"Regionalismo, Federalismo, Secessione"

Inizia i lavori di questo nostro convegno su regionalismo federalismo e secessione il intanto voglio ringraziare tutti coloro che hanno accolto il nostro invito a partecipare al convegno promossa dalla Direzione nazionale del PDS su federalismo regionalismo e secessioni
In Alberto ha tra l'altro che il compagno Occhetto che ha appena terminato i lavori della commissione Bicamerale ENI strade arriveranno menti
Ma gli anche ricordare che il segretario del partito parlerà questa sera alle ore ventuno al cinema invero per il discorso conclusivo di questo convegno
Mi corre l'obbligo di in altri di giustificare l'onorevole Barbera a sua volta impegnato nei lavori della stessa Commissione bicamerale che non potrà essere tra noi questa sera
Con suo grande rammarico penso che comunque lo possiamo senz'altro scusare perché i i relatori che interverranno sapranno certamente colmare questo vuoto
Cari compagni cari compagni chiari invitanti il Partito democratico della sinistra varesino è lieto di ospitare questo rilevante appuntamento politico
Nel corso di un duro scontro elettorale vogliamo parlare a questa città
Alla Lombardia e a tutto il Paese per dire che esiste un'alternativa alla disgregazione dal mantenimento di uno Stato centralista che ha fatto fallimento
Ma sul significato e sulla finalità di quest'iniziativa do subito la parola il compagno Giulio quel Simi nella direzione nazionale del partito accompagna Guercino eseguiranno le comunicazioni delle onorevoli Visco
Dell'onorevole Bassanini design sale del professore Arnaldo Bagnasco per la prima parte del dibattito la parola compagni Giulio Bencini
Compagne e compagni cittadini
Il confine fra forma federale
E forma regionale dello Stato non è desumibile con certezza
Ai principi del pensiero costituzionale
Ne è ricavabile dall'esame delle formazioni statali esistenti
Sì hanno infatti stati definiti come regionali
Nei quali il decentramento politico è assai più marcato che gli stati definiti come federali
E neppure dirimente nell'analisi della genesi storica degli Stati moderni
Le eccezioni come ad esempio la più grande la Germania sono di tale rilevanza da rendere assai precaria la pretesa regola
Che definisce la forma federale come il prodotto
Della unificazione di differenti entità statuali preesistenti e la forma regionale come il prodotto del decentramento di un'unica entità statuale
Prima dunque delle definizioni dei concetti occorre ragionare di esperienze e di percorsi storici reali
La Costituzione italiana del mille novecentoquarantotto disegnava una forma di Stato a forte decentramento politico su base regionale non senza una evidente ambiguità
Figlia del compromesso fra forze culturalmente centralistiche
E forse
Autonomistiche da Julio vicino la nostra Carta fondamentale
Come per ogni Costituzione scritta l'ambiguità andava sciolto nel concreto evolvere della costruzione del nuovo Stato repubblicano
A distanza di quarant'anni di quarantacinque anni va detto con chiarezza che l'ambiguità è stata sciolta
Ed è stata sciolta in senso nettamente centralista
Non importa rivederne le ragioni
Non tutte banali né tutte strumentali a piccoli calcoli politici
Il fatto è che la costituzione materiale
Che costituisce appunto la Repubblica italiana come effettuale costruzione storico-politica ci consegna una forma di Stato marcatamente centralista
La sostanziale continuità amministrativa fra lo Stato fascista la Repubblica democratica
Il ventidue anni di ritardo nella nascita delle regioni
La potestà legislativa
Anche nelle materia affidata alle Regioni non esclusiva ma solo concorrente delegata da quella del Parlamento
La finanza regionale derivata e l'assenza di un autonomo potere impositivo regionale il controllo statale devoluto al Governo dal Parlamento e non agli organi di tutela della legittimità costituzionale
Il proliferare infine di confuso e strutture di concertazione settoriale fra Parlamento governo e regioni sono queste alcune delle tappe
Che hanno chiuso in direzione centralistica lo spazio che la Costituzione affida ad un esito fortemente regionalista ed autonomista
La politica si è mescolata all'amministrazione l'opacità avuto la meglio sulla trasparenza è stato travolto il principio elementare della responsabilità dei governanti di fronte ai governanti
Qui è potuto accrescere la mala pianta di Tangentopoli la corruzione come sistema regolatore dei rapporti fra istituzioni politica partissi e mondo delle imprese degli affari
Non basta tornare alla costituzione non si tratta cioè di portare a compimento
Il disegno regionalista scritto con la Costituzione ed avviato nel mille novecentosettanta dancing di rinnovare radicalmente il continuo dello Stato nazionale Parlamento governo regioni enti locali sistema politico e dei partiti
E se di tanto si tratta allora contano eccome
Le definizioni e di concetti che si usano
Regionalismo modello regionale forma regionale non bastano attive il contenuto nuovo fu perché sono le stesse parole gli stessi concetti con cui per vent'anni abbiamo indicato l'esperienza di cui oggi registriamo la caduta
Meglio forse dire tout-court federalismo
Ma su quel concetto grava il peso dell'esperienza storica prevalente di Stati federali nati dalla unificazione di entità sovrane resiste
Modello regionale ispirazione federalista
E la definizione che ci è parsa contenere sia la radicalità
Innovativa rispetto ai venti anni diffida delle regioni sia la necessaria cautela rispetto a percorsi storici estranei alla vicenda unitaria italiana
Ci si è obiettato
Ma parlare di ispirazione federalista non è illecito
Perché il federalismo è ormai bandiera della lega nord
Ci si è accusati di voler inseguire la lega la lega di manovra politica di corto respiro di tatticismo occasionale
A ben vedere l'argomento segnala come pochi la crisi
Da una cultura politica dominante
Il secessionismo leghista non a titolo alcuni per rivendicare assassini la tradizione democratica il meridionalista del federalismo italiano
Salvemini espulso oltre che Cattaneo e Gramsci
Sulle parole e sui concetti si misurano le vittorie vescovo le sconfitte in termini di egemonia
Guai ad abbandonare il concetto che la tradizione nobile del federalismo italiano alle bandiere che non lo meritano della lega nord
Anche con questo convegno di oggi e non a caso qui dal paese
Nel cuore del movimento leghista indecoroso e nel fisico di un confronto elettorale che porta a misurare le parole che si dicono di fronte a migliaia e migliaia di cittadini
Con questo convegno noi vogliamo affermare la sostanza della mostra poi
Fra il conservatorismo istituzionale della DC
E di tanta parte delle classi dirigenti italiane
E l'egoismo separatista della lega e in campo un'alternativa rinnova Trichet
Che può a pieno diritto
Riscoprire da attualizzare i termini e la tradizione unitaria del federalismo italiano
Ma dalle parole dai concetti occorre tornare alle cose
E le cose attorno a noi ci sono davvero drammatici
La crisi dello Stato italiano
Per la prima volta nel corso pur brand e della sua storia rischia di farsi crisi dell'unità della nazione
Non è tanto il confuso balbettare di macroregioni e di federalismo della lega nord nessuno il riemergere non muovono la vicenda italiana di tensioni antimeridionali nelle aree forti del paese
Ben altro entra
Dopo un decennio di silenzio
Che la dice lunga sui guasti prodotti dalla rivoluzione conservatrice degli anni ottanta
Dopo un decennio di silenzio torna in primo piano la più grande questione dell'Italia unita la questione meridionale
E ritorna in termini drammaticamente rovesciati rispetto al passato
I cittadini italiani in buona sostanza hanno creduto per quarant'anni che il trasferimento di risorse verso il Mezzogiorno sarebbe servito allo sviluppo del Sud e quindi allo sviluppo di tutto il Paese
Oggi non lo prendono più al contrario
è diffusa la convinzione che le politiche per il Sud finiscano per alimentare non lo sviluppo ma procedeva fatale che atterrare aveva comunale finiscano di frenare ed infettare l'economia la politica
Del Paese intero
Con questa convinzione che si diffonde largamente anche nelle file della sinistra
La sinistra sindacale della sinistra politica
Occorre che il pensiero l'iniziativa meridionalistica facciano i conti fino in fondo al di là di schemi vecchi e di risposte consolatorie
Con questo convegno noi vogliamo affermare con forza
Con impedita
Che quando il Partito Democratico dalla sinistra parla di regionalismo e di federalismo parla innanzitutto di meridionalismo
Do la necessità di Munafò meridionali
Esattamente novant'anni fa nel mille novecentodue Francesco Saverio Nitti e Gaetano Salvemini discutevano delle figlie per lo sviluppo del Mezzogiorno ce lo ha ricordato chiunque bellissimo libro recente sul Mezzogiorno il professor specifica Mutti sosteneva la necessità di un trasferimento massiccio nel mille novecentodue di un trasferimento massiccio di risorse dal nord al sud da effettuare tramite lo Stato e di governi centrali
E la via nella sostanza che è stata seguita nel quarantennio repubblicana
La Cassa per il Mezzogiorno la Svimez ma anche la sinistra sindacale e politica
I risultati sono sotto gli occhi di tutti è cresciuto e G. molto e guai a non vederlo
Ora sottovalutarlo in reddito il prodotto il consumo pro capite
Dei cittadini meridionali
Ma il subito e ha mancato l'obiettivo di uno sviluppo autonomo di uno sviluppo auto e propulsivo
Ha visto accentuare la dipendenza economica e politica dal resto del Paese
Ha trovato in più di un momento un ambiguo mi sai Internal mezzogiorno in un atteggiamento di rivendicazionismo consociativo verso lo Stato erogatore dalla spessa
Che è all'origine di tanti guasti
Della politica italiana e non solo di quella meridionale
Salvemini nel mille novecentodue
Ho pietà Vannuzzi
Che non si sarebbe avuto sviluppo del Mezzogiorno senza una crescita della società civile
Della società civile meridionale senza una responsabilizzazione responsabilità del ceto politico e di governo del sud
E rivendicava perciò autonomia politica
Autogoverno
Sei del realismo appunto
Non negazione dell'intervento pubblico statale diceva già allora Salvemini
Della solidarietà dell'Italia intera verso il mezzogiorno una cornice istituzionale auto-governo autonomia federalismo cornice istituzionale indispensabile
Arrendere produttive quelle risorse a stimolare appunto crescita della società civile
Responsabilità
Della ceto politico
Una riga essenzialmente economica quella di innanzitutto civile politica quella di Sant'
Dopo novant'anni
Forse è giunta l'ora di salire
Di un federalismo solidale e responsabile
Per il Mezzogiorno e Tom mezzogiorno
Naturalmente non si tratta
Solo di meridionalismo
Ma della possibilità di ricostruire sul terreno regionalisti Co una trama unitaria fra i disordini e il sentire comune del Sud e dell'Oriente perché questa Strama che sia logorata e rischia di spezzarsi
La più aggiornata letteratura economica ormai io a spiegarci
Che i fattori decisivi per la competitività delle imprese sono sempre meno i fattori di costo e sempre più i fattori ambientali i fattori in ultima analisi istituzionali
Il superamento del modello principio gerarchico dell'impresa fordista reclama il superato il superamento del modello di organizzazione centralistica degli stati la flessibilità nella produzione reclama flessibilità nelle istituzioni non è un caso che la critica di massa contro il centralismo statale sia tanto diffusa proprio nelle aree più avanzate ed europea dell'Italia
E che addirittura la culla del centralismo statale la Francia conosca oggi momenti decentrati
Di potere di intervento politico sulle politiche industriali sulle politiche del lavoro sulle politiche infrastrutturali che sono ben più effettive di quanto non ne conosco all'Italia patria come è noto dei comuni del comunali Lismore dell'automatismo
E allora noi siamo qui oggi a Baresi a dire
Che la sinistra
Non intende lasciare all'egoismo senza sbocchi della lega il monopolio della protesta del nord che la sinistra sta lavorando con serietà
Con rigore ad un progetto di decentramento politico istituzionale che sia garante insieme dell'unità e della indivisibilità della Nazione
E per il superamento della inefficienza strutturale dello Stato centralista
Lo snodo decisivo
E me la riforma fiscale
Ne parlerà Ural compagno Visco
Con la sua nuova competenza è talmente che passa il principio di responsabilità della politica chi spende deve avere anche la responsabilità di raccogliere le risorse ed insieme da lì
Dalla riforma fiscale passa il principio di solidarietà
Della redistribuzione delle risorse fra aree territoriali a diverso sviluppo e ceti sociali a diverso registro uno snodo Complesso offerto da affrontare senza superficiali faciloneria
Ma anche senza restare prigionieri di modelli fiscali centralizzati
Io non mi scordo mai di ricordi non mi non manco mai di ricordare che le le regioni sono nate nel mille novecentosettanta e nel mio centosettantadue si è avuta la riforma fiscale forse più centralistica di tutta la storia dello Stato
Unitario italiano
Le conseguenze di questo centralismo fiscale in termini di iniquità e di spreco delle risorse sono scritte sia nei dati e nella composizione dell'abnorme debito pubblico italiano
Sì appunto nelle mille Tangentopoli
Resta Alitalia devastata dalla questione morale i risultati i primi risultati
Di un lavoro che presentiamo oggi con questo convegno testimoniano del carattere non improvvisato ed occasionale della elaborazione che ha condotto alle proposte avanzate dai commissari del partito democratico della sinistra nella Commissione bicamerale
Vi confluisce il lavoro dei nostri gruppi parlamentari della commissione meridionale della direzione del partito dei comitati regionali di cinque grandi regioni del Nord del Paese
Già nelle prossime settimane intendiamo proseguire ed approfondire il dibattito e la ricerca attraverso alcuni seminari pubblici sui singoli aspetti
Della linea nostra di riforma regionalista e federalista dello Stato italiano
Il compito non è agevole
Va distrutto il vecchio sistema politico istituzionale e l'opera è già andata molto avanti
Ma ora occorre ricostruire un nuovo sistema politico istituzionale
Per questo per ricostruire
Non basta forse potuto apparire che bastasse per distruggere ma per ricostruire non basta agitare proteste indistinte e suggestioni troppo facili
Serve per ricostruire una sinistra di proposta e di governo
Il partito democratico della sinistra è un partito nuovo fu nato per rinnovare la politica in Italia
E un partito serio e robusto
Anch'io sono ma tutti i titoli per contribuire da parte sua alla riuscita di questa grande impresa vi ringrazio
Ringraziano della presentazione abolizione diamo adesso la parola il primo relatore senatore Vincenzo Visco
Ma il
Mio compito qui operò due aveva istrionismo fiscale
è un compito complesso che c'è
Cercherò di affrontare in modo rapido schematico anche perché sono tutto lascia in una pochissimo per ora parlando riferiva lirismo fiscale si pongono due problemi principali preliminari da un punto di vista logico come dovrebbe essere un sistema fiscale inteso come sistema complessivo di prelievo di Space in un contesto federale
Questo è il primo punto
E poi come funziona effettivamente le finanze pubbliche negli Stati federali già esistenti sono queste le coordinate che c'è un ragionamento coerente
Allora per quanto riguarda il primo punto come dovrebbe essere un sistema fiscale
In uno stato appunto federale logicamente la teoria economica fra riferimento la cosiddetta teoria del beneficio
Cioè in altri termini la produzione di beni e servizi di interesse in nazionale a beneficio collettivo utilità collettiva dovrebbe essere affidato all'autorità centrale
La produzione fornitori di beni e servizi di interesse regionale o statale ad dovrebbe essere affidata appunto prodotto devolute affidate enti intermedi regioni o Stati
E infine la corruzione di beni e servizi di interesse locale dovrebbe spettare alle comunità locali e comuni e dispetti alle Conte e così quindi cosa si dovrebbe fare è abbastanza chiaro da un punto di vista logico corrisponde sostanzialmente all'ipotesi di riforma
Dello Stato che vengono prospettati in questo periodo discussa in Commissione parlamentare e proposte dal PDS
Quindi servizi come la difesa nazionale della giustizia il sistema pensionistico pubblico l'ordine pubblico almeno per i reati maggiori
Le grandi infrastrutture nazionali la ricerca e entro certi limiti probabilmente anche l'istruzione dovrebbero essere compito di un un Governo nazionale
E tutto il resto dovrebbe essere devoluto al governi locali e regionali
E operato questo è del tutto ovvio dovesse non avrebbe alcun senso che lo Stato centrale regolasse per esempio l'illuminazione delle strade urbane nei comuni
E noi siamo con la nostra alle legislazione molto vicini a una soluzione di questo tipo
Quindi la ripartizione di compiti e funzioni deve rispondere a criteri di razionalità che sono criteri anche di razionalità economica devo che a questi principi possono essere necessari per ragioni di supplenza dei poteri locali per periodi transitori
Ma sono destinate appunto ad essere temporanee e risultare inefficienti come noi verifichiamo ogni giorno
Per il semplice motivo che le comunità locali sono giudici migliori delle esigenze dei cittadini e anche dei costi di fornitura dei servizi locali
La ripartizione delle esigenze di spesa no e quindi delle funzioni
Può essere incerto da e poi certe misura convergere e coincidere con le modalità del prelievo con modalità decentrate di finanziamento
Tuttavia ciò è vero in misura non totale c'è sempre per per vari motivi una dissociazione tra sistemi
Di prelievo
E al sistemi di spesa esistenti prelievo tendono a essere
Parzialmente più concentrati dei dei sistemi di spesa e questo sempre per esigenze legati all'efficienza del funzionamento da un lato e ha necessità perequativa redistributive dall'alto
E ciò porta al secondo punto cioè come funzionano effettivamente gli Stati federali che esistono nel mondo
Allora io provato a prendere in esame i sei grandi Stati federali esistenti quelli principali che sono l'Australia l'Austria il Canada la Germania Svizzera gli Stati Uniti e allora si può notare che la ripartizione tra
I e diversi livelli di governo dei proventi del prelievo complessivo fiscale e così composto
Mediamente le tute sei rispetti
Il quarantacinque per cento allo Stato nazionale cui si aggiunge un ventitré per cento che deriva dalle contributi sociali
Quindi una misura che è pari a a quasi il settanta per cento affluisce viene spesa non affluisce viene speso dagli Stati centrale
Ventuno per cento delle risorse vengono spesi da entità
Regionali statali e il dieci per cento da entità locali questo ci dicono le statistiche relative agli altri Paesi in Germania più o meno non ci sono molte differenze tra i vari Stati
In Germania si il prelievo centrale trentuno a cui si aggiungono trentasette di contributi ventidue vanno ai lender otto ai comuni
In USA negli Stati Uniti abbiamo trentanove di entrate che vengono poi spesi dallo Stato centrale più trenta di contributi sociali diciotto vengono spesi diciannove vengono spese dalle dagli Stati
Da cinquanta Stati dodici dalle contee dagli altri distretti e così sia più o meno per tutti gli Stati la
Ci sono somiglianze quantitativa e evidenti direi quasi impressionanti considerando la storia diverso di questi Paesi
Inoltre le imposte risolve il Colosseo localmente in tutti gli stati federali rappresentano percentuali minori e del gettito che poi effettivamente viene localmente Spence
Ciò significa che esistono in tutti questi sistemi federali dei sistemi rilevanti di trasferimento a carico del del Bilancio
Da enti soprattutto sono ordinati enti decentrati e cioè dallo Stato nazionale al alle regioni e poi dalle regioni ai comuni
Negli Stati Uniti per esempio quasi il trenta per cento dell'isola delle risorse degli Stati delle contee
Deriva oggi da trasferimenti federali e questo è stato frutto di un processo mutui secolare negli Stati Uniti ma oggi la situazione e questo
In molti casi l'autonomia impositiva reale e sostanzialmente limite imposta effettivamente autonome in sede locale cioè statale esistono sospira sostanzialmente negli Stati Uniti e in Canada
E si tratta di imposte sul reddito sostanzialmente però poi dato che la base imponibile è uguale a quella nazionale in sostanza siamo in presenza di solo imposte su due sia pure con una determinazione autonoma della Liguria parte comuni
Oppure sempre in questi Paesi imposte sui consumi
Il che in Europa non è possibile per motivi legati alla esigenze comunitarie quindi all'esistenza dell'imposta dal sul valore aggiunto mentre negli Stati Uniti per esempio non c'è un'imposta generale sui consumi a livelli
Federale e infine vi sono meccanismi di ripartizione del gettito centrale a livello locale
Questa e quello che accade per le entità intermedie regioni restanti nei grandi Stati federali per quanto riguarda poi gli enti locali
In tutti questi Paesi la quasi totalità delle entrate dipende da imposte sul patrimonio dall'abate proventi della vendita di beni e servizi e da trasferimenti statali o nazionali federali
Ancora più limitata l'autonomia impositiva reale in un Paese come la Germania dove i lender e gli enti locali sono finanziati prevalentemente in base alla ripartizione del gettito delle imposte federali
Che sono riscosse dallo Stato centrale disegnate dallo stato solido centrale in relazione però al al gettito che effettivamente viene prodotto localmente come dicevo prima in tutti gli Stati federali esistono trasferimenti verso gli enti decentrati a carico del bilancio pubblico essenzialmente per due motivi o finalità assicurare il finanziamento che garantisca standard uniformi per alcuni servizi di gestione locali
Ma che hanno un interesse nazionale e questo è il caso di sanità istruzione ma anche di singoli programmi specifici
E anche Boyle Pergola perequare le risorse in presenza di differenziali di sviluppo e quindi di diverse base imponibile questo risponde all'altra esigenza che quella di perequazione di eguaglianza
E in tutti gli stati federali il prelievo fiscali è più concentrato che non le stesse in verità esistono anche altri meccanismi di finanziamento delle entità sovranazionali no per esempio Entità come la NATO o le Nazioni Unite
In questo caso sono i singoli membri che trasferiscono l'organizzazione sovrannazionale delle quote di risorse in relazione alla loro possibilità alle esigenze di funzionamento di questa entità sovranazionali
Ma si tratta per l'appunto di entità sovrano sovranazionale con finalità specifiche e limitate formate da Stati sovrani indipendenti e non di federazione di Stati che poi vogliono al essere un unico Stato nazionale
Anzi appunto l'evoluzione storica nell'ultimo secolo secolo e mezzo come dicevo già primo è stata nel senso d'un aumento sistematico dei poteri anche finanziari dei governi federali
La situazione italiana e molto diverso la situazione italiana richiede invece ai il processo opposto no noi abbiamo una finanza regionale centrale fortemente accentrata
E così rimane anche dopo le riformare la riforma recente varata dal Parlamento in particolare e quindi da noi da noi appunto
Si richiede un processo di massiccio decentramento delle risorse dallo Stato centrale agli enti decentrati e la costituzione di un'effettiva autonomia non solo distesa ma anche di prelievo
In particolare la finanza regionale e in Italia e fondata esclusivamente su trasferimenti dal bilancio pubblico e in buona misura vincolati alla sanità all'agricoltura e trasporti
Senza nessuna reale autonomia finanziario fiscale senza che i compiti siano distribuiti razionalmente tra Stato e regioni in base ai criteri generali chiari richiamavo prima
Quindi un ma se ciò riesce decentramento di poteri e risorse essenziali anche per responsabilità usare le gli enti decentrati sulla spesa
E per liberare risorse umane e politiche in sede in sede locale che quello di cui oggi abbiamo bisogno
Sia al Nord che ecco come ricordava Giulio Bencini assunto tecnicamente bisogna distinguere a questo punto tra l'autonomia necessaria stanti i compiti attuali e quella necessaria una volta che esso fossero realizzate le riforme le riforme che trasferiscono nuovi e maggiori poteri agli enti decentrati alle regioni
E quindi a me logicamente sempre ma fosse anche politicamente necessario distinguere tra un sistema di autonomia impositiva e finanziaria che posso entrare in vigore anche subito
E è un sistema a regime a a una condizione che il sistema che entrasse in vigore domani
Auspicabile in mente a avesse le caratteristiche tecniche tali da poter essere pressoché automaticamente aggiustato ed esteso anche ai compiti futuri
E l'obiettivo e prevenire una ripartizione globale di risorse non diverso da quella che oggi si discute negli altri stati federale stranieri e forse anche maggiore
Tutto ciò è possibile
E noi stiamo lavorando su alcune ipotesi che adesso molto brevemente vi indicherò
Attualmente ai trasferimenti alle Regioni da parte del governo centrale ammontano a circa cento venti mila miliardi queste dati
Nel dal novantuno e a regime in base alle proposte in discussione
Al in Parlamento si tratterà dei più di duecento mila miliardi quindi circa il doppio il che vuol dire un quarto dell'intero bilancio pubblico pena italiano che ammonta a circa ottocento mila miliardi bilancio pubblico che però va ricordato sempre per metà e formato da spese per pensioni e interessi passivi sul debito pubblico
D'altro lato accanto le principali fonte del prelievo tributario d'Italia sono rappresentati dai contributi sociali previdenziali sanitari dall'imposta sulle persone fisiche dall'IVA e dall'imposta sugli oli minerali queste imposte danno la quasi totalità del gettito tributario
Inoltre infatti in una in una contesta di forma e ne e necessario prevedere una serie di vincoli
Il primo e la parità della pressione fiscale cioè bisogno assolutamente evitare che il decentramento fiscale diventi continua ad essere un'occasione per aumentare le imposte
Scaricando l'onere politico di questa operazione sugli enti decentrati
Non ci dovrebbe essere nessun affetto un moderatismo effetti sul bilancio pubblico quindi questo significa che gli enti decentrati non si possono finanziare a a stese in questo caso sarebbe l'effetto opposto del bilancio pubblico
E infine e e aggiunge un altro vincolo che nel nell'anno di partenza al tutte le Regioni devono essere garantite le stesse risorse
Che avevano l'ultimo anno del vecchio regime dopodiché l'effetto dell'informazione RAI inevitabilmente una differenziazione su base regionale ma la partenza possiamo farla immaginarla alle condizioni attuali
In concreto cosa è possibile fare
Ora una ipotesi può essere quella di sopprimere i contributi sanitari e quindi un grosso prelievo e introdurre un po'lì un prelievo regionale sul valore aggiunto prodotto in sede locale
Che sarebbe una forma di prelievo potentissimo perché con un'aliquota molto basso
Tra le tre e mezzo per cento come intesa come aliquota minima si potrebbero ottenere qualcosa come quarantatré mila miliardi dopodiché le Regioni potrebbero essere liberati aumentare questa aliquota in base alle nuove esigenze la seconda punto e ridurre le aliquote dell'Irpef a livello nazionale
E consentire alle Regioni di introdurre la un prelievo sporco sul reddito in sostanza una sola imposta e un ogni dieci per cento
Una sola imposta questo gene vogliono dire quindici mila miliardi e quindi di nuovo nove potremmo avere un livello minimo
E che potrebbe essere aumentato via via che ci fosse il trasferimento alle Regioni sarebbe la parità di incidenza perché contemporaneamente si dovrebbero le imposte nazionali
E e il gettito andrebbe andrebbe alle regioni quindi sarebbe un trasferimento di potere impositivo viti gettito dallo Stato centrale alle regioni
Un'analoga operazione può essere fatta abbastanza facilmente per l'imposta sugli oli minerali
Il nuovo che è un'imposta quattrocento lire per la benzina e duecento per il gasolio significa qualcosa come tredici mila miliardi
E quindi dico questa è è un'imposta che appunto e la quarta come gettito evitati
E infine possibile pensare a una ripartizione del gettito dell'imposta sul valore aggiunto che dovrebbe però in questo caso rimanere un'imposta nazionale quindi non è possibile per l'Iva fare l'operazione proposta per le altre imposte
In relazione ai consumi effettuati localmente
Qui porta sul consumo gettito deriva dai consumi fatti localmente quindi noi una quota maggiore o minore a seconda ripeto delle esigenze si potrebbe ripartire al a livello regionali il risultato emerso operazione e che otto e cinquanta per cento delle risorse delle regioni deriverebbe da fondi pochi
Ci sarebbe poi una l'integrazione ma sì dei trasferimenti dallo Stato solo per realizzare standard uniforme alcuni servizi
E questo è il caso o appunto come dicevo prima sanità e delle regioni dove trasferiti doveva può essere sostanzialmente pro-capite e poi resterebbe una funzione di redistribuzione perequazione
Che e la scelta politica che le Regioni insieme devono fare a favore delle regioni più poco
Quindi si potrebbe disegnare un sistema molto più autonomo per esempio di quello tedesco
E con analoga disponibilità di di risorse un sistema che sarebbe molto simile nei fatti a quello americano o canadese
Accetta sciogliere un un ultimo dubbio se si debba subito presenterà una proposta
Che consenta di tratta nel fare l'operazione
Basandosi su sul funzioni che già esistono con un meccanismo e può essere punto dicevo esteso automaticamente oppure se si debba collegare la riforma della finanza regionale
Necessariamente alla riforma dei compiti
Attribuiti alla Regione io personalmente sul propendo per la prima ipotesi e cioè propose subito spiegando e anche indicando le modalità di estensione però questo può essere appunto uno oggetto poi anche nel dibattito ringrazio
Invecchiano e il senatore Vincenzo Visco Agnano adesso la parola contando Isella sandinista responsabile dei problemi del Mezzogiorno della direzione nazionale PDS
Fra i compagni
Solo pochi anni fa
Al concetto di questione meridionale si associava una forte idea di solidarietà
Il movimento sindacale organizzava scioperi generali per lo sviluppo del Mezzogiorno con la partecipazione dei lavoratori del Nord e del Sud
E nel discutere della questione meridionale si intravedeva anche un sottile complesso di colpa o di riparazione da parte della società del Nord
Che aveva tratti indubbiamente i maggiori vantaggi all'Unità d'Italia dal periodo giolittiano dal regime fascista dalla ricostruzione del secondo dopoguerra cioè da tutte le fasi più significative della storia italiana
Ecco perché si può dire che la questione meridionale è nata insieme all'Unità d'Italia pur essendo preesistente a formazione dello Stato italiano e ha poi accompagnato la storia di questo Paese
E rappresenta dopo centotrent'anni il più concreto fallimento è il punto più fragile di tutta la costruzione unitaria
Nel passato la questione meridionale sembrava molti studiosi risultata evidente dell'arretratezza del capitalismo italiano
Questa tesi è stata smentita da un dato il permanere cioè di un tale questione in una società che è la quinta più industrializzato del mondo
L'Italia occupa oggi un posto preminente tra i Paesi capitalistici avanzati ma ancora segnata dalla presenza di una grande Aria di relativa arretratezza ricordiamo che la dimensione di quest'aria in termini di popolazione e il doppio della Grecia il triplo del Portogallo il quattro dell'Islanda
Anche altre nazioni in Europa hanno conosciuto un processo di unità difficile ma nessuna di esse tale difficoltà sono state pari a quelle italiane così persistenti nel tempo
Laddove premesse d'integrazione e conflitto la questione basca la questione irlandese ed hanno caratteristiche diverse dalla questione meridionale
Basti pensare al fatto che i Paesi Baschi sono oggi tra le regioni più sviluppate della Spagna e al precipuo carattere di scontro tra diverse religioni che assume la questione irlandese anche se non più in maniera esclusiva
E la Francia problemi arretratezza riguardano buongiorno agli antipodi geograficamente la Corsica e la britannica
Cosa sta succedendo e dunque cos'è già avvenuto per cambiare così nettamente nel giro di pochi anni lo stato d'animo della nazione verso il meridione
E cambiato qualcosa di profondo nei valori e nelle idee portanti la nazione e nel caso della questione meridionale si tratta di un capovolgimento radicale
Ricorderete che nel mille ottocentosessanta il problema principale con cui dovette misurarsi la classe dirigente unitaria sull'integrazione del sud dello Stato italiano
Lo stesso problema lo si ebbe nel mille novecentoquarantacinque quando si pose come prioritario il problema dell'integrazione delle masse parlare quasi tutte contadini meridionali nello Stato italiano
Oggi invece si può toccare con mano come tale intervento dello Stato che ha caratterizzata con diverse fasi tutta la storia unitaria al posto di integrare il tutto non allontanato ancora di più dal resto della nazione
Un intervento pubblico che doveva integrare avvicinare ha invece allontanato emarginati
Per anni si è detto che uno Stato assente dal Sud avrebbe contribuito a rendere meno forte il senso dello Stato dei meridionali
Invece proprio mentre lo Stato è presente nell'economia nella società meridionali come mai rispetto alla storia precedente mai così nettamente il Sud si è allontanato da una percezione moderno dello stato di diritto
Vien voglia quasi di dire che è lo Stato che divide l'Italia piuttosto che unire
Insomma la questione meridionale da problema d'integrazione di una parte più povera e arretrata si è trasformato in desiderio di separazione dalla parte più avanzate sviluppata
Anche questo dato è un po'il tutto singolare una storia italiana dell'ultimo secolo il separatismo è stato sempre una caratteristica politica tipica di alcuni settori della borghesia meridionale
Che ha accompagnato la storia italiana fino alle sponde del separatismo siciliano del secondo dopoguerra uno dei pochi esempi che possono precedere il leghismo
Oggi invece il separatismo assume un tratto tipicamente nordista
Ecco allora di questo radicale cambiamento del sentimento nazionale partono forti responsabilità non dimentichiamolo dobbiamo ribadirlo noi con forza innanzitutto tutte le politiche finora tentate seguito nel Mezzogiorno
Le classi dirigenti nazionali e locali che hanno agito nel processo storico sul Mezzogiorno e nel Mezzogiorno
E poi l'Italia è un Paese che non ha mai conosciuto nel corso dell'ultimo secolo scontri etnici corrente contrapposizione regionali e territoriali
Anche il concetto stesso di nazione si è costruito e consolidato sulla formazione sull'affermazione del principio di solidarietà verso le zone più svantaggiati
Il suo a centotrenta mila unità d'Italia quarant'anni dall'inizio dell'intervento straordinario si identifica nel senso comune gli italiani come regno incontrastato della politica e dei partiti
Lo drammatico dell'intervento del fallimento dello Stato metafora della sua inefficienza e corruzione
Proprio per questo qualsiasi ipotesi di riforma della politica di rifondazione democratica dello Stato deve partire da qui dagli costruire le fondamenta morali economiche civili del concetto di Unità d'Italia
L'innovazione iniziano a terrazze ma per il materiale funzionamento dei partiti che le istituzioni dello Stato in una sua parte
Al di là delle diverse ipotesi in campo per affrontare oggi la questione meridionale che la verticale caduta di solidarietà che dovrebbe convincere tutti a cambiare radicalmente strada ad innovare profondamente le politiche verso il Mezzogiorno
L'alta pressione la lotta contro i sentimenti Rozzi agonistici che pongono nel sottosuolo della parte più sviluppata della nazione no sottrarci anch'essi fabbrica ad un esame approfondito dei risultati di quarant'anni di intervento straordinario gli aiuti la nazione verso il Mezzogiorno
Quando possibilità di lanciare un pensiero è un movimento meridionalisti devo partire da qui ricordando questo semplice dato il flusso di risorse nazionali destinate al Mezzogiorno ha superato di gran lunga per intensità e continuità qualsiasi contributo a regioni sottosviluppate che ci sia nato su scala europea
Nessun altro Paese sviluppato al mondo ha visto per un così in un periodo storico concentrarsi l'arretratezza solo in una sua parte e nessun altro Paese sviluppato al mondo ha investito per tanti anni
Un così consistente flusso di risorse in un suo territorio senza avere i risultati soddisfacenti
L'indennità d'Italia c'è stata una singhiozzi la grande industria è stato è bene ricordarlo nel secondo dopoguerra questa simbiosi ha avuto un approdo del tutto singolare
La grande industria spostato sullo stato il compito di allargare il mercato di consumo nazionale senza spostare industrie cioè senza creare concorrenti nessun
Conosciuta compattamento lo sviluppo industriale
è passata dall'agricoltura al terziario senza passare come invece avvenuto nella maggior parte delle altre sequenze produttive delle aree sviluppate per la classica successione agricoltura industrie servizi e come se il Mezzogiorno fosse passato dall'agricoltura allo Stato
Che un'eccezione nelle sequenze di tutti i paesi sviluppati
Ecco questo è il punto lo Stato rappresenta oggi la farsa insieme la tragedia del Mezzogiorno contemporaneo più che in qualsiasi altro periodo storico al pari di quanto è avvenuto in altri sistemi regolati dall'altro in questo senso il Mezzogiorno italiano cui iscriversi nella storia dei fallimenti dei tentativi di revocare dall'alto l'economia e la società di interi Paesi ma si tratta di un fallimento del tutto particolare in quanto avviene all'interno di una nazione sviluppata e dentro un'economia capitalistica
Ma questo è il punto su cui vogliamo insistere
Parlare di del giornalismo di federalismo in queste condizioni pone dei problemi in Italia tra Calabria e Lombardia per quanto riguarda il reddito c'è un rapporto di uno altri non c'è nessun'altra nazione al mondo in cui ci sia uno squilibrio territoriale come in Italia l'unico esempio che abbiamo in Europa di squilibrio territoriale è la Francia dove il rapporto tra la regione più arretrate la regione più sviluppata e di uno due in Italia invece ripetuto trattavate in Lombardia si ha un rapporto di uno a tre
Dunque c'è un regionalismo per separare ma noi vogliamo un regionalismo Telethon stabilizzati
Ecco perché noi vogliamo proporre un regionalismo responsabile e solidale
Partendo appunto che nel suo non c'è mai stata autonomi perché l'autonomia si è pronunciato al governo e autonomia altrimenti autonomia soltanto l'avvocato della spesse quindi autonomia come controllo periferico della spesa pubblica questo è stato l'autonomia
Le zone del sud non hanno rappresentato una discontinuità con la storia del passato
E ricordiamo che all'inizio degli anni settanta le regioni erano nate con il preciso obiettivo di una la nazione e invece il sistema regionale per come ha funzionato al posto di media ulteriormente accentuato gli squilibri
Vent'anni fa tra nord e sud c'era un rapporto migliore di quello che c'è oggi e anche in rapporto al reddito era stato ridotto lo squilibrio Lizio degli anni Settanta rispetto ad oggi e allora noi diciamo che per lanciare il regionalismo nel Sud bisogna fare a meno dell'intervento straordinario
Esisteva una contraddizione netta tra intervento straordinario regionalismo
E noi dobbiamo capire test non si tratta del Sud di cambiare la gerarchia tra centro e periferia perché se alla periferia farà quello che ha fatto il centro verso il Mezzogiorno non cambia niente
Noi vogliamo cambiare la strategia del rapporto centro-periferia non la gerarchia
Questo è il punto su cui la vogliamo insiste
Per cui noi concepiamo un regionalismo spinto per riaffrontare la questione meridionale in un altro modo Honda per abbandonarlo
La fine dell'intervento straordinario non vuol dire la fine della questione meridionale ma solo un radicale ripensamento nel modo in cui è stata affrontata
Altrimenti una questione centrale la vita del paese scompare no perché è stato risolto ma solo per il modo in cui è stato affrontato e questo sarebbe un assurdo
Certo noi non vogliamo ignorare non possiamo ignorare che c'è oggi una dimensione regionale di governo dello sviluppo
E credo che nell'Europa delle Regioni questo sarà un problema da affrontare
Voi sapete che nel Sud ci sono due tipi di obiezioni allo sviluppo di un regionalismo
La prima e la più vecchia e comincia ad essere formulata già dopo l'unificazione nazionale
Come è possibile affidare alla classe politica meridionale maggiori competenze e risorse
Non si finisce di potenziare gli effetti perversi che si vorrebbero ridurre questa allora la prima domanda che ognuno si pone di fronte ai rischi del decentramento dell'autonomia molti hanno difeso la necessità di forme di intervento centrali straordinarie per limitare drasticamente la discrezionalità degli enti locali abbiamo visto la fine che l'intervento straordinario fa la seconda obiezione tocca un aspetto diverso anche se collegato al precedente
Aumentare il grado di autonomia regionale locale non implica di fatto una riduzione della responsabilità dello Stato centrale a favore delle aree svantaggiate e quindi un indebolimento della solidarietà della nazione
Ecco questi sono i due nodi perciò noi riteniamo che bisogna ricercare e la strada è complessa difficile non è semplice ma noi vogliamo provarci un nuovo equilibrio tra responsabilità e solidarietà
La solidarietà ed efficienza e transonica retta e sviluppo
Si può insomma lavorare per una prospettiva che sia in grado di rispondere in maniera radicalmente nuova la crescente insoddisfazione nei riguardi della redistribuzione a favore del Sud
Senza sacrificare le regioni della solidarietà anzi coinvolgendo più efficacemente la responsabilità dei milionari
Non quando parliamo di decentramento parliamo di decentramento dei neri dico decentramento come responsabilità dei meridionali che debbono governare loro stessi nell'ambito però di una solitaria del Paese perché ricordiamolo nessuna regione meridionale da sola ce la può fare
Ecco questo il patto perché nel corso degli anni e termino dobbiamo sapere che gli enti locali nel Sud hanno funzionato come hanno funzionato perché su di essi si è caricato una responsabilità diruta sociale che gli enti locali non hanno hanno l'amministratore del Nord deve produrre servizi e in cambio di servizi riceve il voto
Il sunto riceve voti senza produrre servizi perché il compito in assenza di industria attività produttive quelli trasferire risorse comunque e ad ogni costo
Ne ha facoltà per cui è diventato un valore a un disvalore cioè da disamministrazione un valore perché di Sami distraendo si consente comunque di avere risorse in più rispetto a quelle normali
Non dobbiamo spezzare questo meccanismo perverso che si è creato nessun facendo in modo che gli enti locali le Regioni non abbiano attribuzione di funzioni di tenuta sociale ma per la funzione di erogazione di servizi primari e dobbiamo riportare la giudicabili tanto chi amministra e la facciamo a condizione che chi amministra si procura i soldi per dare servizi
Soltanto se c'è un rapporto nuovo un nuovo patto sociale di cittadinanza tra chi dà servizi e chi le riceve e possibile responsabilizza
Ma fatto questo ci manca un elemento contea possibile fare in modo che il Sud l'economia sia autonoma dalle istituzioni solo in un modo questo è possibile cari compagni rilanciando con forza all'industrializzazione del Sud
Bisogna ripartire da un punto che gli italiani sono potrebbero essere pronti a ridiscutere un patto di cittadinanza da nord a sud a condizione che i soldi che vengono investiti servono d'un obiettivo strategico
L'intervento straordinario ha perso l'obiettivo strategico cioè quello della industrializzazione noi bisogna rilanciare un'ultima cosa voglio dire l'apporto delle operazione verità che forse tutti dobbiamo fare
Noi dobbiamo dire come stanno le cose sul serio
La prima cosa che il PDS chiederà a livello nazionale che si stabilisca della contabilità nazionale un parametro per cui sia chiaro quanti soldi vanno al Nord e quanto vanno al sud le cifre sono ballerine nessuno sa con certezza come stanno le cose
Già prova dire quello che è stato dimostrato almeno per ora
Il e non è che per abitante nel Mezzogiorno è stato nel novanta pari al cinquantasei per cento di quello del Centro-Nord
Una percentuale quasi simile a quello degli anni Cinquanta
Si è ridotta la differenza tra il sessantacinque e gli anni Settanta il periodo cioè in cui è stata avviata l'industrializzazione per poi aumentare il dislivello di nuova partiva ottantatré cioè il dislivello tra nord e sud è aumentata quanto è finita la fase dell'industrializzazione
Con una popolazione del trentasei per cento il Sud produce il ventiquattro per cento del reddito del Paese
Con una popolazione del trentasei per cento di quelle italiane il Sud riceva una spesa pubblica pari al trentacinque per cento
Quindi ne esce nessun dato che dal punto di vista delle entrate e delle uscite dimostra che il Sud riceva una lira in più rispetto alla sua popolazione
Questo bisogna ricordarlo bisogna ricordare poi un altro dato
Per quanto riguarda l'industrializzazione
All'inizio oggi il livello di industrializzazione del Sud è inferiore a quella del triangolo industriale del mille novecentocinquantuno
Il livello di industrializzazione del Sud
Il che non vuol dire che non lo Stato spende molto del Sud l'aspetto lo Stato spende male nel Sud e spendendo male convince che spende anche troppo ma soprattutto lo Stato non spende per l'obiettivo strategico da tutti compreso
Ecco perché noi vogliamo ripeto responsabilizzare rilanciare con forza un'altra un'altra ipotesi voglio anche dare un Dario terminato sul serio che riguarda il contributo alle imposte
Con una popolazione del trentasei per cento con una spesa pubblica del trentacinque per cento si dice che il Sud contribuisce all'imposta solo tra il diciotto e il venticinque per cento
C'è oggi in circolazione una ricerca del dottor De Meo che ha ricostruito la effettiva incidenza territoriale del carico tributario
Occorre tenere conto del fatto che per una porzione considerevole delle imposte indirette il versamento viene effettuato da impresa del Nord ma si riferisce a prodotti venduti nel Sud
Per i quali l'imposta incido di fatto si consumatori meridionali
Le stime del De Meo conducono alla conclusione che il carico tributario nazionali è ripartito tra nord e sud all'incirca in proporzione al re
Ecco io credo che gli studi dei prossimi anni dovranno ribadire verificare queste idee ma la cosa importante avere un'operazione di trasparenza nella contabilità nazionale
Bisogna sapere come sta la situazione sapere quando si trasferisce al Sud perché cose per quale fine strategico questo è la precondizione per rilanciare una solidarietà che noi vogliamo chiamare solidarietà consapevole
Quindi responsabilità istituzionale dei meridionali nel loro autogoverno c'è il giornalismo per unire e industrializzazione per crescere insieme
Ringraziamo Isaia Sales e arrivate atterrano e l'onorevole Franco Bassanini fidiamo nel nel Mugello pay hanno di relazionali grazie
Ok dovuto e voluto essere qui dall'inizio ma come sapete fine mattinata abbiamo votato su in Commissione bicamerale per le riforme istituzionali su una questione strettamente correlata
Nostro dibattito di questa sera e francamente non sarebbe stato dignitoso venire a parlare di regionalismo e di federalismo e magari venire sconfitti al momento del
Deliberazione su una struttura del Parlamento coerente con la forma di Stato che noi proponiamo per la mia assenza è quella del compagno Occhetto per questo abbiamo illustri
Cercato di restare sconfitti lo stesso certo con una Alleanza molto singolare Ferrari l'intera democrazia cristiana metà del Partito socialista il movimento sociale
E questo non stupisce i liberali e il professor Miglio
Che si è distaccato dargli il resto dei leghisti
Votando contro la Camera delle regioni e per ogni copia per un'ipotesi di Camera per le regioni
Eletta e composta in modo da rappresentare i partiti nazionali
Messi in una camera che si occuperà delle regioni per comprimere la loro autonomia anticipo questo fuori relazione
Per dire che
Alle parole
Nonostante nonostante le lezioni dell'elettorato del cinque sei aprile dei e di fine settembre alle parole continuano a non corrispondere il comportamento comunque
Vengo alla mia relazione che naturalmente era pensata come
Una delle relazioni iniziali del nostro dibattito ma io so che i compagni siano in grado compagni nemici presenti siano in grado di ricostruire l'ordine degli interventi ugualmente
Siamo di fronte come tutti sappiamo
Ha una crisi complessa
Che ha investito insieme il ceto politico il sistema istituzionale intrecciandosi con effetti moltiplicatori a condizioni di forte stress fiscale e monetario
Al crescere di processi disgregata ivi di conflitti etnico culturali e sociali a fenomeni di rivolta fiscale
Una casa complessa che investe contemporaneamente la legittimazione alla rappresentatività l'efficienza e l'efficacia delle istituzioni
E che ha cause come sappiamo altrettanto complessa
C'è una crisi dei grandi sistemi ideologici e delle esperienze statuali
Su di esse fondati
L'ottantanove
C'è una crisi di un sistema di potere e di una costituzione materiale
L'emergere di fenomeni di degenerazione
Dei metodi di raccolta del consenso
E di un assetto di potere che ha portato a far gravare sull'economia e sulle pubbliche amministrazioni i costi di una oligarchia partitico affaristica che operava fuori e contro le regole del diritto del mercato e della democrazia
C'è una crisi degli Stati nazionali
Di fronte alla crescente interdipendenza economica e ambientale culturale
E c'è eccome
Un fenomeno di risposta a questa crisi complessa una forte tendenza ricercare certezza identità
Nelle piccole patrie
Fino a generare fenomeni di tribalismo
E di razzismo
Di fronte ad una crisi così complessa
Una parte a della risposta
è affidata a noi riteniamo debba essere affidata ha una profonda riforma
Del sistema delle nostre istituzioni una profondo lui Rinnovamento e Rifondazione del nostro Stato una parte della risposta
Perché certamente non basterà
La riforma delle regole dei meccanismi istituzionali se non ci saranno anche mutamenti profonde di culture di comportamenti Discetti e di soggetti politici collettivi
Di cui del resto già qualche segno
Anche se spesso contraddittorio si comincia a vedere
Ma la consapevolezza della insufficienza della riforma dello stato della riforma istituzionale non può costituire un pretesto per negarne la necessità
O per evitare di affrontarla con tutto il coraggio e la capacità innovativa che sono oggi necessarie
La nostra risposta ai fenomeni di crisi sia cui ho appena accennato
Non sta soltanto in una fondamentale riforma elettorale
Che dia legittimazione rappresentatività efficienza ed efficacia alle istituzioni
Facendo leva su una forte aumento del potere e dei cittadini
Secondo le regole
Della democrazia dell'alternanza
Ma sta anche
Diamo il benvenuto al compagno clienti
Benvenuti a Torino tra quelli di Varese che campa verranno chiamati a dare il loro voto per le elezioni comunali richiama la parola al compagno Bassanini per la prosecuzione dalla sua relazione distinti diceva che la nostra risposta botta crisi così complessa non sta soltanto anche se sta in primo luogo in una riforma elettorale che ridia legittimi legittimazione rappresentatività efficienza ed efficacia alle istituzioni
Secondo le regole della democrazia dell'alternanza
Che non sta soltanto in una riforma della politica in un rinnovamento profondo dei partiti e del sistema dei partiti
Che spazzi via le degenerazioni della partitocrazia
Ma sta anche metabolismo federalista
Ispirato al modello del federalismo qua ecco corporativo
E c'era una riforma della struttura dello Stato
Qualitativamente diversa anziché radicalmente contrapposta rispetto al separatismo secessionista
Quello della lega nord che nega i valori della solidarietà e dell'unità nazionale ma anche al centralismo burocratico partitocratico e clientelare
Che sia pure accoppiato a verbali omaggi ai principi dell'autonomia regionale e locale ha caratterizzato la costituzione materiale della rete
E questa è una risposta ai problemi veri da cui nasce la protesta leghista
E che la lega risolve in termini insufficienti ma addirittura francamente sbagliati
Ignorando la radicale inadeguatezza
Di soluzioni separatisti che localistiche nell'epoca della internazionalizzazione dei mercati dell'economia delle trasformazioni dell'ecosistema e delle grandi Megrahi migrazione
La nostra proposta il nostro progetto di un regionalismo federalista di un regionalismo d'ispirazione federalista
Nasce innanzitutto dalla considerazione che costano
La soluzione istituzionale organizzativa più adeguata
Alle esigenze della società contemporanea
Le soluzioni centralizza tredici sono tutte in difficoltà
Di fronte ad alcuni dei principali problemi generati dalle grandi trasformazioni di questi anni
Come quelli del sovraccarico delle domande al centro del sistema politico istituzionale della selezione democratica delle domande sociale della crisi di efficienza delle grandi organizzazioni e dei relativi rischi di burocratizzazione della rivolta fiscale dei contribuenti
Il modello del Big fatalmente il governo fortemente accentrato è in difficoltà dappertutto
La società complessa non può essere governata tutta dal centro e neppure capita interpretata dal centro nelle sue esigenze nei suoi Pisoni
Oltre una certa soglia dimensionale come sappiamo le grandi organizzazioni si burocratizzata no perdono trasparenza ed efficienza e insieme si frammentano il perdono coesione
La programmazione centralizzata appare incapace di dominare una realtà di grande complessità sistemica si impone la necessità di una programmazione di una risposta decentrata flessibile policentrica affidando al centro del sistema politico istituzionale funzioni di sintesi di raccordo
Di coordinamento
La scomposizione la frammentazione e la diversificazione delle domande sociali che tipiche della nostra epoca richiede risposte articolate e flessibili
Sono un sistema largamente decentrato consente di raccogliere di aggregare di selezionare le domande sentite come realmente prioritarie
Di adeguare i servizi agli interventi alla peculiarità delle diverse situazioni demografiche economiche sociali culturali
Di responsabilizzare gli organi di decisione di progettazione e di gestione di affidare solidarietà visibili e controllati
Impossibile poi vorrei vedere dal centro qua provvedere dal centro salvo che per maglie larghissime la pianificazione dell'assetto del territorio armonizzando le esigenze dello sviluppo produttivo degli insediamenti abitativi del sistema infrastrutturale
Con quelle della tutela dell'ambiente o della conservazione e valorizzazione delle risorse naturali e culturali
Dal centro possono venire regole obiettivi indirizzi tuttalpiù interventi surrogatorie necessariamente limitati all'esercizio di funzioni di temporanea supplenza
Ma soprattutto appare essenziale garantire una distribuzione chiave a una ripartizione chiara non solo delle competenze e delle funzioni ma anche delle responsabilità e delle risorse
E quindi avere un sistema nel quale
Ad una forti strumenti e potere di autogoverno corrisponda un'effettiva autonomia finanziaria delle istituzioni regionali e locale
Non solo per quanto riguarda la manovrabilità della spesa e la sua programmabilità la certezza e la prevedibilità delle risorse ma anche per quanto riguarda immagino che Visco abbia formulato
Le nostre proposte al riguardo la riattivazione del circuito della responsabilità tra prelievo e speso e dunque la responsabilizzazione dei centri locali di spesa
Nei confronti dei contribuenti dei cittadini degli utenti
E così per quanto riguarda le decisioni relative la misura del prelievo e l'impiego delle risorse prelevate ed efficienza delle amministrazioni
L'autonomia finanziaria incentiva fortemente la partecipazione il controllo democratico dei cittadini sulle scelte politico-amministrative dei governi regionali e locali
Sollecita orientamenti selettivi intorno alla determinazione dei bisogno delle domande da soddisfare
Mobilità Enti territoriali e collettività locali nella lotta agli sprechi Adele a gestioni clientelari e assistenziali all'evasione tributaria l'erosione della base imponibile
E cita comportamenti rigorosi nella valutazione dei benefici e dei costi degli interventi e dei servizi pubblici
Sollecita l'attivazione di controlli sull'efficienza e sull'efficacia della gestione incentiva il ricorso a prestazioni volontarie forme di autogestione suscettibili di produrre riduzione di costi
E migliore aderenza alle preferenze del cittadino
Infine l'autonomia finanziaria può consentire quando è necessario incrementi della pressione tributaria che altrimenti potrebbero provocare fenomeni di rivolta fiscale
Se l'aumento del prelievo ha come corrispettivo visibili benefici in termini di qualità dei servizi
Dell'ambiente urbano delle infrastrutture collettive il rischio di reazioni di rifiuto e assai minore
Che non quando TAC queste reazioni sono alimentate dal sospetto che il maggior sacrificio del contribuente valga ad alimentare sprechi a finanziare burocrazie inefficienti
Ad arricchire parassiti e clienti
Ma la nostra proposta il nostro Progetto
Di una profonda rifondazione dello Stato nel senso di un regionalismo di ispirazione federalista
Non è soltanto non nasce soltanto dalla convinzione che questa è la struttura organizzativa che più risponde alle esigenze della moderna società complessa
Nasce anche dalla necessità di recuperare i valori e i principi della cultura federalista
Come ha detto Occhetto la settimana sta e folle regalare alla lega i valori la cultura e la tradizione federaliste ad una lega che ne travolge
L'ispirazione vera
Che maschera dietro il volto umano e moderno del federalismo la sua ispirazione anti Sordi solidaristica separatiste Ica
E talora persino francamente razzisti il federalismo infatti
Tende a tradurre dell'organizzazione delle istituzioni ai principi della tolleranza
Del rispetto della dignità e del valore di ogni donna e di ogni uomo dell'uguale dignità e di ogni valore ed ed è l'uguale valore di ogni donna di ogni uomo
Del valore delle diversità culturali religiosi etniche del diritto all'autogoverno nel rispetto di queste diversità
Il federalismo è un'impostazione che si basa
Sulla tolleranza e sul riconoscimento che la diversità è una ricchezza ha diritto di essere rispettata
Nel rispetto di tutti
Certo non vi è un unico modello di federalismo
Ma il principio ispiratori del federalismo e quello dell'organizzazione di una democrazia personalista e pluralista
E quindi la cultura federalista e solidaristica
E ha un forte senso della identità nazionale costruisce l'unità di un Paese nella diversità e nel rispetto
Della diversità delle culture e delle tradizioni delle esperienze delle scelte individuali e collettivi
Il federalismo come tale
Non comporta il riconoscimento del diritto alla secessione
Negli Stati Uniti fu combattuta una guerra civile l'unica di quel Paese per negare il diritto alla successione
Di chi aveva una concezione non federalista ma confederate
Il federalismo
Nega la semplificazione totalitaria l'uniformità imposta dal potere centrale
è il sistema della diversità della responsabilità ma insieme anche della solidarietà e ha del resto nella cultura italiana Occhetto lo ricordò nella commissione De Mita grande tradizione
Da Cattaneo Salvemini
Dal dorso a Gramsci
Fu usato
Il modello federalista all'Assemblea Costituente consapevolmente per rispondere alle spinte alla secessione di alcune regioni del Paese
Della Sicilia dell'Alto Adige della Val d'Aosta
Sì concesso da queste regioni autonomie speciali secondo
Un modello che noi costituzionalisti chiamiamo di tipo federalista
Per offrire un'alternativa
Nel quadro dell'unità nazionale alle spinte separatiste secessionisti che che in quella in quelle regioni erano molto forti
In concreto quindi la nostra proposta
Rappresenta
Un modo di reagire
A due modelli contrapposti entrambi pericolosi
Per l'unità nazionale e per lo sviluppo democratico del nostro Paese e che tra l'altro si alimentano tra loro
Il modello separatista della Lega
Localistico anti solidaristico
E quella nel giornalismo di facciata che ha ispirato in tutti questi decenni le scelte di governo e le scelte legislative
La maggioranza delle maggioranze guidate dalla democrazia dalla Democrazia cristiana
Chi era caratterizzato dai discorsi della domenica in difesa dell'autonomia regionale e locale e da una pratica invece
Di rigoroso e oppressivo centralismo burocratico a difesa di precisi interessi di potere che si erano
Innestati su cui ministeri romani e sui grandi enti pubblici romani sui grandi enti pubblici centrali
La nostra proposta o nostro Progetto
Ha già avuto
Ha già registrato insieme ad alcuni insuccessi quello di stamattina su cui tornerò tra momento risultati nel corso dei lavori della commissione per le riforme istituzionali
Perché è vero
Che non è passata
Ma l'iter di della riforma costituzionale non è finito che non è passata la nostra proposta di indicare da subito
Un indirizzo chiaro in questa direzione
Verso una devo ora e
Impegnativa riforma della struttura del nostro Stato secondo il modello del regionalismo d'ispirazione federalista
Però è vero che sono passati nel ordine del giorno che dalle direttive per il lavoro futuro della commissione bicamerale soluzioni che rispondono a questo modello
Il cosiddetto rovesciamento del centodiciassette è una soluzione che risponde in tutto il mondo al modello degli stati federali o degli Stati regionali con la forte impronta ispirazione federalista
E cioè il modello secondo il quale nella Costituzione si scrivono si elenco non le competenze
Dello stato
Restando tutto il resto attribuito alle Regioni e alle autonomie locali come competenza legislativa e amministrativa Procacci
Questa è una soluzione che appartiene ai modelli costituzionali degli Stati federati
E così
Risponde al modello federalista la Scelta di prevedere che nelle materie attribuite in base a questo criterio
Alla competenza delle regioni e degli enti locali vi sia salvo eccezioni
Ragionevoli e fondate
Valga il principio dell'esclusività delle competenze regionali e locali
E quindi queste competenze siano attribuite per intero
Nelle materie Nonda riservate allo Stato
Senza andare a quella complicato ritaglio a quella complicata concorrenza di poteri che operano negli stessi settori
Che oggi caratterizza la confusione di responsabilità tra Stato e regioni
E che nel contempo
Vale a
Rendere est incerta la linea di demarcazione tra ciò che è nella responsabilità dell'autogoverno regionale e locale e ciò che invece è nella responsabilità
Dei poteri di governo statali
Altrettanto importante
Appare il riconoscimento di una forte autonomia organizzativa e statutaria alle regioni
Il potere di adeguare i mezzi e le strutture organizzative ai fini
Fa parte dei poteri di autonomia e di autogoverno
E così risponde all'esigenza di un regionalismo forte di ispirazione federalista
L'avere delineato proprio ieri in Commissione bicamerale
Istituzioni centrali altrettanto forti regioni forti
Richiedono istituzioni centrali forti interlocutori forti al centro del sistema ciascuno nell'esercizio delle proprie competenze dei propri porti
E noi abbiamo delineato un modello di governo parlamentare
Sulla scia delle grandi democrazie parlamentari nordeuropei nel quale
Presidente del Consiglio governo nella sua collegialità
E Parlamento per l'esercizio delle fondamentali funzione di legislazione di indirizzo e di controllo hanno ciascuno strumenti più adeguati per poter adempiere alle loro funzioni
Di governo di legislazione di controllo
Nel quale l'investitura parlamentare del presidente del consiglio consente al presidente del Consiglio di comporre la struttura del governo secondo le sue scelte
E di dare così responsabilità insieme coesione
Al esecutivo
Al gabinetto al Consiglio dei ministri
Nel quale però una scelta che noi abbiamo proposto che passato con un nostro testo nel quale Piero il rafforzamento del governo e accompagnato
Dal rafforzamento dei poteri e degli strumenti del Parlamento l'esercizio delle funzioni di grande legislazione
E di controllo sulla attività sull'attività del governo
Dobbiamo però anche sottolineare che
Una riforma di questo genere non è complete
Secondo il modello del federalismo cooperativo del regionalismo d'ispirazione federalista
Se accanto a un forte decentramento delle responsabilità dei poteri e delle risorse
Non si creano anche strumenti efficaci di interlocuzione
Tra le istituzioni statali e le istituzioni regionali
Tra il centro e la periferia del sistema
Se in altri termini non ci si muove secondo l'esempio di molti
Primo grazie
Europee non ci si muove verso una riforma della struttura del Parlamento che appunto Z
In una delle due Camere
Una forte partecipazione delle istituzioni regionali
Cioè una vera camera delle Regioni
Che accanto ad un'assemblea nazionale rappresentativa in linea diretta della sovranità popolare
Esercita le funzioni legislative
Garantendo nel contempo il coordinamento tra istituzioni statali e istituzioni regionali
E insieme assicurando
Che il forte decentramento di responsabilità di poteri e di risorse non sarà
Un fatto precario
Che verrà immediatamente invertito da una innovatori accentramento di funzioni e di competenze attraverso la legislazione statale negli anni successivi alla riforma istituzionale ma che
Sarà come dire garantito nella sua stabilità nella sua solidità come si fa
A ottenere questo risultato come si è fatto ottenere questo risultato in Germania in Spagna in Svizzera in Austria in Belgio
Prevedendo che una delle due Camere sia rappresentativa delle collettività regionali
E sia
Istituzionalmente raccordata alle istituzioni regionali in modo tale da non consentire che fende che tendenze o pulsioni al riaccentramento delle competenze delle risorse possono passare
Possono essere approvati
Da non consentire una prevaricazione del ceto politico nazionale rispetto
Alle istituzioni alle istituzioni regionali
Bene questa proposta
Oggi non è passata
Prevalsa
Respingendo anche un tentativo di mediazione del presidente De Mita
Richiamato all'ordine molto duramente dal senatore Gava
è passata invece una proposta sostenuta
Dalla Democrazia cristiana e appoggiata come ricordavo prima dal Movimento Sociale
Dai liberali da una parte dei socialisti dal professor Miglio
Dov'è seduzione come accennavo prima non di una Camera delle Regioni ma di una camera per le regioni
Cioè di un ramo del Parlamento
Eletto e istituzionalmente configurato nella sostanza come l'attuale Senato
Cambierà forse poi la legge elettorale ma come l'attuale Senato
Che esercita le competenze relative al rapporto con le regioni e quindi l'approvazione delle leggi di principio delle leggi cornice
Che riguardano le regioni e la disciplina dei rapporti tra Stato e regioni queste cosa molto diversa
Dal modello che ti e si realizza negli Stati federali anche negli Stati regionali ad ispirazione federalista cosa molto diverso dalla soluzione che è stata adottata di molti paesi europei non realizzate
Quello strumento di partecipazione reale
Delle istituzioni regionali al centro del sistema istituzionale statale e insieme quel meccanismo di garanzia della certezza
Della operazione di riforma realizzata attraverso la rifondazione dello Stato regionale che invece una vera camera delle Regioni realizzare questo è la dimostrazione di come la strada per la rifondazione dello Stato e ho finito
Si allunga difficile richieda una battaglia politica
Richiede una mobilitazione nel Paese che diciamo la verità ancora non c'è stato
Nel Paese si è capito l'importanza fondamentale della riforma elettorale è una cosa importante
è una cosa al quale hanno molto contribuito i referendum non si è ancora capito che insieme alla riforma elettorale bisogna anche cambiare la struttura complessiva del nostro sistema istituzionale
Il fatto stesso che non si sia colto fino in fondo
Piccola ma nei lavori della Commissione bicamerale Allo stato innovazioni fondamentali in questa direzione sono stati in qualche modo acquisite ma insieme anche altre invece non si sono realizzate
E si sia quindi ha avuto un risultato per così dire contraddittorio
In cui la nostra coerente iniziativa ha ottenuto dei successi ma anche subito degli insuccessi ecco questo stesso fatto dimostra che c'è ancora molto lavoro e ci sono ancora molte battaglie politiche da fare
Su un fronte che è fondamentale per una vera Rifondazione del nostro Stato e quindi anche per dare un contributo alla soluzione della crisi complessa del nostro sistema politico e istituzionale grazie
Ringraziano l'onorevole Franco Bassanini diano adesso la parola il professore Arnaldo Bagnasco
Indicare alla vostra attenzione alcune ragioni strutturali profonde che spiegano in questi anni lo spostamento
Dell'organizzazione istituzionale maggiormente verso poteri locali e regionali
Il mio compito dunque non è direttamente politico piuttosto analitico questo del resto è il mio mestiere ma come vedrete
Credo che porti molta acqua al discorso di ricostruzioni istituzionale che andiamo facendo
Si tratta come dicevo di ragioni profonde che hanno radici nell'organizzazione economica e sociale e si tratta di ragioni generalizzate
Non sono soltanto questioni italiane
Tendenze
Del genere che sto dicendo si verificano un po'ovunque certamente in Europa naturalmente io ne parlerò
Tenendo un occhio in particolare all'Italia e avendo soprattutto sullo sfondo situazioni del delle vecchie aree di industrializzazione le chiare economiche del Nord come gli è stato chiesto di fare
Allora se ci chiediamo
Quali
Ragioni appunto di spinta verso la regionalizzazione
Si possono i trovano si sta contemporanea credo che queste siano sostanzialmente di tre ordini
Anzitutto possiamo individuare delle ragioni che per comodità possiamo chiamare economiche anche se non sono soltanto il comma
In questi anni ci sono stati fra gli economisti tra gli studiosi lo sviluppo due punti di vista fondamentalmente circa l'organizzazione spaziale dell'economia
Secondo alcuni
è evidente una maggiore mobilità dell'economia e dell'industria rispetto al passato
Spesso questo viene considerato in relazione anche ai processi di finanziarizzazione delle economie avanzate e di terziarizzazione dell'economia avanzate
Di conseguenza
Le forme secondo le quali l'economia si radica in un luogo diventa non più labili e l'economia in particolare l'industria si spostano con maggiore rapidità con continuazione che si pone da questo di punto di vista sostanzialmente ha un'idea che le società locali passatemi l'espressione esplodono
Ormai è difficile loro dicono trovare dei confini dov'è che comincia a Milano dove finisce Milano
Ecco ma il punto non è soltanto dove comincia e dove finisce questa città e che a seconda dei problemi che ci poniamo a seconda che guardiamo certi pezzi dell'economia piuttosto che certi altri e così via i confini di questa città cambiano
E così cambiano gli attori con cui questa citavo la sua economia sono in rapporto
Questa è una prima idea che è stata sviluppata in questi anni e siete la verità in questo su questo non c'è alcun dubbio
Quando si parla di globalizzazione dell'economia per esempio sia rifersi fa riferimento anche fenomeni del tipo che io dicevo tuttavia
Una analisi più riposata come dire di questi processi
E arrivata alla conclusione che anche le economie avanzate Paesi Ponzone
Continuano a richiedere la presenza di funzioni produttive
Che altro è la relativa difficoltà economica degli Stati Uniti per rapporto al Giappone oggi per esempio
Dire questo significa anche dire che le economie sono molto più radicale radicati nel locale di quanto non si pensasse
Perché se è vero che le industrie si spostano è anche vero che un tessuto imprenditoriale sanno il fatto anche di rapporti fra imprese vicine e soprattutto di connessione con una società locale un sistema economico locale che fanno un gioco di squadra per un lungo periodo con degli investimenti di lunga durata
Questa è la grande risorsa
Di localizzazioni che viene detta riscoperta tanto è vero che oggi in genere quando si pensa a una politica industriale spesso è una politica per una zona non necessariamente sottosviluppati
è una politica per una zona perché molti elementi devono che sono di natura economica e di natura amministrativa e politica devono arrivare all'appuntamento per poter reggere la forza economica di un settore o di un insieme di settori in questione e devono arrivare l'appuntamento in una zona precisa
Se le cose stanno così
Voi vedete che questa discussione
Cime
Maggiore
Il gioco localizzato e regionalizzato della società perché la società ai fatti in maniere differenti in posti diversi perché c'è bisogno di dare rappresentanza e forza unitaria a dei processi localizzati e tutto questo
Si può ritrovare soltanto con delle forme istituzionali che siano congruenti
Avevo chiamato queste ragioni economiche per comodità in realtà sarebbe meglio dire ragioni economico politiche ma ci sono delle ragioni politiche questo è il secondo punto in senso più stretto anche se queste nuovamente hanno delle connessioni economiche
Quello che sta succedendo in Europa è una cosa che è successa sempre nella storia
Quando degli Stati nazionali tendono a ridefinire la loro forma i loro poteri per rapporto ad altre unità sovranazionali
In una certa complessità o addirittura confusioni istituzionale di in ogni caso dire definizione di poteri istituzionali bene in tutti questi casi storicamente cita e regioni aumentano i loro margini di azione politica in un certo senso riprendono in mano a spenti della loro progettualità politica del loro destino e naturalmente anche i rischi congruenti
Perché possono perfettamente vincere o possono perfettamente perdere il loro futuro quindi queste un secondo aspetto che non deve stupire e di fatto si sta verificando un po'dappertutto in Europa dove città e regioni insisto anche sulle cita sulle quali tornerò città e regioni stanno diventando degli attori politici
Ora in gran parte questi due elementi con indicato spiegano
Tendenze profonde della società contemporanea moderna verso organizzazioni istituzionalmente più decentrati
A questo naturalmente se posso aggiungere una terza ragione che però vorrei segnalare una Santo penultima non perché sia non non abbia il suo significato ma perché comunque le altre due avrebbero giocato lo stesso indipendentemente da questi la terza ragione è come dire una ha ragione di psicologia sociale o culturale in un mondo che si va a globalizzare do in cui le decisioni che ci riguardano spesso sono prese chissà dove è chiaro che non ci troviamo in una situazione di sì insicurezza psicologica
Le culture tradizionali di una zona costituiscono dei codici per il ferimento di rapporti fra le persone che danno sicurezza si va dal dialetto a alle conoscenze del del passato nostra e così via
E queste non sono cose da disprezzare sono importanti quello che intendo dire che non spiegano da solo la tendenza di regionalismo di fronte al quale noi ci troviamo e la cosa importante da sottolineare e che sono questioni alle quali non dare per errore o o per scherzo ottico il significato
Che ha avuto la questione nazionale nei Paesi Baschi poi in Irlanda beh non sono di questo genere
Ecco sono profondamente di altro genere
I sociologi francesi hanno fatto delle ricerche interessante dove dimostrano che nelle città medie quando ci vanno delle gente che vengono dal di fuori che non ho niente a che fare col posto
Una delle primissime cose che fanno e riscoprire la storia locale e inventare spesso una storia locale perché ne hanno bisogno e questa storia inventata non è detto che funzioni
A scopi disintegrazione peggio di quella reale quindi corrisponda un bisogno di questo genere reale del quale dobbiamo tenere conto ma come vedete non è una cosa che abbia il respiro di una questione nazionale
Come un trompe l'oeil potrebbe potrebbe far credere
Dunque queste sono ragioni profonde che agiscono ovunque in Italia in Italia la questione a assunto un colorito particolare
Che lo sappiamo
Volta a volta e antinazionale
Antica romano
Anti partiti
Antimeridionale allora la prima cosa che credo un sociologo debba osservare e che c'è un sovraccarico incredibile di aspettative e compiti
Sì ci giusti o sbagliati che siano sulla questione regionali queste sono le le condizioni eccellenti per fare una grande confusione
Di un problema che reale Chiara dici vere
Di creare un clima disordinato nel nella quale facilmente la terza delle motivazioni che indicato finisce per essere quella che tiene in gioco di quelle più complesse profonde
Vorrei fare soltanto un esempio rapidissimo perché non intendo portare via più di tanto a una riunione questa serie di mi sembra davvero molto importante
Prendiamo la questione delle tre macroaree della quale si è parlato anche in tempi recenti sino a darle dei significati che erano una specie di attentato all'unità nazionale
Bene io mi trovo nella circostanza che quasi una ventina di anni fa ho fatto una ricerca sulla differenziazione territoriale dalla Società italiana io ho scritto un libro che si chiama tre Italia
Cosa che mi ha sempre preoccupato perché avevo paura che prima o poi qualcuno mi considerasse una specie di ante marcia in realtà per richiamo questo questo episodio di ricerca non per la sua importanza è una cosa molto vecchia poche importanza
Ma perché aveva alcune conclusioni che mi sembra importante citare per notare le la lo stato confusionale nel quale dal punto di vista analitico è stato considerato oggi il problema di tre Italia strutturalmente in certa misura differenziate
Anzitutto le tre Italia che voi a analiticamente trovato io con altri colleghi in possono biglietti Alitalia delle quali ci hanno parlato che non hanno nessuna base strutturale
Di omogeneità e quindi che richiedono come dire in certo senso in ipotesi delle politiche differenziate e cose di questo genere
E in Italia nord centro sud sono dell'aggregazione statistiche per il semplice fatto che l'Italia stretta e lunga stop
Ecco in termini strutturali non avevamo trovato delle strutture omogenee simili nel nord-ovest crei industrializzazione con tutto quello che significa di società il centro nord est ecco ma per esempio mettendoci la toscano l'Umbria o le Marche insieme al Veneto eccetera
E poi il Sud che era veramente una semplificazione eccessiva considerare in maniera unitaria ma in ogni caso non è il caso di ripete non ha nessun senso riprende quell'analisi e per dire che chi vuole tentare un'analisi strutturale della Società italiana possa essere trovare tre aggregati ma non sono quelli non solo questi aggregati in vent'anni sono cambiati i loro confini sono mutati moltissimo
E quindi stiamo attenti a radicare a non si sa bene quale passate in quale polverone culturale delle realtà che sono più plastiche
Cambiano questo per dire il tipo di regionalismo attento e certamente le realtà regionali chiuso più ristrette sono straordinariamente più importanti di queste macroregioni che possano servizio analiticamente per capire delle cose
Ecco ma che certamente non sono la base per delle costruzioni istituzionali
è un esempio soltanto un esempio di problemi che si incontrano che sono insieme reali ma che non possono essere trattati
Con la polvere
Negli occhi e certamente vanno per lo ripeto
Nella direzione di ritrovare oggi ovunque in Europa e dunque la necessità anche in Italia di città regioni che ritrovano capacità e forse istituzionale ho detto città
Perché tutto sommato credo che ci sia spoke posto istituzionale
Sia per una costruzione di nuovi governi metropolitani in particolare forti
Ci siamo un po'dimenticato con la questione delle aree metropolitane
Sì forse non noi
Ma altri comunque c'è stato grande dibattito la cosa è stata messa da parte l'esperienza sul insegna la storia europea recente insegna
Che c'è bisogno di aree metropolitane forte perché sono attori come sono attori le imprese nell'economia e nella società contemporanea le regioni hanno altri compiti
Secondo me altrettanto se vogliamo anche persino più importanti che è quello di creare dei quadri all'interno nel cuore del quale attori più minuti come sono impresa e persone città possono muoversi e devono essere anche nella loro forma capaci di garantire i rapporti fra Regioni perché non dimentichiamo la parte di verità che c'è
In quegli studi di economisti che ci dicono che effettivamente la rette che mette in contatto qualsiasi città o regione oggi con resto del mondo è una rete reale e mutevole e quindi stiamo attenti a fare delle gabbie eccessive nella nostra costruzione istituzionale
Ma arrivato a questo punto io mi in interrompo
E concludo dicendo che senza dubbio e le ricerche che in questi anni economisti sociologi hanno fatto con occhio regionalista in Italia lo confermano
Ad abbondanza l'Italia è una società profondamente regionalizzati
Con delle grandi differenze regionali da valorizzare e come dire fa parte di una specie di inconscio istituzionale collettivo nazionale avere rimosso questo aspetto se c'è un aspetto che era chiarissimo già vent'anni fa e chi studiava 'ste cose
Che prima o poi saremmo arrivati a un problema su questo punto perché una questione importante veniva rimossa una questione importante di distanza fra Paese legale e Paese reale come si usa dire era proprio quella delle differenze
Regionali quindi come tutti gli inconsci quando nasce e nasce in maniera febbrile esplode come questione
E noi ci troviamo in questo momento ci in cui esiste un grande polverone una grande difficoltà di gestione politica e culturale della faccenda
Credo che ci voglia molta determinazione oltreché pazienza ma dobbiamo cercare di fare passare in fretta questo polverone culturale politico sulla questione regionale
Perché la questione regionale in Italia è troppo importante e troppo moderna per essere sprecata
Discutendola in dialetto ringraziano il professore a Nando Bagnasco terminano così le quattro e le nazioni che erano previsti dalla scala ora prima di dare ha inizia gli interventi rammento che alle ore ventuno al cinicamente vero continuerà il dibattito e gli interventi prima di dare poi la parola al compagno Occhetto che interverrà verso le ventidue e per il quale invito tutti presenti ad essi ci allora diamo la parola iniziamo con gli interventi al microfono Walter vitali Assessore al Bilancio del Comune di Bologna
Cult grazie
Nell'ambito del ragionamento su regionalismo e federalismo svolto da quelle ciniche condivido cercherò di sviluppare la parte relativa alla sistema finanziario e fiscale su cui è già intervenuto fisco e lo farò consentitemi chiesta la complicazione anche del problema leggendo un intervento scritto
Ora nonostante l'esito del voto negativo di stamani commissione bicamerale
A me pare come si ricordava anche Bassanini che le proposte su cui la Commissione sta lavorando
Che sono state elaborate anche col contributo determinante del nostro partito i nostri gruppi parlamentari configurano una riforma forte dal lato della distribuzione delle competenze
E si può dire che pongono i presupposti per uno Stato federale
Dal lato dell'assetto finanziario traspare però una continuità con la tradizione centralistica che finisce per svuotare il significato del trasferimento di competenze ora ammesso e non concesso
Che quelle proposte Marcinnò ed è molto difficile perché c'è una resistenza della Democrazia Cristiana forte e sappiamo che la Democrazia Cristiana non è un partito regionalista
Ci troviamo di fronte al rischio concreto che si ripeta l'errore compiuto venti e ventidue anni fa all'atto di nascita dell'attuale regione
E cioè la separazione tra la distribuzione dei poteri e l'assetto finanziario e fiscale
E se mi consentite l'errore che il parlamento e il governo hanno compiuto anche per quanto riguarda i poteri locali dei Comuni in quanto la legge centoquarantadue del novanta che definivo nuovo ordinamento è stata nei fatti svuotata
Da un assetto finanziario fondato sull'ICI che non corrisponde ai requisiti di autentica autonomia impositiva
Poteri e finanza devono allora procedere di pari passo se si vuole davvero costruire il nuovo e ogni ipotesi di trasferimento di competenze deve essere accompagnata da un'ipotesi conseguente sul versante della provvista finanziaria e sul versante delle entrate proprie regionale
E nostre proposte qui illustrate da Visco a me paiono una buona base di discussione
Condivido ad esempio il vincolo fondamentale che l'operazione va fatta a parità di pressione tributario e fiscale ritengo però ci si debba lavorare ancora sotto
Ad esempio per quanto riguarda la ripartizione tra entrate proprie trasferimenti nell'ambito della finanza regionale che la proposta illustrata oggi da Visco colloca attorno al cinquanta per cento
Si può a mio modo di vedere rivedere ovviamente portando più in alto la quota delle entrate proprie molto vicino io credo al cento per cento con meccanismi che peraltro Visco stesso ha cominciato ad illustrare che possono andare in questa direzione
In una recente relazione tenuta in un convegno su regionalismo il professor Giarda ha calcolato che le nuove competenze regionali previste nei testi legislativi in discussione comportano un radicale mutamento del potere di spesa delle Regioni si passerebbe infatti dell'attuale venticinque per cento della spesa regionale rispetta la spesa complessiva dello Stato a più del cinquanta per cento
In valori assoluti calcolati al mille novecentonovanta che l'ultimo anno per il quale sono disponibili dati necessari si passerebbe da cento mila a duecentoventi mila miliardi che erano circa le cifre di cui ci parlava tedesco
Per finanziare il cinquanta per cento della spesa attualmente gestito dallo Stato con l'attribuzione di un'effettiva autonomia alle Regioni non si può in alcun modo pensare di procedere per aggiustamenti al sistema fiscale vigente
Occorre ripensarlo radicalmente in funzione della nuova distribuzione dei poteri tra Regioni è stato centrale
Se non si opera questa inversione concettuale rispetto a tutte le discussioni del passato sull'autonomia impositiva territoriali se non si assume cioè come punto di partenza
La revisione complessiva del sistema di finanza pubblica in funzione di una diversa distribuzione dei poteri a mio modo di vedere si rimarrà inevitabilmente imprigionati in uno schema tradizionali di decentramento di alcune porzione del prelievo fiscale in piena continuità ora traduzione centralisti
La costruzione dello Stato regionalista e la riforma fiscale complessiva perciò coincidono
Quale migliore occasione di queste per un partito come il nostro che ha una proposta ampie complessiva di riforma fiscale per metterlo alla prova e riformularla dal punto di visto che era il giornalismo
Ormai del resto si sta diffondendo la consapevolezza che nel fare la riforma tributaria del settantadue fallita oltre che sotto altri aspetti anche per la esasperata centralizzazione del prelievo che ha finito per deresponsabilizzare gli enti locali dal lato della spesa
L'assegnazione distinte responsabilità sul lato del prelievo fiscale a comuni regioni e Stato centrale in rapporto ai loro il potere e quindi alla responsabilità sul lato della spesa
è quindi il nuovo punto di vista che consenta una vera riforma complessiva del sistema fiscale per ricostruire il patto con i cittadini oggi lacerato è pressoché inesistente
Quali sono i requisiti di un sistema fiscale nuovo corrisponda a questa nuova distribuzione allettare fondamentalmente tre
Il primo è la visibilità nella destinazione del prelievo cioè ogni cittadino deve sapere per ciascun imposte per ciascun contributo versato qual è il livello del potere pubblico a cui è destinato e quindi tiene responsabile
Secondo è la semplificazione del sistema tributario con la drastica riduzione delle imposte il loro accorpamento per omogeneità di materia duri l'unico soggetto pubblico
Il terzo è la responsabilità nella determinazione delle aliquote da parte del soggetto pubblico che è titolare del tributo e che contemporaneamente investito della rappresentatività eletti bene allora
Parliamoci chiaro gli strumenti tecnici che si adottano non sono affatto indifferenti rispetto ai requisite ai risultati che si vogliono perseguire ad esempio che dava da scartate la compartecipazione ai tributi erariali perché le aliquote sono determinati dagli organi centrali dello Stato
E a me pare che anche le addizionali là sopra imposte siano sconsigliabile perché pur garantendo un certo ambito discrezionale
Non rendono sufficientemente invisibile la destinazione del parliamo cioè il cittadino non sa infine in definitiva ciò che di quell'imposta va a livello centrale ciò che di quell'imposta magari interni addizionale va a livello regionale
Ma qui emerge una difficoltà che è preferibile affrontare apertamente in via preliminare
Essendo il gettito tributario proporzionale al reddito c'è il problema di cui sale si parlava e cioè il fatto che l'Italia è tra i Paesi europei quello nel quale c'è la maggior distanza
Tra il reddito pro-capite prodotto nel diverso zone geografiche del nostro Paese occorre allora una politica di perequazione queste indubbio perché il principio di solidarietà è connaturato con l'idea stessa
Di Stato unitario
Ancorché regionale federale che nelle nostre intenzioni di rafforzare il problema è uguale politica di perequazione
Perché il più delle volte tali esigenze è stata usata per negano in radice la possibilità stessa di ogni effettiva autonomia impositiva locali e per presentare un volto buono riequilibratore dello Stato centrale
Per essere rapido faccio l'esempio della finanza locale nella finanza territoriale
In questi dieci anni se perseguito una politica che atteso a perequare i trasferimenti tutti centrali cioè dare di più ai Comuni che dice anni avevano di meglio e di meno ai Comuni che dieci anni fa avevano di più
Ma il risultato non è affatto stato quello di perequare la dotazione di servizi sul territorio nazionale anche col come ci veniva detto le distanze
Trattare fortezza vedrebbe del Paese si sono addirittura accentuate
Questa politica di perequazione affatto radicale fallimento di questo bisogna prendere atto e il fine della perequazione che è giusto va evidentemente percorso va ottenuto attraverso altri strumenti quest'esempio
Si deve consigliare grande cautela
Nei confronti delle politiche di perequazione fatte con la manovra dei trasferimenti erariali da parte dello Stato centrale
Mentre sono di grande fascino e secondo me meritevoli di essere tradotte imprecisi ipotesi operative
Le proposte tendenti a costruire una politica di cooperazione e di solidarietà tra verso la destinazione diretta di fonti dalle regioni più forti alle regioni più deboli del Paese
Ci avrebbe il duplice vantaggio di non richiedere la necessità di una funzione riti liberatrice dello Stato centrale
E di assicurare ancora la visibilità della quota i tributi prelevati nelle zone forti che vengono destinati doverosamente alla perequazione nei confronti delle sue avventure affrontato in questo modo il problema della perequazione
Si può proporre un nuovo sistema fiscale coerente con questo Stato regionalista pensando ad imposte il cui gettito aliquote minime giungano vicino al cento per cento
Della spesa funzioni trasferite delle regioni più ricche di poter dando trasferimenti alle regioni deboli o direttamente che sarebbe a mio modo di vedere preferibile o tramite lo Stato centrale
E faccio qui la mia proposta e concludo solo due minuti presidente
Poiché come è noto i cespiti su cui può gravare imposta sono il patrimonio il reddito e i consumi
E poiché come diceva molto giustamente Visco sui consumi non si può agire in termini trasferimenti a Regioni perché ci sono dei vincoli comunitari
Io la penso così
Che ai Comuni vadano attribuite fondamentalmente le imposte sul patrimonio
Badate che con Licci nel mille novecentonovantatré le entrate complessive dei Comuni saranno ancora per ben il quarantacinque per cento ancora il frutto dei trasferimenti erariali quindi non è una vera autonomia impositiva
Le quote di entrate proprie sono ancora insufficienti occorre trasformare l'ICI in una vera patrimoniale generale che quella che c'era in altri Paesi appunto attribuita direttamente ai Comuni estendendola anche ai beni e ricchezze mobiliari
Mentre la quota residua dei trasferimenti ai comuni molto minore di quello attuale va attribuita non da parte dello Stato ma da parte di Regione
Molto giusto quello che diceva Bagnasco prima proposte le città metropolitane il tema ormai scomparso dal dibattito politico istituzionale
E affascinante anche l'idea di città metropolitane e regioni cioè vale a dire di soggetti che abbiano anche i poteri che attualmente sono attribuite alle regioni in una necessaria revisione del testo della centoquarantadue su questo Secondo alle regioni apparirvi io vanno attribuite imposte con contributi che servono a finanziare il servizio sanitario è una specifica imposta regionale sul reddito distinta dall'imposta sul reddito nazionale
Si tratta di riformare radicalmente l'IRPEF ed istituire sulla stessa base imponibile a parità di gettito complessivo che è stimato attualmente in centoquaranta mila miliardi due imposte visti
Una proporzionale regionale CDA circa il cinquanta per cento dei getti l'attuale cioè settanta mila miliardi e una progressiva nazionale che si dia rimanente cinquanta per cento
Pur agendo sulla stessa base imponibile le imposte sarebbero nettamente distinte
Assicurando così la riconoscibilità da parte dei cittadini e darebbero la possibilità della manovra delle aliquote da parte dei soggetti e quindi piena responsabilità negli Stati Uniti ad esempio c'è un sistema analogo in molti Stati c'è l'in campo sia e gli Stati nazionali e la fede incanta ex dello Stato federale ed è la stessa identica cosa
Terzo luogo lo Stato nazionale vengono così attribuite le imposte su un reddito di carattere progressivo distinta da quella regionale le imposte sui consumi e i contributi sociali
Mi pare che siano proposte che possono benissimo essere affrontati discusse sulla base dell'ipotesi previste appunto e presentati qui da Visco mi pare però innegabile in punto di partenza
E cioè che il potere finanza Marcido insieme del costruire effettivamente un nuovo edificio regionalista
Ringraziano Walter Mitty nell'annunciare che ella compagnia netta si è allontanata per incontrare i gli operai della guerra culli che poi rientra comunque chiama la banale adesso ai Giulio Treccani del comitato regionale ligure
Scusa anch'io se leggerò l'intervento ma voglio i tempi di dieci minuti allora esisteva meglio
Dunque una critica e qualche diffidenza vengono messe in campo nei confronti di l'opzione ai limiti del federalismo di cui si è parlato a oggi dal nostro partito la critica quella di improvvisazione cioè di un tentativo strumentale di seguire l'elettorato della lega
Io sono convito queste critiche sia ingiusta e che anzi la commissione bicamerale del Parlamento ma anche nel Paese occorra proseguire con maggiore decisione su un cammino che abbiamo iniziato bene
Penso anche questo cammino debba riguardare certo dell'avvocato dei contenuti di cui si è parlato fino adesso
Dando voce alle competenze guai però se non se ne facesse risaltare l'importanza colposamente politica
Insomma il federalismo non è cosa solo da specialisti Oprah storici ma è cosa della gente comune che può ben capire di che cosa si tratti
Le diffidenze le diffidenze questa parola suscita in un'opinione pubblica di sinistra
Sono ben comprensibili perché Chaco ignorare che senza successo della Lega delle cosiddette aree forti del paese oggi forse non c'è ragione Remo quindi queste cose
Dunque la diffidenza dipenderà identificazione tra federalismo e proposta leghista non qui naturalmente ma nel Paese in parte così
Io provengo da aree forti del paese oggi colpite peraltro dalla crisi sono milanese trapiantato da molti anni agitava e per una persona è la mia provenienza generazione formazione la ripulsa per molti contenuti dell'ideologia cosiddetta regista non può che essere netta
Nome fermissimo riferisco tanta cose ovvie entrato ufficialmente rifiutata lega stessa anche se ben presenti a livello della sua base cioè razzismo antimeridionalismo
Ma questioni politiche ed economiche ben precise ad esempio il fiuto gli ogni di cui non si è parlato fino adesso Rino stasera il rifiuto di ogni riserbo limitazione su base locale dell'accesso al lavoro
Giovani prospettiva direttore no alle gabbie salariali
Oppure al cavallo di battaglia della Lega cioè la famosa spartizione dell'Italia in tre macroregioni
Ma anche su questioni più tecniche ma che riguarda in sostanza il mantenimento di un potere centrale forte ed efficiente ad esempio l'amministrazione centrale finanziaria centrale che non deve essere smantellata Manzi potenziata
O al governo del debito pubblico che non può essere centrato senza cuore rischi gravi
E su questo devo dire che qualche piccolo sbandamento anche tra noi fosse qualche mese fa c'è stato io ricordo un articolo di indegni sull'Unità a questo proposito il nostro orientamento deve essere netto e senza tentennamenti
Ebbene se questi no devono è solare e Chiari e Forti modo rassicurare chi diffida di una prospettiva federalista di cui da poco tempo si parla in termini politici anche qualche sì però secondo me deve essere pronunziato foto è chiaro
In primo luogo diciamo che l'attuale sistema le autonomie locali non può più bastare Neale aree forti né al resto del Paese
Diciamo anche che la domanda di cambiamento non si può rispondere che un federalismo accettabili esiste già e sarebbe appunto l'attuale sistema delle Autonomie locali
Mi fa sarà infatti a mio avviso un mutamento sostanziale
Quando la periferia sarà titolare di prima istanza dei poteri e delle risorse pubbliche né delle che era una parte in ambiti ben definiti ed esclusivi al al centro
Continuerà nella sostanza l'attuale sistema di autonomie locali se alcuni poteri alcune risorse sta costituiti dal centro alla periferia
Poteri e risorse lo diceva già l'intervento precedente ecco un binomio indissolubile perché il cambiamento sia reale
Nell'abituale ristrettezze del bilancio pubblico la differenza tra i due sistemi evidente
Se saranno necessari risparmi lo Stato rifare gli ambiti suoi Touati e non in quello che come oggi oggi delega agli altri
Simmetricamente la periferia non avrà alibi nello stato avaro centralista per evitare un confronto di merito con i cittadini sui costi sui benefici negli ambiti di cui è responsabile
Queste considerazioni mi conducono a quello che a mio avviso al cuore del problema cioè le motivazioni di sinistra Dini più l'opzione federalista
Che non sono solo Salvemini secondo me
Schematicamente senza argomentare per non perdere tempo due sono ragioni principali per le quali la scelta di una riforma federalista dello Stato è di sinistra e per di più esprime una continuità profonda rispetto alla nostra tradizione politica migliore
Questi si ragioni si condensa in due parole chiave stato sociale e democrazia la prima ragione
Se vogliamo salvare lo stato sociale laddove in qualche misura esso funziona ancora adesso cioè reale cosiddette forti
Il tipo di federalismo di cui parlavo cioè essenzialmente di inversione dell'attribuzione di poteri solo se soprattutto dal centro alla periferia mi sembra indispensabile
Ricostruire lo stato sociale come sistema di regole per il mercato e di servizi efficienti per la generalità dei cittadini non è uno dei problemi è il problema per una sinistra che voglio avere il consenso per governare tanto più dove è il caso leale appunto forti cosiddette abbia una tradizione di governo in questo senso
E vi è stato sì un grande cambiamento in questi anni ed è questo che tutto anche i dati che portava sale esprima secondo me lo confermano cioè quella differenza dal trentasei al ventiquattro per cento
Tutto questo non potrà essere più finanziato come che è stato fino adesso con i debiti dello Stato
Perciò la scelta federalista in sostanza una scelta politica sulla destinazione delle risorse
Cioè allo Stato sociale o ad altre cose
E sul mantenimento di un sistema di solidarietà sociale atto che egoismo distruzione dello Stato
La seconda ragione
Il puntati cose difficile processo di integrazione europea il quale ci battiamo consigliere eccetera e determinazione a un'inevitabile costo per il modo in cui si va realizzando ed è stata sono sott'olio sottolineare questa una scelta necessaria
In tema di democrazia
Infatti la rete sarda perdita di sovranità degli Stati nazionali e anche però diari sovranità dei Parlamenti a favore di organismi sovranazionali che non sono espressione del voto popolare
Questo costo può essere secondo me in parte recuperato facendo perdere simmetricamente poteri e risorse agli Stati almeno al nostro Stato
A favore di fatti entità regionali democraticamente responsabili verso i cittadini elettori
In apparenza il primo argomento c'è quello dello stato sociale riguarderebbe solo le cosiddette aree forti del paese ciò non è se un efficace meccanismo di solidarietà interregionale viene messo in atto ad esempio ma questo è solo un esempio
Un sistema di progressività nei trasferimenti dalla periferia allo Stato
Potrebbe far sì che poco o nulla le regioni più povere contribuiscono al dalle spese lo Stato centrale mentre rimane la responsabilità di ciascun ente periferico di utilizzare questa solidarietà per il vantaggio dei topi cittadini
Vorrei conclude una considerazione ho parlato fin qui di centro il periferia ma che cos'è dunque questa periferia le macroregioni di Bossi l'attuale complesso degli enti locali le Regioni
Ho già detto che la ripulsa le macroregioni il Bossi è netta e mi fa molto piacere sentito la relazione
Coincide con quello che
Che per certi a Bagnasco non solo per te aggregazioni sarà dopo il mente diverso dalla Repubblica del Nord o da una Padania e magari andrebbero io parlo della Liguria per esempio la parte la Liguria andando al di fuori dei confini nazionali stesse
Soprattutto perché Entità periferiche numero ridottissimo
Troppo grandi e troppo disomogenee tra loro nove Gerardo un sistema federale ma potrebbero alla secessione noleggiato un centro forte con le sue specifiche competenze è fondato sulla solidarietà interregionale che quello che noi vogliamo
Credo invece che le attuali regioni con eventuali correzioni marginali potevo ben delle vie di vedere quegli enti periferici costituenti un sistema federale
In tal caso lente più giovane nella millenaria storia delle Autonomie locali perché questo sondaggio in Italia
Assumerebbe un ruolo nuovo preminente un'organizzazione complessiva dello stato e allora ci domandiamo questo è realistico
Oppure dobbiamo consentire con l'obiezione di chi rileva come non esistono esempi di uno Stato unitario chi si sia pacifiche pacificamente sottolineo convertito in uno Stato federale mentre numerosi sono gli esempi di soluzioni anche pratiche sanguinose
Beh ogni risposta riformista è sostanzialmente un'ipotesi debole perché è troppo poco per chi è favorevole è sempre troppo perché contraria
Non di meno io credo che vada perseguita con prudenza e tenaci quanto al realismo e realismo politico saranno come sempre i rapporti di forza che cambiano molto rapidamente a decidere cosa realistico e cosa non è realistico
Grazie a giugno Treccani la Padana adesso a Sergio Chiamparino segretario della federazione di Torino
Ma io condivido molto
La scelta di questa iniziativa
E direi come primo passo significativo di una scelta politica che secondo me viene ritardo devo dire con molta franchezza che è quella come dire di smetterla di esorcizzare la lega di affrontarla per quelli che cercando di toglieva la veglia le parole d'ordine giuste che utilizza in modo sbagliato e per fini sbagliati secondo me questa scelta il regionalismo il centro di questa scelta politica
Per fortuna che c'è questa iniziativa che simbolicamente avviene in un punto caldo di questo scontro però avviene in ritardo meglio tardi che mai però bisogna saperlo che dobbiamo recuperare tempo io cerco di approfondire questo ragionamento diciamo sul come togliere armi alla lega su due punti
E sono questi il primo
Riguarda il fatto che non c'è dubbio che una delle forze della lega derivano dal fatto che la lega si fa forte di uno scambio ineguale che la gente di questi posti ma di più di questi posti che non delle grandi metropoli come Torino Milano forse di più di questi posti che la gente di questi esposti avverte uno scambio e ineguale fra quel che produce e quel che ha e questo è un problema vero
E di questo scambio ineguale fa parte del tutto il ragionamento che faceva Visco che faceva vitali sul fisco e che io non affronto per incompetenza e per ragioni di tempo
Fa parte anche l'altro aspetto c'è il problema dello sviluppo di queste aree prova dello sviluppo di questa non c'è solo la redistribuzione del reddito il problema di stato sociale se anche prova dello sviluppo dell'occupazione
Io qui mi rifaccio alle cose che diceva Arnaldo Bagnasco
Oggi per aree come queste e la sfida è quella che Bagnasco diceva Romano Prodi ha scritto si chiama il gioco di squadra a me ha colpito molto un libro recente di Romano Prodi le sue lezioni tenute dal TG uno
E in cui io non sapevo confesso di non sapere che in Italia l'unico aeroporto collegato con il centro della città Attraverso ferrovia ecco di Pisa
Che certo non è come dire un ero porto centra esattamente l'opposto avviene in tutta Europa questo per dire che il gioco di squadra vuol dire che non assente pensiamo alla nostra area qua insomma vuol dire che aveva Dell'Orto alta velocità ero porto Linate Malpensa caselle
Collegamenti fra alta velocità ero porti e così via discorrendo collegamento fra tutto ciò e il sistema delle imprese
Ecco è la capacità di stabilire queste connessioni più che non ogni singola scelta quello che decide sulla possibilità di sviluppo di un'area come questi
Allora se questo è vero il discorso che fa migliore la lega della macroregione è un discorso contraddittorio rispetto all'esigenza di sviluppo perché noi abbiamo bisogno di regioni dichiarò ai giorni poi ci può essere il problema come dice qualcuno di ridisegnare qualche aspetto degli attuali ambiti regionali ma è secondario invece regioni devono avere potere che gli consentano di avere un'elasticità istituzionale e allora di mettersi d'accordo faccio un puro esempio fra Piemonte Lombardia e io dico che Ronald francese sulle questioni dell'alta velocità e dell'interconnessione con i sistemi di trasporto e per altre ragioni di mettersi d'accordo con l'Emilia Romagna con la Liguria per ciò che riguarda il sistema dei porti cioè dobbiamo pensare quindi a un sistema già abbia un forte potere centrale di indirizzo generale forti e sovrani poteri abbazie regionale
Che consentano a seconda delle grandi politiche di mettersi d'accordo e di gestire dei processi complessi questo secondo me è la chiave per un governo dei processi di sviluppo allora
Ripeto macroregioni secondo me rischia di essere uguale a una a una nuova rigidità istituzionale che non aiuta a governare i processi di sviluppo
Regioni
Adesso poi la parola troviamo insomma ma regioni dispieghi spirati comporterei federali con poteri federali possono essere la chiave di volta per recuperare il ritardo che il nostro Paese ha rispetto a questo tipo di problema
Seconda considerazione è questa la lega è forte perché e questa è la cosa più evidente questa differenza tra considerazione precedente vale anche per le grandi aree metropolitane perché come dire catalizzatore di una critica forte al sistema dei partiti alla politica
Ora io quindi
Questo è ovvio
Così come è ovvio però è bene ripeterlo che noi nessuno voglio far comizi non sono io che devo ma insomma però è vero che noi siamo il partito che in quanto partito ha saputo prima di altri cambiare fare uno sforzo di rinnovamento serio è però anche vero
Lo dico qui lo dico a me stesso prima di tutto
Ed è che noi consapevoli di questo sforzo in quanto partito dopodiché poi però non possiamo negare che abbiamo anche noi come gli altri un problema di selezionare una nuova classe dirigente che è il vero nodo poi del perché è un partito possa davvero presentarsi come nuovo e secondo me nella lega c'è molto questo fa già il fatto che c'è gente che è nuova che che che non che non appare come un pezzo della nomenclatura tradizionale allora io non voglio la mia idea è quella tesi che io voglio sostenere cui e queste che occuparsi di questioni locali è oggi un fattore determinante per rinnovare la cultura politica e per costruire un percorso di selezione di una nuova classe politica nazionale
Nazionale nome è l'equazione che è una stupidaggine che come dire
Classe politica locale uguale nuova classe presentare uva uguale invece questa è una stupidaggine secondo me però c'è da affermare una cosa che in altri Paesi europei se e lo dimostrano esempi concreti e che in Italia non c'è e cioè che un dirigente politico nazionale diventa tale oggi se prima di come dir dimostrato la capacità di governare un sì e dare risposte a problemi complessi locali
Questo è un fattore di rinnovamento della cultura politica italiana ma facciamo degli esempi
Concreti che riguardano anche qua riguardano gli altre beh Andreotti chiara metafora di un sistema politico che cade uno che credo non si sia mai occupato diciamo non è mai stato un dirigente politico locale nei Paesi europei
I l'auto al leader della Spd se non sbaglio è stato presidente dello Swansea Holstein
Di Teheran e molti dirigenti socialisti francesi sono ancora adesso a parte le diverse enti istituzionali sindaci di importanti realtà locale
Ma guardiamo negli stessi noi abbiamo avuto una grandissima tradizione di amministratori locali di grandi sindaci di grandi presidenti di regione che non sono mai diventati dirigenti politici a tutto tondo nazionali
Ecco questo è il punto che a me interessa fermare c'è questa centralità della micro economia o della Mesa economie dei temi politici sì
Qui locali è un fattore determinante per selezionare e costruire una classe politica nazionale non una cultura politica nazionale nazionale nuovo e questo mi spiace
Mi spiace che qui non come su compagno Occhetto serata pare ma poi tanto abbiamo occasioni per vincere queste cose
E e però qui è un problema che riguarda chi dobbiamo anticipare all'interno del partito a questa cosa qua dobbiamo anticiparla all'interno del partito
E io devo dire che sono soddisfatto e questo ci teneva ci tengo a dirlo che questa iniziativa è nata anche perché è un gruppo di compagni delle cinque regioni della Padania del Nord
Ha preso l'iniziativa di lavorare attorno ai temi del federalismo secondo me questo è importante perché questo sa e qui lo dico rivolta a me ma rivolta anche alle compagne e compagni che stanno qui c'è questi temi del come dire del ring della centralità della politica locale non potrà mai essere compiutamente una cosa o tua ieri concessa dall'altro c'è una cosa
Che senza fare il neoregista ma ci conquistiamo se siamo convinti che questo è un tema importante un tema importante di rinnovamento della della nostra della cultura politica del nostro partito per questo io credo che questo convegno sia molto importante che si faccia adesso in questo momento in questa località
Così per tanti aspetti simbolica spero che sia davvero solo l'inizio di un processo di un lavoro più grande più generale che dobbiamo fare
Chiese agli atti Antella calare adesso a Roberto vitali vicepresidente della Regione Lombardia
Brevemente questo pallore spegnere la luce cioè di fare degli interventi anche perché poi relazioni anche gli interventi in modo particolare costruttivo di Chiamparino mi hanno tolto alcune questioni per cui ogni mitico solo alcune che mi sembrava necessario sottolinea e sono le seguenti io credo che il convegno di oggi
Che di cui dovremo far conoscere
Bene i lavori le linee culturali di riflessioni che indica che c'è il pericolo che ci portano comuni mi sentivo solo elettorale non che non ci sono importanti
E c'è il rischio che secondo me rappresenta no per le riflessioni ma anche largamente concorrenti dei vari relatori
Rappresentano
Un certo salto di qualità nella nostra riflessione sulle questioni Federalismo e regionalismo intanto fanno una scelta perché è vero che noi sorpresi alla crisi del regionalismo quello nato negli anni settanta
Perché si è indebolito a causa di una prassi politica da cui tanto qui non può e non ci sono giornalisti di cui siamo responsabili anche ma non è solo colpa degli altri il corpo di un ceto politico nel suo assieme
Questo regime viene suonato un po'indebolito e così via shop preso in contropiede L'Unità
Il fenomeno leghista noi abbiamo dato in questi mesi precedenti una risposta altalenante
Una risposta serrata nella morsa del cioè della riproposizione un po'centralista che però non era una risposta diciamo malvagia è una risposta non corretta in bisogno
Che è un'esigenza che pure sentita largamente dalla comunità che bisogna di unità nazionale che è un conto a cui abbiamo sentimento da cui abbiamo contribuito dalla partecipazione alla Resistenza e così via in questi giorni c'è in corso tra con un convegno organizzato da Rusconi vederti molto interessante su queste cose dell'Unità dalla dell'idea di nazione io credo oppure una degli sport dove accentuava amo in termini di rottura te l'unità nazionale una risposta di tipo para leghista
Secondo me oggi i lavori fatti quindi invece inquadrano culturalmente tra queste e perciò anche politicamente la questione nel senso giusto noi siamo per un federalismo che viene chiamato l'ispirazione sarà per un regionalismo disperazione generalista
Che secondo me riesce a tenere insieme in modo non ho fatto il colloquio dò la mia adesione in un sistema sembra organico razionale
Il bisogno profondo di autogoverno
Nessuna Disputatio tonda gli anni ottanta la crisi gravissima in cui essa è precipitato e pone il problema di battere fenomeni antinazionale per cui il regionalismo come democrazia dei cittadini contro il regionalismo come invece esplosione
Particolari strazianti nazionale io credo che noi dobbiamo farci portatori di questo tipo di regionalismo con il coraggio delle procure affermazioni perché sono due idee forti
Altrimenti passa l'idea forte della separazione della secessione perché l'idea dei leghisti è un'idea forte
è un'idea che ha le radici in casa nostra a Varese basta uscire di Pindaro chiacchierare un po'è a Milano è un'idea che ha addirittura un senso comune quella della contrapposizione
Allora io credo che questa battaglia vada combattuto io credo che il ricco legamento con il pensiero democratico italiano
Il Cattaneo anche cose più recenti ciò non sia universo culturale sia una cosa invece profonda e forte
Una radice che noi dobbiamo rinnovare che è stato citato sanremese io mi rifaccio in questo caso il catarro perché proprio perché per esigenza polemiche nei confronti della lega
Il Cattaneo partiva da una visione federale del federalismo che era intanto legata Londres retto ad ormai ma il federalismo al Cattaneo avevo un'ampiezza di riflessione è una vitalità che noi dobbiamo riprende intanto non era solo federalismo infra nazionale ci ha negato ma era federalismo sopranazionale
E affrontava perciò un tema che qui oggi che oggi non si è parlato ma di cui dobbiamo parlare io so che il compagno credo che stasera dovrebbe accennarne
Noi dobbiamo affrontare il problema della crisi dello Stato nazionale da che lo Stato-nazione da due versanti uno è quella dei poteri
Sotto lo Stato nazionale le regioni eccetera l'altro è quello di come rispondono all'euro
E io credo se non vogliamo farci sorprendere da un una qualche insorgenza di tipo conservatore reazionario sull'Europa eccetera eccetera e dobbiamo essere noi a rilanciare una corretta visione credo del federalismo sopranazionale
Che è una delle risposte corrette alla grave crisi del sistema del sistema nazioni sopra lo stato nostro
Per quanto invece riguarda il pronostico siccome io sono molto d'accordo con alcune questioni volevo riprendere un tema che mi ha suggerito invece l'intervento di Bagnasco che è il seguente
Per essere credibili nel sostenere un regionalismo
Che non sia il federalismo che è vero come ha detto quel Cini all'inizio la sua relazione che federalismo e regionalismo tendono ad avvicinarsi però c'è una differenza che indagare non è solo teorica e che il federalismo riguarda la sovranità il regionalismo invece non fa problemi di sovranità lo stesso Cattaneo a quelle che tendevano presentarlo come un unitario risponde in una lettera che hanno un bel dire ma il suo federalismo il federalismo è appunto
Uno si tratta non di amministrazioni decentramento ma di sovranità e di riconoscere sovranità ancora io non credo che noi possiamo oggi muoversi nel nostro regionalismo fino a quel punto infatti noi parliamo di sino al limite del suo ma tutto il resto sì però
Tutto all'anno sia la Borsa
Il federalismo del Cattaneo e dal da democrazia italiana quella che è stata citata qui aveva che era quella di federale per unire
E fare in modo che l'Unione non fosse annessione cancella mento delle ricchezza della società che dovrà essere messe assieme ma forse messa in sintonia per costruire una comunità più forte più democratica
Le questa lezione del del del federalismo secondo me è una lezione valida se vogliamo trovare un modo di coniugare società civile e politica di tipo nuovo e dell'insegnamento più forte più valido del pensiero che attanagliano ancora oggi ma la cosa che mi aveva suggerito l'intervento del professor
Bagnasco e la questione dell'importanza non li parliamo di regionalismo federalismo
Abbiamo parlato molto dalla Regione successione e dalla regione e così via noi abbiamo un bisogno oggi
Che è quello di ricordarsi che uno dei punti per cui la regia del giornalismo degli anni Settanta è scaduto a pratiche inaccettabili esperta all'incapacità del regionalismo di organizzare il potere locali e di diventare fonte di trasformazione dei poteri locali di strapparle dal municipalismo dal localismo
Ed è per questo secondo me che è stato così facile tra passarlo comunque una lama calda in un in un panetto di burro
Per questo motivo perché c'è stata sempre questa contrapposizione questo suo proposizione mentre noi abbiamo bisogno ovvero una struttura regionale che sia capace
Di fungere da catalizzatore dalla forza d'animo avete la forza della società e delle istituzioni locale
Faceva un esempio per esempio in Lombardia e comunque mi avvio alla conclusione uno dei fallimenti peggiori dalla Regione uno di quelli più significativi e stata l'incapacità della regione
Di affrontare in termini rinvio di rinnovamento della questione dell'area metropolitana
La Regione Lombardia ha fatto ne ha fatti tanti di fallimenti ma il primo fallimento sotto quello della dell'area metropolitana è stata incapace di affrontarla di organizzarla ma non adesso
Che è largamente no anche perché è in crisi come è una storia che non sto a fare ma quando c'era bisogno di ragionare attorno a istituzioni di tipo nuovo per governare una realtà come il grande Comune di Milano i piccoli comuni fuori eccetera eccetera regione Lombardia ha fatto ha dato le dimissioni questa problematica
Non l'ha detto nessuno strumento e tutte le leggi comprese quelle per l'economia che poteva fare quelle di cui lei parlava quelle per organizzare l'economia in quel modo tutte le leggi la Regione Lombardia sono fatte tutte contro la città di Milano controllare a metropolitana fatte tutte invece per esaltare una su un ipotetico primato della regione che era fatto solo per comprimere corro con una scusa dalla razionalizzazione i poteri e le forze locali dei Comuni delle impresa è così vi è una sorta di dirigismo istituzionale ed economico senza senso io credo invece che noi cioè di sotto molto colpito da questa sua rapida come si può dire osservazione perché credo che lì ci sia un punto molto forte ed è quello che rende più vicine al nostro regista rende vero il nostro regionalismo d'ispirazione federalista perché l'insediamento del federalismo e questo proprio dallo unire del federare per unire
L'ultimissima cosa che voglio dire questo noi oggi abbiamo fatto una riflessione
Soprattutto i relatori essenzialmente sulle istituzioni
Io credo che la riflessione sul pensiero federalista invece ci conduca è proprio quella del Cattaneo anche fare una riflessione che riguarda la società civile già ho detto prima che il federalismo e il metodo per coniugare meglio società civile e politica
Negli anni Cinquanta quando mille ottocentocinquanta dopo dopo una sessanta quando il sì quando il cartario scopre che la sua prospettiva federale non politica non ha più per forza perché ha vinto l'unificazione di tipo sono terremo anarchiche eccetera eccetera
Diventa e continua ad essere punto di riferimento della democrazia italiana perché pone una questione che quella di fare in modo che la società civile trasformi le idee del federalismo in elementi di crescita e pone un problema serio che quella della costruzione di un nuovo soggetto collettivo dice queste idee
Cammina danno se riusciremo a far diventare le moltitudini coscienti
E volendo
E io credo e concludo con questo che se vogliamo che il nostro regionalismo federalista sia forte e convincente noi dovremmo agire anche sul lato con questo strumento della riorganizzazione delle forze politiche
Quale tradizionale quelle che nasceranno da questo fucina tecniche in corso e così via e secondo questo principio di un regionalismo di un federalismo fatto per unire in grado di assicurare previsione nazionale superamento degli opposti egoismi e invece nello stesso tempo capacità di radicarsi profondamente nelle società in cui siamo chiamati a operare economica e sociale culturale ecco io credo e concludo che oggi noi per quanto sia un convoglio che risentono a qualche impostazione elettorale le coordinate politica e culturale di questo rinnovamento al nostro teorizzazione sugli dottor su Regione-Enti locali abbiamo fra ora bisogna far seguire una serie di atti che non sono solo il rinnovamento delle norme eccetera io credo che abbiamo un'urgenza le problematiche storiche discusso solo da due interventi da Visco e dal mio omonimo Walter vitali anche contro cosa molto condivisibili tra un tema fondamentale perché io ho la sensazione che coloro che sono oggi così prodighi
Anzi caricano di troppi significati come lei ha fatto notare professore il regionalismo per così facile a concedere il rovesciamento del centodiciassette giochino su una cosa che poi la frusta
Della finanza
Ricordo il duca
All'accuccia le auto giornalismo l'autonomia guardate che nel settanta
Hanno fatto cioè dopo gli anni settanta negli anni ottanta la frusta che hanno usato per svuotare quello che nei primi anni Settanta pure rovinato che era quello del regionalismo è stata questa
I provvedimenti finanziari presi in un certo modo una certo modo di organizzare di risolvere i problemi qui disegnati oggi da Visco sono tornati guardate che non c'è da essere ottimisti
Perché la quantità di risorse che abbiamo a disposizione e poca e riuscire ad a vere per esempio
Una autonomia oltre che finanziaria anche di imposizione da parte non è molto difficile anche perché ci scontriamo con altri l'altra questione che è quella della omogeneità delle prestazioni
La dare alle regioni una capacità di imposizione tributaria di un certo tipo c'è una certa differenza signore autonomia finanziaria può comportare quasi come obbligatorio la differenziazione
Io sono perché allora le più passi la prima ipotesi che faceva il professor Visco oggigiorno nel cominciamo subito con questo il potere di organizziamoci perché guardato che lo stress che introdurremo dello stato sociale dei servizi siete sarebbe drammatico dobbiamo suonarla noi questo allarme
Perché se non lo si fa si rischia secondo ma poi di risvegliarsi da un bel sogno regionalista solo sulla carta
Ammette Mignani darà non è messo in viaggio negli USA lanciata scusa segretario regionale nella Sardinia
Sarà che io vengo da una regione nella quale il problema del regionalismo e dell'autonomismo è stato sin dalle origini della lavorazione del Partito comunista prima del partito democratico della sinistra poi la base della cultura politica per dirla con Renzo Laconi fin da quando vi fu in Sardegna un embrione di pensiero politico democratico e il suo furore giornalistico autonomistico
Cioè la per quella storia beh è per ecco perché io non trovo contraddittorio in una fase nella quale c'è un oggettivo processo di mondializzazione dell'economia c'è uno Jessi istruttivo processo di unificazione anche delle culture parlare di regionalismo e di autonomismo non si tratta naturalmente di parlarne guardando all'indietro puntando al regionalismo come governo del piccolo mi pare che
Resto sia alla fine il limite del regionalismo leghista
Il processo di mondializzazione dell'economia cioè se mi consentite ancora di fare un esempio della della Sardegna in Sardegna c'è uno dei più grandi giacimenti italiani ed europei cioè italiani l'unico europei di fluorite
Un giacimento che controlla l'otto per cento del mercato europeo della fluorite questo giacimento che era
Fu
Efficientissimo sino a qualche anno fa è stato messo in crisi dagli studi sul buco dell'ozono
La scoperta che la il sulla fluorite utilizzata come avviare addizionale delle bombolette spray mette in discussione la e la la fascia da Zorro ha fatto sì che cadesse trascritte a mente
La produzione e l'uso e il consumo di questo minerale ha messo in crisi l'economia di una zona che su questa miniera si era costruita c'è quindi un processo di mondializzazione appunto
Nord da non nascondere
Il governo la il regionalismo da oggi non può che essere
L'organizzazione della partecipazione al governo delle realtà complesse questa è credo la differenza tra un un come si è detto qui un regionalismo cooperativo o perché comunque una ipotesi di regionalismo come strumento adeguato a governare la civiltà moderna
E questo discorso vale lo diceva da ultimo vitali o sono molto d'accordo sia nel riorganizzare i tortelli dentro lo Stato nazionale sia nel riorganizzare i poteri nella Comunità europea uno dei punti di debolezza della costruzione dell'economia europea e che davvero adesso non si sa dove stia il potere non sta nei Parlamenti nazionali che sono poi passati dalle delibere delle commi della Commissione della CEE in uscita
Nei tornei Poteri del Parlamento europeo che non ha nessun potere reale di controllo
Dei processi a c'è e questo deficit democrazia se noi non ci mettiamo rilievo può provocare una reazione di rigetto di fatto in qualche misura lo sta provocando del processo di ulteriore costruzione del mercato comune
Ma il mercato comune nel bar l'Europa unità è ormai anch'essa per molti motivi un processo irreversibile e allora il regionalismo interno deve poi proiettarci in un regionalismo Esterno
Questo vale per l'Italia è vale anche ne ha parlato Shalev lo voglio dire voglio riprendere io quel ragionamento anche per le aree più meno sviluppate del Mezzogiorno
E non solo perché
Nel Mezzogiorno c'è stato in questi anni e su questo tornerò di più al momento un deficit democrazia ma perché la stessa questione dell'intervento straordinario ha portato ad un processo davvero distorto
Di attribuzione delle risorse è vero c'è stato intimo per molti anni garantito dalla successione di leggi che dagli anni cinquanta ad oggi hanno
Organizzato l'intervento straordinario un trasferimento aggiuntivo di risorse ma questo trasferimento aggiuntivo di risorse straordinarie
Si è spesso accompagnato con una sottrazione di risorse ordinarie io voglio fare solo due esempi una un esempio quantitativa è un esempio qualitativo esempio quantitativo il sistema delle partecipazioni statali nel decennio degli anni Ottanta cioè nel decennio di più
Drastica ristrutturazione industriale nel quale massimamente sarebbe stato necessario un intervento forte di ristrutturazione
Ha trasferito nel Mezzogiorno mai più del trentuno per cento delle risorse impegnate per Investimenti cinque punti in meno
Della popolazione del giornale
Se a questo deficit quantitativo aggiungiamo un deficit qualitativo il fatto che i grandi manager delle partecipazioni statali non avessero la mente al Mezzogiorno o il fatto che i grandi ministeri non avessero la speriamo l'avente al Mezzogiorno faccio anche qui solo un esempio l'ultima ripartizione del Fondo investimenti occupazione quello strumento che fu per il fatto
Per fare investimenti
Immediatamente esecutivi in tutta Italia bene nessun'la quota del Mezzogiorno fu naturalmente rispettata con investimenti proposti dalle regioni dei comuni da struttura del Mezzogiorno ma nessun ministero salvo il ministero dei Beni culturali presentò progetti per il Mezzogiorno cioè nessuna strutture nessuna delle grandi strutture tecnocratica del nazionali presenta proposte per il Mezzogiorno quindi l'intervento straordinario è stato incerto un catalizzatore di risorse ma apprezzo di talvolta di un deficit di quantità e cioè è sempre di qualità
Della riflessione complessiva dello Stato sul Mezzogiorno e questo ha portato naturalmente
Ha un forte a forti guasti nella struttura del Mezzogiorno anche qui io non voglio farla molto lunga ma nel Mezzogiorno c'è una minore tradizione delle autonomie locali
Se a questa a mio tradizionale delle colonie delle e qui le Autonomie locali si è sovrapposta
Una i mette invece il meccanismo perverso dell'intervento straordinario un intervento tutto giocato nella contrattazione
Tra il politico regionale è il ministro di turno una contrattazione spesso giocata
Su un meccanismo di finte complicità per cui il politico locale
Preferiva rinunciare a una gestione diretta di risorse che pure alcune leggi gli avrebbero consentito nella speranza che contrattando in via Breda e con il ministro a Roma avrebbe ottenuto lo zero cinque in più di trasferimenti per la propria regione
Il risultato è stato una caduta verticale
Della del sistema delle Autonomie non solo di quelle regionali che hanno ultimo ulteriormente depotenziato le loro già scadenti capacità di progettazione ma soprattutto delle Autonomie lo del dei dei dei centri locali minori che l'otto lo diceva giustamente sale
Forniscono
Scarsissimi i servizi per cui se nel Nord si può ci può creare un c'è uno scarto non fa dubbio tra il prelievo e la qualità dei servizi e nel Sud c'è un prelievo ben maggiore tra il prelievo che comunque sia pure a livelli inferiori rimane e in qualche caso la totale inesistenza dei servizi
Lo stesso meccanismo però ha giocato anche alle ha dentro le regioni anche dentro le regioni si è riproposto il modello centrali spiccò per cui le risorse affluivano dalla dalla agente Cassa del Mezzogiorno prima dall'Agenzia del Mezzogiorno prima dopo
Alla Regione e la Regione e le contrattava con i poteri locali subregionali con un meccanismo assolutamente clientelare ed allora se noi vogliamo rompere questa questa spirale
E io credo che il regionalismo
è il punto nuovo di forza per la costruzione e non solo di un tessuto di democrazia moderna ma anche per un tessuto di un'economia moderna
Per fare questo è stato ricordato bisogna rovesciare l'accentrare la la scelta della centralizzazione delle entrate che è stata effettuata questa scelta fa sì che oggi in Italia esistono
Alcune centinaia di tributi ma in realtà otto tributi tutti rigorosamente centralizzati consento allo Stato di incassare il novantasei per cento delle entrate
Dall'altra esiste un meccanismo assolutamente centralizzato di alcune spese fondamentali si fa oggi un gran parlare del deficit del servizio sanitario nazionale come dimostra la statistica
Il Servizio sanitario nazionale nel corso del quindicenni ormai circa di sua
Fusione di suo funzionamento ha progressivamente ridotto la quantità della spesa finanziata a carico del bilancio dello Stato
Erano due punti e mezzo su cinque di prodotto interno lordo all'inizio del della nell'ottantuno sono diventati poco meno di un punto e mezzo
Con l'ultima con gli ultimi dati forniti dal ministero del Tesoro nel bilancio preconsuntivo del novantuno perché sono aumentati nel frattempo i contributi ma lei prestazioni
Non solo deciso dalle regioni
Le prestazioni non sono decise localmente le prestazioni sono tutte decise centralmente
E quindi anche il deficit nella gran parte dei casi non derivata decisioni che siano controllabili dalle dai poteri locali derivata decisioni e da meccanismi messi in atto dal potere centrale vorrei ricordare che dai cinque punti di costo del servizio sanitario nazionale ai sei punti dell'ultimo rilevazione cinque punti del PIL ai sei punti dell'ottanta ai sei punti del novantuno
Si è arrivati con due zoccoli due gradini ognuno ottantadue contratto de medici di famiglia
Ministro Aniasi il secondo ottantanove novanta contratto dei medici Fanini miglia ministro Pomicino
Sarà un caso ma questi sono i due momenti in cui si è determinato l'incremento della spesa sanitaria per decisioni che il per niente derivavano dai dalle decisioni dei poteri locali
Bisogna quindi rovesciare questo meccanismo e bisogna insieme rovesciare
Il meccanismo mi pare lo dicesse Treccani che ha consentito a Lost e vitali che apposito allo Stato di risparmiare tagliando i trasferimenti agli enti locali perché in questo decennio anche qui caratterizzato da grandi proclami sulle politiche del risanamento
La pole la la spesa centrale anche al netto della spesa degli interessi ed è aumentata sul PIL
Mentre la spesa locale
E drasticamente diminuita sul PIL e soprattutto è diminuita ancor più drasticamente la quantità di risorse trasferite dal centro la per Elia e i sindaci e i Pooh e in genere gli amministratori locali sono stati costretti a far da gabellieri per conto dello Stato centrale
De tagliava risorse emetteva e imponeva delle tasse che non erano a parità di gettito come diceva Visco nell'alloggio introduttiva ma erano ad incremento della pressione fiscale ecco io credo che se noi facciamo
Questa operazione e insieme però
Rendiamo esplicito che i maggiori poteri trasferiti alle Regioni non possono rimanere regioni ma devono a loro volta essere distribuiti razionalmente sul territorio per creare una comunità regionale alla quale della quale parteciperò anche il complesso delle istituzioni locali
Noi facciamo un'operazione che di livello tale da modificare le condizioni della nostra democrazia non si tratta
Di un'operazione di mero decentramento si tratta di un'operazione per restituire nel mezzo nel Mezzogiorno e nel resto del Paese poteri di autogoverno alle comunità locali un'ultima cosa che voglio dire per fare questa operazione forse occorre ripensare anche alla massima struttura di garanzia
Del rispetto della Costituzione intendo riferirmi alla Corte costituzionale la Corte costituzionale in Italia ha svolto un ruolo progressivo in molti settori in due settori ha svolto un ruolo negativi suoni e le le autonomie locali forse una composizione diversa della Corte costituzionale un altro pezzo di questo di questa complesso mosaico che dobbiamo costruire per cambiare la realtà della democrazia italiana
Invecchiano Niang ma ci atteniamo alla banana l'ultimo intervento Luigi Marinucci dall'esecutivo regionale del PDS nell'Emilia Romagna
Accompagni brevemente per dire che penso anch'io come diceva prima Chiamparino
Che noi dovremmo riprendere presto l'esigenza diciamo di approfondire la la parte analitica del ragionamento che abbiamo svolto oggi
E quindi insomma di promuovere un chiarimento concettuale teorico politico sul modello istituzionale di riforma istituzionale che abbiamo in mente io penso che l'Assemblea nazionale sul partito di febbraio che sarà una assemblea sul partito sull'organizzazione ma anche un'assemblea sulla politica potrà essere il punto di riferimento di un lavoro da fare da qui ad allora
Io penso appunto che occorra diciamo approfondire come dire il nitore del nostro modello di riforma istituzionale
Penso per esempio che dobbiamo ancora chiarirci bene che tipo di rapporto immaginiamo tra queste nuove regioni e il sistema
Delle Autonomie locali perché il nuovo regionalismo così come lo concepiamo oggi mi pare che non sia più compatibile con il vecchio municipalismo
Dobbiamo porre il problema del modo in cui verso regioni intese come veri e propri governi politici
E non più come enti di amministrazione e si debba porre la questione della formazione di una vera e propria classe politica regionale e quindi il tema della riforma elettorale anche a quel livello io che penso che noi dovremmo applicare su scala regionale quel modello che abbiamo costruito mi pare con un certo successo per quello che riguarda la riforma della rappresentanza
Parlamentare da ultimo c'è tutto il tema diciamo della implementazione in termini di politiche reali del regionalismo che cosa significa questo in termini di politiche economiche
Di politiche sociali diritti modelli di democrazia economica e del lavoro e così via
Però ecco oggi qui a Varese a pochi giorni da un confronto elettorale di una certa importanza io credo che dobbiamo soprattutto sottolineare un dato politico
Ed era quella cosa che
Diceva Bassanini nella sua relazione richiamando l'episodio del confronto che si è svolto questa mattina la Commissione bicamerale
Un punto che mi sembra lo dobbiamo mettere in evidenza
Nelle nostre iniziative e anche chiarire diciamo in termini di nostra consapevolezza
Ma il punto è questo
Cioè oggi sulla carta
Esiste
Una larga maggioranza parlamentare favorevole ad una qualche riforma regionalista
Ci sono undici consigli regionali che a larga maggioranza hanno promosso i quattro referendum abrogativi di quattro ministeri
Ancora nella scorsa legislatura la Commissione affari costituzionali della Camera aveva varato
Il progetto di riforma nella commissione bicamerale ci sono già stati torto pronunciamenti significativi
Bene credo che dobbiamo invece dire che al di là di questo quasi unanimismo di facciata mano a mano che ci si avvicinerà alle scelte reali le resistenze reali saranno formidabili
Perché c'è tutto come dire un sistema di potere e di interessi che è strettamente legato all'organizzazione centralistica dello Stato ci sono partitiche
Vivono di questo che organizzano il loro consenso solo su queste basi attorno agli apparati centralistici ci sono formidabili interessi di tipo economico politico burocratico clientelare
E mi pare che nell'esperienza
Politica che stiamo facendo su questa materia e noi arriviamo
A scoprire questa realtà e che qui si sia quindi il gravissimo rischio
Di una lacerazione per l'appunto tra una resistenza a mettere mano a una riforma effettiva in senso autonomistico è le tendenze di tipo secessionista della Lega
E io
In questo senso volevo brevemente richiamare un'esperienza significativa ma anche il dominante che abbiamo avuto nei giorni scorsi nel Consiglio regionale dell'Emilia Romagna dove come altre Regioni abbiamo approvato il disegno di riforma costituzionale in senso
Regionalista
Bene le noi siamo riusciti assieme ad altre forze politiche quindi assieme anche alla DC e al piede dei oltre al Partito socialista era partito socialdemocratico
Ad aggiungere al disegno di riforma anche la parte relativa al superamento del bicameralismo perfetto e paritario
Sulla base di un argomento logico inconfutabile che nessun ordinamento regionalista può avere sovrapposto a se stesso un sistema di competenze paritarie concorrenti fra due camere
Fino a quel punto siamo riusciti a spingere l'accordo fra le forze politiche arrivati a quel punto abbiamo detto per l'appunto la questione che si discuteva questa mattina la Bicamerale ma badate bene se questo è il ragionamento
Noi abbiamo così ipotizzato una riforma radicale dal punto di vista della distribuzione dei poteri
Abbiamo chiarito profilo dell'autonomia finanziaria e dell'autonomia impositiva quindi anche lì con il passaggio da un meccanismo di finanza derivata ad un meccanismo di finanza propria
Abbiamo quindi proposto di superare il bicameralismo paritario Dip di passare ad un bicameralismo specializzato
In cui una delle due Camere il Senato si deve occupare delle materie regionali attraverso le leggi di principio organiche beh a questo punto è evidente
Che se non vogliamo una camera
Per le regioni che eserciti una funzione tutto a Oria sulle Autonomie bisogna regionali dobbiamo fare dato passaggio
E quindi avere un Senato delle Regioni che abbia un'effettiva base regionale che sia eletto contemporaneamente le assemblee regionali e in cui entri anche una parte di membri eletti dalle assemblee legislative
E su questo è scattata la resistenza
Della democrazia cristiana da una parte e del partito repubblicano dall'altra su motivi diversi ma alla fine coincidenti
E la stessa cosa mi pare che è successa questa mattina la Bicamerale con la Giunta del voto del senatore Miglio
Ecco allora qui il punto secondo me di essere molto fermi
Diciamo nella difesa e nelle chiarimento del profondo significato politico di quella formula che giustamente abbiamo proposto alla bicamerale
La formula del regionalismo
Di ispirazione federalista
Credo che non dobbiamo avere a questo punto nessuna incertezza nel difendere la fondatezza il significato la coerenza di questa formula
Perché in questo modo noi facciamo una operazioni di verità
Perché è proprio così
Se crediamo alle cose che diciamo alle cose che proponiamo
Questo è davvero un regionalismo perché parliamo ancora di regioni e non parliamo di Stati federali che però è ad impronta ad ispirazione a tendenza federalistica
E qui c'è un punto fondamentale di battaglia culturale da fare nel Paese
Ma io vedo sono stupito quando vedo colleghi di altre forze politiche che reagiscono all'uso di questa parola come se si trattasse di una cattiva parola
Federalismo è una parola buona
Che viene dalla tradizione del pensiero democratico e progressista
Federalismo nella storia quando è stato autentico e nella teoria politica quando è stato genuino
è sempre stato uno strumento per costumi dell'unità
Ed uscire dalla divisione
Non è mai stato diverso
Ma e così voglio dire da cantato udon ma da Hamilton a Cattaneo
Il federalismo è una concezione come dire intrinsecamente democratica perché è una concezione pluralistica del potere
Esprime questa idea straordinaria che è stata alla base della convenzione di Filadelfia per cui non è vero che la sovranità si è indivisibile
Non è vero quello che dicevano i giacobini che il potere sta in un posto e quindi è lì e lì si vede conquistarono il potere la sovranità può essere divisa fra livelli diversi che si costruiscono unitariamente proprio perché ciascun livello inferiore cede una parte del potere a livello superiore
Ma e allora qui la rottura molto netta
Ma che non è come dire propagandistica mai e politica in quanto teorica con l'uso ambiguo che la lega fa di questo termine e con la posizione di Miglio
Che non è una posizione federalistica in questo senso
E non a caso Miglio dice che fa Federazione confederazione sottile esili Simo e introduce nella sua concezione del federalismo il principio di recessione contrattualistico che invece è altra cosa
è appunto quella cosa che volevo era le confederazioni degli Stati americani del Sud
E contro le quali si è fatta una guerra di secessione per difendere il federalismo come patto politico
Io credo che questo sia un punto importante perché soltanto se noi teniamo come dire questo livello di coerenza concettuale riusciamo a spiegare il senso della nostra proposta
Intanto riusciamo a dire che parlare oggi di questo tipo di riforma dello Stato significa una soluzione di continuità con la vecchia esperienza regionalistica che è morta sul nascere
Perché il costituente i costituenti avevano oggetto fatto un compromesso nel Titolo quinto dalla Costituzione
E però pensavano in quel momento le regioni come enti che si costituivano come dire immediatamente con la ricostruzione dello Stato democratico sono nate venticinque anni dopo e quindi quella battaglia era persa in partenza
C'è la necessità anche di una rottura lessicale ma c'è poi la necessità di esprimere con una formula il senso di una proposta
E allora quando noi diciamo dico ribaltare la logica dell'articolo centodiciassette
Della costituzione definire i poteri dello Stato gli altri attribuirgli alle regioni
Quando diciamo aggiornamento che è tutto da approfondire dieci e da chiarire anche in termini di proposte io consiglio l'intervento la relazione oggi di Visco e l'intervento che faceva prima Walter vitali come dei primi passi in questa direzione a quando noi
Appunto perché non pensiamo più ad un meccanismo di poteri delegati ma pensiamo ad un meccanismo di acquisizione di Cina ed il potere e pensiamo quindi al fatto che su quei poteri devono esercitarsi delle responsabilità e che su quei poteri si deve esercitare appunto l'autonomia impositiva
Le nessuna tassazione senza rappresentanza e viceversa chi siamo dentro ad un meccanismo che appunto concettualmente federalistico non è un meccanismo più del decentramento dei poteri ma è un meccanismo di ricostruzione di un sistema democratico
E qui allora io credo che ci sia anche una una profonda coerenza con l'insieme diciamo della posta di riforma che il Partito democratico della sinistra con molte difficoltà ma infine con qualche successo sta mettendo in campo
C'è un profondo collegamento fa questo idea del modo in cui in proiezione europea si ricostruisce l'unità e la solidarietà nazionale con il tipo di idea che abbiamo della riforma
Elettorale dove appunto si tratta di toccare il cuore del problema democratico del modo in cui si forma
La rappresentanza e del modo in cui credo pensiamo anche al rinnovamento della politica
è del tutto illusorio compagni pensare che la politica e il sistema politico in Italia si diffondono perché avo ma dieci o venti persone
Organizzano un convegno di grande successo
Queste cose sono importanti ma il punto decisivo è ripartire come dire dalle nervature reale di questo Paese
Tali città dalle comunità regionali
Se i partiti avranno ancora un destino sarà in quel senso
E allora in questo mi pare che appunto si poste intravedere un ragionamento che tiene assieme una certa idea dello Stato una certa idea della rappresentanza e quindi una certa idea di politica e di partito
Ringraziamo Mario sì chiediamo gli interventi e ci rivediamo questa sera con Occhetto al teatro in Primiero grazie buonasera
Stare compagni carico
Cari cittadini di Varese dalla Provincia apriamo questa grande manifestazione salutando il segretario del partito il compagno Michele occhiello
Voglio ringraziare a nome nella direzione nazionale della Federazione varesina del partito democratico della sinistra tutte le personalità ed insieme a loro tutti voi che avete accolto l'invito ad essere presenti nel convegno del pomeriggio e dall'iniziativa di questa sera
L'eco di questo incontro indica l'efficacia dei temi che abbiamo voluto proporre all'attenzione della più vasta opinione pubblica e la validità delle nostre elaborazioni
Abbiamo voluto innanzitutto rivolgerci a questa gita questa Regione abbiamo avuto dirà tutto il barese che l'Italia si può rendere più unita
Esaltando l'autonomia locale riformando e cambiando la democrazia chiamando a concorrere a questo nobile disegno ampie masse di cittadini non a caso la direzione del partito ha deciso di venire questo convegno Varese
In un punto dove avuta e la crisi della vita pubblica e politica e nel pieno di uno scontro elettorale destinato certamente assegnare Bardem delle vicende future della politica italiana ma non giungiamo impreparati a questa prova
Forse hanno esagerato coloro che hanno detto che il tredici dicembre con Varese voterà tutta l'Italia
Certamente non ci è sfuggita la portata che il voto dei varesini avrà insieme a quello di tanti altri Comuni e Province sentiamo quindi su di noi il peso di una grande responsabilità
Ma anche la convinzione di potercela fare e di poter dare un contributo per quanto sta nelle nostre forze alla causa del rinnovamento della democrazia
In questi anni in questi drammatici mesi in provincia di Varese ci siamo misurati direttamente con la parte più avanzata della crisi del rapporto di fiducia tra i partiti e la gente tra la politica la vita pubblica i cittadini
E per quanto la nostra forza elettorale si esigua per quanto il tessuto sociale della sinistra più subito anche qui duri colpi noi possiamo permetterci di dire con grande umiltà di non essere sicuramente stati uno degli elementi di disgregazione della democrazia
Tra le grandi porte popolari così fortemente radicate nella nostra provincia nelle sue tradizioni nella sua storia noi siamo quelli che possiamo proporci come la barriera più credibile
Di fronte al secessionismo egoistico della lega e nel contempo con una forza che può davvero contribuire a costruire quelle novità
E quei cambiamenti tanto giustamente reclamati dalla gente nella vita politica se oggi anche conducendo con questa campagna elettorale in una città difficile come Varese sentiamo attorno a noi il sostegno di tanti cittadini finanche il rispetto per le nostre posizioni politiche la stima per i nostri candidati e sentiamo questo rispetto e questa stima aggiungere anche da avversari dichiarati ora chi comunque non ci voterà certo lo si deve innanzitutto a tutti voi care compagne cari compagni
Al nostro paziente faticoso lavoro che fate per tenere in piedi in una parte di Lombardia dove soffia più forte la bufera di una possibile svolta moderata un tessuto organizzativo e politico fatto di donne e di uomini che credono in una sinistra nuova
Capaci ancora di suscitare passioni positive e non distruttive
Capace di contendere ai moderati vecchi e nuovi la validità delle idee e dei progetti per governare la società questo permettetemi care compagne cari compagni di dirlo e di gridarlo a viva voce in questa manifestazione vorrei dire senza alcuna retorica ma con grande fermezza
Varese non è una città o di una provincia fatta solo di secessionisti o di politici corrotti ci sono anche gli altri quelli che non si fanno affascinare dal più forte di turno
Quelli che sanno guardare e capire cosa c'è dietro lo spettacolo di certa politica Chiavarese in questi giorni taluni diffondono a piene mani quelli che ragionano
E che pensano che all'indignazione legittima occorre proporre risposte e progetti politici e noi uomini e donne del PDS varesino lombardo siamo una parte importante di questa Varese
A noi quindi spetta il compito di far alzare la testa tanta gente
Noi qui dobbiamo dimostrare che decenni di battaglie della sinistra e del movimento operaio italiano
Hanno lasciato il segno e che quindi nel mentre si svolge un passaggio decisivo per la vita del paese la passione per la democrazia avrà la meglio sugli egoismi sulle chiusure sui sintomi
Di un vecchio mondo politico screditato ed inutile
Credo di poter così riassumere il sentimento di tutti i colori e penso anche di poter dire al segretario del partito che questo l'impegno della Quercia varesina per il quale non risparmieremo nessuna risorsa e nessun Energia
A cominciare dal lavoro che faremo in questi giorni dodici giorni che ci restano perché non voto manchi al Partito democratico della sinistra
Do ora la parola al compagno Daniele Marantelli capolista del Partito Democratico dalla sinistra Varese
Care compagne e cari compagni cittadini
Non vi nascondo una certa emozione dev'essere qui e nel parlare di questa sera
Pertanto i compagni per me per il partito di Varese questo è stato un periodo segnato da proprio inedite difficili dure
Ma ora ci troviamo in tanti stasera forti delle nostre riflessioni delle convinzioni delle proposte politiche che il PDS varesino ha maturato attraverso un libero dibattito
Siamo qui consapevoli del ruolo che la forza della sinistra democratica come la nostra
Deve assolvere per trasformare l'indignazione della gente in proposta politica in Progetto
Siamo qui
Coscienti della funzione che deve svolgere il PDS in questo pezzo di Lombardia dove la ricchezza il benessere la capacità economica e produttiva sono accomunate spesso nuove forme di emarginazione al disprezzo della natura all'inefficienza della vita pubblica
Su questi temi grande e la tesa per l'intervento del compagno Achille Occhetto mi scuserete pertanto se mi limiterò a richiamare solo alcuni punti del programma politico e amministrativo del PDS per la città di Varese
In questa campagna elettorale ci si accanisce giustamente contro il vecchio sistema e le sue degenerazioni
Tutti si propongono come gli interpreti più genuini del rinnovamento
Visto quanto è accaduto non possiamo che salutare con grande favore la volontà di tutti di rompere con il passato e di chiudere un'epoca che ha portato la nostra città ad essere immeritatamente famosa per l'alto numero di un PGT in proporzione agli abitanti
Tangentopoli si è abbattuta come un ciclone su Varese e grande il merito dei magistrati ai quali anche in questa occasione voglio riaffermare la fiducia e il sostegno del partito
Questo ciclone
Ha messo a nudo un intreccio di interessi illeciti la cui vastità forse riconosciamo l'onestamente non siamo riusciti nemmeno noi ad intendere fino in fondo noi che pure abbiamo condotto nel passato battaglie forti come forza di opposizione
è importante per esempio non dimenticare il nostro ruolo nell'impedire l'attuazione
Il nuovo piano regolatore che forse avrebbe rappresentato l'obiettivo più rilevante per il super partito delle tangenti
Ma insieme la pressante richiesta che sale dalla gente di voltare pagina con tutto ciò che di immorale chi è stato nella vita politica di questa città noi dobbiamo saper cogliere altri aspetti fondamentali della questione morale
Quando abbiamo visto sfilare per le vie di Varese le lavoratrici e i lavoratori del calzaturificio e si leggeva nei loro occhi la solitudine e negli occhi di molti cittadini che li osservavano l'indifferenza
Beh capisco e si capiva che si stava rompendo ossia già rotto quel senso comune di appartenenza e di solidarietà che fondamento di ogni comunità civile e democratica il rifiuto di ogni
E ci vede al settimo posto nella graduatoria nazionale Varese ha visto utilizzare la sua provincia nei primi nove mesi del novantadue oltre sei milioni di ore di cassa integrazione il sessanta per cento in più rispetto gli stessi dati del novantuno
Varese città opulenta
Come la descrivono i rotocalchi a oltre quattrocento famiglie che vivono sotto l'incubo dell'ingiunzione di sfratto e per contro esistono in questa città tre mila e cinquecento vani sfitti lo stesso dato di dieci anni fa
E che dire degli anziani non autosufficienti
Degli anziani che attendono un posto in una casa di riposo che forse non ci sarà mai
E che dire degli anziani in una sufficienti e in questa città hanno dei servizi sociali assolutamente inadeguati
Centoventi sono coloro che sono assistiti dal comune le nostre stime dicono ci sono almeno cinquecento quelli che hanno bisogno e dei quartieri di periferia come San Fermo dove sono solo i nostri compagni a lottare per contenere il disagio sociale nuove forme di violenza
Chi parla di questi problemi chi se ne occupa anche in questa campagna elettorale
Non certo i secessionisti della lega e nemmeno coloro come DC e PSI che c'erano prodotti hanno condotto in questa situazione
Sembra invece che il tema fondamentale di cui discute sempre in di cui si discute sempre sia solo chi farà oppure no raggiunto con il borgomastro che ho ricevuto l'investitura di Umberto Bossi da cassa noi
Abbiamo cercato invece cerchiamo di avanzare con molta umiltà
Proposte e valutazioni che guardino i bisogni della gente in particolar modo dei ceti popolari
E nel contempo di raccogliere l'aspirazione a una politica pulita è un modo trasparente di gestire l'amministrazione comunale che facce di Varese una città che unisca scienza e produzione qualità e cultura
Vogliamo dire chiaro e tondo che non è stato requisito essenziale per governare bene ma che anche in questa ci sono gli onesti di destra e gli onesti di sinistra
Quelli che vogliono servire certi interessi particolari e quelli che invece vogliono tutelare i bisogni e i diritti di chi vive del proprio lavoro dei pensionati dei giovani delle donne delle professionalità del settore pubblico compresse umiliati in questi anni da un potere politico che invece della qualità spesso premiava l'ubbidienza e la fedeltà ai capicorrente
è necessaria una battaglia a viso aperto cari compagni non si illudano coloro che sono stati al coperto dirigendo concretamente la città di potersi riciclare saltando sul carro del vincitore senza essere smascherati
Votare PDS a Varese è una garanzia in più che la moralità dei pubblici amministratori sarà accompagnata dalla difesa dei principi di solidarietà e giustizia propri della sinistra
Noi ci sentiamo legati a questa città trattamenti e contraddittori aspetti
Abbiamo sempre cercato di mettere a disposizione la nostra forza le nostre energie per rappresentare in un luogo dove è forte il vento della disgregazione
E dove forte inedita può essere una svolta conservatrice qualcosa di positivo ricostruttivo per questo abbiamo tentato di imprimere una svolta nelle scelte di governo e nei metodi di gestione
Questo era generoso obiettivo che abbiamo perseguito con l'esperienza politica dell'estate scorsa
Quanto sia stata mal ripagata questa generosità e ormai moto tutti
Ingenuità ne abbiamo commessi ma siccome noi nutriamo alcun interesse che non sia quello di cambiare lo stato delle cose esistenti non abbiamo esitato un solo attimo a chiudere immediatamente quella vicenda
E allo stesso modo non ho alcuna esitazione a riaffermare che quella è per noi una strada non più qui percorribile
Dopo il tredici dicembre e lavoreremo soprattutto per chiamare a raccolta tutte le forze progressiste gli uomini e le donne della sinistra
Tutti coloro
Che in questo periodo
Devono essere in grado di preparare in modo adeguato l'appuntamento della riforma elettorale e più forte sarà il consenso al PDS più questo obiettivo si avvicinerà
Dopo la paralisi di questi anni
E la devastazione delle tangenti i cittadini di Varese meritano di poter scegliere in modo nuovo
I loro amministratori per darsi oltre l'onestà l'efficienza e la stabilità di cui necessita la nostra comunità collegata alle porte dell'Europa
Venga dunque da Varese nel voto al Partito Democratico dalla sinistra
Il sostegno alla battaglia difficile che stiamo facendo per una giusta riforma elettorale per quel governo di svolta senza del quale dobbiamo saperlo come giustamente richiamato di recente il compagno che gli Occhetto
Anche il nostro sforzo di bravi e puliti amministratori pubblici in tanti Comuni e Province rischia di essere vanificato mortificato
Care compagne e cari compagni stiamo conducendo una campagna elettorale come sempre in modo sobrio e misurato
Spenderemo le stesse risorse di due anni fa perché ci tengo a dirlo a differenza di altri noi non ci siamo ne arricchì di ma nemmeno impoveriti di colpo grazie al lavoro dei tanti iscritti che si invece culturalmente le nostre feste dell'Unità
Con le nostre idee con i nostri mezzi ci batteremo in questi dodici giorni che ci restano perché al partito della Quercia non manchino i voti necessari a tenere alta in questa parte di Lombardia la bandiera di una sinistra dal cuore antico e dalla mente moderna forza compagne e compagni ce la possiamo fare noi assieme a tutte quelle migliaia di giovani con i quali questa mattina abbiamo sfilato per le vie della nostra città
Gridando il nome all'intolleranza al razzismo al fascismo
Non certo che la Varese civile democratica non saprà deludere i democratici e i progressisti di questo nostro Paese
La parola al compagno Achille Occhetto
Care compagne
Cari compagni cittadini
Di Varese
Come sapete oggi concludiamo qui
Davanti a moltissima gente da molti cittadini
Un importantissimo convegno che ha posto al centro il tema della rifondazione dello Stato
E noi ci siamo espressi nel corso di questo convegno attorno ad alcune linee forza di grandissimo rilievo che mettono in campo
Una riforma in senso regionale dello Stato italiano
Cioè una riforma che intende capovolgere i tradizionali principi centralistici
Dello stato
Attribuendo la maggioranza dei poteri alle Regioni
E ridefinendo su questa base il rapporto tra poteri e cittadini
Proprio per questo noi abbiamo con questo convegno individuato
Alcuni fondamentali elementi di indirizzo che ci mettono nelle condizioni di fare avanzare l'idea vera Sanna
Di una impostazione regionale ispirata al federalismo un'impostazione che non contraddice con gli elementi di solidarietà di unità
E di identità nazionale che ci sono proprio
Come voi sapete
Noi ci siamo assunti la settimana scorsa dalla commissione bicamerale per le riforme istituzionali
Una responsabilità di grande significato
Che non a caso è stata come tale riconosciuta anche da esponenti della lega
Perché sono state sfidanti
Sul giusto terreno
Sul quale andavano ospita abbiamo presentato un emendamento in cui chiedevamo sostanzialmente due cose Rispetto
Dell'unità e identità dello Stato nazionale è un sistema regionale d'ispirazione federalista
E qualcuno in quella occasione ci ha risposto in malo modo
Con un argomento molto semplice che diceva in sostanza ma anche semplificatorio che diceva in sostanza
Nel momento in cui esiste un grave pericolo per l'unità nazionale
Pericolo che viene dalla campagna agitata dalle leghe
Voi di esponente a rischio di facilitare lo smembramento dello Stato nazionale
Ebbene è stato facile rispondere a tutti i critici incauti e direi anche non sufficientemente a conoscenza dalla storia nazionale
Che proprio la nostra impostazione la più efficace
Ai fini di una battaglia vincente contro ogni tendenza regressiva
E contro ogni tendenza alla rottura dell'unità tra nazioni
Infatti noi siamo riusciti a separare la problematica federalista
Che come voi sapete ha una ricca e antica tradizione nel nostro Paese soprattutto in Europa da quella secessionista e di divisione dell'unità nazionale
La nostra infatti è l'unica opposizione che può dare il colpo definitivo agli atteggiamenti protestatari
E meramente secessionisti eccetera lecca
Consideriamo infatti la genuina ispirazione federalista
Alternativa sia quella del vecchio Stato centralista sia quella separatista
E in questo modo noi ci siamo assunti il merito culturale storico-politico
Di avere riabilitato il federalismo agli occhi dell'opinione pubblica nazionale e di avere rilanciato su basi storiche e culturali ben più elevate
Tutta la problematica della organizzazione di tipo regionale e federalista dello Stato
Non solo perché ci siamo richiamati ha una visione del federalismo profondamente unitaria solidaristica
Ma anche perché ci siamo rifatti a una corrente estremamente vitale del nostro Risorgimento che come è noto aveva fondamento un'esigenza unitaria che si impegnava
Con convinzione per costruire L'Unità d'Italia
E però conduceva con la battaglia su basi federaliste e democratiche mi riferisco alla grande tradizione di pensiero che fa capo a Carlo Cattaneo
Non solo ma vorrei ricordare anche ai continuatori della tradizione centralista e conservatrice
Tra i quali purtroppo in molte occasioni si annoverano i componenti di Rifondazione Comunista
Che la grande forza dei costituenti eredi del pensiero di Antonio Gramsci
Eredi del revisionismo risorgimentale del pensiero meridionalista fu quella di fronteggiare l'insorgenza gravissima del separatismo siciliano
Rispondendo non con una politica centralista e Crespina ma dando l'autonomia
E costruendo quindi le regioni a statuto speciale
è vero che nel confronto in atto Rifondazione Comunista affascinata come negli ultimi tempi dalle sortite istituzionali dell'onorevole Craxi se mossa sulla scia di una cultura Crespina che condanno una cultura che non ha niente a che vedere con la tradizione più alta del nostro Risorgimento
No e per questo abbiamo presentato quell'emendamento e vorrei anche ricordare che vi sono nel mondo Paesi federalisti che hanno un'identità nazionale persino più forte della nostra e anche questo è un fatto estremamente noto ed esistono e e desidero aggiungere che nel caso in cui anche componenti che quando agitano la bandiera del separatismo si muovono sul pericolose linea eversive
Accettassero la nostra impostazione del federalismo allora noi avremmo fatto fare un passo avanti all'unità nazionale
La nostra sfida dunque ha un'ambizione storica che si muove al servizio di tutta la comunità nazionale
Oggi quando sono arrivato qui a Praga a Varese molto i giornalisti mi sono fatti incontro dicendomi ma allora esiste un federalismo buono
E qualche punto a quali ignoranza ha portato la citazione della Lega
Esiste solo un federalismo buono
Perché quello della lega non è federalismo perché la rottura dell'unità nazionale e il contrario di ogni politica federalista
Perché fedele federalismo vuol dire anche capacità di unire su basi democratiche dove si crea una vera capacità di intervento e di controllo delle comunità locali sul proprio destino ma di universi su basi democratiche la comunità nazionale
Questo è il senso della sfida positiva che noi abbiamo lanciato la lega
E alla quale la lega deve rispondere dicendo con chiarezza
Se rimane sul terreno della demagogia del rischio eversivo
Della rottura dell'unità nazionale
O se vuole cominciare a ragionare seriamente sul terreno della riforma dello Stato italiano in una direzione che porta a capovolgere i vecchi poteri centralistici
Da questo momento in poi anche sulla base degli importanti risultati del convegno che abbiamo tenuto a Varese
Sposteremo la nostra battaglia sul tema fondamentale dei poteri da da alle ragioni alle ore alle regioni
Perché così si batte la secessione così si lavora concretamente per uno Stato regionale di ispirazione federalista
Ma cari compagni e compagne cittadini
La questione che noi abbiamo sollevato
E di grandissimo rilievo perché rappresenta anche il tema centrale per l'avvenire di società umane complesse e scosse da mutamenti profondi affrontare questioni che riguardano la comunità locale che riguardano il potere regionale cioè competenze e poteri più ristretti rispetto a quelli nazionali potrebbe apparire a prima vista
In controtendenza
Rispetto al grande problema della nostra epoca che quello di avere mercati sempre più ampi
Di favorire un fortissimo processo di internazionalizzazione
Corrispondente all'esigenza di produrre di ripartire di consumare beni a livelli sempre più alti e su scala sempre più estesa
Corrispondente direi più semplicemente all'esigenza di uno sviluppo impetuoso della tecnica e della scienza
Che non può più essere imbrigliato nel quadro dello Stato nazionale
E che ha il compito di allontanare dalla convivenza umana a cominciare dalle sue fasce più deboli e indifese lo spettro della scarsità delle risorse e dei beni fondamentali
Ma proprio questa esigenza
Internazionalizzazione
Che ci spinge ad essere fino in fondo cittadini d'Europa
Ad essere fino in fondo i fautori di una grande confederazione europea degli Stati Uniti d'Europa
Per collegarsi anche alla necessità di rafforzare i poteri più vicini al popolo e più vicina al cittadino
Se non vogliamo che progressivamente si vada verso una sorte
Dei Grande fratello di cupola politico istituzionale in cui sono pochi a dettare le regole in molti soprattutto se non vogliamo un'Europa dei grandi capitali e delle impenetrabili oligarchie
Un'Europa che sfugga al controllo dei suoi cittadini
E nella quale la democrazia si faccia più povera e più fragile
Ecco perché si pone al centro della nostra riflessione questo tema
Il tema di una nuova idea di Stato
Da un lato infatti noi vediamo che c'è una insopprimibile tendenza alla internazionalizzazione
E dall'altro però abbiamo forme nuove di localismo di scomposizione e anche di frantumazione delle vecchie entità statali
E questi due movimenti e la costruzione dell'Europa da un lato e poi l'interesse per la comunità locale dall'altro vanno tenuti insieme perché sono entrambi espressione della crisi dello Stato nazionale
E tale crisi può essere superata soltanto
Se noi ci colleghiamo a un sistema più ampio se costruiamo in sostanza l'Europa delle Regioni
Sappiamo che i cittadini buona parte degli stessi lavoratori hanno finito per rivoltarsi
Contro l'eccesso di fiscalismo e di burocratismo dello Stato al quale non riuscivano più a corrispondere né rappresentanza né servizi adeguati in Italia il prodotto della crisi lo sfascio del sistema politico
E l'ospedale dove i malati sono lasciati a morire nell'anticamera ma ormai è chiara anche la sconfitta dalla soluzione neoliberista
Fondata sull'idea di uno Stato che si ritrae che concede spazio alla pretesa capacità di autoregolarsi del solo mercato
E lascia dietro di sé e non solo Società più ingiuste ma anche società nelle quali il mercato non ha promosso quel rilancio produttivo che era nel disegno dei neoconservatori
E quindi vorrei dire a Bossi e i leghisti state attenti
Oggi è in crisi non solo il vecchio statalismo
Ma è già in crisi anche l'ultimo neoliberismo quello che pensa di smantellare lo Stato sociale
Per dare tutto al mercato in modo selvaggio senza controlli
Creando nuove ingiustizie esasperando le differenze tra forti e deboli e riducendo la gente in uno stato gravissimo di disperazione di sfiducia nel quale vengono meno le attese di sviluppo e di solidarietà e la convivenza civile si inasprisce in modo intollerabile
Per questo la nostra sfida la lega in primo luogo una sfida che riguarda la questione del federalismo ma la nostra sfida non si limita a questo
Essa vuole essere una subita più una sfida positiva
Volta a far cambiare posizione a quanti avevano accolto all'origine una protesta che conteneva in sé delle verità
E opera quindi anche sul terreno di una concezione più generale
Del rapporto tra pubblico e privato
Sono fermamente convinto che su queste questioni
La risposta definitiva la può dare ancora una volta soltanto la sinistra
Certamente non una sinistra vecchia conservatrice a una sinistra giovane una sinistra capace intelligente una sinistra profondamente rinnovata
Le nostre proposte sul nuovo Stato regionale sulle autonomie
Per una repubblica che si spinga i limiti del federalismo non sono l'invenzione dell'ultima ora per avere qualche cosa da contrapporre alle idee che la riorganizzazione della Repubblica a livello delle comunità regionali e locali e l'unica risposta in grado di porre le premesse per una Costituzione democratica del potere sovranazionale
Naturalmente ciò comporta che anche l'Europa sia democratica
Che anche l'Europa non sia soltanto dei capitali
Che anche l'Europa non venga retta dalla banca centrale tedesca che anche l'Europa dei istituzioni democratiche a cui rifarsi un Parlamento forte un legame reale e profondo con il potere locale delle regioni
Allora ecco che arriviamo all'altro punto
Ed è la sfida che io lancio alle leghe qui
Da Varese
Badate
Che questa volta protesta
Che ho riconosciuto essere in parte fondata contro il fiscalismo corrotto il clientelismo
Il vecchio apparato statale incapace di risolvere i problemi della gente
E di favorire lo sviluppo armonioso della Società nazionale ebbene questa vostra protesta
Non può rimanere sul terreno puramente demagogico
E soprattutto non può essere viziata come viziata
Da una regressione culturale che gravissime si esprime nel ritorno a forme a volte enunciate poi contraddette ma che tuttavia suscitano un'inquietudine profonda nell'opinione pubblica forme dicevo di antimeridionalismo e di razzismo
Sono atteggiamenti e scelte che condanniamo con vigore dirò di più
La forza politica che riassume e li fa propri finisce quasi inevitabilmente
Con il collocarsi fuori dalla logica democratica che regge il nostro patto di cittadinanza
Su questo terreno la lega sappia che si assumerà una responsabilità pesante che occorre fare chiarezza
Io ho sentito dire dai leghisti dallo stesso Bossi che la lega è un movimento che contiene dentro di sé sia i conservatori che i progressisti
Ebbene l'onorevole Bossi è proprio su questo che non siamo d'accordo
Perché questo tenere dentro di sé sia i conservatori che i progressisti
E il fenomeno già noto dal nostro Paese
è un fenomeno che si è sviluppato anche nei movimenti eversivi presente persino nei sussulti del fascismo
Ma che ha avuto il massimo di espansione
Nell'esperienza della democrazia cristiana che ha preteso di essere il partito asse dello Stato e della società il partito pigliatutto in grado di contenere ogni cosa ha il suo contrario al proprio interno
Ebbene io voglio dire con chiarezza a Bossi
Che se si vuole riformare per davvero la politica nel nostro Paese
Se si vuole renderla pulita renderla limpida davanti ai cittadini
Allora occorre che i conservatori stiano coi conservatori e i progressisti stile hanno poi preteso
Ma proprio per questo non basta unire i cittadini sul terreno dalla denuncia della disperazione della mera distruzione della nostra società nazionale
Non basta pronunciare parole forti
Ed è inconcepibile fare addirittura uno sciagurato richiamo alle armi anche se poi si preferisce smentire questo stesso richiamo
Su questo terreno il nome ammesso procedere in alcun modo guai a spingere i cittadini alla rivolta nei confronti delle leggi perché badate
Rivoltarsi contro le leggi dello Stato significa ricordarsi non già contro l'arroganza delle forze di governo
Contro il potere corrotto ma significa rivoltarsi contro le radici stesse dell'esistenza di una società civile
Perché è una società civile si fonda sul fatto che i cittadini individualmente e collettivamente ne riconoscono le leggi essi possono anche lottare anzi molte volte devono lottare e mo'praticamente per cambiarle ma riconoscono che esiste un ordinamento che permette loro di vivere insieme secondo regole condivise nel rispetto dei diritti fondamentali
Assicurati a tutti e a ciascuno
E quando si incomincia a colpire non già una vecchia classe dirigente ma l'ordinato sviluppo dalla società civile allora si apre soltanto la dialisi esausto
Per questo allora io mi rivolgo a una parte dei leghisti
Se è vero che tra i leghisti ci sono i conservatori
E io penso che ci sia chi è animato da pericolose ispirazione di destra
E se è vero però che ci sono anche uomini di progresso faccio una scelta mi rivolgo a quelli che hanno fatto la scelta della lega nel nome del progresso dalla protesta
Allora di coloro badate
La battaglia sulle tasse è sacrosanta ma in nome della riforma e non dalla rivolta fiscale
In nome dell'equità e dell'efficienza non del privilegio corporativo
Non si può chiedere ai cittadini di non pagare le tasse
Nessuno Stato sopravvive senza le tasse tanto meno uno stato sociale moderno nessuna forma di cittadinanza sarebbe possibile tasse servono i poveri a quelli che non hanno niente che sono malamente assistiti che non possono permettersi l'ospedale privato l'aereo privato i trasporti privati quindi quella e demagogia perché un operaio un contadino un intellettuale un professore uno che vive del proprio lavoro Saha che ha bisogno dell'assistenza vera solidarietà è invece Agnelli che non ne ha bisogno perché ha l'aereo privato la clinica privata la scuola privata per i propri figli e allora
Una forza riformista si pone correttamente il problema che lo Stato ha bisogno di entrate
Per dare in cambio dei servizi
E allora ecco qual è la vera riforma è quello di dare un potere impositivo alle regioni
Di modo che voi i cittadini possono controllare direttamente come vengono spesi Isolde che voi conferite poi alle Regioni o al Comune attraverso le tasse
Deve avvenire come quando andate dal macellaio mettete i soldi vita la carne pagate le tasse dovete vedere quello che vi torna indietro in termini di servizi in termini di scuole in termini di viabilità in termini di vita dell'equità
Ecco il vero problema che sta dinnanzi a noi
Bisogna convincersi
Che esiste ancora una differenza tra destra e sinistra
E che tutti devono scegliere tra destra e sinistra
E questa scelta riguarda l'atteggiamento che si ha nei confronti prima di tutto dal mondo del lavoro
Nei confronti dei tecnici
Nei confronti delle competenze più alte di questo Paese che hanno bisogno di una riorganizzazione dell'industria e della produzione
Lo scontro non è più tra quelli che vogliono conservare i vecchi carrozzoni dello statalismo
Nelle mani dei boiardi dell'impresa pubblica da un lato
E quelli che vogliono la svendita del patrimonio pubblico al primo offerente dall'altro
Anche a questo proposito c'è una terza posizione che la nostra
La posizione di coloro che pensano che sia ormai superata l'antica contrapposizione tra stato e mercato che bisogna riformare profondamente lo Stato
Il problema non è avere uno Stato che gestisce tutto ma è quello di avere uno Stato regolatore che da regole
Progetti a tutti i soggetti che operano sul mercato
Uno stato che sappia veramente rifondare lo Stato sociale qui entra in campo il movimento femminile che da contenuti concreti a questa differenza tra destra e sinistra
Perché se si colpiscono i diritti di cittadinanza cioè i diritti che sono inversamente validi
Indipendentemente dal fatto se si è ricchi o poveri potenti o deboli è chiaro che si colpisce il movimento di liberazione della tomba e se si colpisce il movimento di liberazione della donna si mettono a rischio tutti i diritti di cittadinanza
E il movimento delle donne ha dunque una grande responsabilità
Quella di fare una battaglia in difesa dei propri diritti il diritto al lavoro alla casa lo stato sociale
Sapendo tuttavia che tale battaglia difensiva reca dentro di sé il germe di un profondo rinnovamento
Perché essa pone il tema di uno stato sociale non più statalista non più di tipo ottocentesco ma fondato su un nuovo rapporto tra Stato e mercato e perché costringe ad affrontare una grande contraddizione di che si tratta si tratta del fatto
Che mentre si sviluppano in modo impetuoso le capacità tecnologiche e la produttività diminuiscono contemporaneamente l'occupazione e salario dei produttori
E su che terreno sì risolve questa contrapposizione
In primo luogo sul terreno del tempo SIL tempo
L'uso del tempo
Diventa l'anello principale d'afferrare saldamente nelle nostre mani
L'uso del tempo di lavoro e la qualità dello sviluppo vanno di pari passo
E le donne hanno colto il punto chiave è la questione dei tempi e degli orari e anche qui i conservatori alzano le spalle
Alla politica dei tempi degli orari disegnata dalle donne invece il punto cruciale
Di un programma riformatore significa lavorare meno
Per lavorare tutti
Significa
Vestibilità
Quindi un modello che modifica il rapporto tra tempo di vita di lavoro
Figura
E che perciò dà spazio alla famiglia
Prospettiva agli anziani
Offre nuove possibilità ai giovani
Può liberare energie per attività sociali gratuite per il volontariato
E creare i presupposti per un reale per una reale difesa della politica
Il mercato ha bisogno di regole che ne promuovano le energie migliori
Perché lasciato a se stesso decade
Guardate quel che avviene in queste settimane in questi giorni
Chiudono le fabbriche
Se creano situazioni disastrose per l'occupazione
E la produzione dei beni essenziali
Il lavoro del salario sono colpiti in modo durissimo
Avete visto tutti le proteste della Maserati le proteste di quei lavoratori che hanno voluto con un gesto di altissimo significato simbolico Mura arsi vivi
Per rendere noto al Paese il dramma di chi si vede cacciato dal proprio posto di lavoro
Ecco perché proponiamo la prospettiva nostra nuova avanzata che quella di uno Stato regolatore come dicevo
Vogliamo dunque uno Stato che sa abbia promuovendo lo sviluppo indirizzare le risorse attorno a progetti che servono sia al nord che al sud
Superando la vecchia politica di divisione tra nord e sud
Facilitando tutte le forze competenti che sanno stare sul mercato a partire dalla piccola e media impresa
Per i piccoli commercianti che hanno bisogno di finanziamenti di servizi alla produzione
Di regole certe di trasparenza di piena sicurezza per potere competere sul mercato
Ma allora se le cose stanno così
Non possiamo che condannare la insensibilità della Lega
Nei confronti dei problemi del mondo del lavoro
Dobbiamo sapere che non c'è democrazia matura senza l'affermazione piena dei diritti di chi lavora
Mentre oggi è colpito il salario sono colpite le pensioni
L'occupazione eccede in modo drammatico
Alle migliaia di giovani che non sono mai entrati nel mondo del lavoro si aggiungono quelli che la crisi espelle dalle fabbriche ma allora ditemi
Di quale i diritti di cittadinanza si può ancora parlare oggi
Il diritto universale alla salute e gravemente compromesso
L'equità fiscale resta una chimera per i cittadini onesti
Per coloro che sgobba ma ogni giorno per sbarcare il lunario
E chi lavora e che produce deve stare a sinistra e deve quindi scegliere a sinistra
Aspetti c'è il rischio che in Italia si profili una vera e propria Società della disoccupazione
E questo sistema non si riformerà mai se il mondo del lavoro non rialza la testa
Ecco perché noi siamo stati da subito con il movimento dei lavoratori
Perché una democrazia forte ha bisogno di un sindacato forte autonomo unito e democratico
è un sistema politico dell'alternanza occorre un sindacato fortemente unitario capace di esprimere davvero la sintesi più avanzata possibili possibile degli interessi del mondo del lavoro
E in questa prospettiva diventano necessarie regole certe in grado di misurare con precisione la volontà dei lavoratori il consenso
La rappresentatività dei sindacati
Perché un dirigente sindacale non deve più trovarsi nella condizione di dovere scegliere tra l'unità dei sindacati e il legame con i lavoratori L'Unità dei sindacati si fonda sulla volontà dai lavoratori a sé una nuova democrazia sindacale ed ex lavoratori
Si fonda sul principio una testa e un botto ecco cosa deve essere la base fondamentale per una rinascita del movimento sindacale
E non mi ripeto non mi stancherò mai di ripeterlo l'unità e l'autonomia del sindacato possono fondarsi solo su un'autentica democrazia dei lavoratori
Che sappia superare l'attuale crisi della rappresentanza
Ma più in generale non prestate fede a chi oggi dei ripete che destra e sinistra sono parole vecchie sbiadite senza significato è vero il contrario
E se sono più attuali che mai
E di sinistra chi vuole più democrazia
E di sinistra chi vuole affermare più avanzati diritti di cittadinanza sociale civile e politica
E di sinistra chi per rispondere alla crisi mette in campo un progetto complessivo di trasformazione democratica della società italiana nonché condanne ai partiti come tali ma che vuole cambiare
Egli sinistra chi vuole la rinascita di un Mezzogiorno liberato dal degrado dal clientelismo
Dalla pressione dei poteri criminali
Proprio per questo deve essere chiaro
Che non ci sono solo due schieramenti
Ecco la novità anche di questa competizione elettorale
Cosa che poteva non apparire chiara forse un anno fa qui a Varese in Lombardia
Quando c'era il sistema dominante dalla Democrazia cristiana e poteva apparire che lo scossone delle leghe servisse a qualche cosa
Ormai è chiaro che non ci sono più soltanto due schieramenti quello del vecchio sistema politico delle tangenti della truffa della corruzione perché il verismo della democrazia cristiana del centrosinistra
Che fa di tutto per mantenere inalterati i pilastri del vecchio regime
Da un lato è quello dello sfascio
Che punta a destrutturare gli stessi assetti democratici dall'alto
In campo è entrato un altro polo un pollo democratico e riformatore
Queste dell'annuncio che in sostanza vogliamo dare ai lavoratori che per protesta hanno votato per la lega
Collegate ora quella protesta un Progetto positivo
Quello della Sinistra democratica
E il compito storico della sinistra in questo Paese quello della ricostruzione nazionale democratica
In questo Paese non c'è più niente da distruggere
Bisogna incominciare a ricostruire
Ed è per questo che è al centro dell'impegno attivo delle strategie del polo riformatore c'è il grande tema dei diritti di cittadinanza
C'è grande tema dei diritti in più che li vogliamo dare a proposito delle leggi elettorali perché la gli vogliamo dare il diritto di eleggere direttamente in piccoli collegi uninominali i vostri candidati che li guardati in faccia li conoscete rimandate al parla mento senza la mediazione dei partiti il diritto però collegare quei candidati in una politica nazionale il diritto soprattutto
Di essere voi a scegliere la maggioranza il governo
Perché il giorno dopo delle elezioni non siano i segretari dei partiti dietro le quinte a dispetto del nostro dopo a decidere delle coalizioni di governo
Ma perché siate voi col vostro voto a deciderlo
Ecco perché noi mettiamo in campo l'esigenza
Di una profonda riforma istituzionale
Noi oggi siamo una forza di opposizione
Siamo la forza dell'opposizione democratica e di sinistra
Non esiste come spesso strumentalmente si dice una solo opposizione che poi sarebbe quella della lega o magari quella della Rete
Esistono invece due opposizioni diverso
Una destro durante protesta targa che non ha ancora indicato una prospettiva poco positiva per il Paese
Ed un'altra che la nostra e che si propone un indirizzo di ricostruzione nazionale democratica
E risulta evidente che noi siamo un partito che si pone il problema del Governo
E che pone al Paese il problema di una sinistra di governo
Il PDS deve governare ha il compito di governare
Però niente pasticci
Quindi a chi mi chiede se siamo disponibili a far parte di una maggioranza governativa io ripeto come ho già detto senza esitazioni si siamo disposti anche da domani
Ma per andare al governo
Occorre mettere in campo una manovra economica molto diverso da quella di Amato
Bisogna muoversi con rapidità perché non sottovaluto la difficoltà della situazione
Perché io dico con chiarezza i sacrifici vanno fatti diciamo che l'Italia è come in mezzo a un guado bisogna attraversare quel guado per entrare in Europa Amato ha scelto una strada per attraversare quel quattro
La sinistra deve sceglierne una
Non si può fare un imbroglio una delle solite coalizioni
Che poi non sanno decidere assolutamente nulla il guado deve essere attraversato
Noi non raccontiamo frottole non siamo dei demagoghi abbiamo detto la verità sappiamo che sono necessari dei processi di risanamento profondo della nostra economia
Però la strada lo ripeto non è quella presentata da me
Si può risanare il Paese anche adottando una politica di rigore e nello stesso tempo di giustizia e di equità
Che colpisca agli alti redditi
Che faccia pagare le tasse a chi non le ha mai pagate
Invece di a sostegno di addossarle in modo sempre più oneroso agli operai che ora devono pagare di più di quanto non abbiano mai fatto può forse un operaio che è sempre stato tartassato in questa società non comprendere che non è incerto attraverso la protesta della lega che difende la propria posizione
Può non comprendere che se non si concentra l'azione in difesa del lavoro
Il lavoro in questa società è sempre quello che anche anzi quello che paga di più
Ormai da salari è stato tolto quasi tutto
Prima con l'accordo del trentuno luglio poi con la Finanziaria poi con la fine dalla scala mobile poi ancora con l'aumento delle tasse lire
Su tutto questo che ha protestato siamo stati soltanto noi in modo deciso chiaro e permessi
E del tutto evidente che proprio per questo noi vogliamo creare le condizioni di un governo di svolta di un Governo che sappia risolvere questi problemi concreti che sono quelli della difesa del potere d'acquisto del salario delle pensioni e la prospettiva di occupazione per i giovani del modo di combattere la deindustrializzazione del sostegno da dare il piccoli e medi produttori della nostra società
E noi sentiamo l'urgenza di un simile governo dispone
Nello stesso tempo mettiamo in guardia coloro che pongono la questione del governo
Utilizzando l'argomento dell'urgenza ma con il rischio di lasciare in secondo piano l'esigenza di creare delle serie alternative programma
E allora occorre dar vita a un polo riformatore che si distingua da un lato da quanti intendono conservare il vecchio sistema politico e dall'altro da chi intende spazzar via i partiti era democrazia
E in tale quadro va ricollocata la vicenda socialista
Se il Partito socialista italiano vuole stare a pieno titolo nel polo riformatore deve cambiare politica
Io non faccio una questione di nomi segretario del partito socialista solo sceglie il partito socialista
Ma è curioso che ci sia qualcuno secondo cui non bisogna chiedere al Partito Socialista di cambiare ma come sarebbe a dire
Allora è stato chiesto per anni di cambiare politica volta a torto a volte a ragione
Adesso siamo al capolinea di tutta la politica di Craxi è giunta l'ora che sia il partito socialista italiano cambiare
No e chiediamo fu un mutamento per il bene di tutta la sinistra è vero spesso Partito Socialista
E noi chiediamo che in queste elezioni da Varese
Si dia un contributo al rinnovamento del partito socialista
Poi ritorna in Rete a votare per il partito socialista ma dovete dare un colpo una politica stanca che impedisce alla sinistra di unirsi e di andare avanti qui cambiare di fare pulizia
Dovrebbe dare questo corpo compagni socialisti votando a Varese per il Partito democratico della sinistra
Noi abbiamo visto giusto Craxi il decisionista ha sbagliato tutto
Alba agli atto
A dire appunto che bisognava andare al mare invece di votare per i referendum
Ha sbagliato ad attaccare come attaccato in modo indiscriminato i giudici ha sbagliato
Prima delle elezioni e dopo le elezioni a legare il partito socialista alle sorti e al contratto quasi perpetuo con la Democrazia Cristiana
La prospettiva di unità a sinistra
Deve riprendere respiro ma sul terreno profondamente diverso
Così si fa il gioco prediletto del vecchio regime
Bisogna smetterla soprattutto di dire bugie menzogne vergognose
Avete detto
Che non avevamo lo soltanto la voglia di andare al governo
E poi avete visto certo ci vogliono al governo tutti ci vogliono tutte le parti
Ma siamo noi a porre delle condizioni Serbia
Perché noi vogliamo portare al governo del Paese non un ceto politico ma vogliamo portare al governo del Paese Leanza i problemi bei giovani dai lavoratori delle donne di un'alternativa
Reale nella società italiana
E poi avete detto che con la svolta noi andavamo nelle braccia dei Craxi ma se craxiano nemmeno più le braccia per l'accordo
Anzi
Quindi diciamo avvenga infilarmi in materia di legge elettorale di riforma dello Stato nelle braccia di Craxi
Una sola cosa è chiara e comprensibile
Che il vostro nemico principale del PDS ma vi chiedo si può essere con i lavoratori avere come nemico principale la più forte organizzazione della sinistra italiana
Quanto alla Rete vorrei dire con tutta franchezza che le sue scelte
Ci paiono dettate in modo prevalente
Dal suo interesse di parte perché badate non c'è solo l'interesse di chi vuol governare alla vecchia maniera ma anche questo interesse di partiti partitini mandare qualche deputato qua e là a protestare ma non cambiare mai niente nel nostro Paese
E non dall'esigenza di concorrere unire invece tutte le forze che vogliono e rinnovare il sistema politico italiano
E si battono per la moralità la trasparenza la polizia morale
Soprattutto ciò che ci sembra inaccettabile della Rete il fatto
Che essa utilizza gran parte del suo tempo a combattere o creare confusione ed equivoci
Sulle posizioni da noi limpidamente assunte in tema di questione morale di riforma del sistema
E voglio dirlo francamente
Noi sentiamo che dalla Rete non abbiamo nulla da imparare in tema di questione morale
Anche se come tutte le forze che hanno dietro a sé un lungo cammino
Abbiamo commesso degli errori lo sappiamo bene
Ma una forza politica la si misura anche dalla capacità di correggere i propri errori di attuare svolte dolorose coraggiose come ne siamo riusciti a fare sulla questione morale dunque non accettiamo alcuna lezione
L'abbiamo posta al centro delle nostre scelte
Ne abbiamo fatto il terreno di un impegno di una battaglia per noi irrinunciabili rinunciabili
Ricordate quando durante la campagna elettorale amministrativa denunciai con forza il carattere inquinato del voto nel Mezzogiorno soprattutto a Reggio Calabria
Allora la nostra denuncia si tratta di tre anni fa fu accolta con derisione
Si sostenne da tutte le parti persino il boma ma fa disse ciò che l'avevamo fatta per un meschino calcolo di bottega per mascherare le nostre difficoltà
Naturalmente allora non andava di moda non c'era il giudice Di Pietro
E non c'era il fatto che tutti cretini ormai si alzano e dicono la loro sulla questione morale dire cosa era allora la DC lo diceva in poche eravamo soltanto noi abili
Ebbene
Adesso quelle che allora indicai come truffatori che avevano rubato i voti a Reggio Calabria sono tutti finiti in galera
Voglio ricordare
Che il primo e unico segretario di partito dopo l'esplosione a Milano
Per lo scandalo delle tangenti andai alla Bolognina
E sentì il dovere politico e morale di chiedere scusa al Paese per il coinvolgimento sia pure parziale rispetto a tutto quello che è successo dopo nella vicenda
Di alcuni nostri esponenti
Un coinvolgimento che minacciava di sfigurare l'immagine del partito di compromettere il senso della svolta di cui ci eravamo fatti artefici
Di oscurare la prospettiva per la quale ci siamo sempre battuti di una riforma del sistema politico
E propose in quell'occasione elaborazione di un codice morale straordinariamente rigoroso e severo come condizione vincolante
Per ogni ulteriore negoziato politico e programma
Questa è la moralità del PDS di cui sono assieme a tutto il greco il gruppo dirigente l'intransigente assertore e in nome della quale sento di potere rinviare al mittente le prediche di qualche cartone dell'ultima ora
Anche questa impostazione certo come sempre avviene per le questioni cruciali
In ogni movimento storico ha avuto le sue contraddizioni
Abbiamo aperto anche una battaglia politica anche all'interno del nostro partito che però stiamo vincendo
A Varese si è fatta una Giunta
E io considerato sbagliato
Certamente i nostri compagni lo hanno fatto onestamente nel nome della governabilità oggi hanno giustamente dichiarato che quella era un'esperienza sbaglia
E dopo le elezioni ci impegneremo a Varese come tutta l'Italia per un rinnovamento ulteriore ancora più profondo del nostro partito
Per questione diciamo anche i TG chi ha criticato i nostri errori o a Varese o in campo nazionale non deve disertare la battaglia
Deve sapere che lo scontro a Varese deve assumere un valore generale nazionale si vota anche per questa linea profonda generale di rinnovamento del PDS
Per il suo impegno a contrastare su basi democratiche il leghismo
Alla regione lombarda abbiamo posto il problema alla radice il comitato regionale il gruppo dirigente nazionale
Sulla base di valutazione d'ordine politico e morale esso hanno detto di no
A un negoziato per l'ingresso del PDS al governo dalla Regione
Quel negoziato è stato giudicato un errore politico che esponeva la rappresentanza del PDS il rischio di corresponsabilità inaccettabili in termini di questione morale
E toccato purtroppo ancora una volta la magistratura con l'arresto i due esponenti democristiani uno di Varese se non sbaglio
Fornire la prova di quanto fosse fondato il giudizio espresso dal Comitato regionale da segretario del partito
Per questo io dico come estrema chiarezza noi dobbiamo mettere tutto il sistema politico nelle condizioni per cui i giudici non possono intervenire né prima né durante ne dopo la formazione delle giunte ma nell'unico modo possibile e che non ci sia più la materia per intervenire perché si cambia profondamente la classe dirigente di questo Paese
Ecco perché il governo di svolta
Non potrà nascere se tutto il mondo del lavoro non lo sosterrà con una robusta spalla del proprio consenso e dalla propria volontà politica
Tocca alla sinistra noi ai lavoratori
Vibrare come Energia la frusta del cambiamento in primo luogo come dicevo prima verso i socialisti
Per questo diciamo non no all'Unione dei vecchi partiti no al consociativismo
Siamo la più grande forza della sinistra
Siamo un partito che fa l'opposizione ma che vuole portare al governo una nuova classe dirigente
Noi siamo l'unica speranza della sinistra
Per questo riteniamo che il Partito democratico della sinistra un grande compito storico di creare la prima formazione politica governativa che sia veramente alternativa al modo come governato la Democrazia Cristiana in questi quaranta
Sentiamo su di noi questa responsabilità
Per questo la carta del PDS andrà a giocare al governo del Paese ah va giocata bene perché se viene giocata male poi non c'è più speranza per la democrazia e per la sinistra nostro
Sentiamo questa responsabilità quindi siamo la più rigorosa forza di opposizione la più grande speranza per creare una grande forza di agglomerazione di tutte le forze democratiche di sinistra che vogliono un cambiamento reale
Che vogliono governare su basi diverse questo Paese
E alla DC e anche diciamo che bisogna cambiare e questo unti un imperativo cui sicuramente la DC non può sottrarsi l'onorevole Martinazzoli deve accertare se il suo partito potrà farcela
A liberarsi dal sistema di potere degli Andreotti V-Day Cirino Pomicino
E badate questa è la grande sfida che gli viene lanciata degli stessi cattolici
E i cattolici non possono più richiamarsi all'unità politica dei cattolici
I cattolici devono valutare in termini di congruenza tra i loro principi religiosi e i programmi reali e il modo di comportarsi nella vita pubblica
Ma il vero rinnovamento la DC lo deve perseguire non sul terreno del consociativismo
Dell'ipotesi di una sua rinnovata centralità alla quale noi dovremo dare manforte con il governissimo i no
La decisi rinnova solo se si sceglie la strada delle alternanze delle istituzioni dell'alternanza
Se è disposta a mettersi in gioco
In un Paese in cui bisogna andare a due grandi schieramenti progressisti da un lato i moderati magari rom moderati riformisti dall'altro
E se è disposta quindi a stare all'opposizione anzi la DC si rinnova solo sesta all'opposizione
Resta è la sfida
Che voi stessi dovete lanciare non votando un partito che ha così pesanti responsabilità nel malgoverno del paese della Lombardia e di questa città
Alzate dunque la frusta del cambiamento
Anche sulla democrazia cristiana non portandola
Il voto del tredici dicembre è un voto quindi di grande rilievo
Il voto di Varese sarà un segnale di notevole importanza
L'intreccio fra crisi del regime questione del governo giunte questione morale
Fa di questo voto un evento nazionale
Occorre stare attenti alle sirene del falso cambiamento occorre dire sì
A chi è contro la partitocrazia
Sia ma attenzione occorre dire di no
A chi è contro
I partiti perché contro la sinistra è contro la partecipazione democratica dei cittadini soprattutto bisogna che la smettano
Di dire di non essere partiti lei che ornamenti qualsiasi associazione di donne o di uomini che si presenta alle elezioni e un partito altro non sono i partiti che associazione che si presentano localizzate
Aiuto
Vedete la lega
Può essere costretta
Ad arretrare
Come risulta evidente dalla vicenda di manto
Ora boss dice che sul manto del PDS si è spaccato non so dove la visto si tratta di una totale menzogna
Noi siamo stati pienamente d'accordo con i compagni di Mantova e loro con noi siamo d'accordo sul fatto che non accettiamo ricatti
Non accettiamo sotto il ricatto della governabilità il governissimo I ma non accettiamo nemmeno sotto il medesimo ricatto l'alleanza con Bossi
Tanto più perché Bossi ha dimostrato di non avere un programma per governare perché cosa è successo a mani
I nostri compagni non hanno posto una pregiudiziale di discriminazione hanno detto va bene fateci vedere i programmi
I leghisti si sono presentati
Con quattro programmi non
Quattro programmi diverso
E non andava bene neanche né l'uno né l'altro nell'altro ancora ma soprattutto erano uno diverso dall'altro ma badate questa è la sorte della Leica
Come tutti i movimenti che non hanno un destino storico che nascono dall'in calzature dalla protesta immediata non hanno in testa niente per come governare le cose reali di
Ecco perché il voto alla lega è un voto che diventerà poi inutile a Mantova si dovranno rifare le elezioni
Ecco per quei perché noi rimaniamo fermi nella nostra linea di lottare per governi riformatori siamo stati e saremo coerenti con questa
Per dimostrare che non esistono scorciatoie rispetto alle riforme istituzionali
E il voto di Mantova dimostra anche che avevamo ragione naturalmente poi abbiamo accettato se voleva votare sembrava che volessimo impedire rivolta
La regola democratica dei che diceva per carità fateci votare a Varese ma Mantova dimostra che queste devono essere le ultime elezioni
Con il vecchio sistema elettorale
E che se vogliamo dare governabilità bisogna votare con il nuovo sistema elettorale con l'elezione del sindaco e della maggioranza
Per cui i cittadini si prendono la responsabilità di fare la maggioranza del comune
Perché non si può chiedere continuamente al PDS di andare o al Governo con la DC o con Bossi
Non dando a noi mai né gli uni né gli altri la possibilità di decidere sul programma noi vogliamo governare ma sulla base di un programma di cui siamo convinti e non per decidere soltanto della birra governabilità
Ecco perché chiediamo ai cittadini che diano forza alla sinistra democratica e riformatrice
E che non diano la lega un voto
Che diventa un voto inutile
è un sondaggio
I voti la lega è come fare per telefono i sondaggi bene divertitevi fate questo sondaggio per la lega ma non serve assolutamente a niente
E di Varese
Per risolvere
Voto sprecato
Non perché noi gli abbiamo isolato e ma perché loro non sanno cosa dire per governare
I lavoratori democratici coloro che sono stati a sinistra
Facciano dunque rientrare il loro voto
Se è stato di protesta collegando oggi la protesta la proposta
Meditate la protesta leghista si è rivelata come noi abbiamo detto
Una forza della destrutturazione senza alcun progetto dei governi
La lega purtroppo ha confermato le impostazioni razziste e isolazioniste più chiusa
Cioè per la sinistra e per tutte le forze di progresso invece un grande spazio
Ed è quella speranza
Che ci viene nel vedere oggi le nuove generazioni entrare in campo e lo spazio di quei giovani sette mila otto mila che questa mattina Varese sono scesi in piazza per dire di no a farsi
Alla quale dobbiamo guardare
Venga da questi giovani dai loro volti puliti dalla nuova resistenza nel Mezzogiorno d'Italia
Contro la mafia la camorra
Alle grandi manifestazioni che attraversano l'Europa contro il razzismo e l'antisemitismo
Venga da questi giovani la vera risposta
La vera speranza
La vera volontà di rinnovamento
Il modo vero di dire di no una vecchia politica ma per impiantare una nuova politica su nuovi valori di Sinistra e democratici
è possibile vincere la battaglia dello sviluppo del progresso
Della giustizia della moralità
Del rinnovamento del Paese
Ma solo se si rafforza il Polo democratico e riformatore
Per questo vi dico diamo forza dalla Quercia
Diamo forza la nuova sinistra per imprimere una svolta alla vita istituzionale
Diamo voce Alitalia che lotta per il rinnovamento per la sconfitta senza appello del vecchio regime
Per l'affermazione di una nuova classe dirigente di governo
Deve apparire sempre più chiaro che la lotta
Ormai appunto non è solo tra chi sta nel vecchio sistema e chi sta fuori ma è anche tra dunque vie d'uscita contrapposte
Quella leghista
Quella razzista quell'antimeridionale quell'antiunitaria
E invece quella democratica meridionalista unitaria e nazionale
Che però si fonda su un grande rispetto dalla comunità locale su un nuovo regionalismo d'ispirazione federalista su un potere che ne vogliamo dare veramente i cittadini
Ma collegata a una grande ispirazione di solidarietà di umanità di collegamento delle donne e degli uomini tra di loro e non di odio e di regressione culturale
Queste le grande poco più culturale
Ai cittadini di Varese sta di fronte un compito che non è soltanto politico
Italia di guardia
Perché in questo momento di grandi incertezze in cui ancora risorgono le svastiche
In cui c'è chi si è dimenticato dei Lager degli ebrei
In cui si assiste alla violenza più trucidati
C'è bisogno di una grande cultura politica di una grande capacità di rilancio della solidarietà umana
E questa si chiama sinistra
Si chiama democrazia e si chiama sinistro
Senza la sinistra non si va da nessuna parte
Si può avere l'illusione di cambiare ma non si cambia nulla
A voi quindi compagni amici di Varese della Lombardia il compito
Di un fare uscire l'Italia dalla crisi in modo democratico
E di tradurre in realtà una grande speranza quella che il nostro Paese Possa contributi contribuire da protagonista al Pacifico rinnovamento dell'ordine nazionale dell'Ordine europeo
Bossi ha dichiarato ieri dopo aver visto che a Mantova non poteva governare
Che vuole spazzare via il PDS
Ebbene noi chiediamo a tutte le forze democratiche civili a tutti gli uomini di buona volontà di questa città
Di fare del PDS in queste elezioni
Poi ci giudicherete dopo se lo abbiamo meritato ma di fare del PDS in queste elezioni il vero baluardo di un'altra risposta al vecchio sistema
Che la risposta segna di uomini civile
Per la risposta dalla sinistra di una risposta che parla quei giovani che ieri che oggi sono scesi in piazza della risposta democratica e di sinistra votando per il Partito democratico della