Le periferie urbane tra storia e futuro

Ecco cominciano
Prega da una parallela padrone di casa verrà una salutava grazie
Buon pomeriggio a tutti non voglio turbare questo clima festoso che vedo ha contagiato un po'tutti i presenti quindi questo credo che sia di buon auspicio
Per l'iniziativa di quest'oggi che la Camera di Commercio ospita devo dire che mi fa tre volte piacere
Ospitare questa iniziativa la prima perché un'iniziativa che riguarda Roberto Morassut dall'autore del libro che oggi verrà presentato le borgate nel dopoguerra perché mi è capitato in questi anni almeno una decina di volte di fare incontri pubblici con lui e l'argomento è sempre stato lo stesso
Roma i suoi problemi il suo futuro e le sue opportunità quindi sicuramente oggi
Parleremo di un libro di una persona che sicuramente ama la nostra città il secondo motivo è perché oggi qui sono ospiti
Due grandi sindaci di Roma Francesco Rutelli e Walter Veltroni
Che
Non solo hanno lasciato un ottimo ricordo per quanto riguarda la nostra città però ha rappresentato almeno per me ha rappresentato una fase importante della mia vita perché ho avuto la fortuna con ruoli diversi ad poter lavorare ripeto con ruoli diverso io rappresentante del mondo delle imprese sia con Francesco Rutelli con Walter Veltroni quindi sono in parte parte della mia vita il terzo motivo e perché mi fa sempre molto piacere quando qui
Nella Camera di Commercio vengono affrontati i temi che riguardano la nostra città devo dire che ultimamente Sempre più spesso questo accade quindi questo ovviamente da padrone di casa mi fa molto piacere
Oggi discutiamo o di un libro che parla delle borgate delle periferie in particolare il tema è tra storia e futuro permettetemi di dire alcune brevi cose per quanto riguarda il presente
Voi sapete che ci troviamo alla fine di una fase economica molto difficile
Per il Paese ma è stata particolarmente dura proprio per la nostra città è stato una crisi molto lunga e molto profonda se andiamo a vedere le ferite solo dal punto di vista economico che questa crisi ha causato su Roma
Meno sei per cento di PIL meno nove per cento di prodotto pro-capite
Ci sono stati interi settori penso qui al settore dell'edilizia che ha perso il quaranta per cento una diminuzione addirittura dei consumi alimentari eccetera
Ci dà un quadro dove la città anche dal punto di vista economico ha notevolmente sofferto per certi versi c'è una specie di parallelismo proprio relativamente al libro che parte invece raccontandoci una Roma dell'immediato dopoguerra anche lì era una faccia e molto una fase molto difficile dove il settore produttivo
Di Roma era stato messo in discussione dove la vita dei romani era particolarmente difficile
Nel libro si parla della periferia ma la domanda che io mi pongo ma in questi anni particolarmente duri di Roma come ha vissuto tra la la periferia la periferia romana come ha vissuto questi anni della crisi
Bene da questo dal mio punto di vista che il punto di vista della Camera di Commercio quindi di chi tiene soprattutto i valori economici ci dice che la periferia romana ha avuto una reazione molto originale
Ad esempio le statistiche ci dicono che in questo periodo dal due mila e sette al due mila sedici sono aumentati di centonovanta mila gli occupati così come sono aumentate di settanta mila le imprese grande paradosso nel momento in cui Roma
Entra in crisi economico aumentano le imprese che aumentano gli occupati ma dove sono nate queste imprese dove sono nate questo occupati sono nati sostanzialmente nella grande periferia romana
Sono nate le cosiddette in prese di necessità
Così come sono nati i famosi lavoretti
Quando dico imprese di necessità che cosa si intende
Questa nuova classe di imprenditori sono quelli che normalmente noi chiamiamo gli imprenditori debba dire queste figure sociali deboli sono stati giovani
Le donne gli immigrati e coloro che hanno perso il posto di lavoro sono stati loro i principali protagonisti
Di cui essa nascita o vocazione imprenditoriale e questo è accaduto sostanzialmente nelle zone di periferia e di estrema periferia
Che giudizio dobbiamo dare di questo un giudizio che ci soddisfa
In parte sì è un parte no che cos'è di positivo
Una parte importante dei cittadini romani avrebbero potuto di fronte ad una crisi così dura
Reagisce in modo diverso
Una parte importante invece si sono ritirati sulle maniche e si sono dati da fare hanno scelto forse per la prima volta l'attività imprenditoriale con coraggio
Questo è un fatto positivo
Così come probabilmente i con una crisi così dura il fatto che le nostre periferie anche dal punto di vista sociale abbiano sostanzialmente retto e uno degli affetti di questa attivismo
Da parte dei cittadini delle periferie ovviamente questo qui non ci soddisfa
Voi sapete che in questo momento si discute molto del fatto che Roma non ha un progetto Roma non riesce ad indicare una strada però da questo punto di vista invece i cittadini hanno dimostrato una maggiore capacità di reazione tutto questo è avvenuto sostanzialmente nella nella grande periferia romana tant'è vero la geografia delle imprese si va spostando dal centro verso se no del resto
Anche dal punto di vista sociale credo che la periferia romana abbia dato dei buoni segnali penso soprattutto a uno degli eventi più importanti della globalizzazione che è il tema dell'immigrazione
Nel libro di Roberto Morassut si racconta che Roman certo punto a un salto di cinquecento mila abitanti
Dall'immediato nell'immediato dopoguerra che uno dei perché diventa un centro di attrazione soprattutto del centro sud Italia io voglio ricordare che in questo momento ci sono venne a seicento mila
Se Ranieri immigrati nella nostra città e in fondo tutto questo
è avvenuto certo c'è sempre qualche episodio che emerge nello stato a dire nella cronaca però sostanzialmente la grande periferia attraversi lavoro e attraverso un altro grande strumento che è la scuola
Che è stato un altro grande soggetto di integrazione all'interno delle periferia ha dimostrato una sua vitalità
Se mettiamo questa capacità di tenute questa vitalità della periferia Coni quartieri invece cosiddetti centrali
Pensiamo al centro storico però guardiamo il centro storico il centro storico negli anni della crisi ha avuto un grave degrado
C'è stato una cattiva dovuta abbastanza libera devo dire anche anche altri quartieri che normalmente sono stati cosiddetti quartieri bene probabilmente a Nusco hanno vissuto la crisi con maggiore capacità di reazione questo è avvenuto anche in quartieri importanti
Diciamo come l'eurogol nelle zone nord quindi una certa identità del romano per il suo quartiere per la sua periferia la preservato da questa crisi
Concludo nel momento in cui noi dobbiamo pensare al futuro e grande riscatto dopo io ritengo che queste nostre periferie saranno in grado di indicare meglio e con maggiore forza un possibile auspicato futuro per la nostra città detto questo
Ripasso la parola
Alla Lucia Annunziata grazie
è cresciuta
Io intanto voglio ringraziare davvero Lorenzo Tagliavanti Tagliavanti perché sono stata qui non tante settimane fa per parlare di un'identica cosa eravamo qui con Giachetti con Gentiloni per lanciare diciamo un patto su Roma credo sia molto importante interessante che questo luogo diventi lo compone dove si si discuta di nuovo di Roma
E il libro di Roberto Morassut ve lo consiglio perché è veramente bello me mi ha dato un brivido mi ha riportato veramente a un momento della nostra storia che io non l'ho vissuta essendo napoletana quindi voglio dire non non l'avevo neanche nella memoria non sarò così arrogante da presentare fare io una sintesi del libro che mentre ci sono quindi due mila due dei grandi sindaci di Roma e lo dico seriamente apro una parentesi sarebbe o ora di cominciare anche a smetterla con questo luogo comune ad un certo punto che si continua a riproporre che Roma ci è una città ingovernabile
E che soprattutto le periferiche sono tutte di destra leggasi appunto questi libri
E che la sinistra anche scusate se faccio una cosa di partenza il CIP non può guidare Roma è una sciocchezza non abbiamo qui Twizy invece che hanno avuto entrambi il sessanta per cento a alloro secondo
Lasciare a versate siamo in campagna elettorale ma semmai euro al mese dava lei intende e abbiamo le nostre opinioni e le mie sono sempre abbastanza note
Abbiamo nel libro di Morassut secondo me è la prova provata che diciamo non è vero per l'appunto che le lei lei borgate romane sono sempre state
Luogo di disordine di revanscismo e tutto il resto quindi il libro faccio presentare da loro anche se vi dico che questa è una delle grandissime storie vedere l'integrazione di quel mezzo milione di persone come avvenne e molto invece interessante una cosa forse di questa invece vi voglio parlare io perché forse i due ex sindaci non lo faranno
C'è anche oggi un piccolo libretto che nella relazione sull'attività svolta dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di sicurezza dello stato di degrado delle città e delle loro periferie e finita questa relazione quattordici dicembre due mila e diciassette ed è un libretto molto interessante per dirci invece oggi qual è lo stato delle periferie io vi dico solo un
Vi dico soltanto un numero di tutto dei che racconta la trasformazione in verità delle nostre città la città di Roma e numero uno per tutta una serie di cose positive e negative sicuramente al centro di un grande trenta di trasformazione quale era quello a cui indicato da Lorenzo Tagliavanti
Comune di Roma comune comune ci sono due milioni ottocentosettanta tre mila abitanti
Roma lo residente diciamo nella grande Roma la città metropolitana come si chiama sono quattro milioni e trecentocinquantatré
Stacca nettamente Milano creando mille trecentocinquantuno abitanti nel centro e tre milioni e duecento diciotto
Nella grande Milano seguita subito da Napoli
Al centro oggi il riflessione c'è proprio questo cioè l'evoluzione del concetto stesso di periferia
L'aveva appunto prima anticipato Tagliavanti ma io vi leggo solo un pezzo scritto a proposito della commissione
La commissione si dice a pagina quarantuno si è interrogata anche sulla valenza attuale del termine stesso di periferia
In cui la cui definizione oggi non è più tra il centro e chi è fuori centro perché intanto centro esso stesso ormai attraversato da fenomeni degenerativi
Da una parte e dall'altra parte le periferie sono molto più parte come diceva taglia menti oggi di un'esistenza propria che si interconnette con altre periferie con altre situazioni che produce nella globalizzazione produce attività proprie produce un fuori centro che non è il centro e secondo me questa idea importante la periferia non sono quelli che stanno lì fuori la seconda cosa che vorrei dire qui magari poi se qualcuno dei due sindaci centrasse un attimo
Io sono rimasta molto sconvolta di Macerata ci sto facendo tutte le mie trasmissioni Issa facendo tutto l'Huffington post Macerata secondo me uno dei classici posti dove la sinistra
Un po'ha trovato sul proprio tavolo aperto il problema della propria identità a Macerata ci sono duecentottantaquattro immigrati
Ed è uno dei comuni indicati come tra i più virtuosi nell'integrazione
Eppure il percepito perché questo è problema la questione della sicurezza è una questioni di percepito di sentimento di valori di identità unico idea molto più complessa
è infinitamente più grande tanto grande che già nel due mila e quindici i partiti d'essai avevano avuto una enorme buon elettorale
Allora la periferia del mondo la periferia oggi Macerata periferia rispetto la periferia è tutto il luogo dove c'è il nuovo mondo il mondo dell'integrazione della nuova industria il mondo come dire
Che non ha secondo me voce in politica non ha rappresentazioni in politica
Ecco io vi lascio qui semplicemente con come dire con queste note
Di aggiornamento su che cos'è la questione delle periferie e che cosa significa oggi la questione di Roma non si può dire che Roma ingovernabile si può semplicemente dire che c'è una classe politica che non ascolta
Che non dice che non che non va a vedere e che non percepisce quali sono
I nuovi bisogni e la nuova situazione grazie io farei parlare subito
Il sindaco Rutelli
Grazie sono contento di essere qui con voi e sono molto contento oltre che con Walter con Lucia con Lorenzo Tagliavanti di essere qui con Roberto Morassut perché questo libro che ha fatto un libro importante
Ed è un libro da leggere non solo da parte degli addetti ai lavori chi Dinoi hanno il tempo letto certo i grandi libri su Roma
Roma ammodernare il sole era il i liberi che hanno segnato una chiave di lettura sullo sviluppo urbano che ha segnato nostra generazione saggi Cederna
I tanti studi che hanno accompagnato mi fermo corre citarne troppi a fare troppi torti
La nostra generazione bene quelle erano letture di massa
Letture di classe dirigente letture di persone politicamente formate avvertito
Oggi se tu scrivi un libro importante sulla nostra città
è molto difficile che abbia una lettura al di fuori dalla cerchia dalla cerchia accademica se un libro è universitario dei dei ristretti addetti ai lavori c'è un libro in materia urbanistica o in materia sociale
Invece questo tuffo nella Roma di settant'anni fa
Che fa Roberto Morassut è incredibilmente attuale e balletto oltre la cerchia degli addetti ai lavori perché perché quello che succede allora in qualche modo richiama come sta succedendo oggi a me adesso
Le destre dicevano che il modo di organizzare la politica da parte delle sinistre era di indottrinamento
Una chiave di lettura ideologica
Formare
Nei ceti popolari un convincimento
Attraverso degli slogan una semplificazione
Le sinistre
Avevano buon gioco nel dire che la posizione contraria espressa dalle destra diciamo i conservatori l'articolazione molto ampie molto impegnativa e nel libro di Roberto la si percorre attraverso tutte le venature
Giuste
Che il gioco delle forze conservatrici era di spaventare
Se torniamo a a una memoria incredibile che
Tra i presenti qualcuno forse ha per motivi generazionali qualcuno per studi pochissime in termini vividi visivi la manifestazione in cui un sacerdote dalla dalla Rachel lì tiene un comizio contro i comunisti e mezzo milione di romani Enzo Mazza di manzo velenosa di quattrocento mila siamo lì accorrono ascoltare l'invettiva anticomunista di un
Prete
E ci aiuta tornare dov'era ma ci aiuta anche c'è più rapidamente a capire dove siamo oggi secondo me
E dove dovremmo riflettere su possibilmente su dove andare
Passo indietro
Chi mi conosce sa che io nel tempo ho detto sempre che a mio avviso la migliore amministrazione a Roma nella storia ammirazione Breve ma non tanto è stata quella di Ernesto Nathan a partire almeno centosette
Domanda e presenti
Dunque Roma di allora importante lo diceva sui numeri adesso Lucia Annunziata voi sapete che all'atto della nascita del dell'Italia la la città più popolosa Napoli e poi Palermo
Le nove masse i numeri
Urbani
Così rappresentati Roma diventata capitale cresce e diventa l'età di Nathan una città di circa mezzo milione cinquecentocinquanta mila abitanti
Sapete quanti elettori
Ottiene Nathan per essere eletto Sindaco nelle elezioni che non erano elezione a suffragio universale ovviamente ma anzi con caratteri anche Vincenzo molto importante Mata ambiente eletto con meno di sedici mila voti
Poi viene eletto al consiglio comunale non c'era la la elezione ovviamente alla elezione diretta del sindaco la sua lista
Arrestati diciamo liberale chiamiamola così progressista
Raccoglie in questo mare di popolo crescente nascente questo tipo di rappresentanza
Arrivando i tempi della del saltiamo saltiamo la fase pre fascista quella fascista
Arriviamo al tempo che Morassut descrive
Roma vota nel referendum repubblica monarchia tra i presenti credo molti sappiano a Roma vince la monarchia
E che la Repubblica vince solo in alcuni quartieri popolari
Vince il Quarticciolo Tiburtino Ostiense
Prima Valle Magliana
Ero quartieri che all'epoca si definivano operai
A Roma prevale nettamente la monarchia
La società politica e la vita dei partiti L'anitra la sinistra ovviamente in particolare la vita del Consiglio comunale di Roma che con pazienza con certosina attenzione
Roberto analizza e racconta e la realtà di una città polarizzata in cui il compito delle due maggiori famiglie fuori e poi c'era componenti diciamo liberal radicale laico progressiste di altro io personalmente iniziò la mia esperienza politica vota votando questa terza componente votare io mi ricordo che la mia mio primo votando
Alla lista dei repubblicani dove c'erano i radicali dentro e che andare a festeggiare la vittoria più bella
Coalizione di sinistra elezioni regionali
Al settantacinque sotto Botteghe Oscure
Perché vinto ai
Una roba poter forse Gavazzi centrosinistra e ho votato per i candidati radicali nelle liste repubblicane in quella circostanza lei rappresentava l'estrema minoranza per capirsi per capire se esattamente come i predecessori che ho evocato sommariamente
Erano gente che suscitava la paura da una parte e gente che voleva in dottrinaria dall'altra le organizzazioni politiche che portavano una classe largamente analfabeta
Donne che avevano votato per la prima volta nella storia della Repubblica due anni prima
Donne non votano votano per la prima volta quarantasei proprio la referente
Che compito gigantesco di alfabetizzazione politica avevano i partiti di massa
Indottrinamento
Paura certamente
Certamente
Ma un compito titanico storico di formazione di educazione e di instradamento al rispetto verso le istituzioni dopo la dittatura fascista
Dopo la caduta al punto più basso del rispetto era tutto da ricostruire Togliatti che fa una compromesso
All'indomani della della fino al fascismo che stabilisce le regole di ingaggio per cui non si carcerano tutti fascisti
Porta quelle masse
Quella parte del Paese che rappresenta verso un approdo di responsabilità verso un approdo di una transizione complessa e una vera e propria fa petizione
Dov'è la cosa più straordinaria di questo libro che ci fa capire che oggi in cui diciamo momento storico nel quale scusate netto può essere rapido cioè debba essere sintetico quindi non non sarò scientificamente impeccabile ma oggi non ci troviamo nella situazione di totale liquidità
Dell'opinione
Di totale rifiuto della organizzazione e di totale povertà nella vicenda pubblica da parte dei partiti politici nel organizzare
Un pensiero
Non diciamo più un'ideologia ma diciamo non non c'è una ideologia di riferimento non c'è un pensiero politico riferimento non c'è una organizzazione di massa del ferimento
Quindi oggi perché così attuale Libre Morassut perché ci descrive la sfida titanica pazzesca che debbono affrontare
Ho citato un po'di numeri il numero più importante salone contenuto nel libro è il numero sociale tra virgolette di quanti erano gli abitanti a Roma uno virgola sette milioni
E di quanti erano i vari disponibili noni vani abitabili
La le abitazioni fra le casse
Quanti Bunny c'erano a Roma Walter che conosce bene
Più di me il né diciamo la lassismo teca del neorealismo italiano beh ci aiuta a districarci nelle immagini in cui noi vediamo i nostri grandi da tutto in alcuni dei film Fabrizi e tutte le storie di poveri ma belli romani che ovviamente non è che hanno un appartamento convivono Cuoa additano
Il numero divani disponibili è pari alla metà della popolazione iniziato una battaglia conduce la lotta per la casa oltre al trotto per la civiltà per l'umanità per la dignità per la possibilità di avere una camera per sé e non una coabitazione spinta protratta anche con gli episodi che in alcuni di quei film diventano capolavori della della maestria del del nostro racconto del racconto italiano dopoguerra
Il compito gigantesco ci aiuta
Vorrà non prendete per provocatorio il mio prego paragone tra una società non alfabetizzato proveniente da dittatura bisognosa di riconoscersi nelle istituzioni e di accettare le regole del gioco di un conflitto politico che fosse ordinato e non violento e non violento
Con la situazione attuale che all'azione attuale esazione assoluta libertà è una situazione di pienezza nell'accesso la comunicazione all'informazione
Ma tale e la situazione visura parti distrutta non solo distruttiva di tutela e distrutta della organizzazione di un pensiero di una visione politica condivisa collettivamente e della sua
Organizzazione
E oggi se io traggo un archetto conseguenza traggo da questo libro che la cosa più importante da fare oggi trovare chi si mette ad allevare una nuova classe dirigente
Che accompagni e anziché essere fatta da follower cioè da persone che di volta in volta seguono l'onda del momento l'onda immediata come ho scritto un libro l'ho fatto da poco ma che siano leader perché hanno un pensiero perché guidano
Ma guidano collettiva un po'un pensiero un percorso collettivo perché di fronte a sfide di questa grandezza solamente la condivisione può
Portare in una direzione accettabili una comunità complesse e qui viene il tema specifico del della città della periferia
Diciamo che nelle nostre amministrazioni quello che era molto chiaro che ogni trasformazione urbana molto interessante anche vedere insomma storie come nasce via Gregorio settimo
Tattico racconto di di come come si coltivano interessi di come le amministrazioni erano locale in Campidoglio erano espressione di interessi economici persona ACLI
Le deliberano firmate da specifici interessi fondiari specifiche prospettive di arricchimenti e la dipendenza dell'imprenditoria realizza Trichet da una variazione urbanistica era il realtà il suo dominio sull'amministrazione civica
E quindi non abbiamo capito che ovviamente il tema non era più soltanto ottantuno de borgata al tema era Leo Persico foto se tu vuoi mettere fine ad un'espansione infinita
Urbana ci vuole un coinvolgimento dei comitati rappresentativi di chi li civile e dunque si debbono prendere la responsabilità si debbono condividere interventi per quanto riguarda i servizi e per quanto riguarda l'accesso alla ai servizi di base a ad avere l'acqua potabile ad avere illuminazione ad avere un servizio di fognature e di trattamento di depurazione decenti ad avere dei marciapiedi
Per marciapiedi quando i marchigiani che hanno costruito Castel Verde hanno fatto le i loro o i loro lotti la prima cosa è questo preoccupati di riprodurre le condizioni del Paese loro quindi sono messo gli ulivi
Ma no i marciapiedi perché era un poco ma i sentieri di campagna bisognava in tema già bene Castelverde e sotto i marciapiedi se possibile e fonte aggiunte gli allacci dell'acqua potabile e e così via voglio dire
E lo abbiamo fatto con loro
Questi sono stati presunta di piani per le opere a scomputo degli interventi in centinaia di quartieri del nostre periferie quadrato il piano regolatore sui tre assi sappiamo da leggere analizzare anche da attuare possibilmente
Il ferro il verde e le centralità quest'ultima probabilmente la la più problematica tra le le l'impostazione non solo concettuale ma soprattutto attuati a me non piace
Nella lettura storica
Dimenticare
Abbiamo pochi storici che c'hanno oggi che hanno la capacità di guidarci con la freddezza e la lucidità che ha avuto che ne so Alberto Caracciolo
Olmi amico Marco De Nicolò c'abbiamo tanti naturalmente spero che emerga ma si facciano valore valere con una visione però non fatta a fettine
Di sistema
Sulla trasformazione urbana sulla demografia sulla
Sociologia
Sua fisicità della nostra città perché se è vero che noi oggi viviamo letta digitale mentre quando eravamo sindaci io soprattutto eravamo io ero un sindaco analogico
Non c'era internet praticamente oggi è vero che il Sindaco chiunque sia deve essere digitale ma dev'essere pure analogico del seppure fisico dove sta in mezzo alla gente altrimenti tale non è
E allora io credo che
Quello che noi abbiamo visto nella lettura glielo riassumo molto bene c'è un c'è un punto di rottura nella urbanistica romana ed è nella brevissima esperienze Petroselli che Alberto Caracciolo
Riassume così l'obiettivo il Progetto
è non di continuare a espandere Roma ma cito unificarlo a socialmente topograficamente strutturalmente
Ed è un progetto che si è interrotto indiscutibilmente
Ed è un un disegno che resta oggi contesto che quello che tu dicevi quattro virgola tre milioni di abitanti questa Roma non solo i due sette pure otto dalla popolazione residente
Perché la città metropolitana io qui l'altro giorno e finisco quando ho partecipato alla a un confronto alla presenze Paolo Gentiloni ho ricordato
Che noi parliamo molto male Dinoi e molto male spesso di chi governa però vi prego diamo anche un'occhiata cura succedere altre capitale
Parigi ha avuto un investimento da parte della Repubblica francese ferie le nuove reti metropolitane che si collegano con aversi collegano col sistema ferroviario al di fuori della anche da gran pari
Pari a diciannove miliardi di euro
All'inizio del negli anni due mila dieci
Ad oggi lo stanziamento è lievitato fino a trentotto virgola cinque miliardi di euro e quelle telefono e quelle metropolitane non sono costruite c'era anche una senza pilota automatica
Non sono state termina Berlino l'altra capitale perché toglie Londra che la l'unica capitale mondiale che c'è in Europa ma non è più in Europa
Per sua scelta
Le due cita paragonabili sono
Parigi e Berlino a Roma come dimensioni grosso modo quattro milioni
Perché Parigi balli non non è non è non è non è comparabile come tali
Berlino ha deciso di fare Nuoro porto c'è ancora oggi Duero porti la guerra fredda quella bellezza dello che faranno a rapporto ha deciso di farlo so dodici anni fa
Doveva essere inaugurato cinque anni fa doveva costare uno virgola cinque miliardi nei già costati sei virgola cinque e ancora mancheranno un par d'anni prima ero inaugurerà quindi io vorrei che noi tutti chiedessimo al governo
I soldi per Roma
Investimenti per Roma
Chiediamo alla città di Roma di saperli spendere e di avere un'idea una visione l'ambizione una progettualità un respiro compatibile non diciamo adeguato compatibile con la dimensione di una metropoli di questa natura
E con la grandezza non solo simbolica di Roma però per favore non ci dimentichiamo che altre grandi città del mondo e d'Europa hanno una serie di rogne di grane non del tutto trascurato
Quindi
La credo la politica e la collettività
Qui per me
Vale lo spirito critico
C'è lo spirito critico
Ma uno spirito critico individuale non organizzato in un disegno
Finisce in una buca
E penso anche che a Romano dobbiamo sempre ricordarci di avere un Pizzighettone anche di ironia
E siccome questo libro di così prezioso per i motivi che ho detto français
Oggi il compito di alfabetizzazione della politica di esercizio lo spirito critico
E di formazione di una capacità di giudizio sui grandi cambiamenti del tempo come era allora allora si votava per la guerra fredda se votava per il governo centrale se votava per l'ideologia se votava per per comune
Ma alla fine la la era era una vizio forme cultura fatture che che accomunava in si votava anche per il consiglio comunale avendo avendo un punto di vista oggi non è più così
Però dobbiamo ricordarci questa città è una città in cui l'arma migliore per vincere secondo me non è tanto la drammatizzazione in cui voglio dare a Walter Veltroni lo riconosce mento oggi lo vedo grande
Così
Free cicorie si dice dalle parti nostre insomma una forte qualcuno scherza e qualcuno radicalizza sul tema del fascismo
O del neofascismo zone la linea che tu hai tenuto dal sindaco è stata quella con grande pazienza di evitare che gli incendi crescessero anziché di strumentalizzarla eh resta la migliore
Perché quando la strumentalizzazione parte una radicalizzazione si incancrenisce è molto più difficile poi ottenere risultato certo non premia ti pigliano anche per i fondelli preti danno dei quello che vuole mettere raccordo vuole far dialogare e vuole fare abbracciare incontrare eccetera eccetera
Ma cos'è più responsabile oggi
Radicalizzare per avere un piccolo tornaconto di qualunque genere
Ho capito è che ci saremo anche domani e dopodomani ci saranno i nostri figli in una società radicalizzata e in grado di inasprire ancora di più questo conflitto non se ne potrebbe uscire
Quindi io penso che questa riflessione vi prego rispetto alla minaccia fascista e alle mobilitazioni antifascista tra virgolette con episodi anche orrendi che stiamo vedendo in questi giorni dovrebbe spingere tutti a ancora una volta guidare
Anziché seguire distinto
E dicevo l'ironia a Roma ci aiuta semper ci dovrebbe dare sempre perché viviamo in una città che ha fatto delle cose ha visto delle cose
Che non ha visto nessuno nel salutare complementare so che c'è stata anche una perdita grave nella casa il Trichet Ponte Sisto mi dispiace veramente
Questa casa editrice porta il nome di un ponte a Roma che fu voluto da Sisto quarto
Perché camminando proprio da da questa parte a cavallo il Papa andava da solo da cavallo
Era da Roma scomoda la stretta sbatteva la sua pretesa che per andare in pratica non si dovesse passare solo da Pontelli o Ponte Sant'Angelo ma ci fosse
Si passasse per la Lungara Trastevere e si potesse accedere all'altra parte e come l'ha finanziato a proposito dei finanziamenti Ponte Sisto come l'ha costruito e costruito saccheggiando il Colosseo
Cioè portando via sacco di un sacco di pietre decide molto buoni insieme agli incontri molto improprio buonissimo insomma nipote da da da da dal Colosseo dei dei blocchi di travertino nel Colosseo e la finanziato mettendo una tassa sulle mine notte
Papa Sisto quarto non si non scrisse così nel decreto perché non la tassa sulla cortigiane
Però ecco solo a Romano sappiamo che le svolte urbanistica come quella del lo sbocco Oltretevere anziché solo da da da puntelli a attraverso Ponte Sisto meraviglioso forse fa a opera di Baccio Pontelli che lo sa sapete bene che Locchi alone Ponte Sisto era l'unico sistema di allarme funzionante a Roma per le piene del Tevere quando l'acqua sforavamo dentro il tondo lo lo lo l'occhio dei di Ponte Sisto tutti scappavano renne quartieri circostanti perché il Tevere stava per uscire
Ma alla fine solo a Roma
Tu puoi costruire non le migliori opere Rinascimento saccheggiando Colosseo emettendo una tassa sulla cortigiane e solo a Roma noi dobbiamo avere a mio avviso una capacità di lettura critica anche autoironica e però quando viene meno la politica
Come ci ricorda il libro di Morassut salutando quei nostri
Progenitori e i genitori che hanno sacrificato la loro vita per rendere migliore la nostra città quando la politica va male va male la città e il compito a mio avviso di tanta gente che in questa sala e di restituire a mio avviso anche attraverso letture intelligenti
Come questa informate come questa pazienti come questa di ricreare le condizioni per cui qualunque disegno per la nostra città sia un disegno
Collettivo e non solo personali ringrazio
Grazie
Prima di dare la parola a Walter vi do anche altri numerini visto che sembrano molto sempre ficcanti e interessanti
Se al centro del libro di Morassut c'è alla grande ondata di crescita di mezzo milione di persone in Roma e l'aggravante crisi della mancanza di di abitazioni ho da dirvi questo dato sempre dalla relazione sulle la commissione parlamentare sulle periferie
Dunque in questo momento in tutta Italia e di fatto in atto una grandissima crisi di mancanze di casa in particolare mancanze di case
Di edilizia pubblica
Secondo Federcasa sono attualmente giacenti in Italia seicentocinquanta mila domande di famiglia in possesso dei requisiti per accedere un'abitazione pubblica
Nel contempo l'intero patrimonio pubblico dell'intero patrimonio perché il sei punto quattro per cento sono case occupate abusivamente
Secondo Casa Italia il patrimonio edilizio in condizioni mediocri e pessime in Italia poi costituisce una quota significativa di quello esistente in tutte le città il quaranta per cento a Napoli e in condizioni pessime il trentanove per cento Reggio Calabria e trentacinque per cento Messina Catania eccetera eccetera
E Roma ai il suo buoni dieci per cento insieme a Milano e Bologna potrebbe sembrare come dire
Questo è anche un po'il frutto di quello di cui ci parlava Tagliavanti prima cioè la grande crisi che ha bloccato eccetera però immaginatevi
Ancora di nuovo in termini di sicurezza voi avete visto gli sgomberi occupazioni eccetera eccetera
Queste sono veramente una bomba sociale insomma è questo problema della mancanza della casa pubblica è un'opportunità ma se tra lasciata è veramente una moltiplicazione di problemi
Scusa Walter io do i numeri così perché credo sia io utile un attualizzare anche il discorso di marzo
Allora anch'io voglio cominciare da Roberto come ha fatto Francesco non solo perché insomma ci lega una un'amicizia è un affetto che dura da tanti anni ma perché con Roberto abbiamo fatto credo una delle cose che nella storia di questa città rimarrà e cioè il piano regolatore che Roma aspettava esattamente dall'amministrazione di Nathan questa città è stata cento anni senza piano regolatore
E se ne sono visti segni
E nella nostra amministrazione proseguendo un lavoro che era cominciato con l'amministrazione di Francesco
Noi abbiamo finalmente varato col Piano regolatore di questo lavoro Roberto è stato il protagonista
E non mi ha meravigliato quando Roberto mi ha raccontato di aver scritto un libro che è un libro di storia
Non mi ha meravigliato perché vedo nel territorio dalla sua ricerca Roberto c'era dedicato a alle periferie anche raccontando un caso di cronaca
Accaduto a Primavalle e che ripreso anche all'interno di questo libro
Vede il segno dell'ispirazione che ha attraversato la sua azione di amministratore
Che lo ha portato poi anche il Parlamento a seguire il tema delle periferie tanto che le cifre che Lucia Alletto sono il prodotto di una Commissione parlamentare della quale Roberto è stato vicepresidente
Io la vorrei dire così siccome sono d'accordo con quello che ha detto Lucia Annunziata prima e che in fondo alla prosecuzione della considerazione che ha fatto lo Renzo Tagliavanti
Non è vero che Roma ingovernabile nessuna città ingovernabile
Nulla è ingovernabile
Però a Roma come diceva un grande storico
Si viene solo se si ha un'idea generale
Cioè solo se si guarda la complessità di questa città e norme per la sua dimensione geografica nessuno sa nessuno calcola nessuno valuta quando parla di Roma che Roma
Dopo Londra la città più grande d'Europa di di di gran lunga più grande di tutte le altre capitali europee
Una città con una complessità storica urbanistica con delle ferite subite molto profonde
Delle quali la città porta un segno indelebile indelebile
Prendete
Non solo gli subentra menti fatti dal fascismo che sono stati per la città per la sua struttura urbanistica una ferita non di poco conto via dei Fori Imperiali la spina di Borgo
Ma prendete quello che è stato fatto negli anni settanta gli anni in cui la città è stata devastata
Devastata
La sua grande cintura popolare è stata resa una specie di dormitorio gigantesco
Non si è mai curata la qualità il segno architettonico un'idea di urbanistica che fosse legata ad un progetto di città la città è stata violentata nel corso di quel decennio
Dalla prevalenza degli interessi speculativi
Che hanno pesato e non poco sulle scelte urbanistiche di Roma
Ma a Roma si tiene come idea generale e l'idea generale per Roma e quella la quale Francesco ha fatto riferimento citando la definizione che Caracciolo Daddi il lavoro di Petroselli
Che in fondo è il segno delle migliori amministrazioni di questa città
E cioè l'idea di unificare la città se mi si chiedesse qual è lo strumento principale di cui un sindaco di Roma deve disporre
Io direi l'ago il filo
Roma deve essere ricucita perché Roma è stata strappata nel corso di decenni strappata socialmente urbanisticamente politicamente
è stata separata divisa messe in contrapposizione l'una con l'altra
Se si proseguisse con la storia degli anni Settanta io ricordo con i miei occhi che cosa fu la lotta per la casa a San Basilio
E che cosa fu il contrasto
A San Basilio anche con i partiti storici le sindacati
Forme di ribellismo che si determinarono quando saltarono gli elementi di intermediazione
Roma è stata una città
Separata
E che aveva bisogno di una grande vinificazione e quello a cui tutte le nostre amministrazioni Argan Petroselli quella di Francesco e la mia ci sono dedicate è stata esattamente ricucito la città
Che cosa significa ricucire la città intanto in primo luogo significa partire dalla
Dallo strappo principale che ha uno starà poco urbanistico e sociale il lavoro di Roberto così come il lavoro della commissione ci aiutano a capire una cosa le periferie non sono un luogo geografico e periferie sono luogo sociale
Le periferie possono essere nel centro di una città piazza Vittorio è purtroppo diventata nel corso di questi anni è una periferia
Dopo l'immenso lavoro che avevamo fatto spostando il mercato e facendo tutto quello che abbiamo fatto per restituirla ai cittadini
Di un quartiere che faceva della sua multietnicità e il suo valore
Sono stato recentemente in un quartiere in un piccolo comune vicino Milano dove la periferia e nel centro il comune di fronte a grandi case popolari dove nel corso degli anni sono state mandate persone che erano
Messe lì per ragioni che attenevano alle loro responsabilità penali che erano state
E il diciamo gli strati della borghesia erano alla periferia fisica della città le periferie sono un luogo sociale
Sono quei luoghi nei quali si consuma la divisione sono quei luoghi nei quali la qualità della vita diventa intollerabile sono quei luoghi nei quali si chiedeva il conflitto
Allora se non si parte da qui
Se non si parta dalla consapevolezza che la periferia in primo luogo e chiama in primo luogo in causa non solo
Il tentativo di modificare
L'assetto urbanistico che spesso è molto difficile da fare perché c'è del consolidato
Non abbiamo fatto un esperimento con Roberto abbia Giustiniano Imperatore dopo che c'era stata
Quando arrivammo c'era ci fecero vedere l'immagine mettevano sui pavimenti delle palline da tennis che andavano giù per quanto era piegato quel quel quartiere nato negli anni ai quali ho fatto riferimento
Non abbiamo fatto un esperimento per cui abbiamo portato la gente può via via Giustiniano Imperatore abbiamo rimesso a posto via Giustiniano Imperatore abbiamo fatto tornare la gente
Ma
Quante in quanti casi bisognerebbe fare così per una città che è nata virgolette spontaneamente
Quella spontaneità nata dalla l'abusivismo per necessità che c'è stato a Roma quando sono arrivate dall'Abruzzo tale marca da tante parti d'Italia persone che non trovavano le case per le ragioni che sono state
Richiamate nel libro e quindi hanno costruito dei quartieri
Che bisognava ricucire ricucire un quartiere significa portare l'acqua la luce le fogne
Non è come farlo nascere dall'inizio ricucire perché c'è il consolidato
Ma unificare una città in primo luogo rivolgersi alle periferie con un disegno che ha al suo centro il tema sociale
Sì di UNIFIL capacità se la si prende da tutte le parti
Quando io ho finito il mio mandato nel due mila sei e poi nel due mila otto
Si è andati per due volte alle elezioni a due anni di distanza
E in tutte e due le circostanze la sinistra Partito Democratico nel due mila otto la sinistra il centrosinistra nel due mila e sei
Hanno ottenuto il massimo del consenso delle periferie della città
Singolare no a guardare oggi la situazione quando si pensa alle periferie si pensa dei luoghi che per la sinistra sono diventati molto difficile da praticare degli aspetti generali parleremo domenica con Paolo Gentiloni all'Eliseo ora qui limitiamoci al tema il tema è il lavoro di ricucitura
Il lavoro di ricucitura passa attraverso la quantità di asili nido passa attraverso la quantità di punti luce le periferie della città Soro al buio e sono state nati al buio dove porti la luce già migliora la qualità della vita
Compresa la periferia di piazza Vittorio che adesso al buio
Dipendono dalla quantità di interventi che tu sia in grado di fare per esempio sulle biblioteche
Quante funzioni riesce a portare se uno mi dicesse qual è la cosa più importante da fare per ricucire la città
Portare funzioni
Laddove esiste virgolette la periferia
Quando si porta una funzione la periferia anche quartieri nei quali c'è stato c'è il degrado tenda rinasce
Perché arrivano le persone perché arriva il consumo perché arrivano i servizi e questo è stato lo sforzo che tutte le nostre amministrazioni hanno fatto
Oppure
Collegare meglio la città i trasporti
Fare in modo che la città non sia solo come a Roma per la sua complessa struttura urbanistiche morfologica
Raggiungibile solo attraverso le auto ma si faccia quella che abbiamo chiamato cura del ferro e che deve collegare attraverso la metropolitana
Le parti più periferiche della città con il centro in modo tale da alleggerire il peso del traffico automobilistico
Le strutture culturali nel senso proprio
A primo al Teatro Tor Bella Monaca lo abbiamo aperto a Ostia lo abbiamo aperto al Quarticciolo
Erano scelte che riguardavano un'idea di ricucitura
E tutto questo faceva parte anche della
Dell'idea che vivere in periferia non dovesse essere una condanna ad una condizione di minori diritti di potabilità della città
Per cui la città doveva sentirsi tutta intera parte di una comunità
E dell'altra parola chiave della quale noi a Roma avevamo e abbiamo bisogno una città di due milioni ottocento mila abitanti si deve sentire una comunità e cioè un luogo nel quale c'è una
Una comunanza di destino tra tutti va bene per tutti Oba male per tutti
Unificare una città significa anche politicamente portarla fuori dalla logica dello Sco io ho vissuto nella Roma degli anni settanta
Non ci voglio tornare
Mi ricordo il sangue delle persone per strada
Dei ragazzi della mia età di destra o di sinistra ammazzati presi a bastonate a sprangate non ci voglio tornare
Non voglio tornare in un tempo in cui era impossibile se si era vestiti nel modo sbagliato frequentare una sottile linea d'ombra che delimitava il quartiere Salario col quartiere Trieste euro il quartiere San Lorenzo con piazza Bologna
Non ci voglio tornare
Ma non ci si tornasse la città la significa che la significa non
Attraverso i buoni sentimenti la significa attraverso l'esercizio e Francesco giustamente ha sottolineato questo l'esercizio diffuso della politica e dell'attività sociale
L'idea di di intermediare
L'idea di far
Di liberarsi da sindacati partiti associazioni comitati di quartiere considerati un orpello rispetto alla bellezza di un rapporto diretto tra un singolo
E i cittadini questa idea inevitabilmente porta al conflitto
Si ha bisogno della meraviglia delle riunioni quante ne abbiamo fatto
Quante ne abbiamo fatte con i comitati di quartiere
Quante se ne son fatte per gli articoli undici per le centralità urbane per le operazioni tutto per per per tutto quello che abbiamo fatto e passavamo con i comitati di quartiere le ore a discutere poi loro discutevano dei loro cittadini un meraviglioso esercizio di democrazia
In cui non c'era il conflitto tra democrazia diretta e democrazia delegata perché la democrazia è per sua natura l'intreccio di volontà popolare delega altrimenti all'assemblea del condominio uno dei luoghi meno democratici che la storia abbia
Prodotto in tutta la sua esperienza
La democrazia è questo e la costruzione faticosa del consenso e la decisione che si produce non sulla base di un atto di imperio si produce attraverso la fatica
Del confronto del cambiamento della funzione di un punto di vista
Come diceva Francesco fare incontrare la la mamma di Valerio Verbano il fratello dei fratelli Mattei
Per me non era un gesto diciamo così ispirato a buoni sentimenti era l'idea di dire quella roba lì non ci riguarda più
Siamo in un altro tempo nel quale si può essere diverso ci si può combattere con la necessaria asprezza
Ma si può accettare che sia in vita con le proprie idee senza bisogno e qualcuno pensi di cancellarlo
Allora
La storia che Roberto ha raccontato in questo libro è la storia esattamente di questo percorso
C'è una parte dedicata alla storia del PC per esempio in quegli anni che è una parte molto interessante
Anch'io li ho conosciuti erano anziani quando io sono arrivato
Ma li ho conosciuti protagonisti di quella storia
Giganti
Delle battaglie popolari di Roma
Delle battaglie contro la condizione di vita nei nelle borgate né Borghetti
Protagonisti di emancipazione umana perché chi faceva quelle battaglie produceva emancipazione umana
E che hanno finito la loro vita semplicemente senza ruoli incarichi senza niente
Hanno finito la loro vita felici di aver contribuito a questa emancipazione umana
E la storia di di di Roberto parte dalla principale ferite questa città otto della quale ci sono ancora i segni se voi passeggiate per via Rasella e alzate la testa ci sono ancora i buchi dei colpi delle mitragliatrici dei nazisti
Sparati sui muri
Se voi andate a San Lorenzo ci sono ancora i segni del bombardamento il diciannove luglio
Roma è ancora piazzale Ostiense a Roma ancora i segni
Di una ferita che io credo non debba essere cancellate
A Roma racconta il libro di Roberto
Un terzo della città
Stava per nove ore al giorno due volte a settimana senza luce erano i nostri padri
Non erano
Non era la Roma di Pascarella erano i nostri padri
Roma si è trasformata
è cambiata radicalmente Roma a un certo punto era diventata un modello non il modello Roma che è una fesseria l'idea di espulsione
Ma la città era diventata un modello
Sia Francesco che decapitato di andare racconta a raccontare in giro per l'Italia non solo in Italia che cosa stava succedendo a Roma
L'unificazione della città
Il recupero del rapporto con le periferie passa attraverso questi diversi strumenti il recupero di una forma di mediazione data dalla espansione dalla soggettività politico sociale
Da un disegno che non sia solo un disegno urbanistico ma anche un disegno sociale e culturale che tende ad affermare a parità di principio
E dalla capacità di coinvolgerà la città in un sentimento comune io su questo voglio
Voglio concludere una città e anche un sentimento
La stessa città le stesse persone possono essere
Spinte ad avere un sentimento di inclusione
Ho un sentimento di esclusione
A seconda del lo spirito del tempo per usare l'espressione che usano i tedeschi che in una città si è in grado di affermare
Io quando sono entrato al Campidoglio
Dove ero stato ragazzo
Sono entrato nella stanza del sindaco
Mi sono ricordato
Una sera particolare era la sera era una sera di ottobre del mille novecentottantuno
Io ero consigliere comunale ero ragazzo
Entrare nella stanza finito il Consiglio comunale qui c'è Franca D'Alessandro Cè Giulio Bencini che lo ricordano entrare nella stanza di Petroselli che allora era sindaco
Chi di voi non l'ha conosciuto non può avere la misura della della forza e della grandezza di quell'uomo che trascinava la sua gambe la sua fatica per la città io l'ho seguito in molti dei denti dei luoghi delle occasioni nelle quali si trovava quando andava video uno attenere
Il botta e risposta con i cittadini che telefonavano cosa che per Roma era inimmaginabile a Roma c'erano stati dei sindaci dei quali nu insomma va bene non ricordare il nome parlava con i cittadini e cittadino riconoscevano quando morì il giorno dopo quella notte che passando al Campidoglio
Perché mi stava ancora lavorando arrestammo finché Luís non finiti
Quando lui morì abbia dei Fori Imperiali c'era tutta la città
In una città che tradizionalmente aveva visto i suoi sindaci come nemici
Petroselli fu riconosciuto come uno che era stato in grado di saldare la città ludiche romano non era diciamoci la verità non ha neanche romanista era tifoso del Milan da da bambino era cresciuto con Rivera però poi diventato sindaco era diventato romanista perché si era incarnato nella città
Lui che Roma non era però aveva questa meravigliosa capacità di unificare Roma ha bisogno di essere unificata se ne accetta la separazione ogni forma di separazione
La città è destinata
Al declino
Unificare romana
Io penso che se voi in tanti inopinatamente dal mio punto di vista o inaspettatamente siete venuti qui questa sera e per questo perché avete visto in certi momenti questa città unirsi avere orgoglio disse e proiettarsi verso il futuro e forse sperato che capiti ancora grazie
Roberta attacca
Beh intanto
Diciamo
Scuserete un po'di emozione perché ritrovarsi contanti
Con tanti amici e con tante persone
Con le quali abbiamo fatto tante cose negli anni e che ancora peraltro sono presenti sul campo in questa città è sempre un fatto soprattutto in un momento come questo difficile per Roma è sempre una cosa emozionante per me
E naturalmente io ringrazio
Francesco Rutelli e Walter Veltroni che hanno accettato di partecipare a questa presentazione e anche di scrivere un contributo al libro ringrazio naturalmente non solo per questo ringrazio perché la mia vita sarebbe stata diversa se non avessi incontrato due grandi sindaci che mi hanno dato la possibilità di coltivare delle passioni intime una diciamo educazione è una formazione che probabilmente avrebbe preso altre strade
E di legarmi indissolubilmente a questa città che rappresenta per me diciamo una delle motivazioni di stimolo culturale di ricerca di passione civile insopprimibile
Ringrazio Lucia Annunziata che ha anche accettato di voler condurre questo incontro tante persone intanto gli intervenuti però permettetemi di dare un saluto e un abbraccio alla famiglia Capocci
Che è la famiglia che titolare nella casa editrice di questo libro
Perché nei giorni scorsi è scomparso Tullio Capocci l'editore della Ponte Sisto repentinamente la persona straordinaria un editore democratico
Che ci ha lasciato improvvisamente proprio nel momento in cui era in stampa questo libretto quindi io voglio cogliere l'occasione per abbracciare la famiglia e tutti i collaboratori
Nella casa di
Lorenzo Tagliavanti e persone che hanno collaborato alla stesura di questo libro che contiene anche una parte iconografica interessante Luigia Spada hanno e l'archivio Riccardi che hanno arricchito questo libro perché poi un racconto anche un racconto necessariamente per immagini
E per immagini in bianco e nero
Diciamo che io ho per mia per mia storia anagrafica un timbro d'origine cioè io ho un padre che è molto più grande di me
A quarant'anni più diffusi
Mi ha avuto a quarantun anni quindi della sua gioventù io ho conosciuto pochissimo se non per i racconti che mi ha fatto che sono poi legati sua gioventù alla prigionia in Germania alla guerra e al fatto di essere un immigrato però delle province del Nord essendo friulano venuto a Roma negli anni Trenta
Quando nel Nord e chiusero le fabbriche e questo è un tratto anche della storia dell'immigrazione romana durante le sanzioni per la guerra d'Abissinia chiusero perché non arrivava più baco da seta pensate dal dall'Egitto chiusero le fabbriche tessili del polo tessile della Bassa friulana
E quindi molta gente si trasferì nasce la famiglia si trasferì a Roma venerdì tredici anni ecco io questi racconti che spesso mi ha fatto
Nel tempo mi hanno scavato dentro una proiezione in bianco e nero di Roma
Io me la immagino in bianco e nero come la vedo nei cinegiornali nelle nelle nelle fotografie e questo mi ha portato a questa passione forse a coltivare questa passione per la storia per il racconto per andare a cercare quello che c'è prima
E che poi nei tempi più recenti mi ha fatto mi ha spinto diciamo a mia volta scavare raccontare e questo libro nasce da questo lavoro iniziato tanto tempo prima che però ecco ho pensato a un certo punto fosse opportuno rientra riaggiornare e proporre perché effettivamente quel pericolo da un periodo molto definito
Nel tempo va dal quarantasette al cinquantadue sostanzialmente parliamo della prima esperienza amministrativa della giunta della prima giunta Rebecchini che una Giunta che nasce nel quarantasette
Quando si dissolve la coalizione antifascista
A Roma questa risoluzione anticipata
Quella nazionale avverrà qualche mese dopo e anticipata da una rottura
Di un'amministrazione unitaria dell'immediato dopoguerra e e si costituisce una amministrazione di oggi diremmo di centrodestra ma era un'amministrazione all'epoca ebbe veniva definita clerico fascista perché effettivamente aveva per noi la democrazia cristiana e poi l'appoggio delle forze qualunquista e dell'uomo qualunque che era molto forte a Roma nell'immediato dopoguerra poi si sgonfierà Topor quarantotto
Fino al cinquantadue che conclude quella prima esperienza e prelude lo stesso mille novecentocinquantadue ad una nuova fase politica anche nazionale che è quella che seguirà con la crisi molto lunga del centrismo dal cinquantatré in poi
Questo periodo contiene ovviamente notevoli differenze la principale ne ha parlato Francesco nel suo intervento e costituita diciamo dalla diversità radicale
Rapportate ai tempi di oggi della politica di quello che erano i partiti intanto nel loro rapporto con la società civile oggi dice tanti partiti si devono aprire la società civile
E quelli che erano sicuramente organizzazioni politiche ristrutturate ideologiche
Ma avevano uno straordinario rapporto di di scambio con la prego con la società civile cioè la competizione dell'elettorato
Nel popolo avveniva sulle cose concrete
Sì ci si misurava su chi distribuiva più minestre in periferia succhi portava più coperte succhi di costruiva più occasioni di comunità le feste da ballo né i circoli cioè sì
Ci si misurava nella conquista del consenso
Con un rapporto diretto e qui c'è un bellissimo
Ricordo che nel libro è contenuto e la ringrazio perché di Marisa Rodano Marisa Rodano
è stata consigliere provinciale era in quel periodo sia consigliere provinciale credo già deputato
E ed era soprattutto dirigente comunista e dell'UDI e racconta in un contributo molto emozionante che ha voluto diciamo offrirmi e la ringrazio in questo libro che cos'era
Fare politica per un parlamentare per un dirigente politico in quegli anni le nottate
Il rapporto con quei comitati di quartiere come per esempio a Primavalle c'è una strada Prima Valle via del Casale di Primavalle
Che scende dalla collina di prevale porta a Mattia Battistini e poi alla Pineta Sacchetti che è stata aperta
Dagli scioperi al rovescio dei cittadini che non potevano uscire da questo quartiere che era stato buttato su questo cucuzzolo senza accessibilità non c'erano strade
Nel totale isolamento un certo punto dopo la guerra si costituiscono dei comitati spontanei
Si costituiscono queste consulte popolari che sono il sangue del rapporto con i partiti con la sinistra che decidono di fare le strade lo si costruiscono le strade
Fanno l'intervento con un cosiddetto sciopero alla rovescia cioè non si superava per non lavorare si sciopera la per fare i lavori che le amministrazioni non riuscivano a fare poi si andava al genio civile a chiedere il salario
Per cui lavori effettuati e la strada più importante che scenderà Primavalle mica questo andamento tortuoso anche abbastanza
Così e porta alla città sostanzialmente avviata alla Pineta Sacchetti circonvallazione ideata dal piano regolatore del trentuno è stata costruita ai cittadini in un rapporto
E questa era la Roma politica
In consiglio comunale sedevano personalità straordinarie
Se mio leggendo questi rapporti capo sente compro consentirà mi piacerebbe lavorare con altri alla ricostruzione propri una storia amministrativa del dopoguerra non fermarsi al cinquantadue mandare avanti
Roberto scusa se ti interrompo un attimo ma nel settantasei Enzo Gagliani Caputo che qui siano ricorderà nel settantasei quindi in un'epoca diversa dall'attuale consiglio comunale c'erano Lucio Lombardo Radice Piero Pratesi Vittorio baci sulle Giovanni Galloni Giancarlo Sbragia
Poi arrivò Andrea Barbato questo nel consiglio comunale di Roma esattamente esattamente questo
In nel nel cinquanta quarantasette in quegli anni lì io mi sono segnato alcuni nomi spero di non avervi dimenticati ma a parte il sindaco Rebecchini che era comunque una personalità importante
Della democrazia cristiana i comunisti lo dipingevano come un famiglio di di casa Pacelli ma era una delle personalità più importanti della democrazia cristiana il dopoguerra
C'erano personaggi come Aldo Natoli
Augusto De massicci che era il capo della destra neo fascista e monarchica ma ero personalità di assoluto rilievo Ugo la Malfa Giovanni Selvaggi
Di Vittorio il capo della CGIL
Edoardo D'Onofrio
Quindi questa era la politica dell'immediato dopoguerra certo molto è cambiato senza nulla togliere oggi alle personalità però certo dobbiamo dire che le istituzioni oggi ci sono dei luoghi in meno penetrarvi dalla società civile e dalla cultura stessa
Però c'erano anche delle similitudini con l'oggi e questo è il motivo per cui alla fine mi è sembrato utile riproporre anche un collegamento con quanto è contenuto nelle riflessioni che abbiamo fatto sul documento per la periferia
Roma usciva da una catastrofe
Che era quella della guerra c'erano state le distruzioni anche se a Roma le distruzioni belliche hanno diciamo sono state minori che in altre capitali europee pensava la Germania dove le città sono state rase completamente al suolo
Roma aveva avuto dei danneggiamenti Emma
Il sistema dei servizi
E soprattutto
In nell'arco di pochi anni a cavallo della guerra
La popolazione è cresciuta di un terzo
Un milione settecento mila abitanti rispetto al milione e cento precedenti ovviamente provenienti tali territori limitrofi poi questa gente che veniva a fare Roma scappava dalle campagne dove i rapporti sociali erano letteralmente esplose
Esplosi per i bombardamenti per la povertà ma soprattutto perché il rapporto diciamo tra la proprietà fondiaria chi coltivava i rapporti sociali erano stati sconvolti dalla guerra
E la proprietà fondiaria si incamminava nella sua trasformazione in rendita urbana cioè non serviva più coltivare la terra ma era meglio lottizzare
E questa è la radice morfologica
Della Roma attuale quando noi diciamo
Che Roma è una città spappolate che ha dei quartieri informi
Che non hanno ancora le urbanizzazioni che sono nati senza un disegno e e spesso se ne parla in modo dispregiativo
Sicuramente questo è un problema ma non dobbiamo mai dimenticare di questa anche il prodotto di una salto di poveri
Che venivano a Roma
A lavorare sui cantieri dell'edilizia legale
E poi la notte con i blocchetti di tufo
Facendosi prestare i soldi dall'utilizzatore che restituendogli astrofisico
Nel corso del tempo ci sono assicurati contento
Comprando lotto dopo lotto
E la morfologia di nome nata così
E
E era una città
De capitalizzata come oggi la città che non aveva risorse tant'è che le
Politiche monetarista dei governi nazionali obbligati per certi aspetti a fare politiche di contenimento del credito di riduzione della spesa pesavano sulle amministrazioni locali che non avevano soldi per fare le cose essenziali o come accade oggi
Questa immigrazione violenta e
Il crollo delle condizioni di vita del ceto medio oltre che dalla classe operaia che veniva espulsa dalle fabbriche che ormai erano fabbriche militari farmaceutica del sistema industriale fascista che ormai non era più diciamo adatto
A proliferare a produrre
I ceti medi erano gettati in una condizione di prostrazione
Per restare riferimenti cinematografici chi ha visto Umberto D. ricorda l'apertura di questo film straordinario dove c'è questo corteo
Degli impiegati che scende da via quattro novembre e dove c'è appunto il protagonista che poi era un professore di e di linguistica
Momentaneamente prestato al al cinema
E che si trova in questa manifestazione e con un gruppo di di di anziani manifestazioni poi pressato dalla polizia si ripara
Per paura delle manganellate si riparano dentro la sede della Università Gregoriana in piazza della Pilotta i si racconta come insegnanti gli impiegati
Erano caduti in una condizione tale che non potevano garantirsi neanche l'affitto di casa infatti viene cacciato da casa il crollo di cedimenti e l'esplosione del qualunquismo
E la la diciamo la proliferazione di forze antisistema confusionarie
è un altro elemento che ci troviamo oggi di fronte quindi ci sono questo il punto
Delle patologie in questa città che a seconda dei cicli storici seppure in forme diverse si ripresenta come testimoniano che c'è una questione romana irrisolta che ha cambiato profilo nel tempo ma che si è ogni tanto riproposta
E i termini di questa questione romana
Il rapporto critico con la nazione la pesantezza del sistema
Nascono intanto da un fatto specifico
Il nel ventinove con i Trattati lateranensi
Il regime
Di Mussolini compra
L'adesione riconoscimento dello Stato da parte della Santa Sede in anche in moneta sonante cioè sono
Circa tre
O quattro miliardi dell'epoca che vengono versati nelle casse del Vaticano
Il quale decide di fare un'operazione finanziaria cioè si compra la Società generale immobiliare che era a grande impresa torinese calata a Roma per fare i lavori edilizi
Acquisisce tutte le proprietà vaticani diventa la padrona di Roma e naturalmente nel trentuno si fa un nuovo piano regolatore
Del quale si dice sempre un gran bene ed è giusto il Flaminio l'Eur cioè grandi opere
Nel trentuno nel piano regolatore si regala un'immensa rendita si dà la forma alla periferia intermedia Prenestino Tiburtino Tuscolano i palazzoni intensivi senza servizi senza strade perché quella rendita enorme attribuita serviva
A garantire questo compromesso che si era codificato Milano centoventinove quindi tutto questo naturalmente poi nel dopoguerra crea una offerta abitativa inadeguata per il popolo e nascono le borgate abusive
Ma non voglio farla troppo lunga ho soltanto cercato di
Di creare un parallelismo tra quella storia e quella più recente
Voglio aggiungere questo
Che cosa ha sopperito a queste patologie croniche
Ha sopperito nel dopoguerra qualche compromesso
Qualche
Diciamo ente qualche grande evento pensate all'Olimpia di del sessanta sono state straordinarie ma sono stati un'occasione e poi ha sopperito la storia del movimento democratico
E qui c'è un elemento di memoria che va trasmesso ai più giovani perché dal due mila e otto si è raccontata una storia
Delle vicende recenti di Roma Capitale
In gran parte sbagliata sono passati dieci anni c'è tanta gente che ha bisogno di sapere davvero come stanno le cose
E per questo scrivere secondo me importante ha sopperito anche emergere e anche leggere naturalmente ha sopperito la storia del movimento democratico che abbiamo anche riassunto in un piccolo film Matino che chi vorrà alla fine di questa chiacchierata potrà dura quindici minuti diciotto minuti potrà potremo vedere grazie
Al lavoro che ha fatto Enzo De Camillis che qui trova un po'montato e all'aiuto che ci ha dato l'Archivio audiovisivo del Movimento operaio democratico ringrazio Vincenzo vita la RAI cinegiornali del Luce
Che cosa ha sopperito ha sopperito il movimento democratico che quando è stato forza di governo con la spinta popolare con la capacità di governo ha riequilibrato temporaneamente Roma per momenti e per Parente si è una di queste momenti che è stato il più lungo ciclo della storia democratica e riformista di Roma c'è stato il periodo delle giunte rosse
Le chiamiamo giunte rosse
Cioè il momento in cui la sinistra
Provato a governare per otto anni
Con tre straordinari sindaci qui c'è Franca Prisco la ringrazio perché ci ha dato anche un contributo importante la parte firmata lei è stata tra le tante cose che ha fatto Franca
Il primo assessore alle borgata cioè ha fatto le prime perimetrazioni di questi nuclei abusivi che aveva bisogno di tutto e poi gli anni dal novantatré al due mila e otto che ovviamente li hanno raccontati molto meglio di me Walter Veltroni Francesco Rutelli però sono stati anni straordinari perché io qui ci sono tante persone no che hanno svolto ruoli diversi
Ma io quel senso di squadra quel senso di collaborazione quel senso di costruzione concreta quel senso di passione
Che ho vissuto in quegli anni e quel lavoro veramente lontano da un'idea di una politica e dell'amministrazione come potere bensì invece come governo
Penso che sia un patrimonio talmente prezioso non solo alla ricordato e trasmesso ma vada innovato e rubata coltivato nuovamente
E qui gli anni sono stati anni incredibilmente produttivi hanno sopperito ha dei problemi che Roma Uto anche in quegli anni perché guardate che nel due mila uno quando
Walter poi diventato sindaco siamo stati nella sua giunta Sosa la sua giunta non ci si deve mai dimenticare che palesi di lama quegli anni avete avuto un sacco di gioco
Ma ci sono c'è stato il Giubileo naturalmente e qui Francesco dal sindaco ha gestito
Un evento soldi per Roma il Giubileo ore i soldi per Roma video furono ottocentocinquanta milioni di euro
Il di Europ pesa mille settecentonovanta mila miliardi all'epoca senza paragonati società a sua ho citato scusa merluzzo ormai Moro
Ho citato che l'anno il nuovo problema di Parigi prevedono un investimento del Governo e di tutti gli enti competenti per trentotto virgola cinque miliardi
Il nuovo sistema doveva il finanziamento per a Roma città per il Giubileo stato meno miglia
Ma io farò parla infatti questa diciamo e non al costruttore ovvio autofinanziamento
Questa questa storia è chiaramente e comunque mi ricordo dal due mila e uno boy
Venne Presidente Consiglio arrivo Berlusconi vinse le elezioni e l'unica legge che dava a Roma capitale un finanziamento aggiuntivo che la legge per Roma capitale del Novecento è stata abolita
Scelta drammatica fatta durante gli anni di Alemanno per lo scambio della pajata qui davanti ricordate no Roma Capitale la carta intestata che invece la legge che dava i soldi è stata cancellata
E che nel due mila e uno i rubinetti furono chiusi ogni ricordo Berlusconi eravamo poco dopo la organizzazione del vertice nato a Pratica di Mare
Bene in Campidoglio incontro Walter ci fece dei grandi complimenti perché in quell'occasione c'era stata il vertice NATO c'era stata la santifica Abbiati indicazione di Padre Pio ed era andato tutto straordinariamente bene una gestione diciamo della della degli eventi ordinata pulita in sicurezza in grandissima efficienza Berlusconi dovette riconosce disse grazie a questo beh lavoro Roma deve essere primi a raddoppiare i fondi per Roma Capitale che all'epoca erano circa cento milioni
Certo miliardi beh ed il risultato fu che la Finanziaria dopo caro collegio Roma capitale fu completamente azzerata così rimase fino al due mila sei quando con Prodi ci fu un piccolo col governo Prodi ci fu un piccolo incremento delle risorse di questo mito che ci son stati un sacco di soldi andrebbe pure rimodulato
Così come andrebbe riletta la questione del debito perché io su questo voglio dire una cosa
Questa storia e questa fandonia
Del debito
Si può contestare con un solo dato
Nel due mila e otto Causi lo ricorda benissimo tutte le volte lo ha raccontato lo racconterà anche in un libro che sta per pubblicare e ma i trasferimenti pro-capite
Per Roma nel due mila otto quando il centrosinistra ha concluso l'esperienza erano molto più bassi Hanzo scusate strumenti ugaritico l'indebitamento pro capite
Era molto più basso di Torino e di Milano certo romancia due milioni e mezzo di abitanti Torino fino a novecento mila in cifra assoluta ma l'indebitamento di Romero l'indebitamento assolutamente
Diciamo in linea con le difficoltà degli Enti locali tutti in Italia poi si è costruito questa questo schema sul quale ancora devo dire non voglio fare polemiche l'attuale amministrazione
Cerca di pro diciamo di nel basare la sostanza del suo consenso di più c'è casino a Roma più tutto ingestibile più loro possono dire o o illudersi di dire ma noi Saigon questa eredità gli ammalati ma c'è tutto no attenzione
Perché il debito che ero stato creato dopo il due mila otto
Quando sono stati ammazziate le aziende pubbliche sappiamo tutta la storia adesso non entriamo nelle polemiche ma basta che anche
Gli organi di stampa che sono qui presenti facciano un'accurata e più attenta rilettura di quegli anni delle carte del delibere e di tutte le vicende
Utilizzando il metodo storico dell'indagine perché contano le carte non contano le chiacchiere
Per concludere cosa dire dico questo
In quegli anni lo abbiamo sopperito
Ai problemi di Roma abbiamo sopperito alla storica contrapposizione contraddittorietà del rapporto di questa città con lo Stato nazionale che nasce dal mille ottocentosettanta di cui non ci siamo mai liberati
Dando il massimo
All'efficienza di un'amministrazione di una struttura amministrativa che sostanzialmente non è mai cambiata permettetemi di salutare qui Enzo Gagliani Caputo che è stato segretario generale del Comune a quegli anni
E a chi ha gestito la macchina amministrativa del Comune
Quanta fatica per far cammina e qui ci sono tanti dirigenti quanta dedizione quanta generosità quanto sforzo quanto lavoro oltre gli straordinari gli incentivi non c'era questo problema
Abbiamo dato il massimo di efficienza a quella macchina che oggi non potrebbe governare più nessuno quindi si pone
Di fronte alla prospettiva del movimento democratico il tema di una grande riforma della struttura politica istituzionale democratica su un'area metropolitana di quattro milioni e trecento mila abitanti per cinque mila e cinquecento chilometri quadrati in una regione che conta cinque milioni e mezzo di abitanti fa dodici mila dodici mila e duecento chilometri quadrati c'è una grande aree metropolitane ormai con una pacca
E questo è il tema in fondo della parte su Roma circa le periferie che non ha una struttura democratica in grado di governare il tema di una grande Roma
Queste riflessioni sono in parte confluiti concludo veramente nel rapporto della commissione d'inchiesta sulle periferie che noi abbiamo concluso a dicembre è un lavoro e consiglio di leggere perché contiene tanti elementi di riflessione
Che come diceva Lucia Annunziata superano il concetto stesso di periferia periferia non è più solo ciò che sta intorno ma è ciò che è intrecciato
Con gli elementi degrado interni ed esterni e la città è un lavoro importante qui saluto il dottor Renna che dirigente della Commissione d'inchiesta sulle periferie che ci ha aiutato in questo lavoro
Molto faticoso molto difficile e tutti i consulenti quindi vedo alcuni Beppe Roma per primo
Batte Roma per primo Laura Ricci Laura Ricci che ha curato tutta la parte sulla rigenerazione urbana cioè Federica Galloni della direzione del ministero
La dottoressa Giannino dottor fiasco insomma tantissimi consulenti importanti che ci hanno restituito è consentito di produrre un documento
Di lettura analitica sostituzione delle periferie italiane in particolare e anche Federico Proietti vedo che ha curato in particolare a parte su Roma che la base per ricominciare a pensare analiticamente alla nostra realtà che ha una storia
Dalla quale non si può prescindere ma che deve avere anche un punto di appoggio minimamente scientifico per capire dove andare
E quindi concludendo io
Ringrazio ancora per questa occasione la considero ricambiata una manifestazione di affetto da parte sia di Francesco di di Walter di tutti di tutti voi e voglio dire soltanto questo ecco a Roma non c'è solo caos
A Roma non c'è solo la cieca disperazione delle periferie
Nelle periferie come ha detto Lorenzo cioè impresa c'è talento ci sono giovani creativi che suonano che dipingono che creano che fanno letteratura che fanno impresa c'è una ricchezza straordinaria
In tutta la città e c'è un patrimonio
Di esperienze di storie e di vitalità che è il punto da cui ripartire per cercare per l'amore che tutti nutriamo verso questa città per cercare di ripartire e di dare diciamo il segno di una nuova prospettiva prima
Presso per chi ha fatto
Il piccolo contributo filmato di Forlì minuti un quarto d'ora che però forse può essere interessante per
Vedere qualche immagine
Le borgate il dopoguerra
è un lavoro che io concluso dopo tanti anni di di preparazione
Fa parte diciamo di un Mina
Così curiosità
Nell'andare a rintracciare
Anche storie individuali alla periferia di Roma ricostruire il profilo di una storia della nostra città
Moderna e contemporanea che proietta diciamo le sue conseguenze anche sull'oggi le borgate il dopoguerra descrive la storia amministrativa politica e sociale di Roma dal quarantasette al cinquantadue siamo nell'immediato dopoguerra la prima giunta il bikini la prima giunta diciamo democristiano qualunquista
Atti aveva poco frutto
L'alleanza antifascista con le sinistre un periodo molto travagliato per la città lontano nel tempo una città completamente diversa da oggi ma con alcune similitudini con la situazione attuale intanto Roma usciva da una situazione catastrofica
Era finita la guerra da due anni Rita portava ancora il sei il segno di profonde ferite le distruzioni ed una crisi sociale molto grave
Ma io credo che parlare delle periferie di Roma sia un argomento molto Complesso ma al tempo stesso molto caratterizzato dalla situazione romana
Non credo che possano essere paragonate alle periferie di altre grandi città nel senso che sono caratterizzate sono state sin dall'inizio sin dalla fine della guerra
Caratterizzate dal fenomeno dell'abusivismo cioè nella utilizzazione senza regole di territorio agricolo messo in vendita piccolini dipende pezzi diciamo piccoli lotti e che hanno consentito a una forte immigrazione dalle regioni ed anche dai paesi intorno a Roma ma agli una vera è un'abitazione a degli immigrati perché erano degli immigrati del delle zone circostanti
Di avere un'abitazione in una fase della città nella quale il problema abitativo era fortissimo
E al tempo stesso cominciava una espansione edilizia che chiamava diciamo lavoratori alla a impegnarsi nella nell'edilizia stessa
La situazione di Roma il soprattutto della sua periferia
All'indomani della liberazione
Era veramente bisogno assoluto
I tedeschi avevano fatto saltare il gasometro e quindi non c'era gara
La luce arrivava a giorni alterni
Cioè dei giorni c'era e dei giorni non c'era
Praticamente non c'è dell'illuminazione pubblica
Non c'erano mezzi di trasporto
Perché
In gesti avevano preso tutti i mezzi dell'Atac
Per portare via le le truppe naziste e anche in tutte le sedi delle cose che avevano un un Battiato dentro Roma Giuseppe
Nel costruirsi una casa perché il mercato delle abitazioni non consentiva loro acquistare
Entro un alloggio
Immobiliare un'offerta troppo elevata problema che a Roma si è sempre
Però volevo questo di Roberto su tutte di grandissimo interesse perché
Non si parlava di questo periodo storico disegna una società
Non ha più grande appartenenza del passato
E non ha più le grandi
Integrazione politico culturali che hanno caratterizzato invece dopo la guerra e a maggior ragione l'immediato secondo lo può e quindi questo l'appunto del fatto
Tipico il Campidoglio del Partito comunista italiano della stampa per per probabile personalmente importantissimo per capire se siamo oggi
Cosa sono state le loro te per la casa
Questo lo studio riportano lavorava a Roma
Un milione settecento mila abitanti o Vanni disponibile non le cause
Il Vanni disponibili però a metà
Assoluta
Esisteva una scelta
Obiezione di fondo dentro
Per fare mercante ricondurre per
E quando sono maturi si cimentano con le pietre con i mattoni con tubature targa case campi per gli sfollati
Ogni regola è il principio di Mussolini ed una speranza
C'è stata una crescita economica oggi spesso si parla ancora si tende a parlare sempre di periferia mettendo in luce gli aspetti negativi naturalmente esistono le difficoltà e i problemi e spesso diciamo non non non si racconta l'altra faccia della luna cioè che nel nei quartieri di periferia c'è c'è la vita della città c'è impresa c'è molto talento ci sono giovani creativi le grandi famiglie del potere che poi è stato definito
Dei palazzinari e che era tale c'era un bisogno sociale e quindi l'intreccio tra le aspettative le lotte gli obiettivi di una vita decente per chi era costretto alla coabitazione dove le vediamo la queste cose
Queste cose non le vediamo nei film la filmografia gli anni cinquanta sessanta vediamo la Casa de Aldo Fabrizi vent'a Como nella casa dove il tutto
Quant'è quanti film potremmo citare vediamo le case di di Mastroianni poi negli anni ancora successivi di Manfredi cioè vediamo queste scene familiari
Col bambino che spunta la camera da letto da a camera da letto da va Ennio di questi piccolissimi angusti locali ma questa era era la Roma che chiedeva modernità chiedeva anche socialità
Avrà
Presenti
Invece
Agli agenti
Stato orientare le elezioni Therevidae ad Haifa varia presento ad esempio ma tanto non cambia
Adesso
Permesso
Franco
Papà auto parlava di attestato ormai maestro rosso
Ah fanatica ma alla assieme ad a comprare
Fermo fermamente il Veneto e Rosselli della Vespa nato il pacchetto tutti l'intento terza scelga
Tajani
Ecco perché taglia bassa Navona
Senta ventotto lo sa quanti abitanti secondo più le migliori legandoli Gorizia se tutti quanti farebbero come Chechi Bhutan pacchetto desideri e la carta cartone Cantarella a un certo punto la monnezza cercherebbe ricalcolo Gambelli cesarismo vini a Roma bisogna essere in due lo scontrino che pulisce è romano Galluzzo USA dai a favore delle a
Ho capito occhiali se oppure verso gareggerà teneva o ancora l'ottima prova a spegnere lo volle farlo per giù come fa
Adesso è l'impianto di nettezza urbana votando l'Europa tutti gli alibi interattivo una pausa innamorava se qualora
Appare Aaron ora uno dei punti diciamo delle scelte prioritarie e fondamentali definisce no
Che se c'era prima giunta di sinistra nel settantasei fu quello di assumere il tema del risanamento di questa parte ingentissime norme della città del risanamento innanzitutto igienico sanitario per questo obiettivo si scelsero scienziati intervenire contemporaneamente su due aspetti
Gliela
Sia sull'aspetto urbanistico che sull'aspetto dei servizi essenziali
Non abbiano aspettato di dargli una legalità urbanistica per invece assumere come priorità delle priorità il risanamento igienico sanitario c'è un cammino che la sinistra ha compiuto in questa città
In rapporto anche con la periferia e con il popolo della periferia
E ricostruire questo cammino secondo me essenziale anche per interpretare il futuro per indovinare la strada da intraprendere per il futuro l'attenzione si concentra in una parte del libro sulle vicende politiche di della Roma di quegli anni
In cui diciamo ci sono degli aspetti che secondo me anche sono interessanti se rapportati a quello che poi è successo tanti anni dopo tutto diciamo fa riferimento alla vicenda delle elezioni amministrative del mille novecentocinquantadue con cui si conclude il libro
Nel mille centocinquantuno fu varata in Italia una riforma elettorale amministrativa che prevedeva un sistema maggioritario cioè un sistema nel quale delle liste apparentate potessero in caso di vittoria un premio di maggioranza
Erano i primi tempi
Di De Gasperi della sua maggioranza di uscire dalle strette di una crisi che si sapeva avrebbero potuto mettere in difficoltà il centrismo
Nelle ormai prossime elezioni politiche tant'è vero che poi si tenterà l'esperimento di una legge elettorale nazionale diversa con la legge truffa ma fu fatto diciamo un'anticipazione di questo tentativo con questa legge elettorale amministrativa
Dei cinquantuno
Che fu approvata e sulla base della quale si svolsero le elezioni amministrative del mille novecentocinquantadue in quella occasione a Roma nel timore che il Campidoglio potesse essere conquistato dalle sinistre marxiste in Vaticano e una parte della Democrazia Cristiana fu tentata dalla possibilità di costituire uno schieramento oggi potremmo dire clerico moderato all'epoca si diceva di Turati Enrico fasciste sullo schieramento di centrodestra che comprendesse la Democrazia cristiana e le formazioni politiche di destra
Quindi l'uomo qualunque il movimento sociale e i monarchici questo tentativo che era fortemente spinto dal Vaticano
Fu promosso attraverso la figura di don Sturzo cioè fu chiesto don Sturzo di costituire una lista unitaria
Tant'è vero che l'operazione politica
Fu battezzata operazione Sturzo operazione che però fallì perché Degasperi era contrario Degasperi restava sostanzialmente un uomo che considerava la democrazia cristiana un partito comunque autonomo
Rispetto all'egida del del Vaticano partito naturalmente cattolico con un riferimento politico culturale molto chiare ma con una sua impronta liberale e capace diciamo disegnare un argine sia a destra che a sinistra Degasperi resistette a questo tentativo lo racconta molto bene Andreotti
In molti suoi articoli dell'epoca anche i successivi le sinistre
Costruirono una schieramento politico ed elettorale
Insieme a forze laiche d'ispirazione radicale le elezioni furono vinte dalla coalizione centrista quella che poi De Gasperi aveva imposto e quindi Rebecchini rimase simile la lista cittadina delle sinistre perse al Campidoglio ma vinse alla Provincia di Roma e leggendo un personaggio che l'avvocato soldi giù che poi sarà protagonista
Nel cinquantatré della vicenda del caso Montesi questo episodio politico è molto interessante
Perché dimostra che il sistema maggioritario che era stato introdotto era un sistema che consentiva di vincere di superare gli schematismi politici erano stati prodotti dalla guerra fredda
Il comune di Roma nel novantatré era stato squassato da novantadue novantatré da una tangentopoli romana
è un argomento di cui noi abbiamo tutto sommato parlato meno
Perché appena siamo arrivati alla guida la città con la prima elezione di diretta del sindaco e io ripeto sempre noi perché è vero che il sindaco ero io ovvero che l'elezione ha riguardato la mia persona
Ma niente di quello che abbiamo fatto avrebbe potuto esser fatto
In chiave individuale questo è un punto cruciale che vale a maggior ragione oggi vale oggi a maggior ragione perché la iper personalizzazione della politica e talvolta anche delle figure degli eletti locali
Non è un bene
è un'illusione pensare rimesso una persona risolvere tutto si traduce in un inganno
Successive delusioni poi la storia politica da citare la sinistra in questa in questa città continuate sono stati poi negli anni settanta l'esperienza delle giunte amministrative Argan Petroselli Vetere il però lei sotto l'effetto
Ricevevo nota Roma capitale
Quindi
Paralizzare l'attività politica via su cioè
Al indubbiamente non degli obiettivi del terrorismo io sono single
Nessun Governo russo dal singolo sono ad esempio sarà tenuto da magici
Ieri all'olimpico terrorismo e quindi fino alla quinta avevo battuto avuto la possibilità di incontrare bello
Un certo mondo romani
Ingenti le associazioni sportive dirigenti di banche persino rappresentanze militari come d'altra parte necessaria spesso utile incontri normali dove si parlava della città
Alcuni addirittura incontri
Chi conosce la cosa che mi sorprende che costruttivo che l'uomo di questi incontri particolarmente solo
Chiede il costo niente di eccezionale varesino scoperta come nasce il ventidue capitoli avevano tutt'altro debutto
Incontrarsi con un sindaco con il quale non si può sembrava più nel senso di costruttiva quanto dedotta ragione uso sconvolge
C'è stato poi il periodo degli anni novantadue mila con le straordinarie esperienze delle giunte Rutelli e Veltroni che hanno profondamente cambiato la città ecco la mia opinione e che in quegli anni cioè fino al due mila e otto con il quindicennio di governo del centrosinistra
L'assetto istituzionale della capitale così come ancora oggi è rimasto incentrato su un comune che ha poi stessi poteri qualunque altro comune che non ha una specialità
Di cui Roma avrebbe assolutamente bisogno come capitale d'Italia come grandi città mondiale internazionale e come hanno peraltro le grandi capitali europee
Quel tipo di diciamo di assetto ha dato il massimo dell'espressione in quegli anni grazie ad una classe dirigente che ha saputo o ben governare che ha cambiato la città profondamente ma per il futuro ormai si pone il tema non soltanto di una coalizione politica riformista
Che possa
Migliorare il governo della città che possa si pone il problema di un radicale cambiamento della struttura amministrativa del potere democratico che agisce sul territorio quindi di uno statuto dello speciale per la città se la città continua a essere come dire a svilupparsi secondo i desideri gli interessi di questi grandi centri di potere e di speculazione io credo che la città non risolverà i suoi Problemi i partiti di allora aveva una funzione fondamentale
Di spiegazione
Di formazione quasi di alfabetizzazione perché erano partiti politici anche la democrazia cristiana non solo il Partito Comunista Partito Socialista le altre formazione
Aveva una funzione di fare entrare a far parte da Società persone che attenzione non avevano mai votato prima nel libro c'è un
Non ricordo una testimonianza di Marisa Rodano che ringrazio ringrazio anche Francesco Rutelli e Walter Veltroni per aver scritto una contributo di introduzione di postfazione
A questo mio lavoro ma c'è poi una interessante testimonianza per certi aspetti con momenti di Marisa Rodano che racconta lei era una dirigente il Partito comunista e dell'Udi l'Unione delle donne italiane racconta qual era il senso della militanza politica e e della direzione ruolo di un dirigente politico o per poco orditura di un eletto nel Parlamento
Al Comune di Roma alla Provincia direi che purtroppo siamo tornati Monti indietro rispetto a quello che durante il periodo in cui era stato sindaco Petroselli siete riusciti a fare che Petroselli ed è riuscito a fare il risanamento delle periferie l'attività
Era un'attività a fortissimo contatto con la realtà sociale con la sofferenza del popolo
Si andava a portare le coperte si andava
Ad assistere c'era un'attività in cui le varie forze politiche competevano tra di loro per la conquista del consenso naturalmente anche con un radicale confronto ideologico e politico ma a contatto con il popolo cioè si misuravano su Kim meglio riusciva a conquistare il consenso del popolo
E del popolo che ovviamente pagava delle enormi sofferenze sulla base di atti concreti
Ma rispetto alla situazione di oggi la città secondo me torna ad salvo una città lacerata
Una città divisa una città piena di diseguaglianze e il problema è come si inverte la tendenza ma non mi pare di cogliere diciamo così nelle politiche che vengono portate avanti oggi questa consapevolezza e questa inversione di tendenza e nello stesso tempo il confronto delle istituzioni
Era un confronto di altissimo livello basta scorrere anche superficialmente gli atti
I verbali si possono ritrovare all'Archivio Capitolino dei consigli comunali di quegli anni
E insomma è facile imbattersi dibattiti di altissimo livello
Ed in una classe politica e dirigente che aveva diciamo una capacità
Ed una conoscenza non solo dei problemi ma un livello culturale davvero elevato in tutti i partiti
Io credo che se ci si pone il tema delle periferie in maniera seria in maniera non propagandistica soprattutto e il bisognerebbe che ci si rendesse conto le forze sociali ma soprattutto l'amministrazione in termini stazione cittadina si rendesse conto che sono zone verso le quali bisogna dire la stessa attenzione che sia per il centro della città o addirittura direi una maggiore attenzione il rapporto tra la politica
E la società cinese molto allentato
E si è molto autonomia zappa la stessa società civile che non delega più alla politica quanto delegava allora si autorganizzati la stessa trasformazione nei municipi che sono diventati
Meno luoghi della parte più luoghi dell'amministrazione meno luoghi della partecipazione dei cittadini ha portato ad una distanza ed è quella che viene indicata da tutti i politologi da tutti i giornalisti gli affanni politologi e oggi c'è un appiattimento
E forse una regressione culturale si sente nel dopoguerra Roma era una città sofferente ma dove agiva un motore civile dove girò una voglia di ricostruzione questo per certi aspetti normale viste le vicende belliche erano proprio alle spalle in quegli anni così potente così forte che probabilmente furono il propellente anche per una ripresa della città
Allora ripercorrere questo come avvenuto dalla Primo secondo dopoguerra ad oggi neri e come si fa nel libro e Morassut veramente fondamentale perché noi romani rendiamo pensare che la città ciò troviamo davanti come qualcosa che è nato sotto un fungo vede un lungo processo e conoscere fase di questo processo ci aiuta a non morire di funghi velenosi
C'è una profonda sfiducia dei cittadini nelle istituzioni una bassa credibilità della politica
Io una funzionamento delle istituzioni e come ripeto non è più in grado di affrontare i problemi e quindi vanno profondamente riformate che sono il nucleo diciamo della uno dei nuclei fondamentali dei problemi che abbiamo di fronte per poter dire affrontiamo anche le questioni da periferia rivolgiamo ce la periferia con una maggiore credibilità
Prevedeva ma non è
Non è un grande onore perduto navali nato
Onorevoli Neville ognuna nella riunione a non ogni banali
Un anno