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Queste terre tre minuti di Energia Ambiente altro Cerati radicale e sulle piattaforme podcast
Il nove ottobre ministro Pichetto Fratin è stato audito in Parlamento sulle prospettive dell'energia nucleare in Italia la prima notizia mi sembra l'abbandono delle velleità verso centrali nucleari dell'unica dimensione esistente oggi al mondo cioè quelle grandi
Che tipicamente vedono siti nell'ordine di almeno un gigawatt
Nella memoria del ministro si legge infatti che non stiamo valutando centrali di grandi dimensioni di prima o seconda generazione ma solo i piccoli Small modulo Reactor e in prospettiva più remota gli Advance modula reattore autofertilizzante i sulla cui ricerca ministro dice che l'Italia è ben posizionata
Ma che non sono una tecnologia in alcun modo vicino alla disponibilità commerciale
è una notizia perché invece il piano nazionale energia clima così come precedenti dichiarazioni del governo parla di un'adozione potenziale di tutte le opzioni tecnologiche esistenti da quelle oggi mature fino alla fusione nucleare
Il nucleare di cui parla Pichetto e quindi di un tipo oggi non operativo nessun luogo del mondo e che stando ai piani dei pochi soggetti industriali che se ne occupano non vedrà prototipi attivi ancora verosimilmente per il resto del decennio
L'unico SMR sperimentale in costruzione mi risulta essere in Cina
Un altro tema prevedibile ma non per questo meno rilevante la sovranità non poteva mancare una sua applicazione al nucleare
La catena produttiva sarà in gran parte realizzata in Italia scrive picchetto nella sua memoria dal dizione
Il che è coerente con l'impegno del ministro a realizzare entro il due mila trentanove il deposito di lungo termine delle scorie nucleari in Italia
Necessario non solo al vecchio eventualmente nuovo nucleare per produzione elettrica ma anche le applicazioni non energetiche soprattutto mediche che producono ogni anno dei trecento e cinquecento metri cubi di rifiuti a bassa e media intensità
Oggi raccolti in ventidue siti che suggerisce implicitamente il ministro
Credo con qualche ragione
Dovrebbero preoccuparci più dell'unico sito futuro
Il quale potrà essere ospitato in uno di cinquantun luoghi già identificati come idonei una volta fatta la valutazione ambientale strategica e trovati accordi con la Regione interessata ha spiegato il ministro
I sovrani su nucleare prevederà anche un monopolista nazionale di dimensioni e competenze opportune
Scelto dal Governo quali garanzie della contendibilità del settore ammesso che tali garanzie interessino ancora nell'era del sovrani Simone che la nuova Europa si occuperà ancora di concorrenza democrazia economica nella sua nuova visione di competitività
Converrà le regia dei direttori
Il ministro si è esposto in una valutazione quantitativa di diciassette miliardi di euro di risparmi all'anno presumo nel due mila cinquanta che per essere presa sul serio richiederebbe la messa a disposizione da parte del governo delle logiche dei numeri del simulatore che la ricavata
Però limitarsi l'intero valore all'ingrosso dell'elettricità consumata oggi in un anno in Italia non raggiunge i trenta miliardi
Sulla convivenza tra nuovo nucleare e le fonti rinnovabili di energia il ministro da solo rassicurazioni generiche
A me continua a non esser chiaro e nessuno mi ha mai risposto in modo convincente per ora come una tecnologia ad alti costi di capitale posso essere adatta ad accendersi solo quando mancano sull'evento
Oppure chi si farà carico dei costi di Stoccarda il sovrappiù di produzione dei periodi in cui le rinnovabili forniranno l'intera domanda
Il che succederà quasi sempre visti gli impegni già presi dal Governo e soprattutto lo sviluppo sempre più rapido delle rinnovabili
Il ministro riassumendo propone un futuro di miniere attori flessibili e distribuiti sul territorio ritenendo di più conveniente rispetto alle altre tecnologie di complemento alle fonti rinnovabili
Un futuro in cui lo stesso paese che impiega oggi sette anni per autorizzare un sito eolico accetterà di buon grado varie decine di reattori nucleari sparsi per il territorio anche annessi ai vari distretti industriali
Confindustria con il suo nuovo Presidente Orsini ha rilasciato dichiarazioni secondo cui trova questo scenario più verosimile rispetto la transizione energetica già impostata che invece rischierebbe di rendere l'energia e quindi l'industria meno competitiva
Probabilmente Orsini ha in mente uno scenario in cui a pagare i costi dell'energia nucleare non sono i suoi associati
Testi rigide arricciano sul blog Derrick Energia un saluto da Michele Governatori