Presentazione del libro di Achille Occhetto "La lunga eclissi. Passato e presente del dramma della sinistra" (Sellerio)

Sale
Buon pomeriggio
Sono felice di darvi il benvenuto alla Sala del Tempio di Adriano la sede della Camera di Commercio di Roma
Il Tempio di Adriano luogo speciale dove convivono memorie del passato memorie del presente e vengono su ed è luogo dove si discute spesso del futuro della città di Roma ma anche del nostro Paese
A me ci fa molto piacere che questo luogo sia un luogo anche di dibattito culturale storico e non soltanto luogo di dibattito economico per questo abbiamo accolto con grande favore e quindi ringrazio Achille Occhetto
Da aver ferito
La nostra sede per presentare un suo libro importante la lunga eclissi che parla
Di un tema
In parte Sorico ma in parte attualissimo che i destini io una parte fondamentale della politica italiana i destini della sinistra devo dire Colletto con grande attenzione il libro perché parla di anni dove la partecipazione politica era molto più attenta di quella che oggi quindi in quelle pagine io ho ritrovato sicuramente le analisi e la storia di Achille Occhetto ma ho ritrovato anche la storia personale perché qui ci sono state pagine che non sono state vissute da nessuno con superficialità indifferenza o vissute come spettatori cosa che a volte capita oggi oggi quando parliamo con la gente sembra che saranno a vedere una partita su un ring mentre in quegli anni non era così certo c'erano i protagonisti della politica di cui sicuramente Achille Occhetto è stato uno però era una politica che vivevamo tutti
Devo dire che
Dico solo questa cosa
La cosa importante dell'autore è stato che sicuramente gli avrà conquistato diciamo una una citazione nei libri di storia
La Bolognina io in quel periodo ovviamente no ovviamente in quel periodo era iscritto al Partito comunista quindi l'ho vissuta diciamo molto intensamente quella vicenda e fui tra quelli che suppose ero diciamo a questa funzione
Prendo ad attenuante la giovane età diciamo e la passione con cui uno viveva quegli anni devo dire adesso a distanza di tantissimi anni quella fu un passaggio molto difficile molto tormentato ma inevitabile
Nella storia
Della sinistra italiana quindi poterlo leggere quali sono state le motivazioni e il contesto sicuramente una cosa utile però non è soltanto un
Un libro rivolta passato e anche rivolto al futuro a loro la sinistra si trovò di fronte a un grande bivio anche oggi la sinistra davanti al grande bivio certo non c'è più il liberismo da contenere o da contrastare oggi c'è il populismo e ugualmente queste qui sono sfide importantissime anche su questo
Diciamo le riflessioni di Achille Occhetto sono molto interessanti e credo che saranno l'oggetto diciamo della riflessione sul suo libro di questa serata e quindi io
Dopo aver letto il libro adesso mi siete rocker usarmi diciamo il dibattito grazie di novembre no
Bene
Grazie
Presidente Tagliavanti
E la Camera di Commercio che
Gettato di ospitare questa presentazione questo come diceva il presidente è un luogo ormai tra i più importanti centri di promozione culturale
Per eventi anche di carattere politico della città
E ringrazio gli ospiti qui presenti Anna Finocchiaro
Claudio Martelli e chi li Occhetto
Al termine di queste nostre comunicazioni poi svolgerà l'intervento conclusivo sul suo libero io ho proposto qualche settimana fa forse più di un mese fa ad Achille Occhetto
Ho proposto qualche settimana fa forse più di un mese fa dicevo ad Achille Occhetto di svolge questo incontro anche per una ragione politica perché il libro come diceva anche pesante dagli avanti
è una ricostruzione critica ma attualissima una rilettura a largo raggio
Della storia della parabola del movimento socialista nel Novecento nel suo complesso anche se naturalmente si sofferma criticamente più sulla vicenda del movimento comunista ma è un libro attuale a trent'anni
Dalla svolta questo è l'anno diciamo in cui ricorrono i trent'anni della svolta della Bolognina perché propone attualissimo perché propone diverse chiavi critiche che ancora oggi sono a mio modo di vedere valide per interrogarsi sulle difficoltà della sinistra italiana e mondiale
Ecco vorrei portare diciamo tra queste chiavi critiche interpretative una citazione riprendendola no A pagina ottantaquattro per la precisione del libro di Occhetto
In cui lui cita a sua volta una frase di Gramsci
Pronunciata diciamo dopo la svolta di Livorno abbondantemente dopo la svolta di Livorno nel pieno della riflessione sviluppata in carcere da Gramsci nei Quaderni in cui Gramsci dice
Fummo sconfitti
Si parla naturalmente dell'avvento del fascismo quindi un'epoca che mutatis mutandis di sconvolgimento della democrazia di assetto complessivo dello stato dell'ordine liberale che in qualche maniera ricorda i tempi attuali perché la maggioranza del proletariato organizzato politicamente ci diede torto fumo bisogna dirlo travolti dagli avvenimenti e fumo senza volerlo un aspetto della dissoluzione generale della società italiana aggiunge Occhetto
Sembra che stia commentando anche l'attuale condizione delle sinistre ecco questa riflessione ci fa capire secondo me meglio di ogni altra cosa una chiave importante di questo libro come ci sia un filo rosso
Della crisi dell'eclissi la sinistra che pur cambiando le epoche si ripropone ciclicamente e porta dei nodi irrisolti che ancora in qualche maniera interessano interrogano sull'oggi il filo d'orso del libro è sostanzialmente la continua ricerca sulla quale Occhetto torna spesso che motiva ripetutamente dei tarli originari che hanno compromesso
Dall'inizio del ventesimo secolo cioè dal momento della Grande Guerra le energie libera attrici del socialismo l'internazionalismo primo luogo
La visione critica della società cioè l'approccio critico alla trasformazione sociale e aggiunge più avanti l'approccio egemonico legato all'elaborazione di Gramsci al tema della trasformazione sociale
Il nesso tra libertà ed eguaglianza insomma campi tematici che poi del resto furono alla base della stessa svolta della Bolognina
Attraverso una lungo excursus storico Occhetto individua una prima rottura nella crisi della socialdemocrazia alla vigilia della prima guerra mondiale ed è la prima grande questione la sconfitta diciamo di uno dei fondamenti del socialismo appunto l'internazionalismo la dissoluzione
Della socialdemocrazia di fronte all'avvento all'arrivo della guerra che indusse Leningrad una rottura cioè ad una costituzione e addirittura di una nuova internazionale a un cambio di nome
Con la famosa frase che la camicia si gettano le camicie sporche quando le camicie sono sporche si getta nuove si cambiano come disse l'ENI
Ed è diciamo qui che si nascono i primi tarli che poi avranno uno sviluppo una genesi nell'ENI Nismo anche se poi lei né a un certo punto
Approccio una revisione critica che non fece in tempo a consolidare e poi si consolino dei figli mentre lo stalinismo e nelle pagine successive che portano diciamo ad una serie di schemi di paradigmi che di cui poi la sinistra non si libererà di fatto mai completamente
Fino alla svolta dell'ottantanove per quanto riguarda la condizione la sinistra italiana del movimento comunista nonostante però tentativi parziali compromessi aggiustamenti ed è qui che il racconto di Occhetto sulla svolta entra anche nel merito di alcune incompletezze nello sviluppo dei principi ispiratori di quella pagina
E di alcuni aspetti che non consentirono per motivi politici e per motivi storici di dare pieno sviluppo le premesse che erano contenute in quella in quel tentativo
E che per certi offre versi diciamo così ripropongono ancora oggi quali sono questi tarli il rapporto tra nazionalismo internazionalismo
Il tema del rapporto tra eguaglianza e libertà sul piano internazionale la sovrapposizione tra politica di potenza
Portata avanti dal campo socialista da quello un tempo si chiamava il campo socialista e la non coincidenza tra i confini del campo socialista territoriali e la idea del socialismo i confini diciamo possibili di un processo di liberazione più ampi e soprattutto il nesso tra mezzi e Fini cioè il fatto di aver sottoposto l'idea del successo politico
All'affermazione dei valori fondanti del socialista
Oltre naturalmente all'idea di partito come guida come avanguardia dalla Società che contiene in sé stessi caratteri fondamentali di un'idea dello Stato e dell'economia
Ora attraverso questo intreccio di ricostruzione storica e anche di ricordi personali sono molto se diciamo curiosi anche particolari
Le Branzi e personali che hanno valore politico che Occhetto nel suo libro provochi costruisce nei rapporti per esempio negli incontri con il Partito comunista cinese negli anni sessanta durante il momento della grande rottura con l'Unione Sovietica alla vigilia nel periodo era quella del Vietnam gli incontri con Gorbaciov of
Le vicende interni al piccino apporti con Berlinguer re con Craxi più avanti subito dopo la svolta
E in questo Occhetto ricostruisce le ragioni profonde politiche culturali che furono alla base della Bolognino c'è una
Ci fu una risposta è in qualche modo questa una risposta a chi disse che la svolta non aveva delle salde basi culturali ma che era sostanzialmente un atto di coraggio e qui cioè la chiave delle due interpretazioni vorrei sottolineare questo aspetto compiuto rapidamente che secondo me è la cosa la riflessione fondamentale che sviluppata arriva ancora ai giorni nostri cioè che cosa ci fu ci furono due a un certo punto nel periodo del cambio di fase della svolta della Bolognina e poi il successivo congresso di Rimini si affermarono due interpretazioni della svolta
In quel passaggio una per ragioni politiche e per ragioni storiche ragioni storiche più avanti le chiarisce nel libro Achille Occhetto parlando dell'arrivo di Mani pulite della tempesta giudiziaria come una specie di deragliato ore che impose un tema estraneo alla politica
Alla pieno sviluppo dei principi ispiratori della svolta ma anche per ragioni politiche perché all'interno della svolta convissero due interpretazioni
Una come dura necessità cioè ci fu chi intese quel momento con una dura necessità imposta al cambio dello scenario internazionale che naturalmente era anche un motivo
E un'altra era quella invece di un nuovo inizio in nuove iniezioni che non era il cambio del nome
Amo nell'ottantanove già
Diciamo i canoni della Società di comunicazione di massa imponeva diciamo una certa semplificazione della comunicazione ma fu invece la proposta di una costituente che sarebbe dovuta durare per un periodo è portare la costituzione di un nuovo soggetto politico voi qui non c'entro perché c'è tutta una trama di ricostruzione politica nei rapporti del neonato PDS con il Partito socialista in quel momento di cui Occhetto fa menzione nel suo libro
E però questa doppia interpretazione
Si è poi riproposta nei vent'anni successivi e direi anche nei trent'anni successivi
In varie forme in varie forme per esempio si è riproposta in una interpretazione della stessa esperienza dell'Ulivo
Che duro
Dieci dodici anni tra chi sosteneva che l'Ulivo poteva essere l'avvio di un processo di fondazione di un nuovo soggetto politico unitario delle forze democratiche
E di una coesione le grandi culture politiche democratiche dopo il cambio diciamo di scenario internazionale e chi sosteneva mi ricordo per esempio famoso convegno di Gargonza
Che invece ma non solo quello ci fu un dibattito abbastanza animato all'interno delle forze politiche i sostegni invece durasse sostanzialmente una somma di partiti di partiti i nuovi partiti che si erano costituiti
E in qualche maniera questa questione si ripropone poi con la
Con la nascita del Pd che contiene e ancora oggi in qualche maniera siamo di fronte a questo tema contiene due interpretazioni
Una è quella del Lingotto cioè
Nella dichiarazione di intenti del Lingotto cioè l'idea di un partito trattino movimento
Che abbia degli elementi di elasticità e di porosità nel rapporto con la società civile che sia un soggetto politico che si basa su nuovi paradigmi
Ed una e quindi su un ribaltamento anche dei paradigmi sia formali di idea di forza politica sia culturali nel rapporto nelle inversione present rapporto tra verticalità orizzontalità della politica e l'affermazione di un principio reticolare il coinvolgimento delle forze civiche sociali
E invece l'idea di un partito ditta semplifico per capire di cosa stiamo parlando cioè di un partito che seppure in forme diverse con denominazioni diverse ripropone le ore forme organizzative
Formali e anche in qualche maniera culturali dei partiti tradizionali
Questo in qualche maniera è un tema ancora attuale
è un tema ancora attuale ora nella discussione interna
Del PD in questa fase questa questione ancora aperta perché il partito ditta non è stato e anche in qualche maniera stato interpellato in tempi recentissimi Go un partito dita addirittura individuale fosse legato una persona sola al comando
Mentre adesso si ripropone forte di una discussione che non abbiamo avuto in questo congresso e che secondo me avremo ancora esiste ancora il tema della di un partito che Cambi alcuni paradigmi di fondo del suo modo di essere di comunicare di elaborare
E si ricollega a quella tradizione al principio di quella riflessione che viene dalla scintilla Jaca così e la riflessione critica di Gramsci che intorno al concetto di egemonia sostanzialmente opera un ribaltamento di carne dei paradigmi che erano maturati negli anni Trenta
All'interno della torsione stalinista che era stata data la cultura marxista l'idea del partito e così via
Mi fa piacere che in questa
Occasione sia presente anche Claudio Martelli perché voglio dire solo questo consiglio anche di leggere
La sua il suo testo il libro che è uscito per un paio di anni fa che s'intitola Ricordati di vivere in una bellissima secondo me ricostruzione anche storia autobiografica l'esperienza politica compiuta da Claudio Martelli perché perché uno io mi ricordo io sono iscritto al Partito comunista la figlia di settanta alla Federazione giovanile poi mi sono iscritto al Pci nell'ottantuno il gioca molte di Petroselli ma in quegli anni in cui il nuovo corso socialista
Muoveva diciamo così i suoi primi passi ci fu un momento quello che la conferenza di Rimini la conferenza programmatica di Rimini
Con memorabile discorso di Claudio Martelli si meriti divisi sui bisogni sull'Italia dei meriti di bisogni che secondo me conserva una grandissima attualità in un Paese in cui il tema dei bisogni
E in tutta evidenza ormai ancora centrale attualissimo il dibattito politico ma in cui anche il tema del merito cioè della creatività individuale dell'elemento della creatività individuale del merito
Viviamo in un'epoca anche di avrebbe detto Seneca di O Clock razzia cioè di dominio dei non conoscenti degli immediati
E è un tema attualissimo
E si ricollega in qualche maniera anche alla parte construens del libro di Occhetto che fa tutta una serie di proposte
Alla fine della ricostruzione in positivo
Dove batte l'accento sul tema della creatività individuale e di un nuovo sistema di relazioni tra l'individuo il collettivo come base di una revisione critica della sinistra e di una ripartenza di un'idea di sinistra che in fondo poi riprende le originarie fonti ispiratrici del socialismo e dell'idea di democrazia e del socialismo non come della democrazia non come via verso il socialismo sul quale sì un po'giocata anche l'ambiguità di una certa esperienza è partito comunista qui non voglio scendere nel dettaglio ma lo dirà Occhetto ma come via la democrazia come via del socialismo che evidentemente non si può distaccare anche dal ruolo dell'individuo e della critica della persona persona che un tema che ricorre moltissimo questi giorni per esempio
Nella
Campagna che Zingaretti ha svolto con me candidato alla segreteria del partito cioè il ruolo delle persone il valore della persona come elemento di creatività e di soggettività nella battaglia politica
E nella crede nella discussione politica concludo qui do la parola D'Anna Finocchiaro che vi ringrazio spero che questo tolto troppo tempo
Buonasera e grazie ad Achille Occhetto per avermi voluto qui stasera perché libero me l'ha raccontato Morassut
Io vorrei
In trattenervi sulla prima parte di questo libro che ho trovato non sono molto bella
Ma anche
Per me è straordinariamente utile ora la politica è innanzitutto esperienza umana naturalmente
E allora spero di non essere inopportuna se io vi racconto cosa mi è accaduto con la lettura di questo libro come capita nei film di fantascienza che la macchina del tempo ti risucchia attraverso un canale io sono tornata agli anni della mia primissima giovinezza
Sono tornata dalla prima volta che ho partecipato alla manifestazione insieme ai ragazzi della FGCI era il mille novecento e sessantanove in occasione del martirio di Jan Palach
Alla mia iscrizione al Partito Comunista saltando la FIGC nel mille novecentosettantaquattro è quell'esperienza collettiva della politica che è stata per me
Una delle occasioni di crescita forse l'occasione di crescita più compiuta insieme allo studio
E alla lettura tra tutte quelle che può attraversare credo la vita di di una persona
E che cos'è che io nelle pagine di Achille avvertito brutalmente come ciò che ancora di risolto esisteva nella mia esperienza umana forse non sufficientemente scandagliata quello che con un'espressione assolutamente pertinente che l'Occhetto definisce la coscienza infelice dei Comunisti italiani
E insieme a questa coscienza infelice io spero di trovare la pagina non so se l'altro di cui chiedo io ecco la lista
E insieme esatto a questa coscienza infelice romanticismo comunista che induceva introiettare il dolore la mistica della sconfitta la sofferenza per le dure necessità della storia
Sopportata nel nome delle inflessibili regole delle il della lotta e delle tempeste
Da cui sarebbe emersa la rigenerazione di riscatto
Tale misticismo nasceva dal contrasto tra essere stati chi più chi meno
Corresponsabili di regimi autoritari e di sentirsi nello stesso tempo i paladini di tutti gli oppressi i coerenti combattenti per la libertà i continuatori degli ideali dell'Illuminismo e della rivoluzione francese
Due verità inoppugnabili che spiega no
Anche si giustificano solo in parte la percezione né comunisti italiani della loro diversità della loro innocenza
Io sono nato nel mille novecentocinquantacinque
Nel mille novecentosettantaquattro non aveva ancora vent'anni
Il mio pc
Era il PC di Berlinguer
Era il pc della fine della spinta propulsiva dell'ombrello NATO della democrazia come valore universale
Era il pc della scoperta del femminismo
E dei primi
Sguardi lunghi lunghi pensieri sui temi ambientali
Era anche il pc ne parla molto bene è un punto che Achille affronta con grande acutezza della questione morale
Ma pensate che cosa potesse significare
Per quelli della mia generazione
La rivende Parlamento fu da questo punto di vista un vaglia di sangue
Il fatto che la mia esperienza umana e politica inscindibili secondo me le due cose
Venisse considerata come
Estranea
Rispetto a un Parma drammatico orizzonte di libertà e democrazia che altre forze ritenevano di dover affidare a se stesse come uniche detentrici della loro custodia e salvezza
Ed è su questo punto e su questa sofferenza che le parole di Achille Occhetto il suo discorrere intorno al modo con il quale la rimozione
Ho però
Che mi sono venute in mente anche tutta una serie di episodi nel racconto solo uno il primo appuntamento elettorale della mia prima campagna elettorale nel mille novecentottantasette mi fu detto dal partito
Sarebbe stato in una sezione di andranno paese agricolo un grosso paese
La piana di Catania e avere avuto un incontro con i giovani
Arrivai disse era
A questo appuntamento e in questa grande sezione che Achille conosce benissimo perché c'ha parlato tante volte io trovai un'Assemblea di
Anziani
Erano quasi tutti gli agricoltori
E la prima cosa che vidi entrando nella stanza fu un grande ritratto di Stalin né che stava sulla parete di fronte
Allora
Ovviamente queste
L'argomentare di Achille intorno a questa questione è un argomentare che ha molto a che fare con la sua esperienza politica con la sua riflessione
Immagino anche
Recente ma nel senso di mai esausta che la rinnovata negli anni
Ma certamente la riflessione di Occhetto è una riflessione
Che nettamente essenza dire chirurgicamente direi proprio freddamente
Ricostruisce la vicenda del Partito Comunista Italiano anche intercalare angolo con tutta una serie di episodi
Alcuni dei quali particolarmente interessanti potrei dire gustosi se non stessimo parlando di episodi che hanno segnato
Pezzi importanti di storia occasioni importanti di storia
E con questa lucidità con questa freddezza con questa l'averlo con questa aver capito ricostruisce
Anche
E nettamente le ragioni uno dei germi uno dei tartufi come dice lei è libero della sconfitta della sinistra
Io ricordo bene il giorno della svolta
Le ricordo molto bene era già parlamentare
N e Anna
Ingrao era il mio riferimento
Politico culturale
I miei amici tanti dei miei compagni delle mie compagne
Con me guardava no
All'elaborazione
Di quel gruppo come una elaborazione
Particolarmente interessante l'acqua in cui ci piaceva nuotare
E voi ricorderete
L'atteggiamento di Ingrao nei confronti della svolta quelle non mi sono convinto
Io credo che quella opposizione alla svolta e lo dico da chi l'ha sostenuta
Sia stato un errore
Incolpevole probabilmente
Per me
Che ritenevo che l'esperienza di comunista italiana fosse quella che io avevo vissuto
Achille a lungo parla
Dell'esperienza di direzione del partito berlingueriana
Per me quella scelta fu una scelta come dire dolorosa sofferta ma che in qualche modo ulteriormente riscattava quella che Achille definisce la coscienza infelice ma fu un errore
Fu un errore politico
Che consegnò la svolta questa è la lettura che io né dopo
Ad una sua lettura innaturale che non era la lettura
Di sinistra
Come dire secondo un equivoco
Un suo affidare la svolta
Ad altro che non alla sua aspirazione iniziale
E le ragioni che Achille Occhetto in questo libero enumera la genesi il ripercorre così minutamente
Lei questioni che condussero alla svolta e che tutte impotenza esistevano nel corso degli anni mille rivela una dopo l'altra
Ecco non avere
Compreso questo è stato
Forse da una parte un'auto assolversi
Da quella coscienza infelice e da quella
E riaffermare quella percezione di innocenza ma è stato un errore politico è stato un errore politico
Per la ragione che
Ciò che dopo è accaduto
Ha mostrato come un evento di una importanza straordinaria potesse essere affidato come una barca
Al fluire della corrente che era una corrente forte incalzava la globalizzazione i grandi eventi che conosciamo sarebbero uno dopo l'altro intervenuti a indebolire
Ogni possibilità di di resistenza e ne abbiamo lasciato che la barca
Andasse e andasse vuota
Ecco io credo che almeno per me
La lettura di questo libro è stata rivelatrice
Anche di di passaggi
Politici di maturazione i interne che non riteneva di dovere fare a
Compiutamente in questa maniera senza come dico io senza senza alibi
A questo punto della mia vita e credo che abbia ragione Morassut tutto quando dice che la questione che si può sì allora continua a riproporsi ogni giorno anche nello scenario politico dell'oggi noi oggi siamo di nuovo validi con la sinistra
E mi riferisco alla sinistra alla sinistra no no ad un partito siamo di nuovo in quel torno di tempo e intorno a quella questione se da questa questione non riusciamo a uscire non riusciremo a rivivere
A espandere la Potenza
Delle idee della capacità per lei di Anita che la sinistra ai se e ha nel suo bagaglio nel suo corredo
Politico-culturale
In questo senso dunque io vi consiglio di leggerlo questo Di Pietro altre scritto benissimo
Quindi non è neanche un libero come dire
Di
Difficile lettura è appassionante costruita anche con una certa diciamo scaltrezza
Quindi anche l'inserimento di episodi di vita vissuta testimonianze battute
Rendono la lettura piaceva né
Io la ringrazio quindi per avermi invitato ma la ringrazio anche perché avere letto questo libero in qualche modo mi ha aiutato a
Ricomporre un pezzo di me non perché in questi anni non c'avessi pensato non perché in questi anni non l'avessi capito ma talvolta lo sguardo da fuori le parole dell'altro sono in grado di spiegarti dite
Più di quanto da solo non arriveresti fino in fondo essenziali di a capire
Parola Claudio Martelli
Tanto sono molto contento di rivedere Achille Occhetto dopo
Un po'di anni in cui non ci si limiti incontrava nonché prima ci si incontra sempre momenti questo no però c'è stato un periodo tra l'ottanta sette
Il novantadue invece in cui ci siamo
Frequentati parecchio
E ciascuno per la sua parte
Abbiamo tentato di rinnovare il campo di cui eravamo
Partecipi
E del quale avevamo corresponsabilità però non vorrei approfittare come talvolta succede
Per la presentazione della biografia politica di un altro per parlare la propria
Voglio quindi parlare della sua e qui testimoniata in queste pagine così dense così ricche
Che meriterebbero di essere discusse ciascuna con una certa approfondimento anche per qualche volta dissentire perché non c'è piatto allineamento su tutto quello che qui è che è scritto
A partire però da un riconoscimento che doveroso è un libro non soltanto molto bello come un libro sincero
Anche a me è capitato qualche volta di
Essere definito sincero che ciò non di meno di non dire sempre la verità
Che è semplicemente uno può non saperla non siamo mica tutti come Hegel che diceva la verità non si può dire perché bisognerebbe conoscere il tutto solo io conosco il tutto
Noi non conosciamo il tutto e quindi qualche cosa ci può essere o molto ci può essere sfuggita
Allora e non sfuggì certamente vengo al punto che che conosco meglio perché per il quale quindi posso testimoniare di ciò che è scritto in queste pagine
Da noi non sfuggì l'ottantanove sembra buffo ma il crollo dei muri profughi vissuto anche da molti responsabili politici in Italia
E anche in Europa per la verità
Certo come una liberazione un trionfo del democrazia della visione occidentale
Del mondo
Ma non tutti ne calcolarono le conseguenze
Non tutti cercarono di governare le conseguenze di quello spartiacque della storia mondiale
Che segnava la fine non soltanto dell'impero sovietico
Ma segnava la fine della contrapposizione crespo Ovest nella spartizione del mondo in due campi rivali contrapposti ciascuno dei quali iper armato e che derivava
Possibilità di pace o era una pace relativa nel senso non c'è mai stata una guerra mondiale ma non che non ci siano state guerre conflitti
Ciascuno appunto poteva che doveva interpretare quel che era accaduto con la fine dell'impero sovietico alla fine la spartizione del mondo in due blocchi per la parte di responsabilità che aveva nel proprio Paese
Francamente io non non non ricordo altri a parte Luís io e debbo citare un terzo per onestà che forse l'appello non anzi promettete piaceva
Meno che a me e che nel presentare pubblica Francesco Cossiga che fu un altro che comprese quelle che sarebbero state le conseguenze della caduta dei muri e cioè la necessità in Italia Dietz superare la democrazia bloccata
E avviare un percorso diverso verso un sistema politico
Fondato sull'alternanza quello che poi ci sarebbe stata in una forma però assolutamente imprevista dal novantaquattro in poi
Discesa in campo di Berlusconi eccetera eccetera eccetera
Che è diretta conseguenza questo poi uno dei tanti paradossi della storia della nostra in particolare
E cioè che la reazione politica al giustizialismo non sia stato l'instaurazione di una come dire di una Repubblica nuova diversa perché più pura emendata
Dalla
Facile faccino va va be'insomma da dalla corruzione o dalla questione morale ma con una democrazia non per la persona di Berlusconi ha tentato il Sion è ma perché l'errore capitale ecco questo una Giunta che farei volentieri alle pagine coraggiose dette da un un ex segretario del partito comunista su Tangentopoli
Non ne ho lette altre di così precise
Sarebbe stato come dire
Francamente curioso e insolito che dopo la tempesta giudiziaria che ha travolto i partiti della Prima Repubblica quasi tutti si è salvato in in grande misura il Partito Comunista ahimè si sono salvati interamente il movimento sociale la lega e si è saltato il partito radicale che certamente era sotto questo profilo innocente
E è venuta la Seconda Repubblica che tutti quei difetti gli ha aggravati ma perché ma perché era sbagliata sia la diagnosi che rimedio non è che la corruzione era colpa dei partiti
La corruzione era endemica in Italia e non era solo nei partiti era nel mondo delle imprese erano e gli apparati burocratico amministrativi dello Stato
E la prova provata e che aboliti i partiti della prima Repubblica la corruzione secondo tutti gli indicatori che è aumentata
Dunque
E insuperabile questo punto perché
Il rimedio cioè aggredire un male pubblico così esteso così endemico come quello che c'era con i mezzi della repressione giudiziaria un assoluto sproposito perché sarebbe appunto come affonda il coltello in un zona infetta la prima conseguenze che la corruzione se mai si espande anziché ridursi anziché isolare il problema lo stile in qualche misura gravato stravolgendo quello che di buono c'era nella Repubblica dei partiti
Che il punto sul quale tutte le riflessioni anche qui ti faccio una
Notazione critica
Su un punto sul quale si arrestano tutte le analisi la Costituzione è la più bella del mondo
Ma la Costituzione hanno fatto i partiti che la Costituzione assegna ai partiti un ruolo dominante
I partiti poi diventano alla causa del tradimento della Costituzione ed è il offuscamento e poi del degrado della vita pubblica in Italia
Si capisce che non sta insieme questa analisi non postare insieme ed è sbagliata ed è sbagliata perché la nostra è la Costituzione più bella del mondo dal punto di vista dei principi
I costituzionalisti
Di rango
Europei sogliono distinguere le costituzioni in due parti la parte che loro chiamano celebrativa quelli grandi principi
Bene è ineccepibile che la nostra Costituzione contenga dei soli Vissani santi principi
Io avrei qualcosa da dire secondo me la Repubblica si fonda sulla libertà dei cittadini sulla loro responsabilità prima che sul lavoro perché quelli che non lavorano non sono cittadini come gli altri non lo sono i bambini o gli anziani pensionati o non lo sono i disoccupati
Sapeva benissimo che la produzione l'Italia la Repubblica fondata sul lavoro è il frutto di un compromesso già allora ideologico e partitico
Tra le sinistre socialisti e comunisti che volevano si scrivesse è una Repubblica di lavoratori come le democrazie dell'Est europeo
E i democristiani liberali che non accettavano quella dizione e quindi sì giunse a quella formula di compromesso fondata sul lavoro il lavoro anche quello degli imprenditori non è solo quello dei lavoratori
Ma che questa sia la pietra fondante di una repubblica io discuterei comunque non voglio toccare i principi
La seconda parte di cui sono parte delle Costituzione e la parte cosiddetta efficiente e cioè le regole per il funzionamento di uno stato a cominciare dal governo anche dal Parlamento eccetera eccetera eccetera
Ora mi sembra difficile sostenere che sia la Costituzione più bella d'Europa come tu dici o del mondo come diceva Benigni
Una Costituzione che dedica più tempo righe spazio al CNEL che al governo
Tre righe sul governo è una pagina sul più bello
è una cosa che ha un che ha un senso e e serve dal punto di vista dell'efficienza dello Stato una visione di questa natura e difenderla in modo come dire si può quasi ossessivo come se staccandosi da lì si scivola nel e l'avventura nel fascismo anche questo mi pare una un delitto di di di fragilità intellettuale morale e politica
Adesso certo a Frank io qualche timore
A che si discutesse dei fondamenti costituzionali in questo contesto politico ma ci sono stati periodi in cui un rischio del genere non c'era eppure il riflesso conservatore
Sulla conservazione la descrivi questa razza italiana descrivi ed attacchi in più punti del tuo libro in modo molto documentato e molto efficace ma questo
Citando un bellissimo brano DR
Un altro punto
Che mi ha fatto un poco
Dico saltare sulla sedia ma ripeto a mi ero sottolineato opercoli però quella pagina non è che sapesse memoria da per la citazione che ha letto Anna Finocchiaro perché intendevo leggerlo anch'io quel passaggio mi ha fregato sì
Però non non non mi dispiace vuol dire che avevo colto insieme un punto
Molto importante
Che forse
Riassunto nelle righe che precedono la citazione che l'architetto Anna quando citando Hegel
Sottolineo quella che è una contraddizione di tutta la vita di tutti coloro che non sono affatto politica ma che hanno pensato che cioè c'è una contraddizione molto spesso tra gli ideali che professiamo e ciò che pratichiamo
Questo non è che è accaduto soltanto i comunisti ma qui non si tratta di qualche cosa di più di una contraddizione in effetti tu
Paio di passi del libro la chiami con la parola è più profonda la morsa in cui siete rimasti imprigionati perché non si può predicare l'emancipazione
Del mondo
Ed essere ancora asserviti negli anni sessanta e settanta al sistema comunista che viene descritto qua
In termini di sistema criminale che praticava sistematicamente non solo la liquidazione degli avversari ma la tortura
E vivere in questa morsa avrebbe spezzato altro che il pure robustus tutte malizioso Us ed i fatti lo ha spezzato la fine come era inevitabile perché e e e insostenibile vive una contraddizione a lungo di questa portata salvo essere capaci di manipolare come tu giustamente racconti la verità o di vivere in una doppia verità
Quella buona per i dirigenti
E quella che si dà conto al popolo
La mia obiezione e quando tu qui queste più strettamente politica anche qui con molto coraggio e molta onestà riconoscibili quanto settarismo c'è stato nella polemica comunista
Verso i socialisti in epoche diverse se è stato nel diciannove
Di fronte all'avanzata del fascismo fu
Cecità assoluta
E guardate no non non fu responsabità solo dei comunisti che era una formazione nascente che voleva fare in Italia come in Russia c'era tra i socialisti tra di loro
I socialisti massimalisti e rivoluzionari
Erano accaniti contro i riformisti e e contro Turati
Questo però dico adesso è un inciso perché se la prego provvedimenti Carmelo ci sono quelle belle pagine su Gramsci sulla
Differenza tra ovvia tra l'egemonia culturale e la dittatura del proletariato parola coercizione dell'uso della forza e dall'altra parte la pedagogia
Bisognerebbe andare un po'più a fondo lo facemmo noi socialisti negli anni settanta la fine degli anni settanta sulle colonne di Mondoperaio indagando questa questo tema dell'egemonia che cos'è l'egemonia culturale
Facciamo anche perché vogliamo reagire al regime o egemonia culturale comunista con armi culturali
E indagando osservando e studiando i testi di Gramsci si comprende che lui considera dittatura del proletariato
Come un passaggio necessario della rivoluzione
Che via via dovrebbe attenuarsi
Attraverso le forme di organizzazione del consenso
Una pedagogia anche tu richiami questa parola che Chaplin Gramsci
Ma c'è una pedagogia autoritaria che attenzione non è ricavata dall'Illuminismo e ricavata dall'esempio della chiesa cattolica a cui fa esplicito riferimento Gramsci e quello modello ogni sezione diventare una parrocchia e gli scritti vanno in dottrina ti
Guidati
Con la sapienza che il clero dimostrato e che ha reso millenaria
Il suo la sua egemonia
Sulla cultura italiana
Quindi ho qualche dubbio
Che sia ancora s'utilizzabile quel concetto certo non c'entra niente con le colleghe mondo della democrazia ateniese non stiamo parlando di capi militari stiamo parlando di pedagogia però la pedagogia può essere liberatoria a sua volta educare
Consigliere qui di rileggere curati
è stato il più grande educatore la storia del socialismo italiano
E che contiene assai più di quanto contenesse quanto contenga il pensiero di Gramsci che è un genio
Contiene molto più di attualità
Quando si torna sul tema
Nulla da balera oggi dell'educazione
A parte la buona scuola che non era non fa parte di questa famiglia quando si torna su questo tema ma si dovrebbe ritornare seriamente a Turati al modo in cui concepiva l'opera educativa
Avendola imparata a sua volta
Dall'esempio dei proletari italiani che a fine Ottocento imparavano a leggere e scrivere a lume di candela
Sulle colonne dell'Avanti c'era l'unica arma che avevano per emanciparsi ecco la cultura liberale
E questa la sua funzione perché ti mette in condizione di comprendere di capire come fare essere libero se non capisci
è impossibile
E quest'opera di educazione dovrebbe essere il primo pilastro
Dell'attività politica in particolare
Della sinistra socialista riformista
Democratica
No non è esatto quello che scrivi quando dici che in Italia le istanze socialdemocratiche sono state accolte anche dal partito comunista non è andata così
Se penso agli anni del primo centrosinistra io non c'entro un ragazzino quindi non è che difendo me stesso
E il PC all'inizio ebbe un atteggiamento un po'dubito sotto gli atti e poi si scatena una lotta frontale contro le riforme del centrosinistra una lotta frontale
E soltanto per la mediazione di lama perché temeva che si spaccasse la CGIL il PC
Si astenne e non voto contro come il partito voleva l'introduzione dello Statuto dei diritti dei lavoratori
Tra una svolta epocale nella storia ditta
So che io qui ricordo un ragazzo invece all'università
Mi iscrissi al Partito Socialista
Alla Statale di Milano
Non soltanto i sessantottini ma anche i compagni comunisti mi davano società fascista
Sporco socialdemocratico era il minimo che ti capitasse
Dire che era
Furono accolte non so tu da che parte sta più esattamente nel sessantotto qualche anno allora rilanciare no lo so lo racconti dopo ho letto l'ho letto
Però insomma cioè c'è c'è un tratto
Molto indulgente con secondo me
Con la cultura sessantottina
Che conteneva induce come si è visto vuol vi stavate faticosamente separando da quel mondo questi marciavano e facevano marciare e in dottrina Abano con egemonia culturale i giovani studenti a marciare nelle strade di Milano Marx legni spalline e mouse e tu mille novecentosessantotto non credo tutto riconosce se in questo no no a Pau
Ma si capisce
Si capisce benissimo troppo bene che non si riconosce in questo però se è indulgente
Con quella con quella che allora accanto
Sono
Coraggiose e e acute anche le le osservazioni su Berlinguer che come dire l'esempio più doloroso di quella
Contraddizione o di quella morsa che che imprigionò il comunismo italiano
E avesse la sua proposta non credibile perché è vero che c'era la conventio ad excludendum
Perché il PC faceva parte del campo sovietico
Ma non ci sono né che mai stati voti per cambiare la conventio ad excludendum
E anche quindi c'è un fondamento democratico in questa convenzione ad escludere non è che c'era un arbitrio del potere la maggioranza degli italiani
Non accettava quella prospettiva da quarantotto fino a al novantuno non l'ha mai accettata anche se
Il rigetto
La contestazione delle politiche democristiane e anche socialiste nel centrosinistra giunse a dare al partito comunista negli anni settanta
Una forza straripante no trentaquattro trentacinque per cento dei consensi
Questo tema educazione l'ho accennato perché tutti ripeto prima con Gramsci e poi ci torni facendo un'osservazione che anch'io ho fatto ma non
Forse non l'avevo neanche mai scritta ma che mi ha molto colpito
Per la sua caste citare semplicità ma insomma come si spiega
Che crollato il sistema sovietico tutti i Paesi dell'Est dopo settanta anni di comunismo non è che diventano dei paesi solitamente democratici ma si buttano brutalmente a destra
Vuol dire che lo dici tu che completamente mancata un'educazione alla al socialismo umanistico democratico
Ma se o se ma qual è l'unico elemento di continuità che è rimasto tra quei settanta anni di comunismo e l'oggi della Russia
Anche questo mi permetto Dejohnette Pisco e tu citi il nome
Chicca che ebbe
L'unica struttura statuale che è rimasta inalterata dallo zarismo al comunismo alla Russia di oggi il Ka che bene
E Putin
Che nelle urine l'ultimo erede ma poteva essere
Un modello
Cioè al Comune che il Paese più arretrato d'Europa che era la Russia zarista con la rivoluzione diventa il modello per Paesi molto più evoluti avanzati ma l'Italia la Germania la Francia
Con gli allegri l'allegra brigata degli universitari comunisti di Cambridge
Condivido in toto le le le osservazioni poiché riguardano invece noi
E la nostra partecipazione alla
Globalizzazione mondiale
Craxi di cui tu parli con e mi ha colpito questo con grande franchezza e con grande rispetto
Ricordando addirittura la vostra amicizia dei tempi universitari anche questa è una cosa nuova nella biblioteca dei libri comunisti è una cosa nuova Fassino nel suo libro aveva riconosciuto insegni meriti di Craxi e di Berlinguer e io nel mio
Oggi protetto che è stata una tragedia italiana
Il fatto che non si fossero influenzati benefica mente come pure era possibile invece abbiano conflitto nella maniera così aspra oserei dire temeraria l'uno e l'altro
Perché non avrebbero dovuto superare nell'uno o nell'altro i limiti di una polemica
Così feroce come quella degli anni settanta
Persino riconosce che sotto il profilo della novecentootto profilo morale la ragione Berlinguer sotto il profilo della visita la società abbia ragione la modernizzazione di Craxi s Park appare
Le questioni etiche dalle questioni di governo della società e dell'economia è stata la tragedia della sinistra italiana che che che la ampi data di gran parte delle sue possibilità ma in ogni caso l'osservazione tua che mi piace condividere
Sottolineo
E che qualche interrogativo sulla svolta
Evidentemente
Rimane anche interno sulla giustezza d'averla fatta per amor del cielo sai quanto ero d'accordo
Ma sul fatto che
L'evoluzione
Del del PC in PDS senza una
Ma robusta base d'appoggio culturale
Solamente io diceva insomma finale il le idee proprie destinato pendeva degli altri imprevisti
E tolto sì dalla dal comunismo rifiutato non l'adesione all'Internazionale socialista c'è stata l'adesione al Partito socialista europeo c'è stata favorita tra l'altro da Craxi o col suo voto
Favorevole perché aveva diritto di veto eppure non ha messo il veto ha detto sì
Il momento di contrasto aspro
Perché sotto questo profilo era probabilmente lungimirante
Certo teneva conto anche l'orientamento favorevole gli altri partiti socialisti europei ma il voto decisivo per regola internazionale socialista dei socialisti europei esercita un partito socialista e quello che decide se ne può entrare un altro dello stesso paese com'è ovvio sennò si creerebbe un disastro
Bettino questo lo diceva attenzione anche con questa con questo europeismo da banchieri attenzione perché
Finiremo o in un limbo
O prima o poi all'inferno
E che se nasce un'Europa dei più forti il rischio è quello ebbene secondo me non c'è stata una cultura capace di affrontare le nuove sfide europee dopo Maastricht e le sfide dell'Europa nella globalizzazione e di conseguenza certo che ha vinto anche nella testa
Dei DS e poi del PD
Capitolo liberismo sembra colpito parlando con
Esponenti del partito democratico
Si parlava
Di riformismo e quando parlo di riformismo loro intendono riformismo liberale
Non intendono il riformismo sociale
In pieno riflusso liberale
Ora io sono sempre stato un liberal socialista e quindi non è che mi fa scandalo presto
Però da socialista penso che occorrono entrambe le funzioni vitali cioè bisogna liberale le forze produttive di una società
Ma bisogna farlo a partire da quelli che non sono in condizione di dare il loro contributo perché sono vivono la parte bassa della storia
Che cos'è una posizione di sinistra se non se non si occupa di emancipazione
Di equità se non di eguaglianza cioè di giustizia sociale
Come diceva Orwell
Bisogna essere quasi uguali
Perché se no si finisce la fattoria degli animali Sensini
Intende l'egualitarismo come appiattimento
Che poi produce una gerarchia d'altro tipo come nel sistema sovietico
Che in quell'altra trasmutazione PC PDS DS
Il PD bastare comunista ha perso la sua vocazione sociale se mi posso permettere di dire la presa più di quanto l'abbiamo perso i socialisti andando al governo con la DC di più molto di più
Lanciate al governo però Agostino a mio padre ho i miei fratelli maggiori l'ispirazione erano ispirazione fondamentalmente sociale
Qui nome del fatto che bisogna governare l'insieme della società elastico venata però dal punto di vista delle forze dominanti
E questo tu dici molto giustamente ha lasciato il popolo senza un riferimento il popolo si è gettato a destra
O nell'avventura grillina che non si sa bene ancora definite forse non si può definire in termini biologici non avendo ma cultura di riferimento
Neppure dopo la crisi del due mila otto
C'è stata una a reazione
Vogliamo dire da sinistra sociale chiamatela come volete neppure dopo l'ora
E questa abbastanza stupefacente spiega molto di quello che è accaduto negli anni successivi
Rispetto al quale tu indichi alcune vie di uscita alcuni indirizzò
Recuperando un tema che tira caro perché io mi ricordo che me ne parlaste infine parlaste in pubblico mica solamente privato
Già in quegli anni tra l'ottantasette novantadue
C'era la questione del governo mondiale lo chiamavi allora adesso parli di una cosa un po'un po'diversa ma che fosse la premessa di quello
L'idea di un riformismo cosmopolita
Quindi al di là dei dei limiti delle organizzazioni internazionali esistenti
Perché il problema non è la globalizzazione che proprio la globalizzazione affidata soltanto ai mercati che le posizioni dominanti nei mercati
Una globalizzazione governata e democratizzare Tatarella ampiamente auspicabile non bisogna rigettare il cosmopolitismo e chiudersi nel cantiere nazionale
Non si può neanche accettare c'è anche quel capitolo
Ho detto e scritto penultimo sul cyberspazio e sui rischi
Di questa
Questo dominio
Dei mobili media
Anch'essi o da una parte ci sono risposte russe o cinesi che li vogliono statali Zarate e dall'altra parte cioè
Le se fare le se alle totale
Rispetto a questi monopoli o oligopoli dell'informazione che detengono con una capacità di manipolazione a parte la storia delle feci news che tutto quello che possono comportare come minaccia alla vita democratica di un Paese
Ma in se stesse all'idea che esistano delle centrali che sono in grado con la scusa di far comunicare tutti punto-punto
Quindi poco ogni punto è uguale a ogni altro punto in realtà detengono la capacità di controllare tutti i punti e di utilizzare attraverso le loro i loro strumenti
Le scelte individuali e persino le comunicazioni private
Per venderle pori
A chi deve vendere i propri prodotti
Ho parlato già tanto bene che mi fermi e quindi bisognerà che continuiamo in privato
Ecco
Ma innanzitutto ringrazio il presidente
Nella Camera di Commercio berci
Permesso che fare questo bellissimo incontro ringrazio con non solo perché lo si deve fare Emma veramente perché sono rimasto molto colpito dalle cose che sono state dette
Dai presentatori che mi hanno che hanno potuto parlare
Del mio libro che considero molto bella e naturalmente essendo uno vanitoso considero che ciò che ha unito tutti e tre cioè che il libro è scritto molto bene la cosa che mi ha colpito di più
Il resto si può discutere ma questo invece non si può assolutamente
La
Io naturalmente non entro in tutti i temi che sono state affrontate soprattutto
Da Martelli alcuni li condivido altri andrebbero ulteriormente discussi ma in privato o in pubblico alcuni altri mi permetto di dire scherzando mi sembrava che Ettore Censis in un libro di Bertinotti
E non il mio libro perché le differenze sono estremamente chiare nel corso diciamo complessivo di un una sola vorrei ricordare coi dunque sentito sa se sì ma per motivi polemici
Polemici nei confronti proprio di quello che tu hai detto avverrà eccessiva separazione con i problemi sociali e quindi c'era un momento di mia polemica forte sull'andamento del Renzi Simona dalla politica
Del PD
Se e quindi da questo punto di vista e io credo che per esempio voglio dire una cosa sola poi voglio entrare nel merito di una parte del libro che non è stata trattata
Che quando dico che il Partito comunista era un partito qui aveva acquisito elementi socialdemocratici lo dico su una questione che è abbastanza evidente
Cioè che era un partito non più leninista da un certo momento in poi e soprattutto
Verso la fine che le sue rivendicazioni non erano più quelle del primo comunismo questo è proprio scritto
In tutti dei documenti e anche nella storia e lo metto però in contraddizione con il legame di ferro
Con l'Unione Sovietica che non è piccola cosa evidentemente
L'esperienza del Partito Comunista però io vorrei dire intanto chi mi ascolta che la mia intenzione è quando ho incominciato a scrivere questo libro essendo ormai nel diciannove era di celebrare il trentesimo anniversario del crollo del muro di Berlino perché io ritengo che questo è un punto mi sembra una cosa del tutto ovvia è un punto di spartiacque nella storia europea e mondiale che ha cambiato tutti i parametri
Della politica e soprattutto chiuso con la politica del Novecento e anche cerebrale il terzo l'anniversario dei trent'anni della svolta della Bolognina e l'ho fatto anche volevo fare anche con la volontà di togliermi alcuni sassolini dalle scarpe che forse leggendo sì no nota
E cioè il sassolino fondamentale lo ricordava Marzotto è quando mi sento dire la svolta è stato un momento di grande coraggio
Ma non ho avuto cultura politica io vi riporto a quella parte del libro in cui io riprendo molto ampiamente alcuni punti di elaborazione della dichiarazione
Di intenti in cui appare chiaro che noi su una serie di temi
Dal punto di vista culturale politico ci ponevamo
All'avanguardia direi che ci sono state due momenti le grande discussione culturale quello per la svolta e quello del famoso discorso di Martelli sui bisogni e meriti
Io dall'inizio fin dall'inizio apprezzato come un momento importante del dibattito culturale
Della sinistra
Però la mentre mi stavo preparando su questa parte anche se oggi devo continuare a sostenere che
Manca ancora una consapevolezza dei meriti della svolta io ho aggiunto e qui ci sono le parti nuove su questa parte che messo in evidenza anche ciò che non ha funzionato svolta
Innanzitutto l'avere concentrato la questione sul nome non sulla Costituente delle idee
E secondo dico con estrema chiarezza che Mani pulite non ha favorito la svolta questo credo che da un punto di vista critico sia un'affermazione di un certo rilievo
Perché noi abbiamo apprezzato la svolta
Prima di Mani pulite
E qui nel mio orizzonte politico stava sicuramente l'idea che ci sarebbe stata una riunificazione dei socialisti
E la par l'operazione politica che facemmo con Martelli per un certo periodo era la dimostrazione che ci stavamo incamminando ricordo la manifestazione di Mantova
Clamorosa con voi due popoli e quello socialista e comunista presente e Mani pulite ha distrutto questa
Possibilità e questo è un elemento che quando vai valutiamo storicamente anche quello che è successo dopo dobbiamo tenerne conto
Ma io
Mi ero proposto questo compito esclusivo quando incominciarono aggiungere le notizie
Delle sconfitte Adem delle forze democratiche e di sinistra in Europa e nel mondo e della grave sconfitta del Partito Democratico in Italia mi viene dal cuore un urlo che è scritto in una frase del libero
Da sinistra e come un'araba fenice che può risorgere dalle proprie ceneri solo se è consapevole di avere raggiunto lo stadio di cenere che con questo voglio dire solo se è consapevole che deve cambiare
Totalmente il registro naturalmente parlo di un'eclissi che non di un crollo e credo che noi già in questo periodo possiamo vedere lo spiraglio di possibilità ci tornerò di ripresa della sinistra
Molti hanno detto io sentivo questo come un problema che la sinistra non era ancora riuscita dopo la sconfitta del Pdl Pd in particolare
A fare un'analisi della sconfitta e a indicare una prospettiva io credo che nel libro questo tentativo ci sia di fare un'analisi
Che va molto indietro degli elementi di difficoltà di sconfitta
Delle sinistre che io uso molto spesso la locuzione delle sinistre e cerco di dare anche alcune naturalmente parziale dei soluzione colline
Di ricerca e per questo penso che per capire come uscire dalla crisi bisogna anche capire come senza Ratti
Nel libro c'è un aspetto su questo martedì dovrebbe in parte lo ha riconosciuto ma vorrei sottolinearlo perché forse
Non è apparso con grande forza io parlo dei tarli che hanno corroso nel tempo
Degli fece del movimento comunista
E badate che alcuni di questi eterni
Non avevamo mai fatto
Sono precedenti a Stalin che di solito si dice da Stalin poi ma sono già nella fase finale del leninismo e sono anche connaturati come aspetti fondamentali del leninismo
Io faccio una critica severa in alcune parti anche estremamente crudele naturalmente non mancano appassionate caramellate sulla funzione del movimento per nel Novecento di tutto del movimento operaio e come si potrebbe
Farlo parlo anche della diversità anche questo diversità criticabile
Dei comunisti italiani ma dico la cosa che è come una pietra dico diversi ma non innocente
Diversi ma non innocente
E tra i vari tarli
Mi sottolineo uno particolare gli altri troverete nel libro che il fallimento più che fallimento il tradimento diciamo dell'internazionalismo
Tradimento che è avvenuto con la politica dei due cambi idea del dell'internazionalismo di un'unità internazionale
Dei lavoratori al di sopra delle frontiere è stata totalmente congelata in una visione geopolitica del campo del socialismo
Con la politica delle sfere di influenza e con cuscinetto che serviva per difendere l'Unione Sovietica di paesi che io dico non possiamo chiamare in nessun modo socialisti perché Paesi poliziesche dove si si praticava anche da tortura se noi dovremmo dovesse ma oggi educare dei giovani che cosa il socialismo dovremmo cancellate proprio dal capitolo l'esistenza di questi paesi ma ne parlo di questo fallimento
Dell'internazionalismo perché noi oggi viviamo un paradosso incredibile vediamo
Che l'internazionalismo capitalista abbattuto l'internazionalismo proletario il capitalismo ha costruito la classe di capitalisti transnazionali nella loro attività nelle loro proprietà
Mentre i movimenti operai si chiudono supposizioni nazionalista e questo è un momento di riflessione mortalmente molto importante che capovolto poi una la pars construens nella esigenza
Di fare rinascere una nuova visione Mondial lista
Naturalmente metto anche in evidenza
Cosa non ha funzionato nelle sinistre democratiche delle quali io a questo punto da la mia storia politica ritengo di fare parte in in Europa dopo la crisi soprattutto del due mila e otto
Noi qui abbiamo avuto un paradosso abbiamo avuto una subalternità neoliberismo io sono d'accordo con Martelli il problema fondamentale che noi dobbiamo non distruggere la globalizzazione confondendo neoliberismo con globalizzazione
Quello che va combattuta e una globalizzazione a direzione neoliberista ma bisogna riproporre tutti i problemi della socialità e problemi appunto dei contenuti sociale dalla politica
E della e dell'azione per cui abbiamo avuto appunto quello che io chiamo il paradosso che di fronte ai primi scricchiolii
Del modello di sviluppo neoliberista invece di avere avuto una risposta a sinistra abbiamo avuto una risposta da destra alla crisi stesse
Poi mi permetto questa è la ministro prendo un po'di più su questa parte che è stata meno trattata anche di parlare di quand'eri sveglio sarebbe possibile in Europa e dei quali il risveglio diciamo così anche in Italia io credo che uno dei problemi fondamentali della crisi
Della democrazia e che bisogna ritrovare il concetto di sovranità bisogna avere le idee chiare sul concetto di sovranità
Che tengo che le sinistre devono capire che molte delle denunce dei populisti erano e sono giuste
Sono le sbaglia sbagliate le risposte quando la signora le Pen dice che non c'è
Sorride sovranità nazionale sovranità fiscale sovranità economica ha ragione a torto quando vuole riportare la sovranità dentro gli angusti confini
Nazionali per questo ne ha parlato ampiamente Martelli
Parlo di un riformismo
Cosmopolita
Di un riformismo transnazionale
Di un'azione sa anche sindacale internazionale perché non sarà un possibili
Fondamentali riforme dentro un solo Paese proprio perché esiste ormai un elemento globale
Della situazione economica sulla questione salariale o c'è un'azione concordata dei sindacati europeo il Paese che facesse delle riforme di un certo tipo potrebbe essere danneggiato da un altro Paese quindi è del tutto evidente che il riformismo
Deve muoversi su un campo transnazionale
Partendo da una considerazione
Che sopra Nismo chiama sopra Nismo è che l'Europa ha fornito un alibi ai populisti per questo io ritengo che il problema fondamentale non è la semplice difesa
Dell'Europa ma è quella di un cambiamento di un mutamento anche di una nuova Costituente europea che rimette in discussione d'architettura europea
Perché io sono convinto che se il prossimo scontro elettorale sarà fra un europeismo difensivo ai sovrani ismi la partita è persa in partenza
Gli europeisti dovrebbero battersi per un'altra Europa per cambiare per trasformare diciamo così
Radicalmente cioè lo scontro a mio avviso deve essere tra due cambiamenti
Salvini dirà che anche lui vuol cambiare l'Europa vuol cambiarla lo sappiamo nella direzione dei paesi nazionalisti rissosi un ossimoro noi dobbiamo con la stessa forza vile forze democratiche socialiste europeiste che vogliamo cambiare l'Europa naturalmente salvando quanto c'è di positivo
Basterebbe ricordare ai sopranista e di oggi la scelta fatta ieri da Draghi perché chiedere di chiedere scusa per gli insulti che proprio due settimane fa hanno fatto nei confronti di Draghi e per ricordare anche le funzioni positive che ci sono state in Europa ma c'è stata la funzione negativa che ricordava Martelli di dividendi distinguere tra diritti civili e i diritti sociali e quindi il venir meno
Sì uno degli aspetti fondamentali della missione europea quello ricordato più volte da dell'Orda d'Europa dell'Europa sociale io credo che noi dobbiamo più chiaramente con semplicità spiegare alla gente che il problema non è ideologico non c'entra niente la relazione da parte mia il problema estremamente concreto
Che nessuna delle grandi emergenze che dominano il pianeta
Quella planetaria quelle delle migrazioni bibliche e quella del diseguaglianza
Che sempre più drammatica può essere risolta né da una sola regione né da un solo Paese nemmeno da un solo contigui con continente ma deve essere
Risolta soltanto dentro nuove grandi sinergie dell'intellettualità
Del delle competenze economiche a livello mondiale accerto c'è il problema dell'identità ma anche qui dobbiamo avere il coraggio che non esiste un'identità sola il coraggio di dire che non esiste un'identità sopra esistono identità multiple
Io mi sento italiano europeo e cittadino del mondo noi dobbiamo sapere fave convivere la molteplicità delle identità non abbiamo che come me transnazionale l'idea della spetta
Ma un'idea in cui tutte le identità anche quella locale quelle culturale quelle delle tradizioni quelle delle radici convivono in una nuova civiltà dei costumi
A livello di carattere internazionale e cosa si può fare per il risveglio in Italia
Io dico naturalmente parafrasando sarà Trustees
Che bisogna fare saltare le vecchie tavole le vecchie carte deve fare in sostanza la mossa del cavallo sul terreno sociale
Partendo da un presupposto e qui c'era anche l'intuizione la parte importante nell'elaborazione che fece a suo tempo Martelli che non abbiamo più soltanto il vecchio blocco storico cioè operai e contadini ceti intermedi abbiamo nuove trasversalità che dobbiamo sapere vedere senza naturalmente perdere di vista la classe operaia
E dobbiamo muoverci sul terreno di un conflitto più alto affrontando problemi inediti come saranno quelli della dell'attuazione pratica e dei limiti delle scoperte delle neuroscienze come quello io c'è un corpo un capitolo vedo che tu hai trattato anche questo tema un preciso capitoletto sulla democratizzazione
Del CIPE spazio le sinistre non hanno ancora capito che quello è un terreno di combattimento in cui il riformismo deve impegnarsi in prima persona e con grande decisione c'è qualcosa che non si è capito di fondo
E io credo che da un certo punto questo spiega la crisi anche che c'è stata dalla sinistra sentisse d'Italia e che la globalizzazione ha portato più ricchezza nel mondo
Contemporaneamente maggiore distinte maggiore
Squilibrio tra il più ricchi e più poveri ma la globalizzazione nel complesso ha portato più ricchezza con questo paradosso che abbiamo zone di eccellenza notevoli e zone che sono state dimenticate
E quando una forza di sinistra vede soltanto le forze vede soltanto le zone di eccellenza e dimentica le zone e qui è stato un errore del Pd è a mio avviso quelle dimenticate
Evidentemente perde il contatto con la società
Per questo però attenzione al tipo di correzione semplicistica che vedo tutti fanno la corsa a chi va più verso il più povero
Guardate che il problema della povertà dobbiamo declinarlo in modo profondamente diverso perché se noi affrontiamo questo problema sul piano assistenziale
Noi facciamo una una situazione in cui alla fine saranno tutti più poveri
E si creeranno nuove povertà ma soprattutto la sinistra non può legarsi oggi soltanto al problema dei poveri che per carità non vorrei essere lapidato è chiaro
Che deve essere affrontato ma deve capire che si sono le vecchie e le nuove povertà le vecchie e le nuove esigenze i motivi per cui uno si sente declassato e quindi soffre e arrabbiato all'interno
Della società quindi non basta parlare in modo pauperista Ico dei poveri o dire si va nel territorio bisogna sapere cosa si va a dire
Nel territorio e questo a secondo me è un aspetto anche abbastanza importante
Sul terreno politico io voglio dirlo con estrema chiarezza
E non possiamo risolvere la questione in sostanza il dilemma che ponevano ma sotto che poi ha ripreso come problema attuale con parole molto belle
Cose che ho perso un punto qui si che ha preso
E cioè
Il problema
Del fatto vorrei dire
Che non si possono unire i vecchi cocci
I vecchi come si può dire apparati
è necessaria una rifondazione generale
Quindi non autoscioglimento ma a otto
Ridefinizione
Autori definirsi nel contesto di un'area più ampia
E la parola chiave mio proposito rimane quella che
Mi conoscete che sono stato persino noioso che quella della contaminazione
Cioè del fatto che ci sia una contaminazione tra posizione e idee e non una fusione affretto tra apparati
Per questo io ho detto prima delle
Nelle presentazioni e l'ho fatto prima delle primarie che le primarie erano partite con il piede sbagliato
Perché a mio avviso bisognava
Diciamo partire dalla
Da una convenzione programma ma la convenzione delle idee delle primarie delle idee i due una Costituente appunto scritto del ventisei
Una Costituente delle idee in cui una comunità di uomini e di donne
Decidono quali sono i fondamentali per cui stanno insieme
Dopo che il fatto queste naturale può essere giusto attraverso le primarie decidere chi meglio di altri può rappresentare questa comunità di uomini e di donne se no si rischia sempre di tornare al fuoco
Amico all'interno
Però voglio anche dire oggi
Il momento di ottimismo
Che la giornata meravigliosa del primarie ha creato lo sparo primo spartiacque
E che l'importante sarebbe fare quello che non si è fatto dopo farlo adesso
Con una costituente programmatica
Con la Costituente politica nel senso alto della parola indicando quale idea si è ad Italia quale idea si avvia Oropa
Quale piano per l'il fisco quale piano per il lavoro qual è il piano per rimettere in sesto e insicurezza l'Italia e quindi aprire questo processo pensando che non si può giocare solo di rimessa
Su quello che si sta sgretolando nel nome credo che sia ancora detta l'ultima parola nel campo avversario ma si deve avere con grande forza un progetto positivo in cui sinistra e plurali possano insieme dare un contributo di idee
Per questo io parlo di una nuova visione del partito politico e anche di una differente funzione tra il partito e le coalizioni
Io parlo di un partito che debba essere una sorta di cervello diffuso
Cura mitigazione sensibili come nel cervello umano nel cervello ma non la capacità di decisione costa solo nella parte alta del cervello ma ogni neurone porta con sé decisione informazione
Quindi un cervello diffuso con ramificazioni sensibili aperto ai centri d'iniziativa non più il capo e il popolo c'è stato anche un populismo di sinistra
Per rifare i partiti occorre ricostruire la cittadinanza attiva e noi abbiamo già alcuni esempi importanti cioè finanza sembra
Le Mata mia di Torino le famiglie di Legnano che impediscono la via bastarda di interi di darle inondare agli extracomunitari
Le ceneri pranzi la grande manifestazione di Milano inutile che ne parliamo credo che siamo tutti d'accordo che è stata diciamo una boccata
Di ossigeno all'emergere cioè dalla Società di civile di centri d'iniziativa che non sono venuti con la bacchetta
Della visione tradizionale del partito che fa tutto lui dall'inizio alla fine il partito deve sentirsi poi sintonia è capace di rappresentare questo tipo di società dargli un quattro
Di riferimento partendo dalla consapevolezza che il popolo senza mediazioni e una brutta una bruttissima Bettin
Scriveva
Gramsci nel ventuno sul fascismo
Il fascismo ha dato modo a una moltitudine in composta di coprire lo straripare selvaggio delle passioni degli odi dei desideri
Il fascismo è divenuto così un fatto di costume
Si è identificato con la Psicologia barbarica e anti sotto antisociale di alcuni strati del popolo italiano ecco il popolo per Gramsci Gramsci non era un radical chic delle volte di fronte a decine sia ordinarie che al lo dico scherzando radical chic che mi viene l'idea di parafrasare Marcel dire radical chic di tutto il mondo unitevi di fronte alla barbarie incredibile che ci sta che ci sta intorno io capisco
Che il problema dei sentimenti sia un problema importante ho apprezzato anche il fatto che Anna Finocchiaro nella sua presentazione ha saputo fondere
In modo
Bello intelligente il problema della lettura del libro con l'esperienza personale e con quelle che sono i drammi anche della nostra passione politica e del nostro trascorso
Noi dobbiamo essere consapevoli che le sinistre riformiste il riformismo in generale
Delle volte giornalistico non siete capaci di rispondere
A Salvini
Ma dobbiamo sapere che c'è una comunicazione quella populista che è difficile da copiare e che non andrebbe fatto copiata che si basa sulla rabbia
Sull'odio
Sull'immediatezza sulla mancanza di pensiero politico però da questo dobbiamo attrarre nello stesso tempo una consapevolezza che in politica c'è la ragione e i sentimenti
Se c'è soltanto la ragione si va verso la tecnocrazia se c'è soltanto il sentimento se va verso situazioni estremamente pericolose e alla democrazia Bra
E quindi bisogna unirle in una fusione nuova dobbiamo trovare che in modo che nel nostro ha ragione
Ritrovando la via del sentimento della capacità della mobilitazione
Per questo io ho voluto scrivere un libro che ricorda il passato che dice che bisogna impegnarsi nel presente e che speaker nel futuro grazie
Grazie tutti
Siamo