"Benedetto Croce e l'eredità della cultura laica"

Che ci fornisce di soffermarci su un tema tanto affascinante come Benedetto Croce ed evitare la cultura laica
Un omaggio al grande maestro unico novembre lo scorso anno abbiamo celebrato l'Istituto italiano per gli studi storici di Napoli
Che si richiama al suo nome
Il quarantesimo anniversario la scomparsa il venti novembre cinquantadue
Rivolgo con affetto un saluto l'amico e collega Giovanni Ferrara che coordinerà i lavori
Un saluto al Garante affettuoso ricordo e quattro oratori che con l'operazione animeranno il dibattito Giuseppe Galasso Mormando pressioni Antonia non so e Mario Di Napoli
Chiedo solo due parole del duplice veste di presidente
Pensionato e di presidente del gioco di studi storici prevede conosce
Un'introduzione al dibattito il nome del protagonista dell'istituzione che ha sempre e comunque il Parlamento quel conosce costituente
Impegnati in prima persona nell'edificazione del taglierino giovedì sotto alle macerie della guerra diede il suo altissimo contributo di cultura e di moralità
Al di fuori di ogni suggestione di cariche come dimostrò il suono all'offerta di Presidente della Repubblica portate da me ne dà la Malfa
E il successivo no all'offerta dei senatori a vita
Avanzata da Luigi Einaudi rientrando cercato recentemente di ricostruire la storia
Un Benedetto Croce il magistero storico ci univa senza soluzione di continuità con il magistero morale e politico
Dalle aule dell'Assemblea corrente politica
E il nuovo Senato alla Repubblica in seguito la sua polemica contro i nuovi dispositivi dentro e fuori del fronte della patria dove ha portato ad attenuare certi voti nella sua antico posizione lo spirito democratico concepito come scrive astratto utopistico di predatore
Come negazione dello storicismo liberale che varietà molteplicità
Risoluzione continua del mito
Ma tenne sempre a firma la distinzione tra liberalismo e liberismo
Quasi ad evitare anche in polemica al suo grande amico Luigi Einaudi
Che nelle critiche ad un certo sistema economico fossero coinvolti i principi eterni di quella concezione della vita che se vi annotava lo stessa intuizione cristiana
E la sua analisi delle cose della politica dello Stato elaborate in tanti anni di profondi studi ed esperienze anche amare
Si rifletteva tutto nel giudizio sul testo base della nuova Costituzione
Così denunciava la mancanza di un unicamente capace traccia la sintesi delle posizioni discordanti emerse della commissione settantacinque
Dopo l'ampia discussione generale di questo dice di costituzione
Dopo la critica di cui è stato oggetto nella quale si direbbe la censura lo so perché altri consensi
Dopo che si è udita la parola ai tanti ed esperti giuristi permetterete a me che quando tenta di sottrarre al nome impopolare di filosofo video pure in quello di letterato
Io osservare che forse una delle ragioni
Per cui dopo e non non è felicemente riuscita l'opera del dettato costituzionale
Proviene dall'estero è stata scritta da più persone in corso
Né un libro né una sola pagina si compone
Se non da una singolarmente che solo la compie la sintesi necessaria
E avvertendo schivando anche le più piccole dissonanze giunge la scrupolosa logicità e all'armonia delle parti L'Unità
Era il rimpianto per la mancanza di una scrittura ordinata
E di un solo estensore l'impianto del suo comune fra i costituenti anche a Piero Calamandrei
Mancavano unicamente manco l'unico fine pratico
Data l'ostilità fra i tre partiti che tenevano torna nel governo e che alla concordia di parole contrapponevano discordia dei patti
La stessa disposizione d'animo rilevava Croce si era registrata una commissione di studio proposte
Ciascuno di questi partiti attirato l'acqua al suo mulino
Alcuni sussurrano che i giochi sono fatti fra i grandi partiti hanno già stabilito tutto ha discusso in assemblea e quindi inutile e non tornerà quegli accordi
Un esempio è il metodo più tenuto disse prendendo la parola l'undici marzo quarantasette e nella proposta di includere la Costituzione i Patti lateranensi
Albeggia allora nella costituente la critica dei partiti
Croce parla di partito Mania prima che banali mi par di qualche anno più tardi di partitocrazia
E ci sarà la variante di Panfilo Gentile che parla di partito parliamo
Da parecchio Vania vorrebbe invertire dice Croce
La scala di valori
E poi lo strumento al di sopra dello spirito umano che deve adoperarlo e collocare ciò che ultimo al posto di ciò che è il primo conto codesta distorsione la vera gerarchia bisogna stare in guardia e adesso opporsi in modo assoluto e radicale
Ciascuno di noi si ritira la sua profonda coscienza e procure di non prepararsi con il suo voto poco modi tanto un pungente e vergognoso rimorso
La sua teoria dei partiti politici
Come pure classificazioni rimetto di comodo come convenzioni strumentali
Come generi letterari è nota neghi la mai noto talmente neppure a propose il partito liberale
Che i denti Epicoco una specie di quel partito condiziono giustificazione del alla vita alla lotta delle altre formazioni politiche ha mai diminuire il suo attaccamento ai valori del Risorgimento
Risorgimento come li avevo vissuto visto e vissuto da bambino da giovane
Il Risorgimento dei poveri o dei settembrini delli spaventa dei De Santis dell'Imbriani
Concerto orgoglio napoletano se volete non accetta intonazione meridionale ma insieme con la più larga apertura europea col più vasto respiro di cultura e di vita perché Napoli ottocento era stato in fondo la città dei maggiori scambi intellettuali col continente
Il solo bene che ci resti intatto
Afferma cose intervenendo l'altra volta la Costituente degli acquisti Risorgimento
E l'unità statale
Credo da mantenere saldissimo nasce anche nel presente non ci di altro conforto ed è pure un conforto che soffrire in comune
Le comuni sventure
Parole profetiche epilogo non vorrei che tornasse ad essere ancora attuali
Il fronte alla disgregazione in atto dello Stato italiano
Domandiamoci tuttavia quale fosse la concezione che conoscevo della Costituzione e quali principi su due e su quali principi su cui la Carta fondamentale proprio due poggiare per dispiegare in pieno le proprie potenzialità
Torniamo al giudizio di Pietro Nenni contenuto negli aveva un foglio socialista crociano dava Nenni
Che le semplificazioni era spesso efficace e penetrante ha inquadrato storicamente alla costituzione là c'era la lotta per la libertà
Ne ne ha visto giusto
E dello stesso coach a precisare il mio intervento alla Costituente le richieste oggettivo dell'opera che si sono seguire dare al popolo italiano un complesso di norme giuridiche che garantisse da tutti i cittadini di qualsiasi opinione politica categoria economica o condizione sociale
La sicurezza del diritto l'esercizio della libertà
La quale porta con sé come logica sua conseguenza con la crescente civiltà la giustizia sociale che lei si reca e non altro discorso di fronte costituenti
Croce precisava
Che era stata ampiamente dimostrato come in virtù dei principi liberali si possano e si debbano combattere i mali e le ingiustizie degli ordinamenti economici
Era un siamo ancora le sue parole l'impulso a innalzare gli uomini tutti e a mettere lì improprie di ente condizione di giustizia
La grandezza le cosce o politico
La grandezza le cosce senatore una volta disse rispondendo Einaudi
Che tornava la carica per il senato a vita nel quarantanove
Se vorrei restare senatore ho diritto di starci fino a me novecentocinquantadue Errol loro ottantasei ottantasette anni sei
Voi siete starci non manca la qualche gruppo di elettori liberali che rimanderà ancora in Senato in Abruzzo o in Campania
E intanto respinge l'offerta
Del Senato vita
Come maestro di libertà che oggi ricordiamo corde volta commozione sta tutto l'armonia
Fra la preparazione sempre attente da Kouta di una società in evoluzione
E la fedeltà a certe posizioni immutabili concerto immutabile costume
E il suo monito per l'unità statale
E per l'unità nazionale e oggi in Italia più attuale che mai contro tutti i pericoli vecchi e nuovi che minacciano proprio le conquista di soggetti
Io ringrazio
Ringrazio il
Assembleare qui faccio parte del Senato
E il suo presidente Giovanni Spadolini
Per l'ospitalità che ha voluto dare a questa celebrazione questo dibattito
L'ospitalità che non è esteriore ma come noi abbiamo sentito come sapevamo nasce intrinseco rapporto di cultura di animo di sentimenti e di storia
Il Presidente Spadolini a processi finito la sua ricordo sul profilo di conoscere incendi fece nel circolo voce parlando di cosce senatore ed in effetti
Eccetto non primaria ma neanche piccola riflessione
Questa che Benedetto Croce è stato probabilmente o forse amici certamente
Tra i senatori
Della storia del libero Senato italiano
La personalità più alta
è stato in certo senso se questa frase non avesse non non si prestasse ad equivoci
E ne tolgono alla carica
è stato in certo senso il più grande dei senatori nella storia d'Italia
E questo perché è stato
Probabilmente ho certamente il più grande uomini della cultura italiana
Dall'Ottocento
Quando a metà del Novecento ed oltre nella misura in cui col pensiero che è stato attuale nel suo tempo
Anche se dopo la morte
Del pensatore
Può conoscere dire ecco la conosce nel cliché
Torna poi a una più alta attualità
Che l'attualità che spetta ai grandi che hanno illuminato pongono Travaglio con le loro difficoltà con loro tormenti intellettuali furono creatività che almeno non solo del loro Paese ma dell'umanità
Da me sono molto grato e sono un dato formale
Fattorino c'è qui a presiedere questa discussione
La ringrazio a nome di tutti ancora una volta senato il presidente Spadolini
Per aver ospita sospende sale
Che sono diventate poi tra l'altro già
Dagli anni dell'amico Spadolini salame
Nelle quali la cultura italiana e grandi problemi
Hanno ritrovato una luogo in discussione
Assai elevato
è un dato formale dal mio il fatto che come segretario dell'Istituto la Malfa io sia qui presidente c'è forse anche un piccolo dato sostanziale che non mi garantisce la precedenza mamme garantisce se non altro la presenza e cioè il fatto che io sono ancora partendo ancora a quella generazione che per tradizione familiare
I circa personale si è formata una prima giovinezza
Anzitutto e soprattutto sulla vettura una discussione su consenso il suo dissenso
Il senso all'interno di un consenso delle opere prendere la parola Benedetto Croce ancora vivente
E che ancora pubblicava
Oggi questi sembrano tempio sono tempi assai lontani
Però notiamo fenomeno notevole il perché riappare nelle librerie nuovo veste editoriale in una veste che a noi sugli specchi avvolte sconcerta non è quella a cui siamo stati abituati tuttavia anche conforta perché dimostra che le opere di Croce non sono non soltanto non lo sono intrinsecamente ma neanche più essi seccamente opere che appartengono alla biblioteca dei grandi classici mamma anche ritrovano questa loro attualità vengono riscoperte da nuove generazioni che alle spalle hanno purtroppo spesso una sia pur operoso
Ma un operoso duecento lire
Ciò posto io do la parola al collega professor Giuseppe Galasso per la sua prima reazione sul tema Benedetto Croce in eredità della cultura laica
Ringrazio anch'io
Il Senato il suo presidente dell'istituto
La Malfa
Per aver vinca rigata di questa
Relazione
Per svolgere la quale io avevo pensato in un primo momento a una rielaborazione del mio saggio su il liberalismo di Kruscev fra Einaudi e Omodeo
Che pubblica il tempo fa sulla rivista prospettive settanta
E in cui ritengo di avere collocato fra questi due altri nomi quello di conoscere per quanto attiene alla concezione dell'Abbé liberalismo in una luce che fa intendere abbastanza bene
L'ispirazione generale anche lo svolgimento pratico del pensiero liberale
Di Croce
E quindi anche di percepire il senso più immediato che cultura laica a in luglio
Poi il proprio
Riflettendo che mi era stato proposto il tema di cultura laica apprezzo per quando potevo molto sul serio la espressione e ho avvertito l'esigenza di una riflessione sul tema appunto di cultura laica in conoscenza un po'meno legata a lecco debbono vive un po'meno legata al questionario diciamo e stricto sensu politico o della scienza politico della riflessione politico della storia del pensiero politico
L'ho appresa alquanto da lontano come
Vedrete
All'interno di Croce ma insomma anzi stretti sicuramente all'interno di Kruscev ma alquanto da lontano ed è probabile perciò che vi posso apparire nel complesso con la mia esposizione un po'dottrinario i schematico ma spero che alla fine anche questo vi posso apparire di qualche pregio poi mi mi sembra che tra le altre cose che cercherò di leader risulta dal filo di pensiero che ho cercato di seguire risulta
Una volta di più la profonda
Unitarietà della personalità dico luce una unitarietà che incrocia veramente sussiste
Sia al livello biografico ceo sia a livello spirituale e teorico e che non è è appena il caso di notarlo una
Unitarietà indifferenziata e avviato ora anzi al contrario è carica di tensioni ed elementi anche di contraddittorietà e qualche volta addirittura di contraddizione ma non cessa per questo di essere quel perché ossia profondamente unitaria allora appresa la così un po'da lontano
Mi pare che si possano mi è parso che si possano distinguere due sensi possibili
Della espressione cultura laica
Introduce
E cioè da una parte un senso filosofico dell'espressione e dall'altra parte un senso etico-politico della espressione stessa
I due aggettivi filosofi coi etico-politico
Non so porterebbero questa ferrea distinzione e che adottò qui in via espositiva e pratica
Non potendo essere medico politico che un aspetto filosofico diciamo
Del pensiero che si esplica in questa riflessione ma insomma diciamo per ora così che c'è un senso possibile filosofico in un senso etico-politico
E io ho l'impressione che il senso filosofico di cultura laica in cruciale
Sia malgrado le apparenze forse il meno approfondito dei due il meno studiato ed esplorate eppure militare sempre
Che esso sia fondante anche per il senso etico politico del termine
Aggiungo che nello stesso senso filosofico dell'espressione laica
Dell'espressione cultura laica a a sua volta due implicazioni la prima che riguarda il metodo la seconda che riguarda i valori della filosofia crociana
Cominciamo Balme
Sapete che
In croce c'è questa preoccupazione costante
Della metodologia
La parola metodo e il gas
L'espressione metodologia
Non hanno in lui
Una valenza di ordine
Ordinatorio tecnico empirico
Sono qualcosa di più complesse sono nudi concettuali
Sono
Diciamo potenze filosofiche
Della struttura
Del pensiero
Allora quando lo ritroviamo incrocia espressioni come quella secondo la quale la filosofia e metodologia della storia
Oppure che la logica è una forma categoriale con tutta la implicazione che conosce da questa espressione
Oppure quando
Possiamo notare come dobbiamo notare che il discorso sulle categorie egli ne distingueva come sapete Quattrone riconosceva quattro
Costituisce l'intero contenuto
Del pensiero che il vero contenuto crociano il contenuto del pensiero crociano non è una articolazione particolare da un punto di vista filosofiche evidente ma è il discorso sulle categorie o si sulle forme
Del pensiero ecco se noi
Poniamo tutto questo in gioco possiamo vedere chi possiamo forse considerare chi dal punto di vista Della implica implicazione metodologica dell'espressione cultura laica in coro uscente laicismo avvenire volete dire quindi attenzione alla forma del pensiero
Mi esprimo anche qua un po'rozzamente chiedo scusa
Gli studiosi specialisti
Attenzione alla forma del pensiero al metodo
Come vera realtà del pensiero la quale poi quorum ricevere i contenuti e articolazioni cioè praticamente espressioni storiche indefinitamente mutevoli che numerose e tuttavia è in quanto filosofia cultura
Del metodo ossia della
Fissazione delle categorie del ragionamento delle categoria è il laicismo non è un dogmatismo di principi questo vorrebbe volevo dire il filo di polizia perché sto seguendo laicismo non vuol dire dogmatismo di una particolare idea o affermazione
Significa invece in questa prima accezione rigore del metodo
Significa
Essenziale metodo logicità della forma del pensiero dall'altro parte dicevo c'è un altro aspetto del significato filosofico né si può attribuire questa espressione che è relativa ai valori e da questo punto di vista mi pare che due concetti Crociani debbano apparire quali quelli principali a questo con riguardo a quello De vita e quello di storia anche qui sono costretta a procedere molto alla brava perché debbo avvertire una volta per tutto che i punti della esposizione chiesto seguendo hanno scarsa attenzione formale dentro di me vento la proposta che avanzo naturalmente c'è c'è stata l'attenzione ma nella ispezionate se non c'è la attenzione al fatto che il pensiero crociana una lunghissima storia e in ciascuna delle fasi di questa storia
Segue un corso di idee un atteggiamento pur nella continuità che non bisogna ignorare ecco allora qui proprio
Vita forse un po'
Concetto che appare più all'inizio e alla fine della riflessione crociana e storia forse è un pensiero che appare va bene sempre dal primo momento all'ultimo forse appare
Di più nella massima forma alla vigilia dell'ultima fase del pensiero crociano se posso
Dire così
Ecco in questo senso
La laicità anche significa qualcosa perché cultura laica anche significa qualcosa perché tutto questo che io ho cercato di dire non vuole affatto semplificare nei ok la filosofia di introduce sia un semplice metodologico che Croce sia quello di Rio oggi nei manuali di storia della filosofia anche a livello dice a un certo momento troviamo tra
Le scuderie filosofica del Novecento indicati come metodologie diciamo così
E non voglio dire neppure che con l'accentuazione di quelle due indicazione della vita e della storia anzi questo proprio assolutamente non lo voglio dire che quello di Croce cioè sia
Un pratico relativismo un relativismo pratico
Io credo ripeto che bisogna leggere in chiave storica proprio secondo il canone crociano anche questo modo di problema in lui
E allora leggendolo in chiave storica e seguendo il doppio aspetto il mio condensato sia pure molto sommariamente nella distinzione fra metodologia e valori allora la sua filosofia si colloca su una linea che da
Pieno senso a questa valenza filosofica del concetto che cultura laica può a venire in lui perché la sua filosofia si colloca su una linea che va dall'umanissimo al
Pensiero contemporaneo e si colloca quindi su quella che altri pensatori del Novecento italiani con il loro passeggiare
Di un certo tipo
Hanno definito la affermazione dei valori terreni cioè al rifiuto della trascendenza ma insieme del materialismo a dire che
L'orizzonte della vite la vita all'orizzonte della storia nella storia che non ci sono né non ci sono ripeto trascendenza e ma è in questa terrestri ITA
Che è la terre ferita dello spirito cioè l'immanenza dello spirito che va ricercata anche tutto l'orizzonte
Della della cultura laica
Vi avevo detto che vi sarei apparso un po'schematico eliche
Teorico credo di aver mantenuto questa non gradevole premi promessa ma spero pure che sia stato chiaro il filo del ragionamento
E credo che da questo punto di vista di questa affermazione dei valori si debba riconoscere una certa centralità a quel piccolo il famosissimo scritto crociano
Che si intitola il perché non fosse perché non possiamo non dirci cristiani
Per carità io sono lontanissimo anche da qualche inflessione anzi più che una inflessione avrà una qualche vera e propria espressione che non ricordo di averlo letto
In discussioni recenti che si sono avute intorno a questo scritto mi riferisco a qualche espressione come
Quella secondo la quale con questo scritto qua conosce avremmo avrebbe
Prospettato un umanesimo cristiano del nostro tempo sono scettico su questo perché
Imbottite di scetticismo sono molti non ultimo la estrema complessità
Della misura in cui si pur riconoscere la validità no ho nuovo alla estrema problematicità da riconoscere al termine umanesimo cristiano
E non voglio neppure a dell'idea inflessioni ieri di letture che pure non avuto occasione di scorgere in questa occasione di recente riscoperta
Di questo testo crociano e che vedevano in quel testo una conferma del progressismo sto storici istigò attribuita al pensiero di Croce perché nel pensiero di Kruscev
E il progresso e la storicità sono molto più complessa di quanto questa espressione di progressivi Isma'storici Steve-O possa
Farla pensare a me pare che invece in quello scritto tutto quanto ha tentato di dire prima cioè sulla complessità metodologica e dal punto di vista dei valori della nozione di cultura laica introduce quindi di laicismo introduce emerga pienamente certo
Nel segno della
Storia Ascierto nel segno di un umanissimo Bisciotti convenientemente senza troppo gli equivoci in questo caso possiamo definire come un umanesimo e che questo riceva conferma anche dal fatto che ha proprio a partire da quello scritto a partire dai dintorni dei momenti in cui è stato scritto curdo scritta
Si sviluppa una fase molto problematica del pensiero crociano in cui i valori si fanno forse più definiti ma anche più delicati io ho l'impressione che
La meditazione sui valori del mondo laico sui valori dell'immanenza sui valori della terrestri Italia come ha detto prima della storicità che deve riconoscere se stesse che è l'unica
Modo in cui lo spirito l'uomo possono riconoscere se stessi
Ecco tutto questo abbia ricevuto nell'ultima fase del pensiero crociano una forte accentuazione con definizioni ulteriori a volte anche assai bello dal punto di vista retorico e perfino letterario
Ma diventano come ho detto anche più delicati basta pensare
Al suo interesse per temi come la fine della civiltà
A quella frase bellissima in cui dice che la civiltà e come un fiore che fu fiorire tra le rocce quasi come un miracoloso spontaneo voi imprevedibile casuale della natura
Ma che con la stessa
Spontaneità
Con la quale è fiorito
Può perire
Che non è un discorso di sfiducia di conoscere
Nei valori della permanenza della civiltà ma è una affermazione della problematicità
Della civiltà spessa da intendere non come un cursus continuo ai
Appunto non come progresso s'in in senso semplice di magari all'infinito ma ma invece come problema che storicamente si pone dissi ripropone anche attraverso i travagli
Del nascere e morire e rinascere
Quanto al piano etico politico
Che credo il più conosciuto
Per quanto attiene al concetto crociana di incultura laica non c'è dubbio che da questo punto di vista il concetto centrale sia quello di liberalismo la cultura laica e la cultura del liberalismo e la cultura liberale
Per conoscere e se abolissimo ripete Rella distinzione di prima dovremmo dire che i questo concetto di liberalismo e centrale sia dal punto sia come metodo sia come valore quasi che si possa istituire un parallelismo tra metodologie valori sul piano della versante filosofico di questo concetto di cultura laica in metodologie valore metodo del valore anche sul piano del versante etico-politico
Dello stesso concetto
Parallelismo un po'c'è un altro poco e suggestivo Mann con esaurisce il problema ecco
Non dico che
Limitiamoci a dire che non esaurisce il problema c'è una differenza di fondo e cioè che nel caso del versante etico-politico ci muoviamo sul piano pratico della vita associata della vita pubblica della vita politica della vita civile in generale non sul piano della teorizzazione
Benché anche il concetto di liberalismo sia di ordine
Teorico abbia cioè una sua valenza teoriche io però da questo punto di vista
Ecco l'unica storicizzazione Oppi spinta che mi permetterei
Prima di concludere
Suggerirei di tenere molto presente la biografia crociana perché parlare di liberalismo introduce senza
Distinguere almeno tre o quattro periodi
Di ben diversa concezione di questa idea impresa avventata e tutto sommato poco redditizia non fa capire bene cioè le cose nelle cose di Crucianelli il significato delle cose riconosce nel loro tempo
Bisogna perlomeno distinguere
La farse anteriore alla prima guerra mondiale occhi giunge fino all'immediato indomani della Prima guerra
Mondiale bisogna distinguere
Il
Periodo
Tra le due guerre mondiali e bisogna distinguere il periodo dagli ultimi anni della guerra in poi minimo insomma in economia vi sia
Adesso io non mi posso fermare a
Un'analisi dei caratteri distintivi della concezione del liberalismo in ciascuno di questi treni grandi momenti
Dico luce naturalmente
Si può però dire qualcosa di indicativo intanto vorrei dire che a mio avviso la concezione liberale riconosce che più colpisce e che più ha colpito è che quella la quale più si pensa tutto dura è una concezione liberale crociana della seconda fase quella degli anni della
Fascisti
Di solito la si risente diciamo la Civic sente più familiare la si conosce di più soprattutto per la fortissima affermazione
Del liberalismo come valore universale della storia nella storia praticamente dice li conosce solo illiberali naturalmente c'è l'anti liberalizzata cioè il quel che lotta contro il liberalismo ma il valore è
E il liberalismo avanti liberalismo conta in quanto l'anti valore indispensabile per
Laser Manzione del
Del valore
Si ricordano quindi le memorabili espressioni crociana né
Di questo Periodo forse la frase che essi ricorda di più è quella famosa della domanda che ci venisse fatta
Se alla libertà sia per toccare quello che si chiama il futuro bisogna rispondere che invece adesso tocca di più e di meglio che l'eterno
O anche l'affermazione che poi tutto ciò che è progresso nella storia cioè Progress positività nella storia e liberalismo e che liberali poi sono tutti tutti quelli che fanno storia nel senso della positività
Sono
Concettualmente liberali anche questo molto irrigidendo naturalmente un pensiero complesse in molto fine ma insomma la sostanza è questa io però voglio dire
Che tutto questo va benissimo la bensì ma anche che sì conservi forse del liberalismo crociano
La memoria maggiore proprio attraverso l'immagine che esso diede di sei in quegli anni memorabili è proprio storicamente giusto perché sono gli anni del grande volanti persiste europeo riconosce non soltanto
Italiano quando produce
Teorizzava anche sulla Ecclesia pressa e Hillary plessi Atrium fans
E diceva che la ecclesia
Pressa aveva il suo ruolo storico
Addirittura più importante di quella dell'Ecclesia triumphans s'e che comunque la libertà non può stare nella storia
Sempre come Ecclesia triumphans sazia e non filosoficamente parlando praticamente parlando ci può stare una volta come Ecclesia
Primo un'infanzia e un'altra volta come Ecclesia presi io però pur riconoscendo questo vorrei richiamare alla densità
Dei connotazioni storiche di cui il concetto crociana di liberalismo sì accresce in questo momento secondo me
Il libro fondamentale da questo punto di vista non è come molto spiega abilmente si è indotti a credere la storia d'Europa ma è invece la storia d'Italia
Soprattutto direi per il fortissimo recupero del Giolitti Isma'che
Operato in questo libero
Sì paragone di scritti crociana degli anni precedenti alla Prima guerra mondiale non è che possa
Metterei conosce vicina Salvemini
E e vedere in croce uno che come Salvemini
Gentilmente o mangiava gentile di un libro
Intitolato il Ministro della malavita
Questa norma è stata naturalmente
La posizione di Croce però se uno in quegli anni
Dei per veramente dire qual è la tendenza spontanea del liberalismo crociano perché i processi infestanti liberale
Vedete direi che è piuttosto un liberalismo sospeso tra due pone l'uno interno al mondo politico stesso ed è il e anche qui per esprimerci molto all'ingrosso più il liberalismo sondini hanno che il liberalismo giolittiano più incerto liberalismo con preoccupazioni
Sia pure tra virgolette conservatrici che un liberalismo di impegno democratico come quella giolittiana e dall'altra parte un liberalismo
Con punte polemiche fortissime
Verso la Fenomenologia concreta la vita concreta l'esperienza pratica vissuta
Del regime parlamentare in cui e quindi anche con scherno della Democrazia degli ideali democratici con una forte polemica contro la considerazione non realistica della politica con tantissime cose alcune delle quali Seeley con oggi come grande scoperta dei nostri giorni sono invece perché di molti decenni è in Italia e fuori d'Italia perché
Risalgono a una precisa assediata precise altre fasi della vita
Europea
Di chi vede invece il Giolitti della storia d'Italia vide questa
Bellissima
E che non dico nemmeno del tutto persuasive ma comunque bellissima immotivati Sima rivalutazione del già fittissima in cui il liberalismo crociano in quanto fondamento voi
Ed espressione di cultura laica trova il suo pieno al la sua piena esplicazione come metodo politico
Come problema dell'allargamento dello Stato come problema del potenziamento delle strutture materiali della Società come il soprattutto problema dell'incremento della vita libera e questo è il punto
Fondamentale anche da questo punto di vista non è una pura e semplice Enzo con questo concludo non è io credo una pura e semplice revisione del è una revisione del suo vittimismo come come come ho già detto prima non è però soltanto una revisione del Giolitti
è questo un momento in cui conosce che avvertiva
Aria chiaramente dato segno di avvertire prima di allora nel periodo pre fascista
Una discrasia una divaricazione se non addirittura molte note di contrapposizione
Tra l'Italia risorgimentale
E l'Italia liberale dei suoi giorni riconquista invece in pieno il senso della continuità della tradizione risorgimentale e alla fine ma questo non ho il tempo assolutamente venne fuga di spiegar quello dello rinuncio apoditticamente alla fine
E come se come mi sembra di e come sa il concetto di di cultura laica coincidesse col concetto di Risorgimento e di sviluppo del Risorgimento nella tradizione della nuova Italia ecco Vieri
Ho esposto questi pensieri che per me stesso sono ancora un poco in fieri
E vi chiedo scusa diciamo però forse qualche volta è meglio
Anche dare il senso di una riflessione in corso anziché
Nel proporre come si ha tutto il diritto di fare va benissimo il risultato delle operazioni concettuali che si sono fatte quindi affermare con soddisfazione come a tutti è consentito che due pitture fanno quattro
Stato di medie deve lasciare
Funzionali ringrazio dalla
Oppure
Amato
Il problema
Dall'altro l'eredità mai introdurre
Do la parola professioni
Tema
Diverso e naturalmente
Indicazione in quanto complessa signor culturalmente la storia di Benedetto Croce Galli devo Campanella microchip sulla storicità della natura
Dopo queste cose
Così tangibile adesso è probabile che si faccia un la piccola Giratina fra le nuvole
E quindi io mi soffermerò su questo anche perché senza potere
Quando Galasso ha parlato della presenza della fortissima presenza in cruciale di una componente umanistica
Ecco una di queste componenti e proprio quella che ha a che fare con Galileo complici
Dunque
Un problema o meno crociano poco considerato ma di prima importanza della logica della scienza e della storia della natura e teorizzato nei caratteri della filosofia moderna
Benché lo stesso argomento fosse già posto nella teoria Storia della storiografia nella storia come pensiero e come azione un problema urgente chiariti Ivo diviso in momenti affatto diversi sia per la impostazione sia per l'opportunità pieno kratos chiarimento
Alla teoria del Croce che ne decifrabili nel carattere bisognerebbe tenerlo più l'acconto quando si teorizza sulla storiografia
Sulla metodologia delle scienze e sulla logica della filosofia piuttosto che distrarsi dai esso poi che affonda il pensiero nella tribolata questione scienza filosofia e anziché nei criteri vecchi schemi della conoscenza astratta o pratica della scienza converrà rivedere più d'una posizione crociana a tal riguardo
Dabo scritta conclusivo del mille novecentoquaranta medici un Croce galileiano orientato con palesi opportunità a storicizzare quella natura
Che pare sia il nocciolo di tante questioni mal poste mal risolti e tante volte persino prive della consistenza filosofica più consueto
Senonché la congiunzione che vogliamo sottoporre ad esame critico non era usuale tra l'imperativo storico e quello preteso scientifica ma quella fine Campanella ed il crocevia Galileo
Nel saggio storicità della natura Croce aveva bisogno di un modello di spiritualità azione della natura
E piuttosto che inventarlo all'impronta preferì porre in campo storico una delle forme più curiose e talvolta bizzarre di storiografia dando per sotteso che l'unica conoscenza è quella storica e che la filosofia è tale solo
Procurare la distinzione tra due forme di spiritualità o di storicità tutto questo per non lasciare in attivo alla dialettica procedendo in quella maniera si stabilisce un efficace critica fai sensismo rinascimentali ed il concetto filosofico della natura nella sua conoscenza storica
Il giudizio crociano riferito al pensiero del Campanella e di vivace aspetto galileiana
Quell'aspetto assunto e fatto proprio dal filosofo il quali riferendosi alle filosofie dello spirito rinascimentale dice perché mai dinanzi ad essi noi che pure teniamo il concetto della spiritualità del reale siamo presi da un sentimento Dina comodamente di diffidenza laddove ci sentiamo perfettamente a nostro agio nella nuova teoria della nuova scienza nella natura per così dire galileiana che pur la Fenice finita con la natura spiritualizzata di quella filosofia ed introdusse nella trattazione delle cose della natura il metodo matematico
Questo passo ci rivela ove cada l'accento della filosofia moderna cominciando dal Galileo
Sulla cui sintonia si inserì metodologicamente proprio se conto quanto accennato Galasso sul metodo il cruccio avallando l'epistemologia galileiane della matematica azione della natura
La distinzione storiografica da portare immediatamente e che lo spirito filosofico nei riguardi della natura aveva approvato il suo posto
E che tutte le congetture spiritualista i che campa negli anni se davano vita al primo embrione della storia della natura non Tavano altrettanto la retta interpretazione dello spirito agente dell'anno
C'erano due modi di intendere lo spirito per Campanella esso costitutive costituiva la vitalità del mondo coi suoi grandi paradossi che si compiva del PAN psichismo creazionisti per Croce lo spirito e la nella storia che distingue dicono
Ma il superamento
Di quello spirito del mondo e della filosofia che lo interpretava che mancava e Croce stretto seguace cali degli anni come dimostra anche altrove colse l'occasione per la chiarificazione procedendo ad un depresso come fece identico proprio nei riguardi di Galileo
L'intesa galileiana picchiano crociana riferite alla natura da capire si rivela la chiave di volta del filosofare moderno quantunque la concordanza del pensiero galileiano campale indiano fosse la forza principale nel campo delle riforme speculative moderne come sostenemmo altrove
Il principio tra filosofia come storicismo assoluto doveva incontrarsi con un'altra tipologia di spiritualismo assoluto il Pam psichismo in particolar modo campani indiano anch'esso necessitato paradossalmente
Della sua filosofia dello spirito
Il distinguo sottile del concetto poter nato di spiritualità del reale
Illustra di filo la differenza che intercorreva fra l'antica idea pane psichica instaurati in particolar modo dal Campanella e la moderna idea di spirito intesa come ragione filosofica centrale diventa perciò il teorema galileiano della matematica azione della natura nel quale in croce si sente teoricamente ah perfetto a suo agio tra la nuova scienza della natura che è quanto dire
Che la scienza matematica e davvero fatto logico e che solo con essa si determinano le scienze naturali
Il teorema è portato sulla nozione storiografica che rifiuta la forma magica quella coniata da Campanella in particolar modo nel De Sensi volere un dall'alto con cipolle medicinali un e non quella di un Cardano di un della porta o del brullo per esempio
Questa è osservata con spirito filologico come per l'appunto rifece Campanella nella metafisica e magia grazie
L'immissione di una spiritualità del reale significava capovolgere il concetto di spirito riferito alla natura e se per la filosofia campane Eliana tutto aveva un senso riferendosi all'idea della Divina creazione per storicismo moderno l'atto dello spirito era quello di pensare la natura con un necessario atto logico appunto la matematica di Galileo già chiaramente sostenuta Naldi dal dico in particolar modo nel del anticrisi così l'idea che in certo senso giustificare il Pan si chiese lo scorretto dalla magia viene rimossa vantaggio tra storiografia che designa l'individualità pensanti assoluta
Gli eccessi sostenuti dal Campanella un po'per impeto e un po'per il disordine metodologico generato per dirla col Croce dal duro temperamento battagliero tuttavia non vanno creati nella disarmonica opera del De sensu rerum
Poiché il naturalismo magico finisce per detrarre i buoni pensieri che l'autore qui persino scalmanato sosteneva
Ma per cogliere meglio perché Croce volle proporre Campanella bisogna rifarsi ancora le sue indicazioni e riferite alla Défense io apposta dal frate nella riedizione del De sensu per un bel mille seicentotrentasette
Della quale l'antico filosofo traccia novantacinque pagine la lunga confutazione ai suoi gli obiettori
Detrattori e critici dice bene il Croce quando sottolinea la Defense SIOC Campanella mandò innanzi all'edizione parigina dell'opera sua dimostrando con cumuli di citazioni che tutti o quasi tutti i pensatori antichi e moderni e tutti i sacri autori
Avevano ammesso che le cose naturali sono fornite di senso
Dimostrava troppo e lasciava trascorreva il suo pensiero nel banale
In questa fitta selva di citazioni esposto l'ipostasi pretenziosa di pensare la natura determinando nella sua storia proponendo uno storicismo equivoco benché anch'esso sostenesse uno spirito
Il banale compare campanelli hanno Happy Croce è stato generoso poiché il De sensu rerum molte volte si dice palesi grossolanità
Scotto dal filosofo storicista era causato da un logoro senso di spirito purtroppo congiunto all'equivoca spiritualità che lambiva l'astrologia comunque ansioso teste riportato di gran peso meno storia
Sicché il Campanella
Alla luce dall'interpretazione crociana col De sensu rerum
Traccia uno dei primi tentativi sistematici della storiografia della natura
Piuttosto che la filosofia teoretica prevista cioè a dire il Campanella voleva con quelli dei naturalistiche concordare l'azione dello spirito umano sovrumano colla inerte e passiva natura
Alla geometria di Galileo preferiva il vitalismo ripetitivo della magia come si coglie apertamente del medicinale
Da questa prospettiva il De sensu rerum si trasformi in un'opera storiografica una storia della natura sebbene priva del giudizio di storicità
Quello che il Campanella dice sulla natura e sulle funzioni dedotte da spiegazioni empiriche e il congruo pensiero naturalistica naturalistica
Che alla fine chiuso in un determinismo teologico e non razionale come quello che i fisici
Cerco una soluzione per non dire uno sbocco che Jabal dirittura adombrato concetto di storia come pensa mento come intervento diretto del pensiero umano della grande creazione di difatti la Defense io porto a tutto l'argomento sulla storicità che la storia della Chiesa manifestata e proposta dei pensieri spesso i Santi protagonisti imponeva e giustificava agli occhi della Filosofia
E nonostante esibisse un precario concetto di spirito essa immetteva con tutti i suoi difetti il problema sui binari giusti dell'interpretazione dei fatti di natura come evento della storia
Campanella pose maldestramente il problema ma se lo pose capendo che col puro naturalismo metafisico che gli era imposto dalle filosofie del suo tempo sarebbe incorso in troppe difficoltà nell'interpretazione del mondo
D'altra parte bisognava qualche cosa che ponesse un atto vivo
Che con altrettanta vivezza unite al di via di creazione del mondo per merito di una mano sola concedesse il soffio vitale in tutta la NATO
Ma ancor di più ci è utile il pensiero del Campanella quando i principi del De sensu rerum si unirono quelli posteriori di una delle sue opere da ritenersi la più compiuta cioè la Multipla Filosofia razionali
In essa è spiegata tutta la sua dialettica logica
Nel paragrafo dedicato di storiografica il filosofo da alcune definizioni teoriche che il Croce colse prontamente per il suo clone Comino
E poi che l'antico filosofo eccitato con preferenza su altri la ricerca dovrebbe proseguire così
Campanella afferma che la Historia auto e me e narrativa orazione compose
E nel sintagma completa l'esplicazione in quote con un tour regole specialista per rette filosofa insomma
Croce sagace mente si sofferma sulle caratteristiche indette dal Campanella che rispondono alla semplicità della narrazione detta anche Orazio decomposti
Questo è il primo gruppo di concetti che diremmo discorsivi e che in piante rendono il primo termine di paragone con quello che sarà la scienza difatti che la storia abbia i suoi fondamenti propria una bella intuizione che Peppone alla storia della natura e sin qui Campanella filosofa correttamente ma parzialmente soltanto quando la storia e appassionata narrazione lo scorrimento conduce all'individualità alla capacità storica di produrre il giudizio individuale
L'idea di De composito soddisfa concretamente lo spirito filosofico trascendentale ma Campanella riteneva che esso fosse troppo esiguo
Per affrontare la natura il vasto mondo e perciò ricorreva l'espediente della vite inculcato al ad ogni esseri mondani
L'idea storica campani Diana promuoveva in modo empirico il rapporto necessario tra la storia e lo spirito del mondo senza darne una spiegazione filosofica
E all'impotenza della sua filosofia che lo spingeva ad inoltrarsi nella magia e nell'astrologia
Dal confronto proposto dal Croce si potrebbe anche ammettere nonostante si individuino quelle strade che Campanella fu veramente capace di indicare per filosofare modernamente tuttavia insieme la corretta individuazione ci sono gli elementi che compongono la differenza tra le metodiche
Nella stessa esposizione storiografica il campanello come rapide Croce cita la figura e le funzioni demandate dalla scienza irrigidite dei loro concerti sì che di fronte a lavorazione composita il filosofo oppone il modo sei birre composito di pensare che suona appunto così quei ex solo sul biglietto e predicato e Coppola figlio
Simili ragionamenti non andavano lasciati soli ed isolati nel loro estendersi bisognava completarli o meglio rinforzati nel loro aspetto speculativo affinché si confermassero teoricamente
Così Campanella agli occhi Crociani completava il suo momento teorico in modo convincente e fortemente logico anche Tano impazzito suppone e trattare edificio sapienti sesta Kite
A noi pare che il pensiero campani diano non fosse a questo punto manca un posto poiché il filosofo sia vide quale fosse la differenza tra il testamento storico e tra quanto allora potesse sulla natura la cioè la domanda perciò è la seguente chi conosce meglio la natura la storia ora cioè e questo è il dilemma che lo storicismo crociano della natura dell'idea campani Diana della presenza di uno spirito ancora oggi porgono e che necessita d'essere continuamente rischiarato
La funzione del Campanella pensiero per Campanella ora cessa poiché si riattiva quella crociana siccome alla natura una volta che le è stata concessa la storicizzazione bisogna pensarla conti
L'ammenda
Di qui si mette in movimento tutta la filosofia dello spirito distinto nelle sue forme categorie e nelle forme grossi o colite cruciale le quali pur mantenendo sempre intatto il concetto dei distinti e della realtà che perennemente affronta tiene maggiormente in considerazione la storicità come vero ed unico carattere del moderno filosofare
In certo qual senso campanelle anticiperebbe il Croce col concetto di storicizzazione della natura
Ma non è che un'illusione questa poi chiari interpretazione campanelli hanno della storia benché fosse corretta si distanziava dal coevo concetto di natura il quale era di tutt'altra Costituzione
Per Croce quel Precorvi mento rimane un punto di appoggio col quale proporre la differenza speculativa generate ed esercitata dallo storico
La natura o il mondo non poteva sopportare altra storicizzazione se non quella di Yasser pensata ma prima bisognava che ci ponessimo nella condizione di stabilire quale fosse il metodo per definirla dandole una fisionomia ratio
L'incursione di Galileo nella scienza ha creato il primo presupposto per il trapasso da una storiografia del mondo ad un'altra sicché introdotto che si fosse il metodo matematico del nella natura e scacciato con esso qualsiasi tipo di spiritualità magica la forma razionale su cui filosofare ero stabilite schiarita dalla funzione
Che la scienza dello spirito umano Espresso con un aspetto della Lolita sicché bisogna sottolineare con vigore non tanto il concetto storiografico crociano quando l'adesione quanto l'adesione del Croce al pensiero carica di lei in fatto di conoscenza della natura
Non solo produce apporta un largo contributo alle scienze naturali ed a quelle matematico fisiche ma altresì anche la struttura teorica galileiana nella seguente maniera il filosofo partenopeo formulo uno dei più felici enunciati dalla filosofia moderna
E cioè la identificazione tra filosofia e storia con le famose con mosse parrocchie e filosofia e storia non sono già due forni sì bene una forma assoluta e non si condizionano a vicenda ma addirittura si identifica la sintesi a priori che la concretezza del giudizio individuale della definizione insieme la concretezza della filosofia e della storia e il pensiero creando se spesso qualifica l'intuizione crea la storia
Nella storia precede la filosofia nella filosofia
No
L'arcinoto teorema ancora una volta ci aiuta Peter limpido nel difficile mondo della scienza quando ha ispirato dalle intuizione filosofica che guida la Ricci
Senonché la riduzione crociana riconosceva anch'essa la tesi della la tematizzazione della natura galileiana dimostrando che se le leggi fisiche permettono la giusta lettura quantifica tipo del mondo naturale
L'intervento dello spirito che formula il giudizio individuale non si fermava al ed è quanto conferma nella stesura del suo efficace commento al metodo galileiano
Afferma il Croce e senza dubbio le scienze fisiche naturali non sono filosofia perché sono costruzioni empiriche matematiche ma conviene non dimenticare che queste costruzioni spesse non stanno senza una concezione un orientamento filosofico e perciò senso una presupposta o implicita filosofia il loro fondamento e la storia di quella parte della realtà che si chiama la natura la storia per la natura è una storia importa sempre certi concetti sport speculativi che la determina per la confisca Della qualcosa e riprova in questo caso appunto il Processo con la condanna famosa di Galileo dove oggi si parla tanto a suon di chiacchiere sulle riabilitazioni che sono a dir poco vergognoso
Che non avrebbe avuto luogo se fosse stata messi vive l'indipendenza che candidò affermava dalla teologia
Il processo quantifica Tivo e indipendente della natura era cominciato secondo le misure stress dei teoremi astratti ed ai loro modelli adatti e la storia doveva teste mi Giudizio Universale dai principi filosofici che guidano la scienza si passa alla storia della scienza e con essa quella della natura elevandolo spirito sopravvive
La conferma di questa disposizione speculativa il Croce ce la riconferma nel mille novecentoquarantatré quando nel commentarla conferenza di Max Planck che Max Planck tenne a Roma nello stesso anno susseguiranno sul significato e i limiti delle scienze esatte
Mise a punto un altro felicissimo teorema teoretico dicendo che il vero è che tecnica influenza non sono due ma uno e che la scienza e tecnica Ray finendo di poi il concetto
Riferendosi alla metafisica perché dice luce la metafisica e sempre nata dalla fisica ed è la logica conseguenza della fisica quando a questa si rivolgono domande a cui non può rispondere circa il mondo reale
Teorema che concorda con quello fisico teorico dell'Einstein epistemologo
Dunque prima di considerare psicologicamente lo spirito della natura o del mondo bisognava comparare gli elementi razionali su cui esercitare la teoria che identifica storia filosofia con il concetto di Fini tutto questo pensiero crociano è strettamente connesso con quello galileiano anche per un'altra ragione
Galileo scacciò provvidenzialmente ogni filosofia ed ogni falsa spiritualità dal mondo bastino le lettere a Castelli di di Cristina di Lorena sulla questione scienza e fede per farsene una ragione precisa
Sostituendolo con lo spirito umano distribuito tra la matematica e la fisica teorico sperimenta una scienza dettata dalla ragione
Umana Galileo insistentemente la postumo in tre momenti precisi
Nel Sidea Rinus Nunzio nel mille seicentodieci nel Saggiatore nel mille seicentoventitré nel dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo giornata prima mille seicentotrentadue l'aspetto razionale al mondo della natura era stato dato ora si poteva cominciare anche la sua storia poi che la vera spiritualità azione era stata approvata ed applicata il fondamenti fu scienziato campanelli hanno aveva trovato assuma confida se Galileo avesse avuta la coscienza la conoscenza della filosofia razionali scampa Liliana avrebbe certamente intensificato il suo contatto col filosofo
In avendo in ambedue c'era il forte empito della riforma radicale del pensiero e ad entrambi il problema della natura stava particolarmente a cuore per diverte ed opposte ragioni Campanella cercava nel mondo la conferma creazionisti che ha teologica filtrata dalla metafisica Galileo nel mondo vedeva senz'altro un nome un'opera fatta da un impotente ma anche quella creata dello spirito umana
Essere dichiara costi queste proposizioni comuni sono lontani da ogni ombra di che merita dice Galli di Hochhuth ardire e che appunto non detraggono minimalista alla divinità sappia siccome niente diminuisce da suo onnipotenza il dire che il io non può fare il fatto non sia fra però per meglio dichiararmi dico che quanto alla verità di che citando cognizione delle dimostrazioni matematiche
E nella lista testa che conosce la sapienza divina ma mi concederò bene che il mondo con quali io conosce le infinite proposizioni delle quali noi conosciamo alcune poche e sommamente più eccellente del nostro il quale procede con discorsi e con passaggio di conclusioni in conclusione ove il suo e di un semplice into a queste affermazioni si contrappone quasi in sintesi storica quell'effettivamente storiografica crociana con i suoi enunciati esposti in questa guisa
Dice Croce così nella teoria del carattere non conoscitivo ma economico pratico dei concetti scientifici così nella Teoria della storiografia considerata vera e priva e piena forma del conoscere
Altrettanto concreta quanto quella della scienza
E e deve essere aspra l'uomo non ha altra esperienza che disse il testo della sua spiritualità e che la spiritualità e le attività dialettica storia anche nella cosiddetta natura e da estendere il carattere della storicità enunciate la storicità fittizia
Che era solita degli evoluzionisti che consisteva di una classificazione di astrazioni naturalistiche
Fantastica mente disposte ha modo di successione storica ma della storicità senz'altro della storicità universale che
Di ogni processo della realtà
L'affermazione della spiritualità e storicità della natura serve solamente a tagliare e qui è categorico Croce dalle radici il naturalismo e la trascende
Le concordanze e limo o i movimenti dello spirito moderno opponevano alla filosofia non pochi interrogativi soprattutto quelli riguardanti la natura e la storia del mondo
C'era una stanchezza nel filosofare quanto mai pericolosa ma non si decideva mai a troncare quelle radici che Croce designa nella trascendenza e naturalmente
Provarono questo sradicamento Galileo e dico ma il compimento doveva essere prodotto da una sintesi e con dei giudizi Galileo impose la matematica la natura
Dico impose la conoscenza dei fatti storici e Croce perfezionando quei lontani pensieri sullo stimolo provocato dal Campanella tutt'altro che ha scelto per caso
Confermo che la spiritualità azione della natura e opera della storia e non di nessun mistero trascendente romantico
Le tesi dei naturalisti magici rinascimentali non sono stati i pensieri vani ma se il mondo ha le sue leggi sfilate che si siano e obbligo rispettarle
Quello che intese dire Croce fu completa Fulco fu in questo completando uno degli aspetti del pensiero radicale e riformatore del Galilei
Grazie al professor versioni
La la serata come vedete me molto sostanziosa purtroppo abbiamo un problema di tempi
E nasce dal fatto che l'ospitalità del Senato è illimitata ma noi non possiamo usarla illimitatamente
Io pregherei quindi col i colleghi nella misura in cui è possibile di tener conto di questo fatto do la parola professore li ammazzo per minuto ideologia nel pensiero di Croce
Molto noto il giudizio che Giolitti diede di croquet More Morando lo all'orecchio d'uno dei suoi amici fidati al tempo del suo ultimo Governo
Ma questo filosofo molto buonsenso disse Giolitti osservando andò per la croce come ministro della pubblica istruzione fu così esteso a ricordare questo episodio molti anni dopo scrivendo alcuni ricordi politici
Era il mille novecentoventi e Croce aveva accettato di reggere quel ministero come aveva confidato all'amico accorso dal per non rimanere male con la sua coscienza
E cioè per non venire meno ai doveri verso la parte in un momento difficile travaglio qual era quello del primo dopoguerra
Come ministro della pubblica istruzione cortesi impegno per la riforma della scuola media che aveva il suo caposaldo nell'esame di Stato
Quella riforma piacque a Giolitti perché manteneva la libertà dell'insegnamento privato care ai cattolici guidati da Sturzo e nello stesso tempo sottoponeva la cultura cattolica al filtro dello Stato liberale
L'ammirazione di Giolitti non era dunque
Soltanto legata al fatto che corte si opponeva alle spese inutili proponeva economia come poi disse lo stesso Croce molto molto modestamente c'era qualcosa di più un comune sentire rispetto ai compiti dello Stato liberale
Va sottolineato che corre a quel tempo Presidente
Dell'associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d'Italia propose l'abolizione dell'ente contro l'analfabetismo in polemica con i cattolici e spianando la strada a quel decreto di Mario Corso Corbino che istituirà laicale popolare
Opera contro l'analfabetismo
Un liberalismo di solidi principi ovviamente
Quello di Croce ma anche e soprattutto un liberalismo che aspirava ad essere popolare e vicino al buonsenso e lontano dalla mentalità oligarchica e dottrinaria nella quale spesso questa ideologia era stata avviluppa
Per questa ragione l'accenno di Giolitti al buonsenso del filosofo sono all'orecchio di Croce come un complimento gratis ma come una lode scrisse
Croce delle poche di cui mi sia mai compiaciuto da parte sua croce apprezzava Giolitti per il suo senno pratico per la fermezza della volontà per l'amore di patria per l'anima popolare a questo punto vanno chiariti come e il perché Croce
Fino agli anni della Grande Guerra si mantenne estraneo se non contrari alla politica giolittiana
Partecipando è stato finanche detto ad un universo politico di stile Sonni Miano essa mandrino
è stato sottolineato infatti già da Galasso prima come Croce abbia partecipato ai blocchi elettorali d'ordine nella Napoli precedente la guerra eccome soprattutto abbia attaccato Giolitti per i disordini di Torino nel mille novecento diciassette così esteso sentiva obbligo di giustificarsi successivamente ricordando appunto quelle critiche diciassette su il Giornale d'Italia le attribuì ai suggerimenti sbagliati disse di un amico napoletano legato all'universo del liberalismo dottrinario
In verità
è avvenuto qualcosa di più negli anni della Grande Guerra
Aveva cominciato a prendere le mosse quell'esame di coscienza su quale Galasso ha messo l'accento e quell'esame di coscienza l'avrebbe portato lontano a rimeditare giudizi e categorie interpretative compreso il giudizio su Giolitti
Gli scritti corsari di quegli anni poi raccolti nelle pagine sulla guerra sono percorse dalle grandi antitesi tra la forza e la cultura tra l'ideologia è la verità tra la ragione degli Stati ed esigenze della civiltà
Ma come ha rivelato ancora ha rilevato ancora Galasso cioè in quelle pagine una riflessione profonda e radicale sulla storia d'Italia
Risorgimento italiano scrive Croce è cominciato dal cervello ed è passato alle membra e non come accaduto in altri casi dalle membra passato al cervello
Ma questo richiede al cervello recava anche necessariamente disuguaglianze tra sogni e realtà tra propositi atti e nella grandezza delle aspettazioni Effetti eh sì
Questa debolezza iniziale rendeva opportuno secondo Croce tener viva nella Fantasia e nei cuori l'Italia ma accanto a questo ritratto di amore era ancora più necessario fare una storia il più possibile realistica
E critica del nostro Paese meglio dunque diceva Croce meno libri di polizia e più libri di conteggio
Croce ricordava inoltre che la storia d'Italia non era antica il secolare Mar recente non strepitosa ma modesta non radiosa ma stentata
Questa storia non prorompe Eva dalle forze complessive del popolo ma si era svolta con passi avanti e passi indietro tra cadute e debolezze tra Mali passati esporsi recenti
Era il luglio del mille novecentosedici e Croce cominciava a sentire con maggiore urgenza di prima la necessità di individuare un campo più vasto di forze sulle quali fondare lo sviluppo eccetto nel progressivo del Paese
Le deboli membra andavano rafforzate con una medicina per così dire liberale e anti giacobine
Tra le componenti principali di questa medicina c'era un socialismo nuovo e nazionale conciliato con le esigenze dello Stato liberale
C'era un liberalismo aperto alle esigenze popolari e perciò chiuso ad ogni tentazione oligarchica dottrinari e giacobino attorno a questo liberalismo bloccando riflettendo con maggiore intensità proprio negli anni della Grande Guerra pensiamo agli studi sui Poerio sulla tradizione moderata nel Mezzogiorno d'Italia quando così si scagliò con durezza e con severità contro un certo liberalismo dottrinario che sentiva superiore al Paese
E non faceva nessuno sforzo per avvicinarsi ai problemi reali della gente i nostri antenati scrisse Croce non riuscirò a superare quei limiti sapevano ma non sapevano fare e operare
Questo era grande problema del liberalismo italiano come Croce lo pose in quegli anni drammatici è come lo porrà
Negli anni successivi quando di fronte al fascismo e alla controriforma ritornata ricorderà i grandi difetti degli intellettuali della rinascita
Costoro non seppe uscire dai circoli di corte non penetrarono fino al popolo non si sforzano di trasformare il proprio movimento in costume e pregiudizio in collettiva persuasione F ritornando all'Italia contemporanea il problema era quello di creare un liberalismo diffuso sentito in grado di sostenere un'azione politica di vero rinnovamento
In particolare si trattava di creare nuove élite disponibili ad aprirsi alle esigenze della gente
Questo compito non era facile da assolvere Croce se ne rese conto dopo la disfatta di Caporetto quando l'intero edificio nazionale sembrò rovinare e non a caso annunciò in quei giorni di volere riprende il filo della storia d'Italia a partire dal Seicento
Era l'inizio del nuovo esame di coscienza sul terreno politico gli appariva sempre più urgente di guidare le idee astratte
E infatti nel mille novecentodiciassette eleva un inno al Marx il Machiavelli del proletariato al quale grato per averci reso insensibili alle Fineschi e seduzioni della dea giustizia ed è va be'umanità e l'anno dopo
Ricorderà Antonio Labriola al tempo stesso socialista e patriota e perfino imperialista fautore della guerra e fotone delle conquiste coloniali ancora
Nel mille novecentodiciannove
è significativo il rifiuto opposto al Gobetti di ripubblicare il vecchio articolo sulla morte del socialismo i tempi erano cambiati
E ora Croce alla maniera di Giolitti è sempre più convinto dell'opportunità di inserire il socialismo nello Stato liberale
E di muovere verso un'alleanza liberale socialista perché ciò potesse avvenire era necessario tuttavia liberare le due forze da ogni componente astratta dottrinario il buonsenso e il saper fare dovevano diventare il lievito di una nuova azione politica in grado di incidere sui vecchi vizi dell'ideologia italiana spesso occupata attorno al cervello e non accorta si spiega così la soddisfazione di Croce verso le parole lusinghiere che li vuole rivolgere Giolitti esaltando non il sapere ma il saper fare del filosofo
E si spiega allo stesso modo il giudizio positivo dato da Croce nella storia d'Italia sull'opera di Giolitti in pagine indimenticabili Croce salto l'azione giolittiana pensando si badi bene alla prospettiva di un liberalismo diffuso e popolare
Halloween li anima popolare scrisse Croce
Erano connaturate la sollecitudine per le sofferenze e per la necessità delle classi non abbienti e l'avversione all'egoismo dei richiede fruttò creati che allo stato sogliono chiedere unicamente la garanzia dei propri averi e del proprio scomodo
Il liberalismo giolittiano dunque era la vera è unica alternativa al vecchio liberalismo dottrinario e ai suoi vizi oligarchici e intellettuali distici come si può notare il Giolitti il modi Croce è qualcosa di ben più complesso che non la metà adesione ad una politica del resto si potrebbe parlare anche di una sorta di filo socialismo di Croce se solo pensiamo ai giudizi su Turati
E alla comprensione verso il dramma del socialismo riformista che tentava di rimanere tra le masse per contrastare gli estremismi dell'ultrasinistra
Nella consapevolezza che solo rimanendo tra il proletariato lo si poteva condurre verso i grandi obiettivi dello Stato muore moderno e complessa insomma
L'adesione al liberalismo giolittiano infatti essa matura e si precisa ma mano che il tema del mito dell'ideologia del senso comune e alla fine della religione della libertà vengono in primo piano nella riflessione crociana come un tema drammatico
Diciamolo ancora più chiaramente
Il Croce dei primi anni del Novecento aveva chiaro il ruolo dei miti dell'ideologia e delle religioni della storia
Ma non aveva messo l'accento sulla necessità di cercare i travestimenti gli abbozzi i modi per far circolare meglio tra la gente la propria concezione del mondo
Quanto questo sia vero To dimostra un'espressione del mille novecentotrentanove del tempo in cui la tensione per affermare la religione della libertà in massima e soprattutto lontano sembra l'orizzonte della liberazione
La religione della libertà affermò crochet
Non solo non si è ancora tradotta in convincimento e giudizio popolare come pur bene c'è anche rivestendo sì di qualche mito
Ma lo ha raggiunto a tale elaborazione mentale da renderla nelle classi colte tetra Agonà alle insidie e agli assalti
Eppure Croce si era battuto giungere a forme adeguate in grado di compiere ulteriori passi in direzione di una più piena distensione popolare perché ha rilevanza posizione si può andare indietro a dieci anni prima al mille novecentoventinove
Croce riflettendo sul rapporto tra poesia popolare Poesia d'arte nel Trecento
Tracce le grandi linee del rapporto armonico tra semplifica colti quando grandi intellettuali e gente semplice si incontravano c'erano tre corone Dante Petrarca Boccaccio scrive Croce poste su tre montagne circondate da piccoli colli e alla base si stendeva un piano cattivissimo colpa cosparso di arbusti
Le montagne da o sublimi
E il piano era meno è consolante piccole rade erano le terre di faticosa e stentata vegetazione
Poi aggiunge conosce dopo il rinascimento venne meno il tono popolare si perse dopo passo Bruno e Campanella l'alta poesia è il fervore civile ed anche la poesia popolare
Scomparvero le corone dalle montagne e i campi si coprirono di erbacce
Con la depressione del fervore civile era venuto meno il travaglio e l'impegno in basso e in alto
Si era interrotta la circolarità tra classi popolari delitto il ed era crollato il ponte che dalla barbarie poteva condurre alla civiltà il vuoto che si era determinato non poteva essere colmato facilmente
Bisognava ricostruire le vette e le pianure ma per quest'opera ci volevano uomini vitali attivi in grado di ridare linfa e nutrimento al territorio circostante
Beati i sunti possidente se scriveva Croce
Ma ancora più ammirevoli coloro che si Travaglia noi acquistano che combattono in trionfo
Eccola dunque la religione della libertà Forza ricostruttiva animata da infinite volontà per la quale gli intellettuali dovrebbero lavorare riuscendo a dare alle verità del pensiero critico il pezzo delle verità del buonsenso
L'apprezzamento del ruolo del mito dell'ideologia non era nuovo certamente nel pensiero crociano la novità emerse quando la battaglia per la libertà si fece più vasta e prese toni più drammatici più trepidanti
Colto tali carisma col fascismo l'armonia si era rotta era venuto meno l'equilibrio tra il pensiero e l'azione sembrava scomparso quel pieno accordo tra religione della libertà e programmi politici che Croce trovava nell'azione di Cavour
Ora le strade divergevano la pratica la teoria andavano ciascuna per conto suo in direzioni diverse
La pratica si renda in cui dita impoverita la teoria era l'unica apertura alla speranza
L'età quindi di lavoro recentemente pubblicati Croce manifesto più chiaramente questi suoi sentimenti
Lì si riferì allora trattatello secentesco di Torquato Accetto Della dissimulazione onesta io osservo che bisognava vivere come se il mondo andasse o si avviasse ad andare conforme ai nostri ideali era una forma di apertura alla speranza e nello stesso tempo una delle poche armi nelle mani dei vinti
La dissimulazione diventava tesa prudenza calcolo delle forze da impiegare per la ripresa preparazione di un futuro migliore era quindi silenzio sui mezzi sul programma
Quale programma poteva essere attuato in un ambiente così difficile arido come quello del fascismo trionfante
Da qui quello che fu chiamato l'attendismo crociano e che in realtà era la preparazione di un futuro diverso l'impegno per seminare germi che avrebbero dovuto dare frutti successivamente
Il problema era come fare sorgere negli animi umani la fede nella religiosità liberale come mantenerla soli Enrico alpino che incontrava Croce verso il mille novecentoventotto ha testimoniato da un lato la fede liberale del filosofo il suo distacco dalla politica immediata e dall'altro un rinnovato interesse per le dottrine politiche per l'ideologia insomma si faceva strada all'interno del liberalismo crociano la convinzione che bisognasse ricercare vie strade intermedie tra il pensiero e l'azione appigli ideologici affida istrici puntelli su cui costruire forme più piene di libertà
Non a caso nell'ambiente crociano e col consenso di Croce si svilupparono studi analisi sulle ideologie
Sul senso comune sui rapporti tra teoria e pratica pensiamo al libro di Giovanni Malagodi sulle ideologie politiche o ai saggi di un giovane filosofo di allora oggi dimenticato Santino Caramella amico di Gobetti
Croce eseguì gli studi di caramella sul senso comune come si può notare dal carteggio tra i due e li segui con grande interesse e con la preoccupazione di evitare il contrasto tra la teoria come pura contemplazione la pratica come pura azione
Di questa fase complessa e affascinante del pensiero crociano c'è una traccia nella recensione di Croce al libro di Rodolfo otto sul salto in quella recensione Croce individua nella religione una prima determinazione concettuale
è un rivestimento concettuale della filosofia
Si trattava di configurare la religione della libertà con la forza del mito per farla circolare meglio si comprende meglio alla luce di queste preoccupazioni circa i lavori che che diciamolo pure divulgative il tentativo di influire sui c'è che sempre più vaste di opinione pubblica
Andrebbe indagata parte la paziente tessitura realizzata da Croce con contatti collegamenti ed epistolari tenuti con personalità di diversa formazione
E spesso negli angoli più riposti della provincia italiana un'indagine simile della quale ci sono le tracce qua e là offrirebbe spunti interessanti per la storia dell'antifascismo liberale e democratico
Sì lo minerebbe ulteriormente in tal modo la vicenda della grande diffusione delle due storie quella di tali e quella d'Europa vendute come romanzi fino alla cifra di trenta mila copie scritte palesemente come strumenti di battaglie contro la tirannide
Ci sono poi i circa tre mila abbonati alla critica una cerchia di congiurati che resisteva di fronte a tutti i mezzi della propaganda fascista anche quando dopo il mille novecentoventinove
Giunse il divieto alle pubbliche scuole di tenere l'abbonamento alla critica o l'imposizione di escludere il verbale di estetica dei programmi scolastici c'era infine i viaggi
E gli spostamenti di Croce in Piemonte a Torino o a Meana di Susa dove incontrava Ruffini solari Egidi Monti Falco Ambrosini Gobetti Carlo levi Albertini Garosci
Milan Torricelli in tribuna coda e altri a Bari dove operava la terza il gruppo di Tommaso Fiore
In un ambiente già destinato a diventare liberalsocialista Milano da cassati o in Veneto a Fontaniva nella vita di Maria Cittadella Vigodarzere dove incontrava Carlo Sforza e De Gasperi per poi rivederle a Roma in inverno in via di Porta Pinciana
Avviandomi alla conclusione conviene dire che tutta questa azione ricostruttiva per affermare la religione della libertà
E soprattutto per cercare armi e strumenti aveva una sua eco in ambienti intellettuali e politici che poi sarebbero mossi verso altre direzioni
In questo senso la religione della libertà di come una sorta di pre partito nel quale molti si potevano riconoscere per imboccare successivamente strade diverse
Pensiamo a leone Ginzburg che cercava i contenuti e i programmi all'interno della religione della libertà
Più determinazioni e più contenuti dunque come chiese il Partito d'Azione e come tentò di fare Carlo Rosselli lungo un filo che rifiutava la nazionalizzazione delle masse e andava alla ricerca della liberalizzazione delle masse
E un filo quello di Rosselli che Garosci prima in Casucci dopo hanno cercato di dipanare e sono giunti alle conclusioni che il Progetto di educare alla libertà le masse succubi dei regimi totalitari e dichiara ascendenza crociana
Perché dunque Croce avuto accenti severi su alcuni aspetti del pensiero di Rosselli su quel Partito d'Azione che in parte ereditata quella esperienza è impossibile non posti questo interrogativo
L'occhio certamente non vide come ha scritto Valiani i contenuti nuovi e democratici del Partito d'Azione
Anche se ci arrivano testimonianze la parte di Adolfo Tino che vanno in direzione diverso
Croce avrebbe incontrato nel mille novecentoquarantadue a Pollone Ugo la Malfa e Adolfo Tino si sarebbe dichiarato felicissimo del programma azionista risente punti pubblicato nel mille novecentoquarantatré
E in effetti alcuni di quei sette punti si ritrovano nel programma di un nuovo liberalismo che Croce scrisse all'incirca in quello stesso periodo e che poi nel mille novecentosessantasei Pannunzio ha ripubblicato in uno degli ultimi numeri del mondo
Il problema dunque si acuisce la spiegazione che ci fu un momento in cui Croce credette di ritrovare nell'azionismo un nuovo dottrina ritmo
Ritorniamo così a quello che ho detto all'inizio i dottrinari il ma è un errore politico intellettuali isterico per Croce da superare per aprire un vero dialogo con la gente ma qualche anno dopo sarà il problema di uno dei protagonisti dell'azionismo italiano Ugo la Malfa
Dirà la Malfa nel mille novecentocinquantaquattro riflettendo sull'esiguità del consenso alle forze di democrazia laica
L'autocritica deve risalire più in là
Al periodo clandestino da una parte l'Azione cattolica a sostegno della Democrazia Cristiana teneva la sua organizzazione influiva sulle masse dall'altra i comunisti portavano la loro lotta e quindi la loro organizzazione in mezzo al popolo ciò è rimasto ciò che è rimasto concludeva la Mafai elemento di grande influenza anche dopo io penso diceva la Malfa che non abbiamo tradito i nostri principi e i nostri ideali ci siamo però imitati ad un'azione illuministica dall'alto
Grazie al professor Jannacci o do la parola al professor Di Napoli della ricerca della classe dirigente la scelta della storia etico-politico
Desidero ringraziare l'Istituto la Malfa per avermi offerto questa opportunità di parlare di Benedetto Croce meno un quarto d'ora
E cioè del principale punto di riferimento intellettuale della mia formazione sotto l'egida della fondazione che porta il nome dello statista che più ha inciso invece sulla mia formazione politica aderisco perciò volentieri all'invito del nostro Presidente di non abusare della vostra pazienza nonché dell'ospitalità senatoria
Peraltro ciò mi ha reso facile per lo stretto legame della mia relazione con quella che mi ha preceduto
Nel dicembre mille novecentotrentanove su richiesta della newyorchese Saia insomma calcia
Benedetto Croce riassunse i problemi relativi alla sua filosofia della libertà
In un compendio suo saggio che l'anno successivo ricomprese nel volume il carattere della filosofia moderna sotto il titolo principio ideale teoria
L'occasione riepilogativa induce il filosofo napoletano al ripensamento e dallo schieramento di alcuni punti nevralgici del suo pensiero
Fra questi un posto di tutto rilievo spetta al problema delle classi dirigenti della loro formazione intellettuale della loro funzione educativa nei riguardi delle masse
Le impostazioni crociana si sviluppa dinamicamente secondo tre livelli
Che scandiscono una precisa divisione del lavoro sul terreno politico culturale una divisione che per usare le parole del Croce è una tecnica specificazione delle attività umane
E agli uomini di pensiero che spetta il compito di elaborare la teoria filosofica della libertà
Il primo livello
Destinata a rappresentare l'ubi consistam del secondo livello e cioè di quelle classi intellettuali e dirigenti senza le quali nessuna società umana mai potuto vivere e il cui rigore e la misura del vigore di una società certamente da rilevare e l'autobiografismo di questa delineazione della funzione dell'intellettuale educatore delle classi dirigenti che dunque compie nella sua cerchia speculativa opera politica
La memoria corre al celebre passo del contributo alla critica di me stesso in cui Croce esili tagliava appunto questo ruolo almeno a partire dall'inizio del secolo dalla fondazione della sua rivista la critica mi si formò la tranquilla coscienza di ritrovarmi al mio posto di dare il meglio di me e di compiere opera politica di politica in senso lato opera di studioso e di cittadino insieme
La stretta compenetrazione fra intellettuali e classi dirigenti si riverbera per converso nel profondo ed oggettivo distacco che incrocia individua rispetto alle masse anche se e analoga
La mediazione educativa che li prevede
Coach e portato a svalutare quella che chiama l'altra classe sia pure grande ho grandissima che rimane estranea o quasi ai problemi della vita pubblica e morale
Poi che in quella sono sue parole scarso il potere dei motivi ideali eppure e proprio su di essa che deve esercitarsi la funzione dirigente in chiave eminentemente pedagogica
Da un lato nell'ambito di una selezione graduali Istica e di un re
I componenti dall'altro e più in generale promuovendone il reciproco affiatamento
In caso contrario quando mancasse una tale armonia sociale ossia la civiltà sia pure temporaneamente irrompere ebbero rovina e sconvolgimento
In questa finale precisazione
E diretto riferimento al contesto storico del momento in cui gli ha mille novecentotrentanove quaranta riconosce scriveva
Dovendo fare i conti con il totalizza un totalitarismo di massa
E dovendo al tempo stesso cercare di darsi ragione e di garantirsi nella provvisorietà
Insieme alla garanzia delinea più tardi tanto il ritorno del corso regolare del fiume della storia come storia della libertà
Questo brano che ho sin qui rievocato e commentato deve comunque considerarsi un punto di approdo della riflessione crociana sul tema delle classi dirigenti e sul loro rapporto con le masse
In questo mio intervento cercherò di rintracciarmi alcune radici non tanto in termini di scienza politica
Ma secondo un approccio che d'altra parte mi sembra più che corretto trattandosi dell'Autore
Della risoluzione della filosofia nella storiografia sul terreno a me più familiare dell'opera storica del Croce con particolare riguardo alla storia del Mezzogiorno
E sin troppo noto l'interesse si direbbe l'affetto che Benedetto Croce al nutrito lungo tutto la sua vita per le vicende dei personaggi della Repubblica partenopea del mille settecentonovantanove
Questo interesse fa data dalle sue giovanili ricerche dedicati ad alcune delle più belle figure di quella stagione rivoluzionaria come Eleonora Fonseca Pimentel e Luisa San Felice
Ed improntati a quella che è stata felicemente definita la storiografia del cuore
Ma sin da questi profili in cui campeggia un impasto di erudizione di sentimento si affaccia il problema storico del rapporto fra gli intellettuali le masse il problema dell'identità e della funzione della classe dirigente
Quella sfiducia verso l'illuminismo che è stata ora ricordata e che era destinata a consolidarsi fiocchetti ore eticamente
Già nel mille ottocentottantasette in occasione del saggio sulla Fonseca Pimentel portava il Croce ad affermare che la retta via si trova negli aspri conflitti della vita reale
E con riferimento ai giacobini napoletani
Che quella gente passava dalla teoria alla pratica con la facilità fiduciosa che poteva venire solo chi si fosse nutrito di astratte idee anche la pronunciata insistenza sui tentativi di divulgare le idee della Rivoluzione francese traducendo le in dialetto napoletano rappresenta quasi il limite estremo nella consapevolezza di quella frattura
In un lavoro di poco successivo mille ottocentottantotto proprio sui canti politici di quel tempo
Il Croce conclude artificioso e astratto e un movimento democratico fatto in nome del popolo senza il volere nel popolo sia pure da tutta la parte più alta della nazione
La vicenda del novantanove era dunque esemplare per una riflessione sul problema delle classi dirigenti
La cui messa a fuoco si ritrova complessivamente nella prefazione che il Croce scrisse nel mille ottocentonovantasei per la raccolta in volume dei suoi ormai numerosi lavori
Dedicate la Repubblica partenopea
Quando aveva assimilato le lezioni di Antonio Labriola e frequentato direttamente i testi di Carlo Marx
Il Croce esaminato ogni parte l'isolamento sociale politico dei patrioti napoletani giuristi poeti filosofi medici ufficiali grandi idealisti
E cattivi politici ma in queste pagine non possiamo dimenticare la rivalutazione che li compie di quella esperienza il nome della regola dell'efficacia dell'esperimento non riuscito che pur fallendo sul momento della sua esperienza storica avrebbe garantito la nascita in Italia di una tradizione rivoluzionaria in particolare dell'apporto del Mezzogiorno
Le origini sacre della nuova Italia il Croce riteneva di rintracciare appunto in quell'esperienza
Questa matrice però della critica del giacobinismo viene da lontano e come noto deriva al Croce dall'interpretazione di Vincenzo Cuoco e due o se il suo saggio storico
In cui è denunciata l'astrattezza dei patrioti rispetto alla realtà storica del mezzogiorno e si delinea l'immagine della rivoluzione passiva
Il cuoco e non a caso il caposcuola della tradizione moderata che a giudizio del Croce proprio per tale riflessione autocritica si distacca dall'esperienza giacobina
E grazie a tale tradizione rivoluzionaria che la cultura meridionale contribuirà al Risorgimento nazionale sino a compiere l'estremo sacrificio dell'identità statuale del Regno
La vicenda del partito moderato napoletano è seguita dal Croce attraverso la famiglia Poerio che nei suoi vari rappresentanti giunge appunto dal mille settecentonovantanove al mille ottocentosessanta
Passando per il venti ventuno e il quarantotto quarantanove
Si veda la raccolta di scritti edita nel diciannove ed appunto intitolata una famiglia di patrioti ed in particolare il capitolo sulla tradizione moderata nel Mezzogiorno d'Italia
Ritorna la considerazione dell'astrattezza e della superiorità rispetto al Paese che tale partito scontata nonostante la lezione cuochi Anna sicché non riuscirà a conservare dopo l'Unità
Quella funzione dirigente che aveva più svolto nel processo risorgimentale
Con l'adesione alla soluzione sabauda e nazionale
Il partito moderato napoletano rappresentato da Carlo Poerio scrive il Croce
Si spogliò per la prima volta del carattere meramente etico che lo aveva mobilitato nell'estimazione ma condannato nella realtà al fallimento e compì un atto di valore politico
E si noti la separazione dei due termini etico e politico ancora irrisolto
Ma ben presto scrive ancora il Croce esso sembra tornare la disposizione originaria e si mantenne ora superiore ma astrattamente superiore al Paese nel quale gli toccava operare
Ora estraneo e ignaro dei problemi di questo non è ovviamente questa la sede per rievocare la visione crociana i valori della destra storica e dalla memoria familiare degli spaventa
Ma è da sottolineare la recisa condanna che campeggia in questa pagina a fronte del fallimento del partito moderato del galante un istmo della sinistra meridionale e del suo falso democratici Isma'
A questo punto per colmare l'abisso il Croce può esprimere fiducia solo in un avanzamento civile di necessità anche naturalistico e molecolare
Che rimetta in gioco la nobile tradizione politica ed intellettuale della destra storica la quale comunque costituisce un sistema idee di capacità
Tale da indurre il moltiplicarsi degli uomini che sanno e che sanno fare e che hanno disinteresse personale ossia abito civile
In queste considerazioni ed in questa fase della sua riflessione storica
è indubbiamente presente l'influenza del maestro del meridionalismo Giustino Fortunato
Cui crociera unito da devota amicizia nonostante le diverse posizioni che via via sempre più si chiariranno e si differenzi era hanno nel mille novecentoundici era stato di croci a spingere il più anziano amico a raccogliere i suoi scritti e discorsi in due volumi immancabilmente la terzi anni
Cui dedicherà una recensione lusinghiera anche se non sulla critica e l'omissione non è priva di significato ma sull'archivio storico per le Province napoletane
Tanto da far illudere il fortunato di una loro perfetta identità di vedute
Illusione che immediatamente la successiva freddezza del Croce verso l'unità Salvemini Anna nata sotto la tutela del fortunato avrebbe presto fuga
Tuttavia a parte l'enorme distanza fra i due sul piano più generale
E dal dialogo con l'uomo politico lucano che il filosofo napoletano aveva tratto quelli impietosa analisi della società meridionale e della sua classe dirigente
In un lucido saggio Antonio vi ammazzo ha riassunto i termini del problema nella doppia vita del concetto di borghesia in croce ed infortunato Luna ideale e l'altra reale il lacerante contrapposizione
Proprio riecheggiando il fortunato il Croce si era unito nel citato saggio sulla tradizione moderata alla polemica contro i falsi partiti di maschera democratica sfruttatori della cosa pubblica approdi clientele
Per converso viene spontaneo di raffronto della denuncia della borghesia meridionale con il paradigma di ascendenza hegeliana delineato in seguito nel saggio far significativamente intitolato di un equivoco concerto storico la borghesia
Sono note definizioni quelle di classe non classe ceto generale Complesso di tutti coloro che hanno vivo il sentimento del bene pubblico ne soffrono la passione affinano e determinano il loro concetti
E operano in modo conforme già nel ventitré consapevole del contrasto ideale reale il Croce ammoniva la borghesia meridionale ai suoi doveri con un celebre citatissimo discorso
Pronunciato nel cuore del sud a Muro Lucano in augurandosi una biblioteca popolare
Il miglior pregio della vita la maggior soddisfazione che in essa possa trovarsi e data non dalle fortune materiali
Ma dal produrre qualcosa di Obiettivo ed universale dal modificare in meglio la società in mezzo a cui si vive
Sì ha notato di sfuggita che il discorso fu inserito nella seconda edizione di cultura e vita morale il volume che al Croce era stato per contraccambio suggerito appunto dal fortunato
L'intento pedagogico e destinato a consolidarsi precisarsi nello stesso tempo con l'elaborazione della mozione della storia etico politica
Nello stesso mille novecentoventitré usciva appuntate sulla critica la storia del Regno di Napoli la prima opera della cosiddetta Tetralogia storica in cui si esplica la nuova concezione storiografica crociata
L'anno successivo sarebbe uscita in volume
Perfetta può dirsi la compenetrazione tra riflessione teorica e pratica realizzazione nelle pagine introduttive dell'opera trova posto in un contesto polemico ben ritagliato che non è qui il caso di ripercorrere la definizione della storia etico politica come storia per eccellenza i cui promotori sono i ceti o gruppi che si chiamano dirigenti gli individui che si dicono politici e uomini di Stato
Tutta la ricostruzione della storia meridionale e quindi volta fissare le fasi di sviluppo di un ceto politico ed intellettuale che si presenta a tutto tondo
Privo di quelle sfumature puntualizzazioni che si sono segnalate nei testi precedentemente indicati sui giacobini e sui moderati
La chiusa dell'opera assume un tono quasi liturgico ricercando la tradizione politica nell'Italia meridionale ho trovato che la sola di cui essa possa menar vanto e appunto quella che mette capo agli uomini dottrina e di pensiero
Ed infine benedetta sia sempre la loro memoria e si rinnovi perpetue noi l'efficacia del loro esempio
L'evoluzione è stata criticamente discussa da Giuseppe Galasso nel suo volume Croce lo spirito del suo tempo
E in proposito convincente la periodizzazione al mille novecentoventitré ventiquattro come data di svolta lungo un processo di precisazione del pensiero storico crociano
Che deve peraltro fare i conti con il fascismo e con la necessità di difesa dei valori della sua propria tradizione politica
E d'altra parte il Croce spesso arrendersi Conte a comunicarci di aver fatto un passo avanti rispetto a quello che era il quarto volume della sua sistemazione della filosofia dello spirito e cioè teorie storie la stessa storiografia
Nella cui nuova edizione avrebbe aggiunto una nota sulla storia tra le storie dapprima negata in nome dell'unitarietà del processo storico
Parlandone come della storia della vita morale o religiosa ed in particolare sottolineando che la sua principale manifestazione e la vita politica
In questo contesto la questione meridionale era ampiamente ridimensionata con buona pace del fortunato
Trattata in appendice alla storia del Regno di Napoli con tono ora ironico ora addirittura stacca Astico come un'illegittima illazione
Sì prelude alle scarne considerazioni che su tale tema troveranno posto poi nella storia d'Italia dal mille ottocentosettantuno al mille novecentoquindici
In cui è ancora più presente l'intento rivendicazioni distico in chiave antifascista
Del regime liberale inteso nella sua globalità e cioè senza sostanziali distinzioni o gradazioni di meriti tra destra e sinistra Crispi o Giolitti
Dunque se è indubbio che la scelta della storia etico politica si inscrive in un processo di precisazione del pensiero crociano e non è certo un impoverimento
E anche indubbio stilando nel nativo e un passivo che nella ricostruzione del ruolo delle classi dirigenti alcune intuizioni vengano abbandonate o comunque risolte diversamente
A al propone questo proposito non si può fare a meno di citare il problema del rapporto fra del Croce con le liti Isma'italiano ed in particolare con Mosca è sparito su cui sorvolerò
Non trattenendo mi però dal dire di concordare con alcuni degli studi più recenti che tendono a non enfatizzare tali collegamenti bensì a propendere per una linea di continuità e di evoluzione interna del pensiero crociano
A mio avviso in tal senso nonostante l'evoluzione che ho indicato
Cospira quella linea di continuità che si può rintracciare nell'individuazione del problema delle classi dirigenti sin dagli studi giovanili sul mille settecentonovantanove
Ce lo conferma una recensione sempre apparsa sulla critica nel mille novecentotrentatré
Il Croce recensisce contesta il libro di Giacomo lucroso sui moti popolari contro i francesi alla fine del secolo decimo tale e fra l'altro coglie l'occasione per rimproverare per rimproverare all'autore proprio a proposito della contrapposizione fra i giacobini filo francesi e il popolo napoletano
Per dicevo per rimproverare scarsa conoscenza e meditazioni delle leggi della storia la quale procede sempre dall'alto al basso dal moto delle idee ai fatti dalla cultura alle masse
Tale linea di continuità in proposito riscontrabile anche all'insegna della proposta pedagogica che permane nonostante la diversa impostazione delle due opere tra una famiglia di patrioti e la storia del Regno di Napoli
In quest'ultima la riflessione sull'arretratezza del Mezzogiorno e così risolta inserendo il problema specifico nella più generale teoria
Come la storia dunque e azione spirituale
Così ogni problema pratico e politico e problema spirituale e morale e in questo campo va posto e trattato e via via nel modo che si può risoluto qui e l'opera degli educatori
La tematica educativa ritorno appunto come responsabilità della classe dirigente
Opera collettiva di fronte al quale il singolo sente i suoi limiti e la sua umiltà ma insieme con limite il singolo avverte anche la propria potenza e la propria responsabilità e il dovere di fare sempre
Perché non riecheggia i quel severo monito rivolto da Carlo d'Angiò a quanti imploravano perdono per una sollevazione popolare accusando i fogli di esserne stati responsabili
E che cosa facevano i saldi
A ben guardare tutta la riflessione del Croce sulla funzione degli intellettuali come classe dirigente si svolge sulla scorta di questo tragico e colpevolizzando interrogativo
Sulla ricerca di una risposta che se mollo evita almeno lo neutralizza i ed è in quest'ottica che si può suggerire un'ulteriore chiave di lettura per la scelta della storia etico politica
Su tutte e tre le classi dirigenti storicamente determinate si susseguitesi che rappresentavano per il filosofo la sua tradizione ideale i giacobini napoletani i moderati nel Risorgimento la classe dirigente dell'Italia liberale
Avrebbe egualmente pesato la colpa del fallimento politico quale più quale meno cruento
Le tre generazioni politiche con cui Croce si era via via identificato negli studi e nella vita pratica ritrovando Vitra della sua concezione etico politica
Erano crollate secondo una facile ma corrente diagnosi cui Croce maturo non poteva più aderire proprio per il loro distacco dalle masse
In fondo la storia del Regno di Napoli adempia riscatto da tale responsabilità delle prime due classi dirigenti e la storia d'Italia a quello della terza
E ciò grazie ad una reimpostazione del problema storico secondo il canone etico-politico
La funzione dirigente e la mediazione educativa in questa prospettiva cambiano di segno
Se la vera storia e la storia delle classi colte e al loro livello che le masse debbono sia pur lentamente elevarsi per entrare nella storia
E non viceversa
Il Croce Spata così il mito di una programmatica adeguazione verso il basso che tutto sommato rappresenta soltanto una petizione di principio
Grazie a tutti gli intervenuti grazie nostrani valenti collaboratori grazie ancora una volta Presidente Spadolini ragazza ospitalità