Pci-Pds: conferenza programmatica

Prima
Gli iscritti a parlare io vi annuncio compagno Benetton compagni sì all'ONU Castellina di accesso consunti
Più
Un indizi non pulita dalle
Finalmente
Va bene
Ci regoliamo
Ci sono altri designato qui
Allora stiamo così sperando che alcuni dei compagni si sono iscritti che impulsi Guido
Vengano per un po'
Allora potremmo cominciare senz'altro dando la parola al compagno Benettollo
Quindi posso parlare
Anche perché lungo l'inserimento nella regione
Materiale edile
Compagni pare anche a me
Si parva licet pare anche a me che le questioni che abbiamo di fronte in questo decennio richiamino le forze democratiche progressista e di sinistra è radicali uso quest'ultima espressione all'anglosassone
Richiamino queste forze dicevo una prova che mi pare molto dura
A me pare che con l'ottantanove con la perestrojka
Una distensione avviata
Questo essere alla prova
Rappresenti una vera e propria acquisizione storica
Dal momento che la logica imposta dalle relazioni tra le due superpotenze fino a ieri fino a pochi anni fa
Di fatto impedivano il larga misura non del tutto certo una diretta assunzione di responsabilità
Questo mi pare imponente forte sforzo programmatico
Direi di governo perché tutte le forze politiche in campo non possono esimersi dal fare proposte di merito
Non ci sono più io credo quindi rendite di posizione comunque collocate entro i processi di questi anni novanta
C'è qui un punto cui tengo molto la necessità che i programmi le proposte Parrino alla gente in carne ed ossa
Abbiamo lavorato con questo indirizzo con questa filosofia se volete quando abbiamo messo in cantiere la marcia Perugia-Assisi e mi pare che un piccolo successo in questo senso l'abbiamo ottenuto
Troppe volte ho sentito anche qui permettetemi di dirlo di dialogo
Talvolta tra sordi
Tra chi si muove in chiave puramente teorica o diplomatica Oréal politica da un lato e chi tende a esprimere le istanze di minoranze più o meno estese influenti tra la gente dall'altro
A me pare urgente innanzitutto una riflessione sui modi nove nuovi in cui il problema pace guerra si pone oggi nel nord stiamo vivendo una fase dopo anni drammatici e dopo un secolo segnato da guerre mondiali
Dopo
Fatti come lo sterminio degli ebrei l'Olocausto dicevo stanno vivendo anni importanti distensione
La distensione
Ma nel sud certo è vero che bisogna distinguere tra le varie priva di processi che vi sono in quella parte del mondo nel Sud comunque io credo che vi sia un dato punto riferimento
E cioè che la guerra continua ad essere la continuazione della politica con altri mezzi e quindi non vi è stato ancora uno stacco io credo
In questo in questo senso
Io
Penso che noi dobbiamo affrontare entro questa discussione
Un dibattito una discussione sulla non violenza
Vederne la processualità vedermi carattere politico io quindi lo dico già adesso
Sono d'accordo con l'embargo
Ma mi domando anche come costruire strategie per superare la guerra come risoluzione dei conflitti
La questione del voto perciò mi pare cruciale anche come sperimentazione colossale sperimentazione
Diviene del post guerra fredda
Sperimentazione che influenzerà in modo decisivo io credo le future relazioni internazionali nel bene e nel male
Io sono naturalmente come
Potete immaginare per la soluzione pacifica
Per spingere a Saddam
Al ritiro proprio negoziato serio
E che credo anche che
Accanto a questo noi dovremmo
Seguire l'indicazione pare molto forte seria determinata che viene dal presidente Mitterrand
Là dove dice che non vi devono essere per quanto riguarda il diritto internazionale due pesi e due misure in questo ambito io cito solo un titolo perché
Ho sentito molte cose
Importanti condivido sulla questione dell'ONU
Io credo che dobbiamo dare credibilità forza autorità ha un nonno che sia una vera autorità internazionale che sia totalmente democratizzare
A me pare che in questi ultimi anni
Sia avvenuto meno dentro il nostro partito
Un intreccio tra questioni politiche ideali sul terreno internazionale e azione politica radicata diffusa di attività azione di energie
Un intreccio che ha dato buoni frutti lasciatemi dire anche elettorali al pc con Berlinguer
A me pare che la gestione della politica estera del PC sia il si sia svolta in questi anni
Su un terreno fortemente segnato da una sorta di autonomia del politico
L'indirizzo generale della politica estera del PC mi ha trovato d'accordo
Non ho però mai davvero capito perché su determinate questioni si sia andati a mio parere troppo poco al di là della tenuta della posizione o dell'affermazione di una posizione
Faccio solo un esempio la questione dall'esterno
Specie in anni recenti quando avevamo preso le posizioni giuste e trasparenti che sappiamo tutti
A me pare che non abbiamo fatto un sufficienti investimento in termini di solidarietà
Con movimenti e figure
Che sono in seguito divenuti ultimi tempi nell'ottantanove di protagonisti delle rivoluzioni democratiche
Quindi non mi riferisco a solidarietà che è sempre stata data con grande fermezza figure come Dubcek altri mi riferisco a quest'altra area ampia
Nei confronti della quale a mio parere questo lavoro di solidarietà di sostegno avrebbe dovuto essere con più stato compiuto con maggiore
Intensità e forza
I cespi incerto ha fatto un lavoro prezioso di contatto di incontri di approfondimento iniziative sono state prese ma a mio parere anche errori sono stati compiuti lo dico con grande come dire modesti ma a me sembra che fatti come la visita di nata a Budapest nell'ottantasei
In occasione poi
Del invasione sovietica del cinquantasei insomma
L'anniversario voglio dire mi sembra che sia è stato un errore
E mi sembra che questo errore non lo stiamo ancora pagando nelle nostre nei nostri rapporti
Con compagni e amici che in Ungheria in questi tempi stanno compiendo esperienze importanti e difficili
Dico insomma mi esprimo in modo rudimentale ma consentitemi di farlo
Che bisognava andare aldilà delle relazioni formali e diciamolo pure in qualche modo dovute con queste aree
Ci sarebbe stato tra l'altro io credo meno disorientamento nelle nostre sezioni
Se si fosse incoraggiato una diffusa presenza di indipendenti e di dissidenti a tempo debito
Questo noi l'abbiamo percepito anche recentemente dei giorni scorsi quando abbiamo partecipato all'assemblea di Praga dei cittadini l'assemblea con luci e ombre ma una un'Assemblea che è stata
Indetta promossa
Da aver quando era ancora appunto dissidente adesso si trova adesso il Presidente della Repubblica
Be'lì anche in quella sede abbiamo percepito un elemento di difficoltà e anche ancora di diffidenza i nostri confronti
Io penso che è necessario tenuti rinviamo un linguaggio nuovo
Mi sembra che mo'in alcune categorie politiche
Siano alcune categorie politiche noi usiamo normalmente siano difficili
Da interpretarsi edifici da Opel da da realizzarsi discute nel discussione
Quali la stessa parola socialismo quali la stessa parola sinistra io penso che per quanto riguarda l'Est Europa quanto riguarda un dibattito internazionale su questi stessi termini
Io credo che lo dobbiamo dare un approfondimento non perché naturalmente non mi piace la parola socialismo la parola sinistra non è questo il punto
Ma io credo che c'è proprio un elemento ormai di vocabolario politico
Su cui riflettere
Io penso ad esempio che noi dovremmo di di utilizzare quella fonte in qualche modo incontrovertibile per il vocabolario degli anni novanta
Il linguaggio se volete dell'ONU
Quel tipo di linguaggio lì
E motivare in quel modo e con quei se volete anche con quelle parole
Contenuti di sinistra socialisti noi prego tutti vogliamo portarle avanti
Io credo che tra noi
Invece siano stati fatti relativamente pochi passi in avanti e lo dico con grande rammarico
Nel dibattito tra il popolo comunista
Pochi passi in avanti da quel famoso comitato centrale del mille novecentottantadue
Il seguito i fatti di Polonia noi abbiamo svolto
Noi abbiamo nel nel congresso di Firenze parlato di dal nostro partito come di parte organica della sinistra europea affermazione che ritengo molto importante addirittura fondamentale
Però io credo che nel corpo del nostro partito vi sia stata una permeabilità una discussione ancora troppo ridotta troppo ristretto attorno a questo proposito
E intanto mondato avanti
Mentre la cultura di politica internazionale diffusa tra noi
Nel corpo il partito mi sembra che sia come rattrappita
Non è perciò un caso a mio parere che si diffondono atteggiamenti e posizioni anche radicale Zanzi e polemiche talvolta priva di misura
è mancata a me pare un momento di formazione attiva
Per troppi anni
Si è verificata una mancanza di dialettica tra la politica internazionale ecco ancora il partito che ha avuto a mio parere conseguenze negative
Questo indirizzo d'autonomia del politico si è riversato anche sul tono discussione circa il problema della crisi del Golfo
Poco altro è stato avvertito l'opinione pubblica
Oltre che una presa di posizione a maggioranza cosa si è fatto nel Paese tra la gente come si è parlato l'opinione pubblica
Si sono sentiti soprattutto di rumori degli strappi e non molto di più
Penso che l'opinione pubblica di sinistra si aspettasse ben altro da un partito come il PC che ha fatto della cultura della responsabilità
Un vero e proprio valore politico fondativo e oggi perché non facciamo una decisa campagna che a partire dalle nostre posizioni dica un no incondizionato alla guerra possibile
Anche se oggi grazie a Dio sembra più lontana
Perché sul terreno umanitario mi riferisco agli ostaggi siamo così finiti impacciati
E per restare in Medioriente
Come pensiamo di lavorare strategia lungo periodo
Per sostenere la forza di pace di Israele e i palestinesi in un momento drammatico come questo in cui la cosiddetta lotta dei coltelli lotta cui palestinesi sono giunti io credo per disperazione politica
E la repressione sanguinosa stanno portando a brandelli forse senza precedenti
Non lo sappiamo forse come sono messi in che condizioni difficili sono i fautori del dialogo in Palestina in Israele
Infine un punto riguarda la questione delle migrazioni la lotta al razzismo
Su cui naturalmente non viene divisione tra noi anzi
Io penso che noi dobbiamo dopo la positiva esperienza
Della legge Martelli anche se vi sono dei limiti e delle critiche si possono fare
Penso che noi dobbiamo andare avanti
Dobbiamo formulare una proposta su una questione mi pare cruciale in questi anni per quella di flussi
Governare il problema
Sapere misurarci con forza dirompente
A mio parere nefasta costituito dal leghismo
Dobbiamo far passare nostre proposte tra la gente
A me sembra che c'è un pericolo reale attorno a questo il consenso antirazzista mi pare diminuendo
Emergono questioni concrete se bisogna a mio parere di una vera e propria mobilitazione delle coscienze
Mi sembra che la questione delle migrazioni non sia una questione transitorio congiunturale
Ma sta diventando un aspetto centrale futuri Suma su movimenti non solo dal sud del mondo ma anche dall'Est
Vedo profilarsi un grande problema politico
Che la questione la xenofobia motivata concretamente non sto parlando di cose troppo ideologiche
E mi pare che questi rischi aver non grande forza in diversi paesi del d'Europa in particolare nella Germania
Io trovo questo per questo pericolo è molto grave al punto da essere potenzialmente capace
Perfino di spalle straripa processi o Cina
Servono perciò io credo misure di governo proposte
Risorse
E credo che davvero ci vogliono sotto il piano Marshall per quanto riguarda le
Io credo sto finendo
In questo in in una società europea come questa dobbiamo rilanciare
Una sorta di diplomazia dei popoli così l'abbiamo chiamata
Non perché vede in questa la risoluzione di tutti i mali
Ma perché ha attraverso questo strumento io credo come possiamo far passare fra la gente l'opinione pubblica
Ideali de proposte battaglie di Sinistra democratica e progressista
Una volta si diceva ai tempi della guerra fredda questa era lo slogan che usava Berlinguer
Parlino i popoli e trattino gli stati oggi probabilmente dobbiamo parlare più di cittadini
Io credo
Rivolgersi direttamente a loro
Mi sono molti progetti in campo motivo iniziative dal basso diciamo così
E c'è
Forte l'esigenza di coniugare
Processi
E distensione processi istituzionali tra i governi eccetera una forte iniziativa i cittadini io credo che noi dobbiamo in questo modo stimolarla noi allacci scampati alle spenti in questo senso cito solo i titoli
Da un forum che vorremmo tenere sulla sulla questione l'Alpe Adria
La questione palestinese
Israeliana sapete quello che stiamo facendo
La questione del Mediterraneo la vogliamo affrontare l'affrontiamo insieme compagni amici del so ENI di altri movimenti impegnati su questo terreno
Ecco io credo che questa cosa sia utile
Sì anche un po'se volete il punto Ri.Fim. punto di riferimento
Per un partito della sinistra democratica
Infine gli consegni un messaggio nella bottiglia
Riguarda il di che cosa parliamo quando parliamo di questioni internazionali
Ancora citazioni di titoli
A mio parere però devono fare ormai parte integrante sta finendo
Nonché l'unico che bensì il segno del
Perché io credo che dobbiamo ormai negli anni Novanta pensare a una filosofia un po'a un consenta un concetto di politica internazionale che sia legato strettamente è un'idea di nuova solidarietà io vedo questi contro un partito politico
Come punto molto importante
E allora penso a questioni convivere trasversali e internazionali fino in fondo la questione femminile come si pone oggi la donna sa
Punto dirimente mio padre
Penso alla necessità di evidenziare a rendere politico
I valori di grandi questioni che accedono che agitano la cultura il sentire salta civili da un lato
Questioni come l'antisemitismo l'intolleranza le discriminazioni ci sono o no oggetto anche di una politica estera
Questo è un bel lavoro
Io trovo molto importante per l'inchiesta è stata fatta adesso un convegno diciamo molto pratico molto importante come quello sugli investimenti all'estero
Penso che questa è una via su cui andare avanti
Ma voglio dire qualcosa di più
Possono
Grandi nuovi problemi così acuti della vita della gente
Pensiamo al dramma planetario lei DS
Su cui tra l'altro anno prossimo a Firenze si terrà una conferenza mondiale dello su cui farebbe bene essere preparati ma questa è una parentesi proprio possono fenomeni come questi travolgente in qualche modo per la vita e la gente essere lontani dalla nostra riflessione
E la questione delle droghe altro si potrebbe citare io credo che vi sia la necessità di portare queste tematiche dentro un'idea
Di politica internazionale
E ho fiducia
Sarò ingenuo come sempre ma è così
Che una cultura nuova un modo di pensare la politica internazionale che abbia al centro gli esseri umani i loro diritti gli esseri viventi e magari anche la natura
Possa realizzarsi fino in fondo nella nuova formazione politica che chiamerei anch'io PDS
La parola al compagno Salomoni
Segue il compagno Napolitano
Ma io
Mi scuso se mi allontano
Dal indirizzo dal taglio che assunto il dibattito per affrontare un tema
Particolare e anche dal punto di vista geografico più circoscritto cioè
La questione jugoslava il
Giudizio
Che
Noi dobbiamo dare su questa questione
I rapporti che esistono soprattutto nella zona di confine del confine orientale quindi della nostra Regione Friuli-Venezia Giulia in particolare la provincia di Gorizia con la Slovenia questi e più in generale con la situazione in questo in questo Paese le ragioni comunque su di questo intervento sono che
Da noi si percepisce così una certa mancanza di attenzione da parte del partito rispetto a questa questione
Che vi è la necessità di un aggiornamento del giudizio sulla questione jugoslava
La seconda ragione è che nelle nella nostra regione soprattutto nella fascia di confine avvia una tesa e anche una grande preoccupazione per quello che la sta avvenendo poiché
Il destino al futuro delle di quelle terre che hanno già conosciuto una situazione di confine chiuso e legata agli sviluppi dei processi che
Ivo Oslavia andranno avanti è la terza regione che la situazione di quel Paese l'evoluzione e la crisi che è in atto non è assimilabile
Puramente e semplicemente alla crisi al crollo dei regimi dell'Est ma ha una sua caratteristica peculiare in quanto la storia di quel Paese autonoma estranea alla
Al al a quella parte di socialismo reale che è sorto dalla
In seguito al al l'occupazione sovietica
E
Partendo proprio da questo ultimo punto va così ha rilevato che lì i problemi la crisi sono a hanno assunto un aspetto che è piuttosto paragonabile a quello interno all'Unione Sovietica che agli altri e agli altri Paesi dell'Est
Lo scontro le contraddizioni che in quel in in quella in quel Paese
Si sono espresse partono da uno scontro interno
Giada da anni e manifestato sì da qualche anno all'interno della lega dei comunisti che ha visto schierarsi da una parte innovatori ero dalla parte conservatori lo scontro tra innovatori e conservatori lì però si è mascherato da scontro nazionale in quanto quella parte della Repubblica federale che più si trova a contatto con l'Occidente con un'Europa della CEE
La Slovenia in particolare ma anche la Croazia hanno da tempo elaborato l'ex lega dei comunisti ha elaborato delle linee di politica economica di apertura al mercato di democrazia e di autonomia nazionale che rientrano in quel quadro di di di di riforma di rinnovamento del socialismo che di cui anche noi noi siamo parte mentre dall'altro lato la il centralismo serbo
I comunisti serbi hanno mantenuto una posizione conservatrice
Che però ha ha trovato consensi anche anche all'estero in quanto era vista come forse la sola garanzia per il mantenimento del integrità di quello di quel Paese questo scontro poi s'è proseguito con all'interno della lega
Con il congresso in pratica lo scioglimento della della lega federale l'uscita dell'isoprene prima di tutto poi del degli altri la trasformazione del partito della Lega dei comunisti sloveni
In partito del rinnovamento democratico e poi si è trasferito
Nelle istituzioni
Delle repubbliche le elezioni democratiche che ci sono state in Slovenia e di Croazia hanno portato a le soluzioni che hanno portato ma comunque con un una presenza degli ex comunisti
Di un certo di un certo rispetto soprattutto in Slovenia dall'altra parte invece proseguita una politica accentratrice centralistica che ha visto la repressione e l'oppressione del Kosovo
Da un lato e dall'altro di un'altra popolazione nella Vojvodina quella minoranza ungherese che assieme agli albanesi del Kosovo costituiscono quelle nazioni senza voce che sono presente quindi anche nella nella regione dei Balcani il lo scontro Orassi è tra chi
Vuole mantenere una
Jugoslavia
Federata
Mantenere quindi una un un governo centralistico e chi invece come la Slovenia la Croazia propongono una confederazione di Repubblica di stati addirittura autonomi
E mantenendo in questo modo in forme nuove e più aperte autonomistiche la l'integrità l'integrità del Paese il team i timori che sono presenti nelle regioni settentrionali e sono di questo tipo partono potremmo dire dal l'intervento dall'occupazione di qualche settimana fa della del comando della milizia territoriale da parte dell'esercito che ecco
Controllato in massima parte dal dalla
Dalla componente
Nazionalistica
Che vi sia una volontà
Nelle nelle forze
Del centralismo del conservatorismo e del nazionalismo serbo di provocare una scissione
E quindi assumendo atteggiamenti provocatori come questo di portare anche all'interno della Slovenia delle altre repubblicani una volontà di uscita di fuoriuscita dalla dalla Jugoslavia le forze più aperti degli ex comunisti sloveni hanno profondo il senso della necessità di mantenere invece una forma una forma di unità del Paese
E però le così illusioni
Separatiste sono sono presenti in forze cattoliche in altre forze che sono che ci sono nella Repubblica di Slovenia che ci sono e anche e soprattutto nella destra
Della della Croazia il l'obiettivo così i timori per lo meno che che ci sono quello che si paventa e che in seguito ad una scissione ad un allontanamento della Slovenia
Dalla dal resto dello Slavia da parte del centralismo e del nazionalismo serbo
Vi siano poi
Volontà di modifiche interne addirittura dei confini si parla dello smembramento della Croazia togliendo la parte meridionale cioè la Dalmazia e alcune alcune regioni settentrionali dove dove vivono in gran parte elementi etnici di origine di origine serba accanto a questo vi sono già alcune prese di posizione nei confronti di altre di altri gruppi nazionali come i
Musulmani bosniaci che è per Milosevic non sono più un gruppo nazionale ma sono serbi di fuori di religione di religione islamica questa evidentemente è una
Polveriera una situazione in Europa che alza provocato una una guerra mondiale che può avere delle delle conseguenze
Incalcolabili anche sul sul nostro sul nostro futuro io direi a questo punto che si pone un problema dei nostro giudizio e direi che
Di di una nostra presa di posizione nei confronti di questa situazione e dire che questa non solo e appesa
All'interno del partito nel nel Friuli Venezia Giulia della Provincia di Gorizia ma anche dall'altra parte anche da quelli ex comunisti
Sloveni che hanno avuto a modello per la loro trasformazione lo dicono loro proprio il
Processo di di di rinnovamento del partito di questi anni del Partito comunista italiano
Io ho l'impressione che vi siano comunque delle Riserve nel nella formulazione di un giudizio del partito su questa su questa situazione ed una riserva è proprio quella che
Si considerano si considera così diciamo con tutti con tutti gli aspetti negativi il
Centralismo serbo la garanzia dell'integrità della Repubblica jugoslava ma di fronte ad una ad una prospettiva di questo genere evidente a mio avviso invece che
Appoggiare eventualmente una un
Avviarci su un indirizzo di questo genere
Sarebbe errato
Per proprio perché l'integrità jugoslava non è più sì più possibile nelle condizioni del passato e quindi ogni forma centralistica porterebbe in inevitabilmente a forme di disgregazione che quindi vada invece appoggiato vadano a Colzate quelle forze che pacificamente ritengono attraverso la valorizzazione delle Autonomie
E ritengono che la L'Unità e riposata debba essere trasformata in senso confederale
E quindi rinnovata affermando pienamente ivi diritti delle delle singole nazionalità che
E e la e la loro autonomia che delle singole nazioni nazionalità che lì sono presenti la seconda
L'impressione via di altri compagni anche che vi sia un'altra riserva che ha radici più antiche che
Deriva
E che che s'così
è presente sempre quando si parla di problemi di problemi così gravi
Il partito comunista italiano in provincia di Gorizia in particolare anzi nella nella città di Gorizia un partito
Particolarmente debole
Il massimo che che abbiamo raggiunto stato sedici per cento nel settantasei ore ci aggiriamo tra il attorno al dodici al dodici per cento non vi sono ragioni di carattere storico culturale che giustifichino questa situazione vi
E e la preponderanza democristiana in una in una e città di origine sostanzialmente sostanzialmente di di di ricomposizione sostanzialmente laica
Le ragioni vanno ricercate invece nel nell'immediato dopoguerra nel nelle posizioni nella nella situazione che era si è creata
A me è stato detto che alcuni studiosi del Friuli-Venezia Giulia volevano consultare gli archivi del partito sulla questione jugoslava ma che questo può dopo l'apertura degli archivi non è stato possibile
C'è un
C'è c'è un nodo nodo di fondo
Qualcuno di noi ha visto documenti mi riferisco un documento del compagno Vittorio emissario nel centro di Mosca
Nel nel
Tra il quarantaquattro e quarantacinque in provincia di Gorizia che proponeva l'adesione alla alla Jugoslavia al comitato federale clandestino clandestino di allora vi è poi la vicenda del del partito che lì non fu Partito comunista dal quarantacinque al quarantasette ma fu unione antifascista Italo slava ed era diretto dalle
Dal dal gruppo dirigente sloveno
Vi è infine la questione qui vorrei che non
Silla si prendesse come una provocazione ma come un dato oggettivo
Di quella che viene chiamato il tra virgolette il brutale baratto cioè la la dichiarazione degli odiati al ritorno dall'incontro con il maresciallo Tito che diceva ma è possibile trovare una soluzione per Trieste cedendo Gorizia alla Jugoslavia affermando allora che questa città era maggioranza maggioranza slava over poi non non corrispondente alla realtà io ritengo che questi nodi al di là del giudizio che ciascuno di noi può dare attorno ad essi debbano però essere risolti debbano essere risolti nel senso che a Gorizia non si è mai il Partito comunista non è mai stato considerato Partito nazionale ma ancora oggi la propaganda elettorale dei della Democrazia Cristiana ad esempio è una propaganda che fa perno sulle sul su su questo su questo peccato originale che li abbiamo ma direi non è possibile che in quaranta tre anni cioè da quando Gorizia ritornata d'Italia non il segretario nazionale del partito non sia mai venuto in questa città credo che questo sia un fatto politico
Che il Partito Comunista Italiano prima io ritengo di diventare una nuova formazione politica debba debba debba risolvere
Per il resto io mi dichiaro d'accordo comune con una relazione della compagnia
Sì con la relazione iniziale salvo su un giudizio laddove si dice sì sì si definisce poco realistico un apre la prospettiva di un ingresso delle forti del di altri stati nella nell'Europa nella ce prima del novantadue io ritengo che su questo
Così le aspettative almeno che che noi abbiamo di fronte ad alcune richieste come quella d'ingresso dell'Austria dovrà dovrebbero essere perlomeno da noi sostenute perché i problemi di quel soprano dalla Regione
Orientale
Che si manifestano anche si sono manifestate in questi giorni con la questione del dei dei camionisti del la lotta dei ecco potrebbero potrebbero essere solo che soltanto in questa in questa prospettiva più
Di allargamento della liberazione
Grazie compagno Salomoni diamo la parola al compagno Napolitano
Sì sì Dussin
Io vorrei fare brevi osservazioni più più sugli sviluppi del nostro dibattito che nel merito dei problemi
Anche perché non avere in questo senso bah aggiungere molto a numerosi interventi che mi sono parsi puntuali e convincenti
E che hanno ulteriormente sviluppato il quadro già ricco di analisi e di indicazioni propostoci dalla relazione di Marta
A proposito della quale diceva in sostanza Migone e io sono d'accordo con lui
Non facciamo anche di una relazione di questa natura un motivo di contrapposizione
Possiamo prenderla tutti
Per quanto diversi siano i nostri punti di vista come una seria base di discussione
Seria per la ricostruzione dei processi e dei problemi
Su qui siamo chiamati a intervenire con la nostra azione politica
Seria per il rigore della visione della linea che suggerisce e anche per l'attenzione che dedica a obiezioni e ad impostazioni
Diverso io mi domando che cosa può essere se non questo
Una base di discussione
Tra loro
Credo che al di là dei nostri interventi tutte necessariamente brevi di ieri e di oggi
La relazione di Marta Dassù meriti un'ulteriore riflessione possa costituire un valido punto di riferimento anche aldilà di questa conferenza
E cioè per il nostro successivo dibattito congressuale
La difficile prova in cui siamo impegnati
Difficile e forse senza eguali
E quella della costituzione di un partito
Che si lasci alle spalle ogni residuo di centralismo democratico
E peggio ancora burocratico
Si fondi non solo sulla libera espressione di aggregazione di posizioni diverse
Ma perfino sulla convivenza sulla dialettica sul confronto tra visivo UNI
Che non siano componibili tra loro con pure concessioni verbali e con ambiguità mediatori e
Importante allora riuscire innanzitutto a fare emergere chiaramente queste visioni distinte quando ci sono
Ad esempio sul terreno cruciale della politica internazionale affinché se ne possano temere reciprocamente conto ci si posso ascoltare meglio
E infine si possano individuare obiettivi di azione politica
Comuni a noi tutti aldilà
Di quelle diversità divisioni e di analisi
Nella relazione si è parlato da un lato di una visione ancora rigidamente conflittuale
Delle relazioni internazionali nella fase aperta si negli ultimi anni più decisamente nel mille novecentottantanove novanta
E dall'altro lato di una visione proiettata inveisce verso soluzioni cooperative
Oggi possibili come non mai
Di fronte a problemi che restano compressi e gravi aldilà della fine della contrapposizione tra Est ed Ovest è corretta questa rappresentazione
Ingrao mi pare abbia detto di non riconoscersi in una sì in una visione che faccia dell'unipolarismo la tendenza dominante dopo la crisi dell'Est nel sistema internazionale
Bene ma cerchiamo allora di cogliere meglio i punti di diversità
Lavoriamo uscì ancora dopo questa conferenza
Io comunque sono convinto che la novità di straordinaria portata concretizzatasi
Attraverso tanti fatti e sviluppi concreti irrilevanti ricordati i numerosi interventi stia proprio nell'aprirsi di una prospettiva di crescente cooperazione internazionale
Nel delinearsi pur tra tante
Resistenze e difficoltà
Della possibilità di un sistema realmente multipolare di governo dei rapporti internazionali e della possibilità di un ruolo effettivo e autonomo dell'Europa nel quadro di un tale sistema
In questa chiave deve effettivamente riconvertirsi il nostro internazionalismo come ha detto ieri se ho ben inteso Paola Gaia ottica
E deve anche svilupparsi il confronto tra il maggior partito d'opposizione e il Governo italiano sul terreno della politica estera
Ci sono tra noi dissensi non c'è dubbio sulla misura e sulla qualità
Delle critiche da esprimere verso la politica
Estera
Dell'Italia sulla valutazione da dare di questa politica estera sulla possibilità di riconoscerci in certe posizioni e iniziative
Certo io ho ritenuto e riterrei insostenibile ad esempio
Nei confronti della politica italiana verso l'URSS e verso l'estero
Un giudizio non dico più critico ma del tutto dissimile in senso negativo da quello che seriamente esprimono i paesi interessati ma il punto non è questo
Il punto è più generale
Si tratta di vedere se riteniamo oppure uno di dovere liberare della politica estera italiana
Mi pare che ancora una volta lo sottolinea se la Gaia ottiche dai residui di una pesante tradizione di strumentalizzazione affini di politica interna
Se riteniamo pur nobili dover perseguire quindi il massimo di convergenza tra le principali forze democratiche su questo terreno anche nel quadro di una strategia di alternativa come con Berlinguer
Affermammo chiaramente dopo la svolta del novembre mille novecento ottanta nel nostro indirizzo strategico adottando appunto
L'indirizzo la prospettiva dell'alternativo se la risposta è come io penso debba essere affermativa
Allora va affatto pur sempre valere il necessario rigore nei nostri giudizi sulla politica estera del governo ma no l'assillo di un'opposizione pregiudiziale e globale
La possibilità di dar corpo
A una prospettiva di cooperazione multiforme ed efficace di governo delle relazioni internazionali secondo principi condivisi da affermare il via via nei confronti
Ho ed è oggi sottoposto ad una dura prova dalla crisi del Golfo
Dall'invasione annessione del Cuba it dalla guerra perché
Guerra c'è già guerra c'è già stata scatenata va Saddam Usseglio
Non voglio tornare su tante cose già dette o scritte acquisto proposito
Intanto e che fa sottolineato ci sono esigenze ed obiettivi su cui concordiamo tutti
Ad esempio la necessità a cui si è richiamato in grado di sconfiggere politicamente Saddam un sei
Nel rapporto con le masse ammalate con il mondo arabo
Ebbene quali problemi occorre affrontare eccome a questo fine
Io mi sono sforzato di precisarlo più ampiamente in un articolo pubblicato il trenta settembre scorso sull'Unità
Invece divergenza tra noi sull'esigenza di continuare tenacemente in tutti gli sforzi possibili per giungere a una soluzione politica della crisi
Contro la tentazione il rischio di una decisione militare unilaterale americani siamo tutti convinti
Più in generale ancora delle conseguenze disastrose che avrebbe un conflitto in quella
Però le divergenze tra noi ruotano attorno a una questione che è ora al centro della vicenda del Golfo ma è questione di carattere generale e di importanza non secondaria
Se cioè si debba o no farà vivere quel capitolo settimo
Della Carta delle Nazioni Unite
Che fu ben presto congelato dalla contrapposizione sovietico americana dal giuoco dei diritti incrociati e che fu congelato con effetti dirompenti
Per decenni sul rispetto dei principi sanciti nella stessa Carta quel capitolo settimo relativo a una funzione sanzionatoria dell'uomo da esercitarsi anche attraverso misure implicanti l'uso della forza certo metter in pratica quella funzione con azioni militari le l'essere considerato lo ha detto Marta Dassù un'estrema drammatica risorsa per i costi e le incognite che comunque può comportare
Un'azione militare decise diretta dalle Nazioni Unite si configurerebbe peraltro non come un'azione di guerra adesso si usa questa espressione anche nelle nostre polemiche interno del tutto maldestramente
Bensì come un'azione di polizia internazionale
Che fu prevista che fu prevista nella Carta dell'ONU
Anche al fine di evitare che essi prolissa io superpotenze si arrecarsi abrogassimo il ruolo di gendarmi dell'ordine internazionale come abbondantemente
Accaduto infine vorrei sottolineare che quella funzione stanzona sanzionatoria
E la riserva ecco diciamo la riserva del possibile ricorso alle misure previste dall'articolo quarantadue seguenti furono concepite anche come tette rovente
Per l'efficace svolgimento della funzione conciliativa
Di prevenzione dei conflitti
Che dovrebbe diventare classe dell'impegno dell'ONU ma se noi dichiararsi nordico non solo noi modestamente in questa sala se si dichiarasse internazionalmente
Che non c'è modo di far vivere con tutte le garanzie previste la funzione sanzionatoria io credo che si indebolirebbe
Fatalmente anche la funzione conciliativa dell'ONU che pure tutti noi consideriamo essere quella decisiva insomma
Nell'assumere la parola d'ordine
Che siamo tutti d'accordo ad assumere
L'orizzonte della pace attraverso il diritto non possiamo nasconderci che l'affermazione del diritto può comportare l'uso della forza da parte della comunità internazionale questione complessa e grave su cui confrontarci
Ma danno rimuovere magari a magari con letture poco attente della Carta dell'ONU e ancor più della storia della Genesi
Di quella organizzazione e di quella filosofia finisco sul punto sollevato Bacco Turri e richiamato da Ingarao
Desidero continuare a dialogare con Ingrao anche se non ha potuto essere
Sul punto cioè di una possibile c'è ah scusa no a che avevo visto prima pietra grazie
Finisco sul punto cioè di una possibile contraddizione tra l'articolo undici della Costituzione italiana e la partecipazione eventuale dell'Italia ad azioni militari decise dal Consiglio di Sicurezza dello
Problema sollevato soprattutto qui per l'aspetto relativo alla mancanza di quelle condizioni di parità richieste dalla nostra costituzione per l'accettazione di limitazioni alla sovranità nazionale condizioni di parità che mancherebbero per il ruolo preminente
Riconosciuto dallo Statuto dell'uomo ai cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza
Con tutto il rispetto per un giurista con il compagno Colturi io ricordo
Come si sia osservato nei testi più noti notti perfino a me
E da Autori peraltro verso citati dallo stesso Coop Turri come il Cassese che il costituente aveva di mira proprio la futura partecipazione dell'Italia alle Nazioni Unite
Ed ebbe ben presente lo statuto di quell'organizzazione che quando l'assemblea costituente inizio i suoi lavori era già stato elaborato e adottato non si ritenne dunque che il riconoscimento di un ruolo preminente ai cinque membri del Consiglio di sicurezza fosse lesivo del principio da affermare e che fu in effetti affermato nell'articolo undici della nostra costituzione su tutto questo beninteso compagne e compagni e in particolare sulla riforma che li anche io ritengo in prospettiva necessaria dell'ONU e del suo Consiglio di sicurezza
Dovrà esserci un'ulteriore approfondimento nel nostro dibattito in un clima tuttavia vorrei dirlo
Tale da risparmiare a qualcuno di noi l'accusa che nelle scorse settimane o udito io metto di far scempio della Carta dell'ONU o della Costituzione repubblicana per essere fecondo il confronto non dovrebbe essere ingiurioso
Grazie al compagno Napolitano
Compagno Ghezzi
Segue la compagna di Castellina
Io concordo con classe della relazione
Che rilevava le grandi potenzialità
Del TAR dell'attuale situazione internazionale
E considerava anche gli aspetti di pericolosità presenti più
Io vorrei mettere l'accento sulle potenzialità sull'accelerazione dei processi di integrazione e cooperazione
E sulla ridefinizione delle concezioni della sicurezza
La stessa crisi del colpo messo in evidenza il dato che secondo me è fondamentale il clima nuovo fra Stati Uniti e Unione Sovietica
E la volontà comune che è stata ribadita diversi interventi del rilancio del ruolo dell'ONU
Un ruolo dell'ONU che ancora allo stato embrionale
Ciò non toglie che che la presenza militare dei vari Paesi nel Golfo sia avvenuta finora sostanzialmente nell'ambito delle risoluzioni dell'ONU
Si tratta di battersi per parte valere la via negoziale ed evitare come è stato detto iniziative unilaterali puntando che tutto avvenga come si è detto nel quadro dello e respingendo le tesi che io considero sbagliate secondo cui l'ONU agirebbe soltanto a copertura di iniziative
Unilaterali di singoli sta ritengo che questi ragionamenti
Siano basati su schemi superati su schemi propri della guerra fredda
Io concordo anche con una certa prudenza che qui è stata richiamata a proposito delle sollecitazioni alla riforma dello evitare una eccessiva faciloneria su questo punto fare attenzione soprattutto ai Poteri come è stato ricordato del Consiglio di sicurezza
Ritengo anche non giuste certe rappresentazioni che sono state date anche nella relazione generale questa conferenza programmatica sulla questione degli ostaggi
Ritengo cioè che noi non possiamo come forza politica responsabile
Isolare la questione ostaggi dall'insieme della questione del Golfo pezzi
E che su questo la posizione del governo sia stata una posizione sostanzialmente corre
Io vorrei
Accennare anche
Alla ai problemi nuovi
Che l'evoluzione in Europa pone sul piano della sicurezza
Problemi nuovi che nascono dal fatto che viene meno il pericolo Adeste e quindi va ridefinito il concetto di sicurezza i concetti elaborati dalla sinistra in questa materia
Che ricordo per cento sicurezza comune non capacità strutturale d'attacco
Autoaffermazione dell'Europa europeizzazione diventano di grande attualità
Si tratta cioè di elaborare un nuovo concetto di sicurezza collettiva che riduca al minimo la deterrenza nucleare e preveda nuove dimensioni istituzionale
Ecco giusto quindi battersi in prospettiva per un ruolo importante in questo senso
Della conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa
Tuttavia questo è un problema di prospettiva
Di medio periodo e nel frattempo occorre vedere come sia possibile far prevalere soluzioni collettive e lungo unilaterali ecco questo è un punto importante che è stato un po'trascurato nella discussione
Il dibattito su unilateralismo e soluzioni collettive io credo che anche in questa situazione noi dobbiamo avere un'opzione netta in favore delle soluzioni collettivo
Porre quindi problemi della trasformazione della NATO
Accentuando nelle caratteristiche politiche
E adeguandoli la strategia militare e la concezione della sicurezza
Credo sia questo livello e cioè dentro la NATO
Che va posto il problema di un maggiore ruolo dell'Europa anche attraverso un apposita forma di coordinamento
Infatti se opportuno agire perché la comunità europea come è stato ricordato nella sua trasformazione prospettiche in Unione Europea abbia potere in materia di sicurezza e difesa
Sarebbe sbagliato auspicare una struttura militare europei accecò rispondente alla CEI perché ciò oltre all'evidente velleitarismo di una proposta del genere agirebbe in direzione opposta rispetto a quella del disarmo cioè agirebbe in funzione moltiplicativa degli armamenti
Occorre quindi che queste competenze in materia di sicurezza e difesa abbiano un riflesso ovvia autonomia europea in sede d'altro
Per questo va ripresa un'idea che era stata avanzata anche dalla socialdemocrazia europea di creare questa struttura di coordinamento
E per questo ritengo che non sia giusto il modo in cui l'obiettivo dello scioglimento del comando militare integrato e posto nel documento della NATO e posto del documento preparatorio di questa conferenza
Certo noi dobbiamo agire in prospettiva per superare entrambi i blocchi militari
Ma dobbiamo ben chiarire che si tratta di un discorso di prospettiva e non di un discorso immediato perché questo equivarrebbe a una scelta unilaterale c'equivarrebbe a una tesi chieste a Reed ergendo fra le nostre file quella dello uscito nella penale
Che io considero una tesi anche oggi anche alla luce degli sviluppi nuovi profondamente sbagliata
In questa gradualità
è necessario quindi individuare queste strutture collettive una ho detto è quella di un coordinamento europeo in sede NATO l'altra è quella che la Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa e del ruolo dell'ONU queste la prospettiva su cui muoverci
In questo periodo
Occorre anche cogliere la potenzialità delle attuali trasformazioni in Europa per rilanciare l'integrazione europea e l'unione politica europea dobbiamo a questo proposito lamentare un ritardo i passi avanti sull'integrazione non sono Allo stesso livelli alla stessa velocità
Delle trasformazioni nazionali
Su questo forse si può avanzare una critica alla presidenza italiana della CEI
Per non avere saputo proporre iniziative concrete per essersi forse perversa in improvvisazioni che non hanno però dato dei risultati
Questo è un problema serio perché altrimenti
Si perde quella correlazione fra integrazione europea e unificazione tedesca che deve essere un aspetto fondamentale per mantenere l'unificazione tedesca nel quadro europeo si tratta di accelerare la cooperazione e l'integrazione comunitaria io parlo a proposito di questi due aspetti
Anche di quello cooperazione perché
L'esperienza di questi anni ha dimostrato come l'aspetto nazionale non sia facilmente superabile o cancellabile
Noi dobbiamo agire su questo doppio binario tenendo appunto conto appunto come è stato detto che l'aspetto nazionale lungi dall'essere superato è anche uno dei fatti messi in luce da dalle trasformazioni avvenute
Nel continente europeo nell'ottantanove
Occorre anche guardarsi questo è stato richiamato da una contrapposizione sbagliata
Fra unione politica europea resta una proposta di attualità
E la più grande casa comune europea dall'Atlantico agli Urali ogni contrapposizione o conclusioni in questa materia che è stata fatta anche in questa conferenza rischierebbe di farci tornare indietro rispetto a posizioni che non abbiamo già chiarito da tempo
Cioè rispetta un'opzione
Immediata per l'unione politica europea e il mercato unico europea
Bisogna inoltre rilanciare l'iniziativa nord-sud della CEE è stato detto giustamente Segre ha richiamato le compatibilità il le poste di bilancio della c'è in questa materia non sono molto che c'è un problema di mentalità più che della Cei di tutti i Paesi della Comunità europea nel rapporto nord-sud su due problemi essenziali
Quello dello sviluppo autonomo dei paesi del sud che è rimasto largamente impregiudicato e il problema demografico che la grande contraddizione della nostra epoca che purtroppo nessuno è stato in grado finora di affrontare
Vorrei infine aggiungere un problema particolare
Noi abbiamo posto in questa conferenza molta attenzione all'Europa
Al Mediterraneo al vicino Oriente
Non si presta altrettanta attenzione a torto apporto sulla situazione che si sta creando dei Balcani
Teatro storicamente sensibile di grandi eventi
Dove le spinte centrifughe delle diverse nazionalità
Rischiano di creare tensioni destinate ad a vere pericolose ripercussioni
Compagno Salomoni ha già descritto la situazione jugoslava che il punto sensibile delicato della questione balcanica
In Jugoslavia
Per reazione al centralismo burocratico
E come conseguenza degli errori compiuti negli anni settanta ormai si è creato un meccanismo centrifugo non più riassorbibile
L'approdo cui essere una confederazione molto labile che tenga assieme
Repubbliche indipendenti
Indipendenti anche nel battere moneta quindi sostanzialmente delle Repubbliche totalmente indipendenti
Ma può anche essere diverso può anche essere la rottura del Paese
è evidente che una rottura della Jugoslavia
Metterebbe in discussione le frontiere uscite dalla seconda guerra mondiale con conseguenze imprevedibili in tutta la regione e sul piano internazionale
Occorre quindi riflettere su questo aspetto sulla pericolosità
Anche diciamo per le conseguenze che può produrre sul nostro Paese
Per diversi aspetti
Essere consapevoli che rispetto al processo di articolazione disarticolazione della DIGOS l'aria è impossibile tornare indietro né sarebbe giusto né sarebbe giusto
Perché si è trattato anche di un processo di Democrazia oltre che di disarticolazione
E occorre quindi trovare un'idea una proposta che lo affronti non si può pensare che questo problema sì e dello stadio e dell'insieme dei Balcani possa essere risolto nella prospettiva della conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa della sua istituzionalizzazione
Si tratta di questioni che hanno tempi e valenze diverso
Bisognerebbe pensare a una iniziativa di carattere internazionale che veda protagonista la comunità europea che porti alla creazione di una zona di cooperazione in quella che potrebbe essere l'unico strumento tali da creare un minimo di collante che impedisca la deflagrazione e
La completa disarticolazione rottura di tutte le nazionalità e gli stati
Invertendo una tendenza appunto altrimenti desideri attrice è un'ipotesi certo difficile che vada meditata verificata
Ante con un'iniziativa di carattere politico potrebbe essere anche una conferenza
Io l'ho riproposta solo perché si tenga conto che questo è un punto fondamentale un'altra delle contraddizioni fondamentali che abbiamo a pochi passi dal nostro Paese appunto le frontiere del nostro paese che
Nel cuore del Mediterraneo Flavia
Infine io voglio fare un cenno a un problema che della nostra regione è nato un problema nazionale che quello della conseguenza di questa nuova idea della sicurezza per nuovi noi abbiamo una strategia dall'esercito italiano basata ancora sulla soglia di Gorizia che raggruppa molta parte dell'esercito nel Nord Est
Siamo parte quindi di questa riflessione sulla nuova concezione della sicurezza
Abbiamo nella nostra Conferenza regionale parlato anche del nuovo ruolo dell'esercito abbiamo titolo a farlo per questa ragione
Un esercito che deve essere più democratico ma anche più efficiente anche io introduco questo elemento non vorrei scandalizzare nessuno
Ritengo che il problema dell'efficienza di questo esercito nel quadro e nei limiti della politica estera dello stato vada posto e vadano venne riflettuta a questo proposito anche le nostre proposte
Per la riforma e la riduzione della leva
Formulando le in un quadro che valorizzi anche la professionalità delle forze
Grazie al compagno Rienzi la parola compagna Castellina si prepari poiché i compagni la compagnia e pioggia
Ma mi piacerebbe partecipare al la discussione sui caratteri della fase post post di popolare di cui qui si è discusso e di cui marca parla molto nel suo documento
Non ne ho il tempo
Farlo in modo come dire semplificato poi rischia
Di portare a queste interpretazioni che in un momento di difficoltà interna del partito vengono subito come dire sterilizzate Bollate
E quindi se uno dice una pista cose non dice però c'è una contraddizione allora dici ma insomma avete capito che cosa voglio
Coscritto qualche appunto a proposito di questa questione
Per seminario di Arco che abbiamo fatto in cui per riassumere la diciamo così in un titolo
Parlo di una troika che gestisce un potere sostanzialmente Momo polare in questa fase vale a dire
Nel quadro di forti contraddizioni interni a questo punto pollo
E che destinate certamente ad accrescersi e però una necessaria e per usura prevalente solidarietà e in cui a me sembra che le contraddizioni più significative potenzialmente più esplosive
Sono quelle determinate mi pare da la difficoltà di imporre questo potere non questo modello dominante arresto del mondo
E in questo quadro certo spazi per un'autonomia dell'Europa certamente ci sono anche se io vorrei su questa questione dell'Europa per una sull'annotazione sarebbero tante cose da dire
E a me pare curiosa questa tendenza che prevale sempre di più fra di loro in generale nella sinistra per cui tutto ciò che condannerei Mosè fosse fatto da una singola nazione per esempio il nazionalismo e così via se viene fatto da dodici nazioni tutte quante assieme diventa cosa innocente e di per fare questo assolto
Ora insomma che non possiamo non vedere nell'evolversi della posizione europea una fortissima tendenza costruirsi come tutta la vicenda il rapporto col Terzo Mondo
Di quello che chiamiamo Euro centrismo che una volta chiamavamo
Riferito a un singolo Paese nazionalismo ecco insomma se la cosa la fanno dodici dodici non è meno grave anzi rischia di essere persino più grave che se la fa uno solo ma non procedo su questo coso dicevo tutto scritto qualche appunto per il nostro seminario gli alberi purtroppo vedete come circola poco il nostro dibattito interno è un problema del nostro dialogo unitario
Le cose che sì sì dobbiamo detto ad arco che molto hanno attinenza anche col dibattito che qui in questa sede nelle altre Commissioni dalla conferenza programmatica si fanno e poi circolano non non abbiamo canali insomma questo Paese
Il problema che pongo per dire che difficoltà dipende anche dal fatto che forse in questa cartellina per esempio
Che è stata distribuita ci fosse stata oltre al documento delle donne anche qualche documento di attacco dibattito sarebbe potuto essere di più come Giorgio auspica
Quel che mi preme chiarire comunque a proposito di queste questione è il punto di approdo
Cioè la conseguenza dell'analisi ufficiale che facciamo e sul quale possiamo avere convergenze o divergenze vale a dire la collocazione che ne deriva per la sinistra per il partito comunista vale a dire con chi stiamo e con trucchi
Io vorrei da buona vetero comunista un Nostalgia per quelli cose che finivano sempre con e i nostri compiti e in cui si chiarisce poi che dobbiamo fare
Perché io credo che senza
Poi una forte autonomia soggettiva non si va da nessuna parte e
Allora io son d'accordo quando si dice Ichino potrebbe essere d'accordo quando si dice che la nuova fase della internazionale la nuova situazione presenta grandi e nuove occasioni e possibilità e però grandi pericoli è uno di quei ritornelli che diciamo sempre tutti
Io credo che molto diciamo dipende però che per impossibilità prevalgono sui pericoli da
La soggettività cioè dalla forte autonomia di
Politico culturale il giudizio che manteniamo rispetto alle forze dominanti e quindi l'autonomia di iniziativa da questo punto di vista la vicenda del Golfo è mi pare un teste
Siamo credo tutti d'accordo ad essere contro Saddam Hussein e siamo tutti perché l'olio abbia un ruolo fortemente potenziato
E però questo non significa affatto naturalmente e credo che nessuno voglia dire questo ma dico rischiamo che se ci si ferma qui possa voler dire essere con il generale Schwarzkopf che quello che comanda il Quattrocento sui quattrocentocinquanta mila ormai saranno fra poco
Americane dall'Arabia Saudita che poi da quando l'ho visto la fotografia sull'Espresso c'ho una paura che non vi dico perché a faccia il proprio tremenda
Sono quelli che scrivono Erika Paul K quindi sono fortemente come dire facilmente influenzabile
Ecco e allora
è esaltata volta la valenza in carcere Patrizio Bonomo ce li ho da dire la la e allora ecco
E
Almeno pare che avere avallato diciamo la politica del Governo Andreotti che ha detto che quella roba era provvidenziale l'invio delle navi
E nel Golfo non avere fatto della conferenza sul Medio Oriente una premessa di iniziativa
E e Beckett ci colloca di fatto e al di là delle intenzioni al fianco del generale Schwarz Cocteau qui e il problema del voto una questo a me non pare un buon inizio per garantire il governo mondiale
E a me pare che rischia anche fortemente di farci precipitare in una guerra dirà
Io devo dire che con qualche sorpresa che ho sentito anche molti
Compagni che io annoverava fra quelli che pienamente avevano fatto proprio la nonna tesi diciamo la dottrina della non violenza e sostenere
E d'accordo dobbiamo sconfiggere politicamente Saddam possa i n ma se poi Saddam non si ritira che dobbiamo fare e concludendo che allora uso della forza militare
La guerra sia pure come estrema ratio diventa indispensabile
Questo dice vieni anche tu Giorgio nell'articolo del trenta settembre che ai citato dopo dice non guerra perché non si tratta di una guerra ma di un'azione di polizia internazionale
Carta dell'Olmo
Io vorrei che non confonde Simone la nostra discussione la questione assai complessa e anche controversa ma
Importantissima
Dell'uso dell'impatto della necessità di un organismo internazionale che in qualche modo garantisca diciamo delle regole di convivenza
La questione dei Peace Corps soprattutto come forza di prevenzione di osservazioni sono state discusse dette e scritte molte cose riguardo a questo
Riguardo al ruolo
Ma che non confonde esimo questa discussione con ciocche un accenno link perché lì non c'è l'ONU ma c'è il generale Schwarzkopf in questo momento e a questo punto badate non gli si può più mettere loro in testa
Perché non è più beh non è più credibile sono trecentocinquanta mila più ci sono gli Europei le nostre analisi di cinquecento bombardieri cioè ormai l'operazione non è un appunto azioni di polizia internazionale ma un'azione di polizia
Ughi laterale e dal momento in cui quella cosa lì si è fatta Longo qui è un punto di differenza fra di noi non ha ha cresciuto la sua credibilità
Ma ha perduto credibilità io vorrei rivolgere rivolge la domanda cioè capovolgere l'argomento a chi dice sì ma se Saddam Hussein non si ritira che faccia che cosa e e che sa che la domanda e che cosa si crede di ottenere nel Medio Oriente se poi si fa questa azione di guerra o di polizia unilaterale
E beh i io si pensa forse che si può arrivare alla soluzione del problema ristabilimento del diritto internazionale
Io credo francamente che l'idea diciamo alcuna sul con un'operazione chirurgica lì si possa arrivare a una soluzione
Possa essere pensata solo da un'ipotesi semplificata politica come e la parte prevale spesso negli Stati Uniti
E che non e e che non si grida che anche se l'Occidente vince
E parlo badate d Occidente perché l'Unione Sovietica non ha mandato per ora neppure un pedalò nel Medio Oriente quindi siamo di fronte a una spedizione occidentale no una spedizione diciamo di tutti e
Sì di qualche governo arabo però
Ecco io credo che il rischio che noi avremo lì e non è di trovare allora presieduta da me non si ritirano e troviamo una soluzione ma di andare verso cinquant'anni di instabilità rivolte rancori e terrorismo infinitamente più gravi
Il resto convinta peraltro
Per questo che il rifiuto diciamo della guerra non sia soltanto un principio etico una principio diciamo un valore
Ma la realistica convinzione che nella nostra epoca rincorrere l'azione militare alla guerra proprio che ormai dei danni
Tanto gravi da essere opzione non praticabile
Senza contare fra l'altro che se Saddam Hussein si ritirerà dal curva adesso non sarà per via di Allah udì ovvero per via della pressione militare occidentale che è stata fatta e che poi attraverso alla
Ha mandato il messaggio del ritiro
Cioè non per paura del generale Clark scopo insomma ecco campioncini ecco avvenuti in sogno e neppure delle nostre bollette ma perché l'Arabia Saudita che è cominciato a bere una terribile paura della minaccia che la Mecca che il pellegrinaggio alla Mecca non si faccia più
Nell'Arabia Saudita per via della presenza americana e così via ed è un po'da tutti Moore dell'Arabia Saudita molto forte
E del resto badate l'assoluzione di cui ora si sta discutendo era possibile
Fosse fatta già nelle prime quarantotto ore dopo l'occupazione del cupamente
Ce lo dice il re di Giordania che non è proprio diciamo un estremista e ci dice anche che quella soluzione che ha di quell'esso si sta discutendo del ritiro da alcun file per salva coste questione della Contini
Della soluzione di problemi che avevano anche una oggettiva ragione
Fu bruciata dagli Stati Uniti perché dice furono mandate le truppe senza neppure l'assenso direi Fabio Arabia Saudita prima ancora che si arrivasse ad una soluzione che in quel momento
Era possibile ed è per questo anche perché l'ONU è andata subito fuori gioco dallo e queste avvenuto perché mi sembra che gli Stati Uniti non abbiano interesse al solo ritiro delle truppe irachene ed alcuni vai
Ma interessa altro e cioè la distruzione del regime iracheno per via un un altro imporre un altro affetti quella cose comunque la difficile
Vicenda
Del gufo e De Niro che in tutta questa a me sembra francamente difficile rintracciare una posizione una iniziativa della sinistra europea e credo che abbia molta ragione Bassolino quando dice
Che ebbe insomma in questa vicenda la sinistra europea ha scritto una delle sue pagine più oscure è stata davvero inghiottita
Dai gorghi del gufo la prima vittima della guerra del Golfo la vicenda golf la sinistra europea
E per quanto riguarda il PC ed è e in questa storia appunto di io credo che se non c'è oggi una mobilitazione sufficientemente adeguata contro pericolo di guerra che sentiamo tutti ognuno di noi
E perché la posizione che abbiamo assunto risultata
Balbettante ha finito per disorientare la gente che come sapete si mobilita quando non è disorientato e sempre riguardi un problema relativo i nostri compiti
Anche in questo io son d'accordo con il compagno Bassolino un partito si caratterizza lo ha detto nella all'inizio della suo
Relazione
Per le scelte per l'immagine da più che per il programma il programma Silvera nelle scelte e le scelte e le immagini concrete che noi abbiamo dato nella vicenda del Golfo non sono stati brillante
Così come su altri terreni sicurezza europea nato CSCE vado molto in fretta per via della questione del tempo il compagno Boffo ha detto alla Conferenza del vertice chieste che è un evento capitale
Ma se è un evento capitale e noi crediamo che il ruolo dell'eccessiva si è e deve essere fondamentale
Ma perché dobbiamo temere la NATO
Perché questo non si può dire facciamo di tutto per avere accesso e ci è però teniamo anche la nota perché le due ipotesi sono in contraddizione l'una con l'altra e non complementari io sono contenta che il compagno botta
Adesso accetti che intanto si può procedere lo scioglimento del comando militare integrato della no nato che fu uno dei punti di terribile di senso
Fra di noi al diciannovesimo congresso però mi pare che a questo punto e dobbiamo andarcene anche più avanti perché io non credo che ce la si possa cavare dicendo che e bisogna trasformare intanto gradualmente la NATO in un'organizzazione politica
Badate la NATO è già e da tempo è da sempre un organismo politico lo diceva Amicone
E tant'è vero che aveva un servizio segreto in Italia che aveva un compito assolutamente politico e non niente a che fare con l'alleanza militare
Che ha il compito politico di garantire l'ordine e un certo assetto sociale e politico lesivo della nostra sovranità nel nostro Paese
Ora del resto badate mi pare molto difficile pretendere che la NATO si trasformi
In un centro di iniziativa politica se gli viene mantenuta la il potere atomico suo e se non si mette in discussione qui la intera Teoria della deterrenza atomica e quindi il diritto potere che la NATO a oggi di a vere le armi atomiche
Be insomma che pensi che possa diventare una cosa analoga per di benpensanti applicare francamente molto difficile e allora credo che questo già
Siamo in una situazione nuova io sento fortemente il bisogno di una discontinuità nella nostra situazione linea politica
Pezzi io lo sento fortemente Cervetti la discontinuità
Discontinuità perché tutto quanto è cambiato e allora mi pare che nome di questa di sogno discontinuità disegna siamo in una fase in cui dobbiamo rimettere in discussione l'intera dottrina della deterrenza atomica l'intera questione della NATO anche la questione dei negoziati
è negoziati unilaterale multilaterale e l'altro lato non c'è più io non capisco neanche più cosa vuol dire un negoziato multilaterale francamente perché non vedo qual è più l'altro lato neppure e badate anche qui io non mi pare che la NATO sia una cosa che stia in via di estinzione mi pare che sia in via degli aggiustamento sulla base di una rete strategia che ha a che fare con quella troika Monno polare mi pare logico molto grave che ci sia stata e non ne abbia provocato le reazioni che dovrebbe dovuto provocare
Questi per la prima volta badate questo incontro a Bruxelles fra nato e delegazione militare giapponese perché quello che sta andando avanti e piuttosto diciamo un rinnovamento
Nel senso di cominciare a creare un asse nuovo occidentale quindi niente a che vedere con la situazione di cooperazione mondiale che si estende
Dall'Europa al Giappone e poi verso il Sud Mila nato a modo suo revival in rapporto alla situazione del sud del mondo proprio l'altro giorno super Tribune c'era un'intervista
In cui si diceva
E in cui si dice diceva che la in tela o azione nei confronti di Saddam Husayn riunirà sarebbe stata impensabili
Senza la NATO vale a dire senza le basi gli appoggi logistici e tutto di questo via e per questo il disarmo badate non
Procede Eva e non procede a Vienna benissimo quello che hanno fatto ma badate Ariella e gli aerei intimo sono rimasti quelli che erano anzi di più perché hanno fissato un tetto a sette mila per parte che s'è di più di quello che c'è oggi fra Occidente da una parte e dall'altra con buona pace dei nostri F sedici e così via
E siccome gli aerei oggi hanno già oggi circa il cinquanta per cento del potenziale diciamo di fuoco
Perché questo perché icona lombardo ma serve per il sud del mondo infatti e collegata con tutto il processo diciamo di militarizzazione del Mezzogiorno d'Italia e relativamente a un'azione fuori ancora ragione marca quando dice ci sono molte resistenze ad un'azione fuori area da parte della NATO però l'esistenza non resistenze intanto basi spostamento delle armi la da quella parte cosa logistica eccetera e stanno procedendo e allora noi che facciamo
Siccome siamo alla Conferenza di programma e non a un seminario io vorrei che riuscissimo con qualche compito e che include anche la finanziaria che si sta discutendo in queste ore e presente il bene comune parlare sempre molto di riconversione ma se parliamo seriamente di riconversione io penso che dovremmo dire esplicitamente non mi risulta che in questo momento i nostri compagni
Facciamo questo in Parlamento che si prenda l'occasione del bilancio della difesa per dire
Che noi vogliamo lesse caccia novanta che il più costoso dei progetti militari ma e i fatti in Europa che non vogliamo l'elicottero novanta che non vogliamo i Tornado
E così via questo se siamo perché come facciamo realisticamente a parlare di riconversione militare se questi progetti vanno avanti
Un'ultima osservazione proprio lampo sulla questione del del sud nord-sud che è un problema centrale ma tanto complicato
Io credo giustamente che marca le parla nella sua relazione il punto è la questione della politiche di aggiustamento io credo però che dobbiamo rifiutare le politiche di aggiustamento
Non solo perché queste politiche di aggiustamento sono troppo dure ma perché bisogna che noi poniamo con forza il problema chi si deve aggiustare a che cosa
E guardate questo non è solo un problema economico mai politico e culturale e allora il vero nodo è la pretesa che il sul sia giusti al nord anziché il nord al sud
Perché se vogliamo un mondo davvero multipolare policentrico il problema è di un aggiustamento reciproco anziché dell'aggiustamento unilaterale al modello
Dominante operato dal mercato Elia i suoi valori e così via vale a dire la reciproca compatibilità queste è un problema enorme che impone diciamo alla sinistra europea spessa degli enormi mutamenti diciamo i sacrifici
E io credo però che se vogliamo riproporci un concetto di internazionalismo che un tempo si chiamava proletario come i più anziani ricordano e solo questo nome
Ci dice che dobbiamo cambiarlo perché il nome stesso ci indica la impossibilità di riproporlo come era ma se vogliamo mantenere in testa un'idea e io credo che dobbiamo di concerto quali concetto come rito rifacciamo rivivere oggi l'internazionalismo beh credo che allora sia proprio questo pensare ogni volta che proponiamo qualche cosa in Europa Italia
Sarebbe possibile ciò che proponiamo farlo perché cinque miliardi di persone che vivono sulla Terra ma allora varate se ci poniamo questo criterio come criterio di orientamento per un nuovo ritiene internazionali
Programma di politica estera
Della nuova formazione politica in questo senso credo che Martha abbia fatto uno sforzo puro nelle differenze di opinioni che queste sono espresse sulla sulla sua relazione
Io credo che nell'impiantare questa nuova politica estera noi dobbiamo fare un grande salto di qualità tentando di andare anche oltre ciò che lui nel passato pur con
Con l'importanza che la nostra politica estera ha avuto sempre anche una certa originalità
Credo appunto se necessario che vendiamo anche oltre quello che finora abbiamo fatto
E questo non solo perché quello che abbiamo di fronte è qualche cosa che profondamente nuovo ma è anche ma anche perché radicalmente diverso da quello che abbiamo avuto di fronte in passato in questo lo sapete tutti benissimo
Quindi credo che in questo senso da parte nostra se necessario avviare anche un nuovo e diverso sforzo per leggere
Resta dalla all'altezza delle questioni che richiedono il nostro impegno io però vorrei soffermarmi è solamente su alcune delle questioni che si sono sollevate nel nostro dibattito che sono immerse
Perrino fortemente perché ritengo che anche queste sono diciamo qualificanti di una visione che si muove sulla per la scena che si muove di fronte a me a livello internazionale
Anch'io credo di dover sottolineare con con una certa diciamo attenzione i rischi di disgregazione che in URSS si stanno
Realizzando e qui già altri lo hanno ricordato lì si delineano processi che potrebbero anche non essere propriamente lineare con il corso avviato da Carpaccio
E questo perlomeno diciamo non è scontato che vada esattamente nel senso avviato da Carpaccio e io credo che sottolineare i rischi pericoli di questi di questa disgregazione dell'URSS non sia qualche cosa che automaticamente vada qualificato come un'interpretazione pessimistica delle cose
O catasto una visione catastrofista
Ma invece credo che sia diciamo per voi sia nostro compito guardare alla realtà dell'URSS
E alla ai fatti allena ai diciamo alle evoluzioni negli altri paesi ex socialisti
Sia necessario che noi guardiamo a questa realtà con una grande attenzione anche diciamo tenendo conto dei fenomeni che certamente non caratterizzano in modo positivo
In modo democratico la ridefinizione dei quei contesti io non credo sia segno di pessimismo guardare con serietà i rischi di cui sono portatori fenomeni come le l'esasperazione dei nazionalismi l'antisemitismo i grandi passi indietro fatti riguardo le donne la vita delle donne ebbe la settimana scorsa l'approvazione in Senato in Polonia di un progetto di legge che vedere inserire la punibilità divieto per l'interruzione di gravidanza lo stesso sta avvenendo più o meno sul divorzio e questo è un un questi sono due questioni su cui nei diversi paesi ex socialisti si sta mettendo sempre più all'ordine del giorno che movimenti delle donne in quei Paesi stanno portando avanti anche molto isolata all'interno dei movimenti dio non capisci che si stanno che si stanno sviluppando in quei Paesi a Praga la conferenza dei cittadini di mezzi che che qui ha ricordato anche Tom Benettollo
Prima ma anche a Tallinn nella Convenzione europea per il disarmo e si è tenuta a luglio
Hanno anche in altre occasioni abbiamo avuto modo di toccare con mano anche tutto ciò che per questi movimenti che in quei Paesi si stanno sempre più affermando
Cosa significa per loro ma anche semplicemente il termine democrazia consente cosa intendono per la società civile
Molti di quei paesi molti di quei movimenti hanno un'interpretazione che che appunto tiene conto anche di quelle diciamo di quegli aspetti negativi che ritengo quali fallimenti antisemitismo manca emissione delle donne ricordato prima
Sono punti che noi dobbiamo temere assolutamente diciamo presenti quando analizziamo i fenomeni che vi si stanno sviluppando il nostro ruolo quindi credo che sia innanzitutto di sviluppare al massimo iniziativa di occasioni di incontro confronto con tutto quello che in quei Paesi si muove tenendo anche conto di quello che ha detto
Prima di me Tom Benettollo quando diceva quando ricordava ormai mancanza grave che noi abbiamo avuto nel corso degli ultimi anni soprattutto nell'ultimo decennio
Riguardo il rapporto con i movimenti che in quei Paesi nei Paesi socialisti che già si muovevano e già si
Diciamo
Evidenziavano e quindi credo che in questo senso le dovremmo tentare di fare tesoro di di questa autocritica
Nel tentativo quindi di elaborare un lavoro comune nell'ambito la sinistra europea verso quei soggetti che in quei Paesi siamo un'altra questione che ritengo debba stare al al centro della nostra prossima agenda politica estera e la questione del debito a questo proposito proprio ieri come avrete letto sui giornali Carax presentato alle Nazioni Unite la sua relazione
Frutto di dieci mesi di lavoro
Dell'incarico affidatogli dal segretario generale dell'ONU
E su questo credo che noi dobbiamo assolutamente uscire con una diciamo un'idea chiara di quello che che dobbiamo dire rispetto a questa relazione al lavoro svolto in quel nel corso di questo anno da parte del segretario del Partito socialista
Credo che sia necessario che noi rispondiamo alle domande cioè come noi giudichiamo questo lavoro svolto ha come quali sono le nostre proposte e e in questo senso credo che un convegno che si è tenuto la settimana scorsa a Roma sulle questioni del del debito promossa dalla campagna nord-sud debito biosfera
E da altri soggetti che analizzato il rapporto di Craxi appunto qualche giorno prima della sua presentazione in sede ONU lì c'è stato un giudizio estremamente negativo da parte dei movimenti ecologisti anche delle venne GE degli interlocutori del Sud al mondo che appunto hanno dato un giudizio estremamente critico hanno in questo senso credo non possiamo arrivare con un ritardo Jalul dovremmo pregare il ritardo ma credo che tanto meno dovremmo
Prolungare questo ritardo in una risposta in un qualificazione anche di una nostra di una nostra impronta in questo senso
Forse aveva una formazione politica sarà il caso di avviare anche metodi di analisi su questioni come come questa del debito ad esempio in modo più agile io non lo so a me viene in mente immediatamente quanto sarebbe stato utile forse essere noi promotori di una sorta di osservatorio sul lavoro svolto dalla
Da da Craxi sul sul debito ad esempio sono altre questioni ovviamente
Sarebbe stato utile mettere costruire un un osservatorio che poi avesse un rapporto diretto con con noi con il governo ombra che potesse
Svolgerà appunto la funzione critica e anche di contributo verso questo tipo di questione che fra l'altro diciamo non può essere assolutamente considerata marginale rispetto alla nostra elaborazione sulle questioni internazionali
Quindi diciamo un osservatorio sarebbe stato utile mettendo insieme le energie
Davvero anche ricche le le capacità le competenze di tanti compagni che lavorano nell'ambito degli organismi non governativi quindi nella cooperazione internazionale nei centri di studi neanche nel movimento
Pacifista che su queste cose lavorano da tempo un altro punto che mi sta particolarmente a cuore che negli ultimi anni a mio parere abbiamo sottovalutato la nostra analisi e il rapporto nord-sud
Lo dico con una tutta l'autocritica ammesso che anche personalmente lavoro nel dipartimento esteri mi occupo di Africa quindi mi assumo la responsabilità anche personalmente di non avere fatto abbastanza in questo senso però io credo che tanto più oggi
Sempre più evidente appare legame stretto fra il destino del nord del sud questo diciamo la la
Se vogliamo la banale interdipendenza che che è sempre stata chiara per lo meno per chi queste cose le considera come come punti diciamo principali di un'analisi internazionale e io credo che in questo senso noi non potremo in futuro lavorare con le piste e e Lippi soldi città in questo senso
E e quindi credo che anche sul piano europeo dovremmo
Mutare più consistenza alla a un'azione che che vede coinvolta tutta la sinistra europea in questo senso credo che la la carta per la pace e lo sviluppo fu un punto essenziale e che però ha avuto poco seguito in questo senso credo che dovremmo lavorare
E dico questo anche perché non ricordo sempre per dopo la Conferenza di Praga che si è tenuta la settimana scorsa e molto forte la tendenza all'uscio euro centrismo che che emerge anche da parte dei movimenti più democratici più progressisti dei paesi dell'Europa centrale dell'Est e in questo senso credo che
Lo dobbiamo ritenere questa una tendenza grave una tendenza alla rimozione perfino ciò che avveniva nel Golfo voi a questa conferenza dove si parlava dei diritti umani i vizi e i cittadini
Eccetera eccetera abbiamo sentito nominare questo Duccio sostanzialmente solo da parte di spagnoli ed italiani che guarda caso si sentivano direttamente coinvolti
Per gli altri per i movimenti appunto pacifisti ma anche
Movimenti per i diritti umani per il wireless e questa era questione che riguardava il Mediterraneo il Medio Oriente che e che non sfiorava minimamente
Per questioni che invece loro avevano all'ordine del giorno e questo mi pare un punto sul quale noi con la sinistra europea nel suo insieme possiamo
Portare diciamo fra superare con un lavoro che è sicuramente duro e lungo il che non potrà essere svolto e in breve tempo
Un'analisi più più folta secondo me è poi necessaria
Su sullo sviluppo sullo stesso concetto che noi dobbiamo superare vecchio concetto di sviluppo che deve essere anche arricchita partire dall'elaborazione che nel corso di questi anni è stata portata avanti dagli organismi non governativi
Anche da da quei compagni dal primo quegli amici che nella cooperazione internazionale hanno lavorato e che quindi hanno hanno anche preso atto delle dei limiti in cui un certo sviluppo
Dobbiamo prendere anche spunto da quello che le persone che nei Paesi del Sud del mondo a me viene in mente un personaggio poco conosciuto in Italia che Vandana Shiva questa scienziata indiana
Che ha ragionato molto su sui riflessi del ma lo sviluppo come lo chiama lei
Dello sviluppo esportato dall'Occidente su come questo anche delle ripercussioni sulla vita delle donne direttamente su come snatura diciamo anche rapporto
Sociale nelle diverse nei diversi paesi dove questo sviluppo è stato esportato quindi in questo senso io credo che molto sia possibile fare anche nella sinistra europea lo dicevo prima la carta della pace e lo sviluppo era stato un punto al quale io credo noi dobbiamo darlo a seguito anche caratterizzando così la nuova formazione politica
Se non ci sarà in questo senso una svolta io credo che
Non faremo i conti con l'Europa con con il pianeta nel suo complesso non potremmo assolutamente limitarci a guardare a casa nostra sente se non affrontiamo anche le questioni profonde che che vengono poste
Da da quello che già è oggi l'Europa il problema dell'immigrazione
Già altri non ricordavo non è una questione che sulla quale lui fra l'altro abbiamo avviato una riflessione molto importante che credo vada assolutamente ripresa e messa al centro del del nostro lavoro futuro sulle questioni internazionali in questo senso credo appunto che anche sul ragionamento sull'osservatorio sulla possibilità di costituire degli osservatori possa essere una cosa molto utile
Ci sono grandi passioni discriminanti di fondo che
Sulle quali lo dobbiamo operare un chiarimento perché poi su quello che noi abbiamo lo scontro politico fra lui anche nel partito
E questo per passare a un secondo punto sul quale volevo diciamo soffermarmi molto brevemente molto schematicamente a credo che mio tipo vedo che è scaduto
Allora sulla non violenza io credo che l'elaborazione che abbiamo fatto al diciottesimo al diciannovesimo congresso è stata un'elaborazione che evidentemente ha avuto dei minuti
Nel senso che esse oggi poi ci ritroviamo di fronte al Golfo con del dei punti di vista delle
Reazioni così lontane fra fra fra di noi anche
è è qualcosa che
Perlomeno non è diciamo sufficientemente chiarito perlomeno verso l'opinione pubblica io ho riscontrato questa difficoltà nel movimento pacifista a spiegare anche la coerenza delle nostre azioni o io credo che un chiarimento su questo
E quindi forse un lavoro più approfondito Suguru sul senso stesso dalla non violenza nel senso più realistico e politico del termine
Sia necessario indispensabile l'ultimo punto vorrei dire che sul sul suo mondo non credo affatto che sia a depotenziare oggi l'ONU criticarla e diciamo vederne i limiti e e anche pensare alle possibilità di riforma e di Rifondazione della stessa anzi credo che questo sia un modo per contribuire a rafforzarla anche perché fino a che l'ONU rimarrà strumenti top diciamo riconosciuto solamente per una parte dei popoli di questo pianeta in questo caso del Golfo è stato evidente come per il per i Paesi arabi per chi di noi ha avuto a che fare con movimenti che nel mondo arabo si muovono
Che è stato molto evidente cioè quando si richiamava all'ONU ti guardavo le facce facevano una risata questo per per alcuni ed in particolare e questa è una cosa che sicuramente ci deve portare a riflettere perché fino a che non non sarà una lo strumento riconosciuto
E interlocutore di tutti sarà difficile parlare anche di governo mondiale in questo senso ritorno sempre alla proposta che facevo all'inizio un osservatorio sulle riforme possibili dall'ONU è una cosa che noi possiamo anziché credo dobbiamo anche promuovere nel tentativo anche di confrontare le diverse opinioni e idee che nella sinistra europea si stanno sviluppando ad esempio sulla questione del Consiglio di sicurezza a me viene in mente come senz'altro consiglio di sicurezza è frutto di della seconda guerra mondiale per come diciamo composto mi viene niente a chiedermi come quale sarebbe stata la sua azione qual è il suo intervento nel momento in cui il Consiglio di sicurezza fosse stato composto ad esempio da quelle strutture regionali
Allora se ci fosse stata la Lega araba con la Comunità europea al suo interno io non lo so questo del tutto una questo un quesito
Però mi chiedo se questo avrebbe potuto portare anche ad un'azione differenziata dell'ONU che potesse arrivare a una soluzione
Sul Golfo io credo che noi abbiamo avuto una mancanza grave di una carenza forse di analisi questo dovuto a varie ragioni sicuramente non è una cosa che
Possiamo imputare a una cattiva fede è ovvio che è avvenuto anche in un preciso momento per la del periodo dell'anno in cui c'erano molti compagni che su queste cose lavorano da tempo e non hanno avuto modo di esprimersi
E credo che forse un ragionamento più approfondito su tutte le questioni che lei che hanno la vicenda mediorientale sarebbe una cosa che ci fa fare alcun passo in avanti in questo senso credo che la sinistra europea è vero ha avuto una mancanza di azione comune perché non ricordo più chi l'ha detto ieri però è vero che non bassa definire per definire una politica comune la sinistra europea un piano di Mitterrand di e di una politica portata avanti da garba ciò of credo che in questo senso forse noi avremmo potuto e non è detto che non possiamo farlo ancora
Avremmo potuto essere promotori di un'iniziativa comune assessor per perlomeno di confronto sulle possibili soluzioni del conflitto
A me viene in mente un'esperienza estremamente positiva che la FIGC fece al tempo dell'invasione del Libano quando convocò per il giorno successivo
Una riunione della Sinistra giovanile europea tentando il bis di verificare le possibilità di soluzione comune per lo meno per aprire un confronto in questo senso credo che anche noi avremmo potuto stimolare taglio veramente finire subito a credo avremmo potuto stimolare anche garantendo c'è un un'autonomia importante della nostra politica internazionale la stessa Internazionale socialista
Perché io non credo che la cultura socialista debba assolutamente funzionale come funziona una rabbia ha funzionato il ponte interno non penso assolutamente a cose di questo tipo però
Credo che la Internazionale socialista una sede privilegio Artissima enorme unica all'interno dalla quale si ritrovano tantissime un enorme una grande numero di in forza della sinistra mondiale
E che avrebbe potuto forza essere la sede dove o perlomeno interlocutrice Andy una sede dove elaborare insieme mettere a confronto possibili soluzioni sul bonus bebè in questo senso una maggiore agilità sulla piano della politica internazionale che sarebbe indispensabile per il futuro
Anzi
Vi informo compagni per l'ordine dei nostri lavori ora parlerà il compagno dalle poi avremo delle considerazioni con curdi replica della compagna dal su
Alle quindici in punto comincia l'assemblea generale nella sala Grande
Dove relatori dei vari punti faranno un loro riferì Vivian
Accoglierà quel il prima ha riferito sarà la compagna dal sud mostra Commissione alle quindici
Poi mi sembra un intero discorsivo il compagno Occhetto
Più o meno versione alle sedici e trenta un discorso il compagno Occhetto poi alle diciannove convocato il Comitato centrale nella stessa sala grande qui
Fiera di Roma
E la commissione di garanzia
Detto questo diamo la parola al compagno dalle
Ma io devo
Debbo dire che ho
Ho seguito con grande interesse questa discussione e che anche con profitto personale
E ritengo anche che sia stato positivo che essa abbia avuto una
Questo carattere di
Molto aperto seminariale
Che ci ha consentito di approfondire molte questioni di mettere a confronto punti di vista diversi
Senza preoccupazioni di carattere
Immediatamente politico o propagandistico
Se se debbo dire la verità penso che forse
Come ho raccolto impressioni assai positive di questo tipo anche da compagni che partecipano ad altri gruppi di lavoro
Forse dovremmo mi viene mi viene da fare con una considerazione insomma sul cammino che abbiamo percorso nel corso di questo anno
Se forse fossimo partiti così
Anziché precipitarsi in un congresso nel quale
Abbiamo
Si sono create
Così profonde divisioni
Verissimo ha avuto la forza di seguire un cammino diverso
Avessimo definito quel progetto di rinnovamento
A partire da una riflessione sulla realtà e da un confronto sulle cose
Ma io credo che probabilmente il cammino sarebbe stato meno sofferto e il confronto fra di noi più utile
Anche qui diciamo credo che se se c'era stato c'è un problema e che in qualche modo a questa discussione pure così utile a mio giudizio siamo arrivati già tutti in qualche modo inquadrati dice
E con il rischio che le considerazioni che ne facciamo vengano lette immediatamente in rapporto alla definizione di schieramenti congressuali
Volontaria di costituire posizioni o a pretese mediatori e io spero di sfuggire a queste chiavi di lettura perché esporrò dei pensieri di carattere assolutamente
Personale
Che non hanno quindi la pretesa di costituire una posizione uniti mediare fra posizioni esistente
Io ritengo che in questo campo quello della politica internazionale
Noi ci troviamo
In modo assolutamente esemplare
Sia di fronte alla necessità di un radicale innovazione
Nel nostro modo di ricchi di pensare
E direi persino di avviare un processo io poi dirò a me sembra che molte questioni che qui sono state poste in che senso sono state poste in modo a mio giudizio assai stimolante nella relazione di Marta Dassù
Sono in realtà grandi capitoli
Sui quali
E mi sembra necessario tutto un lavoro di approfondimento di ricerca di costruzione di una elaborazione di una politica e quindi mi sembra del tutto evidente la necessità di una profonda innovazione
E nello stesso tempo però in questo campo noi misuriamo la solidità di un patrimonio
Di una esperienza
Del nostro partito di un'elaborazione
Che indubbiamente hanno fatto del del PC
Una forza peculiare
Che ha avuto un peso rilevante e un notevole prestigio internazionale
Beh tra le ragioni di questo prestito di questa peculiarità
C'è senza dubbio quella che io definirei una capacità anticipatrice Ricci
Il fatto cioè che nell'epoca del bipolarismo noi abbiamo rappresentato una forza che ha saputo collocarsi fuori da una logica bipolare
Che ha saputo stabilire in forme originali
Un elemento di collegamento
Un ponte
Fra l'esperienza democratica
Della sinistra dell'Europa occidentale
E la concreta esperienza storica del movimento comunista
Una forza che su una grande questione cruciale come quella del rapporto nord-sud
Ha saputo porre con molto anticipo e anche con una notevole capacità di elaborazione
Autonoma alcuni dei grandi problemi che oggi sono di fronte al mondo intero
Ora noi avvertiamo io io ritengo che molte delle cose che noi oggi diciamo affondano le radici in questo patrimonio forte del solito
Possiamo persino oggi misurare quanto alcune di quelle intuizioni che
Apparvero
Ho potettero apparire ad alcuni come delle forzature come delle espressioni utopistiche il Governo mondiale
L'austerità come chiave di un nuovo rapporto fra Nord e Sud eccetera
In realtà
Se la carta della pace dello sviluppo in realtà molte di quelle cose
Erano rivelavano una notevole capacità di ragionare liberamente fuori dagli schemi non soltanto politici mai biologici del bipolarismo
E di anticipare una frontiera nuova per la sinistra
Ma io oggi però corriamo un rischio enorme quasi paradossale perché nel momento in cui queste grandi questioni diventano terreno di un'azione politica concreta di una sfida reale tra le forze in campo
Una forza come la nostra che ha saputo anticipare purganti su questo costruire un suo prestigio
Rischia di non voglio dire
Una marginalità perché il rischio che vengano meno alcuni degli elementi che hanno costituito questa nostra peculiarità e quindi questa nostra forza questo rischio cioè reale
è reale
E mi appare chiaro in questo campo forse anche più che in altri che se noi vogliamo mettere a frutto questo patrimonio e farlo agire in una situazione internazionale nuova molto aperta nella quale alcune di queste intuizioni oggi diventano terreno di una possibile azione concreta e per noi è stringente la necessità di ricollocare in avanti questo patrimonio di ricollocare la nostra forza di Prodi no alla fine qualche parola su questo perché se forse un punto un limite della discussione anche della è un difetto nostro diciamo nella modo come abbiamo concepito questo questo gruppo di lavoro
E che si è discusso poco diciamo così di una questione pure ecco fa cioè di
Di come noi possiamo lavorare possiamo immaginare possiamo lavorare a ricostruire su scala mondiale il soggetto sinistra
Come soggetto politico
Perché questo naturalmente noi a questo diamo una risposta una risposta importante e mi pare modo largamente unità sta nell'idea di una nostra richiesta di adesione all'Internazionale socialista
E questo è un punto molto importante
Naturalmente noi sappiamo che questo che è un punto molto importante di per sé non è sufficiente
Senso che il problema
Di una azione mondi della sinistra su scala mondiale certo se a lì nell'Internazionale socialista una sua sede qualificata ai decisiva oggi implica anche un rapporto con altre forze della
Del sud del mondo
Nell'Unione Sovietica che non si riconosco in altri Paesi dell'Est perché non ha ancora per ora non sappiamo il futuro ma insomma non si riconoscono in quel forum internazionale e che questo a me sembra un grande pur come noi possiamo anche attraverso la nostra
Adesione all'Internazionale socialista
Contributi in quale prospettiva Colletti collochiamo questa scelte come pensiamo di contribuire a fare venire avanti la sinistra come soggetto politico
Che agisce su scala internazionale certo soggetto politico
Complesso col tempo dice multipolare
E tuttavia anche qui con potente con possibilità di convergenze sul piano dei principi delle ispirazioni delle visioni tra forze di matrice diversa
Che davvero sono anche questa una possibilità inedita
Ma io voglio tornare al momento al punto a me sembra che la relazione di Marta Dassù abbia offerto una piattaforma molto seria la nostro discussi
Per tratti generali dell'analisi delle tendenze e per le idee guida che ha proposto naturalmente quell'analisi può essere integrata arricchita corretta e tanti interventi l'hanno fatto io non voglio entrare nel merito delle farà Marta per quanto la riguarda ma ritengo che molti di questi arricchimenti eccetera sia normali concorrono a definire un quadro quello che però invece io non vedo un vecchio nonno percepito qui non ho visto venire avanti nel corso di questi mesi diciamo è un altro asse strategico di politica interna
Ma è una visione sostanzialmente diversa e alternativa
A quella che c'è stata qui proposta intorno alla quale noi abbiamo discusso
E cioè in sostanza una visione che considera la fine del bipolarismo come un grande fatto positivo
Come un grande fatto liberatorio
Per la sinistra
Che certamente valuta tutti i problemi nuovi che sia
E anche pericoli si deteriora poi ritornerò su questo punto perché
Beh un un rischio di unipolarismo c'è sento che nessuno si riconosce in quella particolare categoria diciamo non vorrei essere io ad assumermi io lo so io sento che c'è questo rischio
No no non credo che ci sia nulla di scandaloso di ricerca nel noto nel sottolineare questo rischio
E il problema è di vedere come lo si combatte
Tuttavia detto questo diciamo io non vedo un'altra avvisi a per la sinistra un'altra avviata non sia quella di puntare
Accogliere le possibilità di avanzamento che si determinano nella situazione internazionale nuova verso un ordine stabile e pacifico democratico
Più aperto a possibilità di sviluppo di indipendenza nazionale di cooperazione internazionale
Questo mi sembra che collocarsi su questo terreno
E già una scelta detto oggi è un problema che Travaglia la sinistra la nostra discussione avviene altri altri dibattiti sono in atto ci sono forze di sinistra ci sono nel mondo
E anche certe situazioni anche a volte comprensibilmente che invece vedono nella fine del bipolarismo
Una tragedia
Una un arretramento
Delle loro possibilità questa è una tesi che in campo fra non non c'è e già questo io non considero fu fatto nel
Positiva
Come è che ci sono forze oggi nel mondo che considerano che la fine del bipolarismo debba portare puramente e semplicemente ad un ordine mondiale dominato dai dalla dalle grandi potenze occidentali
E da un insieme di valori da una concezione dello sviluppo che che di che queste due posizioni diciamo una certa minoritaria disperata eccetera ma e l'altra invece assai forte su uno campi noi scegliamo una posizione diverso e ci mettiamo su un terreno diverso
Io credo su un terreno che oggi ha possibilità gli avanzamenti di successi più che nel passato
Il rischio dicevo di una di una restringimento delle possibilità avanzata c'è
Per unipolarismo forse bisogna intendere qualcosa di più complesso che non diciamo semplicemente l'idea di un mondo dominato dalla potenza americana
Perché anche un mondo nel quale diciamo l'ordine mondiale sia garantito da un equilibrio di interessi fra Est e Ovest a sostanziale egemonia occidentale
E quindi con una subordinazione del sud del mondo
Anche questo è un ordine mondiale possibile
E che non credo noi possiamo considerare e che anche molto tenuto processo di distensione est-ovest
E anche il fatto che lungo questo asse si accentuano interessa di risorse e qualcosa che e anche visto con preoccupazione da forze rilevanti anche non di tipo estremisti eco del sud del mondo
Visto con preoccupazione il rischio che questa grande questione passi in secondo piano ma una preoccupazione di questo tipo è stata espressa dalla Chiesa cattolica è un è un rischio che è in campo
E contro il quale credo non non basta prendere posizione bisogna vedere come agisce la sinistra e come agisce una forza come
Perché è chiaro che se questo se se si va in quella direzione allora il problema reale diciamo che questi popoli
Non abbiamo voce non perché prima avessero voce diciamoci la verità che nel mondo del bipolarismo replica avevano voce attraverso diciamo la contrapposizione tra le due grandi potenze avevano pochissima voce in realtà e tuttavia nel mondo il bipolarismo un certo spazio un varco
è stato ottenuto ha preso atto e ha consentito determinati processi di emancipazione nazionale
Il problema è che questi popoli abbiano voce in una condizione che nella quale non siano più costretti ad essere avamposto di questa o di quella grande e potente
Ora questo questo sforzo questo modo di pensare nuovo diciamo così è stato messo si è trovato di fronte ad un passaggio si trova di fronte a un passaggio molto delicato
Che è stato questo della crisi del Golfo che ha fatto anche precipitare perché ha costretto passare da una riflessione ad una presa di posizione
E che ha
Ha costretto tutti a scegliere schierarsi di fronte ad una condizione di drammatica di estrema necessità
E
E anche ha messo alla prova vecchie e nuove categorie
Ora chi se ne è discusso molto ma io ritengo che la mia opinione è che nel in sostanza
La linea che noi abbiamo ottenuto
Certo nelle sedi proprie che io poi capisco dirò una grande forza di sinistra non può rinunciare
Ah svolge un'azione di condizionamento sulla politica del governo italiano
Noi lo abbiamo fatto io credo in una direzione positiva
Nello stesso tempo non è non si esaurisce qui la sua funzione
Chi lo avverto che c'è un problema una difficoltà a uno sforzo che noi dobbiamo fare per rimettere in campo una nostra capacità di iniziativa o politica autonoma internazionale di rapporti questo esiste questo grande problema
Ma non credo che diciamo si possono sovrapporre due questioni distinte una cosa è la funzione il ruolo che noi dobbiamo svolgere della vita politica e parlamentare di questo Paese il condizionamento che dobbiamo sapere esercitare sulla politica del governo in quale direzione l'abbiamo scelto un asse ci siamo orientati secondo un asse era quello di dire noi siamo per un sostegno alla azione delle Nazioni Unite consideriamo comprensibili giustificati tutti gli atti del governo italiano che si pongono in questo ambito consideriamo non giustificati gli atti che si pongono fuori da questo
E questo ci ha portato ad avere una certa posizione sulla questione delle navi
Ad avere una posizione diversa sulla questione dei tornado al di là adesso della rilevanza di questi singoli problemi
Hanno una rilevanza di principio politica sono anch'io otto tornato nel Golfo sì non costituiscono diciamo
La questione cruciale problema era quello di disegnare
Di collocare le nostre scelte
In un quadro di principi e di sviluppare questo quadro in modo coerente sapendo anche quindici ci misuravamo con problemi per il modo in cui oggi si pongono del tutto nuovi che vecchie categorie vecchi riflessi non servivano
Ad affrontare questi problemi
Io ritengo che nel complesso questa linea sia stata giusto
Per quanti problemi ci abbia potuto opporre
E che muovesse da un'analisi giusta
Se devo fare certo il non è ora il tempo di un bilancio è una crisi aperta
Dance ancora di pericoli tuttavia se io devo ripensare al momento in cui siamo partiti
Io non mi sono offeso perché il titolo del Manifesto il PC si astiene sulla guerra in politica anche l'invettiva fa parte della lotta politica non ci si deve offre tuttavia quel titolo
E conteneva un'analisi della situazione
Rivelava una visione di questi problemi e cioè un'idea secondo cui gli Stati Uniti
Erano lì
Fare la guerra a Saddam Hussein l'avallo europeo e delle Nazioni Unite era in qualche modo quello che serviva per una guerra americana contro l'Iraq la decisione del Parlamento italiano innesca una spirale di guerra questo era il senso quindi ci si astiene sulla guerra c'era dentro tutto un giudizio sulla situazione un modo di leggere la situazione
Ora noi possiamo dire
Non era offensivo era sbagliato
Io credo che già questo già ora non siamo in grado di far nel Bilancio di tutta quella vicenda ma di giudicare che quell'analisi della situazione era sbaglia
E non teneva conto dei dati nuovi della realtà mondiale questo siamo già in grado di
Perché in realtà i piatti nuovi erano che il venire in campo delle Nazioni Unite
Dell'Europa in un certo modo
Quel tipo di consenso che si è realizzato nel Consiglio di sicurezza eccetera non soltanto non costituivano l'avallo ad un'azione di guerra unilaterale hanno costituito anzi semmai una Rete di condizionamenti entro la quale quell'azione di guerra è diventata molto più difficile se non impossibile allora io penso invece non potevamo anche sbagliare
Io penso che sia avesse prevalso perché noi potevamo votare contro questa era affar nostro
Una grande forza deve pensare diciamo a che cosa succede se prevale la sua linea se avesse prevalso in Europa
Una linea sostanziale di disimpegno e di isolamento degli americani
Se avesse prevalso nel Consiglio di sicurezza
Delle Nazioni Unite
Una vecchia logica di contrapposizione fra le grandi potenze quindi la logica di un veto nei confronti di un'azione dello perché questo era l'altra linea secondo me ci sarebbe stata la guerra
Io penso che noi non solo non ci siamo astenuti sulla guerra ma abbiamo agito per la pace penso che un'altra linea
Avrebbe spinto verso due
Nella vecchia logica bipolare ci sarebbe stata la uguale
Anche con un consenso internazionale di fronte a Saddam Hussein per gli americani in questo nuovo quadro la guerra sin qui non c'è stata
Ora io mi rendo conto che è un campo molto difficile
è un terreno nuovo
è un terreno nuovo
Che si possono commettere degli errori
Ma sì però si intravede un esito possibile un esito della crisi
Che Gasparri lancia un prestigio delle Nazioni Unite e certe nazioni unite in una prima fase hanno inseguito decisioni prese da altri lo sappiamo abbiamo visto in una situazione nuova hanno avallato hanno dato una copertura politica
è chiaro che io penso che in futuro
Si debbano creare gli strumenti perché vi sia una diversa possibilità di intervento
E tuttavia se da questa crisi si esce lungo l'asse ritengo oggi possibile certamente il più possibile che prima grazie all'impegno al consenso internazionale
A quello che è avvenuto ma questo è un grande rilancio del prestigio delle Nazioni Unite
E certamente questo lo dico per i compagni che sollevano giustamente questa questione ma Ismaele ma il Libardo
Ma dico se l'ONU
Si mostrerà in grado di aprire la strada ad una soluzione pacifica che Segni pacificamente una sconfitta di Saddam Hussein ma suo prestigio
Di fronte alla questione israelo palestinese di fronte alla questione libanese crescente possibilità di dare uno sbocco a queste drammatiche questioni cresce non arretra
A me sembra questo del tutto evidente
E diventa persino per la dinamica di questa crisi un impegno ad un obbligo per la comunità internazionale
Certo c'è una grande questione limite di cui si è discusso sulla quale anche io voglio rapidamente dire la mia
Ma non tanto da un punto di vista di principio a me sembra abbastanza evidente che l'idea di un ordine mondiale garantito dalle Nazioni Unite e comporta in linea di principio riconoscimento per la comunità internazionale della possibilità di un ricorso all'uso della forza
E capisco anche molti compagni hanno richiamato e condivido le ragioni per cui questo fu deciso di fronte al fallimento all'impotenza delle società della Società delle Nazioni ma certo c'è un problema che riguarda una riflessione
D'altro canto per noi non nuovissima diciamo
Su i caratteri
Che cos'è oggi la guerra che noi possiamo anche chiamare azione di polizia un'azione di polizia che tende a sgomberare un esercito di un milione di persone con cinque mila carri armati aerei e missili diciamo difficilmente può essere
Il problema non è tanto quello teorico del riconoscimento
Di un diritto di una possibilità sanzionatorie me sembra quanto quello
Della appunto che questa sia proprio una idea limite
Data la impossibilità della guerra rischio di catastrofe che porta con sé l'ipotesi del ricorso alla forza che inneschi
Una spirale di guerra e questo mi sembra certamente un grande tema di riflessione di dibattito di confronto fra nuovi movimenti pacifisti altre forze della sinistra
E due cose voglio dire con
Io credo che la relazione ma per la sua abbia posto anche
Questioni sulle quali lavorare
Approfondire e anche le abbia posto in modo coraggioso avanzato
Sia per quanto riguarda le questioni della sicurezza in Europa
Nella relazione si dice con chiarezza sia il fatto che bisogna fronteggiare una spinta
Ad una riorganizzazione né del della NATO come grande strumento di intervento occidentale fuori dall'area dell'alleanza una spinta di questo genere c'è
Noi prendiamo una posizione contro è una posizione non solo nostra ma largamente condivisa da altre forze della sinistra europea
Sia mi sembra con molta chiarezza l'idea di mettere al centro di un sistema di sicurezza in Europa la CSCE indica indicando una prospettiva di superamento della NATO a partire dalle sue strutture militari
E a me sembra una direzione azione politica un obiettivo un'ars sapendo che naturalmente questi obiettivi non non sono raggiungibili nell'immediato ma va forte condivisibile
E anche terreno di un rapporto fra noi e altre forze della sinistra in euro
è stato posto un problema reale di come noi e altre forze della sinistra europea contribuiamo collaboriamo ad un processo positivo all'ex
Anche se forse diciamo dobbiamo essere un po'più generosi verso noi stessi a me sembra un po'ingeneroso lo dico a Ingrao dire che non c'è stato
Un aiuto a Gorbaciov sta sul terreno di una battaglia per il disarmo noi non possiamo dimenticare diciamo che l'avvio di un nuovo processo in Unione Sovietica è avvenuto sull'onda anche di un grande movimento europeo per il fissare che la battaglia contro i missili a medio raggio è stato un grande movimento europeo per il disarmo quale forse non vi era mai stato con una comunanza di obiettivi di forme che ha investito la Germania l'Italia l'Inghilterra è stato un movimento di grandissima
Direi anche un movimento che certe incontrandosi con la politica di Gorbaciov offre c'è dato da un movimento che anche lì nel senso che quella battaglia è stata vinta questo è stato il primo grande fatto di svolta in Europa
Quindi naturalmente io so bene che una battaglia per il disarmo deve spingersi oltre deve avere anche obiettivi più ambiziosi deve rimanere in campo ma forse i problemi oggi della trasformazione dell'Est vanno al di là della questione del Texas
Questo è solo un aspetto sono questioni estremamente complesse diciamo così
E forse diciamo non vorrei che noi a me è capitato di discutere con di dirigenti responsabili sono dieci poi dicevano sì sì certe disamine importante
Smontare il blocco militare industriale per noi è un grande problema sociale d'estate di combattere contro un'aria di privilegi sociali
Non che sta
Si tratta di misurarsi con un'arretratezza tecnologica Ritter governare grandi processi di riconversione cioè voglio dire i problemi realtà sono molto più complessa
Ci sono grandi problemi di cooperazione economica scientifica su cui squali la sinistra deve fare la sua parte abbiamo fatto una parte il Governo italiano fa una sua parte
E poi ci sono grandi problemi politico politico ideali culturali e cioè che cosa potrà essere una sinistra all'ex su quali basi si riorganizza politiche ideali culturali
Come noi noi innanzitutto dico
Riqualifichiamo un nostro rapporto con queste forze nuove e altre forze della sinistra europea noi abbiamo avviato da questo punto di vista un lavoro nuovo importante interessante mi sembra questo semmai è un grande campo di riflessione
Infine ho finito
Io ho trovato molto interessante anche se qui non ha avuto un grande sviluppo nella discussione ma è un grande pesa il modo in cui nella relazione è stato posto il tema del rapporto nord-sud
Perché mi sembra che ha è stato colto con molta forza l'esigenza di un ripensamento radicale del politiche di cooperazione e soprattutto la questione che a me sembra cruciale e cioè che
Un nuovo rapporto nord-sud
Cioè non soltanto quindi ripensamento delle politiche di cooperazione diciamo sia per quanto riguarda l'obiettivo di favorire processi di sviluppo auto c'entra sia per quanto riguarda l'obiettivo di favorire processi di sviluppo democratico nel sud del mondo ma poi mi sembra riproposta con grande forza la questione rapporto nord-sud mette in discussione i modelli meccanismi di sviluppo della
Del mondo più avanzato più industriali
E quindi la categoria berlingueriana dell'austerità in questo senso ora io questo lo considero molto importante avere fa posto questo problema
Ma anche diciamo che il capi il titolo
Di un capitolo sul quale noi dobbiamo andare molto più Rita veramente un terreno
Di riflessione di azione comune con altre forze della sinistra è un in Europa di elaborazione dei che si tratta di capire poi quali politiche concretamente che cosa significa dal punto di vista delle politiche di riconversione
Di riorganizzazione degli stili di vita
Modelli di consumo le questioni che Berlinguer pose che oggi si pongono in modo molto più stringente e sulle quali io credo noi dobbiamo avere la forza di spingere più a fondo una capacità di elaborazione e di proposta e in questo senso finito appunto
Ripropongo concludendo quel tema che ho sollevata all'inizio
E cioè mi sembra molto importante lavorare impegnarci a partire dalla richiesta di adesione all'Internazionale socialista
Per vedere quale contributo può dare una forza come la nostra
A alla costruzione di una sinistra nuova su scala mondiale
Come noi possiamo anche riqualificare un tessuto di collegamenti di rapporti che abbiamo costruito nel corso degli anni e che richiede oggi di essere riqualificato
E lavora lì a fare venire in campo una sinistra come soggetto politico mondiale che di là delle politiche degli Stati degli organismi internazionali eccetera agisca nella nuova situazione internazionale e sappia essere un fattore propulsivo verso quell'ordine la situazione di pace col nuovo ordine
Internazionale che noi poniamo come nostro obiettivo chiedo scusa
Prima della parola compagna suo una comunicazione urgente per tutti i compagni deputati cioè operazione alla Camera sulla finanza locale richiesto alla presenza immediatamente tutti i compagni deputati e le compagne recuperati
La parola compagnia su per la replica
Ma io volevo dire soltanto due parole molto rapidamente
Ed è vorrei dire perché dovrò riferire questo pomeriggio in questa
Assemblea plenaria c'è una conferenza programmatica vorrei che discutessimo insieme un momento il modo migliore per farlo
E credo che
Dirò anzitutto che anche mi pare che la discussione veramente sia stata molto interessante e che siano emerse una serie di sollecitazioni importanti per solo momento
Prego compagni diessini ancor più davanti alla porta
Se dovete parlare
Andate fuori altrimenti
Per potere sviluppare questo lavoro sul programma in vista del
Della fondazione della nuova formazione politica così perché poi non non ci siano
Delle delle perplessità su quello che che intendo dire perché quello che dirò riflette esattamente il senso della nostra discussione
E vi dico brevemente che cosa su che cosa intendo rientrare questo mio intervento che sarà brevissimo se da dieci minuti circa
Prima di tutto io vorrei dire che siamo d'accordo su una serie di punti mi sembra che siano emersi abbastanza chiaramente qui e che dovrebbero appunto configurare l'impegno internazionale la visione internazionale
Della nostra forza
E cioè un primo capitolo che riguarda comunque la certezza che una fase delle relazioni internazionali si è chiusa con il superamento del confronto Est-Ovest del bipolarismo
Che se ne apre un'altra con varie incognite ma anche con nuove possibilità
Per la sinistra europea
Il secondo punto e naturalmente all'interno diciamo di questo capitolo sottolineerei che molto de cose più stimolanti mi sembra che sono emersi dalla nostra discussione
E in particolare quali cambiamenti di fondo questa nuova situazione produca nel rapporto fra politica estera è politica interna in che misura vengano eliminati dei condizionamenti storici alle possibilità di ricambio democratico non solo a desti che molto evidente ma anche in Europa occidentale
Un secondo punto è che siamo tutti d'accordo sulla necessità sembra che questa fase di transizione da un vecchio assetto internazionale
Ad un assetto nuovo che non è appunto intendiamo pacifico e democratico sia governata in modo democratico
Attraverso un rilancio delle istituzioni internazionali in particolare delle Nazioni Unite
Questo è un altro grosso punto e qua sono state avanzate moltissime sollecitazioni interessanti su un problema di una riforma dell'asta struttura dell'ONU che adegui il funzionamento delle Nazioni Unite a quelli che si profilano appunto come immobili aspetti nuovi caratteri nuovi rapporti di forza nel sistema internazionale e che in prospettiva facilitino appunto la creazione di un sistema internazionale più pacifico e più democratico
Su questo io credo ci sarà veramente molto da fare anche in vista del programma perché vede sul con abbastanza generali ma credo che siano stati messi sul tavolo degli spunti veramente molto interessante
Un altro punto riguarda la centralità
Ma che noi continuiamo ad attribuire secondo una tradizione del passato ma che si riqualifica oggi in modo più preciso agli squilibri non suda tutti i problemi legati appunto i rapporti non sul che sono diventati così rilevanti
Che in un'ottica diciamo nord perché sono diventati i problemi globali che hanno un
L'impatto non solo sul Sud ma sulle stesse società industriale che richiedono soluzioni multilaterali soluzioni cooperative e che implicano dei cambiamenti strutturali
Nei modelli socio economici sia del Nord che s'che del sud
Che su questo punto credo che il programma dovrà essere preciso cioè dovrà precisare delle politiche del politiche strutturali su tutti i capitoli che sono stati sollevati di cui abbiamo parlato qui
Una riforma della politica di cooperazione molto radicale il problema del debito il problema del controllo delle materie prime e così via ma insomma che qua mi sembra che la suggerì le linee su cui lavorare siano state indicate molto precisa Luca
Il punto successivo mise migliore definizione degli obiettivi di politica europea
In questo campo ancora la discussione a
Non se ne abbia fatto fare dei passi avanti molto mutevoli
Sia per quel che riguarda la la politica comunitaria ma anche sul grosso capitolo dei rapporti con le nuove società e i nuovi paesi dell'est europeo nei feti questo è un problema
Che io sento molto è un problema la dalla cui soluzione dipende
Anche la capacità di ricreare una sinistra europea unitaria e credo che su cui su questo piano vadano fatti molti sforzi anche per non catalogare
Come forze conservatrici delle forze nuove che invece si affacciano in questi Paesi in cui noi abbiamo pochi rapporti che invece dovremmo stabilire
Infine c'è un però un grosso invito a un ripensamento concettuale della dimensione della politica internazionale un'epoca come questa secondo me è un invito fondamentale e indispensabile
Mette al centro della politica estera anche una serie di problemi che finora non sono stati i propri dell'azione internazionale
E cioè molto decisamente la difesa dei diritti dei cittadini e non solo delle prerogative degli Stati
Difesa dei di
Mi in tutto il mondo e non solo in una parte del mondo e tutto quel capitolo di nuovi problemi globali appunto demografi ci fu sì migratoria ambientali e così via e che richiedono un'azione decisiva delle istituzioni internazionali o nazionali che molto nuova da costruire completamente su cui la sinistra potrebbe svolgere
Grande Ruocco
Insomma cercherò di parlare meglio di così ma un po'in questo senso e e dirò anche però che rimangono dei motivi di dissenso
Per quello che credo di avere capito dalla discussione mi pare che
Centrale
Attuale dell'ONU
E sanzione qui con
Ricca poi una
Verso approcciano diversa valutazione delle possibilità di soluzione crisi del Golfo e anche diciamo delle sfumature diverso senza drammatizzare
Giudizio sulla politica estera Italia quindi se voi non avete obiezioni se li avete penso che forse ne potremmo discutere mi muoverei un pochino in questo senso
Di cosa soltanto un'altra parola che ringrazio veramente moltissimo tutti perché
Devo dire che sono molto contenta che
La mia relazione sia stata letta e che che già un notevole onere questa opera lunga e si è anche in fondo abbastanza piaciuta
Naturalmente mi è molto dispiaciuto invece che Ingram non abbia apprezzato
Lo spirito della mia relazione che era quello di
Fornire un quadro molto generale dell'andamento del sistema internazionale e quindi anche un quadro necessariamente
Dispiaciuto dal fatto che questa schematicità sia stata appresa per superficialità
E vorrei fare solo un esempio per dimostrare che che in realtà i problemi sono sono complesse e cioè che non che è difficile insomma sintetizzarli rapidamente
E loro fare proprio sulla sul problema già accennato da D'Alema in un'ispirazione sono lo riprendo un pochino cioè l'accusa ma qualcuno insomma la giusta giusto rilievo di Ingrao che ho insistito troppo poco sulla gravità della crisi sovietica è vero ho insistito poco perché appunto lo spirito della mia relazione era di dare un quadro del sistema internazionale quindi ho parlato di una serie di variabili anche decisive come appunto la crisi dell'URSS in riferimento alla alle tendenze del sistema internazionale della situazione europea nel suo complesso
Però dato quello che mi è
Sembra che il giudizio essenziale e cioè che la gravità di questa crisi sovietica fa pesare una tale incognita sul futuro dell'Europa
Che in cui una grave incognita che richiede appunto dalla da parte europea una maggiore necessità di cooperazione ho dato anche un secondo giudizio positivo sull'andamento sulla svolta della politica estera sovietica
Sostenendo che la gravità della crisi interna non si è tradotta in debolezza internazionale dell'URSS ma nello spostamento dell'Unione Sovietica da una politica estera orientata sulle strumentazioni militare
E su una certa ideologia appunto del passato non politiche estere imperniate invece sul rilancio delle istituzioni internazionali
Ecco su questo francamente la posizione di Ingrao non l'ho capita molto nel senso che in fondo sulla bravi
Sovietica
Ingrao dice più o meno quello che ho detto io non aggiunto molto di più e invece sulla politica estera mi sembra che il suo giudizio non si è in effetti molto positivo
Visto come giudica l'impostazione diplomazia sovietica in seno alle Nazioni Unite allora io direi che in effetti se vogliamo discutere veramente i problemi
Su cui non siamo d'accordo o invece ricercare davvero i punti di accordo io direi che questo punto va chiarito e va chiarito un giudizio da dare sulla svolta della politica estera sovietica un giudizio ripeto che io do ho dato nella mia relazione e che ritengo debba essere positivo
Sono
Parlare poi della complessità dentro
Veramente ritengo che attribuire la crisi interna sovietica alla scarsa disponibilità occidentale al
Sia un errore
Non so perché le motivazioni interne
Risi siano sono chiarissime sono largamente dominante
E non c'è in realtà questo nesso così automatico
L'andamento dei negoziati sul disarmo e le possibilità che l'URSS esca dalla sua crisi economica anzi
Una un punto sottolineato da tutti gli studi in realtà è che i costi della riconversione dell'apparato militare sovietico perché gli effetti sociali ma anche i costi sono tali che l'URSS non ce la fa a disarmare e che quindi uno dei problemi che ci dobbiamo porre e anche di finanziare questo graduale Eric disarmo dell'Unione Sovietica e quindi ritornare a un concetto molto più generale
Di cooperazione economica con l'Unione Sovietica che è un concetto portante fatto salvo tutto quello che dobbiamo dire per fare danzare per stimolare negoziati sul disarmo sia compassi multilaterali siano naturalmente anche
Passi unilaterali son d'accordo con cominciano a Castellina cominciando dalla riduzione delle spese militari in Occidente che fra l'altro libererebbe Energie da destinare appunto alla cooperazione in codeste Cossu
Un ultimissimo punto mo'brevissimo
Mi è dispiaciuto che in grave ha detto che la parte sud di
Nel nome eccetera rivelasse l'assenza di un
Minimo impianto teorico se ho capito bene naturalmente non ne ha intenzione
Di dare impianto teorico particolare a questa parte della mia relazione non penso sia facilissimo farlo in in poche pagine
Io credo che sia un problema politico cioè penso che tutti abbiamo tutti quelli che si occupano di
Relazioni internazionali abbiano gli in un impianto teorico sul problema del diritto e delle istituzioni internazionali
Nella politico decidere se una
Del diritto internazionale che è rimasta paralizzata per quaranta
Dai veti incrociati USA URSS sia ridiventata attuale debba essere rivitalizzare
Non credo appunto che sia un problema teorico intellettuale
La discussione ed nel merito
No no no nel merito no noi dobbiamo solamente
Se siamo d'accordo che l'accompagna Mark riferisca
Quali linee generali si è manifestato un accordo e in su quali più
Principali nei quali si è manifestata una diversità di opinioni questo è la questione sulla questione perché dobbiamo
Va bene ecco
Descrivere il partito nuovo di la Cogliati parlava lo descriveva come una forma mista usato questa espressione una forma mista che realizzava a luglio ha detto io credo che si possa condividere questa analisi una convivenza creativa tra due tradizioni quella leninista
E quella del socialismo riformista
E ad ha aggiunto e anche io condivido anche questo giudizio che diciamo nella reciproca convivenza dentro il pc queste due tradizioni quella leninista e quella
Del socialismo riformista finivano
Per trovare una sede entrambe di radicale innovazione già che appunto a quel partito non poteva essere descritto nei come appartenente alla prima tradizione tout-court né come appartenente alla seconda
è detta in altre parole la storia della giraffa di Togliatti come come sappiamo cioè l'animale che non dovrebbe esistere che invece e che invece esiste che mette assieme appunto riformismo
La rivoluzione illuminismo diciamo la tradizione del socialismo democratico
In questo senso è sbagliato io credo parlare per noi per il processo che abbiamo appena rotto
Che cerca di determinare una formazione politico ostruire un partito che va oltre quelle identità di uno spostamento che sarebbe necessario dall'una all'a tra tradizione per una ragione molto semplice perché il nostro non è un partito leninista e comunista che deve diventare socialista perché altrimenti se noi affermiamo questo diciamo neghiamo quell'analisi sul partito nuovo che io condivido e che mi pare largamente condivisa nel nel nel nostro dibattito il nostro e già oggi un partito del riformismo socialista sia pure del tutto originale
Anche se lo è in maniera incompiuta nel poi che non ha fatto fino in fondo i conti con la propria originale identità da quando la giraffa non funziona più e io credo che effettivamente la giraffa non funzioni più da dal dalla seconda metà degli anni settanta come ha anche pronti ha sostenuto e esattamente il processo che abbiamo aperto a novembre dell'anno scorso è un tentativo di dice ridefinire un'identità prendendo atto che la giraffa
Non c'è non funziona insomma adesso lo dico come si può dire in un intervento di pochi minuti
Ora è aperta tra di noi una discussione su questa nuova identità
Che è del tutto prioritaria secondo me in questo senso io ho apprezzato che ieri ci siano state queste tre relazioni in in questa scansione temporale perché effettivamente la relazione di fronte che affrontava il nodo dell'identità culturale
Diciamo della matrice teorica al sul sulla quale modellare una nuova formazione politica ed è venuta prima mi è sembrata una scelta giusta
A me pare che diciamo la definizione di queste identità sia del tutto è prioritaria rispetto alla soluzione del problema del modello organizzativo
Secondo alcuni di noi come sappiamo dovremmo andare oltre entrambe le tradizioni quella comunista e quella socialista
Ciechi motiva questa necessità con un giudizio che francamente a me pare contrario alla verità nel cioè si dice che sotto il muro di Berlino ci sarebbero sia il comunismo che il socialismo democratico del suo naturalmente banalizza un po'per per rendere chiaro il discorso secondo me qui c'è un clamoroso tra avvolgimento della verità
E c'è soprattutto il che mi pare assai più rischioso politicamente una sorta di resa di fronte a quello che invece tutta la sinistra socialista europea considera un rischio drammatico e cioè che il fallimento al crollo dell'ottantanove del del del socialismo reale coinvolga in un giudizio di fallimento anche il socialismo democratico che pure ha un'esperienza storica di conflitto con il socio con il socialismo reale di un conflitto radicale
Diciamo sui principi sui principi ultimi
Ma
Diciamo questa indicazione sopra superamento di entrambe le tradizioni e sostenuta invece non con questo argomento ma con un altro che a me sembra un po'più un po'più fondato c'è chi sostiene che l'orizzonte democratico ormai ricomprenda quello del socialismo democratico così che sarebbe riduttivo collocare in questo alveo lasse politico ideale del nuovo partito
Poiché così noi ridurremo la nostra capacità di organizzare la lotta per quella che chiamiamo e credo che su questo siamo tutti d'accordo la democratizzazione integrale cioè l'introduzione della democrazia in tutti gli ambiti
Non solo in quello strettamente politico ma in quello economico
E così e così via
Ora io penso invece che proprio per dare forza a questa lotta per la democrazia
Che noi dobbiamo esplicitamente collocare l'asse politico ideale del nuovo partito nel movimento dei lavoratori e nel Movimento Sociale del socialismo democratico europeo poi che è e soltanto in questo modo
Che noi specifichiamo i caratteri di questa lotta
I caratteri cioè dell'anno originali della nostra lotta per la democrazia
Può anche portiamo in essa la materialità degli interessi economici il conflitto nella società moderno un compito che non ne sparito il conflitto sociale che diciamo è arrivata
Lo tra capitale e lavoro ma che certo non hanno da che certo non ha nulla
Lavoro nelle nuove contraddizioni all'emergere di nuove contraddizioni è così che noi rendiamo reale io credo il conflitto sui diritti e per i diritti
In maniera tale
Diciamo che non lo facciamo diventare altro questa va questo conflitto per i diritti e sui diritti rispetto a quello sugli interessi contrapposti nella società che noi dobbiamo continuare ad organizzare
Ecco per per dirla con uno slogan dunque noi abbiamo bisogno di Socialismo liberale certo ma socialismo
Giacché l'apertura della cultura liberaldemocratica si può dire assai meno della tradizione politica
Del liberalismo democratico ma comunque l'apertura della
Cultura liberaldemocratica la considerazione di quella che si chiama la questione sociale non la rende idonea non rende questa cultura idonea secondo me a riassumere in sé gli orizzonti ideali e culturali
Del moderno conflitto sociale cioè io ecco insomma tanto per per essere chiari a me pare che sia del tutto infondato poiché viziato di un provincialismo che che non considera la materialità del conflitto sociale
Il giudizio di Dahrendorf perché l'alfiere di questa di questa posizione sopra l'esaurimento del secolo socialdemocratico
Detto questo per ciò che riguarda l'identità di fondo del nuovo partito molto rapidamente voglio voglio fare delle osservazioni sparse terminare
Per ciò che attiene al modello che io nella sua compimmo generalità e condivido che è stato qui presentato da Fassino su un primo punto è quello che riguarda la connotazione di massa del partito
Io credo che noi non possiamo sfuggire alla necessità di mantenere il partito Futuro dentro il diciamo questa connotazione per per una ragione molto semplice collegata a quello che dicevo prima perché di lavoratori hanno bisogno di un partito di massa nella società complessa e per la gestione del conflitto
Il partito leggero può andare bene a chi ha altre forme di potere da gestire chi diciamo deve organizzarsi sul fronte della politica e c'è una domanda di un di più di politica secondo me
Nella gestione del moderno compito ha bisogno di un valico di massa non alternative a questa soluzione naturalmente
Ciò non significa dire che nulla deve cambiare rispetta la connotazione del partito di massa tradizionale tuttavia su questo su questo fronte noi dobbiamo collocarci ora guardando alle esperienze
Del del movimento dei lavoratori europei a me sembra che diciamo se ne deduca
Una considerazione che io faccio con un certo schematismo ma che secondo me ha un fondamento il carattere di massa dei grandi partiti socialisti dell'Europa e realizzato attraverso due strade fondamentalmente o c'è l'adesione collettiva del sindacato
Ma mi pare che questo è un orizzonte
Che secondo me non dovremo così clamorosamente trascurare francamente perché io ho passato più tempo in questo anno discuterà di come bisognava certificare la presenza degli esterni che di come bisogna che il nuovo partito imposti il nuovo rapporto con le organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti francamente a me sembra un'idiozia
Cioè ecco questo modo di procedere abbiamo di fronte alla proposta di Trentino a proposta di Del Turco nella CGIL cioè insomma e è materia per la nostra discussione perché un partito di lavoratori che vuole continuare ad essere tale vive
Del rapporto con le organizzazioni sindacali non solo ma anche del rapporto con le organizzazioni sindacali tuttavia questo è un orizzonte che mi pare impraticabile per il nuovo partito allora l'alternativa e l'organizzazione certo adeguata al moderno conflitto politico alla società della comunicazione e in tempo reale e così via ma e diciamo la dimensione territoriale della struttura di base del partito io non conosco altra esperienza
Noi siamo in presenza di una riforma radicale delle pure inglese che si fonda sul tentativo di darsi una struttura territoriale perché
Quello è un partito la derivazione sindacale in senso in senso stretto il la sua con il suo connotato di massa è garantito dal rapporto con le Trade Unions
Nel momento in cui si mette in discussione questo predominio delle Trade Union sul sul partito si ricerca nella dimensione territoriale il superamento di questa di questa difficoltà
Perché e quindi la sezione territoriale sia pure in maniera in maniera teorica rivisitata rispetto alla alla tradizione nostra perché è lui che c'è una sede di potenziale partecipazione alla decisione politica da parte del militante
E lì che c'è una sede di organizzazione della solidarietà sociale
Perché la sezione territoriale nasce nella tradizione del movimento operaio in funzione di questa domanda di organizzazione autonoma della solidarietà e credo che noi dobbiamo su questo punto
Avere uno scatto rispetto ad una situazione attuale delle nostre sezioni che da questo punto di vista è davvero e davvero incresciosa
E in terzo luogo perché nella sezione dei territoriale che può determinarsi
Può effettivamente agire un corpo di militanti che accrediti nella società una autonoma interpretazione della realtà perché un partito che voglia cambiare non vive se non
Sulla base della capacità dei suoi militanti di accreditare una autonomia interpretazione del reale
Altrimenti c'è l'adeguamento c'è appunto di la semplice spalmatura del partito sulla società che ne segue gli indirizzi anche quando questi indirizzi diventino indirizzi apertamente
Moderati quindi io credo che il problema che abbiamo di fronte ma mi pare che la relazione di Fassino su questo non lasciava dubbi sopra diciamo una scelta in questo campo più in questo campo
è quella di una rivisitazione radicale della sezione territoriale senza abbandonare questo terreno perché abbandonare questo terreno secondo me significa abbandonare il carattere di massa del partito
Al di là delle nostre intenzioni al di là delle nostre volontà
Una seconda osservazione credo di avere quasi finito è quella che riguarda l'emergere delle nuove contraddizioni ora noi non possiamo oltre quella capitale lavoro voglio dire secondo me non possiamo operare una semplice giustapposizione c'è quella capitale lavoro c'è quella maschio femmina c'è quella ambiente sviluppo c'è quel per cui noi siamo di lavoratori femministi ambientalisti eccedere gergo così è una cosa che non sta in piedi ecco mi a me sembra del problema che abbiamo di fronte nella definizione dei caratteri di fondo del nuovo partito sia quello di chiamare ad agire le nuove contraddizioni dentro la vecchia rinnovando la radicalmente
Il caso dell'Acna di Cengio secondo me è l'emblema come noi diciamo non ho se noi operiamo la giusta posizione non risolveremo mai conflitto tra gli interessi dei lavoratori dell'acne agli interessi della società che circonda quella fabbrica e che sono colpiti da quell'attività
Da quell'attività produttiva noi dobbiamo
Diciamo fare in modo che l'istanza ambientalista intervenga nella definizione dei caratteri stessi del conflitto capitale la
Ore sarà così che noi affrontiamo una contraddizione che altrimenti ci schiaccia era infine lo dico con una battuta io sono
Del tutto contrario lo dico così per estremizzare del tutto contrario a mutuare dentro il partito il principio della specialità delle regioni
Che organizza l'organizzazione statuale io sono diciamo i compagni lo sanno bene per una riforma federalista della nostra Repubblica che si rivolga a tutte le regioni
Sotto questo profilo io considererei un passo indietro rispetto a questo indirizzo il fatto che noi riconoscessimo la possibilità di federarsi al Partito Nazionale soltanto a partiti
Regionali organizzati nelle regioni a statuto speciale quello che di cui abbiamo bisogno non ne l'estensione della specialità anche perché la generalizzazione della specialità un po'una contraddizione in termini cioè se se tutti siamo speciali nessuno è speciale
Vide io penso invece che dobbiamo puntare ha una struttura federativa del partito su base regionale
Che sia funzionale a una nostra proposta di riforma federalista dello Stato ma che si rivolga a tutte le regioni e non mutui una specialità che secondo me ormai condannata dalla storia e non ha più alcun senso
Compagno di Mauro Baldissoni nel poi baciarmi
Ma io penso che la relazione di Fassino abbia fatto fare al dibattito sulla forma partito e nella cultura del nostro partito un salto culturale rilevante
La ritengo una base di discussione
Ottima
Sulla quale però occorre lavorare in termini selettivi cioè è una base sulla quale bisogna scegliere che è un diciamo l'impostazione necessariamente ampia e per il fatto di essere ampia può piacere per motivi opposti
Per esempio non si può pensare che accentuare
La dimensione di apertura verso l'ambiente esterno e quindi la dimensione della arena politica come fondamentale
Nella competizione interpretativi dica e pensare nello stesso tempo di accentuare l'autonomia
Il punto di vista del del partito su tutte le cose perché anche qui bisogna distinguere tra quella che una autonomia politica e quella che rischia di diventare l'autonomia che la vecchia cultura della differenza
Ora io questi enti li ritrovo in alcuni interventi ma per esempio anche nella produzione di Tronti perché non possiamo pensare di vedere continuità con quella concezione togliattiana del partito come democrazia che si organizza o siamo convinti e siamo persuasi
Che il partito come democrazia che si organizza e qualcosa che sta alle nostre spalle e che in qualche modo si è compiuta e una istituzionalizzazione del nostro partito nel sistema politico italiano in questa democrazia sì in qualche modo compiuto ed è un processo che abbiamo alle spalle né o se non siamo persuasi di questo ci riportiamo a discutere su problemi vecchi su una concezione sbagliata del partito che non fa i conti
Con gli attuali Moggi e gli attuali metti metodi della moderna competizioni infatti Inter partitica e soprattutto ci ripropone quell'altro verso a mio avviso carico di ambiguità che il cosiddetto verso antagonistico perché anche qui bisogna distinguere un conto è considerare un antagonismo programmatico che qualcosa di illecito di giusto
Altra cosa è invece connotare l'antagonismo di una dimensione che rischia di essere sistemica quinto qui c'è solo l'ambiguità
Perché possiamo dentro una democrazia nella quale ci poniamo come forza alternativa
Da un punto di vista programmatica ma condividendo anche se nell'ambito di una riforma istituzionale profonda dei meccanismi di gestione dello Stato e della società civile
Quella che però una condivisione dei vincoli democratici che devono unici e ci fanno compete da versare in ma dentro una situazione istituzionalmente condivisa oppure si ripropongono vecchi equivoci
Vecchie parole d'ordine vecchi modi di considerare il confronto e lo scontro politico perché e qui arrivi arrivo al punto
Della de per esempio non si può pensare che noi siamo un partito che non si acquieta come dice Bassolino no
Ossia una forza spietata in questa democrazia vita però nel senso che condividiamo tutto ma vietate nel senso che questa e la dimensione nella quale combattiamo
Nella quale combattiamo una battaglia politica antagonistica da un punto di vista programmatico ma che la democrazia dell'alternanza
O ci stiamo o non ci stiamo non possiamo far finta di esserci e dire no ci stiamo ma non ci piace non ci stiamo ci lavoriamo nel modo migliore possibile
Mantenendo le caratteristiche migliori che ci hanno fatto SD forniste che ci fanno riformatori che ci fanno essere ancora forza riformatrice ma
Togliendo equivoci sarebbe veramente
Deleterio uscire da questa conferenza programmatica dopo un anno defatigante
Di discussioni avvolta assai noiose con parole poco chiare e ancora molto ambigue dove i presupposti elementari
Della dimensione politica moderna alla quale dobbiamo cedere non siano stati chiariti e qui arrivo al al secondo aspetto che volevo trattare molto brevemente
E cioè alla dimensione del partito di massa qui dobbiamo
Non è tanto una opzione di gusto partito di massa partito bio sono difficili tecnico non è il caso di entrare nel merito di queste definizioni tecniche o le altre dice molto di fingere che circola su decisione di gusto più che di funzioni tecniche
Ma andando al problema
Noi dobbiamo e qui affinché si si tocca il punto della militanza l'essere partiti di tante di tanti come è stato detto però qui dobbiamo considerata una cosa che le modalità della militanza nel nostro partito sono cambiate
E dobbiamo pensare anche che non siamo è seria medici
Cioè estranea alla società civile agli interessi no siamo esseri inseriti in una società civile in un contesto di interessi che si contrappongono e siamo esseri interessati tutti quanti
Quindi non c'è l'anima nobile comunista che si differenzia dalle altre anime ignobili che competono alla politica la vita civile no a questa edizione separatista e una visione che oltre che essere retoricamente ideologica e Ansa
Perché già non è così
Perché già lo scontro politico nel nostro partito è uno scontro di interessi che si contrappongono
E allora le false ipocrisie delle politiche io oggi che non servono a niente
E da questo punto di vista dobbiamo sapere che molta attività del nostro partito attività di massa del nostro partito era attività in funzione pedagogica
Ed era connesso a quell'atto dell'antagonismo sistemico ora questa dimensione pedagogica del fare politica attiva da un lato del partito di massa non c'è più
Da un altro lato noi dobbiamo anche sapere che lo spazio politico si riduce non è che si va verso una estensione dello spazio politico quindi da un lato abbiamo un aspetto della militanza che si trasforma dall'altro lato abbiamo la dimensione dello spazio politico che si riduce e questo non è che dobbiamo stare a discutere se un bene o se è un male
Se bisogna accentuare la partecipazione al suo bisogno accentuarne la concerti democrazia decisione do questo è qualcosa che nei fatti
Dobbiamo prenderne atto cercare di dialogarci cercare di confrontarci e cercare di ridefinire la militanza e qui arrivò ai punti
Concreti che volevo trattare io parlo anche a nome di un club fiorentino che si chiama socialismo e libertà dove abbiamo fatto anche una bozza di proposta a luglio che non ha non ha circolato molto comunque abbiamo dato anche a Fassino recentemente perché posso vederlo
E devo indicati alcuni punti io ripeto sono d'accordo nella concezione culturale per la proposta di Fassino però anch'qualche vorrei soffermare su qualche punto un punto e il problema delle unità territoriali delle unità di base ecco le unità di base non è nel nostro stile il nostro piccolo modellino ho previsto la possibilità a doppia entrata
Cioè da un lato una unità territoriale di base che resta un elementi importanti anche per le esigenze di aggregazione di quartiere anche per le diciamo adesioni che possono essere motivante dal condizioni specifiche territoriali
E da opzioni generali nel nel nel nell'interesse politico ma accanto a questo accanto alle unità di basta editoriale come possibilità di accesso
Non c'è dovrebbe essere un'altra che sono le unità tematiche organizzati diversamente però le unità tematiche hanno senso soltanto se si organizzano su base cittadina
Ho comprensoriale
Nel senso che diventano momenti di aggregazione su temi
E qui ecco unità tematiche bisogna specificare perché non la ritengo un'unità tematica quella su c'è su temi legati in qualche modo alla alla riproduzione sociale cioè la scuola la sanità la giustizia di in giù l'industria terziario avanzato
Che sono momenti importanti di aggregazione ma non possiamo di percorso e via dicendo non possiamo incontrare questi momenti come l'idea che ho visto un po'di sfuggita nel con i circoli con i circoli
Quei circoli
Pezzetto necropoli forum tematici con i fonte ma ci però organizzazioni cittadine perché diventa un momento in cui le competenze e gli interessi si aggregano discutono e trovano un'istanza dentro la quale decidere indicare
Possibilità di soluzione di problemi un secondo aspetto che ritengo importante e qui diciamo le considerazioni di Pasquino di ieri mi evitano di approfondire l'argomento
Ma ritengo che sia stato poco problema attizzato l'elemento del governo ombra
E come il governo ombra sia nel momento in cui noi passiamo da una con da dall'ad Del passiamo dalla propaganda politica all'organizzazione da Guanda politica e in qualche modo
Si riduce quella dimensione del partito che era di organizzazione della società civile anche qui questo è un altro problema di selettività che dobbiamo porci
Cioè o abbiamo una proiezione verso i problemi del governo e della implementazione delle politiche programmatica che e il problema fondamentale o pensiamo di poter essere ancora il partito che organizza la società civile
Io penso che mantenere anche su questo una grande ambiguità sia dannoso e non ci aiuti a risolvere il problema
Io penso che anche in questo senso la scelta va fatta in una dimensione che e quella programmatica più o meno antagonistica come essa sia
Ma
Che ci consenta di vedere i punti di finalizzazione delle politiche in questo senso l'articolazione del governo ombra
Come dimensione non solo nazionale ma a tutte le le tre istanze i comunque di Regione e nazionale e un'articolazione che
Deve necessariamente essere rilevante fondamentali e lo sbocco e in questo senso dobbiamo anche andare ad una riduzione
Delle
Di possibili dualismi di possibili dualità la nostra finalità da un punto di vista politico programmatico e di avere un'indicazione
Sui grandi problemi e in questo senso il Governo tra il punto di uscita
E il punto di uscita rispetto al quale la struttura di partito le strutture di staff si pongono come momenti di supporto per l'elaborazione per l'indicazione e per l'indicazione programmatica in uscita
Ma ecco ma appunto dobbiamo tener presente che se ci spostiamo in questa direzione dobbiamo fare una
Diciamo un un lavoro di selettività e ha un lavoro in in diciamo di articolazione dalla proposta dalla forma partito in modo che la dimensione del governo ombra appaia più spot diciamo più inserito organicamente all'interno all'interno del modello
Ho finito concludo soltanto dicendo che ci stiamo avviando a questo congresso io faccio una votazione che butto qui io lascio alla vostra dalla lascia quello che ciascuno pensa
E cioè io penso che
In questi ultimi annuncia a partire dalla svolta dalla svolta proposta da Occhetto ci sia stato
Nel nostro partito ci sia una dimensione interiore di rifiuto di una leadership nel partito e di che cosa significa avere una leadership identificabile riconoscibile e verificabile
Io credo che non ci possa essere al di là dei gusti
Personali di come si andranno verso forme partito un partito che non abbia una leadership riconosciuta riconoscibili visibile responsabile e irrevocabile
Compagno Bacci Harding
Non vedo Marisa Nicchi
E poi il compagno Emanuele Macaluso
Dal suo inizio il movimento delle donne accolto il tema essenziale
La critica del metodo
La critica del metodo e delle forme tradizionali della politica
Si è detto il metodo è sostanza è infatti se noi vogliamo cogliere una chiave d'interpretazione di questo anno politico di questo anno dure sconvolgente
Ne possiamo accogliere di qui cogliere qui proprio una chiave che è questa
Sia il modo con cui si è operato la svolta
E successivamente si è voluto affermare la svolta è stata un fatto di mutamento di modo e di modalità di fare politica
Una sequenza decisionista di fatti compiuti che del resto attendevano non tanto cose marginali ma il quale di del del del del del cuore dell'identità del soggetto politico
Come per esempio hanno dimostrato le vicende ultime delle proposte imposte del nuovo nome e del simbolo cioè stradali cere le vecchie regole del Partito Comunista Italiano probabilmente regole da mettere in discussione stravolgere come è successo in questo un anno ha significato contemporaneamente insieme far venire meno per tutti noi
Donne e uomini del PC il vago politico ha significato come alcune donne abbiamo come alcune donne hanno scritto al seminario dei comunisti democratici di Arco rompere quella comunità che per noi era una delle ragioni dia dell'essere comunisti e comuniste
Un po'cioè in sintesi l'omologazione il rischio che tutti noi sottolineiamo
Non voglio di azioni prima ancora che sui contenuti politici stava avvenendo pericolosamente sulle modalità politiche assunte per produrre scelte politiche cioè ancora una volta la sostanza
La forma è sostanza allora il gruppo di donne comuniste di cui faccio parte che si chiama la nostra libertà è solo nelle nostre mani
A lavorato in questi mesi sul desiderio di cambiare metodo di fare politica
Di farlo non soltanto da un'altra parte del PC ma farlo nel PC e nel suo conflitto nel conflitto che lo caratterizzava e stando uscì producendo forza femminile
Questo che cosa ha significato
Lavorare su un primo sud diciamo l'essenzialità del che questo prendere le distanze una distanza quindi critica dalla politica tradizionale delle donne
Cioè a quella politica fatta da alcune per le altre che per esempio io praticato perché ho avuto un percorso o politico in cui ho diretto per esempio altre donne o esercitato la responsabilità di appunto della Commissione femminile
Quella politica cioè fatta da alcuni per altre e soprattutto indomiti altre
Di altre donne una politica fatta di de di che da alcune donne che per esempio per rifarsi anche alle relazione di Fassino negozi hanno proprio perché si parla di negozio negozio no al posto e nell'interesse delle da ogni come astrazione generale
Una presa di distanza quindi da questa politica che ha significato la messa in discussione concreta delle forme di questa politica delle forme in cui questa politica appreso si è affermata per esempio le commissioni femminili
Considerato un luogo di sintesi unificante e che come dire possono essere diciamo grosso modo la traduzione al femminile della vecchia regola del centralismo democratico
Io dico concretamente noi l'abbiamo messa in discussione perché anche dalle compagnie diciamo della prima mozione si è proclamato e anche votato il loro superamento sia anche da lì mesta anche da questa sponda
Tentato la messa in discussione salvo poi successivamente è stata l'unica cosa nuova che in questi mesi siamo riuscite
A costruire
E dico concretamente perché io sento ancora nella discussione tra di noi tra le donne che ancora quella sostanza politica riaffiora rimane molto dura a morire per la ritrovo anche
Seppure diciamo in un contesto anche un ragionamento
Come dire anche innovativo che tenta di fare i conti anche con il dibattito che si è svolto in questi mesi magari trovo anche quando laddove nella relazione di Lidia
Si parla per esempio di della figura di una coordinatrice del gruppo del proprio dei progetti per le donne
Allora qui c'è un punto della nostra discussione anzi per usare una parola molto complicata per le donne c'è un conflitto tra di noi tra noi donne
Che si è svolto in questi mesi e che non è stata la fotocopia degli schieramenti maschili ma esplicitato un nostro percorso ha esplicitato per esempio come ci siano diversi modi di intendere le pratiche politiche tra donne c'è il fare politica delle donne
E io vorrei sottolineare alcuni punti molto in sintesi
Il primo la critica
Ricco attiene diciamo alla critica
Di un'idea tra virgolette per capirci
Partito del partito di donne e di uomini in cui i due soggetti si suddividono conquistano si spartiscono per usare questo eterno le diverse parti di questo partito
Io credo in questo ovviamente lo scudo Tirolo loro accento per appunto per capirsi per discutere appunto
Io credo in questo il rischio di una confusione da una parte di contesti in cui si confonda la conquista di uno spazio con quella che è invece il tema di fondo è che noi viviamo cioè la produzione di una forza femminile creare un'altra cosa dalla conquista dello spazio e comunque non si esaurisce appunto in questa strategia
Ora io qui mi pare significativo lei l'esempio esemplare la proposta che ha fatto Fassino per esempio sulla questione delle di una direzioni duali si dice
Col pensiamo a forme duali di direzione generale di direzione politica una maschile una femminile
E in via giustamente di chi si dichiara perplessa perché poi dice lei mi pare di aver capito di avere colto non voglio voglio forzare il suo il suo pensiero
Perché dice alla fine quella maschile poi prevale su quella femminile diventa più forte per immagini per per per tutta una serie di circostanze facilmente comprensibili
Ora questa risposta né pare illuminante su due punti che valgono anche non solo per questo diciamo esempi ma per l'impianto generale
Primo che una struttura al femminile si affianca e come dirà quella che si affianca anche con cui i contratti contrattando uno spazio ma che comunque si affianca far rimanere intatto il potere maschile tanto che si intuisce è meglio di no perché altrimenti appunto la figura maschile sovrasta tratto possibilità più smantella più vanta avvantaggiata di quello mi femminile
Questo rende l'idea evidente un punto che mi pare sia un punto di discussione anche tra di noi tra le donne cioè rende evidente l'inefficacia la chiamerei così inefficace politica di un moderno di movimento femminile parallelo
Che appunto mi pare in qualche modo affiora nella proposta che qui noi discutiamo l'altro punto che valido e che sommaria traggo da questa discussione
è che questa motivazione evidenzia il limite di una politica quantitativa delle donne sia di spaccio di occupazione di spazio punto secondo noi è il punto di fondo è un altro comunque cioè quello di come si produce una forza femminile badate bene questo è un punto che noi oggi abbiamo all'ordine del giorno non è un caso che noi in questi giorni abbiamo discusso anche tra di noi
Come dire segnalando una appunto uno come si è detto un indebolimento un rischio anzi un indebolimento
Della della forza femminile allora il punto ancora una volta come si produce questa forza come si produce una padronanza
Per le donne per se stesse a partire da se stesse e per le altre perché vedete e questo è una cosa che non abbiamo capito in un rapporto con il movimento femminista e che ne hanno anche acquisito come elemento innovativo anche di di della nostra delle della nostra tradizione della tradizione appunto delle donne comunista vedete non c'era nulla di più potente
Al far considerare le donne comunque come seconde il fatto che l'ex idolo stesse noi stessi ci pensiamo e ci viviamo come seconde
E quindi il punto è come oggi noi introduciamo una forza a partire appunto da come abbiamo acquisito nella nel rapporto con la pratica femminista partire dannosi
Una politica è efficace per le donne bande riesce a generare atti presa di parola capacità di giudizio autonomo da parte delle donne
Di una politica che quindi si stava egemonia costringendo l'altro non tanto apprendere una parte acconcia ebbero una parte di sé l'altro cioè l'altro soggetto a concedere una parte disse
Ammette ma a mettersi in destini discussione a ridefinizione efficace una politica delle donne quando muta il contesto e non quando semplicemente si ritaglia e si ripara uno spazio
A parte
Gli operai fanno se nel merito di questa introdurre tre punti di di me diciamo di contributo sono tre punti che sottolineo brevemente che sono state il frutto di un'elaborazione che il nostro gruppo ha fatto insieme ad altre donne
Dell'aria diciamo di comunisti democratici
I tre punti sono i seguenti primo allora proprio per mutare questa idea del come noi vogliamo pensiamo di a partire da noi di mutare il contesto primo
Che cosa intendiamo per partito quindi per soggetto politico io colgo spogli impressione anche per la discussione dalle relazioni qui presentate dal modo come si sta discutendo di questa casa
Ho l'impressione che sia prevalente nel nostro modello di pensando in questa diciamo idea che sta venendo fuori sul partito sulla nuova forma partito Keep valida una sorta di adattamento statico alla complessità sociale
Cioè hanno esiti ho l'impressione più ho finito quasi di una Ranco di soggetti sociali territoriali che appunto o si mettano insieme siccome simili
Si federa non si confermi erano ma su cui poi agisce potente una forte mediazione politica di direzione politica molto elitaria e soprattutto e decisionista
L'altro punto di riflessioni che volevo introdurre è che si tratta di mettere in discussione il concetto di democrazia come concetto che regolarmente aprirà vita interna della nuova formazione politica e di mettere in discussione in particolare i cinque di mettere in discussione in particolare il principio di maggioranza e minoranza
Perché il movimento delle donne ci ha proprio dimostrato come Cuesta regolamentari regolanti regolazione democratiche soprattutto il principio di maggio Ranza
Non degli acconto Dennett anzianità anzi agisca in modo di come dire di appiattire la parzialità a partire dal fatto che questo principio non dà conto della parzialità essenziale quale quella dissenso l'altro punto su cui noi lavoriamo era messa in discussione in crisi di Cardini che invece hanno governato il Partito Comunista per esempio e il concetto di delega e il concetto di rappresentanza a questo noi dobbiamo contrapporre la pratica politica del partito e tassi cioè quella politica capace di un protagonismo che sia in grado di ridare parola
Ai soggetti laddove questi agiscono e quindi una politica che ha agito negli anni passati ancora come colonia contraddittorio della tradizione comunista ma badate bene che esattamente l'opposto del pagamento il pragmatismo decisionista che mi pare ancora
Non date retta a nostra disposizione sulla forma partito
Compagni Emanuele Macaluso e poi Paola Carioti De Biase
Io penso presso compagnie che noi questa discussione
Aperta da una relazione
Molto apprezzato compagno Fassino e anche da una ricostruzione
Storica è stato fatto
Accompagnato che
Dobbiamo partire da una
Anzitutto da dagli obiettivi che vogliamo Portici
E cioè se noi possiamo pensiamo di potere oggi
Definire tutto diciamo così offrire una carta già organizzativa
Al nuovo partito
Io penso di no
Cioè io penso
E l'utilità di questa terra di questo seminario sta qui
Che noi dobbiamo
Tracciare alcune linee da offrire
Al nuovo partito che noi dobbiamo partire da questo punto di vista noi andiamo a costruire un nuovo partito
Un nuovo partito
Il quale via via dovrà poi
Dare darsi non solo un organizzazione ma anche una concezione
Delle del partito stesso
Ora la e limita appunto della ricostruzione di Tronti stava qui
Molto attenta anche molto acuta ci sono dal dosso abbatterle cosa che
Che io vorrei vorrei anche rileggere attentamente
E cioè del fatto che non parto dal fatto che noi stiamo scioglimento dando vita al nuovo partito una serie di contraddizioni
Che erano
Nella diciamo così nella nella storia stesse nella vita delle Partito comunista e cioè il suo impianto organizzativo via via sempre più in contraddizione
Con la sua battaglia democratica col suo impegno riformatore col suo modo d'essere della società
E questa contraddizione che come se diceva Fassino si è via via riprodotta lo diceva anche Tronti ma mi pare che Tronti proponga in definitiva lungo questo asse andiamo a un rinnovamento
Che lasci in piedi
Quella concezione quel motore essa
Ora io penso che questo non è possibile non è possibile perché noi entreremmo in una nuova contraddizione
Perché ho ho noi pensiamo appunto che il nuovo partito
Recupera si
Punto come io ho sempre pensato almeno quello che
è il nucleo Forte della nostra storia cioè il suo impianto democratico il suo impegno democratico riformista il suo modo
Di allora il suo rapporto con la società
Ma appunto si libera poi di tutta una serie di involucri
Io logici di condizionamenti di doppiezza e tra le quali anche quella che riguarda la forma partito
Ecco non possiamo altrimenti non rientriamo in una contraddizione da cui non da cui non riusciamo
Fatta questa premesso
Debbo dire se voglio vedere se la ha risposto che da Fassino
è una risposta adeguata o meno
Ma io la prima questione che vorrei porsi e porre questa voi vogliamo fare un un partito o no è una domanda badate che non lo dico polemicamente perché
Possiamo anche discutere se giusto fare un partito fare una federazione fare una unione eccetera eccetera però le due cose non sono la stessa
Noi anche qui non possiamo mettere insieme cosa che hanno con che sono concettualmente diversa
Ora da questo punto di vista a me pare che
Le cose alla lettera da Fassino una contraddizione alla con Tenco
Ma ricca
Ci ha messo davanti una ricca gamma di problemi di questione
Lo ringrazio anche ma una composizione
Io sono d'accordo con lui che
Non possiamo fare un partito federato
Gli ha c'è la contraddizione nel dire un partito federato
Nel per aree politiche come si è affacciata l'ipotesi nel corso alla nostra discussione
Perché questo
A a progetti politici a un salassi politico ideale ma oggetti politiche a programmi diversi
Non si capisce qual è la ragione del versante allo stare insieme
Queste imprese mi pare su tutto
Però e anche compatibile questa visione del partito con me
Il federare
Interessi sociali
è questo il dubbio
Perché a Fassino interessi sociali o sociali culturali e non so come definirli perché lui a un certo punto ha fatto un esempio l'esempio per esempio ICI gli ecologisti Cirla si possono via via federare e trovare un eh no perché allora questo lo faranno anche i cacciatori lo faranno il pescatore lo faranno lo faranno altre noi andiamo che architetti perché ho visto che io sono d'accordo che ci sia se è stata fatta la Costituente gli architetti eccetera ma noi vogliamo andare a un partito che da un canto come dice Fassino e io sono d'accordo c'è l'adesione individuare
Io aderisco a questo partito
Ho giustamente Fassino ha detto
Sul programma del resto questo clan financo nello nel primo Statuto torbido duecentoquarantacinque c'era scritto
Nello statuto del partito come dire che se aderisce per il programma e non terre le la ideologia per maschilismo all'o allora per il marxismo darwinismo eccetera
Quindi va bene ma è queste è la questione poi l'articolazione del partito tu se vogliamo fare un partito questo implica la domanda che io e noi dobbiamo dobbiamo stare attenti io non sarei favorevole dico francamente a questo tipo di articolazione altra cosa e che un'idea che era venuta che abbiamo proposto dalla conferenza dopo che abitazione del sessantaquattro io non ricordo perfettamente perché sono stato io relatore a quella conferenza
Di promuovere i gruppi per problemi cosa che poi non siamo il partito non è riuscita a fare perché quella conferenza imposto appunto una riforma regionalista e l'organizzazione per problema e nove non si mangiò tutto perché era in contraddizione in definitiva invece con sia con la politica sia con la concezione più generale del party
Quindi io sono favorevole che oggi
Col nuovo partito quello che fu un'intuizione io ricordo un bellissimo articolo di Tortorella solo su critica marxista che preparò quella quella conferenza in cui questo tema della articolazione per Problemi del partito e quindi non più beh sezione territoriale le cellule di Fabbri con le sezioni di fabbrica ma un'articolazione per problemi ma una un'altra cosa è quella poi di federare interesso o di federare le
Perché questo allora andiamo mi pare
A un altro tipo di concesso quella intuizione che non fu possibile appunto realizzare e non fu possibile ripeto per una contraddizione che c'era nella concezione centralistica unitaria chiamiamo
Chiamiamola così con ma un in un senso più ristretto della parola a quella che è oggi invece dovrebbe essere la concezione di un uomo
Di un nuovo partito
Cosa vuol dire ecco invece un discorso diverso mi pare è quello che riguarda le donne io qui non voglio addentrarmi in una discussione
Sia chiaro io sono d'accordo invece che qui un problema c'è
E saremmo ciechi non vederla è fuori dalle polemiche io considero
Positivo un processo che ha fatto emergere una questione
Che ha fatto emergere
Quindi la discussione su come dare diciamo così espressione a questa verità a questa verità
Deve essere il tema di questa del questa ma che ci sia la verità
Io su questo non ho non ho mai avuto tutto
A me pare che il modo come l'abbiamo fatto
Io ho votato la questione delle quote
E considero quello un momento necessari appunto per affermare se voi in maniera amministrativa chiamiamolo come vogliamo ama per affermare una verità diciamo così che non riusciva a trovare spazi nella nel modo d'essere del partito
Però ora dobbiamo sciogliere noi questo non
Io avrà ripeto crescono detto non vorrei entrare in contraddizione non dobbiamo scioglierle tutti ora
Se andare a una organizzazione in cui non mi scandalizza ci sia qui si io diversamente dagli interessi una diciamo così una presenza verticale del delle movimento femminile delle donne nel nel partito senza la dualità
Di cui a cui è c'è da ma problematica mentre per l'altro verso il compagno Fassino
Tuttavia ecco una esigenza mi pare
E cioè l'esigenza di superare la questione delle quote ma di superarla proprio dal punto di vista politico culturale
Perché se noi restiamo dentro questa logica è questa concezione anche qui entriamo in contraddizione con una forma partito
In cui appunto la possibilità possibilità rotta comune camicie la possibilità di un'espressione quindi di una realtà
Venga fuori attraverso le forme
Non solo riorganizzazione ma di espressione politico-culturale dentro questo partito
Questa vita è permanente problemi problema che ripeto ancora non vedo come sciogliere o io ho seguito abbastanza responsabile che ha detto la compagnia turco come sciogliere nettamente ma tuttavia questo mi pare il tema portarsi che sia questa e qui io non mi non vi stupite diversamente dalle cose ecco perché non andremmo in questo caso a un partito federale
Andremmo a un'altra cosa oppure l'altra scelte di dire no ormai avvenuto diciamo così la forzatura abbiamo fatta
C'era l'adesione individuale e la dialettica politica la contaminazione come si si usa dire ora avviene tutto all'interno della della dalla realtà del della della realtà del partito uno uno o l'altra dobbiamo scegliere mi pare una strada infine
Per appunto per la forma partito
Una cosa di cui dobbiamo pigliare atto compagni e che magari appunto perché andiamo a fare un nuovo partito
Dobbiamo sapere che questo partito sorge con aree politico culturali diverso
Noi abbiamo avuto sull'esempio del Partito socialista francese che per anni per anni ancora oggi le tre anime che diedero vita
All'attuale partito socialista francese financo nello Statuto e financo nel modo con cui presentano l'emozione c'è da chiedersi
Diciamo così
Sì espressi
Tutte e tre le ali
E oggi noi finisco
Abbiamo una situazione diverso dobbiamo sapere che l'identità stessa
Del partito a attraverso questi canali
Non per convergenza esterna come è stato per per il partito
Socialista francese ma per una diversificazioni interna perché è venuto fuori appunto perché si è rotto
Qualcosa
E io ritengo anche positivamente nel nel modo d'essere del partito è per l'affluenza esterna per due diciamo così alle due modi d'essere uno all'interno di quello che era il partito sono emersi a queste aree diverse politico-culturale lancio perché entrano dentro il nostro partito le nuove culture come abbiamo detto il nuovo modo d'essere anche qui dobbiamo stare attenti compagni non possiamo da un canto programmare che a noi andiamo verso un partito in cui avremo appunto varie culture culture riversa anche colture liberaldemocratiche
Che vengono da esperienze riversa è poi negare il modo d'essere del partito con me forme organizzava organizzate di aree politiche culturali che già ci sono dentro il partito noi dobbiamo fare in modo che l'una e l'altra questione abbiamo espresso io sono poi d'accordo invece con Fassino
Chiesi proprio perché se diamo vita a questo tipo di partito
Le cosiddette crisi di coscienza casi di coscienza non hanno sai
Perché mentre
Basta alla Costituente Concetto Marchesi Fausto Gullo altre votarono contro l'articolo sette nessun appiglio provvedimenti si alzarono votarono contro l'articolo sette della costituzione furono sette mi farò nove compagni di fecero questa dichiarazione
Ma è l'aumento un'altra forma di partito
Nel momento in cui noi diamo la possibilità ai compagni di organizzare queste aree di esprimersi
Noi dobbiamo al tempo stesso dire che la regola della maggioranza e della minoranza soprattutto nell'istituzione una regola obbligatorio
Obbligatoria perché altrimenti intorno all'inizio non è più un partito non è più nulla
Su questo io credo che bisogna essere chiari evidenti e finisco
Finisco per dire la questione del partito regionalista
Io sono favorevole
Ha un
Ha un impianto regionalista del partito ma anche qui dobbiamo essere chiari Fassino
Che cosa vuol dire
Questo
Questo vuol dire che bisogna rovesciare quello che è stato primo cioè un comitato regionale che sono stati parliamoci chiaro ancora oggi ancora in questa discussione
Che si è sviluppata nel partito esentare regionali sembrano essere depositari non DS D rappresentare quello che c'era Germana
La direzione riconvoca lire stiamo attenti c'è questa questione facciamo campagna su questo facciamo campagna su quello no
Ora andiamo verso una riforma regionale del partito democratica
In cui le regioni sono ai comitati regionali io richiamerei a quel punto federazioni regionali
E cambiamo anche nome
Devono essere federazioni regionale con una loro autonomia un loro modo d'essere un loro statuto che esprimono pienamente la realtà di quelle più e allora va bene
E allora non abbiamo la longa manus della che e poi questa le campagne schieriamo ci col segretario in ogni caso perché ognuno si schiera appunto c'è una un'articolazione reale
C'è un'articolazione un'articolazione reale certo sorge un problema poi degli organi dirigenti dobbiamo saperlo
Se gli organi dirigenti nazionali debbono essere proporzionali e anche
Al numero degli iscritti
L'Emilia nel comitato centrale che il Consiglio nazionale chiamiamolo non so come si chiamerà forza forza anche nei nomi dobbiamo cercare una certa innovazione
La presenterà tutti i suoi iscritti e l'Alto Adige con la Sicilia o la il Molise come come si articolerà questa questione anche qui io penso che noi dobbiamo ad affondare una a una riflessione perché non puoi restare quello che c'è perché se andiamo a partiti regionali ci deve essere anche una certa proporzionalità di rappresentanza non possiamo nemmeno è davvero una rigidità di rappresentanza
Perché altrimenti anche qui non andiamo a un partito ma una federazione di federazione
Di federazioni regionali quindi anche qui dobbiamo trovare un un equilibrio finisco veramente vi chiedo scusa
Il le questioni qui questo problema pone certo anche il ruolo che le povere una direzione
Delle del partito
Compagno De Mauro pare che si chiama che ha parlato prima parlato la questione del leader delle del partito
E qui certo è una questione che dobbiamo discutere perché negli atti negli altri noi lire è legato anche al sistema istituzionale sono state
Cioè al sistema istituzionale presidenzialisti che ci sono alle elezioni che ci sono tipo delezione che ogni partito
Il leader frangia dei socialiste è Mentana è chiaro perché c'è un tipo di erezione anch'io non dico quindi noi dobbiamo stare attenti anche questo siccome è sorto il problema io credo che dobbiamo affrontare
Che tipo di direzione di segretario o dividere non li vogliamo
Se vogliamo una una un tipo comunque di partito liederistico beh allora dobbiamo andare una riforma che abbia punto anche certe caratteristiche se non lo vogliamo anche qui dobbiamo scegliere perché quello di averlo senza dirlo sarebbe la cosa peggiore allora regolamentiamo no
Perché le regole sono la vita della democrazia
Paola anche agli occhi dei DS poi Flores d'Arcais
Sono stata chiesta di mi è stato chiesto di riferire qui di dar conto del lavoro svolto dal Comitato per la Costituente romano in particolare dal gruppo di lavoro per la forma partito che ha già riferito dei suoi lavori in una riunione romana credo che sia giusto riportarne
E opinioni prevalenti soprattutto anche a documentare
Come sia pure in tempi estremamente ristretti perché in pratica c'è stato non più di un mese di lavoro ma con un ritmo assai intenso e con un modulo anche di produzione di materiali estremamente significativo
Il il lavoro di questo gruppo può anche essere preso come del resto credo in molte altre città d'Italia come una smentita
Una smentita significativa del cosiddetto fallimento della costituente la disponibilità delle persone che hanno lavorato in questo periodo l'intelligenza che vi hanno speso è un segno che se si fosse ha avuto un tempo più disteso più più ampio se il dibattito interno del PC non avesse in qualche modo ristretto questo tipo di coppie collaborazione ed impegno in termini molto stretti avremmo certamente avuto risultati significativi
Un lavoro di questo gruppo secondo me al di là delle proposte prevalenti dei risultati cui approda
Indica anche un e non deve essere sottovalutato questo aspetto
Il valore di elaborazione comune di messa in comune di esperienze di incontro di linguaggi e di mentalità fra DiVersi
Che anticipa la convergenza la contaminazione culturale del nuovo partito che ha democratico della sinistra è chiamato a costruire fra i suoi aderenti certamente faticosamente ma anche secondamento
Il gruppo ha nell'insieme condiviso la tesi che le proposte sulla forma partito non sono certamente questioni organizzative ma sono strettamente legate alla questione del programma politico
A noi sembra che il nesso si stabilisca intorno alla priorità della questione della democrazia
Intesa certa o non solo come questione fu solo formale di regole ma come grande sfida etica di responsabilizzazione liberazione di ognuno
E intorno al concreto rapporto che è avvenuto nel nostro Paese fra degrado istituzionale demotivazione civile partitocrazia il degrado dei partiti che ha caratterizzato appunto i recenti decenni
E ci è sembrato che la ridefinizione della funzione dei partiti
Forse è strettamente legata all'obiettivo di rimotivazione alta la politica ma in fondo viviamo in una situazione in cui la prima domanda
E si è costretti a porsi alla vigilia della nascita di una nuova formazione politica che il cittadino si pone ma a che serve oggi un party
Se noi non rispondiamo a questa domanda non fondiamo le stesse risposte organizzative
Questa domanda semplice lamentare perfino banale se si vuole a che serve oggi un partito certamente non partiamo col piede giusto
E dunque un'analisi di questo di questa di di questa funzione del partito politico che abbiamo ritenuto di dovere premettere anche alle proposte organizzative
Individuando diventa mente le funzioni cadute e definitivamente caduta
E le funzioni invece che hanno ancora un senso e il problema di come comporre le fra di loro
Sì è condivisa la fine della funzione positiva svolta storicamente dei grandi partiti di massa in quanto strumenti della conquista di identità e dell'approdo all'esistenza sociale di grandi masse
Perché questo compito è stato svolto
Perché è stato svolto fino al punto che nessuno oggi può davvero chiedere al partito politico la funzione di garantirgli un'identità sociale e politica
Che è in grado di costruirsi in proprio nemmeno io credo che sia giusto e chiedere a un partito politico
La funzione di diciamo così il luogo di difesa dalla omologazione perché chiedere questo è un partito politico significa implicitamente rischiare
Di costruire un luogo di incontro omologazione omologante in qualche modo mi sembra qui una contraddizione nella nel dato di fatto della possibilità di un approda o a un approccio critico al dato esistente tra società che deve essere in primo luogo personale prima di poter essere feconda mente di un partito politico
Evitare il compito si diceva è di fatto strettamente connesso non a caso alla struttura piramidale gerarchica del partito di massa classico inevitabilmente autoritario costrittivo dev'essere ancora considerato concluso quella funzione anche essa positiva
Svolta dai grandi partiti in quanto mediatori del consenso del cittadino la Costituzione allo Stato repubblicano
Svolta nel corso del quarantennio che ha però oggi come risvolto negativo l'occupazione partitica dello stato e che oggi provoca insieme in sofferenza e disaffezione verso i partiti e verso lo Stato inteso come proprietà dei partiti
Oggi semmai ciò che è da recuperare è il rapporto diretto cittadino Stato
Che salta i partiti un rapporto diretto cittadino stato che è condizione dello sviluppo del nostro Paese di quell'etica civile
Di cui tutti lamentiamo la carenza che in parte i partiti acqua all'acqua in carenza in parte i grandi partiti hanno supplito ma che non possono più supplire in quanto tale
E questo in negativo
Viene messo invece fortemente l'accento sulla funzione di sostenere i fenomeni proprio del nostro tempo legati alla crescita di responsabilità e di competenze che si esprimono in coaguli di esperienze autonome e originali cementate
Da riferimento comune a singoli ideali a singoli valori a singole aree di intervento
Sulle varie questioni che riguardano la vita cittadina
In dentro queste esperienze oggi c'è ed è la sua ed è la novità io credo di questa di questo momento di questo periodo
Uno ha bisogno una domanda di riferimento globale ed è nella misura in cui c'è questa domanda di riferimento globale a me pare che alcune delle preoccupazioni espresse poco fa
Dalla onorevole Macaluso possano essere ridimensionato
Certi si tratta di riconoscere il valore di questa autorganizzazione auto di produzione di esperienze civiche articolate varie e insieme di riproduzione di motivazione la politica di approfondimento teorico pro progettuale in singoli settori
Questo comporta rispettarne l'auto autonomia
Ma certamente di prendere atto che le forme della pratica politica sul territorio non vengano predeterminate ma lasciate la libera iniziativa degli scritti delle scritte ma anche registrare
Entro queste esperienze la volontà di misurarsi con un riferimento comune questo è il senso un gruppo che non voglia questo non aderisce a un partito
E quindi nel momento in cui invece questo viene esplicitamente registrato vuol dire che c'è una possibilità di convergenza
è strettamente collegata con questa funzione la sottolineatura di un partito servizio che offra spazi logistici organizzazione canali informativi e raccordi tra esperienze diverse a chi ha voglia di riscoprire la propria dimensione sociale
Un partito percepito come un'agenzia che porta qualcosa di più nel dibattito nel sapere politico in quanto redistribuisce opportunità e saperi privilegia la ricerca delle soluzioni ottimali rispetto all'esibizione della propria forza
E tuttavia
Non si può tra l'altro non vorrei dire chiaramente che sto riferendo i lavori di un contributo collettivo non non tutta roba mia non tutto quello che leggo roba mia e anzi appunto alla sintesi di questo insieme di contributi
E tuttavia io credo che debba essere tenuta ferma con molta forza
Una elemento essenziale
E non si può trascurare il fatto che un partito non è tale se non conserva il fondamentale personalmente ritengo primario
Compito istituzionale costituzionale di favorire la partecipazione dei cittadini alla governo della cosa pubblica
Questo compito presentare le liste elettorali quale che sia stata la procedura per la scelta dei candidati
Vincolarla un programma aggregare il consenso necessario stimolare il controllo sugli atti di governo delle rappresentanze vari livelli e la verifica dei risultati certamente non si svolge senza tutto un lavoro preliminare
è esige una inequivoca rappresentatività globale anche Sterna che sia fonte visibile di un'assunzione di responsabilità
Nel senso di poter rispondere all'elettorato della coerenza fra propositi e pratiche di governo da quello locale a quello nazionale
E ciò in relazione a tutti i livelli elettorali e alla loro suddivisione geografica
A me pare in particolare
Che al ciclo operativo proposto da Muzzi Falcone ascolto elaborazione decisione esecuzione ascolto
Si debba giungere e con particolare em fasi nel nostro Paese l'attivazione di una funzione di controllo costante sugli atti politici e sugli atti amministrativi da parte di cittadini
E credo che sia dentro l'attivazione di questa funzione che trovi certamente posto caratterizzandosi più nettamente
Come funzione politica generale e non solo come funzione di sostegno al sito al singolo se mi consentite con un'espressione che vuole essere solo di colore patronato
La questione della difesa dei diritti dei cittadini l'immagine di partito dei diritti che ha avuto tanta fortuna nel recente dibattito
Questo intreccio di funzioni a nostro avviso con ferma l'ipotesi che del resto era contenuta sia nella prima che nella seconda proposta Fassino che nella seconda relazione sia pure mi pare con delle varianti significative
Di una duplice forma di sezioni territoriali e tematiche nella prima proposta e nella forma che sappiamo invece una delle quale essenziali rispetto alle diverse funzioni espresse che vanno comunque pensate in relazione a tante
Sulla sezione per il territoriale chiamata da Unione comunale da Fassino nella relazione io credo io vorrei insistere e mi pare che questo c'è stato un punto di convergenza costruito nel gruppo di lavoro tra costituente romana abbastanza significativa
Su una elemento implicito relazione Fassino ma so quale appunto io vorrei esercitare qualche sottolineatura
E cioè se la sezione territoriale Unione Comuni accomuna comunque comunale
è soprattutto il luogo della partecipazione politica inteso come controllo e verifica tra verrà politico istituzionale rapporto costante letti elettori
Essa deve assolutamente rimandare ha una struttura modulata geograficamente in corrispondenza puntuale con i bacini elettorali minimi
Nella relazione Fassina sedici Unione comunale volendo circoscrizionale ecco io terrei apre a parte il fatto che poi adesso arriva la nuova legge sull'autonomia no ecco la municipalità
Vorrei comunque che questa fosse una scelta chiave una scelta di fondo
è il disegno delle se delle strutture di base territoriali minime deve corrispondere ai livelli di bacino lettorato perché perché questo solo che può far superare la crisi della sezione territoriale tradizionale perché offre un contenuto politico preciso una finalizzazione al lavoro nel controllo del lavoro delle istituzioni che è il punto di coagulo e di coordinamento anche di tutta la realtà che emerge all'esterno
I gruppi ambientali eccetera e e a un altro merito li libera il dibattito interno al partito dagli ideologismi astratti che lo vincola alle politiche programmatiche e concrete passi che in qualche modo la selezione della classe dirigente i quadri le capacità le maggioranze emergano in corrispondenza con le politiche concrete che si fanno
E non soltanto con messaggi AST teorici astratti
Che vengono dall'altro una scelta di questo tipo naturalmente come si è detto e cammino rapidamente non riferirò di tutto il lavoro del gruppo di lavoro
Non è certamente in contrasto con la messa in atto di paralleli gruppi sezioni di adesioni di gruppi e così via ad ambientare di lavoro tematiche comitati e centri d'iniziativa
Pone certamente il problema del rispetto delle reciproche autonomie
Intese come autonomia nel partito
Avanzando intanto come ipotesi di lavoro
Un privilegio amento delle competenze della sezione territoriale di fronte al lavoro della responsabilità nelle istituzioni democratiche territoriali
è una competenza per le sezioni invece per la gruppi tematici e così via
Ad assumere iniziative di elaborazione proposta di mobilitazione su di esse dei cittadini fino all'animazione elettorale nei casi di lezioni interni a settori operativi specifici pensiamo alla scuola pensiamo a categorie professionali
In un contesto meno segnato da appartenenze di partito
Certo resta comunque la consapevolezza di una dialettica
Che sarà inevitabile che ci sarà con la quale bisognerà fare i conti una dialettica da vivere anche con un senso di responsabilità personale con una sorta di eticità e che e non in consenta di non intendere l'autonomia come isolamento che si sta per stabilire prassi di costante reciproco ascolto che questa dialettica si svolga in forme regola
Siamo d'accordo sulla doppia visione di singoli e di gruppi naturalmente anche qui sapendo che si creano grossi problemi a proposito del rapporto un po'una Besta voluto vorrei tagliando molto del contributo maturata da questo gruppo di lavoro aggiungere alcune cose una prima preoccupazione
La necessità non solo di esprimere una volontà politica e una sorta di impegno etico collettivo
Alla non riproduzione di correnti rigide nel nuovo partito
Sono ovviamente per un rapporto maggioranza minoranza sono ovviamente per un pluralismo interno che si esprima in tutto il dibattito politico dichiaro subito qui la mia indisponibilità a entrare in un partito che riproduca correnti rigide del tipo di quelle che si sono espresse nel corso di questo a no
Questo sappiamo benissimo sappiamo fin troppo bene quali sono i vizi complessivi
Di allontanamento dalla politica dall'interesse dei cittadini e di rafforzamento di gruppi di potere e di avventura personali che sono legate alla struttura delle correnti dice certo però per dire no a questo non basta
Una
Dichiarazioni di principio di volontà occorrono anche tu acqua sostenere questa dichiarazione di volontà che è comunque impedire essenziale senza la quale nessun ma marchingegno
Organizzativo funzionerebbe occorre certamente il problema di una scelta di un sistema elettorale interno
Per gli organi dirigenti che sia funzionale a tutto questo
C'è un dibattito aperto sul quale nel noi abbiamo discusso né io mi sento di dare delle risposte definitive
Nell'ambito delle varie ipotesi di proporzionale compare lasciarci potrebbe forse esserci qualche soluzione
Ma mi è sembrato molto giusto quello che è emerso all'incontro romano con un intervento di Goffredo Bettini anche qui sul rapporto che si viene a stabilire
Fra una struttura fortemente regionalista del partito e una antidoto rispetto alla costruzione delle correnti
Non c'è dubbio che questo in qualche modo eviterebbe il questo centralismo delle correnti è un'espressione più variegata e complessa delle varie ipotesi all'interno e anche della stessa selezione della classe dirigente
Che potrebbe rappresentare una antico
Tuttavia io ritengo resto del parere non so se questo contrasti con quanto diceva poco fa
Onorevole Macaluso ma credo essenzialmente Dino che proprio il modello di questo tipo un forte pluralismo interno una struttura regionalista rafforza la tesi di una segretario eletto direttamente dal congresso
Io non credo che ci sia un rapporto diretto fra elezione diretta del segretario e struttura il estinte sistema presidenzialista nelle istituzioni
Sono due cose diverse non le metterei rapporto fra di loro cioè se mai un rapporto con la natura complessa della società moderna con la necessaria visibilità di una rappresentanza con la sua necessaria permanenza
Con l'esercizio di quell'autonoma responsabilità di cui si deve essere poi disposti a a rispondere del senso del rischio
Che invece una segretario moderno di partito delle quote deve potere sostanzialmente incarna un'ultima considerazione soltanto io credo che noi non possiamo trascurare limitarci a fare il disegno in questi mesi almeno il disegno finale ottimale della struttura organizzativa del partito
Io credo che qui bisogna disegnare anche il passaggio non si può da un giorno e su uno può pensare che da un giorno all'altro e magari probabilmente nel pieno di una campagna elettorale aperta
Sì Possa
Prove distruggere organizzazione metterne in piedi una
Credo che il disegno del work in progress
Delle operazioni da fare immediatamente e di quelle in qualche modo da mettere in piedi e con una certa con una certa gradualità e con una certa capacità di verifica debba far parte del disegno organizza
Flores d'Arcais quella compagna Claudia Mancina
Ma se vogliamo costruire diventare un partito nuovo
E di questo si tratta ragione compagno Macaluso non si tratta di trasformare il PC di costruire un partito nuovo
Dobbiamo innanzitutto abituarci a parlare
Fra di noi senza alcun diplomati insomma
Questo può sembrare una richiesta paradossale
Visto che nel PC da mesi è in corso una uno scontro di frazioni di fazioni estremamente violento
Anche a base di insulti
E tuttavia io credo che si possano fare anche polemiche perfino con gli insulti in modo diplomatico mi spiego
Ci si può insultare si può polemizzare senza entrare nel merito delle cose ma semplicemente la lanciando segnali
L'esempio più macroscopico l'abbiamo avuto proprio all'inizio
Di questa conferenza d'organizzazione
Una relazione sicuramente polemica
E che tuttavia se andiamo a vedere ai contenuti
Programmatici stringendo resta un pugno di mosche in mano cioè quella relazione era assolutamente vuota dal punto di vista dei contenuti e tuttavia era straordinariamente piena da un altro punto di vista quello dei messaggi messaggi diplomatici appunto
Di schieramento
Lanciati
A fase precongressuale da quella relazione dal punto di vista il programma non diceva nulla e tuttavia diceva io voglio fare voglio essere punto di raccordo diceva Bassolino tra una parte del sì una parte dell'uno e così via e così infatti l'hanno capito e se tutti quelli che volevano che volevano capire
Ora io credo che
Il primo che da questo punto di vista notevolissimo merito della relazione di Fassino a questo gruppo di lavoro sia invece di aver
Io ci ha offerto un approccio completamente diverso
Nessun messaggio diplomatico
Di quella politica politico cosa di cui dobbiamo liberarci
Ma con assoluta chiarezza
Riguardo a una serie di contenuti
Sui quali si può discutere finalmente si può discutere
Si può discutere secondo quei criteri di politica nuova che vogliamo realizzare fin da ore
E questo è il suo primo merito secondo merito
Altrettanto notevole
Aver impostato
Tutta la sua proposta a partire da un'idea centrale che mi sembra decisiva che vada condivisa assunta è sottolineata
E che è quella di un nuovo partito come partito della cittadinanza
Con questo Fassino propone una
Decisa rottura rispetto alla tradizione storica del Partito comunista
Rispetto a tutte le tradizioni delle sinistre e del movimento operaio
Quindi non solo quella comunista ma anche quelle socialiste e socialdemocratiche
E
Dimostra di
Capire
Quale quali sono le contraddizioni sociali fondamentali
Della nostra epoca in Occidente
La relazione di Fassino cioè assume non già all'individualismo che altra cosa ma di individui di concreti individui con i loro interessi e con le loro libere opinioni
Come Soggetti
Di questo partito e delle trasformazioni da realizzare nella società
Mettendo al bando
Ogni cultura organi cistica in tutte le sue possibili varianti ce ne sono tantissime nuove
Da questo punto di vista impianto culturale la proposta di Fassino
è quella che si direbbe di sinistra liberal tornerò dopo
Su alcune polemiche che il termine sollecita comunque di un impianto che io preferisco chiamare libertario riformista per tradurre questo termine un po'americano liberal nella situazione
Europea e nella tradizione europea
E allora sempre per evitare di cromatismi è bene sottolineare come non solo le proposte concrete
Ma soprattutto l'impianto
Culturale della relazione di Fassino sia molto ma molto lontano da quel dalle altre due che l'hanno accompagnato
Perché la sua relazione non ha nulla a che fare col togli attivismo
E invece rimane
La fissazione del compagno tronfi
E però non ha nemmeno nulla a che fare con l'impostazione saldamente illiberale e di me organi civismo di Livia Turco
Quindi abbiamo una proposta culturale
Davvero nuova
Molto più avanzata di tutte quelle che hanno circolato finora e una prima un primo contributo concreto effettivo alla costruzione di un programma
Per un nuovo partito perché le norme in modi di funzionamento e sono parte integrante anzi essenziale di un programma
Di un partito nuovo
Tanto più che questo partito nuovo deve essere
Esattamente un partito di programma cioè la sua identità deve essere data da alcuni valori
Da una cultura di valori che viene assunta e fatta propria e da un programma politico
Programma politico che avendo al suo centro la cittadinanza
Sostanzialmente
Si limita ma questo limitarsi e oggi addirittura eversivo rispetto all'esistente non solo critico ma eversivo rispetto all'esistente possiamo dire che si limita
Alla democrazia presa sul serio
A partire ancor prima che della democrazia dalla necessità di
Instaurare nel Paese il principio di legalità
E quindi dalla riconoscimento che oggi
La degenerazione
Della democrazia
I veri e propri elementi di regime
Che questo governo e quindi questi governi negli ultimi anni soprattutto stanno realizzando
Nel
Paese sono
La vera discriminante
Fra la destra che la sinistra
Oggi essere una forza di sinistra significa essere innanzitutto una forza coerentemente anti partitocratica
La partitocrazia è oggi la negazione pratica degli ideali democratici e della loro attuazione
L'occupazione privatistica dello stato la spartizione privatistica di risorse che dovrebbero essere pubbliche l'emarginazione dei cittadini di fatto dalla vita politica un sistema di oligarchie
Politica che sempre più si intreccia
Con il sistema delle oligarchie economica che dà luogo a quella commistione indecente di affarismo e politica
Che costituisce quella zona grigia di confine rispetto a quell'altra intreccio che vede invece politica e delinquenza
Comunisti ecco tutto questo è una parte non secondaria della realtà di questo paese essere di sinistra significa innanzitutto io credo oggi essere contro
Contro non solo a parole ma in tutti i comportamenti
Contro questa
Che
Nel migliore dei casi si può chiamare ibernazione della democrazia ma io credo sia qualche cosa di più grave una forte motivazione
Della liberal democrazia
Se noi prossima immaginare
La vita quotidiana
Che si svolge secondo il principio di legalità provassimo immaginarla concretamente nei suoi vari aspetti e noi avremmo di fronte un paese che vivrebbe in un modo incredibilmente diverso
Lontano anni luce da quello
Che la nostra realtà quotidiana quindi dire legalità democrazia presa sul serio non significa dire poca cosa non significa un regresso verso posizioni più edulcorata e meno critica dell'esistente al contrario significa comincia a ritrarsi lucidamente
Sugli elementi fondamentali di critica dell'esistente
Significa proporre davvero un'alternativa
Le alternative che ci faceva balenare Bassolino le fuoriuscite dal capitalismo anche riformato
Sono vuota di contenuti chi
Vuole fuoriuscire dal punto di vista economico dal capitalismo ancorché riformato come dice Bassolino deve indicarci che cosa vuole come
Funzionamento economico di questo questo Paesi
Diventa anche irresponsabile parlare genericamente di fuoriuscita dal capitalismo ancorché riformato senza proporre nulla visto che una fuoriuscita anzi numerose fuoriuscite l'abbiamo avute in tanti Paesi questi Paesi
E quindi i cittadini milioni di cittadini di quei Paesi
D'Europa da quelle fuoriuscite per fortuna si sono liberati esattamente un anno fa
E dunque di fronte a tragedie di questo genere irresponsabile parlare genericamente e demagogicamente
Di una critica del capitalismo
Ancorché riformata bisogna dire concretamente che cosa si vuole sul piano economico
Perché è troppo facile ma appunto demagogico assumere gli evidenti ingiustizie sociali in questo meccanismo economico
Non per criticarle puntualmente quindi proporre delle alternative ma concrete
Ma limitarsi a proporre una seduto alternativa che suona globale che qui
Fondamentali
Di novità di importanza della proposta
Di Fassino
Che tuttavia non condivido in alcune qualificanti
In alcuni qualificanti aspetti e quindi G. chiarisco subito
Io credo che un partito che ha una Forte identità
Culturale e programmatica non abbia bisogno di quelle caratteristiche fughe in identità rifugio che sono le identità rifugio basate su localismi
Tradizionalismo
Elementi naturali
Il regionalismo
E il sessismo sono due di queste caratteristiche identità rifugio
Identità arretrate
Che rischiano
Che in che innanzitutto sono in palese contraddizione con l'impianto culturale di fondo della proposta di un partito della cittadina
Identità rifugio nata naturali e tradizionali
Non sono un arricchimento della proposta della cittadinanza
Ma uno spappolamento pratico di quell'idea
Sul contraddizione fra principio di cittadinanza
E sessismo io non ritorno perché mi ha scritto in modo secondo me
Assolutamente lucide inoppugnabili alcuni giorni fa sull'Unità Giovanna Zincone
Sulla questione del ragionare regionalismo vorrei far notare che il problema del nostro paese non è quello di non dar spazio ai localismi è quello di non avere un'unità nazionale
è quello di non avere
La stessa legge
Al Nord al Centro e al Sud di fatto di fatto esistono leggi diverse quindi esistano
Ordinamenti statali differenziate
Se noi andiamo
Verso un Paese delle regioni e quindi un partito delle regioni perché le due cose sono state messe insieme
Provate a immaginarvi che cosa potrà cadere per esempio
Dal punto di vista edilizio avremmo regioni che lasceranno riempire
Quelli podi coste che ancora rimangono di migliaia di metri cubi di cemento e regioni che difenderanno invece l'ambiente
Regioni che avranno ospedali
Decenti di livello europeo
E regioni che avranno come già hanno dei veri e propri Lazzaretti ecco io credo che il problema sia unificare il Paese
Non sei minuti Sarlo ulteriormente
Sì questo non significa non dar peso
Non dar peso agli alle ricchezze quando sono ricchezza delle differenti
Di ogni genere
Tuttavia è un discorso che funziona
Dal punto di vista statale laddove l'ordinamento giuridico effettivamente uno e rispettato dal punto di vista di un partito laddove la cultura di base quella fondamentale e l'adesione al programma politico uno e e forse
Da questo punto di vista per esaminare una serie di proposte puntuali molto rapidamente purtroppo
Io credo
Che questo partito nuovo debba davvero andare al di là del centralismo democratico
Ma non si supera il centralismo democratico
Con un partito delle frazioni in parte delle frazioni ha semplicemente un partito in cui ogni frazione come si sa è organizzata secondo il centralismo Bureau
Più forsennata mente burocratico quindi un partito di frazione un partito dove il centralismo democratico viene moltiplicata non viene superata
è un partito dove contano solo i capicorrente dove la base non conta assolutamente nulla
E lamentele che si sono sentite in questo periodo in tante inchieste giornalistiche i compagni di base che dicono ma noi qui veniamo solo convocati per dire se siamo d'accordo con questo o quel dirigente noi vorremmo contare io operare nella politica come soggetti ecco questo in un partito di frazioni non ne
Non avviene il
Il militanti il singolo militante non conta assolutamente assolutamente nulla allora questa è la prima cosa da rifiutare
Un partito di frazione
E si può o rifiutare non già impedendo per statuto che si coordinino gruppi attacca attorno a mozioni a riviste a quello che vogliono
Ma stabilendo dei sistemi di funzionamento interno elettivi eccetera che non premi no chi si organizza rispetto ai compagni che vogliono rimanere liberi e indipendenti con le loro idee e non semplicemente a drogarsi al carro di questo o quel questo o quel i in secondo luogo è fondamentale un partito dalla cittadinanza
Se consente davvero a dei militanti che sono semplici cittadini che quindi possono dedicare poche ore alla settimana rubando nel loro tempo libero alla vita politica di contare quanto gli altri
Quindi io credo che sia necessario da questo punto di vista stabilire un principio di quota
Per cui i funzionari possano negli organismi dirigenti essere solo una minoranza
Del resto nella prima bozza
Del documento di Fassino si diceva esplicitamente proprio all'inizio come caratterizzazione fondamentale del nuovo partito separazione fra il funzionario e il dirigente i funzionari sono necessari in un partito ma non si vede perché la figura del funzionario la figura del dirigente debba coincidere se coincidono sistematicamente significa che la figura del semplice militante non può mai diventare figura di dirigente che il semplice militante non potrà mai essere dirige
Ecco quindi questo è il secondo punto essenziale
Dal punto di vista statutario
La terza questione
Qui ha ragione Macaluso bisogna assumerla nelle regole è quella della leadership io credo ha una leadership visibile
Che sia garante
Della cultura del programma e quindi questa duplice identità
Di un partito quindi credo che questo sì ottenga attraverso l'elezione diretta del segretario
Da parte del Congresso e se è proprio necessario avere un numero due che un numero due si chiami il vice segretario
E sì anche esso eletto direttamente dal congresso questo modo abbiamo
Legittimazione e responsabilità
Che abbiano la possibilità di una leadership che può che è responsabile che ha tutti i poteri per realizzare la politica programma del partito ma che poi è responsabile dei suoi fallimenti e può essere mandata a casa è sostituito se non funzioni
Infine due parole su una questione che a me sembra grave non sia stata minimamente toccata cioè
Noi arriveremo alla fondazione di questo partito attraverso un processo che è quello dei prossimi mesi
Di un congresso ora il modo in cui si arriva a realizzare qualcosa non è indifferente perché spesso ipoteca i risultati
Qui non si è parlato qui la proposta originale di Occhetto
Era e credo che abbia senso solo se resta quella di un un partito nuovo che nasce dalla CUF Fondazione di tanti soggetti diversi uno principale insieme dei militanti che apparteneva al pc ma tanti altri
Soggetti e collettivi e individuali
Sedie nemmeno si sta finendo se viene meno questo principio viene meno il principio della con Fondazione abbiamo solo il rinnovamento la rifondazione del PC cioè abbiamo nei fatti la realizzazione dell'ipotesi della seconda mozione non la proposta
Originaria di Occhetto
Ecco da questo punto di vista io credo che subito si debbano stabilire le norme
Della partecipazione
Dei non comunisti
Alla seconda fase del congresso di fondazione del partito democratico della sinistra se non si va concretamente questo
Se non si stabilisce chi saranno questi soggetti come leggeranno i loro delegati in realtà noi possiamo parlare
Di con Fondazione di nuovo partito ma andiamo a una riverniciatura del Partito comunista cioè un fallimento delle ipotesi
Di Occhetto a una sconfitta del gruppo dirigente che su questa strada si è impegnato di fronte e di fronte al Paese io credo che questo si debba arrivare lanciando una grande campagna
Di
Registrazione di tutti coloro che non comunisti vogliono partecipare alla fondazione questo partito e stabilendo in modo in cui queste persone eleggeranno i loro delegati alla seconda parte
Del congresso di fondazione perché la prima ovviamente quella che pone fine alla storia del Partito comunista è riservata ai delegati del
Del PC ma che questo vada stabilito subito altrimenti noi come molte volte accade avremmo un'enunciazione di principio
E poi una mancanza di coerenza pratica rispetta quei principi perché si pensa che certe cose siano cose tecniche le cose tecniche in politica sono sempre essenziali e spesso le più essenziali
Ecco io credo che
Se riusciremo a risolvere
Alcuni almeno dei problemi che a me sembra ancora irrisolti in quello che continua a giudicare però il contributo più importante finora data la costruzione di questo partito cioè le cose determinazione di Fassino possiamo
Pensare immaginare di realizzare non già per noi per i nostri bisogni
Perché molto spesso sembra che si stia in un partito per soddisfare anche dei bisogni dei problemi psicologici personali non ma per il Paese per la sinistra
Quel partito nuovo
Che ossa candidarsi concretamente in tempi rapidi non già qualche pasticcio subordinata di subordinazione ad altre forze che si dicono di sinistra che una politica di sinistra non fanno
E evidentemente penso al partito socialista di Craxi
Ma per candidarsi di fronte al Paese per la realizzazione di quell'alternativa programmatica
Che può davvero significare la fine di quasi mezzo secolo di egemonia moderata e che può davvero portare il nostro paese in Europa
Claudia Mancina e quel compagno Cherchi
Chiedo scusa ma se Claudia perché perché i fili dopo rispetta i tempi perché c'è stato uno sfondamento molto ampio
E un po'anche per i gli interventi canti che ne abbiamo si stiano cita la parola a più compagni e compagne
Io condivido il giudizio molto positivo del sulla relazione di Fassino sulle proposte di trasformazione della struttura organizzativa dei partiti
Anche se devo dire che non non mi appassionano gli esercizi di etichettatura
Cioè se sia più libera tutto agli atti hanno meno liberarono togliattiana credo che il problema il il
Il senso
Di questa impresa nella quale ci siamo messi è proprio quello di trasformare insieme alcune di queste coordinate culturali
Non per fare un assemblaggio
In assemblea giù così puramente meccanico di elementi questo mi sembrerebbe
Evidentemente inutile inefficace ma per cercare veramente di realizzare tra le diverse culture della sinistra che sono poi forse meno contraddittorie fra di loro di quanto nella storia concreta siano state per realizzare tra queste diverse culture una una nuova non una sintesi ma comunque una nuova articolazione una nuova apertura qualcosa di nuovo costruire qualcosa di nuovo credo che questo sia il compito che abbiamo di fronte e non affermare la prevalenza di una cultura sull'altro
E comunque credo che nel nuovo partito ci saranno degli elementi togliattiano ci saranno e giusto che ci siano perché fanno parte in modo vitale della storia di questo partito che appunto sarà tra gli elementi fondamentali della Costituzione del nuovo
Comunque la questione la forma partito è sicuramente la forma una questione essenziale proprio dal punto di vista dell'identità
Culturale e politica non è una un va be'questo anche queste tradizionale l'abbiamo sempre detto la questione della forma partito non è una questione tecnica è una questione che riguarda da vicino per l'appunto
La identità politica
E credo che sia infatti non casuale anche che sia stato grave il fatto che proprio questo aspetto sia quello che meno ha cambiato nella storia del partito comunista l'aspetto che più rimasto legato all'origine delle al al all'origine di questo partito all'origine del partito nuovo voglio dire nel nel dopoguerra
Perché questa appunto il la lentezza
La difficoltà nel mutamento della forma partito ha in qualche modo rallentato anche il mutamento dell'identità politiche dell'identità culturale che pure in questi in questi ultimi anni sicuramente è stato significativo
C'è una una contraddizione nella forma nella realtà nell'esistenza del partito nuovo
Una contraddizione tra il suo carattere di massa di radicamento forte radicamento sociale
Di tra la sua funzione nazionale e quindi democratica e poi invece il suo carattere di centralismo democratico democratico c'era in questo una contraddizione che sicuramente appunto non è una contraddizione puramente tecnica organizzativa è una contraddizione che riflette la contraddizione presente nella identità
Culturale del Partito Comunista Italiano
Una contraddizione che è stata fecondare questo vorrei su questo vorrei SEL Chiara è stata feconda è stata produttiva è stata ricca ma che a un certo punto ha incontrato il suo il suo il suo limite ha incontrato il suo punto di di fermata
E lì è cominciata la il ritardo cioè appunto la in la difficoltà di sviluppare pienamente il
L'originalità quella che diciamo l'originalità del Partito Comunista Italiano la sua revisione culturale politica rispetto al campo socialista ai e quindi anche la sua critica dei Paesi socialisti
Trarne tutte le conclusioni da questi elementi di originalità e di novità è stato difficile io credo proprio che ebbe perché in non cambiava altrettanto contemporaneamente
La la forma partito
E però allora il centralismo democratico che per una fase ha funzionato è diventata un certo punto l'elemento di blocco e di irrigidimento del partito a cui ha impedito
La sua capacità di comunicazione con la società alla sua capacità di costruire presenza nella società che invece nei primi i primi anni del de dei primi decenni del dopoguerra era stata era stata molto forte
Credo che questa sia l'esperienza che la nostra generazione ha fatto in questo perché cioè il la ossificazione di una di una forma organizzativa che aveva avuto appunto una grande una grande capacità prima ma anche non ha non e diventata una
Un fattore di un pugno fattore di impedimento alla comunicazione del partito con la società
Il caso celebre della radiazione del manifesto è stato sicuramente il segno Massimo di un malessere che tutti abbiamo conosciuto
Oggi affrontare appunto finalmente in modo reale la la la questione della forma partito si pone nella io credo proprio a causa anche a causa di questo ritardo si pone nella forma del costruire un pugno
Un partito nuovo cioè non basta più riformare il vecchio partito comunista
E indispensabile io credo questa evidentemente la mia la mia scelta congressuale
E necessario costruire un partito nuovo nel quale per l'appunto non ci sia più una cultura egemone che sia anni delle altre ma nel quale ci sia la costruzione di una cultura nuova
Perché pensiamo che siamo a una in una fase storica in cui di questo c'è bisogno di una cultura nuova dell'Asia e quindi anche di una nuova struttura del partito
Di nuove regole e modi del processo di formazione della volontà politica perché questo è evidentemente la forma quel partito nuove regole in modi di esercizio della funzione dirigente
Questo è il tema che abbiamo all'ordine del giorno queste il tema mi sembra delle relazioni di Fassino ma anche delle altre delle altre relazioni
Credo che si debba non affrontare tenendo insieme appunto i diversi piani che si intersecano nella questione del partito cioè cultura politica identità strategie sono tutti elementi che devono essere tenuti insieme non si può pensare di procedere
Separatamente su su un piano sull'altro
Quindi problema centrale quello della democrazia della democrazia che per l'appunto non è soltanto un su una questione di regole anche è una questione di cultura politica cioè di una scelta la scelta di un modo di essere partito e di un modo di essere nella società
Prima ancora che un sistema di regole di regole interne che sono comunque essenziali
Democrazia significa scegliere anche un un limite un limite in concetto di limite della politica cioè l'idea che la politica non poi non possa inserire dare il senso a tutti i rapporti sociali e umani che la politica sia un luogo dell'impegno
Dell'impegno dei cittadini che la politica sia un modo di affrontare i problemi
Della convivenza sociale e senza pretese di appunto senza pretese totalizzanti ma anche senza cercare la propria legittimazione in un senso oggettivo
Oggettivo della storia
Da questo derivano poi credo anche le le regole della democrazia interna c'era questo deriva l'accettazione vera profonda del principio di maggioranza e minoranza che è una cosa diversa dalla libertà del dissenso
La libertà del dissenso il diritto al dissenso è una rivendicazione giusta ma tutta inscritta nella vecchia forma partito una rivendicazione che non chiede di per sé una nuova forma per mentre invece il problema è per l'appunto concepire un rapporto
Un rapporto
Aperto preciso
Regolato cioè tra maggioranza e minoranza per per consentire sia lo sviluppo delle parzialità perché io non credo affatto come diceva prima Marisa Nicchi che il principio di maggioranza soffusi la parzialità l'imparzialità al contrario credo che il principio di maggioranza sia per l'appunto un modo per rispettare liberare l'imparzialità
Perché solo se si riconosce i vecchi ci sono diverse aree né parzialità possono possono svilupparsi altrimenti ce n'è una che pretende di interpretare la la comune missioni del
E principio di maggioranza evidentemente collegato in modo diretto immediato alla principio della responsabilità quindi dei dirigenti perché altrimenti sarebbe soltanto una prevaricazione responsabilità e responsabilità dei dirigenti e libertà degli aderenti degli aderenti al partito a qualunque livello
Non solo gli scritti io credo che noi dobbiamo avere dobbiamo pensare anche questo era presente soprattutto nella prima fase del nostro dibattito un po'meno adesso probabilmente per il modo in cui questo dibattito è andato avanti
Ma dobbiamo tornare a pensare a modi diversi di articolazione del partito politico con altre forme di aggregazione autonoma dei cittadini
Dei cittadini nella nella società
Quindi dice sì dice al partito che organizza la società civile questo senz'altro ma anche il partito che riconosce si pone in relazione con le autorganizzazione della società civile perché c'è anche questo in una società sviluppata come la nostra
Il modello organizzativo proposto da Livia Turco passo un po'bruscamente a qualche non vorrei superare i tempi del modello organizzativo proposto da Livia Turco
Risponde anzitutto io che secondo me al porsi ormai maturo di una specifica questione democratica tra le donne
Questo evidentemente significa che non non non condivido in questo caso l'etichettatura di Paolo Flores cioè di una prospettiva illiberale e ne organici mistica credo al contrario
Che la riflessione che poi una riflessione comune a un gruppo di donne comuniste la riflessione che appunto che che si fa luce nelle modello proposto da Livia sia precisamente quella che che pensa che sia matura appunto una questione democratica tra le donne cioè il problema di e costruire regole democratiche anche tra le donne
E specifiche sicuramente c'è c'è un un c'è un problema di autonomia delle donne come soggetto politico dentro il partito io non credo che questo lo dico per chiarezza rispetta dibattito delle donne non credo che
La la democrazia produca la libertà femminile non credo affatto questo credo che la libertà femminile nella misura in cui si è prodotta riprodotta fuori dalle
Dalle istituzioni politiche credo però che la libertà femminile nel momento in cui in cui nasce nel momento in cui quindi si affaccia un soggetto politico
Femminile e e richieda produca da sé richieda voglia una regolazione democratica non credo che nessun soggetto politico Fossa agire senza una sua Costituzione riforme democratiche
E questo il problema si pone oggi per le donne comunista in modo specifico proprio in relazione alla fine della Futa e la vecchia forma partito relazione alla fine il centralismo democratico noi abbiamo potuto non porci questo problema prima io credo perché ci appoggiavamo
Alla la vecchia forma partito cioè noi abbiamo criticato e credo che lei se l'esperienza politica delle donne comuniste sia stato uno dei fattori di maggiore crisi del centralismo democratico però nello stesso tempo ne abbiamo avuto un vantaggio perché la l'acquisizione da parte del partito secondo appunto i moduli del centralismo democratico della politica la differenza era sufficiente per determinare
Dei mutamenti reali nella vita politica nella vita politica del partito
Senza richiedere che ci fosse appunto la costituzione autonoma del soggetto politico femminile credo che per l'appunto in presenza di questa nuova nella costruzione di un nuovo partito il problema sia invece
All'ordine del giorno debba essere affrontata in modo in modo diretto
Allora mi sembra che la proposta di di Liliana sia una proposta
Valida sulla quale ovviamente bisogna continuare a discutere io per esempio non sono molto d'accordo o comunque Gros grosse perplessità del resto ce l'ha anche lei sulla questione della direzione duale
Penso però che l'impostazione della questione sia giusta nella misura in cui cerca di rispondere a due problemi uno e quello di determinare il partito come donna e come partito di donne e di uomini che significa non semplicemente come una sommatoria di un'organizzazione delle donne
E di un'organizzazione degli uomini che poi sarebbe ovviamente organizzazioni mista ma che ma come una costruzione di una autonomia politica che incida direttamente sulla forma partito e sul progetto e sul programma del bar
Cioè noi la la proposta di Livia è una proposta che esclude il parallelismo dell'organizzazione femminile rispetto a quella maschile mi pare che questo sia per noi un punto e senza un punto molto importante l'altro aspetto
E quello di salvaguardare non solo le diverse le diverse posizioni politiche delle donne senza che questo si faccia solo e necessariamente attraverso la l'adesione alle correnti maschile
Ma soprattutto di salvaguardare le diverse modalità della presenza e della politica delle donne nel partito perché per l'appunto le donne possono essere presenti in un partito politico e già sono presenti nel partito comunista secondo modalità diverse con interessi diversi con voglia di fare cose vive
Allora quello che ci si propone in questo progetto è di fare di costruire una una relazione uno scambio tra queste diverso modo di stare nelle donne le donne nel partito per fare uscire la la politica delle donne da una sua fase di urto che è stata una fase quantitativa io sono ancora in questa distinzione con Mario Segni per entrare invece in una fase nella quale conti la qualità e quindi anche le diverse qualità le differenze e le dice le differenze di di posizione ma anche le differenze di scelte di scelte politiche tradendo
Ci sono più Progetti delle donne nel Partito Comunista ci saranno credo spero più progetti delle donne nel partito democratico di sinistra
La proposta di linea mira a fare di tutti questi progetti attraverso un rapporto complesso ma appunto democraticamente regolato fra di loro una forza di tutte le donne cioè a cercare di tenere insieme se ancora è possibile io credo che non sia
Un Progetto comune delle donne che quello di aumentare per l'appunto la presenza e la forza dentro il partito
Mio Cherchi e poi letizia Paolozzi
Mentre il comitato centrale mentre si avvicina Cherchi il comitato centrale si terrà in quest'Aula e non alla direzione scritto sull'Unità tutti capiamo i motivi e mezz'ora dopo le conclusioni del compagno Occhetto quindi intorno alle diciannove e trenta
Ora la relazione del compagno Fassino ha esposto a mio avviso un impianto della forma partito definito con chiarezza e con nettezza negli elementi portanti
E per quanto mi riguarda nella sostanza condivisibile faro può in conclusione del mio intervento due osservazioni invece un po'con alcuni dubbi
Devo dire però che ascoltando la intervento di Flores
Ne ho tratto non impressiona ma la conclusione che la sua è stata una versione certamente non diplomatica ma sicuramente forzata
Dell'asse della a relazione del compagno Fassino
A partire dall'approccio con il quale Fassino ha illustrato il progetto di partito
E infatti risultano me pare ben individuati
Con nettezza e con chiarezza gli elementi forti non marginale ma gli elementi forti di continuità con l'attuale partito e gli elementi forti
Di sostanziale discontinuità e di innovazione
E a me pare che trovino positiva soluzione
Gli interrogativi posti da Tronchetti
A conclusione della sua relazione introduttiva in questo senso non ho trovato una drastica cesura tra le relazioni introduttive non so
Per quanto riguarda la costruzione o ricostruzione all'etica e storica di tronchi
Ma anche poi e soprattutto per quanto riguarda la successiva relazione della compagna a dalla compagnia che Livia Turco
All'elezione a me pare cioè
Stabilire una giusta connessione tra gli elementi di modernità e gli elementi di metodi di memoria
La direzione a me sembra quella giusta almeno nelle sue direttrici essenziali
La difficoltà maggiore che dovremo affrontare riguarda il come tradurre in pratica il progetto proposto e cioè il come il partito può davvero essere intellettuale collettivo e la nozione di intellettuale collettivo
No eccezione moderna giornata
Uno degli elementi di continuità riproposti da Fassino ma riproposti da Occhetto nella dichiarazione nella dichiarazione d'intenti
Ecco diciamo che la difficoltà maggiore è il come il partito può davvero essere intellettuale collettivo forza capace di sviluppare una funzione generale rompendo il centralismo democratico
Accentuando il pluralismo e partendo dal riconoscimento delle parzialità delle differenze e dovendo abbattere più che vincoli statutari pratiche culture consolidate a tutti i livelli di direzione
E dove in relazione al come nel concreto si manifestano esistono reagiscono la pluralità delle posizioni politiche all'interno del partito che può anche determinare essi un rischio di inclusione e di avvitamento
Fenomeni degenerativi sono del resto già manifestati in questa fase pre congressuali
E questi fenomeni e questi fenomeni lungi dalla spingerci verso quell'apertura all'esterno che tutti sosteniamo essere necessari hanno determinato fenomeni invece il ripiano in Kent ripiegamento interno
Che si traducono in un danno per l'insieme del partito
è un terreno nuovo quello sul quale ci incamminiamo è giocoforza si commetteranno numerosi errori
Ma la strada a mio avviso potrà essere meno accidentata
Se si parte da alcune assunzioni la prima e che il progetto politico che sottostà alla innovazione della stessa forma partito
Deve essere il più largamente unitaria e condiviso almeno nei suoi elementi essenziali Repetto il più unitario e condiviso almeno nei suoi elementi essenziali personalmente non ritengo che la moltiplicazione delle posizioni e delle divergenze delle diversità da portare a sintesi
Sia un fatto da perseguire comunque perché positivo in sé stesso
E guardo con molta preoccupazione all'indomani di un congresso che dovesse registrare una a smisurata frantumazione moltiplicazione di posizioni congressuale tutto quello che ne deriva successivamente
Soprattutto appunto in una fase come questa
Io credo che debba essere favorita la ai immersione degli elementi che appunto degli elementi essenziali e che rappresentano che rappresentano un collante unitario
è questo l'Indirizzo o che dobbiamo assumere con forza tutti
E e dovrebbe essere anche espressamente caldeggiato o negli stessi in negli stessi dettati i e statutarie
Queste indirizzo unitario che non significa evidentemente mi unanimismo né paralisi e del partito questo indirizzo unitario deve coniugarsi con un sistema di regole che ecco Concilio il principio di pluralismo con l'esigenza imprescindibile di garantire all'azione unitaria del partito e anche questo mi sembra molto bene spesso nella relazione introduttiva
A la segreteria del partito nella direzione politica nell'azione e nella rappresentanza istituzionale senza questo o a garanzia di azioni unitaria del partito è del tutto evidente che saremo un'altra cosa ma non un partito che svolge una funzione generale nel Paese
Questa saldatura tra le diverse esigenze si realizza con il riconoscimento pieno del principio di responsabilità dei gruppi dirigenti
E dei diritti ma anche dei doveri ma anche dei doveri della maggioranza e delle migliori e delle minoranze
Questa è la questione essenziale per il governo del partito finalizzato appunto all'assolvimento di una funzione generale del Paese
La riforma genera regionalista del partito nel progetto proposto è uno dei punti più evidenti di discontinuità e di rottura del partito centralizzato spesso in una versione del centralismo burocratico
E nella regionalizzazione del partito a me pare che si esplicita all'idea che non può darsi una Costituzione della Repubblica delle regioni
Credo che questo debba essere obiettivo che dobbiamo assumere perché nella carta fondamentale dello Stato non può darsi una Costituzione della Repubblica delle regioni senza una riforma dei soggetti politici sociali e culturali
Che innervano è animano la vita democratica di ogni regione che non voglia ridursi a mero organo amministrativo e burocratico
E qui c'è un nesso forte quindi tra la riforma del partito e la visione la a proposta nostra di riforma democratica dello Stato
La dimensione regionale dovrà essere e vista come il nuovo cardinale la struttura organizzativo della struttura organizzativa del partito
E perché ci sia un rapporto di comunicazione di arricchimento e si effettivo tra la struttura regionale la direzione nazionale
Dovrà essere previsto nel nuovo Statuto le modalità dovranno essere previste modalità di partecipazione diretta agli organismi dirigenti nazionali dei comitati regionali come tali quindi avere dell'espressione dei comitati regionali dei momenti Direzione regionale direttamente negli organismi dirigenti nazionali
Con l'Authority come in senso regionalista è la proposta di adesione all'Internazionale socialista qui c'è davvero all'opposto di una visione e che e che fa scadere il partito nel localismo nella cosa mi avvio sono fortemente intrecciate c'è una proposta di adesione all'Internazionale socialista e quindi di partecipazione al più vasto movimento
Ho internazionale del socialismo europeo ed internazionale quindi collegamento con un movimento internazionale è con la riforma in senso si ergeva il giornalista e quindi con una visione è più pluralista più articolata più moderna della democrazia il partito si ricolloca
A si recò all'altra in una posizione che appunto in fortemente interconnessa con il più vasto movimento o Internazionale socialista ed è allo stesso tempo fortemente radicato nella realtà nella quale opera
Questo obiettivo quindi appare corrisponde ad esigenze nuove di invisibili interdipendenza e di articolazione già nel dibattito precedente al diciannovesimo congresso noi dal Comitato regionale della Sardegna abbiamo prospettato la peculiarità delle situazioni e delle regioni a statuto speciale
Anche qui non ricercando chiusure isolazioniste ragiona liste ma partendo che dall'idea
E dalla esigenza sottolineata nella stessa Carta costituzionale di come le carattere per lo storico e dettano culturale
Delle Autonomie speciale esibita che in una visione democratica Earth colate pluralista dello Stato
Il principio di distinzione di soggettività sia applicato alle formazioni politiche sociali culturale delle regioni speciali rigorosamente tutelato e attuato come principio non di separazione ma di più profonda perché più articolata unità di solidale interdipendenza di feconda cooperazione in questo senso mi aveva conclusione abbiamo posto o la esigenza di uno osta dirvi una posizione differenziata
Delle organizzazioni regionali dei partiti nelle regioni a statuto speciale dal momento in cui si realizza la costruzione di una nuova formazione politica della sinistra italiana che aderisce all'Internazionale socialista
Il legame può andare federativo fondato su un patto politico-programmatico appare rispondere
Nella maniera più nitida questa domanda noi ne stiamo discutendo in maniera molto aperta senza essere pervenuti alla lezione di documenti formali perché sappiamo che si tratta a di uno con qualcosa
Che per essere davvero valido deve poggiare sul consenso su un processo di maturazione deve appartenere cioè davvero all'insieme del partito ed è per questo che abbiamo reso esplicita a questa esigenze in maniera che poi si e pervenga ad una a conclusione davvero con davvero condivisa
Rispetto alla relazione del compagno o Fassino io ritengo che la ipotesi dal patto federativo nelle organizzazioni nelle regioni a statuto speciale debba essere resa più esplicita cioè come esplicita possibilità da inserire nello statuto della nuova formazione politica del nuovo partito
E poi demandare alle fasi successive cioè i congressi regionali e alla a alle fasi statutariamente previste nel Coppi si prevederanno nelle nel nuovo Statuto la traduzione concreta e pratica ove naturalmente condivisa e quindi dalla bere deliberata nelle forme che il nuovo Statuto prevederà l'attuazione l'attuazione pratica
Ecco quindi non la complica compimmo contemplerebbe solamente come una possibilità
Ma come appunto una ipotesi da inserire nello statuto del nuovo partito naturalmente l'attuazione pratica a avverrà successivamente alla costituzione del nuovo del nuovo partito della sinistra
Concludo invece non ho insomma da tutto il tempo dicendo che invece non sono ho convinto della Federazione delle federazioni verticali per interessi penso che sottoscrivo in questo l'argomentazione di di Macaluso naturalmente altra cosa perché non si tratta di una questione di interesse riguarda a la problematica femminile evidentemente tutta un'altra cosa
Ma per quanto riguarda le federazioni verticali per interessi vedo il rischio della a a dalla frantumazione
E infine sulla nozione di partito di cittadinanza
Partito della cittadinanza
Spero che questo punto possa introdurre una qualche che va che vada reso o nella sua formazione
Nella maniera più chiara
A di ciò che realmente si vuol dire a me sembra che in modo particolare la prima relazione del compagno Fassino quella la terza commissione del Comitato centrale
Rendesse netto netta la a idea che non si tratta di sostituire l'annotazione di classe con quella di cittadinanza
Non si tratta neppure di produrre qui una a discussione in astratto sulla nozione di classe con quella di cittadinanza credo che la a contraddizioni la nozione di classe non spieghi tutte le contraddizioni
E della società moderne che quindi dobbiamo senz'altro rivolgerci anche alla nozione di cittadinanza ma credo anche che le contraddizioni di classe non siano sparite
Letizia Paolozzi e poi Giovanni Moro del Movimento federativo democratico
Ma dunque compagno no comincerò da uno degli ultimi punti toccati dalla relazione di Bassolino che ho sentito poco citare se non con molta disprezzo da frode sanitarie
E che
Secondo me invece è una buona base di lavoro per gli elementi programmatici e il modo d'essere della nuova formazione che vogliamo costruire
Ecco io comincerò da uno degli ultimi punti che è quello che Bassolino ha definito il partito strumento sul partito come strumento si è discusso a Napoli per due giorni in una riunione di molte donne
Danneggi diversi schieramenti
Donne di diversi schieramenti le donne non iscritte al Partito Comunista
Si è discusso e io mi chiedo e vi chiedo
Se il partito sgomento in grado di mettere in campo una pratica politica queste si nuova poiché io credo che la pratica politica che il Partito comunista aveva è finita e da molto tempo
Allora io vorrei trattare questa interrogativo
Proprio per cercare di rispondere alla domanda che poneva Paola Caglioti prima
A cosa serve oggi un partito se noi non riusciamo a rispondere a questa domanda io credo che non facciamo nessuna né nuova né vecchia formazione politica
E io credo anche che se noi non
Definiamo i contorni e il disegno di una pratica politica in cui ci si possono stare da uomini e da donne
Noi rischiamo di non uscire dall'avvitamento in cui si trova questo partito e rischiamo di non rompere le ossificazione come si definiscono degli schieramenti
E di non mettere in luce ciò che fa ostacoli e che ci impedisce da molto tempo
Di tenere insieme le cose elette i fatti e le idealità
La responsabilità e la libertà l'autonomia e la condivisione che appartiene come elemento fondante ha una formazione politica che
Quando io dico no le cose evidentemente parla mi riferisco ai contenuti così come sono chiamate nel nostro gergo
Quando dico le idee però forse devo un po'andare più in profondità io dico i sentimenti la passione dico la vita e la morte
Di quelli che dentro il Partito comunista sono stati e non da oggi
E queste cose gioca ne possano giocare come un blocco ma possono giocare anche per arricchire la politica che si va a fare naturalmente una pratica politica non può sorgere da un momento all'altro
Non può rappresentare un nuovo inizio
Non può evitare che si rileva Traversi ciò che pure bisogna cambiare magari dalle fondamenta dico questo pensando alla pratica politica messa in campo dalle donne
Una verifica viene proprio da quella polemica un po'rosa un po'disattenta di Miriam Mafai contro l'unico soggetto alle donne che in questi anni abbia messo in campo una politica in grado di spostare a vantaggio proprio e del proprio senso concreto IRAP
Senta e sfatti venivano tenuti insieme dalla pratica poi e questo ha fatto sì che la politica della sinistra
E del Partito comunista
Incidesse positivamente nel mutamento dei rapporti di forza
Il Partito comunista certo una sua origine ce la come tutte le formazioni collettive io mi meraviglio ogni tanto di questo stupore improvviso
Le formazioni collettive che eredita no insieme a un pensiero i successi e gli insuccessi di quel pensiero
Sono successe sono insuccessi che dipendono appunto dalla forma che via via questo partito è venuto assumendo poiché questa forma è la spia di un rapporto con i soggetti ai quali il partito vuole dare voce e forse oggi anzi sicuramente non gli dà più voce è la spia di un rapporto con la struttura della società con l'organizzazione istituzionale e dello Stato
La forma che il Partito comunista si è dato fino adesso in discussione
Da molto tempo l'ho detto è stata messa in discussione in modo violento nell'ultimo anno
Allora ci serve per costruire una nuova forma la bozza del compagno Fassino io leggo qui alcuni punti con i quali sono francamente in dissenso anzi sui quali esprimo la mia contrarietà e vorrei che fossero ridiscussi da qui al congresso
Primo quello che Fassino chiama la coscienza del limite della politica
Io non condivido l'idea della politica come parte sa di dire una cosa che va contro il senso comune
Però io credo che uno dei vantaggi del vecchio partito comunista che rischiamo di perdere
è proprio quella di essere stato una scelta di questa cosa è entrata in crisi e allora bisogna sapere il perché è entrato in crisi
E tuttavia nel movimento delle donne la politica non è mai stata una sfera separata
Si è detto perfino non so se qualcuno lo ricorda che il personale è politico
E naturalmente non so se ce qui Paolo Flores è non per organi cinismo
La politica delle donne è stata tanto più produttiva quanto più ha saputo modificare la vita concreta il modo di rappresentarsi delle singole ancora dice Fassino di pensare a una organizzazione democratica e pluralista fondata sul principio di maggioranza e il principio di responsabilità
A parte il fatto che la politica delle donne
Non si è mai decisa e non ha mai mostrato la sua efficacia con il principio della maggioranza io credo e qui credo che molte lo sanno in molti non sanno che i teorici più avanza hanno posto in discussione proprio questo principio di maggioranza e proprio nell'ambito della democrazia borghese
Anzi hanno detto il tasso di democrazia di una formazione si misura dal rapporto tra maggioranza e minoranza non c'è bisogno di citare dare vita offre la Società dei due terzi via disse comunque io credo che col principio di maggioranza
Non si affronta il modo per trovare una concreta e sostanziale possibilità della minoranza di accedere alle decisioni
E su questo io credo che mi distingua dal compagna Macaluso di cui porre attraverso una serie di appunti che ha fatto e se quale trovò un accordo per esempio sulla questione
Del dei partiti regionali della rigidità di rappresentanza del pericolo che c'è in tutto questo
Io sono convinta in generale guardando alla bozza di Fassino che questa bozza presente il rischio di fare molta ideologia e poca pratica
Non si parte dai soggetti che concretamente siamo e che dobbiamo accettare è vero una differenziazione massima rispetto alle politiche Macaluso qui parlava di articolazioni per problemi su questo sono assolutamente d'accordo
E non si parla di questo oggetti che vogliamo mettere insieme io ne ho sentito qualcuno stamattina ho sentito per esempio Paola Cragnotti
Che ne ha descritto le dicevamo quarti in progress ecco io ho avuto come insomma un attimo di terrore che si trattasse invece anche se di una sorte
Riserva indiana io questa insomma questa visione di questa specie di corsa a ostacoli così meccanicistico ci non credo che ci porterebbe lontano
Ho sentito anche Flores e parlare ecco io li francamente non capisco
Questa pressione di Paolo diciamo intanto per una deriva metafisica che è proprio alla base del suo intervento e poi quando lui descrive questi partiti che sono così cattivi così
Disarmo estivi così insomma dieci e e a prescindere da come governa ne hanno governato a prescindere dalle azioni che hanno compiuto allora io mi chiedo
Questo formazione della sinistra la quale pensa Flores avrebbe il merita di essere come dire nominalistica mente della sinistra perché io non so bene
Poi su che cosa concretamente noi
Andremo avanti in andremo avanti insieme superando diciamo l'uno per cento cosa che io mi auguro ecco allora io penso che noi dobbiamo fare uno sforzo maggiore appunto per trovare anche il modo di comunicare con gli esterni
L'esperienza fatta in questi anni dalle donne e in particolare dalle donne comuniste mi dice che questa strada proposta non porta lontano
Non porta lontano anche qui d'accordo con quello che diceva Macaluso e i riti d'accordo sul fatto che come dire sì alla lobby sia questa proposta di dualità di sommatoria di accostamento di parallelismo a me sembra che non abbia nulla a che fare con il darsi valore delle donne
La stessa assunzione della differenza sessuale che qui è scritto nella bozza come valore fondante di una società autenticamente libera e eguale beh a parte la contraddizioni
Ecco io credo che questa stessa assunta assunzione della differenza sessuale si è sganciata da una pratica della contraddizione e dunque del conflitto tra la tradizione della sinistra e l'esistenza dei due sessi
Che rende impossibile la riduzione di un sesso all'altro ha prodotto molte ideologia epoca efficacia politica
Io non vorrei che ci nascondessi ma dietro un dito anche se è un dito molto grosso è appunto quello della ideologia
Brevissima per i dieci minuti
Giovanni Moro del Movimento federativo democratico e poi la compagna Giulia Rodano
Io ringrazio molto per questo invito a portare un contributo alla vostra conferenza programmatica e credo che il gesto abbia un particolare significato giacché è noto che nei Movimento federativo democratico né io personalmente abbiamo mai pensato di entrare o entreremo a far parte della nuova formazione politica che vi siete proposte di costruire e questo devo dire non per spocchia o per un rifiuto moralistico della politica ma proprio perché l'area di responsabilità storiche che abbiamo scelto di assumere facendo un movimento non entrando mai nel circuito degli istituti della democrazia rappresentativa riguarda il molto di politica che sta fuori del sistema dei partiti
E che secondo noi ha destinato a rimanervi
In particolare come qualcuno sa il progetto politico del Movimento federativo democratico si gioca sulla convocazione dei cittadini comuni alla cittadinanza attiva necessaria perché i diritti vengano tutelati
In questa sala sono credo oltretutto la persona meno esperta di tutti voi circa la forma partito anche se mi capita di parlarne con tronchi e di ascoltare le cose
Sempre interessanti che Tronti dice dato che io ho proprio deciso di spendere la mia vita pubblica proprio per sperimentare come non si fa un partito e non viceversa
Per tutte queste ragioni non posso dire molto sul merito della vostra discussione del resto non credo di essere stato invitato per questo ho invece qualche riflessione da fare circa la crisi dello Stato degli istituti democratici quale problema comune
Dei soggetti politici legati alla democrazia rappresentativa e di quelli legati alla democrazia dire
Si tratta di una crisi che secondo me non va appresa sottogamba è salva molto al di là della messa in discussione dell'unità politica del Paese da parte delle medie
E della stessa contestazione della sovranità dello Stato da parte dei poteri criminali nel Mezzogiorno
è una crisi di legittimità di efficienza e di efficacia che riguarda la maggioranza dei cittadini e che rischia di far venire a mancare il consenso popolare agli istituti democratici
Quando parlo di consenso popolare non mi riferisco al voto soltanto al voto ma soprattutto a quel consenso attivo dei cittadini al governo della democrazia che è indispensabile perché le cose funzionino un consenso fatto di azione concreta e quotidiana e non di semplice espressione di una volontà o di conferimento di un mandato ma dal nostro punto di vista questo consenso sta venendo meno o è venuto parzialmente meno soprattutto in relazione al tema dei diritti dei cittadini o meglio al tema della tutelabili tardi tali diritti
In realtà come credo che sappiate anche voi c'è un senso di scandalo nel Paese per l'enorme divario che esiste tra l'insieme dei diritti che lo Stato proclama
E quelli che effettivamente in grado di garantire per la maggior parte della gente
è uno scandalo tanto più grave quanto più nel nostro Paese è avvenuto un processo di modernizzazione
Un processo al quale io a differenza di quanto voi siete soliti fare non metto alcun aggettivo perché mi pare che farlo abbia poco senso anche se può consolare del fatto di aver in qualche modo perso il treno degli anni ottanta
In relazione alla modernizzazione è aumentata e si è diffusa la soggettività degli individui e cioè il senso della dignità del valore della identità delle persone in una società che anche per un vostro merito
Che stranamente non vi fa orgogliosi a quello che mi capita di sentire diventata la quinta potenza del pianeta ma in cui lo Stato tratta i cittadini come sudditi o più semplicemente di abbandono a se stessi e questo purtroppo un po'dappertutto
Vorrei che fosse chiaro che non sto parlando della distribuzione delle risorse dello stato sociale e nemmeno di una faccenda che riguarda i soggetti deboli e marginali
Ma dello statuto costituzionale di un soggetto forte quale il cittadino comune
E mentre avviene sempre più frequentemente che la gente si organizza per tutelare quei diritti che lo Stato non è più in grado di tutelare e lo fa in modo del tutto autonomo dalle centrali ufficiali anche dalle centrali politiche istituzionali
C'è all'orizzonte quello che chiamerei con il nostro presidente Giancarlo quaranta un ottantanove occidentale contro i partiti o con Andrea Manzella un movimento per la modernizzazione contro la casa comune partitocratica
Intendendo almeno per quanto mi riguarda la partitocrazia non come un mostro onnipotente
Ma come quello che assomiglia sempre di più a un ingombro per lo sviluppo del Paese e che è caratterizzato da un potere inflazionato e parassitario
E proprio attorno al punto cruciale del depotenziamento dei partiti che si era sviluppata la riflessione di al
Un modo sulla crisi dello Stato e sulla necessità di una terza fase della vita politica italiana caratterizzata da un rimescolamento delle carte nei rapporti tra partiti e società
E dalla necessaria definizione di un nuovo ruolo dei partiti non più come custodi del segreto dei valori dello sviluppo della democrazia e della liberazione
Ma come guida a sovranità limitata di un mondo che non aveva più bisogno di San viene di Salvatori perché era diventato abbastanza grande per provare a salvarsi da solo
Con tutti i rischi che ciò comportava e che ancora oggi comporta
E permettetemi di dire già che c'è nell'occasione
Permettetemi di dire anche che i fatti di questi ultimi giorni che purtroppo malgrado siano fatti dolorose sul piano personale non portano nessuna novità
Sul fronte della chiarificazione di dubbi punti oscuri e la comune che sono noti sin dalla istruttoria del processo in Corte d'Assise
Fatti che rischiano però di rappresentare una sorta di alibi per il sistema dei partiti per non proporsi seriamente
I temi posti in discussione da Aldo Moro come grande teorico della crisi dello Stato e che hanno oggi forse più che ieri una straordinaria attualità
Inchiodare o ridurre un pensiero politico come quello di Aldo Moro alla cronaca nera o alla politica quotidiana è trovo il modo peggiore per rendere onore alla sua memoria e al suo terribile sacrifici
Ma per riprendere il filo del mio discorso
C'è quindi un deficit di potere da parte dei partiti e mi pare che il PC abbia colto pur con le nota differenziazioni sulle quali io non entro per le quali ho il massimo rispetto questo punto e sono convinto che esso oggi sia in una condizione particolarmente favorevole nonostante tutto per dare vita
Ha un moto di riforma dell'intero sistema dei partiti Cannon più allungo rinviabile
è superfluo mi pare che io vinca che io dica che non credo affatto che tale riforma si possa realizzare attraverso un processo di autoriforma dal momento che il problema è quello di rompere la condizione di autoreferenzialità in quel sistema dei partiti opera e non mi convincono nemmeno le ipotesi che scommettono o sulle leghe come strumento per scardinare scuotere il sistema o su gruppi di intellettuali in libera uscita o anche su una pratica reiterata dei referendum la cui gestione è in ultima istanza sempre partitica
Né mi persuade hanno tentativi di risposta alla crisi che vengono proposti con le migliori intenzioni ma sempre all'interno di un quadro autoreferenziale tali sono a mio parere e lo dico a riferimento un po'a tutto il mondo politico si intende
Il trasversalismo campo fare come se la riforma istituzionale ci fosse già senza prendersi l'onere di farla
Il federalismo che dà ad intendere che il problema posto dalle leghe consiste davvero e soltanto nello scarso potere delle Regioni
Nella stessa idea di un fronte degli onesti a degli scontenti che dovrebbero sostituire i disonesti contenti
Credo francamente che ci voglia qualcosa di più
Lo scarto tra il cittadino comune e gli istituti democratici è ormai diventato così ampio che le soluzioni prospettate finora appaiono non all'altezza della situazione la stessa dottrina del limite
Del partito di cui voi giustamente parlate rischia di essere una specie di romantiche Elia se essa non è portata alle sue conseguenze e se non si fonda sulla presa d'atto del depotenziamento che i partiti hanno subito
Ho sentito che Piero Fassino in una relazione che ho molto apprezzato ha parlato di un nuovo patto tra cittadini e democrazia
Io apprezzo appunto la intenzionalità contenuta in questa formula ma mi sembra che essa via per scontato
Il fatto che i cittadini abbiano interesse a utilizzare la democrazia come strumento di liberazione e di sviluppo invece io credo che sia proprio questo che non è scontato nel senso che si tratta di un obiettivo che dobbiamo trovare il modo di conseguire e non di un dato di partenza
E sono convinto che per conseguire questo obiettivo si debba pensare all'apertura di un grande negoziato
Tra i cittadini e i partiti
Parlo di un negoziato proprio nel senso della ricerca di un compromesso di un compromesso di carattere costituzionale certamente di portata storica da realizzarsi per evitare una guerra assurda
Ma anche nella consapevolezza che non è possibile fare la pace oggi un negoziato quindi che salvi le ragioni dei partiti e insieme quelle dei cittadini e che abbia al suo centro da un lato il riconoscimento della effettiva sovranità del cittadino comune
E dall'altro il riconoscimento della necessità nella messa in campo di una cittadinanza attiva in ordine alla tutela bibita dei diritti
E cioè senza citarli senza cittadinanza attiva non c'è tutela dei diritti
E senza tutela dei diritti rischia di venir meno il consenso popolare alla democrazia mi pare che anche Bassolino nella sua relazione abbia parlato di qualcosa del genere a proposito del ruolo del cittadino comune
Attraverso una Rete di nuovi poteri attorno al tema della qualità dei servizi
è questo processo che noi chiamiamo con un termine un po'roboante seconda rivoluzione democratica e cioè presa d'atto della fine
Della forza liberatrice della prima rivoluzione democratica quella legata al suffragio universale allo stato sociale che ha legittimato i partiti
E che ha prodotto enormi risultati in termini di benessere di informazione di cultura di dignità individuale e sociale che proprio per questo ha messo in crisi in qualche modo delegittimato i partiti che l'avevano guidato una seconda rivoluzione democratica è necessaria perché ho il sistema
Degli istituti della democrazia in grado di riconoscere e valorizzare questa nuova soggettività di massa oppure questa finirà per fare a meno della democrazia questo è il nostro timore
E questo credo è un compito comune di partiti e organizzazioni politiche come il Movimento federativo democratico nella irriducibile diversità di status di poteri e di funzioni
Ma immaginiamo a questo proposito proprio una democrazia che si sviluppi attorno a due poli
Un polo degli istituti e dei soggetti della democrazia rappresentativa è un polo di quella che noi chiamiamo esperienze istituti nella democrazia diretta intendendo per democrazia diretta non l'assemblearismo solo un sistema di procedure ma dei luoghi o dei problemi in cui o sono i cittadini a esercitare il potere politico questo potere non viene esercitato
Ha fatto e ho ascoltato con molto interesse quello che ha detto poco fa Claudia Mancina su
Sulla necessità per il vostro partito non solo di organizzare ma anche di riconoscere quanto si organizza nella sua politicità
Come può avvenire quali sono i terreni di questo negoziato tra cittadini e partiti in vista di quella che noi chiamiamo una seconda rivoluzione democratica io credo che su questo punto si debba pensare a un sistema di riforme istituzionali che non si limiti a riequilibrare i poteri all'interno del sistema che è in crisi appunto ma che riesca ad aprire il sistema i cittadini da questo punto di vista credo che i referendum in materia elettorale che noi abbiamo sostenuto dando a questo sostegno allo specifico significato di una lotta per tutelare il diritto al voto del cittadino
Possano essere utili ambiti a patto che
Siano uno strumento per superare in tutto o in parte il sistema proporzionale
E dico di questo superamento non per favorire questo o quello per inserirmi in una polemica
Vostra interna ma perché noi abbiamo il timore che se non si renderà fisiologico
Un fatto che al momento è patologico e cioè che i partiti non hanno più il potere di rappresentare tutta la realtà senza scarti la il sistema della democrazia italiana rischierà di non andare avanti
Ma per riconoscere e dare spazio alla cittadinanza attiva per la tutela dei diritti questa è la è il secondo punto in cui si concretizza questo negoziato tra cittadini e partiti che a mio parere uno dei pochi strumenti che abbiamo a disposizione per rilegittimare il sistema dei partiti
Credo che potremmo anche discutere almeno discutere della ipotesi di figure preposte alla tutela dei diritti dei cittadini che siano
Indicate ed espresse direttamente dai cittadini si parla molto dei difensori civici un istituto che quando è prodotto dalle amministrazioni sempre in una situazione di coma
Anche perché
Questo istituto è legato strettamente alla logica dell'amministrazione noi crediamo che si potrebbe anche cominciare a pensare che invece questo istituto Possa essere utilizzato come polo di rappresentanza dei cittadini o dal punto di vista della tutela e i diritti dei cittadini e che questo genere di figure qui non si dovrebbe chiedere per forza di essere
Ex presidenti della Corte costituzionale o ex segretari comunali potrebbero essere eletti direttamente
Dai cittadini in modo da concretizzare quello che noi pensiamo che sia necessario cioè che venga fuori emerga un polo di rappresentanza sociale di cui anche ieri Giuseppe Coturi ha parlato nella sua relazione
Insomma credo che sia necessario riconoscere la pluralità di poli di rappresentanza di poteri di tipo politico e di funzioni di governo che esistono nella società che non devono essere create ma che esistono in questo senso non particolarmente d'accordo con Fassino quando dice che il sistema dei partiti non esaurisce più l'area della politica per restare all'esempio di casa nostra la esperienza del Tribunale per i diritti del malato all'esperienza di un polo di rappresentanza del punto di vista dei cittadini circa la tutela dei loro diritti nel servizio sanitario che ha un'autonoma legittimazione e che arma riconosciuto come un interlocutore al governo dei sindacati dalle regioni dalle unità sanitarie locali che rappresenta appunto il punto di vista dei cittadini
Una forma di rappresentanza politica nazionale che non è in Parlamento non andrà in Parlamento che probabilmente non avrebbe senso che andasse in Parlamento ma che c'è
Per quello che riguarda il Movimento federativo democratico sto chiudendo
Credo che noi possiamo offrire alla vostra discussione
E al lavoro anche di sperimentazione
Che sarete chiamati a fare tra qualche mese alcuni terreni concreti in cui questo negoziato potrebbe lo svolgersi questo negoziato tra cittadini e partiti uno è sicuramente quello della riforma sanitaria per il le immani sofferenze che nella sanità la gente subisce per gli sprechi
Per il clientelismo per l'inefficienza di questo sistema a proposito del quale ne stiamo realizzando per cominciare la realizzazione di un grande rapporto sullo stato dei diritti dei cittadini nella sanità che toccherà centinaia di strutture sanitarie che sarà realizzato direttamente dai semplici cittadini e che porterà al governo della sanità il punto di vista di chi poi dovrebbe costituire il centro del funzionamento del servizio un altro del Reno è sicuramente quello degli statuti delle Autonomie locali al di là di qualunque giudizio che si possa dare sulla riforma delle Autonomie locali c'è questa occasione è un'occasione che può essere utilizzata sia per coinvolgere e mobilitare la gente attorno alla stessa procedura di elaborazione degli Statuti
Sia per creare delle produrre delle norme di attuazione del capo della legge che si occupa degli istituti di partecipazione che non ripeta i tram AGESCI errori del passato ma abbia la forza di sperimentare soluzioni nuove per il futuro di questa integrazione tra il sistema della democrazia rappresentativa del sistema o la Rete nella democrazia diretta infine
I contratti del pubblico impiego che sono una grande prospettiva credo per tutti se vogliamo che
Nella pubblica amministrazione del nostro Paese funzioni in un sistema di diritti e di doveri o una democrazia dei diritti e dei doveri in cui a fronte dei diritti dei cittadini c'è un sistema di responsabilità ed i doveri di chi questi diritti deve rispettare
Ecco chiudendo voglio soltanto dire che se il nuovo partito a cui voi intendete dare vita saprà essere parte attiva di questo negoziato in cui noi per le ragioni che ho detto staremo comunque dall'altra parte penso
Potrà trovare un ruolo di portata generale non limitarsi solo a rimettere in gioco un pezzo per quanto importante della storia politica del nostro Paese
Certo credo che quello del partito di cittadinanza come lo chiamava Fassino nella sua relazione sia un ruolo profondamente diverso da quello del vecchio partito liberatore come mi è capitato di chiamarlo
Ma almeno per me è il ruolo che è in assoluto il più vicino ai processi di liberazione che sono in atto anche in questo pezzo del nord del pianeta questo è l'augurio che faccio è anche la disponibilità del Movimento federativo democratico a proseguire questa dice
Grazie
Giulia Rodano intanto faccio un avviso per gli esponenti della sinistra del club alle dodici e trenta quindi adesso
Nella si ritrovano nell'atrio di fronte al bar mentre prima che Giulio a parlare noi riusciamo a fare ancora oltre il suo due interventi ce ne sono ancora sei degli altri due interventi sono di Assirelli e poi di Bianca Beccalli ci dispiace per gli altri interventi ma sono tantissimi e poi pochissimi minuti per Fassino
Giulia
Ma signora chiosco divido in larga misura la relazione di Fassino e la condivido la loro proposta di Fassino che qui ci ha presentato perché mi pare che tenti una risposta alla questione decisiva che è stata posta ieri nel dibattito anche oggi e che rappresenta un problema reale anche della nostra attuale forma partito
Del nostro modo attuale di organizzarsi e che per che cito lui perché diciamo per comodità di esposizione ieri Morelli proponeva con una domanda
Come si tiene una struttura articolata decentrata fondata su differenze autonomia come costruisce una sua identità come costruisce un suo rapporto con il Paese
Dicevo questo è un problema reale ed è un problema che noi abbiamo avuto in forme come dire sotterranee nascoste già nel nostro passato
Nel senso che questo è anche stato il terreno della crisi della forma data nostra della forma partito del PC del suo modo di funzionare del suo modo di organizzarsi del suo modo di assumere le decisioni noi abbiamo patito e lo sappiamo di diversi limiti di cui tante volte ci siamo lamentati verticismo e non decisione l'idea di avere messaggi non percepibili
L'idea di non riuscire ad essere sufficientemente credibili di fronte alla gente
L'idea il fatto di aver come dire tentato a volte
Come dire inutilmente o con grande difficoltà di comporre conflitti qui se ne potrebbero citare
Tanti lavoratori delle aziende di armi e le esigenze della riconversione e della regolamentazione del traffico di armi
I cacciatori ed ecologisti
Cioè tante contraddizioni e conflitti che noi abbiamo vissuto anche all'interno della nostra forma organizzata e che hanno ne hanno in qualche modo rappresentò ne hanno in qualche modo sono stati uno dei
Come dire delle espressioni della crisi di questa forma organizzata si pone l'accento lo poneva Fassino alla si pone a fa proposto con grande forza la questione diciamo l'accento sulla rinuncia da questo punto di vista al partito ideologico
Io credo forse che andrebbe varrebbe la pena di approfondire questo punto
Fassino dice che c'è nella rinuncia un partito ideologico
Un elemento di continuità con la nostra tradizione e non c'è dubbio che fa parte della specificità dei Comunisti italiani il fatto che noi dal quarantacinque abbiamo una norma dello statuto e anche come dire un modo di funzionare di costruire l'adesione il rapporto con la gente che dice che si aderisce al Partito indipendentemente questa è la formula indipendentemente dalle convinzioni può filosofiche religiose
Eccetera eccetera
Io credo però ecco e quelli vorrei riflettere una su proprio su questo punto perché io credo che qui ci sia invece
E e Fassino questa cosa la so la sottolineava un elemento di novità e di discontinuità
Perché credo che la forma partito che noi ipotizziamo e il partito che noi ipotizziamo
Non è semplicemente un partito a cui si aderisce indipendentemente dalle convinzioni ideologiche religiose filosofiche eccetera eccetera
Ma di un partito che io in qualche modo tende a partire dalla insufficienza di queste tradizioni della cultura politica della sinistra e tende a costruire un partito un processo un laboratorio politico che a partire da questa insufficienza tende a costruire un'altra forma partito un'altra politica ora partito che come dice Occhetto ancora in Italia non c'è e che quindi tende a porsi attentare di essere sufficiente rispetto alle domande che ci vengono proposte
Io credo che questo è anche la conseguenza del fatto che mi pare che troppi questa questione la ponesse la sua relazione che noi passiamo
Da una forma partito che nel bene o nel male costruiva attorno ad un interesse fondamentale
Che veniva considerato interesse generale
Una insieme di alleanze e questo come dire
Permetteva una costruzione in qualche modo organica se volete centralistica della forma partito nel senso che il punto di riferimento della costruzione delle scelte era un punto di riferimento che aveva nella società
E nel radicamento sociale del partito un suo punto di riferimento fondamentale
Ora non c'è dubbio credo che
Al divino al contrario di ogni accusa di organi cinismo nella relazione di Livia Turco se volesse proprio questa questione
Al di là del fatto che sono anch'io per non mettere sullo stesso piano le tradizioni della sinistra non ci voglio tornare questo è un altro ragionamento non ci voglio tornare
Ma non c'è dubbio questo emergeva in modo molto chiaro dalla liberazione di Libia che proprio rispetto alle promesse che queste culture politiche queste tradizioni anni ho fatto ai propri aderenti hanno fatto a se stesse la costruzione del socialismo nella libertà
La ipotesi della costruzione di un nuovo potere fondato sulla come dire
Sulla per esempio sulla socializzazione dei mezzi di produzione e così via
Anche l'ipotesi per esempio che si potesse regolare la società sulla base della mano nascosta del mercato che la democrazia e la libertà fossero di per sé terreno della regolazione
Ecco tutto questo
A lingua a dimostra oggi di fronte ai problemi che si pongono la propria insufficienza richiede uno sforzo di ricerca comune
Cuesta ricerca comune e credo che questo emerga molto bene dalla idea delle donne perché le donne che non sono una questione non sono una condizione ma sono un senso
Propongono per esempio un tema che è quello della riproduzione e della centralità della riproduzione a cui nessuna delle culture politiche date è in grado oggi di fornire una risposta sufficiente
Magno urgentemente per i compagni se ci sono compagni parlamentari inaugura deputati
E urgente la loro presenza alla Camera che si vota scusa
A proposito del rapporto fra partiti e istituzioni mi pare che la prevalenza delle istituzioni sul partito sia giusta mente riaffermata
Dicevo ho perso il filo dicevo quindi noi siamo io credo sul terreno di una ricerca comune di valori
Quindi non tanto un'identità rifugio quanto una ricerca comune di valore
è una ricerca comune e quindi dei valori che non derivino diciamo che non abbiano in qualche modo una derivazione sistemica io derivò i miei valori da una mia visione globale della società
Ecco io credo che sia questa la questione di fondo che noi abbiamo di fronte
è da questo che nasce io mi pare un'idea della forma partito
Che fa dell'articolazione del conflitto ed del principio della esistenza come dire in termini lo dico tra virgolette fisiologici del conflitto delle differenze
Ed è il principio di maggioranza le sue regole fondamentali
Proprio se noi non vogliamo passare da una tradizione ad un'altra e se riteniamo dissi cito praticamente impossibile una nuova riduzione d'un numero
E da questo punto di vista mentre io condivido anche le sollecitazioni che ci faceva adesso Giovanni Moro sulla centralità di un partito della cittadinanza cioè che sia in grado di sostenere comprendere e rappresentare in qualche modo i cittadini che spesso sono Soni nei confronti dello Stato per la pubblica amministrazione del sistema politico
E che quindi come dire vendono limitata la propria cittadinanza questo in de intere zone del Paese addirittura la cittadinanza nelle sue forme più immediate nelle sue forme più
Più normali diciamo più più di base
E da questo punto di vista io penso che la struttura di base debba non solo a vedere una funzione di controllo nei confronti dell'operato dell'azione delle istituzioni ma anche una una funzione di autorganizzazione dei cittadini
Tuttavia ritengo che non sarebbe giusto
Il una nuova re riduzione ad un numero cioè il fatto che a questo punto al centro sarebbe semplicemente il cittadino
Proprio perché il cittadino è un uomo e donna vecchio giovane malato è sano portatore di handicap e non normodotato lavoratore disoccupato
Lavoratore dell'Acna di Cengio contadino della della della Val Bormida e così via ed è portatore in queste forme di conflitti spesso diversi
Di Imberti intima sì di costruire il proprio rapporto con lo Stato e con la politica
Da questo punto di vista
Ecco io credo che noi dobbiamo in qualche modo lo diceva benissimo Claudia da questo punto di vista riforme i fiumi rifiutare siamo siamo indotti a rifiutare ogni elemento di cultura egemone per tentare appunto una comune ricerca
Da questo punto di vista io credo che abbia molto ragione Fassino e inviterei compagnia rifletterci bene perché questo fa parte del nostro mondo di pensare la politica quotidianamente io sono un funzionario
Come molti qui del nostro modo di fare la politica quotidianamente
Credo che sia un punto determinante discontinuità l'uscita dal centralismo democratico
E l'uscita da quella costituzione materiale che spesso ha informato il modo di funzionari del partito che era il perché era aveva costruiva la sua forza e anche la sua grande tradizione devo dire
Nella ricerca della sintesi
E spesso nella ricerca della sintesi trovava la sua legittimazione l'organismo o anche la struttura
Spesso struttura funzionari Aler che aveva nella essere depositario come dice Fassino di questa sintesi
E spesso essere l'unico che conosceva le figlie attraverso cui si era arrivati a questa sintesi cioè le vie attraverso cui si era arrivati a la mediazione alla sintesi anche la sul suo potere perché spesso nella struttura funzionali alle il potere dipendeva dall'essere depositari diciamo così degli interna corporis diciamo del modo in cui si formano le decisioni
Io credo che una forma partito che pone la questione
Di non avere più nessuna riservatezza
E quindi avere la piena esplicitazione delle posizioni
Di non avere e di avere quindi la piena trasparenza la glasnost direbbe Gorbaciov non a caso la piena trasparenza nel modo della discussione non so se volete visto che si è aperta per esempio in questi giorni la discussione in sé
La piena trasparenza riduce la libertà della decisione no mette in difficoltà la possibilità di decidere da parte degli organismi ecco io credo che oggi pensare
Ad una discussione riservata sia una
A parte che quasi impossibile
Non è cioè non è possibile in sei nel senso che non riesce ma sarebbe in qualche modo sbagliato proprio perché quello che noi abbiamo bisogno è la piena espressione delle diverse delle diverse posizioni e della diversità e ho finito e della diversa posti nella diversa conflittualità
Credo che questo valga in grande misura per le donne
Noi abbiamo come donne gestito una rottura della di questa forma partito
Attraverso la affermazione nei fatti al di là diciamo delle forme la nostra autonomia
Nella sostanza noi abbiamo gestito una prima rottura di questa forma partito io credo che però noi siamo in cura strette rispondere non venisse esplicitata questa capacità e questa legittimità dicono del conflitto
Saremo costrette tra il duplice rischio della separazione o della insignificanza
L'esempio della legge sul tempo che lo voglio riportare è un esempio si è aperta una discussione sulla legge sul tempo se gli uomini erano coinvolti o meno
A me personalmente non mi interessa tanto se gli uomini raccolgono le firme o no ma se gli uomini fanno i conti fino in fondo con quello che quella proposta dice questa cosa non è avvenuta
Io credo che le proposte di Libia pongono proprio tentano di proporre in termini moderni l'uscita per la separatezza o dalla insignificanza ponendo nei termini reali e cioè nei termini del conflitto
Come si vede proprio da questo esempio finisco è proprio questo conflitto che impedisce
La perdita dei valori perché se noi fossimo in grado di discutere fino in fondo la legge sul tempo
Cioè al congenere mo'di costruire una forma partito di un partito
Che io ammette nella sua cultura politica un grande valore e cioè il fatto che il tempo non è merce e non conta e l'unico tempo che conta non è quello che produce merci
Che può informare veramente un processo democratico di costruzione di una società più umana
Assirelli e poi la Beccaria
A io nello spirito diciamo dei lavori in corso vorrà invece così prospettare una proposta e alcune indicazioni
Su un'area importante che stamattina ho visto è stata richiamata sentita come abbastanza decisiva direi in questo processo la gestione del cambiamento
Ecco Fassino ha detto chiaramente che il cambiamento è un processo che cos'è un processo è un insieme di analisi di azioni finalizzate nel tempo a costruire sperimentare definire consolidare e diffondere le esperienze innovative
Ma è anche nel caso nostro un rapporto attivo di interazione tra le decisioni dall'alto e le realizzazioni nel corpo attivo del partito quindi è un rapporto aperto allo scambio reciproco
La capacità di perseguire gli obiettivi editto io utilizzare i contributi dal basso adattando modelli all'area Lanza brevità questa è una delle condizioni precisa che noi dobbiamo ricercare
Quindi in sostanza il cambiamento non è un qualcosa di traumatico non deve essere un qualcosa di traumatico pena la caduta di livello della risposta organizzativa ma va gestito
Ma gestito programmato con tempi e risorse obiettivi pianificato all'interno del generale Progetto di cambiamento del partito
Ecco scusate mi io ho richiamato alcune solo alcune delle cose dette da Fassino ma mi sembrava importante per poter ricollegare questi aspetti alla argomentazione che terrò il primo aspetto fondamentale la risorsa critica nei cambiamenti il De in tutti i processi di cambiamento è il tempo cioè perché tempo perché in primo luogo c'è una correlazione permanente tra il tempo delle organizzazioni e quello dell'ambiente
C'è un tempo ottimale entro il quale le azioni ottengono il massimo di efficacia dopo inevitabilmente decadono sino a diventare controproducenti
E qui io farei una distinzione molto netta un partito ha come prodotto delle cose delle azioni da fare degli obiettivi
Se andiamo al limite estremo un'organizzazione morale a suo prodotto nel momento in cui comunica giudizi e stimola quindi qui il problema della discrasia tra il tempo diciamo dell'elaborazione è quello dell'azione diminuisce inevitabilmente ma un partito deve fare
E quindi questo è importante che vi sia una certa sincronizzazione
C'è da sottolineare inoltre che l'immagine di affidabilità per verso l'esterno tra i molti elementi proprio dalla tempestività dalla capacità di essere tempestivi nell'azione e cosa da non trascurare se l'organizzazione è parte di un sistema pluralistico c'è da considerare la concorrenza
Cui
Il tempo si lascia il tempo per reagire scusate incapace d'argomento svolga un'argomentazione che apparentemente tecnica ma come si è detto più volte la tecnica non è neutrale
Certo vi deve essere anche una strategia della comunicazione innestata sulle compatibilità complessive dei tempi il tempo delle decisioni al tempo dell'azione
Ma di una società complessa articolata e dinamica come l'attuale di cambiamento è continuo e veloce e quindi le organizzazioni devono si devono dotare di funzioni di adattamento
Questo è un discorso in generale ma portiamolo sotto sugli aspetti organizzativi e qui una modestissima proposto si è parlato di sperimentazione già nella proposta Fassino ecco e io vorrei un attimo arricchire questa questa sperimentazione con un invito riteniamo la sperimentazione di nuove forme organizzative ai livelli dell'unità di base e delle possibili articolazioni una fase che può essere iniziata subito direi da ieri tanto per intenderci
Ma governata al fine di verificarne la validità
Quando si dice governata non si intende limitare in qualche modo la creatività della base a
Delle sperimentazioni
Seguirle nelle fasi più importanti porre e verificare gli obiettivi ma iniziare subito questa sperimentazione deve avere il supporto della volontà politica
Dei vertici del partito nel manifesto interesse
Se volete almeno il monitoraggio nelle fase più importanti ad iniziare dalla fase di avvio
Delle iniziative
Un'ultima riflessione per ritornare alla risorsa tempo Lazzi sperimentazione può anche e essere una funzione permanente di adattamento delle forme organizzative di base e delle articolazioni
Consente comunque di arrivare alle decisioni con un ritorno concreto di esperienze
Limite in tal modo la tentazione defatigante e un po'patetica di costruire tutto a tavolino modello di realtà sul quale ci lavoriamo per lunghi lunghissimi tempi riduce complessivamente i tempi attuativi
Infine recupera anche la possibilità di comunicare far seguire in tempi coerenti reazione
Quindi questa era la prima modesta proposta un secondo problema
Che fa parte sempre del processo di cambiamento e dirò subito si tratta del sistema premiante
Ignoro perché ogni un'organizzazione complessa come un partito e soprattutto sottolineo volontaria
Il problema delle risorse umane si presenta con caratteristiche peculiari vogliamo affrontare alcuni aspetti solo piccolo aspetto diciamo di questo insieme
E cioè il sistema premiante l'abbandono o meglio la progressiva riduzione della pratica della cooptazione
Per coerenza con il valore fondante del nuovo partito su questo io non discuto sono d'accordissimo ma mi pare che siano d'accordo anche tutti gli interventi finora
Che si sono succeduti pone in modo molto diverso e per alcuni aspetti nuovo il problema del sistema premiante premiante Diego sottolineo e per alcuni aspetti nuovo non totalmente ovviamente mi aspetto che vogliamo qui affrontare sono pochi
E parziale
In primo luogo Larrivey lite rivitalizzazione dell'unità di base nelle unità di base e nelle articolazioni della partecipazione
Ed un minimo di sistema premiante inteso come il riconoscimento dei meriti e delle capacità il rilancio del partito il suo carattere aperto a tutti passa per l'attivazione in un certo senso l'arricchimento di quel corpo intermedio folti citato né relazioni anche di ieri
Che era ed è la base strategica del partito pronti la chiamata la risorsa strategica io penso che sia meglio chiamarla base strategico ma poi non è questo il problema
Base strategica che oggi presenta un notevole rischio di ricambio ed è un punto critico
Occorre aprire al partito a queste nuove possibili forse occorre portare la rappresentanza legittimata dalla volontà democratica delle istanze di base a partecipare di diritto
Nei comitati direttivi nei complessa nei congressi eccetera nei quali possano essere conosciuti apprezzati eventualmente votati e così via
Cioè cosa vogliamo dire sostanza che elementi fondanti di questo rapporto che deve essere trasparente tra il cittadino che si avvicina al partito e le regole del partito
La garanzia della che sono la garanzia della democrazia interna votazioni sempre segrete
Con un minimo da definire di partecipanti proprio per avere una base di legittimazione possibilità di proporre candidature anche con un numero limitato di componenti
Io dico che in qualche caso dovrebbe essere ammessa anche l'autocandidatura di Rai pro caffè Statuto
Costituzione per ogni livello e quindi anche per gli stanze superiori di un'Assemblea di tipo congressuale per intenderci con poteri determinanti non solo di elezione degli organismi dirigenti ma anche di controllo
Quindi un'assemblea permanente composta da rappresentanti di diritto per le singole articolazioni da rappresentanti eletti proporzionalmente agli iscritti su questo punto io sarei per una comunque maggioranza almeno la metà più uno
Degli eletti
Compreso di RAI il segretario di Recco io ho fatto un esempio generico ma può essere visto a tutti i livelli la durata dell'Assemblea e a sarebbe da congresso a congresso con il potere di approvare bilanci preventivi consuntivi di intervenire
In Benn definite definite dallo Statuto scelte strategiche compresa la revoca degli organismi dirigenti e questo è già anche nella relazione
In questa direzione certamente vi sono molti altri aspetti da approfondire Silvio non fumi nascondo questo problema che la mia era solo non l'ho chiamata neanche proposta questa ma una indicazione
Voi soprattutto si vuole soprattutto porre il problema dell'apertura del partito non solo alla pratica dalla più ampia democrazia ma anche al problema del ricambio degli organismi dirigenti che a tutti i livelli deve essere legittimato dal basso e con coerenza
Ecco questa base
Quindi
Su questa base di risorse e di fatto strategica perché garantisce la continuità allo sviluppo del partito
Costituisce l'ossatura della presenza ha un compito grande decisivo nella formazione degli obiettivi ed è la cerniera tra i programmi operativi alle indicazioni strategiche
Programmi con relativi obiettivi ben individuati comprensivi di dire
E organizzazione devono essere coordinati nel tempo all'interno del partito ma anche compatibili con la dinamica della società
Bianca Beccalli
Io parlo in buona parte a nome del comitato milanese
Per la Costituente comitato che emerso gemmato diciamo dall'appello nazionali Giolitti di Foa
Un comitato formato cenno alla composizione soprattutto quasi esclusivamente di intellettuali sia intellettuali di tipo tecnico diciamo Esperti sia intellettuali di tipo tra virgolette generale
Che avevano un'esperienza di vita nella sinistra mentre i primi erano spesso nuovi proprio nuovi alla esperienza del movimento operaio ecco questo gruppo ha prodotto un documento che voi avete trovato il mio cartelletta
Un primo documento a cui sta ancora lavorando che carente per quanto riguarda la forma partito rispetto alla quale però presenta un'opzione
Il documento si dedica ad altri aspetti ripercorre la tradizione comunista sottolineando la necessità di rottura con la tradizione della Terza Internazionale nonostante le specificità italiane che Mario Tronti illustrava nella sua relazione
Sottolinea il fallimento del comunismo come sistema il fatto che l'oppressione sociale che il marxismo il comunismo denunciavano hanno un carattere ben più ampia del capitalismo e del mercato ha qui vengono imputate
La divisione del lavoro nelle grandi organizzazioni la cultura industrialista gli apparati manipolatori la divisione sessuale del lavoro nella società eccetera eccetera a bordo approdando poi a ribadire fortemente i valori della tradizione democratica della sinistra a partire dalla quale di trovare strumenti di lotta
Per la trasformazione dell'Italia di oggi che dopo la stabilizzazione degli anni ottanta
Ci si presenta più ricca ma più incivile più ingiusta non solidale ecco questo un po'il documento di cui io non vi parlo qui perché non è al centro della discussione di questa Commissione
Però leggerete
Quello che voglio sottolineare che rispetto alla forma organizzativa su cui ancora noi stiamo discutendo che ho appena cominciato a discutere il però una opzione che tendenzialmente coincide con l'opzione di Fassino
E questa opzione
Quella a favore della sua definizione del partito di massa su cui intorno tra poco
Deriva diventa due fatti da una parte da una constatazione si potrebbe dire sociologica
Che è la stessa poiché era centrale nella relazione di Mario Tronti
La specificità del partito e il suo tesoro da non Gris disperdere sono proprio
I suoi militanti no questi ottanta mila del corpo intermedio no Mario citava Giorgio Galli per gli anni Cinquanta e quelli che hanno retto i difficili ed eroici anni cinquanta
E che poi sono riemersi ancora negli anni Sessanta negli anni settanta come dice Mario Tronti questi sono la risorsa nostra specifica
Ecco ma non è solo la costatazione sociologica
E anche la alta stima
Morale per questa ossatura solida del partito che incorpora il meglio a nostro avviso delle passioni delle lotte degli ideali vissuti negli ultimi decenni in Italia dagli anni cinquanta agli anni Settanta
E anche se erano remissione come ricorda Mario Tronti non è stata spesso delle più felici l'uso di questa risorsa non è stata quale poteva essere
Questa però costituisce il meglio del partito comunista e rappresenta agli occhi degli intellettuali di questi con cui ho lavorato
La speranza di un rinnovamento politico e morale della società italiana un patrimonio che non ha nessuna altra forza politica in Italia ecco questa constatazione sociologiche questa adesione morale
è molto alla radice della nostro comitato che ha preso una posizione molto diverso appunto sulla forma partito
Da quella che è stata prese da una certa parte per esempio della sinistra ha detto il proprio per queste due ragioni ma ecco appunto su questa opzione che sottolineo vorrei poi arrivare a discutere una contraddizione che io trovo nella costruzione di Fassino
Questa opzione di partito di massa così bene espressa quando in quella chiara definizione su come si aderisce ricorda persino l'iscrizione viene solo su base individuale ha valore universale sette no
Questa opzione in un certo senso di rinnovamento nella continuità in questo senso
Io credo sia giusta anche se lenti si discuta molto della crisi del partito di massa della crisi della forma partito e il suo essere di massa è anche un elemento della sua crisi dalla crisi della forma partito
Io ravviso anche della presenza di questo corpo di militanti che vengono consolidati tenuti in una scelta di partito di massa gli antidoti e questi stessi processi di crisi e brevemente
Posso sintetizzare come tre filoni da una parte i processi di burocratizzazione del partito
Che vuol dire vecchio meccanismo Mittel si annate anche Mario Tronti riprendeva e che oggi vuol dire corporativismo logiche consociative debolezze che incontrano le complicità del sistema politico eccetera
In secondo luogo
La crisi dell'insediamento sociale tradizionale del partito e la crisi della centralità operaia in terzo luogo l'allargamento della politica
Fuori dai partiti dinamismo della società civile le mobilitazioni su specifiche Issime eccetera per questi tre livelli io credo questi militanti lo fa Ford è partito come un possibile antidoto perché di vedo come soggetti
Di vita c'è potenziale partecipazione democratica
Così come di vedo fonte di radicamento sociale diffuso possibili referenti di iniziative di movimenti insomma i soggetti di questo partito democratico e flessibile
Che emerge da questo affresco di Fassino su cui non mi voglio interiormente soffermare
Perché voglio proprio discutere invece di un punto che mi sembra una contraddizione proprio laddove potrebbe esserci un punto forte
Ed è la politica delle donne
Infatti un punto forte citava anche l'amico Mario Tronti che già politica delle donne e proprio esempio perché lui ha scelto
Dicendo mi pare qualcosa come il pensiero e la pratica della differenza sono un bell'esempio di come si possa nutrire
Con del nuovo il processo di rinnovamento del partito no
Era dell'esempio del crescente io sono d'accordo con questo
Ma non sono d'accordo con il modo in cui la formula organizzativa per questo processo di impatto e di rinnovamento sta venendo fuori in questo momento Everett partire da un'affermazione importante di Livia Turco
Che io condivido
Che dice diceva nel suo discorso di ieri le donne sono state pensate come appartenenti alla natura e non alla libertà
Vero
Infatti interpreto io la stessa teoria degli uguali diritti il liberalismo storico
Non lo aveva fatto di intendere come veramente libere
Perché fingendo agli individui uguali tra di loro neutri Jeda sessuata i in realtà cosa faceva il liberalismo storico concedeva poi i diritti sono agli strumenti sopra il benestante nata esclusione era anche di classe eccetto
I maschi questo il processo storico c'è stata poi una lotta secolare noi abbiamo anche noi in particolare e donne abbiamo faticosamente distrutto questa definizione naturale come in natura della femminilità
Per affermare la nostra autonomia inasprì pari diritti alla autodeterminazione alla decisione politica
Ad essere considerati uguali non identici tra uguaglianze dei centri di identità tale uguaglianze lo omologazione c'è molta differenza i diritti agli effetti della nostra autodeterminazione della partecipazione al processo di decisione politico noi così diverso e per tanti altri aspetti abbiamo rivendicato dalla nostra uguaglianza basata non sulla natura ha sulla nostra generale umanità
Ecco siamo riusciti in un processo secolare rendere sempre più effettivi questi diritti smascherando il modo in cui la cittadinanza formale che via via si è andato estendendo
Continuava ad occultare il predominio maschile di fatto o talora ricreare una perché non dobbiamo dimenticare che il processo di sviluppo della cittadinanza è un processo contraddittoria no non solo si nasconde sempre qualcosa non si illumina ancora
Qua ciò che si sottrae alla cittadinanza ma da allora la cittadinanza stessa crea nuove disuguaglianze crea nuove aree di confronto
Come Biglia citava prima le donne che sono in platea rappresentanza si sono poi rivelate marginali e inefficaci
Io potrei citare le donne che diventano dirigenti d'industria scoprono poiché dicono una parte minore dell'industria cioè di mani in mano che l'eguaglianza danza sempre nuove barriere contro questa si ergono noi mandiamo i nostri figli all'università e
Distratti privilegiati rimandano all'università americana no e qui c'è una nuove disuguaglianze un inseguimento continua allora inseguendo questo lungo processo di sviluppo della cittadinanza
Le donne hanno a poco a poco diciamo allargato le maglie della cittadinanza in questa lotta secolare e sono molto importanti anche queste ultime battute di cui noi stessi siamo protagoniste giustamente sulla base di questa mia interpretazione di ciò che ha detto il via io penso vengono proposte
Nel partito due cose in sia per lei che da Fassino
Inizi corregga per le disse differenze che io forse non ho colto due cose che mi sembrano molto chiare da una parte si propone un'azione di tipo antidiscriminatorio
O il riequilibrio della rappresentanza
Questo e semplice appartiene alla logica da me sopra indicata e la attuazione vera e propria della cittadinanza entra nella stessa logica
Sono le pari opportunità che il partito come un'organizzazione come lo Stato si vede si può e si deve assumere secca appartengono al patrimonio dell'uguaglianza
Della creazione di diritti anche se assumono temporaneamente l'aspetto di introduzione di differenze ma sono differenze rivolta all'ottenere giustizia cioè pari diritti è una disuguaglianza in una logica di uguaglianza
Le pari opportunità comperi tutti i dubbi svantaggiati le donne o altri gruppi che si rivelassero svantaggiati nell'accesso alla partecipazione del processo di decisione politica
Anche se in questo sviluppo delle pari opportunità bisogna avere delle cautele perché far tutto troppo veloce e pericoloso
Non perché io sia causa di principio ma perché quello che succede che essi non sono maturate per esempio abbastanza donne e prendersi in mano delle responsabilità di dirigenza il pericolo di un'improvvisa promozione di massa
è che questa funziona rovesci invece di promuovere delle donne che crescono e si maturano questo diventò la logica di cooptazione e spartizione di chi porti e da parte di chi potete gestita da chi il potere in serata
Tutti quelli che si occupano di politica delle pari opportunità conoscono queste cose
La seconda cosa che viene proposta anche mi trova molto d'accordo e della colonna valorizzazione dell'autonomia delle donne l'autonomia non solo quella di cui parlavo prima quella individuale ma l'autonomia collettiva delle donne
Dove e come de in due modi che anche mi sembra abbastanza chiari da un lato il rapporto con i movimenti delle donne Esterni con cui definire percorsi comuni incontri una dialettica di Tatti
Dall'altra addirittura lo sviluppo di momenti autonomi dell'età mentre il partito Cinti iniziative vuoi di sole donne vuoi collettivi di donne entro nuovi misti
Ecco e per entrambe si per i movimenti esterni a noi nella misura in cui li possiamo influenzare a maggior ragione per quelli interni a noi io direi che si può auspicare uno sviluppo di regole democratiche
Da pensarsi per arginare per contenere quella particolare democrazia che la democrazia di movimento perché questi sono movimenti questi non sono la struttura normale del partito
Arginarle senza snaturarlo qui starebbe forse troppo lunga perché noi ne possiamo parlare una divagazione
Sulla democrazia di movimento come contrapposta la democraticità democrazia normale no noi sappiamo che sono due logiche molto diverse ma la democrazia partecipata che in genere riduce al minimo la delega la divisione del lavoro anzi da rifiuta
è uno stimolo perenne per la democrazia delegata
Cioè punte la democrazia di movimento delle peggiori possibili perversioni
Forse anche di più se non la democrazia delegata chi di voi ha vissuto il Sessantotto qualsiasi movimento basato sulla democrazia di movimento sa che essa si va sì
Spesso conduce alle conseguenze opposte alle conseguenze perverse rispetta ai suoi propositi iniziali
Ma lasciamo perdere quei secco dove il mio dissenso filmati ma riguarda lo statuto da dare entro l'organizzazione a queste forme organizzative
Cioè a questa valorizzazione dell'autonomia femminile collettiva
Mi domando come può essere questa mia istanza di base e sovrana a titolo diverso dal resto degli iscritti che cos'è questo privilegio questa peculiarità come si giustifica
D'accordo con Mariella Gramaglia nelle sue premesse
Che ieri diceva come possibile offrire solo alle donne una terra franca alle donne solo a loro una specie di statuto particolare nell'accesso al partito ma nega maglia
D'altra parte lei avrebbe preferito diceva l'altra opzione poteva essere che le donne in indicassero loro tutto il partito un
Dello di adesione diverso dalla adesione individuale universale che Fassino fa accentro portante dell'intera struttura
Se così era la costruzione ne sarebbe risultata conseguente
Questa era la preferenza di Mariella Gramaglia questa non è la mia per le ragioni che dicevo prima io preferisco di gran lunga la scelta che ha fatto Fassino del partito di massa con l'adesione individuale universale ma allora
Compagni qui c'è una contraddizione c'è un vero e proprio errore organizzativo che nella misura in cui può essere può essere spiegato suggerisce allora qualcosa di peggio suggerisce che si va cercando una giustificazione
Che sarebbe in contraddizione con la stessa sezione di Livia che citavo prima che definiva l'identità femminile non come basata sulla natura ma la libertà femminile
Qui invece vuol dire che si sospetta una definizione così forte delle identità femminile d'avere a che fare con l'essenza con la natura
E questa io la vedo come una cosa sia pericolosa sia superflua come scriveva Giovanna Zincone l'altro giorno subunità no pericolosa perché vedo riemergere questo giudice esterno agli interessi degli individui che devono essere sovrani
Sulla propria individuale decisione il ritorno in questo ambito di questo potere giacobino
Non sarà meno giacobino questo potere per il fatto che all'aggettivo femminista piuttosto che socialista piuttosto che operaio queste son le cose che noi avevamo rifiutato non vorrei che paradossalmente severi trovassimo proprio nel momento in movimento che dovrebbe stimolare la democrazia
Pericolose Superti anche superflua perché io credo che noi donne come individui e come movimento abbiamo
Tanto da portare sia sulla base della nostra oppressione sia sulla base della ricchezza era nostro a differenza delle nostre proposte da unirci senza aver bisogno di queste definizioni di tipo metafisico ed essenziali distico
Dunque io dico abbandoniamo questo progetto questo errore nel Progetto e lavoriamo invece sui contenuti nuovi che sono legati a quelle forme nuove coppie son d'accordo in cui si parlava prima
E su questo io sono d'accordo con fare centro
Nella nello sforzo di progettare come suggerisce il leader come suggerisce il la bozza della settima Commissione sul nodo del tempo no
Il tempo e qui vorrei introdurre una rettifica anch'io lo intendo forse un po'diversamente da come Lidia suggeriva non come l'attenzione al privato al mondo della riproduzione e basta
Questo lo trovo pericoloso
Qui ci sarebbe spazio per un commento un appunto critico alla rilettura storica della tradizione del movimento operaio italiano dove non vedo io un superamento a un certo punto dell'economicismo della della parità
Io vedo nella storia nessun intreccio complesso di parità tutela uguaglianza differenza basta pensare a Teresa Noce
E e vorrei appunto Gennai comunque ci differenzia Simo chiaramente da quella tradizione della tutela e della differenza che ha radici in una visione è cattolico conservatrice
L'Italia è un Paese che poi negli ultimi vent'anni al vissuto molto poco il momento egualitaria emancipata Orio teniamo presente quindi questi pericoli
Tassi malissimo tornare alle scuole separate per le bambine
Intendo questo sforzo di progetto sui tempi come una piena valorizzazione del lavoro delle donne
Fuori e dentro il mercato cioè come una votazione positiva allargata che colpisce contemporaneamente sia il lavoro di cura rendendo come dice Massimo Paci un cultura eterosessuale
Sia il lavoro tradizionalmente inteso proprio il lavoro quello che va promossa l'iter valorizzato ridefinito ma che è un po'trascurato in testa elaborazione
Intendiamo così una tradizione buona del movimento operaio le critiche che sono state rivolte con questo sinistro a finisco a questo Progetto dei critiche di utopismo la Mafai fra ormai famigerata Mafai basati parlare meramente di questa cosa
La sua critica era sbagliata decentramento almeno due ragioni l'una l'ha ricordato il Claudia Mancina
Se vomita ricordando che la confusione e l'esoterismo del linguaggio non può essere imputato sta solo le donne se è una caratteristica di tutta la sinistra questo è vero purtroppo non mi consola molto forse non fa che aggravare mio commenta
Mi preoccupa di più il problema dell'inefficacia pratica delle donne nella ultima legislatura
Che insieme a linguaggi si ottiene esoterico blocca l'allargamento di questo famosi radicamento sociale delle donne io credo molto in un modo di ragazze perché era una figlia ventenne no ogni studente all'università
E e loro sono proprio fuori da questo linguaggio fuori da questa cultura non ci capiscono non vengono da noi guardate la struttura di età di ogni Assemblea
Quel ventisette per cento ridere da me destinato la struttura demografica sia destinata a invecchiare se non cambiamo noi
Ecco e quello che mi preoccupa quindi non è l'utopia l'utopia e ci vuole la critica della Mafai sbagliata e viva l'utopia ci poniamo i valori a cui orientare l'azione ma l'utopia non ndr cinismo l'utopia sono quei valori che orientano delle azioni tattiche l'utopia è compatibile con la pratica con la piccola pratica con la piccola riforma piccola riforma è grande utopia secondo me questa è una grossa correzione
Per il prossimo socialismo comunismo italiano democrazia diffusa
Serve nell'ultimo intervento
Paolo da Sammy regole del gioco Milano
Tre cose in tema di implementazione della tua relazione che condivido
Mi sembra che la della tua relazione bisogna andare avanti come tu stesso hai detto per approssimazioni successive
La tua relazione ancora mi sembra a maglie larghe per cui molte cose dell'attuale Statuto
Io l'ho lavorato su quello del diciottesimo congresso ancora ci starebbero dentro
Allora faccio riferimento a cose della dello statuto del diciottesimo che non vanno rimesse nello Statuto del partito democratico della sinistra questione delle primarie l'articolo trentotto prescrive che le elezioni primarie siano delle elezioni consultive
Ecco nessun tribunale Russel passerebbe inevasa una cosa del genere le primarie
Per la determinazione delle candidature nelle assemblee elettive devono essere aperte nelle candidature non discriminanti nello svolgimento anche riguardo ai tempi a parlare e deliberanti negli esiti
Questo qui quindi è un punto importante secondo punto il bilancio all'articolo cinquanta lo statuto del diciottesimo congresso emergente difese non Grasso
Prescrive che il bilancio del partito in realtà è il bilancio del palazzo centrale del partito che mi sembra una presa in giro per il resto della nazione per gli iscritti e per il resto delle persone
Fatto salvo le responsabilità legali il partito deve essere responsabile del bilancio consolidato
Se possibile certificato quindi questo qui importante
Secondo terzo punto la questione del governo ombra delle presidenze delle commissioni delicati dipartimento queste e quindi la questione della
Preminenza delle istituzioni dello Stato rispetto al partito all'articolo quarantadue mi pare si dica che è il partito che dagli indirizzi ai membri del Parlamento ecco questo qui mi sembra che andrebbe rovesciato andrebbe data dignità di Statuto al governo ombra e i ministri ombra dovrebbero coincidere con il leader di Mino danza un maggioranza ma se sono dimmi di maggioranza vanno a fare i ministri al sole non più all'ombra mini i ministri del governo ombra dovrebbero coincide con il leader di minoranza nelle Commissioni
In maniera che si supera questa ripartizione e le persone che dirigono i dipartimenti nella struttura di staff persone di staff non leader politici
Queste tre cose operative di implementazione che quindi fatta di progettazione e attuazione servono ad implementare degli obiettivi che tu hai molto ben esplicitato anche nel documento di giugno al parà al punto dieci e quattordici l'obiettivo di perché apre di superare il partito intercapedine tra popolo e istituzioni quindi con le primarie la proiezione esterna del Partito e il problema degli apparati risolto che tu monsignor para di cui parla paragrafo quindici e e è ancora paragrafo quindici della la questione la primaria delle istituzioni infine rimane il problema di come arriviamo però a determinare lo statuto del nuovo partito
In questa benedetta commissione Statuto del ventesimo congresso vorrei esserci anch'io
Vorrei avere una equa opportunità
Di eleggere qualcuno le cui proposte mi piace ora come non iscritto questa è opportunità ancora non ce l'ho sono un Negro
Del partito democratico della sinistra quindi ci vuole la benedetta campagna di adesione
è discriminante tra la implementazione per la implementazione concreta del diciannovesimo congresso e discriminante che il Partito comunista rinunci almeno ad un grammo
Di sovranità sul processo di creazione del partito democratico tra sinistra grazie
Va bene io siccome l'ordine diciamo dei lavori
Prevede che oggi pomeriggio ci siano dei previsti lei
Il relatore per ogni commissione
Faccio grazie adesso nel dire le cose che dico oggi pomeriggio i compagni credo che lasciò i compagni diciamo la possibilità di pranzare tranquillamente mi pare che senso dello speech che io fare orfano oggi sia sia sostanzialmente questo quello di diciamo mettere in evidenza rispetto alla proposta quali sono le principali ciò mette in evidenza mi pare intanto un primo dato che obiettivo è diciamo la condivisione ampia e larga che c'è stata diciamo dell'impianto generale della proposta fermo restando che si tratta di una proposta in itinere non chiusa non definitiva quindi che proprio quel metodo di discussione per approssimazioni successive andrà diciamo ulteriormente sviluppate troverà sanzione
Poi formale nelle deliberazioni congressuali nello Statuto dove saranno sciolti anche i nodi che ancora non sono sciolti in termini di di scelte il modello organizzativo
E diciamo ricco illustrando succintamente bisogna parlare chiaro mi pare un quarto d'ora oggi pomeriggio
Succintamente le proposte che abbiamo avanzato soffermarsi su quelle che hanno suscitato diciamo più discussione dando conto del tipo di discussione che c'è stata siamo d'accordo così io adesso oppure si Paolo profonde
Va bene
Bene parliamo con Viviano insomma
Assolutamente d'accordo
Va bene d'accordo grazie io ringrazio tutti i compagni gli amici che hanno seguito i nostri lavori
A oggi pomeriggio scusate giusto maturare impresa dei lavori in plenaria è fissata alle ore quindici
Alle quindici perché ci sono sei o sette comunicazione appunto sui lavori delle commissioni e poi c'è l'intervento del compagno Occhetto che è prevista appunto verso le sedici e trenta come sempre funziona una credo che tutti si siano già adottate il self service per poter mangiare cui in blocco allontanarsi grazie
Quindi
Qui
Qui
Nel corso della quale verrà dato conto dei lavori interne sale commissioni
La prima riferire la compagna Marta Dassù sui lavori della Commissione nuovo ordine internazionale
Informazioni di penso non so tra i dieci e i quindici minuti va bene
Vorrei dire anzitutto che i lavori la nostra Commissione che la discussione che abbiamo svolto per un giorno e mezzo sono stati veramente molto utili
E non lo dico per difendere i lavori della commissione a cui ho partecipato ma perché si è trattato realmente secondo me di una discussione intelligente convincente
Che ha dato notevoli spunti di riflessione sul programma di politica estera sulla visione internazionale della nuova formazione politica la discussione anche chiarito che rimane molto da fare ed arrivare ad un programma concreto e compiuto
Ma che è possibile impegnarsi insieme sfruttando ciò che in effetti facciamo spesso fatica a sfruttare
E cioè la combinazione delle competenze e delle funzioni diverse che abbiamo disseminati come siamo fra Parlamento europeo Parlamento italiano governo ombra dipartimento internazionale partito centri di ricerca
Sindacato Arci Associazione apparsa università e via dicendo
Per una volta eravamo tutti assieme alla e la cosa ha prodotto dei risultati molto positivi
Grazie anche alla presenza di una serie di persone esterne al partito ma coinvolte nella Costituente che credo dovremmo ringraziare in modo particolare
Su che linea abbiamo discusso io cito molto sinteticamente i principali argomenti trattati
Primo la fase nuova dei rapporti internazionali dopo la fine da competizione Est-Ovest e del bipolarismo
è molto chiaro a tutti che si è aperta una nuova fase delle relazioni internazionali che pone compitini editti alla sinistra europea e che cambia lo scenario della sua azione
Muta il rapporto fra politica estera è politica interna cadono alcuni condizionamenti storici alle possibilità di un'alternativa democratica non solo in Europa orientale come ha dimostrato la vera e propria rivoluzione dell'ottantanove
Ma anche seppure in modo diverso e assai minori cito in Europa occidentale
Al tempo stesso questa fase nuova obbliga a ripensare in modo concreto
Come costruire una moderna sinistra democratica non solo in Europa negli insieme nel suo insieme e questo apre grande capitolo dei rapporti con i nuovi soggetti politici dei paesi dell'Europa centrorientale
Ma anche su scala internazionale
Il che pone invece il problema che abbiamo a lungo discusso di come favorire concretamente le spinte alla democratizzazione dei Paesi del Sud e quindi la nascita di nuovi interlocutori politici della sinistra europea
Uno degli obiettivi centrali della fase attuale questo è un secondo punto che abbiamo discusso è la necessità di governare in modo democratico la transizione dal vecchio sistema fondato sul confronto fra blocchi e sulla logica della potenza militare ad un sistema internazionale pacifico e democratico
Un sistema che si è detto da una parte riesca a combinare il superamento del confronto Est-Ovest con l'assoluzione degli squilibri Nord Sud e dei conflitti regionali
E dall'altra riesca fondarsi su una gestione cooperativa in multilaterale dei maggiori problemi di oggi che sono appunto problemi globali
Si pone in questo quadro l'altro nodo discusso a fondo
E cioè la necessità di puntare sul rilancio delle istituzioni internazionali e in modo particolare delle Nazioni Unite
Da questo punto di vista la risposta alla crisi del Golfo ma più in generale naturalmente ai nodi della crisi mediorientale
Viene vista come un test decisivo
Si è parlato molto però anche dei limiti attuali delle Nazioni Unite e della necessità di una riforma che renda non solo più efficace ma anche più democratico il funzionamento delle organizzazioni internazionali
è una delle indicazioni più interessanti mi pare su cui elaborare proposte programmatiche sono state fatte date varie indicazioni che qui non riprendo ma che comunque credo senz'altro dovremmo sviluppa
Altrettanto interessante questo è un altro punto è stata la discussione attorno ad un asse centrale su cui costruire la prospettiva di un ordine internazionale pacifico e democratico
E cioè una nuova cooperazione nord sud per usare un termine sintetico
Anche in questo caso io faccio fatica a riassumere tutte le che che sono state poste sul tavolo
Ricordo solo le in fasi su una revisione profonda della politica di cooperazione che fra l'altro implica un collegamento fra aiuti e diritti umani
Da necessita di una riconversione contestuale dei modelli di sviluppo sia nei Paesi avanzati che fra i Paesi del Sud
Soluzioni specifiche su i maggiori problemi globali aperti e cioè per citarne alcuni la crisi finanziaria debito i flussi migratori il controllo e la distribuzione delle risorse strategiche
Gli attuali rapporti commerciali e così via
Altrettanta importanza questo è un altro punto è stato apposto sulla politica europea nella convinzione che la sinistra europea debba fare leva per riuscire ad influenzare i processi internazionali
Sull'unione politica europea con caratteristiche sovrannazionali democratiche e sociali per dire brevemente
Si è insistito in questo caso sulla necessità di una migliore definizione degli obiettivi programmatici anche alla luce del semestre italiano della presidenza della comunità e delle prossime conferenze intergovernative
Attorno ad alcuni temi centrali
E cioè le caratteristiche dal processo di sviluppo dell'unione economica e monetaria le riforme istituzionali e anche in questo caso si insistito molto su riforme che democratici non l'attuale assetto della comunità
Che è caratterizzato appunto da quello che viene definito un deficit democratico ed adozione soprattutto alla luce degli avvenimenti del golfo di una politica estera e di sicurezza comune
Accanto a ciò si è parlato delle possibilità di costruire un nuovo assetto di sicurezza ignorò punk
Che punti al superamento dei due blocchi che renda realistica la prospettiva del superamento dei due blocchi e dei problemi che riguardano infine la cooperazione economica con l'Europa centrorientale e con l'Unione Sovietica
Tutto viene inserito naturalmente in una problematica di fondo che è la possibilità di stabilire un rapporto razionale di qui ed equilibrato
Fra le esigenze dell'integrazione in Europa occidentale fra la CEE e la costruzione di questa grande Europa di questo assetto paneuropeo che è stato reso possibile appunto dai fatti dell'ottantanove novanta
Si è molto insistito infine sulla necessità di un ripensamento anche concettuale della visione internazionale di una forza come la nostra
Un ripensamento che dovrebbe andare in più direzioni se appena accennato a questo punto proprio stamattina ma che io lo considero veramente molto importante
In più direzioni che che appunto cito sinteticamente
E primo la necessità di mettere l'accento di obiettivi di politica estera degli obiettivi internazionali
La difesa dei diritti umani e dei diritti dei cittadini e quindi non solo la difesa più tradizionale degli interessi degli Stati
Secondo la necessità di dilatare da visione tradizionale dei problemi internazionali ad una serie di nuovi problemi globali e cioè appunto questi fondamentali problemi ambientali demografici finanziarie alimentari eccetera tutte dimensioni di politica internazionale che richiedono risposte multilaterali
E che hanno bisogno come strumenti di gestione di strumenti socio politici economici e non certamente Minitalia
Infine la necessità di suscitare una maggiore possibilità di espressione anche sul piano internazionale delle della volontà popolare
Questo vale per il sud in particolare ma naturalmente non solo per il Sud cioè la costruzione di un processo democratico di formazione delle decisioni in politica estera
Tutti questi punti che io così sommariamente ricordati andranno naturalmente concreta in scelte programmatiche puntuali ma mi sembra che comunque riassumano
L'idea generale di una democratizzazione delle relazioni internazionali che è stato un po'lasse di questa discussione
Ecco se questo è il trenta la tendenza generale della discussione su cui non mi pare siano emersi dei contrasti parla di caldissimi ci sono invece stati effettivamente anche dei motivi di dissenso
Cito il principale motivo di dissenso di contrasto
E cioè la discussione attorno alla legittimità attuale delle Nazioni Unite come strumento di sanzione e non solo di prevenzione dei conflitti
Di interrogativo in sostanza questo naturalmente l'interrogativo posto dalla crisi del Golfo
è inevitabile che l'ONU commi recita il capitolo settimo della Carta delle Nazioni Unite disponga di poteri sanzionatori
E Possa come ultima estrema risorsa decidere l'uso delle forze per respingere una persona armata
Su questo punto si è avuto una discussione molto vivace anche molto interessante ma d'ma da cui è emersa comunque che ci sono alcune posizioni
Che sono contrari in ogni caso all'uso della forza anche se come ultima risorsa come lastre di sorta commi estrema ratio e come strumento internazionale di difesa del diritto internazionale
E naturalmente questa diversità di impostazione determina anche giudizi diversi sulla risposta da dare alla crisi del Golfo e sulla posizione assunta rispetto alle scelte del governo italiano
Questo direi è stato appunto uno dei nodi principali
E con alcune posizioni che sono contrarie ma non hanno radicalizzato diciamo questa differenza ma hanno invitato a una riflessione più puntuale su principi come la non violenza nelle relazioni internazionali e così via
E altre posizioni invece ne hanno fatto proprio un punto politico dirimente e molto importante
Ecco se questo è stato il punto principale di disaccordo vanno aggiunte due precisazioni importanti
La prima è Cuesta cioè il dissenso di Pietro Ingrao è stato assai più complessivo di questo punto relativo goffo
Fino a configurare e io cito qui le sue parole una visione internazionale alternativa a quella presentata nella relazione introduttiva e poi discussa arricchita
Anche in parte modificata e comunque in ogni caso migliorata nel corso dei lavori della commissione
Una seconda precisazione queste cioè dall'intervento di Luciana Castellina emerso con chiarezza che motivi specifici di disaccordo non riguardano solo la risposta alla crisi del Golfo e quindi il nostro giudizio sulla politica estera italiana ma riguardano in questo caso anche il problema è il processo di disarmo l'evoluzione della NATO
Vorrei dire infine che naturalmente ci sono state differenze di opinioni anche su una serie di altri punti ma francamente non mi sentirei di citarle come prova di dissensi di fondo sull'asse più generale della visione internazionale attorno a cui formulare un programma concreto è che l'asse che ho citato prima
Vorrei infine ringraziare Paolo Bufalini che ha presieduto la nostra Commissione Massimo Micucci tigna consegnati i lavori grazie
Ringrazio accompagnata sua ora la parola la compagna Laura Pennacchi che riferisce sui lavori della Commissione
L'economia italiana è una nuova qualità dello sviluppo
Poi
Nella nostra Commissione si è espresso un elevato consenso sull'impianto di base della relazione introduttiva
Dicevo che nella nostra Commissione si è
Manifesta fosse nella
Una nostra Commissione c'è stato un elevato consenso sull'impianto di base che era stato offerto dalla relazione introduttiva
La discussione è stata molto ricca
Non ha riprodotto i confini degli schieramenti dati
E ha manifestato
A mio parere ma parere penso di tutti coloro che vi hanno partecipato una volta di più
Che esistono nel partito e nell'aria di esterni che sono interessati alla sua evoluzione considerevoli risorse anche di tipo conoscitivo
Che troppo spesso sottovalutiamo che è possibile attivare per un disegno di trasformazione
La relazione introduttiva
Su cui dicevo vi è stato un forte consenso si è articolata secondo il seguente impianto
è partita dalla ricostruzione di alcuni dei processi fondamentali attraverso cui la ristrutturazione degli anni Ottanta ha avuto luogo in particolare la Commissione questioni fiscale
Debito pubblico ristrutturazione produttiva le norme redistribuzione del reddito e della ricchezza una ridefinizione degli assetti oli populistici e il manifestarsi di vistosi squilibri Inter decapita mistici
La complicazione della stratificazione sociale
Per giungere da questa ricostruzione dei processi alla ricognizione dei problemi che la ristrutturazione ha generato oppure ha lasciato aperti o a attivi Tura accampato
In particolare l'intreccio distorto tra economia e politica i problemi occupazionali l'incremento dei differenziali territoriali di sviluppo a danno del Mezzogiorno
E che porta anche minacce la coesione del Paese lo spreco delle risorse naturali e ambientali
In sintesi una modernizzazione e che chiaramente esemplificata dal binomio dall'intreccio iniquità distributiva forte iniquità distributiva è forte in efficienza allocativa uno sviluppo senza riforme
Di qui la relazione è partita per designare le possibili direttrice di una nuova qualità dello sviluppo e la strumentazione di politica relativa individuando nelle discriminanti nella problematica meridionale in villa problematiche ecologica
Su queste due problematiche individuate come discriminanti si è maggiormente concentrato il dibattito che ha condiviso la valutazione della loro centralità ed apprezzato un orientamento volto a farne non capitolino un discorso ma assistiti orientamento complessivo dell'analisi e dell'iniziativa politica e carica critica potentissima per una forza democratica della sinistra
Su queste problematiche sono stati rilevanti deficit cospicue di idee e di diritti di teorie
Tutto ciò ha portato anche a convenire
Che nel discutere dei principi di fondo di una nuova forza della sinistra sia necessario introdurre esplicitamente nella discussione la questione delle relazioni fra etica e politica e fra etica ed economia
Rilevando che pochi sono stati momenti in cui nel nostro partito questa sottolineatura è chiaramente avvenuta
Per la problematica meridionale è stato condiviso un'analisi di valutazione della situazione meridionale di eccezionalità
Con il che sono state prese le distanze da una valutazione che c'è stata anche nelle nostre file
Che critica l'eccezionalismo ma eccezionalità è diversa da eccezionalismo che con cui spesso noi guardiamo alla situazioni meridionale eccezionalismo che ci porterebbe a sottovalutare il grado di cui stencil Rita
Tra sviluppo moderno del Sud e estensione percettori legale dell'economia e a sottovalutare anche la legittimazione di cui questa modernizzazione potrebbe presso gli elettori meridionali
A questo tipo di analisi abbiamo obiettato che è un'analisi che ci porta semplicemente
A
Rendere come principio fondamentale ad assumere come principio fondamentale quello che dice se le cose esistono hanno buone ragioni per esistere questa è una tautologia elementare al limite della banalità che può no ad assumere un atteggiamento apologetico nei confronti della realtà
Respingendo quindi questo tipo di MTV valutazione
E affermando pendono anche la necessità di evitare di apparire compartecipi dello sviluppo degenerato che ha avuto luogo nel passato nel Sud
Il punto più rilevante sotto il profilo operativo del futuro è stato valutato individuato nel fatto che la proposta di cancellazione dell'intervento straordinario sud
Mentre serve a distinguerci dal clientelismo l'inquinamento la corruzione generata da quarant'anni gestioni fuori dell'ordinario non basta ancora a caratterizzare le forme di intervento che proponiamo per il futuro
E per il quale rimane centrale l'obiettivo di creare nuove attività produttive civile al Sud e di riassorbire l'enorme disoccupazione meridionale
Sotto questo specifico aspetto è stato in particolare proposto che venga assunto come elemento del programma
La sollecitazioni a porre un vincolo di localizzazione di tutte le nuove capacità produttive industriali al sud
Per la problematica ambientale è stato espresso un forte consenso che oggi ci sul fatto che oggi ci troviamo in una nuova fase che va oltre la fase sintetizzabile attraverso l'espressione enorme e spese per l'ambiente
E se uno è stata però nella nella consapevolezza di essere comune di essere oltre questa fase un'articolazione di posizioni tra chi tende a concludere su una sorta di irrimediabile impossibilità di usare il mercato per regolare le grandi questioni ambientali che sono di fronte a nuovi
E perché invece propone di scindere il binomio mercato sviluppo industrialista
E le degenerazioni che lo sviluppo industrialista
Di tipo tradizionale classico apportato continuando a preferire un'opzione che tendere
A usare il mercato per regolare ridefinire
Forme radicali di riorganizzazione anche sotto il profilo ambientale
Complessivamente vi è stato un fortissimo consenso sul fatto che se il nuovo sviluppo può in qualche modo essere definito anche con formule evocative oggi questa formula evocativa veramente efficace è quella dello sviluppo ecco sociale
Che sovente anche esplicita la connessione del perché poniamo in connessione problematica meridionale e problematiche ecologica
In particolare è stato inoltre proposto che il manifesto sul nuovo ambientalismo che è stato varato il trenta giugno di quest'anno venga assunto come patrimonio programmatico della nuova formazione politica
La scuola sottolineatura molto forte di è stata sul fatto che questo tipo di impostazione consente di immagino cominciare a delineare immaginare anche se c'è moltissimo lavoro ulteriore da fare
Una possibilità di trasformare i bisogni emergenti in nuova domanda effettiva possibilità che altrimenti in presenza di una domanda che ancora fortemente trainata dalle esportazioni
E ancora fortemente costituita da consumi opulenti rimarrebbe lettera morta
Non distinzioni ma sottolineature per dedicargli una maggiore attenzione vi sono stati sul tema dell'integrazione europea in particolare sulla possibilità che la crescente integrazione europea
Metta in discussione
Che non è una possibilità è una certezza almeno per alcune politiche il ruolo di certe politiche nazionali in particolare la politica monetaria
E un ulteriore sottolineatura testata sulla questione della possibilità che il meccanismo di accumulazione
Quel meccanismo che è stato messo alla prova durante la ristrutturazione degli anni ottanta
Attraverso anche le trasformazioni dei mercati finanziari e dei mercati dei capitali abbia subito mutamenti talmente profondi che possono portare a tendenze di lungo periodo alla stagnazione
Infine sono state poste
Questioni che navigazione stesse il dibattito ha indicate come bisognose di ulteriori grossi approfondimenti anche sotto il profilo teorico la prima grossa questione riguarda l'impresa
Le domande vertono se esiste un'impresa tout-court
O se non dobbiamo sempre fare riferimento a imprese che hanno caratterizzazioni distinte e storicamente mutevoli impresa monopolistica impresa concorrenziale grande impresa piccola impresa forme istituzionali anche differenziate attraverso cui l'impresa si strutturano
è stato chiesto
Se è valida una definizione solo funzionale dell'impresa o se non sia necessario fare sempre riferimento al fatto che qualunque impresa anche la più gerarchicamente organizzata costituisce una comunità di persone è una coalizione di interessi
In relazione a questo tema a questo tema che è emerso con caratteristiche che e io ho percepito anche come inusitate di attenzione di di puntate discussione
è stato posto anche il tema della democrazia economica che era peraltro destinato ad un'altra sessione ma che naturalmente è stato approcciato a partire da questi elementi
Una ulteriore questione che è stata giudicata bisognosa di grossi approfondimenti riguarda il ruolo dello Stato
Dicono dello Stato nei processi di di di trasformazione il rapporto pubblico-privato
Sul tema del rapporto pubblico privato è stato per esempio chiesto che il partito si pronunzi chiaramente conto i disegni i disegni di privatizzazione che oggi arrivano ad investire l'intero complesso della strutture delle strutture pubbliche come li rivende fiorentina
E in merito alla possibilità di ruoli diversi dello Stato soprattutto che non ripete non le esperienze tentate attraverso in particolare la via legislativa ad hoc nella seconda metà degli anni Settanta esperienze di immaginavano uno Stato come decisore fornito irrazionalità illimitata
E che trascurano tutti i problemi dell'impresa dell'implementazione della traduzione concreta di qui disegni legislativi
Ci si è interrogati sulla possibilità di rilanciare forme flessibili di pianificazione che affermi una forte attenzione concreti processi decisionali dell'operatore pubblico e alle forme concrete di apprendimento istituzionale
Quindi forte rilievo allo Stato con me
Attrezzatura con il sistema come struttura
E di nuovo una forte attenzione alla questione della nozione di regolazione che l'hanno che la relazione aveva proposto come nazione discriminante per ridefinire ruolo dello Stato i rapporti tra pubblico e privato
Una nozione di regolazione che porta a sottolineare la necessità di darsi una categoria forte di regole che non si limita all'aspetto formale e procedurale e allo stesso tempo sottolinea il rilievo che insieme alle regole hanno le capacità regolative concrete specifiche che si fondano su molte istituzioni su molti principi decorativi che cui si sta
Da ultimo una un elemento che è stato non molto discusso ma che è stato comunque discusso riguarda la connessione che nella relazione era stata operata tra complicazione della stratificazione sociale processo disponendo su cui la grande ristrutturazione degli anni ottanta era venuta e un diverso ruolo delle distinzioni di classe
Il problema è certamente che è stato posto certamente quello di non assumere una visione quantitativa della distinzione di classe
In base scritti in base alla quale se avessero assunto una una visione di questo tipo gli stessi classici che Smith Ricardo Marx che costruirono sulla nozione di distinzione di classe un'idea di formazione economico-sociale complessiva non avrebbero potuto arrivare a queste conclusioni
Quindi respingendo nettamente l'idea che ci sia un problema di distinzione quantitativa quindi lasciando sullo sfondo la possibilità anche basti prendere atto di una riduzione quantitativa della classe operaia oggi per poterne trarre conclusioni sul ruolo
Delle classi nell'organizzazione sociale
La vera la più profonda attenzione è stata dedicata non tanto a questo ruolo materiale che indubbio oggettivo sussistente non riducibile a dati quantitativi ma sulle implicazioni che la complicazione della stratificazione sociale a rispetto alla possibilità di definire identità individuali e collettive tenendo conto
Che
Il legame deterministico tra individui e posizione che l'individuo occupa nel processo di produzione tra individuo e posizioni materiale in quanto tale oggi è preciso
Grazie lo accompagna fermati
Ora la parola al compagno Giuseppe Cutuli che riferisce sui lavori della commissione democrazia istituzioni e diritti
Luciano Guerzoni e Ugo Vetere hanno preceduto le nostre riunioni vi ringrazio anche a nome degli altri compagni la sezione democrazia istituzioni diritti ha fatto emergere il due cose con grande chiarezza primo beh non programma fondamentale di una forza della sinistra ci sono alcuni nodi
Che nella proposta politica nella elaborazione progettuale propositiva nostra ancora hanno assunto in maniera adeguata
Il tema della proprietà cuore di ogni questione sociale
Quello relativa come contrastare nella democrazia la pretese egemoniche la pervasività dell'impresa dei sistemi di impresa infine quello delle precondizioni di democrazia
Soprattutto il grande tema della conoscenza dell'informazione affinché poi la partecipazione politica si effettivamente libera per ciascuno e per tutti sono punti nodali cui lavorare ancora
Abbiamo chiarito che essi certamente sono decisivi per caratterizzare una identità della sinistra abbiamo però osservato che le sinistre europee salvo il caso svedese con la sua problematicità appaiono tutti assai indietro quasi spaventate si è detto a misurarsi oggi con proprie con tematiche come proprietà impresa mercato
Tuttavia se affrontando le preciseremo certo i caratteri della società in cui vogliamo vivere sappiamo anche che non c'è da partire da modelli astratti
Ma di basare il nostro sforzo sulle esperienze reali su spinte proposte che già ci sono perché costituiscono appunto una pratica di critica dell'esistente alcune indicazione dei compagni sindacalisti della CGIL di studiosi pubblicati nella lettera per il congresso
E certe elaborazioni da esperienze condotte nel campo dell'informazione e delle tecnologie applicate alle amministrazioni sono già utili in questo senso
La seconda cosa che risulta dal nostro lavoro e che poi che i nodi di riforma del sistema politico ora stringono esigono decisione
A seguito dell'iniziativa referendaria non solo occorre definire una piattaforma di carattere generale che riguarda il Parlamento Governo Regione e cioè il complesso sistema di governo del paese e in questo senso si può dire che un pezzo di programma fondamentale noi lo stiamo elaborando
Ma a grandi linee questa piattaforma cioè
Frutto di un lavoro richiesto unanimemente dalla direzione tuttora in corso coordinato da saldi
E c'è ora la verifica di un primo consenso all'impostazione e alle linee tracciata la discussione nella nostra sezione infatti ha espresso questo è incoraggiato a proseguire anche con una grande ricchezza di proposte specificazione suggerimenti che aggiunge
Da questa ultima osservazione vorrei trarre un insegnamento per tutti noi direzione politica sapere e consenso o procedono così intrecciati con nessuna delle tre cose può crescere
Sull'impostazione sulla piattaforma complessiva c'è già stato sui giornali un'informazione larga quindi posso limitarmi a questo occorre un fondamento democratico largo e per questo ha un significato partire dai diritti non solo come ripresa di giuste rivendicazioni spinte movimenti ma come tematica di un potere politico diffuso limite al potere dei governanti
Bisogna con fermare la tendenza universalistica nella politica dei diritti non solo per allargare le alleanze ma per la qualità della società
Che vogliamo
Occorre una rifondazione rifondazione ripeto regionalistica dello Stato guardando all'integrazione europea
E che proprio questo del lancio della dimensione regionale con me i rischi di conflitto tra zone forte zone deboli rilancia la funzione d'autorità il bisogno di una forte assemblea nazionale
La quale può essere integrata ma non dimezzata da una Camera delle Regioni questo sbocco la Camera delle Regioni è una conquista decisiva per il sistema delle Autonomie delle regioni stesse per rilanciare quel ruolo che abbiamo detto di governo nel territorio
Sui sistemi elettorali abbiamo detto che non devono sacrificare la rappresentatività e quindi si pensa a un'ipotesi che consente anche a realtà locale di esprimersi ed Emergency
Devono consentire di moralizzare selezionare un migliore personale di governo devono dare un potere diretto di scelta ai cittadini su questo punto le soluzioni sono allo studio ma è chiaro
Che non è scartiamo una forma presidenziale di governo attraverso il voto su coalizioni intendiamo rafforzare il potere dei cittadini nella scelta dei governi non introdurre legittimazione organi personalistici la responsabilità dei partiti per le loro scelte
E del Parlamento per la fiducia devono essere riaffermato
Emersa con grande forza nel dibattito poi la questione della riforma della pubblica amministrazione la nostra piattaforma non è ancora arrivata precisare proposte su questo punto
Ma la innovatività delle proposte nostre relative alle regioni alle Autonomie locali e soprattutto la forza che vogliamo dare i poteri dei cittadini e si Jesse cono che si lavori presto a questo
Ridiscutendo magari anche le non so elaborazioni passate ma tenendo fermo l'Indirizzo di netta distinzione tra responsabilità politica responsabilità di gestione questo appare particolarmente significativo rispetto a quella che ormai ben più che è una questione morale l'intreccio affari politica e gli intrighi che leggono questo intreccio a strategie segrete a connessioni internazionali è stato segnalato da molti interventi che hanno lanciato un forte allarme
E parlato nodo tenuti del problema di questa giustizia e sicurezza come ormai principale questione per la difesa stessa della democrazia
Sì carattere della democrazia che vogliamo si è molto insistito si è sottolineata la radicalità connessa uno sviluppo coerente del principio democratico
Del valore dell'universalismo come motore di trasformazione della società ho detto la questione della differenza sessuale e un altro di quei temi che indica la radicalità dello sviluppo democratico cui tendiamo
Nel nostro dibattito si è evidenziato che il problema va al di là delle proposte di quote nelle rappresentanze questo però visto pure una condizione rilevanti ci siamo richiamati al programma dell'Spd
Si è richiamata però anche l'altra proposta che rivolgendosi
Non alle rappresentanze ma al corpo elettorale tutto ipotizza Schede diciamo rossa e azzurre cioè suffragio distinto per sesso con possibilità di scegliere però i rappresentanti in entrambi i sessi
Si è chiesto nel dibattito al partito di non tacere su queste proposte affinarli se necessario ma evitare di accantonarle magari soltanto facendo nel chiudere voglio ricordare un punto politico che io stesso posto e su cui nessuno mi ha dato torto ma neppure ripreso con quella forza e urgenza che mi pare che esso abbia una trasformazione come quella di cui ora abbiamo un primo disegno richiede uno scatto un moto politico ho detto nella relazione
Cercare riconoscere nuovi soggetti per mobilitare cercare testardamente il confronto e possibilmente la convergenza a sinistra malgrado la pervicace polemiche a distanza che il Partito socialista ci oppone ma neanche tutto questo basta
Dobbiamo o no porre come questione politica che un tema costituente posto per tutto il Paese
Soggetti diffuse partiti tradizionali tutti
Dobbiamo enunciare una proposta forte e chiara di percorso e come ci opponiamo alle proposte di riforma costituzionale Parlamento Senato che intanto Marciano alle Camere
E in questo quadro io penso e con questa impostazione che il nostro travaglio può assumere un senso e consentirci di uscire dalle nostre stanza
E così che ne parleremo al ventesimo congresso
Grazie ringrazio il comparto infortunio ha ora la parola al compagno Massimo Facci che riferisce sui lavori della Commissione lavoro Guelfa democrazia economica
Io e mio e compagni che hanno avuto il tempo di scrivere la loro
Presentazione qui noi abbiamo finito i lavori all'una e trentacinque alle quaranta
E la nostra sezione state ricchissime di contributi ed interventi
Io qui ripercorrerò spero in maniera sufficientemente chiara alcuni degli appunti che ho preso
In questo aggiornate mezzo di dibattito molto ricco molto partecipato io ho sentito un partito impegnato qui in una ricerca collettiva consapevole che sui temi che erano stati dedicati alla nostra sezione temi della politica del lavoro delle politiche sociali che la democrazia industriale della democrazia economica temi classici del riformismo sociale europeo
Si giocassero si giocano alcune
Aspetti importanti di quella ricerca di identità
Perché il partito oggi è chiamato a chiarire a fornire
E quindi su questa base posso dire che ci sono state da un lato
La consapevolezza di alcune nuove acquisizioni rispetto anche alla tradizione socialdemocratica welfare State e anche rispetto al nostro passato dall'altro l'esigenza di affermare appunto
Delle discontinuità in questo in questo terreno anche su questo terreno
Rimettere in discussione alcune nostre posizioni del passato
C'è stata una discussione su questo ancora molto deve essere chiarito e approfondito Company sono immerse comunque al nostro interno delle differenziazioni se non proprio delle contraddizioni
Ma in nessun caso queste con tradizioni queste differenziazioni mi sembra che ricalchino quelli ufficiali che si sono formate attorno alle mozioni nella fase appunto in quest'ultimo anno nel complesso precedente forse in quello che andiamo a fare a a gennaio
Sono delle differenziazioni che sono emerse sulla base di differenti culture presente in partita ma legate a problemi reali e problemi concreti il dibattito insomma è stato non ideologico
Dal punto di vista metodologico è venuta fuori una è stata proposta mi sembra con
Con molta forza la necessità di non proporre un programma che sia qualche cosa come un programma definitivo preciso in tutti i suoi aspetti
In qualche modo perfetto globale ma invece di accettare un'idea processuale del programma come qualche cosa che si situa temporalmente in un certo contesto non certa congiuntura storica di breve-medio periodo
E preparare degli scenari anche alternativi del del del dei programmi anche alternativi in relazione alle difficoltà ai cambiamenti del contesto nel quale si vuole andare ad operare quindi un'ottica diciamo moderna
In una cultura del cambiamento della relatività dell'esigenza della contestualizzazione delle proposte nelle proposte programmatiche tutt'altro quindi che un confronto con dei progetti
Magnifici magari perfetti ideologicamente fondati ma poi restati destinati a restare a volte troppo lontani dalla loro possibile attuazione certo ci sono state anche delle perplessità su questo c'è anche chi ha suggerito di andare cauti di tener conto delle dei vincoli delle compatibilità
E di non va a a adottare un atteggiamento diciamo sì strettamente realistico io non credo che qui ci siano comunque delle resistenze fondamentali
Direi che
Era stata anzitutto acquisita come una
Un piano di piano di l'intervento di elaborazione Coluccia Ale per il partito questa sera diciamo della redistribuzione la sfera della distribuzione
Che ha a che fare con le politiche di trasferimenti del reddito con le politiche fiscali con le polizie dei servizi sociali tutta questa aria
Che per molto tempo è stata vista in fondo dal partito dalla componente culturale insomma dominante come qualcosa di secondario rispetto alla sfera della produzione dell'accumulazione
All'aria diciamo dove batte il cuore del capitalismo lì era il punto che ha concentrava di nostre le nostre attenzioni lo scontro capitale lavoro che avviene dentro la fabbrica in fondo poi le politiche dell'assistenza della previdenza
I servizi si sono importanti ma sono qualche cosa che che veniva dopo se c'è un una un elemento che io ho colto il valore di questi giorni e invece che viene acquisito come un punto fondamentale il problema redistributivo
E in particolare è stata una fortuna in qualche modo che il tema della democrazia industriale della democrazia economica sia stato affidato a questa sezione che si occupava delle politiche sociali redistributive perché si è visto come il nesso è molto forte
Il passaggio abbastanza continuo da una battaglia per i diritti sociali intesi appunto come è il momento di una trasformazione complessiva da costruire con nella un processo di autodeterminazione dei cittadini si passa facilmente ai problemi della democrazia economica della democrazia industriale
Quindi insomma c'è questa prima acquisizione
Però questo non vuol dire appunto che poiché tutte le cose siano affidate dice ci sono alcuni elementi di discontinuità ripeto che creano all'interno devi delle perplessità anzitutto
Un primo punto per quanto riguarda le tematiche che
Le donne hanno portato avanti in questi anni il Progetto diciamo su la riorganizzazione del tempo di vita e di lavoro sembra ufficialmente acquisito sembra una cosa pacifica all'interno
Del nostro programma
Però in realtà poi quando si va a vedere come se questa tematica sia isolata in un suo come dire contesto quel preciso accettata ma giusta apposta in qualche modo al resto dell'elaborazione
E venuto
Abbastanza fuori nel nostro lavoro in questi giorni che occorre aumentare come dire l'interazione tra questa tematica tra discontinuità che questa cremati tematica credo che il nostro passato e le altre serie del programma
Tra il problema appunto della riorganizzazione dei tempi di vita e di lavoro e per esempio il tema dell'organizzazione del lavoro in fabbrica della flessibilità del lavoro in fabbrica ci sono dei nessi che vanno ulteriormente esplorati
E approfonditi e lo stesso dicasi tra queste tematiche e il tema più ampio della democrazia economica quale forma di impresa di democrazia economica dopo dobbiamo Comi e privilegiare o lavorare
Per avere una ci migliore corrispondenza con la struttura sociale Esterna fatta di famiglia fatta di un certo tipo di collocazione delle soggettività
Presenti nella società quindi son tematiche che sono state portate per ulteriori chiarimenti e approfondimenti un altro punto
Che in qualche modo determina rottura o discontinuità eh
Come dire il passaggio dalla visione del mondo del lavoro come mondo diciamo nel quale si combatte per una città piena cittadinanza dei lavoratori all'interno del sistema ha una visione oggi più ampia
Di cittadinanza sociale se possiamo contrapporre diciamo la cittadinanza del lavoro alla cittadinanza sociale contrapposizione sbagliata in sé perché oggi appunto
La le questioni legate all'ampliamento della sfera dei diritti sociali sul piano della cittadinanza sociale del compenso rappresenta un elemento cruciale anche per il mondo del lavoro anche per mantenere e
Rafforzare le conquiste ottenute dal mondo del lavoro su questo piano evidentemente si è posto
L'accento molto sulla esigenza di una riforma globale dei trasferimenti si tratta evidentemente quindi affrontare la congerie del dei trasferimenti assistenziali
In parte anche previdenziali
Legati molte volte a pratiche assistenzialistiche e clientelari soprattutto nel Mezzogiorno ma in generale nel nostro Paese elementi di sperpero di clientelismo
Attraverso un'opera di razionalizzazione complessiva che si lega e ruota attorno alla proposta del reddito minimo
Di cittadinanza del reddito minimo garantito su questo punto ci sono ancora incomprensioni
Che vanno chiarite occorre lavorare all'interno dei compagni nel nel nel sindacato nel partito occorre stare attenti a non cadere in versioni massimalisti che del reddito minimo di garanzia
E fare i conti appunto anche con i problemi della delle risorse della compatibilità che essa è stato è stato
Questo problema è stato posto resta il fatto che su questo punto si è trovata una larga convergenza e se si deve evidentemente però con il problema della riforma fiscale come è stato fatto notare difficile affrontare una
Politica di reddito di cittadinanza se non poniamo mano anche alla riforma fiscale solo che qui non bisogna farsi paralizzare compagna chiaro è difficile introdurre un sistema di garanzia del reddito con la quale si sta
Il nostro sistema fiscale purtroppo sulla questione fiscale non siamo andati a fondo nella nostra sezione né c'era presente nella mia relazione questo tema mi sembra di aver capito che non è stato toccato molto neanche nella sezione
Dedicata all'economia bisognerà pensarci perché appunto
Diciamo i mesi prossimi
Non forse questa legislatura ma la prossima legislatura avrà al centro questo problema della razionalizzazione della spesa complessiva dei trasferimenti del fisco e anche della previdenza
Anche nei confronti della pensione il problema delle pensioni
Abbiamo dibattuto e questo è un problema che deve essere a approfondito la mia paura è la paura di alcuni è che qui ci si attesti in una linea difensiva di quello che già abbiamo
Di una difesa ad oltranza dell'attuale e copertura del reddito dei lavoratori con l'attuale sistema delle pensioni e che non siamo capaci di proporre una riforma complessiva del sistema pensionistico
Se è stata di addetto attenti che qui andiamo forse correre lo stesso insieme abbiamo in corso con la scala mobile cioè a dire di ma fare una battaglia puramente difensiva perché non abbiamo una nostra visione di riforma globale anche qui dunque c'è l'invito a fare di questo un punto qualificante per andare ad ulteriori ulteriori approfondimenti
Anche qui certo ci sono delle discontinuità da affermare con la nostra precedente cultura previdenziale
Infine il problema dei servizi venne servizi è stato impostato qui nel nostro gruppo da un lato intere nidi difesa dei servizi sociali fondamentali
Certamente non si tratta di smantellare nulla anzi si tratta forse di espandere di ammodernare però e anche passata l'idea che esiste un problema di rapporti pubblico-privato evidentemente esiste un limite una soglia dell'intervento pubblico in questo campo
Si tratta di capire dove arrestarsi c'è probabilmente una soglia critica oltre la quale la spesa pubblica diventa con produttività sociale decrescente si tratta di capire quali sono i bisogni sociali ai quali dobbiamo far fronte quali sono veramente i bisogni fondamentali quali sono anche quei bisogni secondari importanti
Nel senso che oggi vi sono una serie di bisogni
Di autorganizzazione personale che vanno al di là dei classici bisogni fondamentali anche per i quali è legittimo importante chiedere l'intervento pubblico c'è tutta una serie poi i soggetti che vanno tutelati nella loro specificità
Nella loro specificità e quindi appunto
Non non si può partire da un'ipotesi di riduzione tutti i costi della della sfera dei servizi pubblici resta il fatto che questi servizi soffrono di un problema di
Di inefficienza i costi eccessivi di burocratizzazione anche nella nell'affaire nel delle loro prestazioni e dunque certo ci sono alcuni elementi innovativi già acquisiti nella nostra prospettiva programmatica
La privatizzazione del rapporto di lavoro che elimina queste diciamo separatezza del mondo del pubblico impiego
Soprattutto la idea forte di una separazione tra amministrazione
E controllo politico controllo politico che deve essere affidato ai cittadini agli utenti dando loro appunto potere informazione conoscenza e questa è un'altra un'altro punto qualificante
E passiamo già con questo al tema della democrazia della democrazia industriale della democrazia della partecipazione dei cittadini in questo caso al controllo dei servizi evidentemente questo è un punto che va potenziato su cui occorre riflettere soprattutto sul piano della vasta gamma di servizi alle persone i servizi alle persone intese punto come servizi personalizzati leggeri in qualche modo sul territorio servizi sociali distribuiti sul territorio
Visti anche come diritti delle persone bene in questo campo si aprono spazi di controllo di autogestione di conto di diciamo cooperazione tra il settore pubblico e il settore del privato collettivo del privato civile
Per le famiglie della cooperazione del volontariato e questo punto è un elemento fondamentale che è stato richiamato è accettata direi generalmente da tutti anche se occorre precisare bene
Il il tipo di intervento che si vuol fare qui entra anche il tema evidentemente del rapporto con il mercato
Trent'non un rapporto libero un rapporto in cui la convenzione come strumento tra lo Stato nel settore privato venga valorizzata al massimo per quanto riguarda il tema della democrazia industriale
E s'è attirato molta molta attenzione molti sforzi di riflessione nella nostra sezione direi che è stato comune a tutti l'idea che il conflitto all'interno delle imprese è un dato connaturato con l'impresa non può scomparire
Ci sono interessi contrapposti interessi antagonisti ci dentro l'impresa
Che sono l'elemento costituente di oggi di qualunque tipo di impresa se l'impresa privata sia anche un'impresa pubblica sia anche una pubblica amministrazione non c'è differenza in questo tra l'impresa privata la pubblica amministrazione problema è pur sempre quello di un di un conflitto tra e chi comanda e chi obbedisce c'è un confetto un conflitto all'interno della gerarchia c'è un antagonismo strutturale nella organizzazione della nel delle dell'impresa e delle organizzazioni complesse oggi
Non esiste un sapere comune è stato detto nel nostro gruppo non c'è identità del sapere sono diversi saperi che si confrontano e che confliggono e da questo dobbiamo partire quindi non può esserci una cogestione
Intesa come coincidenza dissi questo mi sembra viene escluso
Ma tutti siamo d'accordo in gran parte almeno grandissima parte degli interventi nel ricercare tutte le forme possibili di cooperazioni di codecisione dico determinazione delle delle decisioni
Si tratta di andare anche qui è un lavoro ulteriore però sono emersi almeno quattro livelli di partecipazione
Alla alla all'impresa la partecipazioni reti d'impresa che anche importante che non va
Eliminata dal quadro
La partecipazione volta diciamo la sedativo di determinano le decisioni dell'impresa per orientare la verso i bisogni sociali o sui bisogni ecologici problema dello sviluppo equilibrato nei confronti della natura
Ed è un secondo problema il problema del condizionamento interno alla all'azienda la fabbrica in particolare ma anche all'ufficio anche servizi problema dell'organizzazione del lavoro il problema della valorizzazione umanizzazione del lavoro è questo forse il punto più importante infine un livello ancora più alto che riguarda il consolidamento del potere dei lavoratori dentro la fabbrica dentro impresa
Qui non si sana manifestate a realtà grandi contrapposizioni certo c'è chi vede ancora nel controllo operaio un punto diciamo da esaminare con con una concettualizzazione un riferimento ideologico tradizionale partito chi rivede strumenti eversivi delle attuali forme di dominazione del capitale Cecchi invece sottolinea diciamo il l'elemento di partecipazione democratica che sottolinea il ruolo delle rappresentanze elettive di apprendimento diciamo della codeterminazione attraverso esperienze
Successive che non hanno il controllo del capitale come obiettivo finale ma queste diverse opinioni a mio avviso convivono tutte all'interno di una steste visione critica
E moderna nei confronti dell'impresa
Interessante è stata anche l'idea di uscire fuori dall'impresa per parlare di democrazia industriale cioè che ci sono oggi progetti legati all'innovazione tecnologica
All'uso delle nuove tecnologie informatiche gli esempi poi sono stati diversi
Obbligano a chiedersi se effettivamente di la democrazia industriale può essere risolta in un confronto a due fa soltanto i due soggetti interni all'impresa sono soggetti esterni che probabilmente debbano essere coinvolti all'ente locale ad altri soggetti legati per esempio al sul piano per quanto riguarda i problemi di progettazione di coprogettazione dell'innovazione tecnologica le università e centri di ricerca
La la varia gamma di soggetti esterni all'impresa stessa
Quindi si passa gradualmente da una visione tutta interna all'impresa di democrazia industriale ad una visione di democrazia economica intesa come luogo nel quale intervenne una pluralità di soggetti perché
Anzitutto visto come un luogo in cui accorciare l'attività regolativa dello Stato
Un'attività che deve intervenire per limitare le concentrazioni tutelare la concorrenza imporre standard patrimoniali professionali favorire la trasparenza e l'informazione impedire speculazioni finanziarie
Proteggere l'ambiente e favorire la cooperazione tra le parti sociali all'interno e l'attività produttiva ma questa tipo di impostazione non vuol dire uno stato diciamo
Di tipo liberale che sta alla finestra e mettere gole e poi non si responsabilizza per alcuni progetti importanti
Ci vuole anche uno Stato una democrazia economica reale presuppone anche uno stato che interviene in alcuni momenti cruciali ripeto
Sicuramente quello del fisco della redistribuzione del reddito attraverso lo strumento fiscale richiede uno stato almeno in parte direttamente interventista come anche importante
Uno Stato che intervenga a sostegno della democrazia industriale con leggi con provvedimenti che favoriscano crescerebbero democrazia industriale all'interno delle impresa all'interno
Comunque ecco questo bilancio della nostra sezione sono presenti diverse tensioni diverse ambizioni
Ho molti punti da approfondire ma queste diverse diciamo impostazioni a mio avviso possono convivere in una ricerca comune che ha come base sicuramente
La affermazione del valore della democrazia come Obiettivo fondamentale è una democrazia che riguardi tutti gli ambiti di vita democrazia nella Società democrazia sociale attraverso l'espansione dei diritti sociali cittadini democrazia interna nella fabbrica e poi diciamo cioè comune in tutti un atteggiamento criticano e vogliamo essere una forza critica nei confronti di questa società che spinga appunto verso una diventi di giustizia sociale più avanzati
Ringrazio Massimo facevano la parola al compagno Aldo Zanardo
Che informerà sui lavori alla sezione formare informare conoscere
Commissione ha lavorato su una decina
Comunicazioni scritte predisposto sulla relazione riascoltato venti la commissione ha lavorato su una decina di comunicazione scritta sulla relazione
E ha ascoltato ventitré interventi quattro dei quali di Esterni Esterne che sono da ringraziare particolarmente perché il confronto con teste sensibilità che non sono cresciute dentro questo partito
E positivo e utile si è sottolineata la difficoltà di considerare insieme campi che hanno una specificità molto marcata
Formazione formazione ricerca
Campi che tuttavia hanno connessioni forti e che richiedono anche di essere considerati più frequentemente in queste con ma soprattutto si è rilevata la difficoltà di considerare questi campi isolatamente e da parte di soli specialisti perché le menti di programma per
La cultura possono essere delineati convenientemente
Ove ci sia chiarezza intorno ad altro rispetto alla cultura la cultura per quale società
E quale cultura oggi in questa nostra società
Le posizioni emerse nel corso dei lavori si collocano sotto il segno non dell'unanimità ma della convergenza allarga
Nel programma accento sulle direttrici di fondo o accento sulle direttrici di intervento in ordine a precisi sistemi di obiettivi si è profilato un accordo ampio almeno a me è sembrato sulla persuasione che un disegno programmatico comporta una relazione di dialogo e cioè insieme di complementarità e di tensione fra queste due diretta e sulla persuasione che un disegno programmatico viene in questo modo essere garantito dal riscritta menti nel pregiudizio ideologico o nell'assecondamento pragmatico dei processi che ci sono un accordo molto largo si è registrato su un programma che sia aperto
E cioè tutt'altro che svaluta attivo verso le domande di cultura affioranti in questa nostra società avanzata e nelle anche nella parte avanzata del
Più avanzata della società
Ma che sia molto e seriamente attento alle domande di cultura profonde anche se l'attenti distorte occultate
E quindi su un programma che abbia lo spessore coraggio della progettualità
La cultura per quale società mi sembra che ci sia stato un consenso esteso su cui sui punti seguenti
Necessità della cultura perché gli individui siano capaci di effettiva libertà e abbiano potere di realizzare veramente se in ogni campo dalle attività di lavoro a quelle creative ricreativi perché siano capaci di essere sospese
Gli individui non riteniamo sono in ogni caso i principi dell'organizzazione della società questo significa democrazia
Però solo gli individui come soggetti che hanno cultura che sono se stessi
Sono i possibili artefici di una organizzazione alta della società ecco cosa significa una democrazia non immobile non superficiale
Ma chi avanza
I soli possibili artefici di un'organizzazione alta della società perché come tanti fallimenti recenti ci mostrano non si può edificare un'organizzazione alta della società
Sopra i soggetti
Poi necessità della cultura per la crescita dello sviluppo che si fonda sempre più sul sapere e per la straordinaria riconversione dello sviluppo che imposta dai limiti ambientali
Dalla finitezza delle risorse dall'equità che occorre praticare nei rapporti con i Paesi del sottosviluppo
E ancora necessità della cultura per avere individui che in modo attivo e partecipante modelli in una società saldamente ispirata a criteri di socialità dunque di None egoismo di non privilegio chiuso di non industria lirismo unilaterale
Di non occidentali Isma'arrogante criteri di socialità si intende democrazia giustizia solidarietà rispetto e valorizzazione delle differenze
Pace rapporti diversi fra umanità e natura e fra umanità sviluppata e umanità del sottosviluppo
Dunque la cultura come leva decisiva centrale per avere Soggetti veramente liberi umani e per una diversa società di contro a ciò tra i Paesi e dentro ogni paese una marcata disuguaglianza della distribuzione della cultura
Ha reso stessissime di cultura subalterna passiva evasiva
Che non è stata
Innalzata dalla diffusione dei mezzi di comunicazione di massa
Una disuguaglianza che intrecciata molto con la disuguaglianza dell'Abi nella distribuzione del comando sulle risorse materiali ma che ha una sua forte peculiarità è una contraddizione che non si risolve nella contraddizione fra capitale e lavoro dunque nella distribuzione della cultura ostacoli alla liberazione degli individui a uno sviluppo più elevato e riconvertito a una società
Permeata di umanesimo sociale
Una forza di sinistra oggi deve dunque si è convenuto sapere cogliere la novità e l'originalità e la rilevanza della disuguaglianza culturale
E deve sapere assumere fra le sue politiche prioritarie una politica per la cultura che abbia direttrice di fondo una grande evoluzione culturale in avanti
Fra le sue politiche prioritarie perché la politica per la cultura è chiaramente appunto una politica per una società più progredita più umana sotto ogni lato
Poi quale cultura in questa nostra società cambiata e in cambiamento
In una società nella quale la cultura mostra già molto visibilmente la sua centralità e la sua natura di risorse essenziale e influenti dissi ma
Alla luce della direttrice di fondo che dicevo cioè questa direttrice di evoluzioni in avanti grande evoluzione in avanti della cultura
Bisogna su questo si è insistito molto sapersi portare sul vecchio e sul nuovo della nostra società e della sua cultura sono morte Camps sono molto cambiate le strutture del formare del comunicare della ricerca
E sono cambiate si sono ridislocazione le linee di confine fra le strategie di evoluzione in avanti della cultura e le strategie di conservazione
I lavori della commissione sono giunti a precisare diversi problemi della formazione dell'informazione e della ricerca sui quali si è ormai Sicilia ci siamo ormai avviati a pensare
O si sente l'esigenza di pensare con categorie innovative in modi che staccano rispetto a impostazioni tradizionali per esempio si è sottolineato di tipo statalistico economicistico posso solo nominare alcuni di questi grandi problemi Investimenti per la cultura diritti alla cultura cultura e lavoro
Cultura e formazione professionale cultura ed economia pubblico e il privato governo centrale e autonomie
Lura lirismo libertà qualità della cultura cui bisogna guardare non guardare come da diversi anni facciamo solo prevalentemente alle istituzioni le differenze culturali che sono da tutelare e da liberare la cultura nazionale e la cultura europea e internazionale il prolungamento della scuola dell'obbligo l'accesso il successo nella formazione tecnologie informatiche e cultura e società sono temi sui quali sì è la danni lavoriamo è apparso nella commissione che si è lavorato si sono si intravvedono si vedono si intravvedono i risultati ma sui quali c'è ancora da lavorare molto concludo nell'insieme
La Commissione ha convenuto largamente mi pare su una politica per la cultura che abbia una collocazione centrale e non periferica
Che guardi all'idea di liberazione degli individui e di costruzione di una società altra quanto a sviluppo e quanto a socialità e chi con spirito inventivo operi per la definizione per il perseguimento di ciò che oggi condizione di evoluzione in avanti
E il fatto di elevazione in avanti della cultura
Ringrazio compagno Zanardo ora la parola al compagno Fassino che riferisce sui lavori della sezione per una nuova forma partito
Favori della sezione sono stati presieduti dalla compagna Anne annunziate da una compagna Giglia Tedesco
E sono stati introdotti da tre relazioni del compagno Mario Tronti Livia Turco una mia sono stati caratterizzati lavori della sezione da una partecipazione molto ampia a testimonianza del grande interesse che riveste la discussione per il profilo organizzativo dalla nuova formazione politica ci sono iscritti a parlare cinquantaquattro con partecipanti si è potuto dare la parola trentasette venticinque compagne dodici compagni
Di questi trentasette ventisei erano compagni scritta nostro partito indizi rappresentanti di Associazione Forum curato comitati la costituente devo dire che tutto il lavori della nostra sezione c'è stata una partecipazione esterna significativa importante io voglio ringraziare oltre che compagni anche questi amici che hanno voluto seguire i nostri lavori
Nel dibattito si è registrata una condivisione mi pare ampia con l'impianto generale e l'insieme delle proposte
Il profilo che abbiamo
L'arrivo
Il profilo che abbiamo proposto risulta da un lavoro che
è stato compiuto in questi mesi e che si è avvalso
Del lavoro che precedentemente era già stato via via costruito in realtà noi abbiamo portato a sintesi
Un'elaborazione che abbiamo
Al diciottesimo Congresso e che se è stato scandito da allora ad oggi lungo tre fasi una prima fase appunto attorno diciottesimo Congresso quando
Prima sottoponemmo al centro del dibattito congressuale insieme al documento politico strategico un documento sulla riforma del partito poi approvammo quel congresso uno statuto che San si supera mento del centralismo democratico e quello fu il fatto più significativo rilevante ma introdusse anche tutta una serie di altre innovazioni non meno significative a quel congresso e con quello Statuto che abbiamo introdotto la norma antidiscriminatoria per l'equilibrio di rappresentanza di sesso in quello Statuto che abbiamo sancito la corrispondenza che poi è diventata col diciannovesimo proporzionale
Tra posizioni distinte del nostro dibattito e formazione degli organi dirigenti fu al diciottesimo congresso che trasforma mole Commissione di controllo in Commissione di garanzia che introducemmo il voto segreto per la elezione del funzioni dirigenti e una serie di altre questioni che ai compagni sono presenti e che hanno segnato la il primo
Vero momento di
Discontinuità con una struttura che era rimasto uguale a se stessa però lungo periodo e che abbiamo cominciato innovare in quel momento il lavoro è poi proseguito e ha conosciuto
All'atto della convocazione del diciannovesimo congresso una seconda fase
Nella definizione del regolamento congressuale e nelle integrazioni approvate dal Congresso allo Statuto integrazione regolamenti che stabilirono la proporzionalità di rappresentanza
Delle posizioni distinte manifestatesi nel nostro di Bach
Infine dopo il diciannovesimo congresso si è avviata la terza fase che ha avuto come strumento la traccia di discussione presentata al comitato centrale a giugno sulla forma partito quello che quindi abbiamo portato qui non è soltanto diciamo frutto di un'elaborazione
Di breve periodo ma la sintesi di un lavoro che ha impegnato in modo
Forte sia al centro che nella strutture periferiche un numero ampio di compagne che ha potuto avvalersi anche di un lavoro di sinergia con competenze Esterne alta
Il profilo che abbiamo proposto e che è stato diciamo appunto nella sua impianto generale
Ampiamente condiviso nella maggioranza grande maggioranza degli interventi
Ma muove da tre presupposti il primo è che l'organizzazione un elemento costitutivo e fondativo del nuovo partito
Organizzazione la forma di un partito rendono più visibile e comprensibile all'opinione pubblica le ragioni stesse gli obiettivi per cui quel partito stesso nasce se è certamente vero che senza una chiara definizione di identità e di scopo non è sufficiente ad un partito darsi un'organizzazione per essere tale
è altrettanto vero che alla definizione dell'identità di un partito concorrono anche le modalità di azione le forme organizzative che quel partito sita Secondo
Il modello organizzativo del PC è venuto conoscendo nell'ultimo decennio una crisi progressivamente crescente evidenziata dalla diminuzione degli iscritti degli elettori nella difficoltà di iniziative della nostra struttura organizzata in primo luogo delle nostre sezione
Naturalmente anche la crisi del PC rientra in un in una più ampia crisi di rappresentanza dei partiti e della politica che è in atto in tutte le nazioni moderne che in Italia è particolarmente grave e acuta
è una crisi politica di rapporto tra cittadini e politica è stato e non a caso appunto abbiamo posto come un elemento centrale se ne è parlato qui prima della nostra iniziativa politica di massa le riforme istituzionali come strumento di riforma del sistema fuori
Ma è anche una crisi più generale della forma porta un partito determinata dai grandi sommovimenti sociali culturali che sono venuti manifestandosi in questi anni
Di una società assai più complessa nella gerarchia dei valori nelle domande nella gamma dei bisogni di una società nella quale c'est
Si è manifestata una crisi dei poteri democratici una società nella quale si è affermata una tendenza alla laicizzazione che determina una crisi dell'ideologia o comunque una minore loro attrazione una società nella quale bisogni nuovi riducono il senso di appartenenza e l'identificazione del cittadino nel partito tutto questo sta dietro a una crisi di forma partito che ha investito il nostro partito e più in generale il partito
In Italia terzo
Presupposto la nuova formazione politica a cui noi vogliamo dare vita non parte da zero non nasce da zero
Nasce da un atto consapevole del Partito Comunista Italiano partito che tra l'altro ha proprio il modello di organizzazione uno dei suoi tratti peculiari
Io vorrei dire qui Paolo forestale Kaies intervenuto questa mattina che ringrazio per l'intervento che ha fatto
Che se è vero che noi puntiamo a far nascere un nuovo partito ciò non avviene a dispetto del PC ma grazie a un atto scelto consapevole determinato di questo partito comunista che si è messo in causa per un'opera di Rifondazione dell'assegno
A partire da questi tre presupposti si tratta perciò di individuare quali tratti di continuità e quali di discontinuità
Possano del percorso debbano informare la nuova forma partito quali caratteri della nuova formazione politica quale modello organizzativo
I tratti di continuità e discontinuità e sono stati così individuati tratti di continuità il partito come intellettuale collettivo
Il partito di massa socialmente radicato e capillarmente diffuso il partito come organizzazione non ideologica cui si aderisce sulla base della condivisione dei valori del programma
Il partito come organizzazione di cambiamento che non soltanto raccoglie una domanda dei bisogni ma promuove con la propria azione attiva il maturare di una soggettività politica autonoma dei cittadini il programma come strumento per determinare alleanze politiche blocco sociale rapporti con la società e coesione
Questi cinque tratti sono tratti di continuità che caratterizzavano già l'identità organizzativa del PC che noi hanno il paiono essere tratti di identità organizzativa che vanno mantenute
I tratti di discontinuità
Una nuova cultura politica intanto caratterizzata da coscienza del limite della politica valore delle coerenze parziali riconoscimento dell'autonomia della società civile assunzione della dualità di genere uomo-donna e pluralismo culturale
In secondo luogo il superamento del centralismo democratico
Discontinuità che da sola di per sé sufficiente a trasformare radicalmente il Partito comunista il suo modello organizzativo per come esso sia storicamente determinata
In terzo luogo modello organizzativo flessibile
Partito aperto all'ambiente esterno e che anzi determina la propria azione politica facendo prevalere il rapporto sull'ambiente esterno rispetto alle logiche interne partito differenziato articolato nei diversi livelli di organizzazione partito adattivo interattivo ai cambiamenti sociali e cambia Mecca pace di cambiare non soltanto nel medio lungo periodo ma nel breve periodo in rapporto ad una società assai più flessibile complessa articolata e al tempo stesso partito che proprio perché più aperto più flessibile più differenziato nei modelli di organizzazione realizzi una forte unità di direzione strategica capace di una forte valorizzazione delle risorse umane che organizzò un'organizzazione la cui struttura sia fondata sul decentramento unità di base caratterizzate da forte autogoverno regionalismo come perno di un nuovo assetto dell'organizzazione
Un orientamento organizzativo insomma che si fonda sulla capacità della nuova forma partito di elaborare modalità di partecipazione politica risposte operative il più possibile vicino alla emergenza delle domande dei bisogni delle istanze dei cittadini
Infine un tratto nuovo un'organizzazione democratica e pluralista fondata sui principi di maggioranza di responsabilità
Sulla tutela dei diritti individuali e collettivi degli scritti sulla elettività delle funzioni dirigenti sulla distinzione degli ambiti di competenza e delle responsabilità tra le diverse istanze
A partire da questi tratti di continuità e discontinuità sì
Propone una formazione politica i cui Canale opzioni di fondo di carattere di identità fondamentali
Sulla base di tutto quanto si è scritto detto da elaborato dal diciannovesimo congresso ad oggi
Possono essere così sintetizzate un partito che si propone la realizzazione di un nuovo ordine politico ed economico internazionale fondato sulla pace sulla non violenza sull'uso razionale delle risorse su un governo mondiale dello sviluppo in grado di perseguire uno sviluppo sostenibile
Un partito che si batte per la trasformazione democratica della società acconsentì con vuole conseguire una società più libera e più giusta attraverso la democratizzazione integrale come abbiamo detto la democrazia come via del socialismo
Un partito che si batte per l'affermazione del valore della differenza sessuale che si colloca nella sinistra europea
Che si batte per la riforma della politica dello Stato del della riforma della politica dello Stato delle istituzioni che persegue la realizzazione di un'alternativa politica programmatica che veda la sinistra nel suo complesso c'era dal governo del paese
La costruzione di un partito di sinistra grande moderno riformatore pluralistico democratico unità
Questa formazione politica che fa queste opzioni a chi si rivolge chi vuole rappresentare
Vuole rappresentare il mondo del lavoro in primo luogo concepito nella universalità delle funzioni sociali e produttive così come in questi anni sono venute allargandosi articolandosi
Vuole rappresentare la parte debole di una società che pur avendo conosciuto un innalzamento
I consumi dei redditi e della qualità della vita Arezzi virile rischia però di sospingere fuori di sé are
Di società debole
Vuole rappresentare le donne ad essere partito di donne e di uomini come si è detto vuole rappresentare quella parte ampia dei cittadini della società civile che aspira ad uno stato che definisca regole certe ed eque che persegua
Modernità ed efficienza non separandoli da giustizia e solidarietà in sintesi
Da partito dell'emancipazione al partito della cittadinanza il PC è stato in primo luogo partito dell'emancipazione delle classi lavoratrici del Mezzogiorno delle masse femminili della parte più umile della società
Oggi in una società più complessa avanzata segnata da più alti livelli di vita civile ma al tempo stesso segnata da vecchie e nuove contraddizioni e ingiustizie
Quella funzione di emancipazione e liberazione si esercitasse si è partito della cittadinanza partito che si batte perché ad ogni cittadino vengano riconosciuti non solo uguali diritti ma pari opportunità
Partito che si batte perché modernità ed efficienza non siano separati da solidarietà e giustizia partito che vola Franca Re il paese da un sistema di potere che blocca lo sviluppo le potenzialità della società civile
Partito che si batte per ricongiungere due valori libertà e uguaglianza troppo lungo Sissi nell'esperienza della democrazia moderna che di individua nella democrazia e la democratizzazione integrale il cuore di un nuovo assetto dei poteri sociali istituzionale
A partire da questi tratti viene definendo sì allora il profilo organizzativo che abbiamo proposto
Le forme dell'adesione in tanti discrezione avverrà su base individuale ha valore universale è motivata dall'adesione ai valori al programma perseguiti dal partito dalla titolarità di tutti i diritti previsti dallo Statuto e comporta l'accettazione delle sue note
è stata riproposta nel corso della discussione
La possibilità di forme di adesione collettive come espressione di un'articolazione flessibile del partito nel suo rapporto con la società
Questa esigenza di articolazione sicuramente giusta ma ad essa
Io credo si possa corrispondere anche in altro modo
Ebbene anzi è appare più opportuno che l'iscritto con un rapporto individuale non mediato da filtri si è iscritto a tutto il partito non ad una sua parte
Ma l'adesione al a tutto il partito può venire
Sia direttamente nell'Unione comunale o in una delle sue articolazioni in cui l'Unione comunale come struttura di base andrà articolandosi le unioni territoriali circoli su luoghi di lavoro di attività di studio forum su temi interessi specifici
Cento l'iniziativa delle donne questa possibilità di adesione alle articolazioni consente di fare di corrispondere all'esigenza di un rapporto tra cittadino e partito che avvenga appunto a partire da temi e interessi specifici da situazioni determina un'organizzazione grande non esaurisce però i suoi rapporti di massa con un numero sia pure ampia di scritti
Ha necessità nel contempo di avviare una rete più ampia di rapporti
Verso gli elettori
Per i quali si propone una forma di registrazione in apposite liste che diano loro diritto a ricevere un'informazione periodica sull'attività delle rappresentanze elettive
Ad essere coinvolti nelle attività di formazione dei programmi ad essere coinvolti in incontri e momenti di verifica con gli eletti sull'attività delle istituzioni
I rapporti con la società organizzata
E qui si sono avanzate proposte relative ai rapporti su base negoziale da stabilire tra partito e associazioni autonome tematiche promosso dal partito sorte autonomamente nell'ambito
Della politica organizzate da solo società politica
L'opzione regionalista
Si tratta di progettare un partito che mantenendo dimensione nazionale unitaria superi il modello centralistico piramidale a favore di un modello decentrato ed autonomia
La dimensione regionale dovrà essere così nuovo cardine della struttura organizzativa del partito nell'istanza di sintesi di proposta e di iniziativa politica
Su questa scelta c'è stata larga condivisione naturalmente anche qualche perplessità a cui mi pare si può rispondere sottolineando due aspetti che la struttura la scelta di una struttura regionale del partito è coerente con le nostre proposte di riforma regionalista autonomista dello Stato
L'opzione regionalista in secondo luogo dovrà essere certo una scelta vera e quindi dovrà sostanziarsi in un decentramento di poteri Risorse dirigenti dal centro del partito le strutture regionali deve passare per una ridefinizione dei rapporti potere competenze deleghe riparto delle risorse tra centro e periferia
Dovrà beh trovare una diciamo concretizzazione in nuove modalità anche di composizione degli organi dirigenti nazionale
In coerenza con questa impostazione sì anche avanzata l'ipotesi che in alcune regioni laddove ragioni istituzionali pur politiche culturali e storiche lo motivano si possa andare
Alla costituzione di veri e propri partiti regionali autonomie affiliati sulla base di un patto politico-programmatico con la nuova formazione politica nazionale
Su questo c'è un sostegno
Pieno delle organizzazioni interessate ci sono dubbie perplessità in altre situazioni io credo che si tratta di discutere rendendo evidente che appunto una scelta di questo genere va se assunte praticata resa coerente con una scelta più generale di impianto regionalista dello Stato del partito che vogliamo perseguito
Un partito di donne e di uomini abbiamo detto
Questa scelta se non è soltanto come nome l'assunzione di un dato centrale di cultura politica ma è anche un dato fondante dell'organizzazione deve trovare una ricaduta nel modello organizzativo
Si tratta di garantire a ogni scritta la possibilità di opzione tra più luoghi e modi di essere partecipe dell'attività dell'organizzazione
Attraverso tre modalità militanza in luoghi di sole donne militanza in luoghi misti con ambiti organizzati riconosciuti di autonomia
Militanza in luoghi bui misti in quanto cittadine con parità di diritti e di doveri ma senza ambiti di autonomia organizzate riconosciute
Naturalmente questa scelta
Va combinata con la con la assunzione di una serie di meccanismi di integrazione per evitare il rischio di separatezza
E i meccanismi che si sono proposti discussi sono la istituzione di coordinamenti provinciali regionali e nazionali delle donne che militano in nei diversi luoghi che sostituiscono la tradizionale struttura delle commissioni femminili
L'applicazione della norma antidiscriminatoria ad ogni livello di direzione politica
La sperimentazione questo è un punto ad un punto molto discusso della direzione duale una donna o un uomo corresponsabili singoli livelli di direzione su questo sono emerso nella discussione dubbi
Dubbi in primo luogo di compagne dubbi di natura politica e operativa il rischio che in qualche modo rientri una forma o di subordinazione di sesso o in qualche modo di separatezza
Altri Mechanical tu o meccanismo l'affidamento ad una percentuale crescente e predeterminata nel tempo di donne in ruoli misti di direzione politica e di responsabilità di progetti
Sono state affrontate anche i temi relativi alle risorse finanziarie e in particolare accanto ovviamente i temi più ordine quali quelli dell'autofinanziamento anche come promuovere una nuova legislazione
Che superando il meccanismo del semplice finanziamento diretto ai partiti che come sappiamo è fonte di grandi problemi
Affronto il problema del diritto alla politica per i cittadini attraverso forme indirette di contribuzioni tali da incidere sulla riduzione dei costi dell'attività politica analogamente a quanto è avvenuto
Per l'editoria
Il distacco non retribuito dal lavoro con oneri a carico del partito per quanti svolgono attività politica a tempo pieno per garantire processi di mobilità e di osmosi tra società civile e struttura di partito
Una nuova legge di sostegno all'attività degli eletti e dei gruppi politici nel corso della discussione sono state avanzate numerose proposte relativamente relative alla trasparenza dell'attività finanziaria e patrimoniale del partito
La certificazione dei bilanci la quota tessera minima in rapporto al reddito
Proposte varia di riforma del meccanismo di finanziamento pubblico
Un aspetto importante della profilo organizzativo che abbiamo discusso e naturalmente la gestione delle risorse umane
Per una Purple Mazzone politica che come vogliamo essere noi vorrà essere un partito di massa che organici a centinaia di migliaia speriamo visto che oggi siamo un partito di un milione quattrocento mila iscritti più di questa cifra
Il problema di valorizzare una piena di una piena valorizzazione individuale e collettiva delle risorse umane e una leva strategica
Si pone quindi il problema di perseguire due obiettivi darsi una struttura che sia in grado di allargare le possibilità di partecipazione dei cittadini alla politica e una struttura che sia in grado di accrescere la possibilità per chi partecipa la politica di assumere funzioni dirigenti
Ciò può avvenire attraverso molti morti una struttura articolata e reticolare quella che abbiamo definito dell'unità di base articolata in più articolazioni tematiche territoriali che offra una pluralità di occasionale di occasioni di canali di impegno politico
Una più chiara articolazione di competenze e poteri e responsabilità tra i diversi livelli della struttura
Un'organizzazione del lavoro che accresca le possibilità di impegno volontario nell'attività politica nelle funzioni dirigenti
Un sistema di informazione e comunicazione che metta in condizioni cittadini di accedere alle informazioni per fare politica
Processi di selezione e formazione capace di selezionare promuove una nuova leva di quadri
L'introduzione di meccanismi tempi determinati di incarico mobilità incompatibilità che consenta una maggiore mobilità nella selezione formazione nomina delle funzioni dirige
E in questo contesto che noi abbiamo collocato anche la riflessione sugli apparati
Nella discussione anche qui è bene fugare un equivoco che è del tutto superficiale
E cioè sostenere che un grande partito di massa possa agire senza apparati a tempo pieno sulla base del solo attivismo volontario
Sappiamo tutti come l'organizzazione non è solo politica e soprattutto azione operatività macchine tutto questo richiede tempo quadri risorsa la questione non è dunque apparati sì apparati no la questione è un'altra
è come superare un modello il modello tradizionale nostro per cui la funzione del dirigente
Aveva il suo nucleo decisivo negli apparati che avevano così un peso preponderante rispetto alla ricchezza di forze a cui il partito può fare riferimento questa è la questione
Questo significa allora ridefinire il rapporto tra organi dirigenti è funzione degli apparati
Estendendo l'utilizzo dei volontari anche in funzione di direzione operativa e concentrando i dirigenti a tempo pieno le funzioni essenziali
Definendo in modo più chiaro gli rispettivi ambiti di competenza tra organi di direzione organi esecutivi distinguendo nella struttura di apparato due ruoli il ruolo di dirigente politico a tempo pieno
La cui funzione è caratterizzata da elettività determinazione del mandato tempi d'incarico modalità di revoca autonomia di decisione politica principio di responsabilità partecipazione agli organi dirigenti
E funzioni di quadri come esecuzione operativa
Il cui rapporto con il partito sia finalizzato a funzioni e a obiettivi precisi e determinati e il cui quindi rapporto trattamento sia
Derivato da quel tipo di funzione
Infine le regole di un partito democratico
La Ford nuova formazione non potranno superare radicalmente ogni forma di centralismo considerare invece fisiologico e preziose il confronto libero aperto tra posizioni piattaforme diverso
Occorreranno perciò regole che garantiscono una libera dialettica il formarsi delle decisioni attraverso un confronto visibile il coinvolgimento democratico degli iscritti
E ciò è possibile senza necessariamente riprodurre cristallizzazione correntizia che impediscono la comunicazione il dialogo tra diverse posizioni
Regole che siano fondate su due principi il principio di responsabilità il principio di maggioranza era già mentale che si renda visibile chi e come ha assunto la decisione a chi spetta gestirle rispondere a chi esercita la funzione di democratica di controllo
Su questo punto vi è stata molta discussione si sono soffermati molto compatto
Vi è accordo sul definitivo superamento del centralismo vi è accordo sul fatto che i gruppi dirigenti
Decisione e unità direzione non ci sono state su questo punto molte proposte mi pare che si possa dire che il più il prosieguo dalla discussione debba concentrarsi sulla individuazione delle procedure del meccanismo decisionale
Il titolare del diritto di decisione i relativi ambiti di competenza le forme le procedure democratiche con cui si istruisce si perviene alla decisione
Quali diritti delle minoranze quali modalità di esercizio che siano mettano in grado le minoranze davvero di incidere e di concorrere
Alla mutamento di certe decisioni e il principio di maggioranza e minoranza non sia soltanto una conta
Formale qual è il limite della distinzione come garantire che nelle sedi istituzionali del partito esprima posizioni e linguaggi univoci
Entro
Questa questione si anche affrontato il problema del rapporto tra partito rappresentanze elettive
Anche su questo terreno il rapporto con rapporto certo complessa e difficile che non può essere risolto né
Invocando genericamente un'autonomia delle assemblee elettive che può rischiare di diventare semplicemente incapacità di deciderò irresponsabilità né invocare un primato del partito che contrasta con il principio e il diritto
Si tratta di definire delle norme delle regole
E degli strumenti sopra strumenti che possono essere momenti politico-programmatici di partito convenzioni congressi tematici sul programma in cui si definiscano obiettivi di lungo periodo le opzioni strategiche le priorità di programma che dovranno caratterizzare l'azione delle rappresentanze elettive nelle sedi istituzionali
Sedi che sedi periodiche di verifica congiunta
Finizio né di materie competenze attribuite per delega la sovranità delle rappresentanze elettive
Eliminazione di sovrapposizione e duplicazione di competenza di strutture di lavoro tra rappresentanze elettive strutture di partito in questo quadro un tema affrontato la discussione è stato come dare peso e forza all'istituto del governo ombra
Che si ritiene essere stato un giusto una giusta scelta politica organizzativa ma a cui deve conseguire altrettanta determinazione nel farne un punto forte alto dell'identità politica organizzativa del nuovo partito
Si tratta compagne e compagni adesso di approfondire la discussione sulle proposte cui avanza
Già molte organizzazione hanno istruito momenti seminariale di discussioni in vista del dibattito congressuale
Sarà poi quella sede il Congresso gli iscritti a dover decidere sulle definitive forme del nuovo partito in particolare la redazione dello Statuto dalla sanzione formale a principi costitutivi struttura organizzativa regole democratico
Un lavoro voglio concludere su questo
Che dovrà procedere avendo presente due
Avvertenze metodologiche assolutamente decisive primo passare da un'organizzazione ad un'altra per di più nel vivo di uno scontro politico che ci chiama a
Quindi elaborazione iniziativa mobilitazione quotidiano è non solo un'operazione complessa è di per sé un'operazione processuale
Che deve passare attraverso la capacità di implementare un modello organizzativo nuovo su un modello organizzativo esistente è un work in progress un lavoro in progressione processuale per approssimazioni successive
Secondo il cambiamento di qualsiasi organizzazione ma soprattutto di un'organizzazione fa caratterizzava per cultura d'ha una forte capacità di Autori produzione di autoreferenzialità non avviene né per reddito né scrivendo un documento
Occorre istruire un Progetto e abbiamo avanzato delle proposte opporre predisporre degli strumenti operativi occorre avere un piano per attuarlo per fasi e per tappe occorresse
Se diventare le esperienze diffonderle radicale bisogna cioè sapere che non vi è cultura politica nuova se non si è capace di gestire
Il cambiamento con una cultura del cambiamento dell'organizzazione grazie
Ne abbiamo così uso questa fase dei lavori dalla nostra conferenza
Credo si possa dire che possiamo essere soddisfatti per la ricchissima messe di contributi
Che è stata raccolta di contributi
Anche critici di stimoli alla riflessione
Credo che sia da sottolineare il fatto che sono emersi anche molti punti di convinta convergenza insieme anche ad elementi di distinzione tuttavia abbiamo raccolto un materiale
Indubbiamente assai utile per il dibattito preparatorio del nostro congresso
Si tratterà ora di
Di versare questo ricco materiale
Nel dibattito congressuale vero il proprio nei modi che deciderà il comitato centrale
Io desidero ringraziare le compagne e compagni relatori
Delle commissioni e tutti i compagni che hanno dato questo ricco contributo ai lavori delle commissioni stesse
Adesso abbiamo saputo che compagni compagni Occhetto gli altri compagni deputati
Stanno uscendo dalla camera perché Andreotti ha terminato la sua informazione quindi
Io ritengo che noi potremmo sospendere ragionevolmente
I nostri lavori per mezz'ora
Darci quindi appuntamento per le conclusioni del segretario del partito alle cinque e mezzo voglio ancora ricordare terminò che subito dopo le conclusioni
Avrà luogo qui in questa stessa sala la riunione del comitato centrale della Commissione centrale di garanzia
Vi ringrazio
Quindi
Quanto
Qui
Qui
Qui
Qui quindi
Qui
Qui qua
Quindi
Qui
Qualche questo
Quindi
Qui
Qualche
Quindi
Quindi
Quindi quest'
Questa
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Qua qui
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Questo
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Qui
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Qui
Qui
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Quindi
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Qui
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Qui
Quindi quando
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Qui
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Qui
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Quindi
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Quindi
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Qui
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Quindi
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Qui
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Quindi qui
Quanto
Qui
Quindi
Qui quattro
Qui
Qui quindi
Qui quattro qui questa
Qui quindi quanto
Qui
Quanto
Quindi
Qui
Questa
Quella
In quel mezzo quindi fra un minuto e mezzo in provincia
Poi ci sono dei compagni in arrivo
Pone dei nostri lavori per i lavori della nostra conferenza la parola al compagno Achille Occhetto
Care compagne e compagni voglio innanzitutto sottolineare l'importanza della scelta
Che noi abbiamo chiaramente computer conformato confermato nel corso di questi anni
Di attribuire un valore centrale al programma
Ai programmi nella nostra iniziativa politica
La centralità dei programmi così come è stata richiamata dalla relazione introduttiva
Costa costituisce innanzitutto la più solida ed esplicita garanzia dell'autonomia ideale e politica
Di una grande forza popolare riformatrice
Quale noi siamo e vogliamo essere essa serve a orientare grandi battaglie di opposizione
E può rappresentare nello stesso tempo il punto di riferimento
La leva essenziale per costruire un'alternativa
Un'alternativa effettiva per strumenti idee finalità al modo di governare di oggi e gli attuali gruppi dirigenti del paese
Il primato dei programmi sugli schieramenti
Se viene realmente perseguito è attuato significa nei fatti una profonda riforma della politica e della vita stessa dei partiti a questo proposito ritengo ospite Cardile che già nel corso del nostro imminente confronto congressuale
Lei tutti si sappia dar prova di ciò
Decidendo per davvero secondo le proprie convinzioni e le proprie opzione e non secondo logiche di schieramento
Con questo mio intervento non mi propongo di delineare i contenuti di una futura mozione né di ritornare sui contenuti
Della recente dichiarazione di intenti da me presentata al partito
Anche se un passaggio di quel documento vorrei qui ricordare
Perché mi sembra che sia da tutti diviso
Lo stesso primato dei programmi implica il fatto che nel nuovo partito dalla sinistra
La differenza di posizioni non e devianza o frantumazione
Ma al momento fecondo e attivo di elaborazione e costruzione politica
Il superamento spesso del centralismo democratico
Rappresenta la più netta discontinuità non solo con la tradizione del comunismo internazionale ma con quella stessa del comunismo italiano
La verifica della coerenza tra idealità scelte politiche e programmi
Non è più affidata a un gruppo dirigente detentore unico degli strumenti della loro definizione della loro difesa
La loro stessa revisione ma è tutto il partito
Ricorda i suoi legami sociali
Che deve essere soggetto di questa elaborazione
La capacità di comprensione dei processi sociali di proposta
Deve essere il criterio misuratore
Solo in questo quadro può oggi inverarsi l'idea gramsciana dell'intellettuale collettivi
Che per davvero intellettuale se possiede a livello di massa di strumenti di conoscenza e di informazione
Che gli consentano un rapporto critico con la realtà
Ed è collettivo se non fate la diversità di posizioni motivo di divisione mai niente ma di ricerca effettiva dell'unità
Questa conferenza
Che si è sviluppata attraverso
Un lavoro che io considero molto importante e proficuo un lavoro delle sei Commissioni
Lavoro a cui hanno dato un contributo posso dispositivo e approfondito le singole relazioni
E gli interventi di numerosi compagni interni
Ed esterni al partito
Questa conferenza come è stato giustamente detto nella relazione introduttiva del compagno Bassolino costituisce una tappa
Di un processo di definizione programmati
Che una volta concluso il nostro congresso dovrà dispiegarsi coinvolgendo sempre più largamente energie sociali di competenze
Quella molteplicità di forza insomma che sono attratte sono indispensabile a costruire un programma FIAT
La consapevolezza della centralità dei programmi
Specie di fronte a una realtà sociale che muta di continuo implica una elaborazione permanente
Non nel senso che si debba sempre ripartire da zero ma nel senso
Che ad ogni acquisizione che deve essere da noi valorizzata e perseguita tenacemente deve seguire un passo avanti e che talora sono necessarie delle grandi novità programmatiche
Sollecitate dalla realtà e non da un'astratta pianificazione intellettuale
Un programma infatti si forma
Sulla base dei movimenti che prendono corpo e che vengono suscitati dalla società
Inoltre questa è una considerazione che vale particolarmente in questa fase in cui lavoriamo alla costruzione di un partito nuovo che deve scaturire da un rinnovamento nostro e da un incontro con altre forze altre correnti culturali ideale un programma
Non può essere elaborato restando nel recinto del partito spesso matti Vando uno scampi
Un confronto con l'esterno con la società con interessi e con competenze
E ovviamente scegliendo
E quindi consentendo ai cittadini di scegliere fra opzioni orientamenti diversi
Scegliendo un punto di vista una prospettiva
E il nostro punto di vista essenziale per la storia stessa della forza che noi siamo e rappresentiamo
Non può che essere innanzitutto è fondamentalmente quello dei lavoratori che quello dei lavoratori
Consentitemi perciò di iniziare questa parte del mio intervento esprimendo la solidarietà il pieno sostegno dei Comunisti italiani
A tutti i lavoratori in lotta
Ai pensionati che sabato daranno vita a una grande manifestazione
Un saluto particolare lo dedico ai metalmeccanici da mesi in lotta per sconfiggere l'intransigenza della Federmeccanica
Quanta mio Bia culturale politica sia pure mascherata da un'arroganza
Che anch'essa segno di debolezza di cecità
C'è dietro questa intransigenza patronali
Parlano di qualità totale
Della necessità di un maggior coinvolgimento dei lavoratori sfide positivamente accettate affrontate dei sindacati e poi negano retribuzioni più dignitose
La riduzione dell'orario di lavoro e puntano invece a un trust ricco ridimensionamento della contrattazione azienda non solo si ricorre anche in modo massiccio come la FIAT alla cassa integrazione
Ma è possibile che alle soglie del Duemila se abbia ancora questa concezione del lavoro e dei lavoratori
Possibile che non si comprenda che alla radice della mancata competitività della nostra industria c'è anche quel modello gerarchico autoritario
Che ignora l'umanizzazione del lavoro e soprattutto non considera il lavoro come una risorsa primaria dell'impresa e della società
Nel nostro sostegno della nostra solidarietà ai lavoratori McCann metalmeccanici c'è dunque qualcosa di più
Qualcosa che va oltre la congiuntura di un contratto
Perché in discussione anche e soprattutto la conquista all'interno dell'impresa
Di un moderno sistema di diritti individuali e collettivi
Capace di dare gambe espianto all'Obiettivo antico e nuovo della liberazione del lavoro
E della costruzione di una moderna democrazia ecco
Qui sta il senso più profondo
La vera modernità delle battaglie che abbiamo condotto per i diritti alla fine
I grandi processi di innovazione tecnologica le profonde modificazioni
Dell'organizzazione della composizione del lavoro impongono su questo terreno alla sinistra un'eccezionale sforzo di rinnovamento culturale e di elaborazione programmati
Quella che dobbiamo costruire una nuova frontiera di lotta del movimento dei lavoratori
Perché la disponibilità di beni materiali la distribuzione della ricchezza frutto di tante lotte d'importanza crescente dell'impiego di risorse intellettuali conoscenze relazioni
Decisioni nel lavoro il livello di sviluppo sociale che collega ormai sempre di più una ulteriore fase di sviluppo all'impiego sempre più diffuso di queste risorse tutti questi elementi indicano
Che si apre una nuova frontiera un nuovo terreno di lotta quello per la padronanza dei lavoratori sulla loro attivi
Non perde certo di importanza l'azione per la distribuzione delle risorse materiali
Ma questa stessa azione si intreccia con quella per la distribuzione della risorsa potere
Quindi anche il potere diventa un bisogno di primarie
Potere è un bisogno degli uomini e delle donne che lavorano
Ma è anche un'esigenza che scaturisce dall'interno spesso dell'organizzazione del lavoro
La produzione
Dal livello dello sviluppo sociale produttivo tecnologico
Lo stesso discorso sulla qualità totale non soltanto nelle aziende ma anche nella società nel suo complesso richiede una diversa disponibilità degli uomini e delle donne singoli e nelle relazioni sociali
A impiegare il massimo delle loro risorse intellettuali della loro ragione del loro sapere
Ma perché questo impiego ci sia se ne deve vedere la utilità la produttività deve apparire che serve cioè che è possibile influire affinché le azioni e le relazioni umane possono andare in direzione in una direzione anziché Simona
Se ripropone in questa forma nuova il problema principe di una forza socialista
Per davvero socialista
Quello del rapporto dei lavoratori con l'insieme del processo di accumulazione
Con i suoi obiettivi le sue finalità
Un problema che non era certo presente
All'orizzonte liberaldemocratico
E che purtroppo non sembra riscaldare gli animi di una parte del sedicente riformismo nostrani
E attendiamo davvero che Martelli venga con noi a sinistra su questo terreno
è il più grande problema della nostra civiltà alla vigilia
Del terzo millennio una civiltà che è un bisogno grandissime crescente dell'attività e della creatività umana ma che contemporaneamente produce riproduce meccanismi che deprimono questa creatività
Con la gerarchizzazione la subordinazione la burocratizzazione che alzano steccati
A protezione di ambiti nei quali la creatività e la responsabilità delle donne e degli uomini non devono entrare
In questa schizofrenia che viviamo tutti e che vivono con evidente particolare acutezza i giovani si annida un pericolo grave
Il pericolo di una vera e propria crisi di civiltà la le la lacerazione di uomini e donne chiamati sollecitati a un salto di qualità nell'impiego della propria risorsa intellettuale rispetto al loro vivere a tutto il vivere personale e sociale
E contemporaneamente impediti a farlo dai concreti rapporti e dalle gerarchie del potere
Qui si badi il catastrofismo più volte invocato da chi non ammette
Un rapporto critico con l'attuale processo di modernizzazione non cento
Nessuno di noi parla del crollo in termini classici
O nega le acquisizioni positive della modernizzazione soprattutto delle conquiste dei lavoratori
Oggi si pone un problema nuovo diverso più avanzato
E solo l'ideologo e di qualsiasi ideologia da quella liberaldemocratica o qualsiasi altra possono non fecondare il loro pensiero con la loro con la realtà e ritenere che siamo in un'accademia
Dove si fanno soltanto i conti
Come vecchie dispute del passato è necessario ripensare lo stesso concetto di occupazione
Oggi infatti una politica del lavoro all'altezza dei tempi non può più avere per obiettivo una generica e indistinta occupazione che già tanti giovani rifiutano di accettare come proprio orizzonte di vita
Ma una più articolata promozione di occasione per avviare lavori lavori scelti per quanto possibile da chi deve erogarli lavori espressivi
Delle capacità e aspirazioni di ciascuno lavori utili socialmente lavori che non contraddica non esigenza di continuare a formarsi accrescerà cambiare
Lavori che sollecitino la responsabilità individuale e collettiva dei lavoratori e tutte le lavoratrici nel processo prodotti
Ma se le modifiche del mondo del lavoro nell'organizzazione del lavoro
Sfoceranno in una nuova più sottile subordinazione del lavoro in rapporti di potere nuovi più democratici ciò dipenderà in buona parte da noi
Dal Movimento dei lavoratori dalla sinistra
E perciò affermiamo che la democrazia non può fermarsi al di qua dei cancelli delle fate
Perciò parliamo di democratizzazione della società
E dei poteri
L'esigenza delle persone di estendere la padronanza sulla propria vita e sul proprio lavoro l'esigenza
Della collettività
Di controllare indirizzare le finalità e le conseguenze della produzione dello sviluppo rendono indispensabile la presenza dentro l'impresa di un soggetto collettivo capace di ampliare gli spazi di auto-governo delle condizioni del lavoro e di allargare le frontiere della democrazia tenendo fermi
Come ci ricordava il compagno trentine la sua importante relazione ad Ariccia i vincoli dell'efficienza e della qualità della produzione ed esterni
Ne siamo convinti che oggi più di ieri
Possiamo farci portatori di questa impostazione perché non abbiamo una visione demonizzando e preconcetta dell'impresa
Perché vediamo l'impresa come un terreno su cui confrontare i bisogni funzioni sociali differenti
Se il mercato e l'impresa sono luoghi e strumenti di potere e di potere che esclude che distorce
Che può anche entrare in contraddizione con la democrazia politica e con le condizioni che ne permettono lo sviluppo che rende alcuni protagonisti e molti altri semplici comparse
Essi sono anche luoghi e strumenti di iniziativa
E di autonomia
Noi non dal oggi ne riconosciamo il ruolo e il parroco
Essi non sono solo luogo e strumento idoneo a indurre comportamenti efficiente
Ma sono anche mezzi di comunicazione ed espressione
Basi momenti decisivi d'iniziativa e innovazione
In altri termini forme di manifestazione dell'autonomia della società civile
Noi consideriamo l'impresa con tutte le sue funzioni essenziale di organizzazione della produzione di promozione dell'efficienza
Come un insieme di soggetti e di relazioni che devono essere riconosciuti e di potere di che devono essere conquistati irregolari
è un punto essenziale
Che nasce non solo dal lavoro e dei lavoratori ma delle stesse esigenze di rinnovamento
E in base a ciò che rintracciamo un significato comune tra la diffusione del lavoro autonomo della imprenditorialità disse del proprio lavoro e la spinta per i diritti da parte della classe operaia nella grande
Abbiamo detto più volte
Va superata l'impostazione in termini di alleanza né d'altro canto oggi è lontanamente riproponibile
Ammesso che abbia mai avuto fondamento una qualche ipotesi di prorettore Loretta di trazione cresce
Ecco dove si trova il punto dell'unità
La tendenza all'istanza all'estensione della padronali
E la padronanza della
L'imprenditorialità diffusa è un segno di questa tendenza è un valore positivo per la sinistra per una sinistra che faccia del lavoro il proprio riferimento essenziale
E che sappia però partire dalla difesa dei diritti dei lavoratori nella piccola e mette in
Su questi terreni si apre dunque oggi un fronte nuovo di lotta
Che certo si collega al conflitto fra capitale e lavoro
Ma che sarebbe difficile ridurre a tale antagonismo
La nuova frontiera democratica in rapporto a tali questioni comprende infatti la promozione di nuovi canali per l'accesso dei lavoratori alle informazioni alle decisioni
è l'investimento nelle attività di impresa
Per l'accesso dei lavoratori dei cittadini utenti associati
Al controllo nella stessa direzione e gestione di attività produttive di servizi rispondente ai loro interessi e più in generale per l'affermazione di un'autentica e sempre più estesa e radicata democrazia con
Vale qui fino in fondo l'affermazione
Che io condivido pienamente secondo cui non c'è democrazia economica senza democrazia di mandato nel sindacato essenza socializzazione versate
E c'è bisogno di una sinistra che sappia il visiva tutto ciò di una sinistra autonoma critica
Distinta e distinguibile
Antagonistica certamente a ho già usato questa parola
E devo dire che non ho nessun timore a ripeterle
Ma antagonistica nel senso che è capace di pensare di fare diversamente rispetto a quello che si vuole imporre come il corso necessario per che cosa
Essere antagonisti in questo senso è obbligo per la sinistra questo stile senza di questo non ci sarebbe il sinistro
Il punto
Lo abbiamo già detto al diciottesimo congresso
E che questa capacità critica
Questa autonomia non alludono a fuoriuscite
Ai inizia una nuova storia
Ad altri sistemi già conosciuti e nei quali non resta che cercare di accedere
Che a bandiere spiegate
E diciamo questo semplicemente perché siamo intellettualmente onesti e non inganniamo
E soprattutto non vogliamo inganna
E quindi non perché vada bene questo sistema e come si può pensare questo perché vogliamo ridurre questo il problema
Ma perché il processo di liberazione degli uomini e delle donne ha bisogno di un modo di pensare capace di costruire il futuro operando dentro le contraddizioni reali del presente e nella direzione di un nuovo ordine sociale ed economico
Che non si presenta più come un sistema adatto
Che ce l'ha in tasca lo presento
Questo sistema
Ho voluto dedicare ampia parte qui
Nel mio intervento la questione del lavoro
E dei diritti dei lavoratori perché ritengo che la battaglia per i diritti dei lavoratori
Sì è il centro da cui si irradia può irradiarsi una più generale battaglia per i diritti e quindi per la democrazia
Nella nostra società
E consentitemi di dire che chi afferma
Come si sta facendo da parte di alcuni socialisti
è una tale battaglia significa un nostro ritorno impostazione liberaldemocratiche si assume l'onere di dire
Una solenne baggianata
No infatti ponendo il grande tema della padronanza dei lavoratori sul loro stesso lavoro
Dalla democrazia economica
Della partecipazione dei lavoratori al controllo e alla direzione dei processi di accumulazione
Poniamo un grande tema della tradizione socialista di tutta la tradizione socialista
La vera è ancora irrisolta questione su cui è sorto il movimento sociale
E saldando questa battaglia una generale strategia dei diritti di tutti i cittadini che sono per lo più anche lavoratori
Non marginali zia mo'non compri indigniamo i contenuti
Di un antagonismo di classe che sembrano improvvisamente come sembrano improvvisamente temere Craxi Martelli Formica
Ma al contrario lo universali zia ne facciamo il motore di una generale processo liberazione umana
Che cosa abbiamo visto del resto in questi anni è se non il saldarsi di lotte per i diritti in fabbrica la vicenda FIAT
Con lotte per la salute contro il ticket
Per il diritto alla sicurezza contro la mafia la camorra per il diritto all'ambiente alla formazione all'informazione
Per il diritto ai tempi di vita
Non è stata una battaglia per i diritti anche quella contro la punibilità
Dei tossicodipendenti
Non è una battaglia per i diritti anche quella dell'imprenditoria sana contro l'intreccio tra politica e affari
Contro l'invadenza del denaro sporco e della mafia per nuove regole è una nuova trasparenza economica e finanziaria
Tutto ciò prefigura
Una grande lotta di opposizione per i diritti dice
Che unifica il momento sociale quello istituzionale
Io credo che su tutto questo ne possiamo trovare la più grande unità non voglio certo impedire quelle differenze che ci saranno tra quanti siamo qui
Che ci consente di incontrare forze Soggetti sulla base di questo
Il sindacato che cambia ma anche l'associazionismo le nuove autonomie della società civile
Movimenti cattolici ambientalisti femministi
Questa è la base per costruire un'alleanza riformatrice articolata oggi di opposizione domani di governo
Questa è la base di un vero confronto a sinistra
E su posizioni di sinistra come i compagni socialisti
Questa è anche la base di una più ampia costituente programmatica e politica che il nuovo partito potrà intrecciare con tutte le forze di sinistra a partire dal Partito socialista il tetto
Nel nostro programma noi dobbiamo saldare problemi e proposte legate al tempo di lavoro e problemi e proposte legate al tempo di vita
Le donne per prime
E con più acutezza hanno percepito che va posta la questione del tempo di vita di un tempo non dedicato al lavoro e che peraltro
Non si traduce in crescita della libertà
E questo è una scoperta dalla cultura del movimento delle donne a partire dalla loro condizione
Intanto perché una parte del loro tempo è occupato da un lavoro non riconosciuto il lavoro di riproduzione di cura poi perché esiste
Oltre che un'organizzazione una divisione sociale del lavoro anche un'organizzazione è una divisione sociale del tempo
Il tempo è una risorsa individuale
Ma il suo impiego è ovviamente condizionato dall'organizzazione sociale
Nell'organizzazione del tempo si cristallizzano in realtà modelli culturali a cui corrispondono gerarchia e diseguaglianze di poter si apre con ciò un intero capitolo di lotte per i diritti
Per una diversa organizzazione della città della mobilità dei servizi che rinvia nuove forme di solidarietà di mutualismo di democrazia diretta che rinvia all'esigenza di una nuova proposta per le politiche sociali
Abbiamo detto del passaggio dal Welfare State al welfare society e anche su questo
Abbiamo avuto importanti approfondimenti che sono venuto dal lavoro di questi giorni delle commissioni
Che ci indicono che si possano dare uguaglianza e libertà
è possibile affermare il diritto di ogni cittadino ad una serie di prestazioni e servizi sociali e che favorisca la libertà di scelta e di autorealizzazione delitti attraverso programmi di formazione
Inserimento professionale redistribuzione dei periodi di lavoro nel corso della vita flessibilità dei tempi e degli orari prevenzione della malattia e tutela della salute
Partecipazione civile e cultura e culturali
Si apre così il capitolo di una diversificazione dell'uso del tempo e delle diverse età della vita
E del superamento della divisione sessuale non solo nel lavoro Manelli
E ha una strategia per la formazione di fondamentali diritti di cittadinanza che si riconducono
Anche le altre nostre priorità programmatiche la riconversione ecologica dell'economia la lotta per un'informazione più libera e per la sera
Bene cari compagni
Queste sono alcune nostre priorità programma
Volte a dar vita a un movimento reale
Che incida sull'aspetto centrale della crisi di fondo
Che ormai sempre di più incombe sul nostro Paese quella del rapporto tra cittadini e istituzioni tra governanti
è una crisi che può essere affrontata solo con una politica capace di operare dall'alto e dal basso attraverso una lotta per i diritti e una iniziativa per la riforma dello Stato e della corte
Noi parliamo della necessità di una rifondazione democratica dello Stato
E non di un semplice mutamento del sistema forti
Le vicende oscure e inquietanti di questi giorni
Il ritrovamento delle lettere di Moro le sconvolgenti rivelazioni sull'esistenza di una NATO parallela
Il duro scontro politico che attorno a questa vicenda si produce
Ebbene tutto ciò ci dice che la questione che noi poniamo e realmente drammatica
è urgente
E a questo proposito non posso
Non dichiararmi del tutto insoddisfatti
Delle cose che ha detto poc'anzi Presidente del Consiglio Andreotti rispondendo all'interrogazione davanti alla Camera
In quanto elusive del fatto fondamenta
E il fatto fondamentale a cui Andreotti non ha risposto a cui non risponde a tutto il sistema di potere che domina questo Paese
E la domanda che si fanno tutti gli italiani
Dietro tanti misteri assassini tragedie
Che cosa vi è se non i vincoli condizionamenti gli inquinamenti coi quali il nostro Stato democratico
Ha pagato un oneroso tributo alla logica dei blocchi della guerra fredda
E alla logica della conservazione di tutto un sistema
La P due
I servizi segreti costantemente deviati la lunga serie di stragi e attentati impuniti che accompagnato la storia italiana dal sessantanove a oggi
Il collegamento fra terrorismi poteri occulti e criminalità organizzata fanno parte sono tuttora parte di questa luce
Che ha significato per lo stato italiano in particolare per alcuni ministeri continui inquinamenti abusivi subalternità ha poteri esterni
La stessa espansione sempre più avvolgente sconvolgente dall'amato in Italia inefficienza per non dire peggio
Nella lotta condotta contro di essa e l'altro volto estremamente preoccupante della crisi politica e istituzionale della democrazia
Oggi vi è chi di fronte alle lettere di Moro
Tornato a citare la polemica sul fronte della fermezza e sul fronte della tratta
E vorrei dire all'onorevole Andreotti
L'appunto appena ascoltato
Che non passa il tentativo che lui ha compiuto oggi alla Camera
Non può cercare di coinvolgerci tutti e di coinvolgere tutti
Nel nome della fermezza divieti nelle responsabilità pesanti che lo Stato ha avuto nei confronti della vicenda
Noi contiamo continuiamo a pensare che all'epoca
La linea della fermezza non avesse reali alternative anche se torniamo a ripeterlo quanto emerso nel corso di questi anni ci dice
Che anche nel fronte della fermezza soprattutto negli apparati dello Stato vi erano nemici della democrazia
Così come resta vero che
Vi era chi proponeva la trattativa per scopi umanitari e non per fini
Soprattutto però siamo convinti che non sia davvero questa la questione all'ordine del giorno
E che sarebbe sbagliato riprodurre oggi la stessa divisione di allora o gli stessi schieramenti di allora
Né Craxi né Andreotti da fronti opposti
Possono spingerci in questa
Siamo convinti che la questione vera oggi sia quella di dare finalmente pulizia di sbarazzarsi di troppi scheletri nell'Arma
Di fare i conti gli anche in Italia con una fine della guerra fredda di realizzare la piena democratizzazione dello Stato italiano
I veri misteri della Repubblica si infittiscono sempre di più ma mentre si infittiscono
Diventa sempre più chiaro la ispirazione politica complessiva che ha guidato la strategia
Le carte del SISMI sulla struttura culto della NATO che agiva con il compito di salvare l'Italia dei comunisti sono un altro tassello fondamentale
Che con il caso Moro testimonia dello status di sovranità limitata del nostro Paese
Il collegamento che si è determinato tra apparati dello stato deviato e stragi è sempre più evidente
Ma è ancora più grave che si cerchi oggi nascondere il significato e la portata di tale collegamento
Come ha cercato di fare ancora oggi Andreotti
Assolvendo persino l'apparato Sat separato della NATO anzi facendoci sapere
Che di fatto esiste ancora
Come si vuole poiché i giudici facciano giustizia sulle stragi di piazza Fontana di Brescia la stazione di Bologna Iuss
Per questo consideriamo inaudito che ancora non si sappia se documenti importanti riguardanti la super struttura siano stati sottratti o addirittura manipolati prima di essere riconsegnati alla Commissione stragi
è del tutto evidente che ci si trova di fronte a una struttura parallela che probabilmente o quasi sicuramente ancora in funzione come dicevo in relazione con i nuovi rapporti
E apporti che gli sono venuti dalla P due
Come dubitare allora
Che siano tali strutture
Che siano i vari santuari collegati alla P due non solo ad aver utilizzato al momento partecipato appunto Moro
Ma continuare a utilizzarlo dopo tanti anni
In termini di oscuri ricatti editore interventi nella vita politica
Ci troviamo qui di fronte un aspetto fondamentale dell'obiettivo di democratizzazione integrale della società
Non è ammissibile che il nostro Paese possa essere dominato da strutture segrete
Che inquinano e distorcono l'autonomo sviluppo politico della vita politica nazionale
Non c'è democrazia senza giusta difesa dell'autonomia e della sovranità nazionale
Occorre eliminare tutte le zone d'ombra che sono state sottratte alla sovranità popolare
E questo deve essere il primo punto di un programma alternativo della sinistra
Su questo vanno misurati i partiti
Su questo vanno misurati il governo e le altre istituzioni democratiche
Su questo terreno diventa centrale riproporre la questione democristiana
Come la questione di un partito Stato e di un partito sistema di potenze
Che non può reggere così come alla sfida delle alternative programma
Su questo terreno va misurata l'esigenza oggettiva di un ricambio di classi dirigenti e di un'effettiva alterne
La rifondazione dello Stato democratico e dunque il contenuto fondamentale di una grande battaglia che non sarà né breve né facile
Per aggregare tutte quelle forze presenti nei partiti al di fuori di essi che considerano questo obiettivo come quello fondamentale per la lotta politica
Noi sappiamo che riformare lo Stato oggi significa rompere un sistema di potere
Che salda settori politici pezzi della burocrazia gruppi economici di affari
Una diffusa rete di clientele e un sistema di potere al cui interno è cresciuta una vera e propria casta sociale che piega lo Stato ai suoi interessi opprime la società tutta la società
San attiva produttiva i lavoratori come l'impresa è all'interno di questo quadro
Che va letta la crisi meridionale
Come crisi anzitutto dello stato del sistema democratico che viene occupato e sostituito dal di potere di natura criminale da un altro regime che si collega accerto alle forme deviate
Del blocco di potere che occupa lo stato in cui
La stessa riforma fiscale
La rifondazione vera e propria del patto fiscale diventa cruciale in questo
Nel funzionamento della macchina fiscale oggi si riflette infatti uno Stato deformato dal sistema di potere che a sua volta deforma la società favorendo le componenti parassitarie sacrificando quelle
E così anche per quel che riguarda il rapporto fra Stato e mercato tra settore pubblico e settore privato dell'economia
O si va a nuove regole a un diverso ruolo dello Stato che sia di progetto e di controllo
Ho cresceranno poteri economici e finanziari sempre più incontrollato e sempre più vincolante solo la logica di scambio con pezzi del potere politico
Queste dunque la situazione attuale
Sarebbe irresponsabile nasconderla o edulcorare
Perciò oggi la riforma del sistema politico non è uno dei problemi
Non è tema di ingegneria istituzionale
Ma è la questione politica decisi
E se si vuole contrastare il processo sempre più preoccupante di distacco tra chi fa la politica e chi la subisce
Se si vuole sconfiggere la tendenza a fare sempre più della politica un rapporto clientelare di scambio di favore grande o piccolo
Si deve procedere a una profonda riforma della politica rendendo innanzitutto il sistema politico e i partiti più responsabili dinnanzi ai cittadini
E rinnovamento del nostro partito la nostra discontinuità ha preso le mosse sul piano programmatico proprio dalla critica del sistema politico italiano dalla denuncia della sua crisi
Del fatto che non esprimeva più capacità propulsiva e di governo
Ed è la presa d'atto che sistema consociativo
E l'assenza di alternanze alla guida del Paese non era solo il difetto o una peculiarità della nostra vita politica ma la causa di una patologia sempre più grato di un degrado profondo delle forze politiche
Perciò abbiamo dette diciamo maggiore potere di scelta e di decisione dei cittadini
Per togliere a un certo modo di essere dei partiti la possibilità di essere diaframma intermediazione parassitari
Quando non ricattatoria fra cittadini e istituzioni poteri pubblici
Perciò abbiamo dette diciamo riforma elettorale istituzionale e perciò la nostra strategia di alternativa indicano la prospettiva di un ricambio di classi dirigenti
Che nell'Italia repubblicana non c'è mai stato
Implica di fatto una profonda modifica del modo di essere delle istituzioni una modifica del rapporto tra governanti e corre
Li abbiamo dunque indicato le linee di fondo di un progetto di riforma dello Stato ebraico
E questa conferenza ha confermato la validità di quelle linee ha fornito importanti approfondimenti sulla base dei quali
Informeremo le nostre proposte
In primo luogo una vera rifondazione avrei giornalista dello Stato
La Sata sul principio dell'autogoverno delle comunità locali in Regione
Una vera attribuzione di potere anzitutto legislativo alle regioni
Un rinnovamento delle stesse Regioni nel sistema politico ed elettorale nell'autonomia programmatoria impositiva
E aspettiamo i partiti di governo alla prova del regionalismo a questo proposito sulla Finanziaria
Una seconda Camera delle Regioni
Con propri specifici potevi che ne assicuri
La presenza nella sede della formazione delle scelte nazionali
In secondo luogo un Parlamento e un esecutivo più snelli autorevoli rappresentativi efficienti
Una camera titolare del potere di fiducia sul governo e della pienezza delle funzioni legislative sulle grandi scelte formata da un ridotto numero di deputati
Un governo fortemente ridotto anch'esso nel numero di componenti ministri e sottosegretari
Anche per effetto del trasferimento di poteri alle Regioni e che funzioni in modo unitario
Non come agglomerato di feudi assegnati ai maggiorenti dei partiti
E quindi con la valorizzazione del ruolo del presidente del Consiglio
In terzo luogo una legge elettorale che superi il sistema delle preferenze a favore di un rapporto diretto tra rappresentante cittadini che consenta agli elettori
I Ceglie re con il proprio voto direttamente un governo basato su una coalizione nessun programma
Tali scelte programmatiche politiche
Indicano un nostro riflusso liberaldemocratico
Come suggerisce l'onorevole Markt ma non scherziamo
La nostra è una strategia democratica per il rinnovamento e lo sviluppo dalla democrazia
E la battaglia per la democrazia per l'allargamento della democrazia da sfera riservata
A ristrette oligarchie a terreno di iniziativa di lotta di presenza attiva di larghe masse popolari
è stata la battaglia decisiva del movimento operaio europeo nel corso di questo secolo
Ma chiedo a Formica
E si permette di usare toni così sprezzante verso alcuni quelli che chiama i due rotte
E paternalistico verso altri considerati solo alla stregua di una testimonianza
Di un'antica passione rivoluzionaria gli chiedo
Crede davvero di avere scoperto in noi una nuova destra
Rispetto alla quale rinverdire le tue antiche passioni rivoluzionarie di sinistra
Ci vuol altro per rinverdire sulle quelle tue passioni
E non mi sento denigrato da un simile attacco caso mai rafforzato deve essere chiaro non è questo che mi preoccupa
Quel che mi preoccupa invece che sento danneggiata la prospettiva dell'unità della sinistra
Che ha bisogno certo di confronti anche aspri ma che siano per davvero dei confronti
E non solo degli anatemi
E delle contumelie
Caro Martello e Carole Marche caro Formica
C'è accuserete ancora di essere troppo comunisti è troppo liberal democratici
Ora l'una cosa o l'altra o magari tutte e due le cose insieme
Ci incute Rete di volta in volta di essere incoerenti oscillanti in un senso o nell'altro
Ma perché non vi chiedete almeno in via di ipotesi se l'incoerenza e l'oscillazione non siano piuttosto dalla vostra parte
Non posso tuttavia non apprezzare il fatto che in mancanza di un'aperta dialettica all'interno del loro partito
Gli onorevoli Martelli e Formica sono indotti a schierarsi a ossia una talmente all'interno del dibattito del nostro
Lo sta a dimostrare
Che nel desolante monoliti Isma'che li circonda
Noi già cominciamo a configurarsi come una forza della sinistra capace di riaccendere un dibattito che coinvolga tutti ebbe l'utente
Una cosa sola mi permetto di consigliarne
Il livello la serietà intellettuale
Un'autentica volontà di confronto
Noi comunque insistiamo
Noi sfidiamo i socialisti a venire a vedere le carte dell'alternativa
E abbiamo il sospetto che dietro tanti polveroni sollevati dietro tanti argomenti confuse e contraddittorie
Vi sia precisamente il timore di rinunciare a vecchie rendite di posizione
E la volontà di non venire a vedere le carte dell'alternanza
E tuttavia prima o poi l'esigenza di una svolta si imporrà commessa anche i socialisti
Non potranno non fa ricco
Bene cari compagni la fine dell'assetto mondiale
Fondato sul bipolarismo a Pinco ogni
Con i connessi pericoli e nello stesso tempo inedite possibilità
Per un verso abbiamo già avuto occasione di dirlo possono prendere corpo da parte degli USA tentazioni unipolare
Tale tentazione non vanno sottovalutate
Ma se ne può esserne deve anche rinunciare oltre che l'orientamento inaccettabile perché ancora una volta si tratterebbe di una scelta ispirata alla logica di dominio
L'illusorio di età
Il mondo di oggi è troppo complesso diversificato attraversato da troppe disparità e conflitti
Perché si possa pensare a un assetto mondiale stabile governato da un solo soggetto
Ancorché forte come sono il giudice
Ai quali magari associare in qualche modo il
Di risorse tale da poter affrontare e risolvere i problemi di lungo periodo e quelli di volta in volta insorgenti tanto più in quanto tali problemi sono sempre più comuni all'intera umanità
Deve dunque puntare al prevalere della logica politica dei principi di cooperazione e di utilità reciproca
Deve di conseguenza essere affidato al concerto dei vari soggetti della vita internazionale
I cui Paige volate promossa l'organizzazione per i quali vanno organizzate regolate democraticamente
Le relazioni
La verità è che la sinistra si trova in questo campo di fronte all'opportunità e anche alla necessità di un vero e proprio salto di qualità
E vicende i processi internazionali sono stati vissuti come dati
Rispetto ai quali prender posizione condurre lotte
Con l'idea che si trattasse di vicende processi al fondo non governabile o da
è evidente che rimane oggi più che mai necessario indispensabile necessità di prendere posizione di promuovere movimenti di condurre lotte cominciare da quella cruciale per il disagio
Movimenti di lotta per la pace contro la guerra contro lo sfruttamento il dominio economico di popoli di intere regioni
Da parte di grandi poteri statali multinazionali per la cooperazione e la solidarietà per l'indipendenza e l'autodeterminazione dei popoli la sovranità piena degli Stati rispetto ad altri Stati però la novità
Il più
Il di più che vediamo oggi
Il terreno che si apre
Consiste nella possibilità di collegare queste aspirazioni
Questi movimenti
Queste lotte
A una diversa azione di governo dei processi internazionale
In cui contino davvero di più un molteplici soggetti
Le diverse nazioni e hip hop
è una prospettiva possibile
Sulla quale puntiamo accerto non data non facile
Ma possibile
Quella di un governo pluralistico e democratico delle relazioni interne
Perciò siamo chiamati anche su questo terreno a compiere atti assumere decisioni
Che possono produrre effetti voluti senza considerare come PRI assolutamente condizionati nuovi rapporti di forza di qualsiasi tipo di Sissi
Ciò comporta l'assunzione di nuove grandi responsabilità
Direi di un ambito contrattuale nuovo propriamente si tratta di sviluppare anche a questo livello
Io mi limito a questo trattandosi di una conferenza programmatica di una concreta elaborazione programmatica
Dico di introdurre anche rispetto ai problemi internazionali la capacità di una nuova elaborazione programmatica e di governo
Di governo dei processi Pandiani
Ciò comporta un nuovo programma politico istituzionale per il governo mondiale
è una questione che non ci siamo mai imposte precedentemente nei termini in cui solo oggi possiamo porci così
Che come ogni programma deve consistere in un intreccio di obiettivi concreti e di forme istituzioni di potere di per provvedere al loro conseguimento
No complessivamente come sede di una rappresentanza politica della comunità mondiale è indubbio che al nono che si deve guardare verificandone ampliandone i poteri aggiornando nelle strutture le procedure di decisione
Ad una realtà che in gran parte diverse non può essere tenuta ferma
All'istantanea che è stata scattata dopo il conflitto mondiale di mezzo secolo fa
Perciò noi affermiamo che è necessario riformare il Consiglio di Sicurezza rivedere il diritto di veto sono a tutte le questioni non ci ritorno che sono state poste qui nell'introduzione di battute nella Commissione perché anche il Sud del mondo e tutti i Paesi grandi e piccoli
Possono sentirsi rappresentati
Si tratta poi di considerare gli ambiti fondamentali di azione e la sicurezza la salvaguardia dell'ambiente
Le relazioni e gli scambi internazionali la consistenza e la distribuzione delle risorse da destinare allo sviluppo e su tutti problema nord-sud che investe ciascuno degli ampi
Di azione che lo ricorda
Quanto detto in generale sul governo mondiale sui rischi
E sulla impossibilità di fondarono sul molo con la Ritmo
Vale in ciascuno di questi ambiti in primo luogo sul tema della sicurezza
Non si può fondare alcuna sicurezza sulla presunzione che qualcuno disponga in modo unilaterale delle risorse perché avanti
Perciò occorre lavorare per una trasformazione in senso politico della NATO sulla linea come noi abbiamo più volte detto del superamento
Organizzazioni come sono sorte in un altro contesto storico
E per il suo gradata il superamento impegnarsi allo stesso tempo per nuove forme di sicurezza comune paneuropea e in prospettiva globale
Se questo processo di rinnovamento non venisse programmato è avviato
La NATO anziché fattore di sicurezza potrebbe divenire causa di inquietudini e di tensione infatti
Il principio democratico può cominciare divenire operante nelle relazioni internazionali
Naturalmente ci vorrà una lotta dura non è che nasce da un programma tutto questo
Oltre che dell'ONU può esprimersi nella definizione istituzione di poteri che si applichino a grandi questioni
Qual è la salvaguardia dell'ambiente
E i rapporti economici innanzitutto tra nord e sud
Può e deve esprimersi in grandi aggregazioni organizzazioni regionali del no
E va detto infine che l'affermarsi del principio democratico nelle relazioni internazionali alla base di un nuovo governo mondiale
Sarà tanto più agevole quanto più i fondamenti della democrazia del pluralismo pur nelle forme storicamente e culturalmente determinate si affermeranno all'interno di ciascun paese a Londra come a Pretoria che Dirac come nel Kuwait
O in Arabia Saudita
Questo quadro di una nuova organizzazione democratica delle relazioni internazionali la scelta dell'unità europea
E sostenuta oggi da nuove importantissimi ragioni che si aggiungono a quelle tradizionali
L'unità europea è una scelta giusta necessaria non solo perché
In questa dimensione possibile affrontare alcuni dei più gravi problemi di oggi dall'ambiente alle politiche democratiche e fondamentali scelte economiche ed è possibile dare consistenza progetti e politiche di riforma l'unità europea una forte
Unità politica con i poteri gli strumenti una nuova funzione dei sindacati a livello europeo la costruzione dell'Europa in un soggetto politico autorevole incisivo è il più grande contributo è un contributo insostituibile
Alla creazione di quel sistema multipolare regolato da relazioni paritarie non deformato da posizioni e pretese egemoniche
Che deve essere costruito se non si vuole dare base se si vuole per davvero dare base a un nuovo governo democratico su scala mondiale
La nostra scelta
Che scelta strategica per l'unità europea viene dunque confermata e rafforzata oggi da questo ulteriore motivo
E la nostra intenzione di aderire all'Internazionale socialista si collega coerentemente con questa scelta è questa prospetti
Cari compagni ha davvero finito
Credo che possiamo dire così
E con l'insieme delle relazioni e della discussione di questi giorni
Noi ci impegniamo per la costruzione di una sinistra rinnovati
Così lavoriamo al programma per l'alternativa
Così lavoriamo un partito che vuole l'alternativa
Che intende candidarsi al governo dell'Italia assieme a tutta la sinistra
Noi tutti dobbiamo sapere che ci sono forze occulte
Che intendono con tutti i mezzi intervenire pesantemente nella vita politica italiana e nella vita interna dei partiti
Noi abbiamo affrontato prove durissime
Al riparo di ciò che vi era di più positivo dall'esperienza del centralismo democratico
La fermezza e la capacità di difendere l'autonomia del partito
Dobbiamo ora dimostrare che la pluralità delle posizioni e delle piattaforme
Può con altrettanta efficacia assolvere a questo compito primario soprattutto per chi vuole rappresentare le classi subalterne
Del nostro
Il pericolo esterno Cerro otto non può mai essere assunto come spauracchio per soffocare il dibattito in tre
Si rende invece necessaria una rinnovata responsabilità collettiva capace di garantire insieme
Libertà di ricerca e di confronto e K città e possibilità di direzione
Noi dobbiamo fare sì e abbiamo una grande responsabilità tutti
I dimostrare
Che il pluralismo
La molteplicità di idee che si manifestano al nostro interno
Non sono matti motivo di divisione di debolezza ma di ricchezza e di forte
Molti segnali ci dicono che si preparano tempi difficili per il nostro Paese
Noi dobbiamo essere pronti e saldi nel fronteggiare
Noi dobbiamo essere capaci di far pesare l'Italia democratica progressista di sinistra
Nelle difficili scelte che ci attento
Andremo composizioni diverso è un congresso importante non solo per noi
Ma per la storia politica del nostro Paese
Ebbene proprio per questo sentiamo più di ieri ciascuno di noi io prima di tutto come segretario di questo partito questa grande responsabilità
Che la responsabilità di non disperdere nulla di un patrimonio ma di arricchirlo
Di portarlo in forme nuove articolate a sintesi più alte
E questo
Non lo dobbiamo solo al nostro partito alla nostra storia questo lo dobbiamo ai lavoratori alle masse popolari a tutta la sinistra all'intera Società italiana
Questo
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