Campagna per il 30° anniversario di "Amnesty International"

Tra loro
Annone allora magari glielo anche sto anche assordato nanna
Allora questo non serve
Poter buongiorno a tutti è una conferenza stampa un po'particolare siamo in il momento di black-out dell'informazione più o meno
Totale voi avevamo questo impegno internazionale il presentare la campagna del trentesimo anniversario di Amnesty comunque
E
Dire che in ogni caso la scelta di mantenere questa conferenza stampa è stata positiva e doverosa anche in considerazione la vostra presenza di cui vi ringraziamo particolarmente
è stato distribuito del materiale che contenuto in questa cartellina stampa chi non ce l'ha eventualmente gliela posso dare subito
E non dico altro se non a dare la parola Antonio Marchesi presidente della sezione italiana di Amnesty International che presenterà il trentesimo anniversario di Amnesty International e poi insieme a me resterà a vostra disposizione per domande chiarimenti e altre informazioni
Mi associo anche io al ringraziamento fatto da Riccardo Noury noi siamo venuti qui stamattina con l'idea di fare due chiacchiere con uno o due persone che si sarebbero presentate nonostante nonostante questo sciopero ci fa molto piacere che si attesti a te molti non mi nascondo che abbiamo avuto anche la tentazione di fare un falso clamoroso nel senso di spostare di due giorni la data di fondazione di Amnesty International dal ventotto al trentun maggio
Per riuscire a a parlare del
Delle nostre tematiche non l'abbiamo fatto ma che quindi e quindi siamo qui
E vi ricordo brevemente che il ventotto maggio del mille novecentosessantuno Peter Benson un avvocato inglese e lesse su un giornale che era allo zero per la notizia di due studenti portoghesi due studenti portoghesi arrestati e poi condannati a diversi anni di carcere per aver fatto un brindisi alla libertà delle colonie portoghesi in Africa
Il Portogallo era allora sotto la dittatura di Salazar
Evidentemente queste cose in un locale pubblico in un ristorante non si potevano fare perché si rischiava appunto DS di diventare prigionieri per motivi d'opinione
E Peter bene non son reagì con indignazione ma anche con amarezza
E frustrazione a questa notizia perché già in passato si era impegnato come avvocato come come singolo in processi per i diritti civili e politici con risultati inevitabilmente
Scarsi vista la difficoltà di ottenere risultati agendo come singoli come individui appunto
E pensò di lanciare un appello questo appello prese la forma di un lungo articolo uscito alcuni giorni dopo
Su lo zero tre sempre sullo stesso giornale su cui aveva aveva letto di quella di quella notizia che aveva fatto che lo aveva fatto indignare che lo aveva che aveva provocato questa reazione questo articolo era intitolato I prigionieri dimenticati vi erano descritti oltre ai casi di questi due studenti anche alcuni altri casi di prigionieri per motivi d'opinione
E l'articolo fece un po'il giro del mondo la notizia fu ripresa dei giornali in vari paesi europei e non soltanto europei la risposta fu positiva fu positiva sia nel Regno Unito che in vari altri Paesi
Nacque quella che ancora non era Amnesty International l'organizzazione permanente nacque un anno dopo all'inizio si parlava di a Pio sovrane 'sti mille novecentosessantuno
Era un Progetto a termine al termine del mille novecentosessantuno la situazione
Nel mondo dal punto di vista della violazione dei diritti umani evidentemente continuava necessitare di
Di interventi di denunce la disponibilità delle persone che si erano unite a bene insomma continuava ad esserci e si decise di trasformare questa campagna
A termine questa campagna provvisoria in un'organizzazione internazionale e a a a durata indeterminata
Così nacque appunto Amnesty International un'organizzazione non governativa un'organizzazione privata internazionale
Con alcuni obiettivi specifici nel campo della tutela dei diritti umani e in particolare il rilascio dei prigionieri per motivi d'opinione
La l'abolizione della pena di morte senza riserve in tutte le le circostanze e la fine della tortura e dei maltrattamenti dei trattamenti crudeli inumani e degradanti
A trent'anni di distanza quale il bilancio che si può fare è un bilancio per certi versi ambivalente
Da un punto di vista vi sono dei miglioramenti nel senso che molti paesi anche in anni molto recenti
In conseguenza di una svolta democratica hanno visto un miglioramento notevole dal punto di vista dei diritti umani
I diritti umani sono più rispettati in molti Paesi in quei Paesi dove questo non è avvenuto Amnesty International registra una repressione particolarmente brutale particolarmente feroce
Quindi non si può dire che il bilancio sia positivo
Secondo l'ultimo rapporto annuale di Amnesty e questi sono dati che trovate anche nel nella cartellina
Vi sono prigionieri per motivi d'opinione detenuti in ottantaquattro Paesi torture e maltrattamenti nei confronti di prigionieri il novantasei paesi quindi nella maggior parte nella nel nella parte maggiore dei paesi che attualmente comunque compongono la comunità internazionale
Persone sono morte in conseguenza dei maltrattamenti perfetto delle torture in quaranta Paesi
Vi sono state esecuzioni in giudizio extragiudiziali in più di quaranta Paesi e sparizioni in circa venti Paesi e quindi anche le famose sparizioni non sono un una prerogativa dell'America latina degli anni Settanta continuano a essere presenti anche oggi negli anni Novanta e in varie in varie aree del mondo
Mi sono stati prigionieri politici novanta in almeno novantadue Paesi questi sono dati evidentemente che si riferiscono a casi accertati Amnesty International non fa Stine non fa supposizioni processi politici iniqui celebrati in trentuno Paesi
Per quanto riguarda la pena di morte giudiziale
Esecuzioni sono state accertate in ventisei Paesi oltre due mila esecuzioni
E oltre due mila condanne a morte mi sono state in cinquantaquattro Paesi condanne a morte non seguite da esecuzioni
I paesi in cui la pena di morte continua a costituire un motivo di preoccupazione particolarmente grave per Amnesty International sono la Cina l'Iran la Nigeria gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica
Nel mille novecento ottantanove e novanta vi è stata una notevole accelerazione del processo abolizionista nel senso che un numero mai prima riscontrato di paesi abolito la pena di morte dai dal proprio ordinamento queste avvenuto in Cambogia in Cecoslovacchia
In media Nuova Zelanda in Romania
Hanno abolito la pena di morte
Per tutti i reati questi Paesi che vi ho detto altri Paesi come in Nepal e l'Ungheria l'anno l'hanno abolita ma solo per reati comuni la mantengono per reati eccezionali
Il bilancio evidentemente deve riguardare non solo la situazione dei diritti umani nel mondo di quei diritti umani di cui si occupa Amnesty International ma anche il contributo di Amnesty International ai miglioramenti che effettivamente ci sono stati nel corso dei trent'anni di attività di arresti siamo intervenuti sui casi di quarantadue mila prigionieri d'opinione
Circa trentotto mila di questi sono stati nel frattempo rilasciati evidentemente Amnesty International non si attribuisce
Il merito di aver ottenuto ogni volta il rilascio dei prigionieri in questione
Perché le circostanze i fattori possono essere diversi abbiamo però contribuito a questo risultato positivo che ci sembra notevole la pena di morte è stata abolita negli ultimi trent'anni in un numero molto elevato di paesi vi è un altro dato che noi giudichiamo particolarmente positivo e che riguarda il l'importanza assunta dalle questioni relativa ai diritti umani dalle tematiche dei diritti umani
Sia sugli organi di informazione e quindi presso l'opinione pubblica ma anche dal punto di vista delle della politica interna e internazionale di molti Stati in molti in molti casi adesso la l'elemento dei diritti umani il fattore del rispetto dei diritti umani diventa parte integrante del programma di politica internazionale anche politica economica internazionale di non pochi Stati
E riteniamo che Amnesty International ha con la sua opera trentennale di sensibilizzazione abbia contribuito anche a questo risultato
Questi sono dati che i dati relativi agli obiettivi di Amnesty le sue denunce su le violazioni dei diritti umani sono relativamente notti relativamente conosciuti anche in Italia
Quello che probabilmente meno e meno noto il dato relativo agli strumenti di cui si serve Amnesty International
Anche in Italia abbiamo l'impressione spesso di essere e considerati un'organizzazione internazionale e ricca solida vicina per molti aspetti allenarsi alle Nazioni Unite e che non dipende dall'al contributo dei singoli
Iscritti volontari simpatizzanti e sostenitori per la sua sopravvivenza per la sua efficacia questo non è così e questa immagine distorta reattiva alla alla vera natura la vera natura di Amnesty International probabilmente e anche in parte all'origine del suo della sua mancata crescita o della sua difficoltà di crescita in Italia
E la sezione italiana di Amnesty esistente
Da circa quindici anni
E nelle mille novecentottantotto ha avuto un un balzo perlomeno dal punto di vista della sua conoscenza presso l'opinione pubblica in occasione di quel concerto intitolato Human Rights Now a cui parteciparono Sting Peter gli ebrei Bruce Springsteen e così via
Paradossalmente forse anche quelle iniziativa cresciuto questa immagine di annessi come organizzazione
E ricca solida e ben ben ben consolidata diciamo dal punto di vista della sua struttura organizzativa
Invece la sezione italiana relativamente pochi scritti oscilliamo fra i dodici e i quindici mila che a un dato
Molto basso rispetto alle iscrizioni non solo dei partiti politici dei sindacati che hanno evidentemente rispondono Acri
Terri ha meccanismi diversi ma anche rispetto ad altre organizzazioni non governative a scopo a scopo benefico abbiamo un bilancio e dei mezzi
Molto scarsi scarsissimi rispetto alla mole di attività che riusciamo a portare avanti
Nonostante questo Adan resti in Italia lo sviluppo di Amnesty in Italia hanno contribuito personaggi di spicco personaggi della politica della cultura ne ricordo solo alcuni Norberto Bobbio Umberto Terracini Paolo Ungari Giuliano Vassalli e tanti altri
Siamo cresciuti negli ultimi tempi come soggetto come interlocutore politico ci siamo impegnati anche in Italia su una serie di questioni che sono oggetto di discussione politica anche di
Dibattito parlamentare di progetti di riforma
Mi riferisco in particolare attende il quale quali il commercio delle armi la partecipazione dell'Italia agli accordi internazionali in materia di diritti umani l'obiezione di coscienza
La pena di morte in tempo di guerra e così via
Il bilancio anche qui è differenziato a seconda del del tema specifico prese in considerazione in positivo l'Italia recentemente o meglio il Parlamento ha recentemente approvato la legge di autorizzazione alla ratifica della Convenzione sui diritti dei bambini
Un una convenzione che andasse International ritiene particolarmente importante e quindi speriamo che presto anche quell'atto
Dovuto che consiste nel deposito della ratifica da parte del capo dello Stato
Fossa possa avvenire perché l'Italia sia tutti gli affetti vincolata alle disposizioni di quel trattato sempre in positivo nel novanta
è stata adottata una nuova legge sul commercio delle armi questa legge prevede tra i suoi principi fondamentali fra i suoi principi ispiratori e la mancato la la la non autorizzazione alla esportazione di armi in paesi in cui vi siano gravi sistematiche violazioni dei diritti umani fra le fonti per individuare i paesi in questione sono indicate anche le organizzazioni non governative e dunque anche Amnesty International non appena negli ultimi mesi è stato e manate il Regolamento di attuazione di questa legge da parte del governo abbiamo cominciato di nostra iniziativa a fornire informazioni al Comitato mi interministeriale competente su tutti i paesi con cui l'Italia ha legami economico-commerciali stretti e in cui secondo i dati gli annessi i diritti umani sono
Oggetto di grave violazione
La legge sull'obiezione di coscienza Amnesty International è intervenuta anche nel nelle ultime settimane su questo su questo tema il Progetto che è in discussione rappresenta secondo noi un notevole passo avanti rispetto a la legge precedente vi ricordo che la legge precedente prevedeva che il servizio alternativo durasse otto mesi più del servizio militare non erano riconosciute fra le motivazioni dell'obiezione di coscienza
Le ragioni di carattere politico ma solo le convinzioni morali o religiose
L'obiezione di coscienza non era esplicitamente riconosciuta come diritto con quello che ne consegue anche in termini di
Di di possibilità di falda di far valere questo diritto la nuova legge pone rimedio a molti di questi di questi problemi
E il problema principale adesso è che la discussione proceda è stata è stata discussa in How Lalla le è stato discusso il primo articolo della legge dopo di che la discussione la discussione si è si è fermata non non non non procede da
Da alcune settimane
E un altro un altro punto di insoddisfazione Rispetto al procedere dei lavori parlamentari è quello relativo alla pena di morte in tempo di guerra
Questo tema che che che annessi porta avanti da tempo veniva colto
Sino a poco fa con una certa freddezza in ragione del dell'apparente astrattezza
Natura esclusivamente di principio di questa discussione in realtà la guerra del Golfo apporta andato un in un certo senso una maggiore concretezza a anche questo tema perché il codice penale militare di guerra prevede che la pena di morte tutte le disposizione del Codice ma noi interessa in particolare il tema della pena di morte sia applicabile anche alle a tutti i corpi militari
Tutte le spedizioni militari italiane all'estero e il governo anche su nostra iniziativa su nostra richiesta e a cui si sono associati diversi gruppi parlamentari emanato
Nei giorni immediatamente dopo lo scoppio del conflitto un decreto legge stabilendo che e queste disposizioni non si applicassero al al contingente italiano nel golfo noi abbiamo colto la tra l'occasione per ribadire nuovamente l'esigenza che la pena di morte sia definitivamente abolita dal codice militare di guerra in cui è prevista pervenne quarantotto ipotesi di reato quindi anche per reati quali la codardia la diserzione semplice e così via che abbiamo chiesto che l'Italia com'piste questa scelta di civiltà che era già stata fatta propria da
La maggior parte la la la grande maggioranza degli Stati europei Progetti di legge in tal senso sono in discussione in Parlamento ma anche qui ormai da danesi stiamo stiamo fermi la la discussione non non procede
Vi è un ultimo punto relativo al all'la all'ordine del giorno parlamentare al dibattito politico che vorrei trattare riguarda la questione dei maltrattamenti voi sapete che la assieme al tema del della carcerazione per obiezione di coscienza il tema dei maltrattamenti in alcuni casi di vere e proprie torture è stato oggetto
Di preoccupazione di anche di citazione nei rapporti annuali di Amnesty International rispetto all'Italia
Ora la nuova convenzione relativamente nuovo ormai dell'ottantaquattro sulla torture e trattamenti crudeli inumani e degradanti delle Nazioni Unite che è stata ratificata dall'Italia prevede che sia contemplata
La figura di un reato specifico di tortura e maltrattamenti
Questo in Italia ancora non non è avvenuto per cui le eventuali di eventuali fatti
Di tortura e gli eventuali maltrattamenti ricadono inevitabilmente nel nell'ambito di figure di reato molto più più vaste molto meno specifiche è importante non solo per perché previsto specificamente come obbligo da questa convenzione che l'Italia ha ratificato ma anche per diciamo le le motivazioni che sono all'origine di questa disposizione internazionale che l'Italia proceda in questo senso altrimenti rischia si rischia che avvenga come avvenuto per i responsabili dei maltrattamenti dei beni di Di Lenardo e compagnia i brigatisti responsabili del del sequestro dosi al che pur avendo praticato maltrattamenti sistematici e gravi nei confronti di queste persone poi alla fine ma mano che il procedimento
Proseguiva nelle varie fasi giudiziarie
Il la loro la loro o la loro colpa il loro reato è stato degradato a tentata violenza privata col risultato che la pena prevista era inferiore ad un massimo di due anni
E quindi sono stati sono ricaduti sotto gli effetti di un'amnistia
E il risultato è stato che persone responsabili di gravi maltrattamenti sono state non non hanno subito alcun tipo di di punizione in base al al nostro ordinamento
Mi sono dilungato abbastanza
E vorrei soltanto concludere poi rimanga evidentemente a disposizione per le vostre le vostre domande
Dicendo questo Amnesty International porta avanti un discorso politico di prospettiva internazionale che si inquadra in un ambito
Realmente mondiale
Propone delle delle cose essenziali dei temi essenziali su cui riteniamo che un da cui ogni riteniamo che ogni altro discorso debba partire noi chiediamo il rispetto di diritti i più i più fondamentali fra i diritti della persona umana che sono evidentemente presupposto in inderogabile in
Imprescindibile di qualunque altro sviluppo
Di carattere politico economico sociale o culturale che sia riteniamo che sia importante
Individuare l'essenzialità di questi temi
Crediamo anche che il momento il momento storico
Un momento particolare nel senso che si è conclusa a un una guerra
Dissimile per molti versi a tutti gli altri conflitti armati che avevano caratterizzato il periodo successivo
Alla seconda guerra mondiale per per la dimensione internazionale dell'impegno e per tanti altri aspetti
Segnaliamo come il Paese il Governo che
Era all'origine di quel conflitto armato da molti anni violava sistematicamente i diritti umani del della popolazione
Della stessa popolazione irachena mi riferisco al governo di di Saddam Hussein evidentemente non per questo la comunità internazionale ha ritenuto opportuno isolarlo politicamente o smettere di rifornirlo di armamenti
Noi crediamo che questo sia il momento adatto a svolgere una riflessione approfondita prendendo spunto da da da questi temi da questi elementi e unirci anche in uno sforzo di di prevenzione per evitare che poi
E i diritti fondamentali siano
Evocati nel momento in cui una guerra è già scoppiata dobbiamo costruire un ordine internazionale e che si fondi su rispetto del diritto umano
E dei diritti umani ed è per questo che chiediamo e ai singoli altra che possono iscriversi ad Annecy evidentemente giornalisti che hanno a disposizione gli strumenti dell'informazione ma anche ai politici anche a numerose altre categorie
Di raccoglie il nostro appello e di collaborare in questa impresa che è senza dubbio ambiziosa
Ora io rimango a disposizione per per quanto comunque domanda qualunque chiarimento vi segnalo se non l'avete ricevuta la cartella stampa che contiene numerose informazioni sulla storia di annessi sugli obiettivi e che ci poniamo anche per il prossimo futuro
Grazie
Ci sono domande
Sul podio
Va bene non ci sono domande allora finiamo qui
Ribadendo forse ulteriormente nel nostro ringraziamento ai è presente
Sperando di rivederci al prossimo sciopero
è una cosa però ecco va segnalata si iniziative di Amnesty che prevedevano un coinvolgimento della stampa cioè un convegno sulle conseguenze della tortura che c'è stato in Campidoglio a metà marzo una conferenza stampa di lancio della della nostra campagna sulle violazioni dei diritti umani in Marocco e ultimamente che questa questa iniziativa della conferenza stampa del trentesimo anniversario
Andrea
Coinciso pienamente con i tre più importanti scioperi decise dei giornalisti dei polli sì anche sì che se in passato chiudono quelle si aggiorna di sciopero
Quindi d'ora in poi ci informeremo con la con largo anticipo e e credo che che sta ad diremo il nostro calendario anche sulla base di questa sì purtroppo hanno e se è stata fondata il ventotto maggio e non il trentuno e e quindi e quindi c'è stata questa infelice coincidenza
Grazie