Presentazione dei due volumi a cura di Sabino Cassese, Giuseppe Galasso, Alberto Melloni "I Presidenti della Repubblica. Il Capo dello Stato e il Quirinale nella storia della democrazia italiana" (Il Mulino)

Signor Presidente della Repubblica autorità illustri ospiti cade il controllo cioè è Khaled consorzi
Votando il benvenuto in questa poi Secolare Accademia che molto lieta disposta nel day hospital di questo importante evento
A nome dell'Accademia vorrei ringraziare tutti in particolare il Presidente della Repubblica essere qui con noi
E ovviamente vuole ringraziare anche gli oratori che molto gentilmente sono venuti qui per rubare questa presentazione come ben sapete questa è un'iniziativa della classe di scienza e morale storiche filologiche
Per cui cioè do subito la parola al suo presidente verso pertanto le che meglio di me sarà in grado di richieste di coordinare questa riunione
Grazie
Signor Presidente della Repubblica autorità illustri ospiti care con societari con soci
Vi ringraziamo per la vostra presenza dell'attenzione che avete voluto dedicare quest'incontro
Si tratta si apre oggi con la presentazione del due ponderosi volumi dedicati a i presidenti della Repubblica il capo dello Stato e il Quirinale nella storia della democrazia italiana
La prima iniziativa del due mila diciannove della serie delle cosiddette segnature che la classe di Scienze morali storiche filologiche restituito ha istituito da qualche anno sotto la presidenza di Alberto Quadrio Curzio
Raccontare discutere libri di particolare interesse non solo scientifico ma più latamente storico culturale
Sono volumi resi possibili soprattutto dalla fiducia con la quale il Quirinale ha aperto i suoi archivi
E dal servono intellettuale della Fondazione per le scienze religiose Giovanni ventitreesimo oltre che dalla signorile generosità ben nota anche alla nostra Accademia
Di Intesa San Paolo
Evidente l'importanza dell'evento non solo per l'argomento trattato ma anche per la personalità dei curatori Sabino Cassese Alberto Melloni che informa in apertura sulla ampiezza e la complessità delle ricerche effettuate e il nostro illustre e caro consocio Giuseppe Galasso scomparso proprio poche ore dopo aver consegnato la sua introduzione generale all'opera ovvero il Presidente nella storia della repubblica lo commemora il remo dopodomani nella riunione della classe ma intanto ne ascoltiamo ancora una volta in questi volumi la lezione
Galasso in un affresco magistrale limpido nel suo stile inconfondibile e oserei dire classico proietta la storia della Presidenza della Repubblica sulle vicende complesse e a volte drammatiche e tragiche
A far della storia italiana e internazionale fino ai nostri anni e alla crisi che la Repubblica straccetto attraversando da vari decenni ma oggi particolarmente acuta e difficile
Grazie al suo ampio disegno storico all'analitiche come al solito lucidissima disamina dedicate in apertura da Sabino Cassese ha il presidente nello sviluppo della democrazia
Possiamo immediatamente cogliere la rilevanza della più alta carica nel dello Stato nella storia della repubblica e quindi la complessità e l'importanza di una ricerca storica ad essa per la prima volta specificamente dedicata proprio ruolo più marcato che la crisi del sistema parlamentare dei partiti oggettivamente attribuito al Presidente della Repubblica dal mille novecentonovantaquattro in poi secondo una periodizzazione che sembra ormai generalmente condivisa
Rendono non solo importante ma necessaria in quanto mai attuale una riflessione storica non affidata ad interventi pur spesso notevoli segnati dalle contingenze politiche
Da questo punto di vista i due volumi affrontano in maniera sistematica e articolata in più di trenta saggi di grande rigore il pluralismo ideale
Tutti gli aspetti storici istituzionali inerenti alla redazione fra il capo dello Stato della democrazia italiana
Nei suoi aspetti interni ed internazionali con occhio attento anche alle vicende più recenti e dedicate Marco ma con un'attenzione puntuale anche a quanto l'istituto della presidenza ha rappresentato e rappresenta in termini di continuità e di innovazione
Dei due primi capi provvisori dello Stato Alcide De Gasperi ed Enrico il cui ruolo breve ma molto importante giustamente valorizzato nei volumi ad Enrico De Nicola al presidente battere per l'Accademia dei Lincei un ruolo di rilevanza storica e naturalmente rappresentato dall'incendio di Luigi Einaudi che fu anche presidente della classe di Scienze morali vicepresidente dell'Accademia
Non passano Linceo senza che questa personalità non venga richiamata nella nostra memoria identitaria
Sono analisi e riflessioni quelli contenuti nei due volumi che impegneranno certo ulteriormente tutti gli storici della contemporaneità
E certamente si spera anche la classe dirigente italiana poiché naturalmente molte sono le questioni aperte su cui riflettere per comprendere le problematiche del presente e del futuro
Il riferimento al compito del Capo dello Stato cito nel ruolo di arbitro
E garante della Costituzione comporta infatti inevitabilmente specie nei periodi di crisi un'ampia serie di significati che arrivano a comprendere come presidente Mattarella ha sottolineato in varie occasioni
Il vasto catalogo dei principi fondamentali e dei diritti e doveri dei cittadini enunciati nella Costituzione
Ovvero del senso profondo del nostro vivere oltre alla responsabilità fondamentale per il capo dello Stato di rappresentare l'unità nazionale
Sulle tante questioni aperte due volumi sulle tante riflessioni ricerche che suggeriscono e stimolante l'Accademia grazie all'impegno del con socio Alberto Melloni inizia a discutere oggi con questa iniziativa ma certamente continuerà ancora a lavorare
Anche in relazione a quell'impegno europeo che ha contraddistinto tutti i presidenti della Repubblica e che costituisce uno dei terreni di ricerca e di lavoro fondamentali per incendi
Soprattutto in momenti così grave di di pericoli ma anche come sempre nei momenti di crisi di attese e speranze
Oggi ascolteremo trenta interlocutori di notte sicura competenza Marta Cartabia vicepresidente della Corte costituzionale
Fulvio Cammarano Presidente della Società italiana per lo studio della storia contemporanea Natoli Tocci direttrice dell'Istituto di affari internazionali
Inizierà la vicepresidente carta tre
Signor Presidente della Repubblica autorità
Colleghi e colleghe signore e signori permettetemi innanzitutto di esprimere un sentito ringraziamento ai presidenti
Parisi Antonelli oltre che il professore Cassese Melloni per avermi invitato a questo evento di presentazione di un'opera splendida sui Presidenti della Repubblica progettata ed elaborata per i settant'anni
Dall'entrata in vigore della carta costituzionale
è un'opera storica
Storica per molti motivi
Storica perché questi due volumi si stagliano nel panorama della pur ampia riflessione sul capo dello Stato per il valore l'ampiezza
La profondità la completezza dei suoi contenuti offrendo uno splendido affresco a più mani che delinea un'immagine complessiva del settantenne o costituzionale come afferma Alberto Melloni
Nella sua prefazione
Storica perché copre l'intero arco temporale della Repubblica come è stato ricordato sin dai primissimi passi
Subito dopo il referendum del due giugno fino alla storia che si stava scrivendo nel nostro presente
E non si può non notare la scelta di includere in questo arco temporale
Lo stesso Alcide De Gasperi figura carismatica delle origini della Repubblica come ha notato recentemente un grande studioso americano Bruce Ackerman
Nella sua imponente e monumentale opera sulla nascita delle costituzioni che di tutto dedica un importante capitolo anche Alitalia
Alcide De Gasperi che ha ricoperto anche le funzioni di capo dello Stato provvisorio per poche settimane prima dell'edizione di De Nicola l'assemblea costituente scelte impeccabile dal punto di vista della ricostruzione dei fatti
E significativa nel tributare un riconoscimento al ruolo che lo statista democristiano ha svolto nei primi anni della vita della Repubblica
Ancora un'opera storica dal punto di vista del respiro metodologico non solo e non tanto perché nella nutrita schiera degli Autori dominano gli studiosi di materie storiche
Ma anche perché rigorosa nell'offrire dati e informazioni fattuali
Pur sfuggendo al limite delle analisi troppo minute che talora si ritrova nelle pubblicazioni destinate alla sola comunità accademica o nei resoconti di cronaca
è altresì contestualizzata nei variabili scenari politici ma non è riducibile ad un'analisi Polito logica ed è connotata da una significativa attenzione ai problemi di impronta costituzionalistica
Senza rimanere intrappolate in questioni giuridiche di eccessivo dettaglio
Storica appunto ma in modo da essere fruibile da una vasta molteplicità di possibili lettori e non solo di specialisti
Nel prezioso conforme con faretto pubblicato dal Mulino
Custodito un complesso e articolato quadro multidimensionale
In cui si intrecciano vari livelli di analisi e di riflessione
Dai medaglioni che ci introducono a conoscere ad uno ad uno gli uomini del Quirinale alle analisi delle varie funzioni presidenziali debitamente intelligentemente riorganizzate
Dalle immagini di momenti significativi della vita della Presidenza della Repubblica
Alle splendide sintesi introduttive di Giuseppe Galasso e Sabino Cassese
Che inquadrano il ruolo svolto dal Quirinale nel più ampio contesto della storia politica costituzionale sociale e anche economica dell'Italia
Istituzione e le persone la presidenza e i presidenti
La presidenza e la Repubblica quella che presentiamo è davvero un'opera storica e un'opera costituzionale
Sì un'opera costituzionale benché siano poche le firme dei costituzionalisti tra i numerosi autori che hanno contribuito eppure da questi volumi
Il lettore che come chi vi parla e avvezzo a frequentare la letteratura costituzionalistica si trova in un ambiente familiare e trae un ricco nutrimento per le considerazioni che io le competono
Perché la Costituzione è storia nasce dalla storia e diede nella storia di una comunità e delle sue istituzioni
In questo anno di celebrazioni abbiamo più volte sentito riecheggiare importanti parole di Piero Calamandrei rivolte agli studenti milanesi nel mille novecentocinquantacinque
Le ricordo brevemente
In questa Costituzione che c'è dentro tutta la nostra storia tutto il nostro passato
Tutti i nostri dolori le nostre sciagure le nostre gioie
E a sapere intendere dietro questi articoli della Costituzione si sentono voci lontane
Grandi Voci lontane grandi nomi lontani ma anche tante umili voci voci recenti
è così lungo la traiettoria storica di un popolo la carta costituzionale e si pone come uno snodo cruciale alla quale esso imprime una svolta è una direzione decisiva
Da un lato per usare le splendide espressione di Paolo Grossi le costituzioni scaturiscono da strati profondi di una civiltà dove allignano quei valori capaci di costituire un'esperienza giuridica e di darle nel mutamento solidità e resistenza all'usura
La scrittura consegna a un testo consolidando la una esperienza giuridica già in atto fissando le e dando le stabilità nel tempo
D'altro lato ogni principio e ogni istituzione costituzionale è una realtà viva vive nella storia di un popolo connessa e Volvo e si trasforma
Meglio per rimanere fedele a se stessa deve rinnovarsi continuamente come in un organismo vivente in cui l'identità non si perde con il trascorrere degli anni mentre le singole cellule mutano in continuazione
Dunque la Costituzione è un living in strumenti e come sottolinea Sabino Cassese nella sua introduzione
Che proietta i principi costituzionali nel tempo assicurando loro stabilità e duttilità
Salvezza e flessibilità come si addice alle strutture destinate a durare e pur soggetta alle variabili contingenze dell'umana convivenza
Ciò è vero per ogni testo costituzionale e lo è a fortiori per un testo costituzionale come quello italiano
Segnato profondamente da una chiara identità di ciò che non doveva essere la matrice antifascista condivisa da tutte le forze politiche presenti in assemblea costituente
Ma meno definito accanto al Progetto che intendeva realizzare
Data la divergenza radicale tra le maggiori forze politiche democristiana socialista comunista e liberale su molti aspetti dell'ordinamento costituzionale l'approvazione finale del testo
Fu resa possibile anche per aver lasciato i punti più controversi aperti a possibili sviluppi sul futuri in definitiva non definiti
Questo non è un difetto del testo costituzionale ma può essere e nei fatti è un punto di forza un pareggio una virtù basata su un uso costruttivo del Silenzio e degli spazi bianchi
Le parti dedicate al Presidente della Repubblica
Nella Costituzione sono forse più di altre connotate da questa virtuosa indeterminatezza che si riscontra in molti aspetti della forma di governo tratteggiata dalla Costituzione repubblicana anche nel caso del presidente della Repubblica come sottolinea Sabino Cassese fu chiaro ciò che non si voleva si temeva il pericolo del cesarismo sono parole sue del bonapartismo dell'It le risme o lo spettro della dittatura la discussione sul presidente fu dominata dal timore dell'uomo forte
Meno chiaro era ciò che ci si attendeva dal nuovo capo dello Stato sicché continua Cassese alla fine la figura presidenziale fu solo tratteggiata non interamente disegnata ebbe quindi una configurazione elastica ambigua sfuggente a fisarmonica come è stato più volte rilevato con compiti sia di garanzia e di controllo sia di intervento e di impulso principalmente quello di gestore delle crisi di governo parlamentari
Galasso a sua volta attribuisce alla costituzione analogamente un carattere incompiuto sul punto dei poteri del Presidente della Repubblica o addirittura hanno Dino equivoco in ogni caso vago ed elastico su molti delicati fondamentali problemi caratteristiche queste che sono declinate nella sua introduzione di nuovo con accenti positivi sì da assumere la natura di qualità e non di difetti in effetti il lungo elenco di poteri elencato all'articolo ottantasette della Costituzione è di per sé poco eloquente e inidoneo nella sua semplice formulazione testuale a descrivere ruolo spettante al Capo dello Stato nell'architettura istituzionale
L'articolo ottantasette e gli altri che indicano i poteri presidenziali l'ottantotto novantadue dicono ad un tempo troppo e troppo poco sull'effettivo ruolo svolto dal presidente nel sistema costituzionale
Troppo perché mettono sullo stesso piano tutte le sue attribuzioni senza operare le necessarie qualificazioni che poi si sono precisate nella prassi
Troppo poco perché restano inespressi alcuni strumenti non formalizzabile in atti giuridici
Ma splendidamente Messia risalto nell'opera che commentiamo che concorrono in modo significativo a configurare la presenza del Presidente nella vita della Repubblica
Quanto al primo aspetto basti considerarle esametri esemplifica attivamente
L'incertezza sull'effettiva titolarità del potere di nomina dei cinque giudici costituzionale plasticamente raccontata nell'episodio ricordato sia da Sabino Cassese che da Barbara Randazzo nel suo capitolo de Gasperi pensava di dover essere luglio a scegliere i giudici della Corte ma si scontrò con Einaudi
Che scrisse di non avere alcuna intenzione di lasciare la sua carica al successore depauperata dei poteri assegnati dalla Costituzione
è un esempio
Ma su tanti aspetti è stato compito della prassi interpretate sistematizzata dalla dottrina riorganizzare le attribuzioni del presidente della Repubblica in varie categorie di atti quelli che esprimono prerogative presidenziali come appunto i poteri di nomina o potere di grazia come ha precisato precisato la Corte costituzionale nel due mila sei
Gli atti complessi in che risultano dal concorso di determinazioni del Capo dello Stato con quelli di altri soggetti non scioglie mento delle camere ad esempio e gli atti sono formalmente presidenziali come l'emanazione dei decreti legge ed ai decreti legislativi o la promulgazione delle leggi espressioni di scelte di altri organi costituzionali in cui attraverso l'apposizione della firma del presidente egli svolge sono un controllo di validità controllo volto peraltro a rilevare solo i più macroscopici vizi di legittimità costituzionale
Con ciò distinguendosi chiaramente dal più penetrante controllo svolto dalla corte costituzionale complementare e non sovrapponibile a Spello svolto del Capo dello Stato
Nella fase precedente alla promulgazione infatti il controllo non può che essere astratto per certi aspetti ipotetico e per questo assai meno incisivo rispetto al controllo a posteriori
Concreto svolto dalla corte costituzionale in relazione a una precisa controversia quanto al secondo aspetto a ciò che la Costituzione non dice ma su cui questi volumi ampiamente si soffermano
Ci sono tutte le attività informali del presidente
Anzitutto il potere di esternazione fatti di discorsi messaggi conferenze stampe visite con cui il presidente si esprime rivolgendosi direttamente al Paese non solo al Palazzo
Tutte attività incrementate sì con stile modalità diverse che riflettono la personalità di ciascuno a partire dalla presidenza Pertini come molti contributi rileva no
Potere di esternazione ma anche attività informale di moral suasion rilevati anche dalla Corte costituzionale nella sentenza uno del due mila tredici
In quell'occasione la Corte ha sottolineato cito che per svolgere efficacemente il proprio ruolo di garante dell'equilibrio costituzionale e di magistratura d'influenza
Il Presidente ha detto essere costantemente una rete di raccordi allo scopo di armonizzare eventuali posizioni in conflitto
E asprezze polemiche
Indicare vari titolare di organi costituzionali principi in base ai quali Tassone devono essere ricercate soluzioni il più possibile condivisa dai diversi problemi che via via si pongono è quello che è stato definito il potere di persuasione
è interessante notare che questa magistratura di persuasione viene ricollegata dalla Corte costituzionale al compito direttamente esplicitato in Costituzione
E il presidente come rappresentante della unità nazionale il Presidente della Repubblica rappresenta l'unità nazionale non soltanto nel senso dell'unità territoriale ma anche e soprattutto nel senso della coesione
Dell'armonico funzionamento dei poteri politici e di garanzia che compongono l'assetto costituzionale della Repubblica
Una preoccupazione quella dell'unità nazionale sempre più esplicitamente posta al centro dell'azione dei presidenti della Repubblica nella prassi più recente
Tema ricorrente nel mandati del Presidente Napolitano specie in occasione delle celebrazioni dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
Tema posto al centro del recente intenso discorso del presidente Mattarella nel suo messaggio agli italiani per gli auguri di fine anno
Che muove proprio da quel bisogno di unità che li rileva con un suo consueto tratto discreto e nelle manifestazioni di affetto e vicinanza che gli sono rivolte sentirsi comunità
Pensarsi dentro un futuro comune essere rispettosi gli uni degli altri consapevoli degli elementi che ci uniscono sono tutte espressioni su due unità della Repubblica comprensiva delle sue istituzioni delle sue articolazioni territoriali
Delle sue pluralistica e comunità sociali e lo Zenit al quale tendono tutte le attività del Presidente della Repubblica come richiede l'articolo ottantasette
Per questo egli è dotato di una lunga serie di poteri e prerogative formali e informali
Monte dei contributi
Si interrogano sulle variazioni nel tempo di queste prerogative presidenziali
Si chiedono se esse siano in una crescita costante quasi per accumulazione secondo una linea vettoriale
O se siano soggette a variazioni crescendo e diminuendo nel tempo secondo le contingenze le personalità il contesto storico economico e politico
Mi pare che una risposta a questo interrogativo esili grandi introdurre una nozione ulteriore accanto a quella dei poteri e dei le prerogative presidenziali
è la nazione di autorevolezza la traccia lasciata dalla nozione di auctoritas nella storia delle istituzioni passa sul confine distogliere semantiche molto diverse
Una delle sue caratteristiche principali già presente nell'universo giuridico e politico romano
è la relazione tra potestas e auctoritas come anche sulla scorta delle ricerche linguistiche di Benveniste che ha bene messo indugio giochi di luce Giorgio Agamben nel suo studio sullo stato di eccezione
Autorità essa designava in particolare il ruolo del Senato allora che influenzava ratificava rendeva pienamente valide le decisione dei comizi popolari
Più per la saggezza che sapeva esprimere che è per la quantità di potere effettivo che gli era attribuito
E allora come se perché qualcosa possa esistere nel diritto occorresse una relazione fra due elementi o due soggetti quello munito di attori tasse e quello che prende l'iniziativa dell'atto in senso stretto
Nel rapporto tra presidente della Repubblica gli altri organi costituzionale questa dinamica binaria di auctoritas e potestas emerge in modo particolare
Ogni atto del capo dello Stato deve recare la firma di un organo e la controfirma dell'altro dove il Presidente della Repubblica costituisce sempre uno dei due poli
Autorità sani ottimo logicamente deriva da un genere un verbo transitivo che insieme al significato di accrescere aumentare rafforzare incrementare reca il senso di produrre far nascere dal proprio sereno
Transitivo si fa crescere qualcun altro un'autorevolezza quella del Presidente della Repubblica che non deriva da titoli dinastici o sovrani
Ma dalle sue modalità di azione di relazione nella comunità nazionale
Volte a sostenere l'azione delle istituzioni della comunità specie in quei momenti
In cui gli snodi della dinamica democratica possono raggiungere tensioni che devono essere riportate ad un punto di equilibrio pacifico
E ciò che sottolineano le splendide parole con cui Cecilia DAU Novelli
Descrive il settennato attualmente in corso e su questo voglio concludere e di rinnovare il mio ringraziamento a chi mi ha invitato a prendere la parola qui
Dice Cecilia DAU c'è un senso dell'autorità suprema come accompagnamento come vicinanza come sostenne o e non certo come supplenza né tantomeno come surroga
Questo senso dell'autorità muove dalla convinzione che le decisioni spetti no il corpo sociale e alla maggioranza democratica dei cittadini
E che si accontentò della presidenza quello di aiutare queste decisioni a formarsi e poi accompagnarle
Autorità si dunque non sono potestas grazie
Ora la parola Fulvio Cammarano Presidente della Società Italiana per lo studio della storia contemporanea
Grazie signor Presidente della Repubblica signor presidente del Senato signor ministro
Colleghi colleghi signore e signori io intanto ringrazio
Accademia Nazionale dei Lincei per questo prestigiosi invito presidenti Giorgio Parisi Roberto Antonelli di Alberto Melloni per
L'invito che mi è stato fatto
Mi è davvero grata l'occasione come studioso e come presidente della Cisco è membro del coordinamento delle società storiche
Di parlare di un lavoro come questo che intende colmare un vuoto storiografico soprattutto perché lo fa in un'epoca in cui la storia come disciplina della complessità del sapere critico non gode più di quella centralità politica in senso lato
Di cui aveva goduto sino agli ultimi decenni del secolo scorso si tratta a mio avviso che una perdita di rilevanza che deve essere contrastata per evitare quell'appiattimento sul presente il sintomo di un modo di procedere per urgenze semplificate Ricci e prive di contesto che impoverisce l'orizzonte cognitivo di una comunità
Questo volume io uso il singolare perché permette un unico volume anche se immagino il Mulino intenda come due autonomie due volumi ma per me è un solo volume i presidenti della Repubblica il Capo dello Stato il Quirinale rappresenta un segno di vitalità all'indagine storiografica di largo respiro
Una risposta all'accusa di micro Mania dell'attuale indagine storica
Prendendo possesso di un ambito sino ad ora mai affrontato in modo così esaustivo come ha ricordato Alberto Melloni nella prefazione se guardiamo agli studi storici sulla presidenza troviamo ottime singole biografie importanti indagini su periodi o su questioni istituzionali
Mancava però uno studio complessivo del settantenni ori democrazia repubblicana dal punto di vista della presidenza uno studio che tenesse assieme biografie funzioni Poteri istituzioni l'originalità del volume consiste proprio nell'opportunità di vedere l'interazione tra i protagonisti e le istituzioni in un ambito come quello della Presidenza della Repubblica
Fino ad ora oggetto di riflessioni di giuristi costituzionalisti scienziati politici inutile dire che si tratta di un'operazione coraggiosa perché affronta una questione complessa viva in evoluzione dovendo confrontarsi almeno in parte
Con problemi di archivio di accesso alle carte segnalati da alcuni studiosi e in parte con le difficoltà tipiche della storia del presente
Dal volume sia per quanto riguarda le ottime biografie dei presidenti che metto in risalto un particolare spaccato della storia d'Italia repubblicana sia per le molteplici e puntuale indagini sui processi contesti
Emerge con chiarezza che sei presidenti non possono certo
Svincolarsi dalla funzione presidenziale e però altrettanto evidente che la presidenza non è affatto comprensibile senza l'operato dei presidenti insomma
Sono i presidenti a fare la presidenza a caratterizzare una nel concreto operare delle loro prerogative all'interno di paletti costituzionali che non di rado sono oggetto interpretazione in fondo se è permessa una metafora di tipo teatrale
La Costituente ha fornito un canovaccio frutto della storia della sensibilità di un Paese che usciva dalla tragedia del fascismo
Ma sono in modo d'interpretarlo dei protagonisti ad aver permesso la sedimentazione nell'immaginario pubblico del ruolo di presidente
Questo ruolo come ci ricorda Giuseppe Galasso si è quindi formato nella prassi dando vita
A partire dalla difformità degli stili e delle priorità ad una identità sempre diverso perdonate l'ossimoro
La rassegna dei caratteri dell'azione delle presidenze in contesti storici molto diversi offerta da questo volume consente di individuare l'ho sottolineato Sabino Cassese
Nel senso di continuità ogni presidente alla sua cifra dovuto a circostanze personalità e questo ci permette di cogliere alcune somiglianze persona altum abbiamo avuto presidenti che si sono rivolti più al palazzo altri al Paese alcuni hanno privilegiato la politica estera altri l'interna
Non da sottoporre sottovalutare aggiungo anche le diverse interpretazioni della Presidenza del Consiglio superiore della magistratura e del Comando delle Forze Armate
Ed ecco perché questo volume importante più di settant'anni di distanza si sente il bisogno
Di uscire da quel contesto strettamente giuridico e politologico per comparare attraverso fonti e documenti gli interpreti le prassi la materialità di un istituto che è parte fondamentale della storia della Repubblica e nella costruzione della democrazia in Italia
Sono molte le suggestioni e le tracce che si potrebbero seguire a partire alla minuta indagine dei suoi compiti che si possono distinguere tra funzioni di rappresentanza di carattere simbolico funzione di vigilanza di consiglio funzioni politiche autonome ovviamente
In primo luogo la nomina del presidente del Consiglio mi piace anche sottolineare la grande efficacia con cui sono state messe a fuoco relazioni immagini linguaggi irresponsabilità dei presidenti
Però vi motivi qui mi potrò limitare solo qualche considerazione a partire proprio da alcune delle molte suggestioni offerte dal volume in primo luogo va detto della conferma che nei fatti il ruolo di presidente contrariamente a quanto un'antica vulgata vuol far credere non è mai stato non potrà mai essere neutro
La neutralità della presidenza va intesa come capacità di rispetto delle regole interpretando le modulando le in un contesto storico non come astensione o peggio indifferenza
Un concetto da ribadire perché ci consente di evitare il corto circuito mentale n'è un piano uguale irrilevante che è stato per molti anni retropensiero i diversi studiosi la realtà ci conferma invece che la presidenza si è forgiata nelle crisi e pertanto richiede un presidente influente e consapevoli o comunque percepito come tale
Doti questi indispensabili per avere un forte ascendente personale sui ministri che gli dovrebbe saper consiliare incoraggiare avvertire secondo la regola aurea di Voltaire Beggi otto
Non è solo questo una comunità politica basata sul sistema parlamentare si Demi
Inconsciamente o meno
Dotare di un capo di Stato in grado di muoversi nell'ambito non sempre razionale geometrico dei rapporti tra i partiti e le forze politiche nel momento decisivo della formazione dei governi Cassese non a caso ci ricorda come la rilevanza del potere di influenza del presidente nella formazione dei governi che ha avuto un'estensione massima con i governi del presidente quasi dovessero avere una doppia fiducia del Parlamento del Presidente si è ridotta dopo il mille novecentonovantatré
Anno di approvazione di una legge elettorale prevalentemente maggioritaria ed è a suo avviso destinatari expander sì con il ritorno del proporzionale e con il tre partiti ISMU
Il punto perciò è che al decisivo criterio della maggioranza
Un sistema di democrazia liberale affianca sempre quello
Della approvazione non notarile del Capo dello Stato che fornisce la legittimazione indispensabile per dare un carattere istituzionale ad un governo che altrimenti sarebbe solo politico
Se il governo si presenta come funzione esclusiva della maggioranza non solo si riduce il ruolo del presidente ma viene meno la concezione liberale del Parlamento come luogo di formazione mediante Conflitti e mediazioni del Governo
Queste d'altronde ci ha ricordato anni fa Maurizio Fioravanti erano le avvertenze e Vittorio Emanuele Orlando preoccupato della deriva razionale numerica della formazione dei governi repubblicani ma anche di Piero Calamandrei che metteva in guardia dal cosiddetto spirito di maggioranza
Ma se è sul figlio vale a dire sul governo a cui dà vita che il presidente concentra le principali attenzioni del proprio operato
Va però detto che l'immagine del suo ruolo e non poco influenzata dal padre vale a dire il Parlamento l'organo che lo ha eletto infatti a prescindere dalla volontà dei presidenti
è inevitabile che il capo dello Stato venga coinvolto dalla perdita di prestigio politico dell'organo della rappresentanza
Poi che volente o nolente in modo del tutto informale è chiamato alla fine a supplire a tale declino e in questo senso non andrebbe sottovalutata una componente decisiva che fuoriesce dalla triangolazione Parlamento presidenza esecutivo e chiede agli anni Novanta ha avuto un ruolo nel caratterizzare la presidenza mi riferisco alla cittadinanza
Giustamente Cassese ha scritto della tipologia dei presidenti che si sono rivolti prevalentemente al Paese ma è necessario rimarcare Kiss sempre più spesso nell'ultimo trentennio e il Paese che si è rivolto al Presidente
Molto probabilmente sulla crisi sulla base della crisi della rappresentanza
I presidenti proprio per il loro ruolo sono diventati riferimento di quella parte della società civile che non si è sentita rappresentata dalle istituzioni ha individuato nel capo dello Stato un sicuro riferimento
Riuscire ad ascoltare il Paese sapendo di non poterlo politicamente rappresentare forse oggi il compito più difficile che spetta al presidente della Repubblica grazie
Allora la parola naturali Tocci direttore dell'istituto di affari internazionali direttrice istituti affari internazionali grazie
Signor Presidente della Repubblica autorità signore e signori inizio esprimendo il mio ringraziamento ai presidenti dell'Accademia dei Lincei perizia Antonelli ai curatori di questo prezioso volume i professori Cassese Calasso Melloni
Vi ringrazio di cuore di questo invito e delle porte ritardata mi di riflettere in occasione di quest'incontro su un tema così centrale nella storia della democrazia della Costituzione della Repubblica italiana
Non sono giurista né tanto meno costituzionalista ma come politologa come studiosa delle relazioni internazionali permettetemi qualche breve riflessione su una dimensione specifica di questo volume tratto delle donne biografie di tutti i capi di Stato e approfondito nel contributo del processo Giannotti
Ossia il nesso tra presidenza della Repubblica e politica internazionale
Il ruolo svolto dal Presidente della Repubblica nella definizione e nell'attuazione e nel controllo della politica estera ci permette di riflettere su due inizi
Cuccia Ali alla base rispettivamente della politica estera di qualunque Stato ivi compresa l'Italia e delle relazioni internazionali in senso lato
Il primo nesso e quello tra continuità e cambiamento in politica estera il secondo quello tra struttura e agente nelle relazioni internazionali
Qualunque osservatore delle relazioni internazionali Sacchi alla base della politica estera di qualunque attore esiste una costellazione di fattori e di attori a volte fissi spesso in evoluzione raramente dirompenti
Che determinano i contorni la forma e i contenuti della politica estera di uno Stato
Esistono le istituzioni nazionali ed internazionali esiste la politica e politici l'economia all'opinione pubblica la società civile esistono poi gli eventi a volte lenti e strutturali altre volte dirompenti e inaspettati
è l'insieme di questi fattori e di attori nazionali e internazionali che caratterizza la la maggior parte la continuità rispetto ad altre politiche di carattere più interno
Questo non implica una staticità della politica estera bensì il fatto che la politica estera generalmente viene definita attraverso un complesso intreccio tra continuità e cambiamento
Questo è evidente quando andiamo ad esaminare le grandi linee della politica estera dell'Italia linee che sono state tracciate lentamente durante la storia della Repubblica
A volte divenendo sempre più marcate altre volte andandosi a sfumare per poi fondersi in posizioni un po'diverse
A grandi linee appunto la politica estera della Repubblica italiana è stata caratterizzata da un senso forte di appartenenza allo spazio euroatlantico definito attraverso l'adesione all'Alleanza atlantica
Da un contributo attivo e un forte attaccamento al progetto di integrazione europea dà un senso di responsabilità nei confronti del Mediterraneo e del Medio Oriente
Da una fede quasi incondizionata al multilateralismo ed in particolar modo alle Nazioni Unite
E da un istinto al pragmatismo e all'utilizzo del Soccavo e dettati dalla consapevolezza che questi sono gli approcci gli strumenti più consoni ad una media potenza con ambizioni sostanzialmente regionali
Fin qui nulla di particolarmente nuovo
Ciò che il volume a cura di Cassese Galasso e Melloni ci permette di fare per quello di capire come nel corso della storia repubblicana la presidenza i presidenti della Repubblica c'abbiamo abbiamo svolto un ruolo chiave nel tracciare queste linee a volte rafforzando le altre volte contribuendo alla loro graduale trasformazione in linea con le dinamiche internazionali dal volume emerge chiaramente distinto dettato dal ruolo istituzionale della Presidenza a controllare il rispetto della Costituzione
A determinare la continuità in politica estera soprattutto riguardo all'appartenenza alle strutture europee euroatlantica
E rispetto degli impegni e del diritto internazionale
Assistiamo dunque a ruolo di è una Einaudi
Nell'ancorare l'Italia nascente progetto di integrazione europea e assicurare l'adesione al Patto Atlantico
Ai tentativi di Gronchi a volte i successi soprattutto quelli di apertura nei confronti del mondo arabo altre volte più controversi ma non per questo meno importanti
Come quindi del tentativo di apertura nei confronti dell'Unione Sovietica al ruolo di rassicurazione nei confronti di Washington svolto da Segni e da Saragat all'abilità di per Tirindelli di istaurare un solido ma non acritico rapporto con Washington
Soprattutto la delicata crisi degli euromissili
Il ruolo di Cossiga e di Scalfaro nel riaffermare l'alleanza ma non la sudditanza nei confronti di Washington i primi turbolenti anni del post guerra fredda soprattutto la prima guerra del Golfo e le guerre nei Balcani
La funzione del Presidente come elemento di continuità nell'azione internazionale del Paese si è consolidata in modo direi quasi silenzioso negli anni del confronto bipolare
è però diventata sempre più evidente nel periodo successivo al crollo del muro di Berlino
Come è noto in quegli anni l'Italia si è trovata a dover affrontare quella che i politologi chiamano una prete con Ciancia ossia quella del sistema internazionale in un momento in cui il sistema politico domestico entrava in profonda crisi
Emblematico il fatto che il trattato di Maastricht uno degli atti internazionali che più di altri hanno definito la vita del paese negli anni a seguire sia stato firmato quando il sistema dei partiti era sottoposto a una forte delegittimazione
Il paese è riuscita a gestire questa doppia transizione nazionale e internazionale grazie al ruolo di alcune istituzioni tra cui quella della Presidenza della Repubblica
Che per loro natura sono maggiormente in grado di garantire continuità in periodi di profondo cambiamento
In questo quadro il Presidente Ciampi così come il presidente Napolitano e Mattarella si fece difensore degli orientamenti fondamentali verità Dini dell'identità italiana
A partire dall'Unione Europea dall'appartenenza all'ordine liberale internazionale
Ricordo dunque contributi di Ciampi e di Napolitano all'integrazione europea il ruolo di Ciampi durante la seconda guerra del Golfo ossia la guerra in Iraq
Nel garantire che l'amicizia con Washington non sfocia arse nella violazione del diritto internazionale ruolo speculare al contributo di Napolitano riguardo al ruolo dell'Italia nell'intervento della Libia i de della NATO in Libia
Questa volta approvato dalle Nazioni Unite
Ed infine permettetemi il ruolo del presidente Mattarella nel mantenere la barra dritta riguarda il collocamento internazionale dell'Italia
In un momento oso dire senza precedenti in cui gli impegni europei ed internazionali dell'Italia sono messi sempre più in discussione dalla classe politica e dall'opinione pubblica
Il secondo nel suo messo in luce in corso da questo volume e quello tra struttura e agenti straccia nei giudizi
Qualunque studioso delle relazioni internazionali conoscerà il lavoro del teorico Aleksandr went tra i fondatori del costruttivismo sociale nelle relazioni internazionali
Venti o Rizza come le relazioni internazionali siano frutto del flusso continuo tra struttura e agenti la struttura determina i confini gli incentivi le dinamiche di fondo all'interno degli dei quali operano gli agenti
Al contempo insieme il concatenarsi delle scelte di questa Miriadi e di agenti che determina la struttura basta pensare a Tolstoj e ricordare come in Guerre e Pace e proprio il Complesso concatenarsi di decisioni e di azioni singolarmente rilevanti eppure collettivamente decisive a determinare il flusso della storia
La presidenza ed in particolar modo i presidenti della Repubblica sono agenti apparentemente marginali e pur collettivamente decisivi il concatenarsi delle dinamiche internazionali della politica estera italiana
Vorrei infatti sfatare il mito del ruolo del presidente negli affari esteri ossia quello della sua natura sostanzialmente notarile in un ambito nel quale la parte più significativa viene esercitata dal governo con il controllo del Parlamento
Vorrei sostenere inoltre che l'idea secondo cui l'attivismo della presidenza in politica estera sia il frutto di sviluppi recenti questa è una percezione a mio avviso errata
Gli studi storici su diversi presidenti così come il volume che oggi presentiamo ci confermano infatti che tutti i presidenti con tempi e modalità diverse hanno esercitato un ruolo chiave di agenti nella politica estera del Paese
Questa è già evidente con la presidenza di minuti pur fedele ai suoi principi di riservatezza è conscio del fatto che la prassi istituzionale fosse ancora in via di strutturazione
Einaudi ha contribuito enormemente all'inserimento dell'Italia nell'ordine internazionale liberale
Nel cui ambito ha preso vita il processo di integrazione europea
La convinzione che il Presidente della Repubblica contribuisca attivamente all'indirizzo di politica estera assume tratti più marcati durante la presidenza Gronchi
Sull'attivismo dicono anche in politica estera molto è stato detto è scritto anche all'interno del volume che oggi presentiamo e ci si sofferma spesso sui cosiddetti incidenti diplomatici della sua presidenza dalla lettera Stevens alla visita a Mosca
Guardando a quella presidenza mi piace però vedere il tentativo di Gronchi di voler dare la presidenza un ruolo di bussola della politica sarà in un momento in cui la formula centrista diventava instabile il concetto stesso di leadership entrava in crisi dopo la scomparsa di De Gasperi
A confermare la partecipazione attiva il presidente in politica estera sono i successivi presidenti Antonio Segni e Giuseppe Saragat
Non a caso due leader politici che avevano già ricoperto l'incarico di ministro degli affari esteri
è evidente il contributo che hanno offerto ad esempio nella gestione i dossier particolarmente delicati come quello relativo all'Alto Adige
Dialogando intensamente con il gol con il governo svolgendo niente un'intensa attività di tessitura internazionale
Non è mia intenzione compiere un excursus storico dettagliato sulla religiosi sulla relazione presidenti politica estera e quindi invito alla lettura delle libere che affronta la questione in modo dettagliato e puntuale
Mi sono soffermata su questa prima stagione repubblicana perché già in questa fase emerge chiaramente un tratto caratterizzante del ruolo presidenziale
Il presidente come agente che opera all'interno di una struttura chiamato a proteggerla ma al tempo stesso la trasforma in tutela di quegli interessi che travalicano la dimensione politica contingente
Questo mi porta a fare un balzo in avanti richiamare un nome che mi è particolarmente caro quello di Carlo Azeglio Ciampi che fu anche presidente d'onore dell'Istituto affari internazionali
Vorrei però soffermarmi sorvolo di là della presidenza Ciampi perché con essa che il ruolo internazionale della del Presidente della Repubblica diventa più evidente
Nel corso del settennato Ciampi il quadro internazionale molto in modo significativo dei nemmeno quell'ottimismo nella capacità del sistema internazionale in trovare un suo equilibrio
Furono anche anni in quei tratti fondamentali della politica estera italiana FRIM primo fra tutti lo slancio europeista iniziarono ad essere messi in discussione da settori dell'opinione pubblica e da determinate forze politiche Ciampi si batte molto anche animando diverse iniziative culturali per far comprendere agli italiani che l'identità europea non rappresentava una scelta politica occasionale bensì un tratto fondamentale dell'identità nazionale
Inoltre in esercitò il suo ruolo di agente nella struttura delle relazioni internazionali operando attraverso la sua fitta rete di Clos diplomatica queste includeva innanzitutto i suoi omologhi in Paesi con un sistema istituzionale simile
Tra questi spiccava ad esempio il presidente tedesco Rau con cui Ciampi lavorò intensamente al ripensamento delle priorità dell'unione europea
Vi erano poi i capi di governo e i rappresentanti dell'Unione europea e delle istituzioni internazionali che con Ciampi così con ecco convinco come con i suoi successori hanno avuto un dialogo intenso e cosa più importante non retorico o cerimoniale
Altrettanto importante è stata la presidenza Napolitano
Durante i suoi due mandati la presidenza Napolitano non soltanto ad assicurato un solido ancoraggio dell'Italia all'Europa ma soprattutto ha evitato grazie alla per all'autorevolezza dell'inquilino del Colle del Quirinale
Che l'Italia subisse una totale perdita di credibilità in Europa e sulla scena internazionale durante anni di grave crisi politica Durante la presidenza Ciampi così come quella Napolitano e Mattarella in talune circostanze si è parlato di una diplomazia parallela del Presidente
Quasi a voler rimarcare la natura concorrenziale in alcuni casi non convergente dell'azione presidenziale
è però mia convinzione che questa interpretazione sia scorretta sia perché dà un'idea della politica estera che nega quel pluralismo di voci che invece una delle componenti essenziale di un Paese democratico
Sia perché presuppone che non vi possa essere divergenza tra la linea che possiamo definire governativa e quella presidenziale
Mi permetto un'osservazione conclusiva da questo riguardo la politica estera e più in generale le le relazioni internazionali si muovono secondo tempistiche e modalità che non sono quelle della politica interna
La natura stessa delle relazioni internazionali far sì che essa debba essere sottratta alle circostanze contingenti del dibattito politico e tener conto non solo delle preferenze della maggioranza ma anche degli equilibri internazionali
Questo spiega perché soprattutto negli anni in cui la critica l'Unione europea è stato spesso essere stata spesso utilizzata come strumento per ottenere consensi
Il Presidente della Repubblica sia sovente intervenuto non solo per ricordare il senso dell'impegno europeo dell'Italia
Ma anche per agevolare una riflessione più puntuale su quello che rappresenta una componente fondativa dell'identità repubblicana va infatti ribadito che la democrazia italiana è intrinsecamente internazionale nel senso che la democrazia in Italia risorta si è consolidata proprio grazie alla sua collocazione nel contesto europeo e atlantico
Mettere in discussione questi assetti vuol dire mettere in discussione la democrazia stessa
In conclusione vorrei dire che questo libro ci ha fornito una serie di spunti per un'interpretazione più ampia del ruolo del presidente della Repubblica
E per quel che concerne la politica internazionale per collocare la figura presidenziale all'interno di quel quadro articolato che è la politica estera dell'Italia grazie
Con quest'ultima relazione si conclude la presentazione di questi due volumi
Speriamo che con queste belle relazioni abbiano contribuito
A stimolare l'interesse per una ricerca così importante e possono costituire anche un elemento di valutazione delle tante autorità presenti ringrazio i relatori ringrazio il Presidente della Repubblica le autorità e gli illustri ospiti
Spero che avremo occasione di riparlare di questi temi così fondamentali non ha senso