Miseria e nobiltà delle istituzioni. Identità italiana e storia dello Stato

Allora Buongiorno a tutela qui sono molto contento di inaugurare questa ventunesima giornata delle carte la storia il Mulino è un'iniziativa che si svolge per la verità e la ventunesima in ventidue anni l'anno scorso ne abbiamo saltato una per via dalla pandemia quest'anno ci siamo assuefatti a farla in questo modo spero che sia l'ultima volta che ci si possa ritrovare nella bella sede del Mulino
Della biblioteca del Molino in vicolo Pusterla dove tra l'altro c'era o anche un vantaggio che il Mulino offriva un delizioso lance all'una l'una e mezza
Nel quale appunto ci poteva come dicevamo prima chiacchierare
E fare un po'di conversazione extra scientifica questo titolo miserie novità dello Stato italiano me lo sono inventato io non fin quasi al nord in occasione questa giornata ma qualche giorno fa dovendo intervenire con una relazione a un precedente incontro da il Mulino e e come voi sapete è un famoso titolo di Eduardo Scarpetta una commedia del mille ottocentottantasette c'è poi una prime cinematografico che e altrettanto se non più celebre perché è interpretato da uno strabiliante eccezionale Toto
Miseria e nobiltà è un ossimoro e secondo me e secondo molti di voi è un po'un ossimoro che restituisce
La storia dello Stato italiano in particolare l'azione dello Stato italiano in rapporto a quello che il suo patrimonio
E questo spiega anche per come abbiamo articolato le relazioni è un ossimoro perché ci parla dei centosessanta anni
Di storia dello Stato abbiamo invitato a parlarne
Tre illustri studiosi affidando a ognuno di loro ma liberamente una riflessione a partire dalle rispettive
Aree di studi le aree sono le istituzioni nella storia e nel Tempo di oggi
E la loro visibili debolezze oltre che le loro virtù le politiche culturali e la loro evidente inadeguatezza oltre alla loro straordinaria potenzialità se fossero messe in atto altrimenti la tutela dell'ambiente la conformazione storica ma anche attuale dell'ambiente e le contraddizioni che nascono da questa da questa prospettiva gli studiosi l'introdurrò a uno a uno nel corso della mattinata devo solo ringraziare Antonella Meniconi che vigila su di noi
Dall'alto e ci consente spero di non stoppare in qualche pasticcio informatico
E ed ho immediatamente la parola per la prima relazione a Sabino Cassese Sabino Casella scritto tante di quelle cose e io le conosco tanto bene essendo considerando mi indebitamente un suo allievo anche su di lui dice sempre di no ma insomma io mi considero un allievo di Sabino che io ho avuto imbarazzo a far vedere un libro di Sabino ho scelto questo che il libro sul governo
Si sarebbe dovuto intitolare lo Stato se non fosse che ce n'era già un altro governare gli italiani storia dello Stato il Mulino
è un libro nel due mila e quattordici che contiene il concentrato
Di tante cose che ci ha insegnato in questi anni Sabino ti do la parola
La parola MTM mi sentite adesso sì
Il quarantatré anni fa il sei maggio del mille novecentosettantotto sulla prima pagina di le monde
E in quella rubrica che si chiama horror lenzuolo erano scritte firmate da argille secondo per le frasi che vi voglio leggere traducendoli in italiano
Fine Roma fine aprile due mila ventuno badate è stato scritto quarantatré anni fa
A causa dei tragici avvenimenti che vi succedono il settantacinquesimo anniversario della Repubblica italiana è stato celebrato molto sobriamente
Che ci si ricorda che agli italiani non hanno mai avuto il senso dello Stato a causa della loro lunga storia di invasione di frammentazione
E che da questo clima di sgretolamento delle istituzioni giorni dalla Repubblica italiana sono contati
In questa occasione il Presidente della Repubblica Italiana ha ricevuto numerosi messaggi di simpatia
E specialmente quelli del primo ministro della dodicesima Repubblica francese
Dei presidenti della California del Wyoming e di quaranta altra repubblica dell'America del Nord dei rei dei re di Mursia del Galles el del Granduca di Schleiz Bic o stare
Questo una scherzosa cosa scritta quarantatré anni fa
Che come dire scherzosamente parla della il mistero stabilità della instabilità delle nostre istituzioni questo diciamo il tema sul quale mi vorrei soffermare e messo tra cotanto senno vorrei concentrarmi su sette punti
Che riguardano l'artefice
La capitale il Paese lo scontento gli uomini le forme e i tempi se c'è poi il tempo parlerò brevemente della prova di stima
Di stress che abbiamo fatto da ultimo l'artefice
Cavour e Bismarck grazie non erano dei coetanei Cavour era nato nel mille ottocentodieci Bismarck nel mille ottocentoquindici e Gladstone nel mille ottocento nove quindi erano andati a una distanza di
Cinque o addirittura un anno
Tutti sappiamo che Cavour muore nel mille ottocentosessantuno subito dopo l'Unità d'Italia
Pensiamo un momento che cosa hanno fatto gli altri due che ho scelto Bismark perché è stato lui l'artefice dell'Unione
E grazie donne perché anche se non è stato l'artefice dello Stato è stato l'artefice del governo perché Grasso è quello che sostanzialmente crea un'amministrazione britannica che era tutta basata su sei gravemente
Crea al sistema giudiziario
Fa la più grande Buontempo legislazione sociale di quell'epoca esisteranno ispirandosi a quel concetto del liberalismo riformistico che è stata la sua nota distintiva
Ora Bismarck quindi oppure coetaneo di cinque g anni più giovane di Cavour
Ricordiamocelo Bismarck è stato primo ministro prussiano dal mille ottocentosessantadue avviso ottocento settantuno e cancelliere imperiale dal mille ottocentosettantuno al Bilotta ho scelto novanta il che vuol dire che lui ha ha governato diciamo
Trent'anni di più di Cavour
Gaston nato nel mille ottocentoventinove
E stato per il mille da per quindici anni mille ottocentoquarantuno mille ottocentosessantasei cancelliere dello Scacchiere in un'epoca in cui il cancelliere dello Scacchiere ha praticamente molto vicino al primo ministro e poi per quattordici anni ma non continui dal mille ottocentosessantotto al mille ottocento novantaquattro è stato primo ministro della del dell'Inghilterra
Quindi noi abbiamo a che fare con un artefice italiano
Che avrebbe potuto vivere altri quarant'anni come hanno B vissuto perché non l'ho ricordato ma Bismarck e morto nel mille ottocentonovantotto e Claxton è morto nello stesso anno
Avrebbe potuto vivere altri quaranta nei e avrebbe potuto essere capo del governo per altri trenta o quattordici anni a seconda se preferite Bismarck oblazione
Ecco e e poi viene viene tutto il resto e e il resto ve lo riassumo molto brevemente mille ottocentosessantuno salto il periodo mussoliniano mille ottocentosessantuno mille novecentoventidue
Sono oggi sessantun anni
Cinquantotto governi va bene
Poi salto Mussolini di nuovo dalla dalla dalla caduta del fascismo quarantatré due mila ventuno
Sono settantotto anni con settantatré i governi o se preferite dalla pubblica mille novecentoquarantotto sino a oggi
Sono settantatré anni con sessantasette governi beh come tutti sanno del Governo Draghi sessantasettesimo
Governo della Repubblica italiana
Quindi è diciamo una hanno viene è mancato subito l'artefice l'abbiamo perduto subito
E poi diciamo tutto il resto è stato un governo precario che è stato assegnato da questo assenza iniziale che che poi ha consentito di di a a Beppe Di Palma che è un italiano ma americanizzato ormai da tantissimi anni di scrivere nel mille novecentosettantasette
Quel libro intitolato salvare bilingui da oggi gravemente
California University Press mille novecentosettantasette questo è diciamo e è il primo punto insomma no che mi pare essenziale perché che vede quando l'artefice muore così presto
Avrebbe potuto invece restare per trent'anni soprano capo del governo tutta la storia cambia
Secondo
Il secondo punto è la capitale il livello nulla lo Stato non nasce soltanto senza l'artefice ma nasce anche senza la capitale
E raramente si è visto lo Glover dirò tra un momento un fenomeno simile e quindi
Lo Stato non nasce intorno alla capitale
E a partire da una capitale e nasce un po'come diciamo Washington e Ottawa per fare ancora degli esempi no che sono stati creati mentre invece Londra e Parigi sono delle nazioni che si costituiscono intanto intorno alla città preesistente quindi si costituisce prima la nazione poi la capitale
E come la la nel caso di Washington e di Ottawa
E nella capitale non intorno a ai centri che vi posso dire che la Città proibita a Pechino al Cremlino Bosca
L'asse Palermo maiale Arc de Triomphe a Parigi Westminster allora
Dove anche la capitale nasce intorno
Al luogo nel quale sta il vertice dello Stato
E questo si vede tutta la storia di di Roma come capitale
L'unica persona che pensa a una città amministrativa e Sella
La pensa come costruita nell'asse di via venti Settembre
Da un capo cioè il Quirinale e la Consulta quello che è ora chiamiamo la Consulta e dall'altro lato ci sono il ministero delle Finanze il ministero
Di agricoltura che allora agricoltura industria e commercio nel mezzo c'è il ministero e la difesa
Ma subito dopo viene tradita quest'idea persino scusate Sella perché cresce fatta crescere di la città la fa crescere l'Inter un motivo specifico perché sta vicino alla alla stazione
E perché sia perché è importante che sia vicino alla stazione perché la capitale serve la nazione e la nazione raggiungerà capitali attraverso la stazione ferroviaria
Era l'epoca in cui non c'erano ancora gli ha non c'erano ancora le automobili quindi era una stazione ferroviaria l'unica cosa d'altra parte tutti ricordano quel bellissimo discorso di Cavour sulle concessioni ferroviarie
Poco prima della morte in cui lui dice ma io voglio costruire ferrovie per Cossutta e fare l'Italia non voglio costruire la torre via per trasferire le persone da una parte all'altra
Perché so che le ferrovie costruiscono un paese d'altra parte chi di noi ha letto come il bellissimo libro di quello studioso e inglese
In che intitolato di European sicché è un bellissimo sguardo sulla storia delle Nazioni in realtà la la scusa naturalmente e politica di ardore
Tour vieni a fare
Nella però dietro cioè c'è la storia della costruzione delle ferrovie che è la costruzione delle delle opinioni pubbliche e delle Nazioni la la vera costruzione delle azioni sia a metà dell'Ottocento quando si costruiscono i ferrovieri
In Europa
Basti dire che il fino a quel momento dei giornali erano giornaletti locali i giornali nazionali nascono con la con la crescita delle ferrovie non mi viene in mente il nome dell'autore di questo libro ormai e grande studioso di storia russa e quello che ha scritto la danza di Natasha e così via e tanti altri libri molto importanti
Ecco è che Giolitti tradisce questo questo messaggio Giolitti che fa costituisce una città amministrativa in funzione degli impiegati cioè rovescia completamente il quadro
Mentre prima allo Stato è in funzione della nazione ora lo Stato in funzione di quelli che ci lavorano cioè è una visione Brunetta esca dello Stato
L'uno in testa sta per Renato Brunetta il quale avendo da fare un primo passo per la riforma l'amministrazione ha pensato bene di fare patto con i sindacati che sono lo strumento per gli utenti per i cittadini e così via mentre lui si mette d'accordo con i sindacati
E i soliti ahimè fa la stessa cosa Fabris per far crescere la città universitaria la la la laicità amministrativa
Apparati per esempio dove si vanno a vanno ad abitare il nucleo degli impiegati quindi questo è ancora una volta un tradimento e che spiega coi tante cose di quella stabilità instabile di cui all'articolo quel bellissimo pasta passo che io non mi stanco di citare di di di quarantatré anni fa sulle Hammond il terzo punto il Paese
Vi leggo un brano da Corrado Alvaro mille novecentocinquantadue il nostro tempo e la speranza
Il nostro è un Paese troppo lungo in cui i fatti storici si manifestano in modi diversi e spesso opposti il tema come voi sapete è un tema che risale a all'invasione all'invasione mussulmana insomma no i musulmani in fondo altrove sono arrivati alla Sicilia un pezzo di Puglia qualche Anglade un po'più a nord ma non sono mai riusciti a risalire la penisola
E come voi sapete tema la un Paese troppo lungo il tema di un libro poi Giorgio Ruffolo del due mila e il nove pubblicato da Einaudi il sottotitolo era l'unità nazionale il pericolo due mila e nove badate bene questo questo libro perché non c'è dubbio che e e che che ci sono dei fatti abbastanza singolari se puoi misurate geograficamente la distanza dal punto più a nord la pista il punto più il basso
Delle grandi nazioni europee quindi Regno Unito Francia e Germania voi vedete perché noi li superiamo mo'sempre almeno di un terzo non bisogna a a riferire le cifre ma certamente c'è questo elemento
Che è un elemento come dire questo misurando la distanza geografica perché scherzosamente Alvaro mentre Corrado Alvaro mette insieme la distanza geografica la diversità
E spesso l'opposizione
Degli sviluppi storici ma non c'è dubbio che e che per esempio nel quaranta che il fascismo non attecchisce nel Sud gomitate fino al nord
E non c'è dubbio che nel Sud non c'è stata una guerra civile come c'è stata nel nord cioè per non citare tutte le altre cose che adesso citerò cioè divario economico sociale non c'è dubbio che il sud del Nord ci abbiano due storie diverse insomma tra di loro
Io ricordo sempre il titolo di quel bell'articolo
Pubblicato tanti anni fa da Pasquale Saraceno la mancata unificazione economica cento anni dalla unificazione politica del paese beh insomma diciamo Ranzato palese
è una cosa singolare leggete quel ci splendido libro secondo me è un piccolo capolavoro non tanto piccolo che so quattrocentocinquanta pagine che appena uscito per i tipi di Laterza di Viesti
Che intitolato centri e periferie questo libro cui
Gianfranco Viesti centri e periferie Europa Italia Mezzogiorno dal ventesimo al ventunesimo secolo
E anche un bel libro di storia che è anche un bel libro di diritto vi debbo dire scritto da un economista veramente un libro magistrale
E quello che illustra è che questo divario che basta sigle che ha studiato bene questi aspetti economici ha chiamato divergenza più che di vario questo divario si accentua
E ed è un divario che noi abbiamo come dire ereditato in forma minore
Dal momento dell'unità perché l'Italia era più o meno egualmente povera e c'erano delle zone sottosviluppate anche nel nel nel del Nord
Il il delta del Po certe zone dell'Appennino e così via
Poi a un certo punto questo divario durante il fascismo aumenta enormemente diminuisce leggermente ma non era ma non in particolare a causa della Cassa per il Mezzogiorno e poi aumenta nuovamente
In epoca recente nell'ultimo ventennio
E questo è un altro fatto abbastanza singolare che che che fa capire che e insomma l'Italia comunitaria che è è rimane sempre disunita le sue istituzioni riflettono questa risoluzione è inutile che il rivale della Meridione d'iniziazione dello Stato
Dopo periodo del Piemonte si sono della piemontesi di sanzione e il primo che parla del della meglio realizzazione dello stato Francesco Saverio Nitti in un saggio che scritto nel mille novecento cioè nell'anno mille novecento all'inizio l'anno di inizio
Del secolo va bene e dallo e dopo di allora tutine scrivono basti pensare per esempio alle pagine di Salvemini
E e e così via
E il mio terzo quarto punto adesso mi sto perdendo il conto e il di scontenti il malcontento voi sapete che la c'è una figlia unica o di scontento lo chiamano
Secondo gli economisti e questa e alla base dello sviluppo
Ecco in Italia lo scontento non ha mai affrontato uno sviluppo c'è stato un malessere che non si è mai trasformato in un'azione collettiva la nazione e mancanza
C'è stato il brigantaggio il separatismo e poi c'è una sorta di ribellismo endemico di cui io vedo l'ultima manifestazione
Nei vari populismi che che dominano in alcune in alcune forze politiche attuale o dire o dovrei dire tutte le forze politiche attuali
Ma anche gran parte della cultura vi leggo
Una frase di scritta da Norberto Bobbio sulla Stampa in quanto il quindici maggio mille novecentosettantasette il pessimismo oggi è un dovere civico perché soltanto un pessimismo radicale della ragione può destare qualche fremito ecco e questo questo questo e a dimostrazione che questo atteggiamento così di distacco critico scontentezza è stato un fatto permanente e solo raramente si sono avuti manifestazioni di tipo opposto però ventisei giugno mille novecentoventi rifare l'Italia il famoso discorso di Filippo Turati ma è stata mai rifatta all'Italia o invece non si è proceduto con
Con l'aggiramento dei problemi perché abbiamo sempre aggirato il problema
E prendere cose recenti perché si fa all'emergenza i provvedimenti eccezionali provvedimenti urgenti la somma emergenza e così via
E tornando indietro perché ci sono stati sempre tutti i chili di di vari dualismi della storia italiana
Due eserciti regolari volontaria Guardia nazionale all'inizio della storia italiana che fanno sia la difesa che l'ordine pubblico
Poi successivamente a la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale ecco
Io trovo perché a questo scontento che non emerge come una vera pressione per lo sviluppo dell'unità nazionale in realtà è all'origine di questa frammentazione della nazione che si manifesta nel ribellismo che dal luogo ai buonismi
Avevo detto gli uomini il punto successivo gli uomini dico
Noi abbiamo sempre avuto una classe dirigente senza un vivaio di classe dirigente ma se mai visto
Una classe dirigente senso vivaio pensate alla storia francese e nella storia francese da Luigi quattordici fino a De Gaulle
Di che cosa ci si preoccupa garanzie con l'allegra ecco no grandi scuole grandi corti perché le grandi scuole selezione dei grandi colpi
Danno un luogo nel quale quelli selezionati vanno a lavorare questione e alla radice dello Stato dello Stato francese e che cosa c'è alla radice dello Stato l'inglese dice l'erogazione dell'esercente
Il rapporto nota conserve io
Che introduce il Merit system nel self service
C'è la riforma contemporanea anche se non prevista nel rapporto di Oxford e Cambridge che erano in quel momento le uniche
Università salvo quelle scozzesi che non facevano parte del brindare inglesi in senso proprio e perché sono insieme perché quelli informato ecco gli altri danno luogo dove quelli formati bene
Ben selezionati vanno vanno può esercitare le loro funzioni quindi c'è un il canale di trasmissione che unisce o costringe non a caso l'uso fare Oxford Cambridge messi insieme chiamati o semplici da un lato dall'altro cioè un
Una una un un un nucleo statale no perché questo è insomma l'Inghilterra
Dudovich il colosso con la storia inglese sa benissimo all'Inghilterra fino a metà dell'ottocento e realtà ed è una somma di governi locali
In realtà non ha una struttura cioè non ha neppure fino a tempi recenti non aveva anche una polizia nazionale va bene
Aveva solamente polizia locali non a caso si è fatto tutto questo tutto l'Ottocento e dominato da questa ammirazione il se sferza Valtur ma traduzione tedesca dal sarto abbiamo realmente e e quindi e quindi è quello il momento costitutivo
E in quel momento costitutivo coi è continuato
E in tutto e il periodo successivo Equitalia insomma facciamo un salto a oggi diciamo il il e in realtà non c'è né un meccanismo di selezione ai in basso
Leggetevi il decreto legge ottanta del due mila ventuno apparso sulla Gazzetta Ufficiale ieri o o di oggi no di ieri ecco da un lato e dall'altro sempre la Gazzetta ufficiale non c'è manco il sistema di promozione al vertice perché è nelle mani praticamente del governo e quindi nelle mani vede come dire niente è stata sta nell'avere è un'occasione per i beni
Per il cliente essere diciamo della della forza politica e l'Occidente l'ultimo punto e concludo con questi gli ultimi punti è quello delle forme l'incapacità dell'invenzione di forme nuove vi voglio fare solo un esempio il testo unico delle LAN delle acque degli impianti elettrici mille novecentotrentatré
è un testo unico intanto quindi naturalmente mette insieme come tutti i testi greci dalle norme precedenti
Quel testo unico sopravvive alla nazionalizzazione elettrica del mille novecentosessantadue alla privatizzazione dell'ENEL
E alla regionalizzazione antenati a leggere la legge del dell'individuo tre anni fa che ad un generalizzato le acque impianti le i grandi impianti di produzione dell'energia elettrica
E sempre fondato sul testo unico del mille novecentotrentatré come se nulla fosse cambiato va bene
Ecco questa è è una cosa veramente singolare non si capisce perché non ci sia stata una classe di governo ma perché non c'è una classe di governo che abbia pensato che forse poi cosa è successo nel frattempo perché se passato da da un punto da una da una cosa all'altra completamente diversa prima c'erano tutte le imprese ed enti che poi sono scomparse
C'è stata solo l'ENEL ora allena le privatizzate non c'è più una riserva originaria in base all'articolo quaranta della Costituzione qui invece ecco penso che sia l'ultimo punto che quello de dei tempi credibili c'è una bella frase nel nei discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio del Machiavelli gli ordini consueti delle Repubbliche hanno il voto tardo
Ecco quest'anno metterei come locanda dei governi italiani insomma dello Stato italiano anche a il moto tardo ecco
E io qui concludo con questo è saltato un ultimo punto perché non mi pare essenziale io ho una tesi che vado esponendo e che non ho approfondito debbo confessare da un po'di tempo
E cioè l'Italia è mancata una cultura organizzativa diffusa
L'assenza di una cultura organizzativa diffusa si sente non solo né né nel nel nel più grande erogatore di servizi più grande erogatore di servizi ovviamente dello Stato
Ma si sente anche nei servizi privati perché anche un'agenzia di viaggio funziona peggio in Italia che in altri Paesi
Anche i grandi servizi aderente gestiti da privati funzionano peggio il che vuol dire che dietro c'è una società che non ha una cultura organizzativa diffusa
Una cultura organizzativa diffusa può provenire soltanto da due cose più un optional del due cose sono
Le caserme degli stabilimenti industriali perché solo nelle caserme e negli stabilimenti industriali si spiega
Che cos'è una gerarchia cioè che cos'è un ordine di qualcuno che sta sopra qualcuno che sta sotto
Che cos'è un piano e quindi una strategia ed ecco se un processo di decisione va bene
Cioè per intenderci Taylor nelle industrie va bene o il modo in cui si innesta la baionetta sul sul sul fucile nella nella nella nella caserma essendo mancate in questi due elementi non viene una cultura organizzativa diffusa
L'omaggio alla sarebbe stato anche l'utero perché come ci ha spiegato Adriano Prosperi nell'ultimo libro bene no nel terz'ultimo libro quello sull'utero Adriano Prosperi spiega che il concetto di bere Huff che che com'è noto vuol dire funzione compito che viene da Paolo vocazione
Quindi dentro al concerto di Bellusco non solo c'è un compito definito da una norma ma c'è qualcosa di più che viene da dentro c'è una vocazione ecco io mi fermo qui perché voi l'ultimo punto grassoccio una e cioè
Come ha resistito tutto questo alla pandemia ma vi farete dopo pianeggiante quindi preferisco non farlo
Grazie Sabino a nome di tutti di questa splendida cosa avevi detto che farà avresti fatto degli appunti sparsi altro che appunto loro Cesare sposato e variegato sapevo comunque molti di noi lo sapevano che sarebbe stato uno splendido inizio
Voglio solo dire che il professor Caselli Ciacera le undici ti salutiamo fin da ora
Senza fare tante cerimonie perché sappiamo che il contratto d'ingaggio lo prevedeva adesso io do la parola al professor Settis del quale pure dovrei far vedere una bibliografia infinita
Ho scelto tra i miei libri questo Salvatore spero che di non aver sbagliato Paesaggio Costituzione cemento la battaglia per l'ambiente civile
Beh per l'ambiente contro il degrado civile
La cui prima edizione del due mila dieci pure avuto altri edizioni di Einaudi ma naturalmente avrei potuto chiamare citare architettura democrazia oppure quel bellissimo Italia S.p.A. che mi aveva molto entusiasmato quando uscì se il professor centri non ha bisogno neanche l'Ulivo presentazioni e non abbiamo il tempo neanche di di farle però lo conosciamo tutti e gli diamo volentieri la parola ringraziandolo di essere con noi molto
Grazie io che sono contento di essere con voi in questa compagnia di aver sentito intanto Sabino
Beh spero che quello che sto per dire non sia indegno di quello che abbiamo sentito da lui ci sono come dovete subito dei motivi di sintonia
Io penso che parlando della di quello che succede nella storia italiana del patrimonio culturale
Non possiamo che indicarla tutta sotto il duplice segno della del compromesso del dualismo e così fin dal principio soltanto in questo modo che si può capire come mai l'Italia che continua a vantarsi giustamente di un patrimonio culturale paesaggistico senza pari al mondo non per i numeri per le statistiche inventate quando Berlusconi diceva abbiamo il settanta per cento del patrimonio mondiale naturalmente così esotici che sono inesistenti stupide
Non hanno nessun sfide nessun fondamento reale però la capillarità del nostro patrimonio indubbiamente un dato che è essenziale rispetto al quale non ci siamo all'altezza questo è successo lo sette
Allora le oscillazioni i vuoti le contraddizioni della legislazione sui beni culturali sul paesaggio dello della e della sua applicazione il fatto di avere da sempre
Continuato a combattere per qualcosa che Nino alcuni non si arriva mai io credo che vada visto nei tempi lunghi della storia da visto nei tempi lunghi della storia
E la premessa è et all'altra alla radice la premessa che vorrei dimostrare con quello che sto per dire adesso
Che la radice di questa storia di compromessi e di dualismi in un irrisolto e Perpetual forse irrisolvibile conflitto fra l'idea di pubblico fra un'idea alta di pubblica utilità che viene poi in ultima analisi dal diritto romano ma anche dalla dalla morale
Cattolica da un lato e dall'altro lato le forze del mercato questo io vorrei dare qualche prova di questo saltando naturalmente non posso che andare per sarti per salti arbitrari niente satellitare io vorrei dare o qualche esempio Roma Roma il luogo
La la capitale inventata la capitale desiderata quella capitale reale che reale non diventa mai del regno di fare della Repubblica che e e così via ma una sto ma un ha una storia lunga ed essendo la la depositaria delle maggiori rovina del mondo occidentale della vita e del ed essendo il luogo da cui provenivano le collezioni di antichità che tutti per le corti europee desideravano eccetera è il luogo dove nascono le prime norme a tutela del del patrimonio in particolare archeologico ma non solo dunque Roma e il luogo da cui emanano le le leggi degli altri stati
Preunitari per esempio il Regno di Napoli o il ducato di Modena o la Repubblica di Venezia eccetera sono sempre ispirate dalle leggi dalle leggi pontificie fino poi all'editto Patta del Milan ottocentodiciannove che diventa anche un modello un modello europeo le più antiche leggi di tutela della Grecia sono praticamente pure essendo la Grecia un Paese non cattolico sono state esemplare sull'editto pacca delle del del cardinale camerlengo opaca delle idee ottocento
Diciamo allora in questa situazione in cui romane all'origine di tutto all'origine dell'Inter del dell'idea che che possano esistere norme a tutela del del patrimonio vediamo che cosa succede a Roma al principio di questa di questa di questa storia cioè fra quattrocento e cinquecento ci sono personaggi di di cultura suprema
Pio secondo il quattrocentosessantadue emana un decreto nobilissimo che in cui dice bisogna proteggere le antichità non bisogna Rolling distruggere nulla per carità non toccare il Colosseo eccetera eccetera oppure per andare un po'più avanti Giulio secondo leone decimo insomma Papi che commissione hanno
La la la la Cappella Sistina di Michelangelo le Stanze di Raffaello e così via ma che cosa succede sul piano della tutela intanto c'è un dualismo irrisolvibile perché Ippati emanano le loro norme e contemporaneamente ci sono i conservatori cioè la magistratura comunale che emana le proprie il Papa ha afferma periodicamente la propria superiorità sulle norme dei conservatori conservatori sistematicamente si piega si genuflette o no e davanti all'autorità suprema del Papa e sei mesi dopo emana un Regolamento in contrasto con quello che il Papa appena fatto questo continua in una con con con un una consequenzialità assoluta ci sono dei casi in cui in cui delle normative che sarebbe interessante leggere nel nel nel dettaglio in cui in particolare si si difende il Colosseo perché nel Polo c'era la la la maggior cava della della città di Roma tutte le rovine erano considerate per secoli erano state una cava di materiale per tutti uno si era perso nella casa perché doveva andare nelle cave a a comprare delle cose andava nelle rovine che non erano di nessuno prelevata dei dei dei dei dei dei blocchi di travertino cioè soccorreva anche di marmo se li portava
Ecco e a un certo punto tutte queste norme vengono vengono emanate a difesa di questo con un piccolo particolare
C'è guardiamo le norme oddio certo un anno col per prepararmi a questa e che questo anno e il mille cinquecentoventi l'ultimo anno di vita di Raffaello quando Raffaello
E Baldassarre Castiglione stanno scrivendo al papa leone decimo una lettera in cui lo esortano appassionatamente a difendere le le le rovine di Roma in quegli anni stessi mille cinquecentoventi ci sono norme pontificie che dicono più o meno questo
Nessuno osi toccare il Colosseo nessuno osi prendere la più piccola pietra da Roma salvo che per costruire la nuova San Pietro
E lì si può fare tutto
Nello stesso mille cinquecentoventi c'è una delibera dei conservatori cioè del Comune di Roma che e ancora più severa usa un linguaggio i due le due cose si somigliano i due linguaggi si somigliano perché evidentemente si vedono l'un l'altro qui dicono ma per carità ma assolutamente non bisogna togliere assolutamente nulla a meno che non servano delle pietre per costruire i palazzi del Campidoglio
Cioè
Altissimi i principi e poi l'eccezione
A un certo punto un impugnati i conservatori finalmente dopo aver combinato dei più grandi bene riescono ad arrestare sul posto
Una squadra di persone che erano che stavano prelevando pietre del
Conosce il capo di questi qua si chiama si sta soltanto il nome di battesimo non il cognome si chiama Franceschino preciso che e al singolare e non al plurale Franceschino
Franceschino viene arrestato e messo in in un carcere comunale
Senonché Franceschini ora sotto mandato da un cardinale imparentato col Papa pepata che leone decimo ingiunge ai conservatori di liberare Franceschino criminali varato dopo un giorno di prigione
Allora il quindi qui io vedo mi pare che questo esempio si indicativo perché qui vedo il dualismo comune Pamela apostolica
E i da da un lato e il dualismo quello che serve a me
Dev'essere un'eccezione tutti gli altri devono rispettare la legge lo vedo come forse mi sbaglio Mina costante una una costante che dura molto a lungo
In tutta questa lunga storia
Bisogna anche anche ricordarsi che le contese che ci sono ancora oggi fra la Soprintendenza
Alle antichità o ai beni culturali eccetera dello Stato Soprintendenza con la lettera P e la sovraintendenza comunale con la lettera V
Anche oggi esiste questo dualismo ci sono delle gerarchie ci sono delle ma ogni tanto sorgono con piombo con con maggiore o minore diplomazia del delle dei dei dei contrasti dei conflitti di competenza la storia italiana è fatta di queste cose di queste cose lunghe
Poi ci sono Paolo terzo Farnese nomine il primo conservatore delle antichità e dieci e i diritti dei cambia legni eccetera eccetera e ancora una volta un altro esempio dall'Italia preunitaria
Ci sono delle norme che vietano assolutamente l'esportazione di qualsiasi cosa
Ma quando il cardinale arte e che chissà chi deve presiedere a questo il cardinale Camerlengo
Quando il cardinale Alessandro Albani vuole vendere un po'di di di cose che vanno a finire poi a Dresda della sua collezione il cardinale camerlengo doc Torre dell'Italia
Ma il cardinale camerlengo e suo fratello dei cardinali Annibale Albani e il padre il e il Papa e lo zio di entrambi Clemente invece sì perdo eccezione
E allora le cose
Tutte queste statue del sonno non so cento o più emigrano ne sono ancora a Dresda qualche anno dopo il cardinale
Prova Ettore
C'è stata un'interruzione non sono Antonella se si possono fare qualcosa dal tuo
Luogo da cosa dipende da lui probabilmente non del suo
Mi spiace molto questo come si potrebbe fare
Diceva debba avere numero di telefono di di San allora Sandro
Perché
Perché lui probabilmente non
Neanche se ne accorge volevo proprio non lo spiega bene Ultracom forse
Deve uscire e rientrare tanti affidato alla riunione
Antonella maturo cioè il numero di Salvatore
Navas accennando musica
Vi sentite Fiore sentiamo ancora John la mia la mia linea o ricca non so fino a che punto ha mai di ai fratelli Albani ecco di come come ho detto la prima volta che è uno dei cardinali fondendosi questa cosa il fratello come vengo glielo ha fatto fare la seconda volta non più perché il Papa momenti monsignor
Puntuali e Moreno poi saltare a quello che succede dopo l'Unità di fare le copie dopo l'unità d'Italia con questi due momenti
Sotto questo aspetto e molti altri capitare cioè mille ottocentosessanta e poi mille ottocentosettanta o l'arrivo di un uomo
Capitale in in in quel momento che cosa succede tutti gli Stati ben preparati pratiche
In qualche modo
L'uomo le biciclette eccetera
Vanno fatte delle come l'Italia tutti gli Stati ad uno nel modo leggi di tutti gli stati italiani una eccezione bene di salute
Una bella una vera legge
Però queste le dico
Per i vari stati italiani erano molto diverse le norme del del dello Stato pontificio del Regno di Napoli erano più sapere di quella della Toscana o della politica o del o del dopato di Parma perduta
E non si sa bene che cosa fa ecco perché nel mille ottocentosessanta per il mille novecentonove in sostanza abbiamo un lungo periodo di vuoto
Lungo periodo in cui non esiste la legislazione dei beni culturali nazionale di di di quando in quando il Parlamento è costretto a prorogare nelle leggi
Dei singoli Stati per cui nell'Italia unita del millennio del l'anno mille novecento per prendere questo anno nello negli ex Stati pontifici vigono le leggi biglietti statico
Lo schema è quello toscanaccio vuol dire anche come è successo credo nel nell'Unione Europea basta trasportare lecitamente un quadro da un è sosta dalla dalla che so io da Roma a Firenze e immediatamente si allentano i vincoli per l'esportazione
Tutto questo per quale ragione c'era c'è tanta resistenza questa renitenza era cosa che ho detto al principio dal da un lato tutti continuano ad affermare la pubblica la pubblica utilità
Nello Statuto Albertino non c'è nessuna norma a salvaguardia del
Patrimonio culturale anzi c'è la priorità della della del della proprietà privata e detto che il le le opere le opere vengono esportate il modo molto frequente se guardate gli inventari dei musei di tutto il mondo la maggior parte delle opere italiane del delle opere di arte italiana
Odiarsi per antica trovate in Italia che che hanno raggiunto i musei in tutto il mondo sono state esportate dall'Italia la maggior parte libera il più grande numero in questo
Intervallo cronologico mail ottocento sessanta mille novecentootto novecentonove cioè
Meno efficace nel mille novecentonove ce l'hanno generata nome del ministro sul
Sul patrimonio culturale da cui la fame in cui una legge in cui la Camera approva un articolo che riguarda il paesaggio il Senato non passa che poi alla legge sul qual è la alla alla prima legge sulla tutela del paesaggio deve provvedere il dal ministro per letto però ce la propone due mila duecentoventi
E poi viene approvato nel mille novecento ventidue poi da qui le leggi Bottai del mille novecentotrentanove il famoso articolo nove della nostra istruzione
Che in caso assolutamente ordinario di un Paese che espone la
Tutelato per paesaggio del patrimonio storico e artistico della Nazione come recita questo articolo tra i propri principi fondamentali come Sabino Cassese ha scritto anni fa
Questa questa affidò alla costituzione di fatto la costituzionalizzazione delle due leggi Bottai del mille novecentotrentanove le quali peraltro non avevano molto di specificamente fascista forse addirittura nulla di specificamente fascista ma erano una riscrittura in alcuni aspetti anche migliorativa
Del delle delle rispettive leggi ramo del mille novecentonove
E Crotto del mille novecentoventi approvata nel ventidue vorrei fare un ulteriore salto e andare al ministero dei beni culturali
In tutto questo periodo la la tutela del la situazione delle Soprintendenze di cui non non ho parlato
La tutela dei beni culturali eccetera eccetera e viene gestito dal ministero dalla Pubblica istruzione quali dotazione nazionale per il nuovo pubblica
Istruzione per la parola pubblica l'hanno tolta per fare credito no faccia fino e quindi oggi l'istruzione tutore salvo che pubblica
Questo c'è pongo il il nome per i ministeri nel mille novecentosettantacinque viene sostituito
Costituita viene costituito il ministero dei Beni culturali come tutti sanno Spadolini è stato il primo titolare del ministero dei beni culturali con portafoglio perché in realtà c'era già stato ma senza
Ma senza portafoglio ma come nasce questo ministro
Citerò due illustri Barelli Giovanni Urbani grande direttore dell'Istituto centrale per il restauro un buco nero capace di inghiottire tutto e tutto nulli ficcare in vuote forme verbali
Secondo la la seconda autorità che voglio citare ancora una volta Sabino Cassese che lo definì una scatola vuota
Urbani avrebbe messo insieme disse allora beni culturali ambiente ma le alchimie romani finirono col generale due distinti ministeri che ancora una volta il dualistico
Quello dei beni culturali e ambientali
E andava lo ritiene beni culturali e artistici e ambientali reato dal mille novecentosettantacinque e poi quello dell'ambiente
Creato nel mille novecentottantasei però in il ministero dei beni culturali e ambientali si continua a chiamare così
Beh per tredici anni mille novecentottantasei del mille novecento novantanove per tredici anni
Convivevano nei vari governi italiani un ministero dei beni del dei beni culturali e ambientali
è un ministero dell'Ambiente come facessero i beni ambientali e stare da una parte
E l'ambiente a stare dall'altra mi è sempre sfuggito ci deve essere una qualche una qualche abilità straordinaria naturalmente quando si creano queste cose anche perché la la la conseguenza quale
Conflitti di competenza
Provvedimenti anche legislativi e comunque sicuramente di tipo regolamentare o circolari eccetera eccetera in contraddizione l'una con l'altra la necessità di creare delle camere di compensazione Esposito
E le intenzioni di Spadolini diciamole costituire le intenzioni del governo ma non soltanto di Spadolini nel costituire il ministero dei beni culturali del mille novecentosettantacinque
Vorrei indicare alcuni indizi dischetto con quale intenzione con quale saggezza fu costruita col ministro ma comporterebbe un iniziò nel nel nel nel nella legge istitutiva del ministero dei beni culturali no sì tutta l'acqua
Non viene citato cioè si costituisce il ministero dei Beni culturali
E non si cita l'articolo nove della Costituzione
Vantate si continua a vantare il secondo il primo Paese al mondo di aver messo la tutela del patrimonio storico artistico e del paesaggio ventitré proprio principi fondamentali non solo
Quindi della costituzione del ministero ora non mi ricordo il mese ma di uno dei primi la legge costitutiva e mettiamo di gennaio febbraio o settantacinque nell'agosto di quell'anno
L'Italia abbandona al suo destino e la Sicilia
La regione più grande d'Italia dal punto di vista del superficie è una delle più ricco di beh di beni culturali riceve la cosa a cui aspirava sin da prima della Repubblica addirittura dal primo statuto della prima Regione
Sigillati fu varato per regio decreto firmato da Umberto secondo
Prima della caduta dell'amore lascia la Sicilia aveva sempre chiesto la piena autonomia sulla base per sui sul sui beni culturali non aveva mai ottenuta la ottiene subito dopo e con lo stesso ministro e con lo stesso Governo subito dopo che se è stato creato un apposito ministero sulla quasi dal ministero per gestire beni culturali d'Italia ma la Sicilia no
E così ancora fino ad oggi questa devoluzione La sette poi dà origine a tante altre cose comprese le aspirazioni devoluzioni vestite e che ci sono ancora oggi nel settantasei cito un altro caso Spadolini fa scrive una prefazione a un libro intitolato I beni culturali dall'istituzione del ministero ai decreti delegati mille novecentosettantasei
In questa prefazione di Spadolini egli dice quali sono quello le leggi le norme sto citando su cui riposa ancora oggi novecentosettantasei quel che è stato fatto nel trentennio della Repubblica
E dice le leggi di tutela del mille novecento dopo e nel mille novecentonove
Che cosa sta dimenticando Spadolini sta dimenticando la legge Croce del mille novecentoventi ventidue le leggi Bottai nel novecentotrentanove la Costituzione della Repubblica e su questo bar che costituisce quindi credo che detto volete che funzioni bene
Sarebbe una grande sorpresa e non voglio puoi entrare il nel nel merito tutti i tentativi di valorizzazione e l'idea di il concerto giù la nozione giuridica di valorizzazione
E si fa strada in questo ambito negli anni settanta diciamo per nel momento in cui vengono costituite regolamentate con una serie di decreti delegati eccetera eccetera le regioni a statuto ordinario il perché lo stesso concetto di valorizzazione viene intenso nel in quel senso dualistico qui uso ancora una volta la parola che del resto ha usato anche Sabino Cassese
Polli con ben diversa autorità della mia ancora una volta qui che cosa succede che sì sì sì sì tre a questo bivio la tutela e dello Stato la valorizzazione delle regioni
E siccome purtroppo succede che i beni culturali
Non si possono tutelare senza valorizzarle non si possono valorizzare senza tutelarle si crea un conflitto perenne fra alle regioni te lo Stato te ancora dura e che la Corte costituzionale è stata chiamata decine di volte a salvaguardare o a risolvere in qualche maniera
Finisco con un'ultima considerazione questa volta che questa volta ha a che fare anche un poco loco davo le tonde con la pandemia di cui tutti soffriamo
E cioè nella nella nella nella nella sequenza degli ultimi anni del dei quali non ho detto nulla quello che è successo con tutte le riforme buone o cattive che siano è successa una cosa assolutamente indubbia e cioè le i funzionari della tutela funzionari statali della della tutela soprintendenze musei parchi archeologici eccetera eccetera sono stati gravati di sempre più compiti
Di compiti sempre maggiori e contemporaneamente c'è stato un blocco delle assunzioni
Cioè sono stati mandati non sono andati in pensione parte in modo volontario ma ma su ma soprattutto in modo sulla hanno continuato ad andare in pensione e contemporaneamente gli sono stati dati più compiti il ministro Franceschini ha avuto il merito Primo dopo tanti ministri di assumere mille persone nuove nella sua prima incarnazione dall'inizio nella sua seconda internazione del ministro che queste misure de de de dei beni culturali anzi oggi della cultura per questa ha detto e ha fatto dire anche dei suoi direttori generali che avrebbe bisogno di sei mila
Persone per poter gestire il ministero come con tutte le di in le nuove grandi opere del Recovery Fund la tutela del territorio richiederebbe una molti una moltiplicazione
Del personale ma con con con quei fondi o nei colori Fante mi spiegano non si possono fare assunzioni e dunque non si fanno le assunzioni ma come faranno queste soprintendenze fa fare a a eseguire questi compiti straordinari disse
Non hanno il personale che dovrebbe eseguire questi compiti straordinari e la da un ed è su questo ultimo tonno anch'esso pessimistico che vorrei concludere il no da un a l'uscita dallo davano ha rivelato la debolezza di questo un Paese che mette i beni culturali Franklin Pinti per la tutela dei beni culturali fra i principi fondamentali dello Stato
A che cosa ha fatto quando hanno abbiamo cominciato a riaprire finalmente come tutti desideravamo e desideriamo a riaprire una qualche attività rendere possibile di andare in giro magari con la mascherina ma di fare anche delle cose fuori di casa propria
Che cosa è successo sono hanno riaperto le tabaccherie
Hanno riaperto il super supermercati devono Luca aprile hanno riaperto a i DAR eccetera eccetera
Quanto ai musei no
I musei no i Musei no perché
C'è un piccolo particolare le gallerie d'arte quelle dove uno va a comprare i quadri
Gli antiquari le gallerie d'arte contemporanea quelle hanno riaperto
Allora io vorrei chiedere
Che differenza c'è tra cinque persone in una galleria d'arte della superficie di duecento cinquanta metri quadri riunione una piccola e cinque persone in una stanza di museo della superficie identiche duecentocinquanta elettrico forse l'arte non è contagiosa quando è in vendita ed è contagiosa quando non è in vendita
La valorizzazione di abbiamo in mente e queste allora io
Continuo a vedere in questa lunga storia italiana di cui vi ho presentato un po'scherzando ma un po'anche sul serio degli degli esempi io vedo un dominare una tendenza al compromesso al dualismo al fare gli interessi propri eccetera che non
Non è la premessa giusta per conciliare questi due estremi che forse del tutto conciliabili non sono mai ma che dovrebbero incontrarsi con un compromesso più ragionevole e più e più e più saggio e cioè da un lato la pubblica utilità che riguarda anche le generazioni future Tanzi soprattutto le generazioni future
Che il e l'interesse per i dati del mercato che riguarda oggi domani mattina ma dopodomani potrebbe io vale che e Michele che
Grazie
Per questa questa penalità intesi ammiro anche la capacità di sintesi perché abbiamo fatto una cavalcata assolutamente interessante su su Perth per secoli devo dire che questo finale sulla rende l'arte e la sua differenza a seconda di come come si punti si produce sei se produce
Danari o non ne produce a qualcuno è è una stoccata finale
Degna dei libri che è scritto è molto interessante questo tema andrebbe ripreso così come tutte le altre cose che ha detto mentre tu parlavi tu io pensavo anche se non mi è simpatico è un personaggio di altri tempi Leo Longanesi
Che scrisse una frase che ora è rimasta poi fatidica ma della bandiera italiana andrebbe scritto un motto teniamo famiglia
Tutti quei Papi con i cognati nipoti gli amici gli amici degli amici che e poi la stessa cosa che vediamo adesso negli scandali contemporanea anche sui giornali di oggi i magistrati le cose cioè questa roba qua
è l'Italia cioè l'Italia ha una articolazione venosa familistica che forse mi permetto di dire in altri paesi è stata in parte superata dà un senso del pubblico più forte noi per secoli ci siamo tenuti questa romanzi
Aggiungo naturalmente potrei fare delle citazioni eccellenti su questo ma non ne faccio che è un il cattolicesimo ha contribuito quest'molto
Ora ha seminato questa roba è adesso non voglio naturalmente aprire una pagina che farebbe discutere molto è detto così naturalmente una bestialità però quei Pappi avrebbero dovuto interrogarsi se per caso le loro ordinanze non erano neglette anche per via di una certo costume che si era che si era sparso nella società italiana da loro dominata adesso abbiamo possiamo procedere con più comparso un pochino più tranquillo è abbiamo ora io vorrei far parlare Ugo Berti per due ragioni la prima è che Ugo è con me
L'inventore di questa formula Ugo io te lo devo riconoscere sei l'inventore con me di questa formula perché a un certo punto ci è venuto in mente
Di fare ogni anno una giornata senza verbale
Senza la necessità poi di pubblicare gli atti senza che tutti si presentassero con una relazione scritta
Nella quale
Questi i soci e amici della nostra Società di Storia delle istituzioni allargata ad altri potessero discutere liberamente per una giornata intera in genere dalle dieci e mezza del mattino alle diciassette e trenta i treni della diciassette trenta è stata una cosa favolosa perché la gente veniva gli amici venivano senza essere retribuiti senza avere neanche il rimborso viaggi
Facevano la faticaccia e alzarsi presto la mattina talvolta venivano dalla Sicilia dalla Calabria
Dalle regioni meridionali e c'era questa discussione molto vivaci credo che Ugo sia uno dei insomma con lui abbiamo inventato questa formula quindi è un padre di questa manifestazioni e poi e c'è una seconda ragione che l'unguento ancora per qualche settimana il direttore della biblioteca del Mulino che idealmente ci ospita anche se siamo
Sul web
E quindi fidiamo ti do volentieri la parola per una per un saluto da parte del Mulino che gradiamo moltissimo perché ci consideriamo parte di questa grande famiglia prego
Microfono
No no microfono prendi
Nell'anime dico sempre grazie Guido nell'affettuosa commemorazione la ventunesima volta che vi porto il saluto del Mulino sia il nome dell'editrice che a nome della biblioteca
La biblioteca appunto da da da pervenuta il venti volte a ospitato questa giornata delle carte la storia
Mi spiace che le circostanze ci abbiano confinato in questa specie di non luogo della Rete perché mi sarebbe piaciuto
Dirvi in loco le trasformazioni molti di voi sono degli habitué le trasformazioni in atto nella biblioteca che si appresta per diventare la conservatrice dell'archivio storico della mulino nel suo complesso cioè dell'editrice della rivista dell'Associazione
In prospettiva spero anche dell'Istituto Cattaneo e questo col tempo renderà accessibile anche agli studiosi
Avendone dicevo la commemorazione perché la ventunesima volta qui prendo la parola ma è anche l'ultima perché è suonata l'ora della pensione per me quindi si chiusero gli anni prossimi sarò solo come un ascoltatore Esterno
Dico non sarà la ventunesima volta che porto il mio saluto
Dicendo quello che sto per dire grande quanto meno non è la prima volta ricordo che il Mulino ha sempre riconosciuto un ruolo cruciale allo studio delle istituzioni e dell'amministrazione secondo le diverse prospettive della Storia del diritto delle scienze sociali
Ora vi risparmio una panoramica di quello che è stato fatto
Nel tempo dice sessanta anni di casa editrice ormai sessanta quasi settanta propongo però vorrei ricordare almeno che è uno dei primi trenta libri pubblicati sta a casa editrice il comportamento amministrativo di avversario anche uscì nel mille novecentocinquantotto
Però abbiamo ristampato fino a pochi anni fa
Tornava in mente prima quando Cassese parlava dell'assenza di una cultura organizza organizzativa ti sfugge
Il Mulino nasce negli anni Cinquanta come riviste casa editrice rivolgendosi in prima istanza alla classe dirigente classe politica e alla classe dirigente era un gruppo che intendeva non fare politica in prima persona ma fornirà la politica degli strumenti di conoscenza da lì per esempio anche poi la fondazione dell'Istituto Cattaneo come istituto per la ricerca empirica sulla realtà sociale e politica italiana
L'attenzione alle istituzioni in questo diciamo in questa logica era era c'era fin da subito diciamo non è mai stata fondamentalmente accantonata anche se poi il gruppo editrice totalmente si è evoluta si è complicata tra le evoluzioni c'è stata anche quella poi qualcuno
Del mulino in politica anzi proprio mentre al governo c'era nato come si sa su questo non mi trattengo di raccontare un aneddoto vuole sapere quando Arturo Parisi era sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Capita ogni tanto che prima di partire per Roma si fermasse a fare colazione
Allo stesso Murdoch fac facevo allora colazione io quindi facciamo due chiacchiere una volta noi rivolte ovviamente ha fatto
La domandina scema diritto cioè se c'erano poi i bottoni nella stanza del do dei bottoni e lui disse che scindendo dove c'era il problema era che si spingevi non succede mai nulla la risposta è sì mi sembra che abbia molto a che fare
Come vedete con la storia d'Italia nel suo complesso
Bene io sono un gigione vorrei concludere il mio ultimo saluto con una specie di esergo figura Tom rende un avviso adesso cerca di condividerlo se ci riesco
Di un quinto del suolo
Si son capace
Come è andata a finire
Eccolo qua
Ecco questo è un avviso che c'è su un ascensore perché io fotografato in un ascensore della Stazione di Roma Tiburtina il testo in italiano e tradotto in inglese
Ora si comprendente un attimo molto preme per leggerlo di secondo me la differenza fra il testo italiano e il testo inglese
Da un dal mio punto di vista un forte senso di vergogna
Un desiderio di discostarsi da Cipriani anzi tali Anapo della lingua italiana vorrei ditemi se il linguaggio anche qui non è la spia di un miseria dell'amministrazione cui appunto vorremmo emanciparci
Grazie
Ah certo grazie al teologo
Tra qualche giorno tra qualche settimana sarà in libreria un libro anch'esso del Mulino intitolato I linguaggi delle istituzioni che raccoglie gli atti di un convegno organizzato da Giovanna Tosatti che segue questo complesso
La giornata a Viterbo
è in questo un libro i linguaggi dell'istituzione saranno canalizzati
E questi linguaggi criptici dell'amministrazione italiana è una parte del problema forse non secondaria
Io non vedo più le non so perché non riesco togli per favore questo avviso se puoi Ugo
E do la parola densa Gabriella Corona abbiamo o voluto fortemente che Gabriella qualora fosse con noi oggi
Perché tra le persone non sono moltissime che in Italia si sono dedicate agli studi di storia dell'ambiente
Qui Gabriella scusami ma neri disordine della mia biblioteca che abbastanza vasta
Non foss'altro perché ho ereditato quella di mio padre quindi è diventata una partnership con cupola appartamento intero
Non ho trovato il tuo libro che la breve storia dell'amministrazione dell'ambiente in Italia pubblicato dal Mulino nel due mila e quindici ma lo voglio qui ricordare perché siamo in casa del Mulino e anche perché forse è il libro di sintesi
Che meglio descrive testimonia di questo lungo impegno su questi temi che tu hai avuto che abbiamo voluto con noi perché pensiamo che l'ambiente non sia affatto una stesse era secondaria del discorso che stiamo costruendo
E il professor Settis ha così per accontentarli efficacia già cominciato ad abbozzare quindi si diano volentieri la parola prego
Allora mi sentite vana sì
Vi sentite
No allora innanzitutto volevo ringraziare professor Melissa della professoressa Meniconi e anche il professor meningite non è potuto essere qui per avermi coinvolto in questo incontro
Con consigli ospiti così avuto ridicoli
Ecco il mio intervento contiene alcuni spunti di riflessione e tenta di sviluppare un discorso che riguarda il modo con cui le istituzioni repubblicane in Italia si sono rapportate a un aspetto particolare dell'ambiente a cioè il consumo del suolo
Mi scuso se sarò anche molto sintetica nel trattare tematiche veramente molto molto ampie
Per rispettare le indicazioni del titolo ordini risolviamo queste riflessioni in due parti una parte che rientra in qualche modo in quell'ambito
Che è stato definito come miseria sintetizzando no gli aspetti distruttivi del modo in cui si è configurato questo rapporto istituzioni pubbliche consumo del suolo
E una seconda parte invece che vorrebbe rientrare
Nell'ambito nobiltà in cui svilupperò
Annamaria rumena
Sì spero questi alle Nazioni conta e spero questo questo vale per tutti se succede Bisoli arriva più ricollegarci evidentemente il collegamento siamo anche
Tanti eh o in questo momento siamo settantotto eravamo novanta nel momento in cui parla se non è ne parliamo a pagina idea e Serafino Alessandra
Perché vedo che spesso qualcuno esce poi rientra quindi evidentemente esiste un problema del genere
Intanto vedo nomi che non aveva ancora visto e saluto tutti indistintamente
Tu Antonella il telefono può chiamare la la Gabriella e sentire
Se posso Guido sono Francesco Clementi volevo ringraziare e salutare purtroppo devo tornare all'altro UE di una ne approfitto di questa pausa tecnica escono Vito Francesco Spano molto contenti Ras comignolo è un segno di attenzione che gradiscono con grande bellissimo mi dispiace non rimanere ma troppo appunto
Entrata in corsa
Questa bellissima grazie buon lavoro conclusivo
Credo che Antonella era occupata quindi probabilmente sta chiamando cercando di rientrare
Purtroppo questo ENI
Il segnale che basta adesso con tutti questi quei binari bisogna ricominciare a vederci
Presenza
Amica anzi ci sì laico allora bando non mi ricordo dov'è che Fini sono interrotta comunque continuano insomma
Appunto ricordavo che il consumo del suolo è un concetto molto complessa o è un processo di artificializzazione
Che impedisce diciamo il funzionamento
E l'espletamento delle sue funzioni produttive ambientali ecco l'International panel notano incensa che questo gruppo di scienziati che a livello mondiale
Analizza i dati relativi al cambiamento climatico
C'ha spiegato in maniera molto articolata che il Consolo persone uno dei fattori che contribuisce all'innalzamento delle temperatura
I dati degli Starace ai dati dell'Istituto di protezione ambientale che in Italia fa capo al ministero dell'ambiente ci dice che la super
Finisce ci dicono che la superficie naturali agricole in Italia si riduce molto velocemente
Tanto che il nostro paese ha un un livello di consumo del suolo
Non pari al nove virgola due per cento del territorio nazionale contro una media europea che si attesta in turno al quattro virgola cinque per cento circa
è un dato acquisito ormai dalla letteratura che l'accelerazione del consumo del suolo in Italia
A risale al periodo successivo al secondo dopoguerra
Che questo in qualche modo è stato determinato prodotto all'interno del processo di modernizzazione del processo di infrastrutturazione a cui la penisola è stata sottoposta ma il principale fattore di accelerazione è stata l'espansione delle risultava banane delle realtà urbane e industriali
Un'espansione che ha risposto spinte molto diverso allora cioè l'esigenze della ricostruzione dell'aumento della popolazione
Incrocia essi immigrazione interna dal Sud al Nord Alitalia ritenerne alle coste dalle dalla campagna alle città quindi si è trattato da questo punto di vista di un processo analogo a quello che ha vinto anche in altri grandi in altre città in altri grandi paesi europei ma in Italia questo concesso però a conosciuto un percorso originale direi negativo cioè dalle forti dalle forti implicazioni distruttiva
Le realtà urbane si sono sono cresciute
Divorando territori agricoli ad alto reddito paesaggi di pregio hanno occupato arieti massima tenda pendenza si sono sviluppate lungo gli argini Gaggini deceduto deceduto e questo processo che è stato le forme poi con cui questo processo avvenuto le conosciamo ce lo dice una una ricca letteratura la speculazione edilizia l'abusivismo l'assenza delle politiche
Urbanistica queste implicazioni trovano colleghe loro spiega le loro spiegazioni in una pluralità di fatto utili innanzitutto fattori culturali vasti settori della società italiana hanno iniziato a considerare il suolo solo edificabile comune una uno strumento un mezzo di guadagni un mezzo di profitto in un momento in cui il mito diciamo della crescita economica nel dibattito pubblico era un mito assoluto
Piero Bevilacqua considera diciamo questa caratteristica questo particolare percorso del rapporto tra istituzioni per questo marchio nel percorso diciamo così dell'urbanizzazione
Come una diciamo vedete delle caratteristiche originari della storia dell'ambiente in Italia
Che ha ragioni profonde nella tenacia con cui è stata difesa la rendita fondiaria
Particolar modo pensiamo al Mezzogiorno all'esistenza di una struttura così così accanita alcuno il latifondo
L'Italia meridionale l'altra parte è stata una diciamo integrare dove quest'opera dieci mani manipolazione quest'opera di assicurazione le coste le città-stato più forte
Pensiamo che nell'Italia meridionale l'attività edilizia è stata per decenni una delle industrie principali e questo in assoluta assenza di politiche di politiche il piano di politica urbanistica c'è un dato che mi ha sempre molto colpito
Alla fine degli anni settanta su due mila cinquecentoventidue comunica al Mezzogiorno
Solo centonovantatré arrivano il piano regolatori dura Latella di Fonchim per esempio che questa diciamo quest'area compresa tra la provincia di Caserta e la provincia di Napoli
Che noi conosciamo soprattutto per essere stata protagonista di una drammatico traffico di rifiuti tossici
Era un'area caratterizzata fino agli anni Cinquanta da agricoltura ad alto reddito
Paesaggi di di pregio e che si è trasformata nell'arco di questi musei sei decenni sette sei decenni in una Continuum suburbano in un alternarsi diciamo di non brandelli di citare i brandelli di di campagna senza un ordine pianificatorio
E in alcuni a in alcune aree in maniera sconcertante in ancora un in assoluta assenza di infrastrutture anche igienico sanitaria leasing sono i corsi d'acqua
Diciamo che non gli acquedotti
Questo modo peculiare diciamo in cui si è venuto a configurare configurare l'urbanizzazione trova ragioni non ci sono né i fattori culturali ed economici ma anche nel ruolo con cui le istituzioni pubbliche
Hanno costruito no il loro rapporto con l'ambiente e il territorio
C'è una letteratura di grande di grande autorevolezza che c'ha spiegato come questo avvenuto e ricorda i due testi è ridotto e da questo punto di vista del testo diverso di riuscire a sequestro una città scritto nel mille novecentottantanove coi ripubblicato nel due mila sette al Donzelli in una edizione aggiornata e il testo del Salvatore Settis di cui il professor Melis amministratore copertina
Paesaggio Costituzione Cemento finto pubblicato nel due mila dieci e poi successivamente ristampato più volte questi Autori questa letteratura Scimone nostra come nel corso degli ultimi settantacinque anni
L'Italia è stata caratterizzata da un emergere ciclico nelle prese di posizioni di organismi dello Stato magistrature
Burocrazie tecniche istituzioni locali governi partiti politici di una resistenza di un'opposizione alla definizione chiara
Di regole che definissero l'uso del suolo il rapporto tra il diritto di unificazione del diritto di proprietà
E una resistenza un'opposizione all'introduzione di un controllo pubblico dei processi diciamo di edificazione nelle aree fabbricabili e questo varie modalità e tutte accaduto il professor Settis ha già diciamo introdotto parlato di molto di di questi
Alcune alcune delle modalità con cui sono ciò avvenuto innanzitutto il fallimento di tentativi di molti tentativi di riforma urbanistica pensavano soprattutto la quella più famoso per fallimento e quello di Ferentino sul rullo del Milan centosessantadue il ricorso continuo ai condoni ricordo i condomini più importanti quello del mille novecentottantacinque tra l'altro sostenuto notai anche dai sindaci meridionali e rivendicavano
La la l'abusivismo l'abusivismo edilizio e necessità e poi quello del due mila quattro quello del due mila nove il piano casa
C'è poi un altro aspetto su cui il professor Settis molto insistito anche nel suo testo ha accennato oggetto che riguarda il passaggio alle Regioni della tutela del paesaggio
Incontrasse in qualche modo con lo spirito dell'articolo nove che invece voleva una unitarietà di tutela nel territorio
E anche un inglobare diciamo la coniglio alla tutela del paesaggio nell'urbanistica quello che mi ha colpito diciamo di questo contorno del professor Settis come questo passaggio fu realizzato qualità lettere che il CIPE decreti
Di attuazione del decentramento attraverso una promiscuità una confusione proprio terminologica per cui si parte indifferentemente di urbanistica di ambiente di paesaggio i beni ambientali bellezze naturali di di uso del territorio
E questo diciamo da una parte parcellizzata frammentato no la diciamo le decisioni relative alla al diciamo a questo ambito e a reso accentuato questa mancata in questo mancato coordinamento tra questi che sono i tre protagonisti diciamo della di un ambito ambientale dire il paesaggio territorio urbano urbanistica e ambiente lui tutela del paesaggio
Urbanistica ambiente giocato un paragrafo della del diritto del professor Settis si si intitola spaesato Territorio Ambiente
Questo aspetto mi sembra una delle chiavi di lettura delle fondamentali della questione ambientale in Italia una della diciamo un aspetto ne determina la debolezza
L'isola in capacità di attuare le politiche pure ci sono
E qui potrebbero aprire una parentesi
E cioè questa diciamo non si è solo creata diciamo una confusione tra questi tre ambiti ma
Si è come dire riflettuto molto poco proprio sul carattere problematico controverso conflittuale di questo coordinamento
Perché diciamo queste contraddizioni tra questi tre ambiti esistono realmente
E si tratta non si tratta di diciamo di tre termini neutri ma si tratta di concetti che rimandano ammonti storicamente DiVersi con cui le istituzioni
Pubbliche hanno tentato di irregolare di equilibrare il rapporto tra natura e società tra risorse naturali e uomini attività immane
Concetti che sono nati in fasi storiche diverso e con finalità e funzioni diverse voglio ricordare l'urbanistica nasce nella seconda metà dell'Ottocento
Nell'ambito di quella diciamo in quella fase storica che gli storici della gli Urban parlamentarista richiamano città igienico sanitaria c'è una fase fondamentale poi dello sviluppo della città moderna
Con una funzione precisa di tutelare la salute delle popolazioni urbane per contenere gli effetti dell'inquinamento nobile in un industrializzazione che si stava in quel momento sviluppando attraverso una organizzazione dello spazio urbano poiché permette il seno quest'questa forma di di separasse nobiliare insalubrità al resto della città
Il secondo concetto questo la più volte ne ha parlato il professor Settis si impone siamo tra la fine dell'Ottocento cioè paesaggio tra fine ottocento e l'inizio del del novecento
Nell'ambito del movimento di protezione della natura in Italia e qui il rapporto tra natura società rapporto care pensato in termini estetico culturali no alle bellezze naturali monumenti naturali
E sottende questi idee anche una crescita della consapevolezza pubblica delle bellezze naturali e culturali del Paese riserva alimentare il senso di appartenenza
A una nazione rafforzare l'identità nazionale no questa e nella legge del ventidue appunto che è stata citata dal professor Settis insomma questo questo sì
Trova la sua piena il suo piano riconoscimento
Questo il terzo concerto le ambiente Allenby non entra un concerto ancora diverso che nasce in un momento ancora diverso
Rimandare si sviluppa si impone soprattutto all'interno del movimento ambientalista americano degli anni sessanta
Contro
Intestate
Uccidesse nucleari e nasce dalla preoccupazione del gruppo di scienziati che in quegli anni
Erano stati chiamati a studiare gli Effetti della bomba atomica sulla biosfera non torna non solo sulla salute dei cittadini del delle popolazioni ma anche sull'avversario quindi implica un'idea di tutela delle matrici naturali del sistema Terra quindi grossa era un attimo sferra lanciasse del suo nero
E questo vi sono l'assenza di una riflessione su queste sugli aspetti problematici contraddittori conflittuali di questi tre ambiti
è diciamo legata anche alla scarsa centralità con cui le tematiche ambientali
Hanno Hans sono state trattate dal dibattito pubblico dalle dalle nelle agende politiche del di questi decenni Piero Bevilacqua su questo
A diciamo dedicato anni di denuncia su su questa cosa e adesso con questo bagaglio fragilissimo di discussione di riflessione
Noi siamo chiamati a vivere a affrontare questo momento storico particolare in cui la transizione ecologica
è considerata uno degli assi fondamentali del Progetto Strategico di governo dei prossimi anni piano nazionale di ripresa dell'impresa decide saccheggiata esistono delle contraddizioni
Durissima ma questo voglio lo ricordo alla fine
Seconda parte la nobiltà nel corso degli anni sessanta e settanta si è venuto a configurare in Italia un orientamento politico culturale
Del quale facevano parte prevalentemente urbanisti che facevano capo all'Istituto nazionale di urbanistica
Molti dei quali hanno svolto ruoli importanti nelle amministrazioni nelle amministrazioni pubbliche eticità nei di grandi penso Edoardo Salzano
Giuseppe Campos Venuti Pier Luigi Cervellati Vezio De Lucia e così multiplo di molti altri
L'idea centrale di questo orientamento era che le politiche per il territorio l'urbanistica particolare non erano delle semplici discipline tecniche
Non si limitava non dovevano limitarsi a riorganizzare diciamo lo spazio urbano ma dovevano intervenire sulle cause distruttive del dell'espansione urbana
La loro funzione doveva essere quella di contenere gli affetti di un'urbanizzazione appunto che non teneva conto degli equilibri ambientali del valore della del paesaggio
Decies della dei centri storici del valore dei centri storici e questa idea si fondava poi su due assi fondamentali
Il primo cioè gli interventi pubblici affidati ad organi di governo realmente svincolati dagli interessi privati
Potevano perseguire no interessi di carattere collettivo Benessere delle popolazioni
Direi sfiorando lo sviluppo urbano in modo che questo qua non andasse a produrre sventramento di centri storici distruzione dei paesaggi di pregio privatizzazioni di zone panoramiche
Ed erano però dobbiamo ricordare questi questo ventennio questi due decenni erano anni di grande fiducia nelle politiche pubbliche sita in seno alla alla no Progetto ottanta il rapporto preliminare al programma nazionale ritengo centosettantuno settantacinque che affrontava i problemi di riequilibrio dei divari all'interno della penisola
Non più solo in termini economici ma anche con con una pianificazione territoriale localizzazioni dieci stelle system di città
Giorgio Ruffolo stato ricordato non un professor Cassese prima che era uno dei principali promotori del progetto tanto poi diventerà anche il ministro dell'ambiente
In una intervista rilasciata qualche anno fa Meridiana e qui cito dice
Noi con il Progetto ottanta avevamo detto chiaramente che in Italia occorre una politica del territorio per evitare che le scelte del mercato risultassero distruttive devastanti per l'ambiente naturale
Il secondo pilastro invece era quello della del di questo orientamento politico culturale era quello della riqualificazione del recupero
Cioè lei cita si elaboravano diciamo un'idea di sviluppo urbano che non era più dove non doveva più fondarsi sul consumo del suolo
Ma vicini sulla riqualificazione sul recupero questa riqualificazione questo recupero
Dovevano tutelare quelli che Gianfranco Titanic Caniggia era uno degli e degli studios sino tesi soprattutto dei centri storici di questo filone
Tra gli studi e che chiamava sostano i cachet molto questa espressione sostanza storico culturale di una città e nello stesso tempo quindi a anche vero i valori ambientali lo spazio non costruito
E rientro no no in questo orientamento anche tutte le grandi battaglie no per la difesa e la tutela dei invece oggi
Questo filone politico culturale poi a tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta
Si va esaurendo entriamo in una fase diverso entriamo nella nel periodo del neoliberismo dello smantellamento delle politiche pubbliche del Successo diciamo del mercato
Del del primato del mercato del primato del della del del primato del del mercato e dei privato primato del privato
Ma nonostante queste sono però questo orientamento aveva lasciato un'eredità ha lasciato un'eredità negli anni successivi
Un'eredità che i suoi frutti e una di questi è il caso di Napoli
A Napoli viene approvato alla fine degli anni settanta impianti nelle periferie
Che è un piano di recupero di riqualificazione di dieci centri dieci quartieri periferici della città
E su un poi concretamente realizzato cosa abbastanza rara per un piano fu completamente realizzato durante la prima ricostruzione successiva al terremoto dell'ottanta
Si affermava così diciamo con questo piano quel piano prevedeva la riqualificazione sia dei centri storici
E anche delle zone agricole e delle zone coltivate
Si affermava diciamo l'idea già di una città come sintesi tra natura e società come costruzione sociale dato naturale nello stesso tempo naturalmente qui siamo già in un momento in cui l'ambientalismo l'ecologia no si afferma penetrano anche in queste in questo orientamento
Il gruppo poi di amministratori che aveva dato vita al piano delle periferie ma cui il sì aggiunge poi un urbanista di statura nazionale con una ratio dell'uscita
Accompagnerà alla città in un percorso molto complessa su molto difficile fino all'approvazione del piano regolatore del due mila quattro
Il piano che si differenziava con forza dai piani che in quegli stessi anni stavano provando a Milano
E a Roma perché affrontare diciamo si fonda sul principio fondamentale nel viso molto innovativo e molto rivoluzionario per il nostro contesto che è quello del consumo zero di suolo
Dal due mila quattro nelle quattro mila ettari non costruiti della città di Napoli non si può più edificare non si può verificare
Il piano diciamo occupava implicava la tutela implicanze perché e ancora interno vigore
Implica alla tutela del centro storico in una estensione perimetro molto ampio
La tutela del paesaggio naturale la salvaguardia delle coste per esempio tutta l'aria di Bagnoli che era già in parte invasa dagli prive diciamo edificazioni abusivi da trasformazione delle aride industrializzate impartiti
L'espansione del trasporto su ferro prevista dal Piano PAI realmente realizzata la tutela dell'integrità artistica del territorio questo è già un altro dato innovativo il consumo di suolo
Non voleva dire solo un freno alla speculazione edilizia ma anche voleva consentire favorire il funzionamento di meccanismi di ambientali ecologici per esempio il ciclo dell'acqua in una città così diciamo strutturata morfologicamente come Napoli
Che ha anche fragile diciamo una particolare predisposizione al dissesto al dissesto idrogeologico
Dunque nella città diciamo delle Mani sulla città del del colera nel settantatré il terremoto nell'ottanta nella città paradigma dell'illegalità
Si riusciva a realizzare un esperimento il governo del territorio
Molto osteggiato perché è stato molto osteggiato da tutte quelle forse da tutti quei poteri che rientrano nella crisi quella che abbiamo dentro l'ambito della miseria
Quindi un esperimento di governo fondato su una visione ecosistemi cade la città e sulla sintesi no tra quegli ambiti che punto indicava il professor Settis nel suo il suo libro cioè paesaggio urbanistica ambiente paesaggio tutela di tutela del paesaggio tutela del territorio urbano tutela dell'ambiente
Per concludere riprendo il discorso
Che avevo accennato prima cioè non soffriamo indubbiamente di una grande marginalità noti dei temi dei temi delle tematiche ambientali
Meno del paesaggio meno della tutela del paesaggio che è stato più protagonista del dibattito pubblico ma soprattutto delle una una scarsa riflessione
All'interno del dibattito pubblico sulla questione ambientale l'ambiente è sempre stato considerato un po'il nemico dello sviluppo nemico dello sviluppo economico
E con questo bagaglio debole appunto dobbiamo affrontare questa sfida
Enorme che va affrontata e già da ora in arrivo o no le problematiche le contraddizioni che appunto ripeto esistono tra questi ambiti ed esistono perché sono anni che solitamente differenti
Tanto per citare il primo conflitto che già emerso tra la transizione energetica entrambe e la come dire e l'arresto il il contenimento del consumo del suolo e la tutela del paesaggio
Il secondo il piano nazionale di riprese residenza il decreto semplificazioni è previsto l'impianto di insediamento di un numero consistente di impianti fotovoltaici
Su terreni che preveda una cambio di destinazione di suolo
Su terreni caratterizzati da agricolture artiche da ai saggi agrari agrari di pregio da terreni che anche sono una garanzia diciamo nella produzione di beni alimentari e su questo c'è già battaglia
Tra il Ministero e lega associazione molte associazioni ambientaliste che appunto stanno da sul piede sul piede di guerra per questo concludo
Vi ringrazio ancora
Siamo noi che negativi Graziano moltissimo di questo bella relazione che per un miracolo ma è un miracolo dovuto alla vostra bravura si inserisce in un discorso logico che si che si è dipanato con grandissima coerenza stamane
Mi sono molto contento di come è stato poi la scaletta è stata un po'movimentata perché se c'era questo problema di Sabino che doveva andare via alle undici però io credo che l'abbiamo movimentata bene grazie di questa bellissima relazione mentre tu parlavi io pensavo perché ognuno poi pensa quello che sa
Diceva quel mio amico sono un uomo di un solo libro
è la io pensavo a quante autorizzazioni e richieste pratiche occorrono oggi per tagliare un albero secco che minaccia una casa in una zona panoramica della Sardegna
Siccome è un'esperienza che ho fatto possono potrei scrivere un libro su questo così come il il burocrate del ministro Ricasoli nel mille ottocentosessantasei scrisse una straordinaria
Relazione su quante operazioni burocratiche quanto tempo e quant'è il costo per comperare sei sedie al Teatro San Carlo di Napoli noi siamo un Paese dove per qualunque cosa mettiamo insieme non so per quale ragione una pluralità di i soggetti che tra di loro
Non confliggono non con non non non si coordinano altro che conferenze di servizio
E io credo che una parte delle cose che hai detto significativamente fra una parte perché poi tuo discorso era molto più di fondo si inserì in quella parte si inserisca anche questo difetto ora tocca a me
Beh cercherò di essere breve naturalmente sono molto avvantaggiato come dicevo prima dalle vostre relazioni
Miserie e nobiltà non il si chiamava don Felice Sciosciammocca spero che i napoletani non mi correggano la pronuncia il personaggio di Totò che mangiava gli spaghetti con le mani vestito irreprensibile mente di scuro come i nobili dell'epoca e tuttavia affamato
Lo sta tu in qualche modo in Italia ci restituisce questa immagine
L'Italia ha alle spalle una grande storia dirò una banalità sino alla scoperta dell'America almeno è stato il centro della storia nel Mediterraneo e quindi il centro della storia universale
Senza voler risalirà Roma eccetera il Medioevo italiano è stato un no Net anche solo nei libri di storia che ci facevano studiare da ragazzini era rappresentata corone polacca un'epoca buia ma è stata un'epoca ricchissima
Anche ricchissima di collegamenti culturali che ha disseminato la penisola pur nei diversi regimi che sono stati ricordati di opere e di testimonianze
Secolari
Poi c'è stato quel che c'è stato un Rinascimento l'età dell'Oro dell'Italia anche se compri successivi sono stante cc pian piano questa posizione di centralità ci sia modificata
Non so le statistiche dei professor se ci ha detto di non fidarci alle ma certo si vede visibilmente visitando gli altri Paesi visitando l'Italia che in Italia ogni chilometro trovi qualcosa la visitare da vedere
Perfino nella mia Sardegna che usata per lunghi secoli disabitata
Perfino nella mia Sardegna con ogni duecento metri c'è un nuraghe abbandonato per lo più io ho sempre detto agli assessori regionali quel periodo che facevo anche un po'di politica ma perché non ho inventiamo una cosa per mettere un custode un giovane preparato sulla storia dei nuraghi che i e e creiamo un circuito ma non è stato mai ma nessuno l'ha mai fatto
Pensate un circuito dei nuraghi che sarebbe anche un circuito dei paesi della Sardegna dei sapori dei costumi delle tradizioni della storia dei paesaggi perché poi il paesaggio al singolare non esiste ognuna delle nostre regioni
E presenta dei paesaggi tra loro molteplicità e pluralità a distanza di pochi chilometri i paesi della Sardegna per secoli non si son parlati perché bastava una cresta di montagna per modificare la possibilità di comunicazione quindi c'è in Italia questo patrimonio nel patrimonio che è data dalla pluralità dalla diversità dalla specificità
E poi questa concentrazione di beni culturali straordinaria
E queste vestigia che si sovrappongono l'una all'altra qualcuno parlava prima delle professor Settis e pietre del Colosseo le pietre dei nuraghi a lungo sono state le pietre degli ulivi dei pastori sardi si rubavano degli Urali e si faceva l'ovile
E quindi le capanne dei pastori che oggi sono oggetto anche esce di tutela altro non sono che per la la la residua diciamo così di una temprata aziende però del grazie a lei negli Urali stessi
Non parlerò della Poesia non parlano dell'arte dovrei fare un elenco di eccellenze che tutti noi abbiamo già in mente no basta Dante siamo nel secolo Dida del la celebrazione di Dante
Potrei continuare esisteva però
L'Italia l'Italia come civiltà italica dice Pietro Piero Bassetti che ha suscitato quello quei binari del Mulino cui accennavo all'inizio da cui è derivata la mia la mia suggestione di miseria e nobiltà
Bassetti diceva in quello quei binari
Telit esisteva una civiltà italica prima dell'Italia politica e anche dell'Italia sociali unificata è vero una civiltà italiana il concetto d'Italia era presente già da prima
E e noi siamo stati per secoli lamenta di viaggiatori di lustri basta pensare ad che venivano in Italia e giravano l'Italia dal nord al sud
Per riscoprire quella civiltà e la diversità insita in quella civiltà e questo questo ci porta al paradosso che contenuto nell'ossimoro che abbiamo scelto miseria e nobiltà perché questo immenso patrimonio non ha inciso sulla realtà delle nostre istituzioni unitarie e forse neanche sulla realtà delle istituzioni preunitaria quanto ci diceva il professor Settis ma io mi voglio limitare al mio libro
Cioè alle cose che è solito dire e quindi parlo di quelle unitario non ha inciso per nulla la memoria storica pur testimoniata in ogni regione del Paese dai suoi segni lasciati nel paesaggio nel territorio
Non agito virtuosamente nel determinare l'assetto delle istituzioni è quel concetto d'identità Candy intellettuali italiani dei secoli passati
Praticavano possedevano rivendicavano sia perduto paradossalmente sia perduto negli anni posteriori all'unità e non è passato non è transitato nel bagaglio culturale del Paese
Sappiamo tutti che lo Stato italiano ha una sua storia caselle ce l'ha ricordato come sempre in maniera esemplare nasce tardi
Nasce tardi ma anche la Germania una scelta Hardy non so se dipenda come lui diceva dalla diversa sorte
Di Bismarck e di Cavour il fatto che la Germania questo ritardo lo abbia riassorbito rapidamente e noi invece lo abbiamo portato come un bagaglio sulle spalle
E ce lo portiamo ancora adesso dietro nasce da un processo di unificazione imperfetto Cavour non aveva nessuna intenzione di fare l'unità d'Italia
Stava facendo un'operazione diplomatica che si inseriva in una circostanza in una contingenza internazionale
Molto favorevole non a caso mandiamo i bersaglieri in Crimea noi mandiamo i bersaglieri in Crimea ci hanno insegnato già i nostri professori delle scuole medie perché ci volevamo conquistare compra composto al tavolo dei delle potenze europee
Quindi avevamo un obiettivo che non era l'obiettivo di creare l'Italia unita lei trenta garibaldina caspita dentro che capita dentro questo contesta in maniera abbastanza occasionale Montalto quindi che nasce senza una precisa idea della sua missione
E nasce debole e non conosce la realtà
Unificata dorama lungo che ci sta ascoltando ha scritto dei libri di sulla storia della statistica dove ha dimostrato come i primi studi statistici hanno rivelato alla classe dirigente italiana che non lo conosceva l'esistenza
Di un Paese assolutamente misterioso che i precursori avevano descritto come il paese delle Esperidi mentre il Sud era un paese della miseria
Perché ne dica una certa storiografia meridionale che adesso vuole insistere sul fatto e l'unificazione italiana prodotto ma miseria del sunto non è così erano stato già simmetrico quello che nasceva all'ora
Senza una vera classe dirigente nazionale unitaria lungo non c'è stata una classe dirigente nazionale secondo me e c'è stato un agglomerato che sia dovuto immediatamente inventare un sistema di collegamenti tra le classi dirigenti locali ha destato un sistema di compromessi
Di compromessi mentre la Francia avuto Parigi
Che ha creato subito
Anche attraverso la rete prefettizia un centralismo che in qualche modo affatto la nazione ma la nazione era nata forse già dai tempi di cui ci quattordici almeno per certi aspetti l'Italia questo non lo ha potuto fare e allora ha sostituito
Il potere della capitale che l'ulcera con questa rete di compromessi che è stata anche per celtici versi una fortuna
Ma non ha mai realizzato pienamente una classe dirigente che avessi senso dello stato complessivo
E poi le nostre istituzioni sono povere poverissime e non solo nel periodo della destra storica che il periodo della lesina
Una povertà non solo l'idea di di di la Tura finanziaria ma di direi di di di idee questo insopportabile odore di burocrazia che si respira da subito nelle istituzioni culturali italiane
La polvere che le copre stupido e le ingrigiti esce uno stato afflitto perennemente lo è stato almeno fino a Caporetto dall'incubo di potersi risolvere in ogni momento insicuro continuamente roso dall'ambizione di corrispondere
Ha un bel diverso destino che era il destino che dettava la storia no quando si va a Roma perfino Quintino Sella si lascia andare e si dice e dice in una pagina che non proprio non gli si confaceva
Non è per amministrare che si va a Roma e voleva dire si va a Roma per scrivere il destino dell'Italia in continuità con un grande destino
Della potenza romana Quintino Sella l'uomo più prosaico che la classe dirigente piemontese già di per sé prosaica avesse espresso è però dall'altra parte accanto a queste ambizioni spropositate e retoriche la realtà di un di una di una presenza dello Stato miserabile
Quando lo Stato va da Torino a Firenze staccano dalle pareti della Corte dei Conti a Torino la tappezzeria navi attaccano a Firenze non lo sa nessuno io l'ho trovato non mi ricordo in quale fonte ma è una cosa impressionante
Staccare la parte la tappezzeria ma voi immaginate una cosa del genere e quel Quintino Sella che fa il grande palazzo
A
A via venti Settembre di cui ci ha parlato
Sabino Cassese prima e e certo ha fatto quel grande palazzo ma è difficile trovare altri grandi palazzi nel periodo della andata a Roma della capitale perché il per il resto la burocrazia si insedia nei conventi si insedia nebulosi gatto che c'è tutta una memorialistica
Che ci descrive quali erano i tuguri dove i burocrati dentro questo eccellente dei frati svolgevano le loro funzioni
Di funzionari della nuova Italia la miseria di questo Stato gli stipendi bassi di quindi di quegli impiegati è la novità incombente invece che suggerivano le grandi cattedrali le gravi grandi palazzi nobiliari
Roma
U anche essa un ossimoro urbanisticamente parlando perché accanto alla povertà appunto di queste insediamenti della burocrazia c'era la ricchezza di questi enormi palazzi ereditati dal passato
Una forte asimmetria che si è fatta sentire in tutti i periodi dell'Italia unita influenzando l'idea che noi abbiamo dello Stato
C'è una psicologia diffusa degli italiani e io penso che sia una psicologia diversa da quella che hanno gli altri popoli europei penso se posso inserire un tema solo apparentemente secondario ma in realtà secondo me fondamentale nella nostra storia nazionale penso che questa asimmetrica
Tra le ambizioni e ciò che invece lo Stato era realmente tra la nobiltà voluta ambita e la miseria reale penso che questa simmetria abbia prodotto anche un altro fenomeno a cui qualcuno ha accennato la scissione costante che prosegue a lungo anche forse fino ad oggi
Tra gli intellettuali e le istituzioni io non conosco altro paese europeo dove gli intellettuali siamo stati quasi tutti costantemente all'opposizione dello Stato
Non ne conosco altro
Salvo Benedetto Croce che naturalmente una bella eccezione formidabile eccezione
Ma tutti gli altri intellettuali italiani le grandi correnti intellettuali dell'ottocento e del novecento sono state all'opposizione hanno sconsiderato la la lo stato di Giolitti Gretto bottegaio incapace di concepire una politica estera
Di Hamdi fatta di ambizioni
C'è stato perennemente questo tema e talvolta condizionato fortemente la politica la costoletta anche a recepirlo e sono stati disastrosi gli esiti di questo recepimento pensiamo soltanto alle imprese coloniali di Crispi e poi alla Libia e poi al fascismo
La critica rivolta da tanti intellettuali allo Stato
è uno dei motivi salienti della storia tra la cultura italiana che intercorre tra la cultura italiana le istituzioni
Giolitti era fisicamente il simbolo di questo se voi leggete le pagine di criticati giolittiana vi accorgerete facilmente che
La sua sobrietà che alcuni appariva anche il suo
Non apparire la sua invisibilità diciamo così come figura a cui veniva ha contrapposto e altre figure mitiche una era quella di Garibaldi che ha giocato in tutta questa faccenda un ruolo per lo meno ambiguo
Anche se non lo voleva naturalmente tutto questo fa parte di questa storia che stiamo ripercorrendo una divaricazione costante tra intellettuali vocione dannunziane esimo e poi c'è il fascismo
Questo senso di delusione viene compensato dalla follia dello Stato fascista giù che diventa Stato Potenza poi però questo l'ha fatto benissimo il fascismo basta studiare come sono stati studiati gli strumenti propagandistici nuovi e moderni che ha utilizzato e poi c'è il crollo in questa di questa di tutto questo
Facciata finta
E il crollo che lascia quello perché Galli della Loggia ha chiamato la morte dello Stato
Che in qualche modo è vero è un fenomeno di delusione profonda quando De Gasperi vada avanti ai vincitori della Seconda guerra mondiale a Parigi e dice e sento che tutto tranne la vostra personale cortesia
E contro di me eh l'emblema di questa delusione profonda di questa sì così diffusa
Non è solo la vergogna di essere status io sionista di essere rappresentante di un'Italia che è stata fascista e anche che abbiamo letto per i pantaloni e lo sappia
Eppure c'era l'argenteria di famiglia
Nel
Solo lo dice in tutto quel periodo ma c'era l'argenteria di famiglia
C'erano tra i monumenti quelli architettonici quelli letterari unici irripetibili a c'era il lascito plurisecolare della chiesa di immensa eredità cristiana nell'arte religiosa
C'era una grande tradizione di un Paese nato unitario nella repubblica delle lettere prima come abbiamo detto del mille ottocentosessantuno
C'era anche quando ancora non c'era la coscienza di popolo questo deposito dal quale si sarebbe potuto attingere c'era c'erano quelli che con una infelice di espressione
Che a me non è mai piaciuta credo neanche a dove sono assenti sono stati chiamati i giacimenti culturali molto antipatico questo termine che Folke assimilava le grandi Riserve dei beni culturali
Alla alle riserve petrolifere
Per definire queste politiche dal dopoguerra ad oggi
Che ha illustrato magistralmente Salvatore Settis io
Avevo radunato dei nomi se ve li leggo non so se ho il tempo di leggerli ci sono i nomi di dei successori di Spadolini limitandoci al ministero dei beni culturali
Beh alcuni brevi leggo Pedini Antoniozzi Ariosto Biasini Scotti
Vernola o Vernola non mi ricordo come si diceva Bull occhi Vizzini Bono Parrino Fabiano
Ok
Fisichella Paolucci l'unico grande tecnico che ha avuto
Per pochi anni dal novantacinque novantasei
La il timore del ministero Veltroni Melandri urbani Rocco Buttiglione Rutelli Bondi
Giancarlo Galan
Ornaghi per pochissimo Dry e poi Dario Franceschini
Eccetera
Beh insomma consentirebbe con me senza voler offendere nessuno sono tutti nomi di serie B
Salvo qualche eccezione che non nomino insomma ognuno di noi avrà ravvisato qualche nome da seria di serie B cioè nelle loro per i loro partiti erano esponenti di serie B nelle correnti che dominava i loro partiti
Erano esponenti di serie B non ci sono i grandi capi corrente
Dentro questa dentro questa lista che vi ho letto
Il povero Gigi Covatta che è morto qualche settimana fa era mio amico mi ha rilasciato un'intervista
Che sta in video nel sito di dell'istituto centrale degli archivi di Stato nell'ambito di una ricerca sugli gabinetti ministeriali in cui ricorda il Fo Perillo di sottosegretario ai Beni culturali
Non ero mai stato durante un Inter indica Andreotti
è molto divertente perché Andreotti che li lasciava mano libera su tutto solo una volta intervenne e gli chiede di dice lo fermo al Senato e gli disse scusami Covatta ma tu hai fatto un provvedimento per rimuovere una certa signora che dirigeva quel museo in Campania
Eccetera eccetera sì l'ho fatto perché quella signora non andava mai al lavoro e quindi il museo era in condizioni deplorevoli da essi però ti volevo dire che quella signora è la moglie di un generale dei carabinieri egli diede il nome del generale dei carabinieri sono separati ma tuttavia sono ancora molto uniti e ti volevo anche dire che il generale dei carabinieri
E insomma fece capire che aveva protestato
A proposito dei papi e dei loro parenti tanto per dirne una non Salvatore
Ma questi personaggi
Dicono da soli con i loro cognomi sono tanti militi ignoti in definitiva questo è un mistero che è stato affidato dopo la magniloquenza di Spadolini a una schiera di militi ignoti e naturalmente ha prodotto una politica da milite ignoto
E quindi dopo la svolta certo oggi non non direi le stesse cose davanti al pur discutibile
Periodo soprattutto il primo periodo secondo me è stato molto molto brillante di Spadolini non dire la stessa cosa di fronte al tentativo di Veltroni neanche al tentativo di Ron Carey ma insomma
Complessivamente siamo di fronte a questa realtà dietro questi ministri poi agiva un'amministrazione qui voglio dire una parola come storico dell'amministrazione la vecchia direzione generale delle Belle Arti dello Stato liberale era un
Settore di eccellenza non settore povero dell'amministrazione italiana
Cedevano lì direttori generali che rappresentavano le lite una piccola è lite ininfluente forse ma un'è lite con competenze tecnico culturali eccellenti
è ancora nell'età repubblicana c'era una capacità di amministrare prima abbiamo succitato
Prima di collegarci con Salvatore Settis si parlava di Mario Serio
Che è stato un grande sovrintendente dell'Archivio centrale dello stato e poi un grande direttore generale di beni culturali Mario era allievo di Molaioli che è stato un un direttore generale
Di grandissima rilevanza su nomi anche questi ignoti ma che invece meriterebbero di essere
Ricordati anche studiati
Però però ancora questa élite
Dovete fare i conti con quell'altra élite di testa anzi la parole lite spropositata cioè con quella lista di ministri che ho indicato e si crearono dei conflitti di alcuni io sono anche a conoscenza per cui per esempio
Dichiari di alcuni dei più recenti si crearono dei conflitti e poi questo vento devasta Tory che ha ricordato Salvatore Settis circa che ha ispirato sul ministero
E che trova testimonianza nella sequenza impressionante di feudo riforme nella moltiplicazione delle direzioni generali centrali nel disordine dei dei dei della del del disordine del rapporto con la periferia una sequenza micidiale che ha modificato il rapporto tra centro periferia tante volte le competenze ha mortificato le figure professionali
Ha cambiato gli obiettivi di medio e di lungo periodo secondo un ritmo che purtroppo anche qui caselle ce lo insegna è il ritmo dei governi italiani che si susseguono a un anno per volta
E che quindi ogni volta modificano perché ogni ministro sedendosi al Collegio Romano ritiene di poter fare la sua riforma modificano incessantemente secondo un vento che non cessa mai
Disciplinare ma non spira sempre nella stessa direzione le decisioni precedenti siamo insomma ed è uno dei problemi sul tappeto oggi i
Oggi che abbiamo a che fare con recovery plan
Siamo in nel pieno della contraddizione tra miseria e nobiltà un grande patrimonio
Ma una strumentazione amministrativa disordinata inefficace che andrebbe come dire profondamente rivista forse non con leggi generali per carità
Ma con leggi particolari con molto meglio ancora con provvedimenti non legislativi che modifichino il funzionamento di questa macchina inceppata
E al tempo stesso dovremmo avere però e dovrebbe essere diffusa nell'opinione pubblica e trovo che questo non accade ancora un'idea un'idea della politica culturale che si deve fare in Italia
Non per trarne profitto naturalmente non ho niente in contrario che un museo concorre alla finanza pubblica che una galleria concorre alla finanza pubblica traendo anche un profitto in moneta
Ma per trarne il vero profitto titolo profitto consiste nel lavorare a ricostruire l'identità degli italiani d'oggi perché è uno dei drammi del nostro Paese che ci differenzia profondamente dai nostri concorrenti o partner europei è che manchiamo di una forte identità nazionale
Cosa vuol dire oggi vivere all'ombra del Colosseo
Ecco la domanda con cui vorrei concludere
C'era costruire un'identità gli italiani un po'come diceva D'Azeglio siamo fermi ancora lì pensate fare l'Italia
Una identità che non può che essere dinamica perché è un mosaico è fatta delle tante distinte identità regionali e subregionali ognuna delle quali si radica nelle eredità dei territori e cambia di continuo
Penso agli apporti che vi danno i nuovi cittadini italiani delle comunità immigrate è un problema di cui mi sono occupato qualche volta nella breve stagione in cui ho fatto io il deputato
Per esempio la comunità romena che è una comunità in cui mi sono molto occupato anche per dovere d'ufficio perché mi hanno incaricato di questo alla Camera quando Natoli è la comunità romena è una comunità ricchissima che ormai costituisce produce l'un per cento del nostro PIL
Una cultura
Una cultura che si pratica nelle loro tradizioni under la loro religione greco ortodossa e nelle loro modalità di vita siccome questo tema è molto all'ordine del giorno oggi
Anche isterica mentre rilanciato dei media dopo i fatti gravissimi che stanno succedendo che sono successi io spenderei una parola per dire che questo lavoro di integrazione va fatto anche sul piano culturale
Bisogna quindi lavorare a una identità anche di questo tipo
Panorami loro trasformazioni ambienti naturali insediamenti urbani
Lingue e dialetti letterature regionali a loro valorizzazione arte in tutte le sue espressioni costumi manifestazioni etniche
Testimonianze antropologiche c'è molto da fare ancora
In questa direzione molto da fare ci vuole però un'idea generale un timone il timone non può essere affidato a questa Scar cassata sistema di interrelazioni tra il governo centrale il suo ministero le regioni una delle quali fa la sua politica le sub realtà locali istituzionali rappresentate dai Comuni è tutto questo
Elemento questa galassia che oggi costituisce il complesso delle nostre istituzioni e che a pensarci bene e la galassia che ha determinato i vari enti vari momenti di crisi intervenuti e messi in evidenza dalla pandemia il la vaccinazione c'è voluto un generale diceva prima Sabino Cassese la scuola la le caserme
E e le fabbriche le fabbriche ce le siamo giocate le caserme anche in parte però c'è voluto un generale pensateci un poco a vaccinare l'Italia per vaccinare gli italiani in maniera e qua e uniforme perché gli inizi erano stati terrificanti
Lo dico essendo stato in una regione che era tra le più indietro nella vaccinazione
E quindi
Quindi un campo immenso costruito da molte tessere
Bisogna ripensarlo questa questa questa geografia dell'Italia bisogna arrivi riformularla forse non vale più neanche la carta delle regioni come l'aveva in fondo disegnata Pietro Maestri
Nell'Ottocento ricalcando la delle vecchie carte dell'Ancien Régime forse oggi i confini delle Regioni almeno in alcune parti d'Italia stanno cadendo forse bisognerebbe pensare per esempio
Che le regioni della versante Adriatico non sono più delle i identità così spiccate se mai lo sono state come lei vorrebbe l'agiografia politico amministrativa bisogna pensare che oggi l'Italia è fatta di una popolazione in continua mobilità com'era nel Rinascimento Leonardo
Nasce in Toscana ma l'ultima cena la dipinge a Milano
Si può lasciare come l'attuale legislazione stabilisce la gestione di questo lascito culturale nella confusione di compiti tra Stato e regioni questo è un tema fondamentale che va affrontato adesso
In tempi di riforma imposta dalle circostanze
La dimensione virtuale ormai immanente sta correggendo l'antica modalità
Tradizionale perfino la visita ai musei viene sta cambiando io ho in mente sempre non sono sospetti sia d'accordo con me magari no no in mente sempre un articolo di Umberto Eco che diceva una cosa che mi ha fatto sempre a pensare
Che per apprezzare la Gioconda
La devi vedere se possibile in televisione o su una carta patinata
In tutti i suoi particolari e in tutte le sue angolature perché semmai a Parigi come ho fatto io
Un paio di volte vai all'Ucraina guardi distante tenuto lontano in mezzo ai giapponesi che fotografano spinto e spintonato la tutte le parti tu quel momento magico che si realizza quando vedi l'opera d'arte
E che implica la tua intimità in rapporto a quello che vedi è percepisce coi tuoi occhi non ce l'hai perché sei distratto
E questo della fruizione dell'opera d'arte è un elemento fondamentale della nostra contemporaneità perché noi stiamo perdendo questo io ho fatto a poco un lavoro su un deputato colto del della Sardegna
Del periodo del Risorgimento che si chiamava Giorgio Asproni Asproni che era un uomo di cultura girava tutta l'Italia dovunque andassi andava a visitare i musei
E la Chiesa per vedere le opere d'arte dovete vedere nel suo diario come sono accurate le sensazioni che lui ricavava dalla visione di questi
Di questi bellissimi dipinti o di queste bellissimi architetture
C'era un rapporto tra di lui
Tra lui e l'architettura
E noi invece siamo purtroppo diventati dei consumatori dei consumatori che vivono i Musei varcando li allarga falde con le nostre macchine fotografiche
Respinto spintonati da una folla e non ne cogliamo tutta la ricchezza e tutto il messaggio insomma la domanda conclusiva può avere solo una risposta secondo me che occorre costruire una identità
Più precisa degli italiani occorre di pur riconquistare
Perlomeno al di là delle élites colte che pure esistono ma che sono fortemente minoritarie oggi anche politicamente sotto scacco occorre intuì conquistare terreno in Italia
Per la cultura e
Bisogna che avvenga
Attraverso un quella che Gramsci in una bellissima lettera dal carcere diceva essere la modificazione molecolare delle persone le persone non nascono uguali rimangono uguali tutta la vita attraverso le interrelazioni attraverso loro acquisizioni lautamente culturali si modificano
E questo Italia questa Italia molecolare mente modificata è un compito che le generazioni nuove dovranno porsi io penso insomma non vorrei farla troppo solenne ma questa discussione nostra di oggi dimostra che
Dobbiamo costruire uno Stato un po'meno misero
E dobbiamo inserire qualche iniezione qualche bacino di nobiltà nella vita delle istituzioni perché se le istituzioni continuano a essere quello che sono oggi allora davvero sono anch'io pessimista
Come i due relatori della mattinata
E in parte anche come Gabriella Corona allora non si va da nessuna parte grazie
E ora noi apriamo chiede il consenso di Antonella che adesso non resta ancora no
Agli iscritti a parlare a spanne Beneduce alluvioni
E Sanja Scognamiglio
E Franceschini Taranto invece sta frenata sulla fa parte l'azione va bene allora io dove non si fatta e direi che interventi Terrassa quante inutili cinque minuti ai suoi Sillabari per fare Luna dobbiamo finirà al al fatturato di OffiCine
Così è nata la possibilità magari relatore CCD non era un avveniristico allora diciamo più all'una meno un quarto
Dobbiamo finire abbiamo la possibilità di fare
Quattro cinque interventi non di più sì grazie siccome anche l'uno toglierò la parola al quarto minuto
Va bene al quale buongiorno grazie mi sentite
Mi sentite
Vi sentite
Silvana è Pasquale Marco perfetto per Tarantini garantiti non gliela diamo
Sì io sto in un luogo semi pubblico quindi alla mascherina Harris termine devi scendere devi fare un posto fare un po'il computer fissi e facciamo Giommaria concentrate che concentratevi su su quello che dico perché negli USA allora
Grazie assai davvero Guido Antonelli
Insomma anche un po'sollecitato proprio da questa apertura come sempre molto molto è un grande da Tesco
Da questo tipo di percorso diciamo
Trasversale che tiene insieme tra l'altro dai relatori non gli stessi relatori testimone di questa contaminazione di questa indiscrezione necessaria diciamo così fra i vari fra i vari modelli io la metto proprio tre minuti la metto
Proprio a partire dalla dai diciamo così dal lato dei processi creativi di no questo tema dell'identità e dell'identità nazionale intente a italiana dal lato dei processi creativi del secondo mi a proposito di processi creativi a proposito di di di arte di produzione artistica di letteratura beh i e e di dualismo che è la terza è che la la come dire l'immagine che che anche ha usato Settis che ogni causato sette sì io credo che uno una delle cose uno dei primi due Lissner proprio il il fatto che per lungo tempo di processi creativi sono stati raccontati dentro il paradigma proprietario di dietro penso il paradigma dell'autore proprietario dell'Autore privato
Tetti ritto d'autore no proprietario privato del diritto morale dell'autore della paternità dell'autore da un lato e dall'altro però questi stessi farà questo questo stesso processi creativi avevano una funzione pubblica
Mi ha mi ha sempre divertito quando i giuristi d'età liberale per spiegare l'eccezione della lezione la racconterà lezione del professore del conferenziere la raccontavano
Un alla Jackie nel miseramente prima della lezione dopo la lezione il professore è un autore privato ma durante la lezione un funzionario pubblico quindi c'è una sorta e quindi quel discorso è un discorso questo è il il primo punto il secondo riguardava con questa questa storia che che che Guido
Indicata e cioè uno Stato debole che cosa succede tutte le volte che si ha consapevolezza del di questo stato di cose
Per esempio si ricorre alla a ad una idea forte retoricamente forte di nazioni e io qui oppure esempi almeno almeno non mi soffermo un minuto ancora elesse nel mille novecentoundici l'anno della dieci undici della CRI dello Stato moderno e la sua crisi di Santi Romano ma anche l'anno in cui si si produce inferno di Dante della Milano film ma per la verità c'è anche un altro
Un altro oltre sì ma prodotto dalla gli ostelli ma e etti che precede di alcuni mesi il il lungometraggio
Di di Bertolini allora erano direttori artistici non si diceva registi ebbene lì c'è l'idea intanto questo film che parla dell'inferno che racconta dell'inferno
Da cinema muto quindi siamo nel nel nello splendore del del cinema silenzioso ma c'è anche tutta la retorica visuale noi l'idea di risalire a Dante come quindi all'idea di una patria linguistica di una patria poetica
Straordinarie le didascalie alla fine infine finisce proprio col fermo immagine sul monumento a Dante Alighieri a a Trento al al al sommo poeta quindi è un po'come dire il dentro una situazione di crisi dell'immaginario statalistico si riprende l'idea forte dal punto di vista artistico e e si fa quest'impresa vera e propria questa grande impresa produttiva del cinema prima di di di capire a diciamo così si si fa quest'impresa dedicata appunto ottanta al cinquantenne al PCI cinquantesimo anniversario di vita
Un altro rapidissimo punto è quello che riguarda anche qui un punto di crisi è che il mille novecentosessantuno questa volta non è più la patria cinematografici così la patria
Ripensata attraverso il cinema ma la patria ripensata attraverso la televisione
Cioè questo formidabile questo bel diciamo dibattito pubblico Soutine giovani e la patria
Del mille novecentosessantuno interviene Franco Ferrarotti come esperto ma lì è un esperto molto diverso da quello che oggi passa nella comunicazione e poi ci sono tutti gli uomini politici del tempo i principali da
Da Napolitano e poi ci sono i socialisti ci sono in cioè il neo fascista eccetera anche lì c'è una come dire ripensamento della patria
Dentro una situazione di crisi del da della statualità delle strutture statali siamo a ridosso di quello che accadrà di lì a pochi anni di eventi imprevisti c'è una ripensamento della altri attraverso la televisione della necessità di una nuova retorica della padre vedeva riprendere classiche da riprendere giovanili afferrare i giovani che stanno andando via
Tutto qui
Grazie
Ma mi avete sentito propagato
Sì sì abbiamo sentito perfetto perfetto io ho finito grazie
Milioni
Posso
C'ero io
Marco o volevo solo dire che Guido stava cercando di parlare ma non c'aveva era scusami ogni tanto Memmi in bambini bambola o come si dice
Allora niente va benissimo per me diciamo solo che non commenta o perché altrimenti si perde tempo Paolo prego
Sì allora faccio tre osservazioni più rapida possibile per per aprire magari dibattiti discussioni future eccetera
Cioè
Sì parliamo diciamo di Schott si diciamo non ha giovato di compromessi fondamentali unitaria a una alla costruzione incrementale progressiva diminuita efficienza delle distruzioni decente del mostro Giasone possiamo pensare al buio
Come dire di fronte ad alcuni avvenimenti come
La vicinissima prossima probabilmente rottura dello Stato grida vendetta
O non quella che è stata la prossimo rottura dello Stato unitario spagnolo confondere la forte diciamo tendenza un insomma non so se è del tutto risolta Sandro anche lavori eccetera
In Belgio hanno problemi enormi che si riflettono anche sulla difficoltà a nominare governi grande
è stata consumo diciamo cioè se possiamo andare a vedere in alcuni di questi Stati Asafa o a cominciare da quella potuti sapere che allora uno studente in venti episodi chance non è stato fatto proprio confutando cioè diciamo chiaro che la scalata cioè la la la tradizione scozzese per esempio è stato inventato dagli inglesi no che c'è quella scozzese era rimasta nascosta certo cioè tradire chiarire allora per quasi domandandosi Corsetti
Di fronte a questi altri esempi invece tiene insieme l'Italia con cioè che tutto sommato davanti a tutto questo non manifesta in Italia manifestato in fondo nessuna di queste tendenze centrifughe o di cultura nazionale così radicali esplicitazione così piscina
Però bisogna ci
L'altra notte operare chiede ed è fra le fra tematiche Gigli esplicitate in maniera giustissima data Cassese riguardo allo stato povero cioè cerchiamo di comprendere il concetto stato povero incrociando col col concetto di continuità cioè l'input di risorse e il no tutti i risultati cioè cerchiamo di verificare spesso comporre Paratici riabilitare contrariamente comparativamente questo fatto gli attestati cerchiamo di capire le retribuzioni e la presenza di personale mi risulta si Viesti stesso abbia certificato che Marco meno forse Grammy meno milione un milione e mezzo di addetti
Alla alla all'amministrazione pubblica italiana la FIAT italiana c'era se comparate con i paesi d'argento studi oggi lungo
Nesci e noi stessi viviamo nell'auditorium dell'università un giorno insomma una disparità c'è fa fra fra risorse personale docente e studenti no docenti da studente accenna cioè questa anche una ragionamento che dobbiamo fare per chiarire se poi diciamo c'è anche un discorso strutturale inefficienza no non so se la presunzione di Solidarność esse siano se il problema non è punto tin punto di risorse
E una cosa che tramite molto denudamento molto suggestiva e la guerra giovamento faceva certo essere brevissimo adesso veramente
Nel senso che assilla con la diffusione della cultura industriale io
Anche qui sarebbe interessante una volta undici discorso comparativo dalla splendida vista mi sento di dire che il salto è la modernità paesi in una alzati fino all'inizio del Novecento insomma
Diciamo rispetto all'Alitalia lascia comparativa questa che la diffusione di una cultura organizzativa all'industria spesso è avvenuta grazie a culture politiche che hanno sono stati capaci di escludere lo sfruttamento dalla produzione offrendo un compromesso che ci ci legge segnasse la via alla sola verso su innovazione non so se D'Antoni no
E questa cosa veramente c'è questo pavimento una come dire di diritti di uguaglianza eccetera Cina chi chiede
Diciamo indirizzarsi in quella direzione non si è mai già
E anche qui Lalande ragionamento acquirente conclude in trenta secondi questo cioè umili l'idea di modernizzazione industriale cerca di lungo periodo investimento di lungo periodo molto a che fare con il forte intervento pubblico
Quindi con l'idea di ascensore
Prima di con oltre a comprendere i limiti dell'operato questo ascensore interessante
Cioè a dire che questo non non ha operato diciamo insieme ad un tormento che specialmente nel settore privato escludesse
Lo sfruttamento come possibilità di competizione e ci spingesse come unico compromesso possibile da su quello dell'innovazione dell'efficienza questo ce lo ritroviamo per tanti versi lo sappiamo anche oggi i mi mi ritornano anche al esperto alla alla osservazione Mutu molto giusta secondo me fa che fa faceva cassinese da questo punto di vista cioè cultura industriale diffusione della cultura dell'efficienza Tyco invece siamo stati un Paese fortemente industriale con non anche notevoli successi da questo punto di vista forse bisogna riflettere sul rapporto tra l'intervento pubblico
Culture politiche compromesso di classe
Se quanto tutto questo vicino a spingere verso una cultura dell'innovazione specialmente illustrati
Grazie grazie Peugeot parlavi scusa questo me lo devo dire siccome ho vissuto la parabola della petrolchimica in Sardegna non c'era nulla è arrivata l'industria poi l'industria crollata quella generazione che ha lavorato in fabbrica
E diversa da tutti quelli di prima e da tutti quelli di dopo cioè l'industria
Un non vorrei parlar bene di Rovelli non non ho mai fatto e non lo farò Decio ma ma l'industria crea in qualche modo un'antropologia vogliono essere addirittura un po'
Esagerato
Un modo di vivere perfino il modo di globalizzare la propria giornata rimane poi va bene aggiungo questo specialmente quando il Progetto democratico come quello pensosa linea questo questo e questo in testa e poi ha portato anche lo scudetto da Gianni Agnelli no
Oggi tocca
La piena ho ho finito gli iscritti a parlare cioè Francesca in alto a destra scrivendo lasciava interessa osservazioni passiamo lei voleva rompere perché sono attento al dibattito ma lo leggeremo con molta attenzione il vescovo
Io direi di dare la parola ai relatori per sentire le loro risposte
Quindi per primo francese non certo il primo tocca professor Settis
Prego senatore
Due in ogni non mi non ONU ovviamente un intervento un intervento organico vorrei Porcarelli molto velocemente e tre punti il primo punto a che fare con in azione
Il secondo punto ha a che fare con il Colosseo per il terzo punto ha a che fare con gli italiani vecchi e nuovi diciamo che toccare dei punti che sono stati che sono stati citati prima per quello che riguarda la nazione io vorrei ricordare c'è un c'è un dibattito internazionale che in Italia poco ascolto
Però che che straordinariamente importante oggi come sapete si parla moltissimo di restituzioni delle opere d'arte dell'Africa subsahariana il no al rapporto di benedizione a pois Macron eccetera eccetera però al di là di questo e prima di questo cioè da decenni U una una grande discussione tre musei di tutto il mondo se hanno il diritto o no di tenersi le cose che sono venute dal dai dai paesi produttori di antichità cioè soprattutto Grecia Italia e Turchia
Cipro eccetera ai Paesi che invece quel tipo di attività in particolare antichità classiche non ce l'hanno poi se ci mettiamo
Quelle egiziane c'è anche l'Egitto e così via se ne possono tenendo sempre cioè allora in questo in questa in questa lunga discussione che ha un aspetto giuridico l'aspetto morale un aspetto storico
C'è una tendenza americana rappresentata soprattutto da Jim Crinò ora una posizione molto importante perché il presidente del che ti trascina jim credo sostiene da molti anni la prima di essere l'obiettivo e quando l'ha citato lui sostiene che con un libro e altre cose sostiene che
L'idea che le le antichità o le opere d'arte debbano restare nel paese dove sono è un'idea negativa perché ha a che fare con un un una cosa completamente negativa come il nazionali
In azione all'IMI sono tutti negativi e dunque meglio non essere alle sorrisi essere Universalis dovunque sia perché solo io la la la la non solo la Gioconda che a Parigi ce l'ha portata Leonardo con le sue mani ma qualsiasi altra cosa
è meglio che stia in giro eccetera eccetera
Tutto questo come ho detto una volta in una conferenza davanti al medesimo Gentilino
è del tutto contraddetta dal fatto che le norme contro l'esportazione nascono in Italia molto prima di qualsivoglia nazionalismo
E quindi qui si tratta di un un ragionamento sulla parola nazione sul sul sulla nazione la patria che cos'è io credo che sarebbe molto
Impettiti interessante anche se non non non l'ha certo lo spazio per svilupparlo adesso vorrei solo far notare che la parola
Nazione è usata nella nostra Costituzione credo due sole volte forse tre al massimo una delle del di queste pochissime volte negli nei nei
Principi
Generali che sono nei primi dodici articoli e c'è una sola volta ed è precisamente a proposito del del patrimonio culturale lì in quel caso la parola nazione aveva questo il questo valore unificante cioè voleva dire che la tutela dei beni culturali deve essere identità in Friuli
Per l'appunto contraddetta dalla devoluzione della dei beni culturali alla Sicilia che è stata fatta nel settantacinque come ricordavo prima e che e e ancora di nuovo contraddetta da quelle regioni fra cui l'Emilia Romagna che chiedono la devoluzione dei beni culturali secondo il mobile
Secondo me no intorno modello siciliano siccome modello siciliano è stato un assoluto disastro da naturalmente imitato da questo Paese queste uno del del delle dei dei nostri marchingegni sul Colosseo vorrei dire una cosa molto più breve e cioè è vero che siamo tutti all'ombra del Colosseo ma la cosa più importante essere per un paese come l'Italia e dimenticare il Colosseo il Colosseo e diventato un simbolo ce ne sono naturalmente altre anche da nella fissato del libro c'è la Torre di Pisa e dotato di grandi simboli però il vero il il il lei la vera visto dell'Italia non è di avere altri Colosseo o la Torre di Pisa o Venezia a eccitante mai precisamente per la capillarità
Che va dal dal dal nuraghe più abbanco dal più abbandonato dei nuraghi meno in meno
In meno curato dei nuraghi alla chiede Toscana alla masseria pugliese credo che questo sia il vero punto all'ombra del Colosseo è questa l'Ombra del Colosseo e la capillarità e la e la tradizione di una capillarità e la tradizione di questa di questa di di questa sul linguaggio comune per cui è possibile rintracciare negli statuti comunali del Medioevo nelle leggi dell'Italia preunitaria un linguaggio comune anche perché poi ce lo sfondo del del diritto romano che poi viene di nuovo rilanciato dal dalla dal Codice napoleonico per cui di certe cose ci può parlare con un linguaggio con un linguaggio comune e quando si parla di di pubblica utilità silicati
Perché la teologia
Per non citare altri Santo
Ultima cosa quando si parla questo esodo citato non mi ricordo più da chi mi scuso di non ricordare la persona
E ha citato questo uno degli elementi assolutamente essenziali degli degli che che e di crisi e di queste lezioni che la Costituzione ci ha dato
O perché ci avevano pensato quelli che l'hanno scritta o perché non ci avevano pensato ma era implicito in quello quello che non ragionavano e il carattere unificante che può avere il patrimonio culturale il paesaggio se appropriatamente tutelato
E per unificante si intende un uniti in un patto generazionale
Le generazioni dei nostri padri reiterazione di quelli vecchissimi come me le generazioni dei neri dei miei figli nipoti e dei cestisti pronipoti dei miei pronipoti
Ecco da un lato ma si è ragioniamo in termini di pubblica utilità e di di vedi generazioni future non possiamo includere per generazioni future i nuovi italiani che ormai sono centinaia di migliaia milioni che crescono in Italia nelle nostre scuole che e che in questo patrimonio dovrebbero trovare un un elemento di unitarietà perciò io credo che la Costituzione abbia abbia voluto usati dalla nove non si può dimenticare che il più appassionato difensore dell'articolo nove e come sapete fu proposto Palmarin costituente da Aldo Moro e da Concetto Marchesi
Comunista Concetto Marchesi siciliano catanese e uno delle regioni e Luigi con Julia argomento era per combatté nella raffica regionalistica
Sono parole di Concetto Marchesi che cito alla lettera e lui disse io come siciliano
Vi posso dire che in Sicilia se diamo i beni culturali a loro faranno un sacco di pasticcio da queste non sono le sue parole ma questo ha detto il questo è accaduto ed ecco che la raffica regionalisti e quella davanti a cui oggi ci troviamo
Grazie Gabriella
Gabriella c'è mai
Prego noi due piccolissime considerazioni e ringrazio ancora per questo per la ricchezza oggi di questo di questo dibattito
Ecco io volevo dire che appunto la quella quell'immagine che avremmo voluto tratteggiare nobile un territorio Corsini silurato
In tante parti del del nostro Paese in particolare nel nell'Italia meridionale e proprio in qualche modo no il riflesso di questa debolezza di questa miseria di questa assenza dello spirito
Dello spirito pubblico o in forza Comini non era l'ultima cosa che altri pro o professor Settis di questa carenza di di una forza dell'identità nazionale
Dire insomma l'ultimo secondo sulla promozione del secondo intervento però mi sembrava interessante quando appunto il collega diceva un'analisi comparata però non lo stesso campo ci mostra quanto epoca spinte diciamo come la disgregazione
Di di questo Paese esistono a confronto con altri non pensiamo prima di tutto prima di tutto la Spagna espulso insomma su questo l'altro aspetto che Salvemini hanno stimato che era venuto il sample da questo secondo secondo intervento
Parlando del passaggio agli anni Ottanta cioè dagli anni ottanta del Novecento cioè alle logiche quando cominciano a dominare le logiche del neoliberismo
E come questo io punto diciamo per esempio ma questo l'esaurimento della fiducia né politica pubblica questa crisi noti tutto in questo smantellamento anche delle politiche come questo questa fase per esempio propose di quello che riguardava il professor Cassese
Tra gli anni cinquanta sessanta settanta all'Italia meridionale ha un PIL tasso di crescita del PIL si maggiore di quello del del dell'Italia settentrionale ci c'è il momento della ripresa poi di nuovo che comunque era stata era stata sostenuto nota un intervento pubblico massiccio e poi di nuovo dagli anni ottanta in poi
Una di nuovo la crisi di un obolo
E quindi queste le logiche del neoliberismo che si intrecciano con la deindustrializzazione
E quindi con quello che voi dicevate no proposito anche di non cambiamento nelle cultura della cultura politica del la la perdita di quei valori che avevano caratterizzato non lavoro industriale
E l'avvento padre del di forme nuove individualismo
Quindi questo questo intreccio cioè questo passaggio dagli anni settanta agli anni Ottanta secondo me è un passaggio da questo punto di vista cioè come se miglioramento una fase di miglioramento fosse stata interrompano
De di miglioramento panche di crescita dello spirito dello spirito pubblico
Dico solo va bene così grazie
Toccherebbe a me però visto che vuole parlare incontri verrà se per favore sta molto nei nei termini perché stiamo andando verso la fine prego Patrizia se sei collegata
Patrizia Ferrari a Montecarlo eccola dai
I tempi
Pronto mi sentite si si pronto risentiamola tricolore
Mi ha soltanto un intervento come testi o nell'interno dice moventi sbrigativi ho lavorato negli archivi
Per venti per trent'anni e quando sono entrati nell'amministrazione e Iachini dipenderanno dal ministero dell'interno e praticamente c'era un organico
Non realizzazione che rifletteva quella ovviamente tra Stato e periferia degli organi dello Stato gli archivi sono strettamente legati come sapete benissimo tutti
Alle istituzioni che li producono e quindi c'era questa organizzazione io sono stata tra Grandes esperisce il guanto è nato il ministero dei Beni culturali verità tarda anche degli attivi nel nuovo
Ministero eppure quando è avvenuto il passaggio sono commentati stupido segni di degrado gli archivi in particolare da fiore all'occhiello del ministero dell'Interno dove tre pena una dizione che erroneamente fedeltà all'atollo di conservazione internati per Berta mi lasciava spazio alla cultura e tanta da Cenerentola ai beni culturali con salti Sempre io ogni anno sempre di meno quindi una decisione difficilissima
Non ritengo Boy quando c'è stato il passaggio negli anni successivi alle sovrintendenze regionali dei dei poteri
Delle competenze del ministero
Il grande disagio io ho concluso la carriera nel due mila dodici come dirigente
Dell'ufficio quindi e pubblicazioni ma Aglietti due anni era una battaglia collegialmente regionali se mi permettevo di e dare dei progetti con gli archivi venivo subito
Beh Basile per guidare totalmente regionali del Pevero permetta mi pare dipendenti senza consultarli senza dare invece salvia alloro pensabili loro per l'ha detto ma con una grande confusione un dualismo incredibile e quindi organizzazione dualismo e in mancanza di finanziamenti
Ho visto deperire dei progetti bellissimi e sono uscita dall'amministrazione mi dispiace dirlo quasi tirando un sospiro di sollievo
Ringrazio il padre il nome del rapporto pessimistica che questa per i rapporti con le Regioni
Alé e sono
Fondamentale ma sono un ottimista nel senso che spero carcasse possano cambiare pesa per esempio questa discussione con questo
Allora abbiamo tolto camere annue parallele dico ringraziando innanzitutto tutti in particolare i due relatori eccellenti è anche quello eccellente che non c'è
Prendo spunto da quel da quello che non c'è per rispondere a Patrizia quando era io ho conosciuto Cassese nelle negli anni si è tutti gli anni Settanta negli anni Ottanta abbiamo fatto
Non mi ricordo che cosa che implicava e la collaborazione con gli archivi forse quei libri verdi
Della collana Progetto finalizzato per la pubblica amministrazione che abbiamo curato insieme a Giovanna Tosatti attempati primizia a Marina Giannetto alle altre tue colleghe
E siamo andati io a Caselle una mattina presto dalla
Nel nella direzione generale degli archivi dove sedeva il direttore generale che era l'ottimo Renato Crispo
Mi ricordo una battuta di Cassese perché Gresko disse beh insomma
Adesso però siamo nei beni culturali fare lei lei sarà contenta casa dice no
Io ero contento quando stavate al ministero dell'Interno la cosa mi lasciano stupefatto perché tutti avevamo l'ideologia Spadolini Ana che gli archivi strappati alla mano educati all'interno messi nel cuore della politica culturale italiana sarebbero vicino riti questo che tu hai detto corrisponde esattamente a quello che le parole di Cassese sottintendeva no
Dentro il ministero dell'Interno gli archivi erano molto importanti nei beni culturali sono diventati una ruota di scorta e ce ne siamo accorti tu ed io abbiamo fatto tante battaglie
In materia di archivi e quindi sappiamo perfettamente
Che è vero e proprio così naturalmente indietro non si torna ma insomma bisognerebbe poi adesso quella ente un archivio per una provincia infinita
La capire che la rete archivistica oggi è una cosa sommamente diversa da quella che era negli anni che si è fatta
Il ministero dei Beni culturali perché e non esiste più l'archivio provinciale in senso stretto esistono sul terrore territorio provinciale una dramma di archivi di versi anche lì la diversità è un bene ma va
Coordinata va messa insieme altrimenti
Due tre cose che voglio dire di quelle molto belle che sono state dette
Che mi hanno suscitato al professor Settis
Io sono contenti perché
Mi ricordo che quando ero ragazzo il giornale a cui con lavoravo che nel quotidiano di Cagli arrivando a seguire uno in convegno a Cagliari dove c'era questo grande studioso che si chiamava Norbert cresciuto
Che era e il padre della concezione del genius loci
Che illustrò i fatti in rapporto alla Sardegna in quella occasione mi aveva molto colpito
Di recente ci ho ripensato perché c'è stata una polemica ai ferri corti tra il Museo di Cagliari
Che è un grande museo archeologico che sta la Cittadella in uno dei luoghi più ameni della città vista sul mare un po'un bellissimo museo che non dà nulla di da invidiare a quelli delle altre città europee
è il piccolo museo di Cabras
E
E il dirigente di Cabras dicevano ma noi queste cose stanno nel nostro territorio era qui che si era insediata questa civiltà misteriosa nuragica che produceva queste statue enormi
Che non si è ben capito ancora quale fosse la loro finalità e la loro e quindi noi dobbiamo costruire su questo un tessuto nel tessuto urbano soprattutto nel tessuto rurale che circonda la città dobbiamo ricostruire non avevano tutti i torti secondo me
Poi credo che abbiano finito con una di queste soluzioni alla compromesso come diresti tu cioè un po'al punto a Cagliari un po'a Cabras naturalmente foglie all'al al all'insieme e costituisce uno degli elementi
Più importanti e quindi volevo dire questo insomma che il Genoa veloce molto importante cioè L'opera lasciata dove adesso non naturalmente inglesi hanno depredato la Grecia non è il caso di
Depredare noi adesso il British Museum a ritornare
Editore ricca di riportare le opere in Grecia però questo non si può fare no perché poi avviene anche un processo di sperimentazione di secoli quindi
Però o con noi o noi pretendere la Gioconda insomma però questo tema del genius loci è un tema che io non dimenticherei nella ricostruzione delle identità italiane perché è molto importante
è molto importante ogni territorio ha il suo genio Slow ci e va tutelato valorizzato anche lei cosa che dicevi sulla sulla nazione mi ha colpito Salvatore Valerio Onida in una cosa che ho sentito prima dalla pandemia o l'ha fatto il conto
La il termine più usato i costituenti e Repubblica
Poi viene stato ma solo in alcune circostanze molto delimitate e nazione solo in alcuni articoli tra cui quello che hai citato molto limitati quindi costituente sentiva forse perché veniva dal fallimento di quegli altri due concetti
Il fascismo aveva decretato la morte della patria e quindi anche la morte nell'azione dello Stato ma probabilmente questa era la ragione per cui costituenti si misero d'accordo sul concetto di Repubblica insomma che sembrava più più più consentano anche su questo forse varrebbe la pena di di di indagare ancora
Lei il il la mattinata ha messo in luce una quantità di stimoli Borioni per esempio ci ha ricordato l'importanza della comparazione ha ragione naturalmente
Faccio perfino per primo autocritica ragione bisognava forse inquadrato all'argomento anche in un quadro comparatistico
è forse bisogna studiare Paolo in questa direzione ci possiamo inventare anche delle cose anche noi che la nostra nella nostra piccola attività di studiosi Pasquale peluche lancia ricordato la molteplicità delle chiavi di lettura
Citando il cinema anche lui sta valorizzando molto il cinema l'immagine la fotografia è molto importante e questo ci rimanda a quel tema se il Colosseo sia riassuntivo questa è una è un tema molto interessante questo del il brand
Come la chiama nuovo con una parola che a me non piace
Della nazione del del Paese dell'identità certo io sono stato anni fa in Argentina per un po'di tempo e mi stupiva a Buenos Aires che dice che siamo tutti sono tutti figli di immigrati italiani intanto nessuno conosceva una città italiana che non fosse
Roma Napoli
Firenze e Venezia
Queste erano le quattro città io facevo un indagine no ho fatto due indagini a Buenos Aires una era di guardare dei campanelli se c'erano cognomi sardi e ne ho trovato tantissimo
E l'altra era di chiedere ai ai miei interlocutori argentini anche i camerieri qualche volta cosa sapessero dell'Italia
E tutti conoscevano un po'Venezia di cui conoscevano la gondola
In un po'di più Roma di cui conoscevano il Colosseo e poi Firenze
I più colti Firenze e Napoli di cui conoscevano il Vesuvio e il Golfo ma insomma tutto il resto si era perso quando dicevo che era un sardo non sapevano dove fosse collocata la sarda che è una carta geografica i figli
Degli immigrati cioè gente che magari non aveva un cognome sardo ma un cognome italiano ci e questo ha mi ha molto colpito e mi ha fatto pensare che
Poi alla fine ciò che filtra a livello va be'oggi c'è la televisione celebri nel computer ci sono tanti altri mezzi le immagini circolano con una istantaneità che allora ti parlo della mente degli anni non dei primi anni Novanta forse non era ancora così potente però vuol dire che l'immagine della del dell'identità nazionale è un'immagine
Stereotipata e quindi si incerto bisogna lavorare a a diffonderla dipanare urla renderla più più completa più complessa
I e diffidare da questi elementi di forte sintesi che qualche volta il linguaggio della stessa
Dove siamo in questo momento il linguaggio della stessa comunicazione informatica giustifica e legittima e poi i
L'ultima cosa che volevo dire era che riguardava invece il nostro incontro noi tutti questi temi come si potrebbe dire adesso li abbiamo messi sul tappeto ma li vogliamo metabolizzare lavorare
Farne oggetto di iniziative specifiche abbiamo anche una serie di incontri più ridotti che stiamo sviluppando sempre con questo mezzo per ora delle carte la storia anzi anzi colgo l'occasione per dirvi che la prossima settimana il sedici alle ore sedici facciamo una cosa sul giurista Paolo Barile e sulla sua eredità con Giuliano Amato e e Valdo Spini quindi metteremo al centro di questa iniziativa che vogliamo proseguire anche nei prossimi tempi e della rivista stessa
Anche questi temi se qualcuno avesse la proporci a cominciare dei relatori noi non pubblichiamo le relazioni pre come ho detto prima facciamo o degli incontri liberi tra liberi pensatori però possiamo certamente se c'è qualcuno che ha voglia di perfezionare questa molto belle relazioni noi siamo con le come carte la storia siamo interessati sino a esserne noi
Gli ospiti più che entusiasti quindi
Lo dicono professor Settis lo dico a alla professoressa corona l'ho già detto al professor Cassese che alla rivista collaborato altre volte siamo assolutamente
Aperti così come lo dico a coloro che sono intervenuti anche sulla ciabatte ringrazio
Coloro che hanno chattato adesso leggerò le chat non le ho viste ancora per stare attento alle immagini mi resta solo da ringraziare tutti della pazienza della fatica che si fa a stare attenti su questi abitanti attrezzi
E della belli e i relatori delle bellissime relazioni che veramente mi sono sembrate ripeto coerenti tra di loro e al tempo stesso originalissime
Grazie
Prestissimo spero