Nord Face. Lavoro, sviluppo, ambiente: il Nord per l'Italia - Il Nord tra Italia ed Europa: sfide e opportunità per i nostri territori - prima giornata

Tutti chiediamo per favore a chi riesce di prendere posto sa che siamo tantissimi ma cerchiamo di organizzarci al meglio per sfruttare ogni sedia insalate stare più comodi possibile
Allora intanto noi ci presentiamo siamo Paolo e Gaia e saremo con voi tutta la sera e non è una minaccia o forse sì e siamo qui per presentarvi l'evento North Face che era alta è la prima tappa di un percorso silenzio arriva parlando è la prima tappa di un percorso che vuole fare una cosa davvero importante in questo periodo che dare voce alle peculiarità e alle realtà dei diversi territori e connettere ogni tema con un territorio per dargli risalto
Stasera abbiamo tre taniche sono forse i più importanti per questi anni venti in cui siamo entrati
E sono tra i temi di cui tanti si riempiono la bocca ma di cui molto spesso non vi è una vera lire lavorazione una vera proposta politica sono il tema del lavoro dello sviluppo e dell'ambiente
E proveremo a parlarne non solamente tra di noi non solamente all'interno del partito
Ma alternando gli esponenti del partito con autorità persone autorevoli persone che hanno una competenza in questi campi
E possono aiutarci a mettere insieme le energie perché la politica non si può fermare gli steccati di un partito e questa è una delle cose che abbiamo imparato nel partito di Milano dove le energie di tutti sono al servizio del bene comune
Siamo molto felici che questo percorso inizi proprio da Milano una città in un territorio come la Lombardia che senz'altro hanno le loro difficoltà
Ma che hanno dimostrato di voler le e di saperle anche affrontare e di metterci la faccia proprio come faremo tutti qui noi stasera
Parto quindi con il ringraziare i volontari del PD di Milano le magliette gialle ma soprattutto la nostra segretaria sigaro Giani
C'è anche un'altra persona che vorremmo ringraziare che ci ha fatto una bellissima sorpresa essendo qui anche stasera
Oltre a domani e siete tutti invitati quindi ad esserci anche domani che è il nostro segretario nazionale Nicola Zingaretti
Vogliamo ringraziare Silvia edicola per lo stile ormai purtroppo raro nella politica con cui stanno affrontando una situazione molto difficile ma lo stanno facendo con apertura
Con la gentilezza e con la voglia di affrontare i temi e senza avere paura della complessità che sono tutti valori che il Partito democratico ha sempre avuto
E ha sempre tenuto nel cuore che forse si stava dimenticando ma anche con quest'evento vogliamo anche ricordarci
Senza far farmi perdere altro tempo invece adesso chiamo sul palco il segretario regionale del partito democratico che ringrazio per essere qui Vinicio Peluffo
Bene grazie a tutti per avere accettato l'invito e per essere presenti questa sera è grazie alla Nicola Zingaretti al alla segreteria nazionale per aver deciso come veniva detto adesso di iniziare questo viaggio nei territori che parte dal nord ma che sarà in tutto il paese portando con sé l'esperienza e la voglia di ascoltare di confrontarsi di tutto il gruppo dirigente nazionale e dei nostri ministri sottosegretari dei parlamentari in questa occasione di di confronti dopo optare
I saluti della comunità dei dei commi Democratici lombardi
E approfitto dei saluti per dire alcune cose la prima e queste io penso che anche oggi
Sia l'occasione per contrastare la dico così questa insopportabile falsa rappresentazione su cui insiste il centrodestra a queste l'attitudine che descrive il governo questo governo come un Governo distante dal nord addirittura ho visto su alcuni giornali di area del centrodestra e parlano come una governo contro gli interessi del Nord la verità e che quando la lega è stata al Governo nel governo precedente
Ha mancato completamente di proposte concrete sulle politiche che riguardano le sfide che affrontano questi territori a partire da il tema che si è sempre intestato ha cercato di fare la lega quella dell'autonomia
è stata brandita come un vessillo della propaganda leghista con in quattordici mesi risultati pari a zero
La realtà che si si parla di regionalismo differenziato in questo paese grazie al centro sinistra
L'ha fatto la riforma del titolo quinto che ha fatto con il Governo Gentiloni l'accordo con Lombardia Emilia Romagna e Veneto e l'unica cosa concreta ultimamente è stato il voto unanime sulla proposta procedurale avanzata dal ministro bonaccia in conferenza stato regioni
Abbiamo parlato anche qui a Milano con il ministro con gli altri segretari della Pd del Nord andiamo avanti su questa strada portiamo avanti questa proposta capo partito
Di politiche di risposte diciamoci
Anche una cosa almeno io mi sento di dire questa cosa
Il primo banco di prova di questo governo evidentemente è stata la legge di bilancio che ha ottenuto risultati importanti e non scontati dalla riduzione a pressione fiscale sul lavoro dipendente su chi ne ha più bisogno
Sulla Green New deal ridisegno di politiche industriali per coniugare sviluppo e sostenibilità ambientali
Questi contenuti dei quali contenuti ne parleranno evidentemente in maniera più diffusa ministri però sono contenuti che non sono arrivati con la necessaria forza per poter fare breccia nell'opinione pubblico a queste latitudini
Si sono visti in realtà i continui litigi di questa maggioranza la rincorsa della visibilità delle altre forze di maggioranza a cui ha fatto da contraltare per fortuna la responsabilità del PD di Nicola Zingaretti le nostre governo dei nostri ministri al governo ma nella nuova fase che si deve aprire nella stagione di governo bisogna far uscire i contenuti d'ispirazione la direzione di marcia della politica di questo governo da qui ai prossimi anni
Abbiamo chiesto ai parlamentari consiglieri regionali
E gli esponenti lombardi del governi da una disponibilità per una campagna che porti i contenuti della manovra di bilancio in tutti i territori lombardi a lanceremo
Sabato prossimo il diciotto all'assemblea regionale a partire temi dello sviluppo ma i miei sono solo saluti per cui non mi lungo ma qui c'è un bisogno a queste l'attitudine a Mila no Lombardia di un di più d'iniziativa di riflessione di proposta come è l'occasione di oggi
E di domani a fronte delle sfide che si ripropone nei Territori del Nord tenere il ritmo per sostenere la capacità competitiva
A livello internazionale del nostro tessuto economico e produttivo e la capacità di dare risposte le disuguaglianze che ci sono acuito negli anni della crisi
E sono ferite che non si sono rimarginate assumono la connotazione dell'accesso o del non accesso alle opportunità offerte dall'integrazione che questa parte del Paese a nella dinamica globale del confronto tra sistemi territoriali questa è l'insicurezza di fondo
Tanti
Di tante persone che vedono le opportunità vicine o le vedono passare vicine ma non abbastanza da riuscire accoglie la queste persone a questa fragilità a queste insicurezze dobbiamo dare risposte
In termini di politiche di governo certo in termini di presenza al fianco delle persone qui c'è uno spazio straordinario
Per il partito democratico
Quella presenza che fanno tutti i giorni nostri amministratori lo scorso settembre abbiamo iniziato diciamo così l'anno politico in Lombardia con il Forum dei lombardo degli amministratori civici e democratici dopo la tornata amministrativa quello dello scorso anno che ha visto i due terzi dei Comuni lombardi
Andare al voto
Alle europee si vota o lo stesso giorno ruppe amministrative la Lega abbia preso il quarantatré per cento cinque anni fa avevamo presumo il quaranta per per cento ma nello stesso giorno per quanto riguarda l'amministrazione sotto i quindici mila abitanti
Avevamo trecentoventisei comuni ne abbiamo trecentoundici e ballottaggi sopra i quindici mila finita pari e patta tra centrodestra e centrosinistra
E nei comuni capoluogo abbiamo vinti due su tre grazie straordinarie vittorie di Giorgio Gori avvertono che interverrà da qui a poco
Elisa Lucarelli
Allora
Abbiamo ottenuto
Nel punto più alto dell'ondata di piena della Lega ma c'è un dato con cui dobbiamo fare i conti
Perché bene il dato del PD del centrosinistra nei comuni capoluogo ma Mammano che esci mai nei comuni medio-piccoli vai nella provincia profonda sa aumenta la distanza la differenza
Tra il centro sinistra e il centrodestra allora ne dobbiamo tenere rafforzare nei comuni capoluogo certi ma non dobbiamo rassegnarci a questa tendenza della Lombardia profonda dei piccoli e medi comuni dove vivono i due terzi dei lombardi dove essa andamentale fare squadra amministratori leadership nazionale di partito e di governo salutiamo e ministro Gualtieri caccia appena raggiunto
E quindi anche in quel territorio non solo nei comuni capoluogo mettere insieme un lavoro di squadra amministratori leadership nazionale di partito e di governo e il partito territoriale profondamente rinnovato
C'è tanto da lavoro da fare insieme nel due mila e venti buon lavoro a tutti
Bravi Mincio Peluso adesso per introdurre i panel che seguiranno e questi due giorni avremo con noi il già citato sindaco o di Bergamo Giorgio Gori che a cui chiediamo appunto di introdurre questi giorni e di dare risalto e che ringraziamo per essere qua con noi
Una sera tutti benvenuti
Mi fa piacere che sia te numerosi a queste
All'inizio di queste due giornate che abbiamo pensato come un
Ideale tavolo anche senza tavolo
Con la quale si collocano la Società Civile del Nord che sui nelle sue espressioni più qualificate i protagonisti del mondo del lavoro dell'impresa del privato sociale delle competenze professionali e il partito democratico
Dal suo segretario ad alcuni importanti ministri del governo in carica i suoi amministratori locali
I suoi quadri
Per dirsi cosa serve e cosa vogliamo per questa parte del Paese quindi per tutto il Paese
Quali sfide ci aspettano
Quali priorità dobbiamo porre in testa alla nostra agenda grazie dunque a Nicola Zingaretti che ha voluto queste giornate di lavoro grazie anche per essere qua già da questa sera anche per me è una sorpresa ma non è la prima volta che segretario mi sorprende
Nella sua nel suo essere presente
Grazie a Pietro Bussolati e a Lucio Caffarelli che hanno pensato questa giornate li hanno messi insieme in realtà non c'è né l'uno né l'altro uno sta in viaggio di nozze in Australia l'altro è malato magazzino stesse al PD milanese a Silvio Gianni che ha fatto che in fatto di organizzazione il PD milanese veramente una macchina da guerra grazie a tutti i relatori a partire dai ministri Gualtieri e Demitri allora per provare a mettere avanti qualche spunto partirei proprio dal Governo
Quanto è attento all'istanza del Nord
Questi mesi lo diceva già Vinicio il Governo è stato da più parti accusato di avere un approccio eccessivamente meridionalista a partire forse dalla sua composizione dallo ride alle origini dei suoi membri
Questo a suggerire una scarsa considerazione per le stanze del nostro io non credo che sia così
Ma è vero che questa parte del Paese e data la sua vocazione produttiva industriale manifatturiera esprime una attenzione molto specifica ai temi della crescita
E fin qui
La priorità ereditato e come il disinnesco delle clausole IVA emergenza che sono diventato ulteriori priorità penso all'il bravo Alitalia e i vincoli dettati dai partner di governo su partite rilevanti come quota cento
Il reddito di cittadinanza
Non c'è stato grande spazio nonostante l'impegno per esprimere una marcata concreta attenzione e i temi della crescita
è vero che c'è stato un primo significativo intervento sul cuneo fiscale che c'è stato il ripristino delle misure di industria quattro punto zero e si sono prospettati rilevanti investimenti nei prossimi anni a sostegno della transizione ecologica e delle infrastrutture ma se vogliamo guardare con obiettività alle aspettative dei cittadini dell'impresa di questa Regione delle altre regioni del Nord va riconosciuto che si aspettava e si aspetta un segno più netto
Perché ce n'è oggettivo bisogno come dimostrano i dati che vado ad elencarvi sperando di non annoiarmi
Dal due mila al due mila diciotto il nostro Paese è passato da un reddito pro capite che era pari al centotré per cento della media della zona euro all'ottantasei per cento
Siamo l'unico Paese ad aver perso diciassette punti tra i diciannove Paesi dell'area euro e venticinque tra i ventotto Paesi dell'Unione europea
Mentre tutti aumentavano il loro PIL pro-capite l'Italia è l'unico Paese ad aver un PIL pro capite ancora oggi inferiore a quello che aveva nel due mila
Da quando abbiamo toccato il fondo nel secondo trimestre del due mila e tredici
Il PIL è aumentato del quattro per cento meno della metà rispetto alla Grecia Portogallo alla Finlandia
Che sono penultimi in classifica il recupero in Spagna e Giappone è stato di due volte e mezzo l'Italia in Francia di tre volte in Germania di oltre quattro volte in Gran Bretagna di più del quintuplo in Svezia di oltre sei volte
Dopo la Grande depressione gli altri hanno ripreso a correre e noi siamo rimasti praticamente fermi
Sono ripartiti tutti paesi che hanno praticato l'authority l'austerità e Paesi che non l'hanno fatto Paesi del euro e Paesi con moneta nazionale noi no
è vero siamo usciti per ultimi dal tunnel della crisi
E differenza dagli altri Paesi meno in Tibet indebitati di noi abbiamo affrontato con maggiore lentezza la crisi bancaria ma sappiamo che c'è molto altro
Contiamo un basso tasso di attività specialmente femminile e giovanile
Scontiamo un serio problema demografico abbiamo pochi giovani sempre più anziani
E questo dovrebbe forse suggerire un diverso approccio nei confronti del tema dell'immigrazione su cui qui non mi dilungo
Scontiamo soprattutto una bassa produttività
La produttività e la misura dell'efficienza dell'economia di un Paese è il principale motore della crescita
E in Italia è stagnante dagli anni novanta non da ieri
Produttività totale dei fattori che indica la capacità di incorporare le innovazione tecnologica e ferma ai livelli del due mila
Come se il progresso tecnico degli ultimi vent'anni sappiamo che cosa è successo negli ultimi vent'anni dal punto di vista la tecnologia non ci avesse nemmeno sfiorato
Nella nuova economia globalizzate digitalizzata come sappiamo crescono le imprese che sono integrate nella catena globale del valore che operano nei settori ad alto tasso di innovazione
In Italia sono poche le imprese che hanno entrambe le caratteristiche e non parliamo del sud
Al nord visto che siamo qui per parlare del Nord molte imprese manifatturiere sono si integrate ma operano in settori tradizionali
Sono quindi più esposti alla concorrenza dei Paesi a basso costo e soprattutto le nostre imprese sono piccole
Nella larghissima maggioranza e faticano quindi a trarre vantaggio dei cambiamenti tecnologici perché caratterizzate da una minore qualità dei processi manageriali
Per anni ci siamo raccontati
Che piccolo è bello
Ascoltate la produttività delle imprese con più di duecento dipendenti è superiore del sedici per cento rispetto a quelle che ne hanno tra cento e duecento e del trenta per cento rispetto a quelle che ne hanno tra venti e cento e non parliamo di quelle più piccole
Peccato che in Italia li piccole siano più del novanta per cento
Ancora scontiamo la bassa spesa in ricerca è un sistema formativo antiquato
Scontiamo i riflessi di un debito pubblico elevato la carenza di infrastrutture il cattivo funzionamento della pubblica amministrazione della giustizia l'alto livello dell'evasione fiscale elevata età media della nostra forza lavoro l'eccessiva centralizzazione della contrattazione che non riflette le differenze di produttività
Per cose che abbiamo
Il nuovo governo ereditato ma sono problemi che ci portiamo dietro da molto tempo
Nel nuovo mondo digitale il valore aggiunto è dato dalla conoscenza e vince chi è capace di innovare oggi su questo piano non siamo competitivi o lo siamo troppo poco
Se l'Italia non cambia cioè le caratteristiche della sua struttura produttiva rischia di diventare la periferia economica dell'Europa posizionata sui segmenti di minor pregio della catena del valore
Non c'è quindi da stupirsi
Con queste premesse se abbiamo anche un problema di salari
Certo in tutti i Paesi industrializzati assistiamo al di barricarsi della forbice tra produttività e salari se ne avvantaggia la remunerazione del capitale sempre più difficile da sottoporre alla giusta imposizione fiscale
C'è un problema comune anche ad altri paesi di polarizzazione del mercato del lavoro contanti lavori di bassa qualità e di bassa remunerazione ma se tra il due mila nove il due mila diciannove negli ultimi dieci anni
I salari francesi sono cresciuti del sette per cento
E quelli tedeschi dell'undici per cento mentre i nostri sono scesi del due per cento
La colpa non è secondo me del capitalismo selvaggio
Esista un problema italiano che si chiama produttività
Vogliamo che crescano i salari ciò Paola
Si può salutate Paola De Micheli dai paté d'anatra
Voglio dire che se vogliamo che crescano i salari reali innanzitutto crescere la produttività ed è questa dunque la doppia domanda salari e produttività produttività e salari forte che viene dall'impresa e dei lavoratori del Nord e l'industria e dei servizi io credo che questo punto come si rimette in moto il Paese come lo si rende produttivo e competitivo alla scala europea e globale come si aumenta non produttività salari riassuma in larga misura
Le istanze che il partito democratico è chiamato a raccogliere se vuole credimi credibilmente interpretare la società del Nord
E soprattutto riannodare il suo rapporto e con i ceti produttivi dagli operai agli imprenditori piccoli medi e grandi dai lavoratori di servizi a chi opera nell'economia della conoscenza
Se vuole tornare davvero ad essere il partito del lavoro e dei lavoratori se vuole tornare a vincere
Anche qui e non soltanto nell'Emilia Romagna di Bonaccini
Non che non ci siano anche in questi territori problemi di povertà fragilità e sofferenze come sappiamo ma se c'è una cosa che qui è pragmaticamente chiara e che per rendere concreta la nostra vocazione alla giustizia sociale per rendere più forti le reti di protezione
è necessario che il Paese riparta torni a produrre ricchezza e benessere e il Nord non può che immaginarsi come l'elemento trainante di questa ripartenza
Non ci aspettiamo che tutto sia fatto è risolto da Roma
Anzi se devo provare a dar voce all'opinione che si è sedimentato in questi anni in questi territori non vi dico nulla che non sappiate dico che l'aspettativa che il cambiamento possa arrivare dall'alto o dal centro
Dove per cambiamento intendo una spinta all'ammodernamento della pubblica amministrazione una forte semplificazione dell'apparato normativo un'effettiva capacità di affrontare i grandi temi di rinnovazione della trasformazione del welfare e della sfida ambientale
Aspettativa dicevo è molto bassa
Il partito democratico di queste regioni lo ha ricordato anche Vinicio ha contestato l'uso strumentale dei degli strumenti referendari da parte dei governatori della Lombardia e del Veneto
E ancor più ha contestato gli argomenti demagogici e fasulli usati dalla propaganda leghista a sostegno dell'autonomia differenziata di queste regioni
Ma chiarissimo che la gran parte e i cittadini di Lombardia veneto Emilia Liguria chiede più autonomia
Non per togliere risorse alle altre regioni
Al di là dei valori di uguaglianza che ci caratterizzano abbiamo chiarissimo che al Nord ha bisogno che su funzioni
Non per costruire nuovi centralismi regionali anzi vediamo tutti i difetti delle nostre amministrazioni regionali Bonaccini a parte sempre
Ma per realizzare una grande operazione di sussidiarietà
Che porti la soluzione dei problemi il più possibile vicina ai cittadini semplicemente perché funziona meglio
Il regionalismo differenziato è una grande richiesta di spazio e di innovazione di policy liberata l'eccesso di vincoli amministrativi
Che nasce dal basso e che deve coinvolgere innanzitutto i comuni a partire dalle città a me pare che Francesco Boccia questo l'abbia ben colto e confido quindi che suo Progetto che ha in evidenza la necessaria devoluzione di poteri non solo le regioni ma agli enti locali Possa celermente andare a buon fine
Il welfare locale è uno degli ambiti che più necessita di radicali mi valse innovazioni di policy
E vado quasi per concludere
Di fronte i principali problemi sociali che abbiamo di fronte la scarsa natalità invecchiamento complessivo della popolazione la frammentazione del corpo sociale la solitudine
L'assenza di mobilità sociale l'elevata quota di Neet
Scopriamo infatti che il welfare tradizionale è in larga misura assente
E dove c'è penso alla non autosufficienza quale disabilità
Copre a stento il trenta viso per cento del bisogno
A maggior parte delle risorse del welfare e quindi in mano alle famiglie esprimono una domanda individuali di servizi che rischia di isolare ancor di più le persone e alimenta un mercato informale oltremodo inefficiente
Ecco perché è necessario trovare nuove strade che provino ad aggregare il sia la domanda che l'offerta ad utilizzare la tecnologia a valorizzare le reti esistenti più o meno formali fatti dei cittadini in chiave di ricomposizione di riaggregazione sociale
A me pare questa insieme a quella demografica a quell'ambientali di cui non ho detto ma di cui si parlerà ampiamente sia stasera che domani e quella della produttività su cui forse ho detto anche troppo la grande sfida che sta di fronte al nostro Paese e al nord che il Nord si candida ad affrontare in un ruolo di guida di sperimentazione a vantaggio di tutto il Paese
Ci sarebbero altri temi denunciare come la relazione o la distanza tra le ha detto tra le zone a crescita veloce da Milano alle altre città e i territori lenti della provincia profonda
Da qui nascono nuove disuguaglianze che ritroviamo anche nelle urne
Non c'è un Nord
A ben vedere ci sono tanti nord con significative distanze tra di loro
Si parlerà anche di questo intanto mi fermo e vi ringrazio per l'attenzione buona vola tutti
Ringraziamo Giorgio Gori per il suo intervento
E per la sua analisi molto completa e poiché la citata anche nel suo discorso facciamo un grossissimo in bocca al lupo all'Emilia-Romagna e anche alla Calabria per il voto del ventisei gennaio
E visto che siamo un popolo pratico non ci fermiamo all'in bocca al lupo ma ricordiamo a tutte le persone in sala che il diciotto diciannove con diverse iniziative è possibile andare in Emilia Romagna e la Lombardia per fare i volontari per portare Bonaccini essere presidente di quella regione quindi mettiamoci anche le mani e i piedi
Adesso presentiamo introduciamo la prima ospite di questo panel la professoressa Elena Granata che professoressa di urbanistica al Politecnico di Mila no ed esperta di questioni ambientali e sociali benvenuta
Un intervento
Quando Lucio Caffarelli ma invitato mi ha detto sì War urbanista cosa come se da solo non bastasse urbanista che si occupa di ambiente abbia va be'allora allora può venire
Come se dovesse in qualche modo giustificare la nostra competenza la questione ambientale non è un tema il pensiero ecologico non è un pensiero sull'ambiente cominciamo a fugare qualche dubbio e quindi a me a cambiare il nostro paradigma
Nasce la questione ambientale dentro la sinistra storicamente anche se non è mai riuscita ad eguagliare la questione sociale che è stata la questione cardine di tutta la sinistra per un secolo e il grande tema irrisolto della sinistra
E ce l'ha ricordato in maniera anche un po'sgradevole ieri il nostro sindaco quando Pierre te lo ricordi in maniera anche un pochino come dire ruvida ci ha ricordato il tre per cento dei Verdi
Quella incapacità di fare della questione ambientale una questione capace di diventare forma partito paradigma di cambiamento modalità di espressione politica
Ma naturalmente non è questione soltanto dell'ambientalismo e dei Verdi sarebbe ingiusto
Ricordarlo così
Ci sono sempre stati nella nostra storia repubblicana dedite agli elementi di resistenza
E di disgiunzione che hanno tenuto lontano la grande questione sociale dalla questione ecologica come se le due cose fossero in qualche modo alternative e vorrei ricordare in particolare nella nostra storia tre momenti nei quali la la la cultura italiana voltato le spalle alla terra al paesaggio allegra la grande tradizione ambientalista
Il primo momento è stato negli anni Cinquanta quando ci siamo lasciati alle spalle la terra la cultura contadina
Quella che Pasolini ha chiamato il grande tradimento dalla cultura italiana in quel momento ci sembrava di dovere scappare dalla terra anni cinquanta e poi il boom economico degli anni sessanta settanta quando il territorio la natura è stata trasformata in una grande piattaforma che dovrà creare ricchezza benessere ma la ma scaricando i costi ambientali sul territorio
E poi c'è stata una terza fase una terza fase forse la più che difficile forse quella che è passata più silente nelle nostre coscienze che sono stati gli ultimi quindici anni quando ci siamo un po'dimenticati quell'idea della Bella Italia quella io di idea del paesaggio della cultura dei beni culturali
Per mettere in scena quella Italietta un po'meschina che tutti i giorni vediamo
Che scarica sul territorio i propri costi e le proprie della la la propria Paci tardi dissipazione
Per tre volte abbiamo voltato le spalle alla natura poi il Gallo ha cantato
Poi Gallo ha cantato ci siamo resi conto che finalmente anche in certi partiti come il nostro
Che la questione ambientale era una questione di cui facevamo bene a ricordarci perché è una questione che attraversa tutte le dimensioni della nostra cultura
E oggi siamo tutti d'accordo che la questione ambientale centrale
Ma c'è una domanda di fondo su che cosa siamo d'accordo e tutte le volte che ci troviamo in qualche consesso politico lo facciamo fatica a capire su cosa andiamo d'accordo perché perché la questione ambientale è una questione di visita e del grande la grande questione che risolta della nostra cultura
Eppure dobbiamo andare nelle pieghe della nostra storia per capire che qualche intuizione c'era già pensiamo ad alcuni dei nostri maestri pensiamo a Pechino ai pensiamo a Laura Conti pensiamo a Pasolini
Questi autori fino ad arrivare a Settis in anni più recenti in questi pensatori in questi professionisti
La questione ambientale non è un tema la questione ambientale non è un tema tra gli altri temi
Ma in modo in cui hanno saputo guardare al mondo e la lente d'ingrandimento che gli ha consentito di coniugare un'idea di sviluppo un'idea di società civile un'idea di cultura e un tema trasversale
E allora forse dobbiamo ripartire da lì
Dall'idea che sia il nostro modo di guardare le cose che attraversa tutte le dimensioni questo mi pare che oggi per il Partito Democratico potrebbe essere un punto di non ritorno
E allora vi propongo in maniera molto sintetica tre paradossi
Di in cui ancora stiamo vittima e tre piccole proposte
Il primo paradosso la contrapposizione tra dimensione emotiva empatica e la dimensione cognitiva e razionale quella del sapere quella che con una dialetti composto guida contrappone chi pensa che ha ragione Greta
E chi pensa che hanno ragione gli scienziati delle Accademie gli studiosi ecco partiamo da un punto com punto nodale da capire i dati le informazioni la conoscenza non produce di per sé azione
Non produce azione nel senso che la capacità cognitiva di capire problemi ambientali non è di per sé la condizione che rende possibile la l'agire l'agire ecologico e lo dimostrano i fatti
Lo dimostra un cinquant'anni di accademie di studi di colleghi che si sono prodigati sui temi ambientali senza riuscire a innescare il cambiamento ma questo problema proprio cruciale
Jonathan forare scrittore americano dice perché quando la posta cognitiva è così alta
Noi umani non abbiamo la capacità di a non abbiamo l'enzima non abbiamo l'anticorpo che è in grado di suggerirci cosa fare
E dall'altra parte abbiamo Greta abbiamo Goethe che ha portato in piazza i nostri figli io ne ho tre adolescenti ed erano tutti insieme a Greta
Ma sono la generazione dei figli quei ragazzi a cui non arriviamo perché arrivano le sardine e Greta con l'esposizione del suo corpo con l'astensione del suo modo di parlare di essere e di pensare
Partenze in piazza i ragazzi partendo da una dimensione che esclusivamente emotiva
E molti adulti pensa la critica di Cacciari si sono alimentati a dire rimandiamo gli studenti in aula portiamo gli scienziati nelle Aule non capendo che Greta centra il punto nodale
Prima fa sentire ai ragazzi la dimensione di partecipazione e poi i ragazzi arrivano a porre le domande e quindi arrivano dalla dimensione emotiva la dimensione cognitiva
Ne veniamo da quarant'anni di ambientalismo che non ha saputo scaldare i cuori che non ha saputo negli adulti innescare il desiderio di cambiamento il desiderio di trasformazione dei nostri comportamenti d'altra parte conosciamo bene i rischi dell'emotività
Pensiamo in questi giorni chi non ha riportato
Un miliardo di specie animali che sarebbero andate distrutte in Australia e le immagini dei panda e questa dimensione totalmente emotiva della questione climatica e ambientale
E c'è voluto uno studio USA della Statale un collega giovanissimo bravissimo Giorgio pacchiano a ricordarci che quel tipo di vegetazione il Bashar in Australia e il fatto per bruciare
Ce l'ha dovuto ricordare uno scienziato esperto di natura che quel tipo di foresta ha avuto una selezione nei decenni nei millenni per cui è predisposto all'incendiarsi perché quell'incendiarsi favorisce il rinnovamento delle specie allora noi capiamo che la dimensione emotiva con la dimensione cognitiva della competenza devono trovare nuovi modi nuovi momenti di sintesi
E quindi la prima proposta e questa
Come arriviamo alla generazione di Greta ma come scomodiamo dalle accademie io e i miei colleghi gli e Sperti quelli che in questi anni hanno studiato dobbiamo riuscire a immaginare delle forme di incontro una delle proposte potrebbe essere immaginare dei crediti Green
Cioè delle competenze d'acquisire trasversalmente all'università e sarebbe una riforma da da fare come dire domani mettendo in campo chissà eclisse enti chissà esistente
Il secondo punto un altro paradosso della questione ambientale la contrapposizione tra la retorica dei beni assoluti
E l'ambientalismo dell'annuncio
Pensiamo alla polemica recente
Mi faccio sempre mi rifaccio sembra un caso milanese per questione di praticità la polemica sul parco Bastini legata all'Università il Politecnico al Comune sono a scopo e del a a scopo esemplificativo naturalmente
E qui abbiamo il paradosso dell'ambientalismo per cui da una parte noi abbiamo l'acquisizione allarmi però purché sia a rischio di diventare dei feticisti perché l'albero per l'albero ogni albero e degno di manutenzioni di conservazione voi capite che è un assurdo
E dall'altra parte abbiamo l'amministrazione che annuncia e fa bene ad annunciarlo perché una politica simbolica ma è una politica di comunicazione
Tre milioni di alberi che verranno piantati nei prossimi anni
Allora tra questi estremi tra questi estremi
Si coniuga la strada del possibile l'utopia del possibile che non è né l'una né l'altra
Non è neanche la politica dell'assurdo del dell'assoluto del bene assoluto il bene assoluto è quello di Renzi che dopo il terremoto di due tre anni fa
Annuncia che ricostruirà i paesi del terremoto dovere alle come erano
è un assoluto o di Realacci che ci promette di ricostruire i più tutti i piccoli borghi abbandonati d'Italia è un assurdo
Con quali fondi perché la politica deve annunciare un come dire un valore astratto senza la capacità di coniugare di scegliere di selezionare di stabilire quali sono le priorità
E allora è ovvio che l'albero è una macchina che l'albero sarà la soluzione delle nostre città ovviamente dobbiamo evitare e la metafora assoluta
E il feticismo l'animismo del single gli oggetti allora anima una proposta che è quello che in realtà succede in tutto il mondo in questo momento in parte in particolare
Nei paesi del Nord gruppi di cittadini di Esperti e De Poli CPC fine fanno la fatica di individuare le cinquanta cose possibili in quel territorio
è successo ad Amsterdam dove una straordinaria ambientalista ha vinto una causa contro il Governo chiamandolo in causa
Perché partecipi alla risoluzione
Delle code la questione climatica riuscendo a mettere intorno a un tavolo un consesso di persone che si misurano con la fatica di decidere quali sono le cinquanta cose che davvero possono essere determinanti
Ultimo punto ultimo paradosso se penso cosa potrà essere lo sviluppo dei prossimi anni mi immagino ed è un'immagine surreale un po'paradossale ma forse non così lontana dal dalla realtà mi immagino
Le grandi città sempre più belle virtuose ecologiche Green penso a Milano penso a Londra penso a Parigi
Dove ci saranno gli orti dei boschi verticali ogni magnificenza i frutti in mezzo alla strada
E poi e poi una provincia enorme in in come dire indistinta
Che invece arranca ed è il grande problema della relazione tra i grandi centri e le loro province e loro hinterland e le aree depresse e il nostro Meridione e allora non possiamo concepire la questione ambientale senza pensare al nesso fra le relazioni ancora una volta le relazioni tra chi va più veloce e ci fa più lento cominciando a guardare i territori nell'ombra
Perché lì non nelle grandi città che oggi c'è la dissipazione più alta dei beni assoluti ce l'ha ricordato il Papa quando ha convocato in in Vaticano
Il con il il suo e le come dire la più grande riunione sull'Amazzonia in difesa di della terra più estrema
E perché ha chiamato in Vaticano i rappresentanti dell'Amazzonia perché capiva che ometteva un cono di luce sulla terra più nascosta oppure non ci saremmo accorti di loro
Allora l'Amazzonia oggi e l'Abruzzo oggi l'Amazzonia e grande parte dell'entroterra del nostro paese ma sono anche le valli ecco
Allora io penso che l'ultimo punto sia questo il Nord per l'Italia è il titolo di stasera anche qui i due temi due temi potrebbero essere la questione dei rifiuti
La questione dei rifiuti viva dio con una visione un pochino più ampia del termovalorizzatore il sì no inceneritore ma immaginando come avviene in tutto il resto d'Europa che la partita dei rifiuti è la grande partita delle colline a circolare
E quindi è quella che tiene insieme l'economia e lo sviluppo Lidia dello scarto la cultura del della della rigenerazione
Perché questa cosa avviene in tutto il mondo e da noi è sempre polarizzati in in un dibattito cui Bette
Allora la questione dei rifiuti come grande occasione di produzione di ricchezza
è un bel cambio di paradigma immaginare che lo scarto e quello che produce ricchezza
E l'ultimo punto la questione dei tratta dei trasporti delle reti digitali e delle connessioni abbiamo qui il ministro e non è una questione come dire perché non possiamo non ricordarlo ovviamente i ministri non è una questione come dire che cito perché non possiamo non ricordarla
Ma perché in questo momento le connessioni le interazioni tre centri le periferie tra le marginalità di questo Paese sono un'emergenza assoluta in questo momento l'unica tenuta che abbiamo e la Roma Napoli Firenze Torino ma tutto il resto d'Italia resta fuori e allora permettetemi questi tre paradossi questi tre il nucleo l'appetito da possiamo uscire e queste tre modeste proposte grazie
Ringraziamo la professoressa Elena Granata
Il mio collega mi dice che non si è sentito ringrazio nuovamente la professoressa Elena Granata per il suo intervento
Invece di introduco il nostro nuovo ospite che sia il presidente di Afol che l'agenzia per la formazione l'orientamento al lavoro di Milano metropolitana sia un professore dell'Università Bocconi che è la mia università quindi spero di aver fatto buona impressione e Maurizio Del Conte e chiedere un applauso
Grazie
Ma io devo dire che effettivamente studio ormai da oltre trent'anni il il lavoro in tutte le sue forme
E
Di confesso una certo imbarazzo oggi nel pronunciare la parola lavoro
Sembra che sia diventato una parola imbarazzante
Si parla di lavoro quando si parla di crisi
Si parla di lavoro per dire che non c'è si parla di lavoro per dire che è povero si parla di lavoro addirittura per dire che è in via di estinzione le nuove tecnologie
Ci portano via lavoro oppure ce lo portano via gli immigrati
Il lavoro è diventato una specie di tabù
Associamo al termine lavoro un certo doloretto quando pronunciamo la parola Baronchelli
Sembra che ci sia sempre un qualcosa di negativo di preoccupante se non addirittura di catastrofico
Per uno che studia il lavoro da trent'anni certo malessere quotidiano poi tra l'altro mi è anche capitato perché la vita è strana
Di fare il presidente dell'Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro
E anche lì
Sentirsi dire che
Ai le politiche inattivi attive in Italia sono un disastro non ci sia mai pensato non sia mai investito gli altri Paesi guarda l'Europa guarda la Germania guarda alla Francia l'Olanda al nord Europa in generale
E adesso
Ci stiamo quasi dimenticando
Che l'articolo uno della nostra Costituzione dice che l'Italia ecco una Repubblica democratica fondata sul lavoro
Abbiamo talmente paura di questa parola e di confrontarci con i temi del lavoro
Che purtroppo stiamo scivolando in una cultura anti lavorista
Guardate che noi stiamo pagando un prezzo carissimo a questa cultura che rifiuta al lavoro
Stiamo pagando un prezzo carissimo lo dico senza
Senza infingimenti
All'idea di aver legato il lavoro all'alternativa del reddito di cittadinanza
Abbiamo sostituito l'idea che l'Italia la persona
Le persone che costituiscono il nostro Paese si debbano costruire attorno al lavoro
Pensando che sia un equipollente funzionale il reddito al reddito non è un equivalente funzionale del lavoro è una cosa diversa
Il reddito certamente può e deve conseguire proporzionata mente al lavoro
Ma non è la stessa cosa
Abbiamo pensato di attuare politiche che in qualche modo allontanassero i cittadini dal lavoro e guardate che quota cento è esattamente questa politica
Paradossale ci è stato ricordato prima
Dal sindaco Gori che ringrazio moltissimo perché ha fatto una relazione da professore indicandoci tutta una serie di dati che mi consentono quindi di dare per era acquisiti a un Paese con una conformazione demografica molto particolare il nostro pochi giovani molti anziani
Cosa facciamo noi anticipiamo l'uscita dal lavoro
Allora quando ci si trova di fronte a una situazione così grave che investe così profondamente il fondamento della nostra società le dobbiamo riconoscerlo
Dobbiamo porci una domanda a costo di essere un po'vetero recupera una antica domanda che fare
Io credo che l'unica cosa da fare è ribaltare la prospettiva
E illuminare di qualità il lavoro
Oggi il problema più grande
Il credo che ormai ce ne stiamo rendendo conto anche leggendo le statistiche rispetto al lavoro non è tanto la quantità di teste
Di persone che hanno un quali una qualche forma di lavoro
Ma è la qualità del lavoro che hanno le persone
Paradossale
è stato che ci è stato fornito circa il picco di occupazione che avremmo raggiunto proprio in questi in questo periodo
A fronte di una percezione assolutamente diffusa
Che il lavoro non è sufficiente a garantire il reddito necessario per arrivare alla fine del mese come mai perché non si è investito sulla qualità del lavoro
E guardate che per investire sulla qualità del lavoro
Non è che ci sia bisogno di operazioni
Straordinariamente innovative basterebbe fare quello che hanno fatto tanti altri paesi
E possibilmente i Paesi vicini a noi
Basterebbe fare quello che è stato fatto in Olanda che è stato fatto in Francia che è stato fatto in Germania
Investire sulla formazione delle persone
La sfida del lavoro non può che essere portare competenze nelle persone
La sfida del lavoro non può che essere rafforzare i servizi e in particolare i servizi pubblici che garantiscono al lavoro
Quella grato di professionalità
E non era un riflesso
Delle degli enti di formazione non è riflesso dei cataloghi di corsi messi a disposizione dalla formazione corrente
Ma è lo specchio delle competenze richieste dalle imprese un'operazione che nel nostro paese non si è mai fatta un'operazione che nel nostro Paese è stata sistematicamente negata io non credo a caso
Quella dello scollamento fra mondo della formazione
E mondo della domanda di competenze
Io credo che noi dobbiamo stringere un patto e questo forse veramente la sfida più grande e più interessante in questo momento
Un patto fra quelle che una volta noi chiamavamo parti sociali
L'altro non sono che poi le parti produttive del Paese
Siamo al nord il nord produttivo credo che se non parte da qui un patto con le parti sociali cioè con la parte produttiva del Paese
Non può partire da nessuna parte
E il patto deve essere un patto sull'innalzamento della qualità
Professionale
Di tutta la nostra popolazione attiva ricostruendo la filiera delle competenze fin da quando si è ragazzi
Avendo ben chiaro che la persona a un percorso di vita che inizi a dalla scuola
Continua
Nella costruzione di un indirizzo professionale ma che questo indizio professionale non può essere lasciato al suggerimento del Papa dello zio o dell'amico imprenditore o medico
Ma deve essere strutturato attraverso
Un orientamento
Competente
Assolutamente presente nelle scuole fra i ragazzi accompagnato da servizi all'altezza
Della migliore standard europeo
Perché continuare nelle fasi di discontinuità perché il lavoro oggi è un lavoro in continua evoluzione
Ci sono studi che ci dicono che chi oggi si affaccia al mondo del lavoro avrà mediamente siamo sempre alle medie Trilussa né ma avrà mediamente sette fasi di discontinuità
Cosa facciamo in queste fasi discontinuità lasciamo le persone da sole
Lasciamo che si arrangino lasciamo che siano le inventino
Un lavoro continuiamo a fare
è quella giochino del ama se sei bravo se sei in gamba Ysaye ricostruire no noi dobbiamo creare una struttura che prende tutti
Tutti i colori coloro che perdono un lavoro che si trova in una fase di discontinuità
E li accompagnano secondo
Un profilo delle loro competenze del loro passato verso nuove professioni che sono richieste dal mercato del lavoro
E infine dobbiamo avere
Il coraggio metterla i pensare che il lavoro sì i problemi del lavoro si risolvono a ogni legislatura con una nuova riforma dei contratti
Con una nuova riforma delle regole in ingresso con una nuova riforma delle regole in uscita
Diamoci pace io propongo una moratoria sulle riforme del lavoro
Io dico
Che se c'è una cosa in cui questo Paese
Non ha mai investito è la Executive donna è l'implementazione sono in servizi sono quegli sportelli ai quali i cittadini e vi invito ad andare nei servizi nei centri per l'impiego i cittadini si rivolgono quotidianamente e devono avere risposte risposte efficienti risposte moderne
Non semplicemente quello che purtroppo anche se mi meritoriamente ma purtroppo è soltanto una sorta di accompagnamento psicologico
Noi dobbiamo avere il coraggio di investire sulla pubblica amministrazione sulla macchina su un rilievo enti che erogano servizi abbiamo il dovere
Di
Credo realizzare un obiettivo nel nostro Paese
Che non è quello della lifestyle mentolo immensa cioè lavoro per tutta la vita ma è il leit anche erano cioè la persona compresa incarico per tutta la vita grazie
Grazie mille professore per il suo intervento sporto per aver parlato di formazione che per noi giovani è un tema importantissimo in questo momento storico per entrare nel mondo del lavoro
E adesso per noi un grandissimo onore dare il benvenuto a un ministro che ha gestito una fase una delle finanziari più difficili degli ultimi anni e lo ha fatto non soltanto evitando l'aumento del l'aumento dell'Iva ma lo ha fatto anche riuscendo a innovare a tenere insieme le esigenze di tutti ma soprattutto le esigenze del Paese e delle persone
Il ministro dell'economia e delle finanze Roberto Gualtieri
Ma grazie davvero trovo davvero
Opportuna
Tempestiva importante
Questa iniziativa è questa che apre
Una fase di ascolto
Capillare di discussione
E di rilancio
Dell'iniziativa politica e di governo noi abbiamo approvato
Una manovra difficile impegnativa con successo penso che ci consente di voltare pagina e di aprire su basi solide
Una nuova stagione di sviluppo rientrata all'equità l'innovazione alla sostenibilità ambientale alla coesione sociale e territoriale
C'è bisogno perché questa stagione
Mi spieghi le sue potenzialità con successo
E le forze politiche che il Pd in primo luogo svolga la sua funzione di motore e protagonista di questa fase assicurando coerenza all'azione del Governo alla sua visione alla sua narrazione
E anche costruendo aiutandoci a costruire e necessarie alleanze sociali e territoriali
Che servono per dare a questa azione il rilancio la forza il respiro necessari e in questo quadro non c'è dubbio che il Nord svolge una funzione decisiva
E la svolge in un senso duplice
Perché il nord è
Il motore economico-produttivo del Paese
Cuore del suo tessuto imprenditoriale delle sue energie innovative e se quindi noi non vinciamo la partita
Dello sviluppo dell'innovazione della sostenibilità qui al Nord non saremo in grado di vincerla del Paese
Tutti i grandi nodi strutturali che da tempo da troppo tempo il Paese
Porta con sé e che sono stati con puntualità identificati nella bella introduzione di Giorgio Gori
Richiedono una capacità molto forte molto incisiva di affrontarli a partire dalle risorse e dall'energia e dalle potenzialità che ci sono qui nel Nord
E al tempo stesso Nord svolge una funzione decisiva perché quella grande operazione di ricucitura del Paese di ricomposizione delle sue fratture sociali e territoriali che è condizione necessaria per il successo di quest'operazione di rilancio
Non solo non potrà avere luogo se il Nord non dispiegherà fino in fondo tutte le sue potenzialità diciamo così modernizzatrice e civili
Ma al tempo stesso richiede anche una capacità specifica
Di ricucire ricomporre le fratture interne al nord di costruire quell'alleanza tra città era interni a cui anche è stato fatto riferimento queste fratture queste allargamento delle differenze tra centri cosmopoliti più avanzate le aree interne che non solo costituisce un freno di tipo economico al dispiegamento di tutte le potenzialità produttive del norma al tempo stresso anche principale bacino da cui si alimenta
La destra nazionalista e populista
A questa strategia di rilancio e di ricucitura la manovra che abbiamo approvato da delle basi solide e credo sia bene acquisire la piena consapevolezza di questo fatto non solo per il legittimo orgoglio che credo dobbiamo avere di aver saputo prendere
Il Paese per i capelli vorrei dire proprio sull'orlo del baratro un baratro che rischiava di mettere in discussione persino la stessa collocazione europea
E di averlo messo in sicurezza sul sentiero di crescita e di sviluppo
E di stabilità ma perché molte delle misure che abbiamo costruito adottato sia pure in un quadro inevitabilmente limitato di risorse rappresentano la base di questo lavoro di unificazione e di rilancio di cui ora dobbiamo essere protagonisti
Una grande operazione di implementazione e di riforma che deve partire risultati più significativi che abbiamo raggiunto che abbiamo raggiunto con una forte dose vorrei dirlo di necessaria discontinuità rispetto all'impostazione del governo dominato dalla lega abbiamo ereditato una manovra possibile quasi già scritta basata sul fondo
Toni sulla fatta sa sul taglio al welfare ai comuni sul conflitto con l'Europa Sud zero misure per lo sviluppo la crescita e l'innovazione
E siamo riusciti non solo a evitare l'aumento dell'IVA
Ma di farlo senza inutili
Conflitti con l'Europa e anzi conciliando la necessità di dare il necessario impulso e sostegno alla crescita con la salvaguardia dell'equilibrio della finanza pubblica
E anche impostando alcune linee di azione strategica e ora richiedono di essere implementate rafforzate
E richiedono anche di avere una più percepibile visione ed obiettivi concreti e devono essere destinati anche a partire dalla necessaria capacità di riconoscere visita di unire il Paese mi anche di riconosce nelle sue diversità abbiamo rafforzato e rilanciato gli investimenti pubblici e privati
Uno sforzo molto significativo soprattutto tenuto conto dell'impegno disattivare ventitré miliardi di Iva dieci miliardi di investimenti pubblici aggiuntivi nei prossimi tre anni
Un una dote molto significativa rivolta direttamente agli enti locali in particolare ai comuni e poi sei miliardi di sostegno agli investimenti privati dell'impresa a partire da quelli innovazione e poi l'avvio della riduzione della pressione fiscale con i primi tre miliardi per l'intervento sul cuneo
E poi misure significative di sostegno Alguersuari alla famiglia
All'abolizione superticket
All'intervento sulle rette degli asili nidi nel quadro del piano per la costruzione rilancio i nuovi asili in tutto il paese
E lo abbiamo fatto
Scegliendo la strada opposta da quella dei condoni
Cioè la strada di una seria impegnativa strategia di lotta all'evasione fiscale
E costituisce una delle principali sacche di inefficienza strutturale di questo Paese paese che non può andare da nessuna parte non può costruire nessuna seria politica di crescita di sviluppo
Se non saprà affrontare queste norme gatte vede centonove miliardi l'anno di evasione fiscale
E quindi le misure che abbiamo preso sono importanti
Dettagliate
E le stime che gli abbiamo attribuito sono stime prudenti e devo dire peraltro che l'andamento delle entrate che già stiamo riscontrando negli ultimi mesi dell'anno
Anche grazie alla lamentazione della riforma della fattura elettronica ci dice che siamo sulla strada giusta
E possiamo recuperare risorse importanti
Per le politiche pubbliche
E per il sostegno sulla base di un sistema fiscale che dobbiamo riformare semplificare ma che deve essere deve rimanere ispirato al principio della progressività delle imposte
E l'elemento base intorno alla quale si fonda nel modello sociale europeo
La possibilità
Di uno Guelfa al pubblico e universale
E noi dobbiamo difendere e rilanciare che abbiamo iniziato a farlo proprio con questa manovra
Che ha realizzato anche un componente di spending review ma non ha toccato un'europa sulla scuola sulla sanità sulla ricerca che invece ha rafforzato e finanziato
Adesso dicevo si apre una fase importante di implementazione da un lato e di riforme e non abbiamo rientrato e che dobbiamo avviare di cui dobbiamo essere protagonisti dobbiamo innanzitutto e penso che riusciremo a farlo già a partire da questo mese varare il decreto che consenta di sbloccare di allocare questa prima tre miliardi di riduzione del cuneo che penso potranno dare un primo significativo sostegno non solo ai redditi bassi ma anche i redditi medi bassi
E dobbiamo collocare questo primo azione questo atto su cui siamo la fase conclusiva mi aspetto anche un confronto con le parti sociali prima di arrivare al varo del decreto dobbiamo collocare questa prima misura
All'apertura di un tavolo importante su una riforma fiscale che è necessario in questo Paese per semplificare il nostro sistema fiscale
Per alleggerire il carico fiscale sul lavoro e sull'impresa e per consentire quindi è di avere una base importante per un rilancio nel segno della crescita e dell'occupazione
E poi c'è il grande tema
E
Realizzare
Quello che abbiamo annunciato quello per cui abbiamo varato
E stanziato risorse importanti quello per cui stiamo negoziando e discutendo nel quadro europeo che è il concorso italiano
A quello che io vorrei chiamare un solo impegno il PIL my brain è Innovation duty che è la grande sfida nazionale e continentale
Per il rilancio dell'Europa intorno ai principi dell'innovazione della coesione e della sostenibilità e qui si pone un tema specifico che è giusto declinare con particolare forza e nettezza proprio qui al nord
Tema che voglio raccogliere le sollecitazioni che venivano anche dell'introduzione di Giorgio Gori e cioè la nostra capacità non solo di stanziare risorse non solo auspicabile mentre di essere in grado di sbloccare mobilitare rapidamente
Tema su cui siamo impegnati so che poi l'amica e collega Paola De Micheli è particolarmente impegnata sul settore delle infrastrutture dei trasporti ma dobbiamo anche riuscire a concorrere a indirizzare queste risorse importanti pubbliche e private
Verso intorno a una inedita nuova politica industriale
Italiana ed europea
E ci consenta di affrontare i grandi nodi di fondo
Ma quali dipende il futuro del Paese la sua capacità di affrontare di reggere questa grande frontiera questo grande salto che quello dell'innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale
Su cui si misurerà la nostra collocazione futura nella divisione internazionale del lavoro e la nostra capacità di assicurare crescita e prosperità condivisa e qui non dobbiamo semplicemente enunciare un tema ma dobbiamo avere la capacità anche sulla base di un ascolto
Che dobbiamo fare capillare di entrare nel merito e di pacchi di capire cosa dobbiamo fare concretamente se vogliamo difendere irrobustire la competitività di quelle filiere industriali che ci consentono ancora di essere un Paese prospero
Con una forte per formarsi di produttività
Capace di esportare di competere in settori chiave dobbiamo migliorare il presidio il posizionamento in segmenti
A medio alto valore aggiunto di alcune catene globali di produzione del lavoro la meccanica strumentale la robotica l'automazione industriale l'Automotive la farmaceutica la microelettronica
Ma anche sa per presidiare rilanciare settori fondamentali per un grande Paese manifatturiero come la siderurgia e la chimica
Adattandoli aggiornandoli alle sfide di questo tempo
Occorre sostenere la competitività di questi settori anche con strumenti nuovi
Nel quadro di questa riflessione in corso in Europa che ha portato all'individuazione di nove filiere strategiche
A sostegno delle quali occorre mettere in campo strumenti innovativi individuare delle missioni degli obiettivi chiari e far confluire risorse a sostegno dell'innovazione della competitività questo quadro dobbiamo saper far leva sul nostro tessuto e far crescere in particolare nostre medie imprese e devono assumere la guida
Di filiere sappiano coinvolgere anche le imprese più piccole e dobbiamo farlo sapendo quali sono le sfide concrete che abbiamo davanti a noi molto concreti
Dobbiamo avere la sobrietà delle enunciazioni l'umiltà dell'ascolto e la concretezza dell'azione
Noi sappiamo faccio solo degli esempi per dare il senso del tipo del lavoro con un ascolto con iniziative come queste dobbiamo sviluppare si sta sviluppando un grande cambiamento non abbiamo votato c'è Patrizia i miei colleghi al Parlamento europeo che saluta abbiamo dato degli obiettivi molto ambiziosi ricordate di riduzione delle missioni
Questo sta cambiando completamente
Piani produttivi dell'intera filiera mondiale dell'automotive con conseguenze enormi che vanno a cascata sulla nostra filiera della componentistica allora noi siamo in grado di mettere in fila delle azioni che aiutino l'innovazione la riconversione di questa filiera per metterla in grado di reggere di svolgerlo stesso ruolo di guida di protagonista nella transizione verso la mobilità sostenibile siamo in grado di farlo dobbiamo farlo e quindi dobbiamo mettere in campo strumenti nuovi io rido quando c'è questa discussione un podio logica pubblico-privato
Statalismo mercatismo qua siamo in una fase nuova in Europa in tutto il mondo allora non si tratta di Sestri più statalisti o più mercatisti si tratta di capire come noi
Con gli strumenti di cui disponiamo nazionali ed europee concorriamo per esempio a creare una grande piattaforma che dia garanzie sostegno a questa filiera per la sua riconversione la sua innovazione
Dobbiamo capire come entri nella settore della meccanica strumentale noi sappiamo collegare le eccellenze che abbiamo nel settore della robotica dell'intelligenza artificiale le eccellenze che abbiamo nei centri di ricerca ed innovazione
E sa per collegare ibridare la nostra capacità la nostra leadership mondiale la produzione di macchinari con l'intelligenza artificiale e sapersi far fare quel salto
Della catena del valore a quella filiera produttiva dobbiamo fare operazioni di questo tipo sul fronte dell'innovazione sul fronte della sostenibilità
E al tempo stesso un'emergenza urgenza perché se noi non rispettiamo quegli obiettivi ambiziosi che ci siamo odiati non concorriamo a farli rispettare
In tutto il mondo concorrendo a una civilizzazione e trasformazione in senso sostenibile dei processi a livello mondiale non come pianeta non andiamo da nessuna parte alta in possesso dobbiamo sapere che questa è una straordinaria opportunità
In cui peraltro esprimiamo delle eccellenze a livello europeo e mondiale
Innovazione di sviluppo del nostro sistema produttivo che è fatto di cose molto concrete allora noi stiamo facendo questo noi stiamo lavorando partendo da una crisi come quella di Ilva per fare di Van grande polo europeo
Della produzione di acciaio dei carbonizzato
E intorno a questo vogliamo che appunto era le cose siamo emergendo anche vediamo un po'notizie positive dal punto di vista anche dell'inclusione di questo all'interno del just Transition Fund e Plinio Roppi until deve essere un pezzo delle European Green new deal all'esperimento che stiamo facendo a Taranto
Così come lo ricordava Elena Granata
Le cose
Enormi potenzialità dello sviluppo del tema dell'economia circolare che non è solo una questione di
I micro interventi ma la costruzione di filiera importanti e da da dai rifiuti alla plastica il piano della plastica che siamo sviluppando alla produzione di energia verde o di spiegare enormi potenzialità grande funzione Diab
Energetico di un Paese affacciato del Mediterraneo che può attraverso la produzione di energia verde in Africa
E nel Paese svolge una funzione per la trasformazione del mix energetico europeo noi dobbiamo fare questo tipo di cose abbiamo stanziano le dice dobbiamo esprimere una guida una funzione una leadership e una capacità di dialogo e di ascolto
Così come sul grande tema
Per la coesione sociale e territoriale
Va be'adesso dobbiamo darci io penso forse dobbiamo poi avremo arieti un seminario importante in cui specificheremo individueremo crono programma un agente il nostro specifico contributo alla seconda fase dell'azione del governo ma io penso abbiamo farlo sulla base dell'implementazione delle linee di azione che abbiamo rubato
Abbiamo stanziato le risorse per arriva la sostanziale gratuità delle rette degli asili nido di chi già va negli asili nido
Dobbiamo realizzare un aspirante piano di costruzione degli asili nido per finalmente sanare questo che vergognoso tra l'Italia e gli altri Paesi d'Europa dobbiamo farlo dobbiamo darci un cronoprogramma dobbiamo darci degli obiettivi
Dobbiamo rendere efficiente energeticamente efficienti tutte le scuole del Paese affrontare seriamente il tema
Per il
Del territorio della risanamento ambientale delle bonifiche abbiamo un enorme lavoro al quale dobbiamo dare una visione e delle gambe politiche e sociali e credo dobbiamo farlo appunto a partire da un ascolto serio e attento
Della unità nella diversità che caratterizza il nostro paese delle energie e qui come in altre zone del Paese ci sono delle loro specificità
E io sono d'accordo con quello che diceva anche Peluffo che il quadro dell'autonomia differenziata nelle forme delle modalità solidali e inclusive
Cui si sta sta lavorando il ministro boccia può rappresentare anche una cornice per valorizzare le differenze la sussidiarietà in un quadro di unità e di coesione del Paese
E deve essere unico protagonista in una sfida di rilancio che non riguarda solo la congiunture la sventura di aver avuto quel Governo Coni per i danni che ha fatto ma mi dover recuperare un gap storico e più che decennale
Ma anche l'opportunità che possiamo avere di svolge una funzione di guida grandi sfide che a livello europeo si stanno determinando
Per realizzare il rilancio del processo di integrazione intorno agli obiettivi dell'innovazione della sostenibilità e della questione è una grande sfida è una grande opportunità è una grande responsabilità
E penso il governo può assolvere svolge il suo compito la sua parziale compito solo dentro un quadro di dialogo di coesione di unità e di appunto di costruzione di una grande alleanza politica e sociale
Per lo sviluppo e per il rilancio del futuro dell'Italia partiamo da qui partiamo dal nord proseguiamo questo grande viaggio tutti insieme grazie
Ringrazio nuovamente il ministro Gualtieri
Stato bello notare all'interno delle parole del ministro Gualtieri un tema ricorrente è un tema che per Mega è abbastanza normale perché noi siamo nati con due cittadinanze quella italiana e quella europea e sentiamo sulla nostra pelle entrambe queste cittadinanze
E allora questi temi il lavoro lo sviluppo l'ambiente nelle parole del ministro quartieri molto spesso si sono mischiate con livello europeo con il rinvio di al col futuro dell'Ilva con la necessità di tutelare la filiera dell'automobile tutte cose che non possiamo fare da soli
è per questo che il prossimo panel mette in relazione questo territorio
Questo il nostro Nord non solo con l'Italia ma anche con l'Europa
E lo fa grazie ai nostri europarlamentari che abbiamo eletto da poco con grande orgoglio nel nel nostro collegio
E per aprire gli interventi dei nostro parlamentari uno con le loro specificità
C'è una persona che permea anche un valore affettivo perché è uno di quei giovani che è riuscito a rinnovare la classe dirigente del partito democratico ed è oggi il nostro capo delegazione all'Europarlamento e quindi ad un grande applauso per Brando degli sei
Va be'dopo questa presentazione posso solo deludere Elisa
No buona sera a tutti grazie di questa opportunità per riflettere insieme su come fare un passo avanti nella riflessione comune abbiamo sentito già tantissimi contributi importantissime un passo avanti nella nella riflessione sul rapporto fra l'Italia e il suo Nord e l'Europa mi permetterò di introdurre alcuni temi che peso saranno toccati poi specificamente dai colleghi eurodeputati della delegazione è stato ricordato europea
Del Pd colore oggi di guidare coi nelle conclusioni del ministro Demicheli lo diciamo sempre che il nord dell'Italia e l'aria più europea del nostro Paese certamente la più integrata con le dinamiche europee economiche non solo è vero lo è ma non sempre le classi dirigenti sono all'altezza di questa vocazione di collegamento fra l'intero Paese la dimensione dell'Europa voglio ricordare una premessa che proprio in questi giorni la giunta leghista di questa Regione ha tagliato come denunciato con forza dai consiglieri regionali del partito democratico del trentatré per cento i fondi per l'assistenza ai disabili gravi
Non è affatto europeo tagliare sui diritti dei più deboli non è affatto degno dei valori profondi dell'Europa su cui si è fondata la nostra Costituzione europea quindi serve un Nord che sappia ovunque a ogni livello istituzionale tutelare i diritti di tutte e tutti che sostenga chi vive situazioni di vulnerabilità di ogni tipo lavorando anche con l'Europa per esempio nella lotta a povertà e l'inclusione sociale
Perché come abbiamo sentito dire anche in questi giorni non c'è nessuna libertà se non si sa come arrivare alla fine del mese
Questi non sono solo temi per regioni più arretrate economicamente perché io mi sto occupando più direttamente del tema della povertà infantile e come i colleghi che sono qua Patrizia Irene Pierfrancesco sappiamo che anche nel nord Italia per esempio la povertà educativa nella sua manifestazione dell'abbandono scolastico precoce un tema su cui c'è ancora da combattere una lotta senza quartiere anche qui non solo nelle regioni più in difficoltà e per fortuna il nostro Governo nel abbiamo sentito anche nelle parole del ministro ha iniziato a lavorare anche su questo c'è il grande tema della burlone ha parlato molto bene il professor Del Conte non devo ritornarci la formazione continua dei lavoratori l'incontro fra competenze e domanda di lavoro tutti temi molto europei
Noi qui al nord abbiamo modelli che funzionano che possono funzionale per l'Italia e per l'Europa con anche un miglior utilizzo
Dei fondi europei esempi importanti serve migliorare come è stato detto anche dal sindaco cuori il tema sul tema dei salari e produttività facendo in modo che questi due fattori si agganci nove la mente come non è sempre accaduto
Come ci dicono i dati un patto vero da fare con il mondo produttivo lavoro sa ordinario secondo me è iniziato già lavoro sognato da fare ma che è già iniziato con il nostro Governo l'impegno che ha raccontato il Ministro Gualtieri lo abbiamo appena ascoltato un maestro per me al Parlamento
Europeo oggi fautori insieme agli altri ministri al nostro partito di un mezzo miracoloso partito guidato da Nicola Zingaretti che ringrazio anche oggi per essere qui perché come è già stato detto la presenza e la volontà di incontrare ascoltare non è affatto scontata lo diceva Giorgio Gori la sua introduzione la differenza fra la statura dei leader e l'arroganza del capo come è stato detto in passato dicevo è stato fatto un mezzo miracolo con questa finanziaria col blocco dell'aumento dell'Iva la riduzione del cuneo fiscale gli investimenti sulle famiglie gli asili nido tutti i temi su cui l'Europa le famose raccomandazioni della Commissione europea ci indicavano una strada che non veniva percorsa per lo meno dal precedente
Governo l'abbiamo iniziata a percorrere una strada di sviluppo e c'è da fare di più certamente soprattutto al Nord del Paese credo che questo piccolo miracolo e quello che inizieremo a fare ancora meglio nel nuovo anno lo dovremo saper raccontare meglio abbiamo a volte forse avuto problemi nel farci capire io credo si debba continuare in questa direzione continuare a strada di ridurre la burocrazia quando inutile combattere l'evasione fiscale va ricordato bene il ministro quale pesa su di noi anche transnazionale grande battaglia
Europea investire in innovazione sostegno all'impresa l'Unione europea ci ha dato fiducia anche con questo certa un livello di deficit perché perché abbiamo un governo che non dice più come accadeva col precedente al mattino usciamo dall'Eur al pomeriggio vogliamo sedere ai tavoli che contano oggi la stabilità è un valore
La fiducia in sede europea è un valore e quello spread nei costi del nostro debito che abbiamo ridotto quel conto del Papeete di più di sette miliardi di euro che abbiamo recuperato nell'interesse di tutti i cittadini
Oggi io sono relatore generale per il Parlamento europeo del programma mercato unico quasi dieci miliardi di euro almeno nella proposta che insieme al mondo produttivo stiamo difendendo di dimensione
Finanziaria per le imprese che innovano per la competitività
Per la lotta ai prodotti contraffatti per l'accesso al credito
C'è bisogno di un'Europa su tutti i fronti pienamente impegnata spinge il motore produttivo del nostro Paese sostenendo gli investimenti sostenendo l'impegno per lo sviluppo sostenibile ha parlato bene chiaramente Elena Granata
Non ci ritorno ma dobbiamo dire con chiarezza che anche questo impegno per l'ambiente possiamo farlo possiamo portarlo avanti difendendo la competitività delle nostre in prese a volte di angolo realizzate delle contrapposizioni ingenue e a uso e consumo di dividendi elettorali c'è oggi la proposta per esempio a livello comunitario sul tavolo anche della Commissione europea ne ha parlato più volte
La presidente von der Leyen della carbon border tax per rendere più costoso fare entrare in Europa le merci di quei Paesi che non seguono oggi gli standard ambientali che noi chiediamo alle nostre in paese e per usare quelle risorse in più proprio per sostenere la lotta al cambiamento climatico e la transizione l'adeguamento agli obiettivi ambientali chi dice che dobbiamo scegliere
Fra la lotta al cambiamento climatico lo sviluppo cerca solo un piccolo vantaggio elettorale sulle spalle e contro gli interessi degli italiani e degli europei
L'importante anche per queste usare la forza dell'Europa unita quell'interesse nazionale
Del nord Italia dell'Italia intera di lottare insieme come Europa
Quei nazionalisti finto sovrani visti sono nemici dei nostri veri interessi di un Paese manifatturiero di un Paese fortemente integrato nel mercato comune europea o strumento di crescita e di pace
Da ultimo citò il tema delle infrastrutture per concludere ne parlerà in conclusione il ministro De Micheli che stava seduto su questi temi un grande lavoro lavoro straordinario anche di presenza nei luoghi più difficili un tema questo della connessione con l'Europa che passa proprio da qui esso da una connessione fisica
E delle infrastrutture digitali tema su cui stiamo lavorando fortemente a livello europeo e sarà un tema centrale quello della infrastrutturazione digitale della nuova legislatura europea da poco iniziata
E dico e parlo di questo da ligure la persona che vede la sua regione martoriata dal dissesto idrogeologico
Da infrastrutture non adeguate da una regione a con una guida inadeguata spero che anche questo
Cambierà con le elezioni regionali con il secondo round quello dopo Emilia Romagna e la Calabria abbiamo bisogno di dare risposte al bisogno dei cittadini di non sentirsi isolati da un punto di vista dei trasporti e della connessione con il mondo e con l'Europa appunto
Un'Europa che può fare molto deve fare di più in conclusione del suo intervento il ministro Gualtieri ha ricordato la conferenza sul futuro dell'Europa che partirà
Nel nell'anno due mila venti un grande momento di confronto per capire come far funzionare meglio la nostra Europa un'Europa che ha bisogno di essere più unita più democratica più in sintonia con le sfide della globalizzazione di oggi c'è molto da fare come diceva un grande italiano un nostro padre fondatore Altiero Spinelli la via da percorrere non è facile
Ne è sicura ma deve essere percorsa lo sarà grazie
Ringraziamo Brando per i sei
Adesso introduciamo appunto la seconda ospite di questo panel
Ci tengo molto alla sua presentazione perché c'è un tema di cui vorremmo a per cui vorremmo spezzare una lancia in favore che è il tema della partecipazione delle donne in politica
Le donne in politica sono ancora molto molto poche lo sappiamo ma ci sono poi soprattutto alcune materie particolari su cui le donne
Ci sono ancora di meno una di queste è proprio l'economia e quindi per me è un grande onore presentarvi e introdurre Irene Tinagli presidente della Commissione affari economici dell'Unione europea
Grazie io vi ringrazio vi ringrazio per questa opportunità importante di riflessione che ringrazio per la bella introduzione
Vuole importante che che chiesto e che stiamo in realtà cercando di svolgere in Europa insieme con Roberto Gualtieri ma anche compattezza con la squadra comprando stiamo cercando con Paolo Gentiloni che adesso è alla commissione ruolo importantissimo stiamo cercando di riportare l'Italia nelle sedi europee da dove diciamo era rimasta un po'assente purtroppo con gravi anche danni proprio anche per i nostri territori non ci stiamo accorgendo proprio ora anche a questo inizio
Legislatura divari ieri beghe che vengono fuori semplicemente per incuria per noncuranza perché si sono sviluppati dei tavoli delle trattative che si sono a lasciate quell'orrenda del Governo precedente che poi ora cominciano a presentare il conto quindi non c'è solo il conto del Papeete in Italia ci sono anche altri punti che ogni tanto vengono fuori a Bruxelles e e ora finalmente siamo diciamo una squadra che sta lavorando molto bene insieme cercando anche di porre le basi per quelli prossimi interventi ci sono tantissimi temi Brando ne ha citati alcuni già Roberto Gualtieri
L'aveva accennati
Che saranno importanti e fondamentali per l'Italia in particolare anche per il il Norditalia che ha un tessuto produttivo industriale una vocazione diciamo proprio dire economica importante il motore d'Italia noi siamo io sono cresciuta fin da bambina pensare al nord Italia in particolare a Milano dove poi mi sono trasferita da giovani già per studiare perché era il motore dell'Italia dove si va a cercare opportunità perché dove le opportunità
Si realizzano non la ricchezza viene da qua
Ed è vero è vero ancora oggi è in particolare penso a Milano che in questi anni ha fatto un è un'esplosione un boom non solo sul la parte industriale produttiva ma sull'innovazione la ricerca il turismo cioè Milano è diventata una città che ha vissuto sta vivendo anche
Un boom turistico e altre grandi città anche proprio qua della Lombardia abbiamo Giorgio Gori Bergamo Brescia sono città dove le ancora c'è un tessuto economico forte
Mi fa anche piacere pensare che queste sono città amministrate dal Partito Democratico e penso che ce lo dobbiamo anche ricordare perché spesso ci fa ci piace fare l'autocritica però insomma dove si lavora bene ebbene anche riconoscerlo
Però
Io nonostante siamo qua Milano e ci fa piacere la grande diciamo crescita che quest'area ad altre aree della Lombardia sta avendo
Vorrei che non ci soffermassimo a pensare al nord e in senso più ampio
Noi come parlamentari europei abbiamo fatto una campagna elettorale in un collegio enormemente a coperto e copre ancora me la nostra attività regioni che vanno ben oltre la Lombardia sul Piemonte e la Liguria
Abbiamo avuto la possibilità abbiamo la possibilità spesso va be'Nicola il segretario ce la quotidianamente però insomma ecco io ce l'ho avuta in tempi più recenti di vedere un Nord che sta però diventando molto variegato il nord e non è tutta Milano Bergamo Brescia
A il Nordest ha vissuto in questi ultimi anni e sta ancora vivendo in tante aree delle difficoltà molto forti
Molto spesso legate proprio alla transizione produttiva economica industriale
A alle critiche ci sono delle questioni legate alle congiunture internazionali della globalizzazione alla transizione digitale l'innovazione e non sempre e non ovunque siamo riusciti stiamo riuscendo a far fronte a queste sfide e io quello che vedo che ho visto in questi ultimi anni diciamo mi mi preoccupa molto
Penso in particolare ha tutta l'aria di Torino Torino che la città anche questa considerata una è la culla dell'industriale al mondo dei motori eccetera che d'Italia che ora è diciamo considerata un'area di crisi industriale complessa con grande difficoltà
Ci sono crisi industriali in tante parti del del del Nord
Penso anche per esempio si parla tanto dell'Ilva a Taranto il vano stabilimento a Novi Ligure settecentocinquanta dipendenti
La male una multinazionale tedesca della componentistica auto chiara una sede alla Loggia Torino a Saluzzo accumulo quattrocentocinquantatré lavoratori che adesso sono in in difficoltà non si sa bene in un futuro molto incerto
Lei ci sono tante situazioni difficili delicate crisi tavoli aperti la Liguria
Anche in Liguria ci sono situazioni che sembravano molto in crisi ora sembrano un po'recuperate ma sono situazioni da monitorare penso alla Piaggio a Savona penso alla Bombardier a Vado Ligure dove ancora ci sono delle incertezze ora devo incontrare l'amministratore delegato spero che anch'io di avere maggiori chiarimenti su quello che sta accadendo noi abbiamo un tessuto imprenditoriali e produttivo industriale che si sta Moore molto in difficoltà in tante zone del nord
E non solo industriale non solo industriale
Perché l'economia la crescita in questi ultimi anni è stata legata anche ad altri settori che sono cresciuti la terziarizzazione ma che ora in alcuni comparti sta soffrendo anche lì penso in particolare al commercio
Alla grande distribuzione
Anche su questo fronte noi non non ci pensiamo però guardate penso per esempio in Lombardia il commercio a più del doppio delle imprese di quanto non abbia l'industria sono duecento mila imprese contro novantacinque mila sono realtà importanti
Eppure anche il commercio la grande distribuzione in tante aree sta soffrendo perché è in grandissima trasformazione
è in trasformazione per i cambiamenti dei consumi per l'avvento dell'e-commerce delle nuove tecnologie per la il consolidamento sono grandi difficoltà ci sono crisi aperte norme pensiamo Mercatone Uno nel retail pensiamo anche adesso la fusione Houses Anna Conad e cosa succederà come riusciremo a gestirla
Cosa ne faremo di tutti questi lavoratori che vanno riconvertiti queste sono delle andare enorme su cui noi dobbiamo temere i riflettori accesi accompagnarle aiutarle
Perché se no noi rischiamo veramente prima eravamo abituati a pensare di Bari tra nord e sud ma no io non vorrei che poi noi non ci accorgiamo dei divari che si stanno creando all'interno del nord che per cui avremo poi delle aree di grande polarizzazione di grande crescita con questo che quello che poi comporta anche in termini di gestione delle diseguaglianze
De il il boom delle case che si creano nei pochi poli che crescono molto
E aree che poi si impoveriscono e poi più si impoveriscono e più fan fatidica dopo a recuperarli a riportare l'industria Investimenti e Sviluppo
Quindi io vorrei davvero che facessimo attenzione anche perché ci sono delle strade c'è la possibilità non tutto è perduto
Anche in queste regioni dove magari il tessuto industriale avuto è stata & difficoltà magari si possono cogliere dei segnali inaspettati di vitalità in settori che uno non immaginava io sono rimasta stupita non solo del boom turistico di Milano ma quanto per esempio è cresciuto il turismo anche in Piemonte di quanto è cresciuto l'agroalimentare settori che magari un po'di anni fa non venivano magari percepiti o immaginati come dei motori di crescita
E invece lo stanno diventando cosa stiamo facendo noi per aiutare e sostenere questa transizione come stiamo immaginando dei modelli nuovi di sviluppo che ci portino da un lato a sostenere e difendere il tessuto industriale che c'era e che dobbiamo cercare di tenere perché comunque l'industria
è e resta
Una pilastro fondamentale dell'Italia per comunque una grande manifattura europea ma anche pensare alla una diversificazione della dell'economia che ci consenta di reggere di essere più come si dice crisi gli enti rispetto a certe crisi
Le possibilità ci sono però noi dobbiamo fare molta attenzione monitorare non solo le grandi città ma i territori la Provincia quello che accade
Tutto quello che riguarda lo sviluppo economico produttivo industriale batte nudo sott'occhio costante perché non dobbiamo dare niente per scontato un momento difficile non siamo usciti dalla crisi
è una grande transizione una transizione lunga lunga e qui d'Aubert nove in una visione e dei programmi oltre ovviamente poi guardo anche Paola tutte queste aree hanno grandi difficoltà sul fronte infrastrutturale perché anche su questo fronte il nord e le due cose sono molto collegata sono molto collegate ora ovviamente ci sono dei drammi collegati anche alle questioni ambientali cambiamenti climatici
Le le le diciamo le parti devastazioni che abbiamo visto nell'ultimo anno hanno aggravato ma la situazione i problemi infrastrutturali c'erano già prima
Il Nord Ovest avute ancora delle gravi carenze in alcune aree infrastrutturali che mi hanno penalizzato la possibilità di sviluppo e di crescita quindi le due cose vanno pensate insieme su questo fronte chiaramente l'Europa può fare molto stiamo parlando di Europa sono stati citati degli strumenti dell'opportunità che noi abbiamo inciso alcune anche se alcuni sono già stati citate ovviamente c'è questo quindi il e mi piace molto Roberto la tua suggestione del Women Innovation dei perché noi non possiamo affrontare questa transizione senza un'innovazione a tutto campo che ci aiuti davvero
A fare a compiere questa transizione su tutti i fronti
Il Just Transition Fund cioè questo fondo per accompagnare la transizione perché non ci possiamo illudere di Convertini riconvertire a un intero sistema industriale dalla sera alla mattina sono per certi completi
Che hanno anche dei costi sociali quindi questa è una battaglia che abbiamo abbiamo hanno io sono arrivata da poco è stata combattuta tanto in questi anni lo sto portando avanti adesso questa battaglia
Per far capire che qui c'è bisogno di risorse non puoi pretendere che appunto di riconvertire un'economia dalla sera alla mattina ci sono costi sociali
Legati a queste transizioni hanno bisogno di essere sostenute le persone lavoratori che sono in questi settori in trasformazione Ital Transition Fund sarà uno strumento importante
Lo schema di riassicurazione sulla disoccupazione a cui lavorerà proprio anche il nostro commissario Gentiloni per dare uno strumento a livello europeo per sostenere le i Paesi nei casi di sorta occupazionali gravi si apre tutto nuovo ciclo di fondi europei e qua avremo delle straordinarie opportunità io penso per esempio anche non solo alle infrastrutture ma anche la formazione di cui parlava il professor Del Conte noi qui possiamo davvero immaginare prossimo ciclo di fondi come una grande occasione per ripensare le nostre priorità per riorientare questi fondi sulle nostre priorità e anche poi
Come dire fare in modo che questi percorse siano percorsi di cui noi siamo in grado poi di valutare
L'efficacia in cui siamo in grado di ridire finale quello che non funziona tagliare le cose che non a ci danno risultati e concentrarci su quelle dove noi riusciamo a vedere
Maggio ritorni in termini di intro introduce nel mercato del lavoro di occupazione creata quindi ci sono grandi
Opportunità veramente anche a livello a livello europeo però veramente lasciatemi dire
Perché io lo sto vedendo tanto nessuna di queste opportunità potrà essere utile potrà essere fruttuosa se noi non portiamo gli in quella sede la nostra visione
Noi dobbiamo sapere come usare queste opportunità
Che se il respiro darli da qui ai prossimi cinque dieci anni qual è la visione di sviluppo quali sono le priorità sul fronte dell'industria sul fronte del terziario sul fronte delle infrastrutture
Provare a buttarlo giù un piano è una visione che poi ci aiuti a sfruttarle queste opportunità quante volte ci sentiamo dire e lo vediamo dai dati perché anch'io lo sto vedendo dai dati che l'Italia è fare il fanalino di coda in Europa per l'utilizzo dei fondi europei quante volte ci arrivano e le lamentele da parte di Regioni territorio siamo in ritardo non abbiamo progetti non riusciamo a sfruttare le opportunità e i fondi che sono disponibili
Questo non è non possiamo però scaricare solo sulle spalle di una piccola azienda o di un'amministrazione locale la responsabilità di una visione di una programmazione è una cosa che dobbiamo fare a livello di Paese a livello di grandi sistemi dare degli indirizzi dare delle priorità e fare in modo che poi tutto sia declinato su queste priorità
Alcune le ho citate altri decideranno i miei colleghi Patrizia Di parlerà della ricerca dell'innovazione su cui sta ha fatto e sta facendo tanto
Però ecco io penso davvero che noi dobbiamo fare uno sforzo so che non è facile in un Paese come l'Italia come il nostro dove c'è una grande instabilità quasi cambia governo ogni anno è sempre difficile non si sa mai quanto si riesce a ad andare avanti ma se non lo mettiamo giù un piano una visione noi non riusciremo nemmeno a scaldare i cuori in rispetto anche all'opportunità europee alla direzione in cui noi stiamo andando quindi io penso che questa sia la grande chiamata no che abbiamo noi adesso quello il compito che ci aspetta
è davvero proporre aprire una grande visione che ci consenta di lavorare per un traguardo per degli obiettivi insieme dentro a l'unione europea questa è la nostra sfida grazie
Sono particolarmente contento di poter introdurre anche il prossimo ospite perché è un ospite che porta ha portato a Milano un cambiamento quasi culturale
La mia generazione la generazione degli ioni del dei social che mettono al centro che esaltano il singolo la figura eppure noi qui siamo il partito del noi
E questa persona è una persona che rappresenta quella Milano che ha unito i primi e gli ultimi il centro e le periferie che ha dimostrato che non si può esistere il Giuni senza gli altri
Perché l'ha fatto gestendo anche periodici facilissimi come Assessore del Comune di Milano quindi grazie Pierfrancesco Majorino qui oggi consumare essenziale in Europa
Ringrazio molto per la presentazione come comprandone fatte tenendo ribassi così da non alimentare aspettative mi scuso per la voce ma sono reduce
Dalla bronchite c'è panico tra dovrei esserlo non dovrei più essere non dovrei più essere di quelli che no volevo molto molto brevemente partire dal titolo di questa bella iniziativa da quel unitisi cresce da quel binomio che viene utilizzato in questa iniziativa un binomio che credo per l'altro cioè utile anche sul piano politico partitico difficile da mettere in discussione nella sua efficacia e forse se un contributo l'abbiamo dato in questi anni da Milano è stato proprio quello di dimostrare che uniti si cresce come partito e come coalizione ma soprattutto un binomio al di là di questo interessante perché scomoda due categorie quella dell'Unità e quella della crescita
E io credo che dobbiamo guardarci un po'dentro a queste due categorie che sono proprio il filo che tiene insieme deve intendere insieme l'impegno dei democratici nelle nostre città nella nostra area del Paese così diversificata per l'appunto al suo interno
Nel nostro Paese in Europa
Cioè l'unità come necessità di promuovere la cultura Della capacità di fare sistema di fare Rete come ci si dice sempre come ingrediente questo ad esempio ricordava Giorgio proprio per innovare il welfare va in una dimensione per l'appunto di cambiamento
Di modernizzazione dello stesso
Ma il messaggio dell'unità pure come elemento per promuovere una cultura differente da quella che è sempre il convitato di pietra della nostra discussione di questi anni quella fondata sulla divisione sulla frammentazione sulla paura alimentata dall'incertezza sull'uso dell'insicurezza per far crescere il progetto politico del rancore
E questa unità io credo debba e voler dire anche unità in quanto chiamata in causa la responsabilizzazione dei soggetti per la promozione della persona
E quindi proprio per vincere la scommessa del riscatto dei più fragili la necessità della responsabilizzazione complessiva della società
Guai a pensare che il tema della promozione dei deboli
Di quelli di cui si occupano per l'appunto i servizi sociali eccetera eccetera eccetera sia alla questione tesi servizi sociali adesso magari un po'di Afol Del Prete illuminato del politico appassionato
Esso è un tema che riguarda la responsabilità complessiva e collettiva e questo è vero nel nostro Paese è vero nella nostra area territoriale dove la dimensione della fragilità e non lo dico pensando ai piccoli comuni della Lombardia ma penso pure alla nostra città non va mai rimossa perché non è solo tutto crescita straordinaria qualità della vita e compagnia cantante
E dove quindi abbiamo bisogno di aggregare il massimo delle energie non per essere in tanti a fare un po'di filantropia e compassione
Mettiamo assieme qualche produttore borghese per dare un po'di briciole rimaste
Sul tavolo ma come ad esempio ci poniamo molto più di prima il tema della promozione dei fragili nel lavoro per il loro riscatto e quindi come costruiamo non sono d'accordissimo l'ennesima riforma del lavoro
Ma sì una politica del lavoro che faccia sì che i soggetti a rischio esclusione siano a livelli di dignità messi molto più di prima al centro del sistema produttivo
Anche perché se non facciamo questo
Vediamo crescere proprio nel tempo dell'innovazione nuove diseguaglianze laddove non lo desideravamo affatto
In questi giorni è venuto a mancare un pensatore Retico e complesso che di consiglio di recuperare e leggere vecchi e in capitalismo delle piattaforme ci ha ricordato qualche anno fa purtroppo non sufficientemente da tutti ascoltato o magari interpretato come la dimensione della distribuzione della merce di oggi
E delle opportunità libera e fa crescere anche nuove diseguaglianze
Pensiamo è stato prima ha detto un indicatore straordinario dimmi che riguarda Milano o altre città
Il turismo
Il dibattito in diverse città d'Europa non è più solo quello di come far crescere l'offerta turistica
Ma come riusciamo a evitare che l'utilizzo di Aero B&D massacri il mercato dell'affitto
E non lo dice uno nemico di Airbnb o della innovazione della modernità Malice ad esempio il il classico esempio di commi la dimensione della fragilità può esplodere laddove non l'avevi minimamente preconizzato immaginato e si è tanto detto dei lavoratori di Amazon eccetera eccetera eccetera
Ora quindi io credo che l'unità voglia dire la responsabilità alla cultura della responsabilità e la crescita voglia dire evidentemente la qualità della crescita siamo tutti pacifici rispetto al fatto che Rick le teorie della decrescita porta hanno a scrivere in quel caso magari libri neanche utilizzare leggere e basta ma sappiamo bene che non è sufficiente la crescita come categorie nozione
Altrimenti non ci troveremmo in queste giornate a discutere di redditi e salari nelle stessi momenti nei quali possiamo salutare un indice occupazionale straordinario
Eppure possiamo avere l'indice occupazionale straordinario e giustamente io AN che prima dice siamo ancora in una fase di recessione
Anzi forse siamo dentro una fase di recessione costante
O meglio di diciamo incapacità di ripresa costante che è la più lunga che questo tipo di società ha conosciuto è che questo tipo di democrazia ha conosciuta in questa fase storica
E quindi crescita in termini di qualità pure della crescita e ciò vuol dire ritengo in Italia e in Europa oggetti molto concreti poi delle politiche la politica dell'abitare finalmente e vado a chiudere
Con la ministra De Micheli abbiamo lì un primo pacchetto di risorse interventi sulla questione della casa tra noi possiamo dirci che anche non solo tra noi possiamo dirci che è un'ottima Prima Porta aperta
Ma da
Progressivamente compiuta una strada non è possibile che in questo Paese non ci sia un piano nazionale sulla casa pubblico non è possibile
Ce lo siamo già detti altre volte che se parliamo di piano casa pensiamo a Fanfani in Italia a dire quanto la dimensione della politica pubblica ha ritenuto la questione della dell'abitare non essenziale
Sul terreno dell'offerta da produrre e realizzare vuol dire qualità della crescita formazione lungo tutta la vita
Ora io sono molto contento del fatto che da un po'di tempo in qua
Si fa fatica a discutere male come prima
Di immigrazione e lo ritengo uno straordinario risultato della ministra la Morgese gliel'ho anche scritto gli ho detto guarda possono essere critico su alcune cose magari ma questo è un grande e bel risultato mi piacerebbe però che noi oltre a incassare tra tutti il risultato positivo della fine
Di quella stagione dell'odio
Ci ponessimo di nuovo il tema costruttivamente positivamente di cosa significhi produrre politiche di integrazione
Questione che non è che non c'è più perché non c'è ministro Salvini
La questione dunque della formazione tutta la vita io credo che sia utile anche in questa direzione e se ne sta discutendo di appena parlato poco tempo fa il nuovo commissario al lavoro agli affari sociali europeo Schmitt ma dovremmo io credo farlo con grande Costanza in Italia la questione
Della formazione tutta la vita deve entrare molto di più nelle politiche del lavoro e delle politiche occupazionali anzi deve trovare una centralità nella dimensione contrattuale la detto Landini tra l'altro proprio a Bologna alla nostra Conferenza nazionale molto di più rispetto a quanto è accaduto sin qui
E quindi corpi sociali soggettività politiche che mettono il tema della necessità della formazione lungo tutta la vita con una me un elemento essenziale della politica occupazionale e poi e chiudo giuro davvero il reddito
Possiamo evitare di passare in questo Paese da ritenere un giorno
Quelli che si prendono il reddito di cittadinanza come dei delinquenti o dei parassiti e il giorno dopo non poter neanche dire che quei sette miliardi vanno spesi meglio
Io credo che dobbiamo avere l'obiettivo in Italia ma non solo perché la questione del sostegno al reddito
Taglia completamente le politiche nazionali in tutti i Paesi d'Europa e non casualmente anche essa è al centro della Prima Comunicazione della presidente della commissione fondano l'Allende dobbiamo avere l'obiettivo costruttive possibile positivo
Di a a riaprire la scatola
Del reddito di cittadinanza di ridiscuterne l'efficacia di ridiscuterlo per migliorarlo non per giocare a le bandierine come ogni tanto purtroppo accade
E pensare che politiche sul salario minimo e politica di sostegno al reddito devono viaggiare di pari passo sapendo evidentemente che nell'Unione nelle altre sono quelle che genera hanno i posti di lavoro
Le une e le altre possono essere quelle che concorrono a rafforzare la dignità della persona in un sistema che deve crescere complessivamente dal punto di vista della qualità grazie
Grazie a Pierfrancesco Majorino
Adesso un'altra ospite molto speciale una ministra che in questi in questi mesi ha girato tantissimo l'abbiamo vista ovunque elmetto in testa
Sta facendo una cosa importantissima anche chi vive in una grande città come Mila non sa quanto sia importante
Ricucire le periferie d'Italia con il centro e lo sta facendo mettendoci coraggio mettendoci coraggio e mettendoci la faccia la ministra delle infrastrutture Paola De Micheli
Grazie grazie
Anticipo Patrizia che è stata così gentile perché questa sera
Essendo emiliano romagnola un'iniziativa elettorale
Al fianco di Stefano Bonaccini e quindi appena terminato questo saluto devo correrà in Emilia Romagna
Quindi mi scuso con Patrizia ovviamente con tutti voi vi ringrazio anch'io dalle parole che diciamo sulla parte numerica dei girini per l'italiana sono particolarmente vere sul resto forse un pochettino meno nel senso che centottantaquattro tappe innata quattro mesi ma per delle ragioni che proverò adesso anche a raccontarvi questa sera visto che sono nella nel nella mia casa nel mio partito nel luogo dove mi piace di più stare in assoluto dopo la mia famiglia
Vorrei parlarvi dei del perché d'élite perché vorrei parlarvi
Non di concessioni autostradali
Di disuguaglianze e di lotta alle disuguaglianze non vorrei parlarvi di cemento e di ferro o comunque arrivare a parlare di cemento e di ferro
Animando queste fredde
In realtà queste fredde cose concrete questo freddo pragmatismo di un qualcosa che ha molto di emotivo e penso a quello che diceva prima la professoressa la professoressa Granata
Per l'esperienza che ho fatto in parte in passato sul tema delle infrastrutture e in particolar modo sulla questione della ricostruzione
E soprattutto per l'esperienza di questi mesi
Mi sta rendendo conto di come anche nella discussione pubblica noi dobbiamo provare a riportare la centralità della ruolo delle infrastrutture Rispetto all'esigenza di usarle
Come uno strumento molto potente ovviamente non l'unico ma come uno strumento molto potente di lotta alle disuguaglianze di Lou disuguaglianza che si generano nelle città prima si citava la scelta che abbiamo fatto
Di destinare immediatamente appena arrivati al ministero i due miliardi e duecento milioni sulle questione delle metropolitane
Di destinarne anche altre del fondo infrastrutture di racconto vi racconto poi dopo un episodio particolarmente importante animato dal partito democratico di Torino
Le disuguaglianze tra le città penso per esempio ad una questione che più mi sta particolarmente a cuore anche per frequentazioni storiche
Della differenza che c'è in Lombardia cioè in una delle regioni economicamente più importanti d'Europa non solo d'Italia tra l'infrastrutturazione del nord e del sud di questa Regione
Penso alle disuguaglianze tra le città e le periferie non solo nelle città ma le altre periferie quelle delle are interni are interni delle quali evidentemente mi sono tanto occupati in passato ci siamo tanto occupati in passato
E penso alle disuguaglianza i alle disuguaglianze tra Regioni allora nel sulle disuguaglianze nelle città ne abbiamo fatto questa scelta di utilizzare tutte le risorse che va a mo'di Stoney Bigli anche sul fronte pluriennale per finanziare queste questi strumenti che mettono in relazione le metropolitane le metropolitane leggere comunque questi strumenti di mobilità che mettono in relazione le periferie abbiamo fatto un'esperienza interessante a Torino perché abbiamo scelti legge di Bilancio
Di finalizzare alcune risorse mi del fondo infrastrutture per finanziare la linea due della metro questo aprite che rinuncia a un'amministrazione nella quale noi abbiamo protagonismo ne siamo all'opposizione a Torino
E la discussione che si è generata accompagnando questa nostra scelta è stata una discussione esattamente legata asciutto all'oggetto da addurre cominciare
A progettare e a costruire la metropolitana di Torino della grande risultato che ha ottenuto il partito democratico di Torino è stato quello di imporre attraverso una discussione pubblica vera
Profonda ragionata e anche un po'emotiva il fatto di far partire questa linea dal nord che è l'area di Torino oggi che ha più problemi in termini di periferie dimostrando come una scelta che ovviamente è una scelta del ferro che Hopa mediamente a una scelta che ha un impatto ambientale per una città comunque molto industriale come Torino
Importantissima però prima di tutto prima di tutto la scelta la logica della scelta le ragioni di quella scelta venivano animate dà il tentativo di riavvicinare quella periferia al centro della città
Tra città
Ho fatto l'Expo fatto l'esperienza in questi mesi ma in realtà nasce da prima dalla mia amicizia col partito di Pavia di Mantova e di Cremona in particolar modo di provare a seguire accapigliare nel sud della Lombardia
Quali possono essere le esigenze ai bisogni di quei territori che è vero che sono meno popolati di altre aree della Lombardia ma che non possono rimanere così indietro
Tenete conto che per come l'ho studiata io sono quindici anni che Regione Lombardia non fa un investimento importante nel Sud dalla Regione ecco gli mi sono resa conto di come questa scelta fatta Giada quindici anni fra di noi
Investire
Ha determinato con gli insediamenti industriali già esistenti probabilmente un impatto inferiore ma determinato comunque un ritardo e sul fronte delle imprese ovviamente
Determinante anche per trattenere le persone a vivere in queste are ma determinato anche una fatica maggiore
Per le donne e gli uomini e per le ragazze per i ragazzi che vengono da famiglie con maggiori fragilità ad essere interconnessi nell'area che dalle più grandi opportunità di studio e di lavoro
Di tutto il Paese eppure sono lì
Apporti decine di chilometri ma la qualità della loro vita del loro muoversi del loro connettersi ai centri più importanti per poter studiare e lavorare è una qualità della vita molto molto bassa e non in linea con gli standard che una Regione come questa dovrebbe avere le disuguaglianze tra
Tra città e periferia in particolar modo quelle aree interne qui c'è in corso anche in queste ore una discussione incredibile sul tema delle
Strada in particolar modo delle strade che noi abbiamo ereditato
Dal nostro passato e del delle quali dovremmo essere custodi delle quali dovrebbero essere custodi comuni le Province l'ANAS in alcuni casi seppur limitati le regioni e in altri casi i privati i concessionari guardate
Il tema di riuscire a mettere risorse per raggiungere con più facilità ma soprattutto più insicurezza alleare
Dove s'ci sono bisogno c'è bisogno di avere le gallerie dove ci sono i ponti perché sono appunto are interne
Oggi è diventato un tema determinante per rispettare l'articolo tre della Costituzione non è possibile che per chi nasce in queste aree ci debba essere un maggiore a rischio di sicurezza
Perché si è deciso che le risorse pubbliche Licci dovevano andare meno o non ci dovevano andare per nulla
Allora è del tutto evidente
Che in termini di numero di passaggi che in termini di numero di abitanti queste aree sono meno popolate
Delle altre aree ma noi non possiamo immaginare che smettano di essere popolate
E noi non possiamo immaginare che una giovane un giovane che nasce lì non abbia la possibilità insicurezza di raggiungere i centri urbani per poter appunto realizzare per esempio la propria esperienza scolastica
è professionale mantenendola radicamento di vita in queste aree
E poi tra le Regioni e la grande questione quindi delle grandi opere dei grandi corridoi che l'Europa sulla quali in Europa è ancora parte fortunatamente una grande discussione mi auguro e spero di essere pronta
Per martedì quando per lunedì e martedì quando ci sarà il seminario interno del partito democratico a Rieti
Per poter su questo tema lanciare una proposta importante e impegnativa che non riguarda soltanto la differenza tra regioni del nord e regioni del sud ma guardate pesantemente potentemente le infrastrutture
Stanno differenziando le regioni che guardano modesta rispetto alle regioni che guardano a Est penso a tutto il tema tirrenico rispetto al quale al di là del del del problemi enormi tra marche d'Abruzzo di queste ore
Noi oggettivamente ci siamo dimenticati di discutere e di decidere quello che avremmo voluto fare per quell'area così importante del nostro Paese
Ma perché arriviamo dentro ad una diciamo situazione di ritardo infrastrutturale di questo tipo
Io lo dico con umiltà tutto quello che potrò fare lo farò molte delle persone che sono qui mi conoscono e ci conoscono e sanno che
Che ce la mettiamo tutta a volte facciamo bene a volte facciamo male lo dico con grande umiltà lo dico anche con grande rispetto per chi ha lavorato
Comunque e sempre prima prima di me però io credo che le ragioni che ogni tanto nella nostra discussione interna ed esterna
Riteniamo essere quelle fondamentali per questo ritardo siano ragioni in realtà non
Sono delle conseguenze e non delle ragioni di questo di questo ritardo infrastrutturale il tema della burocrazia il tema delle risorse il tema dei poteri delle Regioni il tema del cambiamento dei poteri delle Province
Il tema diciamo così di tutte quelle che sono le conseguenze di stratificazioni regolamentari e di accesso ai permessi eccetera eccetera
Io credo che su Noemi di esperienza che sta facendo al ministero lo rule queste cose le dico come un atto di condivisione con voi consapevole che magari nel nelle cose
Più delle quali mi sto convincendo possono esserci ancora dei margini di errore
Ma credo che ci sia stata in realtà come ragione fondamentale di questo ritardo un ritardo nella scelta
Politica di dove e come e soprattutto perché fare certi tipi di infrastrutture e di come intervenire su alcuni tipi di infrastrutture credo che la seconda ragione sia stata una inevitabile nella Seconda Repubblica soprattutto e quindi anche diciamo così la riconosco comune attenuante generica necessità di prendere sempre delle decisioni di breve respiro di riuscire ad avere sempre diciamo così qualcosa da raccontare da inaugurare nel brevissimo termine quando invece sulle questioni infrastrutturali
Sappiamo perfettamente che chi finanzia incomincia progetta una cosa
Quasi mai sul piano della vita politica non ovviamente della vita biologica avrà la possibilità di godere dei benefici di quella scelta e la terza ragione
è un una sottovalutazione del fondamentale ruolo della condivisione con delle persone
Con le persone
Fare infrastrutture decidere di cambiare il volto dei territori
Ha un effetto diretto sulla crescita sulla produttività sulla competitività
Ne cito alcuni Bettini che avete toccato nel panel di prima ma
A prima di tutto prima ancora di arrivare al risultato finale un effetto determinante nella qualità della vita delle persone nella qualità della vita del persone mentre fai le cose perché molto spesso in alcuni casi peggiora
Nel mentre apre i cantieri nel mentre fa gli interventi di manutenzione straordinaria su alcune delle infrastrutture già esistenti ma soprattutto cambia il destino delle persone quando le infrastrutture
Le le le termini io mi sono trovata di fronte non ci siamo trovati di fronte in questi mesi
A tante situazioni delle quali non si era stato un passaggio dello Stato il Codice lo preveda un passaggio di reale condivisione con le donne e gli uomini che devono vivere le conseguenze di quelle scelte
Lo dico perché è proprio diciamo nel nostro rapporto anche nello splendido rapporto e quel parco il partito milanese col partito col partito lombardo una delle come si può dire quando mi mi volete far un complimento perché mi vedete magari un po'giù di morale mi dite sempre che sono una donna concreta ed è una cosa molto bella non è che dovete smettere di dirlo quando mi vedete un po'abbacchiato aggiuntiva per farlo
Da ma la verità e che io sono convinta che non esista nessuna possibilità di essere con concreti di essere pragmatici
Di fare le cose poi di vincere le elezioni e di entrare nella vita e nel cuore delle persone di attivare quel processo emotivo che prima la professoressa Granata
Ha raccontato così bene a rispetto ai temi ambientali
Se noi dietro alla freddezza delle nostre scelte concrete
Non ci mettiamo le ragioni profonde per le quali facciamo queste scelte non ci mettiamo una fatica
Enorme nella quale peraltro partito democratico può avere un protagonismo nuovo e straordinario un protagonismo competente
Di condividere con le persone di quei territori le nostre scelte lo abbiamo visto in maniera esagerata se volete sul tema delle grandi opere non lo misuriamo
Quotidianamente con piccolissime ENI con piccoli segnali ma fortissimi che abbiamo anche sugli interventi di medie e piccole
E piccole dimensioni io credo che noi siamo andati al Governo nel momento peggiore della storia delle infrastrutture italiane io non mi ricordo
E da quando sedici anni che mi occupo di politica seppure ovviamente con competenze attenzioni e approfondimenti profondità diverso però io non mi ricordo che tanti problemi arrivassero al pettine fossero arrivati al pettine del nostro recente passato
Tutti in una volta come quelli che vengono raccontati nella discussione pubblica di questi giorni di queste ore di questi mesi
E se è vero che Joy abbiamo la responsabilità di provare a sciogliere questi nodi che sono venuti al pettine è vero che noi dobbiamo provare a reagire si metta un terzo un quarto delle analisi comprovato fare con voi oggi soprattutto qui al Nord
Dobbiamo provare a reagire a quello che sta succedendo
La reazione io credo che possa essere basata su tre fondamentali questioni un pensiero coerente scusa Nicola settimo rubo un molto elettorale dell'atto del tuo primo dato prima campagna
Aler elettorale alle regionali noi dobbiamo provare ad immaginare
Prima di buttarci nella concretezza delle scelte del piano infrastrutturale del futuro immaginare che Italia vogliamo come la vogliamo in ogni suo aspetto infrastrutturale e trasportistico rispetto alla questione dell'impresa e la questione del lavoro rispetta la questione dell'ambiente immaginare e quindi pensare e a riflettere noi dobbiamo provare a condividere il più possibile lo sarò
Che si perde anche un po'di tempo
Lo so
Però se ne condividiamo in passaggi successivi anche quali che vengono in un qualche modo ritenuti questioni burocratiche si possono superare e quindi poi scegliere scegliere guardate che non è vero
Che tutti quelli che ci hanno raccontato fino ad ora che le infrastrutture sono state prioritario nella storia dei tempi di governi che comunque durano mediamente diciotto mesi e quindi hanno un tempo di Scelta complessivamente decisamente breve ma
Ma non è vero che le infrastrutture sono state una scelta prioritaria come leva per l'economia o o come o per altri motivi in questi anni nel nostro Paese e dopo questa scelta di cosa davvero serve di cosa davvero serve alle persone
E per le persone
Essere straordinariamente decisi nel portare avanti
Quelli che sono
Diciamo così per corsie di processi questo non significa che ci dobbiamo al lavare
Diciamo così la la la la coscienza da un intervento di semplificazione e di tutto quello che abbiamo in ballo
Sul tema infrastrutturale regolamento unico qualche intervento sul Codice il rafforzamento delle norme sulla sicurezza del lavoro non voglio lavarmi le mani qui con voi di quello
Ma quella è una decisione conseguente ad un'idea non esiste nessuna possibilità di essere pragmaticamente ha riconosciuti come capaci di risolvere un problema se dietro a quella scelta pragmatica noi non siamo capaci di metterci un'idea e di condividere quell'idea quelle persone non esiste azione efficace
Senza il travolgente potere emotivo emotivo dei nostri valori forse
Nicola che è più bravo di me direbbe senza metterci l'anima anche vicino prima dopo e durante il ferro
E e il cemento secondo me e secondo noi per questi primi mesi l'unica possibilità che abbiamo di farcela anche per rispondere ha un grande tema infrastrutturale che per me è un po'inaspettatamente ma in realtà profondamente riguarda anche il Nord l'unica possibilità che abbiamo di farcela e scegliere
Che le persone ritornino ad essere davvero la misura e la ragione del nostro agire e del nostro decidere grazie
Grazie alla ministra Demicheli per questo intervento molto appassionato e coinvolgente
L'intervento che è nato da una parola la parola molto importante perché può essere declinata che la parola connessione
E quando pensiamo alla connessione con l'Europa
Prima di tutto alla condizione umana di chi in tanti anni non è mai mancata un giorno sui nostri territori a raccontarci con l'ascolto e competenza quello che succedeva ma anche alla connessione pratica del roaming che ci permette da poco tempo in realtà di essere connessi con tutta Europa ecco le pensiamo a Patrizia Toia e a quell'esperienza vi chiedo di fare silenzio perché è una persona che lo merita
E a quell'esperienza che ha insegnato un po'a tutti ma in questi anni e speriamo continui insegnare tanto al Partito Democratico Patrizia Toia vicepresidente della commissione industria ricerca ed energia
Guardate io non lo so non lo so quanto ancora possiamo resistere
So che insomma la capacità di concentrazione a una certa durata qui siamo tutti un po'super
E molto motivati già colpito molto Ski sa chi sente mettere insieme le cose quindi forse abbiamo cuore cinque minuti ma è sicuro che sarà molto così perché l'analisi le abbiamo sentite e quindi grosso rompo dei titoli se mi permettete
Tanto sopra ci vediamo ogni settimana ci possiamo vedere molto più spesso che in altre occasioni oggi ci sono ospiti appunto che più raramente abbiamo occasione di vedere direttamente quindi loro sono i protagonisti la prima cosa è questa somma patto della bellissima
Analisi che ha fatto Giorgio qualche politica proposte
Noi abbiamo davvero problema come il Paese e confidiamo in questo governo che può servire per fare un po'un salto perché
Non abbiamo superato nel due mila otto nel due mila e tre il Ticino una crisi bollata crisi tutte le signorie delle coppe è non siamo Corey saliti investimenti produttività eccetera e Pilla
E allora il rischio è di un doppio divario li abbiam parlato tanto di Nord e Sud e del sud che stanno dentro anche il Nord oggi con i Red e c'è poco più sentiti su questo aspetto
Come percepiamo i nordisti interdetto il nostro circoscrizione però il rischio di un doppio divario quello nord-sud e quello è un Italia ed Europa
E queste regioni quest'area più vasta rischia di pagare queste contraddizioni
Perché se l'Italia non si metta al passo dello sviluppo dell'Europa non riprende questo il fiato con riprende queste capacità anche questo divario peserà fortemente sui nostri territori
E quindi c'è davvero un grosso passo avanti da fare un grosso salto di qualità un grosso impegno
Per questo io penso che seconda piccolo messaggio dobbiamo smetterla anche noi contrastare la retorica
Di questi Europa lontana che a una retorica sopranista
Fasulla
è una gabbia che ci fa mettere sempre più giusta ci rende sempre più lontani e fare emergere funzioni tra Italia Europa
A partire da questi territori solo facendo questa fusioni immergendo cit nelle politiche europee possiamo fare questo salto di qualità
E di nuovo lo dico in quest'area quadrati le grandi media Cities che ci sono in Asia inabili dica non vedo né in Europa né in Italia altrettante grandi mica si basta e lui Kharja a partire da quella metropolitana intesa biga siti regione e che può competere in questo modo non diventato simile a quelli d'armi megalopoli però esprimendo tantissime capacità ci sono ma questo salto da soli non possiamo fare
Quando sentivo Roberto citare alcune cose alcuni bisogni alcune strategie facendo riferimento che li conosce molto bene perché tutto l'impianto fatto nella scorsa legislatura vero Brando troverà adesso attuazione
Quando coglie la pari opportunità mi dicevo la persona giusta al posto giusto
Perché potrà mettere insieme analisi bisogni del nostro Paese come opportunità ma non solo risorse politiche europei strategie che possono dare questo respiro allora la nostra classe dirigente nazionale
Ha già questo questo respiro Zingaretti è stato in Europa è sensibile capisce e già dentro questa dimensione ma presto spostiamo dobbiamo fare qui qui voi in questi territori
No smettiamola di dire lontane differente immergiamo cinque le strategie in quali politiche faccio solo tre esempi per dire come non solo parole meglio in un'idea di necessità di percorso obbligato ma estremamente virtuoso
Il tema della ricerca qualche settimana fa c'era un bellissimo articolo di Mantovani conoscete tutti per grande grande personaggio della ricerca e anche dell'organizzazione della ricerca
Sul Corriere sulla mia predilezione impedito di però di completare ha fatto un'analisi del nostro sistema di ricerca e delle sui limiti e delle sue carenze
Senza toccare il prelievo Pinocchio che conosco l'altra parte con i miei colleghi del resto dico io ma tutti noi e lavoriamo su tutti molti temi insieme mitici fu
Lei sa TG europei della ricerca e le opportunità le indicazioni e le priorità sono esattamente la possibilità di superare queste carenze questi limiti strutturali e sistema di come solo coinvolti i ricercatori ma di come sistema dell'organizzazione e della ricerca universitaria e non solo allora se lo facciamo proprio questa fusione
Così non si capacita i nostri cuori possiamo davvero fare quel fare quel salto in più e cogliere così seconda cosa le catene del valore che diceva oggi tutti diciamo se l'ho sentito la catena del valore che è diventata globali quindi non solo locale o nazionale ma ha bisogno qui di stringere i bulloni diciamo e di mettere insieme tutti i pezzi lei citava Roberto a sapete che queste nuove catene del valore che l'Europa individuato attività dove siamo entrati nella prima che quella delle batterie di una grande alleanza per le batterie che non è una stupidaggine se andiamo tutto sulla mobilità elettrica
Il tema sia dalle batterie più potenti sarà come quello dei pannelli solari quanto abbiamo cominciato a parlare di legge alternative ed abbiamo fatto una politica industriale sui pannelli
Moltiplicato all'ennesima potenza perché ha dentro una componente di ricerca Italia entrata penultima in quella in quella strategia
è stata la fine solita affiliati solo con fatti sta mettendo insieme le industrie potere politico noi europei abbiamo inserito l'Italia se no non era dentro nelle altre otto visto che da padrone sia protagonista
Roberto diceva divenne diventare dai vera un europei sono solito usa per tutta la trasformazione con tutta lei la la componentistica collega ecco ma chi fa questo disegno ora io spero che ci sia questa possibilità
Di un grandissimo collegamento perché partito una stagione nuova
Che vuol dire strategie nuove impegni nuovi risorse nuove nuovi traguardi e dobbiamo fare terzo e ultimo esempio perché sennò contraddico come faccio spesso la premessa che Celebrity terzo esempio l'innovazione e
Le parliamo tanto di ricchezza di di tecnologie abilitanti chiave per ingiuste Pera ci sono delle tette delle strategie tecnologie abilitanti chiave anche per la politica
Allora per fare innovazioni
Per fare cioè per fare crescita la prima cosa è l'innovazione
Sia quella dirompente la grande intuizione la grande novità sia quelle incrementali
E che ha tutto un tessuto molto diffuso i cosiddetti distretti anche di ecosistema di ovazione dove tanti piccoli innovazioni creano un terreno Sestri politico a quello distrattivi che ti dalla Gatti invece le dirompente
Come coltivare tutto questo l'Europa ha fatto partire accanto lite al Consiglio europeo della ricerca eccetera eccetera dove il fatto segnalare codice a capo un italiano cosa che non è indifferente
Ma anche una grande Council per le innovazioni che sarà adottato già dotato di decine di miliardi
Per fare tutto il finanziamento
Dal trasferimento tecnologico dell'innovazione cose concrete capite Carlo dentro l'idea dietro una visione ma poi diventano concrete piuttosto pentiti pareggiamo di cosa si tratti se non solo compagnia The da programmi per quella che è la nostra responsabilità è se fosse un teorico poté paralizzato su un politico per rendersi conto di cosa faccio per rendere concreti quelle quelli dei quali strategie allora
Dove trovo gli interlocutori italiani per dire c'è questa grande cosa mettiamo insieme le risorse sia la Cassa depositi e prestiti siano le fondazioni bancarie siano le banche di promozione perché tutto questo abbia
Una doppio della forzata sono sedici gli europei e risorse sì quadrati che parli in una regione se vedete i dati teme sono le start-up cresciute
Molti vogliono si dice voglio subito ma perché perché non c'è il cosiddetto capitale paziente che aspetta qualche anno tempeste per qualche anno
In attesa della restituzione diciamo di profitti che magari non verranno mai ma se invece di un anno vengono in tre in quattro fra capitali deve essere paziente e chi può investire anche in questi termini
Poi visto in questi termini diciamo per esempio l'istruzione Rho-Pero farà fare addirittura Angel capita se non fossimo nei nostri compiti ecco dove Italia si fa si fonde diciamo Poli sull'opportunità dicevo questa Regione ha un altissimo tasso le parlerete domani a ma ma anche altre religioni
L'altro lo conosco meno ma ogni tanto sento Milani soprabiti debole egizia che vuol dire ogni tanto leggo nelle sette di sposa capite d'Italia quindi qui abbiamo che un presidente di Regione che le cose concrete le fare
Parentesi egli si era avuto grande successo nostro amico non proprio del PD ma insomma vicino al Pd te Carlo in televisione perché ha parlato della cultura di governo deve realizzare le cose non solo fare le leggi ma gestibile ecco io penso che un presidente di Regione ci potrebbe dire che Pastro fa quotidianamente poi dobbiamo darlo per scontato nel racconto dice Giorgio sentito Saccà jet
Ma che bello più giusto valute abbiamo fatto quando governiamo
Qui c'è un sindaco altro che questo che tradurre con lo sforzo proprio di di di e con l'aiuto degli esperti introdurre nel concreto le nostre prendi somma
Però politiche possiamo farlo si può farne Lazio lo si fa nelle regioni del Sud e io vorrei incontrare Provenzani dica presto un pezzo anche del rilancio
Alcune fondazioni del Nord
Parliamo di Birago parliamo di Torino hanno investito in queste cose ecco fatto nascere in Puglia in regioni dove non pensiamo boh queste start-up di giovani soldi in tanti esempi eclatanti diciamo dell'innovazione ora Pelé chiude queste cose che stiamo facendo l'abbiam impostate legiferate stiamo traducendo possiamo incontrare in Italia ma in un rapporto strettissimo che colga queste strategie che si metta dentro
Possiamo incontrare le regioni possiamo incontrare i comuni che già ci sono i nostri su queste piste marcia facciamo veramente nostra tutta questa politica e io penso che insomma
Non solo contrasteremo una una ingiustizia di appunto sopranista che idiozia è
Ma soprattutto se il primo il pericolo che c'è dentro questi giudice di racconto
Non mi interessa solo sconfiggere totalmente che la prima cosa
Prima di chi marcia su questi temi m'interessa che davvero ci sia per il nostro Paese per la nostra regione e per questo Noorda ma io sono un po'nazionalista in questo Nord e Sud ripeto reciprocamente in movimento e ho imparato
Nella ricerca delle nostre politiche di convergenza europei che sono quelli di fondi passa anche quelle della nuova governance che ci sarà per avere una crescita più convergente ho imparato che i territori forti e deboli insieme
Non riesco ad andare avanti neanche il forte va avanti se quello dei poli diciamo arranca troppo e frena
Quindi lo la convergenza è un obiettivo diciamo concreto politico economico ma per me intorno alle parole incluso di Paola e prima di tutto un obiettivo ideale
Perché tanto infatti la concretezza e la capacità di gestire tanto non voglio dimenticare ideali da cui parto per essere motivata su questi punti grazie d'attenzione per questo
Grazie onorevole a Patrizia Toia doppio ringraziamento un grazie anche a tutti voi che avete ascoltato con attenzione e passione
Tutta la giornata ex mi fanno segnali dalla della sala per invitarli all'aperitivo che c'è preparato per voi quindi non scappate fermate via l'aperitivo ma soprattutto ricordatevi che non finisce qui ci troviamo domani sempre qui ai Chiostri di San Barnaba ma dalla mattina mezza giornata e quindi niente grazie a tutti e buona serata
Non perdete l'opportunità di sentire anche il nostro segretario nazionale che oggi ha fatto una cosa inedita è venuto ed ha solamente ascoltato
è una di quelle cose che bisognerebbe segnarsi sul proprio taccuino e ringraziarlo per questo perché non è mai scontato buona serata con l'aperitivo