Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Tra gli argomenti discussi: Almodovar, Arte, Cinema, Critica, Cultura, Film, Spagna, Spettacolo, Venezia.
La registrazione audio ha una durata di 3 minuti.
Rubrica
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9:30 - Ribera (AG)
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critico cinematografico
Sono madre imperfette come dice Pedro Almodóvar del protagonista del suo madre spara l'Hellas il film tutto al femminile con cui si è aperta ieri sera la settantottesimo Mostra del Cinema di Venezia
Sono infatti tutte madri che non sanno esserlo fino in fondo
Ciascuna vive la propria maternità con un senso di insufficienza le madri qui sono tre
Cioè gli anni essere quarantenne fotografa che si trova in cinta quasi per caso cioè Anna minorenne vittima di violenze multiple e c'è Teresa la madre di Janis attrice che non rinuncerebbe al suo lavoro per accudire la figlia neomamma
Gli anni S. Anna si incontrano casualmente condividendo la stessa stanza d'ospedale in occasione del parto e anche la sorte delle loro due figlie che saranno entrambe trattenuto in osservazione per qualche giorno
Le due madri parallele non si lasceranno più anche perché a unirle sarà un segreto che si svelerà a poco a poco nel fine ma ma queste vite unite sveleranno anche la distanza che le separa ANA è troppo giovane in certo senso immatura ma assume la maternità come salto vita
Janis in fondo non vede nella maternità il momento di una svolta familiare
Eppure di famiglia ci sarebbe bisogno in questo film in cui le figure sono praticamente tutte femminili e in cui il passato è una serie di frammenti sparsi che sanguinano ancora come ferita per
Almodóvar intreccia la storia delle due donne con la storia del passato spagnolo un passato fatto di desaparecidos della guerra quando la democrazia non c'era
Persone trattate senza umanità e gettati nelle fosse comuni nonostante tuttora ci siano ambienti politici spagnoli che negano questo passato violento
Gli anni se Anna specchio in fin dei conti delle due facce della Spagna che cerca il passato o cerca al contrario di non pensarci hanno dell'anno i fili delle loro vite fino all'intimità più intensa
L'unico uomo del film Arturo antropologo il padre del bambino di Janis vorrebbe unire due amori della sua vita
La stessa Janis con cui mi piacerebbe metter su famiglia e il suo lavoro di antropologo con cui vorrebbe rendere giustizia ai desaparecidos di seppellendo lì quando possibile per dare loro una degna sepoltura oltre che un nome
Almodóvar costruisce il firme sul registro melodrammatico segnato da un grande equilibrio di scrittura in cui anziché la punteggiatura delle scene madri cioè un filo continuo di tensione di sorprese non sempre tutte ben giustificate
La scelta di combinare la vicenda privata con la storia recente della Spagna unisce il presente al passato i frammenti esplosi del presente in cui di fatto tutti dicono di te separati dagli altri
Con il bisogno di fare i conti con il passato per immaginare di una continuità
Che almeno da morti si ritrovi quell'unione che è difficile vivere Danzi
Da Venezia per radio radicale Augusto Sainati
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