"Elsa Morante"

Primo parecchio
Cominciamo faremo una pausa a metà mattinata intanto cominciamo con
Le relazioni
Concerto da angeli
Giulio Ferroni
Do la parola Concetta D'Angelo
Allora io vi parlo dei rapporti tra Elsa Morante e la storia
E de la Storia di Elsa Morante Simone Weil Velvet dicono io continuativa
Ovvio faccio questa ricerca nella persuasione che
Alcuni fraintendimenti a cui è andato incontro soprattutto l'ultima produzione di Elsa Morante quella che parte dalla svolta del Mondo salvato
Sia dovuta anche a una come dire inadeguatezza di strumenti ermeneutici o proprio di riferimenti culturali inadeguati
Io penso che essi mobile sia in particolare in relazione al mondo salvata dalla storia uno strumento importante da acquisire
Devo alla disponibilità di di Garboli e Cecchi di aver potuto consultare i testi calle soprattutto di Simone Weil in possesso di di Elsa Morante
Che aveva la prima edizione dei quaderni sono tre volumi quella dunque è uscita negli anni Cinquanta verosimilmente la lettura del dei testi dissi Mumbai si può collocare intorno alla metà degli anni Sessanta cioè subito prima della scrittura delle poi della gran parte delle polizie del mondo salvato io però tento di fare una un confronto abbastanza puntuale
Anche se mi dispiace le comunicazioni orali non sa dicono tanto a questo genere di confronti ma insomma spero di essere sufficientemente persuasiva tra alcuni punti della storia o alcuni temi della storia e alcuni momenti centrali della riflessione di Simone Weil relativi alla condizione operaia e ai Cahiers appunto
Moltissimi riferimenti Vaiani si accumulano intorno a un personaggio della storia in particolare Davide Segre
Vi ricordate l'intellettuale ebreo che alla fine muore di overdose e che fa la sua prima comparsa nello stanzone dei mille quando Ida ventisette sono rifugiati dopo il bombardamento di Roma e la perdita della loro casa
Il il il il primo nucleo grosso di riferimenti Vaiani intorno a Davide riguarda e la sua esperienza di lavoro in fabbrica
Che Davide racconta di cui si parla nel penultimo capitolo della storia
Anche Simone Weil fece una importante esperienza di lavoro in fabbrica fra l'inverno del trentaquattro e le state trentacinque
E tiene di questa sua esperienza un diario di fabbrica il Journal di Esine che viene raccolto poi nella condizione odierna
E da questa sua è un è un è un vero e proprio diario cioè sono notazioni quotidiane della sua esperienza in fabbrica gran parte poi delle riflessioni delle considerazioni contenute
Sul lavoro manuale intorno al lavoro manuale nella condizione operaia si basano proprio su questa sua esperienza
C'è tra questa esperienza biografica quindi tra i dati di biografia della Weil e l'esperienza raccontata di Davide una grandissima somiglianza tutti e due fanno esperienza mantenendo sotto nome falso e nessuno dei compagni di lavoro si accorge mai per tutta la durata del della della loro esperienza del loro della loro vero vera identità
Inoltre
La bora hanno alla fresatrice e alle presse in capannoni di cui sottolineano insistentemente il rumore orribile mostruoso ossessivo
In vicino al forno quindi avvolti in un calore insopportabile che spesso però è improvvisamente attraversato da correnti d'aria gelida che arrivano dalle dalle prese d'aria il dopo poche ore di lavoro entrambi cominciano a registrare una serie di sintomi di ribellione del corpo insonnia nausea emicrania delli riff febbri
Finché l'esperienza di entrambi è violentemente interrotta nel caso di Davide a causa di incontenibili crisi di vomito e nel caso di Simon's vai a causa di spaventosa emicranie
Ma a prescindere da questa identità di riferimenti biografici
C'è una serie di temi intorno ai quali sempre relativi soprattutto al lavoro di fabbrica intorno ai quali si può istituire un parallelismo che a me sembra molto forte Orago faccio solo alcuni esempi raggruppò queste Analogie per temi
C'è sia in di si Mumbai sia nella storia una serie di considerazioni insistenti sulla solitudine e sull'impossibilità di comunicazione fra gli operai
Dice la storia
Un fatto che gli riusciva a nuovo a Davide era l'assenza di ogni comunicazione possibile fra i soggetti umani del capannone e più sotto
Fin dal primo giorno Davide si trova piombato in una solitudine totale che lo isola ma non sono da tutti viventi dell'esterno ma anche da tutti i suoi compagni del capannone assenti al pari di lui come sonnambuli nel loro Travaglio rapinoso e nel loro incessante gestisco io coatto
E Simone Weil
Non non una volta ho veduto un'operaia leva gli occhi dal suo lavoro o due operaie scambiare qualche parola e da un'altra parte si è soli colpirò col proprio lavoro notazioni forse ancora più importanti sono quelle che riguardano l'impossibilità anzi l'inopportunità proprio di pensare mentre si lavora
In fabbrica e l'in considerazioni sull'insensatezza di questo genere di lavoro
Dice la storia al loro agli operai non si davano spiegazioni e loro stessi d'altra parte non mi chiedevano sapendo lenti anzi per il massimo rendimento materiale la loro unica difesa era l'ottusità fina inibiti Hirsi
Da un'altra parte sui primi giorni si ristorata dirigendo la sua fantasia verso qualche visione rinfrescante
Ma tali sue vacanze momentanei risultavano regolarmente tutto purtroppo in piccoli disastri e infortuni del mestiere meritando gli dici Katie e le minacce di licenziamento del capo squadra
E signor vai
Non far mai nulla che possa essere d'iniziativa ogni gesto è semplicemente l'esecuzione di un ordine sia un oggetto in preda alla volontà altrui come sarebbe bello poter lasciare l'anima dove si mette la cartolina di presenza e riprenderla all'uscita
E da un'altra parte non riesco a smettere di fantasticare arrivo al ritmo ininterrotto ripetendo mi continuamente la lista delle operazioni non tanto per preservarli da una sbadataggine quanto per impedirmi di pensare
Sento profondamente l'umiliazione di questo vuoto imposto al pensiero
E ancora lo sfinimento mi rende quasi in fin invincibili la tentazione di non pensare più unico mezzo per non soffrire solo il sabato pomeriggio e la domenica mi tornano dei ricordi dei lembi di De e mi ricordo che sono anche un essere pensante
E entrambi sottolineano
Entrambi sottolineano i ritmi di produzione l'ossessività dei ritmi di produzione e della quotazione del tempo
Dice la storia era come trovarsi in un recluso Orio dove a ciascuno dei segregati il minimo necessario per la sopravvivenza sia dato apprezzo di votare senza riposo e al numero estremo dei giri intorno a un punto di supplizio incomprensibile
E la condizione operaia è naturale per l'uomo fermarsi quando fa qualcosa fosse anche il tempo di un attimo per prenderne coscienza
Questo lampo di pensiero di mobilità e di equilibrio è quel che bisogna proprio imparare a sopprimere completamente quando si lavora in una fabbrica e è l'ultimo esempio che faccio su quest'argomento riflessioni intorno alla contrazione quindi intorno alla coazione esasperata raggiunta attraverso questa contrazione dei concetti di spazio e tempo
La storia
Nel breve corso di una settimana già per Luís cioè per Davide non esisteva più la terra con i suoi boschi e marine Prati nel cielo con le sue stelle perché queste cose non gli facevano più voglia né piacere anzi nemmeno li vedeva più l'universo per lui si era ristretto a quel capannone
E Simone Weil quel medesimo dolore sordo e continuo che impedisce al pensiero di viaggiare nel tempo impedisce anche di viaggiare attraverso la fabbrica e lo inchioda in un punto dello spazio come all'attimo presente
Un altro punto in cui si addensano i riferimenti italiani è quello del del discorso molto lungo di Davide Segre all'osteria nell'ultimo capitolo della storia
Questa volta i riferimenti sono soprattutto ai Cagli
Fra i numerosissimi riferimenti io ne scelgo due perché nelle nell'esemplare dei Cahiers di cui vi parlavo all'inizio appartenuta Elsa Morante questi due punti sono accompagnati non soltanto da fitte sottolineature ma da annotazioni a margine per mano di Elsa Morante
Il primo punto che voglio su cui voglio soffermarmi eh nell'ambito di una riflessione che Davide fa sul ritorno di Cristo fra gli uomini e dunque nella storia è il la parabola del fico sterile
Che Davide racconta così
Si racconta che un Cristo non importa quale era un Cristo una volta camminando per un'aria di campagna dei fame e andò per cogliere un frutto da un albero da figli di fico
Ma siccome non era stagione l'albero non aveva frutti e allora Cristo lo maledisse da Nando dalla sterilità perpetua il senso è chiaro
Per chi riconosce Cristo al suo passaggio è sempre stagione e chi non riconoscendolo gli nega la propria frutta col pretesto del tempo e della stagione
è maledetto
Mica ieri Simon's by fa riferimento alla parabola del fico sterile così il fico sterile dica che sono pensieri e quindi sono proprio notazioni puntuali e rapide
Il fico sterile l'anima toccata dalla Grazia deve dare frutti sotto soprannaturali o di seccarsi non le ha più permesso di dare semplicemente frutti naturali
A margine di questo pensiero El'sa Morante ha scritto arrivata una volta alla stessa spiegazione e presumevo d'aver fatto una scoperta punto interrogativo
Allora questo lo faccio notare quest'esempio perché desidero rintracciare la storia di un percorso mi pare che si possa rintracciare in questo pensiero molto lungo che anteriore alla lettura dei Cahiers
Che si in terza età con il pensiero di Simone Weil reagisce in relazione a questo pensiero si riattiva e si ripropone rinnovato a distanza di molti anni e nella scrittura
Ancora più interessante mi sembra il secondo caso che vi sottopongo ancora nel monologo di Davide e ancora mentre Davide sta parlando delle relazioni fra l'umano e il divino
Parla in particolare dell'incarnazione di Cristo né corporativi via
E dice così
Quando è apparso in Giudea il popolo non l'ha creduto il vero Dio parlante perché si presentava con un poveraccio però se torna si presenterà ancora più miserabile nella persona d'un lebbroso d'una KAT-TUN cella deformed un sordomuto di una bambina idiota
Si nasconde in una vecchia pur Tana e tu dopo esserti servito della vecchia buttava per una scopata la la Scilla è uscita la riaperta cerchi in cielo a Cristo sono due mila anni che aspettiamo il tuo ritorno
A questo proposito i le riflessioni di Simone Weil sono innumerevoli io scelgo questa perché accompagnata appunto da un'altra notazione di Elsa Morante queste sono le parole di Simone Weil
La compassione è ostacolata dal rifiuto di accettare persi la possibilità di soffrire è il rifiuto di riconoscersi della miseria altrui che è brutta mettere volontariamente il proprio io nel corpo miserabile che sia sotto gli occhi movimento analogo all'incarnazione svuotarsi della propria falsa divinità
Queste soprannaturale perché soprannaturale di scendere vi si oppone la gravità morale pesante dice Simone Weil Gaeta traduce gravità
A fianco di questo pensiero El'sa Morante ha ha scritto nota bene da gente volgare una simile compassione per identificazione lo ha sottolineato lei è considerata inferiore e negativa
Ora io su questa compassione per identificazione io vorrei su soffermare intanto perché la trovo un punto essenziale per leggere l'intera storia perché considerazioni intorno alla soggettività e alla necessità mistica della rinuncia all'io interpretano secondo me uno degli snodi di fondo del romanzo
Ma anche perché la formula della compassione per identificazione credo che sia un grande strumento interpretativo che il San Morante ci mette in mano
Perché aiuta ad interpretare il suo atteggiamento il motivo nei riguardi della materia raccontata
E anche io credo aiuta a interpretare il punto di vista onnisciente scelto nella storia ma non soltanto nella storia
Non solo con il desiderio teorico di ridare edita a una formula narrativa diciamo così manzoniana
E anche credo che contenga in termini ideologici la spiegazione di quel populismo di cui romanzo al suo apparire venne accusato
Perché
Se come credo sia corretto
Sì riferiscono le parole di Davide Hael Saruman ai Enza Morante al suo ruolo nel romanzo e più in genere si riferiscono ad una possibile fruttuosa collocazione reciproca dello scrittore e della materia ma raccontata
Allora questa formula sembra alludere a una collocazione dell'intellettuale
O dello scrittore che esclude sia la distanza del giudizio critico un ruolo completamente distaccato sia l'identificazione tout-court l'identificazione diciamo ingenua
Un tale tipo di identificazione ingenua è quello che Davide in realtà desidererei desidererebbe
E quello che già all'altezza del Mondo salvato però e Zamorano te aveva escluso che potesse essere praticabile
Per questo il desiderio di Davide che non può realizzarsi in questa forma di identificazione proprio di incollamento alle ragioni dei suoi personaggi sì ribalta contro se spesso diventa autoaccusa e si esprime in una dichiarata volontà sacrificale sulla quale torno e torno
Dimostri spero mostrando venne il fallimento
Per ora voglio sottolineare la centralità delle riflessioni di Davide che soprattutto appunto in questo in questo lungo monologo all'osteria ma anche nella notte che nell'ultima non nell'ultimo capitolo della storia racconta l'agonia e la morte di Davide le riflessioni si accumulano intorno ai temi della colpa e dell'innocenza
Intorno a quel di questi temi era stato già nel mondo salvato dei ragazzini in particolare nella serata colono portatore il personaggio di enti di Edipo
L'altra Edipo
Di Serata a Colono e Davide della storia e tra la situazione che loro due configurano
C'è una un parallelismo ancora più accentuato perché come nella serata colono il tema della colpa e dell'innocenza era stato interpretato da una coppia rappresentata da Edipo e da Antigone
Così qui lo stesso tema è interpretato da una coppia rappresentata da Davide e usare per
La coltelli innocenza si definiscono in relazione alla forza alla violenza e intorno a questo tema
Le riflessioni di Simone Weil sono innumerevoli Simo mai lo colloca nella categoria per eccellenza nella categoria della pesante
Intorno agli Effetti che la forza proprio provoca sia in chi la esercita sia in chi la subisce
Le riflessioni al solito sono molto numerose e sono per i miei Fini molto importanti faccio solo qualche esempio dice Simone Weil il contatto con la spada contamina comunque che avvenga dal lato dell'impugnatura o da quello della Puglia o anche l'illusione della rivoluzione consiste nel credere che essendo le vittime della forza innocenti riguarda le violenze che si verificano se si mette la forza nelle loro mani e se ne faranno un uso giusto
Ma le vittime sono macchiati della forza quanto i carnefici
Quando la quando Davide Segre entra nello stanzone dei mille la prima volta che compare nella storia il suo corpo mostra una coppia una corruzione misteriosa che si sottrae a qualsiasi forma di solidarietà e di simpatia dei presenti
La storia racconta così il suo ingresso
La sua fisionomia era segnata da qualcosa di corrotto che ne pervertita i lineamenti dall'interno e questi segni ancora intrisi di uno stupore terribile arrivano prodotti non da una maturazione graduale ma da una violenza fulminea simile a uno stupro
I presenti inconsapevoli ne risentivano malessere prossimo all'antipatia
In un si avvertiva una diversità che quasi mi scansava la compassione comune sullo stupore torno dopo è un punto importante
Per ora voglio soffermarsi su questa assenza di pietà e sulla solitudine di Davide
Sull'assenza di pietà che circonda le vittime
Insiste anche hanno insistono anche i Cahiers così per esempio una sventura troppo grande pone un essere umano al di sotto della pietà la pietà si muta in ostilità
Se l'oggetto passa al di sopra o al di sotto di un certo grado di sventura
Il male che David ha subito lo ha corrotto e adesso dal suo corpo si estende come un contati gioca esattamente al modo delle maledizioni bibliche o dell'ira degli idee che perseguita gli eroi greci su tutto l'universo
C'è un sogno di Darken racconta in questo modo questa forma di corruzioni universale che sprigiona dal corpo di Davide
Le pareva che dal Sacconi dove Davide dorme venissero Ulla e lamenti ma sul Sacconi tutto rosso di sangue non c'era più nessuno
La gente intorno si adoperava nascondere quel sangue sotto cumuli di lenzuola e di coperte ma esso impegnava ogni cosa in un attimo lenzuola e coperte mi grondava Ne Nigro andavano
Davide è un borghese colto e di alto sentire morale
Che la storia costringe a vivere che che la sorte costringe a vivere in un momento particolarmente tragico della storia che lo prende di mira personalmente come avversario politico dei totalitarismi e collettivamente perché ebreo
Davide mobilita tutta la sua intelligenza e tutta la sua forza morale per cercare di decifrare e di combattere i totalitarismi fascisti la guerra la persecuzione contro gli ebrei
Con generoso slancio intellettuali e con altrettanta presunzione della ragione e della volontà
In questo impossibile processo conoscitivo nel quale Davide si impegna fiduciosa mente è la sua intelligenza a rimanere stritolata
Senza peraltro che la prova di forza che lui subisca subisce riesca mai ad alterare la supremazia della ragione e della coscienza individuale
Questo sembra esattamente la colpa di Davide
E la causa della sua sconfitta finale il risultato infatti definitivo conclusivo del processo di conoscenza che conduce è la contaminazione con quel male che inizialmente aveva voluto conoscere per combatterlo
Anche l'altro personaggio della storia un sette
Porta sul corpo i segni del male che lo aggredisce fin da quando esce per la prima volta nel mondo sulle spalle del fratello Nino
E e scopre il mondo nella sua bellezza come un'epifania divina secondo un modello mitologico che è quello del bambino divino Dioniso portato in spalla dal dio Apollo alla scoperta del mondo
Ma proprio in mezzo alla al tripudio della scoperta
Avviene l'apertura del male della voragine del male dietro apparenze di assoluta innocuità il luogo è la stazione Tiburtina il male sì accampa in un vitello
Dice la storia
Affacciato dalla piattaforma scoperta di un vagone
Stava all'acquieto legato a un ferro sporgendo appena la testa inerme e dal collo per una cordicella gli pendeva una me dagli uccelli sulla quale forse era segnata l'ultima tappa del suo viaggio di questa al viaggiatore non si era data nessuna notizia
Ma nei suoi occhi larghi e bagnati si indovinano una prescienza oscura
Questa è un'anticipazione in minore della grande metafora la quale nel nel romanzo è affidata la rappresentazione di tutto il male quella degli ebrei rinchiusi nei carri bestiame di nuovo alla stazione Tiburtina
E avviata ai avviati ai campi di sterminio
Ci sono forti analogie di circostanza tra Cuesta rappresentazioni minore quella del vitello e quella in maggiori definitiva
Che di nuovo avverrà a distanza di tempo nella storia e la quindi fa decodificazione di nuovo verrà affidata a un sette e circostanze esterni sono le stesse di nuove la stazione Tiburtina semideserta di nuovo ci sono intorno circostanze ambientali neutri o addirittura normali rassicuranti di nuovo un sette guarda la scena in braccio a qualcuno e Nino la prima volta e la madre la seconda volta
Le due sorelle due descrizioni sono somiglianti Issime ma soprattutto sono identiche le condizioni emotive perché è ancora una volta House sette tutte e due le volte Ouse che tocca di decifrare l'orrore nascosto dietro quest'immagine di di di normalità
Tutto lega le due immagini fra loro
Che così legate costituiscono secondo me la rappresentazione apicale dell'orrore storico io vedo anzi questa immagine o meglio queste due immagini in relazioni o in simbiosi
Come una sorta di fortissimo nucleo emotivo
Di cui tutto lo sviluppo narrativo del romanzo appare attraverso altre immagini attraverso altre forme emotive attraverso altre forme narrative appare comunque lo svolgimento
Davanti ai carri bestiame della stazione Tiburtina gli occhi di Josè Payne cominciano a tessere la relazione di analogia tra le singole immagini del male
Analogia è un altro termine Vaiano su cui si potrebbe dire molto ma passo oltre perché voglio tornare a quello stupore di cui avevo che va avevo mostrato all'inizio rappresentato nel caso di Davide uno stupore è quello che si che si legge negli occhi di un sette quando per la prima volta vede il male che in che si sottrae a qualunque spiegazione la storia dice così
C'era nell'orrore sterminato del suo sguardo anche una paura o piuttosto uno stupore attonito ma era uno stupore che non domandava nessuna spiegazione
Lo stupore ritornerà più d'una volta negli occhi di un sette
E sullo stupore che il male produce sull'impossibilità di spiegarlo ci sono né Cagli alcuni luoghi che secondo me sono molto importanti illuminanti
Per esempio
Quando non trovando lo stupore di essere maltrattati alcuna risposta ci si sente misteriosamente fatti per i maltrattamenti quando lo stupore supera la sofferenza indiani del sedicesimo secolo
Quando facendo lo stupore perdere il senso di una coordinazione nel tempo il futuro e il passato scompaiono si diventa rassegnati come la materia
L'impossibilità delle spiegazioni è sottolineata dalla storia per esempio una pagina molto commovente
Con lo stupore di una bestiola disse in una voce disperata a ma perché quella domanda perché era diventata Imu seppe una sorta di ritornello che gli tornava alle labbra fuori tempo e fuori luogo la per quanto sapesse d'automatismo questa piccola domanda aveva un suono testardo e lacerante piuttosto animalesco che umano
E si Mumbai
Grido della sofferenza perché risuona in tutta l'Iliade nel testamento spagnolo anche in Cristo parenti si testamento spagnolo di Arthur Castel è un testo che è stato molto importante anche per per il San Morante lo annota nei Cahiers
Spiegare ancorassimo vagli a spiegare la sofferenza vuol dire consolarla essa non deve dunque essere spiegata da qui il valore eminente della sofferenza degli innocenti
Perché la differenza tra il male subito da Davide il male subito da un sette e che il male che si concentra nel corpo di un sette non travalica il suo corpo non sta non ritorna in forma di contati sul mondo
Ma sì addensa sul suo corpo fino a diventare la malattia mortale che alla fine lo uccide a questo lo ha portato una forma estrema e radicali di compassione per identificazione
Chi è l'atteggiamento che usa e per assumere fin dall'inizio nei riguardi del male
USA e per non conosce il male non lo riconosce come il male il suo sguardo innocente lo purifica ma il male colpisce Luís si addensa su di lui e lo fa ammalare fino a ucciderlo
Così El'sa Morante soprattutto nell'ultimo quaderno dei Quaderni di Marsiglia nell'ultimo dei Cahiers bisognerebbe mettere il proprio male su qualcosa che sparisca è l'idea del capro espiatorio
Solo ciò che è assolutamente puro può ricevere il nostro male senza esserne contaminato e di conseguenza senza rimpianti inviarci lo mai
E in un altro punto innocente che soffre sa la verità sul suo carnefice il carnefice nulla sa il male che l'innocente sente dentro di sé N il suo carnefice mai lui non è sensibile come le rughe nel Ritratto di Dorian Gray
L'innocente può conoscere il male solo come sofferenza è un sette e non Davide che pure lo aveva fortemente desiderato a fare del suo corpo lo scandalo sul quale la storia scrive le sue tracce scandalose
è un seppe anche che diventa uno scandalo per quel meccanismo di scambi e di trasposizioni che nei rituali dei capri espiatori permettono espiazione del male
è la storia ed è necessario sottolinearlo è la storia ai riscrivere sui corpi degli innocenti e dunque sul corpo di un sette le sue tracce scandalose
Sia il San Morante sia sì Mumbai credono che soltanto il male sociali la violenza storica sia no il grande scandalo lo dico con le parole di di di Simón vai perché penso che abbiate presenti quelle di Elsa Morante
Il peccato che abbiamo in noi esce da noi e si propaga al di fuori esercitando un contati o sotto forma di peccato
Ma a contatto di un essere perfettamente puro cioè trasmutazione e il peccato diventa sofferenza e questa la sofferenza redentrice tutta la violenza criminale dell'Impero romano ha cozzato contro il Cristo e in lui è diventata pura sofferenza
Ne consegue che forse il dopo il dolore Redentore deve essere di origine sociale
Una semplice malattia non può essere dolore Redentore il dolore Redentore deve essere ingiustizia violenza esercitata da esseri umani deve consistere nel subire la forza
Da questo punto di vista la coppia formata nella storia da
Da Davide e un sette è ancora più radicale di quella rappresentata e la serata a Colono da Edipo e Antigone perché antico nella pur non essendo personalmente
Rea di nessuna colpa però si trova inscritta dentro il sistema della coppia è in qualche modo figlia della coppia mentre usate è assolutamente puro sia perché dicevo prima
Il male non viene riconosciuto da un sette ma viene solo fisicamente conosciuto e purificato attraverso il passaggio nel suo corpo come attraverso il passaggio nel corpo di un capro purificatore
Sia perché usate è completamente identificato con gli animali
C'è una cosa molto importante che io voglio solo accennare mi sembra molto importante però
Ne
Dentro la storia come in filigrana dietro la storia umana si può leggere la storia degli animali è veramente impressionante c'è dentro la storia un altro romanzo che ha per protagonisti gli animali USA è per è il discrimine
Per vari motivi che non sto a qua e ai rincari
Con la storia voglio dire per il San Morante si chiude quel piccolo spazio dialettico che nel mondo salvato che pure un libro molto disperato era era rimasto aperto non solo nel romanzo nella storia non esistono più prospettive di soluzione ma le categorie della forze dell'innocenza diventano due abiti assoluti e tuttavia nonostante questo che ho appena detto
Mi sento di avanzare un'ipotesi di moderata apertura
Che Danae la direzione culturale tra l'altro secondo me questo serve anche a capire perché non viene mai meno in Elsa Morante mai la fede nella scrittura fino in fondo
Parto ancora dalla compassione per identificazione
E da un saggio di Simon's Bayle di grande valore morale
Che è l'Iliade ovvero il poema della forza che non tanto tempo fa Linea d'ombra ripubblicato
Sì Mondaini spiega la superiorità
Assoluta a suo parere della cultura della civiltà greca su tutte le altre civiltà con il fatto che all'origine della cultura greca cioè un'opera che si pone per intero sotto la categoria morale emotiva della compassione per identificazione
è l'Iliade dove la fondazione della cultura greca avviene attraverso la celebrazione e il riconoscimento della virtù troiana
Dice si Mumbai la straordinaria equità che XP che ispira l'Iliade non ha avuto imitatori a malapena ci si accorge che il poeta greco e non Troiano
Questo può M. una cosa miracolosa in esso l'amarezza verte sull'unica giusta causa di amarezza la subordinazione dell'anima umana alla forza vale a dire alla materia
L'adozione di un simile punto di vista permette al popolo sconfitto i distrutto di sopravvivere nella memoria del vincitore nella memoria culturale del vincitore
Questo non è certo una redenzione globali però è almeno una prospettiva intellettuale Kiska che stacca almeno la cultura dalla dimensione senza speranza della pesante
Farà la sua relazione ora
Giulio Perrone
Docente di letteratura all'università di Roma è autore di una duecento e Storia della letteratura italiana pubblicato da Einaudi
Io ho
Riallacciandomi molto a tante cose
Che sono state dette
Ieri sera
Penso di partire da da un celebre giudizio no che è stato ricordato da Giovanna Rosa tra l'altro ieri sera celebre giudizio di Luca Cerri
Che vedeva nel romanzo del nel primo romanzo di Elsa Morante
Menzogna e sortilegio una delle opere più essenziali della letteratura italiana del Novecento anzi addirittura il più grande romanzo italiano moderno forse
E questo giudizio di Luca c'è però ha dato spunto a qualcuno per ridurre anche il il valore il pet paradossalmente il valore e il peso di menzogna e sortilegio
Perché era
Punto di partenza per ridurlo ricondurlo ad una visione troppo tradizionale del romanzo ad un gusto ancora ottocentesco attardato
Se n'è potuto trarre spunto per ridurre l'opera della Morante ad una sorta di frutto fuori stagione
Abnorme sopravvivenza di una narrativa tutta concentrata sulla riproduzione di immagini esteriori della realtà sullo svolgimento di tortuosa indagini sentimentali
Una narrativa insomma estranea alla rottura moderna del patto tra narratore elettore una narrativa ancora convinta della possibilità di raccontare con immediato abbandono il mondo
In tutte le sue facce
Di sentire i personaggi come figure reali
Cariche di spessore fisico e psicologico
In realtà menzogna e sortilegio
E in modo diverso tutte le altre opere di Elsa Morante
Menzogna e sortilegio si sottrae con l'intensità e la forza folgorante della sua scrittura della sua affabulazione ad ogni tentativo di legarlo ha una visione precostituita
Della letteratura dei suoi presunti caratteri storici
è un romanzo per il quale non ha senso parlare di aderenza o di estraneità a ciò che la letteratura dovrebbe essere in un dato tempo non è opera che si adegua a caratteri prestabiliti
Del momento in cui viene scritta come invece succede talvolta anche ad opere di Autori di grande livello
Non le interessa essere al passo con quella che si poteva credere o che sia ancora creduta a posteriori la scelta estetica congruente con la situazione dei suoi anni e del resto nella risposta all'inchiesta su comando del mille novecentocinquantanove che è stata ricordata ampiamente ieri da Berardinelli
La scrittrice prendeva le distanze proprio dalla preoccupazione programmatica
Di quelli che chiamava i mediocri e falsi romanzieri preoccupazione di apparire ai propri contemporanei a qualsiasi costo nuovi moderni all'avanguardia eccetera
E aggiungeva ancora
Citazione è comprensibile che un mediocre falso romanziere si preoccupi di eccitare a qualsiasi costo la curiosità dei propri contemporanei
Giacche fuori di quella che gli offrono i suoi contemporanei all'Hui non è data nessun'altra occasione di farsi leggere
Col sopravvive con sopravvenire di una nuova generazione o magari anche soltanto della prossima stagione la sua falsa realtà non inganna era più nessuno
Mentre che il poeta vero sente anche se non lo sa ampi che molti dei suoi lettori devono ancora nascere e che la sua realtà è vera per senta e in quello che ha detto così suggestivamente
Ieri pomeriggio al polso Berardinelli no cuoco quello che ha detto si può naturalmente concordare pienamente
Sì vince che in fondo esiste addirittura una Teoria del romanzo implicita dentro l'opera della della Morante con una
Cito proprio le parole di Berardinelli resurrezione ironica del romanzo dopo la sua figlia una Teoria del romanzo che però e soprattutto implicita in pole che non ha bisogno di esplicitarsi in una elaborazione teorica una teoria del romanzo fatta dalla costruzione potente del comando spesso uno mandò menzogna e sortilegio di fronte al quale fanno in fondo
Viste da oggi fanno sorridere certe questioni elucubrazioni dibattiti intellettuali degli anni alla fine degli anni guardare gli anni Cinquanta eccetera i dibattiti sul punto sull'impegno sul neorealismo surrealismo
Che ha e allora si andavano svolgendo che sarebbero divenuti sempre più insistenti ed invadenti
Non solo negli anni Cinquanta ma anche successivamente con i dibattiti nel avanguardisti ci strutturalista Ict ancora adesso in fondo dei costruzioni strisce o quello che volete
è uno di quei libri che non seguono la corrente della storia presunta o illusoria in realtà quasi sempre l'uso a Oria
Molto spesso smentita dagli eventi e dagli sviluppi successivi uno di quei libri che aspirano ad imporsi con violenza assoluta e determinata alla storia alla realtà alla letteratura
Libri che non possono essere interpretati attraverso schermi programmatici orizzonti di poetica funzioni biologiche principi estetici o se mi ottici ma che suggeriscono una configurazione inaudita della letteratura
Che offrono per proprio conto una nuova possibilità di interpretazione del presente sconvolgendo previsioni ed equilibri assestati imponendosi con la loro volontà di parlare e di essere e qui e ci si può tranquillamente ricondurre no a quello che diceva Berardinelli che ha mostrato
Parlo con forza come Menduni menzogna e sortilegio il romanzo viva come fonte dei principi ordinatori dell'esperienza
La forma romanzesca sia piegata e cito proprio le sue parole Libè dove si è piegata a dei ad incontrare il proprio modello ideale con urgenza
Morale di conoscenza e insieme un'ambizione estrema di resuscitare comunque la forma romanzesca al più alto grado possibile
Con tutti i suoi libri la Morante ai realtà cercato una sorta di assolutezza
Immergendosi fino in fondo nell'esperienza che per lei la scrittura di ognuno di di quei libri rappresentava e proprio perché più di ogni altro scrittore italiano di questo secolo ha continuato a chiedere alla letteratura tutto proprio tutto essa si è sottratta a definizioni a formule storico critiche riconoscimenti troppo semplicistici e rassicuranti
Quindi forse c'è anche un'altra delle ragioni della della così del della scarsa attenzione della critica insomma no è proprio in Terna alla forza stessa all'ambizione assoluta di quest'esperienza
E credo che spesso molte definizioni e liquidazioni della sua opera siano derivate da letture frettolose e distratte legate ad antipatie pregiudiziali
Letture che appaiono improbabili inaccettabili se uno poi legge veramente quelli suoi libri compie la scommessa di entrare davvero dentro di essi
La Morante in fondo appartiene a pieno titolo a quella grande ambiziosa letteratura che conosce e sfida il mondo partendo lo programmi ideologici politici stilistici ma dalla propria forza di invenzione costruzione dal proprio con le voleva essere essenziale
Una letteratura che in alcuni momenti può anche appropriarsi naturalmente di programmi di tutti i tipi no come del resto ha fatto la stessa Morante specie nella parte della sua attività rappresentata dal mondo salvato dai ragazzini dalla storia
Si può appropriare di dei più Bari programmi ma solo per andare al di là di essi per cercare a partire da essi qualcosa di più determinante che nessun programma teorico potrà mai afferrare e comprende nella sua spinta Elsa Morante ha saputo vivere ogni libro
Come hanno forse fatto sempre i grandi scrittori ma come sicuramente hanno fatto tutti i grandi scrittori di questo secolo ha saputo vivere ogni libro come il proprio ultimo libro
Come l'ultimo libro possibile
E proprio Berardinelli vede che sono costretto a ripetere
In maniera
Degradata diciamo tante cose che sono state dette ieri cose che ero molto importanti sulle quali è bene che si ritorni no Berardinelli citava l'intervista rilasciata nel sessantotto a Michel David
Con quella affascinante di dichiarazione no secondo cui scrivere quel romanzo era è stato per lei
Fare quello che per i poemi cavallereschi aveva fatto l'Ariosto cioè scrivere l'ultimo e uccidere il genere io volevo scrivere l'ultimo romanzo possibile l'ultimo romanzo della terra e naturalmente anche il mio ultimo romanzo
A questo si aggiunge ancora l'altra la la citazione subito della risparmio questa la citazione dal
Dalla quarta di copertina dell'edizione degli struzzi su cui a così opportunamente insistito ieri Berardinelli insomma la ricerca di una sorta di resurrezione del romanzo tramite la sua fine come appunto diceva Berat
A questo si aggiungono
Possiamo aggiungere no a questo rilievo esplicito cosa detta esplicitamente dalla morale dalla Morante no questa aspirazione all'ultimo romanzo possibile
A questo possiamo aggiungere questo senso dell'ultimo che si ritrova all'interno della struttura del romanzo in tutte le sue spiega a partire da quella dedica ad Anna su cui ieri a insistito invece
Ad Anna e a e alla forte Anna alla favola su cui ha insistito Garboli una dedica che presenta il lavoro della narratrice
Come una sorta di fattura ma li oso in mio residuo di una stagione defunta e quindi io ritornerei
Sul brevemente sulla lettura di quella poi sia concordando con l'analisi che ne ha fatto Garboli ma vedendo neanche il punto di vista un po'diverso più interno al romanzo al farsi del romanzo
Lì appunto la narratrice si tramuta in una fenice lucente
E la metafora della Fenice che trova le sue radici nella più superba e fiammeggiante tradizione poetica connota qui con la sua a una solare e funebre insieme preziosa e Cinerea la posizione della narratrice
Associando sì poi intimamente lo ricordate ma adesso vi faccio la stipula brevemente una parte della citazione associandosi poi intimamente alla metafora della tessitura
Più coerente per i più tradizionale in fondo per designare il lavoro testuale no
Investendo questa metafora della tessitura del segno distruttivo del fuoco cioè e parole la metafora della Fenice che poi trasforma in qualcosa di Lignano
I fiammeggiante la metafora successiva della della e scrittura come cucitura tessitura eccetera no riprendo una parte della citazione di teste finzione mi Shingo fattuale Este di lavoro con lauree piume che vestiti prima d'essere a fuoco la mia grande stagione defunta
Per buttarsi in finisce rovente lucente scusa lapsus parte anticipato dal testo perché dopo dice lago è un ente la tela e fumo
Lecce
La Fenice ricorda ho detto no fiammeggiante tradizione poetica e qui sarebbe affascinante riattraversare appunto la vita lunghissima nella nostra voi sia della metafora della della Fenice vedere come con essa si rapporta la Morante non solo in questa dedica al romanzo ma anche all'interno del comando la metafora della Fenice è presente
Molte volte presente più volte dentro la navigazione di Elisa uno pensa subito a Dante così per Lilian Savi si confessa che la Fenice morì e poi rinasce ma pensa anche più da vicino
Ecco a me non mi veniva da pensare come Garboli al sonetto di Metastasio ma a un sonetto di Petrarca proprio sulla Fenice che questa Penice
Della una e piume Aurata e piume vedete qui è proprio una citazione di lavoro con laurea e più vero
La figura della Fenice dicevo si affaccia più volte nel corso del romanzo collegandosi in modi diversi ai caratteri sontuosi magici distruttivi al nesso tra fascinazione appesa consunzione e morte rinascita
Che è appunto essa assume nella tradizione
In essa la navigazione e la vita dei personaggi si esalta appunto nel segno del fuoco e della cinese
In un'ambiziosa ed assoluta volontà di essere lucente dorata e insieme in una constatazione di morte
Di riduzione ad
Gestiva mentre
Garboli ma c'è anche la finzione in fondo alla sua fine
Quando il suo sistema sembra in fondo non regge più il sonetto di Metastasio dall'impressione o di un mondo fatto come Teatro Verga e
Articolato in fondo razionalmente come come una finzione razionale del resto un altro elemento e di riflessione affascinante sarebbe quello della metafora pure celeberrima consunta dalla vita è lunghissima della vita come teatro
Vita come teatro il modo come menzogna e sortilegio si rapporta in ogni momento in ogni sua piega acquista metafora
Barocca ma non solo barocca in fondo
Un uomo che percorre tutta la tradizione occidentale ora il sistema della finzione dal punto di vista di menzogna e sortilegio è qualcosa che vive e nello stesso tempo si sfalda
Sembra come percorso da una serie di buchi di crepe di degradazioni continue però attraverso le quali continua a tenersi in piedi in piedi è sontuoso proprio perché degradato
E dall'alto tra parentesi si ha detto alla Fenice si associano altri animali mitici falsi come la chimera per esempio Anna qualche volta viene viene indicata come chimera e poi si asso socia un un incredibile bestiario
Fatto e di animali mostruosi grotteschi e anche di animali reali quotidiani banali non solo il gatto che ha un ruolo insomma eh e abbastanza nascosto ma che nel finale rivela un peso un ruolo determinante di fronte a tutta la struttura del romanzo ma altri animali infiniti c'è una curiosità continua a a seguire le l'effige animalesca che assumono i personaggi nelle pose più varie e diverse ma è un discorso che ci porterebbe lontano da quello che sto adesso dicendo
Volevo solo dire che questa Penice ritorniamo alla Fenice vive in un mondo in cui ogni splendore è consunto
è chiusa nell'impossibilità di ogni splendore prigioniera di un tessuto inconsistente quella tela di fumo appunto ma insieme è rovente prima insomma
Una fenice che si situa dopo la fine della grande stagione ripeto è riuscito ancora quel verso la mia grande stagione defunta
Dopo il crollo del mito della favola dell'invenzione delle Damme dei cavalieri di ogni abbandonò appassionato sublime
E già il titolo del primo capitolo del romanzo designa la narratrice Elisa come una sepolta viva e di ricorda una sepolta viva
Le prime battute ci informano sul vuoto in cui essa è immersa dopo la morte di tutti quelli che saranno i personaggi della storia
Ci informano sul suo rimanere chiusa nella casa prigioniera dei riflessi che le vengono dagli specchi impietrita Medusa di se stessa
Che tende a rifiutare la propria immagine il proprio stesso essere e ASPI spiare lo sperato affacciarsi di altre possibilità e immagini disse per sempre perdute e negate qui bisogna citare
Gli USA punto proprio dalla prima pagina del Roma all'uso
Talora mentre magico per le stanze in opzione il mio riflesso mi si fa incontro a tradimento aveva prima parlato degli della del del dell'ISP dei molti specchi di cui era piena la la sua dimora
Io sussulto al vedere una forma muoversi in queste funebri acque solitarie e poi quando mi riconosco resto immobile a fissare me stessa come semiassi una medusa
Guardo la gracile nervosa persona infagottati nel solito abito Rossignol non mi curo di portare il lutto
Le nere trecce dovrebbe anche sul mio capo in una foggia antiquata e negligente il suo volto patito dalla pelle alquanto scura e gli occhi grandi accessi che paiono sempre aspettare incanti apparizioni
E mi domando chi è questa donna chi è questa Elisa
Non di rado come sollevo già da bambina Thor con la vista dal vetro nella speranza di vedervi rispecchiato appena lo riguardi una tutt'altra me stessa
Che è scomparsa la mia seconda madre la sola cui piacque di lodare mi perfino di giudicarmi bella rinasce in me e si rafforza ogni giorno l'antica avversione per la mia propria figura
Elisa è insomma una narratrice
Postuma che cerca di riscattare col suo proprio racconto la stessa disciplina del suo mondo familiare
Di innalzare uno ad assoluta materia romanzesca ed eroica pur conoscendo fino in fondo la sua degradazione la sua mediocrità la sua povera e pietosa follia
Essa è come rimasta segnata da un inguaribile orizzonte fanciullesco
Che continua a sopravvivere nel suo continuo eccitarsi per figure dorate preziose per gesti eroici e sublimi per pose teatrali ed esaltate per avventure cavalleresche per mondi di inafferrabile bellezza
Ma è la non cerca di ritrovare questi segni negli incontri reali della sua vita quotidiana non aspira mai
A tradurre in qualche modo nell'esperienza nei suoi incontri questi fantasmi
Non arriva mai a realizzare in qualche modo i suoi sogni a confrontarli con la realtà insomma nella sua posizione di fanciulla religiosa è confinata
Lei è risparmiata la stessa esperienza di Madame Bovary a cui si faceva
Ieri riferimento
Il suo colloquio amoroso Siri svolge alle larve del passato familiare alle figure dei morti e alla vita mediocre distorta che essi hanno vissuta che lambisce a trasfigurare in qualcosa odia in qualcosa di assoluto di essenziale di prezioso di ineguagliabile
L'oggetto privilegiato del suo fanciullesco ed immaturo boh malissimo è la madre Anna
Con la sua bellezza inarrivabile con il suo al pelo e sempre più ostinato sottrarsi ad ogni confronto con la realtà e ad ogni dello scambio con lei stessa con la stessa Elisa
E la stessa Elisa in fondo si fa carico fino in fondo del disamore di Anna verso di lei
Accettando Pasque passivamente la fascinazione dell'assurdo amore per il cugino
E in una dimensione totalitaria esclusiva accecante del proprio amore per la madre nei confronti del quale resta insufficiente e vile ogni confronto con la realtà ogni possibile consolazione
In quel suo rapporto con le immagini del passato Elisa ci dice
Tra l'altro di essere passata vi ricordate per due gradi diversi
In una prima fase e l'ha trasformato il dramma piccolo borghese dei suoi genitori in una leggenda vera e propria ha tessuto intorno ad esso il velo della menzogna
Da essi stessi ereditato partecipando fino in fondo a quella menzogna
Ecco una citazione come un demente condotto a teatro il quale si spaventa alla tragedia rappresentata e urla vedendo la prima donna trafitta e vuol precipitarsi sulla ribalta ad uccidere il tiranno
Ha fatto così
Dei volti a lei familiari
Sono le sue parole le maschere delle sue futili tragedie
Tramando nel segreto della sua mente ancora le sue parole una sorta di epopea la quale pur nel complesso intricato di segno seguiva un unico filo accumulando mille favole attendendo da esse una sorta di la rivelazione ancora maiuscola addirittura facendosi imporre da quei gelosi fantasmi ancora le sue parole la negazione d'ogni realtà in cambio del loro mondo larvale
E qui viene in mente sorprendentemente ma è un nome non c'è un nome poiché è stato fatto anche Vietti
Addirittura la nozione pirandelliana del personaggio fantasma larga banda compagno segreto o doppio
Di chi connesso sì intrattiene il doppio un altro dei dei temi che percorrono ossessivamente menzogna e sortilegio il sortilegio compagno segreto che assedia con la sua inconsistente consistenza la fantasia dell'autore
Del danno da pensare in realtà i possibili richiami a Pirandello che suscita questo universo della menzogna dell'illusione è un peccato che me di Pirandello né della Morante tra l'altro si parli nel recente libro di Mario lavagetto bel libro di Mario lavagetto dedicato proprio alla menzogna in letteratura la cicatrice di Montaigne
In un secondo a questo dicevo era è il primo momento dell'esperienza di di di Elisa nel suo rapporto con i fantasmi del passato il secondo momento sia dopo la morte di Rosaria il momento in cui comincia effettivamente a scrivere il romanzo
Quando Elisa dice ha abbandonato la menzogna e sia affidata alla memoria spogliando i suoi personaggi dei costumi fittizi costruiti dal suo precedente delirio
Ritrovando lì nei loro abiti dimessi e consunti immergendosi nella ricostruzione di una vicenda dice lei veritiera dal principio alla fine ma nel corso della narrazione ci accorgiamo più volte che dietro la cura della ricostruzione anche documentari anche addirittura porta alla formulazione esitante di ipotesi diverse sul comportamento
L'ipotesi è molto e motivazioni diverse sul possibile comportamento dei personaggi esibizione proprio di documenti veri e propri che le servono come se fosse
Appunto uno uno storico per ricostruire quel passato nonostante diciamo questa dimensione apparentemente documentaria
è evidente che si nasconde la menzogna in qualsiasi piega del discorso della stessa del discorso Bellitti ero della stessa Elisa
Anche se spogliati dalle sontuose maschere tragiche i personaggi avvolti nella menzogna del loro stesso esiste
Nelle crudeli e illusioni che li travagli hanno nelle loro mani aspirazioni e le loro sproporzionati desideri dovrebbero in fondo essere in conoscibili alla stessa Elisa che per giunta è attirata nel cerchio delle loro menzogne non si dispone
Con la propria ostinata passione per la madre a giocare una parte non troppo diversa da quella degli altri personaggi del resto non può essere assolutamente credibile e lei stessa deve ammetterlo più volte
La sua prospettiva di narratrice quasi onnisciente no cioè una sì ma è difficile dire la prospettiva di e di Elisa fra i quali una narratrice onnisciente ma non completamente quasi onnisciente income
Incongrua quante altre mai con la sua attitudine fanciullesca con la sua imbronciata fedeltà alle proprie ostinazione
Più a tutta la parte quarta quella sua navigazione riguarda fatti a cui è la non ha nemmeno assistito e partecipato fatti per lo più precedenti alla sua stessa nascita
Che sembrano risultare come dice lei stessa da una vera e propria commedia di spiriti agilità raccontata per lei sola spettatrice da quelle larve del passato
Solo in seguito a partire dalla quinta parte e la racconta le cose da lei viste e udite con l'affollarsi dei ricordi che vengono incontro a lei sotto il segno di una nuova terribile chiarezza
Fissando la citazione coi loro occhi Pd mansueti dove è scritta la negazione e il rimorso
Nelle sue stesse intenzioni di verità paradossalmente proprio in ragione delle sue intenzioni di verità e questa importante non solo nonostante le sue intenzioni di verità ma proprio in ragione delle sue intenzioni di verità Elisa è costretta ad avvolgersi tra fantasmi e menzogna sperimentare gradi e possibilità diverse della menzogna in un intrico di riavvolgimento di finzioni e complicazioni progressive
Chissà seguire con una ostinata che
Hudel parlare nativa come muovendosi sempre oltre
Girando ulteriormente e in modo inaudito la vite è proprio un giro di vite senza fine
Che conduce i suoi personaggi verso un fondo sempre più cupo verso un'ostinazione sempre più impossibile ma in fondo mai del definitiva sempre complicata vile e prolungate
Il rapporto di Elisa con questi fantasmi con la menzogna su cui essi hanno costruito i loro rapporti
Con il sortilegio che ha distrutto ogni loro reale possibilità di vita
Questo rapporto è sempre quello di chi nell'infanzia credeva di partecipare a vicende grandi ed assolute a imprese nobili e regali
Di avvertire in ogni faccia della realtà che aveva intorno il respiro del fiabesco il senso di un valore superiore di una bellezza è di un'importanza decisiva e senza confronti
Elisa a assolutizzato questa dimensione infantile nel suo culto della madre del suo nel suo ritroso e ostinato rifiuto di ogni in materia ma maturità
La sua narrazione così bene densa di minuti particolari pazientemente tesa a ricostruire il suo mondo nella più articolata identità ingenuamente indifferente alle domande novecentesca e sulla difficoltà del rapporto tra parole cose tra narrazione implicita
Mette continuamente alla prova la falsità di quella assolutizzazione infantile
Scopre con insistenza la invivibile assurdità e mediocrità di quel mondo la sua oziosa follia la sua demente protervia
è una conferma questa della sproporzione tra il romanzo epico cavalleresco amoroso cercato e Amato
E lo spazio ristretto e squallido lo si è già detto no di un mondo piccolo borghese di un'esistenza di poveri esseri
Travagliati da grandi aspirazioni
Ma chiusi Minetti tutine che consumava meramente e follemente la loro vita
E qui perfino il mondo nobiliare dei Celentano tanto vagheggiato dalla teste Starrabba Anna finisce per cadere nella triste consunzione di questo orizzonte piccolo borghese
La grande originalità della Morante sta in effetti nel modo in cui la sua narratrice riesce comunque nonostante la constatazione di questa caduta
A fare di quel mondo perito e minuto della grigia tristezza quotidiana dagli abiti sempre lì sì estinti
Qualche cosa di sontuoso ed eccessivo affare di eventi mediocri e banali qualche cosa di decisivo e di revocabile a scovare la tragedia entro le povere pareti di un appartamento popolare di città meridionale
Tutto in questa narrazione non so se sia stato notato sarà stato notato sicuramente
Diventa tende a diventare famoso uno è un vezzo stilistico della
Della della Morante usare spesso di Elisa anzi per la precisione parlare di eventi di situazioni di momenti della vita come cose fa muro Serra credo che sia l'aggettivo più ossessivamente presente
Nel romanzo
E ciò è possibile proprio perché il romanzo intende porsi alla fine del romanzo come si diceva prima perché la sua è una specie di navigazione dall'aldilà
Ma sepolta viva
E perché allora non riconoscere in Elisa
Sopravvissuta alla sua famiglia e chiusa nella sua stanza a scrivere il romanzo delle finzioni dei suoi familiari
Qualcosa di San solidale addirittura con Mattia Pascal
Sopravvissuto a se stesso e chiuso nella biblioteca di Miran mio a scrivere il romanzo delle proprie finzioni
La scrittura di Elisa sarde resto divenire dopo l'esaurimento della grande affabulazione tradizionale l'abbiamo visto
E più volte tende a rimettersi nella posizione di antiche figura letteraria quasi ritrovando in sé le belle storie perdute
Così ad esempio e gli esempi potrebbero essere tanti quando Anna si serve di Elisa come confidente
Nella fase delle sue funebri visite a Concetta Celentano Elisabeth e subito se stessa nella posizione di antiche figuri figure di confidenti letterarie
Breve citazione
La sua passione era troppo disperata e insolita perché la potesse tenerla tutta in sé e non confidarsi con alcuno io fui per lei credo
Quello che son le vecchie nutrici per le fanciulle innamorate delle antiche tragedie e delle tavole
Ad ogni modo eccetto sebbene inverosimile che la giunse fino a confidarsi con me ecco Elisa confidente in modo inaudito
Della madre che invece insomma è solitamente ne nemmeno comunicava in nessun modo con lei no Elisa confidente della madre è persona è addirittura nutrice
Delle e come le la nutrice delle antiche tragedie personaggi più schematici e tradizionali di quello non possono essere
E allora bisognerebbe attraversare il romanzo per individuare tutta una serie di riferimenti a forme letteraria e favolistica inventive della della tradizione
Inseguire per esempio i caratteri della curiosa biblioteca è che ogni tanto si affaccia la biblioteca di Elisa la biblioteca di Anna i libri
Poco letti o non letti quasi per niente del boot iato
Ancora sarebbe interessante in questa prospettiva va a vedere l'uso che Elisa nella sua narrazione fa bella scrittura epistolare no delle lettere c'è una un gioco simmetrico Spee speculare va da una parte ci sono le lettere che Francesco innamorato scrive ad annate alcuna lettera famosa appunto decisiva determinante lettere però che sono andate perdute di cui Elissa Sama che non ci sono sono state distrutte
All'opposto ci sono le incredibili assurde lettere
Di Anna no che invece Elisa conserva a presso di sé che cita però soltanto a brevissimi tratti mostrandone poi da una parte il carattere eccezionale assunto dalla da dall'altra Lina Anita la povertà letteraria
Le lettere incredibili via del cugino che Anna scrive a a se stesse erano le lettere false del cugino morto postume naturalmente più volte postumo che Anna cominciando dal secondarie la follia della Concetta
E Celentano comincia a scrivere no si ostina sempre più nella follia no della scrittura di queste lettere rivolte a se stessa e per giunta non costruite attraverso l'immagine è illusoria che essa stessa potete quale che essa stessa potrebbe avere del cugino spesso ma piene di anche di cattiveria di di di violenza verso Anna stessa verso la stessa redattrice delle lettere no ecco un modello di lei lettere postume e assurde no che giocano un ruolo eccezionale nel romanzo
E poi un'altra dimensione assolutamente postuma come dire
Rinascita ed vita assurda di un genere a fasci teatrale spettacolare
Morto e esaurito nella sua ricchezza inarrivabile è la presenza del melodramma no su cui già sono state dette e scritte tante cose ma che credo andrebbe rivisto in questa prospettiva seguendo per esempio tutte le le le presenze
Affascinanti del del del del melodramma di opere e personaggi singoli all'interno del del romanzo fino a ricordare qui ecco una cosa troppo affascinante prime non posso esimermi dal ricordarla
Quella quella parte che riguarda Nicola Monaco no il padre di Di Francesco che appunto quando visita il paese di campagna dove c'è questo questo figlio
Francesco canta pezzi d'opera ai contadini e a Francesco stesso ignari assolutamente delicato dello spettacolo dell'opera e non solo canta pezzi d'opera ma fa una cosa paradossale recita interi melodrammi tutti da solo no fa i Wilmington melodrammatico assoluto non riesce a mettere in scena davanti a tutti noi in se stesso con la sua sono sola persona tutta una serie di
Di opere qui proprio per soltanto per ricordare le l'importanza che che ha il ruolo essenziale di questo elemento melodrammatico non soltanto in senso generico astratto stilistico vagamente
Così stilistico ma proprio come come presenza di un mondo corposo ricco di riferimenti musicali
E favolistico ecco per ricordare l'importanza del melodramma lo citerei proprio un breve anche qui un breve passo mo'mi a a proposito di Nicola Monaco che solleva rappresentare da solo un intero melodramma
Più avanti riusciva un miracolo quell'eccelso minimo a moltiplicarsi suscitando con la sua sola voce una moltitudine che annunciava una vela un vessillo è lavato le onde ecco l'Otello
Una ciurma ubriaca o a sdoppiarsi nei duetti raffigurando nel contempo Otello e Jago
A cui si aggiunge sventolando il fazzolettino perfido come tela di ragno il primo lo Cassio ma non basta ecco lo piegare la fulva testa sulla spalla su chiudere gli occhi muovere i polpastrelli sulla mandola che non esiste il bel Trovatore
Al posto del quale poco dopo un lugubre una lugubre angosciosa pre taglia imbocca Miserere per l'anima che sale verso il viaggio che non ha ritoccato il trovatore e poi ancora abbiamo il Rigoletto
Eccetera eccetera no ora il personaggio che da solo fa tutto ma il melodramma Channel la Morante tante volte
L'ossessione della concentrazione di una moltitudine di di atti di gesti di esperienze di voci direbbe di sensazione e di sensazioni in un punto di coagulo unico assoluto angoscioso inquietante più o se lo sa sarà così Aracoeli nel nell'ultimo romanzo per per mandarlo
Comunque procediamo rapidamente verso una conclusione
Con la sua scommessa credo che la Morante abbia partecipato fino in fondo alla condizione postuma che caratterizza la letteratura di questo secolo nei suoi romanzi
Essa circa come dicevo un'affabulazione assoluta ricavando dalla finzione un'intensità luminosa resistente ma tutto ciò è segnato in profondità da un orizzonte finale
Da qualcosa che assedia ostacola che fa apparire tutto non credibile addirittura impraticabile si sa come l'angoscia della fine percorra tutta la letteratura del Novecento
Essa coincide con le vorticose modificazioni della modernità e della cosiddetta post-modernità con le trasformazioni antropologiche che ne sono derivate
Con l'affermarsi delle più varie forme di comunicazione di massa con la costipazione la distruzione dell'ambiente che ci circonda e tante altre cose orribili
La Morante assentito fino in fondo il peso di queste trasformazioni e di questa angoscia ma proprio dall'angoscia ricavato la capacità di costruire meravigliosi mondi che si presentano come ultimi che vivono trionfalmente magicamente proprio perché si offrono come l'ultima possibilità rimasta come il residuo splendente
Di favolosi orizzonti per sempre perduti
Ogni opera è un ultimo tentativo di riallacciarsi al fascino irripetibile dei grandi capolavori della letteratura dell'arte mondiale
E proprio perché immersa totalmente in questa condizione ultima la letteratura può continuare a comunicare fragilità e forza
Può cercare di rivolgersi con passione e con grazia parola
Degli Anna
Determinante per la nostra scrittrice ad un pubblico di veri lettori può muovere una critica essenziale al presente facendo nel riconoscere i caratteri più segreti e veri
La Morante ci ricorda che nel nostro secolo è solo questa la letteratura che conta
E che l'esperienza di uno scrittore assenso non se tenta di inserirsi entro spazi ben assestati di istituzioni culturali editoriali eccetera eccetera che del resto hanno un ruolo sempre più marginale
Nel confuso labirinto del nostro mondo masse all'audacia di volere qualcosa di ultimo di costruire opere che sappiano essere eccessive abnormi indefinibile capaci magari di mettere il proprio mondo contro tutto il mondo
Nella parabola che conduce da menzogna assolti leggi e sortilegio a dare a Schelling
La scrittura della Morante è sempre travagliata da una necessità inarrestabile
Ogni sua opera e l'ultima scommessa possibile per afferrare una realtà che si perde i suoi personaggi vogliono vivere fino in fondo prima
Che quella realtà sia loro sottratta e prima che sia loro tolta la stessa possibilità di essere personaggi questa prospettiva così assoluta finale può essere confrontata con quella e qui sia si apre un'altra parte del mio discorso che che sintetizzo rapidamente sia e se si può essere confrontata con quella di due autori no che per un lungo tratto dell'esistenza quotidiana
Nello stesso ambiente culturale romano sono stati vicini a sa Morante cioè Moravia e passò credo che il senso del rapporto tra i tre
Nodi psicologici culturali tematici che collegano le loro vite delle loro opere meriterebbe un'attenzione più sottile e meno pettegola di quella che di solito è stata loro rivolta
Evidente per prima cosa che il metodo di scrittura di Moravia non appare proprio agli antipodi di quello della scrittrice che è stata sua moglie
L'autore degli indifferenti rifugge deliberatamente da ogni assolutezza lungi dal cercare un'opera ultima
Si immerge metodicamente nella scrittura facendone strumento di controllo dell'aridità e dell'indifferenza del mondo
Tende a confrontarsi incessantemente con le problematiche intellettuali che sono all'ordine del giorno gestisce la letteratura con un con una continuità fredda ed ossessiva
Dopo ogni scritto di Moravia resta sempre aperta la possibilità del successivo
Stanno bene esibiti i segni della sua infaticabile officina
E se è sempre in alto è l'unico la curiosità per il mondo esterno per le sue variabili sembianze per le sue incessanti trasformazioni
Che egli non avverte ma in una prospettiva tragica ma solo come ripetute variazioni della fondamentale insensatezza della realtà stessa
Muraria non può essere mai ultimo anche perché non può mai arrestarsi a contemplare un baratro che si apre sotto il suo sistematico artigianato narrativo
E non sarebbe difficile tra l'altro scorgere dietro l'accensione della scrittura della Morante dietro la sua ricerca di luci e di colori e di amore anche un dialogo segreto e terribile
Con la gelida geometria narrativa Moravia Anna con il sottile odio della vita e dell'eros che secondo me la percorre
Per ciò che riguarda il più giovane Pasolini i critici più attenti hanno ben notato il dialogo che in gran parte della sua operai istituiti con la Morante anche recentemente va fatto Fortini addirittura per il postumo Petrolio
E trae le le varie occasioni di dialogo Morante Pasolini dal punto di vista della Morante si potrebbe ricordare anche la serata a Colono a cui faceva prima riferimento Concetta ad Angelino
Che viene tra l'altro nel mondo salvato dei era dai ragazzini è il mondo salvato dai ragazzini esce l'anno successivo all'Edipo re dei il film è appunto pasoliniana
La dimensione ultima e postuma ossessionava variamente Pier Paolo già nella sua immersione nella poesia dialettale e nei suoi molteplici tentativi di salvare le tracce
Di un'Italia popolari che si stava modificando distruggendo sotto i suoi occhi
In tutte le fasi della sua opera egli ha rivolto lo sguardo acciocché nel processo storico si perde e si cancella a quella vitalità originaria minacciata dalla brutalità del neocapitalismo e dei poteri costituiti e corrotti
Nel suo stesso rapporto con la cultura del passato e con i volti della tradizione egli sia con loro locato da un punto di vista postumo come di chi ha dovuto sperimentare la fine di ciò che ama
Di ciò in cui ha riconosciuto il senso più profondo dell'esistenza
Ma il tumore sperimentale di Pasolini la velocità e la disponibilità della sua scrittura il suo aprirsi verso tecniche che diverse come quella cinematografica prima di tutte
Comportavano un continuo succedersi di opere e di esperienze un'apertura incessante verso nuovi approdi
Lontano dalla concentrazione della Morante da quel suo voler fare di ogni opera all'ultima opera possibile forse proprio con petrolio
Pasolini stava tentando qualche cosa di altrettanto assoluto e finale un romanzo impossibile che contenesse tutti i romanzi possibili che registra se insieme la fine del romanzo e la fine della bellezza
Nella fine terribile dell'autore si può vedere anche l'esito necessario di questo romanzo impossibile un esito già in esso tra l'altro previsto e come messo in scena ma dopo il tragico Martirio di per Pier Paolo ricordiamoci mille novecentosettantacinque il dialogo è stato continuato e concluso da Enza
Con quell'altro comando terribile proprio il finale che Arcelli uscito nel mille novecento ottantadue
Immersione nell'orrore del corpo e del mondo ricerca affannosa disperata di affetti originari che il tempo rende sinistri deformi
E calato nel protagonista narratore Emanuele si può riconoscere anche una funebre impossibile identificazione il doppio volto dell'autrice spessa e di Pasolini ma a proposito dell'urgenza finale di Aracoeli vorrei concludere ancora con una con una citazione
Ricordando come
Il protagonista
Sia spinto in ogni momento verso la fine verso la la conclusione la perdita disse che appunto è un protagonista che vede tutto il proprio passato ma non solo tutto il riprova sta tutta la vita nel mondo la vita del mondo come qualcosa di postumo
E non a caso tra l'altro cosa evidentissima l'ultima parola del del romanzo e morte no
è una coincidenza angosciosa che possiamo trovare con l'ultimo libro di un autore che diversissimo ma anche è stato ricordato ieri come Italo Calvino l'ultimo all'ultima parola di Palomar e poi sono morti tutti e due nello stesso anno dal mille novecentottantacinque
L'ultima parola di Palomar anche lì morte
Ora
Il s'ora in Aracoeli parte questo questa annotazione così angosciosa in area sei in Aracoeli il senso
è fortissimo il senso del groviglio come dicevo in parte anche prima della groviglio della incarnazione e della corporeità da una parte e dall'altra dell'immaginazione del sogno
Come risultati di una moltiplicazione di tracce ossessive di un fascio di Fini
Inestricabile i in cui si condensa un'immagine unica sempre quella moltiplicata i in più in più volte in più fast c'è in più apparizioni come il i melodrammi di di Nicola Monaco fatti da un solo Autore no non c'è una cosa lontanissima però insomma io
Vedo insomma una continuità in questa dimensione uno a Scelli
Che si affaccia in tutte le esperienze sembra in tutti gli incontri di di Manoel lo dice a un certo punto non c'è sempre soltanto alla Shell la citazione a cui facevo riferimento prima riguarda un incontro con la RAI Celli inventato un dialogo immagina un dialogo inventato che nella sua ricerca impossibile di Araceli verso la fine del romanzo Manuel trascrive
Un dialogo
Che in fondo mostra come il personaggio sia ossessionato dalla necessità di capire
Fino in fondo e la constatazione della notte cieca della conoscenza
Una constatazione che può essere in fondo anche per noi un invito a non voler capire troppo
A non voler ostinatamente seguire tutte le pieghe e gli avvolgimenti della forma letteraria della forma della vita in genere è un messaggio ovvio importa importante anche per chi fa la critica letteraria deve sforzarsi
Di conoscere insomma
Il tutte le pieghe così la la realtà della forma ma deve deve sapere che che non che occorre arretrare esitare di fronte alla notte cieca della conoscenza leggo questo questo breve passo
Una delle ultime pagine di Aracoeli pagina trecentootto della prima edizione qui
A un certo punto
Nel breve dialogo Arcelli dice che è tardi che occorre andare via no dunque lei pure come Cenerentola è stata un'altra questione volevo diretti
Tutto volevo dirti che tutto mi fa paura dice Manuela e più di tutto che ma allora alle peccato tu e dove hai peccato tu povero Niño dovunque ha peccato nelle intenzioni NI Fini e negli atti ma peggio di tutto nell'intelligenza l'intelligenza si dà per capire e ammessi è data ma io non capisco niente e non ho mai capito e non capirò mai niente
Mannino mio Cicchitto non c'è niente da capire
Proporrei di fare ora una breve pausa di dieci minuti riprendere poi con gli interventi di Franco Serpa Ginevra Bompiani e diciannove al Schifano
Riprendiamo l'interventi le relazioni con una relazione del professor Franco Serpa
Docente di letteratura latina all'Università di Trieste
La mia la mia posizione un po'anomala
Perché io non sono un critico letterario di si sente no
Vediamo si sente ah beh
Non sono un critico letterario e non sono ha fatto un esperto di letteratura moderna
Però
Ho conosciuto Elsa Morante
Ho conosciuto Elsa Morante ho letto che rileggo
Con ammirazione e passione le sue opere
Per l'argomento
Che
Espongo oggi Elsa Morante e l'antichità classica l'antichità Greco greco romane devo servirmi di ricordi
E soprattutto di ricordi personali dicendo
E dicendo che i quali che notizia che altre persone che hanno frequentato Elsa Morante probabilmente ricordano
Naturalmente un procedimento del genere in un discorso che dovrebbe essere documentario come sono stati tutti i discorsi tutte le relazioni che mi hanno preceduto un procedimento del genere sembra arbitrario e può sembrare anche sospetto addirittura perché per quanto fondamento ha un ricordo
Poi nel caso dei ricordi di una persona così geniale autorevole com'era Elsa Morante cioè sempre la tentazione di sovrapporre
Nostri desideri nostre attese e anche nostre speranze alla ai ricordi delle parole
La persona punto come Elsa Morante
E
Io ho cercato di essere assolutamente sicuro
Che qualche ricordo
Che oggi dirò sia proprio netto e onesto o naturalmente anche qualche appoggio nel senso che quando Elsa Morante parlando con me
Diceva
Esponeva una sua idea di particolare intelligenza come del Re Sole capitava quasi sempre io me la puntavo non perché naturalmente volessi essere Kerman
Anche perché essa non voleva assolutamente segrete ma non perché volessi essere Kerman ma perché volevo aver la possibilità di riflettere di ripensare a qualche cosa che è il sale va detto con particolare genialità il particolare lucidità
I ricordi sono anche poi dove documenti indiretti e nel caso di un personaggio così importante nella vita della letteratura e della poesia come Elsa Morante eh giusto che anche si siano conservati
Dunque Elsa Morante e il mondo classico o meglio la civiltà greco romana
Il tema e circoscritto e anche marginale soprattutto lo tratterò con molta rapidità io perché abbiamo poco tempo
I documenti diretti di un rapporto del genere nelle prove nelle nelle opere di Elsa Morante i documenti diretti non sono molti ci sono ma non sono molti
Del resto l'idea di classico o di classicità
Questo concerto le storico letterario astratto era estraneo ad Elsa Morante in qualche modo momento Elsa Morante all'idea di classicità e di classico si dichiarava addirittura ostile
E questo è un elemento della sua cultura questa sua diffidenza verso una
Idea
Di un passato letterario classico questa tra sua di Fiuggi diffidenza forse a una radice tante radici naturalmente ma forse a un'area DC che credo di aver scoperto
Come sappiamo Elsa Morante aveva cominciato ieri il liceo classico
Gli studi regolari ma
Nel non l'aveva finiti
Questa interruzione questa improvvisa ribellione alle costrizioni di una dello studio Inés per esempio nella sua biografia ci appare naturale anzi ci appare quasi necessaria
Però lei giustificava questo episodio con un aneddoto che molti gli hanno sentito raccontare probabilmente il fatto di aver interrotto gli studi gli studi classici costituita per lei un solo motivo di rammarico un solo motivo aveva marito cioè di non aver potuto imparare il greco che come tutti sappiamo era una lingua che in astratto lei avrebbe amato moltissimo
Io non aveva cominciato a studiare il greco ma di non averla imparato di questa interruzione che costituiva per lei una specie di mancanza interiore
Dai adduceva una causa era uno dei suoi aneddoti irresistibili talmente irresistibile raccontato a me sarà zero raccontato da lei era una piccola un piccolo Mimmo indimenticabile
Di questa interruzione di questa anti imperfezione conclusasi nel nulla poi del suo rapporto con la lingua greca le dava la colpa da un suo insegnante
Un certo padre sola un prete
Che insegnava al ginnasio nel ginnasio liceo nel quale se aveva studiato ora questo parere sola un uomo bizzarro
Che Erza descriveva con un multato io mi mi pare di averlo conosciuto
Tale era la vivacità con cui lei lo descriveva era un uomo con una tonaca tutta imbrattata un distratto le une infatti con il quale invece di insegnare il greco era un chiarissimo antifascista e prendeva qualunque occasione qualunque occasione con i suoi piccoli allievi giovanissimi per lanciarsi in anche per ricco estesamente naturalmente per lanciarsi in invettive contro il fascismo per cui Enza il suo unico rapporto col greco che se ne è sempre rammaricata era aver cominciato a leggere Senofonte con padre sola
Il quale arrivato a un certo punto di una spedizione di un drappello di ateniesi l'episodio c'era
Verificato più di una volta perché pare sono Cisco e dava che appunto era ricominciata sempre a leggere
Di una spedizione di un drappello di ateniesi
Disse
Oggi le chiamerebbero spedizioni punitive
E sa arrivata questa frase si faceva una grandissima risata e con questa risata e con questa prova di affetto in fondo anche di complicità compatta in sola perdonava il fatto che pare sola in fondo l'avesse lasciata a se stessa lasciata a se stessa aveva fatto sì che se non impara semmai il greco sapeva il latino però
Sapeva e latino lo leggeva anche con una certa sicurezza
Ma se ne servì poco perché non amava molto la civiltà romana
E non amava molto la sua letteratura con un qualche eccezione di cui vi dirò fra poco
Con i Greci invece
Con i greci senza la mediazione diretta della lingua aveva Elsa Morante aveva un rapporto un vero rapporto dell'intelligenza e della passione
Un rapporto creativo ma non direttamente creativo
Cioè intendo dire a parte il caso eccezionale in tutti i sensi della Serata a Colono
Non si trovano nelle opere di Elsa Morante delle impressioni dirette delle suggestioni dei nessi letterari impliciti o espliciti con opere dell'antichità greca
Ma l'amore di Elsa Morante per i greci del resto sempre dichiarato anzi sempre dichiarato con grande rigore
Non era una preferenza personale privata
Non era una specie di divagazione estetica del resto evenienza Morante per chi l'ha conosciuta
Finanza Morante nulla dal punto di vista della spia le sue passioni letterarie era personale e privato e l'idea di divagazione
O addirittura di divertimento lei era del tutto ripugnante anzi la parola divertimento che faceva orrore
Dunque i greci ma soprattutto la grecità arcaica soprattutto la sigla che cita arcadica fino alla tragedia e anzi fino al Eschilo e Sofocle non mi pare di aver mai parlato di Euripide con Elsa Morante
Poi
Amava intensamente la spiritualità socratica
E anzi di Socrate si era creata lei
Vedremo che questa a una certa importanza si era creata lei una specie di sua figura personale oggetto di ammirazione di al proprio di adorazione
Nei greci antichi e soprattutto nei greci della per citare carica fino a Sofocle
Quindi va bene insomma carica per modo di dire
E poi
Verso Platone ma soprattutto Platone diciamo così socratico
E Elsa Morante provava gli archetipi della dignità umana le parole sono su
Cioè gli archetipi dell'esistenza libera
Autentica attuata secondo natura e verità anche queste sebbene cucite da varie fonti sono parole sue
Per adoperare ancora una sua a al
Importante Achille dico il più importante perché questo archetipo di Achille in positivo e in negativo percorre tutta la narrativa di alta Morante
Infatti
Achille
La proprio l'Achille omerico è molto delle sue energie vitali
Come vi dicevo sono presenti dal punto di vista dell'invenzione dal punto di vista dell'immaginazione
Delle figure sono presenti più che non si creda nel opere di Elsa Morante
Qui tutti pensano che questa attenzione così dedita così partecipe che Elsa Morante dedico all'antichità greca e alle posso
Greco
A lei posto solo non agli ebrei vale a dire soltanto a di via de stranamente Elsa Morante parlava poco dell'Odissea
E e poi alla tragedia e a Platone
Tutti pensano che una dedizione così diventa così costante così fedele ed Elsa Morante sia dovuta alla mediazione di si mobile
Del resto l'abbiamo sentito poco fa nella bellissima prima relazione di oggi
Così come la sua diffidenza la sua antipatia verso l'aroma
Soprattutto imperiale questo aspetto trionfalistico il pubblico
Come dice Elsa Morante in un saggio di prova contro la bomba atomica non in quel saggio in un altro prima la Roma del Colosseo
Invece vi era distante e sostanzialmente indifferente anche questo si potrebbe pensare risalga alla influenza di Simon's Baila ma abbiamo saputo che la lettura di Simón vai l'abbiamo saputo oggi
Nella vita e nelle esperienze letterarie di Elsa Morante dà lettura di Simón Weill e si può datare intorno al mille novecentosessantacinque nel sessantacinque queste decisioni di Elsa erano state già prese
Erano state già prese e in qualche modo senza voler sminuire in nessun modo ne l'originalità delle scelte intellettuale di Elsa Morante nell'importanza che si Mumbai l'ha avuto
Però in qualche modo qui posso avanzare
L'ipotesi di due altre influenze che nel sulla intelligenza di due altre sollecitazioni sull'intelligenza e sulla cultura di alta Morante
Ipotesi che non è tanto un ipotesi perché ne abbiamo parlato spesso con Elsa Morante vale a dire due letture precocissima di Erza io credo che nelle sue parole nei suoi ricordi Elsa Morante anticipasse un po'queste letture addirittura lei le collocava ai suoi sedici diciassette anni
Insomma se sarà stato quando Elsa aveva sedici o venti questo cambia poco
E queste letture Sono
Un filosofo che lei seguito a mare sempre Chopin favola che in naturalmente è il sale secondo un grande attenzione se ne ricordava molto se ne ricordava molto e insomma poi
Abbiamo avuto occasione di riparlarne io rimasi ammirato dalla sua competenza e la freschezza della sua memoria con in occasione di una mia più piccola pubblicazione su Schopenhauer
E questo macho pena uguale avuto per lei
Importanza non solo per la
La meditazione sul la filosofia indiana
Ma anche su appunto sul concetto di compassione
L'altra lettura
Forse per alcuni sarà sorprendente ma credetemi realmente molto importante potenza è stata la nascita della tragedia di Nick
E non si può dire in nessun modo che Elsa avesse Elsa Morante avesse delle preferenze o dea abbia avuto delle scelte mitomane
Questo no
Anzi per le opere dell'ultimo dice manifestava ampi una certa diffidenza ma una certa diffidenza anche piena di comprensione questa poca importanza però resta il fatto che la lettura della di Burtone della Nascita della tragedia fu però insomma sarà Morante una vera e propria illuminazione
Questo me l'ha detto più volte e credo che l'abbia detto anche ad altri
L'ho trovata un libro carico carico di suggestione e pieno di poesia lo ha sempre detto e la lettura
Che è il sa fatto della tragedia greca soprattutto Eschilo Sofocle soprattutto Eschilo è una lettura naturalmente di tipo romantico fortemente influenzata da Mitchell su questo non mi pare che si possa negare anche l'idea l'idea tragica e negativa del destino
Del destino è un del destino e il destino attuato attraverso le nostre azioni attraverso la nostra azione e un'idea che in qualche modo Elsa ha lungamente meditato e sviluppato da questa prima sua esperienza giovanile adolescenziale della lettura della Nascita della tragedia naturalmente
Era così intelligente geniale Elsa Morante da poter poi e lavorare anche deduzioni da per conto suo
E questo accade per esempio con per la figura di Socrate che ho già ricordato del Socrate che Elsa Morante ammirava amava e che così presente
P direttamente o indirettamente in tante delle sue opere non ha nulla di nietzschiano e anzi
Io non ho mai affrontato questo argomento con lei sebbene abbiamo spesso parlato della Nascita della tragedia
E mi pare che Elsa non si ricordasse o in qualche modo avesse accantonato
Nella sua memoria diciamo così la svaluta azione che micce fa della figura del razionalismo etico in Socrate
Però l'affetto per micce l'affetto Penice misto alla diffidenza e naturalmente misto anche a ostilità
Per le opere tarde ostilità che sappiamo risalire essere utile andare a cercare le cause l'affetto vernice anche una certa tenerezza le restò fino alla fine della vita affetto e gratitudine al punto che quando uscì questo molti altri se lo ricordano probabilmente quando uscì un libro per Einaudi
Non voglio dire né titolo né Autore per non aumentare pettegolezzi insomma un libro che parlava degli ultimi anni di vicende
Un libro che ne ha parlava degli ultimi anni comincia anche con molta informazione con molta informazione ma con
Un certe concerto e veramente sacrilego
Disprezzo
Elsa Morante ne fu indignata
Letteralmente indignata e ma insomma la l'indignazione l'irritazione che talora diventava furore per questo libro le durò alcuni giorni
Naturalmente bisognerebbe studiare l'evoluzione di questo rapporto tre anni dice traenza e Miceli traenza e l'interpretazione diciamo così Mitch Ana pessimistico romantico pessimistica della recita non abbiamo tempo lo sto facendo
Ordine probabilmente un giorno fino fino a qualche mese mia riga sull'argomento
Questo sviluppo questo rapporto traversa e l'antichità greca avuto certamente uno sviluppo come accadeva sempre per i contenuti culturali della Morante e ha avuto un punto di crisi il punto di crisi eh
Come
In generale la storia creativa di Elsa Morante il mondo salvato dai ragazzini e proprio l'opera che più esplicitamente si riferisce ai greci vale a dire la serata a Colono
E in qualche modo un distacco
Dai greci
E dall'idea di felicità è in qualche modo un tragico drammatici Simone una tragica dramma decisi macerazione anche perché con
Genialità eccezionale Elsa Morante sovrappone alla grande storia mistico liberatoria di Edipo arrivato ancora giunto a Colono e liberato da se stesso e liberato la sua colpa
Sovrappone quel misticismo negativo che il misticismo Kelley statico dei Sufi che che riempie le ultime sei pagine della serata colonne quindi veramente confonde in quell'orgia di colori
Delle delle
Ultime esperienze di Edipo prima della morte prima del grido di antica di Antigone veramente confonde immaginare la crescita
Vi dicevo e concludo e i latini
E i latini Enza sapeva il latino lo leggeva porre sapere latino lo legge lo capiva ma leggera poca letteratura latina
Non è vero che non la leggesse affatto
E due ricordi soltanto e concludo
Mentre scrive l'Ara Coeli
Mi chiese se avevo un messale latino il messale precedente la riforma della la riforma peraltro recente voleva
Ripassare delle preghiere latine in uso insomma fino al mille novecentocinquantasei
E naturalmente messale l'avevo dello prestato innata se ne è servita semplicemente per inermi
Né in Aracoeli compaiono sei sei litanie a un certo punto cioè se ne è servita pochissimo ma il messale l'ha tenuto a lungo gli avrei insistito insistevo perché lo tenesse per sempre me avrebbe fatto piacere che questo mi salino tutto latino lei lo tenesse
No a dopo un anno però è dopo dopo l'uscita di Araceli a un certo punto me l'ha restituito
E ho saputo dopo
Quando me l'ha restituito che la questo messale l'aveva riletto quasi tutto e che non tanto per ragioni religiose
Aveva ripassato sue preghiere dell'infanzia non tanto per ragioni religiose ma mi disse e la cosa mi commossi gli sembrava bellissima la lingua
Mi sembrava bellissima la lingua questo latino tra l'altro non le dava preoccupazione di accenti
Sapeva che naturalmente gli anni insegnante tengono al tengono molto alla all'accentazione corrette della Tino perché sul messale gli accenti erano scritti e quindi prendendo in giro medie se potevo leggere tutti questi testi senza preoccuparmi se l'accento era giusto era sbagliato perché certamente era giusto era scritto sul sul messale
Un altro rapporto e qui finisco
Per esempio ci chiediamo Elsa Morante lesse mai Catullo nella sua giovinezza si sembrava un poeta
Ci sembrerebbe un poeta particolarmente adatto un poeta che identifica in maniera così
Straordinaria amore con esaltazione vertigine infatuazione e lacerazione sembrerebbe un poeta
Fratello
Di tanta poesia d'amore di Elsa Morante no no testimonianze che abbia letto negli ultimi dieci o venti anni della sua vita riletto Catullo
Indirettamente però abbiamo testimonianze che Elsa Morante rilesse Virgilio
Naturalmente è un personaggio che torna sempre contro poco più che un nome ma torna con una certa fedeltà lo sappiamo e Miso
E Niso misto è uno di quelli degli archetipi mitologici che ritornano con una certa ossessione inermi in alibi e ritornano più volte e ritornano in tutte le poesie d'amore
Return si chiama Niso anche il cavallo il cavallo al quale sempre in alibi e dedicata una poesia
Dopo una vittoria in una corsa il cavallo innamorato del suo fantino scherzando chiesi a del sadico ma Miso alla chiamato Niso questo cavallo perché ti ricordavi ai anche il sostantivo latino Niso se sforzo lei riso un po'di Sam no no e proprio Niso di Eurialo e Niso ora di conseguenza l'episodio dell'Eneide dell'amore amicizia tra Eurialo e Niso è stato presente aizza Morante tutta la vita
Ora se un episodio era presente Elsa Morante non siamo sicuri che per il tipo di intelligenza per la lo spessore della sua memoria per la capacità di rendere vivi tutti i ricordi letterari era presente anche le inedite
Avrà capito
Elsa Morante leggendo un capolavoro come l'Eneide che una degli uno degli aspetti della grandezza dell'Eneide è di essere un poema epico ultimo vale a dire di essere l'ultimo poema epico dell'antichità
E in questo in questa
Suo strano e straordinario carattere
Dell'Eneide appunto di poema finale addirittura quasi di poema postumo proprio perché come sapete Virgilio ce l'ha consegnato indirettamente dopo la sua morte
In questo aspetto
Sta certamente una delle ragioni della grandezza eccezionale dell'Eneide ora è stato
Detto oggi con molta autorità e molta profondità
Elsa Morante era affascinata
Dalla caratteri ultimo delle creazioni narrative
E certamente io credo lo abbia avvertita avvertito nelle nelle nei dell'Eneide purtroppo abbiamo avuto io avevo una certa reticenza a parlare di letteratura latina
Con Elsa anche perché Elsa mi diceva perché insegni latina dove ci sia il greco importante sapere il greco non sapere in latino e invece io insegnavo latina
Tuttavia io avevo una certa reticenza a parlare di è letteratura latina ma un bel giorno Elsa Morante mi chiese di rileggere le Georgiche
Anche questo ha da fare con ciò che abbiamo già sentito da Ferroni poco fa l'ansia della dell'oltraggio della natura per esempio che in questo mondo opera e nelle Georgiche come tutti sappiamo la natura ha un suo splendore primigenia naturale anche drammatico anche tragico ma mirabilmente dinamico anche nel rapporto tra natura e uomo
Che ne fanno un'opera unica in tutta la letteratura occidentale a un certo punto Elsa mi chiese
Deve leggere le Georgiche io ero sicuro che lei l'avesse nella sua collezione di testi classici però mi disse di no non ho mai fine verificato se c'era o non c'erano le Georgiche
Le ho prestato le Georgica
Non volevano traduzione italiana lei si fidava più delle traduzioni francesi in qualche caso ha torto per la verità aveva cieca fiducia nelle traduzioni della collezione delle belle lettere alcune delle quali inventare sono malfatte anzi alcuni sono anche scandalose
Il le Georgiche però quelle di Sandrini sono passabile mi chiese le Georgiche
Io glielo do pressate con grande emozione
E poi mi disse
Che erano bellissime
Quando me le ha restituite dopo un certo tempo credo che le abbia lette tutte o quel volume che con che conservo gelosamente purtroppo non ci sono solo appunti a matita diversa
Tuttavia tutto questo ha avuto un seguito e questo sono le ultime parole che dico suo Elsa Morante oggi
Elsa era malata ormai questo episodio delle Georgiche risale a prima era Cele dava chiesto le Georgiche due o tre anni dopo l'uscita della storia
Elsa era malata
Ormai no ogni alcuni di noi ogni tanto faceva le facevano compagnia così
I pomeriggi nel giardino della clinica così e in uno dei nostri ultimi incontri
Così quasi per Assolterm mi forse della colpa che io insegnavo latino invece che Greco mi disse Franco come sono belle le Georgiche e di questo le sono grato per sempre
Allora facciamo
Diciamo che dopo ora la parola o meglio che comincerà a parlare fra momento Ginevra Bompiani scrittrice traduttrice anche lei ha conosciuto Elsa Morante era frequentata è stata amica allungo della scrittrice
Funziona
Del consiglio l'anno
No
Negli anni
Questa funzione
Pentirò come Franco Serpa anche se più sporadicamente qualche volta annotavo le cose soprattutto negli ultimi tempi le cose che diceva Elsa Morante
Quindi i
Di episodi che racconto sono gli ho ritrovati appunto in una appunti e annotazioni di diaria
Il dieci marzo mille novecentottantacinque di pochi mesi prima della sua morte
Sta Morante in clinica parlò dell'ultimo romanzo che voleva scrivere
Lo tutto nella testa disse forse per questo non lo scriverò
Un ragazzo in fondo un bambino
La storia si svolge tutta Roma
Non so se è meridionale e settentrionale completamente diverso dagli altri libri chissà perché una storia così semplice da venirmi in mente così tardi
In fondo era quello che volevo scrivere tutta la vita
Come aveva previsto non lo scrisse
Non so se i suoi curatori hanno trovato appunti ho notizia di quest'ultimo romanzo forse no perché era in clinica da quasi tre anni e non scriveva
Mi sono spesso chiesta di questo romanzo così diverso dagli altri
Così è risolutivo
Successo anche Katherine Mansfield
Di raccontare negli ultimi tempi gli ultimi su interviste gli ultimi colloqui
Di aver trovato finalmente la cifra della sua scrittura di aver s'di sapere finalmente ora per la prima volta che cosa e come voleva scrive le nemmeno la mensa lo scrisse
Probabilmente quasi sempre così
Forse si capisce sempre quel che si doveva fare soltanto all'ultimo non solo perché all'ultimo ci si spoglia e dissi scritto che cessoria ma perché come dice Emily Dickinson le estati dell'esperiti sono lente
E la maturazione e proprio gusto della fine
Di questo romanzo so dunque soltanto che riguardava un ragazzo in fondo un bambino ancora un bambino dei tanti che popolano i romanzi racconti di Elsa Morante
Essa diceva che le gatte erano stati i suoi modelli per lei personaggi femminili
Chi è stato il suo modello per i bambini come Stato detto
Questi giorni questi due giorni probabilmente lei stessa
Nel primo racconto della raccolta Lo scialle andaluso il ladro di lumi
I bambini hanno una cosa in comune quei morti la paura del buio
Aveva appena girato la chiavetta della lampada racconta
Che il fantasma del buio della paura si Sava alle mie spalle mostrando al posto degli occhi due fosse nere ed io per avere un po'di chiaro mira gomito largo presso la finestra e poco oltre
I morti nella loro tenebra erano molto più tranquilli se possedevano una lucerna
Il primo è un bambino e gli altri sono fantasmi
Ma nel racconto che al nome Lo scialle andaluso il bambino Andrea appare come colui che soffoca il suo amore disperato e geloso in una chiusa vocazione celeste come se la vocazione fosse appunto la soluzione delle pene d'amore
I bambini ce ne sono tanti ci sono i tre sperduti nel teatro del gioco segreto i due nipotini che la nonna si porta via come suo nitore di Harlem col piffero di una fiaba c'è la bambina punita nel convento
Che scappa dentro un sogno però parlare dei bambini dei romanzi Elisa Arturo sette manovali e tutti i ragazzini
Il bambino è vittima sognatore estranea al mondo sopraffatto da esso anche quando lo salva
In ogni caso è un malato d'amore
Comincia con l'essere oggetto d'amore e finisce col diventare oggetto della propria memoria memoria del disamore
Come dice Sandro Penna in Aracoeli mai più tu sarai un oggetto d'amore
Questo dunque il bambino la memoria
Dell'inizio del disamore
Il sogno e la prima fuga dal disamore e la scrittura fissa quella fuga
Dico queste cose così semplici elementari e me ne scuso
Perché l'ultimo bambino non scritto avrebbe invece dovuto essere diverso dagli altri
O meglio la sua storia avrebbe dovuto essere diversa tutte le altre finalmente quella che avrebbe voluto scrivere per tutta la vita
Sarebbe stata dunque a una vero Hollande era memoria del disamore oppure una memoria d'altro dell'amore per esempio quello che come dice micce e quel che sente abbiamo e con il decima con il desiderio lo distruggiamo
Lo dico per via di due altri non detti degli ultimi tempi
Uno aveva per oggetto muraria era seduta accanto al suo letto
E ad essa portandolo disse
E pensare
Era chiaro quello che voleva dire
E pensare che tutta la vita ho desiderato che tu facessi quello che ha proprio adesso fai Moravia non capì e lei non finirà fra l'altro non detto e la tenerezza abbandonata e assoluta degli ultimi tempi nell'unione stretta con Lucia
E il diario del trend Milano centotrentotto compaiono gli stessi sogni gli stessi desideri spagnolo si dei bambini dei racconti
Dopotutto che altro è un bambino se non desiderio puro
Il mio desiderio è bisogno scrive chiare mila centotrentotto e più di tutto la lunga voglia di per ora soddisfatto solo nel sogno ma io devo liberarmi di questi fogli sogni voglio altri sogni un'altra vita
La figura del bambino
è quella del desiderio
Della fine della tenerezza ed è l'inizio del sogno
Dov'era finita la sua tenerezza scrive lascia l'andaluso
Dove sui trasporti appassionati egli non rispondeva alle carezze di sua madre o addirittura le sfuggiva
Una volta rispondendo questionario scherzoso sulle proprie qualità e difetti Elsa Morante mise come sua qualità principale la tenerezza
E ancora
Andrea tratta la sua madre come il simulacro di un oggetto ripudiato che fu vivo nel nostro cuore in tempi ingenui e di cui non ci importa più nulla
La vicenda dello scialle andaluso torna ribaltate in Aracoeli non a caso forzano entrambi nome spagnolo
La madre davanti al disamore del figlio si sente diventata brutta proprio come il piccolo Manuel si accorgerà di essere diventato brutto negli occhi di sua madre
Perché l'oggetto d'amore è fastoso è il vanto delle strade delle piazze e chi ama non può che esserne umiliato ripudiato
Ma se invece e l'oggetto stesso d'amore ad apparire in tutta la sua vergogna il suo scorrono la sua miseria allora l'amore di nuovo possibile a portata di mano come succede ad Andrea che crede di assistere al trionfo di sua madre e assiste invece sul fiasco
Ma infine anche questo trionfo dell'amore che salvo l'oggetto amato dalla miseria contiene la sua illusione e anche questa finirà per cadere svelando via via le vere figure di tutte le illusioni Andrea ne esce pieno d'indifferenza e di malinconia
Bellissimo racconto un andamento rovesciato rispetto a un alto a un racconto di Kafka in galleria
Di cui anche menzogna e sortilegio porta le tracce ricordate citate da Ferroni
Dove il giovanotto che serva la ballerina la Spera fragile debole di petto
Lo spietato direttore armato di frusta costretta a girare per mesi senza interruzione intorno alla pista per poter correre in suo aiuto saltare in mezzo alla pista intimare al dimezzare fa fare dell'orchestra
Ma poiché così non è sprofondato nella marcia finale come in un brutto sogno piange senza saperlo
Per l'immaginazione della miseria e il racconto di Kafka precipita nella constatazione desolata del trionfo della ballerina mentre Andrea dall'immaginazione del trionfo passa la costatazione trionfante del disastro
Ho ripercorso questo racconto Lo scialle andaluso perché mi sembra emblematico della vicenda d'amore nelle storie di Elsa Morante
E se hanno luogo per un attimo quelle in cui l'avversario che l'oggetto amato da trionfante che sembrava appare improvvisamente misero derelitto debolissimo
Vicenda crudele perché raccontata dal momentaneo trionfatore e mi domando
Se negli ultimi giorni essa misera derelitti a debolissima
Non l'abbia invece sperimentata su di sé e lei bambina di tutte le sue storie non l'abbia vista di colpo rovesciata a suo disperato favore
Parla ora Jean-Noël Schifano scrittore traduttore di Elsa Morante
Ore o poco più non è un non è una commessa Vanna ma perché io ho saputo crea disguidi eccetto de che due giorni fa che e tramite la stampa che c'era questo convegno
Masson Benigni etto di trovarmi tra di voi
Perché
Questo questo convegno che speriamo
Si trova ogni giorno
E ogni modo di
Coltivare di assemblarsi intorno all'opera di Elsa Morante come da più anni
Lo facciamo nel sud dalle parti di Napoli sia poi CID sia a Napoli dove vi posso annunciare fa abita appena dieci giorni l'uscita dei primi già ieri Elsa Morante
Intesa Morante permettetemi che siccome una notizia così uno scoop ma sono preparati da due anni da due anni abbiamo cercato
Chiude Notarbartolo e io un editore è stato molto difficile e finalmente ne abbiamo trovato uno
E e l'edizione e si di Napoli
Questi che egli è perché Cagli
Che egli è è Leonardo Sciascia
Diceva che quando l'autore in Italia famoso era vivo aveva la sua corte
E poi quando moriva la sua corte si spostava un altro vivo
Di e in questo senso pre rimpiangeva che non ci fosse con me in Francia il culto letterario dell'autore morto
Ikea ieri Gide i che gli Riviera i che ieri Céline i che agli eccetera e abbiamo Paris pensato ci dà Notarbartolo io che
I Cahiers
Sia dicevano molto bene ai siamo davanti a poca siete qua siamo qua
E perché non è un sono sonno non è una critica che può essere negativa i che ieri sono un apporto alla conoscenza della vita e dell'opera dell'autore
Al momento in cui i lettori chiedono di più
Cioè per esempio questo primo numero dica ieri
Non soltanto comporta degli inediti disarmo davanti grazie in gran parte a Goffredo Fofi e ma comportano dei testi di Carlo Sgorlon che ha scritto la prima modo tua figlia presso Mursia suoi siamo davanti che è sempre un testo molto bello apparvero Miglio
Che ha che ha posto le prime le prime tracce per entrare nell'opera di Asamoah Dante dunque che allo scolo allora commando Vincenzo Consolo Nico vengo Ferdinando Camon Giampaolo Galli Anna Maria Ortese Dacia Maraini Mario Luzi
Enzo Muzzi Giuseppe Pontiggia Elena Ferrante Goffredo Fofi
Più altri ma dunque vedete che tutti noi
Più i temi e i più ciò che si svolge intorno alla Morante devo dire che
Alfonso piana abbiano interni ieri ha ha avuto maggiori Vietti prima negli anni Settanta c'era una specie di rifiuto soprattutto dal Gruppo sessantatré
Diede siamo avanti ricordo che semovente mi diceva che sotto le sue finestre di via dell'orca
O al telefono quando ha pubblicato
La storia
Al so cosa avveniva con gli degli studenti a urlare contro di lei voglio dire che ci sono stati rifiuti molto forti
Di dell'opera di esame operante da un po'tutti
Negli anni ottanta invece c'è stato la riscoperta perché in fin dei conti non riscoperta ma lettura profonda di esame operante qui in fin de di continuo Torre fa vedere e commuove
Questo il suo scopo non dimostra una dimostrazione un l'impegno io credo che non ci siano non c'è una letteratura impegnata letteratura disimpegnata e la somma sola vera letteratura
E lei te la tua di Elsa Morante e completamente disimpegnata e perciò e molto può fonde molto tesa anche il mondo salvate di ragazzine che esame vantato voluto che traduce essi che aveva sempre rifiutato che fosse tradotta lo tradotto e si vede che anche attraverso la storia sia esso chiede di Edipo o dei felici pochi
E Dini infelici Molti o dell'addio che apre memoria memoria case di pena eccetera che apre il mondo salati ragazzina si vede che sanno tante fa vedere e commuove scrive si serve di ogni particolare della scrittura quando si traduce per esempio usato Dante si ha bisogno di una palette
Molto variopinta e direi che eh Udo scrittori realista perché non c'è artista che non sia realista e siccome è uno scrittore del la nostra epoca
E uno scrittore realista barocco
Ho coniato questa espressione perché viviamo un'epoca
Che chiamerei Diba Coco esistenziale
Cioè se prendete le categorie barocco le categorie estetiche del barocco
Dilatazioni metamorfosi presenza della della morte e della vita in un modo estremo
Tutto apposita eccetera tutto ciò che fa l'irregolarità della perla barocca la ritroviamo nella nostra vita dia tempo spazio materie
Mutui di vetri che riflettono commise foto la la il la realtà come se fossimo cascate d'acqua e abbiamo in questo in col in questo Bavo che esistenziale
La il riflesso della nostra vita
La vita attuale con tutto ciò che ci fa vivere più a lungo se vedi che all'epoca di Balzac
Una donna a trent'anni dava il suo ultimo ballo e la considero Azzi considera la cosa e dove troppo vecchie si ritirava in campagna
Adesso a sessant'anni una donna non si ritira a tutte a pois avere anche tu e tutti i suoi shows anche d'amore nella vita dunque c'è un ai insieme un po'lunga amento della vita
Un imminenza della morte batteriologica chimica o atomica che fa della nostra epoca anche da questo punto di vista non soltanto perché la materia che ci sia seconda prendi tutte riforme che vuole l'essere umano lo spazio e il tempo sono completamente scombussolato eccetera ma c'è questa Morte e vita che sono intrecciati come una colon
Del Bernini no dunque
Non non dunque partendo dal Barocco esistenziale evidentemente lo scrittore che ESA Morante
Arriva a essere realista barocca e non credo che si possa essere si possano rappresentare la realtà di oggi senza essere realista barocco
Io credo che bisognerebbe mettere in dico così una specie di di Maurice se volete un mosaico di riflessioni senza avere preparato un testo bisognerebbe far riflettere un po'meglio nell'opera di esami avanti la presenza di Napoli di Napoli non in quanto cita reale o trascritta ma di Napoli perché a Napoli da sempre esce questo realismo barocco c'è questa stratificazioni de tutte le epoche check
Ce tutto ciò che si muove e tutto tu il grido che è entrato nella musica con Gesualdo e che e c'è sempre coda Alban Berg e che continua c'è una continuità con dico i tipici di lei li curi corsi e ricorsi Di vico che ritroviamo anche dei romanzi Savo Dante e c'è tutto tutto il nutrimento esistenziali di Napoli che possiamo leggendo attentamente e la sua opera ritrovare
Il il secolo se volessi fare un riassunto così in due versi dell'opera tutta di Elsa Morante prendere i due versi di
Diciamo Baudelaire
Sfida di chi me lo pongo necessità pre il c.t.
Sono la vittima e il carnefice
Sotto la piaga
E il coltello
Elsa Morante giustamente ma diffidare del modernità ho trovato in in riflessioni di Micelli risponda
O forse due tavole che le sei doppie c'è piaciuto
Modernità meno donnità
Modigliani te nerd ogni tre
Si sarebbero tante cose da dire per esempio sulla modernità è Marmo di anni teche Ali radice dei cantastorie
Di tutto il mondo salvato dai ragazzini che è una specie di limbo appunto Apa ante-litteram un limbo che si muove che Cantet che completa una costruzioni la stessa costruzioni del del mondo salata di ragazzini e una costruzioni barocca
Perché mischia un po'tutti i generi ma facendo un Edipo Totaro il minimo dei libri quello che Elsa Morante riferiva
Con menzogne sottile
Dunque io per per sì voi se volete quattro potrei con conclude con un appello e che Slovenia
Siccome e pubblichiamo questi che a Jesi con me siamo tutti Hans
Gol godiamo dello per ampiezza novantina insieme siamo covando e a illuminarla ognuno al nostro modo al servizio dell'opera di esami volante della sua non memoria
E sarebbe bello penso che Benigni unire le nostre forze come anziani l'anno prossimo per esempio alla stessa epoca
E
Se volete per cambiare idea questo bellissimo luogo ma ce ne sono altri viaggiare attraverso l'Italia e perché no attraversa Europa
Io proporrei che sia che tutti i mesi i miei ospiti
Nella sala Magna avendo tutto l'istituto alla disposizioni del convegno dell'istituto francese di Napoli che dirigo
Sarebbe penso una cosa possibilissimo al e non soltanto ma augurabile anche visto che i luoghi sono luoghi anche molto anziani
E con l'uscita del numero due di che genere siamo avanti che saranno dei tagli internazionali in cui l'America al già poi neri dalla Francia all'Inghilterra e alla Germania
Ci saranno diversi sguardi internazionali sull'opera di Elsa Morante
Avevo pensato ma so che Goffredo Fofi vuol pubblicare nel nel Linea d'ombra naturalmente non ho pensato che sarebbe bene che nei keynesiano Dante degli atti di un convegno o una parte degli alti o un riassunto degli atti
Fossero anche pubblicati ogni anno tutto questo per servire illuminati l'opera di esami durante la sua memoria e il grandezza della sua scrittura grazie
Abbiamo concluso questi interventi riprendiamo oggi pomeriggio alle tre e mezzo
Marino Sinibaldi
Perché siamo tra noi parlerò di un aspetto molto particolare
Ricezione del successo del romanzo la storia
Un un un aspetto che può essere colto ripetendo l'osservazione fatta più volte pubblicata più volte da Cesare Cases con naturalmente una buona dose di ironia quella secondo la quale Giovani di Lotta continua che non leggono mai un romanzo hanno letteralmente divorato la storia accanto a questo elemento
Che ovviamente suggerisce una lettura una ricezione
Tagli la ricezione di quel successo editoriale c'è un secondo elemento che è un riflesso di questo fatto a suo modo nel suo piccolo straordinario che è stato l'acceso dibattito che si svolse nei giornali dei riviste i circoli dell'allora nuova sinistra in particolare sulle pagine del quotidiano il manifesto dove apparvero
Tra il sei luglio il dieci agosto del mille novecentosettantaquattro quindi nell'arco di poco più di un mese ben quattordici interventi lettere documenti prese di posizione collettiva addirittura
Dichiarazioni collettive di schieramento nella vicenda questa è naturalmente un caso un piccolo record credo che un palco punto d'osservazione che ho scelto per documentare in qualche modo un episodio di storia intellettuale che anche come vedremo un episodio di storia politica cioè la ricezione del romanzo la Storia di Elsa Morante in quest'ambiente in questa generazione che se l'è sentita particolarmente colpita
Mi rendo conto che affrontando la storia da questo punto di vista si corre il rischio di abbassare il schiacciare le intenzioni e le ambizioni
Di quell'opera e di ridurre fino all'intollerabile gli interlocutori di quel libro per tutti però una recente rilettura mi ha dato l'impressione che in realtà in quella opera in quell'operazione la comma ci fosse una Forte del componente un'intenzione pedagogica anche pedagogica voglio dire nei tempi bere diverso interlocutori i vicini e definiti è probabile insomma che tra gli analfabeti per la quale per i quali la storia voleva essere scritta secondo la nota epigrafe
Di César Vallejo che la che la ci fossero questi giovani
O di Lotta continua dintorni insomma che poi si ha ragione case sta in qualche modo analfabeti dov'erano davvero
Credo che in particolare una lettura tra l'altro del personaggio di Davide Segre come in qualche modo è stata stamattina già avviata nel Primo dall'intervento abbia ascoltato chiarirebbe la possibilità di confermare questa intuizione queste restringimento questa riduzione delle dimensioni di questo libro impone di fermarci un attimo di riferire un attimo lo sfondo storico sulle sul quale e va collocata la lettura il successo
Della storia che cioè su quel mille novecentosettantaquattro che per vari motivi è stato un anno cardine posso accennare a a tre di questi motivi a qualcuno perché aiutano a capire in qualche modo lo l'ambiente minimi entro cui il romanzo venne eletto in questi fatti sono intanto il primo luogo l'avanzata dell'Italia progressista con la vittoria ci vide del referendum che è del maggio di quell'anno Polo sviluppo dopo il golpe cileno che per settembre settantatré de la strategia del compromesso storico in terzo luogo il primo affacciarsi in forme sanguinose dopo una silenziosa incubazione del terrorismo brigatista sono tutti con i primi rapimenti primi omicidi sono tutti avvenimenti che hanno luogo in quell'anno in qualche modo si intrecciano nel pubblico di cui parlerò sto parlando si intrecciano con la lettura del romanzo la storia si intrecciano su uno sfondo di generale effervescenza politico sociale anche su scala internazionale l'anno dell'arrivo rivoluzione portoghese l'anno della più l'anno del punto più profondo della crisi americana Watergate l'anno di strage violenze come quelle di Brescia dell'italico secco su questo
Secondo è possibile misurare in qualche modo l'intenzione pedagogica che secondo me la storia contiene qualcosa di vicino anche all'ammonimento all'avvertimento per dirla schematicamente su che cosa e davvero la storia interessante verificare
Quanto di questa intenzione di questa ammonizione sia stato percepito nel dibattito in alcune recensioni che ho preso in esame che sono essenzialmente questo lungo dibattito apparso sul Manifesto e poche altre recensioni
Sud giornalieri e riviste della sinistra come Quaderni piacentini Ombre rosse ma anche rinascita
E L'Unità e da questo punto di vista più che gli apprezzamenti che pure in questo ambito sono leggermente maggioritari non lo sono in assoluto perché non ho considerato un largo dibattito che ebbe luogo sulla rivista Linus come invece se ricordo bene ci fu all'interno di alcune decine di interventi una sola lettera di apprezzamento per il romanzo ben descritta da Gian da un dall'allora giovane Gianfranco
E Bettin da questo punto di vista però più che gli apprezzamenti sono naturalmente significative le critiche significa dire voglio dire delle incomprensioni le distanze reciproche tra quei giovani i loro movimenti la concezione una concezione della storia che emerge da quel romanzo ma ancor più delle debolezze politiche culturali di quella sinistra di quella generazione di quell'area politica debolezze che secondo me la ricezione la lettura che fu fatta del libro del romanzo la storia aiuta a toccare e ha rivelato queste critiche le critiche a a cui e la storia venne sottoposta in questi ambienti intervalli interno di interventi spesso violentemente aggressivi ma anche come
Quel rifiuto diciamo per un'operazione che veniva percepita con anche come subito l'operazione commerciale
è significativo di una di una di un fatto che che Cases noto benissimo cioè del fatto che attribuiva una scrittrice come il San Morante che non scrive mai una riga diceva case senza una potente urgenza interiore che pubblica un romanzo con dieci o quindici anni attribuire l'intenzione di comporre una opera così
Importante a freddo per ottenere un successo editoriale era una dimostrazione di ignoranza in effetti è la dimostrazione della al di là di alcuni interventi aggressivi insomma su questo punto direi che tutti gli interventi che attribuivano criticavano l'operazione commerciale sono testimonianza
Della scarsa notorietà che tra questo pubblico arriva l'opera le scelte anche si stanziali dire le scelte letterarie ed esistenziali di alza Morante tanto che presentando nel suo numero di dicembre del settantaquattro
Due recensioni quella ampiamente critica di casa appunto quella invece positiva di Giovanni Raboni Quaderni piacentini che erano la rivista letta peraltro nella parte più colta e avvertita di quella generazione permetteva una nota in cui si dichiarava che e probabilmente la maggior parte dei propri lettori non conosceva l'opera precedente diversa Morante in particolare quel menzogna e sortilegio che Cases
Considerava uno dei libri da portarsi sull'isola deserta contrapponendolo invece alla storia ecco dirà che da questa forma d'ignoranza di scarsa comunicazione di scarsa frequenza
Nascevano quei sospetti del oltre che dalle strumentalizzazioni
E da quella che case spesso chiamato inviti a indicare il denaro invidia per il successo e a queste si aggiungeva una diffidenza non è etica o moralistica ma del tutto ideologica per il successo specie da parte dei critici legati all'avanguardia Angelo Guglielmi
Arriva a teorizzare che il successo di un'opera e inversamente proporzionale alla sua qualità così rivalutando abilmente tutto il valore degli vendutissimi esperimenti gli avanguardisti
Ma al di là di questo assioma tracce di quell'accusa ebbe di quella diffidenza appaiono un po'ovunque tanto che quando sull'Unità Spinazzola osserverà con una lucidità che mi sembra elementare che in ogni caso la Morante alla Morante andava riconosciuto il merito di aver rovesciato un punto di di saggio della contemporanea letteratura italiana cioè la profonda separazione fra Autore e lettori questo apparirà ai più accaniti detrattori di quel romanzo la prova del riformismo del libro Parola
Testuale sa del suo carattere di compromesso del suo carattere moderato che naturalmente ha considerare i motivi le scelte che stanno la concezione del che c'è nell'intera storia che c'è nel romanzo di Elsa Morante una tesi
Davvero singolare no in realtà il problema era di quelli in qualche modo rovesciava di colpo tutta una un un'idea del romanzo come meccanismo chiuso Autori producenti così e altri come tale autolimita ante del proprio pubblico che in quegli anni aveva avuto notevole circolazione per inciso questa una citazione della recinzione che apparve su Rinascita anche rinascita in singolare
Affinità con la rivista Quaderni piacentini cui null'altro la univa pubblico due recensioni una abbastanza positiva di Giancarlo Ferretti e una invece negativo una stroncatura di Bruno Scacchi abbastanza superficiale mi sembra perché in fondo culminava nell'accusa
Piuttosto ovviamente liquidatoria ma insensata mi sembra di neorealismo
Questo a questo fatto che in un'epoca in cui si teorizzava che l'arte esclude la comunicazione perché questa release ideologia che l'avanguardia la neoavanguardia Agliana deve in qualche modo sovrapposto alla politica del sessantotto alza Morante aveva deciso che di scrivere proprio per comunicare di qui le reazioni violente per esempio
Dell'avanguardia dei dei suoi esponenti
In qualche modo questo sta dietro la prima delle delle recensioni che in qualche modo apriranno il fuoco contro il romanzo di Elsa Morante
Un abbastanza celebre apparve sul manifesto firmata da Nanni Balestrini Elisabetta Rasy letizia Paolozzi e Umberto Silva dove si sosteneva che in quel romanzo tutto era funzionale alla regressione alla consolazione in primo luogo le scelte i meccanismi linguistici e stilistici tutti falsi
E di maniera siamo un libro che non sembrava rifiutare tanto la crisi del romanzo borghese quanto la sua critica sperimentale che insomma sembrava non porsi il problema del romanzo delle sue strutture della sua morte crisi o sopravvivenza ma invece si pone a quello della verità e della sua destinazione da questo punto di vista non poteva che trovare orecchie meno meno ben disposte
E questo è un po'il motivo del dibattito che ebbe luogo su quegli anni manifesto nato da una recensione positiva la prima che apparve che privilegiava nella storia una lettura
Tutta a apprezzava soprattutto l'attenzione in questo romanzo dedicato al mondo degli umili vedeva questa prima risposta a cui ho fatto cenno cioè l'intervento collettivo contro Roma zone della Morante di Balestrini e degli altri che si apriva in maniera spot tenti affermando
Un interesse assai relativo per l'opera i quattro solo dopo aver letto le recensioni dichiaravano di aver aperto il libro e Chinea lette dieci Righetti dieci pagine chi un po'di più
Il giudizio è radicale grandi scrittori reazionari esistono ancora ma si fa capire in un modo o nell'altro quando non serviranno più spariranno
Ma non pensavamo ci fosse ancora spazio per bambole Giantin nipotini di di Amicis la storia ma scontata elegia della rassegnazione dal contenuto consolatorio pervaso da una mistica della regressione propugna
Un'estetica un'etica e la rinuncia e del sacrificio qualcosa insomma che l'ideologia della classe sfruttatrice trova del tutto funzionale al proprio attuale progetto economico addirittura qualcosa che combacia perfettamente
Con le direttive Carli Agnelli Rumor la Malfa di cui naturalmente non abbiamo più notizia
Dibattere proseguì era molto era molto accanito
Per esempio devo segnalare un paio di di aspetto il fatto che in questo romanzo in qualche modo l'atteggiamento verso l'infanzia in particolare di Natalia Ginzburg ma indirettamente della Morante
Veniva affiancato a quello di una tortura Trichet di bambini che all'epoca ebbe una certa notorietà siano Maria Diletta Pagliuca quest'accostamento suscitò l'indignazione di Luigi Pintor che scrisse
Che per una volta il manifesto avrebbe dovuto esercitare la censura non pubblicare una lettera che gli sembra una mascalzonata un segno di fascismo intellettuale invece provoca una reazione sostanzialmente di indifferenza della Rossanda che anzi quasi un mese dopo
Inizia il suo intervento dichiarandosi provoca mente provocatoriamente solidale con quei mascalzoni poi c'è un aspetto che qui tralascio che era l'apprezzamento per alcuni settori della ironia dell'umorismo
Del karate spassoso divertente delle battute di Palestrina e degli altri che insomma aiuta a capire che in quei tempi simili si rideva davvero poco e male il dibattito manifesto segue un altri interventi che riferisco per alcuni motivi dei tanti che mettono in luce per esempio quello di Renzo Paris tipico diceva non siamo di fronte né a un romanzo marxista né un romanzo anarchico come sostenevano alcuni tiepidi sostenitori della Morante ma un prodotto puramente piccolo borghese di una piccola borghesia
Essenzialmente francescana termine che mi sembrava
Corri fico evidentemente accanto a questa accusa ideologica c'era una sociologia più interessante più che con ferrea precisione Paris così sintetizza i protagonisti sono tutti piccolo borghesi sottoproletari il proletariato è semplicemente assente che poi conclude Parise rivelando una certa certo smarrimento AVEPA comando si lasci leggere è un altro paio di maniche
Anche Franco Rella autore di un'altra lettera intervento molto dura il libro di Elsa Morante non sembra nemmeno un bel romanzo borghese nonostante la sua perfetta adesione all'ideologia naturalista borghese del naturalismo
Peccato della Morante di non essere nemmeno una grande spiccia significativa scrittrice borghese e cioè di non esprimere le contraddizioni proprie della borghesia la tensione
Che nel nostro secolo si espresse in tutta la grande arte borghese tra la mistificazione ideologica le contraddizioni della realtà non so se questa prosa contorta si capisce da un'affermazione molto importante perché rivela un grossolano Titti intellettuale
Gli intellettuali che partecipavano al dibattito sembravano disposti ad accettare dalla letteratura inattesa della venuta della futura arte proletaria solo una dichiarazione di crisi la straordinaria dichiarazione di fiducia che invece era esplicita e la storia
Di fiducia nella letteratura
Naturalmente rappresentò fu assorbito incompresa Fincooper e all'immediato Paci sarebbe un discorso da fare sul fatto che in qualche modo anche da questo punto di vista diciamo di sociologia della letteratura
La partizione che la storia segna molto profonda un anno dopo un critico noterà che era uscito già un anno dopo con la cosa entrare in qualche modo nella storia della letteratura all'uscita contemporanea più o meno nell'arco di pochi mesi di tre romanzi la storia
Porcino sor carenti corporale di Volponi rappresenterà la ripresa della narrazione ora sono romanzi molto diversi ed è difficile capire se davvero tutti segnano la ripresa della narrazione ma quando la narrazione riprenderà davvero alla fine degli anni settanta in qualche modo sarà a romanzi come questi che gli scrittori più giovani dovranno in qualche modo però fare riferimento a questo punto nel dibattito del manifesto interviene una sorta di ribellione dei lettori comuni già Rina Gagliardi aveva cercato in una lettera di spiegare in qualche modo sistemare la larga stima istintiva Spina che circondava quel romanzo eccezionale diceva che fa davvero pensare balza l'opinione corrente secondo cui il romanzo è morto certo la Morante ha poco a che fare col nazismo non ha una visione corretta della lotta di classe e così via
Almeno non contempla mirata al progresso non predica la rassegnazione e qui si entra in quella discussione sui valori messaggio del romanzo che forma il terzo grande il terzo grande motivo
Gli schieramenti e di critica invece negli interventi di altri compagni in qualche modo più anonimi si esprime soprattutto il fastidio per i geometri del marxismo che misurano l'ortodossia armati di squadra il righello o Iver durante il nazismo quelli per cui un libro per il semplice fatto di essere scritto semplice fa schifo in altri casi e con essi di secondo me straordinari si De Ponti si demolisce di colpo facilissima avente devo dire quella supponenza socio socio lì sociologico Dante
Quella che misurava con precisione matematica quanti proletari sottoproletari piccolo borghesi ci fossero nel romanzo c'è una lettera del disoccupato Premoli Giuseppe che dichiaro essendo disoccupato di non avere tempo di leggere mi domando che non basta la coincidenza un po'incomprensibile che però dice la sua con molta efficacia di si dice Luigi il proletariato assente mette il mentre il sottoproletariato no si dice mamme bastata appena una lettera di di licenziamento per passare da una parte all'altra
Conclude in modo meno divertente del noi o magari sono io che ho già trent'anni che sono superato
Comunque insomma pari sarà sistemato
In generale in questi interventi più o meno di base circola un'attenzione libertaria e antideologica come c'è quella di un lettore che accusa
Gli intellettuali non comprendere tanto la Morante quanti festival pop perché lunette la sullo stesso piano perché quel periodo c'erano i primi festival di musica giovanile che venivano demonizzati alla sinistra vi spia dalla fine mai rivoluzionari in fin dei conti non dovrebbero andare dove sono le masse che accertamento una domanda ideologica ma insomma chi di ideologia ferisce di ideologia perisce sono l'obiezione è poco avvertire in qualche modo però testimoniano intanto quanto poco quelle ideologie letterarie sedicenti più avanzate fossero penetrate tra questi giovani ma soprattutto quanto i loro problemi reali coincidessero molto più di quanto non pensasse
La sovrastruttura politica passatemi questo termine
Quanto più contasse per loro i problemi reali che erano invece al centro della storia di rapporto appunto col mondo e con i limiti della sua modificabilità il rapporto tra il singolo e la storia i sentimenti la violenza eccetera emerge insomma una reazione di stanchezza sembra e questi giovani sono stufi di sentirsi fare la lezione da quelli che nella recinzione apparsa su Ombre rosse Goffredo Fofi con immagine elegante definisce letterati fra Cicconi
Credo anche assumendo dei modelli linguistici romani più sotto precisamente letterato fra Ciccone marxista che si crogiola edilizi alle fantasie mettiamo poste sa di anni e battaglia anni e si scagli accanito contro la Morante casco gli occhi al torto di rifiutarlo per parlare d'altro che non sia la crisi del borghese e la sua agonia
Ma per tornare al dibattito sul manifesto assegnato che a questi spontanea apprezzamenti a questi sposi di spontanee adesioni si intrecciano i più svariati sospetti per esempio si chiede una lettera il primo agosto perché tanto chiasso oggi attorno a Morante Pasolini e Pannella
E la scritti da persona iscrivere insospettita dal fatto che una scrittrice un uomo di cultura ancorché scrittore e un politico anche se diverso usino maniera sorprendente le stesse definizioni lo stesso linguaggio gli stessi parametri di giudizio
E infine esordiscono con una univoca condanna del socialismo
Presente e futuro perché dice la Morante raggiunge la gloria proprio mentre scrive in difesa del pacifismo e della non violenza evidentemente considerati valori negativi
Qui non è la risposta che conta più o meno le solite litanie sulle colpe la manovre della borghesia quanto il fatto che non si coglieva esattamente la crisi incipiente dell'ideologia della sinistra che i fatti personaggi citati nella loro irriducibile differenza svelava le qui emerge il carattere di fondo in quel dibattito c'è il suo essere sì manifestato con un'occasione potrà perduta per quella generazione energia anzi la debolezza degli argomenti e mancanza di sia per la debolezza gli argomenti reali
Si rovescia lo stimolo la possibilità che comunque quel romanzo forniva fino a demonizzare lo fine vertici raggiunti in un intervento collettivo quella
La redazione del piccolo Hans rivista di analisi materialistica si definiva cioè diciamo di marxismo e psicoanalisi dove si incontrò tutti motivi più ovvi
Delle critiche con un linguaggio apparentemente alto ma in realtà mi sembra sport solamente intimidatorio il libro si vende a due mila lire perché la storia si legga nelle spiagge e non si faccia in piazza
Divella la coppia ideologica del revisionismo positivismo e umanisti umanesimo è funzionale alla ricomposizione post referendum dell'Ecclesia
Scusare sono psicoanalisti attraverso una categoria quella di uomo che non è nemmeno una mediazione ma è interamente borghese e attenzione a questa frase che sembra sciocchezze ma invece sarà una sciocchezza molto pericolosa ecco negli anni successivi insomma un libro per comunisti buoni scrivevano Cos prezzo
Questi psico sinistri che evidentemente ci avrebbero preferito tutti cattivi in qualche modo può negli anni successivi purtroppo in parte furono accontentati puramente parlare di positivismo insomma mi sembra rilevante non non ha nessun senso
Quella di umanesimo in effetti un'accusa fondata interessante perché sottolinea una differenza davvero reale una delle discriminanti
Attorno alle quali quella cultura di sinistra negli anni seguenti si spaccherà fino ad estinguersi
Un rapporto con la vita umana l'uomo in quanto tale non questa come dicevano categoria nemmeno di mediazione ma interamente borghese il dibattito viene chiuso da un lungo intervento di Rossana Rossanda che in pratica riassume i motivi delle critiche tanto sul piano strettamente letterario
Dove sposa le tesi dei critici gli avanguardisti ma soprattutto sul piano dei contenuti
E per me è stato in qualche modo della ideologia o non ideologia della Morante
La condanna della Rossanda infatti radicale soprattutto per un motivo questo libro ispira sfiducia sulla possibilità di cambiare la storia sulla possibilità di battersi diffonde disperazione ispira pessimismo e rassegnazione
In realtà sul piano dei contenuti le critiche al libro erano straordinariamente stabile che lo si accusava c'è tanto di essere consolatorio quanto di essere pessimista ora l'accusa di essere consolatorio non ha molto senso credo corrisponde Salvi
Così a una sottovalutazione del fatto che in qualche modo la letteratura e insieme Sempre eversiva e consolatoria un libro consola e riconcilia qualche modo a questa sarebbe
Naturalmente una discussione lunga
L'accusa di pessimismo invece molto significativa perché allude secondo me al vero cuore della discussione che è la concezione della storia
Su questo piano il rifiuto ma dire proprio il fastidio per il messaggio della Morante è vasto quasi totale nell'establishment culturale e politico della sinistra di allora è infatti che sinistra era rispetto a questa concezione della storia era divisa tra una sinistra storica apparentemente divisa da una sinistra storica che maturava in quegli anni quella nuova strategia politica compromesso tra comunisti e cattolici che esprimeva al di là di una contingente pessimismo sulla vitalità i rischi
Dei pericoli reazionari
Sta in realtà corrisponda un quindi limitato ottimismo strategico sulla possibilità di conciliare pacificare le due grandi culture ma in qualche modo di di quella cattolica e quella comunista in qualche modo di pacificare la storia almeno la storia italiana questa l'ottimismo tragico forse di Berlinguer e la nuova sinistra rivoluzionaria dominata sostanzialmente almeno fino al settantasei dall'ottimismo
Dire baldanzoso giovanile spesso i responsabili e Hillary scioccamente mila re per questo era difficile che la munizione della Morante sulla tragicità della storia una tragicità che le ideologie
Non potevano rovesciare anzi rischiamo di alimentare riuscisse a trovare ascolto se non in chi quei dubbi a partire da esperienze e tragitti personali cominciava da via e non erano pochi come naturalmente dimostra il successo della storia e anche tra questi lettori dimostra il dibattito accesso che ho documentato chiudendo il quale infatti la Rossanda registrava un po'stupita la passione che lo aveva animato mentre scriveva
Non ricordo che si sia andati agli schiaffi sulla crisi che le filiformi Isma'il partito la rivoluzione e quindi affiorava il dubbio che i valori di quel dibattito fossero più profondi toccassero
Corde fondamentali nella vita di quei ragazzi anche per la politique questo voglio dire infine che quel dibattito rivela un'occasione persa quella di affrontare prima della definitiva degenerazione che si può identificare o simboleggiare almeno con la deriva terroristica di affrontare i problemi di fondo i valori Fini gli scopi
Le ragioni di quella sinistra l'occasione insomma di mettere in discussione le proprie certezze prima del loro crollo questo non avvenne perché come dimostra quel dibattito quella cultura era prigioniera di due giganteschi pregiudizi il primo che il pessimismo il pessimismo storico comporti l'impossibilità di battersi comporta insomma inevitabilmente il rifiuto della politica
Quando invece una concezione tragica della storia e quindi una concezione esatta dei limiti della modificabilità umana e anche politicamente utile è utile alla definizione dei confini dei limiti della politica evita di assegnare alla politica quel test sogno di rigenerazione totale che appunto trasferito sul piano politico ha provocato i drammi più sanguinosi del secolo oppure viceversa provoca il fatto che il fallimento
Di quei sogni ispiri quello sì davvero rassegnazione e sfiducia come fatti accaduto buona parte di quella generazione il secondo pregiudizio il più diffuso tra i critici contemporanei della storia quello che in fondo testimonia meglio l'occasione perduta quello che ruota intorno a questa parolina ideologia anche infatti tra i suoi ammiratori più intelligenti quelli cinque libro ricevette questo unanime rimprovero
Ora in parte probabilmente è attribuibile al tipo di ideologia mi è venuto da pensare vedendola bellissima mostra fotografia che c'è qua sotto in particolare quello straordinario collage del sessantotto che si è calza Maranta fatta da sé nell'ordine da dire che evidentemente il dissenso era soprattutto sul sul ruolo del marxismo dell'ideologia dinanzi a quelle norme
Collage a un sacco di figure da Karl Marx è una specie di piccolo francobollo sepolto in mezzo a una folla di Santi scienziati subisco bene
Così scisti artisti animali moltissimo e scene di lotta e di vita e di sofferenza quotidiana forse la gran parte della discussione
Del dissenso era sul tipo di teologia ma in generale anche tra i critici cadono apprezzato quelli pro qui tralascio le cose che ha scritto Pasolini molto importanti sono in descrizioni di descrizioni la sua raccolta c'è tutto un pezzo sul fatto del differenzi razza Morante pedologia reale ideologia decisa che di edito ma che insomma sarebbe molto importante per capire questo passaggio quello che mi interessa invece il fatto che anche tra i critici più favorevoli ci fosse questa riserva mostra una grossa precisione idee imprecisione ideologica scrive la Gagliardi
Il libro manca di precisione ideologica come scrisse Fofi
Il suo cioè la recensione apparsa su Ombre rosse che forse il caso più eloquente perché ha una penetrazione notevole dei motivi del libro che definisce popolare non populista di cui esamina in modo mi sembra molto convincente che tipo di disperazione fosse andando oltre l'accusa generica
Se fosse un libro disperato o no intuisce che quelli pre dominato da una tensione utopico rivoluzionaria e addirittura si sofferma sul valore pedagogico proprio pedagogico del libro Fofi parla con una parola Capitani Capitignano e che mi sembra molto adeguata della Giunta della Giunta di questo libro comporta a ciò che la politica deve affrontare contemplare aggiunta una parola di Aldo Capitini ecco a questa valutazione anche in quella recinzione di Fofi si sovrappongono sembrano quasi giusta porsi insistite notazioni sull'ideologia che non c'è non c'è ancora non basta non convince perciò conclude anche forti
La storia questo libro non ci basta questa secondo me e l'espressione della del limite in qualche modo della comprensione che in quell'ambiente anche nel caso verso nata imbarazzante dirlo c'è stata una coincidenza nella formazione la formazione della presidenza che mi impedisce di esprimersi pienamente sul valore della residenza proprio c'era Berardinelli fino a un quarto per la sua in realtà nel romanzo nel romanzo non c'è un'ideologia romanzo che ha costruito grande questi sono convinto di questo sarebbero discutere sia dal punto di vista stilistico e letterario che da quello politico la storia è un libro che costruisce la sua grandezza
In una radicalità senza ideologia questa era incomprensibile alla cultura di sinistra di allora e non solo di allora non era non è comprensibile cioè che privarsi di ideologia fare il vuoto anche di una ideologia secondo una formula che c'era in quell'intervento del mille novecentocinquantanove di Elsa Morante
Su Nuovi Argomenti fare il si può otto quindi privarsi anche di più ideologia non è meno mai più cioè più radicale e più estremista se vogliano se hanno un senso questo termine ma soprattutto è più vero e più fedele anche al compito di verità che lo scrittore o il poeta per usare la parola cara la Morante
Deve proporsi ma che non deve essere estraneo nemmeno a nessuno nemmeno ai politici anche per questo perché è stato decisivo incomprensione di fondo quella generazione di quell'etologia consumo tutte le l'accelerazione dei lettori di Elsa Morante possiamo anche chiamarla così
Di quella ideologia consumo tutta la sua sanguinosa in realtà e anche per questo al crollo di quelle ideologie dirà di tutte le visioni ideologiche del mondo si troverà così smarrita con una ferita aperta e anche recentemente in anni molto recenti questa incapacità di abbandonare l'ideologia ma di non smarrire la radicalità i propri valori è stata la ragione d'intenti successo di un ennesimo tentativo
Politico di un progetto politico della sinistra che in questo senso con dibattito lontano con molte debolezze pure così sincero appassionato il dibattito
Fornito con l'occasione fornita dalla lettura della storia mi sembra un'occasione in gran parte perduta
Do la parola Vanna Gazzola per la sua relazione capendo
Si sente
Nella legge menzogna e sortilegio mi sono domandata a cosa fossero dovuti quel sentimento di allargamento dissi
Quel sentirsi immersi in una realtà profonda totale eppure ridotta all'osso la vicenda narrata una povera storie dissennati desideri di promozione sociale un inferno di brutalità da parte di una società pronta anche a degradarsi dispetto e Papi stessi profili
Il lizza
Colei che narra in prima persona all'aria di voler scrivere la storia della sua famiglia proprio per denunciare la menzogna un morbo fantastico su cui fondava la loro esistenza i suoi componenti
Ma ci avverte la più contagiata da questo morbo fantastico
Il malato più grave di tutti noi e altri se non colei che qui scrive sono io quindi chiedo scusa più la struttura stessa del romanzo dunque come del resto il titolo autorizzerebbe il lettore crede di non essere in presenza di fatti e neppure di menzogne avvenute così come vengono esposti ma che sia la stessa fantasia bugiarda di Elisa a produrre quegli effetti negativi e queste infatti un romanzo in cui focalizzazioni interni e focalizzazione esterna sono abilmente alternate in un continuo gioco caleidoscopico di punti di vista
Il gioco di specchi Felisa è suo di funghi familiari nei quali lei finì col vedere non più la loro persona reale ma l'immagine del loro potere su di me e della mia sofferenza dice
Può allargarsi a modalità di rapporto di tutti i personaggi tra loro e proprio questa modalità ciò che sembra rimettere Elisa nella famiglia ristabilire la sua appartenenza disse
Eppure da una storia narrata dal chi non riconosce nessuna felicità possibile fuori del non vero
Che emerge una più profonda verità
Proprio da un romanzo che fa franare tutto romanzo realistico la realtà quotidiana viene rifiutata e spoglia ma non solo i personaggi a Trieste non sono solo i personaggi rifiutare la stessa scrittura che fa lievitare continuamente una realtà parallela accreditando la come altrettanto autentica
Elisa e attraverso i la Morante parte dell'universo immaginario che su questa leggenda mi esalto emessa approva la vera ragione di essere quel suo minuziose stralunato universo velista
Che da un lato ne risulta giudicato dall'alto strappato forza Lafuenti in via ricollocato in un gioco altro
Si legge
A pagina centottantacinque ottantasei allorché la coscienza di noi stessi si perde e i limiti fra le specie si confondono e le nostre persone ridiscesa pentiti Paesi barbarici sembrano scambiarsi con quelle di creature selvatiche
Già invidiate da noi nella veglia
Tom Volpi o capretti Oblak
Ho cani oggi Luppi
Elsa Morante rappresenta appunto la natura Metamorpho tante delle cose degli essere umani nel ventaglio amplissimo delle loro possibilità
Questa è la prospettiva in cui occorre porsi per comprendere la sua operazione narrativa e qual è la tecnica attraverso la quale avviene questo procedimento
La tecnica che riesce a parlare contro un'anziana leggio mescolanza enigmatiche condizioni fra le cose andando alle radici più remote della vita
La figura retorica predominante per ottenere questo risultato è quella della similitudine io ne ho schedati più di ottocento
E se rimandano con meditata frequenza e i gesti e le movenze agli istituti al cuore degli animali e poi delle piante a quello dei fanciulli al mondo degli Dei in una rete finte variopinte insieme compostabili sanante diretti
In un'osmosi di campi semantici Diversi che sembra voler restituire ricchezza interezza persone e cose
Lasciando presupporre un'armonia unificatrice dell'universo che si riflette direttamente nelle strutture costitutive del romanico
Sul secondo termine della Siria in tournée
Ti viene a caricare molto spesso
Il peso del desiderio è stato sospeso e dall'accostamento fra primo e secondo termine si ottiene una qualità comune
Quella che integra i due livelli di realtà
Come a dire che per i personaggi la vita misera incorporando insieme a menzogna vitale il sogno non solo si rende sopportabile un opposto umane Toni fastosi regali che producono profonda soddisfazione che è una soddisfazione da scesi
Ma può darsi attraverso la similitudine anche il processo inverso alla minimizzazione delle cose la loro caduta la similitudine ogni caso costituisce la zona intermedia la zona perciò dell'ambivalenza
Questo universo integrare la Morante lo ricompone attraverso immagini che possono essere animate dalla presenza di miti personali
Si ricordi per esempio il mito del fanciullo quanto mito personale la notevole costanza delle reti suscettibile suggerisce che conflitti da cui sono generati miti personali debbano essere di natura permanente interiori alla personalità
Dello scrivente e resi noti dalla voce narrante
Le reti associative raggruppano montanti immobili rappresentazioni astratte
Quanti immagini cariche di affetti disc copie di Progetti perché l'immaginazione profonda non riunisce ricordi o idee appena colorate dei sentimenti ma ordina movimenti di desiderio di timore di ricerca o di fuga raccontati
Che i personaggi del romanzo rappresentino oggetti interni buoni o cattivi lo dice esplicitamente Elisa quando presentando il primo capitolo definisce la madre vera Anna la notte e Rosaria la madre adottiva il giorno
Attraverso la rievocazione di un passato la voce narrante produzione Energia
Che sale come la linfa di un tronco una quantistiche di attività che riapre il processo mitico rimette talora del circuito cosmico perciò quel mito personale non è solo relativo all'inconscio individuale di chi scrive
Ma il risultato dell'urto fra la realtà è un desiderio inconscio anche questo ma mitico arcaico collettivo
Il pathos dell'archetipo ci commuove ed essenziale quanto il suo luogo il suo significato
Affronto di esso le esperienze personali sono fenomeni secondari possono essere condotte non me lo sfondo primordiale con il quale incarico risonanze al quale appartengono neo non è un caso che Elisa si dichiari una malata
E malati sono in modo diverso tutti personaggi perché la Psicopatologia inizio un mezzo attraverso i cui limiti rientra nella nella nostra vita
Comprando il campo alle Petralia dello spirito quando parlo di spirito
Intendo con le parole di Emilio Garroni in quell'intelligentissimo libero
Che il suo ultimo racconti morali
Quello spirito non gradevole che sta dentro di noi o meglio che coincide esattamente con gli stessi in tutta la sua fatale determinatezza contingenza e che nello stesso tempo dà l'impressione netta non in tutti i sensi stupida
Di esse qualcosa come uno spirito universale la Cesario
Addirittura qualcosa che c'è legge intorno e storica insomma lo spirito laico come lo intendono gli antropologi
In menzogna e sortilegio l'amore non corrisponde mai con l'amore
Cioè si dirama Teodoro non ricamata Anna ma invano il cugino Edoardo come Francesco ma invano Anna e in ballo chiamata Rosaria Elisa tende alla madre senza raggiungerà come Francesca Nicola Morra quasi volgare utilmente Edoardo
Il sia Concetta che Alessandra sono schiave dei loro figli indifferente il primo Edoardo che si vergogna di lei secondo Francesco
Gran parte di questi amori sono però animati
Dall'ammirazione per la classe sociale più alta per il lusso vero o presunto che la circonda un fasto che illumina il mondo comunque sole produce Timor religioso Eduardo e l'unico che non ama ed è un luogo di incroci amorosi
Anna ed Elisa Sile con a palazzo c'entrano quel giorno che era entrata nel palazzo per la prima volta io tenevo stemmi tenevo spetta a mia madre di Tatti mai prima d'oggi avevo veduto una ricchezza simile ed ero intimorita che mi trovavo in tremavano Igino
Leggiamo ora quella grande similitudine rappresentate la fantasia dei fanciulli della vendetta sociale e tutti questi personaggi del resto a vivono in tal senso la loro parte parte fanciullesca e la vicenda
Ed è questa la fine tre sono i grandi miti dei poveri fanciulli il Paradiso il miracolo e la ricchezza e questi grandi miti si confonde insieme il si spiega la vicenda
Lavino dire possiede le qualità di una maga regina il Paradiso è un feudo ducale il Nazareno lasciati in terra la sua tunica di povere pareo si veste di porpora con un principe della Chiesa i suoi mille serbi e Paggi
Sia gli Arcangeli Serafini che i giganti che i guadi Kiko aggiudicheremo criminali penetrano comunque e possono volendo esigui dei più bizzarri prodigi come i geni delle Mille e una notte
La volta celeste è una caverna d'Oro il privilegio dei santi e dei martiri è loro la colomba spirituale raggiata dolore accreditarsi assi inventò Doro
E le maggiori tra questi diritti appaio di rimando una dimora del mistero e del magico e d'oltretomba
Con questa immagine folgorante lavoranti intende istituire una colluttazione esemplare l'ambiente romantico patti sempre disegnato nei termini di un mondo plurale
Sul posto prossime attivamente nel Meridione nel quale non può meravigliare la preminenza assoluta di anno il blasone la ricchezza il fatto
Ma si sbaglierebbe si attribuisse parente soltanto sociologica il bisogno mondano risalita che muove questi personaggi siamo piuttosto in presenza intorno magico di abbagli mento Kaymer brava citato lo confermo di qualcosa d'altro di un oltre simbolico che sa Morante ben consapevole antropologa messinscena in questa diversa prospettiva quella dell'immaginazione simbolica la classe sociale alte si identifica con la gerarchia mitica
Se il Paradiso il feudo ducale il feudo ducale immagina il Paradiso
Se Nazareno un principe allora un principe adorna ad un bel Nazzareno
Se la volta celeste alla caverna dove il privilegio dei santi e loro la Colomba d'Oro ad attività al sensi dentro la loro allora le barocche immaginetta questi diritti sono immagini del divino e del mistero
Questo è il senso religioso e coglie disorientare Palazzo Celentano non si tratta per questi personaggi di liberare cose impossibili senza prenderla rassegnazione come è stato detto si tratta per loro di sfondare il tetto del reale empirico attinge alla fonte dell'immaginario profondo l'ammirazione per il casato non è che la rete temporali giacca che assume il bisogno di pistola fare di ritorno al Paradiso
Ciò che è rilevante dal punto di vista e letterario però è che questi fantasmi smisurati vengono sempre contenuti da una nitida compiutezza formale si fanno segno dentro una costruzione linguistica il romanzo il contenitore della fantasticheria la Morante
Ieri si diceva ieri
Con la sua struttura la cattedrale
E appunto come forma ordinatrice dell'esperienza
Il discorso oltretutto la Morante non è mai allogenico ciò che dà la garanzia che la scrittrice a differenza dei suoi personaggi non a terra del Piave realtà e dunque della forma logica del pensiero ma incorpora quei fantasmi nella totalità della vita
Secondo la classificazione isotopi che delle immagini simboli presenti in quel brano sono simboli di luce il sole specialmente sull'ascendente per le molteplici iper determinazione dell'elevazione del luminoso del raggio del dorato
Sarà l'ipostasi per eccellenza delle potenze orali che il termine o colore non sostanza degli attivisti
Celeste solare qui ripetuto tre volte appartiene alla verticalità e assume la configurazione mitica dell'estremizzazione del regale di cui il Paradiso alla forma che essa ha assunto nel cristianesimo
Il sole il re l'azzurro all'occhio del padre cioè l'occhio di Dio la Scala la colomba appartengo alla stessa costellazione di simboli di estinzione e l'ascensione combatte il tempo e la morte ha valore spirituale
Questa pagina del romanzo costituisce un momento Epifani un po'di pienezza e istituisce un senso di leggerezza fisica perché soddisfare situ male devi andare indietro verso le proprie radici mitiche e nel contempo si badi riscrivendo le di continuare invito scritto la stessa figura di Edoardo ma in certa misura anche quella di Francesco Monaco come vedete di Nicola Monaco pur nella sua dannunziano esternazione in tal senso la figura di spiritualità
A pensare a quel Don Giovanni di cui parla otto ora anche erede di antiche figure mitiche risibile che distribuiscono seducendo le donne loro polline spirituale e l'intera comunità li tollera perché tutta intera se ne accresce
Da qui poi secondo era anche la vera natura il significato degli ultimi no
E vediamo una similitudine a tale discorso Damiano annuiva col capo
Quasi sbalordito dal rispetto per lui una ricchezza così leggendarie non poteva essere motivo di invidia ma vestito suo possessore di una qualità venerabile spirituale come la santità
Il denaro si trasforma in valore spirituale anche per altri personaggi alle stampe dove già editore gli dava il denaro come simbolo arcano di potenti divinità non ha motivo di ciò che si può acquistare con esso
E e ancora avanti dei dar vita anche intanto Anna si fermava davanti alle vetrine come Eva Levante Cancelli del paradiso terrestre tra il Paradiso e il mondo degli uomini si collocò delle figure mediatrici gli angeli gli Arcangeli e Cherubini un conto un cospicuo numero
Di similitudine
Nel romanzo collega la stella degli occhi celesti a quelli delle gerarchie terrestri ma io andrò molto saltando perché di tutti e le similitudini raggruppate secondo questi gruppi di immagine io di anni o identificate poco ma taglierò anche su quelle perché il tempo incerto
Insomma Nicola pare di Davide D'Arcangelo gli pareva destinata ad ottenere sempre vittoria Adeste tra tutti il più bello comune Arcangelo
Ancora immagine dipinta di un arcangelo oggetto di riverenza demineralizzata ridà ad Alessandra la figura di Nicola
Nicola
Visto in questa maniera cerca di essere un cessa di esso un comune mortale diviene un personaggio mitico
Ah temporale per la sua maestosità
Uscendo dal tempo anagrafiche Nintendo entrando nella leggenda appare in grado di determinare il proprio destino non solo figlio e amante ma tutti gli abitanti del villaggio all'esaltano su privando la bellezza e il prestigio e qui il salto comunque datemi datemi fiducia
Tutti lo guardavo e lo ascoltavano comunali bio
Non e ed è lui stesso a illudere gli altri e se stesso di essere appunto un eroe a cavallo un proprietario terriero padrone di tutti quei potete mettere stati ventenne era soltanto l'amministratore
Ma tutto contribuisce a realizzare l'atmosfera di vendette falsificazione e Alessandra punto accetta di essere sedute da questo monarca divino e e appunto penetrarlo anche il figlio venerando comuni Dio ma dietro questo Dio si nascondeva un povero De frodatore
Un approfittatore che un concluderà la propria esistenza in carcere
Un povero diavolo che però ha permesso agli altri di partecipare attraverso la propria impostura al regno dell'oro del sole dei reni e del miracolo e della ricchezza
E anche Francesco sarà un arcangelo per qualcuno e diremo che tutti i personaggi in qualche modo proprio attraverso la sicurezza delle similitudini e concesso di entrare per qualche momento in paradiso
Per le figure femminili invece la Morante sa bene che anche questa illusione non ascolta dice sebbene l'istinto di prevalere
Treves Doardo Frente ad amare chi era posto più in basso di cui non lo sfiorava mai l'intenzione e neppure il pensiero di elevare il proprio rango la persona amata
Così gli Dei se tentati a congiungersi con le mortali scendevano a loro in forma umana o magari di bestia di dunque ma non li allevavano mai la propria ma anche agli onori dell'Olimpo
Anna trasformava questo in questo modo la sua frustrazione forse masochisti che a mente voluta
Come appunto una grazia trasformato accomuna Grazia ogni nuovo dolore e del resto anche alle Stendhal sia di me della propria miseria perché viene messa in un grande ciclo mitico primordiale
Sì sia che cammina su cui Cissé o governasse le bestie cioè nella nobiltà spontanee degli animali dei bambini ed i primi abitanti del Paradiso
Anna divinizzata da Francesco esperisce con Eduardo l'incontro il contrasto umano e divino e la ritornerà sulla Terra dopo essere state ammesse per poco nelle viso sconvolta da tutte disperazione le pure gli incubi provvedendo utili
Diventa una figura notturna stridente
La sua attenzione rivolta un misterioso altrove in cui vive il suo idolo e per il resto è un assente prive di Bot piena di portuale sonnolenza
Comunisti copie fuori dalla sua tensione spirituale non vedete un mondo non significante opaco perché quello di Anna si avrebbe torto interpretarlo come un semplice amore di donna per un uomo
A questo punto si ripeteva quasi a confermare se lo siamo cugini
E tale verità la colmato ad uno sbigottimento ineffabile simile a quello d'un povero pastore che ignora le proprie origini infine da un biennio apprende d'essere un semidio figlio di lei
La mole di Anna una mole religioso declinato perfino nell'aspetto arcaico sacrificale
Che esprime sia un dato di forte masochismo sul piano psicologico individuale ma che si ricollega più profondamente un barbarico rituale al limite del crimine quando accetta di venir ferita sul corpo dal suo amante
Ho parlato Eliana perché questo personaggio la componente dei più della molesto evitata e perché sul duetto si si misura come per eccesso di bisogno spirituale
Si finisca per ricadere in quelli che dunque che si era voluto trascende da cui oppressione diventa perciò ancor più soffocante per tutti gli altri personaggi in gioco le predicazione della mente dico all'impossibile pendola resti di identificazione le persone amate come lei
E la ma e se l'amarezza ad ogni conquista scrive la Morante anche della più fortunata
Si riferisce a Francesco e ridare volontari confondersi l'uno con l'altra persona l'ultimo termine di questo desiderio non è appunto la folle pretenda di non essere più degli stessi ma lei
Cercando in tale metamorfosi il professor riposo se ciò vale anche per gli amanti fortunati questi sfortunati conoscono in più l'odio di sé stessi odio per la propria persona brutta mentre l'alta e bella
Oscuramente l'alter docente inquieta mente l'Alpen differente calma somiglianza degli Dei
Bella lucente Bay i primi due tributi vanno a confluire risultanti voterei appartengono a Cesarea semantica perché appartengono alla stessa costellazione simbolica
Quella di mitili ascensione mentitore opposti in quella similitudine porti nel campo della realtà brutta oscure inquieta appartengono al regime della caduta
Chi ma che è più antico regimi della cadute radicato rispetto al mito dell'ascesa
Ci si è della secondo la quale appunto
Della primitiva concezione secondo la quale il bambino nascendo capiva verso il basso ci sarebbe non soltanto dunque l'immaginazione della caduta Moro esperienza temporale esalta
Esistenziale della caduta ciò che fa dire a Bachelard che noi immaginiamo lo slancio verso l'alto e conosciamo la caduta verso il basso
La caduta starebbe così dalla parte del tempo vissuto quello storico ed empirico dei personaggi del romanzo appunto i quali ne hanno conoscenza mente lo slancio verso l'alto se lo devono immaginare perché la caduta assomiglia troppo alla morte gli appartiene questo spiega la presidente così fortemente insistita di immagini che si riferiscono ai re alle leggi del paradiso agli arcangeli e Cherubini al cielo metafisico e a quello cosmologico
La realtà nelle nello mandrie trasformata anche attraverso il Duce indecenti miraggi e si popola di fantasmi
E così un pallido tiranno
Un pallido fantasma diventa Edoardo dopo la morte
Arturo
Ida afferrabile quanto un soffio
La capacità della Morante di attribuire alle cose aspetti straordinari di dotarle di poter incantati come fanno i fanciulli le fa vedere il mondo comuni in mente colto palcoscenico di fiaba
Popolato di fate Morgante dove tutto di continuo si trasforma come perfetto dice battito gioco di riflettori
Quindi grandi apparizioni di fatte
Fate disumane fatichi nere moltiplicate Morgan evita cetacei di tutte le le similitudini credibili
L'ambiguità che appartiene a chi guida dedicata
Dice lei e sostanza dei sogni degli Dei scrittura dei profeti e tra le mortali espressione degli animali più leggiadri delle arti più sottili e dolce barbarico ritornello della natura quale figura allora meglio
Può rappresentare l'ambiguità di quella del fanciullo anche se in questo passo sull'ambiguità la Morante non lo nomina ma il passo si riferisce Eduardo il fanciullo da cui sostanze mitica cari caratterizzata del suo essere già e dal non essere ancora uno stato intermedio momento corale
Il mito che concerne il fanciulle così radicato come ben noto nell'ideologia della volante da prevalere per tonalità sentimentale dei spetta agli altri un gruppo di immagine popolo ben più di ottantacinque similitudini
Fanciullo ragazzo bambino giovinetto ma anche fanciulla ragazza e fanciulle tra tutti i cui intercambiabili tra loro entrambi i sessi sono genesi e origine temporale luogo della possibilità della partecipazione cosmica
Di contro a quella prigione di assenza del mito che sono le ricadute la storia contemporanea
Che in genere si manifestano nel primo termine similitudine
E così vi leggo solo un esempio che riguarda il fanciullo forse proprio in grazia di tale Reader frastuono Anna approvati in sé il coraggio di svelare i propri segreti
Così alla spiaggia un piccolo bagnante novizio un fanciullo letto timoroso schivo che la presenza del Tour non osa neppure fiatare si confonde perfino rispondere sì o no
Trovandosi solo solo un mattino di burrasca in cospetto all'oceano ruggente che copre ogni voce terrestre sì da salutare inebriato improbabili improvvisati da sette parole motivi comincia a cantare
Queste brezza sacrali fanciullo solo davanti al mistero della tua ricorda quella meravigliosa estasi di cammino Altoviti bambino alle Confessioni di un ottuagenario che solo davanti alle visioni del mare ma le ha mai visto
Che il mare che non aveva mai visto cade in ginocchio e prega lui che non era mai riuscita a pregare quando gliel'aveva imposto folk sulle tre la Morante solo come il fanciullo divino la cui solitudine la solitudine totale è orfano
Nella sua solitudine egli ritrova la propria di Entità profonda dice Bachelard infanzia conosce l'infelicità attraverso gli uomini nella solitudine può lenire le sue pene il bambino sente figlio del cosmo quando il mondo umano di lascia la tranquillità
La solitudine del fanciullo divino si accompagna la sua familiarità con il mondo primordiale l'oceano
E cospetto dell'arcano orfano e figlio Matt Ridley
Ma questo fanciullo mitico percorre corre pericoli straordinari nel romanzo infatti il fanciulle timoroso schivo ed è fragile nel romanzo non osa neppure fiatare
La sua apparizione stupefatta Epifani Ca'perché gli stessi assiste all'Epifania sì da salutare inebriato e noi per suo tramite partecipiamo adesso
Nell'immagine di questo fanciullo il mondo parla della sua infanzia
E se le Corio del mondo in più il fanciullo in riva al mare la sconfinata acqua partire al fanciullo come il grembo materno mare uguale Mario diceva Saba che pure ha messinscena numerosi fanciulle ti solitario di va al mare
E noi siamo portati a immaginare il fanciullo divino che nel mito cavalca il delfino
Rosso soprattutto fanciullo alato il mare il fanciullo il delfino sono simboli intercambiabili dello yen assoluta il fascino assorto in un intimo colloquio con gli dèi e qui ci sono varie similitudini che si riferiscono a questo intimo colloquio va bene faccio grazia
La School
Insomma questa visione mitica
E quello del PUE eterno s'il pure interno Schena Morante stesse intendo una struttura di coscienza e un modello di comportamento che ricevute combatte il seme ex cioè il tempo il lavoro l'ordine limite la prende la storia sopravvivere resiste
Ed è spinto a ricercare a domandare viaggiare inseguire trasgredire ogni ogni limite
Uno spirito inquieto senza dimora sempre in arrivo sempre però di passaggio qui è sempre suonato la figura di Edoardo
Illusi incarna una modalità di amare antica come gli dèi stessi in certo senso cogente se per un momento si prescinde tratti psicologici realistici questo personaggio d'esser viziato sadico aristocratico si dovrà vedere si potrà vedere che sul piano mitico
Dico per l'immediatamente presente e Antero se la reciprocità d'amore poco se la componente spirituale dell'amore o la componente erotica dello spirito stesso e sospinge il desiderio sempre oltre mai soddisfatto
E quell'elemento della fantasia che spinge al carro di Afrodite sempre oltre come pare la pittura vascolare
Del quinto secolo veti sulle Alpi in cui potus è alla guida del caro di Afro dice riferisce il mare
I segni di Porto si noi hanno una qualità ermetica
Sono sentimenti che provengono Ermes sono segni Mercuriali tale componente dell'eros è quello di più ampio respiro quella che sospinge il marinaio Errante la ricerca di ciò che deve essere irraggiungibile e che perciò un suo carattere trascendenza
Questo l'atto dell'eros fa vive nel mondo come in una scena di un'azione mitica impossibile consente di MiTo rizzare le ha vinte
La giovane fantasia a somiglianza del vino e dell'oppio riveste qualsiasi forma di una eleganza favolosa dice la Morante di un lusso miracoloso
Una caratteristica del pure eterno se quella di essere ferito cagionevole toccherebbe umano il suo sentirsi onnipotente la Morante sembrare intuito specificamente questo tratto
E parla in infinite similitudine
Comunque fine trulletto ferito comuni faccio letto malato comunque faccio letto che altri abbiano offeso ma e impossibile leggerli tutti non solo ma la la la l'immagine del malato torna in moltissime similitudini con che non si finiscono strettamente fanciulli ce ne appunto una gragnuola mi scusi signore dura così sexies sì e fanciullo Pat per la sua bellezza del fanciullo per perché si congiunge al seno ex alla fine inumane un anello aureo in questo ritorno delle colture stesse eccome dice la Morante dell'Isola Arturo così in eterno ogni terra del mare ricopia la prima per la e ogni rosa ricopre la prima
Dal fanciullo si discende alla bambola e abbiamo l'infinità di similitudini con la bambola colta nel suo tratto di meccanici Taha o di artificiosità
Dalla mamma dalla bambola la maschera e dalla maschera all'INPS invenzioni teatrali deducibili tu Dini tra l'altro quella quella molto importante e tutta la storia del protagonista il romanzo si configura fin dall'inizio come la rianimazione di una scena già conclusa
E se li cerco i personaggi io credo di scorgere per la Camera ha sconvolto il luogo del loro abbaglianti figure floscia spoglie senza vita simile a costumi abbandonati in disordine dagli attori alla fine dello spettacolo in un retroscena di intimo teatro e poi infinite son tutte le scene di natura e in cui le similitudini esso si rivolgono a alla al mondo vegetale alle acque nere alle acque rigeneranti alle acque che si insinuano nella terra e la saliva che diventa linfa e che riproducono
E che sono dei sono delle immagini parlanti e per per la loro testualità e appunto anche per la commozione che riescono profonda che riescono a produrre ma non si ha il tempo di leggere del resto l'importanza della della natura
Sia essa appunto delle acque rigeneranti purificatrice sia questa del l'occhio narcisistico del lago di ghiaccio che si scioglie permette e che riappaiono prati verdeggianti
Una un'immagine così poco importante
Nel proprio perché noi sappiamo come lavorante conta apponesse la natura alla storia e questo scandalo che dura dei dieci mila anni come recita il sottotitolo appunto del romanzo
La storia e poi ci sono c'è tutto il bestiario la Morante ma non c'è tempo dico soltanto molto rapidamente che questi animali e della Morante da un lato sono proiezione del mondo dell'innocenza contrapposta alla storia come sono gli uomini stessi Contrà Porti alla storielle natura contrapposta alla storia dall'altra però direi che che il coglie il dolore degli animali che sia le farfalline che si dibattono intorno la lampadina che non riesco a uscire contro un vetro Poli vitelli macellati e sono ottantacinque centoquindici scusate questo gli animali inizia a che punto si tratti di animali battute rappresenta comunque e un incremento dell'aspetto creaturale
Dell'uomo della sua povertà creaturale fino al gatto all'ultima poesia sul gatto che se voi la legge The molto bene temi io uguale vedervi leggo soltanto un ultimo verso mi serve per chiudere degnamente il discorso
Dice
Giocante perché il terrestre
Fugace tassi nella mia stanza giocante Pellegrino perché mi concede il tuo favore o selvaggio
Ecco più di un tratto nella poesia sul piatto rivela dietro all'amato gatto il volto dello stesso Eduardo che più spesso chiamato il gattino un gattino viziato
Un gattino Fortunato questa figura che Remo sul piano d'una lettura sociologica che mi pare del tutto inappropriata Salerno peggiore dei personaggi diventa invece attraverso la similitudine profonda
Con l'amore col gatto Amati invece simile una figura profondamente amata dalla Morante addirittura una figura di identificazione
Giorgio Agamben
Posseggo dato mi da Carlo Cecchi in ricordo di Elsa Morante
L'esemplare dell'Etica di Spinoza che lei era appartenuta
Si tratta dell'edizione nei classici della filosofia stanzoni
Del mille novecentosessantatré che riproduce il testo latino delle note dell'edizione del mille novecentoquindici la terzana di Giovanni Gentile
A cui viene questa volta atti aggiunta una traduzione italiana
A cura di Gaetano durante
Come sapete la particolare venerazione di Enza per Spinoza
è attestata dalla sua situazione al sommo dell'albero Croce
Per la canzone
Degli effetti e degli M
In compagnia di Simon's Bay Giordano Bruno Gramsci Rambo mozzare Giovanna d'Arco Giovanni Bellini Platone e Rembrandt
Trascrivendo quest'elenco mi accorgo che i filosofi sono in maggioranza
E che questo potrebbe essere il punto di partenza per un'indagine sui rapporti tutt'altro che scontati di El'sa con la filosofia che però non è qui mio proposito avviare
Non sorprende perciò che l'esemplare dell'etica in questione contenga varie segnature marginali di Elsa in forma di stelle come faceva spesso stelle rosse con linee punti interrogativi esclamativi alternati e infine in un unico caso molto significativo su cui appunto intendo soffermarmi di una vera e propria annotazione di lettura
Ecco questo
Vero e proprio marginale in senso tecnico
Mi sembra particolarmente importante
Anche perché testimone testimonia curiosamente di un brusco e non e disaccordo
Che getta una luce singolare su certe tenaci convinzioni filosofiche di Enza
Diamo prima però uno sguardo alle segnature che precedono questo marginale
La prima in forma di una bella Stella Rossa accompagna le definizioni che aprono il libro primo dell'etica in particolare la sesta cioè la celebre definizione di Dio
Che recita intendo per Dio un essere assolutamente infinito cioè una sostanza costituita da un'infinità di attributi ciascuno dei quali esprime un'essenza eterna infinita
Essa assegnato la spiegazione che segue immediatamente
Dove Spinosa dice
Dico infinito assolutamente non infinito nel suo genere perché di tutto ciò che è infinito solo nel suo genere possiamo negare un'infinità di attributi ma appartiene invece all'essenza di ciò che è assolutamente infinito
Tutto ciò che esprime un'essenza e non implica alcuna negazione
Qualche pagina dopo una doppia linea rossa
Segna il margine dello scoglio alla proposizione decima dove si legge
Se qualcuno ora domanda da quale segno potremo dunque riconoscere una diversità di sostanze
Legga le proposizioni seguenti le quali mostrano che nella natura non esistesse non un'unica sostanza e che essa gli assolutamente infinita e perciò tale segno si cercherebbe invano
Ecco è facile mi sembra intuire come l'idea Speedo anziana dell'unicità della sostanza divina costituita da un'infinità di attributi ciascuno dei quali esprimo un'essenza eterna ed infinita
Facile comprendere come potesse questa definizione affascinare il sa
In Osteno sorprendere accerto vedere segnalato ancora da una stella rossa
L'importante corollario della proposizione venticinque
E suona
Le cose particolari non sono altro che affezioni degli attributi di Dio ossia il motivo mediante i quali gli attributi di Dio sono espressi in una certa determinata maniera
Tipiche che tutte le cose tutti gli esseri viventi non siano altro che i modi in cui gli attributi divini si esplicano e si esprimono no ecco un'altra idea
Che doveva riuscire particolarmente congeniale aderenza anzi lei costituire forse una delle sue convinzioni più profonde
Ecco a partire da da questi punti in questi film
Le segnature si fanno più rare fino a scomparire del tutto proprio in quel libro terzo dell'etica che il celebri analisi delle passioni
Che pure doveva immensamente interessare sa
I segni riprendono improvvisamente allo scoglio primo della proposizione trentasette della parte quarta più di una doppia serie di punti esclamativi e interrogativi alternati
Marcano tanto il testo latino che evidentemente sa leggere quindi come diceva oggi Franco Serpa che la traduzione italiana a fronte introducono sul margine inferiore del libro questa considerazione bruscamente discordante
Quella lecco
Obama Rucco me ne dolgo per te ma qui tu non hai capito capito scritto in maiuscolo
Vediamo appunto
Quale sia il passo da cui queste parole prendono così fortemente le distanze
Ve lo leggo
Tonde si può vedere che la legge che proibisce di non ammazzare gli animali e fondata piuttosto sopra una vana superstizione una femmina compassione che sulla sana ragione
Il dettame della ragione di ricercare il nostro utile prescrive bensì di stringere rapporti di amicizia con gli omini ma non con gli animali e con le cose la cui natura e diversa dalla natura umana
Noi invece in forza di tale dettame abbiamo sugli animali lo stesso diritto che si hanno su di noi
Anzi poiché il diritto di ciascuno e definito dalla virtù o potenza di ciascuno gli uomini hanno sugli animali un diritto maggiore di questi di quanto questi abbiano sugli uomini
E tuttavia io non nego che i brutti sentano ma nego che per questa ragione non sia lecito provvedere alla nostra utilità e servirci di esso a nostro piacere e trattarli come meglio ci conviene
Poiché essi non si accordano per natura con noi e i loro affetti sono per natura diversi dagli affetti umani
Le ragioni del disaccordo Bielsa sono fin troppo evidenti
Del resto la la tesi di Spinoza urta in qualche modo la nostra sensibilità
Richiama anzi un alla mente un episodio della biografia del filosofo che è sempre parso a molti enigmatico in contrasto con la sua immagine
Il suo biografo colleghi russi riferisce infatti egli è spinosa
Cercava dei ragni che faceva combattere l'uno contro l'altro o delle mosche che gettava nella tela del ragno gli osservava queste battaglie con tanto piacere che a volte scoppiava a ridere
Ecco ti posso fermarmi su questo punto non che sarebbe fuor di luogo per chiarire un problema di esegesi Spino anziana
Né per difendere la coerenza del filosofo ma al contrario per far luce sulle ragioni del disaccordo di sa che rischiano di essere assai meno scontate nemmeno ovvie di quanto sembri a prima vista
Alla fine del passo che ho appena citato
Spinoza rimanda lo scoglio della proposizione ottava della terza parte dove motiva appunto
Da qui segue di leggiamo che gli effetti del degli affetti degli animali detti irrazionali non possiamo affatto dubitare che gli animali sentano
Differiscono tanto dagli affetti degli uomini quanto la loro natura differisce dalla natura umana
Il cavallo e l'uomo sono certamente ambedue trascinati dal desiderio di procreare ma quello da un desiderio e codino questi invece da un desiderio umano
Così pure i desideri degli insetti dei pesci degli uccelli devono essere diversi gli uni dagli altri
Benché dunque ogni individuo viva contento della natura di cui è formato e ne goda tuttavia tale vita di cui ciascuno è contento
E tale godimento non sono altro che l'idea con l'anima di questo individuo e perciò il godimento dell'uno
Differisce tanto dal godimento dell'altro quanto l'essenza dell'uno differisce dalle senza dell'altro
Il fatto è che per Spinoza
Tutti gli esseri viventi senza distinzione esprimono ha lo stesso titolo in una certa determinata materia gli attributi di tiglio
Senza distinzione
Ma questa assoluta prossimità ontologica
Non solo fra gli uomini e gli animali ma anche le tracce ogni individuo di ciascuna specie fa riscontro divergere radicale sul piano dell'etica e delle forme e i modi di vita
Proprio perché sono allo stesso titolo modi dell'unica sostanza e si possono convenire può non convenire secondo la diversità delle loro natura
Quindi il maggior diritto dell'uomo sugli animali di cui parla Spinoza non esprime affatto una supremazia gerarchica
Conto logica dell'uomo sugli animali ma corrisponde semplicemente alla generale diversità di tutte le forme di vita
Se vi fosse un uomo la cui potenza Aia cresciuta dall'esistenza del ragno o del Mosconi e e che riuscisse a stringere con essi amicizia
Secondo Spinoza questo ma farebbe benissimo a mettere ogni energia nel presente per preservare la loro vita
Ecco se la posizione di Spinoza e chiara
Ecco veniamo ora del sa
E consideriamo con più attenzione le sue idee sugli animali e le ragioni del suo disaccordo con Spinoza
Credo che punto restiamo qui qualche sorpresa
Qual è infatti per Renza la speciale dignità dell'animale
Che Spinoza non ha capito
è semplice
Gli animali sono l'unica testimonianza dell'esistenza del paradiso terrestre e per questo anche l'unica prova del rango endemico dell'uomo
Questa tesi assolutamente seria espressa scherzosamente in due se ne due frammenti del mille novecentocinquanta
Sul paradiso terrestre sul vero re degli animali
Dov'è il sta parla cito dell'estrema prova di misericordia che pur nella sua severità il Padreterno detti all'uomo lasciandogli la compagnia degli animali i quali non avevano come lui mangiato il frutto della scienza
Ma è una convenzione presente in certa misura in tutta l'opera credo Chiesa
Mi quaderni in ottavo
Casca
Come ricordate l'unico autore pur così lontano secondo me da Enza da cui tuttavia Elsa riconosce di essere stata influenzata da subito l'influenza
E per l'ottavo Kafka
Scrive
Che c'erano tre diversi modi di punire il peccato originale
Quello più mite venne applicato effettivamente della cacciata dal paradiso terrestre
Il secondo era la distruzione del paradiso spesso il terzo e questo sarebbe stata la pena più tremenda il gettato accesso alla vita eterna lasciando tutto il resto come prima
Ecco se usiamo questo schema mi sembra che Elsa cominci con accettare la prima delle tre possibilità di Kafka
L'uomo ha ottenuto la scienza del bene e del male e per questo è stato cacciato dall'Eden
Gli animali immuni da questo umbra sono rimasti nel giardino
Ma questo privilegio negativo scava fra essi e l'uomo per Elsa un abisso incolmabile che li divide assai più di quanto la di via la diversità delle nature
Li separi Spinoza
La scissione la ferita che attraversa l'opera di Elsa non è semplicemente come Spinoza il divario delle forme di vita
La pluralità discordante non delle dei diversi modi di esprimere un'unica sostanza
è una frattura che passa invece all'interno della vita stessa illa scinde in due come una lama secondo il suo essere rimasta nell'Eden o no d'essere stata contaminata o no dall'ombra della conoscenza
La pura vita animale che ovviamente anche la vita naturale nell'uomo e la vita umana l'esistenza e dei Nica e la scienza del bene e del male la natura e il linguaggio e qui i margini della ferita che l'eredità ebraico cristiana assegnato nel pensiero di Elsa
E che la separa dai suoi amatissimi gatti ben più di quanto Spinoza fosse diviso dai sui ragni e dagli altri brutti detti irrazionali
Ma se questo è vero se quel che barocca non aveva capito è questa frattura irreparabile
Com'è allora che il nome del filosofo figura al sommo dell'albero crochet della canzone
Con la didascalia
La festa del tesoro nascosto
Mi sono spesso chiesto quale sia il significato di questa singolare formula
Di che festa si tratta
E qual è il tesoro nascosto
E soprattutto
Domanda che ancora più umili curiosi esce per quale via Enza
Nell'asso di tempo che si può supporre tra la lettura dell'etica
E la canzone e la composizione della canzone per quali vie sa sia pervenuta a riconciliarsi con Spinoza
Qualche indizio
Per una risposta è contenuto
Nello scritto sul Beato Angelico
Dove si parla nel punto dove si parla del rapporto tra la luce e i corpi
I colori scrive il Sun sono un regalo della luce che si serve del cortile per trasformare in Epifania terrestre la sua festa invisibile
Si sa che ha lo sguardo degli idioti nel senso etimologico poveri o ricchi
La gerarchia degli splendori culmina nel segno dell'Oro
Per quelli che non conoscono la vera intima alchimia della luce le miniere terrestri sono il luogo del tesoro nascosto festa invisibile tesoro nascosto
La festa del tesoro nascosto e dunque il farsi visibile nel cortile dell'alchimia della luce
E questa alchimia nella stessa misura uno spiritualizzata sì della materia è un materializzarsi della luce
Ed è questa festa anche la conoscenza del terzo genere ha rivelato a Spinoza sul quadrante aeternitatis specie
Questa formula esprime davvero quindi una un avvicinamento a un riavvicinamento Spinosa
L'incontro incontro tardivo col Beato Angelico coincide dunque con il momento in cui essa depone i suoi pregiudizi tragici e la sua mitologia i beni Ca'
Per avviarsi verso la sua visione suprema che come l'intelligenza Spino anziana e più disperata di ogni tragedia e più allegra di ogni commedia
Ecco soffermarmi su questo punto perché ritengo che questa riconciliazione con Spinoza sia così importante
Perché mi pare che essa faccia da contrappeso da contravvenendo a una tentazione
Che certamente è stata molto forte nel San
Anche i santi hanno delle tentazioni io ogni grandezza contiene una minaccia intima con cui nel lotta incessante i alla quale spesso a volte soccombe
Se non si tiene presente anche questa parte d'ombra
Che non è affatto di ordine psicologico
Si rischia di cadere nell'agiografia e questa è certamente una minaccia che incombe sul nostro convegno
Ecco qual è questa minaccia
Questa mitologia alla cui tentazione El'sa certamente a volte ci tutto
E che dire
Da definire i quella Mitologia
Tragico sacrificale
Della vita di matrice ebraico cristiana ma che secondo me e il mitologie ma più forte della modernità
Che vede coincidere nella nuda vita della creatura l'innocenza più assoluta e la colpa più estrema Santità e maledizione luce e oscurità
In cui i due aspetti sono non si per compresenti ma ciascuno totalmente e immediatamente coincidente con l'altro secondo uno dei significati che
Una ambigua
Antropologia vede nella come siti Kato rigirare della parola Sarce Santo e maledetto
Oggi Concetta D'Angelo ha ricostruito molto argutamente enzima ombrelle questa teoria sacrificale questa teoria del capro espiatorio
Le figure in cui Innocenza e colpa si fondono assolutamente in funzione catartica non nella nuda vita della creatura
Vittima che in segreta solidarietà col carnefice si identifica con lunghi
Ecco e questa teoria
Che definito tragico sacrificale che era certamente una delle tentazioni di Enza come una forte tentazione in Simon's Bay
Penso che bisogna riconoscere queste tentazioni per quello che sono perché tanto nell'opera Della Welle che in quella di Elsa sono presenti nello stesso tempo il contrappeso ENI contro questa concezione
Perché per me se ci fosse soltanto ecco le volevo dire Concetta D'Angelis se ci fossero soltanto nell'opera della velleità nell'opera di essa soltanto questa Teoria che se concezione tragico sacrificale della ditta ebbene io con tutto l'immenso rispetto che ho per la pelle per per Elsa Morante mi scosta LA dalla loro
E per fortuna non è così
In entrambe c'è fortemente il momento in questi si scostano da questa tentazione
Ecco
Teresa queste quello che ho chiamato il momento Spino anziano
Anche lo porta a
Sì tu are Spinoza al sommo dell'albero era curioso vedere nella mostra dei ma dei manoscritti come ci sono varie prove che essa fa della figura di quest'albero e ha esitato molto prima di porre Spinoza al primo piano dal primo posto pare che qualcosa per rendere alla fine decide per Spinoza
Ecco questo momento putto in cui essa abbandonando la prima e la terza dell'ipotesi kafkiana e per far propria la seconda quella della distruzione irreparabile retroattività senza rimpianti del Paradiso
Coincide con la svolta segnata dalla seconda metà degli anni sessanta anzi per una sorta di ironica cifra storico epocale col sessantotto quella svolta che Garboli nella prefazione alla saggio al libro pro o contro la bomba atomica a ricostruito molto argutamente in termini psicologici
E che io invece vorrei provarmi a ricostruire in una prospettiva non psicologica
Nella raccolta di aforismi composta da Kafka tra il mille novecentodiciassette del mille novecentodiciotto
E che il suo
Editore Max Brod pomposamente intitolata considerazioni sul peccato il dolore la speranza nella vera vita
La meraviglia scusate
Figura al numero sessantadue questa singolare affermazione
Che mi sembra contenere per così dire l'Epitome un'impresa araldica della svolta di Aversa in questione
Ve lo leggo e brevissimo
Il fatto che esista solo il mondo spirituale ci toglie la speranza eccita la certezza
L'hangar l'autore delle nove porte ritiene che questa sia la più bella dottrina chassis dica
S'iscrive l'insegnamento ah sì dico più bello è senz'altro quello sulla spiritualità di tutta la materia
Secondo la concezione tassi di cambio tutta la materia e piena di scintille spirituali della santità divina
E le espressioni puramente fisiche della vita umana come il mangiare il bere il bagno e il sonno la danza e l'atto d'amore sono s'materializzati immutate mi per nobili esercizi religiose
è probabile che il sa avesse letto Langer conoscesse questo testo
Ma
Nella prospettiva kafkiana
Che essi che essa condivide qui fino in fondo questa più bella delle certezze e anche ciò che toglie la speranza
La perdita della speranza eppure di quella speranza retrospettiva che la Nostalgia per l'Eden
E il terribile prezzo che la mente deve pagare al momento in cui raggiunge il punto incandescente della certezza
Per questo la festa Spino anziana è festa del tesoro nascosto
Il tesoro nascosto ed è festoso non perché qualcuno ha qualcosa lo abbia sepolto coperto ma perché esso ora è esposto al di là tanto della tragedia che della commedia
Nell'assoluta e disperata assenza di ogni segreto
La conoscenza del bene e del male che aveva tanto profondamente segnato con la sua ombra la leggenda Moran piana si rivela essere alla fine nelle sobrie parole di Spinoza
Nient'altro che conoscenza della tristezza e della Letizia
E tocca ora tanto agli angeli che belve che ai cavalieri feroci tanto agli umani che ai felini
Il definitivo congedo dall'Eden perduto in questo senso è il punto più amaro e difficile dell'avventura creatrice di essa il suo è l'ora topica che nella notte celeste senza resurrezione l'addio iscrive proprio sulla soglia del Mondo salvato grazie
Giacomo Magrini
Nel nel gennaio del mille novecentoquarantasei
Marco Melosi Lauri
In noi diciamo più Lori ma so che si dice lavori
Invio da Cuernavaca nel Messico
Una lettera all'editore londinese Jonathan Cape
Nata per difendere sotto il vulcano
Da critiche e proposte di revisione in vista della pubblicazione
Questa lettera si è trasformata in uno dei più interessanti documenti novecenteschi dottore su una propria o sulla propria opera poco prima di iniziarne l'esposizione analitica capitolo per capitolo
Lauri scriveva
Si può leggere il romanzo semplicemente come una storia che si può saltare se si vuole lo si può leggere come una storia per cui si trarrà di più se non si salta può essere guardato come una specie di Sinfonia o in altro modo come una specie di Opera o persino un western
E musica calda un poema un canto una tragedia una commedia una farsa e così via
è superficiale e profondo divertente noioso a seconda dei gusti
è una profezia un avvertimento politico un cripto Granma un film assurdo e una scritta sul muro
Può essere anche guardato come una sorta di macchina e lavora mi creda come ho scoperto
Nel caso lei pensi che io voglio che sia tutto meno che un romanzo
è meglio che io dica che dopotutto inteso come tale e anche se sono io a dirlo come profondamente se serio
Messo eppure ci tengo a dirlo un'opera d'arte alquanto diversa da quella che lei sospettava che fosse e anche di maggior successo
Benché secondo le sue proprie luci
Per parte sua
Elsa Morante nel sessantotto
Presentava così il mondo salvato dai ragazzini
è un romanzo d'avventure e d'amore
Regolarmente diviso in parti e capitoli dove i personaggi protagonisti di appaiono sotto diversi travestimenti
è un poema piccoli ori eroico lirico didascalico in versi sciolti rimati regolari e irregolari
è una tipografia è un memoriale è un manifesto è un balletto è una tragedia è una commedia è un madrigale è un documentario a colori è un fumetto è una chiave magica
è un sistema filosofico sociale naturalmente coinvolto nelle attualità contemporanee
Dominate dagli idoli atomici e dei conflitti umani fra il primo e il secondo il terzo mondo a cui si aggiunge il ricordo dell'altro mondo un ricordo che da filosofi contemporanei viene abitualmente rimosso eccetera eccetera eccetera
Insomma è un libro se per Libero si intende un'esperienza comune e unica attraverso un ciclo totale dalla nascita alla morte il contrario
Ma se per litro si intende un prodotto d'altra specie allora questo non è un libero
La lettera di Lauri è premessa dal mille novecentottantacinque al testo corrente di Sotto il vulcano
Ma fu pubblicata negli USA nel mille novecentosessantacinque e in Inghilterra nel mille novecentosessantasette
Nelle se letto di letters
A rigore la Morante poteva conoscerla
Ma di questo non approva
Mentre grazie alla corte sia di Carlo Cecchi
So che la Morante possedeva una copia del romanzo nell'edizione del sessantatré
Che è la prima nei tempi moderni Classics
Di Sotto il vulcano la Morante parlava spesso e lo teneva in grande considerazione mi ha informato sempre Cecchi
E col suo collima il ricordo di Giorgio Agamben gentilmente riferitomi da Ginevra Bompiani
Non so se la Morante avesse arricchito la sua conoscenza di Lauri
Con la lettura di altre sue prossime culturalmente sarebbe molto interessante saperlo
Per quanto mi riguarda ero stato colpito dalla somiglianza dei due brani che ho citato
Somiglianza che può essere del tutto del tutto casuale
Cioè senza l'apporto di influenza
In effetti il problema dell'influenza non è il punto in questione
Anche se certamente essenziale la conoscenza almeno di Sotto il vulcano fatta in quel preciso il tempo metà degli anni Sessanta e densa di conseguenze
Il punto in questione
E la definizione di una composizione artistica di un livello narrativo e stilistico
A me sembra che sotto il vulcano abbia avuto un ruolo importante per il secondo e ultimo Periodo della Morante
Sapendo per certo che la Morante aveva letto sotto il vulcano e supponendo che non avesse letto la lettera di Lauri a Kay
è davvero rilevante che nel momento in cui parla del primo libro di questa sua seconda fase lei lo faccio in un modo e con dei termini analoghi a quelli usati da Lauri per parlare del suo
Si noti inoltre che in entrambi i casi
La pluralità dei registri indicata
Nonostante quello che si può essere indotti a pensare
Non Joy si Anna o anti giuristi Anna
Lauri lo dice immediatamente prima del brano che ho citato
Il mio approccio con tutta umiltà essendo opposto a quello del signor Joyce
La Morante non lo dice
Ma sappiamo dal suo articolo sul romanzo del mille novecentocinquantanove
Della sua scarsa simpatia per Joyce
Della sua riserva nei confronti di Noto ore che a differenza di altri non ha a suo giudizio lavorato
In modo da trovare anche in mezzo alle conclusioni più aberranti e difformi il valore nascosto della verità poetica per consegnarlo agli altri
I numerosi piani secondo l'espressione di Lauri
Non sono cioè al servizio di una stratificazione e di una chiusura esoterica
Ma al contrario sono al servizio di una apertura
Ci sono per moltiplicare e tacitare l'accesso
Per quasi ogni tipo direttore dice il Lauri
Un'esperienza comune e unica la Morante e più tardi per la storia un linguaggio comune e accessibile a tutti
Sia per Lauri che per la Morante
Il libro non è tanto un luogo di concentrazione semiotica e simbolica
Quanto un luogo di convegno reale
La scena è il Messico scrive Lauri
Il luogo di incontro secondo alcuni della stessa umanità
L'antichissima Rina di conflitti razziali e politici di ogni natura e dove una pittoresca popolazione indigena
Dice Ennio
A una religione che possiamo rozzamente descrivere come quella della morte sì che è un buon luogo per situare il nostro dramma della lotta di un uomo tra le potenze della tenebra e della luce
E la Morante parla di sistema filosofico sociale nel quale sono in evidenza i conflitti umani fra il primo il secondo e il terzo mondo a cui si aggiunge il ricordo dell'altro mondo
Fra le corrispondenze terminologiche dei due brani alcune di assoluta trasparenza come penso abbiate notato
Altre reciprocamente traducibili e direi con reciproco vantaggio ad esempio avvertimento politico manifesto cripto Granma chiave magica
Ne manca una sul versante della Morante di un certo peso
E cioè scritta sul muro
Ma di questa mancanza siamo remunerati e ampiamente a usura
Proprio dalla Morante che in Aracoeli attraverso il personaggio di Daniele
Risale al suo omonimo biblico e racconta di nuovo l'episodio del convito di Baldassare con la misteriosa scritta sul muro decifrata da Daniele
E naturalmente quando Lauri scriveva una scritta sul muro e a quella pensava
Qui il discorso si amplia verso l'uso Moranti hanno non ignoto al suo primo periodo
Di quelle sottolineature del senso
Che hanno il loro equivalente tipografico di volta in volta nei corsivi universi nei brani riportati negli schemi grafici nelle fasi a Lonate nei caratteri maiuscoli oppure minuscoli e via dicendo
Nel secondo periodo c'è non solo un incremento quantitativo di tali artifici
Ma anche un mutamento di significato e si acquistano una funzione strutturale
Precisa e cospicua
Ora si direbbe che tutto questo arsenale
Sia stato esaurientemente sfruttato storicamente smaltito dalle principali esperienze letterarie del primo Novecento
Dei futuristi mi dal surrealismo dall'Espressionismo dal realismo metropolitano
Da questo punto di vista una sua ripresa crescente come quella effettuata dalla Morante
Anche se in qualche modo giustificata o rilanciata da quei fenomeni che vanno sotto il nome di poppa arte
Appare come qualcosa di attardato e quindi di ingenua
Ma io credo che questa ripresa sia strettamente imparentata con lusso che lo che Lauri aveva fatto delle sottolineature del senso
Anche lì del resto fuori tempo in ritardo rispetto alle esperienze primo novecentesca
Ma il fatto è che in Lauri in e la Morante e se non sono Comella
Il segno della scomposta irruzione della realtà
Dello pacco disordine del mondo eventualmente da redimere
Ma sono sempre una scritta sul muro luminosa e statale
Come non c'è scritta senza muro così non c'è muro senza casa
Voglio dire che sia in Lauri sia nella Morante la casa o meglio le case
Hanno un'importanza fondamentale e appaiono diversamente che in altri narratori
I loro romanzi sono romanzi gotici
Il fatto è stato già separatamente notato per Lauri con riferimento particolare a October Ferri Trubia Triola ovvero il traghetto per cabriolet per la Morante con riferimento particolare a menzogna e sortilegio
Ma l'osservazione valida per l'intera loro opera tra parentesi che menzogna e sortilegio abbia quest'aspetto gotico fa capire come la Morante fosse spiritualmente pronte predisposta l'incontro con Lauri e come la sua opera proceda anche con continuità alla base dell'elemento gotico c'è un rapporto diretto con Edgar Allan Poe
In Lauri frequentemente evocato fino a diventare un linea mento della struttura romanzesca per esempio i gadget viola si svolge nel centenario esatto hanno messo il giorno della morte di poco
Dalla Morante messo in grande rilievo nel suo privato Pantheon letterario
Rilievo tanto più grande in quanto tale Pantheon è molto selettivo
E in quanto nel Novecento italiano poco e autore sicuramente conosciuto ma di una conoscenza data come per scontata tradizionale inerte non attiva o poco e raramente attiva invece la Morante dice due cose assai importanti a proposito di poco siamo sempre nell'articolo del cinquantanove sul romanzo
La prima è questa
La lettera rubata di poco è un racconto però il volume di racconti straordinari di quella lettera rubata papà e parte si può identificare certamente con un romanzo del quali singoli racconti sono altrettanti capitoli
Egli pone vicino al ceco
La seconda è questa
è realista la narrativa di poco giacché le figure che egli proietta nel mondo rappresentano con verità la sua Psicologia reale di uomo vivente
E tale realismo il posto tra quello di Dante e quello di Verga
Voglio solo ricordare un breve passo della storia dal quale si vede bene come la Morante appena tocca la corda della casa
Riesce a raggiungere in un battibaleno intensità degne di poco e simili alle sue Ida torna a casa la casa dei Marrocco col pezzo di capretto
E quando di là dal marciapiede opposto riconobbe il proprio portone
Voltò in su gli occhi pieni di gratitudine a cercare per i piani le finestre di casa
Al suo sguardo tutte quelle finestre si mostrarono come crepacci neri sul fronte di una esperta
In buio come la tomba dove giace il mio amico
Lauri CIDA attraverso le parole del protagonista
Un'immagine molto pregnante della creazione letteraria nella quale la casa e Polo metaforico ma anche correlativo reale
L'autore mentre lavora
E come un uomo che si fa largo continuamente tra fumo accecante nel tentativo di salvare alcuni oggetti preziosi in un edificio in FIAT
Perché non è forse questo edificio l'opera d'arte in questione già da tempo perfetta nella mente il solo rissa veicolo di distruzione dallo sforzo di realizzarla di trasportarla sulla carta
Si direbbe che questo edificio sia abbastanza particolare non soggetto a leggi palleggi mondane
E per un certo aspetto legato davvero a quella creatura che è l'inferno di Dante
Perché mentre continua a bruciare come in un eterno fuochi infernale
Finché l'Autore continua prodigare i suoi sforzi
Continua con la stessa velocità con cui i muri crollano a essere innalzato dall'autore per così dire con una mano
Mentre con l'altra cerca di afferrare i tesori che ne vengono fuori egli si rovesciano sul capo
E molto interessante questa assicurazione di creazione e distruzione
Mi successive né casualmente incidentali l'una all'altra
E invece simultanei e intrinseche
Non che produttrici di un'Inter spazio reale dove si trovano oggetti tesori che vengono salvati dalla vera casa in fiamme
Questa stessa assicurazione e adeguata all'opera della Morante
Nella quale sempre un oggetto un tesoro estratto e portato via in salvo dal corto circuito di creazione e distruzione
Le ultime pagine di straordinaria bellezza Diarra scendi e quindi dell'intera opera
Ce ne danno all'immagine più compiuta e letterale
L'alloggio attuale dirmi di mio padre si trovava nel quartiere di San Lorenzo anni ignoto fino a quel giorno come la luna
Non ero mai stato in quel territorio periferico
Uno dei pochi a Roma devastati dagli attacchi aerei
Mi mi aspettavo lungo la mia traversata della città di sbarcare in un teatro di rovine
A partire di qui
E alla fine di una sequenza durante la quale l'alloggio paterno continua per usare le parole di Lauri
Con la stessa velocità con cui muri crollano estere tenuto su dal narratore protagonista
Quest'ultimo sottrae da quell'alloggio
O meglio ancora di sito Vescia sul capo un oggetto prezioso al quale la Morante da il nome di amore
E di chi
Di Eugenio Ottone Amedeo
Mai finora nel corso del tempo avevo amato costui ma durante la mia visita su all'interno quindici oggi
Mentre mi voltavo di schifo alla sua presenza io forse nero preso disperatamente d'amore
Sempre nelle pagine finali di era Shelley l'ultima scritta sul muro cioè Coco ovvero spauracchio in maiuscole
Coincide significativamente con l'essere che abita e anima lo spazio della narrazione gotica
Al tempo che ero Niño quando in via di scherzo mi diceva due Ermete che viene il cocco
A Rachel non prevedeva che in futuro le mie stelle mi avrebbero veduto scappare da un corpo all'altro su questo pianeta
Dove una Chimp un palazzo un cimitero una baracca una veste una presenza un'assenza una sagoma una parola mi assumerebbero il corpo di quel gigante il tessuto allungandosi in una schiera nemica accingermi d'assedio
E troppo in seguito avrei cercato il sonno mio solo scampo dal Cocco
D'altra parte Ida dopo la morte di Nino era stata paragonata a si era sentita come un muro che crolla
Un sette s'era alzato e anche vestito da sola Ida udì forse la sua voce domandarle
Che fai ma dormi
E la propria voce rispondere sì o un poco di sonno tra poco mi alzo nel mentre spesso che il corpo li si rompeva in polvere e calcinacci come un muro
Dall'infanzia forse udite dalla bocca di sua madre le ritornavano le parole muro del pianto
Non sapete in realtà cosa fosse esattamente questo famoso Muro del pianto mai il nome le ricche Java dalle pareti anche se lei non poteva piangere mio urlare
Non solo il suo proprio corpo ma le pareti stesse strusciato no e sibilato no riducendosi in polvere
Sia sotto il vulcano Chiara Shelley dispongono il luogo in modo cruciale l'immagine problematica del giardino
Che non poteva essere assente da due romanzi così coinvolti nell'abitare e nell'impossibilità di evitare dell'uomo
Che è poi il senso della loro superficie gotica
In Sotto il vulcano e la scritta sul cartello dista dal console nel capitolo quinto
Il tema più importante del libro Lauri a Key
Che poi viene ripresa chiusura e suggello del romanzo
Le gusta Estée Cardini che assumo io e vite che Sussi posso Lo Destro Ulian
Il giardino è il giardino dell'Eden ed è anche il mondo scrive sempre Lauria che i il console la traduce così
Le piace questo giardino perché suo noi cacciamo coloro che distruggono
La traduce per così dire dall'interno dal punto di vista di Dio
Mentre la traduzione corretta solo più tardi esplicitata nel capitolo ottavo
Le piace questo giardino il quale suo eviti che i suoi figli lo distruggano
Cioè il giardino esterno mondano quindi si tratta di due traduzioni completamente opposte
Per comodità diciamo del lettore che lega solo in italiano le opere di di di Lauri
Di ricordo che le traduzioni sia di Sotto il vulcano che del
Buio come la tomba eccetera in cui viene ripreso quello stesso cartello
E non fanno assolutamente capire la cattiva traduzione che amano così del console e la sua vera traduzione vengono unificate quindi una parte diciamo essenziale del del romanzo vi è diventa incomprensibile
Così tra la falsa traduzione e il vero significato si genera un'ambiguità il re solubile
Perché l'uomo e lo spossessato e l'espulso in quanto distruttore
Traduzione del console
Oppure è il possessore il custode che deve salvaguardare dalla distruzione
Significato reale
Ambiguità ripresa e argomentata dalla Morante
Può darsi che la cacciata dall'Eden vada intesa nel suo senso occulto per un gioco ambiguo e provocatorio
Avete mangiato il frutto proibito dice la sentenza del Signore ma non quello segreto della vita che io padrone del giardino vi tengo nascosto perché di renderebbe uguali agli Dei
Ora il gioco equivoco della cacciata potrebbe insinuarsi in questo punto
In realtà le porte stesse che ci hanno chiuso il giardino dell'Eden ci hanno aperto i giardini innumerevoli del mondo e dove si nasconde all'ora il proto segreta di là o di qua dalle porte su questo la sentenza in multa
Muta uscì tratta
Nel secondo caso proprio il suo silenzi ambiguo ce ne indicherebbe forse la chiave
Andate deve di qui direbbe la sentenza rovesciata del Signore
In virtù del frutto proibito siete liberi dall'Eden e vi si aprono i campi della terra dove si nasconde il proto segreto trovate lo che sarete uguale uguali agli dèi
Per questo forse Lauri scriveva che il perché la traduzione corretta il vero significato della scritta in Sotto il vulcano
Può essere in un certo senso molto più sconvolgente
La deformante pronuncia infantile di Monte Sacro Totti attacco conferisce a questa prima abitazione di Emanuele un suono e un'altezza messicani azteche
Alla cui ombra alle cui estreme pendici
Si svolge e consuma la sua missione la sua discesa andalusa
Così come la mortale discesa messicana del console
E dominata dal vulcano azteco
Fino al fondo della barra anca
Il capo delle tribune spinse il console fuori della luce fece due passi in avanti e sparò
La Folgore lampeggio in Arcandor sì comunque Ugo che scendesse per il cielo e il console vacillando dite sopra di sé per un istante la forma del poco caffè perché lo la vetta in piena chiazza di neve smeraldi Ina e tutto inzuppato di luce
Il capo sparo altre due volte le detonazioni spaziate precise i suoni si schianta Arno fra le montagne poi vicinissimi
Se qui come nel titolo il vulcano e uno solo
Non bisogna dimenticare che altrove esso appare anche ed è nominato insieme con un altro in particolare alla fine del Capitolo terzo dove i due sono visti nella sembianza della coppia parentale
Sì abbandono nella poltrona
Di questa ci Poitier e il poco e il topo carte pezzo quest'immagine del matrimonio perfetto spiccavano ora chiari e belli all'orizzonte sotto un cielo mattutino quasi puro
Una delle pochissime presenze evidenti che Emanuele incontra in fondo la sua discesa andalusa è un cane che galoppa buttato una fuga senza scampo in tutte le direzioni portandosi dietro uno strepitus diverrà accesi
E TC Koper Fanny e pazzo di terrore voglio liberarlo
E fra i miei vani tentativi di raggiungerlo Mido chiamarlo a gran voce in assenza di un suo nome proprio non mi resta che chiamarlo cane o meglio nel suo caso Perro siccome naturalmente intenderà piuttosto lo spagnolo
Perro è stata una delle prime parole da mia presta nella vita
Erro Perrotta erro ma lui non si fida e dilegua nella sua fuga insana
Ed è proprio un cane l'ultimo essere che chiude sotto il vulcano qualcuno gli scagliò dietro un cane morto nel burrone
La Spagna di Araceli e come il Messico di là di Sotto il vulcano una terra arsa e lunare primigenia insieme finale
Simile e anche nell'uno e nell'altro lusso e il significato della lingua spagnola componente essenziale ha scritto Ferroni di Aracoeli
Sentita quasi dantesca mente come un volgare opposto alla grammatica adoperata in modo calcolata menti impreciso Issa appare al tempo stesso originaria e mortalmente corrotta e devastata
Ha scritto molto giustamente Fortini
In un medesimo tempo si danno qui un universo di relazioni sovrannaturali e uno di causalità biologiche psichica
E esemplifica diciamo che ho seppe della storia è vittima Pasquale ma anche pile Tyco Ara Scelli anche invasa da un male
L'unico Emanuele drogato e nevrotico alcolizzato il padre ma che questo schema ottocentesco e qui sempre più travolto da un vento di assoluto
L'osservazione di Fortini e perfettamente valida anche per Sotto il vulcano
Purché si tenga ben presente sia per Lauri che per la Morante quel in un medesimo tempo
Voglio dire che nelle loro opere
Relazioni sovrannaturali e causalità biologiche psichiche
Non stanno in quel varco rapporto altalenante per cui le prime trascendono e trasfigura o le seconde e le seconde di mistifica no denunciano la base materiale delle prime l'attenuata coscienza dei personaggi di Lauri e della Morante fa tanto più larghe e profonde eppure le onde provocate dal punto d'urto della realtà
E sa che rimette in diretto contatto con la storia e con Dio di cui tutto ignora la maestra i da Mancuso
Io credo che la lettura di Lauri abbia avuto per la Morante una funzione maieutica
La spinta estrarre dal Sud Italia di menzogna e sortilegio e dell'Isola di Arturo la Spagna e oltre il Messico che vi erano come racchiusi Edison è chiaro no
Da quelle vicende prive di date e nondimeno storiche circostanziate altre vicende fitte di date picchi picche tate e delimitate dalle date ma che tuttavia procedono oltre la storia e le circostanze
Dora la parola Giuseppe Leonelli per un comunicazione abbastanza breve e poi farei un cinque dieci minuti di sosta perché Scredo che siamo tutti un po'stanchi però vi invito a rientrare abbastanza velocemente perché se no non ce la facciamo a concludere per stasera
Loro
Il mio intervento che non è abbastanza breve molto breve quindi meglio
Al titolo un po'curioso si intitola variazioni su due di
E con nel complesso consiste nel far reagire due fra due frammenti nel contesto vasto dell'opera della Morante fra di loro
Il mondo salvato dai ragazzini il libro insieme disperato e salvifico di Elsa Morante
Si apre sull'immagine di un ragazzo morto
Perduto in un luogo illude di silenzio
Notte senza resurrezione inviolabile dall'urlo quotidiano del mattino irraggiungibile dalle voci
Un tuo smemorato
Sepolto in una irreversibile orrenda mestizia di occhi scolora ATI sotto le palpebre
Il ragazzo morto e lontano rintanato nel suo freddo nascondiglio
Il dio girovago proiettato nell'eterno teorema veliero Fania di sì giace immobile
E lo piange una donna rincorrendo le invano lungo le piste confuse della città
Una situazione come si vede che corrisponde all'immagine di un mitologie ma fra i tanti che da De Benedetti in poi
E anche oggi sono stati evocati
Per l'opera della Morante
Ad una figura di madre di grande idea cui è stato strappato il figlio
Amante
Il pianto di Cibele per Attis o dell'aurora pennellone
La poesia come noto dedicata abbia il Moro si intitola addio come lottava conclusiva sezione dell'Isola di Arturo non mi sembra per quello che so che sia stato mai notata la corrispondenza potrei anche non sapere abbastanza
Fra i due testi si instaura un rapporto non casuale che mi ha colpito vivamente su cui vorrei brevemente soffermarmi Arturo come Bill il puer dal ciuffetto insolente dalla maglia rosa come lo Ingram capitano nel suo forte supremo abbandona l'isola nell'isola il limbo dove giaceva addormentato e da cui non avrebbe voluto svegliarsi
Anche nella poesia
Addio sa accenno ad un sonno interrotto
Voglio riportarci nel tuo letto cioè dormire piange Cibele
Ma le analogie sono ancora più impressionanti la prima sezione di addio e si me addio
La poesia e simmetrica in particolare a quella intitolata la dea dell'ultima parte dell'Isola di Arturo anch'essa come dicevo intitolata Dio
Larturo nascosto in una grotta guarda sveniva oso è sordo ad ogni richiamo la matrigna Nunzia Tina correre per la Riviera avanti indietro come un'assassina disperata in cerca anche lei per piste confuse di lui
Osserviamo la scena
Correva urlando Artù in tutte le direzioni con una nuova voce strane carnale di acutezza laceranti e lasciando che il vento le trascina se la vesta senza nessun pudore in pochi minuti perché c'eravamo lasciati a casa pareva essersi sviluppata in una donna di trent'anni e aver cambiato d'un tratto la sua anima onesta con l'anima d'una peccatrice questa una frase secondo me chiare
Della sua presente bruttezza devastata iperreale emanava con uno splendore pieno di barbarie e di dolcezza
Come se la sua anima parlando implora asse Arturo non esser morto abbi pietà di una povera amante di comparisse in vivo e io qua spesso buttata su questi sassi non solo baci vorrò darti ma tutto quello che vuoi che seppure andrò all'inferno per te amore mio santo ne sarò superba
Ma io con una rarità ridi task consolata e crudele pensa espiando la vattene ormai è finita io non ho più amore per tutti né odio per gli altri non ho sentimenti per nessuno vattene a casa vattene che nemmeno mi piaci
Con una metamorfosi straordinaria e struggente il punto focale del racconto l'io di Arturo si rovescia dal romanzo alla poesia
In quello che potremmo chiamare l'io di Nunzia Tina
Nel quale si incorpora lieto la Morante
è una figura che le assomiglia a quella che corre in addio assomiglia non si attiene alla ricerca del ragazzo nascosto sdegno oso irraggiungibile il quale le appare come un'immagine di sogno e le rimprovera come Arturo la fine del romanzo di essere vecchia senza contare
Quello che potrebbe sequestrato uno stilema l'espressione crudele che ricorre informati aggettivo nel passo in prosa e in forma invece di sostantivo scanditi sino nella poesia
Dice il ragazzo che appare come l'immagine onirica nella poesia
Guardami sono sano guarda il mio corpo intatto ma tu quanto vecchia ti sei fatta sì perfino rimpicciolite
Hai tutti i capelli bianchi pure le ciglia bianche nel sorridere la tua faccia si fa ancora più rugosa sono venuto a darti la buonanotte
Questa è l'ora della guarigione
In un caso e nell'altro dopo la partenza dell'eroe che coincide con la sua morte perché lì la Grotta in cui si nasconde da Arturo da cui uscirà soltanto per scomparire chiaramente un simbolo dalla morte
Il tempo è nient'altro che una veglia di secoli intorno a un io femminile seduto nell'angolo della stanza presso l'uscio che aspetta il ritorno impossibile del figlio amico e consorte
Ma nel finale dell'isola da Arturo l'abbandono crudele rinunzia Tina è un atto Esterno che rimane fuori dall'anima della scrittrice totalmente assorbita da quella di Arturo il personaggio che dice io
Anche se poi nell'ultima proprio Flash in cui appare non si attira nel romanzo in un certo senso la scrittrice un po'vede se stessa
Che aspetta sempre nella casa
La donna che scrive L'isola di Arturo segue il suo eroi nello strappo cruento del cordone ombelicale si potrebbe dire che si vede ma emotivamente non si riconosce nell'altro capo di quel legame in quel ventre straziato privato del suo frutto ha scritto Garboli
Una frase che secondo me si può sviluppare benissimo
In quel che è stato scritto dopo che Garboli ha scritto questa frase perché la frase si riferisce all'Isola di Arturo non è la scrittura di un ragazzo quella di Arturo ma nemmeno quella di un uomo
è una scrittura incipit superiore assistesse una scrittura di madre e di figlio insieme
Vissuta e meravigliata saggia e buffonesca la scrittura di una persona adulta e niente abbia perduto della sua allegra feroce irriverenza puerile
La maturità è un'ombra nel cielo festante di questa prosa simile a un gelido pensiero rimosso a un presunto un presagio impossibile di prossima no
Nel secondo addio l'addio Poesia il dio crudele degno dell'ontano
Si è scissa la coppia madre-figlio e la madre costretta a vedersi dalla parte del ventre e non del frutto irraggiungibile o scrivere solo come madre amputata dalla lacerazione
Il nero c'erano di lutto che assediava quest'arte felice la proteggeva la raggiunti invasa
La scrittura di madre figlio insieme ora che il figlio è morto è volato come Eros sulle ali ora che la duplicità la dolce schizofrenia di essere due in uno si è risolta e guarita
Quella scrittura felicemente incipit e tra scolante capricciosamente divinamente arcaica mente dal maschio alla femmina dall'anima l'animus sia Grupa su quel ventre lacerato e spogliato
La malattia che salvava un mondo minato da un atroce salute va verso la guarigione edera guarigione del nulla il mondo salvato dai ragazzini come il Decameron si apre sulla sua fine
Addio edifici ragazzetti che possono ancora ridere una barzelletta al gioco barbaro e crudele della vita che strazio Edipo accecando lo aprendogli in cambio le visioni delle sette porte alle canzoni popolari pazzariello e dell'ultima parte della raccolta
Lo strappo del cordone ci verrà raccontato ora dall'altra parte la prospettiva fatale rimossa nella pienezza dell'isola quella delle viscere che restano vuote inutili credit crudelmente private dei paradiso prenatale della simbiosi
Il complesso chiaro è costituito dalla compenetrazione Terna dell'Amateur con il pure gioco crudele psicologi uno come dicono gli psichiatri portatore di malattia di realtà con il suo corredo di sogni di cecità di voci e immagini
In realtà per intenderci delle visioni di pesce ma in realtà crudele sessanta che nell'opera della Morante e la realtà Cristo per lei si è fermato nei manicomi nelle carceri fra i ragazzi
Quella scritture striscio quel complesso si scioglie risolve ma la felicità e più che mai nel limbo appartiene alle Allieri nella storia quel ventre contento inorridito la realtà regno della morte del figlio strappato alla madre consegnato alla strage delle tute dalle Tucci in cui dormiva
Aracoeli si potrebbe definire forse un'isola da Arturo scritta dopo la scissione
E le perfettamente simmetrica in senso antifrastico manuali insegue un'isola che non raggiungerà mai perché non esiste più
E di nuovo una storia in prima persona dopo la storia ma lì io che parla è un terribile io diviso e la scrittura offesa esce a fiotti da una ferita che non si rimargina
Cinque minuti di pausa
Nascosti nell'animo dei personaggi
Pur basando la storia su menzogne e misere vendette
Essa Morante non fa mai avvertire un senso di piccolo usa spesso i termini meschino e ignaro
Ma evocando le riesce invece però a costruire sulla pagine loro contrario c'è un senso di maestosità e di eterno che salva i personaggi sempre da qualsiasi forma di di crepuscolarismo
E questo si spiega secondo me con l'atteggiamento che la scrittrice assume di fronte alla sua materia se si guarda in fondo a quel senso di troppo pieno quasi di accanito che della lingua diversa Morante si avverte una chiarezza unire e quasi ingenua
è solo apparentemente infatti che esiste una pluralità di punti di vista perché in realtà il punto di vista sempre solo quello di Elisa che ricostruisce la vicenda caricandola sia dal senso mitico sia del senso mi dico con cui la ricevuta quando era bambina
Per esempio un sintomo un un simbolo è la parola Estero sempre scritta con la a maiuscola
Sia del senso tragico che ha nel momento attuale della sua esistenza cioè alla fine nel momento in cui racconta e alla fine della sua esistenza quando già la tragedia si chiuse
Le spie di questo sono molte per esempio i casi in cui la narrazione si interrompe la narratrice si rivolge al lettore lo mette al corrente delle sue decisioni quando Nicola Monaco esce di scena Elisa si ferma spiegherà lettore perché
Oppure ed è un soltanto uno dei casi di molti casi che potrei citare quando espone la connotazione di cattiverie dica selvaggia lavorante dice di delitto
Che la parola una parola normalissima la parola Barone è usata usata in tono sarcastico dalla madre nei confronti del padre aveva assunto in lei Elisa bambina traumatizzata dal clima di rancore e di rivalsa che respirava nella sua famiglia
Il lettore assiste quindi elevazione dice sira di Anna di Eduardo del butterà ATO come raccontate da un cantastorie che ne amplifica sempre le magnifiche sentimenti sia quelli buoni e quelli cattivi ma il cantastorie è un caso che particolare che Elisa che rivede il palcoscenico
Su cui e narra la sua malattia
Come sappiamo la critica l'uscita del libro non aveva colto molto positivamente questa particolarità della scrittura di Elsa Morante
Perché vi vedeva un rischio di impoverimento di di di artificiosità
In realtà questo filtro stilistico ha consentito la scrittrice una rappresentazione assolutamente non corruttibile da nessuna forma di moralismo
E di porsi davanti alle vite dei personaggi con un atteggiamento intimamente modesto e conoscitivo
Quasi con ammirazione incanto
E lei se è convinta fermamente convinta che il male non è da ricercare nelle sue creature ma sopra di loro
Le loro azioni rispondono a una volontà superiore a una giustizia divina la quale per quanto si possano fare di egoistico e maligno appare sempre nei loro confronti spropositata
E proprio per questo e tanto più divina
I personaggi sembrano guidati da un destino predeterminato sono figure necessarie tragiche e questo probabilmente che assicura lo spessore epico e tragico delli del libro
Se la Morante dentro di sé avesse considerato una causa Terrestre umana del male imperante nella famiglia di Elisa avrebbe scritto probabilmente un trombone piccolo borghese invece il male c'è e basta è un'entità necessaria
Allora forse il limite del libro andava ricercato in qualcos'altro è vero per esempio che la Morante non ha sempre avuto il senso della misura affondando con la sua febbre descrittiva i situazioni intuire già in partenza così felicemente che sarebbero bastati pochi tocchi
Qua e là per renderle in maniera efficace però rimane ugualmente un dubbio
Perché anche questo senso di troppo fa parte dell'io letterale della Morante
è il risultato del quadro imbrogliato e confuso che la si è fatta della sua famiglia quindi anch'esso una funzione quello della Morante o realismo molto particolare in cui ogni elemento contribuisce alla costruzione di un meccanismo perfetto a chiudere il cerchio della narrazione
Il romanzo insomma analogo a una struttura architettonica in cui ogni parte ha una funzione insieme pragmatica ed estetica
Anche l'ambientazione per esempio non ha una pura e semplice funzione residenza referenziale mentre il rapporto metodico con le altre componenti della storia racconta essa stessa
Menzogna e sortilegio rappresenta un mondo perfettamente chiuso senza possibilità di redenzione
Le sue figure sono totalmente immerse nelle loro ossessioni vivono solo di quelle anche se tentano di sfuggire di e anzi soprattutto in questo caso la struttura feudale della Società Meridionale in cui Elsa Morante scelto di ambientare la vicenda le ha in questo senso ha giurato il compito perché quella era una società dalle regole soffocanti dei ruoli rigidissimi
I cui di conseguenza i rapporti umani venivano scolpiti dalla città delle convenzioni dominio e sottomissione alleanza inimicizia amore e disprezzo
Soprattutto ed io credo che questo abbia particolarmente toccato la sensibilità diversa Morante la ribellione a quelle regole apparteneva nei modi a quella stessa cultura nera parte integrante ed è probabilmente in questo falso movimento che stavano in zona
La struttura del libro e quindi a circolare e la conclusione sta già nel suo inizio ossessionato nel profilo di una vita quella di rissa tutta dedicata una memoria pregna di antichi enigmi non risolti e di presagi puntualmente avverate easy
Pian piano seguendo gli impotenti tentativi di fuga dei personaggi la realtà più ottuse torbida della Sicilia dei primi anni del secolo si trasforma impercettibilmente agli occhi del lettore nella metafora di un mondo di una condizione senza più confini nazionali e né tanto meno regionali
Gli oltre lo volle Garden non credo di averlo detto bene ma mi perdonerà che il traduttrice il lingue del mese del i libri di zone
è vero mi chiamo Civitella Olle scarta dei
Allora io anch'io come Schifano ho saputo solo a qualche giorno fa che gira questo magnifico contegno dalla stampa e mi sono stupito data da fare per essere presente e eccomi qua
E i polli può anche divertire come ha detto Schifano che sarebbe una ITEA magnifica se si potesse fare questi convegni annualmente uno anche fossi pieni
Anche in giro per il mondo perché Elsa Morante che uno scrittore non soltanto italiano mai veramente uno scrittore molti Ale collettori tutte in Montoya elettori che forse negli altri paesi l'hanno capito anche prima
Chi qui in Italia
In Danimarca abbiamo conosciuto il siamo rampe con il storia che uscito in mille novecentosettantasette prima di allora non si aveva mai sentito parlare di lei
In ville Novecento ottantacinque e uscito poi di isolati Arturo in nel mille novecento costante ottantasei Ara Coeli in mille novecentottantotto menzogna e sortilegio tutti questo quattro quattro ha raccolto romanzi sono stati tradotti calmi
Dopo il mille novecentottantanove o tradotto anche le straordinarie avventure etica carità la frecciatina
Come ho detto non conoscevamo la la Morante all'uscita della storia e devo dire che
Il giorno della pubblicazione delle Ethel di però c'era chiaro una recensione su un grande giornale permise e il fatto il fatto che una recensione Secchia il giorno dell'uscita vuol dire che e c'è un grande apprezzamento perché Sussi che succede solo periodi primo il tuo molto importanti e questo critico scrive come titolo Tonna sconosciuta scrive il libro del secolo
Io non ho preparato nessun testo i non vorrei qui inoltrarmi in analisti of valutazioni scientifiche senza Morante voglio solo rimanere in superficie i palare del suo successo in Danimarca
Un altro critico qualche giorno dopo topo una Punto Anna è un'acuta analisi delle di però scrive che egli però e molto lungo ti quasi settecento pagine native ammettere che quanto essi arriva alla fine del libro cioè quanto mancherà solo cinquanta accennavo tutti lì
Dui per conto suo la letto molto lentamente e solo poche pagine al giorno perché poi sperava che questo di però non finisse mai
Un altro critico danese molto nuoto
Ha scritto all'uscita e ti Aracoeli
Prima ha spiegato il il tram Atelli però e poi ha detto che i primati approfondirsi in una l'Ali si due qualità
Dire che nell'UE come critico era molto difficile recensire la Morante con il distacco dovuto e questo ed è a questo punto è il fatto che per lui i libri tela Morante e più che opere letterarie sono degli oggetti magici che dui si terrebbe sempre a torso vicino al cuore se non fosse che sono sempre così in compra antichi volume
Un altro grande giornale tennis che si chiama informazione cioè di tipo la Repubblica Ognibene alpini a un gioco per i lettori
Po're riporta un piccolo Pranu ti un libro abbastanza conosciuto e poi i lettori tipo hanno Into penare tacche di proiettato questo piccolo parano
I ricchi poi si si inviti chi ieri ha indovinato Issey tratti assorte il vincitore che vince qualche bottiglia tipo il vino
La la un dei nativi cinque anni fa hanno portato un piccolo Pranu Crastolla ira esattamente il PRA Nutella si ignorati segni che corre alla stazione come si chiama la stazione sì
Ok la stazione
Cercando di entrare nel treno Torre c'è la sua famiglia i criteri sono i premi anch'io voglio entrare anch'io e poi Itachi Centers centinaia di cavalli che vengono caro quando e capisce chi è il cuore di un seppe chi parte contro il cuore di lei
La i veneti topo il telegiornale ha scritto che non ero mai venute pervenute loro così tante risposte tutti arrivano indovinato
Il con le risposte ci erano anche Tei per le piccole note tenta i lettori che parlavano
Titti questa fantastica scrittrice che si capiva e chi era proprio vicino alle al cuore pelle lettore danese
Per tiro spiegare un po'la il la fortunati ti Elsa Morante interni ma anche posso dire che la storia e uscite in e cinque edizioni diverse per tre case editrici Pedersen
Isolati Arturo e uscite in tre edizioni diverse tetre pubblicato pubblicate da tre i titoli diversi Aracoeli in tre edizioni pubblicate tante tu i titoli menzogna e sortilegio
Into edizioni Tattoo editori
E penso che fra poco si farà una terza edizione della di menzogne sottigliezze un in una
Verso le a cantici cattura
La prima la Danimarca è un piccolo paese con pochi abitanti siamo solo cinque milioni o quattro milioni e mezzo il che vuol dire che non certamente non arriviamo alle cifre
Chi dove dove si arriva in Italia in Francia per esempio però posso dire che la storia ed è stata venduta in Danimarca in circa cinquanta mila copie
L'isola di Arturo UI Aracoeli in circa Tocci mila copie invenzioni è in ma anche i soci Leccio per ora in circa otto mila copie
E
Io ho tradotto molti ciò José sono trattrice cioè io e il mio lavoro faccio sempre questo io naturalmente ho tradotto molti altri scrittori però Elsa Morante e per me
E per me il il il lo scrittore più importante i quasi a la mia reazione in un certo senso la mia Ratchet uniti di lavoro ittiti vita
E sono molto contenta di essere presente qui sentire
Gli interventi molto interessanti grazie
Allora la parola Giuseppe Pontremoli e poi ci saranno negli ultimi due
Qualcuno ha detto che in convegni come questo la è stato detto oggi pomeriggio in come di come questo si rischia la geografia
Ora si è parlato di ragione di ragione di vita
A proposito di Elsa Morante io vorrei andare dichiarare subito che vado in questa direzione
Sono come dire quello che intendo sostenere sono affermazioni di un lettore innamorato prima di tutto e quello che voglio sostenere un po'questo fornire qualche prova del del fatto che Elsa Morante è stata un grande poeta
Anche nell'ambito del delle storie scritte appositamente per i bambini
Un grande poeta che ha fatto la poesia onesta nel senso di quello che lei definiva il poeta è tutta la vita Saba
Certo questa impostazione non ha un supporto di strumentazione critica ha soltanto il supporto di un sovrano arbitrio e evidentemente può portare anche a farmi e scambiare qualche spunto per una Stella
Ma anche in questo caso direi che la cosa non mi disturba Rebbe più di tanto perché mi troverei in quella sovrana compagnia che la compagnia di Jusepe il quale appunto tra le prime parole
Imparate
Aveva proprio Tella Stella e una volta scambia uno sputo per una stella e così io ho rinforzato nel mio arbitrio sovrano
Da questa sovrana compagnia ho frugato un po'barbone ska mente ma anche per lo stato delle biblioteche
E infantili mente forse se è vero quello che diceva Benjamin e cioè che i bambini amano i materiali di scarto ho frugato nelle né i rifiuti
E insieme a inequivocabili sputi ho trovato anche più di una stella
Negli anni Trenta
è risaputo Essa Morante scrisse storie poesie per i bambini pubblicando le su periodici come il Corriere dei Piccoli i diritti della scuola il cartoncino dei piccoli
Storie poesie che poi trascurò rifiuto salvando né soltanto alcune ora accogliendo le in un libro da lei stessa definito postumo in quanto uscito nel quarantadue
Presso Einaudi ma appartenente alla sua preistoria
Libro
Corredato da disegni di Elsa Morante stessa
Che dice lei in una nota autobiografica di fine anni cinquanta fu presente mentre fu presto esaurito e presente mente è introvabile
Presente mentre nel cinquantotto perché il presente mente nostro vede anche un'ulteriore edizione che contiene soltanto il racconto le straordinarie avventure di Caterina uscito nella Bur collana la Biblioteca la Bibliotechina
Di Einaudi Scuola
In una edizione economiche tascabile quanto mai opportuna mai malinconico tali ammorbata da un'appendice didattica
La cui unica unica vera funzione è quella di assecondare le già immani pigrizie degli insegnanti
Il il libro uscito nel settembre del quarantadue da Inaudi
Si intitolava alle bellissime avventure di catering dalla tre ciò Lina poi nel cinquantanove e ne uscì sempre da Einaudi una seconda edizione accresciuta ristampato nel sessantanove e poi nell'ottantacinque
L'ultima
Ancora disponibile nella collana Libri per ragazzi di cui è il primo titolo
Ha composto questo libro da quattro storie accompagnate anzi precedute da una da una lettera dell'autrice
Che volevo leggere perché contiene a mio parere alcuni elementi illuminanti ma sono costretto a a tagliare e contiene appunto quattro storie contiene il quale il romanzo fiaba così lo chiamò lei in uno cari in qualche occasione che dà il titolo al libro e da tre racconti molto brevi tutti e tre già usciti precedentemente su riviste uno un negro disoccupato
Scomparso nel maggio del trentacinque su il cartoncino dei piccoli
E nel gennaio del trentanove sui diritti della scuola nella rubrica la pagina dello scolaro che ha una rubrica tutta da vedere
Nella quale Elsa Morante fece numerosi interventi scrivendo leggende storie di santi storie
Popolari
L'altro un secondo racconto contenuto in questo libro piuma mette k.o. il suo amico Massimo pubblicato nel Corriere dei Piccoli nel settembre il trentacinque poiché il soldato del re anche esso dal Corriere dei Piccoli però del trentasette sono storie di di di estrema grazia molto lievi contraddistinte in gran parte da una serenità diffusa che non si ritroverà poi nelle nelle opere della maturità
Questo romanzo fiaba le straordinarie avventure di Caterina
Inizia alla maniera dei cantastorie con un'introduzione in versi che accenna i luoghi i alle situazioni e personaggi che poi si incontreranno e con una significativa
Con un significativo invito a non salutare nessuno nell'avviarsi in questa in questa narrazione che prevede il prendere il treno delle meraviglie una un invito a non salutare nessuno che è un po'la la la stessa cosa della passeggiata improvvisa di Kafka apparentemente tanto immotivata quanto profondamente incontenibile
La storia la storia di Caterina e la sorella Rosetta e Caterina una bambola distrarci è una storia ambientata in un in una casa bruttissima che evidenzia già che già dall'inizio dà i primi altri di Elsa Morante
La predilezione diciamo pauperista Ica il la propensione per le Cenerentole gli idioti per i luoghi scarnificata e cioè come a dire quasi ripuliti dalle scorie della irrealtà
La vicenda racconta questo che un giorno la bambola viene portata via da uno straccio e Rolo e Caterina parte alla ricerca di questa valvola aiutata da un
Da un personaggio di nome tit non è un caso che è un gatto di Elsa Morante si chiamasse anche ti Titti
Un un personaggio che dà delle garanzie immediate
Nonostante l'ardua impresa di ritrovare questa bambola dà delle garanzie immediate perché Teeth tenne eroe Audace coraggioso come nessuno vulnerabile ma rigoglioso di risorse simbolo di riscatto
Essere divinamente innamorando delicato incantato incantatore
Disponibile fino alla dissipazione
E però al tempo stesso tenacemente ancorato al proprio sentire una specie di fanciullo primordiale un orfano di vino un un intreccio un misto di Prometeo Epimeteo un Dioniso con le ferite aperte del Piccolo Principe di Saint-Exupéry e con il piccolo principe di Saint-Exupéry che Protti sicuramente
Elsa Morante non poteva conoscere essendo il libro di sentirli per i del quarantatré
Ci sono significative significative consonanze
Do ma una sola con una voce che sembrava la sua epica aveva creduto che la principessa poi potessi essere per lui una specie di madre
Ma lei invece se n'è andata con quel principe altri tutto vestito di ferro e la dimenticato ed è per questo che la tromba non suona
E Caterina che di Pitti è davvero innamorata avrebbe voluto dire sarò io tua madre
Ma al solito non trovò il coraggio di fare un discorso così importante
A me sembra che Nick ci sia una riprova consistente della poesia onesta di Elsa Morante
Ha scritto una storia per bambini ha scritto per i bambini una storia d'amore ma giustamente ha scritto una storia d'amore bambino una storia delicata i forti e dolorosa
Come possono essere gli amori dei bambini
De la cui essenza la Morante era evidentemente ben consapevole se in menzogna e sortilegio poteva scrivere poteva far dire ad Elisa
Che un giorno invitata a una festa di bambini della mia stessa età ne fui ricondotta a casa piangente e così sconvolta data era un e poi l'asse
E ciò perché un minuscolo indiano
Io non conoscevo affatto ma che avevo subito preferito a tutte le altre maschere per il suo splendido costume sera in volato nella danza quasi al mio primo entrar nella sala tra le braccia di una spagnola
Ha scritto una storia
D'amore bambino e la scritta senza balbetta menti senza bambole già menti
Ma assumendo
Assumendo un punto di vista rigorosamente infantile
Un input assumendo un punto di vista rigorosamente infantile
Importa poco a mio modo di vedere che questa storia davvero sia stata scritta prima dei suoi quindici anni come lei diceva
Nella lettera alle della lettera i lettori
Che che fa da da introduzione al libro le straordinarie venture Caterina diceva appunto che l'aveva scritta intorno ai tredici anni eccetera ma a mio modo di vedere importa poco questo
è possibile che l'abbia elaborata allora io non lo so può darsi che ci siano anche degli elementi che a me che a me manca
Può essere che la elaborate e poi rielaborate successivamente in età più più matura
E comunque
Il fattore l'assunzione reale del punto di vista infantile
La mora infatti Assunto davvero dal punto di vista infantile fino a quando sia che rimanga espressione esperienza
Sarà connotato dalla tenne rafforza sensuale della tenerezza
E avrà bisogno di baci e dell'incantato camminare camminare in quel magico iniziatico luogo che è il bosco
Ma nel momento in cui arrivi a tradursi in comunicazione conoscenza
Non potrà che parlare il desiderio di madre
O di fratello come ha fatto a Thomas Mann per la Norina di disordine dolore precoce
Cioè di tenera rassicurante riproposizione di un conseguimento esperito
Quello di Caterina
è un amore infelice e verrà ribadito come tale nel proseguimento della storia al compiersi dei ricongiungimenti delle agnizioni delle Letizia
Infatti il indotti se ne andrà avendo negli occhi i bagliori mai visti e se ne andrà con una piccolissima principessa sperduta
Che
Per fittissima mente e la figlia della principessa delle querce che l'aveva dimenticato per andarsene con il il principe felice tutto vestito di ferro che però nonostante tutto Fellini sito di ferro non era stato in grado di affrontare le Tigri a differenza di chi
Fitto sta per partire
E appunto questo bagliore che Caterina negli occhi che Caterina non aveva mai visto
E Caterina stese le braccia ma non trovò il coraggio di dire a Titti il dispiacere che le dava questa separazione
La sua tre Ciolino appendeva giù in una posa disperata
A sentire con tanto dolore non sarà nella storia delle storie di Elsa Morante soltanto Caterina
Ovviamente con ben diverso spessore altre implicazioni saranno anche Elisa Anna Emanuele Giuseppe Francesco Arturo Nunziata
E tratti di Titti si ripresenteranno in meno in file in Edoardo in Aracoeli in Giuditta
Caterina dal loro aspetterà le visite di Pete
E non saranno attese vane giacchetti anche lui non la dimenticherà
Anzi
Le lascerà anche la sua tromba che
Tornerà a suonare
E quel che ne uscirà sarà una canzone di Titti per Caterina
E poi
Tit venne ritorno e spesso va a trovarla insieme alla piccola principessa
Cantano sulla chitarra letta delle canzoni meravigliose cantano di avventure straordinarie che tutti i bambini conoscono quando alla sera partono per il palazzo del sogno
Il palazzo del sogno
Il palazzo dei sogni
C'è discordanza nello stesso testo
è una specie di isola che non c'è
Ma a differenza di quella di Peter Pan
A proposito della quale Silvio D'Arzo accusava James Barri di aver avuto il torto di renderla accessibile soltanto anni di di tordo e a biglietti da cinque sterline piegati a barchetta
E al prezzo soprattutto di rinunce impossibili questa di Elsa Morante invece accessibile a tutti
E la cedervi è solo ricompensa
E anche rispetto a un'altra isola bellissima quella di Robinson
Sempre Darzo diceva chiede folla ebbe il torto alla fine di renderla fin troppo comoda e bella la domestico contenti con tenacia tutta inglese
Poi ne fece un magnifico orto
Quindi una specie di riformatorio e infine una esemplare colonia e si aggiunse una provincia all'Impero finì col sottrarre un'altra alla Regione della fantasia brutto cambio
E contrapponeva Darzo a queste l'isola di Stevenson il quale ben sapeva
Dice Darzo per lo meno che grande valore essa può Maya vera alle volte soprattutto quando si è bambini malati di all'intorno non ci sono che le mere strade di una vecchia città il palazzo dei sogni della Morante non aggiunge provincia di imperi e se ha qualche Regione appartiene si tratta soltanto di quella della fantasia esso infatti non è altro
E mi mi preme di citare
Le parole di Elsa Morante perché mi sembrano illuminanti non è altro che la riunione delle case che tutti i bambini sognano durante la loro vita
Le sue finestre sono sempre illuminate di ogni bambino vi possiede un appartamento vi sembrerà strano ma spesso i bambini che sembrano i più poveri qui dove siamo hanno invece i più ricchi possessi in quel palazzo
Anche intorno a Caterina
Non cito più
Non ci sono che strade buie e vuote e allora forse questa isola che non c'è della preistoria Moran piana si potrà configurare come un'isola di tesori
Ma essa Morante ha scritto anche altre cose per i bambini come già ricordavo prima negli anni Trenta collaborò a riviste per bambini o a riviste che riservavano uno spazio per i bambini
Un discorso a parte meriterebbe la rubrica il giardino d'infanzia su oggi non dedicata ai bambini ma intitolata giardino linfa
Io qui voglio ricordare invece alcuni degli altri gli altri scritti ma appositamente per bambini tutti
Abbandona
E mai più in ripubblicati ad eccezione di una di una storia pubblicata nel novantuno da Linea d'ombra
Intitolata la casa dei sette bambini che uscì nel trentatré sul Corriere dei Piccoli
Storia
Che non viene ricordata nemmeno nella pura accurata bibliografia dei delle opere nei Meridiani di Mondadori
Sempre sul Corriere dei Piccoli del trentatré ancora
E anche questa non è registrata nella bibliografia dei Meridiani
Uscì storia di una povera caro luce una storia molto breve e piuttosto debole di una servetta
Ma significativa perché vi compare anche un omino nominò del bosco che Hoffmann mi analmente addormenta la protagonista buttando le negli occhi la sabbia sul Corriere dei Piccoli oltre i testi già ricordati uscirono anche altre storie brevi filastrocche è un lungo racconto la storia dei bimbi e delle stelle
Pubblicato in nove puntate dal cinque marzo al trenta aprile del trentatré
Dal cinque marzo sono pignolo e non come dice la bibliografia dei Meridiani dal ventisei febbraio che è una data in cui si annunciata con una nota redazionale
Che dal prossimo numero avrà principio un altro racconto una fantasiosi Sima fiaba tutta ingegno tre sorprese soffuso di un delicato candore ed è l'autrice si diceva che fosse una scrittrice nuova giovanissima che quando compose questa sua leggiadra fantasia
Era certo più giovine di molti lettori del Corriere dei Piccoli
Anche la storia dei bimbi e delle stelle inizia con il narratore che dichiara la veridicità della storia e accenna personaggi luoghi situazioni e delinea una cosmogonia che non sarà poi estranea alla Morante della maturità
Mi si dice che ogni stella caratteristiche particolari
E che sulla luna abitano le fate le quali andavano tranquillamente per il mondo in piena libertà e felicità un tempo ma poi gli uomini cominciarono a catturarli
Perché io ho delle Indiana detenerle nei salotti per ornamento come adesso si fa con gli uccelli sapete precisa la narratrice narcisista come sempre gli uomini non possono permettere che le creature piccine da Eboli divano tranquillo
Narcisista perché non si è mai dall'intervenire non per il merito dell'affermazione
E così le fate un certo punto fuggono eccetera
Una sola fatta non riesce a raggiungere una luna e sì rifugge su una stella dove c'è un grande giardino in questo giardino ci sono innumerevoli fiori che diventano bambini non appena un essere magico Sophie su di loro
Questo essere magico è appunto l'ha fatta che era rimasta esclusa ma io che la prosecuzione delle vicende
Peraltro molto articolate fitte di eventi di personaggi e che si concludono con la nascita di una bambina attorno alla quale la vicenda si è sviluppata mi interessa qui evidenziare come questo racconto senz'altro meno riuscito
Della storia di Caterina contenga comunque elementi importanti e non trascurabili
Anche in rapporto agli sviluppi successivi del lavoro della Morante
Inoltre si tratta forse della storia in cui maggiormente compaiono elementi Ritter in tracciabili in altre opere della cosiddetta letteratura per l'infanzia
E escludo
Dal dall'esame
Tutte la fiaba popolare e i racconti di tradizione
La cosiddetta letteratura per l'infanzia d'autore
Dalla bambina che entra nel nido dell'usignolo come la Licci e del di Carroll
Alla rondine che alla Oscar Wilde muore trafiggendo sia strappando sì il cuore per lasciarlo alla rosa di cui è innamorata dal folletto Tartaglia che come Franti alla colpa di ridere Franti di De Amicis
Alle quattro Pinocchi esche colombe nere che portano alla baia la barra della maga morta dal perfido Mosconi of Magnano che ha fatto morire la marca al pentimento dello stesso Mosconi
Pentimento che lo fa diventare bambinaia o così come il terribile orco del romanzo delle mie delusioni di Sergio Tofano
Che è del diciassette ed uscì sul Corriere dei Piccoli e poi in volume nell'venticinque quindi potrebbe essere anche una lettura
Come l'orco di Tofano che si dal vegetariane esimo e dedica all'infanzia tutto se stesso e le proprie ricchezze da quella volta che ha fatto una tremenda indigestione di scaloppine di neonati al Matera
Inoltre e soprattutto nella storia dei bimbi e delle stelle ci sono numerose consonanze con il Peter Pan di parte
Certo le differenze sono sostanziali ma anche la stella del grande giardino è una specie di paese che non c'è dove i bambini sono senza cuore
E Bari scriveva dei bambini come di esseri Allegri innocenti e senza cuore
Quando sulla stella un fiore appassisce muore un bambino sulla terra
Nel Paese che non c'è di Peter Pan se si respira un adulto muore e Mariolina la bambina protagonista del racconto della Morante proprio come la Wendy di barrique
Finirà per scegliere la madre lasciare per sempre quel mondo incantato e Dado bambino bellissimo e strafottente che ha molti tratti in Comuni compì in comune con Peter
Alla fine per Mariolina non sarà più che è un lontano ricordo visto talvolta nei sogni ma sempre più pallido molto vicino a svanire
Ma nonostante questo e altro ancora in tutto quello che Elsa Morante ha scritto per i bambini il dato principale che ha scritto con un timbro lontano da qualunque moda il modello certo non è la scrittura prodigiosa dei libri successivi
Ma è comunque una scrittura che si caratterizza come assolutamente personale intanto libera nella sua levità da suonare eversiva rispetto alle ridondanze degli eroismi dei fanatismi e delle grettezza e del periodo
Farò anche un'esemplificazione senza troppi commenta
In una pagina del cartoncino dei piccoli e il mille novecentotrentaquattro compare di Elsa Morante la ninna nanna della vecchietta
Accanto a questa ninna nanna c'è un testo con le rime di una certa Jole
Che parla dei campi che dicono la luce Doro torna a brillare sul io lavoro così come c'è un altro racconto una un testo che non saprei come chiamare intitolato Pineto Rimini
Di TTT Azzam Marra che si interroga parla questi due bambini dice ma come farò che parole belle potrò dirvi quali saranno andrò a Venezia cercarle IVA sia Venezia e e con tanto tanto entusiasmo dice
Delle delle dicono trovate e le parole il parole bellissime che diceva questi a questi due visto disgraziati Piné Trento
Sono
Le parole di pelle mamma amore Italia re Duce fede camicia nera è stata l'erba dell'incantato il giardino veneziano a cantare frammento così
Egli ha suggerito perfetto accanto a questo c'è il testo la filastrocca di Elsa Morante che la ninna nanna della vecchietta
Che dice nanna o Landau
Mio metti a cavallo degli orsi tanti fiori e nastri produttive ci sono castagne secche tante buone frittelle nanna o una forchetta controlla la vittima
Credo che non ci sia bisogno di commenti
Vorrei soltanto dire che se si volesse pensare che era il trentaquattro e che si tratta di vecchine casca castagne secche e calzini Enio metti e quindi di evasione vorrei dire che si
Si tratta di evasione e per fortuna
Perché di fronte alle prigioni della mente la prima necessità etica culturale politica e proprio la più radicale delle estranei tale distanza siderale l'essere totalmente altro
In quei tempi di rimbomba anti certezze Elsa Morante si è trovata a volare altrove cioè precisamente nel proprio sentire nel proprio immagina
E ha concluso una storia come quella dei bimbi e delle stelle
Con
La narratrice
Che spiega come ultima fatta vada spesso a trovarla e la tenga informata di quello che succede lassù
E non le nasconde l'ottima condizione dei girasoli perché i girasoli sono dato che si notano sono quelle che vengono subito rinfocolato i perché appunto se è una crociera appassisce muore un bambino sulla terra
L'ottima condizione girasoli quali una volta ricevuto il soffio magico diventano
Bambini tronfia e superbi pronti a diventare quei signori Pancho avuti occhi adulti di cui c'è tanta abbondanza
L'ultimo ultima fatta questa fatta che la la va a trovare la tiene aggiornata e le dice quello che succede lassù e lei indica la stella
E le fa capire le dice che è quella più splendente ma qui c'è un problema
Perché in cito mentre per me è la stella più splendente sta ad oriente quella di Mariolina e ad occidente e quella di baby a settentrione
Così per metterci d'accordo abbiamo finito per concludere che ognuno ha una sua stella particolare
E questa a me
Sembra una conclusione profondamente antifascista
C'è un'altra frase ultimissima di questo racconto altrettanto a mio parere antifascista
E dice
E vale anche per il mio ragionamento in parte se questa conclusione non mi persuade abbastanza potete scrivere per chiedere schiavi mentre al giardino meraviglioso piazza delle stelle paese dei sogni estero che rinvia
Ancora una volta ad un luogo che non appartiene alla preistoria esclude e basta di Elsa Morante
è probabile che io abbia scambiato qualche sputo per una stele è molto probabile e so bene di avere messo in atto anche qualche forza
Forzatura nel senso della reticenza del
Rispetto all'essere
Troppo
Critici opinione
è vero che Elsa Morante
Ha scritto altre cose queste forse potremmo dimenticarle ma io qui vorrei davvero andare avanti su questa linea
Che valorizza questa preistoria vorrei protestare
Contro l'esclusione dall'edizione delle opere nei Meridiani di Mondadori
Contro l'esclusione di tutti gli iscritti per bambini
è vero che nella prefazione viene detto che Elsa Morante ha provveduto a fissare i canoni delle proprie opere limitandolo ai libri da lei stessa pubblicati in vita
Ma ne viene anche da pensare che i suoi scritti per bambini pubblicati sulle riviste e poi come viene detto nella prefazione di Garboli non non rifiutati esplicitamente magari taciuti
Lasciati in un in un limbo ma mai Bollati di infamia
Siano un po'come il primo degli undici figli del racconto di Kafka nel quale si dice che cercando il narratore dice ho undici figli il primo fino è fisicamente poco appariscente ma seria e intelligente
Pure non ho molta stima di benché come figlio lo anni come tutti gli altri il suo modo di pensare mi sembra troppo se
Non guarda né a destra né a sinistra né in lontananza compie continuamente il ritmo della ristretta cerchia delle sue idee o meglio vi si aggira dentro
Anche questa può essere una forzatura mai racconti di Elsa Morante sono ripetitivi i racconti degli inizi racconti per bambini su Corriere dei Piccoli eccetera
Sono ripetitivi nella ristretta cerchia delle loro idee e vi si aggirano bene
In ogni caso
La storia di Caterina tre Ciolino è un libro un libro importante e pubblicato lei viva
Un libro che mi sembra importante non dimenticare
Tanto più che nella cosiddetta letteratura per l'infanzia dell'Ottocento italiano c'è stato Pino
In questo nostro secolo nulla o meglio ci sono stati autori significativi alcuni buoni libri ma soprattutto ci sono state due grandi occasioni perdute
Spazzate via dalla congiura congiunta di biologia e storia una è stata quella di Silvio D'Arzo l'altra quella di Elsa Morante
La quale non ha potuto a causa della biologia e della storia
Non ha potuto continuare a scrivere per l'infanzia ma ha potuto scrivere di infatti
Ma negli scritti per bambini di Elsa Morante ci sono elementi e questo merita Eric chiede a mio parere studi specifici completamente suoi
Mai rinnegati anzi inseguito ripresi e dispiegati dentro i flutti abracadabra in testi delle prodigiose narrazioni della maturità
Inoltre sono documenti preziosi a memoria di un tempo che poi la cammella cieca è il paese di Picci poi la pesantezza il trago notturno dell'irrealtà li faranno passare per il cammino
Elsa Morante negli ultimi tempi della sua vita diceva che da giovane le era piaciuto credere che l'infanzia l'innocenza dell'infanzia non sarebbe cambiata mai
E che invece tutto era orrendamente cambiato
E non restava più nulla nemmeno di lei stessa di quel che era un tempo
L'infanzia è stata sicuramente per lei un'entità favolosa e mitica ha parlato di unico pubblico capaci di ascoltare la parola dei poeti
è stata sì perché no la possibile salvezza del mondo ma questo sempre con la dolorosa consapevolezza
Della non estraneità dell'infanzia alle conseguenze della congiura congiunta di biologia e di storia
Infatti anche là dove diceva che il ritrovamento parziale dei piaceri ed è stato ricordato prima da grande
Dei piaceri che che ornavano le feste dell'Eden perduto era concessa agli adulti della specie umana durante la primissima infanzia dei loro nati subito precisava che comunque su questi purtroppo
A differenza per gli animali ad ogni giorno che passa sempre più l'albero della scienza del bene e del male spende la sua l'infanzia favolosa avrebbe anche potuto salvarlo il mondo ma lo stupro innominabile praticato anche sull'infanzia storica e tale da avere investito anche l'IST infanzia favolosa
Per ciò che era stato fatto alla madre di Davide si dice nella storia
Era ormai come se tutta l'infanzia del mondo fosse stata devastata in eterno e tutte le creature stuprate nei loro nidi
Chiudo chiudo con una
Con un'annotazione personale improntata al più disperato ottimismo e senza preoccuparmi troppo del rischio di scambiare sputi per stelle
Quelli di Elsa Morante sono libri de la mia Bibbia tutti e mi sembra un grande libro anche la storia che pure è meno grande degli altri e forse a parte il mondo serrate i ragazzini forse considerò Ara Coeli risultato più alto
Forse perché
Avendo accanto un mio nato nella sua primissima infanzia sto provando i piaceri dell'Eden perduto forse perché avendo a che fare ogni giorno
Con infanzie storiche mi è consentito insegno nella scuola elementare gli ha consentito di intravedere anche in essere almeno qualche eco favolosa
Voglio sottolineare che anche che in Aracoeli
Nella disperazione totale di il libro straordinario c'è un personaggio positivo in qualche modo ed è il ragazzino Pennati
Che compare poi scompare ma nel suo breve apparire ci compare cc ci evidenzia la sua tenerezza e la sua tenacia la sua passione e la sua ribellione
Vediamo bene che come diceva né il mondo salvato dei ragazzini
Tutte le città della Terra sono un'unica maledetta congrega contro i ragazzetti celesti
E le fanciulle te sulla Terra sono un passaggio di barbari divini col marchio carcerario della fine già segnata
Ma queste crudeli verità se si voglia cercare qualche senso al nostro essere qui prima ancora che configurarsi come sentenze
Mi sembra che si possano configurare soprattutto come apertura su nuove domande
Grazie
Domenico Scarpa
Si sente
Succede a volte che più sentiamo che un autore ci piacerà o addirittura sarà decisivo per la nostra vita da allora in poi e più rimandiamo di leggerlo
E quello che mi successe con Elsa Morante
In questi casi si sa quello che si fa si comincia a leggere non il libro ma intorno al libro si comincia a leggere la quarta di copertina la prestazione la recensione uscita nel frattempo nel caso di Brienza Morante c'era qualche cosa di più
C'erano le poesie che stanno sulla soglia dei romanzi e c'era un vezzo in queste Poesie
Quello che è intrigato un po'tutti fuori del Limbo non veri disoccupati che sta prima dell'Isola di Arturo
Poi finalmente a un certo punto smise di leggere attorno al libro mi decisi a leggere il libro e mi sentii come uno spettatore che sia andato ad ascoltare un'opera
E sente gli orchestrali che stanno accordando di strumenti
Senta lei suoni discordanti che cozzano fra di loro però è un cozzare Chiti mette allegria sente una specie di perfezione anche se confusa in queste accordature e a un certo punto si accorge che invece sta già scontando Rupert più cioè che le accordature e l'opera sono la stessa cosa ecco le poesie che Elsa Morante mette all'ingresso dei suoi romanzi e i romanzi sanno secondo me in questo stesso rapporto
E lo stesso rapporto che poi viene enunciato nel titolo che viene data a queste pulizie allibiti che insieme un autodafé cioè un pentimento quasi di averle scritte ma anche una rivendicazione del loro valore
Stasera io vorrei provare a leggere queste poesie come Poesie saggisti che cioè per usare un'immagine come i carboni dell'idea nascosti sotto le fiamme della degenza che poi vediamo
Che poi vediamo nel romanzo
Essa Morante dice che si tratta di poesie giovanili in gran parte anche se la scritte tra i ventinove e quarantacinque
E parlare di stragismo a proposito di Elsa Morante
E in genere come nominare qualche cosa che non c'entra che non quaglia con l'immagine di una trattrice nata che sia Pileri
Ma Pasolini aveva detto una volta che Elsa Morante piace ma piace inconsapevolmente che significa significa che la si legge ne sia vaccinati ci si identificava non la si studia in profondo
Elsa Morante un autore molto dichiarato in quello che dice ma che non svolge un discorso critico all'atto di ciò che scrive non è un autore che ci pianta lì dei cartelli dei paletti e qui ovviamente si pensa subito a Calvino
Calvino ti mette una grande Selva di paletti
Che però sono dei istanti e dopo averlo seguito uno dovrebbe fare il percorso a ritroso per conto suo perché altrimenti la selva dei cartelli indicatori diventa in qualche modo una selva oscura
Mentre sta Morante ti dice dice tutto dice tutto ma è lo stesso misteriosissimo e porse sui cartelli indicatori sono in gran parte queste questi ed ecco perché dico poesia e saggistica
E questi saggistica anche per un altro motivo perché Elsa Morante descriveva anche per capire ciò che stava facendo per chiarire a se stessa un intoppo della narrazione un punto dunque andare avanti
E questo uso delle poesie per andare avanti nella opera maggiore se così la possiamo chiamare l'aveva in comune con Eduardo De Filippo un altro che scriveva delle poesie napoletane per chiarire delle impuntature per esempio Filumena Marturano
Alle quale andavano incontro le sue commedie
Quindi queste poesie sono un canto libera un canto liberato ma sono anche una prefigurazione un riassunto e addirittura una recinzione del romanzo che stiamo per leggere
Una recensione di quelle che vorremmo sempre leggere una recensione gioiosa che svela sia le ragioni che lei ragionevolezza dell'arte ma come diceva qualcuno stamattina sa fermarsi sulla soglia del mistero della poesia dell'ispirazione
Una recensione una critica che sa dove deve fermarsi la spiegazione che non vuole e non deve spiegare tutto
E del resto una di queste poesie intitolata scene Lazard sembra addirittura una lettera ai suoi future critici futuri perché la poesia del quarantasei
Io sola unica io soccombe li Simec fiabe consolare la notte non è mio pregio ma del cielo che mi fece fantastica se degna io sono della grazia
E voi non portate mi invidia né dispettosi lasciate queste veglie felici per i vostri inanimati Sonni
Io limati Sonni e una lettera a tutti quelli che si nutrono dell'irrealtà che domina il mondo e una lettera quelli che vent'anni dopo saranno gli infelici Molti
Dalle lettere critici alle lettere personaggi la poesia persa Ruzza è un colloquio con i personaggi che è incandescente come quelli che vediamo in Pirandello in tutto il decennio che viene prima dei Sei personaggi in cerca d'autore
In più in Elsa Morante c'è la desolazione l'artista dopo la creazione l'artista che si sente come un fucile sparato come diceva per come diceva Pavese un artista quasi posto Koizumi un artista che sta in mezzo al nulla di dopo la creazione e la stessa cosa per la poesia intitolata appunto ai personaggi che sta sulla soglia di menzogna e sortilegio
Non altro che subita e ancella voi io sono così dice la Morante continua altro io non sono che però non parte fra voi fiori straordinari occulti ma sulle effimere miele tre pur balia una traccia rimane del vostro polline celeste
E il vostro miele e tutto mio
In questa poesia tra l'altro si sente un'eco l'eco di un'altra voce poetica al quale accennerò più tardi
Ma insomma è chiaro la funzione di vocalizzo di schiarirsi la voce di auto commento che hanno queste poesie che però hanno una loro porte autonomia non sono soltanto Poesie servile se pensiamo ai versi intitolati alla tavola sempre di menzogna e sortilegio
Possiamo dire che c'è dentro tutto il romanzo e forse in nuce tutte le opere successive
Dei versi come la quei provente la tela il fumo non solo hanno un rapporto più gradito incandescente la biografia fumo della scrittura ma anche definiscono perfettamente il rapporto tra forma e contenuto in essa Morante addirittura e il fatto che lei sia rispetto ai personaggi un aprì un'assurdità un'ancella fa pensare anche ad Arturo o alla voce narrante della storia così servizievole
E ancora quando insinua in quel passo così ermetico che citava ieri Garboli al gioco di mamma non mamma la risposta celeste mi spingo
Sono prefigurate tutte le scissioni tutte incrinature della biografia e della scrittura che vedremo a partire da secondi anni sessanta in poi e cadute queste finzioni che mantengono
La scrittrice nel suo paradiso nel suo Elisso ci sarà appunto Arturo adulto fuori dal paradiso dell'isola e cioè ci sarà in mano il via Vercelli come è stato detto più volte
Questo paradiso poi e il tema più ricorrente di queste questi ed Elsa Morante altissimo e confuso lo definisce citando Sandro Penna
E ed è anche un paradiso irraggiungibile irraggiungibile se non fosse che c'è
Una fantasia amorosa febbrile
Che vince confini del limbo in cui si è rinchiusi per sempre ma questa reclusione che Elsa Morante sente non è una rifusione subita è una reclusione scelta in qualche maniera anzi potremmo andare avanti e leggere tutta l'opera di Elsa Morante come un rinchiudersi per sopravvivere per conservare un'identità per esempio nelle fantasie solitarie o nelle idee coatte dei bambini Lisa di menzogna e sortilegio nell'isola che lì in quel paradiso di Arturo nell'irrilevanza di una madre di un bambino calpestati dalla Storia con la esse maiuscola oppure nei corpi in disfacimento di una madre e di un figlio e siamo all'Aracoeli
Insomma queste questi che sono dei tentativi finti e dipinti perché l'autore sa che sono destinati all'insuccesso
Di abbandonare questo limbo al di fuori del quale non bellissimo anzi di non abbandonarlo scusa
Il paradiso di cui si parla in queste questi e che hanno un gesto fastoso regale è un paradiso tragico e infatti io ho tre cose da insorte prigione peccato e morte
E siamo orante quindi scrisse le poesie di alibi di questo libretto con il gesto fastoso di una bidone che dà fuoco si suicida dando fuoco alla pila delle sue memorie ma anche col gesto di una bambina che gioca a fare Didone dopo aver letto venete a scuola
E se queste questi che sembrano scritte anche dalla voce ingenua di una ragazzina di quindici anni è anche vero che sembra una ragazzina di quindici anni che sia rinata ed è morta per molte volte che conservi memoria di tutte le esperienze delle sue vite precedenti come la bambina del primo racconto dello scialle andaluso il ladro dei lumi
Così le pagine diventa una miniera profondissima in buio scabroso screziato nel quale brillano però delle gemme si muovono delle forme feline
L'autrice la vediamo relegata nella notte in una stanza romana
Che popola di fosforescenza di lampi
E quindi questi fastosa ingioiellata
Ma proprio perché così eleganti così regali noi sentiamo che in questo c'è un eccesso che questi in qualche modo sono i sogni di una persona povera di una persona nata e cresciuta da piccolo borghese
E che alla fine in queste poesie che sono una lauda
Chiudere il mondo in un abbraccio piccolo borghese l'abbraccio piccolo borghese che era stato vent'anni prima di Umberto Saba
Ricordo una poesia di Saba che psichiatriche si intitola cucina economica è stata scritta nel trenta e fa parte della raccolta il piccolo Bertolt una raccolta che la trasfigurazione dell'infanzia di Saddam ed è dedicata cosa significativa allo psicoanalista di Saba il dottor Edoardo Weiss
Cito
Immensa gratitudine alla vita che ha conservate queste care cose oceano di delizie anima mia
Ho come tutto al suo posto si trova o come tutto al suo posto è restato in grande povertà anche e salvezza
L'esaltazione di questa povertà
E quindi una poesia poi che parla sì la leggessimo tutta però nel caso oltre che di oggetti anche dell'istinto di rientrare nel centro delle cose insieme nel grembo materno
C'è un'immagine di vecchio che si chiude in sei dopo un pasto senza vino come ventre materno
E c'è poi alla fine un bambino esterrefatto un povero padre ramingo maledetto dalla moglie e questo bambino esterrefatto chi ascolta le liti dei genitori in disparte che Saba spesso e c'è qualche analogia con le vicende
Biografie che familiare in piazza Morante
Questo amore questa clausura che lei sceglie per parlare dell'amato hanno un antecedente piccolo borghese in Saddam
Un altro pezzo di Elsa Morante solo chiama conosce povero che non hanno
E qui invece detonare assaggino ci sono le radici
Dell'Anarchia sentimentale civile di quel razionalismo vulcanico che vediamo in essa Morante
Berardinelli avuto l'intuito di definirla un Majakovskij che ha letto si mobile
Ma già nel sessanta Pasolini quindi prima di tutto il decennio politico di Elsa Morante se così lo possiamo chiamare scrisse questo scrisse che la Morante a un ideale etico fantastico a cui la letteratura è asservita e da cui è assorbito ma non cancellato l'ideale dell'impegno sociale immediato
E quel sa Morante di quegli artisti che hanno rovesciato l'atteggiamento che Ghezzi raccomandava di tenere di fronte al mondo
Prima
Visti celarsi arrabbiarsi con tutto in una in una giovinezza bruciante una giovinezza perché Rihanna e poi riconciliarsi col tutto in una maturità prolungata una maturità eterna
Elsa Morante fa il percorso opposto ci racconta prima un mondo in cui il male e sempre menzogne sempre sortilegio non è mai davvero reale
E poi che un rito di passaggio della fiaba un rito di iniziazione solo il male attraverso il quale deve passare le rose
Ma da quando Arturo lascia l'isola in poi le prove liti sono terminati quindi dal mondo salvato dai ragazzini impauriti il suo è tutto un viaggio verso il deserto perse la membrana verso un desolato congedo da questo mondo verso una fantasia al napalm la stasi l'entropia della storia e del corpo che noi vediamo in Aracoeli
Ancora una citazione dei versi solo chiama il diverso accende i suoi splendori egli si apre la casa dei due misteri il mistero doloroso e il mistero Gaudioso
E poi il destino dell'amore che a mani dice Elsa Morante impiegate e Sante
Ecco l'Amore sconfitto di cui si parla in questo libro soprattutto in due poesie quella intitolata lettere quell'intitolata proprio allibito
Esaltato ma così è saltato nella sua umiliazione da Pasco comparire l'oggetto amato che sovrasta l'amato il dominatore che viene scritto e pensato sempre con la lettera maiuscola
Bene il mutismo di questo interlocutore umile che magnifica l'amato conta conta quanto appunto l'interlocutore e quindi se l'altro l'amato in qualche modo è una finzione un sortilegio non esiste
Allora probabilmente il tiranno cioè l'amato e lo schiavo colui che ama sono la stessa persona
Elsa Morante quindi a si era già del sultano e con lei che prepara il sortilegio e colui che lo subisce né vittima del sortilegio della menzogna infatti quando essa Morante parla
Parla di se stessa come in quel Diario del mille ottocento del mille novecentotrentotto
Il tono passa repentinamente dall'esaltazione all'avvilimento
Quando invece parla di un altro usa invece solo il tono della migrazione delle logge ininterrotto del tiranno il tiranno etimologicamente più nos e il signore il magnifico di grande e colui che conquista con la tirannia della sua magnificenza conquista con l'amore non corrisposto in qualche modo il rapporto che c'era con Moravia con Visconti
Ed è stato Giacomo Debenedetti annotare la frequenza di aggettivi come regale Imperiale in questo nei romanzi di Elsa Morante
Quindi tutto questo amore
Così è saltato è tutt'altro che innocuo per l'oggetto amato e anzi un amore un rapporto carnivoro un rapporto di minaccia diritto di sacrificio e lo vediamo nell'ultima poesia di alibi
Che si intitola il gatto all'uccellino
Ed è uno scherzo dedicato a Sandro Penna il gatto parla l'uccellino che non è riuscito a mangiare non è riuscito a divorare e gli appellativi che il gatto rivolge a questa sua mancata preda sommo deviato e inerme
Fragile e Santo vita della mia Carmen alato sangue Tino Bino Narciso feudatario dei luoghi più altri
Un elogio a chi si voleva uccidere a chi si voleva far scomparire questo il rapporto di Elsa Morante con l'amato
E quindi senza Morante Amato la figura del gatto
E perché un essere che si mantiene a distanza anche da se stesso un essere che agisce con la leggerezza e con la sprezzatura che lei stessa persegue nella sua esistenza privata il gatto è una creatura terrestre che non può volare che però può far risplendere i suoi occhi
E in qualche modo
Armare mettere in scena un sortilegio e di qui da questa figura Gatteschi avviene questo blocco così assorto così geloso quanto più parla degli altri il tono di Elisa la voce narrante di menzogna e sortilegio
E così versi sono tanto più solitari quanto più quando posso adombra incredibile la quantità di cose che Elsa Morante riesce a nominare in un verso solo poi invece Elsa Morante usa due tipi di metrica una metrica che Garboli ha definito Barbara molto distesa e una metrica avversi con le molto brevi molto contratti e in questi testi contratti si sente quell'eco cui accennavo prima che l'eco di Emily Dickinson
E il vostro miele tutto mio la poesia dell'arte
Se provassimo a pensare per un attimo a un Emily Dickinson invece dividere reclusa come ha fatto avesse amato vivere all'aria aperta nei campi nelle piazze a piazza Navona magari e che non avesse avuto a disposizione una lingua monosillabi che come l'inglese una lingua frantuma bile polverizzati da piace nella sintassi
Ma l'italiano piazza Morante che quello italiano i vecchi libri di fiabe delle filastrocche dei catechismi delle vite dei santi delle traduzioni libri d'avventura delle conversazioni paese forse avremo degli amori simili degli amori c'è contemplati religiosamente né la loro assenza
Giorgio Agamben ha scritto che alibi è un libro sulla poesia italiana non della sulla poesia italiana che una bellissima intuizione ma che cosa vuol dire
Già ieri ci è stato ricordato che questo libro uscì nel cinquantotto in una collana di Longanesi curata da Nico Naldini insieme con due altri libri croce e delizia di Sandro Penna e l'Usignolo della Chiesa cattolica di Pier Paolo Pasolini
Di del libro di Elsa Morante soprattutto pochi si accorsero e fra quelli una bella eccezione quella di Paolo Milano
Ebbene questi tre libri pubblicati in quella collana che subito si interruppe sono altrettanti sentieri interrotti della poesia del Novecento da cui si italiana del Novecento
Ma d'altra parte non potevano che essere interrotti come poteva il discorso di Elsa Morante inserirsi nel quadro di qualcosa nel quadro di un disegno letterario precostituito di una scuola
Come poteva trovare sta Morante dei precedenti se quando parlava con i suoi amici diceva con umorismo paradossale un senso della sfumatura della nuance che Carducci e stupido Pascoli imbecille D'Annunzio cretino
E chiamava i poeti professionisti questi burocratici gente che va a capo
Beh penso che quando tireremo le somme del nostro Novecento ci accorgeremo che i poeti
Più difficili risulteranno forse proprio quelli che a prima lettura parevano più facili cioè sabato penna Noventa e appunto Elsa Morante
E questo sentiero interrotto questa strada che nessuno ha voluto seguire battere nella poesia del Novecento era far convivere nel verso sì la mitologia alla tragedia la trance come fanno tanti autori ma anche il gioco la filastrocca l'autoironia
La spendita di sei nel Canto nel canto aperto libero
E non contratto su se stesso
Questa questa condizione si verifica solo per il Breve
Per il breve attimo di alibi per queste poche poesie una quindicina in tutto
Tutto questo infatti durerà poco perché negli anni Sessanta si alza Morante che molti altri scrittori
Non ci andranno in qualcosa di un ostacolo che insieme biografico ed epocale a tutti quanti succederà qualcosa
E gli altri autori
La cui carriera si divide in due all'inizio o a metà degli anni Sessanta sono secondo me Calvino Caproni la Ginzburg Pasolini Parise e Zanzotto
In generale si può dire
Con la natura con il mondo contemporaneo l'insensatezza della storia
Oltre a quelli che erano gli impieghi intoppi biografici l'intoppo biografico di essa Morante
E stato la vicenda del pittore Bill Morrow quindi i suoi anni sessanta in qualche modo li vediamo come uno scoppio come la maturità scoppiando e dei colori di cui parla in un verso
Vittorio Sereni che poi sono i colori scoppi anti se rivediamo June e quadri che sono esposti per ore di Bill Morrow
Sono però subito dopo questi colori scoppi anti dei colori di un fuoco d'artificio che vanno in curvando se sfilacciando sì nell'attesa del colpo scuro senza colori che conclude la teste e la testa infatti si concluderà di lì a poco
Dopo aver pubblicato alibi Elsa Morante scrisse un'altra poesia da mettere in testa a un libro e una poesia intitolata dedica
E che fa
Da soia allo scialle andaluso e che in qualche modo un ponte può etica autobiografico tra la vicenda che si conclude in alibi e quella che si incomincerà nel mondo salvato dai ragazzini
Protagonista e look cella di mare che potrebbe essere una reincarnazione dell'Albatros di Coleridge e di Baudelaire
Ma non importa questo importa che il paesaggio il fatto di sabbie nere e di tumuli atroci è già un paesaggio da dopo la bomba atomica da day after e questa o ce l'ha di mare che come un ponte verso i libri successivi
Di lì domani grande bianca e spiegata guiderà una puerile corte alata verso terrestri ellissi
Ancora ieri si paradisi perduti L'uccello di mare quindi la Morante stessa che canta ai felici pochi che prova a traghettare costoro i ragazzini verso un paradiso al di là della storia ma la strada è lunga quando essa Morante riprende a scrivere versi un anno dopo questa poesia nel sessantaquattro
Saranno i versi dell'avvio a Bill Morrow e in questi versi si vedrà che lo scenario è cambiato completamente che c'è una ferita appunto biografica appunto epocale non più rimargina bile
Dal luogo il lume del tuo silenzio mi riscuote ogni giorno l'urlo del mattino
O notte celeste senza resurrezione
Perdonami se torno ancora a queste voci
Sì ci sarebbe anche da leggere un intervento che Gianfranco Bettin ha lasciato che non è riuscito per colpa nostra al dire lui stesso né ieri né stamattina prima di partire però prima faccio chiudere il convegno Fabrizi è Remondino sì per caso ci resta un po'di tempo se avete un po'di pazienza leggerò questo ultimo brevissimo intervento successivamente intanto gli annuncia che le nuove in quarto c'è al Teatro Morlacchi come sapete
Il recital lettura dei testi di Elsa Morante fatta da Carlo Cecchi Paolo Rossi e il biglietto e l'ingresso a pagamento Ling l'incasso devoluto al Laura associazione umbra per le ricerche all'assistenza psicotici Fabrizia Remondino
Di questo si sente
Due storie che mi ha raccontato è sa
Era già ammalata che ha già difficoltà a camminare e viene locale sempre più piena di automobili e motociclette anche posteggiare sui marciapiedi piena quindi sempre più difficile raggiungere piazza del Popolo
Un giorno dei giovinastri appoggiati alle loro motociclette mentre cammina e e disturba
Perché Camila troppo piano le dicono vecchia allora lei replica vecchi siete voi che non avente niente nel cuore e uno di loro dice esce abbiamo è scarso
Essa dice meno male pensavo di peggio
Questa frase
Questa frase non la letta come una forma di diciamo di adesione a un vitalismo
Allora di un del peggiore Nimue ma a mio avviso come un un sollievo per il fatto che il cuore di questi giovani non ci fosse l'ideologia fascista e nazista che in quel momento appunto dominava quel tipo di ragazzi che venivano dei Parioli
Perché per essa appunto l'orrore maggiore appunto del nostro secolo sì esprimeva appunto in tre infatti uno i campi di concentramento
Che per lei come penso per me come più ridotte ad uno e quattro presenti
Non sono la più grande e più cruenta forma di massacro il Cile chi ci sia mai stata
Ma la più scientifici a e proprio in questo consiste i loro orrore allo stesso modo che scientifiche è fredda
E sulla mano che dal ciò la bomba su Hiroshima
E essa diceva che se e dei piramidi erano il monumento lasciato l'umanità dagli egizi se il Partenone era quello lasciato dei greci
Sì le cattedrali gotiche erano monumenti del Medioevo il fungo di Hiroshima il monumento del nostro secolo
Poi un'altra storia un giorno lei era andata ma dare dopo pranzo a dare chiara prezzi del pesce ai gatti anzi allegati amate al mausoleo d'Augusto
Quando da una autobus su su sbarcano dei turisti sovietici
Che la guida perdendo questa signora che da amante a mangiare gatti dice i sa signora noi a Mosca abbiamo radicamento radicalmente risolto il problema li abbiamo ammazzati tutti
Allora Elsa dice la guida so che voi usate risolvere in modo simile dei rossi italiani il problema i dissidenti
E ora dalle storie raccontati a voce da essa passiamo
A la storia appunto lo scandalo che dura dieci mila anni
Voglio
Citare un episodio per me molto importante
Perché in tutta l'opera di essa ma
Come ha notato Agamben ma in particolare in questa c'è un importantissimo Antinoro contro il male e contro diciamo un'ideologia se sacrificale
In cui appunto a male bene sono tutt'uno e in cui
Ne appunto
Di tutti oscuri realtà
E oppure Giuseppe
Che pur così piccolo ha già avuto cognizione del dolore trova un improvviso Antinoro questo dolore
Nella permanenza appunto dopo che la casa ed in cui viveva con sua madre ecco è stata bombardata della convivenza in un capannone con i mille invisibile
Allora Allegri la ferita una grande distrazioni si offre un sette
Con altri sfollati ire figlioletto trovano riparo in un grande stanzone forse un ex deposito agricolo in mezzo a prati fangosi è Maggi di Pietralata
Alla piccola comunità familiare già tanto mutilata
Succede una vasta e che ero Gene a lungo Rosa Vitale comunità sociale di persone di tutte le età e condizioni e parlate dalle grate da due canarini e da un gatto
All'interno di essa domina una vera e propria tributi napoletani con i loro parenti romani che un vecchio sfornato antifascista e petto Hondo
Per Giuseppe chiama immigrati
Ora cito Enza noi si vantavano in proposito scherzando siamo un obiettivo militare
Con tali con esattezza era difficile tu che componeva una tv fluttuante
Però non erano mai meno di dodici e arrangiandosi fra tutti in varie attività e mestieri godevano di una prosperità relativa
Faceva lunga descrizione molto bella dei mille
Da allora l'esistenza fornisco in quell'unico stanzone comune che fu perita un supplizio quotidiano
Per un sette tuttora baldoria
La sua minuscola vita era fra Sempre salvo che nelle felicissimi notti degli allarmi
Solitaria isolata
E adesso gli era capitata la fortuna sublime di trovarsi giorni e notti in compagnia numerosissima
Sembrava addirittura ma Tito innamorato di tutti
Userete come la maggior parte dei bambini preferisce alla famigliola una grande stima famiglia
Il cui interno e sicuro protettivo carnale amore della madre
Coloro che in un intorno moltiplicano e rafforzano questo legame perché ogni separazione dagli altri rispecchia la sente che muta separazione da lei
E lo so tempo sono l'immagine del vasto mondo respingi desiderio di conoscenza e di avventura di comunità con tutte le creature di esercizio del gioco degli affetti
Non a caso in mille sono in gran parte napoletani
I napoletani sono più popolo di altri
Hanno il senso e la comunità piuttosto che quella della società
Sono immagini della storia
A causa di un'antichissima civiltà qui tutti coltivò incolti i Ricchi e poveri sono consapevoli e del senso della precarietà dell'esistenza
Maturato il nonno padre inosservate sofferto tanti terremoti ed eruzioni vulcaniche sono diventati saggi e scettici
Per loro l'oggi conta più del domani
E quest'oggi lo vivono con intensità che solo spettacolo della vita non la vita stessa può offrire
E dello spettacolo sono tutti alternativamente o simultaneamente attori e spettatori
E proprio questa ricchezza vitale che seduce utile per il al punto che dopo che sarà separato da loro e si rimarranno per lui un'immagine del Paradiso
A mio avviso questo antidoto antico tornata ai mille significa che Elsa Morante ha fatto sua la grande lezione di gli ho Pardi
Per me il maggior poeta e filosofo del secolo scorso
Gli ho Pardi dice che contro la natura matrigna conto il male
Sia esso provocato dagli uomini dico o sia esso insito nella tua stessa
L'unico
Appunto l'unica possibile di opporsi a questo male e un nuovo sodalizio tra gli uomini non però il patto sociale di lusso
Ne
Qualsiasi altro contratto o patto i di tipo illuminista ho fondato sulla possibilità del progresso delle magnifiche sorti e progressive
Ma un patto tra gli uomini fondato proprio sulla consapevolezza comune del dolore e che a partire da questa consapevolezza crea una nuova solidarietà
Provo provò a leggere questo testo visto che ancora abbiamo una diecina di minuti che piuttosto breve nella primavera del mille novecentosessantadue Alberto Moravia presentò a Roma una mostra ed il Moro il giovane pittore americano amico di Elsa Morante questa pittura così immediata e così pure
Disse Moravia così calme così limpida nasce dalla rabbia di una gioventù cresciuta nell'angoscia e nell'estremità di un mondo profondamente alienato quale quello statunitense così ancora una volta l'arte sarà stata pagata con la vita
Rientrato poco dopo a New York il trenta aprile Morro succederà gettandosi nel vuoto da un grattacielo aveva ventisei anni
Come è noto e soprattutto la figura di Moro ad aver ispirato almeno parte del mondo salvato i ragazzini e segnatamente l'addio che lo apre
Moravia tratteggiando il profilo staglia davanti a noi l'immagine irrequieta vivace intensa di un giovane cresciuto nell'assurdo per dirla con Paul Goodman che avete appare ha penalizzato il la gioventù assurda edizione originale crescere nell'assurdo
I problemi della formazione dei giovani nel sistema organizzato la nozione di sistema cominciava allora circolare
Per designare una società ingabbiata da strutture istituzioni e svuotata di potere essendo quest'ultima al Trovè lontano e tuttavia incombente
Nell'addio echeggiano tre diversi discorsi su quella che più tardi sarà chiamata la condizione giovanile c'è un discorso intimo che il poeta fa tre sei sei di radicale disperate sincerità
C'è il discorso che rivolge al suo interlocutore il ragazzo suicida comparso le d'improvviso in sogno in un miraggio e dello sforzo dimostrare vitale la vita di accendere una speranza daccapo di bellezza e meraviglia di avventure quotidianità
E c'è drasticamente opposta la replica del ragazzino che somiglia molto al discorso intimo del poeta
Tutte le città della Terra sono un'unica maledetta congrega contro i ragazzetti celesti scrive la Morante sola in questa veglia di secoli mentre seduta nell'angolo della stanza presso l'uscio dietro la finestra illuminata nella notte aspetto l'ora del tuo ritorno a casa
Ed elenca poi gli elementi di un sistema desolante squallido e spietato nel quale crescere forse perfino peggio che crescere nell'assurdo
I Lai di praticanti dei bar le maligne origine le camerate cioè delle sigarette intossicate gli scantinati fragorosi
I dementi pugno omicidi le cacce della questura i traffici segnali distorti i giardini dei vampiri le corsie degli ospedali deliranti le stelle del cinema le bambole le fate gli ambasciatori Mezzani sicari
I palazzetti barocchi grattacieli
Nel repertorio fantastico delle regioni che fanno apprezzare la vita si dà fondo una capacità di meraviglia di gioco di sfida e d'amore che sembra inesauribile c'è anche una ragione politica una visione politica basta in certo modo anticipatrice
Qua dice il poeta intendendo in questa vita quella che tu hai trovato insopportabile
Qua si può discutere di Cristo e di Buddha e delle mio mini occidentale detta classe media e della rivoluzione di Cuba e dei bianchi pieni di soldi benpensanti e bella dati che puzzano di cesso
E dei negri poveri Tuturano Di Fiore delle immonde guerra dei padri e delle loro squallide Paci e delle loro istituzioni speculazioni missioni invenzioni provvidenze sanzioni tutte strozzata di Vacca
Quasi posso agire al sistema insomma si può fare del brutto il bello qua ci si può raccontare le storie della propria vita comunque ma il ragazzino a dirle che no non si sfugge
Tu allegra dell'infanzia Cutty portavo ti Scordari della legge monotona che ricama i suoi disegni spettrali con la sua mano d'auto legge disegna un Tom elementi tutti di un sistema pervasiva avvolgente quanto Anna Razzi le storie ecco tu mi di Strehler i dall'Insogna con le tue fa vuole ascoltare i come chiave le profezie disperate dei miei sogni mi promette di che sarei stato un re sulla terra mentre la terra mi scacciata
Il poeta che ama la vita anche orrore della morte cerca per questo di trattenere il ragazzino la morte e la strage che più ruba la belva in fuga raggiungibile la tua morte una luce accecante nella notte una risata oscena nel cielo del mattino e non ci sono che solitudine dopo il furto dei corpi l'anno ne esistono indirizzi sine nomine ore nessun segno per conoscersi tutto l'infinito eterno non è che un cielo vuoto biancorossa Sonnambula dove si fugge assenti l'uno dall'altro alla cieca
La morte l'orrenda mestizia ma è proprio quella voce di ragazzo rispondere che può esserci anche qualcosa di peggio di più insopportabile un orrendo male feroce che con la morte qui a fine chi è vecchio se felice nella presenza d'un ragazzo non vede l'Uche allegria tu ad orari come una festa del tuo destino una fanciullezza già segnata che ti diceva il suo male
L'addio del Mondo salvato dai ragazzini non è solo un testo di straordinaria bellezza un canto d'amore e di morte commosso e tenero almeno quanto e severe dolente un testo di miracolosa lucidità e preveggenza uno sguardo anche utopico sul nostro presente proprio il nostro cioè anche il presente odierno
Sul presente dei giovani della civiltà contemporanea ed è anche uno sguardo radicale fermo che attraversa il dolore la solitudine
La solitudine il silenzio l'oscurità della condizione umana la notte l'uno nella notte celeste senza resurrezione uno sguardo che attraversa anche i miraggi più cari struggente mente desiderati
Chiedo una tenerezza al buio della stanza voglia di un sogno che pare una tua dolcezza alla ricerca dei tuoi colori del tuo sorriso io curo le città lungo una pista confusa ogni ragazzo che passa una Morgana io credo di riconoscersi per un momento
E attraverso l'addio ai miraggi reiterato più tardi dall'Emanuele di Aracoeli attraverso l'avvio alle favole opposte le profezie disperate dei sogni di un ragazzino destinato all'ottusa polizia della strage per la normale procedura degradante
E attraverso l'addio le consolazioni e le mistificazioni degli M degli infelici Molti che si diventa parte degli effetti dei felici pochi se si è davvero per l'allegria e la grazia ossia la felicità
O che almeno si raggiunge la coscienza che non solo si cresce ma si vive e si muore restando nell'assurdo
Allora proprio all'ora quando la memoria masticato a dalle sabbie anche la pulsazione del dolore troncata
Allora infine sul limite estremo dell'addio ecco una frase la Morante soltanto oggi mi si risveglia nella memoria quell'incanto che pure lascia qualche segno sulla mia vita Elsa Morante Roma primo gennaio mille novecentottantacinque
Grazie a tutti arrivederci più tardi al Morlacchi