02 AGO 2018
intervista

Caso Fenice: la parola ai cittadini di Lavello. Reportage di Maurizio Bolognetti

SERVIZIO | di Maurizio Bolognetti - Lavello - 00:00 Durata: 28 min 10 sec
A cura di Valentina Pietrosanti
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Da circa un ventennio i forni dell’inceneritore ex Fenice, ubicato nella zona industriale di Melfi (PZ), divorano ogni anno decine di migliaia di tonnellate di rifiuti urbani, speciali e pericolosi.

L’inceneritore, oggi di proprietà della Rendina Ambiente srl, è da tempo al centro di aspre polemiche e inchieste giudiziarie per l’impatto prodotto dalle sue attività sulle matrici ambientali dell’area del Vulture - Melfese.

Da circa nove anni sono in corso nell’area in cui è ubicato l’inceneritore, già di proprietà della multinazionale francese EDF, attività di bonifica volte a
rimuovere una grave contaminazione delle falde acquifere.

Le prolungate operazioni di bonifica, poste in essere da Rendina Ambiente, sono state di recente attenzionate dalla Procura della Repubblica di Potenza.

Gli inquirenti accusano l’azienda di aver effettuato interventi assolutamente non adeguati a fermare "la diffusa e storica contaminazione delle falde acquifere sotterranee" contaminate da sostanze cancerogene.

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