Aldo Moro nella storia della Repubblica

Nota organizzativa che non è dipesa dalla mia talvolta macché sta diciamo
Il verbo prodotto imposta dal cerimoniale del Quirinale
Per il lavoro esce nella secondo c'è l'imminente cerimoniale di lavori dalla mattinata devono finire entro
Quei tredici
E che significa che bisogna guadagnare mezzo rimando i vari i vari interventi
Nel pomeriggio i lavori non inizieranno alle quindici come previsto ma alle quattordici e trenta
Io ritengo che sarà molto difficile oggi avere tra noi presidente ma non c'è stata ancora nessuna avviso formale davanti la sua impossibilità
Anzi le agenzie stanno ancora davano ancora tre da facevano presente l'impegno di il Mattarellum per questo convegno l'Adnkronos di ieri sera tardi quindi chissà possibile e ci auspichiamo tutti che che venga
Sì questo significa dal punto di vista pratico che gli interventi del pomeriggio va la seconda sessione
Deve essere chiusa in un dal enti ed entro le sedici e trenta
Sedici e trenta dovremmo stare tutti tranquilli fermi
Perché alle sedici e quarantacinque il presidente viene o dovrebbe avvenire
Ente entrerà in questa sala no alle diciassette precise
Con un'ora di disponibilità quindi anche gli interventi conclusivi
Saranno necessariamente rito io mi appello pazienza alla comprensione dei colleghi
Ed era in atto perché capisco insomma certe abitudini come difficile racchiudere le parti che si sono preparati però sono preparate opera propria relazione
Vi chiedo scusa io inizierei comunque con la mia parte introduttiva di sarà breve però ovviamente
Secondo me circense
Io avevo iniziale dicendo
Che abbiamo oggi in questo momento i lavori del convegno di studi sordomuto nella storia della repubblica
Che è riuscito Istituto Sturzo ha organizzato con concreto appoggio del comitato per il centenario della nascita di Moro
Presieduto dal senatore Franco Marini che qui ringrazio a nome di tutti
Si è fatta nascere indirizzare i nostri lavori all'acquisizione di un punto di vista a navi e possibilmente maturo dell'opera di nuovo nelle istituzioni nelle istituzioni pubbliche e nell'organizzazione delle risorse utili alla loro gestione e al perseguimento dei loro figli
In altre parole si potrebbe dire
Nel linguaggio anglosassone
Un convegno orientato allora un alla alla conoscenza dell'opera ultratrentennale di Moro nella povertà in taluni Anna e nella politica internazionale
I motivi di tale scelta sono vari e a mio avviso di una certa consistenza
Ma se noto quello di proseguire se possibile di approfondire il profilo unitario dell'opera di Moro
Del nuovo statistico statista che da ultimo c'è stato restituito da importanti comunità convegni cito documenti Guido Formigoni convegni organizzati e diretti Alfonsi
Senza ovviamente trascurare in molti elementi che sono state all'origine dell'opera di Moro
E mi hanno caratterizzato il suo straordinario traffico come
Per la particolare formazione giovanile
Per la sua cultura giuridica
E dalla sua spiritualità
Tutti elementi proposti nel tempo da tanti studiosi e qui mi piace ricordare mi piace ricordare in questa sede i maestri che non sono più con noi e che ci hanno restituito questo profilo di Moro
Da Gabriele De Rosa Pietro Scoppola al mio povero
Gli altri sono tutti qui presenti sono pratica in parte sono qui presente quindi lo ringrazio
Singolarmente e tutte assieme
Tale indirizza un indirizzo che abbiamo scelto dovrebbe consentire anche di superare
La ritira alquanto corrente e direi alquanto stantia
Che la vicenda politica
Il Moro si possa racchiudere in e cinque nei cinquantacinque giorni della sua prigionia ed il suo assassino
Non tenendo conto che quegli eventi rappresenta la più rilevante tragiche
Ma forse evitabile manifestazione di una crisi sistemi già avviata all'inizio degli anni settanta e forse ancora oggi non conclusa almeno nelle sue ragioni profonde
In secondo luogo nella prospettiva di questo convegno e auspicabilmente sottoponga
Ah rigorosa verifica la tradizionale interpretazione di parte della storiografia e di parte dell'opinione pubblica tesi a scindere l'identità di Mogol
Giudicando sì positivamente dirigente dell'azione dell'organizzazione cattolica
Lo scienziato del diritto
I docenti universitari uomo di profonda spirituale ma al contrario esprimendo risse più o meno gravi sull'uomo di governo che come sua incertezza e le sue paure avrebbe frenato vari processi istituzionale come arrecando danni al Paese o chi al contrario con i suoi balzi in avanti in particolare con il centrosinistra
La prospettiva della solita solidarietà nazionale mi avrebbe minacciato la stabilità sociale
Si è pensato che una verifica peraltro non esclusiva non possa che muoversi dalla considerazione dei tempi
E dei mutui nel quale io però Moro però nero vi sia ministeriale sia di segretario nazionale della DC che fu chiamato volta per volta Dassù
I tempi dalla metà degli anni Cinquanta fino a presenta pressoché tutti gli anni settanta furono sul piano istituzionale almeno amministrativo quelli del cosiddetto congelamento costituzionale
E sul tavolo lunga impasse
Infuriarono fattori esterni ancora la guerra fredda ma soprattutto le resistenze di un'amministrazione arretrata nel modus operanti e ancora in buona parte legata ai principi giuridici del regime fascista
Resistenze che soprattutto deriva derivavano dal turismo Steven si era creato tra gli indirizzi dei partiti e l'azione del governo
La pratica di governi tecnici Parreira Guido Melis
Nonché dalla contrarietà di larghe fasce dell'opinione
Avendo presente la situazione di quell'anno per assumere un'ottica adeguata l'analisi dell'opera di Moro uomo di governo
Non si potrà trascurare di rilevare le sostanziale vigne di continuità come azioni incisive che egli aveva svolto nei lavori della costituente
Come membro sia dalla prima sottocommissione e del Comitato dei diciotto per la redazione della casa
Come suol lavoro che ho svolto su buona parte per le materie che di seguito si trova a trattare con potere di decisionali dei dei ministeri che ebbe la responsabilità nella costituente nonostante le varie ostilità da parte della gerarchia vaticana modo riuscì dopo un lungo dibattito a far convergere posizione Da Vinci con quella dei partiti laici della sinistra
Sui principi della libertà della scuola e della possibilità di istituire scuole private pur senza oneri per lo Stato
Quando però come ministro della pubblica istruzione tra il cinquantasette e cinquantanove come approfondirà dare agli abusi
Moro fu attendono l'evolversi del dibattito in quell'anno su libertà e sulla modernizzazione della scuola italiana a quale dibattito al quale partecipano i maggiori redatto da logistico demerito
E avviò le faticose procedure per l'istituzione della scuola media unificata chi si realizzò solo nel mille novecentosessantadue
Inaugurando però la stagione delle riforme del primo centrosinistra di cui Moro fu diretto regista come segretario nazionale della digital cinquantanove sessanta
Allo stesso modo nuova Costituente aveva contribuito autorevolmente
E in modo coerente con la sua visione della democrazia post fascista
A fare in modo che la carta sancisse la legittimità la indipendenza della magistratura
In più era intervenuto in modo deciso
Sul rapporto tra reati e qui si mosse dal principio che uno Stato costituzionale esiste
Se è in grado di regolare le forme di solidarietà mai e qui interveniva no quel convinzioni maturate come docente digerito penale
E contro il parere di illustri esponenti della sinistra
Se e in grado costato di operare con fermezza fino a punire con il massimo dove appena i reati più gravi contro la persona
Moro era d'accordo su l'ergastolo contrastando
Opposizione pochi non della sinistra quando approdò al Ministero di Grazia e Giustizia da luglio cinquantacinque fino al maggio del cinquantasette si trova di fronte a molti ostacoli soprattutto da parte e la magistratura
Che almeno in parte era si sentiva erede legittima la tradizione giuridica del fascismo
In tali condizioni Morandi o in un clima di accesso agli aventi il processo di riforma del Consiglio superiore della magistratura per renderlo non più luogo hanno consuntivo del suo ministero
Bensì come sancito dalla Costituzione oggi ottoni modi governo della magistratura cosa che sottende solo nel mille novecentosessantotto
Nell'aspirazione alla sua politica estera come ministro Presidente del Consiglio di cui si parlerà Formigoni immola Gil retaggio dell'opera alla Costituente nella quale aveva contribuito alla redazione la formula del ripudio della guerra e della cooperazione pacifica fra gli stati e di lì come è noto era stato favorevole alla politica atlantica
Una grattata De Gasperi
Nei suoi anni di governo si affacciarono agli amanti temi nuovi
Innanzitutto quello ancora in persa l'ascesa per il progressivo spostamento nella determinazione Della politiche come ho economica nazionale dal cosiddetto centosettanta unità avevano al centro statale della comunità cometa economiche europee
E si poneva anche il tema relativo ai sussulti globale
Ancora presenti mentre scemando nove ragioni dalla lunga guerra fredda quando egli all'intervento in modo intervenne in modo autorevole nel mille novecentosettantacinque alla stesura dell'Atto finale di Helsinki
Per lo sviluppo della cooperazione coaching pacifica tre blocchi né quando era ancora diviso il Vecchio Continente
Infelice soprattutto negli anni della sua attività negli ultimi anni per la sua attività politica e quindi della sua vita gli anni settanta
Mo'aveva nitida percezione della progressiva in versione di mentalità che colpiva le tradizionale gerarchia da quello di farmi inviare quelle società da ultimo in versione che si manifestava sul piano pubblico con la richiesta di più cogenti garanzie a favore dei diritti individuali o di genere
Come ci lo Stella Cecilia DAU Novelli
Senza che come Moro che Mentana si profilassi profilassi contestualmente l'inaugurazione di una nuova stagione dei doveri
Si trattava che di avente fenomeni che accadevano mentre unità come nel resto d'Europa si andava sfaldando parte system
Che con ampio che può con ampio su con consenso popolare aveva gestito che varia due fasi della ricostruzione nei singoli Paesi dopo cinque
In Italia come cedute da convegni si apriva il dilemma
Se aggiornare la forma partito dal dopoguerra
O attivare nuove forme di organizzazione poi capaci comunque commetto dove Fini democratici integrare legittime richieste dei cittadini e delle masse per trasformarlo in indirizzi politici e di governo
Concludo
Presumo che in vari negli interventi che seguiranno si tratterà di rapporti di Moro con altri esponenti della DC quattro esponenti gli altri per e si tratterà in particolare dei rapporti fatti di concomitanze ideali anche di differenze contro sempre Dossetti
Qui oggi siamo nella casa Luigi Sturzo
E mi piace ricordare come Moro
Nel luglio del mille novecentocinquantanove
Come Morando la figura di Sturzo che era appena morto ricordo una profonda fede la fedeltà alla Chiesa del sacerdote che va notando però che queste ultime fedeltà e fede fede fedeltà alla Chiesa
Nella sua lunga opera politica non avevano assorbito
Non avevano oscurato non avevano umiliato costa il cui valore il cui il prestigio la cui funzione Sturzo affermò vigorosamente oltretutto con una lunga milizie politica attenta ogni problema preoccupata soprattutto di ogni sbocco delle vicende sociali
In questo modo
Moro sollevava quel sottile dice vero che non senza ragione radici integra soprattutto la sinistra democristiana aveva posto sulla figura Tumo Sturzo con quale in varie occasioni Moro durante i lavori della Costituente aveva potuto apprezzare la profonda cultura democratica e la competenza istituzioni grazie
Allora si Durga poco nell'applauso abbiamo
Cedo subito la parola Bow accantona c'è stato un po'
Colui che ha indicato
Dottoressa Patrizia Severi il lavoro di recupero delle fonti morti al dalle fonti ma contea o interno della e il nostro archivio prego grazie
Posso però perché se no
Allora tanto grazie di le
Per la parola è per così senso ma poi verrà l'invito a questo convegno
Che appunto parte poco da un'idea
Su cui appunto lo Sturzo coraggio ma da un po'di tempo io questa o compito per me un po'inusuale insomma perché devo
Presentare un poco il Progetto di ricerca perché l'Istituto Sturzo ha promosso dispetto che diciamo che nasce dentro la cornice del centenario dalla nascita di Aldo Moro quindi insomma parte in qualche maniera all'interno di quel contesto si è sviluppato appunto
Nel questo sostanzialmente in questi in questi ultimi mesi
Cioè ha preso corpo in questi ultimi mesi
Dicevo appunto è una realtà un po'particolare per me fare questa rivelazione perché mi trovo intanto a pensare la questo questo convegno fa parte diciamo di questo complessivo Progetto di ricerca è una delle tappe
E fondamentalmente
Diciamo sì ha lavorato intorno due
Un'articolazione diciamo di due punti principale insomma che sono
Lì senso spesso dalla ricerca cioè la ricognizione delle carte di su Aldo Moro che sono presenti nel dei fondi d'archivio Sturzo che lascio immaginare
O la mole di documenti che che che c'è qui dentro e quanto possa essere complesso diciamo così questo tipo di di lavoro e poi appunto una mostra virtuale che in qualche maniera uno degli esiti
Uno degli aspetti in qualche maniera conclusivi di questo di questo progetto nel senso che in qualche maniera da una sorte di esemplificazione del della tipologia di carte che sono presenti nei fondi dell'Archivio appunto
Allora
Di quest'ultimo punto vi parlerà soprattutto la dottoressa severi dal punto di vista archivistico naturalmente non sono chissà se uno storico e quindi vi parlerò da storico la prima questione banalissima punto sulla sul su su questo tipo di impostazione proprio cercare di capire come selezionare fondamentalmente i
I documenti cioè quale criterio adottare dato che ovviamente ci troviamo di fronte ad una mole di documenti particolarmente rilevante
La prima questione
Che ho dovuto naturalmente affrontare col piano della significatività diciamo del documento dal punto di vista della rilevanza del contenuto va da sé che questo può essere la cosa più immediate banale ma c'è un altro invece un altro tipo di approccio del secondo me è altrettanto importante cioè la funzionalità cioè quanto quel documento possa essere significativo per cercare di esplicitare
I ruoli che Aldo Moro ha svolto dentro appunto il partito dentro le istituzioni adesso vi dirò vino più nel dettaglio che cosa intendo dire con questa cosa però prima di riprendere questo discorso realtà voi fare
Un'analisi molto sommaria va da sé invece della bibliografia esistente non per farvi naturalmente una sintesi bibliografica di quanto è stato prodotto sul Moro ma perché mi sembra assai rilevante ragionare su quanto labile doc la bibliografia
Che è stata prodotta ed è naturalmente notevole sulla figura di Aldo Moro abbia o non abbia utilizzato i fondi dell'Archivio Istituto Sturzo e quanto eventualmente questi fondi possono essere utili per rendere questo tipo di ricerca più completa più utile
Proverò punta a ragionare intorno a questo diciamo così a questo a questo nodo
Ora va da sé che lascio completamente fuori da questo discorso tutta la produzione sul caso Moro per varie ragioni
Perché il caso Moro ha prodotto come sapete benissimo una quantità illimitata di pagine di tutti i tipi promossa da tutte le personalità da a politici e giudici a giornalisti
Ma anche fortunatamente la società abbiamo soprattutto penso soprattutto a due libri quello di Lussino Giovagnoli e quello di Richard reca sul caso Moro che naturalmente hanno un altro tipo di attenzione rispetto a quanto è stato prodotto da c'è ma insomma
Tengo fuori questo tipo di di discorso soprattutto per un motivo perché il senso di questa ricerca e anche di questo convegno è stato anche ricordato dal professor Antonelli
è quello di lo dico un po'con diciamo così una espressione che ha utilizzato Renato Mori mi sembra molto efficace liberare Moro dal caso morto a considerare i sessantadue anni della vita di Moro e non i cinquantacinque giorni ma son cose che voi sapete benissimo quindi non non glielo devo dire io naturalmente poco
E andando diciamo avanti con le banalità gli posso dire chiaramente che considerare questi sessantadue anni ha una certa rilevanza naturalmente anche per capire perché
E accaduto quello che è accaduto in quei cinquantacinque giorni ma insomma questo appunto va da sé
Lo sapete meglio di me soprattutto però dal mio punto di vista guardare quei sessantadue anni significa capire qualcosa di più dalla storia d'Italia nel Novecento non soltanto peraltro di quello repubblicano ma prevalentemente certamente di quella repubblicana ora ovviamente non mi faccio appunto una sintesi del notevole mole di studi
Vado un po'che invece a vedere le principali pubblicazioni quello che secondo me sono le principali l'obbligazione vale la pena
Vedere in questo ragionamento Debbio proposto
Cioè per andare anche in ordine cronologico perché la cosa come al suo significato perché a mio avviso tutto parte fondamentalmente cioè c'è una una data che in qualche maniera un tornante nella
Storiografia nell'appunto della produzione storiografica foto Maurice uno nel due mila otto del due mila otto l'anno in cui si forma un gruppo di
Ricerca di studiosi di varia estrazione di varia divario posizione accademica di varia anche estrazione diciamo così
E generazionale insomma e di sensibilità naturalmente storiografica e da lì si inizia appunto percorso
Nuovo nonché prima naturalmente non sia stato prodotto qualcosa che valga la pena di essere detto assolutamente anzi cose mi vengono utile diverse cose mi permetto assolutamente intelligenti duttili ma per ragionare diciamo così con criteri metodologicamente fondati e fondanti nella ricerca storica secondo me quella una data utile e il primo prodotto
Che da quella data in qualche maniera prende
Abbia primo prodotto diciamo che viene sostanzialmente
Pubblicato è il volume Aldo Moro nella storia dell'Italia repubblicana pubblicato sul mondo contemporaneo Miss Mondo contemporaneo nel fascicolo due del due mila dieci e qui in questa pubblicazione per esempio vengono proposto sette saggi per un totale di poco più di duecento pagine
Di questi sette saggi
I saggi che utilizzano le carte dell'Istituto Sturzo sono soltanto tre vedremo anzi questa è un è un numero piuttosto elevato rispetto agli altri
Va da sé io sto parlando dei dei fondi dell'Archivio Sturzo mentre questi saggi presentano tantissime altre diciamo ricognizioni su altri fondi e quindi chiaramente non è una questione legata alla validità della ricerca ma da se lo dicono insomma non c'era neanche bisogno di dirlo
Sono ricerche si fonda su una ricognizione archivi vastissima
Però ripeto il mio intento è questo momento a cercare di capire a quanto è stato utilizzato il patrimonio che c'è qui allora qui per esempio questi sette saggi c'è l'abbondante utilizzo che fa Michele Marchi che dedica un saggio al Aldo Moro sanzionate segretario
Della democrazia cristiana
Ed utilizza soprattutto i fondi dalla segreteria politica ovviamente dalla segreteria politica me moro che però troppi abbondato sono poco più di ottanta buste e tra le segreterie politiche e certamente la più cospicua in termini propri volumi c'è poi come cioè quel saggio scusate di Riccardo Brizzi che utilizza anche se appunto la segreteria politica di Moro
Qualcosa una ricorrenza della segreteria politica di Rumor è una citazione sporto diciamo così del fondo Scelba
E poi il saggio di Giovanni Mario Ceci che invece delicato Aldo Moro di fronte terrorismo le trame eversive che utilizza molto i consigli nazionali e la direzione nazionale ora i poteri partenza sembra buona diciamo dal punto di vista degli Sturzo ma se vediamo
Se vediamo diciamo così le le le le pubblicazioni successive temo che i diciamo l'utilizzo dei fondi delle fonti abbastanza più rarefatto prendo ad esempio il volume del due mila undici anche su frutta un qualche pari ad un primo
Convegno Aldo Moro nell'Italia contemporanea curata perfetti Ungari caviglia De Luca uscito nel due mila undici
Ora qui ci sono come dicevo prima tante ricerche d'archivio ma pochissime dell'Istituto Sturzo
A su considerate ci sono trentacinque saggi o più più di ottocento pagine e ci sono appena due saggi che utilizzano queste gare
Soverato dei saggi particolarissime perché sono due saggi che mettono a confronto le personalità Moro Scelba versatilità sani e Moro e Berlinguer per il saggio
Di Guizot quindi va da sé che quella di tassare sfrutta solo esclusivamente il fondo Scelba mentre il saggio di Guiso ha una sola ricorrenza del fondo piccoli ad una sola ricorrenza al fondo Andreotti mentre tutto fondato sostanzialmente sugli atti dell'istituto
Gramsci tratto un saggio interessantissima per tanti versi
Da un mi siccome punta questo peso diciamo dell'incidenza delle Gardolo Sturzo significativo
Nel due mila tredici invece esce un volume i giovani Mario Cecchi
Su un Morri PC
Sulla strategia dell'attenzione
Viene sessantasette sessantanove libro interessantissimo di di grandissima utilità secondo me anche perché appunto centrato su un periodo decisamente poco studiato ma anche qui
I lavori citato prevalentemente sugli atti statunitense sugli archivi ancora una volta del PC
Per mesi lo Sturzo abbiamo una ricorrenza del fondo Granelli e poi soprattutto
Un utilizzo Solone intelligente di un fondo particolare che io ho visto utilizzato soltanto
Mi riferisco ovviamente sulle scuse mentre i lavori su Moro obici utilizzato sul solo da Maggioni ma riuscirci che da Guido Formigoni cioè il
Il fondo dei gruppi parlamentari che secondo me soprattutto con la Camera è molto molto molto prezioso che il ricco
Altro esempio l'anno successivo di Mila quattordici a su un volumone Vito paese Aldo Moro in Italia il Novecento totali novecentoquindici pagine
Su trentanove saggi qui soltanto sei utilizzano i fondi della chi lo scorso alcuni maniera veemente episodica belle ville bateau velocissimamente
La Gazzetta che la linea Gazzetta che fa un un saggio sul movimento delle donne di cibo utilizza semplicemente due ricorrenze la segreteria politica la bella una cosa poco morale America Latina soltanto una ricorrenza sulla sulla segreteria politica ancora la Boscato due volte la direzione insomma Francesco bello che verrà utilizzato mora la formazione centrosinistra era soltanto una ricorrenza lattina Andreotti insomma c'è
Un utilizzo
Diciamo molto episodico e tutto sommato piuttosto contenuto di questi fondi
Vado velocissimamente alle biografia le due biografie secondo me vale la pena prendere in considerazione da questo punto di vista che sono quelle di Mastrogregori quello di Guido Formigoni
Sono due biografie diversissime anche in questo anche nell'utilizzo di fonti e anche nell'edilizia dei fondi dell'archivio Sturzo perché Pepe Mastrogregori utilizza
Pochissimo parti di aridità al falco dico utilizzo non soltanto qui pubblicati ma anche le parti che sono appunto in archivio
Ci dà una volta soltanto il fondo Veronesi due volte l'occhio Andreotti quote di fondo bici spesso top
Una biografia
Guido Formigoni
Guido Formigoni invece utilizza un i fondi diciamo praticamente l'intero patrimonio del fondo DC direziona nazionale con sì nazionale i gruppi parlamentari di rete di politica il fondo Giovanni Gronchi eccetera eccetera eccetera ora dovendo punto sintetizzare secondo me cioè molto da pulire da da dire rispetto a questo tipo di utilizzo nel senso che noi abbiamo qui all'Istituto Sturzo una quantità di materiale che non è stato sostanzialmente ancora sondare una maniera che può essere adeguata timido e che quindi possa in qualche modo anche dare la possibilità di sfruttare adeguatamente
E pensare appunto per possibili nuove ricerche
Ha prospettive diverse nuove rispetto a quelle già
In qualche maniera seguite allora
In questa ricognizione che ho fatto mi riprendo il discorso dell'inizio questa ricognizione dal fatto che non è finita diciamo non lo stato avanzato
Si è deciso sostanzialmente di articolare
Il materiale in cinque sezioni che poi corrispondere esattamente le sezioni che la mostra virtuale che vi presenterà la dottoressa se in qualche maniera immaginato sono macro sezioni
Partendo ovviamente da una considerazione del tutto ovvio che data la tipologia dei fondi che lo Sturzo a disposizione la prevalenza del
Significato il peso che le carte del partito hanno rispetto a questa col generale condizione è ovviamente preponderante però per esempio si sono le carte secondo me in qualche modo anche significative
Rispetto al giovane morto cioè il Moro ancor prima della suo impegno politico il Moro tanto per intendersi somma dell'associazionismo cattolico e qui ovviamente
Molta diciamo così la documentazione afferisce o ai venti particolari penso ad esempio al Codice di Camaldoli
Che sono stati particolarmente significativa storia d'Italia oppure alle cariche che Mora ricoperto presenta la presidenza la cucina trentanove quarantadue quella del Movimento Laureati dal quarantacinque al quarantasei
La direzione da rivista Studio ma c'è poco su questo ma naturalmente cioè qualcosa ecco che qui le carte
A cui possiamo fare riferimento sono prevalentemente quelle di Vittorino Veronese
I saggi baronetto quelle poche carte deciso di Giuseppe Spataro di Guido Gonella di Giulio Andreotti cioè del materiale che a mio avviso può essere molto utile per questa farsa
Giovanile seconda sezione è il partito è qui il tema diventa ovviamente come dicevo prima più pregnante per data rivolgere fondi don Sturzo
Allora qui non c'è soltanto un discorso naturalmente dei fondi della DC
Chiaramente rispetto al partito non è che possiamo considerare soltanto la segreteria politica la direzione nazionale dozzina cioè ai congressi nazionali gruppi parlamentari ma anche tanti fondi privati
Delle singole personalità hanno cospicue parti del proprio archivio che sono dedicata appunto all'attività del partito e quindi
Qui tanto per anche privato molto velocemente per ricordarvi le funzioni naturalmente che svolge Moro dentro al partito consideriamo che già nella prima legislatura amore vicepresidente del del
Gruppo UDC alla Camera diventa presidente che fa fu facente funzioni presidente qualche volta questori risulta dalle carte
La prima con il primo con la prima legislatura naturalmente c'è
Moro che appunto presidente del gruppo dici dopodiché lascerà questa Presidenza naturalmente sapete benissimo quando diventa presidente mi spiegasse giustizia nel governo Scelba cinquantacinque
E ovviamente con la stragrande maggioranza di questa documentazione rilevante Colaci quadrava sessantatré cioè quando Moro ex segretario
Politico e qui oltre alle carte le ho detto la DC interessanti importanti sono anche le carte di Gonella di Mario Scelba di Giovanni Gronchi di Giuseppe Spataro di Andreotti Gennaro Cassiani minima parte c'è poi tutta la parte relativa al governo del se vogliamo il cuore di questo convegno
E qui
Le carte sono naturalmente particolare perché c'è sempre un discorso di di diciamo di fondo del rapporto partito governo perché è chiaro che queste non sono carte istituzionali
E allora ovviamente ci sono carte riferite al rapporto al momento in cui Moro e ministro di Grazia e Giustizia fra cinquantacinque cinquantasette quando il Ministro Pubblica istruzione a cinquantatré cinquantanove nella Rizzoli nel governo Fanfani secondo
E qui per esempio possono aiutare le carte di
Ronchi per quanto riguarda gli assi giustizia poco ma c'è per quanto riguarda pubblica nella Pubblica soluzione
Veronese e Sturzo ma naturalmente molto rilevanti secondo me anche le carte lo vedremo
Del dei gruppi parlamentari
La parte più cospicua naturalmente è quella relativa al centrosinistra alla guida del centrosinistra c'è Santa del sessantotto dove fondamentale da questo punto di vista proprio la segreteria politica rumor molto molto interessante
Va da sé che poi sapete benissimo che torna alla presidenza del Consiglio non mi dilungo sulla questione c'è tutta la fase relativa al Ministro degli esseri ma naturalmente devo stringere quindi vado velocissimamente a concludere dicendo velocemente le altre due sezioni
E abbiamo pensato la quarta esattamente Moro e gli altri cioè
Il rapporto tra Moro e le altre personalità politiche che sono non è squisitamente non necessariamente soltanto quelle diciamo così l'iter della democrazia cristiana ma anche figure intellettuali di rilievo del mondo cattolico penso soprattutto naturalmente a Vittorino Veronese qui la cosa interessante che né i fondi non ci sono soltanto le ovvie corrispondenze nella serie corrispondenze di ciascuno dei
Fondi personali ma si ricavano anche corrispondenza altrui faccio un esempio su tutti
Fondo Andreotti cioè un piccolo carteggio credo significativo anche questo penso lo vedremo tra Giorgio la Pira e Aldo Moro
Insomma c'è ovviamente
Nel materiale che non è solo esclusivamente relativa ai titolari in qualche maniera le fonti l'ultima sezione quella della forzato interessante
è quella relativa alle immagini di Moro
Ora che qui nella biblica chiedo richiamato prima
Nel volume del due mila quattordici una vita un Paese c'è tutta una parte sono sette saggi la parte finale della della pubblicazione che dedicata
Alle immagini di Moro pro nessuno di questi saggi molti dei quali interessantissimi nessuna questi saggi utilizza appunto i fondi dell'Archivio Istituto Sturzo e quali sono diciamo così qual è l'utilità anche rispetto a questa fattispecie diciamo di questi fondi
Va be'intanto la dichiarazioni sono
Oltre esce va da sé dipendono anche dalle tipo dalle tipologie delle fonti iconografiche fotografie manifesti pigne sono molto interessanti e queste le vedremo
Che ci aiutano a valutare anche nel tempo come cambia la costruzione dell'immagine di nuovo e poi c'è assieme a questa lettura se ne propone diciamo così un'altra sulla rappresentazione del morde post morte dopo la morte dimoro cioè sul modo in cui sostanzialmente
è stata costruita l'immagine
Di Moro se vogliamo messa dentro il Pantheon insomma insieme a
Gasperi a Sturzo della cultura politica cattolica Tricesimo pulire tutto italiano
Ora qui presente sul dei dei fondi le celebrazioni monumenti le targhe le ricorrenze le pubblicazioni discorsi celebrativi costituiscono materiale piuttosto prezioso per comprendere appunto come la classe dirigente
Temo che siano abbia metabolizzato in qualche modo per così dire lutto e appunto utilizzato il rappresentato ricollocato la figura di Moro
Finisco dicendo potere utili in questa direzione sono soprattutto alcuni fondi privati che hanno intere sezioni dedicate alla alla al Moro una volta composta settantotto mettiamo posto nove maggio sono quelli di Grock quelli di Luigi Granelli quello di Guido Gonella quelle di Giulio Andreotti senza naturalmente dimenticare fondo dal DC spesso in modo
Paura questa ovviamente una sommaria descrizione articolazione il patrimonio sussulto dovuto ulteriormente strozzare
Che a mio avviso può risultare davvero utile insomma per migliorare la confezionata la figura politica di intellettuale di Moro nonché appunto l'impatto di queste della sua fine sulla storia repubblicana
Qui penso che la dottoressa Serri potrà dare una esemplificazione di quanto è stato raccolto grazie
Potrà farlo in maniera stringata scusate perché appunto Fava Canfora avanti ci fatto già molti dei contenuti che sono disponibili
Su questo spazio digitale che abbiamo creato alla documentazione a questo progetto di ricerca
Dedicato alla documentazione
L'archivio anche di biblioteca conservata nel nostro istituto
Lo abbiamo chiamato mostra virtuale ma anche percorso digitale proprio perché volevamo col metterlo ad altre altri percorsi digitali
E e quindi prima di presentare la la vostra percorso digitale dedicato ad Aldo Moro
Volevo soltanto fare una piccola premessa per dire che questa mostra questo percorso digitale non è una iniziativa estemporanea che l'istituto appunto realizzato in questi in queste ultime settimane in occasione di questo progetto
Ma ma si collocherà un'attività che l'istituto porta avanti da moltissimi anni è una pratica culturale strategica di scelte
Che l'istituto
Che l'istituto porta avanti da molti anni una lunga pratica dedicata alla digitalizzazione del proprio patrimonio all'interno sia di progetti nazionali istituzionali e anche di carattere internazionale
Quindi il web Larini e per le tecnologie digitali sono degli strumenti che l'utilità e l'Istituto utilizza per attuare quelle che sono le cinque
Finalità istituzionale di promozione degli studi storici di elaborazione di strumenti di accesso al proprio patrimonio di valorizzazione del proprio patrimonio di sviluppo della ricerca
Tutto questo ovviamente finalizzato alle attività di servizio all'utenza perché chiaramente tutto questo si inserisce in questa finalità
E dunque una bellissima un brevissimo resoconto insomma Elenco di quelli che sono i principali progetti dell'istituto e realizzato a partire dal due mila cinque perché il primo progetto di digitalizzazione del proprio patrimonio e valorizzazione messa in Rete quindi invitato in pubblicata sulla rete internet come servizio agli utenti è stato nel due mila cinque è dedicato all'opera omnia di Luigi Sturzo
Potete vedere qui appunto l'elenco delle principali raccolte cito tra una tra tutte che a quella principale quella che i nostri utenti utilizzano tantissimo che sono che è presente sulle nostre piattaforme digitali
Che a quella della raccolta del popolo il popolo che è stato integralmente digitalizzato si tratta di circa duecento mila pagine sono diciannove numeri del giornale e quindi è una fonte ovviamente inesauribile capillare della storia del nel secondo dopoguerra della seconda metà del Novecento nella ecco prosegue con la discussione ovviamente giornale di approfondimento della cultura cattolica cattolica che cristiano democratica
Perché gli Andreotti una raccolta di vignette d'una cospicua raccolta di rischia di l'intera sezione di scritti e discorsi dell'archivio così via di seguito appunto le altre raccolte che vedete
Segue qui anche altro breve elenco di quelle che sono le nostre piattaforme digitali i nostri siti monografici dedicate a ovviamente Luigi Sturzo all'archivio Andreotti che appunto ha un sito preposto proprio con la base dati
E con l'inventario dell'archivio è in costruzione l'archivio Granelli altri portali tematici dedicati a progetti che l'istituto ha realizzato voglio sottolineare l'ultima parte queste risorse audiovisive che sono secondo me potenzialmente una risorsa digitale da utilizzare da potenziare che sono appunto questa raccolta di oltre sessanta interviste alla donne esponenti del movimento femminile ma non solo comunque testimoni dell'impegno delle donne
In ambito appunto cristiano democratico per tutto il secondo dopoguerra una raccolta intervistare realizzata in tutta Italia in diverse regioni d'Italia molto molto preziosa di
Informazioni di notizia insomma di carattere anche sociale oltre che storico e politico
E lo stesso per le quella decina di interviste che abbiamo realizzato ad esponenti sempre del movimento
Internazionale democratico cristiano quindi esponenti non solo italiani ma figure personalità anche soprattutto dell'America Latina che siamo riusciti ad intervistare proprio sul loro impegno e sul rapporto anche con la democrazia cristiana in Italia
Ultima ultimo Elenco di materiale altri percorsi digitali come dicevo prima quindi per corno il percorso digitale dedicato ad Aldo Moro il patrimonio da noi conservato qui in istituto
è diciamo così un ulteriore percorso digitale che si aggiunge ad una lunga raccolta di temi che sono stati trattati
E che sono appunto e più dentro un po'nel vivo della nostra mostra degli strumenti di carattere divulgativo mentre alcuni siti e alcune piattaforme sono degli strumenti che mettono a disposizione
Inventari integrali e quindi ricordiamoci che questo lavoro interessa la ricerca storica e l'utilizzo delle fonti diciamo questa è un po'il presupposto
Il tutto acquista di questa discorso quindi
Mentre appunto abbiamo dei siti monografici e delle banche dati che propongono dei contenuti che hanno diciamo così una struttura
I messa in Rete dell'informazione del documento che risponde appunto dei criteri molto diciamo così strutturati sono quelli
Scusate dell'archivistica
I percorsi digitali sono degli strumenti divulgativi non ovviamente non è il senso superficiale del termine ma credo che la divulgazione per un istituto culturale sia un elemento particolarmente importante per divulgazione di qualità
Garantita appunto da un'autorevolezza scientifica da un rigore scientifico per il trattamento di questo materiale quindi anche un percorso di cultura digitale che punto come quello che vedremo a breve dedicato ad Aldo Moro a una connotazione diciamo così divulgativa ed appunto è il frutto di ricerche e di lavoro che prevede appunto una competenza molto specifica
Piccola osservazione semi conclusiva tutto questo materiale che appunto elencato in queste queste tre slide e ovviamente richiede diciamo una serie di investe una serie di di problematiche insomma che sono ovviamente quella della dimensione tecnologica di rimando ovviamente coinvolge anche quella economica perché ovviamente
Gestire tutto questo patrimonio si tratta quest'più o meno di circa quattrocento mila oggetti digitali che l'istituto conserva e che quindi
Richiedono un impegno diciamo così tecnico di adeguamento tecnologico di strutture di macchine e quindi di investimento e di aggiornamento anche e soprattutto perché come tutti sappiamo la tecnologia evolve in maniera molto rapida
Quindi la gestione del patrimonio digitale investe sicuramente appunto questo aspetto tecnologico e soprattutto come dicevo prima la dimensione scientifica quanto ovviamente stiamo operando nel contesto della ricerca storica di tutte le problematiche legate all'utilizzo delle fonti da parte degli storici
Quindi lo sappiamo che la tecnologia mette a disposizione una grande quantità di informazioni crea connessioni appunto tra le fonti sia quelli a stampa quegli archivistica ma anche odio visive ovviamente fotografica
Ma come sappiamo la tecnologia in fondo condizione molto questo lavoro di ricerca e di messa in sete e quindi diciamo un dialogo con gli storici
Sarebbe auspicabile sempre più approfondito no in questo periodo peraltro in cui questo tema del digitale stanche subendo delle trasformazioni siamo in un momento di transizione e diciamo solo come spunto volevo nominare questo tema delle digitando Manenti Istat che praticamente un ambito disciplinare che si sta sviluppando sempre di più ci sono già ovviamente degli insegnamenti universitari quindi è una competenza molto precisa che mette a confronto Prato le due competenze quella della ricerca umanistica per quanto ci riguarda appunto nel campo storico e quella tecnica
Quindi diciamo creando una sintesi tra le due competenze quindi una nuova nuovo accesso dei nuovi modelli di conoscenza crudelmente investono per quanto ci riguarda cioè per quanto riguarda la gestione delle fonti storiche ovviamente ci riguarda molto molto da vicino
Ecco volevo premettere tutto questo prima di far vedere brevemente perché poi appunto molto rapidamente soltanto appunto la
Questo spazio digitale che abbiamo creato che appunto
Prima cosa che devo dire questa spazia
Digitale si colloca nel nuovo sito dell'istituto l'istituto ha pubblicato tre giorni fa il nuovo sito è stato curato dalla Società reggenza e un grande progetto che l'istituto appena avviato e alla quale dedicheremo poi uno spazio apposito di presentazione perché l'investitura puro
Di comunicazione delle attività dell'Istituto nonché di creazione della nuova piattaforma per la gestione di tutto quel patrimonio che gli ho fatto vedere prima è ovviamente è un lavoro che richiederà un ulteriore
Un ulteriore spazio appunto averne per conoscerne la portata
Quindi il nostro e l'hanno spazio digitale il percorso digitale dedicato Aldo Moro la documentazione di Aldo Moro stando mora nei nostri archivi
Diciamo forse la prima declinazione appunto del del nuovo seduta e come diceva appunto prima Paola Canfora eccolo qui
Abbiamo questa struttura molto semplice è la la struttura e l'accesso alla materiali che vedremo rapidamente vi farò vedere
Un paio di documenti attivo esemplificativo poi ovviamente ognuno di voi può andare sul sito dell'Istituto e vedere questa documentazione che è stata selezionata in base e criteri che avete già sentito quindi abbiamo questa struttura tematica questo prima sezione dedicata al giovane Moro
Nel quale troviamo a documentazione
Qui ci sono dei documenti io li scorro rapidamente ognuno di questi documento di si può aprire ovviamente consultare questa per esempio siamo appunto nel periodo giovanile quindi siamo nel periodo della documento della settimana di Camaldoli questo è l'elenco dei partecipanti tra cui ovviamente
C'è anche Aldo Moro
Anche questo un documento su Camaldoli la i gruppi diciamo così di lavoro la commissione consultiva
E via di seguito ecco un documento su Studium
Questo movimento un documento del Movimento Laureati un documento anche articolato in varie pagina
Che riguarda appunto le modifiche dello statuto dell'Azione Cattolica ci lavorano Moro e Angela Cotelli
Ecco rapidamente faccio vedere qualcosa della quale riguardo quello che dicevamo prima
Della tipologia di fonti cioè le fonti che sono state messe in una in Rete
Peraltro noi implementeremo ulteriormente questi contenuti soprattutto per la parte dedicata all'immagine di Moro come appunto sempre anticipava Paola Canfora
Nella sezione partite nella sezione attività di governo a volte appunto troviamo della documentazione che
Ovviamente si accavalla quindi per esempio vorrei farvi vedere questa sarebbe la documentazione nella quella che abbiamo diciamo collocato sotto la tematica di attività di partito ma che appunto in alcuni momenti
Sì e accavalla con quella
Diciamo istituzionali quindi per esempio quei volevo far rivedere questo documento questo è un verbale del del gruppo parlamentare
E nel quale Moro interviene come ministro della pubblica istruzione e quindi è un esempio no di come la tipologia di inventariato
Chi è presente qui sì diciamo così sì entra diciamo appartiene diciamo ad ambiti diverso insomma quindi la la differenziazione non è stato semplicissimo
Diciamo che la tipologia documentaria qui ci sono anche lettere circolari ovviamente che rimangono sempre nell'ambito della tipologia documentaria di fonti che sono conservate presso i nostri archivi in particolare la segreteria politica
Per ognuno di questi documenti ovviamente c'è il fondo di appartenenza non ci siamo dilungati nella didascalia strettamente archivistica c'è quindi indicando tutte le partizioni dello sfondo abbiamo indicato soltanto e il fondo di appartenenza proprio per anche far visualizzare quelle che sono le
I numerosi fondi che appunto già Paola Canfora citato da cui questa documentazione
Età
Quindi attività di governo ugualmente
Galleria di documenti che potete sfogliare vedere ecco qui abbiamo una lettera di Veronesi abbiamo una lettera di Sturzo abbiamo documentazione ovviamente da tutti da tutti gli archivi mi mi soffermo forse brevemente sulla per concludere appunto rapidamente sulla sezione dedicata alle immagini
Quindi ovviamente archivio fotografico del partito quindi della spesa del servizio propagande stampa ma anche del POR del quotidiano il Popolo nell'Elenco appunto della patrimoni digitalizzato litio fotografico punta a un ruolo particolarmente importante
Quindi qui fotografia di momenti diversi ovviamente della
E la vita politica istituzionale
E anche qui partiti appunto continuare
I manifesti acqua diciamo forse un capitolo l'attenzione particolare a questa raccolta di manifesti sono i primi manifesti sono ovviamente quelli del primo impegno politico quindi come vedete appunto attraverso gli anni
Le campagne elettorali appunto le tribune elettorali che poi appunto dal settantotto cioè la raccolta anno per anno di ogni di un manifesto
Il partito
Sono le vignette conclude né e li ferma di ferma
Quindi la mostra ovviamente la potete vedere la potete vedere diciamo in autonomia quindi io ringrazio voi
Francamente mi sembra
Sesso che
Significato Patrizia sereni
E estese soprattutto esteso
Nel prossimo triennio triennio anche gli archivi del Partito popolare Luigi Sturzo
Coraggio e dalla dottoressa Argiolas
E all'archivio Andreotti contro colorato adatto dalla dottoressa Lucerna devoti quindi è un impegno organico che lo Sturzo
Si pone di documentare nel miglior modo possibile una tradizione per quel che serve oggi va bene
Certo
Allora chiamerei qui alla al palco i relatori
Professor Moro il professor Pombeni professor Merloni e la professoressa stavano
Allora iniziamo la seconda sessione di questa prima mattinata
Iniziamo con abbiamo molte tematiche estremamente rilevante intanto la formazione e intellettuale di Moro coi Moro il partito Moro la politica ecclesiastica Moro le politiche familiari dei diritti io prima di cedere la parola brevissimamente volevo leggervi un passo di Moro tratto dal testo di filosofia del diritto
Che lui ha scritto a ventisette anni ecco un testo molto importante nel quale si di sente l'influenza dell'idealismo Italia no dove appunto c'è questa idea dell'eticità che si realizza non nel soggetto particolare ma nel soggetto universale cioè nello stato ah c'è anche la presa di distanza da questa influenza chiedi di diveniva dalle scuole della Filosofia del diritto di quel periodo che erano influenzate sostanzialmente dall'idealismo tipo Cammarata ci sono vari nomi del vecchio sesso per certi aspetti cioè e ma la cosa interessante per questo voglio leggere di questo passo e che lui pur condividendo queste idea Dellai eticità che si realizza non non si realizza partire dall'individuo ma si realizza poi attraverso la famiglia nello Stato
Questa idea che in qualche modo a che fare anche con l'idealismo italiano ecco prende le distanze cioè si rende conto che questo modello e in qualche modo però non è sufficiente è un modello che è in crisi
In crisi e esprime in questo senso della crisi i in questo passo dell'ordine Cervetti è bellissimo
E perché poi in a mio parere ne caratterizzeranno un po'tutta la sua vicenda
Personale
E anche politica però leggo perché qui vedrete come da un lato questa idea dell'eticità che si svolge dall'individuo fino allo Stato rimane ma viene colta come qualche cosa di leale che nel confronto con la dura realtà
Stenta a realizzarsi
Ecco ma questo confronto in modo non costituisce motivo di disillusione di disincanto
Semmai costituisce paradossalmente ragione di una ulteriore inutili o l'impegno di carattere etico
Sentite queste parole perché sono estremamente toccanti anche probabilmente è la fine del praticamente il termine del lavoro perché e la fine dell'introduzione che lo iscrive alla fine alla fine del del del lavoro finisce di scrivere tutto il testo poi scrive l'introduzione alla fine dell'introduzione
Esce fuori si esce fuori questa con questa riflessione
Probabilmente malgrado tutto l'evoluzione storica di cui noi saremmo stati determinato dei non soddisferà le nostre ideali esigenze
La splendida promessa che sembra contenuta nell'intrinseca forza
E bellezza di quegli ideali non sarà mantenuta
Ciò vuol dire che gli uomini dovranno pur sempre restare di fronte al diritto e dallo Stato in una posizione di più o meno occulto pessimismo
Il loro dolore non sarà mai pienamente confortato
Ma questa insoddisfazione
Ma questo dolore sono la stessa insoddisfazione dell'uomo di fronte alla sua vita
Troppo spesso Q più angusta in meschina di quanto la sua ideale bellezza sembrerebbe far legittimamente spetta
Il dolore dell'uomo che trovati continuo ogni cosa più piccolo di quanto vorrebbe
La cui vita è tanto diversa dall'ideale vagheggiato mezzo
è un dolore che non si placa se non se non un poco quando si ha confessato ad anime che sappiano capire
Ho cantato nell'arte o quando la forza di una fede o la bellezza della natura dissolva hanno quell'ansia nel rito la pace
Forse il destino dell'uomo non è di realizzare pienamente giustizia ma di a vere perpetuamente della giustizia fame e sete
Ma è sempre un grande destino
Iniziamo il nostro
Dialogo
E appunto questo la scritta ventisette anni e interessante adesso cede la parola al professor Renato Moro per l'Università degli studi di comma tre
Che ci parlerà appunto della formazione intellettuali di Alcamo
Grazie
Dato il carattere del convegno di oggi che dedicato corretti ascoltato dagli ambiti istituzionali e di governo del contributo di alto nonostante la nostra Repubblica
Vorrei fornire un quadro complessivo dei lineamenti fondamentali della sua formazione giovanile
Ma concentrandomi su due aspetti che credo cruciali per il discorso delle relazioni di oggi svolgerà il rapporto del Moro giovane con la politica e quello con lo Stato
Però riprendendo in mano i risultati dei miei studi passati ma anche utilizzando le nuove scoperte della ricerca che sto conduce
Ma da qualche anno per una biografia complessiva del giovane Moro una ricerca che mi ha portato in molti archivi finora inesplorati
Allora Aldo Moro ha lasciato una testimonianza sul suo accostamento alla politica
Io sono
Come tanti altri
Entrato nella DC
Con la spontaneità e l'entusiasmo di una scelta più che politica religiosa
Dal fervido ambiente associativo dell'Azione cattolica ed in specie della Fuci
Questa ricostruzione va presa con qualche cautela
Non viene dà un'intervista da un ricordo personale viene dal memoriale scritto nella prigione del popolo delle Brigate Rosse
E di fatti come vedremo la storia di come Moro divenne democratico cristiano assai più complicata di quanto qui venga raccontata allo stesso tempo mi pare
Che il senso profondo di questa testimonianza sia sostanzialmente esatto
Vediamo di capire perché
Ho dedicato molti anni di ricerca problema storico della generazioni di cattolici formatasi durante il fascismo
Credo che per capire Moro e da qui che occorra partire
Sin dagli anni Trenta
Gli informatori respinge e la polizia fascista
Lanciarono un messaggio ricorrente e concorde
Le associazioni dell'Azione cattolica in particolare
Quelle rivolte ai giovani intellettuali cioè la Federazione diversi allenatori cala Fucci
E il collegato movimento laureati
Avevano una consistenza numerica relativa ma rappresentavano un pericolo enorme
Dopo lo scioglimento dei partiti e dei sindacati nessuna associazione era sopravvissuta se non quelle fasciste nessuno aveva potuto procurarsi adepti e dirigenti nessuna aveva potuto mettere in contatto i propri quadri e le masse
C'era però appunto l'Azione cattolica ed in caso di un'improvvisa crisi
Essa avrebbe potuto rappresentare così scrivevano gli informatori il potenziale agglomerato politico del futuro
Quella delle spie fasciste era una visione lungimirante
Dopo il mille novecentoquarantacinque emerse davvero e fu decisiva un'élite nuova
Ma per un certo periodo di tempo questa nuove élite ebbe molti problemi ad accettare la leadership della cultura di De Gasperi per degli ex popolari
E De Gasperi ne sente il tutto consapevole
In un articolo programmatico del novembre mille novecentoquarantatré ammise che gli anziani si richiama alla avevano soprattutto cito la preoccupazione dei giovani
Dei giovani spiegava De Gasperi che non ricordano perché non hanno vissuto il passato politico dei cattolici italiani
E questo fu uno dei motivi per i quali Degasperi sostenne il cambiamento del nome del partito richiamandosi alla tradizione cristiano democratica di Toniolo piuttosto che al popolarismo di Sturzo
Però
Nonostante l'abilità del leader trentino nel cercare un punto d'incontro nessun tradito un trasferimento naturale di esperienze tra generazioni si verificò e piuttosto ci fu in conflitto tra idee diverse un conflitto spesso addirittura aspra
Gli anziani guardarono con sospetto ai giovani
Come infettati in qualche modo dal fascismo
E i giovani si sentirono portatori di esperienze e di una cultura più moderna che le figure di Sturzo e di De Gasperi non erano più in grado Despina
De Gasperi era ingiusto
Non era vero che i giovani non avessero una cultura sociale e politica
Il fatto era che ne avevano una nuova
Ed era per questo che De Gasperi non era facilmente in grado di identificarla
Ora il punto è proprio questo si comprende il giovane Moro sono solo si considera all'interno di questa struttura di questa realtà generazionale anzi il caso di Moro è probabilmente il caso più estremo all'interno di questa dichiarazione proprio perché è radicato anche in uno sviluppo individuale estremamente originale vediamo
Al primo posto tra le linee fondamentali nella formazione di Moro io metterei un meridionalismo riformista
Moro crebbe in una famiglia di piccola borghesia del sud dei mezzi economici limitati dalla vita sobria una famiglia di maestri allora volta figli dei maestri
La sua però non fu un'America di una verità dell'arretratezza uno dei fratelli del padre era un giudice che all'inizio del ventesimo secolo partecipo al movimento riformista della giovane in magistratura
Un altro fratello del padre era un pediatra uno di fondatore di una moderna pediatria in Italia il padre di Aldo Renato
Era ispettore alimentare dopo essere stato maestro e fu uno dei maggiori Esperti a livello nazionale di scuola rurale
La madre di Aldo fida stinchi era stata una convinta se Striscia dell'emancipazione di suo femminile
Aveva tenuto conferenze aveva scritto sui giornali aveva sostenuto la necessità dell'educazione civile delle masse meridionali
Lo stesso sentimento che aveva avvicinato i genitori di Aldo era stato quello di un'attenzione umanitaria per il riscatto del mondo togliere il contadino del Sud
E questo sentimento avrebbe continuato ad animare la famiglia
Secondo aspetto della formazione di Moro
Un'educazione profondamente religiosa ma assieme laica
La famiglia Moro non era una famiglia cattolica il padre non era credente anzi era profondamente critico di ogni dogmatismo chiesa Astico la madre
Era religiosi missiva neanche del tutto estranea al movimento cattolico e animata da un cristianesimo libero e aperto a tutte le realtà terrene
Come tutti i fratelli ed è un fatto credo molto significativo alto Scienze la religiosità profondamente sentita della mamma
Ma fu già nella dimensione familiare che divide praticare una quotidiana esperienza assieme di fede e di laicità di dialogo e di rispetto
Terzo aspetto di questa formazione è sicuramente anche la lunga militanza dimora nella Fuci
L'organizzazione non era un corvo né di antifascismo nei di dissenso cattolico
Era comunque un'associazione invisa a regime spiata dalla polizia
E della quale era ben conosciuta l'indipendenza e l'autonomia ed era un'associazione che quando Moro DC scrisse nemmeno centotrentaquattro viveva ancora con forza l'eredità lasciata lì da Giovanni Battista Montini
Cioè l'idea di formare coscienze cattoliche pensanti
La cui ubbidienza non fosse mai cerca e il cui atteggiamento verso il mondo fosse innanzitutto quello di capirlo prima che di giudicarlo
Non solo esempio di Moro in questo senso un articolo del maggio quarantacinque quando Moro era ormai segretario centrale del movimento laureati
Vi rifiutava esplicitamente un cattolicissimo che intendesse stabilire rapporti di cito intransigenza intolleranza incomprensione con il mondo della incisivo
Viceversa si schierava con un altro cattolicissimo quello apro sempre virgolette della continua a mano tesa verso le più opposte lontane spumante
Una politica della mano tesa spiegava non è una rinunzia a se stessi ma larghezza comprensiva di carità
Dunque oltre la formazione familiare anche la pedagogia fucina spinse Moro verso l'atteggiamento che tendeva essenzialmente a mediare in chiave cristiana in nome della loro verità profonda
Posizioni lontane l'abbiamo sentito prima D'Andrea Bixio e tramonta antitetiche fra di loro
Intanto i dieci articoli degli anni giovanili Moro muove infatti da presupposti largamente aperti alla filosofia laica idealistica
Ciotole differimento rimarrà ne abbiamo testimonianze fino agli anni Settanta essenzialmente Camuzzi
Negli anni della crisi del fascismo
Anche questo è significativo il Cenacolo di riflessione
Al quale Moro partecipa a Bari è quello di sita statale
E quello aperto ad amici gli orientamenti religiosi e politici profondamente diversi non cattolici e veniamo alla politica
Qui da sottolineare credo un certo distacco di Moro e il fatto può stupire pensando alle tante ricostruzioni che hanno fatto di luglio un enfant prodige della politico o addirittura un animale politico tout court
Ma non è così certo sindaci anni universitari morbosamente interessato ai problemi politici e sociali
Ma non sembra essere altrettanto per quanto riguarda l'impegno politico diretto diretto partecipa ai littoriali per il concorso di tutti al fascismo il più politico di tutti ma non si impegna nel goffo
Non scrive Negrut non vi ricopre cariche
E l'insegnamento universitario che rappresenta la sua vera vocazione e la stessa esperienza di presidenze l'azione della Fuci nelle difficilissime condizioni create dall'accelerazione totalitario fascista degli ultimi anni Trenta dalla prudenza del Vaticano dall'intervento italiano in guerra
Sviluppa in lui una forte e radicata perplessità ad attribuire alla funzione di preparazione culturale e morale che l'associazionismo cattolico doveva svolgere il significato di qualcosa di più di un'opera disinteressata di valore esclusivamente
Civile
Questo perché il Moro degli anni la seconda guerra mondiale abbia una valutazione in qualche modo possibilista del regime assolutamente no Mora è uno dei tanti giovani italiani che avevano fatto l'esperienza della vita militare durante la guerra e la cui storia forse non è stata ancora raccontata fino in fondo
Infatti conosciamo bene la piccola minoranza di quelli che si schierarono contro la dittatura impegnandosi con rischio e con sacrificio personale
Nell'attività antifascista e conosciamo bene anche l'altra parte di luci dal regime i tanti che credettero finché poterono nei miti dell'eroismo del sacrificio della potenza della violenza
E Moro non appartenne come tanti altri ragazzi della sua generazione né al primo né al secondo gruppo
C'erano molti elementi del fascismo che gli dovevano sembrare inaccettabili
L'aspirazione super luministica totalitaria l'ostilità verso l'Azione cattolica l'alleanza con il nazismo le leggi razziali
E a ciò si aggiunse l'esperienza diretta fatta da militare dell'impreparazione dell'inefficienza del burocratismo della retorica del sistema militare fascista però come tanti suoi coetanei Moro non fece non avrebbe mai fatto azione clandestina
Il suo rifiuto degli ideali del regime come quello di tanta parte della sua generazione rimase prima che politico morale ed esistenziale
E lo Stato
Credo che questo sia il tema fondamentale del Moro giovane e anche qui le cose cominciano dalla famiglia i Moro sono tutti convinti servitori dello Stato l'indultino primo Tron dello Stato un senso fortissimo
Non hanno dimenticato poiché Moro apparteneva al cattolicesimo del dopo conciliazione
Quando il problema di coscienza cari a Travagliato più d'una generazione di cattolici italiani aveva cominciato ad attenuarsi se non a sparire del tutto
E anche l'antica violenta polemica anti situa anti statuale che l'aveva accompagnato aveva cominciato a fine la prospettiva cattolica continuano a considerare lo Stato come un mezzo e non un fine i cattolici insistevano ancora sul fatto che la dottrina sociale cristiana dedicata doveva segnare limiti al potere dello Stato
Mantenne chiaramente a delinearsi in quegli anni quella che è stata giustamente definita una progressiva statizzazione della cultura cattolica italiana
Polo si forma in questa cultura uno dei suoi primi articoli per i giornali della Fuci dicembre Milano centotrentasette Moro aveva ventun anni doveva ancora cominciare la sua tesi di laurea fu dedicato alla nuova Costituzione irlandese
E conteneva un programma molto chiaro
In polemica con le posizioni più intransigenti in senso totalitario presenti del fascismo dive rivendicava l'esigenza di principi fondamentali di tipo costituzionale e si richiamava soprattutto al valore dello stato di diritto
Non per questo Moro aderiva le posizioni tanto diffuse nel mondo cattolico che difendevano la società civile in un quadro organi cistico
Sul problema del rapporto tra Stato individuo enunciava infatti una posizione che avrebbe poi sempre mantenuto perciò il problema non poteva essere risolto con la negazione cito di uno dei termini del rapporto in favore dell'altro
Il riconoscimento del valore del pluralismo sociale e la polemica con una concezione estremistica di stampo totalitario non quindi non conducevano Moro giovanissimo ad anteporre lo Stato ai diritti
Meglio ad anteporre diritti della società civile allo Stato
Lo strumento essenziale non a caso della limitazione antitotalitaria è individuato dal giovane Moro di questi anni io penso alle monografie giuridica quella del trentanove e soprattutto quella del del quarantadue essenzialmente in quello che il Moro chiama il potere della norma
Cioè la sovranità dell'ordinamento giuridico
Così Moro finisce per aderire ha una concezione della funzione dello Stato nella quale in qualche modo tornare ai diritti del singolo
Dichiara esplicitamente di aver voluto mettere in primo piano l'interesse dello Stato ma di aver voluto dare anche a quello del singolo il rilievo che ci sembrava meritasse
Solo che appunto Moro insiste sul fatto che lo Stato deve assumere una funzione promozionale dei bisogni del singolo
E questo lo porta un altro elemento che lo avrebbe più abbandonato una visione dello Stato come realtà dinamica creatrice realizzatrice una visione che rompe con la concezione vuoi strumentale vuol garantista che spesso i cattolici del suo tempo sostenevano
Non a caso la definizione che Moro di lì a poco avrebbe dato nelle dispense sullo stato a quelle citate fino ad Andrea Brizio del quarantadue quarantatré e che allo stato erano dedicate era questa società che si svolge nella storia attuando un ideale di giustizia
Proprio per il tempo di entrare tende taglio nell'analisi di queste dispense ma ricordate che a quanto risulta da documentazioni archivistica furono corrette in bozza e consegnato all'editore nella prima nel quarantatré e quindi sono diciamo la sintesi del pre del pensiero di Moro prima della caduta del fascismo e desse emerge con molta chiarezza
Come Moro pensasse a una nuova democrazia sociale legata alle masse in ascesa per il superamento parallelo di quello che Moro chiamava lo Stato liberale vecchio quello basato su
Libertà
E diritto e del nuovo stato sociale quello basato su autorità
E etica
Vediamo di trarre qualche conclusione
Quali sono le conseguenze di questa formazione sul profilo complessivo di Moro riprendiamo il filo dal quale ha cominciato
La spontaneità l'ingenuità né il passaggio diretto dall'Azione Cattolica alla politica spiega questo il bagaglio col quale Moro si sarebbe il futuro constato l'impegno politico
Io credo che questa formazione definisca perfettamente e io direi in modo particolarmente radicale la frattura generazionale tra giovani e anziani ti che era avvenuta nel mondo cattolico
Pensiamoci un momento gli ex popolari pensavano al primato della politica appunto
Mentre i giovani preferivano il lavoro culturale
I primi proponevano come un dovere l'agitazione antifascista mentre i secondi sentivano ancora un vincolo patriottico che impediva loro di sottrarsi al destino comune del Paese
I primi guardavano al fascismo come una parentesi mentre i secondi ritenevano che il fascismo avesse dato risposte sbagliate ma problemi nuovi e veri ragion per cui non si poteva tornare indietro
I primi pensavano a un sostanziale ritorno alla democrazia liberale mentre i secondi consideravano quest'ultima responsabile della stessa vittoria del fascismo criticavano la democrazia della Scheda e dei partiti e preferivano forme nuove
Organiche economiche le formule cambiamo tantissimo di democrazia basate sulla rappresentanza professionale o tecnica ai contorni dobbiamo ammetterlo piuttosto confusi
I primi pensava dal cattolicissimo puliti comunque a qualcosa di unitario
I secondi sentivano come naturale la pluralità delle opzioni politica
A tutto questo nel caso di Moro credo che vada aggiunto un profilo l'abbiamo visto i cui elementi personali aggiungo ora quello generazionale una originalità assoluta
Qualcuno ha parlato di una discrasia nella formazione di Moro da un lato ci sarebbe la cultura del militante dell'Azione cattolica e dall'altro in parallelo quello del giurista che elabora un originale concezione del rapporto tra Stato e società
Discrasia è termine che sottintende conflitto e anche confusione avrei qualche dubbio a usarlo però credo che resti il fatto che la ricerca intellettuale del Moro giovane
Appare inedita nella storia di questi anni e credo che questo spieghi moltissimo
Scegliendo di partecipare all'esperienza del però di di periodico barese la rassegna
Ad esempio Moro escludeva la diretta discesa sul terreno politico sostituita dall'analisi i giornali intendeva infatti sono parole dello stesso fare esclusivamente opera di chiarificazione con assoluta imparzialità
Moro e oltre ancora una volta sceglieva di collaborare un'iniziativa non partendo dalla sua identità cattolica ma scrivendo su un foglio pluralistico e laico
E questa collaborazione di costo l'ostracismo della DC barese legata ad espedienti ex popolari e provocò un lungo conflitto che si sarebbe risolto solo nella primavera del mille novecentoquarantacinque
Di fronte alla questione tra CNL monarchia che si era aperta dopo l'otto settembre il gruppo della rassegna infatti sosteneva una soluzione di unità nazionale anticipando sostanzialmente la svolta di Salerno e questo provocò da parte degli ex popolari Baresi
Un'accusa di essere filo fascisti e filo monarchici
E viceversa da parte del gruppo della segno di Moro una critica fondo dell'intransigenza dell'antifascismo che Moro stesso giunse a paragonare a un nuovo fascismo per la sua mentalità ideologica e intollerante
In tutto questo periodo Moro continua piuttosto a insistere sulla necessità di difendere il ruolo imprescindibile dell'Azione cattolica dall'essere fagocitata dall'onnipervasiva dita della politica
E anche la scelta di divenire segretario della UE centrale dei laureati conferma questo
Ricordiamo tutti un celebre editoriale di Moro di studio dedicato proprio atti al valore di ciò che sta al di là della politica ora quello di Moro fu tutt'altro era un caso isolato
Il numero dei giovani esponenti intellettuali cattolici che si opposero i popolari che ebbero grandi difficoltà entra nella DC e che lo fecero solo molto tardivamente fu notevole e non di poco peso ricordo solo qualche nome
Dossetti Fanfani corrieri Lazzati baronetto Taliani
Allora Guido Gonella e Giulio Andreotti che aderirono al partito sin dall'inizio e senza perplessità rappresentano l'eccezione no la regola allora possiamo comprendere meglio anche un altro aspetto e cioè il profilo Pecori are e poco noto che assunse la stessa scelta dimora di entrare in politica Moro fu fino alla fine pieno di dubbi
Trovato una lettera del primo aprile mille centoquarantasei che chiarisce che fu l'arcivescovo di Bari Minnie a volere che Moro si presentasse a Bari e che conferma
I dubbi che Moro nutriva
Mi fa un po'paura scrivere al muro entrare in lista in cui la mia presenza non sia in tutto e universalmente gradita
Le vecchie e recenti esperienze mi dicono che nella politica non si fa neppure l'interesse del partito ma quello soltanto delle persone singole
Per questa ragione e o oltre che dubbi di carattere particolare anche dubbi di carattere generale e di opportunità
In questa materia concludeva non credo di avere la tempra di un lottatore
Alla fine
Fu spinto dall'arcivescovo che Moro partecipo alla campagna elettorale che fu eletto alla Costituente ma attenzione è un fatto tutt'altro che secondarie che spesso non viene dimenticato
Con l'aveste esplicita di candidato cattolico cioè di dirigente dell'Azione cattolica prima che come militante dici
Possiamo concludere
Moro entra in politica portatore di una visione che Stremiz e radicalizza gli elementi di novità della seconda generazione cattolica
E vero lo farà come sua caratteristica all'interno sempre di una positiva di dialogo nel quarantacinque Moro si confronta profondamente il pensiero di De Gasperi e di Sturzo ma a differenza rimane
De Gasperi stesso si lascia andare a uno sfogo nel marzo del mille novecentoquarantasette
Con il Nunzio apostolico in Italia sottolineo che Moro che pure aveva combattuto ad oltranza secondo De Gasperi da posizioni di destra di ex popolari in Puglia aveva poi nella Costituente sostenuto gli articoli sociali di sinistra
Questi propulsori concluso De Gasperi hanno combinato qualche guaio
E in effetti Moro alla Costituente stava insistendo appunto sulla necessità di uno stato forte non restava usare il termine avrebbe cercato anche di spiegare chiaramente al mondo cattolico la necessità di superare una cultura che riteneva vecchia corriere del convegno di oggi è stata scelta una citazione di quello stesso marzo del mille duecentoquarantasette rinnovano ed è mi pare
Effettivamente riassuntiva dei limiti questo bagaglio culturale del giovane Morotti del problema storico della seconda generazione concludo con con questa scrive Moro se è giusto nell'azione politica voler costruire uno Stato che promuova una solidarietà veramente umana che Salvi ad un tempo la persona e la società
Non è giusto invece per una malintesa pregiudiziale cristiana spirituali Istica e personalistica volere uno Stato debole inconsistente incolore Grazia
Io che occhieggiano anche nella relazione scritta vi era anche più molto più ampia e che condivido in pieno lo dite c'è una citazione di Capograssi lui rifiuta il concetto di prassi di tipo idealistico e assume il concetto di esperienza giuridica di Capograssi e tutta la giurisprudenza di quel periodo davo resta hanno a a tutti alla filosofia del diritto italiana di un certo tipo eccetera fonderà su concetti esperienza giuridica appunto un nuovo un nuovo fondamento in un certo senso della della della corte Oria dello stato e detrazioni riferito questo è molto significativo ho visto la citazione che era molto interessante grazie anche per aver tenuto il tempo in maniera perfetta
E adesso cedo la parola al professor Paolo Pombeni dell'Università degli studi di Bologna che ci parlerà di Moro e il partito
Grazie grazie alle grazie grazie dell'invito naturalmente trova sintetizzare intitolare molto che qui si tratta di parlare di trent'anni di storia di vittoria molto intensa parto da da un'osservazione che ha fatto quello Formigoni
Presentando sono acquisiti risolve un po'più avanzato in politica di
Di Moro do cerchiamo un po'degasperiana ecco io credo che sia una una una
Definizione molto interessante molto vera
In effetti
Moro è degasperiana ma nel senso che è come De Gasperi è un politico di professione è vero che Greta giovane aveva degli delle delle remore in questa direzione ma come sarà poi nella vita si cambia
E e rimane legato a questa questa idea
Che la professione del politico è una delle professioni che un cristiano deve fare facendo il politico no Moro fa il politico fino alla fine
Da Dossetti prende una una un'altra cosa che invece era meno
Presente in De Gasperi cioè l'attenzione alla storia come luogo delle domande e delle sfide
Voi vedete nella che l'evoluzione di questa questo è un un
Un aspetto che ritorna in continuazione
Moro ha una storia politica lunga di uomo di più uomo di partito non c'è stato il ricordato vicepresidente del gruppo alla Camera poi il presidente poi Sempre coinvolto all'interno di questo allora io naturalmente se qui parto dal dal momento al momento topico da quel quattordici marzo mille novecento cinquantanove quando inizia il congresso nazionale democristiano da Lourdes Maria e quello proporzionale alla segreteria
Momento topico perché nel momento in cui come dirà il presidente Zoli
I introducendo in cui le correnti hanno assunto sono parole di soli vera e propria dignità e ormai non sono più semplicemente correnti di pensiero anche se spero di arrivarci alla fine Moro tornerà su questa idea Marius sarebbe meglio che il partito fosse un partito di vite
In questa fase non è così
Moro nella sua accettazione quando afferma di aver tremato
Accettando rivolgere pensiero a Fanfani parla del momento doloroso per tutti ma aggiunge una cosa
Secondo me molto tipica la concordia di intenti e di opere fra la rappresentanza politica aprire proprio del partito e la rappresentanza parlamentare è indispensabile ed è la garanzia del nostro comune lavoro
Questa idea che
La politica non è solo governo è quello che lordisti in grado in qualche in qualche misura in qualche misura da Fanfani
La la la politica innanzitutto costruzione il partito è lo strumento per farlo e costruzione di unità di intenti
Moro quando arriva al congresso di Firenze del cinquantanove io taglio con l'accetta ma insomma non non posso fare diversamente
Non manca di sottolineare il carattere morì realizzatori del partito cito il nostro è un partito innovatore che non vuole lasciare le cose come sono ma le vuole fare diverse e più giusta
Il carattere popolare della DC dal suo posizionati a Tura il suo carattere antifascista al di fuori di ogni polemica meschina sono con naturali colaticci
E queste cose non furono acquisite soltanto in quella memorabile lotta popolare in cui è nata la DC ma sono tra le più antiche e più profonde
Perché attingono alla nostra coscienza cristiana questa idea Tel Sultan del saldarsi della coscienza cristiana con la storia specifica del diciamo così adesso chiamiamo del distacco
Del cattolicesimo dal facilitato un distacco molto molto molto molto comune molto complicato né mandarci un po'un po'più a fondo è un aspetto anche questo molto importante perché perché
Ritorno in continuazione
Moro è uno dei no molti dirigenti democristiani in cui la professione di antifascismo torna costantemente
Così come ritorna l'idea di carattere nazionale del partito
Il ventisette aprile sessanta
A chiusura di una di una direzione di CD Moro dirà non soltanto non possiamo rifiutarci di stare al governo
E al tempo stesso però dice noi siamo di fronte a una fase diseducativa e di impotenza del partito cioè non siamo il partito che non può fare a meno di stare al governo siamo anche un partito
Che non sanno che lo sa fare fino a un certo fino a un certo punto
Di nuovo tornerà a un altro travolta a parlare delle aspirazioni alimentate innovi dal tempo tra letteratura e dall'insegnamento della Chiesa vedete diciamo
Continuazione qui siamo nella fase della battaglia per l'apertura a sinistra ma non non ho tempo di insistere sulla sulla forza di Moro nel nero nell'opporsi all'ottusità della gerarchia cattolica la gerarchia cattolica e molto responsabile del fallimento del centrosinistra di quello che poteva essere un momento un momento di grande di grande sviluppo
Ovviamente qui
Il
Il passaggio seguente sarebbe stato il discorso del Vincenzina nel sessantadue all'ottavo congresso della DC
Al
Al San Carlo di Napoli e questo questo è un altro discorso
Così ampio così così importante ma qui vorrei arrivare può più avanti sempre per ragioni di taglio e mi portate che cosa dice nel gennaio del sessantaquattro a quel
Consiglio nazionale tredici dove Moro
Cessa resta segretario viene eletto eletto Rumor
Sulla base del famoso accordo fra i due temi e e i Fanfani
E qui Moro dice è necessaria l'azione di un partito
Che conquistata attraverso un lungo dibattito e una tormentata esperienza una linea capace tradursi in atto l'approfondisce l'arricchisce di contenuto
La salda con le tradizioni le attese della DC la inserisce la continuità di servizio reso al paese lappone in costante collegamento con l'opinione pubblica e il corpo elettorale come sapete
Moro aveva un periodo arretrato barocco però anche uno che centellina o parola per parola ebbene continua noi non vogliamo immobilizzate ce ne ha servito il partito
Ma immaginiamo e speriamo che esso sappia il possesso in tempo una forza capace di alimentare giustificare la nostra azione
E di secondaria e di indirizzare nell'arco di tempo dei grandi sviluppi politici alle correnti di opinione e le attese
E le speranze del popolo italiano creiamo una crediamo nati ci togliamo servile con assoluta fedeltà
Però vogliamo questo questo tipo questo tipo di partite
Contiamo di partito complicato perché
Che cosa dirà Moro nel febbraio del sessantaquattro in discorso a Bari un altro passaggio che torna la morte può noi siamo obbligati a essere al governo
Non c'è alternativa
E perciò la cito le sue parole radici deve avvenire perciò una mobilità maggiore per essere sempre alternativa a se stessi
Questa è la realtà una DC che non è in atto sostituibile come perno dell'equilibrio politico democratico un paese che si muove nel quale nuovi ceti si affacciano internazionale con coscienza di diritti e doveri qui comincia la percezione del cambiamento
è percorsa recati abbastanza curioso perché
Il centro sinistra e fallito è finito nelle lettere dalla prigione del popolo Moro Moro tira dopo il sessantaquattro non c'è più centro sinistra c'è un centrismo coppia sopra il titolo del centrosinistra
Però
Da questo momento in avanti comincia quella cosa che poi diventerà più matura nel sessantotto no
Cito da un discorso del febbraio sessantacinque privazione della DC
Questo partito deve sentire quanto sia decisivo in questo momento storico
E soprattutto deve dare una risposta significativa
Cito col rifiuto di creare in forza della nostra senza la nostra decadenza dell'Alto Adige unione un vuoto estremamente pericoloso cioè la DC condannata a governare
Condannata comunale perché altrimenti si crea un voto pericoloso
Questo voto dove sta questo voto sta nel fatto che siamo di fronte quindi dico soltanto discorso del del sessantasette dentista
Una di fronte a una società in ebollizione diciamo nel sessantasette ce ne colonnelli in Grecia c'è il Vietnam ci sono le prime avvisaglie dalla rivolta della rivolta giovanile
Quindi è un tema parzialmente nuovo cioè la DC
Centrale ma che comincia a diventare oggetto di contestazioni questa centralità no
Nei congresso radici del novembre sessantasette Moro dirà menta democrazie cristiane protagonista in Italia di un momento storico particolarmente difficile fecondo torna sul tema
Un tempo che ha presente i rischi ed insieme la possibilità di una faticosa transizione verso una democrazia avanzata un modo di essere più alto il più degno di una vita umana e sociale
Sonda tenere in conto le dure polemiche che si indirizzano democrazia cristiana e ne contestano la funzione centrale determinante malizia politica italiana
La polemica è direi l'altra faccia di questa vitalità insinua scuro ma significativo di attenzioni volta nulla qualcosa che smentisce un certo atteggiamento di sufficienza che qualche volta si assume di fronte alla democrazia cristiana
Come forza priva di vera dell'ICI delegittimazione e avviata al declino
No a ha percepito questo no ha percepito questo nel momento in cui poi cominciano i volti giovanili
E e nel momento in cui si arriverà abbastanza rapidamente come sapete all'emissione del sessantotto e quinti nuovo il suo il suo discorso che diventa
Più propositivo no
La DC era forza capace cioè cito sempre lo la forza capace di operare nel migliori condizioni consapevolezza
E di sicurezza comprende i tempi nuovi senza lasciarsi né travolgere le modifiche le evoluzioni che sono richiesti in questo momento storico
Questa naturalmente per la verità e più una sua diciamo prospettiva e non la profezia del partito in questa in poi in questo momento ma è quello che lei vorrebbe dal partito lo dirà il tre maggio sessantotto discorso a Genova
In realtà noi siamo stati e siamo meglio di altri in condizione di guidare in modo costruttivo
La comunità internazionale e va da sé interessante per tre non esiste un'alternativa a destra ripugnante la democrazia cristiana e foriera di una preoccupante radicalizzazione della lotta politica
Non esiste per noi una maggioranza di sinistra che in qualsiasi modo introdurre comunisti nell'esercizio del potere questo arriverà dopo non esiste un'alternativa liberale
Fuori di questo ambito
Se non ci fosse la democrazia cristiana mancherebbe l'autorità per incanalare nell'ambito nell'altro democratico la società italiana
Come sapete Moro non è che con questo raccoglie diciamo consensi consensi molto vasti no anzi qui comincia la sua
Emarginazione dal partigiano
C'è questa famosa lettera del ventuno maggio mille centoquarantotto
Di Nenni a Moro che teme una pericolosa involuzione no e Moro che si dice comincia a ritirarsi nel privato a riflettere a cerca di capire se a primavera di Praga
Ci sono tanti altri eventi
Nel consiglio nazionale della DC del venti ventidue novembre sessantotto Moro fa questo discorso cultura citato famoso sui tempi nuovi che si annunciano e Diakité avanzano tempi nuovi si annunciano ed avanzano in fretta come non mai
Nel vertice con uso succedersi delle rivendicazioni
Attenzione questo passaggio devo a tale proposito rilevare che
Proprio mentre nel partito si approfondisce l'esigenza come notato lo stesso segretario politico di un dibatto più vasto che in qualche modo superi proprio per riuscire secondo le attuali cristalizzazione dei gruppi insieme una maggioranza di Milano
Forse anche come riflesso di nuovo effettiva il discorso politico interno sia in qualche modo inaridito è diventato sempre più limitato e gli sconti
Ho ritenuto perciò
Proprio l'intento di agevolare in un atteggiamento più libero questo generale riesame del nostro assetto interno le nostre prospettive politiche di collocarmi in uno spazio proprio eh la ripresa di libertà di azione di Moro
Rispetto a questa situazione che rivedrà sempre più lo ripete nel gennaio scendesse del sessantanove
Una insufficiente presenza dei partiti non c'è forse l'incapacità di utilizzare anche per noi classe politica la coscienza critica e la forza di volontà della base
Democratica
è è interessante perché naturalmente farebbe pensare a a un moro che diciamo è sensibile al discorso di
Cambia Dinky rompere ma questo non arriverà mai buoni in una nota che scrivendo aprile del sessantanove presentando la sua agenzia Progetto quella in cui formalista in qualche modo la sua corrente sentirà
Che e
Determinante scomporre in vista del ricomporre che è la condizione essenziale per una maggioranza autenticamente innovativa
Quindi vedete c'è in questa fase c'è sempre questo come dire questo bilanciamento fra la percezione della Società mutua
E e e genericità di DDT risponde il problema di
Non rompere in qualche modo questa forza del partito alla quale non non riesce ad immaginare alternative
Discorso di Udine il tredici aprile sessantanove i cattolici guardando intorno e dentro di sé e si trovano aperti ed una possibilità nuova
Scoprono la tumultuosa realtà sociale e politica uno spazio proprio che essi e non altri possono legittimamente e utilmente occupare non è questo lo spazio di chi ha una rivendicazione politico-religioso a compiere interessi limitati ed esclusivi da difendere
Nel senso di una vecchia chiusa visione clericale no interesse quali guarda sono ben più vasti e toccano l'intera comunità nazionale questo discorso del
Cattolicesimo del con possiamo dire
Del significato nazionale della presenza cattolica ma questo che cosa
Che cosa presuppone e qui come dicevo cioè quest'altro salto al partito Forza e struttura si va sostituendo il partito idea
Wishful senti come col come si dice ma non solamente significativo che ludica e aggiunge tutto questo vuol dire uno sforzo per vincere la tentazione dell'opportunità e la logica rigida del potere e cioè un fatto morale e cioè un'attenzione una tensione ideale
Ci saranno dal da questo momento in avanti naturalmente non sarà un momento praticamente felice perché in realtà come sapete
Alle elezioni del Sessantotto vanno sostanzialmente bene per la DC quando le lezioni vanno bene tutti ci illudono che i problemi sono sono sono sono sostanzialmente risolti non c'è bisogno di cambiare poi lentamente arriva lo shock il dodici dicembre sessantanove arriva la strage di Piazza Fontana
L'idea dell'alternativa di destra quella che Moro definirà in un discorso per legge regionale del settanta una sciagurata esteri gli alternativa a una crisi della democrazia
Italiana tornerà con molta forza Moro
Sarà molto scioccato da questo il ventidue dicembre settanta Fanfani annota nel suo diario che Moro cito vede tutto nero e conclude che c'è solo dal Cile per rallentare la marcia verso la catastrofe
E questo è il problema
Insomma spetta per questo è un problema forte è un problema che di nuovo il Lugli
Si ripresenta il in maniera in maniera continua nel in questo discorso segreto di Moro che
Giorni vie nuove pubblicherà lui denunceranno ai suoi amici perché è un discorso che fa ombra Andropov la sua corrente non soltanto l'esistenza nel Paese
La di una latente destra tracotante
Da cui la DC non deve farsi ama Luca a omologare avete nel partito una congiura della mediocrità e dell'incultura
Come reagisce questo è questo reagisce però è interessata a Lecce continuamente rilanciando l'idea che possa non essere così
Nel nove giugno persiste il settantatré al discorso al dodicesimo congresso dodici Moro dice e la Democrazia Cristiana che assolvendo i suoi compiti nella vita nazionale ha scelto ha scelto in rapporto a alla sua collocazione certo che deve promuovere MD meritare le necessarie convergenze
Le risposte appropriate le sue proposte politiche ma non è schiava della formula stato di necessità ma nella forma accettata si chiarisce ulteriormente al Paese definisce
Insieme con quella della coalizione lascio la propria linea politica
La democrazia cristiana
E qui torna al discorso dell'opposizione dovrebbe rinunciarvi ci dice cioè dicono le opposizioni
Dovrebbe rinunciare agli alla sua la sua identità per la constatazione che molti ne accettano la guida politica ma non l'ideologia e altri invece non vi aderiscono più richiamandoci additività cristiane
Ma non c'è certamente nella capitalizzazione cristiano del partito nessuna pretesa di utilizzare un inammissibile disciplina consiste confessionale di costruire una sorta di sbarramento che impedisca taluni di entrare ad altri di uscire
Non di questo si tratta vi è invece solo riferimento a valori che hanno il minor esperienza politica ed offrono una ragione per inserirsi con un proprio patrimonio spirituale e culturale tra le forze di movimento tra le forze popolari
Noi sentiamo come sia obbliga ante l'eredità che ci è toccato in nome della quale pure avvertendo l'impegno che comporta non potremmo liberarci
Non possiamo liberarci di questo nome Democrazia Cristiana pieno di fascino netti richiami del piccolo giramenti di stimoli morali degli inviti alla responsabilità che vengono così evoca
Capire il momento è è delicato
Arriva poi il referendum sul divorzio quello che dimostra che l'idea insomma così della nazione cattolica sulla quale si può far conto senza problemi e era una pia illusione
E al
Consiglio nazionale la democrazia cristiana diciannove luglio Santa quattro
Così Moro commenterà il fallimento a questo a quel referendum
Lasciamo pure stare l'egemonia con quel che dice sì voi di abusivo essa sembra sottintendere siamo qui in questo momento per rivendicare l'importanza della DC la sua funzione insostituibile di rappresentanza di equità
Per sottolineare conseguentemente il valore che riveste per il Paese il fatto che questo ruolo sia conservatore seriamente
Esercitato in presenza delle difficoltà e di rischi che stanno davanti da davanti a nulla
Qui cominciano ad altro comincerà una presa di coscienza
Di di di Tim di quello che dicevo prima il cambiamento epocale la lettura di questo mondo che cambiano di fronte come dirà in una tribuna politica il quindici sessantacinque
Di fronte a un Paese diviso con una società civile molto più esigente
E qual è il problema di fronte a questo
Venti luglio del settantacinque
In un discorso al comitato centrale della Democrazia Cristiana dopo le elezioni regionali
Pronuncia questa frase non è molto significativa
Piacerebbe poter dire che per avere il passo giusto ed acquistare popolarità la DC si è esonerata dal misurare le compatibilità tener conto delle conseguenze vicine e lontane di certi comportamenti
Aver insomma quel senso di responsabilità che esclude la demagogia e la facile ricerca del consenso ma così non è
La democrazia cristiana non può comportarsi come opposizione e raccogliere fuori dalle regole e responsabili esercizio dell'azione di governo tutte le esigenze che percorrono il corpo sociale
Sarà quello crudi finisce un esito difficilissimo per mantenere
La DC nel suo vecchio ruolo ma questo significa che l'UDC deve essere ricostruita sono parole sue ricostituita e io mi auguro che essa rinasca libera dalla terrazza del potere anche questa è una frase spesso citata molto è molto importante
Fiction cura
Qualche minuto giusto per per riprendere qual è qualcuno degli ultimi passaggi no
Ecco nel discorso di Moro del Penta sovrastante se al congresso della DC quello che è interessante che di fronte a questa crisi ripete il discorso sull'Unità
Questo obiettivo di rinnovamento del partito non contraddice la necessaria unità del partito voglio dire a unità di intenti e di unità di gestione
Vedete le tue parole non sono messe lì accanto certo vi sono state le differenze tra noi differenze di intuizione di sensibilità di tattica le quali hanno inventato in quanto hanno di più nobile
Le correnti interne ma queste differenze non l'ha mai intaccato l'unità di fondo democrazia cristiana che del resto è stata guidata unitariamente quasi i nomi momento della sua vita
Non vi è contestazione sulla democrazia sulla vocazione popolare democratica della democrazia cristiana sul suo modo di essere pluralistico e solidaristico secondo una ispirazione cristiana IMO ai complici forse inchini
Però insomma fondamentale
Concludo citando questo famoso articolo sul giorno del dieci dicembre stanza sei quello che comincia già anticipato ad una terza fase della vita politica italiana
E questa terza fase un momento di riflessione diciamo
A cui sono chiamati tutti i partiti
E credo che questo passaggio impazienti e gli allarmisti allarmisti dicono già prudenti hanno entrambi torto dobbiamo fronteggiare con calma e fermezza questo momento difficile
Qualcuno ha colto l'inquietudine la democrazia cristiana ed ha visto nel suo disagio per l'attuale momento di transizione una manifestazione di egoismo
Una sorta di nostalgia del potere fini a se stessi il potere per il potere al di là dei problemi del Paese tra cui soluzione non si vorrebbe assumere da pesante responsabilità
Credo che il giudizio c'è ingiusto la democrazia cristiana non si sottrae ai suoi compiti di grande partito nazionale
E dalla sua parte di impopolarità c'è quest'idea della impopolarità
Che presume la nostra responsabilità perché con lui concludeva dicendo la nostra responsabilità è grande tutti potranno chiederci conto del mondo come avremmo tenuto il nostro apporto in questo momento di svolta della
Tel situazione nazionale
Ma
Il discorso di Moro del ventotto febbraio del settantotto quindi pochi giorni prima tessuti del suo rapimento
Moro farà una conclusione molto interessante quella di una cito democrazia cristiana non più in condizioni di aggregare una maggioranza polizia intorno a sé
In senso tradizionale
E dunque e dunque bisogna ritornare alla storia qual è questa storia
Se non avessimo saputo cambiare un'altra tattica notte importazione quando era venuto il momento di farlo noi non avremmo tenuto malgrado tutto per più di trent'anni la gestione della vita del Paese la nostra flessibilità ha salvato
Fin qui più che il nostro potere la democrazia italiana credo che certe parole siano risolte stima suo testamento su cosa lo intendeva come partito
Grazie per questa
Certo c'era uno scollamento fra desiderio esaltante diciamo
Ma indubbiamente nella la dimensione desiderio aveva colto che si stava creando una frattura fra all'etica pubblica l'etica tradizionale del partito
E che quindi si stava creando una frattura anche nella capacità di assorbire le istanze della società italiana
Io personalmente l'ho vissuta perché del Sessantotto faceva parte del movimento giovanile intimità no della Città di Milano
E noi stavamo abbiam ironia e dieci metri dopo c'era la Cattolica dove era partito che Mario Capanna con tutto il movimento degli studenti e quindi c'era e non c'era non c'entra osmosi
Non non si non si riusciva a creare un momento di dialogo e di osmosi fra queste due realtà che poi nascevano dalle stesse aule universitarie e ed erano vicinissime l'una all'altra
Grazie collega Pombeni passiamo la parola a questo punto alla col professor Alberto Melloni
E che ci parlerà dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ci parlerà del sul tema Moro e la politica ecclesiastica altro tema condanna
Grazie
Nella vita di Moro ci sono diversi momenti nei quali la sua adesione alla fede cristiana della sua peculiare sensibilità religiosa
Si devono misurare con l'istituzione cattolico romana in termini squisitamente politici
Commenti nei quali si esprime folta volta con interlocutori Diversi con obiettivi diversi e con priorità diverso è quella che nel titolo chiamato un po'genericamente
La politica ecclesiastica polizia ecclesiastiche o di un uomo che per la formazione che poco fa Renato Moro ci ricordava e non si accontentava ben in mente di mungere
Dall'establishment chi si astiene con il sostegno elettorale garantito dalla formula l'unità politica e che si era distaccato però anche della ricerca Dossetti Anna del possibile nessuno fa riforma della società e riforma della chiesa
Formatosi nell'impastatrice dell'associazionismo cattolico Moro non poteva nemmeno se avesse voluto ignorare le dimensioni di questa questione della politica ecclesiastica ma anche e tutti i problemi che riguardava la fatale fessurazioni fessurazione
Fra cultura cattolica formazione dello Stato unitario che della lettura dei giovani per riprendere il linguaggio anche prima Renato Moro citava la cultura dei giovani rappresentava una delle cause del successo del fascismo apparteneva per altri versi a quella generazione che aveva letto e molto studiato ma ritenne e che negli anni Trenta inquadrava anche il tema della politica ecclesiastica dentro una cornice molto rigida quella della il Cato da un lato e della gerarchia
Dall'altra trovando molto a fatica delle destinazioni diverse ma anche proprio in quei testi che poco fa venivano citate soprattutto in quel capitolo su Stato e Chiesa
Che era stato compresso curiosamente Rizza del settantotto poneva il problema di trovare nella
Nel nella finalizzazione degli ordini temporale e non quello spirituale una radice unica ricorrete quel passo non esiste
Un ordine temporale perché nel tempo
Che si vide le però muore anche un uomo di partito Omo che condivide con il suo ambiente la sicurezza che la struttura ecclesiastica non possa e non debba essere il writer più d'azione politica perché questo componente rende l'Autorità stessa delle gerarchie ecclesiastiche su questo e in un braccio di ferro che molto lunga che a molti passaggi
Alcuni non li tocco su alcuni mi fermerò appena un pochino di più in relazione ad alcune la lavori sulle carte che ho provato a fare non mi fermerò su quello che il primo ambito del conflitto ecclesiastiche della politica esausti che di Moro che veniva anche questo evocato poco fa e che riguarda la stagione costituente quando De Gasperi Material Nunzio i professorini hanno combinato qualche guaio fa un'azione di politica si auspica e non una confidenza amichevole ad un personaggio qualsiasi naturalmente e capisce molto bene che una delle poche armi che ha e la tensione in terra al partito alla Costituente proprio quel di giocare la sponda ecclesiastica contro quelle quelle figure sottovalutando però che quelle figure la loro e politica ecclesiastica
Ce l'hanno anzi ne hanno una una sopraffina che fatta dalla confidenza
Con il sostituto Montini io una confidenza che è una delle cose che mi ha colpito di più nei diari di Fanfani è una confidenza quasi conviviali amichevole poco
Riconoscibili in quelle che sono solo qualche decennio dopo le figure dei protagonisti in in in campo
In questa dimensione c'è una prima esplorazione diciamo così e di un mondo più vasto di quello che era quello della formazione giovanile della formazione associazionistica di Moro non è più soltanto il vescovo che genera le vocazioni politiche doni più soltanto l'autorità ecclesiastica vaticana che fornisce paletti limiti
Ed aspirazioni alle cose ma e un è un gioco delle quali entrano in tensione componente che si Asti che fra di loro
Componente che disastri che fra di loro cosa che diventa parte mente complessa nelle nelle questioni che vorrei invece toccare un pochino o di più
Tocco un attimo di più ma queste pie piuttosto nota
L'altro momento nel quale Moro entra in una dimensione di quegli ecclesiastici a molto forte ed è quella del mille per cento sessanta del momento la discussione all'interno e la Chiesa cattolica sul sul sul centro sinistra anch'io cerco di stare nei tempi che mi sono stati dati ma ricorderete molto bene quella preoccupazione di Siri egli sede deve andare egli chi se ne vede cantare con la quale riassume un lungo e complesso ragionamento del quale si rende conto che Moro e pericoloso perché in grado di attivare qualcosa
Nel Pata che altri non sono stati in grado di attivare il
Come
Come forse ricorderete dalle carte che sono state già già già pubblicate e Siri vuole assolutamente usare la questione discussione delle misure centosessanta Perret manifestare la capacità della Cei di condizionare l'orientamento della della DC
E non sarà il il conflitto che si è creato fra lui e Moro a risolversi in quel modo non sarà il ruolo che Ciocca Nicodemo non sarà al tentativo di andare a parlare a Moro demandato come si diceva in gergo e mass
Sarà paradossalmente Gronchi che riuscirà a risolvere la la questione
L'appunto che Gronchi manda a Papa Giovanni il quindici aprile mille novecentosessanta dimostra in un certo senso che Siri Aveta ha ragione
La testardaggine di Moro la insensibilità di Moro alla logica di minacce e di ricatto che si rimette in campo consente a Gronchi di scrivere quelle parole
La mia coscienza di cattolico si è trovata se veramente a confronto con la sua solita di Capo dello Stato eccetera eccetera nel ricordare la questione
E nel porre al Papa espressamente la domanda se e gli interventi palesi od occulti diretti o indiretti compiuti da esponenti Azione Cattolica laici ed ecclesiastici profumo d'organi queste dipendenti mi confronto soltanto di istituzione dello Stato ma altresì di partiti politici il rapporto tra lo fazioni
Jorge quintali partiti di personalità che ne facciano parte abbia la copertura del data apertura il papa non c'è
Il la puntino che
Roncalli scritte molto netto riconosco che in campo di applicazione pratica le circostanze variamente ricorrenti le attività politiche ognuno al compito suo così la Chiesa come lo Stato così in Italia
Come in tutte le nazioni del mondo che era la frase che assiri causava
Reazioni piuttosto incandescenti il tentativo di rompere l'eccezionalismo ormai non dovrei determinato da una simpatia personale di Roncalli per il centrosinistra locali contro il centro sinistra
Roncalli colpi centrosinistra l'avete a Venezia continua ad esserlo lì continua ad esserlo anche dopo ma al tempo stesso recepisce questa esigenza di rompere
L'eccezionalismo italiano come noto la cosa non
Si risolverà
Perché arrivano poco dopo i punti punti fermi arriva l'attacco dell'Espresso a monsignor Capovilla e mai arriva il
Il congresso di Napoli e come prende come nota Sirio arretrato Ottaviani in maniera questo otto Celine Canzi incantata Napoli accantonato ricostituiti della sacra
Gerarchia lascio alcune considerazioni
Per i prometto di fare in maniera più estesa ad hoc per venire a un secondo momento e nel quale questa dialettica cambia in maniera drastica dopo l'elezione di Giovanni Battista Montini al la a Pato
Lezioni di Paolo sesto l'incubo del partito romano
L'uomo che nemmeno l'esilio a Milano era riuscita ad allontanare dalla chiara pontificia
Consente a Moro di avere come interlocutore non più un papabile del venerato rispettato ma sostanzialmente estraneo all'Ulivo ma un papà che era stato della sua gioventù suo dipendente come assistente ecclesiastico
E qui c'è un'altra questione nella quale morì introduce un nuovo elemento di quella che con qualche Brico letteratura chiamarla politica ecclesiastica molto interessante che nasce all'indomani del dibattito parlamentare
Che segue la rappresentazione apribili zione rappresentazione del vicario dico Kut a a Roma questa pièce teatrale aggressiva nei confronti di piglio giudice esito della sua Silenzio sulla Shoah
Tiene impedita e in un dibattito parlamentare memorabile la questione e diventa una questione di tipo concordatario
La norma rare quelle va giustificato la
Riduzione della rappresentazione che ha strappato in modo clandestino e c'era stata la prima bomba della storia italiani in quella circostanza la cosa innesca una possibile discussione sulla revisione del concordato così voglio dire revisione e molto papà preso con molte cautele molte virgolette ci sarà anche qualche equivoco
Che viene fuori dalle carte
Delle sezioni della segreteria di Stato ma
E e interessante che in questa operazione c'è chiaramente un gioco di sponda fra Paolo sesto e mordi qui io non ho ritrovato le carte un po'semplicemente una mia negligenza archivistica il dodici dicembre sessantacinque
Paolo sesto ricette Nenni egli fa alcune affermazioni che sorprendono molto il leader socialista ovviamente verrebbe scrive a Moro gli dice che è ben disposto ad una revisione del concordato dice una frase vendi la scrive così che è un po'difficile pensare che Monti abbia detto così ma la sintesi di Danny è i preti sprecati teneteveli voi
Che riguardava appunto l'occasione del Como Bonaiuti non non non non esattamente linguaggio Montini hanno mi vien da pensare però chiaramente c'è un tentativo di cattura della disponibilità della sintonia
Bene nei confronti di un'operazione della quale è chiaro l'obiettivo si vuole e non solo ottenere un risultato ma anche procurarsi qualche spazi in più sul resto della prima il centrosinistra
La cosa quaglie dal punto di vista parlamentare discusso delle quattro mozioni del quattro cinque sei quattro cinque ottobre mille novecento sessantasette passerà quella di Zaccagnini ovviamente nella quale Moro fa il suo discorso sulla revisione concordataria interessante il commento di Giovanni Spadolini sul Resto del Carlino
Moro ha fatto già moltissimo al di là dello stile caute quasi sfumato
E la prima volta che la DC li accetta di discutere di concordato tabù intoccabile per la generazione precedente la prima volta che ammette la necessità di adeguarlo spirito dei tempi
Di rivedere talune clausole per con formarle all'evoluzione della società De Gasperi non la pensava diversamente ma non poté mai dirlo l'ultima fase non è vera passi da solo per rafforzare il l'effetto retorico della della
E è chiaro a tutti lo dice anche Spadolini il Vaticano è stato preventivamente informato vero e Nenni lo dice in maniera più chiara ma mi colpisce il modo in cui lo dice naturalmente Moro ha avuto il consenso del Papa
Quello che l'informazione corretta tutti gli anni che chiaro che mordono appreso la posizione così senza una consultazione per Nenni è una consultazione avvenuta
Naturalmente
E piena avviata la cosa dal punto di vista diplomati quello che poi avvierà i lavori della commissione con nella tensione con Gava che cerca di introiti intromettersi in questa in questa partita
Partito della quali interlocutori di Moro non sono più soltanto la Santa Sede da un lato Siri dall'alto ma nuove figure nuovi personaggi e per la prima volta una concorrenza fra di loro il diciassette di aprile Moro riceve due lettere
Una da Urbani e una da monsignor cosa che hanno lo stesso oggetto e con un'eleganza tutt'altro che sorprendente ma pur sempre ammirevole Oro risponda ad entrambi con la stessa lettera
Con la stessa allettare i Modà ricercati vinse il più possibile alla larga da quella che un conflitto fra i due di cui
I confini non sono ancora chiarissimi non dovevano essercene però dal tenore delle lettere lo sto a dilungarmi poteva essere cd qualche cosa
E la ragione della lettera che scrivono è che entrambi i vescovi pongono dentro la questione concordate la revisione concordatari prima del divorzio e del cosiddetto piccolo divorzio del primo disegno di legge di Loris di Loris Fortuna Moro cerca di minimizzare perché tenderà da lì impone di a cercare nere distinte le due questioni
Pato più
Rapidamente
E Kenteris risentendo questioni ma non riesce perché a quel punto accade qualcosa che sfugge al suo al suo controllo e la famosa nota del ventidue agosto del mille centosessantasei con il quale la Segreteria di Stato pone in maniera drammatiche categorica la questione del divorzio il nome dell'articolo
Trentaquattro del concordato Gasparri Mussolini sostiene che è un passo fatti in questa direzione con potrebbe famoso fulvus
Concordatario
Interessante che la nota che Moro ricerca che diplomatica non viene crivellata di al Parlamento né a rumore c'è un c'è una case di sorpresa nelle memori di Rumor per per incredibile che nonostante il lungo itinerario dico nessuno dico nessuno vi avesse avvertito dalla nota verbale della Santa Sede
Predetto Drumohr confonda quella nota originaria con le altre due notte che verranno dei tre anni successivi a marcare una prospettiva di presidenza sempre maggiore ma e la la dimensione che ci fa capire meglio un passo dei diari di Nemi in cui lei mi racconta i momenti in cui Moro introduce la la questione
Moro ha sollevato la questione infine seduta chiaramente lasciando intendere che su questo si gioca la sorte non solo del governo ma del centro sinistra
Sì rimesso la mia saggezza ho ripetuto che il Di Porzio nel capo del governo e aggiunto che non vedo come si possa bloccare l'iniziativa parlamentare
Non c'è modo di rimediare la
Alla alla questione anche un rumor prova a dire ai vescovi italiani che non c'è nessuna speranza
Che si possa evitare la la legge ma le cose continuano a marciare e e arrivano fino al
Alla famosa Lettera di Saragat a Moro con la quale Saragat denuncia il discorso di Paolo sesto alla rotta romana con il quale ha preso posizione personalmente pubblicamente diamoci Sora uno
Sulla materia caro Moro
Dice il Capo dello Stato leggo sotto romano della Sacra Rota con viva sorpresa devo rilevare che dalla locuzione sono contenuti apprezzamenti giudizi quali
Riferendosi a date del Parlamento nazionale rappresenta non non consentite ingerenza nella vita dello Stato in contrasto con l'articolo sette della Costituzione la Repubblica italiana come pittore
Della costituzione del ritengo mio dovere richiamare la tua attenzione sull'episodio reso ancora più grave
Dalla solennità della circostanza in cui essa avuto un ruolo
Uto luogo per Moro cerca di trovare una soluzione ancora una volta interessante chi lo ascolta Moro artico con l'oggi in Consiglio dei ministri tra Costituzione concordato nel suo arzigogolare del tutto arbitrario
Questo fu in fondo il regalo di tagliate da Repubblica quando foto l'articolo sette piccola pende tra socialista sul mille novecento
Quarantasette lo stringersi di questa tenaglia del
Tata canti alla posizione locande dopodiché si articola diciamo così ti Moro ma gli toglie la sponda circuito dei qualche modo goduto nelle due circostanze precedenti e va nella direzione di quell'isolamento al quale accennavamo prima
E dopo la terza nota sulla materia di forza concordato del mille novecento settanta
Che Moro fa un'esperienza che qualche volta ai leader italiani capitata domanda udienza al Papa e l'udienza e gli chiede negata
Negata adducendo a sostegno di tale scelta virgolette l'attribuzione alla coscienza dei politici della responsabilità delle decisioni tipo ordine temporale
Forse era stato costa a dare al Papa la sensazione che tenendo duro si potevano far ballare i famosi sei senatori sono sempre sei su cui si reggeva la maggioranza divorzista in realtà non era così forse era stata la
Fughe in avanti del padre Sorge sulla Civiltà Cattolica che l'attentato di lanciare l'idea della mediazione sul famoso di forza diceva che matrimoni non concorda carie
E così via
E in realtà la questione era molto più serie ancora una volta chiariti Nenni mi sembra lo colgono abbastanza bene c'è un fronte unico da papà a dal Papa Fanfani a tanti anni
Per silurare Moro ed andare alle elezioni anche qui alto qualche chilometro di cose che avrei detto
In una giornata
Diversa da da da questo solo sbagliato anche le le le le misure
Interessante quello che però è la sintesi che Moro fatica questo tentativo di far partire
I processi delle concordataria prima che subentri altre cose invece la questione del ti Porzio che in tre mi ha colpito prezzo dare un punto che cita la prima Paolo Pombeni una piccola nota di un seminario fatta visto per le scienze religiose mille centosessantasei in cui c'è un dibattito molto simpatico fa par Balducci e Giuseppe Dossetti perché del milanista sei quando unico della questione di Hochhuth
Fosse tutto ricordi
E
A un certo punto Dossetti interrompe Balducci maniera veemente non era normale
Che facesse così diviso le famose frasi dossettiani io non leggo mai i giornali ma mi è caduto l'occhio sulla notizia che si parli di Porzio se questa cadesse cosa farebbe ripesca dei e lì parte un battibecco fra di loro che arriva al punto morì in un certo senso convinti della questione a valle e una conversazione con Pompei del luglio mille novecento settanta in cui di in cui così Moro mi dice che la crisi è stata diretta mentre determinato dal Vaticano
Casaroli ha convocato rumore Forlani chiesto le dimissioni del governo come l'unico modo per impedire o allontanare il divorzio rumore incapace depresso accettato e ciò che è molto più grave Forlani accettato due lasciar formare nessun governo
Chiedono tenga qualche emendamento alla legge la crisi oltre che materialmente sospendere Tages natura
Delle camere avrebbe dato la maggio alle bici maggior forza
Contrattuale
Interessante perché e proprio la Segreteria di Stato e Benelli tra coscienza lucidissima delle cose ricorderete il famoso testo di Benelli si perderebbe anche se si vincesse con meno del settanta per cento
Che era al vano tentativo di ammonire il Papa sulla cosa ma lì nasce un'altra questione che non ce la fa adesso non mi non mi posso fermare
Terza e ultima cosa che non c'ho solo nelle titoli e che riguarda la politica che si auspica di Moro è quello che riguarda i giorni il suo rapimento perché fin dei primi giorni del a del della sua
Prigionia e Moro tenta di trovare una sponda una sponda vaticana sponde vaticana che percorre varie questioni una cosa di cui ho scritto non mi sto a a ripetere Tano gli atti su questo ma il famoso passo preventivo
Della Santa Sede che lui ipotizzano riesce ad avere luogo debba riesce però ancora una volta mobilitare alcuni interlocutori che si erano già visti sulla scena la volta precedente il colloquio di Casaroli con Andreotti
Colloqui rimediare che andrà ottimisti ficcato quanto allora all'uopo agli interlocutori al contenuto della conversazione ma di cui riconosciamo invece i dettagli perché Casaroli in un colpo di intuito geniale dopo quel colloquio ma D'Andrea otto un biglietto precisando i luoghi contenuto gli astanti
E le decisioni prese in quella in quella circostanza
Anche lì
Paradossalmente Moro si ritrova davanti a qualcosa che assomigliava a quella che era stata la seconda vicenda che ero elencato quella del di Porzio cioè una decisione resa da Paolo sesto che lo sorprende l'evocazione del gesto di più dodicesimo in favore del giovane professor Vassalli che l'unicità e chiaramente un appello a Domine M
A cercare di immaginare delle cose che invece non verranno fuori finirà con quella frase che tutti gli ricordo di un pochino
Fatto dal dal papà chi non ha fatto pochino nel corso della sua vita politica fino a quel momento era stato Moro in la nel tentativo di rappresentare
Ancora una volta il problema di fondo e drammatico della
De della chiesa e cioè impedire che quello che era accaduto nel vicende iniziale della formazione dello Stato unitario si ripetesse un'estraneità credo portato male al Paese dunque male anche alla Chiesa grazie
Grazie
Anche per aver evocato il della questione degli diamo beh andavamo andavamo a discutere e a controbattere con la valanga diciamo
Sostenendo le ragioni di Pio dodicesimo prossima da studente andavamo questo tipo di
Di discussione
Forse dietro tutto questo c'era anche una a relativa arretratezza del dibattito teologico ma nell'ambito della Chiesa
Per cui tutto si risolse più sul piano del potere e del confronto giuridico no no
Concordato che significato eccetera
Grazie
Astrea questo punto grazie anche per i clienti perfetti
Presso sul punto la parola l'oppressore nessuno ci riuscirono che ci parlerà illustrarli sui tralicci produrrà voto coniglio fermi
Grazie grazie dell'invito all'Istituto Sturzo naturalmente al Presidente anche la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità
E richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica economica e sociale
Questo lo conoscete tutti il secondo articolo della Costituzione ma c'è già molto moltissimo di RAI di tutto il pensiero di Aldo Moro
Aveva trent'anni quando fu eletto all'Assemblea Costituente era già docente di filosofia del diritto ne parlava già Bixio prima aveva fatto la guerra come ufficiale di fanteria era iscritto alla Fuci mi aveva già ne ha già parlato Renato Moro aveva partecipato alla nascita clandestina della democrazia cristiana
Nel primo Progetto della Costituente i delitti erano all'articolo sei ma fu proposto un emendamento proprio da Moro da Fanfani ed altri per portarlo anticiparlo al secondo posto
Molto spesso si incaricò di presentarlo
Perché per lui il fatto di chiedere il riconoscimento dei diritti essenziali ossia degli individui ma anche delle formazioni sociali in era una richiesta di fortissima sostanza
In quel caso disse nel presentare l'emendamento al ventiquattro marzo quarantasette in questo modo noi poniamo un coerente svolgimento democratico poiché lo Stato assicura veramente la sua democraticità
Nella molteplicità delle sue espressioni l'uomo che non è soltanto singolo che non è soltanto individuo ma che società nelle sue forme società che non si esaurisce nello Stato
E naturalmente una di questi aggregati sociali forse la principale era la famiglia
Continua a Mora Sempre nel presentare questo concetto uno Stato non è veramente democratico se non è al servizio dell'uomo se non ha come fine supremo la dignità la libertà l'autonomia della persona umana
Se non è rispettoso di quelle formazioni sociali nelle quali la persona libera mente si svolge e nelle quali e essa integra la propria personalità
Dunque la famiglia
Compito dello Stato con dice ancora Moro era solo quello di stabilire i confini le zone di rispetto i raccordi entro cui la famiglia doveva e poteva esplicare la sua libera espressione
Dopo la fase costituente ci sono gli anni del miracolo ho avuto lungamente modo di vedere come Moro
Fosse uno dei pochi che in Consiglio nazionale abbia percepito i grandi cambiamenti del miracolo economico abbia percepito la grande trasformazione è l'emergere dei nuovi soggetti giovani e le donne
Lo saltiamo questa parte visto che appunto i tempi sono ristretti e passiamo direttamente alla fine degli anni sessanta
Dopo due decenni passati nel fervore operoso della ricostruzione il tema dei diritti e della famiglia insieme a quello delle formazioni sociali esplose nel sessantotto
I giovani le donne la contestazioni diritti la crisi la famiglia la secolarizzazione
Aldo Moro fu colto da un senso di vuoto vuoto un'espressione che usa lui stesso come se i valori del cattolicesimo democratico quello remano guidato fino a quel punto non fossero più in grado di dare risposte
A meno di passare queste passaggio importante di passare a una democrazia integrale sono parole di Moro sulla scia delle conclusioni del Concilio Vaticano secondo
Alla vigilia della contestazione giovanile e poi di quella femminile le nuove ispirazioni erano cambiate i giovani chiedevano di rompere gli schermi di essere rappresentati politicamente e di essere riconosciuti
Le donne dopo essere state le artefici silenziose delle ricostruzione chiedevano anche se la piena complete uguaglianza
Aldo Moro metteva in evidenza tutto questo disagio e la necessità di un grado più alto della democrazia
Scrive Moro il senso della democrazia integrale anche nel fatto che c'è una società la quale vuole essere tutta liberata
Liberata da ogni condizionamento questa società democratica lo dice nel mille novecentosessantasette in un convegno a Lucca questa società democratica nella quale siamo vuole essere liberata da tutto dal bisogno dall'ignoranza dall'umiliazione
Nel maggio sessantotto disse ai giovani che si rendeva conto del loro disagio e del loro diritto a non sprecare i talenti
Ma rimane in qualche modo bloccato
Gli anni settanta furono quelli delle rivendicazioni politiche della contestazione dell'emergere vendeva femminismo
Nell'aria c'erano nuove aspirazioni e valutazioni che spingevano a uscire dalle vecchie formule politiche
Dice ancora Moro l'inquietudine dei giovani e dei lavoratori
Andava compresa e rispettata
Nel mille novecentosettantuno disse sarebbe del tutto inadeguato ridurre queste attese a una semplice ricerca del benessere pure necessaria
Quando invece in gioco veramente la condizione umana e un'acuta sensibilità benché espressa talvolta in modo sconcertante è chiaro che c'è la percezione di una violenza nella violenza repressa ancora inespressa
Ma nonostante questa percezione della violenza compressa Moro si rende conto che c'è un esigenza profonda
Può essere che negli anni Settanta leggo sempre Moro
Nel mille novecentosettantatré al dodicesimo congresso della DC mi sembra sia stato già citato da Pombeni
Può essere che negli anni settanta come negli anni sessanta una strategia di lungo respiro una strategia di sviluppo democratico emerga
Promossa in un certo senso imposta è l'imperioso dovere di cui parlavo negli anni Sessanta da una società percorsa da tutte le inquietudini turbata da tutte le disuguaglianze mossa da tutte le aspirazioni carica di una tensione che non scaricata
Potrebbe mettere in causa proprio quelle strutture democratiche che intendiamo difendere
Quindi c'è una percezione delle aspirazioni delle inquietudini delle tensioni che avrebbero potuto destabilizzare la società italiana
Contro queste legittime aspirazioni si stava scatenando la violenza della destra come mai era successo dalla nascita della Repubblica
Il fascismo era la faccia nera del rinnovamento della società e Moro lo percepisce come sempre più aggressivo e violento
Dice ancora Moro sempre nel settantatré un conservatorismo spaventato che giunge fino alla reazione l'incapacità accogliere il nuovo anche nelle sue forme più umane
Una certa ottusità intellettuale e insensibilità morale
Deplorevoli eccessi che inducono a cercare un pericoloso rifugio una distensione internazionale ma l'intesa quasi fosse la premessa diventate rivoluzionaria
Un fondo interminabile di autoritarismo questo sta strisciando nella società italiana tutto ciò in condizioni propizia spiega la preoccupante ripresa della destra e addirittura del fascismo in Italia quindi conservazione ottusità paura autoritarismo
E per chi come Moro era convintamente e profondamente ostile all'esercizio della forza intensificazione degli scontri degli anni settanta non poteva che apparire più che è preoccupante
Per confermare questi grandi processi di liberazione occorreva coraggio questo modo lo dice esplicitamente e soprattutto bisognava ascoltare i portatori del nuovo chi erano
Dice ancora nel settantatré delle bisogna ascoltare le donne perché recano nella società alla forza dirompente della scoperta di se stesse
Perché la vita sarà migliore se le donne potranno essere donne nella pienezza non deformate costretta della loro natura
E
Nel mille novecento settantatré già Parma delle speranze e delle delusioni del sessantotto che non devono essere perdute
Noi abbiamo vissuto questa esperienza tutta intera delle generose speranze del sessantotto e delle delusioni di ora
Ma dobbiamo superare le difficoltà perché resiste un vitale arricchimento
Ancora un'ultima situazione dal congresso del settantatré il nostro Paese è stato investito dalla contestazione scosso dal forte vento della novità
Avuto coscienza delle sue interni e disuguaglianze delle vecchiezza e di alcune strutture del dislivello che esiste tra il nostro e altri popoli
E ha creduto di poter portare fino in fondo rapidamente la sua trasformazione in questo credevamo nella trasformazione del Paese verso la risposta alle aspettative
La nostra politica accreditato la giustezza del traguardo ma non è sempre riuscita a fornire strumenti idonei ad assicurare un ritmo di mutamento e di sviluppo intenso ma controllato
Questo era l'obiettivo cercare di guidare uno sviluppo
Intenso
Uno degli ultimi discorsi è rivolto proprio al movimento cioè femminile non è certo consideriamo con estrema preoccupazione il fatto che l'apporto originale della donna fin qui impedito in mille forme o ingenue o maliziose o e coercitive
Si esprima talvolta con irritata riaffermazione della propria libertà
Di fronte a un vincolo familiare sgradito o addirittura all'aberrante rivendicazione della totale proprietà del proprio corpo sicché l'ombra non del personalismo ma dell'egoismo oscura il diritto alla vita
Certamente Moro è frenato
Da che cosa da quello slogan io sono mia che era già cominciato a circolare nel movimento femminista
Ma afferma non dobbiamo farci frenare da questo slogan perché dietro c'è un'aspirazione profonda
Quella del Sessantotto era una manifestamente stazione di un disagio profondo l'espressione di una crisi di valori
Di notevole portata la famiglia la chiesa la scuola le associazioni tradizionali
Ebbero delle difficoltà nell'affrontare le aspettative di questi giovani cresciuti nella ricchezza e nel benessere ma che chiedevano altro
In fin dei conti Moro chiedeva alla DC e al congresso di fare una rivoluzione usa proprio questa espressione
Una rivoluzione pacifica naturalmente se siamo pronti e lungimiranti possiamo fare ancora una pacifica rivoluzione possiamo nell'ordine rinnovare e assestare l'Italia fare una rivoluzione nell'ordine democratico è certo una grande impresa ma non impossibile
Naturalmente il referendum sul divorzio spacco all'Italia
Sull'onda della vittoria le femministe richiesero anche la riforma del diritto di famiglia e Moro sì di si dimostrò pronto su questo versante
Nel chiedere la fiducia alle Camere nel dicembre settantaquattro inserì anche l'approvazione della riforma
La riforma giaceva arenata nelle secche delle lentezze legislative dal nel settantadue era stata approvata alla Camera ma era ancora ferma in Senato
Scrive nel suo nella sua dichiarazione programmatica al governo del sud dicembre settantaquattro
è superfluo sottolineare l'importanza e il significato nel campo dell'adeguamento alla costituzione e alle esigenze della società moderna della nostra legislazione civile di questa riforma
Che fu iniziata dal primo governo di centrosinistra da me presieduto e che ha suscitato nel Paese tanto fervore di discussioni di approfondimenti di attese
La conquista del nuovo diritto di famiglia nel settantacinque fu un grandissimo successo atteso da lungo tempo veniva sanare secolari ritardi come la direzione comune della famiglia
Stabiliva la parità tra i coniugi la patria potestà a entrambi la possibilità per la donna di tenere il doppio cognome eliminava qualsiasi differenza tra figli legittimi e naturali
Il decennio dei diritti si concluse con la legge sulla depenalizzazione dell'aborto
Ma la centonovantaquattro entrò in vigore il ventidue maggio settantotto dopo la morte di Aldo Moro ma la prima proposta era già stata approvata alla Camera nei primi mesi del settantasette
Proprio Moro in uno dei suoi ultimi discorsi al movimento femmine della DC nell'ottobre settantasette aveva tracciato un bilancio dei trent'anni passati dalla Costituzione
Affermando che la liberazione della donna e la parità dei sessi erano una delle più grandi conquiste conseguite dalla democrazia cristiana
Disse in quell'occasione in definitiva siamo al punto di poter cogliere di dover raccogliere quella dimensione femminile del mondo qualche volta ignorata o sminuita
Che costituisce un enorme inesplorata ricchezza della nostra società democratica
In questo senso capire è più importante del fare
Ed è del resto la necessaria premessa del fare quindi occorreva capire il disagio e le difficoltà prima di fare
Nella conclusione i toni del discorso di Moro si fecero quasi drammatici
Sempre rivolgere rivolgendosi al movimento femminile non possiamo sottovalutare la gravità dell'attacco che in forme nuove siamo nell'ottobre settantasette
In forme nuove e allarmanti viene condotto nei confronti dello Stato democratico
Nel quale si può volere realizzare tutto quello che difenda innanzi l'uomo purché ciò avvenga nella libertà il mille novecentosettantasette fu l'annus horribilis oltre naturalmente al settantotto
L'anno si concluse con riferimento di Carlo Casalegno vicedirettore della Stampa
Due giorni dopo il ferimento di Casalegno il diciotto novembre settantasette
Moro lancio uno dei suoi ultimi moniti in questi giorni abbiamo assistito a ghiacciati ad alcuni fra i tanti episodi di violenza che si sono si susseguono in una sequenza allarmante
In qualche modo per Moro era sconfortante vedere che dopo trent'anni di guida del Paese emergeva la violenza come strumento di lotta politica quasi un Demone un modo cacche stava per bruciare tutto
Era drammatico assistere usa questa espressione assistere a riemergere di angoli oscuri del Paese
Contro cui la democrazia cristiana si era battuta per trent'anni
Lui rivendicava la difesa della libertà alla difesa dei diritti e la difesa soprattutto del futuro del Paese in un discorso a Benevento
C'è quasi un una sorta di inconsapevole testamento politico desidero immaginare che in questa fase così difficile e delicata della vita politica italiana
Sia possibile per noi riproporre il confronto non solo con altri venuti più di recente ma il confronto anche con il Partito Socialista
Come del resto con il partito comunista e con le altre forze democratiche che la Democrazia cristiana certamente non intende soffocare
Perché NL suo è intuizioni che il pluralismo in Italia si esprime con una certa varietà di articolazioni
Pur nella congiuntura così drammatica marò non dimenticava mai il valore del confronto dell'integrazione del dialogo
Nelle sue lettere dalla prigione che certamente non è facile parlare delle lettere anche solo evocare le suscita un timore un Rispetto per la straordinaria profondità un senso di inadeguatezza per una tragedia più grande di tutti
Però occorre affrontarlo occorre leggerle
Rappresentano una sorta di grido disperato dal fondo della nostra coscienza che però ci interroga tutti quanti
La mia stessa disgraziata famiglia è stato in un certo modo soffocata senza che potesse disperatamente gridare il suo dolore e il suo bisogno di me scrive al segretario Zaccai
Possibile che siate tutti d'accordo nel volere la mia morte per una presunta ragion di Stato che qualcuno limpidamente di suggerisce quasi assoluzione di tutti i problemi del Paese
Se questo allontanamento dovesse verificarsi senza un addio sarebbe scritto una pagina agghiacciante nella storia d'Italia
Perché in qualche modo Moro invoca la trattativa naturalmente il problema Complesso difficilissimo ma sicuramente come ricorda la figlia Agnese non perché avesse uno scarso senso dello Stato anzi fino adesso abbiamo sentito che aveva un altissimo senso dello Stato
Ma piuttosto perché credeva che uno Stato di diritto veramente democratico avrebbe potuto trattare con i terroristi in una posizione di forza senza perdere la sua autorevolezza
Questa impostazione era presente fin dai tempi della Costituente fin dal marzo quarantasette quando aveva parlato dei principi fondamentali affermando che una formula di convivenza concreta era ad esprimere nella costruzione dello Stato per riprendere quello che aveva detto in quella circostanza nel quarantasette
Uno Stato non è veramente democratico se non è al servizio dell'uomo se non ha come fine supremo la dignità la libertà l'autonomia della persona umana
Se non è rispettoso di quelle formazioni sociali nelle quali la persona umana liberamente si svolge e nelle quali essa integra la propria personalità
Ora in qualche modo dal fondo della prigione nella quale era stato rinchiuso mette in pratica questo principio fondamentale che era uno dei cardini della Costituzione si discute qui non in astratto diritto
Ma sul piano dell'opportunità umana e politica
Uno Stato veramente democratico al servizio dei cittadini
Fra cui e liberamente nella libera espressione della parte delle formazioni sociali fra cui la famiglia
è un'ora drammatica per il Paese che può essere risolta sempre leggo dalle parole di Moro rispettando quella ispirazione umanitaria cristiana democratica
In un'altra lettera ancora Zaccagnini con quale senso di giustizia con quale pauroso arretramento sulla stessa legge del taglione lo Stato con la sua inerzia con il suo cinismo con la sua mancanza di senso storico consente che per una libertà che si intende negare si accetti e si dia come scontata la più grave irreparabile pena di morte
Qualche anno dopo nemmeno centottantadue Roberto Ruffilli anche lui caduto sotto i colpi delle Brigate Rosse cercò di spiegare la terza fase Moro Thea in un articolo su appunti
Come un processo principalmente sociale
Anzi registrava una complessiva perdita di peso del sistema politico che Moro aveva percepito
Nel processo di liberazione il rapporto tra il politico e il sociale aveva vinto il sociale
Ruffilli citando Moroni affermava che il potere era un esercizio difficilissimo teso a contemplare
La libertà di tutti nel contesto sociale per soddisfare l'inquietudine e le speranze quindi la terza fase secondo Ruffini
Non era solo rappresentata dall'accordo tra democrazie cristiane Partito Comunista ma dal consolidamento della democrazia di massa
Scrive Ruffilli dare una risposta comune alle sfide di una società dominata da un processo di liberalizzazione tumultuose contraddittorio
Carico di sviluppi positivi per la libertà dell'uomo ma anche di valenze distruttive e di gravissimi pericoli
La soddisfazione dei diritti senza il tradimento della Democrazia certamente una delle eredità più significative lasciateci da Aldo Moro
Ma c'è un'altra verità che mi preme di sottolineare la complessità la pienezza dell'uomo che non ha tenuto dimostrare le sue debolezze le sue Paure i suoi affetti
In una delle prime lettere si rivolge alla moglie con tenerezza
Usa questa espressione desidero farti giungere nel giorno di Pasqua atte e a tutti gli auguri più fervidi e affettuosi con tanta tenerezza per la famiglia e il piccolo in particolare la stessa tenerezza che avrebbe dovuto essere una delle virtù indispensabili per sostenere la crescita della persona nelle formazioni sociali
Lo stesso struggente sentimento l'ho già trovato in Antonio Gramsci
In una delle ultime lettere alla madre l'otto marzo mille centotrentaquattro notiamo che la madre era già morta
Ma lui non lo sapeva rammaricandosi per non averle fatto gli auguri l'anno precedente le scrive non voglio che anche quest'anno trascorrerà senza ricordarti la mia grande tenerezza
Dunque il valore della tenerezza che scorre da Antonio Gramsci Aldo Moro imprigionati contro ogni legge di giustizia deve sempre accompagnarci come un monito un insegnamento una testimonianza
Grazie mi sembra che siamo stati molto bravi i relatori sono stati bravissimi e mantenere i tempi ma soprattutto sono stati bravissimi nel segnalare tutto una serie di questioni che possono poi gli suscitare anche un dibattito qui non è previsto un dibattito
Ma molto dipende
Che abbiamo trattato sono temi problematici che costituiscono motivo del tutti nuovi di riflessione e allora comprende anche l'oggi comprende anche quello che dovremmo fare in un'Italia così difficile omelette della attuale grazie a tutti per l'attenzione e ci vediamo nel pomeriggio
E mo'alle quattordici e trenta come come avevo preannunciato stamattina ci sono ovviamente delle difficoltà in corso come potete immaginare però noi di siamo fedeli al programma e chissà chissà che non avvengano delle corse che possano portare il presidente qua grazie
Dopo
I lavori della mattinata che
Hanno avuto
Per argomento la figura di Moro nella sua formazione nel nei suoi orientamenti nei confronti del partito della Democrazia Cristiana
E poiché attorno i termini è dei rapporti con la Santa Sede della politica ecclesiastica ancora sul problema della famiglia delle donne dei dei diritti la la sessione e cominciamo ora riguarda la figura di Moro come uomo di governo infatti analizzeremo il suo ruolo e diciamo quelle che sono state le sue linee nel come il ministro di Grazia e Giustizia e poi come ministro della pubblica istruzione che è il periodo soprattutto che si muove nel corso degli anni Cinquanta
E poi ci sarà la lunga fase della sua Presidenza del Consiglio nei governi di centrosinistra
E poi ancora il suo ruolo come ministro della degli esteri che copre gran parte degli anni degli anni settanta
E poi nell'ultima relazione di questa di questo
Prima fase del pomeriggio riguarderà la la prassi di governo di di Aldo Moro quindi diciamo nel pomeriggio vedremo soprattutto la figura di Moro uomo di governo
E di Moro che si confronta con quelli che sono stati i problemi che hanno segnato la storia politica nazionale
Nell'arco di circa trent'anni e la prima relazione di questo pomeriggio è affidata al professor Giovanni Carli Barbieri che ci parlerà di Moro ministro di grazia e giustizia prego
Grazie professore intanto un ringraziamento davvero non formale agli organizzatori di questo convegno del presidente dello struzzo professor Antony
Ma dunque prima di entrare nel tema di Moro ministro della giustizia mi sia consentita una breve premessa e cioè che Moro sappiamo diventa miss la giustizia nel momento in cui era capogruppo del democrazia cristiana alla Camera e nel periodo che va dalla crisi del Governo Scelba alla formazione del primo governo Segni Moro intanto ha una rilievo centrale nelle vicende politiche intanto quando si apre la crisi del governo Scelba Moro è contrario eppure e lui insieme a chi rischi che dà per contattare il Presidente del Consiglio per comunicargli l'avviso favorevole della direzione la Democrazia Cristiana al a nella direzione di un nuovo governo e per questo Moro dovette subire anche una polemica forte di Sturzo in sede di presentazione del governo del Governo si per la costituzione del nuovo governo dopo le dimissioni del governo Scelba anche il nome di Moro era circolato come possibile presidente del Consiglio di un governo centrista quadri partito forse per iniziativa di Saragat
Sebbene questa luce sembrasse per alcuni quasi ed espressione di una manovra in realtà per affossare la formula tripartita
E andare invece verso un monocolore democristiano con un programma di apertura sociale ma compensato con una composizione sbilanciato sulla destra per poter poi acquisire in Parlamento consensi ulteriori rispetto a quelli della sulla maggioranza
La crisi di governo si rivelò assai complessa secondo una prassi consueta nella difficile seconda legislatura e nella soluzione della crisi
Moro allora come dicevo capogruppo alla Camera fu chiamato a un ruolo di primo piano perché faceva parte della delegazione Democrazia Cristiana nei colloqui con i socialdemocratici liberali nei quali c'erano non poche perplessità ad ipotesi di entrare nel nuovo governo
Nella composizione il nuovo governo presenta alcuni elementi importanti novità ci sono ministri di prima nomina tra cui alcuni anche molto giovani e tra questi proprio Moro
Ora la nomina di Moro non fu un episodio ne scontato né banali
Non fu scontato perché il ministro della giustizia era stato offerto in un primo tempo repubblicani che invece fuori non entrarono nel governo
Non fu banale perché dopo la nomina a ministro della giustizia fu necessario sostituirlo sostituire Moro come capogruppo della Camera e qui come è noto il candidato di Fanfani fu sconfitto nella votazione
In favore di Achille Marazza appena candidato di concentrazione
Rumor nelle sue memorie ci racconta come e la decisione di Moro di entrare nel governo
Sarebbe in qualche modo stata da lui scelta come una sorta di liberazione dal gruppo in cui la sua situazione era diventata dice rumore segno di contraddizione insostenibile forse anche perché come afferma Craveri
Moro era ormai insofferente tanto del tatticismo Fanfani hanno quanto dei propositi delle componenti di destra del partito
Sottosegretario unico sottosegretario al ministero della Giustizia fu Oscar Luigi Scalfaro che era già vicepresidente del gruppo quando Moro era capogruppo ecco Scalfaro svolse un ruolo di primo piano soprattutto nell'ambito dell'esame parlamentare delle non poche proposte di legge che in quel momento venivano approvate spesso direttamente dalle Commissioni parlamentari
Ora pur essendo personalità molto diverse i documenti attestano una forte sintonia tra Moro e Scalfaro nelle carte di Moro c'è una lettera di Scalfaro quasi di commiato e al termine della fine dell'esperienza istituzionale
E la quale sottosegretario esprime parole molto affettuose nei confronti diciamo del ministro dice gratitudine per avermi accolto come tuo collaboratore oltre che per l'affetto così generoso che mi hai dimostrato e questa esperienza scaltro l'avrebbe riportata da capo dello Stato in un discorso alle Camere riunite il nove maggio del novantotto per l'anniversario della morte di Moro
Un'altra figura importante che in questo momento ha un ruolo significativo Egidio Tosato grande giurista padre costituente in quel momento presidente della Commissione giustizia della Camera
Carlo è un ruolo che va ben al di là di quanto si deduce dagli atti parlamentari lo ha ricordato Valerio Onida
E quello che si può dire dagli atti parlamentari e che Moro ringrazio sentitamente Tosato per la collaborazione dimostrata nei confronti del governo per l'esame di importanti disegni di legge ora qui non si può in questa sede ricostruire e la una vicenda qua molto significativa come quella del primo governo Segni Barak è un Governo che ha una durata inconsueta per quel perito dura quasi due anni un periodo molto lungo il quarto governo per durata tra tutti gli esecutivi fra quarantotto il novantatré
Un governo che dovette diciamo fronteggiare situazioni molto complesse i fatti di Ungheria solo per citare un esempio con le ripercussioni che queste produssero anche a livello interno sui comunisti ma anche sul processo di convergenza tra socialisti e socialdemocratici
Ma ci fu anche la crisi di Suez la questione della missione dell'Italia all'ONU il processo di integrazione europea che mi della firma dei Trattati di Roma poco prima della crisi di governo
Ma tra tutti questi fatti mi permetto di apre una piccola parentesi poco sui fatti d'Ungheria
Perché sui fatti di Ungheria ci fu una polemica neanche troppo velata tra i gruppi parlamentari della democrazia cristiana e il Governo il cui atteggiamento fu giudicato troppo deboli
Al punto tale che i verbali del gruppo DC del Senato attestano che si stava lavorando all'ipotesi di un disegno di legge per la repressione della propaganda
Comunista
E chi ha rifatto anni attestano che proprio Moro insieme a cui Rumor avrebbe messo in guardia Fanfani dal cito iniziare proposte che può non si riescono a portare a fine e lo stesso Segni avrebbe minacciato le dimissioni Rispetto infatti quella che considerava una sconfessione del gruppo parlamentare sull'operato di governo e anticipo che fu un Moro a mettere in guardia Fanfani dal rischio di una crisi di governo in questo ora vedete l'attività di Moro come ministro della Giustizia c'è diciamo una tesi piuttosto ricorrente vuole questa esperienza piuttosto poco significativa
Si dice che qualcuno ha detto che Moro non ebbe modo di distinguersi ora questo giudizio nella sua stessa assolutezza deve essere però almeno precisato per due ragioni di fondo
In primo luogo perché Moro manifesto all'interno del governo da subito un particolare peso politico che non può essere ridotto al solo perimetro delle prerogative proprie di un ministro di Grazia e Giustizia
Ma d'altra parte sul versante delle proprie competenze di caste viali non sembra che l'operato di Moro sia stato così poco significativo
E allora il senso del mio intervento è quello di indagare questi due profili il come dire il peso politico di Moro con ciò che l'ufficio come ministro vs
Sul primo punto ecco ho già ricordato che Moro era già un esponente di primo piano Democrazia Cristiana quando diventa ministro
Ed è da ricordare che la sua posizione si rafforzò all'interno del partito con il complesso di Trento del mille novecentocinquantasei dove fu eletto per la prima volta nel Consiglio nazionale con molti voti
Ora o politico dimora all'interno del governo e fortemente significativo come testimoniato anche soltanto dalla mera lettura dei verbali del Consiglio dei ministri
Dai quali si evince che diciamo Moro interviene spesso su tutte le questioni politicamente più rilevanti ma soprattutto in modo spesso decisivo ai fini delle determinazioni da raggiungere
E questo è un elemento che va evidenziato cito soltanto due esempi e la seduta del dodici luglio del cinquantacinque dedicata all'esame delle dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio Morcone intervento lungo e articolato su tutte le principali questioni che il governo avrebbe dovuto affrontare dalla disoccupazione ai problemi della scuola all'attuazione del piano Vanoni alla riforma del Senato che in quel momento come dire sembrava profilati
E ancora andando invece la fine del governo per citare un altro esempio nella seduta del ventisei marzo del cinquantasette Moro contro un intervento molto articolato sul disegno di legge di autorizzazione alla ratifica dei trattati
Istitutivi delle comunità europee
E lì Moro esprimendo elemento un avviso favorevole chiede però alcune modifiche timoroso del fatto che diversamente quei testi avrebbero potuto avere dei problemi in Parlamento e il caso era quello diciamo dell'elezione dei componenti italiani in alcuni degli organi
Dell'unione europea
Ma il richiamo di Moro emerge ancora di più V in sotto al due altri profili uno i rapporti con il presidente del Consiglio l'altro i rapporti con il vertice della democrazia cristiana
Sul primo punto ecco Moro è nonostante che possono a personalità abbastanza diverso dal presidente del Consiglio riuscì a intessere con il Presidente del Consiglio un rapporto decisamente Facundo
Segni fine giurista come Moro sin qui le tesi del suo guarda chic sigilli in diverse rilevantissime questioni all'esame del Consiglio dei ministri e non solo
Potrei citare tanti esempi ma mi limito al due due casi che videro il Governo e in particolar modo il Presidente del Consiglio in una posizione pesantemente conflittuale con il Presidente della Repubblica con il suo attivismo e sono gli anni di Gronchi
E due episodi uno più noto uno meno uno la nomina dei funzionari pubblici in particolar modo si trattava dei consiglieri della Corte dei Conti
Gronchi scrivo una lettera pesantissima al Presidente del Consiglio è accusando il governo di non averlo coinvolto nella procedura di nomina e anzi addirittura di aver appresso i nominativi dal comunicato del Consiglio dei ministri
Ecco e i diari disegni attestano che Moro coinvolti in questa questione Estate segni coinvolte in questa questione Moro e soli e in particolar modo Moro invitò il Presidente del Consiglio a resistere rispetta queste pretese del Quirinale
Ricordando che per i movimenti della magistratura che a quell'epoca ricadevano nella competenza del Guardasigilli Luís non aveva mai dato alcuna comunicazione preventiva alla presidenza dell'AVIS le carte di Moro nero recava una minuta della lettera presumibilmente di Segni a capo dello Stato ma sui contenuti della quale il Guardasigilli offre un contributo una lettera molto netta
Nel rivendicare le prerogative del governo e c'è un passaggio molto forte dove si dice che ciò scaturisce in modo netto dal principio della competenza e della correlativa responsabilità del governo negli Stati retti a regime democratico parlamentare una polemica non da poco e ancorché poco conosciuti
Ma e tale lettera fece seguito una intensa attività istruttoria consistente in più pareri ieri che oggi sono rinvenibili fra le carte di Segni uno dei quali il capo dell'ufficio legislativo del ministero di Grazia e Giustizia che Moro invio al presidente del Consiglio
E dal quale però oltre a rivendicare le competenze del governo si indicava direi in modo Morfeo anche una possibile soluzione a questo conflitto
Nell'auspicio di instaurare una prassi di preventiva comunicazione invia Breve
Del contenuto degli atti deliberati dal Consiglio dei ministri al fine di ottenere il benestare del presidente prima della diramazione della notizia all'asta
Ancora più grave è il caso della mancata in del mancato invio della lettera di Gronchi Eisenhower siamo nel marzo del mille novecentocinquantasei
In questo caso lo scontro tra governo e presidente fu così forte che Fanfani nei suoi diari ricorda che proprio Moro lo informò del fatto che cito segni in un accesso di Nervi ha rotto sei di orologio del suo ufficio
Gettandosi per terra precisando che è infuriato contro Gronchi non voglio smentire nulla vuole solo denunciato alla Corte costituzionale
Ora segni in questa vicenda rimase fortemente in costantemente in contatto con Moro
Sia quando il Presidente da Repubblica chiese una smentita pubblica e i diari disegni dicono decido di chiamare Moro egli espongo in modo concitato la cosa convento fu una smentita sia tardiva
Sia quando invece ripropone l'esigenza di volta della lettera sulla base del ragionamento quirinalizio dei nel più ci sta almeno se il presidente La Repubblica può inviare messaggi alle Camere può inviare anche una lettera
E segni assai poco convinto di questa lettera di questa tesi scrive nel suo diario ne informo solo Moro perché ristudio bene la questione
Avendo però lui stesso ha contattato alcuni costituzionalisti tra cui multati ed Esposito
Ora non si possono però diciamo ricostruire tutte queste vicende che però attestano come dire di una rilevanza istituzionale nuova nei rapporti tra presidente della Repubblica e Governo sicuramente rispetto alla presidenza di Einaudi
Ovviamente quella questa sintonia forte Cicciput assegna Moro conobbe anche alcune eccezioni
Proprio qui all'Istituto Sturzo c'è una lettera dell'agosto del mille duecentocinquantacinque in cui Moro risponde ad una richiesta di segni finalizzata immaginare una possibile amnistia non o possibile legge di amnistia
Ebbene Moro esprime una contrarietà fortissima quest'ipotesi
Sia per ragioni politiche ma soprattutto per ragioni ideali la teoria di Moro della pena era in radice contrastanti con l'idea di amnistia essendo l'amnistia un provvedimento generale moro lo spreco più volte che non consente di distinguere come dire le situazioni
Era contraria a quell'idea di emenda collegata alla pena che così centrale diciamo nel pensiero nel pensiero di
E per questo ma e per questo muro preferirà la via dei provvedimenti Clemente si ammali individuali
Che Moro perseguì con grande decisione e in alcuni casi anche in modo problematico
Penso ad esempio alla grazia ad Amerigo Dubini che era stato condannato per l'omicidio Matteotti e che vide la forte contrarietà della famiglia e quindi una polemica si aprì anche su quel personale
Non dico nulla sui rapporti tra Moro e Fanfani ma qualcosa ho già accennato e non vuole l'attività di muro proprio come ministro della Giustizia ora qui per inquadrare questo tema bisogna aver presente
In maniera molto forti quello che nel contesto istituzionale nel quale l'attività del ministro si trovava ad operare il contesto che vede in quel periodo ma parte una pronunciati stabilità ministeriale ma dall'altra una sostanziale continuità delle polizze
Per cui l'operato di un ministro non era riducibile valutabile solo in base alle proposte presentate approvati perché era frequente ed anzi normale che l'iniziativa legislativa di un governo proseguisse successivamente avesse esito positivo dopo la sua caduta
Emblematica la vicenda della legge sul CSM presentato dal Governo Scelba discussione primo ramo del Parlamento dal Governo Segni approvato dal governo durante il governo Zoli quindi nell'arco diciamo di un triennio
Non solo ma come è noto in quel contesto la produzione legislativa per dirla come prelievi vedeva prevalentemente una gran quantità di leggi micro settoriali collegata non missione dice previene cioè al fatto che il Parlamento non fa grandi leggi
Diventando il luogo delle non scelte delle omissioni legislative che sono significative diceva politicamente molto più delle leggi è un contesto cioè dove la maggioranza vegetativa non coincide sempre con la maggioranza di governo anzi è in cui c'è una forte codeterminazione tra maggioranza e opposizione tra Governo e Parlamento
E allora in questo contesto si spiega come ad esempio l'iniziativa parlamentare a nessun rilievo che oggi evidentemente non ha
E per capire a questo punto c'è un interessante lettera che il capo dello Stato scrive assegni raccomandando di adoperarsi per dare finalmente attuazione all'articolo ventiquattro della Costituzione in materia di riparazione dell'errore giudiziario
Ebbene a questa missiva del capo dello Stato Moro risponde in maniera molto circostanziata ricordando che il precedente governo aveva lavorato uno schema di disegno di legge
Però non aveva presentato alle Camere e telecamere stavano discutendo un disegno di legge in quella materia iniziativa parlamentare
Diverso peraltro verso i contenuti e il presentatore di questa iniziativa era un parlamentare dell'opposizione della sinistra indipendente il senatore Cerabona
Era la risponde Segni a queste Moro questa missiva dicendo che il rispetto del Parlamento il governo su questo si riserva di presentare alcuni emendamenti pur ritenendo il disegno di legge governativo un migliore sul piano tecnico e quella parlamentare
Eppure nonostante questi limiti un disegno riformatore nell'attività di Moro mi sulla giustizia ci fu e ci fu eccome
Basta ricordare qui la decisione del governo assunta poco dopo la fiducia di presentare e far discutere al Senato simultaneamente quattro disegni di legge importanti di riforma l'istituzione del CSM
La nuova definizione delle circoscrizioni giudiziarie
Ma sul quale ancora oggi stanno facendo i conti l'aumento degli organici degli uffici giudiziari la partecipazione delle donne nelle corti d'assise e nei tribunali dei minori
Qual è il filo rosso che lega tutti questi disegni di legge
Il tentativo di dare finalmente attuazione alla Costituzione secondo quelli che erano gli intendimenti che lo stesso Segni aveva indicato alle Camere in sede di presentazione del Governo
E quindi superare quel congelamento della Costituzione contro il quale parte della dottrina si era fondamentalmente Scaglia
Ma qui non dava aggiungere molto a quello finì con l'Antonietti ha detto stamani
Allorché ha sottolineato che se il congelamento della Costituzione se poter parlare questo non fu soltanto un problema della politica
Ma fu un problema che attingeva profondamente in un deficit culturale evidente degli operatori del diritto
La magistratura l'avvocatura la pubblica amministrazione ma anche di una parte importante della dottrina assai poco sensibile rispetto all'impatto dei principi costituzionali sulla legislazione pregressa
E d'altra parte la stessa società italiana era largamente impreparata
Rispetto ad AltaRoma innovazioni che apparivano più avanzate rispetta la sensibilità dominante basti pensare all'articolo tre e le sue diverse declinazioni
Se a questo si aggiunge la debolezza dei governi e la facilità dell'equilibrio interne alla maggioranza avrà credo che si possa concludere che il filo rosso della condotta di Moro Guardasigilli
Rispecchia quella più generale dell'uomo del Moro uomo politico che si sarebbe manifestata più compiutamente in seguito la sua condotta ispirato l'approccio prudente a un percorso di riforme inteso come un processo graduale da fare accettare un paese per tanti aspetti ancora diviso conflittuale
Evitando quanto più possibile strappi e lacerazioni da qui una condotta parlamentare sempre all'insegna del dialogo e dell'ascolto anche con i gruppi di opposizione che per inciso votarono un pochino i disegni di legge in materia di giustizia presentati la moglie
Emblematica di tutte queste contraddizioni una vicenda apparentemente minori
La vicenda appunto della legge mille quattrocentoquarantuno del cinquantasei che per la prima volta metteva le donne all'amministrazione della giustizia uni se ne rilegge quindi tanto importante quanto limitato Renault
Nei suoi contenuti solo nei tribunali dei minori solo nelle corti d'assise ma non più di tre giudici popolari
Nonostante questo il disegno di legge andò incontro a diffusione di eccedere serve che anche il fratello di Moro voi spiegò in un interessante di librettino sull'amministrazione della giustizia in Italia
E risate all'interno della stessa democrazia cristiana rispetto alle quali Moro dovette espressamente sfumare le tinte del collegamento tra questo disegno di legge e l'attuazione della Costituzione
Di ciò sommato un politica perché mi sono reso conto che come ha dimostrato a discussione l'ambiente non è ancora maturo per proporre in pieno il problema della partecipazione della donna all'amministrazione la giustizia ed ha ragione
Perché la Corte costituzionale appena due anni dopo proprio su questa legge
Con la sentenza cinquantasette cinquantotto affermò con chiarezza che il sesso potesse essere annoverato
Tra i requisiti che il legislatore poteva considerare come limiti all'accesso a pubblici uffici quindi un articolo cinquantuno non letto come attuativo dell'articolo sei ma come potenzialmente derogatorio
Rispetto alla carica espressa da dall'articolo Street spesso e attuazione alla Costituzione sia in modo particolare su un versante che è quello del CS abbiamo detto che Moro segue e l'iter del disegno di legge in prima lettura al Senato
Non riuscì a portarlo in fondo anche quelle non poche resistenze che si manifestarono anche e soprattutto all'interno della magistratura il complesso di ma dell'Associazione nazionale magistrati del cinquantasette a Napoli la mozione critica che fu approvata ecco ci riuscì Gonella apportare in punto il testo dopo la crisi del governo Segni ma il ruolo di Moro e comunque fondamentale perché quell'approvazione in prima lettura voi segno un punto di non ritorno
Che quindi consentì poi la legge centonovantacinque del cinquantotto di essere diciamo appassiona
Approvata ecco qui voglio citare soltanto due righe di un intervento molto appassionato di Moro che sollecitò il Parlamento ad approvare questa legge
Dice a un certo punto subiamo le preoccupazioni eccessive
Fidiamo nel senso di responsabilità della magistratura crediamo in quel miracolo che la democrazia compie ogni giorno cioè di assestare e mirabilmente incomprensibilmente le corse fidiamoci di quell'articolata molteplicità dei poteri che caratterizza la democrazia
E allora qual è la strategia che Moro che anni in Parlamento
Quella di difendere i contenuti di un disegno di legge che certo guardata con la lente dell'attualità era un disegno di legge che presentava non pochi problemi e non pochi elementi di arretratezza ma in quel contesto era probabilmente il massimo che si poteva ottenere
Vista la situazione da
Moro quindi sostiene un CSM dotato di poteri decisori
Delle commissioni il luogo del plenum l'elezione dei componenti togati sulla base di rappresentanze e invaso meccanismo d'elezione indiretta e anche i forti poteri del ministro
In questa materia salvo però precisare che questi poteri del ministro andavano intesi come alla luce del principio di collaborazione con il CS
Proprio quel principio di collaborazione a cui la Corte costituzionale avrebbe all'uso molto più tardi e la sentenza trecentosettantanove del novantadue perché questo atteggiamento difensivo di Moro ma intanto per quella tracciata prudente a cui ho parlato prima ma anche per un'altra ragione
Perché Moro alla preoccupazione che immaginare un CSM diverso da quello che si stava prefigurando un quel disegno di legge avrebbe potuto determinare la decelerazione dell'organo in un organo politico cioè Polo Nord ho chiamati e sarebbe stato tentato di fare scelte politiche dice lui cioè scelte al di fuori della valutazione la competenza tecnica delle persone da chiamare ad assolvere a questa funzione
E in questo senso in polemica con Terracini difendendo il disegno di legge Moro
Difende anche la Cassazione quella Cassazione che sappiamo a era stata accusata e non in fondatamente di aver dato un'interpretazione dei precetti costituzionali decisamente liminale minimale ma ecco Moro
Rispondendo a Terracini dice attenzione perché la Corte di Cassazione soltanto l'apice di una carriera è l'adempimento di una funzione essenziale per assicurare la libertà e la giustizia a tutti i cittadini
Però in questa affermazione credo che emerga tutta la complessità del pensiero di Moro che ancora una volta si rende conto delle novità che si andavano profilando ma evita strappi una approccio per così dire anti istituzionale quale quello che sarebbe determinato da uno scontro con l'organo di vertice funzionale della magistratura
Ecco vedo nel campo sta finendo mi limito a diciamo intervenire su altri due punti soltanto uno che riguarda la corte costituzionale
L'altro che riguarda il processo di riforma dei codici e su questo mi fermerei sapendo che ci sono tante altre cose di cui darò poi conto nel testo scritto che a cui la revisione delle giurisdizioni speciali la vicenda dei tribunali militari che diciamo fece molto discutere in quegli anni
Sulla Corte costituzionale che vede la luce proprio nel mille novecentocinquantasei ecco Moro formalmente non sembra avere un ruolo centrale nella elezione dei primi componenti anche se non si può non ricordare che il professor Biagio Petrocelli c'era Ulisse maestri fu nominato giudice costituzionale da Gronchi proprio nel maggio del cinquantasei cioè quando Moro era diciamo ministro della giustizia
Ecco quando si rende conto delle dell'impatto che l'istituzione della corte costituzionale potenzialmente aveva avrebbe avuto nell'ordinamento ne difende contenuti delle prime sentenze complesse alcuni aspetti che certamente suscitare un dibattito anche nella dottrina coeva quali quelli quale quella sentenza uno del cinquantasei nota per aver superato la distinzione fra norme precettive norme programmatiche della Costituzione meno nota
Per perché la corte in quella sentenza in realtà affermava l'esistenza di limiti impliciti a diritti costituzionali che il legislatore avrebbe potuto porre a tutela di interessi generali
Ecco Moro difende anche questa questa giurisprudenza alla Corte costituzionale anche perché probabilmente difendendo visto giurisprudenza difendeva proposte di legge alla quale stava lavorando e che erano ormai ineludibili la riforma dei delitti contro dei diritti sul dati dalla stampa la riforma delle misure di prevenzione
E Moro difende altresì da Scelta che il Governo Segni fa di far costituire costantemente l'avvocatura dello Stato innanzi alla Corte costituzionale e in una veste fondamentalmente difensiva delle leggi diciamo che erano stati erano stati ha un ruolo importante in una vicenda che è quella dell'Alta corte siciliana
L'Alta corte siciliana come sappiamo una sorta di Corte costituzionale regionale che diciamo quando la corte costituzionale viene istituita manifestò evidenti problemi di compatibilità con l'organo di giustizia costi
Da qui l'idea che Moro all'interno del governo sostenne fortemente le ragioni della unicità della giurisdizione costituzionale in capo alla corte
Nel momento in cui sostenne la tesi di segni di impugnare le leggi siciliane dinanzi alla Corte costituzionale e non dinanzi all'Alta Corte Sicilia
Questione d'altra parte non si concluse nemmeno dopo che il Parlamento non procedette all'elezione dei membri che mancavano e l'Alta Corte di quindi se può impossibilitata funzionari e nemmeno con la sentenza trentotto del cinquantasette della corte costituzionale
Una sentenza che dichiarò assorbite le competenze dell'Alta Corte relativa legittimità costituzionale
Ebbene nonostante questo le une Presidente della Camera voleva convocare il parlamento in seduta comune per eleggere comunque i componenti dell'Alta Corte
Sul presupposto che l'Alta Corte non era solo giudice di legittimità costituzionale ma ad esempio alcun giudice penale per i reati commessi dal presidente della Regione dagli assessori nell'esercizio delle ebbene in seno al Consiglio dei ministri del venti marzo cinquantasette Moro polemizzando con Mattarella
Diciamo sostenga una tesi molto favorevole alla corte costituzionale Saint cento la inopportunità che il Parlamento in seduta comune in quel momento leggeste componenti dell'Alta Corte
Tanto che ricevette un mandato da Segni insieme a De Caro a prendere contatto con leone per manifestare questa che era diventato a quel punto la volontà dell'intero governo
Sappiamo come andarono le cose e cioè che il presidente Gronchi si mosse probabilmente da solo d'intesa con bracci e mandò un irrituale messaggio alle Camere non controfirmato dal Governo chiedendo di soprassedere all'elezione dei componenti della Corte
Attendo fra l'altro anche
Una polemica molto forte ad esempio con Sturzo
E la questione praticamente poi sarà definitivamente conclusa solo nel settanta quella sentenza sei che pose fine definitivamente alle alla diciamo potenziale esistenza del dell'altra chiudo davvero quel problema della dei fascisti stazione dei codici
Durante il Governo Segni Moro decide la convocazione di una commissione la così detta Commissione Chocolate incaricata di procedere a revisioni del Codice penale del trenta
Un codice su cui Moro peraltro esprimo un giudizio sostanzialmente positivo
Dicendo che diciamo in questo codice diciamo la dimensione tecnico-giuridica prevale su quella come dire politico ideologica peraltro già in parte bonificata nel periodo costituzionale proteso l'ex lager e oggi i lavori della commissione Sokoli è interessante perché in quella relazione che pure non ebbe formalmente seguito anche se alcune parti verranno estrapolate e diventeranno disegni di legge reati sulla stampa ma anche il problema dell'ergastolo nella legislatura successiva è veramente interessante perché in quella relazione si colgono almeno due elementi di grande modernità che Moro dichiarò di condividere uno una profonda revisione dei reati associativi
Ritenuti complessivamente contrastanti con l'articolo diciotto della Costituzione e associazioni anti nazionali ma dice la commissione perfino l'associazioni sovversive l'altra la revisione dei reati contro il sentimento religioso in ordine al quale la Commissione immaginava di costruire una nuova fattispecie di reato che superasse largamente quel la posizione di privilegio che la Chiesa cattolica aveva nella nella nel Codice del trenta costruendo un reato di offesa alla professione del sentimento religioso
Non più quindi riferito soltanto a credo cattolico ma in generale
Alla dimensione appunto spirituale
Mi fermerei a questa a questa considerazione per il resto riporta
Bene ringraziamo il professor le Barbieri ora la parola passa la professoressa
L'aria Gabo così che ci parlerà di Moro ministro della pubblica istruzione prego grazie
Ringrazio il presidente dell'istituto il professor Antonietti il professor Moro per avermi chiesto di intervenire a questo importante convegno ma anche per avermi offerto l'opportunità di presentare i primi risultati di una ricerca in corso
Il mio contributo presenta pertanto un carattere provvisorio riso ulteriormente dinamico agli elementi fatti emergere dei relatori che mi hanno preceduta che pure ringrazio
Considerati i tempi a disposizione concentrerò la mia attenzione solo sul breve incarico di Aldo Moro al ministero tra Pubblica istruzione ricoperto tra l'estate del cinquantasette e l'inizio del cinquantanove
Anche se gli interessa è la preoccupazione per la scuola i suoi problemi così come la pubblica manifestazione di una profonda sensibilità educativa lo precedono e lo seguono
Ho scelto pertanto di consultare gli stenografici di alcuni interventi parlamentari di Moro e altri discorsi pubblici il fondo archivistico di Gesualdo non sento
Il pedagogista cattolico che fondò e animò per molti decenni luci in me l'unione dei degli insegnanti medi cattolici
L'associazione che arriva sviluppato come è stato osservato un collateralismo non subalterno con la DC e un rapporto dialettico con i governi a guida democristiana e con i ministri DC dell'istruzione
Le agende che quotidianamente annusava in particolare ci restituiscono uno spaccato del contesto politico ed ecclesiale nel quale maturarono le due presenze di Moro all'istruzione
Quindi aree di Milano al contempo la volontà dell'UCI Ima espressa tramite critiche molto serrate molto pungenti all'operato ministeriale i mantenere un ruolo guida nei confronti delle politiche scolastiche governative
Mentre Moro a sua volta come vedremo fu portato a rivendicare la propria autonomia di ministro distinguendo i ruoli inaugurando così una nuova fase di collaborazione con questa associazione la prima ipotesi di un incarico ministeriale alla pubblica istruzione poi non realizzata maturava per Moro già alla fine di dicembre del cinquantatré quando in vista di un rimpasto Fanfani proponeva appella di inserirlo nella compagine governativa
Forse in ragione del fatto che nel corso della prima legislatura Moro
In continuità con l'intensa attività che lo aveva reso protagonista della fase costituente si era espresso più volte su tematiche scolastiche sia in sede pubblicistica c'è questo articolo su iniziativa democratica molto interessante sia in sede parlamentare
Dove risultava primo firmatario di una legge poco da quasi per nulla nota agli studiosi di storia della scuola che proponeva la concessione di un assegno annuo di settecentottanta mila lire a Maria Montessori sono molto interessanti le motivazioni
Viene così dato un risarcimento morale nei confronti della Montessori che se ne è avuta andare a causa del fascismo ma anche con l'intento di farla tornare in Italia e diffondere così il suo metodo così conosciuto all'estero
E quanto poteva anche una legge a favore dei professori universitari perseguitati per ragioni razziali durante il fascismo
Due interventi non scontati come osservato precedentemente il professore Pombeni quindi richiami evidenti appunto al al superamento del fascismo
Un'attenzione partecipe alla scuola i suoi problemi proseguita anche durante l'incaricato l'incarico al dicastero di grazia e giustizia come testimonia il lungo articolato interessantissimo intervento al convegno della giacca
La gioventù di Azione cattolica del novembre del cinquantacinque
E andrebbe tutto commentato questo articolo ci limitiamo a rilevare che esso anticipava il progetto divenuto poi legge quando sarebbe andato alla pubblica istruzione
Di far nascere un insegnamento specifico per meglio spiegare ai ragazzi il significato della libertà e della collaborazione all'interno della società
Assegnando alla scuola cito il compito della formazione della solidarietà democratica per contribuire apporre su basi sempre più sicure la democrazia
Con la crisi del governo Segni poi Moro lasciava il Ministero di Grazia e Giustizia del quale abbiamo appena sentito e veniva chiamato nel maggio del cinquantasette Dadu Rizzoli a guidare la pubblica istruzione fino alle elezioni politiche del cinquantotto
Dopo le quali venne riconfermato da Fanfani nel medesimo dicastero che mantenne poi fino alla crisi successiva nel febbraio del cinquantanove
Complessivamente dunque Moro folla Pubblica istruzione per meno dipinti di un biennio circa venti mesi
Ulteriormente ridotti dal fatto che il governo Zoli oltre a essere un Governo di fine legislatura aveva avuto un avvio molto tormentato e perciò ritardato sul piano personale e poi proprio in questi in questo anno nel cinquantasette Moro subiva anche la dolorosa perdita
Proprio in quegli anni quel Moro era impegnato coinvolto nell'evoluzione del suo ruolo politico in seno alla DC che l'avrebbe condotto lasciata quella pubblica estrazione nel febbraio del cinquantanove in marzo poi alla segreteria politica
Il suo passaggio alla pubblica istruzione si colloca pertanto nella delicata e difficile fase di transizione dal centrismo centro sinistra
Ma anche nell'altrettanto cruciale transizione dall'età piana alla nuova fase inaugurata per la Chiesa cattolica da papa Giovanni foriera come ben noto importanti ripercussioni anche sulla vita politica italiana
I cinquantotto assumeva pertanto un valore teorico di Zante anche per le due presenze di Moro l'istruzione percepite come piuttosto diverse tra loro da chi come nausea Ingoli osservava la prima all'insegna dell'immobilismo interrotto solo grazie all'approvazione come ultimo atto del decreto sull'educazione civica
E la seconda invece inaugurata dalla presentazione del piano decennale di investimenti per la scuola quindi percepito all'insegna dell'attivismo
Se sul primo incarico la pubblica istruzione sembrava pertanto gravare un clima da fine legislatura da fine pontificato il secondo mandato di Moro beneficiava invece di un clima politico ecclesiale
Senz'altro più disteso e avviato verso nuove e positive evoluzioni
Dunque nel governo Zoli Moro veniva nominato ministro dell'istruzione riconfermando sottosegretari
L'onorevole Maria di un territorio volino e l'onorevole Giovambattista stanca che già erano stati sottosegretari col ministro Rossi
Il mensile dell'UCI me la scuola e l'uomo con un articolo di uno Senghor commentava fin da subito negativamente Zoli e le sue dichiarazioni programmatiche sono tre frasi riferite ai problemi scolastici
A fine estate la medesima rivista registrava però un segnale confortante
Il Consiglio nazionale della DC aveva istituito una commissione di studio per la stesura del programma elettorale coinvolgendo per i problemi della scuola Lusenti Cocozza e falso Montanari
A conclusione del dibattito sul bilancio dell'istruzione il ventiquattro ottobre del cinquantasette Moro interveniva alla Camera
Quella di veniva per il ministro l'occasione non solo come è naturale per un consuntivo delle iniziative intraprese e per un catalogo di quelle in cantiere ma anche la possibilità di rivolgere un saluto alla scuola il saluto che non ho potuto diceva Moro rivolgere ad essa assumendo il mio posto per le traversie della lunga crisi
Mentre poi rispondeva all'onorevole missino detto otto il mio ministro dava conto proprio del suo ingresso al governo
è la diceva Moro al sino ventotto ha creduto di essere informato di uno scarso entusiasmo l'iniziare il mio lavoro in questo settore di attività dello Stato ma io debbo smentirla
Ritengo sia altissimo onore per me l'essere chiamato a reggere un dicastero di così straordinaria importanza
Semmai la brevità del tempo e la gravità dei problemi e hanno reso perplesso nell'assumere una così pesante responsabilità ha mi ha incoraggiato la speranza di contribuire a rendere giustizia alla scuola questo tema del rendere giustizia che abbiamo già sentito e molte Renate da quell'intervento ricaviamo anche altri elementi relativi al suo ingresso l'istruzione
Moro proseguiva
Quando ebbi ad assumere questo posto consapevole del numero della complessità dei problemi rimasti insoluti
E via dichiarare proprio davanti al Consiglio superiore della pubblica istruzione che io non mi proponi Boni pochi mesi di vita che ancora restano a questa legislatura programmi di grande respiro
Dissi che mi sarei prevalentemente dedicato all'ordinaria amministrazione
Ma rappresentava allora anche il suo programma di governo che sembrava in realtà andare ben oltre la semplice gestione amministrativa
E gli annunciava infatti di avere fatto una certa graduatoria dei provvedimenti legislativi tra i quali poneva cito insegnamento dell'educazione civica che mio intento introdurre nella scuola e che peraltro ritengo non impegni l'attività legislativa
E anche la definizione di un assetto legislativo sugli istituti professionali
E stato pari l'altra grande questione che si stava dibattendo nel mondo scolastico politico pedagogico dell'estensione dell'obbligo scolastico fino al quattordicesimo anno di età diretta rispetto alla quale molti storici anche diceva insomma che che Moro hanno detto che Moro se ne fosse disinteressato ma
Ma
Pare proprio che non lo sia
Insomma rispetto all'estensione dell'obbligo scolastico fino al quattordicesimo anno di età sul quale molti parlamentari anche russo li citava non particolare anche l'onorevole comunista Licata Moro osservava con rammarico
Cito l'impossibilità di procedere nei pochi mesi che ci stanno davanti a questa riforma aggiungendo quale ministro pro tempore per la pubblica istruzione non sta a me fare programmi che vanno al di là della scadenza del mandato posso ben dire
Che condivido l'ispirazione propria di questa scuola unitaria
In quel momento non si parla ancora di unica ma comunque unitaria
Io non posso io non posso che accogliere il principio costituzionale della pari dignità sociale e della conseguente pari possibilità di ricevere un'educazione valida per tutti nel periodo dell'obbligo
Ma affermava inoltre che qualsiasi progettazione avrebbe dovuto tenere in considerazione gli esiti dei risultati conseguiti nelle classi di osservazione abbiate dal ministro Rossi suo predecessore e affidate alle sperimentazione dei centri didattici chinano guidati appunto da un altro uomo dell'UCI la bozza
Il ministro richiamava poi rilanciando le anche tramite la creazione di un apposita direzione generale creata proprio nel cinquantotto iniziative per la lotta all'analfabetismo e la Scuola Popolare
Anche qui un intervento dell'onorevole comunista Fiorilli Borrelli che chiedeva dati sulla scuola popolare
Cito con manifesto segno di sfiducia consentiva Moro di scendere nel significato più profondo di quella iniziativa
Che anche una recente monografia di Fulvio De Giorgi ha incluso fra gli elementi che diedero corpo ad una moralità della ricostruzione intesa come quell'articolato iniziativa di rieducazione etico civile perseguita nel secondo dopoguerra alla quale anche molti democratici cattolici diedero nella politica come nella scuola nelle associazioni il loro contributo
Accanto all'analfabetismo strumentale che assegna l'alfabetismo Moro mostrava di avere ben presente anche la pianta
E spesso connessa con le altre altrettanto virulenta dell'analfabetismo morale ed etico civile una delle più incancrenite eredità che il totalitarismo educatore fascista aveva lasciato la Giovane Italia repubblicana per modo dunque evadere l'obbligo scolastico uscirne precocemente significava non solo prefigurare un futuro di esclusione dai vini della cultura ma soprattutto una vita ai margini della società
Ecco proprio quel liberare dall'ignoranza evocato precedentemente dalla professoressa Novelli
La discussione del Bilancio tuttavia emergeva anche che lo stanziamento economico per l'istruzione e la comparativamente il più povero solo il dodici per cento della spesa dello Stato mentre poi col centro sinistra organico arriveremo a un quinto nel bilancio come annunciato venivano poi presentate in Parlamento due disegni di legge relativi al riordinamento degli istituti superiori poi decaduti ma che prevedevano importanti novità
Prolungare di un anno l'istituto magistrale fiera quadriennale rendere possibile il passaggio fra i vari tipi di indirizzo scolastico e consentire l'accesso all'università riabilitati degli istituti tecnici
Il primo incarico di Moro l'istruzione si chiedeva infine con il decreto della Presidenza della Repubblica tredici giugno mille novecentocinquantotto programmi per l'insegnamento dell'educazione civica negli istituti e scuole istruzione secondaria artistica la rivista del luci ma lo salutava come un fatto di grande valore
La decisione di introdurre l'educazione civica come parte integrante dei programmi di storia scriveva bozza tende cito a fare dell'educazione civica non tanto una serie di precetti morali Guzzanti ma vuole interpretarla come coscienza dei valori spirituali da trasmettere e Donzelli conosceva proprio a Moro il merito di avere posto cito l'educazione civica più sul piano del costume educativo
Una dimensione nuova da dare all'insegnamento in generale
Ma infatti nella premessa molto interessante questi programmi precisava che gli insegnanti dovevano rendere chiaro gli alunni cito il processo di conquista della dignità umana nella solidarietà sociale
Fondando l'insediamento cito nuovamente su un costante riferimento alla Costituzione della Repubblica chi rappresenta il culmine della nostra attuale esperienza storica
Sottoposto a critiche serrate da parte delle sinistre Moro avrebbe poi difeso il decreto sull'educazione civica nell'autunno successivo e cinquantotto alla Camera dove ribatte con la consueta profondità argomentativa alle accuse di cialtroneria intellettuale mossegli dal senatore comunista Luporini e anche lì parlerà occasione per tornare ulteriormente a spiegare il significato di quella legge
Anche in sede di valutazione storiografica di Stato chi mentre saltava l'ipotesi di Gonella sulla medesima disciplina affossava la legge Moro Thea definendo la di basso profilo minimalista un modesto disegno
Al contrario essa costituiva un passaggio rilevante di quella di qua amento della scuola e della società alla Costituzione perseguito da Moro
La bella pensata come un insediamento diffuso quasi un nuovo fondamento e coronamento sarebbe stata la forza del provvedimento che avrebbe favorito un'acquisizione mite indiretta dei principi costituzionali
Ma anche il suo limite
Troppa fiducia infatti venne accordata la classe docente che avrebbe dovuto metterla in pratica ma che come l'inchiesta di sociologia della scuola del Mulino negli anni successivi avrebbero presto
Messo in rilievo era una classe i docente impreparata ad accoglierla tendenzialmente conservatrice e rischia collegare l'insegnamento scolastico la vita sociale
I costi sono tra parentesi che Moro per la prima volta introdusse come voce del bilancio ancorché con uno stanziamento minimo di venti venticinque milioni per la prima volta introdusse la spesa per la formazione degli insegnanti una preoccupazione che poi sarebbe anche decaduta
Complessivamente dunque l'arrivo di Moro alla pubblica istruzione per il suo primo incarico non venga conto con particolare favore negli ambienti dell'associazionismo medio cattolico ricaviamo dai diari di non CENTCOM
Che all'inizio del cinquantasette annotava che il sottosegretario Saglia fa quasi da ministro
E Gozzano che da direttore dei centri didattici e la spessissimo al ministero riferiva a proposito di scuola hanno messo insieme una sequenza di errori Moro anche ora non esiste
Se poi si esclude una valutazione molto positiva espressa sulla rivista dell'UCI in me dell'approvazione di una legge per il trattamento economico e la carriera del personale insegnante ispettivo le critiche all'operato di Moro non avrebbero fatto che crescere per tutta la prima metà dell'anno
Il ventotto gennaio infatti non sento scriveva viene Gozzano e Minardi un suo incontro scontro con Frey atto
Il ministro è assente dalla vita della scuola non si interessa della vita della scuola non si interessa dell'esperimento delle classi sperimentali non ascolta le associazioni irrita gli universitari va da sé come politico non conosce la scuola
E ostile alla unitario opzionale accusa lucina di intromettersi nelle cose del ministero
E la situazione peggiore fino ad ora delusione totale
Sul numero di febbraio del mensile poi Corser pubblicava un articolo molto duro verso l'attività ministeriale che anche il rumore avrebbe riconosciuto come particolarmente aspro quasi un attacco personale nei confronti di Moro che si trova probabilmente costretto a reagire di conseguenza
Così commentava il fatto non seguo nei suoi diari il ministro Moro ha destituito Gozzano dall'ufficio dei centri didattici a motivo dell'articolo nessuno in nessun ambiente dice bene di questo ministro lo dicono duro superbo chiuso cocciuto
Da quel momento non sento interverrà ma molte autorità politiche ed ecclesiastiche monsignor Castellano signor cardini dell'acqua poi Fanfani Segni Montanari per far recedere Moro dalla decisione ma senza esito
Ritengo riferiva quindi alla metà di aprile che anche la sottosegretaria Jervolino esprimeva giudizi molto critici su Moro l'orgoglio Llorente duro e perfino sprezzante
Infine dopo essere stato convocato in Segreteria di Stato da monsignor Marchioni chiusa in connotava si parla di Moro e mi dice che su poche persone giudizio negativo è stato così unanime come su di lui
I tredici maggio però qualcosa sembra cambiare perché il mio gol zar venivano consultati
Per l'approvazione del testo delle delle locazioni civica e aggiungeva le nostre critiche al ministro gli hanno fatto bene facendogli da stimolo si è messo a fare molte cose un po'alla rinfusa adesso all'ultimo momento in prima e con stile elettoralistico
Matura ma così il secondo incarico di Moro all'istruzione
Alla fine di giugno del cinquantotto mentre Losego annotava che il governo Fanfani fatica a nascere osservava all'istruzione Michel Godard sono dati alla pari Moro e resta sarebbe una buona prospettiva se Moro se ne andasse è troppo J. rito chiuso e chiedo disse
Il primo luglio poi scriveva assira si conosce la composizione del ministero all'istruzione resta Moro siamo depressi tutti
Con Louise significa cresta non scaglia e Accardo saremo l'unificata e qui chiaramente sarebbe tutto il problema d'approfondire di questi collaboratori un po'diciamo diaframmatici no fra frenato prima Scaglia Hakkar
Alla fine del mese colloqui
Forse anche grazie a una lettera di scuse che non sento aveva scritto a Moro il venticinque luglio tornavano cordiali il rapporto si ricompone IVA si può pertanto supporre
Sarebbe acquisire ovviamente altra documentazione che la reazione di Moro fosse maturata anche nell'intento di ridefinire i ruoli che il collateralismo del decennio precedente aveva talvolta contribuito sovrapporre
Confermerebbe questa rottura il racconto di un moro che gridava io sono il ministro ricevendo in maggio una lettera provocatoria inviata dannose
Sotto ben altri auspici rispetto al governo Zoli e ha intanto aperto Sina intanto aperto il secondo governo Fanfani e connesso alla terza legislatura
Moro riconfermava Scaglia introduceva il senatore Di Rocco
Cioè l'anno precedente tra l'altro intervenendo a un convegno ancia Camaldoli Fanfani aveva affermato che i problemi dell'educazione della scuola cito si impongono come essenziali e prioritari
E il ventidue luglio del cinquantotto parava poi un comitato interministeriale per la scuola con l'istruzione il Bilancio Tesoro e lavori pubblici e il lavoro quindi coinvolgendo Moro medici Andreotti Toni e ricorrenti
E anche l'associazione degli insegnanti cattolici della scuola secondaria prendeva allora guardare con fiduciosa Pisa alle deliberazioni prese all'inizio del mese in Consiglio dei ministri per il piano decennale che preparava il rinnovamento democratico della scuola
Alla fine del Consiglio dei ministri Moro annunciava la presentazione di cito una grande cornice finanziaria per alcune voci del bilancio dell'istruzione per lo spazio di dieci anni
Il primo provvedimento riguardava l'edilizia scolastica per costruire centocinquanta mila nuove aule
Sostegno alla Scuola popolare per sei esercizi finanziari borse di studio laboratori e biblioteche adeguamento degli organici e incremento di personale qualificato complessivamente per mille trecentottantasei miliardi per istruire due milioni di giovani in più
In risposta alle critiche incrociate che dopo gli entusiasmi iniziali cominciarono a colpire il piano a un convegno UCI ma del ventisette trenta dicembre del cinquantotto
Il ministro Moro
Difese con forza
Difesa con forza il disegno di legge per lo sviluppo della scuola
Non tanto per le sue articolazioni quanto per il principio che dirà sotteso
Questo disegno di legge e così profondamente legato non solo allo sviluppo della scuola ma come è naturale sto citando parole di Moro attraverso questo all'Avvenire spesso spirituale sociale economico del nostro Paese
La novità del piano risiedeva proprio nell'aver identificato nella questione scolastica il nodo da sciogliere per consentire lo sviluppo dell'intera società
E aggiungeva sia un certo pentimento abbiamo in questo momento di fronte a pur tante cose buone che sono state fatte versato il pentimento di non avere dato subito questa priorità alle spese per la scuola
Impostando sin da ora un piano di sviluppo che avrebbe poi condotto organicamente
A tutte le altre forme di sviluppo economico e sociale
Il disegno di legge governativo numero centoventinove cioè piano per lo sviluppo della scuola nel decennio da cinquantanove a sessantanove venne presentato al Senato il ventidue settembre del cinquantotto
E approvato dal medesimo ramo del Parlamento il nove dicembre dello stesso anno a fu poi destinato incagliarsi dopo la crisi di febbraio del cinquantanove
Il tortuoso percorso del piano decennale bloccato nel suo iter dall'ostruzionismo tanto di una parte così
Consistente del mondo laico ossia il finanziamento alla scuola privata ma anche da parte di chi veniva diminuire l'attenzione riservata ai governi centristi alle esigenze finanziarie della scuola cattolica
Quindi questo tortuoso iter si concludeva solo nel luglio del sessantadue quando il ministro Luigi cui divenuto titolare del dicastero dell'Istruzione nel quarto governo Fanfani
L'ho con lo conduceva ad approvazione come piano Stahl stralcio triennale
Il piano sanciva pertanto un'importante ci sura nella politica scolastica dei governi repubblicani e sapeva infatti introdotto il principio secondo il quale prima di attuare riforme risultava necessario in base a previsioni di sviluppo
Che si rivelarono poi non esenti da errori come sappiamo stanziare capitoli straordinari distesa da un modello di riforma senza sospese a uno dispense riforma
Tali evoluzione e la resa possibile dalla disponibilità finanziaria derivante dal contesto economico
Uno dei significati più profondi complessivi di questa presenza di Moro alla pubblica istruzione risiedeva perciò proprio nell'aver avviato la programmazione pubblica dello sviluppo scolastico
Inaugurando quello che sarebbe stato definito il decennio d'oro dell'istruzione
Una nuova stagione di riforme che avrebbe dato i suoi frutti migliori nella nascita della scuola media unica della scuola materna statale grazie anche all'intesa tra il ministro pure il Presidente del Consiglio Moro i venuto poi
Dammi da Presidente del Consiglio ancora più attento al nesso tra sviluppo della scuola ed evoluzione della società in senso democratico partecipativo e solidale
Nell'attesa e mi avvio alle conclusioni
Nell'attesa di acquisire la documentazione che consenta di giungere a formulare un giudizio storico complessivo sul passaggio di Moro la pubblica istruzione
Riteniamo in via provvisoria di dissentire da affettate accuse di tatticismo e di pavidità formulate da una certa storiografia scolastico educativa
Possiamo invece in gran parte condividere le considerazioni espresse Guido Formigoni rispetto al primo incarico ministeriale dello statista pugliese al dicastero di grazia e giustizia
Durante il quale pure si mise in luce la tendenza ad approfondire problemi ascoltare diverse voci costruire lentamente il consenso
E anche in questo caso i tempi non lunghi della responsabilità ministeriale Sipra apposito senz'altro tra gli orientamenti di principio e lì decisioni conseguenze
Anche i suoi due incarica l'istruzione andrebbero pertanto riletti nell'ottica di un disegno più ampio che così sintetizzata io polvere Liliana ricordando nel numero della discussione molto noto a lui dedicato
Intento perseguito il progetto era quello di superare quegli assetti economico-sociali che si presenti o come diaframmatici rispetto agli obiettivi di liberazione dell'articolo tre
Bene grazie alla professoressa Gabusi per queste sua relazione
E ora do la parola Guido Formigoni che ci parlerà di Moro ministro degli Esteri
Grazie grazie caro presidente grazie per l'invito
Per l'occasione di provare
Credo nello spirito del convegno ma ha
Fornire qualche traccia di sintesi su
Il periodo l'impegno di Moro come ministro degli Esteri
Come è noto Moro diventa ministro degli Esteri nel secondo governo Rumor
Sei agosto sessantanove
Non resta per praticamente tre anni di fila fino al luglio del settantadue con quattro compagini ministeriali diverse
Poi non entra nel ministero Andreotti diciamo di centrodestra tra settantadue settantatré torna ministro degli Esteri nel luglio del settantatré e vi resta fino alla ripresa del ruolo di Presidente del Consiglio novembre
Settantaquattro quindi in sostanza si tratta di quattro anni complessivi di gestione del ministero e un quinquennio
Molto delicato sia per gli eventi interni che per gli eventi internazionali in cui lui si dedica prevalentemente a questi temi tra l'altro nell'anno di IPA
Ha usato alle due responsabilità si fece nominare presidente la commissione esteri della Camera quindi rimanendo in qualche modo legato a questo a questo mondo provo proprio a schematizzare
Credo lo Stato un po'delle conoscenze e dei e delle ricerche su questo tema in cinque
Punti abbastanza telegrafici il primo è legato all'aspetto un po'occasionale contingente della Scelta della Estate del sessantanove
Perché l'abbiamo anche ricordato stamattina da dalla
Cessazione del ruolo di Presidente del Consiglio dopo le elezioni del Sessantotto Moro aveva assunto questa posizione critica all'interno del suo partito aveva rifiutato altri impegna i
E
E quindi la la decisione invece delle stata del sessantanove va un po'controcorrente cioè esplicitamente credo da inquadrare in termini politici come la sua convinzione che occorresse
Dare un contributo alla tenuta del sistema in un momento in cui questo era messo a dura prova non dimentichiamoci che la crisi ministeriale da cui scaturisce questo secondo governo rumore era
è stata legata allora nuova scissione socialista alla difficoltà a riprendere l'alleanza quadri partita infatti era un monocolore monocolore di emergenza che però lo stesso Moro
Contribuisce a fare accettare al al PSI soprattutto con questa sottolineatura della orientamento politico del monocolore a preparare le premesse per ricostituire l'alleanza quindi una situazione precaria chiamiamola così in termini politici
Che dura dal punto di vista di Moro poi almeno fino al patto di Palazzo Giustiniani della giugno del settantatré quindi c'è una lunga condizione appunto in cui egli esprime col suo ruolo ministeriale un una sorta di tregua politica ma nello stesso tempo continua la posizione critica
La battaglia di opposizione chiamiamolo anche piuttosto dura
Per diciamo così le abitudini e lo stile di Moro all'interno del suo partito
Ora questo tipo di condizioni politiche ovviamente si si ripercuote sul suo essere ministro perché la mia impressione da alcuni elementi che emergono è che il suo ruolo ministeriale
Fu gestito in termini piuttosto personali quasi esagerando un po'forse potremmo dire da battitore libero politico
Senza una grande collegialità per esempio i verbali dei consigli dei ministri di questo periodo registrano scarsissime discussioni sulle questioni internazionali
è anche vero qui Guido Melis è molto più esperto di me ma insomma è anche vero che forse c'era una tendenza a ridurre la
Dimensione di questi verbali quindi può darsi che qualcosa sfuggisse ma certamente insomma non c'è la sensazione di un ruolo politico assunto con una grande collegialità al contrario di quanto abbiamo sentito per esempio invece nell'esperienza degli anni Cinquanta
Questo naturalmente politicamente Moro lo sapeva non è che rafforzasse il suo ruolo internazionale anzi poneva anche qualche problema no rispetto alla sua
Dimensione
Internazionale la quale dimensione internazionale in termini personali naturalmente non era nuova non era
Come dire
Spontanea scontata e del tutto naturale rispetto al suo percorso di formazione i suoi interessi ma era già cresciuta molto nel
Della guida del governo degli anni sessanta soprattutto dopo sessantacinque ciò ma ci sono queste tracce di una dialettica serrata con Fanfani ministro degli esteri in cui il suo ruolo di guida
Specifica della politica estera
Diventa anche già molto marcato cioè un giudizio di Roberto Gaja
Che che poi lui stesso Moro chiamò la segreteria generale del ministero che al giudizio molto positivo su questo passaggio degli anni sessanta
Secondo punto su questi cinque anni abbiamo ormai una messe di studi crescenti abbiamo mentre qualche anno fa diciamo eravamo abbastanza agli inizi si è veramente riversata
Un numero cospicuo di studi su aspetti specifici super-io di su questioni sul dossier somma legati a questa stagione della politica estera italiana
Come spesso succede studi anche diseguali studi
Che però hanno avuto
Come dire
L'opportunità ma anche il limite di basarsi soprattutto sulla cospicua documentazione diciamo della del del fondo Moro attive centrale dello Stato cioè appunto della
Archivio politico custodito originariamente in via Savoia mentre come sappiamo la disponibilità di una documentazione istituzionale
Negli archivi del ministero è ancora piuttosto piuttosto agli inizi e questo naturalmente spiega anche risultati e per certi versi anche i limiti di questa stagione degli studi
Le intenzioni questore al secondo punto su cui volevo insistere di Moro in questo periodo sono abbastanza semplici da linee da delineare io credo leggendo i suoi
Interventi Lapo lo potremmo sintetizzare così la sua esercitata capacità di lettura delle situazioni dei dinamismi internazionali
Lo aveva condotto a tracciare una rappresentazione piuttosto consolidata della situazione globale e in essa del ruolo dell'Italia le sue mette le sue possibilità
Era una posizione che intendeva la solidarietà atlantica come elemento di permanente equilibrio
Capace peraltro di evolversi grazie alla distensione internazionale
Fino ad ad immaginare Moro l'aveva iniziato a sostenere già nel sessantasette un percorso di progressivo superamento dei blocchi militari in Europa
Qualcuno ha eccepito
Questa visione sotto valutava l'aspetto conservatore della distensione
Io penso che il Moro non lo sottovaluta se ha fatto sapeva benissimo che nel breve periodo la distensione non solo perché ha così la concepiva
Sia al vertice sovietico che quello americano ma
Come dire per ragioni anche oggettive strutturali
Portava con sé un riflesso d'ordine ma lui sperava e pensava intravedere elementi in cui si potevano immaginare anche processi di mutamento in questo orizzonte
Si situava una linea tesa a valorizzare l'aspetto politico dell'integrazione europea della comunità
Allargando la partecipazione alla Gran Bretagna e giocando un ruolo possibilmente comune nelle organizzazioni multe la multilaterali c'è c'è una fu una forte insistenza di Moro spesso su questo tentativo di far diventare l'Europa mi diceva
Potenzialmente il quarto polo della politica mondiale tale approccio
Naturalmente era un Europa
Condizionata dal limite del suo percorso precedente anche se dopo letta gollista con la Conferenza dell'Aja del sessantanove c'era stato appunto una ripresa anche del discorso la cooperazione politica
Tale approccio si completava con la coscienza Della cruciale necessita di coltivare la sponda dell'Italia dell'Europa nel Mediterraneo e del Medio Oriente per realizzare
Fu diciamo auspicabilmente una partnership duratura con i Paesi emergenti dell'aria o almeno per evitare i contraccolpi delle crisi striscianti
Politica che poi a suo modo era anche allargata una considerazione seria della sfida degli assetti consolidati provenienti
Dal terzo mondo Moro espose organicamente abbastanza organicamente questa linea nei suoi tre riti discorsi all'Assemblea
Generale dell'ONU sessantanove settanta settantuno
Tre partecipazioni di fila
Dove nel primo lotto Torre il sessantanove identificava
Una sorta di dottrina della pace secondo cui la soluzione dei conflitti dipendeva dalla riduzione per via politica dei molteplici squilibri
Di ordine demografico economico sociale e tecnologico militare politico che interessavano le diverse regioni di un mondo sempre più integrato e interdipendente
L'anno successivo nell'ottobre del settanta allargava l'orizzonte con usando anche questo cioè non significativo mi si permetta la la breve citazione la costruzione della pace richiede dunque una programmazione organica
Direi quasi che i suoi obiettivi devono essere per quanto possibile elaborati coordinati con la stessa precisione con cui gli stati maggiori erano abituati a preparare i loro piani operativi è un riferimento appunto simbolico di qualche interesse nel terzo dell'ottobre del settantuno poneva la questione del multipolarismo nascente
Questione su cui già a Kissinger e Nixon avevano iniziato a riflettere ma in modo abbastanza diverso da quello che emergeva dal mondo statunitense cito anche qui due righe stanno sorgendo nuovi centri d'influenza che si aggiungono a quelli già esistenti
Ritengo che questa evoluzione vada colta è seguita con interesse
Da essa derivano maggiori possibilità di assicurare la pace e la sicurezza internazionale e qui rilanciava anche appunto il il ruolo politico europeo
L'incipiente allargamento degli attori ok si cominciava a vedere appunto sulla scena mondiale in quegli anni era Daloui colto con abbastanza precisione e tempestività in questo orizzonte egli riconosceva che l'Italia non era una grande potenza
Era consapevole di non avere le chiavi della pace e della guerra usava questa espansione ma poteva e doveva svolgerà un ruolo non secondario nell'evoluzione mondiale proprio nella misura in cui
Una certa democratizzazione dell'ordine internazionali stava permettendo agli stati intermedi anche agli Stati minori insomma di a vere una qualche voce
Naturalmente soprattutto una voce negli organismi multilaterali nell'ONU anche una voce appunto come attore delle dei rapporti globali
L'ultima sua riflessione era interessante a questo proposito per potere però svolgere questo ruolo il Paese doveva trovare un equilibrio interno e su questo tema lo insiste tante volte insomma
Se l'Italia vuole
A vere una voce deve trovare una capacità di tenere insieme ordine progresso
Siamo appunto negli anni invece dove Lord il rapporto tra ordine progresso del paese drammaticamente messo alla prova non come ci ricorderemo tutti
Non era una sottolineatura scontata quindi
C'era anche in termini politici proprio non l'offensiva del composito partito dell'immobilismo come ho tentato di definirlo contro l'evoluzione democratica del Paese
Non dimentichiamo il clima della strategia della tensione le difficoltà del centrosinistra anche dopo che nella primavera del settanta formalmente l'alleanza viene ristabilita e e di quella comparsa della violenza appunto no che
Drammaticamente al centro dalla scena italiana
Se questi sono diciamo così gli obiettivi gli scenari le intenzioni
Terzo rapido passaggio
Quali sono diciamo così gli snodi
Specifici
Anche operativi che si sviluppano sotto questa definizione di orizzonti qui naturalmente
Allo stato degli studi è è molto più difficile elaborare una lettura che tenga conto in modo specifico delle responsabilità del ministro di quello che è in qualche modo la continuità della politica precedente di quello che il contributo della struttura diplomatica anche alla luce di quei limiti di documentazione che che che che a cui accennavo prima
Si possono provare a dire rapidamente alcune cose per esempio il mi pare che fu una scelta sua abbastanza chiara tenere una linea per esempio rigida sul caso della governo dittatoriale greco nel Consiglio d'Europa fino quello che poi sarà l'uscita di Atene
Egli sicuramente sì impegno con decisione nel processo per convocare la Conferenza paneuropea inizialmente proposta da Mosca superando le perplessità del mondo statunitense
Decise di dare
Mi par di capire abbastanza precocemente una sponda la Ostpolitik tedesca
Che si stava delineando proprio in quegli anni si impegnò in prima persona questo lo sappiamo da molti aspetti nel completamento del processo di gestione dei due delicati problemi di confine Alto Adige e i Venezia Giulia il confine triestino
Meno chiaro forse appunto nel meno chiaro a chi attribuire
Ruolo decisionale principale nel discorso del rapporto con l'Unione Sovietica c'è per esempio una vicenda di rinvio del del di un viaggio che doveva essere che era stato già preparato prima
Del sessantotto viene rinviato poi fino al settantuno
C'è questa complessa evoluzione della vicenda relativa al riconoscimento dalla Cina popolare dove c'era una tensione tra i passi avanti fatti da Nenni già nel governo precedente le pressioni americane
In sede ONU i rapporti con i Paesi del Terzo Mondo furono anche qui un po'qualche volta un viva di qualche
Complicati dalla logica delle alleanze che impedirono magari di votare a favore di mozioni anti coloniali o anti apartheid mentre la poi la posizione mediatico italiana si attirava invece le critiche
Degli alleati a Washington
I rapporti con gli Stati Uniti appunto non furono affatto semplici in questa stagione non non per ragioni strutturali negli anni Sessanta erano stati invece rapporti con l'amministrazione Johnson molti molto
Positivi potremmo dire in termini personali per Moro che era riuscito a interloquire
Con Nixon e Kissinger è notissimo il problema diciamo culturale di incomprensioni eccetera ma sotto di questo ci stava una questione più strettamente politica lei il giudizio critico che Moro stava maturando in modo sempre più crescente sulla guida americana dell'Occidente la riduzione della precedente capacità di una leadership inclusiva di una leadership non unilaterale che era stata in grande
Come dire orizzonte della dell'egemonia americana del dopoguerra
Qui naturalmente la presenza in Italia di un ambasciatore come Graham Martin non favorisce questa situazione la tempesta restate del settantuno sul dollaro conferma tutte queste preoccupazioni
Rispetto al Medioriente in questa prima fase il suo tentato tentativo ripetuto di trovare un margine di gestione multilaterale dei conflitti non trovò interlocutori che fu sostituito da una certo come dire percorso diverso moltiplicare le relazioni bilaterali per cercare di convincere a trovare margini appunto di mediazione
Nel settantuno c'è questo viaggio a Tel Aviv per
Ma sono situazioni appunto molto complesse da gestire come delicatissimo fu il caso libico
Molto studiato perché anche molto il impatto
Pubblico
Dove recentemente mi pare che gli studi stanno un po'modificando l'immagine del cedimento che era stato inizialmente proposta rispetto a questa impostazione una sorta di apparente passività permise di limitare i danni in qualche modo delle imposizioni di Gheddafi
Sul tema europeo
L'ambasciatore Armellini ha ricordato in modo molto vivace la
Capacità di Moro di applicare anche alle estenuanti negoziati europei una certa metodologia sperimentata in Italia cercando di tirare in lungo queste vie interminabili riunioni rendendogli interlocutori per sonno
Arrivando alla fine a a chiudere su alcune decisioni
Abbastanza in modo efficace Moro certamente non era un federalista di principio ma bisogna ricordare che all'inizio il settantadue
Prende posizioni abbastanza forti nel disco nella discussione che si era aperta sulla revisione degli organi
Della comunità con una proposta di cito quelle forme integrative che più si avvicinano l'ideale federale un Parlamento bicamerale
Un Alto consiglio dei capi di Stato e di governo era il processo che potrebbe porla portato alla realizzazione del Consiglio europeo
Quarto rapido punto
Credo che sia interessante ricordare non solo appunto una serie di dossier su cui necessariamente dobbiamo in questa sede essere molto superficiali ma ricordare alcune pratiche piuttosto interessanti introdotte al ministero o accentuate perché in qualche caso non sono certamente invenzioni di Moro
Uno è questo tema dei viaggi il Moro che appunto veniva dalla giovanile fobia per l'aereo fa più volte il giro per il mondo no in questi anni sono stati contati
Riferisco quello che ho letto centodiciannove viaggi internazionali ministro degli Esteri Moro va in paesi dove non si era mai visto un italiano
In precedenza
Con una logica che forse
Nel suo poi memoriale dei cinquantacinque giorni definiva anche un modo per sottrarsi appunto alle riunioni non gradite della politica italiana ma e che invece sicuramente aveva sotto questa idea appunto di costruire una trama di relazioni con molti Paesi emergenti oltre alla classico orizzonte europeo o mediterraneo un'attenzione per l'Africa nera un'attenzione per l'Oriente che non era consueto strutturale insomma nella nella diplomazia italiana una certa attenzione anche per l'America latina
L'altra pratica credo di qualche interessa è che di cui gli studi stanno mettendo in luce anche appunto una un'applicazione abbastanza ampia le riunioni di ambasciatori per aree regionali
In cui appunto si metteva intorno
A un tavolo
I rappresentanti diplomatici italiani con una scambio vivace con il ministro che ascoltava molto prima che
Arrivare a fare i suoi discorsi
Ancora in termini di pratiche potremmo dire forse anche un po'il tentativo di trovare qualche sponda in qualche istituto di ricerca quali tradizionali quelli più nuovi pensiamo per esempio alla genesi te li palmo che qualche ruolo ebbe in alcuni settori
Quinto e ultimo punto dopo la pausa appunto dell'anno
Settantadue settantatré in cui noi comunque da commentatore torna più volte su questi temi perché
Nel suo archivio ci sono tra l'altro documenti diplomatici che gli arrivavano comunque perché era rimasto in buoni rapporti con con gran parte appunto dalla struttura del ministero riprese la sua funzione nel luglio del settantatré
In una stagione
Che potremo dire essere più tesa
Ancora della precedente e forse anche più creativa nel senso che lei era la stagione in cui sembrava quasi che ci fosse l'occasione per mettere alla prova alcune di quei
Di quei di quegli orizzonti che abbiamo tracciato inizialmente si pensi al fatto che sia prima in quel momento è il sinché la conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa
Dove la visione italiana punto sposava prudentemente ma decisamente la linea diciamo di quel tanto di apertura dei confini tra i blocchi che era possibile immaginare su un terreno appunto di riconoscimento di cooperazione di maggiori contatti e scambi
C'era sul terreno la questione
Diventata sempre più delicata dei rapporti Europa Stati Uniti Kissinger ha lanciato l'anno dell'Europa c'era il problema di una risposta europea a questa sollecitazione a questa richiesta di ricucire i rapporti atlantici
E Moro
Su questo
è uno dei capitoli su cui tenta di interloquire in modo unitario con le pressioni americane senza grande Successo perché in qualche modo poi tutta la partita si chiude con una dichiarazione unitaria
Nella NATO che ha un carattere piuttosto conservatore potremmo dire piuttosto tradizionalista
Potremmo ricordare la questione cilena due parole in più sulla questione mediorientale la guerra del Kippur del del
Autunno naturalmente Ray butta per aria tutto il Medioriente con le note conseguenze anche in termini di crisi petrolifera anche qui la linea del la linea di Moro personale della diplomazia italiana in generale potremmo dire
Appare agli ultimi studi is
Sostanzialmente tutt'altro che unilaterale come qualche volta si è detto sostanzialmente equilibrata ancora una volta piuttosto ardua da sviluppare
Ardua perché la comune risposta europea
Auspicata sia le pressioni dei Paesi arabi dell'OPEC sia all'irrigidimento di Washington non ebbe grandi margini per realizzarsi
L'offerta di un dialogo euro arabo
Fu anche questa lasciata cadere dagli interlocutori
Dopo aver fatto aver percorso alcuni passaggi che anche per lo stesso Moro forse erano stati troppo esposti e in chiave critica del ruolo politico di Israele
E quindi alla fine la diplomazia italiana attorno a dover tentare di muoversi all'interno di questo orizzonte su condizioni di bilateralismo un po'affannosa alla ricerca appunto di
Legami che in qualche modo risolvessero attenuarsi ero gli effetti della crisi
Petrolifera
Questo è anche il contesto specifico tra l'altro del famoso e discusso lodo Moro sulla questione palestinese
Cui contenuti specifici sono a mia conoscenza ancora
Difficili da precisare ma che sicuramente appare sempre più da molte testimonianze come una manifestazione di politica riservata volta a cercar di proteggere l'Italia d'attentati
Delle organizzazioni militanti palestinesi concedendo in cambio qualche condizione di impunità e di circolazione a membri di questi gruppi radicali
Questo tra l'altro è il contesto sempre più arduo e sempre più appunto anche potenzialmente creativo in cui Moro torna più volte sul tema dello sforzo di solidarietà nazionale come necessario per evitare lo dice
Lo dice nel settanta cinque al consiglio nazionale democristiano per evitare all'Italia il pericolo di un nel settantaquattro subito dopo
Referendum sul divorzio per evitare all'Italia il pericolo di un'esclusione dal novero dei protagonisti dell'economia e della politica mondiale e su questi accenti
La parabola del Moro ministro doveva poi sfociare nella nuova ripresa alla guida del Governo alla fine del settantaquattro chiudo un linea complessiva che come vedete in passato
Era stata descritta
Potrei dire forse come modesta e subalterna negli elementi di continuità velleitaria Nelli elementi innovativi
Oggi alla luce del nuovo dibattito interpretativo conoscitivo dopo della nuova documentazione che appunto è stata accumulata delle testimonianze che abbiamo possiamo sicuramente rivalutarla me almeno la comprensione dello scenario
E delle sfide
Che erano tutt'altro che
Ingenue e come dire
Portati a sottovalutare quella situazione che non dimentichiamo stava diventando una situazione di crisi degli assetti globali che
Prefigurava una grande svolta la grande svolta dalla globalizzazione matura in quella crisi di e su questo credo la linea di analisi e di lettura del Moro ministro è una linea che ha e il forti elementi di realismo e di adeguatezza
Più discusso ma appunto
In parte credo potremmo anche sostenere che anche gli orientamenti generali perseguiti dei margini di azione possibili appaiono in qualche modo plausibili e realistici anche se dobbiamo sicuramente lasciare un giudizio più dettagliato sui suoi esiti a una nuova stagione di approfondimento che sulla base di dei materiali
Che abbiamo accumulato sicuramente sarà ulteriormente feconda grazie
Grazie al professor Formigoni per questa sua relazione e ora la parola passa al professor Guido Melis che ci parlerà di Moro e la prassi di governo
Grazie grazie Francesco Malgeri grazie avermi invitato all'Istituto Sturzo
Questo prassi di governo anche stile avevamo detto chiacchierando con Nicola Antone ET in realtà è uno di quei concetti un po'evanescenti che è difficile da afferrare no
Il nostro amico Roberto Ruffilli che stamattina citarli mi ha fatto piazza molto piacere che l'abbia fatto
Diceva diceva
Un concetto un po'fru fru
Voleva dire un po'così insomma
Elegante di questi che si fa un po'di scintillio a dirmi ma che pure alla fine stringi stringi sono difficili da afferrare io però sono convinto guardate che le istituzioni sono da una parte governate da delle regole possono essere norme o anche regole
Tradizionale dal complesso dei precedenti eccetera ma sono anche governate dalle donne e dagli uomini
Che legge gestiscono e c'è un incrocio e non è vero che la personalità di chi gestisce un'istituzione non influenza l'istituzione stessa basta pensare soltanto all'istituto del presidente Repubblica senza nessun cenno ciò che si sta svolgendo in questi momenti davanti vicino a noi
E quindi ho provato a a riflettere naturalmente perdonerete la frammentarietà comincio con una fonte inedita assolutamente inedita per la conosco solo io
Però fra qualche giorno sarà in linea era potrete vedere nel sito dell'istituto centrale degli archivi dovete sapere che qualche da un paio d'anni sto facendo come un gruppo di amici uno uno staff di specialisti
Stone solo storici una in una una grossa ricerca per l'istituto centrale degli archivi sul gabinetti ministeriali della Repubblica
Che siccome si compone di vari componenti una di queste sono quaranta interviste di un'ora e mezzo l'una a protagonisti
Di queste esperienze capi degli uffici capi dei gabinetti dei legislativi oppure anche personalità dell'amministrazione che sono state testimoni di questi gabinetti uno di questi
E Corrado Calabrò
Corrado Calabrò aveva meno di trent'anni quando Moro va la presidenza del Consiglio nel sessantatré sceglie Calabrò come vice capo di gabinetto affiancandolo a un altro grande capo di gabinetto Giuseppe Manzari
Che era un uomo di grande fiducia di Moro nessuno parla di questi staff di collaboratori ma More si avvalse di personalità di grande rilievo e di grande esperienza e questo è uno dei dati che andrebbe sempre messo tenuto presente perché come si dice i grandi uomini non sempre dietro una grande donna si diceva un tempo i grandi governanti hanno sempre dietro dei grandi servitori dello Stato
Cala però mi ha rilasciato una lunga intervista
Bere leggo alcuni tratti stetti cinque anni con Moro a Palazzo Chigi
I due precedenti governi quello di Fanfani e quello balneare di leone avevano scelto di risiedere nella palazzina del Viminale noi invece per volontà di Moro tornammo a Palazzo Chigi questo ci diede una grande libertà perché invece di scegliere il personale prevalentemente quei funzionari del Viminale potemmo scegliere il meglio di tutte le amministrazioni io fui incaricato di fare questa selezione sotto la sorveglianza di Manzari insieme formando un corpo snello efficiente
Che fu un vero corpo della presidenza che divenne riferimento per tutti i ministeri
Io arrivavo in ufficio verso le nove Moro non prima delle dieci e mezza
Però andavamo via dall'ufficio molto tardi
La mattinata per lui era di pura routine car durava lentamente
Le ore migliori erano quelle pomeridiane e serali quando il suo attivismo raggiungeva il massimo era allora che ci chiamava me e soprattutto Manzari e insieme esaminavamo accuratamente tutti i dossier
Lui interveniva su ogni singolo dossier noi davamo i nostri pareri tecnici
Di me si fidava molto io lo ricambiano con grande affetto affascinato dal suo stile personale confesso abbiamo cominciato a scrivere come lui
E qualche volta non si poteva distinguere la sua prosa dalla mia non so se questo sia un elemento positivo per la prosa di Calabrò che poi è stato anche un poeta come sapete e ha avuto anche dei premi letterari
Poteva succedere nonostante il legislativo fosse guidato dall'ottimo Beniamino leoni
Ecco un altro nome dei Moro tende a ricordare poteva succedere che mi chiedesse anche di stilare un disegno di legge accadde in una materia delicatissima riguardo al riconoscimento dei figli nati fuori dal matrimonio
Un problema che stava molto caro a Pietro Nenni a cui Moro voleva molto bene e legni era pressato continuamente la Sandra Milo che aveva qualche problema in questa materia quel disegno di legge lo stesi io e Moro lo accetto completamente
La sera pratiche ormai esaurite un po'stanchi poteva capitare anche di parlare in confidenza allora sia prima erano per me le ore più belle non è vero che Moro era complicato che non sapeva dire chiaramente il suo pensiero tutto il contrario aveva una visione politica a centottanta gradi un disegno lucidissimo in testa
Che perseguiva con grande determinazione era soprattutto concentrato sul problema della transizione italiana e sullo sfondo delle grandi mutazioni in atto nel mondo
Il problema era il grande sviluppo che l'Italia aveva avuto nel dopoguerra e le contraddizioni che da questo sviluppo erano nate
I ritardi dello Stato e della politica
Questo era il suo problema sentite quanto corrisponde a quello che avete letto stamattina nella bella tavola rotonda di questa mattina che parte che avete detto prima di me questo pomeriggio e poi un ultimo dato finì per occuparmi quasi di tutto
La vicenda più delicato di cui mi occupai e di apporre gli omissis al Piano Solo
Nessuno lo sa
Ma lì ponemmo tutti io e Manzari
Per belle a di Moro Moroni sottoscrisse tutti senza variarne neanche uno ma uno Mrs lo volle mettere lui personalmente e riguardava la posizione personale di un parlamentare dell'opposizione
All'UIC molto stile che lavora molto attaccato sul quale da quelle carte emergeva un fatto sgradevole
Gli dissi ma Presidente perché vuole salvarlo se è un suo avversario e lui Calabrò lei si occupa della parte pratica la politica allora ci farebbe
In quel gabinetto
Col ruolo di consigliere politico lavorava anche un giovanissimo professore
Nino Andreatta
La sua influenza sul primo esperimento di Governo Moro meriterebbe di essere ulteriormente indagata come aggiungo io avrebbe accennato Fanfani nel suo diario dopo un colloquio con mal fatti nei giorni difficili del luglio sessantaquattro
Fanfani scrive era di fatto è di fatto Andreatta che scrive per more discorsi ottimistici così si esprime Fanfani
Io mi occuperò solo di Moro presidente del Consiglio anche perché di Moro ministro abbiamo sentito due
Tre splendide relazioni prima di me e mi occuperò solo se permettete dei tre governi della quarta legislatura perché poi negli anni Settanta parte che la relazione è breve ma negli anni settanta non avrei potuto fare
Il primo e il governo più discusso quella sessantatré sessantaquattro il primo centrosinistra organico che apparve subito più debole del precedente disorganico di Fanfani
Qui Moro fu sfortunato perché Fanfani aveva potuto agire in un in un contesto internazionale nazionale molto migliore intanto il miracolo economico era più vicino e non si sentivano le prime e le i primi i primi le prime frenate del miracolo e poi contesto internazionale ha dominato la Candy
Per quanto riguardava l'Occidente
Ed era dominato da Giovanni ventitreesimo per quanto riguardava i rapporti con la Chiesa
Nella in quel governo mi se non ricordo male era compreso anche Mariano Rumor che invece questa volta fu spostato al porto di Moro alla guidata la segreteria politica della DC
E il governo lascio fuori Fanfani che svolge un ruolo come si evince anche dai diari non del tutto diciamo così benevolo come faccio a Fanfani
Un po'a metà e metà insomma rispetto all'adesione al Governo che lo aveva seguito e c'erano anche altri contrappesi Andreotti alla difesa che era il pegno pagato agli americani
Ed Emilio Colombo un doroteo puro alla guida del tesoro e c'era Carlo Russo questi ultimi due erano uomini del presidente La Repubblica segni che che era stato eletto come ricorderete anche per merito di Moro per bilanciare come si diceva l'apertura a sinistra se si legge con attenzione il discorso di esordio che Moro tenne a Montecitorio il dodici dicembre sessantatré non si può non cogliere alcuni tratti di pessimismo e di prudenza è stata già citato questo sostantivo il pessimismo di Moro prudenza però anche no il momento era particolarmente difficile c'era sì finalmente una maggioranza organica di centrosinistra ma temperata dagli effetti della lunga transizione dall'eredità pesanti del passato la congiuntura economica forse la prima volta ho una delle prime volte che si citava questo
Termini in Parlamento era problematica ricorderà ricorreva appunto il sostantivo prudenza gli obiettivi restavano certamente alti forse anche troppo alti
E cioè integrale attuazione della Costituzione revisione dei codici nuova legge per la pubblica sicurezza riforma organica della legislazione Statuto dei lavoratori avvio delle regioni riformare la pubblica amministrazione completamento della riforma della scuola media
Ma la loro collocazione del tempo il compenso era generica non c'era una scaletta dei tempi e non c'era una articolazione di questi obiettivi
Per periodi la programmazione era molto evocata ma doveva attuarsi senza virgolette svuotare l'autonomia dell'impresa dei sindacati in politica estera la fedeltà atlantica era ribadite
Moro aveva già dato prova
Questa che è stata chiamata una retorica dal tono basso
Rassicurante priva di enfasi e picchi esclamativi ha scritto il linguista Manlio Cortellazzo l'oscurità della lingua politica di Moro si basa si Sulley Sico dove occorrono espressioni varie ambigue Poli semi che ossimori che ma anche e soprattutto sulla sintassi
Di Moro particolarmente complessa come espressione della complessità della situazione socio politico italiano
Si trattava forse devo questa suggestiva ipotesi quindi prendetevela con lui a un colloquio dell'altra settimana con Paolo Pombeni
Forse si trattava di una tipica prosa degli ambienti della Fuci
Nei quali vengono ragazzi o si era formato diversa dice Pombeni da quella che trovava la sua matrice nella cultura della Cattolica che era invece tipica di Fanfani certo a Fanfani Moro non piaceva
Perché scrive nel suo diario dopo questo discorso Moro parla alle Camere con un discorso scritto senza dimensioni né temporali né spaziali annoiando tutti
Mentre parlava gli ho fatto un ritratto che dicono il riveli lascia Texa dell'esposizione di Moro mi sono astenuto da commenti pure se nomi per cortesia associato agli applausi
Si capisce che non vi era molto amico insomma molte le difficoltà subito si delinea un'opposizione forte della destra capeggiata da sherpa qui c'è un primo ruolo di Segni che emerge dall'epistolario che è stata le carte Moro
Perché Segni una le prime lettere che scriveva Moro appena insediato a Palazzo Chigi è una lettera in cui gli dice ho svolto la missione che mi hai al fidato ho parlato con Scelba
Per vedere se può votare o entrare nel governo e aggiunge Cerba vuole questo e quest'altro voleva un bel po'di ministri e soprattutto vuole la rottura delle giunte rosse e cioè che i socialisti si distacchi no
Definitivamente dai comunisti non se ne farà nulla ma attenzione a questo ruolo di Segni che è da una parte molto amichevoli due
Chiaramente si volevano anche bene c'era un perfino un reciproco Interreg interrogarsi sulla salute e la famiglia a un certo punto Eleonora Moro è una piccola operazione segni si preoccupa molto di questa operazione atterra d'altra parte poi vedremo e queste lettere si fanno sempre più stringenti
E sempre più aspre da parte del presidente della Repubblica
Nel ministero del Bilancio sono entrati i socialisti
è diventato ministero ma anche della programmazione dovrebbe essere la bussola dell'azione innovatrice ma tutto è fermo a distanza di un mese dirà il giovane ministro Giolitti
Una delle prime constatazioni e quella della confusione imprevidenza di precedenti governi e dello Stato caotico della pubblica amministrazione la pubblica amministrazione è il vero tallone d'Achille la burocrazia si direbbe oggi rema contro cioè e palese da tutti i documenti che ho visto non posso adesso soffermarmi ma ce ne sono tanti
La ostilità della pubblica amministrazione nei confronti delle riforme nell'arco di sei mesi tanto dura questo primo governo cinquecentosessantatré a ventisei giugno a santa quattro il Consiglio dei ministri si riunisce circa due-tre volte al mese
Ho contato anche le sedute le ho elencate devo dire che non è facile elencare curioso questo nostro Paese perché non c'è un elenco ufficiale delle sedute e non ci sono neanche dei verbali ufficiali no tua previsto delle minute
Ma non i verbali ufficiali cioè mentre i verbali di Giolitti ci sono e sono stati pubblicati e i verbali di Mussolini ci sono e si possono consultare i verbali della Repubblica non si capisce perché sono evanescenti come un po'la parola prassi di governo un altro dato emerge da questi verbali da questi consigli da questi dati
Però confermano molte fonti
La lunghezza perché portano le importano gli orari le le le le date che abbiamo troppi ho trovato che abbiamo trovato con i miei collaboratori portano gli orari morali talvolta mostruosi si finisce tardi si durano tutta la giornata
Sul la lunghezza è confermata da molti altri elementi per esempio s'Nenni nel suo diario continuamente dice
è un lunghissimo Consiglio di ministri e durato più di sei ore e si è concluso a mezzanotte e mezzo discussione scucita ogni ministero vede il suo settore basta il Consiglio dei ministri e l'immagine del Paese oppure anche oggi una lunga estenuante riunione interministeriale oppure è durata dalle dieci del mattino alle diciotto del pomeriggio con un piccolo intervallo per il pranzo il solito affastellamento di analisi con Moro che presiede non dirige la discussione che va a ruota libera e Nenni era il migliore amico di Moro in quel governo
Nel gennaio del sessantaquattro addirittura Nenni dice a Manlio Brosio che lo segna nel suo diario personale
Che Moro nasce a discutere senza figli e non so nemmeno se ci sente non decide ci stanca tutti giudizio consonante in quei col rimprovero che in quegli stessi giorni segni rivolge al capo del governo di voler far tutto e di non fare poi nulla
Ma questi tempi così dirottati la complessità dei problemi naturalmente e certamente anche il rodaggio della nuova alleanza la li giustificavano ampiamente ma non c'era anche qualcosa nella personalità del giovane leader che l'ambasciatore francese Bérard descrive come a non calda dux partisan del controllo mi in un suo rapporto riservato a Parigi non c'era forse anche in queste assenze di Moro una certa premeditazione quando egli si assentava dalla discussione
Non c'era anche una sua indole che lo portava ad ascoltare a lungo prima di cercare di ricomporre una sintesi quando gli argomenti si erano definitivamente esauriti anche per stanchezza forse di coloro che li porta
Insomma non c'era una strategia per smussare gli angoli consentire ricomposizioni almeno parziali tra posizioni contrapposte il fattore tempo
Oggi si usa dire che la politica si fa nel tempo breve ma il fattore tempo nella discussione politica è fondamentale
è fondamentale è un fattore che in qualche modo aiuta la ricomposizione
Gli atti definitiva il procedere gradatamente per approssimazioni successive rinviare quando nient'altro era possibile su moltissimi rinvii degli argomenti al consiglio successivo mai rompere
Questa apparente assenza di direzione lasciare le briglie sciolte non era in realtà direzione non era un metodo di dirigere pongo questo problema credo un problema diciamo così che attiene al modo in cui si dirigono gli organismi non solo forse il Consiglio dei ministri Mino Martinazzoli nella sua bella introduzione discorsi parlamentari di Moro
Parla molto di questo metodo di Moro una visione sempre immanente realistica dei limiti strutturali del Paese dice radicata nella sua storia controversa
La conseguente consapevolezza delle contraddizioni strutturali tipiche dell'Italia del dopoguerra la percezione dei fenomeni nuovi la modernizzazione in incalzante tumultuosa che sta avvenendo in quegli anni siamo nei primi anni Sessanta
E la fluidità sociale che ne deriva e al tempo stesso le resistenze le rotture che quel balzo in avanti potrebbe provocare
L'involuzione del discorso politico Morteo forse era anche basata sul riconoscimento di questa involuzione o problematicità della realtà un progresso senza salti
Era se ve ne era una la filosofia di governo di Aldo Moro in quel primo ministero porci scontrò come è noto o meglio non è anche giusto dire scontro ebbe l'ostilità del ministro del tesoro Emilio Colombo che assunse ben presto il ruolo difficile guardiano
Verso il riformismo dei socialisti determinando un vero e proprio conflitto interno Colombo ma dietro di lui Guido Carli
Non è solo Colombo Guido Carli con tutta la sua autorevolezza il peso di Governatore della Banca d'Italia
E apprezzo di rimandare anche o cancellare le riforme promesse nel programma ed al Quirinale
La vigilanza via via trasformatasi in ostilità di Antonio Segni
Mauro era ben consapevole di questo contesto sfavorevole ed era preoccupato e lo scoraggiamento continuo che ne derivava sull'unità del suo Governo in maggio maggior sessantaquattro attenti alle date perché sta per arrivare la crisi
Scrive un lungo documento che non l'ho visto molto citato per la verità vera letteratura sentito la modalità di svolgimento dell'azione di governo ed è un testo molto interessante non so qui a leggerlo perché è lungo
Ma in questo documento si dice praticamente che occorre che i ministeri non agiscano da soli informino la presidenza del consiglio dell'iniziativa che prenderanno
Si attengano un indirizzo di governo coordinato dal Consiglio dei ministri
E poi che tutto questo per sì ricada in sostanza in un serie di raccomandazioni acquisire preventivamente il parere del Consiglio di Stato sui provvedimenti sentire nel prima e non dopo
E anche nelle commissioni di studio che fioriscono in ogni ministero ce n'erano di di autorevolissimi del ministero del Bilancio e della Programmazione guidato da Giovanni Giolitti anche lì le commissioni non dovrebbero dice il documento agire da sole
Ma dovrebbero in qualche modo nel formulare la proposte prima di renderle pubbliche coordinarsi col resto del governo è il tema tipico dei governi italiani non solo del dopoguerra forse il tema della debolezza della Presidenza del Consiglio dei ministri
è il tema della diffida difficoltà del coordinamento ma è un tema che qui emerge con molta autorevolezza certo
Certa si deve dire che le la l'esperienza di colpi breve governo del sessantatré sessantaquattro non diede ragione alle preoccupazioni di Moro in quel documento non seguo punto per punto la crisi ma è noto che ci fu anche un elemento diciamo così dentro la crisi fortemente fortemente
Il rituale cioè il fatto che una lettera privata di di di del ministro Colombo a Moro fu resa dal suo capo di gabinetto di di di di Colombo Ventriglia fu resa pubblica sul Messaggero e questo fece scoppiare naturalmente la crisi
Il siluro Colombo lo chiama Nenni nel suo diario
E come reagire al sicuro Colombo anche qui anche qui è interessante come molli agisce come grande la sua indole cioè minimizzando
Rinviando come al solito Moro vuole guadagnare tempo fa notare Nenni e poi spazientito da parte di Mauro sempre nessuna reazione quando mai ne avrà una Nenni è un uomo d'azione ovviamente non non non si sente questa questa filosofia come una un dato positivo
Solo il sei giugno la lettera del ventisette maggio si arriva in Consiglio dei ministri a parlarne ma se ne parla dopo che la delegazione dei quattro partiti si sono in qualche modo messe raccordo in una lunga estenuante
Discussione a villa Madama e poi presidente si presenterà alla Camera solo il dodici giugno a rispondere
Alle interrogazioni
Sulla alla crisi
Dove ammetterà l'esistenza della lettera ma si rifiuterà di renderla pubblica dove riassumerà i contenuti declassificando ore in generiche preoccupazioni di Colombo sulla congiuntura
E dove finirà per dire una frase che è tutta puro Thea piena di verità non è agevole governare un Paese come il nostro in profonda e talora imprevedibile trasformazione economico sociale politica e anche psicologica
Un Paese che stenta a trovare per l'impeto spesso col quale queste modificazioni vanno producendo sì il ritmo giusto ordinato costruttivo del suo sviluppo ecco il vero problema che Moro ci trova a affrontare in questi primi governi parole profetiche perché poi di lì a poco ci sarà una caduta
Del Governo come sapete sul tema del finanziamento della scuola privata ma in realtà forse anche sullo spauracchio della legge urbanistica nell'epistolario tre carte Moro c'è una lettera di Segni
Durissima su questo argomento segni scrive il ventuno maggio sessantaquattro siamo proprio alle soglie della crisi anzi addirittura siamo due giorni prima se non sbaglio
Qualche giorno prima che venga resa nota la lettera del Messaggero scrive hai portato o o o a otto o non mi hai mandato l'ordine del giorno del Consiglio dei ministri al Quirinale
Non vorrei che si discutesse la famosa legge urbanistica della quale pure aggiunge non solo è anticostituzionale ma anche un gravissimo errore politico aver la proposta
La legge urbanistica sarà una la una delle delle pietre dello scandalo segrete di questa crisi in realtà io penso che la crisi sia giocata soprattutto su quella più che non sul problema della scuola
E qui comincia la lunga il reincarico e poi la lunga la lunga estate di Moro il tintinnare di sciabole di cui si è parlato nella loro lì dell'allora efficace sintesi sulla nave Feltrinelli
Giaccone
E Franzinelli siti sfuggiva il no Franzinelli giaccone dicono che non l'avrebbe mai pronunciata
Quella le quella frase Nenni può darsi che sia così progressi che sia un'improvvisazione giornalistica dell'Espresso che fu parte il terzo interlocutore di tutta quella questione comunque sia questa estate passasse di un vuole
E qui Mauro svolge una una una lunga estenuante attività di mediazione un lavorio incessante da maestro
Addirittura si sentirà male adesso chiede l'assoluzione avrà una specie di collasso
Finché non si raggiungerà l'accordo l'accordo viene raggiunto alle tre del mattino
Dice Nenni nella discussione eravamo fermi e allora abbiamo presentato due testi uno io è uno di Moro il mio era di gran lunga più chiaro lo ha riconosciuto anche Moro ma io l'avevo presentato non per contrapporsi a Moro
Ma perché Moro potesse far sedere
Avvalersene per far passare il suo vedete come giocavano di sponda i due grandi protagonisti io son d'accordo col Giovagnoli quando dice la Schiapparelli scrittori del centro letto fra tutte queste cose
Che disordinatamente ho letto quando dice che il vero vincitore fumava e in parte anche negli nonostante Nenni avesse subito in quei quei mesi gli effetti devastanti della scissione e avesse il problema che il suo partito perdeva voti alle elezioni
In effetti il secondo governo Moro si baserà su un quadro più tranquillo un'intesa sul finanziamento della scuola privata Mina che fu disinnescata rinviandola
Ancora una volta al nuovo piano della scuola
Le giunte rosse affidate alla volontà dei partiti al successo della politica il centrosinistra chissà poi cosa voleva dire questa frase scritta nel documento
Questo citando il testo dell'intesa che sta invece opuscolo etiche furono pubblicati dal governo subito dopo
E la congiuntura tornava tornava insieme la programmazione ma con una accezione più grave del termine programmazione come punto focale la congiuntura della futura azione di governo la legge urbanistica era citata ma per affermare solennemente non colpirà in alcun modo la proprietà della casa
Un documento anche questo piano gli ossimori un modo tipico di affrontare i problemi è nel Moro due
Anche qui qui qui cantano il numero delle sedute del Consiglio dei ministri è singolare che Messi naturalmente molto più lungo perché vada ventidue luglio sessantaquattro al ventitré febbraio sessantasei ma diciamo così fatti pari i periodi i periodi e calcolata la proporzione
Lech riunione illusionisti furono molto minori di quella che invece si tennero
Nel primo governo segno che nel primo governo si sentiva il bisogno di portare in Consiglio dei ministri qui forse agirono di più
Mi sembra di capire da quello che rilevo da i documenti le riunioni interministeriali che erano un vecchio metodo introdotto nella prima guerra mondiale questo delle riunioni interministeriali prima non si facevano fu la prima guerra mondiale che per ragioni anche di efficacia di rapidità
Fece queste riunioni tra ministri ma qui interministeriali del centrosinistra non solo furono frequentissime come si evince da tutti i diari dei protagonisti ma furono aperte agli esperti dei partiti cioè gli esperti dei partiti intervenivano direttamente in sede di riunione interministeriale
Cioè i partiti intervenivano dell'azione di governo in maniera diretta non si andava in Parlamento come si sarebbe fatto in altri periodi
A consultare i gruppi parlamentari si attiravano gli aspetti che talvolta erano dei laici ero di professori
Facevano parte di questi ragazzi ori più eminenti economisti italiani che facevano capo ai vari partiti soprattutto la DC e Partito socialista e questi intervenivano dentro questa sede
Diciamola così anche un po'impropria che era la riunione interministeriale il Consiglio approvata ecco perché il rinvio di consiglio sono minori
E in questo quindi Moro due
Sì belliniano delle prassi di governo che poi naturalmente sì rafforzeranno anche dopo nel varo tre anche del Moro tre si tengono poche riunioni di governo
Sto finendo e
Ho detto e non vi ho detto le statistiche perché i numeri annoiano ma insomma grosso modo queste la dinamica dei numeri un cenno ora i contenuti se noi esaminiamo da vicino la legislazione del centrosinistra nel corso della quarta legislatura
Colpiscono alcuni dati
Se consideriamo il prodotto legislativo secondo materia furono relativamente pochi
Anzi direi pochissimi e poco significativi provvedimenti riguardanti la pubblica amministrazione
E quando ci furono riguardavano singole corporazioni nella pubblica amministrazione
Ma non riguardavano il problema tra pubblicazione vedova stanza paradossale perché uno dei temi centrali alla riforma della pubblica amministrazione ma ci ha presentato con questa carta in mano perché capiva che la pubblica amministrazione non funzionava che determinava anche la prevalenza del gabinetto sulla pubblica amministrazione
Unica eccezione forse la riforma del ministero del Bilancio e la Programmazione economica sessantasette è poi una legge sull'autocertificazione del sessantotto che rimasta mitica come la balena bianca perché si è inabissata nessuno a Bari la mai utilizzate ogni tanto qualche governo del futuro del periodo successivo l'ha tirata fuori
E addirittura la rifatta o comunque sia rifatto a quella legge per ribadirla ma la verità che l'autocertificazione non funziona neanche Ucci
No e così purtroppo Biava ammette
Ma non aveva forse una speciale propensione per la cura degli apparati amministrativi è forse la sua attività la sua capacità di guidare gli apparati radio minore di quella di Fanfani cui si deve tra l'altro una unità unica in tutta la storia posizione critica di un Presidente del Consiglio sul ruolo dei Consiglieri di Stato nei nei nei gabinetti
L'unico che giudice si si pronunciò contro e agì contro la presenza dei Consiglieri di Stato a capo dei gabinetti e Fanfani che infatti per questo a palazzo
Al palazzo del Consiglio restati lì in piazza Capo di Ferro considerano considera un reietto perché esso ma era l'unico che li avessi allontana l'unico ma perché lui aveva la l'idea che l'amministrazione tradizionale dovesse essere rivitalizzata Fanfani aveva una gestione anche vitalistica se volete nervosa no
In tutte queste interviste sui gabinetti è venuto fuori questa storiella che vi racconto per alleggerire il clima tanto che vedo che ancora non c'è e cioè che Fanfani arrivava prestissimo a differenza di Moro alle otto chiedeva subito se c'era faceva il giro degli uffici vedeva se c'erano i direttori generali capi divisione qua non c'erano si faceva dare la chiave dell'ufficio e diceva dite al dottore di venire a prenderla nel mio ufficio
Nell'ambito del Governo quindi cioè poco negli abiti dei governi Moro c'è poco su questo tema
Invece c'è molto su queste perché sono gli anni in cui il welfare dopo la spinta in avanti
Un po'a ricomporre anche le fratture sociali che il miracolo economico l'ha creato in Italia quel far fare i suoi e quindi abbiamo delle leggi importanti lei che sui diritti civili
Per esempio a leggere sessantatré sulla missione delle donne nei pubblici uffici no di cui si parlava in parte anche stamane
E nelle professioni
E poi la legge sul sistema pensionistico e poi il nuovo ordinamento del PNL poi piano quinquennale della scuola e quello per l'agricoltura e poi il testo unico sul Mezzogiorno sessantasette e poi il varo del primo programma economico nazionale del quinquennio sessantasei
Se settanta c'è ancora ma la più famosa di tutte la più importante la riforma sanitaria sessantotto bisogna riconoscere che è cambiato raccoglie una riforma vero strutturale perché è cambiato radicalmente
Questo è un bilancio diciamo con luci ed ombre e quindi si potrebbe dire un bilancio tipicamente boro Teo un bilancio fatto col passo lento da fanteria non con la carica della cavalleria
Però il passo lento della Fanteria consentito che molte di queste riforme abbiano poi non ci siano poi radicate non siano state modificate e quindi alla fine il giudica il giudizio si deve dare su questo su questo su questa prassi di governo una prassi di governo che teneva conto dei limiti strutturali del Paese della situazione internazionale
Della situazione dello Stato della situazione dell'amministrazione pubblica e quindi insomma e c'è un curioso paradosso il questo spazzate rispetto alla discussioni stamattina perché lui vedeva più nitidamente di tutti gli altri leader democristiani qual era il problema nell'analisi era perfetto
Cioè in in aveva una lucidità di comprensione di quelli che erano i grandi problemi sul tappeto che forse neanche Fanfani con tutta la sua dimensione internazionale che poi sarà rafforzata dalla sua permanenza nazioni unite aveva però però aveva l'idea che si dovesse procedere senza lasciare nessuno indietro cautamente col passo lento e cadenzato in ciò fu la sua grandezza
Ma anche forse come gli fu rimproverato il limite fisiologico di quel riformismo di governo grazie
Grazie professor Melis per questa sua relazione
Possiamo dire che abbiamo in qualche modo ascoltato una si
Périer di relazioni di grande i grande di particolare interesse pieni
E cd consentano di mettere a fuoco la figura di Aldo Moro e soprattutto la figura di Moro
Uomo di governo
A questo punto Contini amo allora bisognerà fare dei cambi di posizioni all'interno
Il tavolo
Sì
Io rimango
Voleva
Sì certe
Scusate come
Era previsto ma si è deciso poiché non più di mezz'ora fa
Il Presidente della Repubblica non non potrà esserci fino a mezz'ora fa c'erano i cordoni di polizia e quindi l'ultimo l'ultimo avviso è stato è stato quello che non non può venire
Sapete tutti ad un impegno che ha in questo momento Mattarellum però è arrivato un messaggio a me personalmente
Io vi vedo molto presto
Sopraggiunti impegni legati al mio ufficio mi impediscono di essere presente come avrei voluto alla sessione conclusiva dell'odierno convegni di studio su Aldo Moro nella storia della repubblica
Il lavoro che da tempo cui strutture giusto segue personalmente promuove per approfondire la figura il pensiero di Aldo Moro e opera preziosa
Che arricchisce non soltanto il patrimonio culturale della comunità accademica ma l'intera nostra società la Repubblica deve molto all'intelligenza e la sensibilità di questo intellettuale diventato uomo di Stato
Costruttore infaticabile della democrazia italiana Sindel giorni dell'Assemblea costituente impegnato in un dialogo che fortifica sì valori di convivenza nelle istituzioni
Negli ultimi anni gli studi su Aldo Moro sono fioriti è un grande merito della cultura italiana ed è una scelta importante per le giovani generazioni
Sono certo che il convegno di oggi favorirà un'ulteriore sviluppo
Con questo spirito rivolga quei signor Presidente dell'Istituto agli illustri regolatore tutti i convenuti un saluto cordiale insieme l'auto come angolo il più caloroso buon lavoro Sergio Mattarella
Siamo convinti che avrebbe preferito star qua tutto
Scusate dentro così come Prodi
Allora riprendiamo i nostri lavoro proseguiamo i nostri lavori
Con le ultime due relazioni poi ascolteremo le conclusioni Nicola Antony
La prima di queste relazioni affronta il tema Moro fede e politica ed è affidata ad Agostino Giovagnoli prego
Grazie Presidente grazie vanto netti che si è sobbarcato la fatica di organizzare questa iniziativa che credo a questo punto della giornata possiamo giudicare certamente riuscita e interessante
Si è detto molte cose cercherà quindi di essere abbastanza sintetico la mia relazione si incentra sul tema del dell'ispirazione cristiana della politica di Aldo Moro che è una espressione su uguali non mia diciamo e quindi
Voglio appunto assumere come dire un elemento che spesso ricorre nel suo discorso nel suo scelte che mi sembra di particolare rilievo
E quindi qualche cosa che è diverso da ciò di cui si è già parlato stamattina per esempio la sua formazione giovanile quindi gli aspetti religiosi la sua formazione giovanile oppure anche di aspetti naturalmente che oggi non sono stati trattati che riguardano la sua fede personale
E di cui abbiamo avuto abbiamo una testimonianze maggiormente toccante che è quella che riguarda gli ultimi cinquantacinque giorni della sua vita
Non parlerò appunto di questo parlerò del del di questo tema dell'ispirazione cristiana che naturalmente connesso a quelli che ho adesso richiamato ma vorrei prima richiamarne agli interventi di questa mattina perché in effetti mi sembrano sia pure applique Peto trattando temi limitrofi anche quello della politica ecclesiastica che non coincidono con quello che io tratterò ma in qualche modo credo perché abbiano fatto emergere l'importanza di questo differimento
Che fondamentale nella nella figura di Moro e nelle sue scelte e questo secondo me è un elemento importante cioè che questa mattina si sia parlato in modo da da punti di vista diversi di si sia toccato questo tema mi sembra certamente un passo avanti a me è stato chiesto di fare queste reazioni immagino perché in tanti anni fa diciamo una ventina di anni fa mi sono occupato di questo tema
E e direi in modo piuttosto isolato questa mattina
La canfora diceva ma dice di studi storici cominciano più o meno sulla figura di Moro comincia più o meno due mila otto
Io spero che mi conceda il riconoscimento che anche alcuni studi precedenti in realtà sono stati di carattere storico
E appunto perché in questi mesi studi si riferisco al periodo precedente
Ma è giusto l'osservazione nel senso che non a caso sono rimaste delle riflessioni piuttosto isolate nel in quel contesto
Perché era un tema in qualche modo complicato da affrontare in una situazione che non aveva ancora maturato il necessario distacco dalle vicende storiche che hanno riguardato la democrazia cristiana perché naturalmente
Parlare di ispirazione cristiana significa anzitutto parlare di Moro
Membro esponente leader della democrazia cristiana io non parlerò solo di questo
Ma anche di questo eccetto questo è un elemento fondamentale che non può essere ignorato come invece per un certo per il tempo si è fatto perché in qualche modo risultava problematico
Ricordo lunghe discussioni con cui ci si è avvicinati appunto una riflessione più intensa dal punto di vista solo grazie alla sua figura Aldo Moro in questi insisteva molto sulla atipicità dimoro no come una sorta di éscamotage per dire morosi
è stato leader volete lettiana ma questo che cosa è tipico che cosa non è tipico lo storico sacche nulle tipico perché ogni cosa e particolare singolare quindi sono categorie che appunto rivelano un travaglio che però forse oggi e qui ci fa piacere ascolta aveva ascoltato il riconoscimento che presidente Mattarella affatto appunto oggi siamo in una stagione decisamente più avanzata in cui molte di queste difficoltà di questi problemi sono
Gradualmente venuti minimi meno dunque ispirazione cristiana non donna definizione di questa di questo termine perché ripeto è una espressione
Di Aldo Moro e quindi in qualche modo quello che dirò sarà un tentativo non di definire il contenuto di questa espressione ma di descrivere i significati che io stesso Moro attribuiva a questa espressione ho già accennato che ovviamente per Moro anzitutto ispirazione che sta regolamento qualificante
Della democrazia cristiana e della sua politica ma al tempo stesso questo potrebbe sembrare contraddittorio ma per lui non lo era
Queste ispirazione cristiana è stata anche la chiave delle sue scelte per quanto riguarda i rapporti fra il suo partito ed altri partiti
Questo non è ovvio e soprattutto non era ovvio in una concessione concezione confessionale della politica ma naturalmente non era questa quella cui Moro faceva riferimento quando parlava appunto di ispirazione che sta in realtà io credo che questa avesse piuttosto a che fare con quello che piuttosto una ricerca faticosa complessa
Della
Verità della storia un'altra sua espressione che e a che fare dal punto di vista concreto con quel dialogo ne parlava appunto poco fa anche anche di questo messaggio il presidente Mattarella con quel dialogo che fortifica le istituzioni
Da questo punto di vista un cenno secondo me interessante si può fare anche a linguaggio che è stato più volte evocato che ha tutte le ragioni quindi un mese spiegava parecchie
Le ragioni della complessità di questo linguaggio ma una di queste e anche la fatica la ricerca di espressioni
Più adeguate possibile alla complessità della situazione dunque la verità storica delle situazioni che che Moro vuole descrivere ed è questo utilizza sono interessantissimi discorsi di Aldo Moro
Perché contengono il risultato di molteplici stesure in alcuni casi si arriva a sette otto stesure lo stesso discorso in cui ogni volta Moro interviene per correggere quello che aveva scritto considerandolo non abbastanza adeguato e e via dicendo proverò attraverso alcuni flash rapidi a spieghi in che modo questo riferimento all'ispirazione cristiana
Fondamentale
è fondamentale per morto ma direi che il primo esempio dal punto di vista rilevante e cosa dal punto di vista della sua azione politica dopo i diventato segretario è quello della scelta antifascista
Naturalmente antifascismo di Moro e più antico sappiamo che è presente nel dibattito già nel nel dibattito parlamentare scusate già Assemblea costituente eccetera eccetera ma insomma io salto direttamente a questi anni dopo cinquantanove cioè dopo la sua elezione a segretario in cui appunto Moro fa una scelta di porre la pregiudiziale antifascista come una pregiudiziale
Politicamente rilevante e e decisiva e lo fa il nome e di una considerazione
Del sulla natura popolare e e e sull'ispirazione cristiana della il carattere popolare deve dirci la sua opposizione alla dittatura il suo carattere antifascista sono connaturale con la DC
E queste cose non furono acquisite soltanto in quella memorabile lotta peppola e popolare inquinata Licci ma sono per noi più antiche cioè precedenti alla DC cioè inerenti in qualche modo alla tradizione cristiana cioè valori fondamentali
E più profonde perché attingono appunto alla nostra coscienza cristiani
Nel congresso di Napoli del mille centosessantadue dilata questo antifascismo
Proponendo la visione di un uomo alieno dalla durezza dall'estremismo dall'odio dall'accettazione della violenza dall'esaltazione parossistica del prestigio della nazione dall'irrigidimento dei rapporti internazionali queste invece sono componenti emotive in tutte le latitudini una politica di destra la quale altresì caratteristico una furiosa testarda disperato di conosce disconoscimento della realtà delle cose
Dei dati nuovi della storia umana delle esigenze ormai irrefrenabile di dignità di libertà di giustizia di progresso e di pace
Conclude queste sono queste esigenze ultime note iniziamo esigenze tutte cristiana e come tali noi le facciamo nostri quindi antifascista perché cristiani
Motivazione che stiano agli atti pessimo e questa è una scelta d'fortemente voluta da Aldo Mola tenero perché si ritrova in tantissimi discorsi e non è affatto scontata perché non era assolutamente necessario motivare e in senso cristiano immorale e il suo antifascismo
Ma appunto Moro fa questa scelta questa scelta era per lui un tassello fondamentale di un disegno più ampio
E il disegno più ampio e quello che la politica italiana doveva evitare in modo decisivo la lacerazione del Paese in una Guerra civile cioè in una contrapposizione radicale tra le forze nazionali così lui si esprimeva e il comunismo
Il il suo tutto il suo disegno politico si ispira a quello che potremmo definire un anti bipolarismo perché la situazione politica italiana è stata una situazione bipolare dal mille novecentoquarantotto come sappiamo elettoralmente bipolare
Ma la la la lo sforzo riuscito della classe dirigente in primo luogo di Moro è stato quello di impedire che l'anti Pippo e che il bipolarismo elettorale diventasse anche un bipolarismo politico
E la sua tutta la la sua strategia del coinvolge le prime socialista dell'area di governo e comunque di favorire una maturazione del Partito comunista eccetera eccetera eh esprime molto bene questa sua scelta strategica di fondo
Che è stata una scelta assolutamente non positiva per il Paese perché appunto ha risparmiato il Paese
Le iattura e di una del bipolarismo in un contesto poiché nel contesto da guerra fredda ovviamente che quindi aveva un in tutto un tipo di problematiche che appunto riguardano specificamente quel periodo
Dunque questo disperazione che spiana e ciò che ispira la sua azione come uomo di partito e Moro è stato fin in fondo uomo di partito
E al tempo stesso come regista della politica italiana che sta ruolo che gli è stato ampiamente riconosciuto specialmente nelle situazioni più complesse quelle degli anni Settanta dunque abbiamo in questo la complessità di questa ispirazione che in grado appunto di permette gli DS al tempo stesso uomo di partito e di trascendere al in qualche modo questo suo ruolo appunto di parte qui apro una parentesi
Di tipo storiografico noi usiamo molto d'espressione repubblica dei partiti democrazia dei partiti
Che è un'espressione ovviamente molto giusta perché ha a che fare con la descrive una realtà diciamo una con un certo sistema politico però noi credo che facciamo errori di dimenticare molto spesso che i protagonisti di quella democrazia dei partiti Morra almeno avevano al tempo stesso una coscienza molto forte
Come dire del bene comune ecco per usa un'espressione che anche a Moro toccare anche a Moro diciamo cioè che ha detto che se i partiti non era una pura conflittualità fra partiti diversi ma erano partiti che avevano comunque la coscienza di dover limitare la loro stessa con concorrenzialità e contare
Alla collaborazione non a caso una parola chiave della politica italiana
Del del nella della Prima Repubblica è stata la parola coalizione cioè la parola che indica un'alleanza forte fra partiti diversi
Per fare un richiamo all'attualità oggi si usa la parola contratto per evitare a tutti i costi di sottolineare invece la forza politica il significato della alleanza fra partiti diversi dice
Chiudo la parentesi il il tempo occorre si potrebbero fare molti altri esempi ma mi mi pongo
Un ma
Vuol ne scelgo solo alcuni
E in particolare quello che riguarda il il ecco abbiamo parlato dei primi anni sessanta il Moro dopo il Sessantotto spesso è stato evocato qui appunto certamente con sessantotto comincia un'altra stagione della sua vita che una stagione diversa
E qui però ugualmente lo accennava anche Paolo Pombeni questa mattina il tema di ispirazione cristiana diventa rilevante nella concezione di una trasformazione che necessaria per quanto riguarda la forma l'organizzazione di partiti politici e il partito forza e struttura che deve lasciare invece spazio al partito idea che accende di utilizza intelligenza delle cose ci deve pure essere ci deve pure essere più al fondo una ragione un fondamento ideale una finalità umana che sono anche come dire modo in cui esprime
Ha allargato l'idea appunto dipinto il riferimento espiazione che sia Cirio queste dal fondo una ragione un fondamento ideali una finalità umana
Per i quali ci si costituisce in potere il potere si esercita al di fuori di essi al di fuori del rispetto di un criterio di moralità e quindi dall'alto dello svolgersi di un'autentica democrazia interni a un partito cessa di essere un punto di riferimento efficace questo
E interessantissimo tu parlavi di ISFOL finché Inge
Ma per Moro non era un vi surfing era una esigenza in che la storia richiedeva diciamo questa trasformazione dei partiti
E quindi l'elemento della moralità culetto costitutivo addirittura anche per garantire la moralità la democrazia interna dei partiti
Vedete come il tema dell'ispezione che sta resti sia tutt'altro che astratto il Moro ma entri molto concretamente nella indicazione di come
Di partito deve essere in questo contesto lui parla anche delle grandi responsabilità della classe politica che deve essere capace soprattutto nel caso del suo partito di diventare opposizione a se stessa
Per limitare la nuovo umanità c'è bisogno di un fatto morale di una tensione ideale e ed è dunque evidentemente tutta una una concezione che emerge anche dopo la la stagione del del sessantotto e e dei movimenti a cui lui ha dato grande importanza e grande interesse
Ancora
Il Moro degli anni settanta è un moro che ovviamente si trova a dover affrontare la le questioni nuove là il problema del divorzio la realtà dell'Italia che il risultato del referendum sul divorzio delle fa emergere quel cinquantanove e passa per cento di voti per il divorzio che vengono assunti un po'drastica mente in quel momento come il segno la prova della Ski stilizzazione della secolarizzazione dell'Italia
Oggi sappiamo che le cose in realtà erano più complesse di come vennero interpretata in quel momento ma lo richiamo perché a questo punto potremmo immaginarsi un Moro che in qualche modo prende le distanze dal tema dell'ispirazione cristiana e non è così
Ne lei nei suoi interventi al Fazio nazionale e al e altre occasioni riconosce la piena vittoria laica della battaglia sul divorzio usa questa espressione ma al tempo stesso rilancia la fedeltà a all'ispirazione
Cristiana del suo partito che precisando precisando che non coincide ovviamente con il vantaggio elettorale che il legame con la Chiesa comporta pur riconoscendo questo dato di fatto attualmente non risponde soltanto a un'esigenza di fedeltà morale della democrazia cristiana al proprio lì approvi densità ma ispirazione cristiana è fondamentale
Come esigenza del paese per ispirare una politica che risponde alle esigenze della società italiana quindi questo è molto interessante perché ripeto dopo il settantaquattro una posizione di questo gene era tutt'altro che scontata
In questo modo che cosa fa mormorò rifiuta la trasformazione della democrazia che stanno in un partito conservatore in un partito pragmatico
In un partito cioè che appunto venendo meno questa ispirazione avrebbe potuto assumere quella posizione
Diciamo di partito conservatore che in una logica destra sinistra ebbe potuto occupare una posizione facile diciamo questa schematizzazione identificandosi con il politeista non è questo il disegno di Moro
Ma non perché Moro pensasse alla DC
Come un partito di centro secondo me sarebbe molto banale da dire questo in realtà Moro pensava una DC come partito di ispirazione cristiana in cui la sua la la qualificazione questo partito non è tanto quelli equidistanza fra i due partiti la DC poi non estate la DC di Moro non è stata equidistante in senso astratto
Fra destra e sinistra ma è stato piuttosto un partito che traeva da questa ispirazione la sua originalità il suo ruolo la sua funzione e via dicendo
Vado verso alcune considerazioni conclusive ma vorrei prima ricordare un una vicenda minore che però secondo me è piuttosto interessante
Quella che viene espressa
Dalla dal discorso che lui pronuncia alla Camera dei deputati nel mio centosettantasette in occasione del del caso Lockheed cioè di quella messa diciamo in stato di accusa di alcuni parlamentari tra cui Luigi cui Tanassi ed altri
Per una questione di tangenti di corruzione per quanto riguarda la fornitura di aerei americani
Lockheed appunto
E Istat che azione
Moro contro un discorso molto duro molto duro che è passato alla storia come il discorso del non ci faremo processare sulle piazze ed è stato interpretato dei suoi avversari ma non solo per la verità come una sorta di chiamata a fare quadrato
Del leader più importante dello piazze Graziani indifesa del partito ecco se si va analizzato il discorso e qui è uno di quei casi che dicevo prima in cui le molteplici redazioni di questo discorso ci aiutano anche a capire
Noi comprendiamo che come sempre ovviamente la cosa è molto più complessa come quando si tratta di Moro e dunque non si tratta di quella che nel linguaggio politico del tempo veniva chiamata l'arroganza del potere non è stata l'espressione di questa arroganza del potere in realtà quel discorso in un discorso che permettetemi una piccola forzatura prendeva coscienza della presenza di elementi nuovi nella politica italiana che oggi non è forse definiremo usando delle parole che allora non si usavano antipolitica populismo o cose di questo genere diciamo
Anzitutto quel discorso è un grande atto di fiducia nel Parlamento
Questo secondo me va sottolineato
Perché come tutti i suoi discorsi cioè Moro ha una grandissima fiducia del Parlamento davvero è per lui come dire un'istituzione che a un ruolo e un primato che vede deve essere assolutamente difesa
Desumo questa penosa del Parlamento dal fatto che lui con estrema pazienza prendi in esame tutte le posizioni espresse su quella quel documento in sede parlamentare che non è poco
Prendendo in considerazione anche alcune posizioni che francamente potevano forse anche essere come dietro lasciata e diciamo ma Moro non tralascia nulla anche l'avversario meno come dire rilevante entra del suo orizzonte e ognuno cerca di dare come di riconoscimento
Direi di quella quota di verità che appunto di cui Moro crede che ognuno appunto sia in qualche modo portatore e che in sede politica deve essere raccolta anche se una quota minima per arrivare a una sintesi che sia valida e efficace dopo aver appunto lungamente ascoltato come sì come si diceva prima
Grande atto di fiducia in Parlamento e anche però una esortazione ai deputati di essere all'altezza della loro funzione in quel caso la loro funzione all'epoca in realtà il Parlamento veniva investito di una funzione giudicante in quei casi perché doveva comunque rinegoziazione l'esistenza o meno di elementi che poi permettersi lo rinviamo il successo del rinvio a giudizio e mi dice e quindi Moro insiste su questo c'è attenzione questa non è un dibattito politico voi deputati colleghi siamo tutti a dover dare un giudizio che si un giudizio puramente attinente ai fatti e quindi rispettoso dei diritti degli accusati perché dobbiamo verificare se esistano elementi quindi Moro dice è una funzione impropria questa che viene auspicando un alto modalità di procedimento ma comunque le cose erano così e quindi non si poteva fare a meno di pronunciarsi in questo modo
E qui naturalmente Moro quello che teme è invece il il processo politico
Perché giustamente coglie che dietro quel dibattito c'è un processo politico
E scriveva
Diede affermava in questo discorso che bisognava fare molta attenzione allo stato d'animo dell'opinione pubblica
Persino al sospetto nei confronti del mondo politico alla richiesta di moralità pubblica
Che emerge dalla dalla convenzione che del torbido vi sia vada scoperto rimosso quindi come dire Moro molto chiaro che c'è dall'altra parte nell'opinione pubblica questo modo di di ragionare e e questo sospetto nei confronti della classe politica e Moro dice
Noi come classe politica dovrà fare molta attenzione cioè ascoltare queste voci
Ma questa situazione non deve indurre a comportamenti ingiusti e violazione dei diritti come quando si offre un colpevole quale che sia a un Paese inquisito impaziente
E aggiunge dobbiamo riconoscere che oggi il tessuto sociale è largamente sbagliato e che le istituzioni sono sovente impotenti incapace quindi di guidare con autorità e forza come necessario questo Paese inquisito
C'è la realtà del Paese che esige prima aveva scritto che attende ma quella forza che esige la nostra coraggiosa iniziativa ad evitare che siano resi vani gli sforzi coraggiosi di assumersi le domande per vede un'Italia libera moderna e civile quindi questa come dire riflessione di Moro fotografa questo Paese appunto inquieto impaziente in quel tessuto sociale largamente sbagliato e e rispetto al quale però rivendica la responsabilità della classe dirigente la casa è gente si deve assumere la propria responsabilità
Perché compiere comunque una una scelta facile di condanna degli accusati sarebbe un atto opportunistico che non paga
Offrire se vittime sacrificali un atto di debolezza oltre come violazione principi eccetera eccetera queste sono cose che poi Moro non dirà nel discorso in aula ma scrive appunto in una delle sue penultime stesure e infine e anche questo non lo dirà lo dirà in altre parole
Chiarisce che noi dobbiamo sentire l'opinione pubblica ma non seguirla passivamente ma non rinunziare alla nostra funzione di orientamento e di guida
E queste sono parole forti diciamo di un di un uomo politico che evidentemente concepisce il suo ruolo come appunto una responsabilità come espressione pensa abilità più ampia di essere classe dirigente e qui se volete ci sarebbe tutta fai tutto il discorso sul Moro pedagogo cioè di un un moro che sentiva la sua funzione politica non solo nelle scelte
Politiche ma come una più complessiva pedagogia che la classe politica deve esercitare nei confronti della classe dirigente e qui naturalmente misuriamo tutta la distanza
Che ci separa dalla sua figura
A questa in in questa chiave io credo che i campi comprendiamo meglio anche la sua difesa della democrazia cristiana
La quale appunto non va interpretata come un di una difesa
è un fare quadrato in difesa di un partito o di un gruppo di persone o del potere di questo partito di queste persone ma piuttosto lui afferma
Ciò che conta è difendere i valori che hanno ispirato questa politica i quali hanno caratterizzato un trentennio di storie che è stato pur con degli errori dei quali siamo tutti insieme responsabili
Moro non difende non copre non nasconde le responsabilità le colpe ma tuttavia in questi valori e quindi partito che si è ispirato cristianamente nella sua visione questo partito
è stato un partito che ha fatto nasce anche a far questo ventennio distoglie scusate
Che hanno fatto emerge un'epoca nuova qualificata da un evidente progresso nella libertà e da grandi conquiste civili
Ecco dunque una difesa che essendo la difesa su dei valori Peres prende le distanze da possibili interpretazioni che poi in realtà può ovviamente sono state date di una mera difesa del del potere democrazia cristiana o comunque della classe dirigente e invece una rivendicazione del trentennio che è stato alle spalle che ha avuto molti protagonisti e che ha permesso dal suo punto di vista appunto un progresso
Nella libertà del Paese ecco io credo che queste parole Silvano in qualche modo molto significativi anche se soprattutto se le confrontiamo col processo popolare chiamiamolo così che un anno dopo Moro avrebbe subito da parte delle Brigate Rosse
I quali gli imputavano il malgoverno dei trent'anni naturalmente Moro non sapeva quello che gli sarebbe successo ma in qualche modo questo discorso e già una risposta in che anticipa appunto quelle accuse che in realtà nascevano
Come dire da una visione ideologica e che quindi non ammettevano le sue risposte e le sue il suo bilancio storico grazie
Grazie ad Agostino Giovagnoli per questo suo intervento ed ora la parola va a Ugo De Siervo
Sul tema Moro e lo Stato
Grazie molto questa occasione molto prezioso per quello che ho sentito innanzi tutto il potere quel pochino che potrò dire
Ora la di appartenente alla citazione di Moro che si è riportato sul retro del tutto sconticino col programma
è una citazione illuminante
Di un passaggio fondamentale della concezione dello Stato dello stesso Moro
Una concezione che si viene formando
Immediatamente dopo la seconda guerra mondiale e poi in parte condendo la turbinoso svolgersi della nostra storia recente
Questa citazione che è tratta da un editoriale del marzo quarantasette di Studio Uno
è molto importante innanzitutto per il riconoscimento cito del valore che ha in sé stesso lo Stato
Intanto di più perché l'allora giovanissimo costituente democristiano aveva appena compiuto trent'anni
I
E anche primario esponente dell'organizzazione intellettuale di Azione cattolica
E diciamo il riconoscimento da parte di questo di Moro
Attiene con un discorso che si riferisce
Alla constatazione cito in tutti i Paesi cattolici operando indirettamente o direttamente in sede politica
Contribuiscono al rinnovamento delle strutture statali e più genericamente a risorgere dell'autorità e allo svolgersi dell'azione efficace dello stato e questo ha detto tale
Autorevole l'ufficiale rappresentante democratico cristiano e cattolico e rispetto alla storia moderna del cattolicesimo politico italiano può ripartire
Insomma muoversi Suma logica totalmente diversa tra l'altro Omorose riferisce a uno Stato che Luís auspica e definisce come forte e serio
E due aggettivi anche questi impegnativi significativi
Evidentemente le durissime lezioni della storia avevano reso chiaro ai cattolici e non solo ai cattolici
Che non era più possibile cercare di rifugiarsi in una mitica società civile capace di operare facendo a meno delle istituzioni pubbliche e senza che ci si dovesse impegnare nel loro funzionamento
Nel contesto assolutamente tragico della fine della seconda guerra mondiale si prendeva atto delle aberrazioni dei regimi totalitari di destra e di sinistra ma anche delle precedenti gravi responsabilità
Dei deboli Stati liberali e della modesta politica che si era sviluppata in questi ultimi Stati in risposta all'emergere della seria questione sociale
In altri termini
La negazione dei più elementari diritti
Dei singoli intere popolazioni nonché le immense distruzioni belliche fanno prendere rapidamente consapevolezza di un dovere assoluto superare ritrosie precedenti e timori all'impegno ad impegnarsi nelle istituzioni pubbliche
Punto di riferimento non poteva indica essere in quel contesto storico che il costituzionalismo liberaldemocratico che si era faticosamente sviluppato in Europa occidentale negli anni venti e trenta del Novecento
Innanzitutto appeal limiti dei classici Stati liberali ad affrontare le questioni sociali e le trasformazioni conserve
E poi dall'altra dinanzi al alla necessità di dare spazio alla ineludibile partecipazione
Delle grandi masse popolari processi decisionali
Si ricercano quindi nuove istituzioni che siano garanti dei classici diritti di libertà ma anche di dei nuovi diritti sociali con forme di governo razionalizzate stabilizzate
Nelle quali sì attraverso le quali si possano riconoscere e dare spazio a nuovi soggetti collettivi e a forte istituzione autonoma
E tutto ciò assicurando alle disposizioni costituzionali in modo più o meno coerente orga ed organico un vero e proprio primato giuridico
Sulla stessa legislazione ordinaria
Ma cioè ma badate già due anni prima a Moro aveva già scritto su una rivista Varese
Che occorreva ricostruire lo Stato
Ma la preoccupazione che allora era stata manifestata era riferita la necessità di arginare il vistoso disfacimento istituzionale ora invece ci si riferisce
Cito al valore che ha in sé stesso lo Stato per la straordinaria efficacia del vincolo di solidarietà che inizi sorpreso ristabilisce
Per le condizioni favorevoli che esso determina lo sviluppo di tutti i valori umani
Anzi aggiungeva Moro il vincolo sociali in cui lo Stato si risolve e che costituisce la sua ragione d'essere e o può essere cosa talmente importante
Talmente decisiva per l'uomo
Che i tipici mezzi della giustizia forte quelli storicamente più efficaci devono essere adoperati con ogni impegno perché sorga
Con l'immancabile aiuto di uno Stato forte e serio una società sana e operosa
Quindi emerge con assoluta chiarezza superamento di ogni dubbio sull'accettazione della sfida misurarsi
Sui problemi e poste da moderno costituzionalismo sfida che ancora aveva soggetti perplessi nel complicato mondo
Ecclesiale e cattolico
Non a caso in occasione della successiva scomparsa nel cinquantanove
Luigi Sturzo Moro che pur non mente che negli ultimi anni vi sono state alcuni dissensi pure qualche eccessiva polemica di Sturzo De riguardi della classe politica
Esalterà in quell'occasione in particolare il laico impegno d'di Sturzo
Nello stato il riconoscimento del valore dello stato in permanente garanzia della vita democratica del nel suo significato più incessante ricerca di confronto di libertà
No inglese dopo
Del valore dello stato del quell'editoriale sostruzione sul valore dello Stato l'ho preso un partito sempre su studi uguale viene purtroppo Moro pubblicato un altro editoriale
I cui aggiunge che l'impegno costituente per la riedificazione dello Stato esige pure un impegno sostanziale a sostegno della democrazia per consolidarla e farle entrare prima
Che nelle leggi nel costume come una consuetudine di ordine di rispetto e di solidarietà
Tanto più
In quanto non si può certo perché Moro sostiene che non si può certo limitarsi non ci si può certo limitare a riedificare l'istituzione pubbliche e politiche prescindendo dai problemi sociali che queste devono affrontare necessariamente
Che non posso nell'utero
Scrive ancora Moro troppo spesso limitiamo le nostre cure la nostra fiducia soltanto alle fredde rigide linee di una democrazia puramente politica
Senza che diventi sociale la democrazia non può essere neppure umana finalizzata all'uomo cioè con tutte le sue risorse e le sue esigenze
Se essa resta strettamente politica angusta mentre politica
Questo raccordo con l'uomo che per il cristiano ragione essenziale di accettazione diventa estremamente difficile e ove pure risultasse stabilito si villette Siegel rivelerebbe effimero e poco così
L'ora questa linea sulle istituzioni sullo stato su con l'istituzione caratterizzata si traduce nel lavoro per la costituente in disposizioni costituzionali
Chi sono conseguite con tutte le fatiche del caso perché le norme costituzionali forse avverte
Come i tedeschi sono state conseguite con grandi sforzi e con grandissimi dibattiti i casi tramite anche un intenso impegno personale dello stesso Moro insieme agli altri costituenti
Moro pur assai giovane che vuole
Notorio ormai si afferma come uno dei più importanti costituenti
Essendo presente nella collezione del settantacinque in tutti i suoi organi interni e successivamente nell'assemblea plenaria
In particolare
Nel dibattito generale sul progetto di Costituzione quindi all'inizio del quarantasette egli è l'oratore ufficiale del gruppo democratico cristiano sui principi costituzionali fondamentali e qui si impegna in modo assai deciso
Per caratterizzare in senso sociale la Nuova Democrazia riuscendo tra l'altro a far porre all'inizio della Costituzione gli attuali tre primi articoli e Daloui non a caso definiti tra i pilastri della Costituzione in quell'occasione definì così
Norme che in sede di coordinamento del progetto di Costituzione erano stati collocati supposizioni dei mezzi in qualche misura indebolendo né quindi il significato fondante reciprocamente fonda
Anzi proprio in quell'occasione dinanzi alla critica tra l'altro li rappresentata da un personaggio come Piero Calamandrei e quindi il confronto non è raro il confronto tra solo giochini e
Dinanzi la critica che occorresse depurare quella che veniva definita come la vera e propria costituzione da principi e norme di di solo di indirizzo Moro risponde con assai con grande nettezza
Che occorre passare dallo Stato liberale il diritto che è un valore a quello che non individua soltanto analitiche regole del gioco
Ma anche senza ali principi e valori comuni di libertà e di giustizia che indirizzano il vincolo hanno le stesse istituzioni verso quello che Moro chiamava un effettivo progresso sociale
La ricerca di una costituzione di questo tipo
Non deve però indurre in inganno quasi che si sia occupato solo di principi di valori pur importantissima
Del marito che Moro si impegna in realtà sono i più diversi settori ivi compresi quelli relativi al rinnovamento del sistema democratico
Essendo presente in molteplici organi della Commissione dei settantacinque dell'assemblea plenaria era tra l'altro anche qui per insegnare la velocità dello sviluppo del riconoscimento verso di lui era diventato nel quarantasette
Vicepresidente del gruppo democratico questa ma la Costituente
Che non è poco per un un giovane tardi lì è arrivato da poco
La poi mi sembra significativo che nel quarantasette proposto udimmo che Moro guidata molto energicamente in queste inganni
Ospiti alcuni dei più significativi saggi di Costantino Mortati pochissimo istituzionali stabili
Uno dei più illustri costituenti perché relativamente a nodi essenziali del dibattito sull'assetto costituzionale dello Stato come il Parlamento l'ordinamento regionale
E poi vi è anche un altro saggio di Tosato sulla rigidità costituzionale cioè i grandi nodi istituzionali della Costituzione sul piano organizzativo
Si comprende allora che approvata a larghissima maggioranza la nuova costituzione Moro si dichiari
Con un bel linguaggio devo dire molto efficace
Si dichiari felice per la larghissime intesa conseguita su questa dove la chiama così questa Costituzione rigidamente democratica eternità mente sociale accetta questo uso della lingua
Su un po'barocco forse l'erba molto efficace devo
Costituzione che era riuscita a fondere in modo armonioso a parere di Moro le istanze di libertà civili e politiche quelle relative alla giustizia sociale
Subito dopo però in quello stesso articolo Moro nota che tutte le leggi sono affidate per la loro attuazione alle forze sociali e alla coscienza morale dei popoli sì che un orientamento di solidarietà e serietà
Che sia dato una volta in una fortunata congiuntura storica ad essere conservato e rafforzato dalla vigilanza delle forze sociali che l'hanno espresso da sei e dalla permanente validità della coscienza morale della società tu
Da ciò quindi anche un nuovo impegno in particolare per coloro che più avevano operato per conseguire questo risulta e con sì ma che in con grande coerenza nel mille novecentocinquantuno lo si svolgevano quello che poi è diventato un famoso incontro dei giuristi cattolici su funzioni e ordinamento dello Stato moderno
Che si svolse in un clima teso perché insomma relatore principale era Dossetti da una parte ma certamente tra i giuristi cattolici
Preceduti da Carnelutti insomma non è che ti tutti fossero perfettamente d'accordo sul contenuto dalla Costituzione anzi pieno anche dei otto ore terza Ri
Ecco in questo convegno
Moro si impegna di persona in una posizione in un'apposita relazione sulle funzioni sociali dello Stato cioè la novità una grande novità della Costituzione repubblicana cercando di spiegare a tradizionale operatori giuridici perplessi davanti alle tante novità rispetto alla loro tradizionale cultura giuridica
Tutte le molteplici conseguenze della nuova Costituzione
Essendosi passati come lui ha scritto da uno Stato formali ed esangue A uno con accento sociale con ricco contenuto umano con molteplici preoccupazione dei problemi è che qui la lingua è molto suggestiva e mi sembra interessante
Interessante notare anche
Come in quel convegno la famosa relazione generale di Setti famosissima mette in evidenza poi in fondo le insufficienze le inadeguatezze della trasformate le trasformazioni statuali conseguiti dalla Costituente
Mentre Moro invece sostiene pur Dossetti hanno seppure un po'atipico
Sostiene la profondità delle innovazioni introdotte rispetto alla precedente tradizione
Pur consapevole della necessità della loro futura attuazione attraverso attente e non facili legislazioni dello Stato moderno
Ecco che quindi l'impegno nella DC negli anni successivi
Mentre le sue responsabilità nel partito si accrescono con grande rapidità
Capogruppo alla Camera nel cinquantatré il segretario nazionale cinquantanove
Presidente del Consiglio dei ministri nel sessantatré Prato un inciso ma questi giornalisti che Corchiano coltivata di scriverlo fino al sessanta come un modesto notabile meridionale
Cioè ma veramente forse anche gli attuali forse dovrebbero rapportarsi a questi giudizi e forse fare qualche esame completo sulla contemporaneità ma insomma scusate
Dunque Moro che Franco questa la carriera si caratterizza ben vedere proprio in riferimento alle funzioni e che gli attribuisce allo Stato lo Stato democratico e alle necessarie trasformazioni
Che sono richieste non può sfuggire che nella prima legislatura propone la prima legislatura malgrado l'ultima molto pesante sul piano politico e perfino all'emergere nella DC
E forse anche del PC ma insomma questa ne parleremo un'altra volta e alcune opinioni fortemente svalutati ve della Costituzione repubblicana
Si riesce se pur con grande fatica a tradurre in pratica la decisiva disciplina attuativa sulla della giustizia costituzionale
E la prima legislatura repubblicana è passata una legge costituzionale
La legge
Fondamentale sul funzionamento dalla Corte costituzionale che sono entrambe del cinquantatré
Diciamo alcune piccole riforme attuative pazza piccole importanti e passa anche la brutta legge Scelba sull'ordinamento regionale ma pur sempre era un tentativo di dare in parte attuazione al disegno costituzionale
Moro non sembra ridurre il valore dell'impegno per il buon funzionamento dello Stato
Né tanto meno soprattutto mano mano che assume responsabilità Maggioni
I nemmeno all'impegno le cito a una completa costruzione dello Stato fondato sulla Costituzione
Democratiche e repubblicane queste tratto da uno dei suoi ne ha fatti tanti uno dei suoi grandi interventi del cinquantanove in preparazione del Congresso di Firenze quindi lo impone al centro del congresso del cinquantanove
L'attuazione costituzionale dell'assetto statuale
Peraltro questo va detto per capire anche molti dei fenomeni che abbiamo sentito
Lunghissimo congelamento costituzionale contribuirà al rafforzamento delle vecchie istituzioni e al pericoloso conservatorismo nelle diverse classi dirigenti questo lo vedremo quando poi andremo all'alta burocrazia
Qualora difficilissima attuazione concretizzazione del disegno
In particolare proprio nella preparazione del Congresso di Firenze che Moro pone come obiettivo centrale del suo programma la ripresa sistematica del modello statale configurato in Costituzione
Tant'è vero che in uno dei documenti fondamentali si parla di realizzazione di ampie forme di pluralismo territoriale sociale la piena attuazione
Dello Stato democratico rispondenza di tutte le razze alla legislazione alla costituzione
Al attuazione delle relative delle garanzie costituzionale prestigio ed efficacia degli organi rappresentativi indipendenza
Della magistratura orientamento democratico della pubblica amministrazione libertà di stampa sempre più libero il secondo dibattito politico e culturale
Democrazia diretta di però gioco dei partiti
Partecipazione delle masse popolari alla vita democratica anche un linguaggio e dire molto avverto molto
Inusuale forse ecco citazione analoghe
Accompagnate quasi sempre dall'auspicio che ne sorgono stato a forte sempre più potrebbero essere regole non
Ripeto ma si potrebbe obiettare seriamente
Che dopo non sempre sono registrate coerente insoddisfacenti traduzione in pratica
Che è un'obiezione semplice ma credo ricca
La risposta a mio parere è duplice e su due versanti in primo luogo occorrerebbe essere davvero conoscenti che vi è sempre una profondissima diversità tra la rappresentazione dei programmi riformisti possibili e la loro effettiva concretizzazione una cosa banalissima ma
Per cento io quando ho dato un'occhiata Holley ho riletto dopo tanti anni le norme ed eterogeneo accordo politico programmatico per il governo di centrosinistra del sessantatré
Qualcuno l'ha già ricordato ho detto Abba è ovvio che non vincola fannulloni un contratto è quotata anche qui poi ciascuno fa e tutti riferì un contratto di centocinquanta pagine
Equivale a dire nessun meno nessun impegno se non quello lasciamo
E ciò tanto più di istituzioni in profondissima trasformazione economico sociale con quattro internazionale anch'esso molto in movimento
E di più nel caso italiano hanno pesato sia la significativa qualità di molta innovazione
La Corte costituzionale non è stata capita neanche dei giuristi di sinistra nella prima legislatura tanto per essere chiari scusate per io parlo di un tema che magari è un po'più praticato negli ultimi anni ma potremmo ripeterla sessantottino regionalismo
Ancora adesso è visto nei modi più feroce
In secondo luogo
Occorre a dire una visione realistica di cosa sono le diverse istituzioni dal punto di vista normativo e delle prassi utilizzata
Dal tipo di burocrazia che le gestiscono per gli interessi che amministrano e dagli interessi che più direttamente sono coinvolti dei vari apparati pubblici
E lo stesso Moro che in una bella intervista di Scalfari del sessantacinque quindi allora Scalfari che era giornalista molto più vivace è più credibile da quello che si è adesso dato una bella intervista Moro
E c'è un ci sono alcune dei poteri di grandissimo interesse in una di queste Moro svolta e dice non bisogna parlare genericamente di potere dello Stato che tutto potrebbe fare
Ma cogliere l'altra faccia del potere dello Stato quel complesso di organismi di gruppi di persone nei quali concretamente si incarna il si articola
Il potere come comando e condizionato dal potere come concreta istituzione
E dagli uomini che la esprimono che insieme veramente una bella descrizione e potrebbe essere un'apertura per uno studio serio dei problemi
Dell'alta burocrazia degli apparati dello Stato in questa stessa intervista Moro
E aggiunge finché
Che è difficile far sintesi in un sistema pluralista di tipo democratico e ciò tanto più quando ove manchi una solida tradizione un profondo senso civico
Emerge anche qui convincimento molto diffuso forte di Moro da Tradate Moro era quello che alla costituente ha insistito una decina di volta per fare un'istruzione ai giovani Scolari sui valori costituzionali però idea che i soggetti sociali debbano arricchire cambiare la loro cultura qui si riferisce non agli studenti forse
Alle forze sociali tout-court
Ieri
E bisogna aggiornare alla costituzione anche la cultura dominante nei partiti politici nelle gruppi di pressione nei sindacati proseliti
E soprattutto dopo una rapidissima crescita economica e sociale
Nel Paese che ha contribuito a cambiare profondamente i valori condivisi e lo stesso ruolo dominante e anche dopo lo stesso ruolo dominante conquistato dei gruppi dirigenti dei partiti
Che conto che ha per tutto ciò richiederebbe un ripensamento profondo per un'adeguata etica sociale e poi un diffuso impegno educativo nella società
Ma quando poi Moro scrive queste cose spiega che cosa che il potere una cosa un po'più complicata da quello che si cioè è stata vigendo la faticosissima esperienza del primo centrosinistra in una legislatura tra governi
Fra grandissime resistenze politiche culturali perfino l'ambiente ecclesiale ma nocciolo
Ardui passaggi istituzionali
Pensiamo soltanto appunto Segni è stato ricordato prima la fine della presidenza se indichi passaggi precedenti ostruzionismi
Addirittura minacciose prese di posizione di organi ed apparati colpiti narrare di sciabole non sarà vero ma insomma qualcosa di analogo e ci deve essere stato e pressioni anche esplicite di Stati stranieri gravissime vicende a livello internazionale nei durante centosedici quella legislatura
Si va dall'omicidio di Kennedy e la guerra del Vietnam alla guerra in Medio Oriente cioè in un mondo
Così turbolento e con pressione contro pressioni
E senza neppure pensare che poi nel frattempo vi è una durissima dialettica interna alla DC Moro
All'opposto con alla Fidel Altis lettura va alla posizione della DC
Gli all'emergere di Point di tantissime tensioni giovanile queste me le ricordo perché allora ero giovane e qualche tensione ma è rimasta nell'orecchio
Disposto cartelli governo era uno degli studi dei primi degli slogan che si faceva nel corpo dei primi cortei chi erano faticosissimo da fare con noi tutti intimoriti dal disboscate per c'era Bosco ministro dalla va a tre tiraggi mi ricordo solo lo slogan una
D'altra parte
Il centro sinistra del centrosinistra contro ricostruzione eccessivo strumenti strumentali sul
Lo svuotamento dell'inesistenza della politica riformisti che ha leopoldo Elia per fare solo due nomine anche Giuliano Amato che sono personaggi
Come dire
Molto credibili hanno in parte rivalutato il primo centrosinistra
In quanto esso è riuscito al di là dei risultati immediati conseguiti alcuni li abbiamo sentiti poco prima a porre le premesse per gli ulteriori passi compiuti poi nel sessantotto settantuno avendo
Il primo centrosinistra oltre i risultati conseguiti colmato ritardi diffidenza che erano diffusissime tra le forze politiche
Soprattutto mi pare molto significativa ho finito
La successiva reazione in difesa del valore dello Stato democratico
Moro non rinunzia sto anzi
Non ha più responsabilità di governo si sente in minoranza nel partito sono è l'anno in cui in un discorso usa un'altra espressione che mi piace molto occorre aprire finalmente le finestre di questo castello nel quale ci siamo arroccati
Per far rientrare il vento della vita
Così insomma un linguaggio magari è un po'sopra le righe ma insomma molto molto vero è molto efficace
E cosa dice Moro sullo Stato democratico dice uno Stato democratico e oggi non solo il modo per di essere razionale dell'ordinamento sociale ma sempre più una necessità storica la democrazia nella ricchezza crescente del suo contenuto e non solo vera ma anche ineluttabile indisponibile
E mi sembrano parole anche questa molto chiare molto al mittente
Non è affatto vero che Moro no
Moro più volte si lamenta in discorsi ufficiali che non viene creduto dice ma io le cose le ho dette e non mi hanno creduto e adesso si meravigliano
Forse bisognerebbe che appunto che chi ascolta distrattamente faccia un bimbo di esame di coscienza coiffeur
Ecco forse
Forse però era troppo tardi
La società che era degradata stampa degradando la classe politica stava degradando il sequestro di papiro nel sessantanove nel settantotto forse era ancora più avanti grazie
Bene non possiamo non ringraziare Ugo De Siervo per questa relazione che in qualche modo conclude
Le relazioni del nostro convegno anche esse mancano le conclusioni che sono affidate al professor Antony
Grazie
Degli ebrei di conclusioni io devo fare ammenda
Di una mia dimenticanza istituzionale
Io mi faccio sempre dimenticanza istituzionale cioè di salutare di salutare dal ministro Finocchiaro l'onore l'onorevole Flavia Piccoli di riportare le scuse
Del Presidente del Consiglio nel sia potuto intervenire
Dalla ministra boss chi
No no no Minniti
Poi del presidente della Corte costituzionale del presidente del Consiglio di Stato avevamo ovviamente e del prefetto ovviamente avevamo invitato anche il sindaco di Roma c'era stato prescritto dal cerimoniale ma non sono arrivate scuse
Bene
Allora
Allora in questa densa giornate forse troppo densa giornata di analisi di riflessioni di proposte interpretative
Se è per la mia perse per le mie conclusioni Rossitto dovessi trovare un modello sintetico
Un paradigma al quale rifarsi per raffigurare il profilo unitario di Aldo Moro
Andrea cercarlo non tanto nei libri di storia e neanche in quelli di diritto mi devono scusare i miei colleghi storici e giuristi
Andrà a cercarlo in quel magnifico quadro intellettuale e spirituale del Novecento
Che il romanzo L'uomo senza qualità di Roberto Mussi
E non si proprio all'esordio della sua opera
Distingue con nettezza
Gli uomini delle certezze dagli uomini d'arme possibilità
Se a questi ultimi cioè agli uomini delle possibilità si dice che qualcosa una situazione un evento
E quello che e così come essi risponderanno cito da Mussi un certo ma potrebbe benissimo essere diverso
Quindi senso della possibilità si può definire come la capacità di pensare a tutto ciò che potrebbe essere
Senza mai ritenere ciò che sia più importante di ciò che non è ancora
In campo politico
L'uomo IMI delle possibilità non Monti e tra essi mongolo
Sono coloro che sanno misurare correttamente la realtà
Essendo anche consapevoli che spesso l'attualità e sola manifestazione
Il cause non immediatamente percepibili
Specie solo increspature del mare originata da correnti profonde
E Moro nella sua lunga morto comunque esperienza politica non è stato solo comunichi a
Lucidamente conduttore Marais che promuovevano al contrario che destabilizzano hanno
Il sistema costituzionale italiano che egli stesso aveva contribuito a creare ma è stato anche a mio avviso lo statista che per le sue capacità
Di assumere responsabilità quelle responsabilità che riassunse
Eppure esproprio sempre la possibilità di canalizzare tali Marie nel quadro ottavi corrente nel quadro dell'evoluzione democratica del Paese
Evoluzione democratica del Paese che noi potremmo tradurre nel linguaggio di Mussi in ciò che non è ancora
Quindi a mio avviso un uomo fu uomo delle possibilità insieme uomo tende la responsabilità non separando mai reprimenda la seconda
Del resto e ben approvato che dissente ebbe sempre presente il precetto affidato ai giovani intellettuali cattolici dalla Fuci del movimento colorato i cattolici da Giovanni Battista Montini
Sulla opportunità di consolidare la propria personalità con una unità di Lit
Tra virgolette la formula Montini Anna
Necessarie non uscì indenne intime convinzioni
Dalle azioni che si è chiamato a svolgere nel privato come nel pubblico
Ma sempre nella consapevolezza
E i propri limiti che questa obiezione Rosmini Haneke passava attraverso Capograssi ed arrivava a questi giovani
E questo precetto non fu l'abbiamo sentito anche da ultimo una breve relazione D'Agostino Giovagnoli non fu un elemento che è un elemento dico la fede cristiana accussì spione fino in fondo
Anche Moro nella sua attività
Mettere insieme
Coniugare idea delle possibilità che si aprivano per il partito soprattutto per il Paese con la personale attitudine a una coerente responsabilità non fu certo mai sancito basti ricordare che un discorso che è stato già citato stamattina basti ricordare che nell'assumere il sedici marzo mille novecentocinquantanove
La delicata carica di segretario nazionale della DC nuovo esprimeva con molta franchezza il suo stato d'animo cito Damo
Non accetto con gioia
Non posso accettare con gioia questa designazione
Io ho sempre tremato
Di fronte a qualsiasi compito di responsabilità chi sia stato affidato
Credo di non averli mai cerca
Credo però di non averli mai rifiutati quando le circostanze potevano indicarne il dovere
Siamo nel mille novecentocinquantanove è la DC con la sua segreteria si apprestava a inaugurare la stagione del centrosinistra osteggiata
Da dato ritratti direttamente forse per motivi tattici e paventata non solo dall'opinione pubblica benpensante ma anche da una quota abbiamo sentito stamattina delle gerarchie ecclesiastiche del Mondo Gatto
Allora Moro aveva appena lasciato il ministero della pubblica istruzione dopo aver presieduto come un piano interrato poco abbiamo sentito oggi
Subito dopo aver presieduto quello di Grazia e Giustizia
In quei ministeri recita raccontato guido bene ha mi ha toccato con mano direttamente le difficoltà che si opponevano e i necessari processi di riforma della scuola nella scuola e nella magistratura
Aggiornamenti pare peraltro previsti nella nella Costituzione
Difficoltà derivate dalle resistenze in amministrazione arretrata nel modus operandi e in parte ancora legate
E i precedenti principi precisi principi del precedente precedente regime fascista
Difficoltà derivate soprattutto però dal dualismo ostile che si era creato tra gli indirizzi dei partiti l'azione di governo
Questo che è che un panorama da tener presente che va tenuta i lavori di oggi
Va sempre tenuto presente che
Come ornare sia governato Mohan governato in pressoché tutto il periodo come un'ostilità Esterni dei partiti ne forte o meno forte gialle tangente
Tutto questo è un dato storico che emerso oggi in queste in queste nostre in questione
In quell'ora
In quella stagione della devo congelamento costituzionale di cui si è parlato
Che fare anni dopo vari anni dopo il Monaco Giuseppe Dossetti
Avrebbe ricordato come una stagione nella quale ci tutto Rossetti la Costituzione non era entrate nella prassi di governo ma neppure nella cultura e nella mentalità
Dossetti a di tutta la classe dirigente dei partiti e nemmeno dal mondo cattolico
Vecchie Dossetti
Esprimeva queste
La prospettiva nella quale muove affrontò direttamente o come regista politico
Le grandi svolte del nostro sistema appare ed è tutto politico
Ma rimane ancora dopo quello che abbiamo ascoltato oggi del tutto per cui tutto poetica ma del tutto per particolare per cui
E non otto
è stato ricordato anche il testo che lui con altri giovani studiosi professionisti pallonetto Saraceno Vanoni ed altri
Partecipò come potevo realmente tra il quarantatré e il quarantacinque quando come dice il Vangelo c'è vitale era divisa in due
Alla lunga redazione tocco di città
Di Camaldoli fu un'impresa culturale importante nella quale si accoglieva il pronunciamento di Pio dodicesimo sua democrazia come conquista irrinunciabile della civiltà moderna
Ma la prima preoccupazione che emerse in questi lavori
E fu un'altra può essere preminente fugare di Fini la ridefinizione del ruolo giuridico e del principio unitario da attribuire allo Stato democratico
E in effetti alla soluzione di tale questione fu dedicato il primo capitolo di quel codice
Alla cui stesura contribuì anche uno dei più acuti
Giuristi cattolici da un'epoca Giuseppe Capograssi
In quel capitolo si circoscrive Eva il compito dopo stata la garanzia dei diritti
Sì Endeavour individuabili comunitari
Mentre si rilanciano l'idea della preminente funzione sussidiaria e delle istituzioni e dei poteri pubblici nello svolgimento dei processi sociali ed economici
Fissati quindi quindi titolazione giuridica e sollecitate forme di controllo dell'autore dall'autorità pubblica da parte dei cittadini e dei partiti
Il primo capitolo si concludeva paventando il pericolo d'una nuova tirannia scritto così
Di quella tirannia che in una democrazia come si scrisse non è altro che la politica che sopraffatti sentirlo
Ora questo dal quarantatré e il quarantacinque il vero grande problema i coerenza su questo principio la politica che non saprà fra e quando non ci sta più in uno Stato liberale e ma sì attorno Stato costituzionale per una Costituzione sociale con un indirizzo sociale allora la politica
E intensamente tende a superare
Diritto
Nel dopoguerra dalla Costituente in poi si aprì non solo per modo ovviamente
Il problema del rapporto
Scusate il rapporto tra politica e diritto
Tra politica e istituzioni che badiamo ricordiamo nella stagione dei totalitarismi era stata al centro del dibattito giuridico e politico europeo
Compreso quello di Taviano sui principi delle nuove democrazie nettista
O senza
Basti ricordare la forte polemica tra che Seneca Smith che certo
Facciamola dovesse conosciuti ospite schede verso Rivista internazionale di filosofia del diritto sapeva essere aperta
Un dibattito non privo di effetti pratici che commutata in modalità riprendeva anche nel dibattito italiano del del nostro dopoguerra
Per la diversa considerazione
Che si fece su eccedente eccedente influenza dei partiti la nostra costituzione materiale sullo stato sulla società
Me l'ha chiesto se non sono Sturzo ma anche Marranini andante condannavano con nome di partitocrazia
Un rapporto che in tutte le situazioni critiche Moro dovette affrontare nella sua esperienza politica cioè appena svegliato Ugo De Siervo
Moro pavento fin dalle sue lezioni Baresi richiamate stamattina andrà
Da Andrea Bixio Iside quarantasei quarantasette sultanato che era pericoloso un abbandono non meditato della concezione dello Stato come esperienza naturale necessario
Anche se limitata
Abbandonato dallo Stato il singolo e veramente per
Dice
Per Mauro erano gli individui e le comunità ad essere i protagonisti d'un percorso storico e necessariamente etico per dare un'organizzazione giuridica dalla dalla società
Per costruire uno Stato servizio dei singoli delle collettività
Non sto amico Roberto per film riprendeva sembra la la frase di Moro
A chi se non istituzioni possono rimosse porgersi di città
E soprattutto di porre
La prospettiva di riuscire a realizzare per la democrazia i Taviani uno Stato forte serio
E costruito sui principi della liberaldemocrazia quindi sopra separazione tra società e istituzioni
Limitando la precarizzazione del partito sul ruolo neutrale neutrale mi sarebbe piaciuto che ci fosse stato Mattarella oggi è un termine che ricorre spesso nel Messico voi potete adesso
La funzione neutrale dell'istituzione e quindi il governo neutrale dico abbiamo sentito parlare nei giorni passati
Era fermo unica garanzia dell'autonomia dei cittadini e delle articolazioni sociali
Certo Moro considerava come irrinunciabile il ruolo dei partiti nella democrazia rappresentativi ma non accettò mai il Maggio modello del partito istituzione ereditato dal fascismo e vagheggiati anche dalla cultura di sinistra e anche nel modo nel modello organizzativo dei partiti del dalla sinistra
Ne ha deciso forse per quanto potente per quanto ottenne sugli impropriamente e con gesti ma con gesti concreti la sua struttura struttura Stati
Di fronte all'evolversi della società e attualità che li condannava come indifferenza verso la giustizia sociale
Si trattava per ogni dieci ma dire in tal modo gli stessi fondamenti del partito già definiti a suo tempo dal civetteria
Non vuole neanche tu un partito laico come la democrazia cristiana
Fosse attratto da forme ideologizzati dirottatori
Piuttosto interpellava la DC su cogenti coerenti ragioni morale
Quelle stesse ragioni che sono state ben evidenziate da ultimo da da da da Agostino ma anche stamattina sono emersa negli atti nella formazione di Moro e nella sua attività
Però
Non credo si possa dire onestamente spero De Paola sia d'accordo che per motivi storici o per limiti personali del Moro
E vi sia riuscito in quest'impresa
Nell'impresa del mantenne però sempre l'orgoglio di parlare attrici al nome di un partito non totalitari come autodefiniva radici
Nell'ultima fase del suo impegno e della sua giunta negli anni settanta muovono sfuggiti
Che il governo del Paese si trovava a fronteggiare una instabilità della rappresentanza
Che avviene una sostanziale ragione istituzionale ma anche ragioni economico sociali più profondi
All'epoca ancora poco male percepite le correnti
Di cui parlavo all'inizio del mio intervento
A partire dalle elezioni del giugno mille duecentosettantasei evidenziò in tutte le sedi punti la centralità della questione comunista cioè di quella conventio ad excludendum che manteneva fuori dall'area del governo impicci
E il ventotto febbraio credo che sia un discorso che richiamato convegni nel discorso del ventotto febbraio mille novecentosessanta settantotto che uno degli ultimo forse l'ultimo l'ultimo
Arrivò a chiarire ai troppi parlamentare della DC che nella situazione di emergenze la parole sue che vivevano come istituzione
Cito da muco questi degna di una maggioranza e di un'opposizione intangibili e interscambiabili in un Paese dalla passionalità intensa e dalle strutture fragili mi pare una cosa di grandissimo significa ecco il richiamo alla concezione sua do costato al modello Inverardi separazione tra società e la testa la motivazione per giungere a condividere quell'esperienza da cui perseguite della sua vita solidarietà nazionale che gli fu impedito di
Del resto
Solo pochi anni prima le poche miglia da qui dimestichezza con muro e novanta aveva già sostenuto senza mezzi termini
Che i partitini tale non erano più in grado cito da dalle poche vie di conciliare quelle funzioni di rappresentanza e di mediazioni tra il pluralismo sociale l'autorità statale che corrispondono alla nuova vocazione di fondo
E ancora Costantino Mortati convenga in modo alla Costituente
Constatare siamo
Alla fine già dalla fine degli anni sessanta tira da considerare conclusa la stagione europea non i Taviani in cui aveva dominato l'immagine dottrina dottrinario del Partenio uscita
Perché in Italia e non solo in Italia i partiti invece che tramite erano piuttosto di minuti un diaframma cito da morta tra il paese e la società
Mo'
Il giurista nuovo sapeva questi avvertiva
Ma in particolare percepiva che Quintilio assetto sociale era entrato in una fase di confusa ma rapida
Trasformazione rapida confuse trasformazione
Morto o studioso mo'senza dubbio
Era conoscenza capire
Percepiva gli avremmo gli allarmanti indizi che segnavia perché segnalavano la crisi della democrazia consensuale
Con il declino di quei voti si chiamava il centro statale nella determinazione delle politiche economiche interne ed europee
E con la trasformazione confusa
Ma rapida della Società italiana favorita da un sfaldarsi delle potenzialità coi Sile
Espresse nel dopoguerra in dal dopoguerra in poi da Welfare State
Si era avviata la contestazione del modello economico
Che iniziano che poi era anche un modello politico enfatizzava il ruolo e la distribuzione che enfatizzano il ruolo della domanda e dell'intervento pur
Una contestazione che partiva dal modello nei ritardi altri dai dai
Economista e mutevole interviene ma partiva anche dal dal PRG erano stati keynesiani primario nigeriani
Mordente arrivismo in fondo perso è stato maggio se non ci sono dei tempi non sono ovviamente degli appunti
è il modello nelle Nerone che abbiano privilegiato alla formazione del del surplus economico e la distribuzione conflittuale
Tra profitti e salari
In più nel dibattito internazionale
Sì denunciata eterogenesi dei fini prodotta dalle politiche economiche nazione
C'è si diceva dirà un un discorso corrente
Che la protezione diffuse universale da parte dello Stato
Contrariamente alle aspettative aveva sviluppato una corsa verso una botte l'autodeterminazione e la formazione degli interessi dei singoli o solo di alcune frazioni dalla società
Questa l'eterogeneo si era fatto per aiutare tutti e ciò ha prodotto al contrario l'affermazione di egoismi identitari
E questa era la letteratura di quella giuridica politologi e sociologi
Finiamola ebbe modo di interrogarsi anche questo si è ricordato a più riprese sul fenomeno internazionale
Che con il sessantotto portava soprattutto
Non ci sono problemi di ordine pubblico
Ma capovolgimento dei vecchi gerarchi e diffuse nella società
Da quelle familiare quelle sociale a quell'età uniti a quelle comunità
E che induceva acque davvero presunta audio termini autodeterminazione
Dei dei singoli fuori dai condizionamenti necessari che erano sempre stati venduti riceverete un dito necessari nelle relazioni sociali
E che sono alla base una convivenza che voi esserci
Ma non ebbe il mondo di rendere efficace riportare sull'arena politica
Quel patrimonio di conoscenze di percezione che gli apparteneva
E che i lavori di questo convegno hanno cercato diritti Anna
Gli fu brutalmente impedisce
E quell'uomo mite
Come siamo buttiamo Paolo sesto
Quell'uomo mite che si nutriva di fede
Lascio nuove generazioni successive
Politiche e culturali sociale
Di farsene responsabile grazie
Ebbene dopo queste significative conclusioni Tinicolo Antonietti possiamo chiudere il nostro convegno naturalmente ringrazio innanzitutto dei relatori coi tutti coloro che sono intervenuti buona serata