Meeting di Rimini - Afghanistan solo andata. Storie dei soldati italiani caduti nel paese degli aquiloni

Do alla lettura
Di
Scelte di libri Ken meeting affatto e che intende
Proporre all'attenzione di tutti noi
Abbiamo due proposte vediamo insieme subito la prima che dell'editore Cairo
Di Milano e il l'autore e Gianni Calessi incassi entriamo qui alla mia sinistra
Scene racconterà alle le origini e le mosse anche un po'il contenuto ma giusto per come Flash introduttivi e poi
Abbiamo con noi lo ringraziamo moltissimo della generosa disponibilità ministro Mario Mauro che
In qualità
Direi sia di
Nella sua veste di ministro
Della della difesa italiana
E anche di persona che ha visitato e i suoi precedenti mandati anche diversi
Paesi del mondo ha ben presente il quattro anche della situazione interna dell'offerta e del servizio
Dei nostri soldati degli italiani nel mondo il libro di già mica avessi insistito la Afghanistan solo andata storie dei soldati italiani caduti nel Paese degli aquiloni il paese degli aquiloni appunto
Quel Paese che da decenni arato da divisioni interne ma soprattutto da pressioni
Anche internazionali di Paesi c'è con Piccini per esserne un punto di distribuzione diciamo internazionale sulla pelle
Per della gente diritti quel estremismo violento che pervade
Molte delle società
Intere città internazionali
Già mica resina che voglio ricordare
Giornalista inviato
Di guerra da tanti anni tanti posti del mondo e protagonista qui al meeting datata dare il tempo insieme a Roberto Fontolan per i reportage filmati di guerra che
Ci raccontano
Il mestiere era il giornalista e delle porte
Lo in Afghanistan c'è stato giovanissimo big mi piace ricordarlo perché
Aveva ventitré anni e aveva fondato l'agenzia Albatross insita Fausto Billo slavo e proprio da quel Paese se non sbaglio
Eravate partiti con grande rischio anche con
Mi pare una grave incidente a a Fausto tale da quel momento non in modo instancabile
Ha veramente raccontato da ogni parte del mondo i fatti che accadevano qui
Ha voluto andare a ritrovare
Quelle persone che sono cadute nel territorio dell'Afghanistan e di cui
Noi stessi
Riusciamo solamente a tutti ci dicono che l'informazione in moto anche peraltro abbastanza
Soddisfacente Dacome ritratto delle loro vite ma solo a mente del momento come dire finale e allora questo titolo di sola andata non ha dentro solo
Il dolore
Di questo non ritorno in cui si concluderebbe la prevede spazio né vogliamo a questo meeting anche andare al fondo cioè fare emergere anche la vita e così Faggiana che è andato a incontrare a partire dal dolore
Ha voluto conoscere lo spirito di questo servizio il motivo di questo senso di chiamata e quindi anche l'avventura umana esistenziale di queste persone mi ha scelto ha scelto otto storie e chiedo a lui
Di raccontarci questa insorgenza che ha avuto anche come
Come persona come giornalista e di darci un tratto di questi nostri compagni fratelli grazie
Grazie Camillo grazie al Ministro Mauro presso presente la presentazione del mio libro grazie a tutti voi per essere tutti qui ad ascoltarmi stasera questa se ad ascoltarci questa sera
Be'partiamo innanzitutto dal motivo principale perché scrivere un libro sugli italiani caduti in Afghanistan prescrive perché scrivo un libro sui soldati morti beh
Forse per rispondere alla stessa domanda a cui ha cercato di rispondere il Ministro Mauro questa mattina
Quando ha parlato dell'inadeguatezza degli italiani di fronte alla alle missioni all'estero venga adeguatezza degli italiani di fronte all'Afghanistan
Alla missione in Afghanistan ogni volta che muore un soldato ogni volta che viene ferito un soldato ogni volta che c'è un attentato sentiamo sempre lo stesso chiacchiericci la stessa domanda ma che ci stiamo a fare lì perché siamo lì
Perché riteniamo lì perché non li portiamo a casa
Ecco quella domanda perché lì non li portiamo a casa
Mi sembra molto spesso l'azione del del boy scout per fare una buona azione vuole riportare indietro la vecchietta vuole costringerla vecchiette ad attraversare la strada
Nessuno di quei soldati che sono fuori in Afghanistan di quei due mila cinquecento soldati che erano gli fino a pochi mesi fa ai due mila che ce ne sono oggi vuole tornare indietro quando un loro collega muore quando cade sul facendo il proprio dovere in Afghanistan
Perché per tutti loro per tutti quei soldati
Andare in Afghanistan e raggiungere il massimo della propria professionalità hanno studiato per fare quello sono volontari e la vita che vogliono fare e l'esperienza che voglio sperimentare ed sperimentano sulla propria pelle
Perché scrive un soggetto e perché ho voluto scrivere questo libro perché ho voluto
Raccontare non la loro morte la loro morte che noi giornalisti molto spesso liquidiamo il sessanta settanta ottanta righe
Al termine delle quali non abbiamo capito niente dell'individuo che ci ha lasciato dell'individuo che ha deciso di allestire la divisa e andare in Afghanistan
Ho cercato di scrivere un libro che
Recuperasse
Quello che non raccontiamo di quelle vite perdute nei nostri articoli
Perché le vite di questo il dati
Sono la migliore spiegazione per farci capire perché tanti giovani decidono di mettere a rischio la propria vita la propria esistenza di lasciare i propri cari e andare lì andare lì dove l'Italia ha una missione difficile nell'ambito di un contesto internazionale
Ma c'è anche un'altra ragione molto importante
Per cui ho voluto scrivere questo libro
Ed è una ragione molto le molto legata all'attuale situazione politica economica italiana
Voi ricordate le missive
Tutti questi tutti questi giorni questi questi cinquantatré queste cinquantatré vite fisici ma da tre caduti in in Afghanistan
Sono anche il sono anche pietre miliari nel percorso che ha fatto che hanno fatto le Forze armate l'esercito la marina e aviazione in questi ultimi trent'anni
Forse voi ricorderete
La nostra prima missione all'estero in Libano
Una missione iniziata con un una nave da sballo che non riusciva ad aprire lo sportello e quindi andava così a
Sancire quell'immagine un po'comica delle nostre forze armate che veniva presentato da tanti
Da tanti film da tante
Da tanti film e tante tante facezie si scherzava molto sulle nostre forze armate era un po'un'istituzione Pulcinella
Tempo veniva denigrata un po'veniva accusata e molto spesso la denigrazione serviva a metterla da parte è che in questi trent'anni queste nostre Forze armate sono molto cambiate
Sono diventate da quella istituzione Pulcinella
Alla una delle migliori istituzioni tagli detti l'Italia può esprimere
Oggi i nostri soldati quegli stessi soldati che noi ricordiamo con settanta ottanta righe se il sui la carta stampata che molto spesso i nostri politici non sanno spiegare perché cosa fanno lì anche politici che sono stati al Governo canale
Occupato ruoli di governo
Svolgono missioni al fianco dei migliori esercito internazionali lavorano
E si misurano alla pari con inglesi i francesi americani
è ricevono gli elogi dei comandanti americani che vengono e nostre basi e guardano stupiti come i nostri soldati siano più in grado di comprendere la missione di quanto non lo siano i soldati francesi americani
Ecco tutto questo mentre l'Italia ha fatto un processo decisamente inverso trent'anni fa la nostra nazione a nazione rispettata
Oggi
L'Italia forse è sceso nel classifiche per rispetto internazionale e le sue istituzioni hanno perso
Credibilità e rispetta in ambito internazionale ecco mentre le altre istituzioni perdevano credibilità rispetto in ambito internazionale
Queste cinquanta
In quel le le Forze armate assieme a questi cinquantatré morte di cui non si può mai essere contenti ma di cui si può essere orgogliosi sono diventate una delle migliori istituzioni l'unica forse che ci consente di competere alla pari con i nostri alleati
Ed ecco perché le vite di questi cinquantatré di questi otto soldati che ho voluto raccontare in questo libro sono il simbolo anche della
Della crescita umana di questi soldati
Io negli ultimi tempi ho portato colleghi televisioni dentro le caserme a raccontare la vita dei soldati italiani incontra esso dagli italiani e tutte le volte mi ha detto ma sono veramente il meglio dei nostri giovani sì molto attive
Chi non li conosce chi li scopre per la prima volta scopre che Neri caserme nelle basi afgane c'è la migliore nostra gioventù
La gioventù che sa misurarsi al meglio con la gioventù degli altri Paesi e conosce al meglio i problemi internazionali cosa che non succede molto spesso nelle scuole nelle università italiane
Ecco per questo questi cinquantatré morti agli otto soldati a cui ha dedicato questo libro ha rappresentato per me non soltanto
Il sacrificio ma rappresentano anche la crescita delle nostre Forze armate dei nostri soldati eh dell'Italia ecco queste come motivi principali per cui ho voluto scrivere questo libro
Vorrei chiedere anche
A ha già anche
Che differenza quale contraccolpo di diversità
Ai avuto nell'andare a incontrare delle persone che non erano poi i protagonisti
Del servizio sul campo tutti ai
Quando
Incontrato le persone i familiari e ha ricostruito la storia il tuo anche contraccolpo di persona
E di scrittore non tanto per misurare se quanto hai accennato prima tiene
Quanto per conoscere
Quale coinvolgimento sia necessario forse
Da questo momento in cui ha deciso questo libro
Nel tuo lavoro anche quando ritornerà ai rivedere certe situazioni beh è stato un viaggio molto difficile molto molto complesso e molto doloroso
Io tanti anni fa nel mille novecentottantasette dovete andare a casa di mio amico racconta la sua madre che lui era morto era morto facendo questo mestiere della morto in Mozambico
E non sarebbe più tornata a casa
E mi ricordo ancora il valore il groppo lo stomaco la mano dentro che mi rivoltare lo stomaco che mi impediva di salire quei cinque gradini che mi portavano alla casa della madre e mio amico
Ecco quando scritto questo libro sono andato a trovare otto famiglie che avevano perso come la madre e mio amico un figlio un marito Infratel
Ecco ad ogni
A ogni volta che ho suonato al ad uno di quei campanelli ho riprovato la stessa sensazione lo stesso però con lo stomaco
La stessa fatica ad entrare a quella porta perché chiederò la madre di raccontare alla madre alla moglie ha una sorella di raccontare chi era la persona che l'ha lasciata che l'ha perduta
è veramente un
è un gesto spietato perché tu ogni volta che lo chiedi che ritiri ricordare chi era rinnovi il suo dolore rinnovi del suo sofferenza
Ho ritenuto di farlo ma è stato molto difficile anche perché qual è la difficoltà quando parli con i militari e probabilmente i militari richiamati restava divisa in questa sala mi daranno ragione certa maniera B
E la riservatezza e la doppia immagine che i militari hanno
Quello che racconta la casa e quello che fanno quando sono in servizio
Molto spesso
Le stesse conversazioni tra i militari in servizio
è il in Afghanistan e le conversazioni tra chiesta cretini chi sta casa sono surreali ricordo ad esempio ricordo
Quest'inverno che è una balla Balucani una base nel province di Farah raccontavo la storia di una squadra raccontavo anche i contatti tra loro e le famiglie che stavano a casa eravamo tornati da una missione in cui c'erano stati anche degli scontri a fuoco
Era stata una missione di due giorni abbastanza impegnativa alla sera alla mensa racchiusa per il normale periodo di disinfestazione della mensa
E quindi
Non c'era neanche il un po'un rancio caldo appariva e per i ragazzi che erano tornati da quel da quell'operazione
E è uno dei il capo squadra aveva un contatto telefonico o via Sky per quella famiglia la famiglia tutte riunite aspetta
Avrei chiedeva
Ma come è andata no oggi è stata aggiornata tranquillissima ramo qui all'alla base abbiamo fatto un po'delle solite operazioni
E adesso e adesso andiamo a cena e a cena cosa avrete e a cena avremmo il minestrone le patatine
Quindi se la conversazione e poi è tornato e siamo andati in
Nella Sala della Camerata che si son mangiato i panini
Sono conversazioni surreali ma surreali questa è solamente un aspetto su come le stazioni in cui chi sta in Afghanistan non vuole impensierire che sta in Italia e chi sta in Italia non vuole appesantire la fatica di ammissione con i problemi di chi sta
Di chi sta qui quindi molto spesso si crea una discrasia e nessuno conosce effettivamente chi sia un soldato
I militi i genitori parenti le mogli ne conosco una parte gli amici ne conosco un'altra i commilitoni ne conosco una terza quindi sono sempre due o tre persone che poi devi ricostruire attraverso vari racconti rimettere insieme
è un mosaico difficile è un mosaico sono vite separate che purtroppo si congiungono solamente il
Nella morte in quell'ultimo evento tragico
E per questo è stato molto faticosa perché molto spesso quando quando raccontavo delle cose che aveva preso degli amici le madri mi guardavano sperava negli occhi diceva mamma io questo non ho mai saputo se se il primo come lo racconta
E per questo è stata una grande sofferenza questo viaggio fossero I viaggi più faticose e che mi ha dato più sofferenza di di quelli fatti in trent'anni di guerra
Succedere al ministro Mauro di suo
Suo commento alla sua riflessione anche perché i termini emersi
Lavoro di chimica messi in
Sono abbastanza in
Integralmente quelli che riguardano
Anche il il senso di questo punto che
La
La difesa italiana è in servizio che esso implica cioè
Il servizio il senso di un Paese e la la la vita della persona e dunque anche
Cosa significa questo sia non solo in termini
Come dire don attivi finali ma anche nei termini costruttivi giorno per giorno è un'occasione anche
Per capire questo come libero infatti intessuto
In azione delle giornate delle partenze degli arrivi delle difficoltà quindi è
Non è né un libro di
Non è un teologo perché avessimo Sitec capito barda vede anche un libro di semplici dinamiche appunto di cronaca di guerra anzi emanare attività fatta di vita
Grazie
Ma grazie intanto già Micale si per aver voluto
Questo libro che a me consente di entrare nel merito
Di una questione che non è appena
Il tema
Delle strategie
Del nostro Paese sullo scenario dalla pace alla guerra
Ma il tema più profondo e vero
Di quanto vale la vita ad un uomo
Perché
Nel compendio di luoghi comuni che accompagna il dibattito
Sul tema delle missioni internazionali se siano cioè uno strumento dell'imperialismo
Sotto falso nome piuttosto che
Un tentativo di solidarietà
Con popoli in difficoltà
C'è sicuramente un punto che viene sistematicamente
E la quattro disatteso
E chi è la consistenza più vera più forte di un mistero
Al quale
Gli Stati
Sono comunque chiamati a render conto perché nella realtà non c'è niente che valga la vita dell'uomo
Io ho cominciato esercitare il mio mandato di Ministro della difesa andando in Afghanistan
E pochi giorni dopo uno degli omini che mi aveva ricevuto il maggiore Giuseppe Larosa
Da Saliera la Brigata Sassari e morto colpito da un attacco terroristico nella città di farà
Dove pure mi ero recato in quella visita
Vi posso assicurare quindi che io so per certo che non c'è nulla
Che valga la vita dell'uomo
Non c'è strategia
E non c'è posizionamento politico che renda ragione fino in fondo di una ditta di un uomo
Ma se siamo veri con nei testi sì siamo coerenti
Con quella fremito
Che ci fa essere capaci di andare a vedere come stanno le cose
Noi dobbiamo avere la forza di porci anche altre domande
Una domanda fra tutti che cosa convince per esempio questi uomini a dare la loro vita per qualcosa di più grande
Lo dico perché nulla si potrebbe comprendere dall'avventura umana di ognuno di loro
Se non ci rendessimo conto
Di quel che accade e che è il senso della loro missione
Che cosa ci stanno a fare i soldati italiani in giro per il mondo
Visto che siamo un Paese che dentro la Costituzione ripudia la guerra come
Strumento per la risoluzione delle controversie
E la risposta è semplice
Noi siamo in giro per il mondo a rendere possibile la pace non a fare la guerra
E la risposta
Merita un approfondimento
Perché fuori dal gioco della retorica
Che siamo in giro a rendere possibile la pace vuol dire in concreto che ci mettiamo di mezzo quando gli altri non riescono a trovare ragioni plausibili
Per impedire il conflitto
E non è così da ieri
E così da molti anni
Qualche giorno fa mi sono recato in Corea per le celebrazioni del sessantesimo anniversario della guerra di Corea il primo conflitto dopo la Seconda guerra mondiale dove l'esercito italiano
Ha preso posizione seppur dentro la forma di iniziativa umanitaria e di sostegno sanitario
Perché per quale scopo per quale ragione
Perché noi viviamo in un mondo
In cui se vogliamo rendere possibile la pace dobbiamo essere disposti ad assumerci responsabilità e questa responsabilità passa attraverso
Il pagare un prezzo elevatissimo perché quella pace sia possibile
L'ho spiegato anche questa mattina
E insisto perché in questi giorni si svolga un vero e proprio dibattito nel nostro Paese
Su che cosa vuol dire
Compiere missioni internazionali di pace
Perché dal mio punto di vista sarebbe un tradimento vero e proprio che noi in modo sciatto
Arrivassimo discutere in Parlamento se rifinanziare queste missioni
Avendo come punto di riferimento il fatto che c'è la crisi economica e quindi dobbiamo discutere se val la pena investire in questa missione centocinquanta o trecento milioni di euro
E non capire che al fondo invece c'è una questione molto più grande quanto vale la vita di nuovo
E che cosa vuol dire mettersi di mezzo
Non a caso si chiamano forza di interposizione esattamente come potrebbe accadere
In una famiglia dove si apre un alterco violento
In un vicolo in una strada dove c'è
Dove c'è uno scontro tra persone mal disposte le une verso le altre
Ti metti di mezzo perché capisci che dipende dalla tua responsabilità che le cose possano prende la piega giusta
Che possa esserci cioè un accento di verità nella posizione umana che esprime non ti evince sugli altri perché gli impone oppure un TAR ma che li convince gli altri e li convince perché c'è un bene c'è una verità da riconoscere
E per questo che i nostri soldati sono in giro per il mondo
Ed è per questo
Che conoscere la loro storia e comprendere le ragioni di quello che fanno
Ci fa più veri cioè ci rende più umani dentro le circostanze che viviamo
L'ho detto lo ripeto come ho fatto anche questa mattina io sono Ministro di un Governo che ha prestato giuramento mentre due carabinieri venivano feriti uno molto gravemente davanti a Palazzo Chigi
Per rendere possibile che il patto di libertà che sono le istituzioni continuasse ad essere garanzia della sicurezza e dalla prosperità degli italiani
Ora
Io chiedo a me stesso da quel giorno ma chiedo anche ad ognuno di voi a che cosa dovrebbe guardare e a chi dovrebbe guardare la politica italiana
Se non ha già un grande se non a Neri
Se non a maggiore Larosa caduto in Afghanistan se non ognuno di quei cinquanta quattro uomini che hanno perso la loro vita per qualcosa di più grande a cosa dovrebbe guardare a chi dovrebbe guardare
La politica in Italia
Se non a questi uomini per recuperare il senso della dignità del proprio agire
A che cosa dovremmo guardare
E la matrice di questa responsabilità
E spesa per un compito nella storia così come spesa loro vita per un compito nella storia
Non è inutile il loro sacrificio non perché
Vinceremo o perderemo
Ma perché in quello che accade sulla basta del testimonianza che rendono
Si rende possibile per tutto il cambiamento e questo non è un discorso retorico
Come ho raccontato più volte noi siamo in Afghanistan dall'undici agosto del due mila tre
Quando siamo arrivati c'erano ottocento mila studenti sotto la dittatura dei talebani ed erano tutti maschi oggi ci sono sette milioni e mezzo di studenti e il trentacinque per cento sono donne
Il venti per cento degli studenti universitari sono donne sessantanove parlamentari nel Parlamento afgano sono donne
Sono stati costruiti da quel giorno centoventi ospedali in Afghanistan e più del settanta per cento degli afgani gode dei servizi sanitari cosa che non era neanche pensabile precedentemente
Sono stati costruiti migliaia di chilometri di strade di strade ferrate sono state aperte decine di migliaia di aziende
è cominciata una scommessa attraverso la quale quel popolo può riprendersi la propria vita e lo devono a loro
Ma anche noi dobbiamo loro qualcosa
Perché il prezzo che costa la nostra libertà e la nostra democrazia chiamiamo loro paga
Lo potete capire meglio
Se recandomi sulla spianata che porta alla Casa Bianca Washington guardate il monumento ai caduti della guerra di Corea c'è scritto Freedom is not for fritto la libertà non è gratis
La libertà costa
Costa la democrazia la pace costa
Costa un impegno finanziario e costa la vita di uomini
Ma non è l'affermazione di un assoluto ideologico
è quella necessità impellente ti ci rende più veri dentro le circostanze che ci fa capire che non può essere un approccio limitato in termini ideologici a spiegare cosa deve essere pace
Che cosa significa questo ulteriore passaggio
Significa per esempio che la questione della pace della guerra
Non è appena spiegabile con unire ennesimo generico con un pacifismo sbiadito
Che impedisce di capire che la ragione profonda delle cose sta nel rendere possibile che io sia protagonista della mia vita
Noi siamo da dieci anni in Afghanistan e da quando sono ministro ogni giorno in Parlamento mi sento ripetere che vergogna siamo tornati a un nuovo imperialismo
Che vergogna portiamo la guerra in quei Paesi che dovrebbero cercare la propria strada e sono Paesi che non possono ambire la democrazia la libertà perché ne sono culturalmente lontani
Amici siamo in Afghanistan da dieci anni ma siamo in Bosnia da venti
E la Bosnia il cuore dell'Europa
Siamo in Kosovo da quindici siamo in Libano da trentaquattro anni esattamente dal giorno in cui è cominciato l'esperienza del Meeting di Rimini
Cioè
La pace comporta un tempo di contenimento dei conflitti che chiede l'assunzione di una responsabilità enorme nei confronti della storia
Siamo abituati a pensare ai conflitti che non scoppiano c'è stato un tempo di facce che abbiamo chiamato guerra fredda che è stato un tempo di contenimento dei conflitti che è durato più di sessant'anni
E che ha comportato episodi particolarmente cruenti come il Vietnam per esempio costa fare la pace
E indurre a fare la pace
Perché esattamente come quando di Inter poni tra due che si odiano e non vadano a che cosa può ad era in termini di conseguenza all'esito dei loro comportamenti rischi una coltellata rischi un pugno in faccia
Ma sai che solo assumendo fino in fondo il peso di quella responsabilità sarà in grado di condurre la storia verso un complimento buoni
Ora che cosa è accaduto in questi anni in Afghanistan è accaduto tutto quello che vi ho raccontato ed è accaduto quello che c'è nella storia delle loro vite nella vita di ognuno di loro
Il maggiore la rosa era un giovane di trent'anni
Un homo particolarmente versato nel rapporto
Con
Un popolo così piegato dalla sofferenza e dalla violenza
Che
Nel momento in cui si è compiuto il suo destino ha visto lui
Protagonista di un gesto che non ha eguali se non nell'eroismo
Ma che si spiega con qualcosa di molto più profondo e meno retorico dell'eroismo
Che cosa ha fatto Giuseppe Larosa quando la bomba entrata nel blindato non riuscendo non avendo la possibilità di recuperarla in tempo per cacciarla fuori si esteso sulla bomba
Proteggendo in questo modo la vita dei compagni a bordo di quel mezzo
Che cosa vale la ditta di nuovo
E quanto vale la vita di un uomo così
E che cosa possiamo fare noi se non piace inginocchiarsi per comprendere un po'di più le ragioni di un uomo così
E possiamo fermarci a dire
Che quell'uomo ha un militare
Quell'uomo è un uomo quell'uomo cioè quel livello così profondo di quell'emergenza che il titolo di questo meeting mette in evidenza che noi sappiamo che solo un uomo educato così può essere la risposta alla crisi che DDA
E la risposta alla crisi che viviamo in termini economici nella risposta alla crisi che viviamo in termini finanziari
E la risposta dalla crisi che viviamo in termini di senso della politica ed è la risposta alla crisi che viviamo in termini
Di
Precipitare sul piano internazionale
Perché ci sono progetti di potere che non esitano a usare il nome di Dio per affermarsi
Ci sono progetti di potere che non è stata rivangare nuovi nazionalismi per affermarsi chi sono disposti a fare a pezzi gli uomini perché si ripeta dalla nozione della verità dell'uomo
Ora noi
Nella vita
E nel mistero la morte di ognuno di loro
Contempliamo la possibilità
Che diventando noi più veri cioè più umani dentro le circostanze aiutiamo il mondo ritrovare la propria strada
E per questo che raccontiamo la loro storia
Ed è per questo che vogliamo che questa storia sia una testimonianza anche per la politica italiana perché nel momento in cui dovranno decidere in Parlamento se come quando e quanto
Finanziare una missione di pace all'estero non si perdano dentro il gioco mediatico delle stupidaggini
Ma vadano al cuore della questione
Vale la pena stare in Afghanistan vale la pena stare in Kosovo vale la pena stare in Libano vale la pena stare in Somalia si ricordino in quel momento che quando non abbiamo avuto questo coraggio questa responsabilità c'è stato un massacro di Srebrenica
Dove un'Europa afferma
Ferma
Nazioni Unite incapace inventa hanno reso possibile la più grande stragi del dopoguerra europea si ricordino del Ruanda
Dove istituzioni internazionali ferme
Hanno reso possibile in cinquantaquattro giorni il massacro di ottocento mila persone fatti a pezzi a colpi di machete non dà i bombardieri
Questo e il senso del loro racconto questo il senso della loro vita ma anche il senso della nostra perché questa è la nostra missione
Cioè la responsabilità cui come popolo come democrazia e come uomini liberi siamo chiamati se vogliamo che la vita del mondo intero abbia senso grazie
Grazie
Tornavo
Salutiamo il Ministro Amato
Che deve
E a fare
Saluto anche le
Le
I rappresentanti delle
Forse ricorda bene armata che hanno
Partecipato fa onore a questo momento
Se
Volevo così conclude
Anche per dare un
Brevissimo saggio due battute tra
Comica Messina ancora
Leggere una la quarta storia che inizia così piccolo brano stavano lì per ore uno davanti all'altro
Antonio a parlare Matteo ad ascoltare gli occhi di bimbo sgranati nel racconto
Quelli anziani per tutti nel ricordo
I gomiti appoggiati al tavolo
Quello che andrete la sala dalla finestra deve dei campi arrampicava la montagna incominciava il manto di neve imprigionata il cielo nonno e nipote insieme risalivano il Pasubio incappa
Sì rannicchiato nelle trincee ascoltavano suona la mitraglia esplodere Minella voce la guerra il pianto di feriti nell'ambito dei morti
No no Antonio raccontava di Papa Francesco della sua cicatrice deforme di quel gruppo di carne grattacapi TETRA nonché l'orecchio
Ti non te lo che ha mai visto boccia il Papa si chiamava Francesco
è morto prima che tu arrivassi ma credimi tuo bisnonno vera un miracolato
Ci riporta a quello che sarà poi dramma del mille novecentoquattordici pietre esattamente tra pochi mesi
Ricorderà
Il grande la grande ingiustizia invece della della guerra prima guerra mondiale quello Chieti che storia è questa che partiva da così lontano queste le storie
Forse mi è più gara degli otto protagonista di questo libro la storia di Matteo Miotto un ragazzo di ventiquattro anni che muore in Afghanistan il trentuno dicembre due mila dieci mentre Italia festeggiamo i Capodanno
E muore facendo la guardiamo posto dimenticato nel Kurdistan la base di bugie un buco di quaranta metri per venti dove c'erano dentro quaranta soldati italiani
La storia dei Matteo incomincia via tiene davanti a quel tavolo davanti a quella vetrata dove l'UE nonno guardano le montagne e. no no gli raccontai di raccontare la vita
Del
Del suo bisnonno
Negli alpini
E di raccontare la sua Seconda guerra mondiale tra gli alpini
E poi alla fine di ogni racconto gli dice mattina Teo note vedrà mai la guerra perché non c'è più la guerra e tirate farà mai saldato
E Matteo crescenti questi racconti cresce sognando di diventare una letterina
Sognando di servire la patria sognando devi mostrare
Al nonno che l'UE e potrà
Fare qualcosa che lui non è come gli altri
Chiedo che potrà tenere rispetto
Fede a quei racconti di famiglia
E la storia di un ragazzo che vedi finisce gli studenti
E decide vuole a tutti i costi
Prendere la divisa andare in Afghanistan
Va in Afghanistan
E lì la sua la sfida suo nonno diventa crescita diventa comprensione degli afgani
Tentativo dei
Capire chi sono quei bambini quelle donne quegli anziani che incontrano i villaggi perché molto spesso
Quegli stessi uomini acquee portato gli aiuti la mattina la sera e notte mettono un una idea
Un un ordigno
Che rischia di far risaltare di fatti a pezzi assieme tuoi compagni
E allora quando
Per lui fare il militare non è soltanto
Servire in Afghanistan e anche raccontare lo fa sempre nelle scuole attiene
Gira per le scuole a raccontare la sua esperienza così quando gli chiedono
Di raccontare in una lettera per la forza delle ferie per la festa delle Forze armate
La sua esperienza in Afghanistan le scrive questa lettera in cui richieste sempre leggere un passo che ho messo all'inizio del mio primo libro
Scrive Matteo indirizzi spiegando ai ragazzi delle scuole me elementari medie di tiene
Cosa
Cosa succede in Afghanistan corrono giorni in cui identità i valori sembrano superati
Soffocati da una realtà che ci nega il tempo per pensare a cosa siamo
Da dove veniamo accusa apparteniamo
Questi popoli di terre sventurati dove spadroneggia la corruzione
Doveva comandare non sono solo i governanti ma ancora i capi clan questi popoli hanno saputo conservare le loro radici dopo che i milioni eserciti dei più grossi armate hanno marciato sulle loro case invano
L'essenza del popolo afgano e viva le loro tradizioni si ripetono immutate
Possiamo ritenerle sbagliate arcaiche ma da migliaia di anni e sono rimaste immutate
Gente che nasce
Vive e muore per amore delle proprie radici della propria terra
E di essa si nutre
Allora riesce a capire che questo strano popolo dalle usanze a volte anche stravaganti ha qualcosa da insegnare anche noi ed è in queste righe
Io racconto se dico sempre che Matteo Miotto ha capito meglio l'Afghanistan di tanti noi giornalisti ed è riuscito a spiegarlo con maggiore sinteticità di tanti noi giornalisti
Ed è soprattutto riuscito a dimostrare rispetta l'attenzione per quello che apparentemente era il suo nemico per quello che
Si poteva ucciderlo ucciderà alla fine
Ma per Matteo Miotto non era quello l'importante prima Matteo Miotto era seguire quel percorso che era iniziato con il nonno davanti a quella finestra di tiene guardando le montagne e ascoltando la tradizione la propria famiglia
E se inseguire la tradizione di degli afgani
Diventa per loro è un modo per
Rispettare i valori della propria famiglia
Non aveva paura di morire Matteo perché prima di partire con segni ad un'amica una lettera una lettera in cui chiede due cose chiedesse qualcosa succederà
Di mese folto con una bara senza fiori ma solamente con il cappello di alpino e divenire sepolto nel cimitero di tiene dedicato ai caduti della Prima guerra mondiale
E lì quando sono andato a trovare suo padre
Suo padre mi ha portato a incontrare Matteo
Quell'anno del cimitero e dietro una
Siete sotto una grande croce e due bossoli di artiglieria
E il cimitero dei caduti di guerra ritiene l'hanno riaperto per Matteo
Gli hanno trovato un posto tra Marcello Anacleta un sottotenente caduto il venticinque luglio mille novecento e sedici essudato Enrico Giovannelli ispirato il trenta novembre mille novecentodiciotto a guerra ormai finito
Cadendo recita la scritta sotto la grande croce salirono in gloria ecco
Matteo ma Matteo Miotto mi piace raccontare che salite in gloria è salito servendo il nostro Paese mentre il nostro Paese festeggiare il Capodanno è morto difende in uno sperduto avamposto nella valle di bugie
Grazie per questa
Parole conclusive Viggiano ringraziamo del suo libro il suo lavoro mi pare che
Di con questo corso libro abbiamo recuperato un pezzo di realtà all'interno dei guardiani ed è grande
Per il quadro della vita perché è una società di sognanti
è una società anche ieri degli ideali e quindi è come se non si occupasse del limite degli uomini della sua cura invece argine hanno capito che c'è gente che lo fa grazie Gianni corretto lavoro
Grazie a tutti voi
Passiamo alla seconda proposta chiamo dai due ai nostri ospiti per
Raccontare