Tra assenze e presenze: Sciascia e Croce

Bene buonasera
Sono Paolo squilla Ciotti
Curo per la casa editrice Adelphi hanno dedizione delle opere di Leonardo Sciascia e quindi sono qui per moderare
L'ultimo incontro di una di un ciclo organizzato degli amici di Leonardo Sciascia in stretta collaborazione con il Comune di Sesto Ferentino
E con la biblioteca Ernesto ragionieri intitolato generano GE indirette
Questa sera ci occupiamo di un di un rapporto quello fra Leonardo Sciascia che Benedetto Croce che sinistrato significativamente interi intitolato tra assenze e presenze vedremo poi
Perché e ne parleremo
Con il professor Paolo D'Angelo
Professore di ordinario di estetica all'Università di Roma Tre purtroppo non ne parleremo con il professor Marino Biondi professore a Firenze l'Ateneo fiorentino di critica letteraria perché per motivi per gravi motivi personali non può essere stasera qui con noi io avrei dovuto fare soltanto il moderatore
Dell'incontro ma mancando Rimini due contendenti due i due relatori non potrò moderare tra di loro e quindi mi trasformerò in
In con un ruolo naturalmente ridotto rispetto a quello che avrà il nostro relatore in mente
In piccolo risolto diciamo così
E proverò a dare delle coordinate iniziali sul rapporto fra fra Sciascia e Croce
Il primo incontro di Sciascia con con l'opera di Benedetto Croce risale naturalmente agli anni scolastici di Sciascia
Quindi alla
Seconda metà degli anni Trenta quando Sciascia frequentava all'Istituto magistrale Caltanissetta
E in un articolo del mille novecentottantanove che l'anno in cui poi Leonardo Sciascia Mori quindi in qualche modo un articolo che costituisce il
Resoconto definitivo del suo rapporto con il filosofo
E di cui dovremo riparlare
Si legge così negli anni della scuola
Tra guerra di Spagna Seconda Guerra Mondiale si reggeva molto croce ma debbo dirlo senz'altra passione che quella del dispetto a chi vuole farlo si leggesse
Quindi il primo approccio di Sciascia con Croce in qualche modo più
Politico in qualche modo che culturale cioè quello che interessa a a Croce i lasciaci in quegli anni il Croce antifascista
Contino a questo articolo dell'ottantanove Leonardo Sciascia i fascicoli della critica che un bibliotecario indulgente ci faceva leggeri straforo senza farci compilare la scheda di richiesta
Sulle schede spesso si possa con lo sguardo vigile delle questure non ci entusiasma vano
Per i giudizi e soltanto rispondevano al nostro sentimento per qualche allusione e trovammo di meglio dei volumi sulla letteratura della Mauritania messaggi tipo e sia non poesia nel saggio su pascoli in quello su Dante
Insomma
La grande importanza dell'egemonia si può dire di di gli croce sul piano culturale negli anni negli anni trenta
Sciascia nell'ottantanove in con questo sguardo retrospettivo Potì non può a distanza mentre continuo a pensarla come aveva scritto trentacinque anni prima sul croce
Uomo pubblico aveva definito trentacinque anni prima l'uomo più libero che sia possibile trovare
Nell'Italia del fascismo
C'è un disinteresse quindi ma c'è ad ma ci sarà lo vedremo e una una critica diretta alle alle all'impostazione critica di Benedetto Croce
Dopo gli anni scolastici e all'istituto le scuole superiori Sciascia passa all'università di questo periodo ci parlerà più di stessa mentre il professor D'Angelo che
Conosce bene l'università in Cuche ascia
Con chi
Senza senza concluderli degli studi cioè l'università di Messina per averci insegnato per molti anni
E
E dove Sassa naturalmente incontro il nome
Il cappuccino
Senza direi in quegli anni di averne un subire un influsso diretto però in qualche modo
Il il metodo critico le parole
Le parole che
Il gli elementi critici gli elementi della dell'analisi critica di Croce ritornano in qualche modo
Nella
Nella pratica saggistica e di recensioni che Sciascia per molti anni fino
A tutti gli anni Sessanta compì in maniera regolare
Potrei fare degli esempi in articoli e gli anni Quaranta
Faccio per dire come questo elemento sia persistente Gelli esempi successivi agli anni più vicini a quelli universitari
Prendo qualche esempio da un un libro intitolato fine del carabiniere a cavallo che raccoglie saggi letterari appunto pubblicati fra li cinquantacinque e l'ottantanove
Per esempio
In questo libro e contenuto un saggio una recensione al valore lampante di Calvino dove si legge
Che il barone di fondo
A motivare nel regno Nerio degli alberi cioè della poesia insomma la favola della ragione che si fa poi sia della ragione che è
Polizia
Andando avanti in faggio
Dedicato alla Giustina Di Lorenzo dargliela
Il libro e definito in questo modo sul finale dell'articolo un libro carico di intenzioni fradicio di letteratura tecnicamente informe eppure ricco di poesia come una luce che sorga da un'organica ripugnante di soluzione
Per finire
L'Ulisse di Joyce capolavori della letteratura moderna Sciascia non piaceva moltissimo
E ne parla come un opera particolarissima è unica ma la sua particolarità unicità e più quella del caso clinico che dell'opera di poesia
Insomma
Pur senza saperne nulla di come dei dei trascorsi e degli approcci di
Di Sciascia l'opera di Croce mi pare che
Che da questi brani si possa capire che insomma don Benedetto sia passato da quelle parti
Perché usare questa premessa dopo aver fatto degli esempi saggisti ci vorrei
Fare un esempio invece letterario traendo un
Un brano da un racconto anzi dal primo racconto vero e proprio di non ardo Sciascia che
Intitolato la via d'America racconto concepito fra mille novecentocinquantaquattro Milano centocinquantacinque poi pubblicato
Del mille novecentocinquantotto IGT Sicilia
In questo racconto ci sono vari dialoghi tra
Il padre è lo zio del protagonista del giovane protagonista del racconto il padre certa dei punti di riferimento
E in dell'Italia presso dell'Italia nella Sicilia negli anni successivi all'Inpa sino alla
Alla lo sbarco degli americani
Appunti si cita nel quarantatré e nomina come punti di riferimento prima il generale Cadorna
Il re sempre rintuzzato dallo zio che è un po'un cinico opportunista infine nomina Benedetto Croce
Benedetto Croce
Comincio a mio padre
Oddio anche Di Benedetto Croce dobbiamo parlare se lo zio ma io me ne foto di luglio e dei libri che ha scritto e anche di tante di ieri e dite e di tutta questa Italia mi mette in un angolo ci muoio fate conto che si è diventato sordo muto
Insomma
Non c'è nessuna possibilità di in dimenticare lo zio del racconto sia d'America con Sciascia però mi pare che
Non riesco a non pensare che in queste parole che Sciascia presta in qualche modo al allo zio parco Fasson si riconoscesse insomma non credo che si riconoscesse in queste parole si può dire anziché le ripeta
Queste stesse parole in un saggio sul Federico De Roberto anche di questo ci parlerà
Il professor Dangelo quando
Scrive rivincere di De Roberto sui vincerete stava
Come ancora pesa
Il giudizio di Croce dei crociani ed era difficile la scuola di allora mandare al diavolo croce e crociani la poesia non poi sia e leggersi viceré come poi durante la guerra li lessi pensando che tanto peggio per la poesia se poi sia non c'è
Però
Noi siamo lontani da quei tempi
E non intendiamo nel mandare al diavolo Benedetto Croce e stiamo molto interessati a parlare di lui per questo
Ne parleremo appunto con il professor D'Angelo che mora presenti in maniera più compiuta di come abbia fatto prima le professore ordinario di estetica l'Università di Roma Tre ha insegnato estetica all'Università di Messina
E vicepresidente della Società italiana di estetica e si è dedicato in particolare lo studio della filosofia tedesca la filosofia dell'estetica romantica ed è la filosofia
Italiana contemporanea uno dei suoi libri e l'estetica italiano del Novecento pubblicato da Laterza nel novantasette con una nuova edizione del due mila sette
L'estetica crociana dedicato vari studi è un volume
Nel mille novecentonovantadue intitolato appunto l'estetica di Benedetto Croce
Vorrei sottolineare infine un un interesse particolare del professor D'Angelo per il paesaggio
Il paesaggio lette codificato con le categorie filosofiche in particolare
Dell'estetica
Che un interesse aspetti concretizzato in vari libri io consiglio a tutti i figli la lettura di questo estetica e paesaggio che una raccolta di saggi cuciti insieme commentati
Dal professore in maniera
Molto molto interessante
Ed è un tema questo che non è slegato da quello di cui ci occupiamo stasera se è vero che fu proprio Benedetto Croce nel mille novecentoventidue volere la prima legge a protezione del paesaggio
E che
Fu nostri fu uno studioso di Benedetto Croce lo storico Giuseppe Galasso e a quando era sottosegretario beni culturali e ambientali a
Firmare la importantissima legge quattrocentotrentuno del mille novecentottantacinque che come la definisce il professore appena in una legge importantissima che aprì la stagione la tutela paesaggistica in Italia dopo anni di disinteresse
Ma di tutto questo naturalmente ci passerà si parlerà il professore a cui cedo la parola
Bene che grazie innanzitutto per questa introduzione i
Grazie per l'invito a parlare
Di questo tema io volevo cominciare da un libro uscito proprio in questi giorni che il carteggio tra Vito Laterza e Leonardo Sciascia pubblicato da Laterza
Un carteggio dove si parla parecchio di Benedetto Croce Massolo nella introduzione di Tullio De Mauro perché dico questo perché mi sembra in qualche modo emblematico
Vito Laterza e e Sciascia cominciano a entrare in contatto subito dopo la morte di croce ma nessuno dei due fatti di nome del grande come dire
Della grande personalità che stava dietro e c'era stata dietro per tanti anni all'attività di da terza
Perché dico questo perché effettivamente come lei ha già illustrato ampiamente certamente Croce non è uno degli autori di Sciascia
Non è un autore
Per il quale Sciascia abbia simpatia
Strisciato scialuppe città relativamente poco anche se come abbiamo visto lo cita e come vedremo lo cita
Ma soprattutto direi che
Degli autori di Sciascia non sono gli autori di Croce
Se pensiamo al caso più eclatante è quello di Pirandello o a quello degli illuministi francesi
O a quello di Manzoni sono Autority ovviamente molto molto importanti per Sciascia che conosce
Non amava in modo particolare o addirittura detestava non Manzoni naturalmente ma certamente Pirandello
Quindi si potrebbe dire beh ma allora parliamo di un rapporto inesistente no perché per molti motivi invece questo rapporto che c'è e merita secondo me di essere approfondito
La prima pista che vorrei seguire quella che è già stata indicata
Dalle professo squilla Ciotti cioè l'educazione e la formazione mentre la formazione culturale di Sciascia
Perché perché crocette perché Sciascia nasce nei centoventuno quindi compie tutta la sua educazione scolastica nel ventennio
E quella universitaria la inizia diciamo nei primi anni di guerra con qualche ritardo dovuto a questioni personali avete iniziato a lavorare
E e quindi si scrive con qualche ritardo e poi l'apporto la continua per qualche anno senza completarla
Sciascia lascia l'Università dopo aver fatto quasi tutti gli esami ma non gli ultimi esami nulla laurea nel mille centoquarantanove ma in realtà l'aveva
L'ultimo esame di qualche anno prima
Perché questo è importante perché chiunque credo abbia
Studi compiuto studi in Italia in quel periodo Croce lo ha incontrato in qualche modo e questo già c'è stato
Segnalato è confermato da da Sciascia stesso
Crociera presente non tanto nell'educazione filosofica non tanto del professore di filosofia almeno quelli liceali ma molto tra i professori di letteratura
E specialmente come anche questo è stato già ricordato come
Presso quelli quegli intellettuali quei docenti che non erano allineati a regime
Questo era certamente il caso dei docenti che di lettere che Sciascia incontrato all'Istituto magistrale di Caltanissetta perché
Almeno due sono personalità di cui sei possiamo ricostruire qualcosa cioè Giuseppe Granata che insegnava appunto italiana Luca Pignata designa filosofia
Erano certamente tutte e due insegnanti non allineati a regime ma altrettanto certamente erano pegni degli insegnanti non crociani o addirittura anti crociani
Granata era già vicino al Partito Comunista in quegli anni e ci sarà poi parlamentare del PC nel dopoguerra nel primo dopoguerra
E nulla di quello che sto possiamo sapere ci fa pensare che avesse una qualche inclinazione verso conosce
Del docente di filosofia sappiamo che aveva simpatia per la cultura e la filosofia
Il la letteratura francese contemporanea e anche per ragioni disse forse questo ci spiega
Cioè voglio dire
Ci ricorda il giudizio che abbiamo
Che abbiamo sentito prima ma non certamente anche in questo caso autori vicini o
Che entrava nel nel novero di quelli cari a conoscere
Tra l'altro a
A Caltanissetta insegnava non nelle classi di Sciascia vitaliano Brancati
Che da dopo un'adesione iniziale allora all'ideologia fascista aveva già maturato una
Un distacco dalla sua adesione avrebbe regime e proprio al nome di Brancati e legata quella prima notazione di Sciascia di cui
è stato è stato detto
Che si trova appunto una discussione che non esattamente nella stessa citazione ma è una citazione parallela
Che
A mio modo di vedere forse la la più ampia discussione che crolla perché Sciascia abbia dedicato ad un giudizio di Croce
Che che l'articolo che Sciascia scrisse nel mille centosettantasette su Repubblica perché Colucci aveva tolto
E che poi verrà utilizzato da Einaudi nella sua edizione di vice vedi Federico De Roberto
Perché appunto Croce aveva torto rispetto alle giudizio che chiede su su
Come
E qui non c'è una citazione che può essere di riscontra quella che
Facile e poco
Poco fa
Ecco se squilla Ciotti tra Insiel trentasei e trentotto nella scuola che io frequentavo Sciascia naturalmente che scrive
Insegnavano due giovani professori che si erano laureati con una tesi su De Roberto
Uno dei due rami italiano Brancati non più lette quasi dimenticato Federico De Roberto era dunque nota una ventina di ragazzi e da tre o quattro Amato
Trovare i suoi libri non era facile qualcuno in biblioteca qualche altro in prestito dagli stessi professori
Ma siamo arrivati credo a leggere tutti i romanzi racconti i saggisti sembrare una prima assaggio noiosi e ancora oggi per quella impressione avendoli ormai radunati tutti rimando la lettura da un'estate all'altra
L'impressione più forte ci viene dai racconti i processi verbali la sorte cocotte sui viceré pesava come ancora pesa il giudizio di Croce dei crociani
Era difficile nella scuola di allora mandare al diavolo Croce crociani Napoli si erano un pulizia eleggersi vincere come poi durante la guerra rimessi pensando che tanto peggio per la poesia se polizia non c'entra
Ora qui se non ci sono notare due cose
Una
Che
Certamente Brancati si era laureato con una tesi su De Roberto quindi la cosa è verissima
E non c'è da dubitare chi raccomanda se dà lettura dei vincerei a ai suoi allievi
E però questa notizia la notte cioè la la l'annotazione che aggiunge che aggiunge Sciascia
Su quello c'è è uno scampo è come di una curiosa inversione temporale perché il giudizio sui vincere
E di di Croce è successivo al momento in cui Sciascia lascia la scuola
Sciascia conclude il il indici Gilad istituto magistrale nel trentotto
Il saggio di dire un bel di di Croce dire su De Roberto che poi non è troppo un saggio è del mille novecentotrentanove
Naturalmente significa poco questo è è chiaro che l'impianto della critica crociana non era
Fa
Orientato favorevolmente a
A De Roberto però è significativo perché intanto perché diciamo questo questa
Diciamo mentre
Più avanti torneremo su questo saggio per vedere i i motivi della
Del diverso giudizio di
Di Sciascia di Croce a me pare che questo sia un campo in cui la differenza di giudizio tra Sciascia croce è molto interessante
Più interessante forse
Che in altri casi dove cd ci si limita sostanzialmente a contrapporre due giudizi
Però
Prima per adesso per per ora registrare questo fatto questo picco essa piccola inversione temporale
Questa anticipazioni in un certo senso che Sciascia fa della della stroncatura
Coro Ciadi De Roberto ci permette di di dire che
Forse è vero che il Croce non è tra gli autori di Sciascia
Ma certamente è vero che Sciascia quando parla di Kruscev vuole sottolineare spesso proprio il contrasto con le opinioni di Croce
La propria lontananza da Croce e in fondo anche questa piccola inversione
Serve proprio a rimarcare la differenza di giudizio cioè il la il diverso orientamento su sud Roberto
E mi pare che ci sia un documento curioso di questa contrasto di Sciascia con crocette questa volontà di Sciascia lì rimarcare la propria
Diversità rispetto al all'impianto
Crociano soprattutto dentro scientifico letterario come è stato
Si tratta di questo nemmeno centottanta
Accordi lui svolgesse il grande scrittore argentino già Cecco è in Italia
A Roma Sciascia
Sa viene a sapere che porta in sé a Roma e chiede all'Espresso di incontrarlo il settimanale gli propone di
Trasformare questo incontro in un'intervista l'intervista
Verrà pubblicata però
Soltanto diversi anni dopo nel mille centottantasei dopo la morte di Borges
Borga asset in questo dialogo e Sciascia a portare il nome di Croce diciamo così
Controprova borghese dice d'improvviso quasi d'improvviso prima avevano parlato d'altro Sciascia dice lei cosa pensa del saggio di Benedetto Croce su tante borghese risponde non mi piace
E fra le cose più poveri che abbia scritto croce a Croce non piaceva Dante credo gli piaceva agli opposto
Quando dice per esempio che quell'episodio sul ponticello doveva essere soppresso credo commette un errore mi sono sentito defraudato da quel saggio
Sciascia è un saggio piuttosto sciocco direi riduce la Divina Commedia una specie di colabrodo tutta buchi e non poesia l'idea di Croce di poesie non poesia non è un'idea molto sottile
Borghesi questo vuol dire che Croce non capiva molte cose è una persona molto intelligente però c'erano cosa che non capiva anzi che non sentiva Sciascia
Era un grande uomo ottuso
Portoghese non so forse mi come italiano del sud sentiva meno c'ha sciato interrompe anch'io sono un italiano
Del sud però
Croce come critico non so cosa abbia capito non ha capito a Pirandello non ha capito
De Roberto Dante va ridotta un colabrodo Manzoni non andava di Mallarmé eppure non ha capito un granché
Borghesi sì però Croce simpatico come persona un grande
Sì è un grand'uomo risponde Sciascia per me era un grande storico locale soprattutto come storico di Napoli e straordinario portoghesi io però salvo lo stile di Croce l'accento di crociera lezione di Croce l'intonazione di Croce la cadenza
Personalmente come era lo ha conosciuto no mai
Ecco è un'intervista divertente mi pare perché perché è evidente
Che Sciascia vuole
Indurre POR che essa a condividere un giudizio negativo su conosce
Ed è altrettanto evidente
Che non che borghese riluttanti a concordare con questo giudizio
E in effetti per quel che sappiamo dell'atteggiamento di Porta S. nei confronti di Croce
E e evidente che non possa non essere così perché quando borghese si esprime su Croce di solito lo fa con grande deferenza e e e e addirittura e è curioso perché e anche questo un intervista anche questo un intervista con uno uno scrittore italiano
Di pochissimo tempo prima dell'intervista che Arbasino fece a Borgo e sette
Tre anni prima nemmeno centosettantasette
Dove
Importante dove borghese scrive e dice forse io non sono d'accordo con Croce ma lo vogliamo
Lo sento come un amico un'espressione molto molto forte no
Quindi che non solo ma forecast addirittura ha scritto un racconto ispirando sia a a un episodio raccontato da Kruscev volume sulla poesia
Quindi
Come vedete
Io credo che questa intervista di Sciascia Crocetta sia rivelatrice di una
Come dire della volontà da parte di Sciascia dimostrare la propria distanza da Croce
E forse in questo caso non solo da Croce critico e di leggere Croce soprattutto in parte come storico locale in parte come
Prosa attore diciamo così cioè salvare la prosa di Croce
A detrimento se vogliamo delle sue che delle sue idee
Accanto a questa intervista all'altra l'altro testo in importante è appunto quello a cui facevo riferimento prima cioè l'articolo sui vincere idee Roberto
Per Sciascia
Nella nell'articolo e poi qui nella prefazione al al volume pubblicato da Einaudi
Artificieri sono dopo i Promessi Sposi il più grande romanzo che conti la letteratura italiana
Per conoscere invece
Sede Roberto cito non risparmiò fatica perché emerso in un'elevata sfera artistica e meritò la sua fama per questi sono per questa sua ostilità di propositi
Tuttavia di affetto e fantasia ne possedeva assai meno dell'altro scrittore di cui si occupa in nella nota che era
Uno scrittore oggi considerato
Decisamente minore come Enrico Castelnuovo che però ha scritto un romanzo il cui titolo perlomeno è ancora noto il fallo di una donna onesta
E e fosse in Jack proseguì Croce fosse ingegno prosaico curioso di Psicologia di Sociologia ma incapace di poetici abbandoni
Ecco
Sono due
Due giudizi molto contrastanti
Anche se vedremo non in tutto contrastanti e quindi
Insomma si potrebbe registrare la differenza di giudizio come facciamo per imporre il caso di Pirandello avuti Manzoni no
Però qui c'è qualcosa di più perché a me pare che quello che è interessante non è tanto la contrapposizione no perché
Insomma
Che tutti i gusti non non non veste disputando
Lo si potrebbe
Sostenere però
Quello che è sempre interessante è capire non sto analmente se aveva ragione croce o aveva ragione Sciascia
Ma
Capire perché arrivano a dare un giudizio così diverso cioè in sostanza che cosa
Critica croce invero Berto e che cosa invece Sciascia apprezza interrompe
Diciamo che su una cosa almeno sono d'accordo tutte e due e cioè nel riconoscere la tecnica compositiva e labilità diciamo poco fabbriche del
Del romanziere la Sapienza dire Roberto nel costruire un grande affresco all'interno del quale si muovono molti personaggi in effetti questa è un'esperienza
Ci facciamo tutti leggendo Roberto cioè è un grande romanzo nel senso che
Ci sono tanti personaggi forse non c'è un personaggio Sciascia dice che il personaggio ma è un po'una boutade che il personaggio è la
Contesta insomma la la la nobildonna che morendo e lasciando il proprio testamento da avvio a tutta la vicenda però è un personaggio che
Nel romanzo sostanzialmente non c'è e intense smacchinatura che lancia insomma con questo testamento provocata la la la le rivalità familiari
Del degli anni successivi ma detti dei decenni successivi ma poi
Non si vede più diciamo che su questo punto comunque sono concordi cioè è un romanzo ben fatto cioè un romanzo ben costruito acconsentirebbe troppo ben costruito
Al di là di questo dov'è che invece non sono d'accordo a croce
Non piace innanzitutto quella assunto quella atmosfera naturalistica e un po'più logistica che
Aleggia sul romanzo idea Roberto cioè il vedere i caratteri familiari legati a una sorta di ereditari di età no
In fondo e Lella alla la tesi finale del romanzo è che
Sì sì nascere sale se una stirpe per tradizione
E segnata dall'avidità dal desiderio di comando dall'opportunismo dal senso di soli di superiorità questo
Si trasmette ineluttabilmente di generazione in generazione cambiano i modi di esercitare questa
Questa
Voglia di
Sottomettere gli altri in ma hanno un infine che appunto quello di primeggiare sugli altri in effetti ci sono degli aspetti Deroma divide Roberto che avvalorano questo pensate soprattutto al fatto che a un certo punto una una delle
Esponenti della famiglia
Produce una che che stentava
A rimanere incinta produce
Una Borotto mostruoso che poi viene messo in una
Il vaso di forma altre idee conservato è un po'
Un
Come dire un un simbolo un po'troppo esplicito della
Decadenza anche più logica della della famiglia
Ha studiato invece cosa che ci lascia cosa piace come piaceva Sciascia del del romanzo
Sciascia ci dice che gli piaceva in particolare quella impressione di democrazia ottica
Per cui a lettura finita anche nel ricordo più lontano i personaggi stanno tutti sullo stesso piano nella stessa cruda luce questa è una votazione mi pare molto acuta
Cioè questa questa anche questa espressione espressione molto pregnante Democrazia ottica cioè effettivamente come dicevo prima non c'è un personaggio che si staglia sugli altri
Ci sono dei tanti personaggi che si muovono coralmente
Però di ognuno di essi De Roberto riesce a sborsare un ritratto
Completo ognuno ha la sua personalità ognuno ha i suoi
Suo ittiche alle sue le sue maniere alle sue perversioni
Di solito
In materia appunto di antichità limiti avarizia
Curti
Nipponica di prevaricare
Però credo che
Al di là di questo
Su quello che soprattutto
A Sciascia piaceva era proprio una cosa che a Croce non poteva piacere
E cioè l'atteggiamento dissacratore io dite Roberto nei confronti del Risorgimento e del processo di unificazione italiana no cioè
Diritti
Perché perché
Insomma i viceré sono una
Dice dice Sciascia
è una storia dentro la storia una storia in linea logica dentro la storia siciliana nel punto in cui diventi italiana
Ed è una denuncia disillusa ci sono quattro parole di Sciascia della mistificazione risorgimentale del trasformismo e del conformismo della demagogia delle false e alienanti mitologie patriottiche
Sciascia è chiarissimo ed indubbiamente e anche
Correttissimo nella sua lettura perché
Ci De Roberto proprio questo ci dice cioè
Insomma
Una sessantina di anni prima del Gattopardo ci dice che tutto cambia perché nulla cambi che i i vecchi signori sono anche i nuovi protagonisti della vita
Della vita politica dell'Italia unita e che non solo si sono tra
Trasformati solo superficialmente
Ma continuano a esercitare nell'Italia unita le stesse su per chiarire le stesse prevaricazioni le stesse
Gli stessi gesti
Le stesse azioni
Condanna abiliti addirittura criminali che esercitavano quando erano esponenti della
Nobiltà borbonica
Diciamo che
Certamente tutto questo produce non poteva accettarlo e menti e meno condividerlo
C'è un punto in particolare che ci può far rendere conto di quanto Croce fosse di poi fosse forzatamente distante da questa lettura
Non solo perché era
NA uomo nato nel mille ottocentosessantasei quindi un uomo che aveva sostanzialmente era stato educato in un in un clima risorgimentale ma pensate anche a un dato proprio direi quasi
Biografico
Il l'ultimo rampollo della famiglia Uzeda di Francalanza cioè dei dei protagonisti del romanzo di Roberto è Consalvo Uzeda
Che anche in più come dire il personaggio più uso scanzonato il più
Privo di scrupoli da un certo punto di vista
A me francamente sta abbastanza simpatico perché Conte si scontrano con il padre
Lo se ne va per qualche anno in Europa a fare la bella vita
E poi quando torna si ricicla a politico e riesce a apprendere anche il posso dello zio a diventare parlamentare
E al insomma di romanzo si chiude con
Celebre discorso di di di questo
Di questo nobile trasformato in
Zelante
Patriota italiano che però insomma rivela tutta la STU anche il suo cinismo in tutta questa operazione back
Si dice POR può probabilmente è vero che quella vicenda di di Consalvo Uzeda De Roberto l'abbia
L'abbia
Ripresa o l'abbia adombrato fa a partire dalla vicenda di Antonino paterno castello molto più noto
Come principe di San Giuliano cioè
Quel Ministro per il esponente della destra storica che diventi appunto diventò sindaco di Catania giovanissimo esattamente come il protagonista del romanzo di Roberto
E morirà nel mio centoquattordici alla vigilia della seconda guerra mondiale scusate della Prima Guerra Mondiale ovviamente
E la cosa interessante perché se non fosse morto forse San Giuliano sarebbe riuscito a tenere l'Italia fuori
Dalla guerra e le sue posizioni sono molto vicine a quelle che conoscete prenderà nel
Nel invisibili quasi anno che passa tra
Lo scoppio della guerra europea e l'entrata in guerra dell'Italia
E
Al di là di questo che però
Forse alla sua importanza
In generale Croce non avrebbe certo potuto accettare l'equiparazione dell'Italia risorgimentale
Con
Il regno borbonico e soprattutto non avrebbe accettato questa idea che la storia italiana
Sia
Essenzialmente un puro maneggio di potere no che poi quello che invece che Roberto ci dice e che
Credo anche Sciascia
Vedrebbe
In gran parte della storia ha visto in gran parte della storica
E
Diciamo che questo rende secondo me questo dissidio tra Crocetti Sciascia sul
Romanzo di Roberto un
Un punto un momento interessante perché
C'è dentro non soltanto un giudizio letterario ma c'è anche un giudizio storico c'è anche un giudizio politico in qualche modo
E
E con
Insomma concluderei con questa poi magari riprendiamo il discorso sul
Sul sugli altri autori che
Crocchi Sciascia
In cui ci ascia contesta il giudizio di croci cioè soprattutto Pirandello chi Manzoni
Però concluderei dicendo
E che le cose che sono state dette all'inizio sono però molto vere cioè Sciascia
Probabilmente
Vuole sempre rimarcare la propria diversità rispetto al giudizio crociano
Ma a assimilato qualcosa di Croce più di quanto voglia Foglia infondo dirci e questo risale proprio secondo me all'educazione a quello
Di cui parlavo all'inizio cioè
Alla alla scuola da un lato e anche probabilmente all'esperienza universitaria io non
Poi non ho detto che nell'università messinese allora
Non c'era un un predominio crociano anzi insegnava Galvano Della Volpe che era
Nettamente anti crociano e anche crociano dirigisti e dell'Università di Messina cioè Adelchi Attisani non aveva certo una
Non ha non non risulta che abbia
Mentre Sciascia seguita i corsi a Messina abbia mai tenuto dei corsi su Croce teneva ricorsi di Storia della Filosofia specie in storia filosofia antica quindi non
Non credo che a che sia arrivato da lì però
Certamente
Certamente qualcosa del modo crociano e filtrato nei testi di Sciascia e io concluderei dandone due
Prove forse superficiali però
In qualche modo significative una è un titolo che Sciascia fusa raccogliendo alcuni suoi saggi
E che intitola fatti diversi di storia letteraria e civile questo titolo è un titolo crociano perché croce aveva raccolto dei saggi con scritta col titolo scritti di storia letteraria e civile
E forse le cose che abbiamo sentito all'inizio spiegano che
Se c'è un
Un crocette
Col quale la vicinanza
Può essere maggiore di quella che abbiamo visto
è pro forse troppo Croce storico io non direi sul costi lo storico locale
Come Sciascia un po'malignamente dice ma forse anche lo storico per esempio lo storico del Regno di Napoli però rimane l'ultima citazione che anche la più
Compromettente se volete nel senso di un
Largo attivissimo crociani esimo di di Sciascia e
Ed è
Una cosa che Sciascia scrive non a caso a proposito
Di Manzoni e della rapporto di Manzoni con la storia
A un certo punto Sciascia scrive cito lo scrittore non è né un filosofo né uno storico ma solo qualcuno che coglie intuitivamente la verità
Ecco questo è una frase che certamente non sarebbe dispiaciuta croce perché come tutti sapete la l'idea i Croce
Dell'arte e intuizione e che l'intuizione e proprio quel modo
Però il logico propri concettuale con il quale noi cogliamo
La verità in un certo senso cioè cogliamo conosciamo qualcosa senza passare attraverso le categorie della logica o quelle della storia
Ecco mi pare che questo possa essere un percorso che ci fa vedere uno Sciascia
Indubbiamente ben decisa a non dare ragione a Croce ma anche disposto a
Da un lato a
Riconoscerli dei dei meriti e soprattutto quello che conta anche che talvolta fa trasparire
I come dire ne fu le l'effetto sotterraneo di un'educazione che
Come è stato detto giustamente all'inizio proprio anti crociana non poteva essere perché conosce in quegli anni era anche
Per tutti coloro che non sì riconosceva e non il regime
L'unica voce che alla quale si poteva
Far riferimento per una cultura più libera e più aperta
Io mi fermerei qua
Sentiamo viene
Bellissima relazione ringrazio molto il professor D'Angelo per questa
Per questa disamina molto ampia e
Proverei a
Venire a interloquire con lui su alcuni aspetti appunto
Certamente i due autori che sono stati nominati molto cari fra Sciascia e che sui quali sui quali croce espresse e dei
Dei giudizi su uno sempre negativi sull'altro prima negative propositivi cioè sto parlando di Luigi Pirandello e di Alessandro Manzoni dei Promessi Sposi
Ma prima vorrei fare un passo indietro per continuare sulla scia del del da parte fino all'intervento del
Professor D'Angelo cioè la parte del
Del Croce che piaceva a Sciascia c'è anche un Croce Cascia lasciate eccetera
Separato delle di Laterza effettivamente nel carteggio non si nomina non si nominano si nomina Croce Mascia sciato nomina nel rapporto con la terza da altre parti
In quelle introduzione alle ottavi di Antonio Veneziano che Sciascia considerava la Torre la propria tesi di laurea per la tesi di laurea che non era mai riuscito a fare e che avrebbe voluto invece scrivere
Scrive Leonardo Sciascia noi abbiamo voluto raccontarne
Di Antonio Veneziano
La ditta così appassionata tribolata è drammatica dalle degli che degnamente avrebbe potuto trovare posto in quelle di avventura fede di passione del Croce
Parentesi il quale è notizia di uno scarso rilievo aveva pensato ad una dizione delle opere del veneziano negli scrittori d'Italia della terza quindi ritiene importante
La il fatto che conosce abbia pensato e in quella collana ad una raccolta delle poesie di Antonio Veneziano
Della collezione scrittori litania Sciascia dice che forse da considerare questo nell'Omnibus di Longanesi un faggio dell'ottantanove
Raccolto appunto in quei fatti diversi di storia lettera il civile che indubbiamente un titolo per nulla superficiale notazione del professore produttivo crociano
Dicevo la collana che si è detto per incidente forse da considerare il tipo più bello il tipo di libro più bello che l'arte tipografica italiana abbia prodotto in questo secolo quindi apprezzava molto dal punto di vista tipografico
Fosse Croce abbia messo le mani la tipografia ma certamente
Ingentissime quindi il merito ci sono delle lettere
Alle
Ci sono delle lettere al a Giuseppe Laterza furibonde perché aveva usato una carta
Che era lì il colore dagli elementi diverso da quello scelto da lui
Oppure
Sulle sui caratteri tipografici crociera attentissimo alla al lavoro tipografico ibridi di delicatezza indubbiamente li ha progettati lui quindi è giustissima la notazione di
Diciamocelo e così
Quindi mai ha scritto anche questo al l'attività di Croce
Conosce storico locale Sciascia riteneva che questa notazione storico locale non fosse riduttiva ma
Chiamiamolo storico tout-court senza senza aggiungere aggettivi
In un saggio ch'qui Sciascia teneva moltissimo il mito del Vespro infatti settantatré acque raccolti cruciverba
E Sciascia ricorda il giudizio che che Benedetto Croce diede del Vespro siciliana
Lo cita
Il detto siciliano che ingegni poco politici molto retorici esatto non corra come grande avvenimento storico laddove fu principio di molte sciagure e di nessuna grandezza
Così Benedetto Croce il commento di Sciascia ed è vero
Quindi
Aderisce in pieno a questa tesi
Di
Di di Croce
Cos'altro piaceva Sciascia di Croce
Piacerà ostile faceva lo stile di scrittore in quel ad quell'articolo del marzo l'ottantanove intitolato di Croce vale più la prosa che il pensiero pubblicato su tutto libri
E che dicevo all'inizio con una sorta di
Rendiconto finale del del rapporto ancora cinque vengono riprese molto delle cose che sono state dette
E questa sera
Le distanze non tutte rimarcate per un certo punto dice
A un certo punto da un certo punto in poi crede in
Una particolare attenzione croce ma Cotral suo saggio sulla novella di andare un po'da Perugia e si sviluppo intensi fico sul croce per così dire napoletano
Sul Croce scrittore sul Croce narratore su quella sua prosa esatta e terza
Il Croce insomma può eletta in quel
In quel che egli stesso considerava non poesia
E mi pare si appunto questo che si perde di vista nel parlare oggi di Croce la riproposta che la casa editrice Adelphi FAS della sua opera il Croce scrittore Croce narratore satellite
Di avventurati in sede di passione delle storie evidentemente leggende napoletane nella storia del Regno di Napoli di tanti innumerevoli racconti di storie letterarie e civili
In questo campo nel campo dello stile tassa Charcot cioè non aveva rivali nel Novecento lo considerava
Forse il più grande scrittore di questo di questo nostro secolo così lo definisce e uno dei
è una delle prove diciamo di vestire le letterario di conoscerci Asciano non raccoglie nulla volumetto della della sua collana la collana divise lega la memoria mettendo insieme un articolo insomma
Di Benedetto Croce e delle le poesie di Isabella di Morra e di Diego stando Wald Castro e nel risvolto di copertina che non è firmato da altri che protette su cui non si può assolutamente non non attribuire a Sciascia
E
Sciascia dice che
Al di là delle polemiche sulle teorie estetiche la critica lettere del Croce Croce narratore da ritrovare da riscoprire e dal potere
Insomma
Questo piacere molto piaceva molto la al Leonardo
Nardo Sciascia
Non so se
Santangelo vuole aggiungere qualcosa ma aggiungerei che certamente è molto interessante questo recupero perché poi
Questa storia questa sport in particolare questa strana storia tenebrosa insomma una una giovane che stride nel
Nel profondo
Della Basilicata attuale
Che oppressa dei fratelli si mia mura di un
Nobiluomo che però appartiene alla fazione politica avversa quindi vedete che è una storia molto
Per insomma piena di tutti gli elementi di grande di grande fascino il la ribellione
Più una donna giovane nei confronti della famiglia a chi la vuole tenere oppressa alla
Questa storia
E chi vede
Una una Moore fra
Con il nemico politico e quindi come che poi ha un epilogo tragici Simo perché i fratelli uccidono la
La ragazza era credo che quando fu uccisa avesse ventidue ventitré anni quindi
Uccide una ragazza di dopo qualche anno uccidono anche
Polo Diego sa devolvere astro che aveva l'amante diciamo così della della ragazza nonostante
Pare che
Sopra il rapporto fosse un rapporto assolutamente a distanza un rapporto
Però tra un esito quindi e ed è vero anche che appunto che indubbiamente questo tipo di scrittura e deve avere
Di avere un un fascino per per Sciascia
E direi si capisce anche perché no perché sono
Storie che partono dalla realtà in qualche modo partono dalla verità storica però sono anche dei dei modi per
Per
Denunciare o per raffermo per
Raffigurare
Un'intera epoca no che esso e poi quello che
Che Sciascia fatto per per tanti per tanti in tanti dei suoi iscritti quindi questo certamente
Forse il punto in cui su un po'meno d'accordo e che in fondo questa riproposizione di Croce che è stata fatta da Adelphi poi questi testi li ha tirati fuori ma forse non poteva saperlo Sciascia quando scriveva questo perché
Poi questi testi
Sono stati di pubblicati
Forse l'altra cosa che aggiunge lei è che appunto il dissidio su Manzoni e ancora diverso rispetto a quello su Pirandello
Perché
Diciamo
Sciascia amava molto proprio
Quelle
Diciamo quelli quel l'osso connubio di storie narrazione che c'è per esempio nella storia della Colonna infame un testo che non dispiaceva croce ma ma in croce prevale probabilmente il
Il la diffidenza nei confronti dell'autore cattolico quindi è un giudizio molto
Molto contenutistico quello di croci sul Manzoni insomma la la la
La della diffidenza di Croce nei confronti di Manzoni è e anche questa una cosa un po'ottocentesca cioè la la
Il il
La diffidenza del dell'uomo risorgimentale nei confronti
Di qualcuno che pur avendo fatto tanto per il Risorgimento italiano però apparteneva al
Al mondo cattolico che
Nei primi decenni dell'Italia unita era guardato con molta
Diffidenza Sciascia e completamente al di là di questo il e e non per nulla da una lettura straordinaria
Della della storia Colonna infame che anti
Credo dovuta al fatto che è uno dei testi che indubbiamente hanno
Fruito di più sulla
Sulla scrittura di Sciascia e sul suo modo di fare letteratura insomma io ho l'impressione che sia un testo che Sciascia avuto molto presente
Possa
Aggiungere solo Terna così a insomma del della
Delle critiche di Benedetto Croce a Pirandello i lettori dei saggi di Sciascia se ne accorgono immediatamente perché Sciascia ne parla in moltissimi nuovi
Invece del
Del contrasto diciamo delle randellate il giudizio
Di croce
Su Manzoni mi parlavi pochi luoghi quindi
Posso provare a leggere un un brano anche perché chiama in causa un altro un altro scrittore contemporanea Sciascia che però era stato anche in una sorta di
Punto di riferimento durante il fascismo cioè Alberto Moravia
Sciascia diceva che morali andrà mai fatto appunto un gesto di servilismo nei confronti del del regime però i rapporti fra CIACE Moravia
Non sono non sono mai stati idilliaci pare non ci sono non ci sono prove di di scontri riscontri evidenti però non so se lo amasse tanto questo brano c'è un piccolo indizio
Sciascia dice che avuto la fortuna di leggere
Promessi Sposi dopo le novelle Percassi le memorie di Casanova dice che la grande fortuna queste anche perché
Aveva detto anche prima che lo fa glielo faccio estro legge la scuola
Ora parto con la citazione vi prego di credere non è fortuna da poco considerando le condizioni in cui la maggior parte degli italiani colletto
In per Ando poi Demi anni di scuola la critica crociana e anche peggio dal punto di vista della polizia non poi sia la lettura che cosa faceva dei Promessi Sposi non differiva molto da quella che ne fece poi Moravia dal punto di vista organicità
In organicità
Per entrambi di fatto i Promessi Sposi viene ad essere il romanzo di un intellettuale organico organico si capisce al cattolicesimo
Senza poi sia per croce quasi di propaganda ad un cotto ricevessimo che porta dritto alla Democrazia Cristiana per Moravia
Faccio una parentesi molto più tardi quasi in punto di morte croce come sapete si accorse che nei Promessi Sposi c'era poi sia
In quanto a Moravia credo non si convincerà mai della in organicità di Manzoni rispetto al cattolicesimo italiano queste il saggio titolato Ghete Manzoni ostaggio settantadue può raccolto in cruciverba
Pare che esattamente nella direzione che difensivo tra l'altro insomma che
Arguta questa frecciata contro Moravia in un certo senso che mi pare uscire peggio di Croff peggioramenti giudizio sul Bazoli
Ma e anche molto acuta questa notazione su Manzoni cioè effettivamente Croce non si accorge di quanto il cattolicesimo di Manzoni sia
Era etico rispetto al al cattolicesimo nazionale diciamo così e
E e
In fondo averlo l'aver ridotto i Promessi Sposi appunta un operativi
Così TTP pare Inesi cattolica e un giudizio molto molto pesante di Croce mi pare che che Sciascia questo lo diciamo molto chiaramente e e e del resto
Diciamo che è vero che la parlino di e di Croce è venuta tardi detenuta in una forma insufficiente nel senso che
Sembra che Croce un certo punto Abete nove però
La poesia c'è anche promesse spose
Beh insomma ringrazio il professor D'Angelo per questa bellissima esposizione per l'interlocuzione che ha avuto
Nella seconda parte del
Di di questa serata e quindici chiudiamo qui non solo il
Non solo alla conferenza di questa sera ma il ciclo Georgia indirette che ha messo a fuoco una serie di gruppi problematici della della
Delle valutazione di Sciascia dei rapporti con grandi intellettuali delle novecento e che
Buona sera a tutti