Una strategia per l'Italia

Benvenuti a questo incontro particolarmente affollato sul tema una strategia per l'Italia
Innanzitutto dovere milioni padrone di casa di dare il benvenuto il saluto a tutti voi in particolar modo ai signori ed eventi relatori a tutte le autorità religiose civili militari e tutti gli amici che sono affezionati a questi incontri ci rendiamo sempre più conto che bisognerà allargare le mura del palazzo provvedere forse mai a demolirla in modo da ampliare le c'è uno stressante riempite quindi vuol dire che il tema è di particolare interesse forse il tempo è particolarmente proficuo
E i relatori sono appetibile quindi questo è una buona perderemo pro un buon condimento
Mi corre l'obbligo soprattutto per di i nuovi perché già coloro che sono venuto più volte conoscono questo palazzo però due parole consentiti per questo palazzo del Cinquecento opera De Giacomo Della Porta
Nel il terminata la parte interna nel settecento dal fuga
è un palazzo che è stato sempre abitato da famiglie nobili dalle famiglia Maffei Marescotti dagli Lodovisi dei Ruspoli degli Acciaioli eccetera c'è stato un susseguirsi di famiglie e il palazzo poiché è stato sempre più ampliato non è stato mai completato nel quadrato che doveva essere come era stato progettato per cui rimane originale solo una parte Aelle lungo la via dei Cestari lungo la via della Pigna
Nel mille ottocento questo palazzo ospitava la banca del Stato del Vaticano stato pontificio e nel mille ottocento settanta con le leggi eversive fu incamerato dallo Stato e divenne la banca romana
Quella banca romana di cui tutti conoscono la storia il fallimento Nerval carovana alla fine dell'Ottocento il palazzo vedete che anche allora fallirono le banche non è una novità
Il palazzo fu completamente abbandonato nel mille novecentocinque Pio decimo l'allora del patriarca di Venezia Giuseppe Sarto divenuto il Papa nel novecentotré nel non mille novecentocinque acquista questo apparato per farne la Curia nella sua diocesi cioè il vicariato dove aveva sede il vicario del Papa con tutti gli uffici del vicariato quindi la della Curia della Diocesi di Roma
Negli anni fino agli anni cinquanta
Passaggio diciamolo nel ventinove come idea Patti lateranensi questo palazzo
Che elencato nell'accordo tra la la Chiesa e lo Stato come zona extraterritoriale tra qui dieci palazzi di categorie uno quindi qui zona dello Stato Vaticano e negli anni cinquanta un altro patriarca di Venezia Roncalli divenuto papa col nome di giovani il giovane vigile si poteva si sposta gli uffici del gran parte degli uffici del precariato di Roma da questo palazzo
Prima a lei alla Palazzo delle Congregazioni in viale Trastevere e poi definitivamente nel Palazzo lateranense a San Giovanni in laterano
Dove lui aveva preparato anche un suo appartamento che pensava di di fare anche come vescovo di Roma sei mesi di e sei mesi in Vaticano
Non fu mai realizzato questo sogno perché il pontificato fu breve e qui rimasero diversi uffici del qui c'è l'Opera romana pellegrinaggi c'è l'unità simile affidare la FISM la San Vincenzo la famiglia cioè una serie di uffici e noi ci auguriamo che queste sale che hanno ospitato per anni tutti gli eventi della Diocesi di Roma possono essere sempre a disposizione utile per questi avvenimenti in questi eventi che era suggellata idea
Organizza grazie
Signore e signori gentili ospiti a tutti voi il mio più cordiale benvenuto sentito ringraziamento per la partecipazione di questa sera
In particolare ringrazio il relatore il sottosegretario alla presidenza del Consiglio l'onorevole Giancarlo Giorgetti
Il segretario generale della Conferenza episcopale italiana monsignore Stefano Russo
Il direttore di Limes Lucio Caracciolo e come sempre monsignor Liberio Andreatta per la ospitalità e per la collaborazione e tutte le numerose autorità presenti qui questa sera
Che cos'è una strategia una strategia e un piano dazione a lungo termine utilizzato per impostare coordinare delle azioni finalizzate al raggiungimento di scopi e obiettivi predeterminati
Il primo trattato di strategia è stato scritto lo sapete sin dal quinto secolo avanti Cristo da un generale filosofo cinese ed è intitolato L'arte della guerra
La visione strategica si differenzia dalla tattica
La quale è finalizzata sono alla pianificazione ottimale di di un'azione tenendo conto dei vincoli
Contingenti e pratici
Mi militarmente la tattica consiste nel decidere come combattere una battaglia la strategia invece consiste nel capire se questa battaglia va combattuta oppure no
Cambiare una tattica durante le operazioni
E generalmente possibile
E anzi in alcuni casi vantaggioso per adeguarsi a una nuova situazione cambiare invece una strategia e quasi sempre complicato e costoso perché richiede una riorganizzazione profonda
C'è il rischio di dover abbandonare o cambiare degli strumenti e degli organigrammi Cindy utilizzati
Lo scopo della strategia di un Paese dovrebbe essere quello di migliorare la prosperità e la qualità della vita dei suoi abitanti
E questo si può ottenere solo investendo in competitività e produttività
Purtroppo nell'ultimo rapporto World Economic Forum
L'Italia nel due mila e diciotto è risultata solo al trentunesimo posto per quanto riguarda la competitività come sistema Paese
Penalizzata soprattutto dalla scarsa efficienza delle sue istituzioni
Dalla qualità del capitale umano dalla rigidità del mercato del lavoro
Ma la competitività
è un elemento importante
Perché consente
Di produrre le risorse che servono per gli investimenti
Consente di avere lo standard di vita più elevato
E anche di impostare delle maggiori azioni di supporto sociale
Ormai è sotto gli occhi di tutti la quarta rivoluzione industriale è arrivata cambiando radicalmente il modo in cui le persone vivono lavorano e interagiscono tra di loro
Creando inevitabilmente delle tensioni sociali economiche ambientali
Il capitale umano è diventato più importante così come altri fattori l'innovazione la flessibilità la resilienza
Noi di INFOR Elea crediamo che per l'Italia abbandonando un po'le tattiche fine a se stesse vada costruita una strategia di lungo termine
Mirata a un recupero di competitività e di credibilità internazionale
E che questo non sia in contrasto ma rappresenti un presupposto imprescindibile per il perseguimento di uno sviluppo sostenibile e inclusivo a favore di tutti
Grazie
Grazie ed entriamo nel vivo quando sei anni fa tredici marzo mercoledì come oggi serata uggiosa a quest'ora
Il cardinale protodiacono disse dal balcone centrale della basilica di San Pietro Giorgio un Marion
Io corsi subito prima che dicesse il cognome a quel binomio a quel doppio nome che ho pronunciato dieci anni prima un tavolo come questo quando ho introdotto il cardinale Bergoglio all'Argentina
Nel due mila e tre a Buenos Aires chiedendogli in quell'Italia rovesciata in quell'Italia agli antipodi che all'Argentina il Cono Sur la metà sono italiani che parlano spagnolo chiedendogli qual Buena ovile qual buon vento può soffiare potrebbe soffiare
Nelle vele della chiesa del terzo millennio da questo cono sud
Del mondo senza immaginare che dieci anni dopo il Buena irrigue Rosai che sarebbe portato lui
In prima persona ma la coincidenza che io trovo più intrigante questa sera è che non solo la chiesa ha scelto un malese incerto come in marzo
Per entrare o nuova fase anche l'Italia cinque anni dopo il quattro marzo del due mila diciotto e come si ci fosse un fumetto carsico sotterraneo che poi fa convergere Italia e Vaticano ai passaggi alle svolte cruciali delle rispettive storie vorrei dire io non lo so se si può aggettivare politicamente un mese dell'anno però se per definizione c'è un mese che simpaticamente ma anche verosimilmente possiamo definire populista il mese di marzo perché il mese di marzo ti allunga la primavera voti da solo il miraggio vattene dall'assaggio te la fa toccare con mano e poi all'improvviso dalla porta Vievola fratelli freddo come sta succedendo
In questi giorni a un'altalena termica ma anche a un'altalena politica ad abbassamenti di temperatura
E di rialzi improvvisi e tutti in piedi
Come vestirmi
Nelle uscite pubbliche
Perché a marzo tutti abbiamo voglia di scoprirsi un po'e nei discorsi pubblici mi posso scoprire
Oppure siccome marzo debbo rimanere abbottonato perché non ci giriamo intorno siamo così tanti questa sera autorevoli a questo evento in overbooking sold out e mi scuso per coloro che stavano scomodi
Sono rimaste in piedi che tutti ci aspettiamo sei due relatori di capire saranno abbottonati oppure si scopriranno un poco mettiamola così
Se queste stasera sono delle prove tecniche
Di trasmissione
Mai un vescovo è risultato così idoneo all'occasione
Perché il nuovo segretario generale dal ventotto settembre della Conferenza Episcopale Italiana un signore Stefano Russo
è un perito delle telecomunicazioni sito tecnico
Di Ascoli Piceno ministro Bussetti buonasera lei con il ministro Fraccaro quando poi si dice non è vero che i vescovi che la gerarchia non promuove la scuola pubblica è un perito tecnico e poi dopo architetto laureato in architettura
Alla università di pescare perché era poco la architettura perché Lucio Caracciolo e poi ovviamente alla lateranense qui c'è un ex rettore della lateranense
In teologia perché poco l'architettura e la teologia perché per spiegare l'unità d'Italia in questo volume Lucio Caracciolo
Evoca la categoria del miracolo dice non si spiega il geopolitico il pragmatico l'uomo della Realpolitik evoca il miracolo non si spiega quel biennio mille ottocentocinquantanove mille novecentosessantuno fuori dalla categoria
Del miracolo che mette insieme dell'architettura che mette insieme elementi e stili apparentemente in componibili Stati e staterelli scrive Caracciolo che poi ti danno la fascinazione di un insieme che appare ed è realmente unitario
Contraddicendo
Le apparenze Caracciolo spiega questo succede quando la reazione
Viene prima dello Stato e Ida un'anima come accaduto nella storia d'Italia lo precede lo trascende al tempo stesso però aggiunge Caracciolo
Non possiamo dare per scontata L'Unità d Italia e sembra che su questa tesi preoccupata
La Conferenza Episcopale Italiana nelle dichiarazioni autorevolissime di presunti gli vada appresso parlando del rischio di un cioè azionismo insomma monsignor Russo se oggi ritornassero Raffaele Cadorna per mancanza del Real mercanzia carriera
Il capo degli zuavi pontifici il venti settembre del mille ottocento settanta non si ritroverebbero perché sembra che la segnaletica Porta Pia si si è invertita
La Chiesa che allora non voleva che entrassero i ministeri oggi si oppone direzione ripreso di duramente all'uscita non solo dei ministeri manca delle competenze
Delle competenze di governo delle funzioni strategica unitaria che escano e da Roma
Allora io chiederò alle gli adesso
Dandole la parola sì questa è una divaricazione strategica poi sentiremo l'onorevole Giorgetti
Oppure in questa Italia che va da Carlo Magno attraverso mille duecento anni ai rosari in pugno che va da Benedetto Croce del non possiamo non dirci cristiani
Alle croci benedette che va dai massoni a Mussolini che va dalle camicie rosse garibaldine alle falci e martelli e togliattiana né non la gli annali ci raccontano
Dimesse e compromessi onesti che poi vengono trovati tra generose concessioni e laiche o religiose consacrazioni un signor Russo
Grazie questa sera la presenza di così numerose autorità mi obbliga a un comune saluto che nelle intenzioni vuole comunque essere cordiale il sincero grazie per l'invito
Grazie a quanti hanno promosso e organizzato l'incontro
Mentre il prestigio e la legittimazione delle istituzioni dei partiti della politica della democrazia precipita verso lo zero assoluto
E all'estero riecheggiano i luoghi comuni sull'Italietta
è facile cedere all'autodenigrazione allo sconforto
Facile ma pericoloso
In questi frangenti si impone invece una fredda analisi delle ragioni di un declino e delle prospettive che si aprono per il nostro futuro di italiani e di europei
Perché noi crediamo che nonostante le apparenze l'Italia abbia ancora un ruolo importante e specifico da svolgere
Avrà senz'altro riconosciute in questa citazione dottor Caracciolo le parole con cui lei presentare il primo numero di Limes
Era il mille novecentonovantatré sono parole che questa sera faccio mie perché esprimono appieno lo spirito con il quale intendo contribuire alla riflessione sull'interesse nazionale del Paese
O per dirla con il titolo del numero di eterno di rimessa su una strategia per l'Italia
Non nascondo che sarei tentato di usare quell'editoriale di oltre venticinque anni fa come griglia di lettura delle duecentoventi cinquanta pagine degli messe che abbiamo tra le mani
Mi sia consentito perlomeno di recuperarne a mo'di introduzione qualche spunto significativo per qualità di analisi come per attualità
Non mi riferisco soltanto alla sottolineatura dove si spiega che se l'Italia
Durante la guerra fredda ha potuto evitare di ridursi a Bulgaria della NATO essenzialmente lo deve oltre che al suo partito comunista
Soprattutto alla Chiesa di Roma il cui magistero si diffonde attraverso e oltre le nazioni su scala planetaria
Penso in realtà alla preoccupazione espressa sul finire della Prima Repubblica per quello che lei definiva irride starsi delimito grafiche etniche localistiche o financo dei nazionalismi ipertrofici e bellicosi
Preoccupazione giustificata dal non poter attingere a una tradizione democratica profonda e condivisa
Che le faceva parlare di una nazione largamente incompiuta
Del resto avvertiamo con chiarezza che senza cultura della nazione non è possibile incardinare il valore della cittadinanza tanto meno dello Stato
Sul fronte economico commerciali
La mancanza nelle stesse istituzioni di una cultura nazionale ha ritardato le sinergie utili a strutturare quel sistema paese di cui necessitiamo per affrontare la concorrenza internazionale
Lo sfondo di cui all'inizio degli anni Novanta
Era reso particolarmente fosco dalla prima guerra europea dopo il mille novecentoquarantacinque la guerra che portò alla disgregazione della Jugoslavia
E a cui quel primo numero di Limes sarà dedicato Guerra combattuta a un centinaio di chilometri dalle nostre frontiere più vicino ancora e sempre sul versante dei Balcani l'emergenza albanese e il conseguente flusso di immigrati ci riproponevano la nostra responsabilità storica verso quel Paese
Al fronte del gran pare di quelle tragedie Limes osservava le rappresentazioni dell'Europa si frammentano e tendono a configgenti
La vecchia retorica europeista bocciata nell'illusione di unirci per giustapposizione economica e monetaria è sepolta per sempre
La nuova visione dell'Europa può scaturire solo dalla combinazione di progetti nazionali autonomi e convergenti
A distanza di venticinque anni abbiamo motivo di pensare che queste parole contengano un'indicazione di cammino altrettanto attuale impegnativa un'indicazione
A cui si ricollega questo bel volume di Limes sullo Stato italiano o meglio sulla necessità di costruire il nostro Stato su basi più moderne e sicure
Dico il nostro Stato perché sentirci italiani vale anche per noi preti e vescovi
Prima di esserne i pastori siamo figli di questo nostro popolo di questa nostra nazione che scrive oggi Caracciolo
Espressione di una sostanza antropologica linguistica culturale dalle radici bimillenaria
Certo per molti versi come annota il direttore Italia si fece contro la Chiesa
Ma oggi e sono ancora parole sue
L'Italia potrebbe servirsi della chiesa quale trampolino verso il vasto mondo nel quale essa getta le sue reti per giocare una peculiare geopolitica non solo spirituale
Si tratta
Di una posizione che va in direzione contraria rispetta la diffusa percezione della chiesa e di una sua presenza nella società italiana
A riguardo sono grato Piero scriva Azzi per la sottolineatura che la Chiesa più che un vincolo
So è uno svincolo
Un accesso preferenziale l'autostrada della mondanità
Una risorsa disponibile in casa
Aggiungo
Che a tale risorsa si può attingere con fiducia e la consapevolezza che come Chiesa non perseguiamo né privilegi di bottega né ambizioni militari con cui sostituirci alla responsabilità delle istituzioni politiche
Se a volte ci troviamo a svolgere determinati compiti è piuttosto per spirito di supplenza e non per mancanza di rispetto per la laicità dello Stato
Nei confronti del quale esprimiamo la nostra piena collaborazione a sostegno dei diritti fondamentali dell'uomo e della costruzione del bene comune
La necessità di ristrutturare il nostro Stato non è determinata da solo dalla geopolitica il senso di patria è come l'amore di Segni
Indispensabile per sopravvivere
Più si crede a una patria
Meno si può essere egoisti
Ho sempre pensato che la dignità di uno Stato si misuri sulla qualità e sulla grandezza di coloro che lo governa no e che rispondono non solo a chi li ha eletti ma all'intera nazione passa infatti dalla distinzione tra interessi politici interessi nazionali la solidità di uno Stato di diritto giusto e sano
Stato che è il frutto di una storia
Una storiella quali cattolici hanno saputo prestare i grandi uomini
Molti martiri della democrazia e della libertà
Alla parabola tracciata dall'immensa che verrà Cavour a Badoglio non esito raggiungervi la dote assicurata dalla Chiesa anche attraverso decenni di travaglio interno
Chiesa che per prima intuiva l'esito tragico di una geopolitica che avrebbe condotto solo alla guerra Chiesa che è riuscita a porsi come elemento di pacificazione nei tumultuosi anni che vanno dal mille duecentoquarantatré al quarantacinque
Chiesa che è stata partecipi della ricostruzione
Penso al ruolo del cattolicesimo democratico e di De Gasperi penso al cammino percorso dalla coscienza cattolica per difendere la democrazia da ogni bestemmia rossa o nera che fosse democrazia e Costituzione sono ancora le guide del cattolicesimo politico nazionale
Vale la pena di ribadirlo in questi tempi in cui la storia rischia di venire estromessa perfino nei curriculum scolastici
Questa storia resta invece cifre impegnativa anche nel ricordare al Paese la sua vocazione e missione
Legata alla nostra collocazione geofisica
Una collocazione che ci vede innanzitutto in quell'Oropa dalla cui costruzione la Chiesa è artefice da oltre due millenni con il suo contributo di spiritualità e cultura di arte e dottrina sociale
Il sogno di cattolici che hanno fatto grande il nostro Paese
Era quello di una comunità di popoli democraticamente rappresentati in un governo sovranazionale sempre più efficace e degno di una storia culturale religiosa e civile straordinaria
Per questo
Se oggi l'Europa è sentita come distante e autoreferenziali
Fino al punto da far parlare di una decomposizione nella famiglia comunitaria
Dobbiamo ancor più cogliere l'opportunità che c'è offerta dalle elezioni del prossimo maggio per rilanciare un progetto europeo che nella sua identità comune solidale rispetti il principio di sussidiarietà
Di quel Progetto Europeo è parte integrante del Mediterraneo
Del resto sarebbe ben grave fermarsi a un'unanimità dei popoli europei incentrata cito Limes
Solo nella necessità di tenere a distanza caos l'ampia temendo di essere investiti da ingestibili migrazioni di massa e dal flusso cori flusso di jihadisti provenienti dei territori di guerra per il nostro Paese
Da una parte davvero decisivo assumere un profilo visibile nell'area mediterranea non per esercitarli impossibile primazia ma per spingere i nordici a collaborare nella sua stabilizzazione
Dall'altra sul fronte interno
Stiamo attenti a non criminalizzare i migranti
Non serve a nessuno costruite nemico alimentando xenofobia e razzismo invece di fare la nostra parte in favore di questi fratelli
Penso all'impegno per sostenere le vie dell'immigrazione legale ai protocolli legate ai corridori umanitari come pure iniziativi quale liberi di partire liberi di restare fino alle migliaia di progetti di aiuto allo sviluppo realizzati nei Paesi più poveri
Sono iniziative di decine di milioni di euro sostenuti dalla Chiesa italiana grazie ai fondi otto per mille
Sul fronte dell'accoglienza e dell'integrazioni siamo in prima linea forti dell'esperienza evangelica del magistero pontificio e di una tradizione consolidata
è una prospettiva inclusiva
Che dovremmo assumere come Paese anche davanti al declino demografico e all'invecchiamento della popolazione che come nota Caracciolo ne stabilizza quel poco di welfare da quello stato tra i quote rinunciabili della propria legittimazione a questo riguardo mi limito a rimandare la metà foresta essa in queste pagine da Massimo Livi Livi Bacci
La popolazione italiana è sdraiata sul condotta come un sottomarino che
Persa la spinta propulsiva
è privo dell'Energia per tornare ad emergere
Il numero di Limes
Ricco di molte altre analisi condivisibile preziose accenno semplicemente le questioni delle autonomie regionali
Che non può risolversi se non ha perso di erodere la radice della nazione nel festival dei particolarismi nel frazionamento o nel separatismo
Cosa resterebbe dello Stato se il Paese si muovesse secondo una cittadinanza differenziate diseguale
Come Chiesa siamo sia a favore dell'autonomia ma all'interno di un quarto di condizioni che impediscano di trasformarla in un grimaldello con cui scardinare la casa comune
Più in generale abbiamo bisogno di abbandonare il clima di eterna campagna elettorale dove l'obiettivo più che il bene comune sembra essere la delegittimazione dell'altro
Abbiamo bisogno di tornare a programmare progettare con sguardo lungimirante
Se non vogliamo rassegnarci a vivere il paradosso di un Paese cattoliche familista la cui retorica ufficiale trabocca di alloggi per la famiglia ma che all'atto pratico fra poco per sostenerla
Abbiamo bisogno di politiche capaci di riconoscere e sostenere quei luoghi che sanno offrire un orientamento educativo scuole parrocchie associazioni mondo del volontariato sono elementi costitutivi del capitale italiana
Abbiamo bisogno di non fermarci nemmeno ai dati preoccupanti relativi al fatturato dell'industria e dell'occupazione che ci vedono fanalino di coda e più generale rallentamento dell'economia mondiale al riguardo proprio le misure di politica ma monetari introdotte solo qualche giorno fa dalla Banca centrale europea
Si inseriscano a pieno titolo nella difesa dell'interesse nazionale sono parte della risposta di una strategia per l'Italia
Come chiesa cattolica solo per fare un esempio con gli oltre settecento cantieri aperti nel Paese anche qui grazie ai fondi otto per mille offriamo a migliaia di famiglie forme dignitosa e di lavoro e sviluppo
Lo Stato
Non si rinnova da soli ma insieme
Investendo con convinzione in prossimità in relazione autentiche
La Chiesa che vive in Italia fortemente radicata nel territorio
Non farà mancare il suo contributo e la consapevolezza che lavorare per l'unità nazionale significa impegnarsi a dare il solidità e credibilità alle istituzioni
La forza del sentimento nazionale
Positiva quando rinsalda la stabilità di uno Stato
Non può che fondarsi sulla discussione collettiva se gli interessi nazionali sono determinati da un grande dibattito pubblico
I cittadini definiscono trame che i loro rappresentanti gli orientamenti dello stato e le nazioni si nutrono di un processo sempre rinnovato di democratizzazione
Queste ultime sono le parole conclusive dell'editoriale del limes del mille novecentonovantatré
Sono il reciproco augurio e l'impegno condiviso con cui questa sera riprendiamo il cammino grazie
Grazie
Grazie eccellenza anche rimanere citato il gioco di parole vincolo svincolo quando Lucio Caracciolo
Mi ha chiesto un pezzo per cui sto volume di Limes io ero a un anniversario
Di matrimonio c'era anche lei c'era anche l'onorevole Giorgetti poi coincidenza del quattordici febbraio ospiti dell'ambasciatore Sebastiani novantesimo anniversario del matrimonio tra Stato e Chiesa dei patti lateranensi un po'la suggestione del giorno del luogo
Un però la confusione
Ho fatto finta di non capire e vincolo che mi chiedeva è diventato svincolo non foss'altro perché il Presidente del Consiglio aveva appena detto forse buttata là conosce alla danza ma al di là delle stesse intenzioni siamo cattolici una frase che agli occhi degli storici star ventunesimo secolo come il non possiamo non dirci cristiani stava nel mille novecentoquarantadue di Benedetto Croce
Al secolo delle ideologie quella frase evidenziava una priorità teoretica questa siamo cattolici una potenzialità geopolitica che cos'è
La Santa Sede l'universalità della Chiesa che è una globalizzazione ante litteram se non lo svincolo autostradale che abbiamo a portata di mano una via Della Seta per la quale non è necessario sottoscrivere memorandum ma solo fare un esercizio di memoria che cos'è il soft power
Della Chiesa che alla Chiesa il mondo intero invidia che cos'è il soft power se non una tab un'alta velocità a costo zero che buca il video arriva direttamente al nucleo
Dell'immaginario
Collettivo scrive in quell'editoriale del mille novecentonovantatré Lucio Caracciolo che ci sono solo due centri geopolitici sul pianeta capaci di pensare il mondo cioè di elaborare una visione attrattiva
E inclusiva e sono Washington
E la Santa Sede una fascinazioni insomma esiste la via della seta esiste la via della porpora lo dico apposta nel giorno in cui più che mai la porpora eh in ribasso
Da una Andora con la sentenza che arriva
Da Melbourne eppure proprio il momento in cui al ribasso questa chiesa crocifissa come Pietro a testa in giù non cessa di essere caput mundi e di attrarre
L'attenzione dell'opinione pubblica mondiale proprio mentre la Curia lì come in un cenacolo in quel sommerso nervoso sui castelli in ritiro sbattuta dal vento anziché celebrare festeggiare questo
Anniversario con questa capacità di attirare la attrazione del mondo che è il principio che ha ispirato questo foro questa Cernobbio cattoliche in riva al Tevere come è stata definita quando l'abbiamo inaugurata dodici anni fa e che mette periodicamente a confronto sui volumi di Limes personalità dello Stato e personalità delle istituzioni questa sera
Tocca all'uomo per definizione che ha nella sala macchine
Della nave Italia così viene definito l'ufficio del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che tieni raccordi con lo Stato profondo che questa sera rappresentato in questa sala ai massimi livelli lo Stato profondo nelle sue articolazioni dieci anni presidente della Commissione bilancio oggi poi alcuni anni vicepresidente della commissione Esteri sindaco anche di un paese di ottocento abitanti quindi le istituzioni
Comodo riconosce e in tutte le sue articolazioni e oggi sottosegretario alla presidenza del consiglio onorevole Giorgetti quando lei un anno fa
Da un mio collega un moderatore è stato invitato a presentare un libro sul Papa lei ha esordito cito testualmente le agenzie perché lavorare forte nei confronti del mio collega dicendo Dio maledetto
Perché un po'per la coincidenza della data perché erano cominciate le consultazioni e quindi sottrarsi per venire a presentare un libro è un po'per l'imbarazzo perché ovviamente si tendeva tendeva finiamo a presentare un libro sul Papa evidenziare
I distinguo eletti dire direzioni se così è questa sera in cui la data
E il tema coincidono perché siamo allora adesso sia allora vera dell'anniversario del sesto anniversario dell'elezione del Papa e parlare del padre obbligatorio sarà D'Alema ha detto due volte
Buonasera a tutti innanzitutto vi ringrazio
Per questo invito non so se sarò all'altezza la situazione
Io farò un intervento
Che traendo l'ispirazione
Qui mentre il contenuto il volume di Limes è una strategia per l'Italia
E quindi considerazione di carattere chiamiamoli così dice un politico politico quello che vorrei invitare tutti in particolare magari qualche giornalista che assiste a questo evento di interpretare quella che è una riflessione che la la mia riflessione sui temi
Diciamo così che travalicano l'attualità
E che quindi di non leggere contrapporre come spesso avviene
Alcuni passi del mio intervento che volutamente non evitano alcuni temi sensibile attualità come delle dichiarazioni politiche ma che vanno contestualizzate nell'ambito dal ragionamento complessivo che vorrei fare
C'era una volta bensì solido muro ed oltre sull'Oriente
Informa di un comunismo distinto in ogni suo essere dell'Occidente ed ai suoi valori
L'Unione Sovietica legittimava la NATO riuniva gli Stati Uniti e all'Europa per necessità logica prima che ideologica che la Cina era l'esemplificazione del dispotismo orientale
Distante utile incarnazione di quanto non eravamo
Erano dei sistemi di inettitudine economica pianificata con competizione militare severo da parte l'Unione Sovietica e già persa
Come aveva spiegato Rostov già nel mille novecentosessanta
Intanto l'Europa prosperava con economie diverse ma complementari come quelle italiana e tedesca comunque protette dei dazi beneficato ai deficit crescenti del dollaro e sotto l'ombrello militare americano
Trent'anni dopo
Viviamo in un mondo diverso
L'accumulazione forzata della Cina all'impulso del suo attivo l'indotto mutamenti profondi nelle economie occidentali
La fine del socialismo arabo l'emergere di una minaccia islamica globale hanno moltiplicato le fonti di stabilità
L'evoluzione della Russia dopo il crollo sovietico ha complicato relazioni europee non solo con l'Europa orientale
La vecchia agenda ne è stata sovvertito si è dimostrata per molti versi lire inservibile ma una nuova non è ancora stata costruita le accelerazioni volta impressionante degli eventi hanno complicato la sua ridefinizione
La fine del dispotismo nella sua forma malvista significato in poco più di un decennio ritorno della Cina le quote del commercio mondiale che occupava prima della rivoluzione industriale
Dei livelli insignificante gli anni settanta e la Cina liberando il mercato e forzando esportazioni in investimenti statali e di ventuno trappola intensa mondiale in grado di condizionare l'economia e la politica internazionale
La via della seta un progetto conclusivo dice non Monia mondiale perseguito da uno Stato in concorrenza con i valori di libertà dell'Occidente
Ma già il successo dell'economia della Cina e dell'Oriente ha messo in crisi l'industria dello incidente e soprattutto sottolineerei i modelli di relazioni sociali ormai meno efficace dell'Europa degli Stati Uniti
Quanto la Russia
Certo la frontiera l'Oriente dell'Oder si è spostata e Paesi Baltici all'Ucraina ma è divenuta purtroppo la fonte di instabilità
E non più di equilibrio tra potenze com'era
La barra di ferro non c'è più e nemmeno il socialismo attivo la Russia è tornata è stato campione dell'ortodossia soprattutto dei reazionari europei com'era stata nell'Ottocento fino al mille novecentodiciassette lo zarismo
E questo un aspetto non secondario del mutamento
La reazione agli eccessi della finanza globale ha spinto addestrative indotta dalla Cina ha sovvertito le relazioni sociali e consuete partizioni politiche in Europa
E ha rimosso paradossalmente una parte non piccola per l'opinione pubblica europea a sentimenti di complicità con la Russia di Putin
A torto o a ragione di indicata con la chiusura la stabilità e ritorno al passato
Quanto alla confusione globale indotta dalle guerre islamiche dal terrorismo come suole chiamarle anche per essere lecito il confronto al passato
Trent'anni fa già agonizzante socialismo arabo esperimento ancora più fallimentare di quello sovietico maoista
Ed è abbastanza significativo che proprio Silvia Iraq e Afghanistan ovvero gli Stati dove più potente deciso era stato il tentativo di ostacolare i meccanismi redistributivi socialisti siano divenuti poi l'epicentro dalla crisi presente
Fatto sta che il terrorismo islamico e la fine del socialismo Jesus detti socialiste ci regimi arabi aperto un fronte sud per l'Europa l'immigrazione sono sentite giusto o sbagliato che sia ormai informa di minaccia dalla maggioranza dell'opinione pubblica europea
La tradizione di tolleranza religiosa un principio che ha garantito dal Seicento la pace in Europa sta incrinando
Mi permetterei in uno di questi tre fronti l'Italia e al centro del guaio
E ciò appunto non per scelta ideologica e davvero ridicolo parlare di minaccia fascista in Italia o di distacco dalle sue classi dirigenti economiche politiche e legami con gli Stati Uniti
Ma certo il tema delle migrazioni quello dei porti della che la via della seta vorrebbe occupare e quella relazione più sentimentale che fattuale con la Russia di Putin occupano parte non secondaria dell'agenda italiana
Per l'urbanizzazione si sono intesi in Occidente in Cina due cose diverse
Per l'Occidente era una liberalizzazione interna ed estera che implica un sistema politico rinnovato
E più assimilabile alle forme della democrazia occidentale
Per la Cina era qualcosa di molto diverso e circoscritto soprattutto in un altro ordine mentale
E un'apertura al mercato dei mercati esteri nella quale lo Stato pilotava l'accumulazione del capitale che si garantiva un futuro
Le libertà personali i diritti di proprietà e quei dell'autore la tutela dei lavoratori via dicendo hanno significati molto diversi per noi che per il governo cinese la cui economia però cresce e malgrado l'incertezza delle statistiche più delle nostre ha prevalso modello di capitalismo di stato amministrato dal dispotismo che standardizzata nulla lady individualità e perciò la minaccia che nell'Oriente non è soltanto in termini competizione economica e militare
Il rischio è un'accettazione della competizione globale impoverisca lei forse individuale del nostro società il paradosso di Justin ormai che studio dispotismo orientale fu l'autore di un pilastro la civiltà occidentale o liberti dove scrisse nel mille duecentocinquantanove la frase
Mille ottocentocinquantanove
Europa sta avanzando risolutamente verso l'ideale cinese di rendere simili tutte le persone
A ben riflettere quella che si sta verificando che anche per il sito di internet una standardizzazione frenetica dalla vita sociale è una minaccia quei principi individuali di libertà che sono il fondamento dell'Occidente
In breve intensificarsi del multilateralismo economico è un processo inevitabile ma altra cosa è trascurare potente forti e potenti forse omologante di standardizzazione e uccisione dell'eventualità che promanano don Silvano assimila globalizzazione
è un atto con atrofia una perdita di concentrazione della Società europea qui rischia di sortire une individualità unit
E come ha preservato l'Europa da questa sorte sempre riprendendo scusarmi la conservi vedevo le diversità dei caratteri e delle culture
La nostra identità europea è fatta di diversità
In Italia bastano poche decine di chilometri per scoprire differenze di ogni genere
Tra i vari luoghi ed è questa la fonte della nostra individualità e della nostra operosità
Ed è anche la risposta al caos generato dalle guerre dell'isola modo lesse tutto dalle astute tensione generata la Russia e dalle migrazioni
La protezione degli ambienti sociali che hanno permesso il fiorire delle libertà individuali in Occidente la risposta richiesta dalla nuova agenda europea
Non può essere il mercato e basta tanto meno lo Stato che iniziano neppure un generico richiamo ai diritti individuali tra l'altro usati da chi non li riconosce e anzi con una concorrenza economica sleale il fanatismo religioso vuole distruggerli
Occorre ricostruire un'identità europea adeguata ai nuovi tempi
Hanno privilegiato la retorica l'odore di dello jihadismo lasciando non protetto da una standardizzazione che c'ha impoverito e don fanatismo religioso in intenzioni di sovvertire le nostre libertà
L'Unione Europea non adeguato alla sua agenda e passi rigidità incapace di adeguarsi al mutamento
Come lo conferma la vicino alla break sit precipitata all'inizio dall'insistenza di Bruxelles a imporre il principe d'immigrazione astratti indiscriminati
La gestione fallimentare la questione immigrazione anziché il fronte sud dell'Europa da Paterlini europea tipiche ampiamente la crisi delle istituzioni e successo dei populisti in Italia
L'agenda europea buona per il vecchio mondo non serve a far fronte mutamenti di quello precedente
E anche la difficoltà nella gestione delle ore la crisi greca il complicarsi la crisi economica in tutta Europa latina Francia compresa fra confermano ampiamente
Il venire meno
Inadeguatezza la vecchia centro per le condizioni non riguarda infatti solo l'Italia
Basti pensare a quello che accade in Francia alla crisi
In Germania anche del modello tedesco basta aspettare qualche mese indicatori economici
Stanno poiché ormai di percento gli interessi dell'Europa latina tutta da quelli dell'Eur bassi tassi d'interesse non hanno risanato i conti pubblici d'Italia ma nemmeno le economie di Spagna e di Francia
Eppure Bruxelles ha continuato a ragionare come se nulla fosse accaduto come Scorpius la vecchia agenda volesse ancora
L'Italia
è una potente economia manifatturiera ma segnata da un dualismo economico che ostacola sempre più le sue potenzialità
Il problema del Meridione rimasto malgrado settanta negli sforzi e risolto e un eccesso di burocrazia e arretratezza dell'intero settore terziario anni misura crescente ostacolato intralciato la crescita
La crisi la lenta ripresa seguente non hanno modificato il quadro
Settentrionale regione che nella loro intensità industriale nulla hanno da invidiare a Baden o barriera Iannarilli era un'economia ancora più debole peggiorate inoltre dato che milita invadente
Una riforma del terziario di quello privato dello Stato l'assoluzione per seguire anche con un momento degli investimenti in infrastrutture
E le elezioni
Te lo scorso maggio alle quali è emerso il governo Conte possono rileggersi in molte maniere
La più seria a mio avviso e di capire che sia un tentativo di compromesso con il dualismo economico d'Italia che è divenuto anche dualismo politico
Riunisce cinque stelle un partito di protesta che deve il suo successo elettorale Meridione la lega radicata e anzi nata come movimento politico del Settentrione
Il principale obiettivo della Lega riduzione delle tasse e principale obiettivo dei Cinque Stelle relitto garantito
Se ne ha ottenuto un risultato politico non piccolo
Ritorno al controllo alle frontiere
Ma resta il paradosso di un dualismo economico che è diventato anche politico
E che rappresenta però un tentativo serio forse l'ultimo possibile di comporre diversità dell'Italia
Il vantaggio dell'euro è consistito almeno fino al due mila sette intarsi interesse Mormino elevati
E in una tendenza espansiva la crescita
Se non ha indotto
I primi anni Duemila com'era prevedibile alcun stabile aumento dell'avanzo primario quindi a della riforma del terziario pubblico e inoltre in un solo nel terziario privato indotto un'occupazione a bassa produttività col risultato che il costo del lavoro per unità di proprietà Agliano sia sproporzionato rispetto a quello tedesco
La crisi italiana richiede un aumento dello stock di capitale reale quindi degli investimenti infrastrutturali pubblici crollati di quindici miliardi
E un mutamento profondo del funzionamento dell'euro
La politica monetaria espansiva
Lo ribadisco qui dovuta
Al l'ottimo comportamento
Del governatore della banca centrale europea non bastano
Dal punto di vista italiano occorre un ripensamento dell'intero progetto
Ma per quanto detto sopra non basta la più grande difficoltà del governo adesso la riforma dello Stato
L'implementazione dei progetti d'investimento richiede un numero di anni impensabile altrove
Occorre cambiare lo Stato alleggerirlo dei centrarlo e renderlo funzionale alla crescita economica e non alle procedure burocratiche
Per quanto Cherie le difficoltà l'economia italiana cioè non mortali ne giustifica le preoccupazioni circa la sua vita la Repubblica italiana
La quale solo per esempio sarà bene ricordarlo patrimoni pubblici con un sensibile grado liquidità pare gli attivi bancari investiti in debito pubblico
La nazione può contare su una operosità instancabile che tuttavia va liberata
Lavoriamo per un'Italia ancor più federale nella saldata all'Occidente e legata al progetto europeo ma appunto no un'agenda nuova
L'euro della vecchia agenda non ha funzionato come non hanno funzionato altri temi della vecchia agenda europea l'apertura incondizionata dei nostri mercati o cura delle fonti europea un'emigrazione di disperati ma nella nuova agenda europea che ho cercato di delineare la parte dell'Italia risulterà ancora più decisiva di prima perché siamo al centro di tutti i punti di tensione e dunque di tutte le soluzioni che verranno di tutto
Questo numero di Limes
Credo però
Che il capitolo da cui si debba partire
Non è quello pur interessante a me non per il sottoscritto dedicato alle autonomie è a rischio che le tensioni di tipo localistico possono girare sull'unità del Paese io penso che l'Italia sicuramente sopra vedrà questi tipi di tensione
Il problema dell'Italia
E che rischia di morire su se stessa ed è quell'intervista che è stata già richiamata monsignor A pagina centoventuno
A Massimo Livi Bacci che palla di un tema che dall'agenda politica normalmente viene escluso quello sulla demografia
Qui c'è un professore che adesso anche il rettore dell'Istat di cui ci siamo confrontati tante volte
Rischiamo parla di un'Italia che tra un po'di tempo non ci sarà più perché non ci saranno più gli italiani
E quindi forse prima ancora di discutere di strategie economiche e politiche e geopolitiche dovremo interrogarci di che cosa siamo di che cosa vogliamo essere soprattutto se vogliamo ancora essere l'Italia come nazione come sta e vi ringrazio per la vostra attenzione
Grazie
Grazie onorevole Giorgetti marzo è stato fedele asse spesso perché nessuno dei due oratori è stato tiepido
E sicuramente nei loro interventi c'è stata la strategia il problema è che forse di strategia ce n'è stata più di una e quindi adesso il compito di concludere di Lucio Caracciolo è arduo ma lui è abituato
Grazie Piero grazie a voi tutti di avere organizzato questo incontro io sono davvero grato a monsignor Russo sottosegretario Giorgetti perciò canotta voluto dire
Credo che le parole particolarmente alte che monsignor Russo ha rivolto da italiano ad altri italiani
Siano di conforto alla tesi che esponiamo in questo numero cioè che la Chiesa al di là di ogni considerazione spirituale o religiosa un pilastro una risorsa fondamentale per il nostro Paese
Sarebbe anche augurabile che parole analoghe venissero non solamente dalla Conferenza episcopale ma Dalla Chiesa universale ma questo forse è chiedere troppo
Credo poi che
Ciò che ci ha detto il sottosegretario Giorgetti non sia il testo del memorandum of understanding a occhio e croce
Che tra qualche giorno dovremmo firmare con il segretario generale del Partito comunista cinese e Presidente della Repubblica popolare dico le cose in ordine d'importanza
Sono certo che segretario generale non sarebbe probabilmente stato così disponibile a una visita di Stato di questo rilievo tre giorni in Italia se oltre a firmare
Importanti documenti politici e ad aprire la strada si spera corposi investimenti cinesi nella nostra economia
Questo Paese non ospitasse nel centro della sua capitale anche il centro della Chiesa universale con cui la Cina negli ultimi anni amministra intrecciato un dialogo riservato ma estremamente proficuo almeno in base a ciò che possiamo leggere
E che evidentemente costituisce o ha costituito uno dei motivi che hanno spinto anche il presidente cinese essere qui anche se ovviamente non potrà visto il grado delle relazioni che esistono oggi tra Santa Sede e Repubblica Popolare
Dar luogo a un incontro formale come normalmente avviene quando un capo di Stato estero viene a Roma che si incontra andò di norma sia il Presidente della Repubblica Italiana e responsabili di governo italiani sia il Papa volevo solamente fare due osservazioni rispetto al tema strategico ne abbiamo voluto con questo volume lanciare semplicemente una piccola provocazione intellettuale perché il nostro compito è questo siamo una rivista abbiamo la la fortuna di poter essere liberi nelle nostre espressioni spesso anche contraddittorie
All'interno di uno stesso volume di rimessione ma questore era il nostro desiderio credo
Da quello che ho visto sentito in questi giorni che in parte lo scopo è stato raggiunto
Ci sono due elementi in qualsiasi pensiero strategico che a mio avviso devono essere sottolineati che valgono in modo particolare per il nostro Paese ogni riferimento all'attualità e anche voluto il primo è quello della continuità cioè non si può dare strategia se questa strategia non ha fonda nel passato e non guarda lontano
Non è pensabile che a ogni cambio di ministero si debba cambiare strategia o che ogni governo debba occuparsi come prima cosa di riformare le riforme del precedente
In questo modo si va tranquillamente a sbattere il federalismo non federalismo la continuità è la precondizione di qualsiasi strategia giusto o sbagliato
E la seconda che riguarda ancora più direttamente credo la nostra forma mentis
è l'economicismo cioè io non credo che si possa pensare in termini strategici unicamente fondando lì su il dare la vere
Con tutto rispetto per Luca Pacioli quindi per un Paese come il nostro che giustamente è interessato perché anche per le ragioni che dicevamo prima cioè il calo demografico
Mettiamoci anche la produttività piatta come fai a crescere se non c'hai almeno una crescita degli investimenti stranieri quindi è giustissimo non sto certamente contestando questo anzi il contrario però questo deve far parte di un quadro strategico di lungo periodo e di larga visione
Che qualche volta si ha l'impressione lati ti non parlo della classe politica della nella classe dirigente italiana
E infine l'ultima parola riferita allo stato
Fino a pochissimo tempo fa andava di moda la tesi per cui lo Stato fosse una bestia in via di estinzione si scrivevano trattati su questo nel frattempo mentre si scrivevano questi trattati gli Stati si moltiplicavano
Quindi evidentemente una sorta di contro fattualità quella che veniva teorizzata ma tutto è lecito
Però immaginiamo questo Paese senza uno Stato unitario con tante belle Singapore in Italia ciascuna si fa gli affari suoi possibilmente contro l'altra
Con i nostalgici dei Borbone da una parte degli Asburgo dall'altra con il Lombardo-Veneto
Che si sente mitteleuropeo parole del presidente di Assolombarda Bonomi
Come se questo fosse qualche modo una vocazione a diventare sud della Germania che francamente non credo sarebbe invidiabile né per i lombardi né per i veneti
Tutto questo che cosa significa significa che l'Italia diventerebbe terreno Linus
Che diventerebbe il territorio di predazione come dicono alcuni da parte di Paesi un po'più importanti e pesanti del nostro quindi io credo che l'unità nazionale sia un bene
Vediamo un po'santificato impropriamente il conte di Cavour al Festival di Genova per la sua opera miracolosa se non sbaglio per essere proclamato santo ce ne vogliono almeno due di miracoli
Quindi non ha fatto in tempo ma vorrei che quel miracolo fosse preservato e che noi ne fossimo consapevoli grazie
Ringraziandovi testimoniò testimoniò a Genova di avere visto un gesuita se uno pensa Civiltà cattolica dell'epoca di avere visto un gesuita applaudire alla richiesta di santificazione di Cavour
E questo ci dà l'idea di come i tempi sono accaduto sabato scorso
Io ero ospite dell'attuale presidente ero ospite come collega giornalista in televisione pochi anni fa dell'attuale presidente della commissione di vigilanza RAI e la buttai là
Siccome stasera c'è una cosa su cui tutti siamo d'accordo quanto vale più il Paese la risorsa su quello tutte quanto varia risorsa americana strategicamente geopoliticamente io buttai là
Ma perché l'università italiana non introduce l'insegnamento di geopolitica vaticana
Fui ascoltato in quel momento e oggi sono titolare dell'unico insegnamento
Ministro Bussetti io auspico di non rimanere l'unico e che si diffonde nell'università italiana questo insegnamento e che si moltiplichi perché è una risorsa strategica dell'ingaggio politica americana per il nostro Paese non foss'altro perché università fra universalità grazie buona serata
Il dottor cilicio lui gentilmente può venire qui grazie