01 MAR 2000

Intervento di Olivier Dupuis sulle dichiarazione dell'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune Xavier Solana

STRALCIO | - PARLAMENTO EUROPEO - 00:00 Durata: 3 min 22 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Olivier Dupuis sulle dichiarazione dell'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune Xavier Solana", registrato a Parlamento Europeo mercoledì 1 marzo 2000 alle 00:00.

Sono intervenuti: Olivier Dupuis (parlamentare europeo, Lista Bonino).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Balcani, Belgio, Cohn Bendit, Dutroux, Esteri, Guerra, Kosovo, Parlamento Europeo, Pedofilia, Pesc, Serbia, Sicurezza, Solana, Statuto, Turismo, Unione Europea.

La registrazione video ha una durata di 3 minuti.

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  • Olivier Dupuis

    parlamentare europeo (LISTA BONINO)

    (FR) Signor Commissario, signor Alto rappresentante, indubbiamente lei sta procedendo bene e con celerità e, grazie a lei, si sono registrati enormi progressi in relazione ad alcuni dossier . Mi pongo tuttavia alcuni interrogativi e non sono completamente d'accordo con le interpretazioni positive avanzate da alcuni organi di stampa e da alcuni colleghi sulla direzione intrapresa. Ritengo che, contrariamente al grande processo per la costituzione dell'Unione economica e monetaria - che era integrato nelle strutture comunitarie - oggi, purtroppo, l'intera politica estera e di sicurezza comune è una procedura intergovernativa. La mia prima domanda, signor Alto rappresentante, signor Commissario, è volta ad appurare se, insieme, avete elaborato delle strategie per giungere gradatamente a mettere in moto un processo che reintegri, all'interno dell'evoluzione comunitaria, la politica estera e di sicurezza comune. Abbiamo impiegato quindici anni per creare l'Unione economica e monetaria. Possiamo destinare un periodo analogo alla definizione della politica di difesa e di sicurezza ed alla politica estera. Il processo, tuttavia, deve essere chiaro. Credo inoltre che non si debba sottovalutare - la mia è una domanda - il potere e l'influenza dei gruppi di pressione dei Ministeri degli esteri. Conosciamo la forza che hanno acquisito nel corso dei quarant'anni di costruzione comunitaria. Oggi, essi non avrebbero niente da guadagnare da una svolta in senso comunitario della politica estera e reputo che essi si muovano di conseguenza. Infine, sulla questione del Kosovo - l'onorevole Cohn-Bendit insisteva a giusto titolo su tale punto - ritengo che l'Unione europea si debba porre, e con urgenza, il problema dello status finale di tale territorio. Senza di esso, assisteremo soltanto ad episodi d'instabilità, ad uccisioni nonché a provocazioni da parte di Belgrado. L'Unione europea si deve pertanto pronunciare senza indugi in merito. Da ultimo vorrei ringraziare l'onorevole Poettering poiché, a dirla chiara, ritengo che le iniziative prese dal Belgio inizino a dare risultati positivi. Sono dell'avviso che molti dei quattordici Stati membri avrebbero buoni motivi per non collaborare in seno alle riunioni dell'Unione europea in materia di giustizia, ad esempio. A quattro anni dall'arresto di Dutroux e soci, non si è ancora svolto alcun processo e non si sa ancora che cosa stia succedendo. Anche in materia di turismo sono numerosi gli Stati membri che potrebbero valutare l'opportunità di scoraggiare le vacanze di genitori con bambini piccoli in Belgio, ad esempio. E' forse giunto il momento di agire - ed invito l'Alto rappresentante Solana ed il Commissario Patten a comunicare al collega Michel che forse ha sorpassato i limiti e che la cosa rischia alla fine - lo spero - di ritorcersi contro di lui.
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