Con Luciano Mauri (EDITORE), Stefano Passigli (EDITORE), Giovanni Ferrara (PCI), Oscar Luigi Scalfaro (DC), Giovanni Spadolini (PRI).
Tra gli argomenti discussi: Cultura, Il Mondo, Laicita'.
Questa conferenza stampa ha una durata di 45 minuti.
Rubrica
11:00 - SENATO
EDITORE
EDITORE
PCI
DC
PRI
EDITORE
Cui appartiene a questa libreria che è stata rinnovata da Ignazio Gardella questa è una manifestazione che definirei telescopica è un avvenimento che entrano in un avvenimento dentro l'avvenimento il primo avvenimento per il quale siamo qua
E la pubblicazione degli indici del mondo gli oratori qui a sinistra ne parleranno e vi diranno di che si tratta il secondo avvenimento per me il più affettuoso è quello di avere una ma libreria progettata da Ignazio Gardella
Un archetipo o un prototipo molto di più che una semplice libreria nella mia visione e da tutti i punti di vista in controluce c'è anche il nostro lavoro di venditori di libri da sempre ma direi che è il meno importante anche se forse quello che durerà più a lungo io ringrazio di essere venuti cedo il mio posto a Stefano Passigli editore del mondo editore ed amico e agli altri oratori grazie infinite
A me compete molto rapidamente solo di esprimere alcuni ringraziamenti ringraziamento alle Messaggerie vivere più per averci ospitato in questa stupenda libreria il la maestria di Ignazio Gardella restituito ad un uso oltre a essere funzionale e anche bellissimo per quello che possiamo vedere da questa primissima impressione credo che abbiate finito i lavori
Stamane o ieri domani domani ma da quanto appare è una stupenda libreria il primo ringraziamento quindi alle Messaggerie per averci ospitato e poi un ringraziamento a chi ha voluto la pubblicazione degli completamente o degli indici del mondo perché la prima parte di questi indici erano già apparsi anni fa e cioè a alla contessa carabiniere a Carandini e a Giovanni Spadolini che sono stati promotori di questa iniziativa un'iniziativa che è stata sostenuta poi da come si usava nell'editoria ottocentesca da alcune sottoscrittori non posso qui ricordarle tutte ma vi sono venti ventidue persone che hanno all'inizio assicurato
Una loro quota di sottoscrizione un acquisto del volume uno di questi è Giovanni Ferrara che ha ben altro titolo ovviamente era legato al mondo e che siete qui e quindi a questi va il ringraziamento del dell'editore
E è un ringraziamento che estendo anche alla all'Espresso e Repubblica che sono stati insieme all'Alitalia la Cassa di risparmio di Lucca Pannunzio era Lucchese
I contributori alla diciamo agli aspetti economici del del della stampa del volume
E Giovanni Spadolini nella sua introduzione dirò solo questo in aggiunta ringraziamenti nella sua introduzione nella sua prefazione dice che è difficile immaginare oggi che cosa a che cosa fosse per un giovane di vent'anni il prestigio che cosa rappresentasse il mondo in quegli anni per appunto una giovane che si affacciava allora al mondo della politica al mondo della cultura
E visto in retro spettò sempre di più io ero in quegli anni giovane ma non appena ebbe l'uso di ragione e mi resi conto di che cos'era il mondo mi appariva non solo una testata estremamente prestigiosa per il gruppo di persone che vi collaborava che gli ruotava intorno un gruppo che come gli indici mostreranno era estremamente più ricco di quello che Possa sembrare ha un ricordo affrettato non era solo quindi questa prestigiosa testata era anche una maniera diversa di fare politica di fare cultura
Si può fare intendere la politica e mi come sempre di più la vediamo come mediazione tra interessi la si può intendere come estrinsecazione di un project ecco il mondo era sic sicuramente l'estrinsecazione di un Progetto un progetto politico che discendeva da un progetto culturale quale fosse la sostanza di questo progetto politico di questo punto Progetto culturale lascio dire ovviamente ai tre
Autorevolissimi
Presentatore che sono stati tutti a vario titolo intimamente legati alla storia del mondo vi ringrazio in particolare
Una parola Giovanni Ferrara
Non sarebbe facile
Essere completi nel tentativo
Vi ringraziare
Ringrazio l'ora per tutti
Elena Carandini
Il merito annuncia
L'editore Passigli
Ci permette attraverso questo indice che viene a completare l'indice dei primi dieci anni del mondo già uscito molti anni fa
Ci permette di l'approccio
A un labirinto
Va be'rientrò in cui in effetti non è facile entrare
Senza una guida ormai perché era semplice guida dalla memoria ormai di pochi
E spesso anche un po'appannata anche un po'confuso
Perché il mondo è stato
è stata un'esperienza
Politica morale
Culturale
Umana
Della quale io non trovo
Correggimi
Stato rinvio che c'è esperto di queste cose come studioso
Quale io non trovo
Molti o forse non troppo un paragone nell'Italia moderna
Che sia confrontabile
Per una serie di
Gli elementi che in effetti rarissimo trovare insieme
La quantità degli interessi
La lunga durata
L'essersi collocata questa esperienza giornalistica in un momento estremamente significativo caratterizzato ricco e drammatico insieme della storia Italia
La varietà dei personaggi non solo di quelli che vi collaboravano ma direi che lo facevano che erano pochi
Erano pochi quelli che stavano attorno a Pannunzio
Qualcuno di questi dei più stretti collaboratori e redattori è scomparso prematuramente articolo sono qui
Erano pochi parla molto diversi tra loro
Che cosa li univa
Difficile dirlo ma io credo che in realtà ciò che li unisce nella giornata del lavoro fosse
Forse l'uomo che guidava questo giornale che era un uomo era anche
Mario Pannunzio oltre che un uomo singolare pure a un maestro singolare una guida
Straordinaria
Tutto sommato insieme di fattori la lunga durata una varietà del di collaboratori la varietà umana del contesto la drammaticità e l'importanza del pericolo di fondazione della nostra Repubblica
Con tutte le sue contraddizioni del periodo della lacerazione del mondo
Il mondo
Quello diviso in due dalla guerra fredda
E poi la ricchezza di un patrimonio che veniva ereditato al tempo stesso rielaborato vissuto nel mondo moderno e proiettato poi nel futuro perché nel mondo confluirono
Le grandi esperienze di crociere di Salvemini inauditi
Tutto questo tradotto dai più giovani
Rivissuto trasformato è passato poi anche se oggi molti non lo sanno
Nel linguaggio nell'esperienza dell'intera vita nella democrazia italiana
Non mi pare che ci siano molti confronti
E avrà un indice
è necessaria
è necessario non solo perché chiunque voglia lavorare
Nel campo de la ricostruzione della vita esperienza negli scritti di certe persone
Che hanno scritto in anni diversi cose riversa sul mondo
E per chi voglia ride rintracciare attraverso di esso la storia del nostro Paese così come veniva letta settimana per settimana
In quei numeri marmorei nella loro forma esteriore tanto che qualcuno diceva disse una volta uno dei dei più cari
Anche qui purtroppo non c'è più
Se non erro
Posso sbagliare qui ci sono testimoni molto più esperti di me se non erro Ennio Flaiano volta disse che ogni numero del mondo sembrava però dall'anno prima
Il che potrebbe sembrare una critica
Sembrava quello dell'anno prima perché vera ma coerenza riforma e di perfino di scrittura del mondo di anno per anno
Che rappresentava una nelle sue grandi forse ma in realtà il mondo doveva può è questa su questa sua coerenza la doveva al fatto che era un giornale estremamente attivo e vivo ma non era un giornale di moda
E quindi in questo senso è vero aveva qualcosa dell'immobilità classica inimitabile illimitata
Ma in questo c'era dentro una vita estremamente Fairfield
Non non so dire si sarebbe possibile oggi rintracciare l'eredità del mondo io posso soltanto dire che c'era un lavoro che gli storici fanno hanno cominciato a fare
Faranno quando si comincerà finalmente a scrivere al di fuori degli schemi
I biologici degli schemi di partito o di interesse particolare la storia di questi straordinari anni di fondazione del nostro Stato
Non so dire questo posso soltanto dire
Che
Se io dovessi essere ridurre in sintesi i risultati minimi della mia vita io dovrei dire che devo tutto al mondo
Perché tra l'altro al mondo
Ho anche conosciuto persone a cui anche al di fuori del giornale io devo tutto
Al mondo allegata perfino l'amore di mio padre al quale è naturale che sia senta il dovere tutto
Rivedo le immagini gli uomini di cui oggi forse si parla poco
Rivedo la figura alta Serena a volte un po'
Paterna mente dura nel senso migliore più antico della parola di Nicolò Carandini
La do rivedo agisce figli
Ma in realtà stavo per dire ripenso alle realtà questi sono uomini che ciascuno di noi si porta dietro
Ci pensa sempre
E in realtà e così io vorrei
Chiudere queste mie parole
Non soltanto ciascuno di noi che un pochino o molto moltissimo c'ha scritto l'ha frequentato la visto nelle varie tappe della sua storia
Monginevro aria
Può dire di dovergli molto addirittura tutto al mondo
Io credo anche che la la nostra democrazia
Debba al mondo più di quanto debba qualsiasi altra singola esperienza giornalistica e culturale
Perché non ha paragoni nel mondo nella storia
Italia fino diciamo da dalle origini democratica del quarantasei quarantasette
Dalle quali nacque l'esigenza di farlo fino alla fine degli anni sessanta che sono gli anni decisivi della storia del nostro Paese
Non trovo paragoni perché il mondo
è anche stato generatore di altre diverse esperienze forse anche il Mulino non sarebbe sorto senza un certo problema di imparare ed emulare dall'esperienza del mondo
L'esperienza del mondo in un altro contesto in un'altra cultura
Perché De stretti collegamenti ci fossero nord e sud certamente non sarebbe sorto senza questa cullare insieme questa punto d'incontro della buona azione che era il mondo e di amicizia
Ma forse anche molte altre esperienze del genere nessuna delle quali questa non è una critica per nessuno è riuscita a cogliere con tanta ricchezza tutto il meglio che un certo mondo aveva certa grande eredità è vissuto esperienza aveva in quel momento da dare in Italia
Questi indici permetteranno anche i giovani di accostarsi
Da generazioni successive
Devono essere aiutati gli accostarsi e di capire
Che cosa c'è nelle profondità di questo Paese dove non c'è soltanto ciò che oggi da tanto tempo ci sgomenta ci avvilisce il fa disperare
Ma c'è anche una grande storia intellettuale e morale di cui il mondo è stato certamente
Forse anzi in quel tempo senz'altro la testimonianza più alto
Mi pare che si cominciò a parlare di fare gli indici del mondo
Se io non ricordo male verso il mille novecentocinquantatré io cinquantaquattro
In quelle vecchie stanze molto piacevoli debbo dire
Di via di Campo Marzio
Dove la sera
A qualcuno si sedeva su un vecchio divano sdrucito
A chiacchierare del più e del meno
Pochi come ricordato Giovanni erano i detrattori veri e propri quelli che Cutelli onore accudivano alle
Alle opere redazionali
E c'era perfino qualche
Signora di mezza età ammicca
Del gruppo che sbocciano i fagiolini
Sul divano
E si comincia a parlare di dell'utilità di fare un un indice
E poi fu scartata perché tutti dissero ma che lavoro noioso bisogna trovare qualcuno che lo faccia
E di solito gli occhi si appuntavano sui più giovani siccome io ero uno di quelli all'epoca
Vedevo che Mario
Niccolò Arrigo Olivetti ed altri si alza che è un lavoro da giovani come già guarda verso di me io prendiamo la porta mi sbagliavo
Poi furono fatti come sappiamo i primi dieci anni e adesso meritoriamente l'amico per sismicità
L'indice completo
Ha ragione Giovanni Ferrara quando dice che a scorrere questi indice si hanno anche alcune sorprese
Perché
Intanto il tempo che passa cancella alcuni nomi e alcune presenze
Meno intime più occasionali
E poi adesso va di moda dire la frase zoccolo duro c'era uno zoccolo duro nel mondo
E poi c'erano tante altre firme intorno che erano come dire Essonne attive ordinative
Ornamentali
Ma non facevano parte dello zoccolo duro lo zoccolo duro era quello che si ritrovava
In più di un'occasione
Durante la stessa giornata
Perché si ritrovava
Sulle pagine
Del giornale
Nella redazione del giorno
Sul filo telefonico con comunicazioni molto intense che avvenivano in ripetute ore del giorno e talvolta della no
In sedi politiche
Fossero il Partito Liberale prima quello radicale poi la sinistra liberale nel frattempo
In campagna elettorale
In un caffè variamente disposti in night club variamente accoglienti
Adesso non saprei più quali altre ok in premi letterari fattura di volumi di saggistica o di narrativa in regia di film
Importanti perché questo era il coacervo che si raccoglieva lì intorno
E debbo dire che vorrei dissacrare un'immagine che a volte specialmente quando non fra non di frequente ma insomma di tanto in tanto ci si trova a ricordare questa esperienza ormai lontana remota
E tutti involontariamente assumiamo un'aria di circostanza un po'piagnone da cui viene fuori per quelli che non hanno conosciuta o le persone
E non hanno frequentato quel tipo di sodalizio
Viene quasi fuori l'impressione si trattasse di tristi signori seriosi un po'noiosi
Un po'misogini non so che altro dire per descrivere qualche cosa di grigio di ingessato e di poco cordiale ecco la cosa non sta affatto in questi termini questa era una compagnia con un forte ramo di buontemponi istmo
Debbo dire che ci divertivamo come dei ragazzi anche quelli che i ragazzi a quell'epoca già non erano più
Io lo ero ma alcuni altri non lo è
E non posso per esempio non ricordare forse darò una sorpresa alla carissima Elena
Che è una sera anzi una notte d'estate
In un agosto
Eravamo
In parecchi amici comuni in villeggiatura in Versilia
Un gruppo far del quale facevo parte villeggiava come Arrigo Benedetti nella sua casa di Marina di Pietrasanta un altro gruppo era ospite per l'appunto di nelle nel e di Nicolò in questo gruppo ospite di elementi Nicolò c'erano Pannunzio
C'era Vittorio corressi io eccetera Michea detto Ugo Stille
Correva non so più quale anno ma so che non avevamo voglia di andare a ballare alla Capannina
Ma i coniugi Carandini che erano molto poco nottambuli alle undici di sera congeda erano tutti chiusero il cancello e non dettero la chiave agli ospiti
E gli ospiti non avevano voglia poi di chiederla
E io ricordo molto distintamente
L'avventura di Pannunzio corresse Stille che scavalcano le lance del cancello e Stiller restò impigliato lo dovremmo districare per poi andare a lui con uno strappo ai pantaloni
A ballare alla Capannina quindi voglio dire
Non era un gruppo come può sembrare
Di
Persone austere perlomeno sempre nel nell'arco delle ventiquattro ore certo è che quando dovevano essere osterie erano molto robuste
Questo sì
Molto rigorosa
Molto nobili dal punto di vista dei sentimenti del del comune sentire
Io non vorrei dilungarmi troppo su questi argomenti che del resto
Molti dei presenti conoscono quanto me e meglio di me
Vorrei solo dire una cosa
Io non sono tanto del pari
Che il mondo fosse un luogo
Come dire irripetibile e quindi proprio perché irripetibile
Un'esperienza che si conclude nel mille novecento e sessantasei e che da allora lascia soltanto delle vedove
No
Non è affatto così
Proprio quelli che il
Più sono orgogliosi di quell'esperienza
Tanto più debbano essere e sono consapevoli che quello è un se in me che ha fruttifica
Perché se fosse una tomba che andiamo periodicamente ad innaffiare Enzio rare
è una cosa commendevole ma insomma
Al limite stucchevole
Ma non è così
Non è così perché da quel seme si sono di partiti molti frutti nelle più svariate direzioni tant'è che poi c'è stata perfino c'è tuttora e
Ed è umano che ci sia non mi
Scandalizzerei per questo una piccola disputa una piccola rivalità di quale sia il tronco maggiore i rami secondari e ciascuno pensa in perfetta buona fede di essere il tronco maggiore naturalmente
La discendenza diretta rispetto ai collaterali in realtà non ci sono discendenze di ma c'è una serie di
Fiori e frutti
è un buon raccolto a distanza
E soprattutto c'è una cosa che da questa pianta iniziale non è nato nessun frutto
Avvelenato nessun frutto marcio come può capitare piante che fanno buoni frutti poi c'è qualche frutto o qualche ramo secco marcio
In punto di diritto da qui è nata tutta roba buona
Tutti i rami verdi tutte fronde rigogliose più o meno rigogliose ma insomma diciamo passabilmente rigogliose tutti buoni
E questa era la prima cosa che volevo dire la seconda con la quale termino
è che
Qui dirò una cosa che forse urta era qualcuno perché
Il mondo ci aveva insegnato anche il gusto di essere
Elitari minoritarie
Viceversa
Questo piccolo gruppo
Che aveva un comune sentire
Questo comune sentire diventato un un valore maggioritario non è più un valore minoritaria
Quindi non è più un valore elitari
Questo può dispiacere perché i valori non elitari sono un pochino più grezzi
Ma così stanno le cose
Noi parliamo sempre perché siamo giustamente
Pretenziosi di un'Italia in bastardi da che non ci piace
Cose che vanno male che non condividiamo colture approssimative
Costumi lassi tutto questo è verissimo
Però dobbiamo constatare che mentre un tempo quando lo diceva io sono un laico
Veniva guardato
Con un'aria sospetta molti non capivano cosa volesse dire altri comunque avvertivano un altro da sì
Oggi dire io sono un laico
E assolutamente comune
E molto elitario dire che non si e laici
Tutti siamo laici poi resta da vedere come lo siamo questo è un altro discorso però vuol dire che quel tipo di messaggio è entrato e non dispiaccia questo
A noi vecchie aristocrazie ci del mondo
Perché questo è insuccesso di quei fiori e confronti che di lì trassero primo alimento
Cari amici Elena la ricordo anch'io
Come l'ha ricordata l'amico Scalfari nelle sue parole
E anche nelle prime pagine del volume la sera andavamo in via Veneto a ricordo
Di gran lunga con preferenza sulla seconda sede quella di via Colonna Antonina che frequentai molto meno
E in modo più sparso parlo della prima leggendaria assente
Del mondo
Di Mario Pannunzio
In via Campo Marzio al piano nobile di un antico palazzo
Con le altre finestre su piazza del Parlamento e su via dei Prefetti
Un'anticamera uso le parole di Scalfari
Presidiata Fidone storni
C'è un piccolo errore di stampa nel turismo uno stanzone metà del quale occupato dalla redazione
Composta dalla bisce
Daniela Ruffini
Da me Ezio da Giulia Massari e da Flaiano in veste di capo redattore l'altra metà
Riservata agli amici
Che ritenevano salotto alle sei di sera alle nove
Vorrei aggiungere che quella stanza della redazione era ritagliata con una forma di visione provvisoria
Che rivelava tutti i limiti finanziari dell'impresa
Ispirata allo stile scabro se è vero che animava quella generazione quel mondo il mondo che nacque appunto il diciannove febbraio
Mille novecento quarantanove superstite reduce come sono del primo numero credo l'unico vivente insieme con Alberto Moravia
E con Mino Maccari della grafica industriali protetti Berlino quarantanove e i padri prudenti erano i primi tre disegni
Inquadrati da pubblica nonché a pagina l'ultimo si riferiva ai compromessi col futuro regime fino a pochissimi anni fa di quel numero accanto a me sopravviveva anche l'amico
Enzo Storoni che voglio ricordare perché fu anche il tramite del mio incontro
Con Pannunzio
E vorrei congiungere in questo momento due date diciannove febbraio
Mila novecentoquarantanove ventisette dicembre centoquarantasette
La promulgazione la Costituzione repubblicana in Palazzo Giustiniani in quella strada altrettanto severa
Nell'ufficio di rappresentanza dell'edificio occupato consistite assoluta integrità morale da Enrico De Nicola
Primo capo provvisorio dello Stato che diventava quel giorno Presidente della Repubblica e le firme di tre uomini che vorrei pure ricordare Alcide De Gasperi
Presidente del Consiglio
E così il dato a Carandini arrivava ancora in via Bonifacio ottavo
In quella cassa modestissima come sa chi poco più che ragazzo valide Umberto Terracini
Combattente contro il fascismo che conservava intendo io ricordo la sua fedeltà ebraica pure nella militanza comunista
Giuseppe Grassi il Guardasigilli che proveniva dalle fila del Risorgimento dello del liberalismo meridionale
Giolittiano incrociano sottratto all'eradicazione Di Sarro
Non so perché ma in questi giorni in cui si fa
Tanto uso e anche abuso di termini come riforma istituzionale ripenso all'esperienza della Costituente e non riesco a distaccare la lezione del mondo da quello che fu il travaglio dei costituenti
Soprattutto da quella che fu l'incomparabile esperienza morale di quegli uomini
Di quella generazione in tutto e per tutto ispirata a regole di sobrietà e di disinteresse la vita pubblica che rendono ancora più intollerabile la corruzione persistente intorno a noi
E la provvisorietà della soluzione ufficio redazionale
Faceva sì che quell'incontro in quei contatti si prolunga secolo per il giovane ventiquattrenne proveniente da Firenze trasformandosi in veri e propri colloqui con merce con Flaiano
Basi di un'amicizia che nel caso di Flaiano è durata per oltre vent'anni
Al di là degli stessi oscillanti rapporti di Ennio con Pannunzio e col mondo
Ricordo sempre un certo senso di timidezza nell'aprire l'altra porta
Quella che introduceva una grande stanza in cui il divano di pelle scusi fissi qualche teste ha evocato Scalfari costituiva il pulpito riservata Panfilo Gentile a Mario Ferrara
Che tagliavano ogni giorno affette sono parole di Eugenio la Democrazia cristiana
E il San pietismo italiano
Due uomini in eguale misura straordinari per la cordialità l'apertura la generosità la prodigalità della loro conversazione perfino l'umiltà con cui affrontavano tutti i problemi con cui rispondevano a tutte le domande con cui lei evocavano frammenti di una storia lontana due uomini diversi un eclettico liberale
Come Panfilo Gentile che proveniva dal socialismo massimalista
E conservava tutte le contraddizioni di chi era passato attraverso l'esperienza socialista
Un democratico Ammendolia hanno di ceppo assolutamente autentico di una schiatta Mario Ferrara quale solo quegli uomini passati attraverso l'Unione Democratica Nazionale sapevano custodire
Ripenso a Luigi Salvatorelli ripenso Guido De Ruggiero due destini anche diversi negli anni più tardi che videro la separazione totale di Panfilo il popolarissimo Averroè del primo periodo dal mondo
Bidone invece identificarsi la sorte di Mario Ferrara con quella della prima esperienza politica scaturita dal travaglio dei liberali di sinistra cioè la nascita del piccolo partito radicale proprio sulla Riboli
Nascita che ci riporta all'immagine e alla lezione sempre attuale di Nicolò Carandini
E poiché la stanza del direttore col sono ritratto di Kabul alla parete
Gobetti hanno com'era in quegli anni mi ponevo sempre il quesito del perché il direttore ostentata se quell'omaggio esclusivo integrare al diplomati sature della rivoluzione come ancora appariva
Alla mia visione tralasciando e senza sfumature mezzi Toni del Risorgimento senza eroi in cui tanta parte aveva avuto e aveva sempre conservato Gobetti
In realtà Pannunzio mai nessun senso Gobetti hanno dei quattro filoni che hanno alimentato l'esperienza del mondo
Così come li evoca Scalfaro nel suo libro non cieco pentitismo
E si sono il liberalismo di Croce
Il liberismo di Einaudi
La democrazia di Giovanni Amendola il concretissimo di Salvemini
Senza l'innesto di questi quattro filoni sulla scuola professionale Longanesi Isma'dice Scalfari
Il mondo non sarebbe nato e comunque non sarebbe una cosa utile penso che ebbe Mario Pannunzio fu l'agente il catalizzatore di questa singolari sia miscela l'altro polo fu Ernesto Rossi
Con un quinto fondamentale elemento che al mondo di Amendola si riallacciava
Aggiungendovi qualcosa di peculiare di inconfondibile l'elemento Ugo la Malfa
Una contraddizione vivente come dice Scalfari un momento della contraddizione o se è meglio si vuole la contraddizione come categoria dello spirito
Un uomo che cavalcò tutta la vita una frontiera
Una frontiera che ebbe le radici ben piantate in un giardino e le fronde nel giardino accanto oltre la siepe di demarcazione
Ubiquità evocazioni strada straordinarie missionaria che derivavano dalla necessità di convertire le tante chiese alla libertà
Ingredienti indispensabili l'uno e l'altra sono sempre però io Scalfari in un'Italia così profondamente settaria e clericale per lei ci sarà la richiesta di ogni colore la vocazione missionaria liberale
Deve interna sine S farsi voce che veniva dal loro stesso profondo e non predicazione dall'esterno
Sì lo ripeto Pannunzio liberale di sinistra ma non era affatto un Gobetti hanno e sempre contrario alla stessa formula del liberalsocialismo
Mentre Ernesto Rossi l'altro polo era ed è più diretto coerente della tradizione sarda emiliana proveniva dal partito in cui tradita di Gobetti e di Salvemini ha raccontato volto il Partito d'Azione
E fu Rossi a rendere possibile la saldatura del filone azionista con quello che la sinistra liberale verso la nascita del primo partito radicale che sarà poi alleato che repubblicani
Nella prova elettorale il cinquantotto
Ma lo stile del mondo fu fin dall'inizio lo stile di assoluta e l'aggettivo usato Scalfari ma insostituibile quasi aristocratica unità
Voci diversissime confluirono dello straordinario settimanale
Mediate contemperata da questo direttore che scriveva pochissimo
Che leggeva tutto che non firmava mai che rispondeva ogni collaboratore che credeva ancora una scoperta cui oggi si è rinunciato dei talenti
Solo a Pannunzio riusciti far convivere le pagine di Croce e quelle di Salvemini gli sfoghi di Sturzo e quelli di Ernesto Rossi
Ma il suo amore dei classici non lo portò mai a sottovalutare l'apporto dei giovani o dei giovanissimi la individuazione di voci nuove che li cercava anche la pipì a letto qui da provincia italiana
Non ha ancora devastata dagli attacchi o dalle insidie dell'industria culturale
Le origini del mondo in quel lontano febbraio quarantanove maritale trovare ancora il loro storico
E quando dico storico intendo chi si ponga di fronte a quel fenomeno unico e per certi aspetti irripetibile al di là della sua fecondità con animosi di distacco e di serenità
Senza l'ansia affiorate in tante occasioni di cancellare i nomi scomodi o sgraditi magari in funzione di Auto incenso
Pannunzio che detestava la categoria del solenne partita della sua iniziativa con propositi concretezza di serietà che vorrei chiamare Crociani
Con uno stile dimesso e discreto
Ho ricercato la prima lettera che mi scrisse nel gennaio quarantanove uscirà presto a Roma un settimanale politico letterario ventiquattro gennaio quando da me diretto
Il mondo porre la sua collaborazione abbiamo due pagine dedicate a letteratura l'arte alla storia con l'articolo risolutori profili personaggi e così via nelle altre pagine oltre all'articolo attualità pubblichiamo anche articoli di storia recente biografia ritratti di personaggi eminenti nella politica e la letteratura
Il lei in poche settimane si convertì nel tu ma la severità del direttore non si attenuò per questo
Del giornalismo Pannunzio dopo la visione India altissima
Quasi risorgimentale o meglio neo risorgimentale
Per quell'ansia di novità e quell'inquietudine problematica che sempre lo distinse in antitesi ogni liturgia anche laica
Spirito indipendente come pochi detestava ognuno scempio al potere politico
Simile in questo Albertini aspettava che il Presidente del Consiglio si recasse in via Campo Marzio o più tardi in via dalla colonna Antonina non faceva mai anticamera nei ministeri
Conosceva il valore di contropotere del giornale
Ne stimolava la funzione di contestazione di tabù imperanti basterebbe la battaglia contro gli scandali conoscerti Italia del sottogoverno ma mai da una posizione disponibile o agnostica serbando sempre fede in certi valori
In certi principi tanto più sentiti quanto meno ostentato
Credeva la l'innesto fra giornalismo e impegno civile
Non vedeva nessun'antitesi fra la sua azione di militante politico esponente della sinistra liberale come fautore dell'unificazione di Torino nell'autunno cinquantuno e poi leader della secessione radicale
E la sua opera di direttore di commentatore o di suggeritore politico
Non era per un giornalismo che registrasse i fatti quasi un appartenessero a noi
Era per un giornalismo di intervento di polemica e se necessario di condanna anche violenta magari talvolta anche ingiusta la rottura con Rossi dopo il caso Pica
Credeva in un'Italia laica civile rispettosa di tutte le fedi
Detestava ogni clericalismo comunque mascherato
Si richiamava l'eredità rigorista del mondo di Amendola ma con un'apertura alla problematica e ai dubbi e ai tormenti della società contemporanea che il glorioso predecessore non aveva avuto
Il mondo si congedò dal sei fedelissimi lettori l'otto marzo
Mille novecentosessantasei
Nell'articolo di commiato Pannunzio scriveva
A chi ci è stato vicino ai nostri collaboratori
Ai nostri elettori che hanno trovato in questo giornale lo specchio dei loro convinzioni e speranze
Dobbiamo dare un saluto
E lo diamo con animo grato con la coscienza di aver sempre ricambiato lo lo fedeltà
E con la fiducia che il cerchio di amici legati a questo giornale non si disperdeva
E manterrà viva la sua presenza
In una società che ha pure bisogno della dissidenza
Ecco oggi possiamo politicamente rilevare un fatto fondamentale
Forse di cultura illuministica e laica assolutamente minoritarie
E una volta quasi marginali e irrilevanti lapidi italiana hanno condizionato quasi tutti i movimenti della politica italiana in questo quarantenne
Da via Campo Marzio è partito un processo dilavamento la società italiana dalla politica al costume che nel quarantanove
Quando uscì il primo numero del settimanale
Sembrava quasi irrealizzabile inimmaginabile
Senza l'utopia di Pannunzio l'Italia sarebbe oggi meno laica e meno europei
Ma c'è ancora molta strada da percorrere per qualità era diverso e migliore di cui il mondo ha costituito un punto di riferimento
Che rivive oggi nelle battaglie civili e politiche delle minoranze laiche accentuate in questi anni da una questione morale divenuta sempre di più una questione politica
Questi due volumi indici analitici quarantanove cinquantotto curati all'amico editore Passigli sono importanti perché segnano l'ingresso del mondo nelle biblioteche
Una storia che sembra chiusa e che invece è più aperta che mai
E si consentono a me amico Oscar freatico Giovanni Ferrara di unirci
Ancora una volta intorno al mondo alla vigilia del di quello che sarà ormai fra pochi mesi il quarantenne del settimanale che andrà pure gli avvocati in qualche modo esattamente come il quarantenne la Costituzione cui idealmente si ricollega
E vorrei esprimere in questo momento e terminando il mio saluto un commosso sentimento di gratitudine Elena Albertini Carandini per avere voluto con tenacia con assoluta determinazione
La realizzazione di quest'opera che è passata attraverso le mani dei rilievi dell'Università di Firenze
Quasi a ricomporre
Nella mia stessa memoria quegli anni lontani
Con gli anni di oggi nella continuità delle generazioni oltre i problemi irrisolti la nostra storia e dalla nostra stessa democrazia
Grazie allora tutti gli intervenuti grazie in particolar modo ai tre presentatori lustri e grazie Elena Carandini che ha voluto quest'opera che ha voluto questa riunione quindi grazie ancora
La
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