26 FEB 2004

Intevento di Olivier Dupuis sulle relazioni Ue/Russia

STRALCIO | - Parlamento Europeo - 00:00 Durata: 3 min 55 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intevento di Olivier Dupuis sulle relazioni Ue/Russia", registrato a Parlamento Europeo giovedì 26 febbraio 2004 alle 00:00.

Sono intervenuti: Olivier Dupuis (parlamentare europeo, Lista Bonino).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Caucaso, Cecenia, Chirac, Commissione Ue, Diritti Umani, Elezioni, Europa, Genocidio, Khodorkovsky, Parlamento Europeo, Russia, Serbia.

La registrazione video ha una durata di 3 minuti.

Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Olivier Dupuis

    parlamentare europeo (LISTA BONINO)

    (FR) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, penso che dobbiamo insistere su ciò che ha già detto l'onorevole Brie. Stiamo discutendo una raccomandazione al Consiglio in assenza del Consiglio, il che non è un buon segnale dell'interesse che il Consiglio può avere per una questione così importante. Comunque, penso che la discussione sia molto ricca, certo più ricca di quanto non scriva oggi la stampa riportando i commenti di Chirac, secondo il quale l'Europa mancherebbe di rispetto alla Russia. Ma quale Russia? La Russia delle elezioni per il rinnovo del Parlamento? In tali elezioni, come hanno osservato alcuni colleghi, abbiamo visto quasi un monopolio - ancor peggio che in Serbia - dei "partiti nazionalisti", come si dice quando si vuole parlare con un certo pudore, pur sapendo che si tratta, in generale, di partiti letteralmente fascisti. Ma non possiamo dirlo, perché si tratta della Russia. Sono pienamente d'accordo con diversi colleghi: l'onorevole Arvidsson, che ha fatto un elenco di molte piccole cose che non vanno, l'onorevole Brie, l'onorevole Wuori e altri. A mio parere, non vi sono molte cose che funzionano. Le elezioni alla Duma russa l'hanno dimostrato. Riguardo alle elezioni presidenziali, non si può parlare di campagna elettorale, perché non si sta svolgendo. Abbiamo tutti assistito allo scandalo dell'affare Rybkin, un candidato che è stato rapito, portato all'estero, drogato e quindi riportato indietro. C'è stato lo scandalo legato alla candidatura di Mikhail Khodorkovski, che è innegabilmente uno dei più grandi imprenditori russi. Non avremmo tollerato un decimo di ciò che ha subito. Penso che la Corte di Strasburgo sarà costretta a constatarlo, ma purtroppo soltanto fra tre anni, quando il destino di Khodorkovski e delle sue attività sarà ormai segnato. Ho una domanda per il Commissario Patten: quando si deve parlare di violazione dei diritti umani? Quando il 20 per cento di una popolazione di un milione di persone è stato spazzato via si tratta di violazione dei diritti umani, di genocidio o di tragedia di proporzioni bibliche? Penso che si parli di violazione dei diritti umani quando constatiamo un certo numero di violazioni gravi di una legislazione nota e generalmente rispettata. Quando invece, come è avvenuto in Cecenia, si constata che sono state eliminate 200 000 persone in nove anni e si contano decine di migliaia di casi di tortura e di stupri, non si tratta più di violazione dei diritti dell'uomo, ma di genocidio. Penso che molti deputati, me compreso, provino una certa reticenza a usare il termine "genocidio". Sappiamo tutti perché. Quello che è avvenuto in Europa 60 anni fa era genocidio. Quello che è avvenuto in Ruanda era genocidio. E quello che avviene oggi in Cecenia è un genocidio, che non ha nulla a che vedere, Commissario Patten, con le violazioni dei diritti umani. Ringrazio il relatore, onorevole Belder, e numerosi colleghi che penso siano stati costretti ad ammettere che ciò che sta accadendo in Cecenia e in Russia, non ha più nulla a che vedere con la violazione dei diritti umani e con una mancanza di democrazia. E' molto più grave.
    0:00 Durata: 3 min 55 sec