Svizzera: vince il sì al referendum che vieta il burqa nei luoghi pubblici. Intervista a Laura Garavini

Radio radicale siamo con Laura Garavini senatrice di Italia viva eletta nella circoscrizione Europa per a parlare solo del referendum che si è tenuto questo fine settimana nella Confederazione elvetica che mirava a introdurre il divieto del burqa Devon delicata allora è un referendum che è stato vinto proposto dall'UDC dopo che il Governo il di come si chiama il Direttorio svizzera insomma aveva manifestato una posizione contraria a questo referendum temendo anche le ripercussioni internazionali delle del quesito
Allora oggi è l'otto marzo noi prendiamo occasione proprio da questo da questo voto della Confederazione elvetica il il sia tre ha vinto in maniera risicata con il cinquantuno virgola sette per cento
Volevo chiederle un'interpretazione di questo voto promosso dall'UDC che è un partito ultraconservatore e ricordiamo che nel Canton Ticino già c'era questo divieto
Sì questo divieto era già presente in due cantoni svizzeri Ticino e San Gallo
Dati legati a una verifica appunto del il diciamo dell'utilizzo di questo divieto hanno dimostrato recentemente quanto in realtà i numeri di donne che portano il burqa in Svizzera si da per un minuto minimo questo era probabilmente anche il motivo per il quale il governo e anche il Parlamento si erano espressi contro la realizzazione di questo referendum un referendum che le destre hanno vinto di misura quindi con uno scarto molto basso
Ma secondo me è la motivazione dipende dal fatto che è stata fatta proprio anche in modo trasversale da altre forze politiche di sinistra che vedono nel burqa
Devo dire io condivido questa questa questa sensazione vedono il burqa uno strumento di oppressione e quindi sostanzialmente introdurre questo divieto e visto anche da diverse donne
Tutto sommato comunque il cosa di positivo proprio perché si esprime contro una forma di oppressione esercitata nei confronti appunto di diverse donne spesso di religione
Islamica
Ecco che torno a dire è un risultato
Perché non va secondo me attribuito soltanto alle forme alle forze politiche conservatrici che lo hanno promosso
è sì vero che è partito da movimenti estremamente conservatori è stato fatto proprio dalla dal dal partito di destra conservatrice undici svizzero
E vedeva appunto l'opposizione sia del governo che del Parlamento proprio perché comunque rischiava di avere più un valore simbolico che non una un approccio concreto legato ai numeri di casi di donne che portano indumenti di questo tipo
E comunque anche nella sua formulazione eh Espresso in modo più ampio nel senso che è un no al burqa
Ma è anche un no a altre forme con le quali ci si copre il viso qualche siano passa come scambi passamontagna vuoi che siano anche indumenti che vengono utilizzati magari per nascondersi laddove si usino forme di violenza particolare
Quindi insomma ritengo che questo risultato vada visto in modo molto più neutro di quanto magari non si tenderebbe a fare lei quanto all'avrebbe votato per il sì
Io devo dire che come donna e anche come cittadina avrei votato per il sì
In in Germania c'è mai stato tentato un referendum del genere c'è stato un confronto politico su questo sì in Germania è stato introdotto da alcuni Bundesland da quindi da alcune regioni
Il divieto di indossare il burqa ma limitatamente a ad esempio dipendenti pubblici e anche limitatamente ai docenti e anche agli studenti all'interno di istituti scolastici
E e per di più e anche a a a macchia di leopardo nel senso che dipende appunto da quale Regione ha introdotto o meno questo tipo di divieto
Mentre un divieto che ad esempio stato introdotto in Francia così come pure anche in altri paesi quindi diciamo che non è un tabù
Senta il governo elvetico non voleva prendere una posizione su questo e subito dopo il voto
Il ministro dell'aggettivo sì allo svizzero ha detto questo non è un voto contro i musulmani allora che cosa si temeva per questo referendum ricordiamo
Che c'era stato un altro confronto referendario
Pesante che era quello sul divieto dei minareti allora come
Insomma come ha trovato la posizione del del del Governo e se pensa che in qualche modo la sinistra abbia dato involontariamente una mano anche all'onda di destra
Come dire appunto va vista secondo me è come varato una lettura trasversale
E credo che sia importante però la sottolineatura da parte dell'amministrazione Tiziana elvetica nella misura in cui non lo vuole leggere e non lo vuole interpretare e non vuole che diventi uno strumento contro la libertà religiosa e contro una determinata religione ma appunto come strumento di cui la Svizzera si dota se vuoi anche per garantire quei livelli di sicurezza
Che purtroppo sono sempre più necessaria anche alla luce dei diversi attentati va bene persone che in Svizzera se si è stati in modo particolare però lo stesso sappiamo che quello anche della sicurezza e quindi della necessità di rendersi riconoscibili
è un oggettivo criterio un oggettivo problema
E proprio anche lo stesso quesito referendario era stato formulato in modo da essere visto ed essere interpretato non unicamente come
Contrarietà all'indossare un indumento religioso quanto piuttosto come divieto di indossare indumenti che in qualche modo rendano irriconoscibile il volto e quindi possano rappresentare anche un pericolo per la sicurezza del Paese
Senta fatto il referendum ha trovato l'inganno allora lei pensa che in un periodo di pandemia come questo
Si prenderà a pretesto il fatto che si va in giro con le mascherine
Per poi lasciarle alle donne musulmane una volta passata la pandemia con la scusa
Del del rischio di un di oggi un'infezione la teme che in Svizzera molti musulmani costringeranno nonostante tutto le donne ad andare in giro con delle mascherine furti coprirsi il volto
Poi c'è può esserci questa cosa
Ma io io mi auguro di no
Mi auguro di no e anzi guardo con interesse il fatto che
Ci siano state alcune associazioni diritto islamico in Svizzera che si sono espresse positivamente rispetto al risultato di questo referendum il che mi lascia sperare che possa essere un qualcosa che anche all'interno il dell'Est dello stesso mondo islamico delle stesse comunità
Possa in qualche modo promuovere un nuovo approccio un nuovo diciamo appronta appunto anche approccio culturale
Rispetto invece all'esigenza di esprimere forme di libertà femminili
Anche anche nel modo in cui ci si desta
A ultima domanda ha pensato che cosa succederebbe
Se il dibattito venisse Fusco in italiani non referendum adesso non so se in base all'articolo sette della Costituzione sarebbe possibile farlo però insomma ci ha pensato
Ma guardi mila io stessa devo dire a volte rispetto al dibattito pubblico su determinate questioni
A cui assisto in altri Paesi europei mi chiedo come mai la stessa diatriba non interessa invece il nostro Paese e con mio grande stupore continuo ad avere la sensazione
Che su tante questioni il nostro Paese sia ancora davvero
Molto lontano dal porsi determinate questioni
Tutto sommato mi augurerei che anche in Italia
Appunto certe sensibilità fossero più avvertite più forti
Perché comunque sono sì aspetti simbolici però aspetti che hanno la loro valenza e che dietro l'apparente piccolezza nascondono però valori importanti valori se i valori è presente in questo caso come la libertà delle donne di esprimersi di apparire di dare mostra della propria identità
E quindi che dire sì credo che in Italia inquisito non
Non troverebbe grande riscontro oppure viceversa provocherebbe una ottusa contrarietà un'ottusa
Propaganda lì sì purtroppo anti
Islamica e questo credo avrebbe delle ripercussioni negative quindi forse è meglio così
Io ora ringrazio molto della sua disponibilità ringrazio la senatrice Laura Garavini d Italia viva col quale abbiamo parlato del del referendum ma che si è tenuto nella Confederazione elvetica che ha visto il il sì per l'introduzione del divieto
Delle dette per il burqa grazie