La Costituzione in sette parole. Lavoro

Cominciare
Allora agli ordini
Buongiorno innanzitutto
Io mi chiamo Chiara Saraceno la più sconosciuta di quelli su questo palco oltre che del sesso sbagliato
Ed è credo interessante che ufficialmente
Chi dovrebbe parlare di lavoro sono due uomini mentre una donna dovrebbe interrogarli
E credo che non sia necessario presentare nel Fausto pertinenti noti Del Piero Ostellino
Allora io ho cominciato a prendere sul serio un po'da cattivella questo compito di interrogare degli uomini sul lavoro
Come se alle donne spettasse solo di interrogarmi sul lavoro pensando anche alla Costituzione chiedendomi chi il lavoro nella Costituzione
Allora la prima domanda ma anche già in parte una risposta ma vorrei sentirli è la seguente non e sembra che
Il fatto pure importante che
Il lavoro nella Costituzione italiana come in tutte la costituzione del dopoguerra essendo una Costituzione sociale come si dice
è e centrale addirittura si dice che l'Italia è
La Repubblica fondata sul lavoro però è un lavoro come dire molto circoscritto quello di cui si parla nella Repubblica
Nel senso che è il lavoro pagato cosa non del tutto irrilevante però solo di quello allora
Io sono una vecchia signora
Penso che molte cittadine italiane ad essi siano chieste leggendo la Costituzione se loro avevano accesso alla cittadinanza piena
Visto che
L'iter l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro pagato di fatto perché solo e solo i lavoratori pagati erano cittadini a pieno titolo
Che vuol dire due cose che in realtà il lavoro non pagato non è contemplato
Come
Facente valore saccente cittadinanza perché se ci pensate bene
Nella costituzioni in un articolo il cui numero non mi ricordo più mani i miei saggi interlocutori mi integreranno
Si parla del lavoro non pagato ma non lo si chiama ha fatto un lavoro e l'articolo in cui si dice
Che le donne hanno lo stesso diritto degli uomini di partecipare al lavoro fatte salve le loro responsabilità familiari
Che eccetera che è un articolo molto interessante che però dice due cose temo che responsabilità familiari e non solo un lavoro nel senso
Della Repubblica italiana fondata sul lavoro e in secondo luogo perché solo loro hanno responsabilità familiari
Cioè gli uomini hanno soltanto la responsabilità di mantenere la famiglia ma di fare il lavoro familiare no naturalmente questo è stato un articolo molto importante anche perché
L'iter la la Costituzione sia interpretate ha consentito anche l'introduzione delle leggi di protezione e così via
Però a me sembra e finisco subito vi do la parola
Che ci sia non solo nella Costituzione italiana ma in tutto una cultura del lavoro che ha caratterizzato il Novecento
Uno è indetto una visione molto stretta del lavoro che anche reso difficile
Capire non solo il valore del lavoro non pagato ma anche
Le tensioni le contraddizioni lei l'incompatibilità
Tra lungo e l'altro chi vuole cominciare
Grazie
Buongiorno a tutti a tutti
Io diversamente da chi ha introdotto sono un vecchio signore
E quindi ho la tentazione di
Salvare
Dopo il diluvio ciò che ha preceduto il diluvio
Quindi onestamente devo dire
Che sono meno interessato a vedere cosa non c'è nella costruzione del pubblica
Piuttosto che invece capire cosa c'è
Perché io penso che si tratti di fare transitare al di qua
Quella parte importante di cultura
Della persona dell'emancipazione della liberazione che è contenuta nella costruzione naturalmente
Si tratta di una cultura datata per un verso
Quindi è evidente che è stata scritta prima
Della critica
Delle culture di genere del femminismo
Ed è stata scritta prima
Dell'ascesa delle culture ecologiste
Della rivisitazione del paradigma dello sviluppo
Fondato appunto sullo sviluppo delle forze produttive
E tuttavia io penso che sulla questione del lavoro quello
Termine di cui quindi stiamo discutendo
Ci sia della Costituzione repubblicana un punto di vista
Straordinaria
Determinato dalla temperie straordinaria del tempo
E con l'articolo uno non è
Un accenno flessione
L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro una una formula retorica
Anche perché il corredo di cui all'articolo uno e poderoso
Vorrei ricordare l'articolo quattro che recita la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro
E promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto
Ogni cittadino ha il dovere di svolge nel secondo la propria possibilità e la propria scelta
Un'attività è una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società
Cioè il vincolo del lavoro sarà avviato e prevaricato
Il nome non solo di un elemento di riconoscimento del contributo individuale esplicitamente detto
Ma anche dalla sua possibile finalizzazione
Nel senso di fuoruscita dalla condizione di sfruttamento e di alienazione ed alla condizione mercantile
Fino a concorrere al progresso materiale e spirituale della società
Se volessimo ulteriormente proseguire su questa strada potremmo
Legge A.C. insieme il Titolo terzo della Costituzione
Che articola ampiamente tutti i diritti connessi sul lavoro per ragioni di brevità faccio solo un'osservazione
Il lavoro è l'unica tale dimensione economica e sociale
Nella costruzione priva
Di limiti imposti gli
Cioè il lavoro dunque la condizione della lavoratrice e lavoratore e chiamata ad una espansione illimitata stiamo parlando di un'esplosione qualitativa
Cioè del rapporto con la creatività della medesima e con la sua fondazione sociale
Altre entità economica sociale e due Ines sostanzialmente l'impresa e la proprietà non stanno in questa condizione
Per entrambi vale invece il
Limite
Il vincolo
L'impresa infatti può svolgere la sua funzione alla condizione che sia in grado di determinare un contributo alla società
E la proprietà e riconosciuta la condizione
Che essa possa esercitarsi senza nocumento alla condizione sociale di tutti dunque il lavoro
Indicato come suscettibile di un espansione di civiltà
Laddove le altre dimensioni economiche sociale sono sottoposte ad un vincolo a precisamente quello dell'interesse generale
Con questo
La costruzione pubblicano a compiere un'operazione politico-culturale rilevantissima
Ed è quella di proporsi non solo come
Costituzione democratica
Ma come Costituzione laborista
Non genericamente sociale laborista
Cioè attribuisce al lavoro una possibilità
Di emancipazione e di liberazione sebbene lei conosca imprigionata nei lacci dell'oppressione tanto che costruisce un monumento alla sua liberazione con il diritto di sciopero
La domanda che io vorrei che ci ponessimo è questa concezione non la cultura generale che certamente è datata questa concezione è datata
Cioè è legata a una determinata fase dello sviluppo capitalistico
Cioè quella di una società sostanzialmente agro industriale
Oppure invece si propone come una questione di civiltà
Che non riguarda una fase Benci un intero ciclo storico
La mia risposta è la seconda riguarda un intero ciclo storico anzi io penso
Che se si smarrisce questa ispirazione dei costituenti si smarrisce la ragione peculiare per riconoscere l'Europa come un'aria di civiltà
L'Europa senza la tematica della liberazione del lavoro sia variato
In altre parole un po'più utilmente senza la costruzione della coscienza di classe eh una realtà
Io riconoscibile
Del resto
Già un giurista come che ai sensi
Ne aveva preso coscienza tanto tempo fa secondo me non c'è ragione per distaccarsi da quell'orientamento
Questa ispirazione a
Guadagnato una fase successiva
La fase in cui quello sviluppo agroindustriale si era portato a un livello diverso
Quello che viene chiamato lo sviluppo fordista e taylorista
Nello sviluppo di saperlo vista appare una nuova ispirazione di massa che legge il lavoro come arricchimento del processo emancipati
Sono gli operai e studenti di massa che irrompono sulla scena che contestano l'organizzazione capitalistica del lavoro che critica mentalità alla scienza
Che pensano che il terreno non sia soltanto quello del
Emancipazione bensì quello della liberazione del lavoro
Entra progressivamente la critica della cultura di genere anche quell'ambientalista
E si dispiega una scalata al cielo col tentativo cioè di pensare che quella gente lì
Proprio il prodotto ultimo del ciclo fordista e taylorista l'operaio comune di serie quello alienato quello che vive las la storia
Immaginata da Charlie Chaplin in tempi moderni quello è il portatore dell'istanza deliberazione come sapete
Questa storia finita con una grande sconfitta
E nasce da quella sconfitta secondo me il rovesciamento dell'ordinamento culturale dalla Costituzione Repubblica
Cioè a dire una gigantesca rivincita di classe dentro la globalizzazione capitalistica
Con la quale il lavoro viene ridotto a merce e quindi stiamo
La costruzione viene tradita nel suo fondo anzi negata nel suo principio fondamentale cioè elementi fazione del lavoro
Non solo non non reggere la sfida dalla liberazione mai gradisce
Quella della emancipazione e le lavoratrici alla votazione vengono ridotti a merce la precarietà è l'espressione più compiuta di questa mercificazione
I morti della Thyssen Krupp sono lì a dirti la distanza dalla Costituzione repubblicana
Perché questa distanza perché questi morti non sono un accidente si vuole così quando c'è qualcosa che vale più del lavoro in questo caso il profitto e la merce grazie
A
Ostellino dirà naturalmente quello che ci vuole nell'ascoltare sempre affascinante
Discorso di Bertinotti però mi diviene un
Sottile non so se disagio ma la domanda è anche come lavoratrice
Ma il lavoro e l'accusa consapevolezza del lavoro e del valore del lavoro la liberazione del lavoro è sempre solo connesso alla coscienza di classe sono sempre e soltanto
Gli operai
Quelli che hanno la consapevolezza del jumbo scusate il germe gli operai bruciato no ho capito però quando parli di ostacolato del lavoro astratto
Però poi dopo i due esempi erano tutti comunque
Ma io devo dire che sono molto preoccupato dopo il discorso che ha fatto l'amico Bertinotti soprattutto i vostri applausi
Perché io non sono propriamente un ammiratore di questa Costituzione
E quel che è peggio sono anche
Un uomo di cultura liberale
Io sono diventato liberale in questa città
Grazie a due grandissimi maestri del pensiero liberale che erano Alessandro passerebbe andrebbe Norberto Bobbio con i quali mi sono laureato
Poiché però come dire nessuno è perfetto io mi rendo perfettamente conto che essere liberali nel nostro Paese vuol dire essere condannati ad una condizione di minoranza
Però d'altra parte siccome questi grandi maestri mi hanno anche insegnato come dire una metodologia della conoscenza che consiste nel verificare empiricamente le cose come stanno io cercherò di giustificare queste mie riserve nei confronti della Costituzione
Questa nostra Costituzione non è da buttare via perché sia sbagliata
Questa nostra Costituzione età riformare perché risente del tempo in cui è nata
La Costituzione italiana è nata a seguito di un grande equivoco
Di un grande equivoco storico ma di un grande equivoco politico
E cioè il fatto che ci fosse stata una resistenza al singolare
Non c'era stata una resistenza al singolare c'erano state due resistenze cioè c'era c'era stata una resistenza al plurale
C'era stata una resistenza democratica
Dei cattolici dei socialisti dei liberali e dei repubblicani dei monarchici e c'era stata una resistenza totalitaria che era quella dei comunisti
La resistenza democratica voleva instaurare nel nostro Paese una democrazia liberale analoga a quelle
Di tutti gli altri Paesi dell'Occidente di democrazia liberale la democrazia totalitaria voleva e stare a instaurare in Italia un sistema che fosse assomigliasse vagamente a quello dell'Unione Sovietica
Dal compromesso tra queste due
Resistenze tra questi due culture compromesse storicamente inevitabile e necessario nella fase storica in cui è avvenuto è nata la Costituzione
Che è una Costituzione ovviamente di compromesso e quindi fortemente contraddittoria
Per cominciare
All'articolo uno dove si dice che è una democrazia fondata sul lavoro in realtà originariamente doveva essere una democrazia fondata sui lavoratori perché così voleva Togliatti voleva la componente comunista dei costituenti anche quella vagamente
Cattolica solidaristica di Dossetti dei progetti dei professori
Fu un intervento di De Gasperi e anche delle componenti liberali dei costituenti che la trasformarono in una democrazia fondata sul lavoro
E qui nasce la prima contraddizione
Cioè se noi intendiamo il lavoro sotto il profilo etico come
Momento di liberazione come diceva giustamente Bertinotti allora
Non ci possono essere dubbi che una democrazia fondata sul lavoro abbia una sua rilevanza etica
Purtroppo però e qui
C'è l'articolo quattro che parla del diritto del lavoro noi viviamo in una società o vorremmo dovremmo vivere in una società o comunque sia in un Paese
Che è inserito in un contesto di democrazie cosiddette aperti
Cioè dove le libertà non sono al singolare come categoria dello spirito come diceva un grande liberale italiano
Croce sbagliando ma sono una categoria dell'allerta e sono declinabile di al plurale
Come diceva giustamente un altro grande liberale come Luigi Einaudi
Bene le libertà al plurale e sono anche la libertà economica
Cioè la libertà di mercato
In un Paese che viva in un contesto di mercato sostenere il diritto al lavoro è una contraddizione in termini perché il mercato trasforma il lavoro in una merce
Lo diceva anche Karl Marx non è che lo dico io soltanto e quindi di un'economia di mercato nella quale l'Italia è inserita
I mercati il lavoro è
è una merce cioè è soggetta alla alle condizioni della domanda e dell'offerta in un'economia di mercato
Quindi anche se può sembrare blasfemo dirlo noi siamo l'unico Paese al mondo fondato su una merce
Che è abbastanza singolare salvo appunto che non si attribuisca questa merce un valore etico come giustamente gli attribuisce Bertinotti ma gli attribuiva anche Luigina utili io l'ho scritto oggi sul Corriere della Sera
A meno che non si attribuisca questo valore etico ovviamente rimane in un'economia di mercato una merce ma quello che peggio che è peggio dal mio punto di vista
E che questa è una Costituzione come si soleva dire nel secolo scorso di tipo programmatico
Cioè fissa già gli obiettivi anche di del Governo non soltanto gli obiettivi come cornice all'interno della quale
Devono operare tutti i Governi quali ne sia quale ne sia lavoro coloritura politica ma fissa già in qualche modo gli obiettivi cioè una democrazia ed una Costituzione di tipo programmatico
Le costituzioni di tipo programmatico sono stati tutte le costituzioni dei dei regimi totalitari del secolo ventesimo
Da quella hitleriana quella staliniana e a tutte le costituzioni col costruzione dei regimi totalitari cioè in altri termini fissano già dei parametri
Uno dei parametri e quella di Asti assegnare alla proprietà privata una funzione sociale
EP riccamente cioè storicamente è difficile individuare quale possa essere questa funzione sociali
Tenuto conto anche del fatto che
Dal mille settecentoventicinque diciamo dalla favola delle APT manda villa su un solo un po'tutto il pensiero occidentale
Non pensiero socialista dico che però è molto più giovane ma il pensiero chiamiamolo così liberale in senso lato
Si è scoperto che ciascun individuo in una società a Perrotta persegue consapevolmente i suoi interessi
Ma
Il perseguimento consapevoli dei propri interessi da parte di ciascun
Individuo all'interno di una società appena fatta
Produce inconsapevolmente un vantaggio collettivo generale
Questo è quello che si chiama individualismo metodologico ma che però è la metodologia della conoscenza come dire confermata dalla realtà
E faccio un esempio che anche questo può apparire blasfemo Mandelli sosteneva che i vizi privati possono produrre
Delle virtù pubbliche
Ebbene il ricco
Che di lampi da improprio patrimonio è un signore che ha un vizio prima è un signore che invece che di risparmiare di lampi dal proprio patrimonio
E quindi persegue consapevolmente un certo indirizzo quello di
Dotarsi di tutti i beni dei benefici che li possono dare i suoi denari però mi dirà Piva
E quindi è un vizio privato ma contemporaneamente produce una virtù pubblica un beneficio pubblico a tutti coloro i quali lavorando ogni forniranno quei beni che lui compera
Dilapidando il proprio denaro
E quindi come si vede da bande Wilma poi dopo mantenuti c'è stato blocco e c'è stato anche che ecco diciamo soprattutto agli e permise lo stesso i tavoli cioè hanno capito che le conoscenze
Non si possono essere concentrate nella testa nella mente di un uomo
O dello Stato il quale fin si sa un obiettivo che la società dovrà raggiungere perseguire sulla base di quell'obiettivo che è stato prefissato
Ma le conoscenze sono dispersi cioè appartengono a ciascuno di noi
In funzione degli interessi dei valori delle delle preferenze che ciascuno di noi a
E quindi perseguendo ciascuno di noi sulla base delle nostre soggettive conoscenze diverse le mie dalle vostre da ciascuno di voi
Si realizza quella obiettivo inconsapevole che nella società aperta è un risultato fondamentalmente positivo
Io perché dico positivo per una ragione molto semplice che la storia ci ha insegnato che è positivo
Dappertutto dove si è cercato di imporre in qualche modo un obiettivo coercitivamente da parte normativamente da parte dello Stato
La realizzazione della solidarietà sociale insomma una serie di
Astrazioni oltretutto di tipo ideologico il risultato è stato quello
Che sono nati in qualche modo i culla
Se poi non si chiamavano culla si chiamavano in un altro modo
Però che cosa è successo che coloro i quali non erano dentro il corso della storia e in questo sotto questo profilo
Il
Socialismo marxista si fonde colleghe l'ISMU totalitario cioè e figlio è figlio della sinistra che Diana
E figlio dello Stato etico
E quindi produce a suo modo uno Stato etico chiunque non sia nel filone della storia del perseguimento di questo
Bene comune e collettivo una parola che che Max Weber avrebbe cancellato dal vocabolario ma ci Webber diceva io sono andato sono diventato un sociologo perché ritengo che ci siano degli individui
Un individuo due individui dieci individui cento individui ma non ci sia la collettività che non si capisce bene che cosa sia
Ecco chiunque non sia dentro questo filone finisce in qualche modo queste le COER cito diciamo ma tu sei contro il progresso della storia sei controllata solidarietà sei contro l'interesse collettivo
Il risultato è la correzione storicamente è stato approvato sia da destra sia da sinistra ed è questa la ragione per la quale
E
Giovanni mi scuso per aver riassunto in termini molto semplici
è anche abbastanza volgari
Dico come dire un pensiero così articolato importante come quello liberale però in fondo è questo quello che io ho imparato in tanti anni da dai tempi in cui a diciotto anni
Ho cominciato a conoscere Alessandro passare passere under trenta e Norberto Bobbio cominciato conoscere che cosa era liberalismo quei successivamente ovviamente nel corso di tutta la mia vita
In modo assolutamente
Bonomo sono rimasto fedele con e convinto a questa forma di pensiero lo sviluppata negli studi eccetera eccetera e sono arrivato alle conclusioni che vi ho illustrato così molto semplicemente ed è questa la ragione per la quale io lo dico
La nostra Costituzione sarebbe un sbagliato come dicono alcuni che deve essere buttata nella pattumiera della storia no
è stato un momento forte importante della nostra vita politica
è stato un momento forte nel momento in cui l'Italia usciva dalla dittatura ed entrava nella democrazia però è anche figlia del suo tempo allora l'Unione Sovietica c'era il comunismo imperava nel mondo
Il mondo era diviso in due del mondo capitalista il mondo un socialista o comunista che fosse
In Italia c'era il più forte partito comunista dell'Occidente nel frattempo è crollato il muro è scomparsa l'Unione Sovietica la Cina è diventata un'altra cosa il capitalismo ma non dico il capitalismo di con la società aperta inseriti in senso lato
Sia diffuso
Pressoché in tutto il mondo o perlomeno
A a come dire ha vinto dei Paesi in cui c'era ancora il dubbio che potesse vincere ecco di fronte a tutto questo perché non prendere atto che condizionare
La proprietà privata a alla una sua funzione Prodi che è poco e poi è sbagliato e quindi chiedo scusa ancora una piccola parentesi recentemente recentemente la Corte dei diritti dell'Uomo di Strasburgo di Strasburgo
Ha emesso una sentenza dopo aver condannato l'Italia cinquanta quattro volte cioè di tanti è stata comunque condannata cinquantaquattro occulte a proposito degli indennizzi per gli espropri
In tutto il mondo dove c'è una economia di mercato degli Stati Uniti
L'indennizzo viene pagato a prezzo di mercato cioè lo Stato ti porta via un terreno una casa eccetera chi paga a prezzo di mercato in Italia paga al trenta per cento sul quale grava una
Una una tassa del venti per cento quindi praticamente un esproprio
Noi siamo stati condannati la Corte Costituzionale italiana ha preso atto di questa condanna e ha detto è giusto bisognerebbe pagare il prezzo di mercato ma poiché in Italia la proprietà eh
Privata ha una sua logica se è in funzione ha una funzione sociale
Quando lo Stato dopo aver speso i soldi per fare degli ospedali delle scuole non avrà più i soldi per pagare l'indennizzo non lo paga
Beh a me questo pare non più un esproprio mi pare una confisca e in un Paese libero una confisca è una violazione della libertà individuale
Mi sembra che stiamo possibili dal tema della
Un po'più stretta la giornata e ascoltando il sospetto che tramanda ed il e
Chiede nulla che ci siano alcuni come dire variazioni nella realtà storica per cui e anche che proprio le vicende degli ultimi tempi ci segnalano che forse la mano invisibile di Smith
Non funziona così bene perché stiamo vedendo che i nostri può
Assume il famoso capi ricco di sicuro
Che dilati da
Indetti i propri beni in realtà ha stabilito dilati dando anche i beni altrui
Quindi non è così
Cento
Che
Tutti perseguono il proprio interesse in
E poi verrà fuori l'interesse collettivo proprio la storia di questi giorni c'è l'insegna non parlo delle grandi disuguaglianze che
Ci sono
Tornando invece al lavoro che tornando a
A a quello che ci siamo detti prima
Mi chiedevo e di chiederlo
Non sta forse parte
Delle arterie nostri problemi al fatto che
Nella Costituzione nel questo primo articolo che ci hai letto in realtà ci sono due concezioni diverse del lavoro
Una chi è il lavoro sulla chiamato astratto mentre il lavoro come
Non non solo come dimensione economica ma come espressione di sé come costruzione come creatività
Ma che allora verrebbe e poi c'è invece
Il lavoro remunerato ma nello stesso articolo perché quando si parla di rimonte di rimozione delle
è
Per cui in realtà mi verrebbe da dire che non doveva essere una Repubblica fondata sul lavoro ma fondata sulle capacità
Sulla spalla oggi Martina sentirebbe sull'espansione delle capacità e il lavoro è una delle il lavoro remunerato
E una dell'ente chi è una merce probabilmente esse una merce come le altre messe è remunerato è necessariamente una merce o no
Lo so che Gallino dice che il lavoro non è una merce ma io temo proprio che il lavoro remunerato sia una merce per quanto una merce
è
Che non che non può essere considerata come una merce
Qualsiasi cioè il tempo che dopo mi viene pagato perché lo dopo
Perché periodo
In questo senso una merce e non è una cosa scandalosa che sia una merce il problema è se va trattato
Cioè sei va trattato come una merce qualsiasi se tra l'altro non vari costituito protetto a arricchito
Mantenuto cioè non credo che il problema sia che è una merce ma
Che non è una merce che può essere buttate nella spazzatura quando non serve più anziché una merce che va continuamente coltivata in qualche
Grazie
C'è una parte di questa discussione che naturalmente richiederebbe
Profondi seminari di studi del resto diciamo da marzo in poi
La questione tra il
Approvato tra lavoro astratto lavoro concreto
Tra lavori voi merce
Una delle questioni su cui
Si è arrovellate alla ricerca teorica
O con grande impegno con grande difficoltà all'interno stesso come si sa delle culture marziane ci sono stati interpretazioni radicalmente diverso io non li voglio
Adesso portare fuori strada basterebbe pensare alla discussione teorica sulla legge del valore
Che ha impegnato le migliori intelligenze
Della critica dell'economia della teoria economica negli ultimi l'ultima di ultimo secolo
E che è rimasta questione larghissimamente aperti criticamente aperta per parlare solo di uno di questi grandi che ha riflettuto su questo tema Claudio Napoleoni né ne approfitto per un omaggio qui in questa che è stata anche la sua città
Di un economista che ci manca così tanto
Come sapete ha attraversato fasi in cui ha pensato una cosa sulla legge valore e poi ne ha pensata un'altra e lo ha detto esplicitamente
Ha detto per esempio una cosa assai importante a questo proposito
Che rispetto a un ha un grande con cui si era confrontato come Sraffa
Ha sostenuto Claudio Napoleone che la tesi di ISAF era tecnicamente ineccepibile e da lì veniva una critica alla teoria del valore di marzo molto forte ma che era politicamente muta
Laddove invece in pensione l'organizzazione del pensioni masse tecnicamente infondata
Ma politicamente parlante cioè in grado di parlare della posto tra lavoro accetta ma qui diciamo faccio punto rispetta e solo per dire che stiamo entrando in un campo vastissimo
Su cui io vorrei dire semplicemente così
Evidente che il lavoro è una merce
Come lavoro astratto cioè il dominio del capitale riduce il lavoro a merce nonne sempre stato così nella storia e l'umanità è così nella formazione economica e sociale del capitalismo
Contemporaneamente
Il lavoro vivo che che i lavoratori oltre organizzano con la loro presenza del processo produttivo vendendo la forza lavoro si carica di una soggettività
La quale può essere la critica della merce del processo di pacificazione e la costruzione del processo di emancipazione deliberazione dunque il lavoro salari iato
In prigione alla lavoratrice e lavoratori in una condizione contraddittoria
Nella quale per un lato la riduce la merce e peraltro
Li restituisce la possibilità non è detto che riesca
Di potere fuori uscire da questa condizione
Attribuendo al lavoro il superamento della condizione in cui la imprigionata non solo a dispetto allo sfruttamento capitalistico l'estrazione del plusvalore
Ma anche
Dice Marx compiendo un'iperbole finalistica straordinaria
Sottraendolo allo stato di necessità
Ciò è
A quel compito anche di riproduzione della specie
Per avviare quanto questa vicenda del lavoro è cosparsa di elementi straordinari ma
Io vorrei ricondurci alla contesa di oggi
Ha chiesto alla cena vorrei dire io perché non parlo di operai
A cui sarà evocato di parlare per la mia storia
Per e per antica solidarietà
Sociale non ne parlo perché io penso che bisogna parlare del lavoro dei lavori delle lavoratrici e dei lavoratori
In ogni fase questa condizione e viene modellata in maniera diversa
è una delle ragioni della sconfitta pesante che il movimento operaio subito
E anche quella di avere
Imprigionato
La discussione sul lavoro sulla condizione industriale e specificamente sulla condizione lavorativa operaia
Come sei
Le altre condizioni lavorative che emergono in un trapasso che per esempio il passaggio dell'organizzazione del lavoro fordista e taylorista a quella che è così indefinita da detti da chiamarsi post fordista
Non ponesse un problema gigantesco
Di ridefinizione della compagine lavorativa
Ma il problema che secondo me resta
E che le due cose o si danno insieme o sei morto e le due cose che si devono dare insieme sono a
La coscienza di classe
Cioè il senso di appartenenza a una compagine che quale sia
Le condizioni specifiche che determinano quel lavoro operaio o impiegato tecnico
Lavoratore del pubblico impiego dell'industria lavorato lavoratore sociale lavoratore industriale paritario stabile
Configura una platea di persone interessate a questa grande questione come sta e il lavoro rispetto alla vita rispetto all'organizzazione e la società
Senza coscienza di classe secondo me
Tu
Assumi la condizione di merce come definitiva cioè assumi la tua prigione come condizione naturale come condizione naturale
Ed è quello che succede ed è quello che in larga misura succede per cui ieri parlavo con degli amici che a cui facevo una domanda banale capisco che è banale qual è il tuo orario di lavoro e questo milioni lo diceva
è una domanda cui non si può rispondere
Perché è quello che si determina quotidianamente
Anzi è l'impresa o l'imprenditore che attraverso l'attribuzione di un po'oggetto lavorativo a me persona
Fa sì che io ossia lasciatemelo dire volgarmente
Dentro un processo di autosfruttamento perché quello che apparentemente è un'autodeterminazione in realtà è la condizione con cui io organizzo il mio stesso svuotamento
E cioè io sono restiamo diretto
Da un processo che essendo si è fatto più impersonale
E me lo definito che il luogo di lavoro e la fabbrica è però più asfissiante perché a quel lavoro diventa pervasivo e io non solo solo una minaccia sul lavoro ma solo una merce nella società cioè sono privo di soggettività
Questa è la condizione di spoliazione
Dunque
Non vado sul terreno politico perché non è precisamente quello più diciamo favorevole la discussione a Bear questa condizione ma
Questo coscienza di classe
Tuttavia
Io riconosco che la mia parte la mia storia
A sacrificato alla coscienza di classe
La persona
Determinando così un vulnus che stiamo e abbiamo pagato duramente
L'abbiamo pagato in termini di regimi politici autoritari
E lo abbiamo pagato in incapacità di affrontare le grandi fasi di transizione del lavoro
Non è vero che possiamo proclamare una nostra innocenza perché invece
Io capisco molto Ostellino perché la ragione per cui tu sei critico nei confronti del istruzione sono precisamente quelle per cui io sono a favore né e ma ed è un e onestissimo viste stiamo facendo un'escursione onestissimo
Lei ha ragione tra cui cioè esegetico io sono a favore ed è pacificamente questa dialettica la ragione per cui io sono a favore
Perché è questa costruzione
è programmatica ma non sino all'istituzione scusa solo un atipico anzi mi interessa è la ragione per la quale io amo Fausto Bertinotti
Come nessun altro uomo politico italiano e sono venuto a fare il dibattito con lui ben sapendo che lui avrebbe raccolto gli applausi e io non li avere raccolti
Però è un uomo di tale civiltà del piano nella dialettica con il suo prossimo che uno non può
Non amarlo anche se liberale come lo sono io ringrazio molto
Vi ringrazio molto e e e non per
E non per una diciamo così gratificazione devo dire che purtroppo però
Le il suo discorso io prendo qualche applauso qui ma il suo discorso prende tanti voti nel Paese e quindi diciamo
E a destra e a sinistra non
Varese o quindi
Perché dico
Non senza colpa perché quello che Ostellino lucidamente individua come un punto di compromesso secondo me è un compromesso intelligente
Faccio notare
Cioè la parte politica a cui Ostellino fa riferimento parte assai nobile in questa costruzione entra di peso
Ma mettendo fuori dal pensiero liberale il liberismo
Lo fai nautico e lo fa Crocetta con un articolo importante del quarantaquattro in cui dice se vogliamo salvare il pensiero liberale dobbiamo liberarci dall'idealismo vero
E l'altro suo maestro Norberto Bobbio alla crollo de meritato dei regimi dell'estrema dice attenzione
Che quelle macerie non seppelliscono il tema dell'eguaglianza che è il tema della sinistra che è il grande tema che ritorna
Dicevo ma quei costituenti loro non erano inconsapevoli del problema della persona infatti io penso che la coscienza di classe è condizione necessaria ma niente affatto sufficiente
Perché è la condizione ambientale entro cui può dispiegarsi la Libia costruzione della propria personalità e dell'idea del mondo
E vorrei ricordare l'ho finito che i costituenti scrivano un articolo fantastico
Che l'articolo tre
Ostellino il grande pregio di questa costruzione che sia programmatica ma non è finalistica
Non dice
Noi vogliamo il socialismo dice
Si realizzino le condizioni per cui il popolo sovrano scelga se vuole scegliere socialismo lo farà
Se no no e non lo fa solo col voto lo fa con la sua pratica sociale con la sua vita con le sua organizzazione la Repubblica cosa deve fare però
Questo è il punto chiave la Repubblica non può essere neutrale tra il mercato e la lavoratrice e lavoratore
Sempre a proposito di culture
Quando ha Carlo Donat Cattin
Ministro del lavoro
Viene
Accusato in una trattativa
Al Governo con le parti sociali
Di essere un ministro
Partigiano
Carlo Donat Cattin come sapete democratico cristiano non comunista non socialista risponde no certo io non sono un ministro neutrale
Io non sono il Ministro dei lavoratori cioè scegliere e la costruzione sceglie dice è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale
Che limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini
Impediscono il pieno sviluppo della persona umana della persona umana recita poi
L'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica economica e sociale del Paese dunque
Da un lato
La collettività
Lo dico
Al mio cortese interlocutore la collettività che si configura
Come elemento fondamentale nella costruzione del processo di emancipazione di liberazione e la persona umana che
Il destinatario delle ipotesi finale la sua liberazione come persona
Del resto lasciami dire se non c'è questo
C'è una rivista cita del collettivo disegno aggressivo
Se manca il binomio coscienza di classe Libia ricerca individuale del proprio destino
C'è l'affacciarsi della piccola patria c'è l'affacciarsi della comunità chiusa c'è l'affacciarsi dell'idea di appartenenza conto l'altro l'alto immigrato che diventa nemico tuo
E nemico del tuo destino della tua futuro
Penso che sta questa volta
Questa volta Bertinotti ha ha detto alcune cose sulle quali anch'io non posso non essere d'accordo cioè per esempio l'associazione della coscienza di classe con la liberazione della persona cioè con la
Con la valutazione della Liberazione il senso politico e sociale economico eccetera della persona e corna l'unica differenza tra mentre l'unica io la mia coscienza di classe lo tratta dal Manifesto del Partito comunista
Che fa un elogio straordinario della borghesia e quindi
Od una coscienza di classe borghese che mi deriva dal Manifesto del Partito comunista nessuno è perfetto grazie neanche ma con la seconda al quale tre cose che che che l'amico Bertinotti ha detto e sulle quali io vorrei ritornare dal punto di vista teorico sono questi una lui ha parlato del plusvalore
Associato alla dominazione capitalistica eccetera ora io credo che Marx sia debitore del concetto di plusvalore
A
Adam svizzero che non era propriamente o comunista ma era un liberale ed avete Riccardo che a sua volta non era nemmeno lui un comunista cioè
Al concetto di valore lavoro
Cioè in altri termini sia per Smith sia per Ricardo est cioè per l'economia classica e poi successivamente per Marx il valore di un bene determinato dalla quantità di lavoro che dentro quel bene
Ma la rivoluzione marginali sta ha sconfessato questa
Ipotesi e ha detto che il valore di un bene dato dalla sua utilità e dalla sua rarità cioè passando dal produttore al consumatore
E perché è sbagliata l'idea di Adam Smith eccetera un liberale un po'di David Ricardo e a maggior ragione sbagliata la valutazione di marcia sul plusvalore
Perché non è vero che il valore di un bene che si è determinato dal
La quantità di lavoro che c'è dentro quel bene
Cioè io sono uno dei gli atti dei grandi economisti della rivoluzione marginali sta fatto un esempio molto seri molto divertente e cioè
Del pescatori di perle
I pescatori di perle si butta in mare ma in fondo ci rimane un certo numero di tempo un certo numero di minuti e poi ritorna su con le perle
Le perle dovrebbero avere il valore di quel tempo che lui ha lavorato sott'acqua e della fatica che ha fatto per portare sulle perle
Ma dice giustamente Jason si è messo a verbale portato su delle perle avesse portato su delle pietre il valore avrebbe dovuto essere lo stesso serie
La quantità di lavoro incorporata in quel bene evidentemente però le perle hanno un valore e le pietre ne hanno un altro
Quindi da qui l'idea che il plusvalore sia lo sfruttamento che il capitalista ha nei confronti del lavoratore c'è la quantità
Di di di di di guadagno che non
Che non dal lavoratore ma che lo che lo
A l'accumula la comune il capitalista
Le loro e di fondo è un errore che nasce addirittura dal pensiero liberale e quindi nemmeno neve nota soltanto dal pensiero
Del pensiero comunista
Ma
Per quello che riguarda la così la terminazione del capitale del capitale monopolistico bene io sono vissuto avuto la fortuna anche intellettuale oltre che professionale di vivere a lungo in due grandi Paesi
Che avevano prodotto la piena occupazione
Uno era l'Unione Sovietica e l'altro è la Repubblica Polar popolare cinese bene se c'era un esempio di totale assoluto sfruttamento monopolistico del capitale questo erano quei Paesi
Che avevano un capitale solo monopolistico che nel capitale di Stato
Ma la comune accezione del capitale fatta dall'Unione Sovietica era peggiorerebbe peggiore della coagulazione ecco vuole atta capitalistica fatta dai capitalisti nei paesi capitalisti
Tanto è vero che nei paesi come la Cina o come l'Unione Sovietica c'era la piena occupazione ma i lavoratori vivevano in coabitazione cioè i non è che poi in un appartamento dove la famiglia vivere in una stanza
E e in ogni stanza c'era una famiglia i servizi erano in comune e via di questo passo
Una delle leggende che
Si diffusero in Italia fu quella che è di in Unione Sovietica o in Cina ma in particolare in Unione Sovietica non ci fosse la libertà ma effettivamente non c'era ma fosse stata in qualche modo sacrificata al hai benefici sociali che derivavano al cittadino al lavoratore
Il lavoratore aveva il pieno impiego cioè lavorava tutti avevano un lavoro i miei amici sovietici dicevano ci danno pseudo salario
Per un pseudo lavoro dati c'era il sospetto che ci fosse una popolazione capitalistica da parte dello Stato persino superiore a quelle dei capitalisti
Ma c'era anche un altro aspetto
Bastava dare in un ospedale sovietico come sono andato io come la mia faccia da Russo vestito da medico e vedere come erano i servizi sociali Unione Sovietica
Erano qualche cosa di raccapricciante non c'è nessuno che in Italia ORIM Paese capitalista che Frente presenterebbe un ospedale come quello
Che c'era in Unione Sovietica e la stessa cosa valeva per la città
Quindi in altri termini il concetto di sfruttamento capitalistico o di
Capitalismo monopolistico
Si applica perfettamente anche a quei Paesi
Che hanno socializzato i mezzi di produzione
E che procedono ad uno scudo sfruttamento capitalistico analogo a quello
Dei Paesi capitalistici con la differenza però che se docci un solo padrone non c'è possibilità in qualche modo
Di scegliere tra tutte tra padroni diversi ma c'è solo una possibilità e quando un padrone c'è un padrone solo si sa benissimo che la libertà viene mortificata
Allora ritorno a quello che diceva Bertinotti qui per quello che riguarda qui nel nostro Paese o nei paesi
Di democrazia liberale
L'idea che il i liberali cioè che la cultura liberale sia per i capitalisti è uno di quei fantocci porre veti che è stato messo in giro giustamente e legittimamente da chi è contrario al liberalismo
Ma liberalismo questo nulla mai messo in discussione cioè tanto è vero
Che nella stessa Costituzione italiana si parla di eguaglianza è la vera eguaglianza in un Paese libero e l'eguaglianza dei punti di partenza non può essere ovviamente l'eguaglianza dei punti di arrivo perché si arrivi arriviamo tutti uguali non so non siamo più in un Paese libero e non siamo nemmeno più in condizioni
Di sfruttare le capacità di ciascuno di noi orale l'eguaglianza delle opportunità cioè dei punti di partenza è uno dei capisaldi della cultura liberale così come la lotta alla povertà
La la lotta alla disoccupazione cioè tutti quei sussidi che si danno nei Paesi di democrazia liberale o di mercato o che ci dovrebbero dare che forse non si danno ancora Anna alla disoccupazione mai imporre delle logiche non di mercato ad un'economia di mercato
Cioè imporre la piena occupazione in un'economia che invece considera il mercato una merce è una distorsione dei meccanismi dell'economia
Non è un fatto sociale
Il fatto sociale quello di andare incontro e di aiutare le il disoccupato e quella di andare incontro e di aiutare il povero tutti fare la lotta alla povertà
No altro cioè se si distorcono i meccanismi di formazione della ricchezza
Il risultato è quello che non si produce ricchezza e questo lo vediamo in tutti i Paesi del mondo che si sono dati una struttura socialisti ca
Io con questo non è che lo dico dal punto di vista politico io sono persino uno che non vota nemmeno io in Italia non voto quindi il problema non esiste sono vent'anni che non voto
Perché non mi identifico né con la sinistra né con la destra i liberali non ci sono quando c'erano nomi soddisfacevano nemmeno molto anche se era amico di Malagodi
Ma era un'amicizia personale e quindi anche il liberalismo quando si è strutturato in Italia non mi ha molto mai entusiasmato
E
La differenza tra Croce ed Einaudi era proprio questa e cioè che in auto i non aveva cancellato la parola libertà liberismo per cancellarla aveva cancellato la la parola liberismo perché nel liberalismo c'è anche la libertà economica
Cioè è inutile chiamarlo liberismo nelle nelle lingue
Nelle altre lingue la parola liberismo non c'è
Non esiste la parola liberismo esiste solo in Italia
Perché la si è voluta distinguere tra liberalismo politico che sarebbe nobile e liberalismo economico che invece sarebbe una una schifezza
Ecco c'è diceva che il liberalismo politico è nobile perché è una categoria dello spirito e che l'uomo liberale e libero anche in prigione perché libero dal di dentro
Provate andare a dire ad un inglese è un liberale inglese che è unico uno un uomo e libero anche in prigione deliberato su
Perché la libertà è una categoria della realtà non è una categoria dello spirito cioè la possibilità di esercitarla questa libertà ora quando in Italia in un sistema come il nostro
Riforma abile quanto si vuole ci sono degli uomini che si battono come si fatte Bertinotti questi contribuiscono a questo
Cioè contribuiscono alla libertà degli uomini in dialettica con coloro i quali come me hanno un'opinione diversa ma questa è la funzione della dialettica all'interno di una società democratica
E questa è una e la ragione per la quale si viene a discutere qui e anche se liberale prende pochi applausi non ha nessuna importanza
La cosa che importa è che si discuta con un
Con un uomo che ha a cuore la libertà esattamente come se la liberale tutori
Grazie
Dobbiamo
Dobbiamo chiudere io ringrazio moltissimo i nostri interlocutori
Termino con il disagio con cui sono iniziati con cui ho iniziato perché mi chiedo quanto in riferimmo mento a un sistema
Terribile e giustamente fallito come quello del socialismo reale
Ma anche a il riferimento a una cosa molto più nobile che è la coscienza di classe
Perché poi di
Quali classiche ritorniamo daccapo seggi aiutano davvero oggi ad affrontare
I problemi che ci troviamo davanti quando discutiamo di
Lavoro e rimango anche con la mia interrogativo iniziale
Perché di lavoro qui in niente gentili interlocutori hanno parlato soltanto discutendo se è una una merce
Di lavoro remunerato ma
Della mole di lavoro rendono remunerato pur così necessario e prezioso
Che il lavoro di riproduzione degli esseri umani tutti i giorni che richiedono di essere riprodotti tutti i giorni
è
A assolutamente
Lasciato lì e quindi le donne ma non solo i toni tutti coloro che in via di questo si occupano continuano a essere spiazzati dentro queste categorie un po'riduttive
Grazie