Presentazione del libro "E adesso la palla passa a me. Malavita solitudine e riscatto nel carcere" di Antonio Mattone

Buonasera a tutti grazie per essere intervenuti ieri invito ad accomodare Bisoli vostri
Poste scranni invito il direttore di RAI vaticana Massimo Milone sedersi qui al nostro tavolo Rita Bernardini sta già nei paraggi quindi si siederà a Brera iniziamo subito
Saremmo veloci proprio perché siamo in
Radiofonica quindi ringraziamo innanzitutto gli ascoltatori di radio radicale presentiamo oggi un libro che si intitola e adesso la palla passa a me ma la vita solitudine riscatto nel carcere
Scritto da Antonio mattone ma non è solamente un libro scritto da Antonio Martone anche se lui è l'autore è un libro plurale un libro a più voci che ci dà l'opportunità di fare un viaggio di fare un viaggio che grazie al partito radicale Rita Bernardini a Radio Radicale facciamo spesso quotidianamente sulle nostre frequenze entriamo all'interno della della carne viva degli istituti penitenziaria oggi tra l'altro vorrei ricordare anche l'ottavo giorno radi Satyagraha di sciopero la fame di Rita Bernardini per l'immediata attuazione della riforma dell'ordinamento penitenziario e quindi è anche una presentazioni importante per questo la presentazione che non è monolitica ma
Respira così come respirano le storie di questo libro
Un libro che ho di cui gli omini sono immediatamente innamorato quando Rita me lo ha suggerito quando Rita ma mi ha messo in contatto con Antonio qualche qualche mese fa
Colantoni abbiamo già iniziato
Diciamo oltre a presentazione mi ha ospitato insieme ai ragazzi di Secondigliano in un pranzo di Natale qualche giorno prima di Capodanno e quindi diciamo un è un bel percorso
Che stiamo facendo
Non è facile raccontare il carcere non è facile raccontare le marginalità per quanto siano in qualche modo sotto gli occhi di tutti è difficile però darmi un senso Antonio mattone c'è riuscito
Con questo libro che in qualche modo innanzitutto no non cade mai nella retorica non cade mai nel
Pietismo non cade mai in quelle idea insomma di assistenzialismo penitenziario e questo è certamente un grande pregio soprattutto il pregio di chi ha fatto del carcere non solamente una ragione passeggera della propria vita chi è che ha fatto dei detenuti e dei deterrenti una ragione centrale della propria esistenza e quindi il libro di Antonio Martone e questo e molto altro che scopriremo nell'arco di questa presentazione come abbiamo detto sono diciamo diverse le storie sedute intorno a questo tavolo c'è Nuccio Siano che ci agli eterea con delle letture prese dal dal libro di Antonio nel corso di questa presentazione c'è Mauro milioni che il direttore di Rai Vaticano e quindi mi fa particolarmente piacere
Non essere x l'unico operatore del mondo dell'informazione seduto a questo tavolo a presentare questo libro proprio perché le le carceri hanno soprattutto bisogno
Di persone che ne parlino di persone che in qualche modo le raccontino c'è Antonio mattone come avete diciamo già al Capitol percepito se Stefania dall'edera comunità di Sant'Egidio seduta
Ma al mio fianco e Rita Bernardini io proprio da Mauro Milone e qui da Massimo Milone
E siamo in attesa appunto di Mauro Palma siamo diciamo che è un altro scrive sicuramente ci raggiungerà nell'arco o di qualche minuto e e proprio da da Massimo Milone volevo
Sapere innanzitutto quanto è difficile raccontare il carcere e soprattutto quanta importanza a questo libro e questo percorso all'interno di dieci anni di vita
Penitenziaria di vita all'interno del carcere di Poggioreale
Sì grazie grazie e buonasera grazie per l'invito conosco la passione civile
Il tratto umano da sensibilità umana di Antonio Martone da qualche decennio il suo affacciarsi appunto alle porte oscure delle carceri italiane
Con senza pregiudizi senza preconcetti e difficile da giornalista a raccontare oltre le sbarre questo mondo grigio
Ancora oggi grigio in particolare
In Italia lo confermano le mancate riforme lo confermo i dati allarmante e difficile e occorre ricordare e io l'ho fatto recentemente proprio in Cile con il Papa pochi giorni fa quando ha incontrato le le donne del carcere femminile di Santiago
Beh decide e ha detto una cosa molto importante il carcere non è un castigo la società all'obbligo di inserire tutti dove te esige lo quindi uno dei diritti fondamentali
Ho ricordato questo in quei giorni con il Papa in Cile perché e mi sono ricordato dell'avventura umana
E solidaristica di Antonio Martone che era in dieci anni ha viaggiato lungo le carceri italiane Dario
Di Sant'Egidio
E da un uomo con il cuore in mano che appunto avendo il cuore in mano ha potuto recepire oltre settecento
Letta e questa umanità dolente che attende urli
Dietro le sbarre
Facile per noi giornalisti raccontare il carcere non è facile per la società
Richey pire lei grida spesso di dolore e di disperazione che vengono dal carcere al pari della tossicodipendenza e questa è l'esperienza mia di vita personale ho fatto il volontario quarant'anni fa nelle carceri con un gruppo che a Napoli città che dove sono nato
Quarant'anni fa bel prima andava gruppo presenza con sacerdoti e laici nel carcere sovraffollato di Poggioreale parliamo degli anni della guerra al crimine organizzato Bardellino Cutolo per per parliamo degli anni in cui si uccideva ogni giorno
Questa esperienza è stata la ricordo insomma devastante
Perché perché appunto parlavo di zona grigia come per i tossicodipendenti sono dei mondi che la società tenta di non leggere il rifiuta riuscì a priori insomma il mondo dalla tossicodipendenza il mondo del carcere come le fosse fossero mondi isolati dalla nostra quotidianità
E allora mi sono chiesto proprio rileggendo il libro di Antonio questo suo percorso
Che innanzitutto un percorso di vita
L'impegno civile e sociale pagandoli in di impegno
Tra virgolette spirituale insomma
Perché ci vuole tanto coraggio e tanta forza interiore a fare il volontario né nelle casse e mi sono ricordato di una frase molto bella del cardinale Martini altra persona sensibilissima a questo mondo da questo racconto non facile
Quando si chiedeva quali le prospettive di giustizia
Per questo nostro tempo giustizia riparativa mediazione penale modalità di risposta
Materiali e simboliche al reato Verreaux che ricerchi non responsabilizzazione riavvicinamento alle vittime una giustizia cioè che non separi
Isoli che sia vissuta meno come il luogo della lite della frattura
E più come luogo di composizione di conflitti di ristabilimento dell'armonia sociale nel senso dell'antica giustizia biblica
E allora mettendo insieme i fermi fotogramma cioè il Papa in questo carcere femminile duro di Santiago del Cile che accarezza
Una detenuta incinta
E dice no alla logica semplicistica di dividere nella società in buoni e cattivi
In ognuno di noi c'è un po'di buono un po'di cattivo bene e il male
Un uomo di chiesa
Progressista anticipatore dei tempi come Martini che si chiede dove questa giustizia la mia esperienza personale il confronto con questo viaggio nelle carceri italiane di Antonio Martone
E la cronaca di tutti i giorni una cronaca che ci dice io ho preso qui un po'fidati fatemi fare il cronista
I dati gli ultimi sulle carceri l'affollamento delle carceri italiani e sulla difficoltà
Di una risposta
Di vita
E di ritorno alla vita i condannati che respirano la pena in carcere tornano infatti a delinquere nel sessantotto per cento dei casi contro il diciannove righe invece ha scontato parte della pena in misure alternative alla detenzione
Respirazione
Della pena il lavoro
Sì sperato
La controprova in questi dati
Drammatici e giustizia mi chiedo io non credo che sia giustizia e allora il libro di Antonio che è un libro che parla anche di sovraffollamento di sicurezza della societari violenza di esigenze diritto alla salute
Un altro tema molto importante diritto negato di volontariato insomma e un grido disperato di ricerca di umanizzazione del carcere
Un
Sottolineatura e le responsabilità della politica che seppur con ritardo certo qualcosa il ministro Orlando questo scorcio di legislatura affatto guidati del piano di riforma
Al momento ovviamente siamo ancora un elenco di buone intenzioni speriamo il e speriamo sia auspicabile insomma che appunto si vada verso una umanizzazione
E verso dei diritti
Che sono i diritti boy della persona fondamentale perché ne parliamo di carcere parliamo di lato oscuro della società parliamo di oltre le sbarre di Rho con le sbarre c'è una persona umana
Che non ha perso i diritti della persona
ISPA macello ricordanza ormai ce lo ha ricordato che in ogni viaggio sia italiano che internazionale a un'attenzione per il mondo del carcere
E perché questa gente rischia di vedersi diritti più elementari negli atti allora qualcosa in Italia è stato fatto molto c'è da fare
Io credo che ad ogni condannato si debba dare e chiedere di più ecco qui confini
A quali ai quali si ovviamente in un'ottica internazionale e di valori
Universali
Si legava la riflessione
Del Papa cioè la logica semplicistica dividere in buoni e cattivi così come non bisogna appunto dividere i condannati i diritti dei condannati e la possibilità per i condannati di a vere
Diritti in più credo che da rivedere complessivamente insomma per accendere come fa il libro di Antonio Martone anche lì dei riflettori
Su sul carcere su questo o mondo io ripeto un'esperienza personale di impegno personale di volontariato coi lo sterilizza del cronista ero a Napoli una città ricca Moro radicali Mila insomma il Sud alla mafia le grandi guerre tra della criminalità organizzata la corruzione
L'arrivo nel e l'affollamento nel carcere delle degli extracomunitari che sono quelli poi i più indifesi quelli che pagano di più altro aspetto problema nel problema oggi nelle carceri italiane perché voi
Chi può pagare un buon avvocato che italiano chi può pagare un buon avvocato dal carcere esce è oggi il carcere affollato di gente che non solo non ha diritto insomma ma una propria identità sono questa marea di extracomunitari che anche per reati comici di Antonio piccoli reati
Per la difficoltà di accesso a una difesa qualificata rimangono mesi e mesi nelle carceri italiane c'è un problema del problema quindi
L'esperienza di Antonio Martone è un'esperienza che fa luce
Io lo ringrazio personalmente su un mondo dove i riflettori sono a intermittenza io ricordo le tante battaglie
Sacrosanta del Partito radicale ricordo gli appuntamenti del Natale e la Pasqua cioè il quella aprire i cancelli in giornate particolari
Quando c'è un'esigenza
Di una parola felice senza del calore di una carezza di uno sguardo
Ecco un libro Opus servire anche a questo insomma attenere quella porta aperta ogni giorno e per un lungo periodo e poi un libro può essere diciamo un una spada diciamo che per una classe politica siamo alla vigilia abbonamenti o momento elettorale che non si deve ricordare carcerato soltanto nel momento della patologia
Carcerato è una persona con i suoi diritti con i suoi doveri certamente quindi chiedere di più mandare di più questo e diciamo i la sintesi che mi viene dalla lettura del del libero di Antonio Martone ne parleremo ancora ovviamente il titolo è una metafora la palla passa a me
Una frase di un carcerato
Che salutando il volontario insomma Antonio mattone uscendo dal carcere dice be e adesso insomma io
Passa a me e alla mia responsabilità però quante volte ho visto porte chiuse quando si esce dal carcere
Altro grande
Altre grande problema altro grande problema la risposta della società per il reinserimento
Dei carcerati altro grande problema molti passi sono stati fatti non possiamo dire che delle cose insomma grazie anche a battaglie civili e politiche
Ma molto rimane
Da fare il libro di mattone
Ce lo ricorda in maniera con una testimonianza sulla pelle questo è importante perché è la testimonianza di chi ogni giorno rischia entrando nel carcere Ischia sulla propria pelle e la propria identità non è facile per un mondo appunto
Fatto di grigio di sfumature ancora per il nostro Paese e un mondo fatto spesso di tenebre oserei dire grazie
Grazie al direttore Milone che ha toccato tanti tanti aspetti Stefania Valley
Quartiere vorrei domandare
Partendo sempre dal libro di Antonio quelli che sono degli aspetti e delle sfumature come richiama direttore
Abbastanza forti abbastanza evidenti sono tutte delle sfumature che fanno sì che nella relazione pubblica
Soprattutto in periodi pre elettorali in periodi in cui la cosiddetta propaganda diventa più forte in qualche modo i detenuti il crimine
Tutto quanto quello che fuori da quel recinto costruito a di buonsenso e via dicendo diventino in qualche modo delle emergenze invece il carcere vive delle emergenze che sono strutturali che sono decennali che sono delle vere e proprie emergenze quelle sì perché non vivono solamente degli episodi no oggi basta che c'è un un immigrato di qualsiasi nazionalità che compie un reato subito
Mediaticamente parte la caccia all'immigrato sono troppi sono di me invece il carcere ha dei problemi che sono antichi quanto il Regno d'Italia quanto l'umanità intera sono un sovraffollamento
La sicurezza lari immissione all'interno della società c'è questa solitudine perché un po'è questo
All'interno dei delle carceri fondamentalmente gli attori i protagonisti anche quelli che racconta Antonio fondamentalmente sono i volontari sono qualche associazione nel Partito radicale insomma il carcere non è una priorità sulle agende politiche
Di questo Paese non è nelle priorità neanche delle zie né delle agende delle associazioni delle di tante realtà insomma siamo in pochi che ci occupiamo di questo e le umanità sono sempre più vaste e allora che fotografia viene da questo libro soprattutto e soprattutto che fotografia
Questa in movimento di questi istituti di questi dico di queste anime e di queste persone che fondamentalmente cercano poi di uscirne perché adesso la palla passa me forse l'aspetto più diciamo determinante l'uscita per non rientrare
Grazie e io il mio punto di vista il punto di vista del volontariato della volontaria quindi però da questo punto di vista è sotto questa angolatura
E noi abbiamo un modo di vedere il carcere una sensibilità che ci viene da questa frequenza da questo entrare e uscire anche per molti anni pensate che ci sono dei volontari
Che hanno novant'anni ovviamente anch'io spero di arrivare a questo ma ecco cosa voglio dire
Il carcere innanzitutto una una periferia dell'esistenza come ama dire papa Francesco
E questo insegnamento di papa Francesco c'è un utile per leggere e capire cambiare il mondo che questo mondo particolare questa periferia particolari e per avere speranza per tutti senza nessuna esclusione
E
La domanda che c'è nel libro di Antonio è molto importante perché la domanda che lo attraversa è ma il carcere è utile o no serve a uscire migliori
E la risposta è complessa perché complessa la situazione
Il libro tra l'altro attraversa questi anni terribili del sovraffollamento della fine del sovraffollamento
Della condanna dell'Europa quindi anni particolari terribili in un certo senso in cui noi abbiamo visto delle cose che altro che l'emergenza è io ho visto gente mangiare seduta per terra
Ecco
Abbiamo visto delle cose che quasi e e questo era dovuto a delle leggi carcere oggi e nel come le chiama giustamente Antonio cioè che hanno generato carcere povertà e si sono sovrapposti a una cultura invece diverso a che è la nostra e la riforma degli anni settanta ottanta e che aveva veramente cambiato oggi nelle carceri si ha la sensazione di Stalin delle piccole Lampedusa
Oppure si incontrano dei mendicanti gente con
Anche con dalle dita
Fisiche insomma effettivamente è una situazione da da vedere bene anche da questo punto di vista il numero dei detenuti adesso sta crescendo
Bisogna Paul solo questo problema però noi abbiamo una grande speranza che è la recente approvazione dei decreti attuativi della del NARS riforma del nuovo ordinamento penitenziario
Perché questo ci fa sperare che dopo le leggi carcere oggi e che si possa tornare alla vera finalità della pena c'è la risocializzazione reinserimento l'inserimento che deve cominciare dal primo giorno di carcere ma questo non avviene
Mi chiedeva di criticità questo non avviene non avviene perché dal primo giorno si cade in una specie di spesso dimenticato olio bisogna liberare la pena da queste incrostazioni e io spero che con questi decreti attuativi si riesca a fare perché i decreti attuativi per fortuna riconducono alle misure alternative
Per fortuna danno un respiro alle misure alternative e al trattamento e eliminano
Il gli automatismi
Che creavano preclusioni per questo o per quel detenuto poi in genere certamente per quelli più più deboli le fasce più deboli perché stranieri e per i più poveri
Allora quello che mi sembra importante che nei decreti attuativi si dà ampio spazio al misure alternative al vero ritorno allo spirito del dell'articolo ventisette della costituzione
Io come comunità di Sant'Egidio Antonio e anche altri abbiamo partecipato agli stati generali che sono stati un grande sforzo ma che hanno avuto anche sono stati un laboratorio di idee
E e che hanno prodotto speriamo ecco questo sia veramente un momento in cui si può ripartire
Sul libro voglio dire qualcosa il libero che Antonio
E attraversa la storia di Napoli della campagna però ci si legge un po'in filigrana che la storia del nostro Paese ci si legge è un problema molto serio che è quello della distanza che c'è tra la legge e la realtà è un problema molto evidente
Perché veramente quello che è stato scritto e deciso era scarsamente praticato anche scelte importanti come una recente Scelta di fare di aprire le sezioni aprire le celle far stare molte ore i detenuti
Però si riduce a farli stare nei corridoi
Chiusi nei corridoi mentre la vera vigilanza sorveglianza dinamica prevedeva delle attività delle attività culturali lavori attive prevedeva l'impegno viceversa purtroppo ci si sente un po'impotenti perché la vigilanza dinamica si riduce a stare così sane chiusi dentro a sezione come prima si stava chiusi del proscenio
Io sono grata Antonio per il discorso che lui fa sulla salute
Perché come anche come comunità di Sant'Egidio abbiamo lavorato molto per il passaggio al servizio sanitario ma nazionale e questa è stata una battaglia difficilissima durata più di dieci anni
E anche il passaggio ancora oggi è difficile ancora oggi sono problemi passaggio da questo servizio sanitario interno al ministero della giustizia al servizio sanitario nazionale
è difficile poi penso alla chiusura degli Opg che è stata la cosa importante in cui però prosieguo anche complicato perché la malattia mentale esiste e i servizi sanitari se ne devono prendere il carico
Ecco penso che ci sono ancora attuali molti problemi di mancata presa in carico questo ovviamente un problema enorme perché la malattia in carcere ma una presenza molto forte
Il libro è un liberal per i non addetti ai lavori questo voglio dire perché
E a partire dalla copertina anche il contenuto tocca il cuore dei problemi senza che si debba essere per forza informati su tutto conoscere tutte le leggi
Io sono
Il voglio anche esprimere soddisfazione perché questo libro di Antonio si radica anche nel lavoro con la Comunità di Sant'Egidio questo è un fatto importante che dà forza al discorso sulla speranza che facevo prima
E sul titolo settanta cioè dire forse una cosa da dire adesso la palla Sparks spetta a me e poi chi c'è dall'altra parte che la prende cioè la palla si tira poi si deve rispondere e questa è una grande responsabilità
Della politica politica e civile insomma della società che prenda le sue responsabilità e risponda a questo a che non lasci la palla rimbalzare contro un muro di Silenzio
O un punto ecco e bisogna creare le prospettive dell'inserimento fin dal primo giorno
Ci sono tantissimi senza dimora che di prospettiva e non ne avevano prima e non ne hanno dopo ma se stanno in carcere sarà opportuno lavorare per crearle ecco questo è un po'
è un obiettivo che bisogna porsi con i nuovi decreti
E cioè il problema grandissimo attualissimo della violenza giovanile che a Napoli in questo momento è drammatico e ci sono stati episodi di violenza anche di giovanissimi molto gravi e è un problema grandissimo qui c'è un sogno di una città non violenta di un sogno anche questo che appartiene a Sant'Egidio che Antonio ha a gustato e vissuto fin da giovane nelle periferie di Napoli conoscendole
E e e e trovando soluzioni d'Italia fino ad arrivare al carcere e quindi a a impattare sì con una realtà ancora più complicata dove poi le povertà sono tutte insieme sono tutte periferiche o quasi tutte
Periferiche le persone che ci stanno vengono tutte o quasi tutte dalle periferie
Sui giovani penso una cosa che bisogna intercettare questo disagio enorme
Giovanile che molto voglio dire è un'emergenza educativa per tutti i giovani i giovani l'universo culturale dei giovani a far napoletani più marginali è veramente stretto
Molti non hanno fatto scuola ci sono ancora degli analfabeti
è un problema gravissimo che però se pensiamo anche agli altri giovani non sono i giovani arabi o ai giovani latinoamericani c'è qualcosa che accomuna è un'emergenza educativa una priorità
Di un piano educativo per i giovani che forse può essere una
Una
Alla risposta a questo a questo problema tematico
Il valore del volontariato merita una riflessione speciale che lei mi chiedeva
Dato la velocità dovrebbero
E il valore del volontariato il valore della gratuità è un valore che Antonio ha sperimentato che io sperimento che noi tutti sperimentiamo perché ha il fascino
Che noi esercitiamo su questi ragazzi perché per il valore di una vita spesa per gli altri senza avere un contraccambio capo e il valore della gratuità
Quanti si dicono quando esco voglio fare come tutti e effettivamente vi posso dire dopo un certo numero di anni tanti lo fanno
Effettivamente vengono da noi lavorano fanno volontariato si inseriscono e questa è una cosa estremamente importante un ragazzo napoletano
Mi ha detto
Ero pieno di soldi ma non potevo uscire di casa perché il mio uccidevano ero pieno di soldi avrei potuto comperare tutto ma non potevo comprare niente perché dovevo vivere nascosto
Ecco è
E il fascino anche di un uomo che vive del suo lavoro che è dignitoso si presenta autorevole cortese benvestito parla italiano e ascolta i problemi degli altri
Ecco questo è un valore del volontariato e il volontari che pervengono da associazioni che promuovono l'interesse per l'uomo e la donna
Effettivamente si spendono per l'opera di risocializzazione dei detenuti e portano una cultura filantropica e grazie di gratuità
La gratuità a volte diventa un punto di forza
Perché noi tante volte ci siamo trovati a risolvere a disinnescare delle tensioni
Ed enti critici e venti con eventi critici intendiamo eventi autolesivi ma anche risse o eventi di difficili presentandoci così come siamo come dei volontari quindi né persone operatori del carcere mi parenti miei paesani cioè persone che stanno lì per stare coi detenuti gratuitamente che rappresenta il il mondo esterno
Quindi
L'impegno del volontariato ebbi un'apertura dell'istituzione totale perché carcere rimane un'istituzione totale alla riconciliazione sociale che poi è quello che si diceva prima
La presenza del volontariato è troppo limitata ancora da delle ore della giornata in alcune parti d'Italia addirittura il pomeriggio non si può entrare questo è molto grave perché il i volontari lavorano la mattina e quindi hanno cercano di andare nel pomeriggio
E ecco
Ci sono delle cose che come comunità di Sant'Egidio facciamo e che sono dentro il discorso che Antonio ha fatto come questa campagna di sostenere i prigionieri africani noi abbiamo scoperto nei detenuti una generosità e una voglia di contribuire alle sofferenze a a sul alleviare le sofferenze dei più bisognosi
Che parlo dei carcerati in Africa
Loro hanno dato
E danno delle piccole piccolissime offerte che però messe insieme in Africa ciò che qui non vale nulla lì ha un valore economico maggiore e hanno e devo dire questo veramente rispondono con generosità questa è una è una cosa che noi facciamo
Con loro e che dà dignità tanti ci hanno detto a me ne so ma mai chiesto niente nessuno mi chiede di contribuire
La Liberia
Di Antonio va bene disdetto omonimo promette vuole fare gli auguri
Per Sant'Antonio e bellissima e Antonicelli dice complimenti per gli articoli che scrive per il mattino perché tu sei un po'come me e ti spiego perché è come se tu detassi mangiare montagne e nessuno ci ascolta giudice
Ma speriamo che qualcuno ci ascolti
Ecco è l'ITEA di allearsi con qualcuno i volontari che fa fatica a farsi sentire che però dice le cose vere così come devono esser dette
Questo libero così come lo spirito perché noi abbiamo di volontari invita a sospendere il giudizio ne facciamo dei pranzi a Natale ma si diceva prima il Natale e la Pasqua i momenti forti facciamo questi pranzi di Natale
In cui in un certo senso chiediamo all'amministrazione agli agenti penitenziari a tutto il personale di sospendere per due ore il giudizio
Un giudizio sospese o in un certo senso di liberarsi veri sentimenti che poi che poi implicano la ricerca del capro espiatorio quindi di un colpevole che c'è nella nostra società molto forte
E invece provare a sperimentare il sentimento della pace
E incompleto che noi abbiamo Pico concludendo è quello di non far rimbalzare la palla
E di diretti essere noi tutti società civile politica a rispondere e permettere di ricominciare una vita nuova
Grazie
Grazie grazie Stefania Talley della Comunità di Sant'Egidio e adesso re c'è un momento con una delle che lettura di Nuccio Siano
Brera io invito sempre a brevità anche la Regione saremo pure due parole solamente per pre per presentare in uno sciopero
Perché Lucio è diciamo un attore ma uno sceneggiatore un docente e e chiaramente
In questa molteplicità divisioni racconta la realtà cioè diciamo il diciamo l'ultimo film che ha sceneggiato che il contagio tratto da un romanzo importante di Walter Siti che è veramente un un film che vale la pena vedere per chi non lo ha fatto e che non ha visto e la vita artistica di Nuccio Siano eh
Proprio giocata su questo filo sul filo
Della realtà e della sua rappresentazione quindi la sua presenza non è casuale perché è un amico nostro ma è una presenza che da ancora più senso a questo a questo libero a questo momento quindi e voce a Nuccio Siano per questa Brenda sottolineo lettura racconta di procura grazie per questa bellissime parole
Mi fanno riflette viabilità ritirare buonasera a tutti allora rivoluzioni amo questa scaletta di questo bellissimo libro
Partiamo dalla lettera che citava la dottoressa qui una lettera di un omonimo si chiama Antonio giovanotto
Sant'Angelo dei lombardi
Diciassette giugno due mila dodici
Carissimo
Scusami del ritardo con cui vi scrivo ma sono un po'giù di morale
Ma non ti preoccupare perché sono momenti che vengono stando qua dentro
Perché tu lo sai quale giornate sono Brevi
E le notti sono lunghissime
E io non vorrei che la mia vita diventi una lunga notte
Speriamo esca un po'di luce per me
Ti voglio informativa notizie e cioè che il Papa sia operato anche a quell'altro Kyo è tutto è riuscito bene
E così abbiamo fatto un altro passo avanti
A prima di continuare la lettera vorrei approfittare per farvi gli auguri del tuo anzi del nostro onomastico vorrei farti i complimenti per i cui articoli che scrive sul Mattino
E penso che se è un po'come me e ti spiego perché
è come se tu gridasse sì in mezzo alle montagne
Ma nessuno ci ascolta
Ma speriamo che qualcuno ci ascolti perché non li speriamo sempre
A voi volevo chiederti se mi mandi un libero di attualità senza impegno se puoi
Il danno da papà
Basta stato promosso a scuola
è un'altra cosa buona no per almeno recepiscono il Antonio aspetto tue notizie e ti saluto sognando la libertà a post scriptum
Dio ci aiuterà
Speriamo che mi sentiva
Grazie grazie a Nuccio Siano nel frattempo c'ha raggiunto Mauro Palma garante nazionale delle persone detenute private
Libertà personale a cui passo la parola il libro di Antonio mattone
Forse un anche un libro manifesto per tutto quanto quello che in qualche modo in parte non vali interno dei penitenziari italiani ma soprattutto è un libro manifesto delle potenzialità dei detenuti un libero che in qualche modo ci porta anche all'interno di realtà sconosciute ai più
Ed è anche un volume che mette in risalto quello che di buono scene all'interno degli istituti penitenziari perché ovviamente
Diceva qualcuno una polemica antica insomma il male passi rappresentato ma va in qualche modo anche illuminato e questo è un libro che illumina anche quello che non va all'interno del mondo del carcere dicevamo che è un periodo Complesso questo siamo in una campagna elettorale anche abbastanza strana per Toni per modalità di voto per alleanze
E sembra insomma che i temi importanti tra cui le carceri tra cui la giustizia siano veramente sullo sfondo c'è una riforma dell'ordinamento penitenziario che qualche modo va a rilento siano questi decreti che arrancano su quei tavoli e la paura del Partito Radicale
Di tanti detenuti di Rita Bernardini e di tanti compagni radicali e quella che questa scadenza elettorale sia una mannaia anche su questo allora cioè questo panorama di complessità da un lato e c'è questo racconto da dall'altro ecco allora quale oggi diciamo da un lato il ruolo del volontario il ruolo ma dell'operatore all'interno del mondo penitenziario e cosa si può fare affinché questa palla passi veramente ai detenuti
E e questi detenuti al momento che escano diventano veramente una parte viva della società in un corpo morto
Innanzitutto buonasera e mi scuso sia per il ritardo sia per questo tono cavernoso del raffreddore che sarà intorno interrotto cauto site frequenti delle non è la prima volta che presento questo libro l'ho già presentato con Antonio in un'altra in un'altra occasione
Che le alcune delle diciamo la prima cosa che ho detto anche l'altra volta quindi alcune delle riflessioni
Che avevo già fatto in qualche modo le ripeto qui la prima cosa è che questo non è un libero delle cose che non funzionano dell'elenco delle cose che non funzionano
Non è un libro di disperazione in un certo senso al contrario è un libro che individua denoti problematici ma che li guarda con un atteggiamento di soluzioni possibili
E il parto un po'dalla domanda specifica sul momento attuale sui decreti e via dicendo proprio ieri ad una iniziativa di presentazione di un lavoro del Garante nazionale
Ieri il ministro Orlando aveva che un cauto ottimismo rispetto alla questione dei decreti poi se poi devo fare il termometro dico un pochino più cauto di quanto invece aveva avuto pochi giorni fa all'apertura dell'anno giudiziario che mi sembrava un po'più lanciato però si può dare per obiettivo presumibilmente raggiunto il fatto che il primo insieme di decreti che riguardano in parte la semplificazione delle procedure la questione sanitaria la vita detentiva e le misure alternative
Questo un verrà varato e credo di poterlo dire con una certa con una certa sicurezza
E il problema è che questa è una parte del lavoro complessivo relativo decreti
Ce ne sono altri che Soro Milli stava tesa che che diventa e spero potranno essere portati rapidamente un consiglio dei ministri anche perché seppure il parere delle Camere
Non è vincolante è però obbligatorio quindi e le Camere possano avere devono avere un certo numero di giorni quarantacinque giorni per te esaminarle formulare la loro ipotesi
Voi sapete che le Camere possono andare avanti fino al venti di marzo perché indipendente Parlamento nuovo si insedierà subito successive
Eh sì
Ecco sì no ma infatti diciamo quindi in qualche modo de chi altri decreti però hanno degli elementi anche essenziali non soltanto se ne parlava in un'altra occasione stamattina la questione del lavoro penitenziario però volevo un attimo soffermarmi su un tema che poi il libro tocca ed è uno dei decreti quello relativi all'ordine negativo all'ordinamento penitenziario minorile e il il re e questo io s'è quello che veramente spererei
Che potesse vedere luce perché vedete in Italia il l'ordinamento penitenziario minorile non c'è mai stato
Nel senso che la legge del mille novecentosettantacinque definisce l'ordinamento penitenziario
E in giornata mai stato varato un ordinamento per i minori che sono sempre stati considerati dei piccoli adulti diciamo una versione ristretta
Degli adulti ora quasi quarantatré anni dalle mi sembrerebbe essenziale è vero che la legge sul processo penale minorile dell'ottantotto ha toccato alcuni aspetti
Ma l'intervento sui minori è un intervento che richiede una specificità una peculiarità le misure da prevedere verso i minori richiedono molta molta attenzione
L'ordinamento minorile in Italia funziona abbastanza bene lei scusate il sistema minorile in Italia funziona abbastanza bene
E lo dicono i numeri nel senso che i minori rinchiusi negli IPM istituti penali minorili solo sostanzialmente quattrocentocinquanta e di questi quattro e centocinquanta quelli che sono veramente minori per età perché si può rimanere
Nel sistema fino al venticinquesimo anno qualora tu sia stato giudicato dal tribunale dei minori quelli realmente minori Chuck e Nora hanno compiuto il diciottesimo anno sono circa cento per un paese di sessanta milioni di abitanti un numero particolarmente ristretto anche perché a fronte di questo ce ne sono altri dodici mila
Che sono in esecuzione penale in varie altre forme quindi a un ordinamento
Cassa appunto declinare quello che noi chiederemmo anche ai agli adulti
La messa alla prova funzionerà situazioni di controllo di comunità dove vengono controllati fatti studiare e via dicendo quindi c'è una rete che funziona però a fianco di questo c'è la necessità di un ordinamento specifico e Pengo qui a a un punto che liberò il libro dedica tutto un capitolo alle dedicare anche ai minori
Purtroppo sento molta enfasi ultimamente su questo problema delle baby gang delle c'è qualche improvvido procuratore che predice forse dovremmo abbassare letta del la responsabilità penale
E qua tant'è che non è poi tanto
Come dire ipotesi fantapolitica perché la Francia la passata la bordata tredici anni dai quattordici anni quindi in qualche modo c'è questa idea di trasformare la Fusetti diciamo l'incapacità di esercitare la propria funzione educativa
Di un sistema sociale e politico verso i giovani che crescono in accentuata capacità di saperli punire tempestivamente questa è un po'la declinazione diciamo de del sistema
E prima si diceva e si parlava Simpson entrato per Stefania
Talley stava parlando di esigenza educativa no
Ed è un'esigenza educativa Napoli sapete è stata anche il luogo dei maestri di strada no Marco Rossi Doria altre esperienze diciamo di è uno dei luoghi della maggiore evasione scolastica eccetera poi provate a pensare se si ha ma in una situazione di educazione non di rieducazione ma di educazione primaria come sia possibile che un giovane capisca le regole delle per esempio del sistema penale delle di un sistema che si diceva prima è un'istituzione totale quindi l'esigenza dell'investire in educazione e l'esigenza di declinare il disagio dei giovanissimi
E non in termini di lettura come Ken cremati le ma in termini di lettura come bisogno è un punto che secondo me questo libro mette doverosamente ebbene a fuoco c'è un altro aspetto che vale City due aspetti che mi preme sottolineare i le il primo è quello del rapporto tra l'istituzione e il sociale
Il rapporto è poi al al centro anche dell'attività diciamo svolte eccetera
E l'istituzione sociale non significa che il sociale si sostituisce all'istituzione non significa che il volontariato vuole fare i compiti che invece istituzionalmente sono delle istituzioni ma significa che ci dica ci deve essere un dialogo stretto è chiaro costretto nasce da riconoscimento devo essere critico su un provvedimento che e io invece oggi pregiudicato queste beghe Caranta razionale doveva dare il parere preventivo su questi decreti quindi l'abbiamo esaminati un fondo dato vari pareri complessivamente positivo
Però sono secondo B sul riconoscimento del volontariato ancora molto debole
Ancora molto molto debole nel senso che che un riconoscimento abbastanza subalterno c'era una richiesta che era venuta fuori la verità non è stata accolta che è quella della presenza del volontariato presenza non voto in alcuni momenti tipici per esempio
Presenza e non pare essere parte anche nei momenti disciplinari devo mente dei consigli di disciplina è bene che il volontariato non faccia parte perché altrimenti impariamo ruoli e funzioni ma l'aver accesso agli atti può essere abbastanza utile per il lavoro che poi io faccio con la persona poi nei giorni nei successivi comunque dicevo quello che a me sembra che positivo in questo rapporto che il libro metta al centro diciamo dell'analisi
Tra istituzione ed esterno è e in due aspetti il primo aspetto in quello che e nessuno vede questo rapporto semplicemente per attenuare l'inflazione Lina come Tirelli alla labrum
Il peso carcerario l'afflizione carceraria
Ma il rapporto è ammesso per preparare percorsi questo presentano i decreti c'è molto
Le misure alternative non devono essere attenuazione dell'afflizione ma devono essere costruzione di tappe in un percorso e questo questione allora il rapporto dell'esterno diventa molto più importante l'altro tema
Che nel libro cervo molto forte è che questo percorso diciamo costruito a tappe si realizza solo se al centro c'è la responsabilizzazione del soggetto
Badate c'era anche a volte una visione del carcere come il luogo di adulti infantili Rizzati che io la trovo abbastanza orribile gare trovo forse è una mia sensibilità ma quando detto tutti a volte anche i volontari devo dire che parlano dei carcerati duecento perché i ragazzi ragazzi di che cioè ai livelli quello c'ha cinquantotto anni si prende i ragazzi oggi era lo abbastanza io che un pochino e lo dico con tutto rispetto diciamo rimango sempre perplesso quando vedo i laboratori di ceramica tutte queste cosette
Che mi sembrano ricondurre nessun adulto fa ceramica al di là del ceramista vero che lo fa
Vedi mestiere o tutte queste cose edificanti infantili mi danno il prurito lo dico sinceramente avvolta una direttrice che mi faceva vedere tutti i lavori ha detto che ne pensi che ne pensa io ho detto ieri butterei tutti
Quindi lei è rimasta molto perplessa perché gli sembrava di aver fatto con Ségolène
I cigni fatti con la carta piegata cose cavolate di questo genere ecco dobbiamo ricostruire un rapporto ad un aiuto ripetersi e questo nella
No mi scusi poi dalla e questo tipo diciamo di percorso lo si costruisce attraverso il riconoscimento
Della responsabilità del sociale tocca il soggetto è un soggetto responsabile e quindi responsabilizzando rispetta la sua vita futura
In qualche modo Losito responsabilizza anche rispetto perché è importante anche questo rispetto ai fatti compiuti
Non siamo quei per dare una lavata generale ma la responsabilizzazione rispetto a ciò che su concrete compiute si è compiuto passa attraverso e il fatto di riconoscersi come soggetto responsabile adesso
Il il libro un libro che
E con questo chiudo esprime un rapporto di prossimità molto forte
Con i detenuti
E non è un libro che ha un percorso
E di tipo univoco io vado in carcere ciò che porto eccetera è un libro che ha un percorso diciamo biunivoco a tutte e due con le reciproche
Differenze elevare però diciamo che in
Ecco se dovessi usare una metafora anche se non l'appartiene però voglio dire bene parlato con Sant'Egidio eccetera non è un libro sulla clemenza
Ma è semmai un libro sulla misericordia nel senso che è un libro che pone i rapporti come rapporti uguali non come il rapporto io sono Clemente nei suoi confronti
Grazie a Mauro Palma ora Rita Bernardini ottavo giorno di Satyagraha di di sciopero questo libro è un in qualche modo un affresco anche su la problematica del dopo su quella effettività rieducativa della pena su quello che in qualche modo a connotato diciamo questi ultimi anni delle battaglie
Appunto del partito radicale degli ultimi decenni ecco è un libro che in qualche modo non solo è una fotografia ma è anche diciamo un affresco vivo
E allora diciamo adesso la palla passa a me come diceva Antonio è una frase insomma che ritroviamo all'interno del libro ed è una frase simbolo comma quanto importante
Dario Di opportunità a chi oggi detenuto ma soprattutto dare un'opportunità di risanamento anche alla politica perché in qualche modo occuparsi delle carceri anche occuparsi di dare una vestibilità nuova alla classe dirigente della politica e alla classe dirigente del Paese
Ho avuto mille sollecitazioni dagli interventi
Che ci sono state mo'arrivano pure le tue così spiega la
Però insomma voglio dire questo
Potrebbe aiutarmi il direttore di Rai Vaticano
C'è il tempo per ogni cosa
E allora oggi io dico che oggi è il trenta gennaio
Le elezioni ci sono il quattro marzo
Quindi abbiamo di fronte
Poco più di un mese
C'è il tempo per ogni cosa
C'è il tempo giusto
E
Mauro Palma
Da garante nazionale dei detenuti ci ha ricordato questa cosa importante
Che o si fa adesso Ursino chissà quanto tempo ancora dovremo aspettare
C'è stato un percorso per arrivare a questi decreti delegati gli anni
Che hanno coinvolto magari si poteva fare di più coinvolgendo di più i detenuti che sono stati in pochi minuti
Diciamo la comunità penitenziaria che sarà un po'ottenuta da una parte però comunque c'è stato questo lavoro che ha portato nel giugno di quest'anno
Il parlamento a votare una legge del legale già ed è legata da un mandato al governo di emanare i decreti delegati che poi fatto un altro percorso verso ciascuno dei pareri devono essere definitivamente approvati
Allora queste è la mia non preoccupazione perché se no Pannella c'avrebbero avuto botta in testa questa è la mia la nostra occupazione di questi giorni
Deve essere questo deve essere questo per i volontari
Per gli educatori dovrebbe essere questo per i direttori per i garanti cioè unirci insieme in questo momento perché questa cosa sia portata a casa
Perché è qualcosa che da
Anche una veste di legalità
All'esecuzione penale nel nostro Paese che oggi e non lo constatiamo lungo costava come garante nulli per quello per il lavoro che facciamo la comunità
Di Sant'Egidio e Antonio mattonelle o constata quando si trova di fronte al detenuto che ti diceva guarda oggi ma è successo questo Poggioreale le celle lisce
Anni fa dove venivano pestati i detenuti
Attestati fuori da occhi indiscreti per questo venivano chiamate le celle lisce
E e questo accade anche in diverse altre carceri Nora questo è il tempo e allora
Vedete a me una cosa ha colpito di questo Satyagraha che è iniziato otto giorni fa per avere queste riforme c'è una parte già depositata
Ma c'è anche una parte sostanziale che potrebbe essere varata in questi giorni dal Consiglio dei ministri ottenendo dei pareri veloci di Camera e Senato
Mauro Palma ricordava
L'organizzazione l'ordinamento penitenziario minorile
Ma c'è l'affettività che è rimasta fuori
Allora sembra che l'affettività per esempio riguardi solamente x sono per cui sono tutti scandalizzati no
Tu fai fare i guardoni ai ai agli agenti cosa che peraltro non dovrebbero fare perché sono rapporti intimi in quel
Momento non sarebbero guardati da nessuno
E ma la sessualità è qualcosa che fa bene al fisico e alla mente di latte vero che con il proprio partner tant'è vero che negli altri paesi nessuno si scandalizza se se si prevede questo tipo di affettività ma l'affettività non è solamente quello allo volete tenere lontano il sesso cosa che è per me
Qualcosa
Che questo desiderio perché in Italia si devono fare le cose senza dirle
Bene
Troviamo un modo per farglielo fare
Senza che sia ufficializza
Queste il discorso perché sono
Molti operatori sono malati di sesso lo vedono decidono il sesso in un modo ma lo vogliamo tenere fuori ma vogliamo parlare di rapporti
Qui Antonio quante cose ci potrebbe raccontare e ci può raccontare
Dei detenuti con i figli minori
Quelli che non hanno commesso nessuna dritto i figli minorile
Vogliamo parlare
Della possibilità di chiamare al telefono oggi e c'era la moglie di Dell'Utri perché per alcuni tipi di detenuti le telefonate non sono sei al mese ma sono quattro
Quattro telefonate cioè una telefonata settimana
I dieci minuti
E così tu puoi mantenere il rapporto con la famiglia
Se non c'era nessun'altra parte una cosa del genere in Francia stanno discutendo di mettere i telefoni in cella
Danno qui
Non è stato fatto ancora questo decreto ma dieci minuti a telefonata
E i colloqui numero limitato il potere restare perché vedete
Il colloquio in un appartamento non necessariamente deve significare sesso ma può anche significare per la famiglia il padre
La madre i bambini poter stare un giorno insieme
In un ambiente più consono che non sia e il reparto dei colloqui
C'è questa associazione Bambini senza sbarre
E io ricordo la testimonianza di questo padre che diceva guardati mi hanno dato l'occasione di stare da solo con mio figlio
Per me è stata un'esperienza e quindi non nel casino del colloquio no
Per me è stato un'esperienza bellissima per la prima volta abbiamo disegnato insieme Ilio potuto sono stato io che gli ho lavato le mani meglio l'ho portato a lavare le mani quindi un gesto che i genitori
Fanno sostanzialmente della soprattutto quando sono molto piccoli e per questo per lui era stata un po'una scoperta un i
Il senso dell'affettività del del rapporto con il figlio tutto questo in carcere non c'è
è negato
E e allora i decreti sull'affettività i diritti sul lavoro ma insomma la rieducazione come la facciamo
Certo non vorrei si facesse come Gratteri che poco fa ha dichiarato
Ha fatto questa dichiarazione che oggi da Toro ci dobbiamo spaventare no
Allora ci vogliono quattro carceri da cinque mila posti
Dove ci sia il lavoro uno pensa subito al lavoro forzato non retribuito no queste queste la sua rieducabile suo concetto di rieducazione perché la rieducazione è uno sforzo adesso o a Padova passa anni
Significa
C'è la devo fare a trovare una strada ma ce la devo fare anche trovando qualche aiuto molti detenuti ce lo fanno da soli sono veramente per me a mio avviso degli eroi
L'altro giorno il dubbio ha pubblicato la lettera
Perché i ritardi della giustizia sono infiniti la lettera di quel detenuto che dovuti quella persona che è dovuta tornare in carcere dopo quindici anni del fatto reato perché la condanna è arrivata dopo quindici anni l'UI nel frattempo CNMV educato
Aveva messo su famiglia aveva cambiato città
Aveva messo su famiglia aveva un lavoro che dava lavoro ad altre persone e adesso la sorpresa quale teneva in carcere
C'era ma che senso ha il senso della penna
Spesso non ce ne rendiamo non ce ne rendiamo conto di quanto si allontana non proprio dalla realtà molti lo scoprono questa donna la moglie di questo di questa persona di Guido parlato ha detto io quando mi sentivo sentivo Pannella che parlava di carcere mica pensavo ma come questi qui merita non solo quello
Eccetera eccetera e poi dice poi mi sono ritrovata io in questa situazione allora ho capito
Volevo dire qualcosa però ecco la cosa che mi colpisce
Hanno aderito più di cinque mila detenuti dalle carceri all'iniziativa non violenta
Però noi radicale fa da radio radicale facciamo
Solo da lì si può parlare perché altre parti di queste cose vietato
E abbiamo chiesto anche al cittadino libero al cittadino democratico perché vede nella costituzione di poter aderire con uno o più giorni no
Ebbene cinque mila cinquecento detenuti hanno aderito e poi ci sono una settantina di persone che io veramente ringrazio
Che hanno e stanno partecipando premiante prenotandosi a questa iniziativa non violenta ma c'è lei che cosa significa
Per esempio per un detenuto
Sposare fare il Satyagraha che vuol dire ieri è stato l'anniversario il settantesimo anniversario Nieder Cesario dell'uccisione di Gandhi cessa di Agra significa fermezza nella verità
E determinazione ma con la non violenza ma questo il fatto che lo facciano i detenuti è qualcosa di straordinario un tempo lo ricordavamo stamattina c'erano le rivolte nelle carceri no
Adesso si sente spesso dalle carceri sudamericane
I detenuti che fa
Cioè in quel momento quando lo fanno
Marco usava il termine che poi proviene
Dal cattolicissimo spesso contrastando cioè nel momento in cui tu incarni la speranza non semplicemente dice io speriamo che questi decreti delegati sia provare basta
Va bene
Nel momento in cui il loro lo fanno già sono cambiati Lourdes non sono solo cambiati i loro ma cambiano la realtà che attorno al muro
Perché devono dire agli altri che stanno facendo sta cosa strana non mangiano oppure che rifiutare il carrello
Quelli di Taranto sapete che cosa hanno fatto hanno rifiutato il carrello per tre giorni fa non hanno preso i pasti della
E hanno devoluto e e non hanno mangiati hanno devoluto i soldi alcun tutti insieme hanno raccolto due mila euro
Da mandare al centro di accoglienza
Va bene ci hanno fatto questo ma è uscito un trafiletto su un giornale locale
Non escono in titoli del telegiornale se un un detenuto non ritornava un permesso titolo
Va bene
Ma se un insieme di detenuti fanno questa cosa buona diciamo che cambia loro stesse la realtà che li circonda spesso e contrastando Silenzio
Assoluto
E Marco diceva sprezzante secondo me ce l'aveva dentro la cultura cristiana Marco e a spartivamo il pane della conoscenza
Come si spartisce il pane no
Speriamo il pane della conoscenza perché la conoscenza annuncia
E con Antonio ci siamo conosciuti a proposito a Napoli lui mi ha fatto vedere questo libro la cosa mi è piaciuta ma credo che subito gli ho detto parla che questo lo dobbiamo presentare a Radio Radicale
Perché perché è un modo di comunicare altro da quella quel veramente noiosa
Ridicola informazione che ci viene propinata ogni giorno che ci vorrebbe ogni giorno pronti reagire
La diffusione della criminalità Pasi scopre che ogni anno vengono fatti mille errori giudiziari per cui e persone innocenti sono andate a finire in carcere
Ecco cerchiamo diffondere la conoscenza e credo che in questa frase che Marco ha voluto ripescare
E anche dedicare a Nessuno tocchi Caino all'associazione che si occupa
Della moratoria delle esecuzioni capitali
Spesse contrastarne questa è una frase che racchiude molto il senso della vita
Ma la delle la vita di ciascuno di Nouri
Non solo dei detenuti perché ciascuno di noi credo che abbiano in coi molto lungo di violazioni di comportamenti sbagliati non so di reati io non sono mai sicurezza e non so commettendo un reato mentre sto qui perché c'abbiamo trentacinque mila fattispecie di reato in Italia e quindi probabilmente in qualcosa sarà incappata però comunque
Ecco non sentiamoci nemmeno tanto superiori di quelli che hanno avuto spesso una vita più sfortunata
E e papa Francesco da questo punto di vista che è stato l'unico serio che insieme a Marco Pannella avuto il coraggio di pronunciare la parola amministrativa
Ah ho tutti zitti all'anno censurato pure quando l'ha detto hanno censurato
L'unità detta
Abolito l'ergastolo pensate che cosa strana fa abolito l'ergastolo non ce l'abbiamo ancora in Italia ce l'abbiamo pure ostativo
E allora c'è molto da imparare anche da chi pensiamo che sia lontano ma invece poi con la realtà dei fatti veramente intimamente vicino
Grazie
Grazie Rita Bernardini prima di ripassare la palla
Annuncio per un'altra lettura che poi dopo daremo la parola Antonio mattone sono veramente tanti gli spunti di questa presentazione cerco anche un po'di ricollegarli per dare anche magari l'annuncio visto che mentre in garante Palma faceva il suo intervento aveva qualche contrarietà la la bellezza voi del diciamo di questo di diciamo di questo cenacolo poiché che che radio radicale che il partito radicale proprio questa direttore Milone citava il cardinal Martini no allora
Diciamo le cosiddette cattedre dei non credenti quanto per esempio anche nelle parole di vita del del dottor Palma c'è fondamentalmente di innovativo anche in questo tavolo e all'interno delle carceri ci sono delle alleanze sociali delle alleanze culturali che fuori sarebbero impossibili a quanti scandalizzati
Dicevano ma in quella marcia dell'amnistia del di di qualche novembre fa c'era questo manifesto fatto
In cui c'era Marco Pannella che aveva sulle spalle Papa Francesco e e quella è la rappresentazione plastica un po'di quello che avviene voi all'interno delle carceri Jean mondi differenti mondi in qualche modo lontani che però si uniscono sulle questioni pratiche perché il Vangelo voi secondo me è lo strumento più pratico che l'uomo ha da due mila anni a questa parte per interpretare la realtà per viverla
E e allora è chiaro che questo libero diventa soprattutto uno strumento pratico come sentiremo dalle dalle parole di Nuccio Siano tra poco
E diventa soprattutto in qualche modo una manuale di istruzioni sulla realtà perché spesso capita molti no quando affrontiamo
Dei ragionamenti in una scena intorno a un tavolo in un dibattito no
Vedere che fondamentalmente esistono degli steccati e delle realtà che sono totalmente teoriche no alla fine nelle carceri chi ci sta ci stanno i volontari che di solito sono o della Comunità di Sant'Egidio di altre associazioni ci stanno i cappellani
E ci stanno i militanti dirigenti del Partito Radicale poi ci sono le gli agenti di polizia penitenziaria ci sono i direttori però insomma il presepe fondamentalmente quello
Educatori podi no
E soprattutto anche i mediatori culturali non ce ne sono insomma c'è un una paesaggio che è carente però ci sono dentro delle diversità enormi e Antonio racconta anche questo quindi Dole putrida annuncio di diciamo rispondere anche alla considerazione del del Garante Palma e poi andiamo a leggere qualche altro
Stralcio di questo libro è e poi passiamo la parola andavano dai due parole io ho apprezzato moltissimo il suo intervento davvero
La misura l'acutezza mi permetta
Mi trova diciamo non d'accordo in disaccordo sul fronte appunto dell'attività che l'attività creativa per una persona reclusa
è ossigeno quindi il cigno che lei così diceva Enzo il tempo non interessarli e le posso garantire che come ogni forma di creatività è un'espressione che ossigenare il cervello e il cuore non sono dei carcerati ma di ogni essere pensante numero numero due io ringrazio voi tutti volevo dire questo al proposito le belle parole che ho sentito io su una persona fortunata perché oltre a fare un bel lavoro aver fatto un bel lavoro creativo punto c'è l'attore il regista musicista per molti anni
E poi ho cominciato a fare anche l'insegnante in segno alla scuola pubblica
E sono entrato di ruolo a Napoli in una scuola di frontiera un alberghiero che sta sotto scampi alla mia platea scolastico ecco prefetto immediatamente
Si può capire quale fosse diciamo la platea nelle aspirazioni diciamo agli occhi di questi ragazzi e qui a Roma poi sono stato trasferito per fortuna perché vivo in questa città da trentasei anni
Essendo venuto a studiare qua
Insegnò in un altro istituto alberghiero che un'altra scuola di frontiera in un posto bellissimo sull'Appia Antica dove però capitano studenti
Dalle periferie diciamo dalla periferia sud di Roma Pomezia eccetera eccetera e ogni giorno sono una persona fortunata perché io ho la possibilità come insegnante quindi come educatore
Di non solo potere mima dovere mi confrontare in forma di ascolto innanzitutto con delle storie storie umane che sono potentissime di adolescenti di una generazione
Abbandonata a se stessa forse anche per responsabilità mia diciamo che la mia generazione
Mia povera francamente
Diciamo è che reclama ascolto reclama attenzioni una generazione di persone sulle con il loro compiono che ha paura persone che hanno paura quella paura su cui speculano
I nostri governanti non quelli di oggi ma da sempre UDC Antonio in un passo bellissimo l'introduzione
E che diciamo il motore
Più utile per ottenere il consenso io ho aperto per caso ieri Studio aperto il telegiornali facevo delle cose sentivo ed è stata un'ondata di ansia
Quindi la nostra questa è una mia personale riflessione che desidero esprimere è una lotta ammirevole la nostra bisogna essere coscienti che c'è
Un nemico diciamo che ha delle armi molto più potenti delle nostre voci che si scoprono libere per fortuna che è quello della paura la paura Lanzi e delinquenti gli immigrati hanno rubato le donne cioè una cosa veramente e questa paura stamattina un ragazzo mentre facevamo lezioni sul prato si parlava certo punto del del dei dunque appunto dei delitti e delle pene si parla il questore di Genova il suo perché io su quello ammazzo uno deve Sangalli era cioè è vicino scuse Gabriele ma a strutturazione del limite dell'iter cercavo di ricondurre questi ragazzi
A come dire
Un'attenzione diversa la persona che vari educata ci perché devono essere di educati quindi c'è anche questa gioventù che porta questa rabbia nuovo verso chi il li spaventa sono e sono allevati nella paura
Dell'altro e quindi pensano che i i i i dice alle persone recluse meritino solo il peggio beh scusate questa cosa però è una testimonianza di un termometro quello di di un insegnante
Appassionato al lavoro che fa
Che importante l'educazione la scuola importando non le i PON le cose la formazione così dice cioè impegno
Ma anche a bisogni al brano sta lì
Tutti i giorni e lo chiedono lo chiedono i ragazzi va be'scusate questa allora
Correggiamo
Vogliamo leggo qualcosa si non ha esaurito il Lella bloccare no no
Allora
A proposito delle baby gang quello che sta succedendo adesso a Napoli e che va bene nel mille novecentosettantanove
Il giornalista John Marrazzo
Realizzò un reportage televisivo
Girato nei vicoli di Napoli
Incontrando gli scugnizzi che compilano scippi rapine e che si guadagnavano da vivere facendo il guardia macchine o accompagnando i militari americani dalle prostitute nelle ore serali
Era l'epoca in cui si iniziò a parlare dei muschi Illy
Quei bambini che erano utilizzati per trasportare le dosi di droga
E come i moscerini potevano muoversi velocemente è senza destare sospetti tra le forze dell'ordine con il vantaggio di non essere imputabili per la giovane età
Il cronista voleva documentare cosa significava essere bambini a Napoli una città notoriamente conosciuta per il buon cuore verso i suoi piccoli figlio suo piazze ricorre cita il famoso detto
Ne uscì uno spaccato drammatico e commovente con i volti tenne ieri di quei bambini talvolta sporchi di muco che vivevano di piccoli espedienti in mezzo alla strada le indagini
Gli arresti al pallonetto di Santa Lucia di due giorni fa
Hanno fatto venire fuori a distanza di quasi quarant'anni da quel mille noi centosettantanove
Una realtà non molto diversa da quella raccontata da Marrazzo
Ancora una volta i bambini oggi sono utilizzati e sfruttati dai grandi questa volta immessi nella catena di montaggio del grande business della droga confezionare
E vendere dosi
Dimon spilli di Marrazzo ai bambini del pallonetto perché non cambia mai nulla in questa città perché ai bambini napoletani continua ad essere negata l'infanzia
Forse l'unica cosa che cambia è l'abbassamento dell'età dei minori coinvolti essere costretti a otto anni a preparare le confezioni di cocaina
A convivere con la paura delle irruzioni della polizia o delle sparatorie intimidatorie è davvero inaccettabile come ha detto il procuratore Colangelo
Così come è inconcepibile che ragazzini tredicenni possano ricevere clienti nella propria casa e gestiscano una piazza di spazio dispaccio
Oggi in quartieri chiusi come il pallonetto di Santa Lucia Forcella la sanità nulla cambia per i bambini perché si respira Sempre la stessa aria
In minori che vivono in contesti come questi è in famiglie malavitose si abituano
Ai modelli del potere della violenza della illegalità si impara a diventare protagonisti negativi contando sulla forza e sulla sopraffazione
Le baby gang non sono forse il frutto di questi insegnamenti violenti
Esistono zone al di fuori della legalità che andrebbero presidiate in modo massiccio dalle forze dell'ordine e che invece sono saldamente in mano alla criminalità
Che controlla chi esce e chi entra dalle zone sorvegliate
La scuola faccio un piccolo salto resta comunque
L'unica chance per cominciare a cambiare dovrebbe essere il canale privilegiato per intercettare il disagio e i segnali di malessere dei bambini a rischio ma gli insegnanti non possono essere lasciati da soli sarebbe ed è una battaglia impari
Le altre istituzioni dovrebbero fornire quel supporto necessario individuare le famiglie difficili riaccompagnare monitorare situazioni problematiche
Tuttavia gli assistenti sociali sembrano inesistenti pochi e chiusi negli uffici non scendono più in strada come avveniva ai tempi di John Marrazza Marrazzo manca un piano sinergico che ammetta tutto sullo stesso tavolo per un verso o per un altro
Dunque se qualcuno pensava che qualche ora di direzione in più d'estate potesse risolvere il fenomeno della devianza giovanile oggi si deve ricredere
Occorre elaborare programmi e progetti che portino a uscire fuori dai quartieri chiusi e da quelli periferici per interessare e appassionare questa infanzia marginale
Insomma servono progetti seri di lungo periodo un piano Marshall
Per l'infanzia
E l'adolescenza
Altrimenti il passato finirà con inghiottire ogni speranza di futuro come le immagini di quei Moschini di quarant'anni fa
Grazie a Nuccio Siano grazie torneremo proprio in chiusura dopo l'intervento di Antonio la appunto con un ultimo brano allora qualche giorno fa insomma proprio in relazione alle polemiche
Più che polemica insomma potremmo dire alle
Ma le
Al modo anche erroneo di definire questi fenomeni di di criminalità micro criminalità grande criminalità che sono in qualche modo che riguardano in qualche modo i i ragazzi anche il termine baby gang a mio avviso un un termine abbastanza sprezzante quasi cinematografico insomma le baby gang è una semplificazione perché poi come abbiamo ascoltato dalle parole
Di Muccioli dalle dalle tue parole scritte sul libro insomma il fenomeno è molto più complessa è intervenuto anche Aldo Masullo che in qualche modo in questi tempi è è veramente uno degli intellettuali più lucidi del nostro Paese a novantaquattro anni ma a alla freschezza mentale di un ragazzino di di venti
E e ha scritto Napoli appare spesso come una città in cui si sta tutti insieme stretti nella folla
Ma si tratta in fondo di una maschera sotto cui si nascondono sofferenza e solitudine vera le bande di ragazzini che sono un drammatico sintomo allora in un'ottica diciamo preventiva se così vogliamo dire
L'ultimo episodio di cronaca eclatanti gli ultimi episodi di cronaca hanno visto coinvolte questa guerra
Tra minori queste diciamo polemiche possiamo anche dire inutili sulle Mulazzo Ivone perché fondamentalmente diciamo l'emulazione è un fenomeno che diciamo non riguarda certamente solo lo schermo il cinematografo ma riguarda forse l'acqua in cui nuotano
C'è questo reportage del del Guardian è che racconta di di questi ragazzini napoletani che appunto facevano i roghi per per la festa di Sant'Antonio è è uno di quelli fa dice
Ma tu sei così perché voi imitare qualcuno della televisione questo ragazzino di di otto anni nove anni risponde all'intervista dell'inglese fa dice no io sono così perché lo Stato non mira in niente allora a me che mi frega
Diciamo in una frase fondamentalmente a riassunto diciamo
Analisi sociologiche pagine e pagine e pagine allora fondamentalmente da questa senza strutturale dello Stato basta tra rileggere Rocco Scotellaro basta rileggere Corrado Alvaro basta rileggere Pasolini insomma basta andare un po'più di Santino io l'altro giorno ho ho trovato su un su un Banco di libri usati un libro
Di Giuseppe Marotta che praticamente
No San Gennaro Dio non mi ricordo il titolo che io sui titoli sono potere presso lo ritroviamo e e questo libro praticamente aveva delle aveva delle partire o fotografate perché aveva un'introduzione
Che riguarda Napoli ma fondamentalmente riguarda la società contemporanea
Perché sostanzialmente all'interno di questa introduzione c'era il tasso di problematicità il libro è San Gennaro non dice mai no il volto e l'anima di Napoli nel dramma ma amaro del dopoguerra e dice
Lettore questo libretto alla piccola storia di un mio viaggio a Napoli nel mille novecentoquarantasette tante persone anche illustri di quelle con una penna addirittura famosa nel taschino sono andate vanno a Napoli per vedere raccontare che diavolo fa il Paese
Del trasognato far niente
Notissimo come tale
Capitò anche a me di andarci anzi il mio fu un ritorno dopo vent'anni ora mi riferisco alcuni momenti senza presumere che essi appaia la vera Napoli o la buona Napoli o la cattiva Napoli o comunque una Napoli da tutta approvabile per tutti gradevole ciò che già molti napoletani o meno non vorranno saperne delle mie impressioni de proveranno insieme colori che le mie figurine non è vero diranno
Che contro i più antichi muri di Napoli diventi gli uomini si gratta nota secoli la schiena diranno lei non ha visto niente travisare anzi di fama una città l'autentica Napoli è quella che sappiamo noi così e così allora questa solamente da ce ne abbiamo messi insieme ma sulle Marotta due intellettuali completamente differenti che però fanno la stessa operazione letterarie questo libro cerca di fare cioè andare fondamentalmente l'essenza del problema
Allora fare un libro e anche divulgare un libro anche andare in giro a presentarlo
E allora riassumendo un po'i tanti interventi di questa sera
Come è stata questa avventura sia nello scriverlo ma anche nel presentarlo questo libro
Bene buonasera a tutti grazie voi di esser qui presenti grazie al partito radicale per aver ospitato questa presentazione
E o
Beh diciamo come dicevi tu
Massimiliano non è facile raccontare il carcere
E è un mondo molto complesso è un mondo mondo di mondi molto complicato dove ci sono ci si potrebbe parlare di tante cose io stasera voglio riassumere alcune alcuni aspetti
Innanzitutto il carcere un mondo dove ci sono persone molto diverse tra loro
Diceva Massimo che diedero Milone che ringrazio nemico Massimo Milone tra l'altro è uno di quelli che mi ha spinto a scrivere questo libro diciamo
Quindi io ringrazio particolarmente anche per questo diceva che appunto è dietro le sbarre c'è una persona umana
Io in questi anni ho incontrato molti detenuti veramente diversi che ho trovato persone completamente diversi da loro
Ci ci sono oltre diciamo i soliti noti insomma la classica a ma la vita diciamo napoletana tanti giovanissimi
Tanti senza fissa dimora che noi poi incontriamo né di distribuzioni che facciamo con la Comunità di Sant'Egidio sera
Tanti stranieri
Gli immigrati veramente persone differenti dal tra loro
Persone che sono andate in carcere perché la crisi gli ammessi diciamo in un angolo e quindi hanno pensato di trovare scorciatoie modi alternativi e poi mi sono rimasti inghiottiti vi sono finiti dentro
In particolare ecco gli immigrati
Proprio ultimo incontro che ho fatto con un detenuto altro giorno Poggioreale è una storia incredibile di mia Raccoon giovane ghanese mi ha raccontato di il fatto che la sua famiglia è stata sterminata in una diciamo lotta tribale tra due clan a e lui se n'è scappato
Tante peripezie arrivato in Italia una storia incredibile insomma alla fine quando mezzi se n'è andato ma ha detto adesso tu sei mio padre
Mi ha mandato questi investitura diciamo di padre e mi ha lasciato un po'così anche perché veramente una grande solitudine di queste persone che nessuno aiuta che non conoscono la lingua non non solo non conosco le regole del carcere ma non conoscono neanche la lingua italiana quindi si trovano sballottato
E
Quindi persone diverse
E c'è una lettura l'avete detto tutti una lettura da una società che di che dice che la società e più sicura quando il detenuto viene messo in cella si chiudono figlio della cella si buttò le chiavi è un classico non lo sentiamo soprattutto in questo periodo di campagna elettorale
La mia esperienza dice che questo non è vero
Cioè la società non è più sicura si detenuti vengono chiusi dentro e dimenticati per un fatto molto semplice
Perché innanzitutto molto la quasi tutti quanti usciranno prima o poi cioè io riga solo gli ergastolani o ostativi restano in carcere in pochi pochissimi la maggioranza usciranno
Allora la società sarà più sicura se chi esce quando esce sarà una persona cambiata una persona diversa
E questo si potrà dire soltanto
Non si viene lasciata a se stessa in un mondo brutale dove il carcere abbruttisce impoverisce dove si rompono legami familiari si perde il lavoro cioè difficile uscirne migliori soltanto per finire in carcere
Ma se invece c'è qualcuno che ti accompagnano diceva
Mauro Palma un rapporto di prossimità ringrazio Mauro Palma sia perché la seconda volta che presenta il mio libro ma anche per l'importante lavoro che fa come garante nazionale dei detenuti delle persone private della libertà personale
Quindi questo accompagnamento questo essere prossimi è fondamentale per per i detenuti perché egli è l'unica possibilità altrimenti ritornano peggio di prima
è utile o no il carcere questo carcere così non è affatto utile non serve annulla
Ecco diceva Rita
Bernardini che ringrazio anche lei parlava di questi giorni molto importanti per l'approvazione dei decreti
E io sono d'accordo con lei e anche una sono giorni decisivi perché un'occasione del genere per non capita più chi come noi è stato agli stati generali e ha ha visto il grande lavoro che cessato il grande sforzo culturale soprattutto veder perso una anche solo una parte di quel lavoro veramente dispiace veramente un'occasione che non che non ritorna più
Lei ha ragione quando parla per esempio dei del rapporto con i bambini
C'era e i detenuti una volta un detenuto mi raccontò che
Raccordo diceva ai suoi figli piccolissimi che quando venivano a trovarlo che quello era il suo lavoro
Allora suo bambino venisse papà ammesso lavoro che fa non mi piace proprio cambia lavoro non nuovo fare più cioè veramente fanno tenerezza così come discorso il telefono importantissimo penso anche qua gli stranieri ci sono dei stranieri i cui familiari rimasti in Africa non sanno che si che fine hanno fatto non sanno che fine hanno fatto e quindi o c'è una telefonata potrebbe qua quanto meno riannodare questi figli così come gli innocenti la prima lettera che che ha letto Nuccio io sono convinto il padre e figlio sono entrambi innocenti anche se sono stati condannati non storia incredibile ma io ne sono convinto io difficilmente lo giudizi su sui detenuti poi come scritto nell'introduzione soprattutto davanti a loro non non dico mai quello che penso perché insomma
Però su questo e sulla loro innocenza o colpevolezza insomma mi esprimo mai su questa persona mi sono convinto
Chiede
Veramente drammatico e e poi dico anche Rita che domani sarà a Napoli al Consiglio regionale
L'importante iniziativa però il problema non è solo il problema deve c'è anche un altro problema che il carcere spesso viene usato per parlare
Magari non dei problemi veri ma per problemi fini personali io proprio al al consiglio regionale l'altro giorno ho assistito a un incontro che ha fatto garante nuovo garante regionale con tutte le associazioni ebbene ho sentito un consigliere regionale che dava addosso la magistratura
Di sorveglianza come sempre il problema principale quello mentre invece come consigliere regionale penso che avrebbe dovuto assumersi il problema profonde carcere che è di competenza della delle ASL e quindi della regione
Cioè questo scaricabarile che che inaccettabile sì no
Lei diciamo qua c'è una differenza però come dire colpisce che come dire che pur non non parli del problema che ha in casa e inizia a parlare su gli altri poi
Come che non rende sicuramente non esente da responsabilità però colpisce questo modo per cui si usa il carcere
Per parlar male degli altri non assumersi nuove responsabilità così come il discorso del dei bambini in carcere si parlava del carcere di lauro come è una grande realtà una bella realtà
Sono stati spesi seicento mila euro per trasformare un bellissimo istituto a custodia attenuata per tossicodipendenti per far andare cinque o sei bambini con le madri quando potrebbero andare invece in presso istituti religiosi presso insomma ci sono modi alternativi anche perché su tutti i figli di zingarelle cioè veramente poi far crescere un bambino in carcere
è una delle cose più brutte che possa esistere
Così come il lavoro
Adesso poi diciamo ci sono varie sfumature diciamo a ragione Mauro ha ragione Nuccio su quella questione hanno ragione tutti e due però è vero che c'è un problema
Poi sui risultati cioè quando si fanno i corsi professionali nessuno controlla cioè che producono quanti posti di lavoro pur i detenuti che escono che cosa sanno fare cosa fa insomma non si guarda mai risultato
E anche qua
Posso so ascoltato di discorsi di associazioni del terzo settore che vogliono inserirsi nei corsi di formazione nuovi che stanno facendo una cosa cioè alla fine i i corsi di formazione servono più per far lavorare i formatori
Che i detenuti effettivamente quindi
Come dire è c'è un discorso molto molto
Come dire Complesso di di cioè di non assunzione responsabilità i volontari
Qua ringrazio Stefano era lei con cui io o o come dire ho vissuto gran parte di questi dieci anni in carcere
Con cui iniziato anche ad andare in carcere a Poggioreale e poi in altri luoghi sono una presenza fondamentale non perché si debbano sostituire alla alle istituzioni come diceva Mauro
Ma invece possono essere uno stimolo a parte sono una presenza di per sé importante perché sono certe volte veramente l'unica persona con cui un detenuto parla anche qua gli stranieri
Fanno con uno che non fanno colloqui pannoloni volontari sono le uniche persone ma poi i volontari possono essere anche uno stimolo per anche per per dire le cose che non vanno perché che sono tante
E sulla salute ancora sulla salute io penso che la salute carcere sia il problema più grosso forse anche più del sovraffollamento che sta ritornando veramente ho ho visto delle cose allucinanti in questi anni
E e poi c'è il discorso delle della violenza
Minorile la violenza giovanile che sta tornando i sta tornando molto in purtroppo alla alla cronaca e è un problema enorme a Napoli enorme ci sono dei dei reparti in cui vi dividete i bambini cioè dei molti bambini a Poggioreale nel padiglione dove ci sono quelli che vanno con la prima volta veramente sono dei volti adolescenziali
Ci sono tanti hanno Fabretti a Poggioreale alcuni anni fa facemmo proprio una una stima vedemmo che molti detenuti sono analfabeti e provenivano soprattutto da quartieri difficili
Quindi allora si sola Cordoba sarà detta
Imputabile è una follia perché avremo un carcere di bambini non lo possiamo permettere al in un carcere di bambini
Bisogna fare tante cose manca un coordinamento esempio tra tutti gli attori cioè non è una cosa che si risolve con una formula con con una scuola aperta con con il maestro di strada c'è bisogno di tante cose insieme vanno coordinate questo manca anche allora
Mancano i dati sulla sulla sulla dispersione scolastica non ci sono dei dati uniformi questa norma cosa e nessuno dice ci sono dati delle medie
Dati del elementari oppure scuole comunali cioè insomma non c'è una uniformità sui sui dati
E e questo invece
Il punto di partenza qui
Speriamo che venga venga fatto qualcosa anche qua come dire la il discorso sua violenza mio di nomi scorso Complesso è un discorso come diceva Mauro Palma cioè l'incapacità ad esercitare
La una appunto l'educazione a ai minori quindi come è quello il problema vero c'è una
Come dire una generazione di giovani che non è stata a cui diciamo manca una una paternità manca
Insomma questo mi sembra il problema problemi Complessi tanti
Voglio finire parlando del discorso sua responsabilità
Dei detenuti il titolo del libro che mi è stato suggerito da Alessandro un ragazzo che sta ancora a Poggioreale
E che Assad Arienzo adesso sta ancora in carcere e che appunto insomma opera un giovanissimo la storia veramente terribile in cui si mischiano anche tante contraddizioni del mondo del carcere lui
Fece una rapina fu ferito
Il suo amico con cui fece questa rapina fu ucciso da un poliziotto in borghese che stava in questa Tabaccheria vi è stato per per un anno con un proiettile nella gamba e non riuscivano a farlo operare perché la sanità è pazzesca biondo fare una battaglia incredibile per far operare
Allora poi quando quando Luís si operato scherzando polli tifosissimo del Napoli il giocatore di pallone alleato adesso la palla passa atteso ma adesso esci la palla passa atti
E e così è nato anche il titolo di questo libro cioè per dire la responsabilità e fondamentale lo diceva anche qua Mauro Palma cioè la responsabile dare responsabilità
è ed è un discorso fondamentale
Molto importante anche la la la presenza dei parole del Papa veramente molto cioè io direi che però insomma di chiudere qua perché cioè le cose da dire sarebbero tante diciamo
Molto discorsi molto articolati molto molto complessi
Però discorsi veri in questi anni qua rispondo alla domanda di Massimiliano veramente un visto umana un'umanità e di norme che che mi ha dato tanto che
Come dire che mia aiutato a riflettere che mi ha aiutato a che è stata anche una compagnia diciamo insomma poiché
Quindi diciamo
Veramente un esperienza importante che che ha segnato un po'diciamo tutta in questi anni della mia vita condivisi con la comunità di Sant'Egidio che ringrazio per appunto avere avete vissuto insieme a me questa
Quest'avventura questa esperienza e grazie ancora a tutti voi per essere stati qua questa sera
Grazie
Ad Antonio mattone per avere scritto questo libro del adesso la palla passa a me
In conclusione prima di dare la parola Nuccio Siano che c'è già da un altro stralcio di questo libro così andiamo a casa anche con le con le parole nella testa scritte libro loro trovate
Sulla vostra sinistra lì intorno c'è un tavolo con con alcuni testi
E questo è un libro un po'come diceva Pintor spesso diceva non parlate mi degli ospedali parlate mi dei malati allora questo è è un libro fondamentalmente che supera la struttura e la sovrastruttura delle cose e va nell'effettività nella realtà
E e così insomma sono stati un po'tutti gli interventi di questa sera che spero insomma vi abbiano in qualche modo aiutato un po'a diciamo inquadrare quello che Antonio racconta in questo libro e soprattutto a inquadrare anche vedi della capacità di tanti uomini e tante donne di lottare
Nei confronti di una materia scomoda perché poi senza diciamo girarci intorno a voi
Fin dei conti come diceva Nuccio insomma già dalla scuola già dalle diciamo dalle dalle prime occasioni pubbliche il delinquente un reietto c'è sempre un approccio di supremazia morale che spesso facciamo noi tutti nella nostra vita nei confronti del prossimo e di quello che sta peggio e quindi fondamentalmente il carcere stalli fondamentalmente a a dirci appunto che se non ci siamo dentro solamente perché siamo un po'più fortunati di quelli che ci stanno dentro come dice anche Paola Francesco quindi io con questo ringrazio Mauro Palma che c'ha appena salutato ringrazio Rita Bernardini ringrazio se Farinata lei ringrazio
Massimo Milone ringrazio Nuccio Siano
Tutti gli ascoltatori di radio radicale buona serata a tutti
Allora
Anch'io ringrazio voi tutti in particolare Antonio che è una persona di buona volontà come recitano le parole del Vangelo
Ed è una fortuna averlo conosciuto non sta a me tessere le sue lodi lo avete sentito parlare
Lo avete guardato negli occhi e ora sentirete una delle lettere
Indirizzate all'UE
Alessandro luglio boriosi sta
Poggioreale diciannove novembre due mila quattordici
Ciao Antonio ti sembrerà strano ricevere questo mio scritto
Dopo la visita che mi hai fatto ieri
Il motivo per cui gli ho scritto è solo per dirti che nonostante quello che ho combinato
Io non mi reputo un ragazzo bruciato come forse pensi tu
Io sono ancora giovane ho ventidue anni e quindi ho una vita davanti a me per rimediare e riprendere la mia vita in mano
Mi sento ancora male per aver tradito la tua fiducia tu se è stata una delle poche persone per non dire l'unica ad avermi spesso una mano sicuramente penserai che oltre aver tradito la tua fiducia ho tradito me stesso
E ai mille ragioni
Le tue parole nei miei confronti sono state molto dure ma le condivido pienamente io
Nella mia vita non ho mai permesso a nessuno di giudicarmi o di rimproverarmi ma tu hai la possibilità e la ragione di farlo perché tu hai fatto l'impossibile per me
E tutto ciò che hai detto oppure hai pensato solo ed esclusivamente per il mio bene quindi io quelle parole l'emerito pienamente quelle due parole
Io non li dimenticherò mai
Mi saranno utili
E le porterò sempre nel mio grande bagaglio di rimproveri queste cose non glielo dette di persone perché non ne ha avuto il coraggio ieri ma anche perché non sono mai stato bravo esprimere i miei sentimenti a un'altra persona
Ti chiedo scusa
Per tutto ciò anche se queste scuse per te servono a poco mai giusto far mettere avviandomi alla conclusione ti voglio augurare Ognibene che meriti persone come te non ce ne sono aiutare il prossimo è un dono
Non ti dimenticherò mai
Con immensa stima e tanto affetto Alessandro
Grazie ancora buona serata con proseguimento
Antonio