Rassegna delle riviste di politica e storia

Oggi eccezionalmente per questa edizione saremo in Diretta per l'appuntamento con la rassegna e alcuni contenuti articoli approfondimenti tratti dalle riviste a carattere storico carattere politica anche alcune segnalazioni
Questa volta ce ne sono di più tratte dai quotidiani sui gli stessi i temi Alessandro Teodori in regia ci aiuta per questa trasmissione di quest'oggi
Allora oggi ritorniamo su Mondoperaio il numero due del febbraio del due mila e ventuno di cui abbiamo già dato qualche accenno veramente frettoloso nella Ultima puntata della settimana scorsa perché c'è una importante intervista a Walter Pedullà che vi volevamo segnalare in maniera più dettagliata più approfondita diario e di novant'anni Walter Pedullà intervistato da Roberto sai dieta e di descriviamo queste interviste a partire da a quanto si legge a pagina novantadue di Mondoperaio Eugenia carta scrive Walter e i suoi fratelli e qui validamente davvero davvero la pena acquistare questo numero di Mondo operaio il numero due della febbraio due mila e ventuno anche per questa segnalazione in questo numero o spiega Eugenio scelte abbiamo voluto disseminare come nutriente becchime i volti notti dimenticati di alcuni grandi scrittori socialisti e para socialisti citati da Walter Pedullà nella sua intervista di cui di leggeremo tra poco
Alcuni passaggi alcune foto sono corali alcune foto con Carlo lei e di Mario Soldati Buzzati Ungaretti Oreste del Buono Achille Gatto dalla Natalia Ginzburg Vittorio Foa
Poi Bobbio è un altro passaggio dove si descrivono queste foto e in queste foto ritrovate in tutta la rivista in tutto questo numero di Mondoperaio
Una foto di Italo Calvino si spiega su una bicicletta con le ruote Giolitti Année e il manubrio al leader Al socialista delle sei lezioni americane altre foto poi descritte in questo questa nota di Eugenia certe in chiusura di questo mondo le trovate in tutto
Il il il volume diciamo di quel mondo operaio che vi stiamo segnalando allora andiamo però all'intervista a Walter
Pedullà diario di novant'anni il dieci ottobre dell'anno scorso due mila e venti Walter Pedullà compiuto novant'anni e memoria di no io di un non uno a gennaio è il sottotitolo del il pallone di stoffa e libro autobiografico che Rizzoli ha mandato in libreria
Per l'occasione e da quale punto parte lo spunto per questa intervista si parla in apertura di una vicenda autobiografica di Walter per Pedullà tredici dicembre due mila e dieci alle ore tredici l'intervistatore ricorda fusti dichiarato di clinicamente morto qualche minuto dopo però
Un differibili defibrillatore ti rimise in vita
Perciò ti poni come postumo in questo libro scrivente approfondendo questo paradosso un pretesto letterario un paradigma di indagine
Sei sopravvissuto alla morte ossei sopravvissuto a te stesso e Pedullà
Con la consueta originalità con la consueta abilità risponde a questi temi il realismo dell'avanguardia mi consente di rispondere sintetizzava narrativa del Novecento
Guardando dal versante dell'umorismo entro questa data una delle impostazioni di Walter Pedullà critico letterario
Accademico lo ricordiamo appunto guardando con questo strumento come linguaggio delegato a svelare le impostura e della Società delle culture al potere usando per grimaldello il Treviso il riso di Svevo Pirandello Bontempelli Palazzeschi Marinetti campanile Savigno Garda Zavattini Landolfi
Calvino Malerba Arbasino bene Manganelli Massimo Ferretti questi elenchi di autori sempre nello stile
Di Pedullà per me poi per tornare alla vicenda
Biografica per me la tragedia e la morte la commedia e la vita detto con il massimo rispetto per entrambe io posso fare a meno della morte ma non della vita è stato un amore a prima vista che ho coltivato
Con l'ironia che si merita io sono leggero molto leggero diceva pere la città codice di Perrella e con i giochi di parole dice più avanti Pedullà vinco qualche idea seria vediamo di elencarne né qualcuna per quello che ne siamo riusciti a capire naturalmente il Meridione per esempio
Il milione quello che molto migliore di quello che era non solo nel ventennio fascista ma anche nel ventennio successivo quando abbiamo lottato per l'occupazione delle terre incolte per la FIAT l'alfabetizzazione totale per il diritto ha lo studio quando io ero giovane dice Pedullà le attività culturali era l'unica erano l'unica attrazione la più energica spinta a cambiare in direzione della modernità che allora si chiamava industria industrializzazione spiega
Pedullà poi più avanti noi da giovani avevamo solo il futuro oggi conta solo il prossimo il presente protestatari o il tempo che cambia per lasciare le cose come stanno secondo usbergo che era un socialista alla Turati
La protesta e la rimessa della rassegnazione spiega
Spiega Pedullà più avanti il candore mi consiglia di credere negli Stati Uniti d'Europa questo è un passaggio che abbiamo già eccitato la scorsa avvolta poi tocca moltissimi temi il tema della politica la guerra fratricida fra il Partito socialista del partito
Comunista un passaggio per raccontarla una guerra fratricida che finita nella cultura e nella politica nello stesso modo i socialisti
Che avevano la ragione ma non la forza furono sopraffatti dai comunisti che fecero propria la cultura socialista per dimostrare di essere stati socialdemocratici anche quando tale termine
Era un'ingiuria per le masse educate a una rivoluzione che dopo gli alta tutti i dirigenti sapevano impossibile
L'egemonia culturale non investe solo il presente e il futuro ma travolge il passato falsificando la
Confessiamo sono più bravi a gestire il presente si danno un futuro assoluto che sanno utopistico i panni sporchi li lavano in famiglia ma le volpi finiscono in pellicceria e ora sono ridotti in mutande e non solo i socialisti ma anche i comunisti che fare vestiamo gli ignudi con abiti puliti e ripartiamo verso una comune nuova lungimirante avvertì avventura è ripartiamo dagli oppressi dai deboli dagli ingannati
Senza di loro non esistiamo questo un passaggio di Walter Pedullà sulla cultura del ceto politico e sulle classi dirigenti nel nostro paese
Spiega in un passaggio la chiacchiera e conservatrice progressista e la cultura
Con l'avvertenza che questa se chiacchiera con le idee del vecchio progressismo tradisce se stessa come la politica di sinistra che si lì si limita a slogan patetici
S'ode a destra uno squillo di slogan a sinistra risponde uno slogan ma così vince la destra
Poi sulla crisi delle riviste il punto di vista di Walter Pedullà che è stato cofondatore di alcune riviste il caffè illustrato che chiuso sei anni fa l'illuminista che ancora viva spiega Pedullà finché ci saranno le idee
Lei deve impensate vivranno le riviste evitare il litigio il rosso sta tornando di moda in compagnia del verde
Accostati non fanno solo colore parola del figlio di un sarto calabrese che odiava il nero Orba accento questo un altro passaggio spunti culturali l'Illuminismo Mediterraneo di Sciascia per esempio città poco più avanti poi entrando nel merito delle questioni letterarie che lasciamo ai nostri ascoltatori insomma una lunga interessantissima
Intervista con Walter Pedullà per segnalare il suo libero Autobiografia il pallone di stoffa il pallone di stoffa di Rizzoni intervistato appunto su Mondoperaio da Roberto sa ieri va a pagina trentanove di dovevamo una segnalazione più approfondita di questa di questa intervista passiamo
Ai quotidiani quotidiani partiamo dal Corriere della Sera del trenta marzo A pagina trentasei
C'è un consueto appuntamento con e temi carattere storico a cura di Paolo Mieli è una segnalazione di un libro che ci riporta e indietro nel tempo con una prospettiva nuova interessante un passaggio di Aurelio Musi si snoda Salerno che ricostruisce la vita di un personaggio rosso dai sensi di colpa giunto sul trono mentre il suo impero sia Biava al declino
Si tratta di Filippo quarto di e Spagna e il sovrano e la monarca questo è il titolo della recensione di questo lavoro di Aurelio musica a cura di Paolo Mieli a pagina trentasei del Corriere della Sera del trenta marzo scorso vi leggiamo qualche passaggio Filippo quarto di Spagna detto anche Filippo grande corretto il re e pianeta il regno tra il mille seicentoventuno quando aveva sedici anni
Il mille seicentosessantacinque una durata lunga per di più in un'Europa sconvolta da un un conflitto
Che ha lasciato un segno nella storia la guerra dei trent'anni mille seicentodiciotto mila seicentoquarantotto la stagione di suo padre Filippo terzo che regnò dal mille cinquecentonovantotto al mille seicentoventuno
Era stata caratterizzata da una profonda crisi economica che dopo l'epidemia di peste del mille seicentotrenta istituti soprattutto la Castiglia
Crisi con radici lontane quanto meno dalla bancarotta del mille cinquecentonovantasei che hai visto fari vacillare il trono di suo nonno Filippo secondo mille cinquecento cinquantanove mila cinquecento novantotto quella Filippo secondo già provato dalla catastrofica sconfitta dell'invincibile armata ad opera dell'Inghilterra intendiamoci spiega Menichelli a Spagna a cavallo tra fine
Cinquecento inizio Seicento era ancora la più grande potenza europea un'Europa che nel mille sette cinque centosettantuno aveva sconfitto i Turchi a Lepanto
In un'epoca e nella quale la Spagna aveva sì perso i Paesi Bassi con la prova riprogrammazione delle sette Province Unite ma aveva incorporato l'impero portoghese
Quella che si intravede in questo libro di ombrello musica Filippo quarto la malinconia dell'impero è una Spagna che vive la fine del secolo d'oro
Con una crisi di identità e si avvia accedere alla Francia di Luigi quattordicesimo lo scettro
Del primato è una una Spagna
Di cui sì i possono interpretare diciamo i sentimenti spiega spiega Paolo Mieli nel lavoro di se Mantes Don Chisciotte della Mancha che viene citato l'edizione di Biondi Bompiani
E appunto è un po'ma è questo un elemento che ci può riportare a queste atmosfere ma e questo è un saggio
L'appunto che e ci porta all'interno della ricostruzione storica ed eccitato da Paolo Mieli in questo approfondimento questa recensione al trenta marzo pagina trentasei sul Corriere della Sera che di
Citiamo è un libro importante per conoscere un po'anche quella che è stata la strutturazione dell'Europa diciamo così passiamo a tempi più recenti e lo facciamo con un articolo del Messaggero del primo aprile ed è un tema importante questo per ricostruire la storia del nostro Paese la storia repubblicana in particolare e si parla dell'anniversario
I quarant'anni della riforma della polizia Distaso importante questo appuntamento perché segna una svolta un cambiamento proprio nella Di Centa del del nostro Paese il ruolo che le forze dell'ordine si sono trovate a svolgere e questa riforma è stato importante proprio perché ha modificato
Il contesto nel quale le forze di polizia si commuovono il Messaggero cita questo volume curato da Carlo Mosca purtroppo
Recentemente scomparso che celebra la legge centoventuno appunto del primo aprile mille e novecento ottantuno sul nuovo ordinamento dell'Amministrazione della pubblica e sicurezza ed è un volume importante perché ripercorre i principi che l'hanno ispirata e che scrive il messaggero il primo aprile
Nell'anno l'anno ispirata appunto che restano attuali c'è una citazione in questo articolo di e cristiana Mangani che appunto presentata questo questo importante lavoro una situazione della l'
Ora ministro dell'Interno Vigini Virginio Rognoni
Credo che non si abbia una visione esatta diceva Rognoni della complessità della legge se non si tiene conto di un fatto la riforma non si esaurisce nella smilitarizzazione pure un fatto fondamentale
Nella sindacalizzazione altro fatto fondamentale questi sono aggiunte nostre nel riconoscimento dei diritti civili e politici ma investe il sistema complessivo dell'amministrazione della pubblica sicurezza
Dal vertice alla periferia dalle strutture organizzative al piano funzionale e istituzionale era il venticinque marzo del mille novecento
Ottantuno spiega Manganini quando con queste parole Virginio Rognoni concludeva un dibattito parlamentare che ha portato appunto alla promulgazione della legge
Centoventuno sul nuovo ordinamento l'amministrazione non pubblica sicurezza ovvero l'innovativa riforma della polizia ricordare quel giorno storicamente così importante
Franco Gabrielli per anni a capo della Polizia di Stato ora sottosegretario con delega ai servizi segreti lo fa appunto
Con un intervento in questo libro un volume curato dal prefetto Carlo Mosca Consigliere di Stato
Tra i principali i direttori di quel rinnovamento purtroppo morto qualche giorno fa il titolo di questo volume è la riforma dell'amministrazione della pubblica sicurezza è stato realizzato in collaborazione con l'Ufficio Relazioni esterne cerimoniale ogni tema contenuto meriterebbe
Meriterebbe un approfondimento spiega Mangani perché citando poderosi Gabrielli ognuno di questi argomenti tocca un topos di ogni democrazia
Il rapporto tra libertà e autorità tra libertà e coloro che sono chiamati a tutelare la naturalmente un tema fondamentale spero conclude Gabrielli che alla lettura di questo volume posso aiutare a comprendere la lungimiranza del legislatore che ha contribuito a fare del ministero dell'interno la casa dei diritti e delle libertà una trasformazione è una innovazione dunque
Spiega ancora Mangani questi i punti salienti di questa riforma che è cambiato appunto la il corpo delle guardie di pubblica sicurezza lotta affermato nella Polizia di Stato una polizia moderna smilitarizzata
E caratterizzata da una forte identità civile così come è stato voluto nella riforma
E c'è anche ci sono anche le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella una legge divenuta nel tempo un caposaldo fondamentale della nostra società e ancora oggi
Strauss straordinariamente attuale infatti affidato alla istituzione una missione non solamente volta presidio della sicurezza bensì proiettata alla cura dell'ordine democratico che concorre a rendere vera
La libertà di esercizio dei diritti garantiti dalla Costituzione e siccome poi nel volume adesso che noi non abbiamo ancora approfondito ma magari nelle prossime puntate di questa di questo programma cercheremo poi di farlo naturalmente ci sono i problemi le continuità che gli storici tra l'altro stanno affrontando con gli strumenti che sono nelle loro mani Ercole continuità con il ventennio fascista questa riforma assume ancora di più un carattere importante nel senso di diritti riconosciuti dalla dalla dal contesto
Della dello Stato democratico repubblicana passiamo a un'altra segnalazione ancora del primo aprile questa volta si tratta di una intervista di Tonya Mastro buoni
E a pagina trentuno della repubblica del primo aprile parla l'amico tempo del colonnello fondi Stauffenberg che nel mille novecentoquarantaquattro attento fallendo alla vita del Führer
Su di lui dice la nipote tante bugie non era nemmeno un nazista henné antisemita questa intervista passo feat
Von Battle sei ma se è questa la pronuncia civica chiediamo scusa bella tragica pronuncia tedesca
Però ci racconta Antonio Mastro buoni di questo di questo che è un libro in realtà che non non pare sia stato ancora pubblicato in italiano ma potrebbe essere interessante
Nei guai a chiamare attentato la congiura del venti aprile mille novecentoquarantaquattro in cui Adolf Hitler scampo per un soffio alla morte fu molto più di questo
Claus von Stauffenberg colonnello della Wehrmacht fu un uomo che mise la bomba nella tana del lupo
Nel quartier generale del Führer e per una serie di circostanze sfortunate la congiura fallire l'esecutore della operazione aveva l'Operazione Valchiria fu chiamata fu fucilato
Dai nazisti la vedova finì in un campo di prigionia i figli in un orfanotrofio
Ad oggi molti si chiedono quanto stoffa Berg fosse stato nazista antisemitica antisemita fanatico di iter prima di maturare Chilla
Il piano del tirannicidio e appunto la nipote in questa intervista prova a rispondere a queste domande
Ma non ha dubbi quando i neonazisti usano con l'immagine del nono con la loro propaganda dice tutto ciò mila il voltastomaco mi fa orrore e poi ci sono altri temi di suo nonno era nazista chiede Mastro buoni e non tutti quelli che avevano intrapreso la carriera di ufficiale spiega spiega l'intervistata e mio nonno l'aveva fatto alla fine la Repubblica di Weimar non tutti erano nazisti qualcuno sostiene ancora inizialmente fosse un fervente nazista ma nessun biografo serio sottoscriverebbe questa serie c'è questa tesi c'è suppongo che la democrazia della repubblica di Weimar non fosse stata una forma di governo convincente neanche per lui ci sono
Certamente cose che avrebbe sottoscritto dei piani di Hitler per esempio il suo rifiuto del trattato diversa è chiaro che all'inizio non fosse un oppositore ma poi ci sono altri particolari
C'è un forte ritorno all'antesi almeno all'antisemitismo dell'ideologia nazista in Germania chiedere Mastro buoni
I intervistata risponde ad esempio ci sono dei manifesti che dicono Soffici School voterebbe per la e di è mostruoso dice usano mio nonno per ridurre il suo patriottismo a un maldestro
Nazionalismo lo trovo tutto questo insopportabile siamo in chiusura nel tempo nel passato rapidissimamente vi chiediamo solo qualche segnalazione finale dal giornale una antologia dei pezzi più belli del direttore tra virgolette e si parla di Mario Cervi una vita per il giornalismo nato cent'anni fa fu una colonna del nostro giornale scrive il giornale moderato elegante pungente è questa
Antologia dei pezzi interessante per ripercorrere neanche la traiettoria la vicenda nel panorama dell'informazione italiano del giornale
E di Mario Cervi Cervi lo sa chi lo conosce bene scrive Luigi Mascheroni chi lo conosceva bene interessava il mestiere andava a vedere le cose scrive raccontare non la cucina le grane operative ma portare a casa il nel pezzo e poi la vicenda
Non lo fu non fu una passeggiata il passaggio dal Corriere dov'era rimasto trent'anni al nuovo foglio fondato da Indro Montanelli
Nel settantaquattro perché il per il percorso e via Solferino a piazza Cavour prima sede del telegiornale parecchi accidentato
E Cervi era uno dei gioielli di famiglia del Corriere che Montanelli
Porto con sé in questa nuova avventura questa antologia per ripercorrere proprio questa avventura con questa segnalazione ci fermiamo
Anche per questa settimana con questa rassegna e vi diamo appuntamento alla settimana prossima