"Città e metropoli: questione nazionale"

Allora penso che possiamo iniziare
La partecipazione in questo momento ridotta per impegni per alcuni sindaci come il sindaco di Genova per malattie ragione di malattia
Il sindaco di Bologna
Per ragioni di impegni con il governo del sindaco di Palermo che probabilmente ci raggiungerà il sindaco di Milano che aspettiamo riteniamo opportuno iniziare questo incontro
Il mio compito di fornire una traccia la discussione alcuni spunti poi la parola al governo agli amministratori presente questo incontro per a un asse di riferimento preciso il rapporto stretto che esiste tra governo del paese governo delle città e delle aree metropolitane
Senza grandi scelte riformatrici nazionali il governo di queste realtà non avrà futuro
Ambiente e sviluppo istituzione democrazia sono i terreni di tali scelte generali
Un elemento di novità intervenuto sotto il profilo istituzionale
Per la prima volta nel governo della Repubblica è stato istituito un ministero per le aree urbane
Tale novità potrà essere positiva se il nuovo dicastero contribuirà a costruire una incisiva politica nazionale per le aree urbane che oggi è del tutto assente
Questo sarà in primo luogo per il partito comunista l'effettivo metro di misura del ruolo e delle capacità del nuovo ministero
Naturalmente per noi mettere in rilievo la portata nazionale della questione urbana e metropolitana non significa affatto affidare al governo le grandi città
Al contrario tale compito spetta ai poteri locali e al sistema delle Autonomie che va rafforzato
Con secondo elemento in base al quale misurare la novità intervenuta
Abbiamo voluto a questo incontro anche la presenza del ministro per i Beni culturali
La città italiana è una città antica ricca di storia di cultura di beni monumentali e artistici
Per noi la città moderna la città del Duemila significa incontro fra antico e nuovo anzi il recupero il restauro il riuso della città antica è parte integrante dalla città moderna
Il restauro dei monumenti e dei beni culturali la salvaguardia dei centri storici non è problema settoriale ma di ambiente urbano di trasformazione urbana
A nulla solo per fare un esempio servirebbe aver restaurata a Roma la colonna traiana e l'Arco di Costantino
Se poi saranno reinseriti nello stesso ambiente che ne ha provocato il degrado
L'esperienza di chiusura dei centri storici al traffico privato sono positive e vanno quindi potenziata ed estese
Certo altri problemi si aggiungono il comune di Firenze che prossimamente darà il via alla chiusura del centro dovrà assumere i vigili a contratto per novanta giorni non potendo aumentare l'organico per leggi vigenti
Ma anche l'estensione della chiusura del centro storico a Roma della quale si è finalmente convinto anche il Comune richiede il potenziamento della riorganizzazione del trasporto pubblico con uomini e mezzi ecco la prima questione
Le misure di emergenza a sostegno di nuove politiche l'assunzione di personale e piani di riorganizzazione di quelle esistenti
La chiusura dei centri storici ma anche l'apertura dei Musei l'igiene urbana la manutenzione del verde e più in generale della città
Richiedono misure urgenti con procedure efficaci si può dare lavoro ai giovani e risolvere i problemi più acuti della vivibilità urbane
Sul traffico si può intervenire anche con misure indirette però come quelle di regolare meglio il funzionamento delle attività urbane
Orari degli uffici dei negozi dei servizi possono essere sbalzati per ridurre le ore di punta
Per migliorare la qualità della vita urbana e il traffico si potrebbero introdurre anche modifiche nella legislazione commerciale
Con orari prolungati anche notturni per differenziare l'afflusso e garantire servizi che rispondano alle esigenze della vita metropolitana come avviene già in molte città del mondo
è chiaro che tali misure vanno attuate dando luogo ad una iniziativa nazionale che coinvolga i sindacati la pubblica amministrazione le associazioni del commercio gli utenti
Ma la crisi della città e più di fondo misure di emergenza devono essere collegate a scelte strategiche
La crisi delle città e crisi di un modello di sviluppo del Paese la crisi della mobilità la distruzione dell'ambiente il degrado dei beni culturali
Il caotico e inadeguato funzionamento dei servizi lo scadimento della qualità della vita fino alla invivibilità sono il prodotto di una crisi dell'espansione urbana e del modello di sviluppo che l'ha provocata
è in crisi sia il modello industriale o rubano che ha prevalso al nord sia il modello della città di consumo cresciuta per il ruolo degli apparati e della spesa pubblici soprattutto ma non solo nel Mezzogiorno
Accanto alle vecchie contraddizioni ne emergono di nuove quantità e qualità dei problemi sì intreccia
Nelle aree metropolitane le principali città del paese vive circa un terzo della popolazione italiana
In esse si esprimono il massimo di forze produttive intellettuali di risorse materiali e culturali il più intenso e complesso di una dinamismo economico e sociale
La maggiore concentrazione di poteri i fenomeni più rilevanti di trasformazione dell'intera società italiana ma al tempo stesso in queste realtà si sviluppa anche il massimo delle contraddizioni della società civile
La disoccupazione l'emarginazione di fasce deboli e non protette
L'accentuarsi di fenomeni di violenza e di piccola e grande criminalità collegati anche all'inquinamento di apparati pubblici la mafia
Come ha più volte ricordato il sindaco Orlando non riguarda solo Palermo ma è questione nazionale dello Stato democratico e anche delle altre città
In queste realtà e quindi alto il rischio di imbarbarimento di decadenza ma è presente al tempo stesso anche la più grande potenzialità espressa dalle forze dalle energie dalle culture milioni della società moderna le città e le aree metropolitane possono essere quindi il centro possibile di un nuovo rapporto tra sviluppo qualificato
E progresso sociale e civile diffuso e restano il luogo decisivo sia per il governo della società moderna che per la sua trasformazione
Se questa analisi è vera allora occorre lavorare per un diverso modello urbano che si ponga l'obiettivo di riunificare la città e la società
Occorrono nuove scelte di sviluppo che facciano leva sulle infrastrutture di servizio di trasporto sull'innovazione tecnologica su nuove tipologie su un mercato del lavoro più flessibile e dinamico su un nuovo rapporto tra attività produttive e servizi al mercato e la produzione obiettivi misurabili però il rapporto lo sviluppo ambientale
Legati alla difesa del suolo ai parchi al turismo al disinquinamento idrico atmosferico acustico occorre applicare la legge quattro tre uno e inserire pienamente il valore ambientale nella pianificazione territoriale l'ambiente cioè come metro di misura dalla produzione ai servizi
Queste scelte devono essere utilizzate ai fini di un riequilibrio tra centri e periferie integrando le diverse funzioni urbane in ogni parte della città
Per recuperare le periferie le parti più degradate a cominciare da quelle abusive nelle quali proponiamo di intervenire con i proventi del condono però digerire la pressione sui centri storici e restituirli ai cittadini
Le città da mono centri che devono diventare policentrica e vanno considerate come Sistemi Complessi non come parti separate le une dalle altre il sistema informativo e produttivo il sistema ambientale e della mobilità il sistema delle comunicazioni devono essere pensati e legati insieme in una visione unitaria del sistema urbani
Prendendo in prestito una famosa frase di le Corbusier e attualizzando la scala urbana si potrebbe dire che la città deve essere una macchina per produrre
Per produrre qualità urbane in questo quadro la riforma delle istituzioni locali e del funzionamento dell'amministrazione pubblica e prima di tutto rafforzamento dei poteri democratici in rapporto ai mutamenti avvenuti ai compiti nuovi
Mentre da un lato nella società abbia una forte riorganizzazione in senso centralizzato dell'economia e del potere che non riguarda solo la produzione ma riguarda la finanza l'informazione il territorio da un altro lato si è progressivamente indebolito il potere la funzione di Indirizzo di decisione di controllo delle istituzioni democratiche sul complesso di questi processi
Servono leggi che regolino in forme nuove democratiche queste dinamiche economie sociali e che e che consentano di stabilire un rapporto chiaro tra pubblico e privato
Ai poteri pubblici compiti chiari di Indirizzo di Scelta e di controllo
Ai privati la possibilità di poter operare in un quadro definito degli interessi generali
Esempio emblematico di questo nodo istituzionale politico e la questione del governo del territorio
In Italia non esiste più ormai dal mille novecentottanta un moderno regime dei suoli urbani
La Corte Costituzionale ne ha invalidato i fondamentali principi diritto di proprietà e diritto degli edificare non sono più separati
I criteri di calcolo per gli espropri in vigore sono quelli del mercato i vincoli di carattere urbanistico dopo cinque anni sono considerati decaduti
La pianificazione urbanistica è stata affossata in nome di una cosiddetta urbanistica contrattata che produce danni
I Comuni sono sostanzialmente disarmati di fronte ai nuovi assalti speculativi
Secondo il Cresme tra l'ottanta e l'ottantasette la superficie espropriata dai poteri pubblici è soggetta contenzioso e a conguaglio
Sarebbe circa nel Paese di trecento ottanta chilometri quadrati di territorio se non ho sbagliato i calcoli ma qui c'è il sindaco di Milano circa due volte e mezzo la superficie del comune di Mila
In base a questi dati ai prezzi di mercato occorrerebbe restituire alla rendita fonderia circa sedici mila miliardi
Vi accerto l'urgenza di una legge per gli espropri non onerosa per le amministrazioni pubbliche
Ma il vero problema è come restituire ai Comuni il potere di indirizzo e di controllo dei processi di trasformazione urbana come ristabilire il primato della pianificazione urbanistica una moderna legge urbanistica deve regolare non solo il regime dei suoli ma anche quello degli immobili perché il problema non è quello di espandere ma di recuperare la città per gli stessi fini occorrono leggi per la riutilizzazione delle aree demaniali da dismettere sia del demanio militare che di quello delle ferrovie
Tali aree costituiscono un patrimonio di aree pubbliche e tali devono restare attraverso una cessione gratuita ai comuni
In quanto hanno per la loro dislocazione un valore strategico se restano pubbliche possono servire per guidare in modo democratico le trasformazioni per stabilire un rapporto corretto tra pubblico e privato
Così come occorrono norme vere il riutilizzo delle aree ex industriali sono decine di milioni di metri quadrati
Io credo che non sia solo compito della FIAT riusare il Lingotto a Torino né della Pirelli quello di riprogettare il riuso della Bicocca a Milano
Ma avere potere significa anche avere a disposizione risorse
è ormai intollerabile la situazione finanziaria del sistema autonomistico tagli alla spesa sociale riduzione dei trasferimenti riduzione delle capacità di investimento mancata copertura degli oneri per il contratto dei dipendenti
Con una ridotta capacità finanziaria si riduce l'autonomia dei Comuni la loro capacità di intervento su questioni sociali acute il loro rapporto democratico con i cittadini
Per le grandi città il problema sta diventando sempre più drammatico occorre dare certezza di risorse con una legge di riforma della finanza locale che significhi reale autonomia finanziaria e non solo impositiva
Risorse pubbliche il governo deve mettere in campo anche per la mobilità urbana
Nella legge finanziaria si prevede di spendere per la grande viabilità Esterna le città ottantuno mila miliardi e di assegnare all'Out alle autostrade private contributi statali per ben ventisette mila miliardi
Nelle aree urbane nelle quali è concentrato il cinquanta per cento del traffico nazionale
Si prevedono cifre risibili quattrocento miliardi per le metropolitane cioè ai costi attuali meno di quattro chilometri nel triennio per tutto il Paese
Solo di venti miliardi annui per il finanziamento dei progetti integrati per il trasporto per i quali il governo ha firmato protocolli di intesa
E convenzioni di attuazione con le tredici principali città italiane
Queste scelte a nostro avviso vanno radicalmente rovesciate
Al trasporto pubblico di massa la priorità in alternativa ad altre scelte migliaia di miliardi vanno sottratti alla grande viabilità e destinati al trasporto pubblico nel città ma più in generale occorre uno strumento legislativo unico per la mobilità per questo abbiamo proposto di unificare in una unica legge la centocinquantuno le voci riferite al ripiano dei deficit al trasporto pubblico alle metropolitane ai progetti mirati ai parcheggi se non si fa questo non potranno essere salvaguardate nella salute dei cittadini nella protezione dei beni monumentali nella chiusura dei centri storici al traffico privato
Oggi secondo la media nazionale è solo il quaranta quarantacinque per cento della popolazione sceglie il trasporto pubblico nelle città occorre porsi un obiettivo più avanzato noi proponiamo l'obiettivo del settantacinque per cento
Recentemente il ministro Tognoli ha firmato il primo protocollo di intesa con la città di Bologna l'Emilia e questo è positivo ciò su cui ci si interroga e quali risorse e quali strumenti saranno messi in campo per attuarlo
Ma come si è detto l'altro grande punto di riferimento è quello di riformare le istituzioni e la pubblica amministrazione
è sempre più evidente che si è sviluppato una vistosa contraddizione tra i compiti crescenti che le istituzioni soprattutto quelle locali sono venute via via assumendo nel corso di questi ultimi decenni e la estensione sostanziale della democrazia dei diritti dei cittadini
Che non possono essere affidati solo ad una partecipazione generica ma devono avvalersi di strumenti concreti per esercitare un ruolo ed un potere e i processi di formazione e di controllo delle decisioni
Sia in sostanza indebolito il sistema di garanzie per la difesa dei diritti fondamentali all'informazione al lavoro alla salute alla sicurezza più in generale il diritto alla città in tutte le sue espressioni
Ciò si è verificato anche per una sovrapposizione dei partiti nei confronti delle istituzioni una vera e propria invadenza che ne ha stravolto il ruolo occorre quindi introdurre una distinzione netta tra responsabilità di indirizzo politico responsabilità di gestione amministrativa
Perché tale scelta può favorire sia la restituzione ai partiti del loro ruolo di propugnatori di idee e di programmi lasciando l'attuazione e la gestione delle decisioni alla pubblica amministrazione
Sia una maggiore efficienza degli apparati pubblici ripensati e riorganizzati rapporto non a se stessi ma ai diritti dei cittadini
Un obiettivo in questa delegazione può essere raggiunto ad esempio sciogliendo gli attuali comitati di gestione delle unità sanitarie locali i partiti non debbano gestire la sanità debbono elaborare programmi e indirizzi
Né è pensabile che una maggiore efficienza si produrrebbe separando la gestione della sanità dalle istituzioni democratiche come previsto dalla proposta Donat Cattin con un'ottica puramente manageriale
Sì Dio Rai comuni quei poteri effettivi che oggi non hanno sci sciolgano le unità sanitarie locali si lasci la gestione della sanità agli apparati pubblici riformati riqualificati responsabilizzati anche con strutture tecniche di Bono
E la netta distinzione tra potere politico e amministrativo va introdotta anche per le nomine le licenze gli appalti i concorsi pubblici eliminandone le procedure qualsiasi elemento di discrezionalità e di potere soggettivo e di lottizzazione
Da ultimo il problema di alcune riforme di carattere istituzionale per le Autonomie
Abbiamo detto e confermiamo che per l'ordinamento delle Autonomie non pensiamo alla riproposizione di un disegno di legge onnicomprensivo
Non vogliamo ripercorrere la strada dell'ultimo decennio
Noi pensiamo a un intervento che produca alcune anticipazioni di un disegno organico che intendiamo mantenere fermo della finanza locale si è già detto
Per superare la vecchia normativa della legge comunale e provinciale pensiamo ad una legge di princìpi per l'autonomia statutaria
In questo quadro i comuni piccoli e grandi possono dare vita a forme di autonomia organizzativa regolando i rapporti tra gli organi le rispettive competenze e il loro funzionamento il decentramento per le grandi città alle municipalità la partecipazione popolare i diritti dei cittadini le strutture operativo
Per le Province pensiamo ad una legge con la precisa attribuzione dei compiti già individuati nel testo di riforma della precedente legislatura
Che riguardano per la maggior parte le questioni relative alla protezione dell'ambiente purtroppo rimesse in discussione dal disegno di legge Ruffolo che tra l'altro non tiene conto neanche del ruolo delle regioni in questo campo modificando invece la legge nel senso che indichiamo
Si potrebbe dare subito alle Province un ruolo nuovo per le aree metropolitane il disegno di legge presentato al Senato nella precedente legislatura risulta eccessivamente semplificatoria dei problemi
E ancora indeterminato sul terreno dei poteri delle funzioni delle procedure di governo della notorietà
Il testo inoltre non tiene conto ha fatto anche in questo caso del ruolo delle regioni
Più in generale nel dibattito si è prodotto un conflitto nel sistema autonomistico
La nuova autorità metropolitana più che mai necessaria non può nascere senza un equilibrio complessivo del sistema delle Autonomie a cominciare dalle regioni che possono essere rilanciate solo se il processo legislativo parlamentare
Terra finalmente conto dell'istituto regionale
La scelta che più di ogni altra produrrebbe passi significativi in questa direzione è senz'altro quella di una camera o Senato delle regioni
Che consentirebbe sia di differenziare il ruolo delle due Camere sia di rafforzare riformare le regioni ma il dibattito come si sa e in pieno svolgimento
Per noi l'autorità metropolitana deve essere di diretta derivazione popolare e dovrà far parte integrante del sistema delle Autonomie
Dovrà essere dotata di poteri per l'effettivo governo delle aree per l'esercizio diretto delle funzioni operative da svolgersi su scala metropolitana
L'Autorità dovrà essere posta in grado di assicurare l'attuazione coordinata di programmi Complessi
Elaborati mediante forme di concertazione con tutti i soggetti istituzionali anche di livello nazionale che a vario modo e con varie competenze operano nelle aree metropolitane
Proprio per questo il Partito Comunista proposto nella precedente legislatura di introdurre nel disegno di legge sull'ordinamento degli enti locali l'accordo di programma
Tra enti locali e Governo
Per individuare in moto democratico risorse procedure metodi tempi e potere che consentano di attuare progetti complessi per la trasformazione delle città investendo di poteri ordinari forti gli enti locali per la gestione di tali corti
E in questo modo
E non con l'uso distorto a pioggia dell'articolo ottantuno del DPR seicentosedici che lo Stato deve intervenire nelle città
E non come sta avvenendo a Roma per esempio per la RAI in occasioni dei Mondiali del novanta ma è uno dei trecento casi che si sono avuti nella città di interventi di questo tipo
Interventi in contrasto tra l'altro con la pianificazione urbanistica
Questa riforma per le procedure consentirebbe di programmare un rapporto nuovo tra amministrazioni centrali dello Stato e poteri locali regionali
I primi esempi prodotti dal ministro al ministero delle Aree Urbane riguardo all'accordo di programma il disegno di legge per Roma Capitale e quello riguardante i parcheggi nelle aree urbane non sono però a nostro avviso positiva
Insieme ad aspetti condivisibili in ambedue i disegni di legge vi è un'impronta centralistica l'accordo di programma viene gestito in modo forte dal Governo svuotando il ruolo delle amministrazioni locali
Per Roma Capitale i progetti vengono decisi da un comitato ristretto nel quale è stato addirittura previsto il prefetto
Per il piano parcheggi governo decide tre volte decide il piano triennale il piano annuale e infine quali parcheggi finanziario e in quali città
Negli ultimi anni vi sono stati tentativi più o meno aperti di cercare di rispondere alla crisi della città attraverso soluzioni istituzionali
Autorità speciale alti commissari
Che stravolgerebbero l'autonomia il potere democratico degli enti locali
L'esperienza napoletana dovrebbe pure insegnare qualcosa
In regime di commissariato straordinario che pure era stato avviato bene
A sei anni dall'affidamento delle concessioni è stato realizzato solo il ventisei per cento del programma di edilizia pubblica
Il recupero urbanistico ed edilizio è stato realizzato per il sette per cento
Le urbanizzazioni secondarie per il dieci per cento
Oltre il quaranta per cento degli interventi deve essere ancora progettato su trecentocinquanta imprese commerciali artigianali industriali espropriati nell'ottantacinque per esigenze urbanistiche solo quarantaquattro sono state ricollocati
Ma quel che più conta che con questo sistema si sono avuti prezzi maggiorati del quaranta per cento rispetto a quelli adottati da altri amministrazioni pubbliche
Quindi questi metodi non portano né efficienza nella verità né trasparenza e credo che sia per questo
Che il sindaco di Palermo ha sentito l'esigenza di chiarire che lui non pensava infatti ha fatto a commissariali straordinari ma accordi di di programma nei confronti del Governo per gli interventi straordinari su Palermo quindi non occorrono poteri straordinari ma poteri ordinari forti dei comuni e più in generale del sistema autonomistico per consentire ad essi di governare con strumenti democratici e di partecipazione agli impetuosi processi di trasformazione che sono in atto nelle aree urbane del Paese
Abbiamo voluto riunire qui oggi diverse esperienze perché ci sembra che i problemi che poniamo siano di tutti indipendentemente dal ruolo di governo e di opposizione
Vi sono questioni gravi e complesse e obiettivi comuni per le Aree urbane che richiedono due condizioni per essere raggiunti
Il concorso e la collaborazione di diversi livelli istituzionali e al tempo stesso l'unità delle forze di progresso e riformatrice ciò non vuol dire annullare le differenze e le identità di ciascuno
Il nostro giudizio negativo sul pentapartito rimane
Abbiamo salutato positivamente lo ribadiamo esperienze di tipo nuovo quale quelle che si vanno realizzando sia pure in forme diverse a Milano e a Palermo che hanno dimostrato tra l'altro che le città non sono omologabili e moderne centrali
Così come l'esperienza di governo di Bologna resta per noi un punto di riferimento
Tuttavia per noi l'alternativa non è solo un programma è una maggioranza per governare ma è una fase più avanzata della democrazia italiana che richiede riforme istituzionali valide per tutti per questo qui oggi l'accento vogliamo metterlo sugli obiettivi comuni sul processo unitario su una nuova fase di iniziativa per il governo delle città e delle aree metropolitane del Paese
Ministro Vizzini
Chiamato d'urgenza la Camera in quanto si sta discutendo oggi problemi riguardano i beni culturali e giustamente non può essere assente altrimenti sarebbe accusato di diamo subito la parola
Io chiedo scusa sarò costretto allontanarmi e parlano pochi minuti ma d'altronde anche rispetto alle esigenze
Del settore del quale mi occupo in questo momento all'interno del Governo probabilmente il passaggio che abbiamo di fronte alla Camera
E anche abbastanza strategicamente determinante per la possibilità di interventi interventi anche su un patrimonio che è grande parte della vita delle città italiane questo è stato il primo ho ricordato come contributi importante che un'azione di governo deve dare alla vita delle città grandi e piccole che esse siano nella possibilità di restituire alla gente questo grande patrimonio storico alti artistico e culturale del nostro paese e non a caso di recente con una legge una quattrocentoquarantanove sono stati stanziati seicentoventi miliardi per interventi urgenti nel settore dei beni culturali ristrutturazione restauri adeguamenti funzionali e io direi anche con un metodo di lavoro anche abbastanza nuovo rispetto all'esperienza del passato dal momento che il Governo ha accettato di buon grado di predisporre dei programmi organici di intervento sulla base di questa legge da depositare
In Parlamento prima che essi diventino esecutivi proprio per poter avere almeno dal dibattito parlamentare un confronto
Sereno è serrato tra le forze politiche sul tipo e sulla filosofia dell'intervento ed è proprio in questi giorni è stato depositato alla Camera e al Senato il programma
Di intervento formativo la legge quattrocentoquarantanove
E che ci auguriamo possa essere un'esperienza che si ripete che ci consente
Di intervenire anche in una in significativi pezzi della del patrimonio monumentale culturale del nostro Paese per renderli
Finalmente fruibili e dico questo anche con riferimento ai centri storici delle grandi città
Più specificamente per l'azione che riguarda il ministero è stato qui opportunamente recitato il problema
Della quattrocentotrentuno e dei piani paesistici su cui occorre avviare una riflessione io ritengo importante definitiva e cioè il tema e oggi quello di passare dalla fase del vincolo a quella dalla pianificazione la regioni con mille difficoltà stanno portando avanti
La redazione dei piani paesistici
Il
Il ministero sta fornendo indirizzi indicazioni perché si arrivi ad una conclusione
Ma è chiaro che la conclusione di questa prima fase della vicenda che riguarda i piani paesistici non potrà poi essere quella di avere dei piani e delle cartine da contemplare occorreranno degli stanziamenti importanti per la tutela del territorio
Dell'ambiente sulla base dei piani che saranno redatti che arrestano base fondamentale a mio avviso di intervento importante nei bilanci dello Stato dei prossimi anni
Così come rispetto alle città abbiamo il problema di rivedere profondamente ripensare anche da un punto di vista culturale della legge di tutela
Basti pensare in una nelle città d'arte
Del nostro Paese e che oggi con gli strumenti giuridici a disposizione mai possiamo vincolare un singolo immobile ma non per esempio una piazza intesa
Nel suo complesso e questo deriva dal fatto che la legge di tutela che pure una buona legge risale al mille novecento
E trentanove e che quindi oggettivamente molti dei concetti sono stati superati da una realtà che è cambiata
Profondamente tra questi sono aspetti specifici di una delle tante possibili azioni
Che si possono svolgere per rendere più vivibili le città e nel settore del quale specificamente mi occupo come si suol dire fruibile il patrimonio culturale di cui le nostre città sono ricche
Avvertendo sin da ora che una serie di spese possono raggiungere soltanto obiettivi limitati nel tempo
Soprattutto nei centri storici io sono andato personalmente nelle scorse settimane a visitare dei monumenti che stiamo ristrutturando per restituire
A ai romani una parte importante del patrimonio storico e monumentale della città
Però o abbiamo anche la consapevolezza che il tipo di degrado che si verifica nel centro storico è un tipo di degrado il cui problema non si risolve con restauro perché quando abbiamo di fronte per esempio alla Colonna Antonina
Che sono andato a a vedere da vicino
Nell'impalcatura del mio discorso i tecnici avvisano che il novanta per cento del degrado derivando da inquinamento atmosferico è destinata a ripetersi nel tempo e che quindi bisogna scegliere o soluzioni che riguardano l'assetto del centro storico o a vere delle somme a disposizione per la manutenzione ordinaria che diventa notte che in questo caso dovrebbero diventare più elevate
E di quelle per gli interventi di natura radicale
Ed in questo quadro mi pare abbastanza significativo un primo incontro che abbiamo già avuto col collega Tognoli come il collega Ruffolo per vedere al di là delle singole competenze specifiche
E come con un'azione direi quasi di tipo dipartimentale si possono avviare iniziative complessive
Per affrontare questi temi ecco penso per esempio a progetti pilota nei centri storici che riguardino l'inquinamento atmosferico che riguardino lo Stato del patrimonio storico artistico
Monumentale attraverso una finalizzazione delle risorse che deve nettamente superare una divisione di competenze che purtroppo nella funzione complessiva di governo è stata articolata in un modo che non merita molti commenti dal momento che boutique problemi così vicini tra di loro si occupano almeno quattro cinque ministri
Del governo per vari aspetti dicevo però
Che questo rappresenta oggettivamente un aspetto settoriale rispetto alla vicenda e e al tema su cui complessivamente siamo chiamati a riflettere la relazione che ho ascoltato probabilmente
Potrebbe essere più utilmente alla relazione introduttiva di un seminario che può durare dei giorni e non di un convegno di poche ore perché ci sono oggettivamente dentro problemi che sono i problemi della evoluzione della società e della vivibilità stessa del nostro Paese
In un quadro nel quale è scattato un processo che certamente anche un processo di degrado perché mancano ormai da anni le grandi leggi quadro si va avanti con provvedimenti transitori
Provvisori che hanno portato a una sorta di tendenza unificante di tutte le realtà del paese quasi che esse fossero omologabili tra di loro a Este potesse essere data una risposta di tipo uniforme così non è e quindi vi è stato anche un appiattimento delle singole realtà
Quando non si è scatenata un'altra logica che è quella che di fronte all'appiattimento complessiva una RAI con uguale per tutti in un Paese dove la realtà territoriali sono così profondamente differenti è scattato una singola gara che poi finisce per essere quella dei rapporti di forza anche politici per cui chi ha la forza di reclamare leggi speciali probabilmente riesce anche in parte ad ottenerle chi non ce l'hanno vi ottiene attende le grandi riforme che non vengono e si creano situazioni
Ampiamente squilibrate nel Paese
E questo in questo quadro va inserito anche
Un momento particolare del dibattito che qui è stato citato che è quello che riguarda e tutti i poteri locali e più in particolare a mio avviso anche il processo di decentramento politico previsto dal dalla nostra Costituzione
Con le regioni che fase viviamo che che stagione questa del regionalismo italiano passati i primi anni settanta quando c'era una grande tensione politica intorno alla nascita delle regioni penso agli studi a della commissione Giannini penso a quello che le Regioni dovevano essere nella mente della costituente penso però anche alle regioni che nascono quelle a statuto ordinario non soltanto con molti anni di ritardo
Ma gli strumenti dalla programmazione del raccordo dalla programmazione le cinghia di trasmissione tra la vita degli Enti locali e la programmazione dello Stato nascono per paradosso in un momento in cui il parlamento discute la programmazione come come lei dice dello stato siamo alla fine degli anni sessanta e quindi ha il Parlamento nazionale avvia contemporaneamente alla formazione delle regioni un processo che finisce per escludere
Le regioni stesse da uno degli scopi fondamentali per cui erano nati il processo di decentramento politico nasce nel momento in cui la riforma tributaria riporta un momento di un in nome del principio dell'unicità al centro
I Processi di tassazione tutto questo ha un'incidenza
Complessiva nel processo di sviluppo al punto tale da diventare complessivamente decentramento burocratico e amministrativo fortemente verticalizzato e non più un momento politico di organizzazione dello Stato tutto questo si riflette anche sulla vita delle città piccole grandi
Delle metropoli e delle aree metropolitane che invece si trovano a vivere un fenomeno completamente fenomeno completamente opposto e cioè quello di essere gli unici soggetti a cui
La gente il cittadino si rivolge per ottenere servizi in un momento nel quale s'questo diventa sempre più difficile
Da parte degli amministratori che vi sono che sono preposti ad un ruolo che diventa singolare nel momento in cui vengono decentrate compiti e funzioni scompare l'autonomia finanziaria e si parla di un'autonomia
Amministrativa senza autonomia finanziaria o con una finanza da trasferimento il che
Certamente rappresenta un fatto stridente che non consente di dare le risposte
Che la collettività si aspetta
E così paradossalmente in una società nella quale aumenta la ricchezza privata individuale del cittadino invece fu cominciano a funzionare peggio tutti i servizi pubblici che sono re quelli che dovrebbero essere resi dall'ente locale e questo comporta come a mio avviso una riflessione che qui è stata avviata per esempio con riferimento specifico alla
Sanità
Ma che va a mio avviso oltre il problema della sanità e che riguarda sostanzialmente i partiti politici e il ruolo che essi debbano avere e cioè
La necessità di comprendere che rispetta una stagione nella quale in nome della politica era possibile entrare dovunque forse sono mancato solo le assemblee di condominio
Che il i partiti politici non ritornino alla politica abbandonino la gestione che il dirigente politico
Dia
Il proprio contributo alle grandi scelte di indirizzo ma che la gestione venga lasciata agente che può farlo con professionalità è ovviamente con capacità decisionale e attraverso quindi un proprio con un processo di assunzione di avvio responsabilità
Rispetto alle cose che si debbono fare qui io credo che sino a quando non si recupera il concetto
Di
La parola è brutta diciamo ma l'esercizio di un potere reale e come possibilità di assumere decisioni avendo come altra faccia della medaglia l'assunzione piena di responsabilità e la responsabilizzazione per le cose perché si fanno finiremo
Per avere sempre delle collettività che sono o delle delle aziende pubbliche penso a quelle dei servizi
Amministrate con grande difficoltà perché le teste che perché le decisioni passano attraverso una serie
Di valutazioni e di griglie che non consentono così andare in linea con la velocità che i tempi richiedono e anche in questo quadro mi avvio rapidamente alla conclusione di questo breve intervento
Per il motivo che ben conoscete
C'è il problema
Del personale politico dei sindaci delle città degli amministratori delle città dove mi pare scontato qui non è problema di fare professioni di fede
O scelte politiche pregiudiziali basta aprire i giornali di questi mesi per rendersi conto che formule
Omologabili meccanicamente per tutto il Paese non è che non esistono più per la volontà di singoli soggetti non esistono più perché non non esistono più perché dove si prova a ragionare nome dalla macchina fotocopiatrice che deve
Avevo riformulare un'impostazione nazionale in modo indiscriminato sul territorio nazionale le giunte non si compongono le maggioranze non si tengono le trattative diventano lunghe
è faticosa la realtà è che le città restano senza amministrazione quello della stabilità è un tema mia viso
Importante che va
Tenuto presente nella governabilità delle città e la stabilità mi avviso nel nelle nostre città si ottiene attraverso la corrotto sulle cose da fare sui programmi e non
Partendo dal nome delle formule e dalla necessità di piegare le esigenze programmatiche a un'esigenza ammonta che è quella di una formula
Di una formula politica da qui certamente possono nascere quelle che vengono anche chiamate anomalie anche se ormai il termine anomalo
Credo debba essere usato con qualche attenzione in più e probabilmente in molti casi riferito anche a quelle che sembrava nuove formule scontate
Nel passato credo che le esperienze vadano però poi valutate sulla capacità di dare risposte concrete alle esigenze non sulla soltanto di creare alleanze e politiche Palermo è una città perché sta vivendo lo nel suo momento difficile un'esperienza
Che è stata definita anomala che è nata certamente in una stagione particolare
Della vita della città che è un'esperienza
Che non nasce come esperienza chiusa ma aperta al contributo di quanti
Volessero in qualunque momento collaborare a un esperimento difficile perché difficili sono le condizioni nelle quali
Si opera ma Palermo è solo un caso perché poi se si va a prendere oggi il Panorama
Delle giunte a livello nazionale credo
Che qualunque un ricevimento ragionamenti del passato sia oggettivamente superato vero problema resta quello di misurarsi con
Una società che reclama sempre più una presenza nel settore dei servizi e della vivibilità Conte nuovi quali quello all'Ambiente di cui parlavamo prima
Che vengono preposti
All'attenzione non dell'opinione pubblica ma della vita quotidiana
Di ogni di ogni cittadino io credo che anche per quello che riguarda i sindaci e gli amministratori
Di e la possibile deve trovarsi la possibilità di fare corrispondere al consenso che si ricevono dalla gente la possibilità dell'esercizio di un potere reale in termini di capacità di decisione
Diversamente sarebbe singolare che che il consenso poi non può esercitare il potere che arrestano ad esercitare il potere strane strutture che non si appartengono a coloro che hanno il rapporto con la gente quanto meno quello elettivo e che rappresentano talvolta
Parte Izzy dalla macchina
Della burocrazia che frena anche i migliori slanci che la classe politica può avere e anche qui andrebbe introdotto a mio avviso il principio di responsabilizzazione anche dei funzionari che sono preposti a determinati incarichi
Nelle amministrazioni e comunali perché se è vero che il responsabilizzato deve essere e il politico è soggetto a censura quando
Questo occorre e anche assolutamente ingiusto che poi vi sia una burocrazia troppo spesso il responsabile di una serie di fatti che avvengono e che avvengono proprio perché dall'interno dell'amministrazione nascono occasioni di paralisi o di freno rispetto alla volontà
Di indirizzo di indirizzo da parte del politico io mi rendo conto che il il problema
E evidentemente molto complesso credo che dovremmo cominciare dal Parlamento di questo Paese e lo dico indipendentemente qui dall'appartenenza a questo o a quel partito politico
Ad avere la capacità di mettere la parola fine su un dibattito che nelle Aule del Parlamento auguro ormai da troppi anni e mentre poi si ripetono annualmente tipiche provvedimenti temporanee
Il sistema delle autonomie nel suo assetto istituzionale e io dico anche nel suo assetto finanziario essendo assolutamente convinto che l'autonomia amministrativa senza un'autonomia finanziaria o affidata soltanto a flussi di finanza da trasferimento e a omologazioni nazionali che a mio avviso non sono possibili senza tutto questo davvero risposte non le verranno nessuno pensi peraltro che le risposte possono venire così come sta succedendo per le regioni organizzando venti sub modellini della burocrazia
Dell'organizzazione statale nella regioni perché non è questa nella logica nello spirito con cui debbono organizzarsi le comunità locali
O le regioni che sono soggetti politici che debbono esprimere una loro capacità proprio soggetto a vita politica ovviamente diversa da quella del Governo centrale non dico dello Stato perché anche le regioni sono state che stanno per trasformarsi drammaticamente in una sorta di sportello periferico dello Stato con tutti con lo stesso tipo di organizzazione io credo che la volontà iniziale la volontà del costituente fosse differenti io credo che questa fantasia di aggrapparsi alla realtà della società e problemi specifici della società nella quale si opera deve essere un tema che si pone anche per lecita per lei grandi metropoli del nostro Paese
Credo che tutto questo deve nascere in nome della funzionalità e della capacità di dare risposte ovviamente anche il nome della politica perché la politica con la P maiuscola e capacità di di di di fare programmi di dare indirizzo certamente a mio avviso non il nome
Di ordini di scuderia nazionale che tentano di omologare tutta la realtà del territorio nazionale a un moderno un modello di governo centrale che non sempre e riproducibile che non sempre opportuno riprodurre grazie
E ringraziamo il ministro Vizzini che ci lasciate agli impegni precedentemente annuncia
E a questo punto diamo la parola alla al sindaco di Milano Pillitteri
Sono convinto che l'iniziativa di questo convegno eh
Quanto meno opportuna
Ed è in sintonia con l'esigenza dei cittadini e non soltanto di chi li amministra e si collega strettamente al dibattito in corso su come nel ripensare complessivamente l'ordinamento amministrativo comunale
Gli organizzatori il petto comunista propongono di analizzare la questione urbana mediante le contraddizioni antiche e nuove che il potere pubblico deve governare
Prevenendo quegli squilibri e quelle lacerazioni che minacciano già da adesso la qualità della vita il rapporto fra agli uomini e l'ambiente
Mi siano consentite delle riflessioni che riguardano la mia città
Ebbene una conferma delle contraddizioni urbane ci viene proprio da Milano
Una ricerca del più importante istituto di ricerca della Lombardia lire dimostra che nell'area metropolitana milanese è aumentato il divario fra i percettori di un antico di un alto reddito imprenditori e liberi professionisti pubblicati a Milano centro
E il ceto medio in piega Tizio operaio pubblicati in quella che si chiama Province ma che in realtà l'area metropolitana
In sostanza a Milano come per esempio a New York
I ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri
C'è pertanto il rischio che anche una città come Milano acquisti alcune caratteristiche profondamente negative tipiche delle città a capitalismo avanzato
Da un lato le zone presidiate da una ristretta élite dall'altro lato l'area di degrado
è solo un pericolo oggi ma bisogna tenerlo presente
Di certo
La specializzazione socio economica dell'area milanese non è comparabile
Agli stridenti contrasti americani
Alla netta separazione fra per esempio Manhattan il Bronx
Negli Stati Uniti
Il povero è veramente uno sconfitto sociale un soggetto marginalizzato da una competizione duro è frenetica ghettizzato in quartieri ben riconoscibili addirittura sotto il profilo geografico razziale
A Milano invece ma discriminazione spaziale è molto più attenuata terrore
Gli interventi assistenziali erogati dallo Stato e dal Comune
Sono il settantatré per cento del totale e hanno limitato gli effetti negativi della modernizzazione tecnico-scientifica
E della competizione socio economica
Ma penso che occorra affrontare le contraddizioni per gestirle con nuovi modelli organizzativi
Ebbene Milano essendo il cuore di un'area metropolitana a e in molti casi prodotto benefici per le comunità circostanti
Pensiamo ad esempio alle strutture di trasporto interurbano al mantenimento di strutture ricreative di cui tutti possono godere i teatri Piccolo Teatro scale il parquet gli immigranti impianti sportivi
Eppure ha subito effetti negativi prodotti dall'e sterno e li subisce quotidianamente
Si pensi all'esempio più clamoroso
La congestione del traffico è una città che di notte conta un milione seicento mila abitanti ma che di giorno sfiora i quattro volte anche cinque milioni
La settimana scorsa in un qualsiasi giorno escluso sabato sono entrati a Milano
Fra le sette e mezzo le otto e mezzo di mattina centosettanta mila automobili destinati a diventare nell'arco della giornata circa cinquecento mila tutto questo propone in termini urgenti se non drammatici il problema è la problematica connessa ai grandi parcheggi di superficie che non la soluzione che stiamo avviando
E che è già stata avviata è quella dei grandi parcheggi di corrispondenza e ad alcuni parcheggi alcuni non molti il minimo indispensabile
Nelle zone centrali della città riferite a funzioni attuali
Mentre gli altri tipi di parcheggi sono riservati interessi di
Questo però è un problema grave per i bilanci
Della città come Milano ma di tutte le altre grandi metropoli e perciò abbiamo informato
Spessissimo i cittadini contribuenti di questa ulteriore contraddizione una contraddizione scarsamente visibile in un sistema di finanza derivata in cui il confronto fra i costi ossia le tasse pagate localmente e i benefici ricavati dalle spese pubbliche locali non sono assolutamente
Confrontabili
Alla carenza di risorse finanziarie e dell'apparato amministrativo
Che come sappiamo tutti e lo è stato anche ricordato molto bene poco fa che rinvia addirittura agli inizi del secolo si accompagnano
Purtroppo è ancora vincoli istituzionali e vincoli territoriali
A questo proposito Gian nell'ottantadue
Il mio predecessore Tognoli attualmente ministro appunto delle aree metropolitane aveva avanzato una proposta
Che io reputo tuttora valida in larga misura e che rappresenta il punto d'arrivo di una lunga riflessione
E chi ha sempre avuto un respiro internazionale nutrita con mire come dell'esperienza degli studi europei ed americani
L'ipotesi di allora interessante allora come oggi prevede di attribuire alle Autonomie locali dell'area metropolitana quattro funzioni
Il governo dell'economia locale il governo del territorio il governo della mobilità il governo dell'ambiente che della qualità della vita
Penso che su questi obiettivi vi sia un diffuso consenso
E non solo nel nostro Consiglio comunale ma credo in tutti i Consigli comunali
Delle grandi città italiano il problema da affrontare e quello di attivare le procedure migliori per conseguire questi commenta altri obiettivi ancora più avanzato penso innanzitutto
Che il governo dell'area metropolitana non debba vere una mera funzione di coordinamento fra i Comuni
Ed è da respingere anche l'idea che si possono utilizzare le attuali Province
Del resto le Province non hanno mai potuto svolgerà questa azione di coordinamento a causa della natura dei compiti e della dimensione territoriali
E poi il Governo metropolitano non può essere il coordinamento perché dovrà affrontare problemi di sviluppo strategico che sono nuovi rispetto ai tradizionali problemi municipali
Esso deve poter intervenire secondo una visione unitaria
Si tratti di localizzazioni industriali utili incentivi allo sviluppo
Di pianificazione territoriale sovracomunale di trasporti pubblici e di altre grandi decisioni relative alla mobilità aree di interscambio sistemi aeroportuali o portuali di sorveglianza ecologica di grandi impianti di disinquinamento
Non deve esserci reale sottrazioni di compiti ai comuni dato il carattere nuovo delle funzioni metropolitane
Il governo delle grandi aree urbane si caratterizza per la capacità nell'affrontare e nel risolvere problemi sovracomunali
Pertanto il nuovo modello deve essere pensato almeno secondo me senza alcun pregiudizio
Anzi
Esso può rientrare nell'ipotesi generale di riforma
Della costituzione o delle leggi attualmente in vigore può essere la pretura azione di un accordo generale fra i partiti politici
La posta in gioco infatti non è datata astratti principi ideologici ma dall'efficacia amministrativa in funzione della partecipazione dei cittadini
Alla gestione della cosa pubblica
Vanno infine ricordate altre condizioni indispensabili di ordine finanziario e gestione
Sono convinto che occorre ridefinire il rapporto normativo e fra dirigenza politica e dirigenza professionale
Dovrà essere consentito
A chi dirige l'area metropolitana di poter scegliere i merger pubblici che reputa adatti a realizzare le linee politico-amministrative
L'alta dirigenza dovrà infatti svolge un compito molto importante
E le modalità di inserimento di un pool di competente
Che risponda fiduciariamente ai responsabili politici dell'area metropolitana di provenienza anche Sterna
Si vive erano sempre di più un elemento essenziale per l'efficace ristrutturazione dell'amministrazione locale
Accanto alla realizzazione delle aree metropolitane occorre rafforzare la struttura finanziaria dell'ente locale stesso
Ciò può essere realizzato restituendo una maggiore autonomia impositiva al Comune ciò può essere anche realizzato attraverso una maggiore autonomia impositiva
E infatti la crisi dello stato sociale che è stata accompagnata anche dalla centralizzazione del prelievo e della frammentazione
Della spesa
Questa situazione ha messo spesso in crisi l'equilibrio fra prelievo è spesi accentuando da un lato l'andamento senza controllo dell'entrata delle spesi e divaricano dalla
Altro l'equità dell'efficienza
Non lo so e qui faccio una riflessione ad alta voce se sia giusta la strada
Del ministro delle Finanze Gava
Sulla tassa sulla casa
Io francamente sono molto perplesso ogni volta che sento parlare di tasse
Soprattutto di tasse che si riferiscono alla casa che già credo ne abbiano più di una decina
Sta di fatto tuttavia che l'ipotesi di un'autonomia impositiva dei comuni che non introduca nuove tasse ma che assorba tasse attuali da parte dello Stato non può che essere una delle strade più urgenti da perseguire per dare anche maggior trasparenza all'azione degli amministratori nei confronti dei loro amministrati del resto accade così in tutto il mondo in tutte le grandi
E piccole città dell'Europa che
Lo spostamento dell'imposizione del livello centrale a quello locale credo e ne sono profondamente convinto che è un obiettivo che i Comuni dovrebbero rivendicare con forza la legge finanziaria dell'ottantotto rappresenta un momento interlocutorio molto interlocutorio rispetto alle richieste dei Comuni
Penso inoltre
Che è una grande particolare attenzione vada prestata alla ricerca di un rinnovato rapporto fra comune
E privato
Questo rapporto può essere inteso come partecipazione finanziaria e pubblica
Sotto forma di contributo al finanziamento o di riduzione del carico tributario qualora la finanza locale
Avesse maggiore autonomia a progetti ed investimenti di natura privata ma aventi un elevato interesse collettivo interventi simili sono stati positivamente sperimentati a Baltimora a Pittsburgh a New York e per rimanere vicini a noi Allione e a Francoforte
Una seconda ipotesi è quella di coinvolgere i privati negli investimenti pubblici a nostra città ha iniziato da tempo e intende continuare a muoversi in tale direzione
Il metodo delle concessioni
Faccio un caso per tutti il caso dei parcheggi o dei servizi pubblici e privati su suolo pubblico nel sottosuolo esprime appunto una nuova forma di collaborazione
A Mila no ma come del resto in altre grandi città abbiamo il problema di far funzionare al meglio
Quelle che sono i bracci operativi delle amministrazioni e cioè le aziende municipalizzate dei loro suo altre società a partecipazione comunale che hanno dimensione occupazionali pari se non superiori a quelle del comune
Al fine di assicurare una maggiore trasparenza per esempio nelle nomine degli amministratori provvedemmo a dotarci di un codice di autoregolamentazione
Resta tuttavia aperto il problema evidenziato da un recente rapporto degli e di esperti nominati dal nostro Consiglio comunale che insistono su cambiamenti istituzionali che consentano di perseguire le sinergie utili per realizzare all'interno delle aziende municipalizzate il medesimo obiettivo
Mi riferisco in modo particolare ad alcune ipotesi avanzate circa grandi aziende municipalizzate come la nostra azienda energetica municipale
Di cui è stata avanzata addirittura la possibilità di una trasformazione
In società con un fortissimo azionariato popolare
Come per le aree metropolitane
Anche per qualsiasi comune in modo particolare per un grande con si può nella necessità di perseguire non soltanto un nuovo quadro istituzionale
Ma dunque anche nuove procedure di intervento
E i nuovi strumenti di governo devono essere accompagnati da una nuova cultura chiamiamola così manageriale
Capace di farci comprendere meglio i processi e le domande che si sviluppano
Nelle società
E nella società nella quale occorre rivedere schemi mentali le interpretazioni ereditate dal passato per guardare al presente con molta lucidità
Anche il significato della povertà ad esempio va correttamente interpretato
La povertà
In una città come mila non è soltanto finanziaria e materiale
La povertà in una grande metropoli e specialmente nuova povertà immateriali
Si pensi alla solitudine
Degli anziani ai conflitti familiari
Alla crescente domanda di assistenza psichiatrica alla diffusione impressionante dei singles molti dei quali certamente non appartengono alla élite della Società e comunque richiedono interventi personalizzati
Ma si pensi anche ai tanti tantissimi lavoratori stranieri ai drogati ai malati di ai DS hai troppa auto eccetera
Poiché queste nuove povertà non sono riconducibili automaticamente ad un problema di reddito
Le procedure di intervento del Comune non possono più consistere in contributi economici comunque non possono consistere
In soltanto in contributi economici
In tal senso occorre ripensare all'organizzazione della sua di solidarietà contro provvedimenti fortemente mirati evitando l'espansione dell'intervento centrale e periferico dello Stato mediante la logica dei sussidi a pioggia
Viviamo un momento di transizione nei compiti che nelle funzioni dei comuni
L'antica identità del Comune si è indebolite
Dobbiamo inventare
Disegnare
Creare nuove identità la realizzazione dell'area metropolitana il potenziamento delle risorse finanziarie comunali sono due punti fermi su cui costruire questa nuova progettualità
Io mi auguro profondamente che intorno ad essi si possono creare insieme ad altre proposte che stanno emergendo anche da questo convegno quel consenso politico e quell'attivo contributo di idee in grado di rispondere al meglio alle sfide della trasformazione sociale e culturale e alle sempre più diversificate che complesse esigenze dei cittadini grazie
Ringraziamo il sindaco Pillitteri e darei la parola al sindaco di Palermo Leoluca Orlando
E via dicendo
Dire che sono grato per questo invito che l'unico che consente a me come gli altri colleghi sindaci di esprimere una riflessione
Sul Sicit su città e metropoli cercando di seguire la relazione di piano salva anni che mi dispiace aver ascoltato ma che io
Purtroppo sulla rileggere
La sua cornice nei suoi contenuti
Per sottolineare il significato che già nel titolo di questa stessa iniziativa della rapporto città e metropoli per il loro essere questione nazionale
Io credo che si avverte molto forte oggi nel nostro Paese
La esistenza di un circuito delle città di un circuito delle grandi città
Che cerca in qualche misura di guadagnarsi uno spazio oltre l'ansia della legittimità dei comportamenti e oltre le preoccupazioni del consenso
Nelle grandi città del nostro Paese oggi più di quanto non avvenisse nel passato
Ci si accorge che la legittimità del comportamento
E l'ottenimento del consenso non riescono ad esprimere
Un'esigenza molto profonda non riescono cioè a dare risposta a un'esigenza progettuale che oggi si avverte nelle grandi città del nostro paese
La diciamo in termini molto molto semplici ma anche Rozzi quando diciamo che le grandi città sono
Aree di particolare sofferenza del sistema sociale del sistema politico del sistema economico dal nostro paese
Lo diciamo noi quello dicono gli operatori politici Prodi poi amministratori riceva gente
Lo dice con espressioni anche molto semplici nelle grandi città in genere
Sì nemmeno bene come nelle piccole città
è un'espressione corrente che deve avere un senso che esprima questa condizione di sofferenza
Che certamente è dovuta in primo luogo alla circostanza che le grandi città si caratterizzano per la incompletezza
Se vogliamo fare una distinzione tra grandi città per quelle che non sono grandi città io credo che la distinzione la possiamo trovare non soltanto ovviamente come pare e relazione al numero degli abitanti che è vivo in un realtà urbana mai in base al grado di incompletezza di un tessuto urbano le grandi città sono nucleare dell'incompletezza istituzionale
Sono le armi incompletezza fisica strutturale e servizi
Sono le are della contraddizione
Sono le armi e le quali in buona sostanza
è arrivato direi al suo punto estremo di sviluppo quella che non ha identità del modello di città europea il modello delle città delle valli Della Valle del Reno
Il luogo del disagio il luogo stesso la protesta non a caso il luogo della riduzione delle contestazioni
Questa contraddizione si evidenzia l'oggi le grandi città del nostro Paese
Anche attraverso il modo diverso di interpretare l'emergenza
Prima di me il sindaco di Milano faceva riferimento come anche le emergenze hanno necessita di essere aggettivata come nuove la stessa povertà che sembra che debba essere uno dei concetti più elementari finisce con lo non essere più un concetto univoco quando lo applichiamo al modo di vivere una grande città le nuove povertà nuove ricchezze il loro benessere
Ma anche la stessa tradizionale distinzione tra pubblico e privato nelle grandi città entra in crisi più e prima
Che nei piccoli e medi centri
Il traffico i servizi sociali la casa
E rispetto a tutto questo si avverte una forte sensibilità si costituisce
Un ministero per le grandi cita il segno di una grande sensibilità normalmente quando
Il governo per i ministeri
Individua un incarico ministeriale è segno che la sofferenza è arrivato a un livello alto o livello alto di percezione
Però ancora resta arretrato il modo di affrontare i problemi delle grandi città perché in buona sostanza si procede secondo la filosofia la pratica degli elenchi
Voi ricordate che nel nostro nostro ordinamento assottigliamento sociale
L'assistenza veniva realizzata secondo la partita degli elenchi
I buoni
Io orfani
La vedo pure
In minori gli anziani
Ecco siamo volta l'impressione che l'approccio al problema del governo delle grandi città sia ancora per elenchi
I parcheggi la cassa
Su questo o quell'altro servizio sociale non affrontando come dovrebbe invece come un'iniziativa come questa mi pare che testimoni e sarà necessario il tema strutturale che è un tema
Certamente anche
Di cultura politica
Le grandi città
Si rompe il rapporto centro-periferia le periferie diventino i nuovi centri la gente in misura sempre più la qualità
Della vita
Nelle periferie d'un tempo
Con l'espressione che credo sia e possa essere efficace misura sempre più la qualità della politica dell'amministrazione con le facce dei sindaci è sempre meno con le facce dei ministri
C'è cioè in buona sostanza una rottura di quel rapporto tradizionale tra centro e periferia una forte
Crescita di attenzione sul modo di essere delle grandi città
Dopo il mille novecento settantasette dopo il seicentosedici dopo la chiusura della stagione delle o fuori regionalistica in buona sostanza dal nostro paese
Noi abbiamo assistito a una crisi a livello regionale di governo mediatore tra il governo e oggi in crisi l'intero Paese dove come dire davanti agli occhi e di tutti a me dispiace perché mi pongo il problema di cosa andò a insegnare quando finirò di fare il sindaco posto nel primo insegnavo Diritto regionale e quindi ho qualche problema di
Di dire entità ma non c'è dubbio che c'è questa crisi del livello regionale di governo la gente in la gente legge i livelli regionali come livelli di sottogoverno non come livelli esponenziali politici rappresentati
E allora abbiamo le grandi città la crisi che è collegato alla circostanza che nelle grandi città abbiamo il massimo di attenzione
Ma una grande arcaicità di strumenti
Abbiamo il massimo di progetto con il massimo di quotidiano che stanno assieme al Governo da grandi nelle grandi città allora probabilmente posso a ritroso sul clima dobbiamo farla se è vero come è vero che non bastano fare una riforma delle autonomie
Fare la riforma del governo delle grandi città per risolvere il problema
Se proviamo a leggere questo recente libro viaggi in America
Che ripercorre dopo centoquaranta anni il viaggio di Alexis de Tocqueville in America
Restiamo colpiti dalla circostanza che mi salti lunghi America si è risposto alla sfida urbana
Al governo non modificando in nulla le norme di governo delle città
Sono rimaste ancora i modelli francese modelli inglesi i modelli di un secolo o di due secoli fa nel governo delle città dei Stati Uniti d'America cos'è cambiato è cambiato il clima
è cambiato cioè il clima nel quale si inserisce la capacità di risposta di una grande città rispetto ai problemi della gente
Quali sono i tre elementi deboli scusatemi se procede in maniera così da compitino ma cerco di di lire con il massimo di di sintesi la cose
Che che penso i quali sono io degli elementi deboli culturali dal Governo alla città sono tre essenzialmente
La
Permanenza
Di una cultura dell'appartenenza nella costruzione
Della politica e la rappresentanza le grandi città
Una concezione liberale superata che voleva essere
Le città i livelli di governo delle città non capaci di entrare
Nel circuito economico perché non dotati i comuni di potestà legislativa
Secondo il modello pur culturale liberale che voleva essere soltanto proprio ieri ghiotta di potestà legislativa la capacità di intervenire rapporti interpersonali e quindi anche nella economia il terzo elemento di debolezza culturale ci tornò poi con maggiore precisione sui tre elementi elitaria che sia una variabile indipendente dal punto della funzione
Il numero
Sono i tre elementi di ritardo culturale oggi nel nostro paese
La cultura dell'appartenenza
Noi abbiamo
Una sistema politico
Non mi fate dire se l'abbiamo a livello nazionale perché pone il tema di questo incontro di questa sera ma certamente l'abbiamo a livello di sistema politico nelle grandi città
Un sistema politico che costruito secondo una struttura rappresentativa
Cospicua costruita per appartenenze
In una realtà che sempre più invece chiamata a superare a parte
Nel nostro il tema politico abbiamo trasformato le identità un'appartenenza al clan la famiglia al partito la corrente
Al gruppo di interessi e abbiamo su questo costruito
Costruito la proporzionale che cos'è la proporzionale se non un modo per esaltare la cultura e l'appartenenza
Quella cultura dell'appartenenza che oggi è in crisi nelle grandi città oggi le grandi città vi è la crisi della cultura l'appartenenza della crisi dei partiti che si sono costruiti in base alle logiche d'appartenenza
I partiti hanno cercato di ritardare questa crisi sostituendo all'appartenenza partitica appartenenza la formula
Abbiamo sentito parlare di
Visione strategica dell'alleanza dimensione quasi metafisica di questo o di quell'altra formula
è stato l'estremo tentativo di salvare né la dimensione e la politica nelle grandi città la cultura politica dall'appartenenza la realtà è
Che le grandi città hanno messo in crisi la cultura politica della appartenenza
E hanno invece sempre più con sempre maggiore forza ci accorgiamo di Fontana instabilità e alla crisi delle formule ma se ne accorge la gente amenità ogni giorno
Sempre più registrato il crescere della forza politica dei movimenti
Che cosa sono i movimenti se non il volto urbano dalla politica
Che cosa sono i movimenti Salon un messa in mora della capacità di rappresentanza dei partiti politici e le grandi città
La loro capacità di essere a rappresentativi di un contesto sociale pericolo la differenza tra l'appartenenza del movimento la palla partenza il dialogo tra il partito tradizionalmente costruito e il movimento
Consiste nel fatto che nei movimenti la gente si incontra con grande modernità in base a un comune interesse
Non in base a un segno comune
La gente si incontra in base
Allora Obiettivo da raggiungere in base al valore da difendere in base al progetto da realizzare non si chiede
Non
La logica del movimento non porta a chiedere di chi sei figlio nei conti Cheney questa sera importanti incontrarsi con grande modernità intorno agli interessa i progetti
Questo è un elemento di grande ritardo culturale
Nel modo di essere della politica dell'amministrazione delle grandi città vi è un secondo elemento di grande ritardo culturale nella politica dell'amministrazione del governo delle grandi città ed è costituito dal dalla circostanza che noi abbiamo delle funzioni
Che anche per le grandi città sono costruite sul presupposto che l'ente Comune
Non è abilitato ad intervenire nell'economia
Ed è
Ancora in buona sostanza un ente che vive per contagio della potestà autoritativa col fatto
Tutto questo è contro quello che è avvenuto è che avviene ogni giorno nelle nostre grandi realtà urbane grandi e piccole che sia se è vero come è vero
Che l'ente Comune oggi nella stragrande maggioranza dei gas il soggetto economico più significativo di un'area urbana
Il più significativo sotto il il il versante dell'occupazione sotto il versante della capacità di essere stazione appaltante sotto il versante l'arresto dei servizi anche sanzioni per la vita all'agente
Sotto il versante la capacità di muovere interessi economici che sono collegati alle scelte che nel vento comune si parlo ha registrato
Una terza ragione di ritardo complessivo dallo sul sistema delle Autonomie particolare
Evidenza nelle grandi città
Ecco scritto dalla circostanza che lo abbiamo ancora oggi ordinamento
Si prova vergogna riconosciuto che considero la variabile indipendente
Delle funzioni e delle procedure
Il numero degli abitanti
La complessità dei problemi le procedure
I meccanismi di governo dei sistemi di controllo gli organi sono gli stessi
Nel Comune polvere delle valli alpine di cinquanta abitanti è una grande metropoli come Roma o come Milano
Sarebbe in buona sostanza come provare a immaginare di costruire la multa una multinazionale del settore della meccanica
Ho parando semplice aggiustamenti quantitativi moltiplicando per un milione il numero di addetti per un milione novanta lampadine per un milione il numero dei dei cacciavite Dal Fabbro che c'è sotto casa nostra
Io credo che
Circa
Trovo che avremmo il Risso da parte del nostro interlocutore se trovassimo immaginare l'adeguamento quantitativo portato fino all'estrema conseguenza senza un adeguamento anche qualitativo dal modo di essere di una struttura organizzativa quale appunto il Comune
Tutte queste cose
Credo che si fa una premessa necessaria non per dire che non occorre
La riforma dal governo tra grandi città e lo dico con molta chiarezza secondo me occorre una riforma differenziato al governo le grandi città rispetto al altre qui forma di governo del sistema delle Autonomie locali del nostro paese
Ed è chiaro che qualcuno deve pur cominciare col dire
I tempi sono maturi perché nel nostro Paese si vada ad un riforma del governo nelle grandi città
Non dico questo per dire che è inutile o che è superfluo procedere a questa riforma per dire che non possiamo sx collegare quest'ultima proposta di riforma questi progetti di riforma
Da una condizione culturale che registra i i gravi ritardi alcuni quali ho cercato di elencare
Fatta questa premessa procuro
A fare qualche rapida
Tentativo aggravio tentativo ingegneria di ingegneria
Istituzionale
Cercando di individuare a qualche ipotesi
Di modificazione l'attuale sistema del governo delle grandi città
Che forse può servire a spiegare
Pur essendo pure ipotesi assolutamente abbozzate rosse a spiegare che cosa occorre che cambi nel governo di una grande città
La prima quando si prova l'angoscia di fronte alla ingovernabilità o difficoltà di governo di una grande città in improvvisamente ci si alza qualcuno e tira fuori la scorciatoia dell'elezione diretta del sindaco o la scorciatoia il commissario
Certo non c'è dubbio che rasserenati gli animi poter affermare eleggiamo direttamente il sindaco
è un assomiglia molto a quando da bambini si diceva adesso basta no si sospende un gioco però
Da solo non basta
L'elezione diretta del sindaco a a riformare l'ordinamento delle cocktail gol di governo nelle grandi città così come lo sono certamente non basta il commissario
Lo dice uno che al di là di quello che qualcuno può ritenere
è fermamente convinto che il commissario non serve neanche in condizioni di emergenza e Palermo vivo questo momento condizioni particolari emergenze
Perché le scorciatoie non servono per dare risposte ai bisogni drammatici una grande area urbana anche quando è attraversata dalla sfida la comunità organizzata e mafiosa
Invece occorre in momenti come questo recuperare il massimo di coordinamento di circuito nazionale
Il commissario è per definizione la negazione del circuito è la imposizione la Scelta noi invece riteniamo che sia necessario propone momenti magari sofferenza recuperare il massimo di circuito lo e di coordinamento nazionale
Evitando appunto la scorciatoia che mette a posto
L'anima del commissario
Perché dicevo l'elezione diretta del sindaco non basta ma voi pensate cosa sarebbe se mi consente
Collega Pillitteri cosa sarebbe Paolo Pillitteri sindaco di Milano eletto direttamente dal corpo elettorale con una norma di suffragi con l'attuale sistema normativo sull'attuale procedure
E rischierebbe di diventare lo dico per te perché io spesso Saint mi sento qualcosa di simile
Di diventare o o uno stregone o una Santa Rosalia voglio dire una specie di soggetti imbalsamato messo lì carico di un grande potenziale di di capacità politica il grande potenziale inespresso perché poi alla fine
Pare che continueranno ad esistere anche dopo l'elezione diretta di Pillitteri od Orlando o di Signorello ripartiti perché credo che continuano a esistere allora se uno credo che si possa semplificare fino al punto di trasformare in un
Soluzione del problema una risposta che è un problema lo ignora
Io ho una mia proposta una mia idea altra ognuno di noi in questi casi poi finisce con l'avere la propria formula
Pillole che
Che serve poco pari per tranquillizzarsi io son convinto che per esempio nelle grandi città
Problema diverso nei piccoli e medi centri dove sistema di rappresentanza politica soft porterebbe
Sistema di rappresentanza
Partitica sopportare dell'elezione diretta del sindaco
Ma lei ne venne medie grandi centri io credo che bisognerebbe seguire c'è un modello lo esprimo appena dico questo immediatamente
Mi si dice che si vuole fare una democrazia consociativa quindi dico che l'obiezione però cerco di spiegare cosa cosa voglio far riferimento
Io credo che il sistema migliore sia quello di faceva lezione diretta
A parte il corpaccione del sindaco e la giunta
Cioè di procedere alla elezione
Del del di Sindaco del capolista di una lista
Di un partito di più partiti che abbia conseguito il maggior numero di voti
Realizzando all'interno della Giunta la rappresentanza di tutte le liste che hanno conseguito a molti
Avendo in questo mondo in buona sostanza con l'avere
Come assessore
Come componente dell'organo collegiale giunta adagio però perché bisogna cambiare competenze adesso spiego in che modo di avere come rappresentante all'interno dell'organo Giunta con la qualità di componente dell'organo poggia la Giunta il leader della lista del partito che ha
Avuto un minor numero di voti rispetto alla lista che ha avuto invece il maggior numero di voti
In buona sostanza questo prova solo non basta bisognerebbe modificare l'attuale assetto di competenze ai consigli comunali nelle grandi città e le giunte
Bisognerebbe cioè in buona sostanza avere un consiglio comunale che non può riunirsi in consiglio comunale ottanta consiglieri comunali
Cito il caso mio ma certamente altre città allora trenta anzi ancora più rappresentativa nel consiglio comunale di Palermo abbiamo due ministri tre sottosegretari e dodici parlamentari
E vengono convocati i consiglieri comunali vengono convocati per deliberare l'acquisto dalle penne biro o dalla carta necessarie per ristampati per i certificati per i certificati elettorali
Ora francamente uno spreco di rappresentanza politica il consiglio comunale dovrebbe in qualche misura esso soltanto colpo di Indirizzo l'organo di controllo di approvazione degli atti poliennali il luogo dove si realizza attività ispettiva il controllo sull'attività dalla Giunta
Mentre invece la Giunta così organizzata avrebbe tutte le funzioni che in atto sono funzioni normalmente proprie del consiglio senza avere l'angoscia
Perché anche questo fa parte della cultura del dialogo ed è un superamento della cultura della dell'appartenenza senza aver l'angoscia che all'Inter o alla Giunta ci possa essere dissenso uno dei portati alla cultura l'appartenenza e ritenere che all'interno di una ormai la struttura collegiale di governo il massimo di consenso e anche il massimo di efficienza di legittimità non sta scritto da nessuna parte
Non sta scritto da nessuna parte che all'interno di una
Di un organo collegiale l'unanimità sia sinonimo dell'efficienza
Noi viviamo nel terrore
La politica per formule a vivere nel terrore del dissenso all'interno alla maggioranza c'è un'espressione assai antica
Che spesso sentiamo ripetere quando all'interno di una maggioranza si verificano dissensi dentro l'organo istituzionale giunta o consiglio che sia qui occorre un chiarimento politico è uno e le cose più arcaiche
Che si possono che si possono registrare nella vita politica è una cosa che sa di vecchio io non si espresse prima del forse perché ma fa di vecchio
Sa di vecchio perché sostanzialmente parte dal presupposto che la
La comune appartenenza a un partito che lo stesso ad una forma perché abbiamo reso metafisica per la fisica le formule abbiamo cercato di rendere metafisiche le formule
Pone una assoluta identità di posizioni e quando c'è una diversità che è normale perché in una grande area urbana e non soltanto grande rubare non tutti hanno la stessa storia
Non tutti hanno le stesse idee e possono benissimo diverge su un provvedimento sul più provvedimenti senza che per questo
Si mettono in crisi le ragioni dello stare insieme con le ragioni del governare
Una grande città questa è la differenza forse più evidente per la cultura l'appartenenza e la cultura del dialogo certo
Come sempre accade qualcuno può citare che coesistono gli eccessi cioè la rissa continua o l'anarchia ma è chiaro che non si può valutare una cultura in base ai agli eccessi ai quali può andare può andare incontro
Un altro aspetto riguarda
La burocrazia
Non c'è dubbio che
L'attuale assetto tutte le amministrazioni comunali specialmente nelle grandi città
è un assetto arcaico
Ed è l'assetto arcaico anche con riferimento alla cultura
Istituzionale medio nel nostro Paese
è un controsenso
Che ogni provvedimento al più minuto
Al più impegnativo debba recare insieme appassionatamente le firme del burocrate dell'esponente politico
Non solo è un controsenso
Ma è una delle fonti di maggiore inquinamento
Perché finisce in buona sostanza con l'impedire la individuazione delle responsabilità dell'uno rispetta la responsabilità dell'altro finisce quello di creare un meccanismi di deresponsabilizzazione che sono allucinanti io credo che qualche volta a capire che quando il sindaco firmò un mandato di pagamento la sua firma è
La diciottesima diciannovesimo la ventesima una serie una serie di firme con la conseguenza se siamo in un mondo di angeli il primo penserà che il controllo fra l'ultimo lutto per l'ultimo pensa che il controllo l'ha fatto qualcuno e diciotto dell'anno preceduto
Questo impedisce di realizzare di applicare il principio di responsabilità di collegare cioè in buona sostanza
Il
Il il l'attività amministrativa allora ho una responsabilità individuale dicevo che lo sistema istituzionale abbiamo dei modelli basterebbe applicare al Governo e grandi città non ci vuole molto
La formula dell'alta dirigenza già applicata allo Stato che consente cioè gli alti dirigenti dello Stato ai funzionare della della carriera dirigenziale uso un bisticcio di parole di un di
Di potere impegnare di rappresentare l'ente l'ente di riferimento
Un altro aspetto si riferisce alle strutture lo è ancora oggi stentiamo ad avere anche nel governo le grandi città una sensibilità adeguata
Al
Al alto uno dei locali
Può sembrare una banalità
Ma ora ragioni per le quali amministrazioni comunali spesso appaiono un ostacolo alla modernizzazione consiste nel fatto che il che spesso dedicano poca attenzione alla qualità dei locali in rapporto alle funzioni non svolge agli fisici
Ed è una delle ragioni di un'immagine d'immagine Dino modernizzazione
Con riferimento ai bilanci siamo alla svegli al collo
Siamo la sveglia al collo perché se nel caso precedente si provocava la risata quando si moltiplicava per un milione nuove lampadine
In materia di bilancio siamo la sveglia al collo quando a novembre ottobre o a dicembre si approva il bilancio preventivo dall'anno in corso
Però prego rigorosamente preceduto dalla relazione previsionale l'assessore al Bilancio che spiega quali sono i programmi che l'amministrazione intende perseguire ogni quindici giorni che separano
Dalla esecutività dell'atto una volta approvato quelle messe a dura prova sull'anche i tempi di approvazione al trentuno dicembre che voglio non voglio Isadora nazionale comunque la data di di Justine di fine dell'anno rozzo
Doveroso fare all'autonomia
Alle otto non mia impositiva
L'autonomia impositiva
Nel nostro ordinamento ha diviso sappiamo perfettamente tutti i partiti politici
Secondo se ci parlava il rappresentante del diaria forte della debole del Paese adesso finalmente stiamo quasi parlando in codice siamo tutti d'accordo sottomano impositiva ma ma costante non si realizza
Cioè
Realtà vera è che il con riferimento come impositive se non ci si fa carico di stabilire quali sono gli standard minimi di servizio
Che devono essere garantiti a tutte le realtà a tutte le grandi città del paese qualunque altra ipotesi di autonomia impositiva appaia sempre inevitabilmente un saccheggio
Un danno del ricco un saccheggio un danno dal popolo l'unico sistema è quello di stabilire e qui il circuito delle grandi città può servire qual è lo standard minimo deve essere garantito a tutte le grandi città ottenuto il quale poi è chiaro che può darsi corso fino in fondo l'autonomia
In positiva non parlo dei controlli perché rischia di apparire assolutamente rituale il dire che i controlli sono e continua a destra i controlli finita sui gli atti non sono controlli sull'attività che non si riesce a realizzare il corretto controllo tra costi e benefici che in buona sostanza la cosa più importante per un amministratore comunale oggi avere le carte a posto davanti alla Corte dei Conti giudice sempre più pericoloso molto preoccupato dalla Repubblica perché per le dimensioni economiche voglio dire dallo che può provocare un'eventuale responsabilità contabile con una situazione nella quale non sappiamo perfettamente
E i casi di responsabilità contabile quelli veri sono quelli che non vanno ma la corte dei conti
Perché i polli sono tutti a posto e si riscalda la Corte dei conti quando si cerca
Di seguire
Il buonsenso dal padre di famiglia e vengono ultima aspetto oggi e le grandi città
Di fronte a queste cose complessiva di ritardo culturale di mancata riforma l'ordinamento dell'autonomie locali il Comune recupera efficienza dire qua soltanto quando esce dal palazzo
Il Comune recupera efficienza quando svolge una un ruolo di per di sollecitazione politica
O quando utilizzandolo cita miste uno strumento le concessioni in buona sostanza
Fa dichiarare fallimento
Al modo di funzionare da dalla macchina comunale e cerca fuori del palazzo da risposta comincia a dare con le procedure quelle normali quelle ordinarie di un'amministrazione pubblica tutto questo produce certamente una sbandamento
Perché produce una rottura del rapporto consenso potere responsabilità così diceva prima di me mi sembra giusto ripeto
Nelle grandi città c'è il rischio che cresca a dismisura il livello del consenso e di livello della responsabilità ma non la guardo non in maniera proporzionata il livello del potere
Cioè la gente abbia la percezione sempre più netta che c'è qualcuno che gioca a fare l'amministratore comunale avendo molto consenso e molta responsabilità in ogni sede competente ma che in realtà la vita le sue scelte
Le scelte quelle importanti significative si fanno fuori dal Palazzo si fanno fuori dalla sede istituzionale e allora tutto questo appare fa apparire spesso le grandi città un ostacolo alla democrazia e l'ostacolo alla modernizzazione perché nelle grandi città si registra e la creazione di un circuito le grandi città può servire in qualche misura ad ovviare a questo ritardo si registra ripeto
Oggi il massimo di progetto
E il massimo di quotidianità
Si registra proprio nelle grandi città oggi
Il massimo di Europa e il massimo di specificità locale
Tutto questo crea una condizione di grande disagio alla quale certamente occorre porre rimedio avendo consapevolezza dei fatti di cambiamento culturale dal nostro Paese ma anche ogni tanto
Quando quando ci vuole ci vuole qualche piccola modifica
è nato il nel sistema di governo per le grandi città che oggi appare essere uno strumentario arcaico per funzioni che si dicono vorrei essere assolutamente moderno grazie
La parola al sindaco di Roma
Debbo dire che
Molte considerazione svolte
Da Salvagnini
Possono costituire la base
Di un utile interessante
Confronto
Su cose da fare su problemi da sollevare
Su questioni da affrontare
Interventi dei miei colleghi e le considerazioni anche del ministro
Rizzi l'hanno portato un contributo credo
Rilevante al dibattito di questo incontro
Per nonno
Ripeto mettendo ripetere
Concetto di opinione
Soprattutto quelle che possono
Vederci
Favorevoli
E che possono costituire un un terreno comune fecondo
Io preferisco in breve
Dire
Deve esprimere un'opinione
Politica
Un problema di scelto
Per le Autonomie locali bisogna fare diverse cose bisogna introdurre diverse modifiche
Il problema politico e
Sono oggi le Autonomie locali i movimenti autonomistici
Sono oggi i partiti le forze culturali del nostro Paese
Convinti e quindi in grado di affrontare in modo prioritario
Il problema della riforma delle autonomie locali a cominciare dalla riforma nei grandi centri urbani
Perché il rischio nostro e di proseguire un dibattito ormai avviato da lunghi anni nel nostro Paese
A volte nella indifferenza a volte anche con qualche attenzione
Ma con risultati scarsi e spesso controproducente
La verità vera è che Paesi cresciuto
Si sviluppa
è una
Nuova
Prospettiva di sviluppo ci ha e in condizioni internazionale non sempre facili
Ma comunque
Di intensa ripresa del processo produttivo
Su basi tecnologiche avanzate
E su un terreno concorrenziale
Che non conosce confronti nella storia dell'umanità
E dunque la hanno forma di produzione capitalista sconvolge schermi sconvolgente dottrine
Sconvolgente molto
Di questo sconvolgimento tutti i partiti
Nessuno escluso risentano conseguenze a volte è di una gravità eccezionale
E si vivono momenti drammatici
Per questo rivolgimento
Che la realtà economica sociale del mondo sta producendo nei rapporti tra i popoli e all'interno dei popoli dunque rispetto alla realtà italiana
Di uno sviluppo di grande rilievo che in quest'anno è stato perseguito e realizzato di fronte a un grande processo che sia perché si vuole portare avanti
Che ha base dell'attuale dibattito tra tutte le forze politiche
Noi ci troviamo a constatarlo
Che mentre
Le forze economico si presentano a questo confronto
Già organizzate e capace come recenti episodi dimostrano a confrontarsi anche a livello internazionale
Sul piano istituzionale della organizzazione dello Stato dell'amministrazione dello Stato si segnano non e elementi di deficienza ma elementi di Stasi
Per quel problema della riorganizzazione della ristrutturazione dello stato diventa il tema principale in merito alla capacità di affrontare quello che qui è stato detto
La popolarità dentro o fuori Palazzo che diciamo più semplicemente del rapporto economia politica della capacità della politica di controllare i movimenti economici e non viceversa la politica di essere condizionata alle scelte e dai movimenti dicono
Il problema centrale che oggi si pone alle forze democratiche
Rispetto al processo di avanzamento generale del nostro Paese e questo
Rispetto a questa situazione le forze economiche sono già Guerri
E si muovono secondo moduli e schemi idonei alla nuova realtà e alla nuova sfida Rossetto
Lo Stato e sia targata
Indi procedimenti in dibattiti in modifiche che non hanno niente a che vedere con questa grande scritta questo non vuol dire che in questi periodi in questi anni non ci sono fatti passi in avanti
Non ci siano tenuta strade nuove che non si è cercato di dare risposte anche no
Ma sono state date spesso risposte politiche che sono stati indebolite
Dal fatto che l'apparato e la organizzazione generale non è stata in grado a dare
Sostegni
E appoggia adeguati
In questo quadro le autonomie locali sono quelli che di più soffrono di questa situazione distrarsi
Dopo le giornate straordinari che abbiamo vissuto
Con la seicentosedici
E con uno una speranza di tentativo
Di ripresa del movimento autonomistico nel nostro Paese ci siamo accorti
Che la cultura più diffusa nella comunità nazionale di considerare le autonomie locali ad una sorta di Russo rispetto al processo di sviluppo economico e sociale e rispetto alle esigenze di una società avanzata posto industriale
Allora il problema
Deve acquistare o le devo di carattere eccezionale
Non è problema di difendere l'autonomia
Dei giornali in questi giorni si pongono la domanda che fanno i sindaci mi risulta che il giornale si domanda trova anche qui a Roma proposte dei locali dove va il sindaco
Ma questo è un problema di cultura di cui non è qui il caso di discutere semplicemente un problema dibattuto
E ma la verità bene è un altro
Che mentre noi discutiamo
Le forze che decideranno o che hanno il potere ok utilizzano il potere continuano nel loro processo
Senza che si possa riuscire a individuare una strategia sulla quale convergendo le forze democratiche si riesca
Affermare o comunque a realizzare un equilibrio nel rapporto tra forze economiche tra centri di potere e responsabilità derivanti dalla rappresentanza popolare
Per cui il mio problema e avrei potuto e potrei chiudere
E che io son convinto che la grande mobilitazione intorno al disegno di riforma
Delle autonomie comunali e lo dico con molta chiarezza cominciando facendo lo stralcio
Per quanto riguarda le aree metropolitane perché nelle aree metropolitane si gioca il grande contro
Perché il processo di espansione economica e sociale del nostro Paese la espansione del settore industriale
La Espero espansione del terziario avanzato
Costringono non per iniziativa delle autonomie locali ma perché l'esigenza dello sviluppo a concentrare nelle città volumi di investimento prima inimmaginabili
Tu caro Salvati mi ha fatto un'osservazione molto acuta molto interessante ma ferma storicamente
Quando hai immaginato pensato effetto bene bene anche le cifre e le percentuali che per taluni settori di lavori pubblici all'esterno delle grandi comunità
Si spendono cifre incredibili e per le comunità si spendono cifre irrisorie ma questa situazione tra alcuni anni sarà modificata
Non ricchezze stiamo spingendo notò in quella direzione della modifica ma perché le regole dello sviluppo industriale post industriale nel nostro Paese come nella Comunità europea e si dice eleganti centro urbano siano attrezzate in modo adeguato
Rispetto alle esigenze della espansione economica e sociale del Paese
Collegata allo sviluppo del moderno capitalismo
E qui il problema del ruolo delle Autonomie locali
Che diventa sempre più marginale
Io saluto con grande soddisfazione la costruzione del ministero delle Aree metropolitane ma l'interpretazione della legge il ministro delle Aree metropolitane specifici presentano
Cioè questa è la interpretazione che danno non il ministro Tognoli ma
I commentatori e non pochi della stampa nazionale
E questo lo salutano non comune elemento di preoccupazione ma comune un elemento di respiro finalmente rispetto all'incapacità di queste risorse amministratori locali finalmente viene chi dall'alto può decidere e determinare l'assoluzione
E signori
Non ci sono problemi di poco rilievo
Qui sono state dette cose sulle quali poi teoricamente io non comprendo
Per esempio da parte del mio amico
Ma sono state dette cose da parte di pelletterie sulle quali io convengo
E sulle quali per esempio si può lavorare
Per un impegno di tutte le metropolitane per una grande partita perché qui troverete battaglia politica
Quello che dobbiamo fare riusciamo ad elaborare è un problema di rapporto del ruolo che deve avere
Lento e locale né quando lo sviluppo della lo stesso cita non c'è l'accordo
Per noi fare confusione sono sul punto fiori nello il ricircolo del RIS sono invece lo seguano voglio dire ci vorrebbe pure vale però voglio dire era relegato semplicemente alla un sistema complesso che tu hai determinato dell'elezione del sindaco e della Giunta insomma crea una soluzione
Insomma singolare insomma sulla quale forse sarebbe opportuno riflettere un momentino un po'di più e in sostanza ma questo può nascere anche da
Slanci anche da Fantozzi
Voglio dire il problema reale dunque e come trovare egli modo nella realtà politica italiana di una convergenza delle forze e imporre attraverso iniziative adeguate
Che questa battaglia
Per Rita forzamento delle Autonomie cominciando dal ruolo
Delle aree metropolitane posso andare avanti io lo debbo ripetere quello che tutti voi avete detto con questa regola avanti lo diceva con queste regole sono altri che dettano le decisioni con queste regole stiamo in un complesso di ritardi inimmaginabile
Io ho raccontato
Insieme coi colleghi qui presenti
Che ne abbiamo fatti calcolo
Per le procedure di appalto che facciamo sessantuno passaggi
E signori sessantuno passaggi comporta di tante cose ecco il discorso
Ma non è mica possibile immaginare che noi continuiamo su questa strada il rapporto consiglio comunale giunti tutti i problemi di grande portati il rapporto tra i grandi centri urbani
E dobbiamo anche dire con molta franchezza le regioni dobbiamo dire con molta franchezza lo Stato e il nostro schema deve essere tutto nuovo non è all'inverso che l'area metropolitana significa la soppressione del Comune la creazione fantasioso di una realtà che non esiste ma come dare autorità all'ente locale metropoli rispetto alla stessa regione quando si parlava a suo tempo e qualcuno ne parlo che i grandi Comuni dovessero avere anche entro certi limiti
Qui
Non immaginavano l'esistenza la Costituzione addirittura il problema di poteri legislativi entro determinante
Formenti determinate materie per determinate materie sembrava un paradosso nel dibattito che noi facevamo sulle autonomie locali non si voleva significare una capacità talmente forte dell'ente locale da potesse in alcune materie specifiche determinarsi con forza e decisione senza limiti e senza
Ostacoli naturalmente ora il problema qui è tutto politico di mobilitazione
Delle forse e credono nel nel processo
Dice non può generale del nostro Paese di partecipazione allora in concreto
Rispetto a flussi finanziari che arriveranno nelle città
Rispetto ai grandi interventi che si dovranno fare nelle grandi città
Rispetto alle decisioni che comunque con tutte le leggi arcaiche che noi abbiamo dovranno può realizzarsi nelle grandi città il discorso è semplice o noi abbiamo delle modifica attenti Brad o altrimenti il problema di dire Noè esorcizza diamo commissario interventi di emergenza rimarranno sull'h perché dei commissari sono stati fatti degli interventi d'emergenza sono stati immaginati e si continua a immaginare svuotando di significato le competenze che la Costituzione attribuisce alle regioni e agli enti locali creando ministeri e attribuendo funzioni che non sono dello Stato
E che ha eravamo riusciti ad assegnargli invece alle regioni
E ai Comuni oggi c'è un processo all'inverso
Nella realtà della situazione interrelazione alla sfiducia che cioè negli enti locali
Non immaginando che gli enti locali hanno le difficoltà non per incapacità delle assemblee delle giunte dei sindaci
Pure responsabili loro ognuno di noi
Nella propria sfera e pur dovendo assumere un atteggiamento un comportamento del tutto nuove ma in relazione a delle norme in relazione dei sistemi che sono quelli che ti imbottigliano e non ti lasciano muovere devi fare degli sforzi e sacrifici immensi in questo senso la presenza all'ora
Il ministro delle Aree metropolitane acquista un rilievo democratico enorme se affiancandosi a un'iniziativa delle aree metropolitane
Egli anche la delle stesse attribuzioni ma in relazione a una sua personale esperienza una sua
Riconosciuta sensibilità
Concorda proprio in relazione anche a Soro attesta ma Cagni che dobbiamo portare avanti che diventa la prima battaglia per quello che ci compete
Perché altrimenti ci perdiamo in discussione di tutto utilissime sono contributi d'altra parte bisogna pure dare dei contributi su quello che vogliamo ma il primo problema e se vogliamo insieme fare questa battaglia la risposta è e che a mio avviso i tempi sono maturi per fare questa battaglia se questo convegno service e potesse servire insieme ad altre iniziative che sono state prese di recente presenta anche dal mio partito
Per portare avanti un discorso di mobilitazione di tutte le forze autonomistiche nella direzione giusta di dare il giusto rilievo
Alla funzione al ruolo dei Comuni credo che questo convegno servirebbe potrebbe assolvere ha un grande compito me lo auguro non tanto Salvagnin
Che ha visto per non presentato rappresentato con un tono molto strano così un po'ironico e sindaco di Roma nel senso che lui e affettuosa amichevole nel senso che il Consigliere comunali di Roma non è comunque un buon consigliere un oppositore terribile prevedendo voglio dire ma al di là di questo invece nell'interesse di un processo più ampio nel quale ritrovarci tutti per un una battaglia che io ritengo essenziale ai fini del processo di espansione democratica del nostro paese sui temi singoli se un altro giro ci dovesse essere sui problemi particolari se queste esigenze si dovesse riscontrare io sarò ben lieto di dare anche il mio personale contributo grazie
Ringraziamo il sindaco di Roma la parola al ministro
Desidero anch'io ringraziare Angius salva Annie per l'invito
E per l'iniziativa
E cercherò di essere
Telegrafico
Allora che abbiamo raggiunto e consentitemi di dividere in due parti
Il mio intervento
Due parti Brevi anche queste
La prima
Per dedicarla alle alle ipotesi su attorno alle quali
Stiamo lavorando nell'ambito del Partito socialista
Per dare un contributo ai temi della riforma sulle questioni che ci sembrano le più urgenti
Delicate
E l'altra invece
Dedicata seconda parte dedicata alle
Iniziative del ministero per le Aree urbane ma soprattutto alla legge quadro che dovrebbe affrontare secondo una metodologia procedure nuove
Gli interventi infrastrutturali nell'ambito delle grandi anche in interventi la innanzitutto
Con il sostegno dello Stato ma che si debbono Cortina dell'iniziativa
Delle regioni e delle amministrazioni comunale
Per ciò che riguarda
Le questioni della riforma
All'ospitato delle cose noi manteniamo lo ha già detto Pillitteri lo ripeto
La nostra posizione favorevole alla creazione di un governo
Delle aree metropolitane
Però ci sembra più importante affrontare
Le questioni della stabili
I governi locali
Che sono che che rapporti questione della stabilità scusate non naturale che rappresenta uno degli elementi
Più delicati per poter affrontare e risolvere i problemi
Complessi che
Ci stanno di fronte nelle nostre citate una questione che noi abbiamo impostato
Con
Energia
Anche per il governo nazionale alla quale abbiamo dedicato le nostre
Migliori forze a cominciare dalla segretario
Del partito che ha fatto della questione della stabilità un punto centrale ovviamente al fine di garantire un'azione di governo
Penetrante e sotto questo profilo
Noi crediamo che il primo obiettivo debba essere quello del rafforzamento
Dei Poteri
Delle giunte degli esecutivi è una proposta che peraltro anche in sede dell'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia ha trovato ampio consenso
Rafforzamento dei poteri esecutivi per ciò che riguarda gli interventi amministrativi ordinari
Che non debbono essere sottoposti tutti alla
Ratifica o all'approvazione del consiglio comunale ma anche rafforzamento dei consigli comunali
Che noi vorremmo vedere meno dedicati alla discussione e all'approvazione di delibere rilevanti per la città ma di scarsa importanza sotto il profilo amministrativo
E invece
Più attenti e con un maggiore potere per ciò che concerne le questioni di impostazione di indirizzo oggi diciamo la verità per ciò che esattamente il contrario il bilancio per quanto discusso approfonditamente da un Consiglio comunale ha una impostazione l'indirizzo che
Tutto della giunta municipale così dicasi per ciò che concerne le scelte urbanistico invece noi pensiamo che qualche peso in più in questi settori che ho citato tanto per fare un esempio ai consigli comunali potrebbe spettare e molto di meno perciò che ripeto riguarda la ordinaria amministrazione consiglio comunale ovviamente deve avere delle funzioni di controllo anzi
Noi pensiamo che anche gli organi di controllo debbano subire una profonda modifica
Mentre le vere funzioni di controllo debbono essere esercitate dai consigli comune
Sul tema più specifico della stabilità
Come è noto il Partito socialista non condivide l'opinione di chi vorrebbe
Formare coalizioni prima delle elezioni per presentarle agli elettori noi riteniamo che ciascun partito debba presentarsi col proprio volto le proprie liste i propri candidati di fronte agli elettori siamo però dell'opinione che dopo le elezioni una volta che si sia formata una coalizione
Di maggioranza ovviamente risorse per il formato e di in maggioranza questa debba durare Inca
L'intera tornata amministrativa senza essere esposta ai capricci dei singoli consigli comunali o gli improvvisi mutamenti che si possono determinare nell'arco appunto di una tornata amministrativa in caso contrario in caso di
Mutato atteggiamento
Paesi dei partiti dei gruppi consiliari dei singoli di perdita della maggioranza allora ecco noi prevediamo il ricorso al corpo elettorale
Riteniamo che
Nel momento in cui si dia maggior potere agli esecutivi per la ordinaria
Amministrazione e si debba prevedere anche l'inserimento nelle giunte
Di personalità di persone non c'è bisogno di dire personalità che per la loro
Capacità professionale per la loro esperienza per lavoro cultura possano essere scelte al di fuori del consiglio del consiglio comunale ma riteniamo anche che chi venga prescelto perché non si può escludere all'interno del consiglio comunale debba poi essere incompatibile con questo sulla presenza nel governo ebbene che del governo il governo municipale bene che sia presente passibile con quella in un nell'ambito del consiglio comunale come sistema Francia leccese che
Siamo favorevoli naturalmente per analogia con le impostazioni date
Sui temi più
Legati alla la riforma elettorale nazionale anche la introduzione di uno sbarramento per ciò che riguarda consigli comunali
Non CIN puntiamo su una percentuale precisa trapasso
Riteniamo che anche questo possa diminuire grado polverizzazione che spesso si verifica nelle nostre istituzioni da quello locale da quel locale a quelle
Nazionale ecco ho detto queste pochissime cose non ne aggiungo altro perché non è più altre perché su altre questioni rimaniamo
Vicini alle impostazioni che erano state date nel passato dall'Associazione nazionale dei comuni d'Italia e non affronto la questione dell'elezione indiretta
Del sindaco perché non la ritengo oggi obiettivamente
Interessante sotto il profilo politico mi pare che maggiori forze politiche l'abbiano respinto a noi per la verità non abbiamo mai proposto l'elezione diretta del sindaco avevamo proposto l'elezione diretta del Presidente da Repubblica
Recentemente il segretario del partito socialista Craxi accantonato anche questa proposta
Perché non si pensasse che fosse proposta con un sottofondo
Di autocandidatura e
Quindi ripeto anche per quanto riguarda il sindaco
La mettiamo nel cassetto non diciamo di no in via di principio di assoluta è una proposta come tante altre ci sembrerebbe
Oggi di perdere del tempo discutendo molto su quello e poco sulle altre
E passo la seconda parte spero ancora più breve
Della prima
Partendo brevissimamente dalla dalla costituzione del ministero che è stato chiamato come voi sapete dette di problemi delle aree urbane
E anche qui qualche equivoco Signorello si determina dalla definite dalla definizione spesso cioè quando si dice il ministro delle Aree metropolitane si può anche pensare
Ad un erroneamente basco pensano super Sindaco se invece si guarda la dizione che effettiva ceduto il ministro no non non se n'è polemico raccolgo
Osservazione quando invece si legge attentamente e che la definizione Ministro per i problemi delle aree urbane già sì comprende che c'è una impostazione diverso
Punta
Ai problemi non diciamo a creare un nuovo potere ma certamente non una nuova istituzione ma nemmeno un nuovo potere questo significa che il ministero deve affrontare non solo i problemi delle grandissime delle grandi città ai problemi delle città e io devo dirvi sono molto felice che questa sia l'impostazione perché corrisponde anche ad una parte della nostra legislazione il piano generale dei trasporti per esempio fa riferimento a dare urbane sistemi urbani
Ed è bene non rifare ogni volta definizioni muovevo introdurre criteri nuovi
L'obiettivo che ci si è proposti con la costituzione del ministero ci si propone con il lavoro del ministero è come ho detto quello di coordinare gli interventi dell'amministrazione centrale
E di coordinarli con quelli delle amministrazioni regionali e Comune e per questo che la legge quadro
Che stiamo predisponendo che è quasi pronta prevede un meccanismo di questo tipo
La formazione di progetti integrati delle infrastrutture
Nel campo
Trasporti
Della viabilità
Degli insediamenti produttivi e terziari
Delle reti di comunicazione e delle reti energetiche dei programmi di edilizia
Abitativa
Al fine di predisporre appunto
Una
Un elaborato complessivo
Che viene
Preparato attraverso l'accordo di programma cioè con la partecipazione delle regioni ove sia necessario dei comuni
Delle Province
E del ministero
Accordo di programma che accompagnato da procedure
Diciamo privilegiate accelerate come si dice oggi
Secondo
C'è una domanda cultura giuridica in questo in questo settore
Accordi di programma e progetti integrati che costituiscono titolo preferenziale per
Incanalare i finanziamenti finanziamenti che provengono dalle stesse amministrazioni da cui proprio provengono attualmente
Naturalmente con l'impegno dello Stato alcune circostanze di dare contributi e garantire interventi finanziari maggiori
Secondo un metodo nove una procedura che non lette
Le competenze esistenti col mente a livello locale a livello regionale
A livello
Centrale
Ma in modo tale che
Il Progetto Possa
Percorrere il suo iter senza particolari intoppi secondo una visione razionale
Della spesa e degli interventi
Ringrazio Sabani che ha citato quanto stiamo per ora in una fase iniziale facendo in alcune città
Abbiamo avviato queste iniziative sperimentali prima ancora della legge affinché dal proprio pragmaticamente si possa vedere come funzionano i meccanismi che pensiamo di introdurre nella normativa ma d'altra parte vorrei ricordare che anche nella e faccio solo questo solo riferimento alla esperienza milanese
E anche nella nostra esperienza per esempio il passante ferroviario è nato dall'accordo di programma e secondo la logica metodo del Progetto integrato le un'opera
Molto significativa che
Consente l'attraversamento sotto la città di Milano
Delle Ferrovie dello Stato che si collegano appunto il nodo integrato alle ferrovie regionali alla linea alle linee della della metropolitana secondo un sistema che appunto è stato definito dai dei tecnici tra gli urbanisti dei trasporti sistema
Integrato e passante la scala regionale perché una volta realizzato questo realizzata questa tratta ferroviaria in sottosuolo non solo si ottiene un uso della ferrovia
Per la città
Ma si consente
Dalla diciamo dal centro della città anche da altre zone
Dell'area milanese di raggiungere moltissimi punti della Regione non tutti veramente boutique con ovviamente una un grande aumento delle possibilità
Di mobilità e allora ecco che partendo da quell'esperienza e sembra come è sembrato ai consulenti che
Mi danno un contributo determinante in questo periodo opportuno procedere pragmaticamente lo stiamo facendo a Bologna
Per mettere insieme i diversi interventi che possono costituire elemento dei dei progetti integrati dell'accordo di programma
Per quanto riguarda il Mezzogiorno d'accordo di programma è già previsto del resto dalla legge sessantaquattro si tratta secondo me per le Aree urbane di aggiungere quella parte di accelerazione delle procedure che ancora manca nella legge
Sessantaquattro ma penso che una volta
Se sarà provata approvata la legge la legge guarda il ministero quattro si potrà fare Antonino
Al Sud tutte quelle situazioni che lo richiederanno ovviamente avendo sempre un occhio alle priorità di ordine politico detritico economico e sociale che non debbono essere
Dimenticate che debbono privilegiare lo dico in termini generici ma penso che ci si intende che devono privilegiare il Mezzogiorno che ha ovviamente dei ritardi e delle carenze non dappertutto
Le ha da super però e concludo
Vorrei andare un attimo controcorrente
Rispetto ai problemi delle grandi città e la visione che si dà delle delle delle grandi o medi e poi perché le città italiane che siano grandissimi
Le città italiane io sono convinto che noi non ci troviamo nel per nel diciamo nella peggiore delle nelle peggiori delle situazioni cioè la nostra città presentano carenze
Hanno problemi non parlo di Milan parlo in generale
Però
Non
Non si può dire che
Quadro medio delle città italiane
Sia di gran lunga inferiore a quello di altre città europee senza andare lontano tanto noi non abbiamo le megalopoli
I fenomeni che prima Biglietteria
Opportunamente segnalato di emarginazione di povertà ci sono ma sono di gran lunga inferiori le nostre città rispetto a quanto non siano lo ripeto in altre città europee senza andare in America l'altra sera ho avuto un incontro con industriali rumeni abbiamo affrontato
Prevalentemente i temi
Di Roma come come è ovvio anche lì ho notato questa questa questo atteggiamento un po'un pochettino
Purtroppo autocritico nei confronti della situazione anche della capitale tutto va male nulla regge tutto crolla
E poi chi faceva queste osservazioni più critico diciamo così mi ha citato tra le città che funzione hanno che sono efficienti Francoforte e allora lì proprio nel subito su una cosa che conosco bene
Francoforte è gemellata con Milano da vent'anni
La conosco bene io vedova conosca bene anche Pillitteri io non passerei un giorno della mia vita Franco forse non fosse ogni tanto
è stato obbligato a passarlo per ragioni di rappresentanza quella sì che è una città che ha fenomeni giganteschi di emarginazione fenomeni terribili
Una città che alle sei del pomeriggio è completamente deserta e chiusa com'era Milano il pericolo del terrorismo ma per ragioni contingenti quella sì che è una città nella quale la qualità della vita si è completamente persa
E così senza naturalmente voler esagerare su questo terreno quando si dice giustamente che i problemi del traffico a Roma sono problemi difficili drammatici
E bisognerebbe fare un salto a Parigi bisognerebbe stare qualche giorno a Parigi che c'è tra città stupenda a delle linee metropolitane delle ferrovie Roger regionali che Roma non avrà mai né oggi né domani né dopodomani né col ministero mi ha rubato senza perché solo infrastrutture costruite
In un secolo
Ma a Parigi c'è un tra
E rispetto al quale quello di Roma veramente come si dice solo rose e fiori
Tant'è che il presidente del consiglio Chirac
Sindaco di Parigi candida pur adesso alle elezioni presidenziali ha sentito il dovere di fare questa proposta di di interrare nel sottosuolo di Parigi le strade per io credo che sia così per nascondere il traffico perché non lo eliminerà e si farà la realizzazione di quel tipo di GM sentito che ci vogliono spero che loro ci ripensino farà uno dei più colossali errori che si possono fare perché basta andare a Tokyo Los Angeles vedere che cosa sono le autostrade urbane qualcosa
Invivibile impercorribile io a Tokio impiegato tre ore e mezzo per fare mezza città nel mille novecentottantadue in occasione de la prima della Scala quando mi dissero che dovevo uscire
Dall'albergo alle alle tre e mezzo per essere alle sette e mezzo alla ricevimento prima della della della dell'opera con con il figlio dell'imperatore non ci crede invece era così sono partito da tre e mezzo sono arrivato al sette
Ma quel teatro ecco
Ripeto spero che Chirac abbia fatto questa questa proposta solo per ragioni elettoralistiche che le cose non procedano però ha sentito l'esigenza di fare una qualche proposta perché le polemiche sul traffico a Parigi in questo periodo sono violentissime e basta accendere antenne che venne a Roma si del bene se si sente quando una parte del telegiornale sia dedicata anche a queste a queste questioni questo per dire che appunto
Abbiamo tanti problemi da affrontare e da risolvere però dobbiamo anche perdere un po'la cattiva abitudine di piangerci addosso perché poi talora serve anche per scaricare i problemi si piange addosso se dice che tutto è difficile drammatico che le cose non si riescono a fare e e poi non ci si occupa di queste cose e quindi l'invito mio tornando alle questioni che avevo impostato finito è quello proprio di affrontare pragmaticamente i problemi uno per uno e in questa direzione
Il governo è impegnato non per scavalcare le Autonomie locali anzi per
Vorrei usare questa parola banale per perché il governo possa essere al servizio delle esigenze non solo finanziari delle amministrazioni comunali se nei disegni di legge che sono stati presentati ci sono degli aspetti che possono apparire centralistici
C'è piena disponibilità
Programma
Penso che si debbano eliminare ecco i soli sospetti di di intervento centralistico
Non solo per non sarei d'accordo ma non credo che sia questo problema se invece si volessero togliere quelle garanzie procedurali che sono le uniche che possono aiutare enti locali regioni che è stato far procedere più rapidamente
Le cose e per concludere con con una con una battuta anche rispetto alle questioni istituzionali affrontiamole ma come si dice per le vicende istituzionali nazionali teniamole su Piano e sul tavolo
Diverso perché il problema oggi non è quello di avere subito altri livelli istituzionali che comunque comporterebbero
Molto lavoro legislativo per molto tempo è quello di fare le cose quindi meno governi e più governo
Ora la parola Gavino Angius
Intanto voglio ringraziare i ministri Tognoli Vizzini per aver partecipato a questo nostro confronto e i sindaci Pilliteri Orlando Signorello
Il sono stati fatti degli interventi molto interessanti e stimolanti il dibattito è aperto
E mi pare che è anche la relazione di Saldaña abbia fornito elementi giusti che si inseriscono pienamente in questo confronto tra le forze democratiche
Io penso che sia difficile dire che il dibattito diresse il dibattito sulle riforme istituzionali che qui negli interventi è stato sfiorato
Così come è andato sviluppandosi sinora
In questi mesi riesca effettivamente a suscitare un interesse reale dei cittadini una sentita partecipazione dei lavoratori
Eppure molto diffusa tra la gente
Un giudizio critico sostanzialmente negativo sul modo di funzionare le istituzioni sul modo concreto di porsi particolarmente delle Autonomie rispetto ai bisogni e agli interessi che oggi fanno emergendo
Nella città nella nel fibre urbana
Questo vale in generale per la pubblica amministrazione ma queste valutazioni assumono dei toni particolarmente critici se riferiti ai comuni in generale agli enti locali
Al tempo stesso l'estensione e la profondità delle crisi politiche che hanno investito i comuni in questi mesi segnalano elementi molto acuti di tipo prettamente politico dei rapporti tra le forze politiche
Ma forse sottendono anche questioni più generali
Che attengono alla stabilità dei governi locali e la frantumazione della rappresentanza al rapporto tra autore del letto
E probabilmente anche alle politiche che si fanno che i partiti fanno rispetto ai problemi che pone oggi la società complessa per questo io penso in questa direzione mi sembra che il confronto di questa sera sia utile per questo io penso dicevo uno sforzo per ricondurre anche il dibattito sulle riforme istituzionali e specificatamente quello sulla riforma dell'ordinamento autonomistico
Negli ambiti più vasti della qualità del governo delle politiche locali degli interessi e dei diritti dei cittadini perché dico questo perché in questo modo non soltanto potrebbe essere attivata una sensibilità e una partecipazione più diffusa
E parlo a questo punto non soltanto della gente ma anche nella cultura politica del nostro Paese al confronto apre ma più propriamente ogni valutazione sulle riforme istituzionali potrebbe essere ricondotta alla crisi del nostro sistema politico
Ai caratteri peculiari della democrazia che la democrazia italiana assunto in questi decenni che si è data
E più propriamente ancora potrebbe essere ricondotta nell'alveo di un confronto sulla crisi che percorre la società italiana perché qui dissento da una fallo trazione che in parte sicuramente vera ipercritici Isma'il cui accennava Tognoli ma in parte anche dissento una natura dell'attrice dalla Società italiana
C'è cosa voglio dire per entrare un po'nel merito essendo d'accordo con una molte delle osservazioni per esempio che nel suo intervento a questo proposito facevano sia Pillitteri che Orlando
Io penso che l'accettare questo è il tema più di fondo forse che non è all'attenzione ad un'attenzione sufficiente per le forze politiche la città è oggi al centro di uno scontro di enorme interesse interessi Edipo
La dico un po'brutalmente ma voglio dire così perché quello che negli anni dello sviluppo urbanistico cinquanta e sessanta è stata lo scontro sulla spesa
Sì una delle aree la corsa all'accaparramento del territorio oggi in una fase in cui la crescita espansiva delle città e per certi versi finita lo è sostanzialmente in larghissima parte del paese
Lo scontro si sposta di più sulle strutture urbane sul centro urbano sulla città costruita cioè sugli immobili da riconvertire sulle aree dismesse sugli edifici sulle aree pubbliche
Tutto un patrimonio abitativo costruito nell'immediato dopoguerra necessita di opere di ristrutturazione di a di ammodernamento la stessa struttura urbana così come si configura oggi
Appare essa stessa un ostacolo ai problemi della visibilità uso la parola visibilità in senso molto generale forse un po'generico che sono in parte naturalmente anche i problemi della mobilità e qualità in ogni ora faceva cenno
La stessa struttura urbanistica di molte città segnata dallo sviluppo del dopoguerra necessita di interventi infrastrutturali
Che ne modifichino le forme né cambino l'uso ne favoriscano appunto la vivibilità secondo le esigenze di oggi si potrebbe dire in Breve
Almeno così l'Alfredo ma non credo nel fare questa affermazione non credo nel fare questa frazione di essere viziato da un pessimismo così diciamo così in legge dei problemi che oggi il governo della città pone si potrebbe dire in breve dicevo che quella che è stata agli inizi degli anni ottanta la fase della ristrutturazione dell'apparato produttivo del modo di produzione per effetto dalla rivoluzione microelettronica e tecnologica oggi per tanti versi sta per investire lasso accetta urbana la Follis
Le città cioè noi ci troviamo di fronte ad un problema di riconversione urbana di trasformazione di rinnovamento delle nostre città sulla base di esigenze nuove che la fitta pone ad ognuno di noi
Cioè ci troviamo a vivere una fase nuova dello sviluppo urbano che probabilmente durerà molti anni e in cui vi in quasi tutta Italia se escludiamo in parte a mezzogiorno i problemi della qualità dello sviluppo dei servizi si sostituiscono i problemi della quantità
E che saranno al centro dell'interesse di un arco di forze enormi e che interessano e riguardano la fitta e i diritti i diritti dei cittadini quindi ci troviamo di fronte a un problema che culturale che politico al tempo stesso che istituzionale
Dobbiamo quindi capire bene la natura dello scontro che c'è sulle città perché uno scontro di interessi cioè sulle città io sono molto d'accordo questo accento che apposto Signorello nel suo intervento dal punto di vista politico
O quali alleanza di governo quali forze devono governare dal punto di vista del programma quale Progetto per per ogni città dal punto di vista degli interessi in campo che si mobilitano e parlo di interessi in senso ampio divisioni e della società
Di favoriti si mettono in campo di Progetto
Ecco quindi che lo stesso dibattito sulle questioni istituzionali a mio giudizio deve partire questi dati quando solleviamo la necessità di individuare nella istituzione pubblica cioè nel comune il soggetto capace di garantire un governo reale
Della città non poniamo un problema astratto se ci pensiamo bene la stessa campagna che è in atto contro i partiti che sempre di più rischia di diventare una campagna contro la democrazia così come si è configurata nel doppio dal dopoguerra ad oggi a il suo centro questa campagna proprio sulle città sul governo delle città e questo è un grande problema di democrazia nel nostro Paese perché sul governo delle città che ha aperta una una volta ecco perché scendono in campo voi gruppi globi potenti
La FIAT in testa questi gruppi
Che è sulle città anche sulle città medie certo non la FIAT altri gruppi cercano in un qualche modo di condizionarne di determinarne lo sviluppo premono sui partiti sui governi comunali esercitano pressioni di ogni di ogni genere io non voglio qui adesso di affermare in astratto un primato della politica mi interessa fare un discorso che è anche più di rapporto tra politica ed economia di funzione delle istituzioni e di questo particolare il livello delle istituzioni
Del nostro ordinamento democratico che sono gli enti locali
Gli enti locali e i comuni interessi enormi quindi di che hanno per oggetto la città la questione la questione
La questione urbana
Le città vivono contraddizioni che lo sviluppo continuo illimitato apposto c'è stata sicuramente una diffusione di un progresso sociale e civile
Però nelle città ce ne sono anche le opportunità generalizzate di accesso a beni di consumo sociale privato che non sempre sono
Ecco appunto del tutto generalizzato allora nelle città occorre costruire un nuovo rapporto tra sviluppo qualificato e progresso diffuso civiltà e civiltà urbana più che la parola sviluppo sotto dei la questione della civiltà urbana
Che va affrontata sicuramente in un momento in modi diversi rispetto al passato in modi diversi dal nord al sud del Paese
Io non per fare una una battuta ma insomma per dare il senso ritengo per esempio che è la più grande rivoluzione nel Mezzogiorno e per garantire una Nando intendo di di invivibilità nelle nostre città probabilmente sarebbe quello un atto rivoluzionario persino rivoluzionaria quello di riuscire a portare l'acqua da bere nei rubinetti delle case sembra una cosa elementare ma è mai così nella complessità urbana interagiscono oggi vari vari fattori quindi di carattere economico sociale e civile e ambientale
Ora ha certamente ragione Tognoli nel dire non dobbiamo avere una visione pessimistica e
Tuttavia nella mia prospettiva di questa o processo di riconversione urbana noi dobbiamo in un qualche modo come forze democratiche
Prepararci ad affrontarlo ridefinendo vogliamo usare la parola programmava forse Progetto ridefinendo un sistema cioè di idee che consenta poi alle forze politiche democratiche
Ognuno per quello che sono i valori che rappresenta la storia le tradizioni di a rispondere a questi bisogni acquisti intervenisse via
Fermare quindi l'idea di una programmazione dell'economia e del territorio in cui soltanto il soggetto pubblico può garantire l'interesse collettivo ma in cui è
Che io son d'accordo con l'accenno che ha fatto qui Pilliteri anche il interesse privato può intervenire mi sembra una questione di grande rilievo quindi ecco che cosa voglio dire voglio dire che a nostro giudizio
Esiste una questione urbana come grande questione politica e culturale di civiltà la per l'uomo del nostro Paese per l'uomo italiano starei per dire
Che è un problema di straordinario rilievo prima ancora di essere un problema più immediatamente economico economico o sociale e in questo senso le grandi aree metropolitane le are you
Banane che sono appunto sistemi complessi dove interagiscono pari fare i trattori sono anche però il campo dopo si misurano processi di modernizzazione diseguale che provocano dei guasti e dei danni
Nei centri storici o nelle periferie urbane nella stessa vita linea dell'uomo che deve vivere le città noi
Forse senza che neanche ce ne accorgiamo assistiamo persino a delle mutazioni antropologica io che non credo che sia esagerato e ho avuto modo altri anche nel nostro partito non ha avuto modo di parlare di nuove alienazioni che essi nascono e che si manifestano nel vivere oggi i leggi
Ita certo che hanno nella dimensione metropolitana uno straordinario livello di acutezza e anche di drammaticità quelle cose che diceva a Pillitteri ma sempre ci pensiamo bene questo tipo o di alienazioni la solitudine tu hai accennato ma la violenza la paura che per fare da pittore Bana seppure abbiamo superato una certa una certa fase
Sono del tutto d'accordo in questo e tuttavia Noemi avvertiamo che questi sottili Fellini penetrano nelle nostre famiglie in noi in noi stessi
C'è quindi da affrontare questo ordine di problemi come forze politiche democratiche su un versante che sia però di grande concretezza perché appunto c'è una materialità tutto ciò che in
Mi dei trasporti della Casa delle moderne infrastrutture degli orari difesi dei parcheggi dell'uso dei beni culturali di cui ha parlato
Parlato Vizzini ecco è un tema a questo assai di complesso che rilevante si toccano quindi anche
Diritti fondamentali dei cittadini non solo il diritto al lavoro il diritto alla casa ma in un qualche modo il diritto a vivere la propria città c'avrà pure un senso il fatto che se abbiamo tutti noi una giornata libera
Fu diciamo dalla città non la figlia non sfuggiamo dalla città avrà pure un senso non è solo la moda del del del week-end c'è un qualcun Bisol
GNU che si manifesta che c'è dentro che De c'è dentro di noi ecco anche per questo per farla breve le riforme istituzionali alle quali noi dobbiamo pensare
Devono partire questi problemi devono partire dagli interi si dà ai bisogni dai diritti dei cittadini
Per affermare quindi appartiene a questo un modo diverso di essere dello Stato dello Stato ordinamento delle istituzioni del autonomia e in questo senso io sono convinto sono d'accordo con col
E che diceva Tognoli che occorra una politica nazionale per le Aree urbane perché è proprio la questione urbana è una grande questione nazionale
La crisi delle aree urbane diceva Salvagno l'introduzione di una crisi di modello di sviluppo di un modello industriali urbano riferito alle città del Nord è una crisi
Del modello di città servizi e di consumo se riferito alle città del Sud naturalmente non ho in questo discorso non è valido per tutto il Nord così come non è valido per tutto il Sud semplifico né scuse scuserete per la brevità
Occorre quindi riunificare la città la società urbana e per questo occorrono nuove nuove idee nuovi programmi ma il punto ecco che volevo sottolineare che proprio sulla qualità sul modo
Nell'ormai
Che in noi per tanti versi siamo obbligati a costruire rispetto al quale siamo o o costretti a misurarci proprio su questo ordine dei problemi noi abbiamo
O appunto vediamo che scendono in campo anche altre forze che forse ho detto l'obbligo gruppi economici e finanziari la crisi dell'industria lirismo ha concentrato e concentra l'interesse delle in
Preso da sulle città e noi riscontriamo come mancano norme leggi che o siano in grado di nei governare questo interesse di questi gruppi sulla città il rischio allora diceva
Giustamente Signorello è quello di uno svuotamento delle istituzioni delle istituzioni né democratiche per questo occorrono norme certe di diritto per questo occorre affrontare il dibattito sulle riforme sui
A partire da questa complessità dei problemi problema cioè del versante sociale il problema più politico della natura dello scontro e degli interessi in campo quindi per le forze
Riti che per le forze politiche democratiche la questione dei programmi che sulla quale noi insistiamo da porre a base del confronto politico della costituzione dei governi non è come avo oltre si legge si scrive una sorta di éscamotage o di trovata per come dire per entrare nel gioco politico o per affermare un principio non Espresso naturalmente
Sfornite spicco nei governi i locali è una cosa che esattamente l'opposto significa intreccerà ricondurre il confronto politico alimentare la politica da scelte di valori dite di programmi rispetto a la complessità delle questioni io voglio indicare soltanto quattro qui temi Sindico solo i titoli quando noi intendiamo per programmi fermo restando che naturalmente le realtà sono fortemente differenziate che quindi non ci sogniamo neanche lontanamente di ipotizzare un programma per tutte le città ma certamente primo la questione dei diritti dei cittadini delle forme nuove e diverse che la partecipazione oggi reclama quando parlo di diritti dei cittadini parlo di diritti individuali e collettivi di forme di controllo di forme di intervento rispetto alla qualità dei servizi mi sembra ci sembra una questione fondamentale secondo il tema del come si governa la policy il territorio il problema cioè di come programmare la città a la congestione del centro urbano la desolazione dei quartieri più difficili chi governa con quali politiche questo questi problemi è un altro
Grande grande tema le questioni relative allora sviluppò e all'ambiente della nuova civiltà urbana terzo grande tema non più abbiamo detto crescita quantitativa ma crescita qualitativa no non solo il problema dell'inquinamento dell'aria o dell'acqua del verde ma all'abitato umano l'uso delle strade delle piazze e dei beni culturali e architettonici Tognoli ha avanzato una proposta interessante per quanto riguarda le piste ciclabili le città forse bisognerebbe anche pensare agli itinerari pedonali perché nelle nostre città non si riesce e neanche a camminare nei centri nei centri storici a volte non neanche ai centri storici anche nelle periferie che sono intasate
Di Automobili quindi abita sviluppo e ambiente nuova civiltà infine quarto tema i servizi la loro organizzazione la loro efficienza la loro il filo cita la loro la loro qualità servizi Kenta vengano appunto su quelle nuove leve azione di cui abbiamo parlato e che riescano a stabilire un rapporto non né effimero non non come dire periodiche tra lo sei un tema con quei grandi temi della condizione dell'infanzia o della condizione della donna e degli anziani che oggi appunto toccano le nostre famiglie la nostra vita ecco in una parola un'idea di programma che sia finalizzato a restituire la città ai cittadini restituire la città a chi la Fise
Infine naturalmente queste questioni che a mio giudizio ripeto poste come le abbiam poste oggi i con auspicando che questo confronto di questa se era posso avere ulteriori momenti e sedi di di sviluppo e di approfondimento ci porta però ecco a toccare anche altri aspetti che sono più come dire che riguardano di più la sfera del confronto politico ma che se affrontati in quest'ottica possono riguardare interessare suscitare una fase nuova nella vita democratica del Paese parlo di quegli aspetti attinenti i alle riforme più propriamente istituzionali ecco noi vorremmo che questo confronto quindi e concludo sulle riforme Steve sì analisi esca da quegli ambiti ristretti se si vuole anche da quelle angustie tematiche
Per cui sinora è stato tenuto la riforma dei regolamenti il tema della struttura bicamerale o monocamerale eccessi riversi di più su quest'do altro versante in questo modo io credo che effettivamente noi potremo dare un contributo diciamo più pregnante alla discussione politica tra le forze politiche e potremmo ricondurre appunto il confronto può dico come dicevo all'inizio all'interesse dei dei cittadini le riforme istituzionali per quanto riguarda le autonomie dovranno essere molto profonde perché noi riteniamo che è uno Stato moderno per essere tale debba fondarsi su forme di autogoverno forte chiaramente definito non è vero che la società complessa sì governa con più accenti centralità in una società complessa nella quale la diversità degli interessi e dei bisogni e a uno si presenta con uno spettro assai più ampio con il passato rispetto al passato sono richieste forme di autogoverno no differenziato ma al tempo stesso forte la riforma l'istituzione per le Autonomie noi riteniamo che debba procedere per stralci per anticipazioni che debba avere questi stralci queste anticipazioni possano essere imperniate sul caratteristiche i caratteri del Governo delle aree metropolitane
Sulla individuazione di un'autonomia statutaria e organizzativa che ai Comuni sia adatto sulla riforma della partecipazione
E sulla riforma naturalmente della finanza perché ogni discorso di riforma istituzionale e ogni progetto di ridefinizione delle funzioni di governo dell'ente locale rispetto alla città di oggi sarebbe è un discorso assolutamente fatto inutile se non fosse accompagnato da un rigoroso disegno di riforma del sistema del sistema dell'entrata della spezza io sono Pillitteri dice va alla Finanziaria ottantotto e un momento interlocutorio da questo punto di vista io di lei amichevolmente allora amico e compagno Tognoli che persino troppo interlocutorio per quanto non prevede in direzione d'gli enti degli enti locali e ci sono stati degli impegni che da Gava nel tuo ministero però se mi consenti non per mettermi a fare la tua difesa perché non è bisogno ma è nato o diciamo da pop chi mesi e quindi si capisce anche che siamo in una fase di avvio di impostazione è diverso invece la responsabilità politica e c'è una continuità di responsabilità politica del governo naturalmente nel suo nel suo con esso nelle forze di maggioranza rispetto ai problemi dell'autonomia dell'autonomia finanziaria dell'autonomia impositiva non ci sono ben
Sì è certezze rientrate per garantire quei standard minimo e poi per garantire poi una sicurezza una sicurezza della spessa
E più in generale e concludo Olten ma poi che si pone ma questo è un tema anche che forse sinora nel dibattito tra le forze politiche e di riforme situazionale più viziato ancora dalla calcoli e dagli interessi politici si pone il problema dei governi e di come della legittimazione dei governi locale
Il tema è aperto anche qui abbiamo sentito delle opinioni molto diverso e che sono state espresse da Orlando Signorello dal Tognoli noi riteniamo che la questione fondamentale le questioni fondamentali nell'affrontare le modifiche delle leggi elettorali
Che non consideriamo prioritarie nell'ambito della rete del disegno generale di riforma seppure consideriamo necessario vadano affrontate i problemi generali che si pongono sono quelli certamente della stabilità della frantumazione della rappresentanza e dal rapporto di lega tra elettore e delle cose che a questo proposito sul qui sono state dette su quest'ultimo punto da Orlando a me in un qualche modo mi trovano se non interamente consenziente comunque interessato a questo approccio al quale gli giungeva no già perché mi sembra di individuare in una in
Può tesi di quel genere un annullamento delle peculiarità e dei caratteri di una singola forza politica nel momento in cui si presenta al corpo elettorale per chiedere
Un suffragio di un consenso tende ad aumentare questo corso fragile un consenso quanto perché effettivamente in una fase della vita democratica del nostro Paese
Il principio del criterio della stabilità al quale con forza Tognoli ha fatto riferimento non può mio giudizio risiedere esclusiva meno
Tutte nel rapporto pure importante che io mi guardo bene dal considerare come qualcosa di residuale nella democrazia italiana tra i partiti politici
Ma deve trovare proprio se gli si vuole dare quel carattere di forza che tu indicati stabilità dei governi per la durata di una legislatura deve trovare la sua fonte originaria in un consenso in una espressione dico otto
E perché effettivamente la proposta che tu hai fatto io adesso non voglio aprire una discussione di merito verso sicuro che avrà il contro l'argomentazione che io posso anche ipotizzare ecco però questo problema della fonte di c'hanno di legittimazione per un governo locale che duri una Marco di tempo cinque anni è molto lungo ebbene che sia individuata han questa il mio parere naturalmente sono pronto a cambiarlo bella discussione nel dibattito appunto in una espressione di vomito e in un rapporto di delega tra elettore ed eletto ma al tempo stesso credo che la tema della frantumazione della rappresentanza
Sebbene noi come sapete non siamo d'accordo almeno sinora nel confronto con la introduzione di tuona di una qualche norma diciamo principio di sbarramento Vismara ma preparare e tuttavia questo intreccio di una questione che appunto Tognoli compagni socialisti hanno sollevato è un problema che esiste con rispetto al quale dobbiamo effettivamente misurarci rispetto al quale dobbiamo cercare e trovare soluzioni
Ma queste questioni voglio dire vanno affrontate e concludo per davvero in quel contesto più ampio al quale o poc'anzi sommariamente fatto riferimento fanno cioè ricollocate in un disegno organi colpirne definizione di funzioni dagli autonomia nell'ambito più ampio di un indirizzo di chi soluzione
La crisi del sistema politico e della rappresentanza che il nostro paese in questa fase della sua vita democratica sta attraversando
Io concludo qua ringrazio ancora gli interlocutori che hanno avuto cortesemente accogliere l'invito a partecipare a questo nostro incontro di questa sera grazie
Anch'io ringrazio una ringraziamento è una proposta concreta alla fine di questo dibattito che ha visto idee proposte in larga parte convergenti in larga parte di impostazione diversa l'impegno nei consigli comunali di Palermo
Di Roma e di Milano apportare nei consigli comunali la discussione perché il dibattito sulla riforma dell'ordinamento importante che avvenga a livelli nazionali ma credo che sia più importante che sulla base anche di spiegazione darebbe l'Associazione nazionale dei comuni e entrino in campo le forze e dicano la loro noi ci impegniamo a farlo in tutti i consigli comunali delle grandi città