09 NOV 2017

Perdita di idrocarburi dal Centro Olio Val d'Agri e caso Griffa - Editoriale di Maurizio Bolognetti

EDITORIALE | di Maurizio Bolognetti - Latronico - 12:39 Durata: 0 sec
A cura di Fabio Arena
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Nell'agosto del 2013 il corpo senza vita di Gianluca Griffa, ex responsabile del Centro Olio Val d'Agri, viene ritrovato in un bosco di Montà d'Alba (Cuneo).

La morte di Griffa viene rubricata dagli inquirenti piemontesi alla voce suicidio.

Prima di togliersi la vita, il trentottenne ingegnere aveva redatto una lettera-testamento indirizzata ai carabinieri di Viggiano e all'Unmig.

La missiva, che a quanto pare non è mai giunta ai destinatari, è riapparsa in questi giorni grazie alle indagini che la Procura della Repubblica di Potenza sta conducendo sulle attività dell'Eni in Basilicata.

Se i
contenuti della lettera-memoriale dovessero trovare riscontro, la perdita di oltre 400 t.

di greggio dai serbatoi del Centro Olio Val d'Agri, emersa fortuitamente nel gennaio-febbraio del 2017, andrebbe retrodatata addirittura al 2012.

Gioverà ricordare che a maggio 2017, i vertici Eni, dopo aver anche tentato di declinare ogni responsabilità sulla presenza di idrocarburi finiti nel depuratore consortile di Viggiano, avevano datato l'inizio della perdita ad agosto 2016.

Da quanto va emergendo, Griffa avrebbe subito pressioni affinché non rivelasse a nessuno i problemi riscontrati all'interno del Centro olio Val d'Agri.

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