L'Italia e l'economia globale. 1861-2011

Inizio dei lavori della consigliera
Senta sessantuno
Prende la parola il professor Mario Draghi governatore della Banca d'Italia
Signor Presidente della Repubblica
Signor vice Presidente del
Signor vice Presidente della Corte costituzionale
Signor rappresentante del Senato della Repubblica onorevoli esponenti del Parlamento autorità signore signori
Apriamo questa sera il convegno l'Italia nell'economia mondiale mille ottocentosessantuno due mila undici
Vorrei
Ringraziare il Presidente Napolitano che ha voluto essere qui con noi stasera
La sua presenza c'è un'ora
Sottolinea l'importanza delle riflessioni sul percorso che l'Italia ha unito
Ha compiuto le sue centocinquanta
L'esame della nostra storia di cui è stato protagonista
E oggi essenziale è stato ed è protagonisti
Oggi essenziale per trarre le ispirazioni con cui affrontare il momento critico che il Paese ad
Dopo la vostra la moneta dell'Italia unita organizzata nella primavera scorsa al Palazzo delle esposizioni è questo il secondo contributo della Banca d'Italia alle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità
Il convegno discuterà lavori su diversi aspetti della crescita economica del nostro Paese
Realizzati negli ultimi due anni da oltre quaranta studiosi stranieri e italiani
Il riferimento all'economia mondiale è indispensabile le sorti di un Paese di medie dimensioni privo di materie prime quali il nostro
Dipendono dalla sua capacità di fare interagire la propria economia con quella internazionale con le parole del grande storico Carlo Cipolla Italia prospera quando sa produrre cose che piacciono al mondo
Per gran parte dei centocinquanta anni trascorsi dall'unificazione l'Italia ha mostrato una notevole vitalità economica per nulla scontata nel mille ottocentosessantuno
Partita in grande ritardo alla periferia dell'Europa delle rivoluzioni industriali alla fine del Novecento il reddito per abitante dell'Italia era grosso modo pari a quello dei grandi Paesi dell'Europa nord-occidentale
Questa crescita avviene in parallelo con il progredire la nostra integrazione con i vicini europei
La storia dell'Italia si comprende solo nell'alveo di quella europea
L'unificazione italiana fu episodi importante della creazione di un'Europa degli Stati nazione
Eppure anche allora nell'Europa delle nazioni frequenti verranno di richiami alle comune alle comuni radici culturali
La consapevolezza di un destino economico comune testimoniata dai trattati doganali dalla libera circolazione delle persone dei capitali da quella specie di moneta unica che era il gol Standard
Allora come oggi si poneva la questione se gli interessi nazionali fossero meglio difesi da soli o in un concerto europeo nel quale ciascuno rinunciasse a qualcosa
Poi la prima guerra mondiale segnò la fine di questa cultura aperta avviò quella tecnica insistiamo la guerra civile europea
L'Italia che in Italia giolittiana si era inserita nella prima globalizzazione resto al margine anche del tema e sviluppo di un'Europa soffocata dal protezionismo
Le velleità purtroppo ricorrenti del poter fare da soli furono negli anni trenta
Duramente smentite dai fatti soprattutto nel nostro Paese preda della demagogia autarchica
Le classi dirigenti post belliche appresa da questa lezione in condizioni economiche sociali tra le più difficili mai affrontate dal Paese impegnarono con decisione l'Italia nel processo di integrazione internazionale ed europea
La loro lungimiranza il loro coraggio politico rappresenta un insieme alla riconquistata democrazia uno dei pilastri su cui si è fondata la mirabile crescita economica e civile della nazione
Restare oggi fedeli alla scelta dei nostri padri rafforzare la nostra posizione in Europa significa imprimere un forte impulso alla crescita ridurre drasticamente il debito pubblico
Interventi realizzati nella scorsa estate avviano la finanza pubblica italiana lungo un sentiero di maggiore sostenibilità ma non basta
Senza aggredire alla radice il problema della crescita lo stesso risanamento della finanza pubblica e a repentaglio
Abbiamo più volte indicato gli interventi necessari in ambiti essenziali per la crescita come la giustizia civile il sistema formativo la concorrenza soprattutto nel settore dei servizi e delle professioni le infrastrutture la spesa pubblica il mercato del lavoro il sistema previdenziale
L'obiettivo di rilanciare la crescita è finalmente oggi largamente condiviso ma l'adozione delle misure necessarie se finora scontrata con difficoltà apparentemente insormontabili
Eppure sia la storia
Anche quella che emerge dalle ricerche che saranno discusse qui in questi giorni sia gli elementi positivi che oggi pur si colgono nel Paese mostrano che esso non è al di sopra delle nostre possibilità
Nel mille novecento cinquanta pochi osservatori avrebbero scommesso che nel giro di un paio d'anni l'Italia sarei quindi un paio di decenni l'Italia sarebbe diventata un'economia industriale europea
Il Paese dimostra loro una straordinaria capacità di adattare le tecnologie importante alle condizioni
Del mio le condizioni del Paese di utilizzare per la moderna industria l'inventiva e la flessibilità dell'artigiano ed il piccolo imprenditore
Il distretto industriale
E un'impresa pubblica per anni fucina di me eleggere di innovazioni attrasse ero in modi diversi l'attenzione del mondo fu l'unica volta
Dopo l'Unità che per un lungo periodo il Mezzogiorno crede più dell'intero Paese
Da cinquantuno settantatré al mille novecentosettantatré il rapporto fra prodotto pro capite a prezzi correnti del sud del prodotto nazionale pro capite salita sessantatré al settanta per cento
Possiamo pensare che
Un sistema sociale un'imprenditoria una manodopera che furono i protagonisti della lunga fase di crescita impetuosa e poi ancora attraverso il ficili segna anni settanta e i cambiamenti del contesto esterno nel decennio successivo abbiano consumato tutta la loro forza
Il Paese e ancora ricco di imprese di successo anche in comparti chiave come la robotica la meccanica non mancano nella società indicazioni di una vitalità tutt'altro che spetta
Le capacità di progresso del Mezzogiorno sono testimoniate da diversi casi che indicano come si possano superare arretratezze
E valorizzare i potenziali dell'area
Ne è un esempio il recupero urbano di Matera degli altri centri storici del Mezzogiorno che hanno saputo acquisire nuova vitalità ambientale culturale
In Sicilia Puglia Campania non mancano esperienze positive nei comparti dell'elettronica delle fonti rinnovabili della componentistica
Altri segnali positivi vengono dei progressi registrati nel miglioramento delle competenze chiave degli studenti meridionali
Secondo l'indagine OCSE-PISA a cui noi facciamo sempre riferimento del due mila nove nelle Regioni del sud si registrano i miglioramenti più significativi conseguiti dal nostro Paese
Quindi non mancano vitalità non manca voglia di crescere anche se però non sono ancora sufficienti a imprimere forza alla crescita perché è tanto diffusi ci chiediamo
Anche i lavori che verranno presentati perché tanto difficile
Realizzare interventi in grado di invertire il trend negativo degli ultimi anni
La storia
Ci può soccorrere nelle risposte
Nella Venezia del Seicento o nell'Amsterdam del Settecento società ancora ricche ha una lunga stagione di grande dinamismo era seguito l'affievolirsi dell'impegno a competere a innovare
Gli sforzi prima dirette al perseguimento della crescita furono indirizzati alla difesa dei piccoli o grandi privilegi acquisiti da gruppi sociali organizzati
In un'economia che ristagna si rafforzano sempre i meccanismi di difesa di promozione degli interessi particolaristici
Si formano robuste coalizioni distributive più dotate di poteri di veto che di capacità organizzativa
Il rafforzamento di tali condizioni rende a sua volta sempre più difficile realizzare misure innovative a favore della crescita
è compito insostituibile della politica trovare il modo di rompere questo circolo vizioso prima che questo renda impossibili per veti incrociati e cristallizzati le misure necessarie per la crescita
è importante
Che tutti
Ci convinciamo che la salvezza e rilanciato l'economia italiana posso venire solo dell'Italia
Una nostra tentazione atavica ricordata D'Alessandro Manzoni anche tra gli altri di attendere che un esercito d'Oltralpe risolva i nostri problemi
Come in altri momenti della nostra storia oggi non è così
è importante che tutti i cittadini ne siano consapevoli sarebbe una tragica illusione pensare che interventi risolutori possano giungere da fuori spetta a noi per due ragioni
La prima è che il risanamento della finanza pubblica e rilancio della crescita non sono un'imposizione esterna
Sono problemi che vanno risolti soprattutto a beneficio dell'Italia
è un dovere
Verso i giovani
Ripeto rilanciare la crescita risanare la finanza pubblica è un dovere verso i giovani prima che verso le stesse
La seconda ragione è che la cooperazione europea
Mai oggi come mai come oggi indispensabile si basa giustamente sull'assunto che ciascun membro faccia la propria parte
Sono i Paesi che si assumono le proprie responsabilità quelle dell'Italia sono oggi particolarmente rilevanti
E che mantengono con rigore gli impegni presi sono partner credibili
A maggior ragione nella fase di ulteriore integrazione condivisione di doveri che si prospetta per l'Unione europea
Occorre agire con rapidità
è stato già perso troppo tempo
Aumenti dei tassi di interesse della dimensione di quelli verificatisi negli ultimi tre mesi se protratti avrebbero l'effetto di vanificare
Le misure approvate con i decreti legge convertiti in settembre
Con un ulteriore possibile effetto negativo sul costo del debito in una spirale che potrebbe risultare ingovernabile
è necessario che i decreti attuativi siano promulgati senza indugio soprattutto quelli con riferimento alla riduzione permanente della spesa corrente
Quanto alla crescita l'urgenza
Deriva non solo dagli effetti positivi che ne scaturirebbero sulla finanza pubblica ma soprattutto dal dover e non più eludibile che abbiamo lo ripeto ancora una volta nei confronti dei giovani un quarto dei quali sono senza lavoro
E devo dire anche che senza
Aprire loro la strada rimuovendo gli ostacoli e le incrostazioni che li fermano non si cresce senza giovani non si cresce
L'Italia deve sapere oggi di trovare quella condivisione di valori comuni che messi in sordina che messi in sordina gli interessi di fazione è essenziale per mobilitare le energie capaci di realizzare in anni non lontani
Una rigogliosa crescita economica e di offrire credibili speranze alle nuove generazioni
Nell'anno in cui celebriamo i centocinquanta anni dell'Italia
Ricordiamo il Risorgimento dei nostri bisnonni dell'ottocento
E l'unità di intenti che nel dopoguerra ci consentì di assicurare il progresso del Paese con la Costituzione repubblicana
Con la promulgazione delle leggi volte a garantire i fondamentali diritti sociali e civili dei cittadini con la sconfitta del terrorismo
In quei momenti cruciali si manifestò la concordia di fondo del Paese aldilà del necessario e duro conflitto politico
Abbiamo bisogno oggi della stessa ispirazione della stessa intelligenza salvando noi stessi contribuiremo in modo decisivo alla salvezza dell'Europa grazie
Prende ora la parola il professor Gianni Toniolo docente di storia economica presto la LUISS Guido Carli
Signor Presidente della Repubblica
Autorità signore e signori
Colleghi che avete partecipato a questa ricerca e siete venuti a discuterla
Il Regno d'Italia nacque il povero
Lì una penisola estenuante alla lungo declino economico
Per farci un'idea del reddito medio degli italiani di allora pensiamo a quello odierno che l'Africa subsahariana
La speranza di vita alla nascita era trent'anni
Il quarantaquattro per cento degli italiani viveva in assoluta povertà
Non riuscendo a fare fronte alle necessità di base
In centocinquanta anni il reddito per abitante dell'Italia è aumentato di circa tredici volte
La durata media della vita e oggi ottantadue anni uno dei più elevati al mondo
La povertà assoluta purtroppo non debellata
Colpisce il cinque per cento della popolazione
Sono a queste cifre che impressione no io credo per l'enormità del progresso compiuto nello spazio di poche generazioni
Eppure queste cifre non devono stupire
Sintetizzano solo i tratti tipici della storia economica dei Paesi poveri che imboccare una dell'ottocento la strada dello sviluppo economico moderno
Abbiamo contribuito al centocinquantesimo anniversario dell'Unità studiando il caso italiano di sviluppo nella cornice dell'economia internazionale
Con un gruppo di ricercatori di vari Paesi
Convinti come siamo che dall'interazione di punti di vista anche lontani scaturiscono nuovi da tempo dati ipotesi interpretazioni il programma di questo convegno da un'idea della varietà
E della rilevanza dei temi trattati
Lo scorso agosto dagli
Napolitano ha detto
Nel celebrare il centocinquantenario dell'Unità abbiamo teso a tracciare un filo che congiunge
Il passato storico complesso ricco di insegnamenti il problematico presente
E il possibile futuro dell'Italia
La nostra ricerca signor Presidente è in sintonia con questo spirito
I comunisti si aspettano che una volta invocato sentivo che lo sviluppo il Paese arretrati crescano più rapidamente di quelli avanzati
Importando lei si tecnologia trasferendo risorse all'agricoltura la manifattura esportando verso i mercati a reddito più elevato
è un processo noto come convergenza
E su tuttavia non consegue meccanicamente all'arretratezza
Perché si realizzi
Deve esistere
Quella che è un grande economista Abramovich chiamò capacità sociali di crescere
La nostra ricerca vuole appunto capire come questa capacità sia stata sostenuta nell'Italia unita
Negli ultimi centocinquant'anni l'Italia sostanzialmente colmato l'iniziale divario di reddito con i maggiori Paesi europei e ha ridotto di molto quello con gli Stati Uniti
La convergenza è stata realizzata realizzata
Tra gli anni Novanta dell'ottocento e quelli dell'ottocento quella del Novecento
Mentre esprimo trentennio e l'ultimo ventennio sono stati caratterizzati da un allargamento del divario con i Paesi a reddito più elevato cioè da una divergenza invece che dalla convergenza che gli economisti si attendono
Se al momento l'unificazione gli italiani erano poveri unendosi divennero numerosi
Nuovo regno fu dall'inizio nelle prime nove economie del mondo
Quale media potenza economica finalmente indipendente
L'Italia aveva alcuni vantaggi potenziali derivanti da un mercato di dimensioni sufficienti a generare economie di scala e a conferire i governi un certo grado di libertà nello scegliere le politiche economiche atte a favorire lo sviluppo
E tuttavia nel primo trenta inutilità unitario è pronto per abitante crebbe solo dello zero virgola sei per cento annuo assai meno della media europea dell'Europa occidentali
Quali furono le ragioni di questo deludente partenza
Se l'unità elimina un importante ostacolo alla creazione di capacità sociali di crescita
Che era carente negli Stati preunitari questa capacità fu lentamente costruito nei vent'anni successivi tramite l'unificazione del mercato e l'incremento del capitale umano
Lo sviluppo accelerò negli anni Ottanta ma questa promettente crescita portino altresì bancarie reale di enormi proporzioni
Solo dopo la metà degli anni Novanta inizio la lunga convergenza secolare con i Paesi più avanzati
Dobbiamo dunque parlare di un fallimento economico del Risorgimento
Prima di rispondere in modo positivo bisogna osservare
Che nonostante la modesta crescita del reddito il primo trentenne unitario vede un non trascurabile miglioramento nel benessere degli italiani
In dimensioni quali la speranza di vita alla nascita la mortalità infantile l'altezza delle reclute l'alfabetizzazione
L'incidenza del lavoro minorile di minuti
Come pure con la povertà
Se non riusciva a creare immediatamente un robusto sviluppo lo Stato risorgimentale non fu probabilmente quella matrigna che alcuni storici hanno dipinto
C'è poi la storia lunga rincorsa
I primi anni Novanta dell'ottocento sono definite Gino Luzzatto condizione dell'economia del nuovo regno
Da essa Alitalia uscì grazie alla lungimiranza di personalità di diverso orientamento col politico con un sistema bancario rafforzato al centro il quale si collocò la Banca d'Italia
Si applica una stagione di politiche monetarie fiscali del cambio coerenti nel tempo malgrado l'alternarsi dei Governi
Messa ordini messi in ordine alla Casa Italia trasse vantaggio dalla cosiddetta prima globalizzazione
Come investimenti che venivano dall'estero bassi tassi di interesse stabilità delle aspettative di cambio
Le rimesse degli emigranti contribuire all'equilibrio dei conti dell'est con l'estero consentendo un rapido aumento delle importazioni di beni strumentali che importavano nuove tecnologie
Tra il mille ottocentonovantasei mila novecentotredici d'Italia realizza una propria rivoluzione industriale largamente concentrata nord-ovest
Il divario rispetto ai Paesi più avanzati si ridusse per la prima volta dal diciassettesimo secolo
Contrariamente alle rivoluzioni industriali
Dell'Europa nord occidentale del primo Ottocento quella tardiva dell'Italia fu singolarmente venivo la verso le classi sociali più povere
Redditi consumi furono distribuiti meno indico amente la povertà assoluta diminuire la speranza di vita a me crede ancora fino a quarantacinque anni incidenza del lavoro minorile si ridusse la statura degli italiani aumento
Una nota negativa sull'aumento del divario tra illeciti re regionali sicché allora una questione meridionale
Che non è stata ancora risposta
La guerra segnò la cesura fra la prima globalizzazione una lunga dei globalizzazione tra il mille novecentodiciannove mila centoventinove l'Italia crede più rapidamente della media dell'Occidente
Sì al mille novecentoventicinque la crescita fu sostenuta dall'industria elevata intensità di lavoro li andate all'esportazione
Nel mille novecentoventicinque inizia un un infelice fase di ripiegamento sul mercato interno
La nostra ricerca mostra come la grande crisi sia stata più severa di quanto sinora si pensasse
Sarebbe stata ancora più grave in assenza di interventi straordinari per il salvataggio di banche impresa
Benissimo quindi di uno degli strumenti e la ricostruzione dello sviluppo post bellici
Nel complesso gli anni Trenta furono
Un decennio perso con una crescita dello zero due per cento annuo ben sotto alla media pure molto modesta dell'Europa occidentale
Questa battuta d'arresto dalla convergenza secolare si spiega con la politica economica
Il Governo fascista non fu consapevole che un'economia prevalentemente agricola priva di risorse minerali dipendente dall'estero per le tecnologie di frontiera
Avrebbe sofferto più di altre
Per la scelta protezionista progressi progressivamente
Accresciuta come sappiamo sino a forme visibili di autarchia né si ottengono da un impianto dirigista di allocazione delle risorse i risultati che invece riuscì a ottenere la Germania nazista
Un'economia di comando avrebbe richiesto uno Stato ben più efficienti del nostro e misure coercitive per grande fortuna degli italiani non si avvicinarono a quelle degli
Dello stato nazista
Degli anni Trenta rallento al progresso nella speranza di vita crebbe il numero dei poveri così come l'incidenza del lavoro minorile aumento alla sperequazione della distribuzione del reddito
Una buona parte la convergenza secolare l'economia italiana verso i Paesi più avanzati fu realizzata come sappiamo fare milioni centocinquanta e settantatré
Per uscire dalle macerie del mille novecentoquarantacinque Italia cose l'opportunità create nuovo ordine internazionale
Il Piano Marshall aiuto e il Paese a muoversi con decisione verso la liberalizzazione degli scambi
Verso l'Unione europea dei pagamenti verso la cieca che sulla eccetera
Questa progressiva apertura gli scambi con l'estero rappresentò una forte cesura con il passato
Fu una scelta politica
Mantenuta Santa di fronte all'esistenza di potenti lobby economiche le medesime che nel mille novecentoventicinque avevano propugnato la scelta protezionista
Apertura dei mercati non si accompagnavano però altrettanto decisi cambiamenti del mercato interno
La promozione alla concorrenza fu fiacca le strutture di governo dell'impresa rimasero chiuse
Settori naturalmente protetti restarono strettamente regolarci
Interessi conservatori trovare un clima favorevole
Nella diffidenza verso il libero mercato
Che allora caratterizzava l'Europa ed era diffuso nella cultura di maggiori partitico di governo italiani e anche di quello dirlo di opposizione
Inoltre la parte più competente la tecnocrazia di Stato aveva maturato nella grande crisi uno scetticismo sulla capacità degli di capitalisti privati di generare accumulazione innovazione
Fu confermato il carattere permanente dell'IRI rimase sotto controllo porta pubblico il sistema di intermediazione finanziaria centrato sulla banca strettamente regolato
La borsa valori resto sottile
Oligopoli Istica vulnerabile alle scorrerie speculative di pochi
L'ambiguità di un'apertura alla concorrenza internazionale accompagnato da protezione regolazione del mercato interno non impedì al prodotto interno lordo per abitante di cresce tra cinquanta e settantatré in mente il cinque virgola tre per cento l'anno
Passando al con la convergenza da trentotto a sessantaquattro per cento di quello statunitense
Giocare uno in questo lungo episodio di convergenza oltre fattori comuni a tutta l'Europa elementi specifici al nostro Paese
Le tecnologie dell'epoca basate sulla rivisitazione del modello fordista si trattavano bene a un Paese dotato di abbondante manodopera con adeguata istruzione di base e da un piccolo va ben preparato gruppo di ingegneri
Elevata disponibilità di lavoro assicuro che la crescita salariale non superasse quella produttività
L'ampio mercato interno consentì economie di scala che a propria volta generare uno vantaggi competitivi nei mercati di esportazione
L'impresa pubblica gente dotata di eccellenti manager sostenne investimenti innovazione
Si riduce considerevolmente per la prima volta
E per l'ultima volta
Il divario di reddito fra centro nord e Mezzogiorno
Verso la metà degli anni Sessanta il nord del paese vicino alla piena occupazione
Fu allora più difficile rendere compatibili le accresciute domande sale domande salariali con il mantenimento di elevati livelli di accumulazione
L'impresa non riuscivano ad accelerare i processi di innovazione
A parte chiara agli osservatori più attenti richiamo solo per affetto Pasquale Saraceno
L'esigenza di adottare istituzioni i mercati finanziari di formazione e ricerca un'economia che stava perdendo i connotati dell'arretratezza
Negli anni Settanta in tutta Europa vennero esaurendosi molti dei fattori che avevano sostenuto la crescente dopoguerra
La spinta alla ricostruzione l'apertura dei mercati l'abbondante offerta di lavoro le materie prime a buon mercato
Il successo stesso della convergenza sul punto secondo me importante riduceva i vantaggi che si poteva contenere con il trasferimento di tecnologia dall'estero
Malgrado ciò ancora tra il mille novecentosettantasei novantuno continuo
La convergenza del nostro Paese rispetto a quelli più avanzati
Il prodotto interno lordo pro capite italiano arrivò al settantasei per cento di quello statunitense la sessantaquattro per cento che era nel settantatré si allinea
Divenne praticamente indistinguibile da quello di Germania e Regno Unito
La crescita fu sostenuto in parte da politiche macroeconomiche espansiva in parte le riforme che tuttavia restano incompiute per i veti incrociati stare un incompiute veti incrociati di potenti interessi particolaristici
A partire dall'autunno caldo sia dotarlo misure estemporanee di welfare e indiscriminati sussidi alle imprese
Crede il peso delle micro decisioni politiche nell'allocazione delle risorse ed è lì e nell'impresa pubblica l'inflazione a due cifre duro da noi più che nei Paesi concorrenti
La qualità della scuola peggiorò i tempi della giustizia civile amministrativa si allungano
Al
Indebolimento dell'impresa pubblica si accompagna una crescente debolezza della grande impresa del privata
Il mercato del lavoro diventi più rigido
L'Italia rimase ancorata specializzazioni produttive in settori a bassa e media tecnologia anche sì con una crescente ricerca della qualità
L'occupazione vende concentrandosi delle piccole e medie imprese dotati di grande flessibilità ma meno capaci di ricerca e sviluppo
Probabilmente però proprio grazie alla qualità e la flessibilità che l'Italia e riuscì a mantenere la propria quota di esportazioni sul mercato mondiale
La spesa pubblica crebbe dal sessanta al novantaquattro dal ventisette al quarantaquattro per cento del PIL
Vi sono gli anni Ottanta il rapporto tra debito e PIL presso del cinquantasei al novantaquattro per cento
Nel mille novecentonovantuno alcuni no il lungo processo di convergenza dell'Italia il prodotto interno lordo per abitante e quello per ora lavorata erano allora come ho detto pari a settantasei e all'ottantasei per cento di quelli statunitensi
Da allora inizia un processo ventennale divergenza
Che riportò il rapporto tra reddito per abitante italiano e quello statunitense al sessantaquattro per cento a livello dei primi anni Settanta
Fu dissipato in un ventennio il progresso di quello precedente
Negli anni Novanta la crescita concorde l'uno e sette per cento l'anno rallentò ma fu superiore a quelli Giappone e Germania
Si allargò tuttavia il divario di reddito con gli altri Paesi più avanzati
Dalla metà degli anni Novanta il problema economico italiano si identifica con la bassa crescita della produttività
Indicatore sintetico delle capacità di innovazione organizzazione che di terreno l'efficienza complessiva di un sistema produttivo
Tra il mille novecentonovantacinque due mila l'aumento del prodotto per ora lavorata è stato solo dello zero virgola nove per cento annuo la metà di quello dell'area euro
Ciò è dipeso in parte dall'aumento dell'occupazione anche i sento importanti seppure in completa di forme della legislazione per il mercato del lavoro
Nel successivo settennio sino all'irrompere della crisi finanziaria del primo trimestre due mila otto la questione che è pronto per abitante state solo mezzo punto percentuale
Dal due mila cinque la crescita la produttività totale dei fattori è stata addirittura negativa
Sull'economia in lieve ripresa fra il due mila cinque due mila sette si è abbattuta una crisi che nel caso italiano è paragonata
Per la caduta del reddito a quella degli anni trenta abbiamo avuto una crisi come quella come la grande crisi degli anni trenta
Nel due mila dieci chili per abitante è tornato a livello del mille novecentonovantanove
Dobbiamo dunque chiederci
è questa la domanda
Di fondo dalla nostra ricerca
Proprio alla luce del grande sviluppo precedente perché nei primi anni Novanta a partire dai primi anni Novanta Italia sembra aver perso
Questa rigogliosa capacità sociali di crescita che abbia dimostrato pertanto morte
Cerchiamo anzitutto che la nostra economia come le altre come quelle tutto il mondo è stata sottoposta a tre grandi sciocco una rivoluzione tecnologica
Una rapida apertura dei mercati internazionali di beni servizi e capitali che gli storici chiamano spesso secondo globalizzazione un'accelerazione dell'integrazione europea
Sì no alla creazione dell'Unione monetaria
Ciascuno di questi sciocca avrebbe richiesto un rapido adattamento anzitutto culturale
Da parte degli imprenditori dei lavoratori di decidi decisori politici che come dire in tutta la società
L'Italia è tra i grandi Paesi europei quello che mentre riuscito a realizzare riconversioni produttive sociali e culturali necessaria trasformare tre Q tra ciascuno di questi sciocca
Ta condanna ha occasione di crescita
E nuove perché
La ricerca delle Regioni erano saperi e di capacità di crescere se può essere fatta a parere mio
Considerando due insiemi di fattori da un lato
I fattori che hanno sostenuto la crescita fino agli anni Ottanta
E che adesso sono scomparsi ma li abbiamo più
E d'altro lato le decorrenze storiche della società e dell'economia italiana che non avevano impedito
A volte addirittura favorito la lunga convergenza passata ma che nelle condizioni odierne sono diventate elementi di freno due cose quello che non abbiamo più e quello che avevamo ma adesso non funzionanti
Tra i fattori di crescita perduta
Perduti la nostra ricerca evidenzia l'indebolimento e la grande impresa
Se tutti i Paesi europei hanno visto negli ultimi decenni una riduzione del dimensione media delle imprese il fenomeno è stato in Italia è particolarmente forte nel due mila otto le imprese italiane avevano dimensione media pari alla metà di quella di cinque maggiori Paesi europei
La grande impresa il principale produttore di ricerca applicata
Con effetti a cascata sul resto dell'economia e veicolo di investimenti di diretti dall'estero
A loro volta tramite privilegiato dell'acquisizione di tecnologia
Il diminuito sforzo in ricerca e sviluppo in un mondo di rapidi pure argutamente tecnologici essi acchito la capacità di crescita del Paese
Alla contrazione quantitativa
Si è sommato un deterioramento qualitativo della grande impresa posto che il tra il due mila e due mila cinque il prodotto per ora lavorata era diminuito di circa il venti per cento delle imprese con più di cinquecento addetti
Secondo fattore
Riguarda tra finanza pubblica sino agli anni Ottanta speso il debito pubblici decrescenti furori dimensioni tali probabilmente da non ostacolare la crescita
All'inizio degli anni Novanta il rapporto tra debito e PIL ha superato il novanta per cento
Una soglia oltre la quale secondo alcuni economisti il peso del debito frena lo sviluppo
Si può discutere quanto si vuole su questa storia
Fissarla di più meno del novanta per cento ma non vi è dubbio le vite delle con debito elevato spinge verso l'alto i tassi d'interesse la pressione fiscale
Obbliga spesso ridurre il volume degli investimenti pubblici in ricerca infrastrutture infrastrutture
Nel lungo andare minacce il Welfare State con potenziali effetti di Greganti sulla compagine sociale infine un elevato debito pubblico può generare una fragilità finanziaria non limitata al solo settore pubblico
Un terzo elemento di novità
Dalla fine degli anni tanti ottanta riguarda il cambio
La sopravvalutazione del cambio reale
Irradia nostra ricerca indicano però che questo elemento di novità non ha significativamente rallentato la crescita nell'ultimo ventennio
Più che una causa l'andamento del cambio reale è stato un sintomo della malattia
A un cambio nominale che si apprezzava l'Italia non ha risposto con un aumento della concorrenza sul mercato interno né con l'aumento di produttività tali da contenere il costo unitario del lavoro
Passo brevissimamente ai
Ma gli antichi che oggi non sono più sostenibili dagli anni Novanta la nostra crescita
è stata rallentata dalle antiche di polizia del nostro sistema
Che sono state solo in parte
Corrente all'inizio degli anni Novanta
Sorge subito la domanda perché nel passato queste stesse debolezze non sono state di freno allo sviluppo mentre invece lo sono diventate oggi
Per rispondere Giorgieri continui cambiamenti intervenuti nell'ultimo ventennio
Il primo è il nuovo ambiente internazionale quale opera l'economia italiana intreccio in cui ho detto un momento fa
Il secondo è il fatto che il successo stesso della lunga convergenza ha mutato le condizioni per la sua prosecuzione un paese vicino alla frontiera della tecnologia non può più contare sui vantaggi dall'arretratezza
Per il solare altri modi per crescere
Per crescere i sermoni istruzioni adeguate ricerca capitale umano infrastrutture materiali e in materia
Dagli anni Novanta dunque i fattori dello sviluppo in un Paese come l'Italia sono diversi da quelli dei decenni precedenti
Gli elementi dell'attuale
Debolezza dell'economia italiana sono noti soprattutto in questa casa
Per sintetizzarli
Basta dire che il Capitalia si colloca al ventiquattro mesi bambini quattro esimo posto sul ventisei Paesi OCSE
Per i quali l'OCSE stessa stilato un indice di capacità di reggere la globalizzazione basato su regolazione istruzione flessibilità del lavoro programmi per il lavoro e ambiente innovativo
L'Italia sinora sfruttato meno di altri Paesi la rivoluzione informatica informatica si tratta di una tecnologia che non può attecchire in economia eccessivamente regolate
Soprattutto il trasferimento la diffusione della tecnologia tipica della nostra epoca
Richiedono un capitale umano maggiore di quello accumulato nel corso dei decenni precedenti
Dico solo brevemente qualcosa sul nostro capitale umano
Negli ultimi centocinquant'anni
Il numero medio pro capite di anni di frequenza scolastica della popolazione in età compresa tra quindici sessantaquattro anni è cresciuto da poco più di un anno
Istruzione media nel mille ottocentosessantuno a dieci virgola otto anni
Nel due mila dieci
Malgrado ciò non si è realizzata una convergenza rispetto ai principali Paesi europei abbiamo avuto una convergenza del reddito non abbiamo avuto una convergenza nel livello di capitale umano
Il tasso italiano di scolarizzazione resta il più basso nell'Europa occidentale
Nel passato la scarsità di capitale umano misurato in anni di scuola non aveva impedito la crescita
Alcuni studiosi sostengono che possa averla perfino favorita considerando che le conoscenze allora richieste erano di carattere pratico informale trasmesse
Tacitamente
Sul luogo di lavoro
Oggi un basso livello di scolarizzazione di ostacolo non solo all'adozione delle tecniche tipiche della nostra epoca ma anche la comprensione di culture diverse dalla propria e in generale alla trasformazione sociale oltre che economica del Paese
Sul piano meramente quantitativo promette bene per il futuro il constatare che l'aumento la scolarità media
Non si è mai stato tanto elevato quanto nel decennio due mila uno due mila dieci nel quale essa è passata
Da otto virgola tre a dieci virgola otto anni sempre scolarità nella popolazione tra quindici e sessantaquattro anni
Questa nota di ottimismo fa tuttavia un po'temperata tenendo conto della qualità del sistema scolastico italiano
La nostra scuola si colloca nella parte bassa della classifica dei Paesi OCSE sulla base dei testi apprendimento dagli anni Settanta in poi sembra esserci stato uno scambio tra un mentre la scolarità e diminuzione della sua qualità
E l'ambiente con
Competitivo tecnologico degli ultimi decenni la qualità e probabilmente più importante della quantità dell'istruzione
Signor Presidente
Con questa ricerca abbiamo tracciato la storia di un robusto sviluppo secolare con quel code anomale
Possiamo spiegare la modesta cresce il primo ventennio con una lenta costruzione della capacità sociali di crescita
Che una volta ottenuta chiederò un sacco di convergenza verso i Paesi più avanzati sino a raggiungere
Attribuiamo il rallentamento del ventennio noi più vicino alla minore attitudine al nostro sistema ad adattarsi ai grandi cambiamenti dei mercati e delle tecnologie
La nostra analisi storica di un caso di sviluppo economico moderno a nostro parere importante in perfettamente conosciuto all'estero
Speriamo che questo aiuti a farlo conoscere meglio
Come fanno gli specialisti essa prodotto una grande messe di dati nuove nuove interpretazioni
Una ricerca storica non esplicita raccomandazioni di politica economica evidentemente
Non sarà però difficile leggere a chi vorrà
Nella filigrana i nostri risultati anche qualche riflessione in argomento
Mentre fino all'anno i nostri contributi mentre discutiamo qui vitale vive una crisi esplosa troppo di recente perché la nostra ricerca ne abbia tenuto conto
La storia lo sviluppo economico moderno fra tuttavia un motivo di riflessione anche nel momento che attraversiamo
Negli anni Novanta dell'Ottocento l'Italia disse l'epilogo potenzialmente devastante di una lunga crisi intrisa di episodi di corruzione strettamente intrecciata una lotta politica senza quartiere
Ne uscì grazie fondamentali mutamenti istituzionali tra i quali ricco Ruoppolo Banca d'Italia
E dopo la tragica sconfitta di ardua alla condivisione di obiettivi che permise impostazione politica economica che rimase coerente nel tempo
I primi anni Trenta un gruppo di tecnocrati
Salvo il sistema bancario industriale da un destino simile a quello che invece Binasca interna
Nel dopoguerra Italia si risolve cosa le rovine materiali morali e sociali grazie alla lungimiranza di una élite politica che ante pose gli interessi del Paese a quelli della propria parte
Foggia andò un compromesso che permise la realizzazione per patto costituzionale
Negli anni Settanta ed i primi anni Novanta nuovamente la società italiana è quella forse di uscire dalle crisi puntando seppure in modo imperfetto hai problemi al superamento di problemi strutturali all'origine delle crisi stesse
La storia gli ultimi centocinquanta anni sembra insomma avere impresso al DNA della nostra capacità sociale
Anche questa caratteristica la forza di uscire a volte alla ventitreesima ora la difficoltà a prima vista insormontabili e di uscirne re inventando le vie dello sviluppo economico e sociale
Lo storico non possiede palle di vetro ma la consapevolezza di questo DNA infonde un po'di fiducia
Circa l'esito della partita oggi in gioco grazie
Ringrazio il Presidente della Repubblica per averci onorato della sua presenza e sugli impegni istituzionali non ci permettono
Di trattenersi ulteriormente Presidente
Allora proviamo a fare due cose la prima
Sediamoci la seconda chi se qualcuno si sposta in avanti così siamo un po'più compatte
E possiamo
Possibile meglio quello che cercheremo di
Trattare adesso
Basta con fotografie
Aspetta aspetta
Benissimo
I temi che
Sono stati tanti nel
Nei lavori di ricerca che saranno presentati
In questo convegno nei prossimi giorni e che sono stati mirabilmente trattati e toccati
Volo d'uccello andare avanti Gianni Toniolo ed in
In poco meno di mezz'ora
Sono organizzati idealmente intorno a un filo conduttore
Che riunisce tutti
E questo filo conduttore riguarda il modo in cui l'economia italiana si è andata sviluppando in questi centocinquanta anni alle sfide che sta emergendo le sfide che sono provenute dall'estero da quello che detto da tecnici il resto del mondo
Nonché
I risultati che sono stati conseguiti nelle diverse fasi storiche
Che la nostra nazione come nazione attraversato e alla ricerca complessa
Approfondita di storia economica quantitativa che cerca di mettere in luce e di comprendere di i sistemare di ordinare una gran numero di
Variabili
Che hanno caratterizzato il nostro sviluppo economico lo sviluppo economico moderno
Per dirla alla Toniolo le radici alla consulenza
Della del
Del nostro Paese in centocinquanta anni di capita unitaria i diversi contributi scientifici che saranno presentati e discussi
Nei prossimi giorni
Sono profondi sono vari
Invece sarà un dibattito credo che saranno in grado di generare a nome anche del direttorio ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla produzione di queste di questo queste ricerche i professori credendoci che hanno
Accettato di discuterli sono sicuro che questo dibattito sarà
Vivo pesanti battuto utile anche
Per la finalizzazione per la finanza
Di questi lavori alla per la loro pubblicazione che
è un volume organico spero avrà luogo entro la fine del prossimo anno come osservato Gianni Toniolo la storia economica oltre avere un valore insieme è anche uno strumento utile per
Meglio comprendere il presente
Un presente che è molto difficile presente
Nel quale importante cercare di agire al meglio
Nel disegnare
Diversi livelli di responsabilità
Il nostro futuro ma
Anche l'oggetto della storia economica all'economia che oltre
Oltre adesso una disciplina
è sostanzialmente un sistema organizzato di produzione di scambio di consumo
I beni e servizi materiali e immateriali di una società o di una comunità piccola o grande come come quella di una nazione
Questo l'oggetto non può essere visto come un sistema insieme
Dagli andamenti sostanzialmente
Limitati alle variabili economiche un sistema
E si
Organizza cioè si sviluppa indipendentemente dalle da quella che è l'evoluzione
Politica sociale degli andamenti demografici e tecnologici
Dalle innovazioni dalla
Affermarsi di comportamenti individuali o anche dal emergere di
Nuovi bisogni dai comportamenti collettivi
E dall'emergere di nuove frontiere
Come momento finale
Di questo pomeriggio l'introduzione diciamo solenne restano una terna storno saranno sovente
Al nostro convegno abbiamo quindi pensato di organizzare una tavola rotonda anzi certa la discussione intorno a un tavolo
Che centrata su temi che definirei complementari
A quelli approfonditi nei lavori del convegno
Temi in grado di fornire una prospettiva pure disciplinare
Ampia nella quale collocare idealmente gli studi che saranno presentati nel prossimo nei prossimi giorni
Al di là della dimensione strettamente economica c'è quindi passo importante fornire con questa tavola rotonda questo pannello partecipanti al convegno a tutti i nomi un esame del più ampio contesto politico e sociale
Culturale e scientifico all'interno del quale collocare i risultati della ricerca economica
Spero che questo ci aiuti a fare il punto sullo sviluppo dell'economia italiana tenendo conto degli stimoli e dei condizionamenti provenienti dall'evoluzione storica e politica dalla scienza e della tecnologia dalle istituzioni ed all'informazione
Abbiamo quindi invitato
A partecipare a questa questo panel illustri personalità tutti voi riconosciute sicuramente
Ripresenterò brevemente a mano che prenderanno la parola ma veramente
Con una sola frase professor Edoardo Boncinelli professor Massimo Livi Bacci professor Paolo Macrì il dottor Paolo Mieli alla professoressa Paola Sapienza
I quali con loro scienza e la loro cultura riceveranno in questo esercizio che certamente non è facile
Ringrazio
Vivamente per aver risposto positivamente al nostro invito l'obiettivo che abbiamo a quello di ritenere questo scambio nell'arco di novanta minuti
Con un primo giro di interventi
Di dieci minuti circa
Seguito poi da un giro di un secondo giro di approfondimento eventuali obiezioni anche alle considerazioni che saranno avanzate dagli altri relatori nel primo giro di tavolo Prisco pensato e ho discusso con
I partecipanti al panel di seguire un ordine quale quello che vi illustro adesso partendo da un contesto storico complessivo nel quale si sono svolti questi centocinquanta anni della nostra
Vita nazionale per passare poi a un esame break even di alcuni tra i principali tratti socio demografici per considerare sviluppi scientifico tecnologici
Il ruolo di
Comportamenti istituzioni economico-finanziarie infine chiudere con un
Un breve cenno a le caratteristiche principali della nostra storia politica
Quindi comincerei
Dare la parola al professor Paolo Macchi
Storico professore di storia contemporanea all'Università Federico II di Napoli
Perché mi piace il fatto che
Iniziamo proprio da un professore mi insegna
In
Macrì in che insegna in un in un
Grandi città del nostro Mezzogiorno questo nodo giorno
Che
Non ha visto ridursi il suo distacco in questi centocinquanta anni dato dal resto del Paese
Professor Marco
Grazie grazie invito
Cioè io non dirò qualcosa come storico non economico
Qui torniamo allora illustrato la grande convergenza del del
Dell'Italia tra
Mille ottocentosessantuno e infine del Novecento ovvero ha illustrato sia pure insomma nella prospettiva dell'attuale divergenza e dell'attuale crisi
Ha illustrato diciamo pure lo storico successo dell'economia di un del Paese
Lo storico successo economico che implica in qualche modo anche il successo dell'intero sistema Paese
E qui cominciano le mie riflessioni perché in verità
Esiste nella cultura politica di questo Paese
Nel senso comune tanto più
E nella stessa storiografia soprattutto in tempi non recentissime
Esiste ed è stata costruita l'immagine di un'Italia
E la sua storia come un'immagine non di successo
Ma con un'immagine di insuccessi di limiti di contraddizioni e di ombre più o meno
Pesanti rapidissimamente questo questa collegata come dire questa questa
Questo senso comune parla di un Paese spezzato da fratture sociale territoriali che sono così intense e durature da sembrare una specie di
Destino parla di un ceto politico
Inadeguato chiuso senza qualità c'è una lunghissima tradizione
Cito dorso ma se ne possono citare ovviamente moltissime c'è una lunghissima tradizione di
Polemica contro il ceto politico italiano che va a finire addirittura in un discorso che conosciamo tutti datata
Da Mosca prima Guglielmo Giannini in un discorso antipolitico antiparlamentare
C'è l'idea di una geometrica parlamentare quella italiana che
Cronicamente asfittica che non produce mai alternanza ma che produce piuttosto trasformismo
C'è l'idea e questo mi pare
Praticamente importante particolarmente infiltrata nel nel nel nostro nei nostri pensieri c'è l'idea di uno Stato centralista che viene spesso descritto spesso è stato descritto come
Conservatore classista oligarchico eccetera eccetera contrapposto invece ad una
Vivacità ricchezza delle periferie e delle autonomia peraltro le une alle altre se che sarebbero conculcata dallo Stato centralista anche qui una lunghissima tradizione tarda
Da Sturzo almeno io sul piano degli studi datata da da ragionieri Pavone Ruffilli e tanti altri
Ebbene
Bisogna dire appunto che il quadro che che che dava
Toniolo in realtà suggeriva un
Un come dire una storia diversa un successo più complessivo è
Io penso
Poneva il problema del successo nella nella vicenda italiana dello Stato
E del suo ceto di Governo il che non significa ovviamente negare l'esistenza di frattura rigidità centralistiche le cose a cui accennavo prima
Ma considerarle qui cito proprio
Gianni Toniolo decorrenze storiche che non hanno impedito e forse hanno addirittura favorito la lunga convergenza dell'Italia con l'Occidente avanza
E allora la prima cosa da dire che a me sembra abbastanza
Ovvia che magari invece non è del tutto condivisa e che il ceto politico italiano per l'appunto vista nella prospettiva di centocinquanta anni ovviamente
E come dire a delle performances alte e spesso molto alte
Ricordo la fase dell'oste del di che non rientra nello schema di Toniolo perché in qualche modo che è una preparazione parliamo dei primi dieci anni quindici anni della storia d'Italia parliamo delle falle la destra in qualche modo è una preparazione
Che fornisce i prerequisiti anche il sistema economico
Ma di sicuro una fase
Molto alta
Penso alle grandi riforme di diritti pietà Crispin a penso alla capacità che ha il ceto politico italiano
Di assecondare non era mica fasce insomma di assecondare le onde dello sviluppo che si verificano per esempio con il tecnico in età giolittiana oppure con il cosiddetto
Boom economico
Negli anni cinquanta sessanta delle novecento e questo malgrado le condizioni di partenza come per l'economia così per la per il sistema istituzionale politico malgrado le condizioni di partenza siano
Drammatiche catastrofiche morto cattive insomma
Parliamo di una élite politica che come sappiamo è un pugno di uomini eletta da dal due per cento ma neppure
Del del popolazione italiana parliamo di spaccature interne drammatiche parliamo di spaccature territoriali drammatiche
Se si volesse fare un confronto con altre ditte europea che ha avuto colpiti così difficile li ha risolti con queste con alte performances credo che
Insomma credo che non sarebbe difficile che non sarebbe facile trovare un altro caso del genere allora come come
Come si spiega diciamo così quali quali ipotesi si possono dare di queste alte performances in un contesto difficoltoso del ceto politico italiano a me pare e su questo vorrei dire poco in tempo per altro che ho a disposizione
A me pare che che uno dei nodi forsennato principale della stabilità del sistema Italia e quindi del successo di lungo periodo di questo sistema
è un efficace molto efficace modello di governance
Dei territori compositi è talvolta turbolenti pensiamo al Mezzogiorno degli inizi
Nei quali si si si divide nel dei quali si compone il Paese che cosa significa un efficace modello di governance delle periferie ma cose che conosciamo benissimo dovendo colmare un cronico deficit di radicamento sociale
Di legittimazione dovendo rispondere a per l'appunto drammatiche fratture territoriali
Il ceto di Governo italiano subito già con la destra storica intendo
Organizza una fitta rete di contrattazione con le periferie offrendo risorse pubbliche in cambio di consenso questo è stato chiamato un uso da uno studioso recentemente un uso strumentale di parte dello Stato
Ripeto cose note le risorse pubbliche sono le le delle micro infrastrutture che poteva promettere Jacini ora De Santis
Ma sono anche ovviamente le macro infrastrutture o i centri siderurgici che permetterà la la la Repubblica insomma
è una pratica che si chiesti come dire che noi chiamiamo volta a volta municipalismo localismo clientelismo ministeriali ISMU trasformismo
Ed è in qualche modo
Un filo rosso ma non una specie di dorsale un backbone della storia italiana otto novecentesca di tutta la storia italiana
Ed è un meccanismo essenziale perché fornisce al Paese una stabilità politica strategica compensando parzialmente le diversità territoriali e inserendo nelle dinamiche della rappresentanza
Aree sociali e geografiche
Progressivamente più ampie questo è un è un modello inclusivo
Beh tutto sommato questo modello che può funzionare perché c'è un sistema centralistico
Perché l'impianto centralistico che permette a chi lo controlla cioè la scelta di governo
Di distribuire pezzi di Stato messo tra virgolette ovviamente alle periferie permette alle periferie di ottenere direttamente dai Governi le risorse che
Esse eccetera
Certo questo modello diciamo di rapporto centro-periferia ha alle sue grosse controindicazioni due
Produce una ipertrofia statalista che anche questo un carattere di lungo periodo del Paese
Ovviamente l'uso politico e partitico dello Stato porta certo di Governo ad accrescere continuamente funzioni e apparati dello Stato
Sappiamo che nel secondo Novecento d'Italia sarà il Paese occidentale con il più ampio settore pubblico
In secondo luogo questo sistema aiuterà in modo determinante la sopravvivenza delle differenze territoriali del Paese
Perché lo stesso ruolo strategico che assumono le periferie nell'equilibrio complessivo del sistema che gli garantisce che garantisce loro sopravvivenza che garantisce loro protezione
Chi sta all'inflazione in qualche modo
Soprattutto questo riguarda quelle quei territori e quell'élite locali che sono nelle aree economicamente più deboli e che quindi sono alla ricerca di risorse sostitutive del mercato
Inutile dire che parlo del Mezzogiorno
E malgrado tutto questo e malgrado tutto questo però come dire malgrado questi problemi che che ci sono alle spalle il sistema questo meccanismo questo continuo scambio tra tra tra tra centro e periferia quel questo cercare nelle periferie
Al di là diciamo del quadro formale legittimazione consenso
Distribuendo risorse pubbliche questo sistema regge
Fino a che non incide sulla produttività del complessivo sistema Paese in concreto il sistema funziona perché e finché
All'atto della sopravvivenza protetta
Delle aree meno avanzate penso al Mezzogiorno sono pur sempre le élite locali delle aree più avanzate a determinare le strategie nazionali ovvero le grandi scelte dei governi
Anche quali esempi sono facili sono c'è tutta una una una dal dal
Dall'età dalle politiche doganali coloniali del tardo Ottocento alle politiche
Giolittiana alle politiche
Fatte dalle dai Governi del repubblicani da cinquanta sessanta e facile insomma schematicamente come è ovvio dire che sono politiche orientate
Sugli interessi sulla presenza e sulla capacità di pressione delle
Dei territori e delle élite dei territori più forti
è infatti e qui concludo per lo meno questo nel primo giro è infatti il sistema questo sistema di governance centro periferia che a mio parere il cuore della stabilita del sistema Italia più complessivo
Si rompe ai primi degli anni Ottanta anche quella la
La cronologia che propongo è simile a quella che
Che ha illustrato così riccamente torneo
Questo sistema si non veri ai primi degli anni ottanta quando le strutture e i problemi della Repubblica di partiti di cui ovviamente non posso parlare
Però che l'hanno una sovrarappresentazione politica delle regioni meno avanzate cioè del Mezzogiorno sono gli anni in cui la la la la presenza di ministri meridionali si fa più fitta nei Governi nazionali
E questo porta ad un'espansione netta dell'intervento statale nel sud d'una diminuzione della sua produttività dalle politiche agricole industriali a quell'esplicitamente in assistenziali
Ovvero cosa succede rispetto prima che è cresciuta la capacità dei territori meno avanzati di influenzale i Governi nazionali e quindi simmetricamente
è diminuita la capacità dei territori più avanzati di pesare sul piano politico
Complessiva è centrale
L'esito di tutto questo e qui finisco e è noto è la caduta
Delle performances governative complessive abbiamo sentito dire i risultati da Toniolo e una crescita della spesa pubblica cerca imposte più debito
Ed è la rivolta antipolitica ante centralista e anti statale del nord una rivolta alla quale una questione settentrionale diciamo così alla quale bisogna prestare molta attenzione perché
Viene dai territori che strutturalmente politicamente hanno molta più forza
Dei territori meridionali la questione meridionale in fondo non ha mai spaccato il Paese la questione settentrionale se non stiamo attenti e potrebbe fare qualche guasto grazie
Grazie
Professor Macrì a trattato
Questi centocinquanta anni
Molto in chiave di se capisco bene di formazione e affermazione del ceto politico del nostro Paese con successi dei limiti
In un secondo giro cerca
Cercherei almeno di sapere
In quanto ne siamo stati diversi da altri quanto siamo diversi da altri credo che sia il tentativo nostro quello veramente di confrontare questo questa nazione sul piano economico in questo caso prendendo anche vantaggio dalla presenza
Di
Persone così autorevole intorno a questo tavolo anche anche sul su molti altri gli altri piani un piano sicuramente molto importante credo in questi centocinquanta anni d'altra parte l'abbiamo visto anche una piccola sintesi
In una dato
Ricordato da Gianni Toniolo l'età media degli italiani è passata da radicalmente
Già la vita ti
Solitamente a speranze vanta stanzialità quella ex post
è passato da trenta a ottantadue anni nel giro di centocinquanta
Centocinquanta
Incremento straordinario quanto questo è
Italiano in quanto questa realtà
Un risultato
Diciamo che ci accomuna altri Paesi simile al nostro le elementi democratici socio demografici sono fondamentali credo
Nel disegnare un periodo così lungo siamo molto fortunati a vivere
Massimo Livi Bacci
Professore di demografia al
Accesasi Firenze
Senatore della Repubblica
Ma è qui è in investe in veste di studioso di accademico
Il mio ricordo che bacini molto antico quarant'anni fa io ebbi la fortuna di fare una ricerca per uno storico economico dei nomi Richard esistenti
Molti ricorso all'anarchia
Ma è un interessante questo personale sulla sfavorevole del ramo di organizzazione diversa dei dei vari paesi che
Mi diedero di studiare il Portogallo Spagna autostrada
Mi capitò nella biblioteca del nazionale trovare nessun imprenditore soprattutto sulla democrazia del Portogallo professore infatti chissà perché ma benissimo
Ma sempre
Grazie grazie a Ignazio Visco grazie per questo per questo invito
Esattamente
Centocinquant'anni
Un mese quattro giorni fa
Il ministro di agricoltura industria e commercio Filippo Cordova faceva firmare al re il decreto che istituiva il primo Censimento della popolazione dell'Italia unita
Il censimento fu portata a termine dentro la fine dell'anno
E due grandi volumi
Vedono la luce due anni dopo la fine del censimento che riportavano dati dettagliati per cento novantatré circondario cinquantanove Province sette mila settecento comuni
Il costo pro capite delle quel Censimento
Fu in moneta attuale
Fu di
Tredici centesimi a persona censita
Oggi il costo pro capite di un censimento intorno ai dieci euro cioè circa settantasei volte in moneta rivalutata di quanto lo fosse centocinquanta anni fa
L'Italia aveva
Ventun milioni deve ottocento mila abitanti a quel censimento e nelle
Confini attuali questi fanno ventisei milioni grosso modo questa è la la consistenza
Della popolazione italiana e qui così qualche cifra per metterla in relazione al contesto
In cui l'Italia si europeo mondiale dell'Italia forse vale la pena di di dirla nel mille ottocentosessantuno all'Italia era l'ottavo Paese più popoloso del mondo
Perde solo due posti
Nel secolo successivo del mille novecentocinquanta e al decimo posto oggi al ventesimo nel due mila cinquanta sarà intorno al trentacinquesimo posto nella graduatoria mondiale
O ancora
Nel mille ottocentocinquantuno gli Stati Uniti avevano la stessa popolazione dell'Italia
Nel due mila undici hanno una popolazione che è cinque volte quella dell'Italia
O ancora se volete un'altra area geografica nel mille ottocentosessantuno l'intera popolazione del Nord Africa la la metà della popolazione italiana
Oggi quasi tre volte la popolazione italiana e sarà sei volte la popolazione italiana tra una quarantina d'anni
Beh tutta l'Europa ha perso peso nello scenario mondiale un'Europa che
Appunto pesava quasi per il trenta per cento come risorse umane assai di più in termini di PIL all'inizio del Novecento
E che oggi conta per il dieci per cento e sette penserà un sei sette per cento nel due mila cinquanta ricordiamoci che insomma l'Italia
Rispetto al mondo è parecchio rimpicciolita in questo periodo
Perseguire la Francia però del di Gianni Toniolo io vorrei in questa prima parte accennare ad un aspetto in che modo la diciamo il vento della demografia se posso usare questa cosa retorica
Estensione retorica in qualche modo spinto la crescita nel
Parte del periodo che noi
Stiamo considerando e in che modo anche questo vento della demografia sia cambiato negli ultimi trenta venti trenta o quarant'anni
E quando parlo di vento della demografia badate bene non parlo solo di numeri cioè del del tasso di accrescimento quanti giovani quanti anziani
Che anche alla sua grossa importanza e poi lo dirò ma parlo della quello che io chiamerei la componente
Demografica del capitale umano
Che cosa intendo dire con questo intendo dire che il capitale umano a
Una componente che è fatta di fenomeni e comportamenti demografici
La sopravvivenza della salute
Non c'è sviluppo
Ma non c'è sviluppo da nessuna parte se non c'è una crescita del grado di sopravvivenza e una crescita dell'efficienza dell'ATER della salute della popolazione
Questa è una importante prerogativa umana ma altre prerogative sono più sottili ma non per questo meno importanti
Per esempio la scelta di la scelta del partner e di aggregarsi in famiglia la scelta di vini avere i figli quando e come si vuole
Sono tutte parti delle prerogative individuali sono qualità sono dotazioni che noi
Possiamo avere o non possiamo avere
La nostra capacità di muoversi sul territorio che fa migrazione ma
è una capacità che il diritto o addirittura vietare ad vietato in passato ma che è importantissimo come io mi sposto
Ecco per inseguire opportunità migliori tutte queste sono prerogative che nel corso del Novecento sono andate rafforzando sì è stato detto prima per quanto riguarda la sopravvivenza si sono guadagnati quasi tre anni e mezzo ogni decennio che passava
Si può dire dal punto di vista della della salute e dell'efficienza delle persone
All'inizio al all'inizio del la fine dell'Ottocento all'inizio del Novecento c'erano due milioni di mare larici nel nostro Paese magari per una persona diciamo con un grave handicap funzionale
Per parecchie settimane all'anno in mesi all'anno
Due terzi del PAI del Paese erano zone a rischio ma Alarico maggiori o minori
Cioè lo malattie sociali come la pellagra malattie sociali come il resto intimismo come la tubercolosi che erano gravemente invalidanti le stesse sequele degli incidenti
Che era in qualche modo limitava dalla efficienza dell'indie dividerà molto maggiore in una società agricola di quanto non sia in quello delle macchine
E quindi e il progresso da questo punto di vista nel corso di gran parte del Novecento come tutti sappiamo è stato straordinario
Ma lo stesso avviene per quanto riguarda le scelte individuali che anche queste sono prerogative importanti della società appunto la scelta del partner ma la scelta del partner
è stata bloccata indirizzata dalle autorità familiari dei clan locali a volte anche dei corpi giuridici
Il figlio del mezzo
Figlio cadetto del mezzadro non si poteva sposare se non con il consenso del capo ciò pure col consenso della valutazione della fatto vi è questo fino a alla metà forse in parte come l'uso e costume alla metà degli anni Cinquanta quindi a questo punto di vista enormi passi in avanti
O ancora alla volontà la capacità di distinti scegliere
Il numero e il della propria croce
E quindi di fare i figli quando
E in misura il numero scelto dalla coppia nonno nel caso che io qui vi dica le cifre le conoscete tutti ma qui la conseguenza base è stata quella di una liberazione del tempo dell'accudimento
Familiare da parte della donna e quindi presupposto poi perché in parte per un'entrata nel mercato del lavoro e delle attività produttive della popolazione femminile
E ancora per quanto riguarda la mobilità il pare gran parte del Novecento a parte la parentesi tra le due guerre è stata una
Una una crescita della mobilità sia per far produttori technology ossia per fattori organizzative e una una su una popolazione più accentrata nei grandi centri urbani quindi con maggiori possibilità di spostarsi
Una propensione a muoversi massaia alta e
Quindi tutti questi fattori sono stati i fattori che hanno portato effetti positivi
Effetti positivi che sono stati particolarmente forti io credo in quel trentennio successivo alla
Seconda guerra mondiale che hanno visto poi un grande sviluppo cioè quei ciò che in fondo avviene fuori dalla indagine di Toniolo a quel periodo a certamente goduto di un bonus demografico sotto questo punto di vista non solo quello
Della disponibilità di un'ampia forza di lavoro flessibile capace
E adatta a un'industria manifatturiera forse non del
Completamente sofista non molto sofisticato
Ecco questo vento è cambiato questo lento negli ultimi decenni è cambiato perché è cambiato
è cambiata beh la longevità continua ad aumentare ma continua ad aumentare grazie alla diminuzione della mortalità nelle stanziale ma noi non sappiamo se in futuro l'accrescimento del la l'aumento indiani Dini l'aumento degli anni di vita diciamo
In buona salute sarà più o meno che proporzionale all'aumento degli anni di vita in cattiva precaria salute
E quindi da questo punto di vista ci sono dei punti interrogativi e noi abbiamo un'alta longevità e un'altra sopravvenienza perché abbiamo degli ottimi sistemi sanitari concesso l'accesso universalistico
Sistemi sanitari che in Europa in Italia costano il dieci per cento del PIL ma che negli Stati Uniti costano diciassette per cento se non sbaglio
Fino a che punto noi saremo in grado di mantenere questo livello di accesso alla seduta accesso universale che schiaccia le disuguaglianze e che quindi è stato un fattori di crescita molto importante su questo bisogna interrogarsi
E ancora la bassissima natalità che è molto al di sotto di quanto le copie in realtà non vorrebbero questo viene fuori il conto si strettamente a tutte le indagini
Crea
Frustrazioni tre anche e diseconomie diciamo esterne e in soddisfazioni personali
O ancora la salute della popolazione in qualche modo insediate e l'efficienza più per la sua insidiata da nuove
Patologia pensate all'obesità attengono epidemiologia che in forte crescita con le bioenergie del diabete la fa le patologie della depressione
Che sono patologie in forte crescita in tutto il mondo industrializzato e tutto questo postmoderno e in forte crescita anche nel nostro Paese
Questi sono esempi e infine la mobilità e qui poi mi mi mi fermo perché mi aggancio poi un eventuale argomento per un secondo per un serio pericolo per un secondo giro
Ne è anche la mobilità oggi è assai più costretta di quanto non fosse in in in passato
Non solo perché c'è minore propensione a muoversi questo lo rimarranno tutte le indagini sociologiche il giovane o il meno giovane oggi non si sposta volentieri e non sono solo a causa economica che fanno sì che questa
Pro prevenzione sia bassa
Poi esistono cause oggettive oggi una copia una famiglia dove ci sono due redditi e il dovere di dal lavoro deve spostarsi trovare due nuovi posti giusto per spostarsi cosa assai più difficile nella famiglia di tipo fordista quando era solo il capo famiglia che si sposta
E ancora la proprietà della casa e corsi di transazione per vendere comprare una casa tutto questo è qualcosa che è inceppato fortemente la mobilità quindi
Il vento ecco la mia tesi è che il vento della demografia al di là
Della bassa fecondità degli ultimi trent'anni e quindi dell'invecchiamento della popolazione e di cui quanto questo incida e sopra la produttività sopra l'innovazione e via dicendo cose strana hotel gli economisti
Un ultra note ma c'è questo aspetto più sottile e secondo me che va tenuto in in conto chiudo dicendo che negli ultimi vent'anni negli ultimi trent'anni
Questo vento
A favore che è calato e che si sta trasformando in una brezza no in un fortunati ma insomma in una pizza forse contraria ha avuto l'ausilio di un potente fuoribordo che l'immigrazione cadrà a questo pone un altro problema complessa completamente diverso e su questo magari dirò due parole nella ripresa della della retta della discussione grazie
Indubbiamente Gianni concludeva
La sua discussione degli anni recente
Come anni nei quali la nostra
Sistema economico non è riuscito
In realtà da adattarsi a tre grandi cambiamenti
I tre grandi cambiamenti che abbiamo in mente solo erano cambiamento tecnologico fra poco sentiremo qualcosa riguardo al cambiamento
Nella seconda globalizzazione questa apertura straordinario delle nostre economie verso l'integrazione invece molto forte in Europa
Tra lasciava questa aspetto diciamo di cambiamento demografico forte anche perché forse gli economisti effettivamente come dice come dice Massimo sono
Più concentrate sugli effetti diciamo di contenimento della crescita legate allo concettualmente l'utilità e quindi anche
Gli effetti via finanza pubblica se vogliamo che non a queste
Complicati
Interazioni tra
La cura la qualità della vita la i rischi possibili devo dire che
Insomma ancora molti
Degli autori che leggiamo indicano e anche dei politici che noi
Ascoltiamo indicano
Molti anni ancora di aumento della nostra capacità di vivere bene fino a centoventi anni risolvibili ma
Però però credo che punto il punto il bar ci sia sia molto importante contrasta un po'con l'ottimismo invece della volontà dei Gianni Toniolo con cui l'ovvia proiettato questa possibile uscita dalla crisi grave
Nella quale noi e non solo ma ci troviamo io dal professor
Boncinelli formulo genetista professore
Alla facoltà di filosofia università Vita-Salute San stessa fa Raffaele di Milano leggiamo spesso i suoi articoli
Solo sui giornali
Le questioni sulle quali noi forse adesso strano concentrarci sono proprio queste della progresso tecnologico scientifico come questo sì ha caratterizzato questo
Progredire
Prima difficile per il rapido e poi quello difficile della della nostra economia io direi anche in quanto
In realtà un qualcosa nato all'interno del Paese e quanto invece
è stato una convergenza data dal fatto che forse partivamo come per le questioni
Più materiali dell'economia da livelli più bassi che gli altri prego questo
Grazie buonasera sono particolarmente lieto e un donatori guardare in questo contesto il panorama che vi offrirò però non è molto roseo
Per che la situazione della ricerca in questo Paese cronicamente povera
Il che di per sé
Non sarebbe gravissimo se non forse come già è stato ricordato dal governatore che l'Italia non ha materie prime
Ho l'idea poche con poche materie prime bisogna spremere ingegno ma l'ingegno oggi come oggi passare certo per l'innovazione di di prodotto ma passa per la scienza e per la tecnica
E questo naturalmente
Frena
La in nuove attività in un mondo che invece va molto velocemente sul piano della scienza e della tecnica certe il panorama è ineguale
Ad una situazioni relativamente grave nel campo della mio ben vicina
Corrisponde una situazione un po'più rosea nel campo della fisica si dà il caso che io ho lavorato negli ultimi quarant'anni e passa nel campo della biomedicina quindi sono andato a toccare o a vivere le note più dolente
Distinguiamo la ricerca di base e la ricerca fondamentale senza la quale non si fa niente dalla ricerca applicata che è quella che poi alla fine produce ricchezza
Il problema della ricerca fondamentale l'ho detto tante volte al costo di sembrare schematico è triplice soldi organizzazione nel merito
Si investe poco per la ricerca
Bisognerebbe investire almeno tre volte tanto anche se a dir la verità l'Europa a promesso tanto a se stesso ma poi non ha mantenuto
Però noi praticamente abbiamo mantenuto molto meno del meridione della media dell'Europa
I soldi quindici vorrebbero
Ma non sono tutto secondo me ci sono dei problemi strutturali che ho vissuto sulla mia pelle negli anni in cui ha lavorato che sono spesso problemi di organizzazione
Sembra ridicolo ma la ricerca va fatta in sede di
Mancano gli edifici
Possono piccoli
A volte la politica scientifica non si fa sul finanziamenti ma si fa sulla sede
Ci sono dei ragazzi giovani che hanno ricevuto dei soldi dall'estero e che non sanno dove andare a spenderli perché manca materialmente i metri quadri
Tecnici
Nella prender parte del mondo almeno nel tipo di ricerca che io
Frequentato molto fanno i tecnici
Che sono preparatissimi e che semplicemente non hanno quella
Quell'interesse esistenziale che può avere un ricercatore per portare avanti la bandiera della ricerca però
Sono fondamentali in Italia assicura poco
Il ruolo dei tecnici
Si affida tutto alle menti eccelse le quali menti eccelse fanno troppe cose fanno troppe più cose di quelle che sarebbe giusto che lo facessero
Ma soprattutto le macchine
Io nella mia carriera ho sofferto drammaticamente del fatto che i miei competitori potevano contare
Su alcune macchie di Comacchio per ricerca ma anche macchine applicative che essi erano inventate
E che si erano costruite
Io ho dovuto aspettare che l'industria li facesse lo ha comprato e naturalmente non è la stessa cosa perché nel frattempo i loro se ne hanno fatto un'altra di macchina
Sempre al discorso
Poco ideale ma se non ci posso fare niente la ricerca di punterà si fa con le macchine di punta si fa con gli strumenti di punta
Chi ha di strumenti arretrati per forza non dico che non può fare bene ma fatica di più arranca ci ha molte meno chance
Ma il punto più dolente di tutti è inutile che lo dica quello del merito
Se noi valutare il merito è dannoso in tutte le attività nel campo della ricerca il dramma
Sarebbe come io volessi mettere sopra nazionale di calcio tirando assorte i componenti
No io devo selezionare i più bravi in Italia a selezionare i più bravi e a quanto guardate difficilissimo
Devo dire che io le ho sentite di tutti i colori in questi anni
Ma praticamente non è cambiato assolutamente nulla non dico che è migliorato o peggiorato
Certamente c'è stata una non dico come dice qualcuno in maniera antipolitica che vengono promossi cretini non è vero vengono promossi mediocri eccome se appunto io tirasse accade a assorte per fare la nazionale
C'è una promozione generale dei per gli occhi dei mediocri a danno degli epiteti impegnatissimi che ovviamente per ragioni statistiche sono poche
Che ci impedisce
Di dare quello che potremmo trarre e naturalmente chi soffre di più di questo sono i giovani perché hanno una carriera più corta alle spalle hanno meno conoscenze
E hanno ancora tutt'altra
Tutto il cammino da percorrere per farsi conoscere per farsi notare
Devo dire che qualcosa è cambiato negli ultimi anni grazie non ai finanziamenti statali ma lei Presidente charities come laiche come Templeton che hanno dimostrato
Sempre
Entro certi limiti che anche in Italia si va a premiare il merito facendo sistemi di valutazione che tra l'altro non si scopre nulla sono allocate in tutto il mondo
E
Cercando di non ascoltare l'amico o il parente sembra ridicolo sto discorso quando si parla di università sia ardita sempre
Quello che mette Cartney figlio e nipote o l'amante non è lì questi casi son pochi i mette in cattedra o un tasso di ricerca persone mediocri persone che non se lo meritano
Però a quanto pare non è
Impossibile fare qualcosa perché appunto queste charities hanno fatto fare al sistema italiano grandi passi avanti
Ma poi c'è la ricerca applicata
Io ho osservato soprattutto in campo biomedico che oggi è la punta di diamante dalle circa mondiale una totale non cultura del brevetto quantitativi quando addirittura una una versione altrimenti
Queste folli queste dal punto di vista economico punto di vista scientifico va benissimo che non ha nessuna importanza
Ma davvero un buon punto di vista il valore economico è assolutamente fuori linea perché il passaggio dalla ricerca all'applicazione al mercato avviene attraverso una commercializzazione
Che si appoggia sui brevetti
Non c'è la cultura del berretto
Molti giovani fanno addirittura dell'ironia
Quando gli si prospetta di presentare una ricerca
Brevettare una ricerca e noiosi stimo sono il primo io a dirlo a
è una specie di
Restituzione che il ricercatore fa alla società
Che il loro gli ha dato i soldi del dato la possibilità di fare io un certo tipo di ricerca
E poi brevetti vanno mantenuti brevetti internazionali per mantenerli costano tantissimo
E non ci sono strutture ecco di nuovo il problema dell'organizzazione in Italia che si possono permettere di sostenere il più di uno due tre anni un brevetto internazionale
C'è una scarsa attenzione alla ricerca da parte degli investitori nonostante le parole
La Confindustria fa quasi ogni anno una serie di incontri per invogliare i giovani andare alle materie scientifiche
Tra l'altro limitandoci quasi sempre alla fisica e alla chimica come se la dell'UGL biomedicina non esiste il filo
Ma anche il fatto fuori quando io vado ai convegni
Per quanto io espongo anche le cose che ho fatto l'investitore straniero sta attento fino all'ultimo momento investitore italiano certamente Fazio se ne va probabilmente a qualcosa di meglio da fare ma
Certamente Honda cos'è il modo migliore
Per per
Passare a alla alla fase produttiva e poi attenzione si dice che il privato finanzia poco la ricerca
Il privato finanzia la ricerca nella misura in cui ti conviene
E quando gli conviene quanto ci sono molte buone idee incidono
Nei paesi scientificamente più fortunati di noi
Ed è ricerca statale che promuove ottime ricerche e quindi sull'onda delle ottime ricerche
Se accolgano anche gli industriali tanto a loro volta finanziamenti
è una specie di spirale una specie di cane che si morde la coda cattiva ricerca o scarsa ricerca finanziata dallo Stato automaticamente attira orche
Finanziamenti da parte dell'industria la quale come è già stato ricordato a subito anche un è un ridimensionamento nel senso reale nel senso di grandezza
Ed è noto che le piccole e medie industrie con tutto il bene che nessuno vuole dire più difficile che facciano ricerca io mi ricordo nel due mila e tre partecipai ad un convegno
Indotto per la Regione Toscana che diceva
Piccola impresa grande civiltà essi sarà anche l'aggressività ma certo non ci dà quella spinta e quella competitività che ci aspettiamo quindi bisogna
In qualche modo mettere in moto questa spirale
Aiutati anche da un fatto di cultura scientifica del quale mi riservo di parlare in un secondo ciclo grazie
Grazie dobbiamo che la questione del capitale umano come ha detto anche Gianni prima
Rilevante non soltanto il capitale umano gli anni di studio ma anche la capacità di utilizzarlo letteralmente questa dipende dalla struttura
Economica e produttiva ma i soldi dal
Dall'organizzazione come è stato detto forse dipende però anche dando a qualcosa di più
Più lontano non so se
Se io di questo doveva parlare
Paolo Sapienza non abbiamo discusso telefono io spingevo perché parlasse delle istituzioni del capitale capitale sociale delle cose
Le cose che lei è il più più affatto Paola professoressa di finanza
Alla alla Northwest diverse sia una storia
Chi si è incrociata un po'con tutti noi perché per tre anni fa Servizio studi della Banca d'Italia ho deciso di fuggire come molti altri dei non lo so se la fuga dei cervelli suo indubbiamente un cervello però
Spero che questa questi ritorni geni ogni tanto vengono simile
Mantengono nel tempo tra l'altro introduzione cose che consigli generale
Sentiamo un poco serio dire prego
Grazie Miazzo intanto buona sera a tutti un onore celebrare con voi centocinquanta anni di compleanno dell'Italia
Nel mio intervento da economista vorrei riprendere alcuni punti della sintesi fatta da Gianni Toniolo vorrei farlo nello spirito di questa bella ricerca che ho potuto leggere
A noi completamente ma in buona parte congiungendo il passato il presente ma soprattutto il futuro dell'Italia
E vi dirò già in partenza che non resiste Roma provare a rispondere alla domanda
Che Gianni Toniolo apposto
A che fondamentalmente la seguente l'Italia cresce durante la prima globalizzazione ma subisce un forte rallentamento nell'ultimo ventennio
Una crisi che addirittura Gianni Toniolo Faronato quello degli anni trenta perché l'Italia smette di crescere
Ed entra in una fase di divergenza
Una ricerca della Banca mondiale ha recentemente esaminato la ricchezza pro capite di varie regioni del mondo
Scompone avendo il contributo di alcuni fattori quali il capitale umano il capitale fisico e le varie risorse naturali
Ed è giunta alla conclusione che nei Paesi più sviluppati come l'Italia degli anni Novanta non come l'Italia del dell'inizio del secolo
A il contributo di capitale umano e capitale sociale di gran lunga il più importante e oscilla tra il sessanta e l'ottanta per cento del totale
Sono è spenta quindi nel tentare di dare una chiave di lettura del riassunto presentato il professor Toniolo vorrei concentrare proprio su questi due aspetti ha peraltro analizzato da alcuni dei lavori e della ricerca cominciamo con il capitale umano
Nonostante è innegabile l'enorme progresso tenuto dall'unificazione
Le statistiche italiane sull'istruzione i conti non essere scoraggianti si compie collega Napoli intervento del professor conclude con
Boncinelli a
Nel due mila e dieci la popolazione italiana di età superiore a quindici anni hanno in media poco più di undici anni di istruzione
Uno e mezzo in meno rispetto alla Germania di Dio poiché cosa significa in termini di produttività quasi due in meno rispetto alla Francia un anno in meno rispetto alla media dei Paesi dell'Europa occidentale ed ultima in questo gruppo
Ma la statistica secondo me più interessante e quella che possiamo ottenere se prendiamo come riferimento la popolazione in età lavorativa quindi
Venticinque sessantaquattro anni e calcoliamo la proporzione di abitanti in Italia con una laurea
Questa proporzioni si attesta al quattordici per cento per darvi un'idea del confronto internazionale nel due mila e sei dati italiane linea solo col Portogallo
Inferiore a quello greco di un punto percentuale otto punti percentuali inferiori al Messico
Dieci punti percentuali al di sotto della Germania ventuno punti percentuali al di sotto della Francia e venticinque punti percentuali al di sotto dell'Inghilterra
A sul fronte della qualità i partecipanti se che hanno un lavoro in questa Conferenza le statistiche presentate dalla ricerca di Giuseppe Bertola Paolo se sito non incoraggiano
Quando gli altri Paesi europee investono in conoscenza l'Italia sembra peggiorare la qualità dell'istruzione scolastica
Perché questo è importante
Le carenze sul piano distruzioni sono importanti per spiegare la riduzione della competitività italiana rispetto al mondo
Al resto del mondo soprattutto nella seconda globalizzazione
Una vasta letteratura ha posto in relazione la crescita di lungo periodo e gli effetti positivi derivanti dall'accumulazione delle conoscenze una maggiore istruzione l'ha detto anche
Il professor Boncinelli è una migliore qualità di essa soprattutto aumenta la produttività totale dei fattori di produzione favorisce lo sviluppo l'adozione di nuove tecnologie
E in ultima analisi alimenta la crescita di lungo periodo
C'è un lavoro molto interessante di gennaio lì la portano queste sì Lanese slide perché evidenzia ed importante degli l'importanza dell'istruzione ma soprattutto di istruzione superiore quelle dove siamo più carenti
Nello spiegare i differenziali di produttività tra regioni del mondo invece di classificare il mondo in Paesi le classificano micro regioni
A e pone l'accento soprattutto sulla componente imprenditoriale e sull'esternalità positive legate al livello medio di capitale umano nella regione
Controllando per i fattori giù grafici istituzionali e culturali le differenti allocazioni di capitale umano tra le Regioni sono i principali fattori alla base delle differenti produttività
Per farvi capire il ritorno economico medio di un investimento in un anno in più distruzione e gli ho detto che
E i cittadini italiani hanno in media un anno e mezzo in meno l'istruzione rispetto cittadini tedeschi cioè un anno in più distruzione sulla produttività nel settore industriale stimato intorno al ventuno per cento
Componente l'effetto di diversi canali attraverso cui il capitale umano come influenza la produttività questa ricerca mostra che l'investimento in istruzione ha un impatto rilevante sulla produttività non solo attraverso la formazione dei lavoratori dipendenti
Ma soprattutto attraverso la formazione della classe imprenditoriale che beneficia in modo sostanziale dell'accrescimento informazioni istruzione
L'aumento di un solo anno distruzione degli imprenditori ha un rendimento pari al trenta per cento
Questa ricerca conferma inoltre che gli spillover produttivi sono anch'essi molto rilevanti Moretti nel due mila otto aveva calcolato che un incremento dell'un per cento nella percentuale di lavoratori con un titolo universitario
Tra la popolazione residente nelle aree limitrofe ad un impianto manifatturiero aumentava l'output industriale pro capite dell'otto per cento ma c'è dell'altro
A che importantissimo al crescere del livello di istruzione in una Katharina diminuisce la propensione a delinquere una ricerca di Locri mere Moretti stima che per un aumento di un punto percentuale della quota di maschi con diploma superiore
E gli Stati Uniti il numero di reati contro la persona diminuisce dello zero otto per cento quelli contro il patrimonio dello zero punto sei per cento
Istruzione inoltre positivamente correlato con il grado di salute degli individui col grado di libertà politica di un Paese cittadini più istruiti sono in grado di comprendere meglio l'ambiente in cui vivono e di rispettarlo di gestire meglio la propria salute quella dei propri cari
E di partecipare con consapevolezza la vita politica e fare rispettare i propri diritti
In ultimo quello che sto raccontando che l'investimento in istruzione aumenta anche il capitale sociale quello di cui mi azzurre da sentire
Un bene prezioso che l'Italia non ha sufficiente sa il secondo ingrediente che secondo la Banca Mondiale contribuisce in modo sostanziale alla creazione di ricchezza nei Paesi più sviluppati
Questa ricerca storica a condotta dalla Banca d'Italia mette nuovamente in evidenza che il capitale sociale così come le istituzioni formali e informali italiani
A pur essendo migliorati e cresciuti a non hanno raggiunto un livello di sviluppo paragonabile a quello dei Paesi europei
Degli altri Paesi europei rispetto ai paesi europei la cultura italiana è caratterizzata ancora da un'elevata tolleranza dell'illegalità una diffidenza verso gli altri un cinismo verso le istituzioni
è un indicatore tra tutti quello della corruzione in cui nell'ultimo anno l'Italia è stata collocata al sessanta se sessantasettesimo posto dopo la Croazia la Macedonia il Piano alla sala Molaro ammenda
A Paesi che consideriamo o in via di sviluppo
Questi due fattori il capitale umano in capitale sociale oppure la loro carenza
Possono quindi spiegarci o darci una chiave di lettura della divergenza tra l'Italia e le altre economie perché quello che dice la Banca mondiale che questi due fattori sono particolarmente importanti nell'economia sviluppate
Che subiscono
La concorrenza dei Paesi emergenti
A questi fattori forse sono ancora più importanti per una economia relativamente piccole aperta come quella di tagliare e i come quelle italiane in cui il territorio privo di materie prime è che posso per vivere solo se in grado di mantenere e accrescere le esportazioni verso il resto del mondo
Ma se la ricerca economica mostra questa è la domanda che io giro di un a a mostrate differenti livelli e tassi di crescita del capitale umano e sociale spiegano fino al novantanove per cento delle differenze nel prodotto interno tre paesi come mai l'Italia o forse
Se vogliamo dire la società civile italiana o le famiglie italiane
Oppure anche la classe imprenditoriale italiana investito così poco in questi beni preziosi come mai la qualità e la quantità di istruzione per esempio in Italia è rimasta così tanto più bassa
Rispetto a quella dei nostri vicini di casa
C'è un lavoro di ricerca in questo in questo questa ricerca molto ben fatto e
Lavoro punta il dito sulle riforme scolastiche mancate ma disegnate male implementate in breve
Attribuisce la responsabilità alla classe politica
No può darsi
Tuttavia c'è un dato che Ignazio Visco più volte mi Emilia evidenziato in passato che dovrebbe preoccuparci almeno a me preoccupa
Per molti anni gli economisti hanno stimato il rendimento personale dell'investimento in istruzione
Questi rendimenti privati e quindi su questi sono i rendimenti senza contare i di spillover sulla società di cui vi avevo parlato prima
A sono molto alti negli Stati Uniti dove la percentuale di laureati nella fascia di età lavorativa è intorno al sessantuno per cento
Investimento in un anno in più distruzione aumenta il reddito individuale di circa il dieci per cento annuale quindi per una per un lavoratore per uno studente investire in un anno di istruzione uno solo in tv
Ha per un lavoratore mediano americano che guadagna quarantadue mila dollari
A può ammontare a circa trenta mila quaranta mila dollari in valore atteso durante l'intero costo della vita lavorativa quindi investire in istruzione
A a un ritorno positivo e questo dato non è sorprendente dato che sappiamo che il lavoratore istruito fa guadagnare in produttività e quindi utili aziendali dunque parte di questi guadagni sono poi trasferiti ai lavoratori
Quello che sorprende tutta Dio che preoccupa è che in Italia questi rendimenti sono significativamente più bassi è questo il grande puzzle sono
Ma in alcune stime sono
Circa il quaranta per cento in meno detto in parole semplici evita in Italia è molto meno conveniente studiare che negli Stati Uniti
Perché questo più basso rendimento la risposta deve trovare una spiegazione non sono né la caratteristica della nostra scuola ma anche nella nostra struttura industriale fatta di piccole imprese nei settori di specializzazioni delle imprese italiane che investono molto meno in innovazione
E hanno bisogno di meno spirito imprenditoriale forse va ritrovata anche in alcune caratteristiche del nostro mercato del lavoro dato che i rendimenti dell'istruzione diventano ancora più bassi per i lavoratori a tempo determinato
In sintesi l'attuale struttura imprenditoriale italiana secondo i dati della ricerca consente una crescita limitata del lavoratore specializzato
Quindi è quasi una a a una situazione complessa a che e difficile aprire perché da un lato abbiamo una scuola che forse non prepara dall'altro abbiamo un'industria che non assorbe
E questi rendimenti italiani forse si correggano ancora una volta ad alcune peculiarità della società civile italiana
C'è una ricerca che è stata svolta nel due mila sette dalla Luiss a in cui sono stati intervistati componenti della classe dirigente italiana e chiesto loro di indicare
I fattori determinanti per entrare a far parte della classe dirigente la conoscenza di persone influenze e le raccomandazioni
Ritorno al punto il professor Boncinelli è stata la risposta più frequente pensate che l'ottanta per cento dei manager si intervistati hanno indicato questo fattore come importante o molto importante
Competenza ed esperienza sono state indicate solo il quinto posto
Forse allora oltre investire in più di più in istruzioni a migliorare il nostro scuole e università
Imprescindibile l'Italia dovrebbe domandarsi quale struttura sociale e civile imprenditoriale quale mercato del lavoro può essere in grado di trasformare investimenti in istruzione scolastica i rendimenti per i lavoratori le imprese e in ultima analisi per la società civile
Grazie Paola
Questo credo che vi torneremo anche in un secondo giro io credo che
Uno dei punti che
Della ricerca della banca quello di cercare dei riformatori
Di permanenza di fattori di discontinuità
Quindi in questa in questo lungo percorso dalla nostra storia
Storia economica andiamo si pone ma è sempre stato così
Tutte le cose che sono state dette finora è sempre stato così poca ricerca
Problemi demografici pro poca
Poco capitale umano in capitale sociale lo sappiamo molto differenziato nel territorio se non altro
Dove perché guidare sociale si arriva fino
Hanno rispetto del del del prossimo
Ma c'è una domanda di fondo che io farei questa ricerca che
Abbiamo condotto molto variegata molto approfondita che tocca molti aspetti un aspetto lo fa lascia
E tralascia quell'aspetto con cui
Siamo partiti in questa discussione
E con cui forse potremmo chiudere questo primo giro
Il ruolo della
Politica politica tout court
Non non soltanto dell'applicazione economica all'economia
Di particolari regole o particolari cambiamenti istituzionali
Non so se Paolo Mieli di questo tra però questo è un elemento che chiaramente a noi interessa interessa capire in che cosa la nostra ricerca è manchevole da questo punto che
In che cosa si può migliorare per capire meglio questi centocinquanta anni di vita di vita economica in particolare
Paolo Mieli e non ha bisogno di presentazioni storico prima ancora che un giornalista
O forse il giornalista ecco come dici tu però la la
E molto molto molto noto la capacità di
Di Palmieri quella di essere
Capace in poco
Con pochi tratti
Delineare problemi
Insomma sottolineare
Dovete sulle interpretazioni come molto complessi questo problema con prezzi molto complesse sostenuti nei pochi minuti fatta a tutti noi prego Paola
Grazie mille di questa presentazione molto gentile unicamente che ne siamo amici da quando eravamo in dodici anni siamo Falduto le scuole insieme ed è per questo che il tono è stata così gentile non meritata
Il compito di chi fa un'analisi politica della storia d'Italia è quello di prendere i dati professor Antonio allora ci hanno dato provare a calarci
Dentro la storia politica Belvedere in che senso perché qui cosa significano quei periodi cosa è capitato spiegano tutto quello che da tempo
Le date sono grosso modo quella che storici ben conoscono l'Italia
Si fece nel mille ottocentosessantuno e apro una brevissima parentesi uno dei meriti delle celebrazioni e soprattutto del Capo dello Stato dal modo in cui il Capo dello Stato adesso suoi discorsi le sua locazione saranno
Da noi pubblicata in un volume per rileggendo le vedrete che punto uno del merito è stato quello di fare un discorso Franco non un falso sulla storia d'Italia mettendo in rilievi problemi
Il problema è che gli è stato ci conoscono dibattono apertamente giochiamo insieme ma nel discorso pubblico non erano mai entrati con questa forza finalmente oggi e in ogni piazza in ogni Paese l'Italia si parla della storia con dei
Com'è ammesso il problema è che
Problema primo problema vanno accennato all'inizio Paolo Macrì è quello che la nostra storia inizio per quasi un accidente fino a tutto il mille ottocentocinquantanove
Nessuno dei Canzio nessuno tranne più visionari alcuni settori marginali pensava all'Italia così come è nata nel mille ottocentosessantuno
Tutto il mille ottocentocinquantanove la filosofia del Trattato di Villafranca dicono che cerca vorrei spinse si dimise dopo il Trattato della francamente
Una filosofia di un Paese federale ma come se intendeva federale allora non federalismo di oggi cioè le Stati preunitari
Con nuovi gruppi dirigenti
Soprattutto per quello che riguardava il
Veloce celebrato insieme il Papa
O chi per lui a presiedere questa federazione mille ottocentocinquantanove mila ottocentosessanta
L'impresa dei Mille cambiare la storia del TAR nel mille ottocentosessantuno nascere lo Stato e
Accidente degli accidenti more Cavour terra
Che genio politico Tessitore a cui va riconosciuto qualcosa in più di quello che gli è stato riconosciuto
Tessitore quindi c'è una classe dirigente che si trova senza avere un'idea che veniva da lontano si
La retorica dice che il dei tempi di Dante cioè da cinque o sei secoli Petrarca attuale
Machiavelli Giordano Bruno ma la domanda che sta oggi ci sono spese Walter allora perché non è nato come gli altri grandi Stati europei
Fra la fine del Quattrocento all'inizio del Cinquecento se c'era questa grande vocazione se era vero che c'erano a Melito creata leggere bene il teste
Ovviamente importantissime di Dante di Petrarca di Giordano Bruno De Machiavelli sia chiaro l'impressione è che
Erano capace di denunciare i difetti per cui
Non si riusciva a fare un'azione non si riusciva a mettere italiani insieme
Ma poi passare al piano operativo di qualcuno che avesse il genio politico di
Dice di fare con lo Stato ce n'è voluto ci hanno voluto dare purtroppo per noi ci sono volute tanti secoli per cui ne siamo stati
L'ultimo Paese europeo insieme alla Germania farci è stato reso ormai si è fatto dieci anni dopo di noi ma in tutt'altro contesto con tutt'altre
Fortuna nel senso che non aveva gli squilibri e i problemi anche di legittimità che ha avuto l'Italia carsica in un Paese
Che nessuno pensava di fare così e che quando si fece
Aveva problemi torna Macrì prima elezione mille ottocentosessantuno al diritto di voto il due per cento degli italiani volto all'uno per cento duecento mila persone pensati con legge
Si facevano con la mobilitazione di duecento voti in un caso almeno duecento voti si vinceva
E questo capite bene soprattutto nell'Italia acquisite soprattutto nella parte meridionale incoraggiava dico semplicemente che facilita incoraggiava il modo di comprare quei duecento voti o quei settanta ottanta Conte
Era una tentazione una tentazione a cui era difficile resistere un Paese con il tasso di analfabetismo alle cose che avete sentito fin qui
E
Povero mentre povero con ambizioni da Paese ricco all'Italia
Di Mazzini doveva essere l'Italia della Terza Roma dell'Alitalia che portava nel mondo l'ammissione delle due Rumer precedenti la Roma degli Cesa rivela Roma imperiale dell'antica Roma
E la Roma dei Papi la Roma Rinascimento la Roma del Cinquecento
Invece quello era un Paese povero un paese in una delle fasi più difficili del più
Povero appunto della sull'esistenza
Adesso non c'è il tempo per approfondire però le norme la grandezza dell'ambizione commisurata con la difficoltà di mettere insieme quella povera gente con un tasso di analfabetismo e con condizioni
Per cui le distanze dal resto europeo giacciono Bublé quelle che il Mezzogiorno avesse condizioni di sviluppo pari a quelle nel nord
Però è una verità nel senso che hanno delle aveva aveva una legge di strade di ferrovie di predisposizione industriale cresciuta non aveva assolutamente
Ma
Sulla distanza fra il nord del sud del mille duecentosessantuno irrisoria rispetto a quella di tutte il sistema messo a confronto con
Il paese degli altri Paesi europei
E tale rimane cioè rimane una distanza in
Equilibrio rimane una distanza in equilibrio per i primi venti trent'anni di vita e dopo che
Che queste distanze cominciano a prendere una di una una dimensione preoccupante con
Quei problemi di cui ho accennato prima nel senso che l'Italia
Fatta da una minoranza è fatta da un'élite le masse sono provocano pochissime persone le masse sono tutta l'opposizione nel senso che tranne grandissime lodevolissime eccezioni cattolici sono all'opposizione
I socialisti repubblicani così tranne eccezioni che vanno via via manifestando diciamolo tutta l'opposizione
Le masse meridionale tranne eccezioni anche lì lodevolissime di gruppi dirigenti che avevano fatto dei rivoluzionari dal mille ottocentoquarantotto sono all'opposizione come
E come si fa quando l'intero Paese l'intervento pur nella stragrande maggioranza del Paese l'opposizione
Si fanno delle politiche
Che impediscono confronto fra due
Classi politiche diverse tornerò adesso su questo punto che
Il consenso si cerca e si cerca di far crescere l'economia laddove l'economia può crescere
E il resto lo si compra adesso detto con
Se in maniera un po'più brutale il resto lo si compra con delle politiche
Con delle politiche del diritto
Spesa pubblica che reinvestono i guadagni della crescita economica
E dei fatti mia colpito leggevo pochi giorni fa una ricerca vige una ricerca di Vittorio da miele Peraro Manani ma anche del prodotto dalla Regione il divario nord-sud in Italia anche pubblicata sulla rivista di politica economica del due mila sette
Ad integrare la relazione spagnolo
Leggevo che gli anni
Dell'espansione sono gli anni in cui cresce il divario e l'appuntamento le due coincidenze
Cresce il divario cresce il divario perché lì viene comprato quello che in altre parti d'Italia si fa forse quello è la genesi degli istinti separatisti dell'Italia del nord e
Tutte e due queste ricerche vanno a parare su un momento che è quello dell'inizio degli anni Novanta dicono le cose andarono con un certo ordine fino alla fine della Prima Repubblica
E poi cambiarne effettivamente dall'inizio degli anni Novanta le cose sono cambiate
Ma se mi permette torniamo allora in questa ricerca che citavo prima ed è nelle marasma c'è qualcosa di più che che ci fa capire meglio cosa è accaduto veramente è accaduto che quel sistema allora abbiamo visti in primis
Vent'anni dieci condivido dello Stato unitario quelli della destra storica i primissimi
Della sinistra al potere sono anni
Di contenimento di progresso ordinato e di innesco di un progresso poi comincia una vera e propria rivoluzione industriale dagli anni Ottanta agli anni Novanta primo momento di freno allo scandalo a Branca romana
Il salto poi si riprende inizio del Novecento e si arriva e si arriva fino agli anni Novanta ma quello che ci dicono le altre ricerche che questa crisi
Dell'inizio degli anni Novanta è una crisi molto innescata nei venti o trent'anni precedenti già con una scomposizione sotto e ne possiamo parlare una scomposizione dei dati ci fa vedere come
Quello che esplode all'inizio degli anni settanta all'inizio degli anni Novanta e blocca tutto qualcosa che potentemente
Che potentemente era stata innescato nel ventennio precedente tant'è che il ventennio precedente ventennio
Che aria accudisce i problemi del divario nord-sud è una questione tecnica e non possiamo soffermarci però
Siccome
Adesso siamo in credito di bilancio non solo dei centocinquanta anni anche
Dell'ultimo ventennio di Bilancio ci spingono esortano molti da a rivalutare il periodo precedente dell'ultimo ventennio
Configurando l'ultimo ventennio suo chicca governato prevalentemente ma ricordatevi tutti in tutti gli anni Novanta fino al due mila uno Berlusconi ha governato otto mesi
Ricordatevi quando vedete e leggete queste cifre voi pensate tutti al ventennio berlusconiano Berlusconi ha governato dal due mila uno in poi quasi sempre
Ma fino alla mille novecentonovanta al due mila e uno certi al difficile
Non pensare che la sua presenza abbia influenzato il clima ma non si può mettere tutto nel conto del cosiddetto ventennio berlusconiano sarà una cosa difficile fare i conti con la questione degli anni novanta
E
E negli anni Novanta non sono responsabili ad evitare che
Agli anni Novanta non sono responsabili una responsabile un ventennio un precedente in cui
Tutti gli indicatori ci dicono che
La logica della cooptazione totale che le decisioni prese maggioranza assoluta di tutte le forze parlamentare
E di trasferire sulla spesi da i problemi portarono a un fuori
A una deflagrazione a cui negli anni Novanta sentono dare una risposta contingente ma non definitiva
Tante che quello che opportunamente
Toniolo indicava come
Una
Insomma la caratteristica principale il superamento vuota novanta cioè del novanta del rapporto debito pubblico PIL
Dopo gli anni Novanta ancorché individuata emessa opportunamente dottor lettore non è regredita ma semmai aumentata
E ancora oggi
Ancora oggi noi quando affrontiamo questo tema lo affrontiamo in tema di ma domare la spesa pubblica nel senso di non farla espandere
Ma nessuno si pone ancora il problema come facciamo a riportarlo sotto quota novanta
Allora ci sono due problemi
Delle mille degli anni dell'inizio degli anni Novanta che sono ancora all'ordine del giorno e sono uno relativo al sud
Problema troppo sottaciuto nelle analisi di questi giorni ma che prima o poi andrà affrontato cioè
Il problema di regioni in gran parte ancora oggi in mano alla malavita vale tutto quello che ci diciamo all'inizio degli anni Novanta nulla è stato fatto
Oppure molto si è tentato e nulla è stato dato di risolutivo e il problema del debito
Che lo dico per inciso per coloro che fanno la storia di quegli anni anche un po'reale un problema storiografico
Non poco complicato grazie
Grazie
Abbiamo abbiamo
Una ventina di minuti per fare un secondo giro Paolo Mieli era chiuso con nel sud del il debito come i due problemi cruciali in questa casa sono problemi dibattuti da ancor prima che non
Che non all'inizio degli anni Novanta
Punti che sono emersi sono sono un po'siamo apparentemente sconnessi dall'alto
Un
Problema politico di diritti
Cento dall'altro
Chiuso con una
Difficoltà di tenuta dell'economia italiana
Ha beneficiato della distanza dalle altre della
Classica dalla capacità che gli economisti
Lega
Al nome di un popolo di convergere
Alla
Ai livelli più elevati partendo da funzioni basse
Bene i fattori di produzione ovviamente con tutti difficoltà nella investimenti e tecnologie ricerca allegate
Sia sottovalutiamo forse anche
Ad una mia più viva nel rotazione delle risorse l'organizzazione problemi di capitale umano all'inizio che fa dire trova di capitale sociale se non il
All'incontrario
E in realtà una prospettiva
Demografica nei comune credo Hammoud altri Paesi ma forse che da noi è stata più
Più variegata io proporrei
Di partire da questa sede se il massimo ribasso d'accordo ben credo che un componente importante quella con cui Luigi ha chiuso il suo
Il suo intervento quella della mobilità non solo all'interno del Paese ma
Una modifica immigrazione prima con l'immigrazione che sono
Interessante mente legate documenti di globalizzazione borse cancan utilizzato
La vita l'economia del del mondo le negli ultimi negli ultimi centocinquant'anni mass
Sì grazie Ignazio
Molto brevemente io accennata quel tema
Un po'anche per fare un contrasto fra quel ventennio di fine Ottocento inizi del Novecento e ventennio l'ultimo ventenni attuale sempre lì ricco ri
Ricordando qualche qualche cifra ma anche le implicazioni di questo
Un'Italia che in quel ventennio mille ottocentonovantuno mila novecentoundici cresce di quasi cinque milioni di abitanti c'è una forte crescere un Paese che aveva meno di quaranta milioni di abitanti Cortone quaranta nelle di tanti
Nonostante un'emigrazione netta di tre milioni di abitanti c'è un Paese che non solo
Forniva abbondanti risorse umane nello sviluppo di quell'epoca ma forni importanti risorse umane allo sviluppo dei Paesi d'oltreoceano
E quell'epoca fu un'epoca di a di convergenza tra Europa e America di convergenza dal punto di vista delle dei dei salari e delle e del e del benessere
ARSIAL sensibili diminuiscono la distanza tra Europa ed America l'effetto delle rimesse è un effetto che effettivamente è positivo nel nostro nel nostro Paese e
Le migrazioni ogni generazione di quell'epoca perdeva più di un dieci per cento dei suoi componenti attraverso l'emigrazione
Naturalmente perdeva dieci minuti devo un dieci per cento che era diciamo nella parte bassa della Scala della scala sociale e quindi anche per questo per questo punto di vista all'emigrazione fu un fattore è come dire di compressione delle disuguaglianze
Andavano via più poveri e e ritornavano rimesse che aiutavano in qualche modo un aumento dell'ordine lo Stendhal divino generale quindi
è una è un'emigrazione che ha un ruolo dirvi ho detto altre volte che l'Italia era in qualche modo cosmopolita dal basso a quell'epoca
Perché non c'è la famiglia italiana che non avesse contatti con il resto del mondo ma dal basso ma
Oggi siamo cosmopoliti dall'alto ma anche in maniera un pochino distorta
E invece le migrazioni dell'ultimo ventennio sappiamo che la situazione completamente diversa negli ultimi vent'anni
Un la crescita globale c'è stata recita di popolazione di tre milioni
Abbastanza più debole rispetto all'inizio del da cento anni prima ma
Grazie a un'immigrazione netta di quattro milioni di persone ma qui siamo cresciuti con quel motore dicevo quelle quel fuoribordo strano che che è stata l'immigrazione
E questa immigrazione e l'invito ogni generazione oggi di trentenni a intorno a un sesto dei propri componenti che sono nati fuori d'Italia che sono immigrati va e questa proporzione sta crescendo
E ancora un altro punto che molto interessante che ha implicazioni politiche che oramai
Nell'Italia degli ultimi vent'anni
Il rinnovo della società cioè rinnovo sostenuto da chi nasce e da chi arriva
E chi si aggiunge al corpo sociale italiana per per una buon venticinque per cento è avvenuto attraverso l'immigrazione cioè le società italiana si rinnova attraverso l'immigrazione
E naturalmente questo ha delle implicazioni politiche perché se nove strutturalmente abbiamo
Questa dipendenza da questo da questa spinta che che viene dall'immigrazione con tutte le difficoltà che questa comporta abbiamo anche il dovere di far sì che questa immigrazione sia la più come dire dal più
La
Non sono la più adatta ma che sia messa nelle condizioni di dare il meglio di sé
E si dà il meglio di sé in tutti i movimenti migratori quando l'emigrazione e di lungo periodo si tende a radicarsi e si pongono alcune condizioni per farla radicare bene questa immigrazione per farla rendere bene questo è un migliore diciamo all'efficienza dell'emigrazione sia per l'immigrato sia per il Paese ospite e anche per il Paese di origine quindi credo che questo è un problema
Per il futuro dell'Italia che è un problema di grossissima portata io mi fermo qui perché credo che i quattro minuti siano passati benissimo molto bene il professor Boncinelli la parte invece di
Scienza e tecnologia è sempre stata così come l'ha descritta o in realtà
Siamo andati peggiorando io sono molto incerto noto e atti studiamo dei grandi scienziati ottocento
Molti italiani sicuramente chiaramente hanno poche individualità in un mondo di individualità
è forse quello che è mancata è questa questa massa diciamo di gli scienziati di i tecnici ma ma c'è qualcosa di più che ci differenzia ad altri Paesi c'è un problema culturale fuoco questo
Proprio per l'Italia
è un Paese di dilettanti segnali ma di professionisti poco proprio professionali questo è un pochettino nella vostra
Nota
Generale noi abbiamo detto la Cantini delle
Delle vette incredibili però poi quando si tratta
E noi iniziamo tanti processi ma quando si tratta poi sportelli al termine
C'è un poco prudente per un problema di organizzazione per un problema di senso civico
Per un problema di amalgama sociale
Quello che è cambiato secondo me la cultura
Oggi la scienza in Italia non fa
Più parte della cultura quando si dice cultura ed è giusto basta guardarsi intorno si intende le arti si intende la letteratura si intende la storia a settembre
Gli umani ITIS ma
Diavolo il tempo è cambiato oggi nel mondo la cultura e anche se non soprattutto
Scientifica parole del nostro lessico quotidiano Vilita evoluzioni energia
Io mi sento morire quando sento per l'Energia positive e Virginica Trimarchi multipli sono parole che sono nate o si sono sviluppate in ambito scientifico come della scienza cultura purtroppo
All'inizio del secolo scorso c'è stato come tutti ricordano secondo me neanche esagerando un po'uno scontro fra erri questo voterebbero da una parte
E il Croce dall'altra
Però non diamo tutte le colpe la croce perché Croce ne ha dette tante ma mica le abbiamo ascoltate tutte noi abbiamo ascoltato quello che evidentemente ci faceva con quindi il fatto che i concetti scientifici sono
Feudo concetti e diventato quasi un topos della nostra cultura
Cioè poca cultura scientifica c'è qualche diffidenza verso la scienza
E non si vive di solo pane
Se io avessi diciott'anni mi diceste lo fai la scienziata
Per aumentare la produttività del Paese rimanderei giustamente a quel paese se io faccio la scienziata perché ciò delle idealità
Ciò delle speranze sciolte le aspirazioni non per aumentare la produttività del Paese ecco il caldo secondo me dell'attenzione culturale
Che il suo osservato in Italia negli ultimi
Venti trent'anni in realtà grosso modo concede un pochino con
Con loro con l'inizio degli anni Novanta ente drammatico
Non ci sono più vocazioni per usare un termine quasi comico e soprattutto non c'ero io smog senza entusiasmo la ricerca non si fa e senza giovani non si va avanti
Grazie grazie mille
Nella il professor Boncinelli è uno scienziato chiaramente tant'è vero che qualche anno fa ha pubblicato un volume di liriche greche
Perché che sono trecentosessantacinque liriche una per ogni giorno dell'anno quindi la cultura umanistica italiana è un
Non è il difetto
Che ci costringe a dire poca scienza in questo Paese credo che vadano molto bene insieme
Paola Sapienza tra molto puntato su questo problema della capitale umano e anche su questo paradosso che da noi il investire in conoscenza rende poco
Forse rende poco molti di noi hanno lavorato su questo
Negli anni novanta agli anni due mila la questione fondamentale credo sia nel per andare nella storia di questo Paese essi sia un tratto caratteristico meno molto difficile a studiare
Però uno tratto caratteristico credo che sia la relazione fra il capitale umano e capitale sociale
La domanda è se questa relazione nel nostro Paese particolare home
Una relazione diciamo che si intravede anche
Altri e quant'
Quali sono i punti di partenza quanto contano ricerche di Paolo sono note Sartori
Che sembra non posso tecnici la religione il
Il tipo di sistema
Di norme di regole del diritto
Forse qualcosa qui dire in pochi minuti
A me
Per intanto va precisato del capitale sociale si muove poco uno o nel tempo è una una di quelle statistiche e sta facendo parte della cultura
Che non si sposta nelle statistiche in modo veloce
Ha di solito viene trasmesso coltello pensiamo come trasmesso dentro la famiglia c'è un bellissimo libricino
Di ieri Barban scrive oltre nel mille novecentocinquanta che si chiama Morante ISI sopra accorso Saiti in cui danza studia un paesino della Calabria e lo confronta accollare il CNEL Kansas
E studia fondamentalmente la cultura che viene trasmessa da padre in figlio
Quindi
Fondamentalmente
Il capitale sociale e parte della cultura a in Italia a
Ci sono delle delle che ci sono state spese storicamente delle differenze regionali che probabilmente
Fanno si possano far risalire peso preunitari io
Era in cui proprio comuni a con diversa a
Vicende storiche hanno un capitale sociale molto più alto di altri e questo qua una persistenza il sei incredibile ora a me
Qual è il rapporto con il no ancora no con altre caratteristiche e e difficile dirlo perché le correlazioni sono tante manca la causalità
Ah è difficile targata stabilire però è vero che
E il a a
Le alcune ricerche hanno evidenziato come la scuola il senso civico hanno un impatto sul capita sociale come capitale sociale maggiore a significa che a parità di limiti di investimenti in istruzione e a gli effettivi spillover sono più alti
A
Un dato preoccupante sull'Italia e che e questa di questo divario tra nord e sud o che strutturale nel capitale sociale è sempre stato di per molti anni nei giovani
Là un attimo di questa misuriamo il capitale sociale la fiducia nei confronti dell'altro che non conosciamo
Cioè se noi incontriamo qualcuno che non abbiamo mai visto ci fidiamo affinarsi meglio a mai fidarsi Alitalia istigano pochissimo solo il nove per cento dicono di fidarsi
A e interessante in modo molto interessante l'Istituto Cattaneo ha fatto uno studio sui giovani per cercare di vedere una proiezione di come si sposta a questo capitale sociale ha fatto le stesse domande e i giovani
E ha scoperto che e invece di richiamo convergere verso un più alto livello di capitale sociale lì e i giovani italiani stanno tende tendono a convergere verso il sunto
Ah cioè non ci sono grosse differenze l'unica differenza tra nord e subito acché eclatante che quando gli viene chiesto non ragazzo meridionale una un liceale
A infiniti quanto ti fidi il quelli della sua regione i meridionali si fidano molto di merito
Delle delle delle delle proprie Regioni ma a il il fiducia nei confronti del prossimo
Sembra da questa ricerca piccola a a diminuire un poco cioè i sembra che il nord si avvicini più al sud piuttosto preoccupante
Grazie
Somma non non so se è sempre stato così cioè indubbiamente noi abbiamo sentito le storie
Nei nostri nonni e dei nostri bisnonni chiaramente ognuno di noi sentite di dei particolari credo che nella generazione
Nostra si fidasse di più forse quella generazione ultima quindi questo capitale sociale forse si muove come disciplinare e non è così immobile ma questo dovrebbe anche essere utilizzato per
Rovesciando e questo a questa tendenza
Come quanto importante la politica in questo
Paolo Mieli ha chiuso il suo intervento partire prima o poi Nieri per chiudere con aumenti ma adottarlo atto signor Paolo Paolo Mieli a chiuso dicendo osservando l'importanza
Del sud l'importanza del debito del sud
Queste tre regioni poi del sud
Dove ci sono problemi endemici c'è un ambiente non favorevole allora fare impresa non favorevole
Al crescita economica ambiente dove c'è la criminalità dove c'è l'illegalità dove c'è questo basso capitale anche sociale
Credo che ci sono però genialità
Noi sappiamo che i chi viene dal sud molte volte persona che si afferma nella vita
Scientifica tecnologica pubblica politica economica quindi vi è un problema proprio ambientale
Allora questa è una storia antichissima non ti chiedo di
Vista invitarci del virus insomma le riflessioni che possono spiegarla però per il futuro c'è a livello politico qualcosa che
Che
Po mettersi in moto o o in realtà serve veramente un intervento molto forte sul piano dell'ordine scanno della legge sul piano della oltre che su quello che
Lungo che io dell'istruzione
Ma una causa che osservava la professoressa Sapienza sul il fatto che loro si decideranno poco delle loro regioni del del loro apparato pubblico
L'ha integrata proprio con quello che non servono a ben scelte quella famosa ricerca
Logicità molto di più della loro famiglia sfidando i loro rapporti e
Col tempo soprattutto che i flussi di immigrazione in America latina e negli Stati Uniti abbiamo capito che
Ci fondata la questione Della mafia della criminalità organizzata
Questo fidarsi della famiglia e questo ci darsi diventa anche un fidarsi delle identità diventa una risorsa
A conclusione di questa per quello che mi riguarda di questa discussione vivace vorrei dire quella che è una mia impressione da
Così da persone che fa delle
Riflessione sulla storia attenti alle false prospettive può sembrare che il modo in cui ne parliamo un modo di descrivere il problema
Il re solvibile
Che siamo alla vigilia di un grande crack che l'Italia sta passando imperversano i serbi immense CBH Az
La mia impressione la mia suggestione che non sia così cioè tutte le volte che negli ultimi centocinquanta anni l'Italia ha avuto l'impressione di essere alla fine sarà la frutta
C'è stato nel giro di pochi anni
C'è stato un un giro di boa
Per cui talvolta per motivi comprensibili talvolta terribile che trova il miracolo d'Italia ha avuto una ripresa formidabile
Quindi se vogliamo siccome nel discorso pubblico più elegante essere catastrofisti facciamo pure un piagnisteo come d'abitudine
Però
Vi lascio con un messaggio non è detto
Non è affatto detto che
Perché stiamo alla vigilia di un passaggio punto in serie W Rosario zeta
Nella storia sempre i periodi più comunque la crisi di fine secolo e hanno coinciso e dove
Le riflessioni tutti gli scrittori tutti saggisti riflettevano piangendo scrivevano piove fango che schifo finita è finita
Poi c'era un periodo
Di quelli pazzeschi che hanno fatto grande l'Italia come sulla raccolta Toniolo grazie
Credo che questo
Sia esattamente in sintonia con i risultati della ricerca questa capacità
Di di di recupero
Ed è quello chimismo con cui Gianni
Chiudeva
Ma
Ma servono dei politici diversi serve sicure una politica diversa professor Macrì è
Odiati politici gliene diamo in fondo sono simile politici negli altri Paesi non è non è tanto la differenza voce abbia il maggior
Poi se il problema dell'acqua
E ne abbiamo anche molti
Rapidamente no io penso insieme con Paolo Mieli appunto che bisogna stare attenti appunto
A correre lungo queste questi questo fiume carsico che anche all'inizio definitivo anche di di di antipolitica che antiparlamentarismo eccetera
Non non non so se ci sono degli elementi sistemici direi di no di differenza tra ceto politico italiano e quello di di altri Paesi so che il sonde vecchi italiano accenni non è che non c'è insomma no un riguarda può riguardare di Lauria specifica dei il nel
La via specifica seguita all'Italia sono di questi centocinquanta anni
Cioè con delle sue caratteristiche insomma no prima si parlava di Mezzogiorno io torno a dire penso che il
Mezzogiorno sia
Di sicuro a mio parere insomma
Sia la la la la principale difformità
Ma non soltanto nel mille ottocentosessanta sessantuno dice giustamente Paolo Mieli guardiamo il punto di partenza
La la piscina difformità della storia di centocinquantasei solitaria neanche oggi anche oggi secondo me Cecen molto poco
Diciamo così la parte da Sabrina diciamo volgarmente del
Del Mezzogiorno nell'attuale crisi del del del sistema sia pure appunto con le parole di ottimismo che adesso dava dal guardava Palmieri e c'è sempre questa questa
Insomma che questa ambiguità del delle ruolo del mezzogiorno mezzogiorno che
Appunto nel mille ottocentosessanta sessantuno
Come dire sconvolge tutto non ci dobbiamo mai dimenticare che tra il mille ottocentosessantuno sessantaquattro c'è una
Guerra detta del brigantaggio
Per cui gli lei come dell'esercito italiano viene mandato in loco con cento quindici mila uomini se uno pensa
A quanto a quanto sono numerose le spedizioni appunto oggi in Afghanistan si rende conto che
Che cos'è questo no non lo dico adesso per ricominciare da capo dico che perché
è ovvio che questo incipit interni è uno show
No
Come è ovvio che vedere voi questo Mezzogiorno inserito nelle reti che rapidamente prima a cui rapidamente prima accennavo di mediazione contrattazione centro-periferia io penso che sia un enorme successo del
Del ceto politico dello stare in generale del di questo Paese
Commenta rilevare come dire quando centri anche il Mezzogiorno nella preparazione della crisi
E che che che Toniolo e poi i partecipanti a questa tavola rotonda
Hanno hanno discusso hanno discusso perché non c'è dubbio che c'è un problema del ruolo del Mezzogiorno nelle nel nella dinamica della spesa pubblica degli anni ottanta
E c'è un problema di San sovrarappresentazione
Sovrarappresentazione politica del
Del Mezzogiorno e infine diciamo infine oggi insomma
Oggi c'è una territorializzazione della politica ci sono parti territoriali sono tutte le cose che che conosciamo e che sono parte della della maggioranza della del della geometrica della maggioranza berlusconiana
Ma non soltanto al mai partiti territoriali sono anche quelli che a parole non si dicono territoriali
E questo ovviamente ha portato anche a fenomeni
Come dire ad ad un discorso politico che che che talvolta oscilla su su su sui lidi
Non soltanto del federalismo ma anche del separatismo del secessionismo certo quelli che erano
E come dire le differenze territoriali che il modello di governance centro-periferia mettere assieme che i grandi partiti il PCC PSI
Come dire mettevano assieme queste differenze territoriali oggi diventano differenze
Politiche vengono come dire cristallizzato in partiti politici bene
E chiudo qual è l'unico qual è il territorio che rispetto a tutto ciò oggi e fermamente fortemente nazionale unitario mezzogiorno
Si dirà che lo è perché interessa esserlo beh oggi di meno francamente perché i trasferimenti sono ordinari perché le leggi speciali non ci sono più perché lei ha la Cassa è stata chiusa eccetera eccetera
Questo per dire che effettivamente riprende l'ottimismo di
Di Paolo Mieli somma da questo da queste da queste
Scatole cinesi o bambole russe che è il sistema Italia insomma può uscire POR possono uscire morte molte molte sorprese ovviamente ciascuno dovrà fare la sua parte Craxi
Grazie mille
Delle tavole rotonde che fanno e come questi non hanno ovviamente conclusioni serve fare riflettere e a situare meglio l'oggetto della nostra ricerca
Solo sul pallone tale
Unitaria in passata alla dall'arretratezza al benessere dalle gravi difficoltà
Di oggi speriamo proiettata verso la soluzione dei problemi come come ci hanno ci hanno un diritto
Coloro che sono intervenuti questo panel
Ovviamente di questo si dovrà tener conto di questo ampi ambiente nel quale si colloca lo sviluppo economico italiano
Nella discussione di San prossimi giorni io vorrei solo dire che
Degli aspetti demografici istituzionali sociali tecnologici politici storici in cui si è
Brevemente e ha fatto cenno qui
Si è fatto cenno come
Aspetti complementari direi per l'invito agli economisti esogeni rispetto alla evoluzione economica del Paese in generale all'economia
Una domanda cruciale credo sia anche quanto sia valida la relazione nel senso inverso quanto l'economia l'andamento economico i soldi per dire
Influenza ma in realtà però anche queste queste variabili cruciali dalla politica alla alla investimento in ricerca io credo che questo è un quesito ancor più difficile sul quale poco
Si dice nella ricerca e forse sarà
L'oggetto di qualcosa di qualcosa in futuro
Con questo ringrazio tutti illustri partecipanti a questo panel ringrazio tutti gli intervenuti ed invito tutti voi a un semplice rinfresco se voi volete
Che si terrà nella nella stanza accanto a quella
Nel dalla quale non riusciremo a fra poco grazie mille