Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Tra gli argomenti discussi: Cinema, Critica, Cultura, Film, Premio, Torino.
La registrazione audio ha una durata di 4 minuti.
critico cinematografico
Bilancio positivo al trentacinquesimo Festival di Torino che si è chiuso ieri con la giornata direttrice dei film premiati
Ma robusto taglio di risorse che ha limitato il numero delle sale e dei film presentati il festival ha risposto con l'abituale mix di film di giovani talenti retrospettive da cinefili quest'anno è stato il turno di Praia de Palma ospiti interessante generosi
Il concorso ha premiato Don't Forget mi
L'intensa opera prima dell'israeliano Ram denari che racconta con delicatezza con un velo d'ironia la storia d'amore tra una ragazza afflitta da problemi di anoressia e un giovane suonatore di tuba un po'strano
Il film segue due personaggi nelle loro vite sospese tra ospedali tentativi di salvezza attraverso la musica
C'è la condizione della ragazza che curiosamente si chiama Tom è la conseguenza di un ambiente familiare oppressivo dal quale l'amore dell'attenzione all'altro sono banditi quella del suo amico è il frutto dell'assenza di figure di riferimento
Attraverso la piccola storia dei due ragazzi si intravede anche l'ombra della grande storia
Con i suoi nodi irrisolti il grande buco nero della Shoah ferita non cicatrizzata idea nell'immaginario ebraico la paura dell'altro il desiderio di fuga come salvezza
La regia dinari cogliere durezza degli ambienti ostili nei quali si muovono i personaggi giocando sull'ossessività dei singoli elementi
Siano essi le parole gli atteggiamenti e ripetitivi dell'ospedale quei gesti maniacali modi spicci dell'ambiente familiare di Tomba
E sa valorizzare la recitazione fresca mai sopra le righe dolcemente impacciata dei due protagonisti mondi Shalit e unitari Pierce non a caso premiati anch'essi come migliori attori nelle rispettive categorie
L'altro film premiato dalla giuria guidata dal regista cileno Pablo Larraín già vincitore Torino alcuni anni fa
è stato Jordaens postali
Per lo scozzese Armando gli annunci
Il film bizzarramente intitolato nella versione italiana morto Stalin se ne fa un altro
Racconta con toni grotteschi e una regia nervosa e a volte imprevedibile la corsa al potere scatenata tra le gerarchie sovietiche dall'improvvisa morte di Stalin nel mille novecentocinquantatré
E ne descrive protagonisti russo fu interpretato da Steve Buscemi molotov su Beria e gli altri insistendo sulla loro cupidigia quasi infantile capace però di scatenare straordinarie pieghe
Come sempre Torino non è solo il concorso molti film delle varie sezioni hanno scelto la via del documentario cercando strade inedite per raccontare realtà spesso lontane o magari di cinema sconosciute
I due film più interessante anche se non più di qualche debolezza sono stati Lorella del Brunello Jacopo Quadri affresco di una realtà contadina della Bassa Toscana che resiste alla pressione dello sviluppo industriale
Descritta attraverso il placido ritmo di vita dei due gemelli evocati dal titolo
E cento anni sorta di film messaggio magnificamente girato con uno stile asciutto Davide Ferrario
Il film racconta Caporetto in occasione del centenario mi poi le altre Caporetto che hanno punteggiato la storia italiana dell'ultimo secolo
Nel dipanarsi dei tempi dei luoghi della storia cento anni segue il filo rosso costituito da una medesima domanda che ritorna ripetutamente nella quale forse non c'è risposta possibile a cosa servono i morti
Spente le luci sul Festival si addensano ora alcune ombre
Il mandato della direttrice Martini scadenza i bilanci non promettono nulla di buono
Quali idee potranno ridare nuovo slancio alla trentaseiesima edizione da Torino Augusto Sainati per radio radicale
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