La tutela dei diritti umani nelle aree di crisi

Buona sera toglie il benvenuto a nome del centro studi Roma tre mila a tutti i voi che siete intervenuti questa sera nonostante
Anche le condizioni meteo avverse dopo il benvenuto ai nostri illustri ospiti dei relatori
Sua Eccellenza l'ambasciatore derelitti in della Repubblica di Krajina il vicepresidente Rosario Valastro della Croce Rossa Italiana il vice direttore generale dei sette Shield Daniela Fatarella
Padre Mussi Zerai direttore dell'agenzia
EBay esce sbaglio e ad Alessandro Forlani nostro
Coordinatore degli studi del Centro Studi Roma tre mila e naturalmente a tutti voi che siete insana
Il tema del convegno di oggi è un tema molto importante che noi stiamo portando avanti da molti mesi come Progetto come studi all'interno del Centro Studi Roma tre mila e purtroppo è uno di quei temi che
A il l'onore diciamo delle cronache in questi giorni ancora più fortemente che
Lui che ci occupiamo di aree di crisi
Purtroppo abbiamo spesso riscontrato ditemi di indifferenza
Di mancanza di tutela dei diritti umani umani e nelle varie aree che stiamo osservando che che abbiamo visitato nel tempo e questo ci ha portato a voler fortemente promuovere questo progetto che questo convegno oggi con i nostri relatori
Io sono il presidente del centro studi Roma tre mila nonché giornalista di Rho che Nasser mode Renault oggi gli interventi dei nostri illustri ospiti
Voglio dare la parola D'Alessandro Forlani che introdurrà il tema della tutela dei diritti umani nelle aree di di crisi nelle zone di guerra aree di crisi inteso anche in maniera più ampia non è detto che sia una zone di guerra ma può essere crisi economica può essere crisi successiva a un Catania a un a un evento
Naturale un evento catastrofico naturale quindi le aree di crisi sono abbastanza vasta
Lascio con piacere la parola a ad Alessandro Forlani per l'apertura dei nostri lavori
Una sera
Grazie di essere intervenuti direi che
In passaggi
Drammatici che si sono registrati in questi
In questi ultimi mesi
In questi ultimi anni
Hanno inevitabilmente orientati
Orientato un centro studi come il nostro con una forte vocazione
Verso le relazioni internazionali verso
L'osservazione dei fenomeni che investono le relazioni tra i Paesi le che che si registra un nella comunità internazionale verso le interlocuzioni che si sviluppano tra i tra i popoli tra i governi
Non può restare indifferente rispetto agli eccessi e alle criticità che si fanno intensificando in alcune in alcune aree del pianeta
E questo tipo di attività questo tipo d'iniziativa che è stato perché crede che che abbiamo sviluppato è stata inevitabilmente orientata verso le aree di crisi da una recrudescenza di conflitti
E di diretti violazioni di vessazioni che hanno investito alcune popolazioni che assumono per forza di cose la priorità rispetto alle nostre analisi ai nostri approfondimenti anche al tentativo così di coinvolgere l'opinione pubblica su questi temi con il periodico che ricordava Alessandro io che affairs e con le iniziative pubbliche che sono state organizzate e in particolare la preoccupazione investe alcuni conflitti
Che assumo un ormai un carattere direi di cronicità
E che sentiamo anche più vicini in in relazione proprio alla alla prossimità geografica perché vanno a ricadere in larga misura sul sul Mediterraneo sulla sì sull'area mediterranea
Nordafricane mediorientale
Che un'area le cui intenzioni e in cui i rivolgimenti provocano necessariamente dei sussulti e delle preoccupazioni anche in quella che la nostra realtà europea occidentale democratica e dei e finora ci auguriamo ancora lungo anche pacifica
Perché
A alcuni purtroppo le aree di crisi poi sono molto più diffuse nel mondo molto più distribuite
Ma focalizzando l'attenzione su queste più vicine ci rendiamo conto e che magari conosciamo meglio anche alla luce di una maggiore attenzione mediatica nel nostro Paese
La sensazione che si avverte e di crisi che si profilano non soltanto croniche ma in qualche misura infinite
Perché nonostante la grande evoluzione che va riconosciuta
Alcuni laterali Isma'alla capacità di organizzare grandi comunità internazionale internazionali forme associative tra gli ex tra gli Stati comunità intermedie ecco
Come diciamo a volte quindi la grande evoluzione del multilateralismo e della e dell'associazionismo dal e della collaborazione tra gli Stati e nonostante i grandi sforzi che sono stati compiuti obiettivamente dalle maggiori espressioni della comunità internazionale rispetto ai maggiori conflitti che diventano l'epicentro con della instabilità generalizzata che si tenga in taluni momenti a registrare non si registrano assolutamente passi in avanti e quando qualche volta viene annunciato con grande fragore con grande entusiasmo con grande ottimismo qualche piccolo passettino qualche accordo qualche soluzione negoziata che sia stata dalle parti approvata immediatamente si verificano fatti si verificano gli episodi atti di destabilizzazione che riportano i negoziati molto più indietro e che allora sembrano allontanare ancora di più
La soluzione e questo lascia affiorare necessariamente la sensazione che ci siano delle volontà
Interessante a mantenere alta la tensione e a mantenere un clima di instabilità in queste aree che ripeto hanno comunque poi gravi ripercussioni
Anche sulle su quelle zone del mondo che appaiono maggiormente stabilizzare mi riferisco in particolare al conflitto arabo-israeliano
Che da settant'anni non trova la sua soluzione e credo mantiene un livello di altissima tensione
Mi riferisco alla Siria molto vicina rispetto a questo scacchiere una guerra
Durata sette anni
Con un numero i morti che forse non si non si riesce nemmeno più a contare con sofferenze indescrivibili
Per le Popov per le popolazioni civili
Con i piccoli
Gravissimi
Di di di grande crudeltà di grande violenza che ancora si registrano con una soluzione politica
Ancora lontana e con grandi riflessi in termini di mobilità delle popolazioni di di disagi delle popolazioni e di profughi
Verso l'esterno del Paese
E mi riferisco per dire una reale anch'essa molto vicino alla nostra realtà
A quella nordafricana e in particolare analitico
La Lidia con voi così vicina
Così interconnessa nelle sue sorti
Sociali ed economiche
Da lungo tempo e anche da dal meeting i legami storici e così indirettamente coinvolta in quelli che sono gli flussi migratori che investono il nostro Paese
Una condizione non soltanto di permanente conflittualità tra le diverse fazioni in campo ma anche di grande difficoltà nella creazione di un equilibrio stabile di un Governo che assumerà piena sovranità e pieni poteri sull'intero
Territorio di quel Paese che poi possa diventare interlocutore
Della comunità internazionale dell'Europa del nostro Paese rispetto a quelle che sono le emergenze e le tensioni principali che investono questo Paese e che in qualche modo coinvolgono anche gli altri
Questi conflitti cronici questi conflitti di cui non si trova una soluzione nonostante la grande capacità della comunità internazionale di articolarsi in strutture organizzative molto più numerose molto più solide rispetto al passato perché in campo multiraggio laterale sono registrati grandissimi progressi dopo le due tragedie delle due grandi guerre mondiali del secolo scorso che hanno spinto la comunità internazionale ad associarsi in forme più incisive dalle Nazioni Unite dall'Unione Europea alla NATO
Alle tante forme di multilateralismo che noi diamo ai vari livelli nonostante i vari sforzi che si siano compiuti rispetto a queste conflittualità che hanno delle ragioni politiche hanno delle ragioni economiche hanno delle vicende interetniche
Ma rispetto alle quali almeno sul piano teorico sono state prospettate nel corso degli anni delle soluzioni credibili rispetto a questo sì registra una impotenza operativa da parte di questo unità multilateralismo di queste nazioni unite
Di queste espressioni della comunità internazionale a prescindere dal riconosciuta buona volontà di tutti
E non posso sottacere ma non sottaciuto
Soprattutto perché vedo da parte della Della nostro apparato mediatico una certa indifferenza almeno negli ultimi mesi non posso sottacere l'ultimo conflitto
Ancora in essere
Nel nostro continente nella nostra Europa civile e democratica
Avanzata
In larga misura assorbita all'interno dell'Unione Europea
Noi abbiamo ancora aperto il conflitto che riguarda i nostri amici ucraini che ancora una volta collaborano con noi
Queste iniziative di sensibilizzazione con i quali già organizzammo in novembre
Un convegno che riguardava questo conflitto una ferita aperta nel cuore dell'Europa una condizione che nonostante anche qui si fossero aggiunti degli accordi si fossero individuate delle soluzioni nell'ambito di possibili strutture federali nell'ambito di forme di autogoverno dire realtà decentrate
Nell'ambito di accordi che tutelassero le minoranze etniche ancora nella regione del Donbass in particolare Dones Gary Lucas queste due aree di confine con la Russia in cui sono presenti tutto popolazioni di lingua Russia tuttora persiste
Questo questa tensione questi combattimenti questa instabilità che ha gravi riflessi sulle popolazioni che ancora una volta su diritti umani sulle libertà sulle prospettive
Di vita delle persone
Sulla possibilità di una coesistenza pacifica
E in particolare la condizione della Crimea anche lì legata al conflitto tra Ucraina e Russia
Lacrime oggi dominata dal dalla Potenza
Dalla cordata la potenza russa dal Governo Rousseau che dove si registrano gravi risvolti in termini di compressione dei diritti umani ce ne parlerà adesso l'ambasciatore
In Crimea neanche questo tema dovrà investire relazioni internazionali e le interlocuzioni diplomatiche dei prossimi mesi
Tutti i temi che al di là delle ragioni delle parti al di là degli interessi della prevalenza temporanea dell'uno o dell'altro soggetto che contendono hanno l'idea questa caratteristica di privare
Ampi strati da popolazioni civili civile in genere totalmente estranea da responsabilità rispetto a questi conflitti di una prospettiva di speranza e di futuro e di crescita sociale ed economica popoli che rischiano di rimanere come quello siriano come quello libico
Come quello palestinese rischiano di rimanere senza storia a causa della permanenza in essere di questi conflitti e rischio di non vedere riconosciuti quei diritti umani fondamentali quelle libertà della persona uni oggi universalmente riconosciute te da tante convenzioni internazionali dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo da tanti pronunciamenti
Che si sono succeduti nel corso del tempo proprio a causa di questi conflitti che si sovrappongono alle loro pacifiche esistenze ad esistenze costruttiva interessate soltanto al progresso delle proprie comunità di riferimento
E dei propri Paesi ora abbiamo dei relatori che
Affronteranno i diversi temi nelle nelle diverse sfumature negli diversi aspetti ma rispetto questa
Questa problematica che abbiamo cercato di di focalizzare di presentare
Non posso evitare un riferimento
Al tema
Tra quelli che riguardano la compressione e la precarietà dei
E e la compromissione
Dei diritti umani in quello che forse ci riguarda oggi come paese più da vicino denunziante come Europa che tematica diritti che che il tema dell'immigrazione di massa negazione di massa che investono molte aree del mondo mobilità di intere popolazioni legate molto spesso all'infuriare dei conflitti ma che in particolare negli ultimi anni hanno investito il nostro Paese con gli sbarchi con la grande pressione che si è sviluppata sulla Sicilia sulla sulla delusa su alcuni tante parti dell'Europa e dell'Italia meridionale che è diventato veramente il tema divisivo
Della politica
Nazionale italiana in nazionale di altri paesi della politica internazionale dei rapporti degli Stati tra loro perché ognuno si aspetta maggiore solidarietà da qualcun altro
Degli stati nazionali nei confronti dello europea per perché si sollecita una maggiore una minore attenzione dell'Europa nel suo compresso e tutto questo divide gli Stati tra loro divide gli Stati al loro interno divide le comunità locali spesso quelle anche più di saggiato che sono costretti a dividere questi disagi con i nuovi arrivati per i quali non sono predisposte a volte le necessarie misure di accoglienza e su questo nascono e cadono i dove i governi avete visto si vincono e si perdono le elezioni perché è un tema che allarma l'opinione pubblica crea grandi preoccupazioni in ordine alla sicurezza e porta inevitabilmente a condizioni di forte disagio di forte precarietà di coloro che sono i protagonisti di queste di questi esuli di massa che anch'essi rimangono senza futuro rimangono senza storia senza prospettiva
Dicono in condizioni molto spesso degradate incanti di trattenimento in condizioni precarie provvisorie
Non possono assicurare un futuro loro figli non possono assicurarsi una dignitosa sopravvivenza e aspettano dagli ordinamenti nazionali
E internazionali una qualche disciplina una qualche regolamentazione che assicuri un'equa distribuzione e
Definisca esattamente il loro e il loro voto il loro status questa è una grande questione di diritti umani
Che oggi dominata il nostro dibattito e le nostre preoccupazioni è che è strettamente collegato alle guerre perché si si dice poi che molti si si allontanino soltanto per ragioni economiche o di migliori prospettive di vita non dai conflitti ma insomma con un poco di esperienza e di memoria si ricorda che molto spesso poi quando vengono identificate queste persone sir risale o a condizioni di conflitto in cui alcune popolazioni sono state private di qualunque minima garanzia di sicurezza
Nei propri Paesi oppure sono state versate da dittature che non sono guerre né che magari sono insediate in paesi pacifici ma che producono pochi sulle persone e sulle popolazioni
Effetti altrettanto devastanti quanto le guerre quindi regimi autoritari
E conflitti cronici questi rigetti dice elementi che sono alla base della proliferazione del fenomeno io vi ringrazio lascio la parola D'Alessandro per la presentazione dei nostri
Grazie Alessandro Forlani mi scuso per la mia torso che purtroppo oggi sembrano volermi lasciare
Le aree di crisi sono sono tante purtroppo e nel mondo aumentano quasi giornalmente sono are come abbiamo potuto vedere nell'introduzione Sandro Forlani che non sono solo zone di guerra ma possono essere zone in cui i diritti umani anche voli basilari non sono tutelati dalle dalle dittature o dai governi o dalle invasioni temporanee di queste aree che possono essere il lo start up di un problema più ampio
Quindi non dobbiamo e non possiamo interpretare come dire
Lare di crisi solo in caso di guerra ma anche a ma anche appunto come dicevamo prima in casi di crisi economica
Non si può come dire
Valutare la gravità di una grave crisi economica dalla quale fugge la gente o comunque sì trova lottare all'interno della propria nazione iniziare di crisi sono molti i volontari che si adoperano nel negli anni nel nel nel nel contingente per dare un sollievo per dare un supporto per portare le prime cure o anche progetti a medio lungo termine ecco di questo vorremmo parlare con il dottor Rosario Valastro
Vicepresidente la croce rossa che anche nei mesi scorsi all'ONU a
Promosso il tema della della pericolosità con cui io nella quale vivono gli operatori umanitari nelle aree di crisi
Sono moltissime le vittime in questo in questo ambito di chi va a portare aiuto
E quindi non solo civili ma anche operatori umanitari allora do la parola dottor Rosario
Grazie Alessandro Conte grazie al centro studi alla rivista per gli organizzatori di questo convegno dopo
Dopo le parole introduzione chiarissima che sul punto voluto fare versando Forlani credo che davvero i punti di questa
Questa il bando di questa matassa sia abbastanza chiaro tutti di quella che è la situazione al momento sotto un profilo anche giù politico internazionale
L'unica
Provocazione che in con cui voi iniziare questa
Questa splendida location avrebbe potuto ospitare questo convegno anche nel mille ottocentoquarantotto centosettanta anni fa
Perché il livello di emergenza che abbiamo sulla tutela degli operatori sanitari delle popolazioni civili è un livello di emergenza che ci sia portato indietro dagli oltre centocinquanta anni
Sapete la Croce Rossa nasce da un'idea proprio qui in Italia durante le guerre di indipendenza
Centocinquantaquattro anni fa e in nasce non su una spinta così purista ma su una spinta di amore dell'umanità
Conta aventi avente per quale fondamenta il diritto lo stabilire delle regole che potessero e che possono anche oggi
Governare delle relazioni tra le parti in guerra
Nascono così le convenzioni di Ginevra nasce così il diritto internazionale umanitario pensate la guerra che qualche cosa che non mi sembra fuori dal governabile del tutti contro tutti
La guerra hanno un sistema suo di regole un sistema che teso a proteggere le popolazioni civili dapprima gli operatori umanitari in conseguenza
La guerra perché cosa è fatta per per dare
Soddisfazione le proprie ragioni e per attaccare i punti strategici delle potenze avversarie la guerra non è una modalità per uccidere le persone in una maniera finalizzata all'imbarbarimento
Ebbene questa storia questa civiltà che si chiede evoluta in
Oltre un secolo
Di diritto internazionale umanitario di convenzioni internazionali di relazioni che hanno tesa proteggi detersivi beni culturali l'assistenza religiosa nei campi di battaglia il diritto alla corrispondenza dei detenuti
Tutto questo oggi è messo pericolosamente in discussione
è il mio non è un allarme così di quello che può accadere in futuro
Chi conosce la posizione e la croce rossa italiana per esempio sul tema delle migrazioni sa che la Croce Rossa Italiana ha sempre negato che questa dovesse essere classificata come un'emergenza perché quella del fenomeno migratorio era un fenomeno per l'appunto che poteva essere adeguatamente previsto e comunque pianificato nel corso degli ultimi anni
Quello che invece riguarda la protezione degli operatori umanitari nei campi di battaglia e oggi una vera e propria emergenza
Io ho avuto dei numeri ma ridicola vita quasi mi vergogno a darli perché sono dei numeri
Gioco forza approssimati necessariamente approssimativo
E non hanno dietro le storie delle persone che sono morte sono solo dei numeri spalmata di rendono nel due mila e diciassette in Afghanistan sono morti dieci mila civili
Una del le convenzioni di Ginevra nasce proprio per la tutela delle popolazioni civili
Nel due mila e quindici insieme ne ne sono morti cinquanta mila
Donne uomini bambini
In Siria l'ONU non ha dei conti ufficiali
Noi si
Noi contiamo settanta o lontani e operatori della Mezzaluna Rossa siriana che sono stati uccisi
Questo per tornare a quello che dicevo prima non è un evento un campanello d'allarme che stiamo suonando in maniera più o meno così
Urlando per il futuro purtroppo noi stiamo registrando un imbarbarimento complessivo di quelle che sono le condizioni attività della popolazione durante la guerra
Su questo il passo quindi dire del perché
Si uccidono gli operatori umanitari si dà fuoco agli ospedali
Essi e distruggono gli ambulatori io osi derubano le farmacie dei farmaci il passo immediato nel momento in cui mi libero degli operatori sanitario umanitari in senso lato
Io sono riuscito a indebolire ulteriormente la popolazione civile
Io credo che davvero non ci sarebbe tanto altro da dire su questo se non a sottolineare che la questione veramente complessa quando la Croce Rossa nacque nacque perché c'era la volontà
Di dire a tutti gli Stati riconosciamo la neutralità dei feriti in guerra riconosciamo la neutralità degli operatori sanitari degli operatori umanitari diremmo oggi
Sui campi di battaglia che aiutino tutti
Perché questi non hanno una loro parte
Nelle ostilità
E quindi impegnamo gli stati affinché sia riconosciuta questa neutralità degli operatori
E gli stati si impegnarono e nacquero appunto
Gli strumenti di diritto internazionale di cui vi ho accennato
Eppure sembra che davvero tutto sia stato rimesso in discussione poc'anzi ascoltavo ci sono delle realtà dove i conflitti non si sono in questi anni in questi decenni in questo secolo
Risolti
Mi è capitato di intervenire a te la viva
Un convegno
Organizzato dal Governo israeliano esistono dei
Delle località dove le ambulanze entrano solo scortate
Se non se davvero un punto in cui tutti quanti concordano sul rispetto della vita umana
Allora qui non è in gioco la vita dell'operatore umanitario in Siria piuttosto che i confini fra qualche altro Stato la guerra per qualche possedimenti dopo o una lotta di religione altrove
Qui è in gioco la comprensione del rispetto per la vita dell'uomo
Questa è l'allarme che la croce rossa ha dato attraverso il Comitato internazionale di croce rossa adesso le società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha dato nel corso degli ultimi anni
E
Questa e qualche cosa che per esempio ho avuto delle grosse ripercussioni in termini anche di assistenza alle popolazioni migranti
Voglio fare su questo un appunto molto molto laico molto molto
E un po'per
Noi abbiamo dei confini all'interno delle nostre nazioni europee all'interno del nostro continente in questo momento sembriamo tutti tutti più preoccupati di chi ne prende dieci invece di cinque quanti di riusciamo a respingerlo apprendere o a vedere in quanto tempo riusciamo a capire se immigrante a e i requisiti per poter avere uno status di protezione umanitaria
Noi crediamo che il dibattito debba tornare anche qui sulle persone e sulla vita
E partire da un presupposto
Le nostre popolazioni i nostri Stati il nostro continente viene da anni assolutamente di una civiltà anche qua giuridica che ormai che assolutamente chiara ebbene questi principi
E questa civiltà giuridica
Ci impongono
Ci impongono la nostra Costituzione i Trattati istitutivi dell'Unione Europea ci impongono di dare assistenza a una persona che chiede aiuto
Perché in caso questa non è una graziosa concessione che noi diamo questo è il frutto delle carte fondamentali dei nostri Stati
E della nostra e della e dell'Unione Europea
Le modalità di regolamentazione del fenomeno le lasciamo
A chi statiche lasciamo agli organismi internazionali e il loro compito
Ma è nostro dovere sottolineare che la persona deve essere al centro di questo dibattito
Concludo
Sono veramente centinaia di migliaia le persone che nei luoghi dove ci sono delle guerre o dove Comit Libia
C'è anche una difficoltà avere un governo che riesca gestire tutta la
Tutta tutto il territorio
In Libia così come in Bangladesh insidia in Yemen e sono centinaia di migliaia di persone vittime
In questa nuova mancanza di Rispetto assolutamente inedita rispetto al passato di quelle che sono le regole di rispetto della vita anche nei contesti non solo di guerra ma nei contesti di crisi
C'è una iniziativa che la Croce Rossa a livello internazionale nazionale ha sposato che è un'iniziativa che con la quale cercheremo di coinvolgere tutti gli attori istituzionali
Dagli attori governativi a cominciare dal ministero della Salute a tutte le ONG e a tutti gli operatori umanitari che sono impegnati nei contesti di crisi
Immaginate qui un campo da calcio siamo in tema di Mondiali di calcio quindi non sarà tanto difficile anche se la nostra nazionale non c'è Marcello ci ci ce li immaginiamo le partite magari le vediamo anche
Immaginatevi che in un campo da calcio a un certo punto un calciatore si faccia male abbia una distorsione
O ci sia un contatto fra due giocatori
Immaginate di l'arbitro che ferma la partita oppure come il fair play imponente un giocatori tira la palla fuori dal campo per consentire a medici e infermieri con la barella di andare al a curare a vedere che cosa è successo
Immaginate che mentre vanno lì qualcuno gli spari
Perché sul campo da calcio non lo non lo rendiamo ammissibile
E nelle zone di crisi si
Grazie per l'attenzione
Grazie dottor Valastro per la sua il suo intervento sua spiegazione grazie anche per i numeri perché spesso si parla di temi importanti ma non si citano i numeri i numeri sono gli unici che riescono a dare la consistenza di quello che sta accadendo a contestualizzare quello che si vuole far conoscere
Quindi i numeri sono importanti che sono per esempio gli stessi numeri che abbiamo raccolto dai comunicati di semplici trent'su le popolazioni ero in giacche sono raccolte
Pinna in una
Nell'Est asiatico quest'anno si pensa che nei campi profughi attrezzati per uso temporaneo nasceranno diciotto mila bambini
Solo in quest'anno diciotto mila bambini un numero enorme in un campo profughi dove mancano naturalmente tutte le tutele
Di sicurezza di legalità solo tolte le diciamo le le con delle carenze igieniche e sanitari enormi
I bambini continue continueranno nasce dopo la parola alla dottoressa Fatarella vice direttore generale di Save the Children per il suo intervento che tratterà proprio delle violazioni sulle della degli diritti umani sui minori
Grazie mille buonasera piacere partecipare a questo dibattito sicuramente molto interessante e stimolante mica è stato molto
Il collega Rosario Palacio che ha chiuso proprio dicendo che è importante ricordare cineteche dietro i numeri ci sono le persone e che in questo momento noi stiamo parlando proprio di come
Difendere la vita delle persone sedici lire si occupa di bambini noi abbiamo una storia particolarmente vicina alle situazioni di crisi per terra perché nel mille novecentodiciannove siamo nati tentare di dare una visione di una donna eccezionale è una ribelle la visionaria
Che a seguito della prima guerra mondiale fu colpita tantissimo dalla situazione drammatica in cui si trovano i bambini tedeschi austriaci a seguito dell'embargo della Gran Bretagna
Questa donna pensò di andare a Leicester Square a protestare convincere l'opinione pubblica britannica sostenere questi bambini
Fu arrestata fu derisa non si arrese assolutamente e non solo porto aiuto ai bambini tedeschi austriaci ma in particolare perché evitasse decidere ma soprattutto la cosa più importante
Ispira la convenzione dei diritti dei bambini e dei bambini e degli adolescenti
Che è stata poi ratificata dalle Nazioni Unite
E anche dall'Italia nel mille novecentonovantuno che cosa c'è di pelle questa convenzione e nell'idea che ha avuto e Granta incerta che i bambini sono portatori di diritti sono soggetti non oggetti quindi un cambio epocale all'epoca
In particolare essendo detentori di diritti quindi diritti civili diritti legali diritti culturali questi diritti dovevano essere protetti e tutelati proprio attraverso questa convenzione
Se a convenzione oggi ratificata da centonovantaquattro Paesi e quindi dovremmo essere tutti sereni in qualche modo in realtà le violazioni sui diritti dei bambini sono enormi un miliardo e duecento mila bambini più della metà di tutti i bambini del mondo oggi non hanno un'infanzia garantita nel senso che non mi non hanno l'infanzia protetta qua parliamo di i bambini in guerra e quindi anche secondo me come diceva il collega Conte i numeri hanno un potere enorme che quello appalti farà ricordare la grandezza del problema ecco ad oggi ci sono trecentocinquantasette milioni di bambini che vivono in zone di conflitto
Questo significa un bambino sul sei rispetto ai primi degli anni novanta questo numero è cresciuto del settantacinque per cento
Quindi i primi anni novanta erano duecento milioni oggi sono trecentocinquantasei milioni
è un po'assurdo pensare che siamo peggiorati anziché migliorati ma ci sono anche tutta una serie di ragioni del perché le guerre come si diceva all'inizio sono diventate molto più lunghe sono diventati dei conflitti cronici dove è difficilissimo proprio sbrogliare la matassa e trovare delle soluzioni politiche
Le guerre sono diventate delle guerre che si combattono nelle zone altamente e densamente popolate si combattono nelle città
Da buttar sul punto di vista dei bambini le guerre sono diventate delle guerre contro i bambini
Perché perché i bambini sono sempre più soggetti di brutalità che sono compiute con una scienza dietro nel senso può avere poca tattica nel senso che colpire buona i bambini significa la fine
Colpire le famiglie colpite le comunità sono un'arma distruggere l'infanzia significa piegare una famiglia significa applicare una comunità quindi quello che la quindi assistiamo oggi
Sono combattimenti in zone altamente Paul popolate solo utilizzo enorme di bombole aggrappati bombe a grappolo di ordini che sono rudimentali sono fatti proprio per esplodere nelle mani dei bambini ma assistiamo anche bambini che sono utilizzati come scudi umani che sono dei utilizzati come kamikaze bambini che sono arruolati che sono stuprati mutilati
Nel mille novecentonovantanove c'è stata una prima risoluzione delle Nazioni Unite che ha identificato quelli che sono i sei principali come dire Problemi violazione dei diritti dei minori in conflitto
Sono questi uccisioni e menomazioni reclutamento e uso dei minori sequestro violenza sessuale attacco a scuole ospedali e negazione dell'accesso mani Dario mille novecentonovantanove le sei gravi violazioni dei diritti dei bambini
Ci aspetteremmo che in tutti questi anni queste violazioni siano state prese in carico anche perché appunto esistono le leggi esistono diritti internazionali che come si diceva prima è fatto proprio per proteggere le popolazioni civile che in particolare i bambini
Allora voglio dare qualche numero ora ci sono stati dal due mila cinque al due mila sedici settantatré mila bambini che sono stati uccisi o mutilati in venticinque conflitti tra cui uno dei peggiori sicuramente quello della Siria
Ci sono stati cinquanta mila ragazzi e ragazze che sono stati arruolati nei gruppi armati molti bambini hanno meno di otto anni
Si registrano più di diciassette mila cinquecento casi di stupro e violenza questi dati chiaramente sono estremamente bassi perché non c'è una vera e propria denuncia c'è una paura a denunciare una vergogna ma paura di ripercussioni
Un altro dato anzi altri due dati che a me hanno colpito moltissimo a che sono aumentati in maniera drammatica gli attacchi alle scuole agli ospedali
Quindi quelli che prima erano delle zone franche che non si può guardavano che non si attaccavano che erano dei luoghi protetti sono diventati invece proprio dei simboli nel due mila sedici duecentocinquantasei scuole sono state attaccate nei territori palestinesi
Dal due mila dieci a oggi c'è stato un incremento del mille cinquecento per cento quindi è una percentuale assoluta ma prive quante aumentato la l'impossibilità di garantire accesso umanitario ai bambini coinvolti nei conflitti
Quindi noi oggi assistiamo ad una situazione in cui i bambini che si trovano ad essere esposti non solo a quelle che erano le classiche violenza privazione di una guerra ma non hanno più alcun ruolo protettore luogo protetto quindi i campi di calcio che prima venivano ricordati sono diventati dei veri e propri campi di battaglia il sistema scolastico il sistema sanitario sono totalmente piegati
E soprattutto mi spiace ricordare che in questi trecentocinquantasette milioni di bambini che citava inizialmente sono esclusi tutti i bambini che hanno bisogno di suo forte accesso a guerra finita
Perché nel momento in cui finisce una guerra i bambini certo sono gli esseri più presi gli enti che noi conosciamo ma devono essere supportati sostenuti devono avere accesso spessissimo a un supporto psicologico molto forte perché lo stress che subiscono è uno stress enorme
Devono essere aiutati all'interno delle loro famiglie aria avere una condizione di vita accettabile perché se le famiglie non hanno nessuna possibilità poi di ristrutturare una capacità di vita produttiva i bambini spesso vengono sfruttati e poi soprattutto i bambini hanno bisogno di ritorno alla scuola di ricostruire le loro vite
Quindi la comunità internazionale realtà deve prendersi carico di bambini anche nella fase successiva rispetto a quella della guerra
Ora io recentemente sono stata nel campo profughi Rizzato aree al confine con la Giordania questo campo profughi che accoglie ottanta mila profughi siriani chiaramente noi come se decibel ci occupiamo prevalentemente di bambini
La cosa che mi ha colpito tutti questi bambini o sono scappati insieme alle loro famiglie dalla guerra o sono nati in un campo profughi
Azzardare nascono ottanta bambini a settimana a proposito dei bambini che nascono in un campo profughi la permanenza media in un campo profughi sono quindici anni io Zattarin sono stata tante volte negli ultimi cinque anni e devo dire che ho fisso un'altalena sta proprio nella capacità reattiva delle persone siriani quando sono arrivati all'inizio erano convinti di tornare indietro pochissimo tempo
Poi c'è stato un momento dopo due o tre anni in cui è avvenuto proprio allo sconforto
E poiché è andata la resilienza la residenza che si vede soprattutto nei bambini macché stimolata tantissimo dei genitori
E di fronte alla domanda fatta alle mamme che cosa secondo voi è più importante garantire costi figli e l'educazione perché l'educazione Gladys accomunare ma per poi poter rientrare ricostruire propri Paesi perché racconto la storia della Siria perché la Siria che è in guerra da sette anni è uno degli scempi più orribile quali noi assistiamo ogni giorno rispetto alla violazione dei diritti civili e particolari diritti dei bambini
Ci sono due milioni di persone in Siria che non sono accessibili ai corridoi umanitari non è possibile portare aiuto insieme oggi il sistema scolastico è totalmente collassato così come il sistema sanitario ci sono medici che continuano a operare e rioperare utilizzando le stesse garze perché non c'è nessun tipo di strumentazione disponibile
Le scuole sono state un bersaglio e sono stata attaccata in tutti i modi
Ad febbraio del due mila diciotto il mondo si è indignato perché nella seduta c'è stato un attacco Award alla popolazione civile
A proposito di diritti violati è stata fatta una risoluzione che imponeva il cessate il fuoco è un fuoco per trenta giorni
Per permettere la possibilità agli operatori umanitari di entrare e distribuire aiuti e fare uscire da quella zona in particolare le persone
Ferite malati bambini questa risoluzione è stata negata nell'arco violata nell'arco di pochissime ore
C'è stato un primo convoglio umanitario che ha tentato di entrare nove camion ma ai quali non è stato nemmeno concesso di scaricare tu tu il materiale che avevano a disposizione cibo e medicinali e soprattutto non è uscito nessuno da quella zona nessun bambino è stato portato via
Ora diciamo un mondo civile si dovrebbe indignare nel senso che noi tutti i giorni dovremmo protestare per attività del genere questo perché nuovamente indipendentemente dal diritto mi voglio veramente di collegare delle parole ho trovato molto forti del di Rosario Valastro anche perché faccio un piccolo e brutto inciso anche noi come siete figlia e siamo stati estremamente colpiti
Nel due mila diciassette abbiamo perso quattro colleghi in Afghanistan che sono stati uccisi nello svolgimento del loro lavoro oggi da un attacco kamikaze che è avvenuto proprio nella nostra sede
E quindi c'è una totale forte e costante mancanza di rispetto per la vita umana
Ne possiamo avere le migliori come dire leggi il diritto internazionale oggi viene violato tutti i giorni nei teatri di guerra il diritto internazionale violato ogni giorno per i bambini che noi esso corriamo e cerchiamo di aiutare
Però è chiaro che il diritto protegge le vite umane ma la cosa più importante sono le vite umane che devono essere riposte al centro
Noi che ci occupiamo di bambini che cosa vediamo vediamo che le generazioni di bambini che oggi sono distrutte non hanno un impatto solamente adesso Mannoni impatto sul futuro
E che l'anta anche cosa diceva diceva che il futuro del mondo è nelle mani dei bambini sembra una cosa scontata ma è così
E voglio fare un altro esempio per per per capire che cos'è la violazione dei diritti dei bambini in situazioni di conflitto e di guerra si è citato più volte il conflitto israelo palestinese ci sono sia sia un ragazzo di sedici anni israeliano a deve essere diciamo giudicato viene giudicato da un tribunale civile siamo ragazzo palestinese viene giudicato da un tribunale militare
Ecco questa è già una differenza enorme nel vedere come se non c'è una base egualitaria non c'è nemmeno la possibilità di costruire di creare sviluppo
Quasi tutti i ragazzi palestinesi hanno assistito a un attacco fatto nei confronti di un loro familiare madre padre adulto di riferimento
Settanta per cento quasi ottanta per cento non riesce più a tollerare il rumore delle sponde e quindi hanno proprio lo stress psicologico enorme eppure esistono grandissima resilienza che può essere sviluppata ancora di più attraverso un supporto psicologico ma anche nuovamente lavorando sulle scuole vi dicevo prima duecentocinquantasei scuole attaccate solo nel due mila sedici
Quindi quello che voglio dire alla fine è anche abbastanza semplice
Ovvero non esiste un'unica soluzione ai conflitti è un'unica possibilità di come dire portare aiuto o supportare nel nostro caso i bambini
Però devono esistere delle condizioni di base in cui innanzitutto ci deve essere una protezione dei civili e dei bambini nelle situazioni di guerra deve essere garantito l'accesso umanitario
E devono essere protetti quei luoghi che hanno finora costituito il famoso riparo sicuro e scuole in ospedali dopodiché è fondamentale continuare a lavorare in particolare con i bambini con le comunità di riferimento
Anche a guerra finita perché non si fidano ma definisce la guerra queste persone sono in grado di ritornare a casa loro e di ricostruire daccapo alloro vita come se niente fosse
E quello è il momento principale quello è uno dei momenti precisi principali nei quali lavorare di inserirsi perché è lì che si sviluppa questa parola ultimamente viene abusata ma è bellissimo anche la resilienza no tutti parliamo oggi di resilienza
Resilienza la capacità di un essere umano di superare in maniera positiva e le situazioni difficili e complesse la resilienza deve essere stimolata e deve essere aiutata
E quindi questa è un altro impegno per la comunità internazionale deve prendere non solo nel momento in cui c'è la guerra ma anche nel momento in cui o queste persone riescono a uscire dai loro Paesi e riescono a migrare in altre situazioni inclusa appunto
Tutto regolare che sono arrivati
In Italia in Europa e che hanno diritto ad un'accoglienza DNA e hanno diritto diciamo a ritrovare delle situazioni di sviluppo e di ricostruzione delle proprie vite
Ma anche proprio a ridare gli strumenti affinché i Paesi di origine possono tornare ad essere dei paesi in cui vivere appunto in pace in maniera costruttiva oggi noi siamo una generazione che ha un compito estremamente importante che è quello di decidere di lavorare in maniera costante proprio per difendere i diritti per noi soprattutto di bambini in guerra
Non vogliamo essere poi sia per la generazione che ha fallito rispetto a questo anche perché l'escalation della brutalità e anche se vogliamo un po'della tattica strategica dietro il modo in cui vengono attaccati civili bambini fa proprio vedere che non è una brutalità fine a se stessa ma una brutalità finalizzata a piegare alcune popolazioni rispetto ad altre
Ecco quindi noi oggi ci sentiamo sicuramente di sposare di supportare questo fortissimo messaggio di dire che bisogna difendere i diritti dei bambini ma soprattutto bisogna difendere le vite dei bambini e vite di civili le vite degli operatori
Sì a rimettere come dire il singolo e la storia del singolo di fronte all'enormità del numero che spesso un po'anche spaventa la trecentocinquantasette milioni di bambini che cosa possiamo fare dietro ognuno di loro c'è una storia c'è una famiglia c'è una possibilità
E se oggi non si agisce su questa possibilità tra venti trenta cinquant'anni ci ritroveremo con le conseguenze di non aver fatto nulla ma ci ritroveremo probabilmente con un numero crescente di conflitti
E anche con un numero enorme i bambini di persone che sono fuoriuscite dai conflitti senza trovare poi una soluzione per il futuro
Grazie
Voglio ringraziare la dottoressa assaltare la vera di Archie illustrato una modo molto efficace quello che sta succedendo nel mondo in particolar modo ai bambini i bambini abbiamo citato anche di bambini soldato i bambini kamikaze purtroppo ingrandì quantità sono stati arruolati e utilizzati non solo in in Medio Oriente o nella rotta dell'Isis ma come bambini soldato sappiamo che la il continente africano
Uno tra i primi che ha sperimentato e portato avanti questo tipo di di di di guerra proprio perché i bambini diciamo la loro residenza oppure la loro incapacità di riconoscere
Il bene e il male in una certa età e di prendere per gioco anche una cosa così Q entra come la guerra lì li fa diventare se vogliamo tra virgolette dei dei degli ottimi soldati soldati che poi
Anche quando vengono strappati dalle mani dei dittatori dei comandanti locali hanno difficilissimo decorso
Per arrivi per rientrare nella società civile
E Patrick sottolineiamo anche che laddove non arriva
La legge ultimi diritto internazionale l'unico vero diritto l'unica vi la legge che si esprime e la legge del più forte
E spesso sia nelle aree di guerra ma è chiaro che nelle aree di guerra forse un po'ce lo aspettiamo ma soprattutto nei grandi campi profughi
La nella nella notte nell'incapacità di gestire la sicurezza di questi canti purtroppo chi deve stare in questi campi
Provati il terrore di essere esposto a qualsiasi tipo di violenza
E gli unici punti dove possono trovare della della dell'assistenza un minimo di sicurezza sono appunto i prestiti degli operatori umanità quindi anche piegare io o meno gli operatori umanitari significa piegare
La resistenza digital sta scappando da un da un a un da un'emergenza
Ora dopo aver analizzato
Globalmente alcune tematiche importanti sulla tutela dei diritti umani vorremmo analizzare invece qualcosa di più
Più specifico qualcosa che non è molto lontano dalla nostra nazione anzi qualcosa che succede ai confini dell'Europa e forse futuro all'interno di posti possibilmente dei confini europei ancora
Non abbiamo una previsione ma insomma la Repubblica ucraina si spera che in un prossimo futuro potrà essere parte della Comunità europea
E e dopo aver visto tanti scenari mediorientali e immaginari così lontani dal nostro vivere quotidiano devo dire che invece quello che accade nella Repubblica Ucraina è qualcosa di molto simile a una vita quotidiana che anche noi affrontiamo tutti i giorni che potrebbe cambiare
Anche velocemente quindi ricerchiamo spesso di
Contestualizzare quello che succede all'estero ma non riusciamo a comprenderlo perché abbiamo una vita regolata da diritti mi e dà una sicurezza abbastanza
Conclamata che non ci permette di capire a fondo questi fenomeni favore lasciare la parola sociale se l'ambasciatore Perelli dice
Che il mostrerà il il suo intervento su quello che succede nella City nella Crimea occupata
Che occupata dell'Ucraina
Grazie ambasciatore
Grazie presidente
Egregio Presidente contraria
Greci giocatori signore e signori
Prima di tutto vorrei ringraziare
Al centro studio Roma tre la non solo per organizzare questo io ma insomma a macchie per promuovere tutti questi anni fermo di ha presentato il primo relatore Alessandro Conte a un quadro globale
Di
Situazione con diritti umani nel mondo muori
Posti Guarin locale io vorrei direttive Giano e abbiamo discusso il tema ma di aggressione
Russo nel dono imporsi
Al diciamo ora solo posso aggiungere per Rosario colostro parecchie ho presentato alcuni Ciceri di vittime nel mondo
Che nella regione dello basso ultimi trent'anni noi abbiamo il vittimismo civile
Più di dieci mila persone
Persone e anche un milione e settecento mila persone interamente spostati nel nostro Paese
Noè un
Locale chiederò lottando dell'ottantotto Alitalia Europa di non vediamo dimenticare perché questa è la guerra
Alcuni richiamo nono questa guerra silenziosa mo'il mio desidero io muoio che questa classe pensierosa nomi dell'in terra la guerra dimenticata
E questo è il nostro compito di parlare di conflitti della guerra dell'aggressione ma oggi io mi riferisco alla situazione drammatica parecchio non volessero tollerata la grave violenza dei diritti umani nel penisola creme
Quattro anni della Commissioni di Crimea dalla Federazione penso che abitanti dove Crimea sono confrontati assistemmo anche che restrizione della libertà fondamentale
A tra quelli la libertà di espressione la libertà di religione odi credo
Per la libertà di associazione non chiede ritorno riunioni pacifica
Esempio lampanti sono le tesi occulto incontro ma queste popolazioni nel praticare logoro religione o parlare
Ho ovvero educazione e formazione nella propria lingua tataro o concreto è un credo o Ucraina in pubblico senza arrivare Giureconsulti provocazione minaccia o addirittura simonia pugni
Innanzitutto sono stati gradualmente violati i diritti vede tatari di Crimea con una chiusura dei loro mezzi di informazione
Il divieto dell'attività del medici LIS nell'organo di autogoverno la persecuzione dei suoi dirigenti e dei membri della loro comunità da cominciare a quelli nei confronti dei leader della minoranza tatara Musto fogge mille ore
E ieri rifaccio volare a quale è stato emesso il divieto di entrare nel territorio della Crimea
Con me hai chiuso istigazione al terrorismo nonostante tutti gli strumenti i meccanismi nazionale e internazionale esistenti
Che dovrebbero avere allo scopo di proteggere minoranza e popoli indicibile
Situazione in Crimea continuo ad era muore
Nelle carceri della federazione russa secondo i dazi uffici Aler si trovano sessantaquattro cittadini ucraini i prigionieri politici tra cui tanti tatari di Crimea che non hanno accettato l'ammissione della Begnis solo o patrioti Ucraina tra di loro il famoso registro evolversi Zoff
Non solo registro mai scrittore ucraino Tucker in maniera che ha dato in omaggio Duemila Captur dieci e prigioniero politico del Cremlino arrestato subito
Dopo il cosiddetto riferendo avevano in Crimea organizzato con sopporto amiche titolare dalla Federazione russa
All'ex nel suo patriota ucraino con una posizione molto molto attivo durante le proteste pro europea nell'inverno del due mila tredici due mila quattordici conosciute come la demolizione della dignità o è ormai nota
Lui è stato accusato di terrorismo senza alcuna prova concreta e condonato appendipanni di briciole di cosiddetto regime sempre
Adesso volumi si trovano a sei Milla chilometri dalla Crimea destinate West Ovest in un po'ribelle posto che rimandava le immagini del Gulag i tempi sovietici
Tra di loro anche altro potere otto Ucraina vota prima robot un agricoltore semplice loculo c.t. agricoltore che del primo giorno dell'occupazione Filomena
Ha espresso il proprio disaccordo con laute return swap subito dopo l'annessione della Crimea ha alzato bandiera ucraina sopra la sua casa che solo per questo è stato condannato a tre anni sette mesi in carcere
Ogni giorno ucraini Zattarin comprendono perseguitati dalle autorità lottando
Di questo nome minimo rumore ma questo è riportato da un varie fonti e rapporti uffici Aler ho avuto può lasciare il Consiglio d'Europa e organizzazioni no al governo quali Amnesty International
Nel frattempo
Tre giorni fa circa torte Cicinho il Parlamento europeo approvato una risoluzione nella quale chiede a Mosca di garantire il rispetto dei principi
Democratici il indica l'attività territoriale del importante cioè nello stesso documento i deputati girato alle autorità russe deliberare immediatamente Techint con notizia momenti il regista Ucraina al verso insomma io inoltre settanta altri cittadini ucraini detenuti illegalmente inizia Brunelleschi più così anche con me il credito contro tatari di Crimea importi cullare il rapimento e l'omicidio dei giovani
Il reclutamenti forzati dei giovani dall'esercito russo con la prospettiva di mandarla in guerra contro i loro fratelli ucraini nel Donbass
è evidente gettando la situazione no tempo andare avanti noi chiediamo allora contrarietà russo di garantire ai tatari di Crimea Aldo incredibilmente a tutta la comunità e nicchie e religiose
Della bensì solo la possibilità di mantenere essere gruppo Area con la propria cultura tradizione istruzioni e identità
Inoltre lo Stato ucraino chiede il pieno rispetto del danno ormai internazionale in materia di diritti un Mologni nell'Appennino sull'occupata il ricorso immediatamente di tutti i prigionieri
Politici
Giornalisti difensori dei diritti umani di avvocati dovrebbero essere in grado di operare imbuto indipendente e senza interprete interferenza
Secondo nuovi è decisiva dei governi nazionale dei Paesi dell'Unione europea
Ma chissà si scava un maggiore consapevolezza delle condizioni di vita dei tatari di Crimea e dei cittadini ucraini sotto l'occupazione russa una benissimo
Già di vorrei esprimere il mio intervento di urgenza citando le parole del registro Henderson su rivolte ai cattivo PG sette due settimo ammiccava
Più in occasione del ultimo summit in guerre l'UE ha scritto egregi signori vi ringrazio molto
Perciò che vuoi dei vostri Paesi state facendo per Ucraina abbiamo ancora molto da fare noi stessi ma soprattutto con il vostro aiuto ad esempio vincere questa guerra Jibril con il nostro nemico per quanto riguarda la situazione come prigionieri e politici spero che possiate fare qualche cosa per il suo livore
I loro destini che non concentrarsi su una sono al personale come per esempio me ma aiutarmi il più possibile
Buona fortuna per il vostro difficile lavoro ha scritto registrasse un solo battuti Carpi di G7
Queste parole vorrei indirizzare ampia a tutti i colori
Chievo ritorno per i diritti umani non ti rivolgere una preghiera non solo come l'ambasciatore ma come una persona umana
Di fare tutto il possibile pertanto il rinvio dell'azione per liberare tutti i prigionieri politici ucraini volersi insorse incluso grazie sulle pensioni
Grazie ambasciatore per averci aperto diciamo gli occhi anche su un panorama che non è molto lontano da dove viviamo ma anche ancora oggi
E poco con conosciuto su questo insomma dovrà ci impegnamo a a cercare di di dare più visibilità possibile anche a quello che succede incline
Vorrei adesso però passare la parola invece a padre mossi RAI che direttore dell'agenzia stampa Brescia ma anche
Rappresentante su cui possiamo dire così della comunità Eritrea in Italia
Un personale che ha una grande esperienza di vita anche
Nell'ambito dell'assistenza parte dei migranti che come uscire perché l'ha vissuta sulla sua appelli quelli che sono le violazioni dei diritti umani
Nella sua terra
L'intervento di padre Mussi
Sarà imperniato sulla sulla parola diritto il diritto dei deboli non è un diritto debole
Grazie
Grazie
A voi
Al centro studio
Per questo questa iniziativa per questo invito
Io ho voluto dare questo titolo cioè
Parole che continuamente ripeteva
Il cardinal Tettamanzi
Il diritto dei deboli non è un diritto debole
Eppure anche dalle testimonianze Ortelle relazione che abbiamo ascoltato prima di me
La Croce Rossa anche se Children
E sottolineano invece purtroppo oggi
I diritti dei piccoli e viene considerato oppure
Di fatto e diventato un diritto debole
Perciò
I diritti non vengono rispettati
Perché i diritti dei forti sono già forti per cui sono capace di farsi rispettare e far rispettare i propri diritti
Oggi addirittura siamo parliamo titolo per tutelare
I diritti cioè le leggi che sono messi in discussione
Invece di usare le leggi vigenti per tutelare e proteggere le persone
Siamo costretti a cercare di tutelare
Le leggi o i diritti covo convenzioni che sono stati firmati perché sono a rischio di essere messa in discussione
Ho oggi essere peggiorate
Per cui l'Energia non è più concentrata
Sulla tutela della persona
Perché rischiamo in questi ultimi anni c'è stato un rosicchia mento di questi diritti che sono stati dati per scontato
Ho dati per acquisiti invece così non sono più
Lo stiamo vedendo quello che sta succedendo
Anche
In questa ultima settimana
Abbiamo
Sentito testimonianze
Dei minori
Io quando sono arrivato in Italia che ero un minore non accompagnato
Ventisette anni fa
Anche allora il Tribunale per i minori
Mi aveva affidato al Comune di Roma
Doveva occuparsi di me invece così non è stato
Mi sono arrangiato
Grazie sì ho ricevuto aiuti da altre persone che non erano previsti dalla legge
O dal tribunale
Ma non tutti hanno questa possibilità di trovare qualcuno e chi li aiuta chi li accompagna chi li che liquida
Anche oggi in Italia
Arrivano molti minori non accompagnati
E molti di loro spariscono
Dai centri dove erano affidati
Qualcuno poi compare perché riesce a raggiungere i propri familiari in altri Paesi matte anche altri non si sa più che fine hanno fatto
E queste i diritti di questa
Deboli o che sono in situazione di fragilità
E diventato talmente un diritto debole che nessuno
Riesce a tutelare fino in fondo nessuno riesce a proteggerli fino in fondo
Così quelli che sono in mare
Abbiamo assistito questa settimana
Di fatto un respingimento
Se anche si sono andati verso un altro Paese europeo ma di fatto era un respingimento
Cosa che già la Corte europea si era già pronunciata
Nel caso di risk quando nel due mila nove due mila dieci venivano respinti
Il mare verso la Libia
E l'Italia è stata condannata dalla Corte europea per questi respingimenti perché erano illegali
Perché respingimenti di massa senza verificare apporti quel imbarcazione se c'erano persone che avevano il diritto
Di accedere al diritto di asilo
Di presentare la richiesta di asilo è una commissione
Apposita valutino caso per caso se arrivano i requisiti per essere riconosciuti rifugiati o meno quindi un respingimento di massa e illegale eppure
Anzi adesso si sta cercando di fare comunque respingimento di massa non farlo più direttamente
Da
Un Paese membro
Ma dare queste incarico ad altri
Che non sono più perseguibili dalla Corte europea ma
La Corte internazionale potrebbe intervenire anche su questo
Anzi abbiamo fatto ancor più con la Libia
Con la guardia costiera libica già neanche una settimana fa l'ONU
Ha condannato
Proprio uno di questi comandanti
La Guardia costiera libica con cui si è fatto accordò
Impedire le partenze perché era lo stesso trafficante che faceva partire
Ma
Di giorno si metteva la divisa di notte invece faceva tutt'altro
Anche lì
I diritti che vengono violati sono i diritti di quei deboli perché chi ci sta chi ci va di mezzo sono quelle persone che stavano scappando in cerca di protezione in cerca di sicurezza
Che la parola più abusata ultimamente la parola sicurezza
Ma la sicurezza hanno più bisogno queste persone che sono in fuga che sono in situazione più precari
Più vulnerabili
Quello che non è stato fatto soprattutto
La prevenzione
Prevenzione che tendono a partire dal paese di origine
Quindi prevenzione conflitti si è parlato molto di conflitti
Ma nessuno
Ha cercato di prevenire questi conflitti
Sì citato alcuni che sono ma ci sono tante altre dimenticati il conflitto che ancora sul Sudan
Il conflitto che ancora in Somalia
Dal novantaquattro Somalia ancora ingovernabile
Eppure lì la comunità internazionale chiesti che è intervenuta non ha
Risolto
Non ha prevenuto
Non ha protetto
E la gente continua a fuggire la gente continua a morire
Milioni di sudanesi si sono riversati traliccio che all'Uganda
La piccola parte i loro ha cercato di raggiungere
L'Europa
La minima parte perché anche il viaggio verso l'Europa e talmente costoso
Che non sono in grado di sostenerlo tutti
Quindi il vero peso poi ti rifugiati se ce l'hanno i Paesi
Poveri come l'Uganda come iniziò che ha come ischemia
Ma la prevenzione dei conflitti la prevenzione anche di formazione
Di dittature
Perché non c'è solo la guerra che produce rifugiati ci sono anche le dittature
Il caso dell'Eritrea
Fuggono migliaia e migliaia di giovani eritrei perché
Da una parte perché c'è stata la guerra dal novantotto a due mila
E poi il situazione che si è creata non guerra non pace
Che ha dato un alibi poi al regime attenere
I giovani più di trecento mila giovani
Sotto un servizio militare a tempo indeterminato
Perché il nostro vicino così ingombrante
Con cento milioni e passa di abitanti può fagotti fagocitare in un attimo quindi noi dobbiamo essere pronti a ogni evenienza
Però con questa
Queste con questa giustificazione attenuto migliaia e migliaia di giovani
Ha un servizio senza fine che non dà nessuna prospettiva per il loro futuro quindi giovani fuggono da questo oltre che da una serie di violazioni dei diritti sistema ci si pente non ce la costituzione e quindi non c'è
Una legge di base che tutela i diritti fondamentali del dei cittadini
Quindi sono stati chiusi
Tutta la stampa libera
Non c'è
Libertà di stampa non c'è libertà di movimento non c'è anche libertà religiosa perché anche lì è stata limitata molti minoranza religiosa che le sono state perseguitate
Questo produce
La fuga di massa
E col non fare prevenzione su queste cose e poi le conseguenze sono che ti ritrovi gente che
In fuga chi viene a cercare
Protezione
Non è stato fatto anche protezione nei Paesi di transito
E il problema che spesso costringe migliaia di persone a continuare il viaggio che
Quello che trovano anche nei paesi vicini a forte scappano dal loro Paese vanno intesi vicino a forte trovano peggio di quello che hanno lasciato
Quindi non possono tornare indietro non possono rimanere lì sono costretti a proseguire
E allora proteggerli medio vicino a casa anche questo
Non è stato fatto
Sì si creano anche in questi giorni si sta parlando creiamo dei corsi sposa in Africa
Campi profughi in Africa ci sono già tantissimi campi profughi
Il problema è chi garantisce la sicurezza di questi campi
Perché
Dal due mila nove al due mila dodici io oggi enunciato tante volte
Il traffico di essere umani che avveniva tra il Sudan e il Sinai persone che venivano sequestrati da dentro i campi
Profughi in Sudan lascia gara che era cicoria sotto la tutela di una caccia R.
Però la sicurezza fisicamente era affidata ai militari sudanesi i quali erano nel libro paga dei trafficanti per cui i trafficanti entravano dentro e tanti sequestravano chi volevano li rendevano nel Sinai
E dove Fiorito oltre il traffico di essere umani anche il traffico di organi
Al confine tra digito Israele
Dove le persone venivano macellati
Medici compiacenti che venivano con il camper attrezzato a forma di mini ospedale a prendere gli organi di cui avevano bisogno e gettare i corpi nel deserto questo è stato documentato grazie anche alle grandi
Testate come BBC si niente sono andati lì nel Sinai a filmare i corpi che sono stati trovati sono stati fatti autopsie per verificare quali organi mancavano
Mancavano le Cornia il cuore il fegato i reni
Questo per mancanza di protezione
Allora non basta aprire i campi profughi
Bisogna garantire anche la sicurezza di questi campi profughi chi lo gestisce
Qualcuno questi giorni parlava mandiamo i caschi blu e chi paga
Chi ci assicura che anche i caschi blu non saranno facilmente corruttibili
Li abbiamo visti tante altre scene anche caschi blu che sono stati macchiati anche di gravi crimini
Abbiamo visto in Somalia l'abbiamo visto
Il corpo in altri Paesi anche in Eritrea
Quindi non la soluzione non è aprire campi profughi e la soluzione prima andare alla radice del problema quindi quello che papa Benedetto ripeteva più volte per tutelare il diritto Annoni essere forzatamente mi
I migranti per garantire il diritto di vivere nel proprio Paese quindi risolvere i conflitti che ci sono
Questo è il primo impegno deve essere
Sì ovviamente a lungo termine perché i conflitti non si risolvono da oggi a domani però bisogna lavorare
Ti faccio esempio questi giorni il Governo
I Tivo preannunciato che vuole fare la pace con il con l'Eritrea
L'Italia che tra l'altro è uno dei paesi garanti nella firma di Algeri del cessate il fuoco è nel successivo applicazione
Della risoluzioni delle Nazioni Unite del due mila
Due per i confini
Cosa sta facendo l'Italia insieme agli altri paesi che si erano fatti
Garantito per arrivare finalmente a questa pace visto che c'è la disponibilità da parte dell'Etiopia chi accettare la risoluzione delle razze Luzi così come
Qui bisognerà avere bisognava correre agire per finalmente c'è questa accettazione allora facciamola questa pace
Però non vedo questo movimento c'è un silenzio
Risolvere quello col dire far cadere anche l'alibi al regime per cui non può giustificare di sospendere tutti i diritti fondamentali che fino adesso sono sospesi
E arrivare alla pace vuol dire cominciare a fare un processo che il i cittadini possano cominciare abbia a riavere i loro diritti riavere la propria dignità la propria libertà e poter vivere nel proprio Paese quindi cominciare a fermare anche Lesotho
Di giovani e giovanissimi se voi andate nei campi profughi nel nord dell'Etiopia dove sono ottanta mila rifugiati eritrei
Molti di questi sono bambini di nove anni dieci anni dodici anni
Scappano prima che scatta l'obbligo del servizio militare
E riportare tutti questi a casa vuol dire
Capitava in futuro ridare dignità
E realmente questo è lo strumento per combattere anche il traffico di essere umani il traffico di organi che frutto di questa distrazione invece di tenerli abbandonati nei campi profughi quello chiese spinge aumenta la disperazione perché non vedendo nessuna prospettiva per il loro futuro si affidano al primo che gli offre
Una via
Verso il futuro
Perché poi non ci sono
Il canali legali
La terza soluzione è quella
Prevenire proteggere e il terzo e aprire canali legali
Per sottrarre
Migliaia di persone dalle mani dei trafficanti bisogna aprire i canali legali di corridoi umanitari il programma di reinsediamento i visti ricongiungimenti familiari
I visti per motivo di studio i visti per motivi di cure mediche
Molte persone partono per tutti questi esigenze
Cosa che non possono avere nel loro Paese lo cercano altrove
E il vero aiuto che l'Africa ha bisogno dall'Europa non è quello di denaro
Perché si dice tanto aiutiamoli a casa loro
No l'Africa
è talmente ricca suo delle sue risorse
Non ha non ha bisogno di soldi
Sì
Che sia che ci sia prima di tutto un rapporto e può etico nel rapporto commerciale tra l'Europa e l'Italia l'Africa ma anche con gli Stati Uniti con la Cina con tutti gli attori
Ma soprattutto aiutarla a trasformare queste sue risorse a questa risposta questa sua ricchezze in democrazia in diritti
E garantire condizione dignitose per proprio popolo nel continente africano
Questo tipo di aiuto ha bisogno l'Africa altrimenti l'Africa ogni anno
Perde centonovanta miliardi
In risorse naturali ma anche risorse umane
Centonovanta miliardi
In cambio riceve
Tale cosiddetti donatori
Trenta miliardi
Allora meglio
Il questi donatori se le prendano i vuoti loro trenta miliardi
Che lascino all'Africa i suoi centonovanta miliardi
E aiutino l'Africa trasformare queste risorse
In futuro in dignità in sviluppo in diritti
Questo sarebbe il vero aiuto per l'Africa
Invece quello che sta succedendo l'Africa sta tornando a diventare uno scenario
Un terreno in conflitto
Si parlava di pace qui in Europa o
Sì è vero
L'Europa a parte
Via
In certi momenti ai suoi confini come attualmente quello che sta succedendo in Ucraina
Relativamente a conosciuto pace
Però
Ha conosciuto pace qui facendo la guerra a casa degli altri
E c'è ancora in corso la guerra spesso vostra
Europea occidentale Eros combattuta a casa degli altri in Africa
La guerra che è stata fatta in Libia non è la cui validità
L'avete fatta tra voi
Tra italiani francesi inglesi americani non non è una guerra
Ippica
Se fosse stata fatta pensando per i diritti per la dignità per la libertà dei libici andava fatta quarantadue anni fa
Non adesso
I libici sono stati sotto Gheddafi per quarantadue anni
E dov'erano
Le anime belle pensano ai diritti dei libici sono intervenuti no
La guerra in Sud Sudan non è una guerra dei sudanesi Comes spesso ci vogliono far credere no
Chi ha investito lì
Nel petrolio
Nel Cate Blanchet porta il petrolio piuttosto che nel Mar Rosso e nell'Oceano Indiano lì e la guerra
Allora il vero aiuto sarebbe non fare la guerra a casa degli altri risolverlo diversamente i propri conflitti
Ah cominciando fermare la vendita di armi se avete visto il PIL che è schizzato quindi Europa soprattutto nella vendita di armi si parlava di tutto crisi l'unico settore che non ha conosciuto crisi è stato
Il settore delle armi
E allora cominciamo a fermare la vendita di armi in zone di conflitto perché nessun Paese africano produce armi eppure abbiamo sentito venti conflitti in corso
Tutti comprano le armi
Tarchi
L'Europa la Russia la Cina e tutti
Putin l'ha detto la nostra vendita di armi sta crescendo grazie
Venduti a chi
La Germania
La Spagna anche l'Italia
Sono tra i primi dieci Paesi che hanno venduto più armi questo ultimi anni
E poi non ci dobbiamo lamentare che la gente scappa e viene a bussare qui
Quindi tutelare i diritti
Capendo soprattutto che i diritti non sono
Una concezione
Non diritti umani non sono elemosina datare
O non sono privilegi
Per
Una élite
Perché quello che sta succedendo è questo
Quando una donna è andata all'ambasciata italiana a chiedere il visto gli hanno detto
Devi dimostrare di avere nella può conto bancario
Dieci mila dollari
Come garanzia
Quindi sei tu sei ricco i tuoi diritti diritti sono garantiti
Se tu sei ricco
Setosa invece povero no
Oggi inizio piana si può acquistare
Il visto
Per l'Italia pagando dieci mila dollari
Se ne aggiunge altri cinque mila ti danno il visto Schengen che poi girare tutta l'Europa
Sei tu c'hai soldi però
Chi non può pagare quindici mila dollari paga cinque mila dollari per rischiare la sua vita nel deserto e nel mare per raggiungere l'Europa
Quindi i diritti sono diventati un privilegio
Oppure in certi casi come elemosina da
Lesinare
Invece no i diritti sono diritti quindi in quanto tale si rispettano ma soprattutto i diritti di quei deboli di quella parte più vulnerabile
Non è un diritto debole
Per fare questo bisogna
Quello che diceva
Il relatore della Croce Rossa mettere al centro la persona invece oggi abbiamo al centro il profitto
Grazie
Grazie sì per il suo intervento per averci illustrato anche molto bene quello che succede in Africa spunti
Molto interessanti sul tema anche di chi fugge da che cosa
La anche la volontà di voler aspirare a una vita migliore è una come dire è un diritto che non dovrebbe essere alienato
Vorrei invitare l'avvocato Cristina Nasini
Dell'associazione Peter impresa al nostro tavolo per il il suo intervento che avrà un
Un diciamo hanno un contenuto
Un punto di vista più relativo al alle aziende
Si tratterà il tema della divide la tutela dei diritti umani nel rapporto di lavoro internazionale qual è l'impegno delle aziende in questi casi
Buonasera a tutti mi presento sono appunto l'avvocato testimone sia del Foro di Roma rappresenta oggi l'associazione di dell'impresa no profitta
Che si impegna e si occupa di supportare le aziende i soggetti qualsiasi forma di difficoltà essi si trovino
E che lavora su tutto il territorio dell'azione anche quindi ovviamente del territorio romano oggi parlerò di questo argomento molto interessante ma anche molto delicato però dal punto di vista dell'imperiese
Dal contributo quindi e dal supporto che le imprese possono dare alla tutela e alla sostenibilità dei diritti fondamentali dell'uomo principalmente a livello internazionale
Questo aspetto
Questo quest'argomento lo analizzerò da un punto di vista privatistico cioè analizzeremo quelli che sono i diritti fondamentali dell'uomo che il datore di lavoro e quindi l'impresa è necessario che rispetti nell'ambito strettamente privatistico del rapporto tra datore e lavoratore
E poi a parlerò dell'aspetto invece pubblicistico delle aziende e quindi del ruolo e dell'impegno sociale che le aziende hanno a livello appunto internazionale quando un anziano decide di espandersi all'estero ONU e quindi deve necessariamente affrontare e diciamo studiare sconoscere meglio il Paese in cui andrà ad espandersi e ad operare
Iniziando appunto come dicevo dall'aspetto privatistico
Bisogna dire che le aziende il datore di lavoro deve necessariamente prima ancora trarre porto con il proprio lavoratore assumono condotta antidiscriminatoria e quindi stare molto attento e adottare tutti principio
I le cautele opportune per non voler creare selezioni per non diciamo privilegiare nella candidatura nel momento dell'assunzione del lavoratore stesso
Persone che appartengono magari a particolari etniche piuttosto che altre o persone che appartengono a particolari categorie ovviamente religiose o sessuali
E quindi non deve adottare criteri di selezione del personale che non aveva niente a che vedere con i criteri finalizzati alle mansioni che potevano essere svolte ma che appunto sono a rivolti a diciamo delle scelte di natura discriminatoria
Questo è sicuramente il primo step il primo impegno che l'azienda dovrebbe assumersi nel restaurare quindi un corretto rapporto di lavoro con persone che poi andranno a far parte dello Stato superato diciamo questa fase iniziale ci sono tanti altri diritti che ovviamente devono essere rispettati
C'è un diritto molto importante che viene riconosciuto anche dalla Convenzione dell'Aja nonché interne assicura questo fascino all'epoca organisation che è un'agenzia dell'ONU nata nei primi del Novecento e che si occupa appunto di fissare delle linee guida per le aziende
Una di queste importanti convenzioni che lei lo ha stabilito Pravo una convenzione cui riguarda la tutela della libertà associazione di contrattazione collettiva e di adesioni ai sindacati
Ovviamente l'adesione al sindacato rappresenta una forma di tutela dei propri diritti dei propri degli degli interessi dei lavoratori e come tale quindi sta molto importanza a questo aspetto
Perché ha una forma appunto di tutela di diritto frontale dell'uomo che nell'ambito dell'organizzazione aziendale deve essere rispettata
Parimenti importante e il diritto alla salute a cantare ma assolutamente attuale delicato e che in qualche modo viene gestita in modo diverso a seconda del Paese in cui un'impresa appunto si trova in Italia il diritto alla salute molto sentito c'è tantissima normativa che ovviamente a ha preso in considerazione la sicurezza del posto di lavoro ma ovviamente ogni paese ha una situazione diversa e quindi ogni volta che l'azienda decide di spostarsi all'estero a seguire necessariamente rapportare con una situazione diversa
E quindi anche le stesse condizioni di lavoro di salubrità dell'ambiente in cui in un azienda ospite propri dipendenti deve essere appunto
Benna tarata sulla situazione di quel posto la il diritto di salute quindi non riguarda soltanto la salubrità dell'ambiente ma riguarda anche per esempio alle ore di lavoro che possono essere richieste ai lavoratori
In quattro chiaramente una richiesta eccessiva di lavoro di orari può sicuramente danneggiare la salute del soggetto
Da e si consiglia quindi chiaramente di rispettare quello che sono quale condizione di lavoro inizialmente pattuite e non chiedere lavoratori contestazioni estenuanti a discapito spesso anche delle festività magari religiose per pur di realizzare un determinato progetto quindi sample all'ottica di favorire i diritti fondamentali dell'uomo e soprattutto poiché garantiscono anche l'efficacia del lavoro stesso
Altri diritti importanti che dovrà essere presa in considerazione sono quelle del lavoro minorile
Perché chiaramente le persone che vengono adibite a minori di anni diciotto che vengono adibiti a dei lavori hanno necessariamente si trovano necessariamente in condizione un po'più delicate e quindi ci sono una serie di principi che le aziende rispetta né di cautele
Che sono principalmente quelle di nell'adibire ai lavoratori minori avevamo attestazioni rischiose
All'utilizzo di macchinari pericolosi al lavoro notturno
Non non collocarli in ambienti appunto dove pagare magari lavoratore può venire a contatto con sostanze chimiche tossiche
E soprattutto sottoporre ad visite costanti di controllo visite mediche specialistiche anche per monitorare la situazione di questi soggetti che si trovano ad esercitare le prestazioni di lavoro ma che non deve assolutamente pregiudicare
Lo sviluppo psicofisico dista diciamo la la giovane età
Addirittura per i lavoratori più chi minore età anche intorno ai quindici anni
Particolare attenzione si deve far riferimento ai lavori leggeri che vengono richiesti a questi questi soggetti no altro aspetto molto importante quello di dalla parte dell'autore del lavoro di rispettare i diritti fondamentali di quelle categorie di persone che appartengono sono definite cosiddette vulnerabili donne in gravidanza
Donne che ritornano dal lavoro dopo la gravidanza
E anche i migranti stessi fenomeno migratorio propriamente come sappiamo un fenomeno molto molto diffuso e che chiaramente può o diciamo far sì che queste persone possano essere oggetto di scambio
Particolare attenzione deve essere dato appunto al datore di lavoro e l'assunzione anche di tali categorie di persone
E gli ambienti di lavoro ovviamente ad essere presa in considerazione la tutela della persona anche dalla sua forma della garanzia nel non essere duplice per abusi abusi di qualsiasi genere abusi di carattere verbale
Abusi di carattere fisico ma anche abusive visivi di di abusi che parlo spesso esercitati con atteggiamenti un po'intimi intimidatori e che possono quindi alterare sicuramente la persona da un punto di vista proprio il suo la della sua individualità ma che possono ovviamente anche mettere a repentaglio la prestazione del lavoro nel quotidiano altrettanto importante garantire che il lavoratore che segua la sua prestazione
Con il suo consenso e che quindi non venga imposta una prestazione che non venga richiesta sotto forma di minaccia o di estorsione e che quindi non ci sia un vizio del consenso nell'esercizio appunto delle Square
Delle sue attività
Le molestie ovviamente anche quell'abbiamo detto che sono un aspetto molto importante
E sì praticamente tutte queste sei se tutti questi diritti vengono rispettati e se il datore di lavoro riesce comunque si impegna a rispettare tale diritto sicuramente a riesce diciamo qualche modo essere come dire maggiormente etico la sua per la prestazione del lavoratore stesso può avere anche una rendimento diverso
Ma per far questo uno per fortuna fortunatamente la Hilu come dicevo è intervenuto proprio per dare delle linee guida alle imprese perché spesso no nel momento in cui decidono di espandersi all'estero
Le imprese si possono trovare in difficoltà o comunque si possono trovare a dover affrontare situazioni completamente diverso da quelle della sede centrale
Nell'anno ha deciso è una una associazioni appunto a un organo un'agenzia a che nasce dalla fusione di pure delle di governi di datori di lavoro e di lavoratori e che quindi dalla fusione di queste tre istituzioni
A espressamente elaborato un documento che è la dichiarazione tripartita e che contiene quindi queste raccomandazioni se così vogliamo dire alle quali le imprese che svolgono la loro attività a debbono in qualche modo seguire e che comunque mette in risalto l'importanza dell'individuo nel rispetto della sua individualità come persona
In qualche ovviamente il rispetto del lavoratore assicurando in tour ritorna vantaggioso anche per l'azienda che può comodo riceve la prestazione ovviamente più motivata più diligente
Per questo le aziende redigono un Codice il Codice etico che è una un documento che viene messo alla portata di tutti i lavoratori a conoscenza di tutti i lavoratori che dimostra proprio il dettaglio dell'impegno che le imprese hanno perso questa tematica e che quindi sono una dimostrazione della sensibilità dell'importanza che danno le imprese a questo a questi aspetti
Per quanto riguarda l'aspetto come dicevo la responsabilità sociale dell'impresa a livello internazionale
Ma c'è da dire che l'importanza la scelta di espandersi all'estero è sicuramente una scelta legata al business dell'azienda
Ma a che può che nel caso di multinazionali ma possono essere anche di piccole imprese che grazie degli startupper cono decidono di a realizzare un progetto non germinato paese
Sono decisioni quindi molto vantaggiose ovviamente per il business dell'impresa stessa ma anche perché sono forme di sviluppo economico che e quindi definì anche delle delle migliorie che possono essere apportato un contributo notevole per i Paesi appunto in crisi o in via di sviluppo
Tutto questo però deve essere fatto anche da parte delle imprese seguendo diciamo delle delle delle delle linee voglio dire il comportamento delle imprese destro comportamento idoneo è compatibile con le realtà locali con i paesi in cui decidono di espandersi e quindi è buona norma che le imprese si interfacci no e conoscano i paesi dove intendono appunto realizzare il proprio business che ci sia una collaborazione con i governi locali
Che ci siano diciamo anche degli dei degli incentivi sociali da parte dei governi dei Paesi a livello centrale verrà a far sì che le imprese Hispano all'estero e che i Paesi ospitanti collaborino detenuto appunto ovviamente o come motivo di sviluppo la presenza di una impresa nel proprio Paese
Tutto questo ovviamente deve avvenire come dicevo nel rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo
E a cominciare anche dal fatto che alla presenza di una impresa in un determinato posto rappresenta non sono una forma di sviluppo economico per quel Paese ma anche un contributo per l'abbassamento del tasso di disoccupazione del paese stesso
Infatti i riconducendo mio punto quello che ha già detto della necessità di non favorire nel momento dell'assunzione
Particolari etnie a discapito di altre la presenza di un'impresa in un Paese straniero rappresenta una fonte appunto di incremento di posti di lavoro per quel determinato Paese
Se quindi le aziende a mettere in atto tutti questi meccanismi questi cessi questi questi processi appunto di sensibilizzazione
E di anche o no quindi attenzione a determinate tematiche e problematiche sicuramente
Cioè praticamente un ritorno economico per l'azienda ma gran beneficio assoluto anche per i ricavi per i Paesi appunto che ricevo le per i Paesi ospitanti
Concludo quindi il mio intervento dicendo che un'azienda che decide di espandersi all'estero
Per avere una compressa è veramente un'azienda etica l'azienda sostenibile deve necessariamente prendere in considerazione questi aspetti entrambi gli aspetti sia l'aspetto privatistico nella gestione del rapporto individuale con il lavoratore sia l'aspetto pubblicistico il suo ruolo sociale
Che chiaramente la vede in contatto con i governi locali con le istituzioni e che gli consente quindi di esercitare appunto il suo dismessa sicuramente con maggiore produttività
E dando un contributo un supporto sia per il Paese ospitante che per il proprio un progetto da realizzare
Grazie
Ringrazio l'avvocato Nasini per il suo intervento e devo dire che sarebbe importante che le aziende che vanno ad operare in queste aree
E ci sono molte aziende che operano in aree di crisi che possono essere società di costruzioni per la ricostruzione di ristorazione per la logistica sono veramente tante potessero dare un contributo a chi poi invece opera come come sostegno volontaristico alle ONG per poter dare un supporto ancora altri lo fanno
Infatti il contributo essi appunto da questo punto di vista sia appunto il contributo come dicevo nella presenza sul posto che quella breve attività può aiutare diciamo aumenta diciamo l'economia del dell'anno entrambi gli aspetti sulla presa in considerazione soprattutto da quelle aziende importanti che chiaramente sono attente e sensibili a queste tematiche
Allora io lascio la parola invece per le conclusioni ad Alessandro Forlani e ci avviamo al termine della nostra giornata di lavori
Ma penso sia stato un dibattito di una che ha portato una grande
Quantità di elementi molto significativi molto interessante un dibattito veramente di grande interesse e ciascuno in base alla propria esperienza per competenza c'ha dato ulteriori elementi
Alcuni nuovi proprio e quindi che potranno diventare già ora oggetto di riflessione altri già elaborati in passato ma che avete fatto bene a richiamare perché molto spesso anche la l'attenzione a volte in base alle tante sollecitazioni che si susseguono l'attenzione a volte si attenua su alcuni aspetti
è molto importante quello che è stato detto
Le guerre oggi coinvolgono ancor più di prima le popolazioni civili prima certamente nel sentivano ne subivano gli affetti anche le mogli i figli il vedo quei genitori
Chi rimaneva a casa ma si svolgevano nelle trincee si svolgevano al di fuori dei centri abitati anzi in genere in zone disabitate le famose aree delle battaglie che ricordiamo oggi soprattutto da che si è sviluppata l'azione fare un'autentica l'azione dal cielo e quindi dal Novecento vengono investite le città e è stato detto bene prima le guerre si svolgono all'interno delle città coinvolgono loro malgrado tutte le fasce della popolazione civile anche quella quelle meno adatte nemmeno per varie ragioni disponibile al combattimento
C'è chi si trova in castrato all'interno e comprendiamo anche nelle strutture sanitarie le strutture sociali le strutture che dovrebbero avere un compito soltanto di difesa di cura e di protezione si ricordava bene gli scudi umani
E d'altra parte con con quelli che riescono a uscire che lui che cercano di fuggire che si allontanano
Vengono in qualche modo coinvolti nella deriva drammatica del profugo del migrante del della politica di colui che deve soggiacere poi a quelle che sono le
I disagi le sfide del Niccolini diversi step dell'immigrazione poi la seconda degli interlocuzioni degli interlocutori che vengono a trovare
E abbiamo poi il fenomeno terribile delle speculazioni
Noi diciamo così malamente ma malavitose delle speculazioni da parte di ambienti che sono fuori dagli stati fuori dagli dagli ordinamenti e che a Fini
Economici a fine speculazione economica molto spesso sequestrano e e utilizzano nei modi più agghiaccianti
Di i i migranti profughi dalle guerre
E questo
Ci richiama al tema di come affrontare il la sfida dell'immigrazione troppo semplice dire rimpatriati troppo spesso dire organizzi troppo facile dire organizziamo i respingimenti un interveniamo in loco
Perché purtroppo molto spesso il luogo dove possono essere respinti non è luogo che né sul piano giuridico né sul piano dei principi e delle culture
è in condizione di organizzare l'accoglienza in modo dignitoso e garante
Di condizioni di sicurezza e quindi sono d'accordo con padre se RAI e con gli altri che l'hanno detto il sistema attuale giochi sport dei centri trattenimento il sistema attuale degli respingimenti non non eroici organizzato secondo questi parametri secondo questi standard
E quindi la riorganizzazione passa la riorganizzazione del respingimento della Della rimpatrio della riallocazione se così si può dire passa attraverso una riforma degli ordinamenti e di una e di una modifica
Delle condizioni politiche per rispetto a questo lo dicevo l'intervento iniziale la diplomazia la comunità internazionale i canali legali e ufficiali sono molto molto indietro ci sono le idee ci sono le proposte ne vediamo
Bombardati quotidianamente da dibattiti da tavole rotonde da prese di posizione
Politiche ma c'è un'incapacità di intervenire sul terreno politico deve essere potenziata la politica estera e di sicurezza europea
La l'azione dell'OSCE per quanto riguarda l'Europa centrorientale e
L'azione dell'Unione africana che pure c'è che pure dovrebbe intervenire e potenziate soprattutto le condizioni di sicurezza
Nell'ambito delle quali precede si debba offrire una prima soluzione nel veramente inquietante e tutta la questione appunto del traffico degli esseri umani del traffico degli organi la possibilità di penetrazione da parte di evidente di elementi estranei ai canali istituzionali
Dei campi di trattenimento e rispetto a questo le enunciazioni e gli impegni
Inspiegabilmente all'enunciazione di beni inspiegabilmente non corrispondono interventi decisivi degli stati e delle organizzazioni del multilateralismo
E noi ci auguriamo che insomma si possa aprire soprattutto nelle aree più calde
Quando io prima dicevo non è non sono sola guerre ma sono anche i regimi autoritari
Non volevo fare nomi ma ne sono indotto poiché al dalla dall'intervento di padre Zerai mi riferivo in particolare l'Eritrea sì la Somalia è una realtà
Frantumata in cui praticamente non c'è più lo Stato forse ci sono più stati quindi non c'è diciamo così un'autorità organizzata mi riferivo in particolare la all'Eritrea per quel che riguarda i regimi autoritari che inducono a fuggire anche se non c'è la guerra non ci sia data naturalmente a decidere in uno stato che dà ai suoi cittadini e dagli sui giovani a quelle pretese e che ha anche a varie altre
Caratteristiche che conosciamo in termini di autoritarismo e quindi un'azione politica mediterranea euromediterranea a trecentosessanta gradi
Deve rivelarsi risolutiva per queste sfide
E incerto
Il modo peggiore a mio giudizio in questi anni si è intervenuti su questi temi da parte della comunità internazionale è stata quella delle guerre come si diceva di esportazione della democrazia
Quella in Iraq
Qui io da parlamentare fu contrarissimo e che ha prodotto anni poi di guerra civile ed instabilità in quel Paese e ancora oggi una situazione molto complicata
Quella in Afghanistan precedentemente che fu più condivisa nel mondo occidentale rispetto a quella dell'Iraq perché si era verificato l'attentato l'undici settembre la presenza di Bin Laden in quel Paese ma guardate l'Afghanistan
Ah che derivi andato incontro dopo quella guerra che l'Occidente
Ha portato a termine contro i talebani di allora abbiamo i talebani di oggi forse ancora più pericolosi di quelli di allora è una condizione anche lì di cronisti di cronica instabilità e a caccia si accennava prima giustamente a quella che ha fatto l'Occidente in Libia in anni recenti
Contro il regime di Gheddafi vediamo che che risultati ha prodotto risultati con cui ci confrontiamo oggi per risolvere le diverse emergenze quindi non è quello a mio giudizio il modo di intervenire nelle crisi internazionali
Nelle condizioni di grave pericolo per i diritti umani ancora la parola deve tornare alle diplomazie alle cancellerie così come espressione un po'forse
Anche perché che richiama forse tempi troppo antichi alle iniziative del multilateralismo soprattutto e con la garanzia della transizione
Alla democrazia
Della transizione a un regime di garanzia per tutte le componenti sociali ed etiche
Del Paese interessato in particolare in Siria in particolare il leader dove c'è un'azione di di di State Building da intraprendere di ricostruzione distanti nel rispetto sempre e la sovranità di quei popoli e di quelli Paesi e la né necessità che rispetto a questo gli organismi politici che la comunità internazionale con saggezza e con un lavoro di anni
E con una sperimentazione ormai collaudata e riuscì
Circa a realizzare possa intervenire per garantire queste condizioni di pacificazione
E di democratizzazione i due fenomeni che poi sono a potrebbero essere condizione essenziale per
Non dico fermare il flusso delle migrazioni che è un fatto sono d'accordo rappresentante della Croce Rossa un fatto
Fisiologico in certe dimensioni ma che deve essere regolamentato e che deve in qualche modo corrispondere a una pianificazione da parte degli stati alla creazione di condizioni
Di Como di compatibilità quello che è l'eccesso che si registra nel fenomeno può essere mitigato soltanto da un miglioramento delle condizioni politiche
Ringrazio spero che avremo altre occasioni per approfondire questi temi come è stato fatto poco
Dopo qualificato
Possiamo dichiarare conclusa la nostra giornata di lavori grazie ancora per essere intervenuti