Corrispondenza di Augusto Sainati dalla 74ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia

Il primo e per ora unico film italiano presentato in concorso a Venezia è stato Licia sincero di Paolo Virzì
Il film è in realtà solo in parte italiano poiché girato in America con una coproduzione italo-americana
E la storia di giorno e dalla Spencer coppie di anziani coniugi colpiti da malattie gravi che sfuggono al destino degli ospedali scappando sul vecchio camper Ligier sincero col quale la famiglia faceva vacanze in anni lontani
Giorno a disturbi della memoria e ciò provoca improvvise evoluzioni dello scorrere nella storia quel passato che riemerge non sempre nei suoi aspetti migliori e il presidente doloroso con il quale occorre fare i conti
Ne deriva un film on the road rivisto all'italiana secondo il classico mix tra tragedia e commedia chiede riprende dalla lezione della commedia all'italiana di cui orgogliosamente figlio
Il film è molto ben calibrato si avvale di una scrittura solidissima ed usata con eleganza questo è uno dei grandi pregi di Treviso sincero
Assieme all'interpretazione di all'armi errante Donal Sutherland e alla fotografia intensa di Luca Bigazzi
Ma questa scrittura così composta potrebbe essere un po'anche il limite dei cinque stesso nel senso che Virzì acquista in solidità narrativa ciò che perde l'invenzione delibera
Forse questo il piccolo piccolo che si paga lo spostamento in America tuttavia deve dirsi che aveva un ottimo film potrebbe essere un buon candidato alle ore poi premi pescatore
E la sovrabbondante proposta del fine settimana il concorso ha presentato Fox Trotta del regista israeliano Samuel Malorzo già leone d'Oro nel due mila nove Collepardo
Salvarmi torna di George Clooney e la villa De Roberti dichiara
Il primo è un denso film sul complesso di colpa che si porta dentro chi sopravvive a qualche tragedia si è resa familiare o no è un tema molto ebraico che morso gioca bene del declinandolo attraverso due generazioni spiegando il percorso di dolore che gli si accompagna con il passo del foro strozzo ballo molto semplice
Che riporta sempre al punto di partenza
Come dire che ogni vicenda della vita si configura come un unico eterno percorso di ritorno su se stessi
Sa parli con un film piacevole incarico di invenzioni narrative non a caso descritto dai fratelli Coen
Nel suo giocare a strizzare l'occhio al cinema di Hitchcock dalla Donna che visse due volte al sospetto e al cinema di genere anni cinquanta dicendo costruisce una favola che si muove tra il Moro Eluana e che culmina in uno strepitoso finale
Quanto alla villa dedichiamo racconta l'universo al quale da sempre affezionato quello delle piccole realtà del sud della Francia che resistono con una punta di idealismo all'assalto della globalizzazione
Qui lo fa attraverso la storia di tre fratelli riuniti dopo tanto tempo attorno al capezzale del padre colpito da un ictus
Come spesso accade capezzale il luogo in cui emergono antiche trame di vita lasciate sospese con i loro rancori e gli affetti soci sopiti
E poiché il tempo sembra colto in un'attesa che non si risolve accadono altre cose altri incontri arricchiscono quelle di Giotto sospese
Ieri gli anti segna così quadro estremamente delicato fatto di mezzi toni compie un piccolo miracolo nel due mila quella vicenda così intima anche uno sfondo sociale che ancora il film ai drammi dei nostri giorni
Tra gli altri film una pensione la merita la lucida follia di Marco Ferreri
Di Anselma Dell'olio documentario dedicato al regista milanese a vent'anni dalla morte
Attraverso un collage di documenti rari intervistò backstage il film ricostruisce la figura di questo anti maestro nella sua ricerca di un cinema della regressione dell'uomo ha una dimensione animalesche trading mistica
Figura rara quella di Ferreri che sarebbe preziosa oggi in un panorama italiano poveretti maestri e anche me
Da Firenze speciale Festival per radio radicale Augusto Serena