Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buongiorno da radio radicale buon giorno da Roberto Spagnoli bentrovati o Benvenuti se è la prima volta che ci ascoltate all'appuntamento con il supplemento settimanale di passaggio a su destra supplemento di giovedì venti febbraio del due mila e venti del nostro spazio settimanale di notizie approfondimenti sulla realtà politica dell'Europa sudorientale
Normalmente in questo spazio del giovedì mattina di riproponiamo alcuni temi particolarmente importanti
Della puntata domenicale di passaggio a sud-est ha raccontato immediatamente precedente oggi invece come peraltro facciamo in diverse situazioni vogliamo concentrarci su un tema particolare
Che non abbiamo toccato nella
Puntata del sedici febbraio mandi cui ci siamo occupati diverse volte in questi mesi vale a dire la questione dei flussi migratori dei migranti e la situazione della rotta balcanica lo vogliamo fare
Con alcuni articoli a che sono usciti in queste settimane e che abbiamo trovato su internet
L'Europa e complice della violazione dei diritti dei migranti nei Balcani e questo il titolo dell'articolo che abbiamo scelto per aprire perché fa una quadro generale della situazione è un articolo apparso il primo gennaio di quest'anno sul sito Altreconomia punto it che il sito della rivista Altreconomia un articolo scritto da Gianfranco Schiavone vice presidente dell'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione e presidente del Consorzio italiano di solidarietà ufficio rifugiati di Trieste
Schiavone spiega rapina apertura come il due mila venti si apra per il diritto d'asilo in Europa e per la tutela dei diritti umani con uno scenario fosco
Mentre la condizione dei rifugiati nel mondo come evidenzia UNHCR nel suo rapporto annuale cioè lato commissariato ONU per i rifugiati
Mentre la condizione dei rifugiati nel mondo peggiora progressivamente
L'Europa vive al proprio interno una crisi dei rifugiati che solo immaginata o invocata
Poiché il numero delle domande di asilo diminuito nel corso del due mila e diciotto i dati sono quelli di Eurostat ha continuato la sua discesa ritmi ancora più veloci nel corso del due mila diciannove
Della vera grave anomalia cioè la crescita impetuosa dei rifugiati nelle aree impoverite del mondo a fronte di una loro diminuzione in Europa non si parla affatto
Tramite politiche di esternalizzazione sempre più spregiudicate l'Unione europea i singoli Stati tra cui l'Italia hanno progressivamente rafforzato le politiche di controllo delle frontiere operando direttamente in Paesi terzi
Attraverso interventi di sostegno politico economico e logistico e tecnologico con il fine di ostacolare il passati dei rifugiati verso l'Europa determinando un aggravamento senza precedenti delle difficoltà per i rifugiati stessi di trovare vie di fuga
Vie di fuga da guerre e persecuzioni
Dentro lo stesso territorio europeo si verificano estesi fenomeni di violazione dei diritti fondamentali dei rifugiati e trattamenti disumani e degradanti anche se proibiti dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo
Non sono più episodi isolati circoscritti cui attori sono poteri nascoste in qualche modo deviati all'opposto si tratta di fenomeni diffusi ed estesi che rischiano di divenire strutturali tali sono le condizioni in cui forzatamente sono forzatamente bloccati in condizioni orribili decine di migliaia di rifugiati ammassati nei campi delle isole greche prossime la Turchia come nel caso più noto ma non unico dell'isola di lesbo nonché in tutta la Grecia continentale
Persino peggiori sono le condizioni dei migranti lungo tutta la cosiddetta rotta balcanica nella Bosnia Erzegovina in particolare
E Schiavone Point
Gianfranco Schiavone prosegue poi parlando proprio della situazione della della Bosnia di cui poi parleremo anche con altri articoli e parleremo anche di della situazione in Grecia
A proposito di Bosnia è sconosciuta ai più scrive Schiavone la presenza nella sola Bosnia di circa cinquanta mila migranti arrivati in quel Paese tra gennaio due mila diciotto ottobre due mila diciannove i dati sono sempre dell'UNHCR
Così come vengono ignorate
Le tanto efferate e sistematiche quanto impunite violenze e torture perpetrate dalla polizia croata dunque dentro i confini dell'Unione
Verso i migranti che tentano il viaggio chiamato detiene ma il gioco dai Balcani verso l'Europa occidentale violenze documentate tra gli altri da Amnesty International nel marzo del due mila e diciotto
Violenze tra l'altro
Raccolte le intuite stravaganze state raccolte anche da diverse altre organizzazioni non governative ne abbiamo parlato anche noi ripetutamente da passaggio a sud-est tutte queste gravi situazioni spiega Schiavone non sono legate ad alcuna crisi migratoria
Bensì avvengono in un continente sempre più vuoto di rifugiati ed evidenza ed evidenziano il crollo del sistema giuridico europeo di tutela dei diritti umani
In un certo senso l'esternalizzazione sia già estesa come un cancro persino all'interno dello spazio europeo manifestandosi per ora nelle aree più periferiche il sistema di diritto si fa sempre più esile
E rimane confinato nelle dichiarazioni ufficiali mentre l'illegalità verso i soggetti più deboli dilaga e coloro che la contrastano sono beffardamente accusati di disobbedienza civile
La posta il gioco conclude Schiavone non sono i migranti ma la continuazione stessa dell'Europa come progetto politico e come costruzione di uno spazio comune di libertà e giustizia
Gianfranco Schiavone a questo articolo pubblicato il primo gennaio del due mila e venti chili quest'anno su Altreconomia punto it Gianfranco Schiavone vice presidente dell'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione presidente del Consorzio italiano di solidarietà ufficio rifugiati di Trieste
E
Questo articolo appunto l'abbiamo messo in apertura proprio perché fa il quadro generale della situazione dei i rischi appunto che corre anche nel nostro continente per come progetto politico
E l'Europa come costruzione di uno spazio comune di libertà e di di giustizia
Ma vediamo anche quali sono alcuni dati quelli per esempio che riportava
L'Avvenire quotidiano Avvenire il quindici gennaio scorso a corredo di un un articolo punto che parlava di rotta balcanica parlava del tentativo dei migranti di
Passare dalla Slovenia all'Italia cinque mila immigranti scoperti nel due mila diciannove al transetti da dell'altra sera del confine tra Italia e Slovenia punto chiave della rotta balcanica
Ventun mila è la stima dei clandestini transitati l'anno scorso tra Bosnia e Croazia molti sono stati respinti dalla polizia di Zagabria
E però perché usare l'aggettivo clandestini perché non irregolari per esempio non tanto su questa anch'esso ma anche da Avvenire che peraltro fa un lavoro meritorio di informazione sulla realtà dei fenomeni migratori
Tale non può succedere a tutti sono insomma magari di clandestini meglio regolare comunque ventun mila
Quelli che si stima siano transitati l'anno scorso tra Bosnia e Croazia e molti sono stati respinti dalla polizia croata ottomila i migranti attualmente bloccati in base al decoro Ina di cui circa sei mila solo a Bisaccia vicino alla frontiera con la Croazia
Centoventicinque mila quattrocentosettantadue migranti arrivati in Europa nel due mila diciannove di cui settantaquattro mila quattrocentottantadue approdati in Grecia
L'ottanta per cento del totale giunto via mare attenzione numeri settantaquattro mila quattrocentottantadue approdati in Grecia
Presentiamo parlare di invasione
Dalle nostre parti l'ottanta per cento del totale giunto via mare gli sono quattordici mila gli ingressi irregolari
Sulla rotta balcanica nel due mila diciannove oltre il doppio rispetto al due mila e diciotto in maggioranza di afgani e siriani centotrenta le persone passati illegalmente dal confine sloveno a Trieste a dicembre nei mesi estivi la media e di circa cinquecento questi alcuni dati che danno conto della situazione sulla rotta balcanica i dati che erano pubblicati il mese fa quindici gennaio da avvenire
Gianfranco Schiavone sua Altreconomia punto it nel suo articolo citava appunto la borsa situazione Dalla Bona e alla Bosnia
Sono dedicate al più generale alla rotta balcanica ma la base in particolare sono
Dedicati alcuni servizi che sono stati messi in onda in questo periodo da euro gli USA e li trovate sul sito Euronews punto com anche in italiano la la versione italiana
I i T punto Euronews punto comma
Impartiti interessante in particolare quello che definisce giustamente la Bosnia Erzegovina porta di servizio per l'Europa anelli sbornia sei giugno Ya avrà Tanino spiegano come parla appunto di detiene il gioco ma il viaggio dal Medio Oriente verso l'Europa dicono attraverso la Bosnia Erzegovina una scommessa pericolosa
Per giorni migranti devono inerpicarsi Montagni attraversare boschi con temperature sotto lo zero e senza equipaggiamento adattandosi a dormire dove capita
E la porta di servizio l'Europa la via da cui dopo la chiusura della rotta balcanica sono passati almeno trenta mila migranti nel due mila e diciannove
L'anno precedente erano meno di mille
Ancora il servizio di Euronews spiega come a vigilare sui confini sono le forze dell'ordine così anche con quelle croate che più volte sono state accusate di metodi discutibili vedete
E poi ancora il servizio spiega che la legge imporrebbe l'apertura di un procedimento anzi impone le all'apertura di un procedimento per la richiesta di asilo senza la quale i respingimenti sono illegali
Tuttavia il Regolamento di Dublino obbligano i migranti a restare nel Paese dove hanno presentato domanda creando dei colli di bottiglia negli stati di confine
è la stessa situazione in cui si trova l'Italia acquistavano dalla Bosnia
Su una riforma si discute danni senza arrivare a un punto di compromesso tra gli stati membri spesso riforma derivanti Dublino spesso per l'opposizione dei Paesi meno interessati dei flussi in arrivo come quelli dell'Europa dell'Est
Ma le accuse alle forze dell'ordine croate sono ben peggiori inclusa la repressione brutale dei migranti accuse che Zagabria respinge con fermezza
Nonostante le denunce dei migranti si moltiplichino le autorità locali mantengono il punto la difesa dei confini era priorità
E questo ritornello che continuiamo a sentire ripetere quasi quasi un mantra anche anche Italo a difesa dei confini la difesa dei confini la difesa dei confini
Tra l'altro a proposito dei confini cosa sono i confini e ne parleremo proprio alla fine di questa di questo supplemento di passaggio su destra con un altro articolo che parla proprio della nel senso che hanno che hanno i confini di della nostra percezione dei confini
Ma a proposito questo questo era il
Abbiamo ho letto alcune
Alcuni passaggi di questo servizio
Di Euronews sulla Bosnia Erzegovina porta di servizio per per l'Europa da questo servizio che è parte di una serie di servizi
Che appunto sulla sulla rotta balcanica questo sulla base del Déco Amina lo abbiamo
L'incanto anche sulla pagina Facebook di passaggio a sud-est la Bosnia Erzegovina
La Bosa slovena si sta lentamente convertendo sta diventando una zona cuscinetto per i migranti
La situazione a Tuzla e al limite dell'emergenza lo scaricabarile istituzionale per fortuna è compensato efficacemente dagli attori della società civile locale ma ancora per quanto
Questi sono i temi che sono toccati da un articolo pubblicato pochi giorni fa lunedì diciassette febbraio due mila venti
Sul sito internet di osservatorio balcanica o cosa Trans Europa www punto balcanica o cosa appunto orga un articolo di Alfredo Sasso che è andato a Tuzla a toccare con mano a verificare la situazione
L'ampia e caotica distesa di tende coperte e borse e oggetti personali compare all'improvviso
In quel punto la Boston sarebbe venne uno dei principali viali di Tuzla compie un rettilineo e normalmente si percorre a buona velocità nel piazzale davanti alle stazioni di autobus e treni si contano circa venti tende e più o meno altrettante si trovano all'interno della nella piattaforma dei binari
Qui i migranti in transito in transito si fermano il tempo necessario prima di riprendere il viaggio verso Sarajevo
Proseguire verso bifacciali bellica Clad usciamo e infine tentare the game il gioco come ironicamente definito il tentativo di superare la frontiera Bosnia Croazia per raggiungere l'Unione europea
Alla stazione di Tuzla le condizioni igieniche ambientali in assenza di una struttura riparata per affrontare il rigido inverno pannonico sono di estrema precarietà inizia così questo articolo di Alfredo Sasso su balcanica coso Contorbia sulla situazione di Tuzla la stazione sulla rotta balcanica che poi prosegue spiegando che il totale di quelli che si trovano attualmente nella città di Tuzla e zone limitrofe che include coloro che dimorano nei parchi nelle case abbandonate
E strutture coordinate dall'associazioni potrebbe aggirarsi tra i quattrocento e cinquecento sono dati da confrontare con l'ultimo rapporto dell'UNHCR secondo cui i migranti e rifugiati in Bosnia Erzegovina
Nel dicembre due mila diciannove erano sette mila centoquarantuno di cui sono trecentocinquanta nei cantoni di Tuzla e Mostar messi insieme a quelle di Tuzla restano cifre del tutto indicative
La situazione è estremamente fluida spiega Alfredo Sasso a seconda delle condizioni meteo e di quello che succede alle frontiere la mobilità si arresta o riprende Tuzla è uno snodo nevralgico sulla rotta balcanica il primo grande centro urbano che le persone in transito entrambe trovano in Bosnia Erzegovina dopo aver attraversato il confine dalla Serbia nell'aria di Bielli Ina è svolto nel campo
E noto spiega ancora l'articolo di Alfredo Sasso su balcanica cosa Contorbia noto che l'attenzione di stampe organizzazione internazionale attorno alla rotta in Bosnia Erzegovina non è all'altezza della gravità della situazione
Ma quando vi è si concentra per lo più su quanto accade la frontiera Bosnia Croazia per motivi anche comprensibili le presenze maggiori la militarizzazione del confine i respingimenti violenti
Di Tusa si parla molto poco anche se i numeri non sono così trascurabili e media indipendenti attiviste operatori umanitari da tempo segnalano che la situazione in città si trova al limite dell'emergenza
L'Organizzazione internazionale per le migrazioni che in Bosnia Erzegovina attualmente tiene aperti sei campi di accoglienza contemporanea
Quattro nel cantone di Biagi e due nel cantone di Sarajevo non sembra intenzionata ad aprire una struttura a Tuzla loro posizione è che finché non sono le autorità statali e locali a prendere l'iniziativa e loro non possono fare nulla
E però anche qui spiega questo punto giustamente Alfredo Sasso anche qui si ripropone quel tipico lupo di scaricabarile
Tra i livelli globale nazionale e locale che si rimpallano i compiti amministrativi legali e morali della vicenda ciascuno la propria pesante parte di responsabilità nell'evitare il coordinamento con l'altro nell'allontanare la soluzione dei problemi
Se la crisi umanitaria è stata contenuta lo si deve alla mobilitazione della società civile locale sono numerose le organizzazioni coinvolte nella gestione degli aiuti che abbracciano religiose laico umanitario e politico sociale privato si creano soluzioni per l'alloggio reti di ospitalità per famiglia soggetti vulnerabili donne incinte bambini e malati
In altre parti della Bosnia Erzegovina o in altri livelli di potere si sono manifestate espressione di intolleranza e ostilità contro i migranti il tessuto sociale della città il modello Tuzla
Tante volte evocato negli anni Novanta sembra invece reggere fedele alla lunga tradizione di lotta sociale autorganizzati antifascismo comunanza di culture
Reggerà
Si chiede questo punto opportunamente Alfredo Sasso ma per quanto
Le condizioni materiali e psicologiche delle persone in transito a Tuzla paiono al limite è facile prevedere che il loro numero crescerà di molto con il termine della stagione fredda
Il governo statale sei che si è insediato da poco a Sarajevo una coalizione modello tutti dentro tre principali partiti nazionalisti del Paese non sembra avere nella volontà politica negli interessi comuni nelle competenze per affrontare le questioni
Si resta quindi nel reciproco limbo di sempre da una parte la provvisorietà senza fine
Ma magistrale definizione di Alexandra tre fu uno dei cento
In cui sono bloccate le istituzioni della Bosnia Erzegovina dall'altro la transitorietà permanente delle persone impigliate nel nostro negli scaricabarile continentali e nazionali della rotta migratoria nemmeno dal modello Tuzla si vede al momento una via d'uscita
Questa la sconsolata conclusione dell'articolo
Del lungo articolo di Alfredo Sasso pubblicato il diciassette febbraio
Sul sito internet di Osservatorio Balcani in Caucaso Tuzla la stazione sulla rotta balcanica l'articolo e molto più lungo lo trovate l'incanto
Potete leggere oltre che su Balcani causa appunto lo trovate l'incauto anche sulla pagina Facebook di passaggio a sud-est
Questa è la situazione in Bosnia ma com'è la situazione in Grecia perché è la Grecia
Ricreati i dati che ho letto quasi all'inizio della Grecia poi che sopporta il maggiore afflusso di di migranti c'è la console situazioni dell'isola di lesbo ma non è l'unica quelle quella che fa più che ha fatto più notizia ma è tutta ma la la Grecia una situazione anche molto articolata della Grecia
Per sempre sapere quella condizione Greta in Grecia è opportuno leggere restare sempre su balcanica o coso punto org eleggere l'articolo che è stato pubblicato il quattordici gennaio un articolo di ed ENI sta maturo da Salonicco Grecia campi profughi affollati e isolati
Benché se ne parli meno oltre cento mila migranti rifugiati sono ancora presenti in Grecia e molti di loro vivono per lunghi periodi in centri di prima accoglienza che però si trovano in aree remote e scarsamente servite questo può non solo dell'articolo e spiega appunto come la crisi dei migranti non fa più parlare così tanto di sé come nel due mila e quindici nel due mila e sedici ma ciò non significa che tutto sia stato risolto il problema persiste
Nelle periferie italiane o greche dove migliaia di persone sono bloccate nei centri di prima accoglienza
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati UNHCR sostiene che nell'ultimo anno l'afflusso dei richiedenti asilo in Grecia principale punto di ingresso nell'Unione Europea
E aumentato rispetto all'anno precedente i numeri non possono essere comparati con il picco registrato nel due mila e quindici ma è certo che le isole dell'Egeo orientale sono sopraffatte dall'emergenza
Per ormai diversi anni la Grecia non è stata in grado di gestire in maniera efficiente da crisi migratoria
Sempre stando all'UNHCR inglese ci sono circa centonove mila tra rifugiati e migranti
Settanta mila duecento di loro vivono nel continente in campi profughi appartamenti che hotel mentre trentotto mila e ottocento si trovano sulle isole in condizioni precarie
E appunto Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa raccolto analizzato i dati sui migranti e rifugiati che vivono nei campi greci entrato in contatto con il governo locale con le organizzazione internazionale le ONG con l'Unione quella come sede europea e tutti questa questi questi dati ritrovati in questo articolo che potete leggere su balcanica a questo punto org che abbiamo l'incauto anche sulla pagina Facebook passaggio su destra radio radicale è importante però anche spiega anche che perché è importante oltre ma dell'analisi capire come fund cos'è un campo profughi e come come funziona
L'articolo appunto diciamo è pieno di di dati di informazioni pratiche spiega che la maggior parte dei campi greci sono costituiti da unità abitative minime costituite da container
Mentre altri sono stati ricavati in edifici dopo il boom della crisi migratoria nel due mila e quindici container hanno gradualmente rimpiazzato le tende
Molti campi si trovano
In aree remote come invecchia zone industriali o ex basi militari distanti molti chilometri dal centro urbani
Altri invece sono ubicati in prossimità di città o paesi dei trenta campi esistenti ventitré hanno accesso al trasporto pubblico treni ed autobus mentre sette restanti sono tagliati fuori
L'Organizzazione internazionale delle migrazioni
Però assicura che in caso di emergenza i trasporti verso strutture mediche o altri servizi sono assicurati dallo staff del centro oltre a ciò in ogni campo sono disponibili informazioni di prima necessità
Tradotto in tutte le lingue parlate nella struttura gli ospiti ricevono sessioni di formazione in cui vengono istruito su come agire in caso di necessità
E allo stesso tempo negli alloggi per i minori e presente uno staff specializzato ventiquattro ore al giorno sette giorni su sette le principali preoccupazioni però riguardano la carenza dei servizi di base nei campi la distanza dai centri urbani la mancanza di trasporti pubblici
Non è ideale tenere queste persone lontani dei centri urbani per lunghi periodi in aree precarie condizioni sottolinea l'UNHCR Grecia
Costretti a limitata attività rifugiate sono esposti a maggiore stress che a sua volta causa maggiori difficoltà del nelle capacità di integrazione e della creazione di autostima
A livello globale un campo profughi secondo le politiche dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite dovrebbe essere un centro di accoglienza temporanea ed eccezionale pensato per chi è stato costretto ad abbandonare la propria casa
Ma
Così poi invece non non non non è e appunto come dicevo questo articolo di Eleni sta ma tu comunque
Molto molto più lungo più più lungo di quello che ho letto è molto dettagliato con molti dati molti grafici molti numeri vi rimandiamo appunto alla lettura del testo che trovate su balcanica o cosa appunto orga Grecia campi profughi affollati isolati è un articolo pubblicato il quattordici gennaio anche abbiamo l'indicato anche sulla pagina Facebook di passaggio a sud-est
Ma i confini vengono chiusi ma se tutti chiudono i confini cosa succede a chi resta in mezzo era quello che si chiedeva un articolo qui torniamo i metodi diversi mesi ma il tema resta tuttora vanno centrale
Un articolo pubblicato su il settimanale vita che trovate sul suo sito vita punto it dell'un articolo di Anna Spena del due luglio del due mila diciannove appunto se tutti chiudono i confini cosa succede a chi sta in mezzo il fenomeno migratorio
Che non è un'emergenza siamo va bene siamo infatti ben lontani dai numeri degli scorsi anni però non si ferma e dunque la questione vera è come vivono i profughi rimasti bloccati in un limbo dov'è impensabile tornare indietro ma diventa difficile andare avanti
E le conseguenze di questo fatto almeno per quanto riguarda la rotta balcanica ricadono tutte su un paese piccolo ancora la Bosnia Erzegovina che conta appena tre milioni e mezzo di abitanti
Quello che l'Europa sta facendo spiega Giovanni vale corrispondente da Zagabria di osservatorio balcanica o cosa Trans Europa
Citato appunto in questo articolo di vita punto it
Quello che ora questa faccenda e delegare un problema europeo ad un Paese che non ha gli strumenti per gestire la situazione questa cosa ingiusta è una scelta sbagliata in Bosnia
I diversi livelli istituzionali si fanno la guerra tra loro ed è impensabile che possono gestire questo flusso di persone la stessa cosa che scrive Alfredo Sasso nell'articolo che abbiamo letto prima
Insomma continua Giovanni vale non può essere solo una questione economica c'è appunto il problema delle persone che restano chiuse naso dalla chiusura dei confini i confini cosa sono i confini
Ai confini assomigliano molto ai pregiudizi allora per chiudere questa questo supplemento settimanale di passaggio su destro che vi abbiamo propone in cui viviamo forse alcuni articoli sul tema migrazioni è rotta balcanica
Vogliamo andare a un articolo che uscito il tredici febbraio del due mila diciotto quindi esattamente due anni fa su esigevano al punto netta
Igiene al punto net portale che vi consigliamo sempre di seguire di leggere al pari di non Osservatorio Balcani Caucaso e altre fonti di informazioni molto preziose su quello che accade a Este dei nostri confini igiene punto net due anni fa inaugurava una nuova rubrica confini
E affidava Giammarco Moisè il compito di parlare di confini perché parlare di confine un articolo intitolato perché i pregiudizi limitano la nostra libertà noi tutti ci muoviamo nella vita convinti di non indossare nulla oltre i nostri vestiti
Ma ogni volta che usciamo in strada portiamo con noi tutta una serie di convinzioni conoscenze pregiudizi che ci aiutano ad orientarci nella realtà non c'è niente di male anzi è necessario per poter agire relazionasse i propri simili come scrive vacante
Non giudicare impossibile perché l'atto del pensare si sostanzia nell'attribuire un predicato a un un soggetto e quindi nel giudicare ad esempio quell'uomo è nero
Canti spesso ha fatto notare che la situazione diventa più complessa
Se a soggetto si attribuiscono pregiudicati scusate se attribuiscono predicati non immediatamente percepibili attraverso i sensi ma frutto di un precedente giudizio ovvero un pre giudizio ad esempio quell'uomo è cattivo
Perché l'ho visto vendere droga in strada quindi quell'uomo non solo è nero ma è anche cattivo
I pregiudizi scriveva Gianmarco Moisè si basano sul sentito dire su precedenti interazioni di cui spesso ignoriamo le circostanze
Sono un utilissimo strumento per potersi affiancare alla realtà ma poi è necessario informarsi e dare un giudizio proprio basato sull'esperienza diretta
è stupefacente quanto ci si ritenga furbi nel fare affidamento i pregiudizi ma quanto si sia sciocco chi nel non mettere in discussione quello che si sente dire
Spesso si farebbe meglio a riconoscere che non sappiamo di cosa stiamo parlando e dovremmo preferire informarci piuttosto che dire come la pensiamo
E in qui appunto poi
Giammarco Molise arrivava al nocciolo dell'articolo e anche al senso di questa rubrica confini disgelo al punto net perché parlare di confini
Perché non sappiamo che cosa sono ecco perché intuiamo perché ragione siano nati ma come i pregiudizi i confini sono diventati una realtà totalizzante che ha trasceso la sua funzione originaria
Ed esistono confini tra chi ha la pelle diversa che ha una lingua diversa che ha una cittadinanza diversa perché il primo confine al nostro corpo il secondo la nostra casa il terzo il quartiere ce ne sarà sempre uno successivo
E al di là persone che a loro volta avranno pregiudizi su di noi senza del ci mai visti
E così ci ritroviamo a rendere i confini di nuovo soli di nuovo sicuri mura e recinzioni filo spinato e centri di detenzione come nel Medioevo quando lo spessore delle mura del Castello era l'unica garanzia di sopravvivenza
Siamo avanzati nel costruire società migliori più vivibili con nuovi ritrovati tecnologici eppure ci ostiniamo a ricorrere a soluzioni che non hanno mai risolto niente
A utilizzare concetti inadeguati a soffermarci sulle differenze ad avere paura degli sconosciuti
Perché ci lasciamo trascinare da politici e mass media in questa spirale di paura perché non capire che libertà significa in primo luogo liberare la nostra mente dai condizionamenti inconsci
Perché il nome della paura ci ammanettiamo da soli il nome di una sicurezza che ci vorrebbe far sopravvivere non so voi ma io non voglio sopravvivere voglio vivere e la vita è tale solo se libera la conoscenza rompe le catene
Ecco la conoscenza rompe le catene la conoscenza rompe anche
I pregiudizi la conoscenza rompe i confini andrebbe è il caso di ripeterlo proprio in questo periodo in cui invece ci sentiamo dire continuamente dei confini innalzare i confini bisogna difendere i nostri confini insomma di fare quant'è un po'che già qualcuno lo dice arriveremo a dire che bisogna difendere la patria che qualcuno fra poco con dirà pure che dobbiamo difendere il sacro suolo patrio da chi dalle invasioni dall'invasione di un esercito straniero no
Da dei da delle persone che cercano di sopravvivere alle guerre alla fame
Ci fermiamo qui con il supplemento settimanale di passaggio su destro sopra metodi giovedì venti febbraio del due mila e il vento sicuramente che abbiamo dedicato al tema dell'immigrazione della rotta balcanica abbiamo fatto punto sulla situazione della rotta rotta balcanica Nemo visto anche qual è la situazione
In Grecia prima abbiamo allargato un po'anche il tiro diciamo così a una riflessione anche più generale sulla questione dei dei confini e tutti gli articoli che abbiamo citato lì trovate
Linkati sulla pagina Facebook di passaggio a sud est passato superstrade radicale che vi consigliamo sempre di seguire in onda ci sentiamo ecco la nuova sentiamo domenica domenica ventitré febbraio come sempre alle ventuno con la nuova puntata di passaggio a sud-est intanto grazie per l'ascolto un saluto da Roberto Spagnoletto una buona giornata in compagnia di radio radicale