Walter Veltroni, a partire dal suo ultimo libro "Ciao", incontra la città di Scandicci per parlare di generazioni e politica

Ma è una segnava molto bene con questo cerchiamo in qualche modo di raccontare che qui accade qualcosa la domenica mattina di molto particolari vi prego di essere pazienti siamo poste che stamattina siamo in streaming
Grazie Multimedia espressa i dai Busoni a Gianni fatti siamo in screening indiretta e c'è anche alle sale Biaggianti interprete visse la lingua dei segni italiana la situazione comunico per persone appunto solo decidere solo
Una decina forse una cosa molto bella
Questa platea
Che si incontra la domenica mattina in questa messa laica
Si dissocia anche se qui c'è tanti tifosi con sdegno da quel da quelle frasi ingiuriose a David Quetta c'è un telo per ma causa perché aspetto
Questa comunità dicendo a queste brutture
E io ho subito dalla parola Walter Veltroni è uno degli appuntamenti più attesi del libero delle visite
Perché Walter alla fine ha detto sì vengo molto volentieri anche se comunque ci sono tante cose da fare per raccontare di Ciao che il suo ultimo libero
All'interno di questa nostra rassegna dove la parola il comunicare il mettere in comune significa fare lo sforzo di rendere questo posto un po'meno assurdo come si diceva vendetta Benedetta Tobagi Walter Veltroni grazie
Allora grazie Grazia Raffaele Grazia e al Sindaco grazie Sergio Staino mio vecchio amico che è qui e grazie a tutti voi
Per essere venuti qui questa mattina io non darò la benedizione Urbi et orbi neanche laica alla fine
Grazie alla signora che fa
L'interpretazione per
Un'altra forma di linguaggio per esempio
Loro quando devono applaudire fanno così con le maniche e come un saluto e quindi
è sempre molto bello vederli
Allora io sono qui per raccontarvi di questo libro
Naturalmente questo libro un libro
Che per me è stato molto
Difficile e anche molto bello scrivere
è un libro che ho potuto scrivere solo ora ora che
Per mia scelta non ho più responsabilità e ruoli pubblici o di potere
è un libro che non avrei potuto scrivere prima perché qualsiasi frase gravissimi Sato sarebbe stato interpretato e collocate in quella specie di
Sistema di giro critici che spesso è il dibattito che si svolgeva attorno alla politica inc ora ho potuto scriverlo
Era una delle due cose che volevo fare una volta
Riconquistata la
La pienezza della disponibilità del mio tempo
Non dico la libertà perché quell'hanno sempre avuta
Ma quando ho smesso di di di avere responsabilità c'erano due cose che volevo fare una e scrivere questo libro e l'altra cosa volevo fare che ho fatto era un viaggino aliante
Volevo
Provare a conoscere l'ebbrezza del del volo senza il rumore di un motore
E siccome prima facendo il Sindaco di Roma o avendo la responsabilità di un partito non potevo farlo perché se mi fosse successo qualcosa siamo non riguardava solo me
Una volta invece tornato nella condizione di poter rispondere su di me stesso
Ho potuto farlo ed è stata un'esperienza meravigliosa della quale
Tengo come sempre un ricordo e poi questo libro questo libro
Lo racconto molto rapidamente
Nasce dal fatto che
Mio padre è morto quando io avevo un anno
E lui aveva trentasette
Io non ho mai conosciuto
Non c'è neanche una fotografia che ci ritragga insieme
Non c'è un foglio di carta in cui lui parli di me
Io non sono neanche mai riuscito a sognava mio padre perché
Perché non riesco a dargli corpo
Io conosco solo la sua voce grazie alla registrazione dei delle delle radiocronaca e poi dirò insomma di una parte della sua vita ma io non riesco a dargli corpo non riesco non so se fosse alto basso come fosse il suo gesto di dare la mano per cui
Quando lo sogno
Sogno sempre di essere in un luogo nel quale si annuncia il suo arrivo
No lui non arriva mai perché non riesco a dargli corpo
E quindi il rapporto tra tra me e una delle persone
Più importanti della vita soprattutto della prima stagione dalla vita poi di tutta la vita
Poi se ne aggiungono altre che sono gli affetti gli amori i civili sono altrettanto se non più importanti io non l'ho proprio conosciuto
Devo dire che la cosa che mi ha colpito quando questo libro è uscito libro uscito a ottobre andato per fortuna benissimo
è stata la reazione abbastanza particolare del pubblico dei lettori mi è capitato iscrive altri romanzi ma non ho mai avvertito una reazione di questo tipo
Tante persone mi hanno scritto mi hanno mandato mail mi hanno scritto sui social network e mi hanno telefonato
Sostanzialmente parlando del loro rapporto con il padre
Sì adesso qui come per miracolo potessimo sospendere il tempo e ciascuno di voi si potesse alzare in piedi e potesse raccontare la storia del suo rapporto con il proprio padre
Ne verrebbero tanti romanzi quanti siete
Il rapporto col padre e una condizione abbastanza particolare
Anche diversa del rapporto con la madre perché in fondo il rapporto con la madre è fondato su una certezza la madre c'è sempre
F.I. naturalmente ci sono dei casi estremi ma la madre si assenta
La presenza l'affetto la considerazione il
La gratificazione del padre è invece qualcosa di molto più difficile da conquistare
E mi hanno scritto persone inopinatamente trasformandolo in una sorta di consulente dei rapporti padre e figlio cosa che io ovviamente sono il meno indicato affare non essendo stato figlio
Nello scritto persone che mi raccontavano di
Non essere mai stati abbracciati dal padre
Di non parlare col padre da dieci anni
Di non sapere se il padre apprezza un no quello che loro hanno fatto nella vita
Nel libro c'è poi magari alla fine vendere leggo qualche riga
Nel libro un certo punto c'è un capitolo diverso dagli altri in cui io ho scritto tutte le cose che mi sono mancate del rapporto con mio padre
E e sono sessantotto righe diverso è scritto non informa ovviamente di poesia che non saprei fare qualcosina
Non è scritto in una forma letteraria tradizionale
E c'è un ragazzo che mi ha scritto dal capezzale del del padre che stava morendo risponde si era
Si stava chiedendo quali di queste sessantotto cosa aveva fatto col padre ci sono persone sono venute le presentazioni facendo la croce vicino
A queste righe
In qualche caso da figlio in qualche caso dal padre al figlio in qualche caso da figlio padre cioè
Ci sono padri che si sono chiesti ma io lo sto facendo con mio figlio
Questo tema poi vengo di alla storia più diretta ma anche per dare un po'il
Il senso di qualcosa anche di più grande che inevitabilmente questo tema porta con sé
E anche un po'legato alla nostra società noi
Siamo una società in cui la figura paterna e in generale la la le figure dotate di autorità
Tendono ad avere un ruolo diverso dal passato
Un tempo
Il principio d'autorità era un principio assolutamente presente nella società
Anche con tutte le suoi difetti e contraddizioni perché spesso era uno un'autorità non meritevole di essere tale
Un però
In casa quando il padre parlava
Era la Cassazione cioè non è che c'erano altri no quella parola era la parola finale io
Alle un mio compagno di classe che
Tornava a casa la sera e veniva regolarmente preso a cinghiate dal padre
Ma non per un motivo per ascolto preventivo diciamo così cioè
Si prescindeva da quello che poteva aver fatto e
I padri erano delle figure a un stele no l'asta allo studio del padre era un sacrario inviolabile quando il padre tornava da dal lavoro si dovevano un pezzo ma
Storie che voi conoscete bene naturalmente in questo c'era anche qualcosa di grande perché era un rapporto contraddittorio ma dentro il quale c'era grande rispetto affetto ammirazione desiderio di emulazione
E anche tutta la società era strutturata in modo tale che le figure apicali diciamo così avessero
Fosse riconosciuta loro un ruolo segretari di sezione il parroco il preside della scuola il titolare dell'impresa era tutto
Insomma fortemente strutturato verso un
Direzione verticale poi la società si è organizzata per fortuna si è organizzata per ridiscutere questo e per avere una struttura meno verticale più orizzontale forza adesso come ci succede spesso stiamo esagerando dall'altra parte cioè
Stiamo immaginando che non esista neanche l'Autorità data per esempio dalla competenza dal sapere dalla conoscenza che tutti siamo in grado di fare tutto di tutti
In cose diciamo che squilibra rompo quell'equilibrio che invece dovrebbe esistere tra
Il riconoscimento del valore per esempio del maestro
Se l'Autorità astratta è sbagliata l'autorità del maestro il quale tale in ragione dei suoi studi della sua esperienza di quello che ha vissuto
Quella è qualcosa a cui io insomma penso dove stiamo rinunciando malamente morto
Recentemente Umberto Eco è converto ecco era un gigantesco maestra Ettore Scola nella
Un gigantesco maestro io quando si essendo la persona
Alla quale esclusa la mia famiglia ho voluto più bene nella mia vita
Quando lo chiamava al telefono la mattina liceo maestro come stai
E in quel maestro non era una presa per i fondelli era un
Un riconoscibili la prendeva come tale ma
Lui aveva la teoria che cioè nel cinema italiano per cui
Se posso usare l'espressione fino al allora che hai fatto il secondo film SI diceva lui quindi cito tra virgolette il solito stronzo dal terzo firme sei un maestro
Io avendone fatto due e mezzo sono ancora diciamo
Pericolosamente Penco Lantella la prima parte
Però
Ma di maestri ce ne sono in ogni campo mai c'è il maestro artigiano quello che ti insegna a fare un mestiere non è necessariamente il maestro culturale o politico c'è il maestro
Che sulla base della tua esperienza chi aiuta a risolvere a sciogliere di problemi
Quindi
Diciamo il tema del rapporto con il padre allude anche a qualcosa di più grande ma fatta questa considerazione generale torniamo alla
Alla storia di questo libro quindi in primo luogo questo libro nasce dal desiderio mio di conoscere mio padre di parlare con mio padre
A me manca di
Non avere avuto la possibilità di parlare con lui
Di guardarlo negli occhi di avere un gangster un riconoscimento della della mia esistenza
Allora devo fare una premessa io da bambino anche dopo non sono mai stato non ho mai vissuto l'assenza di mio padre come una malattia
Non sono mai andato dallo psicanalista forse avrei dovuto sarebbe stato giusto andarci ma non ci sono andato
Perché perché mia madre ha svolto tutte le fu come fanno le donne tutte le funzioni possibili e immaginabili
Mia madre si è trovata a trentadue anni
Con suo marito che era morto due bambini avevo un anno mio fratello ne aveva sei
Abbiamo cambiato casa perché quando mi ha un padre morto lui era direttore del primo telegiornale quindi avevamo uno status sociale che che era legato a questa collocazione
E abbiamo cambiato casa siamo andati sempre lo stesso condominio ma in una casa più piccola mia madre è andata a lavorare in RAI e ha cominciato a fare la funzionaria della
Dei servizi culturali della RAI e quindi insomma la posizione assolutamente
Non rilevante
E però ci ha tirato su sempre in grande allegria
Grande serenità
Aveva dei meravigliosi occhi azzurri
Non per lei ogni problema era risolvibile
Ha sorriso sempre anche alla fine della sua vita ha fatto in modo che
La conclusione del suo i giorni avvenisse nel modo più lieve senza pesare su nessuno la mattina in cui se n'è andata io lo ricordo perché
è venuto in mente proprio stasera c'è la cerimonia degli oscar
Lei se n'è andata la mattina dopo la serata degli Oscar in cui
Aveva vinto mediterraneo di Salvatores io ero in campagna elettorale in Umbria
E e le telefona e quella mattina per sapere come stava e lei mi raccontò la sua impressione che era contenta perché c'era stato questo premio all'Italia e poi in quella mattina telefono a mia moglie a mio fratello mia cognata
Come se volesse mettere le cose a posto era del tutto inaspettata la conclusione della sua vita
E lei però se n'è andata in questo modo lieve che era il modo in cui
A ha vissuto e mia madre aveva tutte le ragioni per essere in cattivo rapporto con la vita
Non solo per la morte di mio padre ma perché dodici anni prima il ventotto ottobre del mille novecentoquarantaquattro suo padre mio nonno
Era stato preso dai nazisti ad una casa a luglio è sua ma esso moglie mia nonna
Che era una donna piccola piccola e tosti sino simpaticissimo erano stati presi dai nazisti denunciati dal proprietario della pasticceria di fronte casa loro Cravero venduti e nazisti per cinque mila lire
Era stato preso portato abbia tasso torturato undici volte mia non era stata messa nella stanza affianco perché sentisse le urla del marito
Era un uomo molto robusto molto grande molto alto in casa si favoleggia va
Che prima dell'arresto potessero un posso in grado di rompere un elenco del telefono spezzando le in due con le braccia e quindi insomma era
L'uomo forte il mio era un diplomatico del Regno di Jugoslavia erano dirigendosi col cioè lui era sloveno
Per fu portata via Tasso fu torturato undici volte gli ruppero costole c'è insomma uscì da quella tortura
E un anno e mezzo dopo morì
Mia madre che allora aveva ventuno anni sua sorella mia zia ne aveva otto
Apprese che i nazisti stavano cercando anche loro perché volevano prendere loro e portarli di fronte a mio nonno in modo tale che a quel punto mio nonno confessasse perché volevano che confessasse la Rete che aveva portato ad ospitare
Al piano di sopra della casa dove io abito al secondo piano aveva portato a ospitare degli ebrei e degli antifascisti lì
E e loro volevano che lui insomma
Raccontasse questa Rete nel libro del pubblicata una lettera che ho ritrovato di mio nonno
In cui racconta la sua sofferenze racconta anche perché non avrebbe mai confessato
Allora mia madre viene a sapere che
Cercavano lei e mia zia i nazisti per per portarle allora prendermi l'ho raccontato qualche sera fa Roberto Benigni prende mia zia
Che aveva otto anni c'è una grande differenza tra loro
E la porta in un collegio a Porta Pia a Roma un collegio di suore dove
Gli danno
Danno loro ospitalità perché poi ci fu una parte del mondo cattolico che che fece moltissimo per salvare ebrei per salvare persone
Che erano perseguitate dall'occupazione nazista
E quindi però
Per questo l'ha raccontata Roberto mia madre fece con mia zia un po'quello che lui fa nella vita è bella
Cioè non è che ha detto a mia zia che aveva otto anni guarda siamo qui perché
Ci cercano i nazisti nazisti hanno preso papà e mamma
Le racconto delle storielle immaginarie mia zia e lunghi una specie di quaderno che mi ha mandato dal Canada dove oggi vive
Lei ha quasi ottant'anni quest'anno farà ottant'anni
Mi ha raccontato che la notte di Natale del quarantaquattro si è svegliata
Ha aperto gli occhi ha visto mia madre che di nascosto le stava confezionando il regalo potete immaginare che regalavano approvato mia madre da sola ventun anni
Natale del quarantaquattro con Roma occupata dai nazisti però comunque le aveva confezione quindi
Ma sto raccontando azioni mia madre perché la storia di qualsiasi donna di fronte al dolore
Io anche da sindaco o
Siccome mi sono occupato una città di due milioni e seicento mila abitanti mi sforzavo ogni volta che c'era un dramma in una famiglia di esserci perché la mia ossessione che nessuno a Roma restasse da solo
Quando succedeva qualcosa io mi preoccupavo di stare vicino alla famiglia poi di di incontravo magari qualche mese dopo ed era assai facile che
Ci fosse la madre magari del ragazzo scomparso in un incidente di motorino non so che cos'altro
Il padre non ci fosse più perché noi maschi siamo fatti in un modo strano noi siamo apparentemente robusti fortissimi di fronte al dolore ci sciogliamo come la scena
Le donne sono molto più forti davanti al dolore
Sono molto più capaci di razionalizzare sono molto più capaci
Di tenere la barra dritta
E e noi uomini siamo anche molto egocentrici dicesse se non siamo più il centro delle cose tendiamo a ricostituirci il centro altro
Per cui mia madre non ha fatto ridere né ammende mio fratello la condizione dell'assenza di mio padre come una malattia
Certo mio padre c'era c'era nei racconti anche per la vita che ha fatto e che di qui a un attimo vi racconterò
Però però c'era come un riferimento solare positivo ecco questo ha fatto papà però non c'era io l'ho mai visto mia madre piangere per esempio
Nonostante ovviamente molte cose che potessero ricordare mio padre solo una volta quando
Un quando ci chiamarono al centro del all'al Circolo Sportivo della RAI a dare un premio mio padre era morto da dieci anni a dare un premio a un torneo Dozzo più sentite nesso di calcio
Intitolato a mio padre siccome io fui chiamato era un bambino avevo dieci anni a consegnare questo premio insomma mia madre libri mi ricordo che
Compostamente riservatamente vacilla
Quindi io non ho vissuto una condizione drammatica non me lo ricordo di aver pianto da bambino per mio padre ricordo alcune cose difficili questo sì
Intanto la parola mi dava fastidio la parola ora fanno è una parola che anche uno ma topica mente mi dava fastidio perché allude ad una privazione ad un'assenza insomma e quindi è fastidiose
Poi per esempio a scuola quando c'era la la Veltroni Walter fu Vittorio quel fu
Era ammazzata sulla testa era il racconto di una diversità quella firma che mia madre doveva mettere nello spazio
Il padre o chi ne fa le veci ecco
E poi la cosa più difficile era
Erano gli altri bambini perché e io mi ricordo quando cominciai a farle elementari
I bambini di solito quando si incontrano si fanno tre domande
La prima domanda è in che scuola vai
E questa era facile
La seconda domanda è di che squadra sei
E questa per me era difficile lì come difficile quindi
E
La terza
è la terza domanda era
Che mestiere fatto padre
Questa domanda i bambini se la fanno sempre per capire
Se fai parte della loro tribù ognuno
No se sei come loro
Per me quella domanda era un una messa all'angolo
Perché non sapevo cosa dovevo dire ma parlo di quando avevo sei anni cioè con i bambini della tua classe di conoscenza prima elementare ed è in prima elementare che i bambini innocentemente di fanno con la domanda
E io lì non aveva alternative sì certo se stava villa Borghese conoscevo un bambino che magari non avrei mai più visto
Io inventavo
Mio padre è stato architetto mago attori presa o qualsiasi cosa
Perché non mi andava di stare a spiegare ma se stavo con un bambino in classe non è che gli potevo raccontare delle balle non è che li potrò dire mio padre in viaggio perché con giorno mi avrebbe detto è tornato
E allora io devo dire quella parola che un buon diciamo per legge dovrebbe essere impedita un bambino di dire
è una parola che pesa come un macigno è una parola che pesa non solo per te che la DC
Ma anche perché pensi alla persona che la riceve quella parola e che di solito rimane attonita perché quando io dicevo mio padre è morto a sei anni e lo dicevo ad un altro bambino di sei anni il quale prima non sapeva più cosa dire
Perché restava ovviamente senza parole secondo la morte di un padre entrava nel catalogo delle possibilità della sua stessa vita
E lui poteva pensare che si era successo a me poteva succedere anche a lui e io sentivo la sofferenza di dire questo ad un bambino perché mi sembrava di mettergli paura
Raccontandolo
Questo era obiettivamente difficile la come veramente un rospo che mi uscisse dal bar dalla bocca quando dovevo dire questa parola
E poi non so quando ci si va da scuola e venivano la mamma il papà prendere i miei compagni di classe io
Se andava bene c'era mia madre siccome il sabato allora si lavorava mia madre spesso lavorava allora io sette otto anni tornava a casa da solo per fortuna era vicino insomma è la situazione era
Tranquilla
Lo scrittore libro io a casa spesso stava da solo perché appunto mia madre lavorava mio fratello ha sei anni più di me per cui aveva già la sua vita come era giusto che fosse
Io in casa avevo un armadio a muro nella mia stanza e in fondo a quest'armadio a muro quasi nascosti ma insomma sempre con
Con la discrezione che oggi tanto prima c'erano i vestiti di mio padre che mia madre aveva ricoperto con il cellophane
Allora quando non c'era nessuno a casa io prendevo questi vestiti di toglievo dal cellophane
Dimettevo per terra Alisera inviavo con le gambe e le braccia aperte mi toglievo le scarpe mici sdraiava sopra e poi prendevo le maniche e le portavo
Su di me chiudendo le come se fosse
Diciamo un abbraccio ecco
Quindi è chiaro che diciamo questa assenza nella mia vita ha pesato però se posso essere sincero
Ha pesato anche in modo affascinante cioè
L'idea di questo vuoto per me è stata molto bello perché
Per nella vita in generale a me i vuoti son piaciuti sempre più dei pieni così come mi piace ma in generale più gli sconfitti dei vincitori
Io scritto nel libro
Che forse
è stato da bambino quando leggendo un'enciclopedia che si chiamava la vita meravigliosa che era un'enciclopedia in cui c'erano dei disegni e Sergio non so Assessore ricorda guerre designi bellissimi che nei quali io mi perdevo per per per ore
E c'eravamo al le pagine della descrizione della guerra di Troia
E tra Ettore e Achille io non ebbi dubbi non ebbi dubbi
Ha mai Ettore immediatamente a chi le mi dava fastidio era arrogante c'aveva
Aveva bevuto insomma era stato immerso
Si avrà il tallone che non c'era l'unica zona insomma poi comprendere a chi prendete ore lo ucciderlo trascina è una cosa di una brutalità non mi stava simpatico
L'aveva aveva l'arroganza dei potenti dei vincitori io naturalmente sono sempre stato forse dall'occorra sono sempre stato anche dalla parte di coloro che avevano
Meno forza o perlomeno era meno scontato che fossero dei vincitori
E i vuoti da questo punto di vista sono molto affascinanti perché i vuoti di può riempire
I pieni Unipol solo osserva
E io ho avuto questo grande vuoto nel quale mi sono immerso progressivamente
Sempre di più paradossalmente l'assenza di mio padre si è fatta più forte
Quando sono diventato padre perché mi sono accorto che non avevo riferimenti
Non sapevo come si faceva il mestiere più bello e più difficile del mondo e come camminare su un filo sospeso come grande
Diciamo acrobata che camminava nel fisico sul filo sospeso tra le Torri Gemelle la stessa cosa fare il padre e io non sapevo come si faceva
Non sapevo come si mischiava l'autorità e la dolcezza la comprensione e il Consiglio
è una e un equilibrio molto difficile da raggiungere
E quindi
A quel punto ho sentito di più il bisogno di mio padre tanto che quando
Ero vicepresidente del Consiglio avevo quarant'anni
Io scrissi una lettera a tutti i colleghi di mio padre che erano allora ancora vivi
Chiedendogli ma su carta mia non su carta della la Presidenza del Consiglio per non mischiare le due condizioni chiedendo loro di raccontarne delle cose di mio padre
Alle e qui apro una premessa su faccio una premessa su mio padre
Mio padre è stato per lungo periodo radio cronista
A trent'anni nel quarantanove lui diventa capo della redazione delle radiocronaca
Dovete immaginare che non c'era la televisione
E quindi tutta l'Italia viveva cioè la sera si accendeva la radio non si accende la televisione sì ascoltavano le cose che accadevano attraverso la radio mio padre ha raccontato tutto da France Giro d'Italia
Ha fatto lui la famosa cronaca della vittoria di Bartali
Che si disse insomma in qualche modo contribuire a evitare la guerra civile dopo l'attentato a Togliatti
Aveva raccontato il passaggio da monarchia Repubblica aveva raccontato la fine dei Governi di unità nazionale era stato cronista sportivo
Anche cronista
Di attualità diciamo così e poi a trent'anni era stato nominato capo delle radiocronaca e questo mi fa pensare perché era un ragazzo aveva trent'anni oggi trent'anni
Era un ragazzo però era il capo di una redazione di ragazzi più giovane di luglio
Che erano
Si chiamavano le persone più anziane qui lo ricorderanno si chiamavano Nando Martellini Sandro Ciotti Enrico meriti Paolo Rosi giubilo Aldo salvo Sergio Zavoli
E poi anche altri del quale vi parlerò tra un attimo
Erano tutti i ragazzi
Ragazzi che avevano un compito gigantesco
Perché quei ragazzi li che raccontavano all'Italia quello che accadeva
E raccontava no quello che loro vedevano
Perché oggi quando voi sentite alla telecronaca di una partita di calcio il telecronista
Ha davanti a sé un computer sul quale c'è scritto quante volte il giocatore del quale sta parlando ha fatto un cross con il piede destro
Allora non c'era nulla allora c'erano solo gli occhi
La famosa frase che disse Mario Ferretti grande radio cronista vedendo arrivare Coppi in cima una salita disse un uomo solo al comando la Somalia becco celeste il suo nome Fausto Coppi
Quella frase nulla disse perché stava vedendo sbucare Fausto Coppi senza sapere che sarebbe sbucato
Loro raccontavano quello che vedevano e quindi dovevano essere
Io nel libro dico usavano le parole a colori
Mentre oggi si usano spesso le parole in bianco e nero tanto che devi fare devi descrivere quello che già io sto vedendo allora loro dovevano accendere nello spettatore l'immagine che lo spettatore che l'ascoltatore non vedeva
E quindi
La ricerca delle parole cosa alla quale mio padre ma
Sergio Zavoli
Poi le sentite ancora oggi un un discorso di Sergio Zavoli le parole le Butcher care come faceva Enzo Biagi e tanti altri elevati cercare con l'attenzione di un di una NATO mo'patologo diciamo alla
Alla ricerca della parola giusta
E la cosa che mi ha sempre molto colpito e mi ha sempre
Questa sì perché non è che un po'un padre
I dagli insegnamenti solo con le parole anche con la sua vita ti dagli insegnamenti anche quando tu quella vita Lulaj condivisa ma la vedi per esempio in un'immagine che ho chiesto all'editore dimettere neri sguardi copertina
Del libro una foto di mio padre che da bambino anche quella io guardavo Pretore
Che è una foto di mio padre dentro la stanza della redazione radiocronaca siamo del quarantanove cinquanta
E ci sono a lui tutti intorno a lui tutti questi ragazzi
E e mio padre in una stanza indica un punto all'orizzonte
E lui è l'unico in piedi gli altri son seduti o chi è in piedi sta dietro di lui si capisce anche dalla costruzione come posso dire pittorica della foto che lui è il capo di questi qui
E indica un punto all'orizzonte io mi sono sempre chiesto
Perché in una stanza mio padre indica un pool cosa avrà indicato
Stanno in una stanza di fronte c'è un muro
Perché casa chi sta dicendo a quei ragazzi
Quella foto per me è stata una specie di
Uso una esagerazione un po'di guida nell'esistenza
Intanto l'idea che ci fosse sempre un luogo dove andare anche in una stanza chiusa c'è un luogo dove andare e se non ci può rendere fisicamente ci puoi andare con la mente ci può andare col sogno con l'immaginazione
Secondo quanto fosse bello svolge la funzione di guida
Di guida democratica perché esiste un principio di guida democratiche non esiste solo un principio di guida autoritario terzo
Ed è cosa alla quale ho dedicato un capitolo del libro quanto fosse bello fare le cose insieme
Insieme
Io nel libro faccio il raffronto tra quella foto
E altre foto che io ho visto per esempio c'è una meravigliosa foto di tutti i jazzisti americani tutti insieme che si fecero una fotografia davanti a dei gradini
Stavano tutti lì c'erano tutti i più grandi jazzisti americani probabilmente sì al dialogo con l'altro erano in concorrenza l'uno con l'altro ma
Si facevano ritrarre insieme ho parlato di una foto di un gruppo di letterati francesi che si facevano ritrarre insieme adesso voi provate a a a fare una foto è tutto un senso
è tutto una foto di se stessi perché si pensa
Che il mondo in realtà sia la proiezione di se stessi e nonché il mondo si ha la bellezza dell'incontro con l'altro la meraviglia della conoscenza dello scambio dell'ascolto
La meraviglia del cambiare perché ciascuno di noi cambia per effetto di quello che incontra della vita delle parole che incontra nella vita
Non è che cambiare un difetto
è un difetto se lo si fa opportunisticamente trasformisti che a mente per ragioni di potere ma cambiare essendo se stessi dentro un tempo che cambia quello è giusto fa
Ma è importante farlo insieme e importante sentirsi infondo se voi siete venuti qui stamattina e perché volevate vivere insieme un'esperienza
Non basta se tu vedi un fin da solo a casa non è la stessa cosa che vederlo insieme se tu leggi un libro hai voglia di parlarne con qualcuno qual è la condizione più drammatica dell'esistenza umana la solitudine
Se ti succede qualcosa tubo I raccontarlo a qualcuno e naturale il racconto è l'anima della vita perché è
Quella forma di scambio che esiste tra le persone che ci
Trasforma io quando presenta il libro nelle librerie
Dico sempre adesso finiamo la presentazione il pubblico se ne va lo scrittore se ne va il proprietario della libreria tira giù la saracinesca
Ma in quel momento dagli scaffali escono Moby Dick il giovane Holden il piccolo principe un taxi o si siedono e cominciano a parlare perché loro esistono
Esistono ciò che è frutto della fantasia e del racconto esistere realtà quando Federico Fellini raccontava delle storie anche personalmente
Tu non sapevi mai se erano storie vere o inventate
Ma un certo punto ti dice di chi se ne importa
Perché se le ha inventate sono vere
Perché sono
Realtà di seconda istanza
Cioè non solo magari realmente accadute ma sono accadute nella sua mente siccome lui è un essere umano reale
Sono realtà di seconda istanza in fondo la veridicità di una cosa la devono constatare i magistrati se c'era bisogno o i giornalisti onesti per il resto noi esseri umani
Dobbiamo vivere nella meraviglia dell'apertura alle storie
No ci si ma quella non è vera cento non è vero che
Che nesso che che che
Nel finale di Otto e mezzo c'è un
Un circoli da cui è chiaro che non è vero
Ma io me lo ricordo oggi quindi fa parte della mia vita per lui è stata vera è per me è vera
Fare le cose insieme in tutte le dimensioni la politica la cultura il lavoro la vita l'esperienza umana fare le cose insieme insieme evincere insieme perder insieme provarci insieme sbattere insieme sbagliare
è una condizione meravigliosa perché si rimane legati tutta la vita ai compagni di classe
Perché quella è un'esperienza in cui si è stati insieme che si è vissuta comunemente
E invece adesso c'è questa specie di spirito del tempo
In base al quale
Noi stiamo insieme se abbiamo digitato centoquaranta caratteri su Twitter
Non è così Stracuzzi
Stare insieme scambiarsi
E guardarsi negli occhi e vedere l'emozione dell'altro
La fisicità
La voce al telefono
Cioè
La la Carmine che è fatta anche di fantasia ma è Carbone
E calore
E
E in qualche misura è anche lo stabilire i ruoli di ciascuno l'incontrarsi
Mio padre è stato figlio di quella generazione loro facevo Ettore Scola del quale ho parlato prima era la stessa cosa
Ecco Mario Monicelli Gillo Pontecorvo Giuliano Montaldo a gestiamo appelli stavano sempre insieme Mastroianni Gassman sorde stavamo sempre insieme
E pace vano tutto insieme hanno continuato a fare tutto insieme per questo Ettore alla fine della sua vita era più triste perché ad uno ad uno come in dieci piccoli indiani
Le persone con le quali
Ogni giorno si prendeva in giro e si organizzavano gli scherzi gli erano sparite
E lui si sentiva più solo per quanto alcuni di noi svolgessero questa funzione di supplenza generazionale nei confronti di altre non era la stessa cosa perché quando loro si trovava dalla metà degli anni sessanta e parlavano del loro firme si prendevano in giro e si davano i consigli
Erano insieme
E
Mio padre e figlio di quella generazione
Di una generazione che ha vissuto il periodo più brutto della storia del nostro Paese più brutto perché ha vissuto il fascismo la guerra
Il freddo le tessere del pane gli allearmi aerei gli amici che stavano al fronte morivano l'orrore di una guerra civile nella quale
Bisognava decidere da che parte sta VQ una tragedia che durata vent'anni
Finita quella tragedia usciti da quel tunnel certo fuori c'era un cumulo di macerie fisiche e morali però dentro ciascuno c'era una gran voglia di luce
Ci usciva dal tunnel riceve la voglia di luce quella generazione lì è una generazione che ha faticato enormemente ma sia anche divertita tanto
Si divertiva facendo la lotte politiche divertiva nel senso etico del termine
Cioè quando la vita un senso ci si diverte quando la vita non ha un senso non ci si diverte
Le lotte sindacali le lotte politiche le esperienze culturali il vivere in fabbriche insieme l'esperienza di un comune la piazza di un Comune tutto questo
E e mio padre si è trovato a vivere in quella condizione particolare c'era anche proprio
In questo caso invece si una grande allegria per esempio mio padre era grande amico di Alberto Sordi insieme avevo scritto i primi Mario Pio il conte Claro eccetera eccetera
Alberto Sordi come voi l'avete visto al cinema nella vita era peggio
Cioè lui era di solito i comici non sono molto allegri quasi per una legge di compensazione Ciapi nel sedicesimo fosse lamento la persona triste e persino un buonissimo però al di là di questo
Alberto Sordi invece era esattamente nella vita peggio di Brivio raccontato nel libro uno scherzo che mi hanno raccontato mi ha raccontato Alberto che poi mi hanno raccontato i loro amici
Mio padre Alberto avevano capito saputo che c'era un quando a Roma c'erano pochi telefoni dopo la guerra c'era un principio un conto è non so che cosa che aveva un telefono al piano terra
Nel cortile non casottino nel cortile lo dormiva al terzo piano
E tutte le notti mio padre Alberto Sordi verso le quattro di notte telefonavano a questo povero Cristo per il puro gusto di far discendere
Tre piani durante la notte in pigiama falli sponda tre
Ma sordi era un pericolo pubblico sono delle cose che non ho raccontato nella
Lui era fidanzato con una grande attrice italiana quell'Andreina Pagnani lo dico perché lo ve lo disse prima della sua morte
E lei però non lo portava ma in giro perché aveva paura di quello che lui poteva combinare una volta lo portò ad una festa mascherata casa di un grande produttore
Raccomandando si che stesse tranquillo e lui me l'ha raccontata personalmente a me mentre io sì ho cercato di stare tranquillo ma sono entrato e c'era questo produttore che era uno con una Panza tanto
Che aveva un costume con
Tutti dei merletti intorno
E aveva gli occhi di fuori si era tolto gli occhiali lentamente era stanco per cui
Esima assaggiava
Gli occhi con grande
Dice allora quindi racconto ci non ci ha visto più sono andato dietro non messo due dita sugli occhi io urlata un bisogno io ho bisogno io
E la festa si è interrotta al prossimo
Ma Andreina Pagnani una sera lo portò all'Eliseo
Dicendogli
Era una prima gli disse però mi raccomando stai tranquillo fare casino di stare tranquilla non c'è problema c'erano i Ministri inizio a tutto il mondo comincia lo spettacolo
C'era un armadio in scena
Un certo punto Gino Cervi che era il partner di Andreina Pagnani apre questo armadio dentro c'era Alberto Sordi fermo
Potete immaginarvi con i capelli dritti come faceva come in Crimea nel lavoro Bari un crimine lui sbaglia invece riprendere dopo aver
Confessato l'inconfessabile agitatissimo invece di uscire dalla porta rientra nell'armadio
Però
Non è che poi come avrebbe fatto chiunque esce dall'armadio rimane nell'armadio ha fatto la stessa cosa
Lui stava nell'armadio Gino Cervi però che era Gino Cervi era uno che aveva era un maestro per usare
Non è che ha fatto un salto indietro
Rimasto silenzioso lo ha guardato ha richiuso l'armadio che ha lasciato sordi dentro al mai
E
Ma
Mia madre fece né in terra e chiese la mia madre
Di intercedere presso sordi sapendo che eravamo amici di famiglia perché lui facesse la storia di un italiano che qualcuno di voi ricorderà era quel programma televisivo che andò su RAI due nel quale sordi raccontava la storia d'Italia attraverso i suoi figli
E la cosa andò bene poi facemmo un pranzo io ero veramente un ragazzo all'ora e fece la domanda che non dovevo fare capita perché nella vita mi è capitato altre volte
E dissi Alberto scusa ma
Durante la guerra che facevi
Ora sordi aveva una caratteristica meravigliosa che in realtà nasce da Trilussa da belli da Pascarella non Pascarella della scoperta l'America quando arriva Cristoforo Colombo incontra un nativo americano
Egli dice tu chi sei il nativo americano gli risponde che Odessa cioè il selvaggio che diciamo
è perfetto nel
Ecco quel tipo di comicità Alberto passando per Petrolini la portata alle estreme conseguenze anche proprio nel linguaggio per cui quando tu facevo la domanda assurdi non risponda sempre con la domanda
Che fai e che faccio Novara sia perché anche un po'per prendere tempo no perché aspetta un attimo fa mi ci pensa allora io gli domando di quote durante la Seconda guerra mondiale che è facile che facevo
Insomma alla fine scopro che lui si era fatto ora comandare ed era finito nella banda musicale dell'esercito
Che non è esattamente il corpo più richiesto durante un conflitto mondiale che c'è poco da sole però io non pago gli ho fatto l'alcol l'altra domanda sbagliata detto scusami ma perché che strumento su navi
è una querela fatiche strumento suonavo
Il triangolo
Allora me l'idea che Alberto Sordi mentre c'era un conflitto mondiale le bombe e la gente che si è suonava
Insomma se il triangolo
Mi è sembrata meravigliosa e però lui lo raccontava un altro sull'avrebbe nascosto lo raccontava
Erano tutti così c'è a
Ma
Sono invecchiati tutti così
Arrivavano all'età di Ettore
Connettere abbiamo organizzato un anno fa degli scherzi memorabili
Ha dei malcapitati diciamo di volta in volta si trovavano nelle condizioni di essere
Iscritti son meravigliosi sono una forma di creatività estrema insomma no
Noi oggi siamo in una condizione del tutto diversa perché noi non si capisce perché siamo la generazione più incavolata della storia dell'umanità
Siamo sempre
No nervosi chiusi cupi non abbiamo voglia di sorridere noi siamo
Lo dico al netto dei problemi che abbiamo e che però non c'è generazioni che non abbia avuto però a
Siamo la generazione che ha vissuto il più lungo tempo di pace almeno in Occidente che ci sia stata la storia di umanità i nostri nonni si son fatti due guerre mondiali due
Non
Viviamo un molto più di quanto si viveva un tempo io quando vedevo le mie folle foto di mio padre pensavo che avesse sessanta anni ma ne aveva trentacinque
La vita media allora durava molto di meno
Noi viviamo tanto quanto non ha mai vissuto nessuna generazione dalla storia dell'umanità stiamo molto meglio
Sì ci operano io ho visto
Dei dei dei film nei quali c'erano delle operazioni fatte neanche con i guanti con la gente addormentata con il
Cocco con lettere neanche con l'anestesia
Estrarre un dente andare dal dentista era un
Un'apocalisse nella vita delle persone
Mangiavamo peggio bevevamo peggio non credete a quelle cose come erano belle no le le le cose di un tempo un tempo non c'era nessun controllo per cui ti davano qualsiasi roba
I coloranti con i quali sono stati dipinti le nostre
I nostri gelati per esempio erano fatti a mano non della vernice che ve li dava un colore particolare
O non sapevamo molte cose adesso sappiamo tutto un ragazzo povero non è che aveva l'accesso alle informazioni al sapere che a oggi un ragazzo povero che però abbia a disposizione un computer si viaggiava molto meno
Prendete qualsiasi capitolo della vita umana
De dei grandi temi della vita umana e troverete ragioni per le quali noi dovremmo essere una generazione intendo dire quelli che sono sulla terra oggi
Non dotata di questa rabbia distruttiva di questa
Isteria di questa veleno che ci esce dalla bocca qualsiasi cosa ci occupiamo
Ma questo veleno nasce dalla dall'individualismo nasce dall'egoismo che lo spirito del tempo di questa stagione nasce dal fatto che i grandi Lumina tori del senso collettivo si sono
Affievoliti insomma nasce da tante cose
Allora per tornare al tema
Io volevo parlare con mio padre e allora mi mi sono immaginato questa questa scena
Devo dirvi che io sono appassionato di un genere letterario che si chiama il realismo magico realismo magico non è la fantascienza fantascienza sono i racconti mondiale di
Gli alieni con tre teste quelle cose
Il realismo magico invece in un contesto di normalità l'irruzione di un elemento anomalo
Gran parte della letteratura sudamericane fatta così García Márquez Manuela Scorza Borders Bioy Casares Ernesto Sabato Cortazar sono tutti fatti così
Cioè condizioni normali nelle quali
Arriva improvvisamente d'altra parte nel cinema Fellini
Burton sono fatti così nobili strisce di Tim Burton e questo va be'capire se è vero che le scarpe stavano appesi all'Alberone uno questore del padre erano vere
E quindi io che avevo già usato questo espediente narrativo in un libro e si chiamava la scoperta dell'alba in cui avevo immaginato
Sempre un po'il tema che torna una persona che
Trovava un vecchio telefono di bachelite in una propria casa dove non era più Stato dopo l'al che il padre durante gli anni del terrorismo era andato via nel senso non c'era più presentato a casa
E allora questa persona questo quarantacinquenne pre trova questo trattore bachelite fa il numero del telefono
E ovviamente non gli risponde nessuno finché non fa il numero del telefono della propria casa di quand'era bambino egli risponde un bambino che lui stesso bambino
E allora parlando con se stesso bambino
Nel momento in cui il padre andò via ricostruisce le ragioni per le quali quindi è chiaro che non esiste un telefono di bachelite che ti collega almeno finché non lo scoprono insomma un tra quei bachelite che ti colleghi con
La tua casa di un tempo però io mi sono immaginato di essere a Roma
Nel Ferragosto di dell'anno che appena finito
Di essere da solo
Siccome a Roma in quei giorni abbastanza deserta di essere da solo a villa Borghese in particolare al Parco dei Daini che è una parte di villa Borghese do io son cresciuto ed i racconti di ricordarmi tante cose della mia vita l'esempio mi ricordo quando giocavamo a pallone lì
Questo grande spiazzo polveroso dove c'era di tutto
A un certo punto siccome c'è una strada che costeggia la strada pedonale asfaltata ma pedonale
Passava Moro lì che camminava pensando noi lo conoscevamo perché avevamo visto in televisione pur essendo bambini lui camminava con le mani dietro le spalle dietro c'era il maresciallo Leonardi che lo seguiva
E non ci fermavamo e come se il pallone restasse Ferrari Jean Moro e
E tra i bambini che giocavano con me
C'era uno dei di quei bambini poi sarebbe stato uno di quelli che
Abbia fatto niente lo avrebbe preso per dire come sono strane storie le storie della vita e quindi io sono a villa Borghese a parte danni da solo mi ricordo questi frammenti della mia vita
Mi sono ricordato quando andai a sentire al Teatro Brancaccio a Roma una conferenza di Marcuse che allora era una specie di battere per per chi frequentava il sessantotto e dintorni avevo tredici anni il sessantotto per cui
Lo frequentavo abbastanza inconsapevole
Andai sentire questa conferenza asse fosse stata una conferenza in aramaico antico sarebbe stata la stessa cosa per me perché lo capì assolutamente niente però come
Succede spesso anche con certi film vi sono delle ma tornata dal trentaseiesimo piano però la gente che ci è capitata esce dice un film meraviglioso perché così
Si si vendica sul
L'incauto spettatore anch'io dicevo la Conferenza bellissima ma
Ma ho capito assolutamente nulla e
A un certo punto il cielo diventerebbe un colore che ha il colore della copertina da traino del libro nel colore della copertina che questo rosso un po'un po'particolare inusuale diciamo così no e
E le e le nuvole si fanno gonfie quasi gravide e comincia a scendere una pioggia che io nel libro definisco una specie di pioggia di Marcinelle U.L.S.S. non a pioggia quasi solida quindi sta succedendo qualcosa di strano allora io
Vado via da villa Borghese arrivo nel palazzo dove abito io abito al primo piano per uno strano gioco di coincidenze sono tornato non ci siamo mai mossi dal condominio mai son tornato al primo piano del palazzo dove
Al secondo piano siamo stati finché mio padre è stato vivo Palazzo la quale mio padre poi è uscito portato
Sulla spalle dei suoi colleghi il giorno del funerale
E io immagino di arrivare a casa di arrivare sul pianerottolo di mettere la chiave nella toppa è un certo punto di sentire Ciao
Di girarmi e di vedere cibi seduto sui gradini del pianerottolo un ragazzo vestito che vestiti anni cinquanta con la brillantina sui capelli che mi sorride mi dice ciao
E io gli dico ciò papà entra lui entra nella mia casa e noi cominciamo a raccontarci la nostra vita le nostre vite e cominciamo a fare quel quei discorsi che non ci siamo fatti per tutta la nostra esistenza
Ovviamente per me è stato molto difficile farlo anche perché
A
Ho aperto dei cassetti con cose che mia madre aveva lasciato alcune non le ho guardate per esempio tutte le lettere che loro si erano scambiati quando erano fidanzati appena sposati o non l'ho proprio guardate mi sembrava un'intromissione la loro vita del tutto
Arbitra via però invece per esempio c'era una scatola di vimini a casa dove c'erano moltissime delle cose che mia madre aveva tenuto
Della morte di mio padre tutti gli articoli di giornali tutti i telegrammi arrivati aveva tenuto il suo ultimo pacchetto di sigarette fumate aveva tenuto una sciocca dei suoi capelli aveva tenuto tante cose
E aveva tenuto anche i copioni
Di due puntate della trasmissione che mio padre faceva vi sia una parco baleno Arcobaleno era una specie di Alto gradimento dell'epoca
Una trasmissione che mio padre era un tipo strano un tempo faceva sceneggiature di film e spettacoli di rivista con Rascel che aveva scritto con Zavattini e poi a un certo punto ho trovato una foto è un biglietto
Concini che è lì
E lui aveva scritto una sceneggiatura per Genk gli ed era arrivato da gin che egli ha consegnargliela hedging che egli aveva risposto mutuo di matti tutte e due perché era chiaro che
Diciamo gin che li avrebbe fatto facilmente un
Comunque lui faceva questa trasmissione si chiamava Arcobaleno e per
Tornare a come era mia madre mia madre si innamorò di mio padre sentendo la sua voce
Lei sentì alla io nemmeno se mi commuove moltissimo le sentì la sua voce alla radio nel quarantasei
E che cosa fece come era preparo una torta e la porto abbia Asiago nella sede della radio la lascio per mio padre
Mio padre fu avvertito scese giù ma
Come in una commedia americana la vide che andava via però come una specie di presenza magica e allora nella puntata di Arcobaleno della settimana successiva
E io ho trovato il copione perché evidentemente mia madre ha chiesto a mio padre meno porti il copione di una trasmissione
Loro giocando su questa cosa della torta venuta una signorina misteriosa che ha portato questa torta abbiamo mangiato la torta era buonissimo all'unisono la mangiate Vittorio ma era per noi eccetera eccetera insomma
Poi
Per una assoluta coincidenza è un'occasione in cui c'era anche ancora mio nonno era vivo si incontrano
E tre mesi dopo si sposano
A settembre del quarantasei si sposano e per darvi un'idea in chiesa invece di suonare la marcia nuziale suonano la sigla di Arcobaleno
Insomma
Il clima era
Era un po'quello e
E poi ho trovato in queste carte ho trovato tante altre cose
Tutte abbastanza dolorosa per esempio l'unico segno del rapporto tra
Mio padre me e una frase che c'è in una lettera che Nicola Carosio vecchio telecronista del calcio mando a mia madre il giorno dopo la morte di mio padre
In cui le disse che mio padre era stato perché mio padre è stato male due mesi
Due mesi sembra che la causa della sua malattia sia stata una trasfusione di sangue sbagliata che gli fecero dopo un incidente di macchina che aveva avuto qualche anno prima sulla Cristoforo Colombo
Ma Nicolò Carosio scrive che mio padre era stato a casa sua a Milano ed aveva parlato di me ed è l'unica cosa
Che segna più diciamo
Dal il rapporto tra noi egli aveva scritto evidentemente lì c'era già previsione le aveva detto che io ero un bambino tanto buono quindi era già
è stato scritto scherzato scritto tutto tra l'altro io ho scoperto mettendo sui bei nome il cognome di mio padre
E trovando un numero di epoca del cinquantadue peraltro uscito il ventisei luglio del cinquantadue mio padre è morto il ventisei luglio del cinquantasei
C'è un articolo in occasione delle Olimpiadi nel quale si parla del radio cronisti che si apre con la foto di mio padre a un certo punto si parla di mio padre si dice mio padre aveva fatto oltre radiocronaca
La catena della solidarietà dopo l'alluvione del Polesine aveva fatto la catena nella fraternità contro la poliomielite dice Veltroni
Come vede due persone che litigano cerca di mettere d'accordo in RAI lo chiamano volemose bene
E allora
No pensato che diciamo l'accusa di buonismo che mi è stata rivolta per tanti anni aveva delle origini nel DNA diciamo più che nella
E poi e poi
E poi c'erano tante altre cose tra queste
Anche delle carte che mio padre aveva i suoi documenti eccetera mi sono fatto mandare anche
Le immagini che c'erano in videoteca della RAI sul mio padre e ne ho trovate due finisco perché forse lo Stato va bene sono in orario in due che mi hanno colpito
La prima è un'immagine del Capodanno del cinquantacinque
Veglione alla stampa romana
Consegna a mio padre del microfono d'argento per la
Televisione mio padre era diventato nel cinquantaquattro capo del
Direttore del telegiornale
Lo avevano chiamato perché prima di lui avevano fatto un tempo di sperimentazione
Anche informativa però quella sperimentazione si era interrotta perché quand'era morto Stalin cinquantatre
La redazione aveva mandato in onda dell'immagine del funerale di Stalin immagini prese i circuiti internazionali
Il problema era che tra quelli che portavano la bara di Stalin c'era Stalin stesso quindi cioè se è qualcosa che non andava bene li prese
Zero li misero da parte chiamarono mio padre
Apro una parentesi
Mio padre tra le tante cose che ha fatto breve periodo in cui è stato su questa terra
Ha
Chiamato in Italia Mike Bongiorno ma stava negli Stati Uniti ma è chiaro la persona molto più complessa di quanto sembra presenti ormai che è stato un partigiano
Ma non è che se l'è venduta questa cosa come molti hanno fatto è stato in galera insieme a Montanelli c'è insomma son delle storie perché poi passo Alitalia è complicato
Ma è che era un talento mio padre aveva capi saputo che c'era questo ragazzo italiano che lavorava in America perché mi sarei andato in America appunto dopo questa esperienza
E lo fa venire in Italia e lo manda a Ciampino a fare una rubrica si chiamava arrivi e partenze
Allora chi viaggiare in aereo era
Per forza una personalità non è come adesso al collo costa vai con dieci Euro in Australia insomma allora chi arrivava a chi usava l'aereo era sicuramente una persona importante per cui
Siccome mai sapeva l'inglese mio padre disse tu vai lì e arrivano attrici attori scritte tu intervista valichi intervista
Una volta Riva Ungaretti
E e macro intervista
Sa un'ora a intervistarlo ma senza assolutamente sapere chi diavolo fosse
Non ne aveva la minima percezione proprio tanto che alla fine
Alla fine gli chiese mai che ha un Galetti ma lei ha mai scritto qualcosa
Un Galletti lo guardo anche lui non fece un batte ciglio dicessi qualcosa tipo m'illumino d'immenso ecco
Oramai la sempre raccontata questa stare cenno io venivo da America non sapevo chi era mi metteva la gente in studio e va beh poi mio padre
Io lo nel libro l'ho citato attraverso le parole di Mike perché mai che ha scritto una sua autobiografia in cui racconta il colloquio con mio padre
In cui mai chi denuncia che lui voleva tornare in America mio padre dice tu sei matto non hai capito le tue potenzialità tutte di fare lo spettacolo televisivo insomma e comincia lascerà doppie tutta la sua
Chiusa la parentesi torniamo a quel trentuno dicembre del mio centocinquantacinque consegna del microfono d'argento a mio padre quel direttore primo telegiornale veglione ci sono le immagini dell'Istituto Luce
E quell'immagine a me fanno un insomma mi danno un grande dolore perché penso mentre scrivevo di queste immagini pensavo che al piano di sopra un muro di separazione
Quella sera
Mia madre avrà scelto il vestito più bello mio padre avrà
Sistematica pellicola brillantina saranno usciti saranno andati in questo luogo avranno ballato avranno a mezzanotte stappato lo champagne e per salutare l'anno nuovo che arrivava
Sette mesi dopo mio padre non c'era più
Mio padre aveva trentasette anni evidentemente squadernato ha davanti un era un uomo felice avevano bella moglie due figli una condizione professionale insomma
Tutto gli andava bene nella vita
Ma in sette mesi tutto è finito questo anche questo nella mia vita pesato nel senso che
Io ho sempre avuto la consapevolezza tra volta anche inconsciamente
Che il traguardo non esattamente dove tutti aspetti che sia poi girare un angolo una curva e trovare il traguardo lì e ti devi far trovare pronto e deve aver fatto presto nella vita il maggior numero di cosa è possibile
Non è un Consiglio non è è la mia esperienza io ho fatto così da trentasette anni sono diventato direttore dell'Unità ma non è che l'ho fatto perché volevo diventare a trentasette anni successo casualmente
E mi dispiace che mia madre se n'è andata quattro mesi prima non lo abbia saputo perché penso che avrebbe fatto piacere avere un altro direttore in famiglia
La seconda immagine che mi ha molto colpito solo l'immagine del funerale di mio padre che sfuggono girate da gli operatori del telegiornale
La cosa strana di questo libro perché io il libro l'ho scritto nel luogo dove il libro si svolge dove racconto si svolge cioè nella mia stanza per cui io quando scrivevo d'estate la sera al buio alzavo la testa potevo immaginare di vederlo mio padre
E dietro le spalle dello SDI del posto dove io scrivevo si apriva la finestra potevo vedere nel palazzo di fronte la finestra dalla quale l'operatore del telegiornale aveva ripreso
Le immagini di via Velletri della nostro palazzo dal quale
Mio padre
Sarebbe uscito quella mattina del ventinove luglio portato dai suoi dei suoi colleghi
E nel libro
Io faccio a mio padre la radiocronaca dei suoi funerali cioè gli racconto
Quello che sto vedendo e e tutte le persone che c'erano e come la mia madre tutte l'immagine che
Che che ci sono di quel giorno
Sono due cose ovviamente che per me è stato molto difficile scrivere molto difficile raccontare però anche molto bello quando ha finito il libro io mi son sentito
Sicuramente avevo vissuto percorso una strada dolorosa però alla fine mi son sentito sereno ed è la sensazione che i lettori mi dicono hanno il libro nel libro ci ci si commuove si sorride a
In qualche passaggio ma alla fine sia
Una situazione di serenità
Attraverso le parole degli amici di mio padre io ho ricostruito anche gli ultimi momenti di mio padre
è uno dei suoi colleghi uno dei più giovani Aldo salvo che se n'è andato da poco
Mi ha scritto le ultime parole che mio padre ha detto prima di
Chiudere gli occhi definitivamente lui non voleva che ci fosse tanta gente intorno è morto in casa e
Intorno c'erano proprio pochissime persone
Aldo era tra questi
E a me pensare a questo ragazzo di trentasette anni che nel suo letto a un certo punto si guarda intorno e capisce perché mio padre aveva capito quale sarebbe stato l'esito
A trentasette anni credo sia difficile in quelle determinate condizioni
E Luis e Aldo salvo mi ha scritto di mio padre lo ha guardato mangiato un piatto di radioline poi
Credo coscienza del fatto che le cose stavano andando in quel modo lo ha guardato e tu non preoccuparti
Io vado solo a continuare a sognare
Il sogno è una dimensione della vita molto importante
Molto importante ma non importa solo che sia il sogno collettivo anche il sogno di aprire un la bella Burlo laboratorio artigiano il sogno di fare un esame di medicina e riuscirci ogni sogno nella vita importante
Ciò che è deprecabile la vita senza soldi
Non importa che sia grande il sogno può anche essere bonsai sogno ma ci deve essere
E deve animare la propria esperienza deve metterle in relazione con gli altri
Allora io parlando di un'assenza l'assenza di mio padre
Ho cercato di dire a me stesso elettori esattamente questo
La vita è una meraviglia va vissuta illuminando la dissenso va vissuta in un rapporto di costante scambio con gli altri e va riempita di sogni
Perché i sogni sono l'energia che trasforma il mondo che trasforma in meglio la vita di ciascuno di noi grazie
Grazie grazie davvero grazie Walter davvero
Di vi ringrazio tantissimo è un po'è un pubblico
Straordinario che permette che possano accadere delle cose gli piacerebbe dirvi il per i prossimi dieci appuntamenti del libro e la vita ci sarà Walter Veltroni con voi ancora
Ma naturalmente
Va benissimo così va benissimo così siamo veramente felici di averti avuto
Con voi con questo libro che il leggeremo con grande passione martedì prossimo vi ricordo
Paolo Rossi all'Aurora e Gabriele l'abbiamo al Teatro Studio mette invece martedì otto alle ventuno avremo un'edizione straordinaria del libro della vita con il Rettore Luigi dei
Che ci racconterà di Madame cui
Io vi ringrazio so che tanti di voi vogliono
Vi prego di comporre una britannica Scandicci esse