07 FEB 2002

Intervento di Olivier Dupuis sugli attacchi terroristici in India, segnatamente contro il Parlamento

STRALCIO | - Parlamento Europeo - 00:00 Durata: 3 min 16 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Olivier Dupuis sugli attacchi terroristici in India, segnatamente contro il Parlamento", registrato a Parlamento Europeo giovedì 7 febbraio 2002 alle 00:00.

Sono intervenuti: Olivier Dupuis (parlamentare europeo, Lista Bonino).

Tra gli argomenti discussi: Democrazia, India, Integralismo, Pakistan, Parlamento Europeo, Risoluzione, Terrorismo Internazionale, Unione Europea.

La registrazione video ha una durata di 3 minuti.

Il contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Olivier Dupuis

    parlamentare europeo (LISTA BONINO)

    (FR) Signora Presidente, signora Commissario, onorevoli colleghi, credo che finalmente ci siamo! Era stato infatti distribuito un primo testo di base, firmato congiuntamente dalle onorevoli Lynne e Elles, che era assolutamente inaccettabile. L'impegno profuso, in particolar modo nelle riunioni notturne degli ultimi giorni, ha consentito di rivederlo a fondo e di pervenire ad un documento che è soddisfacente, ancorché non perfetto. Ci si deve ricordare il titolo ed il motivo di tale risoluzione: si sta parlando degli attacchi terroristici in India. La risoluzione è quindi, innanzi tutto, un'espressione di solidarietà con le vittime degli attentati. L'onorevole Tannock ha descritto le ripercussioni disastrose che tale attentato avrebbe potuto avere sull'intera classe dirigente indiana. Ritengo che la risoluzione le sottovaluti così come il Parlamento sopravvaluti, a mio avviso, in una certa misura, la portata di talune dichiarazioni da parte del presidente Musharraf. Non si è ancora assistito, come ha giustamente ricordato l'onorevole Tannock, alla chiusura effettiva di tutte le madrase , le scuole coraniche. E' pertanto importante mantenere una grande fermezza nei confronti del Pakistan. Aggiungerei peraltro, rivolto all'onorevole Souladakis, che, nella fattispecie, l'equilibrio non rappresenta effettivamente un sostegno alla democrazia. Non va dimenticato che l'India è una democrazia da oltre cinquant'anni. Inoltre essa è - e dev'essere - un punto di riferimento per il Parlamento europeo: l'India è un paese in via di sviluppo e, da cinquant'anni, nonostante la sua popolazione, continua a consolidare la democrazia. Una situazione simile non è riscontrabile quasi in nessun altro luogo. Da un lato, c'è il suo grande vicino, un enorme mercato, un Eldorado per numerosi colleghi: mi riferisco alla Cina. E dall'altro lato, c'è quel grande paese che viene fin troppo spesso dimenticato, nei confronti del quale la Commissione registra da due-tre anni qualche progresso. C'è stato un primo Vertice Unione europea-India, seguito da un secondo Vertice Unione europea-India. Tuttavia non è assolutamente sufficiente. L'India, per il sistema politico, per la volontà di affrontare il suo sviluppo nel rispetto della democrazia, dovrebbe essere il punto di riferimento del Parlamento europeo per quanto concerne la politica di cooperazione con tutti i paesi del mondo. Le difficoltà che incontra sono incommensurabilmente maggiori rispetto a quelle di numerosi altri paesi per i quali l'UE continua a tollerare dittatura, fondamentalismo e altri flagelli del genere. Ringrazio pertanto gli onorevoli colleghi che hanno lavorato fino a notte fonda per trasformare il testo di base in un documento di sostegno all'India. Sono del parere che si sarebbe potuto offrire un sostegno maggiore e che un'estrema cautela sia d'obbligo nei confronti del Pakistan poiché tale paese ha espresso molte buone intenzioni: si tratta di un passo in avanti che è tuttavia ancora nettamente insufficiente. (Applausi)
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