L'Italia contemporanea dagli anni ottanta a oggi: istituzioni e politica - Presentazione del libro a cura di S. Colarizi, A. Giovagnoli e P. Pombeni (Ed. Carocci)

Grazie
Sì sì sia
Tutto possa grazie allora buonasera
Comincio con i ringraziamenti
Grazie venti che vanno
Non in un ordine preciso ma comunque spero abbastanza
Esaustivi
Anzitutto era i relatori che gentilmente sono qui per discutere di di questo volume
Che ringraziamo della fatica hanno fatto per
Leggerlo qualcuno addirittura Alletto anche gli altri due volumi quindi diciamo la pratica è stata ancora maggiori
Un ringraziamento a tutti i presenti che per il fatto stesso di essere presenti hanno superato
Il
Quantomeno il caldo di piazza Minerva che non è non è poco a questo è il pomeriggio
E un ringraziamento naturalmente particolare all'editore
Perché
Ha organizzato questa iniziativa ma ancora prima perché pubblicato
Quest'opera che non è esattamente consona come dire alle regole
Del del
Del mercato librario che sconsiglia sempre di di fare opere in più volumi e ancora peggio con molti autori diciamo non non uno solo
Detto questo
Una parola naturalmente di ringraziamento anche agli autori di queste opere di di questi saggi qui raccolti che naturalmente alcuni vedo qui presente
E che hanno
Punto permesso la realizzazione di questo progetto
Mi è stato chiesto di di introdurre
Questa questo
Come dicevo che sta riflessione comune
Io lo farò volentieri
Come diciamo persona coinvolta nella
Ma in quest'iniziativa cercherò così di dare almeno alcune ragioni ecco per quel che ci hanno spinto in attesa di ascoltare
Ci appunto non coinvolto ma
Aveva dedicato alla sua attenzione e quindi vi ringrazio fin da adesso chi parlerà
Dopo di me
Gliela Strozzi Gaetano Quagliariello e Nizza Luigi Zanda
Grazie ancora e presentando spiego rapidamente questo lavoro
Gode di
Chieri quest'iniziativa è stata fortemente voluta
Un po'in controtendenza nel senso che non sono tre anni non è una come dire spontaneo nell'attuale panorama della storiografia contemporaneisti che italiano una concentrazione di enti di interesse
Sulla storia d'Italia degli ultimi
Anni al perché negli anni ottanta fino ad oggi
E viceversa appunto chi ha promosso questa iniziativa lo ha fatto
Nella convinzione che proprio il fatto che non fosse in questo momento partitamente praticata dalla storiografia Conte presti che italiana
La storia di questi ultimi trenta trentacinque anni ed in particolare la storia politica istituzionale cui ha dedicato in particolare
La presentazione di oggi ecco proprio nella consapevolezza che essi di andare contro corrente si è voluto realizzare quest'opera quest'opera
Nasce da alcune iniziative che sono state poi coordinate
Iniziative del fondazione Gramsci che
A avviato un primo convegno pionieristico potremmo chiamarlo già alcuni anni fa richiamando l'attenzione sul passaggio
Dalla
Cosiddetta Prima Repubblica la cosiddetta seconda Repubblica
Un iniziative poiché esse alternative che si sono sviluppate invece nell'ambito della Cisco cioè della Società agli storici contemporaneisti italiani
E naturalmente siccome dietro
Alle sigle ci sono le persone vorrei ricordare in particolare l'apporto
Di Silvio Pons da una parte
Cioè non soltanto è stato all'inizio di questo lavoro un anno al seguito grande pazienza fino alla realizzazione finale e a
Diciamo o una volontà in questo senso del presente a Cisco prima di me che era Andrea Graziosi che
A intuito l'esigenza
Di andare in questa direzione altro elemento non comune che queste iniziative che sono nate in modo
Disarticolato diciamo così non è in tema di un progetto comune sono invece poi state
Compattate diciamo così per con lo scopo proprio di realizzare
Questa a quest'opera
Perché
Perché qui c'è un come dire un'esigenza che
Non è soltanto di tipo scientifico e culturale anche se ovviamente
La sfida che abbiamo cercato di affrontare è stata una sfida scientifica e culturale ma
L'origine ecco l'idea di fondo e in qualche modo nasce da un non senso un'esigenza civica se così posso chiamarla cioè l'esigenza
Per cui riteniamo posso di credo di poter dire ognuno un po'di tutto il gruppo troppo ampio che ha promosso questo lavoro
Questi lavori riteniamo che
La la consapevolezza la conoscenza del degli ultimi tre interventi trentacinque anni da vicende italiana sotto il profilo storico sia
Importante sia una cosa utile se una cosa importante sì una cosa che come dire aiuti ad affrontare anche il presente
Con uno spessore con una consapevolezza che altrimenti sarebbe incompleta ecco questo detto in una
Infine estrema sintesi è la sfida che abbiamo cercato di affrontare
Naturalmente lo sta a noi dire se ci siamo riusciti ma insomma ci tengo a a dire che
Questa istanza civica appunto ci ha spinto a a cercare di fare storia
Degli ultimi trent'
Trent'anni trentacinque anni
Siamo stiamo parlando in alta di circa metà del settanta ignori pubblicata quindi non non poco insomma
Evidentemente anche se naturalmente siamo consapevoli che essendo i trentacinque anni più vicino più vicini a noi sono anche più difficili da storicizzare e quindi e questo è un po'appunto il crinale della scommessa che abbiamo cercato di affrontare
I tre volumi ci danno ovviamente un panorama molto ampio sono settanta sagge mi pare fra tutti e tre
E quindi è chiaro che si parla di argomenti molto diversi con prospettive molto diverso e quindi c'è una pluralità di voci ecco quel questi volumi non hanno
Un unico autore unicamente pensante che che li ha scritti a inizio alla fine ma abbiamo appunto una
Pluralità di voci come era anche giusto ci sembra giusto avere
Di aver fatto
Proprio perché ci troviamo di fronte un terreno nuovo incognito e che quindi ci sembrava importante raccogliere molte competenze diverse proprio per fare qualche cosa che si fosse anzitutto ricco di elementi e di conoscenza
Però credo anche di poter dire che c'è anche qualche cosa che tiene assieme questi diversi contributi
Nel senso non tanto di un filo conduttore interpretativo unitario che non c'è però di un tessuto di problemi condivisi
Credo che questo si possa dire di problemi di nodi storici e condivise nel senso che
Da prospettive molto diverse tornano ad essere affrontati
Ricordo molto breve mente che il primo di questi volumi dedicato alle questioni internazionali il secondo ai cambiamenti sociali e il terzo appunto alle questioni politico-istituzionale
Seppure diciamo molto schematicamente vorrei dire che a mio avviso non si può capire ultimo volume senza gli altri due
E non è un caso che il primo volume che abbiamo voluto organizzare curato da da Silvio Pons ed F dicono meno i dati hanno Rocco ci sia dedicato alle questioni internazionali nella convenzione cioè che ci sia
Unico fondano sia fondamentale per capire a fare i tagli agli ultimi vent'anni avere modo chiaro il più possibile chiaro
Appunto il mutamento internazionale interno del quale le vicende italiane hanno poi avuto una loro peculiarità ma che non è separabile da questo quadro internazionale rimando
Per esempio ai primi due saggi proprio di di Ponza di Romeo nel volume
Dedicato a questo internazionali che affrontano in modo molto chiaro il problema di un tramonto diciamo così dell'ordine
Della guerra fredda se così posso dire e invece il contemporaneo affiorare di un nuovo orizzonte quello della globalizzazione lasso proprio sovrapposizione di questi due scenari
Con una chiave importante per capire la storia d'Italia con temporale
Secondo volume e sulle trasformazioni sociali e anche questo ci è sembrato fondamentale non disgiunto ovviamente dal quadro internazionale più ampio perché le trasformazioni
Della Società italiana pensiamo al problema della
Dell'immigrazione il mutamento demografico
Ma anche le guide di mutamenti culturali il ruolo della televisione ecco tutti questi temi che sono stati affiora affrontati al secondo volume sono anch'essi
Certamente cruciali per capire poi quello che è successo anche sul terreno politico istituzionale e qui vengo appunto invece alla materia di questo di questo volume
Che e è comprensibile ripeto secondo me alla luce dei primi due
Perché il i mutamenti politico-istituzionali italiani degli ultimi trent'anni
Non sono comprensibili senza appunto il mutamento internazionale a cui accennavo e senza le grandi trasformazioni la società italiana che hanno
Influito in modo deciso decisivo su tali questioni detto questo
Semplicemente un cenno a quello che è ovviamente il nodo
Uno
Più più a fondo il più sviluppato del terzo volume che è il passaggio
Dell'inizio degli anni novanta era inevitabile che fosse questo il tema cruciale che si affrontabile che il più
E la discontinuità più rilevante di questo periodo
E che quindi andava ad giustamente affrontato all'interno di questo certamente il il le il muta la crisi dei partiti e ciò che ad esse ad essa si è accompagna
Questo mi sembra interessante da dire perché non solo questo mi pare emerga abbastanza chiaramente dei saggi dedicati I vecchi soggetti della politica e nuove soggettività politica qui ci sono
Diversi saggi che parlano delle ultime
Fasi diciamo della storia che so della democrazia che stiano del Partito Comunista qui c'è
Bernardi che ci ha fa dato un buon saggio punto interessante sulla DC nei primi anni Novanta
Oppure i nuovi soggetti della politica e quindi il saggio dedicato alla lega oppure a Forza Italia oppure in particolare a alla figura di Berlusconi
Ma anche gli altri saggi cioè quelli che si occupano delle questioni più piste squisitamente istituzionali delle delle trasformazioni amministrative
Del processo di decentramento che certamente avuto una forte spinta nei primi
Anni novanta
Ecco vengono in modo interessante ricondotti dagli autori o perlomeno collegati alla questione della crisi dei partiti dei grandi partiti di massa
Crisi del consenso nei confronti dei grandi partiti massa che è stato certamente un un nodo cruciale che rappresenta
Credo una questione di grande rilievo a cui appunto è stata dedicata giustamente molta attenzione da parte dei
Diversi autori senza dimenticare naturalmente anche le lei era le radici sociali lì mutamenti culturali anche le trasformazioni della che riguardano per esempio
La Chiesa perché dietro la crisi del Paese del partito di maggioranza democrazia che si allaccia certamente anche che è stata questo
Aspetto che insieme interessante sottolineare
L'altro versante su cui invece si è dedicata l'attenzione ma non è scindibile da quello precedente è invece
Quella che chiamerei la crisi dello Stato per usare un'espressione
Forse un po'generica ma che comunque e anch'essa e se avete presente e e intimamente connessa alla crisi dei partiti perché naturalmente come mettono in luce
Penso al saggio di Manzella ma insomma anche tanti altri di i partiti con tutti i loro limiti e anche compresa diciamo l'occupazione delle istituzioni che giustamente
è stato un tema
Fortemente
Canalizzato prova nel passaggio dal fra gli anni Ottanta agli anni Novanta
Avevano assicurato comunque per un lungo periodo una sorta di ubi consistam della realtà dello Stato che
Invece è venuto è venuto meno ecco aprendosi fare una serie di interrogativi
Molto importanti comuni una delle analisi certamente interessante su cui su cui
Questo aspetto sulla crisi lo Stato
Credo sia nel saggio di cadaveri che apre questo volume
Altre considerazioni esistono anche agli altri volumi penso al fatto di Fabbrini eccetera ma quello di creare ieri che mette in luce come la crisi dello Stato sia qualche cosa che si vada analizzato sia verso il basso
E quindi anche il problema delle Case del consenso dei partiti eccetera sia verso l'alto e qui si apre invece
La tutto un discorso sulla storia italiana nel contesto della mobilitazione contesto internazionale
E anche nel rapporto poi con la con l'Europa che evidentemente uno dei grandi nodi dall'alto ancor di particolare attualità
E questo chiaro che essendo un nodo che è emerso gradualmente quindi negli anni più vicini a noi quantitativamente meno analizzato in questi saggi ma
Non ci sono significative forme di attenzione perché viene messo in luce abbastanza chiaramente i parenti da in varie occasioni come il vincolo europeo abbia determinato una torsione della politica italiana che
Ha portato questa politica molto lontano dai progetti dei primi anni Novanta
E quindi fino a quello che forse è stato uno spartiacque anche se è presto per dirlo quel due mila undici che
A comunque rappresentato appunto l'inizio di una fa fase nuova
Di cui ancora stentiamo a vedere tutti tutti gli elementi caratterizzanti ma che comunque avvertiamo con una certa
Con una certa chiarezza naturalmente sono tanti gli aspetti nostro ricordarlo c'è un saggio interessante
Sulla questione settentrionale che che molti che è un alto del delle facce diciamo di questa crisi dello Stato italiano in questi ultimi decenni ma non voglio adesso entrare troppo nel dettaglio
Quello che appunto mi premeva dire richiamare queste linee di fondo proprio per riproporre quello che mi pareva e mi pare ancora la sfida di fondo di questa iniziativa e cioè
Per fare storia degli ultimi trentacinque anni questo è il nostro tentativo questa è la soprattutto e la nostra proposta perché
Dopo aver lavorato su questi tre volumi eventualmente altri facciano come dire ancora meglio e di più anche utilizzando il lavoro fin qui svolto
Io
Mi mi fermo qui e là mia presentazione di carattere generale è stato chiesto di fare
E donne che la parola
A sforzi per la sua
Relazione
Allora
Forse fortissimo vi ringrazio per avermi coinvolto in questa presentazione sette tanti prestigiose con interventuri
Altrettanto copisti chiusi
Ora non è per me una presentazione facilissima nessuno giurista su una storica di diritto
Ho sempre lavorato sul Novecento Mazzuca novecento un po'più anziano di quello che prende in considerazione il libro che si presenta
Altre difficoltà sono invece di natura oggettiva nel senso che è veramente un libro che toccava pastiera incredibilmente vasta di problemi e che impone alle chiusure di trovare alcuni varchi interpretativi che permettano diciamo tagliare trasversalmente i vari saggi
Sarà costretta a fare qualche taglio per ragioni di tempo non me ne vogliano con gli autori
Ora uno di questi varchi probabilmente il più appariscente e forse anche non lo so il più banale era presentate indubbiamente dal tema della crisi lo diceva anche il professor Giovanni Nuvoli
Crisi ha un termine usato forse abusato anche nel linguaggio corrente ma rimane una parola di straordinaria complessità perché crisi eccome si riuscisse a riunire
Rappresentare un punto di convergenza nelle tre dimensioni della temporaneità il passato il Presidente il futuro
Il passato parlare di crisi è sempre un modo per setacciare il passato per fare un censimento
Per valutare la perdurante attitudine delle risorse interpretative istituzionali notte nel contenere le spinte regolative Pustetto dalla realtà
Quindi è inevitabilmente un modo per fare un bilancio
E per interrogarsi su cosa si è perso su cosa non sia più e forse anche su cosa non si è mai riusciti ad aprire perché ogni storia nazionale voi
I suoi difetti specifici
è chiaro però che quando si parla di crisi
C'è un forte sollecitazione che viene dal presente
Cioè è il Presidente che si incarica di comunicarci alcuni momenti di rottura alcune perdite
E queste perdite queste rotture di solito ASP assumono caratteri critico cioè fanno parlare di crisi perché si accompagnano a un anno un meno forte incertezza sul futuro
Quindi il futuro entra nel discorso sulla crisi e vedremo in conclusione come uno dei tratti comuni di tutti i saggi presenti nel volume sia proprio quello di denunciare una crescente difficoltà a immaginare il futuro
Ora e
Tentando di muovermi su questi tre crinali temporali io provo a
Leggere il titolo
Ora è chiaro che quando il passato è agganciato anche a partire da un presente avvertito come critico compresenti di perdite di rotture e questo non è privo di
Come dire di conseguenze sulla stessa modellizzazione del passato cioè la storico tenderà a concentrare la propria
Attenzione proprio su quelle parti del passato che non si hanno più o che sono in crisi
E quindi si concentrerà anche la lettura storiografica su alcuni profili allora non mi sembra strano che il tema della fine della Repubblica dei partiti
Sia veramente un tema che copre tutti i sabati del volume e non solo quelli ad essa espressamente destinati e raccolti nella seconda pare
Ora
è chiaro che
è riservata attenzione particolare
Ma la crisi alla trasformazione dei della DC il PC cioè dei dei grandi polmoni partitici della Prima Repubblica che si erano definiti anche grazie all'opposizione all'altro quindi alla crisi identitaria non so che li fa
Chi mette in difficoltà insieme lo dice bene Bernardi
Tuttavia i sondaggi che si occupano della crisi dei partiti pensa Giovagnoli essere Stella Bernardi Gervasoni guerrieri Nicolosi Pombeni non si limitano a a certificare una fine
Ma tentano di ricostruire
Quello sì
Accidentalmente diversi fissa
Allora
Ma tentano anche di ricostruire
Complessa i tentativi fatti da queste forze politiche in crisi
Per guadagnare identità nuove e solitamente più comprensive rispetto alle originarie delimitazioni identitari e ideali
Sono i valori non negoziabili per esempio di cui parla Giovagnoli che hanno avuto un ruolo importante nel ripensamenti del mondo cattolico
Oppure è il partito degli onesti che rappresenta un trade union importante dal PCB Enrico Berlinguer a quello di Occhetto alle trasformazioni successive
Tuttavia questi saggi mettono anche luce come questi tentativi di trasformazione non abbiano sortito gli effetti sperati
O quantomeno non siano riusciti a surclassare nuove parole d'ordine che guadagnavano molto consenso
Parole d'ordine forse più indefinite ma proprio per questi infinitamente più accattivanti
Più capaci di agglomerare intorno a sé strati di elettorato diverso dal punto di vista sociale geografico culturale le parole le conosciamo tutte efficienza modernizzazione trasformazione dinamismo
Sono state parole d'ordine che hanno condizionato il lessico politico anche di quelle forze che inizialmente
Hanno preso le distanze
Ma il passato diciamo non è solo il luogo che serve a censire le perdite mi pare che sia e questo traspare verità libero anche il luogo che consente di ricostruire
Più o meno lunghe gestazione
Per cui è il luogo che consente di ritardare l'inizio della crisi
Che viene normalmente ritenuta
Cioè
In tutta la vita a fare in un momento anteriore l'inizio della crisi rispetto alla sua deflagrazione e normalmente collocata all'inizio degli anni Novanta ora non ho tempo di
Seguire queste Rita fazioni che sono diverse chiaramente relazione diversi temi trattati dal libro
Ma si può dire che già dall'inizio dalla metà degli anni Settanta vengono identificati i primi germi di una crisi che sarebbe esplosa un ventennio dopo
Ma il passato ecco un'altra complicazione è anche il luogo che cons consente di attribuire a certi fenomeni una storia più lunga di quella che normalmente gli si attribuisce
Cioè di vedervi l'esito non di
Bizzarri è improvvisamente comparsi su nella storia italiana
Ma il frutto di tratti identitari più risalenti
E più o meno Berra dettati nella coscienza nazionale mi pare significativo che autori diverso in relazione a fenomeni diversi utilizzino la stessa immagine del fiume carsico
Cioè i motivi radicati che magari si sono inabissarsi per molto tempo o che hanno vissuto sotto traccia ma che all'improvviso ricompaiono sulla scena politico istituzionale
Mi sembra che questo sia il solco in cui si collocano per esempio le diagnosi di Prospero fine Bari sull'antipolitica
Di Mariuz sull'anticomunismo ellisse Gatti ha sbranato sulla questione settentrionale sulla nascita e il successo delle leghe
Ora tuttavia
Diciamo la collocazione di certi fenomeni in un orizzonte temporale più vasto
E non serve a dire che non c'è niente di nuovo sotto il cielo questo lo storico non se lo può permettere
E Manzi diciamo l'attribuire a certi fenomeni una storia più lunga di quella che di solito gli si attribuisce impone di fare i conti con alcuni detonatori ecco una qualcosa di nuovo che ha consentito a questi fenomeni
Di
Acquistare un ruolo centrale
Alcuni detonatori sono di contesto gli accennava già Giovagnoli il nuovo individualismo la fine del sistema for distico di produzione con tutto quello che comportava dal punto di vista della strutturazione dei rapporti sociali
Nuove modalità di fare impresa di lavorare
Altri
Sono più
Specificamente più
Minutamente analizzati
Penso al saggio di rito Ridolfi sul ruolo svolto dal linguaggio televisivo
Cioè la televisione è uno dei mezzi con cui viene processata più o meno sommariamente la vecchia politica
Dalle troupe stabilmente accampate no fuori dal palazzo di giustizia di Milano nel periodo di Tangentopoli a tutta una serie di nuovi programmi televisivi
Che intercettano bustier palati chiaramente molto diversi ma e concorrono in maniera seria a delegittimare le vecchie istituzioni
E le delegittimano con linguaggio tipico del mezzo televisivo che al linguaggio velocissimo che divora il tempo
E che tende spesso alla semplificazione per cui quanto più complessa e complicata è la realtà tanto più semplice e diventa il linguaggio incaricato di decrittare di interpretare quella realtà
è Pombeni ammettere
Il luce anche loro di omologazione svolto dalla TV
Cioè la tv tende a creare una società uniforme emanciparci la dalle originarie distinzioni ideali ideologiche e politica
Poi il problema dell'antipolitica
L'antipolitica mi pare che figuri nel libro nella veste duplice di detta una pure ma anche di vecchia conoscenza della storia italiana
E Simona Colarizi a
Chiarire molto bene l'estrema ambiguità e contraddittorietà e insita nel concetto di antipolitica l'antipolitica contesta la politica ma vuole conquistare l'arena politica
Quindi la politica allo stesso tempo bersaglio critico ma ambizione delle forze che si dichiarano antipolitiche anche qui sono in media
A provvedere dice con l'Arizona sintesi
L'universo della vecchia politica estremamente frastagliato non meno frastagliato e l'universo dell'antipolitica
Dice che il linguaggio giornalistico spesso comunque sull'invidia
Provvedere a rendere queste due realtà omogenee e a contratto pur le in modo che risulti l'immagine di una società civile sana
Il fronte a una società politica decrepita ed è Gervasoni annotare
L'abuso anche di immagini tratte dal gergo medico da un lato la cancrena la malattia la degenerazione dall'altro la salute l'energia il dinamismo
Orsina dice molto chiaramente come l'unica frattura ritenuta rilevante per l'antipolitica sia quello orizzontale
Non ci sono più suddivisioni verticali ideali ma c'è un'unica grande distanza quella tra la società e la classe politica
E mi pare che pur nelle diverse impostazioni
Da questi saggi destinati al fenomeno dall'antipolitica emerga molto chiaramente un monito
è quello di prendere molto sul serio questi fenomeni
Così si diffida dal considerare Berlusconi il berlusconismo il mero esito e di un'operazione di marketing elettorale dice Orsina
Così come
Si consiglia diciamo di non considerare l'anticomunismo una mera nota di colore di folklore italico in questo senso Mariuz
Un'altra perché questo diciamo
Ondata di antipolitica lo dice Orsina riferimento a Berlusconi ma con un osserva
Rivalità secondo me per tutti questi movimenti tende a ribaltare le modalità del rapporto tra Paese legale paese reale
Quindici per cento cinquant'anni di storia unitaria
Era il Paese legale assunto come vettore di trasformazione di incivili mento del paese reale
Da un certo punto in poi è il Paese reale che rivendica il proprio diritto
Forgiare il Paese legale e adeguarlo alla sua maggior Salute alla sua maggior
Al energia positiva
E forse la prognosi più pessimistica e quella di Prospero che ritiene che l'antipolitica sequestri il futuro la sequestra dice perché blocca il cammino dell'alternanza
E perché nel caso di una sua prestazione fallimentare difficilmente si tornerà all'antico cioè difficilmente si tornerà a rivalutare forme più tradizionali sebbene rinnovate di fare politica
Ora è chiaro che il rischio
Ben segnalato da molti autori
E tanto più realistico a mio parere in una realtà come quello odierno che si usa definire globalizzata e che vinca il mercato
Chiaramente la vittoria del mercato non è una vittoria senza oppure e di forse neutrali o imperscrutabili nella vittoria di soggetti molto ben organizzati che hanno di solito le idee molto chiare o
Sicuramente molto più chiare della politica
Mi sembra che in questo senso vadano le osservazioni di guizzo sulle
Riforme del sistema bancario età in questa direzione l'osservazione di Paolo De Ioanna sul debito pubblico
Deiana dice l'inedita una scommessa sul futuro
Ci si indebita oggi sperando di raccogliere domani Euridice se questa attenzione tra presente e futuro funziona
La crescita ripianare il debito se non funziona lui dice proprio
Il debito contratto la democrazia
E mi sembra che
Lo stesso Caveri sottolineo questo aspetto quando sostiene che sia stato un grave errore
Far precedere l'Unione monetaria europea alla Unione politica e la storica di questi giorni forse lo confermo
Salto e concludo fatto alcune cose
La crisi il futuro
Cioè non è che prima immagino pezzi sapesse sempre dove andare
Tuttavia c'erano delle forse e in qualche modo venivano riconosciute come vettori verso il futuro
Come forza incaricate di traghettare gli ordinamenti verso il futuro ed interpretarne bene o male meglio pregio la rotta
Ora è qui e si inserisce un altro tema che attraversa il libro quello delle riforme rimaste a metà
O che non hanno sortito gli esiti sperati in questo senso Guiso sulla riforme bancari braccetti scusate vado molto veloce sulla riforma degli enti locali e Guido Melis
Riforme amministrative che hanno spesso aggiunto organi procedure soggetti a quelli vecchi senza razionalizzare il rapporto tra vecchio e nuovo
Non solo ma la politica in Italia se barcamena nata
Tra due polli
Da un lato ha perseguito una crescente autonomia dell'Amministrazione dalla politica
Il proliferare delle autorità amministrative indipendenti giustappunto da l'inizio degli anni novanta esprime almeno sulla carta questo tipo di ambizione
Dall'altro lato se invece ufficializzata
Una nuova dipendenza dell'Amministrazione dalla politica si pensi al sistema dello spoil system quindi la possibilità
Di creare staff retribuiti con soldi pubblici e alle dirette dipendenze
Della
Politiche
Non sorprende quindi che i bilanci
Formulati dagli autori se non sono pessimistici certo sono fortemente interlocutori
Mi ero citata alcune frasi che non vi sto a leggere ma insomma
Frasi tratte dei vari saggi in cui si denuncia propria questa difficoltà a immaginare il futuro questa paura del futuro
E di nuovo quasi a chiusura del cerchio si riparla della crisi del sistema dei partiti
Con tutti i loro limiti
I partiti erano dell'importanti strutture di mediazione tra Stato e società nata politica ed economia
Non è che c'è una laudatio temporis ACTI non è che si stava meglio e quando si stava peggio diciamo i difetti peccati dei partiti vengono anche
Impietosamente messe a nudo dal testo
Certo però
Ad apparire il volto lo dice Manzella di una Repubblica invertebrati che ha percorso un tessuto connettivo importante non solo un dato da altri attori istituzionali
Convincenti
E questo chiaramente fa deperire la forza normativa della Costituzione
I costituenti avevano parlato di
Costituzione prescritte no una Costituzione che vede bene lontana che hanno il futuro il suo momento di realizzazione è chiaro che questa Costituzione tende a diventare il minimo
C'è una Costituzione invece non riesce a guardare lontano perché non è sostenuta da un motore programmatico
I partiti erano stati visti depositanti comunque ore programmatico come le forze incaricate di portare la costituzione del futuro e di farla vivere in contesti storici dive sì
La Costituzione non inchioda la Repubblica certi a certe soluzioni ma la inchioda alla in chiuderebbe accerti valori
Mentre dice Pirelli oggi sembra che la costituzione formale debba quasi piegarsi alla Costituzione materiale costituzione materiale prospicienti va mente identificata con la decisione politica nuda
Tutto il resto ecco intralcio
La dialettica politica
Vive di nuove parole d'ordine alternanza maggioritario governabilità efficienza
Sono parole dei significati diversi non sovrapponibili utilizzati in senso diverso dalle diverse forze politiche ma sono tutti termini che sembrano privilegiare il momento della decisione politica
Sul momento della dialettica ed il dibattito
Ora
Qualcuno
Qualche grido di allarme sul futuro della democrazia esce
Da libero io chiaramente non mi permetto
Dare
Suggerimento soluzioni però ecco mi sento di dire da giurista della democrazia è una scommessa sul futuro Unione
E questa scommessa richiede una griglia progettuale
Capace di guidare la condotta di tutti gli attori privati e pubblici cioè la Costituzione nasce come scommessa di equilibrio tra privato e pubblico tra società è stato tra politica ed economia
Tra diritti e doveri e se noi io penso che in semina reputiamo antiquata questa scommessa o superata il rischio grosso e lì c'è il rischio grosso è che si disperde dall'identità democratica di coordinamento grazie
Però
Credo subito la parola
Il gruppo contabile ringraziandolo il proprio dovere costose
Sì sono io ringraziare per questo invito a chi appreso a tutti quanti questo dal soggetto collettivo che ha preso l'iniziativa
Di quest'opera devo dire
Assolutamente insolita nel panorama contemporaneo della pubblicistica
Perché appunto questo sembra
Realmente un
Prodotto di un'altra epoca un alcuna opera con letteraria
Che mette insieme
Competenze così basta che si muove su un nera uno scenario di analisi così ampia effettivamente oggi
Una una rarità
Si giustifica questa quest'opera io penso di sì e le ragioni per le quali
Ha una giustificazione anche di tipo storiografico al di là diciamo del significato etico e anche pedagogico che è stato sottolineato dal al professor Giovagnoli
Sono nelle parole nell'analisi
Di chi mi ha preceduto in realtà questa potrebbe essere anche
Quest'opera intitolata la Repubblica dei partiti vent'anni dopo
Alcun omaggio alla analisi
Di Pietro Scoppola perché in in realtà
Inizia
Analisi di questo di questa o a volume collettaneo laddove l'analisi di Scoppola si esaurisce
E in qualche modo copre una fase compiuta perché analizzare tutto quanto l'arco quello che e
Il periodo che è politicamente va
Sotto la denominazione
Assolutamente inesatta ma passata ormai a livello di subcultura di Seconda Repubblica una fase che io credo si sia
Chiusa con alle elezioni
Del due mila tredici apprendo appunto
O un altro periodo di cui stiamo vivendo solamente gli incipit i i primi i primi passi
Quindi in realtà appunto è un libro che copre
Quello che con il linguaggio politico di un tempo si chiama si sarebbe chiamata
Ma una frase una fase
Durata vent'anni che ovviamente
Non essendo possibile una lettura diciamo omogenea dei e tantissimi saggi qui raccolti
Così come in tutte
Le opere collettanee di diverso valore e molto spesso anche non privi
Di contraddizioni
è necessario fra
Anche qui darsi tentare di dare una griglia interpretativa che io collocherei sub due differenti livelli tra un po'
Punto da un da un po'da un canto il livello politico istituzionale e dall'altro l'evoluzione delle culture politiche che all'interno di questa cornice si sono mosse
Per quel che riguarda il primo livello quello
Del mutamento politico dissi
Tutti o male siamo
In presenza
Di dell'affresco di una grande
Incompiuta la
La sensazione che si ha leggendo i diversi articoli e che questa fase si sia aperta per il venir meno del a attore che aveva
Di fatto stabilizzato il primo periodo della Repubblica e lo aveva stabilizzato al di là
Del suo ruolo
Costituzionale ed era uno dei motivi per il quale appunto la
Nozione di Costituzione materiale avuta
Così fortuna e così centralità
Mi riferisco
A quel
Partito politico che
Emerge di fatto da una
Tessitura costituzionale perché risente
Fortemente
Dei tempi nei quali viene
A ad essere messa in atto la Costituzione è stato è stata dai suoi migliori protagonisti
Inter Petrarca come una grande operazione politica un'operazione politica aperta e che risente fortemente delle difficili contingenze
Nelle quali si opero basti pensare
Che la Costituzione
Inizia ad essere
Pensata scritta e discussa nel momento nel quale
Il contesto internazionale era ancora dominato
Dal altri parti etilismo che di fatto
Non rispecchiava all'interno
Delle politiche interne l'accordo tra i grandi soggetti internazionali e si chiude nel momento nel quale la guerra fredda è già una realtà
Con le conseguenze che questo provoca su tutti i Governi dell'Europa occidentale in particolare il nostro questo questo contesto particolare
Lascia di fatto alcune pagine incompiute nel lavoro dei costituenti basta riprendersi
Il magistrale l'articolo sulla Nuova antologia di Meuccio Ruini che probabilmente appunto della
Di Dellai
Te la iattura costituzionale fu il massimo impegno per tre nel quale appunto non si afferma la forma di governo bicameralismo
Che e potere dell'Esecutivo sono tre ambiti nei quali si è fatto il possibile
Ma veniva lasciato il testimone alle generazioni successive affinché
Diciamo quella tessitura fosse perfezionata inutile rimarcare come di fatto
Quelle tre pagine sono ancora le pagine alla maggiore attenzione di quanti sullo nello scenario politico si occupano di questi temi dei partiti
Int
Vennero come i regolatori di un
Di una costruzione istituzionale
Perché di fatto
Aveva presentato ancora delle antinomie
E delle e delle imperfezioni bene quel ruolo quei partiti i partiti nati dopo la Prima guerra mondiale e che me la parabola europea
Terminano il loro percorso già a metà degli anni cinquanta laddove in Italia portano la loro centralità ben oltre
Fino agli anni Ottanta bene insomma la crisi di quei partiti segna
L'apertura
Di
Questa fase di ripensamento istituzionale e da ad una centralità
Della costituzione materiale
Che era costruita però sulla centralità di un soggetto come il partito politico di massa
Che di fatto coniugava partecipazione
E politica si sostituisce di fatto una Costituzione materiale nella quale
I partiti
Decadono e non trovano no un soggetto in grado di sostituirli
Perdono
Se
Questo è quello che emerge da molti sono i messaggi l'appuntamento con il loro rinnovamento
Quasi che non ci fosse un'altra forma possibile
Per
I partiti dopo la fine di quella parabola i partiti nel tempo sono cambiati e hanno risentito delle contingenze politico istituzionali sociali e anche tecnologica
Basti pensare alla diversità dei partiti ottocenteschi con i partiti
Degli inizi del Novecento e quelle che vengono dopo la compiuta massificazione della società
Politica
Tre
Elementi sono sempre presenti però all'interno di queste particolari comunità della politica una visione
Che viene innervata in alcuni
Principi
Il ruolo di una leadership perché evidentemente può essere differente e la presenza di una
Di una strategia
Ecco questi tre elementi e difficile ritrovarli nei partiti che si muovono all'interno di questo ventennio e questo fa venir ancor
Più difficile il compito di
Stabilizzare una Costituzione materiale che ha perso il
Al suo centro
All'interno di questa
In compiutezza che non è soltanto l'incompletezza
Delle delle riforme c'è stato ricordato poco fa in realtà accanto la incompletezza della
Della grande riforma della riforma della Costituzione
In qualche modo riflette PRIN compiutezza di tante altre riforme perché avrebbero dovuto innervare
Quella principale da quella del sistema bancario sulla quale si ferma qui sua quella del sistema amministrativo
E ad altre ancora e tutto questo
Io credo
Rende arresto ancora
Più difficile
Il riuscire in questi vent'anni per il nostro Paese ad affrontare e a dare risposta a quella crisi di sovranità che è stata
In realtà
Una caratteristica di tutte quante le società politiche occidentali
Nei confronti
Dello sviluppo dell'Unione europea anche qui in realtà è possibile trovare
Rintracciare gli elementi di una fase
Perché la perdita di sovranità nei confronti del processo
Di europeizzazione non è una caratteristica di questi vent'anni c'è sempre stata l'Europa
Ha
E avanzata
Attraverso
Diciamo una moda attività molto pragmatica che in realtà rispondeva
Un'esperienza pratica
Che era quella di monete degli uomini che si muovevano collo collusi
E che in qualche modo
Consentiva di superare la disputa tra
Federalisti e con federalisti e questa modalità era quella di trovare
Un obiettivo
E su questo cercare di trasferire il minimo di sovranità nazionale necessario per aggiungerlo per poi ripartire da quello stadio e fare una scommessa ulteriore nell'idea che gli Stati Uniti d Europa si potessero
Formare attraverso devoluzioni
Successive
E e questo è stato il modo con il quale con il quale l'Europa
Ha vinto e ha perso
Nel
Corso degli anni del dopoguerra fino alla guerra fredda fino alla fine degli anni ottanta
Ha vinto sulla cieca e ha vinto sul mercato comune
Ha perso sul sull'esercito europeo sulla CED ha perso sulle Euratom ma continuato con questo metodo e approvato in alcuni momenti anche
Delle leadership sufficientemente forti
In grado anche di solare quanti da posizioni politicamente
Carismatiche forti hanno cercato di bloccare questo processo basti pensare
Al Consiglio europeo dell'ottantacinque a Milano e allo scontro tra
Tracce Andreotti smette con un
Col con la Thatcher ecco la moneta in realtà
Inner Bava questo tentativo ma
A provocato in realtà un po'
Un un corto circuito e si è segnalato per una diversità perché qui l'obiettivo è stato posto ma
Alla trasferimento di sovranità
Non è corrisposto la costruzione di un nucleo di potere politico più forte più resistente e questo apportato acché la sovranità invece di essere trasferita
In gran parte si è fatto RAS
E laddove
I sistemi istituzionali interni sono stati più deboli questo vuoto di sovranità
è apparso
Decisamente più forte
Credo che l'Italia va
Iscritta
All'interno dei Paesi che hanno maggiormente sofferto di una debolezza del quadro istituzionale e questo è il motivo anche per cui
Questa debolezza così tanto pesato sulla crisi che forse
Al
A fronte di questa
Di questa considerazione è necessario anche rilevare come se gli esiti poi non sono stati drammatici questo
Si è dovuto anche poi alla responsabilità e alla lungimiranza di alcuni attori politici che in un contesto così difficile
Molto spesso in alcuni casi sono riusciti a
A
A riparare gli strappi ma questo discorso ci porterebbe
Molto molto distante resta il senso di incompiute sa che dalla
Terreno politico istituzionale si sposta
A quello delle
Culture politiche qui vorrei essere molto più breve perché a me pare che il volume
Si segnali per un'analisi accurata e molto spesso
Anche
Poliedrica intorno atterri grandi ambiti di cultura politica i tradizionali il tradizionale della sinistra
Quello della destra che
Tradizionale non si può dire per le ragioni che dirò
E poi anch'io come la professoressa Stones noto che uno delle caratteristiche importanti di questo volume quello di cogliere le radici
Più profonde di quella che oggi fa sotto il nome di antipolitica che non viene vista appunto come una evenienza improvvisa quanto piuttosto
La radice
Che sicuramente
Su cui ora su questo
Orsina alcune pagine molto
Molto convincenti affonda nella origine stessa della Repubblica ma probabilmente in una un sentimento antiparlamentare che potrebbe essere persino retrodatato
è riportato a una poi appunto di aver costanti della nostra
Storia nazionale
Io
Noto messaggi come vi sia
Quasi un parallelismo tra due fenomeni che vengono accolti da una parte
C'è il tentativo delle diciamo tra virgolette culture ufficiali
Di
Ingabbiare e in qualche modo di
Ha dominato il carré l'antipolitica appropriando sane e questo
Ecco qualcosa perché in qualche in tempi differenti
Fanno sia
La sinistra che la destra l'effetto
Alcun effetto paradossale
Perché la destra che cultura politica
Con
Antenati evidenti ma nel quadro della del nostro sistema politico repubblicano certamente inediti
In realtà una testa di governo appare
Con la fine della Repubblica dei partiti recuperando
Tutta una serie di fiumi carsici che erano scorsi sotto la storia ufficiale della Repubblica ma che non erano mai
In qualche modo stati
Legittimati e soprattutto legittimati a livello di Governo beh insomma per questo tentativo è come se fallisse il a suo appuntamento
Con
La istituzionalizzazione
Non c'è
La istituzionalizzazione di una cultura
Del centrodestra e priva di un quadro di riferimento certo a livello istituzionale
E fallendo sul terreno della consolidi amento di una subcultura
E come se quell'esperienza sembra lì poi legata
Ad
Sto una leadership eccezionale destinata a consumarsi insieme all'esaurirsi di una stagione
E laddove
C'è
Il fallimento di un tentativo di consolidamento dall'altra questi saggi suggerisco no
L'idea
Del
Fallimento nel tentativo di un rinnovamento
Dall'altra parte rinnovamento di una cultura politica forse sin troppo strutturata
Certamente è molto più della destra italiana certamente vede alla stagione delle ideologie
E che piuttosto
Che il rinnovarsi sembra piuttosto succube dei modelli culturali altrui sempre all'inseguimento
Io devo dire che da questi saggi
Nasce l'idea se volete la preoccupazione
Che
In questo contesto l'antipolitica moltissime carte da giocare
E che
E
All'interno di un
Quattro ancora in movimento che apre la terza fase quasi il vettore di un
Cambiamento Palin genetico che
Investa le altre due culture che non ce l'hanno fatta
Evidentemente è chiaro che chi si muove sulla scena politica
A da questi scritti alcuni ammonimenti e alcuni
Elementi di
Preoccupazione e se si vuole anche
Alcuni spunti
Per il proprio operare
Per fare in modo che dopo venti ai vent'anni dopo di questo volume
Non segua
Il visconte di brace Londra che in realtà sarebbe appunto la fine di una la fine ingloriosa che
In molti vorremmo che stiamo approvando ad esitare probabilmente non soltanto al sistema politico ma in qualche modo almeno dal nostro punto di vista anche al nostro Paese grazie
Il collega
Delle cose molto interessanti che ci ha detto
In conclusione ci diceva in motivi di preoccupazione che emergono dalla lettura di questo volume ma debbo confessare che qualche motivo di preoccupazione emergeva anche dalle due parole che abbiamo sentito nella
Loro lucidità
Con cui indicava configurazioni di in ordine di problemi che sono davanti al
Ma ho il piacere di aver subito la parola
Ferma restando a per sentire invece da voi
Osservazioni prospettive
E dunque intanto io colletto gran parte del volume e debbo dire anche gran parte dei due
Volumi che lo accompagnano
E quindi intanto debbo fari i miei complimenti attraverso professor
Giovagnoli a tutta alle l'équipe che poi ha curato il
Ha curato l'opera
Fare anche una complimenti speciale al l'editore Carocci
Perché non è usuale trovare un editore che impegna una forza
Territoriale consistente un lavoro consistente in un'opera
Di queste dimensioni di questa profondità e direi anche un po'
Da un punto di vista editoriale conto corrente né si abitua TIA
Vedere trattato alla storia contempera del nostro Paese con uno stile con un carattere giornalistico
E qui l'editore invece si è impegnato ad un lavoro che ha un taglio completamente diverso un taglio storico scientifico quindi dire che
Che questo è un elemento molto molto importante io naturalmente
Nella lettura Chievo che ho fatto adesso non le poche cose che dirò o una
Prospettiva diversa naturalmente sia da
Da da Giovagnoli trascorsi da Quagliariello che
Lo ricordo sono tre professori tre importanti professionisti io non lo sono quindi la mia è una lettura schema letture su esclusivamente quindi caratteri chiamiamola so politica parlamentare come come come volete
O quindi letto quest'opera
Come un tentativo in parte riuscito può dirlo perché dico in parte in parte larga parte riuscito di fotografare nella storia d'Italia di questi ultimi trentacinque anni
E di fotografarla tenendo presente tenendo presente che
Rispetto alle cose scritta rispetto al piano dell'operata attualmente c'è anche un un altro prima
C'è un prima lungo prima
Che va considerato senza considerarlo diventa molto difficile
Crispi arrivo in modo esauriente il presente e c'è anche un altrove cioè c'è tutta una c'è tutto un mondo che si muove intorno a noi che in qualche modo questo charities in qualche modo condizionato la storia d'Italia quindi
Non c'è una difficoltà oggettiva
A a mettere a fuoco fatti così recenti così complessi
Ed è che
Un lavoro necessario ma anche un lavoro molto difficile esso sia dovessi dire sinteticamente mi scuso per la
Diciamo faciloneria con cui lo dico sono scesi e sinteticamente vale del
Il ritratto del paese che esce fuori dalla da questo da questi volumi ereditato un Paese con una
Classe dirigente molto debole
Ora case di gente molto debole con una vista molto corta
La classe dirigente non so se sia giusto esso
La professoressa sorse un certo punto a anche indicato la distanza tal politica la società civile
Non so se questa debolezza signora debolezza soltanto della politica o come io temo
Della classe dirigente nel suo complesso del paese però e insomma evitate questo voi quale lui lo lo vediamo non arriva lo analizziamo lo prendiamo da di da diversi punti di vista ma il il
I è una classe dirigente che non ha costi che non ha saputo costruire diciamo così noi abbiamo
Avuto una fase gloriosa che sono i primi decenni del dopoguerra che abbiamo costruito il paese ed abbiamo fatto rinascere dal
Da dare sostanzialmente da due guerre mondiali
Costosissime Garda non venti e non il fascismo e poi dopo questi primi decenni la classe dirigente italiana si è
Nel suo complesso diciamo così si seduta
E si è seduta coalizione io leggo tutta la al suo italiana anche l'attuale anche l'attuale molto dipendente dalla situazione internazionale
Si è seduta perché non vorrei adesso diretta usare parole
Parole forti ma o all'anche un po'l'ansia di non essere lungo perché avete già sette qua Giarda a marzo ma ecco eroe
Ecco è una classe dirigente che si è fissate educata per molto tempo a diciamo così tra virgolette obbedire
E quindi non ha lavorato improprio
Perché perché la storia politica italiana è questa ex Aprica Italia questa quindi alla bisogna non siamo riusciti a fare quello che invece ha fatto la Germania
Che ha ricostruito dopoguerra ad oggi invece ricostruito se stessa
Una nazione un'economia una
Un posizionamento internazionale una
Una la grande leadership una classe dirigente a tutto tondo che non è soltanto la sedicente politica ma anche finanziario industriale
Culturale eccetera eccetera naturalmente la
L'acqua c'è una
Un supporto io nella storia d'Italia
Mi rendo conto questo un volume che
C'è un'opera che parla del dell'Italia degli anni Ottanta ad oggi
Ma se dovessi dire che quale
Il fatto nella storia d'Italia che la
Che più di ogni altro lato la determinata
In ogni in ogni modo è un fatto che qua non poteva avere una
Non poteva essere trattato qui se non
Diciamo di di
Di lato è stato l'assassino di Moro e la sessione di coloro che
è stato il momento che accetti
Cioè la politica di Moro ci era io così lo interpretato una politica che ha cercato di portare l'Italia in qualche modo
Una posizione indipendente dei blocchi Est e Ovest la fine della la morte di Mauro ha riportato l'Italia tempi molto veloci velocissimi ha riportato indietro ricerche poi dopodiché
Dopodiché io leggendo il
Il volume mi sono fatto una
O mio indice non dell'IVA del volume che avrei voluto fare io ma un indice che interpreta le cose che
Che voi avete descritto le interpreta secondo dei dei passaggi che sono i passaggi che hanno
Che perché ci hanno determinato
Cioè non c'è noi siamo riusciti ad essere decisivi in alcuni momenti della storia ed abbiamo avuto anche delle delle ricadute positive siamo stati certamente decisivi per
La la la decisione disciolti istallare gli euromissili
Nell'Europa occidentale e con questo abbiamo contribuito a
A uno sviluppo a un certo sviluppo dell'assetto
Mondiale
Ma
Per esempio noi non abbiamo
Capito subito non tutti qualcuno l'ha capito ma non tutti abbiamo capito subito quale sarebbe stato l'effetto
Tremendo della in politica interna della caduta del muro di Berlino tanti temi che vengono trattati anche qua ecco perché ho detto che il
La
La
Dello sviluppo
Poteva essere diciamo maggiore del di alcuni temi della tariffa hanno delle origini cioè la caduta dello Stato che come
Tutti ormai
Saranno dicono ai è una delle
Grandi ragione della debolezza della nostra nella nazione italiana deriva anche dal fatto che noi siamo stati per quaranta cinquant'anni di governanti da due partiti non non non era un sistema tripartito servano
Due partiti
Due partiti che si erano fatti stato loro
La democrazia Cristiana il Partito Comunista consideriamo se stessi uno Stato
Diciamo stato in modo diverso possiamo se si sia stato
Ed è chiaro che quando sono finiti i due partiti allo Stato di conseguenza
Ha perso quel quel filo di ferro che chiamiamo che ideale politico il fatto di era poiché
Che lo regge dovunque Gran Bretagna Francia come
Come in Germania in Spagna
è allo stesso modo noi non abbiamo capito la la
Cosa era per l'Italia per l'Europa l'unificazione tedesca non sto dicendo che non ci dovesse essere unificazione tedesca dico che a un atto decisivo dato importante però noi anche qua questo è un tema che
Che
Che certo riguarda un altro grande Paese europeo ma che ha deciso anche di nuovi enti
C'era una un grande
Esperto di politica estera americana che quando pressioni dalla Germania parlando dell'Europa i tavoli ma voi siete voi siete una
Barchetta
Che per la quale avete fatto salire un elefante vedete voi come riuscirete catenella galla cioè esso all'immagine è un po'è un
Però
è le proporzioni sono queste
E e noi quando abbiamo quando
Tutta l'Europa direi anche entusiasticamente a un anno dalla caduta del muro di Berlino
Ha dato la la sua dicevo l'Italia anche l'Italia Andreotti non era d'accordo la però pur futura volto dall'opinione pubblica la prima politica non abbiamo
Considerato che avremmo dovuto farlo con
Con regole con con prudenza poi esso non voglio non voglio proprio
Annoiarvi con questo ma non rispetto ma noi abbiamo
E non solo noi ma noi abbiamo accolto al crollo dell'Unione Sovietica pensando che da quel momento
Il mondo diventava
Semplice ancor più semplici come era stato prima prima era semplicistico mondo perché o si stava di qua così stava dirà la politica estera era molto semplice
O si stava di qua o si stava di là quando è cascato all'Unione Sovietica e l'abbiamo pensato che fosse diventata ancora più semplice si stava di qua
Non abbiamo capito che
Tecnologia globalizzazione e previa e dinamica mondiale stava aprendo una fase enorme e questo spostava la posizione
Delle nazioni compresa una nazione come come l'Italia
è
Fatemi dire attese le
Gli ultimi due fatti grandi che hanno fatto l'Italia che in una
Storia evitare degli ultimi trent'anni
Hanno un peso enorme
Il modo con cui è stata fatta e attuata Maastricht
Che è stata attuata nella parte che riguarda il rigore e non è stata attuata per la parte che Maastricht del
Considera con pari dignità e a pari livello dello sviluppo
E della coesione sociale del del continente noi abbiamo risposto alla
Fine del socialismo sociale senza
Reale senza capire che è l'unico modo qui diamo risponde qua di fare una grande politiche
Sociale internazionale non l'abbiamo e non l'abbiamo fatta
E
Mi scuserà
Con mio grande amico che mi è stato che mi è stato artefice
Anche l'allargamento
Anche l'allargamento avesse di Unione europea
Senza considerare la necessità
Che si dovesse contemporaneamente
Anche occuparsi dell'ATO sud dell'Europa per cui noi oggi abbiamo questo grande cuscinetto a destra ma abbiamo scoperto il lato sud del Mediterraneo e dell'Europa e de diciamo geopoliticamente
Un fatto enorme ma che riguarda la storia italiana
Riguardo alla nostra per alcune nostre regioni la vita quotidiana
Dopodiché
C'è il tema molto locale delle nostre miserie
La
Professoressa store sia citato De Ioanna potremo citare anche il saggio bello di Cavazzuti sul debito pubblico ma insomma
Io
Io ricordo una cosa sola mi corregga professionista se ricordo male ma
De Ioanna dice un'altra cosa forte quanto quello che lei ha ricordato dice che noi abbiamo divorziato abbiamo fatto divorziare atteso dalla Banca d'Italia
Immaginando immaginando che
Dopo ci sarebbe dovuta attuare una politica conseguente e abbiamo fatto la politica opposta a quella che avremmo voluto fare e questo ha determinato all'io sto facendo un lavoro per mia cultura
Personale sto guardando l'andamento del debito pubblico dal settanta
Cinque ad oggi io lo sto facendo
Considerando tutti i Presidenti del Consiglio uno per uno ma mano che il debito pubblico si sposta i Ministri dell'economia Norman
No che si sposta il Governatore della Banca d'Italia il Ragioniere generale dello Stato i segretari confederali di CGIL CISL e UIL di Presidente di Confindustria cercando di vedere chi
Chi c'era quando questa roba che ci ha che noi oggi ci costa novanta miliardi l'anno
è diventata quello che è diventata perché a un certo punto ma lo dico però per onestà insomma del nei confronti
Nostra dei nostri figli otto insomma cose che vanno
Che vanno viste spiegate
Spiegate vanno viste però certo è che
E insomma immesso dell'economia
Che governava l'Italia dopo lei euro forse poteva studiare meglio il modo con cui l'euro è stato
Come dire il primi due-tre anni potevano a sforzi si poteva fare un po'meglio di come è stato fatto insomma stampa non dico
Va be esso mi fermo perché altrimenti
A piedi o altro parlo per le voglio dirvi soltanto
Mi sono segnato mentre ascoltavo
Ma gli amici
Quattro piccoli insegnamenti
Uno che ci viene da questo libro che dire che anche solo per questo divento divo preziosissimo la necessità di un patto tra presente e futuro non prendiamo più nessuna misura
Fosse
Anche un Titolo quinto o fosse anche un falso in bilancio non finiamo più nessuna misura senza immaginarci quali conseguenze potrebbe avere per il futuro
La seconda
Insomma
Siamo molto attenti nel parliamo molto e se tutti i giorni
Mettessimo insieme la carta che viene consumata delle dichiarazioni dei politici avremmo un potremmo penso somma molto foreste dell'Amazzonia dal terzo stiamo attenti parliamo cerchiamo di parlare con lo dico per nuovi e
Terza questione tempi stretti
I tempi non sono più quelli
Che tutti noi
Siamo abituati ad immaginare
Quando
Parate che oggi è successa una cosa che e enorme
Cioè abbiamo nuovamente la Grecia in Europa ma la Grecia deve prendere delle misure gigantesche sono viva
Pensioni ed alto devi fare approvare dal Parlamento entro mercoledì
Ed entro venerdì poi il Parlamento non il Governo tedesco le deve confermare
Allora
Io non non entro nel merito di questa Regione dico qua
Stiamo attenti
Professor Giovagnoli uno ci vuole uno studio sul cambio proprio del ritmo dalla vita
La vita anche politica istituzionale non possiamo più permetterci
Le grandi discussioni non possiamo più permettercelo non non c'è più tempo perché mentre noi
Siamo fermi in mondo cammina e l'ultima cosa che dico attenti alla questione sociale
Attenti alla questione sociale perché perché
Dalla
Può venire la vera destabilizzazione del mondo sta già avvenendo nella lotta tra nord e sud
Può avvenire in Europa
Nel divario tra l'Europa del nord dell'Europa del sud può avvenire dentro le nazioni perché anche nelle Nazioni la la
La la questione sociale può diventare una sorta di una questione veramente veramente veramente grave grazie
Niente chiare del
Dell'attenzione anche dei degli apprezzamenti che sono stati
Manifestati e anche dei suggerimenti mi pare per il futuro ci è stato dato qualche compito per il futuro e questo pure non ci dispiace grazie a tutti e buonasera