Festival Parole di Giustizia 2021 - Carcere e comunicazione ai tempi del populismo penale. Intorno all'iconografia della sicurezza

Sì e mi dicono di no non lo so
L'
Però benvenuti benvenute Benvenuti
Buongiorno a voi con il piacere di inaugura e parte tornata della Festival parole di giustizia dedicato come forse mai in molti di voi sanno al tema in
A
O
Sì nella
Ripeto dunque dalle note benvenuti grazie grazie per il vostro tempo grazie per la partecipazione a questa rimedi
Niente e di parole x il tema che abbiamo scelto stanno è un tema di grande attualità insicurezza in trattino sicurezza lo preciso in riferimento a giustizia diritti informazione apriamo oggi la nostra terza giornata con il saluto del il dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Urbino Carlo Bo
In e con il saluto della del nostro direttore la professoressa Licia Califano e che in qualche modo mi sento quindi rappresentare insieme al nostro dipartimento c'è uno dei partner diciamo del dell'iniziativa
Insieme a Magistratura democratica e all'associazione di studi giuridici Giuseppe porre
Vorrei questo punto che fossero con noi per un saluto e un ideale augurio di di Benvenuto e di buona giornata un innanzitutto il la comunale l'avvocato Giuseppe Recupero che persi niente del dell'ordine degli avvocati e di Urbino e il vicesindaco Massimo Guidi
E successivamente avremo il il benvenuto del del dottor Luigi Gallo che è il direttore della Galleria nazionale delle Marche grazie ad almeno che ancora
Un giorno buongiorno a tutti nel portare il saluto dell'Urbe avvocati di Urbino ringrazio il dipartimento giurisprudenza dell'università Carlo Bo per averci offerto questa grande opportunità di proprio sull'acquisto importante ritrovate dalla prestigiosa proprio il Palazzo alle scenario ideale per concludere questo festival parole più giustizia
Chi ha toccato il primo è di grande attualità di interesse Farris parlare si batte oggi ironie dovunque proprio di giustizia non potevano prima darà qualche mezzo al TAR per la pubblicazione del tempio del pubblico operano
L'ordine ma ce l'ho perdonato pure loro noto Sergio ci è riuscito a rimontare dati alla mano scientificamente quelle che oggi comunemente chiamiamo le regioni un sul darcele
Per citare qualche il coso vitto e alloggio gratis è ben diverso da luogo Serioli oggi si parla di certezza della carriera io sostituito la certezza della pena principio costituzionalmente garantito se prodotto invece Cioffi volge l'ordine Marcello Bortolato seppur promette con le loro dialogo oggi ci fanno comprendere qual punto nel modo inopportuno pronunciare la frase cellule lui proprio perché la
Ma
Sporco complice lo sconto largo ringrazio tutto il presidente grazie
O
Allora fra fra le parole di giustizia decisamente io inserirei anche il benvenuto perché benvenuto secondo me è una bellissima parola
Che sta di accoglienza e di partecipazione e quindi a dare il benvenuto adesso è il vice Sindaco Massimo Guidi che
Coinvolgiamo in quanto espressione di una e della dell'amministrazione della buona amministrazione della della collettività e di questa comunità che ha partecipato va in maniera anche entusiasta e coinvolta a parole di giustizia quindi lo chiama per il suo saluto grazie
Ho
In buongiorno buongiorno a tutti dico che benvenuto a tutti i presenti le autorità presente a nome del sindaco porto il saluto il benvenuto della della città intera
Un tema come sito di grande rilevanza anche per chi come me amministra no una città anche per un amministratore vengono toccati una dai temi di questo convegno di questo festival come è stato chiamato cose importanti i diritti l'informazione la giustizia e così parte seconda i diritti oggi tutti rivendicano diritti l'abbiamo visto anche in queste ultime settimane con la vicende legate all'impasse re
Vaccino
Ecco e quindi veramente c'è qualcosa sul quale fate chiarezza e credo che
Ecco gli addetti ai lavori potranno dire delle parole importante su questi su questi temi
E poi il ruolo dell'informazione anche questo veramente un altro tema incredibile noi oggi siamo cittadini ma un po'tutti siamo bombardati anche da informazioni false da Fay l'uso
Chiunque può parlare
Senza avere nemmeno competenze no del negli argomenti dei quali parla e quasi quasi può parlare lo stesso livello di chi invece un competente
Di chi in quel settore veramente a delle competenze anche molto specifica anche questo è emerso in maniera palese
Anche in queste ultime settimane poi c'è il tema della giustizia che lega un po'tutto ecco e quindi anche qui l'equilibrio che occorre a vere no quando si parla di giustizia perché il rischio e quello diciamo di passare da un estremo la
Diceva poco fa presidente degli avvocati non parlando del tema delle carceri carcere si chiude si butta via la chiave è un estremo
Dall'altro invece ciò che realmente si dovrebbe fare la certezza della pena ma la capacità di rieducare chi ha commesso un reato diciamo di o inserirlo nella società
Quindi veramente complessi ma devono esserci dei punti fermi sui quali delle bussole
Entrano e quali nuovi dobbiamo saperci orientare ecco io veramente sono qui anche per ascoltare grande piacere gli interventi che i relatori questa mattina faranno che sicuramente ci sarà da imparare qualcosa qualcosa in più ovviamente io non sono affatto un esperto nelle materie di diritto anche se
Casualmente o fatto per tornare al tema o svolte l'anno di servizio militare come agente di custodia del carcere ho vissuto quindi un esperienza
All'interno del carcere anche a contatto coi detenuti e devo dire è stato un esperienza molto formativa molto formativa perché ok Fitto cose che magari stando spesso all'esterno si fa più fatica a capire soprattutto gli aspetti umani perché non tutti quelli che stanno in carcere sono effettivamente dei del ci sono anche mentre fece no delinquenti veramente ma ecco ci sono anche molte persone che finiscono in carcere per altre ragioni quindi ecco capire anche più queste diversità io mi auguro sempre che la giustizia che anche in questi ultimi anni e con una sempre forse dato il meglio ma perché capisco che si si è fatta da uomini e quindi anche gli uomini possono sbaglia però noi abbiamo un grande bisogno di Avvenire nella nella giustizia della giustizia un'immagine che sia il più possibile rassicurante dobbiamo sentirci in sicurezza fate questa parole molto bella perché se lo leggiamo insicurezze con qualcosa di positivo
Ma se togliamo il trattino mettiamo in sicurezza
Cioè quindi da dal davvero togliere il trattino volte il a volte il passo è breve e quindi ecco grande attenzione veramente auguro un buon lavoro e grazie di nuovo tutti
Allora credo che una comunità per essere tale per essere tale modo consapevole abbia bisogno di parole di riferimento e direi speriamo che possano essere pari giustizia ma che ha bisogno anche di luoghi nei quali
Raccogliersi che sentirsi accoglie che noi e quindi siamo oggi in loco molto particolare che possiamo considerare con logo simbolico per quanto riguarda la comunità di Urbino e secondo me la comunità cittadina diurni no che secondo me molto bello che oggi le parole di giustizia che ascolteremo fra poco vengono pronunciate all'interno di un luogo così importante così significativo così centrale per la vita
Culturale settimane di questa comunità all'interno della del Palazzo Ducale tenere accanto contiene anche l'espressione della città ideale ecco non è un caso che la la giustizia il diritto che analizzano tratte della dialoghino con anch'essi avvengano anche del linguaggio dell'arte
Per far comprendere meglio alcuni aspetti che altrimenti le nostre parole quelle tecniche quelle strettamente giuridiche potrebbero essere non in grado di comunicare con sufficiente chiarezza ecco l'arte invece le immagini e le le parole appunto che queste questo tipo di linguaggio diverso che esprime sono secondo me molto più efficaci ed oggi siamo in un luogo che benissimo rappresenta questo dialogo questo intreccio necessaria secondo me anche forse forse non così scontato all'apparenza
Fra il diritto e larghe qui mi il il benvenuto adesso è il benvenuto della e direttore della della Galleria nazionale delle Marche il dottore Luigi Gallo grazie
Sono
Allora buongiorno molto molto brevemente siamo davvero lieti a Palazzo Ducale di ospitare uno storico dell'arte di grande valore ala con il quale siamo sicuri di poter procedere nella discussione sull'arte che corre che contraddistingue questo luogo
Un luogo dove certo abbiamo un'eredità importante che è stato diretto da alcuni fra i più grandi storici dell'arte italiani penso a Lionello Venturi che per primo a immaginato questo museo penso Pasquale Rotondi ieri c'è stato l'onorevole le celebrazioni per questo premio Rotondi che vanno ogni anno a dei salvatori persone che si sono distinte per alla salvaguardia delle opere d'arte
Penso a Paolo Dal Poggetto che ha lavorato a lungo in questo museo ragionando molto sulla disposizione delle opere in un contesto Complesso come questo di Palazzo Ducale in cui l'architettura trova forse uno dei più alti vertici della della sua storia e in cui le opere a volte hanno fatica entrare bisogna trovare un modo per far dialogare opere luoghi e quindi anche dal progetto è stato così importante e e tanti altri quindi ospitare o un ragionamento sulla storia della in questo luogo per noi è molto importante in giorni diciamo di grandi ripensamenti del museo voi sapete tutti che ha il secondo piano è praticamente tutto i lavori apriremo nel ventidue sale mai aperte prima speriamo di di di avervi tutti qui per per celebrare questo questo importante evento importante per per noi piccolo mondo del museo ma per tutti le persone che operano trovando erano trovarci
Mentre ascoltavo pensavo alla parola insicurezza e sono d'accordo che la sicurezza un tema importantissimo importantissimo oggi dopo dopo quanto è successo però a volte anche insicurezza senza trattino è un valore perché a volte essere insicuri ci fa comprendere a quanto bisogna ragionare continuamente su chi sia su cosa si desidera e quindi a volte anche un po'di insicurezza
Giusto nel percorso delle persone
Bisogna non sentirsi troppo sicuri quindi cosa importa e laurea misura tra la sicurezza e l'insicurezza laurea misura nei comportamenti quell'aurea misura che è stata scritta proprio in queste sale in cui oggi ci troviamo con il Cortegiano di Baldassarre Castiglione dove in qualche modo si portava avanti l'idea di un comportamento sobrio dove tutte le parti
Del sì fossero equilibrate quindi e con grandissimo piacere oggi accogliamo questo convegno è accogliamo Tommaso montana
Ecco poco fa andiamo fatta riferimento alle necessità di luoghi abbiamo richiamato luogo bellissima quella in cui ci troviamo quello che che abbiamo il piacere di condividere oggi
Anche un luogo di bellezza in cui spero untori suonino sono certa che risuoneranno
Parole mo'in modo molto armonioso parole di giustizia ora ci spostiamo invece riferimento alla primo incontro di oggi in un altro luogo che vado molto più complesso molto meno piacevole da vivere da attraversare anche da raccontare rispetto al quale anche le modalità del racconto il linguaggio utilizzato assume un valore è pregnante questo nuovo è il carcere
E lo sguardo con cui racconteremo questo luogo che un luogo anche di di sofferenza ibridi privazione anche se dovrebbe essere anche un luogo di rieducazione è uno sguardo un duplice lo sguardo delle di chi si occupa di informazione e di comunicazione mi riferisco alla professoressa
Lella Mazzoli che dirige con grande energia entusiasmo l'Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino l'altro invece con lo sguardo giuridico ma vorrei dire non solo giuridico perché mi conosco la profondità e lo spessore anche la la lenimento poliedrico lo sguardo del dottor Marcello Bortolato che presidente del tribunale di sorveglianza Firenze l'invito per il primo incontro di oggi grazie
Ieri
Essere qua
Questa spazio meraviglioso in questo palazzo che mi permetto di ricordarle Luigi non a carceri non le ha mai avute
Quindi è un uomo libero
Quindi questo è già segnale rispetto a il lavoro che Marcello Bortolato qui con noi Edoardo vigna che non è con noi doveva esserci ma
Problema di salute non è mia conferme sa di essere qua e questo ci dispiace giornalista del
Del Corriere la sera e che assieme al magistrato Marcello Bortolato ha scritto questo libro che mi ha permesso di cambiare orientamento ristretto all'idea di carcere e c'erano altre cose un altro Palazzo un altro spazio Urbino che in qualche modo ci riporta questo lavoro noi non abbiamo più le carceri le nostre carte ci sono arrivate sono diventato un luogo di cultura il carcere San Gerolamo di Urbino spazio architettonico molto bello oggi non è più in carcere è uno spazio dell'università dove si possono consultare libri si può studiare quindi due segnali mica da poco per una città come la nostra città rinascimentale in fondo con questi due segnali uno del passato aprile del di Federico da Montefeltro uno contemporaneo quindi delle nostre università oggi sono segnali importanti che ci mette in evidenza un tema della libertà legato a questo doppio valore di in
Sicurezza stare in sicurezza e
Sentimento di insicurezza
Quindi già questo secondo me ci porta a ragionare su questo libro dicevo che questo libro mi ha permesso di cambiare orientamento rispetto a i luoghi comuni non nascondono mi vergogno di pensare che qualche cosa coraniche luogo comune che qui scritti descritto ma cui parleremo molto più dettagliatamente con Marcello Bortolato in qualche modo non mi abbia posizionato in cui il luogo comune perché non è facile da parte di un cittadino ma avere una un rapporto corretto voi corresponsabile nei confronti di coloro che hanno hanno commesso un delitto hanno commesso un reato
Non è facile e quindi leggere quelle sono in qualche modo ti permette di capire più approfonditamente e di avere una posizione differente rispetto alla pena rispetto al carcere un altro elemento che prima della lettura di questo libro mi aveva modificato la il punto di orientamento lui divisione delle carceri alla mia esperienza piccola brevi venne ma neri collegavo mi ricollego a quanto diceva il vice sindaco Guidi
Mentre lei a far ha fatto un percorso di pur breve un anno in un carcere nel suo sue su un lavoro di di di di persone che in qualche modo deve Westens lui era la società quanto la società chiede e ha modificato la sua posizione io come docente universitario o molto proprio questa esperienza di entrare in un carcere Fossombrone insegnare a dei detenuti che sono casi di sicurezza e qui c'è una differenza tra in caso di sicurezza è un penitenziario tradizionale
Pure eppure lì capisci il concetto di persona di cui Marcello Bortolato Edoardo vigna parlano approfonditamente è lì cambia un po'l'orientamento nei confronti di chi sa dentro una diciamolo pure istituzione totale perché tale e poi io ho sono entrata anche in un altro carcere per un progetto di sull'informazione volevano ci sono tanti giornali dal carcere ci sono molte esperienze nel nostro Paese che all'interno del carcere permettono la pubblicazione di un giornale dal carcere è un'esperienza molto interessante molto importante molto bella e io sono entrate nel carcere di vela fastigi proprio per aiutare come direttore affari giornalismo perché aiutare a fare questo giornale rete all'esperienza che iniziate finita perché quella notte o c'è stato un suicidio un ragazzo nel carcere si è suicidato questo un altro tema che viene trattato in questo libro i suicidi nel carcere e siamo entrati quella mattina
E in effetti il carcere era era murato il carcere era veramente un un sentimento di dolore che travalicare Ava il carcere esteso si percepiva questo dolore attraverso ascoltando le urla assolto ascoltando il battere contro le finestre dai insomma consente un un sentimento davvero forte quello che avevo provato e allora arriviamo per questo dico si cambia la posizione leggendo questo libro e avendo queste piccole esperienze si cambia posizione
Nel senso che come sentimento nei confronti di questi di questi luoghi comuni uno per tutti buttiamo via la chiave oppure perché dobbiamo dare dei vantaggi a chi a osato contro qualcun altro con o contro alcune cose pensate questa quanta responsabilità noi abbiamo in questo è quanto responsabilità a informazione perché l'informazione
Tutto sommato su questi argomenti qua
Di questi argomenti e qua se ne occupa solo quando è una questo quando c'è la cronaca che ci permette di che permette loro di raccontare ma poi ce ne si dimentica cioè l'informazione si dimentica del carcere pensate soltanto a capo mettere finito il momento della cronaca
Informazione non se ne occupa mio e ci sono tanti altri argomenti di cui potremo parlare poi successivamente di come la informazione carente o addirittura è assente nella comunicazione del Deccan i luoghi comuni tolta a tempi centrale vi questo libro i luoghi comuni uno per tutti in fondo che sta in carcere deve solo pagare
Ciò due sole spiare
Qualunque atto di generosità venga fatto nei loro confronti non va bene un esempio recente recentissimo Renzo Piano regala al carcere di Rebibbia una casetta
Dove le mamme possono incontrare i figli
Allora provate a vedere se avete voglia il tweet che racconta questa donazione che Renzo Piano e le risposte incombenti che ha questo Twitter sono stati fatti e già queste donne incontrano i figli ma chissà che incontrano
Adesso poi facciamo anche le case per far fare sesso ai detenuti insomma una serie di attacchi una serie di affermazioni che sono sopra tutte legate ai luoghi comuni e questo del e mi chiedo subito a Marcello Marcello Bortolato questi ideate in senso del dei luoghi comuni che attraversa tutto il vostro lavoro qua
Perché e così importante per chi come tempo fa un mestiere del magistrato è per uno come Edoardo vigna che impegnato nell'informazione quindi io qui da direttore d'una scusa un istituto di giornalismo faccio un'accusa un attacco alla quella categoria che normalmente difendo con tutte le mie forze perché in fondo se c'è l'informazione c'è libertà e su questo credo che nessuno possa dire il contrario se c'è informazione cioè sicurezza e questo credo che non si possono possa dire niente in contrario in fondo voi mettete in evidenza questi luoghi comuni come facciamo come possiamo fare per sfatare questi luoghi comuni e per aiutare anche l'informazione a lavorare in questa direzione
Allora me innanzitutto buongiorno a tutti e grazie a parola di giustizia di a di avermi averci invitato purtroppo il coautore mio amico giornalista Edoardo vigna non c'è promozioni salute ma insomma penso che ci stia comunque seguendo in streaming allora io direi che per rispondere immediatamente alla domanda lui ci siamo posti il problema della invisibilità del carcere
Carcere è un luogo che non si conosce
Quindi è questo uno dei motivi per i quali si sviluppano dei luoghi comuni e una mancanza di informazione ma una mancanza di conoscenza ecco magari dico subito che conoscenza è la parola che voglio lasciare
In questo sondaggio che state facendo parla di giustizia anzi conoscenza
Alla quale si aggiunge la responsabilità e quindi consapevolezza quindi avere la consapevolezza della realtà carcerarie ripartendo dai fondamentali non abbiamo fatto altro che riportare alle alla costituzione
L'istituzione carceraria
E cioè quell'articolo ventisette che
è un articolo fondamentale il terzo comma dell'articolo ventisette della Costituzione perché racchiude in sé entrambe le due grandi istanze che connotano la carta costituzionale cioè l'istanza individualistica perché il principio di umanità
Fatto che la pena non debba essere disumana corrisponda un'istanza dell'uomo del rispetto della dignità della persona
Qualunque persona anche del peggio delinquente
E poi l'istanza solidaristica
E che attraversa molte parti della nostra Costituzione il principio rieducativo che noi definiamo in risocializzazione reinserimento che cos'è se non rispondere a un'esigenza di solidarietà
Attenzione e solidarietà non è benevolenza spesso un errore che si fa a quando si parla di carcere quello di essere come dire affetti da buonismo da indulgenza nei confronti di chi ha commesso degli errori per carità questo giusto importante che ci sia benevolenza e non ci sia la malevolenza che invece assiste spesso chi parla di carcere però
E importante che si abbia consapevolezza che un carcere giusto e quindi un carcere non solo che sia umana che rispetti i diritti della persona
Ma un cane serie che rieducativa cioè che sia indirizzato al reinserimento sociale è una garanzia di sicurezza avere queste quattro parole sicurezza giustizia diritti e informazione
Sono tutte parole fondamentali per parlare di carcere
Perché in carcere giusto eh la migliore garanzia per una società più sicura perché se noi abbiamo come dire l'interesse certe un interesse utilitaristico io non mi aspetto che la gente appunto provi bene o comunque sia indulgente nei confronti del delinquente perché e c'è chi lo fa ovviamente
Ma perché è un suo interesse che la persona esca dal carcere in migliore di come entrata perché sei scene migliore di commentata quindi se non viene abortito dal carcere che abbrutimento che provoca per esempio la compressione oltre un certo limite dei diritti fondamentali uno dei tanti l'affettività citato prima sarà una persona peggiore e e quindi tornerà a delinquere quindi in carcere giusto è una garanzia di società più sicura e diritti diritti sono quelli dei detenuti
Il detenuto come persona come persona degna articolo tre della Costituzione si dice che ogni cittadino ha pari dignità sociale non distingue tra innocenti colpevoli condannati imputati quindi anche il condannato a la stessa dignità sociale della persona libera non colpevole quindi diritti fondamentali devono essere assicurati e poi informazione quindi collego era un po'su questo perché proprio voi mettete in evidenza proprio su questo argomento e poi andiamo sull'informazione
Mettete in evidenza dei dati
Secondo i quali ci viene considerato e trattato come persona torna non torna a delinquere o per lo meno torna a delinquere in percentuali molto basse
Ma incerto noi abbiamo voluto proprio dare intimo titolo provocatorio questo libro vendetta pubblica ovviamente eravamo consapevoli noi anche la casa editrice che sarebbe stato che ha un titolo o di un po'controcorrente no
Però il significato di questo titolo è molto semplice cioè ridurre il carcere ha pure espressione di vendetta quindi riportare l'esecuzione della pena il suo significato come dire ancestrale della retribuzione del male per male non è utile non solo è contrario al precetto costituzionale che vuole invece una pena utile che serva a reinserire
Ma è anche inutile non utile per la società proprio perché è un soggetto del privato non trattato come delle né delle persone uscirà peggiore di come entrata
Quindi per finire il discorso sull'informazione ecco informazione certamente l'informazione sul sul carcere è uno dei dei territori in cui più facilmente noi assistiamo al diffondersi di false notizie di e di e di di luoghi comuni quindi lo scopo nostro era quello di cercare di parlare e attraverso l'occhio di chi in carcere lo conosce come chi per professione fa il magistrato di sorveglianza
E con le parole ovviamente invece che usa un giornalista questo diciamo nasce questo libro da la l'idea di raccontare con un linguaggio giornalistico questioni che sono spesso difficili da comprendere che cosa sono le misure alternative esempio che cosa serve appena qual è la funzione della pelle ecco cercare di fare conoscere con un occhio disincantato non appunto buonista o indulgente il carcere ecco descriverlo come effettivamente è faccio un piccolo esempio ci voleva il film aria ferma che è un film appena uscito che parla di carcere fin bellissimo consiglio la visione a tutti per sapere che per esempio i detenuti non mangiano tutti insieme in una mensa
Eppure c'è una norma del due mila che prevede che in tutti gli istituti italiani ci siano le mense collettive perché uno dei fattori di risocializzazione il confronto quotidiano tra persone diverse quindi è un obbligo dello Stato dovrebbe garantire in tutte le carceri italiane una mensa comune ci voleva aria ferma per capire che invece i detenuti come diciamo chi entra in carcere
E lo so lo sa bene mangiano seduti sul proprio letto ONU ognuno dentro la sua Camera di pernottamento
Che diventa quindi l'uovo di isolato e il luogo in cui si soddisfano i bisogni primari e dove si si dorme tutto insieme mentre dovrebbe essere semplicemente il luogo dove si va a dormire
Quindi diciamo l'informazione ha sicuramente le sue responsabilità
C'è anche da dire che bisogna distinguere perché non mancano i giornalisti e i giornali specializzati che conoscono il carcere che sono entrate in carcere che e che l'ora contano come effettivamente appunto ci sono artisti che che loro che lo descrivono scrittori che lo raccontano quindi non dobbiamo fare ovviamente di tutta un'erba un fascio
Però diciamo il fatto anche per esempio di seguire molto
I rigurgiti dei soci al dove ovviamente il ragionamento come dire
Di pancia che prende molte persone quando si sente parlare che avendo ad un uomo detenuto si possa garantire il diritto all'affettività e addirittura il diritto alla sessualità ovviamente certo questo è un è un sistema come dire che non ci aiuta alla comprensione del fenomeno ecco perché io credo che sia fondamentale conoscere e conoscere responsabilmente quindi essere consapevoli e questo diciamo è stato uno sicuramente dei biscotti di questo libro
Infatti proprio su questo questi questi luoghi comuni tra l'altro credo che l'Italia sia stato anche sanzionato erano quelle parlate per errori che vengono fatti siamo stati sottratti fatti uno di questi è anche quello di non permette recato sovraffollamento lo sappiamo tutti quest'ultima che sovrasta realmente un tema tragico nel nostro Paese poi i comportamenti all'interno del carcere che non sono stretta non sono sempre rispettati
A queste della mensa ed è l'ora d'aria
Tutta una serie di comportamenti che invece dovremmo si dovrebbero dovrebbero essere garantiti non vengono garantite l'Italia è stata sanzionata questo dalla Corte europea giusto
Sì l'Italia è stata sanzionata con una umiliante condanna del due mila e tre di C la sentenza Torreggiani delle condizioni di sovraffollamento perché una dei diciamo dei bisogni fondamentali
Dell'uomo è vivere in una situazione di disfarsi o sufficiente voglio dire con la lo da un provocato dalla pandemia tutti abbiamo abbiamo capito sulla nostra pelle che cosa significa stare chiusi in casa non poter uscire non potere fare le nostre attività ecco quella che tecnicamente si chiama perché il giuristi chiamiamo
Detenzione domiciliare arresti domiciliari è una condizione assolutamente Silvia non poter uscire se non per poche ore ecco questa condizione aggiunta uno spazio ristretto in cui
Come dicevo prima si fanno tutte le attività
Potì dia alle ovviamente dette è una trattamento
Il principio di umanità quindi contrario la nostra articolo ventisette mai vario l'articolo tre della Convenzione dei diritti europei che parla di tortura il Consiglio d'Europa quindi è è evidente che per questo l'Italia ha ha subito una condanna grave e ha cercato di correre ai ripari
Ha cercato di correre di pari con una serie di provvedimenti legislativi sempre però come dire in un'ottica
Deflattiva meramente deflattiva senza cambiare il volto dell'istituzione carceraria e il volto delle della della della pena sarà solo con gli stati generali dell'esecuzione
Penale voluti dal ministro Orlando nel due mila e quindi si si è cercato attraverso una grande
Consultazioni civile di voler dare un'impronta diverso al sistema dell'esecuzione della pena e questo doveva servire per una riforma complessiva del carcere che però poi non ha avuto insuccesso che
Meritava ora ci troviamo di fronte a una situazione che sempre drammatica i Covito per esempio ha aggravato le condizioni carcerarie perché vi è stata una
Sospensione di una serie di diritti fondamentali tipo quello delle visite con i familiari che è uno degli strumenti del trattamento per i pensieri educativo
Utili voi a proposito di questo mettiti in evidenza che tutti saprete che nelle e carcere non c'è internet quindi non ci sono collegamenti con col mondo esterno ha appena detto che un'istituzione globale globale
Ma lì mettete in evidenza che in realtà hanno messo a disposizione in alcuni carceri penso non so in forse
Se in tutti la possibilità dei collegamenti e e cioè è stato una cosa un di grande successo dato un pure commettere sono riuscite a vedersi persone che cioè
La mente non venga si è stato uno degli effetti positivi diciamo della pandemia per quanto riguarda il carcere la possibilità di collegarsi attraverso WhatsApp fare le videochiamate
E diciamo sembrerebbe una cosa così semplice che basterebbe renderla comune insomma istituzionalizzare la perché non non si capisce perché un detenuto possa parlare solo dieci minuti
Ogni settimana con i propri cari quando voglio dire non ci sono problemi di sicurezza tranne ovviamente una certa quota di detenuti hanno un regime particolare non solo il quarantuno bis ma anche i regimi di alta sicurezza in cui bisogna cercare di regolamentare anche i rapporti con l'esterno
Proprio un detenuto comune la possibilità di
Di di di vedere persone che non vede di seguire un figlio attraverso una videochiamata è un grande vantaggio soprattutto allenta le tensioni carcerare guardate uno dei motivi più
Più frequenti negli atti di autolesionismo dei suicidi è la rotta la totale rottura dei rapporti con l'esterno soprattutto con i propri cari un detenuto che entra in carcere
La famiglia fuori
Il colpevole di aver interrotto questo rapporto familiare e soprattutto non sa se questa famiglia rimarrà con Luís soprattutto se ha una c'è una pena molto lunga qui la possibilità di coltivare in questo rientra anche il diritto alla fertilità
Un rapporto familiare è la migliore garanzia
Per una espiazione della pena che sia come dire che possibilmente positiva e utile per lui quindi uno dei fattori principali e disagio e proprio questi
Ai ai fatto riferimento al lavoro
Cioè lavorare in carcere
Qui voi mettete in evidenza alcuni aspetti lavorare non si può lavorare gratuitamente il lavoro va retribuito perché e lavoro
Ed è uno delle attività è una delle attività che in qualche modo aiuta persona perché rimaniamo all'interno di questo concetto di questa parola personalità persona a realizzarsi ma ci sono altre forme di partecipazione né all'interno del carcere quindi lavoro interno ed esterno e lì poi volevo fare una un ragionamento su un riferì con una riflessione che voi fate facendo riferimento Michele Serra ma ci arriviamo dopo scusate faccio una parentesi la chiudo voglio tornare invece alla il nostro ragionamento lavoro lavoro interno lavoro esterno
Ma anche attività culturali arte il teatro
è una delle attività maggiormente promosse all'interno delle delle carceri
L'arte l'arte figurativa e qui poi ce lo racconterà meglio meglio di quanto non si possa fare in questo breve dibattito Tomaso Montanari ma ecco l'idea di di fare attività sia lavorative
Pratiche mattini tra invece ludiche questo coi voi portate anche alcuni dati questo naturalmente rende il il carcerato più vicino a un mondo
Normale umano ma poi libera la sua mente e naturalmente risponde maggiormente a quel tema della rieducazione che dovrebbe essere la base della Carta del carcere uno
Ah sì gli strumenti del trattamento che prevede l'ordinamento penitenziario sono molteplici sono tutti
Come dire di pari dignità non ce n'è uno più importante degli hard e quindi non solo il lavoro ma appunto la cultura nei rapporti familiari
Le attività sportive ricreative e così via però noi invece abbiamo assistito soprattutto in questi ultimi anni ad una sopravvalutazione del lavoro come strumento del trattamento
E e cercherò e noi cerchiamo anche nel libro di dispiegare perché allora innanzitutto è chiaro che il lavoro è una ha una capacità di promozione del soggetto enorme perché ciò che rende degno
L'uomo è proprio la capacità la possibilità di lavorare quindi di guadagnare lecitamente per esempio come
Ciò che serve per per vivere quindi anche sotto il profilo come dire più strettamente pedagogico ed educativo importante per un condannato sapere che c'è un modo lecito per guadagnarsi da vivere non solo con uno una via illecita
Però il lavoro deve essere concepito assoluta innanzitutto non come antidoto all'ozio no spesso si dice detenuto non ha nulla da fare lo teniamo occupato lo facciamo lavorare
Magari gratuitamente questo è è un veramente un un grande fa fraintendimento il lavoro non può essere un antidoto all'ozio non deve essere un antidoto all'ozio e non deve essere gratuito perché se il lavoro è gratuito
E è evidente che perde quella sua funzione appunto come dicevo di promozione de de del proprio nel proprio essere
E invece che cosa succede oggi voi avete sentito anche i non tecnici sentiranno spesso parlare del lavoro di pubblica utilità no cioè si fanno lavorare i detenuti magari nelle città
Fuori del carcere in articolo ventuno che è un beneficio che si concede sconcio detenuto di lavorare fuori e poi di notte di rientrare in carcere a dormire per rendere le città più pulite e questo lo si fa gratuitamente
Ora non so diciamo sotto sotto c'è
La volontà di dire io utilizzo la tua forza lavoro per un bene collettivo vendi la la polizia della mia città e in qualche modo c'è anche la volontà di alleggerire semplicemente ecco qua una minimo di benevolenza la risposta punitiva afflittiva cioè il carcere per te sarà meno pesante se puoi uscire
Però noi ci domandiamo che cosa imparano condannato da questo lavoro questa non è la giustizia riparativa
è qualcosa di molto simile ai lavori forzati perdonatemi questo paragone però certamente il fatto di dire perché poi detenuti sarà invogliato re questo lavoro gratuito perché se no non esce dal carcere quindi c'è anche una sorta come dire di piccola di piccolo ricca quindi il lavoro importante se è retribuito e se e rientra in un ottica di promozione sociale
E di pari dignità è la cultura è fondamentale ci sono molti attività anche di di formazione ci sono dei giornali molto importante sei cani italiani ricordo
Ristretti Orizzonti del carcere di Padova e e quindi anche l'attività di formazione un'attività importante che i detenuti possono possono svolge oltre la cultura l'arte e di attività
Abilitative sola ecco per rimanere sul tema del lavoro e io facevo riferimento al lavoro interno
Non so chi io l'ho scoperto leggendo questo libro che si usino e colui che va a far la spesa allo spaccio del carcere scoppino e colui che si dedica al lavoro di pulizia all'interno del carcere ora questi due terzi sono altri
Sono stati sostituiti oppure fare fai la domandina è una richiesta per ottenere un qualche saluto il rettore Buongiorno magnifico fare
La
La domandina la richiesta per ottenere qualche cosa la tutte domande tutte parole che in qualche modo fanno ci fanno sorridere vedo i vostri o sì perché non credo altro avendo quelle mascherine e che sorridono su queste cose è coperto che esistono probabilmente in situazioni globali e proprio è l'espressione tipica dell'espressione Corbani
E queste vengono sono state sostituite allora qui loro portano Bortolato e vigna riportano una citazione di Michele Serra cui si in cui dice sì fondo questo
Soltanto mi tutto sommato sì caro colui che va a farla speso colui che punisce tiene in ordine le celle UE gli spazi comuni ma in realtà di sostanza non cambia niente allora io ho due Costa aggiunge su questo le parole hanno un significato e quindi è chiaro che se non ci cominciamo ad abituare a chiamare anziché spesi non scoppino ma la persona che ed edita ad una certa attività
E ci cominciamo ad abituare
Questo è una buona cosa lo vediamo anche nella questione di genere su cui noi donne siamo stati impegnate moltissimo e lo saremo ancora di più prossimamente
Quindi è un cambio linguistico che in qualche modo a un cambio culturale ma io credo che l'affermazione che fa Serra che tutto sommato dice sì ma è una cosa ma false una falsità e ancora una volta una falsità all'interno dei dei casi perché tanto quei termini lì sono rimaste nella mente delle persone e quelli restano allora da una parte come dicevo c'è ma bitume culturale Max secondo me Serra diceva proprio questo che pur avendo cambiato
La pare la terminologia concettualmente la atteggiamento di coloro che stanno lì per caso non è cambiato quindi l'invito di Serra era piuttosto per Adr cioè bisognerebbe intervenire maggiormente le cambiamento culturale e non fermarsi soltanto alla terminologia
Sì io infatti è un'isola pedonale sono d'accordo però ovviamente le parole sono importanti se non cambia la sostanza almeno cominciamo a cambiare le parole ma voglio dire non è solo una questione un'operazione di restyling linguistico non era questo il punto il punto è che dobbiamo uscire dalla logica infantili durante e tipico delle istituzioni totali che si affidano sulla obbedienza
Quindi non solo il carcere le scuole gli ospedali eccetera è trattare la persona che vi è soggetta con un linguaggio infantili Zante quindi rivolgersi al detenuto invitandolo a fare una richiesta che è una richiesta dicendogli che si chiama domandina è trattarlo come un bambino e questo è un un fondamentale fraintendimento o come uno sciocco che finora non trattarlo come persona noi i nostri figli li abbiamo educati
Non usando linguaggi fertilizzante certa con erano molto piccoli era molto piacere ma poi ho cominciato a trattarli da uomini e non ci sogneremmo mai fai una domandina quindi utilizzare questi termini ha un significato culturale secondo noi fondamentale ed è per questo che una delle proposte degli stati generali era acquista sembrava poca cosa alla fine è rimasto questo lo so la sostanza non è cambiata
Però intanto cominciamo a utilizzare le le parole ovviamente Serra aveva ragione io capisco benissimo c'è anche come dire una questione di di gergo alla quale siamo anche affezionati gli stessi detenuti non cambiano i detenuti fanno una fatica
Enormi a cambiare questa terminologia continuano a utilizzarla però credo che compito dell'istituzione pubblica sia quello di cominciare a trattare le persone
Come uomini e quindi a non usare loro confronti un linguaggio che sia infantili Zandt
Si stava infatti su questo mi trovi assolutamente d'accordo perché e dal linguaggio che parte la rivoluzione e quindi è giusto e corretto modificare cercare di modificare le parole
Quello che è vero e che secondo me non è sufficiente non è sufficiente e voglio sottolineare quello che tu dicevi che il fondo sono loro stessi che continua a utilizzare quel linguaggio quella terminologia perché poi sono mai adeguate e forse bisognerebbe lavorare maggiormente anche
Sul linguaggio nei confronti dei detenuti se ma se posso aggiungere una considerazione in relazione a questa ultima cosa che che dicevi
Una tra un altro diciamo fenomeno abbastanza pericoloso ci all'interno del carcere esiste una mentalità carceraria
Secondo la quale i detenuti tra di loro si si stigmatizzano reciprocamente nel senso che quando una persona entra in carcere condannato per un reato la prima cosa che fa siccome a entra con un enorme senso di colpa il più delle volte non sente con un enorme senso di colpa la prima cosa che fai cercare di vedere se all'interno del carcere c'è qualcuno peggiore di lui e quindi se io sono un ladro il rapinatore è peggio di me il rapinatore dirà che lo spacciatore di droga è peggio di lui lo spacciatore di droga dirà che il pedofilo è peggio di Luís pedofilo dirà che l'assassino
E peggio di lui e così via quindi c'è una mentalità carceraria lo si deve dispiace ritornare ancora nel film ma nel film si parla anche di questo quindi il lo Stato dovrebbe innanzitutto combattere la mentalità carceraria invece Minale insomma
Per cui ci sono alcuni detenuti che sono considerati infami e quindi vengono trattati talmente male paghi l'altra parte della popolazione detenuta che lo Stato ha l'obbligo di proteggere Nardis degli istituti esistono le sezioni protette e sono le sezioni nel cui sono contenuti detenuti che se si lasciassero insieme agli altri subirebbero angherie soprusi e violenze quindi lo Stato
è obbligato a segregare queste persone cosiddetti infami oppure che sono responsabili reati infamanti questa una mentalità carceraria che va combattuta perché non usciremo mai perché lo stigma ieri Ambrosoli dice Verreaux rimane reo per sempre figurate una personale responsabile di un reato grave come un reato sessuale per esempio che considerato grave dalla stessa mentalità criminale
Che lei narra reo anche quando uscirà dal carcere quello rimarrà per sempre e e quindi questo è un altro aspetto che su cui si dovrebbe se si vuole una pena rieducativa una pena risorsa disarmante su cui si dovrebbe intervenire e invece purtroppo noi abbiamo una amministrazione per il momento
è deputata solo a alla gestione quotidiana dell'istituzione senza un tentativo di cambiamento anche se ovviamente con la ministra Cartabia
Abbiamo già comune certo a vedere qualche differenza rispetto prima certo un lavoro enorme su cui però tutti devo dire siamo obbligati ecco perché io credo che di carcere dobbiamo occuparcene tutti e per questo che l'abbiamo fatto questo li blocca sicuramente una finalità di di piccola divulgazione insomma libro che si legge così insomma facilmente non arrivano molto tecnico
Ma perché credo che sia responsabilità di ogni cittadino occuparsi anche dei destini di quelli che sono in carcere perché gli uomini liberi detenuti sono appartengono
Lo escano siano persone migliori
Sono molto belle le pagine questo libro in cui c'è il carcerato entra e cerca qualcuno che è peggio di lui sono è sono molto belle e anche da un punto di vista sociologico permettetemi di fare il mestiere molto molto interessante perché l'idea che qualcuno all'interno di una comunità vada a cercare non sia meglio di lui ma chi è peggio di Luís
Per potere avere dei benefici da questo da questo confronto e queste pagine effettivamente sono molto belle sì è vero è un libro divulgativo un libro che possiamo leggere tutte persino io che non ho nessuna competenza di giurisprudenza
E sono stati in grado di decodificare lo e quindi è davvero è giusto quello che dici che dovremmo essere tutti un po'più impegnati
Nella nel pensiero sul carcere perché in realtà poi tutti noi abbiamo una visione abbastanza come dicevo prima abbastanza violenta nei confronti della del carcere nei confronti del carcerato fino a che non facciamo esperienze come diceva prima Massimo Guidi e andiamo vederlo come questo carcere quel perché carcere son tutti boh sì allora voi fate qualche pagine dedicate qualche pagina ricchi all'architettura e su ho saltato volevo dire un'altra cosa ma mi è venuto in mente e questa voi mettete evidenza di come in carcere siano state di in qualche modo sono molti me per esempio capace di Fossombrone
L'urgenza dell'architettura è un una struttura molto bella realtà son brutti
Allora le case nuove è un'ulteriore punizione le carceri sono brutte diventano immediatamente orribili le carceri sono brutte sono lontane dalla città e questo è un altro errore
Carcere dovrebbe essere all'interno della città invece una politica degli anni novanta si è cercato di costruirle sempre tutto in periferia
Conquisti modo unicellulari che sono ovviamente poco consoni anche i precetti di come dovrebbe essere la fila secondo la Costituzione certo sono dei luoghi brutti per carità è difficile cercare di fare di fare qualcosa di di trarre qualcosa di viene da un luogo che per forza un luogo di sofferenza perché di privazione della libertà però devo dire nella mia esperienza io ho avuto modo di vedere qualche carcere norvegese o qualche carcere spagnolo dove l'ottica è completamente diverso da dove soprattutto si punta sulla vita in comune
Certe l'idea del carcere
Cellulare dell'idea che ognuno debba espiare la pena e soffrire la propria restrizione della libertà da solo in una cella ci viene dalla da dall'idea stessa di carcere nato nel Settecento cioè che ha sposato l'idea del monachesimo occidentale per cui la persona per emendare la propria colpa dovrà stare da solo in cella pre così come il monaco doveva pregare da solo
In cella uscire solo per lavorare esegue dare guardate la stessa cosa restare in cella da solo e poi uscire solo per fare le attività trattamentali questa una concezione che ci portiamo dietro da duecentocinquanta anni che bisognerebbe superare non si capisce perché un carcere non possa essere collettivo ci si ci si affida sempre la scusa della sicurezza
Ma è ovvio che poi bisogna distinguere chi sono Circuiti Diversi non si può fare per tutti non penso che si possa fare per i soggetti responsabili dei reati di criminalità organizzata è evidente ma per la comunità comune da popolazione detenuta comune perché non si può pensare a qualcosa di diverso da un carcere che non corrisponde a questi criteri in carcere meno brutto sull'architettura si è cercato di fare
Di fare tanto però alla fine anche lì tante commissioni tanti progetti non sono arrivati
Da da nessuna parte anzi devo dire un un mini cosa allora del Piano nazionale di
Pnr così detto famoso ci sono dei soldi per le istituzioni carcerarie per il braccio io mi aspettavo che ci fossero dei soldi dedicati ai progetti di reinserimento
Ai progetti di all'assunzione di nuovi educatori carcerari di nuovi agenti di polizia penitenziaria no i soldi sono destinati alla costruzione di nuove carceri o di nuovi parchi
Poca no molti soldi rivelando l'Europa anche per questa cosa qui deve verranno usati probabilmente anzi per la costruzione di nuove carceri speriamo almeno che sta fissiamo delle carceri più belle di quelli che abbiamo
E però voi dite che in fondo c'è una similitudine tra le carcere e il convento
Allora per i conventi li ha fatti tutti imposti bellissimi sono meravigliosi
Culturalmente ci architettonicamente anche come spazio cocomeri ricerca del luogo mio non ho mai visto un convento imposto brutto né architettonicamente
Brutto quindi questa analogia
Tra il convento il carcere che voi fate non è certo per questo e per altro perché c'è un rimando appunto ma una chiusura forse quella la parte più significativa terrà
Porto della e la similitudine del del collegamento tra il carcere che il monastero sì diciamo è è proprio una ragione una ragione storica perché spesso si dimenticano il noi lo diciamo anche nel libro che il carcere è una invenzione moderna cioè una volta la pena non era la privazione della libertà personale erano i lavori forzati erano le pene corporali erano le case lavoro le le prime istituzioni come dire che si poteva avvicinare al carcere erano nel nel mille cinquecento e il seicento le case lavoro l'adesione fra i detenuti lavoravano
E venivano anche retribuiti poi esce cominciato a pensare che l'unico modo fosse quello di di privarli della libertà personale per consentirgli di espiare
Una colpa certo cioè anche un'impronta ovviamente religiosa in questo no perché le teorie sulle né darà si pensava che chiaro commesso un crimine dovesse semplicemente viali solo attraverso questo processo
Come dire io intimo e spirituale potesse tempo
Per vent'nell'Ottocento con le teorie positivistica
Si è cominciato aperta a pensare che non fosse più solo libero arbitrio la causa del delitto cioè il fatto che uno possa scegliere tra bene e male
Ma che invece il il reato nasce da un fattore di deprivazione sociale quindi agendo sulle cause di deprivazione sociale familiare culturale e così via si può forse avere la ragionevole aspettativa che la persona non delinque più quindi si è cominciato a costruire il carcere come qualcosa di diverso ma lui ancora siamo in alto mare perché noi ancora quanto meno in Italia abbiamo questo invece questa
Atteggiamento il titolo di vendita pubblica significa proprio questo cioè il carcere ancora pensato come una vendetta pubblica c'è una vendetta dello Stato che sostituisce la vendetta privata che ci sarebbe se non ci fosse questa perché questo è il concetto carcere nasce per quello ti privo della libertà personale anche per sottrarsi alla vendetta privata della vittima
Ma sostituti ti sostituisco però con una pura e semplice amputazione di diritti fondamentali senza nessuna speranza che tu possa effettivamente diventare qualcosa di diverso ecco faccio l'avvocato del diavolo qua ci sono tanti troppi avvocati quindi perdonatemi
In fondo uno dei luoghi comuni è è quello di lire
Uno che una eccessiva apertura nei confronti il del carcerato una troppa condiscendenza troppo giustificazionismo tutto questo no porta tutto sommato a un sentimento cioè una provocazione come una provocazione nei confronti del pubblico nei confronti delle persone
Fuori del carcere tale per cui di anziché comprendere aggredisco anziché comprendere mi allontano dalla loro visione allora non è che nel vostro modo di raccontare il carcere
Non facciate invece un un azione tale per cui ebbe nove questa in questo libro si racconta tutto ciò che si dovrebbe fare si dovrebbe aiutarli si dovrebbero aprire cioè troppa condiscendenza troppo giustificazionismo troppo apertura
Non sarà che riusciamo ad avere una risposta
Contraria da parte delle persone la parte iniziale previsione un peso perché se si stessi trasporto tutto sul piano dei diritti e non dei premi cioè i benefici che si danno i detenuti non sono dei premi essi che continueremo a dire che è stato premiato il pericoloso delinquente
Era una volta un un problema ecco allora lei usa il linguaggio c'era un eroe non uscire invece se se per esempio l'affettività
Deve uscire dall'ottica della premialità non non potrà mai concepire sì un diritto fondamentale come come quello dell'affettività come un premio deve essere considerato come un diritto
E quindi se noi riportiamo alla Costituzione parliamo di diritti e di giustizia e cerchiamo di impostare il discorso su queste basi io credo che anche il pensiero dell'opinione pubblica quella più consapevole ovviamente
Oltre a potrebbe diciamo cambiare certamente è uno sforzo noi eravamo consapevoli scrivendo questo libro di andare contro il senso comune è chiaramente un testo che era controcorrente però come dire forse il tentativo di utilizzare un tecnico della materia come modestamente posso essere io che mi occupo di calcio da tredici anni è un giornalista che quindi sa come molto sensibile per l'altro di peraltro che non si era mai occupano diciamo no al carcere di Edoardo si occupava di politica internazionale migliaia di altri tempi
Quindi il fatto dice di cercare di di dire però però se c'è qualcuno ti racconta il carcere com'è veramente perché l'ha visto ed è una persona che è un'istituzione perché anche un magistrato voglio dire fa parte di questa istituzione complessiva
Forse ma magari prestiamo un po'un po'di ascolto coi devo dire la nostra ambizione non era quella di convincere qualcuno perché sappiamo benissimo qual è il pensiero comune ma di far conoscere sì
E in effetti ad un certo punto del vostro lavoro voi di intermediati evidenze io questo proprio lo sposo completamente che esiste prima uno spazio culturale prima ancora di quello giuridico questo è rispondo la sintesi del vostro lavoro nel senso che giustamente tu dici non noi non vogliamo convincere nessuno però vogliamo fare cultura informazione cultura su questo argomento e quindi questo la la parte fondamentale del vostro lavoro quindi nessun convincimento nessuno lavoro in direzione di prendere una posizione ma di facciamo sapere vi facciamo sapere che carceri in Italia sono quello che sono qui facciamo sapere alcuni dati facciamo sapere come ci aspettiamo che dovrebbe essere il lavoro vi facciamo sapere qual è il linguaggio che dovremmo usare ancora una volta questo mi ero appuntato proprio e mi fa piacere che l'abbia detto l'abbia detto subito di usare il termine premio questa perché nell'immaginario collettivo nell'informazione
A nessuno piace pensare che chi delinque venga premiato ma infatti il nome è un premio e sbagliata la parola e l'uso della parola che è sbagliata e quindi questo credo che sia l'aspetto fondamentale di di quel di questo lavoro
Io per avviarsi alla conclusione poi magari sento se è chiara vuole intervenire vuol dire qualcosa volevo però chiederti una su un argomento su cui l'informazione non fa assolutamente niente ma perché non fa niente soprattutto non fa niente secondo me perché è un tema molto molto divisivo l'ergastolo ostativo
Si vorrebbe un'altra fratture convegno e solo credo salivare delle regate che perché le ha formalizzate non ci dice mai niente noi non sappiamo nulla
Sappiamo solo pochissimo cioè
Quanti articoli di giornale uno di riviste o sul web avete letto sull'ergastolo ostativo
Qualunque in ed è la la divisività non è legata all'orientamento politico un pensiero sociale ha una posizione culturale i davvero trasversale
Allora il tema dell'ergastolo ostativo si interseca con il tema della
Diciamo perseguire le finalità
Di politica criminale Attraverso l'esecuzione della pena cioè combattere un fenomeno sociale dico subito la mafia
Attraverso gli strumenti dell'esecuzione penale è molto difficile io non sto parlando
Dell'aspetto del della fase come dire sostanziale del sanzionatorie ma perché ci sono dei reparti che per i quali è prevista la pena dell'ergastolo poi uno la può pensare come vuole favorevole o contrario all'ergastolo però la pena è quello ecco però utilizzare poi la sua esecuzione c'è l'esecuzione della pena perpetua
Come uno strumento di lotta perché questo è fraintendimento fondamentale quindi per esempio non consentirà a nessuno anche chi si è fatto partecipe di un processo di cambiamento che è apprezzabile solo dal giudice e solo il giudice che può dire se una persona nuovo utilizzare gli strumenti del trattamento anche i benefici penitenziari perché ha dimostrato di aver fatto un percorso di revisione critica quella che noi chiamiamo revisione critica ecco invece considerare che una persona per il fatto stesso di essere
Così cioè di venire da un certo mondo di aver commesso un certo reato sia per definizione irrecuperabile perché questo è il il concetto ovviamente sbagliano
Dov'è incostituzionale perché invece la pena assegni la Costituzione assegna la pena un fine rieducativo a qualunque pena non distingue fra reati di mafia non reati ora prima quindi questo è un tema cruciale ovviamente con cui la Corte costituzionale si è dovuta confrontare perché anche qui siamo in tema di diritti e accusare detto delle cose molto importanti ha messo in mora il Parlamento che entro un anno dovrà disciplinare da Castro ostativo e quindi adesso si stanno affastellando delle proposte di legge
Vari possibili proposte che vengono anche da pezzi della società civile e ovviamente il Parlamento adesso ha un'enorme responsabilità
Però incerto questo è un il tema dell'ergastolo ma voglio dire anche di tema dell'altro no ecco la droga è un fenomeno sociale gravissimo mai pervasivo
Contro il quale si cerca di combattere ancora una volta con lo strumento del dell'Api non abbiamo gli istituti penitenziari che sono al trenta per cento composti da persone che hanno problemi di tossicodipendenza e certo il carcere non è un luogo in cui si può curare la tosse
La tossicodipendenza di anche qui la risposta a un fenomeno sociale che si vede si vorrebbe combattere con la con lo strumento sanzionatorio e soprattutto esecutivo quindi credo che questo rientri un po'anche nella
In questa ottica che e perdente per quanto mi riguarda
C'era lei voleva aggiungere qualcosa quel forte porre qualche domanda al magistrato volevo volevo ringraziarvi innanzitutto perché ringraziamento sentito perché ci avete raccontata secondo me
Così al carcere ma anche come dovrebbe essere in particolare come dovrebbe essere sulla base delle prescrizioni della nostra carta costituzionale e anche avete descritto come dovrebbe essere invece raccontato e narrato eccome al contrario raccontato è narrato quindi c'era sempre un duplice sguardo sul siccome e come dovrebbe essere quindi grazie grazie davvero
E poi volevo sottolineare che
Abbiamo affrontata l'esplorazione di una parola davvero complessa è una parola morendo perché cantiere separarmi economo e è una è una parola non
Io esco dalla da qui con con una consapevolezza e con una speranza cioè
Attraversa che avete detto Aniene a pensare che carcere anche assente cioè è una anch'essa a niente cognizioni forse è una parola gestiti di giustizia ma quanto meno
Buona in in lieve in ogni essere
Una parola ingiusta quindi c'è la possibilità che il carcere sia una parola di ingiustizia attraverso quello che ci avete descritta attraversa le vostre sensibilità quindi grazie grazie di cuore allora
Sì chiudere leggendo l'ultima frase del vendetta pubbliche il carcere in Italia una appena che sia solo vendetta pubblica e null'altro ha fallito il suo scopo credo che questo racchiuda avvero il lavoro di Marcello Bortolato Edoardo vigna
Vendetta pubblica il carcere in Italia per l'edizione della terza grazie a tutti lasciamo la parola
Al professor Montanari
Intanto come dicevo prima Benvenuto è una bellissima Patana quindi ci piacerebbe che desse il benvenuto a questa questa eventi a questa seconda parte della della nostra giornata
è il magnifico rettore a venire al piano Perrone salute per una parola di giustizia che sicuramente ora scegliere
Ho
Allora grazie buongiorno nella terzo giornata di questo convegno sono state affrontate tantissime parole credo che usciremo come mi auguravo anche io nella prima giornata usciremo Bamba questo convegno con una consapevolezza maggiore di cosa significhi giustizia
Quali siano anche di colori dalla società
Dobbiamo perseguire come
Come istituzioni istruzione formativi formazione istituzioni di giustizia
I su di voi si sceglierà il nuovo una parola di giustizia io
Le molto complicato come ce ne sono tante
Io ritornerei a quello diciamo che dicevo per la prima giornata cioè l'insicurezza certo non aveva sotto non è una parola proprio di giustizia o forse del lo stretto termine ma credo che
Che l'insicurezza sia un una condizione cioè sta caratterizzando convocherà ha caratterizzato lo società soprattutto negli ultimi tempi probabilmente continuerà accadrà utilizzarla speriamo non permute novantuno
Ma è una condizione molto importante perché quando ci sono condizioni di sicurezza
è molto difficile vivere molto difficile prendere decisione
In tutti i settori quindi penso che
Questo è la mia non è una mia scelta quindi di nuovo grazie a tutti gli intervenuti mi dispiace di essere arrivato in ritardo ma hutu contro il tempo e quindi non non so il fiuto ad arrivare in tempo
Di nuovo ringrazio chiara
Passione
Un incubo o dunque riprendendo il discorso sul valore della comunicazione della buona comunicazione e della buona anche informazioni vorrei che condividessimo adesso col risultato di di buona comunicazione un'idea perché realizzata dal gruppo comunicazione di Magistratura democratica che è un gruppo e giovani e molto valoroso perché ha dedicato energie entusiasmo e coinvolgimento a questo
Questo video che riassume
Quello che paga abbiamo scoperto momento dopo momento essere un possibile filo rosso dei nostri incontri e affidato a due personaggi letterari importanti che da sempre individuano il dissidio fra la legalità e la legge da un lato che la giustizia dall'altro
E li sentiremo attraverso anche le voci di due protagonisti delle nostre giornate non anticipo nulla e il lo condividiamo con voi con grande piacere grazie
Mielina Misilmeri Caselli nella sita le loro istanze diverse niente ingegneri edili
Almeno voi sei anni
Quand'era ancora in mano Nannini girerà in autunno in una visita Lina insegnante Vizzini
Non mai Jesi povera non erano i nostri clienti l'ideale Salvemini quello
Beh nella tragedia di Sofocle Creonte lei sì simbolo di un potere indiviso di un potere inflessibile proprio perché indiviso perché racchiude in sé la funzione di legislatore ma anche la funzione di giudice e grazie a Dio questa questa unità che poi al all'origine del dramma di Creonte è stata superata ecco Creonte si è trasformato il potere dello Stato moderno sia profondamente trasformato sia attraverso il gioco se vogliamo il gioco salutare della della distinzione della separazione dei poteri sia evitando come di intera materia leggi e ingiusta perché oggi nelle valli alle costituzioni consentono consentono anche di dubitare della legge in nome di una legge più alta che e la Costituzione
In molte delle ragioni dell'originario conflitto ed il drammatico conflitto fra Antigone e Creonte sono state stemperate
E nel leggere Creonte le sue ragioni occorre e nel conto delle sue profonde trasformazioni che sono le trasformazioni Stella Paolis dello Stato moderno
Sì che io successiva consessi il divenire non so perché Antigone nei secoli è rimasta
Una un simbolo di libertà un simbolo di ribellione è un simbolo di possibile dissenso perché è una figura profondamente moderna la piccola Antigone come dirà UIL nella revisione della tragedia e il segnale che non tutto funziona bene anche nelle democrazie non solo ai tempi di Sofocle ma anche ai tempi nostri
Antigone e una come dire una presenza che si contrappone al pensiero unico
Che si contrappone alla tranquillità della società temette il segno del dubbio per questo Antigone rimasta una una una eroina anche dei tempi moderni perché la democrazia
Va beh un fatto acquisito per cento
La democrazia non esiste la democrazia è un sogno e un obiettivo che si realizza soltanto se c'è anche al suo interno una capacità di reagire all'ingiustizia di giustizia della legge all'ingiustizia del potere alle ingiustizie che circolano nella società ecco Antigone e un antidoto ma questa situazione
Ed è semmai l'ultimo momento di questa nel momento conclusivo di questa giornata di nicchia che accendiamo nato a Militello tutti insieme
E quindi dà il benvenuto ancora una volta all'anno al relatore per una tre di questa lectio magistralis professor Tomaso Montanari
Neo rettore neo rettore dell'Università per stranieri di Siena storica dell'arte quindi è venuto il momento in cui il linguaggio del diritto al linguaggio della giustizia va ad intrecciarsi e sa che sarà una connubio felice Cognetti linguaggio dell'arte quindi il professor Montanari sarà introdotto dalla collega e amica Marina stronzio che molte aziende
è adoperate molta condivisione la realizzazione di questo festival evitando ancora una volta che il festival ha un'origine particolare significa festa popolare
E camminata ragazzine anche di piacevolezza di gradevolezza e trentatré per capire a questa e pettinata insita nell'etimo elegiaca era piena se distrazione nella incerte sentiremo Afghanistan Grazia Neri in assunzioni a donare Montanari
Bene grazie Chiara buongiorno a tutti e grazie a voi per essere direi per aver accettato di condividere con noi una domenica un po'inusuale
Si conclude oggi le parole di giustizia abbiamo visto in questi giorni in una maratona di tre giorni
Confrontarsi intellettuali oggi storici giuristi
Giornalisti appena scrittori consenso critico intelligenza sulle parole del giustizia accesso in tanti voti che la giustizia assuma nei diversi contesti in cui è considerato l'insicurezza appunto ma anche l'informazione la disinformazione la manipolazione dell'informazione così come la legalità
Tema dibattuti Issing
E abbiamo avviato alcune riflessioni ci auguriamo lo dicevamo ieri con Chiara che l'Università di Urbino posso ancora essere presente anche l'anno prossimo e nel tempo futuro con nuovi e vecchi interlocutori per interrogarsi ancora sulla giustizia e sulle sue parole anche recuperando gli spicchi della storia che sono coinvolti in questo processo io sono una storica quindi non posso non riferire questo e al fatto che il torta dell'uomo e vita in tutti i suoi periodi da lotte per la giustizia e ahimè anche da battaglie profondamente ingiusto
Secondo me recuperare la prospettiva della storia dell'uomo può aiutare le donne e gli uomini di oggi anche a porsi giusti interrogativi cioè quegli interrogativi non falsati ma proprio calati all'interno
Nella prospettiva storica e la verità storica di Percy per definizione non è mai farla si tratta di temi che attraversano tutta la storia dell'umanità che hanno le proprie radici
Sin dai tempi più remoti e poi hanno attraversato la dorsale del pensiero filosofico greco io penso ai dubbi di Socrate su che cosa sia la giustizia ma anche prima di lui
Che cosa appunto fosse questa parola in qualche maniera il terno su cui ha ruotato lasse della vita umana guardata però attraverso la prospettiva della sua socialista dubito ai fatti propri nella riflessione giuridica romana e qui penso ad un giurista romano in maniera particolare
Un giurista che si chiamava Ulpiano che visse a cavallo tra il secondo è il terzo secolo dopo Cristo il quale di fronte a questi interrogativi cosa fosse la giustizia proponeva di risolverli calando il giusto nell'in bagno pensa divina
E quindi allontanandosi dal modello cinico dell'imperialismo romano individuava nel dare a ciascuno il suo la risposta al terribile acquisto cose
Questa idea in realtà aveva già
Trovato alcuni sostenitori
Ciceroni ad esempio e si fondava un certo punto sulla convincimento che invece l'altra accezione comune della giustizia cioè Daria tutti lo stesso
Ormai non fosse più efficace fino ad un certo punto ne abbiamo anche nell'iconografia giuridico politica
La giustizia è rappresentata come unicamente alcuni dei piatti in equilibrio quindi dare tutti lo sketch
A un certo punto evidentemente quest'idea non riesce più a penetrare la Società e si arriva ad un certo punto in cui essa viene in qualche maniera sostituita dal concetto di Daria ciascuno il suo ma anche questa idea di giustizia effettivamente commisurata a quanto spetta a ciascuno e apparentemente di sicuro Effetto in realtà ha ottenuto nella storia Effetti aberranti
Ne parlavamo neppure due mesi fa
Con il dottore Livio Pepino e con don Luigi Ciotti durante gli incontri che il dipartimento di Giurisprudenza organizza con gli studenti neodiplomati che sono interessati a frequentare gli studi giuridici ebbene proprio in quell'occasione noi abbiamo ricordato come
Questo è un dato che forse non tutti conoscono sebbene abbastanza noto all'ingresso di uno dei campi di concentramento di maggiore violenza mi riferisco a quello di Biocca in Walter campeggia se la scritta richiede data sai ne cioè a ciascuno il suo in un'evidente distorsione della logica egualitaria che aveva animato e non solo il giusto naturalista Ulpia e allora che cos'è che manca effettivamente alla giustizia per essere tale sia che vogliamo credere ad un sezione DS in termini di dare a ciascuno il suo o se preferiamo a questo punto pensare in modo più rassicurante ma non scevro da altrettanti problemi ad un'idea di Daria tutti lo stesso evidente che noi qui
Abbiamo bisogno di una rete valoriale una rete che la posso imbrigliare questo concetto l'opposta
Indirizzo serrare verso la realizzazione del bene comune altrimenti le aberrazioni saranno sempre possibili in questo concetto
Dobbiamo ritornare a valori di civiltà umana che non siano soltanto ispirata però a visioni squisitamente religioso ma profondamente i laici quegli stessi valori peraltro che noi troviamo espressi
Nella nostra carta costituzionale io penso innanzitutto all'articolo due della Costituzione con la famosa enunciazione del principio di solidarietà sociale che illumina disse tutti i principi costituzionali e restituisce a cascata
Un senso profondo anche alla successiva famosa declaratoria
Del principio di uguaglianza sostanziale contenuto nel secondo comma dell'articolo tre no non voglio certo addentrarmi su questo terreno perché ho visto di fronte dei miei colleghi costituzionalisti finissimi non sono tanto sprovveduta di andare su questo terreno
Però soltanto come storica e questo diciamo è mio compito sommessamente vorrei lumeggiare qualche tratto in maniera particolare
Proprio mi viene in mente una costante che la storia ci ha ci ha restituito cioè quello di un spesso frequente scollamento che insiste che si può determinare tra
Una
Giustizia intesa presente nella nostra realtà fattuale anzi più che giustizia nella sua accezione patologica cioè ingiustizia
Oggi mi sembra che un po'tutti tutti gli individui tutti gli uomini comune
Albertino questo sentimento di ingiustizia che abbiamo addosso quasi come una seconda pelle che con cui ci sbrighiamo la mattina con cui affrontiamo i colleghi di lavoro sta diventando un po'una sensazione incombente la nostra e tra questo che comincia a diventare particolarmente pressante ed un'idea invece un ideale della giustizia come fine verso cui tendere verso cui fra spendere la società civile e verso cui convogliare peraltro alla stessa essenza della legalità lo si è detto in questi giorni e molte volte ancora durante questo suo figlio il messaggio era questo la legalità e uno vuoto simulacro se non tende verso la giustizia in questo scollamento che tipico delle epoche di confusione valoriale e che si traduce sovente in disagio quanto non in Rava abbia sociale anche il diritto anche questo lo abbiamo accennato risulta come oppresso
Oppresso da una sorta appunto di populismo penale che grida continuamente non alla giustizia ma alla vendetta
La caccia all'untore la caccia al nemico senza molto lo straniero sembra che la maggiore concentrazione dell'essere umano oggi sia diventata acquista quindi non c'è più la ricerca della giustizia
Se la ricerca della vendetta escono due concetti che anche la storia ci restituisce come profondamente diversi guai a confonderli
Il diritto dicevo oppresso da queste forme di populismo specialmente penale
Pare si sia ripreso di fronte ad un suo compito di ricucire lo questo strappo e non è soltanto un compito
Finale cioè il diritto non ha soltanto il compito di intervenire come sanzione penale
Il diritto come sanzione penale e l'estrema ratio
E l'ultimo ricorso al quale dobbiamo fare una società in primo luogo deve educare deve non solo informare ma formare fare in modo che il diritto penale la sanzione arrivi veramente quando non è più possibile intervenire in altro modo
Penso da questo punto di vista per esempio alle tante morti sul lavoro qualche intervento legislativo ci può essere c'è stato chip potrà anche essere mai innanzitutto un problema culturale
E ancora di più qualcosa che mi tocca veramente nel profondo i femminicidi ma quante morti ancora di donne dobbiamo contare tutti i giorni per aprire un'indignazione un'indignazione sociale
E sì al recupero di valori non sia soltanto la legge che interviene alla fine con la sanzione non basta non basta idee mortificante per una società che ci sia soltanto quest'ultimo ricorso e non una formazione invece culturale che sostiene tutto un processo di una società che cresce e che si ribella di fronte un femminicidio
Ce ne sono stati più di ottanta dall'inizio del due mila ventuno siamo a otto soltanto negli ultimi sette giorni dieci giorni di cui uno o due giorni fa con una media spaventosa e cosa facciamo invochiamo la sanzione per il colpevole d'accordo invochiamo la sanzione esemplare
Ma lo sappiamo tutti non è questo veramente il punto per risolvere questioni del genere e allora proprio riflettendo su questo scarto tra l'ingiustizia come parte proprio ineludibile della vita umana e l'aspirazione invece alla giustizia come un luogo cioè non deve essere soltanto idea è un ideale ma un ideale al quale tendere affinché poi irriverenti affinché non lo possiamo trasportare nella realtà concreta della vita umana
Ecco che ci è parso che questo viaggio nella giustizia di questi tre giorni debba trovare oggi la conclusione sua in un'analisi più alta la sua immagine nella cioè profondamente la storia dell'uomo del suo patrimonio intimo intellettuale nel suo sforzo di superare infinito per ricongiungersi a una dimensione superiore e questo il nudo il nudo e la educazione e il recupero degli spazi del diritto e della cultura in tutte le sue forme non solo nei tribunali la scuola l'università ritornino a recuperare il loro ruolo formativo per ultimo arriveremo alla norma penale
Affido dunque questo compito di condurci a compiere dei primi pass all'interno di questo percorso
Culturale a quello studioso che oggi
Io ritengo non soltanto io per fortuna
Meglio di chiunque altro capace di far brillare la grandezza dell'arte e peraltro questa cornice grazie anche al suo direttore che ci ha permesso di essere qui al dottore Gallo dei restituisce tutta la la sua magnificenza svelando nell'intima umanità anche attraverso la strenua difesa del nostro patrimonio artistico così messo costantemente a rischio volte da scelte poco curate e allora ripartiamo da qui
Da ciò che è profondamente umano cedo dunque la parola con immenso piacere e profondo senso di gratitudine per la sua relazione su intorno all'iconografia della sicurezza allo storico dell'arte e il rettore dell'università
Siena stranieri professore Tommaso Montanari grazie
Grazie grazie a parole di giustizia per questo invito grazie a tutti i promotori di queste giornate
Grazie all'università di Urbino nella persona verso magnifico rettore grazie alla Galleria nazionale delle Marche in quella del suo direttore davvero molto importante essere qua per me e vorrei dire grazie permettetemi anche a due persone fisiche Livio Pepino e a Marina Frosio anche per questa bellissima introduzione
Motivo di onore e anche un po'di imbarazzo prendere la parola in questa Sala in questo palazzo
Per la solennità per la unicità
Ma non è del tutto inappropriato visto il tema che proverò a trattare da intanto perché credo profondamente che lo scopo fondamentale primario del patrimonio storico e artistico della Nazione sia quello di formare cittadini è una grande agenzia di educazione alla cittadinanza è un grande luogo
Potremmo dire con Calamandrei parafrasando quello che diceva della scuola anche il patrimonio culturale è un organo costituzionale se lo si intende bene
E d'altra parte il nucleo fondante dell'articolo nove della Costituzione per cui la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura la ricerca e tutela paesaggio e patrimonio
Il quel nucleo con il cuore è un cuore urbinate ed è un cuore che in qualche modo abilità nelle stanze di questo palazzo
Se è vero come è vero che uno dei dei dei testi che la preparco apre parola articolo nove e la lettera che Raffaello da d'Urbino e Baldassare Castiglione che qua era di casa
Scrissero nel mille cinquecentodiciannove al Papa leone decimo
Dove si usa quella parola tutori
I governanti sono tutori del patrimonio cioè hanno la responsabilità di tramandare al futuro qualcosa che di cui non sono padroni e la radice di quella parola tutori tu euro e la stessa radice di tutela la stessa parola chiave dell'articolo nove della Costituzione e poi forse non è inappropriato
Parlare i in una sala del trono che divenne poi come mi ricordava il direttore sarà delle feste Sala dei balli cioè in un luogo di rappresentazione del potere di legittimazione del potere di creazione del consenso non è del tutto inopportuno parlare
Di come si possa destrutturare la retorica del consenso intorno alla sicurezza anche oggi
Parliamo di parole di giustizia e dunque di immagini di giustizia perché da noi in Italia queste due lingue sono indivisibili
Lo dico all'inizio per legittimare la presenza di uno storico dell'arte in un luogo in cui si tratta di parole sebbene non possiamo parlare di parole senza parlare di immagini almeno fin dall'undicesimo canto del Purgatorio
Di quel Dante che ormai è davvero onnipresente nell'anno dantesco nell'anno dell'anniversario pochi versi dell'undicesimo del Purgatorio
Ho vanagloria delle umane posse come poco verde in sulla Cima dura se non è giunta dalle tattiche rossa il tema è la superbia la constatazione di Dante che la gloria
Anche dei grandi artisti rischia di durare poco se dopo comunque grandi artisti
Non ci sono età di decadenza una riflessione cruciale
Nella periodizzazione della nostra storia culturale e poi i versi chiave credette Cimabue nella pittura tenerlo campo e ora Giotto il grido sicché la fama di colui è scura
Così nello stesso modo in cui Giotto ha preso il posto di Cimabue
Così ha tolto l'uno all'altro Guido la gloria della lingua e forsennato ci l'uno dell'altro caccerà dal Lido
Guido Guinizzelli Guido Cavalcanti è un terzo che nonostante che siamo fra i superbi ha con ogni probabilità Dante stesso assai poco modesto
La gloria della lingua delle parole intrecciata sin dall'inizio altissimo della nostra storia culturale alla gloria della lingua delle immagini
Cima bue e Giotto Guido Guinizzelli Guido Cavalcanti e Dante non possiamo dividere queste due tradizioni non possiamo usare le parole senza usare contemporaneamente anche le immagini nel decimo canto del Purgatorio e queste sono miniature possedeva Federico da Montefeltro si parla del dio artista il dio lo scultore
Crea sulle cornici del della montagna del Purgatorio
Queste immagini
Di modestia queste immagini che si contrappongono alla superbia quel visibile parlare espressione geniale di Dante che ci consegna l'indivisibilità fra parole immagini quel visibile parlare di cui qua si vede proprio l'immagine di Traiano che si piega a fare giustizia alla vedova un'immagine di giustizia topica fondante due lingue degli italiani Roberto Longhi che qua vediamo ritratto da Pier Paolo Pasolini suo allievo a Bologna dell'indimenticabile corso del quarantadue due anni dopo nel quarantaquattro scrive ogni italiano
Dovrebbe imparare da bambino la storia dell'arte come una lingua viva
Storia dell'arte come una lingua però non sono ancora quelle di Dante se vuole dice Longhi avere coscienza intera della propria nazione l'ultima parola di quell'articolo nove che sarà scritto qualche anno dopo la Liberazione
Una nazione per via di cultura non per via di sangue non per via di stirpe non per via di religione una parola una nazione per via di cultura e dunque inclusiva per definizione
Dunque come si può dire sicurezza in immagini come si pronuncia nel linguaggio delle immagini la parola sicurezza
Come è stata detta una risposta classica e quella della celeberrima enciclopedia iconografica di Cesare ricco che il più un reperto il più fortunato repertorio figurato dell'età moderna
Come dice il suo messaggio pubblicitario condurci nella prima edizione necessaria ai poeti ai pittori agli scultori per rappresentare le virtù ivi Rizzi gli affetti e le passioni umane
Un enorme prodigiosa quantità di edizioni in tutte le lingue europee la rende il fondamento dell'immaginario
Nelle corti nelle università nelle città di tutta Europa dal mille cinquecentonovantatré fino al mille seicentonovantotto è in realtà ancora oltre
Come è rappresentata la sicurezza nell'enciclopedia della vita
Sicurtà o sicurezza
Le è una enciclopedia figurata che stava nelle botteghe di tutti gli artisti che compulsano veloce la computano velocemente quando si trovavano a dover la rappresenta
Donna che si appoggia ad un'asta con la destra mano e con la sinistra a una colonna così si vede in una medaglia di Macrino
E Sicurtà si dice quella fermezza che sente l'uomo nello stato suo come in ogni altra cosa senza a pericolo di dire essere rimosso
Perciò si fa appoggiata alla colonna che dimostra fermezza
E all'asta che denota imperio e maggioranza dalla quale pericolo cascare a terra come virtù sapersi conservare con onore
Donna che tiene in capo una Ghirlanda d'ulivo Stars sedere dormendo con la destra chiede un'asta nella sinistra mano posa la guancia della testa tenendo il gomito del braccio nella medesima mano sopra una colonna
E ancora altre due possibilità molto vicine che attingono a fonti dell'antichità
Stanno e la medaglia di ottone imperatore una donna che nella destra mano tiene la corona e nella sinistra una tra
Oltre Securitas popoli romani
Nella medaglia di opinion Macrino si dipinge una donna la quale con la sinistra mano si appoggia ad una mazza e con l'altra sopra ad una colonna con lettere Securitas temporum
In tutti questi casi ci si riferisce innanzitutto allo stato d'animo alle virtù del principe
Il
La sicurezza del popolo romano la sicurezza dei tempi
Le immagini sono in sintonia con le parole
Se apriamo il Grande dizionario della lingua italiana del Battaglia tutti noi caro e andiamo alla lemma Sicurtà un po'vetusto ma ancora in uso leggiamo
Come primo significato anche peraltro la definizione di sicurezza tranquillità interiore serenità d'animo assenza di inquietudine assenza di sospetto
E poi come conseguenza di questa dimensione interiore essere al sicuro da pericoli e insidie e in questa lunga voce vorrei sottolineare un'occorrenza la voce sicurezza sociale che dice il Battaglia è compare in Italia per la prima volta nel mille novecentoquarantaquattro
E poi rientra nel nome della legge del mille novecentosessantanove la prima occorrenza del Battaglia di questa accezione è un brano di Luigi Einaudi
Il che farebbe molto riflettere sull'accezione del liberalismo come corre oggi in Italia
In accordo con Lessico con le parole nella nostra storia dell'arte la sicurezza e dunque innanzitutto una qualità dell'animo dei principi di chi è chiamato a governare
E quindi uno stato di quiete di tranquillità offerto al popolo la sicurezza potremmo dire in questa tradizione che quella portante della nostra storia dell'arte è il contrario della paura con la sua connaturata incertezza
Facciamo due esempi tra i mille possibili uno in pittura e uno di scultura dal Palazzo Ducale di Urbino a un altro grande palazzo dell'eterno potere italiano Palazzo Farnese a Roma
Uno dei pochi che tiene testa al Palazzo Ducale di Urbino bisogna dire pre altezza di qualità figurativa con i suoi interventi michelangioleschi fra gli altri
Ma dentro il grandissimo Palazzo ci interessa uno spazio piccolo il camerino
E anche qua la connessione con la tradizione rovinate fortissimo perché come ben sappiamo tutti i camerini lo studiolo di Francesco a Palazzo Vecchio e questo Di Odoardo Farnese a Palazzo Farnese tutti discendono dallo studiolo di Federico che a pochi passi d'acqua
Un microcosmo inteso come il ritratto dell'animo di un principe e di un principe che ha bisogno di coltivare se stesso che deve studiare
Ci sono era strano che deve studiare e che deve tenere i ritratti degli uomini illustri di fronte a sé per aspirare al meglio
Per guardare chi è meglio di sé e non chi è peggio disse tanto per agganciarsi faccio che ci veniva così bene ha detto poc'anzi
Nel il camerino il cardinale Odoardo Farnese a la intelligenza di servirsi di Annibale Carracci appena arrivato a Roma siamo nel passaggio fra Cinque e Seicento
Il la tela incastrata al sommo del del canarino Farnese che oggi è in realtà nell'originale al museo di Capodimonte a Napoli è Ercole al bivio il principe chi governa
Può scegliere la facile strada della menzogna le maschere in fondo a destra può scegliere di mentire
A Warri undici o i suoi concittadini a seconda del modello
Oppure un e dunque abbandonarsi al piacere al potere inteso come più accelerato oppure poi imboccare le virtù e stretto sentiero che porta in cima al Monte della virtù
Le immagini
Intorno all'Hui nel camerino lo aiutano a capire come si può fare qua c'è uno schema che non si leggerà ma che dà l'idea di come le figure mitologiche si accompagnino sempre delle allegorie concettuale
Beve per esempio combattere in sei e nei suoi concittadini la paura perché il suo effetto è l'insicurezza
E infatti qua sicurezza
Se lo approvo
E qua
La vedete in questo schema
Vicino alla rappresentazione della decapitazione di Medusa che rappresenta il terrore vinto affrontato e vinto e dalla eliminazione della paura e non dalla sua coltivazione che nasce la sicurezza
Dominio disse
Sconfiggere i vizi
Lato oscuro interiore ecco la la sicurezza di Annibale Carracci un bellissimo disegno preparatorio a lucro e nella monocromo del camerino Farnese forse non tutto autografo di Hannibal ma comunque ancora di grande livello
Da un interno da una pittura a un esterno a una scultura ma sempre in casa Farnese pochi anni dopo
Siamo a Piacenza nella grande piazza civica di un libero comune medievale di fronte al palazzo del Comune che ancora stiamo al Palazzo gotico a Piacenza
Dove i Farnese costruiscono i simboli della virata verso lo Stato assoluto
Il Naviglio così monumenti equestri di Alessandro di Ranuccio Farnese affidati a Francesco Mochi questo gigante anche se ancora non tanto conosciuto forse al grande pubblico della scultura Proto barocca italiana
Ecco il momento di Ranuccio Farnese sul suo piedistallo due grandi rilievi in bronzo in uno vediamo un sistema allegorico Complesso Piacenza si inchina le virtù di Ranuccio Farnese
E nel secondo vediamo o dovremmo vedere la prosperità di Piacenza sotto il governo di Ranuccio Farnese
Questo secondo rilievo ci trasporta dal teatro di virtù che ha luogo nell'anima e nella mente di Ranuccio il primo rilievo
Alla concretezza della vita di Piacenza cui allude un'architettura che evoca l'immenso incompiuto Palazzo Farnese il Piacenza
E il territorio che tra i suoi archi si intravede percorso da contadini al lavoro
La quinta che chiude la scena la nostra estrema sinistra è una rarissima scultura di genere dell'età barocca che ritrae a due piani dello stesso edificio uomini intenti lavori manuali
Venditori di stoffa e Fabbri
Scorrendo verso destra sul livello più alto sollevato di tre gradini la rappresentazione della legge
Che Ripa vorrebbe come una matrona attempata di venerando aspetto che sega in tribunale come sta
E che oltre al fette due libri dei codici tenga il regno papale e la corona imperiale
Sconvolti e i suoi suggeritori deciso di Dieterle in due
Legge civile a sinistra con la corona imperiale la bilancia della spada e la legge ecclesiastica che regge una mitria vescovile saggia sulla bilancia una corona e un calice ci sarebbe molto da dire su tutto questo ma non abbiamo il tempo ai loro piedi meravigliosamente seduto sui gradini come una figura che esca dalla Stanza della segnatura di Raffaello ecco lo studio così essenziale al principio lo studio un giovane di volto pallido vestito da Vito Modesto sarà sedere con la sinistra terrà un libro aperto nel quale miri attentamente ecco la destra una penna da scrivere
Quindi dietro alle due leggi ecco la nostra sicurezza
Donna che in campo tiene una Ghirlanda d'ulivo starsene dormendo ormai lo sapete con la destra tiene un'asta nella sinistra mano posa la guancia e la testa tenendo il gomito del braccio della medesima mano sopra una colonna
Il riparto tradotto dagli artisti con grado minore o maggiore di libertà ma con grande fedeltà
Dietro a chiudere il varco proteggendo la pace è forse l'amor di patria in abito militare e poi le protagoniste quelle che sono così strettamente legate alla sicurezza la pace
Che brucia le armi
Che trionfa sulla guerra l'avete ai suoi piedi un bellissimo scorcio
E poi l'abbondanza
L'abbondanza
Informati matrona con ghirlande di spighe di grano in capo
Un mazzo di papaveri è un corno d i dovizia pieno di fronde fiori e frutti che trionfa sulla carestia ma Cilente e mal vestita
Ve le ho fatto vedere anche per capire come la sicurezza viva in un sistema di virtù e di allegorie che si danno senso l'un l'altra potremmo stare sarebbe non spiacevole per la qualità dei nostri artisti a vederne moltissime altre
La sicurezza quel che mi preme dire fa parte dunque di un sistema di governo così come fa parte di un sistema di allegorie
Fa parte di una concezione della cosa pubblica ma prima della coltivazione dell'animo di chi è chiamato a reggere la cosa pubblica
Questi esempi parlano di un'immagine della sicurezza costruita rassicurando non costruita terrorizzando
Naturalmente non ci dobbiamo illudere si tratta di propaganda dall'alto in regimi assai diversi dal nostro ma ciò che mi preme sottolineare
E che tutta questa retorica per immagini dice una cosa sola la paura è un nemico da combattere non uno strumento di governo da alimentari
Bene non è questa la tradizione iconografica a cui si rifà la moderna iconografia della sicurezza in Italia è un'altra è opposta
Facciamo un esempio prendiamo il sito ufficiale
Sicurezza nazionale punto gov punto it di di chi la sicurezza ce l'ha nel nome per missione istituzionale la sicurezza nazionale
Che si definisce così il sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica cioè l'insieme degli organi e delle autorità che nel nostro Paese hanno il compito di assicurare le attività informative allo scopo di salvaguardare la Repubblica dei pericoli e delle minacce provenienti sia dall'interno sia dall'esterno cito dal sito i servizi segreti
Ebbene in questo sito con mia sorpresa ho trovato una pagina che ci ricorda da vicino l'antica arte della sicurezza
Leggiamo il testo che istruttivo
E che ci serve introdurre l'altro filone dell'iconografia della sicurezza
Cito dal sito dei servizi segreti nel Palazzo Pubblico di Siena è possibile ammirare un complesso ciclo di affreschi realizzato tra il mille trecento trentotto e il trentanove da Ambrogio Lorenzetti pittore esponente della scuola senese del Trecento
Commissionata degli amministratori della città allora governata da nove cittadini il governo dei nove l'opera è un'allegoria del buon governo e degli affetti del buono e del cattivo governo sulla città e sul contado di Siena
Il dipinto infatti disposto in alto su tre pareti della sala del consiglio il cuore pulsante della vita istituzionale della città
Doveva servire come guida per il governo locale ispirando la classe dirigente ad amministrare saggiamente proficuamente Siena gli affreschi contengono molti elementi simbolici e trasmetterà una serie di importanti messaggi di natura politico istituzionale
Tutto corretto nessun nulla da dire da parte dello storico dell'arte entrare sette paia dichiarazione della fonte
Nel mille del due mila dieci continua il sito dei servizi David Oman attuale docente presso il King's College di Londra e già alto dirigente dell'Intelligence britannica era un collega
Ha pubblicato un interessante libro dal titolo se ci rende State rendendo sicuro lo Stato
Nel quale vengono esaminati in profondità gli aspetti più rilevanti della politica di sicurezza nazionale contemporanee dell'attività di Intelligence
In una prima parte del volume ma anche nella sua copertina me lo sono preso letto ed è molto istruttivo l'esperto britannico ispirato da un suo viaggio nella città toscana attualizza le figure simboliche adoperate da Lorenzetti
Scegliendo le come punto di riferimento per lo sviluppo delle strategie di sicurezza di un Paese dunque attraverso un esponente dei servizi segreti britannici i nostri servizi segreti hanno scelto nell'iconografia della sicurezza in questa triangolazione singolare Italia Inghilterra Italia un'immagine
Il buon governo di Lorenzo il passato come fonte d'ispirazione dei moderni esperti della sicurezza giusto ma quale passato e come inteso
Cosa significa davvero il fatto che il passo purezza nazionale non abbia affatto scelto le immagini chiamiamole della linearità
Quelle Farnese ma la sicurezza la Securitas di Lorenzetti eccola qua secoli TAS
Anche se pudicamente è curioso che nel sito di questa figura che è quella per cui hanno scelto i Lorenzetti non c'è un ex frasi se non c'è una descrizione che sarebbe stata vedremo perché propriamente imbarazzante
Ora
Non c'è il dubbio che il buon governo di Siena sia una delle classiche immagini della politica del governo della cosa pubblica della nostra tradizione culturale un'immagine che è stata tante volte usata nel discorso pubblico anche recente
Un caso fra i tanti che mi è molto caro in una seduta del Senato della Repubblica del mille novecentosessantuno Emilio lusso eroi della resistenza qui ve lo vedete ai tempi della eroi che è meravigliosa fuga in barca da Lipari insieme a Carlo Rosselli membro della Costituente dopo e grandissimo scrittore che molti programmano provo a far comprendere agli onorevoli colleghi quanto fosse grave non applicare una legge e si trattava della legge che proibiva la ricostituzione del partito fascista
La trovo abbastanza attuale come situazione dicendo che una simile inerzia sono parole di Lussu dette nell'aula del Senato avrebbe negato all'Italia il diritto di corvi riconoscersi in uno stato del buongoverno
Dice va per usare un'espressione simbolo che nei suoi affreschi mortali ci ha lasciato Ambrogio Lorenzetti piace molto lusso lusso che fa risuonare il nome di Lorenzetti nell'aula del Senato chiedendo lo scioglimento
Del partito fascista ricostituito
è tutto in questa frase che risuona nell'aula di Palazzo Madama il senso della fortuna di questo maestro del nostro trecento il pittore civile per eccellenza l'autore di questo ciclo di affreschi del Palazzo Pubblico che ha come culmine
La rappresentazione del bene comune in questo vecchio con la barba vestito conico
Colori della balzana che sta fra la prudenza la magnanimità che sul capo vede volteggiare le virtù cardinali che ha come scudo il sigillo della Repubblica di Siena
Del Comune di Siena in quella fase e che ha scritto sopra Instinct improprie lettere bene comune una delle rare allegorie del bene comune
è questo il momento se scrive il costituto che molti costituzionalisti amano come precedente si potrebbe dire della nostra Costituzione nazionale si delibera mille trecentonove di cito per la bellezza di questo testo di fare scrivere uno statuto del comune
In volgare e di Lettera grossa bene leggibile ebbene formata acciocché lo possano le già le Popolare di persone e le altre che non sanno grammatica
E gli altri quali vorranno possano esso vedere e copia in detrarre e a vere a loro volontà
La legge la Costituzione costituto aperto a tutti anche agli letterati scritto in volgare lettere grosse quanto ci insegna sul modo in cui si debbano ebbero scrivere le leggi o le riforme costituzionali
Sappiamo che il costituto e per questo molto caro gli storici dell'arte prescriveva che lo cito in tra gli studi e le sollecitudine e quali procurare si debbano per coloro i quali hanno intendere al governo amento della città cioè fra i compiti dei governanti
E quello massimamente che si intenda alla bellezza della città parole del costituto mille trecentonove sono gli anni in cui Dante scrive la commedia è l'articolo nove del costituto la bellezza della città come compito dei governanti
E questa la schiena dell'affresco di Lorenzetti ma sarebbe naturalmente un errore leggere il buongoverno come un'idea platonica del governo buono un manifesto senza tempo senza contorni presto senza committenti
I committenti c'erano naturalmente erano il governo dei nove un governo medio borghese anti tirannico relativamente sollecito del bene comune
è stato tante volte detto quanto più di vicino nel nostro Medioevo a una democrazia
E gli affreschi di Ambrogio sono il capolavoro della loro geniale propaganda
A Piazza del Campo
Di Siena che si intravedeva è divisa in nove spicchi per il governo dei nove per dire quanto la loro capacità di parlare di sé attraverso il patrimonio sia persistente fino a noi anche se abbiamo perso le chiavi
Per capire ogni riferimento
Il brano che che in che ha colpito ai servizi segreti nazionali attraverso quelle inglesi e questo è la parete che rappresenta gli effetti del governo dei nove nelle campagne dalle porte di Siena dove vedete la Lupa che che legga la storia di Siena la storia di Roma simbolo di Siena come di Roma
Si libera in volo lasse Kurita che è una delle prime allegorie nude seminude della nostra storia dell'arte
Una statua inglesi crea trasfigurata in una allegoria medievale ben prima dell'Enciclopedia delle Rita in un momento in cui gli artisti il loro linguaggio solo dovevano costruire uno per uno
E qui c'è una straordinaria capacità dei senesi come poi dei fiorentini di attingere alla tradizione classica su questo ci sono le pagine molto belle Lorenzo Ghiberti ma non abbiamo il tempo il senso del messaggio di questo affresco
Prossime devo dirlo così ebbene restituito dall'ex frasi sta la descrizione contenuta nel brano di una celebre predica
Di un francescano molto sanguigno posteriore di alcuni decenni Bernardino da Siena
Cito un pezzo di una sua predica che parla di questi affreschi
Io ho considerato quando sono stato fuori di Siena e ho predicato della pace e della guerra in tutto il Medioevo non lo chiamano buongoverno lo chiamano la pace la guerra questo il titolo corrente negli affreschi di Lorenzetti ho considerato che voi dico ho parlato predicato della pace e della guerra
Che voi avete dipinta che per certo fu una bellissima inventiva
Voltando mi alla pace
Leggo le mercanzie a dare intorno vengo imballi vengo acconciare le scalze
Non in sicurezza propose insomma d'altra parte diciamo non abbiamo ancora imparato oggi come ci veniva ricordato
Leggo lavorare vigna tener seminare andare i bagni e a cavallo
La città dominata dagli effetti felici del buongoverno
E vengo impiccato l'uomo per mantenere la santa giustizia
E per queste cose ognuno sta in pace e in concordia
Per lo contrario voltando mi dall'altra parte non vengo le mercanzie il cattivo governo o meglio la tirannide
Leggo uccidere altrui non si accorciano case Anco si guastano heard però non si lavora per il relais vigna si tagliano non si semina non si usa una Magni né altre cose dilettevole
Non vengo se non quando si va al di fuori o donne o uomini leggo l'uomo morto la donna sforzata non armenti se non in preda a uomini a tradimento uccidere l'un l'altro
E la giustizia stare in terra rotta delle bilance e lei legga a tra Colle ma e coi piedi legati
Nessun dubbio per Bernardino sull'opportunità scusate torniamo indietro
Nessun dubbio sopra San Bernardino sulla necessità di impiccare l'uomo di vederlo di ostentare uno impiccato per mantenere la Santa giustizia il suo sguardo tuttavia e selettivo quella sicurezza sanguinaria veglia su una campagna eccola qua in cui l'ordine da mantenere è anche l'ordine sociale che non può cambiare i poveri lavorano duramente pascolano le cinte senesi che riconosciamo ancora nel loro manto di colore
Ma contemporaneamente i ricchi escono a caccia col falcone proprio sotto la Securitas Colle impiccato la Securitas sotto l'impiccato
La garanzia
Di quel lusso di cuore il dominio di classe è la sicurezza fondata sulla paura e sulla repressione i nove avevano fatto impiccare tra molti anche il figlio sediziosa o di un loro pari
Ma non c'è dubbio che la forca
Proprio come oggi il carcere toccasse soprattutto anzi quasi esclusivamente alle Po varie persone ai poveri
Lo ricorda in un brano bellissimo un'altra Santa senese decisamente più cristiana di Bernardino Caterina da Siena
Onde spesse volte vediamo scrive in una lettera a Andreazzoli Cavalcabò il senatore Di Siena spesse volte vediamo che questi con tali cioè i governanti mantengono la giustizia solo nei povere e le la quale spesse volte è ingiustizia
Ma contro i grandi notti cioè non fanno nulla contro quelli che possono e questo non è giusto e perciò non è Santa e non è vera giustizia
Ricapitoliamo un Governo monarchico aristocratico assoluto preferisce l'iconografia della sicurezza intesa come domenica sulla Pro assi
Un Governo plurale borghese elettivo
Nostra democrazia preferisce l'iconografia della sicurezza intesa come fondata sulla paura
Il punto è con ogni evidenza la necessità di acquisire consenso e i mezzi scelti per acquisire consenso la paura
La scelta della seconda immagine della sicurezza quella di destra da parte delle nostre agenzie di sicurezza dorme farci pensare
In una società che si dice democratica questa scelta ci ricorda l'inevitabile tensione fra passato e presente il rapporto che unisce dimensioni storiche che sarebbe vano voler tenere distanti
Ha scritto Marc Bloch forse lo storico più geniale del Novecento ucciso peraltro dai nazisti di Barbie mentre era fatte membro della Resistenza dopo aver perso la cattedra alla Sorbona in quanto ebreo
L'incomprensione del passato è vero nasce dall'ignoranza del passato scusate l'incompresa del presente nasce inevitabilmente dall'ignoranza del passato
Ma non è forse meno vanno affaticarsi nel comprendere il passato se non si sa niente del presente
E continua così spiegandolo attraverso ma aneddoto
Accompagnavo a Stoccolma arricchire non suo maestro ce lo terremo appena giunti mi disse che cosa andiamo a visitare come prima cosa sembra che vi sia un municipio nuovissimo cominciamo da lì poi come se volesse prevenire un mio modo di meraviglia aggiunse se fossi un antiquario non avrei occhi che per le cose vecchie ma sono uno storico ed è per questo che amo la vita
Parole che non ci si aspetterebbe in un dialogo fra aprire Rocco eppure è il vero motivo per cui molti se non tutti fanno gli storici
Questa capacità continuava blocchi di afferrare il vivente il presente ecco davvero la qualità sovrana dello storico non lasciamoci ingannare da una certa freddezza di stile
Anche i più grandi fra Dinoi storici hanno posseduto questa curiosità del presente
Giacché il fremito della vita umana che richiederà un enorme sforzo di immaginazione per essere restituito gli antichi testi e qui direttamente percepibile ai nostri sensi nel presente
Avevo letto dice più volte avevo letto più volte avevo spesso narrato io stesso racconti di guerra
Ma prima di averne io stesso provata la truce nausea nella prima guerra mondiale in cui era stato un errore
Conoscevo davvero nel pieno senso del verbo conoscere conoscevo io dal di dentro ciò che sono per un'armata l'accerchiamento o una disfatta per un popolo no un grande matematico
Non sarà meno grande suppongo per aver attraversato ad occhi chiusi il mondo in cui ha vissuto ma lo storico che non abbia il gusto di guardare intorno a sé negli uomini e nelle cose
Meriterà forse come diceva Pirella il nome medi prezioso antiquario ma opererà saggiamente rinunciando al nome di storico
Ecco dunque cosa della storia per blocca quella scienza degli uomini nel tempo la quale senza posa unisce lo studio dei morti all'osservazione dei vivi
Non paia dunque strano che l'allegoria trecentesca di una sicurezza fondata sulla paura e la soluzione formale di un corpo sorridente che sorregge e ostenta un titulus un cartiglio con una scritta minatorie propagandistica evochi invincibili mente immagini del nostro tempo come questa
Cosa diceva la Securitas
Di Lorenzetti senza paura ogni uomo Franco cammini
E lavorando Semini ciascuno mentre che tale accomuno cioè il governo dei nove manterrà questa donna in signoria e il governo della Securitas
Che che l'alle che di toscano che l'allevata Hailey ogni valigia che ha tolto ogni forza a i colpevoli
Più sintetico asciutta il decreto Salvini sicurezza e immigrazione
Ma sempre di cartigli si tratta sorretti con grande convinzione
In tutte e due i casi il destinatario è il semplice cittadino allora affacciato alla finestra di casa sua oggi alla finestra televisiva o a quella dei social media asta decreto Salvi
Sia ben chiaro quello che vediamo è solo l'esito di un lungo tratto
In cui tutte le parti politiche sono coinvolte
Ha scritto l'amico Francesco Pallante tra i relatori di questo nostro convegno cito passando per i decreti per Lelli Minniti Orlando per giungere oggi al decreto Salvini tutta la normativa sull'immigrazione introdotte negli ultimi anni è stata pensata in termini esclusivamente repressivi securitaria come se l'immigrazione altro non possa essere che un problema di ordine pubblico è così tracciando la genealogia del decreto sicurezza del governo Conte una legge cito l'associazione nazionale i partigiani e stravolge di fatto la costituzione Don Luigi Ciotti prima evocato
Ha allineato le leggi che l'hanno preparato leggi di centro sinistra leggi di centro destra contribuendo parole di Ciotti a dare diritto di cittadinanza alla razzismo
E dunque da molto tempo che in Italia l'immagine della sicurezza assomiglia più alla Securitas di Siena che alla Sicurtà del Ripa in un piccolo prezioso libero di dodici anni fa lavavetri Lorenzo guadagno Ucci un giornalista che si è trovato anche nella Diaz di Genova
E che ha come
Raccontato cose molto importanti patite sulla sua pelle stavolta in senso letterale
Ha raccontato come la retorica della sicurezza e del decoro urbano siano nate nella Firenze governata dalla sinistra nel luglio del due mila otto eravamo nel pieno delle campagne sulla sicurezza del governo Berlusconi
La Giunta di sinistra varava un Regolamento di polizia urbana nel quale è possibile leggere in chiaro
Non solo la radice ma un bel tratto della pianta della sicurezza della retorica securitaria che finisce che fiorisce oggi quell'anno ci racconta come il fiorentino Pier Luigi vigna allora procuratore nazionale antimafia
E la stessa Procura di Firenze furono costretti e intervenire nel discorso pubblico cosa rara
Smentendo l'amministrazione dissero nessuna reale esigenza di sicurezza giustifica la stretta contro i lavavetri che sembravano diventati il maggior problema della città alcuni preti memori dell'insegnamento di don Milani di padre Balducci digiuna vanno sotto Palazzo Vecchio altro palazzo di cui ora parleremo i nostri palazzi pubblici sono pieni dissi disegno di simboli
Con cartelli che dicevano bisogna combattere la povertà non i poveri e ancora la sicurezza e combattere la povertà il Governo varava il pacchetto sicurezza che ricalcava il larga parte quello lasciato dal governo precedente Prodi
Che non era stato approvato dalla crisi dell'esecutivo nell'introduzione al pacchetto sicurezza di Prodi si leggeva che pur diminuendo i reati bisognava rispondere alla in sicurezza percepita
Bisognava mostrare l'impiccato diciamo in qualche modo ha scritto Simon's Bay il l'infelice
A questi problemi
Sì fare sparire l'infelicità se un uomo soffre di sete per una ferita al ventre non bisogna dargli da bere bisogna guarire la ferita
E tutta da scrivere la storia per immagini di questo nostro tempo quando lo si farà da storico dell'arte inserirei questo lavoro degli studenti del liceo artistico Russoli di Pisa ebbe una grande risonanza nazionale
Hanno fatto ciò che gli artisti fanno da secoli anche in questo palazzo rappresentare immagini per emblemi con ritratti il volto del capo l'hanno fatto scegliendo le una tipica foto sorridente l'hanno sconvolto come per cercarci dentro per capire come funziona il meccanismo come stiamo facendo oggi come funziona il meccanismo della retorica del potere e poi hanno ricomposto mettendolo nudo tessendo lo attraverso una sorta di collare che unisce quattrocento fotografie
Che ritraggono altri colloqui che sono corpi di migranti
Il corpo fisico del capo coincide col corpo politico lo sappiamo il corpo di un consenso costruito attraverso la paura
I corpi con cui viene costruito il corpo del capo sono i corpi dei condannati a non arrivare letteralmente a non giungere arriva ebbene e proprio ciò che succede nel nostro affresco il corpo del regime dei nove come altrove il corpo del re e del capo del Duce del leader un corpo che si sdoppia sappiamo quello biologico si sovrappone il corpo simbolico al corpo mistico del potere si legittima si rafforza attraverso una sua allegoria
Una piacente giovane donna seminuda e sorridente
Che è solo l'altra faccia dello stentato corpo dell'impiccato
Una costruzione attenta e studiata che oggi è fatta di scelti con sorrisi a trentadue denti alternati ad apparizione da balconi famigerati da felpe rosari Nutella e pistole
Una fabbrica del Consigliere Enzo che sì del costo dice raccontano
Del costruendo nelle immagini
La vera sicurezza diceva questa manifestante
In una guerra di cartelli di titoli diversi è il diritto alla casa risse manti Zara le parole smontarle recuperarne un senso è una storia diverso
La stessa cosa si poteva dire con le parole della nostra Costituzione articolo quarantuno l'iniziativa economica privata è libera non può Schopp non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza alla libertà alla dignità umana
Centodiciassette tra i tanti possibili sono materia di legislazione concorrente quelle relative al rapporto internazionale con l'Unione europea delle regioni commercio con l'estero tutela e sicurezza del lavoro come usa questa parola la carta
E poi come sappiamo il meno applicato nella pandemia io dico purtroppo il centoventi
Il governo può sostituirsi a organi delle regioni delle città metropolitane delle Province e dei Comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali
O della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica
Ho una pandemia per esempio
Rita estendo dunque la storia semantica della sicurezza come parole come immagine si possono indicare punti di intersezione ne potremo indicare infiniti ne scelgo uno
Nel mille novecentosessantuno mentre aspettava di ricevere in Palazzo Vecchio a Firenze il ministro inglese dell'economia il sindaco che si chiamava Giorgio La Pira aveva preso qualche schematico appunto in cui riassumere la propria politica
Nel suo stile così ingenue così diretto si conserva nell'archivio della Fondazione o un solo alleato la giustizia fraterna qual è il Vangelo rappresenta ciò significa lavoro Perchinenna anca casa per chi ne privo
Assistenza Perchinenna necessità libertà spirituale e politica per tutti vocazione artistica e spirituale di Firenze nel quadro universale della città cristiana ed umana
Non era non solo parole
Nel mille novecentocinquantatré il sindaco La Pira aveva emanato un'ordinanza che merita di essere largamente citata perdonatemi è un po'come dire linguaggio delle ordinanze dei sindaci ma ha un cuore pulsante
Considerato che è gravissima la carenza degli alloggi del Comune di Firenze essendo pendenti richieste per alloggi e numero dam di mille centoquarantasette da parte di sfrattati aspra tanti
Attraverso informazioni prese attraverso normali organi di informazione risultano essere assolutamente nell'impossibilità di procurarsi un quartiere o da altra sistemazione per non avere i mezzi per pagare un affitto corrente al mercato libero
Considerato che la gravità della situazione tale che si sono verificati episodi di sfrattati ci hanno portato i loro mobili della sede comunale tanto che il fatto ha avuto eco anche in un giornale cittadino
Con conseguenza evidente di far sorgere una sempre maggiore attenzione nello stato d'animo non solo degli sfratti tanti
Ma anche dei privati cittadini verso questa pubblica amministrazione ritenuta incapace di soddisfare anche precariamente ad un diritto fondamentale del cittadino quale quello ad un'abitazione
Come dire che l'opinione pubblica in certi momenti può anche pesare la parte giusta
Considerato quindi che possono tenersi fatti di intolleranza e ribellione
Che sarebbero giustificati dice la Pira dal fatto che innegabilmente la costituzione dello Stato garantisce il diritto fondamentale del cittadino all'assistenza e alla sicurezza individuale familiare
Ordinò la requisizione immediata dello stabile vuoto sito in puntini puntini per l'Indirizzo il sindaco da Palazzo Vecchio ventuno febbraio mille novecentocinquantatré La Pira sequestro requisì un numero strepitoso di case sfitte anche di illustri cittadini molto abbienti per attuare l'articolo quarantuno della Costituzione in nome della sicurezza
è suggestivo ricordare che il sindaco aveva costantemente sopra la sua testa nella stanza di Clemente settimo che appunto il monumentale studio del sindaco di Firenze
Una delle più note rappresentazioni della sicurezza del tipo ridicola affrescata da Giorgio Vasari dalla sua vasta e chi
Ecco la sicurezza intesa dunque come saldezza morale dei governanti
L'interiorità del sindaco La Pira la sua fermezza
Membro della Costituente già come ben sappiamo
Come certezza del diritto come protezione dei più deboli quel che per il sanguinario Cosimo primo dei medici era solo una retorica legittimante per il profetico La Pira diventava letteralmente vero
Sarebbe troppo facile tuttavia lasciarci su una nota di ottimismo la convivenza con le immagini giuste non basta non basta a ispirare politiche giuste
Questa foto ritrae l'attuale successore di la Pira sindaco di Firenze Dario Nardella proprio sotto la sicurezza di Vasari fortunato a trovarla nelle linee Enrico riflette
La bella
Afferma a più riprese cito la bandiera della sicurezza la sulla destra l'ultima volta lo ha detto mentre si faceva riprendere su una ruspa che demoliva il campo del Poderaccio un campo nomadi Marcello Bortolato sa
Di cosa parlo
E dichiarava da tre anni abbiamo avviato un piano di demolizioni e di sgombri molto importante tanto che in certi casi mi sono guadagnato l'epiteto di sindaco di destra
Ma davanti alle occupazioni abusive soprattutto se molto importanti che colpiscono la proprietà privata un sindaco deve intervenire e su questo principio di legalità e sicurezza che
Pensi allo smantellamento del campo nei giorni scorsi sono stati mandati via tutti l'area sarà contestualmente messa in sicurezza dal proprietario un altro intervento concreto sulle qualità e cura della città andiamo avanti con legalità sicurezza fine della citazione
Il vocabolario è impressionante per La Pira come per la Costituzione il fine è la persona umana
E la proprietà privata è un mezzo per costruire un'utilità sociale che promuove sviluppi la dignità di ogni uomo diceva Calamandrei ai giovani e cinquantacinque la costituzione in due parole dare ogni uomo la dignità di uomo
La sicurezza per La Pira era la sicurezza sociale l'ordine pubblico si manteneva facendo giustizia ma facendo gli sgombri
Per un sindaco di oggi tutto ribaltato tutto il contrario la tutela della proprietà privata è il fine ultimo la sicurezza è garantita dalla polizia l'ordine pubblico dalla sicurezza
Il volto terribile della Securitas alata di Siena sorridente mentre innalza impiccato l'uomo per mantenere la santa giustizia come diceva San Bernardino
Sembra coprire e oscurare ogni altra immagine ogni altro senso di sicurezza
Il solo modo di vincere ha scritto Carlo Levi sarebbe di trovare quella parola che suscitando forze nuove buttasse all'aria la scacchiera e trasformasse il gioco in una cosa viva sarebbe stata detta questa parola il solo modo di vincere dunque e tornare a pronunciare sicurezza come una parola giusta una parola di giustizia grazie
Grazie di cuore Tommaso Montanari non c'è deluso ancora una volta ancora una volta essere condotti in un viaggio straordinaria nella cultura elevato alto come sempre sono le tue parole sono le tue analisi grazie davvero di e
Siamo adesso qui accanto a noi per le ultime battute conclusive di chiusura di questo convegno ecco
E che ne sono stati un po'anche CIO di tanti altri davvero gli animi di pensiero
Il dottore Livio Pepino
Già magistrato e presidente di Magistratura democratica e fondatore dell'edizione del gruppo va bene il dottore Stefano Musolino magistrato attuale segretario di Magistratura democratica
è ancora la nostra nerissima chiara Gabrielli così lei amica canea giacente di procedura penale nelle università negli studi Irving
Anch'io mi direi di di prendere la parola per descriverci le nostre impressioni rispetto a questa prima edizione Erwin anche e ferite di parole di giustizia le vostre parole su parole di giustizia ecco
Giro
Ma direi che
A questo punto in particolare dopo l'intervento qui Tomaso Montanari
Come dire c'è una necessità di di di provare a tirare le somme di concludere rapidamente quindi una mezz'ora semplicemente vivi rintracciato uno tocca in funzione di aperitivo dopo questo momento di di di di riflessione molto alto a parte gli scherzi vorrei dire soltanto due cose io credo che siano state tre giornate molto importante molto significativa e non perché chi ha contribuito organizzarle deve dirle per una sorta di autocompiacimento finale
Ma per delle ragioni che vorrei esporvi la prima di carattere generale abbiamo in qualche modo dato un contributo a dimostrare una cosa che sta alla base di parole di giustizia
Che la giustizia
Non sta
Nei tribunali o non sta solo e soprattutto nei tribunali la giustizia è una cosa molto più ampia molto più significativa di cui quello che accade nei tribunali e un pezzo e noi abbiamo cercato di farlo emergere
Parlando
Di molte cose parlando piatte come abbiamo fatto poco fa parlando di letteratura parlando
Di lessico di parole
Parlando di sociale parlando di lavoro parlando d'informazione parlando di carcere che non è parlare d'altro
E parlare davvero di giustizia per due ragioni fondamentali secondo me è la prima
E perché non illudiamoci se non c'è giustizia nel società non ci sarà giustizia di tribunali
E allora il problema della connessione tra questi due momenti è fondamentale e richiede una volontà e una capacità di ragionare in modo più ampio badate se
Per ricollegarmi alle cose che diceva Marcello Bortolato questa mattina
Se la società
Chiede più carcere e buttando via le chiavi
Non ci saranno magistrati di sorveglianza sufficienti ad evitare che questo accada
Io sono entrato in magistratura il che mi consente di dire che sono molto vecchio nel mille novecentosettanta e ne sono uscito nel due mila dieci ci hanno ricordato Rossella Semini Roberto Cornelli questi giorni di come i reati nel nostro Paese stanno diminuendo quando io sono entrato in magistratura mille novecentosettanta c'era la metà dei detenuti di quando io sono uscito
La metà dei detenuti
Si partiva allora da venticinque trenta mila secondo se c'era stata l'amnistia in in in periodi più vicini o no e si arrivò a sessanta mi
Pur in una situazione in cui i reati diminuiva
E dunque se la società per quelle ragioni che ha ripercorso in qualche modo ora Tommaso
Coniuga il termine sicurezza il termine paura in un certo senso
I tribunali saranno la ratifica di questo
E quindi l'importanza
Che il ragionamento anche di giuristi come quello degli storici è quello di guardare al presente il ragionamento anche di giuristi sia quello di non guardare soltanto al proprio interno ma di guardare
All'intorno e questo mi fa dire la seconda cosa per cui è importante confrontarsi su questi temi perché è uno dei
Dei dei mali peggiori che attraversa la giustizia dei tribunali chi l'amministra cioè i giudici e l'autoreferenzialità
Che è quello a cui ci vogliono ci vogliono mi considero ancora sia pure dopo dieci anni partecipe di questa che quello che si vuole riproporre
Quello che che che che in questo momento si sta dicendo che i magistrati pensino a fare i magistrati non non parlino d'altro
E questa è
Credo
Una delle
Non mi piace usare
Il termine battaglie perché ricordo Lidia Menapace quando si usava questo termine vi sia uguali cose usate così termini bellici non ma uno degli impegni che che che abbiamo di fronte dopo di controcorrente
Assolutamente controcorrente
Di dire che le idee nell'ambito del dei tre la magistratura del componente la magistratura così come quello della giustizia sono il l'elemento di confronto fondamentale altrimenti può succedere
Come come accade
Nella nella giustizia che si amministrano i tribunali per riprendere i temi dell'iconografia che ci sia
Una procura della Repubblica la Procura della Repubblica della mia città
Che inizia un procedimento che oggi è a giudizio nei confronti di uno dei più importanti autori di murales del nostro tempo per imbrattamento di un pilastro dell'autostrada per avere in Val Susa fatto un murales su quella che la situazione davanti imbrattamento
L'arte
Come imbrattamento dei piloni dell'autostrada
E questo è probabilmente di qualche magistrato che ha pensato di interpretare bene informalmente la legge così come ci sono magistrati che al di là di quanto il merito di singoli punti
Hanno pensatore penso di poter interpretare la norma trasformando
Un intervento nei confronti dei migranti di in un'associazione incontri
Questo è il risultato di tante cose
Ma il risultato anche della autoreferenzialità del non confrontarsi con l'esterno del non capire
La necessità che il
Rendere giustizia in senso tecnico si confronti con quello che succede e capisca quello che succede io pensavo mentre sentivo Marcello Bortolato prima quando parlando nel carcere parlava anche di droga ad alcuni magistrati di sorveglianza che nel concedere alcuni tribunali di sorveglianza che nel concedere l'affidamento in prova al servizio sociale i tossicodipendenti mettono come prescrizione non consumare stupefacenti
Questo forse casomai l'obiettivo
Ma il pensare una cosa di questo genere significa non capire nulla di cos'è una situazione di tossicodipendenza o di dipendenza in genere
Che evidentemente ha dei passaggi per arrivare a certi risultati non è non è che lo si impone come obbligano l'idea dell'imporre come obbligo ecco
Credo che tutto questo ci dimostri come il dire parole giustizia l'occuparsi davvero di giustizia significhi oltre che cercare di parlare a molti di confrontarsi anche con tecniche con specialissimi con culture diverso
Ecco questa era la prima cosa che volevo dire la seconda molto più breve e quella che io sono personalmente molto contento di questa tre giorni perché ha significato
Anche una ripresa di attività non solo dopo il momento più acuto e più difficile della pandemia che speriamo sia passato
Riprendere un'attività in presenza uno uno guardarsi in faccia un confrontarsi sulle cose ma significa anche
L'associazione porre qualcosa di più
La vere ripreso dopo un momento di difficoltà e significa ci siamo abbiamo già fare tanti programmi
Uno di questi è dare continuità questo impegno di Urbino
E dipese arredi Urbino e tanti altri ed è però un un dato ulteriore importante che io vorrei sottolineare io ragionavo in questi giorni che il lavoro che ha fatto chiara in questi giorni anche di conduzione di regia di vari eventi
L'ho fatto per per molti anni io in in
Niente
Edizioni precedenti di parole e giustizia e ho trovato molto importante molto bello che l'abbia fatto chiara non solo perché il giovane più gradevole e più brava di me
Ma anche perché questo significa un'integrazione tra quello che era stato un momento ti veniva soprattutto dall'interno della magistratura ma che ha ridato una centralità al momento dell'università
Che il punto cento nasce tutto di lì perché nasce tutto dall'educazione alla cultura
E il fatto di aver questo momento come motore anche dell'iniziativa sarà una garanzia per il futuro dunque ringrazio chiara ringrazio credo doverosamente tutti
Il tutti gli altri da gente dell'Università di Urbino che con Chiara ci hanno consentito oltre all'aspetto diciamo più importante che quello culturale anche sotto il profilo organizzativo di passare insieme tre giorni molto buoni e molto belli grazie
Anche i ringraziamenti faccio subito all'università di Urbino al dipartimento di Giurisprudenza in particolare
A Chiara ma anche Andrea loro ordinario lavoro
Presto all'IRI per consentire uscito alla magistratura già nel due mila dieci ma ancora retto da una straordinaria passione per i diritti che lo fa essere ma diciamo pure a combattere qui con noi su questi su questi temi
Partire da queste conclusioni raccontandomi esperienza personale
Io vivo e lavoro a Reggio Calabria e anche giurano insieme ai problemi criminali di criminalità organizzata che sono noti abbiamo dei quartieri degradati costieri particolarmente degradato Reggio Calabria si chiama argilla era un posto tempo si coltivavano delle uniti straordinarie da un vino buonissimo poi c'è stata la cementificazione e si è deciso di marginalizzare lì costruendo anche tantissime case popolari un'intera comunità rom ma è tutta un'intera comunità di soggetti marginalizzati mi è capitato anche con alcuni magistrati di andare in queste case in alcune di queste case e siamo andati per esempio in un intero condominio in cui alla fine erano abitate soltanto due case le altre erano completamente disabitate ed erano state diciamo così destrutturate pezzo per pezzo da soggetti che avevano sottratto infissi porte e qualunque cosa
E ci abitavano due signore
I cui figli erano andati altrove a cercare diciamo posti un po'più tranquilli che non avevano dove altro abitare e ci comunicavano questo loro profondo senso di in sicurezza
Un'insicurezza perciò autentica vissuta
Nei ceti più poveri in una dimensione più popolare nelle testi nelle periferie della nostra macchina delle nostre immaginazioni
Che cosa è diventata questa viene sicurezza autentica a cui bisogna dare una risposta
Insieme questa grazie ad una
In sicurezza indotta da sistemi che non sono democraticamente controllati
Che oggi sono quelli del cosiddetto colonialismo digitale
Che sono quelli al soldo di oligarchie economiche mi potentati economici accanto a questa insicurezza reale si è diffusa un'insicurezza percepita
Un'insicurezza percepita anche dei ceti più popolari precetti più abbienti insieme a quelli più popolari quelli popolari la vivono veramente
Però accanto a questa all'insicurezza è diventata indotte diventato un fattore una cifra
Con cui si auto percepisce l'intero sistema sociale
Sicché è diventata insicurezza anche il povero che chiede l'elemosina in centro con alcune ordinanze dei sindaci viene buttato fuori perché
Dà fastidio
Produce insicurezza
Perciò l'insicurezza è diventata anche e soprattutto il diritto delle classi più abbienti a non essere disturbate nel godimento del loro superfluo da chi vive invece il elemosina andò l'essenziale
Si meriterà l'esistenza di un conflitto si definisce insicurezza il conflitto
Si chiede al diritto e si formulano leggi per intervenire in funzione della tutela degli interessi più forti
Perché alla fine l'insieme di queste due dimensioni una reale vissuto dei ceti più popolari è una puramente indotta e percepita misura dei ceti più abbienti come ci ha ricordato il professore diamanti nella sua lezione inaugurale costruisce un mia nel pubblicherà fondata sulla paura che condiziona il legislatore
Una lenta
Solo che vestiva
Decadenza
Che oggi western tra la roccia rappresentato questa bellissima iconografia
Perciò insicurezza indotta è un fattore di orientamento politico nelle scelte della politica ma soprattutto
è un fattore che costruito fuori dal circuito democratico
E costruito da soggetti pochi o che determinano gli orientamenti culturali diffusi attraverso questo che appunto il colonialismo digitale controllato da strettissima oligarchi
Oligarchie interessate alla profilazione degli utenti alla omogeneizzazione degli interessi e delle tendenze anche sociali in funzione di una omogeneizzazione del consumatore che rende più agevole la garanzia degli interessi economici dominanti non soltanto nel nostro Paese ma a livello internazionale
E perciò
Un
Non c'è più una tutela di diritti individualmente protetti dalla nostra Costituzione
Ma di fatto
Però l'individuo che diventa consumatore fa sì che si tenda sempre di più
A garanzie a garantire forme che garantiscono la crescita di pochi a discapito di Montigny di molti
Non è un caso
Che si stiano affermando sempre di più proprio perché sono in crisi alcuni concetti di fondo come ci ha ricordato Lorenzo Trucco ricordando le parole di Bobbio il regime democratico tende a includere tutte le persone di godimento dei diritti fondamentali
Quando S tanti e troppi ne sono esclusi il regime democratico perde la sua essenza
Perde i suoi caratteri che fa ne fanno principio e fondamento non è un caso che anche in Europa nell'Europa dell'est in particolare si affermi sempre di più quella che viene chiamata demo creatura da una felice crasi tra democrazia e dittatura
Uno riguarda chi ha un Governo di pochi perché questo interesse a un gruppo di magistrati
Perché ci facciamo interrogare dal professor Montanaro dai variano da da Ivo Diamanti da chi guarda la realtà con prospettive diverse alle nostre tanto perché cogliamo il rischio come ci ricordano Livio Pepino di restare autoreferenziali di chiuderci e di guardare la società di guardare i fascicoli di guardare il modo in cui esercitiamo una giurisdizione soltanto da una prospettiva chiusa una prospettiva puramente tecnica
In una prospettiva di fa del tecnicismo
L'unico strumento attraverso il quale le era le vicende che ci sono portate dalla e questo è un rischio per tutti
Rischi per tutti perché in realtà invece la magistratura e chiamata a tutelare i diritti fondamentali
Ed a farlo sempre
La sua stessa indipendenza ed autonomia e giustificata da questo
Nella la tripartizione dei poteri non ha soltanto una funzione
Di separazione funzionalità dei vari poteri che governano un organismo democratico ma per quanto riguarda la magistratura in particolare trova il suo principio e fondamento la sua ragione di esistenza nella tutela di diritti fondamentali ecco allora che esse non comprendiamo le dinamiche che si sviluppano in una società noi rischiamo di esercitare giurisdizione restando inconsapevolmente strumenti
Di politiche di modalità di gestione dei conflitti cioè invece di tutelare i diritti umani i diritti fondamentali mi mettono in grave crisi guarda dei queste cose non sono troppo distanti da noi
No in Calabria limitiamo drammaticamente in un bel libro
Di Giuseppe svolto si chiama subito subito
Si evidenzia con me la crisi economica
Che ormai cronicamente attanaglia la Calabria facility è l'utilizzo della medicina preventiva
Molto più basso rispetto a tutte le altre regioni italiane e questo determina un tasso di mortalità molto più alto
Quindi l'unico diritto in cui che la nostra Costituzione definisce espressamente fondamentale che la salute no non
Mi paesi lontani a noi dentro il nostro Paese trova clamorose o
Modalità di ingiusta distribuzione nel silenzio più generale perché quello che succede e che nella logica della continua alimentazione le Paure c'è sempre una paura che sposta l'attenzione perciò tutto questo avviene sostanzialmente nella inconsapevolezza soci prevale e se anche un corpo come la magistratura che è chiamata regolamentare queste cose nel concreto il suo lavoro resta inconsapevole ecco che i diritti fondamentali rischiano di restare senza nessuna tutela anche perché come avete sentito
Ha detto benissimo il professor Montanari nelle ultime sue battute
Talvolta il richiamo della legalità rischia di essere illegalità lirismo uno degli strumenti attraverso cui si anestetizzati Confidi
E si gestiscono i diritti a discapito dei soggetti più deboli in totale contrasto con quello che è il nostro mandato costituzionale quello che il nostro senza costituzionale e quando parliamo di questo cioè di diritti centralizzati e la nostra Costituzione parlano di una cosa che ci riguarda tutti perché il fondamento del nostro stare insieme quando il fondamento del nostro stand insieme viene messo in crisi
Tutto il nostro sistema viene messo in crisi
Ed è per questo che come magistrati non possiamo non chiederci quale oggi
La salute dei nostri diritti fondamentali e faccio dire per esempio dai Temanza niente
Che ci racconta di antica ci racconta delle attività contro il capitolo il capo l'ora dello sfruttamento di migranti che si stanno svolgendo i cibi per fare una cosa dice cui c'eravamo dimenticati di cui come segretari Magistro democratica degno farne una questione vera portare intanto introspettiva se possibile tutta la magistratura che il consumo critico anche di questo ci siamo dimenticati il consumo critico
Acquistare e partecipare
A questo sistema economico in un mondo più consapevole
Qual è la prospettiva un intanto che cos'è successo anche più di recente
è successo che la pandemia a anestetizzato sciolto molte paura
Qualcuno durante il corso dei lavori la individuato con un altro elemento di insicurezza a media si pensarla invece come una fase un momento che è servito a frammentarsi la nostra essenziale precarietà esistenziale
Lui forse ha un gran bisogno verrà relativizzare un po'le cose restituirci la giusta distanza che ci faccia di conoscere cosa veramente ci mette
In insicurezza e cosa invece non lo fa
A partire da questa comprensione perciò
Dal confronto con il concetto di limite con il nostro limite
Utilizzato quell'occasione per coltivare uno spazio collettivo che muove dalla consapevolezza le nostre delle opzioni molte difficoltà del nostro molte incapacità ed è una cosa che facciamo prima di tutto proprio come Magistratura democratica che ci ha sempre spinto e guardate ci spinge oggi più che mai a chiedere interlocuzioni all'esterno e dentro la magistratura
Miglior c'era c'ha ricordato che Parolini giustissimo sia nasce anche essenzialmente
Come un modo per guardare alla giurisdizione e ha criticato non alzandosi da un piedistallo particolare ma con uno spirito costruttivo con una critica per migliorarla questa giurisdizione
E la magistratura dentro la giurisdizione forse oggi parole di giustizia può essere chiamata qualcosa di più qualcosa che comprende questo momento ma vada oltre
Perché appunto in questa fase costa nemica noi possiamo replicare le l'esistente che conosciamo
Quindi replicare quello che lo status quo e lo status quo e quello che genera il caporalato
Quello che genera la crisi dei diritti fondamentali oppure partire da questa rinnovata consapevolezza per guardare al futuro con una sana ambizione è un anche una sorta di
Audace imprudente rifiutando la recluta le repliche dello status quo che mette in crisi i diritti fondamentali per andare a in ogni città genetici nella crisi dei diritti fondamentali
Perché quando la signora del mio quartiere in bocca sicurezza invoca un suo autentico diritto
Ma il punto è Ghezzi ogni volta che questo diritto invocato io chiedo strumenti di repressione invece dire strumenti per andare ad aggredire quello che genera quel fenomeno di insicurezza sociale come ci ricordava il professor Montanari fatto la vita
E ed è bellissima questa
Diciamo comparazione tra sindaci della stessa città in due momenti differenti ci dice molto di come
Si può di cose insicurezza sociale e di come si reagisce a queste insicurezze sociali se affermando la forza e l'autorità ho reclamando la prossimità che fa autorevolezza
E allora
Forse parole di giustizia per il futuro
Potrebbe essere anche un luogo in cui riscoprire
Tra tanti giuristi e non giuristi una sorta di nuovo patriottismo costituzionale che contaminando ci contaminando i saperi per con le parole di giustizia sempre fatti ha continuato a fare anche questa circostanza
Ci aiuti a costruire una rete capace di essere fonte di proposte soluzioni perché vedete
Una delle crisi più evidenti che abbiamo e che la politica non ha soluzioni e quando lo dovrò Dida non ha soluzioni di problemi tendi a schivarli
Quindi a risolverli con la repressione lì della una presunta
Rafforzamento delle modalità di affermazione della sicurezza sono un modo per non affrontare i problemi
Per dare una percezione di attenzione al problema inattesa e questa scia mediatica della creato se ne vada SD possa creare un altro rispetto al quale proporre nuove apparenti soluzioni ci sono invece i nodi fondamentali che riguardano i diritti fondamentali che di guardare i diritti fondamentali che stanno alla base di queste disfunzioni che vanno affrontate
Se si creano dei quartieri ghetto
Il tema e come si gestiscono questi quartieri e perché si sono creati non come si gestisce la sicurezza generata da questi quartieri ghetto altrimenti come avvenuto alle ultime elezioni comunali di Roma Tor Bella Monica al ballottaggio non votarlo
Tor Bella Monica non vota il problema per tutti
Perché vuol dire che i soggetti più deboli emarginati non hanno rappresentanza politica se oltre a non avere rappresentanza politica non hanno
Sensibilità giuridica
Che comprende quali sono le reali questioni poste dentro un fascicolo portato all'attenzione di un giudice il rischio che i diritti fondamentali si disperde
Non ve ne sia autentica tutela e per questo che diritti diamo aiuto e per questo che ci piacerebbe che parole ingiustizia diventasse un momento in cui
Una magistratura che rifiuta come diceva Livio l'autoreferenzialità e fa del confronto con l'esterno un momento essenziale per capire come esercitare questo mestiere parole ingiustizie possa diventare anche per il futuro un fronte di resistenza ma non soltanto anche un luogo per costruire proposte nuove in attesa che qualcosa cambi ma se riusciremo insieme intanto
A costruire questa rete ad essere capaci di formulare proposte potremmo guardare con futuro con maggiore speranza potremmo essere segni di speranza
E allora non resta che augurarsi ritrovarci a raccontare a sentirci raccontare ancora nuove parole di giustizia nella prossima edizione che ci auguriamo con il contributo di tutti riusciremo ancora a mettere insieme grazie
Grazie grazie davvero è intanto mentre mi prende dalla dall'emozione personale chiederà compreso ora che reputo consapevolezza di aver raccolto contesti Simonetta Livio Pepino
E lui prima di me esercitava diciamo per in questo errore non era consapevole fino a questo momento e per fortuna perché saperla sicuramente sarebbe stato complessa diciamo da affrontare così è stato tutto molte più semplice ecco e intanto ricorda che la pena leggere
Scritte sono parole appunto parlate pronunciate ma sono anche parole scritte quindi abbia qui abbiamo le parole di giustizia scritte da Marcello Bortolato da Edoardo vigna e da Tomaso Montanari se volete sono a vostra disposizione
E mantengo fede ad un'altra promessa perché c'era avevamo aperto questo festival con una una riflessione di Gianni Rodari
Che diceva così abbia che dice così abbiamo parole per vendere parole per comprare
Parole per fare parole andiamo a cercare insieme le parole per pensare quindi ci siamo mossi alla ricerca di queste parole un tentativo non facilissimo ma ci siamo avvalsi del delle parole di molti di molti dei nostri ospiti di tutti coloro che sono intervenuti e di tutti appunto coloro che hanno deciso di consegnarci quelle che esistono dei loro parole di giustizia perché ai partecipanti abbiamo chiesto sì ai relatori che coloro che hanno è assistito i nostri incontri di indicarci almeno una parola di giustizia quella che condividevano maggiormente che ritenevano maggiormente in sintonia con la loro sensibilità e
Come tradizione appunto abbiamo procedura rispetto atto questa mattina lo spoglio dei risultati per cui abbiamo la nostra parola di giustizia anzi abbiamo il podio
Prima però vorrei dire che c'è un premio speciale che abbiamo istituito questa mattina alla parola di giustizia più originale perché è emerso che e è associata alla giustizia anche la parola Pigmalione
E questo mi porta a dire che il mito greco innanzitutto è vivo e e questo è è tutto di guadagnato per il diritto appunto perché ne conosciamo l'ascendenza in tal senso e che poi anche le parole di giustizia hanno bisogno di buoni riferimenti di buoni maestri e quindi io credo di interpretare così il significato della
Connubio fra parole di giustizia e pigmalione però per quanto riguarda invece le parole che sono state espresse con maggiore di condivisione direi che al terzo posto cioè la parola solidarietà
Poi abbiamo la parola uguaglianza
E vorrei dire la vincitrice ma vincitrice che vorrebbe condividere il ponte sicuramente con tutte le altre che sono state indicate la parola libertà questa è la parola di giustizia due mila ventuno libertà
E a questo punto proprio perché abbiamo questo questo bel messaggio da portare con noi io vorrei dire che
Parole di giustizia due mila ventuno avuto bisogno di di buone idee
Per la sua realizzazione ma anche di grandi ruggire che traducesse era in pratica quelle quelle idee sono state le idee di molti e le energie di devo dire di di altrettanti quindi vorrei vorrei dire che la giustizia in generale ha bisogno di grandi energie e di grandi e di grandi idee e dico grazie a tutti coloro che hanno messo energie e idee per la loro realizzazione sono davvero tanti quindi tentavo di fare anch'io un un elenco perché c'è stato bisogno dell'energia e delega innanzitutto di
Voglio dire Di Livio Pepino e dell'Associazione giuridica da lui presieduta intitolata a Giuseppe Borra c'è stato bisogno del delle energie del contributo e delle idee del magnifico rettore e dei suoi collaboratori del delle idee e delle energie del del di Magistratura democratica in particolare di nella persona di di coloro che hanno pensato progettato e realizzato questo progetto mi limito solo a tre nomi perché sono stata sono stati espressione di Magistratura democratica all'interno di parole di giustizia cioè Riccardo De Vito Stefano Musolino e Cinzia Barilla
C'è stato bisogno della buona comunicazione quindi del del gruppo di comunicazione di infaticabile di Magistratura democratica di cui ha che ha realizzato quella
Quel coinvolgente video che abbiamo un poco fa e condiviso quanto è stato bisogna naturalmente di tutte le le energie delle idee e della determinazione del dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Urbino da Carlo Bo
Della della condivisione del progetto da parte della del direttore la professoressa Alice a Califano c'è stato bisogno della della condivisione della anche della della creatività voglio dire della professoressa Marina fruizione e di tutti col del club contributo un contributo che ha assunto diverse forme ma tutte importanti dei colleghi della del nostro dipartimento e del e dei del personale amministrativo quindi io direi che il dipartimento di Giurisprudenza si è spesso anche come comunità in relazione che che ha condiviso questo progetto e lo hanno animato
E poi vorrei dire che c'è stato bisogno della del contributo delle idee ma soprattutto delle energie e delle usiamo dei giovanissimi che appartengono a questa
A questa comunità e che per molti versi si raccolgono anche alla intorno alla cattedra di diritto processuale penale della professoressa compete per quanto mi riguarda di ordinamento giudiziario e di giustizia penale cioè delle energie e delle idee di di Andrea Di Lorenzo il chiamo per nome mi fa piacere perché sono anche loro parole di giustizia nomi di giustizia in questo caso quindi Andrea Lorenzo Nicola Roberta Marco
Io
Quindi vorrei dire a tutti loro e a tutti voi a tutti coloro che anche che ci hanno accompagnato quindi l'ordine degli avvocati di Urbino e l'ordine degli avvocati di Pesaro vorrei dire
Di cuore grazie grazie per tutto questo e con recuperando un ottimismo della volontà perché di pessimismo della ragione forse c'era già abbastanza intorno a noi vorrei aggiungere
Ottimismo della volontà appunto con arrivederci