44° Incontro Nazionale di Studi delle ACLI - Trasformazioni ed erosioni - seconda giornata

E ora i informazioni riflessioni che ci aiutano a proseguire nel nostro
Nel nostro convegno di studi nel nostro incontro di studi adesso sarà un po'faticoso ma chiedo a tutti l'aiuto a ricomporre la sala a metterci nuovamente in ascolto
E ritorniamo alla parte
Più di approfondimento di studio
Di come dire editti di
Ascolto dei nostri relatori
Voi avete seguito già Ajili pomeriggio l'avvio dei lavori con la
Sessione che abbiamo chiamato introduttiva o per meglio dire fondativa
Chiedo un pochettino di silenzio per cortesia
Intanto che i nostri
I nostri relatori
Si preparano a offrirci il loro contributo abbiamo avviato i lavori ieri con l'astensione fondativa
Nella quale già abbiamo accolto alcuni elementi alcuni spunti
Di particolare importanza attorno a questo tema del lavoro del lavoro dimensione fondamentale della vita umana ieri ci siamo detti anche dimensione fondamentale dell'umano
Dell'umano nel senso di ciò che è più autentico dicevo ciò che è più vero della nostra esperienza di vita
Percorso era complicati sarà molto complicato professore
Ma ce la faremo ri aspettiamo magari che
Secondo il ministro esca con i giornalisti
Sì
Corsi chi è più esperto di questi momenti suggeriva una tesa opportuna
Vi dicevo ieri con la sessione introduttiva abbiamo già toccato appunto alcuni punti molto importanti ma nella seconda sessione trasformazione ed erosioni
Siamo proprio chiamati ad approfondire questi cambiamenti queste transizioni che il lavoro sta attraversando ormai da alcuni decenni ma da ultimo davvero con accelerazioni
Forse inaspettate anche in relazione alla crisi economica che poi ci ha
Sorpresi e ci ha accolti negli ultimi anni
Allora questo lavoro dimensione fondamentale dell'umano questa crisi diceva oggi proprio questa mattina
Il cardinale Bagnasco questa crisi citando peraltro la Caritas in veritate questa crisi che può essere occasione
Di discernimento e di cambiamento
Un cambiamento che però di tutela noi cogliamo tutte le insidie
Tutti i pericoli perché il cambiamento può essere grande opportunità ma può essere anche
Momento difficile veramente richiede una riflessione importante condivisa da parte di tutti noi
L'esigenza che credo sia alzi dai nostri mondi dei nostri territori dalle comunità dalle famiglie le persone che incontriamo
è un'esigenza di giustizia dentro questo cambiamento un'esigenza di giustizia che permetta di fare di questa crisi un'occasione per ripensare il nostro vivere comune alla luce di criteri e di valori che veramente siano umani
E qui noi riconosciamo nella dimensione del lavoro e nella dimensione come dire della
Concezione che di lavoro vogliamo fare nostra come società come Paese proprio uno dei campi di battaglia nei quali si
Ci si mette alla prova su queste questioni proprio le questioni di fondo su che cosa noi vogliamo fondare i nostri rapporti tra di noi in particolare nell'ambito lavorativo
Noi abbiamo riscoperto ancora
Ieri ne parlavamo con la relazione in pittura Ventruto e di monsignor Merisi questa ambivalenza anche originaria del lavoro
Questo tua essere luogo di partecipazione all'opera di Dio addirittura la creazione e insieme a essere il luogo della fatica il luogo del travaglio il luogo in cui si sperimenta anche
Come dire la supremazia dell'uno sull'altro richieda possibilità del dello schiacciamento la possibilità della
Non riconoscimento della dignità umana allora
Accogliendo questa ampi ampio ambivalenza fondativa tra l'altro alcuni di noi hanno proprio sviluppato nel mese di luglio una riflessione un lavoro di discernimento a Subiaco attorno a questi temi proprio volendo gli approfondire anche da un punto di vista spirituale
Come riflessione per la nostra vita per la nostra esperienza
Anche personale oltreché associativa ecco accogliente consapevoli di questa ambivalenza vogliamo riattraversare approfondire le tante dimensioni di questo lavoro scomposto
Mettendolo in relazione con la globalizzazione e il tema dei diritti universali sembrano a volte termini inconciliabili antitetici globalizzazione e diritti universali ne parleremo col professor Caselli
Affrontando le trasformazioni del lavoro in relazione con i corsi di vita lungo il corso è l'arco della vita delle persone ne parleremo con il professor Michele Colasanto
Le erosioni del lavoro e l'antropologia integrale quindi la visione dell'uomo che abbiamo l'idea che agli che abbiamo di uomo di Donna
Se ne parlerà ci aiuterà ad approfondire il professor Francesco Totaro
E ancora con Daniele Marini parleremo di lavoro tra individualizzazione legame sociale
E rappresentanza
E per concludere
Con la dottoressa Alessandra Servidori consigliera di parità torneremo al tema della famiglia dei legami della cura come di pensione anche questa fondamentale della vita umana forse insieme al lavoro le due dimensioni davvero centrali dell'esperienza di tutti noi
Io faccio un po'un appello a questa sala che piano piano si ricompone che si prepara a riprendere il filo del nostro riflette del nostro indagare e l'appello questo ed è duplice
Di ascoltare queste relazioni di autorevolissimi amici relatori i professori docenti universitari
Riascoltarle con questa duplice attenzione da una parte certamente non in modo avulso da tutto ciò che ci sta capitando ne sappiamo che siamo in un momento forte in un momento denso anche difficile
Anche in un momento come dire politicamente compresso delicato non solo politicamente io credo in cui forse manca talvolta l'autorevolezza in chi ha responsabilità
Nel condurre dei processi necessaria ecco come dicevo certamente possibili
Possibili come dire momenti anche
Positivi e positivi opportunità ma anche tanto rischiosi quindi non ci astraiamo dal contesto sociale economico politico nel quale siamo collocati naturalmente
E nemmeno penso di non doverlo dire ma lo voglio fare perché credo che sia un taglio importante nemmeno dobbiamo astrale dalla nostra realtà con creda dalla vita vera che ciascuno di noi unire sperimenta ogni giorno ne parliamo di lavoro non come un tema
Lei è il tema del lavoro ma come la nostra esperienza di vita io vorrei dare questo suggerimento nell'ascoltare i contributi dei nostri
Professori relatore ecco la la nostra esperienza concreta di vita perché questo ci aiuta poi a farne
Anche come associazione una possibilità di servizio un'opportunità per trovare strade progettualità modi di starci vicini gli uni e gli altri di stare vicino alle nostre
Persone la gente nelle nostre comunità ecco quindi
è la nostra vita non è un argomento la Bibbia non parla del lavoro come un tema quasi mai non si parla del lavoro come argomento si vedono tante persone che lavorano
Nelle contraddizioni nelle trasformazioni in difficoltà nella vocazione più complessiva della persona umana ecco forse con queste due attenzioni che ci possano aiutare
Io non rubo altro tempo e do sicuramente la parola al primo dei nostri relatori il professor Lorenzo Caselli al Caselli è docente di etica economica e responsabilità sociale dell'impresa presso l'Università di Genova
A livello ecclesiale stato Presidente nazionale del make e quindi diciamo ci accomuna un impegno sociale ed ecclesiale importante vorrei citare solo due tra le sue pubblicazioni recenti
Questa globalizzazione ebbene comune le ragioni
E della partecipazione
Tema richiamato anche da ultimo dal ministro ma insomma la questione etica particolarmente importante nelle relazioni di lavoro e nelle relazioni economiche
La scuola bene di tutti per l'editrice il Mulino ascoltiamo con grande interesse e con
Ringraziandolo di cuore il professor Caselli
Grazie
Cari amici mai come in questo momento ci rendiamo conto che l'economia il tanto invade ente quanto impotente di fronte ai problemi che abbiamo sul tappeto
Problemi che essa stessa ha creato e che la crisi rende di drammatica evidenza
Qualche tempo fa zone di nicchia Presidente della World Bank affermato
Siamo passati da una crisi finanziaria ad una crisi economica che si è trasformata in crisi occupazionale questa sta diventando sociale e umana
E può mettere in pericolo la stabilità delle nostre
Democrazia
Il capitalismo finanziario speculativo
Orientato al profitto di breve e brevissimo termine plasma che alimenta i processi di globalizzazione sottraendoli ad ogni forma di controllo politico nell'interesse collettivo
L'economia reale la sola in grado di produrre benessere occupazione sviluppo risulta bloccata
I fondamenti del vivere sociale della vita buona appaiono fortemente compromessi
All'inizio della crisi due mila sette due mila otto
Voltaire già presidente della Fed denunciava il pericolo di un mondo che cito testualmente galleggia
Nel vasto mare del capitale liquido
Pasto quanto
In allora tre virgola trentaquattro volte il prodotto interno lordo mondiale in oggi finanze i derivati sono otto volte più forti dell'economia reale
Il loro potere di condizionamento è enorme
La teoria insegnerebbe che i mercati finanziari dovrebbero riflettere i fondamentali economici non è più così il determinano
Le grandi questioni sul tappeto l'esclusione la povertà l'ambiente le generazioni future dimostrano ampiamente l'insufficienza dei mercati come i supremi regolatori
E dell'individualismo egoistico come norma comportamentale
Il gioco perverso della moltiplicazione artificiosa di una ricchezza che non cresce
è giunto al capolinea e sta trascinando con sé
Banche Stati istituzioni
La vita di miliardi di persone
Nei processi di globalizzazione
Segnati dalla crisi
La condizione del lavoro assume connotati di grande drammaticità
I costi umani sono un po'enormi
E continuano a crescere
L'Organizzazione internazionale del lavoro e le altre istituzioni internazionali
Ci forniscono valutazioni intatti oltremodo significativo
In un momento in cui il futuro dell'economia e della società
Sembra discendere dall'andamento degli indici di Borsa o dal giudizio più o meno interessato e strumentale di questo o quell'agenzia di rating
Vale veramente la pena richiamare questi dati
Anche queste globalizzazione
Dobbiamo ribellarci attente le forme di pensiero unico che escludono la possibilità di un mondo diverso
Le fonti internazionali
Stimano la disoccupazione mondiale
In duecentoventi milioni di unità
Persone che hanno perso il lavoro e che lo certo la stima in difetto
In quanto gli scoraggiati sono evidentemente molti di più
E rispetto al due mila sette nel due mila e dieci la disoccupazione mondiale è aumentata di trenta milioni di unità
Tre quarti dei quali
Sono localizzati nelle economie avanzate Stati Uniti euro
I timidi segnali di ripresa congiunturale
Registrati in questo o quel Paese non hanno prodotto nuova occupazione nel contempo i margini di manovra per creare lavoro
O per mettere in campo ammortizzatori sociali si sono azzerati o drasticamente ridotti
Le esigenze di risanamento finanziario
Di salvataggio delle banche di aggiustamento dei conti pubblici hanno fatto la parte
Delle
E nel contempo
Si riducono issato i salari
E la sicurezza dei già occupati si riduce il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali
Si riduce la quota del lavoro sul prodotto interno lo porto
In tutto il mondo
Seppure con intensità
E connotazioni diversificate
Registriamo il contraccolpi crescenti
Del peggiore modello di globalizzazione
Quello
Che vada lo ripeto soltanto i profitti finanziari speculativi di breve e brevissimo termine e che quindi allarga la forbice tra ricchi e poveri
Generando conflitti sociali sempre più marcati
I duecentoventi milioni di disoccupati
Cui ho fatto di anzi cenno sono a ben vedere
La punta dell'iceberg di una situazione pesante e drammatica
Mai come in questo momento
In questa fase storica la crisi
La recessione aprono nuove strade all'ingiustizia sociale alle diseguaglianze che diventano discriminazioni alla violazione
Di fondamentali diritti umana
Facciamo
Forniamo qualche elemento in rapida sequenza
Su tre miliardi di lavoratori
Coloro che godono di una specie di contratto formale sono meno del trenta per cento
La precarietà del lavoro sfocia nella povertà vera e propria
La quota di lavoratori che con le loro famiglie vivono con meno di due dollari al giorno e stimata di un miliardo trecento milioni di unità il quaranta per cento
E le famiglie impoverite non mandano i figli a scuola
Cerco hanno piuttosto di trovare loro un'occupazione qualsiasi per accrescere il reddito familiare per ridare
E in questo modo milioni di ragazzi sono destinati a ritrovarsi da adulti del tutto privi di istruzione senza la possibilità di una vita decente e una spirale perversa
Il lavoro minorile
Riguarda ben trecento sei milioni di bambini nel mondo
Di questi almeno otto milioni sono schiavi
Solo i dati lavoratori del sesso
In tutte le aree del globo e questo è un dato comune la disoccupazione la precarietà colpiscono i giovani e quindi le donne
Ottocento ventinove milioni di donne che vivono in povertà
Cinquecentoventidue milioni gli uomini
Si calcola che nel mondo sono meno del quindici per cento
I lavoratori coperti da qualche forma di protezione sociale
Elenco non è infinito
E che dire dei costi umani e sociali che si scaricano sulle persone con disabilità
Il dieci per cento della popolazione mondiale
Seicentocinquanta milioni di unità si caratterizza per qualche forma di disabilità
Di questi seicentocinquanta milioni oltre quattrocento settanta sono in età lavorativa
Il loro tasso di occupazione e modestissimo
Resse ok nullo in molti Paesi in via di sviluppo
Nei paesi in via di sviluppo l'ottanta per cento delle persone con disabilità vive nella povertà più assolute
E il lavoro forzato
Dodici milioni di persone
Potremmo continuare
Reagire a questo stato di cose non è facile
Nelle situazioni di crisi
Di condizionamento delle politiche governative di molti Paesi
Non solo in via di sviluppo condizionamenti da parte dalla finanza internazionale del big business
La violazione degli standards internazionali
Delle convenzioni in tema di sicurezza di diritti di libertà sindacali sono all'ordine del giorno
Nel due mila e dieci
Novanta sindacalisti uccisi
Settantacinque minacciati di morte
Due mila cinquecento arrestati
Cinque mila licenziati in funzione delle loro attività di tutele e di difesa
In ben cento quarantatré Paesi
Si sono registrate violazioni di diritti civili e sindacali
Un Paese per tutti
Il Brasile
I media infatti enfatizzano la crescita del PIL di questo Paese
Quattro per cento negli ultimi tre mesi
Ma vengono occultate gli effetti internazionali
Uno sviluppo che poggia su forme diffuse di corruzione
Di violenza ed i trattamenti disumani
è finita da tempo la dittatura sono aumentati i casi di tortura
Di discriminazione razziale
Siamo in presenza di un modello che non ha sradicato la povertà estrema tuttora imponente
Anche perché alle politiche sociali
In quel Paese portato a modello si dedica lo zero virgola cinque del prodotto interno l'orto
Come venirne fuori
L'Organizzazione internazionale del lavoro
Di un suo recente documento parla della
Necessità
Di un patto globale per il lavoro ed Global Giobatta
Un patto finalizzato un lavoro decente e retribuito per tutti nel rispetto delle convenzioni internazionali prese sul serio
Un patto che prevede la generalizzazione della sicurezza ed alla protezione sociale e delle pari opportunità
Un patto che si esprime attraverso la partecipazione e il dialogo sociale
Credo vada detto con forza
Che il lavoro
E attraverso di esso la riduzione delle diseguaglianze dalla povertà e la via obbligata per uscire dalla crisi
Io avviare uno sviluppo stabile sostenibile nel cui ambito la finanza si pone al servizio della crescita dell'economia reale alimentata da investimenti socialmente responsabile
In altri termini
Il patto globale per l'impiego è un ponte tra
I diritti delle persone ha un lavoro e ha una vita dignitosa e le esigenze dello sviluppo economico e sociale
Nella prospettiva
Di una globalizzazione e qua solidale responsabile imperniata su un sistema di beni pubblici globali
I beni della terra
La natura l'ambiente il clima i prodotti del suolo l'acqua e oggi sempre di più la conoscenza non appartengono a coloro che per primi se ne impossessa no e li sfruttano
Ma sono destinati alla comunità tutti gli uomini
Da qui al due mila e quindici
Si rendono necessari trecento milioni di nuovi posti di lavoro
Non sono pochi
Il patto globale non rischia forse di essere una fuga in avanti un libro dei sogni
Non necessariamente
Gli studiosi più avvertiti ci dicono che con un PIL
Globale
Che nonostante la crisi supera i sessanta mila miliardi di dollari
Il mondo dispone di mezzi economici tecnologici organizzativi che sarebbero largamente sufficienti per assicurare una vita decente all'intera sua popolazione
Non è la scarsità delle risorse che generava lotta tra gli uomini
Piuttosto è vero il contrario
La lotta all'egoismo depotenziando le risorse nel mentre la condivisione solidale creativa le multipli
Abbiamo
Siamo dunque di fronte
Una grande scelta etica politica economica
La sintetizzo così parafrasando un dossier di nel mondo delle economie di qualche tempo fa
Per uscire dalla crisi
Si devono salvare le banche oppure i poveri e quindi il lavoro
Gli esclusi quel marginali del sistema rappresenta o no un potenziale di crescita e norme e trascurato
I mercati occidentali
Sono salto
Nel mentre i due terzi del mondo devono essere conquistati alla dignità umana che anche dignità economica possibilità di intraprendere di mettere a frutto le proprie capacità
Occorre rendere conveniente il finanziamento dei poveri
Venire incontro alla domanda di tre quarti di tre quattro miliardi di persone che vivono con meno di due dollari al giorno
è una grande sfida è una grande opportunità e Keynes a scala globale nonna è morto
Che
è una sfida
è un'opportunità
Che interpella l'Europa
Un'Europa che deve essere capace di fuoriuscire dalle il pass di una moneta unica e di una governance economica finanziaria fiscale frammentate
E dunque inadeguata ad una politica espansiva
Un'Europa capace finalmente di guardare fuori di sé stessa non dai finestrini degli aerei per bombardare qualchedun altro
Leon ROPPA
Cosa può fare per gli altri
Occorre investire inconsapevolezza globale in responsabilità collettive
Responsabilità e progettualità dei molteplici soggetti istituzioni europee
Che a vario titolo possono dare il loro contributo
Pochissimi Flash negli ultimi minuti che mi resta
Le grandi imprese europee
Si parla di Corporate Social responsabili
Si parla di legittimazione sociale
I Paesi poveri Paesi in via di sviluppo devono essere assunti come stakeholder delle grandi imprese europea
I sindacati europea
All'interno delle grandi imprese hanno acquisito diritti di consultazione e di partecipazione
Potrebbero usare tali opportunità per ottenere da parte delle filiali delle multinazionali europee
Operanti dei Paesi in via di sviluppo comportamenti coerenti con i diritti fondamentali delle persone
E delle comunità coinvolte rapportandosi e collaborando con le organizzazioni locali dei lavoratori favorendone la nascita e la crescita
La società civile europea nelle sue varie articolazioni associazioni movimenti
Si pensi soltanto alle grandi opportunità del consumo responsabile e aspetti del consumo critico del consumo equo solidale in sinergia con le sentimenti sviluppo delle esperienze di microcredito
Infine la scuola europea
Come luogo ove ragazzi di diversa provenienza e appartenenze imparano a vivere insieme
Ad accogliere sia reciprocamente a costruire nel dialogo una cittadinanza comune
Sì sì
L'Europa cosa può fare per gli altri ripeto ancora l'interrogativo di fondo che contributo può dare alla risoluzione dei grandi problemi che sono sul tappeto
Nella misura in cui come europei sapremo rispondere a questo interrogativo saremo in grado di far fronte alle questioni di casa nostra
Guardando a chi ci interpella guarderemo meglio in voi stessi
E io non ROPPA
Sempre più aperta a culture
Grazie religioni diverse io ovvero il dialogo non alternativo
Il tema dell'unità dei cristiani si rivela cruciale
L'ecumenismo può essere profezia di rapporti nuovi
Prefigurazione di una casa comune che non esclude nessuno
La memoria
Delle radici cristiane dell'Europa diventa credibile
Se si combina con impegno
Per la creazione di condizioni generali nelle quali ognuno può riconoscersi e nel cui ambito dei valori professata i diventa hanno fondamento di vita buona per tutti a partire
Dai più deboli ira conclusioni
Il sapere scientifico tecnologico la comunicazione globale anche la paura stessa di processi incommensurabili in termini di rischio
Quasi per assurdo unifico né in comunità la globalità degli uomini con le loro storie le loro culture e le loro appartenenza
Cui stava in queste interdipendenza planetaria
Il punto di forza di cui ha bisogno la leva dalla razionalità
Per Caforio forgiare situazioni di ingiustizia di discriminazione di esclusione che non possono più essere accettata a livello di coscienza globale
E al tempo stesso per raccogliere e valorizzare le potenzialità della globalizzazione se guidata da carità ed ferita
Grazie davvero molte grazie davvero molte al professor caselli come ha già detto il vostro il vostro lungo applauso
E le diseguaglianze le violazioni gravissime dei diritti umani sociali
Ma addirittura della stessa dignità umana a livello globale planetario la consapevolezza che il mercato non è più sufficiente che costi umani al contrario continuano a crescere
E infine questo appello ribelli diamoci a tutte le forme di pensiero unico che stimano impossibile un mondo diverso
Mi sembra che ci abbia aiutato professor tax Caselli ad avviarci in questa riflessione che riguarda anche noi le nostre vite concretamente la nostra associazione le sue scelte le sue azioni il suo impegno
In particolare sono decisivi ci ha ricordato la partecipazione il dialogo sociale ma anche come ENI coi interreligioso
Dei patti un patto forte sul lavoro e sull'obiettivo di Di Munno diminuire le diseguaglianze e le povertà
Credo che con l'intervento del professor Michele esso Colasanto sulle trasformazioni del lavoro e i costi della vita
Andremo un pochino avanti su questa riflessione andremo ancora di più a vederla dentro le nostre situazioni e dentro i percorsi che caratterizzano le nostre biografie le nostre esistenze e le nostre comunità
Allora la parola e a Michele Colasanto Professore ordinario di Sociologia delle relazioni del lavoro nella facoltà di Sociologia dell'Università Cattolica di Milano
E attualmente direttore del dipartimento di Sociologia
E anche Michele Colasanto Presidente della Fondazione Giulio Pastore e dell'Agenzia del lavoro di Trento esperto tra le altre cose che abbiamo incontrato tante volte sul nella collaborazione ecco sul
Con noi con le ACLI con l'ENAIP esperto di formazione professionale e di strumenti di promozione del lavoro bene quindi a lei la parola professore con un grazie di cuore anche per il suo intervento
No sono io che ringrazio voi naturalmente perché queste sono occasioni preziosissime perché
Comunque per mestiere riflette ma
Voi nel mio caso anche
Una qualche responsabilità istituzionale cerca di esercitare
Come dire la sua capacità di riflessi vita dentro la concretezza
Nel mio caso delle politiche le politiche del lavoro le politiche attive del lavoro
Con qualche responsabilità particolare con qualche ansia personale e comprensibile di questi tempi perché
E anche maledettamente difficile
Come dire valorizzare infatti pensare le politiche attive del lavoro quando poi magari il lavoro non c'è
Una piccola curiosità e questo è
Questo non è una di vite nessuno e
Non è che questo significhi che allora possiamo fare a meno delle politiche poche quello che fanno i Governi nazionali o locali non siano importanti
Però in c'è quanto meno ci permette di
Per contestualizzare ciò che facciamo capire che forse
Il tempo come dire delle grandi categorizzazione mi
è un po'finito forse anche la nostra capacità di lettura dei problemi deve essere un po'più fine deve essere nell'incrociare le biografie delle persone
Anche le politiche devono in qualche modo fare i conti con una quotidianità
Che naturalmente non è facile governare ma che diventa straordinariamente importante per rendere queste politiche di petto
Efficaci anche in situazioni apparentemente paradossali
Piccolo corista storica le politiche attive non sono nate per creare lavoro va bene
Sono nate negli ambienti nordici socialdemocratici per consentire una
Migliore funzionalità del mercato del lavoro
Noi naturalmente non possiamo non utilizzarle
Dobbiamo utilizzarle per quel che possono
Essere utili non a caso la formazione è diventato una componente molto importante
Noi parliamo di Warfare ma si parla anche di dover fare si parla di un
Un welfare basato sul lavoro ma si basa anche si parla anche l'Uefa posato sulla formazione
Perché la formazione può essere prodromica come dire ad una capacità di comunque restare resistere del mercato del lavoro o introdursi perché no più facilmente contro qualche stereotipo devo dire e qualche elemento di disincanto poi la formazione e naturalmente l'ha fatta bene poi
Sappiamo tutti che
Ci sono questioni Arezzo vige
Come dire lei night
E protagonista di queste difficoltà di queste
Problematicità e io ho vissuto collinette altri enti formazione professionale del nostro mondi molto per modo particolare tutte a tutta questa difficoltà
Come interpretare le cose che penso di poter dire Speroni minuti che mi sono
Concessi
Con con qualche presunzione vi dico subito
Ma facendo me in qualche modo subito perdonare
Ricordando anch'io un passato acquista e interessante c'è un tasso come dire
L'ex tristi o comunque di gente che è stata nelle atti rete o ha lavorato con le AP questo convegno che
No non mi impressiona mi mi consola evidentemente questo vuol dire una cosa è una cosa importante però rispetto a quel
Riso
I naviganti perché probabilmente alcune cose che facciamo forse dobbiamo farle non solo meglio ma anche in un altro modo
Ad esempio per le politiche così tetti attive io credo che
Il termine accompagnamento dovrà diventare una sorta di termine come dire determinante
Il problema del sostegno al reddito e decisivo il problema del creare occasioni
Nel fare anche formazione cosa che dicevo ma l'accompagnamento qualcuno dice l'individualizzazione naturalmente tutto questo è è complicato da fare anche un suo costo
Via capire fino a che punto si può fare fino a che punto si può investire
Ma l'accompagnamento essenziale e secondo me ad esempio uno dei problemi del sindacato italiano è che fa fatica a svolge questa funzione di
Accompagnamento di condivisione della quotidianità dell'esperienza di lavoro
La rappresentanza soffre
Perché non come dire riuscendo intercettare tutto quello che c'era la quotidianità io oggi lavoro quotidiano difficile da rappresentare ce n'è tanto
Allora evidentemente qualche problema si pone
Al di là delle responsabilità e nel la ragioniamo analiticamente raccogliamo un po'
La preoccupazione è che anche il Presidente Oliviero mi pareva ponesse l'inizio di questi lavori
Io l'orrore letta così quella di di annotare o se è possibile valorizzare quelle filo rosso che ci lega con quel passato di elaborazione culturale usiamo questa espressione anche se un po'un po'pretenzioso
Comunque quel passato di riflessione
Quel consolidato che tutto sommato ha consentito a molta parte delle organizzazioni della vita di mondo cattolico di questo Paese di
Di do solo di di sopravvivere ma di vivere di essere attiva
La base dell'autonomia quindi la capacità di porsi di fronte i problemi in modo efficace non condizionato questo diceva Giulio Pastore abbiamo citato grandi codici oggi e la cultura
E la CISL ha lacci degli anni Cinquanta tempistica investito moltissimo come sapete sulla cultura sul centro studi e le ACLI degli anni Cinquanta erano come dire le atti della formazione reati in cui
Io
Fatto dalle tasche ormai non è più come dire brevissima a sfiorare nell'esperienza di reati facevo formazione da giovane studente universitario Pieri ragazzi delle ACLI sementi ragazzi che si avviavano la formazione professionale
E che le ACLI come dire la formazione interna dalla fascia la fate sicuramente ancora adesso per carità ma
Il valore della formazione per dare autonomia le persone ma il per dare autonomia alla organizzazione
E da questo punto di vista noi dobbiamo in qualche modo fare i conti con questo passato
Glorioso oso dire io appartengo un'istituzione la Cattolica che sul lavoro ha dato molto ma
Altre istituzioni non sono universitario il professor Caselli non è la Cattolica ma
Come dire ha dato moltissimo a
Al tema del lavoro ma io ricordo Mario romani
Io ricordo Francesco Vito lo stesso padre Gemelli che era uno psicologo del lavoro
Giancarlo Mazzocchi nomi che forse a qualcuno non dico più nulla
Ad altri invece ricordano qualcosa
Noè abbiamo questo passato che ci permette di far sì che quando parliamo della lavorerà deserti censito
Per il suo come dire trentesimo noi parliamo facciamo un'azione non di celebrazione
Di memoria
Ma c'è un'azione di storicità di recupero di storicità che vuol dire che pigliamo quel passato e lo facciamo dialogare col presente e lo facciamo diventare cultura nostra
Detto questo io credo che sia importante
Partire da una considerazione ripeto per le cose
Poche cose che voglio dire la considerazione che
Questa celebrazione del lavoro
Questo ritorno del lavoro
E questa importanza che abbiamo
Riportato qui
Del lavoro in realtà poi
Nell'esperienza concreta quotidiana
E nella dimensione anche un po'politica lo è stato
Avete detto insomma
Non è poi così come dire presente guardate che
è paradossale ma ci sono dei particolari che indicano che
A fronte della
Importanza che do ha dato al lavoro
E per il futuro
Perché abbiamo riscoperto che l'economia finanziaria ce l'ha detto Caselli molto bene non
Non regge non funziona quel capitalismo non funzione
Io tornare in qualche modo un capitalismo mini manifatturiero posso dire così
Ebbene
è soppresso il filo
Ma
Per
Quella quella rivalutazione del lavoro che
Stiamo facendo anche in questa sala
Poi nella concretezza ripeto dell'esperienza storica perfino nella
Tentativo di rappresentare
Nelle politiche statisticamente il lavoro
Cade
Noi discutiamo su come definire il lavoro
C'è stato un momento nel non nostro attuale ed esperienze della quello che la signora Thatcher in cui per trentatré volte
Dicono i sacri testi si è ridefinita la disoccupazione
Fino a che si è aggiunto come dire un livello di misurazione considerato soddisfacente io ricordo il sei per cento
Rimette c'erano delle regioni anche sostanziali e reali così cui sono reati ragioni
Nel modo con cui noi
Calcoliamo la disoccupazione
Però gli economisti cominciano a discutere se non sia il caso
Di
Individuare un tasso di disoccupazione di equilibrio come lo chiama loro quindi strutturale
Un po'più alto
E che vuol dire che
Ci sarà più Colussi scontati in futuro ci sarà comunque più disoccupazione con tutte le implicazioni le conseguenze che questo evidentemente comporta
Questo quindi fin da dalle radici che fin dal modo con cui noi ci rappresentiamo immaginiamo e definiamo e contiamo il lavoro
Poi
Nel corso come dire della vita delle persone e il lavoro influisce diversamente questo nessuna statistica tendenzialmente riesce accoglierlo e le politiche invece questo devono poterlo accogliere
Se avessimo più tempo e voglia di dare numeri potremmo parlare ad esempio di come è importante il fattore età
I rapporti sul mercato del lavoro si dice che col cresce dell'età diminuisce il rischio di disoccupazione per la forza sappiamo tutti che i giovani sono ma non è così tutti i Paesi
Non è così tutti i Paesi
Noi tra l'altro questo tipo di ragionamento non lo caliamo rispetto a due dati il primo è che l'esperienza di lavoro tendenzialmente rafforza
La persona che lavora e quindi diventa evidentemente una chance per non uscire dal mercato del lavoro
L'altra considerazione che occorre fare quel ministro l'ha detto su questo confesso che qualche corrispondenza io ho un politico di di di rintracciarla
Voi abbiamo dei tassi di attività per dirla tecnicamente giovanili dei tassi di occupazione giovanili che sono molto ed più bassi
Di quelli di altri Paesi
Cosa vuol dire questo vuol dire che i nostri giovani studiano di più
Vuol dire che
Lavorano di meno
Perché bisogna evidentemente poi manca il tempo e
In realtà un panorama una cosa che che gli emerge immediatamente facendo confronto internazionale e che Paesi in cui
I giovani di giovani dei quindici ventiquattro anni per intenderci non quelli
I giovani in questa fascia di età
Che risultano occupati poi sono i Paesi in cui il tasso globale disoccupazione molto più basso
E sono i paesi anche in cui poi non è vero che studia di meno perché sono quelli che hanno il più alto numero di laureati
Allora vuol dire che probabilmente dobbiamo rivedere qualcosa nelle politiche educative ma anche un po'nella nostra testa forse davvero
Nel quell'idea di
Ad esempio
Studiare lungo tutto il corso della vita vere occasioni di formazione
Entra nel mercato del lavoro e uscirne ma per ragioni di formazione ecco questo probabilmente va ripreso recuperato forse può diventare una parte interessante importante delle nostre politiche
Naturalmente ci sono quei fattori istituzionali nel senso che un mercato del lavoro dualistico che protegge
Alcuni e non protegge altre e in particolare non protegge evidentemente i lavoratori con contratti atipici che combinazione guarda caso sono giovani da questo evidentemente è un qualcosa che
Incidenti nostra realtà
L'idea del presidente la proposta del Presidente di contratti di lavoro a protezione come dire variabile no per cui nei primi tre anni si può anche arrivare
A immaginare un tempo determinato che Piero
Se non valorizzato se non trasformato in un tempo indeterminato può penalizzare d'impresa cioè sono strumenti che altri Paesi hanno sono proposte che vengono fatte anche da noi
E che facciamo fatica evidentemente
Ad attuare
Le ragioni sono state dette da molti qui anche ieri in qualche modo insomma e saranno dette soprattutto ne credo stamattina e che oggi
Per i livelli di istruzione voglio soltanto dire che comunque
Questa contraddizione fra
Pochi giovani che che che lavorano e molti giovani che studiano comunque però con territorialmente anche un dato di riscontro empirico perché il livello di istruzione è comunque un fattore che ancora oggi paga complessivamente
Quindi a capire come è studiare come arrivare agli alti livelli però è anche vero che
Questo ce lo racconta di Europa ce lo racconta input tutti coloro che penso al futuro ci raccontano mercato del lavoro in cui
Le professioni come dire più qualificate cresceranno quelle meno di qualche qualificate forse
Le cresceranno quelle intermedie soffriranno anch'esse sostanzialmente
Non era polarizzazione come poi dirò anche non è avere tanti lavoratori con nelle qualificati pochi lavorate Monica magari tanti lavoratori poco qualificati però un qualcosa del genere sta avvenendo anche un po'da noi
Parliamo poco di immigrazione soprattutto parliamo poco dell'immigrazione di seconda generazione di terza generazione nebbia un'indicazione straordinariamente ad attiva
E la prima è se licenziati alla prima essere assunte
Ma i loro figli i figli dei lavoratori sperando che possano diventare italiani evidentemente no anche questo i loro figli saranno dati di cui loro genitori bruceranno le macchine delle nostre periferie
Ci saranno conflitti etnici perché prudente la discriminante etnica non sparirà nel giro di una due o tre generazioni quindi
Dica di di migrazione dovremmo parlare e
Di donne dovremo parlare naturalmente in questa
Sorta di elenco continuamente ripetuto fin troppo insomma ma qui c'è rappresentate come dire al Consiglio parità su questo
Noi sappiamo che che abbiamo molto ormai dico che bisogna fare per sostenere il lavoro delle donne a partire dai servizi della famiglia piuttosto che
Da altri interventi
Però dovremmo anche capire che il rapporto fra politiche per le donne politiche per la famiglia
è forse più importante per il lavoro femminile che le politiche di incentivazione all'assunzione delle donne in sé
Perché ormai come dire soprattutto nel mille le giovani coppie
Il rapporto che si stabilisce anche l'apporto di cura e tale per cui come dire c'è una sorta di interscambio continuo
Può lavorare il marito come può lavorare la moglie o può prendere spendere scopo e dire lavori di cura il marito quante delle cure Lori cura la donna la moglie
A Trento si è
Sostanzialmente stabilito una misura di incentivazione per i giovani padri che vogliono usufruire del Congedo di di di maternità
C'è stata una valanga di richieste
Una valanga insospettata di richieste
Chi l'avrebbe detto insomma no ma questo è un modo come dire per intervenire
Nella quotidianità
Di ciò che il lavoro è o non è nella lista delle persone uscendo dagli stereotipi del perduto inerti
Di colui che che sono che il maschio nel maschio portatore evidentemente di reddito e di certezze per la famiglia ma
Non ho tempo non so quanto due metri due tre minuti può tre minuti due o tre minuti per le cose più importanti
Allora le colonne portanti sono queste e poi sostanzialmente
Quel che sta accadendo
Nel mercato del lavoro le modalità di scomposizione visto che parliamo di
Da lavoro scomposto
Ci portano generalmente un'immagine molto usata ad una
Rappresentazione non più di tipo piramidale professioni bassa e media ma a una rappresentazione a clessidra si dice
è una cosa complicata da spiegare perché non è detto che nelle due parti delle top della clessidra
Non ci siano persone con le stesse caratteristiche ci possono essere laureati in una parte basse nella parte alta il problema normalmente è il rapporto con la tutela
E anche il rapporto col tipo di cultura
Ad esempio la parte bassa ci sono questi popolari
Di cui magari parlerà il mio collega pagati
Domani o dopodomani così popolare che sono caratterizzati da una cultura di subalternità che
Hanno
Tra gli altri problemi quello di non essere in grado in qualche modo di riprendere in mano il proprio destino
Hanno questa questo elemento insomma CRI al di là del reddito che al di là della posizione professionale
Cosa naturalmente complicata da misurare
La questione però più grave quando a mio avviso di questa
Che ricorda questa rappresentazione a clessidra e che a clessidra come sapete no fatta da due parti comunicanti
La Preside la sabbia scorre
E la questione rilevante che riguarda il lavoro che riguarda poi però a questo punto la società due cose si fondono questo punto è che un fenomeno di scorrimento verso il basso nelle società che noi viviamo
C'è
Si chiama vulnerabilità sociale ne ha parlato ieri Zola
Guardi c'è un problema di redditi complessivamente né ma non è così grave poi non è un
Speroni i risultati una ricerca che stiamo facendo per
Per le acque di Milano ci possono dire qualcosa di più interessante adesso solo qualche
Un piccolo suggerimento qualche idea
Più che il problema del reddito
C'è un problema politico quello sta firmata l'incertezza no di
Esposizione così si definisce la vulnerabilità sociale di esposizione concreta a rischio della povertà
Questo è il problema che noi viviamo uomini in questo Paese e che
Naturalmente si riflette poi anche sulla società e si riflette su quella caduta diciamo così dia il modello di grande Middleton ARSSA
Che tutto sommato col vecchio Otello ritmo con le che indusse a ritmo eravamo riusciti a creare
Cioè lega simmetria e le differenze le
Diseguaglianze evocate
O quando chiunque possibile evocare quando si affronta il tema del lavoro nella quotidianità il tema dell'organizzazione del mercato del lavoro questo dualismo a clessidra tutto questo porta a compromettere
Un
Modello di società che è anche un modello di capitalismo
Che
Fette straordinariamente cioè ha dato benessere e democrazia partecipazione
Aveva
Creato un processo in qualche inclusivo e progressivo i ceti più più chiudo difficoltà progressivamente erano entrati in quella che ripeto gergo americano sia una grande mite Strokes no questo è stato
La grande la grande trasformazione la grande
Un certo senso grande miracolo per così dire è stata chiamata la quadratura del cerchio fa dei loro siano i trenta degli anni a ridosso della seconda guerra mondiale
Ecco tutto questo sta per essere compromesso un economista americano
Ci sta spiegando premio Nobel che
Quel modello di società
In cui le classi sociali si sono in qualche modo appannate sono però state sostituite da cinetiche progressivamente si sono in qualche modo vicinati quel modello di società
Lui diceva ricordo una cipolla nome Ramires ma una cipolla quel modello Società si sta scaldando
E si sta scaldando perché
La crisi sta in qualche modo
Caratterizzando altrimenti diversamente i gruppi sociali che compongono Società non è che siamo tornati aprirà
Ma all'interno se volete di questa forma ci Pollastri sale come dire questa rassicurazione vi piace vizietti stanno diventando storicamente nemici l'uno all'altro
Badate il quale sono stato la manovra
Gli artigiani conti commercianti i commercianti contro il lavoro dipendente i professionisti
Sono gruppi sociali ben definiti sono ceti
E
Precedentemente ci consegnavano una società in cui
Eravamo rassicurati
Questo avveniva anche perché nel frattempo era Sirena Renato sviluppato lo stato sociale Besostri
Allora l'incertezza economica il la crisi dello stato sociale apportato a questo sfaldamento di questo dello di società che è tutto sommato il modello di capitalismo questo è avvenuto lo sappiamo perché realtà ma
Era presente anche nelle parole del ministro mi sembra perché siamo ancora prigionieri di un pensiero unico il pensiero unico e quello dell'ARCI capitalismo se volete o del capitalismo selvaggio no
O del turbo capitalismo insomma
Che ha creato i presupposti per dar per la sua crisi ha creato la crisi l'ha detto il
Ma non è ancora entrato in crisi
Non è ancora entrato in crisi
E noi dobbiamo evidentemente a questo punto fare i conti con
Un qualcosa che non riusciamo ancora dominante
Concludo noi in realtà possibilità di uscita da questa crisi
Non è che non ne abbiamo
Ad alcune condizioni
Ben la prima condizione è che ognuno faccia la sua parte in questo senso non si può scambiare la responsabilità delle istituzioni con la società civile
Si parla di economia civile qui fra la
Cioè a dire le istituzioni adempio sul tema del reddito
Di garanzia o sul reddito minimo non possono non dire qualcosa dal mio punto di vista altro evidentemente coinvolge ossia civile
Gli atti piuttosto che la Caritas non so che
Per gestire
Eventualmente questo strumento di contrasto
Questo è dirimente è un fatto anche costituzionale come ci ha ricordato la relazione garbata ma decisa perché c'è stata fatta ieri in materia sulla nostra Costituzione
è un fatto costituzionale quindi
Discriminante
All'interno di questo evidentemente
Possiamo cercare di individuare delle strade che si possono portare a ricostituire io non so se un nuovo compromesso socialdemocratico nuovo compromesso fra Stato e mercato
Un tipo di
Welfare State più sostenibile un board fare un
Un qualcosa che evidentemente riesce a recuperare a ricomporre questo il punto a ricomporre il lavoro
Dentro la vita di lavoro perché questo è successo negli anni passati il lavoro gli anni passati ha definito in frantumi
Ma non frantumava la società
Oggi il lavoro è scomposto e scompone alla società noi abbiamo di fronte questa evidentemente situazione Nunzio né possiamo credo uscire
Se accettiamo alcune piccole cose che fra l'altro ci ricordava il Cardinal Bertone
Che sono presenti anche nella vorremo esercenti
Per la la porremo septies non dice solo che il lavoro importante per tutto l'uomo e per tutti gli uomini
Ma anche qualche riflessione di tipo storico dice guardate che il lavoro ma lo ricordava anche Caselli il lavoro dei Paesi in via di sviluppo potrebbe portare via il lavoro dei Paesi sviluppati
Questo è testualmente presente nell'area bolognese accessi e prospetticamente presente quindi da questo punto di vista
Qualcosa evidentemente
Dovrà necessariamente succede
Probabilmente dovremmo forse prendere atto anche
Perché no che la crisi comporterà non dicono impoverimento ma una riduzione del benessere materiale io a questo credo fermamente inviterei tutti a
Guardare a questo senza grandi allarmismi senza ancor
E naturalmente
Questo
Non riusciamo a fare sì c'è una cultura diversa c'è una responsabilità diversa
Io credo che tutto può esistenti zeri in un'espressione
L'espressione è che dobbiamo considerare il mondo in cui viviamo come
Un qualcosa di prestato Santa Caterina da Siena diceva ai governanti della sua città
Guardate che questa città vi è stata prestata non esiti Padova
E fra l'altro di sì aggiungeva se volete essere signori non sta sita dovete essere signori di voi stessi
Nel definire semplicemente una classe dirigente
Questa cultura presupposto ineludibile
Le proposte e gli strumenti li abbiamo si potrebbe perfino essere un po'ottimisti si potrebbe perfino pensare che
Si dovessero cambiare ed è veramente l'ultima cosa
Poi i consumi nel senso di dare più peso e consumi pubblici
è un po'meno per i consumi privati
Ma qualcuno avrebbe difficoltà a circolare con tre auto però mi sembra che i pendolari finanziaria molto meglio insomma e quindi la vita potrebbe diventare migliore perfino un po'più belli d'azione magari un po'più povera ma perfino un po'più bella grazie
Grazie professore riprendo soltanto uno dei punti che lei ha toccato importanti questo tema
Delle dell'accompagnamento nel lavoro perché credo che sia anche qui una delle piste importanti per noi delle ACLI in tema anzi
Un servizio un compito su cui lei ha detto il sindacato in difficoltà e credo che possa essere veramente anche un'opportunità per noi da riprendere da rilanciare
Ci siamo detti la crisi della rappresentanza ne parleremo ampiamente questo pomeriggio ma anche la crisi della rappresentazione del lavoro quindi le persone in particolare i giovani
Poi le donne poi gli immigrati ma che non si sentono rappresentati nel nel senso parlo della rappresentazione di quello che si pensa che si dice che si fa a vedere del lavoro e questo è difficile poi non aiuta a ricomporre per quel che è possibile il lavoro nelle nostre vite anche un po'frammentate un po'
Come dire un po'scisse tra le varie dimensioni che ci appartengono
Facciamo un leggero cambiamento nell'ordine degli interventi per le esigenze istituzionali
Della dottoressa Servidori che quindi ci ha chiesto di potere e intervenire prima ma credo che sia anche opportuno perché immagino che il suo intervento si collochi in parte anche in continuità con quello che ci ha detto il professor Colasanto
Alessandra Servidori che ringraziamo davvero della Sua presenza tra noi e consigliera nazionale di parità del Ministero del lavoro e le politiche sociali e componente del Comitato consultivo della Commissione europea per le politiche di pari opportunità
E anche docente presso la scuola di alta formazione in relazioni industriali e di lavoro
E lustri occupata ha lavorato opera presso la Fondazione Universitaria Marco Biagi dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Professoressa allora chiediamo a lei come dice il titolo della sua relazione di parlarci di lavoro tra mercato e i mondi vitali in particolare la famiglia e i nuovi soggetti sono temi su cui abbiamo lavorato tanto nel e a chi in questi anni occupandoci particolare di giovani e donne e quindi ascoltiamo con molto interesse il suo contributo allora io intanto veri
Grazie io ringrazio il Presidente Oliviero che mi ha ri come confermato l'invito di oggi visto che l'ha fatto una gradevoli Sima
Conversazione a porte chiuse diciamo prima dell'estate
Che e ringrazio la vicepresidente l'amica Burzi che trovo spessissimo i tavoli di concertazione meno male che ci sono appunto le compagni di strada che
Ci aiutano io su una persona molto pragmatica e concreta ho ascoltato con grande attenzione naturalmente le relazioni dei colleghi perché io principalmente sono una insegnante e questo mi scusi mi riempie di orgoglio lo devo dire so che l'orgoglio forse un peccato segnale però
Ogni tanto poter trasmettere ai giovani qualche speranza
Che anche qualche come posso dire aiuto o di sostegno e di grandissimo conforto sempre comunque
Perché sai chiedano che Duni nel senso che Licia prima a sua Eminenza Bertone il principio della donazione severamente andato perdendo e quindi io credo che oggi sia un'opportunità l'ha detto il professor i due colleghi che mi hanno
Preceduta sia veramente una grande opportunità di crescita e per individuare un percorso insieme
Per cui dice ognuno diciamo nella situazione in cui è diceva
Appunto il professore deve fare la sua parte naturalmente io o prodotto una relazione che è già sul sito sia degli atti che della della diciamo del del mio e ufficio dell'ufficio che non è il mio ma è l'Ufficio nazionale da consigliera di parità dove dove naturalmente è collocato all'interno del Ministro del lavoro ma mio privilegio si fa così per dire che posso lavorare posso essere di supporto ecco perché adesso devo andare a casa a farle tabelle a casa cioè a Roma farne tabelle io non sono romana sentite sono bolognese
Perché appunto per aiutare questo ministri Minghetti interministeriale cioè cercare
Di
In una qualche maniera attraverso la legge Brunetta perché attraverso il testo unico ottantuno sul lavoro
Attraverso i congedi parentali attraverso le direttive comunitarie attraverso appunto l'apprendistato quelle che sono le norme
Che nei vari ministeri vari ministri addotta noi innestare con pazienza e grande tenacia e grande costanza
Appunto le questioni che attengono all'occupabilità femminile alla situazione delle donne e della famiglia nel mercato del lavoro
E naturalmente come diceva giustamente
Il collega a quelle che sono le politiche attive perché di questo si tratta le politiche attive oltre che naturalmente le politiche
Di tutti allora sussidiarietà Società forte come la chiama Cameron in altra maniera a me piace
Adoperare i nostri i nostri termini italiani o sono sempre quando vado in Europa pretendo la
Traduzione in italiano perché non ci può essere la traduzione solo in inglese in tedesco e spagnolo io pretendo questo perché è il nostro Paese ha pari dignità degli altri e quindi
Anche per poter interloquire chiaramente siano no la padronanza dell'inglese e non possa avere la presunzione di averla pretendo però di ascoltare di capire che mi stia ed essere ascoltata
Allora è chiaro che la società forte Guelfa che cambia lavoro scomposto il vostro il titolo che ricchissimo di contenuto lo voglio dire lo voglio anche perché ho avuto
Appunto il privilegio di leggere la posta relazione diversi dai nostri indagine statistica io no prima ancora che voi mi deste la vostra relazione prodotto dei miei dati che guardate
Se avrete la pazienza
Di leggerli sì incrociano si incontrano con i vostri sì
Come posso che affianco nei costi magari con altri come posso dire
A volte rispetto soprattutto i giovani l'evidenziazione in evidenza di alcune veramente contraddittorietà che sono evidenze e maggiori allora
Il giorno dopo giorno siamo sempre più consapevoli che il welfare del futuro non potrà essere quello che abbiamo conosciuto non potrà esserlo perché l'han detto in tanti prima di me
Perché quella capacità di governare l'intero sistema non sarà più possibile e quindi noi noi dobbiamo sapere che e non sarà possibile un welfare in condizioni di partite come le abbiamo conosciute
E fra gli effetti della lunga crisi la lunga trasformazione economico finanziario in corso e quindi questo sistema globale vi sarà anche il fatto
Che le risorse saranno molto minori lo diceva
Con molta come posso dire rimanga molto robusta il Ministro Sacconi il che significa che il welfare dovrà in gran parte essere costruito dalla società allora io dico deve essere edificato da noi
Da noi
Per cui come diceva appunto anche sua Eminenza il cardinale Bertone deve essere edificato con un progetto che certamente non mette tra parentesi la funzione dello Stato le funzioni dei vari livelli di governo
In modo particolare quello regionale
Oltre che
Quello comunale ma dovrà essere costruito tenendo conto della forza e della capacità che hanno i raggruppamenti sociali questo per me è molto importante questo è importantissimo
E questa la mia visione da consigliera nazionale di parità quindi è chiaro che mi tolgo il vestito istituzionale e cerco di ficcare mini
Come peraltro sempre fatto nella società
E importante che al fondo a sua legittimazione questo tentativo ad un mutamento culturale l'Italia è piena di soggetti no di Società forti le famiglie le associazioni le cooperative le piccole impresa
Il mondo artigiano le fondazioni le banche locali allora l'Italia è una storia di società
Di una chiesa che fin dalle origini e si è costituiti riferimento al territorio
Dove faceva nascere il campanile la parrocchia per stare vicino al luogo della vita concreta delle persone al lavoro al loro operare allora fare
La cittadinanza sappiamo bene che è una partecipazione può avvenire nel contesto locale rispetto al mercato accerto
Ci sono i mercati globali ma noi sappiamo che in Italia ad esempio abbiamo una grande forza in termini di risparmio
Il rapporto tra risparmio e di investimento attraverso la mediazione delle banche è un punto cruciale
Le banche non possono scappare via
E ed è un punto cruciale per il futuro e il fine dell'economia e delle comunità noi abbiamo sia rispetto allo Stato che è un mercato grandi spazi
Per ricreare delle relazioni sensate e forti tra la vita delle persone e questi apparati istituzionali quindi di apparati istituzionali
Se solo saremo capaci di per sé aree e costruire insieme nuove relazioni ma dobbiamo farlo insieme
Cioè non c'è una come posso di un'idea no un'idea e vincente lo diceva prima il professore no cioè dobbiamo cercare insieme con
Dividere
Diceva prima il Ministro Sacconi allora io vado tre
Tre riflessioni tre punti brevissimi uno il territorio rimane un luogo di innovazione istituzionale
Due il territorio fatto di gruppi di specificità e collettività ci sono risorse ma il problema è chiamare a raccolta queste risorse per partecipare a costruire l'universalità dentro al particolare
Allora creare dei fatti nuovi
In cui si prende atto di questa enorme complessità culturale in generale dei percorsi di formazione di educazione e allora ecco che torna tutto il discorso che faceva il collega prima giustamente come no scuola di vita ecco
Che dal particolare vanno all'universale è una grande sfida che abbiamo davanti a noi quindi il territorio che è fatto di gruppi di particolarità che sono risorse ha il compito di creare l'universale dentro particolare terzo punto
Personalmente io ho un'idea della libertà che è diverso a volte di da qualchedun altro
E la mia idea è che messa in rapporto a un apparato istituzionale che capace di ospitare quell'idea di libertà di mercato
Allora se la società forte prova direi libertà sottolineando l'aspetto relazionale l'aspetto della responsabilità qual è l'apparato istituzionale oppure quali sono gli elementi istituzionali
Che possono ospitare quella diverso idea di libertà questo un punto interrogativo me lo pongo perché certamente
Non ho delle risposte oppure ho delle idee la dimensione locale sulla quale occorre necessariamente appoggiare questa idea di società
Allargata forte sta in piedi solo se il locale sta dentro delle reti appunto come avete scritto voi reti lunghe
Reti grandi e quindi di Stato che collabora i vari livelli territoriali anche qui c'è un grande problema di innovazione naturalmente istituzionale
Io sono convinta che l'idea che è stata detta aquile statualità tutti che siamo alla vigilia di una grossa evoluzione che possiamo dire
Appunto copernicana di nuovo welfare che si va prefigurando ma soprattutto per il nuovo modello di ordine sociale
Che deve sostenere il modello di welfare perché se non cambiamo l'ordine sociale è evidente che il nuovo modello non potrà mai a veri e reali robuste
Questa è
La come posso dire la condizione alla base di questo vecchio modello di welfare oggi in crisi c'è l'idea della separazione e stamattina abbiamo sentito punto
Tra produzione e distribuzione
Della ricchezza che dobbiamo modificare dobbiamo ripristinare idea primitiva della società
La società forte quella ritornare all'ispirazione originaria per cui soltanto in fasi emergenziali lo Stato
Può sostituirsi alla società civile organizzata per fornire servizi in questo in quello alla persona ma in via eccezionale non sempre
In fase e quindi emergenziali se vogliamo mantenere l'impianto universalistico del Welfare dobbiamo andare oltre il modello statalistico di Welfare ovvero il Welfare State far entrare a gamba tesa alla Società forte cioè il welfare civile
Il messaggio che io cerco di dare che non bisogna mai separare produzione la distribuzione
Allora quali passi concreti dovremmo fare cioè verso un recupero di quel welfare civile basato sul principio di sussidiarietà perché la sussidiarietà in qualche modo come il motore che fa mettere in moto la macchina da guerra civile
Per modificare l'assetto istituzionale allora altri tre punti uno
Io credo che ci sia da riflettere sulle
Cambiare il libro primo titolo secondo del Codice Civile perché quella parte del Codice Civile ancora quella del quarantadue
I giuristi costituzionalisti non hanno ancora sollevato il problema la nostra Carta costituzionale contraddittoria rispetto al Codice civile perché la carta
Costituzionale è stata approvata dopo
Il libro primo del Codice civile quello che detta le norme sulle associazioni di vario tipo le fondazioni
Quel mondo che noi chiamiamo di terzo settore quella impostazione ancora quella del regime concessorio c'era il prefetto I tempi appunto del del fascismo no che concedeva no
Attraverso il e a dare il permesso di fare il bene ad un altro gruppo sociale si capisce
Tutti i regimi dittatoriali devono poi naturalmente controllare tutto specialmente sui corpi intermedi
Ma la Costituzione all'articolo due parla dei corpi intermedi della società abbiamo introdotto nel Titolo quinto della costituzione di due minuti il principio di sussidiarietà ma non riusciamo ad applicarlo
E non si capisce il perché
Considerando che la legge tre duo otto del due mila è un due mila otto e scusate del due mila è una buona legge soprattutto in Emilia Romagna io ho visto delle veramente dell'evoluzione e lo dico perché naturalmente le mie tradizioni e la mia terra
è anche un un esempio per me
Quella che introduce per la prima volta il voucher ma fanno fatica questi voucher sempre tutto ricollegato naturalmente alla famiglia l'occupazione
E allora conciliazione alla condivisione dei tempi di vita di lavoro adesso usati perché è contraddittoria rispetto al Codice civile e siccome il Codice Civile sovraordinato rispetto alle leggi di settore
Allora legge c'è
Si possono introdurre i voucher da parte di enti locali pubbliche amministrazioni ma di fatto
Non si può perché il modus operandi dei soggetti della società civile deve tener conto dei vincoli del Codice
C'è già una proposta in Parlamento ma è chiusa dentro nel
Cassetto bisogna tirarla fuori cercano di capire cosa possiamo fare
Assetti secondo punto c'è da modificare leggi di settore dei progetti perché deve identificare i soggetti della società civile portatori di cultura che ci sono nelle città nella comunità io li posso vedere ma come amministratore io non li posso vedere
Perché non lo strumento giuridico che mi consente di riconoscere ecco il passaggio dal regime concessorio a regime del riconoscimento l'ente pubblico deve riconoscere quel che c'è non concedere
Bontà sua perché buono buonista ecco perché ci vuole una legge che dopo aver modificato il codice civile Bettino armi specifica a questo riguardo terzo
Dobbiamo modificare la finanza che ho sentito prima dirlo da altri colleghi lo dico con molta amente grande convinzione
La dobbiamo fare dobbiamo smetterla con l'idea che i corpi tra società civile cooperative sociale faccio uno solo redistribuzione
Fanno anche produzione
Certo producono quale logica diversa con un fine diverso ma sono stato perso oggetti di produzione
E se loro sono soggetti di produzione quindi imprenditori sociali civile allora hanno bisogno di finanze altrimenti non è possibile continuare
Allora il credito è fondamentale ma occorre anche il capitali di rischio altrimenti nessun soggetto di certe dimensioni potrà finanziare le proprie iniziative per questo
Io credo moltissimo nella borsa sociale io credo che ne parlerà oggi Stefano stamani
Credo
Immagino
Professor Zamagni è uno dei sostenitori anche perché
Può essere la borsa sociale una soggettività che
Appoggia le cooperative l'impresa e le fondazioni volontariato le associazioni familiari
E e se non si fa una borsa sociali difficilmente noi potremmo fare questo salto di qualità
Arrivo brevemente nella fine non so quanti minuti ho però volevo solo anche perché ripeto tutto poteri questo è molto meglio spiegato nella relazione però c'è poi tutta la parte dedicata naturalmente
Alle politiche diciamo che ci aspettano queste sono proposte che io faccio sul quale credo che bisogna discutere discutere discutere insieme
E trovati cosa ci unisce io cerco sempre agli atti sulla strada e alleate
Allora noi abbiamo cercato in questi in questi tre anni quattro anni ho lavorato anche con altri ministri prima e e mi è servito moltissimo
Però col Ministro Sacconi ente abbiamo cercato cioè lui ha cercato il Governo questo Governo comunque cercato
Di sostenere alle condizioni date i corpi sociali nella loro triste della loro capacità di di organizzare risposte per le famiglie per le persone per l'impresa
E Camp che un tempo veniva affidato allo Stato
Io non voglio ricordare Pomigliano perché comunque un esempio e comunque però stamattina il Ministro ha ricordato l'accusa importantissimo passaggio del della dell'articolo cinquantatré della manovra quella prima
Non quella di adesso sul salario di produttività quello che può essere assolutamente un elemento strumento fondamentale io l'ho detto anche il giorno in cui al tavolo con le parti sociali
Abbiamo individuato la batteria di strumenti di condivisione di conciliazione
E lavoro famiglia quei toni quegli strumenti che sono raccolti nell'Osservatorio sulla contrattazione che in capo alla consigliera sani parità e che può servire per buone nuove prassi
Dal telelavoro al part-time all'orario flessibile
Ai voucher alla bilateralità che può essere appunto usata anche in un sistema
Come come posso dire risorsa come perché se noi pensiamo
A un'azienda nella quale l'accollo duttilità
Significa flessibilità allora io posso avere accesso al salario
Agevolato e quindi aiuto quelle donne quegli uomini che hanno bisogno di flessibilità e però
Contribuisco anche a rendere più produttiva l'azienda e quindi lo faccio più volentieri e quindi parlando
Tipo in più
Io credo che appunto questo l'altro lato strumento le ha già l'ha già sostenuto a viva voce anche più convintamente di me
è questo articolo otto che introduce una capacità di deroga con le parti sociali a trattare il reintegro ma non è solo il reintegro
Ho comunque
Il come posso dire un altro assetto all'interno dell'azienda del territorio il problema vero è quello di
Avere la possibilità sempre sotto l'ombrello delle parti sociali perché guardate comunque il mondo si muove
Attraverso un processo riformista condiviso e non inculcato
Quindi questa ed è la base
La escludere non aiuta includere fai di piccoli passi ti devi fermare di rimediare quindi ritrovare quello che ci può consentire io credo
Che che che noi abbiamo moltissime possibilità
Per per per per di nuovo che avanza l'altra situazione in cui ci troviamo di aiutare i sostegni per sostenere
Prassi anche nuovi di organizzazione del lavoro
All'interno dei luoghi di lavoro e che aiutino le donne noi abbiamo cercato con l'Osservatorio sulla contrattazione le politiche di conciliazione per nuove buone prassi che si incardina appunto su questa dimensione
Di
I cercare condividere strumenti nuovi e nella legge Brunetta perché non c'è solo il lavoro pubblico e privato c'è anche il lavoro pubblico per la prima volta una legge
Di riforma della pubblica amministrazione ha introdotto la questione di genere nella valutazione delle performances
Questa civiltà e questa questa da questa questa Commissione si era dimenticata del lavoro di genere l'abbiamo recuperato la direttiva
Sulla valutazione delle performances è uscita in luglio in luglio Gasparro straordinariamente afoso
Ma adesso faremo
Perché naturalmente anche quell'una direttiva molto pionieristica molto molto molto molto general generica faremo con i dirigenti degli oli fu quindi gli organismi interni di vigilanza forse mi
Mario con la scuola superiore proprio in dimensione di genere cioè
Come si valuta il lavoro femminile dentro la pubblica amministrazione
Per la valutazione delle performances ecco come si valuta il lavoro femminile
La disponibilità la flessibilità che hanno queste donne come si valuta
I dirigenti che si guardano intorno rispetto alle loro donne e i loro uomini che hanno bisogno di strutture e di servizi e di convenzionarsi magari col territorio opera vere l'opportunità presti politici di avere posti negli asili nido postina day hospital per i propri anziani cioè
E questo è un dirigente che si pone questo problema è che guarda al territorio come fonte di condivisione per avere anche pacchetti di convenzioni per i propri dipendenti è un dirigente
Gente ai sensi di diciamo luce sensibile anche alle politiche eccetera
Testo unico sulla sicurezza anche lì dimenticato lo stress lavoro correlato delle donne no una lotta furibonda dentro al al percorso che ha con me in Commissione lo sa una lotta furibonda per inculcare
Che il testo unico ottantuno diceva che c'era anche lo stress lavoro correlato no in dimensione di genere da allora facciamo anche in corsi di formazione una lotta furibonda
Alligna in Conferenza Stato-Regioni per avere anche il modulo piccolino
Allora io credo che scusate poi
Ripeto rimandiamo alla lettura comunque io sono disponibile io chiedo
E e i questa considerazione finale sul serio io credo che elettrico purtroppo ci guardiamo troppo l'ombelico
Spesso stiamo lì chiusi
Dentro di noi no così pensiamo di avere nessuna non c'è nessuna presunzione di completezza
In questo
Nella dico depositi nessun percorso questa venne l'ha insegnato il cardinale Biffi ha sempre detto
E che poi credo che sia una persona che mi ha fatto veramente riaperto la testa
Mi ha sempre detto ricordati che nessuno è fondamentale tu sei un essere umano se è una risorsa nel momento in cui riesce ad avere contenga le persone che ti dicono va bene andiamo avanti non te lo devi chiedere stessa
Ecco io credo che allora a questo punto ci sono troppe sedi autoreferenziali dobbiamo aprirci di più
Chiedo chiedo è nostro alleanza e vi ringrazio veramente molto della di questo invito grazie
Grazie molte a lei professoressa riprendo anche qui soltanto un punto quest'invito a costruire nuovo welfare che non rinuncia essere universalistico ma non è più statalistico diceva professoressa Servidori
La consigliera di parità mi piace chiamarla anche in questo modo
E ma quei coinvolge che sa coinvolgere la ricca articolazione della Società della comunità italiana ecco anche qui
Opportunità e i rischi opportunità e rischi che noi abbiamo un pochino affrontato anche approfondito in questi in questi ultimi tempi in questi anni nelle atti in particolare
Ecco le risorse economiche a volte anche risparmi ricitiamo spesso sembra si assottigliano quelli di tante famiglie italiane ma ancora di più a volte si assottiglia un po'la riserva di fiducia e di generosità anche di grinta di passione nell'impegnarsi al CONAI credo ci possiamo rimettere su questa strada ieri il professor Nizzola ci invitava a ricordare che anche le persona le donne gli uomini vulnerabili anzi forse proprio le donne gli uomini vulnerabili sono quelli e quelle che riescono a recuperare la loro responsabilità Hoecke riescono a
Restituire a riscoprire il senso dell'umano
Dico queste parole per passare la parola scusatemi il bisticcio
Al nostro quarto relatore al quale affidiamo il tema delle erosioni del lavoro in relazione all'antropologia integrale all'antropologia integrale
E il professor Francesco Totaro
Anche qui i legami con le ACLI sono profondi e di lunga data
Professore ordinario di filosofia MO morale all'università di Macerata di cui è stato a lungo prorettore
Anche insegnato alla Cattolica di Milano e presso l'Università Ca'Foscari di Venezia ricordiamo anche per lui due pubblicazioni importanti che richiamano anche al tema dell'etica
Antro l'opposto antropologia e identica oggi è stato questo termine ci evocato più volte
Le pubblicazioni sono il lavoro come questione dissenso e non di solo lavoro ontologia della persona ed etica del lavoro nel passaggio di civiltà grazie anche a lei perché più giù in più il problema
Io sono contento di parlare qui perché
Posso dire non solo di essere stato un artista ma di esserlo ancora quindi
Dico subito che vorrei svolgere questo
Intervento con uno spirito di ricerca chiedo anche la vostra comprensione perché magari parlerò di cose che
Forse in qualche caso non vi piaceranno
Vi chiedo poi di condividere i toni meriti della riflessione così non pretendere toni infiammatorie ad ogni costo un'altra cosa
Che vorrei dire che
Chi fa una relazione cui cede cuocere anzi cuoce a proposito di mestieri manuali
Cuocere degli ingredienti e si sa che con ingredienti buoni si può preparare anche una minestra effettiva
Se si sbaglia la cultura insomma si può avere un cibo
In digeribile allora chiedendo la vostra comprensione esami cuoco
Vi è un buon cuoco hanno no no no l'apprezzo però proprio per questo chi è buon fuoco
Allora
Questa ricerca che vi propongo è animata proprio dall'espressione che compare nel titolo dell'intervento come mi è stato assegnato le erosioni del lavoro
Ora l'erosione del lavoro costituiscono uno degli aspetti più inquietanti
Della crisi nella quale noi siamo immersi
Nella
Enciclica Caritas in veritate si invita affare della crisi è stato ricordato da molti una occasione di cambiamento
Questo significa ce lo dobbiamo anche dire con chiarezza significa passare
Dalla bellezza della indignazione alla pazienza della costruzione che è un compito più prosaico
Vorrei dire insomma parafrasando lecchese aste che c'è un tempo per indignarsi e un tempo per costruire
Ora
In proposito noi possiamo anche essere molto profondi però poi
Quando costruiamo dobbiamo risalire in superficie dell'albero può avere anche delle radici profonde però fece superficie perché possa crescere va continuamente potato Recoba voli formato io penso che occorre essere capaci di rovi formale per non essere poi riformati da altri perché non si scappa
Allora l'incitamento nell'enciclica può spingersi può spingerci ad una riconsiderazione del lavoro che vada oltre la sua celebrazione è stato già detto che non si tratta di
Celebrare il lavoro n proponga piuttosto un riposizionamento
A partire dalle difficoltà anche il lavoro attraversa
Usando altri termini la ricerca che intendo proporre corrispondere alla domanda cosa possiamo chiedere al lavoro in vista della realizzazione dell'umano in un'epoca nella quale lavoro manca oppure e distribuito in modo ineguale o ancora viene retribuito con evidenti disparità o infine diviene veicolo di precarietà esistenziale
E causa di rinvio di aspirazioni e piani di vita
Ridare al lavoro il suo valore
è la parola d'ordine che risuona nobilmente inchini indica nello svilimento del lavoro la malattia dello ci dente mi riferisco
Ha un bel volume di
Panarea la mattina dell'Occidente perché il lavoro non vale più
è questa intenzione di ridare valore al lavoro ed è un'intenzione buona e giusta rischia però di fare del lavoro un luogo mitico
E quasi palingenetiche o per l'uscita dalla crisi senza tenere conto che anche il lavoro fa parte della
Patologia
Della patologia della crisi
Le analisi in tale direzione abbondano e possono essere riassunte al
Titoli il lavoro come ideologia
Dalla Società del lavoro alla società dei lavori il lavoro precario la moltiplicazione non ricompone edile
Dei modi del lavoro dei suoi profili professionali cognitivi retributivi gerarchici di riconoscimento sociale e via dicendo
A prendere sul serio queste analisi e la stessa compattezza dell'idea della realtà del lavoro a dover essere messa in questione
L'esperienza più recente dovrebbe anche informarci a sufficienza che il lavoro nelle diverse articolazioni che assume e nella logica di frammentazione che lo colpisce va incontro a notevoli ambiguità
Nei modi di concepirlo e di praticarlo
Cioè può essere veicolo di cooperazione e di solidarietà
Oggi Donno e gratuita ma può anche diventare oggetto di appropriazione esclusiva
Animando atteggiamenti non soltanto di competizione ma anche appunto di esclusione
Del resto non si deve dimenticare che nella modernità l'affermazione della positività del lavoro e in origine colloqui coniugata con l'appartenenza all'individuo prima ancora che con il suo carattere sociale
Occorrerà la critica di Marx per mettere in evidenza il carattere sociale della produzione
Ma comunque il lavoro venga inteso sia come produzione dell'individuo sia come produzione sociale resta il fatto che di persone
Il lavoro nella sua vicenda storica non è stato in grado di sottrarsi al meccanismo della espansione quantitativa illimitata
Che assume se stessa come fine supremo e quindi riduce ha funzione strumentale la totalità dell'umano e del mondo che lo ospita
Viceversa l'umano che si è risolto interamente sottolineo interamente nel lavoro è andata incontro a un tipo di alienazione che lo stesso Marx
Il quale aveva
Enunciato incisivamente l'espropriazione dell'oggetto prodotto e dell'attività produttiva nel lavoro Salviato
Cioè l'alienazione nel lavoro non aveva previsto e che oggi possiamo chiamare alienazione da
Dar lavoro
Quando avviene
L'alienazione da lavoro avviene quando l'umano assume il lavoro come il proprio intero
E adesso sacrifica le altre dimensioni che lo costituiscono
L'umano diventa soltanto attività lavorativa
E converte della propria esistenza in materiali di lavoro
Per un risultato che è l'incremento di ciò che è producibile
Andrea Goals ha parlato di un dispositivo di etero produzione che colpisce l'umano
Favorito
Dall'applicazione delle tecnologie dell'immateriale all'attività produttiva
Potremmo però aggiungere che su questa via marciano anche le pretese di autoproduzione assoluta e illimitata dell'umano e con riferimento alle B.O. tecnologie potrebbe aiutarci in questa riflessione
E allora qui la domanda diventa come sottrarre il lavoro alle spire soffocanti del produttivi ISMU illimitato
Il quale si dilata fino al progetto di auto generazione incondizionata dell'umano
Un produttivi ISMU illimitato al cui rimorchio si aggancia un consumismo altrettanto illimitato
In una catena circolare sempre più stringente e pervasiva sebbene non egualmente partecipata
Una considerazione ulteriore e questa alla faccio per mettere una pulce nell'orecchio degli economisti
Una
Considerazione ulteriore che
La seguente si è soliti attribuire la causa dei guasti della globalizzazione allo sganciamento dell'economia finanziaria dall'economia reale
L'economia cioè produttrice di beni reali ancorati al lavoro
L'economia finanziaria sarebbe quindi responsabile di una crescita esponenziale delle transazioni monetarie
Del tutto incontrollata e senza riscontro nell'ordine degli scambi della ricchezza reale l'ha ricordato benissimo Lorenzo casette
Dovrebbe però venirci il dubbio ecco ho il sospetto che ci siano forse una linea di continuità
Tra economia finanziaria ed economia reale
E che forse il parossismo della economia finanziaria abbia ricevuto la propria incubazione
Nelle tendenze all'espansione illimitata illimitata già presenti nella logica dell'economia reale
C'è insomma un filo non so quanto sottile che lega l'economia finanziaria all'economia reale
Ed è il filo della accumulazione capitalistica che come si sa
Può prendere la piega anche del capitalismo l'Istat
Ora
Ed è ciò che mi preme sottolineare da queste tendenze non è purtroppo immune
Anche
Il lavoro
Se esso rimane in capo sull'altro
Nel meccanismo dell'accumulazione infine a se stessa
Che si è imposto dovunque abbia prevalso quella che si non venti chiamava la religione del forse produttive
Quando denunciava
Non soltanto alla De personalizzazione del lavoro legata alla logica di razionalizzazione del modello taylorista e del sistema fordista ma pure il trionfo delle dottrine produttivi step
Che si sono affermate nel movimento socialista
La conclusione delle riflessioni precedenti molto sommariamente può essere la seguente il lavoro da solo non basta a garantire la pienezza della realizzazione dell'umano
Ma non basta nemmeno a garantire la pienezza della propria realizzazione
L'erosione attuale del lavoro può essere però l'occasione propizia per guardare al lavoro una collocazione più adeguata
Nel contesto complessivo dell'umano
E per guadagnare alla persona le condizioni della sua fioritura integrale
Su questa via con un rovesciamento della gerarchia attualmente dominante
La ricchezza alla quale mirare diventa la ricchezza antropologica ricchezza antropologica alla quale va orientata alla ricchezza economica
E quindi dalla prima riceve la propria finalità e insieme la propria misura
Le elaborazioni di pensiero che marciano in questa direzione non manca l'ha fatto lo sappiamo e si dispongono lungo una strada di maggiore o minore radicalità
Fino alla proposta della decrescita associata all'obiettivo di realizzare il bene e la felicità
A minor prezzo
Grazie alla riscoperta della vera ricchezza consistente nel dispiegamento delle relazioni sociali conviviali
All'interno di un mondo sano e nell'esercizio di pratiche di frugalità sobrietà e austerità nel consumo materiale sono parole di Serge latouche autore che pure conosciamo bene
Tutti noi siamo però debitori in particolare al paradigma della finalizzazione dell'economia allo sviluppo umano il paradigma proposto da Amartya Sen e poi sviluppato anche nel contesto italiano
E quindi da Mattia se ne dall'approccio delle capacità più in generale
Grazie avrà questo nuovo paradigma relazionale e potremmo anche dire personalistico il superamento del PIL come criterio unico o supremo di valutazione della ricchezza
E
Una acquisizione largamente accettata
Superato il PIL ciononostante tale accettazione viene regolarmente archiviata quando arriva il momento di impostare i bilanci e di calcolare costi o di fare tagli lineari
Non è questo il luogo
Forse non ne ho nemmeno le capacità per approfondire il discorso concernente la revisione delle coordinate economiche in rapporto allo sviluppo complessivo dell'umano
Vorremmo piuttosto qui sottolineare il contributo che ha una visione antropologica integrale può venire dal patrimonio del pensiero classico intrecciato con la eredità cristiana
In questa tradizione io ritengo l'umano e definito non soltanto dal lavorare
Ma anche dall'agire
E dal contemplare il lavorare a che fare con la neve quindi agire riguarda la ricerca di un più di essere
Internet di un più di essere per noi
Il contemplare si apre all'essere che non dipende da noi dispone dalla nostra potenza di produrlo un essere che non può essere producibile ma piuttosto si dà
Si donna a noi
Come la fonte di senso che accompagna la nostra esistenza verso una meta di compimento e di appagamento infinito
Le competenze e le virtù dell'agire del contemplare non sono le stesse che attengono che attengono a lavorare non vanno dissociata e le une dalle altre beninteso ma non vanno nemmeno confuse
Si tratta di tenerle in equilibrio e di coniugando le in un intreccio fecondo lungo la vicenda storica dell'Occidente queste tre dimensioni non sono state invece tra loro in un rapporto equilibrato
In epoca pre moderna si è avuta una vistosa disparità a svantaggio del lavoro
Guardato come uno stare
Presso i mezzi in una costrizione che
Riduce a mezzo l'umano spesso e quindi come attività indegna dell'uomo libero
Si pensi all'ostracismo nel lavoro nella teoria di Aristotele che però ci ha fatto capire
Sia pure in una cornice discriminante che nuovi
Rifiutiamo decisamente ci ha fatto capire che l'umano non può essere catturato nella semplice strumentalità
Con l'avanzamento della modernità e nella situazione post moderna sono
Sempre più l'agire e il contemplare ad essere messi a rischio in quanto delegittimati come dimensioni anzitutto valide per se stesse
E viste invece soltanto in una funzione subordinata a lavorare
A soffrire di questi squilibri che profilo complessivo dell'umano
Prima decurtato del lavoro e poi a rischio della privazione dell'agire e del contemplare
è chiaro che con i cambiamenti della struttura e della composizione del lavoro che si fa sempre più lavoro cognitivo immateriale molti l'hanno detto
Non si possono riproporre vecchie gerarchie o nette separazioni tra i contenuti del lavorare dell'agire del contemplare
E però la finalizzazione di tali contenuti a dover essere distinta
In quanto una cosa e applicare questi contenuti con destinazione primaria alla produzione alla vendita di beni e servizi in vista di un profitto
Un'altra cosa e impiegarli primariamente per l'arricchimento della propria persona e della relazione con altrove persone
Un'altra cosa ancora e far nell'ambito di un conoscere disinteressato e universalmente partecipa a decidere
Solo se si distinguono le intenzioni peculiari che attengono a questi atti differenti della persona se ne può fare un intreccio fecondo nel comportamento concreto concreto dei soggetti umani
Se tutto confluisce invece esclusivamente e unilateralmente nell'ordine dell'applicabilità produttiva allora l'orizzonte antropologico si restringe
Con la conseguenza che si aggira e si conoscerà soltanto in vista del produrre a sua volta impoverito proprio perché assolutizzato
Allora con un non facile con un non facile esercizio di saggezza volto a dare al lavoro la sua giusta misura
Nell'ordine complessivo dell'attività umana occorre stare in guardia dall'eccesso di attività lavorativa
Perché mette a rischio le nostre istanze pratiche esigenze di comunicazione interpersonale di legami associativi di partecipazione civile di costruzione politica eccetera
E inoltre le istanze connesse al nostro essere
Conoscenza e fruizione di contenuti non specialistici
Sviluppo della personalità a tutto campo coltivazione delle abilità di discernimento
Attraverso
La educazione e la formazione al vero al bene e al bello
La correlazione con l'essere con agire si può quindi riversare nella stessa qualità qualità del lavoro
Non si tratta di di tende a lavorare sempre di più insomma ma di qualificare il lavoro per organizzarlo meglio in funzione della realizzazione complessiva dell'umano
Si tratta di fare emergere all'interno del lavoro componenti consapevoli e autogol Bernate di azione di essere
Quindi gli elementi di sapere di partecipazione di responsabilità e di decisione
Ossia per i profili di valore che rischiano di rimanere soffocati in un vissuto lavorativo che sia catturato da prestazioni di natura puramente quantitativa
Ho assorbito in un contesto ristretto di mera funzionalità e qui mi ricollego a quanto è stato detto questa mattina sulla sull'esigenza di non mandare
Subito a lavorare il giovane insomma perché questa mi sembra davvero un'idea
Peregrina in un contesto nel quale lavoro si dice diventa sempre più il materiale
Sempre più cognitiva getto anche l'artigianato avrà bisogno di competenze cognitive in materiale non sarà più bello di una volta
è inutile andare a fare il
L'elenco la lista dei dei misteri mestieri come il fabbro Ferraio che sono il Calderaro o la ricamatrici abbracci acché acché servirebbe mettersi sì mettersi su questa china
Che non è
Come dire in corrispondenza in coerenza con le
Con
I processi effettivi del lavoro così come oggi lo viviamo
Allora
Il lavoro nella sua evoluzione ha manifestato la capacità indubbiamente non soltanto di afferrare avvicinare trasformare e curare il mondo ma anche di esplorare uno
E di conoscerlo con gli artifici che escogitata e di cui si serve operativamente
Questa potenza manifesta attiva e non solo produttiva delle forme del mondo ordini disvelamento creativo
Del suo essere sarà valorizzata quanto più la sfera del lavoro sarà coltivata da un soggetto umano
Che abbia come orizzonte di senso anche l'azione nella contemplazione non asservite a scopi soltanto strumentali
In sostanza l'homo la bora non s'è chiamato a entrare in sintesi con l'homo agenzie e con l'homo contemplativo U.L.S.S.
Questa
La ricchezza per la quale noi dobbiamo adoperarci anche come
Movimento di cristiani per i lavoratori perché i lavoratori sono persone a tutti gli effetti non sono come dire e per persone di Serie B che dovrebbero accontentarsi soltanto dell'attività lavorativa
Allora l'assorbimento totale dell'umano nel lavoro atrofizzandoci contesto degli atti nel quale il lavoro si inserisce nuocere allo stesso lavoro
Mortificando nello spessore relazionale e la qualità spirituale questo impoverimento avviene anche nelle forme apparentemente più li comprensive di elementi cognitivi
Emozionali e motivazionali
Cioè nei processi lavorativi nei quali come oggi si dice tutta la vita viene messa al lavoro e non si dà quindi soluzione di continuità tra il lavorare e il vivere
Proprio i soggetti dediti al lavoro in full immersion rischiano di diventare sofisticatissimi strumenti di produzione
E di soggiacere alle forme più subdole dell'autosfruttamento dell'autosfruttamento consensuale
Con l'esito di una spremitura portale delle energie umane
Come avviene in casi avanzati di job organizza i film con la palestra o la piscina o il relax sessuale incorporati nel luogo di produzione
Del resto contrariamente a quanti ritengono che sarebbe l'ora di estendere il modello cinese
Di accanimento lavorativo su scala globale
E forse e forse la capacità di non assorbimento totale e quindi la libera distanza dal lavoro a propiziare la creatività anche in ambito produttivo
In una pagina tra le più distruttive della ricchezza delle nazioni
Adam Smith decida il resoconto dell'invenzione di un sistema automatico di apertura e di chiusura di un portello di una macchina a vapore di un forno
Non sono gli operai che si spendono manualmente e con rischio fisico a manipolare l'oggetto avanti e indietro a escogitare il rimedio automatico bensì un ragazzo
Che osserva distanza il processo e proprio perché non coinvolto direttamente in modo strumentale nel processo stesso suggerisce il giusto rimedio applicativo
E vado alla conclusione e con la cosa più importante oggi allora a mio avviso quale sarebbe sarebbe questa che ogni persona coltivi l'insieme
Delle capacità antropologiche
Ed eserciti la capacità
Più di ogni altra essenziale di discernere i confini per quanto mobili ed elastici tra le diverse dimensioni umane
E ancora più importante è la consapevolezza che la dignità della persona di ogni persona non si esprime e non si risolve esclusivamente nella attività lavorativa
La persona e sempre più del proprio lavoro e quindi conta come persona anche quando non lavora norma accesso al lavoro o rimane senza lavoro
Si può dire non è una magra consolazione in tempi di penuria del lavoro no e anzitutto un sostegno alla propria identità al senso della stima di sé
E del riconoscimento da parte degli altri
Anche quando ci sono difficoltà nella collocazione lavorativa
è una sorta di ammortizzatore per così dire di carattere culturale e pedagogico che dovrebbe essere affiancato agli ammortizzatori sociali
A beneficio delle persone le quali
Facendo leva anche sulla loro dignità essenziale che non è legata in modo unilaterale al lavoro si mettono al riparo da cadute di tipo depressivo
Dovute spesso alla farsa persuasione che chi non lavora è un nulla
E quindi possono meglio attivarsi senza subire l'onta della vergogna sociale nella ricerca del lavoro o nel reinserimento in esso
La dignità della persona e quindi anche un pilastro della dignità del lavoratore inoltre un punto di forza che può sollecitare una nuova politica nell'impiego delle risorse della convivenza
Una politica che investa direttamente sulle persone in quanto tali
Prima ancora che sulla persona in quanto lavoratore e questa la motivazione più valida e penso che bisogna cominciare a pensare anche in questa direzione per la realizzazione dell'idea del reddito universale di base
Ecco dell'Universal BasicNet in campo
O con una espressione forse meno cospicua del reddito minimo garantito che può benissimo essere associato alle politiche attive per il lavoro ma che parte dal principio che ci sono diritti universali riconoscibili
Per ogni persona in quanto membro di una convivenza solidale e e quindi in quanto inserito nella rete di cittadinanza
Un nuovo patto sociale o socio politico dovrebbe essere connotato da tre ingredienti indispensabili il reddito universale
Nelle proporzioni e nelle modalità distributive consentite dalla alimentazione di un fondo comune che subentri a politiche assistenziali di settore
Il lavoro
Riposizionato in un'economia di mercato sensibile alla responsabilità sociale dell'impresa e alle compatibilità ambientali
E
Terza cosa all'attività di impegno civile
Per la soddisfazione dei bisogni della convivenza
Con un'attività volontaria e o retribuita
Anche in proposito non mancano elaborazioni progettuali
Che hanno già trovato anche approvazione significative come quelle formulate da ferito Vampa Ray sfalcio questi non vi sono i più noti riprese tra gli altri dal più noto un rispetta
E in ogni caso è evidente
Che progetti di tal genere possono decollare se dietro c'è una sedimentazione culturale favorevole a una nuova cultura del lavoro
Un lavoro Bisi incastrato
Dalla sua declinazione economicistica e inquadrato invece in una Antropologia dell'intero umano che si apre cioè alla ricchezza di tutte le componenti dell'umano
Si tratta o di prospettive di ricerca come ho detto all'inizio non attuabili dall'oggi al domani ma puntare la rotta su di esse e cosa che si potrebbe fare subito
All'erosione del lavoro si può si potrebbe così rispondere efficacemente con un impegno volto alla sua trasformazione ben grazie
Grazie
Davvero al professor Totaro la crisi può essere occasione per io rientrare la nostra attenzione verso la ricchezza antropologica complessiva quindi non solo il la virtù del lavorare importantissima lo abbiamo detto ma anche le virtù dell'agire e del contemplare
E poi anche piste concreta alcune delle quali già attraversate approfondite anche da noi dalle ACLI in particolare con le proposte importanti recenti che abbiamo fatto riguardo al reddito minimo garantito universale che davvero una carenza
Grandissima del nostro sistema di protezione sociale
E così credo che possiamo dare la parola anche proprio per una come dire
Per completare questo quadro particolarmente articolato e anche sintonico che si sta delineando no alla nostra riflessione possiamo dare la parola al professor Daniele Marini per l'ultima relazione anche ringraziandolo per la pazienza l'ascolto di tutti anche perché e sempre più complesse intervenire per ultimi
Professor Marini e direttore della Fondazione Nord Est di Venezia Professore di sociologia dell'educazione all'Università di Padova e collabora come editorialista analista al quotidiano il Sole ventiquattro Ore
E la comunicazione che gli abbiamo chiesto riguarda proprio il lavoro tra individualizzazione legame sociale e rappresentanza un tema molto ampio che in questi venti minuti che noi abbiamo naturalmente non può essere esaurito ma ringraziamo molto per il contributo che ci potrà dare
Grazie a voi
Grazie dell'applauso di incoraggiamento a essere breve e sintetico perché
Il mio è l'ultimo intervento
O so che dovremmo finire all'una mancano cinque minuti
Circa
Ecco due ammende allora iniziali la prima è prendete questo mio intervento ultimo come intervento periti Ivo ecco
Non so se sono in grado di essere frizzante con un aperitivo e stimolante come l'aperitivo ma proverò a a dire alcune cose qui dovendo le dire in tempi brevi
Cercherò di essere apodittico e quindi di fare delle affermazioni anche un po'provocatoria così un po'
Diciamo così per stimolare
Succhi gastrici prima prima del pasto la seconda ammenda e che diversamente a tutti coloro i quali mi hanno autorevolmente preceduto io non sono una Christa
Anche se ho sempre avuto modo di collaborare con le ACLI in particolare in Veneto mia terra di origine bensì o un lungo passato come giudici ci sta
Già ci sta gioventù operare cristiana movimento che forse
Alcuni di voi conoscono
Sono sono borderline ecco per così dire ecco prendete questo
La come è stato detto nel
Il titolo un po'complesso ma che a questo punto essendo l'ultimo intervento fa da ponte con i temi del pomeriggio sui temi della rappresentanza io
Vorrei provare quindi sinteticamente prometto a illustrare
I temi che pensiamo di affrontare con voi a cavallo fra individualizzazione legame sociale rappresentanza del lavoro
Però consentitemi di ricordare questo a più riprese chi è intervenuto prima di me gli ha toccati ma
Quando
Cominciamo a ragionare a ricominciamo a ragionare meglio
Sarebbe dire di lavoro le dobbiamo avere in mente che collochiamo le nostre riflessioni
Entro almeno tre grandi cambiamenti strutturali e quando dico cambiamenti strutturali significa che sono cambiamenti che stanno cambiando letteralmente il mondo il suo modo di funzionare
Vi cito solo per la brevità come titoli il primo è che non abbiamo più una narrazione del mondo del futuro del mondo
Sono venute meno le cosiddette ideologiche
Quindi non abbiamo più una narrazione di quali sarà il destino ultimo dei nostri monti e quindi navighiamo nell'incertezza
Anzi se mi consentite la battuta battuta potremmo dire che l'unica certezza di cui disponiamo e di incertezza
E dobbiamo imparare a vivere in questa situazione non sto dicendo che è un bene o male ma questa è la nostra condizione oggettiva secondo
Ripeto è stato già qui citato
Noi abbiamo avuto come grande elemento di cambiamento l'introduzione delle nuove tecnologie che hanno rotto tutti diciamo così i canoni tradizionali di spazio e tempo
Noi oggi siamo qua e contemporaneamente con il cellulare con la ripete eccetera siamo in comunicazione con il mondo
Siamo in vacanza al mare in montagna e continuiamo a ricevere le nostre informazioni o possiamo c'abbiamo rotto questi due elementi spazio e tempo e questo ha dei riflessi molto grossi anche nel mondo del lavoro
Il terzo elemento che va ricordato dai cambiamenti degli assetti Geo economici a livello planetario
è stato sono stati già qua ricordati ne aggiungo uno in più perché ci dice un elemento cruciale per il nostro futuro che ha che va sotto la parola velocità
Il nostro mondo veloce
Non è più il mondo del pesce grande che mangia il pesce piccolo come si usa dire ma vince chi è veloce
Allora se voi andate a vedere gli ultimi insieme ma anche di questi ultimi anni previsioni
Del PIL che con tutti i suoi limiti continuiamo a considerare
Un elemento di valutazione e un metro non è più l'unico non sono più l'unico ma continua a essere per il momento quello più accreditato
Se voi vedete le previsioni del Fondo montare internazionale scoprirete che non solo ci sono i tradizionali Paesi BRIC che crescono a livelli importanti eccetera
Ma fateci caso una sigla Asian cinque
Che ha a che fare con i i Paesi del Vietnam Manai sia corre certo cioè il far East asiatico che cresce a ritmi del cinque sei per cento l'anno dove peraltro la Cina ha già cominciato da tempo a delocalizzare
Ma la terra allora che cosa qual è l'elemento cruciale tenere presente è che con le nuove tecnologie
Noi assistiamo a Paesi che fino all'altro giorno erano assolutamente per noi sconosciuti ma che si affacciano immediatamente al sulla scena internazionale perché non nascono più come nella storia dell'industrializzazione
Con i macchinari manuali eccetera eccetera partono direttamente con i computer con macchinari informatizzate quindi loro tasso di velocità di crescita e molto più alto rilevante rispetto a tutta la nostra storia passata
E quindi ecco che cambiano complessivamente gli assetti Geo economici a livello planetario prima erano la spina dorsale
USA vecchia Europa oggi stanno in Russia nel far East in Brasile e
Chi ci dice che fra qualche anno incominceremo a parlare anche di Africa
Che con le rivolte che ci sono state in questi anni continua a crescere anche del quattro cinque per cento l'anno no quindi capite che siamo di fronte a scenari assolutamente ignoti come Cristoforo Colombo quando scoprì nuovamente
Allora dentro a questo dentro
Dobbiamo tener presente che questa è la cornice nella quale ci muoviamo da da alcuni anni in qua in poi ecco dentro a questo noi
In particolare in Italia non abbiamo una narrazione del lavoro
Una narrazione del lavoro c'è un racconto del lavoro
Lo dico con due numeri che traggo da una recente ricerca che ho fatto sul mondo del lavoro in Italia
Sapete quanti sono i lavoratori che in italiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato quindi diciamo così come si diceva una volta con il lavoro sicuro posto che ci sia ancora un lavoro sicuro il settantacinque per cento
Tre su quattro nel mondo il lavoro non contano di lavoro a tempo indeterminato
L'accordo ha chiaramente questa la media più sono giovani più letti sono precari che c'è però via via che cresce è questa la media benissimo
Seconda domanda ai lavoratori in Italia ma
Come considerate voi i lavori in Italia
Precario il settantacinque per cento cioè la stessa identica quota di quelli che hanno un lavoro a tempo indeterminato
Allora è chiaro che siamo di fronte a ST diciamo così di strabismo fra la percezione che la realtà e ricordiamoci che oggi la percezione e molto più importante della realtà
Anzi e la percezione che determina la realtà
Quindi i nostri contesti
Allora
Questo per dire che quello che ne stiamo vivendo è una fase di cambiamento epocale e quando dico fase cambiamento epocale voglio dire due cose la prima è che dobbiamo imparare a ridefinire le nostre categorie analitiche
Le nostre categorie cognitive cioè le lenti esattamente come sottoscritto che ogni due anni deve andare dall'oculista perché
Prescritte e quindi e l'età avanzata e quindi deve aggiornare il proprio
è quello stesso devo fare nuovi le lenti con cui guardiamo il mondo
Allora se prima siccome noi siamo una nati e cresciuti con un'idea di sviluppo del mondo lineare e progressivo delle migliori sorti no ecco oggi non è più così
Forse quello che dovremmo adottare come criterio il criterio del paradosso
Vi ricordate le grandi ricette dei grandi guru internazionali della McKinsey o quant'altro che dicevano le banche o parlano inglese o non può non parlano più
Bene abbiamo visto che è successo c'è parlavano inglese hanno preso alla SMA stata di quelle micidiali mentre invece sono cresciute le banche di credito cooperativo
Allora il paradosso cosa vuol dire che non c'è più bianco o nero ma fra il bianco e nero ci sono tante sfumature di grigio e dentro questo c'è spazio per molti per tutti
Così pure dica sì per quello che si diceva delle delle piccole e medie imprese che sarebbero a France sarebbero andate fuori mercato
Invece la nostra esperienza qui si eccezionali italiana abbiamo le così dette multinazionali tascabili media impresa che vanno meglio delle più grande rete di imprese più grandi
Allora
Ci vuole un'attività di discernimento consentitemi di usare questa parola perché
Non è più bianco o nero ma fra il bianco e nero ci sono tante sfumature diverse e tutte hanno legittimazione di sinistra
Allora ecco che dentro a questo aspetto dentro a questo quadro
I di incertezza crescente ecco che emergono i processi di individualizzazione
C'è di persone non solo i giovani ma anche negli stessi adulti e più adulti che ci troviamo davanti al mondo e ci sentiamo come da soli
Aprite il vostro magazine
Che ho trovato sulla sedia all'intervista illustra assolutamente importante di che cosa alone
Titolo contate sono su voi stessi che sulla passione
Questo è un processo di individualizzazione perché il messaggio che noi diamo è che non ci sono più delle cornici dei mondi che ti aiutano a Intra ma tu devi contare solo su te stesso e sulla sua passione
Chiaro
L'esempio bene allora questo vuol dire che noi
Abbiamo in questa carenza di analisi di narrazione del lavoro abbiamo perso di vista
Come stanno cambiando le condizioni del lavoro per titoli sette sette punti Dek di cui dobbiamo avere presente che
Ci raccontano come cambia lavoro primo
Stiamo passando sempre di più dalla produzione al servizio questo non vuol dire che smetteremo di fare manifattura
Ma che è sempre più centrale l'elemento del cliente finale quindi l'attenzione al soggetto
Guardate vedere le linee telefoniche piuttosto che se voi andate a comprare un'auto e su quest'auto come mi è successo ha problemi se io non ho un servizio opposto vendita mi
Arrabbio no come pochi perché voglio essere seguito e quindi il servizio diventa centrale sempre di più due
Virtù delle nuove dire delle nuove tecnologie passiamo dalla concentrazione alla diffusione della produzione
Perché le nuove tecnologie spingono a questo terzo dalla rigidità dei tempi tipicamente fordista e alla flessibilità degli orari sempre di più
Quattro e questo ha a che fare
Con
Diciamo così anche una riflessione non solo antropologica ma anche che riguarda diciamo il senso del lavoro nella Bibbia si passa sempre di più dalla fatica fisica dal lavoro come fatica fisica all'impegno
Voi prendete tutte le ricerche
O qualsiasi ricerca sui lavoratori e che vi diranno che è l'elemento che pesa di più e lo stress non è la fatica fisica e lo stress certo ci sono lavori che sono più pesanti fisicamente nel tempo il tema è stress individuale
Cinque dalla sincronia sincronizzazione dei tempi di conseguenza allo agli sfasamenti temporali dei servizi
Sempre di più abbiamo società che tendono a
Sfasare appunto i loro orari
Sesto dalla universo dalla uniformità alla diversità sociale
Dentro gli stessi lavori abbiamo condizioni di lavoro i lavoratori molto diverse fra di loro su questo poi tornerò VII
Cambia anche i riflessi nei confronti per esempio delle famiglie passiamo dei cosiddetti breadwinner accedete dal maschio che lavora porta a casa il salario invece ha sempre un numero di donne occupate in misura crescente
Consentitemi solo un minuto su una cosa che è stata
Cioè sul tema famiglie
Che ha suscitato allora
è vero che ne diciamo un'anomalia probabilmente in Europa ma sempre stando secondo i dati
Allora noi abbiamo un calo demografico progressivo
E
Parlando di famiglia anche qui del dovremo parlare di famiglie al plurale perché sono tanti tipi di famiglie bene sapete cosa sta succedendo per le famiglie in Italia
Bene che i giovani si sposano sempre più tardi depresso facciamo un discorso la Trilussa medio no cioè
Anzi meglio si esce di casa intorno ai trent'anni
Si va a convivere
Poi si fa un primo figlio tendenzialmente unico intorno e trentacinque quindi sì sì quindici si sposa e dove ci si sposa di più civilmente che in chiesa
Dati alla mano Istat prendete
D'accordo
Allora
A proposito di valore delle politiche pubbliche nei confronti la famiglia io qui vedo una Sider Anita una distanza siderale fra la pratiche e poi
Codificata
E chiudo consentitemi
Dovremmo avere la capacità
Se si vogliono fare delle politiche per le famiglie di prendere questi dati non con diciamo così O-Key biologici ma guardare la pratica e cerca di capire come aiutare le famiglie i giovani generazioni a mettere su famiglia e
Chiudo
Secondo elemento che mi viene riguarda la narrazione allora quindi cambiano le condizioni ma cambiano anche le narrazioni nel senso che noi
Abbiamo una difficoltà a
Provare a raccontare a dire come cambiano le culture nei confronti del lavoro da parte della delle popolazioni giovani donne ma non solo anche gli stessi adulti quali sono gli atteggiamenti
Come faranno riconoscere una crescente soggettività nelle persone anche dei lavoratori che fatto di gratificazione di lavoro come gratificazione crescita personale idea di carriera anche di merito
Anche qui un dato domandando ai lavoratori ripeto ai lavoratori dipendenti compresi anche quelli che sono finti lavora lavoratori autonomi cioè che hanno
Uno-due committenti
Qual è l'idea di giustizia sociale legata al lavoro che loro hanno mi posso dire ma lo troverete credo in qualche rivista
A cui ho contribuito proprio con questa ricerca vostra
L'idea di giustizia legata al lavoro ci dice questo che non prevale un'idea Darwin Istica sul lavoro cioè in soldoni chi a chi è più bravo deve essere pagato di più
Non prevale neanche un'idea e guarita ristagna sul lavoro cioè tutti devono avere lo stesso stipendio quello che prevale novanta per cento è un'idea
Di giustizia legata al lavoro che io definisco merito solidale cioè che dice a tutti pari opportunità di partenza poi ognuno deve mettere in gioco i suoi talenti ecco allora voi capite bene che anche parlare di solidarietà
La devi tradurre con questo tipo di concetto ma anche esprimono gli stessi lavoratori
Dopodiché dobbiamo essere anche consapevoli che il lavoro e sempre meno diciamo così una necessità è sempre più una scelta però il problema è come aiutare a scegliere a fare un percorso di scelta delle delle persone allora ultimo punto
Lavoro e legami sociali
C'è un indebolimento la risposta è sì
Se noi guardiamo però con gli occhi del passato
Perché la domanda contrarie potrebbe essere diversamente
Secondo me no
Cioè
Date queste situazioni in un'idea di letti lavoro come legame sociale come sta
Non può sussistere così con i vecchi canoni perché deve avere a che fare bisogna misurarsi con la quotidianità di oggi e cioè
Una lavori che sono fortemente articolate differenziati
Con
Il passaggio dal da blocchi sociale di lavoratori invece accetti gruppi professionali
Quando parliamo di blocchi sociali pensiamo agli operai ma
Pensiamoci bene cioè quanti sono gli operai
E di che tipo sono e con quali qualifiche come si sono disarticolati cioè
Il blocco sociale a in esprime anche nominalmente un qualcosa di statico di fermo invece in realtà abbiamo concordi dinamico
E ancora siamo passati da una
Classe lavoratrice a dei lavoratori senza classe la classe lavoratrice era la classe operaia
La classe operaia perde di consistenza di centralità che abbiamo tanti lavoratori senza una classe cioè senza una rappresentazione
Eppure il valore del lavoro rimane centrale nella vita di soggetti e così pure le aspettative i fattori identitario
Ve lo dico perché
L'ultimo sondaggio l'ultima ricerca fatta va fatta a gennaio di quest'anno quindi in piena crisi
E rispetto alle rilevazioni precedenti io non non viene non emerge una crisi nel lavoro se non per quello che riguarda i Clini interni e di lavoro
Cioè
Al fatto che si percepiscono le tensioni ma poi in termini di idealità intermedi gratificazioni lavoro rimane comunque stabile nonostante ripeto la crisi ma questo vuol dire che c'è ancora una centralità
E allora quindi la solidarietà che fine fa in questi contesti B allora anche qui con due numeri che poi non ne do altri perché rischiamo e vado alla fine
Domandando i lavoratori ma
Turchetto posti lavoro che cosa potresti fare per avere
Per ottenere condizioni migliori
Bene tre risposte la prima vado a trattare direttamente con il mio titolare quaranta per cento e d'altro canto lei novanta per cento e l'impresa sono sotto i dieci dipendenti voi capite bene che
Quella è la modalità
Secondo modalità mi rivolgo al sindacato cioè
Vado al sindacato e con lui tratto meglio ventisette per cento
Ciò ovviamente vari imprese più grandi
Unisco le mie richieste con i miei colleghi trenta per cento
Che è di più che andare al sindacato
Allora forse questo non è uno spazio in cui la solidarietà trova nuovi modi di esplicarsi
E allora ecco
E vado al termine che quello che noi abbiamo è un problema si di rappresentanza
E dirò due cose una cosa sul sindacato ma soprattutto abbiamo carenza prima di rappresentanza di rappresentazioni sul lavoro perché qui abbiamo un corto circuito siamo i passa passati dall'ideologia del lavoro ha un lavoro che senza immagini
Se noi guardiamo
Quello che ci fanno vedere per esempio in televisione o sui giornali quando si parla di lavoro voi vedete che le immagini che le fotografie sono sempre degli operai in fabbrica bene però vi porto un caso concreto un'impresa faccio nomi cognomi tanto qui non ci sono problemi
Della del distretto dell'asporto sistema di Montebelluna la lotto quella che fa scarpe da ginnastica da tennis credo marchio famoso insieme approderà Geox è una fabbrica tessile
Perché l'Istat la catalogati in una fabbrica tessile nel codice ATECO ecco a duecentotrenta dipendenti sapete quanti sono gli operai ventitre
Eppure l'Istat se la consegna come fabbrica
Fabbrica tessile
Ma voi capite bene che c'è una distonia fra la realtà no e e poi le rappresentazioni che noi diamo allora ecco perché serve andare più a fondo e provare analizzare le articolazioni
Lo stesso riguarda sindacato Issing e qui c'è un aspetto problematico il sindacato viene
Continuamente percepito con un ruolo importante nella salvaguardia dei diritti dei lavoratori in misura doppia rispetto i loro iscritti
Ma il problema è che nel tempo quello che viene meno bene quello che aumenta è l'indifferenza dei soggetti nei confronti del sindacato come strumento di tutela e di crescita professionale che guardate permette peggio che la contrarietà
Perché l'indifferenza vuol dire che non entra nel mio panorama cognitivo
Allora
Cinque idee finali primo
In parte diverso e con una in particolare l'ultimo intervento di Di Totaro io credo si debba avvicinare le giovani generazioni all'esperienza del lavoro cioè bisogna a rompere la separatezza
Accompagnare
Al lavoro
In età che non sia a trent'anni
Perché diventa troppo complicato d'altro canto la nostra formazione se voi ci pensate alle materne come che impariamo facendo poi via via che saliamo nella grado di scuola perdiamo questa capacità
No allora e questo non vuol dire mandare i i giovani a scuola a lavorare a quindici anni ma far sì che l'esperienza del lavoro sia parte del percorso formativo sia integrato una percorso formativo due
Tutelare
Qui si
Sempre no
Come dire è sempre un passaggio sono provocatorio tutelare più che il posto di lavoro perché la tutela nasce sul posto di lavoro tuttavia tutelare l'occupabilità delle persone allora ecco che qui diventa centrale la formazione
Perché la formazione l'unico zainetto che ci consente di avere un aggancio stabile nel tempo allora ecco che qui
Non se ne è parlato sei quasi dimenticato ma la riforma degli ammortizzatori sociali c'era se la gamba due della legge Biagi dov'è andata a finire
E se non si fa quella non si va da nessuna parte
Ma pensate anche lo scarso utilizzo o meglio lo scarso utilizzo strategico dei fondi interprofessionali
Grandi risorse ma che non vengono utilizzati in termini strategici
Quattro sindacato
Allora
Qui
Lo dico con una battuta il sindacato nascente
Con l'idea che i lavoratori vanno al sindacato che hanno bisogno di tutela e sindacato di promuove ma se la montagna non va a Maometto e la montagna
Cioè Maometto che va alla montagna
Allora
E sindacato che si deve presentare Regione generazione andando delle scuole presentandosi perché molti giovani a stragrande maggioranza dei giovane che esce dei percorsi formativi senza non dico conoscere ma sapere con il sindacato e io l'esperimento con i miei studenti alle università
Dove arrivano a ventitré ventiquattro venticinque anni senza sapere cosa sono i sindacati
Infine
Tornare Anna a narrare lavoro proprio per rappresentarle in modo più preciso in particolare quello manuale e chiudo con una battuta la semiseria
Vi ricordate anni fa e qual era nell'immaginario collettivo le le rappresentazioni del delle Forze di Polizia dei Carabinieri eccetera eccetera c'erano le basi erano da barzelletta
Quante sono le fiction oggi che sono state dedicate carabinieri scuola di polizia eccetera eccetera com'è va come sono valutate oggi le forze di polizia hanno ha elevato tantissimo lavoro la presentazione
Mi viene in mente nessuna fiction che parli di lavoro
Dico io l'unica è Camera casse
Cosicché collocata in un lavoro in una macchinetta di tempo libero del luogo di lavoro ma del lavoro non ne parla assolutamente
Allora la battuta finale che
Proprio per narrare il lavoro e che ridargli un'importanza anche in temi di rappresentazione sociale dovremmo pensare di fare una fiction grazie
Grazie molte davvero anche al professor Marini per questa brillante ultimare la relazione
E anche per le piste che ci ha lanciato è Dall'Ara narrazione rappresentazione per le ACLI dico proprio
Per la rappresentazione del lavoro alla creazione di nuovi legami di solidarietà all'accompagnamento delle persone verso e nel lavoro piste importantissime per noi
Sono due note tecniche ringraziando tutti moltissimo del lavoro di questa mattina
La puntualità per le ore quindici e perché tra le altre cose recupereremo anche la presentazione della ricerca dell'IRES
Che per motivi di tempo l'avete capito ecco abbiamo spostato al pomeriggio quindi alle quindici tutti quanti qui per parlare di rappresentanza
E poi l'altro l'altro elemento mi ricordi Andrea al Consiglio era no niente forse basta così credo e il puntuali alle ore quindici e buon lavoro anche un po'al buon pranzo intanto a destra buona prosecuzione a tutti