"La TV tra politica e società; verso la riforma della riforma"

No ora
Prova allora amici direi che possiamo
Dare inizio questa volta abbiamo solo venti minuti di ritardo
A questo incontro
Che porta tra l'altro una parte del titolo dell'ultimo libro di reati la tv tra politica e società e prosegue nel titolo verso la riforma della riforma con particolare riferimento la Pro potrà la Democrazia Cristiana io do il benvenuto a tutti a tutti i partecipanti a questa tavola rotonda e don soprattutto il benvenuto all'amico direttore del TG uno primo Bruno Vespa che ringrazio con un applauso
Al quale cedo immediatamente la parola
La presidenza di questo importantissimo incontro
Grazie Lusetti
Quando
Quando si rimprovera
Alla DC di essere al potere
Da troppo tempo la PCR sponda che è al potere da tanto tempo per dopo ci vogliono gli elettori
E quando si parla male della RAI
Si trascura che la RAI ancora così forte grazie alle scelte che ogni giorno vengono compiute con quello straordinario strumento di democrazia comunicativa che il telecomando
Nessuno obbliga gli italiani a guardarci se ci guarda il cinquantaquattro per cento degli italiani edicolante quattro ore qualche cosa di decente forse pur faremo
Per questo la la RAI la televisione e la radio
Complessivamente sono tra i pochi settori in cui in Italia il pubblico funziona ancora meglio del privato nonostante la televisione la concorrenza delle televisioni commerciali sia eccellente
Ora però tutti sappiamo che essendo la riforma della RAI essendo questa RAI nata i vari con una riforma dei centosettantacinque l'azienda è seduta su una struttura normativa
Diciamo del tutto inadeguata i rapporti con liriche il nostro azionista sono molto confuse molto pasticciati in qualche caso è stato detto perfino giuridicamente aberrante la commissione parlamentare di vigilanza e certamente sopra dimensionata e comunque ormai serve abbastanza poco lo stesso consiglio d'amministrazione ha un ruolo che va completamente ridefinito quindi ben venga un dibattito sulla riforma della riforma sentiremo stasera
Le proposte della democrazia cristiana
Vi presento le persone che sono ospiti di questo dibattito tra poco introdurrà il tema l'onorevole Luciano radi che incaricato della DC per i problemi radiotelevisivo
Gli ospiti sono il professor Giuseppe Santaniello che è il garante per la radiodiffusione ed editoria Enzo Carra che portavoce della segreteria politica della DC Cesare col fari che fa parte della Commissione parlamentare di vigilanza della RAI che autore di una proposta di riforma della RAI
Silvia Costa che rappresenta al tempo stesso il movimento femminile la vicenda che si occupa dell'Ufficio Spettacolo all'interno del settore culturale del partito
Gianni Letta che è vicepresidente della Fininvest comunicazioni e Gianni Pasquarelli che direttore generale della RAI
L'azienda era presentata tra il pubblico dai consiglieri d'amministrazione Balocchi Follini ed Zaccheria età tanti amici tanti dirigenti che che vedo in sala
Bene intero subito nel merito onorevole rari
Come è noto
Gli anni Ottanta hanno segnato nei Paesi della Comunità
La fine del monopolio per i servizi pubblici di radiodiffusione
L'altra profonda trasformazione che ha connotato tutti i sistemi televisivi e il superamento della dimensione nazionale la quale in misura velocemente crescente va ad integrarsi in una visione sovrannazionale addirittura planetario
Tuttavia si avverte sempre più che la dimensione sovranazionale non deve determinare appiattimenti dell'identità culturale di ciascun paese
Non c'è dubbio che non vi può essere cultura europea sei diversi paesi sono isolati l'uno dall'altro né vi può essere cultura europea pure questi Paesi vengano ridotti a identità indifferenziata
E oggi con la nuova situazione dei loro orientale e nell'ex Unione Sovietica il problema diventa di un interesse straordinario culturale e politico
Non è certo a ristabilire la spinta all'integrazione e globalizzazione economica e quindi la tendenza delle maggiori impresa dei gruppi mediali intermediari ad operare su dimensioni sovranazionali
Di fronte alla recente morfologia delle concentrazioni si pone però la necessità di apprestare misure legislative e sistemi di tutela del pluralismo sul piano sopra statuale e anzi questa la nuova frontiera dell'intervento pubblico sopra statuale chiamato a stabilire gli argini delle posizioni dominanti ai fini di tutela della libertà d'informazione
Sulla base di queste considerazioni il nostro punto di vista è in linea con la risoluzione approvata dal Parlamento europeo il quindici febbraio novanta sul tema delle concentrazioni di mezzi di informazione
Ed a osservare che nei singoli stati membri scrive lucide ma anche il professor Santaniello viene ormai un duplice ordine di norme di salvaguardia della concorrenza
L'uno il cosiddetto antitrust generale e l'altro il cosiddetto Antitrust speciale
Anzi noi riteniamo che la prospettiva di normativa in materia di divieto di posizioni dominanti nel settore dell'informazione sia resa più agevole proprio dal nucleo di disposizioni riguardanti l'antitrust generale poiché questo si pone come un moderno come una normativa di quadro su cui potranno essere ricalcati i criteri ispiratori della emanando disciplina della concorrenza inerente alle attività dell'informazione
E ciò perché la disciplinanti concentrazione generale e quella speciale dei media sono tra di loro complementari e interdipendenti integrandosi e rafforzando sì reciprocamente
La verità che l'Europa delle televisioni
Non può limitarsi agli interessi forti dei grandi competitori dei potenti gruppi dei media egemoni ma l'intero sistema delle comunicazioni deve dare frizzanti anche per la coesistenza del grande e del piccolo per la presenza di quella imprenditoria
Facente parte dell'economia sociale per la valorizzazione di tutte quelle iniziative di radio e televisioni comunitarie guidate non da spirito commerciale ma dalla logica del servizio
E soprattutto deve esser la comunità
Nella quale il secondo un'efficace definizione nessun meglio è un'isola ma ognuno di essi va inserito in cui dicono sociali aperti e capaci di rinnovarsi
Anche la comunicazione della Commissione delle comunità europee
Sulla politica o che vi sia costituisce un documento di notevole interesse
L'atto comunitario suddetto pone in risalto che il settore audiovisivo in Europa potrà svilupparsi soltanto tramite un mercato aperto e competitivo caratterizzato dalla severa applicazione delle regole della concorrenza
Per quanto riguarda il fenomeno delle concentrazioni nel settore dei mass media
La commissione ritiene che l'organizzazione dello spazio audiovisivo in Europa non debba basarsi unicamente sulla volontà di promuovere l'industria autorizzi Van ma debba tener conto dell'impegno della comunità a soddisfare le istanze di una società democratica
Uno degli obiettivi della politica di un visiva della comunità e dunque quello di garantire che lo sviluppo del settore audiovisivo non avvenga a scapito del pluralismo bensì contribuisca a rafforzarlo favorendo in particolare la diversità dei programmi da offrire al pubblico
C'è da sottolineare che il pluralismo
Può essere arricchito attraverso la introduzione di nuovi mezzi più avanzati di comunicazione di massa d'Italia percepisce in tutta la sua importanza l'esigenza di risolvere in maniera adeguata il Complesso di questi problemi relativi all'innovazione tecnologica a tal fine si fa strada sempre più la necessità di apportare integrazioni legislative
Alla recente legge base dell'agosto mille novecentonovanta la quale ha incentrato la sua disciplina soprattutto nell'ambito della televisione tradizionale rinviando ad un ulteriore momento l'assetto delle forme più avanzate della nuova televisione
In ciò riconosciamo che vi è un ritardo rispetto ad altri partner della Comunità europea che non hanno trascurato di lottare regole esplicite o comunque l'inedita per i nuovi tipi di emittenza particolarmente quelli via satellite
Ma a parte tale ritardo legislativo che bisogna superare quanto prima
In Italia la RAI sta cercando di interpretare correttamente il ruolo di servizio pubblico nel senso dello stimolo dall'innovazione ed è la valorizzazione della presenza italiana sulla scena europea e internazionale
La RAI persegue l'obiettivo di essere presente nel campo della diffusione via satellite ed è la tv ad alta definizione ad essa strettamente collegata perché si tratta di settori tecnologicamente innovativi ed elevato potenziale sulla scena internazionale non tanto sotto l'aspetto economico quanto sotto l'aspetto culturale
Qualcosa d'importante si è già fatto il direttore generale della RAI Pasquarelli ci ricorda che non poche sono le iniziative nelle quali la RAI è impegnata in campo internazionale
Il progetto osare ente l'Euro News il progetto di una pay tv intercontinentale e la coproduzione ad acquisto i programmi
Altro elemento iniziative sono state prese dai network privati
Tuttavia di fronte alla complessità e la situazione sia nel campo tecnologico che in quello della distribuzione di programmi d'Italia deve proporsi l'obiettivo di una maggiore e più penetrante presenza
Per brevità desidero saltare
Alcune pagine sempre relative
Alla strategia di carattere generale per passare al tema delle Borse interessa di più non solo coloro che sono da questa parte del tavolo ma anche coloro che ascoltano
L'itinerario che ha condotto alla discussione ed approvazione
La legge duecentoventitré
Ci deve essere di insegnamento per il futuro
Non c'è dubbio che il lungo cammino
Dalla sentenza della Corte Costituzionale duecentodue
Alla sentenza ottocentoventisei è caratterizzato troppo spesso da parte nostra da errori da omissioni da valutazioni parziali chiuse di un problema di particolare importanza l'insegnamento che ne dobbiamo trarre oggi da una parte quello di non frapporre ostacoli all'applicazione della legge
Che rappresenta comunque un punto fermo ed è la indicazione finalmente di alcune regole per il sistema misto radiotelevisivo
E dall'altra di non continuare ad essere in ritardo rispetto al progresso dei mezzi tecnici e dell'evoluzione di mercato l'esperienza ci dirà e c'è una scadenza importante che è quella del trentuno dicembre mille novecentonovantadue prevista dalla stessa legge duecentoventitré quali integrazioni e perfezionamenti bisognerà a portare ribadiamo che qui lo radiotelevisivo è un sistema in rapida espansione della dilatazione della domanda e per l'inserimento di sempre nuovi mezzi di comunicazione
Il legislatore dovrà essere vigile e puntuale per intervenire al fine di rendere sempre più efficiente pluralistico il sistema senza perdere di vista come abbiamo già sottolineato l'afferra legge di una dura concorrenza internazionale e le energie del rapido di un'imperante transnazionalità
Nell'ambito nazionale la puntuale applicazione delle norme antitrust senza consentire aggiramenti meramente formali giunti a questo punto è fondamentale
Ed è dedicato il compito affidato al governo e al garante
E nel valutare la concentrazione non si potrà dimenticare che durante tutto l'iter formativo della legge duecentoventitré una Pepi boh è stata considerata equivalente ad una rete nazionale
Nel nuovo quadro la RAI dovrà conservare il suo ruolo primario e centrale un'adeguata riforma della legge del mille novecentosettantasei concepita quando ancora era vigente in regime di monopolio
La RAI dovrà conservare come ha dimostrato di saper fare il suo ruolo nelle condizioni di concorrenza con l'emittenza privata
La sua articolazione interna in reti e testate dovrà avere sempre un fine sinergico consentito dal conclamato superamento della contrapposizione ideologica del passato
è un'azienda che ha oggi una tripartizione di reti e testate con connotazioni partitiche con idee e commenti che si fronteggiano anziché confrontarsi la conseguenza e che la somma di tre opinioni partitiche contrapposte non fa pluralismo ma il suo contrario
Il superamento della tripartizione è dunque un'esigenza primaria delegittimare pienamente la RAI come azienda che produce un servizio pubblico
Attualmente le tre reti sono generaliste
Perché trattano tutti e tre gli stessi generi di programmi con la conseguenza purtroppo negativa che il ventaglio della programmazione dell'offerta e piuttosto ristretto e non mirato su fasce bene individuate di ascoltatori
La proposta innovativa consisterebbe nel creare tre reti per genere di programmi diversi ma complementari quindi per platee differenziate di ascolto e se dovrebbero essere così concepite
Una legge per lo spettacolo avente per missione di intrattenimento medio-basso una rete per l'intrattenimento alto sia culturale formativo ed educativo prosa concerti opera film ed avevate detto problematicità eccetera
Una lente per trasmissioni scolastiche di servizio per i ragazzi e per gli anziani i quali ultimi costituiscono una proiezione demografica crescente della popolazione italiana
Il rapporto fra reti e testate all'interno dei tre canali vedi protestante televisivi potrà essere variamente miscelata il rafforzamento dell'unità e della unitarietà aziendale
Oltre che essere la conseguenza fisiologica dell'impostazione trova descritta va evidentemente attuato attraverso tutta una serie di provvedimenti organizzativi
Questi aspetti della riforma non richiedono comunque provvedimenti legislativi per realizzare quanto detto occorre separare nettamente l'aspetto istituzionale da quello manageriale
La commissione parlamentare
Come ha più volte auspicato il presidente Morri dovrebbe essere meno pletorica di quella attuale ed avere il compito di fissare regole norme e indirizzi per garantire una programmazione equilibrata imparziale e pluralistica
Non dovrebbe spettare invece alla commissione il controllo della rispondenza dei singoli programmi alle regole e agli indirizzi fissati
Un comitato di saggi di nomina delle massime
Istanze costituzionali formato da un ristrettissimo numero di membri di alta moralità riconosciuta professionalità dovrebbe avere il compito e il potere di accertare le violazioni delle regole editoriali del servizio pubblico
L'operare della commissione parlamentare in termini di regole e del comitato dei saggi in termini di controllo garantirebbe il ruolo istituzionale della RAI e si farebbe questa funzione da quella strettamente gestionale
Il consiglio di amministrazione dovrebbe essere letto dall'azionista secondo criteri esclusivamente manageriali
Dovrebbe elaborare le strategie aziendali per il sistematico equilibrio del conto economico e la robustezza patrimoniale il direttore generale avrebbe il potere di gestione dell'azienda sulla base degli indirizzi e degli obiettivi fissati dal Consiglio e dal ministero né resterebbe in carica per tre anni rinnovabili soltanto per un triennio e potrebbe essere rimosso dal consiglio d'amministrazione qualora i risultati della gestione possono quanti fatta vivente quantificabili mente negativi
Una riforma quella denunciata che va studiata e realizzata attraverso una democratica ma concreta istruzione via
E a riparo da inutili e dannosi polveroni polemici
Nel quadro complessivo riteniamo che debbano avere un ruolo significativo non solo i grandi network nazionali ma anche le emittenti locali
Si tratta di tutelare l'esistenza di una struttura intermedia il locale un'area di autentico pluralismo
Il piano delle assegnazioni delle frequenze e quello di attribuzione delle concessioni debbono rispettare queste esigenze e realizzati secondo i tempi brevi indicati dal ministro di recente in Parlamento
Alle emittenti minori vanno poi garantite le risorse poiché date le caratteristiche del mercato non possono accedere agevolmente né alla pubblicità nazionale né al mercato dei programmi ci stiamo impegnando a risolvere questo problema senza compromettere la loro autonomia culturale e politica
Credo che siano interessati a questo tema tutte le forze del libero pluralismo ma anche tutte le forze politiche democratiche a prescindere dal loro ruolo di maggioranza e di opposizione
Non credo ed è concludere questa parte io possa ignorare il disegno di legge presentato dal senatore col pare e numerosi altri senatori
Crea in me un certo sconcerto la proposta tendente a correggere l'eccesso delle tre reti ad un solo privato prospettando come cura un dimagrimento del tutto parallelo del pubblico
Emerge tra l'altro la necessità di verificare se il trattamento ipotizzato sia poi realmente paritetico e se forti a risultati realmente paritetici è legittimo chiedersi se una rete senza l'innegabile appesentimento ma anche senza il segno di vitalità costruito dalla pubblicità una rete per così dire sovvenzionata tendenzialmente portato a farsi carico di una serie di obblighi istituzionali educativi culturali in senso stretto sia davvero una rete in senso pieno polivalente concorrenziale
è noto e l'offerta televisiva sta diventando un fenomeno sempre più complesso culturalmente di attivamente
Produttivamente sul mercato i diritti dei prodotti e per i grandi eventi di massa sport compreso agli interni su scala sempre più vasta tra pubblicità promozione coproduzione
Mi chiedo un servizio pubblico ove avesse una sola rete a tutto campo anche se libera dal tetto riuscirebbe ancora disporre di spazi di manovra sufficienti a non farsi marginalizzare
Eloquente e l'esempio francese e poi così ridimensionato il pubblico col suo carico storico di strutture posti fissi riuscirebbe a trovare un nuovo equilibrio gestionale
E quali sarebbero i riflessi psicologici sulla compagine aziendale che sarebbe difficile persuadere di non essere oggetto di un provvedimento punitivo e di non essere avviata sul viale del tramonto
Connessi a questi interrogativi mi aggiungo anche altri relativi al problema della gestione degli impianti che è un problema aperto lo sappiamo
Ma la proposta dell'articolo dieci del disegno di legge proposto dai senatori gol fari ed altri esige un accurato approfondimento
Alla prospettata Rete via satellite affidata ad un condominio tutto da definire alla prospettate società miste da dire l'articolo nove del disegno di legge per la diffusione in sede regionale
è difficile dire in partenza se esse starebbero aperture feconde oppure causa di dispersione cronicizzata di risorse e di spinte centrifughe
Infine per i contributi finanziari sostitutivi del canone e lo Stato corrisponderebbe annualmente alla RAI è prevista una revisione triennale
Emerge subito nel ribattezza di questo meccanismo di aggiornamento non fosse altro che in ragione dell'andamento inflazionistica
Nonostante il mutamento di sistema questo del ritardato adeguamento rimarrebbe a carico dell'azienda pubblica come una sorta di male inguaribile anzi accentuato
Disegno di legge dell'amico col fari prevede inoltre e il corrispettivo non possa superare il gettito dell'imposta sostitutiva del Canone il cui ammontare al primo gennaio novantatré sarebbe fissato per legge
E con quali meccanismi arriverebbero gli adeguamenti successivi di questa imposta
Con la legge e poi una volta che gli uffici specializzati della Rai non coltivasse euro più direttamente questo tributo diventando per lo Stato uno fra i tanti il gettito non si depaupera ebbe a danno sia dallo Stato sia della RAI
Concludendo su questo punto tenuto conto delle note tendenze alla internazionalizzazione
E alla globalizzazione
E contraddistinguono come si è già detto l'attività radiotelevisiva
Vi è un motivo di più per valutare con attenzione se la dimensione residua riservata alla RAI risulterebbe adeguata non tanto al suo prestigio quanto la sua effettiva efficacia equilibrata dice di presenza politica culturale economica e tecnica
C'è il rischio che sopravviva la obbligatorietà strutturale della RAI con la sua pesantezza e anziché risulti è saltata in una nuova azienda pubblica rimpicciolita in cui si predilige azero
Oltre ogni misura gli aspetti istituzionali rispetto a quelli imprenditoriali e creativi
Si rischia di passare ad un sistema a sostanziale centralità privata con una sopravvivenza pubblica di sane ente minoritaria e di vitalità residua tutta da verificare
La proposta che mi sono permesso di abbozzare che certo da discutere perfezionare trae dal disegno di legge col fare alcune indicazioni significative
Ma se ne allontana da altre che a giudizio di chi parla risulterebbero pregiudizievoli per l'equilibrio complessivo del sistema una riflessione attenta merita anche la proposta che ha preparato l'onorevole Borghesi ed ancora non presentata al Parlamento
In questa sede non intendo esprimere su questa giudizi perché è stata cortesemente offerto alla mia riflessione soltanto in questi ultimi giorni
Ad una prima rapida lettura la normativa proposta appare anch'essa fortemente innovativa rispetto alla legge duecentoventitré
Sia per quanto riguarda il settore pubblico e quello privato
Non che il Governo dell'intero sistema misto
Per la presenza di queste iniziative legislative
E altre annunciate non ancora giunte ad un confronto nelle sedi proprie di partito questo incontro non può rappresentare che l'inizio di un impegnativo lavoro di confronto interno per giungere ad una proposta largamente condivisa da presentare al nome di tutta la Democrazia Cristiana in Parlamento
All'inizio dalla prossima legislatura o anche prima in tempo utile per rispettare il termine del trentuno dicembre mille e novecento novantadue a questo punto decidono ignare un problema della cui importanza ed urgenza forse sino ad oggi non abbiamo adeguatamente parlato
è l'esigenza di riformare l'attuale assetto delle reazioni interne dell'impresa di informazione
Data l'essenza di servizio pubblico inerente alla stampa e alla televisione
Le sue componenti di base editore direzione parco redazionale
Le sue componenti di base dicevo lungi dal dover essere segnata dall'egemonia dell'economia o da pressioni esterne
Debbono nel sistema organizzativo interno trovare una forma di convivenza sempre più funzionale all'attuazione dei valori dell'informazione
Non c'è dubbio che lo strumento contrattuale non può non rimanere uno dei capisaldi del sistema di garanzia
Per quello che la Federazione nazionale della stampa italiana ha definito come centralità del giornalista la battaglia di rinnovo contrattuale da belle conclusasi
Allora ha dimostrato rispetto ad uno scenario dell'informazione sempre più complesso con processi
E dinamica ed etologiche finanziari ed imprenditoriali veloci ed intrecciate la funzione della negoziazione collettiva e di primaria importanza a tutela degli interessi generali
All'autonomia contratto quale dovrà stracciarsi anche è una giornata legislazione sull'informazione e alcune idee guida per lo statuto dell'impresa vittoriale senza soffocare i valori e la positività della contrattazione infine non può non rilevarsi che un assetto moderno e funzionale sì ad apportare non solo alla dimensione nazionale del problema
Ma importanti colare misura come si è già detto nella prima parte di questa mia introduzione anche a quella sovranazionale dell'Europa del mio novecentonovantadue mille novecentonovantatré questa infatti influirà certamente sul futuro della professione giornalistica e delle sue strutture organizzative
Imponendo ai vari Stati membri di adeguare le loro norme ed i loro statuti al fine di favorire sempre più la libera circolazione delle idee
In tale prospettiva un assetto moderno e funzionale il sistema di relazioni interne all'impresa di informazione potrà porsi come uno dei contributi essenziali alla costruzione della nuova Europa ma torniamo al tema specifico della televisione
E per noi il contenuto del messaggio complessivo
E la televisione trasmette che assume fondamentale importanza non può essere tutto strumentalizzato a mero supporto della pubblicità nel tutto può essere esclusivamente mirato a raggiungere i più alti indici di ascolto solleticare in due distinti e le passioni più negative
L'attivo è un mezzo
E penetra nell'intimità familiare
E investe sin dalla prima età i bambini e quindi deve essere caratterizzata da contenuti non corrosivi del tessuto etico e dei valori posti a base della vita democratica e civile del paese
Non è un problema religioso è un problema di fondamentale rilievo civile anche se richiama l'attenzione pastorale della chiesa lauda Tosini signore per fratello giornale
Che mi informa sulle nubi e sul sereno delle vicende umane e mediante cui tu nutrita conoscenza e la riflessione di tante due creature
Laudate Orsini signore per ogni tipo di informazione e molto utile quando sa essere umile veritiera e casta
Questa parafrasi di San Francesco una parte di una preghiera scritta dal cardinale Martini a conclusione del programma pastorale il titolato il lembo del mantello reso noto in questi giorni
Non ci sono nell'insegnamento più recente della chiesa atteggiamenti di condanna e di sospetto che non di rado ancora più Ravano in ambienti cattolici
Martini indica demeriti emeriti della televisione
Poi immagini che hanno Canè con i comunicatori giornalisti di attori di programmi registi pubblicitari e dice di sentirsi trattato da consumatore delle notizie non destinatario di informazione
Critica e giustamente la mentalità dello scoop ad ogni costo si vede mortificato quando si accorge che non sono stati individuati tutti gli spazi di libertà
Di discrezionalità di creatività cancella il mito della completezza dell'informazione sostenendo che il massimo di obiettività corrisponde al massimo di consapevolezza di come sia relativo ciò che raccontiamo rimprovera
Alle telenovelas una cultura di latte e miele e sottolinea il disturbo di una pubblicità aggressiva
Che ha toccato anche con recenti episodi livelli di spregiudicatezza così alti
E di cattivo gusto così bassi da compromettere sempre più l'efficacia e la tollerabilità culturale ed etica
Il porporato rimane anche sconvolto dal progredire della violenza e della pornografia nei programmi televisivi Martini si chiede se la Chiesa fa abbastanza per essere testimone al mondo di comunicazione autentica
Si alimenta al proprio interno l'opinione libera e feconda se punta a creare cristiani adulti solo domande e dobbiamo farci anche noi
Per l'impegno che ci spetta come politici e come democratici cristiani
L'obiettivo è quello di avere un cristiano un cittadino che recuperi la capacità di accendere di spegnere il televisore di riappropriarsi spazi di silenzio di amicizia di socializzazione autentica
Da
Con la mentalità fondata sulla nata Emma lo scandalo la censura i cristiani devono imparare ad accendere e spegnere il televisore mancato utilizzarlo
Per diffondere il loro modo di intendere la vita la vita di buoni che guardano oltre l'orizzonte del tempo
Dei nostri chiese scrive il cardinale Martini sono piene di splendide opere età
I tempi sono profondamente cambiati
Eppure mi viene da dire che come cristiani dobbiamo recuperarlo rilanciare la funzione di committenti
Anche per quel genere di espressione rappresentato dai media forze registi soggetti visti operatori culturali giornalisti non rivelano certe sensibilità
Perché sono immersi come del resto ciascuno di noi in un clima secolarizzato non perché siano cattivi o distratto
Uno dei nostri problemi oggi nei confronti di media di uscire dal guscio e chiede
E se aggiungiamo noi i nostri uomini sono nella veste di committenti
Come uomini proposti alla responsabilità di direzione gli organismi pubblici o come operatori privati
Senza imboccare la strada dell'integralismo
Senza venir meno al dovere di garantire la più ampia libertà di espressione
Dovrebbero forse con più coraggio abbattere i diaframmi e non consentono di riconoscere il giusto spazio all'autentico sentire del popolo ai valori alle aspirazioni
Agli ideali nei quali ancora il popolo malgrado tutto ripone le sue speranze le speranze in un mondo che nel travaglio della libertà e nelle conquiste della solidarietà
Voleste nel sempre più attento alla dignità e il rispetto che merita ogni creatura umana
Ad ogni popolo della comunità planetaria
Dopo aver sottolineato il ruolo della depressione vorrei dedicare ora un ultima considerazione ai partiti al partito
Per ricordare e se la TV e la radio e la carta stampata hanno creato le condizioni per il superamento dello loro struttura tradizionale se è vero che i mezzi di comunicazione di massa hanno un ruolo fondamentale per l'orientamento dell'opinione pubblica è anche vero che non è soltanto la televisione ad orientare i cittadini in un sistema aperto e complesso
è sufficiente ricordare che ormai i sistemi complessi sono caratterizzate dalla presenza di una miriade di soggetti autonomi
Oltre che dalla presenza di gruppi oligopolistico allora è vero e deve essere efficace ed efficiente la disciplina antitrust
Ma è anche vero che profonda e capillare deve essere il radicamento delle forze politiche ma la società perché le scelte non siano in balìa della emotività delle folle ma siano il frutto della elaborazione di di e vitali permanenti organismi democratici e popolari
La tv non può consentirci di trasformarci in meri movimenti di opinione ma soltanto detesto spingerci ad adeguarci alle nuove condizioni
Per arricchire non per distruggere la nostra natura di grande forza popolare
La nuova democrazia non è la televisione la nuova democrazia non può ancora non trovare il suo radicamento in grandi movimenti democratici di natura popolare fortemente ancorati alla società civile
Desidero sottolineare l'importanza di incontri come questo
Per mettere a punto le nostre proposte
Perché alla data del trentuno dicembre novantadue
E per necessità tecniche anche prima la Democrazia Cristiana possa presentarsi al confronto con le altre forze politiche con una sua critica valutazione della prima esperienza applicativa della legge duecentoventitré
Ma anche con un corredo di formulazioni discente in grado di raccogliere nella situazione politica e andrà a determinarsi le necessarie solidarietà parlamentari
Per migliorare la struttura della normativa a tutela del pluralismo ed è la libera espressione del pensiero e della comunicazione
Perché la legge duecentoventitré
è un punto fermo
Ma un punto fermo dal quale partire per apportare gli aggiornamenti delle correzioni che un settore come quello delle telecomunicazioni caratterizzato da rapidissime e sorprendenti innovazioni tecnologiche
Di necessità esige con assoluta tempestività per non ripetere i peccati di omissione già commessi in passato
Io ringrazio
L'onorevole Rabin per la chiarezza e per l'efficacia della sua introduzione lo ringrazio se posso farlo a nome di quanti lavorano in questa azienda per il richiamo finale
Ai valori etici di questo mestiere dei quali lo dico con franchezza qualche volta non ci dimentichiamo che sono fondamentali perché questi valori noi ci confrontiamo se che facciamo
Produciamo notizie si che produciamo programmi ci confrontiamo tutti i giorni sappiamo quali sono quali possono essere i danni
Del prodotto televisivo dello strumento televisivo e quindi faremo bene non dimenticarci dei valori guida che devono ispirare il nostro lavoro
Nella sostanza Aradia definito il suo intervento una bozza di proposta che dovrà essere confrontata ai verificata con altre istanze che vengono dall'interno della DC per portare presto ad una proposta unitaria in sostanza era ripropone una diversificazione delle tre reti il mantenimento delle tre reti una semplificazione del Menaggio vette nel senso da una ridefinizione eguagliato il generale ma soprattutto la cosa più visto USA è una ridefinizione totale radicale compilato bisogna parlamentari vigilanza e soprattutto la restituzione all'azionista dei compiti dell'azionista
La preoccupazione diradi nei confronti la proposta di corsari e tra poco darò la parola corsari è che si voglia in qualche modo impoverire la Rai
Non è che la Rai finisca magari non volendo di esercitare un ruolo subordinato rispetto alla centralità che gode attualmente dico e che secondo colorati dovrà mantenere anche nel futuro
Intanto ci ha raggiunto l'onorevole Andrea Borri che presiede la Commissione di vigilanza
Sulla RAI che concluderà questo nostro dibattito io procederei questo in questo modo reso dare la parola corsi vari che è stato ampiamente citato dal radi poi completerei l'arco delle riflessioni politiche della democrazia cristiana con Carla e con Silvia Costa
A questo punto poi chiederei una riflessione al Garante deleterio un primo giudizio del garante su queste proposte e poi sentiremo in conclusione il pari re dei rappresentanti della televisione privata Gianni Letta e della RAI Gianni Pasquarelli
Con i fari
Io ringrazio intanto l'amico Luciano radi per le numerose abbondanti citazioni
Alla proposta che insieme ad altri trentanove senatori abbiamo presentato circa un anno fa al Senato
Quindi ha poco a pochi mesi dal varo della legge Mammì
E questo lo abbiamo fatto a ragion veduta
Perché la legge Mammì
Che gradini considero un punto fermo
Noi consideriamo piuttosto un punto di partenza
Quindi in una logica un pochino diversa da quella di un punto fermo una pietra miliare immodificabile nella storia nel percorso della televisione italiana
La legge Mammì è una cosa importante che nessuno di noi può rinnegare anzi
Io ho dato il mio contributo credo d'aver fatto la mia parte al Senato poi l'hanno un po'rovinato alla Camera
No no scusa
Va bene va bene
Ho dato il mio contributo ma
è una legge che
Ha dovuto per forza di cose per come vanno le cose in Italia nel nostro Paese nella maggioranza parlamentare
Ed è la maggioranza che reggeva il governo ha dovuto essere rappresentare soprattutto una sintesi di interessi piuttosto che
Indicare una normativa una disciplina di carattere generale a prescindere dagli interessi che intanto si erano consolidati del Paese
Comunque è una legge importante
Ma che disciplina soprattutto il sistema privato della informazione radiotelevisiva
E il sistema privato che nel frattempo si era consolidato
Giustamente ha preteso la disciplina l'ha avuta dalla legge Mammì
Ma
La tv pubblica la comunicazione pubblica è rimasta quella disciplinata dalla legge del mille novecentosettantasei la legge centotré
La legge Mammì non ha toccato per nulla il sistema della televisione dello Stato
E avendo la legge Mammì
Istituito il cosiddetto sistema misto cioè un sistema paritetico
Di televisione pubblica e di televisione privata
In effetti ha creato un sistema che è zoppo
Ha disciplinato il sistema diciamo la presenza privata della comunicazione televisiva nel nostro Paese a me ha lasciato le cose come stanno per quanto riguarda la televisione dello Stato
E quindi l'esigenza
Ne conviene anche Radio adesso l'esigenza di riformare la riforma quando si dice a riformare la riforma lo diceva mi pare Vespa l'inizio si intende riformare la legge del settantasei
Non tanto la Mammì alcuni ritocchi andrebbero fatti a mio giudizio anche la Mammì ma si parla soprattutto del quella del settantasei cioè quella che riguarda la emittenza pubblica
Le proposte che ha fatto Radja questo riguardo
Non so sinceramente
Non so
Ne discuteremo ancora tra di noi
Faremo quella conferenza di cui parlava Carra un momento fa fuori coi giornalisti unifica Remo le nostre opinioni
Certamente
E quando avremo unificato del nostro opinioni
Io sarò un fedele collaboratore di questa opinione ma le proposte che ha fatto che ha fatto adesso Rabin
E non mi pare vadano verso quella riconferma del ruolo primario della RAI verso quella centralità che mi vuol difendere
Per il servizio pubblico
Mi pare che aggiungendo
In definitiva questo comitato dei saggi
Guarda caso la stessa proposta è fatta stamattina sui giornali dal repubblicano Bogi
Mi pare che si aggiunge un'altra cosa a un sistema che resta grosso modo quello che
Mutatis mutandis
Sostanzialmente resta quello che
Anzi con una cosa in più un gradino in più
Non si capisce che cosa farà questo comitato dei saggi dice Radice il controllo
Ma il controllo
Non c'è già il garante che deve farlo mi chiedo
Cioè
Allora tocchiamo anche nell'impalcatura della legge Mammì questo che mi chiedo
C'è il ministro delle Poste e garante dell'editoria non sono i due pilastri ormai consolidati sui quali anche noi abbiamo convenuto di comprendere nei quali comprendere il governo della radiotelevisione
Allora secondo la mia opinione il problema è un altro
Il problema è quello di partire
Dalla abolizione dalla Commissione parlamentare di vigilanza
Non di aggiungere alla Commissione parlamentare di vigilanza un altro organismo
Abolire la Commissione parlamentare di vigilanza
Perché da cui nascono i guai per la lottizzazione della RAI
Perché qui sono seduti i partiti che utilizzano perché da qui nasce il consiglio di amministrazione lottizzato
Perché da qui nascono i guai
Che anche l'amico Luciano radi esprimeva primo illustrava prima della tripartizione della divisione della RAI in tre spicchi
Allora la proposta
Che noi abbiamo fatto e che mi permetto sommariamente di illustrare
Radio l'ha fatto anche qui sommariamente citando forse le parti
Quelle che potevano dare
Ha detto a una discussione più clamorosa quella delle reti che non è la più importante a nostro giudizio
La nostra proposta parte
Dall'abolizione della Commissione parlamentare di vigilanza per le ragioni che ho già detto
Dalla
Assunzione
Di una regola nuova per la RAI
Che tutti i rapporti tra lo stato
Il servizio pubblico
Siano regolati non dalla legge
Ma dalla concessione dall'atto di concessione con annessa convenzione
E noi diciamo che a decorrere dal primo gennaio mille novecentonovantatré tutti i rapporti tra lo Stato la concessionaria pubblica che non siano espressamente demandati dalla legge a specifici istituti o autorità
E devono essere limitatissimi questi spazi legislativi se vogliamo
Creare una RAI più aziendale e meno assistita dalle regole del Parlamento e dei partiti
Ritiene di riservare alla propria competenza
La concessione che ha durata morì diciamo di per nove anni ed è rinnovabile ed è aggiornabile anche lungo il percorso
Regola anche i rapporti finanziari tra lo stato
E la concessionaria pubblica
E determina la corresponsione alla società
Dei contributi dello Stato per i servizi resi a favore della collettività nazionale in relazione all'attuazione del di obblighi e degli obiettivi propri del servizio pubblico
Quindi noi siamo preoccupati di non mettere l'azienda RAI
Come dire sulla strada
Perché si fa presto a parlare di mercato
Ma poi si rischia anche di trovarci con dei problemi
O noi rischiamo di mettere la RAI di fronte ai problemi non facili di mercato almeno nella parte iniziale della sperimentazione
E quindi siamo preoccupati che tutto quanto la RAI
Chiedo al servizio misto deve essere considerata
In situazione paritetica connessi televisioni private
Ma certamente la sua priorità deriva dall'atto di concessione
Che in teoria potrebbero avere anche altri per altri servizi ma ovviamente
Data la natura la storia la tradizione la RAI godrà certamente di una concessione di carattere particolare prioritario è da qui che nasce la centralità non nasce dalle parole
Ma nasce dalle professioni giornalisti e che sono altrettanto rilevanti in altri emittenti nasce dal fatto che la RAI andare il servizio misto una particolare attribuzione di compiti
Determinati da un atto di concessione da una convenzione per lo svolgimento di particolari servizi
Che deve rendere alla comunità nazionale e in base a questa convenzione questi servizi devono essere pagati
Non genericamente col cannone come avviene adesso
E secondo noi
Il ricavo della Rai potrebbe essere anche maggiore dell'attuale canone
Noi abbiamo riprodotto una norma
Di una prima bozza della legge Mammì
Per non creare dei problemi in un momento dove la finanza pubblica è abbastanza per aria ma si potrebbe anche immaginare che il contributo dello Stato supera l'introito dell'imposta
Non è detto che debba essere uguale
Quello era stato un limite che il ministro del Tesoro in una prima bozza della Mammì avere imposto per evitare di aprire un varco dalla finanza pubblica ma se i servizi vengono resi
E la RAI lo fa bere questo servizio perché non deve essere pagato ma tutto questo deve essere regolato almeno dei criteri
Nella concessione e nell'atto di convenzione che stabilisce una volta ogni nove anni e non come adesso ogni tre giorni
Quando il governo o la Commissione parlamentare o le interpellanze parlamentari intervengono a interrompere praticamente il lavoro dei giornalisti e degli operatori del servizio pubblico
Per nove anni deve essere
La stessa azienda
Che ha regolato il rapporto con lo Stato deve poi incamminarsi verso quella maggiore azienda Rita e managerialità che tutti auspicano ma attraverso questo strumento forse è possibile ridare centralità rara
Attraverso una strada descritta prima da Luciano
Per me francamente non molto diverso dall'attuale situazione non capisco come noi mettiamo la RAI sulla strada della riconferma della sua centralità
Noi probabilmente potremmo creare anche un danno molto grave agli operatori
Della RAI
E a tutti i giornalisti che vi lavorano
In secondo luogo
Abolendo la commissione parlamentare di vigilanza
Noi pensiamo che il consiglio di amministrazione e tutte le regole aziendali debbano derivare soltanto Dadu istituti che sono il codice civile e lo statuto dalla società
Non c'è altro che possa riguardare una società a partecipazione statale il Codice civile lo Statuto dalla società
Per quanto riguarda
La pubblicità
E qui
Bisogna fare un po'di conti
Mi avvio alla conclusione certamente bisogna fare un po'di conti
Ma noi crediamo che
Se il contributo dello Stato
è diretto realmente
A rifondere l'azienda statale di tutti i servizi che rende
Per la comunità
E il problema della pubblicità si ridimensiona
La pubblicità
Certo che deve godere della pubblicità anche la RAI
Ma deve pensare che la RAI è un'azienda in qualche modo deve considerare che l'azienda in qualche modo di fronte per un versante per un versante svolge dei servizi per la comunità nazionale e sono pagate
Per l'altro versante svolge un servizio di informazione di intrattenimento
Che come le altre televisioni deve essere pagato dalla pubblicità eroi diciamo che le regole della pubblicità tra privato e pubblico devono essere uguali in questo campo
Si dirà e l'ha detto rati contenitori però voi prevedete dicevano di radici solo due contenitori due reti una senza pubblicità perché è pagato dallo Stato
Intendiamoci questo schematismo si può anche eliminare mica detto che debba essere così è forse un po'troppo schematico una senza pubblicità una pausa però vediamo l'idea
L'idea che ci sta sotto se può funzionare non è mica detto che poi tutto debba essere come lo diciamo noi
Diciamo che una parte
Deve essere pagata dallo Stato perché il servizio che avvenga la punta
L'altra parte deve essere messa alle stesse
Condizioni della televisione privata sul mercato
Senza privilegi ma anche senza sottovalutazioni come avviene adesso
Perché rari non ha detto se abolissimo no il tetto
E radi non ha detto se in questo nuovo sistema che pur propose Lugli affollamenti saranno differenziati per televisioni pubbliche e private ho l'impressione che la strada sulla quale si metterà
è la stessa della interminabile lunghissima discussione durata quindici anni
Tra partiti che sostengono l'uno o l'altro dei protagonisti in campo dalla televisione nazionale
Noi abbiamo detto due reti
Cioè
Non cambia mica tanto dal nostro stima se poi le reti rimarranno tre
E ci rendiamo conto che la difficoltà di passando a tre anni
Ma anche Berlusconi passerebbe a due
E perché sarebbe emarginata Lara se pensiamo che in ogni modo
La RAI sarebbe Sempre più potente più grande
Perché nessuno ha ancora pensato neppure la mamma
Ha pensato alle nuove tecnologie
è allo sviluppo negli investimenti in una direzione
Per salvaguardare
Comi per salvaguardare fin qui gelosamente e difendere gelosamente le tre reti nessuno ha mai pensato già la difesa pure sarebbe già dell'etere e non invece la proposizione di altre strade come il Satin come la pay tv come il cavo e quant'altro
Perché non immaginare allora alla RAI questa strada più importante e più delicata
Che i privati non potranno abbordare subito anche per la massa di finanziamenti che occorrono
Perché qui non immaginare se vogliamo stare a contare le reti che è un po'scolastico ma contiamo le pure perché le tre reti non dovrebbero essere per esempio la uno la due e la tre internazionale
O l'A quattro a pagamento diretto dagli abbonati si dice dura il riferimento al è tenere all'esistente ma non du in assoluto
E perché non la terza via satellite la quarta come pay-tv e il cavo magari con convenzioni con le Regioni
E tutto questo non non lo consideriamo perché ci fermiamo soltanto a dire vogliamo congelare la situazione quale nessuno tocchi la RAI ma nostra proposta non la tocca la RAI anzi la ripropone in uno scenario diverso e più qualificato
Questa è la differenza tra la nostra proposta è quella che ho sentito sommariamente chiedo scusa perché non volete ancora da parte di RAI
Volevo dire soltanto un'altra questione
Che è quella della imposta
E ho concluso l'imposta anziché il canone e mi pare che sia suffragata dal sistema misto
Noi abbiamo introdotto il sistema misto in Italia
E poi lasciamo il canone che riguarda solo la TV statale
Ho riguarda il possesso del tenente il bel televisori in generale
Se riguarda il possesso e la televisione in generale diventa un'imposta che riguarda tutto il sistema
E quindi il problema dalla convenzione che dà diritto a ricevere i soldi dallo Stato e io non escludo che la convenzione possa riguardare anche le emittenti private di in settori particolari di esperienza di questa televisione
Certo con grande centralità e grande priorità nei confronti della televisione a partecipazione statale ma perché escludere in ipotesi se vogliamo teorizzare un nuovo sistema che posso venire anche queste
Io credo che la proposta
Che noi facciamo sulla quale ovviamente non ci intera poniamo
E non ci interessa tardi abbiamo
Ma possa essere una utile provocazione per cercare di esplorare delle strade nuove diverse
Che noi medie Remo con gli altri partiti che noi media Remo con gli altri gruppi parlamentari e che certamente
Vedremo con le opinioni attivati e della direzione del partito alla quale alla fine noi ci a soggetti Remo perché non siamo mica di quelli che vogliono fare le cose di fronte a testa
Scusa per fare un solo solo chiarimento
Nella tua proposta si parla di due reti una con la pubblicità l'altra senza il totale della pubblicità Rai sarebbe superiore o inferiore come fatto all'attuale
Dalla pubblicità non somma delle entrate RAI complessivamente superiori no perché così istintivamente detto da uno che ci lavora dentro ci spaventa abbastanza l'idea di dipendere da imposte da leggi finanziarie da ecco questo paura che ci a ovest alle cesserebbe Caribe dipende dal potere politico resta quella dei da chi dipende adesso
No guarda piaggeria guarda adesso io credo che la cosa più umiliante che deve fare la RAI e tendere la mano per il cappello ogni anno Di Centa vi dispiace darci il uno Antinori Carone no allora ripassa l'anno prossimo ecco ma che non so come si fa ad amministrare un'azienda senza sapere quale sarà il precariato
Allora l'idea di dover dipendere da un'imposta e dalle leggi finanziarie cioè beh insomma tra capi così istintivamente vistare guadagna riserve molto saggia ma così istintivamente non è chiaro che io io io propongo che ogni nove anni si faccia la discussione sulla finanza della RAI ogni nove anni non tutti gli anni o di tre mesi come adesso l'imposta e generalizzate generale vale per sempre
Ma il rapporto e la convenzione che stabilisce quanto lo Stato ti deve dare e questo lo stabilisce una volta ogni nove anni non tutti i giorni come vero disegna le discussioni ma la commissione parlamentare d'almeno la indici Zerai questi imposte incerto cioè
Beh grazie corsari comunque mi pare che ci sia una grande disponibilità poi a ridiscutere
E a ad accorpare unificare queste queste proposte siamo abbastanza avanti con i tempi io mi ero dimenticato prima che parlasse corsari di raccomandare i nostri ospiti a tenersi nei dieci minuti le sarei molto grato se Enzo Carra quale do adesso la parola provasse a dare a dare l'esempio se ci riesce
In una fase di ulteriore riflessione io
Voglio cercare di presentare qui trip pezzi facili di riflessione punto sul sistema del televisivo italiano
Primo
Lottizzazione
Dice Manca che se ne intende a commento di recenti dichiarazioni di Cossiga che oggi possiamo superare la lottizzazione lasciarci fino alle spalle con un ricordo del passato
Peraltro un tutto in un del tutto benissimo primo infatti secondo ma anche la RAI era un latifondo tutto democristiano
Comunque lottizzazione addio
E però c'è chi ha un'idea quella di mandare in video gli stessi partiti superando il lottizzato se superando la fase mediazione
Abbiamo letto sulla Stampa di ieri un gustoso commento
Ad un editoriale del direttore del TG tre che protestava contro l'ennesima mappati lottizzati pubblicato da un settimanale tutto bene conclude la stampa ma aggiunge solo che Luciano uscì Ischia Eastern attori invidio delle proteste di Curzi contro chi denuncia il connubio tra partiti e giorni
Visti in tv e quello stesso ci Ischia che risulta far parte della direzione nazionale del PDS e questo sappiamo ormai non capite più neanche a Mosca
Dunque ripartizione
Nella sua più recente molto bella lettera pastorale
Sui mass media l'arcivescovo di Milano sollecita l'attivazione di una responsabilità politica nei confronti dei mass media
Un'attivazione se capisco bene un po'diversa da quella registrata fino ad ora e che pure era un'attivazione forte inesauribile
L'arcivescovo di Milano pensa evidentemente ad un'attivazione che consenta una disciplina del sistema in vista dell'interesse generale
Apprezza e questo è importante evitare il sistema misto e mette in guardia dalle concentrazioni in un settore così vitale per la democrazia infine con un riconoscimento al servizio radiotelevisivo pubblico
Il cardinal Martini
Che considera espressione dell'intera comunità nazionale osserva che tale servizio purché sottratto a logiche di lottizzazione partitica evita almeno in parte la logica spietata dell'indice di gradimento
Ecco io credo che a questo punto dell'esperienza nazionale nel campo della radiotelevisione
Ci sia da affrontare la sfida del superamento della lottizzazione senza tuttavia perdere quel po'di arricchimento alla conoscenza degli spettatori
Quel po'di pluralismo che per via imperfetta e viziata forse viene ancora oggi assicurato dalla stessa lottizzazione
Insomma si tratta di garantire più pluralismo più ricchezza culturale ma questo obiettivo è oggi meno conseguibile ricorrendo alle grandi categorie culturali e politiche
Ai filoni cattolico liberale marxista ai quali ci si è riferiti incessantemente per quasi un secolo e dei quali a ben vedere la lottizzazione è stata la conseguenza pratica il figlio un po'del genere
Oggi invece una lottizzazione la stessa tripartizione
Quale la conosciamo dopo la legge di riforma a cui si riferiva poco fa gol fari vuol dire rischiare che su certi importantissimi argomenti il servizio pubblico non abbia negli occhi ni Oricchio
Quando l'arcivescovo di Milano lamenta giustamente che i media avrebbero potuto leggere gli eventi dell'Est europeo con una intelligenza più penetrante e comprensiva forse fa riferimento anche a queste
Questa considerazione infatti vale soprattutto se riferita al momento della svolta al mille novecentottantanove
Del quale va detto la RAI ci ha dato ben poco l'informazione e incomprensione dei fenomeni che stavano avvenendo e di quello che sarebbe avvenuto pochi
In questo caso la lottizzazione se permetti e se permettete la tripartizione è rimasta indietro rispetto al grado di conoscenza della nostra società niente di male perché Rita ma chiedo però se si dovesse rifare oggi una tripartizione nella quale una volta affidata alla Rete uno lì al TG uno
La missione di parlare al Paese si potrebbe poi lasciare le altre due a direzioni che interpretano lo stesso Rodotà retroterra culturale del socialismo nelle sue forme più conosciute il realizzate
Oggi dopo Berlino e soprattutto dopo la scomparsa in Italia di un grande partito comunista come tale che si definisca tale mi pare che sia è ragionevole accomunare le diverse incarnazioni del socialismo sempre che si voglia restare alla divisione tra queste categorie culturali e politiche
Del resto se non si trova sorprendente che dal PDS venga un invito il PSI per una candidatura comune per il Quirinale
Non vedo perché ragionando in questo modo non si possa pensare qualcosa di analogo per una rete o per una testata
Terzo la proposta della democrazia cristiana
Noi però più o meno virtuosamente stiamo tutti cercando lo dimostra questo dibattito individuare la strada per affrontare il futuro con altri mezzi
Ridurre drasticamente l'invadenza dei partiti in azienda a partire da quella specie di parlamentino che il consiglio di amministrazione
E individuare piuttosto per i partiti per le grandi aree culturali e se permettete per gli utenti una o più siti
Nelle quali questi soggetti possano esser presenti e rappresentati a pieno titolo senza foglie di fico
In questa direzione d'altronde mi sembra stiamo andando con sensibilità diverse un po'tutti
Riassumerei così gli obiettivi nel naturalmente riassumo
In maniera estremamente semplice riduzione dell'invadenza politica partitica
Migliori forme di garanzia e di controllo per gli utenti maggior coordinamento nella diversificazione
Di reti e testate
A questi obiettivi si riferiscono le proposte dei senatori democristiani di Kohl fari
Quella bene illustrata qui da radio quella del Presidente della commissione parlamentare Borghi
Vorrei sottolineare come tutto sommato le convergenze di fondo tra queste diverse proposte siano ben più numerose delle divergenze dei contrasti
Un caso per tutti
Andrea Borri in una intervista al Corriere della Sera del dello scorso agosto
Illustrando il suo progetto quello che io penso illustrerà ancora acquista seguire ha detto che ci vuole un'unica strategia aziendale che potrebbe essere garantita dalla nomina di un super direttore per il coordinamento delle testate che manterrebbero comunque la loro autonomia
La lottizzazione ha detto Borri si sta rivelando controproducente anche per democrazia cristiana PSD e PDS i partiti che controllano le tre reti
Infatti ogni partito si trova assalito da due parti mentre con un unico centro di coordinamento la competizione tra le vittime dovrà svolgersi a livello professionale
In articolo pubblicato in gennaio sul popolo parlando Senza Rete degli stessi problemi scrivevo che la divisione tra testate e il modo peggiore per ottenere un buon risultato d'assieme
Successivamente ho precisato di non volere abolire i tre telegiornali ma di voler di obbligare a lavorare in armonia ricorrendo a consultazioni sulle scelte di fondo
Ciò si sarebbe potuto realizzare niente mi pare sia la stessa cosa che dice Borghi
Creando un solo direttore giornalistico responsabile delle tre testate affidate poiché vicedirettori viaria diverse
E naturale che in questi casi non ci si debba impiegare nelle parole e nelle definizioni il maggior coordinamento assicurato eventualmente dal super Direttore in qualche misura una figura retorica
Per isolare il problema e tentare di risolverlo
Certamente la funzione del direttore generale come responsabile dell'informazione va comunque rafforzato dovremmo parlare però anche delle garanzie dei controlli sui privati ai quali si è riferito radio e poi col fare
Credo che in ogni caso la forma della commissione dei garanti sia quella cui finiremo per riferirci in ogni caso considerando che la questione della informazione in questo Paese parte non secondaria della questione della democrazia e del rinnovamento istituzionale
Penso che l'apertura della prossima legislatura la democrazia cristiana dovrà venire le idee chiare in una proposta unitaria a questo fine
Valutando i tempi e gli impegni cui dobbiamo far fronte nel nostro futuro prossimo in particolare la conferenza nazionale del partito del prossimo autunno
Mi sembra che possiamo esaminare e se del caso fissare fin da oggi qui una conferenza sulla riforma della riforma da tenersi nella prima metà del gennaio mille novecento novantadue saremmo in tempo così per confrontare le diverse proposte e giungere a quelle da presentare tra le altre proposte in tema istituzionale alla undicesima legislatura repubblicana
Ha cercato
Concludiamo
Le proposte politiche con consiglia costa al conclusione della sua produzione radi come dicevo prima ci richiamava al rispetto di certi valori morali di fondo
Uno dei problemi che si pone più frequentemente a chi fa il il mio lavoro e quello del rapporto con i più deboli
La televisione vista da milioni di persone deboli da milioni di persone sole povere che hanno nella televisione il solo interlocutore e il problema del rispetto della tutela di queste persone è uno dei problemi
Centrali del nostro mestiere io vorrei chiedere a Silvia Costa comparire su questo punto e poi visto che lei anche relatrice per la DC della legge sul cinema
Una battuta sui rapporti tra cinema e televisione
Sì io
Sono ben contenta di poter accennare brevemente perché capisco che ci saranno interventi importanti che meritano anche che ci siano continuità d'attenzione altrimenti ci ritroveremo poi in pochi e quindi mi piace parlare a Flash di due questioni che mi stanno a cuore però se mi si consente vorrei anche fare un'annotazione un pochino anch'io generale sul problema
Le riforme in questo senso ho avuto un'esperienza e ho tuttora con alcuni colleghi della commissione di vigilanza RAI e da questo osservatorio non privilegiato ma assolutamente spesso inconcludente devo dire che tutta l'impalcatura oggi della rissa della legge centotré sembra più quella di un Castello kafkiano che di una reale impalcatura istituzionale e detta con grande franchezza rispetto a quello che è stato denunciato prima
E a me pare di poter dare dire soltanto due cose a questo proposito la prima è che certamente dobbiamo anche ricordarci e questo va detto con grande chiarezza e se vogliamo anche rispetto della delle dei delle dei passaggi storici e delle culture politiche che che si sono succedute la centotré ai figli anche del suo tempo quindi è figlia di una concezione parlamentari Istica
Della gestione che corrispondeva forse l'assemblearismo
Di altre luoghi istituzionali e figlia quindi in un certo senso non è che la Commissione di vigilanza RAI lottizzata la così vigilanza costeggiata invece a fare nemmeno questo la commissione di vigilanza RAI in qualche modo legittima il principio della lottizzazione
Secondo di fatto rischia di far questo seconda questione mi è parso che tutte le audizioni che abbiamo fatto sia emerso con forza un bisogno una appello accorato
Che c'è venuto più volte dal presidente
Per direttore generale
Della RAI e dai dall'irrigui per intenderci perché oggi ne abbiamo unire azionista che in realtà non decide nulla mette il consiglio d'amministrazione della RAI né in ordine di lanci
Quindi non si capisce su che basi può poi decidere rifinanziamento o meno della RAI
Il direttore generale che a sua volta è ostaggio molto spesso per come è configurata e spesso ride di è oggetto anche di contestazioni in ordine
Alle sue responsabilità un così amministrazione che rischia quindi anche una certa impotenza
E siccome io credo che la vera arroganza delle istituzioni del potere sia quella di un potere non esercitato credo che oggi siamo davvero in una condizione che rischia davvero la paralisi tutti hanno ragione tutti hanno torto e queste il contrario della trasparenza
Quindi credo che oggi sia un dovere dire prima è morale che politico di avviare con molta solerzia
Capisco gennaio eccetera però capisco anche di un'urgenza che c'è perché altrimenti noi rischiamo di riformare la RAI quando la RAI avrà in qualche modo perso la sua centralità di fatto e forse potremmo arrivare un po'tardi
Non sono molto di probabili clonate che a me ne scuso preferisco parlare per essere capita seconda questione
La questione della dei diritti degli utenti
E voi forse molti di voi sapranno che la democrazia cristiana e se mi si consente anche per te cara sottoscritta con alcuni colleghi più sensibili se molto battuta nella legge Nanni perché fossero approvati dei principi di civiltà giuridica
Noi oggi siamo di fronte ad una concezione molto spesso anche nel nostro Paese che pure di pluralismo insomma qualche volta rischiato anche di morire
Per cui si ritiene assolto un problema pubblico quando è il Governo il Parlamento ad occuparsene non ricordandoci spesso che a definire la pubblicità di un servizio sono i cittadini
E che noi abbiamo una rappresentanza in loro nome ma non diciamo siamo in una fase di sostituzione della loro sovranità allora cosa che mancava in questo famoso sistema radiotelevisivo sia pubblico che privato mancava la voce
Delle degli interlocutori i primi quelli che pagano l'ha ricordato recentemente anche direttore generale Pasquarelli
Come contribuenti col canone il servizio pubblico quelli che pagano indirettamente con la pubblicità il pubblico e il privato ebbene cittadino direttamente o associato non ha singolo associato non arriva a tutt'oggi voce in capitolo
E quante volte non era così e vigilanza RAI siamo trovati a sentirci un'impotenza grave io molto spesso sono fu usata per la solidarietà e la stima e la stima che ho per il presidente Borri molte volte avrei voluto dimettermi
Non clamorosamente che forse non riesco a farlo clamorosamente altri potevano fare qui se più clamorosa ma sono nel mio piccolo
Per denunciare questo stato di cose c'era una disparità fra la tesa
E c'è ancora nei confronti da Commissione di vigilanza sulla tutela di alcuni principi costituzionali garantiti nella costruzione e che noi abbiamo richiamato l'articolo uno della legge Mammì
E la possibilità reale nostra di pretendere questa tutela
Tra l'altro cioè questa pasticcio per cui la nostra le con la posa e vigilanza oltretutto è ha una responsabilità limitata perché riguarda soltanto il servizio pubblico mentre la RAI mentre la nuova legge
Manni è una legge che giustamente pretende che i diritti
Costituzionali e le libertà così solamente garantite siano rispettate dal sistema pubblico privato
Quindi paradossalmente se ci fosse uno di questi principi che abbiamo ex articolo quindici di rispetto dei diritti degli utenti di doveri che si hanno quando si è si hanno in concessione delle
Ferretti
Verso se si fanno se si non si osservano questi principi da parte del sistema privato noi teoricamente non siamo legittimati intervenire quindi c'è una disparità anche in questo senso
A questo punto noi abbiamo preteso alcune cose molto importanti e la stessa averle ottenute secondo me significa e son d'accordo con chi l'ha proposto che la come si è avvicinato a questo punto è davvero superflua
Parlo del comitato del Consiglio degli utenti che è costituita presso il Garante presieduta autorevolmente dal professor Kaladze domandano e per quanto riguarda i diritti una serie di nuovi diritti di nuovi soggetti tira di nuovi diritti di cittadinanza che finalmente vengono riconosciuti
Della legge Mammì e che prima non lo erano parlo di tutela dei minori parlo di alcune precisazioni che ci sono molto poco equivoche all'interno della legge
E allora a questo punto visto che abbiamo anche interlocutori
Con delle responsabilità molto precisa che ha molti amici che si occupano direttamente di programmi di testate di reti io girare un po'anche a loro in qualche modo la domanda ritenete che quei principi che abbiamo messo parlo della tutela dei minori
Parlo della tutela della immagine parlo della tutela delle identità parlo del divieto le trasmissioni che utilizzano gratuitamente la violenza e la pornografia
Parlo in sostanza di quel rispetto di un minimo etico comune secondo voi è oggi effettivamente dopo la legge Mammì sente una differenza o no io su questo stendo un velo pietoso
E credo che su questo voi cittadini avrebbero molto da ridire capisco perfettamente la guerra dell'ordine
Capisco perfettamente che in questi dieci anni la guerra senza frontiere per avere l'audience ma io inviterei tutti a ricordarci che c'è una differenza fondamentale fra audience e gradimento e non sempre coincide ebbene la guerra dell'OCSE di ha creato effettivamente un clima da far West per cui più si usa la parolaccia indiretta o la violenza o la torta in faccia e i vari Sgarbi effettivamente fanno fanno audience ma anche altri diciamo Santoro ecco lì non è che ci sia soltanto di Sgarbi e questo lo dico perché non sembri una visione non equanime fra i due poli allora io credo che oggi questi alibi dovrebbero in qualche modo essere un po'caduti voglio dire oggi il clima il regime di maggiore sicurezza e si può riformiamo la RAI
Dal punto di vista della maggiore possibile competitività questo anche ancora si riduce gli animi sono un po'meno così rappresentabili oggi rischia di essere davvero una carenza talvolta di attenzione alla qualità dei programmi eccetera il ricordo alla democrazia cristiana e a noi stessi che non ma forse talvolta ci siamo diciamo così un po'nella trappola
E cioè con la famosa formula per quell'ostentazione e quando il il IST interlocutori sono vidi quando quando c'è la democrazia cristiana o dopo che sette stelle per il governo quando certi ci si chiama pluralismo ecco forse dovremmo anche in questo evita di cadere alcune trappole
Però voglio dire a parte che io spero sempre che il TG due TG tre diventino anche si lottizzati sarebbe già un grosso passo avanti rispetto al monopolio attuale
Comunque pre del questo molto tante volte mi sembra che la cosa cristiana è stata molto attenta forse troppo ma anche altri partiti al problema
Delle testate e un po'disattenta salvo alcuni valori amici ricordo per tutti Carlo Fuscagni che qui con noi ma che talvolta penso si può sentire anche un po'solo rispetta un minimo di disorientati attenzione culturale alta al suo lavoro un po'invece distratti per quanto riguarda le testate
è attraverso i programmi e non il quante volte si intervistano i ministri e politici che passa un cambiamento di costume credo che rispetto a questo avremo veramente da chiedere un po'di più a tutte le casta a tutte le le reti terza considerazione velocissima io voglio porre un problema che su questo siccome c'è la Forleo porto l'avere quel garante e vorrei sapere anche da Rosa Santaniello su questo se ci può essere una riflessione ulteriore da fare rispetto applicazione ad Anagni noi oggi abbiamo sì le testate con i loro doveri di rispondere altro esempio diritto di rettifica detto di magia geloso difensore civico CIPE e diritto di tutela della propria identità
Tra l'altro la Carta di Treviso promosso tra Fasulo dalla sala stampa deroghe giornalisti apposto questi obiettivi
Ma esiste oggi
Non esiste oggi purtroppo contemplata la possibilità di rettifica
E di chiedere appunto anche che sia fatta verità come si diceva un tempo da parte delle reti che pure oggi utilizzano moltissimo la formula dell'informazione spettacolo
Voglio dire che quando faccio due nomi anche qui molto bardato Ferrara così nessuno se la può prendere
Insultano pubblicamente cittadini che magari non sono presenti i cittadini a che titolo possono ricorrere non essendoci la legge sulla stampa che in qualche modo impegna le testate a dover obbligatorio per noi giornalisti e sono collega quindi lo so
Dover fare la rettifica questo che se un punto sul quale forse una riflessione ulteriore
Va fatta se è vero che che quei diritti costituzionali devono essere garantiti da tutto il sistema e non soltanto dalla parte giornalistica seconda questione velocissima è l'intreccio e il problema cinema io sono in questo momento è una
Ne siamo domani avremo dibatte domani pomeriggio a quindi tutti gli amici che possono venire
Alle diciassette e trenta sul problema delle cinema recita italiano non solo certo che l'intreccio con la televisione ha un groppo una grossa questione affrontata solo parzialmente dalla legge Mammì
E che ha almeno due questioni Hutter perché io vidi pongo solo come questioni dicendogli che però su questo una soluzione
Mediare immediata e meditata cercheremo di averla ma sulle questioni che non possono essere eluse oggi anche rispetto al fatto al rapporto fra televisione e il cinema ci sono sicuramente disparità fra il polo pubblico il polo privato
Il polo privato anche per lui per la capacità imprenditoriale di Berlusconi che io riconosco e anche per una certa vacatio legis che durava dieci anni a è oggi a oggi la posizione molto privilegiata in cui c'è la si è proprietario di tre reti il Petitti di pay-tv insomma io non riesco a vedere appunto la foglia di fico famosa insomma non mi pare che qui siamo tutti
Adulti di sale molte nelle grandi città e anche di naturalmente un video
La pelle la RAI ha soltanto la possibilità di far circuitare firma nelle reti e al massimo nell'homevideo bene questo significa qualcosa di molto particolare significa che siccome purtroppo le televisioni italiane
Investono poco
Nella produzione di cinema
E di film di fiction sia televisiva che per la sala per ragioni economiche o altro non lo so certamente questo rischia un grande a Roma grande rischio di colonizzazione del nostro Paese in un momento io richiamo in questo senso anche la responsabile a degli amici che su questo sono pensosi che in un momento come questo in cui la nostra diciamo cultura se mi consentite democratica cristiana e ho liberaldemocratica a ha visto insomma può esprimersi può esprimere grande riferimento valoriale noi continuiamo a essere nelle trasmissioni sia RAI che delle vedete lezioni private molto spesso più distributori di prodotti acquistati in in altri Paesi in genere in America o in Giappone che produttori improprio che da questo punto di vista anche questo sia un quesito che interroga fortemente e sistema televisivo ebbene rispetta questo quando si va a comprare un prodotto all'estero ben diverso è la situazione di chi come la RAI può offrire soltanto il mercato delle tre reti
E che invece può offrire reti sale Petit fu credo che da questo punto di vista e su questo so che il Garante molto attento la vigilanza su come nasceranno le pay-tv sulla reale proprietà delle ditte tv sul fatto che effettivamente possono essere dichiarate analoghe vetri la televisione in chiaro a quelle scuro cosa che per me non è assolutamente è possibile e prevedere per le pay tv più doveri
Che per le televisioni in chiaro come avviene per esempio in Francia con Canal Plus che assi la possibilità di farceli programmazione ma molti più doveri e addirittura destina una parte del suo fatturato al film al cinema-cinema cioè film in sala
Ovvero e chiudo mentre la Petit voi da noi se non regolamentata
Con più attenzione di quanto è stato fatto anche per ora a livello parlamentare rischia diventare l'ulteriore uccisione nel cinema italiano in sala salvo del cinema che vede che ha coprodotto dalla televisione
E da forse non solo per non tanto quello della RAI il negli altri paesi dove hanno in poi in poi impostato un discorso delle tv molto più sui doveri che non solo sui diritti hanno effettiva vento in Francia Canal Plus è diventato il più grande
Circuito il quelle più grande diciamo promotore del cinema installa questo credo che sia un problema anche questo che interroga la televisione
Grazie accosta per questo appassionato intervento
Posso sì da cosa ha toccato un tema quello dell'uso perverso dell'immagine per fare più ascolto ecco io credo di poter parlare oltre che hanno venti giorni di poter interpretare anche il pensiero degli retorica e uno Carlo Fuscagni che qui con noi per dire che questo non fa parte delle nostre abitudini
Francamente qualche errore possiamo metterlo anche noi ma è una delle cose alle quali stiamo più attente non c'è dubbio che una regola generale una maggiore vigilanza generale sicuramente ci darebbe una mano
Silvia Costa ha chiamato in causa il professor Santaniello garante dell'editoria con due domande una disturbo domande assolutamente pertinenti che pongono problemi molto seri uno il problema della tutela della rettifica delle reti
Noi debbo dire professore anche prima che ci fosse che la legge ce lo imponesse maniere più chiare siamo stati sempre attenti e abbiamo sempre fatto storicamente le rettifiche al telegiornale anche quando i giornali e l'abbiamo fatto nelle stesse edizioni in cui veniva data la notizia una volta demmo l'arresto
Di un assessore cioè una notizia vera resti un Assessore regionale in carica per peculato lo mettemmo nei titoli quando l'assessore due giorni dopo fu rilasciato le scuse rimettemmo nei titoli e senza che nessuna legge ci obbligasse a farlo ecco Procida costa le chiede che cosa possiamo fare per essere tutelati da iniziative scorrette che possono essere prese dalle reti l'altro problema serissimo
è il problema delle pay-tv cioè qui parliamo tanto di centralità della Rai ma rischiamo di vederci la RAI indebolita senza accorgercene sostanzialmente maison soltanto due domande dovrà chiedere un giudizio più generale su quello che lei pensa utile per riformare la riforma della RAI grazie professore
Grazie
Io vorrei dire che dopo gli interventi Consiglio
I relatori che mi hanno preceduto e veramente arduo permette proporre qualche argomento nuovo o diverso ecco comunque va detto anzitutto che l'intervento del senatore contrari è stato molto opportuno è molto preciso
E perché egli ha delimitato saggiamente il significato del de dall'opposizione della frase riforma della riforma
E indubbiamente
Dato che solo
Da pochissimo tempo esattamente il ventitré agosto scorso la legge duecentoventitré ha compiuto il primo compleanno come è stato osservato dalla stampa ecco poteva sembrare veramente anomalo comunque atipico
Ti immediatamente si proponesse una revisione in profondità in radice di una norma approvata di una normativa approvata così di recente ma ripeto molto saggiamente il senatore contrari ha chiarito questo
E vorrei dire che mi trova pienamente consenziente
Nell'orientamento che è stato delineato dal senatore
Cioè vi è una esigenza indilazionabile di mettere mano alla riforma della cento tre del mille novecentosettantasei e veramente qui siamo nel campo pieno della riforma della riforma
E qui
Brevemente proprio per flash trovo anche molto lo proficuo l'inquadramento fatta dal senatore contrari i due momenti di questa riforma della riforma il momento legislativo il momento amministrativo momento legislativo non mi è dubbio che tutto ciò che riguarda il nuovo assetto del servizio pubblico nel momento della struttura il momento strutturale l'assetto l'assetto aziendale per una parte e l'assetto tipico del servizio pubblico che sono coincidenti con penetrati coessenziale i però trovano naturalmente almeno sul piano concettuale una loro a differenza orbene tutto il momento strutturale va indubbiamente affidato alla legge all'intervento del legislatore e il legislatore primario cioè il parlamento
Intendendo per struttura tutto quello che attiene veramente all'essenza come deve prendere corpo come deve prendere consistenza diciamo il nuovo servizio pubblico la nuova
E e qui
Si potrebbe prendere a modello ad esempio sempre procedendo per rapidissimi Cenni più quello che è un modello io credo ben è riuscito nella tipologia delle degli enti neo radiotelevisivi i del servizio pubblico germanico cioè la struttura ternaria
Una base rappresentativa che raccolga per così dire le istanze sociali attraverso le associazioni particolarmente qualificati quindi un'assemblea rappresentativa che è alla base di questa struttura ternaria
Un comitato un comitato operativo
Che in quella legislazione è un comitato ristretto e non ampio
Proprio perché il momento decisorio non si può affidare a una latitudine infinita di soggetti perché qui è facile incappare o nei divieti incrociati dei veti incrociati o comunque in un dialogo non sempre posso
E la figura del direttore generale e con una struttura ternaria che a mio partire si potrebbe prendere a modello
Poiché il problema dei controlli
Perché io vorrei rilevare che il tema della lottizzazione che è un tema attuale di un tema anche veritiero non è un falso problema non è un falso prima
E il corollario è la conseguenza di una mancanza di assetto strutturalmente idoneo della mancanza di un controllo idoneo perché quando il controllo e delocalizzato
E controllo non è solamente fondamentale quello contabile quello finanziario ma a tante implicazioni un controllo veritiero efficiente che dovrebbe poi competere in linea di massima insomma come struttura fondamentale di controllo all'azionista di riferimento e questo mi pare che è stata una delle conclusioni pressoché in maggioritaria di una notevole serie di audizioni per propiziata dalla Commissione parlamentare di vigilanza
Non dimentichiamo che attualmente ed io il vitto e l'onore di un metterlo in cui vivo davanti alla Commissione medesima che sulle servizio televisivo pubblico oggi insistono otto istanza di controllo ognuna delle quali ignora l'altra ognuno della quale non è coordinata ma semmai scoordinata l'altra e questo la rilevato alla corte dei
Al servizio pubblico la moltiplicazione dei controlli vuol dire panificazione dei controlli quindi come vedete il problema posticcia torio non è
Tornano alla pizza torio e appalti e a monte
Il metodo sistema pr
Tra l'altro riportare una linea equilibrio ed efficienza nel sistema del servizio pubblico
Eliminando naturalmente nei limiti dell'umano del possibile anche questo che indubbiamente è una tappa e una targa sistema la lottizzazione Comella tarati ogni assetto istituzionale intendiamo
E molto brevemente trovo esatto l'interramento che nelle linee generali ha fatto il senatore cosa
Quindi alla legge tocca a questo momento di riforma per quello che riguarda i controlli del servizio pubblico la struttura del servizio
Invece altro momento fondamentale i contenuti del servizio pubblico abbiamo parlato dell'elemento strutturale dell'assetto strutturale occupiamoci per un attimo dell'assetto funzionale e qui mi pare
Saltano indicazione che nel proviene dallo
Dall'oratore che ero già più volte citato
Non vi è dubbio che tocca qui al momento amministrativo alla concessione
Delimitare nell'India Fund ambientali di Indirizzo di programma
I contenuti tocca alla concessione ma non della concessione come in verità qui dobbiamo dirlo è uno dei punti vulnerabili da da duecentoventitré la concessione in bianco nel nostro sistema è prevalso bisogna dirlo la concessione in bianco
A differenza di altri sistemi come la Francia dove la concessione non è mai in bianco netta di servizio pubblico né tanto meno per le televisioni a carattere commerciale ma l'autorità
Preposta al governo del settore in Francia il consiglio superiore dell'audiovisivo opera molto saggiamente nell'interesse pubblico attraverso i quaderni di carico i quaderni divisione di carico
E questo istituto che trovò sanzione della legge del mille novecentottantasei la legge francese
Venne io auspico che venga introdotto e si estenda del nostro ordinamento quindi io credo che attuando la formula delle
Quale erano di carico che è tipicamente francese Verga ma tende sempre più a espandersi
Veramente noi risolveremo tanti problemi
Delle linee di governo del sistema e del servizio pubblico e di quelle righe di indirizzo anche del servizio privato in particolare per quello che come detto né credo capitolata francese nella legge francese riguarda i profitti
Educativi sociali e informativi
Che credono in Eritrea ogni televisione voi di servizio pubblico cui di servizio Rita
Quindi ben giusto a questa anzi io vorrei rilevare che il
Questo sistema che nasce sul terreno francese oggi si è espanso notevolmente anche dei sistemi anglosassoni
Il famoso modello di organismo regolatore del settore Ligety sì recato in Inghilterra nel novembre mille novecento novanta dal Rojas in accanto da affida questo potere all'IT sì
Anche di di rizzare nelle dei contenuti nel Def funzioni
Verrà la che si non si occupa della BBC intendiamoci ecco si occupò unicamente del emittenze commerciali ma c'è qualcosa di molto simile ai quaderni di carico
E come poi è una clausola generale diremo con termine giuridico del sistema anglosassone di non irrigidire di non cristallizzare mai parametri di valutazione
Pensate che io l'apprezzo molto questo sistema naturalmente richiede un particolare un qualificatissimo da quali fittissima classe che amministri che governi parlo naturalmente ai ruoli esecutivi
Ruoli attuativi del della normativa da ecco
Comprese le autorità di controllo quando a un certo momento si parla proprio di questo compito di queste autorità di controllo anglosassone che devono essere attenti anche alle public feeling
Il sentimento pubblico l'opinione pubblico oltre poiché il Public interest che direi con Canada e generalissimo che governa tutto il sistema di Comit da parte del mondo anglosassone quindi vietare che su questo punto potremmo raggiungere nelle linee generali un una linea di convergenza ma io mi sono occupato finora e brevissimamente mi avvio a concludere perché non posso io travalicare
E il giusto tempo segna
Ho detto che nel la legge duecentoventitré reclama dunque un momento di riforma inteso nel senso vero e proprio e della riforma del servizio radiotelevisivo pubblico e reclama un momento di completamento riflettiamo bene a questi due momenti sono fondamentali e sono inscindibili e forse sono anche interdipendenti qual è il momento del completamente
La duecentoventitré com'è noto e la legge di disciplina della televisione tradizionale della televisione dell'emittenza via terrestre e non ha potuto tener conto per tante ragioni perché noi siamo qui in prospettive non in retrospettiva vogliamo segnare commenti prospettici e non momenti di
Sguardo all'indietro
Latte la televisione dico bene il sistema radiotelevisivo disciplinata dalla duecentoventitré e sistema fermo nel tempo
Ma che non deve prevede salti in avanti del futuro tutta la televisione del futuro quindi la il capo la rete la rete cablata anche se è intervenuto il decreto delegato sul piano fattuale non si è fatto niente chimica
Non mi ha nemmeno l'ombra di un attuazione delle reti cablate
Il satellite l'alta definizione non dimentichiamo che gli altri Paesi dell'area comunitaria sono da tempo sopravvivenza tetti
Anche di recente la Germania che pure per un certo tempo era rimasta bloccata una concezione fortemente pubblicistica di tutta l'emittenza ora invece che ha dato il via libera anche quell'ordinamento alle televisioni Coverciano esempio c'è da premier stiamo appunto questo è il titolo che è tutta incentrata sulla
Diffusione via satellite e vi è stata recentemente una fusione di due grosse società
Anche in Inghilterra finalizzate proprio fondamentalmente al satelliti tutto questo ha vantato va disciplinato ecco questo è il momento di completamento
Va disciplinato nell'interesse del servizio pubblico va disciplinato per l'interesse dell'emittenza privata guardata come due fattori componenti concorrenti e non conflittuali del sistema
E quindi in questo momento innovativo tecnologico va assolutamente disciplinato e non si può disciplinare che della via della normativa primaria cioè attraverso l'armamento
Non dimentichiamo che
Questo completamento della legge duecentoventitré del duecento della legge Mammì
Non solo e necessario ma entità azionabile anzi direi che è urgente che è pressante perché altrimenti noi arriviamo con fortissimo ritardo con un terribile antica per all'appuntamento che è sempre più stringente
Il traguardo europeo mancano ormai no non è più
Una valutazione di anni è una valutazione di mezzo
E ritengo che questo sia particolarmente importante per tutta l'emittenza riguardata delle due componenti ma soprattutto per il servizio pubblico perché il servizio pubblico a questa competenza committenza istituzionale
Questa per me è la nota caratterizzante tra l'uno e l'altro
Solo del sistema complessivo la componente istituzionale ed è un altro
Una componente istituzionale direi necessarie per il nostro Paese quella di vederci rappresentati bene in una dimensione sonora nazionale
Una volta che effettivamente tutto il sistema radiotelevisivo per ragioni sono naturalmente di carattere evolutivo tende sempre più a dei nazionali sassi
Ora mi pare che questo respiro internazionale sei compete a tutte le componenti del sistema compete a mio parere in grado imminente al servizio
E allora ben venga
Di intervento del legislatore su questo punto
E io avrei concluso volevo limitarmi all'ultimo punto se non ho ancora occorre si dice Intermite che gli ho imparato e questa di attività non ho sforato il tempo assoluto sforato l'ho sforato doloso se allora veniva
Sì allora vennero a breve direttore generale con la pagherai questa volta avrà una no
Dunque l'ultimo argomento io terminata una brevissima
Non risposta
Chiarimente così cortesemente dà mandato a vita l'onorevole Silvia Fox
E cioè io dico pone noto in sede CEE si fece una definizione bellissima di ogni sistema radiotelevisivo
Fatti coraggio televisivo prima parte del trittico le regole del gioco seconda parte del trittico l'innovazione tecnologica terza parte del trittico i programmi
E qui effettivamente anche qui non siamo in fortissimo ritardo e occorre anche l'opera del legislatore un'opera di cui un'opera di indirizzo un'opera d'impulso
è vero che un po'tutta l'Europa in ritardo rispetto ad altri concorrenti che sono partiti e prima di noi hanno poi dalla loro parte naturalmente anche direi un elemento un veicolo molto più facile cioè un potenziale di una lingua come la lingua inglese che effettivamente ha un potenziale enorme
Ma bisogna preoccuparsi anche di questo momento dei programmi e dire tre occuparsi non solo e non tanto nella fase produzione dei programmi ma anche qualità dei programmi e qui mi pare molto bello quello che è stato ricordato
Da
Dall'onorevole rapidi e dalle giornalista Carra il bellissimo la bellissima lettera pastorale idee lembo del mantello
Nel quale con una sapienza non solo direi di fonte spirituale ma direi franchista saggio di umani del cardinale Tartini e che l'autore di questo bellissimo documento quando proprio rimonta questo bisogno che la televisione
Per così dire salga sempre più di livello valga sempre più a migliorare l'uomo la persona e l'ho chiuso una bellissima
Immagini che credo proprio in apertura non ancora ho letto il testo completo quando dice che l'epoca moderna quella che io una volta di convegno chiamato la neo televisione rispetto alla pale hotel revisione bisogna che noi facciamo questo salto dalla pale in televisione dalla neo televisione
Quando egli dice che questo passaggio che veramente devi umanizzare i media e il passaggio dai mass media ai personalmente
E bellissima questa questa frase ecco veramente a direi una portata spirituale che trascende qualunque qualunque altra formula e tutto questo deve concorrere quando noi diciamo pare passiamo dalle formule giuridiche talvolta aride organizzative bisogna organizzare meglio il servizio
Bisogna guidare meglio il servizio privato questo lo facciamo proprio perché si realizzi questo grande salto verso il rispetto della personalità di coloro che sono i cittadini che sono i veri destinatari dell'informazione
Detto questo io rapidamente tasso
I due momenti trovo perfettamente giuste le considerazioni dell'onorevole Silvio a posto
E quindi di questa esigenza che Dini nel salvaguardare in pieno per la tutela perché il del diritto di rettifica come previsto dalla duecento e già indubbiamente un passo in avanti perché come è noto per il diritto di rettifica era disciplinata soltanto dalla legge stampa ed è la prima volta che d'altra parte facile perché la prima legge
Diciamo di respiro organico che interviene nel settore ma mi pare che bisogna fare in modo attivo attraverso definiamolo un rito con proprio Degis attivo è vero che vi è in atto specie dopo questa legge
Duecentoventitré per quello che riguarda il diritto di rettifica un movimento giurisprudenziale molto vivace io vedo che proprio l'attenzione dei magistrati è diventata molto più sveglio su questo problema della rettifica nonché naturalmente
Di tutti gli operatori del diritto di veto dottrinale quindi io auspico che nelle esigenze sottolineate così incisivamente dall'onorevole Costa possano trovare soddisfacimento
Tigra Traverso ritocchi legislativi o attraverso direi un maggiore impegno delle linee di giurisprudenza che si possono anche guidare in che senso guidare il dibattito dottrinale qui io la giurisprudenza sempre dietro certi limiti
Otto anni sempre una domanda tempi duri vero sì è così ed un vero e proprio in due minuti io
Ritengo un ecco le Petit più fanno parte appunto dei new media e ogni umide va be insomma secondo la pronuncia ma certo quindi perché c'è un momento di completamento siamo nel momento di completamento che dicevamo della legge duecentoventitré
Perché la legge duecentoventitré salvo i principi generali l'articolo uno che sono validi per qualunque forma di televisione presente e futura e anche futuribile perché non sappiamo che cosa avverrà nel futuro sono principi generalissimi
Però di specifico per questa tipica forma questo new medium che la pay tv
Tace completamente so che il progetto di Regolamento perché poi mi pare che l'attuale titolare del dicastero abbia rivisto questi punti sui quali poi si dovranno pronunciare le Commissioni parlamentari competenti a un tantino ampliato quella norma un po'merita troppo scarna
Nella quale il Regolamento il progetto di regolamento predisposto dal precedente titolare del dicastero si limitava a dire che tutti gli obblighi
Derivanti dalla duecentoventitré si applicano anche alla alla pay tv
Però ecco tranne questo e quindi per il calcolo anche delle concentrazioni
La la la norma il progetto Thatcher mentre a mio parere bisogna qui si può profittare io penso che la sede regolamentare
E introdurre tanti altri canoni per me quella fondamentale perché vedo che è stato applicato dal consiglio superiore dell'audiovisivo francese i cui rapporti io leggo con molta attenzione perché sono fatti benissimo
Anzitutto stabilire sempre per linee generali a prescindere da difendere dalle fattispecie concrete che come tutti sappiamo sono sub iudice come tutte le domande
Fin quando non intervenga la pronuncia del ministro competente io ritengo che qui o nella norma regolamentare perché non mi sembrerebbe un travalicare i limiti del regolamento sei si pongono dei criteri generali per porre una linea di equilibrio tra televisione in chiaro e televisioni in codici
Come fanno tutti
Io leggo di recente che il consiglio superiore dell'audiovisivo occupandosi della via satellite emanato disposizioni perché anche nella trasmissione via satellite vi sia un rapporto di equilibrio tra televisione in chiaro e televisione in codici
E anche e io ho chiuso per evitare un fenomeno che in America è affiorato del primo e gli americani stanno correndo e Rita cioè no oggi non vi è dubbio che questo sia un nuovo mezzo vada regolatore sopra regolato ma applicato ma prima che applicata dal regolare
Cioè gli americani hanno rilevato questo bisogna evitare ecco perché il rapporto televisione in chiaro e televisione info dice
Che prevalgano le televisioni ad accesso condizionato no la televisione deve rimanere sempre un punto di incontro la dimensione sociale altissima quindi aperta a tutti il più possibile
In aree limitate si può concedere ovviamente
L'accesso do condizionato l'accesso specifico l'accesso diciamo o attraverso il criptaggio altri fattori
Ma la linea dominante deve essere sempre quella della televisione fruibile da tutti ad accesso generalizzato
Perché è un grande momento di incontro degli individui e dei soggetti operanti della collettività nazionale e anche sovranazionale
Grazie
Grazie
Bene prima della conclusione di borghi sentiamo il parere dei gli operatori più direttamente interessati Gianni Letta vice presidente della Fininvest
Si parla abbiamo sentito all'Arco la serata vari approcci alla possibile riforma nuova riforma della RAI bisogno su un punto mi sembravano tutti d'accordo cioè che la RAI debba conservare un ruolo centrale la Fininvest è d'accordo sul fatto che la RAI resti il perno del sistema anche se la Fininvest ormai ha raggiunto delle dimensioni
Assolutamente rispettabili
Potrei rispondere con monosillabo diversi e qui tacere mi perché non c'è dubbio alcuno che la risposta anche da la parte nostra e positiva anche se è un tema così centrale al dibattito di questa sera a quello che si fa sul sistema televisivo
Che mi stimoli o mi provochi o mi impegna una discussione che dovrebbe cominciare a ben altra ora che non quella alla quale ci troviamo sono esattamente due ore che ci state ascoltando e tutti sappiamo che alla terza ora la curva dell'attenzione della pazienza raggiunge le quote bassissime anche peggiori del peggiore indice d'ascolto dico intanto si parla e per cui tanto si soffre anche se gran parte dell'uditorio è formato da amici proprio della RAI di cui tanto si sta parlando stasera che forse esercitano la loro pazienza in vista magari di cogliere qualche traguardo qualche obiettivo o semplicemente qualche speranza
Io debbo dire per essere anch'io estremamente sintetico e non essere causa di una lungamente ulteriore e quindi di unità ulteriore calo di questa curva della pazienza ed attenzione
Devo dire che ho ascoltato con grande sollievo la conclusione di Enzo Carra
Quando dopo aver riassunto le varie posizioni che venivano emergendo
Ha dato appuntamento tenuto conto della fine della legislatura degli impegni di partito a una conferenza per il gennaio del novantadue per discutere questo tema
E per tentare di riportarlo ad unità o per lo meno ad armonia
Dico con sollievo ho ascoltato questa conclusione perché fino allora sentendo da una parte la splendida relazione introduttiva mirati e sentendo coi l'appassionato intervento del senatore col fari e ancor più immaginando perché lo conosco da tempo ciò che di qui a poco vi dirà l'onorevole Borrello ho pensato che esistesse
Celebrando qui
A Verona in questa splendida feste dell'amicizia una sorta di funerale il funerale della legge Mammì proprio nei giorni in cui la legge Mammì o la legge duecentoventitré come ormai siamo a chiamarla compie il suo primo compleanno
Cioè dopo un anno dall'entrata in vigore mentre faticosamente compie i suoi primi passi per la sua prima applicazione e perché dico questo
Lo sentirete Boy quando sentirete illustrare dall'onorevole Borri la sua proposta ma per quel che avete già sentito avete sentito dire che Rabin
Considera la legge Mammì un punto fermo parole testuali anche se ha soggiunto da cui si potrà poi partire per qualche aggiornamento e qualche correzione
Gli ha fatto il controcanto col fari e ha detto no la legge Mammì non è immodificabile è solo un punto di partenza
E da questo punto di partenza e lui si è lanciato in un'avventura quasi un sogno delineando una sorta di rivoluzione del sistema parlando di due reti con la pubblicità di due reti soltanto a Berlusconi
Di un'imposta al posto del Cadore e quindi poi ha dovuto a un certo punto per coerenza prefigurare addirittura una quota di questa imposta canone anche ai privati altrimenti la sua costruzione non sarebbe stata in piedi
Con ciò delineando una sorta di funerale si della duecentoventitré ma forse permettete neanche della RAI o perlomeno della centralità del servizio ma affidando tutto a una generosissimo a utopia
Troppo distante forse dalla realtà così forte così consolidata
E chi ha seguito le vicende
Del lungo iter parlamentare
Della duecentoventitré sa che queste erano effettivamente le idee del senatore col fari anche prima dell'approvazione della legge anche se poi disciplinatamente ha fatto un cenno anche stasera quando ha detto che se ci sarà la conferenza che Carrà propone lui affermerà le sue idee ma poi starà alle decisioni del partito anche allora dicevo
Aveva queste idee che poi ha dovuto lasciar per strada sostenendo invece le linee fondamentali della legge Mammì
Eccetto ha fatto bene Garra dire ne riparliamo anche perché il senatore col fari nella sua generosa appassionata ma un po'utopistica visione nuova del sistema
Ha forse dimenticato proprio Lori
La grande lezione
Che l'onorevole De Mita c'ha fatto per tanti mesi anzi per tanti anni proprio a proposito della regolamentazione del sistema e cioè che ci vogliono le regole
Che bisogna fare le regole e che non bisogna modificarle durante il gioco
Ed è proprio mentre cominciamo a giocare o ci auguriamo di poter cominciare a giocare con tutti i mezzi che la legge mette a disposizione dell'intero sistema qui delineiamo una riforma della riforma non solo della centotré ma della duecentoventitré che rischia di rimettere tutto in discussione
E allora si ne riparleremo ma intanto ha fatto bene radio a mio giudizio a dire
Cerchiamo per ora di essere attenti e vigilanti e scrupolosi nella piena applicazione della legge Mammì perché nel bene o nel male può piacere o non piacere rappresenta certamente quel sistema ordinato di regole quel sistema di regole che l'onorevole boria per tanti anni invocato anche se lui sentirete forse disconosce che quella legge costituisca un sistema nel senso giuridico del termine come il professor Zaccaria si potrebbe ben spiegare però dicevo bene o male
Piacendo non piacendo certamente la duecentoventitré ha fissato per la prima volta un sistema ordinato di regole sta facendo ordine in questo sistema e a mio giudizio consentito di raggiungere già oggi di raggiungere i tre obiettivi fondamentali che si poneva e che si proponevano tutti coloro che nella legge duecentoventitré bene o male si sono riconosciuti e quali sono questi obiettivi beh sono fondamentalmente tre prima la legittimazione il riconoscimento del sistema misto
Stavo per dire la santificazione del sistema misto che non ha certo fatto la legge duecentoventitré
Che porta il nome di un laico ma che pochi giorni fa a poche settimane fa ha fatto proprio papa Paolo Giovanni Paolo secondo quando ricevendo i membri della UE R. l'Unione Europea di radio diffusione ha detto che oggi in una società libera si vuole nel campo della radio e della televisione o il sistema misto articolato tra pubblico e privato
Quindi la legge lo riconosce lo legittima il Santo Padre lo santifica il primo obiettivo della Mammì è certamente conseguito oggi in Italia c'è ed è riconosciuto il sistema misto
Deve funzionare deve poter vivere
Al di là di ogni tentazione ristoro gente ogni tanto s'avverte anche in certi dibattiti di una Nostalgia del monopolio capisco che per qualcuno poteva essere più bello o più comodo prima oggi la realtà di questo Paese come di tutti i Paesi liberi
E che abbiamo un sistema misto a questo sistema dobbiamo guardare a questo sistema dobbiamo far vivere questo sistema dobbiamo migliorare
Il secondo obiettivo che la legge si proponeva era quella di garantire il pluralismo
Legandosi questo obiettivo al terzo che era quello dell'Antitrust cioè di dettare norme affinché non nascessero concentrazioni così forti che togliessero spazio e possibilità di vita a una pluralità di soggetti beh io credo che questo obiettivo questi obiettivi siano stati pienamente conseguiti e lo dimostra proprio la prima applicazione della legge Mammì il primo atto che è stato cioè che cosa il Censimento delle emittenti del nostro Paese le domande per la concessione
Voi tutti sapete bello sa il garante professor Santaniello come lo sa l'onorevole Borri come benissimo lo sa l'onorevole errati
Ero il senatore col fari sono state presentate mille e quattrocento cinquantadue domande di concessione
Diciotto permette qualche nazionali
Cinque per ripetizione di segnale Estero mille quattrocentoventinove dico mille quattrocentoventinove per emittenti regionali o locali
E questo è un Paese dove non c'è pluralismo
E questo è un Paese dove c'è l'oligopolio
Ma certo che in tutti i Paesi del mondo anche negli Stati Uniti d'America i grandi soggetti network nazionali sono pochi cioè sono oligopolistico ma non potrebbe essere diversamente
Negli Stati Uniti d'America sono tre i network nazionali e uno la famosissima si n n
Via cavo
Ma in nessun Paese del mondo nemmeno negli Stati Uniti d'America che pure sono grandi quattro volte l'Italia che pure hanno duecento milioni e passa di abitanti esistono mille quattrocentoventinove emittenti locali e guardate che di queste mille quattrocentoventinove in prese che hanno chiesto la concessione a livello locale
Venne seicento o settecento secondo le valutazioni del ministero
Ministro presidente il ministro successivo hanno dignità d'impresa cioè hanno il titolo o i titoli per avere la concessione
E di queste seicento settecento emittenti che hanno dignità di impresa e che quindi hanno la possibilità di avere la concessione secondo uno studio come sempre molto accurato dell'ufficio studi e documentazione della RAI
Venti quattrocento fanno telegiornale o notiziario locale
Ebbene un Paese dove ci sono mille quattrocentoventinove soggetti che chiedono il riconoscimento e la concessione per l'emittenza locale di cui quattrocento fanno telegiornale locale Non è un paese pluralista è un Paese eolico polista ma lo sapete voi quanti sono i giornali stampati in Italia
Tra grandi e piccoli sono ottanta e lo sapete quanti sono i giornali locali in questo Paese sono trenta
E lo sapete che quattordici di questi trenta quotidiani locali appartengono allo stesso gruppo cioè al gruppo L'Espresso la Repubblica di Caracciolo Scalfari
E non c'è più pluralismo quindi nella televisione che non nella carta stampata e allora io dico se questi tre obiettivi fondamentali
La legge Mammì li ha pienamente conseguiti
Cerchiamo di applicarla cerchiamo di farla vivere cerchiamo semmai di migliorarla cerchiamo di risolvere all'interno della legge Mammì perché secondo me esiste la possibilità di problemi che giustamente a posto Silvia Costa
E che debbono regolare in maniera diversa questo sistema vis misto che fortunatamente in Italia è il più ricco e il più variato il più articolato il più
Ecco la parola e proporre Icco quanto a numero qualità dei programmi cerchiamo se mai di migliorarlo a beneficio del telespettatore perché se la legge Mammì aveva questi tre obiettivi e li ha pienamente centrato a mio giudizio è il dibattito di stasera lo ha confermato
Un obiettivo non ha nemmeno perseguito e comunque ha clamorosamente mancato e una la cura questa sì grande c'è nella legge Mammì come abbiamo sentito ricordare stasera a più voci e dalle parti più diventa cioè la regolamentazione del servizio pubblico
C'è una la cura nella legge duecentoventitré perché non delinea minimamente nel ruolo nella funzione del servizio pubblico
E allora nel silenzio della legge incerto che ai fini della organizzazione del servizio pubblico vale ancora la centotré con tutti i problemi che essa comporta di cui stasera tanto si è parlato e che io per discrezione non sfiorerò neppure però e certo che in un sistema misto che ha ormai piena cittadinanza chi è legittimato e riconosciuto
Bisogna operare una distinzione di ruoli e di funzioni
Tra il servizio pubblico e la televisione commerciale perché diverse sono la natura la filosofia lo scopo l'essenza dell'una e dell'altra
E diverso infatti l'alimentazione dei due sistemi diverso è il problema delle risorse Luna in funzione del ruolo e della funzione di servizio pubblico che si alimenta principalmente dal canone
O della tassa se vogliamo far contento il senatore col fari l'altro che si alimenta esclusivamente della pubblicità
E se c'è stata questa corsa alla omologazione delle due televisioni se c'è stata questa corsa esasperata la parolaccia Silvia Costa
Se c'è stata questa rincorsa ossessiva questo incubo dell'indice d'ascolto senza pensare mai all'indice di gradimento
E proprio perché essendo ormai le due televisione o considerandosi eguali tutto
Non c'è più differenza sul teleschermo tra ciò che deve essere servizio pubblico e ciò che deve essere televisione commerciale
Una definizione del ruolo e della funzione gioverebbe al sistema nel suo complesso
Gioverebbe al servizio pubblico
Che potrebbe sviluppare quella vocazione che giustamente Vespa ha rivendicato alla Rete uno e al TG uno quando rispondendo a Silvia ha detto che certi usi distorti
Di certe immagine lì in quella sede non sono stati mai fatti
Ma certo pur dando atto di questo non c'è dubbio
Che questa applicazione della legge a delineare funzioni e ruoli DiVersi ha creato o ha contribuito a creare se volete questo
Degrado diciamo pure la parola della televisione tutta intera e questo abbassamento questo disconoscimento dei valori ed è giustissimo e mi associo a quanti hanno fatto omaggio e il richiamo alla bellissima lettera pastorale del cardinal Martini splendide pagine
Ho letto in quello splendido volumetto però non vorrei che facendo omaggio
Così come ho sentito fare in questa sede come spesso sento fare alle cose che dice che scrive così bene il cardinal Martini qualcuno fosse tentato di pensare
Magari senza dirlo
Quello che in quel bellissimo libro che ha pubblicato recentemente Alberto Cavallari la fabbrica del presente
Attribuisce un pensatore francese moderno il quale facendo un'analisi dei mass media tutti interi non soltanto la televisione che però giustamente Martini dice il simbolo più forte di questo sistema di comunicazione si chiede
Rendo fatto un'analisi abbastanza sconfortato come quella che noi molto spesso facciamo si chiede si pone la domanda se non sarebbe meglio che la televisione o i mass media o qualcuno arriva a dire il giornalismo non ci fossero e qualcuno magari spesso vedendo certe cose
E lamentando denunciando certi fenomeni sarebbe tentato magari di rispondere come rispose già tanti anni fa Balzac che disse
Se la stampa non fosse non ci fosse l'unica cosa che non si dovrebbe fare e quello di inventarla
E no io dico fortunatamente alla stampa c'è fortunatamente la televisione esce cerchiamo come si ricorda il cardinal Martini
Di usarla al meglio cerchiamo di usarla responsabilmente sia attraverso un sistema di regole che ha questa responsabilità ci richiami e chi vincoli sia attraverso un uso della responsabilità e poi non vorrei che invece qualcuno parafrasando visto che il cardinal Martini così bene ha fatto la parafrasi del Cantico delle creature di San Francesco qualcuno parafrasando insieme la frase di balle quella di Balzac
Forse tentato di dire magari non ci fosse non dico la televisione ma magari non ci fosse la televisione privata o commerciale e ci fosse soltanto il servizio pubblico credo che qui non lo dica e non lo pensi più nessuno e allora se queste star come vedo dal dissenso del consigliere Balocchi
No no se questa è ormai la comune convinzione il comune sentire di tutti cerchiamo insieme di far sì che senza sovvertire le regole che appena appena ci siamo dati senza sognare mitiche utopistiche rivoluzioni totali cerchiamo di applicare al meglio le regole ci che ci sono per poi via via migliorando le in modo da garantire al telespettatore italiano
Destinatario ultimo è vero della fatica degli uni e degli altri del pubblico e del privato un miglioramento del servizio a e magari anche un miglioramento della programmazione grazie
Interventi Gianni Letta sono sempre così brillanti appassionati che alla fine scegliere sempre lo scrupolo che a Berlusconi dobbiamo dare ancora qualcosa e che siamo veramente dei mascalzoni e non averglielo dato per qualche
Per quanto riguarda la diversità dei ruoli reazione siamo assolutamente d'accordo è che la RAI va bene diciamolo pure va bene da un punto di vista complessivamente imprenditoriali
E secondo me telegiornali miglioreranno molto con la concorrenza il nostro terrore qui lo diciamo in una sede politica
E che si facciano delle leggi che ci facciano andare peggio ecco se ci lasciano se le leggi servono soltanto ad aggiustare il molto che c'è da aggiustare ma non guastare nello che non c'è da guastare io credo che potremo vivere un brillante sistema sistema misto
Gianni Pasquarelli direttore generale che di che cosa ha bisogno questa benedetta azienda per migliorare
Ancora di più
Cari amici
Anch'io spero di di stare dentro
Il tempo che ci siamo prefissi anche se
Mi preme due-tre cose sulle quali riflettevo oggi
Oggi che come tutti i giorni mi capita di squadernare di sfogliare i giornali
E caso strano oggi non si parlava messi star lava della Rai mi sono preoccupato
Mi sono preoccupato perché da quando conosco la RAI un giorno sì e l'altro pure se ne parla male se ne parla malissimo
Ma perché questo accade
I nostri amici nostri critici dicono ma così ti un covo di lottizzatore
Lo diciamo tutti
Ce lo diciamo spessissimo
L'altro giorno leggevo una dichiarazione controllo lottizzazione di un esponente politico
Non so se si dice così ma mi sono riso addosso perché mi sono reso Dosso perché cinque minuti prima avevo dovuto contrattare colui che è forse il più accanito è inguaribile
Che le forze tutto
Avevamo
No
No no ma niente si può parlare grazie aspettiamo
Può andare
Ancora no
Non si sente
Non si sente no
Non si sente
Difficile la risente scherza
Adesso funziona ora funziona ecco
Dico battuta battuta parte
E lo è no per fermata quando stavi contrattando notte riferma non lo dicono lo dico dopo no dico a parte questo a parte questo
La verità qual è la verità diciamolo può piacere o non piacere
E che e a torto o a ragione si ritiene che la RAI sia fabbrica di consenso e di dissenso e quindi le forze politiche non soltanto oggi anche all'inizio del secolo
Evidentemente in qualche modo in qualche misura un cappello ce lo vogliono buttar prono difficoltà a dire che i giornalisti della radio televisione perché lo hanno dimostrato anche recentemente sono molto più autonomi di quanto comunemente non si dica e non si dica
Però riflettendo su questa critica insistite alla Rai
Mi chiedevo se tanta gente conosce davvero la RAI
Forse due tre anni fa nemmeno io la conoscevo ancorché vi abbia abitato se posso dir così per parecchio tempo
Insomma la RAI nel mondo delle partecipazioni statali
Passa per essere una pecora nera a torto o a ragione io ritengo attorno
Perché dico atto
Ma perché diamo uno sguardo ai settori più importanti della presenza pubblica nell'economia penso alle ferrovie
Penso all'autostrade penso ai telefoni penso all'elettricità queste sono grandi comparti che lucrano una rende l'imposizione c'è una francamente illustrano la classica rendita di monopolio
Questo non si può dire della RAI la RAI opera con tutti i lacci e lacciuoli con quel mostro giuridico che del quale non si sa mai bene chi sia davvero l'azionista opera in un clima di severa insidiosa concorrenza
Questo non ce lo dimentichiamo mai perché noi in genere siamo usi sciogliere inni all'altro sistema per procediamo che la RAI è oltre quel mostro giuridico che però è costretta ad operare devo operare in un clima di concorrenza ma c'è di più
C'è un fenomeno secondo me del quale si parla poco
Cos'è successo negli anni ottanta è successo nel mondo non dico in Italia nel che c'è stata una sorta di rivoluzione copernicana riflettiamo
Nel mille novecentottanta
Un'ora di prodotto televisivo costava duecento sessantasette milioni
Alla fine degli anni ottanta costa negli Stati Uniti un miliardo e settecento milioni
Cos'è successo è successo che la produzione americana concentrata a Los Angeles e dintorni
Era attrezzata per produrre per il grande schermo quando è arrivata la domanda spettante della televisione ha fatto fatica ad adeguarvisi e secondo me nemmeno oggi riesce ad adeguare tutto questo che cosa ha prodotto prova legge banalissima di domanda ed offerta il prezzo è schizzato all'insù
Vi ricordo solo un dato a Roma nel mille novecentottanta c'erano nove canali oggi ce ne sono cinquantasei e se si tiene conto quanto sia un minimo ora la televisione vi rendete conto che popola di fenomeno che c'è stato cioè la RAI ha dovuto fronteggiare un aumento del prodotto televisivo di otto volte e mezzo
L'inflazione in questo periodo è aumentata di una volta e mezzo cioè centocinquantotto per cento il canone soltanto mezza volta cinquantaquattro per cento sommo quindi massima competitività esplosione dei costi di produzione io dico che da tutta questa sfida la RAI mi è venuta fuori abbastanza bene ma siccome noi diciamo che in qualche misura dobbiamo sganciare
La RAI dall'influenza più o meno assorbenti più o meno massiccia della politica
C'è una cosa da fare subito della qualcosa per esempio che si si può parlare anche senza aver fatto senza fare la riforma della riforma
La BBC ha il canone agganciato alla dinamica dello slittamento Della Monica
Per cui non si verifica come si verifica in media ogni anno quella sorta di mercato qualche volta anche avvilente sia per riavere il ritocco del canone sia per avere l'incremento della pubblicità e che cosa ci vuole
A creare un automatismo che consenta medi rettore generale che consente al consiglio d'amministrazione di poter fare un Budget e novantadue ma come cosa volete che io faccio il barista e novantadue se non so quale sarà il canone quale sarà il getto da pubblicità
Queste è la condizione nella quale vive la RAI quindi signore riformatori io credo che con un provvedimento questo problema si possa risolvere nessuno chiede incrementi del canone che vadano al di là del tasso di inflazione o al di là del tasso programmato di inflazione vi si chiede soltanto che ogni anno non avvenga
Quella sorta di mercato ripeto avvilente
Che impedisce alla minima alla gestione almeno ci mette della Rai di far bene il suo mestiere
Questa è la verità questo la prima cosa che secondo me si può risolvere a prescindere dalla riforma della riforma che animi
Non è che si possa fare dalla mattina alla sera e vengo a un altro punto che mi preme dichiara il superamento della tripartizione di queste benedette tre reti
In modo che le visite non dico di ispirazione democristiana dico di ispirazione cristiana
E dà un giudizio su questa rete da giornalista se posso dire da uomo medio di cultura prescindo dalla mia funzione del direttore generale della RAI io li giudico aperti
Tolleranti
Pluralisti
Con una dimensione anche nazional-popolare che e tutto questo non è il portato del caso oggi in Italia si dice ma la Democrazia cristiana negli ultimi quaranta cinquant'anni azzeccato tutte le scelte cruciali voi in politica estera può in politica intenda il mercato e così via
è stata brava è stata un'indovina non è vero non è stata un'indovina la democrazia cristiana e se uno crede in certi valori per cui l'uomo viene prima della massa per cui lo Stato è al servizio dell'uomo per cui l'economia al servizio dell'uomo per cui crediamo nella solidarietà di classe e non è la lotta di classe B S queste il teorema a modi corollario discendono certe scelte che abbiamo fatto
Mutatis mutandis questo discorso vale anche per la nostra presenza giornalistica in RAI se la prima reti se il telegiornale sono quel che sono perché sono il portato dei nostri valori e della nostra cultura e allora mi chiedo
Se questo è un patrimonio oramai storico perché alla misura di mezzo secolo
Che cosa mi uscirebbe il giorno in cui noi miscela su tutto il giorno in cui noi cambiassimo le carte mischiarsi mole Carlo
Io a questo interrogativo non saprei stasera rispondere probabilmente dobbiamo rifletterci tutti ma ecco il passare da questa realtà così terrestri
Attenti questa realtà è confermata da alcuni dati che sono eloquenti
Il TG uno
A il quarantasei virgola tre per cento dell'ascolto totale televisive dei tre TG
Il GR due ai quarantacinque di cui il quarantacinque virgola otto per cento dell'ascolto totale radiofonico dei tre GR RAI uno ha il quarantasette per cento del totale dell'ascolto televisivo delle tre reti questa è un patrimonio storico ecco stiamo attenti a come disciplinarlo accomuni riforma
Dove invece sono ho le idee chiarissime e su un altro punto
E molti dicono che in RAI ci sono tre o quattro aziende forse hanno ragione
E hanno ragione perché hanno ragione
Ma pensate alla primari la prima rete spende qualcosa come trecentoquarantacinque miliardi l'anno
Trecentoquarantacinque miliardi sono il fatturato di una media azienda la seconda rete
Spende duecento sessanta miliardi l'anno anche qui fatturato di una media azienda la terza rete spende cento dodici miliardi l'anno
Il fatturato di un'azienda medio piccola
Veniamo ai telegiornali il TG uno sessanta miliardi compreso il personale TG due cinquantacinque TG tre trentacinque miliardi ora secondo me una tripartizione sulla quale tanto discutiamo e della quale tanto parliamo
è il portato anche della divisioni delle reti e delle testati non solo da un punto di vista contenutistico ma anche da un punto di vista amministrativo da un punto di vista gestionale ed è qui che bisogna unificare e unificare alla svelta
Ma da questo punto di vista il sottoscritto e il consiglio di amministrazione l'autoriforma
Non solo l'hanno iniziata ma stanno per concluderla questa cosa sicura di cui si parla poco però il legislatore il giorno in cui vorreste fare qualche cosa evidentemente si troverebbe in grosse difficoltà se queste cinque sei aziende rimanessero cinque sei aziende il suo lavoro sarebbe fortemente avvantaggiato se questo processo di unificazione che di riaccorpamento venisse fatto bene io posso dire che questo processo è quasi al termine
La gestione amministrativa unitaria delle tre reti radiofoniche è stata fatta
La gestione amministrativa unitaria delle tre testate radiofoniche è stata fatta
La testata unitaria televisioni più radio dello sport è stata fatta
La gestione amministrativa unitaria delle tre testate televisive è stata fatta manca la gestione amministrativa delle tre reti televisive ma il giorno in cui avessimo fatto tutto questo quello che noi in RAI chiamiamo autoriforma
Quel giorno noi avremo creato i presupposti per un processo di verticalizzazione di riaccorpamento che è ideale affinché la RAI
Possa fronteggiare con successo all'esterno la concorrenza perché diciamolo francamente la concorrenza non è più all'interno non deve essere più all'interno se posso usare un'espressione Annibale alle porte ma mi pare sta all'estero
Ecco
Io vorrei fare un'ultima considerazione
Da Nicoletta
Ha detto ma la Nostalgia del monopolio
Il monopolio diciamolo francamente sta sempre di parassitario di fa ciclismo e così via
Io credo di poter vivere non per rispondergli che la RAI questa sfida della competizione l'ha affrontata
L'ha affrontata con successo nonostante i lacci e laccioli dentro i quali che con i quali si è dovuta muovere
Un'ultima annotazione e ho finito
Molto spesso si dice ma l'azienda nella RAI
Si fa bugie rare Starbuck sbucare dalla Cnn anche qui stiamo attenti
Vedete
Noi italiani ci innamoriamo del progetto tecnologico del futuro del futuribile per carità guai a perdere l'autobus del futuro tecnologico ma attenti apprendere l'autobus è sbagliato
Ragioniamo due minuti sulla Cnn vedete io ho fatto una lunga chiacchierata con il presidente delle aziende il quale mi diceva ma noi siamo un'agenzia provo a spiegare un po'questa faccenda chiarire questa faccenda
I giornali italiani di che cosa vivono vivono delle agenzie voi italiani voi stranieri in Italia c'è Lanza c'è Alitalia c'è l'Adnkronos e così via
All'estero c'è la sua sia depresso cioè la Reuter
C'è la France Press e così via
La struttura delle agenzie e parecchio diversa dalla struttura di una testata anche qui faccio un esempio la Cnn in giro per il mondo a trecento persone di cui duecento giornalisti
A davanti a Downing Street a Londra c'è una postazione fissa ventiquattro ore su ventiquattro ore
Perché perché lei insomma l'agenzia deve arrivare prima ma non perché voglia arrivare prima perché deve fornire la materia a tutte le altre televisioni così come la France Press la Reuter Lanza fornisce le notizie a tutti i giornali
Nessuno si scandalizza verrebbe se la farà spesso arrivasse prima del Corriere della Sera ce ne importa nulla e così non c'è da scandalizzarsi ora il pensare che la RAI possa copiare la sia NN per arrivare un minuto prima sarebbe il suicidio della Rai sarebbe falsare distorcere la funzione fondamentale della RAI che è quella di a vere l'immagine nuda
Sopra la quale rivestire la della sua linea editoriale dei suoi contenuti questo è il punto stiamo attenti quindi non solo l'azienda venne noi tutti la conosciamo perché la ricicliamo noi perché la la recidiva la Fininvest e perché la reciterà Telemontecarlo ma se non la recita la Simo noi
Attraverso il satellite in via diretta che arriva in quattro alberghi in quattro comunità la vedrebbero sì e no dieci mila persone in Italia ecco perché ecco i luoghi comuni che spesso si scaraventa hanno sulla RAI e contro la RAI sono anche il portato di una scarsa conoscenza di come stanno le cose questa era nostra RAI noi speriamo come diceva
Un minuto fa Vespa che la riforma noi intanto abbiamo fatto e abbiamo finito l'autoriforma speriamo che la riforma della riforma
Non le crede condizioni per le quali non possano gareggiare con successo come ha gareggiato con successo finora nella competizioni civile con le altre televisioni italiane e straniere grazie
Io vi invito a a riflettere su più punti centrali dell'intervento di Pasquarelli sia quello dell'approvvigionamento finanziario della RAI
Sia quello dei valori che hanno portato certe reti e certe testate a prevalere in condizioni di mercato interno ed esterno molto difficile
Ecco stiamo attenti il giocatore molto delicato stiano attenti a migliorarlo senza romperlo onorevole Borrello la conclusione
Il mio compito è difficile
Difficile in primo luogo perché come ricordava letta ci siamo sottoposti a uno sforzo di attenzione particolarmente intenso
Ma è difficile anche perché la materia estremamente Wasted sulla citazione sono state molte
Probabilmente dell'utero le aspettative di letta
Limitando il mio discorso al tema
Della seconda riforma della RAI tutti ne abbiamo parlato ne parla anche il presidente della RAI
I modi di intendere questa riforma sono spesso divergenti ma almeno in casa nostra mi sembra di poter cogliere che non c'è una grossa divergenza discutiamo con possibilità di trovare delle intese
Abbastanza
Basta
A me è capitato durante il recente dibattito parlamentare sul messaggio del presidente della Repubblica
Di intervenire e l'ho voluto fare per dire che la riforma istituzionale
Tra le riforme istituzionali deve entrare a mio giudizio anche quella vera anzi che la riforma della RAI deve
Forse precedere le altre riforme
Qualcuno ha storto il naso e la bocca qualche giurista ma io credo che la comunicazione sia ormai il presupposto dell'esercizio democratico di ogni potere
Un informazione faziosa parziale o anche soltanto scorretta rende impossibile inquinando la un'autentica vita democratica
Sarebbe come se le regole delle partite di calcio buttassero
A capriccio di domenica in domenica oppure se in certi casi in certi casi anche l'arbitro scendesse in campo pessime per salvare per dare calci al pallone
Nell'affermare che quella della RAI deve essere considerata una riforma istituzionale prioritaria intendevo sottolineare che il sistema informativo nel suo complesso
Ma specie la sua componente pubblica a funzioni arbitrali
E ogni sua deviazioni Roma provetta professionalità si ripercuote negativamente nella vita del Paese e in particolare sul buon funzionamento del sistema politico
L'obiezione è prevedibile
è che il sistema politico stesso a strumentalizzare il sistema informativo permetteva al servizio dei suoi fini particolari
A mio giudizio è forse più corretto dire che c'è una interazione tra sistemi informativi voi sistema politico ci sono cordoni ombelicali che legano spesso l'uno all'altro con conseguenze deleterie e il dare il prendere è reciproco
Da qui la necessità di porre mano a una riforma del servizio pubblico tiene cita questi cordoni ombelicali una riforma vera che si serve se si realizza
Influenzerà positivamente anche le componenti private del sistema televisione radio stampa
Però qui dobbiamo porci una domanda pregiudiziale
Che è la premessa e il fondamento di una seconda riforma della RAI riteniamo che il servizio pubblico abbia una funzione particolare da svolge nel Paese abbia una sua particolare specificità che lo distingua dall'emittenza privata
Se la risposta a questa domanda è affermativa affermativa dobbiamo individuare che cosa nel campo della televisione della radio distingue il pubblico dal privato
E farsi con la che con la prossima riforma
L'azienda RAI si dia vedremo poi come un'organizzazione e procedure tali da metterla in condizione di perseguire
I suoi fini e di garantire all'utenza prodotti tipici di un servizio pubblico
Quel che è certo è che non si può a questo punto da una parte vuole che il servizio pubblico e dall'altra che i suoi operatori si comportino come si comporterebbero sia operassero in un contesto aziendale privato
Soltanto se si ritiene che il servizio pubblico e quindi i suoi operatori debbono perseguire fini specifici e svolge una funzione particolare si pone l'esigenza di una seconda riforma
Altrimenti a mio giudizio questa seconda riforma e molto discutibile
Che ha già risposto positivamente la domanda osservo intanto sul servizio pubblico sono gli utenti che rivendicano il diritto di essere informati con imparzialità con completezza con correttezza
Che reclamano nome una programmazione qualunque ma una programmazione degna di un servizio pubblico
Che non vogliono la la lottizzazione
Da loro sale perciò questa volta la richiesta di una riforma che offra tutte quelle garanzie che oggi appaiono necessarie
Dico oggi perché la riforma del settantacinque ha già in parte soddisfatto certe esigenze degli utenti che cosa si voleva in definitiva nel settantacinque
Si voleva che la RAI non fosse uno strumento dell'esecutivo che data la situazione di monopolio in cui erano si articolasse al suo interno in modo tale da riprodurre in qualche modo l'articolazione del Paese
La riforma del settantacinque soddisfo bene o male tali esigenze soprattutto quelle esigenze di sostanziale pluralismo che altrimenti non avrebbe potuto essere soddisfatta
Ma presto quella soluzione apparsa superata vecchia
Insoddisfacente per due ragioni soprattutto
Perché nel frattempo con la nascita dell'emittenza privata anche se si trattò di una nascita illegittima la situazione di monopolio era cessata
E perché seconda ragione si comprese presto che la lottizzazione contraddice la funzione pubblica di un servizio di qualunque servizio
Si comprese che la verità non può essere scomposta in parti che il vero pluralismo non è frazionamento ma sforzo professionale di dare conto dell'intera realtà
La lottizzazione da una parte e una male intesa competizione col privato dall'altra hanno preso servizio pubblico agli occhi degli utenti
Dobbiamo riconoscerlo talvolta poco servizio e talvolta poco pubblico
Facendogli perdere una buona dose di quella credibilità che lo deve contraddistinguere e compromettendo in parte quella funzione che lo deve rendere necessario e lo legittima
Sia chiaro che non è facile disegnare la funzione di un vero servizio pubblico in un sistema misto come il nostro creare gli organi adatti
I problemi li conosciamo si tratta di coniugare al meglio l'autonomia professionale dei suoi operatori con i fini pubblici che loro si impongono si tratta di stabilire come il servizio pubblico possa stare nel mercato se senza tradire la sua natura che non è e non deve essere commerciale si tratta di elaborare una cultura del servizio pubblico nel Campo dell'intrattenimento e dei programmi che finora si è imposta soprattutto o ci si è interrogati soprattutto a proposito dell'informazione
Ma questo deve essere la seconda riforma della RAI se si vuole compiere un passo avanti se si vuole arrestare quel processo lento ma fatale di degrado della funzione pubblica che fa nascere in alcuni la tentazione di reclamare la privatizzazione della RAI
I modi della riforma possono essere se non tanti DiVersi e questione di studiarli seriamente dico un fronte d'armi e di discuterli per aggregare il più largo consenso che deve essere alla base di una vera riforma
Ma i punti fondamentali della riforma mi sembra possono essere sette otto e li sintetizzo brevissimamente il primo quasi pregiudiziale ed è stato ricordato ampiamente e quello che la RAI debba poter contare su risorse certe non sottoposte annualmente a decisioni politiche
In modo che cessi un condizionamento esplicitò Tacito da cui poi derivano gli altri condizionamenti il secondo punto è che è che i suoi vertici e siano nominati non da un organo politico
Ma sì o nominati con criteri e procedure riconducibili a parametri di autentica professionalità
Il terzo punto è che la linea editoriale del servizio pubblico sia unitaria
E che gli organi che debbono vigilare dall'interno sulla sua attuazione siano anch'essi unitario il quarto punto è che l'articolazione delle rette del testate risponda a criteri esclusivamente professionale e non prefiguri ripartizione partitiche o furbe zebratura
Poi secondo il quarto un quinto e un sesto punto che riguarda la commissione di vigilanza e le funzioni e di Indirizzo e di vigilanza del sistema
Qui voglio dire parole molto semplici e chiare
è stata la Commissione di vigilanza appena prima a porre con forza l'esigenza di una sua riforma
E queste esigenze viene riproposta in tutte le occasioni possibili la commissione di vigilanza non può più essere la riproduzione in sedicesimo degli equilibri parlamentari venti deputati e venti senatori mandati in commissione di vigilanza per rappresentare le posizioni di parte la proposta della
Cosa che è che la Commissione di vigilanza si riduca a un numero di sette otto nove membri deputate a questa funzione direttamente terrà svolge una funzione di interesse generale
La distinzione può apparire secondaria e sottile in realtà è una distinzione fondamentale che muta la natura e le funzioni della Commissione di vigilanza
La quale commissione di vigilanza dovrebbe poi invece avere soltanto un potere di indirizzo e a mio giudizio sull'intero sistema radiotelevisivo per alcune questioni in fondo demandando invece alla garante attraverso anche organismi consultivi collegiale una funzione di vigilanza con fu competenze specifiche anche ritengo per quanto riguarda l'attuazione dei compiti del servizio pubblico
Ultime ultimi motivi possibile o punti della riforma di una possibile riforma la regola della concorso o di criteri oggettivi per l'ingresso Imera come regola base per riportare in primo piano il requisito della professionalità come elemento fondante della
Della
E caratterizzante della modo di esse del servizio pubblico radiotelevisivo ultimo punto una revisione e completamento della cosiddetta legge Mammì
Per renderla coerente con questa riforma del servizio pubblico per rendere più effettivo il pluralismo delle voci nel Paese
Al dottor Letta sempre così brillante databile nel difendere giustamente la parte che rappresenta faccio notare che ha proposto dei numeri che è indicato una cose il pluralismo è una cosa il desiderio di pluralismo
Ai numeri delle domande presentate domande di concessione fa riscontro una realtà che per quanto riguarda le risorse cita dei dati molto semplici
Il più del novantacinque per cento delle riforme sorse nel settore privato sono concentrati nelle mani della Fininvest Fininvest e RAI
Concentrano in sé oltre il novanta per cento delle risorse dell'intero sistema al livello delle emittenti locali sabato circa il cinque per cento delle risorse questi sono i dati di una legge
Non di una legge non è il portato di una legge ma sono i dati che ci permettono anche di valutare l'adeguatezza o meno di una legge Mammì che va rispettato indubbiamente quale legge dello Stato e che è finalmente il primo punto di riferimento
Per un sistema che regga nel suo complesso nel nostro Paese ma che va
Che non è un qualcosa di intangibile anche perché l'osservazione che io faccio a questo proposito
è che
Quello a cui dobbiamo tendere il disegnare un sistema armonico che abbia come punto di riferimento il cittadino in quanto tale
E tenuto presente che il cittadino il destinatario delle trasmissioni e che l'intero sistema radiotelevisivo qualunque sia la natura
Dell'emittente pubblico-privato a tutto ma medesima rilevanza pubblica essendo lo stesso cittadino davanti al televisore
Sia nel momento in cui si sintonizza con i programmi della RAI sia nel momento in cui si sintonizza con le emissione della Fininvest allora questo è l'obiettivo della armonizzazione sua Complesso
E la critica che viene fatta persistente mente non per amore
Di polemiche passate ma per richiamare l'attenzione nostra uno sforzo di riflessione più maturo
è la critica ad una legge che per forza di cose ha dovuto limitarsi a prendere atto della situazione che si è verificata sul campo rinunciando all'ambizione di disegnare
Come espressione come il Parlamento da parte del Parlamento espressivo della collettività di disegnare un sistema che poggia asse su principi che avesse una loro intrinseca validità e questo soggiacere al dato di fatto che ha reso e criticabile per molti di noi la legge Mammì e bisognosa di un aggiustamento abbastanza profondo mi viene fatto e mi avvio alla conclusione qualche volta di fare riferimento delle vicende più vaste
A cui spesso in questi tempi noi in sede politica ci richiamiamo
Parliamo spesso della necessità di riforme istituzionali
Diciamo che
Anche il sistema
Elettorale per molti di noi ha bisogno di profonde modificazioni
Il sistema
Attuale basato sulla proporzionalità
Ha come corollario la necessità di governi di coalizione i governi di coalizione hanno dei prezzi da pagare che sono spesso rilevantissimi
Si può verificare il caso che una forza politica punti molte delle sue energie prima del fare in modo che è una legge non passi poi punti tutte le sue energie nel fare in modo che la legge i pass con quelle determinate caratteristiche
Questo è consentito purtroppo da un male inteso uso degli strumenti consentiti dalla necessità di formare governi di coalizione nel caso specifico potremmo anche fare riferimento alle vicende radiotelevisiva
La sentenza della Corte costituzionale ha stabilito più di dieci anni quindici anni fa la liceità delle televisioni private nell'ambito locale
Tutti i tentativi dei governi con ministri democristiani
Tendenti a disciplinare la materia partendo dall'ambito locale sono stati sistematicamente bloccati come condizione per fare per mantenere un quadro politico per mantenere in vita un governo
Quando sul campo si è determinata una certa situazione
E dall'emittenza locale si è passati all'emittenza nazionale con questa concentrazione che che è sotto gli occhi di tutti a quel punto non Sonetti si doveva fare ma si dovrà fare con quei requisiti
Requisiti imposti per iscritto nella formazione dei due ultimi governi
Ecco questa è la storia che a mio giudizio fa riflettere sulla necessità di porre mano con serietà e ponderatezza ad alcuni fondamentale revisione dei meccanismi che regolano stabilità politica e dall'altro lato anche alla rilevanza l'importanza politica oltre che economica del settore radiotelevisivo e quindi sulla rilevanza nel suo complesso dell'intera materia come materia che basilare per il funzionamento di una rinata Democrazia su questi temi più la Democrazia Cristiana discute più ci impegniamo più facciamo sforzi d'approfondimento più compiamo al nostro dovere di politici attenti un'ultima questione recentemente è stata
Diffusa
O si sono cominciati a conoscere i primi dati di una indagine
Su come viene recepita l'informazione regionale da parte della fatta dalla RAI
è un indagine a mio giudizio molto interessante
In cui emerge anche un vissuto
Un modo di essere
Della gente
E questa difficoltà di rapporto con lo Stato nazionale con i principi unificanti della del nostro Stato
In cui ci si identifica con il locale spesso in modo se molto semplificato
Ed emerge comunque una identificazione dei cittadini con le tematiche locali molto forte e una gratificazione un gradimento nel Complesso
Per le trasmissioni regionali da parte della RAI
Ecco io credo che questo
Della informazione locale
Di una informazione che sia attenta alle specificità locali ma nello stesso tempo anche avvertita della necessità di affrontarle sulla base di valori unificanti
Per il nostro sviluppo
Civile culturale ecco credo che sia una nuova frontiera che si apre in modo molto utile
Per la il servizio pubblico radiotelevisivo
La mia opinione è che Laraia svolto in questo Paese una importantissima funzione
La nostra televisione è nata come televisione pubblica le impronte la nostra televisione è stata data dalla RAI le televisioni europee sono nate come televisione pubblica e sarebbe un grave errore
Se noi ci incammina Simo verso una semplicistica privatizzazione una americanizzazione senza le garanzie e l'agilità di quel Paese
Quindi anch'io sto attento a che le cose la RAI sia un ruolo portante siano Collodi ficcante lo sviluppo democratico del nostro Paese e anch'io sono avvertito di alcune questioni qui richiamate
Cerco anch'io lo dico e qui lo devo dire perché sono in una sede di partito
Che la prima rete
Tanto per semplificare il discorso mettendola prima che il TG uno
O comunque dove la democrazia cristiana nostra parte politica culturale ha avuto più peso è quella che ha vinto una competizione
Ma l'ha vinta proprio come è stato detto
Perché non ci siamo tanto
Incattiviti sulle quote o sulle percentuali
Ma abbiamo vinto quando siamo stati capaci di diffondere una idea di comunicazione una idea di servizio pubblico
Qui abbiamo vinto la partita quando siamo partiti dai fatti dalle cose rispettando le prenda un servizio ai cittadini mentre altri erano o salottieri faceva un discorso per iniziati oppure erano ideologicamente precostituiti e la gente avvertiva che c'è un messaggio già preconfezionata
Ecco io credo che queste la nostra ricchezza che l'abbiamo il dovere di andare avanti la seconda riforma della RAI secondo me se sarà fatta con questo spirito sarà ancora un servizio che la democrazia cristiana potrà rendere al Paese
Qui per questa riflessione finale che a noi della bottega fra particolarmente piacere
Io non dico altro son tre ore che avete la pazienza di ascoltarci credo che il prossimo appuntamento possa essere della Conferenza sulla riforma del prossimo gennaio perché mi pare che una cosa è venuta chiara e cioè che se bisogna riformare la RAI bisogna pensarci bene grazie e buona serata