Caso Regeni: torna al Cairo l'ambasciatore italiano: intervista con Luigi Manconi

Radio radicale torniamo a parlare della vicenda dell'uccisione di Giulio tra i geni in Egitto e dello scenario che va delinea Ambrosi intorno anche a quanto è avvenuto dopo la sua uccisione torna al Cairo l'ambasciatore italiano e questo l'annuncio dopo la mossi a che viene dall'Egitto di avere consegnato dei documenti nell'ambito della inchiesta condotta a Roma un segnale interpretato in vari modi da una parte un segnale di distensione dall'altra anche c'è uno scenario un po'più ampio diciamo di Realpolitik ma lo vogliamo capire bene quanto sto ma succedendo lo vogliamo fare con Luigi Manconi presidente diritti umani della commissione del senato buonasera Manconi
E allora intanto lei è stato promotore della linea insomma un po'più ferma rispetto a le istituzioni egiziane che ne pensa adesso di questa mossa
Credo che sia stato un errore è un errore grave sia per il metodo perché
Si è fatto ricorso diciamo vorrei dire al microfono sotterfugio si è scelto il momento dell'anno massima è la distrazione da parte dell'opinione pubblica
La vigilia del Ferragosto programma Camera il Senato come si sa sono chiusi dunque
Si è sottratta una decisione così importante all'immediato Palio dell'opinione pubblica
E delle istituzioni questo per quanto riguarda il metodo per quanto riguarda il merito e davvero difficile credere che le motivazioni siano davvero quelle addotte infatti questi passi avanti questi progressi nella cooperazione giudiziaria tra l'Italia e l'Egitto sono davvero frutto più di un ottimistico desiderio di una speranza
Che temo attualmente sia mal riposta che della realtà si fa riferimento alla consegna di atti giudiziari che sono vecchi di mesi e tanto per capirci sono i verbali di interrogatori nemmeno tradotti dall'arabo in altra lingua dunque è stato un atto meramente formale che per giunta arriva con grande ritardo e per quanto riguarda le forme future di cooperazione
Si annuncia che a settembre e possibile che siano messe a disposizione dell'autorità giudiziaria italiana
Dei filmati video
Quelli delle telecamere collocate
Vicino alla stazione della metropolitana che ha visto la scomparsa di Giulio reggiseni e quelle poste nel luogo del ritrovamento del suo cadavere
Filmati video che dovevano essere consegnate nell'ottobre del due mila e il sedici e che si indice verranno consegnati
Nei prossimi mesi dunque sotto il profilo processuale
Nulla ma proprio nulla autorizzata a ritenere che sia cambiato in maniera significativa l'atteggiamento delle autorità giudiziarie
E egiziane
Ne consegue che la ragione di questa scelta del governo sia di tutt'altra natura abbia tutt'altre motivazioni che sono quelle di ordine genio politico son quelle che riguardano la necessità di aprire il massimo
Intesa con l'Egitto
Considerato il ruolo che questo Paese a nella quadro dei conflitti mediorientali e in particolare il ruolo che questo Paese può avere l'Egitto può svolgere relativamente al rapporto tra l'Italia e la Libia tanto valeva dirlo in maniera esplicita
E non inventare argomenti che davvero non reggono alla minima verifica ecco Manconi tra l'altro la questione di questi rapporti che sono in realtà ha un
Una tradizione nello scenario del mediterraneo per varie ragioni però ecco queste entità statali l'Egitto la Libia che sono diciamo molto recenti dati i problemi visto movimenti diciamo così che ci sono stati negli ultimi anni somma fino alla due mila undici e anche successivamente sono realtà che hanno sottoscritto pochissime o forse nessuna delle convenzioni internazionali le questioni che riguardano i diritti umani che poi consentirebbero questi soggetti di diciamo di stabilire dei rapporti anche più formalmente strutturati con gli altri soggetti del Mediterraneo ecco anche il fatto di avere questo tipo di
Diciamo di fare la tara di queste cose è un fatto indicativo in qualche modo
Beh si può andare anche oltre e non solo paesi come
L'Egitto la Libia non hanno sottoscritto le convenzioni internazionali poste a tutela dei diritti fondamentali della persona ma di questi Paesi
Per ragioni diverse attraverso dinamiche
Propri di ciascuno entità
Noi possiamo a vedere una documentazione a dir poco impressionante di come le violazioni di diritti fondamentali della persona siano materia quotidiana e siano strumento di gestione del potere noi stiamo parlando di un sistema quello del regime versiliesi
Che tutte le organizzazioni umanitarie internazionali denunciano per un attica di quello terribile strumento di controllo del dissenso
Politico rappresentata dall'attività il rapimento tortura e l'uccisione dei propri oppositori sono state dalla sparizione di Giulio reggiseni a oggi sono stati dici medicine forse centinaia gli egiziani
Che hanno subito la sua spesso assorbe e sono state decine e decine coloro che
Hanno conosciuto forme di persecuzione efferata semplicemente per aver espresso posizioni diverse da quelle del regime
La violazione dei diritti fondamentali della persona e strumento ordinario
Di gestione del potere questo è un redattore essenziale che non può essere dimenticato anche per questa ragione ecco il secondo punto che ritengo necessario sottolineare quanti
In questi misi hanno sostenuto la battaglia di genitori di Giulio Pedicini chiedevano che l'Egitto fosse dichiarato paese non si curò cioè un Paese dove i diritti fondamentali della persona sommo più latti dove l'incolumità e l'integrità dei cittadini
Di quelli
Egiziani e degli stranieri messa a repentaglio
E questo fatto cioè una dichiarazione di paese non si cura è stato anche una delle richieste che nei giorni scorsi io ho rivolto al governo perché vorrei dire
Io ero tra coloro che non avevano una posizione preconcetta cioè ho sempre ritenuto che la sede vacante del Cairo cioè il fatto che l'ambasciatore italiano non venisse rinviato in Egitto
Fosse una misura efficace
Incisiva qualificante
Perché fosse chiaro che tra l'Italia e l'Egitto non ci fosse la normalizzazione dei rapporti politico diplomatici
Ma che stessi doveva rinunciare a questo fondamentale strumento di pressione altri strumenti altrettanto efficaci altrettanto incisivi dovevano essere adottati
Questo è un punto essenziale ed è un punto che intenzionalmente è stato trascurato meglio ignorato dal Governo nel momento in cui decideva appunto ieri pomeriggio
Rendeva pubblico meglio ieri pomeriggio la decisione di inviare l'ambasciatore al Cairo cioè
Fino a ieri dei dall'otto aprile del due mila e il sedici
L'Italia aveva adottato una e una sola misura nei confronti dell'Egitto per Premiere affinché si ottenesse una maggiore cooperazione
Nel momento in cui questa sola misura veniva ritirata ed io e molti altri pensavamo che andassero prese misure che spesso però comunque sostenere l'azione dell'Italia esposto l'altrettanto efficace abbiamo parlato della necessità di influire sui flussi turistici dall'Italia e dall'Europa
Materia molto sensibile per l'Egitto grazie a ancora nel turismo
Una quota molto elevata del proprio prodotto interno avevamo chiesto che l'Italia intervenisse nei rapporti commerciali tra il nostro Paese l'Egitto in particolare nel settore degli armamenti
Avevamo chiesto che l'Italia sospendesse quel accorge speciali sulla riammissione
Dei profughi egiziani che è proprio il segno della crisi democratica in Egitto cioè il fatto che l'Italia abbia acconsentito che quanti fuggono dall'Egitto perché perseguitati in quel Paese possano essere riconsegnati all'Egitto con procedure rapide agevolate pressoché automatiche ecco
Come vedete queste e altre misure potevano costituire pone insieme di provvedimenti capace di accettare una deterrenza nei confronti del regime tenere alto la pensione non rinunciare a un ruolo di pressione e di forza di me democratica e invece semplicemente si è deciso di mandare le lascia Tora al Cairo che dunque la parola che è stata usata dai genitori di Giulio tredicenni ahimè ai su assume una drammatica forza di verità c'è stata una arresa
Ci siamo divisi Sarmati totalmente rispetto all'Ici
Quindi Manconi che cosa accadrà questo da questo punto da questo momento in poi nella ricerca della verità sulla morte Giuggioli geni sull'uccisione il giudice non regge
Ci sia ci siamo messi in una condizione assai più difficile ripeto andiamo a un confronto con quella magistratura e con quel regime
Regime che come tutti riconoscono compresi coloro che oggi salutano come un gesto positivo l'invio dell'ambasciatore anche questi che oggi approvano la scelta del governo poi riconoscono come se nulla fosse che quel sistema il sistema di di dominio del SISMI e certamente coinvolto per alcuni suoi apparati nell'assassinio di Giulio Regini bene
Rispetto a quegli apparati statuali egiziani rispetto a quel comportamento di quel regime dispotico noi oggi siamo certamente più deboli ci siamo privati
Dell'unico strumento di pressione finora adottato dunque la ricerca della verità e certamente certamente da oggi più difficile resta quella forza intelligente rappresentata dai genitori Di Giulio
Perché i geni che continuano a battersi per la verità sulla morte del proprio figlio consapevoli loro come spero dobbiamo essere consapevoli noi che non è una battaglia privata ma è una battaglia per dare alla parola democrazia
Al di qua e al di là del Mediterraneo il suo senso reale ovvero un sistema di valori di principi e di regole
Che siano tali da non consentire che un giovane di ventotto anni possa essere rapito torturato e ucciso semplicemente perché era curioso del mondo e degli uomini
Ringraziamo allora ma davvero molto il senatore Luigi Manconi lo ricordiamo presidente della Commissione diritti umani del senato con il quale abbiamo parlato di questo ulteriori
Sviluppo della vicenda dell'uccisione di Giulio regge in Egitto grazie davvero molte Manconi grazie a voi grazie a Radio Radicale ridere