducendo negli organi dirigenti penso ai comitati federali una rappresentanza del lavoro produttivo e del lavoro dipendente che oggi e da tempo dalla fine degli anni settanta non c'è più
Costruire nuove strutture come le conferenze provinciali devote cioè i lavoratori
Invertire il rapporto col sindacato
A livello parlamentare
Prendendo direttamente iniziative legislative senza essere da cinghia di trasmissione del sindacato e penso a due leggi fondamentalmente una quella sulla rappresentanza l'altra quella dell'orario le trentanove ore
Alla francese e il tetto dello straordinario
In altre parole io credo che la questione di un nuovo statalismo
Non del vecchio statalismo del protezionismo e dell'assistenzialismo mondo lo statalismo fondato sono sostegno innovativo all'impresa in e qui noi abbiamo col gestito un concentramento di fondi non controllate la grande impresa qui si non svolgendo necessaria
Operazione di appoggio la piccola media impresa
Le operazioni in direzione i processi di riconversione
Per un minore impatto ambientale
Dell'industria lirismo
I primi processi di smilitarizzazione dello sviluppo certo non facile in una situazione in cui non la pace ma le guerre stanno scoppiando
Questa mi sembra la prospettiva verso cui muoverci
Non avremo credibilità nella società civile muovendoci semplicemente agitando un'alternativa di governo fondata sulla riforma istituzionale non sostanziata di questi programmi
Dai diritti civili alla redistribuzione del reddito
A me sembra che su queste questioni i ritardi siano notevoli che le contraddizioni siano trasversali e non passino solo attraverso la maggioranza
O le maggioranza del partito
E che andare a un confronto e a scelte su queste questioni
Sia la parte mancante e decisiva
Per la relazione del segretario
Che ci permette di rendere credibile una prospettiva di alternativa di governo
Ma Sergio Turone i petali Pietro Folena
Nella relazione di Achille Occhetto che giudico esemplare ho trovato quella che a mio giudizio è forse una la una trascorrerò dunque i novecentonovantanove punti sui quali concordo senza riserve con il segretario
Per sviluppare quell'unico punto sul quale o da formulare qualche interrogativo critico Occhetto pur così attento e approfondito nell'indicare in molteplici fattori di precarietà che gravano sul rapporto di governo fra DC e PSI
Non ha parlato della polemica sviluppatasi dopo il congresso di Bari fra socialisti e democristiani in merito alle critiche mosse da Claudio Martelli
A papa Wojtyla UA
Il fatto che ora Craxi abbia messo la sordina su quella polemica
Non ne riduce l'importanza ma se mai è una conferma della sua potenzialità dirompente
Nella recente storia della Chiesa cattolica abbiamo avuto dopo un Pontefice politicamente discusso come Eugenio Pacelli
Che alimentò una rinascita dell'anticlericalismo abbiamo avuto tre papi Roncalli Montini Luciani
Che hanno esercitato un forte potere spirituale rinunciando alle tentazioni del temporali Isma'
E che perciò hanno tolto ragion d'essere all'anticlericalismo
Che adesso papà voi TWA abbia rilanciato pur in un contesto di ricca spiritualità le strategie del potere temporale mi sembra non contestabile
Probabilmente i sistemi comunisti dell'Est erano già intrinsecamente in crisi e non sarebbe stato sufficiente da solo il Papa polacco a produrre i crolli dell'ottantanove
Ma sicuramente il suo contributo fu cospicuo
Si potrebbe semmai aggiungere che dopo d'allora il temporali Isma'politico di Giovanni Paolo secondo ha cessato di essere a livello internazionale un'arma vincente
Le strutture
Lodevoli invocazioni per la pace e quelle per gli aiuti ai popoli della fame restano infatti ahimè invariabilmente inascoltate
Oggi la sola dimensione in cui il tempo realismo politico di Giovanni Paolo secondo continua ad essere un'arma vincente è purtroppo la dimensione italiana
Si pensi alla pervicacia con cui la Chiesa cattolica insiste nel mettere in crisi l'applicabilità di una legge come quella sull'aborto
A Bari pochi giorni fa il congresso di un partito che noi giustamente critichiamo per il suo modo almeno ambiguo di collocarsi nella sinistra ha sollevato il problema della politica di voi TWA
E sicuramente l'applauso caloroso con cui la sala di Bari ha colto le critiche di Martelli al Papa
Rientra anch'esso in quella voglia di sinistra di cui Occhetto ha parlato scorgendo vi giustamente uno dei fattori di interesse scaturiti dal congresso del PSI
Ebbene nel momento in cui l'altro grande partito tradizionale della sinistra il PSI appunto
Abbandona per una volta i dibattiti imperniati su mediocri illogiche
Di porti di potere quotidiano
Ed affronta un tema difficile scomodo sicuramente in sintonia con la cultura e la storia della sinistra insomma un tema che riguarda in primo luogo la libertà di opinione e di vita
è mai possibile che il PDS lasci cadere la cosa
O che dia come unica risposta molto indiretta
Un'intervista come quella rilasciata da Occhetto all'agenzia cattolica Adista su cui lo stesso Occhetto ha dovuto lodevolmente tornare per smentire le interpretazioni di chi l'aveva intesa
Come una nostra disponibilità a ridiscutere la legge sull'aborto
Ieri L'Unità ha pubblicato in proposito un'acca utilissima intervista di Fabio Mussi
Che ammonisce contro le ricadute nell'anticlericalismo e ad una domanda sulla crociata senza precedenti promossa dal papa controlla Bortot risponde con sette parole
Che ripeto su questa campagna sono completamente in dissenso Mussi non aggiunge altro
Ebbene forse Elena Marinucci avrà ecceduto nel tono quando ha detto che questo Papa sta facendo morire migliaia di donne di aborto clandestino ma la realtà è quella
Hanno toccato con passionalità femminile problemi rea reali
Compagni mi sembra davvero paradossale che proprio io che esattamente dieci anni fa uscì dal PSI per disgusto verso il la rampa antismog piduista e le tangenti
E che conservo cospicue riserve nei confronti del PSI
Debba oggi trovarmi qui a tentar di rivalutare un aspetto del recente congresso socialista
Ma in tutta franchezza mi sento più rappresentato per una volta
Dalla intemperanza esacerbata della Marinucci che non dalle sette saggi Issime parole calibrate da un compagno come Fabio Mussi cui rinnovo amicizia esprima con la trasformazione del PC in PDS
La vera abbandonato la politica del consociativismo con la DC è stato il grandissimo merito di Occhetto e dei suoi più vicini collaboratori
Se ora però il partito della svolta il partito nuovo continuasse a coltivare una specie di Speranza consociativa uso un linguaggio improprio non più con la DC ma con un non meglio identificato mondo cattolico progressista
E se al tentativo di raggiungere questo traguardo sacrificarsi e la franchezza in tema di possibili critiche alla politica della Santa Sede
Penso che poco sarebbe cambiato rispetto ai tempi del consociativismo fra dici epici
L'interesse del PC e verso i cattolici progressisti comincio almeno quarantacinque anni fa
E fu una politica che diede buoni frutti infatti anche se il nostro partito a tutte le sue radici culturali
Nella teismo o quanto meno nella mio stile cinismo oggi operano fra noi e con noi molti sinceri cattolici
Quei cattolici che erano e sono abbastanza adulti da poter conservare la loro intima fede religiosa
Pur in una militanza politica di etichetta diversa sono già da tempo venuti con noi
Se poi riconosciamo alla DC il diritto incontestabile nonostante i molteplici vizi di essere e chiamarsi partito di cattolici se apprezziamo nella Rete di Orlando un movimento sorto in chiave di rinnovamento della dissidenza democristiana
Ma allora quanti mai saranno ancora i cattolici progressisti cui rivolgiamo i nostri richiami
Beninteso il mio non è un discorso numerico voglio solo dire che puntare tutte le future possibilità di crescita del PDS
Sulla capacità di aggregare altri settori del mondo cattolico e trascurare il resto può essere riduttivo e dannoso
Perché in Italia esiste anche una pur contraddittoria cultura radical democratica per esempio
E perché un eccesso di attesa rispetto al mondo cattolico può indurci a prudenza e persino inutili incerto improduttive su temi come quello sollevato a Bari da Martelli
Io compagni sono ingenuo lo sono a un livello tale che figuratevi arrivo a vantarmi né ma non vorrei apparire adesso ancor più ingenuo di quanto non sia davvero ammetto per ciò che Martelli possa aver attaccato il Papa anche con lo scopo di mettere in difficoltà proprio noi
Cioè per verificare se un argomento come la difesa della legalità laica dalle interferenze vaticane può essere un proficuo trema di dialogo fra loro e noi
Ebbene se davvero Martelli nel fare quel discorso a strumentalmente pensato anche a noi col proposito di crearci di imbarazzi o di metterci alla prova il modo più sbagliato di rispondere a una mossa strumentale sarebbe infilare la testa nella sabbia e fingere di non aveva udito
Mi resta ancora qualche secondo per un altro argomento
Tutto del tutto diverso l'estrema difficoltà di riformare la legge elettorale prima delle ormai imminenti elezioni politiche una proposta minimale ritenuta invece di facile attuazione è quella di Redi segnare le circoscrizioni per rimpicciolire alle e rendere più praticabile così si dice la riforma imposta dal referendum della preferenza unica
Ebbene stiamo molto attenti il referendum ha avuto grande significato non solo perché l'elettorato ci ha visto un'occasione di polemica verso le tortuosità della partitocrazia
Ma anche perché è stato un passo sia pure piccolo in una direzione uninominale
La scelta del capolista con la preferenza unica diventa elemento caratterizzante ancor più di prima
Ma rimpicciolire le circoscrizioni equivarrebbe a a vanificare il referendum
Già ora il nostro Parlamento soffre di un vizio il provincialismo
Se le circoscrizioni diventassero più piccole
Le notorietà di provincia finirebbero col prevalere sulle possibilità dei candidati di prestigio nazionale o regionale e il tasso di provincialismo del Parlamento aumenterebbe
Se non si arriverà ad elaborare in tempo una riforma elettorale compiuta è preferibile a mio giudizio che si voti col vecchio sistema
Soltanto corretto dal divieto della preferenza pubblica
Lasciando inalterata l'ampiezza delle circoscrizioni piuttosto che abborracciare un'improvvisazione deteriore di segno opposto all'esito del referendum
La parola Fulvia Bandoli si prepari Walter Veltroni
Anna finti
Mi hanno cambiato
Perché i in Sicilia l'ingresso in campo del nuovo Partito democratico della sinistra
Non solo non arrestato il declino del Partito Comunista Italiano degli anni precedenti ma ne ha visto una forte accelerazione
Questa la domanda cruda che noi ci siamo posti nei giorni scorsi e che qui ci poniamo
Nel voto anzitutto c'è il forte segno di un'egemonia moderata torna la democrazia cristiana e al suo sistema di potere
La novità anche rispetto a molte previsioni della vigilia
è rappresentata dal fatto che la democrazia cristiana vince una partita decisiva col Partito socialista
Sceso in forze come non mai a competere con gli stessi mezzi sullo stesso terreno
Viene la dimensione dello scarto fra DC e PSI una specificità siciliana
Tuttavia emerge un segno politico generale vince il partito unico della spesa pubblica
Portatore di un modello dipendente assistito di sviluppo che garantisce la maggioranza dalla società
Che permette una crescita di redditi e di consumi pur non accompagnata da una crescita allo stesso livello della ricchezza e del lavoro
Questa sistema questo sistema è passibile di significative modernizzazione e razionalizzazioni
E in questo modo è capace anche di raccogliere alcune spinte più avanzate non è solo clientela come giustamente è stato scritto da Paola Caglioti De Biase
Esprime una sua egemonia più sofisticata su cui dovremo ritornare anche il rapporto con la criminalità è con la mafia sempre più interni al sistema della pubblica amministrazione si viene modificando
In alcune aree della Sicilia come dimostrano le inchieste in corso si determina un fenomeno quasi sudamericano
Ma nel voto c'è per la prima volta in questi termini nel Mezzogiorno la manifestazione che nelle aree urbane dove si misurano le contraddizioni più mature
Si aprono crepe significative in quel sistema e si liberano forze più moderna queste forze si aggrega no non già su un'ipotesi alternativa di sviluppo economico perché non c'è ma su un'ipotesi alternativa di sistema politico e di moralità pubblica
Quelle spinte non vengono incontro se non in modo assai parziale al Partito democratico della sinistra
Qui c'è un punto di fondo dalla nostra analisi
Se noi riduciamo questi fenomeni a partire dalla Rete ed abbiano a fatti residuali o arcaici se facessimo questo commetteremmo un grave errore
Accanto all'egemonia moderata della DC che sicuramente l'altra faccia del leghismo al nord
Nel Mezzogiorno si manifestano settori della borghesia delle professioni classi medie tradizionalmente ventre molle della DC e del suo sistema
Giovani strati fortemente ansiosi di normalità di illegalità e di raggiungere presto standard di civiltà europea
Attorno a Dessì si salda anche un nuovo consenso popolare
Ci sono cioè mi pare questo un dato su cui riflettere forse interni al Mezzogiorno che spingono alla rottura col sistema della dipendenza retto dalla Democrazia cristiana
Nella città di Palermo il venticinque per cento di voti alla Rete in una sua parte consistente sottratto a quel sistema
Tuttavia queste spinte urbane alla cui genesi ha contribuito anche la nostra azione nel passato non si incontrano col PDS anzi si contrappongono nel voto alla sinistra organizza
Quelle spinte le abbiamo sentite colte raccolte nel referendum il risultato del nove giugno anche in Sicilia e nel Mezzogiorno ci rimanda a molte esperienze referendarie precedenti o anche a grandi petizione di massa come fu quella dei missili dieci anni fa
Cioè a momenti nei quali in Sicilia e nel Mezzogiorno si è visto liberarsi energie civili di cambiamento questa parte del Paese proprio per la natura del sistema politico ha bisogno di forti semplificazioni di scelte anche radicali per poter trovare in sé il coraggio di cambiare il nostro problema
E se questa rottura
Potenziale si può esprimere oltre che attorno a un contenuto referendario o in una certa misura attorno a delle personalità come sono Orlando e Bianco
Personalità simbolo si può esprimere anche attorno a un partito è un progetto politico
La crisi del vecchio partito comunista oggi ereditata e con la scissione letteralmente a cresciuta dal PDS in Sicilia è la crisi del vecchio meridionalismo
Di una grande strategia che ha funzionato nel Mezzogiorno del dopoguerra e dei suoi bisogni primari è in atto da molto oramai forse quasi da vent'anni all'indomani del settantacinque settantasei un progressivo sradicamento
Negli anni Ottanta siamo stati noi il nostro partito il movimento sindacale operaio di massa della Sicilia e del Mezzogiorno tagliati in una forbice una lama è stata allontanata neoliberista al nord la grande ristrutturazione del capitalismo italiano
L'altra lama la crescita del modello dipendente assistita nel Mezzogiorno
E la DC era presentato il perno di questo sistema col debito con la bancarotta ha finanziato un popolo di consumatori di merci e di beni in gran parte prodotti fuori dal Mezzogiorno
E così può venire il paradosso che noi forza nazionale appariamo scarsamente difensori del Nord al nord e nel Sud al sud
è saltata una vecchia politica per la nazione occorre una nuova politica
Noi al di là dell'affermazione di principio perciò siamo stati ancora subalterne subalterni sia nella forma della denuncia spesso parolaia sia in quella del consociativismo e dei suoi residui deteriori
Ma quale linea possiamo efficacemente contrapporre a quella del modello dipendente non si tratta a mio giudizio di prospettare una strada di tagli indiscriminati
Dobbiamo invece scommettere con grande coraggio sulla società civile del mezzogiorno e sulla sua autonomia
Proprio per la natura del sistema politico per il grado elevatissimo di dipendenza Baesso di gran parte della vita sociale per l'assenza di un mercato davvero libero condizionato così come da Mafia e tangenti
Una linea che cioè faccia appello dei liberi ai cittadini ai lavoratori al mercato la società le professioni meridionali i giovani riconoscendo a questi strati una nuova autonomia una nuova sovranità scommettere sulla società sui bisogni minimi di civiltà su diritti elementari sull'autonomia delle forze dalla cultura delle progressioni da un lato e rompere il vecchio sistema politico dalla cui in questo binomio mi sembra il nodo della innovazione di cui noi abbiamo bisogno nel Mezzogiorno
Per rompere l'unanimismo siciliani di come dei giornalisti Co. dobbiamo quindi spezzare l'attuale forma dello Stato centrale il suo perno appunto cioè la democrazia cristiana che lo in Qatar
Anche l'autonomia siciliana muore dentro quel meccanismo
Ovunque bisogna davvero poter scegliere fra conservatori e progressisti dal più piccolo comune a livello nazionale
Ovunque si deve poter sviluppare come condizione di una crescita economica reale un conflitto fra interessi oggi drogato dalla politica
L'asse politico della relazione del compagno Occhetto è per me perciò molto chiaro e molto convincente per una fase quella del pentapartito di ferro noi abbiamo fatto leva anche in Sicilia su una trasversalità il cui obiettivo era non nascondiamocelo anche di rimettere in discussione la strategia di creare oggi quella strategia è entrata in discussione stretta da un lato fra la svolta dall'altro dal sistema di potere democristiano che nel Mezzogiorno alla lunga prevale sarebbe esiziale credere che ora i rapporti a sinistra possano mutare in modo lineare o pacifico
E però referendum e voto ci dicono che ci sono le condizioni per ridisegnare i confini tra le forze di progresso alle porte di conservazione ricollocando il Partito socialista in una posizione più dinamica rispetto a quella degli anni ottanta e operando per liberare energie oggi compresse dentro il vecchio sistema a partire dal mondo cattolico
Il tema è quello di una nuova sinistra democratica alternativa al vecchio sistema di potere alla democrazia cristiana
Si tratta quindi con questa chiarezza di intenti di dare nuova forza all'opera di rotture di liberazione del vecchio sistema
Perché un asse PDS PSI che per esempio si venisse a formare tutto all'interno delle vecchie regole del vecchio sistema politico inevitabilmente verrebbe riassorbito nel consociativismo
Né ci basta dire più opposizione perché anche un'opposizione ferma immobile all'interno del vecchio sistema politico rimarrebbe schiacciata nella tenaglia fra consociativismo e marginalizzazione
Al contrario un nuovo rapporto a sinistra e una fase aperta e fondativa in cui l'intera geografia politica destinata a mutare può diventare attrattivo attorno alle idee forza per cambiare l'Italia il Mezzogiorno di larghe energie della società civile
Questa novità quindi noi dobbiamo metterla in campo e questa novità dobbiamo dirlo criticamente e autocriticamente con la sua necessaria radicalità non è venuta in campo nelle elezioni Sicilia
Su questo ne stiamo riflettendo e dobbiamo continuare a farlo diffidando di certezze e dei io l'avevo detto
Non siamo stati di fronte a una società in cui crescono disaffezione disgusto per la politica un partito davvero nuovo
Il PDS è nato proprio per dare rappresentanza politica e forma di massa con canali originali a quelle spinte
Certo dobbiamo avvertire un punto delicato c'è per il PDS un problema di memoria e di radici tanto più forte perché è un partito geneticamente a partire dal suo nome programmatico
Ma c'è il problema rispetto alla politica di segnare una forte discontinuità con la politica concreta con ciò che siamo stati quotidianamente nel corso di questi non facendo il Processo a una storia recente ma dando credibilità ora ad una nuova politica dobbiamo con decisione e quindi mettere mano al partito e alla sua forma organizzata e non possiamo nasconderci che il tema partito società civile che da tanti anni si pone è rimasto nel corso di questo periodo un po'il convitato di pietra della svolta
Non perché non abbiamo definito alcune ipotesi di lavoro peraltro ancora incomplete
Ma perché non abbiamo messo mano se non marginalmente a mezzi risorse finanze uomini che quotidianamente nel territorio sono e rappresentano il partito da un utile ho accumulato un ritardo su questo terreno due tentativi importanti ripensamento del partito di questi anni come furono negli anni passati l'esperienza della Federazione giovanile comunista e soprattutto l'esperienza delle donne rischiano di rifluire pesantemente se non siamo capaci come partito di offrire una risposta a quello che mi sembra essere il problema principale
Sento anche che una certa generazione di giovani che si è avvicinata al partito negli anni ottanta e al partito che prometteva e si impegnava di cambiare potrebbe essere oggi in una condizione di afasia ed impotente
Vi è stato credo quindi un eccesso di continuismo molti difetti sono rimasti addosso ai rami talvolta secchi del centralismo sono cresciute come rampicanti forme di correntismo esasperato e si sono create le condizioni anche nel Mezzogiorno soprattutto nel Mezzogiorno di rischi di notabilato
Di un modello che in un'altra epoca a comando conosciuta anche altri partiti di sinistra a partire dal partito socialista e alcune degenerazioni la campagna elettorale siciliana lo dimostra
Qualcuno ha reagito dicendo che si tenta di dare la colpa alle correnti
Questo non è certamente quello che io penso
O questo partito è strutturalmente pluralista o non è
Io penso che quindi oggi noi dobbiamo sapere è stabilire quali sono i principi unitari del partito il problema è quello del diritto del partito di essere tale e cioè un'associazione libera e di parte che si batte per un programma e per una linea
Ci sono tanti compagni e compagne di tutte le generazioni tanti ex Esterni che sono stanchi di molti eccessi che abbiamo avuto che vorrà Bre dare un contributo senza doversi preventivamente scriverà una corrente o richiamare un leader e questo lo dico non riferito alle correnti di minoranze lo dico con chiarezza anche rispetto alla o forse prima di tutto rispetto all'aria in cui io mi riconosco celare di maggiore dobbiamo quindi dare vita a una vera e propria iniziativa che tuteli fino in fondo il diritto pluralistico di espressione delle aree per la costruzione comune del nuovo PDS
Mobilitando tutti i compagni e le compagne che non vogliono più discutere prevalentemente di organigrammi o passare da un congresso all'altro ma progettare edificare il nuovo partito
Io ritengo grave e concludo per tutti noi il fatto che all'Assemblea regionale siciliana compagni delle aree di minoranza non siano stati eletti e condivido le parole dure ferme di Occhetto
Noi ci siamo trovati e diciotto portiamo responsabilità non in una volontà di discriminazione
Ma in una difficoltà e forse in una in impossibilità di cui è giusto rendere conto di governare il partito schiacciati fra esigenze territoriali eredità di vecchi meccanismi e necessità
Giuste legittime e sacrosante del pluralismo pluralismo abbiamo bisogno quindi di regole e di uno spirito di convivenza che valorizzi questo pluralismo
E qui quindi nel territorio che ne dobbiamo dedicare alla nostra attenzione qui che faremo il partito nuovo e forse è giunto finalmente il momento
Di spostare riqualificare energie in modo massiccio dal centro del partito alla periferia
Rompendo la spirale inversa che porta spesso a ingolfare lo stato maggiore dobbiamo quindi sentirci
Anche dopo queste prove dure investiti al di là dei riferimenti di area di una volontà politica di tutti volto a superare le rigidità del congresso e a costruire concretamente il partito della solidarietà e dell'alternativa
Ora la parola Fulvia Bandoli seguirà Walter Veltroni
Dopo il referendum ed elezioni della Sicilia e dentro questa crisi democratica che si fa sempre più insidiosa la sinistra italiana è chiamata a ridefinire molte cose
Questi ultimi mesi segnano il consolidamento di un disegno moderato il referendum è un dato importantissimo che però da solo non può invertire una tendenza la DC si consolida soprattutto al Sud e dimostra di assorbire bene anche risultato referendario
La trattativa sul salario vedi una crisi profonda della capacità di rappresentanza del sindacato e anche nostra
La crisi istituzionale avanza rapidamente e il dibattito fissato per il ventiquattro luglio ha il sapore amarissimo di un accomodamento poco dignitoso
Il ruolo della sinistra e dunque in discussione e siamo ad uno dei passaggi più stretti e complesse
Nel nostro partito nel partito socialista nelle altre forze di sinistra dimostrano fino a questo punto di avere piena consapevolezza della fase che attraversiamo
E la spinta al rinnovamento uscita dal referendum va canalizzata in fretta perché non è destinata a durare in eterno se non si apre una prospettiva vera e urgente di cambiamento sociale
Il punto dal quale io parto è dunque questo la sinistra italiana è largamente al di sotto delle esigenze che le contraddizioni sociali economiche politiche le pongono e anche il congresso socialista si colloca dentro questo contesto
Certo è vero che il Partito socialista e di fronte alla sua prima vera crisi politica da dieci anni a questa parte
Così come è chiaro per tutti che l'attenzione verso di noi è stata maggiore le novità vanno colte e un confronto vari aperto ma non ci possiamo fermare a questi giudizi pur giusti
Dobbiamo capire meglio di che natura è la inquietudine che attraversa il Psi se e quanto è profonda e quali risposte conduce
Per fare questo la nostra analisi deve ripartire da quella strategia che il Partito socialista si diede a Rimini nell'ottantadue e che oggi è certamente in forte discussione
I socialisti si posero allora come il partito che coglieva o tentava di cogliere le spinte più vitali della società italiana
L'esigenza di un crescente protagonismo individuale l'alleanza tra il merito e il bisogno il partito dei moderni come lo chiamò Martelli
Un partito che da una parte governava con la DC ma che rivendicava al contempo anche un dinamico rapporto con la società
Spesso ci siamo chiesti e non solo noi come potesse accadere che un partito di governo coinvolto in diverse pratiche di potere fosse allo stesso tempo
Anche un partito fortemente collegato a sentimenti o positivi di alcuni strati sociali
La risposta sta nell'abile gioco di equilibrio che il Partito Socialista è riuscito a condurre e nel suo forte potere di interdizione nei confronti della DC
Nella mediazione cioè tra le spinte corporative molte volte cavalcate spregiudicatamente e l'esigenza di portarle poi al Governo
Ma questa mediazione in assenza di strutturali riforme pensiamo solo al fisco per dirne una che manca all'appello da molti decenni non poteva reggere a lungo e infatti non ha retto
Alla lunga alimentato addirittura un distacco dalla politica e dai partiti
E la cresta di forme di protesta molto regressive moderate la più evidente dimostrazione di ciò è la crescita proprio zone assai strategiche per il Psi delle leghe
Non siamo quindi soltanto di fronte ad un partito socialista che elettoralmente non sfonda c'è l'inizio di una crisi reale della cultura politica che ha retto questo partito per dieci anni
Si è rotto quel patto con interi strati sociali che veniva garantito dalla promessa di un forte protagonismo socialista sul fronte della governabilità
Ma questo tipo di governabilità senza alcuna riforma non ha dato frutti né per i bisognosi né per i meritevoli e il potere di interdizione sta logorando prima di tutto chi l'ha usato per così lungo tempo
Il referendum sulle preferenze è stato un esempio eclatante della distanza che s'è stabilita tra il Partito socialista il comune sentire di tanta parte del Paese
Il congresso socialista ha risposto in modi diversi a questa crisi
Da una parte buffone Martelli mostrando una certa consapevolezza Della crisi crescente maturata tra la gente la politica fino a chiamare in campo come ha fatto il muscolo una politica fatta anche di valori di etica
E in alcune sue affermazioni la distanza dalle proposizioni di Rimini e persino abissale
Dall'altra parte facendo ricorso come ha fatto Formica ad una concessione del socialismo tutta rivolta invece al passato
Ma può veramente a bastare richiamarsi ad un generico socialismo partendo da Garibaldi continuando a lasciare da parte i conflitti sociali e le ragioni che inducono o non è forse vero che c'è l'esigenza di riflettere su ciò che sono state anche la storia del percorse le parabole delle socialdemocrazie
è ora di dire con determinazione che c'è da Conte in un serio sforzo di rimotivazione del socialismo e che esso non può prescindere dalla messa in discussione dei poteri economici e finanziari
Della dislocazione dei poteri pubblici dalla considerazione che il primo elemento dal quale muovere è oggi il modello di sviluppo insostenibile che la ristrutturazione capitalistica c'ha proposto e imposto
Essere consapevoli della forte crisi che investe il rapporto di larghi strati sociali con la politica vuol dire capire che alcune cose di fondo che hanno caratterizzato la cultura politica del PSI sono oggi radicalmente in discussione
In primo luogo in discussioni il leaderismo di cui la vita politica italiana abbonda quell'idealismo che è stato uno dei veicoli attraverso i quali si è tentato di mettere il silenziatore all'agire collettivo di larghe masse
Quel liberismo che ha ridotto spesso la politica belga a tecnicismo molto frequentemente a scambio clientelare
In secondo luogo è in discussione un certo un certo ruolo dei partiti ed in particolare per quel che riguarda il Psi un certo modo di essere partito di governo
L'abdicazione della sinistra comincia proprio quando passa questa cultura politica
E se il PSI in è stato il principale interprete anche il principe Lima e il PDS oggi non ne sono stati e non ne sono estranei
E questa cultura politica ha determinato un drammatico affievolirsi di qualsiasi analisi sociale come se non fosse più necessaria come se non competenza alla sinistra come se la sinistra potesse farne anche a meno
Attraverso questo vuoto sono passate la ristrutturazione dell'informazione la messa in discussione di diritti primari la frantumazione del potere contrattuale dei lavoratori e non solo degli operai
Lo sfaldamento dello stato sociale la marginalizzazione del sud
Se la sinistra e non in primo luogo vogliamo riacquisire come ha detto ieri il segretario credibilità politica e da questi nodi che dobbiamo ripartire
Se il congresso socialista è stato ciò che ho detto finora si pone per noi il problema di come rispondiamo a questa pur iniziale Presa di presa d'atto di uno stallo
La riflessione socialista matura dopo una sconfitta e solo scendere in campo di ventisette milioni dissi sembra produrre crepe in quella che pareva una solidissima costruzione
Questa strada non va abbandonata credo in un dialogo certo ma li convince di più l'individuazione di alcuni contenuti precisi sui quali costruire una forte battaglia di opposizione nel Paese
Una nuova sinistra può nascere solo se al dialogo si accompagna la radicalizzazione del confronto altri colpi vanno dati a quella costruzione
L'uscita del Psi dall'ipotesi di governabilità legata al pentapartito non può maturare attorno a qualche imprecisato e inconcludente tavolo di discussione
Noi dobbiamo perciò tenere in campo realmente il pluralismo di questa particolarissima e complessa sinistra italiana
A partire dal nuovo che si manifesta nel mondo cattolico sulla guerra e sulla droga per fare solo due esempi una parte del mondo cattolico ha mostrato nuove disponibilità
Ma anche rispetto al mondo cattolico vanno corretti e lo dico schematicamente alcuni atteggiamenti
Certo da un lato c'è il Partito socialista che non ne coglie le novità
Dall'altro però a volte ci siamo noi che con analisi spesso frettolose ci appiattiamo o ci accodiamo al mondo cattolico invece di coinvolgerlo pienamente in un processo di rinnovamento
Ma non c'è solo il mondo cattolico c'è il travaglio del mondo ambientalista che è reale oggi forse per la prima volta c'è l'enorme patrimonio che il pensiero della differenza portato nella cultura politica italiana
La cosa più sorprendente è stata la totale assenza di tutte queste culture nel dibattito del PSI
Anche per questo l'appuntamento del novantadue suona non solo celebrativo ma sinceramente un po'patetico non può essere questa la proposta che si rivolge ad una sinistra così complessa
Ma non solo sul futuro anche sul presente le proposte le risposte uscita dal congresso socialista sono state deludenti
Si ripropone dopo Bari un partito ancora schiaccia attivissimo su Cossiga e sui suoi ripetuti tentativi di destrutturazione delle regole democratiche
Un partito che si accomoda con pochissimo dopo avere lanciato un ultimatum ad Andreotti sul messaggio presidenziale
E anche su questa grande riforma
Che sventola sulla vita politica italiana da parecchi anni dobbiamo pur dire la verità da Bari sono usciti addirittura due proposte tra loro diversissime da un lato il presidenzialismo francese dall'altro quello americano
E a coloro che chiedevano al Psi di precisare cosa intendesse per Repubblica presidenziale adesso non resta che l'imbarazzo della scelta
Penso che ormai sia tutti chiaro che con le formule questa sinistra e noi prima di tutto non parleremmo a nessuno
Il primo vero confronto corsi e sull'oggi
Da come si risolve questo confronto che deve avvenire in presenza di una messi in campo di forze e movimenti reali dipende anche il nostro radicamento e il consolidamento del nostro partito
I temi di un confronto sono già squadernati di fronte a noi
Penso alla riforma dello Stato nella sua accezione più vasta perché non credo che l'alternativa passi soltanto attraverso una buona e necessaria riforma elettorale che consenta l'alternanza
L'informazione su versetti la formazione di medio-alto livello la reale regionalizzazione dello Stato il ristabilimento di uno stato sociale fondato sul principio della solidarietà
La riforma democratica dello Stato bisogna tornare a declinarla su queste voci su questi temi si incontrano cittadini e diritti concreti dentro a concretissimi e ad acutissima i conflitti di potere
Penso poi sempre prestare a nodi programmatici alla nostra posizione urgente da di finire sul lavoro e sul salario
Su una complessiva redistribuzione dei redditi delle risorse in cui trovi spazio la ripresa della battaglia sul reddito minimo garantito
Infine penso alle questioni internazionali o per dire meglio al grande tema della pace
La sconfitta di tutti i popoli e di tutti gli Stati e la sconfitta anche della natura nella guerra del Golfo e tanto bruciante che da molti mesi le Nazioni Unite non solo non battono un colpo ma neppure si riuniscono
è di oggi lo potete leggere a pagina sei dell'unità
La notizia che in tutta l'area del Golfo il clima è cambiato
Non sono queste che ho detto temi futuri sono il nocciolo dello scontro in atto adesso
La sinistra deve dunque prendere un'altra strada rispetto a quella percorsa negli ultimi dieci anni
Rispetto alla strada percorsa dal Psi
Ma anche rispetto a quelle incerta impreciso opposizione fortemente tentata al consociativismo che è stata la via del pc prima e che non è estranea neppure a questo PDS
Le ipotesi in campo sono due e a me sembra due soltanto
Un partito socialista più forte e più e più grande che ci si annette con l'unità socialista per andare nuovamente al rapporto di Governo con la DC
E questo è quello che ha detto Craxi chiaro e tondo oppure la paziente non breve costruzione di una forte strutturata sinistra di opposizione per l'alternativa
Se l'autonomia del PDS non è in discussione se la fusione non è un'ipotesi in campo se il PDS non è un partito transitorio allora la strada può essere soltanto la seconda
La parola Walter Veltroni seguirà Umberto Ranieri
Io credo che spetti annoia al partito democratico né la sinistra
Vorrei dire oggi più che mai spetta a noi
Il compito di rivolgere un discorso impegnativo
Alla sinistra italiana e al Paese
Da questo punto di vista la nascita del nuovo partito non ci deve far perdere una cosa che nel partito comunista è stata sempre presente cioè la funzione nazionale la consapevolezza di essere la lotta costante contro ogni forma di subalternità o di minorità lirismo che impedisca lo svolgimento pieno della propria responsabilità e funzione politica
Io sento e questo è tanto più necessario oggi di fronte ai problemi di questa Italia
E mi pare che la relazione del segretario del partito abbia corrisposto alla necessità di avviare questo confronto e di formulare questa proposta alta alla sinistra e al Paese
Noi stiamo vivendo difficile negarlo
Uno dei momenti più difficili della nostra storia recente
Non solo si conclude un ciclo politico
Ma questa conclusione si incontra con la più profonda crisi istituzionale e con il precipitare di una crisi economica il Paese assiste alla febbre parossistica del sistema
E la parallela incapacità di affrontare di portare a compimento la soluzione della crisi istituzionale e politica del Paese
Un po'il contrario di quello che il voto del nove di giugno chiedeva quel voto aveva espresso un bisogno di innovazione di decisioni e di trasparenza
Anche se io vorrei dire a tutti noi
Essendo stato tra quei compagni che nella battaglia del referendum hanno creduto ci sono impegnati
Vorrei dire che noi dobbiamo dare di quel voto un giudizio di una valutazione attenta
Evitare di interpretare il complesso delle motivazioni che in quel voto si sono espresse in maniera semplificata
Pensare che quel voto si automaticamente la proposizione dell'esistenza di una nuova sinistra
Quel voto esprime un bisogno di innovazione un bisogno di pulizia di moralità e dunque come tale un voto che apre problemi e che chiede annui una capacità di iniziativa più alta il maggiore di quella del passato
Da questo punto di vista appunto ne dobbiamo rivolgere oggi un discorso alto la sinistra al Paese
Che parta da una premessa
Non c'è futuro per l'Italia senza ricambio politico essenza alternativa
Di fronte alle manovre ai tatticismi di cui in questi giorni sono impregnati che appaiono sempre più lontani agli occhi della gente
Io penso sia importante che il nostro partito e Occhetto lo ha detto con molta forza relazione impugni la bandiera del cambiamento del mutamento
Proprio nella direzione dalla costruzione di quel sistema dall'alternativa che appare una necessità per il Paese e non solo una esigenza per la sinistra e per noi stessi
Ancora in questi giorni si sta perdendo tempo prezioso di fronte alla gravità dei problemi
Che il Paese conosce il debito pubblico il declassamento nella nostra economia l'esplodere dei fenomeni di criminalità il dilagare dalla corruzione e dalla vita pubblica
E ogni giorno di fronte a questo invece si spargono tonnellate di veleno nelle polemiche tra i più alti vertici istituzionali
E oggi verrebbe davvero voglia di dire che ci sono cose più serie
E i problemi del Paese e richiede una capacità di decisione e la crisi istituzionale richiede una capacità di intervento
Che corrisponda alla comune consapevolezza da sui nella sua esistenza
E noi dobbiamo insistere sull'alternativa e l'alternativa prima ancora che è una formula politica e per noi in una condizione di funzionamento la democrazia
Ho ritrovato una bella espressione usata da Antonio Giolitti nel libro che fu pubblicato prima del nostro congresso dall'ottantasei del congresso del Partito comunista
è il problema dell'alternativa diceva Giolitti che non ha surrogati non ha soluzioni di ripiego
Perché è la conditio sine qua non
è il presupposto di una democrazia reale ed efficiente e la condizione di agibilità del percorso per una politica democratica riformista
Dico la possibilità dell'alternativa cioè l'eliminazione della sua impossibilità la regola del gioco democratico non la pretesa di vincere
Dunque la rimozione di questa impossibilità dell'alternativa io credo sia il primo vero punto sul quale la sinistra deve incontrarsi discutere cimentarsi una sinistra che voglia davvero governare e voglia davvero cambia da questo punto di vista l'esito il Bilancio del Congresso di Bari non può essere positivo
Congresso di Bari sembra rimuovere il tema dell'alternativa sembra collocarlo in una prospettiva molto lontano
E questo è il paradosso dei rapporti a sinistra che ci sono stati nel corso di questi anni io da questo punto di vista essendo stato anche più volte tirato in ballo in questi giorni come chi avrebbe diciamo meno entusiasmo alla costruzione di un discorso a sinistra vorrei dire invece che io penso che l'unico serio discorso che si possa fare a sinistra sia un discorso di verità
Possiamo infatti continuare a costruire monumenti di belle parole o gruppi l'ho Conticini formula
In realtà abbiamo sperimentato a sinistra la più singolare delle concezioni del dialogo rissa sanguinosa sulla politica sull'alleanze sui programmi e invece bellissime intenzioni reciproche sulla storiche comuni prospettive
Come in una pochade di Faido siamo passati nel corso di questi quindici anni più volte dalla stessa stanza ma non ci siamo mai incontrati quando i socialisti a Torino proponevano l'alternativa noi sostenevamo il compromesso storico
Quando l'abbiamo scelto l'alternativa i socialisti hanno scelto il pentapartito
Ora io penso sia la necessità necessario aprire un fronte un discorso e un confronto più ampio e più vero
Per questo devo dire sinceramente io guardo con differenza ai discorsi che iniziano dalla fine invece che dall'inizio
Alle formula che si rincorrono alle discussioni sulle forme organizzative i palazzi non si costruiscono dal fitto si costruiscono dalle fondamenta
E questo io credo il discorso unitario l'appello che noi dobbiamo rivolgere a noi stessi in primo luogo e a tutta la sinistra italiana
Specie se per costruire questo tipo di palazzi occorre che il cinquantun per cento degli italiani creda nella fondatezza del Progetto nella stabilità e nel futuro spesso della costruzione
Oggi purtroppo dico io non è così
Oggi esiste una contraddizione che non è tanto una contraddizione negli stati maggiori ma una contraddizione nel sentire diffuso nell'opinione pubblica in coloro i quali cioè devono credere investire nella prospettiva dell'alternativa è quella contraddizione alla quale Occhetto affatto quindi per l'imminente
E cioè è vero e non è in nessun modo vero il contrario che senza il Partito socialista l'alternativa appare assai poco credibile
Ma è altrettanto vero che senza la gran parte di quella maggioranza desse del voto delle prenda il nove giugno l'alternativa non sarà praticabile e per quella grande maggioranza l'alternativa alleanza con il partito socialista
Non è possibile in qualche caso non è persino spiccano ed è una verità scomoda
Ma è una verità vera che chi vuole come noi vogliamo costruire rapporti a sinistra utili per la costruzione dall'alternativa non può non dirsi ma non per contempera la ma per cercare di mettere Rita
Ignorare questa contraddizione sarebbe un'operazione illusoria e continuerebbe nel regno delle cose impossibili la prospettiva dell'alternativa ciò che noi non vogliamo così come voglio essere su questo molto chiaro in equivoco sarebbe un errore gravissimo da parte nostra
Trasformare la constatazione di questa contraddizione esistente in una prospettiva politica
In qualcosa che negasse la necessità storica e politica di un rapporto tra le forze dalla sinistra italiana
Ma il problema c'è e rischia di essere aggravato dall'esasperazione dei toni sulle formule piuttosto che dalla l'avvio di una seria e concreta discussione sui programmi e sui contenuti
Che prospettiva politica potrebbe avere impatti Unitas un'unità socialista tra forze che hanno l'attuale grado di divisione programmatica e di valutazione dalla prospettiva di alleanze politiche e di riforma istituzionale
Quale esiste oggi tra i nostri due partiti tre partirono Claudio da sinistra dal e tra il partito socialista
Io penso che è proprio a partire da qui che oggi si richieda un passo ulteriore nella direzione di Occhetto ha indicato di sviluppo dell'iniziativa del PDS noi abbiamo cambiato gli stessi e siamo passati anche dal fuoco che brucia di una separazione di una lacerazione
Lo abbiamo fatto lo abbiamo fatto esplicitamente fin dal primo momento per costruire una prospettiva nuova per la sinistra italiana per sbloccare il sistema le radici dalle quali noi veniamo la cultura politica e anche la scelta della collocazione dell'Internazionale socialista sono gli elementi che costituiscono non in contraddizione tra loro l'identità di questo nuovo partito ora però credo che tocchi al Partito Socialista noi dobbiamo avere grande rispetto e grande misura
Non dobbiamo chiedere mi pare che i compagni che sono stati a Bari lo abbiano fatto mi riferisco alle cose che ha detto Occhetto cui all'intervista di D'Alema lo dobbiamo chiedere né abiure né autocritiche
Sono passati quindici anni dal Midas dobbiamo fare insieme un ragionamento è un bilancio
L'autonomia socialista si è incrociata e spesso ha saputo interpretare mutamento della struttura sociale delle idee forza del Paese
Ma il partito socialista anche avuto l'opportunità dal suo punto di vista
Di incontrarsi con due crisi all'alba degli anni Ottanta la crisi elettorale della democrazia cristiana la più profonda che vi sia stata e poi la crisi del partito comunista visi di carattere generale anche una crisi elettorale concreto
Eppure la forza elettorale non da oggi ma anche negli ultimi anni l'espansione l'onda lunga si è fermata
Che dalla tribuna sono stati vittima c'era altresì anche la difficoltà a fare la scelta conseguente a indicare la prospettiva di una convergenza programmatica e politica nella direzione dell'alternativa tra le varie forze dalla Seat
L'esaurimento di questa fase ci deve anche far fare un bilancio più largo al termine di questo quindicennio la DC è più forte il paese più debole
E in sostanza si può dire che è stata sconfitta all'idea di un riformismo praticabile al governo senza uno schieramento riformista
Non si è sfondato al centro la sinistra si è divisa il Polo laico e socialista non si è realizzato quei radicali ai quali si diceva grazie di esistere sono diventati i peggiori nemici
Quelli di Comunione e liberazione dai quali si andava
A fare discorsi di un certo tipo sono diventati gli alfieri di un Papi Smoke insomma l'impressione e che oggi nel partito socialista sia matura urna riflessione critica autocritica alla quale noi dobbiamo contribuire ripeto con grande rispetto e senza fare le scelte nei giochetti con grande rispetto
Ma contribuire con un discorso unitario perché il rischio e che alla conclusione di questa fase in questo interregno tra la consapevolezza che una fase si è chiusa e la difficoltà ad aprire una fase nuova prevalga l'immobilismo io vedo questo rischio ne hanno parlato compagni hanno preso la parola prima di me per esempio nella proposta di scambio
Alla democrazia cristiana togliere di mezzo la proposta maggioritaria il partito socialista togliere di mezzo il presidenzialismo il rischio e che sulla base di questo scambio alla fine si produca quell'immobilismo del quale pare di avvertire i segni Giannella
Dilazione dei tempi della urgenza di una riforma elettorale istituzionale
Noi abbiamo la responsabilità di aiutare il partito socialista per la nostra parte a produrre la svolta
Una svolta reale credibile non solo per noi ma per il Paese è questo l'unico vero reale discorso unitario serio che noi possiamo fare tutto il resto sono scorciatoie per una sconfitta
E io sento che ci sono tre questioni sulla quale ne potremmo d'altra parte le ha dette Occhetto io voglio solo riprendere tre questioni sulle quali potremmo chiarirci le idee e cominciare un un cammino la prima è una questione che attiene ai programmi lo devo dire sinceramente che non mi convince una formulazione della centralità dei programmi come se essa fosse come dire la costruzione di una nuova di un nuovo Talmud
Io vedo in questo il rischio della riduzione la politica
La riduzione della capacità di un partito come il nostro di intrecciare la centralità dei programmi con la costruzione delle alleanze necessarie per sorreggere questi problemi
Tuttavia oggi il problema lo ha detto Occhetto della divisione esistente sul piano programmatico tra noi socialisti è un problema che deve essere affrontare e sarebbe importante io credo se i gruppi parlamentari avviasse una riflessione attorno a tre temi
Quale politica di riforma istituzionale
Nella direzione dell'alternativa tra di voi si deve praticare e la sinistra può far crescere quale politica sociale di equità fiscale
Quale politica di moralizzazione la vita pubblica intesa come sistema di regole del gioco atte a corrispondere al bisogno di efficienza di moralità della vita pubblica del Paese secondo la consapevolezza del fatto che la sinistra italiana e più cose del partito democratico che la sinistra e del Partito Socialista Italia cioè il mondo cattolico democratico la messa in discussione dell'unità politica del mondo cattolico porta con sé una richieste impegnative di carattere programmatico morale di comportamento politico
Un'alternativa laicista uno schieramento che si accorpassero attorno ad una sorta di contrasto nei confronti di una religione sarebbe una sorta di neo minoritari Isma'Acquario credono dobbiamo sfuggito
Solo se la sinistra sapere saprà rappresentare in ragione di una propria autonomia
Queste domande nuove di politica che nascono dal mondo cattolico democratico dopo l'ottantanove si potrà rompere quell'elemento di imprigionamento di questo mondo che la democrazia cristiana ha saputo costruire terza e ultima questione il rispetto delle Autonomie reciproca
La consapevolezza che l'autonomia del PSI che si è costruita è un valore per la sinistra italiana lo è anche quella del PDS che non è un partito transeunte e da questo punto di vista e ho concluso volevo dire una cosa sulla vita interna al partito ma il tempo non me lo consente io sento davvero che oggi il corpo del partito rischia di essere troppo gracile rispetto alle aspettative le speranze
E anche la fiducia che c'è e che viene riposta la grande parte la sinistra nei nostri confronti lo scioglimento della ossificazione delle componenti nella direzione di un governo unitario del partito e di una capacità non di sostituirà un centralismo democratico tra i centralismi democratici ma nella capacità di un ascolto reciproco e di un'accoglienza
Delle nuove culture delle nuove domande di politica a me pare che sia un elemento essenziale del progetto politico che con la Fondazione le parti hanno capito da sinistra l'abbiamo voluto mette in campo per il Paese
La parola Umberto Ranieri si prepari Franco Bassanini
Occhetto si è soffermato a lungo nel descrivere la tendenza prevalente nella società
Oggi ad un generale mutamento del sistema politico e alla sua moralizzazione
E la esigenza emersa dirompente
Al referendum del nove di giugno è un moto profondo destinato a segnare la storia politica e istituzionale del nostro Paese
è un moto alimentato da spinte e forze diverso spesso socialmente e culturalmente distanti e contrapposte
A questa spinta ecco il punto su cui vorrei soffermarmi la Democrazia Cristiana non si contrappone essa cerca di utilizzarla e devi arrivare il sorriso poste
Che le permettano di perpetuare la propria centralità nella politica e nella società italiana
Lo fa facendo leva sugli errori del Partito socialista sulle divisioni e le debolezze della sinistra italiana
Sull'assenza di una credibile prospettiva di alternative
A me pare chiaro che la Democrazia Cristiana punta ad un equilibrio nei rapporti politici il cui modello e il centrismo
Del resto la stessa riforma elettorale
E immaginata dalla Democrazia cristiana come passaggio essenziale per una stabilizzazione centrista che sottragga la Democrazia cristiana al condizionamento dello stesso partito socialista
Ma la DC non si muove solo sul terreno istituzionale
E se non smarrisce la lezione che i rapporti di forza politici hanno radici anche nell'economia e nella società
Basta gettare uno sguardo a quanto sta accadendo in questa vigilia dell'integrazione europea in tanti settori ambienti economico sociali del Paese
Si dispone a gestire risorse immense per il Mezzogiorno all'ambizione di contribuire a riorganizzare il sistema bancario
Opera un dosaggio tra privatizzazioni e gestioni pubbliche di impresa e servizi il tutto mostrandone il volto razionalizzatore e severo di Carli
Ora il sorriso accattivante e furbo di Pomicino
Certo è un'operazione particolarmente difficile quella in cui è impegnata la DC
Più complesso di un tempo e presentarsi oggi come la forza garante dei ceti produttivi al nord
Alimentando allo stesso tempo lo spreco e dissipazione di risorse nel Mezzogiorno è difficile in presenza della rivolta leghista far quadrare il cerchio
Ecco perché secondo me si rafforza nella Democrazia cristiana in tutte le sue componenti
L'idea che dinanzi a queste difficoltà una via d'uscita possa venire da riforme da tecniche elettorali che riconsegnano alla DC primato e stabilità la tentazione del centrismo
E a tutto ciò si accompagna una penetrante campagna tesa a dimostrare l'inconcludenza di ogni prospettiva di alternativa di sinistra nel nostro Paese
L'assoluta inaffidabilità per il governo dell'Italia della sinistra e delle forze socialiste
Come rispondere a questa insidiosa strategia a me pare che tutto lo sforzo del PDS dovrebbe tendere a fare in modo che i fattori di dinamismo che si sono introdotti nella situazione del Paese
Si sviluppino in direzione della soluzione del vero problema della ditta italiana
Il ricambio di gruppi dirigenti alla guida dell'Italia dopo quarant'anni di predominio democristiani
Avviare un processo che muove in questa direzione
Se è così allora mi sembra obbligato
Riportare l'attenzione sulla prospettiva della sinistra sulla sua strategia lavorare perché la sinistra non si Dilani più una i sospetti reciproci
Tra chi cerca un rapporto con la DC io che intende mantenere questo rapporto
Insomma aprire un capitolo nuovo nella discussione a sinistra sul che fare per l'Italia del Duemila sui caratteri di un riformismo sociale
Tentare di ritrovare un collegamento tra la sinistra e l'interesse generale come avvenuto in altre fasi della storia d'Italia in funzione di un obiettivo che è quello di un candidarsi della sinistra in piena autonomia dalla DC al governo del paese
E questo è il processo che occorre avviare per farlo la strada non è certo quella di una negoziazione di una parte della sinistra contro un'altra del rapporto con la DC
Ne pensare a soluzioni traumatiche per quanto riguarda la crisi delle istituzioni alle innovazioni elettorali ma cominciare a dare credibilità un polo alternativo di governo
Ecco l'importanza di questo Consiglio nazionale che è utile se serve a introdurre un ulteriore fattore di movimento nella politica italiana e da sinistra
Certo è evidente
In questo quadro per me che l'obiettivo della unità delle forze che si richiamano al socialismo
Debba assumere un valore una portata strategica
A sinistra non si esaurisce nelle forze di matrice socialista
Ma io non credo che occorra aprire su questo una disputa che considererei inutile tra di noi
E del resto in tutta Europa si pone per le forze di sinistra per le forze socialiste il tema del rapporto con posizioni politiche culturali non riducibile alla matrice laburista socialista
è un tema che si pone anche in Italia ma in Italia ecco il problema al contrario che nel resto d'Europa le forze socialiste sono divise
Quello che io avverto come problema allora
E l'esigenza che nella sinistra italiana articolata pluralista si faccia sentire la funzione ordinatrice di un'aria di partiti di ispirazione socialista questo il punto
Noi non abbiamo fatto una svolta così radicale e profonda per ritrovarci a discutere ancora ed essenzialmente della si
Histoire d'opposizione
Sarebbe un errore tragico sottovalutare che il problema storico-politico che abbiamo di fronte il rapporto con l'altra componente della sinistra politica italiana
Questo è il problema incommensurabile mente più grande di qualunque altro
Noi dobbiamo assumere la specificità la portata storica di questo problema
Farlo senza imbarazzi tanto più nel momento in cui nel Partito Socialista di è una sensibilità che matura dopo trent'anni per tale prospettiva
E del resto mi sembra importante
Proprio se vogliamo dare alla sinistra italiana caratteri che essa non ha avuto a sufficienza di affidabilità di governo muoverci in questa direzione
In verità per quanto mi riguarda io non credo come sembrano sostenere alcuni compagni che un'intesa tra socialisti e PDS in Italia
Sarebbe poco più che una somma di debolezza e di vizi quasi come mettere insieme un partito incapace di governare con un partito chiacchierato
Sono queste le posizioni dei peggiori conservatori e poi se fosse possibile non lo è da chi dovrebbe la sinistra ricavare incedere la dose necessaria di capacità di governo
Non è giusto un'idea tanto pessimista sulla sinistra
Io ne vedo i limiti le antiche tare ma ne scorgo anche la grandezza il ruolo anche se non ha governato nel processo di civilizzazione crescita del Paese
Mentre osserva una Democrazia cristiana che ha espresso le classi dirigenti politiche più ristrette idealmente e programmaticamente dell'intera Europa occidentale
La verità è un'altra la verità è che mentre il polo conservatore in Italia unificato la sinistra offre uno spettacolo di divisioni
La mia opinione è che sia del tutto sbagliato
Sottovalutare l'innovazione grande che potrebbe determinarsi sullo scenario politico italiano dalla convergenza L'Unità nuove forme di collocamento collegamento tra le forze socialiste italiana
Che altra cosa da unità socialista che anche le componenti più sensibili al nostro partito al tema del rapporto a sinistra hanno criticato decisamente per ragioni di questa unità sono note non vengono dall'Ottocento nei da Ubi ai biologi che sono ragioni attuali a collocazione comune nell'Internazionale socialista su cui forse sarebbe stato necessario
Un cenno maggiore nella nella nostra discussione nella relazione che è qualcosa di più di un occasionale scelto tutto
Ma ricordarlo so di Busto tu fossi
O o biomasse
Insomma io sono dell'avviso che cultura storia politica
Convergano a connaturale come razionale comprensibile un processo unitario tra queste forze
Certo sostenere ciò non significa ridurre l'ampiezza della sinistra italiana
Nel prescindere dai contenuti su cui fondare questa prospettiva
Un processo del genere comporta ed è questa la soglia oltre la quale il congresso di Bari del Psi non è andato un confronto sui contenuti un confronto serrato ma si badi ogni altro disegno politico apparirebbe velleitario irrealistico e allora occorre mettere con i piedi per terra questa prospettiva cominciare a discutere a sinistra e non ridurre tutto alla questione elettorale
Ritornare a sinistra un confronto sui temi classici del riformismo socialista
E democratizzazione dello sviluppo le politiche redistributive
E la riforma elettorale deve riacquistare la dimensione che le compete dipende anche da noi
Evitare che sulla riforma elettorale tutto si risolva ad un accordo di basso profilo tra democristiani e socialisti significa trovare un punto di convergenza sinistra questa è la verità
Noi non abbiamo alcun interesse a perseguire un disegno di modifica elettorali in contrapposizione al Partito socialista
L'esigenza di tale comune dovrebbe essere quella di concepire le riforme elettorali entro un quadro che predisponga la sinistra ad una competizione possibilmente vincente con la DC
Partito socialista ha commesso molti errori nel modo in cui ha condotto l'offensiva sul presidenzialismo
A Bari mi sembra si sia fatto strada un tale convincimento è apparso chiaro che nel progetto socialista si è lacerata la trama unitaria tra grande riforma destino della sinistra alternativa
Che il presidenzialismo separato da una riforma più generale del sistema politica ed elettorale non risolve i problemi
Il Partito socialista deve comprendere all'ora
Che il tema della riforma elettorale da noi posto non corrisponde ad alcun intendimento punitivo nei suoi confronti
Che attraverso la riforma elettorale noi intendiamo riproporre il tema delle garanzie per la convergenza è la configurazione esplicita di una coalizione progressista e tuttavia io credo che occorra discutere tra noi e i socialisti sui caratteri della riforma elettorale
Discutere anche le obiezioni al premio di maggioranza occorre rispondere in maniera argomentata anche a chi si chiede perché chi non ha la maggioranza nel Paese deve averla con il premio
Né si può rispondere che così accade in Europa perché non è così in decisive democrazie parlamentari dell'Occidente
In ogni caso senza subire posizioni che non conti e consideriamo sbagliate del Partito socialista occorre un confronto un serrato tentativo di ricerca unitaria su questo punto
E infine un'ultima osservazione vorrei fare
Sull'autonomia e la maturità ideale culturale della sinistra italiana che le forze socialiste
è di questi giorni la disputa supposizioni espressi al congresso socialista da Martelli che avrebbe evocato vecchie UBM ti clericali
Se così fosse saremmo ad una regressione ma altro il problema
Io non credo che dalla fine delle certezze ideologiche contrapposte
Si debba ricavare che la cultura laica e socialista sia incapace di rispondere ai dilemmi della nostra epoca
Agli enigmi cruciali della vita delle donne e degli uomini dei nostri tempi
E che il destino ossia o la solitudine del singolo abbandonato alle alienazioni del nostro tempo la risposta cristiana che può aprire sul terreno politico ad una riscossa della DC
La cultura democratica e socialista che nel corso di questo secolo ha metabolizzato i valori propri dell'etica cristiane in grado di fornire risposte positive
Ai problemi del senso del significato dell'esistenza degli individui ai dilemmi tra la pace e la guerra al grande tema di un nuovo rapporto tra etica e scienza
Il pensiero laico socialista non è riducibile all'individualismo
E so apra un concetto di solidarietà
Ad una morale razionale che non deve affidarsi ad alcun fondamento metafisico per avere senso vorrei dire insomma che non è stato l'organici ISMU teocratico di Leone tredicesimo
O il comunismo il liberale in questo secolo a correggere riformare il capitalismo selvaggio
A questo programma sia dedicato una grande tradizione politica quella del liberalismo progressivo e del socialismo democratico dei lavoratori occidentali
Che la tradizione del riformismo eticamente ispirato su cui anche il Partito democratico della sinistra può fondare le proprie radici la propria autonomia ideale e il proprio avvenire
Vorrei ricordare compagni che intervengono anche necessario consegnare in una sintesi di venti righe il loro intervento all'ufficio stampa altrimenti l'unità non pubblica poi interventi alla parola Franco Bassanini seguirà Livia Turco
A me pare compagni compagni che il segretario del partito abbia ieri avviato in modo molto convincente la nostra riflessione sulla strategia e la linea politica del partito
Io condivido la sua relazione condivido anche le riflessioni che poco fa sono state svolte da Veltroni e da Ranieri sul rapporto con il PSI e con la democrazia cristiana
Se non tornerò su questi temi e solo per mancanza di tempo non per i cani sotto banco
Mi pare che segretario abbia fatto bene ieri a prendere le mosse dal referendum del nove dieci giugno
Consentite a me che ha vissuto quell'esperienza fin dal primo giorno nell'elaborazione dei quesiti nel deposito delle firme in Cassazione di ricordare che risultato non era affatto scontato
Ricordare le incertezze iniziali le preoccupazioni di fronte ai quesiti così Complessi così sopra strutturali
Di ricordare le ostilità e i dissensi che all'inizio incontrammo anche in questo partito
La faticosa raccolta delle firme incerta fino all'ultimo l'adesione di Occhetto che giunse fra le prime contò molto non era allora né scontata né ovvia
Consentitemi di ricordare che quando la Corte Costituzionale bocciò due dei tre quesiti sembrava a tutti noi quasi impossibile convincere la gente che è una sola preferenza avrebbe offerto maggiore
Più limpida e meno manipolabile facoltà di scelta del cittadino che non molte preferenze
Non si poteva allora rinunciare al referendum neppure tecnicamente se fosse stato possibile forse avremmo rinunciato segni comprese
L'esito è stato superiore ad ogni attese
Ma è stato l'esito il frutto dell'impegno del lavoro politico come si è detto di un grande inedito schieramento trasversale
Dal PDS dalle ACLI delle ACLI di altre organizzazioni cattoliche e laiche dei repubblicani e dei liberali
Questo impegno c'è stato possiamo dirci orgogliosi lo ha detto Occhetto dell'impegno del nostro partito
Ma credo che il primo fattore non sia stato l'impegno dello schieramento trasversale
Alcuni di quei ventisette milioni di voti si devono a questo lavoro ma molti altri sono il frutto da altro sono il frutto di un moto profondo di opinione
Di una domanda diffusa di riforma della politica dell'etica della politica dei comportamenti e delle regole della politica
E sono il frutto di una forte e diffusa nuova per certi versi autonomia di questa scelta rispetto ai vincoli delle tradizionali lealtà e appartenenze politiche
è emersa una domanda di moralità della politica di nuova eticità
Di una politica ancorata a valori certo nel variegato panorama etico culturale del popolo del referendum per alcuni si tratta forse solo di valori di efficienza di ordine di buona amministrazione
Ma per molti altri in forma più o meno consapevole della Borat
Si tratta di quei valori di libertà giustizia eguaglianza solidarietà rispetto dell'eguale dignità e della diversità di ogni uomo e di ogni donna che sono i nostri valori i valori della sinistra democratica
E che possono realizzarsi noi lo sappiamo soltanto attraverso un'alternativa fondata su un progetto di trasformazione di riforme di grande portata
è giusto porsi dunque come ha posto ieri Occhetto il problema di come possiamo con il nostro partito senza pretese egemoniche offrire a questi milioni di donne e di uomini uno strumento di azione politica
Capaci di rispondere alla loro domani ma vi è una seconda componente di questo moto profondo e della forte critica il vero e proprio a ricette o delle degenerazioni di questo sistema di partiti
Dell'occupazione dell'istituzione dei metodi spartitorie dell'asfissiante lottizzazione delle collusioni tra politica e affari
Beninteso corruzione clientelismo affarismo sono mali cronici di ogni democrazia e non solo delle democrazie
Ma da noi l'invadenza delle logiche partitocratiche dello scambio tra elargizioni e consensi
Assunto una misura una qualità talmente pervasiva asfissiante e arrogante da superare il livello di ragionevole media tollerabilità
è vero che ciò dipende in primo luogo dalla carenza di ricambio di alternativa dalla paralisi dei meccanismi democratici ma per interpretare rappresentare questi milioni di persone per offrire ad essi uno strumento di impegno civile e politico occorre una forza politica che non ponga solo l'obiettivo dell'alternativa della riforma della politica
Al centro del suo programma
Ma che sia compagno Occhetto nei suoi metodi nei suoi comportamenti coerenti con questi beni e quindi appaia credibile e affidabile non omologata al sistema di potere esistente neppure Margera almeno
La strategia dell'alternativa deve sciogliere questo nodo
Certo essenziale ruolo dell'elettorato tradizionale della sinistra i lavoratori i ceti produttivi le aree i ceti più deboli ma non bastano
Occorre saldare a questa forza tradizionale l'impegno e il voto di milioni di democratici che voglio innanzitutto i nuovi comportamenti e nuove Recco
è un problema per noi ma è un problema per i socialisti
Se l'alternativa è pur sempre per noi ma anche per loro la meta finale ancorché non immediata
Ma una meta che sta dentro l'orizzonte della politica allora questo problema c'è per noi ma c'è anche per i socialisti
A Bari vari interventi sembrano indicare che anche tra i socialisti molti avvertono questo problema
Ma non facciamoci illusioni
Al centro del sistema di potere c'è la DC ma nell'immaginario collettivo il PSI
Vi appare perfino più coinvolto della democrazia cristiana per la grande capacità che la DC ha di mascherare trasformi spicca mente nel suo pluralismo sociale le sue scelte reali
Ma è così nell'immaginario collettivo il PSI appare più coinvolto del partito che al centro del sistema di potere cioè della DC
è un problema per il PSI ma un problema anche per noi che dobbiamo porre questo problema con franchezza i compagni socialisti
Il resto io credo può essere risolto con un franco se è vero magari faticoso ma non impossibile confronto programmatico
Occhetto ha detto per cambiare la politica abbiamo cambiato noi stessi ad altri fare la loro parte di cammino è vero ma anche noi abbiamo ancora molta strada da fare per certi versi ne abbiamo fatto troppe
Il pluralismo interno è una conquista ma la corrente o Croazia e la lotta per bande cominciano a trovare tra noi troppi imitatori
Occhetto ha detto ieri che l'alternativa è contro l'occupazione dei partiti le logiche spartitorie nomine lottizzate al diciannovesimo congresso aveva detto parole forti applaudite sul limite dei partiti sulle degenerazioni della partitocrazia
E aveva enunciato un gesto emblematico il ritiro dei comitati di di di gestione dal dal comitato di gestione delle USL
Io voglio essere chiaro
Con Vittorio Foa e Antonio Giolitti quando Occhetto prima di Bologna ci prospetto questa proposta gli dicemmo subito che era una proposta eccellente
Forse non era tale forse non era praticabile forse fu un annuncio imprudente di cui ci assumiamo come dire una che una corresponsabilità
Forse queste dichiarazioni di disarmo unilaterale sul fronte della partitocrazia
Sono come tutte le dichiarazioni di disarmo unilaterale suscitano poi
Reazioni e la domanda noi faremo così ma gli altri
E però di cui
Dall'affermazione del diciannovesimo congresso a partecipare a nuove spartizioni o anche solo a coprirle e tollerarlo
Come avviene in molte istituzioni non in tutto incerto ma in molte istituzioni dove governiamo ci passa una lunga strada c'è molta differenza
Sono comportamenti che non ci rendono affidabili e credibili proprio a quei milioni di donne e di uomini che hanno espresso quel moto profondo il discorso di Avellino di Occhetto ricordato ieri è stato molto importante
Ma è rimasto senza apprezzabile riscontro nel comportamento dei nostri gruppi parlamentari
Continuano ad esserci troppi comportamenti ispirati a logiche consociative e assistenzialisti
Continuiamo a votare troppe leggi che alimentano quel partito unico della spesa clientelare che veniva ricordato questa mattina
Continuiamo a sostenere un sistema di impresa e di enti pubblici anche quando è diventato solo il luogo di sistemazione di portaborse e luogo di produzione di tangenti
Noi dobbiamo io credo compagni identificare
Alcuni gesti politici emblematici e praticabili e poi farli senza incertezze e con coerenza
Solo così diventeremo credibili come il partito che chiede la riforma della politica e che l'ha praticata cambiando davvero
Se spesso nel proprio comportamento quotidiano nella moralità nell'eticità
Dei propri comportamenti
E poi la gente chiede nuove regole non chiede a me è sembrato questo girando per l'Italia per nelle iniziative per il referendum non chiede una seconda Repubblica chiede nuove regole per questa Repubblica
Per attuare per inverare finalmente i principi valori e i diritti le libertà e i doveri di solidarietà della prima parte della nostra della nostra Costituzione nuove regole che consentano alla gente di scegliere
Ma soprattutto di contenere l'invadenza dei partiti
La nostra proposta elettorale risponde risponde alla prima esigenza forse non abbastanza alla secondi
Il problema delle nuove regole non si ferma
Alla riforma elettorale
Io ho preso atto con molto interesse dell'invito di Craxi nella replica Bari a ricercare un terreno di intesa fra le forze progressiste con un franco confronto programmatico anche sulle riforme istituzionali
Invito tanto più importante perché Craxi sembra lasciare intendere che l'opzione presidenzialista Ica non è più una pregiudiziale assoluta
Non vorrei però nell'ascoltare la replica di Craxi che alla pregiudiziale presidenzialisti casse ne sostituisce una seconda
L'adesione alla parte più discutibile più Contestabile del messaggio presidenziale di Cossiga
Quello nel quale Cossiga rispolvera un'idea russo Jana di sovranità popolare come potere assoluto e senza limiti al di fuori e al di sopra della Costituzione
è vero che la sovranità popolare come ha detto Craxi è la fonte della democrazia
Come recita l'articolo uno della Costituzione ma lo stesso articolo uno stabilisce che questo potere sovrano va esercitato nelle forme nei limiti della Costituzione
E dunque nel rispetto dei diritti e della libertà di ciascuno dei principi e delle regole della democrazia la sovranità popolare non è sopra le regole della democrazia i principi reali e i diritti e le libertà
Si esercita in questa cornice attraverso queste regole
E questo il fondamento di un'idea liberaldemocratica dello stato e della democrazia un'idea che non può essere rifiutata dai socialisti se si dicono proprio per questo socialisti democratici
è un'idea che dopo il mille novecentottantanove sembrava ormai aver convinto tutti
Perché l'idea opposta a quella della sovranità spie non incontra limiti e quella che sta alla base delle concezioni plebiscitarie
Robespierre Janne peronista fasciste e se vogliamo anche leninista deve della democrazia
E su questo occorre essere occorre essere chiari
Quando nell'intervista all'Espresso di due anni fa all'inizio dello straordinario ottantanove il compagno Occhetto disse che nell'ambito della Rivoluzione francese noi facevamo una scelta una scelta per la carta dei diritti e contro il terrore
Espresse chiaramente l'adesione a questa idea liberaldemocratica
Della democrazia e della sovranità popolare io credo che dopo lo straordinario ottantanove non possiamo tornare indietro e credo che neppure Cossiga Craxi ci possono chiedere di tornare indietro
La parola Livia Turco
Si prepari Cesare Salvi
L'esito per certi versi inatteso del referendum del nove giugno
Ha dimostrato come è stato detto nella relazione nel nostro Paese esiste una forte corrente democratica
E questo esito del referendum pone ai partiti è l'insieme delle forze sociali
La responsabilità di realizzare in modo concreto coerente verificabile un processo di rinnovamento della politica e delle istituzioni
Esso ne pone però anche un altro
La necessità che la sinistra non si rassegni e non rinunci ma torni ad essere ambiziosa e ritrovi la fiducia nelle sue ragioni e rilanci sul piano concreto ed ideale una prospettiva di cambiamento
D'altra parte anche due fatti significativi di questa fase politica
Il recupero della centralità democristiana ed esaurimento delle ipotesi politica su cui si era basato il successo del PSI confermano questa necessità
Vale a dire il rilancio ideale e pratico di una prospettiva di sinistra nel nostro Paese
Per quanto riguarda la DC siamo sicuramente di fronte al tentativo di rinsaldare la sua centralità sul piano delle alleanze politiche del radicamento sociale del profilo ideale e culturale
E dobbiamo ancora una volta a costruire un'analisi molto attenta sulle ragioni che consentono una tenuta ed anche un successo di questo partito
La DC si presenta oggi non solo come il partito della mediazione clientelare
Come partito della spesa pubblica ma anche come partito della solidarietà come interlocutrice del rinnovamento della politica dei valori della famiglia della difesa dei più deboli e degli ultimi
Il retroterra cattolico soci pur profondamente articolato e pur dotato di una forte capacità di autonomia di giudizio e di elaborazione come si è visto nel referendum ha costruito un forte anche se conflittuale rapporto con la DC
Forte perché conflittuale ed agisce come potente stimolo al rinnovamento riuscendo talvolta nella realtà periferiche anche ad incidere e ottenere dei risultati
Ciò che è singolare nella Democrazia cristiana e che essa è al contempo il partito che realizza il soddisfacimento di interessi e bisogni in chiave individuale appunto il partito della spesa pubblica
Ed il partito che può motivare le sue agire politico riferendo Serna cultura politica il cattolicesimo democratico che con più coerenza ed efficacia sostiene il valore della solidarietà
Essa così risolve seppure in una chiave tutta particolare tutta precaria quello che è l'aspetto più problematico del fare politica in questa fase e quello che è il lascito più pesante della crisi delle ideologie e delle utopie la difficoltà cioè a realizzare la mediazione tra interesse generale ed interesse particolare
E la sinistra e la forza politica e culturale più consapevole della caduta di questa mediazione ed è anche la più esposta alle informazioni che tale caduta comporta
Tuttavia come è stato detto nella relazione anche per la DC anche la DC si trova di fronte ad un nodo strategico
Anche per essa il mille novecentottantanove costituisce uno spartiacque
Anche anche per essere chiusa una fase storica che aveva contrassegnato la nostra vita democratica ed è aperta una vera e propria fase costituente della società e della politica la tentazione più grave oggi per la Democrazia Cristiana
è quella di inseguire un consenso senza regole che la porta a difendere politicamente l'esistente oppure a contrattare spazi di potere perdendo una funzione di guida democratica della coscienza civile del Paese il rischio per la DC è quella di non adempiere a quello sforzo di trasformazione per una sorta di obesità del potere come scrive Giovanni Bianchi sulla discussione
Per una vocazione alla mediazione e paralizzante nei momenti di crisi come questo
E lo stesso retroterra cattolico se oggi è in gran parte vicino alla DC tuttavia è molto esigente
La costruzione del rapporto tra PDS e mondo cattolico si presenta oggi tutt'altro che lineare e scontato ma contiene molte possibilità
Il rinnovamento della politica a partire dalla riforma della legge elettorale
La costruzione di un partito della solidarietà
Il rilancio dei temi della pace del disarmo la valorizzazione del volontariato la costruzione di un nostro punto di vista autonome laico sui temi dell'etica sessuale o meglio la costruzione di un'etica della sessualità
Sono questi i terreni viale concreti per un lavoro comune
Per una rottura ed una evoluzione della unità politica dei cattolici verso nuovi affetti della democrazia
Io credo però che se la DC oggi può ricostruire la sua centralità
E anche perché risulta scarsamente credibile l'attrattiva la proposta politica ideale della sinistra
E ciò non soltanto in ragione della rissosità esistente tra i partiti della sinistra e per le difficoltà e differenze che intercorrono tra PSI e PDS
Ma perché non risulta convincente chiare a livello di massa und ostro diverso modo di fare politica
Una risposta credibile problemi della gente perché essa non ci avverte concretamente come partito dei diritti e della solidarietà come il partito che è il linguaggio dei valori e del futuro
Il tema della sinistra delle sue ambizioni della sua prospettiva si è proposto con grande forza anche al recente congresso socialista
Io sono d'accordo in merito con analisi contenute nella relazione del segretario e con quanto aveva affermato D'Alema in una sua recente intervista sul Recup
Ritengo che il dialogo la costruzione di un rapporto unitario sinistra debba avvenire in modo molto rigoroso su alcune grandi questioni programmatiche
E ritengo che questo dialogo debba evitare
Delle contrapposizioni che giudico sterili ed astratte il rapporto PSI e PDS la costruzione di una sinistra di opposizione il rapporto PSI PDS rapporto col mondo cattolico il rapporto PSI PDS il cosiddetto trasversalismo trasversalismo
Costruire l'unità tra PSI e PDS non è in contraddizione con la costruzione di una sinistra più ampia perché chiarimento ideale e programmatico tra i due maggiori partiti non può non cercare di coinvolgere
Ed esercitare un'attrazione Ap compositiva di tutta la sinistra
Così come non credo che la proposta la prospettiva di un'andata al governo della sinistra debba distoglie Aci oggi per esercitare una ferma battaglie di opposizione
Così come penso che l'unità tra il PSI e il PDS non è in contraddizione con la pratica del trasversalismo perché il trasversalismo è figlio positivo di questa fase politica
Appartiene alla crisi delle tradizioni al superamento dei crediti delle tradizionali appartenenze culturali e politiche e alla necessità una positiva contaminazione tra culture
Appartiene alla necessità di costruire nuove sintesi politiche programmatiche a partire dei problemi aperti nella società
Appartiene alla centralità dei programmi alla necessità di costruire un nuovo pensiero politico riformatore
E in particolare credo non vada demonizzata la Rete di Orlando alla base del suo successo e anche della sua impostazione culturale vi è la ricerca di una forte coerenza nell'azione di opposizione e in quella di riforma e di moralizzazione della politica vi è la critica il partito totalizzante onnicomprensivo che assorbe la società civile
Credo inoltre questo lo considero un modo più rilevante che l'Unità PSI PDS debba misurarsi con la questione del superamento dell'unità politica dei cattolici
Concretamente questo significa noi scindere i compiti e le responsabilità
Con i cattolici parlare di valori e con il PSI discutere la prospettiva politica bensì definire un comune tavolo uno scenario coerente
Che chiami in causa e vincoli tutti i contraenti del possibile processo di alternative uno scenario di cui a mio avviso sono tre elementi essenziali il rinnovamento della politica che coinvolga anche il modo di essere del partito suo radicamento sociale la sua capacità di costruire una nuova solidarietà oltre che la modifica della legge elettorale
Secondo la capacità di porre il valore della solette della solidarietà della crescita umana la scelta di partire dagli ultimi al centro di un programma riformatore
Cercando di superare la debolezza e anche la mancanza di autonomia della cultura laica nei confronti di alcuni grandi temi
Una mancanza di autonomia che qui esprimo un punto di vista strettamente personale
Che scorgo anche quando scatta una diffidenza una remora una difficoltà a parlare della vita umana come se questo tema non ci appartenesse con grande originalità di esperienza politica e di impostazione culturale
E il terzo tema che credo fondamentale nel rapporto col PSI per la costruzione dell'alternativa
E quale evoluzione deve avere il superamento dell'unità politica dei cattolici qui c'è un punto di discussione esplicita col PSI
Superare l'unità politica dei cattolici per costruire una democrazia dell'alternanza dell'alternativa
Oppure assumere i valori cattolici dentro la logica degli interessi da difendere e a cui chiedere come contropartita una messa in libertà dei voti cattolici quest'ultima linea è stata perseguita dal PSI in questi ultimi anni sono due prospettive molto diverse tra di loro sia sul piano dello sviluppo democratico della laicità sia per quanto attiene la valorizzazione della cultura del cattolicesimo democratico e più in generale dell'esperienza religiosa nell'ambito del progetto politico
Al centro del nostro agire politico dobbiamo comunque riportare le ragioni fondamentali della svolta
E concentrare le tante energie di cui PDS dispone per costruire il programma la cultura politica l'identità le nuove forme del PDS
Adele sulla Rete dopo Skate ha provocato sfiducia attorno a noi ci ha impedito di cogliere le potenzialità che esistono nella società
Ha determinato problemi politici rilevanti come la perdita di centralità politica della soggettività femminile nel nostro partito
Il problema è stato colto della relazione con riflessioni e valutazioni che condivido c'è una difficoltà politica e anche a volte una sofferenza delle compagne a fronte di una loro grande maturità
E le ragioni sono da ricercare nel fatto che abbiamo agito come PDS in uno spazio politico angusto mettendo da parte le questioni cruciali poste dalle donne
Il rinnovamento della cultura politica la la costruzione di un nuovo modo di essere del partito
A partire anzitutto dalla ricostruzione del nostro radicamento sociale
Ci sono state anche in questi mesi forti incoerenze sul piano pratico ed ideale
Questo avviene mentre altri interlocutori fanno politica nei confronti delle donne usando anche nostre proposte conquiste
E mentre in larghi strati di donne italiane esiste una potenziale disponibilità
A costruire un rapporto positivo con il PDS come conferma un tra l'altro una recente ed interessante ricerca sulle aspettative delle donne nei confronti della politica
Dobbiamo inoltre interrogarci in modo molto rigoroso sulle ragioni che fanno tuttora la DC il partito maggiormente portato dalle donne
Vi sono ragioni sedimentate nella storia del nostro Paese quindi è solo alcune recenti con quindi alla conclusione la fatica del disagio che provocano i processi di emancipazione se non trova un punto di riferimento capace di dare risposte concrete sul piano della trasformazione succede sociale culturale
Essa ripiega dentro soluzioni conciliative e torna a guardare al passato
Vi è inoltre da segnalare la capacità della DC di assumere dentro il suo orizzonte ideale culturale e di usare in chiave di rivoluzione passiva alcuni temi di riforma posti dalle donne del PC e nel PDS
Ad esempio grande parte la nostra proposta di legge sui tempi
è stata assunta dalla Democrazia cristiana e collocata dentro la proposta che rilancia i valori della famiglia attorno a cui essa sta promuovendo una campagna in grande stile nella società italiana
Potremmo tentare di costruire il PDS come partito di donne e uomini proponendo ci come interlocutore e sostenitore dei processi di trasformazione
E dei mutamenti realizzati dalle donne nella società italiana cercando di promuovere a partire dalla soggettività femminile una prospettiva di trasformazione sociale culturale e dunque una nuova prospettiva della Philip
C'è un compito anche importante per noi donne quello di essere davvero soggetto costitutivo di questo partito soggetto che ha
Sa di tutte
La parola incidenza dei saldi seguirà Aldo Tortorella
Lo spartiacque del referendum di cui parlava il compagno Occhetto nella sua relazione deve essere
Ottobre fino in fondo
Il voto referendario ci ha detto che la questione istituzionale sentita
Che c'è un bisogno di cambiamento di avviare le riforme
Che c'è una volontà dei cittadini di contare di partecipare alle decisioni contro una campagna astensionista che voleva spingere rinviare ogni decisione
Alla ai giochi di palazzo che c'è una spinta per la riforma morte la politica che l'aspetto nel quale si presenta oggi con viva attualità e diventa finalmente il senso di massa la questione morale
Il voto referendario ha consentito di spezzare quel circolo vizioso tra suggestioni plebiscitarie immobilismo conservatore delle decisioni che si alimentano a vicenda
Ma che rischiano però adesso di riprodursi
Sarebbe un grave errore mettere tra parentesi quando è avvenuto il nove il dieci giugno non coglierne tutto il significato non trarne le necessarie conseguenze
è stato detto con una formula forse semplificatrice ma che secondo me coglie la sostanza di quanto è accaduto che come nel referendum sul divorzio ci fu un voto sui diritti civili
Nel referendum sulla legge elettorale c'è stato un voto sui diritti politici
La richiesta dei cittadini di riacquisire diritti politici espropriati in primo luogo il diritto di decidere che la politica e la scelta degli uomini che li devono rappresentare e di quelli che devono governare dei programmi e delle maggioranze
Contro un sistema politico che ha progressivamente espropriato e spogliato di questo potere di questo diritto cittadini
E in secondo luogo per i diritti compressi da una concezione da una prassi del potere politico come pura mediazione degli interessi i diventa arrogante gestione del potere
La questione della partitocrazia
Termine che non ci piace che tuttavia esprime una parte della realtà ed è soprattutto corrisponde un senso comune al quale occorre dare una via d'uscita è una risposta diversa dalla protesta qualunquista becera e rozza
Una terza strada diversa dalla difesa dell'esistente e diverso al tempo stesso dall'attacco indiscriminato la politica i partiti la strada della riforma dei partiti della riforma del sistema dei partiti
Dicevo che sarebbe un grave errore non cogliere questo segnale questa volontà di cambiamento richiudersi in formule tattiche politiche i rapporti fra Stati maggiore dei partiti che non sarebbero capiti dal paese
Per questo credo che sia importante rilanciare un disegno di riforma elettorale istituzionale era vendere soprattutto chiaro ed evidente il nesso
Fra questo disegno di riforma elettorale istituzionale e i problemi del Paese
Riforme anzitutto per restituire potere autonomia all'intero circuito delle istituzioni rappresentative Governo e Parlamento Regioni e autonomie locali qui e il nesso fra questione istituzionale e questione sociale chi decide in questo Paese
Sempre meno decidono le istituzioni democratiche
Sempre più decidono poteri estranei al sistema delle istituzioni le grandi concentrazioni finanziarie produttive i poteri occulti in vaste zone del Paese il potere criminale
Qui è il nesso fra riforma delle istituzioni e questione sociale
Così come il nesso fra riforma della politica questione morale problemi del Paese esattamente individuabile in quello che il compagno Reichlin ha chiamato la piramide mostruosa che soffoca il rende impossibile
Affrontare e risolvere la questione di una gestione delle risorse collettive
La questione fiscale la questione della spesa pubblica deviati e distorte dal peso di un apparato di potere politico che indirizza e utilizzare il prelievo e la spessa
A fini di acquisizione di consenso e non al fine di soluzione dei problemi aperti nel Paese
E in terzo luogo riforme elettorali e istituzionali per introdurre in Italia la democrazia dell'alternanza
Quella vera e profonda riforma della politica che il primato dei programmi sui partiti il primato del voto su scelte programmatiche di governo rispetto al voto di scambio che ormai sempre più spesso sostituisce il vecchio modo di appartenenza
Dentro un po'l'oggetto complessivo di riforma istituzionale acquista evidentemente centralità la questione della legge elettorale
E l'esatto contrario di quanto ha scritto ieri Colletti sul Corriere della Sera e chi difende questo sistema elettorale la proporzionale all'italiana che difende il consociativismo
E chi propone di cambiare questo sistema elettorale chi si colloca nella logica di una moderna democrazia dell'alternanza
Affrontare in questo modo la questione delle riforme significa però anche dire con grande nettezza rifiutare la logica che pervade il messaggio di Cossiga
Della necessità di riaprire in Italia la questione di un potere costituente questo è l'aspetto più grave e preoccupante del messaggio di Cossiga
Il potere costituente e l'abisso insondabile del quale parlava Carl Schmitt il momento nel quale il fatto si confonde con il diritto nel quale tutto è rimesso in discussione noi non abbiamo bisogno di questo
In una democrazia pluralista non c'è bisogno di poteri costituenti ma di poteri costituiti poteri reali poteri democratici Italia non ha bisogno di un cotti
Semmai ha bisogno di un Mitterrand
La Costituzione del quarantotto e un testo da difendere come impianto complessivo intanto il testo delle regole dentro al quale tutti si collocano e si devono collocare e presenta un impianto di programmi di valori di garanzie e di diritti sociali che ancora estremamente avanzato
Ma come si rilancia oggi la parte viva e forte della Costituzione del quarantotto
Insegnamento del referendum è importante anche da questo punto di vista si rilancia l'impianto forte ancora in gran parte inattuato della Costituzione del quarantotto con una battaglia di rinnovamento non composizioni conservatrici che difendano tutto il sistema così come la vittoria del referendum ha dato un colpo alle suggestioni plebiscitarie ma questo sì ottenuto perché noi abbiamo assunto non una posizione conservatrice ma abbiamo accettato il rischio di una battaglia per il cambiamento
E voglio ribadire anch'io che la scelta delle firme dell'anno scorso fu una scelta giusta
Senza i seicento mila che firmarono l'anno scorso non ci sarebbero stati i ventisei milioni che hanno votato il nove dieci giugno
Senza l'impegno del PDS allora del PC o dei compagni del PC che si impegnarono per questo e seicento mila firme non ci sarebbero stati questo ci insegna ripeto che con una coraggiosa campagna innovativa e di cambiamento che si difende quello che va difeso
E si tratta ora di rilanciare questa campagna di rinnovamento perché si ripropone oggi un rischio il rischio vero di un ritorno a quel circuito vizioso fra immobilismo conservatore suggestioni plebiscitarie
Al quale il referendum del nove e dieci giugno ha dato un colpo ma certamente non un colpo decisivo
Uno scambio al ribasso
Tra la rinuncia da parte democristiani alla pur timida apertura sulla riforma elettorale
E la rinuncia da parte socialista il presidenzialismo rischia di aprire la strada un conservatorismo immobili sta e a un nuovo Parlamento eletto con vecchie regole un vecchio quadro
Rispetto al quale potrebbero riaprirsi tutti i discorsi che meno ci piacciono e più ci preoccupano
La riforma elettorale e necessaria per la ricomposizione a sinistra per una ricomposizione a sinistra e ciò evidentemente non riguarda solo PDS Partito Socialista che non avvenga su formule
Ma avvenga sui contenuti sui possibili contenuti programmatici di una sinistra che si unisce de può unirsi naturalmente se questi Comuni contenuti programmatici ci sono
Sui programmi e su una proposta di governo o di opposizione
Vi sono altre forze della sinistra di opposizione che accettano questa logica dai Verdi alla Rete di Leoluca Orlando ci sono voci nel partito socialista che si muovono in questa direzione
E vorrei dire con franchezza compagno Ranieri che sarebbe sbagliato tornare indietro sulla strada che abbiamo intrapreso non da oggi ma dal nuovo corso del PC solo perché ha una parte del partito socialista l'idea della riforma elettorale continua a non piacere
Ha ragione Occhetto quando nella relazione indica il nesso stretto
Fra riforma elettorale e prospettiva dell'alternativa dell'alternanza
Accettare il terreno della riforma elettorale per il partito socialista significherebbe accettare di uscire dal consociativismo zoppo che lo lega da trent'anni e la democrazia cristiana accettare la prospettiva dell'alternativa ed il rischio dell'opposizione che è legato alla prospettiva dell'alternativa
E del resto sarebbe strano che abbandonassimo noi questo fronte quando nel partito socialista al congresso di Bari si è levata più di una voce per una riforma elettorale che vada in questa direzione
Signorile Spini e ricordo il discorso di Martelli che ha parlato di un doppio turno alla francese con correttivi proporzionali
Che qualcosa mi pare di non molto lontano dalla logica nella quale noi ci stiamo muovendo
Altrimenti se non si dà un terreno anche istituzionale di ricomposizione
Alla sinistra il male oscuro della storico della sinistra italiana dello spirito di scissione
Si riproduce si aggrava riconsegnando o lasciando intatto il dominio di questo Paese nelle mani della democrazia cristiana e delle forze che accettano di farsi satellite drizzare dalla Democrazia cristiana
Il progetto elettorale della democrazia cristiana è modesto e limitato ben diverso dal nostro
E tuttavia credo che vada valutato con attenzione con interesse
Se davvero un primo passo perché questo partito accetti il rischio che l'alternanza accetti di una competizione elettorale fra uno schieramento moderato e uno schieramento progressista
Che anche il modo attraverso il quale concretamente possibile liberare le forze progressiste tenute prigioniere dal partito moderato democristiano
Evidente tuttavia che questa attenzione interessa è altra cosa dalla strategia politica
E sociale
Che proponiamo al Paese
La critica radicale al sistema di potere democristiano e la premessa di un'alternativa
Chiederei essere alternativa al sistema di potere democristiano e a un modo di praticare di intendere la politica che la democrazia cristiana condiviso con i suoi alleati di governo
Intanto però
Inattesa
Di dello sviluppo del confronto politico noi dobbiamo presentarci davanti al Paese
Con l'idea della riforma della politica come pezzo della nostra identità e autonomia progettuale e programmatica dalla ragion d'essere del partito democratico della sinistra
Il partito della riforma della politica della rifondazione democratica dello Stato dentro e per l'attuazione della Costituzione del quarantotto
Prima di dare la parola ad Aldo Tortorella vorrei ricordare in modo che in tutti i compagni possano preparano la loro partenza con maggiore noi domani pensiamo di poter chiudere i lavori entro le quattordici
Dando la parola al compagno Occhetto tra le undici e mezzogiorno seguirà la discussione su un altro punto all'ordine del giorno che va sotto il titolo di varie e quindi fra le tredici e le quattordici potremmo chiudere
Accompagnato strana seguirà il compagno Michele Magno
Teniamo questa nostra riunione come ha sottolineato il compagno Occhetto mentre ancora è aperto lo scontro in Jugoslavia
Al crollo dell'assetto uscito dalla Seconda guerra mondiale fa seguito l'inizio di una crisi delle costruzioni successive alla prima riemerge e non poteva non avvenire la differenza tra gli Stati ed e nazionalità
Soprattutto se la costruzione statale Nuova si avvia ad essere quella dell'Europa all'Est alla catastrofe economica e ideale e sociale
Dei sistemi politici e delle organizzazioni statali trasforma in paurosi incendi un fuoco che non è inesistente all'Ovest anche se qui è tenuto ancora relativamente sotto controllo
Quello che accade per la Slovenia e per lattea e per la Croazia parlerà ai popoli baltici ai georgiani o agli armeni ma non meno ai baschi o agli irlandesi e a tutte le minoranze nazionali
E sempre di più fuori dell'Europa fa da apparire
L'ingiustizia della condizione fatta i palestinesi o ai popoli soggetti a nuove forme di dipendenza
I cataclisma dell'est ha fatto emergere ansia di libertà ma anche un bisogno di benessere che ora chiede di essere pur che ora chiede prepotentemente di essere soddisfatto
La spinta all'autodeterminazione porta con sé l'impulso ad esasperazioni nazionalistiche difficili da dominare appare sempre più infondata ogni idea di una facile evoluzione verso la cooperazione e la interdipendenza
è sempre più evidente diventano i rischi di nuove tensioni e conflitti e di forti tendenze aspramente conservatrici
E perciò che l'allarme anche per la situazione italiana mi pare che debba essere assai più grande di quello che segnato nella relazione introduttiva che pure contiene significative tracce di un impegno comune
A testimonianza dell'importanza e della utilità del lavoro di aree politico culturali
Che esistendo come diverse hanno non il diritto ma il dovere di misurarsi con le questioni aperte di contribuire così ad una seconda dialettica politica
Sia chiaro non si tratta in alcun modo di riapparire qui né alcuno di noi ha riaperto in questi mesi discussioni del passato
Quelle discussioni si sono concluse al congresso e noi tutti siamo oggi alla prova e insieme dobbiamo affrontarla della costruzione di un partito di una linea e di una identità
Su questo ci misuriamo a partire dai punti di vista di ciascuno
Naturalmente ci potrà essere il luogo e il tempo per una riflessione seria e il più possibile oggettiva sulla svolta sui suoi contenuti sui metodi sui percorsi e se si vuole sulle responsabilità di ciascuno ma non è di questo che ora discutiamo
Parlo di un più forte allarme perché i conti che vengono presentati sul piano economico sociale e sul piano politico istituzionale mi appaiono ben più pesanti di come sono stati descritti
L'onorevole Cossiga non ha presentato una memoria storica ma una crisi politica certamente ne discuteranno i gruppi parlamentari
Per suggerire una compiuta argomentazione alle Camere ma la tesi è già arrivata nelle case di tutti gli italiani popolarmente esposta dall'autore il cui indice di gradimento non è di basso
Pur nell'ossequio formale e alla costituzione e al patto che l'ha generata che vengono fatti risalire guasti profondi del Paese
Non vi è qui un desiderio innovatore cui si abbia da contrapporre come si disse nel passato un qualche nobile conservatorismo
Il bisogno di rinnovare profondamente il sistema politico e l'ordinamento spesso in parte non ha niente a che vedere con la Costituzione come nel caso cruciale della legge elettorale cui si è fatto riferimento poc'anzi
E in ogni modo non può essere mosso da una sostanziale delegittimazione della Costituzione medesima
Allo stesso modo gettate la responsabilità della nona alternanza sul fatto cito che il principale partito di opposizione
Forse parte di uno schieramento politico internazionalista avente forti riferimenti con un robusto schieramento e politico-militare antagonista fine della citazione
Anche a parte ogni altra discussione storica significa cancellare politicamente il fatto che la convenzione per escludere il PC non cadde neppure quando esso aveva compiuto una fila di Kale svolta europeista
Aveva ritenuto giusto far cadere l'ostilità al Patto Atlantico ed era infine divenuto partecipe di una maggioranza di governo tutto ciò non ha una importanza storiografica sebbene come sappiamo a nostre spese il rapporto tra passato e presente sia parte inestricabile della politica
E non riguarda neppure soltanto il giudizio da dare su un presidente della Repubblica che pur sollecito e accolse i voti di quel partito
E non si tratta neppure solo del fatto che secondo queste tesi politiche dell'onorevole Cossiga non solo le eventuali attività di Gladio a fini interni ma ogni altra analoga attività ne verrebbe scagionata e al limite esaltata
Si tratta soprattutto di intendete bene che da una preminente responsabilità costituzionale per i guasti del presente
Ne vengono scagionati i partiti al governo taluno da quasi mezzo secolo alzo da più di un quarto di secolo e ne viene la indicazione anche di una mancata riforma chiesa di una di una certo tipo di riforma che esalti il momento esecutivo a me sembra giusta la tesi già avanzata dal Pci e poi proprio al PDS ripresa qui nella relazione che una riforma elettorale possa spingere ad una
Più chiara investitura di una ha una chiara una netta investitura di una coalizione contro un'altra
E dunque possa indicare insieme ad una politica un governo anche superando un rigido proporzionalismo che sempre di più si è venuto volgendo contro le forze e i ceti senza potere
Ma mi pare pienamente fondata la richiesta accolta nella relazione di un'ampia discussione in tutto il partito e con le altre forze politiche perché non vi è un solo modo per affermare il principio contestualmente deciso
Una più diretta investitura di una coalizione e di conseguenza di un Governo risponde anche al problema della decisione
Poiché fornisce una legittimazione più precise e diretta ma non risolve i temi anche istituzionali determinati dalle modificazioni dello Stato
Modificazioni generate dall'espandersi delle sue funzioni una linea istituzionale che voglia far ritenere che il rafforzamento del potere decisionale
Sia veramente il punto viso pudore dei guasti presenti è figlia di una cultura non solo vecchia ma profondamente segnata da una insofferenza verso la estensione degli spazi di democrazia
Non è la democraticità dentro l'accesso a determinare i guasti quanto piuttosto i voluto fraintendimento tra democraticità e il suo contrario
Nel momento in cui lo Stato in ogni Paese sviluppato diventa il distributore di cifre vicine al cinquanta per cento del reddito nazionale
è evidente che si deve modificare ben altra cosa che sta a monte del potere di decisione il tema che si pone come cittadino arriva a decidere la delega da dare e come i suoi delegati a loro volta sono sollecitati a scegliere
Prima della scelta di voto cioè il diritto all'informazione e gli altri diritti Negretti come abbiamo sottolineato ma dobbiamo aggiunge che c'è anche il tipo di dedica che gli conferisce non bisogna lasciare alla destra
Il tema grave è rappresentato dal fatto che il voto stesso e oramai differenziato
Vi è chi vota anche per chi deciderà la sua paga mentre altri votano solo per chi preleverà una parte del suo reddito
Qui stanno temi grandissimi che nelle soluzioni di azionarie come sappiamo pendono sino alla limitazione del diritto di voto anch'soluzioni che vengono propagandate anche in Italia
Ma che al contrario implicano una ridiscussione dei diritti di eguaglianza in relazione ai poteri di decisione
Se la rappresentanza il doveva di fissare le entrate e la spesa non è detto che essa e il suo esecutivo abbiano davvero è per definizione il compito di fungere quando è chiaro che non possono farlo
Da agenti contrattuali od erogatori di letti dei benefici basta questo esempio per vedere quanto sia profondamente arretrato
Isolare il tema della forza del potere decisorio
A meno che l'allusione non sia come per tanti segni appare al bisogno di calcare la mano come avvenuto sino ad ora sulle classi che più hanno sopportato il carico dello sviluppo del debito pubblico e della sua remunerazione
Qui sta la connessione tra l'istituzionale il sociale e la ripresa di un nostro lavoro programmatico
Si pone sotto accusa la Costituzione ma si tace sullo stato e sul modo della sua costruzione materiale a partire da quella imparzialità della macchina pubblica che era ed è la traccia costituzionale traccia negletta e negata
Per la separazione tra funzioni politiche funzione amministrativa
Se per l'azione che ha anche una sua tecnica di applicazione
Ma che è prima di tutto una grande battaglia popolare di idee belli di concepimento della politica umano una battaglia di cui il referendum ha costituito un episodio importante e meritorio che è giusto valorizzare la nuova politica diventerebbe un'espressione vuota e la lotta la perfido grazie a un espediente se non si nutrono di soluzioni come quella di una Bennett azione contro le degenerazioni della politica medesima
Qui ha ragione condotta sta un'azione se vogliamo dei teatrale la parola di disponibilità reale rispetto ad una certa indifferenza del vecchio partito comunista dispetto ai contenuti
Ma non si può attendere una nuova legge elettorale per affrontare il tema dei rapporti a sinistra e di una aggravata divisione siamo ormai ad una frantumazione cui non si può rispondere altro che con un lavoro paziente
Che vi precisi finali dai compiti della sinistra la quale rischia di essere un insieme incoerente e purtroppo rissoso a partire dalla sinistra di opposizione in lite per uno spazio che la vita stessa riduce il congresso del PSI ha segnato un momento significativo per la difesa di una discussione ma anche dato una risposta sulla scelta politica che sospinge sullo sfondo l'eventualità di un'alternativa
Non abbiamo fatto la svolta ho sentito dire poc'anzi per ritornare a discutere solo con la sinistra di opposizione vorrei ricordare
Che non mai quel partito da cui tanti di noi vengono volle discutere solo con la sinistra di opposizione
Il problema è che è una forza che all'opposizione i qui deve esercitare il suo dovere democratico quello a cui lo ha chiamato il popolo
E se l'opposizione si sminuzzato oppure come avvenne in passato tende addirittura di in barba diversi la responsabilità e anche sua e suo egli danno poiché in ogni modo si allontana così ogni soluzione positiva
E certo vero che vi è una comune matrice una comune aspirazione socialisti Ca'cioè i partiti tradizionali della sinistra e doveroso ricordarlo
Ma bisogna anche ricordare le difficoltà di connotazioni puramente ideologiche come c'è stato abbondantemente spiegato anche nel corso del congresso e come io sono d'accordo che si e per ciò che non si può contrapporre dei congressi passato
E per ciò che non si può contrapporre il lavoro da fare per una intesa la più larga e la più seria possibile entro la sinistra di opposizione o comunque la fermezza di una battaglia dell'opposizione cui anche la relazione ha chiamato
Al bisogno di Planet e per un nuovo corso del PC che renda possibile un'alternativa
Il bisogno di colmare un vuoto di opposizione ho concluso di una opposizione che aspiri al governo del Paese e non ad una qualche mediocre compromesso questo mi pare il dovere essenziale di un partito che voglia essere nuovo non solo nel nome
E che boh non voglia correre il rischio di edili di ereditare più vizi che virtù del l'antico
Non possiamo pensare dinanzi ai risultati elettorali secondo me negativi
Di incolpare chi non ha capito una linea che però è da giusta o di pensare che gli apparati cui si è dato tanto merito per il congresso siano essi stessi i soli responsabili
Se stentiamo diciamo pure che la responsabilità e comune ma vediamo subito le correzioni da fare
A partire dal modo stesso nella direzione e dalla chiarezza e nettezza di una linea a partire dal fatto che se i vecchi metodi sono ormai improponibili
Non ci gioverà la imitazione degli altri ma va riscoperta o se volete la scoperta di nuovo conio se ne saremo capaci rispetto a un metodo e ad un costume politico spesso disgustosi la scoperta o la riscoperta di un'altra forma di civile diversità
Perrone Michele Magno seguirà Franca Chiaromonte o per l'ultimo intervento della macchina
La relazione del segretario si è rivolta al partito e soprattutto al Paese con un linguaggio chiaro
E per quanto mi riguarda persuasivo
Persuasivo soprattutto sulla necessità di una nostra nitida autonomia ideale uniti per programmatica come postulato nel presupposto
Di un processo di ricomposizione unitario delle forze di sinistra
Io spero che sulla base di questa chiarezza possa cominciare a processare o almeno Fossa cominciare ad affievolirsi
Il il malvezzo di interessarsi al Partito Democratico della Sinistra solo con la scusa che la sua linea in cioè perché la sua identità e perennemente confusa
Non so dicendo ovviamente che le difficoltà anche molto serie che ci assillano sono in via di rapido dissolvimento sto solo dicendo che abbiamo assunto una posizione netta in un difficile passaggio della vita nazionale
E prendiamo posizione in uno scontro che non riguarda solo le istituzioni democratiche ma il posto del mondo del lavoro nell'Italia moderna
Io sento affermare spesso che il fulcro dell'alternativa deve consistere in un nuovo patto tra i cittadini e tra i cittadini e lo Stato
Io preferirei parlare di un nuovo compromesso sociale accettabile dalla maggioranza dei cittadini
Ma stipulato esplicitamente consapevolmente dagli italiani che lavorano il producono
Ma non mi appassionano le formule
Resta il fatto che oggi è necessario cercare un nuovo compromesso con il mondo del lavoro inteso nella sua accezione più ampia
Non solo per ragioni di equità ma perché il sistema di potere e la centralità della DC in tale sistema non saranno scalfiti fino a quando il salario lordo continuerà a finanziare le pensioni fittizie
Un sistema sanitario di cui beneficia anche chi evade i contributi
E fino a quando gli incrementi di produttività generati dal lavoro operaio verranno requisiti non solo dei profitti ma anche dalle rendite ed attività di servizio pubbliche e private inefficienti e altamente costose quando noi quindi diciamo che il Paese ormai afflitto da un inedito e allarmante dualismo tra industria e settori non esposti alla concorrenza internazionale
Dualismo che si sovrappone anche se in larga parte coincide con quello tradizionale tra nord e sud
Noi indichiamo la radice strutturale del deficit pubblico dello zoccolo duro dell'inflazione della perdita di competitività delle nostre impresa del declassamento e dei pericoli di emarginazione dell'Italia dal processo di integrazione europea
Io credo che se teniamo fermo questo punto di analisi dei grandi problemi del Paese che sono poi il lascito più pesante di dodici anni di pentapartito possiamo rendere più per spicco davvero più per Speed coi cittadini
L'intreccio tra questione democratica e questione sociale su cui ha giustamente insistito il compagno Occhetto
Possiamo cioè rendere più comprensibile il senso la necessità a che cosa serve la riforma dello Stato e della legge elettorale
E di converso possiamo rendere più trasparente e soprattutto più mobili tante
Il nostro obiettivo di riforma fiscale di riforma del rapporto d'impiego pubblico e più in generale della pubblica amministrazione
Di riforma previdenziale che costituiscono i pilastri di un nuovo compromesso democratico appunto che le distribuisca non solo ricchezza ma liberi risorse per investimenti produttivi
Che Ribas ripartisca non solo reddito ma anche potere tra le classi e singoli cittadini
è del tutto evidente che sulla base qui di questa impostazione
Noi non possiamo accettare una logica di riordino
Del sistema pensionistico imperniata prevalentemente sull'ansia di raschiare qualche soldo l'ansia ragionieristica direi di raschiare qualche soldo qualche quattrino
Di risparmiare qualche soldo qualche quattrino sul sistema previdenziale
La riforma delle pensioni non può essere un espediente per manovre di questo tipo ma un terreno
Per una grande operazione di solidarietà e di giustizia sociale
E per questo devo dire con molta franchezza che Mammano che passano i giorni e passano le ore e si definisce il progetto di riforma di Marini
Alla curiosità iniziale che avevamo avuto alla attenzione che avevamo manifestato questo progetto dobbiamo io credo esprimere sempre più nettamente una critica afferma
Noi non possiamo accettare che si aumenti lo si continuino ad aumentare i contributi dei lavoratori al di fuori della prospettazione di un progetto serio organico di riforma
Noi siamo d'accordo sull'unificazione normativa dei vari regimi previdenziali pubblici e privati auto ma non possiamo accettare che ad esempio l'estensione del periodo di calcolo della pensione sia la Comuna dell'ago attraverso cui passa la manovra per ridurre il suo importo o il suo potere d'acquisto noi dobbiamo dire io credo un no fermo all'elevamento obbligatorio dell'età pensionabile a sessantacinque anni per le donne per gli uomini
Dobbiamo aprirci invece a un sistema che fissi la sua volontà è detta la sua flessibilità è che venga anche incentivato
Il tema delle pensioni care compagne e cari compagni come potete vedere regionali questa sta di questa mattina
Interessa e sollecita l'attenzione non soltanto del nostro partito ma di tutti i lavoratori di Bush di tutti i cittadini italiani
Io credo pertanto che sarebbe necessario anzi è doveroso se questo Consiglio nazionale
Portasse un ordine del giorno su questi punti che io ho succintamente ricordato e su cui del resto come il PDS abbiamo già formulato anche come governo ombra un g un giudizio che mi sembra abbastanza condiviso
Voglio aggiungere per terminare
E noi che io penso che noi sulla riforma dello stato sociale possiamo aprire uno dei capitoli più importanti e più veri di un confronto più ravvicinato a sinistra con il Partito Socialista
Cominciando però a chiedere al partito socialista se si riconosce nell'attuale politica economica del governo di cui fa parte
Se si riconosce in una politica che al tavolo del negoziato sul costo del lavoro spinge la Confindustria rivalersi sul salario solo sul salario
E quindi a proteggere quei ceti assistiti che si sono ramificati all'ombra del connubio tra politica e affari
Si tratta io credo di un quesito non più eludibile anche perché non si spiega l'asprezza dello scontro politico in Italia se non si capisce a quale crocevia economico e sociale siamo arrivati non vedo insomma nessuna contraddizione tra la necessità di alzare il tiro di inasprire la polemica
Di sviluppare una più dura e incisiva opposizione contro la politica di questa coalizione la necessità di avviare con sincerità con tenacia e con pazienza un dialogo vero sincero appunto con il Partito Socialista
Craxi nel congresso di Bari ha contrapposto con vigore alla velleitarie caleidoscopica alternativa di sinistra la purezza cristallina dell'unità socialista
Ma in quest'ultima tutt'oggi si riverbera una non tanto una scelta ma un luogo ideologico io credo viene profilata infatti l'unità socialista ancora non come identificazione di un'alleanza politica per un programma riformatore ma come un recapito o meglio come un cognome che indica l'ascendenza familiare
Dice da dove si viene ma non dove si va o si vuole andare
Qui vedo il valore del modo non solo metodologicamente corretto ma politicamente è fermo con cui la relazione apposto il rapporto tra programma e schieramenti e la costruzione di una reale alternativa la democrazia cristiana
è un modo con cui possiamo sconfiggere se lo utilizziamo davvero come bussola della nostra strategia e dei nostri comportamenti sconfiggere dicevo il pericolo di un disorientamento progettuale di cui è preda la sinistra italiana
E il disorientamento progettuale genera l'opportunismo pratico e l'opportunismo pratico si manifesta clamorosamente ad esempio quando la denuncia della partitocrazia diventa una giaculatoria quando essa non si traduce in una iniziativa decisa e coerente anche con atti unilaterali e clamorosi sono d'accordo con Bassanini
Di disgusto disboscamento della presenza impropria dei partiti ma anche talvolta dei sindacati
E Dell'Oro soffocante potere di condizionamento nella politica delle assunzioni nelle strutture del collocamento nelle commissioni aggiudicatrici degli appalti e per i concorsi pubblici dei consorzi nelle unità sanitarie locali
Tutto ciò ne sono convinto avrebbe un positivo quanto dirompente Effetto soprattutto nel Mezzogiorno
E soprattutto nelle grandi realtà urbane del Mezzogiorno la nostra immagine è ancora quella di un partito schiacciato sulle istituzioni
Chiuso nel circuito politico istituzionale che non sa ostenta trasformare il malessere sociale in battaglie civili e per il cambiamento delle regole scritte e non scritte della politica
Per questo mi permetto di dire anch'io e nel meridione non mi sembra che abbiamo tanto bisogno di un sovrappiù di generica opposizione
Quanto di una vera e propria rottura con la cultura statalista e della spesa pubblica in cui siamo ancora immersi per scegliere senza ambiguità il primato del lavoro produttivo dell'impresa dei diritti di cittadinanza dei diritti sindacali
Io so ad esempio che l'accordo siglato dalle organizzazioni dei metalmeccanici per l'insediamento FIAT a Melfi mette in discussione alcuni e sono essenziali di questi diritti
E ha sollevato giuste proteste perplessità e so che lo Stato ha finanziato generosamente quell'insediamento ma possiamo dedurre da ciò che quegli impianti non devono comunque essere installata
Sì Sud può fare anche a meno di nuclei forti di industrializzazione di strappi forti in un tessuto sociale dominato dalla disoccupazione giovanile e dal precariato di massa io ho qualche dubbio
In ogni caso il problema del Mezzogiorno resta il banco di prova fondamentale
Di un programma di alternativa e di unità delle forze di progresso per questo penso che nel quadro del Piano di attività politica messa a punto dalla condizione meridionale del nostro partito avrebbe un evidente rilievo politico e simbolico
Se noi realizzassimo a Milano entro il prossimo autunno una conferenza nazionale del partito democratico della sinistra sul Mezzogiorno
Proprio appunto nel cuore della realtà delle vecchie io sono molto d'accordo con quanto affermato Isaia Sales sul manifesto
Nei giorni scorsi il risultato del referendum nel sud e il voto in Sicilia dimostrano che l'Italia e unità sui valori divisa sui bisogni
E questo sarà vero fino a quando non sapremo dare una risposta convincente una prospettiva nazionale ha le potenzialità democratiche che Pulsano sotto la sua scorza assistenziale
Qui c'è un'ottima ragione della svolta e di una rinnovata funzione nazionale del PDS ho concluso davvero ma all'opposto credo che continuare con vecchie idee con lo stesso modo di far politica con gli stessi schemi consociativi può determinare un ulteriore drammatico logoramento del nostro consenso elettorale della nostra credibilità non foss'altro che per questo mi sembrano più che giustificate degna della massima attenzione da parte di tutti noi le considerazioni del compagno Occhetto sullo stato del partito ricordo di avere letto
In un testo di storia della letteratura greca che Alessandro il Grande avendo appreso che un suo soldato che portava il suo stesso nome
Si distingueva per ribaltare righe lo avesse chiamato offrendogli ingiuntivo a mente la scelta o cambi nome o cambi condotta a noi credo non è concessa l'opportunità di scegliere tra il nome la condotta
A noi noi siamo condannati felicemente io dico comunque siamo nati per cambiare sia il nome sia la condotta
Un'altra domanda Franca Chiaromonte vorrei ricordare che nel pomeriggio i lavori riprenderanno alle quindici e trenta in punto e che i primi iscritti a parlare sono Campanini Leon in marsina Giacobbe Sales
Durante l'ultimo intervento va bene commentando il congresso del Partito socialista
Il compagno D'Alema ha lamentato sull'Unità il fatto che Craxi non fosse mai riuscito a nominare la sigla PDS e che ci abbia continuato a definire comunisti
Ora non sarà questo lapsus del segretario del PSI a renderlo più simpatico a chi come me si definisce ancora comunista tuttavia la difficoltà di Craxi va interrogata perché allude a qualcosa di reale e cioè allude alla difficoltà riconosciuta dallo stesso D'Alema
Il giorno dopo in un'intervista su Repubblica a definire che cosa sia il Partito democratico della sinistra
Che cosa il PDS qual è la sua identità
La mia analisi sullo stato del partito non sarà spietata come quella del segretario di questo partito anche perché evidentemente o meno strumenti o meno informazioni del segretario
è vero il PDS non c'è
è vero non è bastato cambiare nome per risolvere i problemi che la crisi del PC aveva dentro di sì dissente
Problemi come la difficoltà di rapporto con la società e con i suoi processi di modernizzazione problemi di declino elettorale eccetera anzi la situazione risulta aggravata fortemente aggravata
Dalla frammentazione e dalle lacerazioni a sinistra c'è stato una scissione è vero rischiamo di essere il PC senza Rifondazione
E aggiungo io con un tessuto di solidarietà messo fortemente in discussione
Contemporaneamente
La spinta al cambiamento al rinnovamento della politica quella dei ventisette milioni di sì nel referendum del nove giugno non individua nel PDS ma in altre forze persino della Democrazia Cristiana uno sbocco è una mediazione credibili
Elezioni siciliane dicono tutto ciò
E la grave sconfitta ma come si è potuto chiamarla una quasi vittoria subita dal PDS avrebbe richiesto richiederebbe
Bene altri ragionamenti ben altra preoccupazione di quelli che si sono sentiti subito dopo quel voto da parte di alcuni dirigenti siciliani ma anche nazionali
In Sicilia la frammentazione la frantumazione a sinistra è stata massima massimata di circa il quarantadue per cento al contrario il PDS rischia l'inesistenza nelle grandi città
Ma non la faccio lunga su questo anche se avrei voluto e vorrei farla lunga non crede infatti al futuro di una forza che non si ferma a riflettere sugli ostacoli che incontra nel suo cammino
Tornando allo stato del partito non vi farò l'elenco delle vere e proprie deroghe al dettato statutario sul del pluralismo ancora la Sicilia insegna
Devo dire però che non mi piace non mi è mai piaciuto il rumore di fondo che si avverte nelle chiamate all'unità contro le aree come si per esempio quella questione morale che è fatta di propaganda personale di candidati che si pagano la propria campagna elettorale fosse spiegabile con le aree e non con la difficoltà a capire il senso del nostro stare insieme
E non con la difficoltà a capire a sentire a far vivere una funzione nazionale del partito democratico della sinistra un tempo si sarebbe detto interesse generale che ci tiene insieme a far politica
Come se la drammatica situazione nella quale ci troviamo non richiedesse un di più
Prima di tutto da parte di chi ha maggiori responsabilità di direzione ai vari livelli di cura per il nostro stare insieme
E allora forse invece che discutere con chi stare dovremmo dedicarci di più alla costruzione del partito del soggetto che siamo sarà difficile infatti dire con chiarezza anche agli occhi dell'elettorato dove andiamo se continuano a non sapere chi siamo insomma la questione dell'identità abbiamo imparato appunto a nostre spese
In politica non è propriamente un optional
Serve a definire il luogo dal quale si parla e allora non vedo altro luogo dal quale possiamo parlare che non sia quello dell'opposizione
Ma anche su questo bisogna intendersi che significò posizione io credo che significhi innanzitutto battaglia lotta contro il disegno reazionario di modifica dell'assetto costituzionale del nostro Paese
E non vedo proprio come si possa invocare la libertà di interpretazione storica di fronte ad affermazioni come quelle del capo dello Stato
Tese a delegittimare la natura stessa del nostro patto sociale Cossiga del resto quando legittimo radio e quando la rilegittimazione del suo messaggio non interveniva sul passato ma sul presente
Anche su questo non la faccio lunga se non per dire che una forza di opposizione di sinistra non può non vedere che le forze che sono uscite vincenti dal decennio Ottanta oggi come si dice si fanno stato
Non a caso la trattativa sul costo del lavoro rischia di essere la prima grande controriforma istituzionale
Ma il risultato del referendum del nove giugno ci dice che la partita dell'egemonia non è ancora chiusa nel nostro Paese e ci parla di una forte spinta presente nella società a rinnovamento della politica
Il problema è che rimane del tutto aperta per noi che siamo un partito non un movimento sociale la questione della traduzione della mediazione politica di quella spinta ancora una volta è aperta la questione del soggetto politico
Della sua identità e anche della sua visibilità
Da questo punto di vista una certa subalternità a una campagna referendaria genericamente anti partitocratica non credo abbia aiutato questa costruzione
Tutto ciò richiede analisi teoria l'indicazione del luogo dal quale si parla consente infatti anche una ricognizione del contesto in cui si vive si tratta allora di ricostruire un agire collettivo è questa una prima risposta già una prima risposta in il a una punto una controriforma istituzionale incentrata la dico con uno slogan sulla PESC passivi d'azione delle masse ma allora se tutto questo è vero se è vera la descrizione fatta dal segretario del partito sullo Stato sul non stato del partito democratico della sinistra allora tutti e tutte siamo in discussione l'intero gruppo dirigente
Dire questo e agire di conseguenza è tutt'altro è il contrario che sparare sul quartier generale
Di ma ho vista memoria
Al contrario significa porsi il primo obiettivo di un potenziamento della funzione dirigente c'è un problema di autorità nel PDS che coinvolge ciascuna e ciascuno di noi
E che non può essere risolto come qualcuno a volte sembra pensare stringendo sul potere restringendo a volte annullando le sedi di confronto di discussione e di decisione
E invece lo svuotamento delle sedi di discussione sotto gli occhi di tutti tanto avvolte da prospettare l'esistenza di una questione democratica nel partito democratico della sinistra
Ora la gara tra DC e PSI non ci dice anche tra le altre cose del modello del partito che uccide tedioso dal militante è in crisi lo ripeto qui le cose dette la Fulvia Bandoli
Non ci dice che restringe la politica da fare da ceto politico e regole
A potere allontana inesorabilmente da quei mondi vitali e sono generi di prima necessità come una porta di correzione partitini Perathoner a maggioranza del PDS
Assegni sita ha significato interrompere il rapporto con quel movimento autonomo delle donne il cui credo due il cui credito era stato così fondamentale nella ricostruzione Milano soggetti di dopo che il femminismo aveva messo in crisi la strategia dell'emancipazione
Replica la politica rappresentanze regole ceto politico ci fa essere da un'altra parte
Rispetto a quella spinta al rinnovamento della politica oggi pur fra mille contraddizioni perfino la DC riesce a intercettare insisto la crisi in cui versiamo ci parla di un vuoto di autorità e di identità ma allora per piacere facciamola finita con la demonizzazione delle are
Il PDS è non può non essere le sue rare
E stiamo tutti è tutt'per figli del travaglio della fine del Partito comunista
Si tratta di fare di questo una risorsa per il PDS Rete alla sinistra così è stato in momenti importanti della nostra vita politica alla guerra Gladio Cossiga non chiedo dunque garanzie per la mia area ma consapevolezza della necessità di fare i conti qualsiasi cosa si voglia costruire con l'esistenza nel PDS fuori Iezzo di diverse posizioni identità appartenenze
Capacità di fare di questo una risorsa per il Partito democratico della sinistra i giornali hanno sottolineato molto in questi mezzi l'esistenza di un governo unitario del partito ora a parte il fatto che è difficile definire unitario un governo in cui principali incarichi di direzione locali e nazionali sono attribuite a una sola area credo che occorra per il bene di tutti e di tutte fare un po'di chiarezza il PDS ed esulare e se continuiamo a non prendere coscienza del fatto che il PC è finito con quel principio di autorità con quel centralismo democratico con quel senso di solidarietà
Non faremo nessuno molta strada
Questo significa che non dobbiamo costruire le ragioni del nostro stare insieme al contrario
Si deve avere a cura attenzione consapevolezza del fatto che il patto che ci tiene insieme è continuamente in discussione e quindi va continuamente ridefinito
Curato appunto vale per tutte le aree certo credo però che chi è in maggioranza non possano consentire una maggiore responsabilità
Ricordo i primi iscritti a parlare nel pomeriggio la ripresa saranno i quindici e trenta azione compagni Campanini Leoni Mancina Giacobbe Cialis
Allora compagni riprendiamo i lavori siamo già anche un po'in ritardo primo iscritto come è stato annunciato già stamattina Carpanini segue leoni campanello suona i tredici minuti come sapete ai quindici suona per la seconda volta definitiva
Compagni io
Credo che
Si debba considerare nella nostra analisi come il successo della Democrazia cristiana nelle elezioni siciliane
Gli insulti gli insuccessi del PDS del PSI
La crisi fosse Bobo poco sottolineata delle formazioni ambientaliste
Delinea in un quadro di complessiva perdita di terreno della sinistra nel suo insieme
In cui anche il buonissimo di sul dato del referendum non si traduce affatto ad una settimana di distanza in uno spostamento elettorale a sinistra bensì manifesta come sia del tutto conciliabile nel giro di una settimana un voto positivo con il sì al referendum e poi un consolidamento
Del successo del partito più partitocratico di tutti cioè la Democrazia Cristiana
Dicevo l'insieme di questi dati
Del voto siciliano credo ci debbano far riflettere e più in generale su una crisi di prospettiva della sinistra italiana nel suo insieme
Ed è a questa crisi che dobbiamo non da soli dare una risposta
Soltanto se entro breve tempo si riuscirà prospettato agli italiani una cava edibile speranza di un'alternativa di governo la Democrazia Cristiana si riuscirà ad evitare che la situazione peggiori ancora
E anche troppo facile immaginare che senza questa speranza senza un polo di aggregazione a sinistra come alternativa alla DC
A fronte di arrendersi più preoccupante della situazione economica del nostro Paese
Abbiamo & assi più grave della crisi istituzionale di fiducia nel sistema politico
Magari già a partire dalle prossime elezioni politiche c'era rischio assai concreto che crescono fiducia qualunquismo che da una parte cresca il consenso
Attorno alla Democrazia cristiana e dall'altro il dissenso si disperda in mille rivoli contraddittorie non unificabili e spesso antagonisti ci rispettano
Una dispersione del dissenso di cento favorito anche da una legge proporzionale che elettorale proporzionale che va superata anche per cui credo che sia questo il compito che abbiamo di fronte è questa la speranza che per dirla una relazione i gruppi dirigenti del PSI e del PDS non devono dell'utero
Nella relazione veniva ha rilevato criticamente come dal congresso di Bari del PSI non ci sia stata rivolta una proposta politica immediati
Se è vero questo è vero allora anche che dobbiamo decidere noi qual è la proposta politica immediata che il PDS avanza nei confronti del PSI
Per evitare di piantarci in quello che in termini ciclistici viene definito di un un sito las che rischia di essere esiziale per la sinistra nel suo esile
Sì devo essere franco non mi pare che questo avvio del nostro Consiglio nazionale abbia indagato sufficientemente attorno a questa proposta politica e se ne sia fatto portato
Io ritengo che a breve la nostra proposta politica immediata nei confronti del PSI delle altre forze di sinistra debba essere quella di un tavolo da costituire immediatamente di confronto programmatico a partire dai temi delle riforme istituzionali e elettorale
Ma più in generale io credo che noi dobbiamo saper esprimere una nitida proposta strategica l'insieme della sinistra
E qui vorrei sottolineare come la consapevolezza che la sinistra è più ampia
Di quanto è composto da PDS PSI non può essere vissuta in contraddizione con l'esigenza di un rapporto unitario fra i due principali partiti della sinistra ancora più essenziale di fronte all'eventualità di leggi elettorali maggioritarie come quella che tutti auspichiamo solo un nuovo rapporto fra PDS e PSI può dislocare altre forze a sinistra può dare credibilità alla prospettiva dell'alternativa
Le altre espressioni individuali organizzate della sinistra laiche cattoliche
In un quadro di democrazia dell'alternanza potranno catalizzato si attorno ad un credibile polo unitario di sinistra come elettori o come co-protagonisti
Non possiamo rinunciare a priori ad essere noi a rappresentarli come singolo partito come componente di un polo unitario della sinistra
Ne possiamo essere noi ad incentivare la nascita di cento fiori che frammenti in ulteriormente il polo progressista
Tanto più sarà chiaro l'obiettivo strategico della ricomposizione delle forze di ispirazione socialista e l'obiettivo a medio termine della loro collaborazione un governo d'alternativa
Tanto più si potranno reggere senza patemi gli inevitabili momenti di conflittualità civile in sostanza compagni io credo che la nostra proposta unitaria sinistra debba essere in grado con tutte le differenze del caso che sono radicali
Di avere però uno spessore analogo a quella che fu l'ultima vera la grande strategia politica del PC del vecchio partito comunista e cioè quella del compromesso storico
In qualche modo essa deve avere lo stesso spessore la stessa forza lo stesso convincimento al di là del contingente
Noi sapemmo presentare quella proposta il PG sette se al forte della proposta del compromesso storico quando segretario della Democrazia cristiana e alla fine Fanny
Quando i rapporti fra noi e la democrazia cristiana io l'ami più tesi
E nonostante una forte proposto un'Italia seppe fosse proprio per questo combattere con energie nel referendum del mille novecentosettantaquattro passare aspre fasi di conflittualità
Eppure anche allora esisteva un'altra sinistra alla nostra sinistra ancor più diffidente nei confronti del partito con cui volevamo interloquire di quanto non lo sia adesso l'altra sinistra nei confronti del PSI
E nelle strade italiane lesto ad italiani avranno percorse da cortei che urlavano slogan irripetibili sul nostro rapporto con la Democrazia Cristiana
Quella strategia ha fatto tutto il suo tempo è stata per certi versi il trionfo di un consociativismo che oggi bisogna liquidare superare ma se non ci si pone allo stesso livello di spessore politico di approfondimento
Culturale
Di spirito unitario si rischia di avere quell'atteggiamento un divo contraddittorio che più volte è stato evidenziato ripeto con tutte le differenze del caso di sapendo che a fronte di quella strategia nel mille novecentosettantacinque il PC raggiunse il suo massimo elettorale
E sconfitto non fu certo il Partito comunista non percepisco quindi contraddizione tra una formidabile proiezioni unitaria e l'interesse del partito e la sua autonoma forza elettorale
E su questo piano io ritengo ci si debba saper porre delineando quindi con forza e con quello spessore una prospettiva di ricomposizione unitaria delle forze socialiste
E nelle fasi intermedie dei passi coerenti e innanzitutto la proposta di una collaborazione di governo io credo e concludo che non ci sia contraddizione
Fra la proposta di un forte impegno per far fronte alla crisi complessiva della sinistra sul terreno dell'unità strategica fra noi e il PSI e la battaglia per un profondo mutamento istituzionale e delle leggi elettorali ritengo anzi che siano due facce della stessa medaglia
In chi come me ha fortemente persuaso dell'esigenza di un rapporto unitario col PSI non solo non coglie contraddizione ma coglie un'assoluta coerenza rispetto all'esigenza del superamento del sistema elettorale proporzionale
Non c'è la possibilità di superarlo senza un rapporto unitario a sinistra sarà difficile che una sinistra unita acceda alla guida del Paese con un sistema elettorale che fatto su misura
Della democrazia consociativa e non di quella della alternanza
Quindi io accolgo con favore l'idea di una consultazione di massa su questa nostra prima proposta
Di riforma del sistema elettorale personalmente ritengo che essa debba evolversi superando elementi di farraginosità che contiene
Il mio giudizio su talmente personale che il sistema assolutamente preferibile più favorevole all'affermazione di una democrazia dell'alternanza
Sia un sistema basato su collegi uninominali a doppio turno sul modello francese
E il sistema maggioritario per eccellenza e al tempo stesso non agli inconvenienti del premio di maggioranza perché conferisce agli elettori per approssimazioni successive in due turni elettorali di scegliere quale maggioranza costituire al tempo stesso pone i candidati un rapporto diretto con la base elettorale inducendo per forza di cose
Ad un miglioramento una qualificazione anche morale delle candidature ad un rinnovamento del personale politico che vale la pena di dirlo in particolare da chi ha detto le parole unitarie che ho detto prima diventa decisivo specialmente specialmente il rapporto con coloro che individuò come i nostri interlocutori ed alleati essenziali questo processo di miglioramento di qualificazione del personale del personale
Noi dobbiamo batterci come inerzia per arrivare ad una modifica della legge elettorale sapendo che anche qui
Il rapporto unitario col PSI essenziale perché è evidente che un sistema elettorale come quello francese senza un'intesa unitaria rischia di far sparire una delle due
Formazioni politiche anche se se sarà il caso si potrà ascoltare momenti di conflittualità in ordine all'affermazione di questo sistema elettorale
Anche per evitare concludo che si affermi in qualche modo un accordo al ribasso in cui il PS io rinunci ad agitare con forza la proposta presidenzialista
La democrazia ponga da parte la sulla democrazia cristiana metta da parte
La sua proposta di legge con premio di maggioranza e alla fine quindi prevale d'un accordo sostanzialmente conservatore
Delle leggi regole elettorali esistenti magari in qualche modo visto con non troppa ostilità neppure da noi nel nome della lo scampato pericolo del presidenzialismo questo sarebbe estremamente grave
E soprattutto se accadesse questo rischieremmo davvero di non dare una risposta a quella speranza di cambiamento che senza le enfatizzazioni eccessive che se ne sono fatte
è obiettivamente emersa dal voto del referendum del nove di giugno e che sarebbe grave tradire
Leoni poi segue Masina
Io credo che noi innanzitutto non dobbiamo commettere l'errore di archiviare le battaglie vinte e il loro significato più profondo
Poi ci siamo impegnati per i referendum sulle preferenze perché si celebrasse innanzitutto e abbiamo contribuito così alla raccolta di migliaia di firme e poi ci siamo impegnati per vincerlo
Dimostrando coraggio coerenza con i principi fondamentali di una nuova sinistra democratica
E anche capacità di cogliere i sentimenti di una grande parte del popolo italiano
In chi è andato a votare ha votato sì
è scattata la convinzione che il nove di giugno potevano essere i cittadini a decidere che la politica tornava nelle mani della gente magari per un giorno solo
Magari per una sola riforma seppure così importante
E noi siamo il partito che più di altri è unitariamente si è schierato con questa parte del Paese è come se avessimo stretto un patto con milioni di italiani per fare della riforma del sistema politico l'asse fondamentale delle nostre future battaglie
Guai a noi quindi se dessimo la sensazione che si sia trattato di una parentesi
Che adesso la parola torna la politica con la P maiuscola ai giochi di palazzo alla manovra verticistica alle pure logiche di schieramento
Dobbiamo quindi innanzitutto indicare un percorso di contenuti riformatori che espliciti una sintonia con il segnale con lo spartiacque come diceva Occhetto del nove giugno
Riforma elettorale e riforma fiscale lo dobbiamo farne a mio avviso i temi di due grandi campagne di massa e voglio partire da qui dal significato di quei milioni di sì
Per valutare lo stesso congresso socialista e le prospettive della sinistra
Perché se non partissimo da qui e se tutto si riducesse ad una ripresa di dialogo di conflitto non è questo il punto tra i vertici del PSI e del PDS
Non verremo compresi proprio da coloro che hanno combattuto con noi per il referendum
Cattolici democratici c'erto ma non soltanto una sinistra laica un'opinione pubblica progressista è inteso dare un colpo sia al conservatorismo democristiano che alla campagna presidenzialista di Bettino Craxi anche a me il fatto politico più rilevante del congresso di Bari è sembrato un'inquietudine un interrogarsi sulla prospettiva un guardare di nuovo a sinistra evidenti sicuramente più nel clima della platea che nelle parole pronunciate al microfono
Ma lo stesso e forse ancora di più un fatto politico
Ora dopo molti anni il PSI ha di fronte a sé un vero problema di strategia
Non paga più la rendita di posizione che gli era consentita da un sistema politico immobile
E il primo e fondamentale avvenimento che ha rotto quell'immobilismo è stata certamente la svolta del PC e la nascita del Partito democratico della sinistra
Perché per la vecchia strategia craxiana era molto meglio gestire i risultati dell'entro declino del Partito comunista
Tanto più di fronte alla crisi del movimento comunista internazionale che dover fare i conti con il tentativo tale ancora la nostra esperienza un tentativo di lanciare una sfida riformista e di insediare il soggetto politico di una sinistra democratica moderna e combattiva poi si è visto appunto con il nove giugno
Che il tema del cambiamento della vecchia politica non era materia di convegni e di schermaglie lontane dai bisogni reali della gente ma si incontrava invece con un sentimento diffuso
Abbiamo fatto benissimo a contrastare l'ipotesi presidenzialisti cari a farlo con argomenti pacati e forti e attraverso concrete battaglie politiche come quella del referendum
Aver stoppato quella ipotesi un'ipotesi alternativa all'alternativa consente oggi qualche condizione in più per riprendere un vero confronto a sinistra ciò non sarebbe accaduto se non fossimo stati cedevoli e incerti sul presidenzialismo infine il voto siciliano ha reso evidente quanto noi dicevamo da tempo e cioè che la collaborazione seppure conflittuale
Con la DC e la divisione a sinistra non possono che favorire l'eternità del potere democristiano ecco la nascita del PDS i risultati del referendum del voto siciliano
Hanno messo in difficoltà la strategia che Craxi persegue da oltre un decennio hanno prodotto una positiva turbolenza in un partito che appariva ingessato
Ma le crisi non sono irreversibili le difficoltà possono essere anche superate anche dal PSI se non intervengono fatti politici significativi e soprattutto se noi sbagliamo collocazione iniziativa verso quel partito e allora come possiamo impedire che quegli spazi si chiudano e come possiamo invece allargare dare una prospettiva credibile a quelle novità
Innanzitutto chiarendo una volta per tutte come ha fatto benissimo ghetto che ne vogliamo Unire la Sinistra per l'Alternativa radici e al suo sistema di potere
Che siamo assolutamente indisponibile ad essere il forno di chicchessia
Quindi dobbiamo tenere fermo il timone sull'autonomia della nostra proposta politica
Della strategia che lega indissolubilmente l'alternativa alla riforma democratica dello Stato e al rinnovamento della sinistra della sua cultura politica e della sua concezione del potere ora i socialisti sembrano mettere la sordina sul presidenzialismo e rilanciano l'unità socialista è già un fatto positivo ma non sufficiente intanto andrebbe detto se l'unità delle forze socialiste la intendono per realizzare l'alternativa opera una più forte capacità di contrattazione con la DC sul vecchio terreni
Poi c'è il nodo di una riforma elettorale che consenta il confronto tra uno schieramento di progresso e uno di conservazione
Infine c'è da mettere in campo uno schieramento di progresso che abbia la credibilità sufficiente per conquistare la maggioranza del Paese
E Sensi stiamo sul fatto che per costruire questo schieramento non basta l'unità tra i due maggiori partiti della sinistra
Non è per porre una questione di dimensioni quantitative me perché noi immaginiamo un arcipelago confuso ma perché insieme a quello dell'unità la sinistra all'obbligo del rinnovamento di riscrivere una sua analisi della società italiana di indicare una piattaforma programmatica di governo all'altezza delle sfide nuove
E per fare questo non può assolutamente privarsi dell'apporto di nuove culture che a sinistra e nell'aria di progresso laica e cattolica sono venuto emergendo
E cioè il richiamo ai valori della grande tradizione socialista italiana e quindi insufficiente innanzitutto dal punto di vista culturale e politico
Che quella tradizione abbia incontrato i suoi limiti politici e di governo è un fatto dimostrato dalla realtà
Per questo credo anch'io
Che se vogliamo lavorare per unire le sinistre dobbiamo valorizzare fino in fondo l'autonomia e il progetto del Partito Democratico della Sinistra e poi dobbiamo costruire il nuovo partito nella società
La dobbiamo dirci chiaramente riconoscere come ha fatto che tutto che non siamo ancora i fino in fondo un nuovo partito della sinistra il Partito democratico della sinistra c'è un problema di cultura di modo di fare politica
C'è una specifica e a questo punto non più eludibile questione che attiene alla forma partito alla nostra struttura organizzativa le sedi del PDS non possono essere le vecchie sezioni del PC con una insegna diverso
Il rischio della degenerazione correntizia esiste anche perché attualmente le aree politiche rappresentano l'unica forma di pluralismo interno e invece dobbiamo costruire un'altra concezione del pluralismo
Che sia diversificazione delle occasioni di militanza di partecipazione valorizzazione di risorse intellettuali e Delia attitudini di ogni scritto tematizzare di più gli strumenti dell'iniziativa politica
Non più quindi una organizzazione monolitica piramidale ma una Rete aperta alle sollecitazioni alle inquietudini dei cittadini soprattutto dei giovani e delle donne soprattutto nelle grandi città
Ecco autonomia politica e programmatica e messa in campo di una nuova organizzazione sono a mio avviso le condizioni fondamentali per costruire davvero il Partito democratico della sinistra
Masina insegue Giacobbe
Care compagne cari compagni io credo che il dibattito sul rapporto sui rapporti con i cattolici recentemente alimentato da un pregevole seminario organizzato dall'ufficio di Giulia Rodano
E dall'intervista che il segretario del partito ha concesso pochi giorni fa all'agenzia Adista
Richieda di essere ulteriormente approfondito perché la realtà a me sembra più complessa e più difficile della presentazione che qui c'era ha fatto ieri il compagno Occhetto
Pochi giorni fa a Roma il nuovo vicario della Diocesi ha celebrato la sua porpora con due grandi ricevimenti ai quali ha partecipato come hanno scritto i giornali tutta la gente che conta
Nell'elenco di questi prestigiosi invitati c'era una buona quota di personaggi democristiani è noto
Intende tipi identificati come gli spacciatori di queste città dal famoso convegno diocesano sui mali di Roma anno mille novecentosettantaquattro pontificato di Paolo sesto
Ora questa di aggregazione di altolocati di potenti di possidenti intorno un cardinale sarebbe meno preoccupante
Se questo cardinale non fosse anche il presidente della Conferenza episcopale italiana cioè il più importante dei vescovi italiani quello che dai la al loro comune lavoro
Ed egli è la stessa persona che nello scorso inverno si preoccupava di Estée Noiret le dichiarazioni di Papa Wojtyla contro la guerra in modo che risuona Sero praticamente ininfluenti per la coscienza dei politici democristiani
Ora in molte zone del Paese fortunatamente non in tutte vescovi del genere sono all'opera per una normalizzazione ecclesiale che certamente almeno indirettamente sostenitrice di una ripresa del collateralismo
Noi non possiamo non vederlo non possiamo non dirci lo così come non possiamo non vedere e non dirci che aumenta il numero dei cattolici quali stanchi disgustati o impauriti della realtà che li circonda si chiudono i sodalizi rassicuranti contemplativi
E politicamente dimissionari il che significa elettoralmente moderati organizzati in forme più o meno segrete in cui talvolta il legame comunitario ha caratteristiche di mutuo appoggio persino massonico
Io voglio aggiungere che permangono in vaste zone del mondo cattolico permane in partenza dal mondo cattolico la diffidenza per il che fu del PC e che si è tra Barça tra basata paritari in diffidenza per i PDS
E questo perché essa si alimentata negli ultimi anni non già dalla convinzione che i comunisti italiani fossero le avanguardie di possibili invasori sovietici
Ma per da ma dal fatto che le amministrazioni locali rosse hanno talvolta ha mostrato un'autentica intolleranza nei confronti dei cattolici
E inoltre che una certa rozzezza culturale una certa ignoranza religiosa che non marcava soltanto quadri dell'apparato ma anche personaggi assai più in vista fatto credere a molti cattolici che nel PC si volessero scuotere dalle fondamenta i principi dell'etica cristiana
è una situazione che ha poco da vedere con il crollo del muro di Berlino queste un muro del tutto italiano ed abbatterlo è affare nostro è un'impresa non facile
Ora io non nego ovviamente che ci sia nel mondo cattolico una crescente insofferenza per il vero
E proprio regime installato dalla DC in tante aree del paese per l'incapacità del pentapartito di impostare e di risolvere cristianamente metto questa parola tra virgolette i problemi
Sempre più angosciosi di un terzo della popolazione
Per la corruzione per l'arroganza della nomenklatura democristiana e credo anch'io che il referendum del nove maggio indichi fra tante altre cose una crisi di rapporto tra classe politica dominante e mondo cattolico
E credo anch'io che la situazione che opera per questi meriti occasioni ma la domanda che io vorrei proporvi care compagne e cari compagni
Domanda molesta perché sembra negare la generosità di tanta militanza è la seguente perché è un cattolico in crisi di rapporti con la DC dovrebbe entrare nel PDS
Il compagno Occhetto ha già risposto che ciò che il PD è che il PDS offre i cattolici e la possibilità di farsi protagonisti di una nuova presenza politica
Ma il fatto è che di nuove presenze politiche oggi in Italia ve ne sono almeno altre tre
Parla evidentemente delle lei che le quali sollecitano un corporativismo un anti burocrati cinismo un localismo nel quale anche molti cattolici si ritrovano
Parlo di quelli che mi piace chiamare con un termine così Ali nostri fratelli i nostri compagni separati
E parlo della Rete di Leoluca Orlando
Ora la Rete di Leoluca Orlando è un fenomeno impressionante per noi perché offre ai cattolici sicurezze psicologiche e di grande valore Orlando democristiano perbene e tale rimane dell'opinione pubblica cattolica anche mentre lascia la DC
All'appoggio di un circolo di ecclesiastici dunque la sua ortodossia e garantita mentre noi grazie al cielo non abbiamo cappellani e lasciami Baget Bozzo i socialisti come lasciamo loro vecchio anticlericalismo di Martins
Orlando parla piuttosto che di mutamenti radicali di strutture di mutamenti del modo di fare politica su questo si incontra con noi che parliamo
Di politica Paul pulita e di fatti io credo che con la rete noi dovremmo fare insieme molte cose ma qualche Orlando fra i cattolici almeno in apparenza una continuità di valori con il passato
è una sorta di nuovo colle collateralismo che non inquieta a differenza di quanto inquieti il cattolico il suo possibile spostamento fuori dalla propria storia nazionali dunque la risposta al quesito perché il PDS rimane in tutta la sua gravità
Personalmente io sto con il PDS perché vi ritrova tanti compagni e tante compagnie del PC di cui conosco i valori e le lotte perché penso che il PDS debba e possa essere un grande partito di massa di sinistra
Ma credo di dover dire che a molti dei cattolici con i quali un incontro in una abbastanza intensa peregrinazione per l'Italia
Non risultano ancora molto chiari nei valori dei quali il PDS vuole farsi portatore nel suo essere davvero di sinistra io faccio qualche esempio
Il mondo cattolico che io frequente che mi pare quello come dire più contiguo al PDS più disponibile a cercare nel PDS la forza che traduca in Parlamento e nelle altre istituzioni democratiche le sue spinte sensibilità dunque la forza sostenere è un mondo che è andato progressivamente tessendo rapporti con il sud della terra
è sorprendente vedere come certe parrocchie di Paesi tagliati fuori da qualunque altra frequentazione culturale Di Brino oggi di una profonda sensibilità mondiali
Questo gruppo di cittadini molto vasto di cui poco il PC sì accorse e di cui poco il PDS mi sembra accorgessi contempla ogni giorno nella carne viva dei propri referenti i propri corrispondenti lo sprazzi e le oppressioni che il capitalismo reale
Opera su masse sterminate
E perché non dirlo a questa parte del mondo cattolico risulta del tutto incomprensibile che nella critica e della denunzia del sistema capitalista delle sue connessioni multinazionali dei suoi affetti nelle immense aree in cui il movimento dei lavoratori è stato sempre tragicamente represso e dunque non ha potuto ottenere ciò che ha ottenuto in Occidente il PDS sia o sembri di fatto scavalcato da papa Wojtyla
Questa parte del mondo cattolico si domanda perché la politica estera del PDS sempre spesso arrestarsi ai confini dell'Europa o almeno a quei confini estenuato assi
Mentre gli industriali italiani sorpassano che i confini mettono in cassa integrazione operaia torinese eritrea intensificano l'occupazione a Belo Horizonte a Johannes Burg
E a differenza dei Cavalieri del lavoro che esaltano le virtù le virtù calmiere attrici del regime dittatoriale di Singapore
Molti cattolici si domandano perché così poco incisiva sia la nostra critica alla politica estera
Al fatto che il Governo italiano ha continuato a sostenere per anni con l'erogazione di mirabolanti somme di denaro e con il patronato politico dittatori come Minghi Sture SIAD Barre mentre Amnesty International denunziava giorno dopo giorno
I loro atroci misfatti perché il PDS non denunci pubblicamente il disprezzo e l'ostilità con cui il ministro De Michelis tratte le organizzazioni di volontariato internazionale e via dicendo
è vero che c'è anche nel PDS risiede anche nella direzione del partito chi manifesta per gli internazionalisti e per i pacifisti ostilità e disprezzo anche maggiori ma io mi ostino a credere che si tratti di un'esigua minoranza che entrando alle Botteghe Oscure ha sbagliato indirizzo
Quanto ai valori insistenza se mai riportato da molti alla presentazione del PDS come di un partito
Che per Schio dare l'impasto della politica italiana deve essere capace di alleanze inedite ha generato turbamento nell'opinione pubblica cattolica
Se in conseguenza di quel principio per esempio il PDS sceglie come capolista di un'importante città Marco Pannella dominatore di un partito che va definito se non altro violentemente filo israeliano anzi anti palestinese Epiro sudafricano
Allora attaccati perché buona parte
Tutti opinione pubblica cattolica si domandi se l'aspro di poker la spregiudicatezza del nuovo partito non sia eccessiva
Ed eguale inquietudine
Ha dominato molta parte dello Prima Repubblica cattolica
Quando i rapporti con il partito socialista italiano sono sembrati prescindere da una netta riprovazione non solo e non tanto degli errori politici di quel partito tutti commettiamo errori politici e il Partito socialista rimane una forza di estremo interesse per il nostro futuro
Mater rampanti Isma'dall'affarismo del portaborse Isma'credo Mina largamente la presenza nei luoghi di potere
Ne così chiara appare all'opinione pubblica cattolica l'opposizione frontale del PPI il PDS
Al falso pressappochismo che in realtà e acuta astuzia del Governo nella gestione di tutto ciò che dovrebbe dare maggiore giustizia al Paese e in particolare alle ma se meno garantiti
Io vorrei compagne e compagni che voi non pensaste che sto facendo un discorso moralista io sto facendo un discorso politico
Io credo di conoscere bene le province più bianche l'Italia vallate alpine o popolati Issime Lante del Veneto della Lombardia neanche di regioni più meridionali
I cattolici che vi abitano appartengono spesso le classi meno abbienti
Credete davvero che a essi sia tantissime altre masse italiane essi possa interessare alla ma ingegnerie costituzionale
Io credo che sia nostro dovere fare di sì dobbiamo riuscirci a trovare un linguaggio politico meno per doti meno politichese
Ma io sono convinto che l'elettorato cattolico si farà sempre più attento alla questione morale e che su questo spazio ideale si affolleranno le altre nuove formazioni alle quali nel Nord c'è da aggiungere alla nuova DC di Martinazzoli e di Fracanzani
Guai a noi se lasciassimo loro questa battaglia senza la quale anche il nostro slogan per una politica pulita diventa pura retorica
E dunque la domanda inquietante ritorna in nome di quali valori quali obiettivi
Ma consentitemi qui proprio perché io sono un cattolico di non dare adesso risposte mie a quelle domande perché vedete c'è un'altra realtà che a me sembra terribilmente preoccupante
Ed è quella di osservare compagni anche di grande notorietà anche persone che sono state intestare nostre liste di grandi città andare a cercare i valori fondanti ai piedi del soglio pontificio
Questo fenomeno non consola né cattolico
Non mi parla di diffusione della fede in realtà che mi darebbe grande gioia mi parla piuttosto di disperazione della regione o almeno di un'oscura arsi di valori della sinistra che prima di essere cristiani sono di tutti
Come possono esponenti di un grande partito che affonda le sue radici in una storia che dalla rivoluzione francese è quella di ottobre incessantemente rimodellato l'umanità mendicare da una chiesa
Ciò che Norma M. monopolio delle chiese cioè la ragione per cui la Fondazione podi con la formazione politica deve oggi esistere e il progetto di una società più giusta e più libera
Io spero e voglio che valori autenticamente cristiani possano arricchire la vita del PDS
Ma credo che sarebbe terribile che questo partito non ride indicasse senza iattanza ma anche senza di missione i grandi valori laici per i quali generazioni di militanti sono vissute e a cui tanti di essi hanno dato la vita
Giacobbe
E segue Sales
Ma io credo che troppo spesso si ha né troppo presto sia stato messo tra parentesi uno degli aspetti cruciali del risultato del referendum mi riferisco alla smentita subita dal gruppo dirigente della lega nord e da Bossi
E credo che trascurare questo aspetto concentrando tutto tale attenzione sul sugli affetti del referendum sul palco socialista
Deriva anche esso da un vizio di attenzione tutta rivolta ai rapporti tra i partiti piuttosto che sul rapporto tra questi e i processi in corso nella società
E invece se non vogliamo disperdere il valore del referendum come evento che apre una nuova fase
Del confronto per la riforma del risanamento del sistema politico dobbiamo inserirci nella contraddizione che si è aperta anche su quel fronte
Soprattutto rendendo evidente la connessione della posta in gioco sulle istituzioni e il sistema politico ed esperienza di grandi
Fasce di cittadini
Questo ci porta a fare alcune considerazioni sulle scelte politiche
Perché non credo che il referendum abbia solo rotto lo schema con cui il partito socialista stava preparando il congresso di Bari
Esso ha incrinato solo incrinato non ancora certamente fatto saltare un processo reale
Che un po'grossolanamente forse troppo rozzo rozzamente rifacendomi ad un osservatorio un po'parziale rispetto vorrei sintetizzare così
La Democrazia Cristiana anche nel Nord nelle singole realtà ha deciso di rispondere alla sfida delle leghe non attraverso una competizione esplicita ma attraverso la creazione di un doppio mercato politico elettorale
Che funzioni almeno a mio parere funziona in questo senso da un lato quello di chi in qualche modo può rientrare
In un sistema di scambio con il potere politico che la DC cerca di monopolizzare in tutte le sue componenti attraverso una rete molto articolata di rapporti sfruttando molte risorse che ha a disposizione dall'altro lato quello della protesta senza cambiamento monopolizzato dalle leghe
Probabilmente azzardato parlare di compromessi complementarità tra questi due mercati ma mi pare che possiamo trovare numerose circostanze che conferma questa ipotesi
Ma qui troviamo un banco di prova oggettivo
Che va al di là delle buone o cattive volontà soggettive i protagonisti per la sinistra per il partito socialista per il PDS per le altre forze di sinistra per il cattolicesimo democratico che cerca nuove strade
Perché questo schema tende ad assorbire e neutralizzare proprio le forze che vogliono giocare sul terreno della politica con la funzione riformatrice o anche con una funzione di cambiamento di modifica
Della situazione il Partito socialista acquisito un potere istituzionale immenso grazie alla sua collocazione alla sua azione politica Moggi questa situazione di preclude la possibilità di esercitare l'ambizione di essere forza politica protagonista per il PDS rompere quello schema è questione di vita o di morte non tanto per ragioni di bottega quanto per la possibilità di esercitare una funzione che non sia di adagiamento
Consociativo oppure di protesta sterile una protesta sterile che se fosse appunto diventasse la nostra strada la nostra caratterizzazione proprio perché fatta anche il secondo schemi
Secchi secondo schemi in qualche modo usurati risulterebbe molto meno efficace di quella stessa esercitata dall'ENI
Per i cattolici o almeno quella parte di essi che vede la crisi del sistema politico credo che valgano appunto le riflessioni che faceva Occhetto nella relazione
Ecco in questa dimensione tutta politica
Molto di più che sui richiami al ceppo comuni
A mio parere stanno le ragioni e le possibilità di un processo verso l'unità a sinistra e di riavvicinamento e accordo strategico tra al Partito democratico della sinistra il partito socialista
Questo perché chiama in causa le scelte programmatiche le scelte di governo io credo che in qualsiasi altro Paese d'Europa la vicenda Federconsorzi avrebbe avuto effetti politici molto profondi proprio nel denunciare la possibilità per il partito del sistema responsabile di questa vicenda di essere accreditata governi chiama in causa il modo in cui si esercita il potere politico il modo in cui le forze della sinistra si propongo di esercitarlo e di esercitarlo attraverso un rinnovamento nel rapporto tra cittadini e partiti e istituzioni chiamo in causa la linea programmatica e l'orientamento sui grandi temi
Martedì a Bari ha indicato le occasioni pretesti per l'incontro di possibile tra i segretari dei paesi della sinistra che fanno riferimento al movimento socialista la Giunta lo sciopero la solidarietà l'immigrato io credo però ci si non già due appuntamenti fondamentali definiti
Uno e il congresso dell'Internazionale la richiesta di del di adesione avanzata dal PDS nulla di chi deve essere di meno scontato burocratico che il confronto dal PSI e il PDS circa l'adesione all'Internazionale
Ma proprio perché la proponiamo e anche perché la proponiamo nel momento di crisi di impasse della sinistra europea un un confronto unitario delle forze socialiste italiane sull'Europa e sul ruolo dell'Europa nel nel mondo potrebbe portare un bel po'di ossigeno appunto alla specie a sinistra europea
Un altro appuntamento a mio parere più vicino ancora
E il congresso della CGIL anzi ci siamo dentro assolutamente non per mettere un cappello partitico ad una discussione
Eminentemente sindacale né per fare da sponda impropria a sperimentazioni improprie di schieramenti né all'interno del sindacato
Ma perché una piattaforma dalla sinistra non può prescindere né dal merito delle questioni che il Congresso sta affrontando né oggi subito dallo sviluppo del confronto sul costo del lavoro e sulla contrattazione e con ciò che comporta sulla politica fiscale per la riforma dell'amministrazione né sul piano della prospettiva nella necessità di porre tra i suoi cardini
Di una proposta di una piattaforma politico programmatica e anche di valori lo sviluppo della democrazia economica e di una nuova democrazia sindacale i nodi politici chiamo in causa lo stato del partito il nostro ruolo di opposizione la sollecitudine e la capacità di lotta sui temi concreti ha successo se è credibile
Se già si presenta come piattaforma alternativa
Realistica non demagogica non contraddittoria con la dichiarata aspirazione di essere forza di governo questo non significa rinunciare a dare grandi battaglie anzi ci sollecita a farle
Ma le possiamo fare
Con meno impacci se sono sostenute da risposte non solo da esigenze ma ciò sappiamo quanto è difficile ma indispensabile oggi una vicenda
Di questi giorni di queste ore che riguarda la politica italiane che riguarda i rapporti con grande massimi riferisco alla proposta
Di riordino del sistema pensionistico è uno snodo estremamente delicato importantissimo su cui è necessario la nostra iniziativa tempestiva non rimandata ad altri momenti deve essere forte non di facciata l'opposizione alla elevazione obbligatoria dell'età pensionabile a sessantacinque anni
Che acquisisce poi il rilievo centrale anche se ci sono altre contenuti importanti
Fare diversamente vorrebbe dire andare in conflitto con una istanza profonde dei lavoratori ma io credo anche con impostazione nostra di fondo che riguarda le nostre posizioni le nostre opzioni sui tempi di lavoro
Secondo me incompleti e incomprensibile lavoratori parlare di riduzione dell'orario di lavoro e aumentare
Letta
Allungare l'età per per andare per andare in pensione incontrerà una grande una grande ostilità
Ma accanto a questo occorre dare una risposta reale attendibile alle esigenze di finanziamento del sistema
Dentro un sistema competitivo per il prese di urgenza di risanamento per lo Stato di crisi del sistema fiscale eppure appunto sono su questi nodi che si che si misura la nostra capacità di essere forza reale di opposizione
E non solamente di protesta
Molto spesso non sappiamo tradurre poi parole d'ordine nazioni e proposte in comportamenti concreti e qui perdiamo molta godibilità
Io voglio fare su un esempio voglio fare anche una richiesta io credo che sia necessario nel nelle prossime settimane i prossimi mesi fare una verifica su che cosa su quale prodotto siamo riusciti ad offrire per quanto ci riguarda per quanto riguarda la nostra battaglia politica la nostra elaborazione
Sugli statuti agli enti locali se siamo riusciti a tradurre immessi qualcosa di ciò che predichiamo sulla riforma dalla politica del rapporto tra partiti cittadini e istituzioni
I gruppi dirigenti delle federazioni in particolare sono chiamati dicevo che torna rivoluzione culturale
Solo schiamazzi in causa gli apparati per le realtà che conosco c'è senz'altro una una inadeguatezza ci sono anche dei fenomeni evolutivi
Ma c'è soprattutto il rischio di rimanere schiacciati da due situazioni
Da un lato di dover supplire al venir meno di una realtà organizzata basata sulle sezioni che sono sempre meno autonoma dell'iniziativa concreta
Per cui le federazioni svolgono sempre più una funzione di supplenza da organizzazioni di bus
Dall'altro lato sull'altro versante fare i conti con la difficoltà nazionali ed esprime una linea di azione che appunto traduca le parole d'ordine in piattaforme di merito tangibili
In cui noi stessi possiamo credere nel superamento di una pratica del go and stop
Di su che su molte questioni abbiamo ancora io per esempio per quanto riguarda le nostre proposte di riforma elettorale credo che sia giusto discutere ma dobbiamo stare attenti che rimettere in discussione continuamente perennemente senza conclusioni ci porta veramente a non coglie diciamo non essere protagonisti della battaglia politica ci sono correzioni da fare
Ma per quanto riguarda lo stato del partito soprattutto deve procedere a trasformazione politica organizzativa
La costruzione di nuovi centri di potere ed iniziativa nel PDS che consenta una presenza espressione delle realtà sociali delle tensioni culturali su cui la svolta fatto affidamento fin dalle sue premesse
Sales
Segue Bassolino
Indubbiamente come è stato detto da questa tribuna
Gli edifici si costruiscono dalle fondamenta e le fondamenta di un'alleanza politica stanno senz'altro nei programmi in cui essa si aggrega
E si sono espressione delle affinità ideali culturali e politiche dei partiti costitutivi da un lato ed insieme sono punto di accordo sul da farsi concreto
Trovo molto giusta quindi l'idea di un rilancio di una ricerca programmatica innanzitutto nostra e voglio qui dire che auspico che in essa trovi largo spazio la ricerca di una concreta traduzione programmatica
Di quel radicale autonomismo che è uno dei tratti costitutivi del partito democratico della sinistra uno dei tratti costitutivi più nuovi
E che non si è mai pienamente realizzato pure sento forte radicato nella storia della cultura politica del Partito Comunista Italiano
Radicale autonomismo che può essere così utile oggi a comprendere l'evoluzione del mondo e a porci in sintonia con movimenti profondi della società
E trovo giusto che l'idea di un'apertura di dibattito programmatico debba essere innanzitutto nostra
Ma vista come occasione di confronto dialettico innanzitutto nella sinistra mi sembra naturale che pensiamo
A tutta la sinistra ad iniziare dalle sue componenti fondamentali anche senza fermarsi ad essere se però pensiamo come dobbiamo pensare ad un confronto che non sia accademia
Ma ricerca di concrete convergenze programmatiche a sinistra allora dobbiamo sapere che occorre anche altro non bastano le pur indispensabili affinità
Occorrono condizioni politiche generali che favoriscano le concrete convergenze
Meglio ancora occorre la volontà soggettiva dei partiti delle forze in campo la volontà soggettiva di attenuare il superare le diverse le differenze che ci sono e ci sarà e perché si crei questa volontà
Il paggio politico dobbiamo più cioè francamente diciamolo per noi un regime di alternative programmatiche non significa alcun rischio nella necessità di pagare Scotti i nostri anche dolorosi li abbiamo pagati li stiamo pagando ancora per ben altrimenti molto meno chiaro il discorso si fa per il partito socialista italiano
Anche se mi sembra chiaro che diminuiscono i vantaggi dell'attuale situazione per quel partito e sembra diffondersi mesto un'esigenza di cambio quindi occorre dunque persuasione e discussione occorre acque apertura se occorre tenere lontani da parte di tutti i toni tra contanti però bisogna sapere anche che l'evoluzione positiva dei rapporti a sinistra non può essere affidata allo svolgersi del dibattito interno al Partito socialista italiano
Troppo forte è ancora lì la percezione dei vantaggi dall'attuale stato di cose e la paura di un nuovo concerto inedito futuro di cambiamento occorre dunque lavorare e credo che ci debba essere ben chiaro con determinazione perché mutino le condizioni dello scontro
Eliminando se possibile la possibilità spessa
Di lucrare sul blocco della democrazia e sulla divisione della sinistra
In fondo il referendum ha mostrato questo che una calcolata rottura apparentemente drammatica ha portato ad un indiscutibile avvicinamento fra i maggiori partiti della sinistra italiana
Trovo quindi molto giusto che oggi si proponga ci si può di porre con tutta la nostra porta all'ordine del giorno immediato la riforma elettorale come tema di battaglia appunti
Sono molto d'accordo con questa proposta che ci mantiene come si dice al centro del confronto politico e ci pone in sintonia con una diffusa opinione pubblica democratica
Oggi convinta dal referendum che un cambiamento della politica è finalmente possibile
Occorre lavorare con molta determinazione
Sottolineando annui spesso innanzitutto e mi sembra questo necessario queste reali potenzialità della nostra iniziativa fino a ieri inesistenti e crea proprio dall'esito del rapper il e a questo proposito non è sbagliato nell'ambito di un sereno dibattito interno quale qui per esempio si sta svolgendo ricordare ricordarci che si è fatto bene a contribuire all'indizione di questo referendum e sbagliava chi la riteneva scelta dal non fa guardando in avanti mi sembra di poter dire che occorre mantenere salda l'iniziativa per la riforma elettorale come punto chiave punto di partenza concreto della riforma della politica
Qui le aspettative nella società sono tante
Ed anche diverse fra loro
Vi è chi pensa ad una estensione della democrazia e dei diritti politici dei cittadini sono coloro che guardano di più a noi e sono coloro ai quali più guardiamo un ma vi è anche chi spenderà semplicemente nella efficienza della politica nella chiarezza e comprensibilità della politica
Sono approcci diversi ma da tutti oggi si guarda noi con speranza
Talvolta mi sembra che siamo gli ultimi a volerci convincere diciamo
Credo dunque necessario mantenere l'iniziativa sulla riforma sforzarci di mantenere unito lo schieramento dal referendum e non trovo alcuna contraddizione fra questo
E la ricerca sincera di convergenze programmatiche e politiche assente
Si tratta di comprendere che queste scelte sono complementari e la prima crea le condizioni indispensabili al successo della seconda
Così come occorre avere ben chiari i limiti dello schieramento referendario sui che ha sui quali limiti dobbiamo essere forse fra noi stessi occhiali
In esso ha giocato un ruolo essenziale il variegati Simon's mondo cattolico
Certamente vaste aree di progressismo cattolico che ci appaiono in naturalmente imprigionate nella DC
E che forse dinanzi ad un sistema di alternative chiare e comprensibili troverebbero la forza di allontanarsi c'era e c'è però qualcosa d'altro e di non meno importante in quello schieramento che dobbiamo vedere con chiarezza per non offuscare le nostre prospettive politiche più generali
Sono stati con noi compagne e compagni molti onesti conservatori che intendono necessaria la riforma della politica e su questo sono disposti a correre il rischio della opposizione quel rischio il cui timore paralizza oggi il Partito Socialista Italiano Mario Segni e fra questi il suo più noto e prestigioso sostenitore in terra sarda è un esemplare galantuomo che attribuisce tutti gli attuali mali del mondo alla rivoluzione francese il contrario di quel che pensa Occhetto
Se ricordo bene che la sua intervista sul bicentenario ora naturalmente
Esagero scherzo per farmi comprendere ma non sono molto distante dal vero non un potenziale alleato per un quindi ma un leale irriducibile avversario in un sistema di alternativa
Un alleato però nel costruire quel sistema e nel volerlo determinare credo che si debba nella chiarezza mantenere forte la nostra iniziativa del riforma della politica e diffonderla nel Paese articolandola nella chiarezza della sua forza e dei suoi limiti
Articolandola penso ad esempio alla Sardegna
In forza della sua pur stentata autonomia speciale la legge elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale in Sardegna è attribuita alla Regione
Abbiamo posto conforta ai partiti alla società all'opinione pubblica il tema della riforma della legge elettorale sarda nuovo del consiglio regionale sardo
Abbiamo avanzato una precisa proposta di legge aperta apertissima per carità
Tutto fuorché la perfezione non temiamo certo un confronto non temiamo certo di modificare le nostre proposte e di migliorare una ciò che vorremmo però riuscire ad impedire e l'elusione del tema il nulla di fatto qui io credo che dovremmo essere molto determinati e avere il sostegno della direzione nazionale
Sempre il nostro splatter statuto speciale consente ad esempio consultazioni referendarie consultive e propositive su temi di interesse regionale
Orbene noi certamente dobbiamo rivolgere la nostra proposta alle forze politiche democratiche autonomistiche
Dobbiamo cercare con ostinazione un accordo unitario per il cambio della legge elettorale
Anche perché la vogliamo collocare in una riforma della nostra autonomia speciale
Guardando ad una revisione del nostro statuto speciale è un suo potenziamento e a guardarlo ad un diverso ruolo
Della nostra istituzione ma voglio dire prima del nostro popolo nel contesto nazionale e comunitario
Credo che però la nostra determinazione
Dinanzi ad un eventuale deprecabile nulla di fatto debba spingersi fino a proporre e di questo stiamo pacatamente cominciando a discutere la indizione di un referendum consultivo
Che chieda ai sardi se non ritengano bene poter esprimere con il voto il loro sostegno ad un partito manata anche ad uno schieramento di governo raccolto si intorno ad un programma sento la nostra proposta in sintonia con le aspettative della parte migliore della società sarda
Sono confortato in questo da molti segnali e via aspettativa sulla nostra iniziativa politica da parte anche degli altri partiti e delle componenti più aperte e gli altri partiti
E mi sentirei di condurre con una determinazione così grande una battaglia che ritengo giusta che ritengo sarebbe accolta positivamente
Dal popolo sardo e come un segnale positivo dall'intera comunità nazionale
Bassolino
Segue la
Io penso che sia molto importante in questa riunione del consiglio nazionale
Aggiornare la nostra analisi
E fare un discorso di verità sul partito e sulla sinistra
Sia nel senso di sottolineare come ha fatto giustamente Occhetto alcune novità della situazione
Il referendum
Il riaprirsi di interrogativi di una dialettica nel PSI
Sia nel senso di guardare in faccia le grandi difficoltà che abbiamo di fronte
In modo più franco e politicamente più complesso di come viene fatto nella violazione del compagno
E infatti in dubbio che si riaprono spazi possibilità e sarebbe un errore restare fermi nell'analisi del iniziativa ai dati dei mesi scorsi
Sarebbe un errore non puntare ad allargare a spingere avanti ciò che si è mosso anche grazie hanno voi
Il referendum ha espresso una spinta riformatrice
E dimostra che il disegno di passi Rizzo azione delle masse
Che è stato così forte per tutti gli anni Ottanta
Che è stato l'anima di un decennio intero non è del tutto passa
E che anzi malgrado tutto quello che è avvenuto nel mondo in Italia esistono i si risvegliano forse ed energie importante dal referendum è venuto un colpo ad un sistema elettorale ed anche per questo poi io credo il suo valore politico aggiunto è venuto un colpo ad ipotesi presidenzialisti che a un tentativo che peraltro non è affatto scomparso di tendere a mutare i rapporti tra i vertici del potere attuale anziché tendere invece mutare i rapporti con il potere e dei mass a cambiare la qualità del potere pubblico e democratico
Ed è qui mi pare il problema serio che è sorto nel Partito Socialista hippie ripartito Salis
Non solo per il risultato del referendum non solo per un errore tattico e questa in fondo ancora la crisi di Craxi
Ma per quello che metaforicamente e simbolicamente Shin Pietro il referendum
Per l'emergere di nodi strategici perché si è incrinata un'analisi una lettura una chiave interpretativa della società italiano nel congresso di Bari tra molti delegati in vari interventi sia affacciata la consapevolezza che qualcosa di essenziale non funziona più
Che si è giunti a un punto limite di una cultura di un'analisi di una strategia ma una scelta nuova con le rotture le innovazioni decide che comporta Issa ancora non è stato affatto
Si rinvia un domani imprecisato UPI un riesame politico-strategico e per l'oggi ci si chiude aperte più strade e possibilità
Lo spirito di tutto una parte del congresso socialista
Incomincia a muoversi ultima DC
E però la politica la cultura di
Un essenziale del gruppo dirigente è ancora molto dentro l'esperienza di questi anni e il rapporto con la dici
E questo secondo me non a caso ma perché il gruppo dirigente del Partito Socialista Italiano ritiene che esistano ancora dei margini per poter continuare a procedere con una sostanziale ambiguità
Per noi mi pare si conferma e si rafforza la necessità di una coerente linea verso il PSI
Che non sia mai fondata
Sia pure in versioni diverse su una idea di immodificabilità del PSI
Per cui magari possiamo adeguarci a un ai egemonia del Partito socialista così come oppure in altre versioni si può pensare ad un'alternativa senza e contro il PSI
Perciò io credo è stato giusto contrastare in questi mesi bisogna continuare a farlo il presidenzialismo
Ed è giusto contrastare concrete scelte moderati del Partito Socialista italiano e perseguire una linea fatta di confronto e di conflitto anche ora anche dopo Bari
E confronto non soltanto sul fisco pensioni riforma elettorale
Ma confronto vero sulla sostanza della vicenda italiana
E su come si ricostituisce una sinistra larga articolata pluralistica
Una sinistra che si unisca politicamente per un'alternativa alla DC
E anche molto programmaticamente socialmente riuscendo a delineare si vuole vincere rispetto alla DC a una DC che dall'ottantanove da Berlino può ricavare nuove ragioni di forza e non di crisi
Un diverso quadro di convenienze un diverso modello sociale e di sviluppo oltre che di assetto democratico del paese
Dunque doveroso fare i conti con il punto a cui siamo con le divergenze con i conflitti di merito che permangono tra noi il PSI
E con i problemi che si pongono a tutta la sinistra perché in difficoltà e tutta la sinistra
Quell'al governo e quella all'opposizione
E noi saremo a mio avviso tanto più forti e credibili nell'incalzare criticamente il partito socialista
E nel rivolgerci positivamente a tutte le forze la sinistra italiana quando più costruiamo una nostra identità di autonomia e quanto più cambiamo davvero noi stessi
Io dubito in questo senso che sia efficace un approccio come quello contenuto l'intervento di Veltroni di stamattina del tipo noi abbiamo fatto la nostra parte siamo già cambiati ora tocca a voi
Io penso che invece c'è tutto un cammino politico programmatico che noi dobbiamo fare e un'autoriforma del moderno partito politico del suo modo di essere di nessun rapporto con la società che è ben lungi dall'essere realizza e in questo senso c'è l'altra parte del discorso di verità quello su di noi
Perché lo Stato del partito è molto grave
E il futuro è e ancora da conquistare ancora esposto e la realtà a dircelo il voto siciliano
E già prima il dodici maggio e poi Andria e le nostre difficoltà attengono sia Forza del PC che non riusciamo a portare nel PDS sia al nuovo che pure si muove in tante città queste difficoltà sono particolarmente acuta e a volte drammatiche nel Mezzogiorno ma io credo che vanno ben al di là del Sud capisco che in qualche modo
Da parte nostra e anche di altri si possa tendere a sommare
A fare riferimento ai voti nostri e di Rifondazione dispetto al pc
Ma questo si potrà nei prossimi mesi farlo sempre di meno
Anche perché siamo due forze distinte
E la questione vera io credo su cui interrogarci e perché non riusciamo noi a rappresentare forze sociali che vanno a Rifondazione
E domande di rinnovamento che vanno verso Orlando Hillary almeno se come io penso tutti vogliamo non intendiamo rassegnarci essere una forza media
E in alcune parti del paese una forza piccola in minore del panorama sociale e politico
Come in aree del Mezzogiorno dove non riusciamo ad essere non il secondo il terzo partito ma neppure la principale forza della sinistra di opposizione
Una rassegnazione questa che certo non può avere un partito nato con l'ambizione di potere essere più grande del PC
E allora il perché non siamo noi ad intercettare è il nodo grande che ci ha di fronte
A questo interrogativo vitale possiamo rispondere c'è una linea una linea giusta e non c'è un partito adeguato
C'è una linea una linea giusta e il partito non c'è ancora io non sono d'accordo con una tale risposta
Noi non possiamo essere un parco un partito di espositori di una linea noi non abbiamo una cultura azionista e non lo dico in termini spregiativo i non siamo mossi da una visione illuminista noi veniamo da un'altra tradizione sia pure da rinnovare profondamente veniamo da un'altra visione dell'apporto politica partito organizzazione fondata sulla verifica di massa di una linea perciò la risposta mi sembra più complicata e diversa da quella che dà il compagno che prendiamo il caso del Mezzogiorno Occhetto ha ricordato giustamente che il partito non ha seguito l'indicazione anti consociativa l'appello di Avellino ma perché
Per problemi di quadri di cultura certamente
Ma anche io penso che ragioni più profonde politiche e sociale
E lo stesso termine appello è a suo modo emblematico e significativo l'appello c'è stato ma il problema è che noi non siamo riusciti a mettere in campo reali politicanti consociative scelta netta che mettono in conto pezzi però possibilità e che siano contrastanti positivamente con le spinte consociative che sono forti nella società nella struttura sociale e nella politica meridionali
Più in generale io penso che anche perché non solo ma è anche perché non abbiamo avuto in questi mesi e perché non c'è ancora una linea adeguata che non c'è anche un partito all'altezza dei dico
Ora noi sappiamo bene che ci vorrà tempo io penso anni per ricostruire una sinistra di alternativa è un partito di massa
Ma proprio per questo c'è bisogno di impegnarci tutti in una più alta capacità di analisi strutturale
Della Società dei partiti della dicci
E qui sulla crisi o sulla forza della DC io ho sentito forse sbaglio io giudizi non proprio univoci tra di loro nella relazione impegnarci tutti in una più alta capacità di proposta
Anche per superare un difetto di rene corpose innovazioni di cultura politica ma proprio per questo è decisivo la coerenza di una linea in intendiamoci anche prima dei piccini c'erano contraddizioni oscillazione di linea e si pagavano molto anche allora nessuno di noi può dimenticato
Ora però molto più di prima è sul campo e sulle scelte che si verifica l'identità politico sociale e lo stesso volto ideale del partito nuovo e per questo io credo si tratta non solo di rilanciare la svolta
Ma di apportare correzioni sostanziali
Di realizzare una svolta nella svolta
Su decisive questioni di merito e nel ruolo nella collocazione del partito rispetto alla società di alla crisi italiana al suo divenire ai rischi e anche agli spazi che apre questa crisi
Noi siamo infatti il pio di processi di fondo che investono lì come in via la società lo Stato la politica i partiti
Per i partiti stessi c'è un mutamento storico
In qualche modo una perdita di peso di rappresentanza nazionale generale che ha fatto Inedito
C'è una progressiva regionalizzazione
Dei grandi classici i partiti italiani che si sono costruiti come forze nazionale
La stessa di cd che ha trionfato in Sicilia ha problemi seri nel Nord e mosso dalle leghe
I partiti al governo tutti sia pure con gradi diversi si regionali sano nel senso che si medio galiziano
Al nord le leghe cercò di espandersi in territori nuovi e noi rischiamo di essere un partito del centro Italia i anche lì io penso con problemi non piccoli e questo mutamento nella funzione di partiti dell'Italia politica è collegata intrecciato con i mutamenti dell'Italia reale e sociale
L'Europa che incalza l'Europa degli interessi che si scontrano non l'Europa della retorica la rottura politico civile e non più il divario economico tra Nord e Sud
Il limite raggiunto da politiche fiscali e di bilancio che hanno consentito una gigantesca redistribuzione di redditi e di poteri
E una promozione sociale e di status divinità per esteso e forze sociali del paese la sfida riguarda tutti
E andrà avanti chi sarà più in grado di porsi come nuova rappresentanza nazionale come risposta ad una crisi della Repubblica che assieme crisi democratica e questione sociale
E su questa natura della crisi
Che si decide io penso sia la nostra opposizione
Saprà presentarsi come un bene democratico
Un valore generale come portatrice di una proposta democratiche sociale forte oppure se noi saremo e la partita è tutta aperta un elemento della crisi un fattore interno alla crisi gramsciana bene
E su questo intreccio tra questione democratica e sociale noi non ci sia
Per difetti nell'azione
Per inerzia e pigrizie su problemi sociali come ha detto Occhetto e io penso per qualcosa di più corposo
Per qualcosa che attiene anche all'impianto della nostra analisi proposta generale per qualcosa di attinente Issey da stabilire tra politica ed economia tra democrazia distrugge da questo punto di vista e concludo
La posta in gioco nella trattativa tra sindacati Governo e Confindustria la i contenuti e la posta in gioco
Io investono direttamente le prospettive politiche e democratiche e non soltanto sociale in senso stretto investono i rapporti di potere
Perciò se impegno sulla scala mobile
E per la difesa dei redditi più bassi ma anche e soprattutto la condizione operaia in fabbrica strumenti e poteri di contrattazione una scelta di fondo strategica politico democratico oltre che sindacale
Per una contrattazione articolata intesa come mezzo indispensabile nell'epoca della fabbrica integrata e come risposta avanzata a quel dilemma politico più generale centralissimo oppure di Lucrezia ravvicinata e auto-governo che esiste nell'economia e nella politica italiana
E lavorando molto su questi legami tra democrazie Soggetti
Che noi possiamo radicare il PDS nella società italiane nei conflitti che l'attraversano
Con l'obiettivo che io penso sia determinante per l'avvenire prospettive della sinistra di costruire una consistenza politico sociale del PDS obiettivo chi richiede l'impegno attivo e forte di tutti noi
La parola Claudia Mancina segue in grado
Vorrei fare alcune osservazioni a partire da un punto che mi sembra alla base della relazione e cioè la concezione dell'alternativa non in termini di schieramento
Non con una sommatoria di forze politiche esistenti e che rimangono così come sono ma come un processo
E per processo si deve intendere qualcosa che cambia la mano che si sviluppa prende forma anche gli stessi soggetti implicati i rapporti che intercorrono tra di loro
E quindi anche un processo da costruirsi nella società civile che non può non cambiare i rapporti di rappresentanza per fortuna forze politiche società e in questa concezione dell'alternativa che si colloca evidentemente in modo centrale la questione dei cattolici
Condivido la formulazione di Occhetto cioè che i cattolici devono partecipare a pieno titolo come cofondatori alla costruzione alternativa i referendum sicuramente ci ha mandato un messaggio da non sottovalutare
Sarebbe sbagliato dunque leggere il referendum interni di schieramento o di alleanza ci sono intorno a queste questioni degli aspetti culturali di fondo che chiedono chiarezza
Se è vero che non si può identificare il mondo cattolico con il papà con la Chiesa tuttavia è anche vero che di questo papato si deve dare un giudizio io credo un giudizio che deve essere realistico in termini storici nonne non servono le le sparate anticlericali sicuramente questo papato a tratti Complessi alcuni possono piacere di più altri di meno mai profondamente moderno io credo e interno a suo modo alla vicenda culturale di questa fine di secolo e non temo nel dire questo accuse di tatticismo
C'è tuttavia una frontiera vera di scontro del Papa con il mondo di oggi e sta nelle questioni che vengono dette dette le questioni della vita
Ci si potrebbe chiedere perché proprio queste siano riaffermate con tanta foga mai vista prima da un Papa così politico e così secolarizzato da un certo punto di vista io credo che il temuto venir meno dell'argine costituito dalla famiglia e dunque dal ruolo tradizionale della donna sia considerato oggi dal Papa il pericolo più grave più ancora del consumismo e del materialismo
La donna che si sottrae al suo ruolo tradizionale subordinato riafferma la sua qualità di soggetto morale e politico costituisce infatti la più radicale e irreversibile rottura di quel rapporto di subordinazione della libertà ad una verità adesso esterna
Che è un punto irrinunciabile ancora nella Centesimus annus
Allora il rapporto con i cattolici che giustamente vivere come forza integrante costitutiva della Sinistra per l'Alternativa non comporta certamente non può comportare un atteggiamento compiacente verso verso il magistero nell'abbandono di una specifica identità della sinistra su questioni come quella dell'aborto
E io voglio dire qui lo voglio dire perché ci sono state delle
Delle interpretata i travisamenti giornalistici in questi giorni
Che il modo in cui Occhetto nell'intervista ad est dati sta ha posto la questione del della Bortot e in modo corretto perché l'ha posto sulla base della della scelta responsabile e del vede la donna e quindi dell'autodeterminazione
C'è però un punto sul quale vorrei fare alcune osservazioni ed è la questione della difesa della vita
Ora l'affermazione che tutti vogliamo difendere la vita può apparire del tutto evidente
Ma il linguaggio non è innocente e io credo che sia buona regola diffidare delle evidenze linguistiche
Una nozione dis di vita senz'altro di vita così indiscriminata indiscriminata e tutt'altro che è evidente è invece una questione che una nozione che oggetto oggi di un larga battaglia
Scegliere questa nozione significa scegliere determinate posizioni senza volere all'interno di un conflitto
Nel campo della bioetica per esempio la discriminante sta precisamente in un uso generalizzato e concettualmente confuso del termine vita
Oppure nella sua articolazione destrutturazione che fa vedere che ci sono forme diverse di vita che hanno diverso valore richiedono diverso rispetta io per esempio credo che la vita animale debba essere rispettata ma non la metterei sullo stesso piano della vita di un neonato
E credo che la vita fetale abbia un valore per la comunità umana ma non lo stesso valore della vita di un essere umano adulto
E infine credo che pochi possano di dubitare che nella pratica medica si pongano continuamente dolorose e difficili problemi di scelta appunto tra diverse forme diverse possibilità diversi qualità di e nemmeno si può escludere che si dia il caso in cui una buona morte anche se il suo valore
Non voglio entrare nel merito della questione complicatissima dell'eutanasia sulla quale credo si debba discutere liberamente
Voglio solo dire che su questo insieme di problemi piuttosto gravi non porta luce l'uso di una nozione generica di vita che invece tende con un effetto tipicamente ideologico
Ad attirare questioni diverse dentro una sfumata retorica ecologica ed è proprio Ratzinger infatti che sta facendo in questi anni quest'operazione
Costituendo un terreno scivoloso
Sul quale molti laici sono scivolati in primo luogo i verbi
Allora cosa voglio dire io non credo che ci siano steccati inamovibili tra cattolici e laici nemmeno nel campo della bioetica marito che negli ultimi tempi si è riacutizzato una contrito una contrapposizione culturale che in Italia è sempre stata molto forte
La guerra del Golfo in particolare ha visto riproporsi una sgradevole polarizzazione nella quale la sinistra è sembrata non esistere come tale i la sua voce si è in qualche momento spenta tra una presenza molto forte dei cattolici è un e dall'altra parte un laicismo molto intollerante
Spesso direi anche piuttosto volgare
Credo che sia nostro compito non Schiaccianoci o farci schiacciare su uno di questi due poli ma invece cercare di suscitare la formazione di una cultura laica che sia veramente tale
Cioè non laicista non intollerante non sprezzante delle esperienze delle culture religiose credo che sia nostro compito lavorare a rendere possibile una ridefinizione teorica e pratica dell'idea di laicità cioè di un una laicità nella quale si possano riconoscere anche religiosi se è vero che laico non si oppone o non deve opporsi a religioso
Credo che se non avverrà questo non riusciremo in Italia costruire una sinistra veramente larga che possa comprendere cattolici credenti di altre religioni e non credenti uniti da un comune progetto politico e da una comune passione politica
E credo anche che non riusciremo mai senza di questo nel PDS a sfuggire all'eterna tentazione di un approccio trasformista e strumentale alla questione
Che oltre ad allenarci quell'opinione laica che certo anche se numerose in Italia non ci rende credibili rispetto ai cattolici e su questo devo dire che l'intervento poco fa di Ettore Messina è stato significativo per me
Come si può come ci si può muovere in questa direzione
Io credo che il problema cruciale sia distinguere nettamente impostare il rapporto con i cattolici ma insisto ci sono anche altre religioni e anche se non prive di peso sociale enti culturale
Ma impostare questo rapporto con su come incontro sulla politica non sui valori
E la politica intesa anche nel modo più nobile e quindi con una sua propria valenza etica con suoi valori etici ma suoi autonomi
Che ci può unire
E con questo non voglio dire che sui valori morali debba scendere il silenzio o il grigio della neutralità ma anzi credo che ci debba essere una discussione vera e profonda però una discussione basata sul rispetto e quindi sull'esplicitazione delle differenze
Come anche nel caso dell'aborto dove credo che ci siano delle differenze
Anche le differenze tra le donne e nel caso di esplicitare
Non credo che i cattolici siamo interessati ad un atteggiamento più oscura o tenta di camuffare differenti solo nella chiarezza nell'autonomia delle posizioni questo partito può essere credibile e acquistare consensi
Nella nell'area cattolica democratica senza perderli in quell'opinione laica che pure esiste ed è anch'essa importante per la costruzione dell'alternativa
Autonomia significa per me non solo dire certe cose non altre ma anche dirle con le parole giuste che non diano adito ad equivoci
Della identità del PDS della sua collocazione autonoma delle sue radici finora poco sviluppate se ne sta parlando tanto in questa in questo Consiglio fa parte certamente la lunga battaglia per l'aborto ma non soltanto questa anche l'elaborazione originale delle donne sul nesso di libertà e di responsabilità
Un'elaborazione che non è intollerante laicista ma non è nemmeno subalterna
Se la frequentarsi ma di più forse scopriremo che pezzi di una cultura nostra originale esistono già e possono utilmente entrare in relazione con altre culture
In gara segue Cappellini
Io ho colto questo filone la relazione del segretario del partito
Mi pare che essa parta da due valutazioni
La prima il congresso socialista di Bari
Dice che il consociativismo socialista alleanza
Competitiva DC PSI ormai non ce la fa
E quindici apre una possibilità nuova simile
La seconda i referendum del nove giugno espresso una ribellione trasversale allo sfascio e alla inefficienza dello Stato
Al blocco e al corrompe il mento del sistema politico coi movimenti volgendo gruppi Borghesi e soprattutto anche forze cattoliche che si stacca non si possono staccare dal sistema di potere della democrazia Christié
Il partito democratico dalla sinistra per usare un'immagine D'Alema quindi non è più una tribù isolata sulle montagne
Con l'avvocato svolta della Bolognina
Non è più comunista e nemmeno più consociativa
è ormai pienamente occidentale e quindi è abilitato a oggi ad essere un agente essenziale dello sblocco del sistema politico di una tappa nuova della modernizzazione
Io dica in questo caso liberal democratica dell'Italia
Ma il termine è mio e di un regime finalmente di alternanza di legalità
Di efficienza statale di razionalità procura
In ciò che ha detto mi sembra che indichi le basi per una nuova alleanza a sinistra contro il moderatismo democristiana
E di una funzione nazionale oggi del PDS della sinistra
La riforma elettorale appare quinti un punto chiave come premio coazione a un confronto fra coalizioni in cui la sinistra
Torni a giocare le sue carte di fronte alle nuove arretratezze dell'AGEA azienda Italia gestita sostanzialmente dalla DC
Questa mi sembra la chiave proposta per un confronto a sinistra sui programmi
Il punto dolente per Occhetto appare il partito che non ci adeguato alla svolta in fondo sembra per una residua resistenza di apparati attardati in dispute intestini
Io parto da un'analisi diversa più drammatica però con potenzialità secondo me il più profonde della crisi che vive la società italiana e non solo adesso
E se guardo alle difficoltà del partito
Le riporto a fenomeni più sostanziali
Penso che siamo di fronte a una crisi del rapporto fra masse politica che ha caratterizzato questo secolo
E che ha stabilito un nesso mai esistito tra vita e politica
Coinvolgendo milioni di essere umani
Prima di tutto delle classi subalterne in esperienze di azione collettiva che sono sfociate anche in regimi totalitarie totalizzante
Ma hanno alimentato nuovi soggetti storici quali il partito di massa il sindacato di classe
E hanno quindi molto in Europa e anche in altre parti in tanta parte del mondo cattolico
Grandi forse e hanno segnato un'inversione di quelli che stanno in basso e anche del soggetto escluso letto
Penso che a questa crisi di grandi fenomeni di aggregazione collettiva ci abbiano condotto due sconfitte cruciali da guardare lucidamente in tale
La prima si è espressa nella catastrofe dei regimi del socialismo reale dell'Est
Battuti su due terreni il confronto con l'America nella corsa militare e la sconfitta nella sfida produttiva nella completi petizione del produrre moderno e su questa catastrofe io tornerò più avanti parlando della vicenda jugoslava
L'altra sconfitte avvenuta all'interno dell'Occidente opulento
Dove è passata una frantumazione delle soggettività sociali che si erano raccolte attorno al classismo operai
C'è stata una capacità bisogna riconoscerlo del terzo capitalismo di realizzare un'espansione dei consumi un prolungamento della vita umana
E anche forme multiple di partecipazione al benessere e dico così alla distribuzione degli utili
Ma questo è avvenuto attraverso una ristrutturazione di gerarchia e processi di nuova passività azione delle masse che hanno ferito spera essenziali della vita hanno devastato vincoli comunitari e appelli otto barche nuovi alla violenza e alle sue
Qui il nodo vero con cui dobbiamo misurarci perché questo processo sta giungendo in Italia e altrove a una nuova tra
Qui è il senso vero secondo me dell'appuntamento di luglio con la Confindustria non è solo un nuovo tentativo di taglio dei salari
è una mutazione sostanziale chiesta al sindacato egli domanda di farsi garante centralizzato e dall'alto
Delle nuove tappe e dei costi di questa gerarchizzazione centralizzato
Con una rinuncia sostanziale a essere espressione di processi di autonomia di massa e democratica diffusi nel processo produttivo e nei suoi momenti di conflitto e di contrattazione
RAI piene stamane sull'Unità ragionando sul confronto con la Confindustria afferma che la nuova tappa di modernizzazione statale e razionalizzazione produttiva non può portare sono le sue parole a una penalizzazione del lavoro
Sottolineo che per me
La penalizzazione in questo caso non può riferirsi solo ai livelli della retribuzione
Ma anche ai sistemi ai poteri sistemi di potere nella propria
Il livello della sfida per noi è questo ognuno è come era proprio nudo su cui ci definiscono oggi il ruolo e io dico le potenzialità di una nuova sì
La vicenda così che la proposta presidenzialista sono l'altra faccia di questo scoop che riguarda i soggetti e le forme della democrazia e i caratteri della nuova statualità
L'intervento di Cossiga sulla Costituzione sulla sovranità popolare e alcune cose ricevuta dedite molto chiare dato tutto Aldo Tortorella
è pesante proprio perché di dura otto qualità
E non si tratta solo del ruolo del Parlamento cioè dalla rappresenta la Costituzione del quarantotto è caratterizzata dall'articolo tre dove viene posto non il problema dell'eguaglianza suo delle Guagliani
Ma delle classi subalterne nel potere statale
Questo enorme tema non si risolve solo né col diritto di voto né con uno Stato che garantisca efficienza di servizi e legalità nella gestione delle risorse saltando questo problema c'è la delega a delitto politiche ed imprenditoriali
Si tratta allora di sapere se apriamo un nuovo capitolo del rapporto fra governanti e governare
Alla luce delle nuove subordinazione i e della penetrazione delle gerarchi e finanziari industriali incanti gelosi della vita umana
Questo discorso viene dopo Risanamento
Non lo credo
Senso una lotta su questi nodi avremmo forse l'alternanza ma nella passività ed è la delega
E allora il problema di un nuovo rapporto tra politiche ma se non sarà risolto e anche una sinistra al governo alla fine sarà solo ricambio di ceto politico cioè non sarà la nuova sinistra posto mille no ottocento novecentottantanove e nell'era del terzo capitalismo e sarà illusorio tema davvero emergente e segna uno stacco con il secolo e con la storia della mia generazione
Alludo a una politica diffusa di individui e di masse che non occupi e possieda tutta la vita alludo agli spazi dell'esistenza l'affettività il corpo la contemplazione la comunicazione comunitaria il gratuito l'inutile
Che la politica totalizzante della mia generazione rimandava a un domani lontano
Ho Panchen lama in un egualitarismo rivelatore astratto delle di
L'altro punto che ritengo qualificante di una risposta che non sia solo di razionalizzazione dell'Italia al modello occidentale riguarda e riapparire dell'elemento militare qui la novità è sconvolgente dopo la guerra del Golfo abbiamo il rischio dalla guerra alle porte di casa
Io condivido la posizione che Occhetto esposto circa il nostro pieno sostegno al diritto all'autodeterminazione dei popoli della Slovenia ed è la prova e la condanna degli atti e della minaccia di guerra messi in campo dai generali di Belgrado non credo ci sia bisogno da parte mia di motivare questa posizione e la sua non negoziabilità
Già ai tempi della Guerra del Golfo la minoranza compreso quale sostenne l'obbligo di una posizione e di una strategia pacifista e non violenta nell'epoca dell'errato
Sento il bisogno invece di sottolineare come sia tragico questo riapparire della guerra
Né i luoghi dove sorse si tenne in piedi per in qualunque Antemio un regime comunista che era scaturito da non straordinaria lotta di liberazione
Da un'aperta rottura con i diktat di Mosè
Da una strategia che rifiutava l'inclusione in un blocco e alimentava il movimento dei non allineati
Da sperimentazioni di autogestione e persino la morte di Tito di di dirigenze federali alternate e che sembravano negare in radice una centralizzazione e una casta dirigente quel regime non era una nomenclatura di e so bene quale riflessione nuova questa sconfitta
Chieda a chi come me vuole e continua a dirsi comunista sento la lezione che per me comunista viene da questa sconfitta che si è consumata non solo sul terreno delle libertà e del pluralismo ma nel campo per così dire della scienza della produzione
Nelle risposte a bisogni di remunerazione di consumi di servizi e di sapere decisivi nel cofano
Detto questo senza reticenze senza attenuanti
Il riapparire della guerra è una faccia anche essa di una subordinazione produttiva di un Sud di Europa che cerca di fronteggiare su questi terreni di forza un'inferiorità produttiva e una subalternità che investe non solo
Posso chiedere ancora
Utile non subalternità che investe non solo la Jugoslavia la sua divaricazione fra popoli che si orientano verso un'integrazione con il Centro Europa e popoli o gruppi dirigenti che cercano nel vincolo militare e mi conflitti nazionalistici gli strumenti per fronteggiare la loro crisi produttiva ma più largamente che emerge ad oriente
E nel sud del mondo
E anche nel cuore dell'Occidente opulento come dice dolorosamente il su di e allora non basta dire che Saddam demonio e che i generali del Vibe ritirato sono russi e che Assad di Siria e sagge Rama serrande i palestinesi e che i fondamentalisti algerini c'è un'arretratezza il modello occidentale di sviluppo sì avvinto nei confronti e Mosca stessa oggi invoca aiuto
Ma il mare dei subalterni è in tempesta non ce la fa ad entrare dentro questo modello
Tornano allora i disperati conflitti armati e io dubito che le nuove Gendarmerie dell'Occidente riescono a controllare queste intenzioni non dico senza spargimenti di sangue ma senza nuove aspre strette politico sociale e allora anche da questa visuale assai più larga una strategia di mero adeguamento dell'Italia agli stand statali e sociali occidentali mi pare strutturalmente limitato
Si rendono necessari poteri e soggetti capaci da un verso di fare da ponte con il suddetto è ormai dentro e fuori dei nostri confini
E dall'altro di esprimere i bisogni di autonomia di creatività individuale e collettiva che sono messi in discussione da questa vincente è straripante visione della vita
Io non condivido molte cose di papà Curitiba ma non c'è dubbio quello il problema l'apporto le risposte del passato sono stati Sco ma altri impulsi stanno nascendo posso vincere
E ognuno di essi anche a che fare con fratture di oggi che stanno accelerando che cosa l'esplosione della violenza nelle metropoli se non questo certo perché mancano case ospedali aule trasporti servizi va anche oltre perché la comunicazione con l'altro saldi
Una sinistra permette ho finito
Tornerà a radicarsi con le masse e dentro le masse se si misura da ora con questo oltre che proprio il capitalismo vincente ieri evocando così imperiosamente sotto i nostri occhi
Per me il confronto fra Dinoi nella sinistra e nella società e su questi punti
Cappellini e segue fascino
Io condivido la sostanza dell'analisi l'asse politico della relazione di Occhetto
A me pare che permette di definire una linea politica soprattutto un'iniziativa politica nei prossimi mesi
Capace di superare anche quei ritardi quell'oscillazioni quell'incertezze di linee
Quell'appannamento che per certi versi assegnato iniziativa subito dopo Rimini
Ora noi avanziamo una proposta politica alla sinistra al Partito socialista al Paese
E quindi avanziamo questa proposta partendo dalla crisi devastante del sistema istituzionale
Dalla profondità della crisi economica e sociale
Ora io sono d'accordo nel giudizio che viene dato
Si chiude una fase e il congresso socialista segnala questo passaggio
Ci sono le condizioni perché si riapra una fase politica nuova
Una fase cioè che sia capace non solo di innestarsi su processi reali materiali concreti la spinta al cambiamento al rinnovamento che si è manifestata anche col voto referendario
Ma una fase che sia capace di aprire processi politici nuovi tra le forze della sinistra e creare le condizioni di un alternativa
Contano molto i tempi
Per questo io non condivido le critiche
Di coloro che spostano sostanzialmente e rinviano il dibattito il confronto alla definizione di un progetto complessivo che dovrebbe essere studiato elaborato da qui all'avvenire
Alla definizione di un programma fondamentale
Noi abbiamo una scadenza immediata
Noi andremo a votare fra pochi mesi in questi mesi giochiamo una parte della scommessa
Della svolta di Rimini ecco perché è necessario discutere oggi e in questi mesi
Come superare un ritardo di visibilità del nostro partito
Come rispondere ad una domanda che lo stesso Occhetto poneva nella relazione
Cioè come rendere forte un'identità chi siamo cosa vogliamo e da questo punto di vista devo dire
Che ritardi che abbiamo avuto nella prendere posizione
Sulle vicende della scala mobile
O ad esempio le incertezze che permangono ancora sulla riforma del sistema pensionistico non giovano non danno aiuto non danno concretezza questa identità
Nello stesso tempo se l'identità della PDS
Non è definita dal nome dal simbolo mai definita dal programma
E dalle cose che facciamo io penso che noi dobbiamo partire dalla consapevolezza che non conquistiamo consensi
Perdiamo voti perché appariamo alla grande massa della gente sostanzialmente troppo uguali agli altri
E quindi il problema della diversità
Di come noi
Puntiamo ad essere elemento di riferimento per grandi masse che guardano al ricambio all'alternativa del sistema politico è una questione fondamentale
Allora si tratta di capire come entrare in sintonia con la corrente democratica
Che si è manifestata
Che al suo interno varie componenti anche di segno moderato anche parti avvertite dell'imprenditoria pubblica
E allora come sfruttiamo questa spinta per determinare le condizioni della democrazia dell'alternanza
E d'altra parte il problema politico che abbiamo come quelle componenti progressiste che si sono manifestate
Quella che viene definita la nuova sinistra
Entrano in sintonia
Con il nostro partito e con la proposta di un'alternativa democratica ecco allora che io sento
Proprio perché non voglio dare per scontato il movimento che si è determinato all'interno del mondo cattolico
Non voglio dare per scontato che rifluisce spia di nuovo sulla democrazia cristiana
E da questo punto di vista sottolineo l'esigenza di un approfondimento
Settentrionale della questione cattolica
Il voto la tenuta
Il malessere che si è manifestato segnala un disagio e un distacco anche di settori da democrazie cristiane
E però vero che la sinistra non riuscendo a dare risposta su due temi di fondo quello della democrazia è quello dell'efficienza
Non è riuscita a intercettare questo vuoto
E di fatto questo voto si è saldato dalla protesta leghista o nell'astensionismo o disperdendosi nella frantumazione
è però vero che sul tema della democrazia e delle riforme
Abbiamo ancora vizi di continuismo
è pur vero che il tema dell'efficienza
Tema assenti Tissi mo'nelle grandi aree urbane avanzate è un tema che la sinistra stenta ancora a declinare
Ecco allora
Il confronto programmatico richiede una discontinuità anche di cultura politica
Ecco perché non condivido quei compagni
Che sostengono l'esigenza di avviare un confronto classico tra le forze della sinistra d'ispirazione socialista
A me pare che non sia sufficiente
Ne è un confronto classico col PSI
Ne un conflitto vecchio con questo partito
L'emergere di un malessere di una tensione di una spinta al cambiamento richiede un confronto politico che abbia una nuova qualità
Ecco perché allora insistere sulla cultura politica nuova
Non sono formule che possono dare risposta questo problema
Non lo è nell'unità socialista
Se non parte da i presupposti di un confronto reale programmatico
Non lo è neppure un'opposizione che pure abbiamo sviluppato per anni se non è una nuova opposizione ecco allora il problema di cosa fare
Dell'unità per fare che cosa
E io penso che Milano sia da questo punto di vista un terreno dove l'antinomia citata da Occhetto
Sia un'antinomia
Che si scontra con l'esperienza di governo locale
Emerge cari compagni una questione urbana una nuova questione urbana
Molto più complessa di quanto l'abbiamo definita nel corso delle nostre riflessioni
Questa questione ha visto per anni una sinistra
In difesa ed è vero che nell'area metropolitana milanese la sinistra subito anche una sconfitta
E allora serve un ripensamento serio della sinistra
Serve un ripensamento sulla stessa esperienza di governo non c'è solo nell'immaginario collettivo
Un PSI che appare uguale alla DC
Nell'esprimere una funzione di governo ma è pur vero che esiste un problema di rinnovamento
Del modo stesso di essere della sinistra
Nelle giunte e nelle maggioranze ecco perché nell'esperienza che abbiamo difficile avviato a Milano
La sfida che abbiamo rilanciato al Partito socialista
Non solo a partire dalle grandi questioni programmatiche nazionali fisco pensioni sanità
Ed è l'esigenza di trarre un bilancio di questi quindici anni
Ma anche di trarre un bilancio così come il PDS ha fatto su quindici anni di giunte di sinistra
E sulla consapevolezza che c'è un distacco crescente tra la maggioranza
Chi governa questa Giunta e larghi settori di Società di giovani di imprenditoria che si sono manifestati ampiamente anche con il voto referendario
Ecco allora la sfida un ripensamento strategico della sinistra coraggioso che faccia fino in fondo i conti con un vecchio modo di governare
Lo abbiamo detto in tutte le riunioni
Non è più sufficiente dire siamo il partito dalle mani pulite se laddove governiamo non riusciamo a produrre concretamente iniziative proposte che impediscano all'azione amministrativa
Fenomeni di corruzione di intreccio tra queste l'affarismo se non danno cioè un segnale di rinnovamento profondo sulla politica
Sul modo di governare la città sulle grandi contraddizioni
La questione della Dexter comunitari il problema degli solidarietà il grande tema delle periferie urbane
Il grande tema dell'inquinamento
Sappiamo bene
Che da sola Milano non basta
Sappiamo bene che c'è una crisi dell'ente locale una spinta centralistica
Che ha depotenziato le funzioni di governo di programmazione
E però è vero che si apre una fase straordinaria
Non solo
Una fase segnata
Da una ridefinizione nei settori produttivi e terziari
Con una nuova crisi dell'apparato produttivo tradizionale ma una base straordinaria anche di riassetto istituzionale del Comune
La definizione della città metropolitana e d'altra parte la DC dibattito e la definizione dello Statuto ecco allora
Cogliere l'occasione
Per un'inversione di tendenza
Per aprire un nuovo confronto
Nella sinistra col Partito socialista
Sapendo che però per noi decisivo il rapporto con la gente
Con i settori di popolazione che chiedono un cambiamento ed è per questo che il tema di fondo diventa allora come ricostruire un rapporto con la società
Noi abbiamo un partito sostanzialmente fermo agli anni Settanta
Rimasto posizionato sulla vecchia Società industriale
è in discussione e da qui l'allarme che condividiamo
Dello stato del partito è in discussione il carattere di massa anche in una grande area metropolitana come la nostra
E allora
Bisogna fosse con coraggio
Avviare un processo di costruzione del PDS diciamolo francamente
Da Rimini non è successo nulla
A guidarlo stiamo avviando questa operazione di riorganizzazione politica e organizzativa e però vero cari compagni
E si stenta ad andare avanti
Questo tema dalla riforma del partito della ridefinizione del partito è una delle condizioni della sua visibilità
Se vogliamo incrociare quella nuova domanda politica
Allora
Io ritengo che dal centro dalla direzione
Deve venire
Una iniziativa molto più incalzante
Non vorrei cari compagni
Che avendo uno statuto in transizione
è una situazione politica così come quella che sarebbe stata nel corso dei prossimi mesi
Ci trovassimo fra pochi mesi a dire
Che al di là del nome e del simbolo sostanzialmente non è cambiato nulla
E questo deprime le forze anche nelle sezioni che si muovono per cambiare
Allora diventa decisivo superare le degenerazioni che sono avvenute nel corso di questi mesi
Il pluralismo una ricchezza ma ciò che sta avvenendo nel partito deprime depotenzia oltre che fa perdere quella funzione di governabilità
Allora assieme a nuove regole forse si tratta di discutere anche quell'esperienza di patti di garanzia che si sono costruiti cioè se non sono in grado di dare risposte rischiano di lasciare alla paralisi il nostro partito
La parola Fassino e segue Migone
Il doppio voto di giugno mi pare ci consegna due indicazioni significative sufficientemente visibili
Sulle domande del paese e sulle difficoltà della sinistra rappresentare
L'esito del referendum mi pare ci dice che c'è una domanda forte di rinnovamento e di riforma della politica
Certo naturalmente in quella domanda ci sono tante cose
C'è sicuramente una sincera sia di rinnovamento democratico così come c'è anche un umore anti partitico e l'esigenza di manifestare una protesta un disagio che non di per sé sono di segno progressivo
Tant'è che è significativo è stato il concorso degli elettori delle leghe nel Nord all'esito referendario
E noi che ci siamo impegnati nel referendum lo abbiamo fatto non già per assecondare vita interamente tale umore ma per trasformare quella domanda in una risorsa utile rinnovamento democratico della Repubblica
E peraltro io credo che proprio questo dovrebbe essere il compito dei partiti e della politica
Interpretare le domande del Paese anche quando esse si esprimono in modo diverso da quello che vorremmo
Per tradurre in progetto politico e in programma di governo quelle domande e io credo che stia proprio qui il nodo che sta di fronte alla sinistra
Le elezioni siciliane ci parlano di una sinistra in particolare di quella rappresentata dalle forze politiche principali che ha difficoltà a rappresentare le aspettative e le domande del Paese
Il voto ci indica non solo che la sinistra storica non intercetta sufficienza quella domanda
Ma che l'elettorato o preferisce affidare la propria rappresentanza anche a sinistra a formazioni come la Rete di Orlando che si presentano non senza anche demagogia come esterni al sistema dei partiti
O addirittura rifluisce sulla DC che proprio di fronte ai limiti della sinistra generale logoramento del sistema politico finisce per apparire anche ad una parte dei cittadini che pure vuole rinnovamento della politica ancora come la forza più sicuro io credo che siano state giuste
E utile riflessioni che Paola Caglioti ha sviluppato sull'Unità e a cui rimando circa i caratteri del voto democristiano in Sicilia la capacità di quel partito di raccogliere un anche un'esigenza di modernizzazione della società dello Stato e del potere qui a me pare sta il problema per noi e per la sinistra intere per noi prima di tutto
Gli esiti elettorali confermano la fondatezza obiettiva dei presupposti che noi abbiamo messo alla base della svolta
La necessità di mettere in campo una forza che rinnovasse il sistema politico né sollecitasse il suo sbocco
Una forza che interpretasse l'esigenza direi di più quasi il senso comune ormai di realizzare anche in Italia una democrazia dell'alternanza
Una forza che per realizzare quegli obiettivi rinnovasse profondamente la propria cultura il proprio modo di essere il proprio programma
Per porco per concorre così a quel profondo rinnovamento delle idee della sinistra tanto più necessario di fronte a una società profondamente multa e mi pare che basterebbe richiamare le quotidiane polemiche tra Quirinale forze politiche sulle riforme istituzionali
La critica situazione del debito pubblico e il rischio che forse noi non denunciamo sufficienza di una insolvenza finanziaria dello Stato
La condizione di degrado istituzionale politico e sociale in cui verso il Mezzogiorno il complesso travagliato dibattito in corso nella CGIL per trovare conferma della fondatezza attualità degli obiettivi che abbiamo posto alla base della svolta
Il punto non è dunque quello di essere incerti sulle scelte che abbiamo compiuto dico francamente riferendomi anche alcuni commenti che nei giorni scorsi sono affiorati nel nostro dibattito immediatamente successivo al voto
Che mi pare ormai rituale che ogni mese ci sia qualcuno tra noi che invoca una correzione quasi che la nostra nascita fosse segnata da un peccato originale la svolta appunto di cui dovremmo ogni giorno espiare infine semmai si tratta di prendere consapevolezza della grande distanza che ancora separa la funzione il ruolo a cui aspiriamo e la concreta nostra capacità programmatiche di iniziativa che a me pare ancora troppo spesso impacciata in una vecchia cultura
Qui mi pare c'è da mettere in campo da bere una determinazione che finora non si è vista
E lo dico in primo luogo per il gruppo dirigente nazionale nel cui dibattito e nei cui atteggiamenti mi pare troppo spesso di veder riaffiorare uno spirito recriminato
E di quella chiusura burocratica denunciata nella parte finale della sua relazione da Occhetto io credo ci si deve liberare prima di tutto al centro se non si vuole ricadere nel vecchio vizio di richiamare solo dal altri a cambiare se stessi
Abbiamo bisogno di rimettere al centro il rapporto nostro con la società italiana
Ma ciò significa un coraggio culturale forte un'innovazione organizzativa di lavoro che rompa con un continuismo burocratico che troppo spesso offre ai cittadini un'immagine di noi non dissimile da quella degli altri partiti
E dunque ci attende un lavoro di forte lena per costruire nel vivo di processi reali quel partito democratico la sinistra che non può davvero essere soltanto un pc con un nome diverso
Ma la riflessione sul che fare non riguardi guarda non di meno il PSI il cui recente congresso mi pare ci parla di un partito inquieto che avverte l'esaurirsi di un ciclo e che si interroga sul proprio futuro
Il doppio voto ci dice che quel partito oggi e dentro l'impasto è strategico
Per quindici anni il PSI ha perseguito tre obiettivi a ridimensionare la DC riequilibrare a sinistra riaggregare intorno a sé un polo di forze riformiste
E ha scelto di farlo con una strategia ambiziosa e che non è stata anche priva di qualche risultato
Governare con la DC operando al tempo stesso per una fuoriuscita della centralità democristiana tenere alta la conflittualità verso il PC per approfondirne la crisi ed ereditarne i consensi
E tuttavia oggi un bilancio sereno non può non registrare che di quei tre obiettivi iniziali soltanto uno il riequilibrio a sinistra è stato realizzato
La DC non è affatto ridimensionata né intorno al PSI si è aggregato un polo di forze riformiste
E anche nel riequilibrio a sinistra che pure c'è stato non si può non vedere che se c'è una tendenza costante di un dice di un decennio elettorale e che il PSI ha preso meno di quel che il PC ha perso
E allora bisogna fare i conti davvero con un ciclo che è giunto ad un esaurimento e il PSI e tutta la sinistra di fronte alla necessità di ridefinire una propria strategia politica
Oggi a me pare in particolare stanno di fronte alla sinistra a noi al Psi due questioni
Come ricostruire tra i partiti di ispirazione socialista e che si ritrovano pur con percorsi e storia diverso nei comuni valori ideali della dichiarazione di principio dell'Internazionale socialista
Un percorso che consenta la definizione di una comune proposta politica e programmatica anche in Italia
E al tempo stesso come farlo in modo non autarchico ma facendo i conti con una sinistra che è più larga aprendo sì all'arco di forze di sinistra che sono altrettanto essenziali soggetti dell'alternativa
Il problema mi pare proprio riuscire a determinare questo intreccio guardandoci da due Lussorio semplificazione
Che l'alternativa si possa costruire solo per un assemblaggio casuale di tutto ciò che sta a sinistra oppure che basti l'intesa tra noi e i socialisti a realizzare l'alternativa
La complessità della costruzione dell'alternativa sta proprio nella capacità di porre su basi nuove il problema della ricomposizione unitaria della sinistra italiana
E credo che questo sia il modo corretto di misurarsi con il problema dell'unità socialista che ci è stato riproposto dal congresso di Bach
La ricomposizione unitaria della sinistra deve fare i conti con una sinistra che nel nostro Paese storicamente culturalmente complessa e articolato
C'è la grande esperienza politica organizzativa dei Comunisti italiani che noi abbiamo trasfuso nel PDS in un partito nuovo facendole incontrare con nuove culture nuove esperienze della sinistra
C'è il PSI che il più diretto erede di un'esperienza storica del riformismo italiano di cui pure noi peraltro siamo eredi
C'è una sinistra laica che da Mazzini a Gobetti Ernesto Rossi a Spinelli al Partito d'Azione a la Malfa costituisce una componente storica e culturale essenziale per la sinistra di questo Paese
C'è un cattolicesimo democratico che deriva la sua collocazione sinistra da un intreccio forte di ragioni etiche e di ragioni politiche
Ci sono nuove soggettività maturate in questi anni sul tema dei diritti civili
Tutto questo la sinistra in Italia il problema è come trasformare un'articolazione così ampia da una debolezza ad una forza e constatare questo non significa affatto assumere questa situazione come immutabile al contrario
Significa avvertire ancor di più l'esigenza di una ricomposizione che non potrà che essere consensuale graduale rifuggendo tutti e ciascuno da intenzioni egemoniche integralisti che ho da una precipitosa reductio ad uno
E al tempo stesso ricordare l'esigenza di fare i conti con una sinistra plurale non significa ignorare che PDS PSI per la forza che cosa rappresentano nel panorama politico italiano hanno per primi la responsabilità di agire per una ricomposizione
Il problema mi pare allora come le due principali forze alla sinistra anziché continuare a perseguire una concorrenza distruttiva di cui sono la DC continua a trarre una rendita di posizione dovrebbero porsi il problema di come due partiti espressioni entrambi
Diversità del socialismo democratico ed europeo individuano temi occasioni utile a costruire un approdo comune e costruiscono una nuova tavola di valori e di proposte su cui sviluppare con tutta la sinistra con quella ampia sinistra il confronto programma
Insomma una prospettiva unitaria si costruisce se si riconosce che storicamente la sinistra articolata e pluralista e se il tempo spesso PDS PSI consapevoli di ciò sento la responsabilità di costruire le condizioni di una aggregazione più alti
Proprio per questo il terreno su cui far maturare la ricomposizione unitaria mi pare è un progetto di governo credibile e convinzione
Non sa per riproporre una contrapposizione manichea che me pare non è mai parsa convincente tra schieramenti e programmi che nella politica concreta contrapposizione che nella politica concreta non esiste
Ma perché di fronte a un cambiamento tumultuoso
Che ha conosciuto l'Italia nel decennio che abbiamo le spalle enorme crescita ma anche nuove contraddizioni nuovi bisogni insoddisfatti le idee forza della sinistra le sue esperienze le sue proposte sono spesso risultate spiazzate imiti quarte di fronte ai processi reali
E di qui l'oscillazione che la sinistra italiana ha conosciuto in questi anni tra due atteggiamenti entrambi subalterni e perdente
L'appiattimento di chi si è ridotto spesso ad assecondare la modernità
Rinunciando gli Ent armi finalità e obiettivi e chi al contrario quella modernità demonizzato sottovalutando nelle potenzialità che sempre incorpora una fase di grandi cambiamenti
E a me pare che rappresentare l'enorme crescita di produzione consumi opportunità che la società italiana conosciuto non l'ultimo decennio con soltanto come frantumazione della soggettività
Delle soggettività risente in qualche modo di questa lettura
Demonizza così a me pare non sementi
E tempo che a sinistra si apra un confronto vero sui Carutti sui caratteri avuti dalla modernizzazione del Paese su come dare risposta ai molti nodi economici sociali ho finito e istituzionali irrisolti
La realtà spesso si incarica di indicarci delle priorità la riforma elettorale su cui io penso che si debba fare ogni sforzo
Per verificare la possibilità di una proposta unitaria lo stato del debito pubblico l'integrazione europea al cui inizio mancano meno di cinquecento giorni il Mezzogiorno che continua a essere la vera emergenza del nostro Paese
Bene io dico vogliamo su queste quattro priorità aprire un confronto e vogliamo a farlo seriamente promuovendo noi le sedi e gli strumenti per un confronto vero libero e senza pregiudizi
Io credo che davvero non si faranno passi in avanti se si prosegue a parlarsi soltanto con le interviste sui giornali o con i segnali a distanza nei comizi
Ci sono altri Paesi in Europa dove la sinistra lavora veri e propri progetti Duemila
Io dico è possibile anche da noi lavorare alla costruzione di un progetto di un programma con cui la sinistra possa presentarsi ai cittadini italiani e di Recco così noi vorremmo governare l'Italia dateci la forza per farlo
E possibile io credo non smarrire la speranza
Ben rappresentata dal titolo che l'Unità straordinari ha fatto la sera
Della vittoria del referendum stavolta si è vinto non smarrire la speranza appunto che la sinistra possa al fine essere vincente
E noi siamo chiamati da subito con una nostra azione unitaria a dare una risposta positiva appunto a questa aspirazione
Migone segue Fumagalli
Compagne e compagni inizierò il mio intervento con un'affermazione irrituale
Sono d'accordo con la relazione del compagno Occhetto e auspico che sia messa ai voti
Che nessun fornaio si illuda di trovarci disponibili ad apparire un secondo forno comodamente collocato Perri asserire in ogni momento una rinnovata centralità della Democrazia Cristiana
L'alterità rispetto alla Democrazia cristiana è e deve essere un elemento fondante del Partito democratico della sinistra
Come e più mi sia consentito di quanto non lo sia stato per il Partito Comunista Italiano
Delle due svolte di Salerno è la seconda quella di Berlinguer quando dichiarò la fine dell'esperienza dell'unità nazionale quella da prediligere
Vorrei aggiungere che la nostra al per Rita rispetto alla Democrazia Cristiana
è la condizione per costituire un punto di aggregazione per i cattolici democratici socialmente impegnati moralmente sensibili
Non inganni da questo punto di vista io risultato siciliano
Perché le potenzialità è emerso il referendum si trasformino in un voto diverso e magari in una nuova militanza politica
Deve emergere con una forza che non abbiamo ancora trovato la nostra alterità rispetto alla DC ma anche ai modi di governare che essa per prima
Ha collaudato e poi insegnato ad altri
Il referendum e anche i successi di bianco e di Orlando rispetto a cui abbiamo avuto oscillazioni non positive forse mal consigliati dall'ansia di una difficile vigilia elettorale
Dimostrano che la difficile strada della riforma della politica può dare risultati anche e forse soprattutto nel Mezzogiorno
Dove è più acuto e il contrasto tra la prassi e le affermazioni verbali
Non conosco in maniera approfondita la situazione siciliana per cui esprimo solo qualche espressione che potrebbe risultare troppo esterna
La nostra sconfitta e forse attribuibile ad un deficit di alterità a cui non è ancora stato posto rimedio
Per fare un esempio non ci si può attendere un effetto positivo del risultato referendario che costituisce un pronunciamento contro le cordate se poi ci presentiamo sotto le vesti delle cordate
Questo vale in Sicilia come a Milano o in qualunque parte d'Italia
Se sono io ad esprimerla spero questa non possa essere scambiata per Nostalgia di una diversità comunista per quanto conteneva di settario e talvolta di arrogante
Vorrei aggiungere rivolgendo vi spero per l'ultima volta i compagni comunisti ed ex comunisti che è giunto il momento di chiedere che voi non corre già telefono Stray virtù oltre che i vostri difetti
Perché anche queste virtù sono le fondamenta per costruire oggi un partito laico fondato sui valori definiti le la dichiarazione di intenti autonomo e laico
Può sorprendere qualcuno che conosce poco il mondo cattolico ma proprio laicità il pluralismo costituiscono la condizione per un incontro fecondo
Fuori da ogni consociativismo con donne e uomini che già praticano l'alternativa in tutto salvo che nel voto
Se non ci servono gli accenti poveretti anni dalla senatrice Marinucci e nemmeno scomuniche laicista e dei costruttori di pace
è invece importante asserire che l'incontro non può che avvenire nel quadro dell'alternativa
Ciò vale per i cattolici per gli ambientalisti per i compagni di Rifondazione rispetto a cui dobbiamo fare uno sforzo un po'contronatura di trovare terreni comuni in questi anche in questo momento
E anche per i socialisti
Tante volte è stato detto che l'alternativa richiede anche anzi soprattutto un incontro con il PSI
Dico di più in una prospettiva di medio periodo c'è spazio per un solo partito democratico e socialista in Italia
E ciò che si sente dire in giro per l'Europa nella stessa Internazionale socialista
In cui i partiti membri più autorevoli sono partiti di opposizione di governo che abitualmente raccolgono dal trenta al quarantacinque per cento dei voti
Ma non di rado si aggiunge con sempre meno circospezione
Che questo grande partito europeo della sinistra in Italia non può nascere non nascerà ad immagine e somiglianza degli attuali partiti membri italiani
E la stessa cosa che pensano molti cittadini e compagni che non danno credito non ritengono credibile né alternativa né unità socialista
Finché il partito socialista rimane quello che ancora è oggi malgrado il promettente è stato d'animo di molti congressisti di Bari
Un'anomalia italiana un unico in tutta l'Europa occidentale
Ovvero un partito che sviluppa una duplice subalternità nei confronti del partito moderato di maggioranza una subalternità nei contenuti di governo ma anche nei modi di essere e di governare
Sono consapevole della contraddizione terrà la crudezza di questa affermazione e l'obiettivo che è alternativa e anche unità della sinistra
Tuttavia a nulla servirebbe minimizzare la o anche trarre la conseguenza errata
Che il PSI è geneticamente strutturalmente un partito di destra con cui non si può avere nulla da spartire
Diceva qualcuno che le contraddizioni possono essere feconde se vengono assunte come stimolo per una nuova sintesi
Occorre certo piena consapevolezza che ciò non avverrà pacificamente che questo incontro difficile impegnativo richiede fraterna franchezza legata a contenuti che possono avere un effetto liberatorio
Per la sinistra nel suo insieme perché postulano un'Italia più libera e più democratica
In questo contesto cosa significa concretamente la priorità dei contenuti e dei programmi faccio due soli esempi che entrambi riguardano la riforma dello Stato
Noi perseguiamo una riforma elettorale che abbia il doppio obiettivo di consentire ai cittadini di scegliere direttamente il proprio governo locale e nazionale
Di influire più direttamente nella scelta delle donne e degli uomini teli governeranno attraverso il collegio uninominale
è importante non annacquare con un eccessivo tecnicismo il significato politico di questa scelta che è coerente con lo spirito che ha animato il referendum
Questa ipotesi può essere assunta da altre forze politiche forse anche dal PSI secondo le recenti affermazioni di Claudio Martelli
Ma se ciò non avvenisse se tutto si impantana arse in interminabili trattative se la riforma elettorale non diventasse come sarebbe logico una tappa nella costruzione dell'alternativa
Noi dobbiamo sapere fin da ora che c'è un'altra strada
Che non è quella del consociativismo ma quella referendaria che non dobbiamo avere esitazione imboccare nuovamente Secondo esempio vi è chi pensa che noi abbiamo sollevato i problemi di sole di Gladio dei misteri della Repubblica perché vogliamo chiarezza sul passato
Ciò è certamente vero rifiutiamo ogni ipotesi di Seconda Repubblica che serva a seppellire i segreti della prima ma vi è di più il diritto dovere dei cittadini come singoli e come collettività
Di conoscere la verità di continuare a chiedere giustizia affinché essa non sia stata resa costituisce una delle eredità più nobili della tradizione liberale che dobbiamo assumere con tutte le nostre Energie
Sbaglierebbe chi credesse che ciò riguarda solo il passato
Ritengo che io rifiuto di accettare il patto di silenzio offertoci dal Presidente della Repubblica sia stato il momento più alto e radicale da parte del PDS
Di rifiuto di ogni consociativismo di ogni cinica rassegnazione alla cosa pubblica così come in Italia in Italia abbiamo saputo direttamente da due presidenti del Consiglio laici di questa Repubblica
Che essi non erano in posizione di esercitare le loro responsabilità politiche nei confronti di settori degli apparati che invece condizionava le il governo dando luogo a forme di sovranità limitata
Alternativa significa anche che ciò non avvenga più siamo disposti a rimanere all'opposizione ma il giorno che avremmo mandato democratico lo eserciteremo nella sua pienezza nell'ambito nei limiti che delle regole vigenti e questa la nostra concezione della sovranità popolare
Grazie Amicone a a la parola Fumagalli seguirà San Filippo intanto io devo avvertire l'Assemblea che gli iscritti a parlare sono novantadue finora hanno parlato trenta compagni che abbastanza
Quasi un record per farne parlare almeno cinquanta è necessario prorogare prolungare questa seduta fino alle ventidue di stasera quindi e vi devo avvertire che c'è un supplemento di lavoro per tutti ma a meno che non ci siano massicce rinunce che io non lo sono qui a provocare questi sono i nostri tempi di lavoro scusa visita del partito usa toni molto preoccupati molto duri sullo stato del partito
Mi pare che un certo punto dica non vogliamo essere il PC Colin meno Rifondazione
Anche sul voto in Sicilia usa toni molto seri sulla sconfitta elettorale è una correzione queste che apprezzo giacché ma le cose col loro nome
Altrimenti non solo si inganna il partito la discussione viene falsificata sinto Aglietta la filosofia del comunque poteva andare peggio si impedisce la necessità la correzione di linea la stesse di attività del partito
Quello che non mi convince il giudizio sulle ragioni di questa difficoltà che vengono essenzialmente accollate ai gruppi dirigenti ritardi nel corpo del partito
E questo mito del passato di cui noi non riusciamo a liberarci
Certamente esistono queste questioni c'è una crisi autonomia di autorevolezza di gruppi dirigenti locali non stanno solo qui ed essenzialmente qui i problemi per il partito
La domanda dinanzi a noi è semplice e drammatica
Come mai dinanzi una crisi tutto da istituzionale gravissima ha un collasso nel rapporto tra le massime autorità dello Stato a un malese sociale diffusa una crisi grave del Paese
Il PDS non viene vissuto come una speranza di cambiamento
Perché la protesta prende altre strade perché la sinistra oggi più divise degli ieri la suggestione della svolta quella di unire in un partito culture diverse l'ambientalista la Cattolica democratiche altre avuto un altro esito
Sono domande con cui bisogna misurarsi e non eludibili tre che ti perché coloro che le fanno sono con taniche non hanno condiviso la svolta
Oggi siamo tutti nel PDS le Sordi questo partito che stanno a cuore a tutti i suoi militanti altrimenti avremmo fatto altre scelte
Non voglio capire la discussione stretto speculativa ma guardare la realtà che abbiamo davanti
La cui sono aperte a ruolo e la funzione del PDS la sua identità un partito esiste vive per le scelte che compie per le finalità che non muovono per con la sua necessità e comprese dalla gente e tutto ciò in questo passaggio di secolo in cui alle novità internazionali al crollo dei paesi dell'Est si accompagni una crisi la trasformazione convulsa del nostro Paese
Che situazionale sociale in cui in discussione e lo stesso ruolo dell'Italia nel contesto europeo
Su quale terreno aperto lo scontro qui si gioca il futuro del destino della sinistra quali Italia pensiamo quale democrazia i quali è stato e quali soggetti facendo in campo quali contenuti definire per aggregare uno schieramento sociale e politico alternativo
Prima la discussione sul con chi la questione siamo noi a non si capacita di indicare delle risposte in una vigna
Come sempre tace le fa le domande ma è difficile trovare le risposte né in questi mesi abbiamo assistito oscillazione continua parole d'ordine lanciate per ritirate a un continuo rincorrersi se rincorrersi di dichiarazioni diverse
Ho letto ad esempio l'intervista che siamo però credibili come forza di governo perché pesa su di noi tra l'altro la posizione assunta sul Golfo
Un'intervista ha sempre un suo schematismo intrinseco ma cosa significa questa affermazione non credibili per chi il peso incredibile dobbiamo superare quella su quella scelta
A congresso siete del partito disse prevendita di quel partito il nostro partito si costruisce sui grandi scelte politiche e la posizione assunta sul Golfo era un pezzo del nostro identità non è più così
Senta affiorare in questi discorsi un vecchio vizio presente anche nel vecchio partito quello della ricerca della sua legittimazione eppure stiamo parlando i grandi questioni enormi che riguardano la vita di istituti meno di uomini che riguarda il futuro del pianeta eventi drammatici incombono su di noi nelle vicende dell'Est in quella crisi Vespa delle nazionalità si intreccia una drammatica questione sociale l'aggravarsi del divario tra nord e sud e lo scioglimento e poi di Passariano una funzione ruolo che sta assumendo la NATO
Sono scelte di fondo al di fuori delle quali mi risulta difficile comprendere il significato di parole come sinistra e con il governo non cito con l'intervista per amor di polemica ma come esempio
C'è in qualche maniera uno di ragionare tutti interno una visione tattica tra politica all'assillo dello sblocco del sistema politico rispetto a cui grandi scelte strategiche possono anche essere messe in secondo piano
C'è una contraddizione evidente richiama i contenuti dette con prevalere da manovra politica della tattica
Dentro la contraddizione crescono le oscillazioni sì per l'identità del partito e il corpo del partito e lasciato a se stesso
Parliamo spesso
Dichiarazione si fa su una dichiarazioni un miscuglio necessità della per lo sviluppo di iniziative anche sul prezzo
Ma si tratta del Paese assente se non c'è la gente in carne e ossa classe S.p.A. grappoli di e con mio agire collettivo perde valore dentro a quel volto ce la passività la semplificazione dei mezzi dei messaggi acquista forza e consenso
Non vedo su questa strada alcuna possibilità ridere un c.t. la sinistra di far rivivere impormi immobile granite Rita socialista cucire Cagnani gli stessi Dick Cheney valori della Rivoluzione francese dice orchestre parole quote eppure nel Paese sta giocando uno scontro pesantissimo il signore che in una società sono ma contraddittori ma indubbio che è presente un forte malessere sociale cadono di moralità di Giustizia e Libertà i risultati del referendum Melograni testimonianza
Queste spinte nuove Buscemi intercettare come dimostrano elezioni in Sicilia
E nel nord oltre alla Rete abbiamo su un terreno diverso le leghe
Il leghismo non si combatte con un convegno nel rincorrendo la polemica anti partitocratica
La sua forza nasce dalla crisi l'esibizione della politica
E nel contempo da processi sociali profondi segnati da frammentazioni crescenti
E una per l'insediamento e la sinistra da undici del disagio sociale che non trovano risposta a sinistra la stessa vicenda delle aree urbane le periferie di Milano presentate come il Brahms non sono solo un problema di ordine pubblico messo in evidenti di un dei gradi nell'esecrazione crescenti la rottura dei legami che formano una comunità il nodo allora per noi è di tenere davvero intrecciate livello istituzionale le belle sociale indicare i soggetti conclude alleanze di una sinistra sociale e politica
Organizzano domande collettive in un nuovo blocco sociale politico ed alternativi
Fare i conti con queste questioni però vuol dire misurarsi con adesso ragioni profonde della difficoltà della sinistra e sulle stesse ragioni delle divisioni della sinistra gli anni Ottanta non possono essere messi tra parenti
In quegli anni natura spunti per la sinistra si sposta il baricentro di rapporti di forza e di classe
La stessa coscienza dei milioni di cittadini matura un arretramento gravissimo delle nostre idee lì si divide la sinistra nato il PSI conflittuale con la decima che accettava il terreno del governo tra modernizzazione dall'altro noi su un terreno prettamente difensivo
Da quel decennio le classi dominanti escono più forti ed esce più forte la democrazia cristiana dice la crisi strategica perché essi resa esplicita al congresso di base nati nel decennio di ragioni la crisi del Paese non sono risolte e anzi possiamo essere vicini a un punto di rottura
Pensiamo al vertice dello Stato
Al Mezzogiorno nostra scarsa competitività internazionale alla crisi inefficienza del sistema Italia reticenti ingiustizia dilagare da criminalità organizzata
Con questa realtà si intreccia la crisi le esibizioni io non lo riduco solo un problema legato alla partitocrazia dei manti e dire che non condivido questo termine pur ritenendo necessaria una profonda riforma dei partiti della politica e attuare la questione morale vedova una crisi uno svuotamento dei siti democratico un crescente deficit il governo emerge una nuova costituzione materiale di nuovi poteri che tende ad affrancarsi da ogni controllo chi matura la risposta delle classi dominanti dentro questa crisi da un lato attraverso la centralizzazione sofferenti tornare sociale dall'altro attraverso la frantumazione principalmente sociale della sinistra è una risposta che può prendere forme diverse ma che era questo il segno e sui terreni se c'è la trattativa su quello della Bono emblematica
Non solo accetta con le condizioni dei lavoratori pesantemente ma si propongono delle belle decentralizzazione la contestazione che modificherebbe radicalmente natura stessa del movimento sindacale siamo convinti e così e come interveniamo come scendiamo in campo cui lavorato e ancora
La competitività la difficoltà di competizioni internazionali non nasce nel corso del lavoro ma così da porre un problema me gravissimo pensa di affrontarlo complimenti ulteriormente i salari dei lavoratori
La vittima dei salari la condizione per porre con forza la questione fiscale il tema dell'evasione e dell'elusione trovando un terreno di alleanze nuove che ponga insofferenza del blocco sociale della democrazia cristiana
Certamente siamo contraddizione anche per noi non è possibile illudere queste scelte
E ancora sulle pensioni la riforma è necessaria ma pagare non devono essere gli ultimi come purtroppo pensa che qualche nostro ministro ombra a contrasti tra gli atti una paio di tendenza l'unificazione trattamento pensionistico affronta nel contempo le questioni la previdenza ed assistenza
A cantare queste scelte significa porsi il problema del risanamento in termini nuovi definire con chiarezza che siamo e ci vogliano rappresentare
Su quei terreni sociali istituzionali e aperto lo scontro
Inutile usato indica una prospettiva via alternativa a quella delle classi dominanti
Che sia terreno di controlli convergenza per la sinistra
Il tema d'alternative nulli lo sblocco torna centrale nel naso discussione si dice una relazione di Cosimi costa me lo Stato si è trasformato c'erano così tutto il materiale con cui misurarsi
E domani dinanzi al nuovissimo quale Stato quale democrazia
E come diceva giustamente lo del per mentre poteri fortissimi più esigenti chi gli è stata anche dei controlli noi dobbiamo lavorare per l'opposto fra distribuzione potere per impegni in pieno delle regole di diritto nella relazione ci sono cose molto diverse che si sovrappongono torna spesso concerti sblocca il sistema politico si paga alternativa al regime di occupazione tetti
Ma si pone anche l'obiettivo di un movimento strutturale in grado di formare un blocco sociale alternativo di un governo forte dell'economia
Sono cose diverse molto diverse prendo per buone le ultime ma come costruire una sinistra sociale politica ed alternativa che si candida al governo del paese
Non è possibile oggi dentro la formula L'Unità socialista e nonostante l'apertura di una lite sulle steli in quel partito significherebbe nell'immediato nel migliore delle ipotesi giunge la formazione di un governo di sinistra centro
Che vedrebbe la sinistra è una posizione debolezze strenna vittima sacrificale di un nuovo consociativismo
Non solo rischieremo di ostacolare la stessa riflessione che si è aperto in quel partito per esperienza di governo con la DC gran parte la che di andare avanti e quella dell'opposizione tra alternative
Indicare conforta qualità che vogliamo su quali soggetti vogliamo agire crede condizioni politiche di forza perché la sinistra posso aggiunge al governo so benissimo qui vado a conclusione e opposizioni non è una parola magica
Però le posizioni significa fare scelte precise indicare al Paese una prospettiva nuova Sapir diressi inno non rincorre ogni proteste nazione tra gli obiettivi terreni sui percorsi dei costi e convergente sociali culturali e politiche
Parlare al Paese i movimenti alle forze economiche
Essere forza nazionale di cambiamento di dare visibilità e voce Soggetti
E significanti ridare un buona visibilità al partito di costi un'idea dell'agire collettivo di radicamento sociale del carattere di maestri di una forza democratica da sinistra che seppellì drammaticamente non nascondiamoci la verità
Sì delle città della Sicilia il partito del cinque sei per cento nera da parte dell'Italia in USA del partito rimorsi gruppi dirigenti molto peggio di quanto ci dica lo stesso gravi per il tesseramento ed è un problema politico perché il pericolo è il carattere di massa del partito dice collegamenti ex insediamento la sua dimensione nazionale
Nel contempo riaprire una dialogo nuovo nella sinistra opposizioni
La rissosità l'incomunicabilità non a sinistra rischia di ripercorrere vecchie strade
Alla fine la sinistra che per
I compagni che sostenga la svolta indicare un obiettivo suggestivo il partito fare incontrare in una nuova forza democratica culture ed esperienze diverse della sinistra oltre preterizione del movimento operaio la realtà è davanti a noi né a sinistra ci sempre nuove forze politiche non essendo inoltre molti meno insistentemente gli stessi di prima
Guerre necessarie convergenze tra culture ed esperienze diverse si pone ancora oggettivamente in termini nuovi non può essere mossi dal rimosso del partito democratico della sinistra
Il San Filippo quindi la foto
Compagne e compagni il risultato delle elezioni siciliane come sopra detto nella relazione
Ha messo a nudo i segni di una mostra grave difficoltà
E credo si faccia bene a non sottovalutare la gravità di tale insuccesso
Non solo per avviare una riflessione severa e costruttiva
Ma al tempo stesso per individuare il percorso l'iniziativa del PDS volta superare fuori viti e contraddizioni che hanno appannato il nostro disegno riformatore
I dati particolarmente significativi emersi dalle elezioni siciliane boh crollo del PDS nelle grandi città nei centri urbani dove diventiamo forza di pura testimonianza
All'indebolimento dell'onda socialista a un'affermazione della DC partito rispetto al quale il PDS pretende di essere alternativo all'ingresso in campo di nuove forze converrete
Costituiscono un quadro di riferimento così complesso da non sottovalutare per i risvolti degli effetti nazionali che possono scaturire dalla maturazione di questi processi
In Sicilia
Il Partito socialista paga il prezzo di un'omologazione subalternità sistema di potere e di una difficoltà a competere su questo terreno con la DC non riuscendo ad affermarsi anche da un Governo come forza di modernizzazione e il rinnovamento
Ma Rete si afferma attraverso un'esperienza molto contrassegnata dalla figura del suo leader
Priva di un ancoraggio politico netto non si colloca né a destra né a sinistra questi caratterizza come un grande contenitore che conquista una sua legittimità
Perché nel contempo forza di opposizione ed emanazione del potere spesso coniugando così gli elementi contraddittori
Come la spinta al cambiamento qui alla credibilità del basata dall'essere stato parte del sistema di potere
Questo è un fenomeno che nelle fasi di sommovimento e di crisi del sistema politico e sociale si ripresenta puntualmente nella storia siciliana come voto di protesta
Pensiamo pur nelle differenti stili alle differenze storiche e culturali a ogni razzismo degli anni sessanta all'avanzata dell'andamento sociale negli anni settanta a un popolo radicale degli anni ottanta e tutte queste esperienza sono accomunate dalla forte presenza di un leader dalla rivolta contro il sistema politico statale centralizzato dalla unificazione di spinte sociali e culturali tra di loro diversa e perfino contrastanti
Infine il partito la Democrazia Cristiana riesce a gestire in questa fase di crisi dalla Società siciliana
Presentandosi da una parte come garante nella difesa di privilegi raggiunti indiscussi strati sociali
E dall'altra commentò come forza in grado di garantire di fronte alla crisi del Paese all'attacco antimeridionalista elementi di stabilità e di sicura in sostanza la DC di fronte a un pericolo di una emarginazione della Sicilia diventato reale dal crescente situazione di dissesto e di recessione del Paese si è presentata come lo strumento più credibile più idoneo per la difesa dell'esigenza di lavoro e di sviluppo dell'isola
In questo quadro il partito democratico alla sinistra è andato progressivamente logorando i propri legami con i ceti popolari urbani ha determinato rotture con i ceti emergenti dalla cultura della tecnica delle professioni della piccola e media imprenditoria il processo era già in atto fatta entro colpisce tuttavia l'accelerazione di tale logoramento frutto di pratiche che si sono affermate volta di eseguire movimenti minoritari apparendo perfino noi stessi un movimento minoritario senza un progetto è una proposta che parlasse all'intero corpo della società siciliana
è prevalsa una linea che alla lunga è risultata velleitaria mi ha progressivamente cambiato vada
Nulla di partito di massa impartito di opinione la stessa politica di opposizione al sistema di potere
Portata avanti in questi anni alternato una protesta spesso velleitarie priva di prospettiva politica al tentativo di acquisire qualche concessione a favore di strati dal nostro elettorato si è affermato così un modo di essere la vostra politica tutto basato ora sull'aspetto propagandistico ora Suma tattica contingente tutta discapito di un'impostazione strategica coerente che ha portato o l'isolamento sociale il risultato è stato quello di avere consegnato la Democrazia Cristiana l'intestazione di un progetto di modernizzazione della Sicilia gettò il Narducci abilmente coniugato con il tradizionale assistenzialismo e voto di scambio
In questo contesto è giusto reiterare così come sopraffatto dalla relazione Martignano consociativismo politica che ha caratterizzato ma una fase storica vertici se però il consociativismo non è una categoria morale ma politica dobbiamo costruire con un seria determinazione il processo di transizione
E cioè il passaggio dalla politica consociativa ad una via alternativa attraverso idee proposte nuovi strumenti programmi le opzioni in cui strati e settori diversi dalla società
Possano ritrovare un sistema di convenienze tanga sono bassi con un progetto di riforma del sistema politico
Altrimenti l'addio al consociativismo rischia di essere propaganda contraddetto spesso alla pratica quotidiana
Su questi temi occorre aprire una riflessione seria superando improvvisazioni e luoghi comuni per perseguire nelle istituzioni nella società una chiara linea di alternativa di governo definendo senza equivoci chi sono i nostri referenti sociali e politici recuperando i tratti di un partito nazionale e di massa
Che altrimenti rischia come è stato detto oggi pomeriggio di circoscrivere in alcune aree geografiche del Paese la sua influenza occorre ricollegarsi al mostro principale riferimento il mondo del lavoro ricostruire un blocco sociale attorno a cui le forze produttive possano trovare occasione d'impegno contro il parassitismo e sotto sviluppo adottando politiche coerenti con queste scelte
La stessa lotta alla mafia per non essere pura agitazione verbale passa attraverso nuovi rapporti economici e sociali la liberazione dell'impresa la riforma della pubblica amministrazione
E soprattutto attraverso un uso rigoroso selettivo e finalizzato della spesa pubblica
Ottava ma che ha storicamente avuto momenti vincenti quando si è saputa collegare ad una riforma generale della società che ad un avanzamento economico e civile di diversi ceti sociali
E da qui che occorre ripartire se non vogliamo assistere all'attuale paradosso che vede da un lato ha cresciuta la coscienza civile antimafiosa dei cittadini siciliani e del Paese dall'altro
Ah cresciuti condizionamenti dalla stessa anarchia nella vita economica e poi sul terreno politico occorre delineare con chiarezza una strategia che fonda le sue radici in un'opposizione per la costruzione dell'alternativa di governo
E se vogliamo essere coerenti col blocco sociale che vogliamo rappresentare non possono esserci ipotesi strategiche e contraddica ma questa impostazione
E quindi caratterizzata da un forte ancoraggio con le forze riformiste siciliane
Ipotesi trasversalismo politico già sperimentate a Palermo e pagate a duro prezzo al nelle elezioni precedenti amministrative
Sono ipotesi che prefigurano nuove subalternità infatti è bene sottolineare che il partito trasversale così a bugnato ho sospinto da molti rifiuta la definizione di forza di sinistra guarda oltre e perfino a una cosiddetta sinistra presente nei vari partiti e contrappone un'astratta Società Civile ad un'astratta società politica questo provocherebbe inevitabilmente l'appannamento storico-politico del ruolo del nostro partito questo non significa che non dobbiamo avere un'interlocuzione forte con i movimenti e corrette ma su obiettivi concreti e proposte chiare di rinnovamento dobbiamo essere noi a creare il terreno che la spinta senza cadere in vecchi tatticismi e strumentalismi
Se non vogliamo passare da una subalternità di governo già sperimentata con la Primavera di Palermo ad una nuova subalternità di opposizione questa volta nel parlamento siciliano
Il confronto e quindi utile solo se si costruisce un forte programma un forte ancoraggio politico e programmatico con le forze della sinistra
Infine sulla questione la vostra vita interna
Sono d'accordo che l'esigenza di coniugare il pluralismo una capacità di direzione unitaria del PDS così come è legittimo allarme lanciato contro rischi una degenerazione correntizia la mostra di sempre
Tuttavia bisogna considerare questo non come la causa ma l'effetto la condizione politica del PDS che paradossalmente nel delicato passaggio no centralismo democratico attualismo ha visto restringere gli spazi di democrazia interna
E perfino porre ostacoli alla piena agibilità politica dal partito
Anche la stessa discussione surreale nasconde una realtà più profonda e più complessa la mancata circolazione ebbe conoscenze un dibattito politico e programmatico a botte povero disarticolato
Chiaro accelerato un processo di burocratizzazione dei gruppi dirigenti e a botte privilegia lo scontro interno per rispondere solo ad una logica di autoconservazione
Noi dobbiamo avere la capacità di costruire un nuovo modello organizzativo per rifuggono alla frantumazione e da tentazioni verticistiche monocratica dunque chiarezza e coerenza nella strategia sviluppo pieno per la vita democratica del partito sono le due condizioni fondamentali per costruire una forte identità politica e sociale del partito democratico della sinistra
Alla parola La Forgia parlerà quindi Petruccioli
Io accetto e condivido
L'interpretazione del referendum come spartiacque
E cioè come qualche cosa di meno di un fatto immediatamente politico
E al tempo stesso come qualche cosa di molto più importante profondo
I ventisette milioni di voti che hanno travolto l'invito arrogante a non disturbare
Sono un non sono una base di consenso acquisita ad una proposta alternativa della sinistra quando anche essa fosse ormai matura
Ma in quel voto in quella campagna elettorale nelle sue forme inusuali
Innovative per partecipazione diffusa
C'è una domanda è stato detto sono convinto una domanda questa sia rivolta aggressivamente alla politica e dalle forze politiche
C'è un'istanza di rigenerazione dei partiti e di rifondazione del rapporto tra la politica e dei cittadini
Sarebbe davvero un imperdonabile errore sottovalutare l'occasione che viene offerta al noi al Partito democratico della sinistra
Dal fatto stesso che nella battaglia di giugno siamo riusciti anche se un po'fortunosamente
E per la verità diciamolo per una forzatura del Segretario di alcuni pochi altri compagni ma siamo riusciti a collocarci attivamente dalla parte giusta
Questa nostra collocazione ciclabilità candidarci non da soli certamente ma anche noi con pieno diritto a candidarsi alla interpretazione della domanda della spinta espressa dal voto e dalla campagna referendaria
E dovremmo essere rinfrancato dall'aver visto che davvero c'è più volontà di cambiamento sotto il sole di quanto ne riescano ad esprimere lo stesso Partito Democratico della Sinistra e lo stesso partito socialista italiano
Quand'anche mai potessero essere con un colpo di bacchetta magica essere considerati Fusi assieme
E su questo devo dire argomento svolto questa mattina dal compagno Ranieri non mi accontento
Ma paradossalmente proprio questa constatazione ci mette duramente alla prova illumina impietosamente la condizione nostra la nostra difficoltà ad essere compiutamente ciò che abbiamo detto di voler essere ad essere ciò per cui abbiamo ritenuto possibile è necessario dare vita ad un nuovo partito
La nostra nascita sarebbe stata davvero illusoria inutile e quali alcuni pure l'hanno ritenuta se la nostra ambizione di promuovere una nuova sinistra di governo alternativa a questo sistema di potere non avesse trovato un riscontro
Certo per ora solo potenziale ma un riscontro nei processi reali in atto nel Paese
Processi reali sia specificamente italiani sia indotti anche in Italia dal gigantesco sommovimento mondiale generato dagli esiti fallimentari del socialismo reale
Ci si imbatte qui in quel tema del trasversalismo della trasversalità che sembra essere divenuto una delle fondamentali chiavi interpretative di questa fase politica
Io non giudico la trasversalità come un bene opposto al male della rigidità di schieramenti verticali nitidi nei loro confini la considero piuttosto come il sintomo di un ampio e profondo movimento di destrutturazione degli schieramenti tradizionali Occhetto ha usato il termine di turbolenza
L'assetto attuale degli schieramenti politici italiani sopravvive ad un'altra stagione e si è costruito il rapporto ad alcune credo poche opzioni fondamentali
Tra esse decisive la scelta occidentale e la scelta del mercato
L'identificazione della democrazia cristiana con queste due opzioni fondamentali sommata alla sua natura di partito popolare di massa sorretto dalla Chiesa
Su questo mi pare appoggiato e continua sostanzialmente appoggiare il ruolo centrale che la democrazia cristiana assolto in tutta la vita politica italiana
L'unico cambiamento intervenuto all'inizio degli anni sessanta è stato in questo nella ricollocazione del Partito Socialista Italiano rispetto a quelle due opzioni fondamentali
Tra gli anni Sessanta e Settanta abbiamo avuto grandi cambiamenti culturali e di costume ma non siamo riusciti a produrre sotto la loro spinta una ristrutturazione degli schieramenti politici
Alla distanza del tempo si può forse dire che commettemmo allora anche errore soggettivi
Che non intende mo'appieno la spinta che aveva generato i grandi balzi del settantacinque del settantasei
Ed interpretando sul terreno della grande coalizione quello che probabilmente era un mandato a cambiare radicalmente
Un incitamento ad introdurre un segno alternativo alla Democrazia Cristiana
Ed in quella occasione non incrociammo il vero è stato detto la traiettoria del Partito Socialista Italiano ed anzi nei confronti di quel partito commettemmo un peccato d'orgoglio giudicando che noi saremmo riusciti là dovessi compagni socialisti avevano fallito o peggio ancora avevano voluto fallì
Ma naturalmente non è di questo che voglio tentare di discutere mi interessa che oggi trascorsi altri quindici anni
L'opzione occidentale l'opzione del mercato appaiono definitivamente obsolete non più efficaci ad ordinare e a strutturare gli schieramenti politici
Quelle opzioni sono obsolete ma solo si intravvedono le opzioni che potrebbero sostituirle ancora non si sono affermate noi abbiamo segnalato l'istanza alla democratizzazione integrale della società al potenziamento della democrazia sia in intensità che in estensione
Abbiamo segnalato l'istanza ad uno sviluppo sostenibile quindi generalizzabili al pianeta attraverso azioni di cooperazione finalmente efficace
Abbiamo segnalato la questione morale l'istanza cioè ad una politica pulita separata dall'amministrazione è ricondotta alla sua funzione di progettazione Indirizzo regolazione dei processi e del mercato
Ma è se queste istanze queste opzioni non sono ancora senso comune possono forse diventarlo ma non lo sono
Siamo in una fase di transizione che può procedere velocemente e che mi pare anzi proceda velocemente
Che può essere accelerata da una volontà politica soggettiva e non certo dobbiamo tentare lo ma questa fase non può io credo essere soppressa tagliata via
Chi lo volesse fare sarebbe costretto ad orientarsi guardando all'indietro anziché al futuro e si troverebbe temo fatalmente stretto entro il dilemma angusto
Tra unità socialista ed unità della sinistra di opposizione
Per questo molto apprezzato la giusta polemica di Occhetto verso la politica politicante verso i furbi gli smaliziati della politica che identificano la politica quella vera
Che sarebbe vera con la gestione dell'esistente il potere e le alleanze
E per la stessa ragione trovo giusto affermare che la sinistra deve tentare di rispondere alla domanda quale Italia si vuole e che noi dobbiamo tentare di dire quale Italia vogliamo
La ricerca di una risposta a questi interrogativi
E avviata nella relazione introduttiva e viene aggiornata ad una successiva specifica riunione del consiglio nazionale
Mi permetto un suggerimento
Sorte siamo ci di dedicare grande attenzione alla definizione dei problemi che intendiamo risolvere oltre e prima che alla formulazione delle soluzioni che noi proponiamo
Abbiamo seguito efficacemente questa strada nella discussione sulla legge elettorale
Indicando prima i requisiti che essa avrebbe dovuto soddisfare ed affrontando poi la elaborazione delle soluzioni specifiche
Abbiamo premesso di volere una riforma elettorale che attribuisse ai cittadini il potere di scegliere programmi coalizioni personale politico tra loro alternativi
Su questa base possiamo ora efficacemente discutere sia tra noi
Come faremo sia con altre forze e soprattutto questo mi pare ciò che è più importante la discussione potrà risultare davvero comprensibile davvero trasparente
Allo stesso modo dovremmo procedere sui temi della riforma dell'ordinamento della Repubblica definendo esplicitamente il problema
A me il problema
Pare quello di passare da una organizzazione del potere
Finalizzata a minimizzare le possibilità di errore nella procedura decisionale
Ad una organizzazione finalizzata a massimizzare la possibilità di correggere tempestivamente l'errore quando fosse stato commesso
Se la prima scelta quella disegnata nell'ordinamento della Repubblica
Nella Costituzione del quarantotto
Era necessariamente sotto la forza di vincoli internazionali orientata a minimizzare le possibilità di errore
Credo che oggi vi siano le condizioni e la necessità nella struttura più complessa sociale nella quale viviamo
Di spostare il centro dell'attenzione sulla massimizzazione della possibilità di correggere tempestivamente l'errore quando ha commesso
Forse queste acqua calda ma a me serve per capire meglio l'esigenza di rafforzare contestualmente la funzione di governo e la funzione di controllo democratico
E mi fa sentire più libero e più attento nel valutare le diverse possibili soluzioni che possono essere messe in campo nel valutarle davvero tutte apertamente
Sto esemplificando mi rendo conto aggiungo soltanto un'altra sollecitazione
E prendo a prestito dal senatore Agnelli il quale in prefazione di un libro che mi sembra di intuire importante recente definisce come distruzione creatrice il carattere di questa fine di secolo e segnala canto allo smottamento rapidissimo del socialismo reale
L'innegabile obsolescenza del fordismo
Di quel modello di produzione di massa che assegnato disse le società occidentali e credo in qualche misura anche orientali di questo secolo ventesimo ho sentito Occhetto parlarne a Brescia sabato scorso ma dobbiamo credo tutti applicarci accogliere la profondissima portata della trasformazione che ci condurrà oltre il modello Ford taylorista
E dobbiamo applicarci ad individuare la traiettoria lungo la quale intenderemmo sospingere il passaggio a nuovi paradigmi di organizzazione della produzione
Senza di ciò non riusciremmo ad affrontarla fondare le nostre radici nella classe operaia nel lavoro
E senza di ciò vedremo solo parzialmente le esigenze cui deve corrispondere la stessa ristrutturazione dello Stato
Non possiamo lasciare al senatore Agnelli il compito di ricordare a noi che c'è un nesso forte tra l'organizzazione della produzione e l'organizzazione dello stato
Proprio perché Claudio Petruccioli quindi Paola ieri Galioto
Care compagne e cari compagni un
Anticipazione del commento dell'Avanti domani al l'azione
Con cui compagno Occhetto ha introdotto questi nostri lavori ci fornisce insieme a un giudizio che vi annuncio subito negativo dell'Avanti
Su questa relazione anche la chiave di lettura di quello che a mio avviso rappresenta il forte pregio e l'ancoraggio solido che in questa relazione è stato proposto per l'azione prossima del partito
Tenendo conto che la prossima l'azione prossima del partito ci chiama ad appuntamenti ancora più ardui di quelli sostenuti negli ultimi mesi
Di lotta politica e sociale la crisi istituzionale le elezioni
E ci chiama sostenere questi appuntamenti con una forza viva e protagonista che ha molti problemi
Ma che non si sente
Come è uno scacco che prima di sostenere le prove del mare deve passare un periodo più o meno lungo in bacino di carenaggio
Dice va avanti
Ed è qui la chiave interpretativa
Che Occhetto nella sua relazione non ha concesso assolutamente nulla la prospettiva dell'unità socialista
E cioè a quella che noi il partito socialista
Consideriamo l'unica realistica e concreta prospettiva di rinnovamento
Sappiamo così lo dico tra parentesi che tuttavia questa affermazione risulta un po'problematica dopo il dibattito e il congresso di Bari ma ecco la chiave d'interpretazione
La relazione io che tra privilegiati invece l'alternativa di sinistra che come i socialisti hanno ripetutamente sottolineato appare tanto generica e confusa quanto poco convincente credibile
A mio avviso in questa approccio del commento gravanti c'è un certo schematismo ma come tutti gli schematismi a il qua qualche vantaggio della chiarezza
E sta la chiarezza proprio nel fatto che qui si contrappone L'Unità socialista alla alternativa di sinistra
E questo già spiega molto delle ragioni che del resto Occhetto espresso chiaramente
Per cui noi siamo diffidenti e critici o comunque riservati rispetto al modo in cui il tema dell'unità socialista viene ancora avanzato e non soltanto dall'Avanti
Anche se al congresso di Bari lo ha ricordato Occhetto non sono mancate voci che hanno dato altra lettura allo stesso tema di unità socialista e a queste voci
E a questo stato d'animo noi prestiamo e dobbiamo prestare la massima attenzione sentendosi direttamente impegnati a dare una risposta
Quindi L'Unità Socialista secondo la lettura dell'Avanti sarebbe alternativa alla alternativa
Alternativa di sinistra esattamente come il presidenzialismo
Ce lo ha ricordato un acuto Interpreti l'osservatore delle posizioni socialiste
Un mese e mezzo fa o due mesi fa Saverio Vertone sulla Corriere Della Sera il presidenzialismo secondo la tradizionale lettura
Che veniva avanzata anche qui fino al congresso di Bari era l'unica sola possibile alternativa all'alternativa
Bene noi non siamo d'accordo che il problema della sinistra e della Unità socialista
Sia in questo Paese cercare lei dice per una alternativa all'alternativa
Siamo convinti e questa è la sostanza mi sembra almeno quella per cui io aderisco profondamente lo spirito politico e l'impulso di movimento e di lotta che la relazione ha dato a questo Consiglio nazionale se sarà condivisa come mi auguro all'insieme del partito è quello di misurare le forze nostre chiamare le forze di altri per superare gli ostacoli che sono serie
I problemi le difficoltà anche soggettive che sono serie affinché noi insieme con altri possiamo aprire le strade di un'alternativa della sinistra credibile possibile utile incisiva per il Paese
Perché la relazione di Occhetto mi sembra abbia esattamente svolto un tema non tutti i temi possibili certamente ce ne son tanti che ci inquieta né che dovremo impegnarci
E questo tema e la sinistra e l'Italia oggi
Guardando all'insieme della sinistra
Guardando ai problemi dell'Italia
Guardando alle difficoltà e però sapendo che o noi mettiamo in armonia
La sinistra con la parte maggioritaria dell'Italia
Quella che si è espressa anche nel referendum ovvero questo Paese non ha molte chance almeno sulla via del rinnovamento democratico
Dello sviluppo civile
Dovremo fare un bilancio ma io ho poco tempo
Io voglio insistere sul punto che mi sembra essenziale del nostro progetto del Progetto che anche Occhetto ha chiamato Progetto PDS che è chiarissimo
Produrre una fase nuova nella vita della nazione caratterizzata da uno sviluppo della democrazia da una riforma della politica da una rifondazione democratica dello Stato
Dalla efficienza delle istituzioni
Della pubblica in in amministrazione dei servizi dalla valorizzazione delle forze del lavoro e della produzione
Da una maggiore crescente giustizia sociale da più estese soldi di diritti dei cittadini
Per avere consigli un'Italia capace di partecipare attivamente all'integrazione europea in un mondo che fa leva sulla pace sulla cooperazione e per sostenere gli obblighi dell'interdipendenza cito anche delle fasi che ci sono nella relazione
La nostra strategia ugualmente chiarissima è coerente con questo provette Processo nocive domandiamo tante volte di esser chiari cari compagni e delle volte le domande di chiarezza che ci vengono rivolte sono anche fondate
Però quando le risposte sono chiare rivendichiamo
Questa chiarezza
La nostra strategia è chiarissima la strategia dell'alternativa e del ricambio nel governo del paese
è stato perentorio
Il discorso della relazione e questa strategia è stata motivata con due motivazioni forti
La prima riguarda l'Italia da cui sempre dobbiamo partire attiene al suo futuro al suo livello di sviluppo e di civiltà
Alle condizioni da cui dipendono le sue chance l'integrazione europea e nei rapporti internazionali noi siamo convinti che il ricambio alternativa sia ormai condizione certo non esauriente ma necessaria
Per esprimere un livello adeguato della stessa capacità di governo io direi perfino della governabilità se il termine non fosse usurato
Il ricambio l'alternativa sono infatti condizioni per istituzioni più autorevoli deficienti più libere dai condizionamenti e dalla occupazione dei partiti referendum per una pubblica amministrazione più responsabile produttiva per un rapporto più feconde impegnativo fra i cittadini gli interessi la Società da una parte la politica le istituzioni lo Stato dall'altra
Lo sappiamo
Se nella storia d'Italia
Il ricambio l'alternativa non c'è mai stata e qui andiamo alle origini del nostro specifico pensiero politico sia Branzi
E anche per ragioni profonde perfino strutturali
Per la diffusione di comportamenti atteggiamenti aspettative nei confronti dello Stato della politica del potere del Governo che non hanno fatto e non fanno percepire la importanza
E spesso neppure la possibilità di un intervento diretto del cittadino nella scelta del governo nella determinazione dei suoi indirizzi
Sappiamo che non si tratta solo di fatti storici si tratta di concretissime realtà dell'oggi
E che tutto ciò rende meno agevole il passaggio all'alternativa oppone adesso una gran quantità di inerzie di attriti e tuttavia siamo convinti che ormai si sta diffondendo fra gli strati sociali negli ambienti più diversi la convinzione che i prezzi che si sono pagati e che si continuano a pagare a un sistema fondato
Sull'assenza di ricambio del governo sono più alti dei vantaggi che ne possono derivare
E che senza un cambiamento su questo punto
La riforma dello Stato e della pubblica amministrazione l'efficienza dei servizi la separazione dell'amministrazione dalla politica la risposta la questione morale il risanamento del debito pubblico restano perenni argomenti di denuncia
Anche questo ha detto Occhetto nella relazione
Vediamo le difficoltà le controtendenza e tuttavia siamo convinti che la modifica del sistema politico-istituzionale che abbia al centro ricambia l'alternativa di governo sia un'esigenza della nazione e della democrazia
Segni il passaggio ad una fase nuova più avanzata e più aperta della vita della Regione
E siamo anche convinti che le molte difficoltà le molte resistenze
Debbano essere viste e considerate anche come la prova che il ricambio l'alternativa non sono questione politici Istica istituzionali Istica cult qualcosa che coinvolge solo il mondo della politica e dei partiti
Ma sono invece un passaggio che comporta impone una ricollocazione una riconversione di tutti gli interessi e di tutti i punti di vista nella società civile
E si può ben dire che coincida con una riforma intellettuale e morale dell'intera società nazionali
La seconda motivazione concludo della strategia dell'alternativa riguarda la sinistra
Non tocco i temi delle riforme istituzionali che sono stati affrontati stamattina
Dopo la relazione anche l'intervento di sale
Una questa prospettiva esige una sinistra che per capacità di rappresentanza sociale per forza di consenso per chiarezza di programmi possano ancia vincere la sfida per la direzione dello Stato
Dall'opposizione sono d'accordo con il compagno Tortorella
Perché oggi noi non possiamo vestirci
Delle piume del pavone siamo e restiamo all'opposizione ma per condurre in maniera evidente apprezzabile la nostra funzione di opposizione oggi dobbiamo essere capace di indicare questa prospettiva
Una sinistra che posso lanciare vincere la sfida per la direzione dello Stato
E facciamo il discorso sulla sinistra la sinistra
Penso al congresso di Bari un discorso che non si areni insetti ideologiche La sette si concentri davvero sul rapporto fra la sinistra e il Paese
La sinistra ha grandi meriti nella storia di questo Paese dico la sinistra né sui vari tradizione di espressioni e lo ricordava Occhetto
E tuttavia oltre a questi meriti un limite anche questo lo ricordavo Occhetto lo sottolineo sono d'accordo non ha saputo offrire ancora
Nella storia dello Stato unitario attraverso le recenti le più varie vicende sul terreno politico un'alternativa capace di affermarsi come alternativa di governo
Sono state giustamente richiamato in questi ultimi tempi lo ha fatto il compagno D'Alema va fatto Occhetto le analisi gramsciana e sulla rivoluzione passiva e sul connesso sovversivi Isma'delle classi dirigenti
Certamente in quelle analisi si colgono con grande acutezza dati fondamentali
Della compagine sociale delle correnti culturali si colgono i limiti che hanno segnato l'unificazione nazionale la formazione dello Stato unitario dati ben profondi se anche oggi ne avvertiamo la presenza il peso
I meccanismi della rivoluzione passiva diciamocelo però sono attivati da molti fattori sociali e culturali e storici
Ma tra questi c'è anche la debolezza la renitenza della sinistra lanciare e sostenere la sfida per la direzione dello Stato noi per quanto riguarda il PC
Abbiamo svolto una riflessione e concerne anche questo punto il Partito democratico della sinistra il progetto che lo sostiene scaturiscono anche da questa riflessione proponga storica altro che superficialità culturale che la svolta
Ma questa riflessione deve esser fatta da tutti a sinistra non si può dimenticare ad esempio e lo dico a Martelli
E anche la divisione del movimento operaio nel ventuno la scissione del vecchio Partito socialista la nascita del PC
Non furono determinati solo dalle divaricazione ideologiche o dall'atteggiamento verso la rivoluzione d'ottobre in esse
Ebbero un peso un peso grandissimo come è ovvio le vicende nazionali bilanci spesso ne è testimone analista attentissimo
Prima le spalle di quella divisione cioè il fallimento del vecchio Psi
Che si rivelò incapace di affrontare nel corso di una grande crisi nazionale e internazionale i problemi di riforma e di governo al livello in cui allora si ponevano quello dello Stato delle sue strutture della sua direzione
Oltre che del blocco sociale che ha tutto ciò doveva riferirsi una riflessione riguarda le forze intellettuali del liberalismo radicale del liberalsocialismo dell'azionismo
Chiusa in un Minardi minoritari Isma'tanto nobile quanto in moltissimi casi sterile a causa della difficoltà a comprendere sul terreno culturale su quello proprio dell'azione politica i problemi connessi con l'evoluzione delle masse nella vita dello Stato e una riflessione
Riguarda la sinistra cattolica
Bloccata in principio dalla estraneità dalla
Per Mino dal vincolo della unità politica dei cattolici è arrivato il momento di farlo questo bilancio questo discorso sulla sinistra l'Italia facciamolo con spirito di verità con consapevolezza e con rispetto e sapendo e l'originalità del PC
Anche in questa storia nasce dalla sinistra sta proprio nell'aver inserito l'elemento della funzione nazionale dell'attenzione di governo della responsabilità statuale
Nella storia sotto questo aspetto monca della sinistra italiana certamente c'erano vincoli biologici e condizionamenti storici che non consentivano di sprigionare
Tutta la forza innovatrice che derivava da questa acquisizione oggi quei vincoli non ci sono più noi Partito Democratico per la sinistra possiamo indurre finalmente l'intera sinistra attrarne tutti i possibili frutti
E dobbiamo sapere compagne e compagni
E questo non è in alternativa alle giuste e necessarie impegnative lotte sociali obiettivi concreti sui temi istituzionali su questioni grandi e piccole che dovremo affrontare ma questa è l'orizzonte il respiro in cui tutto assume senso o assumere forza e anche la campagna elettorale perché alle prossime elezioni
Dalle compagne e compagni se c'è una crisi profonda della Società nazionale dello Stato e se c'è bisogno di una sinistra capace di affrontarla benissimo va a votare da parte degli italiani anche quale sinistra si vuole avere per il futuro
Paolo che agli occhi
Seguiva Fabio Mussi
La contraddizione in cui ci troviamo è stata messa efficacemente in evidenza dalla relazione di Occhetto
Una situazione politica di movimento che rimette in campo le possibilità dell'alternativa da una parte il carattere ancora incompiuto della svolta per quanto riguarda la costruzione del soggetto partito nuovo della forza necessaria per dare sbocco positivo alle potenzialità riemerse dall'alto
Possiamo e dobbiamo dirci con legittimo orgoglio di cui abbiamo del resto molto bisogno che abbiamo anticipato e contribuito anche con la nostra nascita e con la nostra linea al mutamento dello sfondo Polito
Con referendum si è chiuso un decennio anche se ancora non sappiamo cosa sarà il decennio che sia perché si apre il settimanale dell'Azione cattolica ha titolato forse con eccesso di ottimismo sconfitto il riflusso
La novità che è emersa il nove giugno infatti non è l'estensione dell'area della protesta
Degli umori antipartito la tradizionale crisi della politica più volte già registrata ma il loro esprimersi non più nella chiave solo negativa della presa di distanza dell'insofferenza come con gli astensionismo ire leghe
Ma con una volontà attiva e diffusa di intervento una domanda esplicita di politica altra fino alla popoli scoperta popolare del gusto della mobilitazione
E questa domanda prende finalmente coscienza della rilevanza delle regole e delle forme della politica e mette in primo piano come strumento del ridimensionamento dei partiti la riforma della legge elettorale
Va ancora detto
Che questa domanda non solo non ha incrociato ma si è scontrata con la strategia di riforma proposta dal Psi
E che essa non può essere letta come ambigua sommatoria di forze politiche eterogenee dal Movimento Sociale Italiano a Rifondazione perché non è il frutto di un'iniziativa delle forze politiche ma della società civile
Che al ad essa si le forze politiche si sono spesso ad essa accodate in ritardo
Questa domanda che cerca nuovi soggetti e nuovi linguaggi entropia si inserisce la novità ancora non compiuta della nascita del Partito Democratico della Sinistra e quella che deve essere raccolta per dar luogo alla nuova fase della Repubblica italiana
E lo deve essere a più livelli quello delle riforme elettorali e istituzionali quelli dei progetti politici praticabili su cui aggregare il consenso quello delle forme degli strumenti offerti al desiderio di partecipare cioè del nuovo partito di questi di fronte a questa domanda la proposta dell'unità socialista appare arretrata e debole prima ancora che inadeguata sul terreno ideologico
Proprio perché ignora il dato nuovo si pone al lato del dato nuovo che è emerso il vita socialista si caratterizza soprattutto come incontro di tre sigle partitiche il Partito socialista italiano il SVIM Partito Democratico della Sinistra e solo quest'ultimo apposto per sé la questione del regale tra riforma della politica soggetto parti
Questo carattere di accordo Inter partitico invia una sconcertante immagine di continuità col passato
Di intesa fra potentati in cui l'alternativa resta interno al sistema che ha retto quarant'anni di storia repubblicana piuttosto che di raccolta della domanda di politica altra che emerge dalla sensibilità popolare
In questo contesto la stessa proposta del presidenzialismo semipresidenzialismo
Sembra più funzionale alla possibilità di governare meglio dall'alto con più efficacia le prassi degli accordi tra i partiti piuttosto che ridare fiato davvero alle scelte popolari
E non è nemmeno un caso che nella sua più recente edizione a Bari la proposta sia stata segnata da un forte sentimento anticattolico
Non è in questione che i temporali di smog insegue salti temporali Nismo in sé giusto
Dal momento che lo stesso Partito Socialista Italiano è sembrato in questi anni e anche in queste settimane assai disposto a cavalcare un rapporto diplomatico e di vertice tutto temporali sta con la Chiesa cattolica
La lettera di Martelli a Carniti mette in evidenza che la questione sta più impianti e insorge
Cioè nel fatto che la variegata galassia cattolica si è rivelata in questa fase la più vivace attiva nella domanda di nuova politica e di riforma della politica
Consapevole come finalmente divenuta che la questione delle regole fa tutt'uno con la questione della moralità della politica e della sua progettazione in chiave di solidarietà reali
Questo mondo è stato all'origine della proposta del referendum lo ha sostenuto con forza e imposto alla DC per ragioni di opportunismo elettorale una difficile tradita non è disponibile ad archiviarlo
E la questione non solo dei numeri e delle possibilità ma della qualità del senso dell'alternativa passa per le scelte d'elettorato cattolico come ha ben messo in evidenza occhi
C'è un rapporto cioè Franti temporali Isma'e alternativa vorrei dire a Turone
Ma bisogna anche aggiungere che lo spesso un uso del richiamo papale in materia di etica sessuale insegnamento della religione come strumento di riconferma dell'unità dei cattolici che prende il posto del vecchio anticomunismo che certamente cioè può essere nove sciato in una logica opposta di negazione del ruolo dei cattolici nella stessa chiave con le loro convinzione che loro sensibilità nella costruzione dell'alternativa
Un po'più di disponibilità a discutere nel merito senza tabù ideologismi e demonizzazione di nessun genere
è il vero passaggio necessario come a patto che trova la sua intervista Livia Turco in quella l'Avanti rabbia Mancina nell'intervento di oggi ed è solo così che si batte il temporali
Ignorando questa domanda emergente che rende popolare l'alternativa alla proposta dell'unità socialista rischia di caratterizzarsi con il senso più vecchio ideologiche strumentale di un'alternativa di sinistra intesa come puro sostituirsi di un ceto politico a un altro
Come ricambio in ritardo entro le stesse rocce
Ed è proprio l'elettorato cattolico che non Ambente resse ne bisogno nel ragioni di una tale alternativa e di fronte alle su quindi ambiguità resta confinato in quel vecchio steccato
Non è un mistero per nessuno che tra i fattori che producono ancora un incomprensibile voto democristiano fra tanti cattolici
Cioè la preoccupazione fondata o no che sia di evitare un rafforzamento insieme del Partito Socialista Italiano e delle tendenze degradanti del sistema italiano
La chiave sta proprio nella lapidaria espressione gli occhi il problema strategico è la credibilità di tutta la sinistra
Certamente resta vera e ineludibile la questione di un coinvolgimento della tradizione socialista tutti in terra e per essa del Partito Socialista Italiano e intro la costruzione di un'alternativa reale che faccia tutto uno con le risposte a queste domande di politica altre lo resta per ragioni di equilibri e di forti rapporti di forza interni lo resta soprattutto per ragioni di politica internazionale
Perché l'alternativa ha anche sempre più di fronte al asse appuntamento agli appuntamenti europei la necessità inserirsi entro uno schieramento internazionale non si tratta quindi di dire no al Psi si tratta di porre la questione sul suo terreno corre condivido per questo le tre priorità proposte da Occhetto per la costruzione di questa convergenza
La riforma elettorale resta il passaggio chiave della costruzione di un'intesa
Proprio perché oggi si esprime lo spartiacque tra una in unità socialista intesa come somma statica dei tre partiti e la soluzione piena della domanda di politica che emerge dalla società e che da spessore e forza alterne
Su quale riforma elettorale si potrà e si dovrà ancora discutere certamente la nostra proposta è appena ma resta come paletto difficilmente superabile l'impossibilità di una riconferma o di una pura correzione della proporzionale nel senso dell'azione del passo
Il lesso ormai storico fra proporzionale da una parte debolezza di tutte le istituzioni intreccio fra scontro ideologico il consociativismo in tutti i suoi risvolti è stato mi è stato indagato dal sufficiente tutti i suoi risvolti la proporzionale appare il nodo concreto che può essere aggredito direttamente per mutare le logiche del sistema
E del resto non è nemmeno pensabile oggi programmare un'ipotesi di riforma elettorale che non conti in qualche modo in Parlamento sull'incontro con le ipotesi avanzate in questi giorni dai promotori del referendum
E che non tenga nel conto al limite dalla ripresa del movimento referendario
La legge elettorale non deve porsi mire generici vantaggio di parte certo deve garantire un rapporto fra eletto elettore che riconduca i partiti la loro funzione originaria
Gli strumenti della partecipazione cancellando riducendo drasticamente quella di soggetti istituzionali titolari delle decisioni politiche politiche uno
Ma i devo uscire in questa legislatura perché solo così prossimo Parlamento potrà assolvere la sua funzione delle riforme istituzionali pari a me del resto che la preoccupazione espressa nel messaggio presidenziale circa il mutamento della proporzionale in questa fase non abbia luogo
La Costituzione prevede una funzione di revisione costituzionale attribuita al Parlamento
Ma la Costituzione non prevede uno specifico invalicabile sistema per l'elezione del Parlamento che è lasciato alla legge ordinaria
Non c'è dunque salvo che nella esasperata sensibilità italiana nessuna contraddizione di fondo tra la funzione di revisione costituzionale è un sistema non rigorosamente proporzionale
E del resto non sarebbe in ben altra misura maggioritaria una riforma giocata attraverso un referendum popolare che certo non dà spazio alle sfumature delle varie minoranze
La linea mossi politica seguita in questi mesi ha dunque ricevuto una conferma senza dubbi ed esce presto ed esce premiata dai recenti vicende
Ciò che può renderla velleitaria ciò che ancora le manca e la costruzione del partito
Non c'è più il vecchio partito comunista italiano non c'è ancora il nuovo partito democratico della sinistra
Questa realtà può essere un elemento di conferma della discontinuità una ragione di più per far superare le differenze e diffidenze tutti temi di entrare ancora nel vecchio Pci ma occorre perché ciò avvenga dimostrare che esiste comunque un project
Un cammino disegnato
Una ipotesi concreta senza la quale l'immagine è solo della debba
Occhetto ha detto che c'è una discrepanza enorme tra le idee innovative la freschezza ideale del nostro progetto e gli uomini che dovrebbero rappresentare
Affetti da vecchie tare municipalista e consociative la situazione più grave perché gli uomini e donne forse ci sono e ce ne sono tanti
Desiderosi aperti al nuovo disponibili a rimettersi in discussione ma il che fare concretamente ancora per loro assai vago e INCE
Il dibattito sulla forma partito le proposte che mi devono nascere su tanti aspetti la riduzione delle sezioni apertura alle realtà associative Esterne
Che è stato aperto alla conferenza organizzativa si è affermato ed è nel vuoto di quella la bora Tione che si riproducono i vecchi riti con un disagio sempre più accentuato ed Espresso esplicitamente per i nuovi venuti ed anche per i vecchi schemi
La discrepanza con Progetto e anche negli stili di lavoro e progettuale interni la formalizzazione degli obiettivi il funzionamento degli organi
Il fatto è che la vecchia cultura dell'organizzazione non c'è più e la nuova non emerge ancora e un compito che la formazione politica intende affrontare come una priorità ma non può fare da sola
Lasciatemi dire anche le difficoltà il disagio personali nell'inserirsi in un meccanismo in quella razionalità mi sfugge questo rende particolarmente urgente la riflessione sulla funzionalità della struttura dirigente centrale posta da Occhetto ma anche a tutti gli organismi centrali vorrei fare un cenno a questo stesso Consiglio nazionale ho visto con piacere che finalmente c'è stata s'chiesta la adesione dei vari commissioni quindi la progettazione del lavoro delle Commissioni forse si sarebbe potuto fare i prima non si invitano quattrocento persone ad assumere responsabilità per non fargli fare niente in cinque mesi io credo che da questo punto di vista questo il primo compito d'istituto del nostro presidente gli raccomandiamo di assolverlo quanto con la intelligenza e la passione che li conosciamo
E aggiungerei anche un compito distrutto che regola che è che è il primo davvero
Nel senso che è questo e non quello di indirizzo politico il compito del presidente del Consiglio nazionale che farebbe slittare la figura a presidente di un partito che non esiste nello Statuto
Fabio Mussi quindi Augusto Barbera
Mi è parso compagne e compagni che la relazione di apertura potesse essere una forte base unitaria
E continuo a pensarlo credo che farebbe bene al partito lo sviluppo della sua unità
Marcare il campo dei consensi
E circoscrivere quello dei dissensi
Sarebbe comunque salutare qualora ve ne siano non trascinare i postumi del doppio lungo travagliato congresso da qui nasce questo nostro partito
Molto di questo ricade esattamente sotto la responsabilità dei gruppi dirigenti nostra prima di tutti
Occhetto ci ha invitati in una situazione in grande movimento aspra ma non disperata
A ridare forza e propulsivi ITA
Ad un progetto che ha a che fare con la storia d'Italia con il destino del nostro Paese
Con questa dimensione siamo chiamati a fare i conti non solo con voi stessi
E noi portiamo una grande responsabilità perché questo nuovo partito può aprire o contribuire ad aprire modo determinanti strade nuove
Determinare una svolta
Offrire una chance alla democrazia in un momento per molti versi inedito è straordinario
Io penso che questo sia il punto cruciale
O ci inutili Remo di questa ambizione di questa coscienza di questa volontà
Oppure davvero non saremo nulla saremo poca cosa il progetto sarà fallito ma io penso che ci siano le condizioni
Per quello sviluppo per quella seconda fase quella seconda tappa di una nostra spinta offensiva in direzione della società e dei grandi problemi del Paese che venivano richiamati nella relazione a questo Consiglio nazionale
Occhetto anche parlato di un'antinomia politica
La contraddizione c'è nelle corse
è la contraddizione esattamente tra riforma della politica e unità della sinistra
Un movimento di riforma della politica ci spinge a guardare oggi alle forze del fronte referendario certo lo ricordava ora la compagnia che io ti De Biasi un fronte trasversale di società civile soggetti politici
Che vanno da una parte della Democrazia Cristiana vicino al PDS
Unico partito impegnato in quanto tale nella battaglia referendaria
è un fronte che rivendica un cambiamento del sistema politico a cominciare dal sistema elettorale e un grande generale mutamento nella vita dello Stato
Che punta a creare anche in Italia le condizioni di una democrazia dell'alternativa
Cioè di una democrazia moderna di stampo europeo
Che io non riesco in nessun modo a vedere come un modesto adattamento alle ragioni dei vincitori
Ma come uno scontro vuol cimento profondo un salto storico in questo Paese segnato dalla continuità di Poteri e classi dirigenti che hanno impresso il loro segno nella vita pubblica e dello Stato
Per noi
Nonostante molti tempi intanto impennamento è stato vitale aver fatto parte del fronte referendario
Anzi io penso che il Partito democratico della sinistra per molti versi sia nato scommettendo sull'esistenza di quell'opinione pubblica di quella cultura di quei soggetti che il nove giugno hanno fatto vincere il sì ad essi si è contrapposto frontalmente Partito Socialista
Non si è trattato solo di un errore tattico
Il partito sto socialista costruito una strategia a suo modo coerente negli anni ottanta
Una strategia fondata sull'idea le l'idea della creazione di una sorta di doppio mercato politico
Un mercato di alternativa
Non necessariamente di sinistra anzi sganciato da un'idea e da una funzione della sinistra
Per l'elezione diretta del Presidente della Repubblica
è un mercato di consociativismo totale per il governo Alleanza il conflitto con la DC
Con una unificazione a sinistra capace di rafforzare il potere di interdizione e di contrattazione conflitto con la Democrazia Cristiana ma entro lo stesso sistema governo senza alternativo
Questa non è Europa
Ma il disegno o a suo modo ha presentato una sua coerenza voglio dire un fascino che pure per qualche settore su qualche settore è stato esercitato salvo che questo disegno non ha funzionato
E il Partito socialista nel suo congresso un congresso che anch'io penso molto importante
Ha cominciato a misurarsi con la crisi di una strategia politica
E a determinare le condizioni di questa crisi e di questa nuova riflessione
Sono servite io naturalmente non qualche salame lecco
Ma la spallata del referendum e lo stop nel voto siciliano
Ed ecco qui il punto di antinomia di contraddizione questo fronte questa società ma le necessità dell'unità della sinistra
Proprio perché se il partito socialista rappresenta un problema politico per gli orizzonti che si dava per il suo programma è la Democrazia Cristiana
Questo è stato uno dei centri del congresso di Rimini da qui nasce il PDS il suo sistema la lunga formazione permanenza di un blocco moderato e dicemmo né questo è il problema storico che oggi dobbiamo risolvere
Compagno Martelli nel suo intervento l'intervento per molti versi interessante lucido forte
Mostra di aver capito questo punto e anche Luís ragiona intorno alla ridefinizione di una sinistra che sa essere più larga della somma Partito Comunista Partito Socialista Partito democratico della sinistra ed elenca le ascendenze di una sinistra possibile Gramsci e Gobetti Rosselli Salvemini Ernesto Rossi il socialismo liberale radicalismo ascendenze che vanno certamente bene
Però poi si ferma sulla frontiera che divide questo mondo della sinistra dal mondo cattolico e qui sbaglia
Perché non vede l'essenzialità per la sinistra possibile del futuro di questo movimento per la riforma della politica che è sorto
E al cui interno hanno un peso una forza particolare quei cattolici che puntano davvero oggi ad un rinnovamento dello stato e della vita pubblica italiana
Per questo l'unità dei socialisti lo slogan di Bari non può essere dato dalla somma PSI PDS magari PS di parti in un mondo che ormai funziona comunque grande acceleratore e di cui la sinistra che si rinnova deve cogliere le nuove configurazioni ideali e politiche
Deve sapersi rinnovare
Ma naturalmente questo non esclude l'esigenza che oggi immediato urgente di un miglioramento del rapporto con il Partito Socialista di uno sviluppo di un processo unitario
Sì le increspature le chiamava Occhetto
E quindici anni sono una bella increspatura anche se penso che non tutti i torti stia non nel Partito Socialista abbiamo qualche torto anche noi ma le increspature lunga e si contrappongono al partito socialista e noi abbiamo scelto di dar vita ad una forza politica autonoma non per caso anche partendo da questo dato politico
Ma sappiamo tutti bene che la storia lunga ci spinge ad un processo insieme di rinnovamento e unità della sinistra
Una via maestra
Per riformare il riformatore per rifondare lo stato e il passaggio politico istituzionale un passaggio arduo anche perché si combina con un groppo di questioni economico sociali che lo dobbiamo certamente tenere insieme alle prime l'euforia di questi anni ottanta è passata i nodi sono tutti al pettine
Non c'è dono solo gli assetti istituzionali della cui crisi il Presidente della Repubblica si è fatto spettacolare
Agitatore banditore
Fino quasi alla ma aspetta
Cede il patto sociale
E con esso la capacità dell'Italia di stare nel mondo con un'autorità e forza di nazione di far fronte alle nuove sfide dell'internazionalizzazione l'Europa in primo luogo la quale non è solo un termine di paragone deve essere un'anima del nostro programma del programma istituzionale e politico sociale ed economico del PDS
I problemi e a me pare che si ordinò secondo grandi capitoli
Riforma dello stato sociale innovazione dei sistemi nuova civiltà dei diritti e ognuno di questo grande di questi grandi capitoli attraversa passaggi obbligati
Che si chiamano fisco Mezzogiorno sistema previdenziale assistenziale sanità formazione informazione tecnologie salario relazioni industriali rapporto tra pubblico e privato
Io ora in questo momento per ciascuno di questi grandi problemi e le loro sotto specificazioni è allestito un tavolo
C'è un luogo dove il conflitto si esprime dove si tenta una soluzione è aperta una lotta durissima
E guai se il partito nostro non ne vede i termini esatti
La DC io penso che non sia in nessun modo in grado a pochi mesi da una prova elettorale decisiva di risolvere rapidamente in un senso né in un altro o di contribuire alla soluzione di questi blocchi di problemi che entrano dentro le strutture della società dell'economia italiana
E insomma cominciata una lunga decisiva battaglia elettorale e se si guarda bene si vede chiaramente questo intreccio politica economia società tanti problemi
Tante armi caricate
Che spariranno in uno scontro di egemonia da cui la sinistra questo deve essere il nostro compito la nostra battaglia il nostro impegno deve poter uscire più forte
Più radicata socialmente e più capace di proporsi come forza di vicente dello Stato come forza di governo questo credo sia il significato profondo della nostra proposta di alternativa
Ed è la priorità programmatica chi è una delle bandiere del partito nostro
Bisogna stare con determinazione sulle cose starci come partito anche in questa trattativa tra sindacati industriali e governo
Che si presenta sovraccarica di contenuti
Macchine e se non si vogliono moltiplicare i fattori reali di crisi in nessun modo può risolversi in un altra potatura della scala mobile un altro colpo secco ai salari e alle pensioni
Bisogna difendere gli interessi dei lavoratori e al tempo stesso puntare determinare alleanze che tocchino
Oggi non domani i nodi strutturali che soffocano la competitività del sistema Italia
Ci vuole dunque un partito capace di proposta che gioca in attacco che sta in campo
Questo partito che ancora oggi non c'è
è stato detto con un'espressione forse esageratamente forte ma non c'è dubbio che l'opera di costruzione agli inizi
Iniziano lascia costata tanta fatica ho finito
Avvertiamo anche un riflusso una vita asmatica e mediocre tutta riflessa all'interno
Abbiamo forse persino un problema cavouriano
Il PDS fatto ora bisogna fare i Democratici di sinistra o meglio bisogna farne un partito che è una politica una cultura un senso di appartenenza a un linguaggio comune una volontà
Impossibile senza l'autentica democrazia Internal dispiegato pluralismo
Il possibile in un regime correntizio stretto
E necessario credo davvero una seconda fase Occhetto la chiamata di rivoluzione ma insomma di forte spinta e innovazione che ponga il partito nella società
Io sono d'accordo con le due proposte che sono state affacciato rivedere rapidamente forme regole del regime interno a cui anche collegata la possibilità spessa di un governo unitario del partito
Prevedere la struttura degli organismi dirigenti e di coordinamento
Ingrao qualche mese fa ne criticò il barocchismo
Aveva ragione una struttura fortemente barocca ed ora bisogna lavorare tutti insieme per correggerlo
Augusto Barbera
E quindi Giulia Rodano
Nella vicenda referendum
Per rinnovare le regole la politica si sono trovati insieme
Sindacalisti tra CISL e CGIL assieme a pezzi dalla Confindustria
Le abitudini
Fortemente impegnate la Confagricoltura
Le parrocchie le organizzazioni di volontariato cattolico ma anche qualificati ambienti laici
Il manifesto Il Sole ventiquattro Ore Repubblica del giornale
Ambienti della destra e della sinistra democristiana
Circoli femministi accanto alle vecchie organizzazioni delle donne elettrici
Il partito democratico la sinistra ha avuto la capacità di porsi in prima linea
Ha dato sostegno e voce in questo modo la società più moderna il più aperta all'Europa
L'ha incoraggiato non dimentichiamolo anche l'adesione di altri partiti come il Partito repubblicano il partito liberale diverbio
Ma è stata una battaglia questo secondo me va sottolineato
Per le regole del gioco
Io credo che daremo una versione riduttiva e ne impedì avemmo gli ulteriori sviluppi perché altre battaglie attendono il Comitato per referendum se ritenessimo come sia ritenuto in qualche intervento che queste forze possono andare al di là della definizione delle regole
Qualora fossero modificate le regole del gioco
E se giocherebbero in campi fra loro contrapposte
Questa a me pare la forza di uno schieramento
Lo schieramento così composito è più forte non è la sua debolezza
E qui il vero significato del referendum ecco perché riduttiva oltre quell'analisi di cui parlavo prima anche l'analisi di chi vede nel referendum una riscossa cattolica cito tra virgolette che prepara riscosso democristiana
Hanno perso tutti coloro che sono posti a questa importante occasione di cambiamento ha perso il partito socialista
Come ha perso l'attuale gruppo dirigente democristiano
Sono state colpite in un colpo solo
Le furbizie di Gava la miopia di Hindemith l'inconsistenza di Forlani
Una frattura dunque fra democrazie cristiane suo retroterra cattolico che ha spesso insieme istanze di modernizzazione e di moralizzazione
E che non può essere privo di conseguenze sul piano elettorale
Se questo non è avvenuto o non dovesse avvenire e perché la sinistra o perché il partito democratico a sinistra non sarà riuscito a far passare nel Paese una linea forte e chiaro
Due le indicazioni lavoro che traggo da questo voto
La prima proseguire con forza sulla strada delle riforme quella elettorale innanzitutto riprendendo in modo ancora più incisiva una domanda di uninominali d'azione che viene da questo referendum
Ecco perché passo a secondo indicazioni di lavoro dobbiamo far camminare o riforme superando i tradizionali steccati fra i partiti
Nella maggioranza di governo né possibili maggioranze alternative né paralizzanti unanimismo mi possono assumersi questo compito
Ecco perché il comitato non deve deporre le armi e il partito democratico la sinistra deve continuare a guardarne con necessari interessa l'attività
Per stimolare il Parlamento i partiti in questa non facile impresa
Deve subito mettersi al lavoro
Per ripresentare i due quesiti bocciati dalla Corte costituzionale da riformulare secondo indicazione la Corte stessa condivido sotto questo profilo l'indicazione che ci veniva da Paola Caio e spero che sia un'indicazione accolte dal consiglio nazionale
Mi pare però essenziale il rapporto con il Partito Socialista
Non per il richiamo ad una generica unità a sinistra
Ma perché in esso sono presenti più che altrove spinte per innovazione istituzionale
Il Partito socialista ha perso in questa battaglia referendaria
A Bari ci sono state voci che non registrato criticamente questa sconfitti
Non mi convincono schematiche strategie trasversali speaker mi convince un trasversalismo per obiettivi come è stato quello del referendum
Scarto decisamente l'idea secondo cui occorrerebbe una vaga alternativa azionista non ne capisco la base materiale italiana europea
Mi sembra una versione di bere al dell'ipotesi d'alternativa come sommatoria di movimenti di protesta sociale
Insieme presente lo stesso difetto trascurano le esigenze della mediazione politica
Il movimento per il referendum sulle preferenze ha vinto anche perché è riuscito a costruire alleanze con il Partito democratico assiste in primo luogo ma con altri partiti come liberale e repubblicana ed altri ancora
Come dicevo prima qualcosa del resto si muove nel partito socialista
Il presidenzialismo di Weimar riproposto in versione italiana la città
Vari interventi tra cui quello di Martelli sono stati coraggiosi riconoscendo che occorre incidere anche sulle forme la rappresentanza
E che un presidente eletto dal popolo richiede comunque cito tra virgolette un Parlamento forte con forti poteri di controllo e dunque un Parlamento eletto su base uninominale dirette o su base uno nominale a doppio turno
Il significato politico di molti interventi di Bari è dunque rilevante costruire una democrazia dell'alternativa e non un modello per perpetuare trasformismi e consociativismo
Ma la conclusione di Craxi purtroppo sembra andare nel senso opposto
Irritando la DC a rinunciare alla sua proposta di riforma elettorale in cambio della disponibilità a rinviare al futuro l'opzione presidenzialista
Proponendo quindi una prosecuzione lo stallo contro la volontà espressa dal corpo elettorale nel referendum
Ma noi dobbiamo spingere e incalza monade già Arci nella possibile tregua
Non mi interessa se attualizzare le formule il turno unico il doppio turno il fatto che il vertice l'esecutivo sia il premier come molti di noi preferirebbero il presidente
Purché il vertice esecutivo si è collegata a una precisa maggioranza
Purché le elezioni comporti una scelta fra programma maggioranze e governi alternativi fra di loro cosa con si può fare dentro la proporzionale più o meno corretta la soglie di sbarramento
Ma allora se lo nominare non è più un tabù quella parte del partito socialista può aprirsi un dialogo col Partito Democratico da sinistra con il Comitato per referendum sui temi del riforme naturali
Proprio essere un dialogo con chi per rimanere sempre nell'aria di Promotor referendum ad esempio va addirittura oltre la riforma elettorale proponendo come hanno fatto le ACLI
Tramite iniziativa popolare elezione diretta del premier accanto al collegio uninominale
Ma per noi del partito democratico a sinistra
Si apre un problema non meno importante
Conviene insistere sul premio di maggioranza
Possiamo mantenerci ancora in bilico fra il vetero proporzionalismo e superamento da proporzionale
Possiamo dare preminenza legge tonale senza contemporaneamente porci con forza e decisione il tema delle riforme istituzionali
Il progetto saldi rappresentato per me un intelligente tentativo ben riuscito sul piano tecnico di mettere insieme diverse linee
Diverse linee
Ma la vittoria sul referendum è stata possibile perché dall'inizio degli anni Ottanta abbiam Pratt avanti una linea chiara e forte sul superamento delle non Maria italiana il sistema le preferenze
Necessario a mio avviso appunto
Trovare una linea forte
Non condivido alcune critiche al progetto sale o semmai riserve che dirò fra poco
Esso si basa su tre pilastri che io considero importante il collegio uninominale che su preferenze contro cui hanno votato milioni italiani non hanno votato per la preferenza unica ma contro il sistema corrotto le preferenze
Il collegio uninominale che costringe ciascun partito presentarsi elettorato con un voto chiaro è netto
Un secondo pilastro è dato dal doppio turno che favorisce l'aggregazione attorno a programmi si chiaramente governo alternativi e terzo un'adeguata rappresentanza delle minoranze certo
Può dare la maggioranza assoluta democrazia cristiana
Ma può dare ce lo dicono le proiezioni la maggioranza assoluta la sinistra se essa si presenta unita
Ma questo progetto due limiti
Il primo è il premio di maggioranza che si presta a facili anche se non sempre giustificate accuse divo alterazione della volontà del rettorato
La seconda è la complessità tecnica che lo rende non facilmente spendibile di fronte l'opinione pubblica
è un buon sistema elettorale deve in primo luogo essere spendibile la battaglia
Davanti alla gente io credo che bisogna andare oltre
Io penso che dobbiamo e la forza di scegliere con più coraggio e con più decisione fra proporzionale
Comunque corretta
Anche colpevoli maggioranza e collegio uninominale maggioritario a un turno o meglio ancora a doppio turno
E dobbiamo gli ho credo opporci con più decisione il tema delegittimazione diretta dell'esecutivo attraverso l'elezione diretta del premier
Compagno petto ogni tanto dire interrogate giornalisti se c'è o non c'è questa elezione direttamente io penso che bisogna fuoriuscire la proporzione
Che ha avuto grandi meriti perché ha consentito ai partiti di massa
Di conquistare
Un peso nella democrazie europea
Ha consentito che Italia passasse indenne le tensioni da guerra fredda ma oggi la proporzionale mantenuta solo nei paesi attraversati da profonde fratture religiose come Israele Olanda linguistiche come in Belgio o ideologiche come è stata ritardo
Oggi è un ostacolo a quel pieno sviluppo la democrazia che abbiamo voluto dando vita al partito del sporcati con la sinistra
Discutiamo pure senza pregiudiziali di questo o quel modello uno dei quali ha pregi e difetti
Ma ricordiamoci soprattutto che ormai i cittadini elettori
Ventisette milioni di essi non accettano più che si parli loro di queste mete vicine
Con riserva mentale di bloccarsi a vicenda sia tra i partiti si all'interno dei partiti
Non accetto Rossi prospettiva grande riforma e poi rinviare allora Izzo riforma elezione diretta del sindaco o la modifica del sistema di preferenza
Il nove e dieci giugno i cittadini hanno voluto affermare che si può cambiare
Sta ai partiti capire e sta al nostro partito a far capire che cambiare si deve la vittoria dei no
L'ormai lontano maggio settantaquattro essendo sul divorzio sulla vittoria di chi voleva crescere i diritti civili
Quella del nove e dieci giugno io credo che sia la vittoria di chi vuole accrescere i diritti politici
Dei cittadini
Allora quella vittoria ebbe un esito elettorale anche ma fu una vittoria mutilata e portata in dote e settantasei Andreotti
Grave sarebbe se i conservatori tutti i partiti si impadronì se lo oggi di questa vittoria da vittorie nove dieci giugno
Si impadronì sui questa vittoria per bloccare la riforma del Repubblica
Gli italiani hanno detto no ossia le avventure sia le prudenze tattiche Massiah ai conservatorismi nobili o poco nobili che si siano
Giulia Rodano e quindi Massimo Brutti
Mi sembra che un punto di unificazione di unica nel nostro dibattito Cinzia
Così
Sia stato il più giudizio che è stato adottato il suo già sottolineato nella relazione poi dato in moltissimi interventi che i referendum sulle preferenze per la polizia delle preferenza multipla abbia rappresentato uno spartiacque
Credo che questo sia certamente vero a Espresso il referendum una domanda di riforma della politica e non solo credo di riforma delle regole
Più di venticinque milioni di persone sono andati votare e hanno rifiutato l'invito sia l'invito all'astensione sia l'invito alla sottovalutazione del furto Espresso per esempio da Forlani
Inviti che rappresentava con da una parte o la delega al vecchio sistema politico o l'adesione a una fuoriuscita traumatica dall'assetto costituzionale
Sì Espresso io credo un po'il voto non un rifiuto della politica
Non un rifiuto della partecipazione ma un rifiuto del sistema politico esistente
Io credo che abbia ragione lo ricordava adesso a Barbera che questo referendum somiglia
Al referendum sul divorzio nel senso che come in quell'esperienza si è aperta con il voto del nove giugno una prima crepa
Nel composito edificio co-fondato tra l'intreccio tra appartenenze ideologiche bloccate e pratica del consociativismo
In ciò il voto referendario è ad un tempo espressione della possibilità e contemporaneamente incentivo ad una prospettiva di reale superamento per esempio dell'unità politica dei cattolici
Che in questo intreccio tra Sapar tendenze ideologiche consociativismo è stato uno dei perni e dei puntelli fondamentali
Quindi della stessa centralità della Democrazia cristiana nel sistema politico
Certo noi siamo tutti ben consapevoli che questa non è ancora una realtà dispiegata
Perché la DC è ancora stata
E può tornare rischi e rischia di rimanere punto di riferimento di chi cerca sicurezze contro rischi di avventure garanzia dei diritti acquisiti epoca in cui essere come è stata perno di un complesso sistema di elargizioni stataliste Edi privatissimo
ESP dispiegato fino ai limiti dell'illegalità
Certo da questo punto di vista non si può escludere che la Democrazia cristiana possa servirsi di singoli aspetti dell'azione di questo Pontefice
Anche per altri le anche se per altri versi dobbiamo sapere la vicenda della guerra ce lo insegna e in qualche modo anche la vicenda della legge sulle tossicodipendenze che questa stessa azione della chiesa
Crea nella stessa democrazia cristiana problemi e contraddizioni
E comunque certo che vi può essere io credo che abbia ragione Paola Caio
Una come dire utilizzazione del ragionamento sull'etica sessuale e anche di rischia di tentazioni di autosufficienza
Della di questo pontificato per erigere nuovi barbiere e nuovi muri ideologici io credo però quindi che sia decisivo non far nulla che possa aiutare la Democrazia Cristiana a richiudere queste crepe
E questo avverrebbe se anche noi a sinistra considerassimo i cattolici un mondo in sé con chiuso e separato
Se pensassimo che i cattolici non possono avere altro rapporto con la politica in modo esplicito anche oggi
Anche dopo il muro del di Berlino cioè un rapporto con la politica dicendosi cattolici che non di fare della propria ispirazione cristiana una bandiera politica di parte
E che invece l'ispirazione cristiana non possa divenire un possibile e utile e necessario fermento positivo per scelte di trasformazione del resto oggi l'idea dell'unità politica dei cattolici è apertamente sottoposta a critica come retaggio soffocante di un'epoca passata di un'epoca superata
Dagli stessi cattolici e non solo da cattolici che da tempo propongono questo tema come per esempio padre Sorge o il o Pietro Scoppola ma anche da un settimanale come il sabato e anche stamattina dallo stesso onorevole Formigoni nell'intervista per
Quello che io non condivido dell'intervento di Martelli e tutto sommato anche della rettifica di Craxi che oggi sui giornali perché essi sembrano considerare appunto il mondo cattolico come un mondo necessariamente contrapposto al mondo laico
Con il quale si passino richiamare Patti o compromessi magari nobili magari sull'ora di religione ma non interazioni e percorsi di ricerca comune non non una ricerca comune di contenuti
La laicità dello Stato e questo è soprattutto vero in un momento in cui tutte le grandi culture politiche quella delle le culture della sinistra ma anche le grandi culture che hanno tratto ispirazione
Che hanno dato fondamento nell'ispirazione cristiana sembrano essere giunti alle loro colonne d'Ercole che sono alle prese con problemi immani nuovi non leggibile non risolvibili dentro le vecchie categorie la laicità dello Stato un bene fondamentale e va colta costantemente difesa altra ritenere però che movimenti culture politiche singoli che hanno anche un'ispirazione di fede e che sono rimasti congelati dalla guerra fredda ed ingabbiati nel vecchio sistema politico non debbano
E liberaldemocratici a socialisti
A e comunisti per compiere la medesima critica al sistema politico italiano
Quell'altro quella stessa politica che lo stesso Martelli ha compiuto nel suo intervento al congresso di Bach e chi rappresenta uno io credo uno degli aspetti più innovativi e interessanti del suo intervento
è dunque chiaro che finalmente oggi noi possiamo avviare un assoluto una situazione di in una situazione in cui il termine laico non si contrapponga al termine lui giocoso come diceva Claudia Mancina
Laico vuol dire appunto non ideologico e questo può e il rischio di ideologismo è presente nelle culture religiose come in quelle non religiosi e ne abbiamo avuto prove ampie e ripetuta
L'assunzione nato il limite Carmela
L'assunzione piena di livide del partito e via per e del fatto che la politica non può non può essere dimensione totalizzante
Proprio per questo concreto non si può dare dell'alternativa un'idea di schieramento
Se essa non fosse io sono d'accordo con chi lo sosteneva che la somma dei vecchi
Dei partiti i quali oggi noi riconosciamo nel vecchio sistema politico italiano e si probabilmente non avrebbe una grande forza di attrazione non sarebbe quello che sblocca la situazione politica italiana
Io credo che sia certamente vero come ha detto oggi il compagno da Veltroni che il referendum non esprimono schieramento politico lo riprendeva adesso Barbera non esprime uno schieramento
Diciamo così una prospettiva di alternativa pezzi rappresenta il confluire di forze su un progetto scornati e delle regole di riforma della politica ma è altrettanto vero però che non è pensabile un processo di alternativa che non si misuri
Con la domanda di riforma della politica e dei partiti che si espresse in quel punto
E io credo che in via immediata sia pur su questo più pro nei prossimi mesi noi saremo chiamati ad affrontare un nodo politico assai più gravi
Perché ho l'impressione che noi saremmo di fronte alla necessità di sconfiggere di nuovo dove possibili disegni io credo entrambi rischiosi
Da un lato e la possibile ripresa di una messa in discussione no tema politico ma della stessa Costituzione
E dall'altro però io
Il rischio assai concreto che passi per così dire la linea Forlani Anna del più totale immobilismo e che quindi la soluzione si trasformi nel fatto che ci si mette di nuovo come al all'impegno e la crisi di maggio d'accordo per non fare nulla e il trascinarsi fino alle elezioni senza fare nulla e senza spostare nulla
è evidente che è il modo per sfuggire ad entrambi i rischi sarebbe la riforma della legge elettorale nel senso da noi proposto anche se io sono d'accordo con Barbera che bisognerebbe anche su questo punto approntare una riflessione nostro perché credo o d'accordo con lui che la necessitava di un passaggio e reale di potere dagli apparati agli elettori
E la necessità di superare i film fondi rischi di un professionali
Determinato La sette punto cinque consociativo del sistema politico italiano e anche l'incapacità di operare riforme che rendano più efficiente e più giusta la macchina dello Stato
Sia un problema che noi ci dobbiamo porre
Comunque è evidente che il modo per superare i vizi sarebbe di avere la riforma elettorale deve in un Parlamento che fosse eletto con il freno
Tuttavia l'altrettanto divento in questa ipotesi si scontra con le conclusioni di Craxi al congresso del Partito socialista
E allora
D'altra parte io credo che esista mi è stato detto e lo ritengo giusto
Forte nello stesso partito socialista nella Democrazia cristiana e soprattutto nella società civile più avvertono la centralità della riforma elettorale e noi saremmo c'è se non abbia ampissimo questo mutamento
Io credo che noi dobbiamo mettere in campo un'iniziativa un'iniziativa capace di essere punto di riferimento di queste proporzioni ed impedirne il riflusso e il congelamento
Questo mi pare il problema politico dei prossimi io non sia certo utile e necessario aprire tavoli di discussione nel merito delle scelte programmatiche ed aprire tavoli di discussione nel merito della scelta programmatica per la riforma delle riforme cioè dalla riforma elettorale
E che questo ed è utile e necessario aprire un dialogo con tutte le forze dei partiti ed anche della società civile
Ma temo che questo non sia ancora sufficienti
Perché credo che occorra anche evitare che questo dialogo e questo patto e questo tavolo non appaia tanto forte della società civile
Comi rischia di una ripresa di pratiche consociative magari all'interno della sinistra già con un tavolo che si apre per raggiungere uno schieramento e non per raggiungere un accordo di contenuto
è vero che c'è un rapporto tra cui perché schieramenti ma appunto è proprio vero che c'è questo rapporto e che ormai il ma sensibilità allora compromesso deteriore grande sensibilità nel Paese assai forte presente
E allora io credo che la carpa l'altra carta che noi possiamo giocare quella del far vedere quel trasversalismo positivo di cui parlavo che quella relazione che riprendevano tanti compagni chi ha già tanto contribuito a mettere in movimento la situazione questo trasversalismo per obiettivi di cui qui si ha diritto
Io credo che sia un fatto molto importante che il movimento referendario sia ancora in campo e che abbia pensato di tornare in campo per richiamare eventualmente i cittadini
A dire la loro sul tavolo della riforma elettorale e credo che sia importante che noi anche da cui anche da questo Consigliere nazionale rendiamo chiaro in quel movimento referendario siamo ancora oggi presenti con tutte le nostre forze
Massimo Brutti quindi Marialuisa Sangiorgio
è vero che il referendum del nove giugno ha introdotto nel Paese una novità si è trattato di una manifestazione di volontà popolare senza precedenti
Tuttavia è bene evitare l'enfasi eccessiva che non serve a mettere a fuoco i problemi aperti
Noi dobbiamo lavorare per fare sì che il referendum Segni effettivamente un salto nella vicenda italiana quella volontà popolare espressa su un punto così circoscritto può non avere seguito
Di fronte alle concrete scelte dal cui ritiene se si vuole andare avanti sulla via della riforma del sistema politico essa rischia di rifluire e di disperdersi c'è dunque bisogno subito di una iniziativa per la riforma delle istituzioni per la moralizzazione e per la legalità
Io credo che noi dobbiamo scendere in campo e sollecitare lo schieramento referendario le forze democratiche le associazioni che hanno lavorato per la vittoria del sì a non rimanere senza voce di fronte alle prossime scadenze
La discussione sulla legge elettorale non può essere lasciata ai partiti e così a maggior ragione sulle innovazioni di portata costituzionale che sono sia chiaro necessarie occorre un confronto libero senza pregiudiziali
Deve potersi formare un senso comune una scelta culturale prima che politica
Come è stato per la questione delle preferenze
Riguardo alla quale è maturato in breve tempo un movimento di opinione contro le cordate e contro l'arroganza politica di chi pretendeva come un dictat di partito di tenere i cittadini lontani dalle urne
Dobbiamo io credo considerare distintamente i due piani della iniziativa politica dei prossimi mesi
La politica italiana ha bisogno di un doppio movimento
Da un lato bisogna cambiare le regole procedere ad una riforma profonda del sistema politico
Ciò significa non solo fissare una nuova legge elettorale che garantisca un principio di responsabilità nel rapporto fra governati e governanti
E garantisca il limpido confronto di programmi e di schieramenti alternativi
Ma significa anche riformare il Parlamento e le regioni
Le nostre proposte sono in campo
Significa insomma modificare punti non secondari dell'impianto costituzionale nel rispetto rigoroso delle procedure che la stessa costituzione prevede per la propria revisione è anche questa una voce che viene dalla società civile e professore di diritto costituzionale che richiamano la necessità di un rispetto dell'articolo centotrentotto
Dall'altro lato è nostro compito operare per un programma comune delle forze della sinistra
Sapendo come Occhetto ha messo in luce nella sua relazione che questo impegno non si risolve nel puro e semplice avvicinamento politico tra comunisti e socialisti
Che esso significa formazione di una nuova sinistra
Capace di una proposta e di una identità nuova sui temi della pace sul terreno che la politica sociale
Per i diritti dei cittadini e della solidarietà verso i più deboli
Nonostante il referendum e da ancora davanti a noi la grave degenerazione del sistema politico italiano
Gli intrighi le nevrosi istituzionali ne sono soltanto una proiezione ad una settimana dal voto di libertà del nove giugno elezioni siciliane hanno visto tornare pesantemente in gioco le cordate tradizionali nella ora più debole Lima Nicolosi Turi Lombardo
Dobbiamo muovere nell'analisi che tentiamo di questa fase politica convulsa da una fredda considerazione del peso e della capacità di sopravvivenza dei meccanismi di potere tradizionali
E ancora grande una capacità di sopravvivenza che grande l'obiettivo prioritario è rompere la continuità e la cornice istituzionale di quei meccanismi di potere li abbiamo visti ancora di recente in azione nel Mezzogiorno ma non si tratta di una deformazione periferica
E separata
Vi è un meccanismo unico che lega insieme potere finanziario uso clientelare della spesa pubblica volto a riprodurre potere e parzialità e particolarismi della pubblica amministrazione
Questo meccanismo unico costituisce ormai una palla al piede per l'insieme del Paese ed è il terreno di coltura dei poteri mafiosi costruito dalla Democrazia cristiana questo meccanismo ma per sua natura ospitale ed espansivo funziona funziona bene e distribuisce benefici spezza ogni criterio di efficienza dello Stato
E del resto è lo Stato che produce gli sprechi e di legalità si lamenta la presenza nel sud di un antistato criminale ma ciò è irrealistico
L'attacco non viene dall'esterno dello Stato i comportamenti criminali non si sviluppano in una terra di nessuno sono i grandi enti pubblici e l'amministrazione centrale
Lo dimostrano le ultime vicende calabresi ad affidare appalti alle ditte mafiose a favorire l'imprenditoria assistita
E la sua inquinante diffusione
Voi tutti parliamo di partitocrazia ma se guardassimo meglio dentro l'organizzazione dei partiti di governo e dentro i meccanismi della lottizzazione
Ci accorgeremmo che ormai ad agire davvero non è il potere dei partiti ma piuttosto quello di feudi interni
Ad essi sci d'imporsi ai partiti e che traggono la propria forza direttamente dal potere finanziario dal potere di influenzare la pubblica amministrazione insomma contano perché manovrano danaro U favori
Assistiamo la formazione molecolare di nuovi poteri in molta parte del Paese i punti di forza sono proprio questi danaro anonimo contiguità con i meccanismi di governo dominio su settori dei partiti ed è
L'informazione
Il sistema dei controlli sulla legalità di questi poteri e sui comportamenti sociali che li accompagnano è letteralmente in ginocchio
Ecco perché la mafia diventa economia e politica non in un territorio circoscritto ma sullo scenario più vasto del sistema Italia
Nessuna seria azione di contrasto intacca le ricchezze mafiose o di formazione illecita e penosa la oscillazione della Democrazia Cristiana e del Governo
Sulle misure contro il riciclaggio del danaro sporco da tempo in discussione
E d'altra parte il meccanismo dei poteri illegali ha una sua compattezza
Gli affari più grandi con i quali si rafforzano lo sfruttamento e la intimidazione nel Mezzogiorno si concludono a Roma Misasi non riesce a liquidare Francesco metri il boss di Taurianova così come Andreotti non può rinunciare a Lima
Sono soltanto due esempi quello che conta che c'è sotto e la incapacità di dimostrata all'interno dello schieramento di governo con queste regole istituzionali introdurre una cesura incapacità di voltare pagina di fare pulizia
Di andare verso l'Europa dando certezza ed efficace alle regole della concorrenza tra le imprese e moralizzare andò il sistema politico
Questo sfondo c'è una novità
Che si può cogliere nel referendum da questa dobbiamo partire perché può portare alla rottura di questa continuità
Da una parte io vedo un mutamento culturale e politico che ha attraversato una parte della sinistra e forze cattoliche democratiche
Vedo una convergenza inedita queste forze concordano ora nell'impostare la questione morale come questione di riforma delle regole
Per i raggruppamenti cattolici si lasciano alle spalle antiche persuasioni circa il primato esclusivo dei valori e della pratica quotidiana di solidarietà che riportava lontano dalla politica
Così come noi abbiamo ripensato
Su un'idea vecchia del primato della politica che ci porta la scarsa sensibilità nei confronti della questione delle regole
E al centro abbiamo messo il diritto dei cittadini di scegliere i governi
Puntando affare del voto politico in ultima istanza una scelta binaria come ha scritto di recente il Berchet
E fare del voto politico una scelta di Nadia significa dire il no all'inerzia come sistema di governo ed il no al consociativismo come l'unico governo possibile
Accanto a questa ridefinizione di una opinione di sinistra sulla regole di una risposta concreta positiva sulla questione morale c'è un altro dato nuovo
E cioè che spezzoni di forze moderate per la prima volta si sottraggono al sistema di potere di impronta democristiana
Non sottovalutiamo la presenza di forze autenticamente moderate nello schieramento referendario che però hanno compiuto questa scelta una delega finora pressoché costante si rompe
E poi converge grande parte del mondo imprenditoriale che si schiera contro il sistema di potere d'impronta democristiano
Io mi domando se una simile convergenza come quella realizzata su un tema così specifico
Nei mesi scorsi Possa riprodursi
Ho già detto della necessità che lo schieramento referendario scenda in campo
Il confronto è aperto se la risposta a questo interrogativo può riprodursi la convergenza di questo arco di forze se la risposta è sì
Se una convergenza basta si può realizzare sul metodo e su alcune priorità nella riforma delle regole io credo che noi dobbiamo guardare con attenzione all'ipotesi
Alla proposta
Di uno sbocco di questa convergenza anche sul piano del governo del paese
All'ipotesi insomma di un governo di coalizione capace di garantire la riformulazione delle regole un governo di garanzia
Per una fase costituente
Che ponga i fondamenti di una alternativa possibile i fondamenti della possibilità di un'alternativa per riprendere le parole di Giolitti che stamattina citava il compagno Veltroni
Dal congresso di Bari in particolare dalle conclusioni
Di Bettino Craxi emerge un messaggio politico
Rischioso per la sinistra
Ed anche per la riforma delle regole di cui il Paese ha bisogno sembra che il segretario del partito socialista né sue conclusioni abbia ho abbandonato il progetto ambizioso del rinnovamento istituzionale non dando ascolto
Alle tesi diverse che si erano misurate nel congresso o che tatticamente lo abbia messo da parte
Il presidenzialismo non passa allora smettiamo di parlare di modificazione delle regole tutto ciò è rischioso perché produrrebbe ancora una volta la stasi le riforme istituzionali non possono essere l'oggetto di un negoziato legato alle convenienze dell'uno o dell'altro partito
Noi dobbiamo dire che il Paese ne ha bisogno e non dobbiamo rinunciare a convincere i compagni socialisti della validità della nostra prospettiva di riforma elettorale
E dobbiamo rendere chiara la nostra posizione che critica e contraria ad una pura e semplice sovrarappresentazione del partito di maggioranza relativa
Del resto la nostra proposta rappresenta un serio e soddisfacente punto di incontro e in campo e da essa dobbiamo partire è semplice spiegarla semplice spiegare il senso del doppio turno
Di un meccanismo che incentiva le qualificazioni ed un chiaro patto tra le forze che si propongono di governare il Paese assieme di fronte agli elettori agli occhi dei cittadini e con i cittadini
Del resto su quella proposta e sul tema della riforma elettorale qualche ripensamento qualche opinione più vicino alle nostre pure si è manifestata a Bari
Noi dobbiamo lo ricordava Occhetto puntare molto sul programma come strumento per costruire accordi seri
Non strumentali per disaggregare le forze avversarie io sono per prendere sul serio il programma come lo prendeva sul serio il segretario nella sua relazione non è solo impegno verbale ma ricerca il ricorso agli specialisti
E quindi prendere sul serio il programma significa anche mettere in discussione ripensare profondamente l'itinerario di formazione della volontà politica nel nostro partito
Il modo in cui funzionano i meccanismi di direzione centrale il rapporto fra elaborazione della politica e centri di ricerca Dacourt binaria da far funzionare insieme in vista della determinazione del programma
Ai compagni socialisti dobbiamo porre oltre la questione delle regole anche
Un altro nodo ineludibile che è quello della rottura del consociativismo
Io credo che il successo politico della Rete in un elettorato di sinistra in Sicilia nasca dal fatto che questa formazione assunto con grande nettezza una parola d'ordine che è nostra che è stata in questi anni i nostri
E sul su questo punto
Il successo deriva da quello dell'IVA dall'aver assunto una parola d'ordine giusta
Io
Ho delle perplessità sulla formula che Ranieri usata a proposito dei rapporti che non dobbiamo stabilire con forze che emergono dalla società civile
E che hanno una fisionomia politica di sinistra lui diceva dobbiamo svolgere i partiti della sinistra tradizionale noi socialisti dobbiamo svolgere una funzione ordinante credo che noi dobbiamo rinunciare ad ogni atteggiamento pedagogico
La società civile pur con le sue voci frammentarie a molto da dire
Ci propone un linguaggio unilaterale di formazioni politiche che si misurano soltanto su alcuni temi ma il Polo democratico ed innovatore che dobbiamo costituire nasce solo da un confronto libero con tutte queste forze
In mancanza di questo complesso tessuto di mutamenti e la formazione di questa sinistra nuova L'Unità socialista rischia di essere la convergenza di due sconfitte
Maria Luisa Sangiorgio io vorrei pregare i compagni di aviere
Io sono un po'devo dire che il lusso dalla
Maniera in cui è stato seguito corso
Che o noi riteniamo che interventi che non sia in interessanti allora la pressione che si sta esercitando sulla presidenza che molto superiore al numero dei presenti in sala e senza se oppure io devo chiedere un po'di pazienza perché effettivamente una serie di compagni sono stati sacrificati stamattina rischiano di essere penalizzati stasera sono ancora alle otto noi possiamo concludere poco dopo le nove consentendo ad alcuni compagni hanno cose da dire come tutti di essere giustamente ascoltati altrimenti poi anche le richieste di avere riunioni più frequenti eccetera sono in palese contraddizione con l'attenzione che stamattina nel pomeriggio e oggi è stata dedicata ai lavori perché se qui la sala si riempie soltanto
Quando ci sono interventi io non voglio dire dipanate applicabilità materno Rizzolatti allora si impedisce anche Occhetto a una serie di persone questo Consiglio nazionale costituiscono
Con una loro diversità Ras rispetto al loro al partito di accreditarsi nei confronti dei compagni questo è un problema perché i che io pongo perché il futuro
Di questo Consiglio nazionale come lavorerà quali scadenze avrà perplesso e concludo convocazioni e anche un po'determinata dall'attenzione che i componenti dedicano a questo a questa riunione
Far leva sul luogo Franco sponsor ma ovvero voci presidente
In niente ringrazia
Nella richiamare le innovazioni della nostra politica recente Occhetto ha ribadito come per la prima volta in Italia esista la possibilità concreta di sfidare la DC
Attraverso l'aggregazione di tutte le forze di sinistra del nostro Paese e come questa e questa soltanto sia la nostra linea strategica
Se questo è è necessario però indicare con coerenza senza timori e titubanze i modi in cui questa linea strategica può realizzarsi
Partendo dalla consapevolezza che il compito è tutt'altro che semplice
La sinistra sempre più frantumata rischia per questa stessa ragione di essere poco credibile come forza alternativa la sinistra nel suo insieme non solo le forze tradizionali penso ad esempio alle difficoltà che stanno vivendo anche forze nuove come quelle ambientaliste
A questa debolezza fa riscontro il L'Unità del polo moderato conservatore addirittura dentro un solo partito la Democrazia Cristiana
Nel quale la presenza di opzioni a volte contrapposte non impedisce di presentarsi come una garanzia e di indebolire di volta in volta i suoi alleati
Le ultime vicende politiche ne sono una conferma
Il congresso del Partito socialista pur tra limiti e contraddizioni è stato lo specchio della consapevolezza che si va diffondendo di una fase oramai in esaurimento
Dall'insieme del congresso non solo gli applausi ma interventi e non solo della sinistra
è emersa una forte spinta all'unità a sinistra una spinta faticosamente moderata dalla motivazione che la collaborazione con la Democrazia cristiana e ancora attuale per evitare una crisi di ingovernabilità
Questa novità politica questa riapertura di dibattito interno al Partito socialista questo avvio di mutamento di rotta va portato a conseguenze mette e nitido l'ha fatto uscire dall'ambiguità
Nel doveroso e utile rispetto delle reciproche autonomie questo Consiglio nazionale
Può contribuire ad introdurre elementi di novità tra le forze politiche e parlare al paese se riuscirà ad essere una risposta forte ai problemi aperti
La nostra iniziativa a mio avviso è tanto più forte ed incisiva quanto più riesce a condurre il dibattito su proposte precise più che su condizioni poste ad altri
L'unità tra le forze della sinistra a mio avviso non è un optional ma una necessità
La preoccupazione è che questo processo avviato in una fase così difficile possa poggiare su più debolezze e quindi rischi in quel rischiando in questo modo di accentuarne anziché risolverne
Da superata con senso di responsabilità e anche con coraggio
Proprio le divisioni rappresentano l'elemento di maggiore debolezza
Non solo perché non rendono credibili le alternative l'alternanza ma perché evidenziano le difficoltà ad elaborare opzioni opzioni programmatiche riconoscibili e qualificate
Un'unità che abbia come nucleo propulsore le forze che si richiamano al socialismo al riformismo ad Europa all'Internazionale socialista e tanto più necessaria oggi momento in cui le drammatiche vicende della Jugoslavia oltre a riproporre sul tappeto storici nodi etnico politici
Agli occhi della gente e francamente anche i miei si presenta come l'ennesimo fallimento di quanto i regimi costruiti dagli ex partiti comunisti avevano prodotto
Dall'Unione Sovietica l'America Latina alla vicina Albania e Jugoslavia tanti modelli diversi un unico epilogo
L'unica tradizione credibile ed in quanto credibile rinnovabile mi appare quella del socialismo riformista libertario che si richiama all'Internazionale socialista
E questa la base e la condizione per allargare i confini della sinistra mantenendone i tratti distensivi distintivi operazione altrettanto indispensabile da condurre senza alcuna ambiguità
Il richiamo ai cattolici democratici pare a me un modo vecchio di inadeguato di porre la questione
Vecchio in quanto lascia intravvedere un residuo di integralismo nostro
Per cui chi non è disposto a rapportarsi con noi non è democratico
Vecchio perché l'approdo che abbiamo compiuto come partito laico e non laicista
Ci ha portato a non confondere il valore dell'autonomia tra fede e politica ed anche dell'etica laica con l'anticlericalismo non sempre la nostra condotta è stata lineare penso al problema dell'insegnamento della religione al problema del concordato
Mentre è stata lineare a mio avviso la nostra condotta quando abbiamo condotto la battaglia sulla Bortot riuscimmo allora a mettere assieme opzione Rispetto per opzioni etiche di ognuno
La porto dicevamo non è un diritto con la necessità però che uno Stato sia solidale con le donne
Le donne cattoliche comprese però e molte furono le donne cattoliche che votarono con noi
Sono queste questioni delicate che richiedono vigore non ammiccamenti ostilità menti d'occhio
Al fine di allontanare anche il minimo sospetto che possano essere utilizzati in modo strumentale o solo al fine di alleanze politiche
Così pure non strumentale
Può apparire deve apparire il nostro rapporto con le forze nuove le blandizie non aiutano né a fare chiarezza né tanto meno a coagulare forze diverse culture differenti per costruire l'alternativa
C'è un elemento che mi inquieta e sul quale vorrei si riflettesse con più rigore i movimenti o partiti tipo la rete o società civile che si manifestano soprattutto nelle grandi aree urbane
La separazione che tentano di introdurre tra etica e politica la politica il sistema dei partiti è una cosa sporca e pulita ciò che nasce e che si pone fuori
Mi pare questo confliggere con la nostra idea di riforma della politica che considera proprio la riforma dei partiti
Partiti per cui sit-in partitiche siano sempre più lo sono stati e in parte lo sono ancora altrimenti non riuscirei a dare un senso a me spesso nel militare ancora in un partito forse in cui si organizzano uomini e donne suo pressioni politiche strategiche per raggiungere degli obiettivi
Questo noi dobbiamo fare emergere con forza
Correggendo superando appunto quelli che sono i mali che si sono volute determinando anche all'interno dei partiti
Se accettassimo o caratterizza o o accarezzassimo questi idea di separazione tra etica e politica introdurremmo un elemento di forte debolezza per la riforma spessa delle forze politiche
Come ultimo elemento mi pare
Necessario mantenere saldamente correlata la prospettiva politica l'unità delle forze di ispirazione socialista riformista laica libertaria con l'elaborazione programmatica
Pare a me un programma che senza prospettive si presti a possibili trasformismi una prospettiva senza programma rischia di ricadere in una bandiera ideologica che abbiamo voluto tutti superare questo tenere uniti i due punti del problema pare a me un modo per aprire un processo tra le forze politiche e parlare nel contempo alla gente
Passi concreti su questa strada possono essere stanchi molti compagni mi hanno già parlato
A me pare ad esempio una scadenza molto vicina di grande importanza e di grande rilievo come il dibattito che si svolgerà a Camere riunite sulle riforme istituzionali
Sul messaggio del presidente della Repubblica
Possa rappresentare un momento alto e duttile per primi per esprimere con forza quello che a mio avviso deve essere espressa una critica alla proposta avanzata dalla Democrazia cristiana di una riforma che abbia di fatto come perno il premio di maggioranza e per invece avanzare una proposta di riforma
Che favorisca quello che abbiamo detto più potere ai cittadini più forza le aggregazioni per l'alternanza e quindi una riforma che abbia come punto cardine il sistema e l'avvio di un sistema uninominale mi pare questo momento importante da non perdere così come altre sa saranno e sono le occasioni per stabilire ed avviare questo rapporto il funzionamento dello Stato le questioni del fisco sono tutte questioni per cui non è sufficiente dire che siamo per il risanamento dello stato e che siamo per un fisco diverso
Ad ognuna di queste ipotesi si possono e si contrappongono ipotesi differenti anche la Thatcher ha risanato lo Stato non è questa la nostra strada
Uno Stato sociale meno assistito e più equo io credo è anche un terreno molto fertile di battaglia e di impegno delle donne un terreno molto fertile su cui aprire un confronto a sinistra
Impegnativi temi quindi per costruire con atti significativi ma concreti
Un serio rapporto a sinistra che sappia parlare alla gente alle forze politiche e che sappia quindi rendere praticabile credibile l'alternativa
Giuseppe Franco Pini dico gli ultimi quattro interventi pregandovi veramente
Di seguirli in modo da non dare proprio a questi compagni la sensazione di essere gli ultimi in questa giornata saranno couture Iezzi comprarlo romano
è sotto gli occhi di tutti lo scarto tra il bisogno di cambiamento e di alternativa
Che si è espresso nel referendum
Che reclamato dalle grandi questioni irrisolte del Paese mezzogiorno l'indebitamento la crisi dalla funzione dello Stato
E la situazione delle forze politiche che all'alternativa dovrebbero dar vita
Vi è la novità dei del PDS ma anche la dispersione a sinistra
Il permanere di un rifiuto dell'alternativa da parte del PSI ma anche la crisi della sua strategia egemonizzare anche a sinistra e concorrenziale con la DC
Vi è una forte spinta al cambiamento che viene dal mondo cattolico ma anche il suo stare largamente dentro e con la DC questa dici
In questo quadro
Alla base del nostro partito
Almeno nella realtà in cui opero nel Cosentino Calabria vi è incertezza su questo punto
Sul punto dell'alternativa
Per le distanze e anche i contrasti sul piano politico e programmatico con le altre forze progressiste di sinistra
Per la forza della democrazia cristiana nel Mezzogiorno e in Calabria che chiude la prospettiva ma anche per la sua duttilità
E per le sue aperture
Per una sintonia diffusa composizioni del mondo Kapp
Ora queste incertezze ripeto che nelle settimane passate anche dopo il referendum si erano diffuse
Mi pare che con la relazione del compagno Occhetto sia stata data come dire sia stato messo un punto fermo con una scelta netta l'alternativa
Che caratterizza la funzione politica del partito democratico della sinistra
L'alternativa come concreto processo e progetto riformatore
Che possano mettere insieme le forze riformiste di sinistra laiche e cattoliche che in esso si riconosce
I referendum ha dimostrato che se si mette in campo una proposta riformatrice tutto il quadro politico si mette in movimento e tutti sono costretti a scegliere pena prezzi politici molto la DC per la sua l'utilità
è riuscito a non pagare alcun prezzo elettorale come ha dimostrato le elezioni in Sicilia
E tuttavia essa dovrà fare i conti con l'esito concreto del referendum la riduzione ad uno della preferenze soprattutto con un movimento politico che nel referendum si Espresso anche nel Mezzogiorno
Che guarda i buone la riforma della politica del sistema politico dei partiti
Quindi della Democrazia Cristiana innanzitutto
Il sistema di potere organizzato e gestito dalla DC
Fondato su una funzione dello Stato non di guida ma di sostegno dei processi e delle polarizzazione di sviluppo economico sociale
Ciò che ha ridotto di molto le Seat l'efficienza del sistema nel suo complesso
Quel sistema di potere ripeto può non essere più tenuto insieme dalle forze che fin qui lo hanno sostenuto e se ne sono a balze se quelle stesse forze vogliono fare e far fare al sistema Italia e al Mezzogiorno prima di tutto un salto di qualità che è necessario per entrare in Europa
Il nodo della nostra funzione nel Mezzogiorno lo vedo da questo punto di vista tutte le questioni principali che sono state poste da compagno Occhetto alternativa al superamento del sistema di potere ruolo dei cattolici unificazione degli obiettivi politici della sinistra
Trovano uno snodo essenziale e non eludibile nella situazione e nel ruolo del Mezzogiorno Italia
Lì dove il sistema di potere più stringente e coinvolgente
E la DC ricava la parte più grande della sua forza elettorale nazionale quali vie percorrere per l'alternativa
Penso
Alla cara
Alla durezza e drammaticità della situazione calabrese laddove vi è un potere un sistema di potere che non è solo stringente coinvolgente
Ma degradato e inquina e inquinante un sistema di potere dove non ci sono regole
E dove la lotta politica
Molte volte coincide a volte coincide con una lotta
Per bande una lotta che anche esiti ieri in eccidi mafiosi e nella ferocia mafioso
Ebbene in questo quadro delle ultime settimane come avete letto sui giornali vi è stata una vicenda in modo particolare scandalosa quella e la nomina dei commi degli amministratori delle USL ebbene nella regione Calabria si è fatto tutto ciò da parte della Giunta regionale
In un modo che non ha nulla a che vedere con le regole
Che pur non abbiamo condiviso ma che erano stabilite nella legge ciò che della Regione Lombardia per un caso ha determinato scandalo
L'esito di annullamento della nomina in Calabria e una regola per la Giunta regionale calabrese è stata una regola che a distanza di venti giorni
Dalla dalla scadenza non sono stati ancora emanati i decreti quei decreti che evidentemente non possono essere emanati perché coinvolgono personalità politica e probabilmente la stessa guida della regione in una manovra di copertura
Di atti e fatti che appunto gridano vendetta di fronte alla giustizia e ai cittadini e dunque di fronte a questa situazione in questa situazione in quel tipo di sistema di potere
Più degradato inquinato ripeto che altrove oltre che stringente la lotta politica la battaglia politica per l'alternativa cosa significa
Si resiste intanto una Resistenza è una lotta che in qualche zona e anche traumatica
Ma non si può resistere a lungo
Si tratta di portare la battaglia democratica e politica ad un livello più alto
è urgente passare ad una fase riformatrice
è urgente far sì che le forze riformatrici
La sinistra e le altre forze democratiche riformatrici facciano la loro parte si uniscano per governare la Calabria per governare quella regione per superare per superare il sistema di potere che lì è stato costruito se l'alternativa
In Calabria nel Mezzogiorno in modo particolare passa per il superamento di quel sistema di potere allora bisogna spostare forze che oggi sono largamente in quel sistema anche quando vi si oppongono
Anche quando magari lo subisco
Ciò è possibile solo attraverso un progetto politico riformatore progetto politico riformatore nazionale che affronti i problemi del Mezzogiorno
Riforma le riforme politico-istituzionali e della legge elettorale in primo luogo certamente ma riforme economico sociali dello Stato e delle sue funzioni
L'alternativa che anche autonomia della società civile passa attraverso la costruzione delle alleanze sociali e politiche per quelle riforme si tratta di mettere in campo i progetti di riforma e di dare la battaglia
Le convergenze sulle riforme sui sui contenuti sui loro contenuti determineranno le forze dell'alternativa le priorità per il sud secondo me sono le seguenti e sono al mio avvisi ineludibile
La prima e la legalità
La battaglia ma le riforme per la legalità
Una serie di leggi di provvedimenti
Di un nuovo ordinamento
E funzionamento della giustizia e dei corpi dello Stato
E delle istituzioni che rispetto a questa questione che non è la lotta alla mafia che cosa ancora diverso ma quella del ristabilimento della legalità
Quindi del vigore delle regole per tutti i cittadini questo è il primo punto sul quale io credo il Partito democratico della sinistra
Dovranno misurarsi pienamente e pro avanzare proposte da mettere nel campo nella battaglia per le riforme il secondo punto uno stato delle regole e dei programmi e non uno stato della gestione
Il modello di Stato che è venuta avanti in questi anni con i provvedimenti speciali ma anche con un tipo di intervento ordinario che ha affidato la gestione ai governanti ai ministri agli assessori ai presidenti direttamente in un rapporto con il mercato e Colle impresse bene questo modello di Stato è un modello assai discrezionale
Ed è un modello di Stato gestionale esattamente e che questo il cemento e l'alimento di un sistema di potere
Del Mezzogiorno ma non solo del Mezzogiorno che porta poi la Democrazia cristiana e i partiti di governo accrescere nelle elezioni ma io dico che questa riforma di uno Stato delle regole dei programmi e non della gestione
E un interesse generale del Paese se si vuole appunto introdurre dappertutto gli elementi di mercato e farà avanzare fa fare un salto di qualità alla situazione del Paese oltre che del Mezzogiorno
Riforma dell'intervento ordinario quindi per renderlo efficiente e superamento dell'intervento straordinario e degli interventi speciali
Infine ma non perché sia l'ultima una legislazione europea per il lavoro
Per dare risposte
A milioni di giovani perché sono ormai milioni nel Mezzogiorno
I giovani in cerca di lavoro i giovani laureati e diplomati specializzati
Che cercano lavoro ebbene c'è bisogno dello sviluppo
L'apparato produttivo efficiente e moderno di investimenti in questa direzione ma c'è bisogno anche di una legislazione europea per il lavoro nel quadro di un moderno processo di industrializzazione e di terziarizzazione qualificata del Mezzogiorno deve riprendere cioè una fase che si è interrotto ormai da quindici anni
Di industrializzazione del Mezzogiorno perché certo con questi livelli di industrializzazione con quelli attuali non è pensabile che l'Italia intera posso entrare stabilmente
Risolvendo gli squilibri posso entrare in Europa c'è bisogno quindi per uscire dal consociativismo nel Mezzogiorno c'è bisogno di proposte forti tanto più nel momento in cui il governo
Il governo nazionale pensa ancora essenzialmente a finanziare massicciamente il sostegno alle tradizionali attività in termini soprattutto pre elettorali si appresta il ministro Mannino il governo
A chiedere un finanziamento di oltre trenta mila miliardi per l'intervento straordinario nel Mezzogiorno
Per destinarlo ancora nei mille rivoli
Del finale dei finanziamenti dei piccoli Progetti di qualche industria qua e là dei provvedimenti clientelari a favore di grande impresse nelle città del Mezzogiorno
Ebbene uscire dal consociativismo non significa soltanto dire no come dobbiamo dire no a queste scelte del Governo Andreotti ma uscire dal consociativismo significa avanzare altre proposte significa puntare a una differenziazione programmatica attorno alla quale fare avanzare una grande battaglia un grande movimento la difficoltà del partito del Mezzogiorno risente della carenza di un progetto riformatore che lo assuma pienamente e del dispiegamento di una battaglia nazionale e solidale
In una condizione di stagnazione dell'iniziativa
Prevalgono nuovi e vecchi giochi di interdizione Interna e aumenta la chiusura del partito
Portiamo la discussione nel partito e nella società sull'alternativa da costruire
Ma
Quindi la chiave di una nuova organizzazione della crescita del PDS
Riuscirà a dare voce appunto al di fuori del sistema di potere a quella parte della società civile
Di sinistra che nella Società Meridionale le nostre eccezioni molte volte totalizzanti e asfittica nello stesso tempo specie nelle città non sono idonee a farsi centri di potere politico e di partecipazione
Dobbiamo lavorare a costruire centri di iniziative sociali civile
Circoli rappresentativi di sensibilità nuove e di lavori che vogliono partecipare contabile facendo del partito uno strumento di reale potere politico della sua città in un rapporto forte con uno statuto a rigenerare
E in questo quadro c'è un problema ho chiuso Fini c'è il problema di riaggregare i gruppi dirigenti a tutti i livelli vi sono stati troppi contrasti e vi sono ancora troppi contrasti a cominciare dalle sezioni
Un punto immediato da affrontare e quello di tentare di far di tutto per riaggregare i gruppi dirigenti e risolvere almeno questi problemi già nell'immediato
Vorrei dire infine sulla Rete sul tentativo della Rete ma capisco che ho sono andato oltre i tempi mi fermo qui grazie Colturi mi dispiace di dover fare anche queste parti a
Sono già
Sì sì sì
Pieni di ottimismo tu Ghezzi Ghezzi Cuperlo romano già detto prima
è vero che è quella del referendum è stato una straordinaria prova di massa nella lotta per la riforma della politica come è scritto nella relazione di Occhetto
E così pure scritto ed è vero che noi con la nostra battaglia a difesa dei poteri e delle prerogative del Parlamento ci siamo poi comportati come decisiva Forza di difesa democratica
Le forze conservatrici anch'e ancor più i disegni in meno autoritari come ha detto Rodotà hanno subito un altro e tuttavia la situazione e molto aperti
Non possiamo star fermi rincuorare Arci con quel che già abbiamo fatto perché è sotto gli occhi nostri c'è già il dispiegarsi di altre mosse altre iniziative che indicano che la partita è tutt'altro che conclusa e che occorre dispiegare tutta intera la forza democratica per cambiare scenario
Questo Consiglio nazionale deve misurare di più il cammino che occorre fare gli ostacoli con cui misurarsi subito ora in occasione della discussione parlamentare sul messaggio del presidente nei mesi prossimi fino a fine legislatura
Già nel fatto che per un mese il messaggio pende su tutti noi
Prima che il Parlamento ne discute io vedo un pericolo
Il successo nella riaffermazione delle prerogative del Parlamento appena ottenuto viene disperso poiché quel messaggio esternazioni successive le voci di nuove spinte allo scioglimento anticipato continuano a formare un'opinione
Senso diffuso di malessere e il risentimento verso istituzioni così l'ente recepire di agire orientare mento in questi giorni di questa settimana la gente udito pensato giudicato
L'insidia poi e che non le istituzioni ma ancora una volta la sapienza di governo di un Andreotti della DC potrebbero apparire l'arma
Vincente quelle in definitiva capace sempre di disinnescare neutralizzare ipotesi di avventura in questo Paese e su questo punto a noi non può bastare la risposta di Andreotti che non avrebbe firmato solo perché non richiesto
Al PSI che debba richiedeva questa spiegazione forse basta ma noi dobbiamo porre la questione
Se il Presidente del Consiglio in carica che ha ritenuto di modificare una prassi costituzionali acquisiti o da trent'anni
Secondo cui messaggi presidenziali sui più rilevanti problemi politici e istituzionali richiedono l'assunzione di responsabilità politica del governo se dunque ha modificato tale prassi perché richiesto
Allora mi deve rispondere a una precisa contestazione
E cioè che o condivide
Ho consente al fatto che il governo sia dichiarati responsabile in tali materie e che l'iniziativa e la concreta direzione di una crisi passaggio di Repubblica sia nelle mani di un organo che per definizione è irresponsabile politicamente
Perché il veleno del messaggio presidenziale sta in questo
Nel ricordare nel suo modo puntiglioso che il tema fu dal presidente posto nella crisi di Aprilia
Alle forze di governo nel constatare che i DS non trovare un accordo che sfilarono la questione dal tappeto e nel riassumere quindi personalmente perentoriamente luglio il Presidente della Repubblica allora iniziativa in nome di un una sovranità popolare che consigli anche concreto riferimento con concreto riferimento all'ultimo referendum viene nuovamente evocate stravolta
Bensì messa a fondamento di una interpretazione del ruolo presidenziale che nulla ha a che fare con la Costituzione vigente
Ecco perché affermo e avverto i compagni che altro e aver vinto qualche scaramucce anche una battaglia importante altro e vincere la guerra sono parole troppo grosse
Non sarebbe aperte una lotta di vita o di morte per le prospettive delle forze democratiche e di sinistra
Compagni Bossi proclama la Repubblica del Nord dal sud del Paese si devono sciogliere i consigli comunali
La Olivetti vuole andarsene non so a Singapore
Una delle forze costituenti il partito socialisti sono dieci anni che vuole un'altra Costituzione per governare che può nascondersi il fatto
Che drammaticamente danni si sta svolgendo sotto i nostri occhi una rottura rottura della coesione nazionale revoca del patto costitutivo la ricerca anche di un uomo
A cui un copy consegni le speranze del Paese
Lo dico anche e soprattutto a quei compagni
Che traendo un respiro di sollievo dall'esito referendario ora però vorrebbero raffreddare l'impulso ulteriori spinte di innovazione sul terreno istituzionale e trasversalmente anche nel nostro partito
Per non dar troppo disturbo al travaglio del PSI o per non abbandonare la trincea difensiva del proporzionalismo ora vorrebbero prendere tempo anche per la definizione della proposta elettorale trovare altri terreni
L'iniziativa politica ora non c'è dubbio che lotta sociale lotta politica istituzionale devono essere congiunte trovare coerenza di proposte
Ma appunto
Si tratta di raddoppiare i nostri sforzi e non di disse unire la nostra visione delle cose per bere la Presa su uno degli elementi decisivi di questo passaggio io fui tuttora coloro che pur avvertendo dei limiti e dei rischi che l'iniziativa referendaria porta portava con sé
Hanno tuttavia ritenuto che lì ci fosse una materia vera una questione che mordeva nei processi reali e i fatti ci hanno dato qualche ragione
Ora ho noi sappiamo mantenere questa preso oppure non sarà vere non sarà scritto così nei libri di storia che il referendum del novantuno rappresenti uno spartiacque nuovi rischi si annidano davanti a noi
Feci una polemica col comitato promotore dei referendum con scopo la con Galderisi con le ACLI a uscire dalla un in la penalità e dal piccolo cabotaggio
Per mettere in tavola proposte alte coerente verificare convergenze su un disegno più compiuto di riforme istituzionali
Questo tarda a manifestarsi il comitato è disunito perfino sul sistema elettorale da fare conseguire al successo del referendum le forze avverse già riprendono fiato iniziativa Cossiga pone tout-court la questione di una grande riforma e dice che non gli importa se presidenziale se prima semipresidenziale cancellierato o che altro e sgancia tutto questo da qualsiasi verifica sui contenuti sui valori sui soggetti
Che possono volere tutto ciò ma una cosa la dice con chiarezza esclude ogni riforma elettorale che non sia di piccolo ritocca mento ritocco giusto sul referendum
Quel fissa invece un macchinoso percorso di applicazione o superamento delle procedure di revisione costituzionale di cui
Si pone a promotore arbitro e garante
In un certo senso lo stoppa ogni riforma elettorale che l'unica decisione politica afferma e concreta del Craxi di Bari si inquadra in questa possibilità tracciata da Cossiga
E può convergere in una ripresa a suo tempo il suo modo del disegno presidenzialista
Noi dobbiamo valutare bene tutto ciò compagni non basta esortare il PSI a ritrovare le vie della sinistra e attendere che maturi una sua scelta si è visto che ora dovremmo averlo imparato
Dalla lotta sui ticket sanitari lo scorso anno fino a quest'ultimo episodio referendario che con il PSI di Craxi ci si può intendere
Solo in un confronto mai a guardia bassa ma combattendo punto per punto dunque la questione elettorale non dobbiamo attenderci da essa una coazione a scelte di alternative
E neppure dobbiamo accettare di discuterne nell'interesse di un partito di alcuni partiti
E un problema del Paese ora che con il referendum è iniziato un cammino verso una riforma ma che se arrestato a questo punto può vedere ribaltata le attese e può perdere fiducia nella responsabilità nella riforma dedita del sistema politico italiano attenzione compagni dunque la nostra proposta proposta può essere migliorata
Io poi penso che nel testo attuale sia stata peggiorate per convergenze trasversali
Poiché il secondo turno poi un ballottaggio tra due proposte di governo una delle quali si acquisti il reale consenso maggioritario del popolo corrisponde a un voto che cinquantun per cento del corpo elettorale
O se pensiamo che al secondo turno possono andare anche tre quattro proposte di governo vuol dire che dovremo accettare quel meccanismo di premio di cui giustamente
Sì
Dubita e su cui si avanzano critiche
Battersi per migliorarla però non significa scendere sul terreno dello sbarramento a questa riforma prescelto da Cossiga e da Craxi e non significa neanche correre il rischio di non farsi capire di portare acqua non vorrei dire voti
Rifondazione comunista
Su questo tema anche per discutere col PSI occorre innanzitutto un ragionamento politico
L'analisi della società italiana da cui nasce la proposta presidenzialista del PSI e sbaglia
Negli anni Ottanta essa è partita dalla convinzione che non fosse ipotizzabile la costruzione di un blocco politico sociale largo diverso
Da quello costruito e gestito controllato dalla Democrazia cristiana l'ipotesi presidenziale del PSI
Allora mi si presentò con una strategia del cuculo
Fare l'uomo nel nido della DC per poi sostituire alla mediazione partitica di massa di quella forza la propria Presa simbolica personificata in un organo di vertice portatore di capacità decisionali
A noi chiedeva diversamente che dal centrosinistra di considerare la candidatura socialista non come una rappresentanza nel governo ma come rappresentanza unitaria i vertici dei questo sistema
Un'operazione tutta politica che rinunciava a qualsiasi idea di lotte di riforma sociale ecco perché non possiamo accertarlo perché non è realistica e si presenta e lavora per altri gestori come nei fatti sta bene
La proposta di coalizioni in competizione per un voto diretto del corpo elettorale
L'idea che questo Paese possa vedere una lotta politica per il Governo tra due campi che esprimono ciascuno una diversa ipotesi di blocco sociale dominante
Ha ora forse qualche maggiore possibilità io non lo so ma stamattina nell'intervento di Cazzaniga c'era l'avvio di un ragionamento sulla crisi o o i segni di crisi del blocco
Moderato e sulla debolezza del nostro blocco bisogna partire da questo tipo di ragionamento per proporre l'idea che poi si possa ricostruisco al cosa non è alla porte ma la crisi c'è in campo cattolico tra le forze imprenditoriali c'è un suo movimento di valori e c'è una domanda di potere politico dei cittadini che il referendum ha mostrato si può lavorare su questo
La nostra manovra politica dunque deve essere a tutti questi livelli deve essere complessa ma anche pronta e decisa perché se non le prossime elezioni si faranno collar preferenza unica in un sistema elettorale non riformato
Sarà un terremoto politico in tutti i partiti sarà una campagna elettorale durissima si vedranno anche cose brutte
Forse c'è chi aspetta questo per prendersi una rivincita sul referendum per riproporre un'idea di ordine di semplificazione anti partiti del sistema
E perciò compagni che io dico che dobbiamo guardare ai tempi far politica sapere che la manovra istituzionale non è ingegneria ma ormai è parte di una lotta per un nuovo patto politico sociale e costituzionale di questo Paese
Ghezzi
Io vorrei cercare di soffermarmi compagni molto brevemente data anche l'ora che incombe
Su alcuni aspetti particolari forse anche un po'specifici
RIS riferiti alla congiuntura politica nella quale viviamo
Dell'uso della risorsa democratica per quanto attiene precisamente a un tema di cui oggi si fatto cenno
Da parte di molti compagni a iniziare dalla relazione del segretario e che tuttavia credo che meriti un maggiore approfondimento di carattere più analitico
Che è il tema che riguarda il rapporto tra la questione istituzionale e la questione sociale
Anche sotto il profilo della democrazia sindacale della rappresentanza e della rappresentatività delle organizzazioni sindacali
Tema sempre rilevante questo nella storia
Delle relazioni industriali nel nostro Paese ma che il teste di oggi uno specifico immediato significato politico e lo assume mi sembra tanto nell'orizzonte più ampio della crisi delle istituzioni democratiche inteso in senso in senso complessivo almeno ove si pensi
Che la crisi della politica sia inesorabilmente intrecciata con quella del ruolo spettante al lavoro
Della natura e del potere dei soggetti reali che si mettono in campo e che dunque gli stessi processi di revisione istituzionale non possono riguardare solo i rami alti dell'ordinamento quanto il modo più ravvicinato
A proposito di quella estesa contrattazione che ormai in corso e che avendo ad oggetto la struttura delle retribuzioni il costo del lavoro
Il modo di essere in grado di copertura e le scadenze dei meccanismi di indicizzazione salariale
Non potrà non investire evidentemente anche la stessa intelaiatura della contrattazione collettiva specie per cui il suo aspetto essenziale che la distribuzione ai vari livelli delle competenze negoziali
Ora quello che in campo a questo proposito è un insieme funzionalmente non distinguibile
Di questioni di forma e di contenuto di metodo e di merito e dunque di democrazia e di qualità degli obiettivi dell'agire sociale
Ma se questo è il vero
Allora io credo che il Partito Democratico della Sinistra non posso continuare a restare su questi temi come fino ad ora i prevalentemente avvenuto in seconda linea
Che debba decidersi a mettere i piedi nel piatto
E se necessario anche a disturbare il manovratore
Rompendo da questo punto di vista con una tradizione che risale anche agli ultimi anni del partito comunista e chi atteso a spostare l'attenzione sul sociale e in particolare sulle condizioni di lavoro
In qualche modo al di là o al di sotto della sfera della politica della ghiandola ad altri soggetti sociali ad altri soggetti collettivi io credo che se questo partito debba essere il partito dei diritti e delle appunto comincia dai diritti del lavoro e a mettere i piedi nel piatto
Per quello che riguarda problemi di questo genere
Proprio per questo
Io credo che vada da rilevare che vada a rivedere rilevato e già oggi qualche compagno ha fatto qualche cenno al proposito
Come fosse del tutto auspicabile che l'attuale trattativa fosse preceduta il che non è stato da un'ampia consultazione tra i lavoratori iscritti e non iscritti ai sindacati perché anche a costoro ai non iscritti si applicheranno comunque le conseguenze politiche e giuridiche di questa negoziazione quindi una consultazione volta rendere sicure non equivoche nelle linee del mandato negoziale conferito organizzazioni sindacali che si apprestano appunto a contrattare per tutti
Questo non è avvenuto non credo che a questo abbia potuto ovviare una assemblea di delegati in gran parte designati
Dalle organizzazioni ma come tali non destinatari di uno specifico mandato da parte dei lavoratori
Però è ancora possibile e anzi
Pur potrebbe sembrare come reso ormai necessario dalla vera e propria piattaforma rivendicativa più volte presentata sub specie di proclami dalla Confindustria stress
Se non prima un'ampia e capillare consultazione e dunque un rapporto reale con tutti i lavoratori può persino venire ancora realizzata nel momento in cui una volta approfondite con le controparti le discussioni si sia qui alla loro stretta finale
Come si promise del resto senza che però in quel caso alle parole seguissero i fatti in la stretta finale del recente contratto dei metalmeccanici
Ora debbo dire che in questo senso però non sembrano andare i percorsi politici confederali già deliberati e già resi noti
E che
Quindi ma in senso contrattualistico nel pubblico impiego quella sulla qualificazione sugli effetti indotti dell'indennità di mensa
Un tema quest'ultimo che sembra circoscritto e che invece assume particolare gravità
In relazione alla prospettazione di una disciplina di carattere retroattivo volta ancora una volta ad incidere supposizioni e diritti acquisiti o comunque su giudizi in corso col qualcosa quindi che difficilmente sembra accettabile dai lavoratori organizzazioni di base
Di fabbrica del PDS hanno interessato non soltanto chi parla ma anche altri compagni perché questo tema venga convenientemente trattato quando verrà portato in sede parlamentare
Questi esempi dicevo non comporta non confortano nel senso che prima ha auspicato dal momento che in tutti questi casi non si è ritenuto che non pare che si ritenga di consultare i lavoratori
E così accanto ad un frequente netto scarto tra la combattività dimostrata e i risultati ottenuti
Altra conseguenza Nesta teme per molti lavoratori la frustrazione derivante dal senso di difficoltà se non di impotenza ad incidere realmente sui percorsi di carattere decisionale
Ma è auspicabile anche che la pur necessaria
E forse per qualche aspetto nuova distribuzione delle competenze contrattuali che uscirà
Da codesta trattativa
Non significhi una inerte ripetizione di processi di quasi gerarchica centralizzazione ed imposizione di vincoli alla contrattazione articolata o decentrata che sia già conosciuti nel passato ad esempio nel noto accordo tripolare del mille novecentottantatré e da riproporsi in modo inerziale proprio perché già sperimenta
Ecco è il caso credo di evitare questa vischiosità e comunque proprio alla diversificazione delle competenze contrattuali differenti livelli che reclama nel contempo l'urgenza di più precise definizioni per quello che riguarda un effettivo ed efficiente non soltanto presunta e quindi sterilizzata rappresentatività degli agenti contrattuali e ciò tanto maggiormente in quanto la stessa recente intesa tra le confederazioni sindacali sulle rappresentanze sindacali unitarie pur agli evidenti chiaroscuri che sempre che essa presenta delinea anche l'esigenza di pervenire a quella effettiva esigibilità universale dei diritti e delle garanzie collettive che può essere realisticamente conseguito solo nell'ordinamento generale dello Stato
E infatti due proposte di legge in tal senso una nostra e una che ha come primo firmatario compagno socialista Giugni
Diverso è tra loro per non pochi aspetti ma fondate sui denti ci presupposti di metodo giacciono per l'appunto da tempo di fronte al Parlamento e soltanto adesso pare che sia iniziata
La discussione delle loro linee generali
Va un po'al termine dicendo che credo che dobbiamo dunque riaffermare quanto alla trattativa in corso sulla retribuzione sulla struttura del contrattazione l'impegno del nostro partito
In tutte le sedi
E quindi oggi per quello che concerne negoziato in sede politica
Dicendo la sua
E domani in sede parlamentare quando i frutti di questo negoziato verranno portati nelle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama
Per evitare che i costi e le contraddizioni dei processi di ristrutturazione indotti anche dalle ormai imminenti scadenze comunitarie ricadono prima di tutto sui livelli salariali e sul mantenimento del potere d'acquisto delle retribuzioni
Impediscano ulteriori le distribuzioni a livello aziendale degli incrementi della produttività bloccando la contrattazione articolata ovvero che si risolvano in ulteriori riduzioni della capacità rappresentativa delle rappresentanze sindacali aziendali o addirittura come si sta ventilando e sarebbe cosa assai grave
Addirittura si riflette non è la creazione di procedure arbitrali che sottopongano le vertenze individuali dei lavoratori
A forme di giudizio che si vagheggiano ad opera delle parti sociali come non passibili in pratica di impugnazione a forme quindi di pratica neutralizzazione
Anche dei nuovi diritti
Ma se davvero siamo il partito dei diritti
Dobbiamo invece riprendere fare nostra tradurre in sbocchi politici e legislativi concreti l'istanza per la creazione di nuovi diritti
Che emergono da un insieme di eventi e di maturazione di coscienza tale da farci pensare che la passi di esazione delle masse un obiettivo che attraverso i disegni presidenzialisti CE centralistici si cerca di conseguire a livello politico è perché si cerca di conseguire a livello sociale attraverso l'esaltazione del modello della fabbrica integrata che ci fanno pensare che questa passi distrazione delle masse che recente referendum ci ha detto che non è ancora del tutto passata a livello politico non sia a maggior ragione passata ancora del tutto nemmeno a livello dei luoghi di lavoro ed ecco quindi l'ultimo punto che voglio toccare
Sono d'accordo
Quando a Brescia in un'assemblea dei lavoratori e di lavoratrici il compagno Occhetto
Con tutta chiarezza si esprime a favore della difesa della legge numero centootto quella sui licenziamenti individuali nelle piccole imprese
Occorre però che questa linea venga riaffermata anche qui in sede di Consiglio nazionale
Anche e soprattutto di fronte appunto qualificato gli ambienti della stessa sinistra e perfino raccordati per mille fili al nostro stesso schieramento partitico dico per chiarire in questa sede anche di fronte ai compagni della CMA e della Confesercenti
Che si sono posti a questo proposito su una linea diametralmente contraria a quella che il compagno che tu hai enunciato parlando le lavoratrici e i lavoratori del PDS raccolti a Brescia
Ma varrà forse la pena aggiungere che quella legge la legge centootto che certamente si pone come un momento di inversione di tendenza rispetto alla legislazione
Complessiva dei diritti dei lavoratori ed ho terminato
Degli anni ottanta
Non è che una premessa
Una premessa per la possibilità di trasformare quello che è stato un elemento di controtendenza nel listino di una possibile inversione di tendenza
Volta per esempio all'affermazione dei diritti dei lavoratori nell'indotto delle grandi imprese laddove talvolta in rapporto di sudditanza tra piccola impresa commissionali e grandi imprese committenti
Comporta una continua compressione delle condizioni salariali normative previdenziali igieniche e di sicurezza dei lavoratori
E dunque possibile compagne e compagni contribuire a delineare il volto di questo partito anche attraverso scelte precise e concrete come quelle
Cui cercavo di accendere
E di cui ho solo fatto qualche esempio che lo qualifichino non a parole soltanto come il partito dei diritti del lavoro un partito che non delega e anzi pur nell'ovvio rispetto della specificità e della diversità degli strumenti sindacali
Fa proprio in prima persona la tematica del lavoro delle sue condizioni concrete
Che la considera finalmente in tutto il suo spessore come squisitamente politica e in quanto tale indissolubilmente connessa alla stessa questione delle più ampie generale riforme del tessuto istituzionale del nostro Paese e vi ringrazio
Gianni Cuperlo
Poi c'è Roma
Adesso subentrano anche il senso di colpa sempre la provocazione del no no non è una provocazione colpa dovrebbero averle anch'io non ha chiesto di intervenire per una sorta di ritualità anzi mi scuso
Di questo intervento rispetto alla situazione in cui ci troviamo ho chiesto di parlare perché mi sembra che siamo e nel pieno di un movimento che talvolta è visibile talvolta e sotterraneo di modifica della politica e dello stesso sistema politico nel nostro Paese
E mi pare che questo movimento continua ad essere sottovalutato anche a sinistra
Infine guardo con una grande con una enorme preoccupazione alla nostra capacità quando dico nostra mi riferisco all'esperienza che stiamo conducendo con la Sinistra giovanile la nostra grande difficoltà diceva di interpretarlo
Da molti è stato detto che merito del referendum di giugno è stato fare scendere in campo la volontà di milioni di cittadini
Non disponibili a delegare ad altri vertici dei partiti le decisioni in merito al capitolo fondamentale della riforma e della moralizzazione della politica
In molti poi hanno sottolineato il valore grande dello schieramento trasversale che ha promosso evoluto quello risultato condivido pienamente e sottoscrivo
Ed aggiungo che questa vicenda oltre ogni dubbio ci impone anche di riflettere su quali dovranno essere i caratteri di una fase costituente sul terreno delle regole della politica che difatti aperta nel Paese
Il referendum ha lanciato una sfida non è possibile che un passaggio così delicato dello sviluppo della democrazia venga gestito soltanto da un ceto politico e paradossalmente dallo stesso ceto politico che ha ridotto la democrazia italiana lo stato nel quale essa si trova sostenere ciò significa anche assumere alcune conseguenze la prima la più rilevante a me pare questa oggi la società italiana che affronta il nodo di una rinnovamento di una rigenerazione delle istituzioni non è più qualitativamente quella di dieci o vent'anni fa
è una società più articolati e più viva non esaurisce nelle tradizionali forze politiche i canali della partecipazione individuale e collettiva non considera insomma più il vecchio sistema politico come lo specchio nel quale riflettere i propri caratteri e i propri interessi
Se questo è vero rifondare la politica come diceva la relazione significa non solo garantire pulizia trasparenza o maggiore efficienza ma significa individuare strumenti di partecipazione regole che riflettono questo mutamento
Significa vedere davanti a noi una società civile che non chiede solo servizi funzionanti e ministeri meno corrotti
Ma regole che consentono a milioni di cittadini di divenire protagonisti della costruzione di un nuovo tessuto democratico su terreni diversi dallo Stato sociale all'ambiente dalla solidarietà alla formazione
Dalla dignità individuale alla cultura alla socialità al tempo libero
Un altro quadro dire ai colleghi in fondo un'altra scala di valori almeno per quanto riguarda la concezione dello Stato ecco io penso che con questo profilo del problema e tutta la sinistra che deve confrontarsi
Se non accettiamo questo livello dello scontro aperto riduciamo ancora una volta la società civile io vedo questo rischio anche in questo dibattito e forse solo questa sensazione che mi ha spinto a chiedere di intervenire comunque
Il rischio di vedere la società civile ridotta contenitore che rivendica soltanto meno furti e meno ruberie
Qualcuno potrà pensare che compito della sinistra si è di nuovo solo quello di marcare una sua diversità etica e morale ma non si spezzerà il vero anello di crisi che abbiamo davanti l'anello che ci parla di una società civile mutata
E non più disposta svolgeva il ruolo di chi controlla e giudica la vecchia politica
No la società civile organizzata che chiede oltre ben oltre i vecchi collateralismi di essere nuova politica di essere un pezzo fondante di un nuovo sistema politico
Cosa significa tutto questo innanzitutto che la strategia di alcune forze di governo una forte centralizzazione dei poteri mira a negare la possibilità stessa di intaccare il sistema di potere che abbiamo conosciuto
Ma significa anche che la sinistra non può pensare di riprodurre la logica vecchia
Non c'è io penso costituente che possa e debba assorbire la ricchezza e la varietà di soggetti presenti nella società impegnati nella costruzione di un alternativa le classi dirigenti di questo Paese
Insomma è la sinistra per prima che deve liberarsi dall'idea di una società civile supplente delle sue carenze
L'associazionismo il volontariato di milioni di cittadini sono il segno concreto di una riforma della politica che io penso si è già compiuta e che non possiamo soltanto evocare come una prospettiva futura di là da venire si è già compiuta e a volte non ce ne siamo accorti
Sta alla nostra cultura comprendere tutto ciò vi sono grandi temi di fondo i valori essenziali l'ambiente la pace la dignità personale che chiedono di espandere una battaglia per i diritti in questo Paese
Il punto è che neanche il PDS deve ritenere che tale battaglia sia soltanto uno stimolo per la propria politica o per quella di altre forze della sinistra
Il punto è che la sinistra di PDS devono assumere fino in fondo io penso coscienza del proprio limite del limite del partito non solo sul terreno della separazione tra governo e gestione cosa giustissima rimarcata assente
Ma soprattutto su quello delle forme di aggregazione di presenza dei cittadini ha fatto bene o che per dire che si tratta di organizzare una sinistra più estesa di quella che abbiamo conosciuto valorizzando percorsi diversi saldi legami con le realtà locali il superamento del vecchio politicismo
Tutto ciò però impone delle scelte che finora a me sembra siano in parte mancante
La prima ancora indicato nella relazione e quella di alcune battaglie di massa che vivano nel corpo della società capaci di produrre alleanze fatti politici e risultati io indico schematicamente tre questioni aperte davanti a tutti noi
Il fallimento della legge sulla droga voluta dal governo un anno fa ci sono oggi più vittime più tossicodipendenti
è crollato un teorema sulla presunta discetta l'uso della droga che anche i socialisti avevano utilizzato come messaggio d'ordine
Cambiare quella legge modificare le norme in materia di punibilità può divenire un fattore di aggregazione molto vasta
Può essere una battaglia di civiltà può parlare al mondo degli operatori è quello di una giustizia le famiglie tossicodipendenti al mondo fatta tonico e a tante di quelle intellettuale
Questa è una piccola ma pure significativa iniziativa di riforma dello Stato meglio del rapporto tra cittadini e istituzioni
La seconda questione quella della buona reddito minimo come prospettiva non solo di periodici convegni tra economisti ma come movimento di massa per la riforma dello Stato e degli strumenti di governo della spesa pubblica
E non mi soffermo su questo la terza è un'alternativa la cultura proibizionista di questa maggioranza la cultura che punisce i tossicodipendenti che all'impatto che gli immigrati che chiudere discoteche le due del mattino
Chi utilizza insomma l'esasperazione presente di interi settori della società per comprimere spazi di autonomia e di libertà individuali la cultura dall'altro lato che non interviene nel campo della sicurezza o che la prevenzione stradale
Che rifiuta ancora oggi ogni progetto di informazione sessuale nella scuola salvo poi dedicare inchieste la prime epoche la tredicenne di vero una che partorisce chiusa nel bagno di casa e sopprime la creatura che ha messo al mondo qui su questo terreno esiste una società ricca organizzata gruppi associazioni movimenti e la ricerca di spazi e di occasioni nelle quali esprimere la propria concezione di tempo di socialità di comunicazione io credo che aprirsi a tutto questo come stiamo cercando di fare aprire le nostre sedi le sezioni le case del popolo
Per organizzare una domanda di socialità di soggettività nono rinchiusa dentro le griglie del consumo di massa mi pare una sfida vera ed utile
Concludo tutto questo però non può essere un voto elenco di impegni possibili io diceva l'inizio della mia preoccupazione grande sulla stessa possibilità di costruzione dei passaggi che indicava e della nostra esperienza
Ascoltava con attenzione la fotografia inquietante che la relazione da anche il dibattito hanno offerto della situazione interna al partito io potrei descrivere con altrettanta gravità quella della Sinistra giovanile
E non per gli stessi motivi anzi la nostra scelta da molti contestata
Di evitare ogni dinamica correntizia creato una situazione diversa siamo stati accusati di una volontà persecutoria nei confronti di ogni minoranza mentre in realtà pur con tutti gli errori le ingenuità compiute l'unica vera aspirazione era quella di evitare che un pluralismo legittimo necessario di linee politiche
No Fragassa in qualcosa che si è già il partito regge con fatica per noi sarebbe stato tombale
Vale a dire un sistema di più organizzazioni o peggio partitini
Accostati uno all'altro nell'Upper East riproduzione degli esercizi retorici degli adulti
I problemi di fondo però sono altre sono collegate le osservazioni che facevo io sono convinto dell'utilità grande per la sinistra ed anche per il PDS dell'esistenza di un tessuto organizzato delle giovani generazioni
Un tessuto capaci di costruire quotidianamente sulla base di valori forti battaglie di liberazione di affermazione di diritti
Sono convinto cioè lo dicevo parlando del limite del partito di come soprattutto una forza nuova come il PDS deve sapere a stabilire rapporti relazioni anche pattizie con altri soggetti senza pensare che tutto debba venire assorbito al suo interno o viceversa che i rapporti con la società esterna
Debbano essere limitati al dialogo tra vertici di partiti diversi in questo senso io condivido molto le ragioni di chi sostiene che l'alternativa non è la sommatoria di PDS e Partito socialista
Ma nemmeno riesco ad immaginarla come la semplice somma di PDS e Partito socialista Verdi Rete e Rifondazione io penso l'alternativa come ad un processo profondo in grado di comunicare di coinvolgere settori diversi della società forme di partecipazione di presenza sociale
Di militanza quanto mai articolabile non riducibili dentro gli schemi di una tipologia già data
Ma proprio per questo voglio dire con sincerità che la natura del PDS emerse in questi mesi io penso vada nella direzione esattamente opposta
Io non voglio riprendere né mi compete un giudizio sulla differenza tra potrà pluralismo interno e correntismo esasperato neutrale culturali di appartenenze pratiche di governo del partito voglio solo dire tra noi pochi intimi che questo partito a me pare oggi distante dalla concezione della politica di milioni di persone
Lo voglio dire cosciente di accuse che ci sono state rivolte anche da dirigenti del partito proprio sul terreno della democrazia lo voglio dire perché ho ascoltato e rispettato le critiche
Di stalinismo mossa la Sinistra giovanile ed anche a me per non avere rispettato le rappresentanze percentuali delle singole componenti degli organismi dirigenti avendo cercato altri canali e strumenti di affermazione
Del pluralismo ma lo voglio dire perché anche con tutti gli errori compiuti oggi c'è un pezzo di generazione più giovane che faticosamente tenta di costruire il futuro della Sinistra giovanile cioè di un soggetto autonomo
Della sinistra impegnato sul terreno dell'associazionismo del volontariato quotidiano
Il punto però è per questo che la questione mi sembra decisiva
è che la forma partito che abbiamo conosciuto in questi mesi in questo PDS non è compatibile con tutto ciò non lo prevede non lo tollera io non pongo un problema che riguarda solo la nostra modesta esperienza non mi oppongo anche se mi sembra una cosa grave
Che segretari provinciali e tesorieri del partito in per una realtà decidano di negare contributi a boicottare il lavoro di giovani compagni nel nome di interessi e giudizi politici di corrente
No io pongo un problema di cultura politica dico che una struttura correntizie quale quella che oggi il PDS a non si può conciliare
Con il bisogno di costruire una forza plurale ma aperta all'esterno realtà lavoro comune con altri soggetti nel rispetto reciproco di autonomia e di specificità
E non lo può fare perché tutto viene ricondotto ad una logica interna di interessi di poteri di controlli di vincoli non lo può fare perché ogni relazione deve contribuire al consolidamento di una o dell'altra posizione io mi posso sbagliare e ne sarei felice lieto
Ma non capisco perché qualche migliaio di ragazzi impegnati nel volontariato ambientale o nell'assistenza ai tossicodipendenti o più semplicemente associati per un interesse culturale comune perché tutti costoro dovrebbero ritenere giusto o possibile una rapporto con un partito dove dalla mattina alla sera dalla a alla zeta tutto deve vivere degli equilibri delicati tra correnti e componenti diverse so bene che il tesseramento parla di un numero significativo di giovani che hanno evita il PDS il punto è proprio non deluderle non allontanati invece se parlate con alcuni di questi sentirete con la sofferenza esiste il punto è capire se di questo si vuole tenere conto Urano io sento che per noi per la Sinistra giovanile questo punto decisivo la nostra scommessa muove dal fatto che la dichiara il PDS oggi questione decisiva per le sorti della democrazia in questo Paese
Ma siamo anche convinti che dire ciò non significa cancellare la domanda di pluralità di percorsi differenziati che vive fuori da questa nuova forza ne vogliamo essere uno di questi percorsi di chiediamo l'aiuto per raggiungere questo obiettivo perché si tratta di un obiettivo che potrebbe aiutare anche il futuro del PDS
Ma per raggiungere conclude necessaria chiarezza e buona volontà anche critica dialettica ciò che non ci serve l'indifferenza non ci serve a rimuovere un ascolto attento di domande di bisogni che vivono fuori da qui e che si interrogano ne serva nessuno considerare come un pedaggio la possibilità di rispettare l'iniziativa trasversale di forze e movimenti associazioni che si sono già conquistati lavoro importante sul terreno della lotta per l'alternativa
Se così non fosse io vi confesso che non capirei le ragioni che stanno conducendo il cartello promotore della marcia per la pace Perugia-Assisi
A convocare per il prossimo ottobre una marcia per la democrazia e per la libertà dalla ricatto terminale da Taurianova Gioia Tauro
E non capire neppure la disponibilità di giovani non solo giovani a sporcarsi le mani a farsi coinvolgere in prima persona in una battaglia per i diritti degli immigrati per la pulizia di una zona costiera per la difesa del proprio territorio o magari
La sostanza non è diversa io penso per la conquista di una risultato positivo al referendum del nove dieci giugno il punto è se su tutto ciò l'atteggiamento che la sinistra vuole aprire che il PDS vuole aprire e in qualche modo l'atteggiamento di chi registra questi fatti o se si sceglie di interloquire con essi accettando un confronto alla pari scegliendo di percorrere un tratto di strada comune chiudo
Nulla a che vedere con la vecchia paura di un movimentismo privo di prospettiva ma anzi la scelta di campo che fa divenire fino in fondo i percorsi frammenti di nuova politica chiudo presenti nella società come elementi che non chiedono un'attenzione episodica ma di essere considerati soggetti di via Reali
La capacità insomma di superare una vecchia strategia dove dentro i partiti si tendeva a riassumere l'articolazione di tutto della società
E la scelta invece di comprendere che oggi una riforma della politica una rifondazione della democrazia
Chiedono in primo luogo la cultura della sinistra di guardare al di là di se stessi
Di scavare dentro le trasformazioni della società di uscire dalle secche di una visione nella quale a qualcuno qui dentro spetterebbe il compito della politica istituzionale e ad altri fuori da qui quello di movimenti sociali questa delega non funziona più
è lo sforzo deve essere allora quello di ridefinire un legame tra il partito e quanto si muove fuori dai soci sono temi capitoli interi i toni quali possibile incontra una disponibilità di molti ragionare ad agire
Idea di mercato l'ipotesi di sviluppo la critica di un consumismo esasperato una riflessione seria sul valore della vita la possibilità e la necessità di ricollocare nella storia di oggi l'idea di un'austerità concepita come un consumo solidale ci sono movimenti maturi forza del mondo che ha oli con tessuto del volontariato che su questi terreni forse attendono proprio un cenno una voce il segnale che qualcuno dentro la dimensione la dizionario della politica si è accorta della centralità di quelle idee e del valore di una grande opera di rottura nei comportamenti nella scala di valori che vince
Per la coerenza della sinistra ecco su tutto questo è quello che ci dobbiamo interrogare sapendo che per mille nostri limiti finora questo confronto non c'è stato non sia realizzato
E però si tratta di temi di opportunità che non sono altra cosa dalla volontà necessaria di costruzione radicamento del nuovo PDS e per me non sono altra cosa delle ragioni che ci hanno portato al superamento di una vecchia organizzazione giovanile di partito
E ad inventare una prospettiva nuova una scommessa nuova che oggi sta muovendo i primi passi
Chiudo davvero una scommessa che per essere vinta ha bisogno di un confronto di una collaborazione leale con il nuovo PDS tanto a livello centrale che locale anche per questo è quello che non sarebbe sbagliato inutile organizzare insieme alla ripresa autunnale un sei agli appuntamento di riflessione sulla questione giovanile la sinistra
I caratteri di questo rapporto lungo il decennio che si è concluso il peso che questo rapporto decadere sul terreno per la rifondazione della politica nessuno di noi e tanto meno io è affezionato ad un progetto con una logica miope e testarda cambiare se si sbaglia necessario e doveroso è un atto di buona volontà e anche di coerenza
Anzi oggi chiediamo al PDS di discutere a fondo della riforma della politica e del contributo che forse soggetti diversi possono portare a questa piccola grande rivoluzione
Di discutere quindi seriamente al caso criticamente anche della nostra esperienza non ne va solo delle sorti del futuro di un'esperienza parziale limitata come la sinistra giovanile ma io ne va bene va penso della credibilità di un progetto ben più ambizioso
Che il PDS ha messo in campo e dal quale dipenderà in tanta parte nel nostro Paese il futuro della politica e della democrazia dei prossimi decenni
Romano
Romano mi dispiace dover pare questa dichiarazione che decade dal diritto di parola ma capisco benissimo che ha ritenuto di dover lasciare questa sala domattina io
No non lo so no anche però nove e quindici precisione domattina io darò la parola da resta seguiranno di rally e Zanni
Grazie ai volenterosi affezionati