Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cinema, Critica, Cultura, Napoli, Sorrentino, Venezia.
La registrazione audio ha una durata di 3 minuti.
Rubrica
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17:30 - Roma
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10:00 - Caltanissetta
critico cinematografico
è un film diverso un nuovo inizio quello di è stata la mano di Dio il film con cui Paolo Sorrentino è tornato ieri a Venezia vent'anni dopo aver presentato l'uomo in più suo primo lungometraggio
Un film più semplice rispetto ai precedenti sia nella struttura narrativa pur punteggiata da tante piccole invenzioni che nello stile di regia
Ma non meno intrigante soprattutto un film decisamente più coinvolgente sul piano emotivo là dove il cinema di Sorrentino è stato speso un cinema a suo modo degli impassibilità
Già il tema autobiografico del film non lascia spazio all'assenza di empatia si tratta di un grave lutto familiare che regista napoletano patito quand'era adolescente
Sorrentino ritorna girare a Napoli per raccontare una storia che per quanto autobiografica è sempre sospesa tra vero e falso tra sogno e realtà
Fin dall'inizio nel quale un singolare San Gennaro che viaggia in un'auto d'epoca incontra Patrizia adiacente zia del protagonista per predire una futura gravidanza
Il cinema rende possibile l'impossibile sembra dire Sorrentino con questo incipit
Siamo negli anni ottanta il giovane Fabio schizza l'alter ego dello stesso Sorrentino nel film sogna l'arrivo di Maradona a Napoli che cambierebbe le sorti dell'intera città e non solo della squadra
Fabio Fabbi tu come tutti lo chiamano ha una buona famiglia alle spalle variegata quanto basta per renderla ricca di sorprese anche piacevoli il film racconta questa vita con allegria e leggerezza
Ma il destino interviene sconvolgere l'adolescenza dei ragazzi a riportare giustamente tutto alla realtà
I genitori qui Toni Servillo e Teresa Saponaro Angelo muoiono per i fumi del monossido di carbonio nella loro seconda casa a Roccaraso
In quella casa avrebbe dovuto esserci anche fa biglietto che si salva solo grazie alla sua passione calcistica in quel fatale fine settimana giocava il Napoli di Maradona e lui lo ha seguito
è stata dunque la mano di Dio secondo un'espressione coniata all'epoca dallo stesso Maradona a proposito di un suo gol irregolare a salvare la vita di fa dietro
Che fare allora Sorrentino racconta l'improvviso salto cui è costretto fa biglietto il suo scontrarsi con la realtà la quale però è scadente come dice Fellini qui come altrove Sorrentino ampiamente citato
Va detto in questo romanzo di formazione che il film sogna allora il cinema sogna la fuga e il cinema l'incontro davvero nella figura di un regista Capuano che nella biografia di Sorrentino è stato proprio il suo mento
Capuano lo spronano ammonisce indica la strada finché lui prende il coraggio si decide nello stesso modo in cui si era deciso il Maradona i vitelloni
Ma porta con sé Napoli Napoli cantata da Pino Daniele
Pure asciugando ce lo stile barocco Sorrentino non rinuncia a imprimere una forte cifra personale nel film
Nel modo in cui racconta la Napoli spumeggiante divisa nel suo ricordo nel modo in cui costruisce gli ambienti caricandoli di notazioni che ne restituiscono il calore e rimandano la personalità dei loro abitanti
Nel modo in cui inventa e descrive piccoli personaggio piccole trovate
Basta pensare al personaggio della signora agile Gentile che a dispetto del nome la donna più cattiva di Napoli
In questa Napoli piena di storie potenziali ci si perde con il piacere della vertigine e la dolcezza del cinema da Venezia per radio radicale Augusto Sainati
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