La nota sull'Europa
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Buongiorno agli ascoltatori di Bongiorno che appena terminato di seguire la rassegna dalla stampa estera in attesa di stampa e regime questa è la nota sull'Europa
Oggi dedicata alle raccomandazioni economiche che la Commissione europea ha presentato martedì si tratta di un esercizio che rientra nell'ambito del cosiddetto semestre europeo la nuova procedura messa in piedi
In questa crisi del debito sovrano della zona euro per tentare di mettere ordine con più rapidità nei conti pubblici rimettere sui binari della crescita
L'economia
Prevenendo così future crisi delle raccomandazioni all'Italia si sono occupati i giornali italiani noi approfondiremo la questione domani in non può su Mani intorno alle diciannove e trenta basti
Sapere il messaggio della Commissione europea al Governo continuare con il rigore sui conti pubblici fare di più per la crescita secondo Bruxelles
Ci sono diversi problemi mancano i dettagli della manovra di bilancio da quaranta miliardi che dovrà essere presentata entro ottobre per avvicinarsi
All'obiettivo del pareggio di bilancio entro il due mila quattordici
Manca una strategia complessiva di crescita per superare le debolezze strutturali antiche esacerbati dalla crisi scrive
La Commissione quali la bassa produttività sotto utilizzo dei fondi europei i pochi investimenti nella ricerca e sviluppo ma di questo per l'appunto parleremo domani alle diciannove e trenta
Le raccomandazioni che vogliamo approfondire oggi sono quelle dirette agli altri ventisei Paesi dell'Unione europea
Da cui emerge che se la Grecia l'Irlanda il Portogallo sono nei guai
Finanziari gli altri paesi non sono messi benissimo
E nemmeno quelli come Germania Francia che stanno crescendo a ritmi più o meno sostenuti possono considerarsi al riparo dalla crisi attuale e da quelle future
Il Commissario agli affari economici Olli Rehn ha spiegato che esistono tre categorie di Paesi ci sono quelli salvati Grecia Irlanda e Portogallo
Che però non dovranno fare di più rispetto a quanto gli già Stato chiesto rispettare alla lettera le riforme dettate dall'Unione europea e dal Fondo monetario internazionale
Nella seconda categoria ricadono invece i Paesi che dovranno adottare nuove misure di austerità
Innanzitutto la Spagna perché il Governo spagnolo a esagerato le sue previsioni di crescita e di riduzione del
Devi efficiente e c'è un buco imprevisto molte Regioni spagnoli hanno superato i loro obiettivi di deficit nel due mila dieci e probabilmente anche nel due mila e undici colpa
Del famoso federalismo fiscale
Madrid da una lista di raccomandazioni lunga che non abbiamo il tempo di approfondire c'è la necessità di riformare le pensioni al mercato
Del lavoro c'è la necessità di
Riformare anche il sistema bancario anche la situazione di bilancio della Francia e preoccupante secondo la Commissione anche in questo caso perché le stime di crescita
Forse non sono così buone come previsto la Commissione chiede a Parigi di rafforzare i suoi sforzi di bilancio e tra l'altro
Di riformare anche in questo caso il mercato del lavoro nella terza categoria ci sono
I Paesi che l'apparenza sembrano star bene ma che sono soggette a rischi di medio e lungo periodo sono tanti in particolare quelli del nord tra loro c'è la Germania cassaforte motore
Economico della zona euro che però presenta diverse criticità per esempio sulla riduzione del deficit è possibile che i risultati siano meno buoni di quanto previsto perché alcuni risparmi potrebbero non concretizzarsi
Berlino secondo la Commissione farebbe
Bene anche ad aprire il suo mercato del lavoro presente i migranti perché c'è una penuria di manodopera la Commissione chiede alla Germania di liberalizzare le professioni e il settore
Ferroviario ma la preoccupazione maggiore è per le banche tedesche per preservare la stabilità del settore finanziario è necessaria una nuova riforma del settore bancario che comprenda una ristrutturazione delle Landesbank nelle banche regionali
Piene di titoli tossici
Berlino probabilmente dovrà procedere a una ricapitalizzazione delle banche tutte raccomandazioni giuste e quelle della Commissione tra l'altro già
Espresse in passato anche se magari non in modo così preciso il problema qual è che non c'è un meccanismo sanzionatori in grado di farle rispettare gli Stati membri
Ancora una volta come è accaduto per la famosa strategia di Lisbona lanciata la fine degli anni Novanta il meccanismo è la peer prescelto la pressione tra pari
Barroso si è detto convinto che questa volta funzionerà perché ha visto una determinazione personale dei Capi di Stato e di Governo mantenere gli impegni noi ci permettiamo di dubitare con la nota sull'Europa ci sentiamo giovedì prossimo
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