Festa Nazionale del Partito Democratico - Quale Italia? Faccia a faccia tra Piero Fassino e Franco Frattini

Quartiere
Il dibattito di questa sera avviene in un ma momento particolarmente caldo
Come sapete a pochi giorni dallo scontro militare in Ossezia e dal voto col quale il Parlamento russo si espresse in favore conosci mentre l'indipendenza
Per le in trarre stati belli
Mi sembra opportuno approfittare della presenza del Ministro che domani volerà atti Brisinda capita la Georgia e poi a Mosca per chiederle innanzitutto
Come va questa scuola diplomatica come si annuncia
Il lo sforzo europeo e per cominciare
Cosa si attende di trovare innanzitutto in Georgia degli degli interlocutori
Duttili irrigidire ecco dalle dichiarazioni del presidente Giorgiano sembrerebbe che la posizione di Giorgiana e molto drastica molto dura
Però può darsi che fai questo non corrisponda la posizione di tutto il gruppo dirigente
Ma guardi
In primo luogo credo che su questa materia
Il dato più importante di oggi il dato più importante di oggi sia
Che l'Unione europea è riuscita
Con un dibattito politico che abbiamo avuto ieri molto importante dei Capi di Stato e di Governo a raggiungere una posizione unanime
Credo che questa
Soluzione che abbiamo trovato ieri
Permetta di dire che l'Europa ha avuto un suo ruolo e avrà un suo ruolo nella gestione della crisi
Perché
Almeno per tre motivi io domani andrò atti Brisinda
Portando al Presidente della Georgia un messaggio molto preciso molto netto l'Europa vuole offrire alla Georgia un percorso di avvicinamento all'Unione europea
Noi abbiamo
Discusso a lungo su delle misure che cosa può in qualche modo permettere ai cittadini che hanno tanto sofferto nella Georgia
Dopo la reazione che abbiamo definito credo correttamente una reazione spropositata della Federazione russa di
Comprendere che l'Europa non li ha abbandonati primo
Noi proponiamo loro che l'Europa nomini un rappresentante speciale
Per la Georgia per dare un segnale che c'è un'attenzione sul futuro dell'integrazione europea che non sarà né domani né dopodomani
La richiesta di adesione della Georgia all'un europea ma sarà
Un percorso e questo percorso come si realizzerà
Più libertà di circolazione per i cittadini georgiani
Ci sono delle regole che prevedono i visti queste regole sono molto rigorose
Noi proponiamo di alleggerirle e di permettere una progressiva apertura della circolazione verso l'Unione europea
Per noi forse significa poco noi siamo abituati alla libertà di circolazione
Allo Spazio Schengen a non esibire neanche il passaporto ma per i cittadini della Georgia che debbono richiedere un visto che è molto difficile da ottenere l'idea
Di potere un giorno venire a Roma per un concerto o andare ad Atene o andare
Ad esempio a Vienna è una prospettiva straordinario
Secondo offriamo alla Georgia un
Accordo di libero scambio con l'Unione europea
è chiaro che questo servirà ad attirare investimenti verso quel Paese
Servirà a favorire anche la
Crescita e la ricostruzione
E certamente servirà a dire che noi
Non lasciamo quel Paese nelle mani di una dipendenza energetica rispetto alla Russia o soltanto degli aiuti economici che vengono
Dal nostro alleato Atlantico dagli gli Stati Uniti d'America ecco il messaggio che io porterò alla Georgia al Presidente Saakashvili alla mia collega la ministra degli esteri sarà questo
L'Europa non dimentica la Georgia ma chiede alla Georgia di esercitare
Delle azioni con moderazione
Con pazienza e certamente di collaborare con noi di non forzare la mano all'Europa questo è il primo aspetto di una partita estremamente delicata il giorno dopo io sarò a Mosca
Invitato come Ministro degli esteri italiano sia dalla Georgia sia dalla Russia questo a dimostrare il ruolo che l'Italie in qualche modo si è conquistato ieri al Consiglio europeo ma
Come Paese equilibrato questa è una linea di azione politica
Che non comincia oggi
è una linea di continuità con l'europeismo dell'Italia ed è io credo per limitarmi adesso al tema la Georgia un valore aggiunto che l'Italia può portare da ultimo io spero che il presidente Saakashvili
Non confermi quelle espressioni di rigidità e di chiusura totale al dialogo che sono invece
Che invece assolutamente indispensabile dove non possiamo immaginare né una Russia isolata né una Georgia lasciata lì in qualche modo alla deriva questo è il ruolo dell'Europa e credo che questo sia il ruolo dell'Italia
Quello che rende particolarmente drammatica e importante della crisi georgiana
Non è soltanto il fatto che sono in ballo
Di rapporti fra l'Europa e la Russia il rischio di una nuova guerra fredda
Ma soprattutto mi pare che sia i a rischio o quelle principio di inviolabilità dei confini che bene o male ha garantito all'Europa la più lunga
Fase di pace e della sua storia
Un principio di inviolabilità che verrebbe ovviamente
Violato se la Georgia venisse mutilata delle regioni dell'Abkhazia dell'Ossezia del sud
Su questo Fassino a lei ha formulato una proposta che mi pare nuova interessante in sostanza reinventare una una sorta di nuova convenzione Rienzi di una una e il sistema Helsinki due
Cioè quel foro internazionale che durante la guerra fredda permessi ai blocchi di evitare conflitti armati
Ma affermando due principi che mi sembrano di estrema attualità da una parte appunto che i confini non possono essere cambiati
E dall'altra parte che bisogna rispettare i diritti umani in particolare i diritti delle minoranze ecco Fassino ci vuole spiegare questa proposta
Va bene io prima di rispondere come diciamo rappresentante dei padroni di casa intanto voglio ringraziare ovviamente il Ministro Frattini di aver accolto il nostro invito e riconferma diciamo
Come la festa
Anche la festa del Partito Democratico come tutte le feste che l'hanno preceduto è una grande occasione di dibattito di confronto politico come sala questa sera sui temi della politica estera
La seconda cosa che voglio dire che
Io sono particolarmente felice di essere qui per una ragione che
Vi riguarda anche personalmente l'anno scorso quando chiuse
Il discorso finale l'ultima festa nazionale dell'Unità dissentire vedremo il prossimo anno alla fine prima festa del Partito Democratico a Firenze sembrava un auspicio a Firenze si siamo che io
Sono felice nella sala in cui
Che
La terza cosa se mi permettete è un ringraziamento
Appunto al Partito Democratico di Firenze ha i suoi dirigenti
Soprattutto
I tantissimi militanti attivisti del prendono cade o che non sono seduti su queste sedie perché in questo momento stanno lavorando negli stemmi stanno gestendo la festa e con la loro fatica offrono
Una festa Aitana
Detto questo petto questo pervenire alla questione che apportare ampolla dire prendo spunto anche dalle cose che ha detto il ministro
Ma io direi che
La guerra dell'Ossezia
Intanto noi dobbiamo come abbiamo fatto tutti vederla non soltanto comunque conflitto locale
Direi di più nell'epoca della globalizzazione quella categoria dei conflitti locali che abbiamo usato per decenni è una categoria che non funziona più
Nel mondo della globalizzazione qualsiasi conflitto dovunque si svolga non è più locale
Perché in realtà le sue conseguenze coinvolgono la stabilità la sicurezza del mondo e ce lo dice anche la vicenda della Georgia e partita come una guerra del Caucaso ha messo immediatamente in discussione il rapporto tra la NATO la Russia la funzione della Russia il rapporto e dall'Unione europea e la Russia i rapporti tra Stati Uniti e la Russia cioè
è la dimostrazione di come oggi nel mondo della globalizzazione ogni
Evento che si produca in qualsiasi scenario in qualsiasi scacchiere in realtà ci riguarda
Guardate questa constatazione non è solo un'ovvia constatazione di una dinamica a un corollario politico
Perché se qualsiasi conflitto anche quando si produce lontano da noi ci riguarda allora ci riguarda anche il mettere in campo tutto ciò che è possibile per dare una soluzione a quel conflitto cioè
Richiama anche una nostra responsabilità nel costruire le soluzioni a quel conflitto se quel conflitto ci riguarda
Secondo
Direi che quel conflitto cade in un momento
Adesso vado schematicamente mi perdonerete in cui se uno dovesse dire Lazzi sopra
Dello scenario del mondo è una fase di grande instabilità
Se volete perfino di grande disordine mettiamo in fila un po'di cose
La Presidenza Bush terminal finora termine eri otto anni con il sostanziale fallimento di una strategia unilaterale
Che ha reso l'America più debole
Nello scenario internazionale
E io considero questo un fattore
Che ci deve preoccupare perché
Se il fallimento dell'unilateralismo dimostra che l'America da sola non è in grado di dare un ordine al mondo è altrettanto vero che per il peso che l'America ha nessuno può pensare che darà un mondo o un ordine al mondo senza lame
Secondo
Siamo in presenza di
Una difficoltà della comunità internazionale a governare le grande tematiche globali
Non si riesce a fare un accordo sul commercio internazionale
Non si riesce a trovare delle intese sul come gestire il cambiamento climatico
C'è difficoltà a governare i flussi dell'immigrazione cioè siamo in una fase nella quale
Tutti c'è un'anarchia della globalizzazione economica di cui per esempio la crisi finanziaria dei del sistema bancario americano una spia
Cioè siamo in presenza di un mondo nel quale
Diciamo c'è una difficoltà della del mondo a governare in termini politici le grandi dinamiche che cambiano ogni giorno la vita del pianeta
La crisi dell'unilateralismo americano non ci consegna però un multilateralismo che è pronto a governare il mondo tutt'altro
Peraltro il mondo non è più caratterizzato solo sulla scia dalla
Dall'età come dire
Dai protagonisti storici
L'Europa gli Stati Uniti la Russia no cominciano esserci tanti Paesi la Cina all'India al Brasile al Sudafrica il Messico l'Indonesia la Nigeria
Paesi emergenti che vogliono dire la loro
Le istituzioni internazionali dall'ONU all'istituzione finanziaria come il Fondo monetario la Banca Mondiale o altre
Ogni giorno si dimostrano
Come dire
Fra agili rispetto ai compiti di governo della globalizzazione del mondo
Perché ho fatto questo scenario per dire che
Noi abbiamo un'esigenza
E l'esigenza e
Che sta di fronte ai Governi di tutti le nazioni che sta di fronte alla comunità internazionale che di affrontare il problema di come riuscire a dare una guida politica
Ad una globalizzazione che oggi a una guida politica troppo debole e se la guida politica è debole tutte queste tendenze che io vi ho richiamato
Rischiano di diventare fattore di instabilità di insicurezza di disordine del mondo
Allora io ho
Partendo dalla guerra in Ossezia
In questi giorni ha avanzato una proposta
E cioè ho detto la guerra in assenza che cosa ci pone ci pone un grande problema di stabilità e di sicurezza dell'Europa o meglio
Vi stabilità e di sicurezza di quel tipo di quella grande area del mondo che va
Da Vancouver che una città canadese
Che sta quasi sul Pacifico aveva riposto
Che la città della Russia che sta sul Pacifico dall'altra parte in ASI
Bene
Alla metà degli anni Settanta nel mille novecentosettantacinque nel passaggio
Diciamo nel passaggio dalla guerra fredda la fase di disgelo Ojetti gestione
Gli equilibri internazionali caratterizzata da una
Rapporto tra Est e Ovest diverso da quello che c'era stato nella guerra fredda
Si fece ad Helsinki la Conferenza sulla sicurezza europea
Che definì
Un architettura di sicurezza che garantisse stabilità pace sicurezza in nello spazio che andava appunto da Vancouver a Vladivostok
Con il concorso dell'Europa della RU dell'Unione Sovietica che allora degli Stati Uniti del Canada si costruì un'architettura di sicurezza
Bene io dico oggi noi abbiamo bisogno di una seconda Helsinki perché perché quel patto che allora si definì non è sufficiente perché il mondo cambia l'Unione Sovietica non c'è più e non ci più l'impero che intorno ne sovietiche era costruito
L'Unione e l'Unione europea e la NATO si sono allargati ha fino ad arrivare ai confini della Russia
In Europa sono nate almeno una dozzina di nuove nazioni tre paesi baltici le nazioni del del dei Balcani le nazioni del Caucaso ce lo scenario è cambiato
E questo scenario ha bisogno però di avere un se un'architettura che garantisca la sicurezza la stabilità perché se non c'è un'architettura di sicurezza di stabilità vicende come quella dell'Ossezia ci dimostrano
Che la sicurezza dell'Europa è a rischio
Ecco perché io ho lanciato questa prodotto e poi non sono così ingenuo da pensare che si fa domani mattina una seconda Conferenza diversi chi va costruita ma
Avere diciamo questo progetto questa visione se noi vogliamo
Che non si ripetano crisi come quella che abbiamo conosciuto in Georgia ben abbiamo di bisogno di costruire un nuovo patto
Tra
I protagonisti
Di quel grande spazio
Che va appunto da una sponda del Pacifico all'altra
E quindi una nuova Helsinki che metta intorno un tavolo gli Stati Uniti gara dalla Russia l'Unione europea con tutti i suoi Paesi e che definisca
Principi valori obiettivi strumenti di un'architettura di sicurezza che consenta ogni Paese di essere sicuro della propria sovranità
Che guardi al proprio futuro certo della propria libertà
Che ha che consenta l'affermazione di dei diritti tutti i Paesi che spesso oggi non è non sono
Dappertutto riconosciuti e nello stesso modo che consenta la tutela delle minoranze insomma un'architettura di sicurezza di stabilità con principi condivisi
Naturalmente io so bene finisco
Che c'è un altro c'è una differenza in più rispetto a settantacinque ore settantacinque per dare sicurezza al modo era sufficiente che in Russia Unione Sovietica Stati Uniti Europa si mettessero d'accordo non c'erano altri attori
Adesso il modo più largo adesso c'è la Cina e adesso ce li migliore società Basile quindi un'architettura di sicurezza paneuropea
Concordata tra Russia e Stati Uniti Canada Europa viola in la vedo come una parte di un sistema di sicurezza più largo che dobbiamo costruire
Da questo punto di vista l'Italia una grande responsabilità da gennaio
L'Italia sarà Presidenza Presidente del di turno del G otto cioè del CUP del forum dei Paesi industrializzati e più dei gli otto Paesi più da stanza del mondo
Quella sarà un'occasione
Perché anche il G otto a un'altra istituzione che va riformata perché il mondo non è più rappresentato soltanto da quegli otto lì
Perché in quegli otto non c'è l'azienda in quegli otto non c'è l'India in quegli otto non c'è il Brasile in quegli otto non c'è
Non ci sono che i paesi emergenti fortino sempre di più si parla di un G quindici di un G venti di un G tredici asseconda insomma di un'architettura più largo ecco io penso che l'Italia
Questa è la proposta che noi avanziamo
Debba come dire essere protagonista di diciamo
Di questo obiettivo ambizioso che è quello di ridefinire lo scenario internazionale sia lo scenario europeo attraverso una nuova Helsinki e sia lo scenario mondiale attraverso un G otto che sia capace di trasformarsi e di ampliarsi
Perché se non si dà una guida alla globalizzazione tutti quei fattori di disordine
Che io ho prima richiamato rischiano di aggravarsi e nel disordine c'è l'instabilità di insicurezza e dell'instabilità nella sicurezza che il rischio come abbiamo visto in Georgia
Mi fermo qui grazie
Come ministro c'è questa proposta di
Fassino che mi sembra interessante volevo chiederle che cosa ne pensa ma volevo anche chiederle
A breve come si risolve il vulnus del Kosovo perché i russi possono sempre dire ben insomma noi siamo potremmo anche
Una soprassedere sul riconoscimento dell'indipendenza dell'Ossezia e dell'Abkhazia però allora non si capisce perché voi
Europa occidentale non sopra sedete sul
Riconoscimento del Kosovo che finora è stato riconosciuto
Da quarantacinque Paesi su circa duecento che siedono in Assemblea delle Nazioni Unite quindi non è stata una grande mosse anche dal punto di vista del risultato internazionale
Ma in primo luogo voglio reagire alla proposta di Piero credo che quello che ha detto Piero Fassino sia una visione su cui noi dovremo e potremo lavorare
In due direzioni
Quando si parla di una nuova architettura di sicurezza io non
Non vi svelo un segreto se vi dico che prima dell'estate
Quando ho accompagnato il Presidente Napolitano nella sua visita ufficiale a Mosca
Il Presidente della Federazione Russa ci espresse esattamente il suo auspicio
Che l'Europa rifletta su una nuova archi lettura globale di sicurezza in altri termini ben prima che la crisi in Georgia esplodesse
Il Capo dello Stato russo
Rivolgendosi
Al nostro Presidente al Presidente Napolitano disse in fondo l'Italia
Ha una carta che non molti altri Paesi hanno perché l'Italia ha una solida relazione atlantica di grande amicizia quindi con gli Stati Uniti d'America è un membro della NATO rispettato e stimato ma nello stesso tempo ha consolidato con la Federazione Russa un rapporto di amicizia e di fiducia
Che il Presidente della Federazione Russa debbo dire ci espresse
Una sua visione
Di architettura di sicurezza che mi fa dire oggi una proposta di una nuova Helsinki o come la vogliamo chiamare una riflessione globale di sicurezza
Nel ventunesimo secolo che non può essere più la divisione del mondo i due blocchi
Potrebbe trovare una adesione
Importante in un Paese come la Russia come
Probabilmente in un Paese
Come la Cina
Noi abbiamo un punto interrogativo Piero il ruolo degli Stati Uniti d'America
Se come
Gli Stati Uniti d'America interpreteranno questo nuovo quadro globale di sicurezza non
Come un attentato all'Alleanza atlantica questo è il cuore
Del problema
Ecco perché ecco perché l'Italia si è battuta in queste settimane
Perché le relazioni tra NATO e Russia non si interrompono perché se noi dovessimo interrompere come qualcuno proponeva
A causa della crisi della Georgia le relazioni definitivamente
Tra la Russia e la NATO quell'idea
Quel Progetto quel disegno di una
Architettura globale di sicurezza che comprenda Stati Uniti d'America Europa Russia ma non solo
India
Vogliamo parlare dell'India che ha un miliardo di abitanti di cittadini ovviamente Cina B questa architettura crollerebbe perché mancherebbe una delle basi quella che
Dalla
Diciamo grande conferenza di Pratica di Mare in poi nel due mila uno nel due mila due
L'Italia ha inaugurato
Russia e NATO non più nemici ma partners questa è una delle precondizioni
Io credo che la presidenza italiana del G otto come tu Piero hai detto sarà una delle occasioni
Faccio soltanto un esempio e poi le dico sul Kosovo
Noi avremo la possibilità e poi c'è il problema di un Pakistan che
Dopo
La
Uscita di scena dal presidente Musharraf sta cercando una strada di nuova collaborazione contro il terrorismo ma un problema grosso con l'Afghanistan
Chi potrà affrontare la stabilizzazione di quella regione che costa ogni giorno purtroppo vite umane non solo agli occidentali ma
Direi soprattutto I civili afgani
Anche al di occidentali la tragedia che ha colpito i nostri amici francesi poche pochi giorni fa direi
Vi è un esempio solo se
I grandi Paesi del mondo insieme e quindi il G otto dove ovviamente c'è la Russia
Ma i Paesi che non sono G otto come la Cina come l'India come Paesi arabi che noi vogliamo invitare si occuperanno insieme
Di quella regione del mondo tanto pericolosa questo è solo un esempio per dire che tassello dopo tassello noi potremmo approfittare
Di un'idea come quella proposta stasera
Che si può confrontare con idee che altri leader del mondo hanno in qualche modo elaborato per arrivare
Ad una risposta
Che non sarà né domani né dopodomani ma
Prima o poi io spero prima dovrà intervenire ed ecco il Kosovo B ieri non posso nasconderlo alcuni Capi di Governo di alcuni Paesi europei
L'hanno detto in modo chiaro ma insomma scusate hanno detto noi ragioniamo dell'Abkhazia dell'Ossezia del sud e noi europei
Abbiamo per lo più
Riconosciuto il Kosovo
Qualche mese fa un anno fa
Determinando la reazione della Russia con il grande appoggio degli Stati Uniti d'America non è forse questa la medesima situazione
Ci sono molte differenze non dobbiamo generalizzare ma c'è un punto in comune che vorrei segnalare e lo segnalo con grande preoccupazione qui sta prendendo piede un fenomeno
Che si è verificato certamente in Kosovo ma anche in Ossezia e in Abkhazia si creano
O si autoproclamano o si proclamano degli Stati indipendenti fondati sul principio etnico
E non sulla cittadinanza
Il pilastro delle relazioni internazionali
è che uno Stato nasce
Quando vi è
Uno status di cittadinanza non una razza un'etnia che il collante
Allora nel Kosovo era un albanese
E fece lo le pulizie etniche al tempo nei confronti dei serbi
In OCCAR sia in Ossezia dicono noi siamo l'U.L.S.S. si i georgiani non ce li vogliamo
Queste o è il punto pericoloso che è davanti a noi e se prende piede questo principio come la mettiamo col Nagorno Karabakh come la mettiamo con la Cecenia come l'avrei chiamo su tutti quei focolai il Tibet perché no che in tanti Paesi del mondo dicono noi abbiamo un'etnia e una razza e quindici vogliamo distaccare
Questo è il punto chiave io non ho la risposta su come lo risolveremo ma dico una cosa
Il governo della Serbia ha annunciato di volere andare davanti alla Corte internazionale e dire chiediamo alla corte di giudicare
Se l'indipendenza del Kosovo sia stata conforme o no alla legalità internazionale
La stessa cosa oggi vuole fare il Governo della Georgia nei confronti
Dell'Abkhazia e dell'Ossezia del sud allora io dico attenzione
Prima di innescare un'escalation a ripetizione
Di riconoscimenti fondati su base razziale o etnica preoccupiamoci della legalità internazionale di queste operazioni queste operazioni non si risolvono nei con le armi
Nei con l'aggregazione etnica perché di aggregazione tanica in aggregazione etnica non si va molto lontana
E qui io non so se Piero Fassino ha una soluzione che nessuno l'abbia al momento siccome si dice si potrebbe in qualche modo
Risolvere il doppio vulnus Ossezia indipendenza di Ossezia indipendenza del Kosovo però io volevo chiedere
Sono io ricordo che fino al due mila sette la diplomazia europea che è stato a Belgrado
Era
Mi sembra abbastanza consapevole del fatto che riconoscendo il corso così dotta la moschea dei un'arma per
Che avrebbe a sua volta usato nei suoi cortili o quella che quelli che riteneva i suoi cortili malgrado questa consapevolezza l'Europa finiti in direi quasi tutta tranne qualche eccezione per assecondare una iniziativa anche a grosso modo era americana e che gli americani prendevano con una certa leggerezza perché in fondo il corso guerre moltissimo da loro eccome per noi l'indipendenza dell'isola di Tonga insomma non è che
Voci civili significa ecco però invece aveva come come abbiamo visto aveva delle ripercussioni ecco
Io insomma sembrava quasi un una un'Europa rassegnata la propria inconsistenza la propria mancanza di soggettività politica se questo è vero non so se sia vero ma lo chiedo a Fassino quale può essere la terapia per invece rivitalizzare
Un'Europa che abbia una strategia ma dunque io
Non ovviamente la risposta però
Siamo esprimere le mie varie considerazione
In effetti io condivido lo scritto anche in questi giorni e non solo in questi giorni quello che
Stessi concetti che ha espresso il ministro prima cioè
Sull'Ossezia Lower in Ossezia in realtà sono precipitate tre eredità non risolte se vogliamo dirci la verità un'eredità e lontane nel tempo ma si ricade sulle spalle oggi
Ed è l'operazione di Russi esitazione che specie che il che l'Unione Sovietica fece fin dai tempi di Stalin
Della repubblica del causato inserendo comunità russo in quelle
Quelle in quelle nazioni
Con un con una conseguenza
Diciamo
Che oggi ricade su di noi perché fino a quando quelle Repubbliche erano parte l'Unione Sovietica quelle comunità russe chiedevano lì erano parte della maggioranza russa della popolazione dell'Unione Sovietica
Nel momento in cui si sono rese indipendenti Giordo Torregiani Armenia quelle comunità Russo sono diventate minoranze dei nuovi Stati e spesso minoranze non riconosciute quindi
Un primo problema che ci cade addosso l'eredità di questo processo storico che viene da lontano
Secondo eredità il modo in cui si è dissolta Unione Sovietica nel noto al novanta e novantuno ce lo ricordiamo tutti in un modo piuttosto caotico convulso in cui sostanzialmente la proclamazione dell'indipendenza dei due Stati caucasici avvenne quasi con un atto unilaterale che l'Unione Sovietica subito non ci fu il con negozi atto che definisse le relazioni tra ogni anno tra
Quelle nazioni che nascevano ciò che rimaneva dell'Unione Sovietica e
La mancata risoluzione di quei problemi oggi ce l'abbiamo sulle spalle
Ma l'eredità più pesante che la guerra dello sette ci consegna l'eredità dei Balcani
Perché in realtà
Questa cosa di cui ha parlato Frattini e che io ho denunciato molte volte negli anni anche quando si discuteva di Jugoslavia
E cioè noi che cosa abbiamo accettato nei Balcani noi abbiamo accettato nei Balcani il principio non so se la parola giusta ma insomma il principio secondo cui il fondamento dello Stato è l'omogeneità etnica
Fa dissoluzione della Jugoslavia che probabilmente era inevitabile non stop per essere chiaro dicendo
Che bisogna mantenere la Jugoslavia così come era perché la Jugoslavia era figlia diciamo dell'equilibrio bipolare dissolto le così oculare anche la Jugoslavia era difficile a tenere insieme ma
Al posto della Jugoslavia sono nate delle degli Stati
Fondati su il principio della purezza etnica tanto è vero che sono nati al termine dei guerre nel quale lo strumento fondamentale della guerra è stata la pulizia etnica
Nella Costituzione della Serbia nella costituzione della Croazia
Non c'è scritto che la Croazia la Serbia sono le Repubbliche di coloro che vivono in Serbia in Croazia c'è scritto che sono le Repubbliche dei serbi e dei croati una formulazione molto chiaro
Così come il Kosovo e nato sull'idea che per essere lo stato degli albanesi
Allora noi in nei Balcani abbiamo subito questa cosa
Di cui il Kosovo è stato l'ultimo non è però l'inizio
Probabilmente intendiamoci l'abbiamo subito per una ragione che bisogna dirci la verità
Al termine di sei sette anni di guerra drammatica che ha insanguinato i Balcani e che è passata per la pulizia etnica gli stupri di massa delle donne di un'etnia e nell'altra i campi di concentramento le distruzioni
Ci siamo detti che
Pur di far sì di Fini far finire quella mattanza che si facessero gli Stati che erano possibili perché è questa la verità
No in nome del fatto che si fa arrestasse quello massacro che nei Balcani stava
In sanguinando abbiamo accettato anche che per gli Stati nasce solo così
Però
Questo non significa che possiamo accettare la replica all'infinito cosa che appunto avviene adesso nel Caucaso dell'idea che il fondamento degli Stati è l'omogeneità e
Perché
Degli ultimi tre secoli
Si è affermata una regola che è una regola politica della modernità per cui il fondamento degli Stati non è l'omogeneità etnica i fondamenti dello Stato i soli diritti di cittadinanza
Che sono uguale per tutte le donne e degli uomini indipendentemente dall'appartenenza che mica religioso e culturale fuori
Venne riconoscimento del
Ed è il fondamento dello dello Stato sulla cittadinanza e non le Mia c'è anche lo spazio per la tutela delle minoranze
Perché il diritto di cittadinanza significa anche la tutela delle minoranze mentre nelle mia non c'è
Il
Ecco io penso che noi dobbiamo
Interrompere questo gioco del domino
E quindi io penso che noi noto per essere concreti e non possiamo considerare anche se è complicato tornare indietro ma non possiamo considerare come irreversibile la dalla dichiarazione unilaterale di indipendenza di Ossezia di o piazze
Dobbiamo chiedere a Mosca
Di riconoscere l'intangibilità della Georgia dell'Armenia dell'Azerbaijan
E dobbiamo farcene garante come Europa
E dobbiamo chiedere alla Georgia Lardona panzane l'Armenia nei loro ordinamenti interni di prevedere regole di tutela delle minoranze
Che non obblighino le minoranze di quel Paese a pensare che l'unico modo per veder riconosciuta la proprio perché i tassi all'indipendenza
Non è facile perché i fatti compiuti sono drammatici
Però
La politica l'arte del possibile anche l'arte nel mai dire mai e io penso che l'Europa una responsabilità quella di mettere in campo un attivo un percorso negoziale
Che trasformi è una fragile e precaria tregua
In un assetto del Caucaso condiviso attraverso la costruzione di un
Percorso di negoziato tra le parti che può essere appunto promosso dall'Unione Europea insieme all'Ostiense Vallotto accompagnato assistito aiutato che ci consenta di arrivare a un assetto condiviso del campus
Un assetto condiviso in cui
La sovranità di quelle Repubblica una messa in discussione e la tutela di quelle minoranza però è piena da questo punto di vista badate che l'Unione europea
è un riferimento importante
Quando
Noi ci siamo l'Unione europea negli ultimi anni si è allargata come sappiamo dal due mila quattro ad oggi
Ai Paesi dell'est
Ora in virtù dei della storia dell'est europeo fatta di guerre che si sono succedute nel corso dei secoli
Non c'è una nazione e dell'est europeo che non sia caratterizzata dalla presenza al proprio interno di minoranza
La minoranza su ungherese gli slovacchi dalla minoranza ungherese in Romania la minoranza tedesca in Polonia la minoranza tedesca in Repubblica Ceca la minoranza turca in Bulgaria
Le minoranze russe nei Paesi baltici no
Queste minoranze
Sono state spesso negate
E non riconosciute
L'Unione Europea siccome tra i suoi Standard democratici ha invece il riconoscimento dei diritti delle minoranze
Nel momento in cui ha aperto le proprie porte a quei Paesi
Ha posto come una delle condizioni per entrare nell'Unione europea che le minoranze fossero tutelate secondo gli standards europei e in tutti questi Paesi l'ingresso nell'Unione europea ha consentito una tutela delle minoranze superiore a prima
Il caso più clamoroso Frattini conosce bene
è il caso della Lettonia dove
I cittadini russi
Della Lettonia erano considerati ufficialmente non cittadini non avevano neanche la carta d'identità erano no cittadini venivano chiamati dodici tradire non erano titolari nessun diritto
Quando la Lettonia entrata nell'Unione europea ha riconosciuto a concesso la cittadinanza anche I Russo quindi non è vero che non si possono produrre dei passi positive nella relazione
Di una costruzione del di una di un'architettura istituzionale politica che riconosca i diritti di tutti dei singoli e delle minoranze
L'Unione europea da questo punto di vista
è un come dire
Un po'una buona dimostrazione di come l'integrazione sovranazionale
Può costituire un quadro
Essenziale di riconoscimento dei diritti e delle tutele per tutti quindi da questo punto di vista io penso che
Anche nella crisi del caso Caucaso l'Europa un un ruolo da giocare e mi auguro che lo
Borgiotti con questa determinazione aggiungo una cosa scusatemi se
Frattini ha fatto prima riferimento a quello che ha detto il Presidente
Mette via dal Presidente Napolitano cioè
L'Italia un Paese che può giocare un ruolo particolare
Io vorrei dire questo è vero
Ecco se mi posso permettere
In una discussione che non vuole essere né strumentale me
Nel
Come dire ma vuole essere vera e affrontiamo discutendo dei problemi seri
Io inviterei il nono dico tanto Frattini mi rivolgo di più il Presidente del Consiglio inviterei a non essere o troppo naïf cioè
Attenzione che un rapporto particolarmente intenso dell'Italia con Mosca non è
Il frutto della politica degli ultimi anni e neanche come dire un'invenzione di Berlusconi
Storicamente l'Italia ha avuto nei confronti di Mosca e della Russia anche quando l'Unione Sovietica unito un po'è un rapporto più attento più intenso
Pochi ricordano perché siamo nella notte dei tempi ormai
Che il primo capo di Stato di una nazione occidentale nel pieno della guerra fredda visitare Mosca fu il Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi nel mille novecentocinquantacinque
Si potrebbe ricordare come Andreotti che è stato lungo titolare i vari Governi di politica estera a è sempre stato un interlocutore particolarmente attento a Mosca
La stessa cosa è stata fatta dai Governi di centrosinistra io ho collaborato Condini quali Governo Prodi al Ministero degli Esteri e mi ricordo come noi abbiamo sviluppato in quegli anni tutta un'attenzione a Mosca proprio
Negli anni in cui si allargava la NATO si allargava l'Unione europea e noi italiani abbiamo giocato un ruolo particolare nel
Cercare di creare le condizioni per cui Mosca non sentisse quegli ARGAM agli allargamenti come
Conto disse
Fino alla politica di oggi quindi c'è un elemento che è una continuità nella politica italiana Italia effettivamente ha storicamente ha avuto nella sua politica estera un'attenzione
All'universo Russo ossia quando era l'Unione Sovietica sia quando la Russia o di oggi che mette l'Italia nelle condizione di giocare un ruolo importante
Anche perché
L'Italia contestualmente a ha sostenuto con grande convinzione
L'aspirazione all'indipendenza dei Paesi caucasici quindi abbiamo come dire un ruolo da giocare possiamo secoli diciamola così
Possiamo mettere a disposizione dell'Unione Europea un patrimonio di relazioni e che ci fa giocare a noi un ruolo e che con
Può
Consentire all'Europa di giocare un ruolo in questa crisi del Caucaso diciamo
Importante
Ecco ministro
Questa questa relazione
Questa attenzione storica verso Mosca che ma assassinò metteva in un sottolineava prima
Ma
Eh può essere anche un'arma a doppio taglio nel senso due anni fa l'ENI ha firmato una accordo con la russa Gazprom per la regia
Che è stata definita un'alleanza strategica curare un'alleanza strategica in campo Energia tra due colossi di questo genere è
Ovviamente un fatto di politica estera che diventa anche in qualche modo
Vincolante quanto pesa tutto questo nelle nostre relazioni con Mosca e ed essere sarebbe utile se ma e l'Italia pro pensassi la propria politica energetica anche in termini di indipendenza da interlocutori non dico inaffidabili ma insomma certo particolari come Libia Russia e Algeria
Ma guardi ancora una volta devo dire
In questa questa riflessione che ne stiamo facendo con
Una rara occasione di potersi confrontare sulla sostanza esso quindi sulle cose serie
Io dico fuggì gusto firmare quell'accordo strategico per una politica energetica bilaterale tra Italia
In Russia fu giusto
Perché l'Italia paga un dato di fatto vive una situazione che è figlia
Degli ultimi quindici anni cioè una dipendenza energetica che purtroppo deriva a sua volta da una mancanza di investimenti forti
In quell'energia nucleare che tanti altri Paesi
Ad esempio europei hanno se noi fossimo come la Francia che ha cinquanta centrali nucleari
Noi avremmo potuto forse evitare un accordo strategico così intenso
Da un lato con la Russia dall'altro con l'Algeria e infine qualche giorno fa con la Libia non lo possiamo fare
Perché è l'interesse dell'Italia che ci impone
Di non farlo perché noi dobbiamo garantire al tempo stesso
Un futuro che comprenda
L'energia nucleare pacifica per scopi civili ma al tempo stesso garantire oggi e domani l'approvvigionamento che non abbiamo allora come facciamo a conciliare l'una e l'altra esigenza
Io credo anzitutto diversificando la nostra capacità di contrattare con questi Paesi fornitori
Io credo che sbaglierebbe chi dicesse che l'Italia e su cubetti della Federazione Russa noi siamo uno dei Paesi europei che hanno maggiormente diversificato negli anni perché abbiamo contratti duraturi con l'Algeria
Contratti duraturi con i principali Paesi arabi del Golfo per il petrolio e un contratto importante confermato qualche giorno fa con la Libia non siamo nelle mani della Federazione russa
Ciò detto però
Non possiamo immaginare che domani il nostro rapporto di dipendenza energetica debba essere come oggi quindi io credo
Che sia stato giusto quello che due anni fa si è fatto rafforzare la capacità italiana di forniture di energia dalla Russia
Ma che sia giusto anche quanto abbiamo deciso ieri al Consiglio europeo ieri al Consiglio europeo con il convinto appoggio dell'Italia abbiamo detto che il quindici ottobre tra poco più di un mese
Il Consiglio europeo
Si riunirà di nuovo e noi adotteremo finalmente la politica energetica europea un documento strategico in cui per la prima volta
Forse sotto la spinta di questa preoccupazione di essere troppo su troppo succubi della Russia ma
Ben venga questa preoccupazione se ci porterà
Come io credo
Il quindici ottobre ad adottare un documento
Comune di ventisette Paesi
Per avere finalmente una politica energetica europea queste ancora una volta la forza dell'Unione europea
La forza dell'Unione europea
Non è chiudere i ponti con la Russia e dire alla Russia al tempo stesso siamo negoziatori leali
Ma vogliamo diversificare la nostra capacità di provvista energetica non vogliamo essere domani chiamati a scegliere
Tra lasciare
L'Italia e non solo l'Italia al buio come volgarmente si dice
E
Una sudditanza energetica verso la Federazione russa la strada che l'Europa ha imboccato ieri è ancora una volta una strada equilibrata
Da un lato dialogo aperto con la Russia
Nella chiarezza dei nostri principi dall'altro una strada europea all'Energia ma lo dico con grande chiarezza la strada europea dell'Energia
Non è
La strada del petrolio perché do il petrolio non ce l'abbiamo i casse non ce l'abbiamo se non apriamo in parte alle energie al nucleare non ci lamentiamo della dipendenza energetica dalla Federazione russa
è la realtà
è la realtà
La Francia cinquantadue centrali nucleari I nostri confini dovremo negli anni
Andare verso questa direzione
Altrimenti l'alternativa è chiara
L'alternativa e chiara offriamo le chiavi della fornitura energetica alla Federazione russa di PUT in emergenza
E alla Libia di Gheddafi può essere soltanto questa la strada una terza via
Signori mi dispiace non c'è
Fassino c'è una terza via bene
Ma io devo modesto
Chiedevo questo
Certamente
Ogni Paese e quindi anche l'Italia
Tende a non essere dipendente più di tanto da altre quindi questo si può capire
Oggi gran parte del gas che arriva in Italia che arriva in Europa Riva sostanzialmente attraverso tre tubi no uno deriva dalla Russia uno arriva dai mari del nord e uno che arriva dal
Nord-Africa
L'Italia più di altri Paesi è dipendente dal gas perché noi sostanzialmente abbiamo un sistema energetico che fondato su gas non abbiamo non abbiamo investito meno di altri Paesi nelle fonti rinnovabili
Non abbiamo nucleare ma abbiamo il senso
Allora come si affronta questa questione
Da un lato io dico e questa è una questione di politica estera
Si affronta allargando gli approvvigionatori di gas
Il gas non c'è solo l'industria
Il gas anche in Bolivia
Gli altri anche in Birmania il terzo in tanti altri posti in Angola
Naturalmente sapendo una cosa
Che se vogliamo
Allargare il numero degli approvvigionatori e allargando il numero degli approfittatori essere meno dipendenti da uno solo da pochi
Fare arrivare il gas dall'Africa dall'America latina dall'Asia significa che lo porti solo con le navi
Che quindi lo devi le cui fare lo devi mettere sulle navi e che quando arriva qui lo devi riclassificare e quindi i rigassificatori sono una
Impianto essenziale di una politica di questa natura lo dico
Perché
Quando poi si pone il problema di fare il rigassificatore c'è chi dice non si possono fare se non facciamo il rigassificatore non allarghiamo le fonti di approvvigionamento del gas
A parte il fatto che poi
Tra tutte le tecnologie di grandi impianti inquinanti di rigassificatori sono quelle meno inquinanti di tutto perché trasformano il gas da liquido in stato gassoso appunto è finito non è che che c'è un'altra Como
Secondo la questione del nucleare quater io vi dico la mia
Io non ho mai avuto
Un approccio ideologico al nucleare ne faccio una questione molto pragmatica cioè
Si può anche discutere diciamo energia nucleare è una tecnologia come tante però
Io
Credo che se si vuole seriamente parlare di nucleare bisogna dare risposta a tre problemi
Primo
I tempi dell'adozione di una tale tecnologia
Comunque i tempi dell'adozione di una tecnologia non sono brevi
Sono di medio periodo
Soprattutto se si vuole
Il nucleare di quarta generazione quello pulito
Il nucleare di quarta generazione pulito non ci sarà prima del due mila e trenta dicono
Io non sono esperto quelli che se ne occupa siamo nel due mila otto
Nei ventidue anni che stanno in mezzo cosa facciamo e da un primo problema
Secondo
Non è indifferente
L'ordine finanziario poi osso che i soldi non sono tutto si trovano sempre ma attenzione
Che non costruire una centrale ma costruire un sistema energetico nucleare a costi finanziari cospicui quindi un ragionamento sulle risorse non può essere eluso
Ma soprattutto c'è una terza ragione che a me sembra quella non risolta che è quella delle scorie perché oggi fare una centrale nucleare
Chi pone il problema dove mettere le scorie siccome questo problema e noi non è risolto non basta che il Consiglio dei Ministri e di qualsiasi Governo lo decida
Perché dal giorno dopo non si troverà un solo posto in Italia dove farlo perché nessuno la vuole
Allora se non si risolve
E siccome il problema delle scorie chiamo appunto il cosiddetto nucleare pulito cioè
La tecnologia successiva
Ecco e dobbiamo sapere ripeto possiamo anche mettersi
In questo ordine di idee no di avere in testa che
Lavoriamo per ed perché l'Italia
Adotti il nucleare nel momento in cui sera che il nucleare di quarta generazione che pulito e che quindi dà una risposta per delle scorie ma non è un problema che si risolve il problema della dipendenza energetica di oggi è un problema di medio-lungo
E quindi il problema di come affrontiamolo oggi quello sì comunque
C'è comunque e non è sufficiente dire come dice Scajola nei cinque anni del Governo Berlusconi ometto la prima pietra della prima centrale nucleare sim ha un valore simbolico non risolve il problema
Non risolve il problema che che abbiamo di fronte quindi
Io penso che
Noi dobbiamo vedere come
Che cosa facciamo nei prossimi vent'anni perché queste Polillo lordi meno poi quello che succede dopo lo valuteremo anche sulla base dell'evoluzione ma nei prossimi vent'anni il problema lì e non abbiamo la risposta
Aggiungo una cosa mi aggancio a questo
Io
Sarà che ci sono può come dire visionario
Ma a me questa interpretazione di tutta la politica estera la politica internazionale solo sulla base dei tubi del gas non mi convince
Traduco io ho letto in questi giorni un sacco di articoli fa la Russia fa così perché cercasi l'Europa fa così perché c'è il Casinò ma ci sarà anche il caso poi il mondo fatto di tante cose non è fatto solo di gasolio parliamoci chiaro
Intanto io dico
Come dice un principio filosofico relativa Sossi molte prodotto è una cosa semplice vuol dire le cose stanno insieme cosa voglio dire che se è vero che noi abbiamo bisogno della Russia perché si dal gas la Russia ha bisogno di noi perché ce lo vende
Non è che c'è solo uno dei due che è creditore l'altro è debitore no in un rapporto per esempio di
Di come dire di fornitura energetica c'è l'interesse dei chi vende ma
C'è l'interesse di chi compra ma se anche l'interesse di chi vende quindi intanto un po'più complicato
Perché se
Se di colpo l'Occidente decide di non comprare casa usi elusiva farlo se lo bevono no ed il problema è un po'più complicata ecco allora
Non è così semplice no che siamo tutti le alla canna del gas solo perché dobbiamo comprare Galdella MOSE non è così
Secondo il rapporto tra l'Unione tra la Russia scusate l'Europa e l'Unione europea
Ma
A molti campi di interesse comune la politica energetica
I cambiamenti climatici
Lo abbiamo letto sui giornali stamattina che si apre la possibilità
Di passare per il popolo passare per il Po allocate che investe direttamente gli interessi della Russia perché una parte del territorio russo e il Polo anche pezzo del Polo Russo allora per fare un esempio di cambiamenti climatici e le loro conseguenze
La politica energetica i flussi migratori la Russia adesso è il Co noi siamo l'Unione europea il suo confine Ceva sulla Russia o quasi insomma sulla Bielorussia e anche sulla Russia no quei paesi baltici con cartine ingrato la Polonia
E quindi i flussi migratori abbiamo un interesse comune gestito insieme soprattutto il contrasto alla all'immigrazione clandestina no la lotta alla criminalità organizzata che è un problema europeo ma è anche un problema Russo come sappiamo
La lotta al terrorismo
Le politiche di investimento perché quando si tese a l'Europa iperbole perché i russi siano chiudono i rubinetti ma se l'Europa chiudere il rubinetto degli investimenti in Russia l'economia russa crolla cioè ci sia una sede interessi comuni
Che noi dobbiamo vedere dall'una parte dall'alto e quindi
Noi abbiamo bisogno di un rapporto positivo con la Russia quanto la Russia ha bisogno di un rapporto positivo con noi
E per questo ha un senso la linea che l'Unione europea si è data che è una una linea di diceste cedimento ne è una linea debole è l'unica linea saggia cioè quella di costruire le condizioni
Per cui
Diciamo si costruisca un rapporto positivo forte dirà di relazione fra noi e la Russia che
Corrisponde a un interesse reciproco dico di più
Noi
Forse ne parleremo subito dopo abbiamo presenti tanti travagli dell'Unione europea che sono evidenziate dal
L'hai tanta alle tante difficoltà dell'Unione europea le difficoltà del Trattato di Lisbona referendum irlandese per quelle robe lì
Però con tutti i problemi che l'Europa
Io la vedo così
In questo momento l'Unione europea
Ha davanti a sé un'opportunità gigantesca
L'Unione europea è l'unico soggetto internazionale in questo momento che ha un potere di
Coesione
Non c'era l'America
Che arriva al termine della mandato Bush nel momento di più basso tasso di popolarità di fiducia di consenso intorno di stazioni
Giusto o sbagliato che sia piaccia o non piaccia è così gli americani mais l'America mai è stata ha avuto come dire un credito così basso come in questo
Per di più siamo di fine corsa finale per un nuovo Presidente come si dice in termine tecnico in gergo politico
Gli Stati Uniti sono un'anatra zoppa Vanguard non sono in grado di correre per tante ragioni
La Russia assira no ha un ruolo internazionale mondiale l'abbiamo visto ma guardate io ci in quell'arroganza russa e centro io ci vedo anche la prova come dire il segno di un sentimento di solitudine
La Russia e consapevole il fatto che se vuole avere un ruolo non può solo fare la voce grossa deve avere anche degli interlocutori e questo ci offre un'opportunità
I paesi emergenti dalla Cina al Brasile all'India
E che vogliono contare e giustamente chiedono di contare chi hanno nella scena internazionale che può essere un interlocutore che gli fa da sponda nella costruzione di un nuovo equilibrio internazionali in cui loro abbiano voce
Io dico che con tutti i problemi che noi abbiamo in questo momento l'Europa è il soggetto internazionale che ha più opportunità che ha l'opportunità di essere
Il soggetto che aiuta l'America a uscire dall'isolazionismo dell'unilateralismo
Per il soggetto che può aiutare la Russia uscirà dalla sua presunzione di autosufficienza
Che interloquisce con i Paesi emergenti e per costruire con la complessità che a questo obiettivo un ordine mondiale in cui quei Paesi abbiano voce
C'è un ruolo forte per un euro
E io penso che noi dobbiamo esserne consapevoli e io penso che l'Italia debba su questo piano essere un Paese che gioca un ruolo propulsivo un ruolo di avanguardia
In questo io so che Frattini
è un europeista convinto
Con altrettanta sincerità dico che
Non tutto questo Governo che in questo momento guida l'Italia invece ha verso l'Europa lo stesso la stessa convinzione
Io penso che bisogna liberarsi
Di una certa idea che spesso traspare nelle posizioni di questo o quell'esponente del centrodestra cioè che l'Europa è un male necessario
L'Europa è un peso
L'Europa come dire un vincolo che se non ci fosse quante cose in più potremmo fare no l'Europa oggi è la grande opportunità e l'Italia deve giocare fino in fondo questa opportunità in modo chiaro è convinto
Io come siamo
Chiedo a Frattini perché siccome siamo di fronte a scadenze delicate no la vicenda russo georgiana li sporca il rapporto con gli Stati o metti all'indomani della elezione del nuovo Presidente qui c'è un una carta da giocare e l'Italia la deve giocare fino in fondo infondo badate che
Se c'è un Paese che ha interesse a che l'Europa giochi questo ruolo e più l'Italia che altri
La dico e finisco così
L'essere parte dell'Europa non annulla gli interessi nazionali
Ma per l'Italia il principale interesse nazionale e che ci sia un'Europa forte perché se c'è un'Europa forte anche i nostri interessi sono tutelate in un'Europa debole e noi siamo più deboli dato non c'è il minimo dubbio
E quindi questa questione dobbiamo verso la presenza
Ecco pratiche sul su questo ruolo di coesione che l'Europa potrebbe certamente giocare ma ci sono però delle perplessità per esempio ci sono le perplessità dell'Europa orientale
Del di Paesi slavi come l'Ucraina
Ci sono anche delle perplessità americane
Wall street journal alcuni giorni fa diceva paventava un asse iraniano Russo cui l'Europa non farebbe molto per
Opporsi e questo probabilmente una tesi un po'allarmistica
Forse meno allarmistiche era Tesini variare il timore dell'Ucraina
Dirigente ucraine dei citati dal New York Times secondo i quali se ma è l'Europa è troppo condiscendente in questa fase verso Mosca c'è il rischio che poi l'armata russa
Dopo essersi occupata della Georgia si dedichi anche all'Ucraina questi questa percezione tesa storicamente
Motivata ma le pare ma realistica oppure invece c'è un eccesso di sfiducia verso l'Europa
Ma guardi io credo
Che questo dipenderà se questa previsione sia realistica dipenderà
Dal se l'Europa sarà forte come deve
Se l'Europa sarà unita se l'Europa a ventisette riuscirà come ieri abbiamo fatto a fare la sintesi di opinioni diverse io credo che la peggiore
Possibilità il peggiore scenario per l'Europa
Sarebbe quello di paesi
Europei membri dell'Unione europea che dicano dobbiamo scegliere tra l'Europa e gli Stati Uniti d'America Paesi europei che trovandosi dinanzi all'Alleanza atlantica e all'Unione europea
Dicono Noemi abbiamo scelto
Di entrare nell'Unione ma nel nostro cuore
Se dovessimo decidere saremmo atlantici saremo vicini agli Stati Uniti d'America saremmo più atlantista di che europeisti
Questa sarebbe veramente la
Il principio del fallimento dell'Unione europea allora noi dobbiamo
Dare un messaggio con grande chiarezza lo abbiamo dato ieri
Al Consiglio europeo
Agli amici di quei Paesi che hanno sofferto per decenni il gioco dell'Unione Sovietica
Facciamo i nomi e cognomi Paesi baltici che sono stati durante l'Unione sovietica privati
Della loro dignità di Stato della loro dignità di popolo e che oggi vedono questa preoccupante azione che noi abbiamo giudicato come inaccettabile
Di dichiarazione unilaterale dell'indipendenza dell'Abkhazia come
Una possibile anticamera di una futura
Influenza russa dopo la Georgia anche sull'Ucraina noi dobbiamo capire le inquietudini di questi Paesi non possiamo dire
Alla Lituania
Noi ci dimentichiamo che venti anni fa la Lituania era stata privata dall'Unione Sovietica persino del suo essere stato
La Lituania
Era stata ed era uno Stato autonomo da secoli l'Unione Sovietica alle tolse come alla Lettonia quale Estonia la dignità di Stato
Vent'anni fa non cinquecento anni fa allora noi non possiamo ignorare quelle
Preoccupazioni ma ecco la risposta rassicurante la forza dell'Europa
Sappiate che l'Europa e con voi sappiate che l'Europa non vi abbandonerà
Sappiate che noi saremo anzitutto europei e poi tutto il resto
è vero
Io sono un europeista convinto quindi permettere non è difficile dire questo ma io credo che la grande vocatio perché l'Italia europeista e atlantista debba essere oggi anzitutto quella di tenere unita
L'Europa sulle questioni più complesse vedete se ieri la Gran Bretagna di Gordon Brown o la Polonia
Del presidente cascine schifo avessero messo il veto sulla decisione del Consiglio europeo
Noi stasera parleremmo di un'Europa debole
Che avrebbe determinato da parte della Russia non c'era l'atto una reazione di preoccupazione perché qualcuno aveva proposto le sanzioni e le sanzioni comunque non sarebbero passate
Ma la reazione russa stamani sarebbe stata noi siamo più forti e l'Europa è più debole
La decisione apparentemente più debole dell'Europa di ieri è stata una decisione estremamente più forte perché è stata una decisione unanime perché la Russia sa
Che noi non accettiamo azioni unilaterali
Sa che noi chiediamo il ritiro delle truppe dalle aree non consentite
Della Georgia ivi compresa la zona temporanea di sicurezza quando vi sarà la missione internazionale a cui l'Italia parteciperà
Ma la Russia sa anche
Che noi vogliamo lavorare con loro della lotta al terrorismo come ha detto Piero Fassino
Collaborare per la stabilità dell'Afghanistan lavorare per la pace in Medioriente qualcuno dei nostri amici che volevano le sanzioni
Ci può rispondere
Alla domanda come la facciamo la pace in Medioriente se la Russia che è uno dei quattro membri del Quartetto mette il ve top rema contro ecco perché quella non è stata una decisione debole è stata una decisione equilibrata coesa e quindi forte e non vi svelo un segreto io oggi pomeriggio ho parlato con il Segretario di Stato americano la signora Rice a cui ho detto guarda io andrò domani atti Blaze i
E dopodomani a Mosca
La reazione degli Stati Uniti d'America è una reazione di apprezzamento per l'unità dell'Europa credetemi gli Stati Uniti d'America hanno tremendamente bisogno di un'Europa unita
Un'Europa che si divide a un'Europa più debole
Darebbe più forza a quelli che vogliono un legame euroatlantico più debole più timido
Menon capace
Di incidere sulla scena internazionale
Ecco le ragioni per le quali
Ciò che apparentemente è stata un'accondiscendenza verso la Russia
è stato in realtà un segnale
Forte in cui soltanto l'Europa ha saputo giocare
Sulla scena internazionale
Hanno giocato coloro che chiedevano le sanzioni no hanno giocato coloro che volevano annullare persino il G otto o annullare il Consiglio Nato-Russia
Dicendo da domani con la Russia non si discute più queste posizioni erano posizioni destinate ad indebolire ci
Ecco perché dai italiano e dal europea o abbiamo fatto bene a sostenere quello che ieri il Consiglio europeo ha deciso
Persino questo protagonismo o europeo che e auspicabile e necessario
è tuttavia sconta il fatto che l'Europa una drammatica mancanza di slancio i processi politici stimare nati c'è una debolezza e con le le prossime elezioni europee potrebbero essere un'occasione per
Tentare di
Rilanciare
Ma io penso che noi stiamo vivendo punto
Un paradosso che dobbiamo gestire una contraddizione che dobbiamo gestire
Da un lato non ripeto
Io penso che
C'è una scenario internazionale che
Chiede un'Europa forte
E offre all'Europa la possibilità di avere un ruolo
Dall'altra l'Europa però è percorsa da mille problemi
Non sono passate poche settimane tante settimane dal referendum irlandese che è la spia di una difficoltà
In realtà se ci pensate bene
Noi abbiamo
Conosciuto negli ultimi anni un mutamento di orientamento né i cittadini dell'Europa verso l'Europa che il vero tema con cui dobbiamo fare i conti cosa voglio dire
L'Europa nasce nel mille novecentocinquantasette quei Trattati di Roma e dal mille novecentocinquantasette fino al due mila e quattro
L'Europa si è via via larga
Sei
Poi nove poli dodici poi quindici poi venticinque oggi siamo ventisette ci sono almeno sette otto Paesi che vogliono entrare
E questo progressivo allargamento
Avveniva perché perché
Era
Avvertito non solo dai Governi ma dai cittadini e dalle opinioni pubbliche europee
Che stare in Europa in un'Europa unita forse una convenienza ci si allargava via via i nuovi paesi venivano
Perché
Come dire era radicata la convinzione che
L'integrazione europea offrisse
Un'opportunità in più stare in Europa convenisse
No
Era una convenienza era un'opportunità
Se no non si spiegherebbe perché via via un numero crescente di paesi ha voluto esserci
E se ci pensate è vero
Grazie al processo di integrazione europea l'Europa conosciuto il più lungo periodo di pace che mai abbia conosciuto nella sua storia
Ha conosciuto una prosperità economica che nessun Paese da solo neanche la potente Germania avrebbe avuto nello stesso grado senza l'integrazione europea
Abbiamo costruito un mercato comune una moneta comune uno spazio di libera circolazione insomma tante cose che ci dicono che l'Europa in effetti si è tradotta in una convenienza per i cittadini
Poi
Nel due mila e cinque succede una cosa
Che si va a referendum in Francia in Olanda sulla Costituzione europea e una maggioranza di cittadini votano per la prima volta li scopriamo che quel senso comune
Che non abbiamo pensato fosse ormai scontato cioè di considerare l'Europa una convenienza non era così scontato perché la maggioranza di cittadini di due paesi Prato tra i fondatori sei originario Olanda e Francia operano
E qualche settimana fa in Irlanda abbiamo avuto lo stesso problema
Qual è la ragione
Va beh questo è il tema vero con cui misurarsi
Anche in vista delle elezioni europee
Dovremo andare a chiedere un voto per l'Europa per chiedere un voto all'Europa con convinzione abbiamo rispondere a questa domanda qual è la ragione per cui
Per un lungo periodo l'Europa è stata considerata una convenienza è un certo punto invece è stato considerato un rischio
Un possibile danno perché quell'Europa che prima suscitava speranza diventata invece una ragione di paura la dobbiamo dare una risposta a questa cosa se no
Io la la la risposta la do così non voglio essere lungo
L'Europa paga la paura della globalizzazione sull'uscio di casa
La globalizzazione
Ti porta in casa la competizione cinese allora l'imprenditore del nord est pensano che l'Europa non li difende sufficienza
La globalizzazione ti porta a flussi migratori più densi e allora tu pensi che gli immigrati arrivano perché ce n'è bisogno ma perché l'Europa non è sufficientemente capace di controllare i confini
E via di questo passo c'è l'euro sull'Europa si scaricano le paure
E le inquietudini di un mondo che
Come dire è messo in discussione nelle sue certezze dalla globalizzazione delle sue dinamiche
Allora noi sappiamo razionalmente che non è vero che la colpa dell'Europa se arrivano gli immigrati non è perché l'Europa non coprono i confini e perché senza gli immigrati chiuderemo le fabbriche del nord est
Tutta la verità
Ne abbiamo bisogno se non arriverebbero
No
Sappiamo benissimo che
Se i cinesi competono e sono competitivi non è colpa dell'Europa ma è colpa di una globalizzazione economica che
Ha visto affacciarsi sul mercato i Paesi che prima non c'erano
Quella globalizzazione di cui si
Evocano soprattutto i rischi secondo nei dati statistici negli ultimi quindici anni ha fatto passare dalla povertà
A alla dignità un miliardo di persone
Quindi
E per capirsi quindi
E allora
La la globalizzazione
Mette in discussione le certezze nostre e questo suscita inquietudine paura e l'inquietudine si scarica su qualcuno e si scarica sull'Europa percepita come un soggetto che non ti tutele non ti difende a sufficienza
Io penso che questi il tema essi in vista della campagna elettorale è proprio questo noi dobbiamo ripensare
A
Come
Cioè lei pensa che Europa voglia
Posto che
Tornare indietro sarebbe un danno per tutti la risposta non sta
Nel mettere in discussione l'Europa non è vero che se
Sisti forse meno Europa noi saremmo più sicuri ciascuno di noi sarebbe più protetto lo sarebbe ancora di meno la risposta a quella paura la globalizzazione sull'uso di casa non stai bene euro questa in più Europa lo diceva trattiene io son d'accordo
è un'Europa che è più forte che garantisce di più anche i suoi membri non è un'Europa più debole che li garantisce di più per esempio
Non banalizziamo quel tema lì che prima di tutto e a Padova la trattiene che sta nella che una consecutio è una cosa che la crisi georgiana c'è posto davanti
Io capisco che chi vive in Lettonia l'Estonia o in Lituania o in Polonia abbia una percezione della Russia diversa da me che vivo in Italia
Non è la stessa cosa a vivere
Nell'Unione europea a un chilometro da Mosca a un chilometro al confine russo a mille chilometri copioso questo tema c'è
Ma dobbiamo farcene carico ma dobbiamo dire I baltici ai polacchi che la loro garanzia sta in un'Europa più forte non meno Europa più debole quanto più forte l'Europa anche loro saranno più garantiti anche la loro paura sarà meno
E spostare in
No
Non è il contrario
Quindi il tema vero che noi abbiamo di fronte e guardate la campagna elettorale europea non è lontana si voterà il dodici il tredici giugno siamo il due di settembre
Mancano dieci mesi neanche più un anno tra tra dieci mesi noi dovremmo andare a chiedere agli elettori un voto per l'Europa
E dovremmo avere un messaggio convincente
E dovremmo quindi essere in grado di
Come dire offrire un'idea dell'Europa che torni a essere rassicurante ai cittadini e dire ai cittadini la certezza che l'Europa in grado di offrire
Quelle tutele di cui i cittadini chiedono questo è il grande tema
Che però
Nella mia risposta nella nostra risposta del Partito Democratico passa appunto
Per un rilancio in avanti cioè
Per usare una formula serve più Europa non c'è né di meno in questo trattenevano consentirà
Io qualche preoccupazione ce lo nei confronti del Governo centrale sono nei confronti di Frattini so che trattiene un uomo
Chi crede nell'Europa è stato commissario europeo
Ma quando io sento Tremonti
E essendo le proposte ispirate come dire alla nostalgia di un protezionismo nazionale
Quando sento Maroni
Che appunto
Evoca l'Europa come un rischio di fronte i temi dell'immigrazione
Quando sento caste quando sento Castelli che adesso non è più Ministro la giustizia ma perché per tutto il periodo in cui è stato vista giustizia ha ostacolato in ogni modo la costruzione di uno spazio europeo di giustizia
Quando sento queste posizioni mi preoccupo
Perché temo che se prevale
In Italia l'idea che l'Europa sia un peso che l'Europa sia
Un vincolo fastidioso
E no in questo modo accreditiamo nell'opinione pubblica l'idea che l'Europa sia un danno
Per esempio io considero che sia stato il responsabile in questi anni
Far credere che lei euro sia stato
Un danno per i redditi delle famiglie italiane perché non è così
Perché non è così
Qualche su qualche settimana fa c'è stata una relazione di Draghi interessante no a l'associazione della banale bancarie italiane
E in quella relazione di Draghi c'è stata una frase che ha colpito i giornali tutti i giornali l'hanno pubblicata e cioè che i redditi delle famiglie italiane sono quelli di quindici anni fa in termini potere reale d'acquisto
In quella relazione tre
Frasi dopo c'era una frase non meno importante che nessun giornale ha ripreso Draghi Governatore Bankitalia scritto in quella relazione che senza l'euro
L'impatto inflazionistico dell'aumento del prezzo del petrolio su l'eventuale persi esistenza ancora della lira e non dell'euro sarebbe stata in Italia cinque volte più grande
Protesto né non gliel'ha detto nessuno gli italiani
Che il prezzo della benzina sarebbe stato cinque volte di più se non avessimo avuto la euro avessimo avuto la via per esempio
Allora io penso che questo è un tema su cui non possiamo essere più ambigue reticenti qui c'è una responsabilità che riguarda tutti chi governa e chi sta all'opposizione
Proprio perché l'Europa di fronte a una grande opportunità dove non ci possiamo permettere di spazi dire all'Italia di di di come dire di rappresentare il più esplicito concittadini l'Europa per quello che non è
E soprattutto non lo possiamo rappresentare comuni schiocco condanno perché così non ne usciamo
Noi pur vedendo tutte le difficoltà e tutte le contraddizioni perché non abbiamo una visione sciocca mente ottimistica dobbiamo però sapere
Che nel mondo della globalizzazione nessuna nazione da sola e più forte quando deve competere comunicava la Cina che ha un miliardo trecento milioni di persone quando devi competere come l'India con miliardo di persone
Non ce la fa una passo una nessuna nazione europea da sola neanche la potente Germania da sola ce la farete
Ce la fa soltanto un'Europa di quattrocentocinquanta milioni di abitanti che mette insieme il suo potenziale finanziario tecnologico produttivo economico culturale
Est alla Scala di quelle dimensioni
Ma questo significa
Che noi abbiamo bisogno di più Europa nondimeno Europa
Non era il bisogno dell'Europa massima possibile non dell'Europa minima indispensabile
Badate bisogna avercelo chiaro perché questo è un punto fondamentale
Se scommettiamo sull'Europa massimo possibile allora noi
Siamo anche in grado di
Rilanciare affronta superando le difficoltà che l'Europa oggi conosce
Se pensiamo che quelle difficoltà
Le superiamo riducendo l'ambizione europea noi le difficoltà le aggraverebbe e non ne usciremo e l'Europa sarà ancora più debole e sarà ancora più esposta a tutti i rischi che già oggi suscitano inquietudine né i nostri concittadini