Nord Face. Lavoro, sviluppo, ambiente: il Nord per l'Italia - Le sfide del lavoro: coniugare competenze, welfare e diritti nel tempo della precarietà

Che iniziamo qui il terzo fa nel allestito dell'amore coniugare competenze welfare e diritti nel tempo della precarietà e inizieremo ancora non un'introduzione conducenti prima su un palco
Scendi consigliera delegata a lavoro e politiche sociali della città metropolitana di Milano e così via del Comune di Milano diventa grazie mille
Quest'invito grazie
Master presenza
Grazie appunto per le persone che sono qui e che era porteranno il loro punto di vista anche diverso rispetto a questi temi
La mia funzione istituzionale è in mia incarichi mi danno l'apporto unità inedia per un punto di osservazione su Milano è molto interessante perché riguarda non soltanto la città di Milano cioè il Comune
Ma anche nell'area metropolitana di Milano la città metropolitana che quindi offre diciamo una o panoramica più ampia e veramente significativa
Ne sappiamo lo diciamo sempre che quella di Milano è una realtà molto vivace dove succedono delle cose molto positive ma anche qui come nel resto del Paese ci sono chiaramente luci ed ombre
Sono quaranta soprattutto che io credo non sia mai sovrapponibili molto spesso ad una rettori creata che parla di centro e di periferia sono realtà molto più complesse e molto più variegate
Quindi sulla data di cui parlavamo anche stamattina sono presenti numerose crisi aziendali cioè non soltanto esempi positivi ma anche purtroppo situazioni molto gravi e molto critiche
Sono modelli organizzativi del lavoro in più che fanno dipendere in qualche modo in maniera inaccettabile ormai i propri diritti a seconda del rapporto del lavoro di lavori in cui siamo inquadrati negli ultimi dieci anni
Nell'area metropolitana nella città metropolitana sono stati persi cento mila posti di lavoro questo credo che sia un dato molto significativo e molto preoccupante
Di queste persone sei mila hanno trovato un altro impiego ma questi dati ci indicano ancora una volta
L'urgenza e la gravità del ritardo del sistema delle politiche del lavoro le persone purtroppo e questo credo che sia veramente molto grave cioè un continuano a essere lasciate sole nel momento in cui perdono il lavoro e nel momento in cui devono trovare un altro posto di lavoro e ne vengono abbandonate alla propria avrete di relazione per di diciamo personale
Alla propria rete individuale e di relazioni e questo non fa altro che crea creare ovviamente disuguaglianze rabbia e frustrazione e chiaramente delle grossissime disparità
Credo quindi che sei partito democratico veramente vuole a voglia fare un della propria priorità un l'attenzione alle condizioni di vita materiale delle persone debba concentrarsi e ripartire dal dibattito ed è il tema del lavoro
Questo credo che sia indispensabile se vuole veramente fare un salto e se vuole fare quello che appunto segretario dice stamattina cambiare tutto
Perché ormai dobbiamo ammetterlo la parola sinistra che cosa rappresenta per le persone che cosa rappresenta
Sicuramente non ha più quella tensione e quelli avverso il cambiamento che un tempo rappresentata per un giovane precario che comunque rimarrà sempre prefigge alla percezione di rimanere sempre precario lo spesso che cosa rappresenta il termine sinistra
Per un giovane precario che lavora ad esempio su una piattaforma attraverso una piattaforma
Ho una delle a realtà blasonate
Che fanno appunto anche danno lustro a a Milano ma che si poggiano e fanno riferimento proprio al lavoro precario e sottopagato che cosa vuol dire sinistra che cosa rappresenta
Quindi
I nuovi modelli organizzativi vedono ormai poche diciamo le aziende con le poche persone tutelate con diciamo diritti
E un esercito di persone invece fluttuanti con inquadrate nelle varie tipologie di contratti di lavoro che invece di tutele e di garanzie non ne hanno
E quindi i diritti non possono essere collegati e legati al rapporto di lavoro in cui sta inquadrato i diritti vengono prima del rapporto di lavoro in cui se inquadrato e allora tutto il dibattito anche voglio dirlo
Intorno alle piattaforme credo che abbia diciamo degli a spetti emblematici rispetto a come si parla di lavoro innanzitutto le piattaforme non coinvolgono soltanto i writer che sono chiaramente un esempio di sfruttamento e di precarietà del lavoro ma chiaramente non coinvolgono soltanto loro ci sono moltissime altre realtà
E credo che proprio questo dibattito vada in qualche modo letto secondo luci riversa le piattaforme sono degli strumenti e come tutti gli studi strumenti rappresentano le esigenze delle persone che lo utilizzano e allora forse il dibattito che molto spesso ci viene proposto sulle piattaforme leggono le piattaforme stesse come la causa di tutti i nostri mali
Ma forse non è che le piattaforme rappresentano l'esigenza e in questo modo quindi rappresentano anche il modo in cui dobbiamo ridotto il lavoro cioè sono diciamo lo specchio e la conseguenza del modo in cui ne abbiamo ridotto lavoro cioè sempre più precario più frammentato più solo
Io credo che questo sia diciamo uno spunto per capire dove vogliamo andare se vogliamo cambiare nel nostro rapporto e la nostra percezione quello che vogliamo fare sumo del lavoro perché
Su questo tema come su altri come sulla scuola sull'educazione così come sugli enti locali
Dobbiamo dirci che abbiamo fatto degli errori
Allora dobbiamo sicuramente
Riconoscere ed essere orgogliosi delle cose buone che abbiamo fatto delle cose che abbiamo portato dei miglioramenti ma anche essere consapevoli degli errori invece fatti e delle cose che possono essere cambiate
E quindi credo che questa occasione come quella di Bologna
Come le altre che seguiranno sempre
Intorno al mondo del lavoro e ai tanti altri dibattiti che altro che affronteremo possono essere appunto dell'occasioni per e tenere la barra dritta e capire dove vogliamo andare grazie
Grazie mille Elena e beh parlando di lavoro a a chi potevamo fare non far fare i saluti introduttivi se non a Debora Serracchiani deputato del Partito democratico
Capogruppo in commissione lavoro rinvenuta
Grazie buongiorno Cognolato ti scusatemi per la voce ma come sì di solito in questo periodo preso il primo raffreddore
Allora e beh credo intanto di dover ringraziare il Pd Milano terra questa organizzazione anche dello di questa due giorni che tra l'altro lo dico anche al nostro pezzo di governo presente che ringrazio
E il sit-in casualmente viene fatto proprio a poche ore dal seminario che faremo lunedì e martedì quindi mi permetterete magari un po'di dare come posso dire un'introduzione ai nostri lavori poi le relazioni che seguiranno saranno estremamente qualificate toccherà in toccheranno temi diversi ma io cerco di fare un po'la cornice di questi temi rispetto anche al lavoro
Che ci sta occupando non soltanto in Parlamento ma anche a livello di governo ne possiamo dire di avere in questo momento tre grandi fronti aperti almeno tre grandi fronti aperti uno e negato al tema del cambiamento del sistema lavorativo
Intendo dire del sistema lavorativo mettendoci dentro tutto dal mercato del lavoro all'organizzazione lavorativa alle nuove tecnologie che nascono e si introducono con forza all'interno delle fabbriche oggi qualcuno le definisce la nuova ennesima rivoluzione di tutto il sistema con cui si fa produzione
Bene voi considerate che siamo nel mezzo di questi grandi cambiamenti cambiamenti che alcuni settori risalgono nel tempo anche se sembra che li scopriamo oggi faccio ad esempio il caso forse più eclatante è quello della produzione della Chiesa e dell'acciaio
Non è che non si parlasse di fare una produzione pulita qualche anno fa
Si parla da almeno vent'anni di dei carboni tritare il sistema di produzione dell'acciaio certamente l'Italia diciamo così per una serie di motivi
Se volete anche specifici arriva su alcuni temi con un certo ritardo su altri invece è notevolmente più avanti
Arrivano però queste novità chiamiamole così o meglio forse qualcun forse sarebbe meglio definirli i nodi vengono al pettine
In un momento non soltanto di grande passaggio
Di grande cambiamento ma anche in un momento di profonda crisi perché la crisi che ricordava ad esempio ieri Irene Tinagli non è una crisi che ci siamo messi alle spalle una crisi che ancora continua che forse non affrontiamo più nella momento diciamo così più cruento e più forte ma che comunque ancora latente che ancora non ci ha permesso di uscire da una crisi anche che investe il nostro lavoro appieno
E di questi giorni il i dati positivi indubbiamente positivi dell'Istat che e dell'INPS che ci dicono che gli occupati sono aumentati
Ci dicono che effettivamente il tasso di disoccupazione è più basso rispetto ad esempio a quando conosciamo da quando si fa la rilevazione cioè dal mille novecentosettantasette quello che però va precisato
E che la
La gran quantità di questi nuovi lavoratori sono lavoratori che lavorano di meno perché da prima
Del due mila sette due mila otto si lavorava c'erano diciamo così
Dentro questo bacino grande richiama mono chiamiamo lavoro almeno cinquecentocinquanta
In ogni di ore in più di lavoro che non abbiamo ancora trovato scendi la metà delle ore di lavoro le facciamo oggi con più lavoratori
Quindi il tasso di disoccupazione cala il tasso di occupazione aumentar non è sempre così ma la faccia in estrema sintesi altrimenti Maurizio Del Conte mi dice che sta sbagliando
Ma è così
E tenendo l'estrema sintesi se volete anche un po'a tecnica dobbiamo anche renderci conto che stiamo scoprendo nuovi aspetti di questo sistema del lavoro
Che oggi guardiamo più da vicino
Fino a qualche anno fa non avremmo mai parlato di lavoratori poveri
E fino a qualche anno fa non avremmo parlato del fatto che chi ha un contratto di lavoro deve anche avere un'assistenza un sussidio un aiuto oggi lo diciamo perché essere lavoratore avere un contratto di lavoro non significa più essere al riparo diciamo così da condizioni di povertà di difficoltà o di disagio
Quindi questo sistema che cambia profondamente glielo stiamo adesso affrontando appieno
Con delle regole che spesso sono molto vecchie noi tutti siamo particolarmente affezionato e lo statuto del lavoratore dei lavoratori ma è del maggio del mille novecentosettanta e forse dovremmo iniziare a ragionare proprio quest'anno no che ne ricordiamo appunto la la la cosa i cinquant'anni fatto bene i conti cinquant'anni
Forse proprio quest'anno dovremmo interrogarci su come iniziare a ragionare su un nuovo Statuto
Dei lavoratori che secondo alcuni dovrebbe essere un nuovo Statuto dei lavori ora non mi impicco sulla sulla definizione però è chiaro che l'ha fatto una profonda non solo di adattamento e rammendo delle norme esistenti ma probabilmente bisogna inventare anche qualcosa di nuovo quindi in questa in questa in norme evoluzione che sta affrontando il sistema del lavoro della produzione in generale
Della ricerca e sviluppo della riqualificazione formazione professionale della scuola dell'università dell'alta formazione perché tutto estremamente collegato ne dobbiamo prima di tutto
Evitare di continuare a ragionare come se tutto fosse separato un pezzetto dall'altro perché tutto si lega
Se tu fai un intervento importante che riguarda la scuola o che riguarda l'università che riguarda l'alta formazione non può e non legarla la formazione che dura tutta la vita anche per i lavoratori
Non puoi non legarla alla formazione necessaria ad esempio per gli imprenditori perché non è spesso parliamo di formazione dei lavoratori ma qualcuno si interroga su come formare gli imprenditori rispetto alle nuove sfide
Rispetto a nuovi mercati internazionali rispetto a quello che è ormai in il nuovo accesso al al credito io vengo dal Nord Est piccole e piccolissime imprese una volta andavi a prendere un caffè con il direttore della filiale della Banca sotto di te e avevi risolti due problemi per quanto riguardava la richiesta di finanziamento oggi
Prima di entrare in banca devi sapere un po'di chimica un po'di fisica un po'di no cioè deve avere una preparazione estremamente più diciamo così attenta rispetto a quello che accadeva fino a qualche tempo fa
Ora la formazione del lavoratore e degli imprenditori è un tema ad esempio sul quale noi dobbiamo fare una riflessione profonda poi ci sono delle questioni che vanno aggiustate rispetto anche a scelte che abbiamo fatto noi nel passato
è di questi giorni
No la polemica reintrodurre l'articolo diciotto
Guardate sbagliamo noi quando facendo il Jobs Act puntammo tutto sul dire che il problema era l'articolo diciotto che se l'impegno di Milano amo l'articolo diciotto che avevamo risolto i problemi dei lavoratori e delle lavoratrici italiane
Ma sbaglierei mo'anche oggi se ritornassimo a discutere dell'articolo dice diciotto senza guardare tutto quello che invece serve intorno a quell'articolo ammesso che serva e qui lo dico
Nell'altra mia giacchetta di avvocato che si occupa di diritto del lavoro
E vi posso assicurare che l'articolo diciotto è sempre stato estremamente marginale nel sistema della produzione italiana non foss'altro perché il novantacinque passa per cento delle imprese italiane l'articolo diciotto non ha mai applicato perché non aveva più di quindici dipendenti quindi iniziamo a ragionare su quello che serve
E su quello che serve anche qua un come dire
Una revisione del job esatta lato licenziamenti grato quantificazione del risarcimento è necessaria sì perché l'ha cambiato la magistratura
C'è una sentenza della Corte costituzionale ci sono diverse sentenze di tribunali del lavoro per cui oggi dire che il Jobs Act non si tocca sarebbe un errore enorme oggi il Jobs Act si deve toccare
Come si dovrà continuare a toccare nel tempo perché la normativa del lavoro non è una cosa fissa che rimane lì ferma immobile per i prossimi decenni si evolve come si evolve il sistema del lavoro
Anche qui gli strumenti che abbiamo Job esatta parte sistema del lavoro tutto non sono più sufficienti
In alcuni casi valgono le ben vanno profondamente rinvii Rizzati quindi va rivisto il Jobs Act nella parte in cui comunque va cambiato perché evidentemente la magistratura in quel senso si è già pronunciata e quindi una soluzione diversa va trovata
Ma va anche rivisto per esempio tutto il sistema degli ammortizzatori sociali
Noi lo avevamo ripensato immaginando un sistema delle politiche attive del lavoro diverso
Per una serie di motivi anche indipendenti dalla nostra volontà e alcuni dipendenti dalla nostra volontà noi sul sistema delle politiche attive
Dobbiamo fare di più che dobbiamo fare meglio
E qui apro subito una piccolissima parentesi che riguarderà anche il seminario di lunedì e martedì noi siamo certi in questo governo e ne siamo non solo responsabili ma anche convinti assertori del fatto che va fatto un salto di qualità
E quindi ai nostri amici e colleghi del Movimento cinque Stelle noi abbiamo il dovere di poter di dover dire che il reddito di cittadinanza assolutamente non va eliminato perché abbiamo bisogno di un sistema di lotta alla povertà
Ma che va profondamente rivisto nella parte quale immaginavano che funzionasse anche da politica attiva del lavoro perché non sta funzionando
E quindi una proposta nuova per quanto riguarda tutto il sistema del raggio della lavoro che va fatto intorno alle agenzie per il lavoro
Il sistema delle regioni come collegare tutto in questi soggetti e in parte anche recuperare le buone pratiche che avevamo fatto dal reddito di inclusione prima fino all'Agenzia nazionale eccetera insomma dobbiamo rimetterci le mani assolutamente perché rischiamo di creare veramente questo sì
Un unico sistema di assistenza
Che nulla ha a che fare con la necessità poi di entrare nel sistema del lavoro cioè di lavorare di produrre reddito da lavoro
E non possiamo non tener conto che in questa rivoluzione in questo cambiamento profondo le tecnologie ormai sono all'ingresso delle porte e delle delle all'ingresso sono entrati dentro le fabbriche
E questo significa che tu stai attraversando delle grandi crisi industriali che ha un po'si scontrano anche con quelle che sono le tue bandiere di principio noi abbiamo detto loro diceva benissimo Giuseppe Sala prima ma lo ha detto Nicola Zingaretti più volte noi abbiamo messo cinquanta miliardi in quindici anni sulla economia verde
Cioè non abbiamo detto il nostro sistema produttivo nazionale delle profondamente cambiare giustissimo e non è solo la decarbonizzazione ma sono tutta una serie di interventi per cui abbiamo anche creato il fondo di transizione industriale
Ma che cosa significa in questo momento in alcune grandi fabbriche italiane che tu perdi posti di lavoro
è il caso ad esempio della continentali in Toscana
Produceva pezzi di ricambio per le auto nel momento in cui decide di fare auto elettriche e non ci siamo perché si facciano auto elettriche perché ci utilizzino auto elettriche l'unico pezzo davvero importante la batteria
Il che significa che in un'azienda come dove avevi mille dipendenti tener bassa la cinquecento e cinquecento vanno a casa
Si stanno anche creando nuovi posti di lavoro sì
Ma per quello ai posti di lavoro serve allora anche una scuola una formazione o l'alta formazione che si come dire rimodella non rispetto a quello che nel la richiesta nuova del mercato e delle aziende quindi per dire che gli ingredienti diciamo così di questa di questo lavoro ci sono tutti riconosciamo l'analisi è più o meno abbastanza completa adesso però bisogna da una parte costruire diciamo così un sistema organico è un quadro giuridico che inizia a dare le risposte per le quali noi oggi non abbiamo gli strumenti adatti
Prima Elena parlava dei writer se c'entrano abbiamo fatto per la prima volta la normativa sui writers su anzi non parliamo soltanto dei writers dei lavoratori delle piattaforme digitali ed è stato l'assoluta novità quando questi lavorano in questo Paese già da anni
E fino all'altro giorno non ce ne siamo mai accorti quindi è chiaro che c'è un sistema diciamo legislativo che varia da Tato e questo è un compito del Parlamento e ovviamente anche del governo
C'è però poi una sensibilità che va ritrovata all'interno del nostro Paese dico soltanto i titoli delle disuguaglianze parità salariale uomo-donna inutile continuare a riempirsi la bocca di questo ne siamo assolutamente consapevoli iniziamo a mettere in campo delle norme delle e degli indizi dei sistemi diciamo così che diano un po'degli aiutini da casa come fu per le quote le quote rosa non piacciono a nessuno
Nessuna di noi è contenta di sentir parlare di quote rosa ma siamo altresì consapevoli che se non c'era nemmeno quelle non quel numero tetto di cristallo non l'avremmo mai sfondato
E se oggi arriviamo a poter dire che c'è una capacità anche per le donne di avere rappresentanze perché comunque abbiamo avuto degli strumenti che ci hanno permesso di farlo quindi stesso stessa cosa per la parità salariale non parlo qui di pensioni
Ma
Uno dei grandi temi sui quali dovremo parlare anche perché quota cento morirà di North di morte di morte naturale nel due mila ventuno attenzione a toglierla prima perché rischi di avere un altro bel gruppetto di esodati esattamente come li abbiamo avuti con la Fornero
Ma morirà di morte naturale perché semplicemente chi voleva uscire con la quota cento ha già fatto la domanda adesso quelli che rappresentano oggi hanno molta meno convenienza e quindi al limite aspettano di capire se c'è la possibilità di una flessibilità in uscita di altra natura
Ma
Dal gennaio del due mila ventidue in poi tu il problema te lo devi porre perché la Fornero pone in parte gradualmente in parte no uno scalone
Non banale con il fatto che continuiamo allegare il momento in cui andiamo in pensione con l'aspettativa di vita
E questo non ha non va bene nel senso che non può essere l'unico strumento rispetto al quale tutti stabilisci le regole dei pensionamenti e noi dobbiamo fare una operazione grande operazione di flessibilità in uscita
Che non stravolga al sistema pensionistico perché non si può fare una riforma delle pensioni ogni cinque anni è assurdo
Ma che almeno dia un indirizzo chiaro su quelle che sono le regole da qui ai prossimi anni prossimi quindici anni e quindi insomma non entro nel merito di questo perché a lungo però è un titolo che di metto quello della formazione dell'alta formazione ho già detto dei nuovi diritti anche della necessità di rammendare l'esistente immaginare un nuovo sistema e poi e questo è un'altra cosa sulla quale forse dovremo ragionare e chiudo su questo che forse doveva essere il titolo ma non lo è mai e non lo sarà neanche nel nostro seminario di lunedì e martedì perché nessuno ci ha pensato
Non si può pensare di parlare di lavoro se non si parla di un'altra cosa demografia
Demografia
Che è fondamentale
Ed è una come dire un cappello che noi dovremo mettere su tutte le nostre politiche dalla politica industriale fino alla politica della scuola della formazione ma sul lavoro è un pezzo è un pilastro fondamentale
Mancheranno lavoratori sarà necessario aver lavoratori immigrati sì tanto per dire un titolo che magari no oggi è più all'attenzione comune ma il tema vero sarà come sta in piedi nostro sistema del lavoro e dell'UE il fare se non ci saranno persone che lavoreranno se non lavoreranno con redditi adeguati e se non ci sarà allo stesso tempo la capacità nostra di rivedere i nostri sistemi di Bersani prima che saltino
Perché prima o poi qualcuno ci dirà che tanto entra e troppo esce e che quindi sarà necessario rivedere tutto meglio farlo adesso quando invece ti scoppierà la bomba in mano
Grazie mille a terra Serracchiani
Da professionista l'utilizzazione entriamo ancora di più nel cuore di questo Fanelli e con i primi spicce
Lui è un signor partner della principale società di consulenza mondiale da oltre vent'anni assiste su vari temi strategici e organizzativi grandi aziende industriali d'Italia all'estero dato un benvenuto ad Alberto Marchi
Buongiorno a tutti grazie grazie dell'invito
Lo portare un contributo a questa discussione un po'dalla mia esperienza che principalmente il quella di lavorare con le grandezze industriali e chiaramente i cui lavoratori delle delle grandezze e industriali insieme emerge che appunto le le le strutture più operative
E Gulotta o tre punti diciamo che volevo portare la vostra reazione anche in funzione un po'di una ricerca recente fatta dal mcKinsey Global Institute
Prima di tutto quello di condividere un po'il contesto non siamo in mezzo veramente la rivoluzione industriale che fosse anche più complessa di quella che c'è stata due secoli fa in quanto rispetta quella non riguarda solo il manifatturiero ma riguarda tutti i settori industriali e agricoli dei servizi della pubblica amministrazione
Tutti Sturani cioè sono toccati dall'evoluzione tecnologica acquisiamo accusiamo oggi di fronte e anche i tempi sono molto più stretti rispetto a quelli che si abbiamo visto due secoli fa
E fondamentalmente siamo già al centro di questa rivoluzione
Diciamo che nell'arco dei prossimi dieci anni ne vedremo ancora gli effetti e non è neanche chiaro effettivamente quello che sarà il il il il punto di arrivo
Il punto centrale di diciamo di quello che stiamo vedendo che fondamentalmente tutte le attività saranno automatizzate
Ma solamente una piccola parte di fatto una scomparire le stime che sono state fate sono intorno al dieci per cento ad esempio gli operatori alcune linee di assemblaggio del meccanico alcuni lavori andranno a scomparire
Ma questo non è tanto il tema il tema che il restante novanta per cento delle attività produttive
Saranno parzialmente automatizzate si stima che il sessanta per cento
Delle attività produttive essa automatizzate per almeno il trenta per cento
Si pensi ad esempio a un call center dove diciamo ceduto una parte automatizzata introduttiva e l'operatore focalizzato solo su una piccola parte attività a più alto valore aggiunto
Piuttosto che anche a uno che lavora nel qui a Milano tanti Fashion Designer
Hanno il supporto informatico che riduce di molto loro attività operativa rispetto a quelle che fanno oggi quindi sì cuore della sua attività rimane veramente solo sulla parte sulla parte creativa
E questo ha un'implicazione fondamentale implicazione che ci sono alcune competenze che diventano più importanti e altri che diventò meno importanti e competente chiaramente che si riducono di portata suo principalmente quelle manuali
Anche se e l'universo Complesso quelle competenze manuale alcune di queste diventeranno comunque più importanti ad esempio tutte quelle legate a al così detto el scherzo all'assistenza alla persona piuttosto che a di Palermo e la ristorazione
Ci saranno negli stati maggiori competenze manuale di maggiore forza lavoro di carte manuale mai in termini assoluti chiaramente si ridurranno di moto come si nutrono di molti invece l'utilizzo del cosiddette abilità cognitive di base c'è quella di analizzare dati in modo molto semplice fare in pochi dati gli strumenti più con lavoro dell'impiegato tradizionale diciamo quello andrà progressività scoprire come stiamo stiamo già vedo nelle banche
Questo è un primo punto ma il punto fondamentale sono invece le competenze nuove due è chiaro che bisogna cercare di chiudere il gap e di riuscire a avere delle delle persone formate in grado di vince questa sfida sto parlando della vita cognitive più volute cioè la capacità diciamo in termini di analisi matematica in termini di analisi
Comprensione di testi complessa capacità di prendere decisioni c'è questo tipo di anche
Su e quindi in temi relativamente piccoli però le capacità di prendere decisioni come sa di avere una indipendenza di giudizio sulle singole cose diventano abilità fondamentale nei nuovi lavori
Come dire tra abilità fondamentale anche tutte le le i temi socio nozionali legati alla comunicazione capacità di negoziazione capacità di leadership e ovviamente anche le capacità di carattere psicologico sulla informatica digitale cerca quindi questi tre
Elementi capacità comitive volute capacità socio emozionali e capacità tecnologiche sanno quelle che fondamentali dei nuovi lavori la cosa interessante che non non è che c'erano dei lavori specialistici sulla parte tecnologica
Ma il tema fondamentale che ciascuna attività in ciascuna attività la componente di di su queste tre dimensioni di di di competenze che citavo di abilità che citavo sarà sempre più importante
E quindi questo una grande sfida no quella di riuscire a chiudere
Il gap diciamo su queste dimensioni e per vincere questa sfida da una parte le aziende devono fare un grande Stato di qualità questo un po'quello che vediamo di beva primo lavoro quotidiano
Dall'altra parte c'è un tema anche del del lavoratore che deve metterci diciamo del del del suo nella nella nell'evoluzione dell'asso del suo profilo professionale
E questo cambia il modo anche di interazione tra l'azienda e lavoratore tra cose
Quattro cosa fondamentale che io osservo nella la mia esperienza e cipolla sono quelle che chiaramente saranno l'elemento vincente nemmeno e sulle strutture produttive future la prima quella di avere la capacità tra aziende lavoratore di vero un cosiddetto apprendimento Cutino lungo tutto il ciclo di vita questo è un tema fondamentale che fa deve esser preso preso con come priorità dall'azienda e anche dal dal dal lavoratore dal dipendente
Vediamo ad esempio negli Stati Uniti Google che negli ultimi due anni ha formato su temi di intelligenza artificiale diciotto mila ingegneri e poi ha ammesso lo stesso corso stesso treni
I a disposizione dell'esterno poteva formare anche persone esterne che non fanno parte la sua organizzazione ma che posso nessuna risorsa o risorse in futuro
Il secondo tema fondamentale è quello di modelli organizzativi che sono sempre diverso non sanno sanno sempre meno gerarchici come sono con la struttura attuale l'esempio nelle nella sei italiane ancora molto soft
Legate al il tipo di struttura tradizionale gerarca ma sempre più cosiddette agibili o acciaio in cui fondamentalmente sì lavoro molto più per Tim su progetti specifici con ruoli meno definiti gerarchie molto meno definite questo modello negative che alcune aziende ad esempio il caso più unica si più famosi eccolo dealing Img in in Olanda
Che hanno veramente ricostruito la loro struttura proprio per lavorare moda già e questo Fort anche sempre di più i dipendenti a essere più attivi nel loro nel loro percorso di apprendimento
Terzo tema è quello che alcuni lavori molto di base devono essere un po'approderà dati con cioè a crescere di di di di di una ampliando un po'le proprie competenze
Per potere avere diciamo una massa critica l'attività tale da giustificare ad esempio l'infermiera che potrebbe fare alcune attività diciamo superiore come oltre a fare la semplice puntura farà anche il vaccino avere una una arrotondamento le proprie competenze in modo tale da riuscire a
A avere un ruolo ancora più importante nuova struttura ultimo punto chiaramente il tema che citato anche prima
Che lavoro indipendente sarà se è più importante cioè alla fine nel mondo modelli organizzativi
è chiaro che il concetto dei lavoratori a contratto part-time ma diciamo che in Italia poi se il fenomeno delle delle partite di cose partite IVA sarà nel nuovo mondo digitale sempre più importante questo perché un po'le nuove generazioni alle maggiorazioni richiede una maggiore indipendenza il loro modo di lavorare dall'altra parte se la posa di lavorare in modo remoto che facilita questo tipo di di di di di di ruolo
E un po'in alcuni casi anche il fatto che molte persone che hanno competenze specialistiche possono lavorare a supporto di più strutture quindi il tema del lavoro indipendente del concerto la Pretty io del lavoratore ha contratto freelance
Un tema che all'estero ma anche in Italia anche si si espanderà e dovremmo condito convincerne sicuramente anche nel futuro e questo credo che dal punto di vista anche della della politica e su un punto fondamentale
Un tema che alcune per vince tutte queste sfide con la motivazione cioè il il il rapporto tra il l'aziende lavoratori in un contesto ma quello che vediamo con è più con lavori Tasco oriented che so esattamente la mattina quando in ufficio cosa devo fare
E a che punto devo arrivare ma devo essere sono attivo su temi più complesse che descrivevo prima criteri che una forte motivazione del lavoratore comico visto il film in dieci mente lavoratore con l'azienda che è fondamentale
Ad esempio negli Stati Uniti l'agenzia Gallup ha stimato che la carenza di motivazione nel contesto americano succede poi rivista è un po'migliore di quello Occidente europeo
E di circa mille miliardi di dollari la Peretti
Di TIR diciamo di valore aggiunto legata carenza di motivazione quindi il tema di creare con motivazione creare diciamo in dieci mentre le risorse nelle nelle singole aziende un tema che diventa sempre più centrale e chiudo diciamo con un ultimo tema legato un po'a ruolo triste colte non ruolo
Da politico in generale ma delle scuole della gestione lavoro dell'università
Di sindacati permette di tutte le strutture che poi fanno parte fanno corollario questo questo questo tema Cretì loro vuole mode fondamentale per poter affrontare questa sfida
Se guardiamo a livello internazionale diciamo al sono alcuni siccome alcune pratiche interessati alcuni alcuni spunti interessanti ad esempio in Belgio se questa pratica dei treni in voucher che per a facilitano incentivano le aziende a esporre finanziato in supporto al finanziamento avviene nel produrre
Corsi ad esempio e in negli Stati Uniti vediamo apparsi molto strutturate tra l'università e le aziende e tinti che la più grande delle telecomunicazioni
Lavora insieme a le principali densità e spendendo trenta quaranta milioni di euro all'anno in onorare diciamo legati alla formazione sviluppando corsi dedicati
Per i propri dipendenti insieme le principali università
Vediamo in in in Svezia ad esempio il gioco Security Causi che poi è uno dei grandi temi non su cui è stato citato anche prima
Che prende si prende in cartoon un testo più semplice di lavorato molti scandinave chiaro contrasto molto sempre di quell'italiano proprio indicare qui lavoratore disoccupato lo porta fino diciamo a un supporto finanziario durante la parte disoccupazione quello a Como attraverso un ritraendo in cerca di portarlo ad incontra la domanda la domanda di lavoro
Se ci sono varie ad esempio nel Paesi del Sud-Est asiatico Malaysia Singapore eccetera
è una cosa interessante che è stata fatta dai governi locali era quella di lavorare insieme l'Associazione industriali quelle di finire qual erano i lavori attuali i lavori del futuro quali erano diciamo i gap e quindi studiare insieme all'estrazione industriali quali erano i percorsi di formazione per arrivare a
Chiudere questi che sono tanti esempi diciamo da cui si può prendere spunto credo che la sfida sfida veramente grande devo dire chiudo velocemente il mio intervento
Facendo una un esempio credo interessante in in in California facciamo un paio d'anni fa un grande lavoro digitalizzazione con un'azienda regolamentata un investimento molto grande per l'azienda
Nella discussione appunto con la misto delegati questa azienda
Sì vi siete un po'perché aveva deciso di fare questo grande intervento non era così scontato diciamo
Come scelta e e lui mi disse che se non la faceva sardi non si portava a livello diciamo di migliori pratiche da un punto di vista visione della digitalizzazione del noir modelli organizzativi non sarebbe più riuscito ad attrarre risorse
Dal mercato del lavoro in California che ancora più difficile per il medico italiano
E il il perché diciamo la persona che entrare in azienda avrebbe trovato delle pratiche operative che erano addirittura più retrogradi di quelle che trova casa sua quando lavorava con lo smartphone colato Connect eccetera
E credo che un po'd'Italia siamo allo stesso allo stesso livello c'è una grande richiesta per le aziende di fare un salto di qualità insieme ovviamente tutti gli stakeholder
Per potere attrarre i grandi talenti quindi partono Alitalia essere un importatore di cervelli e non più come purtroppo oggi un esportatore
Grazie grazie mille
Kavafis il calcolo Paola Pessina la vice presidente di Fondazione Cariplo
Buongiorno a tutti grazie penso che tutti sappiano cosa e Fondazione Cariplo abbiamo avuto anche l'onore di essere citati dal sindaco sale è una fondazione di origine bancaria non una banca non vi sembri scontato nell'immaginario collettivo quando si sente il nome carico magari più fuori dalla Lombardia che dentro dove abbiamo imparato
Viene in mente una banca Cassa di Risparmio delle province lombarde o il sistema bancario
Ma Cariplo è ormai da quasi trent'anni una fondazioni di origine bancaria
E sono grata al sindaco sala di aver citato Cariplo proprio perché il penso che questa realtà a Milano nell'area metropolitana e in Lombardia in generale
Sia una di quelle realtà che semmai c'è una differenza
Della dell'area lombarda del Nord rispetto ad altre aree del Paese sia un elemento che ha contribuito che contribuisce a questa differenza
Stamattina prima di venire qua
Ne è capitato sotto gli occhi un pezzo di Lehár ciò che vi consiglio vivamente perché è divertente che si intitola milanese passa un intero minuto senza sentirsi migliore di altri leggetelo perché ne vale la pena
Ecco il mantra di Fondazione Cariplo soprattutto nella recente cambio di presidenza tra il presidente storico Giuseppe Guzzetti è il nuovo presidente Giovanni Fossati il mantra è accorciare le distanze
Accorciare le distanze
Un elemento cardine della sostenibilità
Se le distanze in qualunque comunità umana diventano esagerate
Il sistema non è sostenibile il sistema non è in equilibrio
E io credo che a Milano io sonoro dense cioè di un comune dell'hinterland non sono Milano Milano non sono un milanese imbottito sono uno che finge di essere milanese
Ma i comuni dell'hinterland sanno bene almeno dal dopoguerra dagli anni cinquanta cosa significhi accorciare le distanze in altri termini conoscono bene il tema dell'inclusione
Perché hanno subito ondate migratorie prima dal nostro Paese da altre aree del nostro Paese il Veneto
E poi le regioni del Sud
E poi da tutto il resto del mondo che c'hanno costretto non siamo buoni non ci piace ci tocca nostro malgrado
A mettere a fuoco qualche tecnica di inclusione obiettivamente di autocorrezione hanno dovuto fare i conti con i nuovi i nuovi hanno dovuto fare i conti con questa realtà
Bella stagna come diciamo noi a Milano Bell hashish solida tosta non particolarmente di suo incline al cambiamento che sono gli autoctoni
Ci è chiarissimo da questo punto di vista che il lavoro
è il principale elemento e motore di inclusione
Sì abbiamo affrontato queste ondate di immigrazione perché chi veniva qui qui cercava e quasi sempre trovava lavoro la relazione che mi ha preceduto è chiarissima da questo punto di vista nel dire che quella stagione in cui il Nord poteva assorbire lavoro nelle grandi fabbriche
Finita
Io sono di Rolo ripeto alle porte del nostro Comune anzi un pezzo del nostro Comune dentro il perimetro dell'Alfa Romeo l'Alfa Romeo in anni ancora recenti quando mi sono sposata vuol dire inizio anni Ottanta così fate il calcoli quanti anni posso avere io
Aveva diciotto mila lavoratori che lavoravano su turni
L'Alfa non esiste più
Di quei diciotto mila una grande massa veniva non dalla dall'area nostra ma dal Sud da altre zone e abitato e abita tuttora nell'area nostra e si è integrata con una certa facilità
Ma era un tipo di lavoro che permetteva anche a chi non aveva competenze di base e le tre caratteristiche che Marche ci ha ricordato prima
Capacità cognitiva particolarmente spiccata capacità di adattamento competenze tecnologiche anche a chi non le abilità consentiva di accedere ha un lavoro e quindi a una fonte di reddito sicura oggi
Non è così
Quindi il tema si fa veramente impegnativo
Fondazione Cariplo lavora sull'accorciare le distanze
E porta dentro il sistema un'attenzione interessante io direi
Perché oggi in Lombardia ma credo nel resto del Paese
La parte del mondo che lavora che ha ben chiaro che accorciare le distanze un elemento di sostenibilità è la parte che si occupa di economia civile che si occupa di sharing economy economia di condivisione che si occupa di economia circolare
Lì dentro c'è una gran parte oserei dire la maggior parte del terzo settore
Non è un caso che Milano la Lombardia siano uno dei motori anche del terzo settore perché perché lì dentro c'è quel tipo di lavoro che marchi prima indicato che chiede anche competenze Harrell azionari
E quel tipo di lavoro che produce servizi non sulla produzione di beni ma sulla produzione di servizi e quando tu produci servizi chiaramente entri sei relazione con persone devi avere competenze relazionali
E relazionale doti con persone ti porti dietro però un'impronta valoriale
Che è quella del terzo settore che ti dice torniamo ancora una volta non puoi tagliar fuori le persone anche chi è sulla soglia anche chi ha meno adesso diritti
Allora io credo che uno dei temi terzo prendo il linguaggio del sindaco Sala il Pd ma in generale per la sinistra è un rapporto intelligente
Flessibile non di sudditanza con immondi del terzo settore non come riserva di elettori ma come riserva di pensiero che guarda esattamente a quel futuro che per tutti è nebuloso ma che per il terzo settore in una maniera direi
Non opzionale eh uno dei temi su cui riflettere le frontiere
Il terzo settore le affronta affronta le marginalità affronta le precarietà affronta le fragilità pensate al tema degli anziani dell'invecchiamento che pone un peso così forte marchi ce l'ha indicato sulle spalle delle giovani generazioni perché non solo viviamo più a lungo parliamo più a lungo ammalando cit viviamo più a lungo indenne intendo
E questo un problema enorme tra l'altro sulle spalle delle donne di cui le due prime relazioni ci hanno aperto un orizzonte quindi dentro la riflessione lo ripeto la riserva di pensiero del terzo settore io da Fondazione Cariplo vi dico c'è tanto dei temi su cui è utile che noi ci mettiamo a pensare
E accogliere gli spunti che ci fanno leggere meglio il futuro
Un secondo elemento nell'accorciare le distanze che Fondazione Cariplo sta prendendo in considerazione è quello che ancora una volta nella relazione che mi ha preceduto è emerso c'è un gatto forte
Tra il mondo del lavoro italiano e anche ovviamente nel terzo settore rispetto alle competenze tecnologiche
Che ci rallenta che non ci consente di competere la sfida digitale è una sfida per tutti
Da qui per esempio il forte impegno di Fondazione Cariplo a sostenere la digitalizzazione del terzo settore Cariplo aveva un mantra un altro
Che era la netta separazione tra quello che è l'impegno pubblico e l'impegno filantropico volto al bene comune ma non di origine pubblica di una fondazione
Pubblico se volete dite privato però nell'accezione che vi ho detto con una prospettiva filantropica
è un tabù che abbiamo rotto non è possibile pensare che la mano pubblica entri in in un sistema fornendo un sistema di welfare a sé stante e i privati facciano altre azioni c'erano ragioni su questa separazione la fondazione non voleva assumere un ruolo di supplenza rispetto a quello che è un dovere un impegno del pubblico
Ma di fatto così non si va da nessuna parte abbiamo messo a fuoco in questi ultimi anni il concetto del welfare di comunità che sta diventando tra l'altro un asse culturale forte in Lombardia che mette insieme
Le risorse di pubblico e privato mettendoli insieme a dei tavoli di progettazione
Qui però c'è bisogno ovviamente di saper utilizzare tutti gli strumenti di analisi e tutti gli strumenti come dicevo prima di velocizzazione dei procedimenti per cui fa strano dirà dei volontari dovete fare un corso di informatica ma poi noi andiamo dalle sì
Occorre se non avete in mano gli strumenti a maggior ragione questo discorso lo capite meglio di me se non si parla di volontari ma di un terzo settore imprenditoriale per esempio il mondo basto della cooperazione e della cooperazione sociale quindi c'è da parte di cariche un'azione di capacity
Del del mondo produttivo e di quello che ci è più vicino al terzo settore in particolare su questo tema così come rottura del tabù pubblico-privato
Cariplo ha dedotto tre anni fa circa una S.r.l. si chiama cari protettori che lavora proprio sulle connessioni sulle connessioni nel mondo del lavoro obiettivo di cari professori a creare non posti di lavoro ma ciò opporci Unitis
Opportunità di entrarci nel mondo del lavoro e si va a focalizzare anche difficile da spiegare ma entusiasmante si vanno a focalizzare quei pezzetti quei segmenti che nelle nostre filiere produttive lo dico in maniera generica mancano per esempio la connessione tra la buona idea dei giovani e la possibilità di entrare in relazione con interlocutori imprenditoriali forti questo lavoro carico ha cominciato a farlo
Cariplo non è brava di suo cari prova questa enorme fortuna di poter entrare in relazione con tutto ciò che di vivo e di attivo si sviluppa in questa regione e quindi diventa una riserva
Dir un repertorio ancora una volta di pensiero di spunti di sperimentazioni quante volte si fanno progetti o si finanziano progetti con i bandi che poi ti dicono
Quella non è la strada per risolvere la questione ma se non si fosse sperimentata quella strada non avremmo potuto saperlo
Io spesso dico agli amministratori ho finito sono stata anche il sindaco a Rho in un comune di hinterland tra l'altro nel momento in cui è arrivato il polo esterno di Fiera Milano poi expo due mila e quindici adesso su quell'area c'è Mind
Quindi in mezzo secolo la mia comunità avuto un'evoluzione dalla risaia e non è una metafora c'era la risaia lì
Al Mind altro polo tecnologico passando in mezzo da una raffineria eccetera le abbiamo vissute tutte queste fasi e ci hanno segnato quindi si potrebbe raccontare che cosa succede
Dicevo come dire
Questa riserva di di di sperimentazioni di competenze e porta al fatto che a volte gli amministratori ci dicono Alemà dateli a me quei soldi lì conta un milione ottocento mila euro io metto a posto x famiglie
La risposta è quando hai messo a posto X famiglie con un milione ottocento mila euro mi avrai altrettante da mettere a posto tra virgolette
No non è quello il lavoro da fare l'altro da fare capire come si crea sviluppo come si crea opportunità e ringrazio il cielo che come la fondazione bancaria possiamo anche metterti a disposizione risorse per sbagliare
Se lo facesse un amministratore pubblico con le risorse del suo Comune verrebbe impiccato al più alto pennone forse avrebbero anche ragione i cittadini avere invece una riserva per poter approvare
Seriamente delle strade nuove è un valore aggiunto che io credo le fondazioni di origine bancaria possono mettere a disposizione virtuosamente della comunità e simile
Senta era Paola Pessina l'altra per i prossimi relatori richiede un piccolo sforzo di provare a stare entro gli otto minuti perché a mezzogiorno abbiamo il Gong
E dobbiamo essere dall'altra parte intanto chiama sul palco emiliana Alessandro Cella presidenti di colata il coordinamento a liberarsi associazioni professionali benvenuta
Grazie e il coordinamento che io ho l'onore di presiedere a una società un coordinamento di associazioni professionali di professionisti
Non dico faccio questa forza perché partono negazione non organizzati in ordine al bio collegi ora vuole dire chi sono questi facciamo una prova ce l'avete l'amministratore di condominio
Vostro figlio andava da un pedagogista non psicomotricità avete fatto massaggio sottorete un tributarista avete fatto delle pratiche amministrative Acco sono tutti quelle persone che va in contanti quotidianamente quando si dedicata per recarmi al lavoro mentre lavorate queste persone non hanno l'ordine ma decidono volontariamente di riunirsi in associazioni professionali Piper andandosi l'onere di tutto quello che vuol dire far parte di un'associazione quindi formarsi rispettare un codice deontologico farsi certificare le competenze e provare a stare nel mercato
Questo mondo impatti gran parte di questo mondo è rappresentato dalle dato di Alberto da quello che lui ha chiamato fenomeno delle partite IVA eccolo qua
Sono il fenomeno delle partite Iva
O le cosiddette partite IVA no diciamo lavoratori autonomi e faccio presente che in Italia ce ne sono cinque milioni e trentanove mila siamo il primo Paese europeo per numeri assoluti
Di professionisti lavoratori autonomi siamo il secondo in termini proporzionali prima la Grecia
Quindi non è che stiamo parlando di una parte residuale del nostro mercato produttivo e del lavoro siamo di una parte determinante del nostro mercato produttivo e del lavoro il settantadue per cento di questi cinque milioni lavora da solo
Se voi guardate le ultime parli ultimi degli ultimi articoli usciti sui lavoratori autonomi sono tutti così lupi solitari
Mazzata anche quest'anno lavoratori autonomi esclusi dalla legge di bilancio effettivamente purtroppo io sono qui a raccontarvi una realtà che questa settantadue per cento lavorano da soli perché non hanno le risorse per prendere delle delle persone e non perché non hanno la fuga
Perché uno dei problemi e lo dicono gli ultimi ricerche dei lavoratori autonomi sono i pagamenti
Sono la certezza del pagamento essere Lidia colui che paga meno in maniera più lunga provare
La pubblica amministrazione bravissime esatto perché è vero che c'abbiamo la norma che si paga sessanta giorni mercato e l'autorizzazione a emettere fattura lettoni che arriva deriva anche dopo ventiquattro mesi
No qui non solo hai anticipato cose lavorato quindi quello per esempio serbo una cosa su cui si potrebbe mettere mano praticamente subito
Quindi carico burocratico instabilità degli incarichi e più difficoltà dei pagamenti
E spesso iniquità
Sapete quanto grande un traduttore giudiziario cioè quello che va e traduce un atto domani in quell'altro va ad un esempio diremo una cifra quanto poco cinque euro a cartella lordi
Sapete quanto grande un archeologo e basta nei nostri scarichiamo dalla corrente in danza cinque Auro sapete qual è il competitor maggiore di un archivista di un bibliotecario il volontario
Perché si fanno bandi a costo zero e quindi lo devi sperare che ci sia qualcuno che che non si presenti perché forse il bando dopo lo fanno a cinque Auro questa purtroppo la fotografia del nostro lavoro autonomo professionale in questo Paese
Poi però arriva finalmente ministra sui no di non sa Chiara Gribaudo insieme ovviamente a un grande gruppo e pesante alla mozione
Una mozione che in realtà da Calcutta anche un'altra serie di mozioni fatte dall'opposizione dove si parla di APO compenso dove si parla di welfare dove si parla di riforma dei codici ad ecco di semplificazione
Molte delle quali sono proposte che ne abbiamo avanzato molte forse la maggior parte a costo zero
E indovinate cosa ci dobbiamo se la legge di bilancio la revisione della TAC perfetto di Rai no
Voglio dire noi e qui lo dico e qui due riconfermo diamo stand sempre stati contrari alla tratta
Anche a sessantacinque mila euro perché non era quello il provvedimento
I professionisti non vogliono non pagare le tasse vogliono poter fatturare ed essere pagati quindi la politica da fare era quella di aprire il mercato aprire la competizione valorizzare le competenze invece grazie ha deciso di fare quella manovra propagandistica di fare questa la tax al quindici per cento era stata riguardano piccola fettina
Di italiani pre tanto qualcuno ha potuto dire è stata fatta ora è vero che è stata fatta ed è questa la nostra posizione ma è stata fatta dieci mesi fa
Noi dopo dieci mezzi non ci possiamo permettere di andarla modificare perché vuol dire modificare i progetti professionali di una serie di persone che hanno fatto delle scelte
Che hanno fatto delle scelte che hanno creduto nella loro professionalità e parlo anche di chi ha un lavoro dipendente part-time che magari ha detto sai dal Furtado passo il part-time
Mi Avola partire il piano piano piano piano di altro lavoratore autonomo un pensionato che ha grandissime capacità ancora di lavoro perché dobbiamo andare tutti al giardinetto non sa ha capito
Prendendo un sacco di competenze e oggi diciamo caro mio c'è siamo sbagliati soltanto dieci mesi fa da domani rientrino regime ordinario tra l'altro trasgredendo una norma del lo statuto del contribuente mamme quando ci serve ce lo dimentichiamo
Questua una gravità non torno sono nella sostanza a natalità nella forma perché questo crea sfiducia
E chi vuole investire in un progetto personale sapere cosa decide di fare purtroppo di rimanere al nero perché l'unica certezza che non viene cambiata
Ed è questo lo dobbiamo impedire impedire responsabilmente quello che è stato fatto in legge di bilancio è grave non nella sostanza perché forse era anche giusto
Rimuovere il divieto di cumulo è grave perché interrompe progetti professionali interrompe la fiducia GAI verso le istituzioni che ogni quattro cinque sei dieci mesi cambiano la struttura del tuo lavoro questo non lo vogliamo più permettere crea precariato
Crea Niero
E crea instabilità pensate come un ragazzo giovane italiano oggi si apre la partita IVA pensando che poi magari tra dieci mesi gliela ricambiano no comincia a fatturare un poco il nelle le notule occasionali un pochino con il nero laddove può da questo il mondo che vogliamo no penso proprio di no soprattutto perché accanto a questa penalizzazione non è stato fatto niente legge di bilancio del lavoratore autonomo ripeto cinque milioni trentaquattro mila italiani con tutte le loro famiglie
E ne abbiamo fatto una serie di proposte veramente di sburocratizzazione di semplificazione che non avevano costi ma perché perché siete tutti d'accordo queste cose poi non vengono fatte dalla bora perché
Voglio dire pub vogliamo parlare di elettorato parliamo di buonsenso io sono contento oggi di essere qui perché vuol dire che un attenzione ha lavorato non viene dato ma io preferivo non essere qui a destra nella legge di bilancio
Io sono quasi negli otto minuti finito quasi finito al un'ultima cosa dicevamo per la revisione del lavoro dello dello stato del lavoratore
Ma intanto con grandi fatiche Maurizio io posso guadagnare una pausa Maurizio Del Conte fatto insieme a me insieme ad altri lo stato del lavoro autonomo in un momento in cui non si pensava si potesse fare veramente sfida per il problema è che l'abbiamo solo scritto Maurizio
L'abbiamo scritta il bellissimo alto da leggere fantastico ma non abbiamo mai applicato quindi invece di fare un altro Statuto dei lavori o del lavoro o debito dei lavoratori o del lavoro intanto applichiamo quello che c'era c'è una legge ottantuno che per i due terzi è disattesa non è stata mai applicata
Perché non mettere delle norme applicative perché non mette nella legge di bilancio riferimento all'ago compenso quando la norma sarà conciliando impegnata nello scritto tanto anche male al massimo correggiamo
Alla prima di pensare ad altri Statuti pensiamo a quelli che se ne rendiamo lì operativi perché lì quel questo vale della della della vita delle persone lasciatemi chiudere così
I nostri professionisti anche io
Scelgono di fare quel lavoro
E la politica troppo spesso se lo dimentica perché spesso quello di lavoro diventa una occupazione querelante brutta questa parola
Invece per il professionista il lavoro diventa un investimento professionale la messa in pratica della propria passione ma abbiamo ragazzi che suonano chitarre sono diventati musicoterapia oggi si occupa di bambini si occupano di malati
Abbiamo persone come me
Che siate Ski si sono appassionati alle persone sono diventati dei formatori decorsa la nostra il nostro modo di fare i lavori di fare professione età è anche un modo per stare in questo Paese in maniera un po'più felice e secondo me un po'la politica questo sì lo dovrebbe ricordare
Grazie
Liberiana
Lastra assumere che qui che lo stato sta perdendo detto dovrà è Massimo Venini la segretaria generale della Cgil Milano metropolitana
Nelle
Buongiorno a tutti e tutti grazie intanto per l'opportunità di dire per quello che pensiamo sul tema del lavoro io credo che queste occasioni siano da prendere diciamo così seriamente e quindi fare un confronto come mia caratteristica Franco costruttivo ovviamente con qualche critica
Con la premessa che ovviamente in questa epoca in questa fase anche noi del sindacato abbiamo conosciuto diciamo così gli errori che abbiamo fatto e che in parte ci accomunano
E io gli ho li sintetizzo in questi capitoli perché sono ancora tutti attuali il tema dell'occupazione giovanile il tema dei giovani delle nuove generazioni in generale che mi pare in questo Paese sia completamente abbandonato il tema della precarietà del lavoro e il tema del lavoro povero oggi significativo in alcuni ambiti non è più sufficiente avere un lavoro per avere una vita dignitosa
Questo deve farci riflettere
E arrivo alla prima questione siamo anche in un'epoca di grandi trasformazioni trasformazioni tecnologiche trasformazioni che devono tendere alla sostenibilità ambientale che quindici imporranno la revisione dei modelli anche Prodi
Attivi e anche di come si sta dentro i luoghi di lavoro permettetemi la critica
Il Jobs Act del due mila e quindici non ha intercettato nulla di tutto questo
Nulla
Ora io leggo in questi giorni sui giornali l'affannarsi da parte di qualcuno cercare di ancora difendere diciamo così le scelte fatte io lo posso capire che dal punto di vista umano sia comprensibile
Però se vogliamo individuare un slegamento tra i luoghi di lavoro
Le persone che popolano i luoghi di lavoro e le scelte elettorali delle persone forse bisogna cominciare a guardare che cosa c'è stato lì dentro
E allora guarda che sul tema dei giovani lo riprendo
E il mercato del lavoro partendo proprio dall'esempio di Milano perché Milano sappiamo essere poi la guida del Paese il motore del paese e queste dinamiche guardate noi lo vediamo quando leggiamo i dati occupazionali a Milano ci sono già stati quando vediamo quelli nazionali a Milano ci sono già stati e allora i giovani a a Milano e nel mercato del lavoro non entrano nel mercato del lavoro se ci entrano centra ma a termine se ci entrano centrano soprattutto come ho sentito prima ed è vero con forme di lavoro autonomo ma attenzione
Non è che tutti i lavoratori autonomi e professionisti autonomi hanno fatto la scelta di essere autonomi e che sono le dinamiche produttive dei modelli produttivi di alcune imprese cito uno su tutti i modelli di ristrutturazione bancari
In cui i lavori che facevano i dipendenti oggi di farlo degli autonomi a mille euro al mese
E allora questa cosa che se non è stata vista va ripresa velocemente perché questa è una sacca di precariato enorme enorme
Parliamo di competenza e innovazione ovviamente i giovani a Milano non riescono a intercettare le competenze che servono nel mondo del lavoro a Milano e questo è un problema
Parliamo di fuga di cervelli in Europa di cervelli e braccia se mi consentite
Diciamo così l'esempio
Ma nessuno diciamo così coglie il fatto che a Milano arrivano le nostre ragazze i nostri ragazzi dal sud o da altri Paesi del d Italia da altre zone d'Italia in cui si fa veramente fatica ma le nostre ragazzi nostri ragazzi di questo territorio vanno in Europa o vanno nel resto del mondo
Allora quando si parla di distanza tra la domanda e offerta nel mondo il lavoro non è che a Milano va tutto bene dobbiamo anche un po'iniziare a guardare dentro nostro modello se davvero tutto funziona come si vuol dire e poi c'è il tema a Milano del lavoro
Ovvero Milano la città del terziario e il terziario porta con sé sacche enormi di lavoro povero fateci caso
Milano è diventata una città turistica e nel turismo cioè un'enorme massa di lavoro povero ristoranti bar dove si annidano sacche di illegalità lavoro grigio lavoro nero negli alberghi anche se avete l'idea che la cameriera ai piani sia una di che rifà le vostre Came gli alberghi sia una dipendente del di quell'albergo non avete capito sbagliato è dipendente di una qualche cooperativa che se va bene
La paga e a Milano iniziano a pagare a cottimo
La Milano innovativa sta recuperando termini che avevamo dimenticato e che pensavamo di avere superato questo è
I servizi la logistica il tema generale degli appalti o quindi vi rendo noto che a Milano comunque si provano ad affrontare le questioni col Comune di Milano due anni fa abbiamo fatto un bellissimo è straordinario accordo un modello per l'Italia sul tema degli appalti pubblici
Che salvaguarda l'occupazione guardate ritorno sul già usata qui non è questione di articolo diciotto sì o no a un lavoratore degli appalti che l'articolo diciotto i miei frega niente
Perché il suo posto di lavoro lo mette a rischio ogni volta che c'è un cambio di appalto e l'amministrazione di Milano ha capito bene che era ora di finirla quanto meno negli appalti a gestione del Comune di Milano che si rischiasse di perdere il posto di lavoro per la logica dei tagli che arrivano dal Governo centrale agli enti locali e quindi poi alla fine la pagano le lavoratrici e lavoratori
A ogni cambio d'appalto rischio il posto di lavoro e il rischio di avere un reddito più basso perché mi vengono ridotte le ore di lavoro
E stiamo parlando di redditi A Fool Time che non esiste negli appalti di mille euro al mese quindi figuriamoci riparametrato allora quando parliamo di lavoro dobbiamo parlare di condizioni materiali del lavoro
E di condizioni di vita perché sono quelle che determinano la vita le condizioni
Del lavoro e poi c'è un tema di reddito a Milano oltre il cinquanta per così usciamo definitivamente da anche da questa retorica serve al Paese credo
Oltre il cinquanta per cento delle persone a Milano residenti a Milano un reddito sotto i ventisei mila euro c'è qualcosa che non torna rispetto alla diciamo così al carovita e al tema del costi della vita in questa città
Ora io capisco che lavorare di retorica può sembrare utile per competere a livello elettorale promise neanche uscire dalla logica della competizione per elettorale perenne vale per tutti i soggetti politici allora io credo che bisogna fare alcune cose molto semplici e vado velocemente la il primo tema che io chiedo alla politica e quello di risolvere i problemi
Risolverli
Non spostarli da un'altra parte o diciamo così con segnali alle generazioni future
Sul tema del lavoro come dicevo prima bisogna recuperare la logica di lavorare sulla condizione materiale vera delle condizioni di lavoro lo sulle fantasie
O su quello che ci piacerebbe essere quindi io lo dico provocatoriamente ora di dire basta alle leggi sul mondo del lavoro che sono fatte dai teorizza attori del lavoro
E mantenere non da chi ha contatto diretto con il mondo del lavoro qualunque esso sia e oggi abbastanza Complesso e complicato
Noi abbiamo fatto una proposta come CGIL qualche anno fa che ha creato ovviamente qualche polemica
Che però prova a recuperare le criticità che anche noi come dicevo in premessa non abbiamo visto negli anni passati
Ma che prova a ricomporre unitariamente il mondo del lavoro a ricomporre questa frammentazione ricomporre il fatto che si scaricano le sfide tra vari lavoratori
Perché chi sta peggio la scarica su chi sta peggio di lui ancora e quindi poi c'è il tema del lavoratore migrante The lavoratore con la pelle di colore diverso eccetera eccetera eccetera
Non bisogna sottovalutare queste cose allora unificare il mondo del lavoro significa semplificare le con delle tipologie contrattuali non negare l'esistenza della possibilità di un vero e sincero lavoro autonomo ad esempio che va anche tutelato tra l'altro bisogna lavorare sulla legge di rappresentanza bisogna lavorare sulla partecipazione della lavoratrice lavoratori nei luoghi di lavoro alle scelte organizzative dell'impresa le scelte strategiche
Anche qui posso dire con orgoglio che il primo accordo è stato fatto a Milano con Assolombarda gli industriali di questo territorio non c'è altro
Diciamo territorio nel nostro Paese che ha si è esercitato diciamo così buttando da tutte le parti il cuore oltre l'ostacolo e c'è il tema delle politiche attive della formazione se noi siamo di fronte alle due transizioni tecnologiche ambientali straordinarie
Non bisognava partire da modifica l'articolo diciotto nel due mila e quindici c'erano già con le trasformazioni bisognava partire dalla retail rimodulazione delle competenze delle lavoratrici e lavoratori
Inserire il concetto di protezione del lavoro non abbandonare nessuno perché se qua in questo Paese qualcuno perde il posto di lavoro è fottuto scusate i termini
è da solo completamente da solo in balia delle amicizie delle conoscenze che se non leali sei fuori
Allora protegge del lavoratore e proteggere il lavoratore significa dargli un reddito certo quando perde il posto di lavoro anche se a lavoratore autonomo e non a e per del fatturato per esempio
Perde la committenza
Ci sono ci vogliono diritti e tutele ma ci vuole un percorso di diritto soggettivo alla formazione e alla costruzione delle competenze per governare le transizioni
E anche su questo ragionare sulle condizioni e transizioni attenzione alle semplificazioni questo vale anche per noi
Non basta dire che bisogna puntare un modello sostenibile la gente non è stupida
Quando il lavoratore di un'azienda chimica sa bene che si portano avanti quei linguaggi sa facendo il conti col suo posto di lavoro e e quindi aumentano le sue paure è giusto tendere in quella direzione è assolutamente giusto e doveroso
Ma va fatto senza slogan va fatto con le proposte già pronte va detto come si fa senza lasciare indietro nessuno e qualcuno da solo chiudo
Ascoltando con molta attenzione il dibattito che c'è nel nel vostro partito che seguiamo ovviamente come tutto il mondo della della sinistra con molta attenzione e con molto interesse e noi crediamo nella nella fattore strategico di riprendere un dialogo che però badate bene deve partire davvero dall'analisi delle condizioni reali del mondo il lavoro
E quindi noi siamo ovviamente disponibili aperti soprattutto a Milano che già facciamo non è sempre facile però bisogna sicuramente fare di più sento che il partito diciamo così sta discutendo in questa fase a chi aprirlo questo partito
E sento tanti titoli credo che siano tutti interessanti tutti i doverosi di attenzione ma anche al tema del lavoro
A chi riaprire questo partito io credo al tema del lavoro ma attenzione parlare semplicemente di lavoro rischia di essere un termine infuocato bisogna riempirlo perché il lavoro e fatto da tante sfaccettature fatto di politiche fatto dalle imprese che ovviamente vanno sostenute nel creare occupazione nell'aiutarli a cercare i percorsi di rilevazione per veri reali quelli che creano davvero occupazione
Però io credo che bisogna iniziare a cambiare proprio il il paradigma in gara il paradigma cioè aprire questo partito alle lavoratrici e lavoratori cioè a coloro che vivono sulla propria pelle le condizioni reali delle condizioni di lavoro
Su incarico Franca Maino professoressa associato dell'università di Statale di Milano Dipartimento Scienze sociali e politiche direttrice del laboratorio per corsi di secondo welfare grazie mille per essere qui
Grazie per questo invito
Io vi proporrò alcune riflessioni sul tema dell'UE farà partendo da quello che sono le caratteristiche del nostro sistema di welfare
Italiano che oggi diciamo presente a da tempo presenta una sindrome che è caratterizzata sono temi che sono stati in parte toccati mali ma li voglio ricordare una vuol fare che presentava bassi tassi di natalità a tassi elevati di invecchiamento della popolazione più elevati che altrove rispetto ad altri Paesi una bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro
E una protezione che è fortemente sbilanciata continua ad essere fortemente sbilanciata sul versante previdenziale e sul versante sanitario
A fronte invece di una bassa offerta di servizi servizi alla persona servizi alla famiglia
Nell'area dell'infanzia della disabilità degli anziani anziani quest'ultimi che sono sempre più soli e a rischio non-autosufficienza
E poi c'è un rischio elevato di povertà a che cresce che continua a crescere e che colpisce in particolare le famiglie
Con figli e quindi si è è cresciuta fortemente la cosiddetta povertà infantile ed educativa
E poi è il nostro è un Paese in cui la mobilità sociale
Molto molto modesta se non l'ha quasi azzerata allora a fronte di questa situazione abbiamo assistito a questi in questi anni
All'emergere di categorie che sono sempre più a a rischio a che manifestano nuovi bisogni che difficilmente trovano risposte dalla ugual far pubblico penso alle donne le donne soprattutto con figli ai giovani imita il nostro è il Paese con il più alto numero dignità in Europa disoccupati precari
Ma anche gli anziani abbiamo detto soprattutto quelli che sì affacciano alla quarta età e si ritrovano in una condizione di non autosufficienza i poveri le fragilità gli immigrati
Questi queste categorie dicevo hanno dei bisogni che non trovano ancora risposte anche perché è il nostro sistema di welfare
La cui spesa sostanzialmente incentrata dicevamo a su la grande Aria della previdenza a parte ancora la sanità ma solo in parte e poi rimangono invece sotto coperte sotto tutelate le altre aree a cui ho fatto riferimento
Quindi il nostro continua a essere così tanti decenni un non è un problema di spesa sociale da questo punto di vista siamo assolutamente allineati ai livelli europei e come si articola al suo interno questa spesa sociale
E al fatto che non siamo riusciti in decenni di in questi ultimi decenni e nonostante tante riforme a ricalibrare la nostra spesa sociale
In questi ultimi anni di RAI si è aggiunto un nuovo problema a il sottofinanziamento del nostro servizio sanitario nazionale
Ha fatto solo un cenno se fino a pochi anni fa e ha anche da questo punto di vista eravamo sostanzialmente allineati alla media europea
Oggi noi spendiamo troppo poco per la sanità e presso questo sarà uno dei fronti principali rispetto al quale doversi porre il problema di a riforme di interventi seri
E la nostra spesa sanitaria si assesta intorno al sei virgola cinque sei virgola sei per cento del pirla a fronte di una media europea che ha intorno all'otto per cento
La spesa sanitaria pubblica nell'ultimo decennio sostanzialmente è rimasta ferma
è invece cresciuta la spesa privata abbiamo circa quaranta
Miliardi di euro di spesa privata e il grosso problema che la maggior parte di questa spesa una spesa out of pocket che ricade interamente sui bilanci sulle famiglie
è una spesa che troppo poco intermediata quando invece altrove in altri Paesi ovviamente c'è anche una componente di spesa privata
Questa riesce ad essere catturata da altri appunto da attraverso l'intermediazione si pensi oggi a lo sviluppo che sta prendendo piede
Ha dal punto di vista del welfare aziendale che intercetta anche attraverso i fondi sanitario dentro i piani di voile fa a aziendali offerto alla un'offerta di prestazioni sanitarie che si presenta come integrativa rispetto alla spesa pubblica
E poi se scendiamo dal livello nazionale a livello locale che cosa troviamo a livello delle amministrazioni locali la spesa sociale ammonta a circa lo zero virgola quattro per cento adempiva dal ventinove
Per cento della spesa nazionale a uno zero virgola quattro per cento rispetto al vera della spesa che sostengono in comuni in comunica però sono chiamati a fornire servizi servizi alle famiglie servizi dicevo per l'infanzia per la disabilità
Per agli anziani allora c'è qualcosa che non che non va
Quindi problema che voglio sottolineare che a fronte di una spesa a Welch farà a che ammonta a circa cinquecento miliardi di Europ questa una spesa che continua a essere squilibrata fortemente orientata verso i trasferimenti monetari e troppo poco verso i servizi
Che presenta quella distorsione funzionale a cui ho accennato quindi questo è il fatto che voci come la salute e la famiglia i minori la lotta alla povertà alle politiche
Del lavoro in particolare quelle attive è stato ha detto nell'intervento iniziale i servizi sociali sono ancora sotto finanziati
Un welfare tradizionale che è assente sostanzialmente da quelli che chiamiamo ormai da tempo in nuovi rischi e i nuovi bisogni un guelfo al pubblico
Costoso che non riesce a rispondere alle nuove sfide ai nuovi ai nuovi rischi
E da ultimo sottolinea ancora il fatto che larga parte della protezione sociale sia lasciata sulle spalle delle famiglie il nostro continua a essere un po'nel fare un sistema di welfare cosiddetto familistico
Ora a che cosa si può fare dispetto tutto questo in parte che cosa si è già cominciato a a fare diciamo che ci sono quadri concettuali che ci aiutano a spiegare
Come si approvati a reagire aglio sfide in quest'ultimo decennio di crisi e anche che ci aiutino ci aiutano meglio accogliere le prospettive dove inserire i tanti e diversi interventi che devono essere urgentemente mezzi in campo questo quadro concettuale lo chiamo personalmente io il mio gruppo di ricerca
Secondo Guelfa ma possiamo trovare diverse etichette ma a quello che sono è importante sottolineare i pilastri di questo secondo Welsh far a l'apertura ai soggetti agli attori non pubblici è già stato detto anche in interventi precedenti
A abbiamo fatto ormai diciamo nostro una un quadro culturale un framework che riconosce il valore il contributo che attori non pubblici che si muovono nella sfera del mercato e che si muovono nella sfera a della società civile del terzo settore
Possono dare non o come in una logica sostitutiva rispetto un arretramento del pubblico ma in una logica di forte con le boh collaborazione in una logica a sinergica quindi il primo pilastro riconoscere e il valore e l'importanza dell'apertura rispetto a soggette ad attori non pubblici il secondo pilastro all'innovazione sociale
Innovazione sociale significa mettere in campo soluzioni misure modelli nuovi servizi nuovi prodotti con logiche diverse rispetto a quello che è stato fatto mettersi davvero in gioco sotto questo profilo e farlo riconoscendo il valore in questa nuova produzione in queste nuove forme di intervento delle relazioni
Di come si mettono in gioco i tanti diversi attori ripensando il modo in cui collaborano in modo in cui interagiscono agiscono tra di loro per ripensare lo offerti all'intervento nell'area dell'Uefa
E l'ultimo pilastro quello dell'empowerment della capacità azione riconoscere superare quella logica a principalmente o meramente assistenzialistica che ci portiamo dietro e che è una delle etichette principali che ha caratterizzato connotato il nostro sistema di Uefa
E allora abbiamo già tutta una serie di evidenze che questo a framework questo quadro concettuale
Ha operato negli ultimi anni e ed è pronto a continuare ad operare soprattutto a livello locale
Quali sono queste evidenze né individua almeno tre innanzitutto l'attivismo degli attori di questi attori che ho già citato gli attori del mercato del terzo settore
Che sono sempre più collegati ai territori e alle comunità in cui operano dove però trovano istituzioni cominciano a trovare istituzioni pubbliche in primo luogo le amministrazioni maggiormente aperti al cambiamento alla disponibilità a a trasformare i sistemi di protezione sociale di qua il fare a livello locale agendo punto con un approccio sempre più collaborativo
Seconda diciamo dinamica secondo evidenza attività di secondo qua il farà mettono in luce mostrano di saper radio di caratterizzarsi
Per avere l'obiettivo e in molti casi anche la capacità di generare innovazione sociale quell'innovazione sociale che ho detto essere il secondo pilastro
Le secondo Guelfa e poi le iniziative che io chiamo di secondo Welsh farà a hanno interiorizzato davvero la logica dell'empowerment dei beneficiari
Incentivando appunto quella partecipazione quella responsabilizzazione
La messa la realizzazione di azioni con progettate la coproduzione di servizi e riconoscere anche che in molti casi il cofinanziamento dei servizi ormai è sostanzialmente in un ineludibile ancora due minuti
In tutto questo un ulteriore elemento è quello dell'intermediazione mentre nel dibattito pubblico si parla con insistenza di disintermediazione quello che emerge rispetto allora sviluppo del secondo welfare nelle comunità nei territori
è invece un approccio di re intermediazione gli attori gli attori i corpi intermedi ma soprattutto gli attori Diversi che operano dentro reti multi isterico leader stanno provando a rientrano suturare il il web farm
Ad agire con approcci logiche nuove quindi puntare proprio all'infrastrutturazione dell'welfare attraverso un ricorso a strumenti che siano in grado di generare quelle interconnessioni che sono alla base di una trasformazione profonda del nostro sistema di Guelfa
Stanno contribuendo questi attori che sanno i corpi intermedi o che siano queste reti multi attore
A a definire a ridefinire i quadri regolati via Sostegno delle pratiche delle azioni che definiamo come secondo web fa ma ancora questi sono attori che provano a far sentire voci di dissenso e di critica
In particolare quando le riforme non sono riforme efficaci
Quando gli interventi non sono quelli che si dovrebbero realizzare e penso alla ritardo nell'implementazione della riforma del terzo settore
Piuttosto che ha tutti i limiti del reddito di cittadinanza o dei decreti sicurezza rispetto a queste tanti e diversi attori diversi livelli di istituzionali
Hanno o insieme non da soli provato a a reagire
Proponendo delle alternative
E poi la promozione di pratiche innovative quelle pratiche innovative
Che sono a ad esempio state accennati negli interventi precedenti
E che hanno cito solo questo esempio molto a che fare con un ruolo anche della filantropia e di fondazioni non solo le fondazioni di origine bancaria abbiamo sentito l'intervento prima
Paola Pessina ma anche le fondazioni di partecipazione le fondazioni Corporate le fondazioni di comunità e allora chiudo individuando quelle che mi paiono essere le tre sfide principali di questa che possiamo definire l'intermediazione sociale per ripensare profondamente il nostro sistema
Di Guelfa bisogna contrastare la frammentazione
A un rischio questo della frammentazione che enorme nel nostro Paese che tanto più alto quanto meno attori e soggetti appunto intermedi sono capaci di aggregarsi fanno fatica ad aggregarsi
A sia internamente massima con soggetti che sono altro anche che sono in competizione ma nonostante questo è possibile il lavoro sinergico
La seconda sfida bisogna evitare di agire sulle linee di frattura
Più tradizionali bisogna davvero pensare guardare agire intervenire con lenti nuove che sono quelle dei nuovi rischi e dei nuovi bisogni
Che non significa dimenticarsi di quelli rispetto ai quali già il primo welfare interviene molto ma significa approvare in modo nuovo a davvero innovativo a farsi carico delle nuove sfide e poi collettività i rischi aggregare la domanda
Bisogna puntare ad aggregare la domanda Perna raccogliere risorse consistenti che permettano davvero di realizzare quelle innovazioni di cui il Paese ha bisogno
Grazie grazie
Chiama sul palco Francesco Longo professore associato nel dipartimento di scienze sociali politiche dell'Università Bocconi mi raccomando anche lei l'augurio di riuscire a stare negli otto minuti che il tempo scorre
Buongiorno
Sono tre passaggi logici uno come ci si comporta in epoca di populismo
Due quali sono i problemi veri del Paese
E tre che tipo di politiche abbiamo davanti i problemi veri del Paese
Parto dal tema del populismo populismo fa sì che il Paese sia livido
Diviso lacerato come diceva Paola Pessina il problema decidere se facciamo anche noi partigiani ci mettiamo come partito da una parte la barricata emendiamo livore
Oppure dando ad esempio addosso ai nostri avversari oppure sedici collochiamo una postura culturale diverso in cui proviamo ad accorciare le distanze perché proviamo rimettere insieme almeno un appalto una mappa cognitiva
Sul Paese perché io sono convinto che fino a quando la politica discute solo e soltanto di soluzioni di terapie non può che dividere
Mentre noi abbiamo bisogno di una stagione esattamente opposto in cui il Paese torna a discutere della diagnosi cioè qual è il problema
Sono mettete anche cento elettori del Pd in una stanza Illy chiedeste ma secondo voi quali sono i cinque principali per il Paese secondo mentre nessun accordo
Che che il nostro Paese nona a Zintan atto a discutere diagnosi
Perché siamo tutti presi a discutere terapie quando può e spesso chiedo scusi ma qual è il problema dietro un rispetto cui lei mi propone questa terapia
Vogliamo abolire ridurre il cuneo fiscale benissimo può spiegare però qual è l'obiettivo dietro qual è il problema che vogliamo risolvere
Io personalmente sono convinto che le terapie alimentano uno spirito partigiano mentre forse se il nostro partito provasse
Arrivi aiutare il Paese la sua collettività a capire quali sono i problemi del Paese forse potremmo contribuire accorcia le distanze per lo meno a rigenerare le mappe cognitive comuni su qual è il problema
E quali sono i principali problemi del Paese io ero mi sono dato limiti di cinque iniziò nel dire il primo problema lo citava la Serracchiani il deserto demografico
Per tenere stabile una popolazione ci vogliono due virgola uno figli per donna
Non siamo a uno virgola due
Ci manca il cinquanta per cento tra natalità per tenere stabile la popolazione
Presso un po'più concreti l'anno scorso sono morti e seicento mila persone questo Paese ne sono nate quattrocento mila che mi ha perso duecento mila italiani a cui si assume a cui vanno aggiunti centocinquanta mila italiani
Giovani laureati che sono andati all'estero
Quindi ho perso trecentocinquanta mila italiani
Quindi quando ne arrivano centocinquanta mila dall'estero ci parlano di invasione io segnalo che ne mancano duecento mila per tenere stabile a popolazioni
Al problema è più profondo nel nostro deserto demografico oggi abbiamo un rapporto fra persone età di lavoro e pensionati uno a tre già insostenibile
Tra vent'anni l'Istat che non mi sembra essere un club di bolscevichi segnala che saremo uno e due e con gli attuali tassi occupazione saremo precisamente di scrive Istat ventuno milioni e mezzo di lavoratori tra vent'anni vengano i presenti stasera sarò in pensione e diciannove milioni e mezzo di pensionati io credo che non ci voglio master in Bocconi per rendersi conto che ventun milioni lavoratore non possono mantenere i giovani ai pensionati
Per risolvere questo problema inoltre strade
Strada uno Abbiatense una settantun anni accampiamo fino a ottantuno in media Strada due portiamo le pensioni un terzo dell'ultimo salario
Strada Tre portiamo quattro milioni di siriani
Siccome nessuno e le tre strade politicamente potabile non se ne parla quindi noi siamo sul Tai Tanic mais perché lì sta per venirci addosso e lo stiamo discutendo su quale musica mettere
Un secondo problema che al Paese noi siamo il secondo peggior Paese in Oropa per mobilità sociale
Andato in un qualsiasi liceo classico liceo scientifico nel nostro Paese e chiedetegli quanti figli di operai ci sono lì dentro per tacere infine migranti
Zero
Negli ultimi vent'anni c'è stato un arretramento dei figli degli operai che vanno nel Sitam università oramai frequentata solo ai figli dell'upper class
Peggio di noi solo gli inglesi
Terza grande problema il trentatré per cento delle famiglie italiane sono fatte da una persona sola
Trentatré e undici per cento e famiglie italiane sono monogenitoriali
Tradotto il quarantaquattro per cento delle famiglie italiane hanno sulla tutto in casa quarantaquattro per cento
Nelle grandi città
Semplicemente realizzano i fenomeni sociali un po'prima del resto del Paese in questa città come anche a Bologna il cinquanta per cento delle famiglie all'anagrafe sono fatte da una persona
E buona parte della paura che la
Dell'insicurezza non nasce dal tema della micro meditare del migrante nasce dalla solitudine io sono solo in casa ho paura
Ma la solitudine non è solo la frammentazione famiglie che anche là dove la piccola famiglia cioè sono sempre più isolate avevo fatto di recente un'indagine sulle famiglie
Della provincia di Bologna abbiamo chiesto erano famiglie con bambini come a dieci anni abbiamo chiesto due cose
Uno quante volte uscite la sera come copia senza figlio
Abbiamo discusso a lungo tra i colleghi si dà molto quale denominatore usare se settimana mese o anno era indifferente per la risposta era zero
C'è qualche problemino no perché se come coppie non usciamo mai
Passa la prima signorina Silvani col basso è chiaro che lei siccome non è un partner della cura ma è chiaro che straordinaria questo si correla con il fatto che il cinquanta per cento le coppe in Italia si separano
Il fatto che non è la copia non fa vita di coppia correlato non correlati
E l'altra cosa che avevo chiesto e quante volte state con altre famiglie
Mai andata in vacanza con altre famiglie così magari la sera uno esce e io tengo i tuoi figli la sera la voce contraria nono e come la vacanza non vedo l'ora che finisca
Perché fidando che bello i primi tre giorni con la paletta e secchiello
Infatti l'aspetto interessante e scoprire che i tedeschi sono ricchi
Ha notato dove sarà simile altissimo analisi inizio eppure non fanno i figli come noi e quindi il problema non è lei ed un'altra parte ed abbiamo perso completamente le reti sociali
Che rendono sostenibile la genitorialità quindi il problema è la solitudine quarto problema noi siamo il Paese con meno scolaretta in Europa l'ottantacinque per cento dei tedeschi sono diplomati e laureati noi siamo al sessantacinque per cento gli storici contemporanei dicono che questo è il delitto della borghesia italiana contro il proprio popolo perché nelle nuove tecnologie di cui ci è stato brillantemente parlato se non sei scolarizzato sei già fuori
Ultimo all'unicità Franco mai non abbiamo tre milioni tre milioni di italiani non autosufficienti tre
Ognuno di questi in impegna altre tre persone
Tra familiare in badanti quant'altro quindi sono nove più tre fa dopo dici un italiano su cinque è coinvolto sul tema la non autosufficienza
Allora se questi sono i cinque pro e mi fermo qua sui prezzi problemi se questi sono i cinque i grandi problemi del nostro Paese cosa fa il nostro welfare
La nostra società per risolverli
Lo lo citava Franca mai nato temo che peggiora la situazione
La scuola pubblica italiana oggi è il più straordinario meccanismo di blocco della vita sociale
Se voi andate male la scuola pubblica semplicemente li espellono e se proprio volete recuperare ragazzo che va male dovete pagare a scuola privata cioè siamo all'opposto
Di quello che dovrebbe essere normale la società è fatta di soli cosa fa nostro guai far dà soldi alle famiglie affinché ognuno si arrangi da solo invece di mettere insieme le persone
Cioè il tutto ciò che è un problema l'ossessione di Watson loro sforzo
Invece come dire di contrapporsi è questo da sempre
Prendo le quattro misure bandiera degli ultimi cinque anni bipartisan
Abolizione dell'imposta sulla prima casa ICI siamo l'unico Paese al mondo che non imposto sopra una casa una cosa straordinaria Interreg eversiva fatta da un governo di sinistra non so come mai ma successo
Otto ecco su una cosa che è costata otto miliardi ottanta anni e gli ottanta euro di Renzi dieci miliardi diciamo a anzi dice costata sei siamo sedici
Quota cento costata sei miliardi siamo ventidue per passaggio Carrera e vicinanza tesserina di ventotto miliardi
Quindi il tesoretto della spending review
E ci ricordano da spendere più stato fondamentalmente blocco della soluzione del pubblico e blocco dei salari pubblici e no soldi a sanità trasporti e scuola
Quindi noi portiamo la carta igienica della scuola dei nostri figli la scuola pubblica perché così e facciamo la donazione facoltativo obbligatorio di cinquanta euro
Che sono in Italia da un alto prelato spiegava un inglese cosa fosse una una donazione facoltativo obbligatorio amico diceva che sapevo vale l'inglese proprietà che ragione
Questi ventotto miliardi che cos'hanno in comune
Che sono tutti chiarisce intascati famiglia
Perché gli italiani si sono convinti in maniera bipartisan che è un Euro di spesa privata e meglio di un euro di spesa pubblica
E la retorica su qualsiasi quotidiano in cui si dibatte sempre questo un euro di spesa privata e meglio nella spesa pubblica quando i problemi che ho citato prima deserto demografico
Solitudine mancato vita sociale hanno bisogno probabilmente l'opposto di cash in tasca hanno bisogno di istituzioni pubbliche forte capaci di produrre servizi che rispondono a questi problemi
Ma noi stiamo andando in maniera bipartisan direzione esattamente opposto
Chiudo
Citando l'ultima vero vulnus del nostro paese è quello che abbiamo fatto alla pubblica amministrazione negli ultimi cinque anni quel processo di canto Nizza azione
Perché l'abbiamo mo'abbiamo ucciso il potenziale di fare politiche attive del lavoro Politiche attive del welfare per un motivo solo perché abbiamo reso illegale la discrezionalità e la soggettività delle incisioni pubblica
Qual è la vera differenza nella gestione reddito di cittadinanza da noi rispetto quello che succede nel resto d'Europa oppure una politica attiva da del lavoro che hanno espresso che nel resto d'Europa
Il disoccupato il povero vale l'operatore sociale l'operatore sociale pubblico ha piena discrezionalità egli dice prima mi fai vedere chi dà da fare ma scrive il corso di formazione manda a scuola i figli inizia poi la casa
Poi vieni qua e io soggettivamente dipendente pubblico DC Dossetti doti soldi quante ne doppi come te li do
Da noi lo fa un algoritmo dell'INPS prima ti do i soldi in base all'algoritmo
Poi vai dall'assistente sociale facciamo il piano di vita dopo che già preso i soldi quindi ovviamente con la roba lì un adempimento burocratico
Perché perché nel processo di Cantoni trazione ANAC Oana cavitazione ne avremo deciso che la pubblica amministrazione può funzionare sulle maniera oggettiva
Segnalo che nella vita tutto ciò che conta è soggettivo tutto ciò che è stupido e banale è oggettivo oggettivo la vita c'è il titolo di studio letta
Non credo che voi avete scelto il parte la vostra vita in base a criteri oggettivi spero di no ecco
Invece noi abbiamo deciso che la pubblica amministrazione deve funzionale su criteri oggettivi qui l'abbiamo uccisa perché le politiche sulle persone sono intrise di soggettività chiudo con un esempio
Sonata vederla migliora soluzione di casa popolare in Germania loro best practice
E mi hanno spiegato la guardi noi nelle casupole abbiamo un quarto di famiglie normali un quarto di studenti universitari un quarto di disabili fisici ma senza problemi sociali un quarto di problemi di persone veramente problematiche
E mischiando le funziona molto bene a dico e come e quei soldi che incassiamo affittando gli appartamenti popolari agli studenti femmine normali affittiamo altri appartamenti mortale in cui replichiamo lo stesso modello dieci volte in giro per la città in modo tale che non creano mai la bomba sociale
Coi colleghi
Gli ho chiesto ci fa vedere la lista d'attesa
Come fa la lista d'attesa questi criteri quattro cluster fa no guardi statista segreta scusi lei è un ente pubblico la lista della difesa è certo perché Samek l'etichetta famiglia normale studente normale disabile solo fisico
Come dire veramente nessuna grande risale sull'etichetta un po'delicate possa con una bella famiglia molto forte magari molto cristiano molto socialista libici mettiamo proprio il caso più sfigato affianco fa son cose che faccio un po'noi non rendiamo pubbliche
E non mi ha chiesto se marciava di agli sette ma e segreta certo potuto ci guarda senta io sono un ente pubblico la gente dà per scontato che lavoro per interesse pubblico e quindi io posso fare quello pranzare con soggettività ma in maniera come dire discreta non visibile da noi non è possibile quindici allo Ski come troppo e più e li mettiamo cinque mila uno a fianco all'altro e peggio stanno e più è probabile che stanno uno vicino all'altro cosa volete che venga mai fuori
O noi ridiamo soggettività la pubblica amministrazione o qualsiasi spazio di intervento come dire intelligente dell'istituzione pubblica l'abbiamo ucciso grazie
Simile a lei
Abbiamo ora all'ultimo auspichi prima o poi di lasciare lo spazio alle protagonisti diciamo governative di quest'oggi è Riccardo Bonacina fondatore e coordinatore dell'editoriale vita no profit magazine benvenuta
Buongiorno grazie dell'invito grazie all'ultimo intervento che ha spiegato perfettamente cosa il Welfare degenerativo cioè quello diciamo con i trasferimenti monetari alla prestazione quindi grazie ha fatto molto bene
Volevo ovviamente parlo mi mi mi ricollego a quanto diceva alla vice presidente di Fondazione Cariplo Pessina che diceva il Pd guardi al terzo settore come diciamo ha detto riserva di pensiero e di pratiche e quindi diciamo come un mondo con cui avevano rapporto intelligente ovviamente non di di arruolamento
Politico
Mi ricollego questa perché qualche volta si ha l'impressione avete presente gli vincano che dicevano
L'ultima decenni se detto ma gli Inca conoscevano ruotano nulla usavano però nei giocatori avevano le ruote linee facevano le cose circolare ma perché non lo usava
E allora di fronte a tanti problemi che qui sono state Noukrati molto bene una ricerca che mai nel terzo settore c'è una una riserva di pensiero di pratiche ma perché non diciamo non sia o l'intelligenza di guardarlo di valorizzarlo
In questi ultimi due anni
Diciamo il terzo Ettore è stato umiliato e continuare cioè non è finita con il giallo verdi
Cioè è dovuto intervenire nel discorso di fine anno Mattarella nel due mila diciotto sulla tassa sulla bontà perché i geni del ministero dell'Economia
Pensavano che non profit non potesse fare utili
Invece di capire che non profit fa utili ma li deve destinare totalmente diciamo al perseguimento dell'obiettivo della missione dell'associazione qui diciamo con cosa che in Bocconi se la Castelli si presentava a fare un esame penso che avessero bocciata
Quindi cosa vagamente pazzesche dicevo non è finita però non è finita perché abbiamo è stato accennato non mi ricordo uno dei precedenti interventi dalla mai no la riforma del terzo settore edu dopo a due anni
Diciamo da che è stata emanata siamo ancora in ballo con i decreti attuativi la partita fiscale che è importantissimo agli italiani donano cinque miliardi e trecento mila mi ha fatto l'ultimo numero di vita può limitare porta sull'Italia
Che è stata sta un po'diminuendo rispetto agli altri anni
Siamo in attesa della definizione fiscale il dossier a Bruxelles dopo due anni non è ancora stato inviato perché a Bruxelles deve dire deve dare l'ok a dire che non sono aiuti di Stato due anni ma Camst io
Non è possibile qui c'è ho visto la la grande pugliese che sottosegretaria credo di farla qui invece versa in qualche altro pane so che si dà da fare però c'è il ministero del lavoro bloccato io ieri ha fatto un pezzo intitolato un fantasma al ministero
Del lavoro delle politiche sociali si chiama Nunzia Catalfamo qualcuno l'ha sentita
La sentita durante la legge di bilancio ha fatto qualche battaglia la sentiamo sulle crisi aziendali non esiste non ha dato le deleghe suoi sottosegretari
Sono
Penso alla cooperazione internazionale questo governo è l'ultima legge di bilancio e arretrato anche rispetto ai giallorossi ai Gialloverdi qui un casino con i colori
Siamo lo zero ventiquattro per cento del PIL
C'era stato un emendamento Pitino la non l'ha portato a termine in cui si riceve risparmi sull'accoglienza perché appunto non c'è invasione Manzi diminuiscono sapete questa nel due mila diciannove
Sono stati undici mirano gli arrivi
I risparmi sull'accoglienza e parliamo di quattrocento cinquecento milioni destiniamo lì alla aiuti ai Paesi in via di sviluppo tramite l'agenzia dalla cooperazione internazionale
No poteva aiutare ad avvicinarsi all'obiettivo che Alitalia che ha firmato con altri paesi di fare lo zero sette del PIL per aiutarli a casa loro no invece non ha passato l'emendamento alla legge di bilancio servizio civile abbiam parlato sempre la mai non mi sembra parlava del Nyt
No che sono due milioni e cento d'un milione età e non mi ricordo so oltre due milioni in Italia
Abbiamo fatto una reggia servizio civile universale battaglia anche del PD Scanzi qui
Caro quest'anno sono andate in domina diciannove trentadue mirare Agazzi il servizio civile universale aveva l'obiettivo attenda le diciamo in giro due o tre anni di mandarne cento mila cento mila perché a cento mila perché si diceva più o meno cento mila poi un anno centoventi un anno e ottantacinque fanno domanda di fare servizio civile cioè impegnarsi io voglio impegnarmi per un anno a servizio della comunità
Puoi dire di no ragazzo che dice io voglio impegnarmi per un anno poi diciamo che sfuggono i cervelli cala più grande scuola diciamo di di impegno civico ed è un modo per ricucire questo Paese come dice Mattarella
Bene quest'anno siamo a rettitudine diciannove siamo arretrati e adesso il grande Spadafora
Dice che l'obiettivo è quaranta mila va be'allora che senso per fare questa legge sul servizio civile universale universale voleva dire che chi vuole impegnarsi cavolo ha il diritto di farlo
E invece lo stato lì c'è no non ciò poi son questione diciamo di di parliamo di trenta milioni cinquanta milioni sono adesso oppure è un po'con i i confronti però una cosa miserevole no
Insomma io Vidoz due numeri dal terzo settore perché spesso importante capirlo
Noi quando l'Istat siccome sapete gli americani dicono che ciò che non si conta non conta
Allora anche in Italia di Stato ha cominciato a contare cosa questo terzo settore ad Aliona definizione e a dare qualche numero nel due mila e undici è uno c'erano duecentotrenta lista contato duecentotrentacinque mila realtà istituzioni non profit
Nel due mila diciassette che l'ultimo dato dato
Dall'ottobre scorso
Trecentocinquanta mila in sedici anni una crescita il quarantanove per cento
L'occupazione in questo mondo
Mentre nel settore pubblico nel settore privato l'occupazione è andata decrescendo l'arduo mi fa uno ad oggi
In questo modo si è passati da quattrocentottantotto mila a ottocentoquarantaquattro mila settecentosettantacinque ed è un'occupazione
Diciamo che spesso come ha detto il primo intervento non mi ricordo il suo nome De Marco ma che mette assieme lavoro e motivazione
Ha dato numero spaventoso sulla mancanza di cibo motivazione l'aria viva quindi diciamo è una cosa molto interessante e le istituzioni non profit produttive cioè quindi terzo settore produttivo rappresenta ormai l'otto per cento delle imprese del Paese
Quindi è come se non avessimo disegnato da qualche parte c'è diciamo pagava economia sostenibile circolare civile
Come modelli ma questo modello cioè operativo però non lo guardiamolo umiliano Romiglia ma ogni volta quindi diciamo il mio intervento a ha il senso di di dati ancora un po'di sostanza in più quanto diceva
La Pessina grazie
Grazie della RAI
E b c abbiamo verso la conclusione del panel e sentiamo diciamo un po'alle voci di quelle che sono anche le nostre istituzioni e la nostra rappresentanza al governo la prima che chiamo la senatrice Favia mal pezzi sottosegretari Rapporti per il Parlamento e per le riforme
Grazie
Intanto grazie grazie per i belli interessanti interventi di questa mattina che chiaramente qual perché in questo momento rappresenta il governo sono anche delle assunzioni
Di responsabilità non indifferenti sorridevo con Anna perché dicevamo ce ne stanno dicendo sono tutte meritate sono tutte meritate nonostante e i cento e pochi più giorni di governo e difficoltà in cui indubbiamente questo Governo è in atto e una legge di bilancio ed è vero
Non abbiamo pensato alle partite IVA non abbiamo pensato a tanti altri mondi quindi sono tutte questioni che di cui ci assumiamo la responsabilità di scelte che non sono state fatte perché la politica e scelta ma nello stesso tempo sappiamo anche e qui lo dico a tutti e non è un tentativo di trovare delle giustificazioni da dove siamo partiti e dove eravamo a settembre o meglio dove eravamo ancora dal gusto
Perché lo dico senza nessuna paura
Io la paura ce l'avevo nei mesi prima ce l'avevo quando vedevo il clima di intolleranza aumentare
All'interno del nostro Paese ce l'avevo quando mi sono trovata con forza Melegnano manifestare perché erano apparsi gli striscioni di fronte alle case di famiglia che avevano adottato ragazzini di colore e la discriminazione sembrava all'ordine del giorno ce l'avevo quando ero in piazza Lodi perché c'era un'amministrazione che negava la mensa a i bambini stranieri i cui genitori non potevano rendicontare quello che erano i loro possedimenti o non possedimenti
Nei Paesi stranieri oggi diciamo che erano quelli di provenienza oggi diciamo che ho meno paura
Perché quando siamo al governo lo io ho meno paura perché sto tutto sommato che una serie di valori possono essere rispettati e tutelati la preoccupazione però rimane
Rimane per la difficoltà in cui noi ci troviamo e rimane perché c'è quel problema di fondo che la politica si trova svolge le perché è vero che le scelte politiche devono essere fatte sulla base dei numeri che non dovrebbero essere quelli dei numeri del consenso dei numeri elettorali
Dovrebbero essere fatte su i numeri dei bisogni della società che tu vuoi rappresentare ma per poter poi realizzare quanto la società il mondo di che tu vorresti rappresentare ha bisogno la politica ha bisogno di tempi lunghi
E la politica oggi i tempi non li ha
Non li ha per la rapidità con cui c'è l'evoluzione del di tutti i sistemi e non li ha perché il tuo cittadino il tuo elettori nella società supertecnologica ti chiede la risposta immediata e siamo abituati alle risposte immediate alle proteste che nascono magari senza neppure delle motivazioni
Io un po'di numeri però per questa giornata li ho voluti presentare per dire quel po'quelli potrebbero essere delle sfide a lungo termine che però ci richiamano oggi nell'immediato a provare a trovare delle risposte
Il quarantasette per cento dei lavori sono destinati a essere automatizzati nei prossimi dieci o vent'anni
Il quarantanove per cento delle ore lavorate potrebbero essere teoricamente computerizzate
La rivoluzione porterà una perdita di sette milioni e parlo di rivoluzione di quella che viene chiamata la nuova rivoluzione industriale la quarta rivoluzione
Porterà una perdita di sette miliardi di posti di lavoro in quindici economie che oggi contano complessivamente circa il sessantacinque per cento della forza lavoro mondiale
Il sessantacinque per cento dei bambini che oggi inizia la scuola elementare la scuola primaria farà da adulto un lavoro che oggi nemmeno esiste
Saranno almeno
Ora
La politica per affrontare questi numeri deve mettere in atto delle strategie e non alla risposta da qui a maggio o da qui alla prossima legge di bilancio perché queste risposte le vedi nel tempo
E poi darle di due tipi o quelle di temere di aver paura di una rivoluzione in cui tu comunque ci sei già in mezzo e quindi temere un mondo nuovo che oggi ancora facciamo fatica ad immaginare
Oppure a provare a prenderlo di petto e tentare di dare determinate risposte
Che però la politica da sola non può dare se non alle alleanze con i mondi esterni e devono essere alleanze capaci di andare tutti nella stessa direzione e non creando muri o barriere
Lo dico perché anche in questi giorni c'è stata la polemica ed è ritornata anche qui su questo palco questa mattina polemica critica vuol posso utilizzare anche i termini
Assolutamente più neutri e delicati sulla questione di se o meno l'abolizione dell'articolo diciotto ha portato più o meno vantaggio come ha cambiato il mondo del lavoro
Non è questo il tema
Perché se noi diciamo che il mondo del lavoro con i numeri che vi ho dato qui
Sta cambiando ad una velocità supersonica noi non possiamo pensare che le risposte siano quelle che fanno parte di un passato che essendo passato sta dietro le nostre spalle
Ma c'è la necessità di Lindy andare oltre e di provare a rielaborare qualcosa
Nel dare risposte che possano essere concrete senza essere affezionati la storia serve eterno Reschigna Arci a commettere altri errori e poi non succede mai così perché quelli continuano a ripetersi quindi dovrebbe servire a quello ma soprattutto la testa dovrebbe aiutarci a dire che sia il futuro sta di fronte a tale dovresti provare ad affrontarlo con delle ricette che spesso sono ancora sconosciute e quindi devi provarci
In questo pane si parla anche di diritti il titolo lo diceva e stando alla discussione che è nata qui oggi forse uno dei diritti che oggi tutti insieme dovremmo rivendicare per i lavoratori e il diritto alla formazione il diritto alla competenza
Alle diverse competenze vi dà un altro dato che a me interessa particolarmente perché secondo Unioncamere e Ampa al nei prossimi tre anni le imprese italiane offriranno un lavoro a quattrocentosessantanove mila tecnici
Super periti ITS laureati nelle materie stemma e il trentatré per cento però di queste professionalità sappiamo già che per le aziende già oggi è risultato introvabile
Che cosa significa
E quali quale questione pone alla politica un dato simile
Nonché c'è il lavoro che c'è un determinato tipo di lavoro e che mancano spesso le competenze per poterlo affrontare ma che quei posti ci sono
Non sono tantissimi sono i numeri che vi ho dato ma solo numeri che ci servono per indicare un una certa direzione che deve essere fatta con alleanze con sinergia
Io mi occupo dei rapporti col Parlamento ed è il ministero che forse più di tutti deve provare a fare sinergia tra gli altri ministeri non solo nella fase degli accordi tra i diversi emendamenti ma fare in modo che si possa lavorare come diceva giustamente prima Debora Serracchiani non per comparti stagni perché la politica non se lo dovrebbe poter permettere ma proprio in un lavoro di squadra molto forte vengo dal mondo della scuola sono un'insegnante quello che ho fatto nella mia vita è stato proprio sempre quello di lavorare in équipe e penso che sia quella la possibilità di trovare una soluzione e allora non è pensabile
Che le iniziative che escono dal ministero dell'Istruzione e oggi anche in futuro
Dal ministero dell'università e della ricerca non guardino in faccia il lavoro che si può fare con il ministero del lavoro e delle politiche attive e il ministero dello sviluppo economico
Non si può pensare di non fare una strategia che sia comune per provare a trovare delle risposte insieme
Perché se prendiamo i dati di un reddito di cittadinanza che dimostra di avere delle falle altissime per quanto riguarda la politica attiva del lavoro quella politica attiva del lavoro Turla recuperi solo se lavori insieme
Anche
Al ministero non sa se toccherà all'istruzione Anna o all'università e ricerca
In quella che è la formazione continua dell'educazione per gli adulti di cui non si parla mai ma che ha una competenza fondamentale per quella qual è perché è quella nata detti Isma'di ritorno che è un altro dei dati che ci dovrebbe preoccupare se non lo prendiamo in mano
Ridurci ancora e crea ancora un indebolimento e una frantumazione nelle competenze e quindi nella possibilità di crescita di tutto questo il Paese allora l'obiettivo oltre ad andare a sanare quello che non abbiamo fatto in questa legge di bilancio ma io lo dico
Partivamo da meno ventitré che erano i miliardi che dovevamo trovare per impedire alla paese e alle famiglie italiane di avere una spesa aggiuntiva quindi al netto di trovare delle ulteriori risposte che vedranno la loro luce nel corso di di quest'anno in prospettiva della prossima legge di bilancio io penso che alla politica il partito democratico Totti il compito di provare a costruire su tempi lunghi che magari non ti portano il consenso nell'immediato ma possono far bene al nostro Paese abbia grazie
Poniamo ancora non la viceministra dell'istituzione deputata del Partito Democratico hanno Ascani
Buongiorno a tutti e grazie soprattutto a quelli che di voi hanno cercato di dare l'idea di un dibattito aperto sui temi del lavoro sull'innovazione di cose anche che non sono andate bene che non hanno funzionato dell'incapacità di mettere a fuoco i problemi veri scherzavo con Simona nell'elenco dei cinque problemi io ne rappresento due su cinque come minimo quindi diciamo che proprio come individuo mi ritengo messa al centro il dibattito di questa mattina
Io però al governo mi occupo di scuola di educazione e da tempo sto dicendo da vicepresidente del partito ma diciamo da quando è iniziata questa nuova fase che questo sarà un governo caratterizzato da un posizionamento a sinistra nel centro sinistra solo e soltanto se si caratterizzerà per aver messo come prima priorità l'educazione
Adesso prova a spiegare cosa c'entra questo con tutto quello che avete detto voi ma credo che avendo di fronte persone che hanno saputo tematizzare benissimo quali sono i problemi aperti al nostro tempo in realtà questa sarà una spiegazione quasi superflua
Discute con l'altro giorno con un po'di scuole d'eccellenza
Ci dicevamo
Che chi oggi nasce finirà il percorso scolastico sperando che arrivi fino in fondo visto che siamo al sessantacinque per cento nel due mila e trentanove allora ci chiedevamo chissà come sarà diverso il mondo del lavoro come sarà diversa la famiglia
Come saranno diversi rapporti umani e loro proviamo a capire chi oggi si diploma in che mondo è nato nel due mila e uno
E non erano ancora cadute le Torri Gemelle il contesto internazionale era molto diverso Facebook non faceva parte delle nostre vite non c'era Instagram Twitter tic toc per quelli che vanno a scuola oggi certamente un pezzo della loro dimensione sociale la famiglia
Era molto diverso da quella che oggi i contesti sociali erano diversi contesti aggreganti erano diversi ma c'è una cosa che è sostanzialmente identica
La scuola
Se voi siete entrati in una scuola nel due mila e uno io allora ero nel mio primo anno di scuola secondaria le superiori
Ci si è tentati oggi chissà se non riusciamo a far niente in tempo probabilmente persino nel due mila trentanove la squadra fatta esattamente nello stesso modo una cattedra insegnante
Una ventina trentina di ragazzi quando le cose vanno un po'male adesso lì
Stiamo andando un po'meglio in realtà non tanto per meriti nostri ma per demerito dell'andamento demografico che in prospettiva ci porterà ad annullare il problema delle classi pollaio prima ancora di averlo tematizzato perché i bambini non ci sono non perché abbiamo risolto la questione
Ecco il modello di scuola rimasto quello che ci ha dato un signore che si chiama gentile il quale aveva un'idea di società credo un po'diversa dalla nostra un'idea di società nella quale lo Stato decide più o meno cosa si deve pensare cosa si deve tematizzare e i ragazzi devono essere educati a seguire quello che si è deciso naturalmente per in forza di un'ideologia che a che fare con una visione del mondo molto diversa dalla nostra con la visione del mondo è stata superata questo Paese è stato liberato
Eppure il modello di scuola nonostante le riforme che si sono susseguite i ministri che hanno fatto a gara a lasciare il proprio nome in una targhetta del ministero intestandosi una riforma la scuola non è cambiata
E quindi ne stiamo dando ai ragazzi che sono nati nel due mila e uno a quelli che sono che nascono oggi gli stessi strumenti in un mondo che è completamente diverso
Quindi noi gli stiamo dando strumenti il vero analfabetismo con cui noi abbiamo a che fare che poi è quello che ci mette in difficoltà nel crearci un lavoro nel trovare un lavoro nel vivere bene i contesti di lavoro ma anche i contesti familiari di amicizie relazionali
è questo cioè noi abbiamo una comunità educante che quella nella quale i ragazzi passano nella fase più importante della loro vita la maggior parte delle ore che passano Sabelli
Che non li alfabetizza al mondo che vivono allora in questo c'è tanta discussione sul ruolo delle tecnologie e delle stemma su come noi dovremmo formare meglio ragazzi ad essere pronti a spendere le loro competenze nel mondo del lavoro
E a me a volte fanno sorridere i dibattiti sui giornali perché semplificano è chiaro giù giustamente discorsi così complesse quando Poli si va ad affrontare rischiano di essere semplificati ma la semplificazione fatta in questo modo c'è chi dice semplicemente
Come si stava meglio quando si stava peggio
E di solito si tratta di editorialisti che rimpiangono non tanto un modello di scuola ma il fatto di non esser più giovani come quando erano al liceo comprensibilissimo però diciamo che e visto che il modello di scuola
Nella sua parte più corposa non è cambiato è difficile pensare che si stesse meglio
Bow ma li chiamerebbe probabilmente retro utopisti no quelli che pensano che l'utopia se ha dietro che che il mondo da realizzare sia quello che ci siamo lasciati alle spalle
E poi ci sono quelli che rispondono a questi qua dicendo che non hanno capito nulla
Che non c'è niente da rimpiangere che bisogna solo correre correre e integrare le nuove tecnologie nella scuola fare in modo che al posto di rime ci siano gli iPad far sì che i ragazzi non studiano più italiano ma il Coding perché il linguaggio il Coding
Che si parli solo l'inglese come linguaggio universale
Sono cose che a sentirle sembrano anche belle a questi li chiamano accelerazioni Stitch quelli che rimuovono il problema pensando che basti correre dietro la novità
Che questa accelerare ci porterà ad essere al passo con quello che si muove nella società e noi rischiamo di creare ragazzi schizofrenici completamente disorientati rispetto alla comunità nella quale vivono allora io credo che quello che noi dobbiamo fare
Per quel che riguarda l'educazione che poi è prodromica la nostra visione del mondo del lavoro è recuperare l'umanissimo ma davvero
Cioè tradurre questa necessità di metterci in pari con quello che si muove nella società i ritardi ma anche a l'aver accelerato troppo
Nel tentativo di recuperare il ritardo io non contestualizzare le necessità umane mi è piaciuto moltissimo intervento del professor Longo
Perché contestualizza i problemi ci dice dove siamo e quindi è sulla base di quello che noi dobbiamo individuare gli strumenti io vedo nella sinistra in generale una tentazione fortissima che proprio di questi due tipi da un lato c'è chi ci dice
Il dibattito sull'articolo diciotto purtroppo e questo dibattito qua
Che basta tornare indietro per metterci al sicuro
E dall'altro c'è chi ci dice in una maniera speculare ma altrettanto sbagliata che basta invece andare avanti rapidissimamente quindi chi se ne frega se non ci sono più certi posti di lavoro ce ne saranno altri e quindi corriamo
E e sbaglia altrettanto e in tutto questo noi stiamo spezzando i legami sociali quindi il lavoro che noi dobbiamo fare come Partito Democratico come sinistra invece quello di rammendare
Di ricominciare dai problemi della nostra Società dell'uomo degli individui e delle piccole e grandi comunità che ci sono come si fa
In realtà le risposte dal mio ministero hanno a che fare con ricostruire i ponti che si sono rotti io parlo incessantemente di alleanza scuola lavoro
Perché credo che anche qui aver tematizzato la questione dell'alternanza scuola lavoro con un atteggiamento ideologico ci abbia fatto malissimo nei due sensi e
Cioè chi ha detto è sbagliato perché azienda ridiamo la scuola e chi dall'altro lato invece ha detto alla scuola serve solo a trovare un posto di lavoro un'occupazione qualcuno diceva effettivamente il termine occupazione
è un termine che non avevo mai messo a fuoco in questo modo ma non è così bello ecco la scuola non serve solo a trovare un'occupazione ma non è vero che costruire un ponte tra scuola e lavoro un'alleanza tra scuola e lavoro snatura la scuola
Anzi si dice che cosa in un mondo diverso da quello che abbiamo alle spalle deve fare la scuola cioè prepararti alla cittadinanza e siccome nella cittadinanza c'è anche il lavoro cioè il costruirti il tuo vivere quotidiano attraverso la dignità che viene dal lavoro
Ce lo diciamo spesso ma non abbastanza spesso che quell'articolo uno della nostra Costituzione
è qualcosa che non abbiamo messo a fuoco abbastanza come sinistra perché non è un caso che ci sia quella parola lì
Perché la dignità viene dagli e allora non può essere che quando noi parliamo di Alleanza scuola-lavoro ci sia una parte di noi che reagisce in questo modo come se appunto si stesse
Dicendo qualcosa che è fuori dal mondo secondo me questo è una delle cose che noi dobbiamo fare seconda cosa ridurre i divari
Io ogni volta che leggo i test OCSE Pisa ai testi Invalsi più che la preoccupazione generale giustamente dove dibattiamo di quanto siamo distanti dal resto d'Europa verissimo ma mi preoccupano i divari interni
E guardate non solo nord-sud perché quello che sta succedendo è che si stanno ampliando le distanze
E neanche solo tra centro e periferia ma all'interno degli stessi centri dei quartieri perché quelle bombe sociali di cui si parlava prima in realtà poi sono quelle che non rivediamo nelle scuole italiane
Per cui tu hai la scuola frequentata soltanto da un certo tipo di ragazzi che non si possono arricchire perché è un ragazzo che viene dall'alta borghesia chiamiamola così anche se capisco questi termini non sono più adatti al contesto di oggi
Si arricchisce incontrando il figlio di un immigrato un immigrato di seconda generazione una persona completamente diversa e privarlo di quel diritto di costruire un'idea di comunità a trecentosessanta gradi significa non educa educarlo
Adeguatamente la vita che farà noi dobbiamo ridurre i divari territoriali dobbiamo fare in modo che anche nelle scuole si acceda non solo perché la scuola la più vicina a casa tua
E questo purtroppo è ancora il criterio dalla stragrande maggioranza delle persone che scrivono i figli a scuola ma perché è
Una scuola che cerca di rappresentare uno spaccato sociale complessa
E noi dobbiamo dare gli strumenti alle famiglie per capire che la scuola è anche questo
Che non è un parcheggio per i ragazzi che è e e la fase cruciale nella quale loro si prepareranno ad essere cittadini accorciare le distanze significa fare questo non più fare politica pioggia uguali per tutti ma cominciare ad andare dentro quelle statistiche a vedere dove sono i divari
Perché in quelle zone di quel Paddy di quella città
Guai dei test così bassi sulla accumuli capacità di comprendere un teste va sicuro che ci sono zone anche dell'hinterland milanese Anna
Non è che stiamo parlando solo della Calabria o della dispersione scolastica in Sardegna stavo parlando di problemi che ci riguardano direttamente
E allora in quelle scuole bisogna andarci bisogna capire dove il problema bisogna capire se c'è un tema di leadership educativa di capacità di lavorare insieme
Degli insegnanti con gli insegnanti di rapporto col territorio e fare un lavoro capillare non più a pioggia non più generalizzato perché la scuola oggi ha bisogno di questo e poi ha bisogno di un insegnamento che sia per sempre l'avete detto l'ha detto adesso anche Simona
Non è più il tempo di immaginare che ci formiamo fino a diciott'anni o fino a ventiquattro e poi chi s'è visto s'è visto cioè il titolo di studio in tasca e vediamo chi mi prende
Non si può più fare perché la mia generazione o trentadue anni ci dicono cambieremo lavoro in media sette otto volte
Ma
Non è che cambieremo lavoro nel senso che fa l'impiegato alle Poste poi fai l'impiegato all'Agenzia dell'Entrate più o meno
No ti troverai a fare lavori completamente diverso sì
Che richiedono competenze completamente diverso allora io credo che un operaio che sta Altorin a controllo elettronico debba avere il diritto di imparare l'inglese
Debba avere il diritto di formarsi su cose che non c'entrano niente con il suo lavoro il diritto a attenzione il diritto a formarsi per tutta la vita
Questa è un'altra cosa fondamentale
Ultima questione che riprende quello che diceva il professore
Perché è così importante la questione dell'educazione perché educare sì significa costruire una comunità nel portarsi fuori educare significa questo no condurre fuori
Condurre fuori da cosa dallo stato di povertà ignoranza
Da uno stato di difficoltà
Allora
L'educazione esattamente quello che ci può consentire di ricostruire quella comunità che ci manca
Che Bauman dice tutto ciò che ci manca quando sentiamo la parola comunità
Siamo felici perché percepiamo che lista la soluzione al problema fondamentale della solitudine allora recuperare il centro dell'educazione significa recuperare il ruolo che uno come don Milani
Dava all'educazione e non è un caso che tutti quelli che hanno tematizzato in questo modo l'educazione
Siano italiani noi abbiamo prodotti modelli migliori che poi vediamo all'opera più altrove che nel nostro Paese io dico sempre che la Montessori
Qua è stata capita molto meno che altrove allora don Milani
Che era un grande educatore nel parlare di politica diceva una cosa banale ma verissima che ho ho imparato imparato che il problema dell'altro è uguale al mio
Sortire né da solo e avarizia sortirono insieme e la politica a scuola si forma anche la generazione dei politici che governeranno i processi dei prossimi anni cerchiamo di non dimenticare circolo grazie
Grazie Milan Ascani grazie mille altri voi che oggi li avete portato la vostra voce qui su questo palco e grazie mille a chi ha ascoltato e preso parte di questo panel
Io ora vi invito a ritornare nella sala da qui siamo venuti inizialmente ossia quella centrale dove avranno luogo le relazioni dei segretari regionali e l'intervento finale di Nicola Zingaretti buona giornata
Grazie grazie soprattutto per la passione che si era ispirata da ieri sera in queste due molto intensa e veloci giornate
Grazie ai volontari alle volontarie grazie a tutti coloro che sono venuto a Milano
Contribuire a questo appuntamento da altre regioni del Nord grazie a Milano per questa accoglienza sempre calorosa e fatemelo dire grazie ai ministri
Ai sottosegretari al donne e uomini impegnate in questa difficile sfida di governo per aver accettato questo modo di governare
Prendere delle scelte
Ma prendere delle scelte dentro un confronto noi abbiamo voluto organizzare questo appuntamento per dare un segnale
Noi interpretiamo l'onore di dovere voler governare l'Italia don come una separazione dal paese ma come una opportunità di ascoltare l'Italia e quindi il Pd torna con la sua squadra nei territori
Aprendosi al confronto al contributo e dopo Milano questa questi appuntamenti continueranno andremo a Bari poi torneremo a Genova può e a Napoli poi a Venezia poi a Palermo perché io credo che questo sia un modo giusto e corretto
I essere quella grande forza nazionale
Che ricostruisce un progetto per il Paese ma con l'Italia
Ascoltando chi lavora chi produce chi impegnato nel mondo della scienza dell'università e non lo si fa con delle Emma punto portando città per città con i nostri amministratori sia responsabilità di governo a confrontarsi a costruire un'agenda giornata intensa
Perché mentre siamo qui oggi nell'East in queste stesse ore fatemeli salutare abbracciare io vengo da quattro giorni sono partito dalla Calabria Lamezia Terme fino a ieri mattina in Emilia-Romagna
In questo stesso momento sono centinaia le militante i militanti del Partito democratico delle nostre alleanze che stanno combattendo per fare in modo che la Calabria abbia un grandissimo imprenditore
Presidente di quella regione e in Emilia Romagna si confermi un eccellente presidente di regione come Stefano Bonaccini
E quindi grazie a questi militanti
Che continuano noi saremo lì il partito democratico è presente ovunque
Dalla Val d'Aosta alla Sicilia ci stiamo preparando ovunque combatteremo e lo faremo con questo spirito con uno spirito aperto coinvolgente umile ma anche determinato a dare un indicazione e infine oltre a questa campagna di ascolto la campagna elettorale martedì lunedì e martedì riuniremo in un seminario i nostri ministri la squadra di Governo
Con i gruppi parlamentari con i segretari regionali con i responsabili delle donne con una squadra insomma i parlamentari
Impegnati delle commissioni per contribuire e dare il nostro contributo all'agenda di governo di questo Paese come vedete quindi
Noi siamo qui non è una parentesi nel nulla no no siamo qui per lavorare
Ha ragione sala siamo qui perché vogliamo vincere e sappiamo che nel tempo in cui viviamo questo richiede un grande sforzo e le nostre parole sono collegialità
Sono apertura sono ascolto sono finalmente
Finalmente nel nostro partito sono unità
Perché siamo un partito unito
Il sacco battendo non perché non ha idee diverse al terno paghi un altro spirito nuovo sì
Grazie non tanto solo un segretario ma grazie a tutte e a tutti perché a tutto e tutti
Hanno voluto comprendere quella domanda di unità in un tornante pericoloso della storia d'Italia che rende di nuovo il Partito Democratico un punto di riferimento
Io lo dico subito non credo
In processi distruttivi
Dell'illusione i passi indietro
O rinunciatari o di scioglimento io l'idea che venendo meno si possa creare il nuovo
Però vedo il tempo nel quale noi anzi dobbiamo ritornare a quello che è nel DNA del partito democratico
E cioè nella necessità di continuare a cambiare
A coinvolgere ad aprire a rinnovare a costruire ad essere utili all'Italia e fatemelo dire fare tutto ciò che giusto per essere utili al nostro Paese perché altrimenti
Ci ridurremo a una forza
Testimonianza nobili argomenti ma poi per far vincere altri
E dare questo nostro Paese che amiamo in mano a chi non se lo merita e oggi lo possiamo fare
Perché il partito democratico è salvo topo il voto del quattro marzo del due mila diciotto e ora questo ruolo lo vogliamo svolgere al meglio ma guardate che
Il vero tema di innovazione e quello di cui stiamo discutendo oggi
Al di là delle formule noi dobbiamo rispondere al grande tema di come dare a questo Paese uno sbocco una visione
E cioè come contribuire alla ricostruzione italiana
Questo è un grande tema complesso ed è l'oggetto di tutta la discussione di questi due giorni lo sarà di lunedì e martedì lo sarà di quello degli incontri in giro per l'Italia
Come ridare all'Italia una speranza e alle italiane e agli italiani
Una fiducia della possibilità di realizzare la propria vita
Vede io lo dico perché ieri Gori giustamente
Ci ha ricordato la crudezza dei numeri c'è un problema cento
Noi continuiamo ad essere uno dei paesi più industrializzati del mondo il settimo il secondo Paese manufatturiero europeo
Il luogo geografico nel quale convivono lo abbiamo ascoltato grandi potenzialità grande forza produttiva grande creatività la forza della scienza dell'università
Ma è anche vero e quei numeri ce lo hanno ricordato
Che noi dobbiamo farci carico
Di un elemento che però ha condizionato la storia italiana in parte europea negli ultimi quindici venti anni
E cioè una stagione nella quale tra molti
Successi però quello che è accaduto sostanzialmente è un processo di crollo della quantità della ricchezza prodotta e del benessere prodotto e un aumento della disuguaglianza e questo ha prodotto che molti anni ce l'hanno fatta vivono bene in questo tempo ed è giusto che sia così devono diventare alleati coprotagonisti di una stagione di rinnovamento c'è
Anche per fortuna in questo Paese chi ha trovato posto dei processi di globalizzazione e anzi si sente isolato
Da un sistema Paese che invece arranca e rischia di abbandonarlo questo Paese ma accanto a coloro che hanno trovato una sponda cioè una moltitudine infinita di persone che ha paura del futuro
Perché questo scarto di crollo della quantità di ricchezza e di aumento delle disuguaglianze
Ha inserito nella vita nella testa nel nella dinamica sociale
La paura come elemento dominante di questo presente e questo paura determinante
Spesso lo smarrimento difforme note tradizionali dell'essere cittadino democratico guardate qui c'è il tema della crisi della democrazia della forza delle destre dei populisti
La democrazia è forte cerchio quando tiene alti valori
Che la rendono
L'unica dimensione della vita sociale che non riconosciamo ma la democrazia è forte anche quando include ieri in parte è stato detto anche questa mattina
La storia della democrazia del dopoguerra è una storia di grandi battaglie valoriali quelle alle quali crediamo ma è stata anche una grande storia di inclusione di masse di sterminate di donne e di uomini che attraverso il conflitto le riforme di questo Paese
Sono passate spesso da una condizione di dicendo di diseredati
A una condizione di cittadini attraverso l'accesso allo studio alla sfera dei diritti
Ho che so alla possibilità di avere una casa di avere un lotto di terra da coltivare con la riforma agraria la riforma della casa la riforma del diritto allo studio lo scorso anno erano quaranta anni e la riforma del sistema
Sanitario nazionale quindi la democrazia è stata una grande capacità
Del sistema di rendere persone dei cittadini con dei diritti e delle prospettive il cuore della crisi della democrazia a mio giudizio e la forza di populismi
è quella che purtroppo è qui numeri ce lo ricordano che negli ultimi quindici venti anni è accaduto qualcosa questa capacità di inclusione
Non c'è stata più e sul terreno rimasta la solitudine la rabbia delle persone la paura nei confronti del futuro io credo che il nostro ruolo ossia qui
Dentro questa grande contraddizione perché a ben guardare noi non siamo in presenza di uno sproposito a politica della destra come fu ad esempio chessò
Con Margaret Thatcher rogo Ronald Reagan e cioè dentro sistemi consolidati ricette diverse dalle nostre no il vero dato preoccupante che mette in crisi
La democrazia è che la destra italiana non ha assoluzione ai problemi degli italiani
E non fondo il suo consenso su una ricetta liberare gli italiani
La loro più
La destra il populismi
Usano questa Ramaglia questo malessere e questa incertezza per rappresentare i problemi per colpire con una clava
I pilastri della democrazia della convivenza sociale della convivenza all'interno di questa nostra società il consenso lo si organizza su un progetto fondato sull'odio distruttivo
Se dovessi dire nell'esasperazione e dell'indicazione di un Caprio espiatorio
E nell'indicazione di punti di riferimento e di valori velleitari ma consolatori che spesso guardano al passato
Io penso che tutto questo ed è inutile che non nascondiamo ed è qui il motivo della nostra ricerca intercetta una voglia di protezione delle persone che hanno paura
E avendo paura e non vedendo alternative si affidano appunto a queste idea suggestive sbagliate ma chi diventano punti di riferimento
E vedete in adesso non ha un progetto nazionale di riscatto dell'Italia
Che non lo ha ce ne siamo accorti ad agosto perché poco abbiamo ragionato sui motivi di quella fuga ma la fuga di agosto delle destre italiane dalla responsabilità di governo alla fine a questo come motivo
L'aver percepito che quindici mesi di governo dentro quella cultura di governo stavano producendo un disastro
E soprattutto il tentativo di nascondere quello che io mi permetto di dire dobbiamo denunciare molto di più è che è vero
E Matteo Salvini e le destre Salvini è il migliore il migliore numero uno
A raccontare i problemi degli italiani ma dopo quindici mesi ha dimostrato di essere il peggiore a risolvere i problemi che rappresenta
Perché racconta e che è un fatto che Brandi
Il piacere
Quel disastro
Verso il quale noi stavamo andando ora ecco che cosa serviamo che cosa serve questo sforzo questa passione
Questa contraddizione escluderà esplode
Ecco io penso vino se non c'è un'alternativa credibile fatta di contenuti divisione di progetti di attori politici economici sociali produttivi del lavoro che il Finco costruisce e sostiene questo
Sarà chiamato un piano strategico per l'Italia questa missione
E dentro un processo
Che deve vederci protagonisti noi contribuiamo a costruire non in qualche stanza con una statica enorme
Fatemelo dire con una pazienza enorme
Una pazienza enorme chiamando l'Italia migliore però in questo cimento
Sì costruire questa nostra o anzi questa proposta italiana per un futuro migliore e possibile sapendo
Che allora la ricetta delle destre fondata sull'odio mostrerà tutta la sua fragilità
Perché l'odio non crea lavoro Loria non crea benessere l'odio nelle citando nella soluzione per migliorare la qualità della vita proteggere le persone veramente e noi possiamo farlo
E dare loro una prospettiva migliore l'Italia nel dopoguerra
Era un'Italia molto più povera dell'Italia che oggi incontro alle nuove generazioni ma aveva un elemento in più che gli è stato raccontato
Questa volta voglia di combattere per fare in modo che il giorno dopo si sicuramente
Diventa un giorno migliore e questo è un elemento che la destra vuole togliere e noi dobbiamo essere
Quell'attore politico che in maniera aperta plurale
Costruisce questa possibilità sapendo che non partiamo da zero
Non partiamo da zero il governo non è vero che è un Governo che si presenta dopo cinque mesi assalto zero delle sue politiche noi dobbiamo noi siamo stati quelli che in questi quattro mesi e sono contento di questo di più hanno battuto il tasto della coerenza della serietà dell'unità
Abbiamo evitato in tutti i modi polemiche abbiamo chiesto a questo governo di darsi un'anima una forza una visione una strategia lunedì e martedì contribuiremo
Ma questo però non deve nascondere un dato politico che dobbiamo anche questo rivendicare
Conforta
Questo governo in sei mesi ha salvato l'Italia dalla catastrofe economica e sociale
Che ora tutto avviene dentro queste
Impostazione politica
O vivremo un tempo della recriminazione sul tutto
Questo ha scelte che abbiamo compiuto hanno salvato l'Italia non solo perché abbiamo bloccato la valanga dell'IVA e non è poco i ventitré miliardi ma perché abbiamo fatto già delle scelte di controtendenza
E le poche risorse forse poche ma non so quanto poc'però è anche vero che ne abbiamo compiuto degli atti in controtendenza contro la velleitaria proposta della destra della tassa piatta della flat tax noi abbiamo fatto con quelle risorse delle scelte il campo non solo non ci siamo vergognati
L'abbiamo dato un segnale per cui in un paese che ha perso i consumi interni e che vede crescere fasce di povertà drammatiche di malessere drammatico abbiamo fatto la scelta di mettere queste risorse tutte su un punto della riforma fiscale
Tagliare le tasse agli stipendi più bassi delle italiane dell'italiane perché innanzi tutto loro guadagni in un po'di più un nel nome della giustizia sociale
Che questo può comportare o aver messo quattro miliardi di euro sulla sanità con l'abolizione dei ticket dando un segnale che ora dovrà accompagnarsi con l'innovazione del sistema sanitario per la presa in cura incarico degli individui e l'investimento sull'industria quattro punto zero sulla spinta che ora noi dovremmo dare e cominceremo a darla su una grande necessaria rivoluzione
Industriale di questo Paese che come è stato detto ieri da Roberto Gualtieri ma non solo da lui
Rimette al centro il profilo di un nuovo modello del sistema produttivo perché la svolta europea che c'è e questa è l'altra grande scelta di questo governo
Ora non parla più solo di numeri o di Contini parla anche e soprattutto di svolta digitale
E della green economy e l'Italia è pronta ad affrontare questa sfida o non dobbiamo essere coloro che ha quindi chiamando a raccolta l'impresa il mondo del lavoro i soggetti produttivi e dicono
C'è stata la rivoluzione industriale e non c'eravamo
Stiamo pagando un prezzo enorme nell'era della rivoluzione digitale e se non ci muoviamo lo pagheremo ancora di più nell'era della rivoluzione ambientale
Dobbiamo ricostruire una proposta produttiva italiana
Fondata su questi nuovi paradigmi e quindi noi crediamo in un governo che affronti quella paura e quel disagio che rispettiamo ma non cavalcando lo ma costruendo con l'Italia per questo siamo oggi a Milano e saremo a Bari e poi a Venezia e poi zero per poi a Palermo
Per ricostruire una proposta che si salvi le persone
Questo sia
E questo vogliamo fare mettendoci in discussione aprendoci a questa nostra società non volendo e non avendo illusioni di annessioni Oddi
Tutto ciò che credo non debba far parte non ha mai fatto parte della nostra cultura ma è anche questo il senso delle battaglie
Che stiamo facendo dal punto di vista elettorale
Delle regioni e nei Comuni dove si vota quindi noi come abbiamo scritto qui unitisi cresce
Vogliamo unire l'Italia non nella rabbia nell'odio nella recriminazione nell'esaltazione dei problemi ma nella progettualità nel coinvolgimento nella ricostruzione di un progetto per salvarlo
E l'Italia che vogliamo dovrà essere inevitabilmente più verde più giusta e più competitiva ed ora è possibile perché come è stato detto ieri l'ambiente non è un capitolo dell'agenda di governo è stata molto bella l'analisi fatta ieri
Qui in questa sala
C'è qualcosa di profondo che deve cambiare della nostra cultura politica perché l'ambiente è un paradigma dello sviluppo che interviene trasversalmente
In come si vive si produce
Ci si nutre
Si crea qualità urbana
E questo deve entrare a far parte non solo di un capitolo di governo ma dovrà entrare a far parte di un modo di produrre buona politica e buone politiche e poi il lavoro
Il lavoro
Che come anche qui è stato detto ieri vuol dire in questo tempo del due mila e venti di questo secolo vuol dire investire sulla competenza delle persone
E quando si dice competenza delle persone come è stato detto ieri non lo si può dire non vogliamo dirlo per mettere lì un'etichetta o il dire di pensare totalmente le forme pubblicamente di sostegno al lavoro se è vero che è un'opportunità di crescita vuol dire con la conoscenza affiancare la persona dove abbiamo detto dall'asilo nido alla laurea ma anche dopo nel percorso formativo e di lavoro
Degli strumenti che garantiscono alla persona di non sentirsi il solo nel momento del bisogno perché ecco il punto vedete Sir rimane solo
La rabbia cresce quella rabbia viene interpretata dalla cattiva politica distruttiva
Allora non salvano slogan sarebbe una grande riforma dello Stato che trasforma il diritto allo studio dall'idea dell'obbligo sei sedici anni e poi i denti ha una grande idea di riforma dei nostri sistemi formativi che innanzitutto allargano il periodo dell'obbligo ma poi immagino no
Un incontro tra individuo e formazione per tutta la vita perché questo dalla libertà alla persona di essere libero autonome lo tiene lontano
Perché il suo bisogno è soddisfatto dalle sirene di chi dice
Va tutto male è la Democrazia il problema sono le istituzioni e l'Europa perché nell'attuale condizione umana nessuno ti ha salvato e guardate che questo è quello che forme radicalmente diverse
Nell'epoca della ricostruzione del dopoguerra le forze democratiche progressiste sono riuscite a fare
Togliere da una condizione di disagio la persona e rimetterla ripeto dentro una dinamica di cittadinanza piena e noi oggi possiamo affrontare questo grande tema vorrà dire anche cose molto concrete sono uscite nei gruppi in alcune ridiscuteremo
Già lunedì o martedì io credo ad esempio
Se vogliamo costruire un elemento percepibile di che cos'è la green economy chiamare tutti i nostri sindaci amministratori lo Stato il Governo l'Europa che si è data obiettivi ambiziosi ha una grande sfida
Prende per rendere nell'arco di pochi anni tutti gli edifici pubblici italiani edifici con l'efficientamento energetico aprendo migliaia di cantieri dal nord al sud per migliorare la qualità dell'efficientamento energetico
Creare lavoro produrre meno inquinamento garantire modernità nell'accesso alla qualità dei servizi pubblici
Vorrei dire investire sulle autonomie locali sui comuni ma anche sullo Stato perché finalmente non per una spesa pubblica allegra però si riqualifichi la presenza pubblica nella lotta alla burocrazia la lotta alla burocrazia si è semplificazione dello Stato ma anche qualità
Ed è il tempo ed è il tempo che una nuova generazione di laureati o di una nuova generazione di architetti ingegneri professionisti
Entri dentro la gestione dello stato e porti la sua creatività la sua forza la sua capacità di scrivere un bando di fare un Progetto dentro una nuova e più semplice pubblica amministrazione la burocrazia spesso è figlia di affastellamento di norme
Di moltiplicazione dei decisori perché ne abbiamo troppa gente che decide troppa persone che controllano chi decide ma è anche qualità della pubblica amministrazione
Qualità dello Stato spetterebbe organizzare e poi
La legalità la legalità come altro pilastro e potrei continuare ecco perché io dico grazie a tutti coloro donne e uomini militanti
Persone con responsabilità che hanno affollato questo luogo meraviglioso in questo tempo così ristretto è così intenso grazie perché non è ripeto una tappa
Tra il nulla no no è un mattone ecologico
Dentro un processo di ricostruzione di un punto di vista
Per il futuro dell'Italia per dimostrare che le idee delle destre sono idee pericolose che guardano solo al passato almeno nei valori che mandano
Del cattivo odore a volte che emanano quella voglia di oppressione quella voglia di diffida quella diffidenza che c'è nel rispetto degli altri
Quella disinvoltura con la quale ammiccando a qualcosa di orribile si diffonde l'odio tra di noi degli individui ma io so che l'unico modo di combatterli incerto
è criticarli combatterli a viso aperto senza paura ma soprattutto è mettere in campo un altro progetto e io quindi dico a tutta l'Italia migliore facciamolo insieme facciamolo insieme ora vincendo le elezioni
Lei dove si vota perché saranno momenti importanti e poi insieme in un processo
In un processo politico che ci dovrà vedere protagonisti perché l'italiani riguarderanno proprio a una prospettiva di ricostruzione dell'Italia solo se ne saranno partecipi della propria costruzione e cioè aiuteranno a farla diventare credibile e soprattutto a sentiranno loro noi ci stiamo e non vogliamo rimanerci da soli grazie