L'olocausto, l'antisemitismo, la cultura ebraica, Israele, Liliana Segre, Amos Luzzatto

Ancora un ulteriore momento di informazione di riflessione realizzato con documenti d'archivio che stavolta abbiamo scelto di farli riascoltare registrazione dell'autunno scorso
Del gennaio due mila dodici della primavera due mila e tre del febbraio due mila sette con le quali torneremo a parlare di antisemitismo
Di cultura ebraica e di Strehler li ascolterete innanzitutto da interventi della senatrice a vita
Liliana Segre che festeggia novant'anni il primo recente del venti gennaio di quest'anno quando in occasione della giornata internazionale dedicata alla memoria delle vittime dell'Olocausto alla parlamento europeo si svolse una seduta solenne veri proporremo quanto disse in apertura e la presidente della Parlamento europeo
Sassoli e a seguire l'intervento con in quale senatrice a vita ribadire la necessità di continuare a parlare di quanto accaduto in passato e purtroppo continua ad accadere anche se in altre forme
Intervento al quale farà seguito un documento delle ventisette gennaio due mila e dodici
Quando a Milano Liliana Segre incontro alcuni studenti in occasione della celebrazione
Della giornata della memoria ed ascolterete Segre
Ricordare alcuni momenti della sua infanzia fino alla deportazione ad allo svizzero al ritorno alla libertà a termine si ascolterete invece interventi dal professor Amos Luzzatto scomparso in queste ore scrittore studioso del pensiero ebraico e già presidente del comunità ebraiche vedi proporremo innanzi tutto quanto vuole dire da ventinove maggio due mila e trenta destato da Giovanna Reanda partire dalla proposta
Di Marco Pannella
Per l'ingresso di Israele nell'Unione
Europea ascolterete Luzzatto pur apprezzando e l'assenso di quell'iniziativa esprimere le sue riserve sulla tematica sollevata a seguire vi riproporremo invece quanto Borsatto disse a Bologna da diciannove febbraio due mila sette durante un convegno dal tema degli ebrei e di Israele
Identità conflitti globalizzazione
Colleghe e colleghi
Signora Liliana Segre
Signora presidente della Commissione
Commissari
Gentili ospiti
Rappresentanze diplomatiche rappresentanti dei Parlamenti nazionali
Sindaci delle città martiri
Siamo qui oggi a ricordare che settantacinque anni fa si aprirono i cancelli di uno dei luoghi
Che la memoria degli europei non potrà mai dimenticare
L'esercito sovietico era arrivato ad Auschwitz-Birkenau i cancelli si spalancare uno su una fabbrica della morte che con maniacale puntualità sistematico sterminio
Provocò in quel campo oltre un milione e mezzo di morti
Causando sofferenze dolori indicibili
Aprire quei cancelli come tutti gli altri cancelli che si aprirono via via in tutti i campi di sterminio nazisti e significato per le generazioni future per noi scoprire dove può arrivare l'uomo che perde la propria umanità
Ma non solo
Ha mostrato cosa significhi costruire un nemico per dimostrare di poterlo annientare
Cosa può produrre l'odio al servizio di una volontà di potenza incontrollata
Fin dove il sadismo possa inquinare le nostre società
Dove può portare l'istinto
Liberato dalla coscienza nel le esaltare la soddisfazione di sentirsi proprietari della vittima
Ad Auschwitz terra europea
Quel giorno del mille novecentoquarantacinque vennero aperti i cancelli dell'abisso
Perché in quel luogo non bastava distruggere i corpi delle persone riducendoli in fumo in cenere
Perché non c'è l'Areo ogni loro traccia passata presente e futura ma bisognava in primo luogo annientare le loro anime privarli della propria identità trasformarli in un numero da marchiare sul corpo usarli come ricordava la Presidente si mondo agli come degli Stooges
Ovvero dei pezzi di materia prima
Ad Auschwitz è l'essenza stessa dell'umanità ad essere stata messa in dubbio dalla volontà di sterminare il popolo ebraico
E con esso il popolo Rom e Sinti gli oppositori rendere schiavi i popoli slavi gli omosessuali
Auschwitz è indicibile
Vale Vasilij Grossman raccontando l'esperienza del campo di concentramento di Treblinka ha scritto nel suo inferno Dante non li vide scene come queste
Ma se l'inferno è riservato ai peccatori quale peccato
Si poteva imputare ai bambini alle donne a tutti coloro che passarono per il camino o furono torturati offesi umiliati ridotti a pezzi di ricambio ad Auschwitz se internata la negazione stessa della nostra civiltà
La civiltà che ha origini ebraiche e cristiane che ha incontrato il mondo islamico che ha conquistato l'illuminismo ha costruito la propria convivenza sul diritto
Che si è battuta contro la barbarie la difesa della dignità umana
Che ha cercato di offrire un'idea della bellezza della persona e delle persone che vivono insieme nelle nostre città nei nostri Paesi
Una civiltà che ha affermato la propria corsa verso il desiderio di libertà
Sulla soglia del cancello di altri
Dinanzi a ciò quest'oggi pieni di emozione di Uniti nell'accoglimento ci inchiniamo davanti a tutte le vittime della Shoah
E vogliamo assumerci il nostro voto dovere di ricordare
Cioè assumiamo questo dovere perché sappiamo che Auschwitz è stata costruita da europei
E noi siamo chiamati ad assumerci questa paternità
Perché quello che è successo incombe su di noi e ci chiama
Alla responsabilità
Quello che è successo è figlio della nostra storia
Perché i nazisti sono usciti dal grembo di mamme buoni
La famiglia e cosmopolite
Da famiglie che cantavano i ed è un
Da padri che evocavano allo spirito libero
Figli che non sono stati in grado di reagire e di opporsi e definire la propria responsabilità la soluzione finale ha fatto sì che l'inimmaginabile
Entrasse nell'immaginario
E dimostra che ciò che può essere immaginato
Qua di un varco dalle circostanze può essere portato a incarnarsi
Auschwitz con tutte le fabbriche della morte disseminate nello spazio europeo
A nord e a sud
A est
Rappresenta una questione fondamentale della nostra società
E la nostra civiltà
Della nostra cultura
E ci impone degli Hobbit
Ci pone innanzitutto l'obbligo di agire ogniqualvolta vi è un atto di violenza e discriminazione
Tutte le volte che un'azione antisemita e razzista si presenta nelle nostre società
Dobbiamo sempre considerare tutto ciò un attacco alla dignità delle persone e un attacco alla nostra idea di Europa
E allora ripetiamolo insieme oggi
Perché altrimenti non avrebbe senso ricordare la liberazione del campo di Auschwitz Birkenau
Il nazismo e il razzismo non sono opinioni ma sono crimini
Leoni mentre
Rivolta
Ogni volta che leggiamo sul giornale
Notizie di violenze sacri leggi insulti
Noi dobbiamo considerare quelle violenze questa crisi leggi e quegli insulti rivolti a ciascuno di noi
Sono attacchi all'Europa e ai valori che essa rappresenti e che incarnano le due malattie della nazione moderna
E si propagano nel nostro continente
Da una parte la sacralizzazione delle frontiere
Dall'altra la ricerca di un'identità pura e univoca religiosa etnica culturale che conduce inevitabilmente a costruire nemici
L'Europa al contrario si è formata e vogliamo Contini a formarsi
Con le nostre diversità o le nostre pluralità con il pluralismo politico religioso culturale
Ed è proprio per questo che dobbiamo essere riconoscenti all'ebraismo
E ci ha consentito di formare quello spirito universalista è parte integrante della nostra visione del mondo
Nell'Europa che ha conosciuto il male assoluto siamo riusciti a costruire uno spazio di fratellanza di amicizia democrazia e non vogliamo venga violata
Ecco perché ci rivolgiamo ai governi perché usino vigilanza e severità
Nei confronti di ogni forma di intolleranza
Non sono ragazzate i vandalismi compiuti nei cimiteri ebraici gli assalti alle sinagoghe ai luoghi di culto
Le minacce a cui vengono sottoposte famiglie europee di religione ebraica o le forme di intolleranza che colpiscono le minoranze presenti dei nostri Stati membri non sono ragazzate
E nei nostri trattati tutto questo
è scritto molto chiaramente
Chiediamo
Chiediamo alla Commissione al Consiglio
Di adoperarsi perché ciò venga fatto rispettare
Noi abbiamo la responsabilità di fronte a questi pericoli
è accaduto una volta può accadere ancora
E dobbiamo sentire l'impegno per una lucida coscienza storica
E rendere sempre testimonianza veritiera agli eventi che sono accaduti
Per impedire negazioni e amnesie magari dettate da volgari opportunismi ma la nostra coscienza deve essere anche vigile
E cioè capace di capire
Per prevenire
Intervenire ogniqualvolta si diffondono i segni del male assoluto
La sua infatti non sarebbe stata possibile senza la complicità e la vita
Che esistevano allora in Europa
Di fronte a ciò è necessario pensare a se stesso come un altro
Come diceva il filosofo Paul Richter l'altro e l'uomo stellette ricco di Auschwitz l'uomo cammina di Alberto Giacometti
Un uomo che si dirige verso il futuro che spera migliore
Ma l'altro anche lo straniero e desidera scrivere insieme a noi la storia dell'Europa
Come Jan Karski e molti altri
Che rischiando la propria vita hanno salvato degli innocenti dall'abisso devono essere ogni giorno fonte di ispirazione per le nostre azioni
Poiché abbiamo sempre la possibilità di scegliere e dovere assoluto di non accettare l'indifferenza il fronte ai pericoli dell'antisemitismo del razzismo e del rifiuto dell'altro
In definitiva dobbiamo accogliere l'ingiunzione della Bibbia
Che troviamo espressa in modo esplicito
Ma molto semplici
Nel libro delle liti con e di cui riconosciamo la portata etica fondamentale indipendentemente dall'essere credenti o meno
Non concorrere RAI alla morte del futuro prossimo
Questo presupposto deve guidare le nostre azioni e ci invita a conservare la memoria di quanto è accaduto ad Auschwitz e a caricarci della responsabilità di trasmettere la memoria
Questo compito man mano che il volgere
Inesorabile del tempo farà mancare i testimoni affidato alla nostra e alle future generazioni
Forse l'anno in una delle sue Poesie scriveva
Nessuno testimonia per il testimone
Riferendosi al carattere quasi sacro di quello che è un testimone era presente
Noi tutti siamo qui oggi
Ad esprimere la nostra riconoscenza alla senatrice Liliana Segre
Che è qui con noi oggi per consegnarci la sua testimonianza
Il biellese affermava di scrivere per gli analfabeti
Non intendeva dire che scriveva perché gli analfabeti leggessi ero
Ma che scriveva al posto degli analfabeti
Di cui si faceva portavoce e testimone
Allo stesso modo ad Auschwitz
E oggi in quest'aula dove si esprime la democrazia europea noi testimoniamo per quei morti
Assumendo il dovere di trasmissione che il loro sacrificio ci ha implicitamente assegna Auschwitz è indicibile
Voglio però credere che la testimonianza di coloro i quali hanno visto l'indicibile riesca a muovere i nostri cuori e ispirare l'etica delle nostre azioni affinché ciò non avvenga mai più
Ascoltiamo dunque la voce della signora Segre a cui cedo la parola con lei saremmo più forti nel sostenere la nostra testimonianza contro l'indifferenza
Ed è un grande onore signora che oggi sia qui con noi ed è un grande dono che lei sia riuscita a sopravvivere ad Auschwitz e a consentirci di conoscere per non dimenticare
Devono
Per forza cominciare
Con i ringraziamenti mio amico sassoni che mi ha invitato tutto il Parlamento
Vorrei anche il salutare
I parlamentari inglesi ci stanno lasciando con grande dispiacere di tutti
Non nascondere
L'emozione
Profonda
Entrare in questo parlamento europeo
Dopo aver visto all'ingresso
Le bandiere le bandiere colorate
Di tanti Stati affratellati nel Parlamento
Europeo dove si parla si discute ci si guarda negli occhi
Non è stato sempre così
E la giornata
Il ventisette di gennaio
è una giornata
A volte ripetuta
Troppo ritenuta parte anche ancora riparlare ventisette di gennaio
Dando al ventisette di gennaio un'importanza
Che in fondo
Non è che Auschwitz sia stato liberato quel giorno l'Armata rossa insperata ed è molto bella la descrizione che fa Primo levi nella tregua di questi quattro soldati russi
Che aprono
E si trovano davanti presenza liberare niente perché i nazisti erano già scappati da tanti giorni
Si trovano di fronte
Questo spettacolo incredibile
Al momento i loro occhi e poi più tardi molto più tardi diventò uno spettacolo incredibile
Per chi lo volle guardare qualcuno lo può guardare neanche adesso dice che non è vero
E lo stupore lo stupore per il male altrui sono queste parole straordinarie di Primo levi perché questo stupore per il male altrui
Nessuno che è stato prigioniero da scritte dappertutto mai dimenticare un secondo della sua vita lo stupore
Perché altre persone che non sono pazze che non vengono da un mondo lontano ma sono tuoi fratelli europei
Hanno pensato per temi
Ma il ventisette di gennaio
Io avevo allora tredici anni ed ero operaia schiava
Nella fabbrica di munizioni unioni no fabbrica che c'è tuttora
E dove facevamo bossoli per mitragliatrice di colpo
In fabbrica dopo che avevamo sentito scoppi lontani che lavoravano nella città di Auschwitz cioè e sentivamo che sapevamo che l che le cose stavano succedendo a Birkenau dove ero stata fino a pochissimo prima
E io venne il comando immediato dalla fabbrica spessa di cominciare quella che fu chiamata la marcia della morte
Perché io non fu il liberata il ventisette di gennaio dall'Armata Rossa io facevo parte di quel gruppo di più di cinquantamila prigionieri ancora in vita
E che eravamo stati obbligati in quelle condizioni
Fisiche senza parlare di che cos'erano quelle psichiche
Di cominciare quella marcia che duro Nesi e di cui si parla pochissimo la marcia della morte e che io quando parlo nelle scuole da nonna come parlo da nonna da trent'anni a questa parte
Dico che ognuno deve una gamba davanti all'altra
Nella vita non appoggiarsi mai a nessuno perché nella marcia della morte non potevamo appoggiarsi appoggiarci
Al compagno vicino che si trascinava sulla neve coi piedi piagati come noi e che veniva finito dalle guardie della Storta se fosse caduto ucciso nessuno poteva rimanere lì su quelle strade tra versammo
Come si fa
Come si fa in quelle condizioni perché la forza della vita di straordinaria economista che bisogna trasmettere ai giovani di oggi che sono mortificati dalla mancanza di lavoro mortificati dai vigili che ricevono dai loro genitori molli
Per cui tutto è concesso mentre la vita non è così la vita poi ti prepara questa marcia
Che deve diventare Marcia per la vita e noi non volevamo morire noi eravamo paradossalmente attaccata alla vita qualunque fosse per cui una gamba davanti all'altra buttarci su villetta mai mangiare qualunque schifezza qualunque cosa mangiare alla neve dove non era sporcata dal sangue
E non domandarci più nient'altro che andare avanti camminare camminare
Era il male altrui le finestre erano chiuse tra versammo
All'inizio fu Polonia Alta Slesia poi fu Germania
E quando mail cinesi dopo dopo aver passato altri Lager altri orrori altri mali
Ravensbrück e unico grande Lager che chiamava you grande Lager perché in effetti eravamo giovani mai sembravamo vecchie
Senza sesso se infettarsi senza seno senza mestruazioni senza mutande non si deve aver paura di queste parole perché è così che si toglie la la dignità a una donna
E così
Abituate
Ritrovate ormai a a sopravvivere perché c'era qualche cosa dentro di noi che ci diceva avanti avanti avanti avanti avanti avanti
E il giorno dopo giorno campo dopo campo io mi ritrovai
Nella sì alla fine del mese di aprile del mille novecentoquarantacinque pensate in quella situazione quanto era lontano il ventisette di gennaio
Quindi stato fisico morte di compagne
Perdute in quella marcia rimaste in lista senza potersi alzare non soccorse mai da nessuno perché nessuno apriva la finestra buttò un pezzo di pane c'era la paura
Era la paura che faceva il ticket Rachel Z
Fosse di pochissimi perché non si parla quasi mai di questi straordinari che hanno fatto la scelta sita si dà per scontato che popoli interi siano stati colpevole perché non fu solo il popolo tedesco fu tutta l'Europa occupata dai nazisti in cui
Il ranch o parliamo della Francia parliamo dell'Italia non non so molto di agli altri
Tanti in cui i nostri vicini di casa furono degli aiuti straordinari Perina artistico parlo dell'Italia dove abbiamo visto purtroppo i nostri vicini di casa
Che ci denunciavano che prendevano possesso del nostro appartamento del nostro ufficio anche del cane qualche volta perché era un cane di razza
Il cane era di razza questa parola razza
Che ancora la sentiamo dire e per questo dobbiamo combattere questo razzismo questo razzismo strutturale che c'è ancora che c'è la gente mi chiede ma come mai
Ancora si parla di antisemitismo la gente mi domanda come se io fossi
Va bene che sono vecchissima nel mio novantesimo anno di età ma non sono quella che sta perché c'è ancora l'antisemitismo perché ancora c'è razzismo ma perché c'è sempre stato
Perché era solo non c'era il momento politico per poter tirar fuori l'antisemitismo il razzismo che sono insiti nell'animo dei poveri di spirito ossia è così
E poi arriva nei momenti corsi e ricorsi storici
Ah rimani momenti più adatti
Arrivano i momenti in cui ci si volta dall'altra parte in cui è più facile di nuovo far finta di niente più facile guardare il proprio cortile ma è una cosa che non interessa ma perché mi deve interessare non mi riguarda
E allora tutti quelli che approfittano di questa situazione trovano il terreno adatto per farsi avanti
Ora la guerra non si fermano come sappiamo e prima di essere stata liberata dagli alleati nel nord della Germania arrivo il primo maggio del mille novecento quarantacinque
La condizione degli ebrei
Von analoga
Nei Paesi occupati alleati dei nazisti fu analoga di fatto se non di diritto
Quelli erano stati e si erano profondamente sentiti gli ebrei di allora
Cittadini patriottica e dei rischi italiani francesi ungheresi
Si erano battuti nelle guerre io mi ricordo mio padre mio zio che erano stati ufficiali nella prima guerra mondiale quanti ebrei tedeschi piangevano si suicidarono
Perché sentivano tedeschi più di ogni altra cosa e questa espulsione dalle comunità nazionali fu dolorosissima
Con qualche cosa che andava molto al di là delle leggi perché era appunto era il tuo vicino di casa io una bambina diventata invisibile e questo e questo mi è successa anche subito dopo la guerra quando io per caso rimasi Riva e tornare nella mia Milano con le macerie ancora fumanti incontrai delle mie compagne di scuola
Che non mi avevano visto più perché nel mille novecentotrentotto rigore tutto farla terza elementare
E non ho Eros evidentemente un pericolo molto grave per sia per i fascisti che i nazisti per cui decisero che i bambini ebrei di quella piccola comunità degli ebrei italiani
Pocket quaranta mila trentotto quaranta mila persone quindi una piccola comunità
Che fu vittima per un per un terzo almeno della Shoah
Era assolutamente introdotta nella società non sentiva assolutamente divelta e queste compagnie rincontrate dopo tre quattro anni mi di interrogatori se chiedendone
Se è andata a finire che non trova più vista a scuola
Io ero una ragazza
Ferita
Io ero una ragazza selvaggia
Io una ragazza che non sapeva più mangiare con la forchetta il coltello perché ancora ero abituata fra essendo nemici FN che voleva dire come le vecchie che mangiano fra il seggio non essendo
E come tale ero bulimica
E come tale
Ero anche disgustosa e come tale ero criticata anche da quelle che mi volevano bene volevano di nuovo la ragazza borghese con le buona educazione familiare
E difficile ricordare queste cose devo dire che da trent'anni io parlo nelle scuole dissento ormai come una difficoltà
Psichica molto forte
Di continuare anche se il mio dovere ecco è iscritto sarebbe corretto fino alla morte
Visto che io ho visto quei colori ho sentito quegli odori ho sentito quelle urla
Ho incontrato Kurt delle persone in quella babele di lingue che oggi non posso che ricordare qui dove tante lingue si incontrano in pace
Perché era possibile comunicare con i compagni che venivano da tutta l'Europa occupata dai nazisti
Solo trovando delle parole comuni perché se no la solitudine assoluta del Silenzio di non poter scambiare una parola con l'altro derivava
Da qualche
Isolamento ancestrale delle comunità che non si erano riunite in Parlamenti visto che l'Europa da secoli litigava in modo spaventoso chiunque abbia studiato la storia sacche e adesso da da settantacinque anni Periodo assolutamente incredibile mentre tutto il passato ha fatto sì che i popoli a volte non si conoscessero
E le bandiere
E le bandiere fuori che che ricordavo all'inizio mi hanno fatto proprio ricordare quella desiderio di trovare con le olandesi con le francesi con le polacche con le tedesche con gli ungheresi una parola comune per esempio dell'ungherese imparato una sola parola
Che era pane
Kenya RFI dice in ungherese
Ed è la parola principale qui vuol dire fame ma che vuol dire anche sacralità di una cosa che viene sprecata oggi senza neanche guardare che cosa si butta via allora
Io da tre anni almeno sento che io ricordi di quella ragazzina che sono stata mentre oggi sono una vecchia di novanta anni non mi danno pace non mi danno pance perché da che sono diventata nonna io
Trent'anni fa
Trentadue anni fa di mio nipote uno dei miei tre nipoti per fortuna ne ottenendo oltre che tre meravigliosi figli
E che il Parlamento europeo ed al Nord mia distinzione mi sembrano in questo momento lo stesso miracolo non so se sbaglio
Ma
Lentamente
Quella ragazzina lini quella ragazzina lì che ha fatto la marcia della morte in quella ricca Brucato negletta mai quella lì che non piangeva più quella lì che cercava la parola comune
Quella lì
è un'altra da me
E io sono la nonna di me stessa sono una una nonna che che quando io mi rivolgo ai miei nipoti camion dispiacere d'amore o di studio o di mancato raggiungimento
Di qualche cosa che loro vorrebbero raggiungere sono una nonna
Amorosa sono una nonna molto parente intessono un anno alla gara dal fatto di essere anche nonna un miracolo eccezionale per una che doveva morire bene
Io sono nonna anche di me il testa
Ed è una sensazione che a volte non mi abbandona quando io ho finito di parlare nelle scuole a volte io parlo a migliaia di ragazzi tutti insieme due tre mila e quindi e il mio dovere dei testimone parlare e non posso che parlare di me
E delle mie compagne ma sono io che salto fuori quella ragazzina magra scheletrica disperata sola
E non la posso più sopportare perché sono la nonna di me stessa mi sento che se no svelto di parlare e se non mi ritiro quel tempo che mi resta
Ricordare da sola o a godere delle grandi gioie della mia famiglia ritrovata
Non lo potrà più fare comunque perché non ce la farò più e quindi anche oggi tattico a ricordare ma mi è sembrato un grande dovere accettare questi invito e avere questa occasione per ricordare
Il male altrui
Ma anche per ricordare
Che si può una gamba davanti all'altra estere come quella bambina
Di Terezin che chi andrà a Praga o c'è già stato e ha visitato il museo dei bambini che a Terezin potevano fare le ricette o colorare coi pastelli
E che poi un giorno furono tutti deportati uccisi ad Auschwitz per la colpa del sterminata nati perché erano bambini quindi non potevano aver fatto del male a nessuno
C'è una bambina di cui non ricordo il nome che ha disegnato una farfalla gialla che vola sopra i fili spinati
Io non avevo le matite colorate e forse non avevo e non ho mai avuto la fantasia meravigliosa della bambina di Terezin
Che la farfalla gialla
Volli sempre sopra i fili spinati
E questo è un semplicissimo messaggio dal nonna
Che io vorrei lasciare ai miei futuri nipoti ideali che siano in grado di fare la scelta e con la loro responsabilità e la loro coscienza essere sempre quella farfalla gialla che vola sopra i fili spinati
Era il venti gennaio scorso e così la senatrice a vita Liliana Segre interveniva alla parlamento
Europeo in occasione della giornata internazionale dedicata alla memoria delle vittime dell'Olocausto riascoltiamo adesso invece qualche anno prima
Durante un analogo incontro svoltosi questa volta il ventisette gennaio due mila dodici a Milano con degli studenti vi ringrazio particolarmente quest'anno perché
Non più tardi di ieri ci domandavamo con lo sciopero
Se ci saremmo trovati qui
In cento inventi
Con nessuno e invece vedo che siete tutti qui
Sette quindi i miei nipoti ideali e sta in piedi
E io ho chiesto di non spegnere le luci perché
Io da nonna come sono soprattutto più di ogni altra cosa sono una nonna
Quando sono in cui mi trovo a parlare ai ragazzi vi sento tutti come i miei nipoti ideali e li voglio vedere di voglio guardare vi voglio riconoscere non siete tanti ragazzi siete uno per uno che siete venuti qui ad ascoltare una storia di cui io
Posso parlare in prima persona c'è una differenza
Tra i liberi tra agli studi tra i file metterà le fiction
Solo i documentari girati dai carnefici sono quelli più vicini alla testimonianza
Ma io c'ero
Io non posso dire di aver avuto questo privilegio perché è stata una tortura è stata una disgrazia della mia vita
Ma non ha forgiato questa questa storia mia mi ha forgiato in un modo diverso
Dalle altre persone
Io non volevo mai considerarmi una diversa ma la vita mi ha fatto diventare così
Pensate che io adesso o più di ottant'anni sono nata a Milano nel mille novecentotrenta da una famiglia ebraica laica da una famiglia ebraica italiana da secoli
E andavo a scuola in via Ruffini forse qualcuno di voi anche andato a scuola in via Ruffini abitavo lì vicino
Ed era una bambina qualunque una bambina sciocchina qualsiasi così come si è a sette otto anni quando mi sentii dire
Dovevo farla terza che per le leggi razziali fasciste che in quegli anni
Erano pian piano preparate finché poi furono emanate nel mille novecentotrentotto
Io sarei stata espulsa come gli altri bambini ebrei che andavano le scuole pubbliche
E oggi che fra i miei nipoti io un piccolo adorato nipotino che si chiama Filippo che ha otto anni e che va a in via Ruffini e fa la terza
Elementare mi immagino sia in qualcuno davanti a quella faccina innocente a quegli occhi puri a quella mancanza assoluta di malizia
E di paura anche ancora a otto anni si può bere così felici di dei giocattoli della bicicletta nuova del regalo della della festa che ti aspetto e ti senti dire io dovessi dire al mio nipotino Filippo che non può più andare a scuola perché è stato espulso
Beh io immagino cosa sia stato per mio papà non avevo la mamma e per i miei nonni con i quali Ribeiro spiegare a una bambina di otto anni che era stata espulsa dalla scuola io
Allora cominciai a chiedere a loro e a me stessa quel perché perché che mi hanno ossessionato tutta la vita e francamente non ho saputo mai dare una risposta
Era
Un cambio un cambio violento nell'indifferenza generale io anche a proposito del Memoriale della Shoah
Che si sta costruendo faticosamente nell'indifferenza generale o quasi in salvo pochi
Avevo detto all'architetto che sempre si è consigliato con me amorosamente in modo filiale
Che il sul muro che quando si è in tre voi lo vedrete Pan mano sarà visitabile per le scuole
Questo memoriale
Che parola scrivere sul muro e si era ipotizzato libertà vita tutto quello che si può mettere in un memoriale che ricorda morte prigionia e io ho detto mettete indifferenza non so poi se verrà fatto perché c'è una discussione a proposito di questa parola ma per me indifferenza e la colpa gravissima
E la colpa gravissima di quelle che portano la faccia dall'altra parte che non prendono posizione che dicono mamme non tocca a me non riguarda cosa mi importa
Così fu allora la maggior parte degli italiani che a quel tempo erano fascisti perché il consenso in quegli anni era assolutamente generale vero che le piazze erano piene
Quando parlava a Mussolini ed erano molto pochi
Pochissimi quelli che allora dichiaratamente furono antifascisti quindi nell'indifferenza generale trentacinque trentasette mila italiani di religione ebraica fra i quali c'erano ufficiali c'erano direttori di banche c'erano funzionari
Nei ministeri nell'esercito insegnanti professori d'università fisici
Personaggi che poi magari andati all'estero in quel momento
Diventarono poi anche molti premi Nobel a quel tempo furono esclusi da tutte le cariche nell'indifferenza generale io mi ricordo che cambiai scuola ma nel quartiere andai in una scuola che era vice abbastanza vicino all'altra era una scuola privata che mi accettò e mi ricordo sempre come le mie compagne di al degrado prima scuola di via Ruffini
Cominciarono salvo pochissime a Non invitarmi più
Alle feste hanno a non vedermi c'è qualcuno ancora oggi che c'è ancora qualcuna viva con la quale poi ho ripreso dei rapporti normali perché quella erano bambine che colpa avevano hanno detto come mai tu non sei più venuto a scuola quei banchi vuoti non hanno fatto sensazione
Cancellati nell'indifferenza generale
Cominciò così una nuova vita
Mentre le umiliazioni non mancavano a tutti i livelli mentre la polizia veniva a casa
A controllare documenti appare delle perquisizioni come fossimo stati dei dei pericolo dei pericoli pubblici delle delle degli italiani che non avevano dato niente alla patria cosa che invece non era assolutamente ci furono anche degli ebrei fascisti
Furono
Perché allora appunto il consenso era generale e siccome la maggior parte degli ebrei appartenevano anche adesso apparteniamo al ceto borghese c'erano la borghesia c'era stato un consenso verso il fascismo grandissimo e c'erano degli ebrei fascisti quali furono poi al momento della persecuzioni arrestati
Gli uccisi come gli altri figuriamoci cosa deve essere stato
Il loro pensiero più profondo di aver aderito
Per anni a queste teoria
Poi scoppiò la guerra
E si Pollan mo'in un paese della Brianza lì io non potevo più andare a scuola avrei dovuto fare la seconda media ma io potevo andare solo in una scuola privata lì la scuola privata non c'era stavo a casa
Le bambine del Paese mi incontravano mi dicevano ma tu come mai non viene a scuola e io che avevo ormai imparato a vivere su due piani
Uno euro a quello della casa
Era quello della casa dove gli affetti si erano stretti ancora di più in cui gli gli sguardi preoccupati teppisti dei grandi
Io cercavo di interpretarli cercavo di rallegrarmi cercavo di fare la scema
Di ballare cantare ma capendo fino non fino in fondo ma capendo per un per la sensibilità che i ragazzi hanno a volte anzi sempre molto più dei grandi
Che era importante la mia presenza che era importantissimo il mio modo di fare e cantavo ballavo mentre capito che l'atmosfera era tutta un'altra ma quando uscivo non parlavo mai di quello che succedeva in casa mia io no non parlavano imparato
Carceriere a tacere per non esporre i miei a qualche a qualche tiro a qualche cattiveria maggiore di quella che già si sopportava soprattutto io stavo a casa a curare mio nonno oggi sono nonna e sono da tanti anni sono non e sono che cosa sia di straordinario a quell'osmosi che c'è fra nonni e nipoti quando questo c'è
Io sento una tenerezza
Enorme nei confronti dei miei nipoti e quando Filippo mi dice tu normale Stelvio arcobaleno ma io sono una donna felice ma cosa posso desiderare di più nella mia vita
Di essere l'arcobaleno del del mio nipotino
Adorato
Io adoravo mio nonno mio nonno era ma l'attivissimo aveva una malattia che si chiama morbo di Parkinson che adesso negli anni è stata in parte curata con le con con i nuovi ritrovati ma allora allora noi la malattia che voi vi ricorderete
Il Papa
Giovanni Paolo secondo che nelle ultime apparizioni televisive e si vedeva che tremava la mano al punto tale che non poteva generati anche la pagina di un libro
Beh mio nonno così tanti anni fa non aveva le cure di oggi e tremava irrefrenabili mentre in tutto il corpo le braccia le gambe e la testa la bocca
Io lo curano
Lo amavo con luglio quando stava bene andavamo al cinema di pomeriggio mi ricordo a vedere quei film metti molto semplici molto ingenui che c'erano prima della guerra finché erano adatti a vecchia bambini
Ed era diventato Luís mio bambino perché io lo curava Hollow loro cercavo di rallegrarmi Oli
Purtroppo gli leggevo il giornale io non capivo francamente quello che stavo leggendo salvo certi titoli ma lui che era così distrutto nel corpo ma con la mente
Perfetta
Piangeva
Era un uomo
Distrutto che piangeva vedendo la rovina che arrivava e io e io cercavo di distrarlo lo curavo moltissimo
Poi a un certo punto dopo l'otto settembre quando i nazisti divennero padroni anche dell'Italia del Nord comincia una caccia all'uomo
Alla donna al bambino al vecchio ebreo colpevole di esternato
Scappavano tutti gente che era scollegata tra di loro gente al tempo non c'erano certi telefonini non c'erano tutti i mezzi di comunicazione che ci sono stati poi quindi era gente
Disperata che cercavano rifugio per la notte che cercava una casa che li accogliesse ma era molto difficile perché
Chi aiutava gli ebrei in fuga poteva essere addirittura fucilato sul posto quindi si palesa erano quegli amici quegli amici indimenticabili quegli amici con la maiuscola quegli amici
Parole amicizia la stessa radice etimologica della parola muore e non c'è grande differenza perché gli amici sono importantissimi nella vita
E si fecero avanti erano eroi per caso erano persone che non sapevano neanche di essere così eroiche erano i loro istinto
Importante incontrarci nella vita due terreni quattro
Non è il gruppo non è il branco
Non sono quelli con cui si va a ballare o si va a fare gli scemi in giro gli amici sono quelli che ti vengono a trovare quando si è ammalato che ti danno un aiuto quando non hai un soldo che ti sono vicine quando hai un lutto che cercano di capirti di essere te
E io li trovai questi amici di mio papà che vennero e dissero portiamo via la bambina
Io non volevo andare anch'io volevo stare a casa io non volevo lasciare la mia casa alla mia camera soprattutto non volevo lasciare mio papà i miei nonni
Martin sulla moto del signor Pozzi che a rischio della vita mi portò a casa sua
E mio papà mi ricordo allora mi disse porta via una piccola valigia perché poi sulla morto non c'era posto
Come si fa a tredici anni
A scegliere che cosa portare via dalla tua casa che non vedrai mai piuma questo io certo non lo sapevo
Quello che che più caro
Ma presi quattro cose
Il cui nascosta a casa del signor Pozzi
Mio papà intanto cercava affannosamente
Un permesso per lasciare i suoi genitori affidati alle cure di qualcuno la responsabilità di qualcuno e portare a me in salvo in Svizzera così come facevano come avevano fatto
Molti di noi che c'è un detto un detto nelle famiglie ebraiche che si ripete che si dice che dice i pessimisti finirono
A New York e gli ottimisti finirono ad Auschwitz
è una grande verità perché nella mia famiglia e non si capisce assolutamente affidandosi
A Alitalia che conoscevano alla a ai vicini di casa la alla il senso dell'amicizia il senso di appartenenza che saremmo finiti così come siamo finiti scapparono prima
Quelli che erano pessimistici vennero a salutare e venivamo addirittura
Uscivamo da questi incontri stupiti di questa gente che lasciasse l'Italia Milano per andare in una terra straniera invece poi avevamo capito che così sarebbe dovuto fare
Mio papà riuscì ad avere questo permesso
Dalla questura di Como
Venne a trovarmi a Legnano dove ero nascosta in una seconda famiglia e mi disse ho avuto il permesso per i nonni adesso io e te il possiamo scappare in Svizzera
Era fantastico pensare di andare verso la terra dei della libertà di non avere più paura della scampanellata dei passi pesanti fuori dalla porta
E ci prepariamo a partire per la Svizzera io Luino
Potevamo mai immaginare che nel maggio successivo
Questo avveniva nel novembre dicembre del mille novecentoquarantatré non potevamo mai immaginare che nel maggio successivo per una spiata
Ogni uomo ebreo valeva cinque mila lire di allora che erano una somma
Per una spiata i miei nonni furono in quelle condizioni
Ma disparte arrestati portati nel campo di Fossoli e poi deportati
Fino ad Auschwitz dove purtroppo arrivarono ancora vivi per essere gasati e bruciati
Per la colpa di esserne Antinori
Non potevamo ma immaginare una cosa simile e io mi vedo con i miei tredici anni le gambe svelte accorre sulle montagne dietro a Varese seguendo i contrabbandieri che per cifre da capogiro mercanteggiare vano
Sulla carne umana
Così come fanno gli scafisti adesso era la stessa cosa solo che invece di essere in mare era in montagna
Scappavano gli ebrei scappavano gli antifascisti scappavano i giovani militari renitenti alla leva fascista repubblichino
E contrabbandieri si arricchivano qualche volta vendevano le persone ancora prima che fossero passate di là aderito a De altri fascisti a a tedeschi che si preparavano a questo immediato arresto facevano delle sorprese sulle montagne con gente che la montagna non la conosceva o che la conosceva così poco
Io mio papà
Eravamo due borghesi piccoli piccoli
Vestiti da città
Nel freddo dell'inverno eseguivamo questi contrabbandieri che correvano sulle montagne abituati
Alla clandestinità e io mi sentivo meglio Rowena mi sentivo un personaggio un personaggio speciale come quegli stupidi film di avventura che avevo visto io con la mano nella mano di mio papà e con quella piccola valigia che era tutto quello che avevo
Della mia vita precedente correvo sulla montagna era era un una cosa fantastica eroica che io facevo Cabret poi raccontato
Bene quando con gran fatica
Arrivammo di là
E fumo
Subito alla appena passato il confine nei boschi conteranno immediatamente una sentinella svizzera che senza una parola
Ci prese in consegna e ci portò al comando militare svizzero Die Hard sotto il primo Paese
Che trovammo
Era un paese semideserto all'alba
E le donne che andavano a prendere il latte
Non ci riguardano era strano eravamo quattro persone perché c'erano due vecchi cugini che si erano uniti a noi due persone diverso e che non apparterranno ha sicuramente a quel paese bene e loro voltavano la faccia dall'altra parte erano erano Goff erano imbarazzante ma non ci volevano guardare e poi accompagnate a questo comando trovammo uno svizzero tedesco
Implacabile il comandante che disse che eravamo degli imbroglioni e dopo mille pianti mille suppliche mille
Mille tentativi in tutti i modi di rimanere lì non ci fu niente da fare fumo riaccompagnati
Con le guardie che ridevano con la baionetta infilata in cima al fucile
Non c'era più speranza fumo rimandati indietro e sul confine fummo arrestati Bank
Io mi ricordo a tredici anni che entrai da sola nel carcere femminile di Varese
Voi potete immaginare come duro il carcere come come una cosa veramente tremenda la prigione per chi ha fatto qualche cosa già si sente anche se è un assassino anche se ladro anche se è un un rapinatore anche se io un imbroglione chiunque sia quando si sente imprigionato e dei dentro una cella
Veramente il mondo gli crolla addosso perché quella porta è chiusa da fuori
Come sta una ragazzina di tredici anni
Che non immagina neanche come sia fatta una prigione
Che si trova buttata dentro a una cella
Per la colpa del sterminata
Io ho molta pena dimmelo bambina ragazzina
Quando parlo ma anche quando non parlo mi torna in mente c'è in me uno sdoppiamento che a volte mi preoccupa anche tanto che penso di smettere di di testimoniare al perché diventando sempre più vecchia questi scherzi della mente mi possono anche portare forse non a un finale non tanto perfetto della della mia vita perché io sto sono sdoppiata nel ricordo di me stessa bambina io ho visto i miei figli per per fortuna ho tre meravigliosi figli e tre meravigliosi nipoti io li ho visti attraversare quell'età
E conosco la fragilità conosco le debolezze conosco quella legge Elia conosco quella sensibilità di quando uno ha tredici anni
E quella negli annali
E mia nipote sono io sdoppiata che sono norme e e nipote di me stessa
La guardo nel mio ricordo così così innocente così così semplice così ingenua
E che sta dentro la prigione ma perché ma perché è sempre quel perché quel perché della scuola e tutti perché è che ho detto dopo ma perché sono in prigione ma perché perché e poi nel carcere di Varese e poi in quello di Como
Sempre nel carcere femminile senza mio papà e senza sapere niente di Luís quando l'avrei rivisto
L'unica fortuna tra virgolette di questa storia e che io l'ho fatta da figlia
Perché farlo da genitore penso che sia assolutamente insopportabile mio papà non poteva tornare vivo da queste esperienze non era pensabile
La sua sofferenza fu tale che fu terribile
Che non mi posso mai dimenticare i suoi occhi
Ci rivedemmo misteriosamente e fummo portati a San Vittore voi avete visto da fuori San Vittore tante volte o forse non l'avete neanche mai guardato perché non si guarda cosa ci interessa a noi così interessa
Chi è dentro la prigione cosa ci interessa non lo guardiamo da fuori assilli c'è la prigione
Beh
Io andavo in bicicletta in piazza Aquileia
E non avrei mai pensato di vedere Dardenne però il tram che girava in piazza Aquileia invece così fu che entrammo nel carcere di San Vittore
E fu importantissimo e fu straordinario vedere che non eravamo più divisi uomini e donne e che quella cella duecentodue del quinto raggio fu l'ultima cameretta
Povera Arcella vuota di tutto che non fossero due Palii Ricci
E un secchio per i bisogni che io divisi con mio papà chiamavano gli uomini due-tre volte alla settimana per degli interrogatori feroci
Della Gestapo che volevano sapere dove erano nascosti gli amici parenti e dove erano i nostri soldi dov'erano i nostri beni io restavo sola in quella cella diventavo vecchia
Ora conto sempre a voi ragazzi miei nipoti ideali
Di come si può diventare vecchi in in un giorno in una settimana anche se si hanno tredici anni io aspettato che tornasse mio papà sapevo che tortura vanno che picchiavano che gli interrogatori
Erano spietati e lui tornava io ero vecchia nero la sua mamma
Ero sua sorella
Eravamo insieme poi un giorno entrò un tedesco
E lei se un elenco di più di seicento nomi che si dovevano preparare a partire il giorno dopo per ignota destinazione c'erano anche i nostri nomi
Ci prepariamo a partire non c'era più niente da dire
Uscimmo la mattina dopo
Questo corteo
Muto silenzioso
Di uomini donne
Vecchi anche in barella bambini tutti dovevamo partire
E uscimmo attraversando un altro raggio dove c'erano detenuti comuni che furono straordinari non gli ho mai dimenticati fuori dalle loro celle
Ci buttarono benedizioni dico buttarono perché fu veramente una manna che cadeva dall'alto anche se non dal cielo che fu un muto
Ci buttarono
Parole indimenticabili
Benedizioni incoraggiamenti
Che Dio vi aiuti vi vogliamo bene non avete fatto niente di male ma ci buttarono anche il cioccolato dei biscotti una mela
Detenuti di San Vittore personaggi straordinario Bonomini molto più loro che potevano essere ladri assassini rapinatori di quel silenzio indifferente
Che ci diede Milano Barbano che passavano i camion sui quali eravamo stati caricati a calci e pugni in un silenzio assoluto
Nessuno si mise davanti a uno di quei camion per dire no ma cosa state facendo non sono vitelli che vanno al mattatoio sono persone come Noemi
Sono uguali a noi non ci fu nessuno arrivammo la stazione e lì
Il camion si infilano nel sotterraneo di via Ferrante Aporti
E con una violenza inaudita fumo scaricati e in un attimo caricati su quei vagoni bestiame che non per niente si cambiano merci bestiame così come le vogliamo raccontare
E fu rapidissimo quel passaggio fra l'attrattiva fischi
Luci fortissime in un buio in un posto che non avevamo mai visto che non potevamo neanche mai immaginare limitato da tanti anni e perché quel Binario ventuno diventi un memoriale la gente a che ora parte il treno
E dal Binario ventuno al Binario ventuno cioè sopra i centri sotto nel sotterraneo uguale
Son partita l'altro giorno io sono andata a Genova
A parlare in una situazione come questa e
Vedo la Spezia Binario ventuno del tutto il tempo che mi tocca ancora al Binario ventuno ma era sopra tutti partivano e anch'io ero tutta elegante pronta per andare in Riviera bene
Sotterranei fummo caricati con una violenza inaudita su quei vagoni cinquanta sessanta persone che non capivano in quel buio del vagone cosa stesse succedendo appena che
Era lo stupore per il male altrui così come scrive benissimo
Primo levi
Era lo stupore per il male altrui perché non erano soli tedeschi a caricarci e calci pugni e bastonate c'erano i nostri fratelli italiani
Repubblichini forse il vicino di casa forse il padre di qualcuno con cui ero andata a scuola
Poi si chiusi dentro quel vagone comincia il viaggio il viaggio verso il nulla verso ignota destinazione che dura una settimana e io con racconto sempre quel viaggio
Perché il viaggio
Del viaggio parlano pochissime persone sia perché pochissimi son tornate a raccontare sia perché forse non a tutti ha fatto lo stesso effetto quel viaggio che ha fatto a me
Il treno andava rumore delle ruote ci accompagnava ci allontanava dalla nostra casa dalla nostra lingua dei nostri odori
Dai nostri affetti
E io stavo seduta in una appoggiata seduta per terra perché non c'era altro che paglia per terra il secchio
L'odore
Delle urine della paura
Erano condizioni inumane
Non c'era neanche acqua non c'era luce
Il treno andava andava andava andava e cambiava cambiava il panorama perché c'erano quei piccoli finestrini schermati che tutti avrete visto quando si sta un passaggio a livello
E si vede passare un noiosissimo treno merci che non finisce mai be'così eravamo noi
E chi piangeva chi piangeva disperato ma tanto nessuno stava a sentire il treno si fermava anche nelle stazioni ma nessuno
I davanti un po'd'acqua un pezzo di pane noti diceva poveretto
Poi cambia volto hanno oramai si passò in Austria
Era inverno era
Era fine gennaio erano i primi di febbraio il viaggio dura buona settimana cambiava il panorama l'Austria casette civettuolo nella neve i bambini che andavano a scuola quelli fuori
Che non erano colpevoli d'esser nati bene
E i piani davano e più religiosi pregavano i più fortunati pregavano riguardavano
Con invidia pregavano anche per noi che non sapevamo pregare ma nello stesso tempo
C'era qualche cosa c'era una frattura così grande tra questo uccello muto e questi uomini che si radunavano in centro del vagone e lo davano di io lo davano dei io lo davano di io non finivano più di lodare Dio
E noi non sapevamo calcolare il tempo perché nessuno aveva più un orologio ce l'avevano portati via già da tempo
E poi ci fu il Silenzio degli ultimi giorni
Un silenzio importantissimo che io ricordo sempre un silenzio così profondo Kyoko in grande onore quel silenzio delle ultime cose di quando si sta per morire non c'è musica
Non c'è musica
Voi che vivete in un mondo di rumori
E di suoni e qualche volta anche suoni difficili da interpretare
Il fatto che vi piacciano
E invece io cerco di interpretare perché i miei nipoti se intorno quella musica bene
Era un silenzio
Silenzi importantissimo in cui nessuno aveva più niente da dire in cui solo gli occhi comunicavano all'altro ti voglio bene sono qui
Poi arrivammo arrivammo ad Auschwitz posto che non avevamo mai sentito nominare
Non è giornata
Di gelo era il sei febbraio
Nel mille novecentoquarantaquattro scendemmo
Spinti giù tirati giù da quel treno
In una confusione in una babele di lingue in un freddo tremendo in una
Posto inimmaginabile perché perché i perché qualcuno ha preparato per altri uomini una cosa di questo genera lo stupore
Lo stupore per il male altrui lo stupore di dove ero geograficamente parlando che io ero ignorante non sapevo dove ero
Beh lidi furono divisi ancora gli uomini dalle donne
Così fu costretta a lasciare per sempre la mano di mio papà che non sapevo che non avrei mai più rivisto perché se no non so cosa avrei fatto e non posso immaginare Luís cosa avrebbe fatto
Speravamo com'era stato dopo Como dopo Varese che ci saremmo ritrovati in un immaginario San Vittore polacco ma non fu così
Quindi avveniva alla prima selezione
Era una selezione ferro cento dei nostri aguzzini che sapevano già nella loro precisione teutonica quante a forza lavoro doveva entrare nel campo quel giorno
Entrammo trentun donne di quel trasporto non perché solo trentuno fossero le giovani ma perché arrivate a trentuno le altre anche giovani furono mandate Regazzo
Cosa che certo noi non avevamo capito
Da lontano vedevo allontanarsi il gruppo degli uomini e non volevo piangere volevo essere forte e non far vedere a mio papà che piangevo perché io lo volevo sempre proteggerne voi lo sapete bene
E ricordate ve lo ha sempre ragazzi
Che voi dovete proteggere i vostri genitori perché i vostri genitori sono fragili come voi ma siccome sono adulti non possono far vedere la la loro fragilità e l'aiuto che i ragazzi figli e i nipoti possono dare ai loro genitori dei loro nonni e grandissimo scusato di nelle loro debolezze
Aiutarli quando non sanno decidere la cosa giusta
Amarli perché l'amore il motore che muove la vita quindi ricordatevi di amarli e di proteggerli perché è molto importante io cercavo di proteggere mio papà ma non ci sono riuscita purtroppo
E l'ho visto allontanarsi per sempre non l'ho visto mai più voi pensate a tredici anni in una terra straniera questa povera ragazza anche si trova
La più giovane di questo gruppo che è stato scelto per caso vivi per caso
Perché questa è la ragione qual è l'altra ragione io non ho fatto niente per essere Scelta non capivo il tedesco non capivo dove ero tu sì tu no io sono stata sì
E così entrammo queste trentuno ragazze italiane sconosciute una all'altra nel grande campo femminile
Di Birkenau Auschwitz
Beh io a volte mi trovo in scuole son trovata in scuole in istituti in contesti completamente femminile anche oggi vedo che ci sono molto più ragazze che ragazzi
Solo le ragazze possono capire fino in fondo
Molto più dei ragazzi cosa succede a una donna prigioniera
Una donna
Che viene obbligata a spogliarsi
Che viene rasata anche viene appaltato cui viene tatuato il numero sul braccio mentre passano
Io vorrei sapere perché ridi mi toglie questa curiosità ma tu bionda
No di me non perché mi interessa molto
Cos'è che ha detto
Perché c'ero anch'io
Il tatuaggio
A forse non è la stessa cosa forse non so penso che non sia la stessa cosa
Bene
Come si trova
Una donna
Obbligata essere nuda davanti ai soldati che passano e ti disprezzano ti prendono in giro sei una donna delle razze cosiddette inferiori
Comincia
Questa vita di prigioniera schiava
A cui non è permesso niente
In cui sei vestita righe con un'uniforme
So Colini piedi un fazzoletto in testa per coprire quel cranio rasato ti guardi guardi la faccia della della tua compagnetti rispecchi il lei in questo mondo grigio in cui e grigio il cielo e grigia la neve coperta di cenere sono grigie le facce delle prigioniere sono grigie le divise degli assassini non Bondo grigio mondo indifferente un mondo cui tu
Per forza appartiene perché ti hanno Brigato appartenere a quel mondo
E non sai cosa fare di temi non capisce cosa sta succedendo una cosa più grande di te e le compagne che sono lì già da qualche giorno ti spiegano
Dei dico sei quella ciminiera là in fondo e il crematorio quelli che hai lasciato alla stazione non li rivedrà in mai più che sono già passati per il camino col
Ecco cos'è questo odore dolciastro e l'odore della carne bruciata perché
Prima si va alla camera a gas e poi nei forni
E tu senti queste cose la tua testa dice
No non un un un non può essere ho ho sognato
è un incubo adesso mi sveglio come quando si mangia troppo e alla sera poi non si può dormire si e si sogna che si è sul sul sull'orlo di un burrone poi non cadi ti svegli e accendi la luce ameno male
Era un sogno no non era un sogno
Io ormai appartenevo a quell'incubo nello stupore per il male altrui e la e la disperazione la solitudine
Scoppiarono tutte le ragazze impiantista impianti e in disperazione ognuna voleva raccontare all'altra come era stata la sua vita come era una sua famiglia com'era la sua casa com'era il suo cane com'era il suo gatto
Ma fu i primissimi giorni tutto questo perché poi tutte scegliemmo l'autista
Dove capimmo che i ricordi erano spariti FIAT c'avrebbero ucciso noi capimmo che dovevamo diventare trasparenti non farci notare imparare il tedesco dei dire certamente solo così forse
Fa una piccola speranza di sopravvivenza scegliemmo la visita
Anche in quel mondo terribile furono pochissimi quelli che si suicidarono ed era facilissimo suicidarsi perché c'erano il triplo filo spinato elettrificato
Bastava buttarsi con forza sopra questi file la corrente ti dava subito la scossa pochissimi si suicidano dopo
Dopo
Ho letto tutti sappiamo di quanti intellettuali non hanno retto ai ricordi e dopo la guerra magari a a distanza di molti anni si sono suicidati
Primo levi Bettelheim
Cochin Ski Amerini questi mi vengono in mente ma anche tanti altri ma allora no
Tutti sceglievano la vita che ci buttavamo come pazze su quella piccola razione di pane su quella zuppa disgustosa che ci veniva data a mezzogiorno volevamo vivere volevamo vivere volevamo vivere
Io non piange si più
Ci vollero anni perché io avessi di nuovo la fortuna di piangere io mi chiusi in me stessa quando lasciato quella mano adorata la sulla Youdem a rampe della stazione
Io non ho voluto più amare
Io non volevo essere amica di nessuno io non voleva attaccare qui a nessuno non volevo
Provare di nuovo un distacco anche lì in quell'atmosfera in cui una spalla su cui piangere un affetto da condividere sarebbe stato importantissimo ma io non lo volevo non volevo assolutamente voleva essere sola
Quando i ragazzi a volte mi chiedono sfiora cos'è la cosa di cui ha sofferto di più
Io non dico fa ammenda
Anche se ho sofferto la fame sono arrivata a pesare trentadue chili io non dico freddo anche se ho avuto un freddo terribile in quell'atmosfera vestiti di cotone rigenerato
Io non dico delle botte anche se ne ho ricevute tantissime
Io dico la solitudine
Perché era una solitudine così profonda era una solitudine dentro di me il fuori di me perché è difficile essere amici quando non si ha niente
Quando non sia nulla noi dormivamo
Vestite in quei giacigli che avrete visto sia nelle fiction
Che nei documentari cinque o sei
In quei giacigli che erano abitati oltre che da noi da tutti gli insetti più disgustosi dormivamo vestite perché le nostre compagne c'avrebbero rubato i vestiti gli zoccoli sotto la testa
Chi avesse rubato un paio di zoccoli l'avrebbe cambiato con una fetta di pane ma nessuno te avrebbe dato un altro paio di zoccoli e saresti morta congelata
Alla scattino una sveglia
A un'ora antelucane fuori per l'appello nel gelo un'ora due ore affinché gli tornavano i conti io mi ricordo che staccavo dal tetto della baracca
Delle piccole stalattiti di ghiaccio
E nonostante il freddo mi sembrava di ricordare vagamente quando nella mia vita precedente mangiavo un gelato era un gesto che quasi
Mi impedivo di fare proprio per il terrore che mi tornasse troppo in mente il collo normale
Però lo sport cavoli su chiamavo quell'acqua piovana diventata neve diventata ghiaccio
Come un come un
Un piccolo gesto di liberazione
Fu scelta dopo pochi giorni per diventare operaia schiava la fabbrica di munizioni unione espunto una delle grandi fortune che io ebbi per essere qui oggi a raccontare
Perché lavora in un anno come operaia schiava al chiuso
E in quei climi
Diventata scheletro lavorare all'aperto come erano purtroppo condannate molte prigioniere
Penso che non avrei potuto reggere infatti la maggior parte dei dei sopravvissuti hanno avuto condizioni di lavoro al chiuso
Perché all'aperto due inverni sarebbe stato impossibile
Uscì vanno alla mattinata il campo lasciando indietro il crematorio le camere a gas le compagnie in punizione mucchi di scheletri fuori dal crematorio pronti per essere bruciati io non guardavo
Io mi ero chiusa immessi stesa in un guardavo non volevo sapere non volevo condividere avevo sempre solo dentro di me lo stupore per il male altrui
Ci incamminavano eravamo settecento ragazze di tutte le nazionalità in una Babele di linguaggi
Pubblicate a marciare a cantare inni tedeschi
Marciava ammonterà a Birkenau e altri
Dove c'era la fabbrica
Il racconto sempre i ragazzi perché è un momento importante sia della mia prigionia che della mia liberazione da me stessa
Che incontravamo tutti i giorni noi
Ragazze nulla ragazze schiave ragazze orribili
Dei ragazzi della Hitlerjugend
Belli biondi taciuti quali ci incrociavano loro avevano delle bellissime biciclette
Incrociavano ci sputavano addosso ci diceva no delle parolacce che tutte poi abbiamo imparato
E infatti le cose che sapevo di più in tedesco erano parolacce
E e quando Cappelli che questi non contenti di vederci schiave non contenti di sapere che avevamo perso tutto fuorché la vita ancora avevano un'immaginazione così sfrenata da inventare
Delle parole
Che anche oggi che usano tanto le parolacce non s'non sono ripetibili a nessun livello
Io odiavo li odiavo con tutte le mie forze sognavo di vendicarmi su di loro proprio lì odiavo
Bene è stato importantissimo
Circa venti ventidue ventitré anni fa
Quando ancora non parlavo di questo argomento perché ho taciuto per quarantacinque anni prima
Di arrivare a elaborare questi ricordi e riuscire a mettermi qui davanti a voi senza gridare senza piangere senza interrompermi
Anche in piedi
Quando sono diventata nonna
E ho capito improvvisamente che era un matura
Permettermi impacciati davanti a dei ragazzi come voi che a parlare di vita e non di morte a parlare di scelta di vita a parlare di amore e non di odio perché
Ricordandomi quei ragazzi improvvisamente ne ho avuto una grande pinna
Una Pietà
Che quei ragazzi poveretti imbevuti di teorie pazzesche
Teorie razziali che si sono rivelate un fallimento salvo alcuni che ancora continuano ma ci deve essere sempre l'eccezione che conferma la regola bene
Quei ragazzi imbevuti di quelle teorie naziste di odio di supremazia su gli altri di potenza sugli altri
Erano dei poveretti e che non molto più felice più fortunata io a essere stata vittima figlia di vittima che essere stata io carnefice o figlia di carnefici bisogna farle queste scelte nella vita una scelta di amore e non di oggi è una scelta di vita e non di morte di non seguire mai una teoria che vuole uccidere l'altro non perché ha fatto qualcosa ma perché è diverso da te
Ok edite sia diverso quando io ho avuto pena per quei ragazzi della Hitlerjugend
Danno Molina ho capito che ero pronta per diventare quella testimone che danni pensavo che sarei diventata ma che non avevo la forza di diventarlo
Ma allora hanno allora li odiavo riprendevo la strada
Arrivavo alla fabbrica lavoravamo tutto il giorno non c'erano sindacati ma lavoravamo al coperto alla filiera
Si tornava in campo
Dopo la marcia dopo il lavoro la visione del crematorio
Fuoco o fumo ma non lo guardavamo perché ci aspettava
Quella razioni enti il pane che avevamo nell'atto tutto il giorno io ero brava a fare le piccole fettine come qualcuna più saggia più vecchia faceva tagliava
Questo cubo di pane nero pesante umido
Che era la nostra azione fino alla sera dopo
Con le fettine poi dalla fettina sancendo il quante lettino io l'ho divorato in un attimo tiravo sulle prigione
Ah fa mai voi non sapete cosa vuol dire fame per fortuna voi aprite vostro frigorifero scegliete magari lasciati andare a male quello che sta per scadere perché scegliete un'altra cosa non fatte no
Ma non lo dovete fare non perché noi sessantacinque anni fa abbiamo avuto fame e
Abbiamo fatto di tutto per mangiare rosicchia ramo pezzo di legno la tela del nostro vestito non ne parliamo delle unghie la fame che ti morde nello stomaco come un tumore no per quello
Voi dovete avere rispetto del cibo
A del pane soprattutto ma del cibo in generale non dovete buttare via perché c'è un mondo c'è un miliardo e mezzo di persone che ha fame oggi in due mila e dodici
Ed è di loro che si deve avere rispetto e poterli aiutare se possibile questo Occidente così
Sto così dispersivo che adesso sta pagando anche in parte le colpe di questi sprechi bisogna onorare il cibo pensate che ho letto
Prima di Natale non so se sul Corriere che il mio giornale un subalterni che nella civilissima città no speranza di Milano
Si buttano via quarantadue quintali di pane al giorno
Beh io devo dire la verità anche non sono una che va per le strade a dimostrare ma se ci fosse stata questa possibilità
Io avrei preso un cartello con i miei ottant'anni avrei fatto una bella passeggiata per il centro di Milano dicendo non si butta via il cibo
Perché una cosa davvero orgogliosa che noi facciamo quando un miliardo e mezzo di persone perenne ai nostri confini ma perché vengono cui ci stupiamo
Perché pare in mono alle nostre frontiere all'Isola
Vengono coi barconi cercano in tutti i modi di arrivare perché noi buttiamo via
Noi dobbiamo avere rispetto di noi stessi e degli altri
Va bene attorno all'anno mangiavamo quel pezzo di pane e poi c'era la notte
La notte della che era i ragazzi mi chiedono signora ma dormivate russi stanche stravolte di quelle giornate io mi ricordo che dormivo con le dita
Nelle orecchie perché io non volevo sentire i rumori del campo io non volevo sentire quando si prolungò con la ferrovia fino alle porte del della camera a gas
E agente scendeva e c'erano questi cortei che andarono direttamente al gas mi ricordo la deportazione dall'Ungheria mesi dopo che io ero lì che erano talmente tante le persone
Che si chiamavano nella notte dell'anche alle mamme che perdevano i bambini e le mogli che perdevano i meriti non sapevano
Che andavano al gas io non volevo sapere io non volevo sentire e dormivo notti senza sogni e poi la mattina dopo ancora ancora ancora
Tre volte passai la selezione nell'anno che passai a Birkenau non era quella dell'arrivo tutsi tutto no tu sì tu no e non sapevamo che fosse quella selezione
Lei tappo ci chiudevano nelle baracche e a gruppi cinquanta o sessanta ci portavano nel locale delle docce
Nude parlo di nuovo soprattutto alle ragazze
Nude con un fagottino corre nostri stracci sotto il braccio
Dovevamo sfilare in fila indiana
Uscire da una porta obbligata dove un piccolo tribunale due ufficiali e il medico seppi dopo che era il famoso Mengele di cui si parlò Maiolo ora
Non sapevo i nomi e poi non mi interessavano neanche niente
Come ci si come ci si pone in una situazione di quel genere io con i miei quattordici anni ci si pone
Con una gran paura
Il cuore che ti salta
Con dei col dibattiti disordinati dentro quel petto scarno in cui non è più neanche la forma di una donna
E sai che là in fondo ti diranno sì può ancora vivere può ancora lavorare o no sì troppo magra sei troppo orribile
Io mi avviato
Senza sentire nient'altro che la voce della mia coscienza
Voglio vivere voglio vivere voglio vivere voglio vivere voglio vivere voglio vivere arrivavo lì davanti occhi bassi
Facevo finta di niente
E mi fermo il medico e la prima volta che passa in una selezione
Mi misi un dito sulla pancia lì dove due anni prima avevo fatto l'operazione dell'appendicite
Io dissi aiuto adesso
Ha visto che c'è una cicatrice mi manda porte invece no lui era tutto goduto del fatto che il chirurgo italiano mi avesse fatto una cicatrice così brutta per cui anche quando fossi stata adulta
Ha detto
E fu sistemata nuda
Si sarebbe vista questa cicatrice io diventarono adulta ho pensato un fantastico Luigi e Rambo dovuto molto del fatto che Luís spento che la faceva molto meglio a quella
Quella
Quel taglio faceva così piccolo che non si vedeva più niente fece quel gesto fantastico di nascita che voleva dire Buysse in Corea viva e io ero steli c'è nonostante la mia miseria la mia solitudine
Ero felice che non mi avesse mandato a morte drogata a questo assassino che mi aveva risparmiato voglio vivere voglio vivere mentre mi rivestivo
Dei miei sperarci e riprendevo la mia vita quindi non morte di prigioniera schiava sentiti
Senti che affermavano dietro di me e Gianni Minà
Io ho sempre chi mi ascolta e ci sono qui persone che mi hanno sentito parlare cento volte mie amiche fedeli una soprattutto
Sa che io parlo sempre di Giannina
Perché i germi non è fitta nel mio cuore come poche altre persone Giannino era una ragazza francese che lavorava con me
Alla macchina
In fabbrica io ero la sua inserviente portavo
Dei pesi che mi hanno poi condizionato tutta la vita e lei tagliava questi questi noi facevamo dei bossoli per mitragliatrice
E lei è aveva una macchina che tagliava l'acciaio per farlo diventare di una certa forma e pochi
Due tre settimane prima la macchina le aveva tranciato due falangi di due dita
Lei ci aveva messo uno straccio
Naturalmente gli assassini l'hanno vista immediatamente nuda con lo straccio si poteva nascondere
E mentre io passavo nella mia felicità di questa rinascita
Senti che fermavano Giannino e la mandavano a morte perché non poteva più lavorare beh io fui orribile io fui vigliacca io fui spaventosa fu quella Lupa affamate rigorista che ero diventata
Io non mi sono voltata
Io non ho affatto come detenute di San Vittore non ho detto Gianni in ti voglio bene fatti coraggio Giannini non l'ho chiamata per nome Gianni Minà
Beh noi
Non l'ho mai dimenticato
E anzi adesso sono molto contenta anche c'è un'associazione di Arezzo che si chiama Rondine per la pace
Che già l'anno scorso
Ha fatto un concorso
Che mi piacerebbe molto che degli insegnanti che sono qui presenti raccogliessero questo sei M. che ha gettato la l'associazione Rondine per la pace
E ha inventato dopo la mia ripetute a testimonianza perché Arezzo sono andata molte volte ho parlato e circa dieci mila studenti toscani
Tatto una borsa di studio intitolata
Gianni svizzere
E tu voltati
Io lo dico agli insegnanti che sono qui presenti o anche a qualche ragazzo che abbia iniziativa magari superiore ai suoi insegnanti proprio sempre perché son convinta che i giovani ci possono insegnare tantissime cose
Perché sarebbe molto bello è una cosa che in realtà non non non credo costi null'altro che una riflessione su questa testimonianza
Io non mi sono voltata e non so assolutamente che fine particolare abbia fatto già Nin oltre andare sicuramente alla camera a gas non è diventata
Donna non è diventata moglie non è diventata madre non è diventata nonna per la colpa di esser nata io vorrei un attimo solo descrivere com'era Gianni Minà Giannino era francese
Aveva Cappelli
Corti naturalmente Biondi e Licciulli IMI
Aveva gli occhi azzurri e una voce dolce è andata al gas in un giorno del mille novecentoquarantaquattro per la colpa di essere nata io mi sono rivestite l'ho ripreso la mia vita
Quindi prigioniera schiava il giorno dopo la macchina c'era un'altra che tagliava l'acciaio al posto suo
Ma io non accettavo più distacchi io non potevo voltarmi a salutare Giannini ne ero
Ero quella che io ero diventata poi verso la fine di gennaio anzi diciamo verso il venti io le date le ho sapute dopo perché allora noi non avevamo né radio
Né calendario né mai letto un giornale vivevamo nel nulla
Cominciamo a sentire rumori di aerei che passavano sopra la fabbrica che però mai nessuno bombardò nei russi né inglesi né americani per temere le fabbriche
Chi in piedi per il dopo
E cominciamo a sentire
Qualcosa stava cambiando il nervosismo dei nostri assassini
In effetti stavano arrivando i russi che dopo grandi combattimenti avevano finalmente rotto il fronte dell'Est e si avvicinavano Ada a grandi passi ad Auschwitz
I nostri aguzzini fecero saltare con la dinamite le strutture di morte
I crematori nelle camere a gas molte segreterie molti documenti
E noi dalla fabbrica sentivamo questi scoppi non capivamo se fosse un bombardamento qualche altra cosa e così come eravamo in fabbrica senza aver capito che cosa stesse succedendo fummo obbligati tutti a uscire
E cominciare quella che si è chiamata giustamente la marcia della morte
Quando son tornata in Italia
Alla fine di agosto
Del quarantacinque dopo qualche tempo ho cominciato a guardare la carta geografica perché la mia ignoranza era totale sempre stata quel tempo in geografia
E non avevo neanche ben capito
La parte cioè della morte da Auschwitz dove c'avesse portato
E quando ho visto
Che da Auschwitz a piedi in varie marce eravamo arrivati quelli che sono arrivati vivi
Fino al nord della Germania
Beh è una volta di più
Ho pensato a me in quella proiezione che dicevo prima ma come ha fatto quella lì gli anelli di quattordici anni compiuti ad Auschwitz dal sulla una gamba tappati Anna
Cammina cammina cammina voglio vivere voglio vivere perché allora questa marcia della morte
Si trasforma in marcia per la vita e voi dovete sempre pensare che la vostra marcia durante la vita deve esser sempre una marcia per la vita
Mai portarla via questa vita come quelli che vanno in autostrada contromano o che escono dalla discoteca ubriachi fatti e guidano lo spesso ma voi vedete come questi giovani vite o per la deroga per l'alcol o per delle bravate
Finiscono così contro un muro sfracelli latte contro un'altra macchina che magari non ha fatto niente di male
E per di più c'ha il suo sulla coscienza altre vite la vita è una cosa importantissima è una cosa meravigliosa è una cosa straordinaria perché anche attraverso il dolore attraverso le esperienze più negative
Ti può arrivare alla fine
Un bambino che ti dice ma tu donna se il mio arcobaleno ma come se valeva la pena di fare la Marcia per la vita è una gamba davanti all'altra
Era faticosissimo ed era la neve perché era un altro inverno ecco e c'eravamo su quelle strade in cui i tedeschi non aprivano mai le finestre per darci un piccolo aiuto per darci
Una sciarpa
Per darci un pezzo di pane no no erano asserragliate asserragliate tutte le persone nell'indifferenza
Ma noi non sapevamo hanno detto dopo la guerra non sapevano neanche quelle che avevano le case ai bordi della anche loro non sapevano
Era meglio non sapere era meglio dire che no noi non non sapevamo niente era più facile indifferenza all'indifferenza lo stupore per il male altro committente camminavamo su quelle strade
E venivano uccisi con una fucilata alla testa quelli che cadevano perché nessuno poteva restare lì su quelle strade morti senza tomba io non riguardano io non volevo sapere non mi poteva appoggiare nessuno ma nessuno si poteva poggiare a me e camminano camminano ci furono altri Lager
Eravamo fortissimi nella nostra debolezza eravamo di una forza straordinaria io cerco sempre di trasmettere questa forza voi
I miei nipoti ideali ma non dite sempre che siete stanchi
Non è vero siamo fortissimi non dite sempre non ce la faccio più no non ce la faccio più questa volta proprio non ce la faccio più non è vero
è straordinaria la vita e noi siamo fortissimi e ce l'ha fatta e ce la facciamo se vogliamo possiamo fare tantissimo con le nostre forze io l'ho visto in quella povera disgraziata Liliana che camminava con le altre
Una gamba davanti all'altre alla fine altri Lager altri orrori altro stupore
Finché arrivammo in un Lager
Nel nord della Germania era un piccolo la anche nel piccolo e non era come ha a Birkenau Vizzola Ravensbrück che fu un altro orrore che vidi con i miei occhi stanchi
Si vedeva lenta
Era arrivata la primavera anche lì nel nord della Germania era arrivata la primavera
E da dentro il campo quelle poche che stavamo ancora in piedi vedevamo l'erba
Che aveva forato
Quella terra bruna e si ripeteva quel miracolo di ogni anno che nessuno guarda è una cosa normale ma voi pensate che come con un con un una macchina fotografica assolutamente speciale di quelle che usavano quando si facevano quei film
Del National Geographic oddio di Walt Disney sulla natura
Che con dei dei teleobiettivi importanti riuscivano a cogliere l'attimo
Cioè un attimo fuggente quando il filo d'erba
Folgorato la terra
Bruna
Oppure dal ramo improvvisamente si attuano i germogli delle foglie e noi da dentro il campo dopo tutto quel grigio
E tenere fuori la cattura il filo verde la foglia sognavamo di uscire da quel cancello chiuso e qui
Un attimo solo bisogna fermarsi
Su un concetto di cancello chiuso o di cancello aperto
Perché quando questa mattinata sarà finita
Tutti usciremo e torneremo a casa
Nessuno qui entra sbarra le porte si mette con tre Mitterrand
Obbliga tutti a stare fermi
E la libertà
E la libertà di uscire di andare a mangiare di andare al cinema di fare l'amore di pari compiti di di di di camminare di fare una passeggiata di prendere la metro
La libertà fatta di piccole cose stupide sciocchi o importantissime meravigliose che è la libertà
E noi sognavamo che si aprisse quel cancello sognavamo di raccogliere quell'erba di raccogliere quelle foglie di camminare su un prato
Che era una contabile c'è allontanarsi c'era capitato di camminare di correre su un prato di raccogliere i fiori c'era capitato ed era normale
Abbiamo fatto un bel mazzo di fiori
Meravigliosa la natura che cambiava di nuovo dopo quell'inverno quell'inverno del cuore bene
Diventarono molto nervosi i nostri aguzzini in quegli ultimi giorni e passavano fuori dal campo che noi li vedevamo dei ragazzi
Francese che erano dei prigionieri di guerra anche erano lì da anni nelle fattorie non erano scheletri erano ragazzi normali che cominciarono in quegli ultimi giorni
A chiamarci questo gruppo in forme che eravamo delle ragazze ma che potevamo essere degli Ecto plasmidi quello che eravamo stati potevamo essere
Dei fantasmi potevamo essere dei travestiti per uno per un film dell'orrore
E ci chiesero Mackie tribù chi siete
Chi siete uomini donne vecchi e quando capirono che eravamo delle ragazze
Come noi coloro che dicevamo siamo delle ragazze ebrei
Beh furono i primi dopo i detenuti di San Vittore avere pietà di noi
Furono i primi gli altri erano stati solo mostri e ci gridavano dalla polvere Dine no Oriente ci raccomandavano non munite proprio adesso che la guerra sta per finire come sta per finire
Sì i tedeschi la stanno perdendo su due fronti e arrivano da una parte i russi dall'altra gli americani conosce
Nove ter rientravamo nelle baracche che a quelle che non si alzavano più che non ce la faceva non molte sono morte proprio quei giorni
Subito prima della liberazione o subito dopo dei destini terribile essere arrivati vivi fino a quel momento non vedere quel momento strepitoso che è stato entrammo nelle baracche dicevamo non morite non morite la guerra sta per finire il bollettino di questi ragazzi era straordinario tutti i giorni gli americani sono a cinque chilometri russi sono a dieci
E vedemmo i nostri aguzzini innervositi portare via tutto portavano via macchine da scrivere portavano via
Chi di pratiche portavano via scrivanie armadi e Dinoi
C'Amma azzerano tutto non hanno fatto in tempo
Di arrivavano veramente erano lì alle porte allora
Perirono quel cancello e ancora prigioniere ancora con i cani ancora con le guardie armate uscimmo su quella strada di campagna tedesche di colpo noi così
Così scheletri lite così affamate così così ragazze nulla così
Così i fantasmi di quello che eravamo state
Fummo testimoni della storia che cambiava però più noi e noi l'abbiamo vista con i nostri occhi per quello che io dopo potuto leggere informarmi leggere gli storici
Leggere filosofi leggere teologica vedere il film vedere approfonditi sentire approfonditi esami
Sulla prigionia
Ma dico chi li ha distrutti
Coi suoi occhi
Chi l'ha vista quella quella situazione del momento in cui la storia cambia i vincitori diventano vinti evinti diventano vincitori ma non ci sono vincitori dalla fine delle guerre sono tutti vinti
Ma io l'ho visto quel momento
Io l'ho visto con i miei occhi le case tedesche che si aprivano i civili tedeschi uscivano si mescolavano noi portavano via tutto volevano andare nella zona americana
Perché avevano già capito che nella zona russa l'occupazione sarebbe stata ben diversa
E noi non capivamo perché scappassero dalle loro case poi vedemmo
Le nostre guardie buttar via
Divise
Mettersi in mutande
Rivestirsi era la fine di aprile il primo di maggio
Faceva caldo
Si mettevano in mutande si rivestivano quel vestiti in borghese e noi guardavamo sbalorditi questi tornavano alle loro case
Tornavano alle loro famiglie sarebbero stati padri amorosi non avrebbero mai ammesso di essere stati degli aguzzini non avrebbero mai fatto i conti con la loro coscienza
Be'quando
Buttavano via anche le armi quando comandante di quell'ultimo campo
Camminava vicino a me e io lo guardavo lui non mi vedeva neanche perché chi ero io
Bevuto la pistola
Per terra la butto praticamente ai miei piedi io pensai bene adesso prendo la pistola e lucido
Mi sembrava il giusto finale di quella violenza inaudita che avevo visto intorno a me
E non c'era più stupore in May c'era un'attenta azione fortissima mai piovuta una così forte nella mia vita ma fu un attimo
Perché io capisco dubito che io non ero come lui io non ero come il mio assassino che io per nessuno motivo al mondo avrei potuto togliere la vita a nessuno
Perché l'amore
E l'etica che avevo respirato nella mia famiglia mi impedivano per fortuna di diventare come lui non ho raccolto quella pistola e da quel momento
Sono stata
Quella donna libera e quella donna di Pacciani che sono anche adesso
Così dunque Liliana Segre il ventisette gennaio due mila dodici durante un incontro con degli studenti milanesi con la prossima registrazione vogliamo invece ricordano un personaggio scomparso in queste ore il professor Amos Luzzatto scrittore studioso del va pensiero ebraico e già presidente delle comunità ebraica li ascoltiamo innanzitutto quando il ventinove maggio due mila e tre veniva intervistato da Giovanna Reanda
Sulla proposta di Marco Pannella per l'ingresso di Israele nell'Unione Europea
Israele nell'Unione Europea Marco Pannella è tornato a chiedere che il governo israeliano in Cardini subito con un semplice atto la sua richiesta di adesione all'Unione
Europea noi ne parliamo con il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Amos Luzzatto al quale domandiamo subito che cosa ne pensa di questa che non è sicuramente una novità Perra Marco Pannella
E la seconda volta che io ne parlo con voi proprio con voi soltanto che la volta precedente
Non so quanto tempo passerà dieci mesi fa forse anche qualcosa di più presso il Parlamento europeo a Strasburgo sono stato avvicinato da un suo collega della radio radicale che mi appoggio esattamente lo stesso problema
E io ho detto con molta franchezza
Che prima di tutto devo premettere che io apprezzo un morto lo spirito di amicizia e di fraternità con la quale questa proposta viene fatta cioè è chiaro che la proposta che viene fatta con l'intenzione onesto e sincera
Be favorire la posizione di Israele e tirarla fuori da questa situazione drammatica qui insicurezza permanente di rifiuto continuativo
Tuttavia io ho qualche riserva che adesso vi spiego
Io credo che il problema dai quali si deve partire e proprio il fatto dipende rifiuto permanente del mondo arabo circostanti
Io addirittura una volta ho detto scopo il paradosso di boutade
Che in realtà non esiste un problema israelo palestinese ma israelo mondo arabo ed io non voglia mondo musulmano per chiudere qui più grave
Qual è il problema è un problema e che il riuscita difficoltà che circondano Israele non comincia neanche con le guerre dei quarantotto ma molto prima
Cioè in meno in Medio Oriente citato in linea di massima tranne qui con il fugace parentesi
Un ostinato rifiuto del mondo arabo
Accettare il concetto che gli ebrei potessero tornare nelle loro per storica per fare uno Stato come tutti gli altri progetti
Su questo ostilità si è manifestata anche in forme violente come nel mille novecentoventinove quando hanno praticamente ma ha creato la comunità ebraica dica però costretto in pochi rivali fino a fuggire ritornare soltanto dopo il sessantasette perché poi tutto ecco per esempio il problema è proprio perché le cause naturalmente sono molteplici ma una di queste è quello che si potrebbe chiamare il sindrome crociata cioè e il mondo arabo epico araba nel suo insieme perché non ci dimentichiamo
L'Iraq e l'unico Paese arabo che non ha neanche firmato
Il protocollo di armistizio di cessate il fuoco provvisorio di Rodi non ha ovviamente ne può avere nessun contenzioso territoriale con lo Stato di Israele con quale neanche confina
Quindi c'è qualche altro motivo che spinge che spingeva almeno l'Iraq crescere così ostile a Israele
Ora questo bisognerebbe capirlo prima Israele veniva accusato veniva considerato un avamposto colonizzatore per conto per l'Europa per conto adesso degli Stati Uniti all'interno del Medio Oriente
E questo creava dal punto di vista culturale e psicologico uno sciocco farà Israele i suoi vicini questo sciocco ci crea dei grossi problemi
Lei può benissimo fare un accordo con i palestinesi ma Dennis segna e le centrali terroristiche le basi terroristiche le armi per i terroristi il nove volte su dieci vengono da fuori del paese da più lontano dei confini
Tant'è vero che fino a un certo momento Israele occupato un pezzo di Libano per evitare gli attacchi che provenivano da quella parte
E allora il problema è secondo me dare finalmente la possibilità di colmare questa barriera
Proclamare dare uscendo politico che volenti o nolenti gli arabi popoli arabi bevono accettare questa preveggenza
Degli ebrei con un loro Stato a Metz in mezzo a loro nel Medio Oriente ricordiamoci per esempio che Shimon Peres
E mi permetta di dirle che considero un grande personaggio anche se elettoralmente ha ribattuto
Shimon Peres quando c'è stato un momento che sembrava che tutto se piace per il meglio addirittura lanciato da proposta subito respinta naturalmente
Che Israele venisse accettato nella lega araba
E questo era un modo di vedere avanti un orizzonte molto lontano tant'è vero che il libro principe di Shimon Peres noci che ama Israele di domani merce che ama
Per un nuovo Medio Oriente quindi era uno dei primi che varcavano queste barriere
Allora io dico secondo me la Guida formula politica più produttiva potrebbe essere quella di Israele e anche il futuro Stato palestinese
Assieme nell'Unione Europea
Perché in questa maniera i minori e gli altri e mi permetta così fossero un po'pendenze otto sottolineo anche gli altri non saranno vincolate
I pennuti al rispetto di determinate regole
Perché se soltanto Israele dovesse demilitarizzata sci in quanto appartenente all'Unione Europea nulla vieterebbe che fosse oggetto di attacchi terroristici in maniera indefinita
Quindi io credo che questa formula dovrebbe portare i sogni una pressione per accelerare le trattative di pace e una pressione per dare garanzia Israele e perché no anche ai palestinesi
Un Collocamento futuro che gli permetterà anche a loro quello sviluppo sociale quello sviluppo economico che premessa perché ci sia una vera democrazia che anche per loro
Però il ventinove maggio due mila tre il Consiglio il professor Amos Luzzatto
Intervistato da Giovanna Reanda sulla proposto di Marco Pannella per l'ingresso di Israele nell'Unione Europea interveniva radio radicale riascoltiamo ma adesso invece il quando
Nato a febbraio due mila sette prese parte a Bologna ad un convegno dal tema agli ebrei di Israele l'identità confluiti globalizzazione il tema che ci avete dato per questo tavolo rotondo
è un tema da far tremare le vene dei polsi cioè il termine del prima del rapporto per la produzione ebraica evidentemente non credo per altre del particolarismo nei confronti dell'universalismo uscì con meglio sciolto ottobre tuo atto fin da bambino
Ho sentito dire perché libero dicevo finisce in atto un ferro universalismo e delle un pensiero universalistico addirittura caratteristico per poi gli ho sentito altri dire dobbiamo pensare allora vita interna della comunità e scivola recinto Reno nettamente particolaristico
Alla domanda di ragione e chi ha torto io rispondo come Manzoni che hanno ragione tutti e due anche se qualcuno
Domanda di precisato e devo dire che ha ragione anche lui non posso fare altrimenti perché
Ma perché probabilmente
E io mi limiterei soltanto due denunciati come esempio ad esempio caratteristico probabilmente non ragione tutte e due perché perché se noi applichiamo Incomar sci cinque primi libri del del Tanakh della Bibbia Pratola troviamo qualcosa che i più universalistico non potrebbe essere
Non potrebbe essere e e la creazione a opera di Dio unico universalistico di così non me lo so immaginare e addirittura l'universalismo
Nel genealogia dell'uomo
Non in quanto attenzione non in quanto Adamo e uno e considerato padre di tutti noi quindi siamo tutti fratelli questo è stato detto e ripetuto molte volte ma basta ossia Abramo addirittura ci sono due a danni perché c'è un secondo Adamo che non è addirittura due volte la l'origine comune dell'uomo e annunciate descritta per due volte non per una show da per cui più universalismo di così di non non saprei proprio cosa dire
Se però andiamo poi alla storia
Nel libro dei numeri alla storia di Ballack
La parashah di Ballack indulto in numeri venti capitolo ventitré ma soprattutto il verso nuove
Che il disco mi domando scusa alle traduttrici una devo dirlo prima in ebraico poi lo traduco io stesso per risparmiare fatica
Dove è scritto del degli ebrei sono voglio dire popolo religione questo queste c'erano delle disquisizioni che si arriva alla fine esce mai
Si dice degli ebrei ampie va da di Visconti un vago in Lolita fasciato
E un popolo che risiede solitario
E non viene considerato assieme agli altri popoli essendone particolarismo questo e allora come le mettiamo insieme queste due cose cosa cosa prevale e cosa mettiamo insieme
E e da mia impressione e la mia risposta sì la mia risposta e che non le mettiamo assieme perché non possiamo mettere assieme due estremi di questo genere
La verità che asciutta a suo modo e anche affascinante e che all'interno della tradizione ebraica
Ci sono tutti e due questi elementi
E che addirittura c'è un moto pendolare fra l'uno e l'altro a seconda delle circostanze a seconda delle situazioni a seconda dei contesti storici ed esperienze storiche prevale l'uno o prevale l'altro
Ma è proprio questo
Questa dialettica fra queste due posizioni
Tra questi due orientamenti io fra questi due modi di guardare a se stessi che fa diventare
Estremamente produttiva questa tradizione ebraica questa è la cosa più interessante di tutte produttiva proprio perché non è rigida proprio perché o ondeggia o si sposta fra due estremi contraddittori
Prendiamola così come
Perché tutti i tentativi di trasformarla in qualcosa di rigidamente codificato di ormai dogmaticamente stabilito una volta per sempre la avvilita ogni volta che è stata tentata
E questo non vuol dire che tutti quelli
Che sono partecipi della tradizione o che vivono all'interno di questa tradizione siano consapevoli di tutto questo che non mi stancherò semper di ricordare che quando io avevo tredici anni
Ero a stretto contatto con un'anziana signora che si dedicava soltanto ai lavori domestici e che durante i suoi lavori domestici continuava recitare in ebraico che non sapeva salme
Continuamente dal principio alla fine e diceva cose scienza Ascension perché metteva l'Inter funzioni dove non c'erano univa frasi che non si potevano unire
Far faceva quasi sorridere perché riusciva a capire quello che non si capiva di quello che diceva io cattivello come tutti i ragazzi di tredici anni
Le ho fatto le ho detto chiaramente ma vedi ti rendi conto che quello che stai dicendo quando tu preghi continuamente mentre lavori
Non fa scene choc che dici frasi che non stanno insieme
E lei mi ha risposto è anche questo un modo di essere e lei mi ha risposto o senti bello mio mi ricordo le parole esattamente io non le capisco e dico stupidaggini perché io l'ebraico non lo so
Ma i signori io ne parlai con lo Scià e lui capisce e mi basta così
Anche questo e un modo che esce tanto presente nel modo di essere per lei
E io non so dirvi se questo religione o se questo nazione per quello che posso significare nazione
Ma è una di quelle modalità che bisogna presentabile per quello che perché c'è stata c'è ancora
Nasconde un sentimento di profonda appartenenza per recuperare una terminologia che ieri adoperato vuote Doktor
è per questa profonda appartenenza che si esprime anche in questa maniera se volete alquanto ingenua che a molti di noi suscita il sorriso
E allora in questa storia dell'universalismo e del del particolarissimo io ho voluto fare un piccolo schema
Che questo particolarismo
E
L'universalismo tu hai parlato prima distratti
Anche qua ci sono tre strappi uno strato che io chiamerei pure a mente enuncia attivo
Cioè quello che ho fatto fino adesso anche se in maniera molto rapida schematica quello di dire questo significa particolarismo e questo significa universalismo
C'è un uno strato un filone io preferisco questo termine esortativo
Cioè quello che raccomanda per esempio fa una raccomandazione a non chiudersi in un esasperato
Particolarismo ma anche no a non diluirsi
In un esagerato universalismo che nasconde elimina col dunque
Proprietà privata proprietà non il senso economico K qualità privata
E un terzo filone
Che mi pare di aver sentito poco fa nelle esposizioni precedenti che io direi
Operativo
Che l'unica domanda che fa questo filone operativo
E che cosa possediamo e che cosa dobbiamo fare in questo mondo con i problemi che ci impone urgentemente
E questo non lo so tu non lo sottovalutiamo
Perché il problema di cosa possiamo cosa dobbiamo fare si pone ogni giorno con maggiore urgenza e con maggiore rispetto sollecitazioni nei nostri confronti
Perché questo perché guardate
Io non lo so oggi ho letto sul giornale
Una notizia apocalittica
Che prevede una collisione drammatica con la terra di un asteroide per il due mila e trentasei
Non lo so no non mi intendo di asteroidi te non intendo di quello che succederà del due mila e trentasei
Ma mi preoccupa questo modo di porre i problemi perché non è questo il problema di cosa fare cosa possiamo incrocia dobbiamo fare questo è pericolosissimo
Non c'entra il particolarismo o il l'universalismo
Ma centra il rifugiarsi
In qualche cosa di non troppo lontano ma non troppo vicino che prevediamo in termini apocalittici
E che addirittura certe quasi ci dispensa da ad occuparci dell'immediato presente perché tanto ci sarà la catastrofe ci sarà l'Apocalisse pochi anni più tardi
Questo è gravissimo perché questo ci disarma nei confronti del presente e dei nostri precisi doveri nei confronti del presente
Allora
Io a questo punto devo dire che io mi trovo personalmente in una serie difficoltà
Perché non c'è dubbio che esce nove scorriamo i testi della tradizione ebraica
Noi ci troviamo tre elementi
Che di solito vengono presentati in maniera diversa da quella che mi permetterò di presentare per oggi io
Il testo biblico
La Mishima nella Ghemara
Che insieme formano il Talmud mafie in realtà sono ben diverse l'una dall'altra
Se io dovessi a chi viene per la prima volta sentire questi discorsi dire qual è la differenza come fra questi tre strati
Fra questi tre estratti
Io direi che la Bibbia rappresenta non soltanto il testo fondante per la tradizione ebraica
Ma rappresenta la somma delle esperienze storiche
Nella fase di formazione chiamatelo come volete popolo religione non mi interessa in questo momento nella fase di formazione di questa realtà ebraica che su questa mondi scontiamo è chiaro che esiste
Tanto esiste che si che ci sono amori appassionati odi altrettanto appassionati quindi esiste questa realtà Everett
Questo è l'esperienza storica guardate che è molto interessante perché da quella derivano anche una serie di memoriali storici che sono quasi tutte tranne due le ricorrenze ebraiche
Pensateci bene è un memoriale storico la Pasqua ebraica memoriale storico il Purim è un memoriale storico il la fa Luca e via dicendo
Due non sono memoria di storici aspettate un momento ma nel frattempo la l'avete avrete capito da soli
Invece memoriali con carattere astorico
Universalistico
Di per sé e per definizione
E sono due
Il Capodanno Rosh Hashanah
E che pur non c'è nessun episodio della storia ebraica che spieghi o che sia nel retroscena né di Rosh Hashanah né di tipo
Fino a un certo punto
Fino a un certo punto articolo poi io dico che pur e che pure ciabatte del blitz di tutti di tutte ci hanno tolto quindi ci siamo dentro
No ma intendo perché Rocha Scianna
E farà torna e il parto del mondo la nascita del mondo non interessa se è vero o non è vero mi interessa come viene vissuto
E Kippur e una relazione particolare proprio con quella trascendenza di cui si parlava prima di cui parlava prima Pascariello
La mescita è un'altra cosa
La Mishima e come si applica o come ci si e applica se passiamo alla che Mara invece è una cosa interessantissima
E io vorrei che la che Marano venisse studiata come
Un'esposizione di norme di principi da dettare dalla cattedra perché non mette al mondo non è che Mara non è questo non è mai stata studiata in questo modo e una sua
Equipollenza con altri tipi di dottrina e con altri tipi di tradizioni
Le che varare e un dibattito anzi e sono verbali memorizzati di un dibattito che verte su che cosa questo il problema verte su apparenti o reali contraddizioni nell'applicazione della normativa
O su apparenti o con o reali
Difficoltà di capire in certe condizioni limite
Non impossibili non fantastiche realistiche non è detto che si siano verificate ma sono possibili
E un una procedura impressionante mente scientifica
Che viene adoperata anche nelle scienze esatte per cercare cosa si fa di certe leggi o di certi principi che si ritengono validi se alcuni elementi di osservazione mi contraddico
O creano problemi per capire secondo quelle leggi o nel Talmud tutto questo c'è
Allora studiare il Talmud deve significare studiarlo Andalucia e di questa problematica ed in questo modo terribilmente razionale se veramente razionale
Se veramente razionale di affrontare le difficoltà che inevitabilmente si frappongono fra i principi e la realtà concreta di tutti i giorni
Ecco questo era praticamente
Se volete tutto quello che io vi volevo dire
Però o per darmi soddisfazione vorrei aggiungere alcune altre piccole cose cioè qualche commentavano faccio come il ma circa qualche piccolo commenta
Le ho detto che l'ebraismo cioè il il modo di ragionare degli ebrei ha oscillato periodicamente farà universalismo e particolarismo
E contesto storico non è senza importanza
Perché nei periodi in cui gli ebrei gli si sono trovati in piccoli gruppi isolati
E
Non dico perseguitati non è necessario ma pressati dall'ambiente circostante almeno pressati dell'ambiente circostante
Non c'è dubbio che era inevitabile ripiegare sul particolarismo rinforzare la compattezza del gruppo non c'è ombra di dubbio ma questo succede a tutti non è una particolarità degli ebrei
Si tratta di vedere se e possibile generalizzare a tutti i tempi a tutte le geografie determinate esperienze di gruppi in quei periodi
E io ho due esempi che mi hanno sempre creato dei problemi
Ci sono nella nell'origine del diaspora ebraica
Molto prima
Dico lo stesso raccomandava di pregare a quelli che erano già in Babilonia di pregare a favore della loro del loro Paese e chiedere la pace per il loro Paese perché nella sua pace sarà pace anche per voi era quello che distruggeva il santuario di Gerusalemme
è questo richiede a non posso a rispetto un po'i tempi vado verso la conclusione non posso esagerare in questo ma la domanda Demi subito ma qual è la differenza sostanziale farà Egitto e Babilonia
Evidentemente nel pensiero nella tradizione del vissuto ebraico c'è una differenza fondamentale fra Egitto e Babilonia
Ce ne son tante non una sola
Ma una
Vorrei ricordarla in Egitto
Gli ebrei si sono trovati hanno ritenuto di dovere costruire
Un santuario particolare loro in Egitto
Che nessuno ha mai chiamato santuario nessuno ha mai chiamato Beltrami che Dash
Dell'Egitto vadano chiamato Beth ovvio dal nome di quel sacerdote che l'aveva istituito
E non è mai stato è stato condannato Nesciens ovvero ma mai stato apprezzato ho portato come esempio
In Babilonia dove non hanno costruito nessun santuario hanno costruito la tradizione talmudica
Ora e con me diaspora
L'ultimo punto sul quale vorrei richiamare l'attenzione
L'eterna l'eterno dibattito su Israele e la diaspora
A questo proposito io vi chiederei di invertire un po'd'ordine del dibattito perché non ho ancora sentito
Popolo religione
Oriundi non oriundi colpe dell'Europa colpe della nonna no un il problema di fondo
Visto
Con la realtà di oggi secondo me e profondamente di pesce
Cioè il rapporto fra diaspora Israele non è soltanto il rapporto da un da uno all'altro non gli abbia
In un certo senso conta di più il rapporto di Israele per la diaspora
Nel senso che
La creazione dello Stato di Israele
E vi risparmio non voglio citare me stesso ma potrei farlo per capire cosa vuol dire lo Stato di Israele
Ho sentito parlare molto molto lo Stato nazione della nazione Stato
Sì va be tutto molto bello però io vi pregherei di leggere un momento anche quello che ho cercato di dire personalmente
Nella mia pubblicazione il posto degli ebrei qualcuno dice lo stato degli no scritto il posto degli ebrei dove si trovano gli ebrei in che posto sì riconoscono di avere
La nascita di uno scatto
Ha creato fra le altre cose Hussein russo Inedito di identità ebraica
Questo è il problema di fondo e questo si riflette necessariamente sulla identità ebraica anche nella diaspora
Cosa vuol dire un senso inedito di
Di identità ebraica forse non è vero neanche che sia il debito
Perché secondo me è sceso inedito riguarda soprattutto e lo dico con tutto il rispetto per una parte del pubblico che non sarà d'accordo con me ma e beh è bene essere sinceri soprattutto quello che con brutto termine non tradotto dall'ebraico ma applicato malamente ha un vocabolario si chiama una seconda vita ebraica
Dico con brutto termine perché se io nutro filo minuto non vuol dire laicismo non vuol dire non è possibile perché si potesse dire lei cinismo io dovrei subito dirle
Quando alla fine diciamo fatto ci dice la dalla io tradurrei in italiano
Colui che distingue in religioso da laico
Durante la settimana ci sarebbero un giorno religioso esce il giorno i laici Porsche non non ha senso non ha senso quello che sto dicendo però dico di proposito perché non lascia dice
Ma questa questa questa filo nutro che io preferisco di El agli elementi Alarico
In realtà non è mappa
Esclusivamente con la statualità d'Israele c'è nella tradizione ebraica
Ma quando dopo che adesso di nuovo vi dirò una frase né pratico e prometto alle traduttrici che la produco subito spontaneamente io quando noi già dai tempi più antichi già dai tempi talmudici distinguiamo
Quello sia in senso normativo si esce nel senso positivo quello che si deve fare sia in senso trasgressivo che comporta delle punizioni due relazioni due strati
Bene Abdallah malcontento in Ardant la Favero fra l'uomo e il signor rinvio è fra l'uomo e il suo compagno
Abbiamo gettato le basi per due tipi di di regolamentazioni diverso e che certo si richiamano tutte alla lunga la rivelazione significa per carità nasce voi mi aprite un trattato della Mishima
Dove tratta di furti di responsabilità civile di depositi sì ho finito devi depositi voi trovate che indipendentemente darla richiamo primario da richiamo originario si tratta di argomenti di carattere diverso che ha saranno ispirati da qualcosa di simile argomenti di carattere diverso
Quindi la mia tesi è che stiamo attenti perché non è l'affido nutro non è una rivolta contro la tradizione ebraica perché esiste già nella tradizione ebraica adorabile ecco da questo punto concludo sul serio
Nazione o religione non lo so
Non diventiamo prigionieri delle parole liberiamoci della prigionia delle parole perché ad operare queste parole dicendo non c'è altro modo di classificare le cose e un errore
è un errore ci porta a non risolvere nessun problema
Quando troviamo nei trattati della Mishnah una classificazione un tratto una un con quando si parla della dell'ordine dei danni Music Inc
Qua si parla della gestione di una società e dei rapporti fra una persona e l'altra che non ci sono rapporti col trascendente altro che molto indirettamente e questo io credo che è una novità che risalita non è con pancia perisce al Litta all'ordine del giorno da quando esiste uno Stato di Israele grazie
Era una registrazione del diciannove febbraio due mila sette con questo intervento dal professor Amos Luzzatto scomparsa in queste ore già presidente delle comunità
Ebraiche pronunciato a Bologna durante un convegno dal tema gli ebrei ad Israele ed entità confluite globalizzazione compriamo che odierno programma realizzato con documenti d'archivio