La democrazia come ideale e come fatto

Vi ringrazio di essere qui
Con un leggero imbarazzo dico che presentiamo un fascicolo di una rivista che si chiama Paradox sarà e che ed è stato curato da me un titolo democrazie Fake sostanzialmente è un discorso sulle democrazie liberali
Che cosa sono se sono in centralmente democrazie
Da dove vengono fuori quale inconvenienti contengono quali idee pongono a tutto il dibattito che c'è sulla democrazia che un dibattito da un certo punto di vista molto interessante da un altro punto di vista molto manipolato e da un terzo punto di vista quindi si dà anche il terzo un dato
Molto confuso nel senso che ognuno si definisce las democrazia come vuole dopodiché applica alcuni aggettivi a un errore clamoroso
Sartori quando si mettevano gli oggettiva democrazia diceva sembra che c'era qualcosa che non funzionava comunque una volta che avete messo gli additivi dovete essere in grado anche di giustificate
Noi cerchiamo nel fascicolo di spiegare che cosa significa effettivamente liberale altro termine che viene ampiamente abusato più Cusato io continuo ad avere nelle orecchie qualche volta vedere scritto sul Corriere della Sera che Berlusconi voleva fare una rivoluzione liberale
E mi sono sempre chiesto sei devo i due polisti possono fare le rivoluzioni liberali
E di tanti dal dominio ascolto a te che mi raccontano il liberalismo è una faccenda di diritti e va bene in realtà c'è molto di più come sapete tutti perché deve dall'ISMU è una tecnica di costruzione dello Stato
Non può fare a meno della separazione dei poteri non può fare vero dei dei pesi e dei contrappesi non può fare a meno delle modalità con le quali obbligare chi ha potere politico compresi i ministri del
Della cultura ai sarebbe responsabile di quello che fanno di quello che non fanno e di quello che fanno male tutti questi elementi fanno un come dire costruiscono un liberalismo vero e alla fine senza tutto questo non ci sarebbe neanche la democrazia
Prese anche nel suo senso come dire il minimo
E cioè il potere del del Morse degli elettori e che naturalmente si esprime attraverso le elezioni ma naturalmente anche qui sappiamo non soltanto attraverso le elezioni perché i cittadini possono svolgere il loro compito cercando di acquisire le signore potere attraverso ovviamente anche le piazze
In un certo senso le sardine fanno parte il discorso democratico di esercitare il potere da parte del popolo
Qui duo oggetto due volte il popolare quartiere non apro nessun discorso sul populismo anche se l'altro discorso che circola malamente impostato nel fascicolo cerchiamo di mettere luce molte di queste di queste tematiche credo in maniera interessante almeno così sottolineando quello che è necessario sapere anche dal punto di vista o di un minimo di riconoscimento storico ad esempio russo
Che dice che non è sua quella piattaforma lì perché se dovesse fare una piattaforma saprebbe come farla molto meglio la sua piattaforma Ginevra era molto più efficiente infatti ha lasciato tracce non solo nella storia del pensiero politico
Cerchiamo di chiarire tutto questo credo che lo facciamo con non dovizia di materiali senza la presunzione di potere dire una parola definitiva il discorso non si chiude qui
Però il discorso non può che partire da molte delle cose che abbiamo detto abbiamo scritto e che servono anche seppure ovviamente tenendo un minimo di distanza dalla politica praticata
Che servono anche secondo me per migliorare se non la politica che comunque il ha bisogno di miglioramenti quanto me de il modo di comunicare la politica anche questo sappiamo
Che la politica senza comunicazione sarebbe un'arte abbastanza sterile
E che quindi bisogna saperla comunicare che qualche volta purtroppo ci sono dei buoni comunque comunicatori cattiva politica e che ci sono dei cattivi comunico comunicatori di buona politica essendo nella sede del Pd lo posso dire
Il Pd a numerosi cattivi comunicatori di buona politica
Senza esagerare troppo sul versante buona politica però sui cattivi comunicatori credo di potere essere come dire molto severo
Anche perché pensano questo però un centro già più con il fascicolo ma non posso tenermi pensano che dato che loro sono dei politici professione sono bravi e così via non hanno bisogno di comunicare in maniera efficace e invece no
E invece no bisogna proprio riuscire a essere bravi e si può imparare a comunicare anche non dirò in tarda età ma anche in mezza età si può imparare
O che esse una stretta da tra due autorevoli esponenti del PD fino a comprendere no no no il cioè intendiamoci l'altro effetto posso anche darvi voti dall'interno di comunicazione però la sono contento di essere fra queste due comunicatori che conosco anche da da parecchio tempo
Con i quali di tanto in tanto mi scambio anche qualche sms un po'più pungente di quelli che normalmente ci si manda stava arrivando in Sardegna
Un giorno mesi quanti anni fa
Forse del due mila sette avevo appena rilasciato un'intervista al giornale dicendo Franceschini è un miracolato era stato recuperato da Veltroni poi la sola con la Lazio quella con rito
Franceschini è un miracolato e io sono era sventrato in questo resort in Sardegna e mi è arrivata fra innestati dovrà gestire tra sennò io il miracolato
Nell'insieme poche
Allora adesso nel del ente entriamo nei asse con la naturalezza delle preferenze personale di scegliete quello che volete dire
Sorgere di partire con Cuperlo che sostanzialmente Cordani trattore di questo evento perché siamo qui anche grazie a lui grazie alla sua disumanità
Cupole conosco bene è un signore uno di quelli che con Comuni Cabassi Anza bene però non con sufficiente cattiveria dalla cattiveria poi mettere qui adesso
Ma intanto grazie grazie ai nostri ospiti voi l'otto gennaio non è una data semplicissime c'era una bella sala fatemi ringraziare gli amici di radio radicale che seguono questa iniziativa anzi la stanno trasmettendo indiretta quando pensa al servizio pubblico non riesco a non pensare anche alla sigla di radio radicale
E e grazie a Gianfranco Pasquino per parole che che che ha speso introducendo anche per questa definizione riferita a noi al Pd di cattivi comunicatori di buona politica devo dire sinceramente che sul secondo elemento che io nutro dei dubbi sul primo sono abbastanza Einaudi raccordo ma io faccio mia la la chiusa del saggio introduttivo di Gianfranco Pasquino a questo del numero della rivista cito le democrazie illiberali non sono democrazie punto non esistono democrazie senza liberalismo e nello specifico qualcosa c'era stato accennato dell'UI significa controlli di regolarità sulle competizioni elettorali significa garanzia del pluralismo dell'informazione un focus cui Gianfranco Pasquino dedica una certa cura
L'indipendenza della magistratura insomma i pesi e contrappesi che sono stati citati
E ancora Pasquino secondo me ha ragione quando ci ricorda nello stesso saggio
Come l'Europa sia oggi lo spazio più grande di libertà e i diritti su scala globale
Anche se qui mi permetto di dire ma lui stesso lo sottolinea in qualche modo una prima questione si pone ed è la coerenza intima di quello spazio
A fronte della presenza al suo interno di in azioni di governi che oggi nega no sino a sopprimerli i presupposti di una democrazia liberale non Gaia è un Paese a pieno titolo parte dell'Unione europea il partito di maggioranza relativa affida il suo parte credente garante del Partito Popolare Europeo
L'attuale primo ministro a letto quel Paese per tre legislature di seguito Viktor Orban
Vado a memoria teorizzato ironizzato pubblicamente in anni passati che i principi valori della civiltà della cultura occidentale oggi sono aggrediti da aperte virgolette sesso violenza corruzione chiuse le virgolette
E le ragioni di questa lesione di principi della civiltà e della cultura occidentale non è che il primo ministro ungherese teorizza ma applica sistematicamente una limitazione della libertà di stampa e di opinione
Dell'autonomia della ricerca e dell'indipendenza della magistratura cioè stando a alle indicazioni contenute
In termini se volete di dottrine in questo bel numero della rivista l'Ungheria già oggi non è in affetti una democrazia eppure è parte di quell'Europa che giustamente Pasquino sottolinea è lo spazio più grande di libertà e diritti su scala globale ora siccome la storia e animata questo lo sappiamo da cicli lunghi torna buona l'immagine di quelle bravissimo divulgatore
Che spiega come un'ottantina di anni fa si fosse dinanzi a tre racconti del mondo e del suo avvenire erano sostanzialmente Berlino Washington o Londra Mosca
Dopo il quarantacinque i racconti erano divenuti due
Il nazismo era stato sconfitto è nasceva il mondo di Yalta dopo l'ottantanove a sopravvivere era rimasto un racconto soltanto la democrazia o così pareva la democrazia liberale
Che sembrava incarnare il destino prossimo dell'umanità
Oggi ma questa la chiosa noi saremmo senza una narrazione del tempo con la conseguenza di essere precipitati in quella che qualche mese fa Lucio Caracciolo in un numero di rimessa battezzato come caos Flandria ora però chiudo subito questa dichiarazione anche lasciando a parte la sfera della geopolitica in questa nostra chiacchierata pomeridiana di inizio anno
Seppure in questi giorni la sfera geopolitica torna ad avere qualche attualità secondo me professore anche l'apporto all'argomento che discutiamo oggi pomeriggio stamane
Io ho trovato molto suggestivo l'editoriale di Ezio Mauro su Repubblica sui due occidente i ma tutto sommato verso la domanda è se si può ragionare di due incidenti senza contemplare anche contestualmente due modelli a due concezioni della democrazia e nel suo editoriale questo elemento tutto sommato emerge a parte dicevo questo interrogativo che ci porterebbe un po'fuori dal dal confine del perimetro del dibattito che però non è un interrogativo da poco mi permetto di dire rimane il tema il tema di fondo
E cioè perché il dibattito attorno al futuro della democrazia e tornata da vere in questi anni prossimi a noi una Volo così centrale così rilevante io penso che le risposte possono essere molteplici ne sentiremo diverse anche oggi pomeriggio immagino
Credo che questa attualità sia stata indotta soprattutto dal modo in cui l'agenda politica più o meno in tutto l'Occidente e soprattutto il profilo della nuova destra
Sono venuti cambiando nell'arco dell'ultimo decennio e se è così ecco questo mi permetto di aggiungere se così col massimo rispetto verso la coscienza politica io non sono un politologo qui c'è una delle personalità di maggiore autorevolezza in questo campo
Con il massimo rispetto verso la scienza politica e su questo il numero della rivista che potete prendere all'uscita è davvero una una miniera ricca di di spunti di suggestioni
L'impressione che io ho e che si fa molta fatica a capire le ragioni della centralità di questo tema
Se lo si si lega se lo si disse Pagliara
Dalla grande crisi che si è sviluppata nel corso dell'ultimo decennio che ha investito l'Occidente perché la grande crisi del due mila otto è una crisi dell'Occidente non è una crisi globale
Nel senso che spesso viene accreditato e in particolare se essi si lega a quel tema
La qualità il profilo della Democrazia in Occidente dall'impatto che questa grande crisi ha avuto un su un'istituzione
Fondamentale nella storia della seconda metà del secolo alle nostre spalle e del primo scorcio di questo nuovo secolo che non è un'istituzione politica in senso stretto l'istituzione sociale fondamentale però che va sotto la categoria di classe media
In altre parole io non credo che si possa riflettere sulla crisi della democrazia e anche sul tema che al centro della monografia di questo numero della rivista senza collocato nel collasso economico sociale
Che ha investito le due sponde atlantiche nell'arco dell'ultima stagione storica
è il motivo e vado rapidamente alla seconda parte delle cose che volevo dire il motivo di questo e mi permetto di riprendere per definire meglio questo aspetto una nota che di recente ho sentito fare a Massimo Cacciari
E che dette in termini molto superficiali e me ne scuso e che se milioni di persone nell'arco di un tempo relativamente bene concentrato percepiscono cominciano a percepire gli istituti della democrazia come laterali o inutili
Rispetto ai loro bisogni fondamentali bisogni di vita
Allora può subentrare la convinzione che quella Democrazia semplicemente non serva
Cioè non sia la risposta o non si ha più la risposta necessaria
Ad una condizione individuale e collettiva di difficoltà di solitudine di rancore per i cui termini che abbiamo sperimentato tramite Censis non solo nel corso dell'ultimo decennio ci porterebbero ha un'esplorazione delle Sicco possibile
Ora per essere più preciso visto che ho citato Massimo Cacciari lo spunto di di di Massimo era contenuto in un dialogo
Che si è svolto qualche mese fa con Giorgio Napolitano a margine della presentazione al Senato di una ripubblicazione degli scritti politici di Thomas Mann
E Cacciari ricordava in quell'occasione nel suo intervento l'ammirazione di Benedetto Croce per lo scrittore tedesco
E ne imputava all'origine ad una concezione aristocratica della Democrazia che accomunava entrambi dove pilastro di quella concezione aristocratica era nel caso di Man la borghesia
Al che interloquendo col presidente Napolitano la tesi di Cacciari era stata più o meno questa caro Presidente al conto anche la sinistra storiche in Italia si riferiva in particolare l'esperienza del PC ma forse non solo
Ha coltivato una dice a modo suo una visione aristocratica della Democrazia salvo che il pilastro fondamentale di quella visione non era la borghesia ma era la classe operaia
E non perché fosse ritenuta la parte migliore del Paese sul terreno della moralità fosse anche per alcuni ma in quanto svolgeva la funzione storica di sorreggere quel sistema e quel patto
Allora e chiudo l'eccitazione Cascia Eliana in sua assenza ma che cosa accade
Domanda quando per ragioni storiche oggettive la globalizzazione l'innovazione tecnologica l'ultima crisi del decennio che cosa accade quando i due pilastri
Che hanno sorretto il compromesso democratico e le costituzioni liberali la seconda metà del Novecento la borghesia la classe operaia
Il lavoro salariato quando quei due pilastri e vengono colpiti alla radice e almeno in parte abbattuti
Cioè siamo certi poi discutiamo delle democrazie liberali nell'attimo tipologia che qui viene descritto compiutamente ma siamo certi che le democrazie quelle liberali il loro stato di salute possa uscire indenne
Da una tempesta
Del genere da una Honda di questa portata e di questa natura
Perché poi quella democrazia quelle Democrazia è vero che sono fatte di regole di principi le garanzie liberali di cui parla Pasquino compiutamente totalmente i pesi e i contrappesi
Ma in un processo reale quelle democrazie si reggono sono rette e camminano sulle gambe di soggetti storici
Riconoscibili era presentabili sotto forma di interessi aggregati e del consenso elettorale che le culture politiche sono in grado di attirare su di sé e sulla loro proposta
Allora e chiudo io penso che non si possa prescindere da questo dal due mila otto
Sto andando lungo professore
Sto andando in no ma chiudo chiudo ricco dibattito all'ONU dal due mila e otto si è consumato il processo di impoverimento più massiccio
Della classe media dopo la fine del secondo conflitto mondiale potrei citare dei dati ma li conoscete meglio di me l'ho veduta i posti dalla platea
Il punto però e qui dico un'altra cosa molto elementare nella sua formulazione il punto è che quando cambiano le condizioni materiali di vita di milioni di persone milioni di famiglie
Di centinaia di milioni di persone di famiglia nell'Occidente le due sponde atlantiche
è certo che cambia la loro propensione a consumare un po'di più un po'di meno questa evidente perché il portafoglio pesa ma insieme a quello cambiano il loro modo di pensare cambiano i loro sentimenti cambiano gli umori che però vanno cambia anche veniamo al tema di oggi pomeriggio l'idea di chi li può rappresentare meglio nella dimensione della rappresentanza del Governo del potere
E non è detto che le Democrazia liberali lasciamo stare per un istante sullo sfondo quelle illiberali sulle quali credo siamo tutti d'accordo qui e dall'altra parte del tavolo mai su quel terreno che le democrazie liberali stentano faticano
Vivono con affanno questo la mia impressione e che noi oggi ci troviamo precisamente qui
E guardate mi permetto perché qui c'è c'è Dario che che parlerà più tardi e comunque siamo in una sede che l'asse del Pd e qui mi permetto soltanto questa digressione sull'attualità politica
E guardate che la stessa scelta difficile difficile in questa sala l'abbiamo presa quella scelta nel mese di agosto
La stessa scelta difficile di dare vita a questa maggioranza dopo la fine rocambolesca del governo Gialloverde
Secondo me è risultata molto figlia di questa consapevolezza e dobbiamo riconoscerlo perché non la vita di convincenti dire che abbiamo fatto questo governo perché dovevamo fare la manovra di bilancio cioè dovremo far la mano di bilancio ma l'affondo una delle ragioni che hanno sospetto quella scelta complicata con tutti i dubbi che abbiamo avuto era queste allontanare le urne
Per evitare di consegnare nell'immediato alla destra peggiore che abbiamo mai incontrato sulla nostra strada
Le leve per agire sui fondamentali del nostro ordinamento democratico eleggendo un capo dello Stato nazionalista o sopranista e mettendo mano ad un'alterazione delle istituzioni di garanzia partire dalla Corte costituzionale e non solo
Ma e qui se volete la domanda e più legata alle dibattito interno al centrosinistra la politica e mi fa piacere che ci sia Dario ma la domanda che io credo onestamente ci dobbiamo porre noi ceto politico se volete è quanto può reggere questa logica a fronte di una comunità un Paese che prima o poi dovrà essere messo nella condizione di decidere a chi affidare un pezzo del proprio destino
E lo dico veramente l'ultima battuta è questa perché io temo per tutte le ragioni che ho provato sinteticamente raccontarvi io temo che aggredire questo noto ancora una volta unicamente dal punto di vista di un buon programma di governo di un tagliando delle cose da fare senza affrontare i profili
Strutturali della crisi e del declino del nostro Paese e delle sue istituzioni democratiche sarebbe un ennesimo legale i nostri avversari
E non credo serva un elenco dei mali attuali da questo punto di vista non non è la sede Cuesta non mi limito a citare un paio di cose che il professor Pierluigi Ciocca cita frequentemente che mi sembrano illuminanti
La produttività in questo Paese è ferma da quasi vent'anni non da sei mesi il reddito medio pro capite in Italia è inchiodato da un quarto di secolo venticinque anni e al netto delle due guerre mondiali non accadeva dei tempi del conte di Cavour
Produciamo quanto producevamo nel due mila e quattro evidente anche problemi strutturali di questa natura che attengono al declino potenziale o reale del Paese non riguardano l'ultima lo studio uno scorcio di stagione
Le soluzioni esistono un'idea diversa dello Stato revisione dei criteri di spesa colpire patologie antica perché l'evasione non faccia la lista della spesa
Ma con un'aggiunta che cosa impedisce di aggredire le cause del declino e di mettere in atto le riforme che potrebbero liberare il Paese da alcune almeno alcune delle sue patologie storiche
E qui e mi fermo qui la risposta più convincente che io ho trovato in questi mesi non è su questo bellissimo numero della rivista professore ma è una frase di un economista che si chiama Gianni Toniolo e che ha riassunto la risposta con queste bellissime parole cito il declino di un Paese non può essere combattuto da una élite politica e tanto meno intellettuale la reazione deve essere corale
Perché comporta il rinnovamento di modi di essere individuali e collettivi
Quello che le élite possono fare e spiegare i pericoli la benemerita rivista indicare soluzioni la politica e il Governo e mobilitare attorno a quelle ecco il compito Nobile e insostituibile della politica fine della citazione
Purtroppo io devo dirlo anche con un atto di presunzione che ovviamente non riguarda la mia persona ma la comunità di cui faccio parte al netto
Dei segnali positivi che provengo da questo partito da questa comunità io mi permetto di dire che nell'insieme la classe dirigente italiana quando dico la classe dirigente non parlo solo del ceto politico allo del mondo imprenditoriale
Parlo della dimensione intellettuale della cultura tanto del sistema dell'informazione che va preservato ma richiederebbe forse una riflessione su che cosa oggi divenuto questa classe dirigente oggi pare inadeguata al compito è la funzione che dovrebbe assolvere ma vedete e come se uno studente del ginnasio interrogato sulla Grande Guerra sapesse tutto del suo svolgimento da Caporetto a Vittorio Veneto
Ma appena esaurito la racconto nozionistico del grande conflitto alla domanda dell'insegnante mi sai dire quali furono le cause profonde di quella carneficina le radici di quella carneficina
Non avesse le idee chiare su cosa rispondere io penso che oggi il limite della politica
E della classe dirigente di questo Paese non è una carenza di nozioni sulla Grande Guerra come sulla storia di questo Paese anche sulle ragioni del suo declino o meglio sull'oggetto del suo declino il vero limite di tanti di noi e quello di non approfondire a sufficienza le cause le ragioni profonde Monte di una condizione che alzando gli occhi appare veramente drammatica e credo che questo numero della rivista ci aiuti
A percorrere un sentiero giusto su questo piano e fosse solo per questo dirà reso merito grazie
Grazie grazie a Gianni Cuperlo che però mi mette in imbarazzo io spero di cavarmela facendo il maestro delle cerimonie adesso do la parola e invece no due-tre cosa le debbo dire devo fare l'intervento
Per il primo punto è questa che sicuramente quello che sta succedendo nelle democrazie non lascia le democrazie liberali indenni
è in corso peraltro una riflessione su come potenziale John tutto il discorso sulla democrazia deliberativa con discorso importante che iniziato anche in questo Paese non è sufficientemente noto ma ci sono zone locali dove in realtà i cittadini decidono per esempio parte del Bilancio
E decidono che tipo di intervento il Comune deve fare decidono che tipo di attività complessivamente vengono affidata al Comune cioè c'è un inizio di democrazia deliberativa che che meriterebbe di essere valorizzato
In secondo che noi siamo consapevoli che c'è un aspetto internazionale infatti c'è un articolo esattamente su le democrazie BP liberali e il sistema internazionale
Il terzo però lo devo dire con chiarezza perché è importante e che l'Ungheria è in bilico e infatti io cito la per esteso
La mozione della deputata verde all'Europarlamento che si chiama Sargentini
E di origine italiana nella quale chiede sanzioni per per l'Ungheria il Parlamento precedente ha provato tutto questo il problema è come e come impartire le le sanzioni nel frattempo anche le democrazie illiberale che abbiamo di cui abbiamo parlato hanno dei delle dei come dire dei tentennamenti
Cioè in Ungheria le elezioni non sono andate benissimo però Orban
In Polonia ed le elezioni per il sindaco di Varsavia
Hanno favorito l'opposizione che sostanzialmente liberaldemocratica anche se io credo che eroga non sia un caso democrazia liberale perché non è una democrazia però ha perso Istanbul cioè e qualcosa si muove
è però il punto di fondo è che purtroppo lo dico proprio così purtroppo non c'è una classe di riferimento c'è quello che successe nove che le classi medie al plurale ci sono frammentati in maniera visibile
E che il proletariato sostanzialmente non esiste più in quanto classe come dire perse che è consapevole di tutto questo e quindi chi sono gli attori del ma del cambiamento democratico più difficile dirlo
Avrei molte altre cose ride ma non vale e quindi non non lo posso fare toh do la parola a Claudia Mancina che ugualmente ringrazia di essere venuta
Il mio intervento certamente per molti conti attraverso sì sì si incrocerà con quello di Gianni Kogoro d'altra parte i temi il problema che abbiamo di fronte è appunto quello di doveva la democrazia
Il fascicolo certamente molto interessante anche alla carne raccomando la lettura
Pur nella diversità dei dei contributi cioè una tesi che il Comune e che quell'appunto che le democrazie illiberali non sono Democrazia e cioè che la democrazia o illiberale o non è democrazia
E credo che su questo punto possiamo essere tutti d'accordo
Ora però appunto ci troviamo di fronte a non solo a le cosiddette tra virgolette democrazie liberali cioè a una restringimento dell'area dei Paesi democratici
Ci troviamo di fronte anche a difficoltà che sono interne alle democrazie liberali per l'appunto quelle di cui a cui faceva riferimento Gianni Cuperlo
E a cui vorrei fare riferimento anch'io ora qualcuno ha parlato addirittura di Fineco parla di fine della democrazia e io devo dire che pur senza condividere sino in fondo su questo tornerò l'ottimismo di Pascoli non nel nel suo nel suo contributo penso però che la notizia della fine della democrazia sia decisamente esagerata
Credo che si debba dire però che la democrazia in crisi cioè a delle serie difficoltà crisi non significa fine
La crisi si può affrontare e superare ma dobbiamo tenere presente che si tratta con di una crisi contemporaneamente Esterna Interna Esterna nel senso che appunto comincio prima si restringe
Lo Spada il numero proprio del se dei Paesi democratici quindi si restringe lo spaccio della democrazia nel mondo mentre sono sotto i nostri occhi
Sotto i nostri occhi l'emergere di Paesi molto forti e talvolta aggressivi che non sono affatto democratici e questo significa che può significare perlomeno che l'appeal della Democrazia sta sta diminuendo sui popoli della della terra ma la cosa che più mi interessa considerare quello che succede nei Paesi democratici cioè quale quali sono le ragioni di una innegabile
Crisi della democrazia liberale della democrazia realmente esistente
Il primo è la prima regione la globalizzazione ora Gianni parlava della crisi del del due mila otto
Io credo che che certamente è stato un momento di svolta estremamente importante che pesa ancora sulle sulle nostre vite sulle vite dei nostri paesi
Però io credo che ci sia un elemento più strutturale che la globalizzazione come forma di organizzazione del mondo
Ora il punto è che la globalizzazione non è governata è un punto che è stato messo in rilievo soprattutto da Danilo dritte
I mercati nazionali sono sostenuti e controllati da una Rete istituzionale può politica e anche associativa del resto mentre il mercato globale non lo è
Non esiste un governo globale dell'economia e non esiste ovviamente una democrazia globale c'è solo un fragile equilibrio fra globalizzazione governance o in altre parole tra economia e politica nelle condizioni della globalizzazione
Questo significa una debolezza appunto e che poi espone che è quella che ha che c'ha esposto alla crisi del due mila otto
Ma significa anche restrizione degli spazi di decisione della politica nazionale
Significa che i processi economici e finanziari non sono più sotto il controllo dello Stato
Degli stati basta che pensiamo alle questioni di delle delle grandi multi multinazionali tecnologiche che non si riesce a tassare nei vari Paesi
E le conseguenze sociali di questi processi che sono le disuguaglianze la perdita del lavoro dovuta alla concorrenza di Paesi dove i lavoratori hanno meno diritti eccetera
Queste conseguenze non sono più regolabili io ripara Abbili dalle istituzioni statali come invece è stato nella nel periodo che alle nostre spalle
E quindi c'è una incapacità degli Stati nazionali a a governare i problemi a governare le difficoltà
Ed è proprio questa la principale ragione della crisi della democrazia
A questo dobbiamo aggiungere naturalmente ma non sono veloci perché sono cose conosciamo benissimo alla rapidissima evoluzione tecnologica
Che come già avvenne nel sette ottocento basta leggere Marx per ricordarselo
Mette fuori mercato una serie di lavori e quindi di lavoratori e richiede una trasformazione dura delle modalità di lavoro e delle condizioni di lavoro come diceva adesso giustamente Pasquino non esiste più il proletariato non perché non esistono i lavoratori perché non esiste più una condizione unitaria del lavoro cioè una frammentazione delle condizioni di lavoro
E e l'altra cosa che pure molti cioè CE molto nota e consueta e che la rivoluzione tecnologica significa anche una rivoluzione della comunicazione e del informazione
Questo significa un enorme problema per i sistemi informativi noi questo in Italia lo viviamo con particolare sofferenza perché siamo molto indietro siamo anche più indietro di altri paesi ma significa anche che si diffonde nei Paesi che una volta chiamavamo sottosviluppati si diffonde la conoscenza del modo di vita in cui viviamo noi e dai privilegi forse rispetto al loro in cui viviamo noi
E questo insieme al gatto demografico produce la spinta alla all'emigrazione
E quanto l'emigrazione come l'emigrazione possano essere Possa creare dei problemi non essere insieme a creare dei problemi alla democrazia di un paese qualcosa che è abbastanza evidente allora insieme tutti questi fattori producono quella che molti chiamano letta baby sitter la società scusate la Società del risentimento quella che noi viviamo nella società del risentimento
Un risentimento che si rivolge non solo verso le élite ma anche verso le stesse istituzioni democratiche forse è proprio questo il punto più più difficile più pericoloso
Ora la soluzione non è più evidentemente in quell'idea che aveva che qualcuno ha avuto nell'ottantanove che che si potesse generalizzare la democrazia
In tutto il mondo non lo è più perché c'è una differenza con la difficoltà intrinseca esportare la democrazia ma anche perché molti non vogliono ha fatto non sono affatto disposti a questo tipo di democratizzazione di
Di esportazione
Invece accade che la globalizzazione ci ha mostrato che i Paesi non democratici possono perfino essere più forti
Nelle nel governare il loro destino in quest'ambito complicato della globalizzazione e questa è la minaccia iscritti amavo prima esterna più forte
Quindi questo che cosa vuol dire vuol dire che dobbiamo accettare la convivenza con Stati non democratici
Dobbiamo accettare di avere relazioni commerciali politiche
Economiche vere relazioni internazionali nelle nel senso più generale della parola constati che non sono democratici dobbiamo rinunciare a quella spinta a trasformare tutti in Stati
Tutto il mondo e Stati democratici su questo sono d'accordo col contributo di Diodato nella nella nella rivista nel fascicolo della rivista vorrei ricordare anche quanto è stato insultato Rawls nelle quando nel diritto dei popoli ha detto che non possiamo pensare di avere i piedi trasformare tutti i popoli popoli liberali luglio sta piuttosto al termine di Berardi che quello democratici
Ma dobbiamo coltivare anche con popoli liberali
Lui poi dice decenti quel tempo semmai possiamo dire che le sue pretese sono sono eccessive che dobbiamo anche rinunciare a quelle eccessive
Però lo smottamento non avrà fine se non riusciamo a rafforzare rinizia rimotivare il consenso alle istituzioni democratiche nei nostri Paesi nei paesi di tradizione democratica
Le varie insorgenze che chiamiamo genericamente populismo sono lì a dimostrarlo
Allora io qui
Foglio sostenere una tesi che non è solo mia ovviamente e cioè che il fondo del problema non sia quello economico
Certo un problema economico c'è
Lo riassumerei nel fatto che l'Occidente non è più il padrone del mondo
E quindi deve misurarsi con la concorrenza sia sul piano produttivo e commerciale di altri Paesi che un tempo erano secondari se non addirittura colonizzati
E ciò produce conseguenze a volte pesanti quelle di cui parlava Cuper lo cioè la la perdita di livello di vita di una parte consistente della popolazione particolare del ceto medio
Tuttavia sebbene queste cose siano evidentemente molto importanti credo che sia più importante il modo in cui vengono vissute il modo in cui vengono percepite ecco oggi si dice narrate il tipo di narrazione che su questo si costruisce e quindi credo che l'aspetto fondamentale della difficoltà sia di ordine culturale
Senza arrivare alla tesi catastrofiste sul colpe dell'Illuminismo eccetera
Penso però che la crisi della democrazia sia soprattutto una crisi di legittimità
Che deriva dalla sua Inc di inefficacia che dicevo prima dalla sua difficoltà a rispondere ai problemi della popolazione perché quei problemi non sono più Ino di ordine statale
Una crisi di legittimità che però diventa una crisi morale
Perché la democrazia deve avere un fondamento o forse meglio una risonanza morale per essere stabile e per essere accettata intimamente dai cittadini
Il fondamento morale della democrazia è stato per secoli l'idea dell'eguale valore di ogni individuo
Un'idea che è difficile certamente tradurre in pratica non è mai stata tradotta del tutto in pratica e mai lo sarà ma è preziosa per configurare la società e le attese degli individui verso la società
Oggi questi idea l'idea dell'eguale valore degli degli individui
E data per scontata dal cono fatte empirico
E viene identificata con l'eguaglianza che invece una cosa diverso
Dall'altro e e dall'altro lato è venuta meno l'aspettativa che la società che queste società alle società nelle quali viviamo possano realizzare questa idea
E ne risulta quindi una pulsione distruttiva che effettivamente molto pericolosa perché come dicevo si rivolge alle stesse istituzioni
Democratico-liberale
L'ossessione sulle disuguaglianze che percorre oggi i tutti i Paesi occidentali
In modo in larga parte ingiustificato perché gli indici non dico non ci dicono che le disuguaglianze sono così cresciute nei Paesi occidentali con l'eccezione degli Stati Uniti
Questa ossessione esprime realtà appunto la delusione risentimento la perdita del senso di appartenenza oppure la vorrei chiamare la perdita di identità
Che è la peggiore conseguenza della globalizzazione
Identità significa identità nazionale identità culturale identità religiosa
Ora Salvini sul presepe ridicolo me altrettanto ridicolo il dirigente scolastico che rifiuta il presepe per non essere per non offendere i non cristiani
Una società multiculturale non è questo non è una società senza identità ma è una società che accoglie le diverse identità senza nascondere senza schiacciare la propria si sostiene che l'identità non è di sinistra ma quello che io voglio sostenere che non si può lasciare questa questo tema alla destra
Che lo utilizza appunto per suscitare un clima di odio e per suscitare la chiusura verso gli altri verso i diversi penso che dobbiamo piuttosto lavorare a un'identità nazionale europea
Che sia aperta pluralista e dinamica
Perdendo il suo dominio sul mondo l'Occidente ha perso benessere sicurezza ma anche perso identità e quindi ruolo
E dico conseguente coesione sociale
Riconoscere l'importanza di questo fatto consente di capire come le manifestazioni nazional populiste prendano forme anche molto diverso è lungo tutto lo spettro sinistra destra secondo le caratteristiche politiche culturali dei diversi Paesi
Se è così è chiaro che si tratta di un passaggio epocale molto difficile che non può essere affrontato soltanto con principi astratti come l'universalismo o il cosmopolitismo
La politica
Come alcuni filosofi c'hanno insegnato non è pura razionalità
Ma si basa sulle emozioni come la paura e l'insicurezza all'odio del resto lo viviamo ogni giorno in questo
Ci sono forze politiche che su queste mozioni prosperano
Chi voglia invece muoversi in un altro modo nel difficile mondo di oggi deve proporsi di governare queste emozioni disse minarne la carica distruttiva
Ma per farlo bisogna anzitutto riconoscerle comprenderne le ragioni
Quindi dare risposte senza cedere alla deriva populista e sovrani sta ma anche senza rinchiudersi nella torre d'avorio di chi pensa di avere dalla sua la ragione
Universale o la ragione della storia
Dunque la questione dell'identità lo ripeto non va lasciata alla destra ma va riformulata radicalmente partendo dal patrimonio storico della cultura europea
Che è quello di una democrazia inclusiva non difensiva non armata verso l'esterno pluralista come diceva mille la spia lo specifico carattere delle dell'Europa il pluralismo
Queste identità ovviamente non ha una base etnica ma si è formata storicamente attraverso una vicenda che vada alla libertà degli antichi a quella dei moderni
Passando per la scoperta dell'individuo che dobbiamo al cristianesimo
Non mi soffermo sul valore della libertà femminile che solo nei regimi democratici ha trovato luogo ed espressione
E qui allora concludo dicendo solo una cosa sull'Europa ricollegandomi quindi al al testo di Pasquino
Se è vero come dice Pasquino come ha già citato anche lo ha già citato anche Gianni che l'Europa è il più grande spazio di libertà e di diritti mesi siti al mondo mai esistito al mondo
Dobbiamo però essere consapevoli che questa straordinaria costruzione è stata resa possibile dal sostegno ovviamente non disinteressato ma comunque dal sostegno degli Stati Uniti
Non a caso man mano che l'impegno americano in Europa per evidenti ragioni geopolitiche viene meno
La l'Unione europea appare come sgomenta afona incapace di trovare il suo posto nel mondo lo vediamo anche in questi giorni a proposito delle gravi crisi in atto
è una difficoltà che direi esistenziale quella che si trova di fronte all'Europa
Ed è questa che naturalmente rafforza le spinte liberali che addetti all'interno dell'Europa stessa se ne è parlato prima sono presenti
Quindi io credo che il problema dell'Urawa sia ritrovare se stessa non sì possiamo affermare che il più grande spazio di libertà ma questo non non basta l'Europa deve uscire da questa crisi esistenziale ritrovare se stessa
Nell'ambito di una anche di una visione realistica della della della sua formazione della sua costruzione del suo sviluppo
Mi pare invece che siamo molto lontani da una visione realistica da un lato ma siamo anche molto lontani dalla dal trovare le strade per perché l'Europa possa vedere una sua voce nel mondo
Grazie
Grazie Claudia Mancina ma anche qui non possono resistere a dire alcune cose
Perché sono stato stimolato tanto poi non se ne faccio un po'di promotion perché prima volevo dirlo ma non riuscivo a trovare il titolo
Sulla comunicazione la rivista ha fatto un fascicolo speciale intitolato i guasti della comunicazione abbiamo anche curatore che il professor Mario Morcellini anche sull'Europa Paradox a un capitolo apposito
Purtroppo quando parliamo di queste cose sono contento che c'è l'ex ministro alla Difesa ci dimentichiamo che l'Europa non è quella roba lì l'Europa sono i paesi europei e nel momento in cui metà dei Paesi europei hanno appoggiato l'intervento in Iraq
E l'altra metà anno ottantotto in Bofa tutto questo pesa sull'impossibilità di trovare
Una posizione comune attuale c'è c'è il peso della storia anche perché alcuni di quelli che hanno appoggiato
E ci sono ancora alcuni di quelli che invece non l'hanno appoggiato non ci sono più e anche questo elemento è del da prendere in considerazione
Il secondo che mi mi faceva venire in mente è quello che da da quello che diceva Claudia Mancina
Ed erano le democrazie fondamentalmente si sono occupate
Principalmente di un tipo di eguaglianza che è quella di fronte alla legge ISO non mia e naturalmente non può esserci una democrazia se non c'è guardi alta di fronte alla legge
Che significa eguaglianza dei diritti e così via
Tutto il resto era lasciato fuori ha lasciato come dire al libero gioco infatti Claudia ha detto giustamente che le l'Europa o comunque la democrazia e pluralismo perché il turismo è in implica naturalmente competizione ecco qui non sappiamo come affrontare il problema perché è un problema profondo che che esiste da tempo immemorabile
Abbiamo bisogno di una democrazia procedurale perché senza quella non andiamo da nessuna parte però non sappiamo come conseguire una democrazia sostanziale attraverso l'istituzione che abbiamo costruito anche questo è un aspetto tutt'altro che marginale
L'altro punto che volevo sottolineare e che e l'Europa conta rimane a prescindere dal contributo degli Stati Uniti l'Europa rimane il più grande spazio di democrazia e di diritti al mondo basta vi propongo come dismisura come indicatore e il fatto che tanto per cominciare in Unione europea non si può stare si sia la pena di morte nel proprio codice giuridico
Mentre negli Stati Uniti quattordici di quegli Stati non suda sono trenta che ce l'hanno e quattordici che era applicano e che naturalmente mi pare
Una discriminante corposa
L'ultimo punto però è bene e tangenziale discussione ma lo debbo dire perché e Claudio Salter bene che le ha perso l'appeal la democrazia no la secondo me la democrazia proprio la democrazia occidentale i certamente chiedete né della mia identità e vi risponderò che sono un occidentale
E la democrazia occidentale continua ad avere un grande appeal laddove si combatte contro regimi autoritari
Quelle persone come uomini e donne giovani e meno giovani combattono esattamente in nome della democrazia incidentale che ha detto no a qualsiasi studente di Hong Kong
Che democrazia vorrebbe quello occidentale ma quale altra c'è quella democrazia che tutela diritti che consente le manifestazioni che stabilisce che i governanti in qualche modo vengono eletti
E sopra tutto possono essere rimossi senza ucciderli che anche in questo di
Sì mandando però non abbiamo sufficiente conoscenza di cosa pensano i cinesi
Perché non ci arrivano informazioni riguardo e però sono qualcuno convinto che in Cina coloro che vogliono cambiare lo stanno facendo attraverso gli strumenti
Che la democrazia consente loro potrei anche dire che guardate così diventata Tango anche alla fine erano i cinesi
Di della della madrepatria che sono andati a Taiwan anche vorrei evitare di pensare che la democrazia ha perso curde sono sempre la sede giusta una spinta propulsiva no la democrazia ma
Era una vecchia ai a
Incidentalmente per rimanere nella vecchia sede io penso anche che il problema democrazia non sia l'opulenza ma si è invece proprio quella parola che ci siamo dimenticati nono non è vero che non vi siete dimenticati
Che austerità cioè io credo che della democrazia faccia parte queste se torniamo indietro guardiamo i costumi dei democratici certamente c'era l'idea che non c'è l'uso non ce lo spreco c'è un altro modo di di muoversi
Ciò detto nel il moderatore ha perso il controllo della situazione perché ho detto a al ministro Franceschini che nell'occhio dell'uso intervenire non me l'ha chiesto e quindi do la parola polso Marramao
Ma intanto grazie dell'invito ho letto con molta attenzione
E anche con molto piacere questo
In questo fascicolo che dedicato a un ircocervo come lo chiama Laura Paoletti nella
Sua premesse suo editoriale le e e l'ircocervo della Democrazia illiberale
Ho molto apprezzato sostanzialmente due cose da un lato una intenzione di Pasquino ma anche gli altri
Di mettere ordine in una serie di analisi disordinate che abbiamo
Abbiamo avuto nel corso degli ultimi anni
Un po'la ripresa della passione per le definizioni che proviene Pasquino dal sarto
Rapporto fra democrazie definizione
Per l'altro verso un la la capacità del numero di inquadrare la questione della democrazia
Nel contesto globale che è una cosa anche abbastanza no spesse volte noi stiamo a discutere del delle delle vicende interni alla alla politica italiana che sono molto significative intendiamoci anche drammaticamente significative ma abbiamo grandi difficoltà a contestualizzare assume nel mondo globale e allora lì è bene precisare come Cuperlo
Beh in USA la io sono stato firmatario dell'appello a meglio
Del documento che è stato promosso essenzialmente dal nostro amico Massimo Cacciari sulla sull'Europa però ecco l'Europa e l'evento
Politicamente Egeo politicamente più importante
Probabilmente degli ultimi sessanta setta
Che ha determinato una alterazione profonda nel senso positivo della parola dell'ordine del mondo l'ordine interno non va sottovalutato se se si va anche a parlare con i colleghi di Brussel e loro dicono non trascuriamo
L'impatto che ha l'Unione europea dal punto di vista della prospettiva del futuro rispetto alla dialettica che si è aperta tra le grandi potenze tra i grandi Stati continente ad esempio la Cina guarda molto all'Europa non dimentichiamo che gli Stati Uniti hanno percepito l'Euro come la più insidiosa minaccia
Alla propria egemonia monetaria e non soltanto monetario
Ciò detto non queste Europa e Pasquino UDC anche bene secondo me a un certo punto dove dice in maniera chiara una cosa molto dura che che ho sentito dire anche a Napolitano non cioè la l'errore è stato probabilmente l'allargamento a paesi a Paesi che non avevano maturato le condizioni per potere aderire all'Europa secondo dei principi conformi a quelli
Che stavano alla base poi della fondazione dell'Unione Europea
E allora la mia prospettiva quale e cerchiamo di fare
Un'analisi propositiva rivolta verso il frutto
Perché molti i pessimisti aleggiano nella dibattito della sinistra troppi pessimismo galleggiano nel dibattito della sinistra no
Però a partire da un'analisi un'analisi impregiudicata della realtà e qui son d'accordo sulla definizione di Claudia la la
Il problema della democrazia non nasce da fattori e sociali
Ma nasce da fattori endogeni
C'è un problema proprio che ebbe cioè interno alla dinamica di mutamento della democrazia
Che democrazia rappresentativa modellata in un certo modo la forma democratica che abbiamo ereditato dalla dal secondo dopoguerra nei Paesi occidentali ma ora parlo dell'Europa gli Stati Uniti sono un discorso a parte ma molti fenomeni si intersecano si interseca quella forma democratica
Come ha funzionato fino cannoni non si regge più non si regge più
Occorre trovare una una nuova forma democratica
Che ovviamente non può che essere la salvaguardia del principio dei contrappesi della limitazione del potere eccetera eccetera che il principio che il principio chiave delle democrazie
E però e però come come detto nel numero eccome eccome Gianfranco sa molto bene
E vi è una doppia anima della democrazia
è questo il punto l'anima Madison ignari
L'imitazione del pop e l'anima populista
E come dire l'anima degli storni Anna significa controllo e limitazione del potere
Anche del potere del popolo sovrano ce l'abbiamo o ce l'abbiamo nella nella nella nostra Costituzione proprio all'inizio no il popolo sovrano e Sam cita la sovranità nei limiti
Imposti dalla Costituzione no queste medie Sonia più e il momento Madison ogni anno e per l'altro verso però ricerca del consenso
Avete presente Gramsci
La democrazia consenso anche il consenso
O Democrazia e libertà è partecipazione avete presente vi ricordate Giorgio Gaber no democrazia e parla libertà è partecipazione già è sempre questo
Che è il momento in qualche modo che ci lega allo a un'altra polarità
All'interno all'interno di questa crisi che io spesso definito molti anni fa
Una crisi da interregno riprendendo un'espressione in una forma diversa un'espressione gramsciana hanno e noi che noi gli abbiamo noi abbiamo imbattibile ibridi mostruosi
Ci sono venuti formando democrazia illiberale uno di questi ibridi mostruosi no cioè abbiamo movimenti dal profilo all'occipite
Se abbiamo la memoria meno corta è dal profilo anticipi terrà anche un movimento che si formò come il fascismo
Ma anche all'inizio del nazismo
Era l'assunzione di parole d'ordine e scenari addirittura del movimento operaio del movimento di sinistra però come dire indirizzati ha un obiettivo totalmente il contrario
E lì e lì la saldatura come dire come dicono un po'gli argentini riguardo alla al peronismo
Cuerpo de Izquierda cabeza de de leche nove il corpo di sinistra cioè la la le passioni sono di sinistra ma la la testa la strategia e di destra
E non è che non ci fosse già allora già all'epoca questo questa ambivalenza cioè non non riusciamo a capire nulla per la della tragedia della tragedia del ventesimo secolo
Hybrid in mostruosi si sono riaffacciati no e e e e sono degli ibridi in qualche modo che hanno a che fare con la con la con questo spettro che con questo qui svolte io come Carlo vi svolge vuol dire
Prima di usare il terribile populismo un po'di rispetto per quello che è stato il populismo intellettuale nella nella storia russa cavallo tra Ottocento e Novecento ma comunque sia ormai siamo abituati agli ismi eccetera e
è un po'da un lato abbiamo il nazional populismo ho teorizzato teorizzatore tanta dagli studiosi
Del peronismo dato quattro dita nella fino fino a fino a Hernanes vennero parlo parlo di Autori oggi dimenticati ma molto importanti che andrebbero larga parte riletti anche tra i politici oggi eccetera fino fino a praticamente alla Margaret calo farla che ha fatto un'analisi del del populismo molto bella non a caso una studiosa di amare
Che fa la prefazione novanta Human condition riallocare ente a vita attiva cioè cioè appunto agli annali trent'è però è la studiosa anche forse più lucida del populismo badate bene tutte queste tematiche qua andrebbero in qualche modo riprese ma quello era un nazional populismo oggi abbiamo quello che viene chiamato
Il populismo digitale N io lo chiamo neo populismo mediatico ne ho populismo mediatiche qui la la
La distinzione la farei nei seguenti termini
Il populismo per così dire classico
Era in rapporto con una dinamica di mutamento sociale che aveva prodotto
Il fenomeno della società di massa della massificazione
Il neo populismo mediatico invece ha come referente una società individualizzata non voglio usare l'espressione del Caro compianto Baumann dice la la solitudine del cittadino globale la solitudine questa idea di solitudine che viene apparentemente è spezzata attraverso il collegamento della Rete eccetera però sicuramente il referente del fascismo
E i dei nazional populismo di come quelli che hanno dato luogo al peronismo è una società di massa qui noi invece abbiamo il referente del neo populismo digitale o media
L'articolo vogliamo chiamarlo è una è una società fortemente atomizzata individualizzata
Dove il collante da che cosa è rappresentato io io sto cercando un po'di capire queste cose di di da un fenomeno che io chiamerei sulla scorta di una serie anche di analisi che sono state fatte per cioè in Siati della politica che chiamerei il fenomeno del di di di un clientelismo carismatico cosa vuol dire
E ciò che caratterizzerà
Questa forma di populismo
Che noi abbiamo a casa nostra come diceva Cuperlo va a destra anche più estrema radicale e pericolosa che si si è affacciata in Italia a partire dal secondo dopoguerra non e e una e non soltanto la relazione diretta
Senza intermediazioni
Disintermediata va be'questo ormai la lo si è detto centinaia di volte tra tra le masse il leader ma piuttosto è questo il la tesa di una rapida realizzazione degli obiettivi promessi
In questo senso lo chiamerei un clientelismo pseudonimi carismatico cioè
Io io io vi prometto prometto a voi al Po cosiddetto popolo in realtà la e la moltitudine la moltitudine dei cittadini
Che operano sui società sui sociale io vi prometto Lagalante Ida realizzazione di questi obiettivi
Il tempi rapidi c'è questa contrazione dei tempi enorme del caratterizza scopo
Che può determinare effetti delusione attenzione e che non necessariamente portano voti però dall'altra parte attenzione ma producono effettivi frustrazione ancora più pericoloso questa è la cosa che occorre a mio parere
Prendere in considerazione
Vengo vengo vengo alla
All'ultima parte la senza sale insistere sulla Demola Triglia demo latteria che alla base della
Di questo fenomeno ideologico ma e che dove in realtà
L'appello al voto popolare inteso in termini di investitura anche quest'età come se il voto popolare non fosse la delle Egadi no per potere governare un Paese ma un'investitura
Quindi
Il potere sommo no la summa potestas io
Dato che ho con la maggioranza o la maggioranza io sono il capo assoluto la somma totale quindi la logica dell'investitura che una logica antiliberale antidemocratica
Per definizione meno ma e e qui il punto fondamentale questa questa Demola teoria determina a mio parere una una una una una rottura all'interno anche della stessa cultura della stessa cultura politica delle democrazie
E tuttavia il sintomo di qualcosa e qui Hello prodigo a agli amici ai uso il termine i compagni sono qui con me presenti eccetera no
No sicuramente non diventerà quello è poco ma sicuro ma compagni lo dico nel senso del senso più classico del termine più tre
E la incapacità da parte della forma partito che sì sia modellata nella seconda metà del ventesimo secolo
I grandi partiti di massa
Che hanno avuto hanno svolto una grande funzione di educazione ci
Capacità di di operare anche a causa delle loro Crisci delle loro metamorfosi spesso non guidate fino in fondo guidato in modo contraddittorio
Non non sono riuscite a realizzarne quella quel processo essenziale della di una democrazia più di una un sistema democratico che la selezione adeguata selezione delle classi dirigenti questo io lo dico a gli amici compagni che sono e sono qui presenti la la la
La politica non può che risponde una politica degna di questo nome deve rispondere in modo alto
Intanto intanto nei governi mettere le persone migliori questo è un governo che io spero che continui perché
è importante che continua
Ma sarebbe stato molto meglio il governo un governo in grado di promuovere di promuovere le le come dire
I livelli di conoscenza di produttività e di conoscenza più elevata che noi abbiamo nel Paese
è questo che deve e questo che deve fare un partito come il Partito Democratico
Cioè promuovere a livello di governo il meglio
Uscendo fuori dalla logica della della come dire della
Della quota
Che esattamente è una cosa che le donne a sinistra chiedono soltanto a sinistra per fortuna questo importante la trasversalità della
Nel processo per il processo di ribellione femminile a trasversalità anche a pensionati avviene queste questo è molto importante no
Ma allora andiamo al dunque e cerchiamo di due due aspetti mi han colpito molto del numero ma anche nelle costretta ascoltato soprattutto da
Da Cuperlo e da Claudia adesso cioè la
In primo luogo
Lo scenario nel quale
La democrazia
Occidentale opera è uno scenario che
Non è più
Determinato dalla logica degli Stati nazione ma però da un'altra logica degli stati continente
Io ho trovato molto molto molto bello il il fra altro tra i saggi saggio un messaggio
Vediamo
Il saggio di radiologia
Saggio io spagnole molto interessante perché affronta anche le tematiche e le tematiche geopolitiche
Ma
Non abbiamo unicamente a che fare però con con gli Stati nazione abbiamo a che fare con Stati il continente
Che stiamo attenti sono stati continente che hanno una storia lunga alle spalle
Non colonizzatrice dall'Occidente
Con il quale l'Occidente deve stabilire un rapporto
Il verbale
All'interno di una logica di pluralità
Cina e India
Corsia
In America Latina Brasile caso Complesso
E badate bene questi sono stati continente non soltanto per le risorse che hanno le materie prime di cui dispongono ma anche per la per la gli esperimenti culturali che si sono succeduti nel corso dei secoli in alcuni casi Leccino e il corso dei Mille
Il mio vecchio amico e chi è Balibar ha coniato con me la formula
Universali in conflitto
A stiamo assistendo uno scenario globale che dobbiamo cercare di valorizzare al massimo grado unico conflitto degli universali
Delle visioni diverso e dell'universale un bel duello
Ma bisogna farlo questo e qui vengo alla chiusura perché poi apre tantissime cose età agire anche sul booklet formale
Claudia pluralismo sì
Ma il pluralismo non risolve i problemi dell'inizio del problem
Sono falliti entrambi i modelli di reclusione nella cittadinanza che abbiamo teorizzato
E sperimentato negli ultimi due secoli di storia della modernità il modello assimilazionista repubblicano modello cannibali col
Siamo tutti cittadini indipendentemente dal sesso dalla religione poi dispiegate nuova
Ma danno la Décugis perché quando scrive la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina i giacobini non è che l'abbracciano e
Dalla dalla morte viene ghigliottinata dai giacobini come OC
Come osi tu dichiarare i diritti universali di una parte quando noi abbiamo già dichiarati diritto universale dell'umanità questo un problema molto serio interno al pensiero liberale anche la rottura delle dell'universale neutro quelle fondamentale
Non è che il neutro va benissimo davanti a certe cose alla va benissimo davanti alla logica dell'inclusione
Qui il punto fondamentale e per l'altro verso e per l'altro verso la il multi come lo chiama la mia amica e collega Sheva Ben Habib di Yale e il multiculturalismo a mosaico
Dove ogni tessera del mosaico sta per i fatti propri e non entra in rapporto con le altre
Questo è il terreno di coltura più propizio per l'insorgere dei fondamentalisti
Se non c'è nessun collegamento cioè
Il pluralismo sì ma noi non possiamo come come sinistra abilitare all'universalismo
Se se scompare la prospettiva dell'universalismo siamo tutti finiti
Per il punto fondamentale ci deve essere un punto di intersezione un universalismo prima come il suo criterio
Fondativo la differenza e non l'identità è qui il punto fondamentale
Noi possiamo dire noi abbiamo l'identità occidentale gli altri amori identità le identità ci son sempre state hanno fatto guerra
Anche il riconoscimento questo con Cacciari abbia discusso contro i teorici del riconoscimento l'amico a se l'onda et i riconoscimenti riconoscimenti edilizio dei problemi tra nemici Gigi riconosce come
Tra nemici
Il problema è
E trovare un un punto un punto di convergenza che abbia una portata universale in questo senso certo io sono un democratico liberale nel senso ma non neutro
Che ritengo che la differenza sia la trama unto logica dell'universale
E quello che ha imparato dal pensiero femminile
Cioè la la e la differenza non l'identità la trama ontologica dell'universale
E io penso che riprendere da qui il discorso cercare di farlo in maniera come dire Silveira studiò in maniera radicale forse può essere un un primo indizio della per la fuoriuscita da questo terribile tunnel nel quale ci troviamo
Ringrazio Giacomo Marramao
Certo ascoltandovi ascoltando anche l'ultimo intervento di Giacomo questo fascicolo di impararlo sapere se davvero interessante dello stimolante e ci sono molte idee che possono essere ulteriormente affinate
Alcune che possono anche essere criticati ovviamente perché non è che scriviamo delle cose definitive
Mi sono però su due punti e ce ne sono infiniti e che de anche che derivano dall'intervento di Di Giacomo prima
Uno riguarda
La ricostruzione dei partiti perché è una sia una tesi antichissima
Che dice che i partiti hanno dato vita alla democrazie democrazie non sono concepibili senza partiti e io temo che uno dei problemi delle democrazie liberali o se volete uno delle dei terreni sui quali si costruiscono democrazie liberali e proprio in qualche modo distruggendo i partiti
Che pongono fine a quello che tu chiamami la solitudine gli uomini e le donne da soli non fanno nulla devono mettersi insieme anche qui potrei fare l'uomo colto ricordarvi che uno dei grandi libri
Durante la Repubblica di Weimar Napoli Erich Fromm sulla fuga dalla libertà anche questa
Elemento da non tenere presente io fungo dalla libertà dopodiché però trovo un leader populista il quale mi consente di pensare mi in un certo modo
L'altro è solo una battuta però non non posso resistere e la battuta anche a Gaber di diverta e partecipazione
Libertà e senza accento o ecco l'accento credo che nella con avesse l'accento nella canzone sì
Alla fine di una mia brillante lezione all'Università di Bologna
Alla quale assistevano meriti no alcol mediamente tra i trecento per i quattrocento studenti
Avevo anche detto che a un certo punto non mi ricordo per però qual era l'argomento Bobbio era diventata Norberto Bobbio era diventato la coscienza civica dell'Italia
Finita la lezione io mi accasciò perché parlavo in maniera molto accalorata e sono feromoni aspetto differenti idee se ne vanno via finiva Lula che andavano tutti a pranzo ma una signorina
Qui diventò maschilista tutta distintiva perfettamente in ordine ben curata corriva arriva da me un po'titubante dice professore
Lei mi ha detto che Bobbio era diventata la coscienza civica del Paese
Ma non era Gaber la coscienza
A questo punto
Non sono riuscito a rispondere da nove ed ex sì ci sono delle differenze differenza di pubblico deve persone alle quali si parla e così via però le la la risposta ancora adesso
Mi sfugge però sono sicuro che su questo la risposta lavoro dal ministro alla cultura che non può permettersi può permettersi di non sapere queste cose
Grazie grazie davvero oltre interessante e stimolante il tema stimolante il numero di prodotto è stimolante bellissimi interventi che mi hanno preceduto vedevo del giunge soltanto poche cose perché il tema
Incrocio democrazia con una alla Società della della Rete la scelta della del tempo reale della della velocità della la velocità e dell'accelerazione in tutti i campi è un grande tema che ci deve portare porre una serie di domande a me pare che dentro questo voglio dire molto sinteticamente dentro questo schema in cui ci ha portato la Rete la velocità della Rete
Ci sia in qualche modo in in pāli cito purtroppo con la fine del riconoscimento del ruolo delle de di intermediazione delle élite
Non parlo della politica allo degli intellettuali parlo del l'idea semplificate sbagliata ovviamente che non ce n'è più bisogno perché comunque io accedo direttamente all'informazione
Posso decidere io direttamente
Democrazia diretto risuonerà democrazia diretta poste cioè direttamente non ho più bisogno di qualche d'uno che mi spieghi anzi esprimo le mie opinioni risorsa sono questo
Esprimo senza bisogno approfondimento di conoscenza non riconosco più che c'è un pezzo di società e lì forse il termine sbagliato ma che a questo ruolo di intermediazione ascolto sempre e alla fine propongo soluzioni e e Guido
Ma lo faccio direttamente non ebbe bisogno di spasso via tutte le sunto lo spazio intermedio evoca e che è un grande tema purtroppo capiti capire come corregge questa cosa il secondo è la velocità i tempi come si concilia una società in cui nel mondo globale
Le decisioni devono essere sempre più in fretta con i meccanismi lenti delle democrazie delle democrazie parlamentari come l'abbiamo conosciuta e costruite senza arrivare agli eccessi
Ma in un mondo in cui le decisioni son devono essere adottate in un tempo molto veloce come postare sullo stesso piano pure il il vantaggio voglio fare equivoche equivoci ma il vantaggio di un sistema di un Moby modello autoritario
Qui io lo decide
Con il con i problemi di un sistema in cui deve decidere
Parlamento
Pensiamo sistemi italiano o a o l'Unione europea che deve stare al passo nella competizione globale con altri soggetti in cui le decisioni sono assunte in modo veloce
Personale
O semplificato con il meccanismo del del del del l'unanimità di ventisette Paesi su quelli trovarla sintesi lo vediamo anche di fronte alle emergenze internazionale di queste ore quante complicato
E quindi quanto questa incapacità di assumere decisioni nei tempi veloci che questo tempo richiede influisce sulla
Crescente domanda di autoritarismo di semplificazione dei sistemi decisionali e quindi quanto Space come te le democrazie non sono capaci deciderete venisse richiedono mi rivolgo verso sistemi più semplici più autoritari affidati
In modo diverso tra di loro a una persona e questo sta avvenendo anche nelle democrazie dei patti nasce il tema terribile la definizione della democrazia liberale in cui potremo fare nomi e cognomi guardandoci attorno anche in un arco geografico non troppo grande
Secondo tema
Che io vorrei davvero noia profondissimo
Io mi ricordo un libro dove loro citate non intervista recentemente di un su più saggia economista sociologo economista americano Eisenman si chiama felicità private felicità pubblica degli anni ottanta in cui descriveva con quelli di motore del del dell'uomo della comunità della collettività sia come individuo comodo l'attività e la ricerca della felicità in una fase della storia la cerco nel privato
Poi come in un pendolo non trovo più la felicità alla dimensione private lavate ricercare la dimensione pubblica
E poi ricostruiva anche dal sessantotto altri momenti adesso se ci guardiamo attorno il fenomeno della Rete delle delle delle delle restare connessi con tutti ma isolati
Sta spingendo probabilmente molti fenomeni nel mondo diversi tra di loro erano solo sardine sono i movimenti del dell'ambiente di Greta sono tante manifestazioni che si sono sembra che spingano verso la ricerca di un contatto fisico Cesco Dalla mia dimensione rituale e voglio riconoscermi come collettività
Come comunità
Che si forma individualmente sulla Rete e e il vantaggio è uno degli aspetti positivi quando vado in piazza
Appartengo già una comunità anche se non conosco personalmente le le le altre gli altri che sono nella piazza con me che perché si è formata su delle sensibilità comuni
Questa cosa
Povere degli aspetti positivi parliamo tutti delle sardine insomma
Nata in Rete
Senza organizzazione senza pur ma senza soldi senza niente riempi le piazze attraverso l'utilizzo della rete attorno delle sensibilità comuni prima Salvini anti Salvini
Poi diventato altre cose ma questo dice la dimensione pubblica se non governata della ricerca vera precisare la dimensione pubblica cioè non guidata può anche portare a fenomeni negativi avesse Belviso quelli positivi
Ah può andare accecare fenomeni anti-sistema
Per cui si riconoscono anche gli estremisti di destra
Si riconoscono CCTV sì organizzano
O forme antidemocratico di odi di parà terrorismo quindi bisogna davvero analizzare quello che sta succedendo sicuramente
Non ignorando o per questo di fronte alla veterano su questo la semplificazione ma populisti non so come chiamarli dove respingiamo Crati si responsabili gli altri
Io penso che il dovere nostre voglio per come parlava Gianni letta no tengo sobriamente un fenomeno di di delega ancora l'astensione che stiamo vivendo
Una delle ragioni che ha originato
Il tentativo nostro di governare il Paese insieme Cinquestelle
Non è soltanto era già sufficiente ma non è soltanto il patto evitiamo lesione evitiamo che vinca Salvini
Dedichiamo una leggi di bilancio drammatica
Eccetera ma era anche il fatto che noi non possiamo rassegnarci a quello cui sembravamo rassegnati fino a un anno fa
Fino alla fine scusate fino a un anno fa fino all'anno scorso la Pira quattro mesi fa e cioè il fatto che le forze che in qualche modo molto diverso tra di loro ma che abbiamo classificato populiste fossero i due terzi del Paese
Quando quando nella prima Repubblica ci si rifaceva l'arco costituzionale la Russia aveva fatto dal novantacinque per cento delle forze avversarie tra di loro condividiamo dei valori
Costitutivi fondati fondi fondativi fondanti del sistema democratico c'era un cinque sei per cento fuori dalla corsa tale possiamo potevamo possiamo rassegnarsi al all'idea che quelli che condivido determinati valori siano un terzo del Paese
E i due terzi invece in modo diverso se riconosco in un fronte contrapposto o invece non abbiamo il dovere da cui nasce il tentativo di rapporto con cinque stelle di provare ad allargare questo campo democratico costituzionale
Portare lavora lavorando in in condizioni molto difficili ma allargare questo campo che va ben oltre il discorso del Governo o delle vita dell'elezione
O dobbiamo invece rassegnarsi a essere isolati felici
Ultimo duro secondo tema con le fruttare molto brevemente una parte molto interessante della rivista il dalla dimensione internazionale che ci porta a una domanda
Ne parlava che Claudia
La democrazia è un valore assoluto valore relativo
L'Aci abbiamo sempre ragionato come ovviamente con valore assoluto
Siamo anche arrivati non noi ma una parte del mondo occidentale ve lo ricordate boh presidenza Bush all'idea esportiamo la democrazia la guerra preventiva esporta la democrazia il SISMI e non vanno però di tutto quello che è successo dopo
Concludeva partendo da questa idea oppure aver scoperto dopo è arrivata sistema democratico produce l'effetto esattamente opposto nel nell'utilizzo e sopra generazionale a è un altro discorso
è un altro discorso ma dicono e siamo stragiudizialmente convinte le moto occidentale che la democrazia fosse un valore assoluto da arrivare addirittura teorizzare di esportarlo in altri Paesi
Allora mi faccio una domanda se è un valore assoluto
In un mondo in cui
Gran parte dei dei temi che riguardano le nostre vite individuali e collettive si svolge ormai sulla dimensione sovranazionale globale
Perché tutto lì ci giochiamo molto poco le dimensioni nazionali l'economia che tutti interdipendente globale ivi Livilla lotte le lotte sul sui temi ambientali del del del della terapia nette il Hill e lotta al terrorismo
Lei i fenomeni migratori
Si giocano tutte le partite sul piano globale sul piano sovranazionale
Ed è il luogo in cui pigramente e senza nemmeno pollo in discussione noi accettiamo che ci sia l'opposto esatto dei valori di una democrazia perché quando andiamo sul piano globale a cominciare dal G7 dal G venti dalle cose che avvengono quotidianamente torniamo a far sì che in quel luogo non valgano i principi che Valcke pretendiamo valgano dentro gli Stati ma sul pianeta globale accettiamo che valga la legge più primitiva c'è la legge del più forte
Che sia poi più forte sull'economia
PIL G7 G venti
Ho delle armi cioè la potenza militare gli unici due parametri che regolano il mondo sono portato le armi in forza all'economia
Tutti restano fonda niente quando arriveremo farsi pensate che utopia a far sì che il voto alle Nazioni Unite valga in cui ognuno vota in base agli abitanti che ha ogni Paese vale novanta milioni cento milioni duecento milioni in base agli abitanti che alle spalle quando arriveremo all'idea citare diacono abitante della Nigeria valga come la vita degli Stati Uniti
Allora questo è un grande tema guardate perché tutelato nelle nostre vite qui non è un tema teorico tema di vita concrete si stanno spostando sua dimensione sovranazionale e noi ci affanniamo giustamente difendere i principi delle democrazie mo'pratici all'interno
Io di dei paesi al punto a punto pensa di esporta all'estero e accettiamo tranquillamente senza porre nemmeno il problema sul piano globale invece valgono le leggi primitive di tutti c'è qualcosa che non funziona in questa e il dubbio che mi sta venendo
è che mentre abbiamo pensato
Per un certo tempo che sarebbe stata inesorabile percorso verso un'evoluzione democratica anche dell'ordine internazionale
Della legislazione internazionale il diritto internazionale invece stia avvenendo opposto
Cioè che via via è talmente forte qui quel principio è semplice quel principio credo l'ordine internazionale che via via vada restringendo prosciugando gli spazi democratici che invece abbiamo dentro gli Stati sovrani
Fini
Il moderatore non sa più che cosa deve fare probabilmente deve tanto per cominciare a ringraziare coloro che sono intervenuti
Sia per quello che hanno detto sì anche per avere preso in considerazione quello che abbiamo scritto nel fascicolo
Gli spunti in moltissimi spunti alcune delle quali sono anche traducibili eventualmente in un altro fascicolo della rivista
Voglio dire una cosa importante su questa ultime affermazioni del del ministro Franceschini
Perché stiamo pagando ancora adesso il prezzo della guerra in Iraq cioè tutto quello che sta succedendo adesso e la guerra in Iraq molto semplicemente e lì non era solo un po'radi e sporca Comelli
Sì però in Iraq il detonatore Rizzo questa della Libia di arriva dopo il due mila tre
E e lì c'era secondo me è una errata concezione delle modalità di esportazione della democrazia c'è qualcuno pensava che
Essendo riuscito a imporre a esportare la democrazia in Giappone che nel Paese più distante dalle lo grazia si poteva anche provare con l'Iraq e quindi in non conoscendo evidentemente
La situazione in termini di etnia di religione era che sente già poneva un Paese coeso
Nelle quali centralmente visto che Claudio parlava di legittimità la legittimità era l'imperatore
E infatti gli americani discutono per un po'cosa fare con l'imperatore poi per loro fortuna la moglie dell'ambasciatore
Americano in Giappone era giapponese e di cemento atollo poter giocare potete togliere i i poteri ma non potete toccare il simbolo del Giappone
L'altro punto che e che mi pare utile sottolineare perché a una serie di come dire di riflessi che non non cogliamo fino in fondo giustamente perché son così complesse hai fatto benissimo a citare io Schumann
Perché si passa dalla sfera privata nella quale non si può entro certi limiti avere la felicità si entra nella sfera pubblica o nella sfera politica
Ci si associa si combattono battaglie naturalmente come sanno tutti politici qui presenti quindi immagino l'ottanta persino di presenti
Nella sfera politica non c'era felicità e quindi si rifluisce nel privato però attenzione perché nessun altro sottolinea un passaggio importantissimo
Si rifugiano imparato per avendo imparato un sacco di cose
E quindi essendo poi in grado di valutare la sfera pubblica e dire l'immobilità così a un livello superiore e questo sta sta a fra l'altro qui potremmo anche entrare nella biografia di Ciman
Che era un ebreo socialdemocratico di Berlino
In quale aiuta fra l'altro era il fratello della moglie del Giro Spinelli
Il quale aiuto a un sacco di ebraica scappare dal dalle dalle odiato a Trieste
Sì che aveva studiato a Trieste
Sì no no no femministi o no anche perché vincendo a mente
Ursula io Schumann sposo un triestino che Eugenio che Eugenio Colorni che uno del fra l'altro perché ha molto a che fare con il Manifesto di Ventotene oltre a essere quello che lo porta sul continente per usare la terminologia costerebbe Richard ecco e quindi c'è tutto un iter insieme non importa così importante e Casey ma ne riflette anche sulla sua esperienza perché passa dall'attività
Politica in in un'intensissima a fare e poi il professore peraltro senza mai smettere di intervenire su problemi di tipo di di sviluppo anche questo è significativo Cerved vorrei sottolineare questo elemento
Perché nelle democrazie liberali l'idea che alla fine il popolo lo diceva Mara morì il popolo da l'investitura e finisce lì no non ci siamo comunque noi non ci abbiamo
Questa volta parlo io a nome dei compagni
Noi non ci abbiamo mai creduto a questo
Cioè è chiaro che la democrazia quali cosa di molto più complesso che deve essere praticata per riuscire a cambiarla chi non la pratica non non riuscirà mai a cambiarlo al massimo la distrugge naturalmente
Ancora diedi queste cose trovate nel nel fascicolo altre naturalmente si possono discutere
Vale la pena discutere e secondo me la la discussione è stata molto molto produttiva cioè potrei dirlo scabre scherzosamente mi sono divertito
E così spero di voi vi ringrazio della presenza