Festa de l'Unità Nazionale 2020 - Protezione civile, volontariato, nuove forme di cittadinanza attiva: se non ora quando?

Buona sera
Siamo qui questa sera per parlare di protezione civile e cittadinanza attiva cioè di un modello auspicabile di cooperazione di forze per affrontare le emergenze le tante emergenze
Nel nostro Paese
E faremo questo dibattito contenti un po'sincopati perché come sapete è atteso il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte come avviene nei corsi concerti importanti chi deve esibirsi prima della dello spettacolo per cui
C'è maggiore attesa deve contenere giustamente i tempi
Questo dibattito prende spunto da un da un anniversario il quarantennale
Della terremoto di fine Basilicata
Che fu un evento tutti i colpi molto emotivamente mediaticamente oltre che tragicamente e segnò
Le ragioni per la nascita della Protezione civile come noi oggi la conosciamo Protezione civile che era poco più di un auspicio allora
Si parlava
Sinistra mi segnala non ho non ho capito cosa
Al video
Che era poco quindi non speech allora e che poi si è strutturata come la conosciamo
Inizierei proprio da quella ventitré novembre del mille novecentottanta ore diciannove e trentacinque con un video
Che è stato preparato per ricordare appunto quei fatti
Ma non
Non occupano romana quarantanove ottanta allora proprio
Concordano Franco manovrano Caro Romano Romano ma non non avevano abbandonato
Allora
Non
Non
Mandandolo non
Del e
Bene
Ne
Da da da una
Da da
Allora
Procedersi
Da l'Avana segnò andava a dare una mano
Volevo Grillo proprio non abbiamo bisogno però lo so lo so io non le faccio le parole che era nel frattempo il compito che abbia ragione le parole del segretario
Bene
Beh
Un video molto efficace molti ricorderanno queste immagini
Il presidente Pertini e quel titolo del mattino fate presto io arrivino ieri non arrivarono prestissimo arrivano quasi prima i volontari tra questi c'erano c'era anche Stefania Pezzopane che ne ricordiamo
In prima linea in un altro sisma quello dell'Aquila era presidente della Provincia allora
Che ricordi ha di quel di quell'affluenza di volontari da tutta Italia
Un ricordo fortissimo perché come tutti e gli italiani pensiamo sempre che le tragedie non ci riguardino
Quando poi ci si batte il muso capisci perché
Che anche la tua vite appeso a un filo
E quando c'è stata la scossa terribile che ha distrutto una parte consistente dell'Irpinia e della Basilicata io ero a teatro sentimmo fortissimo la scossa
Non c'erano i cellulari
Solo con il TG
Si apprese immediatamente scattò la vogliamo il desiderio e l'impegno di andare in quei territori
E proprio la FIGC e il Partito comunista organizzarono e dall'Abruzzo anche Giovanni Legnini insieme a tanti altri partimmo per dare una mano in particolare gli aquilani
Detto ero una mano forte nella paesino di San Mango del calore ma anche altrove poi si diffuse
Questa delegazioni importante ci fu chi rimase permessi di ad aiutare e le parole di Pertini
Riportate nel bel video furono parole eclatanti io poi ho rivissuto il terremoto quello di casa mia
Proprio a casa mia quando casa mia mi ha cacciato fuori
E a distanza di tanti anni
La mattina organizzativa ovviamente reagì in maniera completamente diversa le parole di Pertini
Qualche giorno dopo il terremoto a novembre dell'ottanta fu Moro parole sferzanti violente proprio contro le istituzioni che non erano state pronte che non erano state attente quando è caduto il terremoto dell'Aquila tra l'uno e l'altro peraltro mi sono caduti altri di terremoti
La macchina degli aiuti
Suscitata subito
E fu proprio la regione Emilia Romagna Vasco Errani che anche nell'ottanta era stato tra i volontari peccato che stasera non è qui con noi a guidare la colonna mobile
Angelo se lo ricorda
Alle tre e trentadue è stato il terremoto dell'Aquila subito dopo
Partirono gli aiuti la situazione era devastante già la mattina nelle prime ore arrivarono i mezzi e la colonna mobile dell'Emilia Romagna e poi delle altre regioni e quindi la Protezione civile Bertolaso Angelo e tutti coloro i quali poi affrontarono con noi la situazione
Da l'ottanta al due mila nove e poi dal due mila nove ad oggi ovviamente su cambiate tantissimo le cose
Il ricordo di allora il ricordo di una devastazione e di una solitudine di persone che rimanevano per ore per giorni abbandonate a se stesse senza alcuna opportunità di esseri aiutate immediatamente se non da persone che avevano lo stesso loro problema ovviamente nel due mila nove non è stato così e non è stato così nemmeno nel terremoto del cinto d'Italia dove colpita matrice il colpito Montereale mi sono ritrovata di nuovo in un cratere sismico sotto casa ecco oggi per noi
Per ricordare quella vicenda clamorosa tre mila morti migliaia e migliaia di feriti
E ci aiuta anche a ricomporre un filo che dall'ora con Zamberletti che viaggi anche con forza
E e decise di mettere in piedi il dipartimento che nasce proprio due anni dopo il terremoto degli spinelli inizia un percorso molto complesso su cui magari stasera
Ci confronteremo
Angelo Borrelli lei oggi la dirige la Protezione civile per cosa sono molto cambiata rispetto ad allora in fondo però è rimasta questa compito che avete anche di coordinare oltre alle risorse che voi avete tecniche professionali
Di forze dell'ordine anche io la spinta dei volontari che ha sempre importante in questa circostanza qual è la vostra preoccupazione maggiore in questa stanza
Allora intanto voglio iniziare ricordando anche che Zamberletti perché se noi abbiamo una macchina che è in grado di rispondere a tutte le emergenze del nostro paese lo dobbiamo a Giuseppe Giangrande letti alla sua lungimiranza e alla sua capacità il l'impianto organizzativo che lui ha messo in piedi quando ha costituito la Protezione civile nazionale e il terremoto dell'Irpinia fu l'evento scatenante che provocò nelle istituzioni al Presidente Pertini l'esigenza di organizzare il sistema di protezione civile così come un altro evento quello del mille novecentottantuno
Del piccolo Alfredino Rampi che abbiamo seguito fu il primo caso di una emergenza vissuta indiretta e di un insuccesso
Di quella attività di soccorso legata una mancata capacità di coordinamento Zamberletti ebbe l'idea di costituire il sistema di protezione civile mettendo in piedi tre tasselli fondamentali del nostro di Alta Società Civile
Le istituzioni i cittadini alla comunità scientifica
Ancora oggi l'impianto del sistema di protezione civile quello che ha pensato Giuseppe Zamberletti noi con il Codice della protezione civile siamo andati avanti con l'attività di organizzazione anche del volontariato organizzato di cui parleremo e parlerò ancora seguire oggi noi abbiamo un impianto che ci consente di affrontare tutte le emergenze di affrontarla nel migliore dei modi la partecipazione dei cittadini e l'ultimo tassello che abbiamo
Messo a sistema nell'ambito del Codice della protezione civile deve essere una partecipazione attiva abbiamo forme di partecipazione diverso da parte dei cittadini alla Attività di Protezione civile
Dai nostri volontari i nostri volontari organizzati che sono strutturati che sono qualificati a forme di partecipazione anche spontanea nel Codice si parla anche del volontariato di prossimità ad altre forme di volontariato voglio ricordare qui
Anche in occasione d'emergenza Covi d'noi abbiamo usufruito della generosità dei nostri concittadini dei nostri volontari più di due milioni di giornate
Messi a disposizione dai volontari di protezione civile che voglio ringraziare ancora una volta ma anche la disponibilità da parte di altri cittadini mi riferisco al personale sanitario ai medici agli infermieri agli operatori sociosanitari
Che abbiamo messo in campo e che hanno risposto con numeri elevatissimi più di otto mila medici nove mila infermieri quattordici mila operatori socio sanitari che hanno dato la propria disponibilità a partecipare alla gestione d'emergenza qual è la nostra preoccupazione la preoccupazione più importante che questo
Questa generosità vada coordinata perché si può ritornare a al punto di partenza la confusione alla confusione che si è generata nel terremoto che il pm novecentottanta perché mancavano capacità di coordinamento e qui l'attività del Dipartimento deve essere forte vedete l'attività di coordinamento dell'emergenza è un'attività che nel corso del tempo si è sempre riaffermata si è vista
Mi piace ricordare una cosa perché non ho avuto modo di chiedere a Zamberletti se lui avesse avuto modo di leggere un documento di un discorso fatta alla Camera del Regno il venti marzo del mille ottocentosessantacinque un deputato Venceslao amici
Di Acquasanta Terme
All'indomani del disastroso terremoto della Marsiglia di Avezzano mille novecentoquindici del tredici di gennaio mille novecentoquindici
Analizzando che intervenendo alla Camera disse che lo Stato aveva Jencek tutti gli strumenti per gestire l'emergenza all'attività di soccorso
Occorreva organizzarli preventivamente
E occorreva anche e questo lo lo lo dico perché richiamo all'esigenza di avere un coordinamento forte centrale
A vere un ufficio centrale come lo stato maggiore nell'esercito un ufficio che fosse composto non da soliti burocrati ma da volenterosi del Regno
Che godesse ero della fiducia della nazione e sentissero su di loro l'immane responsabilità che incombeva nel coordinare attività e quindi diceva poi come si doveva intervenire con gli strumenti del dell'epoca la carta topografica intervenire per segnare i paesi colpiti
Per indirizzare gli aiuti quindi c'è un'esigenza di coordinamento ma soprattutto c'è un'esigenza di coinvolgimento della popolazione dei cittadini all'attività di protezione civile
Grazie Prestagiovanni Moro
Lei si è occupata e si occupa di cittadinanza attiva cioè di partecipazione attiva dei cittadini diciamo tra virgolette comuni
Alla vita democratica del Paese in questi anni si è molto discusso di una distanza tra politica e cittadini
Ma anche si è assistito a una forma di partecipazione spontanea spesso scoordinata volenterosa ma non ben finalizzata a una domanda di partecipazione che non sempre la politica è stata in grado di raccogliere in questi grandi tragici eventi invece c'è la sensazione che ci sia maggiore concretezza ma qual è il limite di questa partecipazione
Per dunque partiamo dal terremoto dell'Irpinia visto lo stiamo perché diciamo nella mia vita precedente punto mi sono occupato poi ho diretto per tanti anni un movimento di cittadini che si chiamava allora Movimento federativo democratico che poi ci ha chiamato Cittadinanzattiva e che c'era lei in Irpinia perché
Perché l'Irpinia non è stata solo la il movimento di persone che dall'esterno da fuori andavano ad aiutare i cosiddetti volontari io cerco di non usare questa parola una parola ormai molto ambigua con tanti significati che non controlliamo quasi una parola magica come anche Cittadinanzattiva parole che usiamo ripetiamo perché alludono a qualcosa di positivo ma poi non sappiamo bene di che cosa stiamo parlando
Quello che no imparando nel terremoto dell'Irpinia è che i cittadini che vivevano situazioni di emergenza si attivavano si mobilita vanno si organizzavano
Quello che poi si può chiamare propriamente Cittadinanzattiva non come ideale ma come realtà effettiva di persone si mobilitano rendere effettivi dei diritti prendersi cura dei beni comuni sostenere l'autonomia di persone in condizioni insomma persone gruppi sociale in condizione di debolezza attraverso molte forme la bocca fare sentire la voce
La creazione di servizi l'intervento diretto come fu in quei casi e lì ci fu questa esperienza che inseguì direttamente dei difensori civici una cinquantina di persone una per comune
Che erano persone che vivevano linee che spesso erano l'unico punto di riferimento perché sindaci saranno squagliata
Fa qualcosa
Diciamo chi c'era lo sa oppure si facevano gli affari loro e che Zamberletti riconobbe ma alla fine come propri interlocutori perché erano gli unici che c'è che c'erano no
Da lì in poi questa capacità dei cittadini in forme più o meno organizzate
Formalmente più o meno tecnicamente competenti come diciamo tutta l'aria di quelli che si occupano della protezione civile
Diciamo nel sistema nazionale di protezione civile c'è sempre stata sale sempre manifestata come un Energia diciamo propria autonoma
In tutti i terremoti
Le inondazioni le frane eccetera questi cittadini ci sono stati voglio fare un altro caso che mi porta poi a diciamo a far vedere c'è una spina in tutta questa in questo mazzo di fiori
Ricordo attuato con Saber letti o quale c'era un rapporto c'è una grande sintonia su questi dati fossero i cittadini
Quelli che dovevano preoccuparsi della propria sicurezza Zambeletti aveva questa idea che è verissima tutti i regimi dei rischi qualunque sia il rischio tutte le politiche della sicurezza sono sempre a doppia chiave
Non sono mai con differenze euro diceva
Il nostro parlamentare citato sono sempre a doppia chiave richiedono necessariamente le istituzioni richiedono necessariamente cittadini nell'ottantasei ottantasette
Con San Vernetti fu organizzato un grande censimento delle frane e degli invasi pericolose in tutto l'arco alpino
E nella dorsale appenninica
Circa otto mila persone residenti in quelle arancioni allevatori agricoltori pendolari gente che conosceva il territorio censire lo circa mille settecento frane cioè più di due volte e mezzo più di quelle che erano conosciute fino a quel momento in pratica un terzo del territorio italiano fu censito dai cittadini che indicavano per ogni frana il luogo le coordinate ma anche come ci si arrivava prendi quel sentiero
Quanto si era mossa alla frana quali danni aveva provocato in passato
Quali erano gli insediamenti presenti quali erano stati gli interventi eseguiti e spesso si mettevano a intervenire perché non c'erano intervento per esempio per mettere in sicurezza le case ai bordi
Eccetto
Diciamo tutto questo che cosa ci dice anche non solo di questa capacità dei cittadini mobilitati se presi sul serio ma anche della competenza
Forse dimentichiamo che il Monte che cioè ricordiamo che il monte che provocò la tragedia del Vajont si chiamava Monte Toc
E diciamo non era difficile capire qual era la ragione per cui avesse questo nome come poi purtroppo si è visto mi ricordo che presentando con Zamberletti
In Valtellina perché anche la frana e la Valtellina fu censiva tra quelle mille settecento una grandissima Assemblea di cittadini rappresentanti che avevano fatto questa operazione durò mezzi fu molto complicata
Scrissero in un documento ma vogliamo che ci vengano riconosciuti tre diritti
Il primo è il diritto a svolgere attività di di prevenzione
Il secondo è il diritto alla credibilità perché quando diciamo una cosa dobbiamo essere presi sul serio certo il sapere e cinico non è lo stesso del sapere scientifico mai due dovrebbero integrarsi
E il diritto a interloquire con le autorità e qui c'è un problema queste la spina no
Per cui nella nello sviluppo di tutta questa
Attività civica che riguarda i rischi civili chiamiamoli così perché la Protezione civile non copre le scuole ma le scuole cascano in testa
Ai ragazzi a partire dal famoso terremoto di San Giuliano di Puglia no ventuno bambini morti è un'insegnante
Ci sono due tipi di problemi secondo me il primo è che la legislazione l'amministrazione hanno teso a conformare asse i cittadini anche con le migliori intenzioni anche con successi per carità ma è un processo generale le ONG che salvano i i migranti in mare vengono obbligate dal ministro dell'Interno a firmare
Un codice che non fa altro che ripetere delle delle norme che già esistono
Il Codice del terzo settore stabilisce come devono essere fatte le organizzazioni addirittura quali sentimenti devo nutrì devono nutrire le persone che fanno parte del perché la casa
Piuttosto
Oscena cioè l'amministrazione decide se come a quali condizioni e per quali compiti i cittadini esistono come entità presenti nella scena pubblica dall'altra parte
E le vicende dell'Abruzzo quelle più recenti quelle meno recenti ce lo dicono
Quando poi i cittadini oltre che spalare il fango che è una santa cosa in certe situazioni poi pretendono di dire la loro su dove deve andare questo edificio dove deve essere spostato il Paese
Quali devono essere le priorità
Per la investimento del denaro che viene conferito al Comune per esempio allora non vengono presi in considerazione
E questo è un problema come lei diceva all'inizio la sua domanda e chiudo è un problema di democrazia non è un problema soltanto di regime dei rischi perché perché tutti qua e qui siamo in una sede di partito tutti sapete che la democrazia e in crisi è in difficoltà per colpa dei cittadini
Cioè sono i cittadini il problema della democrazia
E qual è la difficoltà che in questo rapporto tra i cittadini e le istituzioni che riguarda molto più le amministrazioni che la politica perché è un'organizzazione come quelle di cui stiamo parlando incontra un politico ogni quattro funzionari pubblici
è molto più importante perché è il volto quotidiano della democrazia quello da cui si giudica la democrazia questo è molto importante ed è in questo rapporto quotidiano che scatta un meccanismo di sfiducia
Attenzione la fiducia essenziale per dare legittimazione sistemi democratici ma la fiducia è un circolo
Ora virtuoso o a vizioso
Chi dà fiducia ottiene fiducia chi dà sfiducia ottiene sfiducia quindi questo di cui stiamo parlando stasera è un grande tema politico che riguarda la democrazia
Un grande partito se ne dovrebbe preoccupare perché poi si perdono anche le elezioni dosi
Giovanni Legnini lei è commissario alla ricostruzione dell'ultimo terremoto quello cosiddetto del centro Italia
No colpito quattro quattro anni fa la prima scossa poi c'era stata un'altra
I terremoti non sono tutti uguali non solo per intensità ma anche per i luoghi che ne sono interessati per le comunità che hanno storie diverse uno diverso rapporto con le istituzioni con lo stesso territorio
Quali sono le difficoltà più grandi che lei sta trovando sul campo
Ora nella ricostruzione
Chi schiere di consumare tutto il tempo nel fare i titoli della difficoltà sto incontrando da pochi mesi da quando il governo ha inteso vestirmi di questo difficile complesso
Compito rispondo però alla domanda
Facendo passi indietro per un attimo
Con riferimento al video molto toccante per le ragioni che sono state dette
Relativo al terremoto dell'Irpinia il terremoto in Irpinia rappresenta uno spartiacque
Nella storia dei disastri naturali del nostro Paese ce ne furono ce ne sono stati Angelo Borrelli che vorrei ringraziare per quello che ha fatto durante l'emergenza covered come capo dalla Protezione civile Luís alla
Richiamava il terremoto distruttivo di Avezzano dalla nostra terra del nel novecentoquindici Messina ribelli c'è ma ma lì si verificò uno spartiacque a proposito di modelli che funzionano di quelle che non funzionano
E inizia una storia almeno io così la leggo da appunto da volontario dell'epoca da ventenne all'epoca
Fino a questo difficile il carico che mi onora comunque
Inizia una storia di dualismi diciamo così di dualismi tra la capacità dello stato di far fronte alle risposta alla alla all'emergenza e poi di ricostruire
Questo straordinario giacimento costituito dalla generosità
Delle persone del volontariato donazioni e quant'altro e poi il dualismo tra l'emergenza il modo con il quale si affronta l'emergenza e la fase di ricostruzione
Lungo un nodo irrisolto di cui il nostro Paese si dovrebbe far carico prima o poi perché ci sono situazione nelle quale è stata dichiarata come Angelo pensare Stephanie anche molto presto lo stato d'emergenza vi sono altre situazione nella quale lo stato d'emergenza è stato mantenuto come Stato tra virgolette permanente ordinario voglio ricordare a tutti quanti voi che il terremoto
Di questa terra il terremoto dell'Emilia del due mila e dodici ancora in una condizione di emergenza pur essendo una delle esperienze di ricostruzione di maggiore successo
Non c'è alcun dubbio su questo
Il tre il terremoto del centro Italia ancora in una condizione di emergenza all'Aquila fu dichiarato la chiusura dello stato d'emergenza dopo un paio d'anni e potrei continuare e poi il dualismo come ricostruiamo
I dati rilievi leggeri quindi quell'attività contigua alla fase emergenziale in senso stretto e poi la ricostruzione pesante poi il dualismo tra il la necessità della ricostruzione materiale quella del rilancio socioeconomico dei territori delle misure per lo sviluppo
A in Irpinia ci fu un'esperienza
Poco commendevole sotto questo profilo perché insomma delli aglio dopo quei richiami dopo che il titolo dopo quella presenze rare logica dallo Stato
Che fu rappresentato che proprio era rappresentato da quel grande presidente fu Sandro Pertini comunque si verificarono volti episodi di malcostume di di malaffare infiltrazioni
E così via ecco insomma
Qual è il modello che funziona
E dentro questo modello che funzionò devo perché intende Dede dentro questi modelli
Qual è il ruolo e la funzione della partecipazione della volontariato della solidarietà noi abbiamo che appunto a proposito lo spartiacque che le pigmea
Produsse almeno due figli
Molto due frutti molto importante in uno stato ricorda D'Angelo il sistema della protezione civile è vero che vi erano esperienze Bolton precedenti
E l'altro appunto questa presenza consapevole dei cittadini mi ha molto colpito ciò che veniva detto sui difensori civici per per ciascun Comune forse la prima esperienza
Che veniva che veniva banalizzati e poi ci sono state anche anche frutti
Avvelenati diciamo così di quell'esperienza uno sperpero di denaro pubblico il malaffare appunto indagine della magistratura sulla ricostruzione in Irpinia furono estesissima e con esiti di accertamento di gravissime responsabilità penali all'epoca
Dopodiché il nostro Paese è stato capace di munirsi di uno dei sistemi di protezione civile se non il sistema di Protezione civile come viene detto spesso migliore al mondo o tra i migliori al mondo ma non è stato capace ahi noi di munirsi ancora di una modello di ricostruzione
Capace di succedere alla fase emergenziale queste del questore ci deve interrogare delle da pagare noi il nostro partito deve interrogare
La la la la l'intero arco delle forze politiche perché ogni volta si ricomincia daccapo se dicono i suoi con con i modelli ecco se io dovessi per rispondere alla sua domanda
Intravvedere un limite quell'esperienza che adesso è oggetto di una revisione molto incisiva anche a seguito della del degli effetti dell'emergenza Covito in Parlamento il governo
Con almeno tre interventi molto recente il decreto si sbaglia il decreto semplificazione il decreto rilancio sono intervenuti per fortuna io come decisione molto risolute
In questi mesi per modificare un po'il il il volto di quel processo
Ecco se io dovessi rintracciare un limite che non si può ogni volta il pensare un modello ci sono delle infrastrutture
I materiali costituito dai procedimenti amministrativi dalle tecniche ricostruttive dal dal che che ebbene attingere all'esperienza migliorie queste uno del di quell'insegnamento e mi auguro sono certo ma vedo che ci cresce molta consapevolezza in questa direzione
Che il Governo il Parlamento l'attuale governo l'attuale Parlamento mettono mano anche a quella intervento più deciso dopo il codice della Protezione civile del governo Gentiloni
Di un codice ad un testo unico della ricostruzione questo è il mio auspicio
Venne abbiamo tempi contingentati per un ultimo giro con domande risposte telegrafiche
Inizierei D'Angelo Borrelli si parla molto delle risorse delle Comore Fandango dovranno arrivare per di costi di un Paese
Rinnovato non per una restaurazione detto ancora Zingaretti proprio ieri
Lei quali risorse non parlo di quantità ma diciamo di haredi intervento quali risorse
Chiederebbe per la Protezione civile dove investirebbe i soldi
Nel suo settore
Innanzitutto per mettere in sicurezza il territorio la prevenzione strutturale
L'obiettivo principale dell'attività del nostro sistema del nostro governo e quindi bisogna riparare il territorio intervenire anche là dove si sono verificate gli eventi calamitosi a cosa importante è che uno Stato garantisca i cittadini del proprio territorio lo stesso comportamento
E negli stessi tempi quindi questa è un'attività e poi investire a investire poco
Voglio concludere con un aspetto virtuoso per migliorare la prevenzione del dei rischi voglio ricordare che dal mese di ottobre noi investendo qualche milione di euro per la verità un milione e mezzo di euro
Nel nostro Paese avremmo un sistema di allertamento nazionale della popolazione che si chiama Ittihad arte che sarà operativo
Dal prossimo mese di ottobre e consentirà di informare direttamente il cittadino oltre che attraverso i canali ufficiali del sistema di allertamento su quelle che sono le condizioni di rischio e quindi consentire al cittadino
Di adottare comportamenti
Responsabile di autoprotezione credo che sia la cosa importante questo dare al cittadino gli strumenti per poter gestire la propria sicurezza
Stefania Pezzopane
Il terremoto non lascia una comunità come era prima la cambia in Friuli c'è l'orgoglio della ricostruzione addirittura hanno fatto un museo della ricostruzione diventato nelle menti identità ero di quella comunità cos'è cambiato all'Aquila sempre risposte telegrafiche perché mi fanno cenni di continuo
Terremoto cambia tutto cambia la vita delle persone cambia la vita della comunità
Quando poi inizia la ricostruzione senti questa ferita e deliberò reagire e ora si usa molto questa parola resilienza dentro cui si mette un po'tutto che questa capacità dimostrata in più occasioni di adattamento alle situazioni critiche e di reazione
Io posso dire che nella mia città è cambiato moltissimo
E penso che i cambiamenti sarebbero potuti essere ancora migliori sei all'ora e nella prima fase avesse potuto partecipare di più
Il popolo la gente i cittadini Noemi agiremmo in tante occasioni il popolo delle carriole le manifestazioni perché volevamo rientrare nella zona rossa le chiavi appese per dimostrare che volevamo ritornare con le nostre chiavi a riaprire le nostre case
Quindi c'è stata una reazione la reazione ha portato alla popolazione più consapevolezza e quindi anche più capacità di controllare di verificare e poi di promuovere le cose nuove che all'Aquila abbiamo realizzato solo sabato abbiamo inaugurato la sede del maxi all'Aquila un museo di arte contemporanea che prima non c'era
Poi abbiamo ideato un nuovo futuro per la città ecco io credo che quando succede una cosa così grande che ti distrugge tanta parte di te
E della tua città e della tua comunità bisogna reagire inventandosi Hervé inventandosi ricostruire quello che avevi ma anche pensare a cose nuove
E metterci dentro la gente intesa come cittadino attivo non come passivo sul oggetto
E l'Irpinia ci insegna un po'questo fase di verza quarant'anni fa ma io allora capi tante cose che prima non avevo capito utero quanto sia utile
Fare concretamente non solo parlare ma fare quando c'è qualcosa
E qualcuno che ti chiedi aiuto grazie a tutti
Grazie
Il rischio più grande per l'Appennino lo spopolamento le zone terremotate in estrema sintesi quali sono gli interventi immediati per scongiurarlo questo tema rappresenta esattamente quello di maggiore
Impegnati vita in questa fase soprattutto dopo
La la terza emergenza dal di quei territori dell'Appennino e molto estesi lo spopolamento precedeva esiste il sisma come pesa come tutti sappiamo la crisi di quei territori eccetera quel sisma qualcosa ed adesso ci siamo nel senso che ho sì sì sì sì
Sì li acquisisce la capacità di immaginare un futuro per quei territori oppure i rischi sono altissimi i rischi per un territorio bellissimo sotto il profilo ambientale
Denso di emergenze storico culturale architettoniche Corno un patrimonio enorme che deve essere salvato ecco se io dovessi con una battuta dire che cosa è utile
Che il Governo il Parlamento noi tutti
In questo momento facessimo e quaestor ricostruire quel quelle città quei borghi
Insicurezza garantendo la sicurezza per il futuro la sicurezza sismica
Una ricostruzione sicura sostenibile e con case aziende territorio edifici pubblici connessi sicurezza sostenibilità connessione se noi vediamo quei territori nel ricostruirli dotati di queste qualità torneranno ad essere attrattivi ne sono stati
Concludiamo con Giovanni Moro si parla molto di antipolitica come conseguenza di una partecipazione
Declinante della vita politica alla vita politica dei cittadini
Si parla che molto di riforme c'è bisogno secondo lei di una istituzionalizzazione di queste nuove forme di partecipazione
Spontanea dei cittadini non utilizziamo la parola volontariato perché forse può descrivere più una patologia
Di di di questa attesa di quest'ansia di partecipazione che una concretezza
Beh diciamo non usiamo la parola volontariato che ma significa qualunque cosa no anche uno spazio tra la palestra e l'aperitivo con le amiche e quindi diciamo che meglio lasciamo perdere
Io non penso che sia in crisi la partecipazione sono in crisi i partiti
Diciamo del ruolo che parte dei giocano nell'animare la inclusione dei cittadini nel sistema politico democratico quella è l'unica partecipazione che è in crisi se guardate tutte le altre
Da questa che di cui abbiamo parlato l'attivismo organizzato dei cittadini cento mila organizzazione in Italia due milioni trecento mila persone
Impegnare a tutte le altre quelli che scendono infrazioni le strade questo è sicuro quelli che scendono in strada la partecipazione digitale
Perfino le forme di partecipazione organizzate dalle amministrazioni che a me non è che piacciano molto però anche quelle hanno cioè l'unica forma di partecipazione in crisi è quella di non parliamo della crisi della partecipazione
Riforme ma io direi pistola anche l'ora e quattro a qua ci portano via con il carro attrezzi come si dice a Roma
Io direi che più che riforme si tratterebbe di prendere sul serio quel grande principio costituzionale
Inserito nella riforma della Costituzione del due mila due mila e uno grazie a un'iniziativa civica perché se no non ci sarebbe mai stato che è il principio di sussidiarietà altra parola magica che vuol dire qualunque cosa tra cui Chiamparino esternalizzare la gestione dei servizi pubblici sociali per risparmiare no quello che dice la Costituzione che chi ovunque svolga attività di interesse generale sia singolo sia associato sta in quel momento svolgendo un ruolo costituzionale e le istituzioni della Repubblica invece che fregarsene o contrastarli o diciamo utilizzarle per appunto risparmiare a scaricarsi delle responsabilità costituzionali devono favorirla
Ci sono tanti modi di favorire ora non c'è il tempo di parlarne ma per me la riforma vera
Che sarebbe da fare è che si prenda sul serio questo principio
Che è scritto nella Costituzione che non riguarda le forme che piacciono tanto all'amministrazione c'è come c'hai lo statuto ma riguardano le attività sono le attività che sono di interesse generale non sono le organizzazioni e gli esempi che abbiamo fatto oggi anche quelli che hanno dato un contributo fondamentale allo sviluppo del sistema nazionale di Protezione civile di cui ha parlato Borrelli sono esempi impegno per l'interesse generale per me la cosa più importante che si potrebbe fare e queste
Grazie a tutti chiudiamo qui il dibattito magari il carro attrezzi lasciamo il campo ovviamente seconda parte della festa
Una mattina