Rassegna delle riviste di politica e storia

Eccoci anche questa settimana questo appuntamento per vedere insieme alcune segnalazioni di articoli brevi saggi approfondimenti tratti dalle riviste a carattere storico storico-politico
E anche qualche segnalazione dai quotidiani sugli stessi argomenti quotidiani di questa settimana
E in questa puntata partiamo proprio dai quotidiani sul Secolo decimo nono del ventidue febbraio in particolare proprio anche con un box in prima pagina c'è un articolo di uno storico Peppino Ortoleva
Segni dei tempi questore quanto leggiamo sopra il box compare in prima pagina
Il titolo è questo se il negazionismo fa a pezzi la storia critica ed è un articolo particolarmente interessante che tra poco nel merito delle questioni che cerchiamo
Di raccontati in questa rubrica leggiamo che cosa scrive Peppino Ortoleva per circa due secoli bambini ragazzi hanno imparato a scuola oltre che a leggere scrivere e far di conto così era una volta anche la storia
Si è trattato per generazioni e generazioni di una storia soprattutto nazionale concentrata sulle pretese glorie o sugli eroi veri o presunti del proprio Paese
Poi negli ultimi cinquant'anni anche nei manuali scolastici si è cominciato ad allargare lo sguardo alle vicende del pianeta si sono introdotte prospettive più critiche abbiamo bisogno in questo mondo sempre più unito di una storia che ci aiuti a capire e conoscere come siamo arrivati alla situazione
Attuale tenendo conto del quadro globale è anche e soprattutto degli errori e decisivo orrori di cui la storia e carica questa la sintesi di Peppino Ortoleva che presenta bozze
In prima pagina a quell'articolo continua ma è possibile
Ci si può chiedere una storia oggettiva chiede appunto allo storico
Sarebbe ingenuo pensare che lo sguardo sul passato non sia condizionato consapevolmente o meno dai diversi punti di vista esistono però dei seri strumenti di verifica quantomeno per distinguere ciò che documentato da ciò che non lo è per smentire le falsificazioni la storia non sarà la più esatta delle scienze ma è una scienza
Sta di fatto che oggi l'apprendimento di una storia critica e minacciato anche più che in passato
Non tanto dai nazionalismi che pure sono tutt'altro che scomparsi ma da altre tendenze più recenti non meno rischiose la prima è il negazionismo scrive Ortoleva
Il puro e semplice rifiuto di ammettere alcuni dei fatti più terribili del passato il nome
Di pretese verità alternative tra virgolette
Si parla molto giustamente di coloro che negano lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti si parla nemmeno ad esempio della negazione per legge da parte del Governo turco del primo in ordine dei tempi dei genocidi moderni quello degli armeni perpetrato proprio dalle forze turche chi in quel Paese ne parla rischia di essere condannato per aver diffamato la nazione ma il negazionismo in ogni degenerazioni genere si sta diffondendo oggi più che in passato forte della circolazione rapida di ogni sorta di falsità
Nella convinzione diffusa che tutte le opinioni segui valgano dimostrabile o meno
Così soprattutto in Rete come circolano le più assurde teorie cospirazioni Siegel così circolano le più varie deformazioni cancellazioni della storia
A minacciare la possibilità stessa di una storia verificata successo su cui sia possibile un dialogo c'è anche un altro fenomeno è una tendenza crescente a separare le vicende e le culture i diversi settori della popolazione anche di uno stesso Paese in nome delle distinte identità per un po'può un bianco studiare la storia dei neri
Può un non ebreo raccontare la storia degli ebrei anche nell'epoca dominata dai nazionalismi era normale che la storia italiana fosse oggetto di ricerche
Da parte di un inglese oggi la convinzione che il passato di una popolazione possa essere seriamente analizzato
Solo da chi quella popolazione appartiene
Si sta imponendo ad esempio anche la velocità americane con la forza di un principio morale
è chiaro che chi fa parte ad esempio di una minoranza può avere una sensibilità ad alcuni temi chiave non hanno ma è chiaro anche che segmentare la storia in tante diverse narrazioni separate ha un costo il non riconoscere che il passato è stato fatto di intrecci e di incontri oltre che di conflitti oppressioni
Il creare confini sempre più invalicabili ITA culture diverse è un problema
Così Peppino Ortoleva se il negazionismo fa a pezzi la storia critica un po'
La questione che cerchiamo di affrontare in questa rubrica al Secolo decimo nono del ventidue febbraio andiamo avanti sui sensi viene scritto Gianni Cuperlo che un dirigente del partito democratico ma è una persona che si occupa anche di temi che riguardano la ricerca la cultura ne scrive sul domani del ventuno febbraio il problema non è la fine della storia ma la rimozione del passato citato
Un saggio uscito in queste settimane di cui abbiamo già dato qualche anticipazione la settimana scorsa Adriano Prosperi un tempo senza storia la distruzione del passato stampato da Einaudi dopo trovate in libreria Cuperlo commenta questo libro con un articolo abbastanza sostanzioso ve ne diamo qualche accenno
Non che la cosa riveste importanza ma cosa spinge a promuovere sofisticati Cop corsi di memoria intendo l'apprendimento tecnico per assorbire cospicue dosi di dati
Quando l'altra memoria quella lungo termine tende a essiccare sì
Costruendo un eterno presente che tutto ingloba e divorò al fondo
Come spiega Yuri il lotto Manna storico russo della letteratura la storia intellettuale dell'umanità si può considerare una lotta per la memoria Ciro tra virgolette poi prosegue lotta manda chiarendo
Perché la distruzione di una cultura transiti appunto dall'ignoranza del parco del passato intesa come annientamento dei testi oblio dei messi il chiaramente o apre un messaggio potente come talvolta lo sono i saggi nel senso di assumere in sé un almeno una minaccia per il tempo a venire lo ha scritto appunto uno storico tra i più auto Autori Adriano prosperi prosegue poi Cuperlo con nelle sue considerazioni noi venne leggiamo un passaggio domanda di speranza
Cosa chiede alla storia chi è giovane in nutre una tesa divorante sul futuro
Ma veramente la sua è una domanda di speranza a quell'età Lanzi è rivolta a scorgere qualche luce nelle nebbie del dopo con uno scopo ritagliarsi un posto nella vita ma per riuscirci capire
Da dove si viene non è meno importante del chiedersi dove si va eccola qui la porta chiusa della storia in quel ricatto che alla speranza soppressa tenta di sostituire l'illusione l'evasione dalla realtà o peggio l'inganno di una ideologia che per giustificare il voto di fiducia verso il domani scarica il dramma
Sull'immigrato sull'Islam o l'ebreo capitalista tra virgolette la verità
Solo la coscienza di avere un passato spinge a Pian Anna piantare alto lo sguardo in avanti
La chiusa merita di suo nel senso di aprirci gli occhi cito ancora il libro di cui abbiamo detto scomoda
Beniamino Walter Benjamin grande intellettuale ebreo tedesco che nelle tesi di filosofia della storia avanzo una visione dell'indagine sul passato scelse un disegno di Paul Klee
L'Angelus Novus Lancellotti spiega leali al futuro tenendo lo sguardo piantato all'indietro queste sono alcune considerazioni anche citazioni ed è libero di Adriano Prosperi un tempo senza storia la distruzione del passato ne ha scritto Gianni Cuperlo sulla domani del ventuno febbraio considerazioni appunto che entrano nel merito di quanto vi segnaliamo in questo spazio
E vi vogliamo segnalare invece un pubblicazione che trovate nel settore delle riviste delle librerie austeri rosse
Edito da Asterio sui volantini militanti si tratta di uno scritto di Hannah Arendt dal titolo noi rifugiati è quella di Sante Maletta proprio questo scritto abbastanza
Lungo sostanzioso di Anna a niente pubblicato nel mille novecento quarantatré spiega il curatore sul deve verdura aggiornando una rivista nata nel mille novecentoquindici dal medie intellettuale che puntava a rimodellare l'identità ebraica americana perché questa potesse collocarsi con piena dignità
All'interno di un moderno ellenismo delle nazioni cita tra virgolette la prospettiva dell'articolo spiega ancora è quella di una rifugiata ospite negli Stati Uniti
Da America dopo circa sei anni infatti andare tutte non è più cittadina tedesca non certo per scelta propria e non è ancora una cittadina americana è una politica quindi è comprensibile il tono dello scritto che determinato anche dal pathos di chi ha sperimentato sulla propria pelle
Condizioni la condizione di rifugiato da prima nel campo di internamento francese nel mille novecentoquaranta e poi dopo un'avventurosa
Fuga attraverso i Pirenei sino al porto di Lisbona Mino certo quarantuno e fino hanno Yorker nella più accogliente società americana spiega ancora Sante Maletti Pato soprattutto anche da ciò che nel mille novecentoquarantatré la Arendt
Comincio a sapere in merito ai campi di sterminio nazisti relativamente ai quali così si esprime in un'intervista più tardi del mille novecentosessantaquattro non sarebbe dovuto mai succedere
Non intendo il numero delle vittime intendo il modo industriale di uccidere e così via
Non ho bisogno di dilungarmi su questo argomento non sarebbe dovuto succedere è successo qualcosa per cui noi tutti non eravamo preparati questo
Scritto di Anna Hannah Arendt noi rifugiati appunto che risale al mille e novecentoquarantatré apparse lingua inglese proprio pubblicazioni cui rifugi s'e ci sono appunto considerazioni anche su quello che era stato quello che i degli ebrei austriaci ad esempio avevano deciso di fare anche con dei suicidi e sono molto profonde
Queste pagine di ad arte come sempre all'indomani del mille novecentotrentotto con l'invasione da parte di Hitler del territorio austriaco noi rifugiati lo trovate in libreria Asterix
Volantini militanti questa segnalazioni vediamo un po'in questi temi però torniamo fra i quotidiani Putignano la Repubblica del ventitré febbraio c'è una intervista di Paolo Rodari era nato vaticanista pubblica che intervista Edith Bruck perché è stata sorpresa diciamo nei giorni scorsi una visita del pontefice fatto allo Strega dice per ricordare la storia ha ai ragazzi la storia
Scrittrice ungherese che appena appunto ricevuto questa visita del Pontefice sarà in gara con il suo libro il pane per tutto era già in cinquina nel mille novecentosettantaquattro appunto poi
Le domande di Paolo Rodari senza la Shoah sarebbe stato una scrittrice chiede ad esempio penso proprio di sì la sua risposta piccola
Al posto delle preghiere della sera recitavo o poesie farò la scrittrice la scrittrice di dicevo ha mia madre la maestra delle elementari premio immettendo una cartolina con dipinta sopra una Rondine
Poi altre domande
In Ungheria per esempio come hanno colto le sue parole risponde male Ungheria e Polonia ancora oggi faticano a fare i conti con la Shoah ad ammettere le loro colpe la Germania al contrario affatto un percorso diverso e poi ci sono altre domande di Paolo con Rodari che Coco c'è qualcosa che ancora oggi non ha detto lascio a chiede Rodari per esempio il tema della vergogna questo è un nodo molto importante peri e txt testimoni testimoni diretti della Shoah
Mi trovai nuda davanti agli americani quando ci liberarono provai vergogna non così davanti ai tedeschi
I ragazzini tedeschi ci sputavano sulle parti intime per me
Erano solo dei poveri di mente e di fronte ai quali non mi potevo vergognare provai pena per loro e poi cioè il tema delle luci che ho incontrato
Chiede Rodari di spiegare meglio cinque Lucic la prima quando alla selezione di a dia ad Auschwitz messe mi ha strappato la mia madre spingendomi a destra
Sui lavori forzati non forno crematorio poi il miracolo di un cuoco che mi si mi che mi chiese
Come mi chiamavo facendomi sentire un essere umano e non un numero un'altra volta quando un soldato mia regalato un guanto bucato
E uno che mi ha scagliato contro la sua gavetta da lavare c'ho trovato dentro della marmellata nella marmellata c'era la vita la luce la voglia di sopravvivere e la bontà del mondo
E un altro ancora che e doveva sparare mi e non lo fece questi sono fatti alcune domande cosa pensa della shoah romana chiederò a dare inizio alla scrittrice ditte Brooke
C'è ancora molto da dire risposta Pio dodicesimo scelse il silenzio per paura delle ripercussioni dei nazisti contro i preti secondo me
Non lo fanno santo per questo motivo Giovanni Paolo secondo fece molto per nove Francesco è un papà irripetibile ha accennato
Alle radici cristiane dell'antigiudaismo e dell'antisemitismo moderno mi ha chiesto perdono
Proprio per questo e non è poco
Le ha chiesto perdono in quanto cristiano immagino di sì questa una delle risposte di ditte Brooke visitata dal Pontefice nei giorni scorsi la intervistata per Repubblica Paolo Rodari pagina ventinove
Da qui a la Repubblica del ventitré febbraio andiamo avanti troviamo una rivista stiamo cercando di seguire un filo in qualche modo in questa appuntata di oggi non facilissimo ma cerchiamo di mettere insieme alcuni argomenti torniamo quindi a una rivista formiche numero centosessantacinque gennaio
Due mila ventuno ci sono come sempre molti molti saggi approfondimenti
Futuro cyborg il tema di questo numero e e in questo tema in questo quadro di indirizzo di questa rivista di questa edizione di questa rivista formiche ne vogliamo segnalare un pericolo
Intelligenza e Intelligence chiedo scusa Intelligence e democrazia di Mario Caligiuri che uno studioso un esperto tra l'altro dei temi dell'Intelligence in alcune considerazioni interessante tra l'altro Caligiuri è direttore Mastering Intelligence università della Calabria ho sentito anche qui appaia dica diverse volte
Un approfondimento come sempre anche questo corposo pieno di considerazioni
Si può fare ricorso anche né allarmante per definire un Intelligence democratica come è stato fatto per esempio
La Biennale di Berlino due mila e sedici potrebbe essere un approccio innovativo interessante all'interno di un'aggressione
Più cui generale ma procediamo con ordine la migliore arma di una nazione una cittadinanza istruita così
Robert Dahl Still ex analista della CIA che nel Duemila preconizzava la necessità di una citizen
Intelligence cioè di una intelligenza a misura di cittadino sosteneva che di fronte all'eccesso delle informazioni cui veniamo continuamente esposti occorre sviluppare un'etica dell'informazione
Identificabile nella consapevolezza che si richiede ogni singola persona di individuare produrre e utilizzare le informazioni di cui ha effettivamente bisogna peraltro peraltro tale pratica si con la contesto in cui la dismisura delle informazioni
Produce all'opposto il suo doppio cioè una vera e propria società della disinformazione
Che l'intelligenza artificiale che compete sempre di più con quella umana può in qualche modo contribuire a creare aggiungiamo aggiungiamo noi ci sono poi molte a tre considerazioni ma può essere utile questo saggio per capire anche la necessità della conoscenza del funzionamento delle istituzioni in cui su qualche modo tra l'altro potrebbe richiamare anche ad alcune delle iniziative del partito radicale ultime idee di Marco Pannella
Sul diritto alla conoscenza ma questa è una giunta che facciamo noi dobbiamo percorrere strade finora inesplosa inesplorati e dice Caligiuri tra queste
Cioè quella della diffusione di una la cultura dell'Intelligence democratica nell'accezione le sue tecniche devono essere rese note a tutti
Per le diverse finalità dell'agire umano ma nello stesso tempo per ogni persona organizzazione istituzione queste informazioni raccolte debbono essere riservati per cui
Privacy personale riservatezza Ziad segreto di Stato devono rappresentare dei confini netti
Che da un lato evitino gli abusi non intralcino la giustizia ma dall'altro tutelino i fondamenti i fondamentali interessi personali aziendali e nazionali
Quindi occorre prestare la massima attenzione alle tecnologie che vanno anche se democratizzare utilizzate in modo da diffondere contenuti di qualità a riguardo estremamente interessante
Scrive Caligiuri Progetto Silla bus un algoritmo al quale sta lavorando al sociologo Moro Zoff
Il quale spiega che sul web ci sono Monti contenuti di qualità milioni di iscritti di scritti accademici sono disponibili gratis su Google
Ma nessuno apriva leggerli quindi c'è qualcosa che non funziona in questo sì sistema le fonti che trovano contenuti di qualità relativi alla conoscenza
A ciò che è importante per l'umanità del pianeta la politica e l'impegno civile sono difficili da trovare nei motori di ricerca che indici siano e nei social media i contenuti
Di alta qualità sono visti da cinque o sei persone non raggiungono la massa uno strumento che indicizzato la conoscenza in modo diverso serve un sistema per scoprire contenuti riguarda di alta qualità qui
Caligiuri almeno che noi non abbiamo visto male non
Non cita ma naturalmente per il suo ragionamento il fatto non utilissimo Vallotto diciamo noi facile il fatto che i motori di ricerca hanno cambiato la loro o politica da questo punto di vista da una decina d'anni ormai questa parte perché nei primi dieci anni di vita
Dei motori di ricerca per particolari di Google questo indice distrazione era in realtà basata sulla qualità dell'informazione ma poi con l'avvento
Dell'aspetto commerciale i motori di ricerca hanno fatto la scelta politica di politica economica naturalmente hanno privilegiato i contenuti più condivisi rispetto a quelli che invece avevano un certificato diciamo di qualità verificabile questa è un dal fatto che è avvenuto intorno al due mila undici restano anche raccontato dagli stessi protagonisti
Del un web sul quale naturalmente ci sono i F
Anche che vediamo
Torniamo ai quotidiani Il Sole ventiquattro in questa settimana ventiquattro febbraio parla di un fatto che può essere interessante anche per gli studios per gli studiosi centonovanta anni di Generali le assicurazioni
Generali compiono centonovanta anni storia ripresa futuro tra i pochi prende scrive Il Sole ventiquattro Ore
Dal mondo che possono vantare una storia così lunga e sotto si legge
L'archivio storico di generale questo davvero interessante
Archivio storico di Generali avrà una sua nuova sede triestina Palazzo Aubert LaMMa che ospita anche l'Academy Centro informazione
Internazionale del gruppo dopo certi lavori di strutture di ristrutturazione e allestimento curati tra l'altro l'architetto Mario Bellini tra i più grandi archivi assicurativi
Dichiarato bene culturale dal ministero italiano dei beni
E delle attività culturali che c'è stato un evento on line con la presentazione di questo archivio poi la presentazione appunto
Di questo universali centonovantesimo delle Assicurazioni Generali scritto è stato scritto questo articolo da Philip donne il e il CEO del gruppo generali e c'è una viene presentato in questa diversa un documento tratto proprio da questo archivio che davvero interessante una lettera arriva dal Quirinale sullo scrittore Presidente da Repubblica di allora adesso viviamo nel coordinare
Le coordinate dei si dice chiaro e tondo al Capo dello Stato i mandati esplorativi non risolvono nulla quando il quadro generale politico ed economico e gravi in questi casi serve una grande personalità incaricata formare il governo a cui nessuno può dire Dino naturalmente si fanno i parallelismi gonna
Le settimane che stiamo vivendo chiunque oggi direbbe che questa è una lettera scrive Carlo marroni solo ventiquattro ore
Scritte in una lettera scritta all'indirizzo di Sergio Mattarella ma non è così la data è molto lontana diciassette ottobre mille novecento settantaquattro la firma è di Cesare Merzagora Presidente delle Generali che a suo tempo era stato prima
Esploratore
Ed è interessante questa sferzata di Merzagora
Anche innanzitutto per il valore comprovato ancora una volta di questi archivi degli archivi delle grandi aziende che hanno accompagnato lo sviluppo la trasformazione del nostro paese ma anche appunto nel quadro europeo
E non solo questi archivi saranno sono molto importanti ma consentono anche di ritornare sulla vicenda di e Cesare Merzagora che è stato anche protagonista di momenti molto complessa e molto discussi della storia repubblicana recente proprio del mille novecento
Sessantatré sessantaquattro la crisi del Governo Moro la residenza Segni e il suo subentro con la Mattia
Di segni la lettera è importante perché ci racconta più da vicino chiederà Merzagora e anche chi lavoro su quelli momenti nel Po sapere di più una lettera appunto di Mezzago del mille novecentosettantaquattro tratto dall'archivio
Delle assicurazioni e generali della segnaliamo
Rimaniamo sul Sole ventiquattro Ore perché il ventisei febbraio Natalino Irti che è il presidente l'Istituto Italiano il per gli studi storici istituto fondato da Benedetto Croce nel dopoguerra
Si parlava di un tema importante una terza via la terza via una lezione ancora attuale diciamo storicamente molto arato Natalino Irti ci torna e da a questa a questo ragionamento idee e sostanza storico-politica vediamo qualche accenno non a questo da questo intervento e di grande rilievo nella storia del liberalismo italiano mille novecento quarantadue un anno in cui fu volto dalla nostra lingua il saggio dell'eminente economista e sociologo Vilhelm Roepke che prese il titolo di la crisi sociale del nostro tempo vi si proponeva una terza figlia l'economia di mercato tra socialismo e liberalismo è la ideale se non cronologica radice di tutte le soluzioni mediatrici dal socialismo liberale al liberalsocialismo dall'economia sociale di mercato al lordo liberismo il rilievo da soprattutto da ciò e che il libro ebbe licenziati Benedetto Croce e Luigi naughty i quali ormai da molti anni disputavano intorno al rapporto tra liberalismo e il liberismo il Croce ridusse l'economia di mercato semplice mezzo strumento tecnico che la libertà intesa come coscienza morale può di caso in caso applica sospende rifiutare tutte le forme dell'economia sono piegate a servizio della religione della libertà che spesso rischio in prose di adepti e seguaci di di generare a retorica vuota
Di istituti economici e giuridici la stessa critica mossa il Croce all'indomani del conflitto bellico alla dia de di Giustizia e Libertà giacché Beigua larghi eguaglianza argomentava è un principio subordinato
E sta alla libera coscienza morale di promuoverla di tempo in tempo
Consonante fu invece l'apertura di Einaudi che vive nelle colonie di mercato la più alta forma di democrazia di consumatori
Esperimenti ogni giorno il proprio verdetto non solo rifiutati né la cornice
Delle norme statali mi interventi pubblici conformi all'economia di mercato ossia protettivi o restauri restaurati della piena concorrenza l'apposizione di Croce
Già manifestata nel dialogo con Einaudi più tu acre e dura nei confronti del liberalsocialismo con che i fondamenti ideali del partito redazione fossero dal devoto o dorso
Omodeo indicati proprio nella dottrina crociana della libertà a quale spogliata sì da ogni legame con il liberismo economico Energia liberatrice che si espande da Kia e a chi non ha e vuole la redenzione dei popoli e delle classi asservite ecco tratteggiato nelle linee più semplici e riassuntive
Dall'autore di questa crisi dei di questo articolo già esposto in una conferenza CEA del Duemila è undici pubblicata dal Mulino
Lo sfondo storico e teorico di quelle liberalsocialismo in cui oggi ci vuol collocare il programma del nuovo governo
Ed è prova se mai necessarie del bisogno di inserirlo spiegarlo nelle tradizioni del pensiero o politico la formula liberalsocialismo si fa risalire al filosofo Guido Calogero che la proponiamo
E ti fece con passione d'animo e di pensiero si trattava di congiungere insieme i tratti tradizionali diritti di libertà istituti della democrazia politica la giustizia sociale l'uguaglianza dei punti di partenza erano tutte esigenze
Avvertite nella cultura del dopoguerra ma difficile e da conciliare tenere insieme questi alcune delle considerazioni poi ce ne sono al tre più avanti si fa riferimento anche alla stagione del mondo di Pannunzio e le speranze del Partito d'Azione le contraddizioni sottolinea anche tra le due visioni di Einaudi
E Croce ma anche la possibilità appunto di leggere insieme di applicare alcune di queste idee in modi via via possibili e questo l'articolo di Natalino Irti comparso sul Sole ventiquattro Ore del ventisei febbraio la terza via una lezione ancora attuale qualche rapida segnalazione perché il tempo sta finendo un'altra selezione questa volta dal Riformista
Il falso parallelo tra all'Andreotti quarto e l'esecutivo attuale ci teniamo sempre qualche modo anche a a all'attualità politica sul Riformista il venticinque febbraio pagina undici descrive Claudio Martinelli
Che un costituzionalista dell'università di Milano Bicocca dei unità nazionale spiega in questo articolo
Maturata nel settantotto fu preparata da Aldo Moro Berlinguer già a partire dal settantasei niente in comune con il Governo del professore nato dal fallimento dei partiti anche questa è un'affermazione
Che viene sottoposta a a contestazione discussioni ma insomma Paolo Martinelli spiega perché dal suo punto di vista il parallelo con l'Andreotti quattro perché presi avvio tra l'altro nella fatidica mattina del sedici marzo del mille novecento settantotto non sta in piedi una segnalazione finale torniamo a una rivista perché perché si tratta di una rivista molto molto ricca piena di fotografia inserti
Davvero interessante fumetti anche si tratta di sentieri selvaggina di qualche tempo fa la numero sette noi abbiamo reperita sono in questo momento perché c'è una segnalazione
C'è una intervista si parla di Frigidaire che è un'altra rivista che ha avuto una storia editoriale complicata oggi si parla dello sfratto del luogo dove la rivista in qualche modo viene ancora pensata
Rivista degli anni ottanta Lameri religiosa utopia c'è proprio la cover story essere copertina con un disegno rivista straordinaria dove
Andò via iniziato personaggi di cui trovate anche qualche traccia nell'archivio di radicale anche i legami con la rivista il male di cui è stato direttore Valter Vecellio ma nell'archivio di di retorica e trova delle interviste a cura di Carlo rumeno con Andrea Pazienza ad esempio e che parlano proprio di questo lavoro se ne scrive appunto in questo numero di Sentieri Selvaggi può una rivista fare da cover story un'altra divisa è una domanda
Che rimbalza nella mente appunto quando ci fu questa idea di fare questo approfondimento che c'è in questo numero di questa rivista su Frigidaire e primi quarant'anni alla fine
Questo numero è la risposta a questa domanda numero particolare appunto che in cui vengono presentati altri contenuti ma qui si parla anche di Stefano Tamburini di Andrea Pazienza di Tanino Liberatore di Massimo Mattioli
Walter Gropius e poi di unire tutti questi nomi chi c'era c'era Vincenzo Sparagna che era l'editore che è l'editore di Frigidaire e che viene intervistato in questo numero paragone tra un movimento artistico quello del Bauhaus quello che fanno in questo numero di questa disastrata molto anche di arte
Può apparire esagerato fuori luogo ma una forzatura narrativa per arrivare a a raccontare le storie di questi straordinari disegnatori narratori di Frigidaire come il vero nel cinema italiano posto se settantasette Coco Trovato praticamente mai una vera rappresentazione del fumetto
Invece si appunto un mezzo di espressione integrale praticato in un luogo altro rispetto a quello del jazz classica arti figurative robot accessibile uno punto delle riviste questa intervista a Vincenzo Sparagna per i quarant'anni di Frigidaire e ci sono appunto all'interno poi alcune delle pagine delle copertine dei disegni di rigide chi lo comprava in quegli anni
Ritroverà appunto un po'
Con ambiente diciamo figurativo e anche del di quel tipo di informazione che in qualche modo poi si scontra
Con alcuni dei temi di cui si parla oggi ecco questo era un po'la cosiddetta controinformazione ma era una informazione che cercava delle questioni verificate controllate in qualche modo per o parlare
A un mondo in cui non c'era una informazione diciamo che non fosse quella cosiddetta ufficiale in qualche modo anche come sintetizzata
In ambito radicale di rigide ma insomma questo approfondimento Frigidaire al due mila e venti su sentieri selvaggi numero sette del l'ultimo numero del due mila e venti ritrovare questa intervista e molte alcune delle cose viste su Frigidaire tra alla fine degli anni settanta e l'inizio degli anni Ottanta ci fermiamo anche per questa settima e vi diamo appuntamento alla prossima